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10 CAMPIONATO GIORNALISMO
GIOVEDÌ 20 MARZO 2014
CAMPANINI - La Nuova Scuola - Pesaro
Ucraina: un problema di libertà per tutti
I ragazzi della classe III alla ricerca di informazioni per capire cosa muove un popolo
FILO DIRETTO
A colloquio
con Anna
e Anastasiya
UN’INTERVISTA può raccontare la situazione in Ucraina. L’occasione è con due studentesse del Liceo “Piccinini”,
Anastasiya e Anna K., nate a
Mykolaiv. In Italia da anni e
in rapporto via telefono coi familiari e via via satellite ai canali tv russi. La rivolta è solo a
Kiev? “No, anche ad Odessa e
altrove”. Perché la gente protesta? “Per migliori condizioni
di vita. Là si vive con stipendi
bassissimi, sui 1000 grivni, circa 100 euro al mese. In che rapporti è la popolazione ucraina
con quella russa? “Buoni, russi e ucraini convivono in Ucraina. Sono un popolo”. Cosa
pensa la gente? “Non protesta
per l’occupazione militare della Crimea da parte della Russia. Essere trattati da uomini e
vedere rispettati i propri diritti.
Alcuni sognano l’Europa. Credono di risolvere così”. E col referendum? “Si diventerebbe
russi...”. E l’nformazione?
“La tv russa spesso mostra immagini ‘non del tutto attendibili’, estrapolate, facendo sembrare la situazione diversa, anche
molto più tragica. Si creano
odi e paure infondate”.
Un prete scorta i poliziotti prigionieri negli scontri di piazza Maidan
I FATTI li hanno ricostruiti in
classe, insieme ai liceali del Classico e Scientifico de “La Nuova
Scuola”. Le ragioni della “rivoluzione” non sono limpide. A seconda delle fonti, si leggono diversi
motivi di protesta: “contro il nuovo presidente e per la ex-presidente deposta”; “per entrare
nell’Unione europea e uscire dal-
la influenza russa”… Ragioni
comprensibili ma che non giustificano una rivoluzione. Tantomeno un nuovo conflitto mondiale.
Sì, perché in Ucraina è accaduta
di certo una rivoluzione, in cui si
contano con dolore i morti (solo a
Majdan 77 tra i dimostranti, 11
tra forze dell’ordine; centinaia i feriti). Ma la chiave di lettura sem-
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da abbinare alle tue notizie a:
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bra più nelle parole dei testimoni
oculari.
LE HANNO postate su Facebook, per dar voce a chi come loro
vive il dramma a Kiev e Mosca e
lo racconta. “In piazza Majdan
stanno manifestando per la nostra e la vostra libertà” – dice A.
Sigov, studente ucraino parteci-
LA PROTESTA non è nata per
tutti “contro qualcuno” ma “per
chiedere nuovi spazi di libertà e
di socialità” — commenta padre
Scalfi, fondatore di “Russia Cristiana. Nel dramma del cambio di
regime, di cecchini e morti, affiorano fatti insoliti per una rivoluzione. Come quel sacerdote che
guida per mano una fila di berkut, soldati appena catturati dalla folla, portandoli in salvo tra le
file degli stessi manifestanti. Nemici contro nemici, nel mezzo
della guerriglia, eppure in grado
di trattarsi da uomini; grazie alla
diversità di qualcuno, che coraggiosamente si muove; e sta già
cambiando la storia, sta già ricostruendo.
PERSONAGGIO L’IMPRENDITORE GIANCARLO SELCI, FONDATORE DELLA BIESSE, IN VISITA A LA NUOVA SCUOLA
«Passione e impegno... ho avuto molto di più!»
Giancarlo Selci in visita a La
Nuova Scuola con alcuni ragazzi
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preferita su:
pante pacifico alle proteste; “non
si combatte per una opposizione
politica ma per un cambiamento”. “La possiamo chiamare ‘rivoluzione della dignità — commenta A. Filonenko dalla capitale russa - “in piazza è scesa la società intera, con tutte le forze che vi sono
dentro, compresi i nazionalisti,
certo. E si è trovato il punto di
convergenza nella dignità della
persona. Nulla potrà essere come
prima. Questa è già una vittoria”.
LA “RIVOLUZIONE di Piazza
Maidan” in Ucraina: un problema di libertà per tutti. E’ il motivo che ha spinto gli Studenti della
Terza media “Campanini – La
Nuova Scuola” a interessarsi delle proteste di Kiev. Scoppiate dal
24 novembre scorso, macchiate di
sangue di giovani vite. Una nuova provocazione nel progetto “La
Storia in corso: Crimea e Ucraina”, che ha portato i ragazzi a ricercare informazioni chiare su
quotidiani e siti Internet. Soprattutto il motivo dei fatti di Kiev.
“Per paura di una Terza guerra
mondiale”, ma anche “perché ci
interessa capire cosa muove un popolo a chiedere così un cambiamento” - ci tengono a precisare
gli studenti interessati.
SI PUÒ partire da “zero” e vincere? Giancarlo Selci, fondatore di Biesse, Cavaliere del Lavoro, ne è
un esempio. Talento imprenditoriale, che sorprende ancora più oggi. Figlio di calzolaio, da nulla ha
costruito “mattone su mattone” una impresa. Ora
leader mondiale nelle macchine per la lavorazione
del legno. “Ce la battiamo con un’altra azienda” —
precisa sorridendo Selci, invitato a “La Nuova Scuola” di Pesaro. E’ un uomo pragmatico. Parla di sé,
del suo lavoro, risponde alle tante domande. Poche
parole. Si annuncia il Progetto di Alternanza Scuola
Lavoro tra Biesse e La Nuova Scuola previsto per il
prossimo anno scolastico. Basta la passione per fare
quello che ha fatto? “Passione e impegno. Dai 27 anni ai 40 ho lavorato fino a 20 ore al giorno. Mi è capi-
tato di dormire tre ore in una settimana. Avevo preso più di quello che potevo. Non mi sono mai tirato
indietro. Ho un rammarico: non aver studiato. Per
sapere, essere autosufficiente. Lo ripeto perché mi
manca proprio. Ero poverissimo, non ho potuto. Se
tornassi indietro e potessi, lo farei. Per crearmi una
cultura. Per sicurezza, voglia di fare e di trasmettere”. Cosa lo ha spinto? Il guadagno? “Se avessi pensato ai soldi, non mi sarei alzato la mattina. Non tenevo mai i conti. Non mi servono tante cose nella
vita. Volevo costruire”. Per rispondere alle richieste
degli altri. Devi dare la risposta in fatti. Responsabilità, anche per le famiglie dei tanti dipendenti. E’
arrivato dove voleva? “No. Tutto questo, chi se lo
aspettava...? Ho avuto molto di più”.
LA REDAZIONE
CLASSE III della Secondaria di I grado «E.
Campanini» - La Nuova Scuola, Pesaro: Michele Basili, Caterina Berti, Chiara Bizzarri, Arianna Bonazza, Alessandro Cammertoni, Maria Cecchini, Tommaso D’Andrea,
Giovanni D’Auria, Martina Faedi, Viviana
Fardella, Laura Ferri, Sofia Garnaoui, Jacopo Gianotti, M. Costanza Giovanelli, Emma Giunta, Caterina Mancini, Diana Mariella, Francesca Mattioli, Sara Mazzanti, Re-
becca Mencarelli, Federico Motzo, Angela
Pascucci, Pietro Sanchioni, M. Chiara Scatassa, Sofia Sigilli, Francesco Teodori, Giovanni Zagaria. Referenti: professoresse
M.C. Careri, G. Giunta, G. Lazzarini.