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il
Catone
[email protected]
MENSILE DI INFORMAZIONE DELLA CITTA’ DI MONTE PORZIO CATONE
NUMERO 8 ANNO 4
www.ilrefuso.com
sbilanciamoci
numeri da primato
PENDOLARI
molti e arrabbiati
Speciale
Inceneritori
basta!
Gelmini
bamboccio a chi?
novembre-dicembre 2008
distribuzione gratuita
CATONE novembre 08 per web:CATONE
ilCATONE
n.8 ANNO 4
Primo
piano
Sbilanciamoci BP II
Non siamo bambocci
Carro bestiame cronaca
Sportello
Antiusura
sociale
inchieste ambiente
giudiziarie
cultura
Mostre, libri
musica e teatro
Commercianti
la protesta
sport
spazio
aperto
intervista con
Luciani
nuovi ORARI servizi
calendario ora per minuto
direttore responsabile
Paola Bolaffio
capo redattore
Ilaria Romano
Stampa:
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v. ardeatina 786
00178 ROMA
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Marco Morici
in copertina: foto “rubata”
dal sito di “Quaroni in movimento”
cercasi autore per ringraziamenti.
redazione:
via Zanardelli, 6
00040 Monte Porzio Catone
tel. 06.943.400.43
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Ogni collaborazione
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verranno restituiti.
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Lorenzo Vanzo
www.ilrefuso.com
sito a cura di Massimo Pastori
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finalmente...
Terza puntata del viaggio
del Catone all’interno della
politica monteporziana,
mentre si procede nel
conto alla rovescia verso le amministrative. Stavolta è il turno del
centro destra. Incontriamo tre consiglieri comunali, tre segretari di
circolo per un totale di 5 persone
(la matematica, a volte, può fare
certe sorprese, se, come nel caso in
questione, qualcuno ha carica doppia). La tappa n.3 è stata interessante, fosse anche solo per essere
riusciti finalmente, dopo più di tre
anni, a parlare con il consigliere
Miro Morbidelli, che aveva deciso di
chiudere i rapporti con la redazione
prima ancora di aprirli, convinto
che non gli si volesse dare spazio.
Avevamo provato a convincerlo più
volte, sulle piccole colonne del
Catone, che non era così. Bastava
che ci provasse, per averne la
prova, ma non l’ha mai voluto fare.
Oggi, interpellato per l’intervista
sulla visione e sulla situazione del
centro destra monteporziano, ha
risposto con grande cortesia e
disponibilità, ritenendo forse, e giustamente, questo giornale un
mezzo efficace e onesto per diffondere la sua voce e quella della forza
politica di appartenenza. Ne siamo
contenti, ne trae beneficio la democrazia.
Le interviste sono, come sempre,
molto sintetiche: il Catone è piccino
piccino. Come già sanno gli stessi
intervistati, la versione integrale è
pubblicata sul sito de Il Refuso
(www.ilrefuso.com), alla lettura
del quale rimandiamo, così da
poter chiarire eventuali problemi di
comprensione dovuti all’estrema
sintesi operata. Abbiamo intervistato Giovanni Sbardella, presidente del circolo di Forza Italia già al
secondo
mandato.
Marco
Masserotti, giovane avvocato,
segretario di An a Monte Porzio.
Domenico Di Gianni, detto Mimmo,
consigliere comunale e segretario
del nuovo partito socialista locale.
Renzo Morbidelli, meglio conosciuto
come Miro, consigliere comunale
eletto come indipendente nella
Casa delle Libertà. E Luciano Gori,
consigliere comunale FI, possibile
candidato alla poltrona di sindaco
per il Pdl.
paola bolaffio
M
Politica
tappa n.3
CdR
27/11/2008
edito dal Comune di
Monte Porzio Catone
registrazione n.19 del 27.9.05
del Tribunale di Velletri
chiuso in tipografia il
17.11.2008.
Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzione anche parziale.
A questo numero hanno collaborato: Giulia Attiani, Cantaporcellino, Renata
Ciraci, Hélène Duval, Maria Fiorelli, Riccardo Ingretolli, Lorenzo Mirotti,
Marco Morici, Francesco Renzi, Federico Ridolfi, Ilaria Romano, Miriam
Trobbiani
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POLITICAtappa n.3
PRIMOpianoMPC
Ipotesi pdl
Gianni Sbardella. “Il Pdl non è ancora
nato. E non farà in tempo a nascere prima
delle prossime elezioni”. Allora a Monte
Porzio come vi presenterete? “Domanda di riserva... Scherzo, è prematuro, dobbiamo tener conto di tante cose”. Ma FI e An sono da sempre insieme. “Vero, e confluiranno anche altri, se si ritrovano nelle nostre idee”. I
nuovi socialisti? “Li vediamo bene, da sempre nostri alleati. C’è la democrazia delle autonomie, nomi importanti dell’Udc”. E’ l’ipotesi più verosimile? “E’ un’ipotesi. I motori già sono caldi...”. Appunto, che aspettate? “Beh,
il Pd per esempio, già fa qualche nome, ma loro sono 15 anni che fanno
campagna elettorale, visto che sono al governo della città”. Se foste al
governo, quali sarebbero le priorità? “Di primo acchitto direi giovani, famiglia, infrastrutture. Ma il programma è ancora da sviscerare”.
Domenico Di Gianni. “Il Pdl di fatto già esiste, con il gruppo consiliare formato da me, Gori e Morbidelli”. Quindi vi presentate uniti? “Ho già sentito
il segretario di An e mi pare che sia intenzione di tutti, formare questo Pdl”.
Quando? “Prima delle amministrative”. I numeri di Forza Italia sono superiori ai vostri, non temete il loro “peso”? “Io no. Se si fa parte di una coalizione, si deve cercare di vincere. Se poi qualcuno volesse esercitare un
“peso”, si valuterà. Noi socialisti abbiamo sempre fornito elementi di spicco che hanno preso tante preferenze, senza mai pretendere niente”.
Circola il nome di Luciano Gori. “Non ci sono candidature preconfezionate.
Quanto a Gori, sono stato uno dei suoi sostenitori. Se questo nome circola perché la gente lo chiede, allora dovrebbe essere preso in considerazione”. Priorità a Mpc? “Problemi ce ne sono parecchi...” Uno. “La piscina.”
Marco Masserotti. “Il Pdl è un’ottima occasione per la democrazia, a prescindere da Mpc”. Ovvero? “Per An questi 4 anni senza un solo consigliere non sono stati facili. A volte abbiamo ottenuto di più dal sindaco che dai
consiglieri di FI. Con Gori e Morbidelli il rapporto è cordiale, ma sono stati
così oberati a rispondere ai loro elettori che non hanno potuto ascoltare i
nostri”. Non sarà facile... “Il Pdl esisterà solo se An traghetta i suoi valori
e se FI li riconosce e li accetta“. I mali di Mpc. “Sicurezza. Ci vogliono più
vigili. Per contrastar risse, problemi di sicurezza domestica, del gentil
sesso, furti, scippi...” A Mpc? “...poi tutela ambiente, il Tuscolo è una discarica a cielo aperto, e commercio: basta vasi, gradoni, gradini, marciapiedi....”. Altre idee? Quote rosa? “C’è un problema di quote rosa? Non mi
pare che il PD se lo sia posto. E a noi fa piacere, perché vuole dire che
anche loro pensano che la donna non sia una minoranza da tutelare”.
Miro Morbidelli. “Il Pdl? Non si farà prima del 2010, l’ha detto Pallone, perché ci sono problemi a livello europeo”. A Mpc che farete? “Ci presenteremo uniti, come Pdl”. Il capolista? “Una persona di spicco”. Nomi? “Più di
qualcuno. Abbiamo fior di professionisti, avvocati, commercialisti.. Stiamo
cercando di convincere Gori, ma non pare interessato a concorrere. Non
escludiamo le primarie, siamo aperti a tutti”. Priorità, programmi?
“Chiederò di bloccare tutte le concessioni edilizie fino alle elezioni, finché
non verranno fatte le opere primarie e secondarie che mancano”. Edilizia,
dunque. “Urbanizzazione. Solo dopo, si potrà pensare ad una programmazione non più così invasiva. Penso all’edilizia popolare, ad esempio”. E poi?
“Rilancio del centro storico. Per me, panchine, vasi, rifarei tutto da capo”.
Luciano Gori. Il suo nome è tra i papabili candidati. “Sono orgoglioso di
essere, insieme a Urilli, il più ‘anziano’ consigliere. Sono uomo di partito,
mi sono sempre schierato, se occorre il mio nome, come consigliere o
altro, nulla vieta che mi ricandidi. Ma devo pensare a tante cose. E di nomi
ce ne sono tanti. La novità di questa stagione è proprio che, mentre le altre
volte si faticava a trovare qualcuno, oggi sono in molti a volersi impegnare per cambiare questa amministrazione”. Chi? “Cittadini stanchi di come
vanno le cose”. Ossia? “E’ tutto fermo, e nel frattempo litigano tra loro”.
Lei che farebbe? Un esempio. “Bisogna studiare strategie. Non si può
potenziare via Roma, magari anche con il centro polifunzionale dell’ex cantina sociale, a discapito del centro storico. Non si può pensare di risolvere
i problemi dei parcheggi con quello sotto al parco Gramsci, che non serve
a nessuno. Bisogna chiamare degli esperti e fargli studiare una strategia
di riqualificazipne del centro sull’esempio dei comuni del nord d’Italia, con
una pianificazione particolareggiata. Solo da noi può accadere che in una
strada ci siano 4 bar e in un’altra neppure un negozietto”.
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Bilancio Partecipato
Sbilanciamoci
tu che dici?
Bilancio Partecipato. Piace ad Arabella, a Vincenzo,
a Lanfranco, a Gianni, a Debora, a Danilo, a
Daniela, a tutte le età, a tanti cittadini. Piace il fatto
che ci si possa esprimere, che si possa dare voce
alle esigenze, anche se in non pochi casi resta una
punta di scetticismo: “lo faranno davvero, quel che
diciamo noi?”. Piace l’entusiasmo delle operatrici
che incontrano sulla piazza: “Si vede che ci credete”. Piace persino il fatto di ricevere telefonate a
casa, all’ora di cena: “Davvero telefonate dal
Comune? A quest’ora? E che è successo?”. Piace il
fatto che, nel caso di Monte Porzio, il meccanismo
del progetto “blindi” la volontà popolare, senza
possibilità, per il Palazzo, di cambiare le carte in
tavola: “L’hanno detto chiaramente, e l’hanno
detto a tutti, casa per casa. Quindi ci ascolteranno,
non possono tirarsi indietro”, ribadisce Arabella. “E’
una iniziativa buona, ben organizzata, democratica, per questo, credo, abbiamo partecipato in tanti”, dice Antonio.
“All’assemblea hanno detto i numeri e Monte Porzio si è dimostrata più
attiva di tantissimi altri comuni d’Italia. C’è da essere fieri di questa
comunità”, continua di nuovo Arabella. Vincenzo è uno di quelli che si
sono dati da fare in prima persona per la partecipazione, ha raccolto
centinaia di voti solo nel suo bar. Qualcuno ha sbagliato le scadenze,
qualcun altro ha usato le schede sbagliate. Pochi, però. “Carina, questa
cosa. Mi sono divertita un sacco anche a raccogliere le firme per il progetto che abbiamo proposto”, dice Marina. “E’ una cosa giusta, perché
almeno sappiamo ciò che fanno. Se dicono la verità, però. Se fanno sul
serio quello che hanno detto”, è l’opinione di Marisa. “Io ho votato per
il nido, mi sembra una cosa giusta e utile. E’ una buona buona che ci
interpellino”, considera Katiuscia. Luigi invece è pessimista: “E’ una
cavolata: non faranno mai quello che dicono”, però alla fine vota. Il consigliere Di Gianni, dell’opposizione, è un po’ per approvare, un po’ per
respingere: “C’è di buono che si dà voce alla gente. Mi è piaciuta però
di più la prima edizione”. Perché? “Perché c’erano meno soldi sul piatto. Non mi piace che siano 180 persone a decidere come impiegare i
soldi del bilancio”. Non è così. Gli ricordiamo che il teatro tenda di cui
parla è un progetto con il quale il Comune concorre ad bando regionale. “Però sono pochi”. Pochi rispetto alla popolazione, ma non rispetto
alla media nei tanti comuni d’Italia, sopra i quali stiamo ampiamente.
“Mi fa piacere. La nostra comunità, evidentemente, è viva e attiva”. La
gente che passeggia viene anche da fuori. Incuriositi, chiedono:
“Possiamo votare anche noi?”, “Soltanto qua si fa, vero?”, “Peccato
non essere monteporziani!”. Poi c’è pure la signora che si volta infastidita: “Non lascio la mia firma a nessuno, vede quante truffe? Non
guarda mai striscia la notizia?”. E il signore che al telefono risponde: “Il libretto d’istruzioni? Che è quella busta del Comune? Manco
l’ho aperta... Pensavo fosse qualcosa da pagà”.
Niente politica, per favore. La dottoressa Rosa Iovinella, direttore generale-segretario comunale (non ho mai capito la differenza, insomma il
Capo) lascerà Monte Porzio tra pochissimi giorni. Indipendentemente
dalle ragioni che hanno portato a questa decisione, il fatto è che Monte
Porzio, a mio avviso, perde una bella testa pensante, un dirigente capace, una donna - non guasta, dal mio punto di vista - che ha costruito rapporti e smontato routines, riordinato numeri (li ama e le obbediscono,
come mi disse una volta) e priorità, alleggerito fardelli burocratici, snellito gli iter, fatto conquistare al Comune primati in termini di sistema informatizzato di controllo, messo in cantiere i primi due bilanci partecipati
della Comunità. Ha fatto anche un po’, con riconosciuto, invidiato ed
osteggiato coraggio, la Brunetta di casa nostra, eppure tra i dipendenti,
sono parecchi quelli che si son commossi, all’annuncio della partenza.
Bella donna, giovane, curriculum invidiabile, farà carriera, non c’è dubbio. E’ un mio parere: peccato averla persa, poteva ancora dare tanto a
questa nostra città.
PB
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Bilancio Partecipato
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Cosa scegliete?
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21 novembre, ultima assemblea. Il Catone sarà uscito, o forse
ancora in stampa. Quindi su questo numero, si possono fare solo previsioni. Il 21 si chiude l’attività partecipativa al Bp comunale, con l’assemblea nella quale si raccoglieranno gli ultimi voti e si potranno
interrogare i referenti degli assessorati coinvolti dalle decisioni popolari. E’ il momento della discussione, quello in cui si potrà fare il punto
anche sulle segnalazioni, 46 al 16 novembre, ma c’è ancora qualche
giorno.
Ce ne aspettavamo di più, di segnalazioni, considerate le varie discussioni al bar, davanti alla scuola, in piazza, alle feste dei bambini, in fila alla
posta. Forse è stata questa, la linea più
disertata dalla popolazione. Eppure è la
linea della protesta: possibile che i
monteporziani abbiano così poco da
segnalare? Qualche segnalazione è
persino arrivata anonima, come se dire
che qualcosa non va, nel nostro paese,
sia proibito, da nascondere. Fortissima
è stata la partecipazione a linea rossa e
gialla, ovvero sulla scelta dei progetti
che dovevano concorrere ai bandi
regionali per opera pubblica (ha vinto
la proposta di un parco pubblico a Villa
Gammarelli) e per azione di sviluppo
socio-economico (ha vinto il teatro
tenda). Fortissima nonostante fossero
le due prime linee di partecipazione ad
attivarsi, e quindi la cittadinanza fosse
ancora grossomodo impreparata, e i
tempi siano stati strettissimi. 691 sottoscrizioni in due settimane sono un
record (vedi pag. 7). Sulla linea verde,
intanto, stavano lavorando gruppi di
almeno dieci persone per i 13 progetti
proposti. Da quel momento, dopo l’assemblea del 7 novembre alla presenza
dell’assessore regionale Luigi Nieri (che
si è complimentato con la nostra cittadinanza per la bella prova di esercizio di
democrazia), i promotori dei 7 progetti
votabili si sono dati da fare per conquistare alleati. Il Nido, promosso da genitori ed educatori, è schizzato subito in
pole position. Fino alla chiusura delle
pagine del Catone, andavano bene
anche
Compostiamo,
Carnevale
Monteporziano, Sostegno allo studio.
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Bilancio Partecipato
Quando la Regione apre le porte
Tutti nella grande sala Tirreno della
Regione, in ordine sparso, osservandoci
l’un l’altro per cogliere tratti comuni.
Qualcuno c’era, in effetti. Eravamo più di
200, venivamo da Roma e da molti paesi
e città della regione. Chi in auto, chi in
treno, chi in pullman, chi in metro.
Qualcuno aveva fatto anche il viaggio
insieme. Per esempio quelli di Magliano,
che erano tanti. O della provincia di
Frosinone, sul maledetto treno dei pendolari. Uno dei tratti comuni era quello del
voler partecipare al laboratorio di democrazia organizzato dall’assessore al
Bilancio Luigi Nieri. Sabato 8 novembre,
dalle 10 alle 19, al lavoro per discutere,
litigare, confrontarci, trovare una sintesi,
porre domande comuni, votare per scegliere come impiegare i soldi pubblici a
disposizione del Bilancio Partecipato
regionale. Siamo stati “scelti” in tanti
modi diversi, chi per chiamata del Cnr,
incaricato di selezionare un campione
significativo, chi per aver aderito a titolo
personale sul sito internet dedicato, chi
per “passione” dei processi partecipativi.
Un’accozzaglia di gente volenterosa, prevalentemente “impegnata”, come si diceva una volta, quasi nessuno si conosceva.
Si poteva scegliere una delle tre proposte
tematiche già preselezionate grazie alla media delle schede compilate in tutto il Lazio e alle telefonate dei sondaggisti Cnr. Era uscita al primo posto la Sanità, ma essendo commissariata non è stato
possibile farle arrivare fondi del Bp. A seguire, “energie rinnovabili”, “scuola”, “politiche giovanili”. I tre assessori di riferimento
hanno fatto le loro proposte. Zaratti: solarizzazione di più di 900
scuole della regione. Costa: interventi per tamponare l’emergenza
scuola nonostante i tagli ministeriali. Tibaldi: interventi per supportare i giovani nel precariato e negli studi. La maggioranza dei voti,
a fine giornata, dopo discussioni, scambi d’opinione, sintesi, presentazioni anche “facilitate”, pranzo a base di intingoli tipici regionali, intrattenimento con Donpasta e l’assessore Nieri ai fornelli,
domande, risposte, scambi di numeri di telefono, sono andati alle
politiche ambientali. Zaratti, soddisfatto, ha promesso che “nei
prossimi bandi dedicati alle rinnovabili, come richiesto dai cittadini,
sarà previsto che le scuole e gli enti pubblici siano vincolati a reinvestire le entrate in azioni di sensibilizzazione e interventi di risparPB
mio energetico”.
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Bilancio Partecipato
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azioni partecipative
1099
Diamo i numeri
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percentuale partecipativa
12,6%
1099 azioni partecipative, secondo i dati aggiornati
al 15 novembre. Monte Porzio va fortissimo. I suoi
cittadini sono al top delle classifiche italiane relative
ai numeri della partecipazione. E non solo in proporzione ai numero degli abitanti.
Le azioni partecipative (somma di sottoscrizioni,
segnalazioni, voti pervenuti fino alla data del 15
novembre) espresse dagli abitanti fanno di Monte
Porzio una "eccellenza" nell'esercizio della democrazia. Lo stesso assessore regionale Luigi Nieri si è
complimentato con la comunità monteporziana che
ha raggiunto autentiche "vette" di partecipazione
anche in ambito nazionale, "contribuendo realmente ad avvicinare la cittadinanza alle istituzioni in un
momento in cui sembra che tendenza sia quella di andare in direzione opposta". Le 1099 azioni partecipative raccolte in poche settimane di campagna sono infatti un "primato". Qualche esempio
comparativo, per capire di cosa si sta parlando: Vimodrone (provincia di Milano) ha registrato 450 azioni partecipative in due anni
su 15.546 abitanti; Novellara (provincia di Reggio Emilia) ha registrato 225 azioni partecipative su 11.912 abitanti; Vimercate conta
385 azioni partecipative (anche sul web e telefoniche) su 25.020
abitanti; il partecipatissimo Municipio Roma XI raggiunge le 978
azioni partecipative, ma su 138.949 residenti...
Quando, nella sala del Collegio Inglese, sede dell’assemblea, vengono proiettati i numeri monteporziani (912, alla
data del 7 novembre, su 8737 abitanti, pari al
10,4%), l'assemblea esulta ed applaude se stessa.
Firme, voti on line, discussioni, raccolta schede, la
comunità sì è mobilitata. Nonostante i tempi strettissimi in cui si dovevano raggiungere le 100 firme
richieste dalla Regione per partecipare a ciascun
bando (opera pubblica e azione di sviluppo socioeconomico), Monte Porzio ha fatto tesoro di 691
indicazioni da parte dei cittadini, e ben 3 progetti
hanno superato la soglia minima richiesta (teatro
tenda 181, villa Gammarelli 137, campo di calcio
104). Altissima la partecipazione anche alle proposte civiche. Tredici progetti presentati, ciascuno con
almeno le 10 firme minime richieste, 7 quelli promossi, che al momento di andare in stampa stanno
ancora raccogliendo voti.
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CITTA’deiRAGAZZI
castelli anti-Gelmini
Appuntamento sotto Villa Torlonia. È da qui che il
corteo di studenti, provenienti dalle scuole dei Castelli
Romani, si è mobilitato per esprimere la propria
disapprovazione riguardo ai D.D.L. presentati dal
Ministro dell'Istruzione dell’Università e della Ricerca
Maria Stella Gelmini e dall’onorevole Valentina Aprea.
La manifestazione è organizzata dal Comitato dei
Castelli Romani i cui promotori mirano a creare una
rete di collegamento tra i vari licei del territorio attraverso assemblee e incontri, durante i quali si discute
su come far fronte alle problematiche che affliggono
le nostre scuole. Al grido di “con questa riforma a
scuola non si torna!”, hanno sfilato per le principali
piazze e i vicoli di Frascati più di 1500 ragazzi, che si
sono riuniti per una protesta pacifica, non “facinorosa”, ordinata e
responsabile contro i considerevoli tagli economici (otto miliardi di euro),
le classi differenziate per gli alunni stranieri, la riduzione delle ore e il
ritorno al maestro unico nelle scuole elementari, l’introduzione del 5 in
condotta e le altre mozioni previste dal decreto già approvato alla
Camera. “Un numero così elevato di studenti non si vedeva marciare per
Frascati dai tempi del Ministro Moratti”, dichiara un rappresentante
dell’Amministrazione di Frascati, durante l’assemblea nel parco di Villa
Sciarra. C’erano esponenti delle diverse scuole a esprimere disagi soprattutto a livello logistico, in relazione alle strutture edilizie e ai sussidi didattici, spesso carenti un po’ dappertutto, tanti striscioni, nessun colore politico, a testimonianza di un disagio generalizzato rispetto al quale gli studenti hanno saputo fare fronte comune, liberi da ogni strumentalizzazione esterna, contrariamente a quanto spesso converrebbe far credere.
Aspiriamo, insomma, ad una scuola più efficace ed efficiente, ovvero una
scuola che sappia meglio destinare le proprie risorse. Abbiamo dimostrato ancora una volta che i giovani, spesso molto più responsabili di quanto non siano descritti, sanno che la realizzazione umana e professionale
è strettamente legata alla qualità della formazione, sulla quale non è
assolutamente accettabile pensare di “risparmiare”.
RENATA CIRACI
Vari cortei di studenti, docenti e genitori sono partiti da Ariccia,
Genzano, Albano, Palestrina il 3 novembre scendere in piazza a Roma
contro il decreto Gelmini: “I tagli causano la chiusura di molte scuole
soprattutto nei piccoli comuni, favoriscono la disperisione scolastica,
causano migliaia di nuovi disoccupati, riducono l’offerta formativa”.
...e noi delle private non possiamo protestare?
Siamo in tempo di riforme. E’ arrivato il momento anche per noi adolescenti di scendere in piazza e urlare con tutto il fiato che abbiamo in gola
i nostri “No” alla riforma Gelmini. Migliaia di studenti delle scuole pubbliche e delle università sono in assetto di guerra. E le private? E’ vero che
sono toccate decisamente meno delle scuole pubbliche dal decreto, ma
non è una buona ragione per non far sì che anche noi possiamo dire la
nostra. I motivi? Innanzitutto solidarietà verso i compagni delle scuole
pubbliche, toccati principalmente da tagli ai fondi, riduzione delle ore di
lezione e altro. In secondo luogo, non tutti sanno che le attività extrascolastiche organizzate dalle scuole private sono finanziate dallo Stato, e
grazie alla nostra ministra dell’Istruzione esse sono state depauperate.
Infine, la scuola privata avrà certo un assetto diverso da quella pubblica (andiamo a lezione anche in
caso di sciopero e, quindi, degli scioperi non sappiamo nulla; paghiamo una retta mensile etc..), ma
l’università, che oltre ad essere colpita dai tagli è
anche soggetta al “turnover” dei professori (si assumono meno docenti e quelli più anziani sono destinati a insegnare per più tempo), è uguale sia per noi
delle private che per gli studenti delle pubbliche. Se
riteniamo giusto protestare, datene anche a noi la
possibilità, senza ragionare su pregiudizi.
FR
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CITTA’deiRAGAZZI
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non siamo bambocci
di giulia attiani
E’ dal 3 di ottobre che quasi ogni
giorno migliaia di studenti medi
ed universitari, professori, bambini delle elementari collaboratori ATA e tutti
quelli che vivono davvero la
scuola, scendono in piazza,
“tutti uniti contro la Gelmini”
come
recita
uno degli slogan che si
sono
sentiti
più spesso nel
corso di queste giornate. Grande la partecipazione ogni
volta, la collaborazione tra studenti e sindacati, la forza di volontà che ci ha spinto anche
senza voce, anche senza forza, sotto la pioggia e sotto il sole a picco a
camminare l’uno accanto all’altro, senza mai renderci conto di quanta
gente ci fosse davvero, da piazza della Repubblica a piazza Venezia poi
a largo Argentina ed infine a piazza Navona sotto il Senato. Cortei, sitin, nuove amicizie con chi ti aiuta a dipingere lo striscione sotto scuola.
Amicizie, che hanno il solo scopo di creare una solidarietà assoluta con
chi condivide le tue idee, e che non hanno colore politico. Il 29 ottobre,
con il coro apparentemente apolitico “ né rosso né nero ma libero pensiero” (che nasce guarda caso da un gruppo di tifosi chiamato BISL:
Basta Infami Solo Lame e che in origine era “né rosso né nero volto
coperto, un unico pensiero”), un camioncino del Blocco Studentesco,
movimento giovanile “anti anti-fascista”, si è insediato da piazza Venezia
in poi alla testa del corteo, fino ad arrivare di fronte a Palazzo Madama.
A piazza Navona quello era l’unico mezzo a cui era stato concesso entrare. A quel punto la presenza di un gruppo politico era evidente. La partecipazione alla protesta doveva essere degli studenti. L’arroganza del
loro ingresso ha dimostrato una scala di priorità diversa da quella di tutti
gli altri, sembravano dare più valore alla propria identità “anti anti-fascista”- ed è un’autodefinizione - piuttosto che a quella di studenti. I ragazzi di sinistra hanno allora formato un cordone di persone per impedire
l’accesso al camioncino in via Agonale. E’ a quel punto che c’è stato un
fronte contro fronte. Anche questa volta, in cui ci sarebbe dovuto essere il fronte unico e compatto per la causa comune, è svanito tutto per
una trentina di ragazzi che hanno scatenato il caos. A lungo se ne è parlato.
Ora cercando su internet piazza Navona appaiono immediatamente i
video degli scontri. Fino al giorno prima si parlava dei sit-in e delle proteste pacifiche, è bastato un soffio per vanificare gli sforzi di chi ci credeva davvero, di chi sperava che sarebbe servito a qualcosa riunirsi per
decidere le strategie, perdere la voce a forza di gridare slogan accuratamente studiati, passare notti insonni durante le occupazioni per fare il
servizio d’ordine. Di chi ora si sente amareggiato, sconfitto e rischia
anche il cinque in condotta per una battaglia che nonostante tutto continua. Ma ormai nessuno parla più degli studenti uniti, si parla di estremisti di destra e di sinistra, di “facinorosi” e di “bambocci disinformati e
strumentalizzati”. Nessuno ci ha strumentalizzato, anzi, finora, ci siamo
andati solo a perdere. Piuttosto darei un occhiata alla “trentina maledetta”, quella che ha infangato il nostro nome e ha spazzato via la bontà
della protesta monopolizzando i media del nostro paese. Per sentir parlare di noi dobbiamo fare la stessa cosa?
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CITTA’deiRAGAZZI
No stop per gli adulti della scuola
Ha scelto di trascorrere un Halloween diverso, il manipolo di agguerriti
docenti, presidi, genitori, amministratori locali, sostenitori dell’istruzione pubblica che la sera del 31 ottobre si sono riuniti per “La scuola
soprattutto”, no stop su scuola, precariato di insegnanti e ricercatori,
legge Gelmini, tagli e loro ripercussioni sulla qualità della vita scolastica
e dell’insegnamento. Moderati da Luigi Jovino, giornalista e docente
nella scuola secondaria, gli interventi si sono succeduti numerosi e
appassionati. “”Si può risparmiare sulla
scuola? Chi va a prendere il mio bambino a
scuola alle 12.30?” Ma anche: “Istruire
forse è facile, difficile creare il tempo per
approfondire” - come ha fatto notare una
mamma del comitato genitori di Rocca di
Papa. E poi: scuole a norma e non, “quale
sostegno per gli alunni disabili?Gli istituti
professionali sono scuole di serie B? Quali
azioni di protesta e proposte concrete?”
Legge Gelmini: non si discute di grembiulini, ma di un provvedimento fiscale che,
certo, avrà la portata di una riforma, senza
però sanare le vere criticità della scuola italiana. Interviene Silvia Costa,
assessore regionale all’istruzione: “bisogna guardare alla scuola con
approccio problematico, nessuno difende lo status quo. Certamente
sono necessarie innovazioni, ma non così”. Inutile toccare la scuola primaria: “a livello europeo è quella che funziona meglio. Sono le medie il
ciclo più in difficoltà, come pure l’istruzione professionale, penalizzata e
causa di forte dispersione scolastica.” E ancora: “sorta di federalismo
fiscale applicato alla scuola: una situazione preoccupante - interviene. Al nord Italia prevale il tempo pieno, al sud il modulo, che sarà il più colpito dai tagli e, letteralmente, pagherà per tutti.” Un appello agli studenti (anche se in sala sono pochi, forse per l’orario): “ricordare diritti e
doveri della scuola, creare una grande mobilitazione senza interrompere la didattica”, così le idee e il confronto circoleranno meglio.
IR
Tutti all’Ex
Nonostante la fiducia nei ragazzi non fosse poi molta, loro ce l'hanno
fatta. Ormai è notizia autentica: è partito il Centro Giovani. Tutti i giorni dalle 17.30 “l'EX” centro anziani è pieno di gioventù. A partire dai 6
ai 18 anni ed oltre, tutti partecipano a tornei di ping pong, di play station e corsi di cinema e di PC music, come promesso. Si balla, si gioca
a pallavolo e ci si diverte stando insieme. Ma anche semplicemente si
chiacchiera e ci si scambiano idee. Tre giorni a settimana con i ragazzi
di Sostanze e tre con l'associazione Sportinia. Anche chi ci passa davanti è contento di sentire le voci squillanti e i tamburi che suonano .“Sono
felice che i giovani finalmente abbiano un posto dove riunirsi e stare
insieme anziché stare ore in strada,” ha tenuto a farci sapere la nostra
'Zzi Marple Maria Fiorelli. Bravi, continuate così!
GA
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CITTA’deiRAGAZZI
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Ricercati in Europa, senza futuro in Italia
Non si ferma la protesta dei precari
dell’Infn, Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, 1800 dipendenti a tempo indeterminato e 600 dal futuro incerto: “gli
ultimi provvedimenti hanno creato un
improvviso esubero di personale”, dice
Tommaso Spadaro,
responsabile del
coordinamento precari. “Quindi blocco
delle assunzioni, contratti a rischio - 50 a
Frascati, la sede più grande, epicentro
della protesta; 275 in tutta Italia, - perdita di forze e competenze, perché i ricercatori più giovani e preparati andranno all’estero,
conseguente perdita di peso della ricerca italiana
a livello mondiale: sarà difficile mantenere gli
impegni già presi in progetti internazionali”.
Come l’acceleratore LHC del Cern di Ginevra, a
cui l’Infn ha collaborato con investimenti per
circa un miliardo di euro nell’ultimo decennio. I
ricercatori non ci stanno: esprimono il loro dissenso contro l’attuale politica del Governo in materia di università e
ricerca, e reclamano una procedura di reclutamento basata sul merito,
un concorso che assuma i migliori di loro. Oltretutto, l’Infn è “un ente
‘sano’, dove la spesa per gli stipendi non supera il 60% del budget”,
spiega l’appello sul sito www.buconero.eu. In compenso “l’Infn promuove il trasferimento delle competenze sviluppate nell’ambito della propria
attività verso campi di ricerca multidisciplinari come la medicina, i beni
culturali e l’ambiente. Tutte queste attività si svolgono in stretta collaborazione con il mondo universitario.” Per questo, e per guardare nonostante tutto al futuro, i ricercatori hanno manifestato con gli studenti: a
Frascati con i liceali dei Castelli, a Roma a fianco agli studenti del dipartimento di Fisica occupato, di nuovo in piazza per lo sciopero generale
del 14 novembre.
ILARIA ROMANO
Parlano sempre i grandi. Politici, professori, maestri, genitori, giornalisti, pedagogisti, ministri, prefetti e poliziotti. Quando lo fanno i
bambini, allora si grida alla strumentalizzazione. Eppure sono loro
ad avere a che fare con i voti in condotta, con il grembiule, col maestro unico. Che ne pensano? I redattori di SQuolamia, il giornale delle scuole dei Castelli Romani e Prenestini edito dalla Comunità
Montana e realizzato da il Refuso, ha come redattori i bambini e i
ragazzi dai 9 ai 14 anni. Che parlano, nel numero 2 appena uscito,
proprio del loro punto di vista sulla riforma della scuola. E’ da
leggere. Per imparare. Si trova in tutti gli istituti comprensivi dei 13
comuni della Comunità Montana.
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CRONACA
l’INFERNO dei pendolari
Colle Mattia, avamposto di frontiera sulla FR 6, la linea ferroviaria
Frosinone-Roma. Contano le carrozze ogni mattina, i pendolari del
treno 21906 per Roma
Termini che arriva in stazione alle 7.50. Il contratto
di servizio tra Regione
Lazio e Trenitalia prevede
che dovrebbe averne 10.
Invece... “In media sono 8.
Il treno dovrebbe garantire
almeno 1100 posti, circa
110 passeggeri per carrozza. Spesso si arriva addirittura a 150. Gli animali
viaggiano meglio: le normative per il loro trasporto prescrivono
addirittura lo spazio per sdraiarsi,” dice Ettore Candotti, del
“numeroso e molto arrabbiato” gruppo di pendolari che, stanchi
di viaggiare come sardine, hanno dato il via alla protesta dei
numeri. “Verifichiamo quante carrozze compongono il treno e
quanti passeggeri ci sono su ciascuna. Tutte le volte che rileviamo irregolarità lo segnaliamo alla Regione Lazio, perché multi Trenitalia.”
I dati del monitoraggio, aggiornati quotidianamente, confermano: dal 30
ottobre al 14 novembre il treno 21906 non ha mai avuto le sue 10 carrozze. “Continueremo con le segnalazioni finché le cose non cambieranno. Sembra che le ferrovie abbiano già accumulato contravvenzioni per 7
milioni di euro. Il nostro timore – continua Candotti – è che si giochi sulla
pelle dei pendolari, magari per ottenere il rinnovo del contratto a condizioni più vantaggiose.” La Regione assicura di non aver dimenticato Colle
Mattia. “La Direzione Regionale Trasporti provvederà a segnalare le difficoltà a Trenitalia e a sollecitarne una rapida soluzione,” scrive l’ufficio
stampa dell’assessorato alla Mobilità. “Attraverso l'attività di monitoraggio del servizio ferroviario svolta dall'Agenzia Regionale per la Mobilità
(AREMOL) la Direzione verificherà le eventuali inosservanze relative
all'accessibilità del servizio da parte degli utenti e alla composizione del
convoglio n. 21906; in caso di un'effettiva diminuzione del numero delle
carrozze, la Regione Lazio provvederà ad applicare le relative penali al
gestore del servizio, così come previsto dal Contratto di Servizio.” “Però
- dice Candotti - la questione della mobilità è di primaria importanza, e
va inquadrata in un’ottica più ampia, visto che i mezzi pubblici sono l’unica alternativa al trasporto privato e al traffico che congestiona la zona,
riversandosi in particolare su Frascati”. I pendolari di Colle Mattia lanciano una proposta: monitorare composizione e affollamento di tutti i treni
del mattino, per avere un quadro completo della situazione da sottoporre alle amministrazioni castellane “che vorremmo riunire attorno a un
tavolo, per chiedere loro di elaborare strategie comuni.” La richiesta di
mobilità dai Castelli ha subito una crescita esponenziale e l’offerta di trasporto pubblico non procede ancora di pari passo. Il problema non riguarda solo Trenitalia: anche i pendolari che si servono dei bus Cotral sulla
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CRONACA
di ilaria romano
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direttrice Rocca Priora-Roma avrebbero segnalazioni da fare: corse stracariche in orario studentesco (la
mattina quando per i passeggeri da Monte Compatri
in giù è un’impresa riuscire a salire a bordo), “buchi”
di un’ora tra una corsa per Roma e l’altra, al mattino
(9.30-10.30-11.30) e la ancor più la sera (17.4518.45-20.00-21.30), fasce orarie delicate in cui basta
che salti una corsa per rovinare la giornata e l’umore
a decine di utenti. Il Catone, che con le sue dimensioni tascabilissime è pendolare per vocazione, ha
segnalato per l’appunto di aver atteso invano due corse da
Rocca per l’Anagnina nel corso di una sola giornata, mercoledì 12 novembre. Cotral ha risposto, con prontezza:
siamo stati richiamati, la sera di venerdì, da Carlo Petrolini,
responsabile della divisione Roma-Latina, di cui fa parte il
deposito di San Giuseppe, da cui partono molte corse dei
Castelli. Quante corse da e per Rocca Priora sono state
soppresse da inizio mese ad oggi (14 novembre)? “Tra
andata e ritorno, 14. Mentre sono 122 in totale le corse da
San Giuseppe per tutti i Castelli saltate nello stesso periodo”. La “nostra” delle 10.30 è stata soppressa per malattia dell’autista in
turno, mentre quella delle 18.45, “in base ai report obbligatori per ciascuna corsa, che comprendono una verifica del chilometraggio totalizzato,”
risulta effettuata; si vede che abbiamo perso la pazienza - e abbandonato la fermata - troppo presto. Perché le corse saltano? “Per assenze
imprevedibili del personale - spiega Petrolini - visto che all’impianto di San
Giuseppe abbiamo un solo agente disponibile per le sostituzioni di tutta
la giornata. O per mancanza di vetture, che possono essere in riparazione.” Significa che ci sono carenze? “Di personale no, anche perché da
poco ci sono state assunzioni; certo, giornalmente si può verificare qualche assenza. Il problema delle vetture, invece, al San Giuseppe è un po’
più forte, e purtroppo anche complesso da risolvere.” Quindi non si può
sperare in un aumento del numero di corse? “In effetti non è semplicissimo. Comunque, per le richieste di razionalizzazione degli orari, il nostro
personale verifica le segnalazioni dell’utenza per intervenire dove è il
caso, ad esempio sui tempi di percorrenza, monitorando il traffico - che
è fra le principali cause di ritardo o soppressione, specie nelle fasce orarie oltre la prima mattina...” Cosa possono fare i pendolari, allora?
Secondo noi, anche a proposito di trasporti, è importante partecipare:
unirsi, segnalare, chiedere, proporre, ricordando che la mobilità è una
questione che riguarda tutti gli abitanti di un’area vasta sempre più
metropolitana (usate pure il sito de Il Refuso, www.ilrefuso.com, per
far confluire le segnalazioni in un luogo dove possano stare tutte insieme
ed aver più peso). Il servizio pubblico può e deve diventare più efficiente, funzionale, adeguato, migliore. Ma perché possa rispondere alle
aspettative e alle reali esigenze dei cittadini, è importante che chi viaggia
ogni giorno si abitui a render pubbliche e costruttive le proprie “valutazioni di qualità”, superando il passivo e limitativo scambio di lamentele.
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CRONACA
LAVORI in corso... o quasi
La Giunta comunale di Monte Porzio ha dato l’ok al
progetto elaborato dalla Provincia di Roma per la
rotatoria del Ss Sacramento (alle cosiddette
Quattro Strade, tra Mpc e Frascati). Si tratta di una
rotatoria con raggio minimo richiesto. L’incrocio non
sarà ampliato e avrà nel mezzo una piccola rotonda,
stando ai disegni dei tecnici della Provincia, la quale
ha stanziato i fondi. Il progetto è stato inviato agli uffici tecnici del Comune di Monte
Porzio e di Frascati che ne dovevano vagliare la fattibilità. Una volta
ottenuto il via libera dalle Giunte
di entrambi i Comuni, sarà la
Provincia a realizzare i lavori.
20 ottobre. E’ stato dato il via ai
lavori per la nuova tangenziale
di Frascati: un collegamento tra la
provinciale Frascati-Colonna e
via Enrico Fermi per agevolare il
collegamento tra Frascati, Monte
Porzio, Monte Compatri, Colonna
e Tor Vergata. Obiettivo: liberare
il centro di Frascati dal traffico di lunga percorrenza, decongestionare
via Gregoriana, incubo di ogni castellano. A presentare il progetto,
finanziato dalla Regione con 4 milioni e 200mila euro, lo stesso presidente della Regione Piero Marrazzo. "Abbiamo ereditato decenni di
immobilismo - ha detto il governatore - Non è polemica politica, ma
bisogna fare in tempo le opere se si vuole essere credibili. Nella
Regione c'erano infrastrutture ferme da oltre trent'anni. Noi, come
disse Giovanni Paolo II, damose da fà, dobbiamo darci da fare”.
Insieme a Marrazzo, l’assessore regionale ai lavori pubblici Bruno
Astorre, castellano, che sa bene come “questa tangenziale sia una
risposta all’esigenza di Frascati di liberarsi del traffico di lunga percorrenza, per favorire chi si sposta in auto e in treno e per liberare i centri abitati dal traffico”. Presenti alla cerimonia di posa della prima pietra, Sergio Urilli, Carlo Umberto Ponzo, i sindaci di Monte Porzio Roberto
Buglia, di Colonna Gaetano Bartoli e di Frascati Francesco Paolo Posa.
Altre due rotatorie, per i Castelli Romani. La Regione finanzierà il progetto presentato dai comuni di Ariccia ed Albano con un milione e 500
mila euro. La prima riguarda l'incrocio alto di via Ginestreto, via Perlatura,
via Italia e la strada provinciale che porta a Genzano. La seconda, invece, è la rotatoria a valle di via Ginestreto sulla via Nettunense. Sulla
rotonda di Squarciarelli, invece, Italia Nostra ha fatto un convegno in giugno per illustrare ad assessori e cittadini i passaggi progettuali ritenuti
incomprensibili o errati, “lesivi della dignità dei cittadini colpiti dagli espropri, dannosi per l’equilibrio ambientale e le caratteristiche del territorio”.
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CRONACA
Questione gabbiotto
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“Gabbiotto” a Tusculum, il botta e risposta continua. La struttura in cemento e
legno in corso di realizzazione, progettata dalla Escuela Española de Arqueologia
e destinata ai servizi per i visitatori dell’area archeologica (biglietteria, bagni,
vigilanza), non incontra il favore degli
ambientalisti. Italia Nostra in testa, che
ad ottobre in una petizione ha denunciato l’impatto visivo della costruzione “simile a quelle che si vedono nelle piste
da sci, è la prima cosa visibile avvicinandosi” - e sollevato diversi interrogativi sull’effettiva provvisorietà del
manufatto voluto dalla Comunità Montana per consentire una prima
apertura dell’area archeologica futuro parco. Ne parliamo con Piero
Giusberti, vicesindaco e assessore all’urbanistica di Monte Porzio
Catone, sul cui territorio sorge il “gabbiotto”. “Monte Porzio ha
approvato il progetto perché il manufatto è provvisorio - spiega. Il massetto in cemento, necessario per ancorare la struttura a terra,
è alto 20 centimetri, e secondo quanto ci è stato riportato non intacca la stratigrafia archeologica. Quando sarà il momento, basterà
una ruspata per eliminarlo. La costruzione in legno evidentemente
può essere rimossa con grande facilità.” La questione, continua
Giusberti, “andrebbe infatti inquadrata in un ambito un po’ più
vasto: quello del primo passo verso l’apertura di un vero e proprio
parco archeologico, per valorizzare i risultati di anni di scavi. La
Comunità Montana intende aprire da subito quest’area ristretta, per
visite scolastiche e organizzate. Dopodiché – continua – con il parco
archeologico più esteso il ‘gabbiotto’ potrà essere eliminato e situato altrove.” E dell’impatto estetico che dire? “Per qualsiasi area
archeologica la collocazione di queste attrezzature rappresenta un
problema da tenere in considerazione. Comunque, vorrei ribadire
che il progetto della futura area servizi è stato affidato dalla
Comunità Montana proprio alla Escuela Española che ha curato gli
scavi, ed approvato dopo qualche modifica anche dalla sovrintendenza: dunque proprio i soggetti tecnicamente più competenti e
qualificati per la tutela hanno ritenuto la struttura compatibile con
il sito che la ospita. Monte Porzio ha acquisito il loro parere.”
IR
Tutti i week-end dal 29 novembre al 21 dicembre torna SAGRE & PROFANE. Dopo l’esperienza sui “sapori della terra” che ha coinvolto lo scorso anno i comuni dei Castelli, Sagre & Profane si ripropone come percorso sul tema de L'arena e il teatro, dedicandosi arti che si incontrano. Si potrà scegliere fra tre “Percorsi ad Arte”: labirinti musicali, voci nell'aria, più che recitando , ma anche decidere di navigare da un percorso
all’altro divertendosi a miscelare le arti a proprio piacimento.
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CRONACA
L’associazione commercianti di Monte Porzio Catone sta pre-
parando un Natale speciale per la città, e per i clienti. Sconti,
lotterie, animazione per le strade, musica in filodiffusione. Queste
le idee messe in campo durante la riunione che si è tenuta il 10
novembre. “Proveremo a fare volantini per proporre le nostre offerte promozionali, a rimpinguare la cassa comune per mettere a
disposizione un bel premio per la lotteria. Abbiamo anche in mente
altoparlanti che mandino musica natalizia in filodiffusione, attori su
strada per animare la città. Il Comune, dal canto suo, provvederà
all’illuminazione e magari a qualche zampognaro. Insomma, ci rimboccheremo le maniche per portare sempre più cittadini nei nostri
negozi e più vita nella città”. La vicinanza con grandi centri commerciali, infatti, rende le cose difficili per i piccoli negozi, soprattutto in un periodo di crisi dei consumi come quello che stiamo vivendo. “Ci auguriamo che le persone riescano a trovare, nelle nostre
promozioni, la risposta giusta alle loro richieste”.
Grande
festa a Monte Porzio, per l’inaugurazione della sede
dell’Associazione Nazionale Carabinieri, in via Vittoria, a cui ha
presenziato anche il generale del Corpo d’Armata Michele Colavito, il
colonnello metereologo Massimo Morico, il comandante del Gruppo
Frascati Rosario Castello, il comandante della stazione di Monte Porzio
Paolo Seu. A festeggiare insieme ai militari e ai 400 cittadini presenti,
anche le autorità: Willer Bordon, Sergio Urilli, Roberto Buglia e il
comandante della polizia municipale Giovanni Federici. Presidente dell
neonata associazione, che già conta un’ottantina di iscritti, è Vittorio
Patrociello. «Quello che mi ha soddisfatto - sottolinea - è stata la presenza di tanti cittadini che hanno voluto testimoniare il loro affetto verso
l’Istituzione”. Associazione di volontariato con una sezione femminile “in
particolare per le attività sociali e ricreative” coordinata da Zelinda
Fallesi e una sezione giovanile coordinata da Patrizia Bellisari, si propone di svolgere anche una funzione di supporto alla polizia municipale
quando richiesto, come magari all’uscita delle scuole, nei parchi, per
prevenire incendi, anche solo per dare consigli, con “la buona volontà e
la voglia di adoperarsi e fare qualcosa di utile alla comunità”.
Non se l’aspettava, un tranquillo impiega-
to di Frascati di 50 anni: s’è ritrovato in
manette dopo la perquisizione dei Carabinieri
della locale Stazione, che sono andati in casa
sua per effettuare un controllo. In possesso di
porto d’armi e di alcune pistole regolarmente
detenute, di fatto aveva in casa un vero
arsenale: due mine antiuomo, una bomba a
mano, armi della seconda guerra, senza carica esplosiva ma la cui conservazione è vietata, più 700 bossoli di armi da guerra ed un bossolo da artiglieria antiaerea. Inoltre i militari hanno sequestrato una pistola 357 magnum non
denunciata, il kit completo per la ricarica di proiettili, 2 chili di polvere
da sparo, mille proiettili sfusi e numerosi caricatori per pistole e fucili.
Il Comandante della Polizia Municipale Giovanni Federici chiede il
potenziamento dell’organico, attualmente dotato di 4 vigili,
comandante e vicecomandante più qualche ausiliario. Per questo è in
corso un bando per l’assunzione di un nuovo vigile, forse due, a tempo
determinato. “Certo, non è che una piccola boccata d’ossigeno”, spiega
il comandante, che propone una sorta di Polizia dei Castelli consorziata
tra i comuni “per combattere l’abusivismo e difendere il territorio”.
Federici, inoltre, ritiene che il corpo dei vigili abbia peculiarità tali da non
dover rispondere agli stessi criteri usati per il personale amministrativo.
“La P.M. risponde al sindaco - continua - ed opera su urgenze, sull’abusivismo, per strada. Il cittadino deve sentire la presenza dell’agente,
deve educarsi al rispetto delle regole, deve sentirsi tutelato”.
“L’Amministrazione è sensibile a queste esigenze - replica l’assessore
alla viabilità Giuliano Imperatori - e sta operando le scelte giuste per
mettere nella piena funzionalità la struttura”.
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CRONACA
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e m e r g e n z a educazione
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Ragazzi, ragazze, bambini, bambine: il
nostro futuro! Verso di loro sappiamo di
avere una fondamentale responsabilità:
educarli, preparali a una vita adulta che si
svolgerà in uno scenario sempre più complesso, culturalmente, socialmente, religiosamente, ecc… Facile a dirsi, meno a
realizzarsi: da tempo, infatti, si sente parlare con crescente insistenza di “emergenza educativa”. Il problema è delicato, complicato e coinvolge le famiglie, naturalmente, ma anche una serie di “agenzie
educative” (scuola in primis, gruppi sportivi, ricreativi, religiosi…) che
compartecipano al processo educativo dei ragazzi. In un contesto culturale caratterizzato da una diffusa mentalità consumistica e da un marcato relativismo, nel quale i principi fondamentali (rispetto per la vita,
rispetto e accoglienza dell’altro, validità dei rapporti interpersonali, fedeltà agli impegni assunti…) paiono vacillare alla “luce” di alcuna verità riconosciuta come tale, il processo educativo sembra essersi ridotto alla
mera, tecnica trasmissione di poche (pochissime) nozioni e di altrettanto
poche, determinate abilità. Risultati. I ragazzi – parlo soprattutto degli
adolescenti – si sentono, nella maggior parte dei casi (per fortuna ci sono
eccezioni) come “in gabbia”, riempiti di contenuti che faticano a riconoscere come utili per la loro crescita umana e culturale. Sono annoiati e,
chi più chi meno, arrabbiati: cercano l’evasione, uno spazio libero.
Dinamica positiva che, ciò nonostante, dovrebbe essere meglio “sfruttata” onde evitare deprecabili e note conseguenze. I genitori, dal canto
loro, cercano di stare accanto, indirizzare, far riflettere ma capita anche
che non sappiano che fare e tentano quella che pare loro la “via” più giusta, sperando sia veramente quella giusta… Educare è difficile. Per tutti.
E questo perché educare, educare veramente, significa assumersi la
responsabilità di trasmettere dei valori, di dare risposte ragionevoli a
quelle grandi domande di senso che sono in ogni uomo e che è necessario far emergere (non a caso il termine educazione proviene dal verbo
latino e-ducere: portare fuori) anche nei nostri ragazzi, i quali sono più
disponibili a questo “cammino” di quanto non si possa pensare. E questo
processo educativo riguarda e coinvolge tutti. Percorso difficile, senza
dubbio, ma l’unico indispensabile per la formazione integrale di uomini e
donne che siano capaci di assumersi delle responsabilità – come singoli
e come membri della società – per ergersi e camminare, da uomini liberi, sul crinale irto ed erto del domani. È a partire da questo orizzonte che,
nel prossimo numero, sarà presentato l’apporto specifico che la nostra
Comunità Parrocchiale ha elaborato e offre, con le diverse attività della
Catechesi, per partecipare attivamente all’educazione dei “nostri” figli. Un
versetto biblico sembra ben sintetizzarne ed esprimerne il senso: “Una
generazione – o Dio – narra all’altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie” (Sal 144,4). Cos’è infatti l’educare alla fede cristiana se non una
“trasmissione” viva e vitale del Vangelo ai nostri figli, perché essi abbiaRICCARDO INGRETOLLI
no la vita e l’abbiano in abbondanza?
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CRONACA
Si è concluso in estate il corso di formazione per Asssistenti Materne
al fine di far nascere Nidi Famiglia sul territorio. Il corso è stato
gestito dalla Cooperativa Socaile Girotondo Onlus di Velletri che ha agito
quale capogruppo dell’Ats costituita con Happy Child di Milano (specialista nel settore dei nidi famiglia), l’associazione Vitattiva e con la partecipazione del Comune di Zagarolo. Il progetto sperimentale, denominato
Laboratorio innovativo Nidi Famiglia è finanziato dal fondo sociale europeo e dalla Regione Lazio con l’obiettivo di avviare una innovativa forma
di assistenza alla prima infanzia, già diffusa in altri paesi europei e nel
nord Italia. Le caratteristiche dei Nidi Famiglia sono: frequenza per 5
bambini preferibilmente di età omogenea compresi tra 3 e 36 mesi; orario d’apertura flessibile secondo le necessità delle famiglie ma con continuità - minima frequenza 100 ore mensili; applicazione di un programma
didattico adatto all’età e personalizzato per ogni bambino; applicazione
dei principi della pedagogia positiva; stretto collegamento con i genitori;
pasto preparato in casa secondo le tabelle dietetiche; ambiente familiare
stimolante, sereno, positivo; apertura all’ambiente e agli enti del territorio. Da settembre sono partiti 4 Nidi Famiglia sperimentali. Da questo
mese, inizia le attività anche uno sul territorio. Stefania Tiberi Assistente Materna - via Duca degli Abruzzi 21 - Monte Porzio Catone.
Iniziative varie per favorire il lavoro e le imprese ai Castelli Romani.
Parte, in una villa sequestrata alla criminatà organizzata, l’Officina
dell’Innovazione, struttura promossa dalla Provincia di Roma in collaborazione con il Comune di Frascati e i poli universitari e di ricerca. La
villa, a due piani, con piscina e giardino in via degli Orti di Villa Sciarra,
sarà sede per gli istituti di ricerca che si mettono al servizio delle piccole e medie imprese per favorire lo sviluppo economico del territorio. Altra
iniziativa, la Casa delle Imprese dei Castelli Romani, il progetto al servizio delle Pmi del Lazio, per cercare di soddisfare tutti i bisogni delle
imprese. La nuova sede della Confederazione Nazionale dell'Artigianato
e della Piccola e Media Impresa è stata inaugurata ad Albano dal
Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. Infine, a Monte Compatri,
la seconda parte del convegno “Hi-Tech: industria, artigianato”.
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CRONACA
Salva la Comunità Montana
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Con un risparmio di più di 2 milioni di euro
all’anno, calcolato dall’assessore regionale
agli Enti Locali Daniele Fichera, passa la
nuova legge sul riordino delle Comunità
Montane. Da 22 a 14, nel Lazio. Nelle cinque
della provincia, gli accorpamenti dovrebbero
toccare alla III (Tolfa), visto che è formata da
due soli municipi (Allumiere e Tolfa) mentre la
riforma impone che non siamo meno di 5.
Quella dei Castelli Romani e Prenestini è salva,
anche se subirà modifiche, visto che alcuni dei
Comuni compresi non presentano i requisiti
relativi alla superficie e popolazione montana
superiore al cinquanta per cento. Gli enti
dovranno ridurre i membri delle giunte (due per quelli fino a 30 mila abitanti, quattro per gli altri), modificare le norme statutarie (un rappresentante per Comune) e tagliare le indennità, che al massimo raggiungeranno la metà di quella del sindaco del centro più grande. Il presidente della Cm Castelli, Giuseppe De Righi è soddisfatto: “L’accorpamento
è il principio giusto a cui ispirarsi per una vera riduzione dei costi, che
va perseguita nell’ottica non di penalizzare i territori con un taglio netto,
ma di aiutarli ad avvantaggiarsi di una economia di scala derivante dall’accorpamento con territori più ampi”. E i comuni? “Non credo che
rinuncino facilmente al pregevole lavoro di coesione operato fin qui. I
requisiti previsti dovrebbero soddisfare il nostro territorio, a cui vogliono aggiungersi i tre comuni prenestini di Castel San Pietro, Capranica
Prenestina e Rocca di Cave”. Soddisfazione anche da parte di Bruno
Astorre, Filiberto Zaratti, Carlo Ponzo e Alessandra Tibaldi, rappresentanti del territorio in Regione, che si sono battuti per le ragioni delle Cm.
Zaratti: “Alla fine è prevalsa la ragionevolezza, che riorganizza e salvaguarda le Cm che funzionano. Ne siamo contenti e crediamo di aver
operato una tutela fondamentale dei territori e delle comunità che li abitano”. Astorre: “Da parte nostra c’è stato un impegno costante e determinato. Sarebbe stato assurdo che
venissero soppressi dei soggetti
che funzionano benissimo come la
XI Cm”. Ponzo: “Il centrodestra
portava avanti una proposta di soppressione acritica, senza la minima
valutazione di merito”. Tibaldi: “Si
passerà da 22 a 14 comunità montane, ma senza privare i territori di
utili strumenti di programmazione
dello sviluppo economico”.
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SOCIALE
ANTIUSURA
Sportello antiusura: la riunione del 20 ottobre
a Monte Porzio ha fatto il punto di un anno di
attività. 65 le persone assistite nel corso del
2007, e già 50 le richieste di aiuto da gennaio
ad agosto 2008. “Sono aumentate le categorie esposte - ha detto don Baldassare Pernice,
vicepresidente. - Vengono da noi pensionati,
commercianti, famiglie monoreddito, persone
che non riescono a far fronte ai prestiti contratti per acquisti rateali.” “Lo
Sportello - dice Laura Toccini, assessore alle Politiche Sociali di Monte
Porzio - si propone anche l’obiettivo di educare ai consumi, al valore del
denaro, in un’ottica di prevenzione.” Alla presenza dell’assessore provinciale Serena Visintin, delegata alla lotta all’usura, i 19 Comuni membri
hanno approvato la quota associativa per il 2009, calcolata in base al
numero degli abitanti e portata dallo 0,10 dello scorso anno allo 0,12%.
Nata nel 2003, l’associazione Sportello intercomunale antiusura della
Provincia di Roma svolge la sua attività nel settore dell’assistenza alle
vittime di usura e della prevenzione a favore dei soggetti a rischio, fornendo assistenza finanziaria, legale e morale, promuovendo la cultura
della legalità e prestando garanzie per l’accesso al credito o a prestiti
agevolati in forma preventiva. Ne fanno parte, insieme alla Provincia,
Comuni e associazioni nelle aree Castelli Romani, Tiburtina, Aurelia,
Nord provincia. L’associazione ha sede a Mpc, in locali comunali, ed è
aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13, e il martedì e giovedì
dalle 15 alle 18. Per saperne di più: www.sportelloantiusura.it.
I diritti sono sempre in gioco è il titolo del programma a sostegno
della Convenzione Internazionale dei Diritti per l’Infanzia messo a punto
dall’associazione Una Città per Tutto, dalla Cooperativa Spazio Lavoro e
dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Mpc. Le ludotecare
hanno preparato il “Tic, Tac” programma fitto di incontri dal 12 al 28
novembre. Ecco le attività: “Diritti... dalla Scuola alla Ludoteca”,
ovvero laboratori di costruzione giocattoli e di giocoleria rivolti ai gruppi
classe dell’Istituto Comprensivo Don Milani dal 12 al 28 novembre. Il 20,
alle 15.30, “La Ludoteca di Monte Porzio compie 10 anni.
Retrospettive e Prospettive”, ovvero una festa-incontro, nell’aula
Consiliare. Alle 17, lo stesso giorno 20, “Tutti i Diritti in Piazza”:
saranno i bambini a distribuire la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia per
le strade del paese, in una formula da loro elaborata nel corso di un progetto condotto insieme alla Ludoteca negli scorsi anni. Sabato 22
novembre alle 16.30, invece, l’Orologio Matto (ludoteca) invita a festeggiare i suoi 10 anni di vita con lo spettacolo “Be Clown” realizzato dal
Laboratorio teatrale di Monte Porzio condotto e diretto da Simona
Corese. Giochi, giocoleria, torta di compleanno e... tante sorprese (in via Costagrande, 18/C). Per l’occasione le ludotecare invitano tutti
ad essere con “Un nastro Rosso contro l’Indifferenza” e aderire alla campagna dell’ass. Parada a sostegno dei Ragazzi di Bucarest di Miloud.
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SOCIALE
pagine a cura di ilaria romano
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Quei quattro milioni
che danno ricchezza
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“Lungo le strade del futuro”, il significato
sociale dell’immigrazione in Italia: crescente simbiosi con gli italiani, un contributo lavorativo indispensabile, ora e tra
qualche anno. Il Dossier Immigrazione
2008 di Caritas e Fondazione Migrantes,
presentato lo scorso 20 ottobre, traccia i
profili delle comunità straniere nel nostro
paese. Circa 4 milioni gli immigrati regolarmente
presenti sul territorio della penisola stimati da
Caritas/Migrantes: il 6,7% su una popolazione di
oltre 59.600.000, dato in linea con le medie europee. Un numero lievemente superiore a quello fornito dall’Istat, che tiene conto dei soli cittadini stranieri residenti contandone 3.400.000. Lombardia e Lazio le regioni che
attraggono maggiormente. Romena (625.000 residenti secondo l’Istat,
1 milione di regolari per il Dossier), albanese e marocchina le comunità
più numerose, seguite da cinese e ucraina (rispettivamente poco sopra
e poco sotto le 150mila unità). Una popolazione giovane: l’80% degli
immigrati ha meno di 45 anni. “L’Italia ha paura e si riscopre razzista”,
ma “la vita di tutti i giorni ridimensiona ogni statistica, soprattutto perché il ritrovarsi forzatamente a convivere obbliga a trovare soluzioni e, il
più delle volte, fa cadere molte resistenze e trovare solide amicizie.” Molti
i matrimoni misti, il 25% del totale in 9 regioni del nord. Aumentano gli
imprenditori immigrati: nel lavoro autonomo, soprattutto artigiano, è
impegnato un decimo della popolazione adulta straniera. E agli stranieri
è dovuta per i 2/3 la crescita dell’occupazione in Italia: 234.000 nuovi
lavoratori nel 2007. Creano ricchezza ma non sono assistiti: un’indagine
su 900 immigrati dell’area romana rivela maggior rischio di povertà, per
le minori tutele di cui gli stranieri fruiscono rispetto agli italiani. Ma le reti
amicali e parentali sono forti, la maggior parte degli intervistati è soddisfatta dell’inserimento occupazionale raggiunto e nel complesso “il loro
inquadramento come una massa di assistiti non trova riscontro nei risultati delle indagini e neppure nelle statistiche ufficiali”.
“L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in
regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun
tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”: è l’articolo 35, comma 6, del D.Lgs. 286/98, Testo Unico sull’immigrazione
attualmente in vigore. Se oggi siete immigrati irregolari in Italia e avete
bisogno di un medico, niente paura: sapete di poter essere curati alla
pari degli italiani, senza che il medico vi chieda i documenti o segnali la
vostra posizione alle autorità. In futuro invece potrebbe non essere più
così. Cinque senatori della Lega hanno proposto che venga abolito il
divieto di segnalare gli immigrati senza permesso di soggiorno che
richiedono cure. Segnalazione anche per chi non può pagare le prestazioni sanitarie. “Un atto inutile e dannoso, anzi pericoloso” replica la
Società Italiana di Medicina delle Migrazioni. “Gli effetti di tali modifiche
possono essere devastanti sul piano del diritto individuale e della salute
pubblica oltre che essere inaccettabili sul piano deontologico.” Si rischia
di spingere alla “clandestinità sanitaria” persone bisognose di cure: una
situazione pericolosa per i singoli e, in caso di malattie trasmissibili, per
l’intera comunità. Perché le malattie, si sa, non badano al colore della
pelle e non controllano documenti. “L’effetto della cancellazione di questo comma - prosegue la Simm nell’appello a ritirare l’emendamento,
sul sito www.simmweb.it - vanificherebbe il lavoro fatto negli ultimi
13 anni, che ha prodotto importanti successi nell’ambito sanitario tra gli
immigrati testimoniato ad esempio dalla riduzione dei tassi di Aids, dalla
stabilizzazione di quelli relativi alla tubercolosi.” Oltretutto, con un significativo contenimento dei costi, “in quanto l’utilizzo tempestivo e appropriato dei servizi (quando non sia impedito da problemi di accessibilità)
si dimostra non solo più efficace, ma anche più “efficiente” in termini di
economia sanitaria.”
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AMBIENTE
FLASH
Premio a Monte Porzio Catone come Città del Vino Sostenibile
2008. L’Associazione Nazionale Città del Vino rende noto che, in
occasione dell'Assemblea che si è tenuta a Costigliole d'Asti il 18
ottobre scorso, sono stati proclamati i vincitori del Premio Città del
Vino Sostenibile 2008. Al comune di Monte Porzio Catone è stato
assegnato il riconoscimento per la categoria "Energia" per "l’adozione di un regolamento edilizio solarizzato che prevede l’obbligo per i nuovi edifici e per quelli ristrutturati: di prevedere impianti
solari termici per soddisfare almeno il 60% del fabbisogno di acqua
calda sanitaria; di isolamento termico dell’involucro edilizio <70 KWh
al mq; di impianto di riscaldamento centralizzato negli edifici di
nuova costruzione con più di 4 unità abitative; impianto di recupero
delle acqua piovane per servizi (scarichi, giardini, ecc.)". Il Sindaco
Buglia, in rappresentanza dell’amminstrazione della città, si è recato
alla manifestazione per ricevere il riconoscimento.
“Il
cappello del prete torna a
splendere”, fa sapere in una nota
l’ufficio stampa del Parco regionale Castelli Romani. Il monumento
sepolcrale si trova nel versante
nord del Tuscolo, all'interno del
comune di Monte Porzio Catone.
La vegetazione lo aveva completamente ricoperto nascondendolo
agli occhi dei visitatori. “Il monumento – ha affermato Giancarlo
Trombetta, vice presidente del Parco – è stato restituito ai cittadini
come simbolo e impegno per il recupero di tutti quei siti abbandonati e dimenticati che rischiano di perdersi per sempre, liberandono dalle sterpaglie e dall’immondizia”. “L'area protetta - continua Trombetta - è ricca di tesori nascosti la cui manutenzione e
tutela è estremamente dispendiosa, tanto che molti di questi non
sono neppure stati riportati alla luce per evitarne il degrado e il saccheggio. Il monumento – conclude – è stato restituito ai cittadini
come simbolo e impegno per il recupero di tutti quei siti abbandonati e dimenticati che rischiano di perdersi per sempre”.
“Ecocity” scende in piazza, con uno stand informativo sulle tecni-
che di compostaggio. Riceviamo e pubblichiamo da Valerio
Carbone, ufficio stampa Ecocity: «Il 15 e il 16 novembre, l’associazione
monteporziana ha allestito, in piazza Porzio Catone, uno stand relativo al
progetto “ComposTiamo”. L’iniziativa, connessa alla “Settimana
dell’Educazione e dello Sviluppo Sostenibile” dell’UNESCO, patrocinata
dal Comune e dalla Provincia di Roma - dipartimento Rifiuti, fa parte dei
progetti votabili per il “bilancio partecipato” del comune di Monte Porzio
Catone. Lo stand ha svolto una funzione dimostrativa e d’informazione
per tutti i passanti interessati, ha distribuito materiali divulgativi e la bella
locandina Unesco che presenta un giovane “Amleto” che si pone dubbi
interrogando una lattina post - consumo sui cui si scorge il mare sconfinato che rende la Terra un Pianeta Blu. Compost maturi, compost
ancora in fermento (con tanto di relativi vermi), compostiere da giardino, sacchi per la casa: ecco alcuni esempi proposti dall’Associazione per
le tecniche di riciclaggio. Lo spirito dell’iniziativa è votato alla logica
ambientalista e scandito dallo slogan “Non interrompiamo un ciclo vitale”. Fondi di caffè, bucce di frutta e verdura, gusci di uova, foglie secche
e teste di pesce, insomma tutti i rifiuti organici (quasi il 30% del totale
dei rifiuti quotidiani) possono continuare ad avere una funzione vitale ed
essere utilizzati come fertilizzanti naturali se raccolti appositamente ed in
modo differenziato. Risparmiare sui rifiuti significa sottrarre quelli organici dai più costosi sistemi di smaltimento e ridurre così l’impatto sul territorio con l’istallazione di meno discariche ed incendiari.»
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AMBIENTE
Grandangolo sui rifiuti castellani
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“Aumento della raccolta differenziata di quasi
l’8%”, “Insieme per la differenziata – l’obiettivo è raggiungere entro il 2011 è il 50% di raccolta”, “La differenziata non va”, “Rifiuti, si
cambia”… Questi, i titoli “estrapolati” dalla
stampa locale nelle ultime settimane. Ai
Castelli Romani, allo stato attuale, la raccolta
differenziata ancora non riesce a decollare.
Laddove Ciampino, con il Porta a Porta, riesce
a superare le aspettative della Regione, 50%
entro il 2011, raggiungendo il 60%, la maggior parte dei comuni castellani ancora stenta
e punta sul PaP senza risultati d’eccellenza.
“Grandangolo”, dopo un report fotografico iniziato a luglio sul territorio locale, si occupa
questo mese di Grottaferrata e Rocca Priora,
comuni in gara d’appalto e in totale rinnovamento sulla gestione dei rifiuti.
Rocca Priora. Tarsu in aumento, secchioni e
campane in “ribasso”. Il comune ha appena
chiuso il suo bilancio con un disavanzo di circa
600 mila euro. Ripercussioni “oblige” anche per
la Tarsu destinata ad aumentare per errore di
contabilizzazione. Il commissario Lupo spiega:
“Dal comune sono stati spesi, nel 2007, per il
servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti,
1.483.000 euro, mentre l’importo della relativa
tassa a carico dei cittadini ammonta a circa
800 mila euro.” Conseguenza fatale, la delibera per la revoca del servizio alla Asp di
Ciampino e la gara, di durata 3 anni, per il nuovo affidamento. Un operatore di Rocca Priora racconta: “fino ad oggi, copriamo ogni sabato un
turno di 3 ore dove siamo con un container per accogliere gli ingombranti. Quattro sabati, quattro zone, da via Mediana sulla Tuscolana a Colle di
Fuori. Abbiamo anche noi riscontrato delle difficoltà per lo smaltimento
dei rifiuti. Dobbiamo spesso lottare contro le discariche che si formano
intorno alle campane. Abbiamo subito dei danni al deposito, sono stati
danneggiati i mezzi”. Puntualizziamo: la cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti a Rocca Priora è salita fino in Commissione Europea, ma è
sul territorio locale che si agitano veramente gli animi. “La situazione è
critica, inammissibile e allarmante. Spariscono le campane della differenziata, sono stati spostati i secchioni in certe zone, si creano delle discariche su strada!” spiega Leda, una cittadina arrabbiata. Tiriamo le somme,
sono e saranno i cittadini a pagarne le conseguenze, non di certo chi era
in giunta l’anno scorso o chi occuperà la poltrona ad aprile prossimo.
Grottaferrata. Dal 4 novembre Grottaferrata è in gara d’appalto per la
raccolta domiciliare e il trasporto dei rifiuti urbani e dei servizi connessi.
Sono 6 le ditte in gara: Sangalli Giancarlo & C, Agesp S.p.A, Tekneko
Sistemi ecologici, Monteco-Ecopolis 2000 Ati cost., Manutencoop Servizi
Ambientali e la Cns Consorzio nazionale servizi. Le buste sono state aperte e le offerte sono in corso di valutazione. I requisiti e le competenze
della nuova ditta per lo smaltimento dei rifiuti dovranno essere ottimizzati per la buona gestione del servizio. Un primo passo verso il potenziamento del PaP, senza dimenticare il recupero di zone considerate da
tempo luogo di discarica, come la zona dei secchioni in strada vicinale Aldobrandini, o la zona
dell’ingresso al Tuscolo dove ogni cittadino può
liberamente, tutti i giorni, scattare una foto
diversa (vedi foto).
A Frascati è crisi su raccolta delle lattine.
Nota italiana: i dati dell’andamento economico dell’industria del riciclo sono in controtendenza: + 17%. Le emissioni di CO2 sono
diminuite di 55 milioni di tonnellate.
L’inchiesta prosegue.
HELENE DUVAL
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SPECIALE inceneritori
Malagrotta, Colleferro, Albano...
A Manlio Cerroni, patron degli smaltimenti laziali, non piace mettersi in
mostra, mai interviste, mai salotti buoni, mai anticamere politiche, solo
soldi, tanti soldi. Ai giornalisti offre visita guidata, spiega pregi, illustra
vantaggi, mostra impianti e satelliti, quasi fosse, Malagrotta, la città ecologica del nostro futuro, fornisce numeri, senza troppi fronzoli. Lo faceva
prima del sequestro, a maggior ragione lo fa dopo: il 13 novembre, giorno previsto per la “cerimonia” d’inaugurazione, la stampa è convocata per
ascoltare le ragioni del Re della monnezza: “i magistrati sbagliano l’interpretazione della normativa... L’impianto è come il K2, non produce diossine... Seveso 2? Chiedetelo a Storace”, e poi, “l’anno prossimo a
Malagrotta, ai due impianti di biometano, si aggiungerà una stazione di
distribuzione di idrogeno, energia di trazione del futuro, tecnologia di cui
siamo pionieri”. Al suo fianco, il co-indagato Francesco Rando, responsabile della discarica di Malagrotta, appena condannato in altro processo,
per smaltimento “senza alcuna autorizzazione di rifiuti pericolosi derivanti dal trattamento chimico-fisico del percolato e dei fanghi dell’Acea”. La
“città ecologica” made in Cerroni eccola qui. Accanto alla casa del signor
Pino e della signora Francesca, con vista sulle colline della discarica, coup
d’oeil sul gassificatore, sulla raffineria, sul deposito di carburante, sulle
torri del vecchio inceneritore fatto chiudere da un altro giudice, sullo stabilimento per i rifiuti ospedalieri (magari è da lì che è scappato il sacco di
“speciali” fotografato dalla nostra giovanissima redattrice di Città dei
Ragazzi mentre navigava sul Tevere).
Zona “Seveso 2, rischio di incidente rilevante”. Il gip che ha ordinato il
sequestro ha forse visto quelle colline, quella raffineria, quel deposito di
Gpl, perché scrive: “sussiste fondato pericolo che la prosecuzione dell’attuale esercizio dell’impianto e la libera disponibilità di cose pertinenti al
reato possa agevolare o protrarre le conseguenze del reato... trattandosi
di esercizio di impianto in totale carenza dei requisiti di legge”; il gassificatore è "nelle immediate vicinanze dei siti pericolosi e in particolare di
una raffineria e di un deposito di Gpl". Bufera, ovviamente. Dopo la visita dei carabinieri a prelevare tutte le documentazioni in Regione, il governatore Marrazzo e il suo delegato ai rifiuti Mario Di Carlo chiedono accertamenti rapidi, certificazioni e via libera al gassificatore. Comitati del no,
WWF, Verdi e Sinistra, invece, plaudono l’iniziativa della magistratura.
Ambientalisti autentici e dell’ultim’ora si battono a colpi di dichiarazioni.
C’è chi si chiede come mai la magistratura è intervenuta solo adesso (ma
in realtà già da tempo vigili del fuoco e carabinieri avevano sollevato rilievi), a 48 ore dall’inaugurazione, chi invece si chiede come mai l’Agenzia
regionale per l’Ambiente non si sia accorta di nulla.
La bufera non riguarda solo Malagrotta. A metà ottobre il sindaco di
Colleferro aveva lanciato l’allarme per la discarica di Colle Fagiolara:
“Entro un mese - e ci siamo - bloccherò l’arrivo dei rifiuti dai 34 comuni
del Lazio”. Vuole un impianto per Cdr (combustibile da rifiuti), da
aggiungere ai due gassificatori già attivi che bruciano rifiuti provenienti dal nord Italia, con somma salute dei cittadini. Nel fratttempo, si discute del crack finanziario del consorzio Gaia, i lavoratori scendono in piazza. Mario Di Carlo suggerisce il suo salvataggio insieme ad Acea, Ama e
Consorzio Laziale Rifiuti, ovvero ancora Cerroni. Anche stavolta - siamo a
fine ottobre - interviene la magistratura: 24 indagati, 38 immobili
sequestrati, belle case, palazzi, 53 milioni di euro, perquisizioni a tappeto in tutta Italia, per indagare sulle ipotezi di peculato, truffa aggravata,
corruzione, bancarotta fraudolenta. Notizia uscita a chiusura delle pagine:
la magistratura di Velletri indaga anche sul funzionamento dell’impianto
per Cdr (combustibile da rifiuti). Marrazzo invita Alemanno a trovare un
sito idoneo ad ospitare una nuova discarica: che Roma pensi a se stessa.
Replica il capogruppo FI alla Pisana Alfredo Pallone, intervistato da Il
Tempo: “Perché invece di pensare ad una discarica, non si attiva una
“Si chiama deliver or pay la regola secondo la quale la quantità di rifiuti d
alla tariffa di conferimento”. Questa la denuncia di Andrea Tupac Mollica, coor
“L’accordo di massima è già siglato per i 4 inceneritori della Sicilia e potrebb
nella Regione Lazio qualcuno raccolga le raccomandazioni Abi (Associazione
rebbe definitivamente sepolta. Nessun Comune è disposto a fare la differenz
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... nel mirino
di paola bolaffio
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seconda linea del gassificatore di Malagrotta?”. Ma
come? Il capogruppo regionale vuole una seconda
linea, mentre il Pdl municipale dichiara di avere il
merito di aver sollecitato la
magistratura (vedi comunicato dei consiglieri Aumenta, Fiorvanti,
Barbieri, Giudice e Alampi)? Continua Pallone: “E’ forse perché la maggioranza teme la reazione delle sue frange più estreme?». Forse. E non è un
male, in democrazia. Perché Sinistra e Verdi hanno sempre osteggiato,
almeno fino ad oggi, i gassificatori. Lo dimostra il fatto che l’assessore
all’Ambiente Filiberto Zaratti non ha avuto la pur logica delega ai rifiuti dal
suo presidente.
Il gassificatore di Malagrotta, intanto, è sequestrato. Parla Di Carlo: “In
realtà è in esercizio provvisorio, è in funzione da agosto e lo sarà fino a
febbraio. Questo tempo doveva servire anche per la messa a norma di
tutte le procedure". L'assessore regionale spera che “non si tratti di ballons d'essai dai quali usciamo magari tra qualche mese senza novità.
Sono 30 anni che assisto a sequestri e dissequestri, me lo aspettavo:
siamo in un paese in cui, se provi a risolvere un problema sui rifiuti, assisti a questo. E' successo in Campania. Del resto da giorni si leggevano
interviste a persone che da 30 anni dicono le stesse cose e di colpo diventano degli oracoli. Governare è faticoso ma noi continueremo a farlo”. Dal
fronte castellano, nuove preoccupazioni. A metà ottobre è stato ribaltato quel Via negativo dato a fine marzo sull’inceneritore di Albano. Il 18
ottobre corteo di protesta, in corso una raccolta firme: “Non riusciamo
a capire cosa possa essere cambiato a sei mesi di distanza dalla bocciatura della Regione Lazio al progetto dell’impianto - dice Mirko Laurenti di
SD - Se siamo in presenza di un nuovo progetto, occorre che l’iter procedurale consenta la partecipazione dei cittadini. Altrimenti saremmo di
fronte ad una procedura ingiustificabile, carenza di senso democratico e
sottovalutazione dei pericoli ben evidenziati nelle ragioni che stanno alla
base della VIA negativa”. “Tutto questo mentre continuiamo a non avere
notizie dell’incremento della raccolta differenziata, degli impianti di
compostaggio e di trattamento meccanico biologico, decisi dalla Regione
ed indispensabili – questi sì – ad affrontare il problema”. Qualche segnale, in queste ultime settimane, c’è stato. Nuova campagna per la Rd, più
di un comune dell’area castellana che dichiara gli avvii al nuovo sistema,
200 campane in più dalla Provincia, annuncio di un finanziamento di 15
milioni di euro per differenziata porta a porta. Ma il sequestro di
Malagrotta getta benzina sul fuoco. “Si chiede di rivedere la costruzione
dell'impianto di Albano, perché questo utilizzerà la stessa tecnologia di
quello chiuso dal Gip di Roma”, dichiarano in una nota congiunta i segretari castellani Andrea Tupac Mollica (Verdi), Danilo Marra (Rifondazione
Comunista), Ileana Piazzoni (Sinistra Democratica) e Giovannino Sanna
(Comunisti Italiani). “Per le analogie che ha con quello di Albano, riteniamo auspicabile che l'indagine si estenda alla complessa vicenda che ha
portato all'autorizzazione di questo impianto. Più volte abbiamo sollevato
fondati dubbi di legittimità sull'iter amministrativo che ha portato a ribaltare la VIA negativa formulata dalla Regione nel marzo scorso. Inoltre
quest'impianto, gemello di quello di Malagrotta, utilizza analoghi
materiali e tecnologie per il processo di combustione: tutti elementi per i
quali la Procura di Roma ha ritenuto necessario disporne il sequestro”.
Infine, una nota: “Siamo convinti che la gestione dei rifiuti nella nostra
Regione debba avvenire in modo trasparente, con il ricorso alle migliori
tecnologie disponibili, e nella totale garanzia della sicurezza, della salute
dei cittadini e delle comunità locali che vivono vicino a questi impianti”.
da conferire ad un inceneritore viene fissata d’autorità fin dall’inizio, insieme
rdinatore Verdi Castelli Romani e di Claudio Fiorani, portavoce Verdi di Albano:
be essere introdotto per il termovalorizzatore di Acerra. Temiamo che anche
Bancaria Italiana). A quel punto ogni politica virtuosa sul ciclo dei rifiuti verziata e a pagare pure il conferimento all’inceneritore”.
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CULTURA
trashami l’anima
“Il senso dei rifiuti”: riflessione filosofica e antropologica sui resti che la
specie umana lascia dietro di sé. Un
convegno in due sessioni, per inquadrare il rifiuto “tra storia ed antropologia” e “tra ecologia radicale ed
etica ambientale”.
“Pensiamo che il tema vada affrontato
all’interno di incroci disciplinari – spiega Aldo Meccariello, direttore della rivista online di critica filosofica Kainos,
che organizza l’incontro con il contributo del Consiglio Regionale e il
patrocinio dell’assessorato alla Cultura di Monte Porzio – Vorremmo
spingere la riflessione verso l’alto, a partire da categorie non strettamente ancorate all’attualità”. Al Collegio Inglese, Monte Porzio,
venerdì 28 (ore 16-18.30) e sabato 29 novembre (dalle 9.30).
Intervengono Vincenzo Cuomo, Gabriella Baptist, Bruno Moroncini,
Alessandro Dal Lago, Stefania Astarita, Guido Viale, Marco Fratoddi,
Beppe Caccia, Tonino Bucci. Info: www.kainos.it
Il radon ai Castelli Romani
Rischio Radon: un convegno ai Castelli Romani. Gas naturale radioattivo, la cui presenza è attestata anche ai Castelli Romani, il radon
si forma nel sottosuolo e nelle rocce dal decadimento dell’uranio e
costituisce, se inalato o ingerito attraverso l’acqua, un pericolo concreto per la salute. Le statistiche presentate al convegno che si è
tenuto a Marino lo scorso 31 ottobre hanno ribadito che la pericolosità del radon, superiore anche a quella del benzene e dell'amianto,
è talmente elevata da renderlo la seconda causa al mondo di tumore ai polmoni dopo il tabacco. Nonostante l’Organizzazione Mondiale
della Sanità abbia da tempo inserito questo gas nel primo gruppo
delle sostanze cancerogene, in Italia il problema viene sottovalutato
dai cittadini, privi delle adeguate informazioni, e, soprattutto, dalle
istituzioni. Giancarlo Torri, dell’ISPRA (Istituto Superiore per la
Protezione e la Ricerca Ambientale), nel suo intervento alla giornata
organizzata da Marino Aperta Onlus e Nuovi Castelli Romani, avrebbe dovuto fornire i dati sui rilevamenti in corso di svolgimento nel territorio laziale. Le misurazioni, iniziate nel 2005 a seguito dell’approvazione della Legge Regionale 14/2005 sulla prevenzione e salvaguardia dal rischio gas radon per le abitazioni private, sarebbero
dovuti terminare entro l’estate del 2007, ma così non è stato (legislazione nazionale obbliga la verifica della presenza del radon solo nei
luoghi di lavoro). "I dati non saranno disponibili prima della fine del
2009", ha dichiarato Torri, secondo cui “la concentrazione media di
radon al suolo fin qui rilevata è in linea con la media nazionale, ben
al di sotto di quella rilevata nella provincia di Viterbo”. Un dato che
può rassicurare solo in parte perché le caratteristiche geomorfologiche ed abitative dei Castelli Romani favoriscono pericolosi accumuli di
radon. Il gas, infatti, viene sprigionato dal peperino e dal tufo, materiali di cui sono ricchi il sottosuolo e le abitazioni del nostro territorio,
e si addensa negli spazi chiusi come case e cantine, spesso prive di
pavimentazioni isolanti. Il piano regionale di intervento sul radon
subirà quindi un ritardo perché, come ha confermato Giovanni
Cherubini di Arpalazio, sono necessari i dati definitivi e la mappatura
dei luoghi a rischio per programmare, ove necessario, “adeguati
interventi tecnici e bonifiche per ridurre le concentrazioni di radon”.
Che fare nel frattempo? Massimo Calamosca dell’Enea ha ricordato,
oltre alla necessità di garantire alle abitazioni un’adeguata ventilazione, che “oggi è possibile verificare la presenza del radon con due tipi
di dispositivi, attivi e passivi. I rilevatori passivi, pellicole sensibili alla
radiazione Alfa”, sono reperibili in commercio a prezzi accessibili.
FEDERICO RIDOLFI
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CULTURA
Chicco nucleare
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Fa uno strano effetto, sentire quel Chicco
Testa che guidava Legambiente, parlare
appassionato del nucleare come panacea per
i mali dell’inquinamento da carburante fossile. Eppure è così, e non da oggi. Chicco Testa
ne ha fatto pure un libro, di un teorema ormai
diffuso anche tra gli ambientalisti. Un libro,
“Tornare al nucleare?” (Einaudi - Gli Struzzi),
che il sindaco di Frascati Francesco Paolo Posa
e l’assessore Stefano Di Tommaso hanno
voluto presentare nelle “loro” Scuderie, il 12
novembre scorso. Come sostiene in tutte le 113 pagine del libro, Testa
ribadisce in sala i gli argomenti a favore del nucleare in Italia, frasi che
fino ad un non lontano passato forse ci saremmo stupiti di sentir uscire
dalla bocca di un ambientalista: la necessità di energia, senza la quale
la crescita economica rimarrebbe in stallo mentre i consumi aumenterebbero dell’1-2 % ogni anno; la possibilità di salvaguardare l’ambiente
nella felice prospettiva delle costruzioni delle centrali (“i problemi riguardo all’impatto del nucleare sull’ambiente ci sono, indubbiamente - dice
- ma sono sicuramente risolvibili”, il come, poi, ce lo dirà lui), e infine
un confronto con la Germania. Testa dichiara che “è leader dell’energia
solare nel mondo, eppure questa copre lo 0.87% dell’utilizzo di fonti
energetiche. Analogamente, la Danimarca lo è per l’energia eolica, ma
anche essa copre cifre in percentuali irrisorie. Quello che voglio dire è
che, di sicuro, il nucleare rende nettamente più di quanto possono rendere le alternative”. Forse Testa esamina una per volta le voci, perché
stando a dati neppur tanto recenti (2005), si stima un utilizzo delle fonti
di energia alternativa in Germania superiore al 6% e che dovrebbero
rendere entro il 2030 più del 40 %. Dopo la considerazione sull’inport
del nucleare da altri stati (“non conviene, rispetto ad una produzione
propria”) Testa conclude il suo discorso con una considerazione
sull’Italia: secondo lui è un “Paese di vecchi”, nel senso che saremmo
tutti troppo attaccati alle tradizioni. Meglio “rischiare per progredire”. La
parola passa quindi ai giornalisti, tra i quali un amico di vecchia data,
Luigi Jovino, ex co-militante di Legambiente. Che però lo stuzzica: “Mi
pare che tu stia abbandonando lo zainetto dell’ambientalista per portare unicamente quello del manager” (e in effetti è Managing Director di
Rothschild, presidente di Telit Communications Plc e di Roma
Metropolitane). Testa ribatte: “L’ambientalismo è diventato un insieme
di luoghi comuni. A mio parere, gli ambientalisti dovrebbero, per esempio, approvare la combustione dei rifiuti, anzichè farsi prendere in giro
con la differenziata”. Ovvio, sorvola sul fatto che la differenziata è una
presa in giro non per colpa di chi la fa, ma per colpa di chi la promuove. E sorvola pure sugli effetti devastanti degli inceneritori, ché termovalorizzatori in Europa è proibito chiamarli.
FRANCESCO RENZI
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CULTURA
Khasiev
“Guardo il paesaggio come se
lo vedessi attraverso il tempo,
come se il mio sguardo iniziasse da un secolo fa”. Iniziamo
dalle stesse parole di Vladimir
Khasiev, per parlarvi di una
mostra delicata e semplice che
si tiene a villa Mondragone dal
31 ottobre al 21 dicembre.
Una gita fuori porta che parte dai Castelli Romani fino al ritorno in
città, dalla bucolica ricerca del bello fino alla Roma dei tram e delle
grandi rovine. Khasiev è abilissimo nella sua tecnica, una visione
che l'acquerello rende sempre onirica aumentata dalla volontà di
trattare la luce esagerata della sua forza ombrosa. Quale miglior
territorio se non quello del sud romano per indagare questo sguardo antico, che tratta le linee ferroviarie come dipingesse carrozze,
che sa tagliare lo sguardo con una capacità fotografica, inquadrando quando una rovina, quando una siepe, quando il tronco sublime
di un albero, in una prospettiva
mai esagerata ma sempre scenografica. Ed è proprio ai bozzetti di scenografie che passa il
pensiero quando si arriva a
scrutare Khasiev. Facile il raffronto con i grandi acquarellisti
del Grand Tour, romantici in ogni
gesto. A noi mancano i contadini settecenteschi che godono
del raccolto, così Khasiev li
taglia via, come se da una foto si tagliasse un filo inferiore, la parte
che non possiamo più avere, perché anacronistica, perché ora si
troverebbero le discariche, i cavalcavia, il traffico stradale. E' un
taglio consolatorio, un attimo in cui riprendere fiato e guardare solo
il bello del nostro paesaggio. Pensando sempre che il paesaggio sia
MM
paesaggio e non un posto dove paesaggiare con lo sguardo.
Il Museo del Barocco Romano
In occasione del ventennale dell'acquisizione di Palazzo Chigi (1988 2008), il 6 novembre scorso è stato presentato alla stampa, nella sua
veste definitiva, il Museo del barocco romano. Il Museo, aperto al
pubblico dal 9 novembre, è nato da un'idea di Maurizio Fagiolo dell'Arco,
il grande studioso prematuramente scomparso nel 2002. Oltre 200 le
opere esposte, a confermare la funzione guida che il Museo del barocco
romano vuole avere sia a livello nazionale che internazionale come riferimento scientifico per l'arte del seicento e settecento romano, per la
particolare coerenza, omogeneità e sistematicità di presenze artistiche
della sua collezione.
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CULTURA
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Modì a Frascati
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Leggere sui comunicati stampa
che Modì va a Frascati con una
tela che sbarca in Italia per la
prima volta, devo dire che riempe un po’ d’orgoglio. Per noi dei
Castelli, abituati a fare l’eterna
lotta culturale con i giganti romani, arrivare ad uno scoop di tale
portata genera un certo vanto di
cui andare fieri nei vari salotti
culturali. La stesura della mostra
è ampia, abbracciando tutti e
due i piani delle Scuderie
Aldobrandini
ed
includendo
un’omaggio all’artista che ha
visto partecipare nomi già noti
all’ambiente frascatano: Baldo
Diodato, Renato Mambor, Luca
Maria Patella e Vettor Pisani.
Quindi Modì a Frascati, Modì
accompagnato da una serie di artisti che lo rielaborano. Modì e i documenti fotografici che raccontano la sua infanzia, Modì e i cimeli dell’artista, i libri di favole con gli scarabocchi, la tavolozza trabordante colore. Modì visto dalla macchina fotografica di Anna Marceddu, che ne
illustra il percorso di vita dalla Sardegna alla Toscana, da Venezia a
Parigi. E finalmente Modì con le teste di donna, le meravigliose cariatidi, gli schizzi su cartoncino e la commovente Femme aux macarons,
del 1917, sospesa nell’ambiente caldo e sessuale, sintetico e avvolgente di ogni Modigliani. Sorpresa estasiata trovare oltre le bianche
pareti divisorie gli schizzi di Max Jacob
che da soli bastavano ad incentrare
una mostra.
Ci siamo chiesti, però, se nel curare la
mostra non ci si sia fatti prendere la
mano dall’ansia di non dare abbastanza. Il Modì della sintesi, della pulizia,
dell’eleganza, forse bastava a sé stesso, senza bisogno del “sostegno” delle
rielaborazioni, pure intellettualmente
giustificate, o dei documenti fotografici, che rischiano di disorientare chi
non chiede altro che vedere Modì.
Resta senz’altro il clamore, la bravura,
ill merito d’essere riusciti ad ottenere
una tela simile per il pubblico castellano, nota positiva di una crescita
espositiva che fa sperare bene per il
futuro.
MARCO MORICI
Premio al Sistema Museale Grand Tour dei Castelli Romani e Prenestini
per il suo nuovo progetto divulgativo multimediale. L’assessore regionale alla Cultura Giulia Rodano ha presentato, il 12 novembre scorso
in una conferenza stampa in Regione, i nuovi prodotti divulgativi del
Museum GT, progetto co-finanziato con i fondi regionali del Docup
ob.2, che si è classificato tra le migliori azioni di valorizzazione del territorio regionale con l'iniziativa "Non solo Fannulloni" del Ministero della
Funzione Pubblica. A ricevere i riconoscimenti, la direttrice del Grand
Tour, Giovanna Cappelli e il Presidente della Comunità Montana
Castelli, Giuseppe De Righi, ente capofila del sistema museale. I Dvd
tridimensionale, il portale internet, una catena editoriale con 12 libri
illustrati in doppia lingua, “un programma di promozione e valorizzazione” che, ha detto Rodano, “siamo convinti potrà rilanciare nel
Lazio e oltre, i luoghi straordinari del Grand Tour”, verrano presentate sul territorio il 29 novembre al Castello di Genazzano.
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CULTURA
Jovino tra intrighi e finocchiella
Ai Castelli, Luigi Jovino è un’autorità:
in fatto di giornalismo (corrispondente
del Messaggero), di politica (l’anno
scorso si è presentato con il Pd), di
salotti (lo invitano
dovunque), di scuola (insegna matematica alle medie di
Colonna), di cucina,
ristorazione, prodotti tipici, ricette,
sapori, odori, aromi,
vini, pani, carni e
pesci,
uomini,
donne, misture tra
cultura e sensi, soffritti di filosofia e litigi, intingoli di poesia, pittura
e insofferenza. Luigi - ci permettiamo il tu, che è il direttore dello
Squolamia che realizziamo - è alla sua quinta fatica editoriale.
Stavolta il titolo, Strani intrighi di fritti, battuti e finocchiella
selvatica (edito in collaborazione con il Distretto delle Eccellenze,
ovvero Comunità Montana e Provincia di Roma), ci porta a spasso
nella grande commedia della cucina castellana, l’eccellenza che ha
portato per secoli sulle colline romane e dalle colline romane a Roma
i cibi ed i vini, “burini” o nobili, comunque molto apprezzati, delle
nostre terre.
La commedia in questione è quella degli intrighi tra cuochi e gente
del cinema, testimonianze dirette, raccolte nei ristoranti di ogni
Castello. Ricordi di camerieri, di cuochi e ristoratori, di attori, registi
e atmosfere. Paolo Stoppa che deve ancora pagare la birra al bar in
piazza di Corte ad Ariccia, le cene al Bernini di Burt Lancaster, Alain
Delon e Claudia Cardinale dopo le riprese del Gattopardo, la Dolce
vita versione Castelli all’Helio Cabala di Marino, con Frank Sinatra,
Mastroianni, Elizabeth Taylor, l’oceano di sapori di Cesarino & La
Perla, piatto preferito dei Cesaroni televisivi, gustato nella stessa sala
che già aveva fatto da set per Un medico in famiglia, l’arte della recitazione tra sale da ripresa e cucina, ovvero i riti di Claudio Ciocca
intorno agli indescivibili antipasti del Fico Vecchio, la cui storia risale
alla prima metà del XVI secolo, passa attraverso gli artisti del Grand
Tour e arriva ad Anna Magnani, Clack Cable, Roberto Rossellini, Lina
Wertmuller, Luca Verdone e Nanni Moretti.
Cibo e arte. Binomio di cui Jovino sta percorrendo ogni risvolto, un
libro dopo l’altro. Stavolta protagonisti sono gli osti, “abituati a recitare a soggetto”, dice l’autore: “Spesso l’immagine data da un locale è pura rappresentazione. Le maestranze, al motto del clientehasempreragione, girano cortometraggi esaustivi che non danno possibilità di repliche. La gente assiste impotente, come umili spettatori a
cui, però, va riconosciuto l’onore di poter scegliere”.
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CULTURA
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Giudici, pensateci voi
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Leggo a pagina 68: “Chissà cosa pensava
quel cancelliere pugliese mentre puntava la
sua matita sul calendario, alla casella di giovedì 27 febbraio 2020, quel giorno di fine settembre 2007 quando era venuto da lui l’avvocato di due braccianti agricoli ormai in pensione, entrambi sulla soglia dei settanta. Gente
semplice, schiena spezzata... chiedevano di
morire in pace, a casa loro, guardando la tv,
con i pochi soldi di pensione... ma almeno che
fossero quelli dovuti... Prima udienza fissata
al 27 febbraio 2020... In due mesi e 19 giorni, il magistrato torinese Raffaele Guariniello
ha chiuso l’inchiesta sulla ThyssenKrupp”. La
Palude (ed.Gremese 2008) descritta sapientemente da Massimo Martinelli è quella della giustizia italiana, che il giornalista-scrittore ben conosce, avendo passato l’intera carriera a scorribandarci dentro in qualità di giudiziarista per il Messaggero. Martinelli è
uno di quei cronisti che ascoltano pacatamente e pacatamente riflettono, senza ansie da scoop, pur se ne ha parecchi all’attivo. Ha camminato nei corridoi dei palazzi di giustizia fin da ragazzino, conosce tutti gli
avvocati, i magistrati, i cancellieri e i segretari del Paese, almeno tutti
quelli i cui processi finiscono sulle colonne del suo giornale. Insomma,
un’idea di come vadano le cose là dentro ce l’ha, e ben chiara. E poi scrive bene, il testo scorre fluido anche quando riporta numeri e dati, anche
quando deve aggirare querele o scavallare denunce. Ché la giudiziaria è
così. Mica facile scriverla. Con la stessa scioltezza con cui racconta le storie di tanti processi, ne La Palude si addentra in tanti dei 1592 tribunali
italiani, in quell’arcipelago in cui pochi tra i magistrati riescono a specializzarsi, in cui i numeri della produttività non dicono nulla, perché conteggiati in modi diversi; in cui - come nel caso di presunta pedofilia della
scuola materna alle porte di Roma - la copia degli atti fino all’incidente
probatorio può costare anche qualcosa come 25 mila euro; in cui la giovane avvocatessa, per mettere a segno una notifica, si deve alzare alle
4 ed essere in viale Giulio Cesare alle 5, per passarci poi la mattinata;
in cui il 13,4% dei processi viene rinviato per difetti di notifica, quando
basterebbe usare la posta elettronica; in cui può anche succedere, come
se si saltasse in una macchina del tempo, di trovare una procura - quella di Cremona - dove le cose funzionano per merito di una semplice rivoluzione informatica e di un unico uomo, il giudice Beluzzi.
Problemi e soluzioni. Martinelli non lancia accuse. Il tono è quello di chi
registra e riflette. Pacatamente, com’è suo costume. Dice solo che “se
la macchina della giustizia è sfasciata, la possono salvare solo loro, i giudici. Rimboccandosi le maniche, facendo di testa loro, anche interpretando, stiracchiando e riscrivendo le norme. Nel rispetto delle leggi
fondamentali, ma senza aspettare che sia il Parlamento a risolvere
problemi che, almeno a guardare i fatti, non possono risolvere”.
PAOLA BOLAFFIO
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CULTURA
Libertà di Lettura
Ammettiamolo: a sfogliare il programma di Più libri più liberi 2008,
settima edizione della Fiera della piccola e media editoria promossa
dall’Associazione Italiana Editori, al Palazzo dei Congressi dal 5 all’8
dicembre, si prova un attimo di smarrimento. Oltre 400 espositori, 300
stand tra cui perdersi, più di 200 incontri, presentazioni, ospiti internazionali, seminari per operatori del settore, anteprime per lettori voraci
di raffinatezze prelibatezze editoriali un po’ di nicchia, orgoglio e particolarità di tanti editori piccoli e medi. E poi uno spazio per ragazzi con
eventi, mostre, bibliolibreria e persino un concorso, per filmati e fotografie realizzati in Fiera che raccontino lettori e lettura. E ancora, editoria e nuove tecnologie - i blog, i social network, e anche second
life, ora che la bolla speculativa della “seconda vita” è esplosa. Un labirinto che può intimorire, ma in cui sarà bello, invece, perdersi cercando un libro per trovarne un altro, sfogliare in libertà, lasciar andare i
passi e i pensieri per vie non note, perché l’incantesimo della lettura è
anche questo. Per i più metodici, o per chi non vuol correre il rischio di
mancare l’appuntamento con lo scrittore preferito, programma completo su www.piulibripiuliberi.it. Da annotare senz’altro in agenda gli incontri dedicati alla letteratura del continente latinoamericano, special guest
di quest’anno, con il progetto America Latina tierra de libros. Dal
realismo magico al mondo globale realizzato in collaborazione con
l’Istituto Italo-Latino Americano.
IR
Il Prescelto
E’ sicuramente una costante di ogni bambino che diventa grande, la fatidica domanda: “Come nascono i bambini?” Posta nel momento in cui sono troppo emancipati per
credere a una cicogna che consegna infanti porta per
porta o cavoli che partoriscono neonati. E come rispondere senza mettere in imbarazzo i poveri malcapitati, ossia i
genitori? La risposta a questa domanda ce l’ha fornita
Luca Laurenti (non l’attore) col libro Il prescelto, pubblicato da Edizioni Associate. Scorrevole, per nulla banale, come potremmo invece aspettarci, simpatico esempio per i genitori di come dare un
responso ai loro giovanissimi e curiosi figli:lo scrittore dà voce agli spermatozoi stessi, protagonisti dell’epico viaggio che li porterà alla fecondazione. In particolare, la storia è vissuta sotto gli occhi di tre gameti:
X1, detto il Coordinatore, saggio e forte dell’esperienza di un vecchio
spermatozoo; Y9999, fedele amico del Coordinatore, sarcastico, arrogante e presuntuoso; e infine X65875749, timido , balbuziente ed
impacciato novizio. Sotto il fiero comando del Coordinatore, questi ultimi due e altri milioni di spermatozoi verranno condotti, decimati nel
numero a causa delle impervie condizioni che troveranno durante il viaggio, fino alla destinazione finale, le Tube Di Falloppio, dove l’ovulo attende uno di loro, il Prescelto...
Divertente e gradevole libricino, Il prescelto è una comoda scorciatoia
per genitori imbarazzati dalla domanda in questione, buono per loro e
per chi ama divertirsi leggendo.
FRANCESCO RENZI
Roma 5-8 dicembre EUR Palazzo dei Congressi
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CULTURA
I volti nascosti
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Iranofilo prima di tutto. Non sa dire come e perché
abbia iniziato ad interessarsi di “cose iraniane”
Antonello Sacchetti, giornalista e viaggiatore.
Misteri persiani. I volti nascosti dell’Iran, il suo
secondo libro (Infinito edizioni) non è una guida e
forse neanche un vero e proprio saggio, ma piuttosto un attraversamento affettivo della Persia, un
reportage dal cuore pulsante del paese con cui
“dovremo fare i conti ancora per molto tempo [...],
sia per la soluzione dei conflitti in Medio Oriente sia
per il destino delle risorse energetiche mondiali. E
nel confrontarci con l’Iran dovremmo essere sempre consapevoli della sua storia e della sua cultura.” Per scavalcare gli
stereotipi, quasi fisiologici in chi osserva da lontano, Sacchetti si interessa alle voci umane, che per tutto il libro raccontano le molte facce
dell’Iran, terra di “bellezze assolute” grande cinque volte l’Italia, 70
milioni di abitanti un po’ arii e un po’ arabi, mongoli, turchi, con “una
storia di incastri e ritorni che non si finirebbe mai di raccontare”. Una
realtà “multiforme e affascinante” (“lo dobbiamo probabilmente anche
alla sua anima sciita, che ha impedito che il predominio dell’Islam facesse tabula rasa di tutte le altre espressioni religiose e culturali”), che per
le sue contraddizioni sorprende senza sosta. A questa realtà Sacchetti
racconta di essersi avvicinato per passione prima che per desiderio di
dialogo. Il dialogo è venuto poi, “anche con il silenzio, con la disposizione ad ascoltare” che l’autore ha incontrato nella Persia e nei persiani, ed
è la cifra più caratteristica del libro. Riconoscimento delle diversità e
ricerca della convivenza, ma anche di quanto Roma e Teheran hanno in
comune. “Per l’acutezza delle osservazioni - commenta Amir Madani nell’introduzione - l’autore sembra un diretto discendente dei grandi viaggiatori europei da Marco Polo ad Ambrogio Contarini e soprattutto del
romano Pietro della Valle, che raggiunse la corte dei re sufi nel XVI secoILARIA ROMANO
lo”.
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CULTURA
Tutta la musica
monteporziana...
Il curriculum del Maestro
Silvano Mangiapelo non c’entra in una
pagina di Catone. Collezione di diplomi di
conservatorio, di specializzazioni, perfezionamenti e Alti perfezionamenti, diploma di
“Wiener Meister Kurse für Dirigenten” a
Vienna. Altra collezione, quella delle
orchestre che ha diretto, dalla bulgara del
festival di Sofia, alla Filarmonica di Stato di
Vidin, dalla Symphonietta di Firenze, alla
Sinfonica di Pescara e così via, di città in
città, di nazione, tra premi (miglior direttore al master di Direzione d’Orchestra del
M° Renzetti di Vicenza), concerti e lezioni
(ha la cattedra ordinaria al Conservatorio di Frosinone). Ha partecipato
e, ovviamente, vinto il bando di concorso per il nuovo coordinatore della
Scuola Comunale di Musica Iseo Ilari di Monte Porzio. Qualche linea di
indirizzo? “Consolidare, farne uno strumento di diffusione di cultura, far
amare la musica ai ragazzi e divertirli, creare una rete di attori e fruitori proprio qui, in questa città dove la musica è tanto amata”. A questo
scopo, c’è anche un convegno, organizzato per il 12 e il 13 dicembre
dall’Officina delle Arti, realtà musicale monteporziana che lavora con i
più piccoli musicisti (dai 2, 3 anni, al nido, in poi), insieme con il Comune
e la scuola di musica, coinvolgendo la MPC Superband, l’istituto comprensivo Don Milani, con la grande Giovanna Marini e i suoi allievi monteporziani, e tutte le altre associazioni che propongono musica nella
città. Ma partiamo dall’inizio, dalla ventata di nuovo. “La scuola, i docenti, anche qualche ragazzo, hanno passato momenti difficili. Ora c’è
un’aria nuova, nuove iscrizioni, voglia di andare al di là dei confini cittadini. Seminando cultura, dal terreno fertile dei nostri allievi nascerà forse
anche qualche elemento che vorrà proseguire gli studi. Ma adesso non
è l’obiettivo primario. Vorrei tendere la mano a tutte le altre realtà musicali che ci sono a Monte Porzio, creare un polo di cultura insieme alla
Banda, alla Corale, alla Scuola media e elementare, in un’ottica di apertura a 360°”. E sul piano della didattica? “Metodologie nuove, propedeutica al ritmo e alla strumentazione... i bambini si devono divertire a fare
musica. Solo se amano, riescono ad apprendere. Vorrei sviluppare la
musica d’insieme, riuscire a portare a Monte Porzio gli archi: è incredibile che non ci sia nessun iscritto al corso di violino”. E violoncello, una
passione... “Sì, e il violoncello. Chiamerò qualche amico musicista, a
costo zero, per qualche concerto divulgativo. Apriremo a nuovi strumenti, il mandolino, per esempio”. Classico o Moderno? “Pari dignità ai due
dipartimenti”. Altre novità? “Metodi di avvicinamento alla musica per i
più piccoli, esamini di verifica, concertini degli allievi...”. E il corpo docenti? “Sto sondando le capacità, mi pare siano tutti bravi. C’è tanta voglia
di fare. Un buon team, davvero”. Al neo direttore, auguri e buon lavoro.
Dialoghi sulla Musica è il tema del convegno, una due giorni il 12 e il
13 dicembre a Monte Porzio nell’aula magna dell’Istituto compr. don
Milani, organizzato dall’Officina delle Arti con l’Istituzione Area delle Muse,
l’assessorato alla Cultura, la Scuola di Musica, l’Istituto comprensivo,
coinvolgendo tutte le realtà musicali monteporziane. Nel corso dei lavori
si parlerà di educazione musicale, pratica strumentale, educazione vocale e pratica corale, ricerche e metodologie, aspetti psico-pedagogici e
socio culturali, esperienze di Monte Porzio, sviluppo delle attività musicali nel territorio. Relazioni, dibattiti, per discutere della musica come “una
delle intelligenze costitutive dell’umano, sapere essenziale, creatura di un
pensiero uditivo non surrogabile da altri sistemi simbolici”. Interverranno
il 1° giorno: Giuseppe Sellari, Renato Santia, Antonio Cupellini, Laura
Toccini, Giulietta Ottaviani, Giuseppe Gobbi. Il 2° giorno, la parola ai
musicisti: Sellari, Silvano Mangiapelo, Giovanna Marini, Giorgio
Guidarelli, Andrea Mollica, Luigina Parisi. Concerto in chiusura, alle 19.
Previste anche iniziative benefiche, una promossa dalla scuola (a favore
dei bambini di Abo), l’altra, Stella del mattino, raccolta fondi in difesa
diritti dell’infanzia.
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CULTURA
la storia delle donne
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di paola bolaffio
Teresa dagli occhi chiari presenta il suo progetto, messo a punto insieme
all’assessore alla Cultura di Monte Porzio Catone Renato Santia. Parla
poco, Pellegrini Raho. Fa vedere un video, girato l’8 marzo in un locale di
San Lorenzo a Roma, dove si voleva fare il punto della situazione femminismo. Il video parla più chiaro di lei: sul femminismo grava una pesante panna montata a meringa di luoghi comuni, frasi fatte, leggerezza stolta. C’è davvero bisogno di fare ordine, di raccontare, di far entrare la storia al femminile nelle menti piene di veline, di donne manager, di tacchi
a spillo e intelligenza camuffata, di iononmisentoinferioreall’uomo, grazie
tante, lo sai perché? Lo sai, lo sapete, donne nuove e uomini in crisi, che
c’è un femminismo dell’uguaglianza e uno della differenza? Sapete qualcosa di quelle due belle ragazze, amiche di Isabella Rossellini e del collettivo della Magliana che organizzava viaggi a Londra per abortire, che
hanno aperto la Libreria delle Donne per poter comiciare a rileggere la
storia del mondo in altro modo? Una c’è, qui in sala, nella biblioteca di
Monte Porzio dove, per 11 appuntamenti da ottobre ad aprile, si racconta il femminismo come storia per non sole donne. Si chiama Maria Luisa
Moretti e racconta la sua vita, la sua raccolta di lettura e di emozione,
di percorso critico attraverso la letteratura di tanto mondo, attraverso
tutti i saperi, ripartendo da zero, anzi, ripartendo da sè. E poi, insieme
alle canzoni di Paola D’Agnese, le lotte contro le violenze e le ingiustizie, riuscendo in quell’intento dichiarato di far arrivare fino a dentro la
conoscenza, empaticamente, permettendo al pubblico di non aver bisogno della Storia per capire il Femminismo, perché è una storia che non si
può raccontare cronologicamente. E’ una storia tirata fuori dalle polveri,
lì dove l’avevano sepolta, ma dove è sempre stata. Quella fatta dalle letterate, dalle regine, dalle scienziate, dalle artiste e le poetesse, le eroine
e le vittime, allontanate dalle pagine ufficiali per far spazio a date e luoghi di battaglie con la maiuscola. Maria Luisa Moretti va, Giancarla
Codrignani, giornalista, parlamentare, arriva. E’ l’11 novembre e si parla
di Costituzione, di donne partigiane che però si chiamavano staffette. Si
parla di Atti e di Diritti, conquistati lentamente. L’antropologia ci insegna
quel che ci hanno fatto dimenticare: le femmine dei primati, non capendo il nesso tra atto sessuale e procreazione, allevavano i cuccioli da sole,
con grande invidia dei maschi, che non potevano generare.
Dall’antropologia anche la suddivisione per funzioni: artigianato, agricoltura, anche scrittura, per la donna. Caccia e pesca, per l’uomo. La custodia del sapere è femminile, dunque. Non si sarebbe detto, se non ci fosse
stato il Femminismo. Prossimo appuntamento il 25 novembre, ore
17.30, con Chiara Zamboni, per “Fedeltà ad un desiderio: essere donna
- essere filosofa”.
JAZZ
Per il secondo appuntamento della
rassegna Donne in jazz, promossa dall’Assessorato alla Cultura di
Frascati e organizzata dalla
Fondazione Adkins Chiti Donne in
Musica, le Scuderie Aldobrandini
hanno ospitato un evento d’eccezione, lo scorso 16 novembre.
Hikary: Gilda Razani & Friends in
concerto, sessione musicale con
artiste provenienti dalla Germania,
Svizzera, Giappone e Iran.Il 23, alle 18, sempre alle Scuderie, è il programma il concerto di Monika Herzig, pianista, compositrice e professore di jazz presso la Indiana University negli Stati Uniti, che, insieme al
suo gruppo, ha suonato con Sting, Yes, Santana. Il 30 novembre, ore
18, è il Corelli Jazz Ensemble di Messina ad esibirsi, diretti dalla jazz
woman Cinzia Gizzi. Il 7 dicembre alle Scuderie e poi il 9 dicembre, alle
11 all’Istituto Buonarroti, e l’11 dicembre al Liceo Manara di Roma, concerto di Milena Angelè Quintetto. Il 14 (Scuderie) e il 15 (Liceo
Cervantes, Roma), è la volta di Paola Samonte Trio.
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CULTURA
teatro in condominio
Stipati nel sottoscala, le ferite ancora
aperte per la riunione precedente, ma
chiamati nuovamente a dar valere i
propri diritti, questa volta non la faranno passare liscia al giovane musicista
omosessuale proprietario del quarto
piano. Sfodereranno i canini sul minutaggio della luce delle scale, la puzza
del ristorante cinese, l’installazione di
quel maledetto ascensore che pure servirebbe, ma la darebbe vinta all’anziano professore in pensione... Se non
avete mai partecipato ad una di queste frizzanti serate tra inquilini
arbitrate da un amministratore, è ora che entriate nella mischia. Se
un brivido vi corre ancora su per la schiena ripensando agli occhi
iniettati di sangue del dirimpettaio tanto gentile che avete visto tramutarsi in belva umana nell’ultimo incontro, è l’occasione giusta per
sedare i rancori e riderci su, guardando da fuori la rappresentazione di un grottesco quotidiano capace di aprire squarci di cattiveria
insospettabili che in un attimo possono trasformarsi in momenti di
grande gioia comune. Il testo di Gerard Garier, tra i più apprezzati
drammaturghi contemporanei, tradotto caso da Antonella Questa,
la regia di Riccardo Serventi Longhi, la messa in scena della
Compagnia dei Colori: l’Assemblea condominiale è in scena al
Palatenda di Colonna il 6 dicembre e il 5 gennaio, dopo una
serie di repliche al teatro Sette di Roma dove ha riscosso notevole
successo di pubblico e di critica. Gli interpreti/condomini: Mariella
Lo Cicero, Riccardo Serventi Longhi, Ernesto Colosimo, Emanuela
Visconti, Mauro Vento, Maria Luisa Izzo.
(info: 338.7429970 - [email protected])
FLASH
Con Giulietto Chiesa, l’organizzazione di Alternativ@Mente ed
Enrico Del Vescovo quale moderatore, il 21 novembre alle 18.30, al
teatro comunale di Grottaferrata, conferenza dibattito su Informazione
e Democrazia. Giulietto Chiesa coglie l’occasione per presentare ai
Castelli il progetto Pandora (vedi Catone di ottobre).
Alba Radians, nuova stagione teatrale. Con "Dodicesima notte"
di William Shakespeare, Albano alza il sipario sulla stagione teatrale
2008-2009. I grandi dello spettacolo e della letteratura internazionale,
dal 25 ottobre all'8 maggio sul palco. La rassegna patrocinata dall'amministrazione comunale e dalla società Albalonga prosegue dopo il successo della scorsa edizione con tredici appuntamenti teatrali e quattro
spettacoli dedicati alle scuole. (da Castellinews)
Con
una nuova carrellata di ben dieci spettacoli prende il via la
seconda edizione delle "rassegne teatrali al Joyce". Fino al marzo
prossimo, solo teatro, sul palcoscenico dell'auditorium del liceo "James
Joyce" di Ariccia. La manifestazione è patrocinata dalla Provincia di
Roma e dall'International Theatre. Fra i suoi promotori, troviamo nei
panni di organizzatore generale Marie-Paule Starquit, assessore del
comune di Ariccia ed, in qualità di direttore artistico, Tomaso Thellung
de Courtelary. (da Castellinews)
Il Comune di Albano ripropone “professione reporter”. Il 17
novembre parte il corso di giornalismo radio-televisivo promosso dal
Comune, ideato e coordinato dalla giornalista di Rds Enrica Cammarano.
15 lezioni di 2 ore ciascuna tenute da professionisti del settore, voci e
volti noti della radio e della tv come Adriana Pannitteri del Tg 1, Gianluca
Teodori e Guido De Santis di Radio Dimensione Suono e Massimo
Marciano giornalista dell'Ansa, il corso si terrà ogni lunedì dalle 17 alle
19 presso la sede Albafor di Piazza San Paolo ad Albano. Novità di quest’anno, la sezione di Gianluca Gizzi (giornalista di Rds) interamente
dedicata alla dizione.
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SPORT
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Campione d’insegnamento
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Maurizio Luciani è di quelli che il calcio lo ha giocato davvero, e davvero lo ama. E’ allenatore per passione. E’ tra quelli che hanno fondato la
Asd Real Monte Porzio, neonata società calcistica che si dedica ai giovanissimi. Il nostro Lorenzo Mirotti lo ha intervistato per il Catone.
Perché una nuova Asd? “Abbiamo dediso di fondarla insieme a gente
nuova, anche imprenditori, gente seria che vuole dare beneficio ai
ragazzi della nostra città, con costanza, con impegno, mettendo le persone giuste al posto giusto, stabilendo delle regole, facendole rispettare... con persone che lavorano tutto l’anno. E che non prendono soldi”.
Farete sul serio. Sperate in buoni risultati? “Nel giro di 3, 4 anni
avremo un settore giovanile d’élite. Abbiamo istruttori bravi, Gentile,
Pralini, Ceccarelli, Verdone... gente esperta che ha un nome e che può
dare tanto ai ragazzi. Bisogna toglierli dalla strada...” E fare anche
qualche campioncino? “Qualcuno con talento c’è, anche se molto
spesso sono distratti, hanno genitori che li coccolano troppo, restano
bambini in eterno, come un po’ ovunque”. E che si deve fare, allora?
“Spronarli un po’, senza temere le lamentele dei genitori, per esempio.
Formare il carattere, farli crescere. Perché il calcio rispecchia un po’ la
società: se non studi, non lavori, non ti rimbocchi le maniche, non ottieni niente”. Tu hai giocato seriamente.... Sampdoria, Lupa Frascati,
Nola... Parlaci della tua avventura ligure. “E’ stata molto positiva,
mi ha messo a confronto con realtà diverse, modi di vivere diversi da
qui, meno “familiari”. Avevo 13 anni e sono rimasto a Genova 3 anni.
Ho visto il calcio vero, e anche nel mio piccolo, dai compagni dell’oratorio mi sono trovato a giocare insieme a gente come Lippi, Bedin,
Zecchin... Sì, Bersellini - a detta sua ero destinato ad arrivare in alto mi portava tante volte in amichevoli in prima squadra”. Poi sei tornato. Perché? “Per coincidenze di mercato, e per scelte mie personali. O
giocavo in serie C per 10 anni oppure mi trovavo un lavoro. Ho deciso
per il lavoro. Però ho continuato a giocare nei dilettanti, Frascati,
Colleferro...”. Perché hai deciso di allenare i giovanissimi? Non è
meglio la prima squadra? “Ne ho avute tante, di prime squadre. Io
però voglio lavorare con i giovanissimi perché mi sento un “insegnante”
di calcio. Con la dovuta umiltà, sento che posso insegnare qualcosa ai
ragazzi, mentre con i più grandi non insegni, alleni”. Spiegati meglio.
“Ti faccio un esempio. Succederebbe com’è accaduto con la prima
nostra di campionato, dovevo andare contro la mia indole che è quella
di far giocare tutti, ma così penalizzavo quelli che potevano davvero fare
la partita. Certe volte devi essere un po’ allenatore e un po’ insegnante.
Avere un ruolo da bilancia”. I risultati delle partite, per ora, che ti
fanno pensare? “La squadra ha reagito bene, anche se il portiere non
c’era. Stiamo lavorando su un ragazzo che ha tanta volontà, ci sono giocatori bravi, ma è ancora presto per dire dove arriveranno”. Hai un
messaggio per i lettori del Catone? “Sarò ripetitivo, ma supplico la
classe politica di darci il campo e altre strutture per far crescere sani i
ragazzi. Ma sono certo che lo faranno, sono fiducioso. Purtroppo tanti se
ne vanno per questo motivo, ed è un peccato. Quanto al giornale, è bellissimo, porta tante notizie, grazie a voi”.
LORENZO MIROTTI
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Pro Loco a Ciminelli, precisazioni
Gli attacchi di Donatella Ciminelli, musicista, consigliere comunale e
“colonna” dello spettacolo monteporziano, non sono andati giù alla
Pro Loco. Giulio Casale, il vicepresidente, ad esempio, non ha gradito le velate insinuazioni a proposito dell’assemblea del 16 giugno
pubblicate su un mensile free press locale. Desidera, a questo proposito, fare alcune precisazioni: “Precisare, appunto, a partire dalla
sera dell’assemblea, convocata per tutti i soci, ma con la presenza
di pochi realmente iscritti. C’erano invece molte persone, quasi una
ventina se non ricordo male, che non erano mai venute, che avrebbero voluto iscriversi, e questo ci fa molto piacere. Il fatto è che
secondo Ciminelli avrebbero potuto votare quella sera stessa, mentre invece lo statuto dell’associazione, regolarmente iscritta all’Anpi
e quindi tenuta al rispetto delle regole comuni, prevede all’articolo
4 che ogni componente socio per votare debba essere iscritto da
almeno 160 giorni. Vorrei chiarire che non abbiamo detto di no a
nessuno, che ci fa piacere l’ingresso di nuovi soci, ma che non possiamo non attenerci al regolamento. Inoltre, quegli aspiranti soci
non avrebbero in quel momento neppure potuto iscriversi, perché
tutti il consiglio era dimissionario.
Quindi il voto era proprio impossibile. Non avrebbero potuto neppure come soci cittadini, come io stesso avevo proposto per risolvere
la questione. Ciminelli, a quel punto, si è innervosita ed ha detto
che se non si risolvevano tutte le questioni quella sera stessa, non
c’era più tempo per organizzare Sant’Antonino. Poi, lei che fino a
poco prima aveva detto ad una iscritta che non poteva dimettersi
perché non c’era un consiglio in carica, ha tirato fuori dalla borsa le
sue dimissioni già pronte.
In seguito abbiamo proceduto alle nuove elezioni, il nuovo rìpresidente è Rolando Adami, io sono vice presidente, Domenico Giubilei
magazziniere. Alla prossima assemblea faremo entrare i nuovi soci.
Ci tengo a precisare che poi, in meno di due mesi abbiamo organizzato i festeggiamenti patronali, andati benissimo, secondo me, e
abbiamo fatto più di 2 mila euro di contributo cittadino, una cinquantina di sponsor ha creduto in noi, la gente mi pare sia rimasta
contenta. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno
dato fiducia sin dall’inizio con soddisfazioni e contributi e collaborazioni. La Pro Loco ha bisogno di soci collaboratori. Chi vuole iscriversi è benvenuto.
All’assessore Laura Toccini (mail inviata per conoscenza dal mittente a Il Catone). Cara Laura Toccini, ho avuto la comunicazione dell’apertura del Centro Giovani fra i Giovani e mi volevo congratulare con te per l’inziativa, il contenuto e le tue pregnanti dichiarazioni al riguardo.
Luigi Perotti
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Commercio e parcheggio
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L’associazione Commercianti di Monte Porzio Catone si è riunita lo
scorso 10 novembre in assemblea per discutere delle difficoltà della
categoria in un momento in cui è aumentata la concorrenza della
Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata, che si è
concentrata nelle cittadine limitrofe e nella periferia romana a ridosso del nostro territorio, deviando sempre più il flusso della clientela naturale, in cui il costo dei locali commerciali è lievitato, i consumi delle famiglie si sono ridotti e sempre di più si ridurranno, in cui
si fa sempre più fatica ad accedere al credito bancario per avere
risorse da investire e sostenere e migliorare le attività. A questo
scenario si aggiungono, le difficoltà dei commercianti del centro storico cittadino, sempre più abitato da persone anziane poco propense agli acquisti e non certo facilitato dalla mancanza di infrastrutture e servizi in grado di supportare l’accesso alla rete commerciale
locale e adiacente (parcheggi, razionalizzazione e controllo della
viabilità...).
L’associazione commercianti desidera dall’amministrazione una
risposta più forte ai problemi della categoria che è un asse economico importate per Monte Porzio, forse l’unico rimasto, e può diventare una prospettiva concreta per i nostri giovani.
Riteniamo necessario un intervento, dunque, in tema di viabilità e
aumento dei parcheggi, soprattutto per il centro storico. Quanto a
via Roma, non ci pare una buona soluzione al tema della sicurezza
di chi cammina, la pedonalizzazione della parte destra, dato che le
attività sono quasi tutte dal lato opposto. Stimiamo che questo
intervento ci abbia portato 100 clienti in meno al giorno. La crisi
incide anche per il settore alimentare, dove la grande distribuzione
è forte. L’alimentari locale è quello a cui dovresti scendere al volo
per comprare ciò che ti manca. Ma se la carenza di parcheggio
rende difficile anche quello...
Quanto alle soluzioni, ci convince poco il progetto del parcheggio
sotto al parco Gramsci. Ci pare utile solo in caso di grandi eventi,
quali ad esempio le Orchidee, perché quotidianamente è impensabile che la gente parcheggi sotto per andare a far la spesa in centro. Pensiamo piuttosto all’ex cantina sociale, concepita però in
modo diverso da quello progettato attualmente: a parcheggio multipiano pubblico, con ascensore che porta alla piazza. Questa sarebbe una soluzione strategica per i problemi di tutti.
L’associazione commercianti si riunirà a breve ed inviterà il sindaco
a dare risposte alle esigenze della categoria.
IL PRESIDENTE DELL’ASSCOM
(lettera ricevuta da Maria Fiorelli e girata a Il Catone)
Carissima signora ho ricevuto al sua lettera e il giornalino Il Catone
che gentilmente ha voluto allegare e del quale ho già avuto vari
numeri tra le mani e la ringrazio.
Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità
per la Città del Vaticano
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Randagismo: facciamo il punto?
Ho avuto davvero un moto d'orgoglio nel sentirmi cittadina italiana quando nel 2004 sulla Gazzetta ufficiale venivano pubblicate le disposizioni
concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché l' impiego
degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate.
Gli Art. 544 bis e 544 ter della succitata Legge cosi' sentenziavano:
“Chiunque per crudelta' o senza necessita', cagiona la morte di un animale e' punito con la reclusione da 3 a 18 mesi; chiunque per crudelta'
o senza necessita' cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti incompatibili con le sue caratteristiche
etologiche e' punito con la reclusione da 3 mesi ad un anno o con la multa
da 3000 a 15.000 euro”. Mi era sembrato davvero che si fosse raggiunto lo zenith sul tema della difesa dei diritti degli animali e sul randagismo. Il lungo percorso legislativo intrapreso dai Legislatori e che dal
discutibilissimo Art. 85 del DPR n. 320 del 1954 della Polizia Veterinaria
- attraverso la promulgazione di una Legge Quadro, un accordo tra
Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunita' Montane,( quello del 18
marzo 1999) e la Circolare del 2001 del Ministero della Sanita' si era
espresso a chiare lettere sulla strada da percorrere per tutelare gli animali da affezione, (cosi' come vengono indicati nella stesse Legge) ma ho
avuto modo di constatare di persona che si tratta in realta' di un cammino ancora tuttto in salita perche', come spesso accade in Italia, le riforme e le Leggi rimangono per lo piu' sulla carta. Secondo il “Progresso
veterinario” - organo ufficiale della Federazione nazionale Ordine dei
Veterinari - il 35% della popolazione italiana possiede un cane o un gatto;
ma, sempre secondo la stessa fonte, si calcola che il 25% degli animali
accolti in casa viene poi abbandonato e di questi circa l'85% muore entro
20 gg dall'abbandono. Solo nel Lazio i randagi sono circa 104.000, una
stima di sicuro tratta per difetto che non tiene di certo conto dei tanti animali che non vengono accolti nei cosidetti “Canili ufficiali” cioe' quelli
gestiti da privati in convenzione coi Comuni del cui business annuale si
aggira a svariati milioni. Il “costume” del tutto italiano dell' abbandono
degli animali non e' solo sintomo di profonda incivilta' ma e' spesso causa
di ingenti danni per gli uomini stessi. Sono stati circa 4000 nel 2001 gli
incidenti causati da animali randagi, con 400 feriti e 20 decessi. Tutti questi numeri vengono indicati, non perche' ci sia particolarmente gradita la
statistica, ma per porre l'accento su un problema, che non e' solo una
questione morale o di buoni sentimenti ma e' anche un fenomeno sociale ed economico la cui soluzione è spessoaffidata alla buona volontà dei
privati cittadini che nonostante si sobbarchino l'onere economico e l'
impiego di tempo ed energie- sottraendolo magari alla propria famiglia
e al proprio lavoro – hanno sempre piu' l'impressione di dover svuotare
l'oceano con un cucchiaio.
GIOVANNA RICCARDELLI
Due calzini e “il paese di tocco”
Ricordate “Due calzini”, il dolcissimo lupacchiotto che- nel famoso film
di Kevin Costner Balla coi lupi – veniva ucciso a colpi di fucile per mano
dei soldati dell'esercito? Alzino la mano quanti di voi non si sono commossi e indignati per poi prontamente rincuorarsi pensando che tutto
sommato si trattava solo della scena di un film. E’ solo la scena di un
film, ma quella di Black invece e' una storia vera! Black e' un meticcio
di pastore belga nero e “due calzini bianchi” nelle zampotte posteriori.
Un paio di mesi fa una volontaria lo ha notato in un prato che si trascinava ventre a terra. Era magrissimo e ferito alle zampe posteriori. Cosa
ha in comune il randagio Black con il lupacchiotto del famoso film, direte? La barbarie senza limiti di alcuni esseri umani che lo hanno preso a
calci fino a ridurgli il femore in poltiglia e poi sparato con un fucile a pallettoni. Ora Black e' al sicuro ma il dolore lancinante che prova nel muovere la zampa gli rinnova il ricordo delle cattiverie subite. Il suo problema potrebbe essere risolto in gran parte con una operazione chirurgica
ed e' per questo che vorrei rivolgere un appello a tutti i cittadini castellani che come me amano profondamente gli animali e che pensano che
a volte gli angeli “hanno la coda”. Ogni piccolo aiuto puo' essere determinante. Chiunque volesse contattarmi anche solo per avere delle
informazioni
Giovanna Riccardelli 06/94015339 -email [email protected]
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ilCantaporcellino
edizione coi controcazzi
Onda Anomala a Monteporzio
In piazza gli studenti di chimica di Tor Vergata hanno spiegato
che secondo quello che mangi caghi in cromatismi diversi
A seguire degustazione di vini
sbilanciamoci
quelli che c’avevano
sperato
Onda Anomala a Monteporzio
le maestre della scuola Giosuè Carducci hanno
sfilato oggi in perizoma per sottolineare che non
avevano i soldi neanche per togliersi la cellulite.
sbilanciamoci
finalmente è finita
Speciale
Inceneritore
Speciale
Inceneritori
mejo de na canna
visto ke già eravamo belli
allegri
PENDOLARI
c’è chi sceglie
la mountain bike
Speciale
Inceneritori
perché uno era poco
sbilanciamoci
parlano quelli
che so’ cascati
Speciale
Inceneritore
fa bene alla pelle
Gelmini
scopri con che fa rima
PENDOLARI
potevi pijà la macchina
sbilanciamoci
12,6,44,87,88
giocateveli al lotto
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- da ROMA a ROCCA PRIORA
5.00 (l/v) - 6.00 (l/s) - 6.25 (l/s) 6.45 (l/s) - 7.00 (l/s) - 07.30 (l/s)8.00 (l/s) - 8.30 (l/s)- 9.00 (l/s) 9.45 (l/s) -10.20 (l/s) -11.00 (l/v
da tv) - 11.20 (l/s)- 11.50 (l/s)12.10 (l/s)- 12.50 (l/s) - 13.10 (l/s
gf NO MPC) -13.20 (l/s) -13.45
(l/s) - 14.10 (l/s) - 14.20 (l/v)14.30 (l/s)- 14.30 (l/s bu NO
MPC)- 14.50 l/v da tv)- 15.20 (l/s)
- 15.50 (l/s) -16.20 (l/s) -16.50
(l/s)- 17.00 (l/s gf NO MPC) 17.20 (l/s)- 17.45 (l/v da tv)18.15 (l/s)- 18.50 (l/s)- 19.15
(l/s)- 19.40 (l/s)- 20.20 (l/s)21.00 (l/s)- 21.45 (l/s)- 22.50
(l/s)
DOMENICA E FEST. :
07.00- 08.30- 10.00- 11.30- 13.0014.30- 16.00- 17.30- 18.1519.0019.45- 20.30- 22.00- 22.30
Tutti gli orari in vigore fino al 21/12/2008
gli orari sono scaricabili su www.cotralspa.it
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SERVIZI
bus
- da ROCCA PRIORA a ROMA
5.00 (l/s) - 5.30 (l/s) - 5.50 (l/s) 6.10 (l/s)- 6.30 (l/s)- 6.30 (bu)6.45 (l/s)-6.50 (gf) -6.55 (l/s)7.05 (l/s) - 7.20 (l/s-gf)- 7.25 (l/vtv)- 7.30 (l/s) - 7.50 (l/s)- 8.00
(l/s) - 8.35 (l/s) - 9.00 (l/s) - 9.30
(l/s)-10.30 (l/s)- 11.30 (l/s)12.20 (l/s) -12.45 (l/s)- 13.05
(l/v)- 13.30 (l/s)-13.30 (l/s- bu) 14.00 (l/s) -14.30 (l/s bu)- 14.45
(l/s)- 15.10 (l/s) -15.25 (l/s) 16.00 (l/v) - 16.10 (l/s bu) -16.25
(l/v gf -bu) - 17.00 (l/s) -17.50
(l/s) - 18.45 (l/v tv) 19.30 (l/s
bu)- )- 20.00 (l/s)- 21.30 (l/s)
DOMENICA EFESTIVI:
06.00- 07.00- 08.00- 08.45- 09.3010.30- 12.00- 13.30- 15.00- 16.3018.00- 19.00- 20.00 - 21.00- 21.30
l/s = Si effettua dal lunedì al sabato - l/v = Si effettua dal lunedì al venerdì
frs = Frascati gf = Grottaferrata NO MPC- tv = Tor Vergata - bu = Buero, no MPC
tempo di percorrenza: 40 minuti circa l’intera corsa - per MPC circa 20’
- da COLONNA a FRASCATI 7.20 (L/S) - 7.30 (L/S) - 9.00* - 11.00 (L/S) - 13.30 (L/S) - 14.05 (S) 14.30 (L/S) - 14.40 (L/V) - 15.40 (L/V) - 17.00 (L/S) - 17.30* - 19.00
(L/S) - 20.30 (L/S).
* solo domenica e festivi
- da FRASCATI a COLONNA 6.30 (L/S) - 6.40 (L/S) - 8.30 * - 10.30 (L/S) - 13.00 (L/S) - 13.40 (L/S)
- 13.50 (L/V) - 13.55 (L/V) - 14.10 (S) - 14.15 (S) - 14.55 (L/V) - 16.30
(L/S) - 17.00 * - 18.20 (L/S) - 20.00 (L/S).
* solo domenica e festivi
- METRO - da ROMA LAZIALI a PANTANO
dal lunedì al venerdì, dalle 05.29 ogni 4 minuti fino alle 22.27
sabato dalle 05.27 ogni 8 minuti fino alle 22.20
domenica e festivi dalle 05.20 ogni 8 minuti fino alle 22.20
- METRO - da PANTANO a ROMA LAZIALI
dal lunedì al venerdì, dalle 05.20 ogni 6 minuti fino alle 22.25
sabato dalle 05.20 ogni 8 minuti fino alle 22.20
domenica e festivi dalle 05.20 ogni 8 minuti fino alle 22.20
Il Catone non è responsabile di variazioni degli orari o delle corse mancate.
www.ilrefuso.com
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SERVIZI
bus
linea monteporziana
P. Borghese - Colle Mattia
Colle Mattia - P. Borghese
P.Borghese - Valle Verde
Valle Verde - piazza Borghese
P.Borghese - Cimitero
Cimitero - P. Borghese
Fontana Candida - P. Borghese
P. Borghese - Fontana Candida
P.Borghese - P.Borghese
6.45-7.20-8.40-11.55-13.35-14.40
15.35-16.35-17.30-18.30-19.30
7.00-7.35-8.55-12.10-13.50-14.55
15.55-16.55-17.55-18.55-19.50
9.25-12.25-19.10
9.35-12.35-19.20
10.15-10.45-15.10-16.10-17.10
10.30-11.00-15.20-16.20-17.15
11.30
11.15-18.00
9.45-15.05
(Costagrande, 2 Giugno, 2 Settembre, Romoli, p.Trieste)
P.Borghese - P.Borghese
12.45-15.25
(p.Trieste, posta, Costagrande, 2 settembre, Romoli, Trieste)
P.Borghese - P.Borghese
17.15
(costagrande, 2 giugno, 2 settembre, Romoli, v.Roma, Cimitero)
P.Borghese - P.Borghese
19.00-19.15
(costagrande, 2 settembre, Romoli)
P.Borghese - Pratone
14.15 - 14.25
(p.Borghese, via Roma, p.Trieste, Posta, Pratone)
Pratone - P.Borghese
14.25 - 14.35
(Pratone, Posta, p.Trieste, via Roma, p.Borghese)
Linea speciale da p.Borghese
Grottaferrata: 7.45, 14.00
al
liceo
Touschek
di
Linea speciale da p.Borghese a p.Borghese (via Frascati Sacram - via Frasc.-Colonna - Pilozzo): 11.15
(7.45 e 14: corse prolungate fino a Grottaferrata)
Bus da Cocciano a Tor Vergata
6.45 - 8.30 - 11.30 - 14.00 - 15.00 - 16.25
da via La Malfa a Policlinico di Tor Vergata - Passa a p. Marconi
10’ dopo la partenza e da stazione Fs di T. Vergata dopo 20’
Ritorno: 7.15 - 9.00 - 12.00 - 14.30 - 15.30 - 16.55
(passa da Stazione Tor Vergata dopo 15’, da p. Marconi dopo 20’)
Da Cocciano via La Malfa a Stazione Tor Vergata:
6.05 - 6.45 - 8.30 - 11.30 - 14.00 - 15.00 - 16.25
Ritorno: 6.20 - 7.30 - 9.15 - 12.15 - 14.45 - 15.45 - 17.10
Il Polo Museale della Città (Museo della Città, Museo del Vino, Area
archeologica Barco Borghese) è aperto ogni venerdì, sabato e domenica (9-13/15-19). Il Barco è accessibile solo con la guida. Per prenotazioni
Tel. 06.94.28.333 ([email protected]).
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SERVIZI
treni
COLLE MATTIA - ROMA TERMINI
FRASCATI - ROMA TERMINI
05,28 - 06,13* - 06,41 - 07,10° 07,18 - 07,49 - 08,04 solo fest. 08,53 - 10,54*- 12,10 - 14,08* 15,10 - 16,17* - 16,55* - 17,36°
- 18,10 - 19,11 - 19,37° - 20,0920,36° - 21,10* - 21.50° 22,06* - 23,11
05,10 - 06,26 - 07,30 - 08,29*
- 09,29 - 10,34*° - 12,29* 13,49 - 14,29* - 15,29 16,29* - 17,29 - 18,29* 19,29 - 20,29* - 21,29 22,29°
ROMA TERMINI - COLLE MATTIA
05.25 - 08,20* - 09,20 - 10,20*
- 12,20 - 12,47 solo fest - 13,20
- 14,20 - 15,00°- 15,20* - 16,20
- 17,00° - 17,20 - 18,00° - 18,20
- 19,00° - 19,20 - 20,25* - 21,20*
- 22,20*
ROMA TERMINI - FRASCATI
03,38°° - 05,46 - 06,32 07,33* - 08,42 - 09,52* 11,52* - 12,52 - 13,52* 14,52 -15,52*- 16,52 - 17,52*
-18,52- 19,52* - 20,52 - 21,52
* anche festivo
° no il sabato
Turni benz
inai
*anche festivo/ °cambio Ciampino
°°part. Rm Tib e cambio Ciampino
dalle ore 07.00 alle ore 12.30
dalle ore 15.30 alle ore 19.00
Domenica 23 Novembre
Berardinelli, piazza Trieste
Domenica 30 Novembre
Calcioli, Maremmana Inferiore
Domenica 7 Dicembre
Verardi, via Fontana Candida
Lunedi 8 Dicembre
Berardinelli, piazza Trieste
Domenica 14 Dicembre
Calcioli, Maremmana Inferiore
Domenica 21 Dicembre
Verardi, via Fontana Candida
Giovedì 25 Dicembre
Berardinelli, piazza Trieste
UFFICI
COMUNALI
dal lun. al ven.
8.30 - 12.30
mar. - gio. anche
15.30 - 17.30
Biblioteca
Comunale
lun-mer-gio-ven
9.00 13.30
lun-mar-gio
15.00 19.15
farmacie
Subrizi
Piazza Borghese, 3
Monte Porzio Catone
06-9449010
dal 06.12.2008
al 12.12.2008
Costanzo
Via Frascati, 19
Monte Porzio Catone
06-9449657
06-9447238
dal 29.11.2008
al 05.12.2008
Califano
P.za V. Emanuele 6
Colonna
06-9438023
dal 20.12.2008
al 26.12.2008
Comunale Tuscolana Km 27,900 06-9406451
dal 15.11.2008
al 21.11.2008
Giannini
Casilina km 23,400
Laghetto
dal 13.12.2008
al 19.12.2008
Polinari
Via degli Olmi, 77
Rocca Priora
06-9470006
dal 22.11.2008
al 28.11.2008
Polinari
Via degli Olmi, 77
Rocca Priora
06-9470006
dal 27.12.2008
al 02.01.2009
Rocca Priora
teos
06-9476192
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SERVIZI
numeriUTILI
URP - ufficio relazioni con il pubblico
Centralino Comune Monte Porzio Catone
Ufficio Tecnico - Città di MPC
Polizia Municipale - Città di MPC
Museo della Città
Prenotazioni CUP
Asilo Nido
Scuola Materna
Scuola Elementare
Scuola Media
Istituto Comprensivo
Osservatorio Astronomico
Biblioteca
Ludoteca
Guardia Medica
Centro Anziani
Museo Diffuso del Vino
Protezione Civile
Ufficio Postale
Carabinieri
Parrocchia
Consultorio familiare
Croce Rossa Italiana MPC - Ambulanza
Enel - Segnalazione guasti
Italgas - Guasti e Dispersioni
Commissariato di PS di Frascati
Vigili del Fuoco - Distaccamento di Frascati
Agenzia delle Entrate di Frascati
Centro per l'Impiego
Policlinico “Tor Vergata”
Giudice di Pace - sede di Frascati
XI Comunità Montana
Cinema Multisala “Politeama” - Frascati
Cinema Multisala “Supercinema”
Trasporti Tribioli - Frascati
CO.TRA.L.
Taxi
Scuola di Musica Iseo Ilari
06-9428323
06-9428310/20
06-9428328
06-9428336/43
06-94341031
802323
06-9448852
06-9447184
06-9447487-06-9448918
06-9449282
06-9449282 - 06-9447479
06-9428641 - 06-9448315
06-9447528
328-9088010/ 06. 9449405
06-9334049/39/61
06-94340052
06-94341027
3472779690
06-9449086/96
06-9449002
06-9449049
06-9448380
06-9447388
800.900.800
800.900.999
06-9428671
06-9420000
06-9401931
06-9420036
06-20901-800.986.868
06-94015270
06-9470944
06-9401705-06-9420479
06-9420193
06-9420211
800-150008
06-633666
06.9428333/23
Consultorio Monte Porzio C. via IV Novembre, 6 - tel.06.9448380
Vaccinazioni
Ven. 9.00/12.00
Uff. San.
Ostetricia
Lun: 9.00/12.30
Mer: 9.00/12.30
Ginecologo
Pediatra
per appuntamento
Gio: 11.30/13.30
Psicologo
Lun:09.00/12.30
Ven:10.30/12.30
Lun: 9.30/12.30
Mer:13.30/15.00
Mer: 9.30/12.30
per appuntamento
Il CAAF, centro assistenza fiscale (modello isee, dichiarazione dei redditi, 730, pensioni, invalidità,...) è aperto a Monte Porzio il giovedì pomeriggio (dalle 15.00 alle 18.00) presso l’URP in via Roma. A Frascati, è
aperto tutti i giorni. Per info e appuntamenti, telefonare al 06.941.76.84
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calendario
NOVEMBRE
fino all’11 gennaio 2009
Amedeo Modigliani. La vita e le opere
Scuderie Aldobrandini - Piazza Marconi 6 - Frascati
fino al 21 dicembre
Acquerelli di Vladimir Khasiev
Villa Mondragone – Via Frascati 51 – Monte Porzio
fino al 30 novembre
Tecnologia elettronica fra suono e musica
Università di Roma Tor Vergata
21
ore 17
Terza Assemblea Cittadina per Bilancio Partecipato
Collegio Inglese – via Cavour - Monte Porzio
22
ore 16.30
Be Clown - spettacolo in Ludoteca per i 10 anni
Orologio Matto - via Costagrande - Monte Porzio C.
23
ore 10
L'antica città di Tuscolo - visita guidata
piazzale del parcheggio del Tuscolo
ore 18
Concerto di Monika Herzig – Donne in Jazz
Scuderie Aldobrandini - Frascati
25
ore 17.30
Fedeltà ad un desiderio: essere donna, essere filosofa
Incontro con Chiara Zamboni
Biblioteca Comunale Palazzo Borghese - Monte Porzio C.
26
dalle 16 alle 18
Conferenza: Leonardo-Vita e opere (seconda parte)
Biblioteca Comunale Palazzo Borghese - Monte Porzio C.
dal 26 al 30
I Castelli Animati - 13ª ediz.
Cinema Modernissimo, Auditorium Infiorata - Genzano
28
28 e 29, ore 16
Il senso dei rifiuti a cura di Kainos
Collegio Inglese - Via Cavour 6 - Monte Porzio C.
28 e 29, ore 21
Filumena Marturano - teatro danza
Teatro Capocroce - Piazzale Capocroce 3 - Frascati
29
29 e 30
Tempo di... fumetti
Libreria Tempo di Leggere - via I.Belardi 64 - Genzano
30
ore 18
Corelli Jazz Ensable di Messina - Donne in Jazz
Scuderie Aldobrandini – Piazza Marconi 6 – Frascati
2
ore 17
Il cardinale Duca di York
Biblioteca Comunale Palazzo Borghese - Monte Porzio
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DICEMBRE
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dal 5 al 9
Più libri più liberi - fiera della piccola e media editoria
Palazzo dei Congressi - Roma Eur
5
6 dicembre e 5 gennaio
Assemblea Condominiale - teatro Compagnia dei colori
Palatenda di Colonna
6
dalle 18 alle 19
Histoire du soldat - di Igor Stravinskij (teatro danza)
Sala Nobile di Palazzo Savelli - Comune - Albano Laziale
6, 7 e 8, ore 21
Miseria e Nobiltà
Teatro Capocroce - Piazzale Capocroce 3 - Frascati
ore 10
Il lago di Nemi, miti e misteri a confronto
piazzale antistante il Museo delle Navi - Nemi
7
ore 11
Milena Angelè - Donne in Jazz
Istituto Michelangelo Buonarroti – Frascati
ore 17
Pompeo il grande
Biblioteca Comunale Palazzo Borghese - Monte Porzio C.
9
12 e 13
Giuseppe Sellari e la “sua” Officina delle Arti
12
ore 21
Cani e gatti di Eduardo Scarpetta
Teatro Alba Radians - Borgo Garibaldi 6-8 - Albano
13
ore 9
Trekking urbano: Albano Laziale
presso piazza Mazzini, lato via C. Altieri - Albano Laziale
ore 18
Paola Samonte Trio - Donne in Jazz
Scuderie Aldobrandini - Piazza Marconi 6 - Frascati
ore 17
Il principe di Kiev
Biblioteca Comunale 'M. Albertazzi' / Palazzo Borghese Via Garibaldi 1 - Monte Porzio Catone
ore 17
'Memorie di Adriano' di Marguerite Yourcenar
Museo Civico di Villa Ferrajoli -Vle Risorgimento-Albano 17
ore 18
Concerto di Natale
Auditorium E.Morricone Fac. Lettere Università Tor Vergata
ore 18
'Natale in musica' - Musica internazionale al femminile
Scuderie Aldobrandini - Piazza Marconi 6 - Frascati
Il Catone non è responsabile per eventuali cambiamenti nelle date e negli orari degli
appuntamenti segnalati. Le informazioni pubblicate sono state riportate sulla base di
quanto a conoscenza della redazione prima della chiusura delle pagine in tipografia.
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