Il linguaggio deI cavI
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Il linguaggio deI cavI
Attualità quadri cavi Il linguaggio dei cavi La sinergia tra le federazioni Anie, Arame e Fme porta alla nascita di un linguaggio comune nella filiera dei cavi. Metel diventa il braccio operativo del progetto e crea una transcodifica in 16 caratteri di Raffaella Quadri qualche numero Secondo una stima realizzata da Metel, il mercato italiano dei cavi per la distribuzione si attesta intorno ai 900 milioni di euro. In totale, questo valore corrisponde a circa 56mila ordini. Partendo da questi dati sono stati calcolati i costi aziendali per la gestione dell’ordine in modo tradizionale, ovvero con un sistema cartaceo, e li si è confrontati con quelli previsti con un ciclo d’ordine gestito completamente in Edi. “Abbiamo calcolato - afferma Casanova - che da una spesa di 3.343.000 euro, che corrisponde allo 0,37% del fatturato alla distribuzione, con l’informatizzazione del sistema si può ottenere un risparmio di 2.738.000 euro, riducendo i costi a un totale di 605mila euro” 26 Con l’inizio dell’anno ha preso il via il nuovo servizio cavi realizzato da Metel per il mercato della distribuzione e della produzione. L’identificazione dei cavi costituisce da sempre un problema per il settore elettrico italiano. “Sino ad oggi non esisteva una metodologia condivisa tra produttori e distributori che identificasse tutte le caratteristiche del prodotto in maniera univoca e imprescindibile, mantenendo la singolarità di ogni produttore”, spiega Giorgio Casanova, direttore commerciale di Metel. “Il nostro sistema online consente di mettere in comunicazione tutti gli attori della filiera attraverso l’utilizzo di un linguaggio comune. La problematicità finora riscontrata nella gestione del prodotto cavi nasceva dal fatto che ai codici identificativi di ogni produttore andavano a sommarsi le codifiche interne del distributore. Un cavo in acquisto deve avere determinate caratteristiche identificative proprie di ogni produttore ma in vendita queste caratteristiche, in molti casi, perdono la loro signifi- catività: mi riferisco principalmente all’imballo e alla sua pezzatura. In questo modo ogni grossista si è organizzato per tradurre, secondo le proprie necessità gestionali, una codifica che rispondesse alla propria metodologia di vendita. Oggi, con il sistema condiviso, viene sancito un traduttore che permette di legare il linguaggio del produttore con quello del grossista”. 16 caratteri Il progetto nasce da un accordo tra le federazioni Anie, Arame e Fme, e consiste nella realizzazione da parte di Metel, che svolge la funzione di braccio tecnico, di un codice formato da 16 caratteri - quelli contenuti nel listino Metel - con il quale vengono identificati tutti i prodotti dei fornitori di cavo. Si tratta di una transcodifica che si basa sulla designazione tecnica dei cavi prevista dalle norme Cei e che, abbinata al listino di ogni produttore, identifica il cavo per tipologia, sezione, colore, tipo di imballo e quantità di imballo; sono poi aggiunti altri parametri importanti come il peso netto del prodotto e del contenuto di rame. “La codifica unica per tutti - produttori e distributori - può così essere rielaborata dai sistemi informativi in maniera più fluida”. Con il ricorso al nuovo sistema Metel tutte le informazioni sui cavi possono essere gestite da un’unica fonte di smistamento, portando appunto la possibilità di sviluppare a pieno tutto il ciclo Metel dall’ordine alla fattura. I dati possono poi essere aggiornati in maniera automatica dal sistema: “In questo modo si ha a disposizione sempre la gamma di tutti i prodotti e l’intera offerta dei fornitori. Attraverso l’anagrafica di condivisione, infine, si ha la possibilità di sviluppare una serie di applicazioni, per esempio statistiche tecniche effettuate su diversi parametri, come il peso piuttosto che il quantitativo venduto e così via”. Vantaggio per tutti Oltre a sviluppare un linguaggio di filiera, i vantaggi che distribuzione e produzione ottengono sono quelli tipici del servizio Metel: il processo del ciclo dell’ordine informatizzato n.2 | 10 marzo 2011 | www.elettricoplus.it sopra, Schema della transcodifica realizzata da Metel a destra Giorgio Casanova, direttore commerciale di Metel consente di ridurre i costi operativi per l’intero sistema. Grazie all’Edi, il ciclo dell’ordine diventa più efficace e rapido. I produttori che aderiranno e che seguiranno questo sistema ne avranno dei benefici diretti proprio per l’automazione dell’ordine e, di conseguenza, i grossisti potranno ricevere conferme, ddt e fatture più facilmente automatizzabili nei propri gestionali. Inoltre, sebbene il processo incida principalmente su grossisti e fornitori, un vantaggio indiretto esiste anche per l’installatore in quanto, semplificandosi i rapporti all’interno della filiera, anche a valle la gestione del prodotto con il distributore diventa più snella. Il progetto, partito a gennaio 2011, finora conta l’adesione di sei produttori: gruppo Prysmian, Icel spa, La Triveneta Cavi spa, Bruno Baldassari & f. lli spa, General Cavi spa, Mondini Cavi spa. “Certamente il sistema pone in rilievo i fornitori che producono seguendo caratteristiche qualitative e di sicurezza ben precise, rispondendo in primo luogo a quanto disposto dalla normativa Cei che, non a caso, è il Un codice formato da 16 caratteri, con il quale vengono identificati tutti i prodotti dei fornitori di cavo primo parametro di riferimento. Ci aspettiamo, quindi, che anche altre imprese Aice che sviluppano il mercato con la distribuzione aderiscano al progetto, ma soprattutto che vi sia un massiccio riscontro da parte dei distributori”. L’opinione dei protagonisti Distributore - Ercole Centemeri, responsabile ufficio acquisti di Sacchi Quali sono i vantaggi che, come distributori, otterrete dal nuovo servi- n.2 | 10 marzo 2011 | www.elettricoplus.it zio cavi di Metel? “L’obiettivo del progetto è che tutta la filiera parli lo stesso linguaggio, con il vantaggio di limitare al minimo gli errori e capire rapidamente le esigenze dei propri clienti. Il sistema di transcodifica pensato da Metel permette, con un unico codice, di riferirsi allo stesso prodotto sia che si parli con il produttore sia che si tratti con l’installatore, nostro cliente finale. Questo ci consentirà in futuro di lavorare meglio. È importante però che i produttori usino l’intero processo di Metel. Al momento, infatti, utilizzano solo il listino; l’obiettivo è di arrivare, proprio grazie alla transcodifica, anche alla conferma d’ordine, all’avviso di spedizione e alla fattura finale, abbracciando il ciclo completo e automatizzando l’intera procedura. È un processo che applichiamo già in altri comparti e speriamo che si possa implementare anche per il settore cavi”. Per il momento qual è la situazione? “Attualmente non tutti i fornitori sono strutturati per ricevere gli ordini in Edi. Questa procedura viene utilizzata solo per alcuni prodotti, come i cavi a bassa tensione, e solo da alcune case produttrici. Naturalmente con i produttori meno attrezzati finiamo inevitabilmente per lavorare in maniera marginale, proprio perché il processo diventa più difficoltoso”. Il nuovo sistema, dunque, consentirebbe anche di ampliare il parco fornitori? “Certamente. La nostra speranza è di potere gestire in maniera informatizzata, attraverso la transcodifica, i listini e i cataloghi di tutti i produttori senza alcun problema. 27 Attualità quadri cavi Ercole Centemeri, responsabile ufficio acquisti di Sacchi Franco Carini, presidente di AICE Non solo: un codice unico chiaro e leggibile da tutti permetterebbe anche agli installatori di dialogare più facilmente con noi grossisti. Il sistema renderebbe il rapporto molto più fluido, eliminando errori ed evitando fraintendimenti sia da parte del cliente finale con il grossista, sia da parte di questo verso il produttore. Inoltre, la codifica realizzata in sede Metel si pone anche l’obiettivo di riportare le norme Cei che riguardano i singoli cavi, con un importante completamento di informazione verso il mercato”. che si rischia di incontrare è in realtà più generica che specifica del progetto stesso, ed è dovuta al fatto che si tratta di un sistema nuovo e che, come tale, avrà certamente bisogno di un po’ di tempo per essere messo a punto. È ancora troppo presto per avere dei riscontri; siamo appena par- Perché questo ritardo del comparto cavi rispetto ad altri settori dell’elettrico? “L’incidenza dei cavi sul nostro fatturato è elevata, pari al 22% circa del totale. Si tratta quindi di un comparto decisamente importante che fino ad oggi è stato un po’ trascurato. Probabilmente non c’è stata l’attenzione riservata agli altri settori e forse tra gli stessi produttori c’è stato fino a questo momento poco dialogo. L’obiettivo è certamente quello di recuperare questa situazione. L’intento del progetto, infatti, è di partire dai cavi a bassa tensione, trattati dai sei produttori che già utilizzano il tracciato Metel, per arrivare poi all’intero settore cavi speciali, di media tensione eccetera. All’inizio si era pensato di creare un solo codice per tutti, successivamente per motivi di trasparenza tra i vari costruttori si è deciso che ogni produttore dovesse continuare a utilizzare la propria codifica e da lì è nata l’idea di Metel di creare un sistema di transcodifica. In futuro 28 si cercherà di eliminare almeno i diversi codici grossisti, utilizzando la transcodifica come codice ufficiale della distribuzione e ci auguriamo che possa poi esserci la stessa evoluzione anche per i produttori. È importante che la transcodifica diventi, in poco tempo, un sistema a codice unico per tutta la filiera”. I vantaggi che distribuzione e produzione ottengono solo quelli tipici del servizio Metel Produttore - Franco Carini, presidente di Aice Perché la scelta di voi produttori di aderire al servizio? “Quando Fme e Aice (associazione italiana industrie cavi e conduttori elettrici) hanno promosso quello che nel mercato è noto come un nuovo sistema di vendita, hanno identificato in Metel il braccio operativo del progetto che è in grado di tradurre tale sistema in un dialogo tra produttore e distributore, consentendoci così di parlare lo stesso linguaggio. Questa opportunità e i vantaggi di questo servizio sono i motivi per cui abbiamo scelto di aderire al progetto”. Ci sono criticità che andranno risolte? “Grazie alla transcodifica, Metel diventa il facilitatore della comunicazione tra i due mondi, produzione e distribuzione. L’unica criticità titi. Le nostre aspettative però sono alte. Credo che sia un buon sistema, realizzato molto bene; ma, nella pratica, potremo verificarne l’efficacia solo nei prossimi mesi”. La comunicazione con la distribuzione prima dell’introduzione della transcodifica quali problematiche presentava? “A dire il vero non ci sono mai state problematiche anche prima della sua introduzione, tuttavia abbiamo valutato che il nuovo sistema di vendita avrebbe potuto essere un ottimo strumento per facilitare la comunicazione, intesa anche come trasmissione del dato e soprattutto disponibilità di un dato condiviso. Prima si ricorreva a strumenti più tradizionali, dalla carta ad altri sistemi di comunicazione, che però non erano in linea con le aspettative e con i tempi”. Il nuovo sistema cambierà il vostro rapporto con i distributori? “Certamente, se la realtà corrisponderà a quanto ci aspettiamo dall’introduzione del sistema ci sarà una grande facilitazione nei rapporti con i distributori e questo sicuramente aiuterà a stringere con loro rapporti di maggiore collaborazione, nel rispetto dei ruoli e dei diversi attori della filiera”. Secondo lei, il servizio sarà da stimolo alla commercializzazione di prodotti certificati Cei e di qualità? “Il codice del traduttore prevede che siano riconosciuti soltanto i cavi a norma Cei, perciò questo accorgimento potrebbe certamente contribuire alla promozione di un prodotto di qualità, migliorando la garanzia che nel mercato italiano siano trattati prodotti aderenti alle normative europee. In Italia fortunatamente non soffriamo particolarmente della concorrenza di prodotti di bassa qualità, soprattutto sui settori dell’energia. A differenza di quanto accade in altri mercati europei, quindi, per il momento non lo avvertiamo come un problema dominante. Non vi è alcun dubbio però che il sistema certificato potrebbe aiutare anche in questi termini, mettendo in luce quelle aziende che fanno della qualità e del rispetto delle normative italiane e Cei un valore di base della propria produzione”. n.2 | 10 marzo 2011 | www.elettricoplus.it