Relazioni e Bilancio - Cassa di Risparmio di Cento
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Relazioni e Bilancio - Cassa di Risparmio di Cento
Relazioni e Bilancio 2010 Coordinamento a cura del Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne Impaginazione e stampa: SATE srl - Ferrara Maggio 2011 2 CASSA DI RISPARMIO DI CENTO SPA Presidente Carlo Alberto Roncarati Direttore Generale Ivan Damiano Consiglio di Amministrazione Carlo Alberto Roncarati Presidente Mauro Manuzzi Vice Presidente Antonino Balboni Consigliere Luigi Chiari Consigliere Paolo Martinelli Consigliere Ugo Poppi Consigliere Vincenzo Tassinari Consigliere Collegio Sindacale Domenico Livio Trombone Presidente Massimo Calanchi Sindaco Effettivo Dario Alessio Taddia Sindaco Effettivo Società di Revisione KPMG S.p.A. 3 ASSETTO SOCIETARIO al 31/12/2010 n° azioni 6.722.291 2.046.000 4.312.902 13.081.193 Fondazione Cassa di Risparmio di Cento Holding "Cassa di Risparmio di Cento" Privati (n. 6.250 circa) Totale % 51,39 % 15,64 % 32,97 % 100,00% Fondazione Cassa di Risparmio di Cento 51,4% Holding "Cassa di Risparmio di Cento" 15,6% Privati 33,0% 4 ARTICOLAZIONE TERRITORIALE al 31 dicembre 2010 SEDE E DIREZIONE GENERALE FILIALI (48) Provincia di Ferrara (n.21) Provincia di Bologna (n.17) Provincia di Modena (n.10) Cento (Fe) - via Matteotti, 8/b tel. 051/68.33.111 - fax 051/68.33.443 www.crcento.it [email protected] Cento – sede di Cento Cento - agenzia di città n.1 Cento - agenzia di città n.2 Cento – agenzia di città n.3 Alberone Bondeno Casumaro Coronella Dodici Morelli Dosso Ferrara Ferrara Est Ferrara Sud Ferrara4 Ferrara5 Mirabello Poggio Renatico Renazzo Sant'Agostino San Carlo Vigarano Mainarda Bologna Bologna DueTorri Bologna Murri Castello d'Argile Casalecchio di Reno Castel Maggiore Crevalcore Galliera - San Venanzio Lippo di Calderara di Reno Ozzano dell’Emilia Pieve di Cento Stiatico San Giovanni in Persiceto San Lazzaro di Savena San Matteo della Decima San Pietro in Casale Venezzano Modena ModenaDue ModenaTre Castelfranco Emilia Campogalliano Finale Emilia Massa Finalese Nonantola Rami-Ravarino Sassuolo 5 AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA Pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino del 29 marzo 2011. CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA I Signori Azionisti sono convocati in assemblea Ordinaria e Straordinaria in prima convocazione il giorno 29 aprile 2011, alle ore 15.30, presso il Centro Polifunzionale Pandurera in Cento (Fe), Via XXV Aprile n. 11, ed, eventualmente, in seconda convocazione il giorno 30 aprile 2011, alle ore 15.30, presso la sede legale della Società in Cento (Fe), sala di rappresentanza con ingresso da corso del Guercino n. 32, per la trattazione del seguente ORDINE DEL GIORNO Parte Ordinaria: 1) Bilancio al 31 dicembre 2010 e deliberazioni relative; 2) Informativa sull’attuazione delle politiche di remunerazione adottate nell’esercizio 2010. Approvazione, ai sensi dell’art. 6 dello Statuto sociale, delle politiche di remunerazione per l’anno 2011 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla Società da rapporto di lavoro subordinato; 3) Quantificazione dei limiti previsti dall’art. 12, comma 3, II alinea, del vigente Statuto sociale per la determinazione dei requisiti di indipendenza dei Consiglieri di Amministrazione. Parte Straordinaria: 1) Modifiche agli articoli 7 e 20 del vigente Statuto sociale. Cento, 22 marzo 2011 p. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IL PRESIDENTE Dott. Carlo Alberto Roncarati SINTESI DELLE DELIBERAZIONI L’Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. ha avuto luogo il 29 aprile 2011, presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Carlo Alberto Roncarati. Sono intervenuti n. 153 Soci portatori di n. 10.406.708 azioni pari al 79,55% del capitale sociale. L’Assemblea ha deliberato: • di approvare il bilancio della Società chiuso al 31 dicembre 2010 ed il riparto dell’utile nella formulazione proposta dal Consiglio di Amministrazione, con pagamento del dividendo di Euro 0,10 per azione a decorrere dal 31 maggio 2011; • di approvare, ai sensi dell’art. 6 dello statuto sociale, le politiche di remunerazione per l’anno 2011 a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei dipendenti e dei collaboratori non legati alla società da rapporto di lavoro subordinato; • di quantificare i limiti previsti dall’art. 12, comma 3, II alinea, del vigente Statuto sociale per la determinazione dei requisiti di indipendenza dei Consiglieri di Amministrazione, stabilendo che non è considerato indipendente l’amministratore che sia legato alla Società, anche indirettamente e/o per il gruppo di riferimento: a) da affidamenti con importo complessivo dell’accordato superiore all’1,5% del patrimonio di vigilanza della Banca, nonché b)da contratti di consulenza professionale per un importo complessivo superiore allo 0,01% del patrimonio di vigilanza; • di modificare gli articoli 7 e 20 del vigente Statuto sociale. 6 Indice generale Relazione del Consiglio di amministrazione pag. 9 Schemi del Bilancio di Impresa pag. 61 Nota Integrativa pag. 69 Allegati pag. 197 Relazione del Collegio sindacale pag. 213 7 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione 9 Signori azionisti, La Cassa chiude il 2010 con un utile netto di 4,013 milioni di euro, un risultato soddisfacente poiché conseguito in un contesto macroeconomico caratterizzato dal perdurare degli effetti della crisi e in un mercato finanziario tuttora condizionato da elementi di forte incertezza. Al calo dei ricavi, conseguenza della negativa congiuntura, si è fatto fronte con un’incisiva politica di contenimento, efficientamento e controllo dei costi giunti ad un livello difficilmente comprimibile in maniera sostanziale. La diminuzione dei margini di interesse è stata mitigata dalla crescita dei margini da servizi per commissioni che, in misura preponderante, non provengono da rapporti con Clientela Retail; tutto ciò per una precisa scelta volta a non penalizzare la fascia più debole dell’Utenza Bancaria. La strategia di fondo era volta in primo luogo a salvaguardare il patrimonio evitando rischi che avrebbero potuto avvitarsi pericolosamente in un quadro esterno di grande difficoltà. Il presente scenario caratterizzato dalla forte crescita delle Sofferenze mai si era verificato in presenza di tassi tanto bassi inibendo la possibilità di ammortizzarne gli effetti. Le Sofferenze sono dunque inevitabilmente cresciute ma permangono molto frazionate ed in preponderante misura garantite da ipoteche, mentre gli incagli stanno rallentando lasciando presagire un miglioramento generale del quadro di riferimento. La Raccolta totale è stata condizionata da un calo generalizzato della produzione di ricchezza da parte del sistema che non ha dunque consentito a imprese e famiglie la creazione di un maggior flusso di risparmio. I buoni risultati offerti dalla Raccolta gestita hanno inevitabilmente sottratto percentuali alla Raccolta diretta che ha dunque registrato un calo. Quanto ai volumi, l’esercizio vede la Raccolta diretta attestarsi a 1.916,3 milioni di euro in calo del 3,6% rispetto al 2009. La contrazione è dovuta alla volontà di non rincorrere il mercato che, per effetto “rarità” della raccolta, ha visto un significativo aumento del relativo costo sia per la componente a breve che a medio lungo periodo. In tale situazione la Raccolta a vista/breve è diminuita di 64,3 milioni di euro pari a -5,7%; ha tenuto invece la Raccolta a scadenza (-7,2 milioni di euro pari a -0,8%). Gli sforzi commerciali sono stati rivolti alla Raccolta indiretta che cresce di 106,8 milioni di euro (corrispondenti a +6%) e si attesta a 1.899,7 milioni di euro. Particolarmente soddisfacente la crescita del Risparmio gestito (+93 milioni di euro, pari al +12,4%). Gli Impieghi per cassa verso clientela ordinaria assommano a 1.923,2 milioni di euro (+4,3% rispetto al 2009). La componente di medio lungo termine si attesta a 1.315,2 milioni di euro (+71,6 milioni di euro pari al +5,8% rispetto al 2009) e rappresenta il 68,4% dei crediti verso la clientela (era il 67,5% nel 2009); più contenuto invece l’aumento degli utilizzi a breve termine (+8,4 milioni di euro pari a +1,4%) che raggiungono, a fine anno, i 608 milioni di euro. Il calo dei fatturati delle imprese e le esigenze di consolidamento dei debiti hanno influenzato l’evoluzione dei suddetti aggregati. Come riflesso del momento economico particolarmente negativo, le Attività deteriorate nette raggiungono 127,1 milioni di euro, aumentando nel 2010 di 33,1 milioni di euro (+35,2%). L’incidenza dei crediti anomali sul totale dei crediti per cassa sale così al 6,6%; era il 5,1% nel 2009. 11 Quanto al Conto economico al 31/12/2010, il margine di interesse, pari a 48,1 milioni di euro, evidenzia un calo del 10,8% rispetto al 2009, principalmente dovuto al basso livello dei tassi che ha comportato l’erosione di gran parte degli spread, soprattutto della Raccolta. Crescono le Commissioni nette che si attestano a 22,3 milioni di euro in deciso aumento sull’anno precedente (+ 9,9%) ed invertono la tendenza rispetto al 2009. Le attività del comparto “finanza” hanno generato ricavi netti per 3,33 milioni di euro; nel 2009 il dato era pari a 4,85 milioni di euro. Il risultato è stato ottenuto in mercati estremamente volatili operando su obbligazioni governative e bancarie che rappresentano la quasi totalità del portafoglio titoli di proprietà. Il margine di intermediazione lordo raggiunge così i 74 milioni di euro (- 6 milioni di euro rispetto al 2009, pari ad un calo del 7,5%). Il quadro economico negativo ha comportato una crescita delle rettifiche nette a seguito del deterioramento dei crediti per 3,5 milioni di euro (+ 26,6% rispetto al 2009). Le spese per il Personale ammontano a 28,8 milioni di euro in calo di 3,2 milioni di euro (- 10% rispetto al 2009). Sono calate anche le altre spese amministrative (-4,2%) attestandosi a 19,1 milioni di euro. I buoni risultati ottenuti evidenziano l’attenzione che la Cassa ha dedicato a queste componenti nello scorso esercizio. Al netto delle imposte sul reddito (il tax-rate è salito dal 49,4% al 56,7%), l’ Utile è pari a 4,013 milioni di euro, inferiore all’anno precedente di 3,1 milioni di euro, ovvero -43,8%. Le dinamiche di risultato economico illustrate determinano la tenuta del Cost Income Ratio al 63,9% (64,6% nel 2009), mentre il ROE (Return On Equity) flette al 2,19% (era il 3,98% nel 2009). Il Consiglio di amministrazione, nel deliberare il progetto di bilancio sopra illustrato, ha altresì assunto la determinazione di proporre all’assemblea dei soci l’assegnazione di un Dividendo pari a € 0,10 per azione (€ 0,20 a valere sull’esercizio 2009) raggiungendo il duplice obiettivo di autofinanziare l’attività caratteristica e rispondere al rafforzamento patrimoniale richiesto al sistema creditizio dall’Organo di Vigilanza. La Cassa presta particolare attenzione ai livelli di patrimonio; gli indicatori lo testimoniano nonostante le recenti modifiche regolamentari, sotto esplicitate. Il core Tier1 Ratio scende dal 9,54% all’ 8,81% e il Total Capital Ratio passa dall’11,70% al 10,66%, ampiamente superiori ai livelli regolamentari vigenti e capienti anche in prospettiva rispetto alle ipotesi introdotte da Basilea III. Il dato incorpora la recente citata modifica regolamentare che eleva l’assorbimento patrimoniale dei crediti ipotecari alle imprese dal precedente 35% al 100%. Questa modifica ha pesato per circa 59 punti base sul Core Tier 1 e per 73 sul Tier 1. I risultati testimoniano le oggettive difficoltà di un contesto complessivo che sta faticosamente risalendo la china dopo una crisi di carattere epocale. In un quadro tanto complesso, la Banca ha comunque ottenuto importanti risultati sia di carattere economico sia in termini di posizionamento nel mercato e nella società di riferimento. Lo conferma, fra l’altro, l’esito di un sondaggio, commissionato da Unindustria Bologna circa la qualità della relazione banca-impresa, secondo il quale la nostra Cassa ha conquistato il primo 13 posto nella speciale graduatoria delle banche che “comprendono il business delle aziende”. E’ un dato molto interessante e importante per tutte le componenti della Banca perché testimonia in maniera inequivocabile che il percorso intrapreso è quello giusto e vede la Cassa sempre di più vicina al mondo dell’impresa, sostenuta sia nei momenti di crescita che in quelli, più difficili, che viviamo oggi. Decisiva si è rivelata la professionalità degli addetti: una qualità che si abbina all’ampia gamma delle opportunità offerte e alle favorevoli condizioni finanziarie. La difesa e l’accrescimento della reputazione costituiscono peraltro uno degli elementi fondanti della nostra Banca. In questa logica si inserisce la decisione strategica, assunta sul finire del 2010 e portata a termine nel febbraio di quest’anno, di restituire il 100% del capitale investito dai clienti titolari delle polizze Index Linked denominate “Eurotrend Everest II”, emesse da Eurovita Assicurazioni S.p.A.; queste polizze erano legate a titoli della banca islandese Kaupthing colpita dalla crisi del 2008. * Con l’assemblea del 29 aprile 2010 la banca ha rinnovato i suoi vertici nominando Presidente Carlo Alberto Roncarati, Vice Presidente Mauro Manuzzi, Consiglieri Antonino Balboni, Luigi Chiari, Paolo Martinelli, Ugo Poppi, Vincenzo Tassinari e nominando componenti del Collegio Sindacale: Presidente Domenico Livio Trombone, componenti Dario Alessio Taddia e Massimo Calanchi (effettivi), Massimo Maiarelli e Giorgio Rusticali (supplenti). Per ciò che concerne gli assetti organizzativi, nel mese di gennaio di quest’anno il Consiglio di amministrazione ha nominato due nuovi vice direttori generali. Si tratta di Luca Turci, con l’incarico di vicario, e di Stefano Aldrovandi. Quarantasette anni, modenese, laurea in Economia e commercio, Turci ha acquisito una lunga esperienza, con responsabilità crescenti presso varie aziende di credito, in particolare nell’area commerciale. Aldrovandi, quarantaquattro anni, di Castelfranco Emilia, è da tempo il responsabile della Direzione Amministrazione e Finanza della Banca. 14 1. IL CONTESTO INTERNAZIONALE, IL MERCATO DOMESTICO, L’ECONOMIA LOCALE Secondo le rilevazioni della Banca d’Italia l’economia mondiale ha registrato nel 2010 un’espansione di 5 punti percentuali dopo il calo dell’anno precedente; la crescita sarà confermata, secondo le previsioni, anche per il 2011. Le prospettive di sviluppo appaiono addirittura più solide rispetto ai mesi precedenti. Si conferma, infatti, la robusta crescita delle economie emergenti e, fra i paesi avanzati, della Germania; migliorano, contestualmente, le valutazioni sulla dinamica dell’economia americana. Nel vertice del Gruppo dei Venti svoltosi a Seul in novembre, i Capi di Stato e di governo hanno approvato un piano di azione, incentrato sul coordinamento delle politiche economiche, volto al perseguimento di una crescita più equilibrata a livello globale. L’inflazione al consumo nei paesi avanzati risente dall’autunno dei rincari delle materie di base, alimentati soprattutto dalla crescente domanda proveniente dalle economie emergenti. Negli ultimi mesi del 2010 i rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine nelle maggiori economie avanzate sono gradualmente aumentati. Dall’inizio di novembre sono tornate a inasprirsi le tensioni sui mercati del debito sovrano di alcuni paesi dell’area dell’euro, dopo un temporaneo allentamento in ottobre. Il PIL dell’area dell’euro è cresciuto dell’ 1,5% con un rallentamento nell’ultima parte del 2010. Il disavanzo pubblico, lievitato in questi anni, dovrebbe finalmente segnare un netto miglioramento mentre il debito pubblico, secondo le previsioni, rallenterà la sua crescita. Gli indicatori sulle aspettative di inflazione a medio termine rimangono coerenti con l’obiettivo di stabilità dei prezzi dell’Eurosistema anche se in gennaio si è assistito ad una fiammata dei prezzi. Quanto al nostro Paese, il tasso di sviluppo è stato dell’1%. Il principale impul- 15 so all’attività economica ha continuato a provenire dalle esportazioni verso le economie emergenti, mentre il contributo della domanda interna, già modesto, si è ridotto. La crisi, secondo molti osservatori, non è del tutto superata e certamente non si tornerà mai più ai livelli precedenti lo tsunami finanziario internazionale. Un dato molto positivo è rappresentato dalla crescita dell’indice di fiducia degli imprenditori. I comportamenti di consumo delle famiglie si confermano improntati alla cautela. In questo difficile contesto produttivo l’occupazione ha confermato nella seconda parte dell’anno una contrazione sia pure lieve. Le previsioni per il biennio 2011-2012 indicano per il nostro Paese un basso ritmo di crescita ed un contestuale incremento dell’inflazione, più accentuato rispetto alle previsioni di pochi mesi fa anche a seguito dei tragici eventi politico-sociali avvenuti nell’Africa del nord che stanno facendo lievitare il costo dell’energia. Al riguardo, secondo una recentissima rilevazione di Bankitalia, un aumento del 20% del prezzo del petrolio determinerebbe una minor crescita di mezzo punto percentuale in tre anni. Ulteriori, forti timori provengono dagli effetti della gravissima situazione nella quale versa il Giappone colpito dal violento sisma e dall’emergenza nucleare. L’Emilia-Romagna ha chiuso il 2010 con il Pil in rialzo dell’1,5%, una percentuale maggiore rispetto alla media nazionale che, come detto, non ha superato l’1%. È questa l’indicazione che emerge dal Rapporto sull’economia regionale 2010 realizzato da Unioncamere e Regione Emilia-Romagna. Un dato positivo, quello del Pil, che induce ad elementi di fiducia in una situazione ancora difficile, con una crisi che continua a fare sentire i suoi effetti, specialmente in termini occupazionali. La nostra regione si contraddistingue per una grande apertura ai mercati esteri: questa caratteristica è tra le cause che l’hanno portata a risentire più acutamente della crisi, ma oggi proprio questa peculiarità sta offrendo maggiori opportunità di ripresa, grazie al recupero del commercio internazionale: l’export emiliano-romagnolo è cresciuto infatti del 16,1%. Si registra poi un accenno di ripresa degli investimenti fissi lordi che registrano un segno positivo (+1,9%), dopo la forte flessione del 2009 e, in misura più contenuta, la lieve risalita dei consumi interni: alla diminuzione di quelli delle Amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni sociali private, si registra infatti un leggero incremento della spesa delle famiglie (+0,8% nel 2010, a fronte del -0,3% del 2009). Per ciò che riguarda l’agricoltura, la Produzione lorda vendibile dell’Emilia Romagna nel 2010 torna a crescere. Dopo il crollo del 10% dello scorso anno, nel 2010 il valore della produzione agricola regionale è risalita di 5,5 punti percentuali, passando da 3.700 ad oltre 3.900 milioni di euro. La crescita del valore è dovuta per buona parte ad una diminuzione generalizzata delle produzioni, in particolare nel settore ortofrutticolo. Tuttavia, l’aumento dei prezzi non sempre ha compensato il calo delle produzioni, per cui i bilanci delle singole imprese agricole sono in sofferenza. Sul versante dell’occupazione, anche il 2011 sarà un anno difficile, con una crescita produttiva modesta i cui effetti positivi saranno ulteriormente attenuati da una prevista ulteriore erosione della base occupazionale (-0,4% atteso nel 2011). 16 Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nei primi dieci mesi del 2010 la Cassa integrazione guadagni è aumentata da 46 milioni di ore del 2009 a quasi 100 milioni di ore (soprattutto per il ricorso alla Cig in deroga). Le misure straordinarie hanno tuttavia consentito di conservare welfare e modello sociale, salvando oltre 60mila posti di lavoro e mantenendo saldo il legame tra imprese e lavoratori. La seconda parte del 2010 conferma per le imprese ferraresi (ma solo per quelle con più di dieci addetti) i lievi segnali di risalita già registrati nei primi sei mesi. Soffrono ancora la piccola impresa (da 1 a 9 addetti) ed, in parte, l’artigianato, che in misura minore possono beneficiare della ripresa in atto dell’export. Quest’ultima si consolida ulteriormente, con una crescita (+35,4%) più che doppia rispetto alla media regionale. Si rimette decisamente in moto anche l’import, seppure in misura meno accentuata. La produzione industriale registra una lieve ripresa nei comparti più “forti” (chimica e mezzi di trasporto) e per la prima volta da lungo tempo, anche nel tessile/abbigliamento. I dati del quarto trimestre scontano un sensibile rallentamento della crescita dei principali indicatori nel manifatturiero. Costruzioni e commercio continuano a registrare dinamiche negative, seppure in lento miglioramento tendenziale. Elementi di criticità sono riconducibili al sistema-credito, sebbene nel terzo trimestre si sia assistito ad una lieve ripresa dei finanziamenti erogati alle imprese, mentre aumentano insolvenze e fallimenti. L’area di operatività della Banca rappresenta, come è noto, un preciso spaccato della realtà economica regionale. L’industria meccanica offre un importante contributo alla creazione del Pil e dunque la crisi di cui è stata vittima ha pesantemente condizionato il risultato complessivo. Ha destato molto interesse l’evoluzione societaria della Vm motori di Cento che nel febbraio di quest’an- 17 no ha ufficializzato una significativa variazione proprietaria; è stato infatti sancito l’ingresso nel capitale della Fiat che ha acquisito il 50% del pacchetto azionario inaugurando così un nuovo capitolo nella ormai lunga storia di questa azienda-simbolo del territorio. La ripresa abbisogna di molteplici interventi legati, anzitutto, a scelte di carattere nazionale come ad esempio riavviare i cantieri pubblici fermi, iniziare e\o proseguire la costruzione di infrastrutture dalla Cispdana alla banda larga. Ma anche creare le reti di impresa; puntare sugli incubatori di azienda; collaborare strettamente con Università e Tecnopoli. 2. L’ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI La crisi iniziata nel 2007 ha avuto origine da politiche monetarie e creditizie eccessivamente espansive, oltre che da una legislazione tesa a favorire l’accesso alla proprietà immobiliare anche da parte di soggetti dal merito di credito inadeguato, soprattutto negli Stati Uniti. Lo scoppio della bolla immobiliare ha fatto emergere l’eccesso di debito accumulato negli anni precedenti e, tramite prodotti finanziari cartolarizzati, ha coinvolto anche i sistemi bancari di Paesi dal settore immobiliare più stabile. Le politiche fiscali e monetarie espansive che sono state implementate nell’ultimo triennio, e in particolare dopo il default di Lehman Brothers nel settembre 2008, non hanno tuttavia agito sulle cause; di conseguenza, parte del debito privato è passato sul bilancio pubblico, soprattutto nei Paesi con le finanze sane prima della crisi. L’espansione dei debiti pubblici ha determinato un aumento del premio per il rischio di credito richiesto agli emittenti sovrani periferici nell’Area Euro, mentre il mercato pare finora non aver preso in considerazione la forte espansione del debito federale e statale degli Stati Uniti. Il 2010 è stato quindi caratterizzato dalle tensioni sul debito sovrano della Grecia, dell’Irlanda e, in misura minore, di Portogallo e Spagna. Ciò ha avuto ripercussioni negative anche sui titoli di Stato italiani, soprattutto negli ultimi due mesi dell’anno. La Grecia, già sotto pressione nel 2009 per via dei dati di finanza pubblica falsi forniti per anni all’Unione europea, è stata oggetto in primavera di un intervento di salvataggio da parte di Unione europea e Fondo Monetario Internazionale. Gli aiuti, inizialmente previsti in 45 miliardi, sono poi stati estesi a 110 miliardi. Anche la scadenza è stata fissata dapprima in tre anni, poi prorogata dal FMI. La difficoltà a trovare un accordo in sede comunitaria per la resistenza della Germania ha reso il salvataggio più oneroso. Secondo molti osservatori, d’altronde, è comprensibile la preoccupazione tedesca di limitare l’azzardo morale da parte dei Paesi con problemi di finanza pubblica. Ue e FMI hanno poi concordato la predisposizione di un fondo triennale con una dotazione massima di 750 miliardi di euro a cui fare ricorso in caso di nuove crisi di emittenti sovrani; crisi che si sono fatte attendere solo alcuni mesi. Nonostante lo stress test promosso a luglio dalle autorità di vigilanza europee avesse fatto emergere che solo 7 delle principali 91 banche conti- 18 Assemblea dei Soci. Il Tavolo di presidenza. Assemblea dei Soci. L’intervento del Presidente Carlo Alberto Roncarati. Assemblea dei Soci. L’intervento del Direttore generale Ivan Damiano. 19 nentali avessero carenza di capitale (5 banche spagnole, una tedesca e una greca), durante l’ultimo trimestre il governo irlandese ha dovuto salvare dal fallimento le principali banche domestiche. Ciò ha determinato un forte aumento del premio per il rischio di credito sul debito pubblico, inducendo il governo di Dublino a chiedere l’aiuto da parte di Ue e FMI. Da fine 2010 è decisamente precaria anche la situazione del Portogallo, mentre Spagna e Italia hanno per ora subito un aumento del costo del debito inferiore, ancorché lo spread sui Bund tedeschi sia ai massimi da quando fu introdotto l’euro (con punte di 200 punti base per l’Italia e 283 per la Spagna, sulla scadenza decennale). Non hanno contribuito a stemperare le tensioni le lunghe trattative per la definizione del fondo permanente da utilizzare in caso di crisi sui debiti sovrani che prenderà il posto di quello attuale dopo il 2013. In questo contesto, le politiche fiscali hanno iniziato ad essere restrittive, mentre la Bce ha prolungato più volte le misure straordinarie introdotte dopo il default di Lehman Brothers. La crescita economica, trainata dalla Germania, ha evidenziato un rallentamento nella parte finale dell’anno. Negli Stati Uniti la crescita del Pil si è attestato sul 2,8%, in gran parte per via degli effetti di breve termine delle politiche monetarie e fiscali maggiormente espansive. Peraltro, ciò sta avendo pesanti ripercussioni sui conti pubblici e il nuovo stimolo fiscale bipartisan varato a dicembre potrebbe peggiorare il deficit fino a 1.000 miliardi di dollari nel biennio 2011-2012. Al tempo stesso, il secondo stimolo monetario quantitativo per 600 miliardi varato dalla Fed a novembre aumenta i rischi di bolle sugli asset finanziari e le materie prime. In questo contesto, i mercati azionari hanno registrato un andamento complessivamente positivo, con una performance insoddisfacente nel solo secondo trimestre. Fanno eccezione i Paesi periferici dell’Area Euro, i cui indici azionari hanno chiuso il 2010 in perdita. La Borsa italiana, come in altre occasioni, è stata condizionata dal peso preponderante del settore bancario, che ha avuto una performance negativa (con perdite pari a circa il 25%) a livello europeo. Nel 2010 l’indice FTSE-MIB ha registrato un calo del 13,23%. I tassi di interesse hanno toccato nuovi minimi durante l’anno, risalendo solo parzialmente tra novembre e dicembre. A ciò si è contrapposto, peraltro, un aumento degli spread di credito, soprattutto sul comparto bancario e (come detto sopra) sovrano. 20 3. L’ATTIVITÀ DELLA CASSA A - ANDAMENTO DELLA GESTIONE Gli importi esposti nelle tabelle a corredo della Relazione sono espressi in migliaia di Euro. Raccolta da Clientela Di seguito riportiamo la consistenza e la ripartizione percentuale della Raccolta complessiva dell’ultimo triennio, esposta per forma tecnica. RACCOLTA 31/12/2010 Debiti verso clientela: Conti correnti e depositi liberi Pronti contro termine passivi Altri finanziamenti Obbligazioni Certificati di deposito Totale Raccolta Diretta - con Clientela Raccolta indiretta Raccolta complessiva Amministrata Gestita - di cui: Fondi comuni Gestioni patrimoniali Assicurazioni ramo vita Totale raccolta indiretta 1.043.006 10.506 1.336 735.921 125.532 1.916.301 27,3% 0,3% 0,0% 19,3% 3,3% 50,2% 1.899.746 49,8% 3.816.047 100% 31/12/2010 1.056.263 55,6% 31/12/2009 1.056.881 60.652 1.630 790.994 77.626 1.987.783 28,0% 1,6% 0,0% 20,9% 2,1% 52,6% 1.792.935 47,4% 3.780.718 100% 31/12/2009 1.042.472 58,1% 843.483 44,4% 750.463 41,9% 272.676 311.398 259.409 1.899.746 14,4% 16,4% 13,7% 100% 273.983 278.434 198.046 1.792.935 15,3% 15,5% 11,0% 100% Importi in migliaia di € Come si evince, la Raccolta Complessiva risulta in crescita dello 0,9% rispetto all’esercizio precedente. La Raccolta Diretta evidenzia un calo complessivo del 3,6% soprattutto nella componente a vista (-5,7%); tiene invece la componente a scadenza con un –0,8%. Per quanto concerne i singoli aggregati, i c/c e depositi liberi scendono dell’1,3% e le obbligazioni del 7% mentre, in controtendenza, i Certificati di Deposito crescono del 61,7%. In netta flessione, anche nel 2010, sono i Pronti Contro termine con la clientela. La Raccolta Indiretta aumenta (+ 6%) sia nella componente amministrata (+1,3%) che in quella gestita (+12,4%). Nell’ambito del Gestito ottime le perfo- 21 mance delle Assicurazioni ramo vita che crescono del 31% e delle Gestioni patrimoniali che mettono a segno un +11,8%. In controtendenza i Fondi comuni che diminuiscono dello 0,5% subendo il deflusso degli investitori dei fondi monetari attratti da forme di investimento alternative. Il peso della Raccolta Diretta sul totale della Raccolta rimane leggermente superiore al 50% anche se in calo rispetto al 52,6% fatto registrare nel 2009. Amministrata 27,7% Gestita 22,1% Diretta 50,2% Fondi Comuni 32,3% Gestioni Patrimoniali 36,9% 22 Assicurazioni Ramo Vita 30,8% Cento. La Sede Ristrutturata. Cento. La Sede Ristrutturata, cerimonia di inaugurazione. 23 IMPIEGHI IMPIEGHI NETTI A CLIENTI Conti correnti Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Altre operazioni Attività deteriorate - di cui: scaduti da 90 a 180 gg. (status “@”) Attività cedute non cancellate (in Bonis) Titoli di debito Totale valore di bilancio Impieghi di firma Totale impieghi a clientela 31/12/2010 301.158 1.126.910 8.538 166.156 127.121 38.182 188.358 5.009 1.923.250 120.943 2.044.193 31/12/2009 342.470 1.028.085 9.508 148.506 94.059 35.577 215.597 5.008 1.843.233 122.730 1.965.963 Importi in migliaia di € Gli impieghi per cassa aumentano nel 2010 del 4,3%. A trainare la salita il medio/lungo termine, segnatamente i mutui a privati (+9,6%) che rappresentano il 55,1% del totale dell’attivo. IMPIEGHI NETTI A CLIENTI Conti correnti Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Altre operazioni Attività deteriorate - di cui: scaduti da 90 a 180 gg. (status “@”) Attività cedute non cancellate Titoli di debito Totale valore di bilancio Impieghi di firma Totale impieghi a clientela 31/12/2010 14,7% 55,1% 0,4% 8,1% 6,2% 1,9% 9,2% 0,2% 94,1% 5,9% 100,0% 31/12/2009 17,4% 52,3% 0,5% 7,6% 4,8% 1,8% 11,0% 0,3% 93,8% 6,2% 100,0% Composizione % Anche nel 2010 è continuato il trend di ricomposizione dell’attivo verso forme garantite a M/L termine che da un lato coniugano esigenze di protezione dell’attivo e minori assorbimenti patrimoniali e dall’altro implicano una maggiore attenzione nella gestione del mismatching delle scadenze. Allo scopo di continuare a sostenere e contenere, laddove possibile, le difficoltà delle aziende e delle famiglie, nel corso del 2010 la Banca è stata impegnata in: - rinegoziazioni per moratoria mutui “Prima casa”, in applicazione dell’accordo siglato il 18.12.2009 tra ABI e 13 Associazioni dei Consumatori, denominato Piano Famiglie. Ha interessato 45 posizioni. 24 - rinegoziazioni per moratoria mutui chirografari ed ipotecari concessi a Piccole Medie Imprese, in applicazione all’accordo sottoscritto tra MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze, ABI e le Associazioni di rappresentanza delle Imprese. Ha interessato 165 posizioni di mutuo; - rinegoziazioni per moratoria mutui “Prima casa e altri” che non avevano i requisiti previsti dagli accordi sopra richiamati, ma che la Banca ha comunque accolto, a sostegno delle famiglie e delle imprese in momentanea difficoltà. Hanno interessato 575 posizioni di mutuo; - rinegoziazioni per variazioni contrattuali, tassi d’interesse, allungamenti durata mutui ipotecari e chirografari, che la Banca ha accolto sempre nell’ottica di contenere per quanto possibile le difficoltà congiunturali. Hanno interessato 533 posizioni. Le moratorie e rinegoziazioni perfezionate nel corso del 2010, come sopra indicato, hanno interessato per la stragrande maggioranza dei casi mutui assistiti da ipoteca, con una percentuale pari al 15% dei mutui ipotecari in essere al 31.12.2010. 25 HBnet la Banca On Line comodamente a casa tua! Semplice, veloce e pratica. IInformazione nffor o mazione pubblicitaria. pubblicitaria. Per Per il dettaglio delle condizioni condizioni economiche economiche consultare consultare i ffogli ogli o in informativi Per avere informazioni ed effettuare disposizioni sul tuo conto corrente mediante collegamento alla rete internet. 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. 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IMPIEGHI PER BRANCHE DI ATTIVITA' ECONOMICA COMPOSIZIONE PERCENTUALE 2010 SETTORE E RAMO Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Consumatori Prodotti agricoltura silv. e pesca Prodotti energetici Minerali/metalli ferrosi e non Prodotti e minerali non metallici Prodotti chimici Prodotti metallici esclusi macchinari trasporto Macchine agricole e industriali Macchine da ufficio per elaborazione dati Materiale e forniture elettriche Mezzi di trasporto Alimenti bevande e tabacchi Tessili cuoio calzature abbigliamento Carta, articoli in carta, editoria Prodotti in gomma e plastica Altri prodotti industriali Edilizia e opere pubbliche Commercio, recuperi, riparazioni Alberghi e pubblici esercizi Trasporti interni Servizi connessi al trasporto Altri servizi destinati alla vendita Servizi delle comunicazioni TOTALE IMPORTI 8.183 54.436 619.810 86.772 9.900 6.174 21.115 11.117 54.414 51.318 6.229 21.135 7.982 36.499 22.865 13.073 12.642 13.880 244.988 195.518 33.948 19.240 9.801 361.863 348 1.923.250 Quota % 0,4% 2,8% 32,2% 4,5% 0,5% 0,3% 1,1% 0,6% 2,8% 2,7% 0,3% 1,1% 0,4% 1,9% 1,2% 0,7% 0,7% 0,7% 12,7% 10,2% 1,8% 1,0% 0,5% 18,8% 0,0% 100,0% Importi in migliaia di € 27 La Filiale di San Lazzaro di Savena. La cerimonia di inaugurazione. IMPIEGHI PER SETTORE ECONOMICO Amministrazioni pubbliche Imprese e quasi società finanziarie Società e quasi società non finanziarie Istituzioni soc. private e non classificate Famiglie (consumatori e produttori) 31/12/2010 0,43% 2,83% 53,57% 0,33% 31/12/2009 0,55% 2,56% 54,92% 0,27% 42,85% 100% 41,70% 100% Composizione % Come si evince dalle tabelle sopra riportate, è continuato il processo di diversificazione dei prenditori sia in termini dimensionali dei rapporti che di settore di appartenenza con una decisa ricomposizione verso il settore famiglia più frazionato e garantito considerando che trattasi di mutui ipotecari residenziali. 28 RACCOLTA DIRETTA Certificati di Deposito 6,6% C/C e depositi 54,4% Obbligazioni 38,4% Altri finanziamentiPcT 0,1% 0,5% IMPIEGHI NETTI A CLIENTI Altre operazioni 9,6% Attività deteriorate 7,3% Conti correnti 17,4% Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 0,5% Mutui 65,1% 29 SOFFERENZE Nelle tabelle che seguono sono esposti i dati relativi alle sofferenze. INDICI SOFFERENZE Sofferenze in linea capitale Dubbi esiti Sofferenze nette Percentuale di copertura “dato contabile” post passaggi a Perdite (1) Impieghi lordi Svalutazioni Impieghi netti 31/12/2010 58.125 19.860 38.265 31/12/2009 32.676 11.148 21.528 34,2% 1.965.501 42.251 1.923.250 34,1% 1.876.025 32.792 1.843.233 Importi in migliaia di € (1) Il grado di copertura delle sofferenze prima della contabilizzazione dei passaggi a perdita è pari al 50,1% (era il 51,1% nel 2009). Questo dato è comparabile con gli indicatori di sistema. RAPPORTO SOFFERENZE/IMPIEGHI CALCOLATO AL LORDO DELLE SVALUTAZIONI 31/12/2010 31/12/2009 Sofferenze lorde 58.125 32.676 Impieghi lordi 1.965.501 1.876.025 Rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi 2,96% 1,74% Importi in migliaia di € RAPPORTO SOFFERENZE/IMPIEGHI CALCOLATO AL NETTO DELLE SVALUTAZIONI Sofferenze nette Impieghi netti Rapporto sofferenze lorde/impieghi netti 31/12/2010 38.265 1.923.250 1,99% 31/12/2009 21.528 1.843.233 1,17% Importi in migliaia di € Le tabelle precedenti evidenziano in modo inequivocabile gli effetti della crisi economica in corso. Le strategie adottate di attenta selezione del credito alle imprese e la maggiore propensione verso le forme maggiormente garantite, hanno attenuato il fenomeno. 30 INDICI DI INGRESSO NUOVE SOFFERENZE Flussi ingresso nuove sofferenze annuo Impieghi a fine anno Indice di passaggio a sofferenza 31/12/2010 39.309 1.923.250 2,04% 31/12/2009 28.705 1.843.233 1,56% Importi in migliaia di € Pur permanendo tutte le evidenze della crisi si può notare un miglioramento della qualità dell’attivo analizzando i minori flussi di ingresso di nuove sofferenze avvenuti nel corso dell’ultimo semestre. RISULTATI ECONOMICI Nella tabella che segue sono esposti i risultati economici ottenuti dalla Cassa nel corso del 2010. RISULTATI ECONOMICI 31/12/2010 31/12/2009 Var. % 09/10 Margine interessi 48.060 53.889 -10,82% Commissioni nette 22.321 20.302 9,95% Margine intermediazione 73.977 79.998 -7,53% Risultato netto della gestione finanziaria 57.193 66.374 -13,83% Costi operativi -47.918 -52.254 -8,30% Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte 9.273 14.115 -34,30% Imposte sul reddito -5.260 -6.970 -24,53% Utile d’esercizio 4.013 7.145 -43,83% Importi in migliaia di € ALCUNI AGGREGATI ECONOMICI 31/12/2010 31/12/2009 Var. % 09/10 Proventi operativi (margine di intermed. + oneri/proventi di gestione) Costi operativi (spese amministrative + ammortamenti) Spese amministrative Risultato netto della gestione operativa 78.081 49.914 47.828 28.167 83.241 53.796 51.853 29.445 -6,20% -7,22% -7,76% -4,34% Importi in migliaia di € Le strategie adottate nel corso degli ultimi anni hanno consentito, nonostante un contesto economico internazionale e nazionale particolarmente difficile, di presentare un risultato positivo, seppur in calo. Il margine da interessi soffre per la dinamica dei tassi di mercato e per l’aumento del costo del funding. Le commissioni nette, in costante aumento, consentono solo in parte di recuperare quanto perso nella gestione del denaro. 31 Cento, salone di rappresentanza. Incontro sul commercio estero. Ferrara. Convegno sulle energie rinnovabili. 32 SPESE AMMINISTRATIVE Spese per il personale Altre spese amministrative Totale spese amministrative 31/12/2010 28.756 19.072 47.828 31/12/2009 31.955 19.897 51.853 Var. % 09/10 -10,01% -4,15% -7,76% Importi in migliaia di € Le tensioni sui ricavi hanno imposto una particolare attenzione nella gestione dei costi. Le politiche del passato, volte a rendere variabili i costi fissi ricorrendo all’outsourcing di attività di back office, stanno dando i loro frutti. Le spese per il personale sono in diminuzione del 10% rispetto al 2009, anno caratterizzato dal sostenimento di oneri straordinari non ricorrenti per 1.942 milioni di euro. Stesso andamento è riscontrabile per le spese amministrative. ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI RISCHI ED ONERI E RETTIFICHE DI VALORE SU CREDITI 31/12/2010 31/12/2009 Var. % 09/10 Acc.ti netti ai fondi rischi ed oneri -2.108 -1.701 23,96% Rettifiche/riprese di valore su crediti -16.743 -13.230 26,55% Importi in migliaia di € Il riflesso della crisi economica è riscontrabile dalle crescenti rettifiche sui crediti, in bonis ed anomali, evidenza del peggioramento della qualità del credito. INDICI 31/12/2010 31/12/2009 2,19% 61,55% 28,59% 3,98% 64,74% 24,39% 7,49% 9,54% 103,13% 80,53% 7,40% 9,03% 97,35% 77,29% Indici di rischiosità sofferenze/impieghi (valori netti) sofferenze/impieghi (valori lordi) fondi rischi crediti/impieghi lordi Sofferenze (nette)/Mezzi propri 1,99% 2,96% 2,15% 20,93% 1,17% 1,74% 1,75% 11,99% Indici di efficienza Spese amm.ve/ proventi operativi Spese amm.ve con amm.ti/ proventi operativi 61,25% 63,93% 62,29% 64,63% Indici di redditività ROE Margine di interesse/proventi operativi Commissioni nette/proventi operativi Indici di struttura Mezzi propri/totale attivo Mezzi propri/raccolta diretta Impieghi/raccolta diretta (senza pct) Impieghi lordi/totale attivo Importi in migliaia di € 33 Fiera di Cento. Lo stand di Cassa e Fondazione. 34 B – LA SITUAZIONE DELLA BANCA Attività dell’Area Crediti Il 2010, come già emerso anche nell’esercizio precedente, è stato un anno particolarmente difficile, che ha visto la Banca più che mai impegnata nel supportare numerose iniziative a sostegno del territorio e specificamente delle famiglie e delle aziende alle prese con gravi problemi. A differenza del 2007, quando a mettere in difficoltà i risparmiatori erano stati i tassi Euribor saliti impetuosamente, oggi la ragione della crisi è strutturale e non temporanea: privati e famiglie faticano a pagare le rate perché in molti casi si è perso il lavoro; non dunque perché i tassi sono alti. A fronte di queste difficoltà e allo scopo di continuare a sostenere aziende e famiglie, nel corso del 2010 la Banca ha posto in atto alcune importanti operazioni a carattere finanziario. Notevole impegno ha riservato, ad esempio, la rinegoziazione, per moratoria, dei mutui “Prima casa” in applicazione dell’accordo siglato il 18.12.2009 tra ABI e tredici associazioni dei consumatori, denominato “Piano famiglie” entrato in vigore nel febbraio 2010. Analogamente, si è proceduto alla rinegoziazione, per moratoria, di mutui chirografari ed ipotecari concessi a Piccole Medie Imprese, in applicazione all’accordo sottoscritto tra MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze, ABI e le Associazioni di rappresentanza delle Imprese. Altre rinegoziazioni hanno riguardato, per moratoria, mutui “prima casa e altri” che non avevano i requisiti previsti dagli accordi sopra richiamati, e rinegoziazioni per variazioni contrattuali, tassi d’interesse, allungamenti, durata mutui ipotecari e chirografari che la Banca ha accolto sempre nell’ottica di contenere per quanto possibile le difficoltà congiunturali. Attività dell’Area finanza Nel contesto economico e finanziario sin qui delineato, la gestione del portafoglio di proprietà è stata caratterizzata da un approccio volto a mantenere un profilo di rischio/rendimento prudente cercando, nel contempo, di sfruttare le occasioni di trading offerte dai mercati. La prevalenza nel portafoglio di obbligazioni di emittenti bancari italiani con vita residua mediamente inferiore a tre anni ha consentito di realizzare risultati soddisfacenti nonostante l’aumento dei premi per il rischio di credito che ha interessato l’Italia in particolare durante gli ultimi mesi dell’anno. Il portafoglio mantiene una contenuta esposizione al rischio di credito e di tasso, con una duration media ponderata inferiore a 3 mesi per il portafoglio held for trading e inferiore a 6 mesi per il portafoglio available for sale. Durante l’ultimo trimestre è stata gradualmente incrementata l’esposi- 35 Premio internazionale di letteratura per i ragazzi “Fondazione Cassa di Risparmio di Cento”. Lo spettacolo condotto da Federico Taddia. La Sala Polifunzionale Pandurera gremita di giovani per “Sapori senza maschera”. 36 zione ai titoli di Stato italiani, in prevalenza CCT. Sul comparto azionario sono state implementate strategie di relative value, peraltro per importi compresi mediamente tra il 2 e il 3 per cento del portafoglio held for trading. La gestione della liquidità aziendale ha mantenuto un ruolo di primaria importanza nel corso del 2010. Il fabbisogno di liquidità ha avuto un andamento crescente, per via di un incremento degli impieghi, verificatosi per lo più durante il secondo semestre, a fronte di una contrazione della raccolta diretta. Le ampie disponibilità di strumenti finanziari eleggibili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea hanno peraltro consentito di gestire la posizione di liquidità aziendale senza alcun elemento di criticità anche le fasi di maggior tensione sui mercati interbancari. Il comparto del risparmio gestito ha avuto un andamento ampiamente positivo. Le perfomance delle singole linee di gestione patrimoniale, ottenute con una volatilità ampiamente inferiore rispetto al mercato, sono in gran parte superiori a quelle dei rispettivi benchmark. Oltre ai risultati positivi sul fronte dei rendimenti, va segnalato un significativo incremento della raccolta netta rispetto al 2009. La multi-managerialità, da sempre scelta centrale nella filosofia di gestione della Cassa, ha continuato a dare risultati positivi, permettendo di sovrapesare i migliori prodotti per singolo gestore nell’ambito della diversificazione degli investimenti. Nel corso del 2010 è aumentata la fruizione da parte della clientela del servizio di consulenza in materia di investimenti che la Cassa ha iniziato a prestare con apposito processo operativo e contrattuale nel secondo semestre del 2009. Tale servizio consente di migliorare l’analisi ex ante del portafoglio del risparmiatore, oltre a valutarne la rischiosità complessiva e a individuare le soluzioni di investimento adeguate con riferimento sia al grado di rischio da egli sopportabile, sia agli obiettivi che intende perseguire. La clientela, considerando il protrarsi della crisi economica e l’aumento dei premi per il rischio di credito sui titoli di Stato dei paesi “periferici” della zona euro, ha mantenuto una bassa propensione al rischio, privilegiando gli investimenti in strumenti finanziari con basso profilo di rischio/rendimento. Si tratta in prevalenza di titoli con durate brevi, flusso cedolare certo e capitale garantito a scadenza. Il forte calo dei tassi per scadenze fino a 2 anni ha peraltro comportato una diminuzione nei volumi di operazioni Pronti contro termine e in titoli di Stato a breve scadenza. Hanno invece mantenuto una buona diffusione tra i risparmiatori le obbligazioni emesse dalla Cassa, grazie alla loro semplicità e trasparenza, sia in fase di collocamento (presenza del Prospetto Informativo redatto dalla Cassa ed approvato dalla Consob), sia in caso di successiva negoziazione; anche il sistema di determinazione dei prezzi sul mercato secondario è stato infatti 37 esplicitato nel Prospetto Informativo e non subisce le forti oscillazioni derivanti dai mercati finanziari. La Rete di vendita La rete delle filiali è stata potenziata sia in termini di risorse professionali quali\quantitative sia in termini organizzativi. La Sede di Cento, in particolare, è stata oggetto di un’importante opera di ristrutturazione che ha interessato circa i due terzi dell’area; nel corso del 2011 si procederà al completamento. La cerimonia inaugurale ha visto la presenza di molte autorità guidate dal prefetto Provvidenza Raimondo ed esponenti delle categorie economiche. L’immobile, che è stato sottoposto a importanti lavori frutto di un approfondito studio, ora consente alla clientela un approccio più efficace, semplice e confortevole ai molteplici servizi che la banca offre e offrirà. Numerosi sono gli spazi creati allo scopo di accogliere al meglio risparmiatori ed operatori economici e poter, con essi, colloquiare in tranquillità. L’ambientazione, infine, evidenzia soluzioni tecnologiche di avanguardia; il tutto all’insegna di una grande luminosità e di un evidente gusto estetico. Anche per la filiale di Ferrara, ubicata in viale Cavour, è stata avviata un’importante opera di ristrutturazione e allargamento dei locali; la sede è stata momentaneamente trasferita a pochi metri. Nel mese di luglio è stata inaugurata la filiale di San Lazzaro di Savena. Per l’Amministrazione comunale è intervenuto il sindaco Marco Macciantelli che ha avuto parole di particolare benvenuto per la Banca. La Cassa porta così a 48 il numero complessivo dei suoi sportelli di cui 21 in provincia di Ferrara, 17 nella provincia di Bologna e 10 in provincia di Modena. Quanto alle Tesorerie, è stata acquisita nuovamente quella dell’ACI Ferrara, scaduta in corso d’anno, ed è stata rinnovata la co-gestione della tesoreria della USL di Ferrara in scadenza il 31/12/2010. Prodotti e Servizi In riferimento all’attività commerciale, ulteriori prodotti\servizi sono stati proposti per offrire alla clientela una gamma di opportunità sempre più diversificata, aggiornata ed efficace. Oltre il 90% dei clienti della Banca appartengono al segmento Retail e pertanto la maggior parte dei prodotti sono studiati per soddisfare le esigenze di questo settore di mercato. In tema di raccolta\servizi è stato lanciato il Conto di deposito “Ci Conto II serie” che va ad affiancarsi ad altri certificati di deposito anche in valuta estera; si è poi proceduto al lancio delle Gestioni patrimoniali “Protezione 105” e “Dynamic allocation 0-100”. 38 Per ciò che concerne il “fronte finanziario” si ricordano in particolare i prestiti obbligazionari CRC; il lancio dei Fondi Arca Cedola Governativo Euro Bond III e IV serie, Arca Cedola Corporate Bond III e IV serie, Arca Cedola Bond 2015 alto potenziale I e II serie, Arca cedola Bond globale Euro I e II serie; il lancio Sicav Vontobel Fund Target return; l’avvio dell’operatività con Norvega Sgr nella quale sono confluite le attività mobiliari già di Vegagest Sgr Spa. La Banca ha compiuto un salto di qualità importante nell’offerta e nella vendita di prodotti assicurativi del ramo “danni” attraverso le compagnie Chiara Assicurazioni, Vittoria Assicurazioni ed Eurovita. La raccolta premi è aumentata del 35% ma soprattutto è quintuplicata la vendita di polizze cosiddette “ricorrenti” in grado cioè di generare profitti che verranno distribuiti anche sui bilanci futuri. Particolarmente graditi dalla clientela sono risultati i nuovi prodotti denominati “Chiara Salute” e “Protezione Mutuo a premio annuo”, ma in generale tutta l’offerta è stata ampliata anche con prodotti dedicati a particolari forme di finanziamento (Chiara Energia). Nuova nei contenuti e con buon successo di vendite anche la nuova polizza Chiara Conto, offerta ai correntisti in sostituzione della vecchia polizza “Toro Assicurazioni” non più rinnovabile. In aumento anche le vendite delle polizze fidejussorie di Vittoria, prodotti che permettono alla Banca di erogare mutui ipotecari pari al 100% del valore dell’immobile, importante opportunità che non è offerta da tutti gli operatori del mercato. Si è anche proceduto al restyling delle polizze Eurovita “Eurofit” ed “Eurotime”, “Eurora classic” ed “Eurolight”; sono state lanciate, inoltre, le polizze Eurovita “Forza 15” ed “Euro GT”. Nel comparto del credito al consumo nell’ultimo trimestre dell’anno l’offerta è stata arricchita attraverso il nuovo fornitore Findomestic senza peraltro abbandonare la partnership ormai stabilmente sperimentata con Compass. Con Findomestic è stata introdotta la possibilità di finanziare i clienti fino a 10 anni, senza ipoteca e fino a 60.000 euro di erogato per singola operazione. Inoltre, per i piccoli prestiti, l’offerta è integrata da una nuova carta revolving di Findomestic denominata “Carta Aura”. Come auspicato, il risultato dell’ampliamento dei prodotti ha portato ad un incremento dei volumi di vendita dell’anno e a un miglioramento del margine senza quindi fenomeni di sovrapposizione. Infine nell’ambito della CQS (cessione del quinto dello stipendio) è stata avviata una nuova collaborazione con la società Pitagora Spa specializzata in questo settore del prestito al consumo, fermo restando anche qui l’accordo già in atto con la società Futuro Spa. Quanto all’attività specialistica verso le imprese, relativamente al Leasing nel corso di tutto l’esercizio 2010 il perdurare della crisi economica ha continuato ad influenzare negativamente gli investimenti e, conseguente- 39 Informazione rmazione pubblicitaria mente, la domanda di operazioni di locazione finanziaria, che già nel precedente anno 2009 aveva denotato una flessione rispetto al 2008. Pertanto, nel 2010 pur se il numero delle operazioni di leasing perfezionate è calato di poco (132 contro 140), i volumi si sono invece ridotti a € 33,02 milioni di euro (-15,51%) da 39,08 milioni di euro del 2009, a testimonianza che sono venute a mancare le operazioni di grandi dimensioni. L’attenzione al cliente e l’offerta di un servizio di consulenza personalizzato hanno fortemente caratterizzato l’attività degli specialisti dell’Unità Imprese che ha anche confermato l’efficacia del servizio di “assistenza globale” per l’allestimento delle pratiche ex Legge 1329/65 “Sabatini”. Il 2010 ha visto la prosecuzione dell’offerta di derivati finanziari, che per scelta strategica della Banca è stata rivolta prevalentemente al segmento Imprese, anche se non sono mancate operazioni concluse con i privati. L’aspettativa di mantenimento nel tempo dei bassi livelli dell’Euribor, come mai raggiunti prima d’ora, non ha certamente giovato a tale attività nei primi nove mesi dell’anno, anche in considerazione del fatto che la policy della Cassa ha confermato la volontà di rivolgersi esclusivamente all’offerta di prodotti semplici, di pura copertura del rischio tasso (cap e Irs plain vanilla). Sempre a sostegno dell’economia locale è stata deliberata, come da vari anni, l’erogazione di finanziamenti straordinari alle imprese per il versamento in autotassazione delle imposte, dell’acconto e del saldo e per calaPRODOTTI TELEMATICI BANCOMAT Numero sportelli attivi Numero operazioni di prelievo Importi in euro PAGOBANCOMAT P.O.S. Numero apparecchiature installate Numero operazioni addebito Importi in euro 31/12/2010 31/12/2009 55 807.969 121.398.120 55 777.804 114.864.470 1.527 1.260.744 86.744.420 1.507 1.128.510 77.746.616 mità naturali. Sono stati confermati due finanziamenti straordinari a favore delle imprese con meno di 150 addetti “Per ferie del Personale” in occasione della pausa estiva e per il pagamento della tredicesima mensilità al Personale dipendente. Come sempre il lancio di gran parte di questi prodotti è stato supportato da articolate campagne pubblicitarie anche attraverso vari media locali e nazionali. Quanto ai servizi informatici, la gamma delle funzioni Home banking è stata ampliata. 41 42 ALTRE ATTIVITA’ E INIZIATIVE La Clientela Private Lo scenario macroeconomico è stato caratterizzato dalla prima grave crisi dell’euro generata da difficoltà di finanziamento del debito pubblico di alcuni Paesi, interventi straordinari delle autorità a sostegno dell’economia e conseguente forte volatilità dei mercati azionari e obbligazionari. Per fronteggiare questi eventi l’Unità Private è stata costantemente impegnata a fianco dei clienti per monitorare e porre in essere strategie volte a contenere il rischio di mercato. Si è continuato e implementato, nel corso dell’anno, lo sviluppo del modello-piattaforma consulenziale che affianca asset allocation su strumenti finanziari ad un approccio più ampio in ottica di efficiente gestione e tutela del patrimonio del cliente utilizzando soluzioni altamente personalizzate sempre in linea con il suo profilo di rischio, i suoi obiettivi e il suo orizzonte temporale. Questo servizio innovativo e altamente professionale permette di rendicontare periodicamente l’andamento del patrimonio e produrre report in grado di evidenziare con efficacia e trasparenza i principali fattori di performance e i potenziali rischi prospettici del portafoglio. Nel corso del 2010 sono state realizzate attività formative multidisciplinari volte alla valorizzazione dei banker e ad implementarne le competenze specialistiche, in particolare la pianificazione finanziaria focalizzata sull’analisi dell’orizzonte temporale e un approccio consulenziale integrato nelle diverse aree di investimento, finanziamento, protezione e passaggio intergenerazionale. La Clientela Imprese In parallelo con la tradizionale attività di consulenza e di supporto finanziario alle imprese, è stata implementata la gamma più innovativa dell’offerta, soprattutto quella relativa ai prodotti finanziari finalizzati ad investimenti in energie rinnovabili e per l’efficienza energetica. La nostra Cassa ha infatti continuato a distinguersi come Banca verde, sollecitata dal problema dei costi energetici e dalla emergenza climatica, individuando opportunità di rilancio economico negli investimenti sull’energia, nell’edilizia ecosostenibile e sulle attività agro-industriali. La congiuntura recessiva ha imposto di attuare varie iniziative e tavoli di confronto con gli enti locali, le associazioni di categoria e i Confidi di garanzia al fine di sostenere le imprese e i loro dipendenti; la Cassa ha aderito al protocollo Abi per la sospensione dei debiti alle piccole e medie imprese verso il settore creditizio. In collaborazione con le province di Ferrara, Bologna e Modena, sono stati attivati dei tavoli di salvaguardia per aiutare i lavoratori di aziende in crisi, tramite l’anticipazione a tasso zero della Cassa integrazione: sono 43 stati accesi, complessivamente, 538 conti correnti a dipendenti di 56 aziende delle tre province. Nell’ambito dell’attività con i Comuni si ricordano gli accordi per sostenere le aziende e i professionisti che vantano crediti nei loro confronti, dovuti ai vincoli posti dal Patto di stabilità, anticipando loro le fatture tramite la cessione del credito. Sono stati resi operativi plafond a favore delle imprese associate a Unindustria Ferrara, Unindustria Bologna e Confindustria Modena per le ricapitalizzazioni aziendali oltre ad accordi specifici che prevedono finanziamenti per tutte le tipologie di investimenti sia a breve che m/l termine, inclusi: finanziamenti straordinari per 13^-14^, imposte e tasse, finanziamenti energetici per investimenti finalizzati all’efficienza e al risparmio energetico, finanziamenti per innovazione tecnologica, prestiti partecipativi. Con le associazioni artigiane sono state definite le nuove convenzioni di tesoreria come ad esempio il Protocollo Regionale Artigiano e l’accordo Confintesa con gli artigiani e commercianti della Provincia di Ferrara. Per quanto riguarda l’agricoltura, oltre alle convenzioni ordinarie è stato sottoscritto un protocollo regionale insieme ai Confidi agricoli e a tal fine è stato messo a disposizione un plafond di 20 milioni di euro a condizioni economiche molto vantaggiose per le aziende agricole. Di conseguenza l’operatività della Banca è cresciuta. Il Servizio Imprese ha anche rafforzato la propria consulenza specialistica nel settore produttivo agricolo ed ora è in grado di indirizzare al meglio le aziende nel pianificare e usufruire delle agevolazioni previste dal Piano di Sviluppo rurale 2007-2013. In aggiunta ai classici investimenti legati al miglioramento aziendale (dotazioni, fondiario, sostituzione), nel 2010 si è implementato il ricorso al credito da parte delle aziende agricole per la messa a dimora di impianti fotovoltaici che ha portato ad ottimi volumi di operatività sviluppati dalla Cassa in questo comparto. Il rapporto con Enti pubblici, Camere di Commercio, Confidi Agricoli ed Associazioni di categoria è qualitativamente migliorato e la presenza costante della Banca nelle sedi decisionali ha prodotto iniziative utili (per es. moratoria dei debiti in agricoltura) e riconosciute oltre il territorio di competenza. La crescita dell’operatività della Banca è emersa anche nel comparto Estero dove è stata registrata una ripresa sui diversi fronti: dai pagamenti relativi all’import agli incassi delle esportazioni, dal maggior utilizzo di crediti documentari sia con operatori stranieri sia all’interno del mercato domestico, dall’aumento di garanzie internazionali ad un maggiore utilizzo di stand-by. Ciò è in parte dovuto alla crisi che ha portato le aziende ad una maggiore attenzione nei regolamenti internazionali privilegiando, ove possibile, strumenti più sicuri, anche nel mercato domestico rispetto alla storica “rimessa diretta” . 44 La capillare presenza della Cassa, unita ad una maggiore esperienza acquisita nel corso degli anni, ha permesso alla Banca di sostenere le imprese che approcciano i mercati esteri sia attraverso la crescente professionalità interna sia attraverso il potenziamento di una rete di relazioni con banche, partner, esperti e consulenti del commercio estero per rafforzare la qualità del servizio. Oltre a questo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Ferrara si è dato vita a diversi seminari a tema, tra cui la presentazione delle novità in materia di “garanzie internazionali” con il docente Antonio Di Meo e l’importante approfondimento su “I trasporti internazionali e gli Incoterms: novità 2010” con l’esperto Maurizio Favaro. Il Sistema Organizzativo e Informatico La Pianificazione & Bilancio della Cassa ha sviluppato internamente un modello per il budget annuale decisamente più articolato e complesso rispetto al recente passato per renderlo coerente con le principali dimensioni di analisi già rilevate da tempo nel controllo di gestione e per enfatizzare il principio di corresponsabilità al raggiungimento degli obiettivi fra la figura dei titolari di filiale e quella dei gestori di portafogli di clienti. Già nella fase di predisposizione del budget a livello banca, tutte le principali variabili verranno declinate sui singoli segmenti nei quali è idealmente suddivisa la clientela: Privati (Family, Personal, Private), Imprese (Poe, Corporate, Small Business) e Altri Segmenti. Successivamente, definito ed approvato il budget della Banca, verranno costruiti e formalizzati due budget distribuiti “paralleli” per attribuire a tutti i responsabili (filiali\segmenti) presenti nella rete di vendita i rispettivi obiettivi. * L’introduzione nel sistema bancario di leggi di derivazione comunitaria quali la PSD (servizi di pagamento) e la CCD (contratti di credito ai consumatori) è risultata molto invasiva. Oltre agli impatti di tipo organizzativo, molto pesanti, altrettanto importanti sono state le ricadute in termini commerciali (minori introiti da servizi e nuove norme comportamentali e di trasparenza). Ancora non del tutto sperimentato nel rapporto con la clientela è l’effetto della citata normativa, in quanto i nuovi indicatori di ISC (indicatore sintetico di costo) che riguardano rispettivamente il costo teorico del c/c ed il costo del fido sono stati inviati con gli estratti conto di fine anno. Sempre a far tempo dal 31/12/2010 è stato inviato per la prima volta a tutta la clientela al dettaglio il documento di “riepilogo”, contenente il totale delle spese sostenute nell’anno per il servizio di c/c. Altrettanto importanti sono le novità dettate dall’Isvap in tema di 45 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Diamo credito all’energia del futuro. PER FAMIGLIE E IMPRESE Per la realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili (Fotovoltaici, Cogenerativi, a Biomasse, Eolici) e per la costruzione o la ristrutturazione di immobili ad alta efficienza energetica, con l’utilizzo di agevolazioni statali. VANTAGGI > > > > www.crcento.it 800-011755 Fino al 100% dell’investimento Tasso agevolato Durata fino a 15 anni Istruttoria e perfezionamenti rapidi a costi contenuti banca/assicurazione (regolamento 35). Anche in questo ambito i temi legislativi hanno riguardato l’aumento della trasparenza verso i clienti, nonché i costi finali dei servizi assicurativi che debbono ora obbligatoriamente essere compresi nel costo globale del finanziamento bancario, qualora siano offerti in modo connesso, senza che per questo venga superata la cosiddetta “soglia di usura”. Ciò comporterà ulteriori minori ricavi per il margine da servizi della banca. La Logistica Riguardo alle opere di manutenzione straordinaria eseguite sul patrimonio immobiliare della Cassa si segnalano i principali interventi: - lavori di completamento della nuova Sede di Cento, zona prospiciente Corso Guercino; - progettazione e conclusione della gara di appalto per l’ampliamento e ristrutturazione della filiale di Ferrara Viale Cavour; - ristrutturazione e ampliamento della filiale di Galliera; - riqualificazione della centrale termica della Sede Centrale con la trasformazione da gasolio a gas-metano. La Sicurezza Il documento programmatico sulla sicurezza dei dati (DPS) è stato redatto e completato nei termini di legge (d. lgs. n.196/2003). In relazione agli adempimenti ai sensi della legge 626/94 è stata effettuata la rilevazione annuale e la stesura del “Documento generale aziendale sulla valutazione dei rischi relativi alla salute e sicurezza dei lavoratori”. Riguardo al rischio rapine, perseguendo la strategia di non rendere disponibile contante presso le nostre casse e mantenendo un efficiente servizio di videosorveglianza 24 ore su 24, si è registrato una sola rapina per un bottino asportato di € 1.500. Personale e Sviluppo Organizzativo Al 31/12/2010 il numero dei dipendenti assommava a 425 unità (426 al 31/12/2009), di cui 395 con contratto a tempo indeterminato, 19 a tempo determinato e 11 con contratto di apprendistato. Le assunzioni sono state 37 di cui 5 a tempo indeterminato, 21 a tempo determinato e 11 con contratto di apprendistato. Le cessazioni dal servizio sono state 38, di cui 29 a tempo indeterminato (17 per accesso al Fondo di Solidarietà del credito, 6 dei quali cessati il 31\12\2009 - 6 per quiescenza, 5 dei quali cessati il 31\12\2009 - 6 per dimissioni) e 9 per scadenza di contratto a termine. Tre infine sono stati i contratti di lavoro trasformati da tempo determinato a tempo indeterminato. 47 Nel 2010 sono avvenute, come sopra menzionato, tutte le uscite dei 17 dipendenti che hanno aderito al Fondo di Solidarietà del settore del credito, 2 dei quali hanno già maturato il diritto alla pensione e pertanto non percepiscono più dal Fondo il relativo assegno straordinario. Per garantire il ricambio generazionale conseguente all’uscita di personale esperto nel corso del 2010 sono state assunte 11 risorse con contratto di “apprendistato professionalizzante” della durata di quattro anni a partire da marzo 2010. Per quanto riguarda l’attività formativa, in termini sia qualitativi sia quantitativi, si è proseguito e migliorato il percorso degli anni precedenti. In particolare attraverso l’avviso 04/09 del Fondo Banche Assicurazioni, si sono sviluppati i seguenti progetti di gestione e sviluppo delle risorse: il progetto PER.FORM.A.R.E. (PERcorso FORMativo Aziendale per Risorse in Evidenza), diretto all’identificazione delle attitudini e del potenziale delle risorse più giovani e con minore anzianità di servizio; il progetto “Costruire il successo con le persone” rivolto ai responsabili si è realizzato rafforzando le loro competenze di gestione e coordinamento del team, al fine di essere in grado di guidare i propri collaboratori nel cambiamento. Inoltre, il Piano formativo annuale, quasi interamente finanziato attraverso l’avviso 04/09 di F.B.A. (Fondo Banche Assicurazioni) si è strutturato 48 in una serie di interventi sui principali ambiti operativi e normativi della Banca (credito, finanza, gestione dei rischi, sviluppo della relazione con la clientela retail). Le ore di formazione erogate sono state in totale 19.910,55 e il piano formativo ha interessato complessivamente 333 dipendenti di cui 174 uomini e 159 donne. Nel totale dei dipendenti formati sono compresi 110 over 45. Durante l’anno 2010 è stato presentato un nuovo progetto, approvato da Fondo Banche Assicurazioni, rivolto nello specifico ai titolari di filiale per sostenerli ed accompagnarli in sempre migliori e più precise attività di pianificazione, governo e monitoraggio delle campagne commerciali. Il progetto prevede innovativi strumenti di auto valutazione e di monitoraggio dei risultati e del gradimento. Tale progetto si sta sviluppando nel corso di questo primo semestre 2011. A giugno 2010 si è intrapresa la riorganizzazione delle strutture organizzative centrali (condotta ai sensi dell’art. 15 del CCNL), perfezionatasi nel corso del secondo semestre. Gli obiettivi sono stati principalmente: incrementare la flessibilità; creare nuove opportunità di sviluppo professionale; responsabilizzare la struttura sulla gestione attiva ed il contenimento dei costi; rifocalizzare i segmenti di clientela; rinforzare il coordinamento delle attività commerciali; rinforzare ulteriormente il presidio sulla filiera del credito accentuando la specializzazione. Il Sistema dei Controlli La Cassa ha dedicato molto tempo ed energie anche nel 2010 alle tematiche della rischiosità, intrinseche all’attività bancaria, ma è stata soprattutto vigile nel recepimento di tutte le novità normative promulgate, con particolare riferimento alla nuova gestione delle operazioni con soggetti collegati alla banca per la quale la Cassa ha deciso di predisporre un regolamento che compendiasse le norme emanate dalla Consob con propria delibera 17221 con il documento di consultazione predisposto dalla Banca d’Italia sulle stesse tematiche. Sono proseguite le analisi funzionali alle verifiche di rischio con particolare riferimento a quello di liquidità per il quale la Banca d’Italia ha richiesto ulteriori prove di stress. Il Risk management aziendale è stato particolarmente impegnato con la relazione ICAAP di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale per la quale sono state richieste – ma attivate anche d’iniziativa della banca – nuovi modelli di misurazione del rischio. Dal punto di vista della struttura del sistema dei controlli, nella logica di essere sempre attenti alle innovazioni apportate o che la Vigilanza ritenga di apportare, la Cassa ha deciso di unificare la struttura denominata 49 Controlli che si occupava dei controlli di secondo livello (e quindi specifici sulla rischiosità per il credito ed anche operativi) con quella di Risk management che si occupa della rischiosità globale della banca, rendendo in tal modo estremamente più agevole per quest’ultima trattare le informazioni necessarie ad una corretta gestione del rischio aziendale. Nel corso del 2010 si è anche attivato uno specifico progetto funzionale a fornire strutturati riferimenti di processo alla nuova figura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, che attesta in particolare alla luce delle previsioni della normativa 262/2005 (legge sul risparmio) la validità del presente bilancio. La funzione di Compliance è stata attiva oltre che nelle analisi di conformità alle norme delle procedure interne, anche nella collaborazione all’attività di adeguamento alla disciplina esterna (di legge e/o regolamentare). Essa ha dedicato particolare attenzione a come la Banca stesse ponendo in essere la nuova normativa inerente la trasparenza delle operazioni, tema che insieme alla disciplina sui servizi di pagamento internazionali e sulle operazioni di facilitazione per i consumatori formano un coacervo piuttosto complesso anche nell’attuazione tecnica-informatica. Al pari degli anni scorsi la Cassa ha dedicato particolare attenzione a ciò che discende dalla normativa antiriciclaggio, sempre pronta alle variazioni necessarie, anche discendenti da pareri dei regulators, ai controlli intensificati nei periodi come questo di crisi economica, nonché alla formazione dei dipendenti alla quale vengono riservate tutti gli anni svariate giornate. Sempre fattiva la collaborazione della Revisione Interna e della Compliance con l’Organismo di Vigilanza ex 231/2001 che, oltre alla consueta attenzione, è servito da sprone nei confronti dell’Organo di Gestione, per la sistemazione del modello organizzativo/funzionale in modo tale da fungere da esimente in caso di chiamata in causa della Banca a fronte di reati, previsti dalla citata normativa, commessi da un dipendente o collaboratore. La Revisione Interna anche nel 2010 si è impegnata nell’accertamento del rispetto da parte delle strutture della Banca delle disposizioni interne e di legge, occupandosi di nuovo anche dei controlli sulla intermediazione 50 Il conduttore di Voyager Roberto Giacobbo ospite del Salone della Cassa. Il pubblico incuriosito osserva l’elmo dell’“armatura dell’eroe”. 51 mobiliare. Non ha peraltro trascurato verifiche inerenti altre normative particolarmente importanti quali la trasparenza e l’antiriciclaggio e ha continuato a svolgere l’attività di controllo tesa ad accertare la presenza dei rischi attinenti l’attività creditizia, finanziaria ed operativa, nell’ottica della loro riduzione, rimozione o comunque continuo monitoraggio. La Revisione Interna ha anche svolto come negli anni scorsi l’attività di gestione del cosiddetto Ufficio reclami, occupandosi dell’esame, definizione e composizione quando possibile del reclamo, ma non trascurando mai i controlli per accertare le cause dei disservizi laddove fossero stati presenti. La Cassa nel territorio e per il territorio, con i privati, le associazioni e le imprese La presenza attiva della Cassa si è manifestata secondo molteplici modalità, tutte riconducibili all’equazione CariCento uguale “Banca del territorio” che intende continuare “a creare valore senza rinunciare ai valori” impegnandosi a vantaggio della società, delle famiglie e del mondo dell’economia e del lavoro. Proprio in riferimento all’universo produttivo, la banca ha intensificato il suo tradizionale rapporto con le associazioni di categoria delle tre province. Più in particolare, nel corso dell’annata ha avviato una serie di importanti iniziative come ad esempio un servizio di consulenza aziendale personalizzata riservata alle imprese socie di Unindustria Ferrara. Il progetto rientra nella feconda attività di partnership tra le due realtà. Altrettanto stretto è il rapporto di collaborazione con Unindustria Bologna della quale la banca è sponsor del Settore Metalmeccanico. E’ sempre più stretta la collaborazione fra la Cassa e “Confidi per le imprese”, la Cooperativa di garanzia che fa capo all’Ascom e che associa cinquemila aziende operative nelle province di Ferrara, Modena e ForlìCesena. Se n’è avuta la prova con la riunione svoltasi nella sede della Cassa dove i “vertici” delle due realtà si sono incontrati alla presenza di entrambe le reti commerciali. E sempre a favore delle imprese del terziario della provincia di Ferrara e in considerazione dei numerosi e ripetuti episodi di vandalismo, teppismo ed aggressioni verificatisi negli ultimi periodi sia in città che sul territorio provinciale, la nostra Cassa ha firmato con Ascom un accordo concernente l’erogazione di finanziamenti agevolati e finalizzati all’installazione di impianti di sicurezza e di video sorveglianza, atti a salvaguardare l’incolumità degli imprenditori e l’attività degli stessi. Altri importanti accordi sono stati sottoscritti con i comuni di Crevalcore, Mirabello, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda per sostenere i cittadini danneggiati dalle violente grandinate dell’estate scorsa: ad essi è stato 52 posto a disposizione oltre un milione di euro. Sul versante informativo-economico vanno segnalati gli incontri tecnici, tenuti da esperti di grande rilievo, sull’internazionalizzazione organizzati dalla Camera di Commercio di Ferrara e sostenuti dalla Cassa che ne ha ospitato alcuni nel suo salone di rappresentanza; sono intervenute decine di aziende della zona. Ancora una volta la Camera e la Cassa all’interno dell’iniziativa annuale FIM (Ferrara International Meeting) hanno voluto offrire alle realtà produttive che operano sui mercati internazionali importanti, utili e concreti strumenti di conoscenza e di operatività. Sempre in tema di finanziamenti agevolati, la Banca ha dato seguito alla sua tradizionale politica di sostegno alle famiglie e alle imprese per ridurre i costi della bolletta energetica. E’ stato infatti deliberato un plafond di 45 milioni di euro finalizzato a questo tipo di investimenti, con finanziamenti sino al 100% della spesa da sostenere. Ormai da tempo la Cassa si distingue come banca concretamente vicina ai privati, alle imprese o agli enti pubblici che vogliano investire in impianti a basso consumo energetico. Anche in sinergia con la Fondazione, inoltre, sono stati promossi e realizzati vari e significativi incontri per le imprese e per le famiglie, relativamente allo scenario energetico e al problema climatico. Ben venticinque sono stati i convegni promossi in collaborazione con i comuni dell’Alto ferrarese e della Bassa bolognese oltre che con le associazioni di categoria, con le relazioni tenute dal responsabile del Servizio Imprese della Cassa. In particolare si ricordano il Convegno di Ferrara in sinergia con Cna Fe e Idrosart. Infine, sono stati inaugurati alcuni importanti impianti fotovoltaici alla presenza di autorità e cittadini. Si sottolinea anche la proficua collaborazione con Aess (Agenzia per lo Sviluppo Sostenibile) Modena, società di servizi energetici accreditata per l’energia elettrica e il gas (AEEG); detta sinergia ha portato a una serie di iniziative che hanno toccato diversi comuni modenesi (Mirandola, Castelnuovo Rangone, Nonantola, Castelfranco Emilia, Ravarino, Carpi). Sul fronte sociale la Cassa è fra gli organizzatori e sostenitori della campagna, promossa dalla Prefettura di Ferrara, contro le truffe che colpiscono soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Di rilievo è anche l’adesione all’iniziativa “M’illumino di meno” promossa a livello nazionale per sensibilizzare sulle buone pratiche di risparmio energetico. Per le famiglie e i giovani è stato di nuovo sponsorizzato il progetto “Scuola per genitori” organizzato dalla Confartigianato di Ferrara; un foltissimo pubblico ha gremito il teatro comunale di Ferrara nelle cinque conferenze in programma cui ha fatto seguito a Cento un incontro, altrettanto seguito, con il direttore della Scuola, lo psicologo Paolo Crepet. Ancora i giovani sono stati i destinatari dei quattro forum sull’alimentazione consapevole 53 promossi sotto la sigla di “Sapori senza maschera”; due incontri sono stati invece organizzati per gli adulti, uno dei quali sull’energia. Grande protagonista della manifestazione è stato il Nobel per la Medicina Luc Montagnier. Si sono inoltre alternati sul palco dell’Auditorium Pandurera e al tavolo del nostro salone di rappresentanza grandi industriali del food, docenti universitari, esperti di chimica e agricoltura. Sempre con lo sguardo rivolto al mondo giovanile, la banca è stata partner del settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna che ha finanziato sedici borse studio per allievi dell’Istituto tecnico e professionale salesiano “Beata Vergine di San Luca”. E ancora: la Cassa non ha fatto mancare il proprio sostegno organizzativo alla trentaduesima edizione del Premio internazionale di letteratura per i ragazzi “Fondazione Cassa di Risparmio di Cento”, conclusasi con risultati record e un grandissimo consenso. Questi importanti interventi a favore dei giovani si inquadrano pienamente nella filosofia della Cassa in quanto “Banca del territorio”, attenta alle attese delle varie articolazioni della società civile e delle fasce generazionali oltre che, naturalmente, del tessuto produttivo. Fra le altre numerose sponsorizzazioni in campo sociale, sportivo e culturale, citiamo quelle effettuate a fianco di Misen (la Sagra delle sagre), PanArea e Straburana, la manifestazione ciclistica di maggio sulle strade dell’Alto ferrarese e su quelle del Modenese e del Mantovano, con arrivo a Stellata. Per ciò che riguarda gli interventi più specificamente culturali, si segnala ancora una volta l’adesione a Invito a Palazzo, la manifestazione promossa dall’Abi che ha consentito a cittadini di tutta la regione di visitare la parte storico-artistica di Palazzo Rusconi, sede della banca. Molto interesse e curiosità ha poi suscitato la conferenza, in Cassa, di Roberto Giacobbo conduttore della trasmissione televisiva Voyager e vice direttore di RaiDue, che ha parlato dell’antica armatura rinvenuta in Georgia dal prof. Livio Zerbini dell’Università di Ferrara e a lungo ospitata nei caveau della banca. E’ stato anche presentato il libro “Io spero che non faccia più il terremoto” che ben si è inquadrato nelle molteplici iniziative di solidarietà a favore della popolazione abruzzese ed in particolare dei giovani; l’iniziativa era a cura della Scuola calcio centese. Grazie ad uno specifico accordo con la direzione di Palazzo dei Diamanti di Ferrara la clientela ha potuto fruire di una riduzione del prezzo di ingresso alla mostra “Chardin, il pittore del silenzio”. Ingresso gratuito, poi, per i soci e i clienti che hanno voluto partecipare alle sfilate del Carnevale di Cento. 54 4. RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO EX ART. 123-BIS Ai sensi dell’art. 123-bis del TUF, la Cassa di Risparmio di Cento ha proceduto alla redazione della “Relazione sul governo societario” per l’esercizio 2010. Tale relazione - approvata dal Consiglio di amministrazione il 15 marzo 2011 – è resa disponibile per i Soci e il pubblico sul sito aziendale www.crcento.it, oltre che in forma cartacea presso la sede sociale e poi in sede assembleare. 5. PATRIMONIO E ASSETTO SOCIETARIO Il patrimonio netto della Cassa al 31/12/2010, al lordo della distribuzione del dividendo, è pari a € 186.876.596 e risulta così composto: PATRIMONIO NETTO Capitale sociale Sovraprezzi di emissione Riserve Riserve da valutazione Strumenti di capitale Parziale Utile di esercizio Totale patrimonio netto 31/12/2010 67.499 30.851 64.731 19.782 182.863 4.013 186.876 31/12/2009 67.499 30.851 60.203 21.021 179.574 7.145 186.719 Importi in migliaia di € Il numero totale delle azioni è pari a 13.081.193 e la ripartizione proprietaria è la seguente: Fondazione Cassa di Risparmio di Cento n. 6.722.291 azioni (51,39%); Holding “Fondazione Cassa di Risparmio di Cento” n. 2.046.000 azioni (15,64 %); Azionisti privati n. 4.312.902 azioni (32,97%). Al 31/12/2010 non sono detenute in portafoglio azioni di propria emissione che sono negoziate mediante un sistema di aste settimanali. Nel corso del 2010 sono state scambiate complessivamente 64.898 azioni della Cassa contro le 97.368 dell’anno precedente. Il prezzo medio ponderato è stato pari a 24,06 euro per azione, per un controvalore di € 1.561.160 contro € 2.632.005 dell’esercizio precedente. Il titolo ha avuto un trend in diminuzione, con una flessione durante l’anno del 3,33%. Il prezzo massimo è stato pari a € 25,00 mentre il minimo è stato pari a € 23,00. 55 P er ulteriori dettagli s i rimanda ai fogli informativi dis ponibili in filiale. Informazione pubblic itaria - Per l'efficienza ed il risparmio energetico E c o --Fin Eco F i n a n z iiaa m e n ttii d e lla i s p a r m io i o d i Ce l l a Ca C a s s a d i R is C e n to to P Per er llaa rrealizzazione ea liz z a z ione d dii impianti impia nti per per llaa p produzione roduz ione d dii energie energie rinnovabili, rinnova bili, to v o llta ta iici, c i , d i cco o g e n e r a z iio o n e o ttrr iig g e n e r a z iio o n e , a b iio o m a s s e , e o llici, i ci , f o to avvalendosi a vva lendosi d delle elle agevolazioni a gevola z ioni previste previste dalla da lla normativa norma tiva vvigente. igente. 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PATRIMONIO DI VIGILANZA 31/12/2010 31/12/2009 165.786 163.081 Totale dei filtri IAS/IFRS -1.122 -753 Elementi da dedurre dal patrimonio di base -3.370 -3.370 161.294 158.958 Patrimonio supplementare prima dei filtri prudenziali 43.031 45.411 Totale dei filtri IAS/IFRS -5.872 -6.042 Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare -3.370 -3.370 Patrimonio supplementare totale 33.789 35.999 0 0 195.083 194.957 Attività di rischio ponderate 1.830.294 1.666.425 - per rischio di credito 1.677.591 1.520.152 9.552 3.121 143.151 143.152 10,66% 11,70% 8,81% 9,54% Patrimonio di Base prima dei filtri prudenziali Patrimonio di Base Totale Ulteriori elementi da dedurre Patrimonio di vigilanza - per rischio di mercato - per rischio operativo Coefficiente complessivo (Total capital ratio) Coefficiente di base (Tier 1 capital ratio) Importi in migliaia di € PATRIMONIO DI VIGILANZA Rischio operativo 5,9% Margine Disponibile 24,9% Rischio di Mercato 0,4% Rischio di Credito 68,8% 57 L’evoluzione prevedibile della gestione Nel primo trimestre 2011 si registrano i primi timidi segnali di ripresa. La BCE ha cambiato il tono delle proprie dichiarazioni, lasciando intravedere la possibilità di un imminente rialzo dei tassi. La tendenza al rallentamento del fenomeno dei passaggi ad incaglio evidenziatasi nel corso del quarto trimestre dell’anno scorso, si sta manifestando anche in questa prima parte del 2011. La banca continua nella sua costante opera di sostegno dell’economia locale e delle famiglie del territorio, pur con la doverosa attenzione ai temi emergenti e preponderanti della liquidità aziendale. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio Nel mese di febbraio 2011 si è conclusa l’Offerta pubblica di scambio volontaria ai sensi dell’articolo 102 del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 avente ad oggetto le polizze Index Linked denominate “Eurotrend Everest II” emesse da Eurovita Assicurazioni S.p.A., per un valore complessivo di € 7.921.500. Sono state portate in adesione all’Offerta complessivamente Polizze corrispondenti al 99,35% del numero massimo di Polizze oggetto dell’Offerta, per un valore nominale dei premi unici versati pari a € 7.836.500, corrispondente al 98,93% del valore nominale dei premi unici versati massimo acquistabile per effetto dell’Offerta. Il conguaglio in denaro che sarà complessivamente pagato dall’Offerente agli aderenti ammonta a € 487.485, mentre i titoli Zero Coupon subordinati Lower Tier 2 che saranno emessi dalla Cassa e offerti in scambio sulla base di quanto indicato nel Documento di Offerta, ammontano in valore nominale a € 6.487.000. In definitiva, tramite la menzionata operazione viene a completarsi la restituzione del 100% del capitale ed è questa l’importante decisione assunta dalla Cassa nei confronti di propri clienti titolari (sono alcune centinaia) delle citate polizze. La CR Cento, per tutelare la propria clientela, è fra le poche banche in Italia ad aver scelto la restituzione intera del capitale, sia pure dilazionata. Attualmente sul mercato istituzionale (con i privati non vi sono scambi) il titolo islandese Kaupthing (titolo sottostante la polizza) è valutato appena il 25%. Conclusioni e prospettive Le aspettative inflazionistiche, il quadro economico e finanziario internazionale non ancora stabilizzato e le complesse problematiche di carattere politico internazionale costituiscono alcuni fra i principali punti interrogativi dello scenario globale che andranno ad influenzare l’esito del prossimo esercizio. La Banca affronterà questo nuovo capitolo della sua lunga storia facendo anzitutto leva sull’apporto, indispensabile quanto certo, dei suoi stakeholder: gli azionisti e la clientela, il personale e le tante articolazioni economiche e sociali. La Cassa vuol essere, sempre più, un “imprenditore banchiere” ma anche un 58 attore del territorio. Per poter svolgere questo ruolo deve trovare in ciascuno dei suoi interlocutori la radicata consapevolezza che la Banca va sostenuta in quanto motore della crescita economica e sociale. Senza la Banca locale il territorio si impoverisce, non è più lo stesso. La Cassa dal canto suo deve offrire una risposta – e lo farà – con l’attenzione di sempre ed una professionalità che tiene conto dell’evolversi del quadro economico, tecnologico, finanziario e sociale. Gli elementi di ottimismo presenti all’interno della Banca, che ci piace condividere con voi, sono numerosi; fra questi citiamo: un patrimonio robusto; un portafoglio sano; un personale sempre più professionalizzato e vicino al cliente come nella antica tradizione della banca; la volontà di continuare ad investire nella nostra area come testimoniano, ad esempio, le ristrutturazioni di alcuni importanti immobili di proprietà che ospitano filiali; la vicinanza, che non è uno slogan, con il territorio al quale la Cassa destina oltre duecento interventi a carattere di sponsorizzazione che vanno ad aggiungersi agli altri attuati dalla Fondazione che a sua volta utilizza i dividendi prodotti dalla Cassa, sua controllata. * Agli Azionisti e a tutta la Clientela rivolgiamo il ringraziamento più vivo per la fiducia, il sostegno e la collaborazione, che confermano il gradimento per il rapporto professionale in atto e costituiscono la condizione indispensabile per il conseguimento dei risultati che Vi sono stati illustrati. Al Direttore Generale dott. Ivan Damiano desideriamo esprimere il più vivo ringraziamento per l’esito positivo dell’esercizio nel corso del quale ha operato con riconosciuta professionalità, grande dedizione e costante impegno alla guida di una struttura complessa in un contesto economico – finanziario particolarmente difficile e in un quadro concorrenziale molto aggressivo. Accomuniamo nell’apprezzamento per i risultati e per l’attività svolta i Dirigenti, i Quadri direttivi e il Personale della Direzione generale e delle Filiali cui indirizziamo un grato saluto e la riconoscenza della compagine sociale ma anche della comunità servita. Alla Banca d’Italia nella persona del Dott. Roberto Marchetti Direttore della Filiale di Bologna, ed ai suoi collaboratori esprimiamo il vivo ringraziamento per il prezioso supporto e gli importanti suggerimenti forniti. Un ringraziamento, infine, ad Abi e ad Acri per il sostegno costante e professionale; alle Università di Ferrara, Bologna e Modena, agli Enti, alle Amministrazioni territoriali, alle Associazioni di categoria, agli Ordini professionali, ai Gruppi del volontariato per la collaborazione, utile ed efficace. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 59 IPOTESI DI DISTRIBUZIONE DELL'UTILE DELL'ESERCIZIO 2010 UTILE D'ESERCIZIO - assegnazione assegnazione assegnazione assegnazione a Riserva Legale (5% art.24 dello statuto sociale) a Riserva Statutaria (10% art.24 dello statuto sociale) a Riserva straordinaria di dividendo unitario di Euro 0,10 a 13.081.193 azioni (pay out 32,6%) Totale 4.013.063,00 200.653,15 401.306,30 2.102.984,25 1.308.119,30 4.013.063,00 Dopo la distribuzione dell’Utile come da IPOTESI il Patrimonio risulta così composto: Voce Voce Voce Voce Voce 130 150 160 170 180 - Riserve da valutazione Strumenti di capitale Riserve Sovraprezzi di emissione Capitale Totale Patrimonio netto 60 19.782.035,06 67.436.156,60 30.851.329,00 67.498.955,88 185.568.476,54 Schemi del Bilancio 2010 di Impresa 61 STATO PATRIMONIALE VOCI DELL'ATTIVO 31/12/2010 31/12/2009 10. Cassa e disponibilità liquide 13.889.504 11.041.753 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 49.341.055 35.577.750 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 140.646.994 108.620.420 60. Crediti verso banche 217.679.522 322.615.985 1.923.250.364 1.843.232.964 4.935.690 8.506.602 110. Attività materiali 44.023.007 44.125.413 130. Attività fiscali 18.044.890 17.991.028 7.761.853 8.673.859 b) anticipate 10.283.037 9.317.169 150. Altre attività 28.833.077 35.428.575 2.440.644.103 2.427.140.490 70. Crediti verso clientela 80. Derivati di copertura a) correnti TOTALE ATTIVO 62 VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31/12/2010 31/12/2009 10. Debiti verso banche 255.687.705 174.076.859 1.054.847.912 1.119.162.770 861.453.166 868.620.357 6.649.858 8.482.610 466.148 198.295 13.528.030 15.040.945 a) correnti 7.335.837 8.653.393 b) differite 6.192.193 6.387.552 53.722.213 46.305.255 110. Trattamento di fine rapporto del personale 4.097.136 5.110.497 120. Fondi per rischi ed oneri 3.315.339 3.424.352 3.315.339 3.424.352 130. Riserve da valutazione 19.782.035 21.020.813 160. Riserve 64.731.213 60.202.914 170. Sovrapprezzi di emissione 30.851.329 30.851.329 180. Capitale 67.498.956 67.498.956 4.013.063 7.144.538 2.440.644.103 2.427.140.490 20. Debiti verso clientela 30. Titoli in circolazione 40. Passività finanziarie di negoziazione 60. Derivati di copertura 80. Passività fiscali 100. Altre passività b) altri fondi 200. Utile (Perdita) d’esercizio TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 63 CONTO ECONOMICO 10. Interessi attivi e proventi assimilati 20. Interessi passivi e oneri assimilati 30. Margine di interesse 31/12/2010 78.677.132 (30.617.546 ) 48.059.586 31/12/2009 96.797.093 (42.907.999 ) 53.889.094 40. Commissioni attive 50. Commissioni passive 60. Commissioni nette 70. Dividendi e proventi simili 80. Risultato dell’attività di negoziazione 90. Risultato dell’attività di copertura 100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) passività finanziarie 120. Margine di intermediazione 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di : a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita d) altre operazioni finanziarie 140. Risultato netto della gestione finanziaria 150. Spese amministrative a) spese per il personale b) altre spese amministrative 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 25.508.087 (3.186.667 ) 22.321.420 265.270 2.064.438 336.703 929.907 545.574 272.911 111.422 73.977.324 (16.784.144 ) (16.742.658 ) (127.278 ) 85.792 57.193.180 (47.828.002 ) (28.755.610 ) (19.072.392 ) (2.108.049 ) 24.299.532 (3.997.687 ) 20.301.844 961.876 2.524.536 598.482 1.722.101 404.043 1.064.497 253.560 79.997.933 (13.623.599 ) (13.229.691 ) (737.805 ) 343.898 66.374.335 (51.852.720 ) (31.955.334 ) (19.897.386 ) (1.700.569 ) 170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (2.085.618 ) 190. Altri oneri/proventi di gestione 4.103.252 200. Costi operativi (47.918.417 ) 240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (1.700 ) 250. Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 9.273.063 260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (5.260.000 ) 270. Utile della operatività corrente al netto delle imposte 4.013.063 290. Utile d’esercizio 4.013.063 (1.943.467 ) 3.242.873 (52.253.883 ) (5.914 ) 14.114.538 (6.970.000 ) 7.144.538 7.144.538 PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA 10. Utile (Perdita) d’esercizio Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (voce 10+110) 64 31/12/2010 4.013.063 31/12/2009 7.144.538 -1.238.778 -1.238.778 2.774.285 914.464 914.464 8.059.002 49.962.795 5.473.143 20.106.349 0 0 8.687.448 182.580.020 a) di utili b) altre riserve Riserve da valutazione: Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio netto Riserve: 30.851.329 0 b) altre azioni Sovrapprezzo emissioni 67.498.956 a) azioni ordinarie Capitale sociale saldi di 31.12.2008 0 0 0 0 0 apertura Modifica Esistenze al 182.580.020 8.687.448 0 0 20.106.349 5.473.143 49.962.795 30.851.329 0 67.498.956 1.1.2009 Esistenze al 0 (4.763.090) 0 4.763.090 0 0 0 Riserve (3.924.358) (3.924.358) destinaz. altre Dividendi e Allocazione risultato di Periodo PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2009 65 3.886 X 0 3.886 riserve di Variaz. 0 0 0 0 0 0 (0) azioni nuove Emiss. 0 0 0 0 0 proprie azioni Acquisto 0 0 0 Dividendi straord. Distribuzione Operazioni sul patrimonio netto Variazioni dell’esercizio 0 0 capitale strumenti di Variazione 0 0 proprie su az. Derivati 0 0 options Stock 8.059.002 7.144.538 914.464 31.12.09 complessiva al Redditività 186.718.550 7.144.538 0 0 21.020.813 5.473.143 54.729.771 30.851.329 0 67.498.956 31.12.09 netto al Patrimonio 21.020.813 0 0 7.144.538 Riserve da valutazione: Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) di esercizio 186.718.550 5.473.143 b) altre riserve Patrimonio netto 54.729.771 a) di utili Riserve: 30.851.329 0 b) altre azioni Sovrapprezzo emissioni 67.498.956 a) azioni ordinarie Capitale sociale saldi di 31.12.2009 0 0 0 0 0 apertura Modifica Esistenze al 186.718.550 7.144.538 0 0 21.020.813 5.473.143 54.729.771 30.851.329 0 67.498.956 1.1.2010 Esistenze al 0 (4.528.299) 0 4.528.299 0 0 0 Riserve (2.616.239) (2.616.239) destinaz. altre Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto Allocazione risultato di Periodo PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DI PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2010 66 3.886 X 0 0 riserve di Variaz. 0 0 0 0 0 0 0 azioni nuove Emiss. 0 0 0 0 0 0 proprie azioni Acquisto Variazioni dell’esercizio 0 0 0 Dividendi straord. Distribuzione Derivati 0 0 capitale 0 proprie strumenti di su az. Variazione 0 options Stock 2.774.285 4.013.063 (1.238.778) 31/12/10 complessiva al Redditività 186.876.596 4.013.063 0 0 19.782.035 5.473.143 59.258.070 30.851.329 0 67.498.956 31.12.10 netto al Patrimonio RENDICONTO FINANZIARIO A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione - risultato d’esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immob. Materiali e immateriali (+/-) - acc.ti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di att. In via dismissione al netto dell’effetto fiscale - altri aggiustamenti (+-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche : a vista - crediti verso banche : altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche : a vista - debiti verso banche : altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d’azienda 2. Liquidità assorbita da - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista LIQUIDITA’ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO 31/12/2010 25.706.187 4.013.063 (2.012.585) 31/12/2009 33.143.356 7.144.538 (556.383) (336.703) 12.811.976 2.085.618 2.108.049 5.260.000 0 (598.482) 13.963.346 1.943.467 1.700.569 6.970.000 0 1.776.770 (30.182.583) (12.804.454) 0 (32.088.433) 79.075.266 24.384.380 (93.259.415) 4.510.073 11.923.597 (7.093.837) 88.800.897 (64.279.307) (4.050.741) (1.832.752) 0 379.338 7.447.202 2.576.302 (95.811.154) 34.036.688 0 2.447.698 (42.310.674) (119.143.212) 27.352.808 1.805.539 69.739.099 (9.144.819) (131.864.297) 80.868.712 153.296.375 628.520 0 (24.045.392) 7.071.301 301.447 0 0 0 301.447 0 0 (2.284.659) 340.143 0 (2.284.659) 0 0 (1.983.212) 0 0 (2.616.239) (2.616.239) 2.847.751 340.143 (3.768.429) (3.768.429) (3.428.286) 0 0 (3.924.358) (3.924.358) (281.343) 67 Riconciliazione Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio Cassa e disponibilità liquide alla fine dell’esercizio 31/12/2010 11.041.753 2.847.751 13.889.504 31/12/2009 11.323.096 (281.343) 11.041.753 Nota integrativa Parte A – Politiche contabili Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale Parte C – Informazioni sul conto economico Parte D – Redditività complessiva Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F – Informazioni sul patrimonio Parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti imprese o rami d’azienda Parte H – Operazioni con parti correlate Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L – Informativa di settore 69 PARTE A – POLITICHE CONTABILI A.1 – PARTE GENERALE Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio al 31 dicembre 2010 della Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, in applicazione dell’art. 4 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2010 (inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato negli allegati del presente bilancio. La Cassa di Risparmio di Cento non detiene partecipazioni di controllo e non rappresenta pertanto una capogruppo ai sensi della normativa di vigilanza. In tale contesto la banca non ritiene di essere tenuta alla redazione del bilancio consolidato in quanto non ne ricorrono i presupposti ai sensi dell’art. 24 D.Lgs n. 87/1992. Variazione di principi contabili Di seguito si descrivono le principali modifiche dei principi contabili, approvati dallo IASB ed omologati dalla Commissione Europea, che risultano attinenti alle fattispecie presenti nella banca e che trovano applicazione ai fini della redazione del bilancio dell’esercizio 2010. Non è stata utilizzata alcuna modifica ai principi contabili internazionali nella redazione del Bilancio 2010 rispetto al bilancio dello scorso anno. Sezione 2 – Principi generali di redazione Il Bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dal prospetto della redditività complessiva e dalla nota integrativa ed è inoltre corredato dalla relazione sull’andamento della gestione. La predisposizione degli schemi di bilancio e il contenuto della nota integrativa è coerente con le disposizioni fornite da Banca d’Italia nella circolare n. 262 del 22 Dicembre 2005 e relativo aggiornamento del 18 novembre 2009. Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti finanziari derivati e le attività finanziarie destinate alla vendita che sono iscritte al fair value (valore equo). Il valore contabile delle attività e passi- 71 vità che sono oggetto di operazioni di copertura del valore equo e che sarebbero altrimenti iscritte al costo, è rettificato per tenere conto delle variazioni del valore equo attribuibile ai rischi oggetto di copertura. In conformità a quanto disposto dall’art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l’Euro quale moneta di conto. Gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nella nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro. Il bilancio è redatto in applicazione dei principi generali previsti dai principi contabili omologati dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa. Le operazioni poste in essere dalla società sono rilevate in base alla data di regolamento, i contratti derivati per data di contrattazione, i dati economici e patrimoniali sono rilevati secondo il principio della contabilizzazione per competenza ed in base all’assunzione di funzionamento e continuità aziendale. Nella redazione del bilancio si è tenuto conto dei principi generali di rilevanza e significatività dell’informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma. Ogni classe rilevante di voci simili è esposta distintamente nel bilancio. Le voci di natura o destinazione dissimile sono presentate distintamente a meno che siano irrilevanti. Le attività e le passività, i proventi ed i costi non sono compensati salvo nei casi in cui ciò sia espressamente richiesto o consentito da un principio o da una interpretazione. I ratei e risconti attivi ed i ratei e risconti passivi riferiti ai principali aggregati patrimoniali sono stati ricondotti alle rispettive voci di riferimento, gli altri sono esposti fra le “altre attività” o “altre passività”. I prospetti contabili e la nota integrativa presentano, oltre agli importi relativi all’esercizio di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009. Informazioni sulla continuità aziendale Nella redazione del presente documento si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la capacità della banca di proseguire la propria attività in continuità aziendale in conformità a quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente. Contenuto dei prospetti Stato patrimoniale e conto economico Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci e sottovoci. Negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi nè per l’esercizio corrente né per quello precedente. 72 Nel prospetto di conto economico i ricavi sono indicati senza segno mentre i costi sono racchiusi fra parentesi tonde come previsto dalla normativa (convenzione grafica di esposizione che equivale ai numeri preceduti dal segno meno). Prospetti delle variazioni del patrimonio netto Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto riflette quanto previsto dalla Circolare n.262/2005 della Banca d’Italia ed evidenzia la composizione e la movimentazione delle voci di patrimonio netto intervenuta nell’esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente. Prospetto reddititivà complessiva Nel prospetto della redditività complessiva sono indicati l’utile/perdita dell’esercizio e le variazioni delle attività contabilizzate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione. Rendiconto finanziario Il prospetto dei flussi finanziari dell’esercizio di riferimento del bilancio e di quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo indiretto ed è evidenziata la liquidità netta generata dall’attività operativa, dall’attività di investimento e dall’attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell’esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono racchiusi fra parentesi tonde. Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Non si segnalano eventi successivi alla data di riferimento del bilancio in aggiunta a quanto già riportato nell’apposita sezione della relazione sulla gestione. Sezione 4 – Altri aspetti Nel 2010 non sono presenti altri aspetti degni di rilievo. Informativa comparativa Secondo quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1 “Presentazione del Bilancio”, sono fornite le informazioni comparative del precedente esercizio. La classificazione nelle voci del bilancio è omogenea con quelle dell’esercizio di raffronto, ad eccezione di: • 312 migliaia di euro relativi alle spese relative ai contratti di lavoro atipici riclassificati negli schemi di bilancio e della nota integrativa, dalla voce “Altre spese amministrative” alla voce “Spese per il personale”. L’equivalente importo per il 2010 è pari a 235 migliaia di euro. Le riclassifiche di cui sopra sono state effettuate per una migliore rappresentazione dei dati stessi. 73 A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO In questo capitolo sono indicati i Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2010. L’esposizione dei principi contabili adottati da Cassa di Risparmio di Cento, Società per Azioni, è effettuata con riferimento alle fasi d’iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo. Per ciascuna delle suddette fasi è riportata, ove rilevante, anche la descrizione dei relativi effetti economici. 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene per data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Al momento del regolamento i titoli di debito ed i titoli di capitale sono registrati al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione. Criteri di classificazione Sono classificati in questa categoria i titoli di debito, i titoli di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati di negoziazione sono compresi anche i contratti derivati incorporati che sono stati oggetto di separata rilevazione quando ricorrono le seguenti circostanze: - le caratteristiche economiche e il rischio del derivato incorporato non sono strettamente correlate con quelle del contratto ospite; - gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato. - lo strumento ibrido non è oggetto di valutazione al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico. Non è ammesso il trasferimento ad altre categorie salvo il caso in cui si sia in presenza di eventi inusuali e che difficilmente si possano ripresentare nel breve periodo. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valutate al fair value. Gli effetti dell’applicazione di tale criterio di valutazione sono attribuiti al conto economico. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, sono utilizzate le quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, si fa riferimento a modelli di stima/valutativi comunemente utilizzati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio degli strumenti: valore di realizzo determinato con riferimento a titoli quotati aventi analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo delle opzioni, valori di recenti transazioni comparabili, della solvibilità del debitore e del rischio paese dello stesso. I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capi- 74 tale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo, rettificato per perdite per riduzione di valore. Tali perdite per riduzione di valore non possono essere ripristinate. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando invece essi sono mantenuti in misura rilevante, le attività continuano ad essere iscritte in bilancio, anche se sotto il profilo giuridico la titolarità sia stata trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il loro mantenimento in bilancio in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi sono registrati secondo il criterio della competenza economica. L’effetto derivante dalla valutazione al fair value di tali titoli è imputato a conto economico. I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione. 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie sottostanti avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l’iscrizione avvenisse per trasferimento dalle attività detenute sino a scadenza il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del 1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è esplicitamente previsto che il valore di iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del 1/07/2008. Criteri di classificazione Sono comprese in questa categoria le attività finanziarie diverse dai contratti derivati che non sono state classificate né come “Crediti”, né come “Attività detenute sino a scadenza” né come “Attività detenute per la negoziazione”. La voce comprende: • titoli obbligazionari che non sono oggetto di frequenti attività di compravendita; • titoli di capitale rivenienti dalla riclassificazione delle partecipazioni rappresentative di interessenze non gestite con finalità di trading e non qualificabili di controllo o collegamento o di controllo congiunto; 75 • altri titoli di capitale non quotati, interessenze in fondi di private equity ed altri OICR. Le “attività finanziarie disponibili per la vendita” possono essere riclassificate nelle “attività finanziarie detenute fino a scadenza”, qualora: • si verifichi un cambiamento nell’intento o nella capacità di detenere lo strumento fino a scadenza; • non sia più disponibile una misura affidabile del fair value (rare circostanze); • sia trascorso il periodo previsto dalla “tainting rule” ed il portafoglio delle attività finanziarie detenute fino a scadenza possa essere ricostituito. E’ inoltre possibile effettuare una riclassifica nel portafoglio “crediti”, in presenza delle condizioni rappresentate nel successivo paragrafo “altre informazioni”. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, gli utili e le perdite da valutazione sono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto fino al momento in cui l’attività non viene cancellata o non viene rilevata una evidenza oggettiva di perdita di valore. Per i titoli obbligazionari transitano a conto economico gli interessi maturati in base al criterio del tasso di interesse effettivo. Al momento della cessione o della registrazione di una perdita di valore, la riserva si riversa, in tutto od in parte, sul conto economico. Le metodologie di determinazione del fair value sono le stesse illustrate per le attività detenute per la negoziazione. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte al test di “impairment” per individuare l’esistenza di oggettiva evidenza di perdita di valore: l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore attuale dei flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo, o attraverso specifiche metodologie valutative per i titoli di capitale. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla riduzione di valore, vengono registrate riprese di valore con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito, a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzioni di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Indicatori di una possibile riduzione di valore sono, ad esempio, significative difficoltà finanziarie dell’emittente, inadempimenti o mancati pagamenti degli interessi o del capitale, la possibilità che il beneficiario dichiari il fallimento o incorra in un’altra procedura concorsuale, la scomparsa di un mercato attivo. Inoltre, una significativa o prolungata riduzione del fair value di uno strumento di capitale al di sotto del suo costo è considerata come un’obiettiva evidenza di perdita di valore. I limiti quantitativi da utilizzarsi per identificare la 76 necessità di impairment sono stati stabiliti nei seguenti parametri: decremento del fair value alla data di bilancio superiore al 30% del valore contabile originario o diminuzione del fair value al di sotto del valore di iscrizione iniziale per 48 mesi consecutivi, per i titoli di “private equity”, e 12 mesi per le azioni. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. I rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I dividendi delle società partecipate sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione. Per i titoli di debito sono contabilizzati gli interessi di competenza secondo il criterio del costo ammortizzato. 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza La presente categoria non si applica al caso di Cassa di risparmio di Cento S.p.A.. Sono tuttavia riportati i principali criteri relativi alla contabilizzazione della suddetta classe di strumenti finanziari. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale avviene al fair value, comprensivo dei costi e proventi direttamente attribuibili, se gli strumenti oggetto di iscrizione provengono dalle “Attività disponibili per la vendita”, la registrazione iniziale corrisponde al fair value delle attività alla data di trasferimento, valore che viene assunto come nuovo costo ammortizzato delle attività trasferite. Criteri di classificazione In tale comparto possono essere classificati titoli per i quali la Banca deve possedere la capacità e la volontà di detenerli fino alla scadenza; nel caso di dismissione anticipata, ancorché motivata da valide ragioni economiche, l’intero comparto è sottoposto al cosiddetto “tainting rule” cioè al trasferimento dell’intero portafoglio al comparto delle “Attività destinate alla vendita”. Il portafoglio delle “attività detenute fino a scadenza”, non può poi essere ricostituito prima di due anni. L’intenzione e la capacità di possedere i titoli fino a scadenza è sottoposto a verifica annuale. Per essere detenuti fino alla scadenza gli strumenti devono possedere i requisiti di: • scadenza fissa; 77 • produrre flussi di reddito certi e misurabili; • secondo la normativa più stringente emessa dalla Banca d’Italia in materia di Bilanci Bancari, gli strumenti qui compresi, devono essere anche quotati in un mercato regolamentato. Criteri di valutazione Successivamente alla loro iscrizione iniziale, le attività detenute fino a scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Gli strumenti appartenenti al comparto sono sottoposti ad una verifica volta ad individuare l’esistenza di significative o durevoli riduzioni di valore. In presenza di tali evidenze l’importo della perdita, contabilizzato a conto economico, è misurato come differenza fra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. Qualora vengano meno i motivi della svalutazione vengono effettuate riprese di valore con registrazione a conto economico. L’ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie detenute fino a scadenza sono cancellate dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. I rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, qualora mantenuti in misura rilevante, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità delle attività fosse stata effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte, del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I costi e ricavi di pertinenza sono registrati per competenza secondo il metodo del costo ammortizzato. 4. Crediti Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale del credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che generalmente coincide con il momento dell’erogazione, per l’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi afferenti il singolo credito e determinabili al momento dell’erogazione stessa. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte o che sono inquadrabili come ordinari costi amministrativi. Per le riclassifiche delle attività finanziarie detenute per la negoziazione deliberate prima del 1/11/2008 riconducibili all’amendment dello IAS 39 è esplicitamente previsto che il valore di iscrizione nella categoria contabile di destinazione sia il fair value dello strumento alla data del 1/07/2008. 78 Criteri di classificazione I crediti comprendono gli impieghi per cassa con clientela e con banche, erogati direttamente oppure acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo. Rientrano in questa categoria i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine, mentre non possono essere compresi in questo comparto i Crediti quotati in un mercato attivo. Non sono ammesse riclassificazioni ad altri comparti. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Il costo ammortizzato è dato dal: • valore di rilevazione iniziale; • meno i rimborsi di capitale; • più o meno ammortamento con il metodo dell’interesse effettivo (differenza tra il valore iniziale ed il valore a scadenza); • meno svalutazione; • più rivalutazione. Il metodo dell’interesse effettivo è utilizzato per calcolare il costo ammortizzato e gli interessi attivi del finanziamento per la sua intera durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento, in modo da ottenere esattamente il valore contabile netto all’atto della rilevazione iniziale, che comprende i costi di transazione direttamente attribuibili, ed i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti. La stima dei flussi e della durata contrattuale dei crediti considera tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare le perdite attese sul finanziamento. Questo metodo è applicato ai crediti con durata oltre il breve termine indipendentemente dalle modalità di valutazione (analitica o collettiva). Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui durata rientra nel breve termine perché la logica dell’attualizzazione avrebbe effetti poco significativi; così pure per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto secondo le attuali regole di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS. In dettaglio la classificazione dei crediti dubbi è suddivisa nelle classi di: - crediti in sofferenza: i crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; - crediti incagliati: i crediti verso soggetti in situazioni di obiettiva temporanea difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. L’incaglio può essere normale, quando deriva dalla valutazione dell’ “Unità Posizioni anomale” o “oggettivo” quando presenta le caratteristiche previste per tale fattispecie dalle Istruzioni di Vigilanza. - crediti ristrutturati: crediti verso soggetti ai quali è stata concessa una morato- 79 ria nel pagamento del debito a tassi inferiori a quelli di mercato; - crediti scaduti e/o sconfinanti: i crediti verso debitori che alla data di fine esercizio presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni valutati analiticamente (limite di 180 giorni fino al 31 dicembre 2011). Tali esposizioni possono essere valutate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione. a) singolo debitore: l’esposizione deve essere rilevata come scaduta e/o sconfinante qualora, alla data di riferimento della segnalazione, il maggiore tra i due seguenti valori sia pari o superiore alla soglia del 5%: • media delle quote scadute e/o sconfinanti sull’intera esposizione rilevate su base giornaliera nell’ultimo trimestre precedente; • quota scaduta e/o sconfinante sull’intera esposizione riferita alla data di riferimento della segnalazione. b) singola transazione: esposizioni scadute e/o sconfinanti garantite da immobili. Lo scaduto deve avere carattere continuativo e non sono ammesse compensazioni con i margini disponibili esistenti su altre linee di credito concesse al medesimo debitore, né soglie di rilevanza. Detti crediti deteriorati sono oggetto di valutazione analitica e la perdita di valore sui singoli crediti, iscritta a conto economico, è rappresentata dalla differenza negativa tra il loro valore recuperabile ed il relativo costo ammortizzato. Il valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa attesi, calcolato in funzione dei seguenti elementi: - valore dei flussi di cassa contrattualmente previsti, stimati in considerazione della capacità del debitore di assolvere le obbligazioni assunte e delle garanzie reali o personali assunte; - tempo atteso di recupero, stimato anche in relazione allo stato delle procedure in atto; - tasso interno di rendimento. Negli esercizi successivi il valore originario dei crediti è ripristinato nel caso in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica. La ripresa di valore è iscritta a conto economico. I crediti per i quali non sono state individuate obiettive evidenze di perdita sono valutati collettivamente. La valutazione avviene per categorie omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate in base a serie storiche: si fondano su dati osservabili alla data della valutazione consentendo di stimare la perdita di valore per ciascuna categoria. La formazione dei gruppi avviene per categorie di rischio similari, sulla base di caratteristiche indicative della capacità del debitore di assolvere gli impegni contrattuali (tipo rapporto, settore economico, garanzie, stato di insolvenza e altri fattori ritenuti rilevanti). La classificazione in gruppi per la determinazione della svalutazione collettiva riflette la medesima ripartizione per categorie di rating stabilite dal Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea 2). Il passaggio di un credito da un gruppo valutato collettivamente ad altro con modalità di valutazione analitica avviene a valori lordi in quanto le rettifiche di 80 valore non seguono i singoli rapporti ma saranno adeguati ai risultati di fine periodo con opportune rettifiche o riprese per “massa”. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico. Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio quando la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi con le attività stesse. Quando sono mantenuti in misura rilevante i rischi ed i benefici relativi alle attività cedute, continuano ad essere iscritti in bilancio, anche se giuridicamente la titolarità dei rapporti è stata effettivamente trasferita. La conservazione, anche solo in parte del controllo delle attività cedute implica il mantenimento in bilancio delle stesse. Se mediante la cessione si sono mantenuti i rischi ed i benefici, il credito dovrà continuare ad essere iscritto limitatamente al suo coinvolgimento, e cioè per la quota massima in cui la società continua ad essere esposta rispetto ai mutamenti di valore del credito e alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le rettifiche di valore analitiche e collettive sono registrate a conto economico. I crediti valutati analiticamente sono sottoposti all’attualizzazione dei flussi finanziari ed il relativo costo è registrato a conto economico, l’adeguamento è eseguito ogni anno. Il fondo di svalutazione collettivo così determinato non è sottoposto ad attualizzazione, in quanto si stima che il tasso effettivo coincida con quello contrattuale. Il rientro negli esercizi successivi dell’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico. Se in un esercizio successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisce in conseguenza di eventi (quali il miglioramento della solvibilità del debitore), la svalutazione per riduzione di valore è stornata dal conto economico. Il valore del credito può assumere come valore massimo il costo ammortizzato che si sarebbe determinato alla data in cui il valore è ripristinato. Gli interessi di mora sui crediti in sofferenza sono registrati solo al momento dell’incasso. 5. Attività finanziarie valutate al fair value La società non si è avvalsa della facoltà normativa della cosiddetta “fair value option”. 6. Operazioni di copertura Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente valutati al fair value. Criteri di classificazione: tipologie di copertura Gli strumenti derivati sono definiti di copertura quando esiste una documenta- 81 zione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento oggetto della copertura e se la copertura risulta efficace nel momento in cui ha inizio e continua ad esserlo per tutta la durata. L’efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi attesi sono compensati da quelli dello strumento di copertura. Pertanto l’efficacia è misurata e rilevata dal confronto di suddette variazioni, sempre in relazione all’intenzione della società nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. La copertura è efficace quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano, nei limiti fissati dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto. La verifica dell’efficacia della copertura è operata mensilmente utilizzando: - test prospettici, che giustificano l’applicazione della contabilizzazione della copertura e ne dimostrano l’efficacia; - test retrospettivi, che evidenziano il grado raggiunto dalla copertura nel periodo di riferimento e misurano la distanza fra i risultati raggiunti e la copertura perfetta; Nel caso in cui dall’analisi dei risultati dei rispettivi test, le coperture dovessero risultare inefficaci in modo continuativo, viene interrotta la copertura con le conseguenti operazioni contabili. Le tipologie di strumenti di copertura possono riguardare: esposizione al rischio di fair value di attività e passività in bilancio o di impegni irrevocabili; esposizione al rischio di variazioni di un flusso finanziario e cambi (cash flow) relativi ad attività o passività in bilancio o di transazioni future. Le coperture di fair value hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di credito o il rischio di tasso. Il cosiddetto “fair value hedge” è utilizzato generalmente per attività a tasso fisso i cui cash flow non variano durante la vita dello strumento stesso. Il fine della copertura è di proteggere il valore corrente dell’attività o della passività coperta e quindi l’attenzione è rivolta allo Stato patrimoniale. Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio di mercato delle emissioni obbligazionarie a tasso fisso o strutturate. Le coperture di flussi finanziari hanno come obiettivo la riduzione della variabilità dei flussi di cassa futuri legati ad una particolare attività/passività a tasso variabile con il fine di gestire e controllare la variabilità futura dei corrispondenti flussi di cassa e quindi l’attenzione è sull’impatto di tale variabilità sul conto economico. Criteri di valutazione I derivati di copertura sono sempre valutati al “fair value”. Criteri di cancellazione Se i test non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari 82 al suo fair value al momento della cessazione dell’efficacia e torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La rilevazione delle scritture contabili dipende dal tipo di copertura predefinito e sono: 1) nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione viene iscritta al conto economico contestualmente all’adeguamento di valore dei contratti derivati e delle attività coperte. L’eventuale differenza che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Sono adeguate ai valori di fair value le attività/passività coperte con contropartita al conto economico. 2) nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono registrate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta una variazione dei flussi di cassa da compensare (rispetto a quelli attesi) o nel caso in cui la copertura risulta inefficace. La banca non ha tale fattispecie. Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate seguendo le metodologie delle coperture dei flussi finanziari. La banca non ha in essere operazioni di copertura di investimenti in valuta. 7. Partecipazioni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 8. Attività materiali Criteri di iscrizione Le attività materiali sono iscritte al costo che comprende oltre al prezzo d’acquisto, gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, sono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. La voce comprende beni materiali destinati a: - uso funzionale quali: terreni, fabbricati, mobili e arredi, impianti, macchinari e attrezzature tecniche; - a scopo di investimento quali: terreni e fabbricati. Sono iscritti nell’attivo alla voce “Attività materiali” anche beni utilizzati ai 83 sensi di contratti di leasing finanziario sottoscritti in qualità di locatario, per i quali si è assunto sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici della proprietà. Le immobilizzazioni oggetto di leasing finanziario in qualità di locatario sono iscritte inizialmente ad un valore pari al minore tra il fair value e il valore attuale dei pagamenti minimi previsti dal leasing; tale valore è successivamente oggetto di ammortamento. I beni per i quali sono in corso delle trattative di vendita e la loro dismissione sia molto probabile, sono riportati nella pertinente voce delle attività in via di dismissione. Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutati al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. Non sono ammortizzati i terreni in relazione alla vita utile indefinita. Quando si presentato elementi che dimostrano il deterioramento del valore di una attività, si procede al confronto fra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero e le eventuali rettifiche sono registrate al conto economico; qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, è fatto obbligo di registrare la ripresa di valore. I beni mobili, ad esclusione dei beni di valore artistico, sono iscritti in relazione alla loro vita utile. Per categorie omogenee di beni è stata definita la vita utile in relazione alla quale viene calcolato l’ammortamento per quote annue costanti a decorrere dal mese in cui il bene è entrato in funzione. Criteri di cancellazione Un’immobilizzazione materiale è cancellata al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Il conto economico è interessato dalle quote di ammortamento secondo la vita utile predefinita per ciascuna categoria. 9. Attività immateriali La banca non possiede attività della specie si riportano comunque i criteri di contabilizzazione. Criteri di iscrizione Sono iscritte al costo quale corrispettivo pagato al momento dell’acquisto rettificato per gli eventuali oneri accessori. 84 Criteri di classificazione Le attività immateriali sono iscritte come tali solo quando sono identificabili, misurabili, sono sotto il controllo dell’entità che redige il bilancio e sono in grado di generare benefici economici futuri. Le attività immateriali sono identificabili quando possono essere separate dall’entità oppure derivano da diritti contrattuali o legali in genere e comprendono: - software applicativo; - marchi e brevetti. Criteri di valutazione e componenti reddituali Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in base alla loro vita utile. Criteri di cancellazione L’attività è cancellata se esistono indicazioni che possa avere subito una perdita di valore, oppure quando non sono più attesi benefici economici futuri. 10. Attività non correnti in via di dismissione Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 11. Fiscalità corrente e differita Criteri di iscrizione L’accantonamento delle imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e differito. Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio ed il loro valore fiscale. Le imposte anticipate, sono iscritte nei limiti in cui esiste la ragionevole certezza del loro recupero in presenza di futuri redditi imponibili mentre le imposte differite passive sono stanziate nella misura in cui si ritiene che nei prossimi esercizi si verifichino i presupposti per la relativa tassazione. Le aliquote utilizzate, distintamente per tipologia di imposta, sono quelle in vigore per i periodi di riversamento delle differenze temporanee e senza limiti temporali. Criteri di classificazione Le attività e passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e passività. Le attività e le passività fiscali differite e anticipate sono distinte dalle attività e dalle passività fiscali correnti. Criteri di valutazione Le attività e passività iscritte per imposte anticipate e differite sono valutate a fine esercizio in relazione alle modifiche intervenute nella normativa fiscale e delle aliquote e non sono sottoposte all’attualizzazione. 85 Criteri di cancellazione Le attività e passività sono cancellate quando non esistono valide ragioni della sussistenza di rapporti di credito e debito con l’amministrazione finanziaria. A fine esercizio “il fondo imposte differite” e le “Attività per imposte anticipate” sono adeguati in relazione al rigiro sul conto economico delle imposte divenute correnti nell’esercizio. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le imposte correnti maturate nell’esercizio, le imposte anticipate e differite sorte nell’esercizio e le variazioni delle consistenze dell’esercizio precedente, sono registrate a conto economico; vengono invece attribuite al patrimonio netto, quando sono stanziate in relazione a riserve di patrimonio netto. Le imposte relative alle attività in via di dismissione, sono portate a diretta riduzione delle poste di conto economico di riferimento. 12. Fondi per rischi ed oneri Criteri di iscrizione I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerta iscritti in bilancio quando: - esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da eventi passati; - è probabile che sarà necessario l’impiego di risorse per adempiere all’obbligazione; - può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione. Gli accantonamenti sono rilevati solo in presenza di eventi precedenti alla chiusura del bilancio e rappresentano la migliore stima possibile dell’onere necessario per estinguere l’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Criteri di classificazione La voce comprende “altri fondi per rischi ed oneri” costituiti in relazione a perdite presunte sulle cause passive incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte di reclami della clientela sull’attività di intermediazione in titoli nonché una stima attendibile degli altri esborsi a fronte di qualsiasi altra obbligazione legale o implicita presente alla data di riferimento del bilancio. Nel corso dell’esercizio la parte di fondo di quiescenza a contribuzione definita è stata dismessa. Criteri di valutazione Ad ogni data di riferimento del bilancio i fondi sono riesaminati e rettificati per riflettere la miglior stima corrente, basata anche sulle serie storiche della banca. Nel caso in cui l’elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati applicando i tassi correnti di mercato (euribor). 86 Criteri di cancellazione Ciascun fondo presente in tale voce di bilancio è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le componenti reddituali interessate dagli accantonamenti sono: - il costo del personale per i fondi che riguardano obbligazioni relative al personale dipendente od in quiescenza; - la voce degli Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri negli altri casi. L’effetto attualizzazione è rilevato a conto economico. 13. Debiti e titoli in circolazione Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che di norma corrisponde alla data in cui sono ricevute le somme raccolte o dell’emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è fatta sulla base del fair value delle passività, di norma pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di tipo amministrativo. Criteri di classificazione Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono riclassificate le varie forme di provvista interbancaria e con la clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto e la raccolta da clientela attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari, prestiti subordinati al netto delle quote riacquistate. E’ inoltre incluso il debito iscritto dalla banca in qualità di locatario nell’ambito dell’operazione di leasing finanziario. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale è poco significativo, che pertanto rimangono iscritte al valore incassato. Dai titoli di debito sono stralciate le eventuali quote rappresentative di capitale. Gli strumenti finanziari oggetto di copertura di fair value per i quali la copertura è risultata efficace sono iscritti al fair value. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando sono scadute od estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari emessi in precedenza. La differenza tra il valore contabile delle passività e l’ammontare corrisposto per acquistarla è registrata a conto economico. Il collocamento sul mercato di titoli propri successivamente al riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento. 87 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi sono rilevati secondo il criterio della competenza economica, se le passività hanno durata oltre il breve termine si applica il calcolo del costo ammortizzato con attribuzione degli eventuali costi di “up-front”. 14. Passività finanziarie di negoziazione Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle passività finanziarie avviene, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale sono valorizzate al fair value. I contratti derivati incorporati in strumenti finanziari o in altre forme contrattuali, che presentano caratteristiche economiche e rischi non correlati con lo strumento ospite o che presentano gli elementi per essere qualificati essi stessi come contratti derivati, sono contabilizzati separatamente, se aventi valore negativo, nella categoria delle passività finanziarie detenute per la negoziazione, tranne che nei casi in cui lo strumento complesso che li contiene è valutato al fair value con effetti a conto economico. Criteri di classificazione La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading nonché il valore negativo dei derivati impliciti presenti nei contratti complessi. Criteri di valutazione Tutte le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione al conto economico. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie di negoziazione sono cancellate quando estinte e alla scadenza. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali I risultati della valutazione delle passività finanziarie di negoziazione sono registrati a conto economico. 15. Passività finanziarie valutate al fair value La Banca non ha applicato la cosiddetta “fair value option” e pertanto non si è avvalsa della possibilità di valutare al fair value passività finanziarie diverse da quelle previste da IAS 39 in virtù della specifica destinazione funzionale. 16. Operazioni in valuta Criteri di iscrizione iniziale Le operazioni in divisa estera sono registrate al momento della rilevazione ini- 88 ziale, in divisa di conto, applicando alla divisa estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Criteri di iscrizione successiva Ad ogni data di riferimento del bilancio: - gli elementi monetari in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura; - gli elementi non monetari valutati al costo storico sono convertiti al tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; - gli elementi non monetari valutati al fair value sono convertiti utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di un elemento monetario o dalla conversione a tassi differenti da quelli applicati al momento della rilevazione iniziale sono rilevati a conto economico nel periodo in cui sorgono. 17. Altre informazioni Trattamento di fine rapporto del personale Nel corso dell’esercizio 2007 è cambiata sostanzialmente la normativa di riferimento per la destinazione delle obbligazioni derivanti dal fondo di trattamento di fine rapporto (legge 296/2006 con decorrenza primo gennaio 2007): nel caso della Cassa di Risparmio di Cento, società con più di 50 dipendenti il fondo è conferito, sulla base delle scelte dei dipendenti, verso la Tesoreria Inps, oppure presso fondi specializzati ed allo scopo autorizzati e vigilati da Covip. Ne deriva che le obbligazioni calcolate fino al 31 dicembre 2006 e le quote maturate fino all’esercizio dell’opzione (massimo 30 giugno 2007) sono rappresentate in bilancio in un apposito fondo che richiede la rivalutazione annuale prevista di legge (criterio invariato): il tasso di rivalutazione da applicare è composto da due voci, una fissa (1,5%) ed una variabile (75% del costo della vita calcolato da ISTAT), il predetto fondo continua ad essere rappresentativo dei piani a benefici definiti la cui erogazione è differita nel tempo e conseguentemente in bilancio è iscritto il valore determinato in base a specifica stima attuariale. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali. Al 31 dicembre 2010 il valore attuariale del fondo interno ammonta ad € 4.097.136 contro un valore al 31 dicembre 2009 di € 5.110.497 , con utilizzi del fondo pari a euro € 1.020.128 e accantonamenti a conto economico è pari a € 6.767. La parte esternalizzata del fondo di trattamento di fine rapporto, definita “maturando post 1/1/2007” dalla legge 296/2006, è confluita alla previdenza complementare esterna, l’importo spesato al conto economico nel 2009 89 ammonta a 1.268 mila euro, mentre nell’anno precedente l’importo imputato a conto economico è stato pari a 1.485 mila euro. Fondi di Previdenza del Personale Dal primo luglio 2007 il Fondo pensioni sezione a contribuzione definita è stato sciolto con facoltà di scelta ai dipendenti fra un fondo chiuso ed uno aperto: questa attività si è resa necessaria in quanto il fondo a gestione interna non aveva più le caratteristiche richieste dalla normativa per le destinazioni del trattamento di fine rapporto dei dipendenti. Nel corso dell’esercizio 2009 anche la sezione del fondo a prestazione definita è stata sciolta in parte attraverso la liquidazione diretta agli aderenti e in parte attraverso l’esternalizzazione ad una primaria compagnia assicurativa. La banca infatti ha provveduto nel mese di luglio 2009 a versare a detta compagnia un premio unico che garantisse ai soggetti ancora iscritti una rendita vitalizia pagata mensilmente. In data 31 luglio 2009 la Cassa ha provveduto infine a chiudere formalmente il fondo pensione e a dare le opportune comunicazioni alle autorità competenti. Per far fronte alla volontà degli aderenti al fondo, la banca ha inserito la clausola all’interno degli accordi con gli stessi, che prevede di intervenire qualora la compagnia assicurativa non fosse in grado di far fronte alle proprie obbligazioni. In virtù di tale garanzia accessoria la banca continua a mantenere l’obbligazione per un piano a benefici definiti. Lo IAS 19 prevede che la contabilizzazione del piano debba essere pari al valore attuale dell’obbligazione alla data di riferimento, al netto del fair value delle attività che sono al servizio del piano stesso. Nel caso specifico l’attività a presidio del piano risulta essere la polizza assicurativa perfezionata con il pagamento del premio unico a luglio 2009. Dato l’elevato standing creditizio degli investimenti sottostanti la polizza assicurativa e della controparte assicurativa non si è ritenuto necessario apportare aggiustamenti di valore all’attività funzionale al piano e quindi la banca ha esposto nei fondi di quiescenza un’obbligazione nulla. A titolo informativo si segnala che, alla data del 31 dicembre 2010, la riserva matematica complessiva ammonta ad 1,4 milioni euro. Garanzie rilasciate ed impegni Nelle “garanzie rilasciate” sono comprese tutte le garanzie di firma prestate dalla banca. Le garanzie di “natura finanziaria” sono quelle concesse a sostegno di operazioni volte all’acquisizione di mezzi finanziari; sono invece di “natura commerciale” quelle concesse a garanzia di specifiche transazioni commerciali: sono indicate con riferimento al soggetto ordinante, cioè al soggetto le cui obbligazioni sono assistite dalla garanzia prestata. Sono iscritte al valore nominale al netto degli utilizzi di cassa e delle eventuali rettifiche di valore. Gli impegni ad erogare fondi sono impegni irrevocabili ad utilizzo certo od incerto, che possono dar luogo a rischio di credito (sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati): il valore di iscrizione è al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore. Gli impegni irrevocabili ad utilizzo certo comprendono gli impegni ad erogare fondi il cui utilizzo da parte del richiedente è certo e definito: sono pertanto contratti vincolanti sia per il concedente che per il richiedente. L’aggregato comprende tra l’altro gli acquisti di titoli non ancora regolati (la società contabilizza i titoli per data di 90 regolamento) ed i depositi e finanziamenti da erogare ad una data futura predeterminata. Gli impegni irrevocabili sono ad utilizzo incerto quando l’utilizzo da parte del richiedente è opzionale, in questo caso, non è sicuro se ed in quale misura avverrà l’erogazione effettiva dei fondi. Gli impegni sottostanti a derivati creditizi: vendite di protezione sono impegni derivanti dalla vendita di protezione dal rischio di credito. Sono iscritti al valore nominale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore determinate analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri in bonis. Accantonamenti per garanzie ed impegni Il rischio derivante dalla valutazione delle “garanzie rilasciate” è determinato in via analitica per le posizioni classificate ad incaglio e a sofferenza e collettivamente per gli altri crediti. Il fondo è iscritto fra le “Altre Passività”. Riconoscimento dei ricavi I ricavi sono rilevati nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri, quando non possono essere attendibilmente stimati, i ricavi sono quantificati nella misura in cui sono recuperabili i relativi costi sostenuti. In particolare: • gli interessi sono rilevati pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo se le attività di riferimento hanno durata contrattuale oltre il breve termine; • I dividendi sono rilevati nell’esercizio in cui viene deliberata la distribuzione; • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base degli accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati; • i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, a meno che la Banca abbia mantenuto la maggior parte dei rischi e benefici connessi con l’attività. Gli interessi di mora sono contabilizzati al momento dell’incasso. Migliorie su beni di terzi Le spese sostenute per lavori di ristrutturazione di beni immobili di proprietà di terzi sono iscritte fra le “altre attività” e sono attribuite al conto economico in base alla capacità di produrre benefici futuri di norma corrispondente alla durata del sottostante contratto di affitto: le spese riguardano principalmente la ristrutturazione di immobili di terzi adibiti all’esercizio delle filiali. Modalità di determinazione del fair value Il criterio del fair value è il principale criterio di valutazione degli strumenti finanziari previsto dai principi contabili internazionali, è anche il criterio di valutazione definito per i derivati indipendentemente dalle finalità per le quali tali strumenti sono stati acquistati (trading o copertura), inoltre la nota integrativa deve riportare il fair value anche di quegli strumenti finanziari che in bilancio sono iscritti al costo ammortizzato. I principi IAS definiscono il fair value come il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una attività estinta, in una libera transazione fra 91 parti consapevoli ed indipendenti. Tale transazione, tuttavia deve avvenire in ipotesi di continuità dell’attività aziendale. Strumenti quotati Nel caso di strumenti quotati in mercati attivi il fair value è pari al prezzo di quotazione. Un mercato è definito attivo quando il prezzo dello strumento finanziario è prontamente e regolarmente contribuito da borse valori, intermediari, dealers o info provider e quando il prezzo stesso rappresenta transazioni effettive nello strumento oggetto di valutazione. L’attuale definizione di mercato regolamentato non è sempre coincidente con la nozione di “mercato attivo”. Un “mercato ufficiale regolamentato” funziona regolarmente se: - esistono regole, emesse o approvate dalle Autorità del Paese d’origine del mercato, che disciplinano le condizioni operative, di accesso, nonché quelle che un contratto deve soddisfare per essere efficacemente trattato; - hanno un meccanismo di compensazione che richiede che i contratti derivati siano soggetti alla costituzione di margini giornalieri che forniscono una protezione adeguata. Tuttavia un mercato regolamentato non garantisce la presenza di prezzi “significativi” se non è rappresentativo di scambi quotidiani significativi in termini di volumi. Ne deriva la predisposizione di apposite procedure finalizzate ad individuare i mercati attivi ovvero quei mercati in cui i prezzi degli strumenti negoziati rappresentano il valore con cui si pongono effettivamente in essere le transazioni di mercato. Tali procedure sono basate sull’analisi dei seguenti fattori: - il numero dei contributori ed eventuale presenza di dealer, broker e market maker; - la frequenza di aggiornamento periodico del dato quotato e lo scostamento rispetto alla quotazione precedente; - l’esistenza di un’accettabile differenza fra il prezzo bid e prezzo ask; - il volume di scambi trattati. In particolare i prezzi utilizzati per le valutazioni di bilancio sono: - il prezzo bid nel caso di attività detenute; - il prezzo ask nel caso di passività da emettere; - il prezzo mid market nel caso in cui i profili di rischio si compensano fra di loro (la differenza fra prezzo bid e prezzo ask è determinata dai soli costi di transazione). Quando il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati viene rilevata la quotazione più vantaggiosa. Qualora sia un tasso e non un prezzo ad essere quotato su mercati attivi, l’impresa deve utilizzare quel tasso come input delle tecniche valutative per determinare il fair value dello strumento. Fondi comuni Nel caso di fondi aperti in cui i partecipanti hanno diritto di chiedere in qualsiasi momento il rimborso delle quote e per gli hedge fund, il fair value è determinato considerando l’ultimo NAV pubblicato. Nel caso di fondi chiusi e di private equity oggetto di quotazione, il fair- value è pari alla quotazione fornita dal mercato, se questo è considerato “attivo”. In alternativa viene assunto l’ultimo NAV pubblicato. 92 Strumenti non quotati Qualora gli strumenti finanziari non risultino quotati su mercati attivi, il relativo fair value è determinato attraverso tecniche di valutazione che: - tendono a massimizzare l’impiego di input di mercato ed a minimizzare stime ed assunzioni interne; - riflettono le modalità in base alle quali il mercato attribuisce un prezzo agli strumenti; - utilizzano input in grado di rappresentare le aspettative di mercato ed il rapporto rischio rendimento dello strumento oggetto di valutazione; - incorporano tutti i fattori che i partecipanti al mercato considererebbero nella definizione di prezzo; - sono coerenti con le metodologie comunemente accettate; - sono oggetto di verifica e calibrazione periodica al fine di verificare la loro capacità di rappresentare il fair value in linea con i prezzi a cui avvengono effettivamente le transazioni nello strumento oggetto di valutazione, in tal modo è assicurata la comparabilità, l’affidabilità e la neutralità del processo di definizione dei valori degli strumenti finanziari richiesto dalla normativa. Fair value degli strumenti derivati Il fair value degli strumenti derivati è determinato attraverso l’impiego di modelli valutativi diversi a seconda della tipologia dello strumento, in particolare: - per la determinazione del fair value delle opzioni si è fatto riferimento a modelli di stima della volatilità; - per il fair value degli swap si è utilizzato il “ discounted cah flow analysis”. Le valutazioni così determinate sono state rettificate degli importi corrispondenti alle valutazioni del merito creditizio della controparte (rischio di controparte). Strumenti di capitale classificati nel portafoglio degli strumenti destinati alla vendita Il fair value degli “Investimenti Partecipativi” è determinato con riferimento a prezzi risultanti da perizie esterne ed indipendenti od in base a prezzi di scambio ricavati di recenti transazioni, quando è difficoltoso reperire un prezzo attendibile, se di importo poco rilevante, sono mantenute al valore di costo. Gli altri titoli di capitale sono mantenuti al costo. Gerarchia di determinazione dei fair value L’IFRS 7 ha introdotto una nuova informativa che distingue il fair value degli strumenti finanziari in base alla significatività degli input utilizzati nelle valutazioni, in particolare si distinguo tre livelli: Livello 1: la valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. Un mercato attivo è considerato tale qualora i prezzi di quotazione riflettono le normali operazioni di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili tramite borse, servizi di quotazione, intermediari e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato. Livello 2: la valutazione si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – compreso gli spread creditizi e di liquidità – sono desunti da 93 dati osservabili di mercato. Tale livello implica ridotti elementi di discrezionalità nella valutazione in quanto tutti i parametri utilizzati risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo consentono di replicare quotazioni presenti su mercati attivi. Livello 3: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni significative da parte del valutatore. I criteri definiti dalla Cassa di Risparmio di Cento al fine di attribuire il livello gerarchico al fair value dei singoli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà sono i seguenti: Livello 1: strumenti che hanno almeno un mercato attivo. A tal fine, possono essere considerati, se significativi, i prezzi rilevati su mercati regolamentati, MTF, o quotazioni di market maker. In tal caso, devono essere disponibili su Bloomberg le quotazioni di almeno tre market maker, e lo spread denarolettera medio non può essere superiore a 2%. Possono altresì essere considerati i NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, purché si tratti di valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento. Livello 2: strumenti per i quali sono reperibili su Bloomberg quotazioni di meno di tre market maker e/o con spread denaro-lettera medio superiore a 2%; strumenti per i quali esistono titoli comparabili (per emittente, caratteristiche finanziarie, grado di rischio) classificabili al livello 1 o valutati mediante modelli di valutazione comunemente usati dagli operatori professionali facendo uso come input di parametri osservabili direttamente o indirettamente sul mercato. Gli aggiustamenti eventualmente effettuati dal valutatore non devono avere un impatto significativo nella determinazione del fair value. Livello 3: strumenti per i quali non esiste un mercato attivo e non possono essere valutati mediante i criteri stabiliti per il livello 2; NAV forniti dalle società di gestione del risparmio, non rappresentanti valori ai quali sia possibile smobilizzare l’investimento Riclassificazione di strumenti finanziari Lo IASB ha approvato in data 13 ottobre 2008 un emendamento allo IAS 39 e all’IFRS 7, omologato con procedura d’urgenza dalla Commissioni Europea il 15 ottobre 2008 con Regolamento n. 1004/2008. Sulla base di tale emendamento, è consentito riclassificare, in presenza di determinate condizioni, ad altra categoria contabile strumenti finanziari iscritti al momento dell’acquisto nell’ambito della categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” o della categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita. Prima di tale emendamento la regola generale prevedeva che i trasferimenti di categoria non erano ammessi, ad eccezione dei trasferimenti tra le categorie delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” e delle “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza”. Sulla base di quanto indicato nei paragrafi 50D e 50E della nuova versione dello 94 IAS 39, possono essere riclassificati: • gli strumenti finanziari, diversi dai derivati, precedentemente classificati nella categoria degli strumenti finanziari di negoziazione. Non è invece possibile riclassificare gli strumenti finanziari appartenenti alla categoria delle “Attività finanziarie valutate al fair value” a seguito dell’adozione della cosiddetta “fair value option”. La nuova categoria contabile di destinazione è quella dei “Crediti”. La condizione per l’ammissibilità della riclassifica è che lo strumento finanziario rispetti, alla data del trasferimento, i requisiti previsti per la classificazione nel portafoglio dei “Crediti” e che la società non intenda più negoziare i titoli oggetto di riclassifica, avendo maturato l’intenzione di detenere lo strumento finanziario nel prevedibile futuro o fino a scadenza; • gli strumenti finanziari non derivati classificati nella categoria “Attività finanziarie disponibili per la vendita” alla categoria contabile dei “Crediti” se lo strumento finanziario rispettava, alla data della riclassifica, la definizione di “Crediti” e la società ha ora l’intento e la capacità di detenerlo nel prevedibile futuro o fino alla scadenza. Qualsiasi altro strumento di debito o di capitale, non derivato, può essere riclassificato dalla categoria delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” alla categoria delle “Attività disponibili per la vendita” o dalla categoria delle “Attività detenute per la negoziazione” alle “Attività detenute sino a scadenza” (per i soli strumenti di debito), qualora detti strumenti non siano più detenuti per essere oggetto di negoziazione nel breve termine; ciò è tuttavia ammissibile, secondo il paragrafo 50 B, solamente in rare circostanze. L’attività finanziaria riclassificata è iscritta nella nuova categoria (“Crediti”, “Attività finanziarie detenute fino a scadenza”, “Attività finanziarie disponibili per la vendita”) al suo fair value alla data della riclassifica, che rappresenta il nuovo costo o costo ammortizzato. Una volta trasferiti, gli strumenti finanziari seguono le regole di valutazione e rilevazione contabile proprie della categoria di destinazione, salvo quanto di seguito verrà specificato; pertanto, per le attività valutate al costo ammortizzato deve essere determinato il tasso di rendimento effettivo da utilizzarsi a partire dalla data della riclassifica. Si fa presente che nel corso dell’esercizio 2010 la Banca non ha effettuato alcuna riclassifica tra i portafogli di attività finanziarie, come previsto dall’amendment allo IAS 39, descritto nel presente paragrafo. Attività cedute e non cancellate: operazioni di cartolarizzazione La Cassa di Risparmio di Cento ha realizzato un programma di cartolarizzazione, così come è stato esposto nella Parte E - sezione C . Analogamente a quanto rilevato nel bilancio dell’esercizio precedente, i crediti ceduti sono iscritti nel bilancio della Cassa di Risparmio di Cento: infatti secondo la previsione normativa dei principi contabili internazionali IAS 39 è fatto obbligo di mantenere l’iscrizione dei valori ceduti quando è mantenuto il coinvolgimento rilevante sull’andamento delle attività cedute; nel nostro caso il coinvolgimento rilevante è determinato dal possesso dell’ intera emissione dei titoli nel portafoglio di proprietà. Pronti c/Termine I titoli ricevuti nell’ambito di operazioni che contrattualmente prevedono obbligatoriamente la successiva vendita (pronti c/termine attivi) ed i titoli consegnati nell’am- 95 bito di una operazione che contrattualmente preveda obbligo di riacquisto (pronti c/termine passivi), non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Pertanto l’importo pagato nel caso di titoli acquistati con obbligo di rivendita è rilevato fra i “crediti verso la clientela o banche”; mentre l’importo incassato nel caso di titoli ceduti con obbligo di riacquisto è rilevato fra le passività come “debiti verso clientela o banche”: Gli interessi sono registrati per competenza con riferimento ai finanziamenti attivi ed ai debiti verso clientela/banche. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio L’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull’informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell’esperienza storica e del particolare momento caratterizzante i mercati finanziari. A tale proposito si evidenzia che la situazione causata dall’attuale crisi economica e finanziaria ha reso necessarie assunzioni riguardanti l’andamento futuro caratterizzate da significativa incertezza. Proprio in considerazione della situazione di incertezza non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri scenari in cui la banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. I processi di valutazione che richiedono in maggior misura stime ed assunzioni al fine di determinare i valori da iscrivere in bilancio sono rappresentati: 1) dalla quantificazione delle perdite di valore di attività finanziarie, con particolare riferimento ai crediti e alle attività finanziarie disponibili per la vendita; 2) dalla determinazione delle perdite di valore di avviamenti e di investimenti partecipativi; 3) dalla determinazione del fair value di attività e passività finanziarie nei casi in cui lo stesso non sia direttamente osservabile su mercati attivi. Gli elementi di soggettività risiedono, in tal caso, nella scelta dei modelli di valutazione o nei parametri di input che potrebbero essere non osservabili sul mercato; 4) dalla quantificazione dei fondi per rischi e oneri e dei fondi di quiescenza, per l’incertezza del petitum, dei tempi di sopravvenienza e delle ipotesi attuariali utilizzate; 5) dalla stima della recuperabilità delle imposte differite attive. L’elenco dei processi valutativi sopra riportati viene fornita al solo fine di consentire al lettore di bilancio una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, potrebbero essere appropriate. In aggiunta, le valutazioni di bilancio sono formulate sulla base del presupposto della continuità aziendale, in quanto non sono stati individuati rischi che possano compromettere l’ordinato svolgimento dell’attività aziendale. 96 A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Tipologia di strumento Portafoglio Valore contabile Fair value Componenti reddituali Componenti reddituali di destinazione al 31.12.2010 al in assenza del registrate 31.12.2010 trasferimento nell'esercizio (ante imposte) (ante imposte) finanziario Titoli di debito Valutative Altre 38.080 38.080 - 336 - - 258 5.009 5.000 - - - - 17.323 17.218 - 418 - - 70 Crediti verso clientela Titoli di debito Altre Att. Fin. Disp. Per la Vendita Titoli di debito Valutative Crediti verso banche A.3.1.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento Nell’esercizio 2010 non è stato effettuato nessun trasferimento. A.3.1.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione Nell’esercizio 2010 non è stato effettuato nessun trasferimento. A.3.1.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate Nell’esercizio 2010 non è stato effettuato nessun trasferimento. 97 A.3.2 Gerarchia del fair value A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 31/12/2010 31/12/2009 L1 L2 L3 L1 L2 L3 13.413 34.038 1.890 7.541 26.289 1.748 - - - - - - 65.897 34.847 39.903 37.078 34.724 36.818 - 4.936 - - 8.507 - 79.310 73.821 41.793 44.619 69.520 38.566 - 6.650 - - 8.483 - - - - - - - 3. Derivati di copertura - 466 - - 198 - Totale - 7.116 - - 8.681 - 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value Legenda: L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3. Per i titoli classificati nel “livello 3” non si riporta l’analisi di sensitività richiesta dall’IFRS 7 par. 40 in quanto la banca non è in grado di fornirla poiché i dati di fair value sono stati forniti direttamente dalle SGR per i titoli OICR, dagli emittenti per quanto riguarda i titoli strutturati e da transazioni recenti per i titoli azionari. Per le informazioni per classe di attività si rimanda alle tabelle successive di dettaglio. 98 A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) ATTIVITA' FINANZIARIE 1. Esistenze iniziali 2. detenute per valutate disponibili la negoziazione al per fair value la vendita 1.748 36.818 Aumenti 152 4.612 2.1 Acquisti - 4.068 2.2 Profitti imputati a: - 2.2.1 Conto Economico 152 97 152 - - di cui: Plusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto X 2.3 Trasferimenti da altri livelli - - 2.4 Altre variazioni in aumento - 91 3. Diminuzioni 10 1.527 3.1 Vendite - 617 3.2 Rimborsi 9 - 3.3 Perdite imputate a: - 3.3.1 Conto Economico - di cui Minusvalenze X 356 - 150 - 127 3.3.2 Patrimonio netto X 3.4 Trasferimenti ad altri livelli - 3.5 Altre variazioni in diminuzione 1 4. Rimanenze finali X 1.890 di copertura 760 39.903 A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value (livello 3) Nessuna passività finanziaria è classificata nel livello 3. A3.3. Informativa sul cd. “day one profit/loss” La banca non possiede tale fattispecie. 99 PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione 31/12/2010 31/12/2009 13.890 11.042 - - 13.890 11.042 a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione: Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Voci/Valori A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati su crediti 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) 31/12/2010 31/12/2009 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 13.407 4 13.403 26.030 13.849 12.181 1.888 1.888 - 7.538 4 7.534 18.847 7.617 11.230 1.745 1.736 9 13.407 26.030 1.888 7.538 18.847 1.745 6 6 8.008 8.008 2 2 3 3 7.442 7.431 3 3 - - - 6 13.413 8.008 34.038 2 1.890 11 3 7.541 7.442 26.289 3 1.748 101 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31/12/2010 31/12/2009 41.325 28.130 2.427 2.531 0 0 38.898 25.598 d) Altri emittenti 0 1 2. Titoli di capitale 0 0 a) Banche 0 0 b) Altri emittenti 0 0 - imprese di assicurazione 0 0 - società finanziarie 0 0 - imprese non finanziarie 0 0 - altri 0 0 3. Quote di O.I.C.R. 0 0 4. Finanziamenti 0 0 a) Governi e Banche Centrali 0 0 b) Altri enti pubblici 0 0 c) Banche 0 0 d) Altri soggetti 0 0 41.325 28.130 3.221 3.542 3.221 3.542 4.795 3.906 4.795 3.906 8.016 7.448 49.341 35.578 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche Totale A B. Strumenti derivati a) Banche - fair value b) Clientela - fair value Totale B Totale (A+B) 102 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue A. Esistenze iniziali 31/12/2009 Titoli di Titoli di Quote di Finanziamenti Totale debito capitale O.I.C.R. 28.130 - - - 28.130 - 279.041 B. Aumenti 260.729 17.740 572 B1. Acquisti 259.505 17.216 525 277.246 B2. Variazioni positive di fair value 528 - - 528 B3. Altre variazioni 696 524 47 1.267 C. Diminuzioni 247.534 17.740 572 C1. Vendite 225.301 17.161 541 C2. Rimborsi 21.841 21.841 148 148 C3 Variazioni negative di fair value - 265.846 243.003 C4 Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni D. Rimanenze finali 31/12/2010 244 579 31 41.325 - - 854 - 41.325 Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/Valori 31/12/2010 31/12/2009 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 65.772 34.847 5.866 36.885 34.724 3.400 14.369 - 7.403 - 65.772 20.478 5.866 36.885 27.321 3.400 2. Titoli di capitale 125 - 31.537 193 - 31.909 2.1 Valutati al fair value 125 13.545 193 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 16.574 2.2 Valutati al costo 17.992 15.335 3. Quote di O.I.C.R. 2.500 1.509 - - 4. Finanziamenti Totale 65.897 34.847 39.903 37.078 34.724 36.818 I titoli che al 31 dicembre 2010 sono stati valutati al costo e che nell’esercizio precedente erano stati valutati al fair value sono pari a 7.598 migliaia di euro. Tale valutazione si è resa necessaria in mancanza di prezzi rappresentativi del fair value stesso. 103 La voce “titoli di capitale” è così suddivisa: Interessenze azionarie 31/12/2010 31/12/2009 31.332 31.772 330 330 31.662 32.102 Altri titoli Totale Per il dettaglio delle partecipazioni detenute si rimanda all'apposito documento allegato al bilancio. 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debiti/emittenti Voci/Valori 31/12/2010 31/12/2009 106.485 75.009 41.677 9.545 - - 61.290 58.787 d) Altri emittenti 3.518 6.677 2. Titoli di capitale 31.662 32.102 7.194 7.790 24.468 24.312 2.221 2.221 - società finanziarie 10.414 10.414 - imprese non finanziarie 11.833 11.677 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche a) Banche b) Altri emittenti - imprese di assicurazione - altri 3. Quote di O.I.C.R. 2.500 1.509 - - a) Governi e Banche Centrali - - b) Altri Enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri soggetti - - 140.647 108.620 4. Finanziamenti Totale 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica Non sussistono attività della specie. 104 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di Titoli di Quote di debito capitale O.I.C.R. A. Esistenze iniziali 31/12/2009 75.009 32.102 1.509 B. Aumenti 94.332 623 1.349 B1. Acquisti 92.968 383 1.215 94.566 239 195 19 453 B2. Variazioni positive di FV Finanziamenti Totale 108.620 - 96.304 B3. Riprese di valore - - imputate al conto economico - - imputate al patrimonio netto - B4. Trasferimenti da altri portafogli - B5. Altre variazioni 1.125 45 115 1.285 C. Diminuzioni 62.856 1.063 358 64.277 C1. Vendite 58.789 452 215 59.456 C2. Rimborsi 2.282 - - 2.282 C3. Variazioni negative di FV 1.598 570 16 2.184 C4. Svalutazioni da deterioramento - - imputate al conto economico - 127 127 - imputate al patrimonio netto - C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali 31/12/2010 187 41 106.485 31.662 228 2.500 140.647 (1) La svalutazione da deterioramento imputata a conto economico pari a 127 migliaia di euro è dovuta a due fondi di “Private Equity” per i quali si è verificata la previsione dello IAS 39 relativa al deterioramento “prolungato” che nel caso specifico della banca è superiore al 30%. SEZIONE 5 – ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO A SCADENZA – VOCE 50 La Cassa di Risparmio di Cento non ha classificato nessun strumento finanziario tra le “Attività finanziarie detenute sino a scadenza”. 105 SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori A. Crediti verso Banche centrali 31/12/2010 31/12/2009 31.907 16.627 31.907 16.627 185.773 305.989 3.941 82.999 - 2.360 615 705 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti 3.1 Pronti contro termine - 3.2 Leasing finanziario - 3.3 Altri 615 705 181.217 219.925 - - 4.2 Altri titoli di debito 181.217 219.925 Totale (valore di bilancio) 217.680 322.616 Totale (fair value) 217.599 322.287 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica Non sussistono attività della specie. 6.3 Leasing finanziario Non sussistono attività della specie. 106 SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2010 31/12/2009 Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 301.158 24.678 342.470 19.554 - - - - 1.315.268 89.760 1.243.682 72.113 8.538 505 9.508 480 5. Leasing finanziario - - - - 6. Factoring - - - - 166.156 12.178 148.506 1.912 5.009 - 5.008 - - - - - 5.009 - 5.008 - Totale valore di bilancio 1.796.129 127.121 1.749.174 94.059 Totale fair value 1.885.281 127.121 1.812.401 94.059 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Nella voce “Mutui” sono inclusi i mutui ceduti nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione al netto delle relative rettifiche di valore su base collettiva; la voce comprende i crediti cartolarizzati netti per un importo totale di 189.005 mila euro. Per maggiori dettagli sulla suddetta operazione di cartolarizzazione si rimanda alla Parte E – Sezione C della Nota Integrativa. Il dato di “fair value” è stato calcolato, esclusivamente sui mutui in bonis a medio-lungo termine, utilizzando una metodologia di attualizzazione dei flussi futuri ponderati per il rischio; per tutte le altre poste, a vista e/o a breve termine si è utilizzato il dato contabile come approssimazione del relativo fair value. 107 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 31/12/2010 31/12/2009 Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 5.009 0 5.008 - a) Governi - - - - b) Altri enti pubblici - - - - 5.009 0 5.008 - 5.009 0 5.008 - - imprese finanziaria - - - - - assicurazioni - - - - - altri - - - - 1.791.120 127.121 1.744.166 94.059 - - 2.214 0 8.183 0 7.969 0 1.782.937 127.121 1.733.983 94.059 1.152.385 88.996 1.106.621 65.296 42.932 11.504 47.172 0 0 0 0 0 587.620 26.621 580.190 28.763 1.796.129 127.121 1.749.174 94.059 1. Titoli di debito: c) Altri emittenti - imprese non finanziarie 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale 7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/Valori 31/12/2010 31/12/2009 2.437 2.673 2.437 2.673 - - 2.437 2.673 1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio c) rischio di credito d) più rischi 2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari a) tasso di interesse b) tasso di cambio c) altro Totali I crediti oggetto di copertura si riferiscono ad un unico mutuo a tasso fisso avente scadenza 01 luglio 2017. 7.4 Leasing finanziario Non sussistono attività della specie. 108 SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici fair value 31/12/2010 A. Derivati finanziari fair value 31/12/2009 VN VN L1 L2 L3 31/12/2010 L1 L2 L3 31/12/2009 - 4.936 - 136.000 - 8.507 - 188.000 1) Fair value 4.936 136.000 8.507 188.000 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi - - - - - - - - - 4.936 - 136.000 - 8.507 - 188.000 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale Legenda: VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Operazioni Tipo di copertura 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Crediti 3. Attività finaziarie detenute sino alla scadenza 4. Portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività 1. Passività finanziarie 2. Portafoglio Totale passività 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie fair value Specifica Rischio Rischio Rischio Rischio di tasso di cambio di credito di prezzo Più Generica rischi X X X X X X X 4.936 X 4.936 X - - X X X X X X Flussi Finanziari Specifica Generica X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X - Invest. Esteri X X X X X X X Nella tabella riportata sopra sono indicati i valori di fair value positivo dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all’attività o alla passività finanziaria coperta e alla tipologia di copertura. I contratti derivati di copertura delle passività finanziarie si riferiscono a contratti posti a copertura specifica del fair value delle obbligazioni emesse. 109 SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA – VOCE 90 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100 Voce non applicabile per la Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 11 – ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE 110 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Le attività ad uso funzionale sono rappresentate da tutte le immobilizzazioni detenute per essere utilizzate direttamente nell’attività caratteristica della banca mentre gli investimenti immobiliari sono quelli che non presentano le caratteristiche indicate precedentemente e che sono detenuti con lo scopo di percepire i canoni di locazione o per puntare sull’apprezzamento nel lungo termine del capitale investito. L’ammontare complessivo dei canoni di locazione percepiti nel corso dell’esercizio 2009 ammonta a 287 migliaia di euro mentre l’onere sostenuto per la manutenzione ordinaria di tali beni è pari a 17 migliaia di euro. Attività/Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altri 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altri Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbricati Totale B Totale A + B 31/12/2010 31/12/2009 32.418 9.637 16.363 2.219 744 3.455 2.811 1.584 1.227 35.229 32.571 9.637 14.767 1.946 953 5.268 2.856 1.584 1.272 35.427 8.794 3.580 5.214 8.794 44.023 8.698 3.580 5.118 8.698 44.125 Le attività materiali sono valutate al costo. 110 11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate Non sussistono attività della specie. 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Fabbricati Mobili Impianti Altre Totale elettronici A. Esistenze iniziali lorde 11.221 18.744 5.207 3.405 13.006 51.583 (2.705) (3.261) (2.452) (7.738) (16.156) 11.221 16.039 1.946 953 5.268 35.427 0 2.457 414 154 3.411 6.436 13 79 154 1.994 2.240 A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate 0 B.3 Riprese di valore 0 B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: 0 a) patrimonio netto 0 b) conto economico 0 B.5 Differenze positive di cambio 0 B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento 0 B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni 0 2.444 335 (906) (141) C.1 Vendite (300) C.2 Ammortamenti (606) (141) 1.417 4.196 (363) (5.224) (6.634) (1) (1) (302) (362) (787) (1.896) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: 0 a) patrimonio netto 0 b) conto economico 0 C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: 0 a) patrimonio netto 0 b) conto economico 0 C.5 Differenze negative di cambio 0 C.6 Trasferimenti a: 0 a) attività materiali detenute a scopo di investimento 0 b) attività in via di dismissione 0 C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette 11.221 D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde 11.221 (4.436) (4.436) 17.590 2.219 744 3.455 35.229 3.311 3.401 2.775 8.373 17.860 20.901 5.620 3.519 11.828 53.089 E. Valutazione al costo 111 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive nette di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative nette di fair value C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Valutazione al fair value Terreni 3.580 0 Fabbricati 5.118 286 286 0 (190 ) 0 (190) 3.580 3.580 5.214 6.298 Totale 8.698 286 286 0 0 0 0 0 0 (190 ) 0 (190) 0 0 0 0 0 0 0 8.794 9.878 Il valore di fair value riportato è pari al valore di rivalutazione attestato da periti indipendenti nell’anno 2006, tali importi rappresentano ancora la stima che approssima il fair value dei beni stessi. 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c) Non ci sono impegni in essere per l’acquisto di attività materiali. Altre informazioni sulle “Attività materiali” Ai sensi dell’art. 10 della L.72/83, si riportano di seguito le informazioni relative alle rivalutazioni effettuate sugli immobili presenti nel patrimonio della banca al 31 dicembre 2010: Legge 576/75 (1) Legge 72/83 (1) Legge 218/90 (1) Legge 413/91 (1) First Time Adoption IAS (1) (2) Totale rivalutazioni 31/12/2010 285 2.763 13.643 3.283 13.424 33.398 31/12/2009 285 2.763 13.850 3.311 13.506 33.715 (1) rivalutazione relative agli immobili (2) Tale voce comprende: per 12.332 migliaia di Euro per rivalutazioni relative agli immobili e 1.092 migliaia di euro relativi a rivalutazioni su opere d’arte. 112 Nella tabella viene esposta la vita utile in mesi (criterio di bilancio) e le equivalenti percentuali fiscali utilizzate nel calcolo degli ammortamenti delle varie classi di cespiti: CLASSE CESPITE Mesi di Vita Utile Aliquote fiscali 400 3% 0 0% 80 15% Mobili e macchine ordinarie per ufficio 100 12% Autoveicoli esclusivamente strumentali 60 20% Autoveicoli non strumentali importo < 18.075,99 48 25% sul 40% del costo di acquisto Autoveicoli non strumentali importo > 18.075,99 48 25% sul 40% del costo max di 18.075,99 Autoveicoli ad uso promiscuo a dipendenti 48 25% sul 90% del costo Banconi blindati 60 20% 120 10% Impianti d’allarme e televisivi 40 30% Sistemi telefonici e telefoni cellulari 48 20% sul 80% del costo di acquisto Macchine elettroniche 60 20% Macchinari ed impianti vari 80 15% Sistemi di elaborazione dati 48 20% Immobili Quadri di valore Mobili per arredamento Costruzioni leggere SEZIONE 12 – ATTIVITA’ IMMATERIALI – VOCE 120 Non sussistono attività della specie. 113 SEZIONE 13 – LE ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCE 130 DELL’ATTIVO E VOCE 80 DEL PASSIVO 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Fondo rischi e oneri Svalutazione crediti Spese di rappresentanza Svalutazione titoli Titoli disponibili per la vendita Totale 31/12/2010 1.057 8.405 3 67 751 10.283 31/12/2009 1.111 7.778 10 60 358 9.317 13.2 Passività per imposte differite: composizione Plusvalenze Rivalutazione attività materiali Interessi di mora non incassati Dividendi non incassati Titoli disponibili per la vendita Totale 31/12/2010 133 5.771 69 0 219 6.192 31/12/2009 142 5.954 39 6 247 6.388 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi (*) b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre (**) 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 31/12/2010 8.959 4.288 31/12/2009 7.380 3.535 1.312 2.976 3.358 3.715 177 1.956 1.068 1.956 2.432 191 24 9.532 8.959 (*) Nel Set-2010 La Cassa è stata oggetto di una verifica Ispettiva da parte dell’Agenzia delle Entrate sui periodi d’imposta 2005 e 2006. Nel Verbale a chiusura dell’ispezione alla Cassa sono state rilevate “maggiori” imposte correnti per un vizio di competenza su alcune poste delle svalutazioni crediti; ciò ha al contempo fatto aumentare i crediti per imposte anticipate riferiti a 18’esimi di svalutazioni crediti rinviate. (**) Contemporaneamente la Cassa ha riscontrato una anomalia nella procedura informatica delle svalutazioni crediti a fini fiscali anche sugli anni successivi; la sistemazione è stata effettuata con lo strumento della dichiarazione integrativa per sistemare le svalutazioni crediti eccedenti lo 0,30% fiscale. Ciò ha comportato al contempo anche la sistemazione delle imposte anticipate. 114 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 31/12/2010 31/12/2009 6.141 6.387 114 136 114 101 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) Relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 35 282 382 282 382 5.973 6.141 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento dei criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento dei criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 31/12/2010 358 480 480 31/12/2009 1.439 14 14 480 14 87 87 87 1.095 1.095 1.095 0 751 0 358 Gli importi si riferiscono esclusivamente alla fiscalità della riserva negativa derivante dalla valutazione del portafoglio dei titoli disponibili per la vendita. 115 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento dei criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) Rigiri b) dovute al mutamento dei criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 31/12/2010 247 44 44 31/12/2009 245 191 58 44 58 72 72 72 133 189 189 189 219 247 Il fondo è riferito alla fiscalità della riserva positiva dei titoli riclassificati nel portafoglio “titoli disponibili per la vendita”. 13.7 Altre informazioni Attività fiscali correnti: La voce comprende crediti d'imposta verso l'amministrazione finanziaria dello Stato: - crediti d'imposta in c/capitale - credito d'imposta in c/interessi - Acconti versati Totale complessivo attività fiscali correnti 31/12/2010 902 7 6.853 7.762 31/12/2009 111 7 8.556 8.674 Passività fiscali correnti: Il fondo “passività fiscali correnti” comprende: importo residuo dall'anno precedente imposte stanziate nel bilancio d'esercizio: - Irap ed ires dell'esercizio - utilizzo fondo residuo anno precedente Totale fondo imposte correnti 116 31/12/2010 180 31/12/2009 74 7.336 (180) 7.336 8.653 (74) 8.653 SEZIONE 14 – ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITA’ ASSOCIATE – VOCE 140 DELL’ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. Sezione 15 - Altre attività - Voce 150 15.1 Altre attività: composizione Crediti verso l’Erario Acconti imposta di bollo e imposta sostitutiva e IVA Crediti verso l’erario per imposte indirette Credito d’imposta per bolli e ritenute 27% Parziale Assegni di c/c tratti su altri istituti Assegni da stanza di compensazione Assegni tratti su c/c di clientela Debitori diversi per commissioni attive Disposizioni per causali varie da addebitare alla clientela Conto transitorio ATM Migliorie e spese incrementative su beni di terzi diverse da attività materiali Ratei attivi Risconti attivi Crediti per titoli da incassare Conto transitorio fatture Partite illiquide portafoglio stralciate dai conti di pertinenza Conto transitorio banche Altre partite Totale 31/12/2010 31/12/2009 2.955 175 1.106 4.236 2.302 168 3.381 5.851 8.026 142 2.349 3.315 24 1.310 8.321 82 3.409 4.921 1.441 1.354 216 228 81 14 2.286 6.606 28.833 345 1.159 596 1.372 422 1.266 4.890 35.429 Di seguito vengono commentate le poste maggiormente significative e le nuove poste: Assegni tratti su altri istituti e su c/c della clientela Tali poste si riferiscono ad assegni in lavorazione e da addebitare che vengono sistemate nei primi giorni del mese successivo. Debitori diversi per commissioni attive Tale posta si riferisce alla contropartita contabile delle commissioni attive imputate per competenza. Migliorie e spese incrementative su beni di terzi Tale posta è rappresentata dalle spese incrementative sostenute su immobili di terzi. Tali oneri sono ammortizzati in base alla residua durata dei contratti di locazione. 117 PASSIVO SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale Fair value 31/12/2010 240.133 15.555 6.392 9.163 - 31/12/2009 151.701 22.376 13.486 8.890 - 255.688 255.688 174.077 174.077 1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati. 1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati. 1.4 Debiti verso banche: debiti oggetto di copertura specifica Nessuna passività della specie 1.5 Debiti per leasing finanziario La Cassa di risparmio di Cento non ha in essere contratti di locazione finanziaria con banche. 118 SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine passivi 4.2 Altri 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 7. Altri debiti Totale Fair value 31/12/2010 1.043.006 11.689 10.506 1.183 31/12/2009 1.056.881 62.030 60.652 1.378 153 1.054.848 1.054.848 252 1.119.163 1.119.163 2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati All’interno di tale voce non sono presenti debiti subordinati. 2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati. 2.4 Debiti verso clientela: debito oggetto di copertura specifica Non sussistono passività della specie. 2.5 Debiti per leasing finanziario Debiti per leasing finanziario 31/12/2010 1.183 31/12/2009 1.378 I debiti per locazione finanziaria ammontano ad 1.183 migliaia di Euro, rispetto a 1.378 migliaia di Euro dell’esercizio precedente. Tali debiti si riferiscono ad un immobile adibito a filiale. Il cespite risulta iscritto nella sezione 11 dell’Attivo. Gli esborsi complessivi previsti, comprensivi di interessi, ammontano a 1.281 migliaia di Euro. La vita residua di tali debiti è così rappresentata: Fino a 1 anno da 1 a 5 anni oltre 5 anni Totale 31/12/2010 201 982 1.183 31/12/2009 195 1.064 119 1.378 Il valore lordo dell’immobile è pari a 3.080 migliaia di euro ed il relativo fondo ammortamento è pari a 269 migliaia di euro, totalizzando un valore netto pari a 2.811 migliaia di euro iscritto alla voce “Attività materiali”. 119 SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori A.Titoli 1. obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale Valore bilancio 31/12/2010 Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 735.921 2.530 733.391 125.533 125.533 861.454 735.921 2.530 733.391 125.533 125.533 125.533 735.921 Valore bilancio 31/12/2009 Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 790.994 7.391 783.603 77.626 77.626 868.620 790.994 7.391 783.603 77.626 77.626 77.626 790.994 Nelle colonne fair value sono stati indicati: per i titoli oggetto di copertura il relativo valore di fair value mentre per quelli non coperti si è inserito il valore al costo ammortizzato considerandolo approssimativo del fair value. 3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati Al 31 dicembre 2010 i prestiti subordinati in essere ammontano a 23.741 migliaia di Euro, rispetto a 23.633 migliaia di euro dell’esercizio precedente. I titoli subordinati emessi presentano le seguenti caratteristiche: Codice Data di Data di Tasso Valore Valore nominale Valore di titolo emissione scadenza interesse nominale (al netto dei bilancio complessivo riacquisti) CRC 25/11/2015 TV Sub IT0003950273 25/11/2005 25/11/2015 Variabile 10.000 9.863 CRC 16/01/20216 TV Sub IT0004000367 16/01/2006 16/01/2016 Variabile 7.500 7.059 7.066 CRC 26/01/2016 TV Sub IT0004008345 26/01/2006 26/01/2016 Variabile 7.500 6.795 6.810 25.000 23.717 23.741 Titolo 9.865 In caso di liquidazione della banca, le obbligazioni saranno rimborsate in concorso con gli altri creditori aventi pari grado di subordinazione, solo dopo che saranno stati rimborsati tutti i creditori privilegiati, i creditori chirografari e quelli con minor grado di subordinazione e prima di quelli aventi un più elevato grado di subordinazione. 3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica I titoli in circolazione oggetto di copertura specifica ammontano a 162.752 migliaia di euro rispetto a 193.330 migliaia di euro dell’esercizio precedente. In particolare si tratta di prestiti obbligazionari emessi dalla banca per i quali la stessa ha provveduto ad effettuare coperture con contratti derivati (IRS) stipulati con primarie controparti finanziarie, al fine di coprirsi dal rischio di variazione dei tassi di interesse. 120 Sezione 4 - Passività finanziarie di negziazione - Voce 40 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 strutturate 3.1.2 altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.2.1 Strutturati 3.2.2 Altri Totale (A) B. Strumenti derivati 1. Derivati Finanziari 1.1 di negoziazione (1) 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati Creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale (B) Totale (A+B) 31/12/2010 FV L1 L2 L3 VN - - 6.650 6.650 X X X X X X X X - - - 6.650 6.650 31/12/2009 FV L1 L2 L3 VN FV * X X X X - - X X X X X X X X X X X X X X X X - - X X X X - - 8.483 8.483 - 8.483 - 8.483 FV * X X X X X X X X Legenda: FV = Fair value;FV * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione; VN = Valore nominale o nozionale. L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3. (1) Tale voce è costituita principalmente da contratti Cap stipulati con la clientela, da contratti IRS stipulati con primarie controparti finanziarie a fronte di altrettanti contratti stipulati con la clientela . 4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate All’interno di tale voce non sono presenti passività subordinate. 4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati All’interno di tale voce non sono presenti debiti strutturati. 4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni annue Non esistono passività della specie. 121 SEZIONE 5 – PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 6 – DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60 6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e per livelli gerarchici Fair value 31/12/2010 Fair value 31/12/2009 VN VN L1 L2 L3 31/12/2010 L1 L2 L3 31/12/2009 - 466 - 29.258 - 198 - 2.519 A. Derivati finanziari 1) Fair value 466 29.258 198 2.519 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi - - - - - - - - - 466 - 29.258 - 198 - 2.519 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale Legenda: VN = Valore nominale o nozionale; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3. 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Crediti 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività 1. Passività finanziarie 2. Portafoglio Totale passività 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie 122 191 X X Più rischi X X X X X X X X X Generica Flussi finanziari Specifica Rischio di tasso Fair value Specifica Rischio Rischio Rischio di Cambio di Credito di prezzo Generica Operazioni Tipo di copertura X X X X X X X X 191 275 - - X - X X 275 X X X X X X X X X X X - - X Invest. esteri 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura X X X X X X SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 8 – PASSIVITA’ FISCALI - VOCE 80 Si rimanda alla Sezione 13 dell’attivo. SEZIONE 9 – PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE VOCE 90 Non esistono passività della specie. SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITA’ – VOCE 100 10.1 Altre passività: composizione 31/12/2010 - Importi da versare all’Erario per conto terzi 3.693 - Importi da versare all’Erario per imposte indirette - Somme a disposizione per bonifici da eseguire 12.041 - bonifici per ordini ripetitivi 417 - bonifici per Mav presentati da clientela 320 - fatture da ricevere 1.845 - Debiti verso fornitori 1.147 - Versamenti da effettuare ad enti previdenziali 960 - Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza 20.766 - Somme a disposizione per assegni impagati 3 - Depositi cauzionali 51 - Conto transitorio carte di credito 2.065 - Conto transitorio assegni 1.351 - Titoli da accreditare alla clientela 901 - Carte di credito per pagamenti rateali 1.180 - IVA da versare - Fondi rischi su crediti di firma 616 - Ratei e risconti passivi 492 - Conto transitorio banche - Debiti verso personale dipendente 4.007 - Altre partite 1.867 Totale 53.722 31/12/2009 1.958 412 13.091 711 152 3.176 2.465 1.079 375 51 2.024 3.005 1.527 1.273 9 702 389 4.745 4.804 4.357 46.305 123 Si riporta di seguito un commento alle poste maggiormente significative o nuove: Somme a disposizione per bonifici da eseguire Tale posta si riferisce principalmente ai bonifici da accreditare e relativi per lo più alla movimentazione degli ultimi giorni dell’esercizio. Fatture da ricevere Tale posta accoglie la contropartita contabile delle fatture passive stanziate per competenza. Conto transitorio assegni Si tratta degli assegni ICCRI emessi in attesa di regolamento. Fondo rischi su crediti di firma Si tratta del fondo costituito a copertura di svalutazioni di crediti di firma “anomali”ed in bonis. Il fondo svalutazione è stato determinato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per gli altri. Ratei e risconti passivi Tale voce accoglie i ratei e i risconti passivi che non sono stati ricondotti a voce propria. Debiti verso personale dipendente Si tratta dei debiti verso personale dipendente per ferie maturate e non godute e per premi che saranno liquidati nell’esercizio successivo. Partite illiquide di portafoglio stralciate dai conti di pertinenza Si tratta dello sbilancio degli addebiti e degli accrediti non ancora liquidi alla data di riferimento del bilancio stornati, ai fini contabili, dai relativi conti di pertinenza. SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE – VOCE 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 31/12/2010 31/12/2009 5.110 4.994 A. Aumenti 7 254 B.1 Accantonamento dell’esercizio 7 254 B.2 Altre variazioni - - C. Diminuzioni 1.020 138 C.1 Liquidazioni effettuate 1.006 128 C.2 Altre variazioni 14 10 D. Rimanenze finali 4.097 5.110 Totale 4.097 5.110 A. Esistenze iniziali La valutazione attuariale ha richiesto un accantonamento pari a 7 mila euro. 124 11.2 Altre informazioni A partire dal 1 gennaio 2007 la Legge Finanziaria e i relativi decreti attuativi hanno introdotto modificazioni rilevanti nella disciplina del TFR, tra cui la scelta del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, mentre le quote maturate sino al 31/12/06 rimangono in azienda, nel corso del primo semestre 2007 i lavoratori hanno potuto scegliere se indirizzare i nuovi flussi di TFR a forme pensionistiche complementari ovvero mantenere il medesimo presso la Società, nel qual caso quest’ultima è tenuta a versare i contributi ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS. Il TFR maturato entro il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua ad essere configurato come un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e conseguentemente la passività connessa è sottoposta a valutazione attuariale, che rispetto alla metodologia di calcolo applicata fino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione). Le ipotesi attuariali utilizzate da un attuarlo indipendente per la determinazione delle passività alla data di riferimento del bilancio sono di seguito esposte: Basi tecniche economico - finanziarie Tasso annuo di attualizzazione Tasso annuo di inflazione Tasso annuo incremento TFR Basi tecniche demografiche Mortalità Inabilità Età pensionamento 4,60% 2,00% 3,00% Tavola di sopravvivenza RG48 Tavole INPS distinte per età e sesso Raggiungimento dei requisiti minimi prevista dall’Assicurazione Generale Obbligatoria La frequenza annua di accesso di anticipazione del TFR desunta dalle esperienze storiche della società risultata pari al 3,50% mentre la frequenza annua di turn over è risultata pari al 3%. SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120 12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione Voci/Valori 31/12/2010 31/12/2009 - - 2. Altri fondi rischi ed oneri 3.315 3.424 2.1 controversie legali 1.694 2.585 404 427 1.217 412 3.315 3.424 1. Fondi di quiescenza aziendali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale 125 12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue Fondi di Altri quiescenza Fondi - 3.424 3.424 B. Aumenti 2.176 2.176 B.1 Accantonamento dell’esercizio 2.039 2.039 124 124 A. Esistenze iniziali B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto Totale - B.4 Altre variazioni in aumento 13 13 C. Diminuzioni 2.285 2.285 C.1 Utilizzo nell’esercizio 2.277 2.277 C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 1 1 C.3 Altre variazioni in diminuzione 7 7 3.315 3.315 D. Rimanenze finali La voce “Altre variazioni in diminuzione” dei fondi di quiescenza si riferisce principalmente alla parte di fondo ceduta ad una società specializzata nella gestione del fondo stesso. 12.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi Gli “altri fondi” sono costituiti da: - controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause passive e revocatorie fallimentari; - oneri per il personale: include il fondo per il premio fedeltà ai dipendenti e il “fondo di contingenza” relativo all’impegno a corrispondere un capitale aggiuntivo alle prestazioni in caso di cessazione dal servizio per morte o invalidità permanente; - altri fondi: si tratta di accantonamenti a fronte di rischi derivati dai reclami ricevuti relativamente a investimenti su titoli in default e degli oneri derivanti dall’Offerta pubblica di scambio relativa alla ristrutturazione della polizza Index Linked Everest II approvata da Consob lo scorso 30/12/2010 SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI – VOCE 140 13.1 Azioni rimborsabili: composizione Non sono presenti azioni della specie. 126 SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA – VOCI 130,150,160,170,180,190,200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione Componente Capitale Sociale Totale 31/12/2010 67.499 67.499 31/12/2009 67.499 67.499 Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 13.081.193 azioni ordinarie di nominali 5,16 Euro cadauna. Alla data di chiusura dell’esercizio la banca non aveva in portafoglio azioni di propria emissione. 14.2 Capitale – Numero azioni : variazioni annue Nel corso dell’esercizio 2010 non sono intervenute variazioni nel numero delle azioni. 14.3 Capitale: altre informazioni Non si segnalano altre informazioni rispetto a quelle già segnalate nei precedenti paragrafi. 127 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c comma 7 bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità. Natura/Descrizione Importo Capitale Sovrapprezzo di emissione azioni Riserve Riserva legale Riserva statutaria Riserva straordinaria Riserva da conferimento ex L. n. 218 /90 Riserva costiutuita ai sensi Dlgs 124/93 Riserva da First time adoption Utili portati a nuovo Riserve da valutazione - Riserva da FTA per effetto della valutazione al “costo presunto” delle attività materiali - Riserve di valutazione di attività disponibili per la vendita Strumenti di Capitale TOTALE Utile d’esercizio TOTALE PATRIMONIO NETTO 67.499 30.851 Quota disponibile per Possibilità di Quota utilizzazione disponibile 0 0 ABC (1) 30.851 25.197 25.886 21.794 5.420 53 -14.792 1.174 A(2) B ABC ABC ABC ABC ABC 0 25.886 21.794 5.420 53 1.174 9.689 ABC 9.689 10.093 0 182.864 4.013 186.877 -3 - 94.867 BC (*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = pr distribuzione ai soci. (1) La riserva sovraprezzo di emissione può essere distribuita solamente se la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale (art. 2431). (2) La riserva legale è utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale. (3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art.6 del D.lgs. n. 38/2005. 14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 14.6 Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni rispetto a quelle già riportate nei paragrafi precedenti. 128 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto (*) 4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale 31/12/2010 38.284 2.791 35.493 84.834 40 84.794 174.443 5.849 3.849 2.000 168.594 26 168.568 2.956 300.517 31/12/2009 46.479 2.439 44.040 77.994 77.994 142.446 10.450 8.450 2.000 131.996 142 131.854 266.919 Il rischio connesso alle garanzie rilasciate è stato valutato analiticamente per i crediti di firma “anomali” e forfetariamente per quelli in bonis, attraverso l’iscrizione di tale fondo tra le “Altre passività”. 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali 31/12/2010 6.946 31/12/2009 21.727 61.334 13.438 152.994 135.740 - 176.806 74.766 - 31/12/2010 10.342 2.424 344.248 357.014 31/12/2008 284.234 2.503 286.737 Le attività costituite a garanzia sono così composte: - Titoli ceduti a fronte di operazioni di pronti contro termine - Titoli a garanzia di contratti derivati - Titoli a garanzia di altre operazioni 129 3. Informazioni sul leasing operativo I beni locati dalla banca sono rappresentati fondamentalmente da immobili nei quali sono dislocati le filiali. I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo sui beni immobili relativi ai contratti in essere, sono così cadenzati: Immobili Fino a 1 anno 1.940 Oltre 1 anno e fino a 5 anni 6.251 Oltre 5 anni 3.418 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 31/12/2010 31/12/2009 236.523 216.045 130.908 106.023 130.908 106.023 0 0 105.615 110.022 105.615 110.022 0 0 311.146 277.745 311.146 277.745 0 0 3.472.108 3.552.115 (escluse le gestioni patrimoniali) 0 0 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 0 0 2. altri titoli 0 0 1.495.841 1.468.045 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 673.513 696.384 2. altri titoli 822.328 771.661 1.423.850 1.431.634 552.417 652.436 0 0 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. Regolati 2. Non regolati b) Vendite 1. Regolate 2. Non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli) c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni La voce “Negoziazione di strumenti finanziari per conto terzi” si riferisce ai controvalori delle operazioni effettuate con la clientela. Il valore relativo alle “Gestioni patrimoniali” è rappresentato dal valore di mercato dei patrimoni gestiti. 130 PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO SEZIONE 1 – GLI INTERESSI – VOCI 10 E 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Titoli di debito Finanziamenti Altre attività 31/12/2010 31/12/2009 580 580 1.257 1.738 1.738 2.536 5.940 377 0 6.317 0 13.391 1.730 63.900 65.630 76.385 X X 64.277 0 4.412 0 78.677 0 3.228 0 96.797 X X 9.988 4.412 4.412 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci/Valori A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura C. Saldo (A-B) 31/12/2010 4.490 78 4.412 31/12/2009 3.284 56 3.228 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 31/12/2010 402 31/12/2009 752 1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni della specie. 131 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/ Forme tecniche 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale Debiti Titoli 997 879 7.208 X X X X 19.846 X X 9.084 X X 19.846 Altre operazioni 31/12/2010 31/12/2009 1.682 997 879 7.208 21.528 0 3.489 10.515 28.890 6 0 1.688 0 0 6 0 30.618 0 0 14 0 42.908 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Non ci sono differenziali negativi relativi alle operazioni di copertura. 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta Interessi passivi su passività in valuta 31/12/2010 46 31/12/2009 111 1.6.2 Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario 132 31/12/2010 31/12/2009 17 36 SEZIONE 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 31/12/2010 942 31/12/2009 904 176 222 125 219 3.1 individuali 3.2 collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 2.878 3.910 289 303 5. 6. 7. 8. 0 1.991 1.466 0 1.833 1.837 banca depositaria collocamento di titoli attività di ricezione e trasmissione ordini attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1 gestioni di portafogli 9.1.1 individuali 9.1.2 collettive 9.2 prodotti assicurativi 9.3 altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale 17 1.452 1.562 4.334 898 1.788 4.497 4.592 5.587 25.508 5.102 2.884 24.300 133 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori a) presso propri sportelli 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi b) offerta fuori sede 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi Totale 31/12/2010 7.075 2.395 1.694 2.986 808 483 297 28 0 0 0 0 7.883 31/12/2009 7.745 3.267 1.791 2.687 685 643 42 0 0 0 0 0 8.430 31/12/2010 31/12/2009 182 955 167 8 149 8 635 1.909 286 3.187 660 1.916 310 3.998 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi Totale 134 SEZIONE 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione 31/12/2010 Proventi da Dividendi quote di O.I.C.R. Voci/Proventi A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni Totale 31/12/2009 Proventi da Di videndi quote di O.I.C.R. 14 0 17 0 249 2 942 3 0 0 0 0 0 X 0 X 263 2 959 3 SEZIONE 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni Componenti reddituali 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Plusvalenze Utili da Minusvalenze (A) negoziazione (B) (C) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto [(A+B)-(C+D)] 528 528 0 0 0 0 1.064 470 510 22 0 62 148 148 0 0 0 0 610 27 560 23 0 0 834 823 (50) (1) 0 62 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 X 643 643 X 3.048 3.048 X 104 104 X 2.682 2.682 (768 ) 1.998 1.998 643 3.048 104 2.682 905 0 X 0 0 1.171 0 X 0 0 4.112 0 X 0 0 252 0 X 0 0 3.292 0 1.093 0 0 2.064 135 SEZIONE 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura- Voce 90 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione Componenti reddituali/Valori A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari A.5 Attività e passività in valuta Totale proventi dell’attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta Totale oneri dell’attività di copertura (B) C. Risultato netto dell’attività di copertura (A - B) 31/12/2010 31/12/2009 57 4 3.062 0 0 3.123 2.091 24 0 0 0 2.115 2.786 0 0 0 28 1.488 2.786 337 1.516 599 SEZIONE 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione 31/12/2010 Voci/Componenti reddituali Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale Attività Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale Passività 136 Utili 31/12/2009 Risultato netto Perdite Utili Risultato netto Perdite 554 0 (8 ) 0 546 0 404 0 0 0 404 0 391 337 46 8 0 (118) (39) (41) (38) 0 273 298 5 (30) 0 1.561 1.477 0 84 0 (497) (29) 0 (468) 0 1.064 1.448 0 (384) 0 0 945 0 (126) 0 819 0 1.965 0 (497) 0 1.468 0 0 111 111 0 0 0 0 0 0 111 111 0 0 254 254 0 0 0 0 0 0 254 254 SEZIONE 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al Fair Value – Voce 110 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento – Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni Componenti reddituali Rettifiche di Valore Specifiche Di portafoglio Cancellazioni Altre A. Crediti verso banche 0 0 Riprese di Valore Specifiche di portafoglio A B A B 0 0 0 0 31/12/2010 31/12/2009 0 0 - Finanziamenti 0 0 0 0 0 0 0 0 - Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0 4.061 18.218 301 2.027 3.810 0 0 16.743 13.230 4.061 18.218 301 2.027 3.810 0 0 16.743 13.230 16.743 13.230 B. Crediti verso clientela - Finanziamenti - Titoli di debito C. Totale 0 0 0 0 0 0 0 4.061 18.218 301 2.027 3.810 0 0 0 Legenda: A: da interessi; B: altre riprese 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Operazioni/ Componenti reddituali A. Titoli di debito B. Titoli di capitale C. Quote OICR D. Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela F. Totale Rettifiche di Valore Riprese di Valore Specifiche Specifiche 31/12/2010 Cancellazioni Altre A B (127) X X X - 0 (127) 0 0 31/12/2009 (127) (738) (127) (738) Legenda: A: da interessi; B: altre riprese Le rettifiche di valore si riferiscono per 92 migliaia di euro al rigiro della riserva negativa presente al 31 dicembre 2009 sui titoli oggetto di svalutazione e per 35 migliaia di euro alla variazione di fair value dell’esercizio 2010. 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Non vi sono attività classificate in questo comparto. 137 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Operazioni Componenti reddituali Rettifiche di Valore Specifiche Di portafoglio Cancellazioni Altre A. Garanzie rilasciate Riprese di Valore Specifiche di portafoglio A B A B (9) 31/12/2010 31/12/2009 95 B. Derivati su crediti 86 344 0 0 0 0 0 0 86 344 C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni E. Totale 0 0 (9) 0 95 0 0 Legenda: A: da interessi; B: altre riprese Le rettifiche di valore sulle garanzie rilasciate sono determinate analiticamente per i crediti di firma su posizioni “anomale” e forfettariamente per quelle in bonis. SEZIONE 9 - Le spese amministrative – Voce 150 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale 31/12/2010 31/12/2009 19.349 5.146 19.083 5.336 1.268 1.485 0 423 627 619 1.654 236 490 0 (14) 4.218 312 461 42 (24) 28.756 31.955 Per quanto riguarda la riga 1e) accant. a TFR si veda il commento nella Parte A sezione 17. 138 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Personale dipendente a) dirigenti b) quadri direttivi c) restante personale dipendente Altro personale Numero complessivo dei dipendenti 31/12/2010 31/12/2009 5 93 322 10 430 6 95 320 11 432 Il dato puntuale a fine anno al 31/12/2010 è di 425 dipendenti, mentre l’anno precedente era 426. 9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: totale costi 31/12/2010 Il totale costi dell'esercizio è composto da: - accantonamento ricavi da investimenti - adeguamento delle passività del fondo ai valori attuariali Totale 31/12/2009 0 0 423 423 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La voce “altri benefici a favore dei dipendenti” è così composta: - rimborso spese di trasferta - spese per formazione - altre spese contrattuali (buoni pasto e polizze assicurative) - fringe benefit - oneri per l’incentivazione all’esodo - altre spese Totale 31/12/2010 290 107 31/12/2009 262 133 736 88 323 110 1.654 697 420 2.634 72 4.218 139 9.5 Altre spese amministrative: composizione 31/12/2010 - stampati e cancelleria 224 - spese telefoniche e canoni collegamento reti esterne 880 - illuminazione, forza motrice, riscaldamento ed acqua 693 - spese postali 750 - contributi associativi 318 - informazioni e visure 889 - vigilanza e trasporto valori 492 - fitti passivi di immobili 1.779 - spese legali e vertenze 653 - spese per acquisizione tesorerie 155 - canoni e manutenzione software 840 - consulenze 694 - pubblicità e rappresentanza 802 - operazioni a premio 0 - elaborazioni elettroniche c/o terzi 3.890 - spese pulizia 397 - manutenzione mobili e macchine 631 - manutenzione immobili 222 - spese assicurazioni 265 - libri ed abbonamenti a giornali 50 - spese per trasporti 355 - altre spese 78 15.057 Imposte indirette e tasse: importi corrisposti nell’esercizio - imposta di bollo - imposta comunale sugli immobili - imposta sostitutiva fin. Medio lungo termine - altre per complessive Totale altre spese amministrative 140 2.629 119 811 456 4.015 19.072 31/12/2009 255 928 635 958 345 881 512 1.641 790 169 827 647 1.537 1 3.786 396 614 326 275 53 365 64 16.005 Var. assoluta -31 -48 58 -208 -27 8 -20 138 -137 -14 13 47 -735 -1 104 1 17 -104 -10 -3 -10 14 -948 Var. % -12,2% -5,2% 9,1% -21,7% -7,8% 0,9% -3,9% 8,4% -17,3% -8,3% 1,6% 7,3% -47,8% -100,0% 2,7% 0,3% 2,8% -31,9% -3,6% -5,7% -2,7% 21,9% -5,9% 2.680 120 811 281 3.892 19.897 -51 -1 0 175 123 -825 -1,9% -0,8% 0,0% 62,3% 3,2% -4,1% SEZIONE 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizione La voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” è così composta: - revocatorie fallimentari - rischi per cause - altri rischi ed oneri 31/12/2010 355 554 1.199 2.108 31/12/2009 775 579 347 1.701 SEZIONE 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/componente reddituale Ammortamento Rettifiche di valore per (a) deterioramento (b) Ripresa di valore (c) Risultato netto (a + b - c) A. Attività materiali 2.086 2.086 A.1 Di proprietà 2.041 2.041 1.851 1.851 190 190 45 45 45 45 2.086 2.086 - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Totale SEZIONE 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Non sono presenti rettifiche della specie. 141 SEZIONE 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Gli “altri oneri di gestione” sono così composti: - spese di manutenzione immobili di terzi - interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento - erogazioni liberali - sopravvenienze e malversazioni Totale “altri oneri di gestione” 31/12/2010 139 31/12/2009 135 32 51 1.338 1.560 169 63 1.682 2.049 31/12/2010 3.385 31/12/2009 3.429 15 11 197 287 119 1.649 5.663 155 20 280 301 134 973 5.292 4.103 3.243 (A) 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Gli “altri proventi di gestione” sono così composti: - recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva - recupero di interessi per differenze di valuta su operazioni di incasso e pagamento - recupero spese legali - recupero di spese servizi di outsourcing prestati - fitti attivi - recupero spese di assicurazione clientela - altri ricavi straordinari Totale “altri proventi di gestione” (B) Proventi netti sul conto economico (B) - (A) SEZIONE 14 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 210 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 15 – Risultato netto della valutazione al Fair Value delle attività materiali e immateriali – Voce 220 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. 142 SEZIONE 17 – Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 240 17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Componente reddituale/Valori A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione Risultato netto 31/12/2010 31/12/2009 0 (1) 10 1 (2) (2) 2 (18) (6) SEZIONE 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Componente/Valori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) 31/12/2010 (7.336) 31/12/2009 (8.763) 0 1.908 168 110 1.402 281 (5.260) (6.970) 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Riconciliazione tra l'onere fiscale teorico e l'onere fiscale corrente per l'IRES Utile prima delle imposte Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico Differenze permanti positive Differenze permanenti negative Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi Differenze temporanee negative deducibili in esercizi successivi Annullamento di differenze temporanee negative deducibili da esercizi precedenti Annullamento di differenze temporanee positive tassabili da es. precedenti Totale differenze permanenti e temporanee Imponibile fiscale e relativa IRES imponibile 9.273 aliquota 27,50% imposta 2.550 (840) 2.375 (475) 11.162 (3.786) 236 8.672 2.385 17.945 4.935 143 Riconciliazione tra l’onere fiscale teorico e l’onere fiscale corrente per IRAP Utile prima delle imposte Utile prima delle imposte/ onere fiscale teorico Differenze permanti positive Differenze permanenti negative Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi Differenze temporanee negative deducibili in esercizi successivi Annullamento di differenze temporanee negative deducibili da esercizi precedenti Annullamento di differenze temporanee positive tassabili da es. precedenti Agevolazioni fiscali Totali differenze permanenti e temporanee Imponibile fiscale e relativa IRAP imponibile 55.235 aliquota 4,82% imposta 2.662 (8.715) 4.307 212 (1.228) (5.424) 49.811 Impatto complessivo delle imposte correnti sul conto economico -261 2.401 7.336 SEZIONE 19 – Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – Voce 280 Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento. SEZIONE 20 – Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni. SEZIONE 21 – Utile per azione 21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito Poiché non esistono azioni diverse da quelle ordinarie, né strumenti di incentivazione basati su stock option, non sussistono effetti diluitivi sul capitale. 21.2 Altre informazioni Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite. 144 PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Prospetto analitico della redditività complessiva Voci 10. Utile (Perdita) d’esercizio Altre componenti reddituali 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utile/perdite da realizzo c) altre variazioni 30. Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 60. Copertura dei flussi finanziari a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 70. Differenze di cambio a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 80. Attività non correnti in via di dismissione a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (voce 10+110) Importo Imposta sul Lordo reddito X X Importo netto 4.013 (1.657) 418 (1.239) (1.717) 60 92 (32) 438 (20) (30) 10 (1.279) 40 62 (22) 1.657 X 418 X (1.239) 2.774 145 PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA La Parte E della Nota Integrativa contiene le informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura. Allo scopo di rafforzare la disciplina di mercato, inoltre, il Titolo IV della circolare Banca d’Italia n.263 del 27/12/2006 ha introdotto l’obbligo di pubblicare informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Con riferimento a tale previsione normativa (c.d. “Terzo Pilastro” di Basilea 2), l’informativa predisposta al 31/12/2010 sarà pubblicata entro i termini previsti per la pubblicazione del bilancio sul sito internet della banca all’indirizzo www.crcento.it. SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Le linee strategiche di sviluppo della banca trovano definizione nei Piani industriali e vengono tradotte in input operativi nei budget annuali. Per quanto riguarda il comparto degli impieghi, il contesto economico delineatosi nel corso degli ultimi anni ha determinato nel 2010 una crescita contenuta degli impieghi, pari al 4,6% rispetto all’anno precedente. Dal punto di vista del posizionamento strategico, è confermato l’orientamento di tipo “generalista” sui segmenti Retail e small business, mentre si adotta un approccio maggiormente diversificato e personalizzato per i segmenti a maggior valore. Nel comparto del credito i prodotti offerti sono quelli tradizionali tipici dell’intermediazione delle banche commerciali. L’operatività in strumenti finanziari innovativi è limitata all’offerta alla clientela di semplici derivati di copertura dal rischio di tasso: si tratta di opzioni cap e floor, di collar ad essi legati e delle varie forme di IRS. La banca ha impostato la propria operatività di negoziazione di derivati con la clientela eslcudendo prodotti strutturati speculativi o di complessità finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela stessa. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Il monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene effettuato anzitutto mediante le modalità operative che disciplinano le fasi del processo creditizio (istruttoria, erogazione, monitoraggio e gestione del credito anomalo). I fattori alla base del rischio di credito vengono controllati tramite la verifica della capacità del cliente, attuale e prospettica, di ripagare il debito e dell’adegua- 146 tezza dell’affidamento (dimensione, forma tecnica, ecc.) rispetto alle caratteristiche e alle esigenze dell’affidato. L’unità organizzativa preposta alle fasi di istruttoria, erogazione e gestione del credito è la Direzione Crediti, che ha al suo interno unità specializzate nei diversi comparti; la gestione delle posizioni creditizie anomale è in capo all’Unità Posizioni Anomale (past due e incagli) e all’Unità Affari Generali e Legali (sofferenze), la prima collocata all’interno della Direzione Crediti, la seconda posta in staff al Direttore Generale. Opera in staff anche l’Unità Risk Management, che svolge i controlli di secondo livello mediante analisi puntuali ed aggregate su singole posizioni e su portafogli di impieghi. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo I sistemi utilizzati per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il controllo del rischio di credito sono costituiti da un insieme di strumenti, procedure e normative interne. I principali in funzione sono: - Iter Controllo Crediti per la rilevazione e la gestione delle posizioni in bonis con anomalie da valutare; - Procedura web per la gestione degli sconfinamenti; - Credit Rating System per l’attribuzione di un rating alla clientela espressivo della probabilità di insolvenza; - Normativa per il rinnovo automatico dei fidi a basso profilo di rischio, che ha l’obiettivo di rendere efficiente la gestione andamentale senza trascurare il presidio del rischio. Per quanto attiene all’utilizzo dei rating interni nel processo creditizio, essi costituiscono uno degli elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della citata procedura ICC che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis e per l’attribuzione del costo del rischio di credito sulle posizioni di impiego nell’ambito del controllo di gestione. Anche i limiti di autonomia per il credito in bonis prendono in considerazione la classe di rating e la combinano con la forma tecnica e l’importo per articolare le deleghe. Va precisato che i rating della procedura CRS vengono utilizzati esclusivamente a fini gestionali e non rientrano in alcun modo nel calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito La Cassa di Risparmio di Cento fa da sempre ampio ricorso alle garanzie per il contenimento del profilo di rischio dei prestiti erogati. La gamma di strumen- 147 ti utilizzati è assai ampia, anche se il peso maggiore è quello delle ipoteche su immobili, sia residenziali che commerciali: il portafoglio garantito da ipoteche immobiliari ammonta a 1.159,6 milioni al 31/12/2010. Di minore impatto, nell’ambito delle garanzie reali, è il ricorso al pegno su titoli, contanti o merci. Per quanto riguarda le garanzie personali, la tipologia prevalente è la fideiussione mentre di rilievo è anche il supporto fornito dai Consorzi di garanzia a favore delle aziende associate. Nel corso del 2010 è terminata l’attività del gruppo di lavoro interno per l’analisi del portafoglio garanzie sotto il profilo organizzativo e regolamentare, ossia focalizzato sul processo di gestione delle diverse forme di garanzia utilizzate e sul rispetto dei requisiti richiesti dalla Banca d’Italia per il riconoscimento delle garanzie stesse come strumenti di mitigazione del rischio ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali; tale gruppo di lavoro era stato costituito anche con l’obiettivo di approfondire l’analisi del rischio residuo a fini ICAAP. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La classificazione delle attività finanziarie deteriorate avviene su basi molto restrittive e la modalità di gestione delle posizioni varia a seconda del livello di gravità del degrado. Fra l’altro le posizioni anomale o pseudo tali sono connotate da precise individuazioni anagrafiche e anche, nel caso di inadempimenti persistenti, incagli e sofferenze, da specifico rating. Alcune delle posizioni in bonis, caratterizzate da anomalie andamentali o da fenomeni interpretabili come sintomo o inizio di uno stato di difficoltà, possono essere poste “in osservazione” per un tempo limitato al fine di tenerne sotto controllo la gestione e vengono sottratte alla autonomia deliberativa delle dipendenze. Le posizioni ad incaglio (momentaneo stato di difficoltà che si prevede possa essere risolta in un congruo periodo di tempo) al 31/12/2010 ammontano a euro 55,2 milioni e sono gestite in modo accentrato anche per le fasi di recupero dall’Unità Posizioni Animale. Esse comprendono le posizioni per le quali si è provveduto a revocare gli affidamenti o per le quali vengono ravvisate situazioni di difficoltà particolari da gestire con modalità accentrata. La posizione non può restare ad incaglio per più di 24 mesi e certamente non più di sei mesi in caso di mancata definizione di un piano di rientro. Nell’importo indicato sono compresi anche i c.d. “incagli oggettivi” ai sensi della definizione della Banca d’Italia, che vengono gestiti con le medesime modalità degli incagli classificati per decisione interna. Nella categoria degli inadempimenti persistenti vengono comprese le posizioni sconfinate/scadute da oltre 180 giorni (2,4 milioni) o da oltre 90 giorni se garantiti da immobili (39,4 milioni). La valutazione di questa tipologia di posizioni, non ancora giudicabili anomale, viene effettuata tenendo conto dei default di Istituto e posizionando la percentuale di svalutazione ad un livello 148 nettamente più vicino a quello delle posizioni ad incaglio che ai crediti in bonis. Si registra infine un importo di 1,4 milioni relativo a posizioni oggetto di ristrutturazione. Il rientro in bonis delle esposizioni deteriorate si realizza con il recupero, da parte del debitore, delle condizioni di piena solvibilità il che si traduce nella regolarizzazione dello scaduto e nel ripristino delle condizioni per la riattivazione di un regolare rapporto. La valutazione del presumibile realizzo e la quantificazione delle rettifiche di valore sono effettuate in coerenza con le indicazioni delle varie unità preposte alla gestione e al controllo delle posizioni deteriorate. Le verifiche ex post (effettuate, per esempio, in occasione della cessione delle sofferenze effettuata a maggio 2008 e dell’analisi sul rischio residuo cui si è fatto cenno) mostrano che l’ammontare complessivo delle rettifiche può ritenersi adeguato. 149 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. QUALITA’ DEL CREDITO A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE IN BONIS: CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE ECONOMICA E TERRITORIALE Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche e clientela comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc.), ad eccezione dei titoli di capitale e le quote O.I.C.R. Il termine “esposizione” invece comprende anche i titoli di capitale e le quote O.I.C.R. 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 - 70 - - 38.264 38.264 21.528 47.160 47.230 34.050 1.446 1.446 1.481 Totale Altre attività Esposizioni scadute Esposizioni ristrutturate Incagli Portafogli/qualità Sofferenze A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) - 49.271 49.341 106.485 106.485 217.680 217.680 40.251 1.796.129 1.923.250 4.936 4.936 40.251 2.174.501 2.301.692 37.121 2.190.763 2.284.943 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 70 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 156.517 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 31/12/2010 156.587 Totale 31/12/2009 114.418 150 29.396 29.396 20.238 70 X 0 106.485 0 0 217.680 127.121 1.808.984 0 X 0 0 X 127.191 2.133.149 94.180 2.159.353 Esposizione netta Rettifiche di portafoglio Altre attività Esposizione lorda Esposizione netta Retifiche specifiche Portafogli/qualità Esposizione lorda Attività deteriorate X Totale esposizione A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) 49.271 49.341 106.485 106.485 0 0 217.680 217.680 12.855 1.796.129 1.923.250 X 0 0 0 X 4.936 4.936 12.855 2.174.501 2.301.692 12.554 2.190.763 2.284.943 La tabella riportata sotto, come richiesto da Banca d’Italia in recenti chiarimenti, evidenzia l’ammontare lordo e netto delle esposizioni oggetto di rinegoziazione (portafoglio Crediti verso clientela): Esposizione netta Rettifiche di portafoglio Esposizioni lorda Altre Attività Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi 103.431 395 103.036 Altre Esposizioni 1.705.553 12.460 1.693.093 Totale 1.808.984 12.855 1.796.129 151 Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi Altre Esposizioni Totale Tipologia esposizione / fasce di scaduto Esposizione lorda 103.055 1.697.722 1.800.777 Esposizione netta Rettifiche di portafoglio 388 102.667 12.312 1.685.410 12.700 1.788.077 Esposizione lorda 376 2.539 2.915 Rettifiche di portafoglio 7 63 70 Esposizione netta 369 2.476 2.845 Esposizione lorda 0 5.182 5.182 0 81 81 Rettifiche di portafoglio Da oltre 6 mesi sino a 1 anno 0 5.101 5.101 Esposizione netta Da oltre 3 mesi sino a 6 Oltre 1 anno 0 110 110 Esposizione lorda Sino a 3 mesi 0 4 4 Rettifiche di portafoglio Le relative fasce di scaduto sono le seguenti: Esposizione lorda Esposizione netta 0 103.431 106 1.705.553 106 1.808.984 Totale Esposizione netta 395 103.036 12.460 1.693.093 12.855 1.796.129 Rettifiche di portafoglio 152 A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute f) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B Totale A+B Esposizione netta Rettifiche di valore di portafoglio Rettifiche di valore specifiche Tipologia esposizioni/valori Esposizioni lorda A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti 317.867 317.867 X 0 X X X X 0 0 0 12.988 12.988 330.855 0 X 0 0 X 0 0 0 317.867 317.867 0 12.988 12.988 330.855 A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde La Cassa non ha in essere esposizioni deteriorate verso banche. A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Non sussistono rettifiche di valore su esposizioni verso banche. A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute f) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B Totale A+B Esposizione netta Rettifiche di valore di portafoglio Rettifiche di valore specifiche Tipologia esposizioni/valori Esposizione lorda A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti 58.124 55.206 1.446 41.741 1.856.607 2.013.124 19.860 8.046 1.490 X 29.396 X X X X 12.855 12.855 38.264 47.160 1.446 40.251 1.843.752 1.970.873 600 293.666 294.266 2.307.390 56 X 56 29.452 X 560 560 13.415 544 293.106 293.650 2.264.523 Le esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela comprendono tutte le attività finanziarie vantate dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, crediti ecc..), ad esclusione dei titoli di capitale e O.I.C.R. 153 A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate 32.676 0 39.309 76 38.659 574 13.861 7.227 6.634 41.412 224 60.334 30.800 25.527 4.007 46.540 7.687 0 696 1.552 0 1.513 102 1.387 24 1.619 100 0 12 0 58.124 0 38.157 0 55.206 211 1.507 0 1.446 0 38.657 1.658 74.593 73.739 313 541 71.509 35.144 0 10.143 0 26.222 0 41.741 463 Totale Esposizioni scadute Esposizioni ristrutturate Incagli Causali/Categorie Sofferenze A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde 114.297 1.882 175.749 104.717 65.886 5.146 133.529 42.931 7.227 17.485 0 65.886 0 156.517 674 A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate 154 Totale Esposizioni scadute Esposizioni ristrutturate Incagli Causali/Categorie Sofferenze A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive 11.148 0 18.795 14.471 7.483 28 6.744 6.404 71 0 97 0 1.536 20.238 57 85 1.329 26.965 1.257 22.132 4.324 0 10.083 2.469 387 7.227 340 0 6.181 1.455 477 0 97 0 168 97 0 0 72 4.833 0 0 1.375 17.807 656 4.677 206 1.070 0 7.227 0 0 19.860 0 4.249 0 8.046 12 71 0 0 0 513 4.833 0 0 1.490 29.396 14 26 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni Classe di rating esterni Esposizioni A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati su crediti C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi Totale Classe 1 969 969 Classe 2 2.522 7.515 7.515 10.037 Classe 3 4.919 - Classe 4 Classe 5 Classe 6 0 0 0 20 4.939 n.d. Totale 2.280.330 2.288.740 5.437 12.952 5.437 12.952 0 123.098 123.118 170.568 170.568 2.579.433 2.595.378 Si fornisce di seguito la tabella di raccordo (mapping) tra le classi di rischio delle società di rating utilizzate: ECAI Classe di merito di credito 1 2 3 4 5 6 Standard & Poor's da AAA a AAda A+ a Ada BBB+ a BBBda BB+ a BBda B+ a BCCC+ e inferiori Fitch Ratings da AAA a AAda A+ a Ada BBB+ a BBBda BB+ a BBda B+ a BCCC+ e inferiori Moody's da Aaa a Aa3 da A1 a A3 da Baa1 a Baa3 da Ba1 a Ba3 da B1 a B3 Caa1 e inferiori Cerved da Aa.1 a Baa.7 Baa.8 da Baa.9 a B.13 da B.14 a B.15 da B.16 a C.19 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni La distribuzione al 31/12/2010 degli impieghi complessivi in bonis a clientela, comprensiva dei crediti cartolarizzati, per classe di rating era la seguente: Classe di rating interni Esposizioni A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati su crediti C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi AAA 8.110 0 0 0 1.670 4.816 AA A BBB BB B CCC CC 137.570 237.977 585.300 472.264 299.476 203.682 184.151 568 1.767 8.232 639 542 625 507 568 1.767 8.232 639 542 625 507 0 0 0 0 0 0 0 28.073 24.356 5.411 16.618 20.699 10.970 11.513 24.638 31.766 12.575 15.466 40.057 24.243 16.999 C 70.344 70 70 0 767 D 40.742 0 0 250 8 n.d. Totale 49.124 2.288.740 2 12.952 2 12.952 0 2.791 123.118 170.568 Totale 14.596 190.849 295.866 611.518 504.987 360.774 239.520 213.170 71.181 41.000 51.917 2.595.378 La distribuzione per classe di rating delle esposizioni cartolarizzate ma non cancellate è la seguente: Classe di rating interni Esposizioni AAA AA A 186 3.430 25.114 BBB BB B CCC CC C n.d. Totale 3.087 2.600 257 0 189.005 Esposizioni cartolarizzate ma non cancellate 30.242 115.075 9.014 155 67.530 9.864 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate - di cui deteriorate 47 14.846 350 - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite 84.315 2.1 totalmente garantite 99.161 101.005 - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite 1.426.518 1.494.048 Valore esposizione netta 1.1 totalmente garantite 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: Immobili - - - 9.030 9.030 - - 88.842 1.183.756 1.183.756 Titoli 4 1.511 122 2.575 4.086 155 2.412 17 5.994 8.406 Altre garanzie reali - 278 0 3.405 3.683 - 1.993 137 7.356 9.349 - - - - - - - - - - Governi e banche centrali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Governi e banche centrali Garanzie Personali Derivati su crediti Altri derivati Altri enti pubblici Garanzie reali Banche A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Altri soggetti A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Non ci sono attività della specie. Crediti di firma - - - - - - 40 - 1.150 1.190 Altri enti pubblici CLN A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA - - - 454 454 - - - 188 188 Banche 156 Altri soggetti 20 6.311 228 68.533 74.844 9.375 39.582 11.965 226.048 265.630 24 8.100 350 83.997 92.097 9.530 44.027 100.961 1.424.492 1.468.519 Totale 157 Esposizione netta 0 44.105 14.270 Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 Totale B 0 0 0 0 0 0 X B.3 Altre attività deteriorate X X B.2 Incagli B.4 Altre esposizioni X B.1 Sofferenze B. Esposizioni “fuori bilancio” 0 0 A.5 Altre esposizioni 0 X A.4 Esposizioni scadute 44.105 X A.3 Esposizioni ristrutturate Totale A X A.2 Incagli X X 44.105 Rettifiche valore specifiche A.1 Sofferenze A. Esposizioni per cassa Esposizioni Controparti Esposizione netta 21.213 34.116 25.933 25.933 8.183 8.183 Rettifiche valore specifiche 0 0 0 X 0 X Rettifiche valore di portafoglio 0 0 0 X X X 0 0 X X X X Esposizione netta 54.904 58.540 586 586 57.954 46.450 11.504 Rettifiche valore specifiche 0 2.270 0 X 2.270 X 2.270 Rettifiche valore di portafoglio 1.135 513 0 X X X 513 513 X X X X Esposizione netta 0 0 0 0 Rettifiche valore specifiche 0 0 0 X 0 X Rettifiche valore di portafoglio 0 0 0 X X X 0 0 X X X X Esposizione netta 1.405.538 1.498.732 252.343 251.823 123 286 111 1.246.389 1.157.394 31.738 1.387 25.359 30.511 16.249 22.062 51 X 18 33 22.011 X 1.195 4.113 16.703 Rettifiche valore specifiche Imprese non finanziarie 10.849 11.780 537 537 X X X 11.243 11.243 X X X X Rettifiche valore di portafoglio Società di assicurazione Altri sogggetti 623.856 629.030 14.788 14.764 4 20 614.242 587.620 8.513 59 10.297 7.753 Esposizione netta Società finanziarie 4.139 5.120 5 X 0 5 5.115 X 295 1.663 3.157 Rettifiche valore specifiche Altri enti pubblici 40.251 1.446 47.160 38.264 293.650 293.106 123 290 131 1.120 2.119.781 1.122 2.264.523 23 23 X X X 1.099 1.970.873 1.099 1.843.752 X X X X Rettifiche valore di portafoglio Governi Rettifiche valore di portafoglio B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio “verso clientela” (valore di bilancio) B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE Totale esposizione netta B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) Rettifiche di valore complessive 19.835 33 25 - - - - - - A.2 Incagli 47.160 8.046 - - - - - - - - 1.446 - - - - - - - - - 40.251 1.490 - - - - - - - - 1.833.672 12.834 9.987 21 93 - - - - - 1.960.760 42.205 10.020 46 93 - - - - - B.1 Sofferenze 131 5 - - - - - - - - B.2 Incagli 290 33 - - - - - - - - Esposizione netta 38.231 Esposizione netta A.1 Sofferenze Esposizione netta Esposizione netta RESTO DEL MONDO Rettifiche di valore complessive ASIA Esposizione netta AMERICA Rettifiche di valore complessive Rettifiche di valore complessive Esposizione/Aree geografiche ALTRI PAESI EUROPEI Rettifiche di valore complessive ITALIA A. Esposizioni per cassa A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni fuori bilancio B.3 Altre attività deteriorate 123 18 - - - - - - - - 292.965 557 141 3 0 - - - - - 293.509 613 141 3 0 - - - - - Totale 31/12/2010 2.254.269 42.818 10.161 49 93 - - - - - Totale 31/12/2009 2.106.996 33.459 12.660 35 122 - - - 3 - B.4 Altre esposizioni Totale La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela residente in Italia è la seguente: Esposizione netta Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA SUD E ISOLE Rettifiche di valore complessive ITALIA CENTRO Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione netta Esposizione/Aree geografiche ITALIA NORD EST Rettifiche di valore complessive ITALIA NORD OVEST A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 807 210 37.225 19.227 90 77 109 321 A.2 Incagli 535 88 44.969 7.676 8 2 1.648 280 0 0 1.446 0 0 0 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute 0 0 39.994 1.476 198 6 59 8 A.5 Altre esposizioni 23.137 180 1.736.551 12.451 55.639 78 18.345 125 Totale 24.479 478 1.860.185 40.830 55.935 163 20.161 734 14 41 14 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze 117 5 B.2 Incagli 249 19 B.3 Altre attività deteriorate 123 18 287.804 551 B.4 Altre esposizioni Totale 158 820 1.907 6 2.434 820 0 288.293 593 1.921 6 2.475 14 Totale 31/12/2010 25.299 478 2.148.478 41.423 57.856 169 22.636 748 Totale 31/12/2009 18.135 550 2.040.950 32.135 29.385 190 18.526 584 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) RESTO DEL MONDO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.3 Esposizioni ristrutturate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A.4 Esposizioni scadute 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Rettifiche di valore complessive 0 0 Esposizione netta 0 0 Esposizione netta 0 0 Esposizione netta 0 A.2 Incagli Esposizione netta A.1 Sofferenze Esposizione/Aree geografiche Rettifiche di valore complessive ASIA Esposizione netta AMERICA Rettifiche di valore complessive Rettifiche di valore complessive ALTRI PAESI EUROPEI Rettifiche di valore complessive ITALIA A. Esposizioni per cassa A.5 Altre esposizioni 292.179 0 25.325 0 343 0 0 0 20 0 Totale 292.179 0 25.325 0 343 0 0 0 20 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B.3 Altre attività deteriorate 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 B.4 Altre esposizioni 6.492 0 6.496 0 0 0 0 0 0 Totale 6.492 0 6.496 0 0 0 0 0 0 0 Totale 31/12/2010 298.671 0 31.821 0 343 0 0 0 20 0 Totale 31/12/2009 395.878 0 33.228 0 776 0 0 0 2.056 0 La ripartizione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche residenti in Italia è la seguente: Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA SUD E ISOLE Rettifiche di valore complessive Esposizione netta ITALIA CENTRO Rettifiche di valore complessive Esposizione netta ITALIA NORD EST Rettifiche di valore complessive Esposizione/Aree geografiche Esposizione netta ITALIA NORD OVEST A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni 47.135 Totale 47.135 148.357 0 148.357 96.687 0 96.687 0 0 0 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale 152 5.277 1.063 152 0 5.277 0 1.063 0 0 0 Totale 31/12/2010 47.287 0 153.634 0 97.750 0 0 0 Totale 31/12/2009 128.160 188.804 78.914 159 B.4 Grandi rischi Tipologia Da Esposiz. per Crediti a Clientela Da Esposiz. su Portaf.Titoli pond.Zero Da Esposiz. su Portaf.Titoli ponderato Totale Grandi Rischi Nr. 6 1 7 14 31/12/2010 Importo Importo Nominale Ponderato 141.974 94.025 44.035 194.488 194.488 380.497 288.513 Nr. 31/12/2009 Importo Importo Nominale Ponderato 0 0 0 0 L’attuale normativa sui grandi rischi (dal dic-2010) richiede sia l’importo nominale sia quello ponderato; le ponderazioni sono cambiate in modo significativo rispetto allo scorso anno, oltre alle Esposizioni da Crediti verso Clientela, adesso viene preso in considerazione anche il portafoglio titoli. Con l’applicazione della normativa allora in vigore nel bilancio dello scorso anno non vi erano grandi rischi da segnalare. Non è possibile la comparazione del dato fra i due anni. Si sottolinea che la concentrazione dei crediti verso clienti sui primi 10/20/50 clienti è molto simile a quella dello scorso anno così come quella del portafoglio titoli. 160 C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA’ C.1 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA L’operatività della Cassa di Risparmio di Cento nel settore delle cartolarizzazioni è in massima parte riconducibile all’operazione, avviata nel 2006, che ha coinvolto la banca in qualità di originator e di cui si daranno ampi ragguagli nella sezione dedicata al rischio di liquidità. Oltre a questa operazione esiste una sola esposizione, nella quale la banca riveste il ruolo di investitore, classificata nel portafoglio available for sale; si tratta del titolo: XS0239175564 “Zoo II 12/96 X-P” titolo di tipo CDO (Collateralised Debt Obligation) il cui controvalore ammonta a 595 mila euro. Tale investimento è coerente con la strategia della banca di diversificare gli investimenti del portafoglio di proprietà. 161 Esposizione netta Esposizione lorda 0 0 187.254 187.254 187.254 187.254 Esposizione lorda 0 2.850 2.850 Esposizione netta 0 2.850 2.850 Esposizione lorda 0 5.700 5.700 Esposizione netta 0 5.700 5.700 Esposizione lorda 0 0 Esposizione netta 0 0 Esposizione lorda 0 0 0 0 Esposizione netta 0 0 0 0 Senior 0 0 0 0 Linee di credito Mezzanine 0 0 0 0 Junior 0 0 0 0 (*) L’esposizione di totali 195.804 migliaia di Euro si riferisce alla tranche della cartolarizzazione effettuata dalla banca mediante la società veicolo Guercino Solutions S.r.l. Trattandosi formalmente di un’”auto cartolarizzazione”, in quanto i titoli emessi dalla società veicolo sono interamente detenuti dalla Cassa di Risparmio di Cento, gli attivi cartolarizzati (mutui) continuano a figurare tra gli impieghi dell’Originator e i titoli emessi non figurano né nell’attivo né nel passivo dello stato patrimoniale della banca. b) Altre a) Deteriorate B. Con attività sottostanti di terzi b) Altre (*) a) Deteriorate A. Con attività sottostanti proprie Qualità attività sottostanti/Esposizioni Esposizione lorda Junior Esposizione netta Garanzie rilasciate Mezzanine Esposizione lorda Senior Esposizione netta Junior Esposizione lorda Esposizioni per cassa Mezzanine Esposizione netta Senior C.1.1 Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione distinte per qualità delle attività sottostanti Esposizione lorda INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Esposizione netta 162 163 2.850 2.850 Valore di bilancio 187.254 187.254 187.254 187.254 Rettifiche/riprese di valore 2.850 Valore di bilancio 187.254 187.254 Rettifiche/riprese di valore 2.850 2.850 2.850 Valore di bilancio 5.700 5.700 5.700 Rettifiche/riprese di valore 5.700 5.700 5.700 Esposizione netta Rettifiche/riprese di valore Esposizione netta Rettifiche/riprese di valore Senior Linee di credito Mezzanine Junior Non è presente nessuna esposizione della specie per la quota di operazioni di cui la banca è originator. C.1.3 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di “terzi” ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio C. Non cancellate dal bilancio C.1 Siviglia finance Titoli C.2 Guercino Solutions Titoli Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Rettifiche/riprese di valore Junior Esposizione netta Garanzie rilasciate Mezzanine Rettifiche/riprese di valore Senior Esposizione netta Junior Rettifiche/riprese di valore Esposizioni per cassa Mezzanine Esposizione netta Senior Esposizione netta C.1.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione “proprie” ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni Rettifiche/riprese di valore 0 0 0 0 0 0 195.804 187.254 2.850 5.700 0 Totale 31/12/2009 0 Totale 31/12/2010 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 Crediti Attività finanziarie disponibili per la vendita 1. Esposizioni per cassa - Senior - Mezzanine - Junior 2. Esposizioni fuori bilancio - Senior - Mezzanine - Junior Attività finanziarie fair value option Esposizione/portafoglio Attività finanziarie detenute per la negoziazione C.1.4 Esposizioni verso le cartolarizzazione ripartite per portafoglio e per tipologia 195.804 285.296 187.254 276.726 2.850 2.860 5.700 5.710 0 0 0 0 0 0 0 0 C.1.5 Ammontare complessivo delle attività cartolarizzate sottostanti ai titoli junior o ad altre forme di sostegno creditizio Attività/Valori A. Attività sottostanti proprie: A.1 Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività A.2 Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività A.3 Non cancellate (**) 1. Sofferenze 2. Incagli 3. Esposizioni ristrutturate 4. Esposizioni scadute 5. Altre attività B. Attività sottostanti di terzi: B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Esposizioni ristrutturate B.4 Esposizioni scadute B.5 Altre attività Cartolarizzazioni tradizionali 189.200 Cartolarizzazioni sintetiche 0 0 0 0 0 189.200 0 211 0 463 188.526 0 0 0 (**) valore dei crediti lordi (al netto delle somme incassate successivamente all’ultima liquidazione semestrale) 164 C.1.6 Interessenze in società veicolo La Cassa non ha interessenze in società veicolo. C.1.7 Attività di servicer – incassi di crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Attività di servicer incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo Guercino Solutions 674 188.526 20.724 0% 32,13%(*) 0% 0% 0% Attività in bonis Attività deteriorate Attività in bonis Attività deteriorate Attività in bonis In bonis 38 Quota percentuale dei titoli rimborsati (dato di fine periodo) Senior Junior Mezzanine Attività deteriorate Incassi crediti realizzati nell’anno Deteriorate In bonis Società veicolo Deteriorate Attività cartolarizzate (dato di fine periodo) 0% (*) Nel mese di maggio 2010 è terminato il periodo di “lock up period”; sono state quindi rimborsate le somme in conto capitale relative agli incassi dei 18 mesi precedenti; iniziando così l’ ammortamento dei titoli senior. A regime l’ammortamento dei titoli senior proseguirà con le somme incassate in conto capitale ogni semestre e regolate alle date di pagamento previste: 31/10 e 30/4. 165 166 2.533 16.719 0 C 0 0 X 0 0 X 0 B C A B A 2.533 2.533 X 0 X 6.147 10.927 A 6.147 6.147 B X 0 C Attività finanziarie disponibili per la vendita X 0 Legenda A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore) A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti 5. Attività deteriorate B. Strumenti derivati Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 Forme tecniche/Portafoglio Attività finanziarie valute al fair value Attività finanziarie detenute per la negoziazione C.2.1 Attività finanziarie cedute e non cancellate C.2 Operazioni di cessione A X X X X X X 0 0 B C Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X X X 0 X 1.662 178.606 A 1.662 1.662 X X B X X X 0 Crediti verso banche C A 0 X X 0 0 X X 0 221.149 X X 0 B X X 0 0 X 0 Crediti verso clientela C X X 0 0 X 0 31/12/2010 10.342 427.401 10.342 427.401 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 10.342 427.401 427.401 31/12/2009 C 2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Passività/Portafoglio attività 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero Attività Attività finanziarie finanziarie detenute valutate al per la negoziazione fair value 2.532 0 2.532 Attività Attività finanziarie finanziarie disponibili detenute sino per la vendita alla scadenza 6.296 0 6.296 Crediti verso banche Crediti verso clientela 1.678 Totale 0 1.678 10.506 b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche 10.506 0 0 0 0 0 0 0 0 a) a fronte di attività rilevate per intero 0 b) a fronte di attività rilevate parzialmente 0 Totale 31/12/2010 2.532 0 6.296 0 1.678 0 10.506 Totale 31/12/2009 16.653 0 11.930 0 116.357 284.450 284.450 C.3 Operazioni di covered bond La banca non possiede operazioni della specie. 167 D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di credito, né modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito. Tuttavia sono in uso metodi gestionali, il principale dei quali è il già citato CRS (Credit Rating System), per l’attribuzione di un rating di controparte alla clientela. I rating costituiscono uno degli elementi informativi a supporto dell’analisi delle posizioni nell’ambito della gestione e del monitoraggio del rischio di credito; sono utilizzati, insieme ad altri parametri, per la definizione del perimetro dei rinnovi automatici e per la gestione delle pratiche all’interno della procedura ICC (Iter Controllo Crediti) che regola l’intervento delle strutture di controllo nei casi di anomalie sulle posizioni di credito potenzialmente pericolose. La stessa classificazione della clientela per classi di rating (categorie di rischio omogenee) è utilizzata per la quantificazione della valutazione collettiva dei crediti in bonis. Per la quantificazione e la distribuzione delle esposizioni valutate mediante il CRS si rimanda alla tabella A.2.2. SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO – PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali Il processo di investimento del portafoglio di proprietà risulta strutturato e formalizzato nei regolamenti interni e documentato dalle delibere quadro del Consiglio di Amministrazione; l’asset allocation è determinata sulla base degli obiettivi definiti dalla delibera quadro, che considera: l’andamento della gestione in termini di volumi, la redditività e gli assorbimenti patrimoniali; l’analisi dei mercati e le previsioni sulle evoluzioni; il profilo di rischio degli investimenti. Gli obiettivi di redditività e composizione sono fissati in coerenza con le politiche di allocazione del capitale e gestione del rischio di tasso di interesse delineate nei Piani industriali e nel budget e tengono opportunamente conto, tempo per tempo, della posizione di liquidità complessiva della banca, in un’ottica di supporto alla funzione di tesoreria. Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza risulta assai limitato in virtù della prevalenza degli strumenti a tasso variabile, che determinano una duration complessiva ridotta (0,732 al 31/12/2010). Per quanto riguarda il rischio di prezzo, l’attività di investimento in strumenti azionari e in quote di fondi comuni e Sicav è, per la Cassa di Risparmio di Cento, decisamente residuale rispetto all’operatività sui mercati obbligaziona- 168 ri. Il rischio di prezzo cui è soggetto il portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza è, conseguentemente, molto ridotto. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo L’Unità Risk Management misura con cadenza settimanale il rischio di tasso di interesse e il rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, mediante la metodologia VaR. Tale misurazione si colloca nell’ambito del più ampio processo di controllo dell’operatività della ”finanza”, che prevede anche la fissazione e la verifica di limiti in termini di posizione, tipologia di controparte e rischiosità. Per l’analisi di sensitivity al rischio tasso del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza viene utilizzata, oltre al citato VaR, anche la metodologia dell’Asset and Liability management (ALM) mediante l’analisi dell’impatto che uno scenario alternativo dei tassi ha sul valore di mercato del portafoglio titoli. Non vengono utilizzati modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) e delle attività e delle passività per cassa e derivati finanziari La presente tabella non è stata redatta in quanto, così come previsto dalla circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005, nel paragrafo successivo viene fornita un’analisi di sensitività al rischio tasso di interesse in base ai modelli o alle metodologie utilizzate. 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali paesi del mercato di quotazione La presente tabella non è stata redatta in quanto, così come previsto dalla circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005, nel paragrafo successivo viene fornita un’analisi di sensitività al rischio prezzo in base ai modelli o alle metodologie utilizzate. 3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività Al 31/12/2010 il VaR del portafoglio held for trading derivante dal rischio tasso risulta pari a 99.497 euro. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei tassi di interesse, stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime 169 la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili. Nel corso dell’anno tale esposizione si è mantenuta costantemente inferiore ai 100 mila euro. Il VaR azionario gravante sul portafoglio held for trading è nullo, in quanto non sussiste a fine esercizio alcuna esposizione in titoli di capitale. Il dato medio dell’anno è stato pari a poche decine di migliaia di euro, correlato ai volumi sempre molto ridotti degli strumenti azionari nel portafoglio di riferimento. L’analisi di sensitivity sui tassi forward, alla stessa data, mostra che una variazione come quella implicita nei tassi a 12 mesi determinerebbe un impatto negativo sul valore del portafoglio held for trading pari a circa 219 mila euro, pari allo 0,8% del risultato di gestione dell’anno, a conferma della bassa esposizione complessiva della banca a tale profilo di rischio. 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Le principali fonti del rischio di tasso di interesse sugli strumenti finanziari attivi e passivi, diversi da quelli trattati al punto precedente, derivano dal profilo finanziario e dalle tipologie di indicizzazione cui sono soggette le diverse poste. La tipologia di tasso prevalente è quella a tasso variabile sia per quanto riguarda le attività che le passività, mentre la situazione delle poste a vista mostra una prevalenza della componente di raccolta. Complessivamente, l’esposizione del banking book al rischio di tasso di interesse è limitata. Il compito di controllare e gestire questo rischio è affidato al Comitato Rischi, che verifica trimestralmente la sensitivity della banca al rischio tasso in termini di impatto di una variazione dei tassi sul margine di interesse (gap analysis) e sul valore netto del patrimonio (duration analysis). Il rischio di prezzo del portafoglio bancario appare concentrato all’interno del portafoglio Available for Sale (AFS), le cui attività di misurazione e monitoraggio dei rischi vengono effettuate con le stesse modalità e strumenti utilizzati per il portafoglio di negoziazione. Il VaR azionario sul portafoglio AFS al 31/12/2010 ammonta a 2,7 milioni comprese le partecipazioni e a 138 mila euro escluse le partecipazioni. Tale analisi misura la sensitivity del portafoglio alle variazioni dei prezzi azionari, stimate sulla base dei livelli e delle volatilità rilevati nel corso dell’ultimo anno. Il valore a rischio esprime la perdita di valore potenziale cui si rischia di incorrere nei dieci giorni successivi alla rilevazione e coprendo il 99% dei casi possibili. 170 B. Attività di copertura del fair value Per quanto riguarda le operazioni in derivati designati a copertura, essi riguardano essenzialmente contratti di interest swap a copertura di specifiche emissioni obbligazionarie della banca prevalentemente a tasso fisso, con l’obiettivo di trasformare il tasso fisso della raccolta in tasso variabile. Le operazioni della specie sono state impostate contabilmente secondo il metodo di “hedge accounting” al fine di contenere gli effetti valutativi degli strumenti attivi e passivi sul conto economico. Questa metodologia contabile prevede la verifica periodica dell’efficacia della copertura attraverso la predisposizione di appositi test per la misurazione della variazione di fair value intervenuta nel periodo, che deve mantenersi in un intervallo compreso fra l’80% e il 125%. La predisposizione dei test di efficacia avviene mensilmente con l’utilizzo di un applicativo che recupera tutti i dati necessari dai sottosistemi che gestiscono gli strumenti e che consente di storicizzare le informazioni relative ai calcoli eseguiti e gli output (documentazione test di efficacia). A fine esercizio sulla base delle risultanze dei test di efficacia sono state mantenute le impostazioni contabili dei contratti derivati designati a copertura. In considerazione della ridotta esposizione al rischio di prezzo, non sono state poste in essere operazioni di copertura di tale tipologia di rischio. C. Attività di copertura dei flussi finanziari Non sono in essere operazioni di copertura di flussi finanziari, né si è fatto ricorso alla cosiddetta Fair Value Option. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie La presente tabella non è stata redatta in quanto, così come previsto dalla circolare Banca d’Italia n. 262 del 22 Dicembre 2005, nel paragrafo successivo viene fornita un’analisi di sensitività al rischio tasso di interesse in base ai modelli o alle metodologie utilizzate. 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Come detto, l’analisi del rischio di tasso sul banking book viene effettuata con le analisi tipiche dell’asset and liability management. Al 31/12/2010 l’impatto stimato sul margine di interesse di una variazione dei tassi dell’1% è nell’ordine dell’8%, mentre l’effetto sul valore del patrimonio varia fra lo 0,10% e lo 0,25% a seconda degli scenari alternativi considerati (+1%, tassi forward a 6 e 12 mesi e previsioni di infoprovider). Nel corso del 2010 è proseguita la misurazione del rischio di tasso mediante la metodologia proposta nel c.d. 171 “Secondo pilastro” delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263 del 27/12/2006. L’indice di rischiosità al 31/12/2010, calcolato tenendo conto degli ultimi aggiornamenti alla citata circolare della Vigilanza, è pari al 2,18% e quindi ampiamente inferiore alla soglia di attenzione fissata al 20%. 2.3 RISCHIO DI CAMBIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Il ruolo dell’operatività in valuta è complessivamente assai ridotto, così come ridotto è lo sbilancio fra attività e passività denominate in valuta. Ciò si riflette in un gap quasi nullo per le divise diverse dall’euro e in un VaR su cambi tradizionalmente molto basso (nullo al 31/12/2010 e limitato a poche migliaia di euro per tutto il 2010). B. Attività di copertura del rischio di cambio Come accennato al punto precedente, la copertura dal rischio cambio viene perseguita attraverso il sostanziale pareggiamento delle attività e della passività denominate in divise diverse dall’euro, in considerazione della scarsa consistenza complessiva delle esposizioni, che renderebbe poco conveniente il ricorso a coperture mediante strumenti derivati. 172 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/-) Dollari Sterline USA 4.979 193 1.383 58 3.596 135 152 74 5.131 225 1.609 221 3.522 4 9 3.384 3.384 1.688 1.696 6.819 267 6.836 225 (17 ) 42 VALUTE Dollari Yen canadesi 5.778 33 32 33 5.746 16 18 64.285 5.893 4 58.388 58.905 58.905 58.645 260 64.439 51 64.545 0 (106 ) 51 Franchi svizzeri 1.396 63 1.333 60 1.440 1.440 1.456 1.440 16 Altre valute 125 125 63 15 15 9 6 197 6 191 173 2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Non sono in uso modelli interni per la misurazione e la gestione del rischio di cambio. 2.4 GLI STRUMENTI DERIVATI Per quanto riguarda gli strumenti derivati, l’operatività prevalente è da ricondurre ad operazioni di intermediazione con la clientela ed a contratti posti in essere con finalità di copertura di prestiti obbligazionari emessi dalla banca. Per quanto riguarda la prima tipologia, la Cassa di Risparmio di Cento ha impostato la propria attività escludendo prodotti speculativi o di complessità finanziaria tale da non poter essere di chiara comprensione per la clientela: le tipologie di strumenti utilizzate per addivenire alla copertura del rischio di variazione tasso su mutui richiesti da clientela sono le opzioni cap e floor, i collar ad essi legati, e forme di IRS cosidetti “plain vanilla”. Per quanto attiene al relativo rischio di mercato può essere considerato assente, grazie alla prudente politica di contro-copertura che la Banca ha finora perseguito: le posizioni aperte con la clientela, infatti, sono contestualmente chiuse con controparti terze; nel caso di singole operazioni di importo non rilevante, le corrispondenti operazioni non avvengono in modo specifico, ma con aggregazione di più operazioni anche per ottenere condizioni più vantaggiose, ne deriva quindi che l’esposizione al rischio di mercato è di modesta entità e limitata al tempo che necessita per raggiungere una massa critica per l’esecuzione della connessa operazione sul mercato. L’operatività in derivati quotati è tradizionalmente limitata a poche operazioni (nessuna in essere al 31/12/2010) e l’operatività in derivati su crediti è circoscritta ad alcune operazioni di vendita di protezione contenute in investimenti obbligazionari del portafoglio di proprietà. 174 A. DERIVATI FINANZIARI A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi 31/12/2010 Tipologia operazioni/Sottostanti 1. Titoli di debito e tassi di interese 31/12/2009 Over Controparti Over Controparti the counter centrali the counter centrali 704.410 - 664.833 0 a) Opzioni 315.788 266.562 b) Swap 348.795 395.638 c) Forward 250 d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni 42.210 11.557 0 0 - 0 12.089 - 11.557 b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro 62.061 a) Opzioni b) Swap c) Forward 58.724 10.138 3.337 1.951 0 0 - d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale 738.451 - 716.499 - Valori medi 676.161 - 662.946 - 175 A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura 31/12/2010 Tipologia operazioni/Sottostanti 1. Titoli di debito e tassi di interese 31/12/2009 Over Controparti Over Controparti the counter centrali the counter centrali 165.258 190.519 165.258 190.519 a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Atlri sottostanti Totale 165.258 0 190.519 0 Valori medi 164.056 0 216.733 0 A.2.2 Altri derivati Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 176 A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti fair value positivo Portafogli/tipologie derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 31/12/2010 31/12/2009 Over Controparti Over Controparti the counter centrali the counter centrali 8.009 0 7.442 a) Opzioni 3.654 3.944 b) Interest rate swap 3.176 3.464 30 18 1.149 16 0 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario di copertura 4.936 0 8.507 0 a) Opzioni b) Interest rate swap 4.936 8.507 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati 0 0 0 0 12.945 0 15.949 0 a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 177 A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Fair value negativo Portafogli/Tipologie derivati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 31/12/2010 31/12/2009 Over Controparti Over Controparti the counter centrali the counter centrali 6.650 8.482 a) Opzioni 3.041 3.892 b) Interest rate swap 3.524 3.796 28 18 57 776 466 198 466 198 7.116 8.680 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 178 A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3) Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società Società di Imprese non finanziarie assicurazione finanziarie 444.077 2.752 3.864 1.937 185.953 3.208 1.943 194 10.602 446 28 - 955 173 0 0 1.615 21 7 8.537 82 72 Altri soggetti 34.803 252 729 7 51.909 1.075 7 A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 179 A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Titoli di debito e tassi d’interesse - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 3) Valute e oro - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura 4) Altri valori - valore nozionale - fair value positivo - fair value negativo - esposizione futura Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società Società di Imprese non finanziarie assicurazione finanziarie Altri soggetti 165.258 4.936 466 482 A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 180 A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/Vita residua A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni 400.078 337.940 77 62.061 109.108 97.628 11.480 229.265 229.265 90.274 90.274 64.252 64.252 10.732 10.732 490.352 491.992 173.360 207.404 239.997 207.621 Totale 738.451 664.833 11.557 62.061 0 165.258 165.258 0 0 0 903.709 907.017 A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni Voce non applicabile alla Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. B. DERIVATI CREDITIZI B.1 Derivati su crediti: valori nozionali di fine periodo e medi La banca non possiede derivati della specie. B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” positivo. B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Non è presente nessun contratto relativo all’acquisto di protezione con “fair value” negativo. B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione La banca non possiede derivati della specie. B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali La banca non possiede derivati della specie. 181 B.7 Derivati creditizi: rischio di controparte e finanziario – Modelli interni La banca non possiede derivati della specie. C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti La banca non possiede derivati della specie. SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITA’ INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità La posizione di liquidità al 31 dicembre 2010 si presenta equilibrata, dal momento che la banca dispone delle attività liquidabili necessarie per fare fronte ai fabbisogni determinati in condizioni di normale operatività e di stress. Le attività liquidabili sono determinate facendo riferimento agli asset rifinanziabili presso la Banca Centrale, al netto degli opportuni haircut. Dal punto di vista del governo del rischio il Consiglio di Amministrazione è responsabile della definizione della soglia di tolleranza al rischio di liquidità e delle politiche legate a tale tipologia di rischio. Lo stesso Consiglio, inoltre, ha approvato la Liquidity Policy che descrive le scelte organizzative e metodologiche intraprese dalla banca per il monitoraggio, il controllo e la gestione del rischio di liquidità. Il controllo del rischio di liquidità viene effettuato a tre livelli: - Quotidianamente l’Unità Tesoreria Finanza verifica l’equilibrio della posizione di liquidità della banca mediante la gestione dei rapporti interbancari a breve termine. - Con cadenza decadale il Risk Management predispone un report che pone a confronto le entrate e le uscite legate alle scadenze contrattuali previste per le poste attive e passive, le uscite calcolate mediante un criterio di modellizzazione delle poste a vista e la “counterbalancing capacity”, ossia le attività prontamente liquidabili e disponibili per far fronte alle esigenze immediate di liquidità. - Con cadenza trimestrale viene effettuato il controllo della situazione strutturale in termini di scadenze delle poste attive e passive. L’organo deputato a tale verifica è il Comitato Rischi, che esamina il gap dei flussi di capitale in scadenza e le regole di trasformazione delle scadenze, che per quanto abolite si ritiene rappresentino un valido strumento gestionale per il monitoraggio del rischio di liquidità. Non sono intervenute variazioni significative nei processi gestionali rispetto all’esercizio precedente. 182 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta di denominazione: EURO Voci/Scaglioni temporali A vista Attività per cassa 308.832 Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 giorno a giorni a giorni a mese fino mesi fino 7 giorni 15 giorni 1 mese a 3 mesi a 6 mesi 10.421 609 15.446 145.776 78.523 A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito A.3 Quote OICR A.4 Finanziamenti 40.486 11.640 Da oltre 6 Da oltre 1 Oltre 5 Dur. mesi fino anno fino anni Ind. a 1 anno a 5 anni 238.506 696.330 767.549 31.907 2.293.899 9.985 33.879 990 44.854 133.919 90.725 11.846 288.616 2.482 306.350 Totale 2.482 10.421 609 15.446 105.290 66.883 94.602 571.726 754.713 31.907 1.957.947 - Banche 2.863 - Clientela 303.487 10.421 609 15.446 105.290 66.883 94.602 571.726 754.713 1.923.177 Passività per cassa 1.048.067 38.772 14.144 74.862 223.045 97.692 248.198 301.758 44.458 0 2.090.996 B.1 Depositi e conti correnti 1.045.704 0 0 0 0 0 0 164 0 1.045.868 - Banche 6.392 - Clientela 1.039.312 31.907 34.770 6.392 164 B.2 Titoli di debito 1.032 3.193 11.803 18.921 68.197 95.910 B.3 Altre passività 1.331 35.579 2.341 55.941 154.848 1.782 152.591 8.718 556 1.102 3.161 11.734 9.389 40.552 126.314 1.738 355.855 scambio di capitale 0 8.679 556 187 1.993 8.198 452 109 2 20.176 - Posizioni lunghe 0 4.684 328 94 997 4.099 4 20 2 10.228 - Posizioni corte 0 3.995 228 93 996 4.099 448 89 12.747 39 0 549 395 1.609 2.680 5.216 831 417 249 1.387 2.490 3.949 631 15.334 132 146 222 190 1.267 200 8.732 Operazioni fuori bilancio 248.198 301.594 1.039.476 44.458 793.306 251.822 C.1 Derivati finanziari con 9.948 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 0 24.066 - Posizioni lunghe 6.211 - Posizioni corte 6.536 39 da ricevere 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 139.691 0 0 0 300 1.117 3.658 22.620 106.996 1.738 276.120 2.500 0 0 0 300 1.117 3.658 22.620 106.996 869 138.060 137.191 0 0 0 0 0 0 0 0 869 138.060 153 0 0 366 473 810 2.599 12.607 18.485 C.3 Depositi e finanziamenti C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 0 35.493 183 Altre valute di denominazione Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A vista 1.779 Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 giorno a giorni a giorni a mese fino mesi fino 7 giorni 15 giorni 1 mese a 3 mesi a 6 mesi 864 116 1.064 6.031 1.772 Da oltre 6 Da oltre 1 Oltre 5 Dur. mesi fino anno fino anni Ind. a 1 anno a 5 anni 806 261 0 0 Totale 12.693 A.1 Titoli di Stato 0 A.2 Titoli di debito 0 A.3 Quote OICR 0 A.4 Finanziamenti 1.779 - Banche 1.692 - Clientela 864 116 1.064 6.031 1.772 806 261 0 864 116 1.064 6.031 1.772 806 261 Passività per cassa 3.536 1.440 5.774 7.209 6.413 46.081 628 0 0 B.1 Depositi e conti correnti 3.533 1.440 1.141 6.579 0 0 0 0 0 3 1.440 1.141 6.579 3.530 0 0 - Clientela B.2 Titoli di debito 3 4.633 11.001 0 71.081 12.693 9.163 3.530 630 6.413 46.081 628 58.388 B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio 12.693 1.692 87 - Banche 0 0 1.206 401 562 190 1.982 524 0 0 0 0 4.865 scambio di capitale 0 401 562 190 1.982 524 0 0 0 - Posizioni lunghe 0 119 230 95 991 262 1.697 - Posizioni corte 0 282 332 95 991 262 1.962 scambio di capitale 1.206 0 0 0 0 0 - Posizioni lunghe 1.149 1.149 57 57 C.1 Derivati finanziari con 3.659 C.2 Derivati finanziari senza - Posizioni corte 0 0 0 0 1.206 C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 - Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe 0 - Posizioni corte 0 C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 184 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Vengono di seguito forniti ragguagli circa l’operazione di cartolarizzazione che la banca ha avviato nel corso del 2006 e della quale ha sottoscritto interamente i titoli nel corso del 2008 quando, a conclusione del periodo di “warehousing”, si è provveduto alla struttura definitiva dell’operazione (cosidetto “term out”). I titoli emessi dal veicolo Guercino Solutions s.r.l. nel mese di novembre 2008, sono stati classificati nel portafoglio “loans and receivablese”, per complessivi euro 284,45 milioni, di cui 275,9 milioni con rating AAA assegnato da Standard & Poor’s, 2,85 milioni con rating BBB assegnato da Standard & Poor’s e 5,7 milioni di titoli junior privi di rating. Al 31/12/2010, a seguito del processo di ammortamento, i titoli della tranche senior ammontano a 187,3 milioni, mentre le altre due serie non sono soggette ad ammortamento. Le attività finanziarie oggetto della cartolarizzazione sono mutui ipotecari residenziali a privati di immobili situati nelle provincie di Bologna, Modena e Ferrara, il cui debito residuo ammonta a euro 189,0 milioni al 31/12/2010. Il settore di attività economica dei debitori ceduti è quello delle famiglie consumatrici nella totalità dei casi. Il rischio di credito relativo ai mutui ceduti resta in capo alla Cassa di Risparmio di Cento; le modalità di monitoraggio e controllo dei rischi relativi ai mutui ceduti sono del tutto omogenee rispetto a quelle utilizzate per i crediti in portafoglio. La Cassa di Risparmio di Cento non ha erogato linee di credito a supporto dell’operazione, mentre ha stipulato con The Royal Bank of Scotland uno swap “back to back” che rende immune il veicolo Guercino Solutions dal rischio di tasso. SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo La Cassa di Risparmio di Cento, consapevole della specificità dei rischi legali e reputazionali, ha istituito la Funzione di Compliance secondo le linee guida della Banca d’Italia. In termini di misurazione del rischio operativo, la banca ha definito con apposita disposizione normativa interna il processo per la rilevazione e la registrazione delle perdite operative, con finalità gestionali in quanto, dal punto di vista regolamentare, per il calcolo del requisito patrimoniale la Cassa applica il coefficiente del 15% del margine di intermediazione medio degli ultimi tre esercizi. Fra le pendenze legali in essere, le più rilevanti appaiono quelle legate alle richieste di risarcimento della clientela per il default dei titoli dello stato argentino. A fronte di queste e di altre vertenze sono stati effettuati congrui accantonamenti di cui si trova dettaglio nella parte di Nota Integrativa dedicata all’analisi del conto economico. 185 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Lo strumento per la gestione del rischio operativo è un database in cui vengono registrate le perdite di natura operativa rilevate a seguito delle procedure interne di gestione delle casistiche. Nel corso del 2010 sono stati registrati otto casi di perdite operative di importo unitario superiore ai 500 euro, per complessivi 301.843 euro; nei casi principali si è trattato di errori materiali commessi da dipendenti. Per quanto riguarda altre fonti di rischio operativo, si sono registrate una rapina presso una filiale della banca e la distruzione di un’apparecchiatura bancomat, che hanno causato un danno di circa 50 mila euro, dei quali 33.000 rappresentano la perdita effettiva non coperta dalle franchigie assicurative. Relativamente alle cause passive, infine, nel 2010 sono stati effettuati utilizzi dal fondo rischi ed oneri per complessivi 1,2 milioni, suddivisi fra revocatorie (1,0 milioni), cause per titoli in default (123 mila euro) e altre cause minori (75 mila euro). Nello stesso esercizio sono stati effettuati accantonamenti al fondo per complessivi 1,1 milioni. Il metodo per il calcolo dei requisiti patrimoniali è l’approccio base, in linea con la normativa del primo pilastro. PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo costituite. L’aggregato, i cui valori sono riportati nella tabella sottostante, risulta a presidio di tutti i rischi aziendali commentati nei paragrafi precedenti (di credito, di liquidità, di mercato, operativi e altri). In particolare la banca è soggetta i requisiti di adeguatezza patrimoniale richiesti dalle disposizioni di Vigilanza emesse dalla Banca d’Italia. In base a tali regole il rapporto tra il patrimonio e le attività di rischio ponderate deve essere almeno pari all’8%. Il rispetto di tale rapporto, oltre ad essere monitorato con cadenza trimestrale, costituisce oggetto di analisi prospettica e di simulazioni in occasione della pianificazione strategica ed operativa (redazione di piani strategici e budget). Analogamente, le valutazioni in ordine alle modalità con cui perseguire gli obiettivi di gestione del patrimonio sono uno degli elementi portanti della pianificazione strategica, in quanto l’adeguatezza patrimoniale costituisce un driver imprescindibile per qualsiasi progetto di sviluppo. 186 B. Informazioni di natura quantitativa B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Il patrimonio netto contabile della società è così composto: Voci/Valori 1. Capitale sociale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve - di utili a) legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 4. Strumenti di capitale 5 (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione 7.Utile d’esercizio Totale 31/12/2010 67.499 30.851 64.731 59.258 25.197 25.886 0 8.175 5.473 31/12/2009 67.499 30.851 60.203 54.730 24.840 25.172 0 4.718 5.473 19.782 10.093 21.021 11.332 9.689 4.013 186.876 9.689 7.145 186.719 187 B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione 31/12/2010 Attività/Valori 31/12/2009 Riserva negativa Riserva positiva 1. Titoli di debito Riserva negativa Riserva positiva (1.439) 2. Titoli di capitale 11.539 3.Quote di O.I.C.R. (469) 11.908 (7) (107) 4. Finanziamenti Totale 11.539 (1.446) 11.908 (576) B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito 1. Esistenze iniziali Titoli di capitale Quote di OICR Finanziamenti Totale (469) 11.908 (107) - 11.332 2. Variazioni positive 796 203 184 - 1.183 2.1 Incrementi di fair value 239 195 19 - 453 13 0 165 - 178 127 - 127 38 - 51 - 552 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento - da realizzo 13 0 544 8 3. Variazioni negative 1.766 572 84 - 2.422 3.1 Riduzioni di fair value 1.598 570 16 - 2.184 84 0 - 84 3.3 Altre variazioni 84 2 68 - 154 4. Rimanenze finali (1.439) 11.539 (7) - 10.093 2.3 Altre variazioni 3.2 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo 188 SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 PATRIMONIO DI VIGILANZA A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio di vigilanza è determinato sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n. 155 del 18 dicembre 1991 e successivi aggiornamenti, che hanno istituito i nuovi schemi segnaletici in virtù del recepimento delle direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale. 1. Patrimonio di base Il patrimonio di base è costituito da: capitale sociale, sovrapprezzi di emissione e riserve comprensive della quota di utile destinata all’autofinanziamento. Non ci sono elementi negativi, mentre i “filtri prudenziali” negativi applicati al patrimonio di base riguardano le riserve negative su titoli disponibili per la vendita. Dal patrimonio di base lordo viene poi dedotto il 50% di: interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato; l’importo della partecipazione detenuta nel capitale della Banca d’Italia (valore complessivo pari a euro 2.902.204). 2. Patrimonio supplementare Il patrimonio supplementare è costituito da: riserve di rivalutazione; passività subordinate di secondo livello; riserve positive su titoli disponibili per la vendita. Non ci sono elementi negativi, mentre i “filtri prudenziali” negativi applicati al patrimonio supplementare riguardano il 50% delle positive su titoli disponibili per la vendita. Dal patrimonio supplementare lordo viene poi dedotto il 50% di: interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del capitale sociale dell’ente partecipato; la partecipazione detenuta nel capitale della Banca d’Italia. 3. Patrimonio di terzo livello Non esistono elementi patrimoniali di terzo livello. 189 B. Informazioni di natura quantitativa A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio di base B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale Patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 31/12/2010 31/12/2009 165.786 (1.122) 0 (1.122) 163.081 (753) 0 (753) 164.664 (3.370) 161.294 162.328 (3.370) 158.959 43.031 (5.872) 0 (5.872) 45.411 (6.042) 0 (6.042) 37.159 (3.370) 33.789 39.368 (3.370) 35.999 0 195.083 0 195.083 0 194.958 0 194.958 2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE A. Informazioni di natura qualitativa La banca rispetta i limiti richiesti dalle disposizioni di vigilanza in materia di coefficienti prudenziali; le politiche di investimento della banca sono rivolte al mantenimento dell’equilibrio fra investimenti economici e finanziari e dimensioni patrimoniali, mentre un’approfondita autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale viene effettuata nell’ambito del processo noto come ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process). 190 B. Informazioni di natura quantitativa Importi non ponderati Categorie/Valori 31/12/2010 31/12/2009 Importi ponderati/Requisiti 31/12/2010 31/12/2009 A. ATTIVITA’ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 3.328.961 3.614.241 1.677.591 1.520.152 134.207 121.612 765 250 765 250 11.452 11.452 11.452 11.452 146.424 133.314 1.830.294 1.666.425 8,81% 9,54% 10,66% 11,70% 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 191 PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA Nessuna operazione di questa fattispecie è avvenuta nel corso del 2010. PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti I compensi agli amministratori e dirigenti con responsabilità strategiche: Amministratori Direttore Generale 31/12/2010 490 489 31/12/2009 461 377 2. informazioni sulle transazioni con parti correlate Con riferimento al provvedimento n. 262 del 22 dicembre 2005 emanato da Banca d’Italia in materia di istruzioni per la redazione del bilancio d’esercizio e consolidato delle banche in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in conformità al disposto dello IAS 34 relativo ai bilanci intermedi, nelle tabelle che seguono si riportano i dati relativi alle Parti Correlate della Banca come definite dallo IAS 24; in particolare vengono evidenziati i crediti per cassa accordati in essere e le garanzie rilasciate a favore delle parti correlate ad esclusione delle operazioni perfezionate nell’esercizio con le stesse controparti. Oltre a quanto letteralmente definito dallo IAS 24, sono state anche considerate le operazioni previste dal novellato articolo 136 comma 2 bis del TUB quando avevano per oggetto le persone definite come “dirigenti con responsabilità strategiche” dallo IAS 24. Quanto esplicitato prescinde ancora dalla nuova normativa Consob e Banca d’Italia inerente i soggetti collegati la cui decorrenza è 1/1/2011. TABELLA CREDITI IN ESSERE AL 31/12/2010 Amministratori e Dirigenti con responsabilità strategiche Stretto familiare di uno dei soggetti di cui sopra Società controllante, controllata, collegata o soggetta ad influenza notevole da parte dei soggetti di cui sopra Accordato per cassa 39 3 Accordato di firma 41.945 7.505 Importi in migliaia di € Gli affidamenti sopra riportati si riferiscono ad importanti gruppi industriali della nostra zona controllati da amministratori della Cassa, l’utilizzato sui suddetti affidamenti è pari al 52%; con condizioni contrattuali allineate a quelle di mercato. ALTRE OPERAZIONI Le operazioni definibili come “altre operazioni” – intendendo forniture di beni e servizi e locazioni – poste in essere con la principale parte correlata della Banca che è Cedacri (correlata in quanto il Direttore Generale ne è consigliere di amministrazione) risultano perfezionate all’atto della sottoscrizione dell’accordo quadro. 192 PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI La Cassa non ha in essere tale tipologia di accordi. PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE L’informativa per settori di attività Nel presente capitolo vengono presentati i risultati al 31/12/2010 suddivisi per settore di attività così come previsto dall’IFRS 8 “Operating Segments”, con la ricostruzione dei dati di confronto al 31/12/2009 ottenuti ricalcolando i dati riferiti all’esercizio precedente utilizzando il segmento attribuito a ciascun Ndg alla data del Bilancio in modo da garantire l’omogeneità del confronto. In particolare nel 2010 la Cassa ha modificato il livello di fatturato da 2,5 a 5 milioni di euro per definire le imprese corporate. Definizione dei settori Già da alcuni anni la Cassa utilizza nei suoi modelli gestionali alcune “segmentazioni” della clientela, con lo scopo di individuare macro gruppi omogenei. La prima suddivisione è fra clientela “privata” e clientela “imprese”, ciascuno di questi due gruppi principali viene poi ulteriormente suddiviso come segue: Per i “Privati” abbiamo individuato i seguenti gruppi: • Family – masse di raccolta inferiore a 80 mila euro e con bisogni semplici; • Personal – masse di raccolta sino a 450 mila, con assistenza personalizzata ma ancora in filiale; • Private – masse di raccolta oltre i 450 mila, contatti altamente personalizzati con gestori dedicati. Le “Imprese” sono state suddivise in base alla dimensione del fatturato ed alla complessità della struttura aziendale in genere rilevata dalla forma giuridica della stessa, i gruppi omogenei individuati sono i seguenti: • P.O.E. – piccoli operatori economici, con fatturato sotto i 250 mila euro, in genere artigiani/commercianti con forma giuridica di ditta individuale o come società di persone; • Small Business – Imprese con fatturato sino a 5 milioni di euro, che trovano nel titolare di filiale la persona con tutte le conoscenze necessarie; • Corporate – Imprese con fatturato sopra i 5 milioni di euro, spesso con bisogni complessi e che necessitano di consulenti dedicati altamente specializzati. Partendo dal modello di segmentazione della clientela si è successivamente provveduto alla “portafogliazione”; al vertice nei due gruppi i clienti assegnati a gestori Private e Corporate. 193 Per determinare i risultati di settore si evidenzia che i criteri applicati per la determinazione degli importi esposti sono strettamente collegati alla reportistica gestionale destinata alla direzione ed in parte anche alla rete di vendita. Lo schema prevede l’elisione degli importi inerenti i titoli L&R della cartolarizzazione altrimenti presenti due volte dopo l’integrazione dei dati dell’ SPV Guercino Solutions srl. Per quanto riguarda le informazioni esposte occorre precisare che: “il margine di interesse” è quello utilizzato nel modello gestionale interno a TiT multipli normalmente utilizzato per misurare le performance secondo tutte le principali dimensioni di analisi (centri, gestori e segmenti) e che tale margine risponde quindi alle regole che spostano sostanzialmente nel pool di tesoreria la gestione del rischio di tasso e di liquidità; “i valori patrimoniali” sono quelli puntuali di fine periodo. Conto Economico di Segmento Privati Consumatori Family e Personal Private A - dati al 31-dic-2010 Margine Raccolta Margine Impieghi Margine di Interesse Margini da Servizi Profitti e Perdite Gestione Finanziaria Margine di Intermediazione B - dati al 31-dic-2009 Margine Raccolta Margine Impieghi Margine di Interesse Margini da Servizi Profitti e Perdite Gestione Finanziaria Margine di Intermediazione Variazioni = A - B Margine di Interesse Margini da Servizi Margine di Intermediazione Imprese Produttive P.O.E Centri e P.M.I Corporate di Direzione Enti, Altro, Pool TIT, Finanza 4.028 416 574 -145 13.781 17.809 7.427 176 592 3.284 19.847 20.421 7.630 10.530 10.385 3.395 25.236 3.876 28.051 13.780 7.094 12.655 19.749 8.113 963 144 1.106 3.670 1.411 18.686 20.098 6.234 278 11.002 11.280 3.059 27.862 4.776 26.332 14.339 -1.940 -686 -2.626 -514 -386 -900 323 1.396 1.719 -895 336 -559 Totale Banca -35.491 -30.618 34.343 -1.148 585 3.597 3.034 78.677 48.059 22.321 3.597 73.977 -52.654 -42.908 54.310 96.797 1.656 53.889 -774 20.302 5.801 5.801 6.683 79.992 -2.804 1.359 -3.649 -5.830 2.019 -6.015 Importi in migliaia di € 194 Stato Patrimoniale di Segmento Privati Consumatori Family e Personal Private Imprese Produttive P.O.E Centri e P.M.I Corporate di Direzione Enti, Altro, Pool TIT, Finanza Totale Banca A - dati al 31-dic-2010 Totale Attivo Totale Passivo Sbilancio 670.854 928.791 -257.937 5.315 340.626 -335.311 742.099 227.553 514.546 502.726 183.675 319.051 521.674 2.442.668 762.023 2.442.668 -240.349 0 B - dati al 31-dic-2009 Totale Attivo Totale Passivo Sbilancio 630.781 934.542 -303.761 4.969 385.087 -380.118 735.238 239.851 495.387 469.511 176.023 293.488 586.641 2.427.140 691.637 2.427.140 -104.996 0 40.073 -5.751 346 -44.461 6.861 -12.298 33.215 7.652 Variazioni = A - B Totale Attivo Totale Passivo -64.967 70.386 15.528 15.528 Importi in migliaia di € 195 Allegati • • • • Prospetto relativo agli immobili di proprietà Elenco delle partecipazioni Servizi di tesoreria espletati dalla banca Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione a norma del Regolamento Emittenti Consob art. 149 duodieces • Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione Europea 197 ELENCO DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ AL 31/12/2010 Descrizione cespiti situati in CENTO Via Matteotti 8/10/12 e Via Guercino 32 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale CENTO e Via Guercino 30 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale CENTO Via Ferrarese Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale CENTO Via Bologna Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale Valore di Bilancio al 31/12/10 Fondo Ammortamento 13.582 2.059 6.827 2.527 0 419 1.385 2.059 1.213 27.593 0 358 0 2.836 194 35 126 731 0 132 474 1.525 0 167 981 177 655 423 0 76 283 2.342 0 253 491 88 594 1.085 0 88 199 CASUMARO Via Correggio, 409 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale MIRABELLO Corso Italia, 256 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale VIGARANO MAINARDA Corso Roma, 3/5 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale SAN CARLO Via Risorgimento, 41 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale SANT'AGOSTINO Via Statale, 142 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale 200 38 7 22 5 0 0 3 120 69 257 0 22 0 29 278 50 71 135 0 24 35 7 2 528 0 2 0 76 495 89 208 162 0 29 68 933 0 118 128 23 45 173 0 23 270 46 110 380 0 46 ALBERONE Via Riga, 54 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale DOSSO Via Verdi, 24/26 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Strumentali per destinazione -Zona verde Totale POGGIO RENATICO Viale Roma, 15 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Non strumentali Terreni di pertinenza di immobili non strumentali Totale CORONELLA Via Coronella, 73 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale PIEVE DI CENTO Via Garibaldi, 13/15 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale PIEVE DI CENTO Piazza Costa, 1 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale 81 15 53 134 0 15 151 25 44 77 272 0 0 25 188 34 66 37 13 304 0 7 0 41 119 21 34 153 0 21 195 35 80 275 0 35 656 116 281 937 0 116 201 VENEZZANO Piazza Caduti 2 Agosto Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale FINALE EMILIA Via per Modena 34/a Strumentali per natura Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura Totale CREVALCORE Via Amendola, 330 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale RAMI DI RAVARINO Via Vivaldi, 11 Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale FERRARA Via M.Tassini Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale FERRARA Via Giovanni XXIII Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale TOTALI DI PROPRIETÀ 202 152 27 43 195 0 27 91 36 127 16 0 16 272 49 73 345 0 49 306 55 125 431 0 55 509 47 98 607 0 47 243 44 81 324 0 44 38.920 4.127 IMMOBILI IN LEASING Descrizione cespiti situati in BOLOGNA Strada Maggiore Strumentali per destinazione Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione Totale TOTALI IN LEASING TOTALI IMMOBILI Valore di Bilancio al 31/12/10 Fondo Ammortamento 1.496 269 1.584 3.080 3.080 42.000 0 269 269 4.396 ELENCO DEGLI INVESTIMENTI IN CORSO AL 31/12/2010 SU IMMOBILI DI PROPRIETÀ Descrizione cespiti situati in CENTO VIA MATTEOTTI Ristrutturazione Sede Strumentali per destinazione Strumentali per natura Totale TOTALI Valore di Bilancio al 31/12/10 Fondo Ammortamento 879 0 879 879 0 0 0 0 Descrizione Valore cespiti di Bilancio situati in al 31/12/10 Strumentali per destinazione 19.406 Terreni di pertinenza di immobili strumentali per destinazione 9.636 Strumentali per natura 4.074 Terreni di pertinenza di immobili strumentali per natura 2.284 Non strumentali 2.223 Terreni di pertinenza di immobili non strumentali 1.297 Leasing - Strumentali per destinazione 1.496 Leasing - Terreni di pert. di immob. Strument. per destinazione 1.584 Totale immobili 42.000 Tot.Investimenti in corso 879 Totale Istituto 42.879 Fondo Ammortamento RIEPILOGO 3.042 0 696 0 389 0 269 0 4.396 0 4.396 203 204 SOC. ATT. FIER. FER. (SAFF) CEDACRI SPA EUROVITA SPA BANCA D’ITALIA PART BANCO POPOLARE BCO DELLE TRE VENEZIE LACOTE SRL IMMOBILIARE FERRARA SUD BILANCIAI INTERNATIONAL SO.TE.MA. PACK S.R.L. SISTEMA WALCON AIRE SRL IN LIQUIDAZIONE FRAER LEASING SPA SWIFT S.I.PRO. SPA EMIL-RO SERVICE SRL IMMOBILIARE CAT SPA EMILIA ROMAGNA FACTOR SPA PART. PCO SCIEN. TEC. VEGAGEST SGR CPR SYSTEM PARTECIP MIC FI SRL TOTALI Denominazione 5.965 818.000 1.333.267 162 131.720 3.637.000 30.000 1.500 438.600 3.720 150.000 0 378.527 250 218.273 7.800 503.545 2.113.900 4.000 1.900.000 1.000.086 97.300 12.773.615 211.390 4.000 1.900.000 3.873 97.300 Valore nominale 1.193 818 29.615 311 36.589 3.637 30.000 1.500 438.600 3.720 150.000 0 73.358 2 4.226 7.800 975 Nr. azioni o quote 5,808% 3,738% 8,071% 7,062% 9,730% 2,147% 6,487% 1,503% 0,104% 0,006% 13,789% 1,000% 15,000% 3,753% 8,000% 8,300% 0,000% 4,891% 0,001% 3,831% 8,333% 15,000% % di inter. 2.946.157 4.000 1.900.000 1.000.086 97.300 20.140.940 1.472 2.509.592 1.607.976 2.902.204 671.636 3.837.000 206.584 16.500 438.600 16.000 150.000 0 1.103.323 1.141 220.077 7.747 503.545 Valore di costo 3.836.729 4.000 4.047.000 1.000.086 97.300 31.332.068 1.472 8.998.000 2.221.125 2.902.204 124.926 3.837.035 206.584 16.500 612.286 16.000 150.000 0 2.530.117 1.141 218.273 7.745 503.545 Valore di mercato 890.571 2.147.000 12.080.334 2.147.000 11.705.782 (1.804) (1) (1.804) (1) 890.571 6.466.707 613.148 10.519 527.400 (1) 1.426.795 6.488.408 613.148 (32.056) 35 173.686 0 1.426.795 Riserva di Riserva di patrimonio netto patrimonio netto al 31.12.09 al 31.12.08 ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN PORTAFOGLIO AL 31 DICEMBRE 2010 (valori in unità di Euro) -374.552 21.701 0 (42.575) -527.365 173.686 1 - Variazioni dell’esercizio 2009 3.343.732 526 2.902.043 440.198 965 Rivalutazione ai sensi L. 218/90 ELENCO DEGLI ENTI PER I QUALI LA CASSA SVOLGE SERVIZI DI TESORERIA Si riporta di seguito, l’elenco in ordine alfabetico, degli enti per i quali la Cassa svolge servizi di tesoreria: 1 ASILO INFANTILE ING. A. GIORDANI CENTO 2 CASA PROTETTA “G.B. PLATTIS” ONLUS 3 COMUNE DI CASTELLO D’ARGILE 4 COMUNE DI CENTO 5 COMUNE DI FINALE EMILIA 6 COMUNE DI GALLIERA 7 COMUNE DI MIRABELLO 8 COMUNE DI NONANTOLA 9 COMUNE DI PIEVE DI CENTO 10 COMUNE DI RAVARINO 11 COMUNE DI S. AGOSTINO 12 COMUNE DI VIGARANO MAINARDA 13 DIREZ. DIDATTICA SCUOLA ELEMENTARE CENTO 14 DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO RENAZZO 15 DIREZIONE DIDATTICA 2° CIRCOLO SASSUOLO 16 DIREZIONE DIDATTICA SAN GIOVANNI IN PERSICETO 17 DISTRETTO SCOLASTICO N. 34 - CENTO 18 DISTRETTO SCOLASTICO N. 23 - S. PIETRO IN CASALE 19 FONDAZIONE “COLLEGIO BERTI” 20 FONDAZIONE “DON G. ZANANDREA” 21 FONDAZIONE “F.MANTOVANI” MIRABELLO 22 FONDAZIONE “S. MARIA CORPORENO” 23 I.P.S.I.A “F.LLI TADDIA” CENTO 24 I.S.I.T. “IND. BASSI-COMM.LE BURGATTI” CENTO 25 ISIS ARCHIMEDE SAN GIOVANNI IN PERSICETO 26 IST. COMPR. DI S. PIETRO IN CASALE 27 IST. COMPR. SCUOLE PIEVE DI CENTO 28 ISTITUTO COMPRENSIVO - SAN GIOVANNI IN PERSICETO 29 ISTITUTO COMPRENSIVO - S. AGOSTINO 30 ISTITUTO COMPRENSIVO – POGGIO RENATICO 31 ISTITUTO COMPRENSIVO – VIGARANO MAINARDA 32 ISTITUTO COMPRENSIVO BONDENO 33 ISTITUTO COMPRENSIVO DI S.M. DECIMA 34 ISTITUTO COMPRENSIVO SALA BOLOGNESE 35 LICEO GINNASIO “G.CEVOLANI” CENTO 36 PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO 37 PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA 38 PARTECIPANZA AGRARIA DI PIEVE DI CENTO 39 PATRIMONIO DEGLI STUDI CENTO 40 PENSIONATO LIVIA CAVALIERI GALLERANI – ONLUS 41 SCUOLA MEDIA STATALE - CENTO 42 SCUOLA MEDIA STATALE “PRIMO LEVI” SASSUOLO 205 PUBBLICITA’ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE CONTABILE E DEI SERVIZI DIVERSI DALLA REVISIONE A NORMA DEL REGOLAMENTO EMITTENTI CONSOB ART. 149 DUODIECES Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento emittenti Consob si riportano, nella tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione KPMG S.p.A. e a favore delle società appartenenti al netword KPMG per i seguenti servizi: 1) Servizi di revisione che comprendono: • l’attività di revisione legale del bilancio d’esercizio; • l’attività di revisione contabile limitata della relazione semestrale; 2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in relazione a tale specifico elemento. 3) Servizi di consulenza fiscale. 4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale. I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2010, sono quelli contrattuali, comprensivi di eventuali indicizzazioni ed iva (ma non anche di spese vive e dell’eventuale contributo di vigilanza). Tipologia di servizi Revisione legale Soggetto che ha Destinatario Compensi erogato il servizio del servizio (Euro/migliaia) KPMG S.p.A Servizi di attestazione Servizi di consulenza fiscale Altri servizi Totale 206 KStudio Associato Cassa di Risparmio di Cento SpA 84 Cassa di Risparmio di Cento SpA - Cassa di Risparmio di Cento SpA 82 166 Elenco dei principi contabili omologati dalla Commissione Europea Principio IFRS 1 IFRS 2 IFRS 3 IFRS 4 IFRS 5 IFRS 6 IFRS 7 IFRS 8 IAS 1 IAS 2 IAS 7 IAS 8 IAS 10 IAS 11 IAS 12 IAS 16 IAS 17 IAS 18 IAS 19 IAS 20 IAS 21 IAS 23 IAS 24 IAS 26 IAS 27 IAS 28 IAS 29 IAS 31 IAS 32 Descrizione Prima adozione dei principi contabili internazionali Regolamento omologazione 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 69/2009 – 70/2009 – 494/2009 – 495/2009 – 1136/09 Pagamenti basati sulle azioni 1126/2008 – mod. 1261/2008 – 495/2009 Aggregazioni aziendali 1126/2008 mod. 495/2009 Contratti Assicurativi 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 494/2009 – 1165/2009 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 - 494/2009 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 - mod. 1274/2008 – 70/2009 – 824/2009 – 1165/2009 Settori operativi 1126/2008 – mod. 1274/2008 Presentazione del bilancio 1274/2008 – mod. 53/2009 – 70/2009 – 494/2009 Rimanenze 1126/2008 - 70/2009 Rendiconto finanziario 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 – 494/2009 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 Commesse a lungo termine 1126/2008 - mod. 1274/2008 Imposte sul reddito 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 495/2009 Immobili, impianti e macchinari 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 – 495/2009 Leasing 1126/2008 Ricavi 1126/2008 – mod. 69/2009 Benefici per i dipendenti 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 Contrabilizzazione dei contributi pubblici e informativa 1126/2008 – sull’assistenza pubblica mod. 70/2009 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 69/2009 - 494/2009 Oneri finanziari 1260/2008 – mod. 70/2009 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate 1126/2008 – mod. 1274/2008 – mod. 622/10 Fondi di previdenza 1126/2008 Bilancio consolidato e separato 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 69/2009 – 494/2009 Partecipazioni in collegate 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 – 494/2009 -495/2009 Informazioni contabili in economie iperinflazionate 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 Partecipazioni in joint venture 1126/2008 – mod. 70/2009 - 494/2009 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 53/2009 – 70/2009 – 494/2009 – 495/2009 – 1293/2009 207 IAS 33 Utile per azione IAS 34 Bilanci intermedi IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali IAS 38 Attività immateriali IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione IAS 40 Investimenti immobiliari IAS 41 Agricoltura IFRIC 1 IFRIC 2 IFRIC 4 IFRIC 5 IFRIC 6 IFRIC 7 IFRIC 8 IFRIC 9 IFRIC 10 IFRIC 11 IFRIC 12 IFRIC 13 IFRIC 14 IFRIC 15 208 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 494/2009 – 495/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 – 495/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 69/2009 – 70/2009 – 495/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 495/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 – 495/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 53/2009 – 494/2009 – 495/2009 – 824/2009 – 839/2009 – 1171/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 70/2009 INTERPRETAZIONI REGOLAMENTO OMOLOGAZIONE Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari 1126/2008 – mod. 1274/2008 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 – 53/2009 Determinare se un accordo contiene un leasing 1126/2008 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali 1126/2008 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche 1126/2008 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello 1126/2008 – IAS 29 - Informazioni contabili in economie iperinflazionate mod. 1274/2008 – 53/2009 Ambito di applicazione dell’IFRS 2 1126/2008 – 632/2010 Rivalutazione dei derivati incorporati 1126/2008 mod. 495/2009 – 1171/2009 Bilanci intermedi e riduzione durevole di valore 1126/2008 – mod. 1274/2008 Operazioni con azioni proprie e del gruppo 1126/2008 Accordi per servizi in concessione 254/2009 Programmi di fidelizzazione della clientela 1262/2008 IAS 19 – il limite relativo a un’attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minima e la loro iterazione. 1263/2008 – mod. 1274/2008 Accordi per la costruzione di immobili 636/2009 IFRIC 16 IFRIC 17 IFRIC 18 SIC 7 SIC 10 SIC 12 SIC 13 SIC 15 SIC 21 SIC 25 SIC 27 SIC 29 SIC 31 SIC 32 Coperture di investimenti netto in una gestione estera 460/2009 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide 1142/09 Cessioni di attività da parte della clientela 1164/09 Introduzione dell’euro 1126/2008 – mod. 1274/2008 – 494/2009 Assistenza pubblica - Nessuna specifica relazione alle attività operative 1126/2008 – mod. 1274/2008 Consolidamento - Società a destinazione specifica (società veicolo) 1126/2008 Imprese a controllo congiunto - Conferimento in natura da parte dei partecipanti al controllo 1126/2008 – mod. 1274/2008 Leasing operativo - incentivi 1126/2008 – mod. 1274/2008 Imposte sul reddito - Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili 1126/2008 Imposte sul reddito - Cambiamenti di condizione fiscale di un’impresa o dei suoi azionisti 1126/2008 – mod. 1274/2008 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing 1126/2008 Informazioni integrative - Accordi per servizi in concessione 1126/2008 – mod. 1274/2008 Ricavi - Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari 1126/2008 Attività immateriali - Costi connessi ai siti web 1126/2008- mod. 1274/2008 209 211 Relazione del Collegio Sindacale al bilancio dell’esercizio 2010 213 Signori Azionisti, il progetto di bilancio posto alla Vostra attenzione, rappresenta le risultanze dell’esercizio 2010. Nel corso dell’anno appena trascorso, il prodotto interno lordo mondiale ha nuovamente raggiunto i livelli precedenti la crisi. Tale crescita è collegabile, in primo luogo, alla produttività delle economie dei Paesi emergenti, mentre quelle occidentali hanno evidenziato tassi di sviluppo nettamente inferiori. L’economia dell’Unione Europea, in particolare, è stata rallentata da forti disallineamenti nei conti pubblici di alcuni Paesi. La ricomposizione tra esportazioni e domanda interna, avvenuta negli ultimi anni, ha dato all’Italia una struttura più bilanciata, diventando altresì un’importante fonte di crescita per i partner commerciali esteri, in primis Stati Uniti e Germania. Nel 2010 l’Italia ha visto un recupero del prodotto interno lordo, in aumento dell’1,3%, dopo la forte flessione del 2009. Il miglioramento congiunturale ha tratto beneficio dalla domanda proveniente da alcuni importanti partner europei e dalle economie emergenti. Ciò si è tradotto in un conseguente aumento delle esportazioni (+8%). Verso la fine dell’esercizio si è registrato un consistente aumento dell’inflazione (+4,8% a dicembre, a fronte del -0,1% di fine 2009), che ha favorito l’adozione da parte delle Autorità monetarie di una serie di misure restrittive sui tassi di interesse. I consumi, invece, hanno fatto registrare solo timidi miglioramenti rispetto al precedente esercizio. Tanto è da collegare anche alla diminuzione del numero degli occupati. A tal proposito, il tasso di disoccupazione si è attestato, nel 2010, all’8,6% (8,4% nel 2009). Molte aziende, presenti sul nostro territorio, hanno continuato ad avvalersi dell’istituto della cassa integrazione guadagni (CIG), e ben poche sono state in grado di riassumere personale dipendente. Il tasso di inflazione tendenziale dell’area Euro è risalito al 2,1% (1% nel 2009). In questo scenario, ed in considerazione del moderato rischio inflazionistico, la BCE ha mantenuto per tutto l’esercizio il tasso d’interesse di riferimento al livello dell’1%. Con riferimento al tasso di cambio, l’euro si è indebolito rispetto alle principali valute. I mercati finanziari, nel 2010 sono stati caratterizzati da momenti di particolare volatilità a seguito dell’emergere delle tensioni sui debiti sovrani Europei, dovute alla crisi in cui si sono trovati alcuni Paesi, quali Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. In questo contesto, i mercati obbligazionari sono stati caratterizzati da un 215 allargamento degli spread praticati da tali Paesi rispetto al decennale governativo tedesco, che rappresenta il tasso di riferimento europeo. Il Sistema Bancario, in particolare, sta soffrendo oggi di una accentuata crisi di liquidità e di problematiche inerenti alla patrimonializzazione degli stessi istituti di credito. In questo ambito di oggettive difficoltà, come già detto riscontrabili anche tra gli operatori del settore finanziario, le scelte operate dal management della Vostra Banca sono state mirate al raggiungimento di una migliore efficienza, con l’obiettivo di razionalizzare, in modo significativo, un contenimento dei costi gestionali, ed operando con un occhio di riguardo verso le realtà economiche impegnate “sul territorio”, soprattutto quelle ritenute in grado di dimostrare qualità tali da poter superare il particolare momento di difficoltà. L’atteggiamento di fiducia manifestato nei confronti del mercato di riferimento, ha reso necessaria, anche nell’esercizio in esame, l’appostazione di rettifiche adeguate alla valutazione dei rischi collegati alle insolvenze; il Vostro Istituto ha comunque sempre operato, nel complesso, con prudenza. Con la medesima accortezza, sono avvenute le negoziazioni operate sugli investimenti finanziari. Tanto è che la Banca è assolutamente priva di strumenti cosiddetti “tossici”, ed il risultato positivo derivante da tale attività ha contribuito ad attenuare le negatività complessive, dettate in modo particolare dalla riduzione dei tassi d’interesse e dalle predette necessarie rettifiche nel comparto crediti. Anche nel 2010, il settore creditizio ha assistito al proliferare della normativa ad esso dedicata, emanata sia da parte dei legislatori nazionali, che di quelli internazionali. Fra le principali novità vanno necessariamente ricordate: • il regolamento Consob relativo alle operazioni con parti correlate, a fronte del quale la Banca d’Italia ha emanato apposito documento di consultazione; • l’entrata in vigore dei nuovi parametri di Basilea III, non solo con le correlate scadenze distribuite nel decennio, ma anche con le nuove norme da attuare immediatamente quali, ad esempio, quelle riguardanti i presìdi ed i doverosi test sulla liquidità; • le norme relative alla corretta gestione delle operazioni di credito ai consumatori e sulla mediazione creditizia, emanate a corredo delle disposizioni in tema di Trasparenza; • le ulteriori novità ed i dovuti chiarimenti operati dalla Vigilanza in tema di antiriciclaggio, ambito nel quale si è resa necessaria l’istituzione di un presidio funzionale proprio. La nostra relazione, come negli anni precedenti, è suddivisa in due parti: la prima tratta del Bilancio d’esercizio, dei relativi allegati e della Relazione sulla Gestione redatta dal Consiglio di Amministrazione, mentre la seconda informa sulle attività di vigilanza e controllo svolte dal Collegio sull’osservanza delle norme, sulla corretta amministrazione e sull’adeguatezza degli assetti organizzativi, con particolare riferimento a quelli di controllo. 216 Il nostro compito è stato svolto attraverso la partecipazione a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione, oltre alle 26 verifiche ed alle specifiche analisi di temi trattati dalle strutture aziendali. Tutte le attività sono state poste in essere con la fattiva collaborazione delle Funzioni interne di controllo della Banca. Sul Bilancio e la Relazione sulla Gestione Il Consiglio di Amministrazione, nei termini di legge, ha messo a nostra disposizione il progetto di Bilancio dell’Esercizio chiuso al 31/12/2010, che in questa sede viene sottoposto alla Vostra approvazione, unitamente alla Relazione sulla Gestione, entrambi oggetto di giudizio da parte della Società di Revisione incaricata; quest’ultima, peraltro, è variata proprio nel corso dell’esercizio trascorso, giuste delibere adottate dall’Assemblea dei Soci tenutasi il 29 aprile 2010. Dopo un ventennio di incarichi di revisione affidati a “Reconta Ernst & Young”, il Collegio ha ritenuto opportuno proporre – ai sensi della nuova normativa sulla revisione legale dei conti che assegna tale prerogativa al Collegio Sindacale, anziché al Consiglio di Amministrazione – di affidare tale incarico alla società “KPMG S.p.A.”. In questo primo esercizio, dopo aver operato approfondite analisi derivanti anche dalla necessità di conoscere appieno le modalità operative della Vostra Banca, KPMG ha espresso il proprio giudizio sul Bilancio d’Esercizio, senza formulare alcun rilievo, riserva od eccezione. Questo Collegio si è sempre rapportato, con la società di revisione, ricevendo sostanziali riscontri positivi sulla gestione della Banca. Il Bilancio d’esercizio è stato redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, emanati dallo IASB ed omologati dalla Commissione Europea, ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19/7/2002. Esso è composto da cinque documenti distinti: lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il rendiconto finanziario e la nota integrativa. Lo Stato Patrimoniale può essere così sintetizzato:. Attività Passività e Fondi Patrimonio Netto Utile dell’esercizio 2.440.644.103 2.253.767.507 182.863.533 4.013.063 L’utile netto d’esercizio, pari ad euro 4.013.063, è evidenziato nel Conto Economico, del quale, di seguito, riepiloghiamo le poste più significative: Margine di intermediazione Costi, spese diverse e rettifiche Utile ordinario Imposte Utile netto 73.977.324 64.704.261 9.273.063 5.260.000 4.013.063 217 Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ha rilasciato la propria attestazione di adeguatezza e conformità, così come previsto dalla normativa vigente. La Nota Integrativa contiene tutte le informazioni richieste dalle disposizioni normative in materia. In particolare, sia nel commento allo Stato Patrimoniale che al Conto Economico, sono esaurientemente esposti i princìpi contabili utilizzati per la redazione del bilancio ed i criteri impiegati per la valorizzazione delle poste, adottati nell’ottica della continuità aziendale in applicazione dei principi di competenza, rilevanza e significatività dell’informazione contabile. Non sono presenti poste identificative di costi capitalizzati, come del resto già verificatosi nell’esercizio precedente. Ove necessario, abbiamo espresso il nostro consenso in ordine ai criteri di valutazione applicati alle immobilizzazioni immateriali. Inoltre, abbiamo prestato particolare attenzione alla corretta informazione in merito alle operazioni con le parti correlate, soprattutto a partire dal dicembre 2010, con l’entrata in vigore di parte degli adempimenti previsti dal regolamento Consob 17221. La Relazione sulla Gestione, a nostro avviso, è esaustiva e rispondente ai requisiti di completezza e chiarezza; non abbiamo alcun rilievo da formulare in merito all’osservanza delle norme di legge. Egual parere è stato manifestato dalla Società di Revisione nel giudicare la coerenza della Relazione sulla Gestione con il Bilancio, avvenuta nel rispetto delle normative in vigore. Tra i fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell’esercizio, riteniamo opportuno segnalare: • La riorganizzazione della struttura aziendale, avvenuta tramite la costituzione di due nuove vice-direzioni generali: quella commerciale, e quella amministrativa. Dall’istituzione delle citate vice direzioni, si confida ne possa derivare, a favore del Vostro Istituto, un apporto consistente nelle proprie aree operative, con conseguente supporto al Direttore Generale. • La rivisitazione del sistema dei controlli, con la collocazione di una nuova professionalità che ha assunto la responsabilità della funzione di Compliance, coadiuvata da una società di consulenza, alla quale è stata affidata tale funzione, con espresso benestare del Collegio scrivente. • Il perfezionamento dell’offerta pubblica di scambio avente ad oggetto le polizze Index Linked che avevano quale sottostante titoli di banche islandesi. Tale iniziativa è stata posta in essere nell’esclusivo interesse della Clientela, verso la quale il Vostro Istituto manifesta una responsabile attenzione. 218 Sull’Attività di vigilanza Nel corso delle nostre partecipazioni a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione, abbiamo potuto constatare che le attività svolte sono improntate al rispetto dei principi della corretta amministrazione, di tutela del patrimonio della Banca, nonché conformi a leggi, regolamenti esterni e, sostanzialmente, anche ai codici di autoregolamentazione che l’Organo Amministrativo si è imposto. Seguendo il piano di lavoro adottato nell’esercizio, abbiamo intrattenuto continui rapporti con il Direttore Generale ed il Presidente del Consiglio di Amministrazione, informandoli costantemente in ordine allo svolgimento della nostra attività di vigilanza e verificando, anche in occasione della nostra partecipazione alle sedute consiliari, il perseguimento dell’obiettivo di separare le decisioni strategiche da quelle gestionali/operative. I Sindaci, come previsto dalle vigenti normative, durante l’anno hanno pianificato gli incontri con i Revisori, al fine di ottenere un ampio confronto in merito all’andamento della situazione contabile ed alla valutazione dei rischi. Hanno, inoltre, vigilato sull’impostazione generale assegnata al bilancio, nonché sulla conformità della sua struttura e dell’applicazione dei criteri predefiniti ed alla legge. A tal riguardo, non sono state rilevate osservazioni da formulare. Il Collegio ha dedicato particolare attenzione, nonché fornito il proprio supporto consultivo, alla procedura di costituzione del Comitato degli Amministratori indipendenti, richiesto dalla già citata normativa Consob (regolamento 17221) sulla gestione delle operazioni con parti correlate. In considerazione dell’obbligatorietà istitutiva del predetto Organo, ai fini della corretta applicazione della normativa, il Consiglio di Amministrazione, con nostro parere favorevole, ha deciso di utilizzare ai fini della verifica di indipendenza degli Amministratori che nel continuo deve operare al proprio interno ai sensi delle disposizioni di vigilanza in tema di governo societario del 4 marzo 2008, i parametri che vi verranno proposti per la delibera prevista dallo Statuto. Qualora l’Assemblea fosse in disaccordo con la proposta di tali parametri, il Consiglio dovrà individuarne altri e convocare un’assemblea straordinaria, ovvero applicare i nuovi parametri fino alla successiva riunita in sede ordinaria. La verifica della permanenza degli Amministratori indipendenti, nel ruolo definito, nel prosieguo dell’esercizio in corso, sarà oggetto della nostra supervisione. Ancora in tema di governance, il Collegio ha verificato la corretta applicazione delle norme in materia di politiche di remunerazione; argomento, questo, all’ordine del giorno della presente e delle prossime Assemblee annuali e per il quale il 30 marzo 2011 sono state promulgate nuove disposizioni di vigilanza da parte della Banca d’Italia, tali da compendiare tutte le norme ed i chiarimenti emanati nel corso del 2009. Sul tema segnaliamo, in particolare, che la determinazione dei compensi non prevede, allo stato attuale, una remunerazione in strumenti finanziari ma, sia per gli Amministratori che per i Sindaci, è previsto un onorario fisso da Voi deciso. 219 Inoltre, la determinazione della remunerazione variabile prevista per il Direttore Generale è stata legata ad obiettivi di medio periodo, oltre che di gestione del rischio e patrimoniali, e non solo prettamente commerciali. Il Collegio ha costantemente monitorato il funzionamento del sistema dei controlli della Banca e, in particolare, l’adeguatezza delle Funzioni che vi presiedono, dando enfasi alle attività di controllo del rischio di credito, nonché al monitoraggio e alla gestione del rischio reputazionale, che ha acquisito crescente importanza nel Sistema. Nell’esercizio trascorso, i Sindaci hanno dedicato specifiche sedute all’analisi degli output attinenti la predisposizione del resoconto Icaap, verificando la congruità delle valutazioni di rischio effettuate. Allo stesso modo, hanno elaborato l’analisi della informativa, sulla base del disposto relativo al cosidetto “terzo pilastro” così come definito dalle norme “Basilea Due” per le istituzioni finanziarie. Le tematiche legate alla trasparenza ed all’antiriciclaggio sono state spesso oggetto della nostra analisi. In particolare, relativamente alla evidenza dei fogli informativi, questo Collegio si è fatto promotore della installazione di apposite ed idonee apparecchiature elettroniche. Diamo atto che, nel corso del 2010, sono state effettuate operazioni con parti correlate, sulle quali il Consiglio di Amministrazione ha dato informativa nella Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa. In merito alle obbligazioni con esponenti aziendali, il Collegio ha monitorato le operazioni poste in essere, verificando che l’Esecutivo ha affrontato il tema con particolare prudenza, anche nei casi di dubbia interpretazione. In merito alle tipologie di attività sopra descritte, poste in essere nell’esercizio 2010, abbiamo accertato l’assenza di operazioni atipiche o inusuali, che possano suscitare dubbi sulla correttezza e completezza dell’informazione, su conflitti d’interesse, sull’attenzione alla salvaguardia del patrimonio aziendale. Il Collegio ha più volte sottolineato l’importanza di un continuo ed attento presidio, da parte della struttura, del rischio operativo presente nelle eventuali errate segnalazioni all’Erario, sempre maggiormente impellenti. Considerati i volumi dei dati e delle comunicazioni gestite, possibili errori possono comportare sanzioni di rilievo, anche solo per aspetti formali. Come già ripetuto, il tema dell’antiriciclaggio è stato, per il Collegio, oggetto di attenzioni prioritarie. In particolare, si è provveduto a sollecitare le singole filiali alla raccolta del documento di “adeguata verifica”, che fra l’altro è stato espressamente richiesto alla clientela stessa, tramite lettera inviata a mezzo posta. Il Collegio è soddisfatto della costante attenzione posta, sia da parte della Revisione Interna che delle altre Funzioni di controllo, a detta normativa, agli iter di formazione posti in essere, ed al costante apporto consulenziale alla Rete. 220 Abbiamo verificato che, secondo quanto disposto dal D.Lgs n°196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, entrato in vigore nel gennaio 2004, il Documento Programmatico sulla Sicurezza è stato redatto nei termini di legge. Il Consiglio di Amministrazione ne ha preso atto nella propria seduta del 5 aprile 2011. Relativamente ai contenziosi sorti e/o in essere, il Collegio Vi evidenzia che gli stessi sono costantemente monitorati e dettagliatamente esposti nella Relazione sulla Gestione predisposta dagli Amministratori. Nel corso del 2010 si è tenuta una visita ispettiva, operata dall’Agenzia delle Entrate e finalizzata alla verifica della fiscalità degli accantonamenti effettuati in sede di prima applicazione IAS; tale verifica è stata eseguita presso un numero rilevante di Banche utilizzatrici dei servizi informatici prestati da “Cedacri”. A seguito di tale ispezione, sono emerse alcune contestazioni alle quali gli Amministratori hanno ritenuto di aderire, usufruendo delle agevolazioni concesse, tramite il versamento di euro 504.276 tra sanzione ed interessi. Il Collegio Sindacale ha espresso il proprio parere relativamente agli argomenti trattati dal Consiglio di Amministrazione, sia quando espressamente previsto dalla normativa, sia quando richiesto dagli Amministratori. Abbiamo effettuato controlli specifici, prevalentemente orientati al rischio di credito, sia nel corso delle visite effettuate direttamente in filiale (n. 4), sia nelle analisi eseguite presso l’unità Controlli e l’Area Crediti (n. 3), richiedendo al Consiglio di Amministrazione ed all’esecutivo un atteggiamento particolarmente attento nell’analisi delle posizioni, e riscontrandone il positivo operato degli stessi in termini di rigore applicato. L’affidabilità del sistema amministrativo/contabile, atto alla corretta rappresentazione dei fatti di gestione, è stata valutata attraverso alcuni incontri con il responsabile e gli addetti dell’unità Pianificazione e Bilancio nonché, come detto, con la Società di Revisione. Allo stesso modo quella relativa al sistema informatico è stata verificata utilizzando i dati e le notizie elaborate dalla Società “Ernst & Young”, alla quale la Cassa di Risparmio di Cento - come altre banche consorziate in Cedacri - ha affidato il controllo dell’outsourcer informatico. Esprimiamo la nostra piena soddisfazione per l’attività posta in essere dalla funzione di Revisione Interna, costantemente collaborativa e costruttiva nel rapporto con il Collegio. Allo stesso modo, valutiamo positivo l’apporto delle altre funzioni di controllo ed in particolare del Risk Management che, come del resto la Revisione Interna, data la professionalità dei propri operatori, agisce anche in outsourcing per il Banco delle Tre Venezie. Anche nel corso dell’esercizio in esame, la gestione ed il monitoraggio del rischio reputazionale è stata oggetto di costante attività degli Organi sociali e delle Funzioni preposte. Non risultano pervenute segnalazioni di gravi infrazioni a quanto disposto dal Codice Etico. 221 Nel corso del 2010, l’Organismo di Vigilanza e Controllo ha fornito costanti stimoli all’attivazione e alla progettazione del modello di organizzazione e gestione, richiesto dal d.lgs. 231/2001, intervenendo anche nella sua realizzazione, peraltro rallentata dalla continua emanazione di nuove norme. Nell’esercizio in corso, questo Collegio si impegnerà ad incrementare le occasioni di incontro e di confronto con tale Organismo. Abbiamo accertato che la Vostra Banca non è soggetta ad alcuna attività di direzione e coordinamento da parte di società o enti terzi, ai sensi dell’art. 2497 e seguenti del Codice Civile. Possiamo affermare che, dalle nostre verifiche, non sono emersi atti o fatti di significatività tale da imporre la segnalazione agli Organi competenti, né sono intervenute denunce ex art. 2408 del Codice Civile. Vi confermiamo, quindi, che sulla base delle verifiche e dei controlli eseguiti, nel corso del 2010 l’attività sociale si è svolta nel rispetto della Legge e dello Statuto, in ottica di continuità aziendale, e che nessun fatto censurabile, omissione o irregolarità, da segnalare agli Organi competenti, sono stati rilevati dal Collegio Sindacale della Vostra Banca. Vi segnaliamo, infine, che non abbiamo riscontrato irregolarità ai sensi dell’art. 149 comma 3 del TUF. Signori Azionisti, in relazione a quanto esposto, Vi invitiamo ad approvare il Bilancio dell’esercizio 2010, così come predisposto dal Consiglio di Amministrazione, ed esprimiamo parere favorevole in merito alla proposta di destinazione dell’utile d’esercizio pari ad € 4.013.063, che consiste nel destinare: - quanto ad € 200.653 a riserva legale; quanto ad € 401.306 a riserva statutaria; quanto ad € 2.102.984 a riserva straordinaria quanto ad € 1.308.119 agli azionisti in distribuzione di un dividendo unitario di € 0,10 per azione. Concludiamo rivolgendo un sentito ringraziamento al Consiglio di Amministrazione, alla Direzione ed a tutto il Personale della Cassa di Risparmio di Cento, per la fattiva collaborazione ricevuta nel corso delle nostre attività. Cento (FE), li 14 aprile 2011. Il COLLEGIO SINDACALE Dott. Domenico Livio Trombone Dott. Massimo Calanchi Dott. Dario Alessio Taddia 222 223 224