Strage di gomme: «Odio le Audi» È un pensionato l`autore dei raid
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Strage di gomme: «Odio le Audi» È un pensionato l`autore dei raid
Provincia 31 L’ECO DI BERGAMO DOMENICA 29 GENNAIO 2017 a Masano Strage di gomme: «Odio le Audi» Incendio Mansarda distrutta È un pensionato l’autore dei raid e donna senza casa Treviglio. In pochi giorni ha bucato le gomme a oltre 10 auto. È incensurato Preso grazie alle telecamere: tradito dalla sua auto, che usava per spostarsi TREVIGLIO FABIO CONTI La mansarda completamente distrutta dal rogo FOTO CESNI Lo squarcio su una delle gomme Quando le fiamme sono divampate, nel primo pomeriggio, la proprietaria era in casa. L’Sos ai vicini Il «vandalo seriale» in azione, ripreso dalle telecamere Il coltello usato per i raid spingerlo a cambiare zona per parcheggiare. Il pensionato è stato incastrato anche perché, per mettere a segno i suoi raid, utilizzava la sua auto. Ovviamente non un’Audi, bensì un’utilitaria Citroen. L’ex operaio si aggirava sempre con un borsello a tracolla e un copricapo simile a una cuffietta. E i suoi raid venivano messi a segno nella zona della stazione Centrale, così come di piazza Insurrezione e viale Filagno, lungo la circonvallazione interna della città. Venerdì po- invano, la fuga. Portato in commissariato e fotosegnalato, ha ammesso la proprietà del coltello, ma non si è voluto giustificare del perché si fosse accanito sulle vetture in sosta, in particolare le Audi. Nel frattempo gli agenti della polizia di Stato hanno contattato il proprietario dell’ultima vettura danneggiata, che si è presentato negli uffici del commissariato di piazza del Popolo e ha formalizzato la relativa denuncia. meriggio una volante del commissariato ha notato, proprio in via Filagno, un uomo che corrispondeva all’individuo ripreso dalle telecamere nei precedenti raid. Il quale, dopo aver estratto dal borsello un coltello, ha sferrato due fendenti per bucare altrettante gomme di un’auto, ovviamente un’Audi. A quel punto i poliziotti sono intervenuti: il pensionato ha gettato il coltello (un modello a serramanico, poi recuperato) in un’aiuola e ha tentato, ©RIPRODUZIONE RISERVATA «Variante di Zogno: avanti col massimo impegno» L’incontro pubblico Il consigliere provinciale Gandolfi rimarca la volontà condivisa da tutti gli enti di concludere l’opera Un progetto costellato di stop e imprevisti e, ora, gli occhi puntati sulla sospirata gara d’appalto. La variante di Zogno è stata al centro dell’incontro in- efJfznfTvwFpBrais7hQhJOXWhQ3qilG4MREThh6QOc= Caravaggio formativo promosso dalla lista di minoranza «Zogno inComune», tenutosi venerdì sera alle scuole medie del paese. Una serata il cui obiettivo era fare chiarezza su come sta procedendo il progetto, non solo dal punto di vista strettamente burocratico, ma anche tecnico. erano presenti una trentina di persone. La prima a parlare è stata Nadia Rinaldi, capogruppo della lista civica «Zogno Democratica», che ha tracciato la cronistoria della variante a partire dal 1987, anno dell’alluvione che causò gravi danni a tutta la valle. Si è toccato l’aspetto storico per permettere di capire meglio l’oggi, il futuro e le motivazioni che hanno portato al rallentamento dell’esecuzione del progetto. Ha poi preso la parola Pasquale Gandolfi, consigliere Il cantiere della variante Una mansarda distrutta e una donna di 58 anni rimasta senza casa. È questo il risultato dell’incendio scoppiato ieri a Masano, frazione di Caravaggio, in una palazzina a due piani in via Rubini 18. Le sue cause sono ancora in fase di accertamento. Certo è che quando le fiamme hanno iniziato, intorno alle 13,45, a divampare dalla mansarda di circa 40 metri quadrati, la sua proprietaria si trovava all’interno. È stata proprio a lei a dare l’allarme, scendendo al piano di sotto dove abita una famiglia di cinque persone. Una di loro ha provato a spegnere il rogo utilizzando un estintore: «Sono però riuscito solo provinciale con delega alla Viabilità e Grandi infrastrutture che ha voluto far luce su come stanno andando le cose. Ad oggi l’intero progetto è nelle mani di Regione Lombardia, e a breve si terrà la gara d’appalto per affidare a un’impresa la realizzazione dell’opera. Dopo questo passo saranno due gli anni necessari a concretizzare la variante di Zogno, con conclusione dei lavori prevista per il 2019. «Si è partiti con la consapevolezza di non arrivare alla fine dell’opera – ha ammesso il consigliere Gandolfi –, ma ora i soldi ci sono e anche se la Provincia è fuori da questo incarico, non vuol dire non esserci: il passo in- ad avvicinarmi alla porta di ingresso della casa in fiamme – racconta – appena ho visto come si propagavano velocemente, ho subito rinunciato e sono corso a chiamare aiuto». Lo stesso ha fatto l’inquilino dell’appartamento al piano terra. Sul posto, oltre alla polizia locale e ai carabinieri di Caravaggio, sono intervenuti i vigili del fuoco di Dalmine e quelli di Treviglio che, utilizzando il camion scala, hanno dovuto lavorare per circa mezz’ora per avere ragione sull’incendio. Molto più tempo ci hanno poi messo per mettere in sicurezza l’abitazione che è risultata inagibile. Nessuna danno, invece, hanno riportato gli altri appartamenti della palazzina. Sul posto anche i carabinieri che hanno raccolto all’interno dell’abitazione ogni elemento che possa ricondurre alla causa del rogo. Pa. Po. dietro serve per permettere all’opera di andare avanti e ottenere il completo finanziamento». È stato poi messo in evidenza come «sia da parte dell’attuale amministrazione di Zogno, sia da parte di Regione e Provincia ci sia la massima volontà di concludere quest’opera. L’importante non è a chi va il merito e nemmeno tagliare nastri – ha aggiunto Gandolfi –, ma far star bene i propri cittadini». Durante l’incontro è stato anche toccato il tema della variante Villa D’Almè–Paladina–Treviolo. Dopo un primo progetto fallimentare è stato infatti approvato a dicembre il nuovo progetto esecutivo. moma comunicazione_bg Quando gli uomini del commissariato di polizia lo hanno portato in ufficio, gli hanno chiesto conto del perché avesse bucato con un coltello le gomme a tutte quelle auto in sosta. Ma lui, un pensionato di 63 anni fino a quel momento del tutto sconosciuto alle forze dell’ordine, non ha saputo dare una spiegazione. Se non quella, un po’ strana, di «odiare le Audi». Alla casa automobilistica tedesca appartengono infatti la maggior parte delle vetture, quasi tutte di proprietà di pendolari, finite negli ultimi tempi nel mirino dell’uomo, un ex operaio nato a Treviglio e residente nella periferia della città. È stato denunciato a piede libero per danneggiamenti e porto di coltello in luogo pubblico. Contro di lui ci sono le riprese delle telecamere: gli uomini del commissariato trevigliese erano sulle sue tracce da tempo, da quando avevano iniziato a ricevere segnalazioni e denunce di automobilisti che si erano ritrovati le gomme bucate. Tra loro un uomo che si è visto bucare tutte e quattro le gomme della sua auto, posteggiata in piazza Insurrezione, per ben tre volte. Tanto da OROBIE DI FEBBRAIO. Foto di Marco Mazzoleni A TU PER TU CON LE MURA VENETE DI BERGAMO. Orobie ha sempre qualcosa in più. Uno sguardo attento sul nostro territorio, il racconto delle persone che lo amano, i loro progetti più segreti. Schede dettagliate dedicate a itinerari di grande fascino, la scoperta delle nuove discipline sportive, e tutto quanto fa outdoor. 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