Relazioni e Bilancio - Cassa di Risparmio di Cento

Transcript

Relazioni e Bilancio - Cassa di Risparmio di Cento
Relazioni e Bilancio
2010
Coordinamento a cura del Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne
Impaginazione e stampa: SATE srl - Ferrara
Maggio 2011
2
CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA
Presidente
Carlo Alberto Roncarati
Direttore Generale
Ivan Damiano
Consiglio di Amministrazione
Carlo Alberto Roncarati Presidente
Mauro Manuzzi Vice Presidente
Antonino Balboni Consigliere
Luigi Chiari Consigliere
Paolo Martinelli Consigliere
Ugo Poppi Consigliere
Vincenzo Tassinari Consigliere
Collegio Sindacale
Domenico Livio Trombone Presidente
Massimo Calanchi Sindaco Effettivo
Dario Alessio Taddia Sindaco Effettivo
Società di Revisione
KPMG S.p.A.
3
ASSETTO SOCIETARIO al 31/12/2010
n° azioni
6.722.291
2.046.000
4.312.902
13.081.193
Fondazione Cassa di Risparmio di Cento
Holding "Cassa di Risparmio di Cento"
Privati (n. 6.250 circa)
Totale
%
51,39 %
15,64 %
32,97 %
100,00%
Fondazione Cassa di
Risparmio di Cento
51,4%
Holding "Cassa di
Risparmio di Cento"
15,6%
Privati
33,0%
4
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2010
SEDE E
DIREZIONE GENERALE
FILIALI (48)
Provincia di Ferrara (n.21)
Provincia di Bologna (n.17)
Provincia di Modena (n.10)
Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b
tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443
www.crcento.it
[email protected]
Cento – sede di Cento
Cento - agenzia di città n.1
Cento - agenzia di città n.2
Cento – agenzia di città n.3
Alberone
Bondeno
Casumaro
Coronella
Dodici Morelli
Dosso
Ferrara
Ferrara Est
Ferrara Sud
Ferrara4
Ferrara5
Mirabello
Poggio Renatico
Renazzo
Sant'Agostino
San Carlo
Vigarano Mainarda
Bologna
Bologna DueTorri
Bologna Murri
Castello d'Argile
Casalecchio di Reno
Castel Maggiore
Crevalcore
Galliera - San Venanzio
Lippo di Calderara di Reno
Ozzano dell’Emilia
Pieve di Cento
Stiatico
San Giovanni in Persiceto
San Lazzaro di Savena
San Matteo della Decima
San Pietro in Casale
Venezzano
Modena
ModenaDue
ModenaTre
Castelfranco Emilia
Campogalliano
Finale Emilia
Massa Finalese
Nonantola
Rami-Ravarino
Sassuolo
5
AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 29 marzo 2011.
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
I Signori Azionisti sono convocati in assemblea Ordinaria e Straordinaria in prima convocazione il giorno 29 aprile 2011, alle ore 15.30, presso il Centro Polifunzionale Pandurera in
Cento (Fe), Via XXV Aprile n. 11, ed, eventualmente, in seconda convocazione il giorno 30
aprile 2011, alle ore 15.30, presso la sede legale della Società in Cento (Fe), sala di rappresentanza con ingresso da corso del Guercino n. 32, per la trattazione del seguente
ORDINE DEL GIORNO
Parte Ordinaria:
1) Bilancio al 31 dicembre 2010 e deliberazioni relative;
2) Informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione adottate nell’esercizio 2010.
Approvazione, ai sensi dell’art. 6 dello Statuto sociale, delle politiche di remunerazione per
l’anno 2011 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporto di lavoro subordinato;
3) Quantificazione dei limiti previsti dall’art. 12, comma 3, II alinea, del vigente Statuto sociale per la determinazione dei requisiti di indipendenza dei Consiglieri di Amministrazione.
Parte Straordinaria:
1) Modifiche agli articoli 7 e 20 del vigente Statuto sociale.
Cento, 22 marzo 2011
p. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
IL PRESIDENTE
Dott. Carlo Alberto Roncarati
SINTESI DELLE DELIBERAZIONI
L’Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento
S.p.A. ha avuto luogo il 29 aprile 2011, presieduta dal Presidente del Consiglio di
Amministrazione Dott. Carlo Alberto Roncarati.
Sono intervenuti n. 153 Soci portatori di n. 10.406.708 azioni pari al 79,55% del capitale
sociale.
L’Assemblea ha deliberato:
• di approvare il bilancio della Società chiuso al 31 dicembre 2010 ed il riparto dell’utile nella
formulazione proposta dal Consiglio di Amministrazione, con pagamento del dividendo di
Euro 0,10 per azione a decorrere dal 31 maggio 2011;
• di approvare, ai sensi dell’art. 6 dello statuto sociale, le politiche di remunerazione per l’anno 2011 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non
legati alla società da rapporto di lavoro subordinato;
• di quantificare i limiti previsti dall’art. 12, comma 3, II alinea, del vigente Statuto sociale per
la determinazione dei requisiti di indipendenza dei Consiglieri di Amministrazione, stabilendo che non è considerato indipendente l’amministratore che sia legato alla Società, anche
indirettamente e/o per il gruppo di riferimento:
a) da affidamenti con importo complessivo dell’accordato superiore all’1,5% del patrimonio
di vigilanza della Banca, nonché
b)da contratti di consulenza professionale per un importo complessivo superiore allo 0,01%
del patrimonio di vigilanza;
• di modificare gli articoli 7 e 20 del vigente Statuto sociale.
6
Indice generale
Relazione del Consiglio
di amministrazione
pag.
9
Schemi del Bilancio
di Impresa
pag.
61
Nota Integrativa
pag.
69
Allegati
pag.
197
Relazione del Collegio
sindacale
pag.
213
7
Relazione sulla
gestione del
Consiglio di
Amministrazione
9
Signori azionisti,
La Cassa chiude il 2010 con un utile netto di 4,013 milioni di euro, un risultato soddisfacente poiché conseguito in un contesto macroeconomico caratterizzato dal perdurare degli effetti della crisi e in un mercato finanziario tuttora condizionato da elementi di forte incertezza.
Al calo dei ricavi, conseguenza della negativa congiuntura, si è fatto fronte
con un’incisiva politica di contenimento, efficientamento e controllo dei costi
giunti ad un livello difficilmente comprimibile in maniera sostanziale.
La diminuzione dei margini di interesse è stata mitigata dalla crescita dei
margini da servizi per commissioni che, in misura preponderante, non provengono da rapporti con Clientela Retail; tutto ciò per una precisa scelta volta
a non penalizzare la fascia più debole dell’Utenza Bancaria.
La strategia di fondo era volta in primo luogo a salvaguardare il patrimonio
evitando rischi che avrebbero potuto avvitarsi pericolosamente in un quadro
esterno di grande difficoltà. Il presente scenario caratterizzato dalla forte crescita delle Sofferenze mai si era verificato in presenza di tassi tanto bassi inibendo la possibilità di ammortizzarne gli effetti. Le Sofferenze sono dunque
inevitabilmente cresciute ma permangono molto frazionate ed in preponderante misura garantite da ipoteche, mentre gli incagli stanno rallentando
lasciando presagire un miglioramento generale del quadro di riferimento.
La Raccolta totale è stata condizionata da un calo generalizzato della produzione di ricchezza da parte del sistema che non ha dunque consentito a
imprese e famiglie la creazione di un maggior flusso di risparmio. I buoni
risultati offerti dalla Raccolta gestita hanno inevitabilmente sottratto percentuali alla Raccolta diretta che ha dunque registrato un calo.
Quanto ai volumi, l’esercizio vede la Raccolta diretta attestarsi a 1.916,3
milioni di euro in calo del 3,6% rispetto al 2009. La contrazione è dovuta alla
volontà di non rincorrere il mercato che, per effetto “rarità” della raccolta, ha
visto un significativo aumento del relativo costo sia per la componente a
breve che a medio lungo periodo. In tale situazione la Raccolta a vista/breve
è diminuita di 64,3 milioni di euro pari a -5,7%; ha tenuto invece la Raccolta
a scadenza (-7,2 milioni di euro pari a -0,8%).
Gli sforzi commerciali sono stati rivolti alla Raccolta indiretta che cresce di
106,8 milioni di euro (corrispondenti a +6%) e si attesta a 1.899,7 milioni di
euro. Particolarmente soddisfacente la crescita del Risparmio gestito (+93
milioni di euro, pari al +12,4%).
Gli Impieghi per cassa verso clientela ordinaria assommano a 1.923,2 milioni di euro (+4,3% rispetto al 2009). La componente di medio lungo termine
si attesta a 1.315,2 milioni di euro (+71,6 milioni di euro pari al +5,8%
rispetto al 2009) e rappresenta il 68,4% dei crediti verso la clientela (era il
67,5% nel 2009); più contenuto invece l’aumento degli utilizzi a breve termine (+8,4 milioni di euro pari a +1,4%) che raggiungono, a fine anno, i 608
milioni di euro. Il calo dei fatturati delle imprese e le esigenze di consolidamento dei debiti hanno influenzato l’evoluzione dei suddetti aggregati.
Come riflesso del momento economico particolarmente negativo, le Attività
deteriorate nette raggiungono 127,1 milioni di euro, aumentando nel 2010
di 33,1 milioni di euro (+35,2%). L’incidenza dei crediti anomali sul totale dei
crediti per cassa sale così al 6,6%; era il 5,1% nel 2009.
11
Quanto al Conto economico al 31/12/2010, il margine di interesse, pari a
48,1 milioni di euro, evidenzia un calo del 10,8% rispetto al 2009, principalmente dovuto al basso livello dei tassi che ha comportato l’erosione di
gran parte degli spread, soprattutto della Raccolta.
Crescono le Commissioni nette che si attestano a 22,3 milioni di euro in deciso aumento sull’anno precedente (+ 9,9%) ed invertono la tendenza rispetto
al 2009.
Le attività del comparto “finanza” hanno generato ricavi netti per 3,33 milioni di euro; nel 2009 il dato era pari a 4,85 milioni di euro. Il risultato è stato
ottenuto in mercati estremamente volatili operando su obbligazioni governative e bancarie che rappresentano la quasi totalità del portafoglio titoli di
proprietà. Il margine di intermediazione lordo raggiunge così i 74 milioni di
euro (- 6 milioni di euro rispetto al 2009, pari ad un calo del 7,5%).
Il quadro economico negativo ha comportato una crescita delle rettifiche
nette a seguito del deterioramento dei crediti per 3,5 milioni di euro (+
26,6% rispetto al 2009). Le spese per il Personale ammontano a 28,8 milioni di euro in calo di 3,2 milioni di euro (- 10% rispetto al 2009). Sono calate anche le altre spese amministrative (-4,2%) attestandosi a 19,1 milioni di
euro. I buoni risultati ottenuti evidenziano l’attenzione che la Cassa ha dedicato a queste componenti nello scorso esercizio.
Al netto delle imposte sul reddito (il tax-rate è salito dal 49,4% al 56,7%), l’
Utile è pari a 4,013 milioni di euro, inferiore all’anno precedente di 3,1
milioni di euro, ovvero -43,8%. Le dinamiche di risultato economico illustrate determinano la tenuta del Cost Income Ratio al 63,9% (64,6% nel 2009),
mentre il ROE (Return On Equity) flette al 2,19% (era il 3,98% nel 2009).
Il Consiglio di amministrazione, nel deliberare il progetto di bilancio sopra
illustrato, ha altresì assunto la determinazione di proporre all’assemblea dei
soci l’assegnazione di un Dividendo pari a € 0,10 per azione (€ 0,20 a valere sull’esercizio 2009) raggiungendo il duplice obiettivo di autofinanziare
l’attività caratteristica e rispondere al rafforzamento patrimoniale richiesto al
sistema creditizio dall’Organo di Vigilanza.
La Cassa presta particolare attenzione ai livelli di patrimonio; gli indicatori
lo testimoniano nonostante le recenti modifiche regolamentari, sotto esplicitate. Il core Tier1 Ratio scende dal 9,54% all’ 8,81% e il Total Capital Ratio
passa dall’11,70% al 10,66%, ampiamente superiori ai livelli regolamentari
vigenti e capienti anche in prospettiva rispetto alle ipotesi introdotte da
Basilea III. Il dato incorpora la recente citata modifica regolamentare che
eleva l’assorbimento patrimoniale dei crediti ipotecari alle imprese dal precedente 35% al 100%. Questa modifica ha pesato per circa 59 punti base
sul Core Tier 1 e per 73 sul Tier 1.
I risultati testimoniano le oggettive difficoltà di un contesto complessivo che
sta faticosamente risalendo la china dopo una crisi di carattere epocale. In
un quadro tanto complesso, la Banca ha comunque ottenuto importanti risultati sia di carattere economico sia in termini di posizionamento nel mercato
e nella società di riferimento. Lo conferma, fra l’altro, l’esito di un sondaggio, commissionato da Unindustria Bologna circa la qualità della relazione
banca-impresa, secondo il quale la nostra Cassa ha conquistato il primo
13
posto nella speciale graduatoria delle banche che “comprendono il business
delle aziende”. E’ un dato molto interessante e importante per tutte le componenti della Banca perché testimonia in maniera inequivocabile che il percorso intrapreso è quello giusto e vede la Cassa sempre di più vicina al
mondo dell’impresa, sostenuta sia nei momenti di crescita che in quelli, più
difficili, che viviamo oggi. Decisiva si è rivelata la professionalità degli
addetti: una qualità che si abbina all’ampia gamma delle opportunità offerte e alle favorevoli condizioni finanziarie. La difesa e l’accrescimento della
reputazione costituiscono peraltro uno degli elementi fondanti della nostra
Banca. In questa logica si inserisce la decisione strategica, assunta sul finire
del 2010 e portata a termine nel febbraio di quest’anno, di restituire il 100%
del capitale investito dai clienti titolari delle polizze Index Linked denominate “Eurotrend Everest II”, emesse da Eurovita Assicurazioni S.p.A.; queste
polizze erano legate a titoli della banca islandese Kaupthing colpita dalla
crisi del 2008.
*
Con l’assemblea del 29 aprile 2010 la banca ha rinnovato i suoi vertici
nominando Presidente Carlo Alberto Roncarati, Vice Presidente Mauro
Manuzzi, Consiglieri Antonino Balboni, Luigi Chiari, Paolo Martinelli, Ugo
Poppi, Vincenzo Tassinari e nominando componenti del Collegio Sindacale:
Presidente Domenico Livio Trombone, componenti Dario Alessio Taddia e
Massimo Calanchi (effettivi), Massimo Maiarelli e Giorgio Rusticali (supplenti).
Per ciò che concerne gli assetti organizzativi, nel mese di gennaio di quest’anno il Consiglio di amministrazione ha nominato due nuovi vice direttori
generali. Si tratta di Luca Turci, con l’incarico di vicario, e di Stefano
Aldrovandi. Quarantasette anni, modenese, laurea in Economia e commercio, Turci ha acquisito una lunga esperienza, con responsabilità crescenti
presso varie aziende di credito, in particolare nell’area commerciale.
Aldrovandi, quarantaquattro anni, di Castelfranco Emilia, è da tempo il
responsabile della Direzione Amministrazione e Finanza della Banca.
14
1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL MERCATO DOMESTICO,
L’ECONOMIA LOCALE
Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia l’economia mondiale ha registrato
nel 2010 un’espansione di 5 punti percentuali dopo il calo dell’anno precedente; la crescita sarà confermata, secondo le previsioni, anche per il 2011.
Le prospettive di sviluppo appaiono addirittura più solide rispetto ai mesi precedenti. Si conferma, infatti, la robusta crescita delle economie emergenti e,
fra i paesi avanzati, della Germania; migliorano, contestualmente, le valutazioni sulla dinamica dell’economia americana.
Nel vertice del Gruppo dei Venti svoltosi a Seul in novembre, i Capi di Stato e
di governo hanno approvato un piano di azione, incentrato sul coordinamento delle politiche economiche, volto al perseguimento di una crescita più equilibrata a livello globale.
L’inflazione al consumo nei paesi avanzati risente dall’autunno dei rincari delle
materie di base, alimentati soprattutto dalla crescente domanda proveniente
dalle economie emergenti.
Negli ultimi mesi del 2010 i rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine nelle
maggiori economie avanzate sono gradualmente aumentati. Dall’inizio di
novembre sono tornate a inasprirsi le tensioni sui mercati del debito sovrano
di alcuni paesi dell’area dell’euro, dopo un temporaneo allentamento in ottobre.
Il PIL dell’area dell’euro è cresciuto dell’ 1,5% con un rallentamento nell’ultima
parte del 2010. Il disavanzo pubblico, lievitato in questi anni, dovrebbe finalmente segnare un netto miglioramento mentre il debito pubblico, secondo le
previsioni, rallenterà la sua crescita.
Gli indicatori sulle aspettative di inflazione a medio termine rimangono coerenti con l’obiettivo di stabilità dei prezzi dell’Eurosistema anche se in gennaio si è assistito ad una fiammata dei prezzi.
Quanto al nostro Paese, il tasso di sviluppo è stato dell’1%. Il principale impul-
15
so all’attività economica ha continuato a provenire dalle esportazioni verso le
economie emergenti, mentre il contributo della domanda interna, già modesto,
si è ridotto. La crisi, secondo molti osservatori, non è del tutto superata e certamente non si tornerà mai più ai livelli precedenti lo tsunami finanziario internazionale.
Un dato molto positivo è rappresentato dalla crescita dell’indice di fiducia degli
imprenditori.
I comportamenti di consumo delle famiglie si confermano improntati alla cautela. In questo difficile contesto produttivo l’occupazione ha confermato nella
seconda parte dell’anno una contrazione sia pure lieve.
Le previsioni per il biennio 2011-2012 indicano per il nostro Paese un basso
ritmo di crescita ed un contestuale incremento dell’inflazione, più accentuato
rispetto alle previsioni di pochi mesi fa anche a seguito dei tragici eventi politico-sociali avvenuti nell’Africa del nord che stanno facendo lievitare il costo
dell’energia. Al riguardo, secondo una recentissima rilevazione di Bankitalia,
un aumento del 20% del prezzo del petrolio determinerebbe una minor crescita di mezzo punto percentuale in tre anni. Ulteriori, forti timori provengono
dagli effetti della gravissima situazione nella quale versa il Giappone colpito
dal violento sisma e dall’emergenza nucleare.
L’Emilia-Romagna ha chiuso il 2010 con il Pil in rialzo dell’1,5%, una percentuale maggiore rispetto alla media nazionale che, come detto, non ha superato l’1%. È questa l’indicazione che emerge dal Rapporto sull’economia regionale 2010 realizzato da Unioncamere e Regione Emilia-Romagna. Un dato
positivo, quello del Pil, che induce ad elementi di fiducia in una situazione
ancora difficile, con una crisi che continua a fare sentire i suoi effetti, specialmente in termini occupazionali. La nostra regione si contraddistingue per una
grande apertura ai mercati esteri: questa caratteristica è tra le cause che l’hanno portata a risentire più acutamente della crisi, ma oggi proprio questa peculiarità sta offrendo maggiori opportunità di ripresa, grazie al recupero del
commercio internazionale: l’export emiliano-romagnolo è cresciuto infatti del
16,1%. Si registra poi un accenno di ripresa degli investimenti fissi lordi che
registrano un segno positivo (+1,9%), dopo la forte flessione del 2009 e, in
misura più contenuta, la lieve risalita dei consumi interni: alla diminuzione di
quelli delle Amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni sociali private, si registra infatti un leggero incremento della spesa delle famiglie (+0,8% nel 2010,
a fronte del -0,3% del 2009).
Per ciò che riguarda l’agricoltura, la Produzione lorda vendibile dell’Emilia
Romagna nel 2010 torna a crescere. Dopo il crollo del 10% dello scorso anno,
nel 2010 il valore della produzione agricola regionale è risalita di 5,5 punti
percentuali, passando da 3.700 ad oltre 3.900 milioni di euro. La crescita del
valore è dovuta per buona parte ad una diminuzione generalizzata delle produzioni, in particolare nel settore ortofrutticolo. Tuttavia, l’aumento dei prezzi
non sempre ha compensato il calo delle produzioni, per cui i bilanci delle singole imprese agricole sono in sofferenza.
Sul versante dell’occupazione, anche il 2011 sarà un anno difficile, con una
crescita produttiva modesta i cui effetti positivi saranno ulteriormente attenuati
da una prevista ulteriore erosione della base occupazionale (-0,4% atteso nel
2011).
16
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nei primi dieci mesi del 2010
la Cassa integrazione guadagni è aumentata da 46 milioni di ore del 2009 a
quasi 100 milioni di ore (soprattutto per il ricorso alla Cig in deroga).
Le misure straordinarie hanno tuttavia consentito di conservare welfare e
modello sociale, salvando oltre 60mila posti di lavoro e mantenendo saldo il
legame tra imprese e lavoratori.
La seconda parte del 2010 conferma per le imprese ferraresi (ma solo per quelle con più di dieci addetti) i lievi segnali di risalita già registrati nei primi sei
mesi. Soffrono ancora la piccola impresa (da 1 a 9 addetti) ed, in parte, l’artigianato, che in misura minore possono beneficiare della ripresa in atto dell’export. Quest’ultima si consolida ulteriormente, con una crescita (+35,4%) più
che doppia rispetto alla media regionale. Si rimette decisamente in moto anche
l’import, seppure in misura meno accentuata. La produzione industriale registra una lieve ripresa nei comparti più “forti” (chimica e mezzi di trasporto) e
per la prima volta da lungo tempo, anche nel tessile/abbigliamento. I dati del
quarto trimestre scontano un sensibile rallentamento della crescita dei principali indicatori nel manifatturiero. Costruzioni e commercio continuano a registrare dinamiche negative, seppure in lento miglioramento tendenziale. Elementi di
criticità sono riconducibili al sistema-credito, sebbene nel terzo trimestre si sia
assistito ad una lieve ripresa dei finanziamenti erogati alle imprese, mentre
aumentano insolvenze e fallimenti.
L’area di operatività della Banca rappresenta, come è noto, un preciso spaccato della realtà economica regionale. L’industria meccanica offre un importante contributo alla creazione del Pil e dunque la crisi di cui è stata vittima ha
pesantemente condizionato il risultato complessivo. Ha destato molto interesse
l’evoluzione societaria della Vm motori di Cento che nel febbraio di quest’an-
17
no ha ufficializzato una significativa variazione proprietaria; è stato infatti
sancito l’ingresso nel capitale della Fiat che ha acquisito il 50% del pacchetto
azionario inaugurando così un nuovo capitolo nella ormai lunga storia di questa azienda-simbolo del territorio.
La ripresa abbisogna di molteplici interventi legati, anzitutto, a scelte di carattere nazionale come ad esempio riavviare i cantieri pubblici fermi, iniziare
e\o proseguire la costruzione di infrastrutture dalla Cispdana alla banda
larga. Ma anche creare le reti di impresa; puntare sugli incubatori di azienda; collaborare strettamente con Università e Tecnopoli.
2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI
La crisi iniziata nel 2007 ha avuto origine da politiche monetarie e creditizie eccessivamente espansive, oltre che da una legislazione tesa a favorire
l’accesso alla proprietà immobiliare anche da parte di soggetti dal merito di
credito inadeguato, soprattutto negli Stati Uniti. Lo scoppio della bolla
immobiliare ha fatto emergere l’eccesso di debito accumulato negli anni precedenti e, tramite prodotti finanziari cartolarizzati, ha coinvolto anche i
sistemi bancari di Paesi dal settore immobiliare più stabile. Le politiche fiscali e monetarie espansive che sono state implementate nell’ultimo triennio, e
in particolare dopo il default di Lehman Brothers nel settembre 2008, non
hanno tuttavia agito sulle cause; di conseguenza, parte del debito privato è
passato sul bilancio pubblico, soprattutto nei Paesi con le finanze sane
prima della crisi.
L’espansione dei debiti pubblici ha determinato un aumento del premio per
il rischio di credito richiesto agli emittenti sovrani periferici nell’Area Euro,
mentre il mercato pare finora non aver preso in considerazione la forte
espansione del debito federale e statale degli Stati Uniti.
Il 2010 è stato quindi caratterizzato dalle tensioni sul debito sovrano della
Grecia, dell’Irlanda e, in misura minore, di Portogallo e Spagna. Ciò ha
avuto ripercussioni negative anche sui titoli di Stato italiani, soprattutto negli
ultimi due mesi dell’anno.
La Grecia, già sotto pressione nel 2009 per via dei dati di finanza pubblica falsi forniti per anni all’Unione europea, è stata oggetto in primavera di
un intervento di salvataggio da parte di Unione europea e Fondo Monetario
Internazionale. Gli aiuti, inizialmente previsti in 45 miliardi, sono poi stati
estesi a 110 miliardi. Anche la scadenza è stata fissata dapprima in tre
anni, poi prorogata dal FMI. La difficoltà a trovare un accordo in sede
comunitaria per la resistenza della Germania ha reso il salvataggio più oneroso. Secondo molti osservatori, d’altronde, è comprensibile la preoccupazione tedesca di limitare l’azzardo morale da parte dei Paesi con problemi
di finanza pubblica.
Ue e FMI hanno poi concordato la predisposizione di un fondo triennale con
una dotazione massima di 750 miliardi di euro a cui fare ricorso in caso di
nuove crisi di emittenti sovrani; crisi che si sono fatte attendere solo alcuni
mesi. Nonostante lo stress test promosso a luglio dalle autorità di vigilanza
europee avesse fatto emergere che solo 7 delle principali 91 banche conti-
18
Assemblea dei Soci. Il Tavolo di presidenza.
Assemblea dei Soci. L’intervento del Presidente Carlo Alberto Roncarati.
Assemblea dei Soci. L’intervento del Direttore generale Ivan Damiano.
19
nentali avessero carenza di capitale (5 banche spagnole, una tedesca e una
greca), durante l’ultimo trimestre il governo irlandese ha dovuto salvare dal
fallimento le principali banche domestiche. Ciò ha determinato un forte
aumento del premio per il rischio di credito sul debito pubblico, inducendo
il governo di Dublino a chiedere l’aiuto da parte di Ue e FMI.
Da fine 2010 è decisamente precaria anche la situazione del Portogallo,
mentre Spagna e Italia hanno per ora subito un aumento del costo del debito inferiore, ancorché lo spread sui Bund tedeschi sia ai massimi da quando
fu introdotto l’euro (con punte di 200 punti base per l’Italia e 283 per la
Spagna, sulla scadenza decennale). Non hanno contribuito a stemperare le
tensioni le lunghe trattative per la definizione del fondo permanente da utilizzare in caso di crisi sui debiti sovrani che prenderà il posto di quello
attuale dopo il 2013.
In questo contesto, le politiche fiscali hanno iniziato ad essere restrittive,
mentre la Bce ha prolungato più volte le misure straordinarie introdotte dopo
il default di Lehman Brothers. La crescita economica, trainata dalla
Germania, ha evidenziato un rallentamento nella parte finale dell’anno.
Negli Stati Uniti la crescita del Pil si è attestato sul 2,8%, in gran parte per
via degli effetti di breve termine delle politiche monetarie e fiscali maggiormente espansive. Peraltro, ciò sta avendo pesanti ripercussioni sui conti pubblici e il nuovo stimolo fiscale bipartisan varato a dicembre potrebbe peggiorare il deficit fino a 1.000 miliardi di dollari nel biennio 2011-2012. Al
tempo stesso, il secondo stimolo monetario quantitativo per 600 miliardi
varato dalla Fed a novembre aumenta i rischi di bolle sugli asset finanziari
e le materie prime.
In questo contesto, i mercati azionari hanno registrato un andamento complessivamente positivo, con una performance insoddisfacente nel solo secondo trimestre. Fanno eccezione i Paesi periferici dell’Area Euro, i cui indici
azionari hanno chiuso il 2010 in perdita. La Borsa italiana, come in altre
occasioni, è stata condizionata dal peso preponderante del settore bancario, che ha avuto una performance negativa (con perdite pari a circa il 25%)
a livello europeo. Nel 2010 l’indice FTSE-MIB ha registrato un calo del
13,23%.
I tassi di interesse hanno toccato nuovi minimi durante l’anno, risalendo solo
parzialmente tra novembre e dicembre. A ciò si è contrapposto, peraltro, un
aumento degli spread di credito, soprattutto sul comparto bancario e (come
detto sopra) sovrano.
20
3. L’ATTIVITÀ DELLA CASSA
A - ANDAMENTO DELLA GESTIONE
Gli importi esposti nelle tabelle a corredo della Relazione sono espressi in
migliaia di Euro.
Raccolta da Clientela
Di seguito riportiamo la consistenza e la ripartizione percentuale della
Raccolta complessiva dell’ultimo triennio, esposta per forma tecnica.
RACCOLTA
31/12/2010
Debiti verso clientela:
Conti correnti e depositi liberi
Pronti contro termine passivi
Altri finanziamenti
Obbligazioni
Certificati di deposito
Totale Raccolta Diretta - con Clientela
Raccolta indiretta
Raccolta complessiva
Amministrata
Gestita
- di cui:
Fondi comuni
Gestioni patrimoniali
Assicurazioni ramo vita
Totale raccolta indiretta
1.043.006
10.506
1.336
735.921
125.532
1.916.301
27,3%
0,3%
0,0%
19,3%
3,3%
50,2%
1.899.746
49,8%
3.816.047
100%
31/12/2010
1.056.263
55,6%
31/12/2009
1.056.881
60.652
1.630
790.994
77.626
1.987.783
28,0%
1,6%
0,0%
20,9%
2,1%
52,6%
1.792.935
47,4%
3.780.718
100%
31/12/2009
1.042.472
58,1%
843.483
44,4%
750.463
41,9%
272.676
311.398
259.409
1.899.746
14,4%
16,4%
13,7%
100%
273.983
278.434
198.046
1.792.935
15,3%
15,5%
11,0%
100%
Importi in migliaia di €
Come si evince, la Raccolta Complessiva risulta in crescita dello 0,9% rispetto
all’esercizio precedente. La Raccolta Diretta evidenzia un calo complessivo del
3,6% soprattutto nella componente a vista (-5,7%); tiene invece la componente
a scadenza con un –0,8%. Per quanto concerne i singoli aggregati, i c/c e
depositi liberi scendono dell’1,3% e le obbligazioni del 7% mentre, in controtendenza, i Certificati di Deposito crescono del 61,7%. In netta flessione, anche
nel 2010, sono i Pronti Contro termine con la clientela.
La Raccolta Indiretta aumenta (+ 6%) sia nella componente amministrata
(+1,3%) che in quella gestita (+12,4%). Nell’ambito del Gestito ottime le perfo-
21
mance delle Assicurazioni ramo vita che crescono del 31% e delle Gestioni
patrimoniali che mettono a segno un +11,8%. In controtendenza i Fondi comuni che diminuiscono dello 0,5% subendo il deflusso degli investitori dei fondi
monetari attratti da forme di investimento alternative.
Il peso della Raccolta Diretta sul totale della Raccolta rimane leggermente superiore al 50% anche se in calo rispetto al 52,6% fatto registrare nel 2009.
Amministrata
27,7%
Gestita
22,1%
Diretta
50,2%
Fondi Comuni
32,3%
Gestioni Patrimoniali
36,9%
22
Assicurazioni Ramo Vita
30,8%
Cento. La Sede Ristrutturata.
Cento. La Sede Ristrutturata, cerimonia di inaugurazione.
23
IMPIEGHI
IMPIEGHI NETTI A CLIENTI
Conti correnti
Mutui
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
Altre operazioni
Attività deteriorate
- di cui: scaduti da 90 a 180 gg. (status “@”)
Attività cedute non cancellate (in Bonis)
Titoli di debito
Totale valore di bilancio
Impieghi di firma
Totale impieghi a clientela
31/12/2010
301.158
1.126.910
8.538
166.156
127.121
38.182
188.358
5.009
1.923.250
120.943
2.044.193
31/12/2009
342.470
1.028.085
9.508
148.506
94.059
35.577
215.597
5.008
1.843.233
122.730
1.965.963
Importi in migliaia di €
Gli impieghi per cassa aumentano nel 2010 del 4,3%. A trainare la salita il
medio/lungo termine, segnatamente i mutui a privati (+9,6%) che rappresentano il 55,1% del totale dell’attivo.
IMPIEGHI NETTI A CLIENTI
Conti correnti
Mutui
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto
Altre operazioni
Attività deteriorate
- di cui: scaduti da 90 a 180 gg. (status “@”)
Attività cedute non cancellate
Titoli di debito
Totale valore di bilancio
Impieghi di firma
Totale impieghi a clientela
31/12/2010
14,7%
55,1%
0,4%
8,1%
6,2%
1,9%
9,2%
0,2%
94,1%
5,9%
100,0%
31/12/2009
17,4%
52,3%
0,5%
7,6%
4,8%
1,8%
11,0%
0,3%
93,8%
6,2%
100,0%
Composizione %
Anche nel 2010 è continuato il trend di ricomposizione dell’attivo verso forme
garantite a M/L termine che da un lato coniugano esigenze di protezione dell’attivo e minori assorbimenti patrimoniali e dall’altro implicano una maggiore
attenzione nella gestione del mismatching delle scadenze.
Allo scopo di continuare a sostenere e contenere, laddove possibile, le difficoltà delle aziende e delle famiglie, nel corso del 2010 la Banca è stata impegnata in:
- rinegoziazioni per moratoria mutui “Prima casa”, in applicazione dell’accordo siglato il 18.12.2009 tra ABI e 13 Associazioni dei Consumatori, denominato Piano Famiglie. Ha interessato 45 posizioni.
24
- rinegoziazioni per moratoria mutui chirografari ed ipotecari concessi a
Piccole Medie Imprese, in applicazione all’accordo sottoscritto tra MEF –
Ministero dell’Economia e delle Finanze, ABI e le Associazioni di rappresentanza delle Imprese. Ha interessato 165 posizioni di mutuo;
- rinegoziazioni per moratoria mutui “Prima casa e altri” che non avevano i
requisiti previsti dagli accordi sopra richiamati, ma che la Banca ha comunque accolto, a sostegno delle famiglie e delle imprese in momentanea difficoltà. Hanno interessato 575 posizioni di mutuo;
- rinegoziazioni per variazioni contrattuali, tassi d’interesse, allungamenti
durata mutui ipotecari e chirografari, che la Banca ha accolto sempre nell’ottica di contenere per quanto possibile le difficoltà congiunturali. Hanno interessato 533 posizioni.
Le moratorie e rinegoziazioni perfezionate nel corso del 2010, come sopra
indicato, hanno interessato per la stragrande maggioranza dei casi mutui assistiti da ipoteca, con una percentuale pari al 15% dei mutui ipotecari in essere
al 31.12.2010.
25
HBnet
la Banca On Line comodamente a casa tua!
Semplice, veloce e pratica.
IInformazione
nffor
o mazione pubblicitaria.
pubblicitaria. Per
Per il dettaglio delle condizioni
condizioni economiche
economiche consultare
consultare i ffogli
ogli
o in
informativi
Per avere informazioni ed effettuare disposizioni sul tuo
conto corrente mediante collegamento alla rete internet.
24 ore su 24, 365 giorni l’anno.
Basta un
click!
www.crcento.it
IMPIEGHI LORDI CASSA & FIRMA A CLIENTELA ORDINARIA
IN ORDINE DI GRANDEZZA DI ESPOSIZIONE
31/12/2010
Importo
% sul totale impieghi
Importo
Primi 10 clienti
87.337
4,19%
93.643
Primi 20 clienti
142.013
6,81%
146.788
Primi 50 clienti
270.942
12,99%
261.691
Totale impieghi lordi
2.086.444
1.998.755
31/12/2009
% sul totale impieghi
4,69%
7,34%
13,09%
Importi in migliaia di €
In evidente diminuzione sono tutti gli indicatori di concentrazione sia in valore
assoluto che in percentuale, quale conferma dell’implementazione delle strategie di riduzione dei rischi insistenti sul patrimonio, tra i quali quelli di concentrazione.
IMPIEGHI PER BRANCHE DI ATTIVITA' ECONOMICA
COMPOSIZIONE PERCENTUALE 2010
SETTORE E RAMO
Amministrazioni pubbliche
Società finanziarie
Consumatori
Prodotti agricoltura silv. e pesca
Prodotti energetici
Minerali/metalli ferrosi e non
Prodotti e minerali non metallici
Prodotti chimici
Prodotti metallici esclusi macchinari trasporto
Macchine agricole e industriali
Macchine da ufficio per elaborazione dati
Materiale e forniture elettriche
Mezzi di trasporto
Alimenti bevande e tabacchi
Tessili cuoio calzature abbigliamento
Carta, articoli in carta, editoria
Prodotti in gomma e plastica
Altri prodotti industriali
Edilizia e opere pubbliche
Commercio, recuperi, riparazioni
Alberghi e pubblici esercizi
Trasporti interni
Servizi connessi al trasporto
Altri servizi destinati alla vendita
Servizi delle comunicazioni
TOTALE
IMPORTI
8.183
54.436
619.810
86.772
9.900
6.174
21.115
11.117
54.414
51.318
6.229
21.135
7.982
36.499
22.865
13.073
12.642
13.880
244.988
195.518
33.948
19.240
9.801
361.863
348
1.923.250
Quota %
0,4%
2,8%
32,2%
4,5%
0,5%
0,3%
1,1%
0,6%
2,8%
2,7%
0,3%
1,1%
0,4%
1,9%
1,2%
0,7%
0,7%
0,7%
12,7%
10,2%
1,8%
1,0%
0,5%
18,8%
0,0%
100,0%
Importi in migliaia di €
27
La Filiale di San Lazzaro di Savena. La cerimonia di inaugurazione.
IMPIEGHI PER SETTORE ECONOMICO
Amministrazioni pubbliche
Imprese e quasi società finanziarie
Società e quasi società non finanziarie
Istituzioni soc. private e non classificate
Famiglie (consumatori e produttori)
31/12/2010
0,43%
2,83%
53,57%
0,33%
31/12/2009
0,55%
2,56%
54,92%
0,27%
42,85%
100%
41,70%
100%
Composizione %
Come si evince dalle tabelle sopra riportate, è continuato il processo di diversificazione dei prenditori sia in termini dimensionali dei rapporti che di settore di
appartenenza con una decisa ricomposizione verso il settore famiglia più frazionato e garantito considerando che trattasi di mutui ipotecari residenziali.
28
RACCOLTA DIRETTA
Certificati di Deposito
6,6%
C/C e depositi
54,4%
Obbligazioni
38,4%
Altri finanziamentiPcT
0,1%
0,5%
IMPIEGHI NETTI A CLIENTI
Altre operazioni
9,6%
Attività deteriorate
7,3%
Conti correnti
17,4%
Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
0,5%
Mutui
65,1%
29
SOFFERENZE
Nelle tabelle che seguono sono esposti i dati relativi alle sofferenze.
INDICI SOFFERENZE
Sofferenze in linea capitale
Dubbi esiti
Sofferenze nette
Percentuale di copertura “dato contabile”
post passaggi a Perdite (1)
Impieghi lordi
Svalutazioni
Impieghi netti
31/12/2010
58.125
19.860
38.265
31/12/2009
32.676
11.148
21.528
34,2%
1.965.501
42.251
1.923.250
34,1%
1.876.025
32.792
1.843.233
Importi in migliaia di €
(1) Il grado di copertura delle sofferenze prima della contabilizzazione dei
passaggi a perdita è pari al 50,1% (era il 51,1% nel 2009). Questo dato è
comparabile con gli indicatori di sistema.
RAPPORTO SOFFERENZE/IMPIEGHI CALCOLATO AL LORDO DELLE SVALUTAZIONI
31/12/2010
31/12/2009
Sofferenze lorde
58.125
32.676
Impieghi lordi
1.965.501
1.876.025
Rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi
2,96%
1,74%
Importi in migliaia di €
RAPPORTO SOFFERENZE/IMPIEGHI CALCOLATO AL NETTO DELLE SVALUTAZIONI
Sofferenze nette
Impieghi netti
Rapporto sofferenze lorde/impieghi netti
31/12/2010
38.265
1.923.250
1,99%
31/12/2009
21.528
1.843.233
1,17%
Importi in migliaia di €
Le tabelle precedenti evidenziano in modo inequivocabile gli effetti della crisi
economica in corso. Le strategie adottate di attenta selezione del credito alle
imprese e la maggiore propensione verso le forme maggiormente garantite,
hanno attenuato il fenomeno.
30
INDICI DI INGRESSO NUOVE SOFFERENZE
Flussi ingresso nuove sofferenze annuo
Impieghi a fine anno
Indice di passaggio a sofferenza
31/12/2010
39.309
1.923.250
2,04%
31/12/2009
28.705
1.843.233
1,56%
Importi in migliaia di €
Pur permanendo tutte le evidenze della crisi si può notare un miglioramento
della qualità dell’attivo analizzando i minori flussi di ingresso di nuove sofferenze avvenuti nel corso dell’ultimo semestre.
RISULTATI ECONOMICI
Nella tabella che segue sono esposti i risultati economici ottenuti dalla Cassa
nel corso del 2010.
RISULTATI ECONOMICI
31/12/2010 31/12/2009 Var. % 09/10
Margine interessi
48.060
53.889
-10,82%
Commissioni nette
22.321
20.302
9,95%
Margine intermediazione
73.977
79.998
-7,53%
Risultato netto della gestione finanziaria
57.193
66.374
-13,83%
Costi operativi
-47.918
-52.254
-8,30%
Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte
9.273
14.115
-34,30%
Imposte sul reddito
-5.260
-6.970
-24,53%
Utile d’esercizio
4.013
7.145
-43,83%
Importi in migliaia di €
ALCUNI AGGREGATI ECONOMICI
31/12/2010 31/12/2009 Var. % 09/10
Proventi operativi (margine di intermed.
+ oneri/proventi di gestione)
Costi operativi (spese amministrative + ammortamenti)
Spese amministrative
Risultato netto della gestione operativa
78.081
49.914
47.828
28.167
83.241
53.796
51.853
29.445
-6,20%
-7,22%
-7,76%
-4,34%
Importi in migliaia di €
Le strategie adottate nel corso degli ultimi anni hanno consentito, nonostante un
contesto economico internazionale e nazionale particolarmente difficile, di presentare un risultato positivo, seppur in calo. Il margine da interessi soffre per la
dinamica dei tassi di mercato e per l’aumento del costo del funding. Le commissioni nette, in costante aumento, consentono solo in parte di recuperare
quanto perso nella gestione del denaro.
31
Cento, salone di rappresentanza. Incontro sul commercio estero.
Ferrara. Convegno sulle energie rinnovabili.
32
SPESE AMMINISTRATIVE
Spese per il personale
Altre spese amministrative
Totale spese amministrative
31/12/2010
28.756
19.072
47.828
31/12/2009
31.955
19.897
51.853
Var. % 09/10
-10,01%
-4,15%
-7,76%
Importi in migliaia di €
Le tensioni sui ricavi hanno imposto una particolare attenzione nella gestione
dei costi. Le politiche del passato, volte a rendere variabili i costi fissi ricorrendo all’outsourcing di attività di back office, stanno dando i loro frutti. Le spese
per il personale sono in diminuzione del 10% rispetto al 2009, anno caratterizzato dal sostenimento di oneri straordinari non ricorrenti per 1.942 milioni
di euro. Stesso andamento è riscontrabile per le spese amministrative.
ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI RISCHI ED ONERI E RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI
31/12/2010
31/12/2009
Var. % 09/10
Acc.ti netti ai fondi rischi ed oneri
-2.108
-1.701
23,96%
Rettifiche/riprese di valore su crediti
-16.743
-13.230
26,55%
Importi in migliaia di €
Il riflesso della crisi economica è riscontrabile dalle crescenti rettifiche sui crediti,
in bonis ed anomali, evidenza del peggioramento della qualità del credito.
INDICI
31/12/2010
31/12/2009
2,19%
61,55%
28,59%
3,98%
64,74%
24,39%
7,49%
9,54%
103,13%
80,53%
7,40%
9,03%
97,35%
77,29%
Indici di rischiosità
sofferenze/impieghi (valori netti)
sofferenze/impieghi (valori lordi)
fondi rischi crediti/impieghi lordi
Sofferenze (nette)/Mezzi propri
1,99%
2,96%
2,15%
20,93%
1,17%
1,74%
1,75%
11,99%
Indici di efficienza
Spese amm.ve/ proventi operativi
Spese amm.ve con amm.ti/ proventi operativi
61,25%
63,93%
62,29%
64,63%
Indici di redditività
ROE
Margine di interesse/proventi operativi
Commissioni nette/proventi operativi
Indici di struttura
Mezzi propri/totale attivo
Mezzi propri/raccolta diretta
Impieghi/raccolta diretta (senza pct)
Impieghi lordi/totale attivo
Importi in migliaia di €
33
Fiera di Cento. Lo stand di Cassa e Fondazione.
34
B – LA SITUAZIONE DELLA BANCA
Attività dell’Area Crediti
Il 2010, come già emerso anche nell’esercizio precedente, è stato un anno
particolarmente difficile, che ha visto la Banca più che mai impegnata nel
supportare numerose iniziative a sostegno del territorio e specificamente
delle famiglie e delle aziende alle prese con gravi problemi.
A differenza del 2007, quando a mettere in difficoltà i risparmiatori erano
stati i tassi Euribor saliti impetuosamente, oggi la ragione della crisi è strutturale e non temporanea: privati e famiglie faticano a pagare le rate perché in molti casi si è perso il lavoro; non dunque perché i tassi sono alti.
A fronte di queste difficoltà e allo scopo di continuare a sostenere aziende
e famiglie, nel corso del 2010 la Banca ha posto in atto alcune importanti
operazioni a carattere finanziario. Notevole impegno ha riservato, ad
esempio, la rinegoziazione, per moratoria, dei mutui “Prima casa” in
applicazione dell’accordo siglato il 18.12.2009 tra ABI e tredici associazioni dei consumatori, denominato “Piano famiglie” entrato in vigore nel
febbraio 2010.
Analogamente, si è proceduto alla rinegoziazione, per moratoria, di mutui
chirografari ed ipotecari concessi a Piccole Medie Imprese, in applicazione all’accordo sottoscritto tra MEF – Ministero dell’Economia e delle
Finanze, ABI e le Associazioni di rappresentanza delle Imprese.
Altre rinegoziazioni hanno riguardato, per moratoria, mutui “prima casa e
altri” che non avevano i requisiti previsti dagli accordi sopra richiamati, e
rinegoziazioni per variazioni contrattuali, tassi d’interesse, allungamenti,
durata mutui ipotecari e chirografari che la Banca ha accolto sempre nell’ottica di contenere per quanto possibile le difficoltà congiunturali.
Attività dell’Area finanza
Nel contesto economico e finanziario sin qui delineato, la gestione del portafoglio di proprietà è stata caratterizzata da un approccio volto a mantenere un profilo di rischio/rendimento prudente cercando, nel contempo, di
sfruttare le occasioni di trading offerte dai mercati. La prevalenza nel portafoglio di obbligazioni di emittenti bancari italiani con vita residua mediamente inferiore a tre anni ha consentito di realizzare risultati soddisfacenti nonostante l’aumento dei premi per il rischio di credito che ha interessato l’Italia in particolare durante gli ultimi mesi dell’anno.
Il portafoglio mantiene una contenuta esposizione al rischio di credito e di
tasso, con una duration media ponderata inferiore a 3 mesi per il portafoglio held for trading e inferiore a 6 mesi per il portafoglio available for
sale. Durante l’ultimo trimestre è stata gradualmente incrementata l’esposi-
35
Premio internazionale di letteratura per i ragazzi “Fondazione Cassa di Risparmio di
Cento”. Lo spettacolo condotto da Federico Taddia.
La Sala Polifunzionale Pandurera gremita di giovani per “Sapori senza maschera”.
36
zione ai titoli di Stato italiani, in prevalenza CCT.
Sul comparto azionario sono state implementate strategie di relative value,
peraltro per importi compresi mediamente tra il 2 e il 3 per cento del portafoglio held for trading.
La gestione della liquidità aziendale ha mantenuto un ruolo di primaria
importanza nel corso del 2010. Il fabbisogno di liquidità ha avuto un
andamento crescente, per via di un incremento degli impieghi, verificatosi
per lo più durante il secondo semestre, a fronte di una contrazione della
raccolta diretta. Le ampie disponibilità di strumenti finanziari eleggibili per
operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea hanno
peraltro consentito di gestire la posizione di liquidità aziendale senza
alcun elemento di criticità anche le fasi di maggior tensione sui mercati
interbancari.
Il comparto del risparmio gestito ha avuto un andamento ampiamente positivo. Le perfomance delle singole linee di gestione patrimoniale, ottenute
con una volatilità ampiamente inferiore rispetto al mercato, sono in gran
parte superiori a quelle dei rispettivi benchmark. Oltre ai risultati positivi
sul fronte dei rendimenti, va segnalato un significativo incremento della
raccolta netta rispetto al 2009. La multi-managerialità, da sempre scelta
centrale nella filosofia di gestione della Cassa, ha continuato a dare risultati positivi, permettendo di sovrapesare i migliori prodotti per singolo
gestore nell’ambito della diversificazione degli investimenti.
Nel corso del 2010 è aumentata la fruizione da parte della clientela del
servizio di consulenza in materia di investimenti che la Cassa ha iniziato a
prestare con apposito processo operativo e contrattuale nel secondo semestre del 2009. Tale servizio consente di migliorare l’analisi ex ante del portafoglio del risparmiatore, oltre a valutarne la rischiosità complessiva e a
individuare le soluzioni di investimento adeguate con riferimento sia al
grado di rischio da egli sopportabile, sia agli obiettivi che intende perseguire.
La clientela, considerando il protrarsi della crisi economica e l’aumento dei
premi per il rischio di credito sui titoli di Stato dei paesi “periferici” della
zona euro, ha mantenuto una bassa propensione al rischio, privilegiando
gli investimenti in strumenti finanziari con basso profilo di rischio/rendimento. Si tratta in prevalenza di titoli con durate brevi, flusso cedolare
certo e capitale garantito a scadenza. Il forte calo dei tassi per scadenze
fino a 2 anni ha peraltro comportato una diminuzione nei volumi di operazioni Pronti contro termine e in titoli di Stato a breve scadenza. Hanno
invece mantenuto una buona diffusione tra i risparmiatori le obbligazioni
emesse dalla Cassa, grazie alla loro semplicità e trasparenza, sia in fase
di collocamento (presenza del Prospetto Informativo redatto dalla Cassa ed
approvato dalla Consob), sia in caso di successiva negoziazione; anche il
sistema di determinazione dei prezzi sul mercato secondario è stato infatti
37
esplicitato nel Prospetto Informativo e non subisce le forti oscillazioni derivanti dai mercati finanziari.
La Rete di vendita
La rete delle filiali è stata potenziata sia in termini di risorse professionali
quali\quantitative sia in termini organizzativi.
La Sede di Cento, in particolare, è stata oggetto di un’importante opera di
ristrutturazione che ha interessato circa i due terzi dell’area; nel corso del
2011 si procederà al completamento. La cerimonia inaugurale ha visto la
presenza di molte autorità guidate dal prefetto Provvidenza Raimondo ed
esponenti delle categorie economiche. L’immobile, che è stato sottoposto a
importanti lavori frutto di un approfondito studio, ora consente alla clientela un approccio più efficace, semplice e confortevole ai molteplici servizi che la banca offre e offrirà. Numerosi sono gli spazi creati allo scopo
di accogliere al meglio risparmiatori ed operatori economici e poter, con
essi, colloquiare in tranquillità. L’ambientazione, infine, evidenzia soluzioni tecnologiche di avanguardia; il tutto all’insegna di una grande luminosità e di un evidente gusto estetico.
Anche per la filiale di Ferrara, ubicata in viale Cavour, è stata avviata
un’importante opera di ristrutturazione e allargamento dei locali; la sede
è stata momentaneamente trasferita a pochi metri.
Nel mese di luglio è stata inaugurata la filiale di San Lazzaro di Savena.
Per l’Amministrazione comunale è intervenuto il sindaco Marco
Macciantelli che ha avuto parole di particolare benvenuto per la Banca.
La Cassa porta così a 48 il numero complessivo dei suoi sportelli di cui 21
in provincia di Ferrara, 17 nella provincia di Bologna e 10 in provincia di
Modena.
Quanto alle Tesorerie, è stata acquisita nuovamente quella dell’ACI
Ferrara, scaduta in corso d’anno, ed è stata rinnovata la co-gestione della
tesoreria della USL di Ferrara in scadenza il 31/12/2010.
Prodotti e Servizi
In riferimento all’attività commerciale, ulteriori prodotti\servizi sono stati
proposti per offrire alla clientela una gamma di opportunità sempre più
diversificata, aggiornata ed efficace. Oltre il 90% dei clienti della Banca
appartengono al segmento Retail e pertanto la maggior parte dei prodotti sono studiati per soddisfare le esigenze di questo settore di mercato.
In tema di raccolta\servizi è stato lanciato il Conto di deposito “Ci Conto
II serie” che va ad affiancarsi ad altri certificati di deposito anche in valuta estera; si è poi proceduto al lancio delle Gestioni patrimoniali
“Protezione 105” e “Dynamic allocation 0-100”.
38
Per ciò che concerne il “fronte finanziario” si ricordano in particolare i prestiti obbligazionari CRC; il lancio dei Fondi Arca Cedola Governativo Euro
Bond III e IV serie, Arca Cedola Corporate Bond III e IV serie, Arca Cedola
Bond 2015 alto potenziale I e II serie, Arca cedola Bond globale Euro I e
II serie; il lancio Sicav Vontobel Fund Target return; l’avvio dell’operatività
con Norvega Sgr nella quale sono confluite le attività mobiliari già di
Vegagest Sgr Spa.
La Banca ha compiuto un salto di qualità importante nell’offerta e nella
vendita di prodotti assicurativi del ramo “danni” attraverso le compagnie
Chiara Assicurazioni, Vittoria Assicurazioni ed Eurovita. La raccolta premi
è aumentata del 35% ma soprattutto è quintuplicata la vendita di polizze
cosiddette “ricorrenti” in grado cioè di generare profitti che verranno
distribuiti anche sui bilanci futuri.
Particolarmente graditi dalla clientela sono risultati i nuovi prodotti denominati “Chiara Salute” e “Protezione Mutuo a premio annuo”, ma in generale tutta l’offerta è stata ampliata anche con prodotti dedicati a particolari forme di finanziamento (Chiara Energia). Nuova nei contenuti e con
buon successo di vendite anche la nuova polizza Chiara Conto, offerta ai
correntisti in sostituzione della vecchia polizza “Toro Assicurazioni” non
più rinnovabile. In aumento anche le vendite delle polizze fidejussorie di
Vittoria, prodotti che permettono alla Banca di erogare mutui ipotecari pari
al 100% del valore dell’immobile, importante opportunità che non è offerta da tutti gli operatori del mercato. Si è anche proceduto al restyling delle
polizze Eurovita “Eurofit” ed “Eurotime”, “Eurora classic” ed “Eurolight”;
sono state lanciate, inoltre, le polizze Eurovita “Forza 15” ed “Euro GT”.
Nel comparto del credito al consumo nell’ultimo trimestre dell’anno l’offerta è stata arricchita attraverso il nuovo fornitore Findomestic senza peraltro abbandonare la partnership ormai stabilmente sperimentata con
Compass. Con Findomestic è stata introdotta la possibilità di finanziare i
clienti fino a 10 anni, senza ipoteca e fino a 60.000 euro di erogato per
singola operazione.
Inoltre, per i piccoli prestiti, l’offerta è integrata da una nuova carta revolving di Findomestic denominata “Carta Aura”.
Come auspicato, il risultato dell’ampliamento dei prodotti ha portato ad un
incremento dei volumi di vendita dell’anno e a un miglioramento del margine senza quindi fenomeni di sovrapposizione.
Infine nell’ambito della CQS (cessione del quinto dello stipendio) è stata
avviata una nuova collaborazione con la società Pitagora Spa specializzata in questo settore del prestito al consumo, fermo restando anche qui l’accordo già in atto con la società Futuro Spa.
Quanto all’attività specialistica verso le imprese, relativamente al Leasing
nel corso di tutto l’esercizio 2010 il perdurare della crisi economica ha
continuato ad influenzare negativamente gli investimenti e, conseguente-
39
Informazione
rmazione pubblicitaria
mente, la domanda di operazioni di locazione finanziaria, che già nel precedente anno 2009 aveva denotato una flessione rispetto al 2008.
Pertanto, nel 2010 pur se il numero delle operazioni di leasing perfezionate è calato di poco (132 contro 140), i volumi si sono invece ridotti a €
33,02 milioni di euro (-15,51%) da 39,08 milioni di euro del 2009, a testimonianza che sono venute a mancare le operazioni di grandi dimensioni.
L’attenzione al cliente e l’offerta di un servizio di consulenza personalizzato hanno fortemente caratterizzato l’attività degli specialisti dell’Unità
Imprese che ha anche confermato l’efficacia del servizio di “assistenza globale” per l’allestimento delle pratiche ex Legge 1329/65 “Sabatini”.
Il 2010 ha visto la prosecuzione dell’offerta di derivati finanziari, che per
scelta strategica della Banca è stata rivolta prevalentemente al segmento
Imprese, anche se non sono mancate operazioni concluse con i privati.
L’aspettativa di mantenimento nel tempo dei bassi livelli dell’Euribor, come
mai raggiunti prima d’ora, non ha certamente giovato a tale attività nei
primi nove mesi dell’anno, anche in considerazione del fatto che la policy
della Cassa ha confermato la volontà di rivolgersi esclusivamente all’offerta di prodotti semplici, di pura copertura del rischio tasso (cap e Irs plain
vanilla).
Sempre a sostegno dell’economia locale è stata deliberata, come da vari
anni, l’erogazione di finanziamenti straordinari alle imprese per il versamento in autotassazione delle imposte, dell’acconto e del saldo e per calaPRODOTTI TELEMATICI
BANCOMAT
Numero sportelli attivi
Numero operazioni di prelievo
Importi in euro
PAGOBANCOMAT P.O.S.
Numero apparecchiature installate
Numero operazioni addebito
Importi in euro
31/12/2010
31/12/2009
55
807.969
121.398.120
55
777.804
114.864.470
1.527
1.260.744
86.744.420
1.507
1.128.510
77.746.616
mità naturali. Sono stati confermati due finanziamenti straordinari a favore delle imprese con meno di 150 addetti “Per ferie del Personale” in occasione della pausa estiva e per il pagamento della tredicesima mensilità al
Personale dipendente. Come sempre il lancio di gran parte di questi prodotti è stato supportato da articolate campagne pubblicitarie anche attraverso vari media locali e nazionali.
Quanto ai servizi informatici, la gamma delle funzioni Home banking è
stata ampliata.
41
42
ALTRE ATTIVITA’ E INIZIATIVE
La Clientela Private
Lo scenario macroeconomico è stato caratterizzato dalla prima grave crisi
dell’euro generata da difficoltà di finanziamento del debito pubblico di
alcuni Paesi, interventi straordinari delle autorità a sostegno dell’economia
e conseguente forte volatilità dei mercati azionari e obbligazionari. Per
fronteggiare questi eventi l’Unità Private è stata costantemente impegnata
a fianco dei clienti per monitorare e porre in essere strategie volte a contenere il rischio di mercato. Si è continuato e implementato, nel corso dell’anno, lo sviluppo del modello-piattaforma consulenziale che affianca
asset allocation su strumenti finanziari ad un approccio più ampio in ottica di efficiente gestione e tutela del patrimonio del cliente utilizzando soluzioni altamente personalizzate sempre in linea con il suo profilo di rischio,
i suoi obiettivi e il suo orizzonte temporale.
Questo servizio innovativo e altamente professionale permette di rendicontare periodicamente l’andamento del patrimonio e produrre report in
grado di evidenziare con efficacia e trasparenza i principali fattori di performance e i potenziali rischi prospettici del portafoglio.
Nel corso del 2010 sono state realizzate attività formative multidisciplinari volte alla valorizzazione dei banker e ad implementarne le competenze
specialistiche, in particolare la pianificazione finanziaria focalizzata sull’analisi dell’orizzonte temporale e un approccio consulenziale integrato
nelle diverse aree di investimento, finanziamento, protezione e passaggio
intergenerazionale.
La Clientela Imprese
In parallelo con la tradizionale attività di consulenza e di supporto finanziario alle imprese, è stata implementata la gamma più innovativa dell’offerta, soprattutto quella relativa ai prodotti finanziari finalizzati ad investimenti in energie rinnovabili e per l’efficienza energetica. La nostra Cassa
ha infatti continuato a distinguersi come Banca verde, sollecitata dal problema dei costi energetici e dalla emergenza climatica, individuando
opportunità di rilancio economico negli investimenti sull’energia, nell’edilizia ecosostenibile e sulle attività agro-industriali.
La congiuntura recessiva ha imposto di attuare varie iniziative e tavoli di
confronto con gli enti locali, le associazioni di categoria e i Confidi di
garanzia al fine di sostenere le imprese e i loro dipendenti; la Cassa ha
aderito al protocollo Abi per la sospensione dei debiti alle piccole e medie
imprese verso il settore creditizio.
In collaborazione con le province di Ferrara, Bologna e Modena, sono stati
attivati dei tavoli di salvaguardia per aiutare i lavoratori di aziende in
crisi, tramite l’anticipazione a tasso zero della Cassa integrazione: sono
43
stati accesi, complessivamente, 538 conti correnti a dipendenti di 56
aziende delle tre province.
Nell’ambito dell’attività con i Comuni si ricordano gli accordi per sostenere le aziende e i professionisti che vantano crediti nei loro confronti, dovuti ai vincoli posti dal Patto di stabilità, anticipando loro le fatture tramite la
cessione del credito.
Sono stati resi operativi plafond a favore delle imprese associate a
Unindustria Ferrara, Unindustria Bologna e Confindustria Modena per le
ricapitalizzazioni aziendali oltre ad accordi specifici che prevedono finanziamenti per tutte le tipologie di investimenti sia a breve che m/l termine,
inclusi: finanziamenti straordinari per 13^-14^, imposte e tasse, finanziamenti energetici per investimenti finalizzati all’efficienza e al risparmio energetico, finanziamenti per innovazione tecnologica, prestiti partecipativi.
Con le associazioni artigiane sono state definite le nuove convenzioni di
tesoreria come ad esempio il Protocollo Regionale Artigiano e l’accordo
Confintesa con gli artigiani e commercianti della Provincia di Ferrara.
Per quanto riguarda l’agricoltura, oltre alle convenzioni ordinarie è stato
sottoscritto un protocollo regionale insieme ai Confidi agricoli e a tal fine
è stato messo a disposizione un plafond di 20 milioni di euro a condizioni economiche molto vantaggiose per le aziende agricole. Di conseguenza
l’operatività della Banca è cresciuta. Il Servizio Imprese ha anche rafforzato la propria consulenza specialistica nel settore produttivo agricolo ed
ora è in grado di indirizzare al meglio le aziende nel pianificare e usufruire delle agevolazioni previste dal Piano di Sviluppo rurale 2007-2013.
In aggiunta ai classici investimenti legati al miglioramento aziendale (dotazioni, fondiario, sostituzione), nel 2010 si è implementato il ricorso al credito da parte delle aziende agricole per la messa a dimora di impianti
fotovoltaici che ha portato ad ottimi volumi di operatività sviluppati dalla
Cassa in questo comparto.
Il rapporto con Enti pubblici, Camere di Commercio, Confidi Agricoli ed
Associazioni di categoria è qualitativamente migliorato e la presenza
costante della Banca nelle sedi decisionali ha prodotto iniziative utili (per
es. moratoria dei debiti in agricoltura) e riconosciute oltre il territorio di
competenza.
La crescita dell’operatività della Banca è emersa anche nel comparto
Estero dove è stata registrata una ripresa sui diversi fronti: dai pagamenti relativi all’import agli incassi delle esportazioni, dal maggior utilizzo di
crediti documentari sia con operatori stranieri sia all’interno del mercato
domestico, dall’aumento di garanzie internazionali ad un maggiore utilizzo di stand-by. Ciò è in parte dovuto alla crisi che ha portato le aziende
ad una maggiore attenzione nei regolamenti internazionali privilegiando,
ove possibile, strumenti più sicuri, anche nel mercato domestico rispetto
alla storica “rimessa diretta” .
44
La capillare presenza della Cassa, unita ad una maggiore esperienza
acquisita nel corso degli anni, ha permesso alla Banca di sostenere le
imprese che approcciano i mercati esteri sia attraverso la crescente professionalità interna sia attraverso il potenziamento di una rete di relazioni con banche, partner, esperti e consulenti del commercio estero per rafforzare la qualità del servizio. Oltre a questo, in collaborazione con la
Camera di Commercio di Ferrara si è dato vita a diversi seminari a tema,
tra cui la presentazione delle novità in materia di “garanzie internazionali” con il docente Antonio Di Meo e l’importante approfondimento su “I
trasporti internazionali e gli Incoterms: novità 2010” con l’esperto
Maurizio Favaro.
Il Sistema Organizzativo e Informatico
La Pianificazione & Bilancio della Cassa ha sviluppato internamente un
modello per il budget annuale decisamente più articolato e complesso rispetto al recente passato per renderlo coerente con le principali dimensioni di
analisi già rilevate da tempo nel controllo di gestione e per enfatizzare il
principio di corresponsabilità al raggiungimento degli obiettivi fra la figura
dei titolari di filiale e quella dei gestori di portafogli di clienti.
Già nella fase di predisposizione del budget a livello banca, tutte le principali variabili verranno declinate sui singoli segmenti nei quali è idealmente suddivisa la clientela: Privati (Family, Personal, Private), Imprese
(Poe, Corporate, Small Business) e Altri Segmenti.
Successivamente, definito ed approvato il budget della Banca, verranno
costruiti e formalizzati due budget distribuiti “paralleli” per attribuire a
tutti i responsabili (filiali\segmenti) presenti nella rete di vendita i rispettivi obiettivi.
*
L’introduzione nel sistema bancario di leggi di derivazione comunitaria
quali la PSD (servizi di pagamento) e la CCD (contratti di credito ai consumatori) è risultata molto invasiva. Oltre agli impatti di tipo organizzativo, molto pesanti, altrettanto importanti sono state le ricadute in termini
commerciali (minori introiti da servizi e nuove norme comportamentali e
di trasparenza). Ancora non del tutto sperimentato nel rapporto con la
clientela è l’effetto della citata normativa, in quanto i nuovi indicatori di
ISC (indicatore sintetico di costo) che riguardano rispettivamente il costo
teorico del c/c ed il costo del fido sono stati inviati con gli estratti conto di
fine anno.
Sempre a far tempo dal 31/12/2010 è stato inviato per la prima volta a
tutta la clientela al dettaglio il documento di “riepilogo”, contenente il totale delle spese sostenute nell’anno per il servizio di c/c.
Altrettanto importanti sono le novità dettate dall’Isvap in tema di
45
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Diamo
credito
all’energia
del futuro.
PER FAMIGLIE E IMPRESE
Per la realizzazione di impianti
per la produzione di energie rinnovabili
(Fotovoltaici, Cogenerativi,
a Biomasse, Eolici)
e per la costruzione
o la ristrutturazione di immobili
ad alta efficienza energetica,
con l’utilizzo di agevolazioni statali.
VANTAGGI
>
>
>
>
www.crcento.it
800-011755
Fino al 100% dell’investimento
Tasso agevolato
Durata fino a 15 anni
Istruttoria e perfezionamenti
rapidi a costi contenuti
banca/assicurazione (regolamento 35). Anche in questo ambito i temi
legislativi hanno riguardato l’aumento della trasparenza verso i clienti,
nonché i costi finali dei servizi assicurativi che debbono ora obbligatoriamente essere compresi nel costo globale del finanziamento bancario, qualora siano offerti in modo connesso, senza che per questo venga superata la cosiddetta “soglia di usura”. Ciò comporterà ulteriori minori ricavi
per il margine da servizi della banca.
La Logistica
Riguardo alle opere di manutenzione straordinaria eseguite sul patrimonio immobiliare della Cassa si segnalano i principali interventi:
- lavori di completamento della nuova Sede di Cento, zona prospiciente
Corso Guercino;
- progettazione e conclusione della gara di appalto per l’ampliamento e
ristrutturazione della filiale di Ferrara Viale Cavour;
- ristrutturazione e ampliamento della filiale di Galliera;
- riqualificazione della centrale termica della Sede Centrale con la trasformazione da gasolio a gas-metano.
La Sicurezza
Il documento programmatico sulla sicurezza dei dati (DPS) è stato redatto
e completato nei termini di legge (d. lgs. n.196/2003).
In relazione agli adempimenti ai sensi della legge 626/94 è stata effettuata la rilevazione annuale e la stesura del “Documento generale aziendale
sulla valutazione dei rischi relativi alla salute e sicurezza dei lavoratori”.
Riguardo al rischio rapine, perseguendo la strategia di non rendere disponibile contante presso le nostre casse e mantenendo un efficiente servizio
di videosorveglianza 24 ore su 24, si è registrato una sola rapina per un
bottino asportato di € 1.500.
Personale e Sviluppo Organizzativo
Al 31/12/2010 il numero dei dipendenti assommava a 425 unità (426 al
31/12/2009), di cui 395 con contratto a tempo indeterminato, 19 a
tempo determinato e 11 con contratto di apprendistato.
Le assunzioni sono state 37 di cui 5 a tempo indeterminato, 21 a tempo
determinato e 11 con contratto di apprendistato.
Le cessazioni dal servizio sono state 38, di cui 29 a tempo indeterminato
(17 per accesso al Fondo di Solidarietà del credito, 6 dei quali cessati il
31\12\2009 - 6 per quiescenza, 5 dei quali cessati il 31\12\2009 - 6
per dimissioni) e 9 per scadenza di contratto a termine. Tre infine sono
stati i contratti di lavoro trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato.
47
Nel 2010 sono avvenute, come sopra menzionato, tutte le uscite dei 17
dipendenti che hanno aderito al Fondo di Solidarietà del settore del credito, 2 dei quali hanno già maturato il diritto alla pensione e pertanto non
percepiscono più dal Fondo il relativo assegno straordinario.
Per garantire il ricambio generazionale conseguente all’uscita di personale esperto nel corso del 2010 sono state assunte 11 risorse con contratto
di “apprendistato professionalizzante” della durata di quattro anni a partire da marzo 2010.
Per quanto riguarda l’attività formativa, in termini sia qualitativi sia quantitativi, si è proseguito e migliorato il percorso degli anni precedenti. In
particolare attraverso l’avviso 04/09 del Fondo Banche Assicurazioni, si
sono sviluppati i seguenti progetti di gestione e sviluppo delle risorse: il
progetto PER.FORM.A.R.E. (PERcorso FORMativo Aziendale per Risorse in
Evidenza), diretto all’identificazione delle attitudini e del potenziale delle
risorse più giovani e con minore anzianità di servizio; il progetto
“Costruire il successo con le persone” rivolto ai responsabili si è realizzato rafforzando le loro competenze di gestione e coordinamento del team,
al fine di essere in grado di guidare i propri collaboratori nel cambiamento.
Inoltre, il Piano formativo annuale, quasi interamente finanziato attraverso l’avviso 04/09 di F.B.A. (Fondo Banche Assicurazioni) si è strutturato
48
in una serie di interventi sui principali ambiti operativi e normativi della
Banca (credito, finanza, gestione dei rischi, sviluppo della relazione con
la clientela retail).
Le ore di formazione erogate sono state in totale 19.910,55 e il piano formativo ha interessato complessivamente 333 dipendenti di cui 174 uomini e 159 donne. Nel totale dei dipendenti formati sono compresi 110 over
45.
Durante l’anno 2010 è stato presentato un nuovo progetto, approvato da
Fondo Banche Assicurazioni, rivolto nello specifico ai titolari di filiale per
sostenerli ed accompagnarli in sempre migliori e più precise attività di
pianificazione, governo e monitoraggio delle campagne commerciali. Il
progetto prevede innovativi strumenti di auto valutazione e di monitoraggio dei risultati e del gradimento. Tale progetto si sta sviluppando nel
corso di questo primo semestre 2011.
A giugno 2010 si è intrapresa la riorganizzazione delle strutture organizzative centrali (condotta ai sensi dell’art. 15 del CCNL), perfezionatasi nel
corso del secondo semestre. Gli obiettivi sono stati principalmente: incrementare la flessibilità; creare nuove opportunità di sviluppo professionale;
responsabilizzare la struttura sulla gestione attiva ed il contenimento dei
costi; rifocalizzare i segmenti di clientela; rinforzare il coordinamento
delle attività commerciali; rinforzare ulteriormente il presidio sulla filiera
del credito accentuando la specializzazione.
Il Sistema dei Controlli
La Cassa ha dedicato molto tempo ed energie anche nel 2010 alle tematiche della rischiosità, intrinseche all’attività bancaria, ma è stata soprattutto vigile nel recepimento di tutte le novità normative promulgate, con
particolare riferimento alla nuova gestione delle operazioni con soggetti
collegati alla banca per la quale la Cassa ha deciso di predisporre un
regolamento che compendiasse le norme emanate dalla Consob con propria delibera 17221 con il documento di consultazione predisposto dalla
Banca d’Italia sulle stesse tematiche.
Sono proseguite le analisi funzionali alle verifiche di rischio con particolare riferimento a quello di liquidità per il quale la Banca d’Italia ha richiesto ulteriori prove di stress.
Il Risk management aziendale è stato particolarmente impegnato con la
relazione ICAAP di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale per la
quale sono state richieste – ma attivate anche d’iniziativa della banca –
nuovi modelli di misurazione del rischio.
Dal punto di vista della struttura del sistema dei controlli, nella logica di
essere sempre attenti alle innovazioni apportate o che la Vigilanza ritenga di apportare, la Cassa ha deciso di unificare la struttura denominata
49
Controlli che si occupava dei controlli di secondo livello (e quindi specifici
sulla rischiosità per il credito ed anche operativi) con quella di Risk management che si occupa della rischiosità globale della banca, rendendo in tal
modo estremamente più agevole per quest’ultima trattare le informazioni
necessarie ad una corretta gestione del rischio aziendale.
Nel corso del 2010 si è anche attivato uno specifico progetto funzionale a
fornire strutturati riferimenti di processo alla nuova figura del dirigente
preposto alla redazione dei documenti contabili societari, che attesta in
particolare alla luce delle previsioni della normativa 262/2005 (legge sul
risparmio) la validità del presente bilancio.
La funzione di Compliance è stata attiva oltre che nelle analisi di conformità alle norme delle procedure interne, anche nella collaborazione all’attività di adeguamento alla disciplina esterna (di legge e/o regolamentare).
Essa ha dedicato particolare attenzione a come la Banca stesse ponendo
in essere la nuova normativa inerente la trasparenza delle operazioni,
tema che insieme alla disciplina sui servizi di pagamento internazionali e
sulle operazioni di facilitazione per i consumatori formano un coacervo
piuttosto complesso anche nell’attuazione tecnica-informatica.
Al pari degli anni scorsi la Cassa ha dedicato particolare attenzione a ciò
che discende dalla normativa antiriciclaggio, sempre pronta alle variazioni necessarie, anche discendenti da pareri dei regulators, ai controlli intensificati nei periodi come questo di crisi economica, nonché alla formazione dei dipendenti alla quale vengono riservate tutti gli anni svariate giornate.
Sempre fattiva la collaborazione della Revisione Interna e della
Compliance con l’Organismo di Vigilanza ex 231/2001 che, oltre alla
consueta attenzione, è servito da sprone nei confronti dell’Organo di
Gestione, per la sistemazione del modello organizzativo/funzionale in
modo tale da fungere da esimente in caso di chiamata in causa della
Banca a fronte di reati, previsti dalla citata normativa, commessi da un
dipendente o collaboratore.
La Revisione Interna anche nel 2010 si è impegnata nell’accertamento del
rispetto da parte delle strutture della Banca delle disposizioni interne e di
legge, occupandosi di nuovo anche dei controlli sulla intermediazione
50
Il conduttore di Voyager Roberto Giacobbo ospite del Salone della Cassa.
Il pubblico incuriosito osserva l’elmo dell’“armatura dell’eroe”.
51
mobiliare. Non ha peraltro trascurato verifiche inerenti altre normative
particolarmente importanti quali la trasparenza e l’antiriciclaggio e ha
continuato a svolgere l’attività di controllo tesa ad accertare la presenza
dei rischi attinenti l’attività creditizia, finanziaria ed operativa, nell’ottica
della loro riduzione, rimozione o comunque continuo monitoraggio.
La Revisione Interna ha anche svolto come negli anni scorsi l’attività di
gestione del cosiddetto Ufficio reclami, occupandosi dell’esame, definizione e composizione quando possibile del reclamo, ma non trascurando mai
i controlli per accertare le cause dei disservizi laddove fossero stati presenti.
La Cassa nel territorio e per il territorio, con i privati,
le associazioni e le imprese
La presenza attiva della Cassa si è manifestata secondo molteplici modalità, tutte riconducibili all’equazione CariCento uguale “Banca del territorio”
che intende continuare “a creare valore senza rinunciare ai valori” impegnandosi a vantaggio della società, delle famiglie e del mondo dell’economia e del lavoro.
Proprio in riferimento all’universo produttivo, la banca ha intensificato il
suo tradizionale rapporto con le associazioni di categoria delle tre province. Più in particolare, nel corso dell’annata ha avviato una serie di importanti iniziative come ad esempio un servizio di consulenza aziendale personalizzata riservata alle imprese socie di Unindustria Ferrara. Il progetto
rientra nella feconda attività di partnership tra le due realtà. Altrettanto
stretto è il rapporto di collaborazione con Unindustria Bologna della quale
la banca è sponsor del Settore Metalmeccanico.
E’ sempre più stretta la collaborazione fra la Cassa e “Confidi per le
imprese”, la Cooperativa di garanzia che fa capo all’Ascom e che associa
cinquemila aziende operative nelle province di Ferrara, Modena e ForlìCesena. Se n’è avuta la prova con la riunione svoltasi nella sede della
Cassa dove i “vertici” delle due realtà si sono incontrati alla presenza di
entrambe le reti commerciali.
E sempre a favore delle imprese del terziario della provincia di Ferrara e
in considerazione dei numerosi e ripetuti episodi di vandalismo, teppismo
ed aggressioni verificatisi negli ultimi periodi sia in città che sul territorio
provinciale, la nostra Cassa ha firmato con Ascom un accordo concernente l’erogazione di finanziamenti agevolati e finalizzati all’installazione di
impianti di sicurezza e di video sorveglianza, atti a salvaguardare l’incolumità degli imprenditori e l’attività degli stessi.
Altri importanti accordi sono stati sottoscritti con i comuni di Crevalcore,
Mirabello, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda per sostenere i cittadini
danneggiati dalle violente grandinate dell’estate scorsa: ad essi è stato
52
posto a disposizione oltre un milione di euro.
Sul versante informativo-economico vanno segnalati gli incontri tecnici,
tenuti da esperti di grande rilievo, sull’internazionalizzazione organizzati dalla Camera di Commercio di Ferrara e sostenuti dalla Cassa che ne
ha ospitato alcuni nel suo salone di rappresentanza; sono intervenute
decine di aziende della zona. Ancora una volta la Camera e la Cassa
all’interno dell’iniziativa annuale FIM (Ferrara International Meeting)
hanno voluto offrire alle realtà produttive che operano sui mercati internazionali importanti, utili e concreti strumenti di conoscenza e di operatività.
Sempre in tema di finanziamenti agevolati, la Banca ha dato seguito alla
sua tradizionale politica di sostegno alle famiglie e alle imprese per ridurre i costi della bolletta energetica. E’ stato infatti deliberato un plafond di
45 milioni di euro finalizzato a questo tipo di investimenti, con finanziamenti sino al 100% della spesa da sostenere. Ormai da tempo la Cassa si
distingue come banca concretamente vicina ai privati, alle imprese o agli
enti pubblici che vogliano investire in impianti a basso consumo energetico. Anche in sinergia con la Fondazione, inoltre, sono stati promossi e
realizzati vari e significativi incontri per le imprese e per le famiglie, relativamente allo scenario energetico e al problema climatico. Ben venticinque sono stati i convegni promossi in collaborazione con i comuni dell’Alto
ferrarese e della Bassa bolognese oltre che con le associazioni di categoria, con le relazioni tenute dal responsabile del Servizio Imprese della
Cassa. In particolare si ricordano il Convegno di Ferrara in sinergia con
Cna Fe e Idrosart. Infine, sono stati inaugurati alcuni importanti impianti
fotovoltaici alla presenza di autorità e cittadini.
Si sottolinea anche la proficua collaborazione con Aess (Agenzia per lo
Sviluppo Sostenibile) Modena, società di servizi energetici accreditata per
l’energia elettrica e il gas (AEEG); detta sinergia ha portato a una serie di
iniziative che hanno toccato diversi comuni modenesi (Mirandola,
Castelnuovo Rangone, Nonantola, Castelfranco Emilia, Ravarino, Carpi).
Sul fronte sociale la Cassa è fra gli organizzatori e sostenitori della campagna, promossa dalla Prefettura di Ferrara, contro le truffe che colpiscono soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Di rilievo è anche
l’adesione all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa a livello nazionale per sensibilizzare sulle buone pratiche di risparmio energetico. Per le
famiglie e i giovani è stato di nuovo sponsorizzato il progetto “Scuola per
genitori” organizzato dalla Confartigianato di Ferrara; un foltissimo pubblico ha gremito il teatro comunale di Ferrara nelle cinque conferenze in
programma cui ha fatto seguito a Cento un incontro, altrettanto seguito,
con il direttore della Scuola, lo psicologo Paolo Crepet. Ancora i giovani
sono stati i destinatari dei quattro forum sull’alimentazione consapevole
53
promossi sotto la sigla di “Sapori senza maschera”; due incontri sono
stati invece organizzati per gli adulti, uno dei quali sull’energia. Grande
protagonista della manifestazione è stato il Nobel per la Medicina Luc
Montagnier. Si sono inoltre alternati sul palco dell’Auditorium Pandurera
e al tavolo del nostro salone di rappresentanza grandi industriali del
food, docenti universitari, esperti di chimica e agricoltura.
Sempre con lo sguardo rivolto al mondo giovanile, la banca è stata partner del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna che ha finanziato sedici borse studio per allievi dell’Istituto tecnico e professionale salesiano “Beata Vergine di San Luca”. E ancora: la Cassa non ha fatto mancare il proprio sostegno organizzativo alla trentaduesima edizione del
Premio internazionale di letteratura per i ragazzi “Fondazione Cassa di
Risparmio di Cento”, conclusasi con risultati record e un grandissimo consenso.
Questi importanti interventi a favore dei giovani si inquadrano pienamente nella filosofia della Cassa in quanto “Banca del territorio”, attenta alle
attese delle varie articolazioni della società civile e delle fasce generazionali oltre che, naturalmente, del tessuto produttivo.
Fra le altre numerose sponsorizzazioni in campo sociale, sportivo e culturale, citiamo quelle effettuate a fianco di Misen (la Sagra delle sagre),
PanArea e Straburana, la manifestazione ciclistica di maggio sulle strade
dell’Alto ferrarese e su quelle del Modenese e del Mantovano, con arrivo
a Stellata.
Per ciò che riguarda gli interventi più specificamente culturali, si segnala
ancora una volta l’adesione a Invito a Palazzo, la manifestazione promossa dall’Abi che ha consentito a cittadini di tutta la regione di visitare
la parte storico-artistica di Palazzo Rusconi, sede della banca. Molto interesse e curiosità ha poi suscitato la conferenza, in Cassa, di Roberto
Giacobbo conduttore della trasmissione televisiva Voyager e vice direttore di RaiDue, che ha parlato dell’antica armatura rinvenuta in Georgia
dal prof. Livio Zerbini dell’Università di Ferrara e a lungo ospitata nei
caveau della banca. E’ stato anche presentato il libro “Io spero che non
faccia più il terremoto” che ben si è inquadrato nelle molteplici iniziative
di solidarietà a favore della popolazione abruzzese ed in particolare dei
giovani; l’iniziativa era a cura della Scuola calcio centese. Grazie ad uno
specifico accordo con la direzione di Palazzo dei Diamanti di Ferrara la
clientela ha potuto fruire di una riduzione del prezzo di ingresso alla
mostra “Chardin, il pittore del silenzio”. Ingresso gratuito, poi, per i soci
e i clienti che hanno voluto partecipare alle sfilate del Carnevale di Cento.
54
4. RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO
EX ART. 123-BIS
Ai sensi dell’art. 123-bis del TUF, la Cassa di Risparmio di Cento ha proceduto alla redazione della “Relazione sul governo societario” per l’esercizio 2010. Tale relazione - approvata dal Consiglio di amministrazione il 15
marzo 2011 – è resa disponibile per i Soci e il pubblico sul sito aziendale
www.crcento.it, oltre che in forma cartacea presso la sede sociale e poi in
sede assembleare.
5. PATRIMONIO E ASSETTO SOCIETARIO
Il patrimonio netto della Cassa al 31/12/2010, al lordo della distribuzione del dividendo, è pari a € 186.876.596 e risulta così composto:
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale
Sovraprezzi di emissione
Riserve
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Parziale
Utile di esercizio
Totale patrimonio netto
31/12/2010
67.499
30.851
64.731
19.782
182.863
4.013
186.876
31/12/2009
67.499
30.851
60.203
21.021
179.574
7.145
186.719
Importi in migliaia di €
Il numero totale delle azioni è pari a 13.081.193 e la ripartizione proprietaria è la seguente: Fondazione Cassa di Risparmio di Cento n.
6.722.291 azioni (51,39%); Holding “Fondazione Cassa di Risparmio di
Cento” n. 2.046.000 azioni (15,64 %); Azionisti privati n. 4.312.902
azioni (32,97%).
Al 31/12/2010 non sono detenute in portafoglio azioni di propria emissione che sono negoziate mediante un sistema di aste settimanali. Nel
corso del 2010 sono state scambiate complessivamente 64.898 azioni
della Cassa contro le 97.368 dell’anno precedente. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 24,06 euro per azione, per un controvalore di €
1.561.160 contro € 2.632.005 dell’esercizio precedente. Il titolo ha
avuto un trend in diminuzione, con una flessione durante l’anno del
3,33%. Il prezzo massimo è stato pari a € 25,00 mentre il minimo è stato
pari a € 23,00.
55
P er ulteriori dettagli s i rimanda ai fogli informativi dis ponibili in filiale.
Informazione pubblic itaria
-
Per l'efficienza ed il risparmio energetico
E c o --Fin
Eco
F i n a n z iiaa m e n ttii
d e lla
i s p a r m io
i o d i Ce
l l a Ca
C a s s a d i R is
C e n to
to
P
Per
er llaa rrealizzazione
ea liz z a z ione d
dii impianti
impia nti per
per llaa p
produzione
roduz ione d
dii energie
energie rinnovabili,
rinnova bili,
to v o llta
ta iici,
c i , d i cco
o g e n e r a z iio
o n e o ttrr iig
g e n e r a z iio
o n e , a b iio
o m a s s e , e o llici,
i ci ,
f o to
avvalendosi
a vva lendosi d
delle
elle agevolazioni
a gevola z ioni previste
previste dalla
da lla normativa
norma tiva vvigente.
igente.
I v a n ttaa g g ii::
FFino
ino al
a l 1100%
0 0 % dell'investimento,
dell' investimento, tasso
ta sso agevolato,
a gevola to,
dura te fino
istruttorie e perfezionamenti
perfez iona menti rapidi
ra pidi e a costi
costi contenuti.
contenuti.
durate
fino a 15
1 5 anni,
a nni, istruttorie
Vieni
Vie
eni nelle nostr
nostre
re filiali a scop
scoprire
prire tutti i dettagli.
deettagli.
www.crcento.it
www.crcen
nto.it
P
Per
er cconsulenza
onsulenza sspecialistica:
pecialistica: 051/6833258
051/6833258
Patrimonio di vigilanza e coefficienti di solvibilità
Il Patrimonio di vigilanza al 31/12/2010 risulta pari ad € 195.083.000.
Il coefficiente di solvibilità (total Capital Ratio) è pari al 10,66% e il Tier 1
ratio è pari all’ 8,81%.
PATRIMONIO DI VIGILANZA
31/12/2010
31/12/2009
165.786
163.081
Totale dei filtri IAS/IFRS
-1.122
-753
Elementi da dedurre dal patrimonio di base
-3.370
-3.370
161.294
158.958
Patrimonio supplementare prima dei filtri prudenziali
43.031
45.411
Totale dei filtri IAS/IFRS
-5.872
-6.042
Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
-3.370
-3.370
Patrimonio supplementare totale
33.789
35.999
0
0
195.083
194.957
Attività di rischio ponderate
1.830.294
1.666.425
- per rischio di credito
1.677.591
1.520.152
9.552
3.121
143.151
143.152
10,66%
11,70%
8,81%
9,54%
Patrimonio di Base prima dei filtri prudenziali
Patrimonio di Base Totale
Ulteriori elementi da dedurre
Patrimonio di vigilanza
- per rischio di mercato
- per rischio operativo
Coefficiente complessivo (Total capital ratio)
Coefficiente di base (Tier 1 capital ratio)
Importi in migliaia di €
PATRIMONIO DI VIGILANZA
Rischio operativo
5,9%
Margine Disponibile
24,9%
Rischio di Mercato
0,4%
Rischio di Credito
68,8%
57
L’evoluzione prevedibile della gestione
Nel primo trimestre 2011 si registrano i primi timidi segnali di ripresa. La BCE
ha cambiato il tono delle proprie dichiarazioni, lasciando intravedere la possibilità di un imminente rialzo dei tassi. La tendenza al rallentamento del fenomeno dei passaggi ad incaglio evidenziatasi nel corso del quarto trimestre dell’anno scorso, si sta manifestando anche in questa prima parte del 2011. La
banca continua nella sua costante opera di sostegno dell’economia locale e
delle famiglie del territorio, pur con la doverosa attenzione ai temi emergenti
e preponderanti della liquidità aziendale.
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Nel mese di febbraio 2011 si è conclusa l’Offerta pubblica di scambio volontaria ai sensi dell’articolo 102 del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio
1998 avente ad oggetto le polizze Index Linked denominate “Eurotrend
Everest II” emesse da Eurovita Assicurazioni S.p.A., per un valore complessivo di € 7.921.500. Sono state portate in adesione all’Offerta complessivamente Polizze corrispondenti al 99,35% del numero massimo di Polizze oggetto dell’Offerta, per un valore nominale dei premi unici versati pari a €
7.836.500, corrispondente al 98,93% del valore nominale dei premi unici versati massimo acquistabile per effetto dell’Offerta. Il conguaglio in denaro che
sarà complessivamente pagato dall’Offerente agli aderenti ammonta a €
487.485, mentre i titoli Zero Coupon subordinati Lower Tier 2 che saranno
emessi dalla Cassa e offerti in scambio sulla base di quanto indicato nel
Documento di Offerta, ammontano in valore nominale a € 6.487.000. In
definitiva, tramite la menzionata operazione viene a completarsi la restituzione del 100% del capitale ed è questa l’importante decisione assunta dalla
Cassa nei confronti di propri clienti titolari (sono alcune centinaia) delle citate
polizze. La CR Cento, per tutelare la propria clientela, è fra le poche banche
in Italia ad aver scelto la restituzione intera del capitale, sia pure dilazionata.
Attualmente sul mercato istituzionale (con i privati non vi sono scambi) il titolo islandese Kaupthing (titolo sottostante la polizza) è valutato appena il 25%.
Conclusioni e prospettive
Le aspettative inflazionistiche, il quadro economico e finanziario internazionale non ancora stabilizzato e le complesse problematiche di carattere politico
internazionale costituiscono alcuni fra i principali punti interrogativi dello scenario globale che andranno ad influenzare l’esito del prossimo esercizio.
La Banca affronterà questo nuovo capitolo della sua lunga storia facendo
anzitutto leva sull’apporto, indispensabile quanto certo, dei suoi stakeholder:
gli azionisti e la clientela, il personale e le tante articolazioni economiche e
sociali.
La Cassa vuol essere, sempre più, un “imprenditore banchiere” ma anche un
58
attore del territorio. Per poter svolgere questo ruolo deve trovare in ciascuno
dei suoi interlocutori la radicata consapevolezza che la Banca va sostenuta in
quanto motore della crescita economica e sociale. Senza la Banca locale il territorio si impoverisce, non è più lo stesso.
La Cassa dal canto suo deve offrire una risposta – e lo farà – con l’attenzione
di sempre ed una professionalità che tiene conto dell’evolversi del quadro economico, tecnologico, finanziario e sociale. Gli elementi di ottimismo presenti
all’interno della Banca, che ci piace condividere con voi, sono numerosi; fra
questi citiamo: un patrimonio robusto; un portafoglio sano; un personale sempre più professionalizzato e vicino al cliente come nella antica tradizione della
banca; la volontà di continuare ad investire nella nostra area come testimoniano, ad esempio, le ristrutturazioni di alcuni importanti immobili di proprietà
che ospitano filiali; la vicinanza, che non è uno slogan, con il territorio al quale
la Cassa destina oltre duecento interventi a carattere di sponsorizzazione che
vanno ad aggiungersi agli altri attuati dalla Fondazione che a sua volta utilizza i dividendi prodotti dalla Cassa, sua controllata.
*
Agli Azionisti e a tutta la Clientela rivolgiamo il ringraziamento più vivo per la
fiducia, il sostegno e la collaborazione, che confermano il gradimento per il
rapporto professionale in atto e costituiscono la condizione indispensabile per
il conseguimento dei risultati che Vi sono stati illustrati.
Al Direttore Generale dott. Ivan Damiano desideriamo esprimere il più vivo ringraziamento per l’esito positivo dell’esercizio nel corso del quale ha operato
con riconosciuta professionalità, grande dedizione e costante impegno alla
guida di una struttura complessa in un contesto economico – finanziario particolarmente difficile e in un quadro concorrenziale molto aggressivo.
Accomuniamo nell’apprezzamento per i risultati e per l’attività svolta i
Dirigenti, i Quadri direttivi e il Personale della Direzione generale e delle Filiali
cui indirizziamo un grato saluto e la riconoscenza della compagine sociale ma
anche della comunità servita.
Alla Banca d’Italia nella persona del Dott. Roberto Marchetti Direttore della
Filiale di Bologna, ed ai suoi collaboratori esprimiamo il vivo ringraziamento
per il prezioso supporto e gli importanti suggerimenti forniti.
Un ringraziamento, infine, ad Abi e ad Acri per il sostegno costante e professionale; alle Università di Ferrara, Bologna e Modena, agli Enti, alle
Amministrazioni territoriali, alle Associazioni di categoria, agli Ordini professionali, ai Gruppi del volontariato per la collaborazione, utile ed efficace.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
59
IPOTESI DI DISTRIBUZIONE DELL'UTILE DELL'ESERCIZIO 2010
UTILE D'ESERCIZIO
-
assegnazione
assegnazione
assegnazione
assegnazione
a Riserva Legale (5% art.24 dello statuto sociale)
a Riserva Statutaria (10% art.24 dello statuto sociale)
a Riserva straordinaria
di dividendo unitario di Euro 0,10
a 13.081.193 azioni (pay out 32,6%)
Totale
4.013.063,00
200.653,15
401.306,30
2.102.984,25
1.308.119,30
4.013.063,00
Dopo la distribuzione dell’Utile come da IPOTESI il Patrimonio risulta così
composto:
Voce
Voce
Voce
Voce
Voce
130
150
160
170
180
-
Riserve da valutazione
Strumenti di capitale
Riserve
Sovraprezzi di emissione
Capitale
Totale Patrimonio netto
60
19.782.035,06
67.436.156,60
30.851.329,00
67.498.955,88
185.568.476,54
Schemi del
Bilancio 2010
di Impresa
61
STATO PATRIMONIALE
VOCI DELL'ATTIVO
31/12/2010
31/12/2009
10. Cassa e disponibilità liquide
13.889.504
11.041.753
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
49.341.055
35.577.750
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita
140.646.994
108.620.420
60. Crediti verso banche
217.679.522
322.615.985
1.923.250.364
1.843.232.964
4.935.690
8.506.602
110. Attività materiali
44.023.007
44.125.413
130. Attività fiscali
18.044.890
17.991.028
7.761.853
8.673.859
b) anticipate
10.283.037
9.317.169
150. Altre attività
28.833.077
35.428.575
2.440.644.103
2.427.140.490
70. Crediti verso clientela
80. Derivati di copertura
a) correnti
TOTALE ATTIVO
62
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
31/12/2010
31/12/2009
10. Debiti verso banche
255.687.705
174.076.859
1.054.847.912
1.119.162.770
861.453.166
868.620.357
6.649.858
8.482.610
466.148
198.295
13.528.030
15.040.945
a) correnti
7.335.837
8.653.393
b) differite
6.192.193
6.387.552
53.722.213
46.305.255
110. Trattamento di fine rapporto del personale
4.097.136
5.110.497
120. Fondi per rischi ed oneri
3.315.339
3.424.352
3.315.339
3.424.352
130. Riserve da valutazione
19.782.035
21.020.813
160. Riserve
64.731.213
60.202.914
170. Sovrapprezzi di emissione
30.851.329
30.851.329
180. Capitale
67.498.956
67.498.956
4.013.063
7.144.538
2.440.644.103
2.427.140.490
20. Debiti verso clientela
30. Titoli in circolazione
40. Passività finanziarie di negoziazione
60. Derivati di copertura
80. Passività fiscali
100. Altre passività
b) altri fondi
200. Utile (Perdita) d’esercizio
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
63
CONTO ECONOMICO
10. Interessi attivi e proventi assimilati
20. Interessi passivi e oneri assimilati
30. Margine di interesse
31/12/2010
78.677.132
(30.617.546 )
48.059.586
31/12/2009
96.797.093
(42.907.999 )
53.889.094
40. Commissioni attive
50. Commissioni passive
60. Commissioni nette
70. Dividendi e proventi simili
80. Risultato dell’attività di negoziazione
90. Risultato dell’attività di copertura
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) passività finanziarie
120. Margine di intermediazione
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di :
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
d) altre operazioni finanziarie
140. Risultato netto della gestione finanziaria
150. Spese amministrative
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri
25.508.087
(3.186.667 )
22.321.420
265.270
2.064.438
336.703
929.907
545.574
272.911
111.422
73.977.324
(16.784.144 )
(16.742.658 )
(127.278 )
85.792
57.193.180
(47.828.002 )
(28.755.610 )
(19.072.392 )
(2.108.049 )
24.299.532
(3.997.687 )
20.301.844
961.876
2.524.536
598.482
1.722.101
404.043
1.064.497
253.560
79.997.933
(13.623.599 )
(13.229.691 )
(737.805 )
343.898
66.374.335
(51.852.720 )
(31.955.334 )
(19.897.386 )
(1.700.569 )
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(2.085.618 )
190. Altri oneri/proventi di gestione
4.103.252
200. Costi operativi
(47.918.417 )
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
(1.700 )
250. Utile della operatività corrente al lordo delle imposte
9.273.063
260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (5.260.000 )
270. Utile della operatività corrente al netto delle imposte
4.013.063
290. Utile d’esercizio
4.013.063
(1.943.467 )
3.242.873
(52.253.883 )
(5.914 )
14.114.538
(6.970.000 )
7.144.538
7.144.538
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
10. Utile (Perdita) d’esercizio
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120. Redditività complessiva (voce 10+110)
64
31/12/2010
4.013.063
31/12/2009
7.144.538
-1.238.778
-1.238.778
2.774.285
914.464
914.464
8.059.002
49.962.795
5.473.143
20.106.349
0
0
8.687.448
182.580.020
a) di utili
b) altre riserve
Riserve da valutazione:
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
Patrimonio netto
Riserve:
30.851.329
0
b) altre azioni
Sovrapprezzo emissioni
67.498.956
a) azioni ordinarie
Capitale sociale
saldi di
31.12.2008
0
0
0
0
0
apertura
Modifica
Esistenze al
182.580.020
8.687.448
0
0
20.106.349
5.473.143
49.962.795
30.851.329
0
67.498.956
1.1.2009
Esistenze al
0
(4.763.090)
0
4.763.090
0
0
0
Riserve
(3.924.358)
(3.924.358)
destinaz.
altre
Dividendi e
Allocazione risultato di Periodo
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2009
65
3.886
X
0
3.886
riserve
di
Variaz.
0
0
0
0
0
0
(0)
azioni
nuove
Emiss.
0
0
0
0
0
proprie
azioni
Acquisto
0
0
0
Dividendi
straord.
Distribuzione
Operazioni sul patrimonio netto
Variazioni dell’esercizio
0
0
capitale
strumenti di
Variazione
0
0
proprie
su az.
Derivati
0
0
options
Stock
8.059.002
7.144.538
914.464
31.12.09
complessiva al
Redditività
186.718.550
7.144.538
0
0
21.020.813
5.473.143
54.729.771
30.851.329
0
67.498.956
31.12.09
netto al
Patrimonio
21.020.813
0
0
7.144.538
Riserve da valutazione:
Strumenti di capitale
Azioni proprie
Utile (Perdita) di esercizio
186.718.550
5.473.143
b) altre riserve
Patrimonio netto
54.729.771
a) di utili
Riserve:
30.851.329
0
b) altre azioni
Sovrapprezzo emissioni
67.498.956
a) azioni ordinarie
Capitale sociale
saldi di
31.12.2009
0
0
0
0
0
apertura
Modifica
Esistenze al
186.718.550
7.144.538
0
0
21.020.813
5.473.143
54.729.771
30.851.329
0
67.498.956
1.1.2010
Esistenze al
0
(4.528.299)
0
4.528.299
0
0
0
Riserve
(2.616.239)
(2.616.239)
destinaz.
altre
Dividendi e
Operazioni sul patrimonio netto
Allocazione risultato di Periodo
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2010
66
3.886
X
0
0
riserve
di
Variaz.
0
0
0
0
0
0
0
azioni
nuove
Emiss.
0
0
0
0
0
0
proprie
azioni
Acquisto
Variazioni dell’esercizio
0
0
0
Dividendi
straord.
Distribuzione
Derivati
0
0
capitale
0
proprie
strumenti di su az.
Variazione
0
options
Stock
2.774.285
4.013.063
(1.238.778)
31/12/10
complessiva al
Redditività
186.876.596
4.013.063
0
0
19.782.035
5.473.143
59.258.070
30.851.329
0
67.498.956
31.12.10
netto al
Patrimonio
RENDICONTO FINANZIARIO
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione
- risultato d’esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione
e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette su immob. Materiali e immateriali (+/-)
- acc.ti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di att. In via dismissione al
netto dell’effetto fiscale
- altri aggiustamenti (+-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie valutate al fair value
- attività finanziarie disponibili per la vendita
- crediti verso banche : a vista
- crediti verso banche : altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
- debiti verso banche : a vista
- debiti verso banche : altri debiti
- debiti verso clientela
- titoli in circolazione
- passività finanziarie di negoziazione
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- vendite di attività materiali
- vendite di attività immateriali
- vendite di rami d’azienda
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
- acquisti di rami d’azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista
LIQUIDITA’ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO
31/12/2010
25.706.187
4.013.063
(2.012.585)
31/12/2009
33.143.356
7.144.538
(556.383)
(336.703)
12.811.976
2.085.618
2.108.049
5.260.000
0
(598.482)
13.963.346
1.943.467
1.700.569
6.970.000
0
1.776.770
(30.182.583)
(12.804.454)
0
(32.088.433)
79.075.266
24.384.380
(93.259.415)
4.510.073
11.923.597
(7.093.837)
88.800.897
(64.279.307)
(4.050.741)
(1.832.752)
0
379.338
7.447.202
2.576.302
(95.811.154)
34.036.688
0
2.447.698
(42.310.674)
(119.143.212)
27.352.808
1.805.539
69.739.099
(9.144.819)
(131.864.297)
80.868.712
153.296.375
628.520
0
(24.045.392)
7.071.301
301.447
0
0
0
301.447
0
0
(2.284.659)
340.143
0
(2.284.659)
0
0
(1.983.212)
0
0
(2.616.239)
(2.616.239)
2.847.751
340.143
(3.768.429)
(3.768.429)
(3.428.286)
0
0
(3.924.358)
(3.924.358)
(281.343)
67
Riconciliazione
Voci di bilancio
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell’esercizio
31/12/2010
11.041.753
2.847.751
13.889.504
31/12/2009
11.323.096
(281.343)
11.041.753
Nota
integrativa
Parte A – Politiche contabili
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale
Parte C – Informazioni sul conto economico
Parte D – Redditività complessiva
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti
imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
Parte L – Informativa di settore
69
PARTE A – POLITICHE CONTABILI
A.1 – PARTE GENERALE
Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il bilancio al 31 dicembre 2010 della Cassa di Risparmio di Cento, Società per
Azioni, in applicazione dell’art. 4 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili emanati dall’International Accounting Standards
Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting
Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea,
come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli
in vigore al 31 dicembre 2010 (inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) il
cui elenco è riportato negli allegati del presente bilancio.
La Cassa di Risparmio di Cento non detiene partecipazioni di controllo e non
rappresenta pertanto una capogruppo ai sensi della normativa di vigilanza. In
tale contesto la banca non ritiene di essere tenuta alla redazione del bilancio
consolidato in quanto non ne ricorrono i presupposti ai sensi dell’art. 24 D.Lgs
n. 87/1992.
Variazione di principi contabili
Di seguito si descrivono le principali modifiche dei principi contabili, approvati
dallo IASB ed omologati dalla Commissione Europea, che risultano attinenti alle
fattispecie presenti nella banca e che trovano applicazione ai fini della redazione del bilancio dell’esercizio 2010.
Non è stata utilizzata alcuna modifica ai principi contabili internazionali nella
redazione del Bilancio 2010 rispetto al bilancio dello scorso anno.
Sezione 2 – Principi generali di redazione
Il Bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dal prospetto della redditività complessiva e dalla nota integrativa ed è inoltre corredato dalla relazione sull’andamento della gestione.
La predisposizione degli schemi di bilancio e il contenuto della nota integrativa
è coerente con le disposizioni fornite da Banca d’Italia nella circolare n. 262 del
22 Dicembre 2005 e relativo aggiornamento del 18 novembre 2009.
Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per
gli strumenti finanziari derivati e le attività finanziarie destinate alla vendita che
sono iscritte al fair value (valore equo). Il valore contabile delle attività e passi-
71
vità che sono oggetto di operazioni di copertura del valore equo e che sarebbero altrimenti iscritte al costo, è rettificato per tenere conto delle variazioni del
valore equo attribuibile ai rischi oggetto di copertura.
In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio
è redatto utilizzando l’Euro quale moneta di conto. Gli importi dei prospetti
contabili sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nella nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro.
Il bilancio è redatto in applicazione dei principi generali previsti dai principi
contabili omologati dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della
presente Nota integrativa.
Le operazioni poste in essere dalla società sono rilevate in base alla data di
regolamento, i contratti derivati per data di contrattazione, i dati economici e
patrimoniali sono rilevati secondo il principio della contabilizzazione per competenza ed in base all’assunzione di funzionamento e continuità aziendale.
Nella redazione del bilancio si è tenuto conto dei principi generali di rilevanza
e significatività dell’informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma.
Ogni classe rilevante di voci simili è esposta distintamente nel bilancio. Le voci
di natura o destinazione dissimile sono presentate distintamente a meno che
siano irrilevanti. Le attività e le passività, i proventi ed i costi non sono compensati salvo nei casi in cui ciò sia espressamente richiesto o consentito da un principio o da una interpretazione.
I ratei e risconti attivi ed i ratei e risconti passivi riferiti ai principali aggregati
patrimoniali sono stati ricondotti alle rispettive voci di riferimento, gli altri sono
esposti fra le “altre attività” o “altre passività”.
I prospetti contabili e la nota integrativa presentano, oltre agli importi relativi
all’esercizio di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti
all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009.
Informazioni sulla continuità aziendale
Nella redazione del presente documento si è ritenuto appropriato l’utilizzo del
presupposto della continuità aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale,
non sussistano incertezze circa la capacità della banca di proseguire la propria
attività in continuità aziendale in conformità a quanto previsto dal principio
contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto
coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non hanno subito modifiche
rispetto all’esercizio precedente.
Contenuto dei prospetti
Stato patrimoniale e conto economico
Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci
e sottovoci. Negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi nè per l’esercizio corrente né per quello precedente.
72
Nel prospetto di conto economico i ricavi sono indicati senza segno mentre i
costi sono racchiusi fra parentesi tonde come previsto dalla normativa (convenzione grafica di esposizione che equivale ai numeri preceduti dal segno
meno).
Prospetti delle variazioni del patrimonio netto
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riflette quanto previsto dalla
Circolare n.262/2005 della Banca d’Italia ed evidenzia la composizione e la
movimentazione delle voci di patrimonio netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente.
Prospetto reddititivà complessiva
Nel prospetto della redditività complessiva sono indicati l’utile/perdita dell’esercizio e le variazioni delle attività contabilizzate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.
Rendiconto finanziario
Il prospetto dei flussi finanziari dell’esercizio di riferimento del bilancio e di
quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo indiretto ed è evidenziata la liquidità netta generata dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza
segno, mentre quelli assorbiti sono racchiusi fra parentesi tonde.
Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Non si segnalano eventi successivi alla data di riferimento del bilancio in
aggiunta a quanto già riportato nell’apposita sezione della relazione sulla
gestione.
Sezione 4 – Altri aspetti
Nel 2010 non sono presenti altri aspetti degni di rilievo.
Informativa comparativa
Secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1
“Presentazione del Bilancio”, sono fornite le informazioni comparative del precedente esercizio. La classificazione nelle voci del bilancio è omogenea con
quelle dell’esercizio di raffronto, ad eccezione di:
• 312 migliaia di euro relativi alle spese relative ai contratti di lavoro atipici
riclassificati negli schemi di bilancio e della nota integrativa, dalla voce
“Altre spese amministrative” alla voce “Spese per il personale”.
L’equivalente importo per il 2010 è pari a 235 migliaia di euro.
Le riclassifiche di cui sopra sono state effettuate per una migliore rappresentazione dei dati stessi.
73
A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
In questo capitolo sono indicati i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2010. L’esposizione dei principi contabili
adottati da Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, è effettuata con
riferimento alle fasi d’iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione
delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è
riportata, ove rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici.
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene per data di regolamento
per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di sottoscrizione per
i contratti derivati. Al momento del regolamento i titoli di debito ed i titoli di
capitale sono registrati al fair value, senza considerare i costi o proventi di
transazione.
Criteri di classificazione
Sono classificati in questa categoria i titoli di debito, i titoli di capitale ed il
valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra
i contratti derivati di negoziazione sono compresi anche i contratti derivati
incorporati che sono stati oggetto di separata rilevazione quando ricorrono le
seguenti circostanze:
- le caratteristiche economiche e il rischio del derivato incorporato non sono
strettamente correlate con quelle del contratto ospite;
- gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di
derivato.
- lo strumento ibrido non è oggetto di valutazione al fair value con iscrizione
delle differenze a conto economico.
Non è ammesso il trasferimento ad altre categorie salvo il caso in cui si sia in
presenza di eventi inusuali e che difficilmente si possano ripresentare nel
breve periodo.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per
la negoziazione sono valutate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale
criterio di valutazione sono attribuiti al conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un
mercato attivo, sono utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, si fa riferimento a modelli di stima/valutativi comunemente utilizzati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio degli strumenti: valore di realizzo determinato con riferimento a titoli quotati aventi analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo
delle opzioni, valori di recenti transazioni comparabili, della solvibilità del
debitore e del rischio paese dello stesso.
I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capi-
74
tale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo, rettificato per perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore non
possono essere ripristinate.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i
rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando invece essi sono mantenuti in misura rilevante, le attività continuano ad essere iscritte in bilancio,
anche se sotto il profilo giuridico la titolarità sia stata trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il loro
mantenimento in bilancio in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato
dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono registrati secondo il criterio della competenza economica.
L’effetto derivante dalla valutazione al fair value di tali titoli è imputato a
conto economico.
I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione.
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie sottostanti avviene alla data di
regolamento.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value
comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo
strumento stesso.
Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse per
trasferimento dalle attività detenute sino a scadenza il valore di iscrizione
sarebbe rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del 1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è
esplicitamente previsto che il valore di iscrizione nella categoria contabile di
destinazione sia il fair value dello strumento alla data del 1/07/2008.
Criteri di classificazione
Sono comprese in questa categoria le attività finanziarie diverse dai contratti derivati che non sono state classificate né come “Crediti”, né come “Attività
detenute sino a scadenza” né come “Attività detenute per la negoziazione”.
La voce comprende:
• titoli obbligazionari che non sono oggetto di frequenti attività di compravendita;
• titoli di capitale rivenienti dalla riclassificazione delle partecipazioni rappresentative di interessenze non gestite con finalità di trading e non qualificabili di controllo o collegamento o di controllo congiunto;
75
• altri titoli di capitale non quotati, interessenze in fondi di private equity ed
altri OICR.
Le “attività finanziarie disponibili per la vendita” possono essere riclassificate nelle “attività finanziarie detenute fino a scadenza”, qualora:
• si verifichi un cambiamento nell’intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a scadenza;
• non sia più disponibile una misura affidabile del fair value (rare circostanze);
• sia trascorso il periodo previsto dalla “tainting rule” ed il portafoglio delle
attività finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito.
E’ inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio “crediti”, in presenza delle condizioni rappresentate nel successivo paragrafo “altre informazioni”.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, gli utili e le perdite da valutazione sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto fino al momento in cui l’attività non viene
cancellata o non viene rilevata una evidenza oggettiva di perdita di valore.
Per i titoli obbligazionari transitano a conto economico gli interessi maturati
in base al criterio del tasso di interesse effettivo. Al momento della cessione
o della registrazione di una perdita di valore, la riserva si riversa, in tutto od
in parte, sul conto economico.
Le metodologie di determinazione del fair value sono le stesse illustrate per le
attività detenute per la negoziazione.
I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in
maniera attendibile, sono mantenuti al costo.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte al test di
“impairment” per individuare l’esistenza di oggettiva evidenza di perdita di
valore: l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore
contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari stimati, scontati
al tasso di interesse effettivo, o attraverso specifiche metodologie valutative
per i titoli di capitale.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla riduzione di valore,
vengono registrate riprese di valore con imputazione a conto economico nel
caso di titoli di debito, a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale.
L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzioni di valore viene
effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori
di una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà
finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo.
Inoltre, una significativa o prolungata riduzione del fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. I limiti quantitativi da utilizzarsi per identificare la
76
necessità di impairment sono stati stabiliti nei seguenti parametri: decremento del fair value alla data di bilancio superiore al 30% del valore contabile
originario o diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale per 48 mesi consecutivi, per i titoli di “private equity”, e 12 mesi per le
azioni.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dal bilancio
quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi
e benefici connessi con le attività stesse. I rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad essere
iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata
effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo
delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse in misura
pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di
valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I dividendi delle società partecipate sono rilevati nell’esercizio in cui viene
deliberata la distribuzione.
Per i titoli di debito sono contabilizzati gli interessi di competenza secondo il
criterio del costo ammortizzato.
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
La presente categoria non si applica al caso di Cassa di risparmio di Cento
S.p.A.. Sono tuttavia riportati i principali criteri relativi alla contabilizzazione della suddetta classe di strumenti finanziari.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale avviene al fair value, comprensivo dei costi e proventi
direttamente attribuibili, se gli strumenti oggetto di iscrizione provengono
dalle “Attività disponibili per la vendita”, la registrazione iniziale corrisponde al fair value delle attività alla data di trasferimento, valore che viene
assunto come nuovo costo ammortizzato delle attività trasferite.
Criteri di classificazione
In tale comparto possono essere classificati titoli per i quali la Banca deve
possedere la capacità e la volontà di detenerli fino alla scadenza; nel caso di
dismissione anticipata, ancorché motivata da valide ragioni economiche, l’intero comparto è sottoposto al cosiddetto “tainting rule” cioè al trasferimento
dell’intero portafoglio al comparto delle “Attività destinate alla vendita”. Il
portafoglio delle “attività detenute fino a scadenza”, non può poi essere ricostituito prima di due anni.
L’intenzione e la capacità di possedere i titoli fino a scadenza è sottoposto a
verifica annuale.
Per essere detenuti fino alla scadenza gli strumenti devono possedere i requisiti di:
• scadenza fissa;
77
• produrre flussi di reddito certi e misurabili;
• secondo la normativa più stringente emessa dalla Banca d’Italia in materia
di Bilanci Bancari, gli strumenti qui compresi, devono essere anche quotati
in un mercato regolamentato.
Criteri di valutazione
Successivamente alla loro iscrizione iniziale, le attività detenute fino a scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di
interesse effettivo.
Gli strumenti appartenenti al comparto sono sottoposti ad una verifica volta
ad individuare l’esistenza di significative o durevoli riduzioni di valore. In presenza di tali evidenze l’importo della perdita, contabilizzato a conto economico, è misurato come differenza fra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. Qualora vengano meno i motivi della svalutazione vengono
effettuate riprese di valore con registrazione a conto economico. L’ammontare
della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie detenute fino a scadenza sono cancellate dal bilancio
quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi
e benefici connessi con le attività stesse. I rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata
effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo
delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse in misura
pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di
valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I costi e ricavi di pertinenza sono registrati per competenza secondo il metodo del costo ammortizzato.
4. Crediti
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale del credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che generalmente coincide con il momento dell’erogazione, per l’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi afferenti il singolo credito e determinabili al momento dell’erogazione stessa.
Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto
di rimborso da parte della controparte o che sono inquadrabili come ordinari costi amministrativi.
Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del 1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è
esplicitamente previsto che il valore di iscrizione nella categoria contabile di
destinazione sia il fair value dello strumento alla data del 1/07/2008.
78
Criteri di classificazione
I crediti comprendono gli impieghi per cassa con clientela e con banche, erogati direttamente oppure acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o
comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo.
Rientrano in questa categoria i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine, mentre non possono essere compresi in questo comparto i Crediti quotati in un mercato attivo.
Non sono ammesse riclassificazioni ad altri comparti.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato è dato dal:
• valore di rilevazione iniziale;
• meno i rimborsi di capitale;
• più o meno ammortamento con il metodo dell’interesse effettivo (differenza tra
il valore iniziale ed il valore a scadenza);
• meno svalutazione;
• più rivalutazione.
Il metodo dell’interesse effettivo è utilizzato per calcolare il costo ammortizzato
e gli interessi attivi del finanziamento per la sua intera durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri stimati per la
durata attesa del finanziamento, in modo da ottenere esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende i costi di transazione direttamente attribuibili, ed i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti.
La stima dei flussi e della durata contrattuale dei crediti considera tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare le perdite attese sul finanziamento.
Questo metodo è applicato ai crediti con durata oltre il breve termine indipendentemente dalle modalità di valutazione (analitica o collettiva).
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui durata
rientra nel breve termine perché la logica dell’attualizzazione avrebbe effetti
poco significativi; così pure per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di
eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito
lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto secondo le attuali regole
di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS.
In dettaglio la classificazione dei crediti dubbi è suddivisa nelle classi di:
- crediti in sofferenza: i crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
- crediti incagliati: i crediti verso soggetti in situazioni di obiettiva temporanea
difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di
tempo.
L’incaglio può essere normale, quando deriva dalla valutazione dell’ “Unità
Posizioni anomale” o “oggettivo” quando presenta le caratteristiche previste per
tale fattispecie dalle Istruzioni di Vigilanza.
- crediti ristrutturati: crediti verso soggetti ai quali è stata concessa una morato-
79
ria nel pagamento del debito a tassi inferiori a quelli di mercato;
- crediti scaduti e/o sconfinanti: i crediti verso debitori che alla data di fine esercizio presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni valutati analiticamente (limite di 180 giorni fino al 31 dicembre 2011). Tali esposizioni possono essere valutate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore
o alla singola transazione.
a) singolo debitore: l’esposizione deve essere rilevata come scaduta e/o sconfinante qualora, alla data di riferimento della segnalazione, il maggiore tra i
due seguenti valori sia pari o superiore alla soglia del 5%:
• media delle quote scadute e/o sconfinanti sull’intera esposizione rilevate su
base giornaliera nell’ultimo trimestre precedente;
• quota scaduta e/o sconfinante sull’intera esposizione riferita alla data di
riferimento della segnalazione.
b) singola transazione: esposizioni scadute e/o sconfinanti garantite da immobili. Lo scaduto deve avere carattere continuativo e non sono ammesse compensazioni con i margini disponibili esistenti su altre linee di credito concesse
al medesimo debitore, né soglie di rilevanza.
Detti crediti deteriorati sono oggetto di valutazione analitica e la perdita di valore sui singoli crediti, iscritta a conto economico, è rappresentata dalla differenza negativa tra il loro valore recuperabile ed il relativo costo ammortizzato. Il
valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa attesi, calcolato
in funzione dei seguenti elementi:
- valore dei flussi di cassa contrattualmente previsti, stimati in considerazione
della capacità del debitore di assolvere le obbligazioni assunte e delle garanzie reali o personali assunte;
- tempo atteso di recupero, stimato anche in relazione allo stato delle procedure in atto;
- tasso interno di rendimento.
Negli esercizi successivi il valore originario dei crediti è ripristinato nel caso in
cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di
valore è iscritta a conto economico.
I crediti per i quali non sono state individuate obiettive evidenze di perdita sono
valutati collettivamente.
La valutazione avviene per categorie omogenee in termini di rischio di credito e
le relative percentuali di perdita sono stimate in base a serie storiche: si fondano su dati osservabili alla data della valutazione consentendo di stimare la perdita di valore per ciascuna categoria.
La formazione dei gruppi avviene per categorie di rischio similari, sulla base di
caratteristiche indicative della capacità del debitore di assolvere gli impegni contrattuali (tipo rapporto, settore economico, garanzie, stato di insolvenza e altri
fattori ritenuti rilevanti).
La classificazione in gruppi per la determinazione della svalutazione collettiva
riflette la medesima ripartizione per categorie di rating stabilite dal Nuovo
Accordo sul Capitale (Basilea 2).
Il passaggio di un credito da un gruppo valutato collettivamente ad altro con
modalità di valutazione analitica avviene a valori lordi in quanto le rettifiche di
80
valore non seguono i singoli rapporti ma saranno adeguati ai risultati di fine
periodo con opportune rettifiche o riprese per “massa”. Le rettifiche di valore
determinate collettivamente sono imputate a conto economico.
Criteri di cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando sono mantenuti in misura rilevante i rischi ed i benefici relativi alle
attività cedute, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente
la titolarità dei rapporti è stata effettivamente trasferita. La conservazione, anche
solo in parte del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse.
Se mediante la cessione si sono mantenuti i rischi ed i benefici, il credito dovrà
continuare ad essere iscritto limitatamente al suo coinvolgimento, e cioè per la
quota massima in cui la società continua ad essere esposta rispetto ai mutamenti di valore del credito e alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le rettifiche di valore analitiche e collettive sono registrate a conto economico.
I crediti valutati analiticamente sono sottoposti all’attualizzazione dei flussi finanziari ed il relativo costo è registrato a conto economico, l’adeguamento è eseguito ogni anno.
Il fondo di svalutazione collettivo così determinato non è sottoposto ad attualizzazione, in quanto si stima che il tasso effettivo coincida con quello contrattuale.
Il rientro negli esercizi successivi dell’effetto attualizzazione è rilevato a conto
economico.
Se in un esercizio successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisce in
conseguenza di eventi (quali il miglioramento della solvibilità del debitore), la
svalutazione per riduzione di valore è stornata dal conto economico. Il valore del
credito può assumere come valore massimo il costo ammortizzato che si sarebbe determinato alla data in cui il valore è ripristinato.
Gli interessi di mora sui crediti in sofferenza sono registrati solo al momento dell’incasso.
5. Attività finanziarie valutate al fair value
La società non si è avvalsa della facoltà normativa della cosiddetta “fair value
option”.
6. Operazioni di copertura
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente valutati al fair value.
Criteri di classificazione: tipologie di copertura
Gli strumenti derivati sono definiti di copertura quando esiste una documenta-
81
zione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento
oggetto della copertura e se la copertura risulta efficace nel momento in cui
ha inizio e continua ad esserlo per tutta la durata.
L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair
value dello strumento coperto o dei relativi flussi attesi sono compensati da
quelli dello strumento di copertura. Pertanto l’efficacia è misurata e rilevata dal
confronto di suddette variazioni, sempre in relazione all’intenzione della
società nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.
La copertura è efficace quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa)
dello strumento finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti fissati dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto.
La verifica dell’efficacia della copertura è operata mensilmente utilizzando:
- test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione della
copertura e ne dimostrano l’efficacia;
- test retrospettivi, che evidenziano il grado raggiunto dalla copertura nel
periodo di riferimento e misurano la distanza fra i risultati raggiunti e la
copertura perfetta;
Nel caso in cui dall’analisi dei risultati dei rispettivi test, le coperture dovessero risultare inefficaci in modo continuativo, viene interrotta la copertura con le
conseguenti operazioni contabili.
Le tipologie di strumenti di copertura possono riguardare:
esposizione al rischio di fair value di attività e passività in bilancio o di impegni irrevocabili;
esposizione al rischio di variazioni di un flusso finanziario e cambi (cash flow)
relativi ad attività o passività in bilancio o di transazioni future.
Le coperture di fair value hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di credito o il
rischio di tasso. Il cosiddetto “fair value hedge” è utilizzato generalmente per
attività a tasso fisso i cui cash flow non variano durante la vita dello strumento stesso. Il fine della copertura è di proteggere il valore corrente dell’attività
o della passività coperta e quindi l’attenzione è rivolta allo Stato patrimoniale.
Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio
di mercato delle emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate.
Le coperture di flussi finanziari hanno come obiettivo la riduzione della variabilità dei flussi di cassa futuri legati ad una particolare attività/passività a
tasso variabile con il fine di gestire e controllare la variabilità futura dei corrispondenti flussi di cassa e quindi l’attenzione è sull’impatto di tale variabilità
sul conto economico.
Criteri di valutazione
I derivati di copertura sono sempre valutati al “fair value”.
Criteri di cancellazione
Se i test non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che
prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo
quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari
82
al suo fair value al momento della cessazione dell’efficacia e torna ad essere
valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La rilevazione delle scritture contabili dipende dal tipo di copertura predefinito e sono:
1) nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value
dell’elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di
copertura. Tale compensazione viene iscritta al conto economico contestualmente all’adeguamento di valore dei contratti derivati e delle attività coperte. L’eventuale differenza che rappresenta la parziale inefficacia della
copertura, ne costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Sono
adeguate ai valori di fair value le attività/passività coperte con contropartita al conto economico.
2) nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono registrate a conto economico solo quando, con riferimento alla
posta coperta, si manifesta una variazione dei flussi di cassa da compensare (rispetto a quelli attesi) o nel caso in cui la copertura risulta inefficace. La banca non ha tale fattispecie.
Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate seguendo le
metodologie delle coperture dei flussi finanziari. La banca non ha in essere
operazioni di copertura di investimenti in valuta.
7. Partecipazioni
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
8. Attività materiali
Criteri di iscrizione
Le attività materiali sono iscritte al costo che comprende oltre al prezzo d’acquisto, gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla
messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei
benefici economici futuri, sono imputate ad incremento del valore dei cespiti,
mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di
qualsiasi tipo.
La voce comprende beni materiali destinati a:
- uso funzionale quali: terreni, fabbricati, mobili e arredi, impianti, macchinari e attrezzature tecniche;
- a scopo di investimento quali: terreni e fabbricati.
Sono iscritti nell’attivo alla voce “Attività materiali” anche beni utilizzati ai
83
sensi di contratti di leasing finanziario sottoscritti in qualità di locatario, per i
quali si è assunto sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà. Le
immobilizzazioni oggetto di leasing finanziario in qualità di locatario sono
iscritte inizialmente ad un valore pari al minore tra il fair value e il valore
attuale dei pagamenti minimi previsti dal leasing; tale valore è successivamente oggetto di ammortamento.
I beni per i quali sono in corso delle trattative di vendita e la loro dismissione
sia molto probabile, sono riportati nella pertinente voce delle attività in via di
dismissione.
Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutati al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di
ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore
ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo
al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli
immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto
conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono
portate ad incremento del valore dei cespiti.
Non sono ammortizzati i terreni in relazione alla vita utile indefinita.
Quando si presentato elementi che dimostrano il deterioramento del valore di
una attività, si procede al confronto fra il valore di carico del cespite ed il suo
valore di recupero e le eventuali rettifiche sono registrate al conto economico;
qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, è fatto obbligo di registrare la ripresa di valore.
I beni mobili, ad esclusione dei beni di valore artistico, sono iscritti in relazione alla loro vita utile. Per categorie omogenee di beni è stata definita la vita
utile in relazione alla quale viene calcolato l’ammortamento per quote annue
costanti a decorrere dal mese in cui il bene è entrato in funzione.
Criteri di cancellazione
Un’immobilizzazione materiale è cancellata al momento della dismissione o
qualora non siano più attesi benefici economici futuri.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Il conto economico è interessato dalle quote di ammortamento secondo la vita
utile predefinita per ciascuna categoria.
9. Attività immateriali
La banca non possiede attività della specie si riportano comunque i criteri di
contabilizzazione.
Criteri di iscrizione
Sono iscritte al costo quale corrispettivo pagato al momento dell’acquisto rettificato per gli eventuali oneri accessori.
84
Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono iscritte come tali solo quando sono identificabili, misurabili, sono sotto il controllo dell’entità che redige il bilancio e sono
in grado di generare benefici economici futuri.
Le attività immateriali sono identificabili quando possono essere separate
dall’entità oppure derivano da diritti contrattuali o legali in genere e comprendono:
- software applicativo;
- marchi e brevetti.
Criteri di valutazione e componenti reddituali
Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in base alla loro
vita utile.
Criteri di cancellazione
L’attività è cancellata se esistono indicazioni che possa avere subito una
perdita di valore, oppure quando non sono più attesi benefici economici
futuri.
10. Attività non correnti in via di dismissione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
11. Fiscalità corrente e differita
Criteri di iscrizione
L’accantonamento delle imposte sul reddito è determinato in base ad una
prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e differito. Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio ed
il loro valore fiscale.
Le imposte anticipate, sono iscritte nei limiti in cui esiste la ragionevole certezza del loro recupero in presenza di futuri redditi imponibili mentre le
imposte differite passive sono stanziate nella misura in cui si ritiene che nei
prossimi esercizi si verifichino i presupposti per la relativa tassazione.
Le aliquote utilizzate, distintamente per tipologia di imposta, sono quelle in
vigore per i periodi di riversamento delle differenze temporanee e senza
limiti temporali.
Criteri di classificazione
Le attività e passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e passività. Le attività e le passività fiscali differite
e anticipate sono distinte dalle attività e dalle passività fiscali correnti.
Criteri di valutazione
Le attività e passività iscritte per imposte anticipate e differite sono valutate a fine esercizio in relazione alle modifiche intervenute nella normativa
fiscale e delle aliquote e non sono sottoposte all’attualizzazione.
85
Criteri di cancellazione
Le attività e passività sono cancellate quando non esistono valide ragioni
della sussistenza di rapporti di credito e debito con l’amministrazione
finanziaria.
A fine esercizio “il fondo imposte differite” e le “Attività per imposte anticipate” sono adeguati in relazione al rigiro sul conto economico delle
imposte divenute correnti nell’esercizio.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte correnti maturate nell’esercizio, le imposte anticipate e differite
sorte nell’esercizio e le variazioni delle consistenze dell’esercizio precedente, sono registrate a conto economico; vengono invece attribuite al patrimonio netto, quando sono stanziate in relazione a riserve di patrimonio netto.
Le imposte relative alle attività in via di dismissione, sono portate a diretta
riduzione delle poste di conto economico di riferimento.
12. Fondi per rischi ed oneri
Criteri di iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerta iscritti in bilancio quando:
- esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da eventi
passati;
- è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse per adempiere all’obbligazione;
- può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Gli accantonamenti sono rilevati solo in presenza di eventi precedenti alla
chiusura del bilancio e rappresentano la migliore stima possibile dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione attuale alla data di riferimento
del bilancio.
Criteri di classificazione
La voce comprende “altri fondi per rischi ed oneri” costituiti in relazione a
perdite presunte sulle cause passive incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela sull’attività di intermediazione in
titoli nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di qualsiasi
altra obbligazione legale o implicita presente alla data di riferimento del
bilancio.
Nel corso dell’esercizio la parte di fondo di quiescenza a contribuzione
definita è stata dismessa.
Criteri di valutazione
Ad ogni data di riferimento del bilancio i fondi sono riesaminati e rettificati per riflettere la miglior stima corrente, basata anche sulle serie storiche
della banca. Nel caso in cui l’elemento temporale sia significativo, gli
accantonamenti vengono attualizzati applicando i tassi correnti di mercato
(euribor).
86
Criteri di cancellazione
Ciascun fondo presente in tale voce di bilancio è utilizzato unicamente per far
fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le componenti reddituali interessate dagli accantonamenti sono:
- il costo del personale per i fondi che riguardano obbligazioni relative al personale dipendente od in quiescenza;
- la voce degli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri negli altri casi.
L’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico.
13. Debiti e titoli in circolazione
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che di norma corrisponde alla data in cui sono ricevute le
somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è fatta sulla base del fair value delle passività, di norma
pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione
di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di tipo amministrativo.
Criteri di classificazione
Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione
sono riclassificate le varie forme di provvista interbancaria e con la clientela,
le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto e la raccolta
da clientela attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari, prestiti
subordinati al netto delle quote riacquistate. E’ inoltre incluso il debito iscritto
dalla banca in qualità di locatario nell’ambito dell’operazione di leasing finanziario.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo
ammortizzato con il metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale è
poco significativo, che pertanto rimangono iscritte al valore incassato.
Dai titoli di debito sono stralciate le eventuali quote rappresentative di capitale.
Gli strumenti finanziari oggetto di copertura di fair value per i quali la copertura è risultata efficace sono iscritti al fair value.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando sono scadute od
estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari emessi in precedenza.
La differenza tra il valore contabile delle passività e l’ammontare corrisposto
per acquistarla è registrata a conto economico.
Il collocamento sul mercato di titoli propri successivamente al riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
87
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi sono rilevati secondo il criterio della competenza economica, se
le passività hanno durata oltre il breve termine si applica il calcolo del costo
ammortizzato con attribuzione degli eventuali costi di “up-front”.
14. Passività finanziarie di negoziazione
Criteri di iscrizione
L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti
derivati. All’atto della rilevazione iniziale sono valorizzate al fair value.
I contratti derivati incorporati in strumenti finanziari o in altre forme contrattuali, che presentano caratteristiche economiche e rischi non correlati con lo
strumento ospite o che presentano gli elementi per essere qualificati essi stessi
come contratti derivati, sono contabilizzati separatamente, se aventi valore
negativo, nella categoria delle passività finanziarie detenute per la negoziazione, tranne che nei casi in cui lo strumento complesso che li contiene è valutato al fair value con effetti a conto economico.
Criteri di classificazione
La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading nonché il
valore negativo dei derivati impliciti presenti nei contratti complessi.
Criteri di valutazione
Tutte le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con
imputazione del risultato della valutazione al conto economico.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie di negoziazione sono cancellate quando estinte e alla
scadenza.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
I risultati della valutazione delle passività finanziarie di negoziazione sono
registrati a conto economico.
15. Passività finanziarie valutate al fair value
La Banca non ha applicato la cosiddetta “fair value option” e pertanto non si
è avvalsa della possibilità di valutare al fair value passività finanziarie diverse da quelle previste da IAS 39 in virtù della specifica destinazione funzionale.
16. Operazioni in valuta
Criteri di iscrizione iniziale
Le operazioni in divisa estera sono registrate al momento della rilevazione ini-
88
ziale, in divisa di conto, applicando alla divisa estera il tasso di cambio in
vigore alla data dell’operazione.
Criteri di iscrizione successiva
Ad ogni data di riferimento del bilancio:
- gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di
chiusura;
- gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di
cambio in essere alla data dell’operazione;
- gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti utilizzando i
tassi di cambio in essere alla data di chiusura.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di un elemento monetario o
dalla conversione a tassi differenti da quelli applicati al momento della rilevazione iniziale sono rilevati a conto economico nel periodo in cui sorgono.
17. Altre informazioni
Trattamento di fine rapporto del personale
Nel corso dell’esercizio 2007 è cambiata sostanzialmente la normativa di riferimento per la destinazione delle obbligazioni derivanti dal fondo di trattamento di fine rapporto (legge 296/2006 con decorrenza primo gennaio 2007): nel
caso della Cassa di Risparmio di Cento, società con più di 50 dipendenti il
fondo è conferito, sulla base delle scelte dei dipendenti, verso la Tesoreria Inps,
oppure presso fondi specializzati ed allo scopo autorizzati e vigilati da Covip.
Ne deriva che le obbligazioni calcolate fino al 31 dicembre 2006 e le quote
maturate fino all’esercizio dell’opzione (massimo 30 giugno 2007) sono rappresentate in bilancio in un apposito fondo che richiede la rivalutazione annuale prevista di legge (criterio invariato): il tasso di rivalutazione da applicare è
composto da due voci, una fissa (1,5%) ed una variabile (75% del costo della
vita calcolato da ISTAT), il predetto fondo continua ad essere rappresentativo
dei piani a benefici definiti la cui erogazione è differita nel tempo e conseguentemente in bilancio è iscritto il valore determinato in base a specifica stima
attuariale.
Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal
1° gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso
di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel
caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote,
contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi
dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali.
Al 31 dicembre 2010 il valore attuariale del fondo interno ammonta ad €
4.097.136 contro un valore al 31 dicembre 2009 di € 5.110.497 , con utilizzi del fondo pari a euro € 1.020.128 e accantonamenti a conto economico è
pari a € 6.767.
La parte esternalizzata del fondo di trattamento di fine rapporto, definita
“maturando post 1/1/2007” dalla legge 296/2006, è confluita alla previdenza complementare esterna, l’importo spesato al conto economico nel 2009
89
ammonta a 1.268 mila euro, mentre nell’anno precedente l’importo imputato a
conto economico è stato pari a 1.485 mila euro.
Fondi di Previdenza del Personale
Dal primo luglio 2007 il Fondo pensioni sezione a contribuzione definita è stato
sciolto con facoltà di scelta ai dipendenti fra un fondo chiuso ed uno aperto: questa
attività si è resa necessaria in quanto il fondo a gestione interna non aveva più le
caratteristiche richieste dalla normativa per le destinazioni del trattamento di fine
rapporto dei dipendenti.
Nel corso dell’esercizio 2009 anche la sezione del fondo a prestazione definita è
stata sciolta in parte attraverso la liquidazione diretta agli aderenti e in parte attraverso l’esternalizzazione ad una primaria compagnia assicurativa. La banca infatti
ha provveduto nel mese di luglio 2009 a versare a detta compagnia un premio
unico che garantisse ai soggetti ancora iscritti una rendita vitalizia pagata mensilmente. In data 31 luglio 2009 la Cassa ha provveduto infine a chiudere formalmente il fondo pensione e a dare le opportune comunicazioni alle autorità competenti.
Per far fronte alla volontà degli aderenti al fondo, la banca ha inserito la clausola
all’interno degli accordi con gli stessi, che prevede di intervenire qualora la compagnia assicurativa non fosse in grado di far fronte alle proprie obbligazioni. In virtù
di tale garanzia accessoria la banca continua a mantenere l’obbligazione per un
piano a benefici definiti. Lo IAS 19 prevede che la contabilizzazione del piano
debba essere pari al valore attuale dell’obbligazione alla data di riferimento, al
netto del fair value delle attività che sono al servizio del piano stesso. Nel caso specifico l’attività a presidio del piano risulta essere la polizza assicurativa perfezionata con il pagamento del premio unico a luglio 2009. Dato l’elevato standing creditizio degli investimenti sottostanti la polizza assicurativa e della controparte assicurativa non si è ritenuto necessario apportare aggiustamenti di valore all’attività funzionale al piano e quindi la banca ha esposto nei fondi di quiescenza un’obbligazione nulla. A titolo informativo si segnala che, alla data del 31 dicembre 2010, la
riserva matematica complessiva ammonta ad 1,4 milioni euro.
Garanzie rilasciate ed impegni
Nelle “garanzie rilasciate” sono comprese tutte le garanzie di firma prestate dalla
banca.
Le garanzie di “natura finanziaria” sono quelle concesse a sostegno di operazioni
volte all’acquisizione di mezzi finanziari; sono invece di “natura commerciale” quelle concesse a garanzia di specifiche transazioni commerciali: sono indicate con riferimento al soggetto ordinante, cioè al soggetto le cui obbligazioni sono assistite
dalla garanzia prestata.
Sono iscritte al valore nominale al netto degli utilizzi di cassa e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni ad erogare fondi sono impegni irrevocabili ad utilizzo certo od incerto, che possono dar luogo a rischio di credito (sono esclusi gli impegni derivanti
dalla stipula di contratti derivati): il valore di iscrizione è al netto delle somme già
erogate e delle eventuali rettifiche di valore.
Gli impegni irrevocabili ad utilizzo certo comprendono gli impegni ad erogare fondi
il cui utilizzo da parte del richiedente è certo e definito: sono pertanto contratti vincolanti sia per il concedente che per il richiedente. L’aggregato comprende tra l’altro gli acquisti di titoli non ancora regolati (la società contabilizza i titoli per data di
90
regolamento) ed i depositi e finanziamenti da erogare ad una data futura predeterminata.
Gli impegni irrevocabili sono ad utilizzo incerto quando l’utilizzo da parte del
richiedente è opzionale, in questo caso, non è sicuro se ed in quale misura
avverrà l’erogazione effettiva dei fondi.
Gli impegni sottostanti a derivati creditizi: vendite di protezione sono impegni
derivanti dalla vendita di protezione dal rischio di credito.
Sono iscritti al valore nominale al netto delle somme erogate e delle eventuali
rettifiche di valore determinate analiticamente per i crediti di firma “anomali”
e forfetariamente per gli altri in bonis.
Accantonamenti per garanzie ed impegni
Il rischio derivante dalla valutazione delle “garanzie rilasciate” è determinato
in via analitica per le posizioni classificate ad incaglio e a sofferenza e collettivamente per gli altri crediti. Il fondo è iscritto fra le “Altre Passività”.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri, quando non possono essere attendibilmente stimati, i ricavi sono quantificati nella misura in cui sono
recuperabili i relativi costi sostenuti.
In particolare:
• gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse
contrattuale o di quello effettivo se le attività di riferimento hanno durata contrattuale oltre il breve termine;
• I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione;
• le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base degli accordi
contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati;
• i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al
momento del perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia
mantenuto la maggior parte dei rischi e benefici connessi con l’attività.
Gli interessi di mora sono contabilizzati al momento dell’incasso.
Migliorie su beni di terzi
Le spese sostenute per lavori di ristrutturazione di beni immobili di proprietà di
terzi sono iscritte fra le “altre attività” e sono attribuite al conto economico in
base alla capacità di produrre benefici futuri di norma corrispondente alla
durata del sottostante contratto di affitto: le spese riguardano principalmente
la ristrutturazione di immobili di terzi adibiti all’esercizio delle filiali.
Modalità di determinazione del fair value
Il criterio del fair value è il principale criterio di valutazione degli strumenti
finanziari previsto dai principi contabili internazionali, è anche il criterio di
valutazione definito per i derivati indipendentemente dalle finalità per le quali
tali strumenti sono stati acquistati (trading o copertura), inoltre la nota integrativa deve riportare il fair value anche di quegli strumenti finanziari che in bilancio sono iscritti al costo ammortizzato.
I principi IAS definiscono il fair value come il corrispettivo al quale un’attività
potrebbe essere scambiata, o una attività estinta, in una libera transazione fra
91
parti consapevoli ed indipendenti.
Tale transazione, tuttavia deve avvenire in ipotesi di continuità dell’attività
aziendale.
Strumenti quotati
Nel caso di strumenti quotati in mercati attivi il fair value è pari al prezzo di quotazione. Un mercato è definito attivo quando il prezzo dello strumento finanziario è
prontamente e regolarmente contribuito da borse valori, intermediari, dealers o info
provider e quando il prezzo stesso rappresenta transazioni effettive nello strumento
oggetto di valutazione.
L’attuale definizione di mercato regolamentato non è sempre coincidente con la
nozione di “mercato attivo”. Un “mercato ufficiale regolamentato” funziona regolarmente se:
- esistono regole, emesse o approvate dalle Autorità del Paese d’origine del mercato, che disciplinano le condizioni operative, di accesso, nonché quelle che un contratto deve soddisfare per essere efficacemente trattato;
- hanno un meccanismo di compensazione che richiede che i contratti derivati siano
soggetti alla costituzione di margini giornalieri che forniscono una protezione adeguata.
Tuttavia un mercato regolamentato non garantisce la presenza di prezzi “significativi” se non è rappresentativo di scambi quotidiani significativi in termini di
volumi.
Ne deriva la predisposizione di apposite procedure finalizzate ad individuare i
mercati attivi ovvero quei mercati in cui i prezzi degli strumenti negoziati rappresentano il valore con cui si pongono effettivamente in essere le transazioni di mercato.
Tali procedure sono basate sull’analisi dei seguenti fattori:
- il numero dei contributori ed eventuale presenza di dealer, broker e market maker;
- la frequenza di aggiornamento periodico del dato quotato e lo scostamento rispetto alla quotazione precedente;
- l’esistenza di un’accettabile differenza fra il prezzo bid e prezzo ask;
- il volume di scambi trattati.
In particolare i prezzi utilizzati per le valutazioni di bilancio sono:
- il prezzo bid nel caso di attività detenute;
- il prezzo ask nel caso di passività da emettere;
- il prezzo mid market nel caso in cui i profili di rischio si compensano fra di loro (la
differenza fra prezzo bid e prezzo ask è determinata dai soli costi di transazione).
Quando il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati viene rilevata la quotazione più vantaggiosa.
Qualora sia un tasso e non un prezzo ad essere quotato su mercati attivi, l’impresa
deve utilizzare quel tasso come input delle tecniche valutative per determinare il fair
value dello strumento.
Fondi comuni
Nel caso di fondi aperti in cui i partecipanti hanno diritto di chiedere in qualsiasi
momento il rimborso delle quote e per gli hedge fund, il fair value è determinato
considerando l’ultimo NAV pubblicato.
Nel caso di fondi chiusi e di private equity oggetto di quotazione, il fair- value è pari
alla quotazione fornita dal mercato, se questo è considerato “attivo”. In alternativa
viene assunto l’ultimo NAV pubblicato.
92
Strumenti non quotati
Qualora gli strumenti finanziari non risultino quotati su mercati attivi, il relativo fair
value è determinato attraverso tecniche di valutazione che:
- tendono a massimizzare l’impiego di input di mercato ed a minimizzare stime ed
assunzioni interne;
- riflettono le modalità in base alle quali il mercato attribuisce un prezzo agli strumenti;
- utilizzano input in grado di rappresentare le aspettative di mercato ed il rapporto
rischio rendimento dello strumento oggetto di valutazione;
- incorporano tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nella definizione di prezzo;
- sono coerenti con le metodologie comunemente accettate;
- sono oggetto di verifica e calibrazione periodica al fine di verificare la loro capacità di rappresentare il fair value in linea con i prezzi a cui avvengono effettivamente le transazioni nello strumento oggetto di valutazione, in tal modo è assicurata la comparabilità, l’affidabilità e la neutralità del processo di definizione dei
valori degli strumenti finanziari richiesto dalla normativa.
Fair value degli strumenti derivati
Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso l’impiego di modelli
valutativi diversi a seconda della tipologia dello strumento, in particolare:
- per la determinazione del fair value delle opzioni si è fatto riferimento a modelli di
stima della volatilità;
- per il fair value degli swap si è utilizzato il “ discounted cah flow analysis”.
Le valutazioni così determinate sono state rettificate degli importi corrispondenti alle
valutazioni del merito creditizio della controparte (rischio di controparte).
Strumenti di capitale classificati nel portafoglio degli strumenti destinati alla vendita
Il fair value degli “Investimenti Partecipativi” è determinato con riferimento a prezzi
risultanti da perizie esterne ed indipendenti od in base a prezzi di scambio ricavati di recenti transazioni, quando è difficoltoso reperire un prezzo attendibile, se di
importo poco rilevante, sono mantenute al valore di costo. Gli altri titoli di capitale
sono mantenuti al costo.
Gerarchia di determinazione dei fair value
L’IFRS 7 ha introdotto una nuova informativa che distingue il fair value degli strumenti finanziari in base alla significatività degli input utilizzati nelle valutazioni, in
particolare si distinguo tre livelli:
Livello 1: la valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario
oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un
mercato attivo. Un mercato attivo è considerato tale qualora i prezzi di
quotazione riflettono le normali operazioni di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili tramite borse, servizi di quotazione, intermediari e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato.
Livello 2: la valutazione si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di
attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori
significativi – compreso gli spread creditizi e di liquidità – sono desunti da
93
dati osservabili di mercato. Tale livello implica ridotti elementi di discrezionalità nella valutazione in quanto tutti i parametri utilizzati risultano attinti
dal mercato e le metodologie di calcolo consentono di replicare quotazioni presenti su mercati attivi.
Livello 3: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti
direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi
stime ed assunzioni significative da parte del valutatore.
I criteri definiti dalla Cassa di Risparmio di Cento al fine di attribuire il livello gerarchico al fair value dei singoli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà sono i seguenti:
Livello 1: strumenti che hanno almeno un mercato attivo. A tal fine, possono essere
considerati, se significativi, i prezzi rilevati su mercati regolamentati, MTF,
o quotazioni di market maker. In tal caso, devono essere disponibili su
Bloomberg le quotazioni di almeno tre market maker, e lo spread denarolettera medio non può essere superiore a 2%. Possono altresì essere considerati i NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, purché si tratti di valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento.
Livello 2: strumenti per i quali sono reperibili su Bloomberg quotazioni di meno di
tre market maker e/o con spread denaro-lettera medio superiore a 2%;
strumenti per i quali esistono titoli comparabili (per emittente, caratteristiche finanziarie, grado di rischio) classificabili al livello 1 o valutati mediante modelli di valutazione comunemente usati dagli operatori professionali
facendo uso come input di parametri osservabili direttamente o indirettamente sul mercato. Gli aggiustamenti eventualmente effettuati dal valutatore non devono avere un impatto significativo nella determinazione del fair
value.
Livello 3: strumenti per i quali non esiste un mercato attivo e non possono essere
valutati mediante i criteri stabiliti per il livello 2; NAV forniti dalle società di
gestione del risparmio, non rappresentanti valori ai quali sia possibile
smobilizzare l’investimento
Riclassificazione di strumenti finanziari
Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e
all’IFRS 7, omologato con procedura d’urgenza dalla Commissioni Europea il 15
ottobre 2008 con Regolamento n. 1004/2008.
Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni, ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento
dell’acquisto nell’ambito della categoria delle “Attività finanziarie detenute per la
negoziazione” o della categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita.
Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle
“Attività finanziarie disponibili per la vendita” e delle “Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza”.
Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E della nuova versione dello
94
IAS 39, possono essere riclassificati:
• gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti finanziari appartenenti alla categoria delle “Attività finanziarie
valutate al fair value” a seguito dell’adozione della cosiddetta “fair value option”.
La nuova categoria contabile di destinazione è quella dei “Crediti”. La condizione
per l’ammissibilità della riclassifica è che lo strumento finanziario rispetti, alla data
del trasferimento, i requisiti previsti per la classificazione nel portafoglio dei
“Crediti” e che la società non intenda più negoziare i titoli oggetto di riclassifica,
avendo maturato l’intenzione di detenere lo strumento finanziario nel prevedibile
futuro o fino a scadenza;
• gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria “Attività finanziarie
disponibili per la vendita” alla categoria contabile dei “Crediti” se lo strumento
finanziario rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di “Crediti” e la
società ha ora l’intento e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla
scadenza.
Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” alla
categoria delle “Attività disponibili per la vendita” o dalla categoria delle “Attività
detenute per la negoziazione” alle “Attività detenute sino a scadenza” (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano più detenuti per essere oggetto di
negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile, secondo il paragrafo 50
B, solamente in rare circostanze.
L’attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria (“Crediti”, “Attività
finanziarie detenute fino a scadenza”, “Attività finanziarie disponibili per la vendita”) al suo fair value alla data della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo
ammortizzato.
Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà
specificato; pertanto, per le attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica.
Si fa presente che nel corso dell’esercizio 2010 la Banca non ha effettuato alcuna
riclassifica tra i portafogli di attività finanziarie, come previsto dall’amendment allo
IAS 39, descritto nel presente paragrafo.
Attività cedute e non cancellate: operazioni di cartolarizzazione
La Cassa di Risparmio di Cento ha realizzato un programma di cartolarizzazione,
così come è stato esposto nella Parte E - sezione C .
Analogamente a quanto rilevato nel bilancio dell’esercizio precedente, i crediti ceduti sono iscritti nel bilancio della Cassa di Risparmio di Cento: infatti secondo la previsione normativa dei principi contabili internazionali IAS 39 è fatto obbligo di mantenere l’iscrizione dei valori ceduti quando è mantenuto il coinvolgimento rilevante
sull’andamento delle attività cedute; nel nostro caso il coinvolgimento rilevante è
determinato dal possesso dell’ intera emissione dei titoli nel portafoglio di proprietà.
Pronti c/Termine
I titoli ricevuti nell’ambito di operazioni che contrattualmente prevedono obbligatoriamente la successiva vendita (pronti c/termine attivi) ed i titoli consegnati nell’am-
95
bito di una operazione che contrattualmente preveda obbligo di riacquisto (pronti
c/termine passivi), non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.
Pertanto l’importo pagato nel caso di titoli acquistati con obbligo di rivendita è rilevato fra i “crediti verso la clientela o banche”; mentre l’importo incassato nel caso di
titoli ceduti con obbligo di riacquisto è rilevato fra le passività come “debiti verso
clientela o banche”:
Gli interessi sono registrati per competenza con riferimento ai finanziamenti attivi ed
ai debiti verso clientela/banche.
Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
L’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime
ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull’informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni
disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell’esperienza storica e del particolare momento caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata dall’attuale crisi
economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l’andamento futuro caratterizzate da significativa incertezza.
Proprio in considerazione della situazione di incertezza non si può escludere che le
ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri
scenari in cui la banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio.
I processi di valutazione che richiedono in maggior misura stime ed assunzioni al
fine di determinare i valori da iscrivere in bilancio sono rappresentati:
1) dalla quantificazione delle perdite di valore di attività finanziarie, con particolare
riferimento ai crediti e alle attività finanziarie disponibili per la vendita;
2) dalla determinazione delle perdite di valore di avviamenti e di investimenti partecipativi;
3) dalla determinazione del fair value di attività e passività finanziarie nei casi in cui
lo stesso non sia direttamente osservabile su mercati attivi. Gli elementi di soggettività risiedono, in tal caso, nella scelta dei modelli di valutazione o nei parametri
di input che potrebbero essere non osservabili sul mercato;
4) dalla quantificazione dei fondi per rischi e oneri e dei fondi di quiescenza, per
l’incertezza del petitum, dei tempi di sopravvenienza e delle ipotesi attuariali utilizzate;
5) dalla stima della recuperabilità delle imposte differite attive.
L’elenco dei processi valutativi sopra riportati viene fornita al solo fine di consentire
al lettore di bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza,
ma non è intesa in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato
attuale, potrebbero essere appropriate.
In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della
continuità aziendale, in quanto non sono stati individuati rischi che possano compromettere l’ordinato svolgimento dell’attività aziendale.
96
A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
A.3.1 Trasferimenti tra portafogli
A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed
effetti sulla redditività complessiva
Tipologia di
strumento
Portafoglio
Valore contabile
Fair value
Componenti reddituali
Componenti reddituali
di destinazione
al 31.12.2010
al
in assenza del
registrate
31.12.2010
trasferimento
nell'esercizio
(ante imposte)
(ante imposte)
finanziario
Titoli di debito
Valutative
Altre
38.080
38.080
- 336
-
-
258
5.009
5.000
-
-
-
-
17.323
17.218
- 418
-
-
70
Crediti verso
clientela
Titoli di debito
Altre
Att. Fin. Disp.
Per la Vendita
Titoli di debito
Valutative
Crediti verso
banche
A.3.1.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva
prima del trasferimento
Nell’esercizio 2010 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.1.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione
Nell’esercizio 2010 non è stato effettuato nessun trasferimento.
A.3.1.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività
riclassificate
Nell’esercizio 2010 non è stato effettuato nessun trasferimento.
97
A.3.2 Gerarchia del fair value
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
Attività/Passività finanziarie
misurate al fair value
31/12/2010
31/12/2009
L1
L2
L3
L1
L2
L3
13.413
34.038
1.890
7.541
26.289
1.748
-
-
-
-
-
-
65.897
34.847
39.903
37.078
34.724
36.818
-
4.936
-
-
8.507
-
79.310
73.821
41.793
44.619
69.520
38.566
-
6.650
-
-
8.483
-
-
-
-
-
-
-
3. Derivati di copertura
-
466
-
-
198
-
Totale
-
7.116
-
-
8.681
-
1. Attività finanziarie
detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate
al fair value
3. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie
detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie valutate
al fair value
Legenda: L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3.
Per i titoli classificati nel “livello 3” non si riporta l’analisi di sensitività richiesta dall’IFRS 7 par. 40 in quanto la banca non è in grado di fornirla poiché i
dati di fair value sono stati forniti direttamente dalle SGR per i titoli OICR,
dagli emittenti per quanto riguarda i titoli strutturati e da transazioni recenti
per i titoli azionari. Per le informazioni per classe di attività si rimanda alle
tabelle successive di dettaglio.
98
A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value
(livello 3)
ATTIVITA' FINANZIARIE
1.
Esistenze iniziali
2.
detenute per
valutate
disponibili
la negoziazione
al
per
fair value
la vendita
1.748
36.818
Aumenti
152
4.612
2.1
Acquisti
-
4.068
2.2
Profitti imputati a:
-
2.2.1 Conto Economico
152
97
152
-
- di cui: Plusvalenze
2.2.2 Patrimonio netto
X
2.3
Trasferimenti da altri livelli
-
-
2.4
Altre variazioni in aumento
-
91
3.
Diminuzioni
10
1.527
3.1
Vendite
-
617
3.2
Rimborsi
9
-
3.3
Perdite imputate a:
-
3.3.1 Conto Economico
- di cui Minusvalenze
X
356
-
150
-
127
3.3.2 Patrimonio netto
X
3.4
Trasferimenti ad altri livelli
-
3.5
Altre variazioni in diminuzione
1
4.
Rimanenze finali
X
1.890
di copertura
760
39.903
A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value
(livello 3)
Nessuna passività finanziaria è classificata nel livello 3.
A3.3. Informativa sul cd. “day one profit/loss”
La banca non possiede tale fattispecie.
99
PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
ATTIVO
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2010
31/12/2009
13.890
11.042
-
-
13.890
11.042
a) Cassa
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: Voce 20
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Voci/Valori
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine
4.2 Altri
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari
1.1 di negoziazione
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati su crediti
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B
Totale (A+B)
31/12/2010
31/12/2009
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 1
Livello 2 Livello 3
13.407
4
13.403
26.030
13.849
12.181
1.888
1.888
-
7.538
4
7.534
18.847
7.617
11.230
1.745
1.736
9
13.407
26.030
1.888
7.538
18.847
1.745
6
6
8.008
8.008
2
2
3
3
7.442
7.431
3
3
-
-
-
6
13.413
8.008
34.038
2
1.890
11
3
7.541
7.442
26.289
3
1.748
101
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per
debitori/emittenti
Voci/Valori
31/12/2010
31/12/2009
41.325
28.130
2.427
2.531
0
0
38.898
25.598
d) Altri emittenti
0
1
2. Titoli di capitale
0
0
a) Banche
0
0
b) Altri emittenti
0
0
- imprese di assicurazione
0
0
- società finanziarie
0
0
- imprese non finanziarie
0
0
- altri
0
0
3. Quote di O.I.C.R.
0
0
4. Finanziamenti
0
0
a) Governi e Banche Centrali
0
0
b) Altri enti pubblici
0
0
c) Banche
0
0
d) Altri soggetti
0
0
41.325
28.130
3.221
3.542
3.221
3.542
4.795
3.906
4.795
3.906
8.016
7.448
49.341
35.578
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
Totale A
B. Strumenti derivati
a) Banche
- fair value
b) Clientela
- fair value
Totale B
Totale (A+B)
102
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
A. Esistenze iniziali 31/12/2009
Titoli di
Titoli di
Quote di
Finanziamenti
Totale
debito
capitale
O.I.C.R.
28.130
-
-
-
28.130
-
279.041
B. Aumenti
260.729
17.740
572
B1. Acquisti
259.505
17.216
525
277.246
B2. Variazioni positive di fair value
528
-
-
528
B3. Altre variazioni
696
524
47
1.267
C. Diminuzioni
247.534
17.740
572
C1. Vendite
225.301
17.161
541
C2. Rimborsi
21.841
21.841
148
148
C3 Variazioni negative di fair value
-
265.846
243.003
C4 Trasferimenti ad altri portafogli
C5. Altre variazioni
D. Rimanenze finali 31/12/2010
244
579
31
41.325
-
-
854
-
41.325
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori
31/12/2010
31/12/2009
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Livello 1
Livello 2 Livello 3
65.772
34.847
5.866
36.885
34.724
3.400
14.369
-
7.403
-
65.772
20.478
5.866
36.885
27.321
3.400
2. Titoli di capitale
125
-
31.537
193
-
31.909
2.1 Valutati al fair value
125
13.545
193
1. Titoli di debito
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
16.574
2.2 Valutati al costo
17.992
15.335
3. Quote di O.I.C.R.
2.500
1.509
-
-
4. Finanziamenti
Totale
65.897
34.847
39.903
37.078
34.724
36.818
I titoli che al 31 dicembre 2010 sono stati valutati al costo e che nell’esercizio
precedente erano stati valutati al fair value sono pari a 7.598 migliaia di euro.
Tale valutazione si è resa necessaria in mancanza di prezzi rappresentativi del
fair value stesso.
103
La voce “titoli di capitale” è così suddivisa:
Interessenze azionarie
31/12/2010
31/12/2009
31.332
31.772
330
330
31.662
32.102
Altri titoli
Totale
Per il dettaglio delle partecipazioni detenute si rimanda all'apposito documento allegato al bilancio.
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per
debiti/emittenti
Voci/Valori
31/12/2010
31/12/2009
106.485
75.009
41.677
9.545
-
-
61.290
58.787
d) Altri emittenti
3.518
6.677
2. Titoli di capitale
31.662
32.102
7.194
7.790
24.468
24.312
2.221
2.221
- società finanziarie
10.414
10.414
- imprese non finanziarie
11.833
11.677
1. Titoli di debito
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
a) Banche
b) Altri emittenti
- imprese di assicurazione
- altri
3. Quote di O.I.C.R.
2.500
1.509
-
-
a) Governi e Banche Centrali
-
-
b) Altri Enti pubblici
-
-
c) Banche
-
-
d) Altri soggetti
-
-
140.647
108.620
4. Finanziamenti
Totale
4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
104
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
Titoli di
Quote di
debito
capitale
O.I.C.R.
A. Esistenze iniziali 31/12/2009
75.009
32.102
1.509
B. Aumenti
94.332
623
1.349
B1. Acquisti
92.968
383
1.215
94.566
239
195
19
453
B2. Variazioni positive di FV
Finanziamenti
Totale
108.620
-
96.304
B3. Riprese di valore
-
- imputate al conto economico
-
- imputate al patrimonio netto
-
B4. Trasferimenti da altri portafogli
-
B5. Altre variazioni
1.125
45
115
1.285
C. Diminuzioni
62.856
1.063
358
64.277
C1. Vendite
58.789
452
215
59.456
C2. Rimborsi
2.282
-
-
2.282
C3. Variazioni negative di FV
1.598
570
16
2.184
C4. Svalutazioni da deterioramento
-
- imputate al conto economico
-
127
127
- imputate al patrimonio netto
-
C5. Trasferimenti ad altri portafogli
C6. Altre variazioni
D. Rimanenze finali 31/12/2010
187
41
106.485
31.662
228
2.500
140.647
(1) La svalutazione da deterioramento imputata a conto economico pari a 127
migliaia di euro è dovuta a due fondi di “Private Equity” per i quali si è verificata la previsione dello IAS 39 relativa al deterioramento “prolungato” che
nel caso specifico della banca è superiore al 30%.
SEZIONE 5 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO A SCADENZA –
VOCE 50
La Cassa di Risparmio di Cento non ha classificato nessun strumento finanziario tra le “Attività finanziarie detenute sino a scadenza”.
105
SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
A. Crediti verso Banche centrali
31/12/2010
31/12/2009
31.907
16.627
31.907
16.627
185.773
305.989
3.941
82.999
-
2.360
615
705
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine attivi
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Altri finanziamenti
3.1 Pronti contro termine
-
3.2 Leasing finanziario
-
3.3 Altri
615
705
181.217
219.925
-
-
4.2 Altri titoli di debito
181.217
219.925
Totale (valore di bilancio)
217.680
322.616
Totale (fair value)
217.599
322.287
4. Titoli di debito
4.1 Titoli strutturati
6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica
Non sussistono attività della specie.
6.3 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
106
SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2010
31/12/2009
Bonis
Deteriorate
Bonis
Deteriorate
301.158
24.678
342.470
19.554
-
-
-
-
1.315.268
89.760
1.243.682
72.113
8.538
505
9.508
480
5. Leasing finanziario
-
-
-
-
6. Factoring
-
-
-
-
166.156
12.178
148.506
1.912
5.009
-
5.008
-
-
-
-
-
5.009
-
5.008
-
Totale valore di bilancio
1.796.129
127.121
1.749.174
94.059
Totale fair value
1.885.281
127.121
1.812.401
94.059
1. Conti correnti
2. Pronti contro termine
3. Mutui
4. Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del quinto
7. Altre operazioni
8. Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
Nella voce “Mutui” sono inclusi i mutui ceduti nell’ambito dell’operazione di
cartolarizzazione al netto delle relative rettifiche di valore su base collettiva; la
voce comprende i crediti cartolarizzati netti per un importo totale di 189.005
mila euro. Per maggiori dettagli sulla suddetta operazione di cartolarizzazione si rimanda alla Parte E – Sezione C della Nota Integrativa.
Il dato di “fair value” è stato calcolato, esclusivamente sui mutui in bonis a
medio-lungo termine, utilizzando una metodologia di attualizzazione dei flussi futuri ponderati per il rischio; per tutte le altre poste, a vista e/o a breve termine si è utilizzato il dato contabile come approssimazione del relativo fair
value.
107
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2010
31/12/2009
Bonis
Deteriorate
Bonis
Deteriorate
5.009
0
5.008
-
a) Governi
-
-
-
-
b) Altri enti pubblici
-
-
-
-
5.009
0
5.008
-
5.009
0
5.008
-
- imprese finanziaria
-
-
-
-
- assicurazioni
-
-
-
-
- altri
-
-
-
-
1.791.120
127.121
1.744.166
94.059
-
-
2.214
0
8.183
0
7.969
0
1.782.937
127.121
1.733.983
94.059
1.152.385
88.996
1.106.621
65.296
42.932
11.504
47.172
0
0
0
0
0
587.620
26.621
580.190
28.763
1.796.129
127.121
1.749.174
94.059
1. Titoli di debito:
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
2. Finanziamenti verso:
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri soggetti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
Totale
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2010
31/12/2009
2.437
2.673
2.437
2.673
-
-
2.437
2.673
1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value
a) rischio di tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) rischio di credito
d) più rischi
2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari
a) tasso di interesse
b) tasso di cambio
c) altro
Totali
I crediti oggetto di copertura si riferiscono ad un unico mutuo a tasso fisso
avente scadenza 01 luglio 2017.
7.4 Leasing finanziario
Non sussistono attività della specie.
108
SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per
livelli gerarchici
fair value 31/12/2010
A. Derivati finanziari
fair value 31/12/2009
VN
VN
L1
L2
L3
31/12/2010
L1
L2
L3
31/12/2009
-
4.936
-
136.000
-
8.507
-
188.000
1) Fair value
4.936
136.000
8.507
188.000
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
4.936
-
136.000
-
8.507
-
188.000
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale
Legenda:
VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per
tipologia di copertura
Operazioni
Tipo di copertura
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
2. Crediti
3. Attività finaziarie detenute
sino alla scadenza
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
Totale attività
1. Passività finanziarie
2. Portafoglio
Totale passività
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
fair value
Specifica
Rischio
Rischio
Rischio
Rischio
di tasso di cambio di credito di prezzo
Più Generica
rischi
X
X
X
X
X
X
X
4.936
X
4.936
X
-
-
X
X
X
X
X
X
Flussi
Finanziari
Specifica Generica
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
Invest.
Esteri
X
X
X
X
X
X
X
Nella tabella riportata sopra sono indicati i valori di fair value positivo dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all’attività o alla passività finanziaria
coperta e alla tipologia di copertura.
I contratti derivati di copertura delle passività finanziarie si riferiscono a contratti posti a copertura specifica del fair value delle obbligazioni emesse.
109
SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE
OGGETTO DI COPERTURA GENERICA – VOCE 90
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100
Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Le attività ad uso funzionale sono rappresentate da tutte le immobilizzazioni
detenute per essere utilizzate direttamente nell’attività caratteristica della banca
mentre gli investimenti immobiliari sono quelli che non presentano le caratteristiche indicate precedentemente e che sono detenuti con lo scopo di percepire
i canoni di locazione o per puntare sull’apprezzamento nel lungo termine del
capitale investito. L’ammontare complessivo dei canoni di locazione percepiti
nel corso dell’esercizio 2009 ammonta a 287 migliaia di euro mentre l’onere
sostenuto per la manutenzione ordinaria di tali beni è pari a 17 migliaia di
euro.
Attività/Valori
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altri
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altri
Totale A
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
2.2 acquisite in locazione finanziaria
a) terreni
b) fabbricati
Totale B
Totale A + B
31/12/2010
31/12/2009
32.418
9.637
16.363
2.219
744
3.455
2.811
1.584
1.227
35.229
32.571
9.637
14.767
1.946
953
5.268
2.856
1.584
1.272
35.427
8.794
3.580
5.214
8.794
44.023
8.698
3.580
5.118
8.698
44.125
Le attività materiali sono valutate al costo.
110
11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o
rivalutate
Non sussistono attività della specie.
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni
Fabbricati
Mobili
Impianti
Altre
Totale
elettronici
A. Esistenze iniziali lorde
11.221
18.744
5.207
3.405
13.006
51.583
(2.705)
(3.261)
(2.452)
(7.738)
(16.156)
11.221
16.039
1.946
953
5.268
35.427
0
2.457
414
154
3.411
6.436
13
79
154
1.994
2.240
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
0
B.3 Riprese di valore
0
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
0
a) patrimonio netto
0
b) conto economico
0
B.5 Differenze positive di cambio
0
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
0
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
0
2.444
335
(906)
(141)
C.1 Vendite
(300)
C.2 Ammortamenti
(606)
(141)
1.417
4.196
(363)
(5.224)
(6.634)
(1)
(1)
(302)
(362)
(787)
(1.896)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a:
0
a) patrimonio netto
0
b) conto economico
0
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a:
0
a) patrimonio netto
0
b) conto economico
0
C.5 Differenze negative di cambio
0
C.6 Trasferimenti a:
0
a) attività materiali detenute
a scopo di investimento
0
b) attività in via di dismissione
0
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
11.221
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2 Rimanenze finali lorde
11.221
(4.436)
(4.436)
17.590
2.219
744
3.455
35.229
3.311
3.401
2.775
8.373
17.860
20.901
5.620
3.519
11.828
53.089
E. Valutazione al costo
111
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Variazioni positive nette di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Variazioni negative nette di fair value
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non correnti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
E. Valutazione al fair value
Terreni
3.580
0
Fabbricati
5.118
286
286
0
(190 )
0
(190)
3.580
3.580
5.214
6.298
Totale
8.698
286
286
0
0
0
0
0
0
(190 )
0
(190)
0
0
0
0
0
0
0
8.794
9.878
Il valore di fair value riportato è pari al valore di rivalutazione attestato da periti indipendenti nell’anno 2006, tali importi rappresentano ancora la stima che
approssima il fair value dei beni stessi.
11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)
Non ci sono impegni in essere per l’acquisto di attività materiali.
Altre informazioni sulle “Attività materiali”
Ai sensi dell’art. 10 della L.72/83, si riportano di seguito le informazioni relative alle rivalutazioni effettuate sugli immobili presenti nel patrimonio della
banca al 31 dicembre 2010:
Legge 576/75 (1)
Legge 72/83 (1)
Legge 218/90 (1)
Legge 413/91 (1)
First Time Adoption IAS (1) (2)
Totale rivalutazioni
31/12/2010
285
2.763
13.643
3.283
13.424
33.398
31/12/2009
285
2.763
13.850
3.311
13.506
33.715
(1) rivalutazione relative agli immobili
(2) Tale voce comprende: per 12.332 migliaia di Euro per rivalutazioni relative agli immobili
e 1.092 migliaia di euro relativi a rivalutazioni su opere d’arte.
112
Nella tabella viene esposta la vita utile in mesi (criterio di bilancio) e le equivalenti percentuali fiscali utilizzate nel calcolo degli ammortamenti delle varie
classi di cespiti:
CLASSE CESPITE
Mesi di Vita Utile
Aliquote fiscali
400
3%
0
0%
80
15%
Mobili e macchine ordinarie per ufficio
100
12%
Autoveicoli esclusivamente strumentali
60
20%
Autoveicoli non strumentali importo < 18.075,99
48
25% sul 40% del costo di acquisto
Autoveicoli non strumentali importo > 18.075,99
48
25% sul 40% del costo max di 18.075,99
Autoveicoli ad uso promiscuo a dipendenti
48
25% sul 90% del costo
Banconi blindati
60
20%
120
10%
Impianti d’allarme e televisivi
40
30%
Sistemi telefonici e telefoni cellulari
48
20% sul 80% del costo di acquisto
Macchine elettroniche
60
20%
Macchinari ed impianti vari
80
15%
Sistemi di elaborazione dati
48
20%
Immobili
Quadri di valore
Mobili per arredamento
Costruzioni leggere
SEZIONE 12 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 120
Non sussistono attività della specie.
113
SEZIONE 13 – LE ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 130
DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
Fondo rischi e oneri
Svalutazione crediti
Spese di rappresentanza
Svalutazione titoli
Titoli disponibili per la vendita
Totale
31/12/2010
1.057
8.405
3
67
751
10.283
31/12/2009
1.111
7.778
10
60
358
9.317
13.2 Passività per imposte differite: composizione
Plusvalenze
Rivalutazione attività materiali
Interessi di mora non incassati
Dividendi non incassati
Titoli disponibili per la vendita
Totale
31/12/2010
133
5.771
69
0
219
6.192
31/12/2009
142
5.954
39
6
247
6.388
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi (*)
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre (**)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
31/12/2010
8.959
4.288
31/12/2009
7.380
3.535
1.312
2.976
3.358
3.715
177
1.956
1.068
1.956
2.432
191
24
9.532
8.959
(*) Nel Set-2010 La Cassa è stata oggetto di una verifica Ispettiva da parte dell’Agenzia delle Entrate sui periodi d’imposta 2005
e 2006. Nel Verbale a chiusura dell’ispezione alla Cassa sono state rilevate “maggiori” imposte correnti per un vizio di competenza su alcune poste delle svalutazioni crediti; ciò ha al contempo fatto aumentare i crediti per imposte anticipate riferiti a 18’esimi di svalutazioni crediti rinviate.
(**) Contemporaneamente la Cassa ha riscontrato una anomalia nella procedura informatica delle svalutazioni crediti a fini fiscali anche sugli anni successivi; la sistemazione è stata effettuata con lo strumento della dichiarazione integrativa per sistemare le
svalutazioni crediti eccedenti lo 0,30% fiscale. Ciò ha comportato al contempo anche la sistemazione delle imposte anticipate.
114
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
1. Importo iniziale
2. Aumenti
31/12/2010
31/12/2009
6.141
6.387
114
136
114
101
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio
a) Relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
35
282
382
282
382
5.973
6.141
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento dei criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
31/12/2010
358
480
480
31/12/2009
1.439
14
14
480
14
87
87
87
1.095
1.095
1.095
0
751
0
358
Gli importi si riferiscono esclusivamente alla fiscalità della riserva negativa derivante dalla valutazione del
portafoglio dei titoli disponibili per la vendita.
115
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio
a) Rigiri
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
31/12/2010
247
44
44
31/12/2009
245
191
58
44
58
72
72
72
133
189
189
189
219
247
Il fondo è riferito alla fiscalità della riserva positiva dei titoli riclassificati nel
portafoglio “titoli disponibili per la vendita”.
13.7 Altre informazioni
Attività fiscali correnti:
La voce comprende crediti d'imposta verso l'amministrazione finanziaria dello
Stato:
- crediti d'imposta in c/capitale
- credito d'imposta in c/interessi
- Acconti versati
Totale complessivo attività fiscali correnti
31/12/2010
902
7
6.853
7.762
31/12/2009
111
7
8.556
8.674
Passività fiscali correnti:
Il fondo “passività fiscali correnti” comprende:
importo residuo dall'anno precedente
imposte stanziate nel bilancio d'esercizio:
- Irap ed ires dell'esercizio
- utilizzo fondo residuo anno precedente
Totale fondo imposte correnti
116
31/12/2010
180
31/12/2009
74
7.336
(180)
7.336
8.653
(74)
8.653
SEZIONE 14 – ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE – VOCE 140 DELL’ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
Sezione 15 - Altre attività - Voce 150
15.1 Altre attività: composizione
Crediti verso l’Erario
Acconti imposta di bollo e imposta sostitutiva e IVA
Crediti verso l’erario per imposte indirette
Credito d’imposta per bolli e ritenute 27%
Parziale
Assegni di c/c tratti su altri istituti
Assegni da stanza di compensazione
Assegni tratti su c/c di clientela
Debitori diversi per commissioni attive
Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela
Conto transitorio ATM
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi
diverse da attività materiali
Ratei attivi
Risconti attivi
Crediti per titoli da incassare
Conto transitorio fatture
Partite illiquide portafoglio stralciate dai conti di pertinenza
Conto transitorio banche
Altre partite
Totale
31/12/2010
31/12/2009
2.955
175
1.106
4.236
2.302
168
3.381
5.851
8.026
142
2.349
3.315
24
1.310
8.321
82
3.409
4.921
1.441
1.354
216
228
81
14
2.286
6.606
28.833
345
1.159
596
1.372
422
1.266
4.890
35.429
Di seguito vengono commentate le poste maggiormente significative e le nuove
poste:
Assegni tratti su altri istituti e su c/c della clientela
Tali poste si riferiscono ad assegni in lavorazione e da addebitare che vengono sistemate nei primi giorni del mese successivo.
Debitori diversi per commissioni attive
Tale posta si riferisce alla contropartita contabile delle commissioni attive imputate per competenza.
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi
Tale posta è rappresentata dalle spese incrementative sostenute su immobili di
terzi. Tali oneri sono ammortizzati in base alla residua durata dei contratti di
locazione.
117
PASSIVO
SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Pronti contro termine passivi
2.3.2 Altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
Totale
Fair value
31/12/2010
240.133
15.555
6.392
9.163
-
31/12/2009
151.701
22.376
13.486
8.890
-
255.688
255.688
174.077
174.077
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica
Nessuna passività della specie
1.5 Debiti per leasing finanziario
La Cassa di risparmio di Cento non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche.
118
SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine passivi
4.2 Altri
5. Debiti per impegni di riacquisto
di propri strumenti patrimoniali
7. Altri debiti
Totale
Fair value
31/12/2010
1.043.006
11.689
10.506
1.183
31/12/2009
1.056.881
62.030
60.652
1.378
153
1.054.848
1.054.848
252
1.119.163
1.119.163
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
2.4 Debiti verso clientela: debito oggetto di copertura specifica
Non sussistono passività della specie.
2.5 Debiti per leasing finanziario
Debiti per leasing finanziario
31/12/2010
1.183
31/12/2009
1.378
I debiti per locazione finanziaria ammontano ad 1.183 migliaia di Euro,
rispetto a 1.378 migliaia di Euro dell’esercizio precedente. Tali debiti si riferiscono ad un immobile adibito a filiale. Il cespite risulta iscritto nella sezione 11
dell’Attivo. Gli esborsi complessivi previsti, comprensivi di interessi, ammontano a 1.281 migliaia di Euro.
La vita residua di tali debiti è così rappresentata:
Fino a 1 anno
da 1 a 5 anni
oltre 5 anni
Totale
31/12/2010
201
982
1.183
31/12/2009
195
1.064
119
1.378
Il valore lordo dell’immobile è pari a 3.080 migliaia di euro ed il relativo
fondo ammortamento è pari a 269 migliaia di euro, totalizzando un valore
netto pari a 2.811 migliaia di euro iscritto alla voce “Attività materiali”.
119
SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
A.Titoli
1. obbligazioni
1.1 strutturate
1.2 altre
2. altri titoli
2.1 strutturati
2.2 altri
Totale
Valore
bilancio
31/12/2010
Fair value
Livello 1
Livello 2 Livello 3
735.921
2.530
733.391
125.533
125.533
861.454
735.921
2.530
733.391
125.533
125.533
125.533 735.921
Valore
bilancio
31/12/2009
Fair value
Livello 1
Livello 2 Livello 3
790.994
7.391
783.603
77.626
77.626
868.620
790.994
7.391
783.603
77.626
77.626
77.626 790.994
Nelle colonne fair value sono stati indicati: per i titoli oggetto di copertura il
relativo valore di fair value mentre per quelli non coperti si è inserito il valore
al costo ammortizzato considerandolo approssimativo del fair value.
3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati
Al 31 dicembre 2010 i prestiti subordinati in essere ammontano a 23.741
migliaia di Euro, rispetto a 23.633 migliaia di euro dell’esercizio precedente.
I titoli subordinati emessi presentano le seguenti caratteristiche:
Codice
Data di
Data di
Tasso
Valore
Valore nominale
Valore di
titolo
emissione
scadenza
interesse
nominale
(al netto dei
bilancio
complessivo
riacquisti)
CRC 25/11/2015 TV Sub
IT0003950273
25/11/2005
25/11/2015 Variabile
10.000
9.863
CRC 16/01/20216 TV Sub
IT0004000367
16/01/2006
16/01/2016 Variabile
7.500
7.059
7.066
CRC 26/01/2016 TV Sub
IT0004008345
26/01/2006
26/01/2016 Variabile
7.500
6.795
6.810
25.000
23.717
23.741
Titolo
9.865
In caso di liquidazione della banca, le obbligazioni saranno rimborsate in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che
saranno stati rimborsati tutti i creditori privilegiati, i creditori chirografari e
quelli con minor grado di subordinazione e prima di quelli aventi un più elevato grado di subordinazione.
3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica
I titoli in circolazione oggetto di copertura specifica ammontano a 162.752
migliaia di euro rispetto a 193.330 migliaia di euro dell’esercizio precedente.
In particolare si tratta di prestiti obbligazionari emessi dalla banca per i quali
la stessa ha provveduto ad effettuare coperture con contratti derivati (IRS) stipulati con primarie controparti finanziarie, al fine di coprirsi dal rischio di
variazione dei tassi di interesse.
120
Sezione 4 - Passività finanziarie di negziazione - Voce 40
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
3.1 Obbligazioni
3.1.1 strutturate
3.1.2 altre obbligazioni
3.2 Altri titoli
3.2.1 Strutturati
3.2.2 Altri
Totale (A)
B. Strumenti derivati
1. Derivati Finanziari
1.1 di negoziazione (1)
1.2 connessi con la fair value option
1.3 altri
2. Derivati Creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale (B)
Totale (A+B)
31/12/2010
FV
L1
L2
L3
VN
-
-
6.650
6.650
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
-
6.650
6.650
31/12/2009
FV
L1
L2
L3
VN
FV *
X
X
X
X
-
-
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
X
X
X
X
-
- 8.483
8.483
- 8.483
- 8.483
FV *
X
X
X
X
X
X
X
X
Legenda: FV = Fair value;FV * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione; VN = Valore nominale o nozionale.
L1 = Livello 1;
L2 = Livello 2;
L3 = Livello 3.
(1) Tale voce è costituita principalmente da contratti Cap stipulati con la clientela, da contratti IRS stipulati con primarie controparti finanziarie a fronte di altrettanti contratti stipulati con la clientela .
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate
All’interno di tale voce non sono presenti passività subordinate.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti
strutturati
All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati.
4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni annue
Non esistono passività della specie.
121
SEZIONE 5 – PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 6 – DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e per livelli gerarchici
Fair value 31/12/2010
Fair value 31/12/2009
VN
VN
L1
L2
L3
31/12/2010
L1
L2
L3
31/12/2009
-
466
-
29.258
-
198
-
2.519
A. Derivati finanziari
1) Fair value
466
29.258
198
2.519
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
-
-
-
-
-
-
-
-
-
466
-
29.258
-
198
-
2.519
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale
Legenda: VN = Valore nominale o nozionale;
L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3.
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
2. Crediti
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
Totale attività
1. Passività finanziarie
2. Portafoglio
Totale passività
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
122
191
X
X
Più
rischi
X
X
X
X
X
X
X
X
X
Generica
Flussi finanziari
Specifica
Rischio
di tasso
Fair value
Specifica
Rischio
Rischio
Rischio
di Cambio di Credito di prezzo
Generica
Operazioni
Tipo di copertura
X
X
X
X
X
X
X
X
191
275
-
-
X
-
X
X
275
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
-
-
X
Invest. esteri
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia
di copertura
X
X
X
X
X
X
SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE
OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 8 – PASSIVITA’ FISCALI - VOCE 80
Si rimanda alla Sezione 13 dell’attivo.
SEZIONE 9 – PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE VOCE 90
Non esistono passività della specie.
SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 100
10.1 Altre passività: composizione
31/12/2010
- Importi da versare all’Erario per conto terzi
3.693
- Importi da versare all’Erario per imposte indirette
- Somme a disposizione per bonifici da eseguire
12.041
- bonifici per ordini ripetitivi
417
- bonifici per Mav presentati da clientela
320
- fatture da ricevere
1.845
- Debiti verso fornitori
1.147
- Versamenti da effettuare ad enti previdenziali
960
- Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza
20.766
- Somme a disposizione per assegni impagati
3
- Depositi cauzionali
51
- Conto transitorio carte di credito
2.065
- Conto transitorio assegni
1.351
- Titoli da accreditare alla clientela
901
- Carte di credito per pagamenti rateali
1.180
- IVA da versare
- Fondi rischi su crediti di firma
616
- Ratei e risconti passivi
492
- Conto transitorio banche
- Debiti verso personale dipendente
4.007
- Altre partite
1.867
Totale
53.722
31/12/2009
1.958
412
13.091
711
152
3.176
2.465
1.079
375
51
2.024
3.005
1.527
1.273
9
702
389
4.745
4.804
4.357
46.305
123
Si riporta di seguito un commento alle poste maggiormente significative o nuove:
Somme a disposizione per bonifici da eseguire
Tale posta si riferisce principalmente ai bonifici da accreditare e relativi per lo
più alla movimentazione degli ultimi giorni dell’esercizio.
Fatture da ricevere
Tale posta accoglie la contropartita contabile delle fatture passive stanziate per
competenza.
Conto transitorio assegni
Si tratta degli assegni ICCRI emessi in attesa di regolamento.
Fondo rischi su crediti di firma
Si tratta del fondo costituito a copertura di svalutazioni di crediti di firma “anomali”ed in bonis. Il fondo svalutazione è stato determinato analiticamente per
i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri.
Ratei e risconti passivi
Tale voce accoglie i ratei e i risconti passivi che non sono stati ricondotti a voce
propria.
Debiti verso personale dipendente
Si tratta dei debiti verso personale dipendente per ferie maturate e non godute e per premi che saranno liquidati nell’esercizio successivo.
Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza
Si tratta dello sbilancio degli addebiti e degli accrediti non ancora liquidi alla
data di riferimento del bilancio stornati, ai fini contabili, dai relativi conti di
pertinenza.
SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2010
31/12/2009
5.110
4.994
A. Aumenti
7
254
B.1 Accantonamento dell’esercizio
7
254
B.2 Altre variazioni
-
-
C. Diminuzioni
1.020
138
C.1 Liquidazioni effettuate
1.006
128
C.2 Altre variazioni
14
10
D. Rimanenze finali
4.097
5.110
Totale
4.097
5.110
A. Esistenze iniziali
La valutazione attuariale ha richiesto un accantonamento pari a 7 mila euro.
124
11.2 Altre informazioni
A partire dal 1 gennaio 2007 la Legge Finanziaria e i relativi decreti attuativi
hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando.
In particolare, mentre le quote maturate sino al 31/12/06 rimangono in azienda, nel corso del primo semestre 2007 i lavoratori hanno potuto scegliere se
indirizzare i nuovi flussi di TFR a forme pensionistiche complementari ovvero
mantenere il medesimo presso la Società, nel qual caso quest’ultima è tenuta a
versare i contributi ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS.
Il TFR maturato entro il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua ad
essere configurato come un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e conseguentemente la passività connessa è sottoposta a valutazione attuariale, che rispetto alla metodologia di calcolo applicata fino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo
medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono
da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione).
Le ipotesi attuariali utilizzate da un attuarlo indipendente per la determinazione delle passività alla data di riferimento del bilancio sono di seguito esposte:
Basi tecniche economico - finanziarie
Tasso annuo di attualizzazione
Tasso annuo di inflazione
Tasso annuo incremento TFR
Basi tecniche demografiche
Mortalità
Inabilità
Età pensionamento
4,60%
2,00%
3,00%
Tavola di sopravvivenza RG48
Tavole INPS distinte per età e sesso
Raggiungimento dei requisiti minimi
prevista dall’Assicurazione Generale Obbligatoria
La frequenza annua di accesso di anticipazione del TFR desunta dalle esperienze storiche della società risultata pari al 3,50% mentre la frequenza annua di
turn over è risultata pari al 3%.
SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120
12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione
Voci/Valori
31/12/2010
31/12/2009
-
-
2. Altri fondi rischi ed oneri
3.315
3.424
2.1 controversie legali
1.694
2.585
404
427
1.217
412
3.315
3.424
1. Fondi di quiescenza aziendali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
Totale
125
12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue
Fondi di
Altri
quiescenza
Fondi
-
3.424
3.424
B. Aumenti
2.176
2.176
B.1 Accantonamento dell’esercizio
2.039
2.039
124
124
A. Esistenze iniziali
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
Totale
-
B.4 Altre variazioni in aumento
13
13
C. Diminuzioni
2.285
2.285
C.1 Utilizzo nell’esercizio
2.277
2.277
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
1
1
C.3 Altre variazioni in diminuzione
7
7
3.315
3.315
D. Rimanenze finali
La voce “Altre variazioni in diminuzione” dei fondi di quiescenza si riferisce
principalmente alla parte di fondo ceduta ad una società specializzata nella
gestione del fondo stesso.
12.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Gli “altri fondi” sono costituiti da:
- controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause
passive e revocatorie fallimentari;
- oneri per il personale: include il fondo per il premio fedeltà ai dipendenti e il
“fondo di contingenza” relativo all’impegno a corrispondere un capitale
aggiuntivo alle prestazioni in caso di cessazione dal servizio per morte o
invalidità permanente;
- altri fondi: si tratta di accantonamenti a fronte di rischi derivati dai reclami
ricevuti relativamente a investimenti su titoli in default e degli oneri derivanti
dall’Offerta pubblica di scambio relativa alla ristrutturazione della polizza
Index Linked Everest II approvata da Consob lo scorso 30/12/2010
SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI – VOCE 140
13.1 Azioni rimborsabili: composizione
Non sono presenti azioni della specie.
126
SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA –
VOCI 130,150,160,170,180,190,200
14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Componente
Capitale Sociale
Totale
31/12/2010
67.499
67.499
31/12/2009
67.499
67.499
Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 13.081.193
azioni ordinarie di nominali 5,16 Euro cadauna. Alla data di chiusura dell’esercizio la banca non aveva in portafoglio azioni di propria emissione.
14.2 Capitale – Numero azioni : variazioni annue
Nel corso dell’esercizio 2010 non sono intervenute variazioni nel numero delle
azioni.
14.3 Capitale: altre informazioni
Non si segnalano altre informazioni rispetto a quelle già segnalate nei precedenti paragrafi.
127
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c comma 7 bis,
sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione
della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità.
Natura/Descrizione
Importo
Capitale
Sovrapprezzo di emissione azioni
Riserve
Riserva legale
Riserva statutaria
Riserva straordinaria
Riserva da conferimento ex L. n. 218 /90
Riserva costiutuita ai sensi Dlgs 124/93
Riserva da First time adoption
Utili portati a nuovo
Riserve da valutazione
- Riserva da FTA per effetto della
valutazione al “costo presunto”
delle attività materiali
- Riserve di valutazione di attività
disponibili per la vendita
Strumenti di Capitale
TOTALE
Utile d’esercizio
TOTALE PATRIMONIO NETTO
67.499
30.851
Quota disponibile per
Possibilità di
Quota
utilizzazione
disponibile
0
0
ABC (1)
30.851
25.197
25.886
21.794
5.420
53
-14.792
1.174
A(2) B
ABC
ABC
ABC
ABC
ABC
0
25.886
21.794
5.420
53
1.174
9.689
ABC
9.689
10.093
0
182.864
4.013
186.877
-3
-
94.867
BC
(*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = pr distribuzione ai soci.
(1) La riserva sovraprezzo di emissione può essere distribuita solamente se la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale (art. 2431).
(2) La riserva legale è utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art.6 del D.lgs. n. 38/2005.
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
14.6 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni rispetto a quelle già riportate nei paragrafi precedenti.
128
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
a) Banche
b) Clientela
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche
b) Clientela
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto (*)
4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi
6) Altri impegni
Totale
31/12/2010
38.284
2.791
35.493
84.834
40
84.794
174.443
5.849
3.849
2.000
168.594
26
168.568
2.956
300.517
31/12/2009
46.479
2.439
44.040
77.994
77.994
142.446
10.450
8.450
2.000
131.996
142
131.854
266.919
Il rischio connesso alle garanzie rilasciate è stato valutato analiticamente per i
crediti di firma “anomali” e forfetariamente per quelli in bonis, attraverso
l’iscrizione di tale fondo tra le “Altre passività”.
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Portafogli
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Attività materiali
31/12/2010
6.946
31/12/2009
21.727
61.334
13.438
152.994
135.740
-
176.806
74.766
-
31/12/2010
10.342
2.424
344.248
357.014
31/12/2008
284.234
2.503
286.737
Le attività costituite a garanzia sono così composte:
- Titoli ceduti a fronte di operazioni di pronti contro termine
- Titoli a garanzia di contratti derivati
- Titoli a garanzia di altre operazioni
129
3. Informazioni sul leasing operativo
I beni locati dalla banca sono rappresentati fondamentalmente da immobili nei
quali sono dislocati le filiali.
I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo sui beni immobili relativi ai contratti in essere, sono così cadenzati:
Immobili
Fino a 1 anno
1.940
Oltre 1 anno e fino a 5 anni
6.251
Oltre 5 anni
3.418
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
31/12/2010
31/12/2009
236.523
216.045
130.908
106.023
130.908
106.023
0
0
105.615
110.022
105.615
110.022
0
0
311.146
277.745
311.146
277.745
0
0
3.472.108
3.552.115
(escluse le gestioni patrimoniali)
0
0
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
0
0
2. altri titoli
0
0
1.495.841
1.468.045
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
673.513
696.384
2. altri titoli
822.328
771.661
1.423.850
1.431.634
552.417
652.436
0
0
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) Acquisti
1. Regolati
2. Non regolati
b) Vendite
1. Regolate
2. Non regolate
2. Gestioni di portafogli
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo
svolgimento di banca depositaria
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli)
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
La voce “Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi” si riferisce ai
controvalori delle operazioni effettuate con la clientela.
Il valore relativo alle “Gestioni patrimoniali” è rappresentato dal valore di mercato dei patrimoni gestiti.
130
PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO
SEZIONE 1 – GLI INTERESSI – VOCI 10 E 20
1.1
Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
1. Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate
al fair value
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
Titoli di debito Finanziamenti Altre attività 31/12/2010 31/12/2009
580
580
1.257
1.738
1.738
2.536
5.940
377
0
6.317
0
13.391
1.730
63.900
65.630
76.385
X
X
64.277
0
4.412
0
78.677
0
3.228
0
96.797
X
X
9.988
4.412
4.412
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di
copertura
Voci/Valori
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura
C. Saldo (A-B)
31/12/2010
4.490
78
4.412
31/12/2009
3.284
56
3.228
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2010
402
31/12/2009
752
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
La banca non ha posto in essere operazioni della specie.
131
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/
Forme tecniche
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie
di negoziazione
6. Passività valutate al fair value
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
Totale
Debiti
Titoli
997
879
7.208
X
X
X
X
19.846
X
X
9.084
X
X
19.846
Altre
operazioni
31/12/2010
31/12/2009
1.682
997
879
7.208
21.528
0
3.489
10.515
28.890
6
0
1.688
0
0
6
0
30.618
0
0
14
0
42.908
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni
di copertura
Non ci sono differenziali negativi relativi alle operazioni di copertura.
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
Interessi passivi su passività in valuta
31/12/2010
46
31/12/2009
111
1.6.2 Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario
Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario
132
31/12/2010
31/12/2009
17
36
SEZIONE 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
31/12/2010
942
31/12/2009
904
176
222
125
219
3.1 individuali
3.2 collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
2.878
3.910
289
303
5.
6.
7.
8.
0
1.991
1.466
0
1.833
1.837
banca depositaria
collocamento di titoli
attività di ricezione e trasmissione ordini
attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1 gestioni di portafogli
9.1.1 individuali
9.1.2 collettive
9.2 prodotti assicurativi
9.3 altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
Totale
17
1.452
1.562
4.334
898
1.788
4.497
4.592
5.587
25.508
5.102
2.884
24.300
133
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
Canali/Valori
a) presso propri sportelli
1. gestioni patrimoniali
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
b) offerta fuori sede
1. gestioni patrimoniali
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
c) altri canali distributivi
1. gestioni patrimoniali
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi
Totale
31/12/2010
7.075
2.395
1.694
2.986
808
483
297
28
0
0
0
0
7.883
31/12/2009
7.745
3.267
1.791
2.687
685
643
42
0
0
0
0
0
8.430
31/12/2010
31/12/2009
182
955
167
8
149
8
635
1.909
286
3.187
660
1.916
310
3.998
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari,
prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
134
SEZIONE 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
31/12/2010
Proventi da
Dividendi
quote di O.I.C.R.
Voci/Proventi
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita
C. Attività finanziarie valutate al fair value
D. Partecipazioni
Totale
31/12/2009
Proventi da
Di videndi
quote di O.I.C.R.
14
0
17
0
249
2
942
3
0
0
0
0
0
X
0
X
263
2
959
3
SEZIONE 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80
4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni
Componenti reddituali
1. Attività finanziarie di
negoziazione
1.1 Titoli di debito
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R.
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre
2. Passività finanziarie
di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
4. Strumenti derivati
4.1 Derivati finanziari
- Su titoli di debito e
tassi di interesse
- Su titoli di capitale e
indici azionari
- Su valute e oro
- Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale
Plusvalenze
Utili da Minusvalenze
(A) negoziazione (B)
(C)
Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]
528
528
0
0
0
0
1.064
470
510
22
0
62
148
148
0
0
0
0
610
27
560
23
0
0
834
823
(50)
(1)
0
62
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
X
643
643
X
3.048
3.048
X
104
104
X
2.682
2.682
(768 )
1.998
1.998
643
3.048
104
2.682
905
0
X
0
0
1.171
0
X
0
0
4.112
0
X
0
0
252
0
X
0
0
3.292
0
1.093
0
0
2.064
135
SEZIONE 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura- Voce 90
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell’attività di copertura (A)
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell’attività di copertura (B)
C. Risultato netto dell’attività di copertura (A - B)
31/12/2010
31/12/2009
57
4
3.062
0
0
3.123
2.091
24
0
0
0
2.115
2.786
0
0
0
28
1.488
2.786
337
1.516
599
SEZIONE 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100
6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione
31/12/2010
Voci/Componenti reddituali
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela
3. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
3.1 Titoli di debito
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie
detenute sino alla scadenza
Totale Attività
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione
Totale Passività
136
Utili
31/12/2009
Risultato
netto
Perdite
Utili
Risultato
netto
Perdite
554
0
(8 )
0
546
0
404
0
0
0
404
0
391
337
46
8
0
(118)
(39)
(41)
(38)
0
273
298
5
(30)
0
1.561
1.477
0
84
0
(497)
(29)
0
(468)
0
1.064
1.448
0
(384)
0
0
945
0
(126)
0
819
0
1.965
0
(497)
0
1.468
0
0
111
111
0
0
0
0
0
0
111
111
0
0
254
254
0
0
0
0
0
0
254
254
SEZIONE 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al
Fair Value – Voce 110
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni
Componenti reddituali
Rettifiche di Valore
Specifiche
Di portafoglio
Cancellazioni
Altre
A. Crediti verso banche
0
0
Riprese di Valore
Specifiche
di portafoglio
A
B
A
B
0
0
0
0
31/12/2010 31/12/2009
0
0
- Finanziamenti
0
0
0
0
0
0
0
0
- Titoli di debito
0
0
0
0
0
0
0
0
4.061
18.218
301
2.027
3.810
0
0
16.743
13.230
4.061
18.218
301
2.027
3.810
0
0
16.743
13.230
16.743
13.230
B. Crediti verso clientela
- Finanziamenti
- Titoli di debito
C. Totale
0
0
0
0
0
0
0
4.061
18.218
301
2.027
3.810
0
0
0
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Operazioni/
Componenti reddituali
A. Titoli di debito
B. Titoli di capitale
C. Quote OICR
D. Finanziamenti a banche
E. Finanziamenti a clientela
F. Totale
Rettifiche di Valore
Riprese di Valore
Specifiche
Specifiche
31/12/2010
Cancellazioni
Altre
A
B
(127)
X
X
X
-
0
(127)
0
0
31/12/2009
(127)
(738)
(127)
(738)
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore si riferiscono per 92 migliaia di euro al rigiro della riserva negativa presente al 31 dicembre 2009 sui titoli oggetto di svalutazione e
per 35 migliaia di euro alla variazione di fair value dell’esercizio 2010.
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione
Non vi sono attività classificate in questo comparto.
137
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Operazioni
Componenti reddituali
Rettifiche di Valore
Specifiche
Di portafoglio
Cancellazioni Altre
A. Garanzie rilasciate
Riprese di Valore
Specifiche
di portafoglio
A
B
A
B
(9)
31/12/2010 31/12/2009
95
B. Derivati su crediti
86
344
0
0
0
0
0
0
86
344
C. Impegni ad erogare
fondi
D. Altre operazioni
E. Totale
0
0
(9)
0
95
0
0
Legenda: A: da interessi; B: altre riprese
Le rettifiche di valore sulle garanzie rilasciate sono determinate analiticamente
per i crediti di firma su posizioni “anomale” e forfettariamente per quelle in bonis.
SEZIONE 9 - Le spese amministrative – Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
1) Personale dipendente
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società
Totale
31/12/2010
31/12/2009
19.349
5.146
19.083
5.336
1.268
1.485
0
423
627
619
1.654
236
490
0
(14)
4.218
312
461
42
(24)
28.756
31.955
Per quanto riguarda la riga 1e) accant. a TFR si veda il commento nella Parte
A sezione 17.
138
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Personale dipendente
a) dirigenti
b) quadri direttivi
c) restante personale dipendente
Altro personale
Numero complessivo dei dipendenti
31/12/2010
31/12/2009
5
93
322
10
430
6
95
320
11
432
Il dato puntuale a fine anno al 31/12/2010 è di 425 dipendenti, mentre l’anno precedente era 426.
9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: totale costi
31/12/2010
Il totale costi dell'esercizio è composto da:
- accantonamento ricavi da investimenti
- adeguamento delle passività del fondo ai
valori attuariali
Totale
31/12/2009
0
0
423
423
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
La voce “altri benefici a favore dei dipendenti” è così composta:
- rimborso spese di trasferta
- spese per formazione
- altre spese contrattuali (buoni pasto e
polizze assicurative)
- fringe benefit
- oneri per l’incentivazione all’esodo
- altre spese
Totale
31/12/2010
290
107
31/12/2009
262
133
736
88
323
110
1.654
697
420
2.634
72
4.218
139
9.5 Altre spese amministrative: composizione
31/12/2010
- stampati e cancelleria
224
- spese telefoniche e canoni collegamento reti esterne
880
- illuminazione, forza motrice, riscaldamento ed acqua
693
- spese postali
750
- contributi associativi
318
- informazioni e visure
889
- vigilanza e trasporto valori
492
- fitti passivi di immobili
1.779
- spese legali e vertenze
653
- spese per acquisizione tesorerie
155
- canoni e manutenzione software
840
- consulenze
694
- pubblicità e rappresentanza
802
- operazioni a premio
0
- elaborazioni elettroniche c/o terzi
3.890
- spese pulizia
397
- manutenzione mobili e macchine
631
- manutenzione immobili
222
- spese assicurazioni
265
- libri ed abbonamenti a giornali
50
- spese per trasporti
355
- altre spese
78
15.057
Imposte indirette e tasse:
importi corrisposti nell’esercizio
- imposta di bollo
- imposta comunale sugli immobili
- imposta sostitutiva fin. Medio lungo termine
- altre
per complessive
Totale altre spese amministrative
140
2.629
119
811
456
4.015
19.072
31/12/2009
255
928
635
958
345
881
512
1.641
790
169
827
647
1.537
1
3.786
396
614
326
275
53
365
64
16.005
Var. assoluta
-31
-48
58
-208
-27
8
-20
138
-137
-14
13
47
-735
-1
104
1
17
-104
-10
-3
-10
14
-948
Var. %
-12,2%
-5,2%
9,1%
-21,7%
-7,8%
0,9%
-3,9%
8,4%
-17,3%
-8,3%
1,6%
7,3%
-47,8%
-100,0%
2,7%
0,3%
2,8%
-31,9%
-3,6%
-5,7%
-2,7%
21,9%
-5,9%
2.680
120
811
281
3.892
19.897
-51
-1
0
175
123
-825
-1,9%
-0,8%
0,0%
62,3%
3,2%
-4,1%
SEZIONE 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione
La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è così composta:
- revocatorie fallimentari
- rischi per cause
- altri rischi ed oneri
31/12/2010
355
554
1.199
2.108
31/12/2009
775
579
347
1.701
SEZIONE 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/componente reddituale
Ammortamento Rettifiche di valore
per
(a)
deterioramento (b)
Ripresa di
valore (c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
2.086
2.086
A.1 Di proprietà
2.041
2.041
1.851
1.851
190
190
45
45
45
45
2.086
2.086
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in leasing finanziario
- Ad uso funzionale
- Per investimento
Totale
SEZIONE 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Non sono presenti rettifiche della specie.
141
SEZIONE 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Gli “altri oneri di gestione” sono così composti:
- spese di manutenzione immobili di terzi
- interessi per differenze di valuta su
operazioni di incasso e pagamento
- erogazioni liberali
- sopravvenienze e malversazioni
Totale “altri oneri di gestione”
31/12/2010
139
31/12/2009
135
32
51
1.338
1.560
169
63
1.682
2.049
31/12/2010
3.385
31/12/2009
3.429
15
11
197
287
119
1.649
5.663
155
20
280
301
134
973
5.292
4.103
3.243
(A)
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Gli “altri proventi di gestione” sono così composti:
- recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva
- recupero di interessi per differenze di valuta su
operazioni di incasso e pagamento
- recupero spese legali
- recupero di spese servizi di outsourcing prestati
- fitti attivi
- recupero spese di assicurazione clientela
- altri ricavi straordinari
Totale “altri proventi di gestione”
(B)
Proventi netti sul conto economico
(B) - (A)
SEZIONE 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 15 – Risultato netto della valutazione al Fair Value delle attività
materiali e immateriali – Voce 220
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
142
SEZIONE 17 – Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Componente reddituale/Valori
A. Immobili
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
B. Altre attività
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
Risultato netto
31/12/2010
31/12/2009
0
(1)
10
1
(2)
(2)
2
(18)
(6)
SEZIONE 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente –
Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componente/Valori
1. Imposte correnti (-)
2. Variazioni delle imposte correnti
dei precedenti esercizi (+/-)
3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
6. Imposte di competenza
dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5)
31/12/2010
(7.336)
31/12/2009
(8.763)
0
1.908
168
110
1.402
281
(5.260)
(6.970)
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per l'IRES
Utile prima delle imposte
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico
Differenze permanti positive
Differenze permanenti negative
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi
Differenze temporanee negative deducibili in esercizi successivi
Annullamento di differenze temporanee negative deducibili
da esercizi precedenti
Annullamento di differenze temporanee positive tassabili
da es. precedenti
Totale differenze permanenti e temporanee
Imponibile fiscale e relativa IRES
imponibile
9.273
aliquota
27,50%
imposta
2.550
(840)
2.375
(475)
11.162
(3.786)
236
8.672
2.385
17.945
4.935
143
Riconciliazione tra l’onere fiscale teorico e l’onere fiscale corrente per IRAP
Utile prima delle imposte
Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico
Differenze permanti positive
Differenze permanenti negative
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi
Differenze temporanee negative deducibili in
esercizi successivi
Annullamento di differenze temporanee negative
deducibili da esercizi precedenti
Annullamento di differenze temporanee positive
tassabili da es. precedenti
Agevolazioni fiscali
Totali differenze permanenti e temporanee
Imponibile fiscale e relativa IRAP
imponibile
55.235
aliquota
4,82%
imposta
2.662
(8.715)
4.307
212
(1.228)
(5.424)
49.811
Impatto complessivo delle imposte correnti sul
conto economico
-261
2.401
7.336
SEZIONE 19 – Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
delle imposte – Voce 280
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento.
SEZIONE 20 – Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
SEZIONE 21 – Utile per azione
21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito
Poiché non esistono azioni diverse da quelle ordinarie, né strumenti di incentivazione basati su stock option, non sussistono effetti diluitivi sul capitale.
21.2 Altre informazioni
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite.
144
PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci
10. Utile (Perdita) d’esercizio
Altre componenti reddituali
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento
- utile/perdite da realizzo
c) altre variazioni
30. Attività materiali
40. Attività immateriali
50. Copertura di investimenti esteri
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
60. Copertura dei flussi finanziari
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
70. Differenze di cambio
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Attività non correnti in via di dismissione
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
120. Redditività complessiva (voce 10+110)
Importo Imposta sul
Lordo
reddito
X
X
Importo
netto
4.013
(1.657)
418
(1.239)
(1.717)
60
92
(32)
438
(20)
(30)
10
(1.279)
40
62
(22)
1.657
X
418
X
(1.239)
2.774
145
PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA
La Parte E della Nota Integrativa contiene le informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura.
Allo scopo di rafforzare la disciplina di mercato, inoltre, il Titolo IV della circolare Banca d’Italia n.263 del 27/12/2006 ha introdotto l’obbligo di pubblicare informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai
rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla
misurazione e alla gestione di tali rischi. Con riferimento a tale previsione normativa (c.d. “Terzo Pilastro” di Basilea 2), l’informativa predisposta al
31/12/2010 sarà pubblicata entro i termini previsti per la pubblicazione del
bilancio sul sito internet della banca all’indirizzo www.crcento.it.
SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Le linee strategiche di sviluppo della banca trovano definizione nei Piani industriali e vengono tradotte in input operativi nei budget annuali. Per quanto
riguarda il comparto degli impieghi, il contesto economico delineatosi nel
corso degli ultimi anni ha determinato nel 2010 una crescita contenuta degli
impieghi, pari al 4,6% rispetto all’anno precedente. Dal punto di vista del posizionamento strategico, è confermato l’orientamento di tipo “generalista” sui
segmenti Retail e small business, mentre si adotta un approccio maggiormente diversificato e personalizzato per i segmenti a maggior valore. Nel comparto del credito i prodotti offerti sono quelli tradizionali tipici dell’intermediazione delle banche commerciali. L’operatività in strumenti finanziari innovativi è
limitata all’offerta alla clientela di semplici derivati di copertura dal rischio di
tasso: si tratta di opzioni cap e floor, di collar ad essi legati e delle varie forme
di IRS. La banca ha impostato la propria operatività di negoziazione di derivati con la clientela eslcudendo prodotti strutturati speculativi o di complessità
finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela
stessa.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Il monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene effettuato anzitutto
mediante le modalità operative che disciplinano le fasi del processo creditizio
(istruttoria, erogazione, monitoraggio e gestione del credito anomalo). I fattori alla base del rischio di credito vengono controllati tramite la verifica della
capacità del cliente, attuale e prospettica, di ripagare il debito e dell’adegua-
146
tezza dell’affidamento (dimensione, forma tecnica, ecc.) rispetto alle caratteristiche e alle esigenze dell’affidato. L’unità organizzativa preposta alle fasi di
istruttoria, erogazione e gestione del credito è la Direzione Crediti, che ha al
suo interno unità specializzate nei diversi comparti; la gestione delle posizioni creditizie anomale è in capo all’Unità Posizioni Anomale (past due e incagli) e all’Unità Affari Generali e Legali (sofferenze), la prima collocata all’interno della Direzione Crediti, la seconda posta in staff al Direttore Generale.
Opera in staff anche l’Unità Risk Management, che svolge i controlli di secondo livello mediante analisi puntuali ed aggregate su singole posizioni e su portafogli di impieghi.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
I sistemi utilizzati per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il controllo del rischio di credito sono costituiti da un insieme di strumenti, procedure e
normative interne. I principali in funzione sono:
- Iter Controllo Crediti per la rilevazione e la gestione delle posizioni in bonis
con anomalie da valutare;
- Procedura web per la gestione degli sconfinamenti;
- Credit Rating System per l’attribuzione di un rating alla clientela espressivo
della probabilità di insolvenza;
- Normativa per il rinnovo automatico dei fidi a basso profilo di rischio, che
ha l’obiettivo di rendere efficiente la gestione andamentale senza trascurare
il presidio del rischio.
Per quanto attiene all’utilizzo dei rating interni nel processo creditizio, essi
costituiscono uno degli elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del rischio di credito; sono
utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della citata procedura ICC che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis e per
l’attribuzione del costo del rischio di credito sulle posizioni di impiego nell’ambito del controllo di gestione. Anche i limiti di autonomia per il credito in bonis
prendono in considerazione la classe di rating e la combinano con la forma
tecnica e l’importo per articolare le deleghe.
Va precisato che i rating della procedura CRS vengono utilizzati esclusivamente a fini gestionali e non rientrano in alcun modo nel calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
La Cassa di Risparmio di Cento fa da sempre ampio ricorso alle garanzie per
il contenimento del profilo di rischio dei prestiti erogati. La gamma di strumen-
147
ti utilizzati è assai ampia, anche se il peso maggiore è quello delle ipoteche
su immobili, sia residenziali che commerciali: il portafoglio garantito da ipoteche immobiliari ammonta a 1.159,6 milioni al 31/12/2010. Di minore
impatto, nell’ambito delle garanzie reali, è il ricorso al pegno su titoli, contanti o merci.
Per quanto riguarda le garanzie personali, la tipologia prevalente è la fideiussione mentre di rilievo è anche il supporto fornito dai Consorzi di garanzia a
favore delle aziende associate.
Nel corso del 2010 è terminata l’attività del gruppo di lavoro interno per
l’analisi del portafoglio garanzie sotto il profilo organizzativo e regolamentare, ossia focalizzato sul processo di gestione delle diverse forme di garanzia
utilizzate e sul rispetto dei requisiti richiesti dalla Banca d’Italia per il riconoscimento delle garanzie stesse come strumenti di mitigazione del rischio ai fini
del calcolo dei requisiti patrimoniali; tale gruppo di lavoro era stato costituito
anche con l’obiettivo di approfondire l’analisi del rischio residuo a fini ICAAP.
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La classificazione delle attività finanziarie deteriorate avviene su basi molto
restrittive e la modalità di gestione delle posizioni varia a seconda del livello
di gravità del degrado.
Fra l’altro le posizioni anomale o pseudo tali sono connotate da precise individuazioni anagrafiche e anche, nel caso di inadempimenti persistenti, incagli
e sofferenze, da specifico rating. Alcune delle posizioni in bonis, caratterizzate da anomalie andamentali o da fenomeni interpretabili come sintomo o inizio di uno stato di difficoltà, possono essere poste “in osservazione” per un
tempo limitato al fine di tenerne sotto controllo la gestione e vengono sottratte
alla autonomia deliberativa delle dipendenze.
Le posizioni ad incaglio (momentaneo stato di difficoltà che si prevede possa
essere risolta in un congruo periodo di tempo) al 31/12/2010 ammontano a
euro 55,2 milioni e sono gestite in modo accentrato anche per le fasi di recupero dall’Unità Posizioni Animale. Esse comprendono le posizioni per le quali
si è provveduto a revocare gli affidamenti o per le quali vengono ravvisate
situazioni di difficoltà particolari da gestire con modalità accentrata. La posizione non può restare ad incaglio per più di 24 mesi e certamente non più di
sei mesi in caso di mancata definizione di un piano di rientro. Nell’importo
indicato sono compresi anche i c.d. “incagli oggettivi” ai sensi della definizione della Banca d’Italia, che vengono gestiti con le medesime modalità degli
incagli classificati per decisione interna.
Nella categoria degli inadempimenti persistenti vengono comprese le posizioni sconfinate/scadute da oltre 180 giorni (2,4 milioni) o da oltre 90 giorni se
garantiti da immobili (39,4 milioni). La valutazione di questa tipologia di posizioni, non ancora giudicabili anomale, viene effettuata tenendo conto dei
default di Istituto e posizionando la percentuale di svalutazione ad un livello
148
nettamente più vicino a quello delle posizioni ad incaglio che ai crediti in
bonis. Si registra infine un importo di 1,4 milioni relativo a posizioni oggetto
di ristrutturazione.
Il rientro in bonis delle esposizioni deteriorate si realizza con il recupero, da
parte del debitore, delle condizioni di piena solvibilità il che si traduce nella
regolarizzazione dello scaduto e nel ripristino delle condizioni per la riattivazione di un regolare rapporto.
La valutazione del presumibile realizzo e la quantificazione delle rettifiche di
valore sono effettuate in coerenza con le indicazioni delle varie unità preposte
alla gestione e al controllo delle posizioni deteriorate. Le verifiche ex post
(effettuate, per esempio, in occasione della cessione delle sofferenze effettuata
a maggio 2008 e dell’analisi sul rischio residuo cui si è fatto cenno) mostrano
che l’ammontare complessivo delle rettifiche può ritenersi adeguato.
149
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche e clientela comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate indipendentemente dal portafoglio
di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc.), ad
eccezione dei titoli di capitale e le quote O.I.C.R.
Il termine “esposizione” invece comprende anche i titoli di capitale e le quote O.I.C.R.
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 31/12/2010
Totale 31/12/2009
-
70
-
-
38.264
38.264
21.528
47.160
47.230
34.050
1.446
1.446
1.481
Totale
Altre attività
Esposizioni
scadute
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Portafogli/qualità
Sofferenze
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
-
49.271
49.341
106.485 106.485
217.680 217.680
40.251 1.796.129 1.923.250
4.936
4.936
40.251 2.174.501 2.301.692
37.121 2.190.763 2.284.943
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
70
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
156.517
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale 31/12/2010
156.587
Totale 31/12/2009
114.418
150
29.396
29.396
20.238
70
X
0 106.485
0
0 217.680
127.121 1.808.984
0
X
0
0
X
127.191 2.133.149
94.180 2.159.353
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
Altre attività
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Retifiche
specifiche
Portafogli/qualità
Esposizione
lorda
Attività deteriorate
X
Totale
esposizione
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
49.271 49.341
106.485 106.485
0
0
217.680 217.680
12.855 1.796.129 1.923.250
X
0
0
0
X
4.936
4.936
12.855 2.174.501 2.301.692
12.554 2.190.763 2.284.943
La tabella riportata sotto, come richiesto da Banca d’Italia in recenti chiarimenti, evidenzia l’ammontare lordo e netto delle esposizioni oggetto di rinegoziazione (portafoglio Crediti verso clientela):
Esposizione
netta
Rettifiche
di
portafoglio
Esposizioni
lorda
Altre Attività
Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell’ambito
di Accordi collettivi
103.431
395
103.036
Altre Esposizioni
1.705.553
12.460
1.693.093
Totale
1.808.984
12.855
1.796.129
151
Esposizioni oggetto di rinegoziazione
nell’ambito di Accordi collettivi
Altre Esposizioni
Totale
Tipologia
esposizione / fasce di scaduto
Esposizione
lorda
103.055
1.697.722
1.800.777
Esposizione
netta
Rettifiche di
portafoglio
388 102.667
12.312 1.685.410
12.700 1.788.077
Esposizione
lorda
376
2.539
2.915
Rettifiche di
portafoglio
7
63
70
Esposizione
netta
369
2.476
2.845
Esposizione
lorda
0
5.182
5.182
0
81
81
Rettifiche di
portafoglio
Da oltre 6 mesi sino a 1 anno
0
5.101
5.101
Esposizione
netta
Da oltre 3 mesi sino a 6
Oltre 1 anno
0
110
110
Esposizione
lorda
Sino a 3 mesi
0
4
4
Rettifiche di
portafoglio
Le relative fasce di scaduto sono le seguenti:
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
0 103.431
106 1.705.553
106 1.808.984
Totale
Esposizione
netta
395 103.036
12.460 1.693.093
12.855 1.796.129
Rettifiche di
portafoglio
152
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
f) Altre attività
Totale A
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate
b) Altre
Totale B
Totale A+B
Esposizione
netta
Rettifiche
di valore
di portafoglio
Rettifiche
di valore
specifiche
Tipologia esposizioni/valori
Esposizioni
lorda
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
317.867
317.867
X
0
X
X
X
X
0
0
0
12.988
12.988
330.855
0
X
0
0
X
0
0
0
317.867
317.867
0
12.988
12.988
330.855
A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche.
A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Non sussistono rettifiche di valore su esposizioni verso banche.
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
f) Altre attività
Totale A
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate
b) Altre
Totale B
Totale A+B
Esposizione
netta
Rettifiche
di valore
di portafoglio
Rettifiche
di valore
specifiche
Tipologia esposizioni/valori
Esposizione
lorda
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
58.124
55.206
1.446
41.741
1.856.607
2.013.124
19.860
8.046
1.490
X
29.396
X
X
X
X
12.855
12.855
38.264
47.160
1.446
40.251
1.843.752
1.970.873
600
293.666
294.266
2.307.390
56
X
56
29.452
X
560
560
13.415
544
293.106
293.650
2.264.523
Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela comprendono tutte le attività finanziarie vantate dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc..), ad esclusione dei titoli di capitale e O.I.C.R.
153
A. Esposizione lorda iniziale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
32.676
0
39.309
76
38.659
574
13.861
7.227
6.634
41.412
224
60.334
30.800
25.527
4.007
46.540
7.687
0
696
1.552
0
1.513
102
1.387
24
1.619
100
0
12
0
58.124
0
38.157
0
55.206
211
1.507
0
1.446
0
38.657
1.658
74.593
73.739
313
541
71.509
35.144
0
10.143
0
26.222
0
41.741
463
Totale
Esposizioni
scadute
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Causali/Categorie
Sofferenze
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle
esposizioni deteriorate lorde
114.297
1.882
175.749
104.717
65.886
5.146
133.529
42.931
7.227
17.485
0
65.886
0
156.517
674
A. Rettifiche complessive iniziali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
154
Totale
Esposizioni
scadute
Esposizioni
ristrutturate
Incagli
Causali/Categorie
Sofferenze
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche
di valore complessive
11.148
0
18.795
14.471
7.483
28
6.744
6.404
71
0
97
0
1.536 20.238
57
85
1.329 26.965
1.257 22.132
4.324
0
10.083
2.469
387
7.227
340
0
6.181
1.455
477
0
97
0
168
97
0
0
72 4.833
0
0
1.375 17.807
656 4.677
206 1.070
0 7.227
0
0
19.860
0
4.249
0
8.046
12
71
0
0
0
513 4.833
0
0
1.490 29.396
14
26
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”
per classi di rating esterni
Classe di rating esterni
Esposizioni
A. Esposizioni per cassa
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati su crediti
C. Garanzie rilasciate
D. Impegni a erogare fondi
Totale
Classe 1
969
969
Classe 2
2.522
7.515
7.515
10.037
Classe 3
4.919
-
Classe 4
Classe 5
Classe 6
0
0
0
20
4.939
n.d.
Totale
2.280.330 2.288.740
5.437
12.952
5.437
12.952
0
123.098 123.118
170.568 170.568
2.579.433 2.595.378
Si fornisce di seguito la tabella di raccordo (mapping) tra le classi di rischio
delle società di rating utilizzate:
ECAI
Classe di merito di credito
1
2
3
4
5
6
Standard & Poor's
da AAA a AAda A+ a Ada BBB+ a BBBda BB+ a BBda B+ a BCCC+ e inferiori
Fitch Ratings
da AAA a AAda A+ a Ada BBB+ a BBBda BB+ a BBda B+ a BCCC+ e inferiori
Moody's
da Aaa a Aa3
da A1 a A3
da Baa1 a Baa3
da Ba1 a Ba3
da B1 a B3
Caa1 e inferiori
Cerved
da Aa.1 a Baa.7
Baa.8
da Baa.9 a B.13
da B.14 a B.15
da B.16 a C.19
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di
rating interni
La distribuzione al 31/12/2010 degli impieghi complessivi in bonis a clientela, comprensiva dei crediti cartolarizzati, per classe di rating era la seguente:
Classe di rating interni
Esposizioni
A. Esposizioni per cassa
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati su crediti
C. Garanzie rilasciate
D. Impegni a erogare fondi
AAA
8.110
0
0
0
1.670
4.816
AA
A
BBB
BB
B
CCC
CC
137.570 237.977 585.300 472.264 299.476 203.682 184.151
568
1.767
8.232
639
542
625
507
568
1.767
8.232
639
542
625
507
0
0
0
0
0
0
0
28.073 24.356 5.411 16.618 20.699 10.970 11.513
24.638 31.766 12.575 15.466 40.057 24.243 16.999
C
70.344
70
70
0
767
D
40.742
0
0
250
8
n.d.
Totale
49.124 2.288.740
2
12.952
2
12.952
0
2.791 123.118
170.568
Totale
14.596
190.849 295.866 611.518 504.987 360.774 239.520 213.170
71.181
41.000
51.917 2.595.378
La distribuzione per classe di rating delle esposizioni cartolarizzate ma non
cancellate è la seguente:
Classe di rating interni
Esposizioni
AAA
AA
A
186
3.430
25.114
BBB
BB
B
CCC
CC
C
n.d.
Totale
3.087
2.600
257
0
189.005
Esposizioni cartolarizzate
ma non cancellate
30.242 115.075 9.014
155
67.530
9.864
1.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
- di cui deteriorate
47
14.846
350
- di cui deteriorate
2.2 parzialmente garantite
84.315
2.1 totalmente garantite
99.161
101.005
- di cui deteriorate
2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite
1.426.518
1.494.048
Valore
esposizione netta
1.1 totalmente garantite
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
Immobili
-
-
-
9.030
9.030
-
-
88.842
1.183.756
1.183.756
Titoli
4
1.511
122
2.575
4.086
155
2.412
17
5.994
8.406
Altre garanzie
reali
-
278
0
3.405
3.683
-
1.993
137
7.356
9.349
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Governi e
banche
centrali
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Governi e
banche
centrali
Garanzie Personali
Derivati su crediti
Altri derivati
Altri enti
pubblici
Garanzie reali
Banche
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
Altri
soggetti
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
Non ci sono attività della specie.
Crediti di firma
-
-
-
-
-
-
40
-
1.150
1.190
Altri enti
pubblici
CLN
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
-
-
-
454
454
-
-
-
188
188
Banche
156
Altri
soggetti
20
6.311
228
68.533
74.844
9.375
39.582
11.965
226.048
265.630
24
8.100
350
83.997
92.097
9.530
44.027
100.961
1.424.492
1.468.519
Totale
157
Esposizione
netta
0
44.105
14.270
Totale 31/12/2010
Totale 31/12/2009
Totale B
0
0
0
0
0
0
X
B.3 Altre attività deteriorate
X
X
B.2 Incagli
B.4 Altre esposizioni
X
B.1 Sofferenze
B. Esposizioni “fuori bilancio”
0
0
A.5 Altre esposizioni
0
X
A.4 Esposizioni scadute
44.105
X
A.3 Esposizioni ristrutturate
Totale A
X
A.2 Incagli
X
X
44.105
Rettifiche valore
specifiche
A.1 Sofferenze
A. Esposizioni per cassa
Esposizioni
Controparti
Esposizione
netta
21.213
34.116
25.933
25.933
8.183
8.183
Rettifiche valore
specifiche
0
0
0
X
0
X
Rettifiche valore
di portafoglio
0
0
0
X
X
X
0
0
X
X
X
X
Esposizione
netta
54.904
58.540
586
586
57.954
46.450
11.504
Rettifiche valore
specifiche
0
2.270
0
X
2.270
X
2.270
Rettifiche valore
di portafoglio
1.135
513
0
X
X
X
513
513
X
X
X
X
Esposizione
netta
0
0
0
0
Rettifiche valore
specifiche
0
0
0
X
0
X
Rettifiche valore
di portafoglio
0
0
0
X
X
X
0
0
X
X
X
X
Esposizione
netta
1.405.538
1.498.732
252.343
251.823
123
286
111
1.246.389
1.157.394
31.738
1.387
25.359
30.511
16.249
22.062
51
X
18
33
22.011
X
1.195
4.113
16.703
Rettifiche valore
specifiche
Imprese non finanziarie
10.849
11.780
537
537
X
X
X
11.243
11.243
X
X
X
X
Rettifiche valore
di portafoglio
Società di assicurazione
Altri sogggetti
623.856
629.030
14.788
14.764
4
20
614.242
587.620
8.513
59
10.297
7.753
Esposizione
netta
Società finanziarie
4.139
5.120
5
X
0
5
5.115
X
295
1.663
3.157
Rettifiche valore
specifiche
Altri enti pubblici
40.251
1.446
47.160
38.264
293.650
293.106
123
290
131
1.120 2.119.781
1.122 2.264.523
23
23
X
X
X
1.099 1.970.873
1.099 1.843.752
X
X
X
X
Rettifiche valore
di portafoglio
Governi
Rettifiche valore
di portafoglio
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio “verso clientela” (valore di bilancio)
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
Totale esposizione netta
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori
bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
Rettifiche di
valore
complessive
19.835
33
25
-
-
-
-
-
-
A.2 Incagli
47.160
8.046
-
-
-
-
-
-
-
-
1.446
-
-
-
-
-
-
-
-
-
40.251
1.490
-
-
-
-
-
-
-
-
1.833.672
12.834
9.987
21
93
-
-
-
-
-
1.960.760
42.205
10.020
46
93
-
-
-
-
-
B.1 Sofferenze
131
5
-
-
-
-
-
-
-
-
B.2 Incagli
290
33
-
-
-
-
-
-
-
-
Esposizione
netta
38.231
Esposizione
netta
A.1 Sofferenze
Esposizione
netta
Esposizione
netta
RESTO DEL MONDO
Rettifiche di
valore
complessive
ASIA
Esposizione
netta
AMERICA
Rettifiche di
valore
complessive
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione/Aree
geografiche
ALTRI PAESI EUROPEI
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA
A. Esposizioni per cassa
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni fuori bilancio
B.3 Altre attività deteriorate
123
18
-
-
-
-
-
-
-
-
292.965
557
141
3
0
-
-
-
-
-
293.509
613
141
3
0
-
-
-
-
-
Totale 31/12/2010
2.254.269
42.818
10.161
49
93
-
-
-
-
-
Totale 31/12/2009
2.106.996
33.459
12.660
35
122
-
-
-
3
-
B.4 Altre esposizioni
Totale
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso
clientela residente in Italia è la seguente:
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA SUD E ISOLE
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA CENTRO
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Esposizione/Aree
geografiche
ITALIA NORD EST
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA NORD OVEST
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
807
210
37.225
19.227
90
77
109
321
A.2 Incagli
535
88
44.969
7.676
8
2
1.648
280
0
0
1.446
0
0
0
0
0
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
0
0
39.994
1.476
198
6
59
8
A.5 Altre esposizioni
23.137
180
1.736.551
12.451
55.639
78
18.345
125
Totale
24.479
478
1.860.185
40.830
55.935
163
20.161
734
14
41
14
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
117
5
B.2 Incagli
249
19
B.3 Altre attività deteriorate
123
18
287.804
551
B.4 Altre esposizioni
Totale
158
820
1.907
6
2.434
820
0
288.293
593
1.921
6
2.475
14
Totale 31/12/2010
25.299
478
2.148.478
41.423
57.856
169
22.636
748
Totale 31/12/2009
18.135
550
2.040.950
32.135
29.385
190
18.526
584
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori
bilancio” verso banche (valore di bilancio)
RESTO DEL MONDO
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
A.3 Esposizioni ristrutturate
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
A.4 Esposizioni scadute
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Rettifiche di valore
complessive
0
0
Esposizione
netta
0
0
Esposizione
netta
0
0
Esposizione
netta
0
A.2 Incagli
Esposizione
netta
A.1 Sofferenze
Esposizione/Aree
geografiche
Rettifiche di valore
complessive
ASIA
Esposizione
netta
AMERICA
Rettifiche di valore
complessive
Rettifiche di valore
complessive
ALTRI PAESI EUROPEI
Rettifiche di valore
complessive
ITALIA
A. Esposizioni per cassa
A.5 Altre esposizioni
292.179
0
25.325
0
343
0
0
0
20
0
Totale
292.179
0
25.325
0
343
0
0
0
20
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B.3 Altre attività deteriorate
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
B.4 Altre esposizioni
6.492
0
6.496
0
0
0
0
0
0
Totale
6.492
0
6.496
0
0
0
0
0
0
0
Totale 31/12/2010
298.671
0
31.821
0
343
0
0
0
20
0
Totale 31/12/2009
395.878
0
33.228
0
776
0
0
0
2.056
0
La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso
banche residenti in Italia è la seguente:
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
ITALIA SUD E ISOLE
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
ITALIA CENTRO
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
ITALIA NORD EST
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione/Aree
geografiche
Esposizione
netta
ITALIA NORD OVEST
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
47.135
Totale
47.135
148.357
0
148.357
96.687
0
96.687
0
0
0
B. Esposizioni fuori bilancio
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
152
5.277
1.063
152
0
5.277
0
1.063
0
0
0
Totale 31/12/2010
47.287
0
153.634
0
97.750
0
0
0
Totale 31/12/2009
128.160
188.804
78.914
159
B.4 Grandi rischi
Tipologia
Da Esposiz. per Crediti a Clientela
Da Esposiz. su Portaf.Titoli pond.Zero
Da Esposiz. su Portaf.Titoli ponderato
Totale Grandi Rischi
Nr.
6
1
7
14
31/12/2010
Importo Importo
Nominale Ponderato
141.974 94.025
44.035
194.488 194.488
380.497 288.513
Nr.
31/12/2009
Importo Importo
Nominale Ponderato
0
0
0
0
L’attuale normativa sui grandi rischi (dal dic-2010) richiede sia l’importo nominale sia quello ponderato; le ponderazioni sono cambiate in modo significativo rispetto allo scorso anno, oltre alle Esposizioni da Crediti verso Clientela,
adesso viene preso in considerazione anche il portafoglio titoli.
Con l’applicazione della normativa allora in vigore nel bilancio dello scorso
anno non vi erano grandi rischi da segnalare. Non è possibile la comparazione del dato fra i due anni.
Si sottolinea che la concentrazione dei crediti verso clienti sui primi 10/20/50
clienti è molto simile a quella dello scorso anno così come quella del portafoglio titoli.
160
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA’
C.1 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
L’operatività della Cassa di Risparmio di Cento nel settore delle cartolarizzazioni è in massima parte riconducibile all’operazione, avviata nel 2006, che
ha coinvolto la banca in qualità di originator e di cui si daranno ampi ragguagli nella sezione dedicata al rischio di liquidità. Oltre a questa operazione esiste una sola esposizione, nella quale la banca riveste il ruolo di investitore,
classificata nel portafoglio available for sale; si tratta del titolo:
XS0239175564 “Zoo II 12/96 X-P” titolo di tipo CDO (Collateralised Debt
Obligation) il cui controvalore ammonta a 595 mila euro.
Tale investimento è coerente con la strategia della banca di diversificare gli
investimenti del portafoglio di proprietà.
161
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
0
0
187.254 187.254
187.254 187.254
Esposizione
lorda
0
2.850
2.850
Esposizione
netta
0
2.850
2.850
Esposizione
lorda
0
5.700
5.700
Esposizione
netta
0
5.700
5.700
Esposizione
lorda
0
0
Esposizione
netta
0
0
Esposizione
lorda
0
0
0
0
Esposizione
netta
0
0
0
0
Senior
0
0
0
0
Linee di credito
Mezzanine
0
0
0
0
Junior
0
0
0
0
(*) L’esposizione di totali 195.804 migliaia di Euro si riferisce alla tranche della cartolarizzazione effettuata dalla banca
mediante la società veicolo Guercino Solutions S.r.l. Trattandosi formalmente di un’”auto cartolarizzazione”, in quanto i titoli emessi dalla società veicolo sono interamente detenuti dalla Cassa di Risparmio di Cento, gli attivi cartolarizzati (mutui)
continuano a figurare tra gli impieghi dell’Originator e i titoli emessi non figurano né nell’attivo né nel passivo dello stato
patrimoniale della banca.
b) Altre
a) Deteriorate
B. Con attività sottostanti di terzi
b) Altre (*)
a) Deteriorate
A. Con attività sottostanti proprie
Qualità attività
sottostanti/Esposizioni
Esposizione
lorda
Junior
Esposizione
netta
Garanzie rilasciate
Mezzanine
Esposizione
lorda
Senior
Esposizione
netta
Junior
Esposizione
lorda
Esposizioni per cassa
Mezzanine
Esposizione
netta
Senior
C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti
Esposizione
lorda
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Esposizione
netta
162
163
2.850
2.850
Valore di bilancio
187.254 187.254
187.254 187.254
Rettifiche/riprese
di valore
2.850
Valore di bilancio
187.254 187.254
Rettifiche/riprese
di valore
2.850
2.850
2.850
Valore di bilancio
5.700
5.700
5.700
Rettifiche/riprese
di valore
5.700
5.700
5.700
Esposizione
netta
Rettifiche/riprese
di valore
Esposizione
netta
Rettifiche/riprese
di valore
Senior
Linee di credito
Mezzanine
Junior
Non è presente nessuna esposizione della specie per la quota di operazioni di cui la banca è originator.
C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale
cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio
C.1 Siviglia finance
Titoli
C.2 Guercino Solutions
Titoli
Tipologia attività
cartolarizzate/Esposizioni
Rettifiche/riprese
di valore
Junior
Esposizione
netta
Garanzie rilasciate
Mezzanine
Rettifiche/riprese
di valore
Senior
Esposizione
netta
Junior
Rettifiche/riprese
di valore
Esposizioni per cassa
Mezzanine
Esposizione
netta
Senior
Esposizione netta
C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni
Rettifiche/riprese
di valore
0
0
0
0
0
0
195.804
187.254
2.850
5.700
0
Totale
31/12/2009
0
Totale
31/12/2010
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
0
Crediti
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
1. Esposizioni per cassa
- Senior
- Mezzanine
- Junior
2. Esposizioni fuori bilancio
- Senior
- Mezzanine
- Junior
Attività finanziarie fair value
option
Esposizione/portafoglio
Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
C.1.4 Esposizioni verso le cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per
tipologia
195.804 285.296
187.254 276.726
2.850
2.860
5.700
5.710
0
0
0
0
0
0
0
0
C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai
titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio
Attività/Valori
A. Attività sottostanti proprie:
A.1 Oggetto di integrale cancellazione
dal bilancio
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
A.2 Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
A.3 Non cancellate (**)
1. Sofferenze
2. Incagli
3. Esposizioni ristrutturate
4. Esposizioni scadute
5. Altre attività
B. Attività sottostanti di terzi:
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Esposizioni ristrutturate
B.4 Esposizioni scadute
B.5 Altre attività
Cartolarizzazioni
tradizionali
189.200
Cartolarizzazioni
sintetiche
0
0
0
0
0
189.200
0
211
0
463
188.526
0
0
0
(**) valore dei crediti lordi (al netto delle somme incassate successivamente
all’ultima liquidazione semestrale)
164
C.1.6 Interessenze in società veicolo
La Cassa non ha interessenze in società veicolo.
C.1.7 Attività di servicer – incassi di crediti cartolarizzati e rimborsi dei
titoli emessi dalla società veicolo
Attività di servicer incassi dei crediti
cartolarizzati e rimborsi
dei titoli emessi dalla
società veicolo Guercino
Solutions
674
188.526
20.724
0% 32,13%(*)
0%
0%
0%
Attività
in bonis
Attività
deteriorate
Attività
in bonis
Attività
deteriorate
Attività
in bonis
In bonis
38
Quota percentuale dei titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Senior
Junior
Mezzanine
Attività
deteriorate
Incassi crediti
realizzati nell’anno
Deteriorate
In bonis
Società
veicolo
Deteriorate
Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
0%
(*) Nel mese di maggio 2010 è terminato il periodo di “lock up period”; sono
state quindi rimborsate le somme in conto capitale relative agli incassi dei
18 mesi precedenti; iniziando così l’ ammortamento dei titoli senior. A regime l’ammortamento dei titoli senior proseguirà con le somme incassate in
conto capitale ogni semestre e regolate alle date di pagamento previste:
31/10 e 30/4.
165
166
2.533
16.719
0
C
0
0
X
0
0
X
0
B
C
A
B
A
2.533
2.533
X
0
X
6.147
10.927
A
6.147
6.147
B
X
0
C
Attività finanziarie
disponibili per
la vendita
X
0
Legenda
A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)
B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)
C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. O.I.C.R.
4. Finanziamenti
5. Attività deteriorate
B. Strumenti derivati
Totale 31/12/2010
Totale 31/12/2009
Forme tecniche/Portafoglio
Attività finanziarie
valute al
fair value
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
C.2.1 Attività finanziarie cedute e non cancellate
C.2 Operazioni di cessione
A
X
X
X
X
X
X
0
0
B
C
Attività finanziarie
detenute sino
alla scadenza
X
X
X
0
X
1.662
178.606
A
1.662
1.662
X
X
B
X
X
X
0
Crediti verso
banche
C
A
0
X
X
0
0
X
X
0
221.149
X
X
0
B
X
X
0
0
X
0
Crediti verso
clientela
C
X
X
0
0
X
0
31/12/2010
10.342 427.401
10.342 427.401
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
10.342 427.401
427.401
31/12/2009
C 2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate
Passività/Portafoglio attività
1. Debiti verso clientela
a) a fronte di attività rilevate per intero
Attività
Attività
finanziarie finanziarie
detenute
valutate al
per la
negoziazione fair value
2.532
0
2.532
Attività
Attività
finanziarie finanziarie
disponibili detenute sino
per la
vendita alla scadenza
6.296
0
6.296
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
clientela
1.678
Totale
0
1.678
10.506
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche
10.506
0
0
0
0
0
0
0
0
a) a fronte di attività rilevate per intero
0
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
0
Totale 31/12/2010
2.532
0
6.296
0
1.678
0
10.506
Totale 31/12/2009
16.653
0
11.930
0
116.357
284.450
284.450
C.3 Operazioni di covered bond
La banca non possiede operazioni della specie.
167
D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di credito, né modelli interni per il calcolo dei requisiti
patrimoniali sul rischio di credito. Tuttavia sono in uso metodi gestionali, il principale dei quali è il già citato CRS (Credit Rating System), per l’attribuzione di
un rating di controparte alla clientela. I rating costituiscono uno degli elementi
informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e
del monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione
delle pratiche all’interno della procedura ICC (Iter Controllo Crediti) che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di
credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per
classi di rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis. Per la quantificazione e
la distribuzione delle esposizioni valutate mediante il CRS si rimanda alla tabella A.2.2.
SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO
2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO
DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Il processo di investimento del portafoglio di proprietà risulta strutturato e formalizzato nei regolamenti interni e documentato dalle delibere quadro del
Consiglio di Amministrazione; l’asset allocation è determinata sulla base degli
obiettivi definiti dalla delibera quadro, che considera: l’andamento della
gestione in termini di volumi, la redditività e gli assorbimenti patrimoniali;
l’analisi dei mercati e le previsioni sulle evoluzioni; il profilo di rischio degli
investimenti.
Gli obiettivi di redditività e composizione sono fissati in coerenza con le politiche di allocazione del capitale e gestione del rischio di tasso di interesse delineate nei Piani industriali e nel budget e tengono opportunamente conto, tempo
per tempo, della posizione di liquidità complessiva della banca, in un’ottica di
supporto alla funzione di tesoreria.
Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza risulta assai limitato in virtù della prevalenza degli strumenti a tasso variabile, che determinano una duration complessiva ridotta (0,732 al
31/12/2010).
Per quanto riguarda il rischio di prezzo, l’attività di investimento in strumenti
azionari e in quote di fondi comuni e Sicav è, per la Cassa di Risparmio di
Cento, decisamente residuale rispetto all’operatività sui mercati obbligaziona-
168
ri. Il rischio di prezzo cui è soggetto il portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza è, conseguentemente, molto ridotto.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di
interesse e del rischio di prezzo
L’Unità Risk Management misura con cadenza settimanale il rischio di tasso di
interesse e il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, mediante la metodologia VaR. Tale misurazione si colloca nell’ambito del
più ampio processo di controllo dell’operatività della ”finanza”, che prevede
anche la fissazione e la verifica di limiti in termini di posizione, tipologia di
controparte e rischiosità.
Per l’analisi di sensitivity al rischio tasso del portafoglio di negoziazione a fini
di vigilanza viene utilizzata, oltre al citato VaR, anche la metodologia dell’Asset
and Liability management (ALM) mediante l’analisi dell’impatto che uno scenario alternativo dei tassi ha sul valore di mercato del portafoglio titoli.
Non vengono utilizzati modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui
rischi di mercato.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua
(data di riprezzamento) e delle attività e delle passività per cassa e derivati
finanziari
La presente tabella non è stata redatta in quanto, così come previsto dalla circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005, nel paragrafo successivo
viene fornita un’analisi di sensitività al rischio tasso di interesse in base ai
modelli o alle metodologie utilizzate.
2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in
titoli di capitale e indici azionari per i principali paesi del mercato di quotazione
La presente tabella non è stata redatta in quanto, così come previsto dalla circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005, nel paragrafo successivo
viene fornita un’analisi di sensitività al rischio prezzo in base ai modelli o alle
metodologie utilizzate.
3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre
metodologie di analisi della sensitività
Al 31/12/2010 il VaR del portafoglio held for trading derivante dal rischio
tasso risulta pari a 99.497 euro. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse, stimate sulla base dei livelli e
delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime
169
la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni
successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili. Nel corso
dell’anno tale esposizione si è mantenuta costantemente inferiore ai 100
mila euro. Il VaR azionario gravante sul portafoglio held for trading è
nullo, in quanto non sussiste a fine esercizio alcuna esposizione in titoli di
capitale. Il dato medio dell’anno è stato pari a poche decine di migliaia di
euro, correlato ai volumi sempre molto ridotti degli strumenti azionari nel
portafoglio di riferimento.
L’analisi di sensitivity sui tassi forward, alla stessa data, mostra che una
variazione come quella implicita nei tassi a 12 mesi determinerebbe un
impatto negativo sul valore del portafoglio held for trading pari a circa 219
mila euro, pari allo 0,8% del risultato di gestione dell’anno, a conferma
della bassa esposizione complessiva della banca a tale profilo di rischio.
2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO
BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del
rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo
Le principali fonti del rischio di tasso di interesse sugli strumenti finanziari
attivi e passivi, diversi da quelli trattati al punto precedente, derivano dal
profilo finanziario e dalle tipologie di indicizzazione cui sono soggette le
diverse poste.
La tipologia di tasso prevalente è quella a tasso variabile sia per quanto
riguarda le attività che le passività, mentre la situazione delle poste a vista
mostra una prevalenza della componente di raccolta. Complessivamente,
l’esposizione del banking book al rischio di tasso di interesse è limitata. Il
compito di controllare e gestire questo rischio è affidato al Comitato Rischi,
che verifica trimestralmente la sensitivity della banca al rischio tasso in termini di impatto di una variazione dei tassi sul margine di interesse (gap
analysis) e sul valore netto del patrimonio (duration analysis).
Il rischio di prezzo del portafoglio bancario appare concentrato all’interno
del portafoglio Available for Sale (AFS), le cui attività di misurazione e
monitoraggio dei rischi vengono effettuate con le stesse modalità e strumenti utilizzati per il portafoglio di negoziazione. Il VaR azionario sul portafoglio AFS al 31/12/2010 ammonta a 2,7 milioni comprese le partecipazioni e a 138 mila euro escluse le partecipazioni. Tale analisi misura la
sensitivity del portafoglio alle variazioni dei prezzi azionari, stimate sulla
base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore
a rischio esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere
nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili.
170
B. Attività di copertura del fair value
Per quanto riguarda le operazioni in derivati designati a copertura, essi
riguardano essenzialmente contratti di interest swap a copertura di specifiche
emissioni obbligazionarie della banca prevalentemente a tasso fisso, con
l’obiettivo di trasformare il tasso fisso della raccolta in tasso variabile. Le operazioni della specie sono state impostate contabilmente secondo il metodo di
“hedge accounting” al fine di contenere gli effetti valutativi degli strumenti attivi e passivi sul conto economico. Questa metodologia contabile prevede la
verifica periodica dell’efficacia della copertura attraverso la predisposizione
di appositi test per la misurazione della variazione di fair value intervenuta nel
periodo, che deve mantenersi in un intervallo compreso fra l’80% e il 125%.
La predisposizione dei test di efficacia avviene mensilmente con l’utilizzo di un
applicativo che recupera tutti i dati necessari dai sottosistemi che gestiscono gli
strumenti e che consente di storicizzare le informazioni relative ai calcoli eseguiti e gli output (documentazione test di efficacia).
A fine esercizio sulla base delle risultanze dei test di efficacia sono state mantenute le impostazioni contabili dei contratti derivati designati a copertura.
In considerazione della ridotta esposizione al rischio di prezzo, non sono state
poste in essere operazioni di copertura di tale tipologia di rischio.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Non sono in essere operazioni di copertura di flussi finanziari, né si è fatto
ricorso alla cosiddetta Fair Value Option.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di
riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
La presente tabella non è stata redatta in quanto, così come previsto dalla circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005, nel paragrafo successivo
viene fornita un’analisi di sensitività al rischio tasso di interesse in base ai
modelli o alle metodologie utilizzate.
2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di
sensitività
Come detto, l’analisi del rischio di tasso sul banking book viene effettuata con
le analisi tipiche dell’asset and liability management. Al 31/12/2010 l’impatto stimato sul margine di interesse di una variazione dei tassi dell’1% è nell’ordine dell’8%, mentre l’effetto sul valore del patrimonio varia fra lo 0,10% e lo
0,25% a seconda degli scenari alternativi considerati (+1%, tassi forward a 6
e 12 mesi e previsioni di infoprovider). Nel corso del 2010 è proseguita la
misurazione del rischio di tasso mediante la metodologia proposta nel c.d.
171
“Secondo pilastro” delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le
banche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263 del
27/12/2006. L’indice di rischiosità al 31/12/2010, calcolato tenendo conto
degli ultimi aggiornamenti alla citata circolare della Vigilanza, è pari al 2,18%
e quindi ampiamente inferiore alla soglia di attenzione fissata al 20%.
2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio
di cambio
Il ruolo dell’operatività in valuta è complessivamente assai ridotto, così come
ridotto è lo sbilancio fra attività e passività denominate in valuta. Ciò si riflette in un gap quasi nullo per le divise diverse dall’euro e in un VaR su cambi
tradizionalmente molto basso (nullo al 31/12/2010 e limitato a poche migliaia di euro per tutto il 2010).
B. Attività di copertura del rischio di cambio
Come accennato al punto precedente, la copertura dal rischio cambio viene
perseguita attraverso il sostanziale pareggiamento delle attività e della passività denominate in divise diverse dall’euro, in considerazione della scarsa consistenza complessiva delle esposizioni, che renderebbe poco conveniente il
ricorso a coperture mediante strumenti derivati.
172
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e
dei derivati
Voci
A. Attività finanziarie
A.1 Titoli di debito
A.2 Titoli di capitale
A.3 Finanziamenti a banche
A.4 Finanziamenti a clientela
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività
C. Passività finanziarie
C.1 Debiti verso banche
C.2 Debiti verso clientela
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
- Altri
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
Totale attività
Totale passività
Sbilancio (+/-)
Dollari
Sterline
USA
4.979
193
1.383
58
3.596
135
152
74
5.131
225
1.609
221
3.522
4
9
3.384
3.384
1.688
1.696
6.819
267
6.836
225
(17 )
42
VALUTE
Dollari
Yen
canadesi
5.778
33
32
33
5.746
16
18
64.285
5.893
4
58.388
58.905
58.905
58.645
260
64.439
51
64.545
0
(106 )
51
Franchi
svizzeri
1.396
63
1.333
60
1.440
1.440
1.456
1.440
16
Altre
valute
125
125
63
15
15
9
6
197
6
191
173
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Non sono in uso modelli interni per la misurazione e la gestione del rischio di
cambio.
2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI
Per quanto riguarda gli strumenti derivati, l’operatività prevalente è da ricondurre ad operazioni di intermediazione con la clientela ed a contratti posti in
essere con finalità di copertura di prestiti obbligazionari emessi dalla banca.
Per quanto riguarda la prima tipologia, la Cassa di Risparmio di Cento ha
impostato la propria attività escludendo prodotti speculativi o di complessità
finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela:
le tipologie di strumenti utilizzate per addivenire alla copertura del rischio di
variazione tasso su mutui richiesti da clientela sono le opzioni cap e floor, i
collar ad essi legati, e forme di IRS cosidetti “plain vanilla”. Per quanto attiene al relativo rischio di mercato può essere considerato assente, grazie alla
prudente politica di contro-copertura che la Banca ha finora perseguito: le
posizioni aperte con la clientela, infatti, sono contestualmente chiuse con controparti terze; nel caso di singole operazioni di importo non rilevante, le corrispondenti operazioni non avvengono in modo specifico, ma con aggregazione di più operazioni anche per ottenere condizioni più vantaggiose, ne
deriva quindi che l’esposizione al rischio di mercato è di modesta entità e limitata al tempo che necessita per raggiungere una massa critica per l’esecuzione della connessa operazione sul mercato. L’operatività in derivati quotati è
tradizionalmente limitata a poche operazioni (nessuna in essere al
31/12/2010) e l’operatività in derivati su crediti è circoscritta ad alcune operazioni di vendita di protezione contenute in investimenti obbligazionari del
portafoglio di proprietà.
174
A. DERIVATI FINANZIARI
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine
periodo e medi
31/12/2010
Tipologia operazioni/Sottostanti
1. Titoli di debito e tassi di interese
31/12/2009
Over
Controparti
Over
Controparti
the counter
centrali
the counter
centrali
704.410
-
664.833
0
a) Opzioni
315.788
266.562
b) Swap
348.795
395.638
c) Forward
250
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
42.210
11.557
0
0
-
0
12.089
-
11.557
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
62.061
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
58.724
10.138
3.337
1.951
0
0
-
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale
738.451
-
716.499
-
Valori medi
676.161
-
662.946
-
175
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
31/12/2010
Tipologia operazioni/Sottostanti
1. Titoli di debito e tassi di interese
31/12/2009
Over
Controparti
Over
Controparti
the counter
centrali
the counter
centrali
165.258
190.519
165.258
190.519
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Atlri sottostanti
Totale
165.258
0
190.519
0
Valori medi
164.056
0
216.733
0
A.2.2 Altri derivati
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
176
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
fair value positivo
Portafogli/tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
31/12/2010
31/12/2009
Over
Controparti
Over
Controparti
the counter
centrali
the counter
centrali
8.009
0
7.442
a) Opzioni
3.654
3.944
b) Interest rate swap
3.176
3.464
30
18
1.149
16
0
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura
4.936
0
8.507
0
a) Opzioni
b) Interest rate swap
4.936
8.507
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati
0
0
0
0
12.945
0
15.949
0
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
177
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Fair value negativo
Portafogli/Tipologie derivati
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
31/12/2010
31/12/2009
Over
Controparti
Over
Controparti
the counter
centrali
the counter
centrali
6.650
8.482
a) Opzioni
3.041
3.892
b) Interest rate swap
3.524
3.796
28
18
57
776
466
198
466
198
7.116
8.680
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario di copertura
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario - altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
178
A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non
rientranti in accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche
Società
Società di Imprese non
finanziarie assicurazione finanziarie
444.077
2.752
3.864
1.937
185.953
3.208
1.943
194
10.602
446
28
-
955
173
0
0
1.615
21
7
8.537
82
72
Altri
soggetti
34.803
252
729
7
51.909
1.075
7
A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
179
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair
value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in
accordi di compensazione
Contratti non rientranti in accordi
di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
3) Valute e oro
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
4) Altri valori
- valore nozionale
- fair value positivo
- fair value negativo
- esposizione futura
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche
Società
Società di Imprese non
finanziarie assicurazione finanziarie
Altri
soggetti
165.258
4.936
466
482
A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair
value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi
di compensazione
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
180
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 31/12/2010
Totale 31/12/2009
Fino a 1
anno
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5
anni
400.078
337.940
77
62.061
109.108
97.628
11.480
229.265
229.265
90.274
90.274
64.252
64.252
10.732
10.732
490.352
491.992
173.360
207.404
239.997
207.621
Totale
738.451
664.833
11.557
62.061
0
165.258
165.258
0
0
0
903.709
907.017
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario –
Modelli interni
Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A.
B. DERIVATI CREDITIZI
B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi
La banca non possiede derivati della specie.
B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair
value” positivo.
B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair
value” negativo.
B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti –
contratti non rientranti in accordi di compensazione
La banca non possiede derivati della specie.
B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti –
contratti rientranti in accordi di compensazione
B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali
La banca non possiede derivati della specie.
181
B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario – Modelli interni
La banca non possiede derivati della specie.
C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI
C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura
per controparti
La banca non possiede derivati della specie.
SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio
di liquidità
La posizione di liquidità al 31 dicembre 2010 si presenta equilibrata, dal
momento che la banca dispone delle attività liquidabili necessarie per fare
fronte ai fabbisogni determinati in condizioni di normale operatività e di stress.
Le attività liquidabili sono determinate facendo riferimento agli asset rifinanziabili presso la Banca Centrale, al netto degli opportuni haircut.
Dal punto di vista del governo del rischio il Consiglio di Amministrazione è
responsabile della definizione della soglia di tolleranza al rischio di liquidità e
delle politiche legate a tale tipologia di rischio. Lo stesso Consiglio, inoltre, ha
approvato la Liquidity Policy che descrive le scelte organizzative e metodologiche intraprese dalla banca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del
rischio di liquidità.
Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato a tre livelli:
- Quotidianamente l’Unità Tesoreria Finanza verifica l’equilibrio della posizione di liquidità della banca mediante la gestione dei rapporti interbancari a
breve termine.
- Con cadenza decadale il Risk Management predispone un report che pone a
confronto le entrate e le uscite legate alle scadenze contrattuali previste per le
poste attive e passive, le uscite calcolate mediante un criterio di modellizzazione delle poste a vista e la “counterbalancing capacity”, ossia le attività
prontamente liquidabili e disponibili per far fronte alle esigenze immediate di
liquidità.
- Con cadenza trimestrale viene effettuato il controllo della situazione strutturale in termini di scadenze delle poste attive e passive. L’organo deputato a tale
verifica è il Comitato Rischi, che esamina il gap dei flussi di capitale in scadenza e le regole di trasformazione delle scadenze, che per quanto abolite si
ritiene rappresentino un valido strumento gestionale per il monitoraggio del
rischio di liquidità.
Non sono intervenute variazioni significative nei processi gestionali rispetto
all’esercizio precedente.
182
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e
passività finanziarie
Valuta di denominazione: EURO
Voci/Scaglioni temporali
A vista
Attività per cassa
308.832
Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3
giorno a giorni a giorni a mese fino mesi fino
7 giorni 15 giorni 1 mese a 3 mesi a 6 mesi
10.421
609
15.446
145.776
78.523
A.1 Titoli di Stato
A.2 Titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti
40.486
11.640
Da oltre 6 Da oltre 1
Oltre 5 Dur.
mesi fino anno fino
anni Ind.
a 1 anno a 5 anni
238.506
696.330
767.549 31.907 2.293.899
9.985
33.879
990
44.854
133.919
90.725
11.846
288.616
2.482
306.350
Totale
2.482
10.421
609
15.446
105.290
66.883
94.602
571.726
754.713 31.907 1.957.947
- Banche
2.863
- Clientela
303.487
10.421
609
15.446
105.290
66.883
94.602
571.726
754.713
1.923.177
Passività per cassa
1.048.067
38.772
14.144
74.862
223.045
97.692
248.198
301.758
44.458
0 2.090.996
B.1 Depositi e conti correnti
1.045.704
0
0
0
0
0
0
164
0
1.045.868
- Banche
6.392
- Clientela
1.039.312
31.907
34.770
6.392
164
B.2 Titoli di debito
1.032
3.193
11.803
18.921
68.197
95.910
B.3 Altre passività
1.331
35.579
2.341
55.941
154.848
1.782
152.591
8.718
556
1.102
3.161
11.734
9.389
40.552
126.314
1.738 355.855
scambio di capitale
0
8.679
556
187
1.993
8.198
452
109
2
20.176
- Posizioni lunghe
0
4.684
328
94
997
4.099
4
20
2
10.228
- Posizioni corte
0
3.995
228
93
996
4.099
448
89
12.747
39
0
549
395
1.609
2.680
5.216
831
417
249
1.387
2.490
3.949
631
15.334
132
146
222
190
1.267
200
8.732
Operazioni fuori bilancio
248.198
301.594
1.039.476
44.458
793.306
251.822
C.1 Derivati finanziari con
9.948
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
0
24.066
- Posizioni lunghe
6.211
- Posizioni corte
6.536
39
da ricevere
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
139.691
0
0
0
300
1.117
3.658
22.620
106.996
1.738 276.120
2.500
0
0
0
300
1.117
3.658
22.620
106.996
869 138.060
137.191
0
0
0
0
0
0
0
0
869 138.060
153
0
0
366
473
810
2.599
12.607
18.485
C.3 Depositi e finanziamenti
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe
- Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
0
35.493
183
Altre valute di denominazione
Voci/Scaglioni temporali
Attività per cassa
A vista
1.779
Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3
giorno a giorni a giorni a mese fino mesi fino
7 giorni 15 giorni 1 mese a 3 mesi a 6 mesi
864
116
1.064
6.031
1.772
Da oltre 6 Da oltre 1
Oltre 5 Dur.
mesi fino anno fino
anni Ind.
a 1 anno a 5 anni
806
261
0
0
Totale
12.693
A.1 Titoli di Stato
0
A.2 Titoli di debito
0
A.3 Quote OICR
0
A.4 Finanziamenti
1.779
- Banche
1.692
- Clientela
864
116
1.064
6.031
1.772
806
261
0
864
116
1.064
6.031
1.772
806
261
Passività per cassa
3.536
1.440
5.774
7.209
6.413
46.081
628
0
0
B.1 Depositi e conti correnti
3.533
1.440
1.141
6.579
0
0
0
0
0
3
1.440
1.141
6.579
3.530
0
0
- Clientela
B.2 Titoli di debito
3
4.633
11.001
0
71.081
12.693
9.163
3.530
630
6.413
46.081
628
58.388
B.3 Altre passività
Operazioni fuori bilancio
12.693
1.692
87
- Banche
0
0
1.206
401
562
190
1.982
524
0
0
0
0
4.865
scambio di capitale
0
401
562
190
1.982
524
0
0
0
- Posizioni lunghe
0
119
230
95
991
262
1.697
- Posizioni corte
0
282
332
95
991
262
1.962
scambio di capitale
1.206
0
0
0
0
0
- Posizioni lunghe
1.149
1.149
57
57
C.1 Derivati finanziari con
3.659
C.2 Derivati finanziari senza
- Posizioni corte
0
0
0
0
1.206
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Posizioni lunghe
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
- Posizioni corte
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe
0
- Posizioni corte
0
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
184
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Vengono di seguito forniti ragguagli circa l’operazione di cartolarizzazione
che la banca ha avviato nel corso del 2006 e della quale ha sottoscritto interamente i titoli nel corso del 2008 quando, a conclusione del periodo di “warehousing”, si è provveduto alla struttura definitiva dell’operazione (cosidetto
“term out”). I titoli emessi dal veicolo Guercino Solutions s.r.l. nel mese di
novembre 2008, sono stati classificati nel portafoglio “loans and receivablese”,
per complessivi euro 284,45 milioni, di cui 275,9 milioni con rating AAA assegnato da Standard & Poor’s, 2,85 milioni con rating BBB assegnato da
Standard & Poor’s e 5,7 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2010,
a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 187,3 milioni, mentre le altre due serie non sono soggette ad ammortamento.
Le attività finanziarie oggetto della cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati di immobili situati nelle provincie di Bologna, Modena e
Ferrara, il cui debito residuo ammonta a euro 189,0 milioni al 31/12/2010.
Il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta
in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio.
La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione, mentre ha stipulato con The Royal Bank of Scotland uno swap
“back to back” che rende immune il veicolo Guercino Solutions dal rischio di
tasso.
SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio
operativo
La Cassa di Risparmio di Cento, consapevole della specificità dei rischi legali
e reputazionali, ha istituito la Funzione di Compliance secondo le linee guida
della Banca d’Italia. In termini di misurazione del rischio operativo, la banca
ha definito con apposita disposizione normativa interna il processo per la rilevazione e la registrazione delle perdite operative, con finalità gestionali in
quanto, dal punto di vista regolamentare, per il calcolo del requisito patrimoniale la Cassa applica il coefficiente del 15% del margine di intermediazione
medio degli ultimi tre esercizi.
Fra le pendenze legali in essere, le più rilevanti appaiono quelle legate alle
richieste di risarcimento della clientela per il default dei titoli dello stato argentino. A fronte di queste e di altre vertenze sono stati effettuati congrui accantonamenti di cui si trova dettaglio nella parte di Nota Integrativa dedicata
all’analisi del conto economico.
185
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Lo strumento per la gestione del rischio operativo è un database in cui vengono registrate le perdite di natura operativa rilevate a seguito delle procedure
interne di gestione delle casistiche.
Nel corso del 2010 sono stati registrati otto casi di perdite operative di importo unitario superiore ai 500 euro, per complessivi 301.843 euro; nei casi principali si è trattato di errori materiali commessi da dipendenti.
Per quanto riguarda altre fonti di rischio operativo, si sono registrate una rapina presso una filiale della banca e la distruzione di un’apparecchiatura bancomat, che hanno causato un danno di circa 50 mila euro, dei quali 33.000
rappresentano la perdita effettiva non coperta dalle franchigie assicurative.
Relativamente alle cause passive, infine, nel 2010 sono stati effettuati utilizzi
dal fondo rischi ed oneri per complessivi 1,2 milioni, suddivisi fra revocatorie
(1,0 milioni), cause per titoli in default (123 mila euro) e altre cause minori (75
mila euro). Nello stesso esercizio sono stati effettuati accantonamenti al fondo
per complessivi 1,1 milioni.
Il metodo per il calcolo dei requisiti patrimoniali è l’approccio base, in linea
con la normativa del primo pilastro.
PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo costituite. L’aggregato, i cui valori sono riportati nella tabella sottostante, risulta a presidio di tutti i rischi aziendali commentati nei paragrafi
precedenti (di credito, di liquidità, di mercato, operativi e altri). In particolare
la banca è soggetta i requisiti di adeguatezza patrimoniale richiesti dalle
disposizioni di Vigilanza emesse dalla Banca d’Italia. In base a tali regole il
rapporto tra il patrimonio e le attività di rischio ponderate deve essere almeno
pari all’8%. Il rispetto di tale rapporto, oltre ad essere monitorato con cadenza
trimestrale, costituisce oggetto di analisi prospettica e di simulazioni in occasione della pianificazione strategica ed operativa (redazione di piani strategici e
budget). Analogamente, le valutazioni in ordine alle modalità con cui perseguire gli obiettivi di gestione del patrimonio sono uno degli elementi portanti della
pianificazione strategica, in quanto l’adeguatezza patrimoniale costituisce un
driver imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo.
186
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Il patrimonio netto contabile della società è così composto:
Voci/Valori
1. Capitale sociale
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
a) legale
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre
- altre
4. Strumenti di capitale
5 (Azioni proprie)
6. Riserve da valutazione
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Differenze di cambio
- Attività non correnti in via di dismissione
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali a benefici definiti
- Quote delle riserve da valutazione relative alle
partecipate valutate al patrimonio netto
- Leggi speciali di rivalutazione
7.Utile d’esercizio
Totale
31/12/2010
67.499
30.851
64.731
59.258
25.197
25.886
0
8.175
5.473
31/12/2009
67.499
30.851
60.203
54.730
24.840
25.172
0
4.718
5.473
19.782
10.093
21.021
11.332
9.689
4.013
186.876
9.689
7.145
186.719
187
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
31/12/2010
Attività/Valori
31/12/2009
Riserva
negativa
Riserva
positiva
1. Titoli di debito
Riserva
negativa
Riserva
positiva
(1.439)
2. Titoli di capitale
11.539
3.Quote di O.I.C.R.
(469)
11.908
(7)
(107)
4. Finanziamenti
Totale
11.539
(1.446)
11.908
(576)
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
1. Esistenze iniziali
Titoli di
capitale
Quote di
OICR
Finanziamenti
Totale
(469)
11.908
(107)
-
11.332
2. Variazioni positive
796
203
184
-
1.183
2.1 Incrementi di fair value
239
195
19
-
453
13
0
165
-
178
127
-
127
38
-
51
-
552
2.2 Rigiro a conto economico
di riserve negative
- da deterioramento
- da realizzo
13
0
544
8
3. Variazioni negative
1.766
572
84
-
2.422
3.1 Riduzioni di fair value
1.598
570
16
-
2.184
84
0
-
84
3.3 Altre variazioni
84
2
68
-
154
4. Rimanenze finali
(1.439)
11.539
(7)
-
10.093
2.3 Altre variazioni
3.2 Rigiro a conto economico di
riserve positive: da realizzo
188
SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
2.1 PATRIMONIO DI VIGILANZA
A. Informazioni di natura qualitativa
Il patrimonio di vigilanza è determinato sulla base delle disposizioni emanate
dalla Banca d’Italia con la circolare n. 155 del 18 dicembre 1991 e successivi aggiornamenti, che hanno istituito i nuovi schemi segnaletici in virtù del recepimento delle direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale.
1. Patrimonio di base
Il patrimonio di base è costituito da: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve comprensive della quota di utile destinata all’autofinanziamento.
Non ci sono elementi negativi, mentre i “filtri prudenziali” negativi applicati al
patrimonio di base riguardano le riserve negative su titoli disponibili per la
vendita. Dal patrimonio di base lordo viene poi dedotto il 50% di: interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del capitale sociale
dell’ente partecipato; l’importo della partecipazione detenuta nel capitale della
Banca d’Italia (valore complessivo pari a euro 2.902.204).
2. Patrimonio supplementare
Il patrimonio supplementare è costituito da: riserve di rivalutazione; passività
subordinate di secondo livello; riserve positive su titoli disponibili per la vendita. Non ci sono elementi negativi, mentre i “filtri prudenziali” negativi applicati al patrimonio supplementare riguardano il 50% delle positive su titoli disponibili per la vendita. Dal patrimonio supplementare lordo viene poi dedotto il
50% di: interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del
capitale sociale dell’ente partecipato; la partecipazione detenuta nel capitale
della Banca d’Italia.
3. Patrimonio di terzo livello
Non esistono elementi patrimoniali di terzo livello.
189
B. Informazioni di natura quantitativa
A. Patrimonio di base prima dell’applicazione
dei filtri prudenziali
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi
da dedurre (A+B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale Patrimonio di base (TIER 1) (C-D)
F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione
dei filtri prudenziali
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi
H. Patrimonio supplementare al lordo degli
elementi da dedurre (F+G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I)
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base
e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)
31/12/2010
31/12/2009
165.786
(1.122)
0
(1.122)
163.081
(753)
0
(753)
164.664
(3.370)
161.294
162.328
(3.370)
158.959
43.031
(5.872)
0
(5.872)
45.411
(6.042)
0
(6.042)
37.159
(3.370)
33.789
39.368
(3.370)
35.999
0
195.083
0
195.083
0
194.958
0
194.958
2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. Informazioni di natura qualitativa
La banca rispetta i limiti richiesti dalle disposizioni di vigilanza in materia di
coefficienti prudenziali; le politiche di investimento della banca sono rivolte al
mantenimento dell’equilibrio fra investimenti economici e finanziari e dimensioni patrimoniali, mentre un’approfondita autovalutazione dell’adeguatezza
patrimoniale viene effettuata nell’ambito del processo noto come ICAAP
(Internal Capital Adequacy Assessment Process).
190
B. Informazioni di natura quantitativa
Importi non ponderati
Categorie/Valori
31/12/2010
31/12/2009
Importi ponderati/Requisiti
31/12/2010
31/12/2009
A. ATTIVITA’ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia standardizzata
3.328.961
3.614.241
1.677.591
1.520.152
134.207
121.612
765
250
765
250
11.452
11.452
11.452
11.452
146.424
133.314
1.830.294
1.666.425
8,81%
9,54%
10,66%
11,70%
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali
C. ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI
DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio
ponderate (Tier 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso
TIER 3/Attività di rischio ponderate
(Total capital ratio)
191
PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O
RAMI D’AZIENDA
Nessuna operazione di questa fattispecie è avvenuta nel corso del 2010.
PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
I compensi agli amministratori e dirigenti con responsabilità strategiche:
Amministratori
Direttore Generale
31/12/2010
490
489
31/12/2009
461
377
2. informazioni sulle transazioni con parti correlate
Con riferimento al provvedimento n. 262 del 22 dicembre 2005 emanato da
Banca d’Italia in materia di istruzioni per la redazione del bilancio d’esercizio
e consolidato delle banche in conformità ai principi contabili internazionali
IAS/IFRS ed in conformità al disposto dello IAS 34 relativo ai bilanci intermedi, nelle tabelle che seguono si riportano i dati relativi alle Parti Correlate della
Banca come definite dallo IAS 24; in particolare vengono evidenziati i crediti
per cassa accordati in essere e le garanzie rilasciate a favore delle parti correlate ad esclusione delle operazioni perfezionate nell’esercizio con le stesse
controparti. Oltre a quanto letteralmente definito dallo IAS 24, sono state
anche considerate le operazioni previste dal novellato articolo 136 comma 2
bis del TUB quando avevano per oggetto le persone definite come “dirigenti
con responsabilità strategiche” dallo IAS 24.
Quanto esplicitato prescinde ancora dalla nuova normativa Consob e Banca
d’Italia inerente i soggetti collegati la cui decorrenza è 1/1/2011.
TABELLA CREDITI IN ESSERE AL 31/12/2010
Amministratori e Dirigenti con responsabilità strategiche
Stretto familiare di uno dei soggetti di cui sopra
Società controllante, controllata, collegata o soggetta
ad influenza notevole da parte dei soggetti di cui sopra
Accordato per cassa
39
3
Accordato di firma
41.945
7.505
Importi in migliaia di €
Gli affidamenti sopra riportati si riferiscono ad importanti gruppi industriali della
nostra zona controllati da amministratori della Cassa, l’utilizzato sui suddetti affidamenti è pari al 52%; con condizioni contrattuali allineate a quelle di mercato.
ALTRE OPERAZIONI
Le operazioni definibili come “altre operazioni” – intendendo forniture di beni e
servizi e locazioni – poste in essere con la principale parte correlata della Banca
che è Cedacri (correlata in quanto il Direttore Generale ne è consigliere di amministrazione) risultano perfezionate all’atto della sottoscrizione dell’accordo quadro.
192
PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI
PATRIMONIALI
La Cassa non ha in essere tale tipologia di accordi.
PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE
L’informativa per settori di attività
Nel presente capitolo vengono presentati i risultati al 31/12/2010 suddivisi
per settore di attività così come previsto dall’IFRS 8 “Operating Segments”, con
la ricostruzione dei dati di confronto al 31/12/2009 ottenuti ricalcolando i
dati riferiti all’esercizio precedente utilizzando il segmento attribuito a ciascun
Ndg alla data del Bilancio in modo da garantire l’omogeneità del confronto.
In particolare nel 2010 la Cassa ha modificato il livello di fatturato da 2,5 a
5 milioni di euro per definire le imprese corporate.
Definizione dei settori
Già da alcuni anni la Cassa utilizza nei suoi modelli gestionali alcune “segmentazioni” della clientela, con lo scopo di individuare macro gruppi omogenei. La prima suddivisione è fra clientela “privata” e clientela “imprese”, ciascuno di questi due gruppi principali viene poi ulteriormente suddiviso come
segue:
Per i “Privati” abbiamo individuato i seguenti gruppi:
• Family – masse di raccolta inferiore a 80 mila euro e con bisogni semplici;
• Personal – masse di raccolta sino a 450 mila, con assistenza personalizzata ma ancora in filiale;
• Private – masse di raccolta oltre i 450 mila, contatti altamente personalizzati con gestori dedicati.
Le “Imprese” sono state suddivise in base alla dimensione del fatturato ed alla
complessità della struttura aziendale in genere rilevata dalla forma giuridica
della stessa, i gruppi omogenei individuati sono i seguenti:
• P.O.E. – piccoli operatori economici, con fatturato sotto i 250 mila euro, in
genere artigiani/commercianti con forma giuridica di ditta individuale o
come società di persone;
• Small Business – Imprese con fatturato sino a 5 milioni di euro, che trovano
nel titolare di filiale la persona con tutte le conoscenze necessarie;
• Corporate – Imprese con fatturato sopra i 5 milioni di euro, spesso con bisogni complessi e che necessitano di consulenti dedicati altamente specializzati.
Partendo dal modello di segmentazione della clientela si è successivamente
provveduto alla “portafogliazione”; al vertice nei due gruppi i clienti assegnati a gestori Private e Corporate.
193
Per determinare i risultati di settore si evidenzia che i criteri applicati per la
determinazione degli importi esposti sono strettamente collegati alla reportistica gestionale destinata alla direzione ed in parte anche alla rete di vendita.
Lo schema prevede l’elisione degli importi inerenti i titoli L&R della cartolarizzazione altrimenti presenti due volte dopo l’integrazione dei dati dell’ SPV
Guercino Solutions srl.
Per quanto riguarda le informazioni esposte occorre precisare che:
“il margine di interesse” è quello utilizzato nel modello gestionale interno a TiT
multipli normalmente utilizzato per misurare le performance secondo tutte le
principali dimensioni di analisi (centri, gestori e segmenti) e che tale margine
risponde quindi alle regole che spostano sostanzialmente nel pool di tesoreria
la gestione del rischio di tasso e di liquidità;
“i valori patrimoniali” sono quelli puntuali di fine periodo.
Conto Economico di Segmento
Privati Consumatori
Family
e Personal Private
A - dati al 31-dic-2010
Margine Raccolta
Margine Impieghi
Margine di Interesse
Margini da Servizi
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria
Margine di Intermediazione
B - dati al 31-dic-2009
Margine Raccolta
Margine Impieghi
Margine di Interesse
Margini da Servizi
Profitti e Perdite Gestione Finanziaria
Margine di Intermediazione
Variazioni = A - B
Margine di Interesse
Margini da Servizi
Margine di Intermediazione
Imprese Produttive
P.O.E
Centri
e P.M.I Corporate di Direzione
Enti, Altro,
Pool TIT,
Finanza
4.028
416
574
-145
13.781
17.809
7.427
176
592
3.284
19.847
20.421
7.630
10.530
10.385
3.395
25.236
3.876
28.051
13.780
7.094
12.655
19.749
8.113
963
144
1.106
3.670
1.411
18.686
20.098
6.234
278
11.002
11.280
3.059
27.862
4.776
26.332
14.339
-1.940
-686
-2.626
-514
-386
-900
323
1.396
1.719
-895
336
-559
Totale
Banca
-35.491 -30.618
34.343
-1.148
585
3.597
3.034
78.677
48.059
22.321
3.597
73.977
-52.654 -42.908
54.310 96.797
1.656 53.889
-774 20.302
5.801
5.801
6.683 79.992
-2.804
1.359
-3.649
-5.830
2.019
-6.015
Importi in migliaia di €
194
Stato Patrimoniale di Segmento
Privati Consumatori
Family
e Personal Private
Imprese Produttive
P.O.E
Centri
e P.M.I Corporate di Direzione
Enti, Altro,
Pool TIT,
Finanza
Totale
Banca
A - dati al 31-dic-2010
Totale Attivo
Totale Passivo
Sbilancio
670.854
928.791
-257.937
5.315
340.626
-335.311
742.099
227.553
514.546
502.726
183.675
319.051
521.674 2.442.668
762.023 2.442.668
-240.349
0
B - dati al 31-dic-2009
Totale Attivo
Totale Passivo
Sbilancio
630.781
934.542
-303.761
4.969
385.087
-380.118
735.238
239.851
495.387
469.511
176.023
293.488
586.641 2.427.140
691.637 2.427.140
-104.996
0
40.073
-5.751
346
-44.461
6.861
-12.298
33.215
7.652
Variazioni = A - B
Totale Attivo
Totale Passivo
-64.967
70.386
15.528
15.528
Importi in migliaia di €
195
Allegati
•
•
•
•
Prospetto relativo agli immobili di proprietà
Elenco delle partecipazioni
Servizi di tesoreria espletati dalla banca
Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei
servizi diversi dalla revisione a norma del
Regolamento Emittenti Consob art. 149 duodieces
• Elenco dei principi contabili omologati dalla
Commissione Europea
197
ELENCO DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ AL 31/12/2010
Descrizione
cespiti
situati in
CENTO
Via Matteotti 8/10/12
e Via Guercino 32
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per natura
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
CENTO
e Via Guercino 30
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per natura
Totale
CENTO
Via Ferrarese
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per natura
Totale
CENTO
Via Bologna
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
Valore
di Bilancio
al 31/12/10
Fondo
Ammortamento
13.582
2.059
6.827
2.527
0
419
1.385
2.059
1.213
27.593
0
358
0
2.836
194
35
126
731
0
132
474
1.525
0
167
981
177
655
423
0
76
283
2.342
0
253
491
88
594
1.085
0
88
199
CASUMARO
Via Correggio, 409
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per natura
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
MIRABELLO
Corso Italia, 256
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per natura
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
VIGARANO MAINARDA
Corso Roma, 3/5
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per natura
Totale
SAN CARLO
Via Risorgimento, 41
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
SANT'AGOSTINO
Via Statale, 142
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
200
38
7
22
5
0
0
3
120
69
257
0
22
0
29
278
50
71
135
0
24
35
7
2
528
0
2
0
76
495
89
208
162
0
29
68
933
0
118
128
23
45
173
0
23
270
46
110
380
0
46
ALBERONE
Via Riga, 54
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
DOSSO
Via Verdi, 24/26
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Strumentali per destinazione -Zona verde
Totale
POGGIO RENATICO
Viale Roma, 15
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Non strumentali
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
Totale
CORONELLA
Via Coronella, 73
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
PIEVE DI CENTO
Via Garibaldi, 13/15
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
PIEVE DI CENTO
Piazza Costa, 1
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
81
15
53
134
0
15
151
25
44
77
272
0
0
25
188
34
66
37
13
304
0
7
0
41
119
21
34
153
0
21
195
35
80
275
0
35
656
116
281
937
0
116
201
VENEZZANO
Piazza Caduti 2 Agosto
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
FINALE EMILIA
Via per Modena 34/a
Strumentali per natura
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
Totale
CREVALCORE
Via Amendola, 330
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
RAMI DI RAVARINO
Via Vivaldi, 11
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
FERRARA
Via M.Tassini
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
FERRARA
Via Giovanni XXIII
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
TOTALI DI PROPRIETÀ
202
152
27
43
195
0
27
91
36
127
16
0
16
272
49
73
345
0
49
306
55
125
431
0
55
509
47
98
607
0
47
243
44
81
324
0
44
38.920
4.127
IMMOBILI IN LEASING
Descrizione
cespiti
situati in
BOLOGNA
Strada Maggiore
Strumentali per destinazione
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
Totale
TOTALI IN LEASING
TOTALI IMMOBILI
Valore
di Bilancio
al 31/12/10
Fondo
Ammortamento
1.496
269
1.584
3.080
3.080
42.000
0
269
269
4.396
ELENCO DEGLI INVESTIMENTI IN CORSO AL 31/12/2010
SU IMMOBILI DI PROPRIETÀ
Descrizione
cespiti
situati in
CENTO VIA MATTEOTTI
Ristrutturazione Sede
Strumentali per destinazione
Strumentali per natura
Totale
TOTALI
Valore
di Bilancio
al 31/12/10
Fondo
Ammortamento
879
0
879
879
0
0
0
0
Descrizione
Valore
cespiti
di Bilancio
situati in
al 31/12/10
Strumentali per destinazione
19.406
Terreni di pertinenza di immobili strumentali
per destinazione
9.636
Strumentali per natura
4.074
Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura
2.284
Non strumentali
2.223
Terreni di pertinenza di immobili non strumentali
1.297
Leasing - Strumentali per destinazione
1.496
Leasing - Terreni di pert. di immob. Strument.
per destinazione
1.584
Totale immobili
42.000
Tot.Investimenti in corso
879
Totale Istituto
42.879
Fondo
Ammortamento
RIEPILOGO
3.042
0
696
0
389
0
269
0
4.396
0
4.396
203
204
SOC. ATT. FIER. FER. (SAFF)
CEDACRI SPA
EUROVITA SPA
BANCA D’ITALIA PART
BANCO POPOLARE
BCO DELLE TRE VENEZIE
LACOTE SRL
IMMOBILIARE FERRARA SUD
BILANCIAI INTERNATIONAL
SO.TE.MA. PACK S.R.L.
SISTEMA WALCON
AIRE SRL IN LIQUIDAZIONE
FRAER LEASING SPA
SWIFT
S.I.PRO. SPA
EMIL-RO SERVICE SRL
IMMOBILIARE CAT SPA
EMILIA ROMAGNA
FACTOR SPA
PART. PCO SCIEN. TEC.
VEGAGEST SGR
CPR SYSTEM PARTECIP
MIC FI SRL
TOTALI
Denominazione
5.965
818.000
1.333.267
162
131.720
3.637.000
30.000
1.500
438.600
3.720
150.000
0
378.527
250
218.273
7.800
503.545
2.113.900
4.000
1.900.000
1.000.086
97.300
12.773.615
211.390
4.000
1.900.000
3.873
97.300
Valore
nominale
1.193
818
29.615
311
36.589
3.637
30.000
1.500
438.600
3.720
150.000
0
73.358
2
4.226
7.800
975
Nr. azioni
o quote
5,808%
3,738%
8,071%
7,062%
9,730%
2,147%
6,487%
1,503%
0,104%
0,006%
13,789%
1,000%
15,000%
3,753%
8,000%
8,300%
0,000%
4,891%
0,001%
3,831%
8,333%
15,000%
% di
inter.
2.946.157
4.000
1.900.000
1.000.086
97.300
20.140.940
1.472
2.509.592
1.607.976
2.902.204
671.636
3.837.000
206.584
16.500
438.600
16.000
150.000
0
1.103.323
1.141
220.077
7.747
503.545
Valore
di costo
3.836.729
4.000
4.047.000
1.000.086
97.300
31.332.068
1.472
8.998.000
2.221.125
2.902.204
124.926
3.837.035
206.584
16.500
612.286
16.000
150.000
0
2.530.117
1.141
218.273
7.745
503.545
Valore
di mercato
890.571
2.147.000
12.080.334
2.147.000
11.705.782
(1.804)
(1)
(1.804)
(1)
890.571
6.466.707
613.148
10.519
527.400
(1)
1.426.795
6.488.408
613.148
(32.056)
35
173.686
0
1.426.795
Riserva di
Riserva di
patrimonio netto patrimonio netto
al 31.12.09
al 31.12.08
ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO AL 31 DICEMBRE 2010 (valori in unità di Euro)
-374.552
21.701
0
(42.575)
-527.365
173.686
1
-
Variazioni
dell’esercizio
2009
3.343.732
526
2.902.043
440.198
965
Rivalutazione
ai sensi L.
218/90
ELENCO DEGLI ENTI PER I QUALI LA CASSA SVOLGE SERVIZI DI TESORERIA
Si riporta di seguito, l’elenco in ordine alfabetico, degli enti per i quali la
Cassa svolge servizi di tesoreria:
1
ASILO INFANTILE ING. A. GIORDANI CENTO
2
CASA PROTETTA “G.B. PLATTIS” ONLUS
3
COMUNE DI CASTELLO D’ARGILE
4
COMUNE DI CENTO
5
COMUNE DI FINALE EMILIA
6
COMUNE DI GALLIERA
7
COMUNE DI MIRABELLO
8
COMUNE DI NONANTOLA
9
COMUNE DI PIEVE DI CENTO
10
COMUNE DI RAVARINO
11
COMUNE DI S. AGOSTINO
12
COMUNE DI VIGARANO MAINARDA
13
DIREZ. DIDATTICA SCUOLA ELEMENTARE CENTO
14
DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO RENAZZO
15
DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO SASSUOLO
16
DIREZIONE DIDATTICA SAN GIOVANNI IN PERSICETO
17
DISTRETTO SCOLASTICO N. 34 - CENTO
18
DISTRETTO SCOLASTICO N. 23 - S. PIETRO IN CASALE
19
FONDAZIONE “COLLEGIO BERTI”
20
FONDAZIONE “DON G. ZANANDREA”
21
FONDAZIONE “F.MANTOVANI” MIRABELLO
22
FONDAZIONE “S. MARIA CORPORENO”
23
I.P.S.I.A “F.LLI TADDIA” CENTO
24
I.S.I.T. “IND. BASSI-COMM.LE BURGATTI” CENTO
25
ISIS ARCHIMEDE SAN GIOVANNI IN PERSICETO
26
IST. COMPR. DI S. PIETRO IN CASALE
27
IST. COMPR. SCUOLE PIEVE DI CENTO
28
ISTITUTO COMPRENSIVO - SAN GIOVANNI IN PERSICETO
29
ISTITUTO COMPRENSIVO - S. AGOSTINO
30
ISTITUTO COMPRENSIVO – POGGIO RENATICO
31
ISTITUTO COMPRENSIVO – VIGARANO MAINARDA
32
ISTITUTO COMPRENSIVO BONDENO
33
ISTITUTO COMPRENSIVO DI S.M. DECIMA
34
ISTITUTO COMPRENSIVO SALA BOLOGNESE
35
LICEO GINNASIO “G.CEVOLANI” CENTO
36
PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO
37
PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA
38
PARTECIPANZA AGRARIA DI PIEVE DI CENTO
39
PATRIMONIO DEGLI STUDI CENTO
40
PENSIONATO LIVIA CAVALIERI GALLERANI – ONLUS
41
SCUOLA MEDIA STATALE - CENTO
42
SCUOLA MEDIA STATALE “PRIMO LEVI” SASSUOLO
205
PUBBLICITA’ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI
SERVIZI DIVERSI DALLA REVISIONE A NORMA DEL REGOLAMENTO EMITTENTI CONSOB ART. 149 DUODIECES
Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento emittenti
Consob si riportano, nella tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione KPMG S.p.A. e a favore
delle società appartenenti al netword KPMG per i seguenti servizi:
1) Servizi di revisione che comprendono:
• l’attività di revisione legale del bilancio d’esercizio;
• l’attività di revisione contabile limitata della relazione semestrale;
2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta
uno specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in
relazione a tale specifico elemento.
3) Servizi di consulenza fiscale.
4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale.
I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2010, sono quelli contrattuali, comprensivi di eventuali indicizzazioni ed iva (ma non anche di
spese vive e dell’eventuale contributo di vigilanza).
Tipologia di servizi
Revisione legale
Soggetto che ha
Destinatario
Compensi
erogato il servizio
del servizio
(Euro/migliaia)
KPMG S.p.A
Servizi di attestazione
Servizi di consulenza fiscale
Altri servizi
Totale
206
KStudio Associato
Cassa di Risparmio di Cento SpA
84
Cassa di Risparmio di Cento SpA
-
Cassa di Risparmio di Cento SpA
82
166
Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione Europea
Principio
IFRS 1
IFRS 2
IFRS 3
IFRS 4
IFRS 5
IFRS 6
IFRS 7
IFRS 8
IAS 1
IAS 2
IAS 7
IAS 8
IAS 10
IAS 11
IAS 12
IAS 16
IAS 17
IAS 18
IAS 19
IAS 20
IAS 21
IAS 23
IAS 24
IAS 26
IAS 27
IAS 28
IAS 29
IAS 31
IAS 32
Descrizione
Prima adozione dei principi contabili internazionali
Regolamento omologazione
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
69/2009 – 70/2009 – 494/2009 –
495/2009 – 1136/09
Pagamenti basati sulle azioni
1126/2008 – mod. 1261/2008 –
495/2009
Aggregazioni aziendali
1126/2008 mod. 495/2009
Contratti Assicurativi
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
494/2009 – 1165/2009
Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate
1126/2008 –
mod. 1274/2008 – 70/2009 - 494/2009
Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie
1126/2008
Strumenti finanziari: informazioni integrative
1126/2008 - mod. 1274/2008 –
70/2009 – 824/2009 – 1165/2009
Settori operativi
1126/2008 – mod. 1274/2008
Presentazione del bilancio
1274/2008 – mod. 53/2009 –
70/2009 – 494/2009
Rimanenze
1126/2008 - 70/2009
Rendiconto finanziario
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009 – 494/2009
Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009
Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio
1126/2008 – mod. 1274/2008
– 70/2009
Commesse a lungo termine
1126/2008 - mod. 1274/2008
Imposte sul reddito
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
495/2009
Immobili, impianti e macchinari
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009 – 495/2009
Leasing
1126/2008
Ricavi
1126/2008 – mod. 69/2009
Benefici per i dipendenti
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009
Contrabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
1126/2008 –
sull’assistenza pubblica
mod. 70/2009
Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
69/2009 - 494/2009
Oneri finanziari
1260/2008 – mod. 70/2009
Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
mod. 622/10
Fondi di previdenza
1126/2008
Bilancio consolidato e separato
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
69/2009 – 494/2009
Partecipazioni in collegate
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009 – 494/2009 -495/2009
Informazioni contabili in economie iperinflazionate
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009
Partecipazioni in joint venture
1126/2008 – mod. 70/2009 - 494/2009
Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
53/2009 – 70/2009 – 494/2009 –
495/2009 – 1293/2009
207
IAS 33
Utile per azione
IAS 34
Bilanci intermedi
IAS 36
Riduzione durevole di valore delle attività
IAS 37
Accantonamenti, passività e attività potenziali
IAS 38
Attività immateriali
IAS 39
Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione
IAS 40
Investimenti immobiliari
IAS 41
Agricoltura
IFRIC 1
IFRIC 2
IFRIC 4
IFRIC 5
IFRIC 6
IFRIC 7
IFRIC 8
IFRIC 9
IFRIC 10
IFRIC 11
IFRIC 12
IFRIC 13
IFRIC 14
IFRIC 15
208
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
494/2009 – 495/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009 – 495/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
69/2009 – 70/2009 – 495/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
495/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009 – 495/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
53/2009 – 494/2009 – 495/2009 –
824/2009 – 839/2009 – 1171/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
70/2009
INTERPRETAZIONI
REGOLAMENTO OMOLOGAZIONE
Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini e passività similari
1126/2008 – mod. 1274/2008
Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili
1126/2008 – 53/2009
Determinare se un accordo contiene un leasing
1126/2008
Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti,
ripristini e bonifiche ambientali
1126/2008
Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
1126/2008
Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello
1126/2008 –
IAS 29 - Informazioni contabili in economie iperinflazionate
mod. 1274/2008 – 53/2009
Ambito di applicazione dell’IFRS 2
1126/2008 – 632/2010
Rivalutazione dei derivati incorporati
1126/2008 mod. 495/2009 –
1171/2009
Bilanci intermedi e riduzione durevole di valore
1126/2008 – mod. 1274/2008
Operazioni con azioni proprie e del gruppo
1126/2008
Accordi per servizi in concessione
254/2009
Programmi di fidelizzazione della clientela
1262/2008
IAS 19 – il limite relativo a un’attività a servizio di un piano
a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minima e la
loro iterazione.
1263/2008 – mod. 1274/2008
Accordi per la costruzione di immobili
636/2009
IFRIC 16
IFRIC 17
IFRIC 18
SIC 7
SIC 10
SIC 12
SIC 13
SIC 15
SIC 21
SIC 25
SIC 27
SIC 29
SIC 31
SIC 32
Coperture di investimenti netto in una gestione estera
460/2009
Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide
1142/09
Cessioni di attività da parte della clientela
1164/09
Introduzione dell’euro
1126/2008 – mod. 1274/2008 –
494/2009
Assistenza pubblica - Nessuna specifica relazione
alle attività operative
1126/2008 – mod. 1274/2008
Consolidamento - Società a destinazione specifica (società veicolo)
1126/2008
Imprese a controllo congiunto - Conferimento in natura da parte
dei partecipanti al controllo
1126/2008 – mod. 1274/2008
Leasing operativo - incentivi
1126/2008 – mod. 1274/2008
Imposte sul reddito - Recupero delle attività rivalutate
non ammortizzabili
1126/2008
Imposte sul reddito - Cambiamenti di condizione fiscale di
un’impresa o dei suoi azionisti
1126/2008 – mod. 1274/2008
La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma
legale del leasing
1126/2008
Informazioni integrative - Accordi per servizi in concessione
1126/2008 – mod. 1274/2008
Ricavi - Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari
1126/2008
Attività immateriali - Costi connessi ai siti web
1126/2008- mod. 1274/2008
209
211
Relazione del
Collegio Sindacale
al bilancio
dell’esercizio
2010
213
Signori Azionisti,
il progetto di bilancio posto alla Vostra attenzione, rappresenta le risultanze
dell’esercizio 2010.
Nel corso dell’anno appena trascorso, il prodotto interno lordo mondiale ha
nuovamente raggiunto i livelli precedenti la crisi. Tale crescita è collegabile,
in primo luogo, alla produttività delle economie dei Paesi emergenti, mentre quelle occidentali hanno evidenziato tassi di sviluppo nettamente inferiori.
L’economia dell’Unione Europea, in particolare, è stata rallentata da forti
disallineamenti nei conti pubblici di alcuni Paesi.
La ricomposizione tra esportazioni e domanda interna, avvenuta negli ultimi
anni, ha dato all’Italia una struttura più bilanciata, diventando altresì un’importante fonte di crescita per i partner commerciali esteri, in primis Stati Uniti
e Germania.
Nel 2010 l’Italia ha visto un recupero del prodotto interno lordo, in aumento dell’1,3%, dopo la forte flessione del 2009. Il miglioramento congiunturale ha tratto beneficio dalla domanda proveniente da alcuni importanti partner europei e dalle economie emergenti. Ciò si è tradotto in un conseguente aumento delle esportazioni (+8%).
Verso la fine dell’esercizio si è registrato un consistente aumento dell’inflazione (+4,8% a dicembre, a fronte del -0,1% di fine 2009), che ha favorito
l’adozione da parte delle Autorità monetarie di una serie di misure restrittive sui tassi di interesse.
I consumi, invece, hanno fatto registrare solo timidi miglioramenti rispetto al
precedente esercizio. Tanto è da collegare anche alla diminuzione del numero degli occupati.
A tal proposito, il tasso di disoccupazione si è attestato, nel 2010, all’8,6%
(8,4% nel 2009).
Molte aziende, presenti sul nostro territorio, hanno continuato ad avvalersi
dell’istituto della cassa integrazione guadagni (CIG), e ben poche sono state
in grado di riassumere personale dipendente.
Il tasso di inflazione tendenziale dell’area Euro è risalito al 2,1% (1% nel
2009).
In questo scenario, ed in considerazione del moderato rischio inflazionistico,
la BCE ha mantenuto per tutto l’esercizio il tasso d’interesse di riferimento al
livello dell’1%.
Con riferimento al tasso di cambio, l’euro si è indebolito rispetto alle principali valute.
I mercati finanziari, nel 2010 sono stati caratterizzati da momenti di particolare volatilità a seguito dell’emergere delle tensioni sui debiti sovrani
Europei, dovute alla crisi in cui si sono trovati alcuni Paesi, quali Grecia,
Irlanda, Portogallo e Spagna.
In questo contesto, i mercati obbligazionari sono stati caratterizzati da un
215
allargamento degli spread praticati da tali Paesi rispetto al decennale governativo tedesco, che rappresenta il tasso di riferimento europeo.
Il Sistema Bancario, in particolare, sta soffrendo oggi di una accentuata crisi
di liquidità e di problematiche inerenti alla patrimonializzazione degli stessi
istituti di credito.
In questo ambito di oggettive difficoltà, come già detto riscontrabili anche tra
gli operatori del settore finanziario, le scelte operate dal management della
Vostra Banca sono state mirate al raggiungimento di una migliore efficienza,
con l’obiettivo di razionalizzare, in modo significativo, un contenimento dei
costi gestionali, ed operando con un occhio di riguardo verso le realtà economiche impegnate “sul territorio”, soprattutto quelle ritenute in grado di
dimostrare qualità tali da poter superare il particolare momento di difficoltà.
L’atteggiamento di fiducia manifestato nei confronti del mercato di riferimento, ha reso necessaria, anche nell’esercizio in esame, l’appostazione di rettifiche adeguate alla valutazione dei rischi collegati alle insolvenze; il Vostro
Istituto ha comunque sempre operato, nel complesso, con prudenza.
Con la medesima accortezza, sono avvenute le negoziazioni operate sugli
investimenti finanziari. Tanto è che la Banca è assolutamente priva di strumenti cosiddetti “tossici”, ed il risultato positivo derivante da tale attività ha
contribuito ad attenuare le negatività complessive, dettate in modo particolare dalla riduzione dei tassi d’interesse e dalle predette necessarie rettifiche
nel comparto crediti.
Anche nel 2010, il settore creditizio ha assistito al proliferare della normativa ad esso dedicata, emanata sia da parte dei legislatori nazionali, che di
quelli internazionali.
Fra le principali novità vanno necessariamente ricordate:
• il regolamento Consob relativo alle operazioni con parti correlate, a fronte del quale la Banca d’Italia ha emanato apposito documento di consultazione;
• l’entrata in vigore dei nuovi parametri di Basilea III, non solo con le correlate scadenze distribuite nel decennio, ma anche con le nuove norme da
attuare immediatamente quali, ad esempio, quelle riguardanti i presìdi ed
i doverosi test sulla liquidità;
• le norme relative alla corretta gestione delle operazioni di credito ai consumatori e sulla mediazione creditizia, emanate a corredo delle disposizioni in tema di Trasparenza;
• le ulteriori novità ed i dovuti chiarimenti operati dalla Vigilanza in tema di
antiriciclaggio, ambito nel quale si è resa necessaria l’istituzione di un presidio funzionale proprio.
La nostra relazione, come negli anni precedenti, è suddivisa in due parti: la
prima tratta del Bilancio d’esercizio, dei relativi allegati e della Relazione
sulla Gestione redatta dal Consiglio di Amministrazione, mentre la seconda
informa sulle attività di vigilanza e controllo svolte dal Collegio sull’osservanza delle norme, sulla corretta amministrazione e sull’adeguatezza degli
assetti organizzativi, con particolare riferimento a quelli di controllo.
216
Il nostro compito è stato svolto attraverso la partecipazione a tutte le riunioni
del Consiglio di Amministrazione, oltre alle 26 verifiche ed alle specifiche analisi di temi trattati dalle strutture aziendali. Tutte le attività sono state poste in
essere con la fattiva collaborazione delle Funzioni interne di controllo della
Banca.
Sul Bilancio e la Relazione sulla Gestione
Il Consiglio di Amministrazione, nei termini di legge, ha messo a nostra disposizione il progetto di Bilancio dell’Esercizio chiuso al 31/12/2010, che in questa sede viene sottoposto alla Vostra approvazione, unitamente alla Relazione
sulla Gestione, entrambi oggetto di giudizio da parte della Società di Revisione
incaricata; quest’ultima, peraltro, è variata proprio nel corso dell’esercizio trascorso, giuste delibere adottate dall’Assemblea dei Soci tenutasi il 29 aprile
2010. Dopo un ventennio di incarichi di revisione affidati a “Reconta Ernst &
Young”, il Collegio ha ritenuto opportuno proporre – ai sensi della nuova normativa sulla revisione legale dei conti che assegna tale prerogativa al Collegio
Sindacale, anziché al Consiglio di Amministrazione – di affidare tale incarico
alla società “KPMG S.p.A.”.
In questo primo esercizio, dopo aver operato approfondite analisi derivanti
anche dalla necessità di conoscere appieno le modalità operative della Vostra
Banca, KPMG ha espresso il proprio giudizio sul Bilancio d’Esercizio, senza
formulare alcun rilievo, riserva od eccezione.
Questo Collegio si è sempre rapportato, con la società di revisione, ricevendo
sostanziali riscontri positivi sulla gestione della Banca.
Il Bilancio d’esercizio è stato redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, emanati dallo IASB ed omologati dalla Commissione
Europea, ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19/7/2002.
Esso è composto da cinque documenti distinti: lo stato patrimoniale, il conto
economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il rendiconto
finanziario e la nota integrativa.
Lo Stato Patrimoniale può essere così sintetizzato:.
Attività
Passività e Fondi
Patrimonio Netto
Utile dell’esercizio
2.440.644.103
2.253.767.507
182.863.533
4.013.063
L’utile netto d’esercizio, pari ad euro 4.013.063, è evidenziato nel Conto
Economico, del quale, di seguito, riepiloghiamo le poste più significative:
Margine di intermediazione
Costi, spese diverse e rettifiche
Utile ordinario
Imposte
Utile netto
73.977.324
64.704.261
9.273.063
5.260.000
4.013.063
217
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ha
rilasciato la propria attestazione di adeguatezza e conformità, così come
previsto dalla normativa vigente.
La Nota Integrativa contiene tutte le informazioni richieste dalle disposizioni normative in materia. In particolare, sia nel commento allo Stato
Patrimoniale che al Conto Economico, sono esaurientemente esposti i
princìpi contabili utilizzati per la redazione del bilancio ed i criteri impiegati per la valorizzazione delle poste, adottati nell’ottica della continuità
aziendale in applicazione dei principi di competenza, rilevanza e significatività dell’informazione contabile.
Non sono presenti poste identificative di costi capitalizzati, come del resto
già verificatosi nell’esercizio precedente.
Ove necessario, abbiamo espresso il nostro consenso in ordine ai criteri
di valutazione applicati alle immobilizzazioni immateriali.
Inoltre, abbiamo prestato particolare attenzione alla corretta informazione in merito alle operazioni con le parti correlate, soprattutto a partire dal
dicembre 2010, con l’entrata in vigore di parte degli adempimenti previsti dal regolamento Consob 17221.
La Relazione sulla Gestione, a nostro avviso, è esaustiva e rispondente ai
requisiti di completezza e chiarezza; non abbiamo alcun rilievo da formulare in merito all’osservanza delle norme di legge.
Egual parere è stato manifestato dalla Società di Revisione nel giudicare
la coerenza della Relazione sulla Gestione con il Bilancio, avvenuta nel
rispetto delle normative in vigore.
Tra i fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio, riteniamo
opportuno segnalare:
• La riorganizzazione della struttura aziendale, avvenuta tramite la costituzione di due nuove vice-direzioni generali: quella commerciale, e
quella amministrativa. Dall’istituzione delle citate vice direzioni, si confida ne possa derivare, a favore del Vostro Istituto, un apporto consistente nelle proprie aree operative, con conseguente supporto al
Direttore Generale.
• La rivisitazione del sistema dei controlli, con la collocazione di una
nuova professionalità che ha assunto la responsabilità della funzione di
Compliance, coadiuvata da una società di consulenza, alla quale è
stata affidata tale funzione, con espresso benestare del Collegio scrivente.
• Il perfezionamento dell’offerta pubblica di scambio avente ad oggetto
le polizze Index Linked che avevano quale sottostante titoli di banche
islandesi. Tale iniziativa è stata posta in essere nell’esclusivo interesse
della Clientela, verso la quale il Vostro Istituto manifesta una responsabile attenzione.
218
Sull’Attività di vigilanza
Nel corso delle nostre partecipazioni a tutte le riunioni del Consiglio di
Amministrazione, abbiamo potuto constatare che le attività svolte sono improntate al rispetto dei principi della corretta amministrazione, di tutela del patrimonio della Banca, nonché conformi a leggi, regolamenti esterni e, sostanzialmente, anche ai codici di autoregolamentazione che l’Organo Amministrativo
si è imposto.
Seguendo il piano di lavoro adottato nell’esercizio, abbiamo intrattenuto continui rapporti con il Direttore Generale ed il Presidente del Consiglio di
Amministrazione, informandoli costantemente in ordine allo svolgimento della
nostra attività di vigilanza e verificando, anche in occasione della nostra partecipazione alle sedute consiliari, il perseguimento dell’obiettivo di separare le
decisioni strategiche da quelle gestionali/operative.
I Sindaci, come previsto dalle vigenti normative, durante l’anno hanno pianificato gli incontri con i Revisori, al fine di ottenere un ampio confronto in merito
all’andamento della situazione contabile ed alla valutazione dei rischi. Hanno,
inoltre, vigilato sull’impostazione generale assegnata al bilancio, nonché sulla
conformità della sua struttura e dell’applicazione dei criteri predefiniti ed alla
legge. A tal riguardo, non sono state rilevate osservazioni da formulare.
Il Collegio ha dedicato particolare attenzione, nonché fornito il proprio supporto consultivo, alla procedura di costituzione del Comitato degli Amministratori
indipendenti, richiesto dalla già citata normativa Consob (regolamento 17221)
sulla gestione delle operazioni con parti correlate.
In considerazione dell’obbligatorietà istitutiva del predetto Organo, ai fini della
corretta applicazione della normativa, il Consiglio di Amministrazione, con
nostro parere favorevole, ha deciso di utilizzare ai fini della verifica di indipendenza degli Amministratori che nel continuo deve operare al proprio interno ai
sensi delle disposizioni di vigilanza in tema di governo societario del 4 marzo
2008, i parametri che vi verranno proposti per la delibera prevista dallo
Statuto. Qualora l’Assemblea fosse in disaccordo con la proposta di tali parametri, il Consiglio dovrà individuarne altri e convocare un’assemblea straordinaria, ovvero applicare i nuovi parametri fino alla successiva riunita in sede
ordinaria. La verifica della permanenza degli Amministratori indipendenti, nel
ruolo definito, nel prosieguo dell’esercizio in corso, sarà oggetto della nostra
supervisione.
Ancora in tema di governance, il Collegio ha verificato la corretta applicazione delle norme in materia di politiche di remunerazione; argomento, questo,
all’ordine del giorno della presente e delle prossime Assemblee annuali e per il
quale il 30 marzo 2011 sono state promulgate nuove disposizioni di vigilanza
da parte della Banca d’Italia, tali da compendiare tutte le norme ed i chiarimenti emanati nel corso del 2009. Sul tema segnaliamo, in particolare, che la determinazione dei compensi non prevede, allo stato attuale, una remunerazione in
strumenti finanziari ma, sia per gli Amministratori che per i Sindaci, è previsto
un onorario fisso da Voi deciso.
219
Inoltre, la determinazione della remunerazione variabile prevista per il Direttore
Generale è stata legata ad obiettivi di medio periodo, oltre che di gestione del
rischio e patrimoniali, e non solo prettamente commerciali.
Il Collegio ha costantemente monitorato il funzionamento del sistema dei controlli della Banca e, in particolare, l’adeguatezza delle Funzioni che vi presiedono, dando enfasi alle attività di controllo del rischio di credito, nonché al
monitoraggio e alla gestione del rischio reputazionale, che ha acquisito crescente importanza nel Sistema.
Nell’esercizio trascorso, i Sindaci hanno dedicato specifiche sedute all’analisi
degli output attinenti la predisposizione del resoconto Icaap, verificando la congruità delle valutazioni di rischio effettuate. Allo stesso modo, hanno elaborato
l’analisi della informativa, sulla base del disposto relativo al cosidetto “terzo
pilastro” così come definito dalle norme “Basilea Due” per le istituzioni finanziarie.
Le tematiche legate alla trasparenza ed all’antiriciclaggio sono state spesso
oggetto della nostra analisi. In particolare, relativamente alla evidenza dei fogli
informativi, questo Collegio si è fatto promotore della installazione di apposite
ed idonee apparecchiature elettroniche.
Diamo atto che, nel corso del 2010, sono state effettuate operazioni con parti
correlate, sulle quali il Consiglio di Amministrazione ha dato informativa nella
Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa. In merito alle obbligazioni
con esponenti aziendali, il Collegio ha monitorato le operazioni poste in essere, verificando che l’Esecutivo ha affrontato il tema con particolare prudenza,
anche nei casi di dubbia interpretazione.
In merito alle tipologie di attività sopra descritte, poste in essere nell’esercizio
2010, abbiamo accertato l’assenza di operazioni atipiche o inusuali, che possano suscitare dubbi sulla correttezza e completezza dell’informazione, su conflitti d’interesse, sull’attenzione alla salvaguardia del patrimonio aziendale.
Il Collegio ha più volte sottolineato l’importanza di un continuo ed attento presidio, da parte della struttura, del rischio operativo presente nelle eventuali errate segnalazioni all’Erario, sempre maggiormente impellenti. Considerati i volumi dei dati e delle comunicazioni gestite, possibili errori possono comportare
sanzioni di rilievo, anche solo per aspetti formali.
Come già ripetuto, il tema dell’antiriciclaggio è stato, per il Collegio, oggetto di
attenzioni prioritarie. In particolare, si è provveduto a sollecitare le singole filiali alla raccolta del documento di “adeguata verifica”, che fra l’altro è stato
espressamente richiesto alla clientela stessa, tramite lettera inviata a mezzo
posta.
Il Collegio è soddisfatto della costante attenzione posta, sia da parte della
Revisione Interna che delle altre Funzioni di controllo, a detta normativa, agli iter
di formazione posti in essere, ed al costante apporto consulenziale alla Rete.
220
Abbiamo verificato che, secondo quanto disposto dal D.Lgs n°196/2003
“Codice in materia di protezione dei dati personali”, entrato in vigore nel gennaio 2004, il Documento Programmatico sulla Sicurezza è stato redatto nei termini di legge. Il Consiglio di Amministrazione ne ha preso atto nella propria
seduta del 5 aprile 2011.
Relativamente ai contenziosi sorti e/o in essere, il Collegio Vi evidenzia che gli
stessi sono costantemente monitorati e dettagliatamente esposti nella Relazione
sulla Gestione predisposta dagli Amministratori.
Nel corso del 2010 si è tenuta una visita ispettiva, operata dall’Agenzia delle
Entrate e finalizzata alla verifica della fiscalità degli accantonamenti effettuati
in sede di prima applicazione IAS; tale verifica è stata eseguita presso un
numero rilevante di Banche utilizzatrici dei servizi informatici prestati da
“Cedacri”. A seguito di tale ispezione, sono emerse alcune contestazioni alle
quali gli Amministratori hanno ritenuto di aderire, usufruendo delle agevolazioni concesse, tramite il versamento di euro 504.276 tra sanzione ed interessi.
Il Collegio Sindacale ha espresso il proprio parere relativamente agli argomenti trattati dal Consiglio di Amministrazione, sia quando espressamente previsto
dalla normativa, sia quando richiesto dagli Amministratori.
Abbiamo effettuato controlli specifici, prevalentemente orientati al rischio di credito, sia nel corso delle visite effettuate direttamente in filiale (n. 4), sia nelle
analisi eseguite presso l’unità Controlli e l’Area Crediti (n. 3), richiedendo al
Consiglio di Amministrazione ed all’esecutivo un atteggiamento particolarmente attento nell’analisi delle posizioni, e riscontrandone il positivo operato degli
stessi in termini di rigore applicato.
L’affidabilità del sistema amministrativo/contabile, atto alla corretta rappresentazione dei fatti di gestione, è stata valutata attraverso alcuni incontri con il
responsabile e gli addetti dell’unità Pianificazione e Bilancio nonché, come
detto, con la Società di Revisione.
Allo stesso modo quella relativa al sistema informatico è stata verificata utilizzando i dati e le notizie elaborate dalla Società “Ernst & Young”, alla quale la
Cassa di Risparmio di Cento - come altre banche consorziate in Cedacri - ha
affidato il controllo dell’outsourcer informatico.
Esprimiamo la nostra piena soddisfazione per l’attività posta in essere dalla
funzione di Revisione Interna, costantemente collaborativa e costruttiva nel rapporto con il Collegio. Allo stesso modo, valutiamo positivo l’apporto delle altre
funzioni di controllo ed in particolare del Risk Management che, come del resto
la Revisione Interna, data la professionalità dei propri operatori, agisce anche
in outsourcing per il Banco delle Tre Venezie.
Anche nel corso dell’esercizio in esame, la gestione ed il monitoraggio del
rischio reputazionale è stata oggetto di costante attività degli Organi sociali e
delle Funzioni preposte.
Non risultano pervenute segnalazioni di gravi infrazioni a quanto disposto dal
Codice Etico.
221
Nel corso del 2010, l’Organismo di Vigilanza e Controllo ha fornito costanti stimoli all’attivazione e alla progettazione del modello di organizzazione e gestione, richiesto dal d.lgs. 231/2001, intervenendo anche nella sua realizzazione,
peraltro rallentata dalla continua emanazione di nuove norme.
Nell’esercizio in corso, questo Collegio si impegnerà ad incrementare le occasioni di incontro e di confronto con tale Organismo.
Abbiamo accertato che la Vostra Banca non è soggetta ad alcuna attività di
direzione e coordinamento da parte di società o enti terzi, ai sensi dell’art.
2497 e seguenti del Codice Civile.
Possiamo affermare che, dalle nostre verifiche, non sono emersi atti o fatti di
significatività tale da imporre la segnalazione agli Organi competenti, né sono
intervenute denunce ex art. 2408 del Codice Civile.
Vi confermiamo, quindi, che sulla base delle verifiche e dei controlli eseguiti, nel
corso del 2010 l’attività sociale si è svolta nel rispetto della Legge e dello
Statuto, in ottica di continuità aziendale, e che nessun fatto censurabile, omissione o irregolarità, da segnalare agli Organi competenti, sono stati rilevati dal
Collegio Sindacale della Vostra Banca.
Vi segnaliamo, infine, che non abbiamo riscontrato irregolarità ai sensi dell’art.
149 comma 3 del TUF.
Signori Azionisti,
in relazione a quanto esposto, Vi invitiamo ad approvare il Bilancio dell’esercizio 2010, così come predisposto dal Consiglio di Amministrazione, ed esprimiamo parere favorevole in merito alla proposta di destinazione dell’utile
d’esercizio pari ad € 4.013.063, che consiste nel destinare:
-
quanto ad € 200.653 a riserva legale;
quanto ad € 401.306 a riserva statutaria;
quanto ad € 2.102.984 a riserva straordinaria
quanto ad € 1.308.119 agli azionisti in distribuzione di un dividendo unitario di € 0,10 per azione.
Concludiamo rivolgendo un sentito ringraziamento al Consiglio di
Amministrazione, alla Direzione ed a tutto il Personale della Cassa di Risparmio
di Cento, per la fattiva collaborazione ricevuta nel corso delle nostre attività.
Cento (FE), li 14 aprile 2011.
Il COLLEGIO SINDACALE
Dott. Domenico Livio Trombone
Dott. Massimo Calanchi
Dott. Dario Alessio Taddia
222
223
224