Informativa - Gruppo Sportivo Gallo
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Informativa - Gruppo Sportivo Gallo
Pubblicazione trimestrale tecnico-scientifica Anno I - numero 1 Copia promozionale gratuita Marzo 2008 JOURNAL ELAV news “sempre primi nel campo dell’informazione” Rapporto IHRSA 2008 Editoriale Riflessione sull’obesità Carboidrati ed indice glicemico Intervista al professor Pierpaolo De Feo Il concetto di potenza e la sua unità di misura: il watt Il Coaching Strategico nelle realtà sportive Il ritorno allo sport dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore: il rate force development come criterio di scelta L’attività fisica nel trattamento della sindrome metabolica PER COSTRUIRE IL TUO PERCORSO EDAZIONE Direttore responsabile Massimo Zangarelli Direttore scientifico Enrico Guerra Direttore editoriale Mosè Mondonico Progetto grafico Lucia Alunno Segreteria di redazione ELAV www.elav.biz [email protected] Hanno collaborato a questo numero: Massimo Angelozzi Luca Belli Oliviero Borra Angelo Cacchio Vittorio Calvisi Cristiana Corsica Enrico Guerra Marco Madama Cecilia Morini Gabriele Rossi Elena Torrioli Registrazione al tribunale in progress COPIA PROMOZIONALE GRATUITA I NDICAZIONI PER GLI AUTORI La rivista ELAV Journal si pone l'obbiettivo fondamentale di portare ai lettori informazioni di alto livello con risvolti applicativi per le scienze motorie, pertanto gli scritti canditati per la pubblicazione dovranno avere questa caratteristica che sarà il requisito principale di valutazione. ELAV Journal è aperto ai contributi di tutti gli esperti che a vario titolo lavorano o fanno ricerca nel campo delle scienze motorie. Gli scritti dovranno avere le seguenti caratteristiche: 1. lo scritto deve essere realizzato in formato Word con eventuali riferimenti a tabelle ed immagini. Nel caso di eventuali immagini, queste dovranno essere inviate in formato JPG (minimo 300dpi), separatamente dal testo e numerate singolarmente. 2. il contenuto deve essere di largo interesse 3. il contenuto deve essere di alta qualità e fondato su solide basi ed evidenze scientifiche 4. quando possibile, il contenuto deve avere risvolti di applicabilità pratica 5. lo scritto deve essere corredato da specifica bibliografia 6. lo scritto deve essere corredato da foto e breve curriculum del o degli autori Gli scritti e le relative immagini, dovranno essere inviati per posta elettronica all'indirizzo [email protected]. Gli scritti a noi pervenuti saranno sottoposti, per la loro eventuale pubblicazione, al giudizio del Comitato Scientifico interno di ELAV e/o di esperti esterni appositamente incaricati allo scopo. ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 R S 01 04 06 07 11 22 OMMARIO EDITORIALE Riflessione sull’obesità ELAV PSICOLOGIA Il Coaching Strategico nelle realtà sportive Cecilia Morini FITNESS SPECIALE Intervista al professore Pierpaolo De Feo A cura di Gabriele Rossi SPORT Il concetto di potenza e la sua unità di misura: il watt Enrico Guerra 31 33 ALIMENTAZIONE Carboidrati ed indice glicemico Elena Torrioli Oliviero Borra RIABILITAZIONE Il ritorno allo sport dopo ricostruzione del legamento crociato anteriore: il rate force development come criterio di scelta Massimo Angelozzi, Vittorio Calvisi, Cristiana Corsica, Marco Madama, Angelo Cacchio Luca Belli FITNESS E SALUTE L’attività fisica nel trattamento della sindrome metabolica NEWS D’OLTRE OCEANO Rapporto IHRSA 2008 ELAV NEWS 42 A cura di Gabriele Rossi ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 E DITORIALE RIFLESSIONE SULL'OBESITA': quando si ha a che fare con il problema dell'obesità, il pensiero delle persone prende subito la strada dell'estetica. Se si è obesi si è brutti, il problema obesità è associato direttamente ad una negatività estetica. Questo è certamente vero e sovente segno di importanti frustrazioni che sfociano in comportamenti a dir poco eclettici; lo stesso movimento degli XXL ne è in definitiva la prova … si nasconde la propria condizione dietro una falsa accettazione di essa, a volte talmente falsa che viene considerata vera in totale buona fede. Ma, seguire pedissequamente questa strada è certezza di fallimento del tentativo di risolverla. La percentuale di fallimento può essere ridotta notevolmente prendendo coscienza di ben altri fattori che sono alla base di questo problema: 1. l'obesità è prima di tutto segno di fragilità e debolezza psicologica. Si sfogano sul cibo problemi di altro genere, invece che affrontarli e risolverli direttamente; si dimostra una certa incapacità mentale a darsi delle regole e a rispettarle 2. l'obesità è lo specchio del non curarsi, del non volersi bene. Curarsi e volersi bene è il primo presupposto per potersi prestare agli altri grazie alla propria integrità ed efficienza 3. l'obesità è doppiamente segno di irresponsabilità civile. Si diventa sempre più inefficienti ed esposti alle malattie, pesando sulla spesa sociale e riducendo il nostro apporto alla comunità in cui si vive, e questo iniziando dalla nostra stessa famiglia. Questo problema assume un peso crescente per valori esponenziali man mano che si invecchia 4. spendiamo quote superflue ed ingenti per alimentarci, invece che destinarle ad una nostra migliore qualità economica di vita o ad opere di beneficenza. Ogni abitante dei paesi occidentali industrializzati, se mangiasse quello che fisiologicamente gli serve, potrebbe ben sfamare un altro abitante del terzo mondo con la rimanente quota che consumerebbe senza averne una necessità effettiva; questo risolverebbe immediatamente i problemi della fame nel mondo 5. non sappiamo apprezzare e soprattutto saziarci con la qualità del cibo ma solo con la sua quantità 6. non si ha cultura specifica e cosa ancora peggiore, non si ha preoccupazione di crearsela. Così si cade continuamente nella ricerca della pillola miracolosa che risolva in un batter d'occhio i propri problemi e per colpa di questo ci si priva di ulteriori disponibilità economiche oltre che della propria dignità visto come siamo presi in giro. Non ci sono scuse sulla condizione di obesità. Si lavora troppo, si è stressati, si è bombardati dai messaggi pubblicitari, si è così di genetica, si hanno problemi ormonali, la nostra cucina è una tentazione continua, e chi più ne ha più ne metta. Nessuna di queste condizioni è tale da giustificare l'obesità … non nascondiamoci dietro ad un dito! Questo processo inizia già dal leggero sovrappeso. Pur se leggero, se è stato classificato come tale, rappresenta l'inizio del percorso e la nostra presa di responsabilità deve manifestarsi da subito. Prevenire o risolvere l'obesità è prima di tutto una responsabilità sociale. Tanto per non essere troppo cattivi, è bene sottolineare che il fatto che ogni tanto si deroghi a tale responsabilità è in fin dei conti normale per la nostra civiltà, ma bisogna decisamente invertire la tendenza generale: si dovrebbe di regola seguire il nostro impegno derogando di tanto in tanto e non derogare sempre per poi, di tanto in tanto, suicidarsi psico-fisiologicamente e sociomoralmente nel tentativo di voler immediatamente ed a tutti i costi risolvere i propri errori. In questo specifico aspetto, siamo i soli artefici dei nostri errori e dei nostri successi. Accettare questa sfida di responsabilità ci farà poi diventare inevitabilmente più belli sia dentro che fuori, risolvendo automaticamente e senza averlo voluto il principale problema che oggi ci perseguita e che è stato il motore di questa riflessione. Un vero successo su tutta la linea. ELAV 01 G IORNATE F itness MONOTEMATICHE 2008 Città di Castello (PG) Trofismo ed ipertrofismo muscolare Visita il sito www.elav.biz Composizione corporea Forza funzionale Biomeccanica 2 S anatomia funzionale Dimagrimento1 port alimentazione Dimagrimento 2 Allenamento Forza analisi e modellazione Programmazione dell’allenamento per il fitness Acido lattico Fitness case studies Preparazione atletica 1 Life style 1 Biomeccanica 1 mezzi e metodi Life style 2 Preparazione atletica 2 Fitness per la terza età Programmazione 02 F S Visita il sito itness www.elav.biz S peciale Prevenzione degli infortuni port e Sistema posturale F Valutazione posturale itness Allenamento posturale 1 Allenamento posturale 2 Frequenza cardiaca Valutazione funzionale Patologia e traumatologia 1 Flessibilità e mobilità articolare Patologia e traumatologia 2 Psicologia per lo sport e il fitness Recupero funzionale 1 Recupero funzionale 2 03 L COACHING STRATEGICO NELLE REALTA’ SPORTIVE Il coaching si propone di guidare un singolo individuo o una squadra al fine di migliorarne la prestazione. Molti psicologi sportivi considerano il coaching un percorso educativo, legato all'interiorità e alla consapevolezza; nel coaching strategico invece, si agisce in modo da raggiungere un obiettivo concreto e piuttosto che far leva sulla consapevolezza, si lavora sulle percezioni. La psicologia sportiva si é dedicata molto allo studio del potenziamento della performarnce, alla personalità dell'atleta, ma meno risposte sono state date per intervenire direttamente (con l'atleta) o indirettamente ad un'«esperienza emozionale correttiva» che, qualora (attraverso l'allenatore) in caso di blocco o difficoltà. Il ci siano dei blocchi o delle difficoltà, modifichi il livello modello proposto dagli psicologi strategici non intende delle sensazioni e delle percezioni, dando così luogo a essere una sostituzione delle tecniche applicate con reazioni e comportamenti differenti. Il processo di successo dagli psicologi nello sport, ma rappresenta coaching strategico, quindi, non si focalizza sul far un diverso modo sicuramente nuovo, di intervenire in «capire» differentemente, ma sul fare «sentire» in questo settore; sono seguiti atleta e/o allenatore solo maniera diversa; questo farà scattare un particolare quando quello che gia` stanno facendo non funziona, agire che, come risultato finale, porterà a scoprire un solo quando, pur in condizioni ottimali, non si riescono mondo differente anche da un punto di vista cognitivo. a raggiungere i risultati proposti. L'approccio strategico Quindi se si vogliono indurre cambiamenti a livello di si adatta alla realtà sportiva per le caratteristiche di autoinganni nella percezione della realtà, è efficacia ed efficienza che lo contraddistinguono, ciò fondamentale la distinzione fra il far sentire e il far permette di agire in modo concreto ed in tempi capire diversamente. Questa caratteristica del piuttosto rapidi. Molti degli ostacoli che un atleta si coaching strategico rappresenta una fondamentale trova ad affrontare nella sua carriera, se ben preparato differenza rispetto alla maggioranza degli altri a livello fisico, tecnico e anche mentale, riguardano interventi, che lavorano principalmente sul prevalentemente la sfera emotiva. Gli studi sullo sport cambiamento della cognizione o del comportamento hanno ormai riconosciuto che un gesto atletico è della persona. un'esperienza emozionale, l'emozione influenza il gesto Un'altra caratteristiche che distingue il coaching e viceversa, proprio attraverso una dinamica di causalità circolare. L'emozione non è qualcosa che si strategico dagli altri modelli di potenziamento della può controllare razionalmente e volontariamente, come performance, adottati anche in ambito sportivo, è purtroppo molti credono; è un po' l'autoinganno del l'attenzione rivolta al limite per trasformarlo in risorsa; nostro secolo pensare che tutto si possa gestire con la negli approcci classici di psicologia sportiva si assiste propria volontà e questa credenza è particolarmente ad un dilagare del “pensiero in positivo”, diffusa in chi opera nel campo dello sport, per questo è incrementando quelli che sono già i punti di forza, necessario intervenire attraverso raffinati stratagemmi escludendo tutto ciò che può rappresentare una lacuna in grado di dialogare con le proprie percezioni. La logica tipica di un approccio strategico è dar vita o un limite, ma non è negando i propri lati oscuri che si PSICOLOGIA sconfiggono, anzi, in questo modo possono 04 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 I genere, siamo portati ed evitare di confrontarci con i nostri punti deboli fino a che questi non diventano veri e propri problemi. Occuparci dello sviluppo dei propri talenti e delle proprie potenzialità significa invece concentrarsi sulle proprie debolezze e fragilità in modo tale da far leva su di esse per innescare un cambiamento prima che esse diventino problemi invalidanti. Così le proprie emozioni negative possono solo essere gestite, non eliminate e come ci insegna la saggezza popolare “Una volta riconosciute le proprie debolezze queste cessano di farci del male”. Cecilia Morini PSICOLOGIA 05 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 manifestarsi in modo ancora più dirompente. In I Prof. Pierpaolo De Feo: ! *Direttore del C.U.R.I.A.MO. (Centro Motoria), Università di Perugia *Coordinatore Gruppo Attività Fisica di Diabete NTERVISTA AL PROF. PIERPAOLO DE FEO Italia Quale attività fisica può essere svolta in sicurezza da una persona col diabete di tipo I e da una con quello di tipo II? C'è stato qualche atleta professionista con il diabete di tipo I? Quasi tutte, è meglio evitare o praticare con cautela gli sports di forza (ad es. sollevamento pesi), di contatto (ad es. pugilato) e quelli in cui una possibile ipoglicemia mette a rischio la vita propria od altrui (automobilismo, motociclismo, alpinismo estremo, subacquea, etc..). Peraltro,vi sono moltissimi atleti professionisti ed anche campioni olimpici (canottaggio, nuoto) con diabete di tipo 1. Il diabetico potrebbe anche svolgere attività di lunga durata, ad esempio ciclismo? Se si in che modo si può riuscire a controllare i valori di glicemia durante tutta la durata dello sforzo? Basta montare un reflettometro sul manubrio e controllare ogni 1-2 ore la glicemia. In base All'andamento si decide se alimentarsi con zuccheri semplici o iniettare insulina. Come potrebbe essere strutturato il lavoro in palestra per una persona diabetica? Come per le altre che non hanno il diabete con la sola cautela di misurare la glicemia con reflettometro prima, a metà e a fine seduta. Quali sono le forme di prevenzione principali del diabete di tipo II e quali strategie si possono utilizzare per cercare di “attirare” queste persone nelle palestre Specializzate? E' dimostrato che camminare almeno 150 minuti alla settimana a passo svelto riduce del 60% la comparsa di diabete nelle persone a rischio. Per attirare le persone con obesità o rischio di diabete in palestra è necessario avere delle ore di attività in palestra dedicate esclusivamente a questo tipo di pazienti. Conosco palestre che sono nate esclusivamente con questo obiettivo e stanno riscuotendo molto successo. Ci sono dei progetti che potrebbero portare a delle innovazioni in questo campo? Ad esempio il progetto IDES L'IDES ha dimostrato che il lavoro strutturato e supervisionato migliora il controllo glicemico nel diabete di tipo 2 e riduce il rischio di mortalità cardiovascolare. Questi risultati sono in linea con quelli della letteratura sui benefici dell'attività fisica per le persone con diabete. Dai dati emersi si è notata un'influenza dell'attività anaerobica per il contenimento dei valori di glicemia? In acuto funziona, a lungo termine è meno efficace dell'attività aerobica perché non stimola l'ossidazione lipidica che è carente nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 a causa della disfunzione mitocondriale delle fibre rosse (aerobiche). Dal punto di vista legale un laureato in Scienze Motorie Potrebbe far svolgere attività ad una persona diabetica? Ha bisogno di qualche autorizzazione particolare? No, ma sarebbe utile l'interazione con il diabetologo, il medico dello sport ed un nutrizionista. Quali sono i percorsi formativi più indicati per specializzarsi in questo campo? Nel 2008-2009 le Università di Perugia, Urbino e Napoli partiranno con un Master di 2 anni interuniversitario (coordinato dal CURIAMO di Perugia) per la formazione del “Professionista dello stile di vita per la prevenzione di diabete, obesità e malattie cardiovascolari” . Esiste un ente che certifichi la qualità del lavoro svolto in una palestra? Vi è un progetto in corso per la certificazione di qualità del lavoro svolto con persone con diabete da parte del Gruppo Attività Fisica di Diabete Italia. E' prevista una prova a quiz con risposta multipla per verificare la preparazione teorica. Tra circa 6 mesi dovrebbe essere pronta l'istituzione della commissione di esami. Oltre ai tipi più “famosi” di diabete (quello I, e II) esiste anche quello gestazionale, c'è qualche novità interessante a riguardo? Si, è estremamente importante che le donne con diabete gestazionale, già a cominciare dal periodo post partum, pratichino regolare attività fisica aerobica per prevenire la comparsa di diabete di tipo 2 negli anni successivi. FITNESS SPECIALE Quali sono le tecnologie per il monitoraggio più Eefficaci? Le più semplici, i reflettometri. Intervista a cura di Gabriele Rossi 06 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Universitario Ricerca Interdipartimentale Attività L CONCETTO DI POTENZA E LA SUA UNITA’ DI MISURA: IL WATT esecutiva. La capacità di erogare “Energia“ e quindi Capita sovente di sentire parlare negli ambienti sportivi di Calorie consumate e di Potenza. Questi termini, di bruciare Calorie “ce l'abbiamo tutti”: un arzillo mutuati dalla fisica allo studio del corpo umano, sono vecchietto che sale a piedi 10 piani di scale perché entrati a far parte in maniera decisa della scienza trova l'ascensore guasto consuma (a parità di peso) dell'allenamento. Purtroppo la mancanza di una certa teoricamente le stesse Calorie di un vigoroso atleta familiarità teorico-pratica con la fisica giustifica a tutti gli che faccia lo stesso percorso e magari andando più effetti una certa carenza di confidenza con questi veloce (Lavoro = Peso x Spostamento); se invece termini tutt'altro che semplici in particolare quando confrontassimo la loro possibilità di esprimere applicati al movimento umano. Potremmo dire che Potenza, l'atleta sarebbe nettamente superiore! La l'Energia (ovvero le Calorie consumate) ci descrive la Potenza è quindi una qualità legata molto di più alle quantità dell'esercizio eseguito mentre la Potenza ne caratteristiche individuali. Un errore che si commette sovente è lo scambiare per sinonimi i termini di Energia e di Potenza. Tenteremo in questa premessa, di darne una definizione facile e comprensibile e di delinearne i rapporti. Ogni riferimento è diretto al corpo umano. L'Energia. Ogni movimento che compiamo richiede energia da spendere, quell'energia che chiamiamo amichevolmente “Calorie consumate”. In termini fisici (ed è la fisica la materia che si occupa di questi concetti), il consumare Calorie corrisponde all'applicare una Forza tale da consentire lo Spostamento di un oggetto. Da tale asserzione si può già definire la formula matematica che descrive il concetto di energia impiegata: Lavoro = Forza x Spostamento = Joule (1) L'energia spesa è definita Lavoro e il Joule è l'unità di misura dell'energia universalmente riconosciuta dalla fisica. Si tratta di un sottomultiplo della Caloria che è invece l'unità di misura riconosciuta dalla fisiologia (scienza medica che studia le funzioni dell'organismo umano). La Caloria è il parametro che ci quantifica quello che spendiamo per fare un determinato movimento o, più genericamente, un esercizio fisico. Per valutare quanto si consuma facendo un determinato esercizio occorre quindi calcolare i Joule e trasformarli con una semplice equivalenza matematica in Calorie. E' interessante notare che il concetto di Caloria è quindi legato al solo rapporto tra la Forza applicata e lo Spostamento che ne consegue. L'assenza del rapporto tra il dispendio energetico e il tempo nel quale si effettua ci introduce il concetto di Potenza. La Potenza. E' proprio il Tempo la grandezza che trasforma l'Energia nel concetto fisico di Potenza. Quando le Calorie che spendiamo sono relazionate al Tempo che si impiega per spenderle, il semplice concetto di spesa energetica si estende e prende la veste del concetto di Potenza applicata in un determinato lasso di tempo. Definiamo matematicamente la Potenza come: SPORT Potenza = Lavoro (Calorie consumate) / Tempo = Watt (2) Il Watt è l'unità di misura della Potenza universalmente riconosciuta e descrive quindi numericamente in quanto tempo consumiamo un determinato quantitativo di energia. Il valore di questo parametro nel quantificare e qualificare lo sforzo fisico è enorme. Nessun altro “numero” che la fisica ci offre ha un valore paragonabile (salvo alcune eccezioni) a quello del Watt proprio perché da solo racchiude tutte le grandezze fondamentali che fanno parte del movimento umano: la Forza necessaria, lo Spostamento ottenuto o/e voluto e il Tempo che abbiamo impiegato per ottenerlo ovvero: con quanta Velocità abbiamo applicato la Forza. E' il “vero” valore dello sforzo che dobbiamo fare per esercitarci fisicamente (si deduce con facilità che l'intensità dello sforzo che facciamo per spostare in alto di 1 metro un peso di 10Kg è più elevata se impieghiamo un solo secondo rispetto ad un'ora). 07 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 I Potenza e la Resistenza: meno esprimo Potenza, l'importanza che riveste il poter misurare la Potenza (e meno Energia consumo per unità di tempo, più è quindi i Watt) applicata durante uno sforzo fisico e la elevata la mia capacità di durare nel tempo e quindi la sua interrelazione con il funzionamento del corpo umano. Qualsiasi attività fisica che ci interessi deve mia Resistenza. Conoscere i Watt ai quali esercitarsi per consentire una durata più o meno lunga del nostro allenamento è obbligatoriamente essere assoggettata alla legge del essenziale, altrimenti si rischierebbe di terminare in tempo. Non possiamo richiedere ad un soggetto: “fai anticipo la prova per aver espresso troppa Potenza 10Km di corsa” - senza definirne un tempo di percorrenza consumando troppa Energia o, al contrario, di rischiando, per assurdo, che impieghi una settimana per terminare la prova in maniera non allenante per aver coprire tale distanza invece che, per esempio, 50 minuti. Nel caso dei 50 minuti il soggetto sarebbe stato molto più espresso troppa poca Potenza. E' il parametro che ci consente la miglior individualizzazione dell'allenamento. “potente”, ovvero avrebbe espresso una Potenza media Quantificare la Potenza espressa in un determinato molto più elevata. Un atleta percorre 10Km di corsa in 45 minuti. Lo movimento è il modo migliore per seguire ed impostare gli stesso atleta percorre egualmente i 10Km di corsa in allenamenti. Anche se non volutamente, ogni volta che si 45 minuti ma questa volta correndo in salita. In esegue un allenamento “giochiamo” sul concetto di questo secondo caso la Potenza erogata è molto Potenza: tentiamo di andare più veloci superiore. Un soggetto pedala sopra ad una Bike esprimendo spostare più peso tentiamo di far durare di più la prova a parità di prestazione (quindi alla stessa Potenza erogata) 75 Watt di Potenza media. Tale Potenza è per e tutte queste ipotesi equivalgono ad un miglioramento esempio la derivazione di uno sforzo a livello 2 ad della nostra performance e quindi della nostra forma una velocità di 60 pedalate al minuto. Per aumentare la Potenza di pedalata il soggetto può decidere di fisica. Quantificare e qualificare lo sforzo al quale sottoponiamo aumentare la velocità o il livello di sforzo o entrambi. A seconda della Potenza erogata si ottengono il nostro organismo diventa poi essenziale in medicina preventiva e soprattutto riabilitativa. Nella riabilitazione determinate risposte dall'organismo. Sulla dei cardiopatici o come modo per scegliere il miglior conoscenza dei Watt espressi durante il movimento rapporto efficacia/sicurezza dell'esercizio fisico da siamo quindi in grado di eseguire un allenamento più svolgere, relazionare una ben precisa risposta incentrato sulla Resistenza o sulla Forza-Potenza a tentiamo di dell'organismo ad una determinata Potenza di seconda delle esigenze. Un atleta che esprime la massima Potenza, consuma allenamento assume un grande valore. Ma entriamo nel molta Energia in breve tempo: gesti atletici con dettaglio con un esempio. La prova da sforzo proposta queste caratteristiche sono per esempio le corse dalla medicina sportiva, importantissima valutazione veloci, i salti, i lanci. Al contrario un atleta che si eseguita su tutti i soggetti al di sopra dei 35 anni di età che cimenta in gare di Resistenza (maratona, ciclismo o richiedano una certificazione all'attività agonistica, è un semplice jogging) non può erogare una elevata esempio calzante dell'importanza della misura della Potenza in virtù del fatto che esaurirebbe le sue Potenza per trovare delle relazioni tra lo sforzo compiuto riserve energetiche troppo presto e rischierebbe di dal soggetto e le risposte date dal suo organismo. Il test non portare a termine la sua gara. Questo secondo consiste nell'eseguire una prova a Potenza crescente in aspetto è fondamentale per comprendere un cicloergometro o in un tapis-roulant valutando l'importanza del controllo della Potenza erogata costantemente la risposta del cuore allo sforzo indotto durante l'esercizio fisico. Mantenersi al disotto della dall'attrezzo fino ad arrivare ad una soglia prefissata sulla Potenza massima che si può esprimere consente di base di alcuni indici di riferimento. Da questa relazione ne consumare meno Calorie a parità di tempo e quindi di scaturisce un grafico dal quale si intrapolano i valori durare di più. Si evidenzia una relazione inversa tra la necessari da usare nell'allenamento. Volendo ipotizzare SPORT 08 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Facciamo degli esempi che possano far capire ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 180 160 140 120 Frequenza 100 Cardiaca 80 60 40 20 0 50 75 100 125 Potenza (W att) un test grazie ad esso abbiamo rilevato la relazione dell'organismo proprio ai Watt erogati durante la prova esistente tra la Frequenza Cardiaca e la Potenza erogata fisica e non ad altri parametri quali potrebbero essere la in un soggetto. Una volta eseguito il test, è sufficiente Forza o le Calorie consumate perché non rappresentativi teoricamente allenarsi ai Watt che corrispondono alla totalmente dello sforzo espresso. Con l'allenamento il Frequenza Cardiaca voluta ed il gioco è fatto (nel nostro soggetto dell'esempio precedente dovrà a distanza di esempio pedalare a 75 Watt corrisponde ad avere una tempo essere in grado di pedalare a 75 Watt con una Frequenza Cardiaca di 140 pulsazioni al minuto). E' Frequenza Cardiaca inferiore, per esempio, di 5 importante sottolineare come le risposte siano individuali: pulsazioni al Minuto a dimostrazione di un avvenuto ogni soggetto dovrebbe eseguire un test appropriato e miglioramento della propria forma fisica peraltro ripeterlo periodicamente ed è importante notare come la verificabile solo ripetendo il test in questione (relazionare medicina scelga di relazionare lo studio delle risposte di nuovo i Watt con la Frequenza Cardiaca). Le stesse Calorie sono un valore stimato tramite le cosiddette “equazioni di predizione”. Ma cosa significa? Pur essendo assolutamente vero che le Calorie consumate si ottengono dalla misura del Lavoro svolto (vedi formula 1) è anche vero che il misurare i parametri “esterni” non corrisponde esattamente al misurare quelli “interni” dell'organismo. Così, se i calcoli eseguiti sulla Bike ci dicono che sono state necessarie 500 Calorie per eseguire un determinato allenamento su quel soggetto, un altro soggetto pur rispettando esattamente gli stessi parametri meccanici di allenamento sulla Bike potrebbe aver consumato 480 Calorie o magari 520 Calorie. Questa considerazione introduce il concetto di Rendimento ovvero la capacità di essere più o meno “economici” a parità di gesto atletico e di parametri che lo caratterizzano (tale argomento esula da questa trattazione). Anche in questo caso, tramite l'utilizzo di sofisticati strumenti, si misura il dispendio calorico e lo si relaziona, guarda caso ai Watt, di nuovo come miglior indice di riferimento dell'entità e della qualità dello sforzo compiuto. Erogare quei Watt significherà, per quel soggetto, consumare un ben preciso quantitativo di Calorie. Se le attrezzature non misurassero i Watt, non sarebbero in grado di quantificare con attendibilità il dispendio Calorico. SPORT 09 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 In definitiva. Se non esistesse il concetto di Potenza con la sua unità di misura il Watt, saremmo tutti delle lumache: per bruciare le Calorie che noi bruciamo in un giorno ci metteremmo settimane, per eseguire una qualsiasi mansione impiegheremmo giornate invece di minuti, forse non riusciremmo ad ottenere alcun miglioramento nel nostro livello fisico. La natura ci ha concesso la capacità motoria di scegliere la Potenza di azione in base allo scopo del movimento voluto e questo ci rende poliedrici. La formula (2) descritta in precedenza è semplicemente geniale per la sua capacità di descrivere l'entità e la qualità del movimento umano. Per dirla in breve: - “SOLO IL POTER MODULARE A NOSTRO PIACERE LA POTENZA CHE ESPRIMIAMO, CI CONTRADDISTINGUE SOTTO L'ASPETTO MOTORIO DALLA LUMACA”! Le attrezzature che ad oggi ci mette a disposizione la tecnologia sono il risultato delle meditazioni che abbiamo soggetto inclina il nastro il tapis-roulant ne riduce la fatto fino ad ora. Sarebbe per noi impossibile calcolare velocità o al contrario la aumenta. E' come essere seguiti mentalmente istante per istante la Potenza erogata “dal vivo” da un allenatore pignolo ed esigente! Questa mentre facciamo attività fisica; la precisione e la velocità ulteriore possibilità che hanno alcuni attrezzi ne aumenta dei mini-calcolatori inseriti nelle Bike, nei Tapis-roulant ed il valore pratico di utilizzo nonché quello commerciale e in genere negli attrezzi di tale tipologia, ci garantisce di sancisce l'importanza del calcolo dei Watt. controllare con estrema precisione la Potenza erogata e di stimare le Calorie consumate al fine di impostare e programmare individualmente adeguati allenamenti. Gli stessi attrezzi sono classificati in base alla loro affidabilità, CONCETTI CHIAVE LEGATI ALLA POTENZA Quanto Velocemente applico la mia Forza (nella in base alla precisione di calcolo di questi parametri ed direzione dello spostamento) alla loro riproducibilità. Scegliere un attrezzo più costoso Quantificazione ed Individuazione dello sforzo Controllo dello sforzo Valutazione del soggetto Individualizzazione dell'allenamento non ha solo un senso sulle sue parti meccaniche ma anche sulla più precisa elaborazione dei parametri fisici dello sforzo. Ci sono attrezzi che si limitano a visualizzare il valore calcolato mentre altri più sofisticati propongono in automatico la possibilità di impostare la Potenza voluta e Enrico Guerra ne garantiscono il mantenimento durante l'allenamento variando automaticamente la resistenza della pedalata o il rapporto tra la velocità del nastro e la sua inclinazione. SPORT Tale variazione in automatico dei parametri necessari al mantenimento di una Potenza costante preimpostata garantisce un corretto allenamento indipendentemente dal comportamento del soggetto che per qualsiasi motivo potrebbe non rispettare quanto richiesto. Così se il soggetto pedala più lentamente del dovuto la Bike provvede ad aumentare la “durezza” della pedalata o al contrario a ridurla se la pedalata è più veloce; se il 10 ARBOIDRATI E INDICE GLICEMICO COSA INFLUENZA L'INDICE GLICEMICO DI UN ALIMENTO A mio modesto parere uno dei più notevoli progressi in campo nutrizionale è coinciso parlando di carboidrati con lo sviluppo del concetto di “indice glicemico”. In passato nella classificazione fisiologica dei carboidrati si è sempre pensato che esistessero soltanto due categorie , carboidrati semplici e carboidrati complessi. Secondo questa teoria i primi entrano subito in circolo, mentre i secondi vengono scomposti più lentamente, per cui sono rilasciati nel circolo sanguigno poco alla vota. Ad un certo punto però si è visto che non era così. Alcuni carboidrati semplici come il fruttosio, entrano in circolo, molto lentamente; al contrario alcuni ricercatori, portò alla formulazione del concetto di carboidrati complessi, come ad esempio quelli delle indice glicemico. Più recentemente è stato introdotto patate, vengono metabolizzati più rapidamente .La anche l'interessante concetto del carico glicemico che spiegazione di questo paradosso, da parte di alcuni analizzeremo però in un altro articolo. I CARBOIDRATI: BREVE PANORAMICA INTRODUTTIVA I glucidi detti anche carboidrati o zuccheri, I monosaccaridi che riscuotono maggiore interesse in costituiscono una delle famiglie di composti organici campo alimentare sono indubbiamente il glucosio ed il naturali maggiormente diffuse e più importanti, dal fruttosio, ampiamente presenti nelle parti edibili di punto di vista nutrizionale, biologico e industriale. Dal punto di vista chimico i carboidrati sono numerosi vegetali e frutti. Gli oligosaccaridi sono costituiti dalla condensazione poliidrossialdeidi o poliidrossichetoni, o composti che di poche unità di monosaccaridi (da 2 a 9). Il gruppo più danno tali prodotti per idrolisi, con formula empirica importante di questi è costituito dai disaccaridi che per Cn(H2O). Si dividono in monosaccaridi, oligosaccaridi idrolisi si scindono nei due componenti. Il disaccaride e polisaccaridi. I monosaccaridi non sono scindibili per idrolisi in più importante a livello nutrizionale è sicuramente il molecole più semplici e contengono una catena (in di fruttosio. Da non dimenticare comunque altri genere non ramificata) di atomi di carbonio; si dividono oligosaccaridi importanti a livello nutrizionale ( maltosio, a loro volta in triosi, tetrosi, pentosi, esosi, eptosi, a seconda appunto del numero di atomi di carbonio che cellobiosio, lattosio, raffinosio, etc….) I polisaccaridi, infine, sono costituiti dall'unione di costituisce tale catena. Si parla poi di aldosi o di molte molecole (da 10 a 2000) di monosaccaridi, che chetosi a seconda che nella catena sia presente un possono essere ottenuti dai polisaccaridi per idrolisi gruppo di aldeidi (p. es. il glucosio) o un gruppo di acida o enzimatica. Tra i polisaccaridi, di particolare chetoni (p. es. il fruttosio). importanza biologica ed industriale sono l'amido, il ALIMENTAZIONE saccarosio, costituito da una molecola di glucosio e una 11 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 C Tra questi ricordiamo lo xilitolo, il mannitolo e sorbitolo. chimica dei carboidrati dovuta alla loro grande Questo oltre che presenti in piccola quantità nella frutta eterogeneità è mitigata dal fatto che, nei principali 8 sorbitolo) sono sempre più presenti negli alimenti carboidrati di interesse alimentare, si riscontrano solo ipocalorici ( xilitolo, mannitolo) in particolare in gomme alcune caratteristiche rilevanti per la loro utilizzazione da masticare e caramelle. Anche i carboidrati complessi, o polisaccaridi, sono fisiologica. Da punto di vista più fisiologico, una distinguibili in disponibili e non disponibili.I polisaccaridi divisione , ancora utilizzata, è quella che prevede una disponibili comprendono l'amido nelle sue due forme distinzione dei carboidrati in semplici e complessi in native ( amilosio e amilopectina) e glicogeno. L'amido , base al loro grado di polimerizzazione. I carboidrati semplici , comunemente chiamati è nella dieta del soggetto adulto, il carboidrato zuccheri, comprendono monosaccaridi, disaccaridi e principale ed è la principale fonte di carboidrati oligosaccaridi. Questi a loro volta possono essere disponibili all'assorbimento e utilizzabili dal classificati come disponibili ( utilizzabili direttamente a metabolismo cellulare. E' importante quindi sapere che scopo energetico dal metabolismo cellulare ) o non amidi di diversa origine botanica sono composti da disponibili (non direttamente utilizzabili perché non amilosio e amilopectina in proporzioni variabili. I digeribili, non assorbibili o non metabolizzabili) Tra i polisaccaridi non disponibili sono definiti anche carboidrati semplici disponibili che sono contenuti negli polisaccaridi non amidacei o più comunemente fibra alimenti troviamo monosaccaridi ( glucosio,fruttosio) e alimentare. All'interno della classe dei polisaccaridi non disaccaridi ( saccarosio, maltosio, lattosio). Tra i disponibili vi è l'amido resistente. Infatti una carboidrati semplici non disponibili che sono presenti percentuale di amido, variabili, ma comunque negli alimenti troviamo sia monosaccaridi ( xilosio) sia generalmente limitata, può non essere assorbita e oligosaccaridi ( es. lattulosio, raffinosio, stachiosio). viene chiamata amido resistente. Altre sostanze , in tutto o in parte non disponibili riconducibili alla struttura chimica dei carboidrati sono i polialcoli ( detti anche polioli). Fig1 FONTE AMILOSIO AMILOPECTINA (%) (%) Mais 24 76 Mais ceroso 0,8 99,2 Mais Hylon 7 70 30 Patata 20 80 Riso 18,5 81,5 Tapioca 16,7 83,3 25 75 Frumento Fig.1. Composizione in Amilosio e Amilopectina di alcune fonti di amido ALIMENTAZIONE 12 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 glicogeno, la cellulosa. La complessità della struttura CLASSE SOTTOGRUPPO COMPONENTE MONOMERO (GRADO DI POLIMERIZZAZIONE) Carboidrati semplici Monosaccaridi (1) Disaccaridi (2) Carboidrati complessi Oligosaccaridi (3-9) Polisaccaridi (>9) Glucosio Galattosio Fruttosio Saccarosio Lattosio Maltosio Maltodestrine Amido Glicogeno Fruttosio-glucosio Galattosio-glucosio Glucosio Glucosio Glucosio Glucosio Fig.2. I principali carboidrati alimentari disponibili Fig3 CLASSE Carboidrati semplici Carboidrati complessi SOTTOGRUPPO (GRADO DI POLIMERIZZAZIONE) COMPONENTE MONOMERO Disaccaridi (2) Polialcoli (1-2) Lattulosio Sorbitolo Xilitolo Maltitolo Fruttosio-galattosio Oligosaccaridi (3-2) Raffinosio Stachioso Verbascosio Fos Cellulosa Emicellulose Pectine Galattomann ani Inulina Amido resistente Galattosio-glucosio Galattosio-glucosio Galattosio-glucosio Fruttosio-glucosio Glucosio Arabinosio-xilosio Acido glucoronico Mannosio-glucosio Polisaccaridi (>9) Fruttosio-glucosio Glucosio Fig.3. I principali carboidrati alimentari non disponibili CENNI SUL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI I monosaccaridi dopo essere stati assorbiti dalle cellule essendo i glucidi semplici la molecola di partenza della ALIMENTAZIONE della parete intestinale, raggiungono, attraverso il glicolisi. I glucidi complessi devono essere torrente circolatorio, il fegato dove vengono trasformati precedentemente idrolizzati e poi digeriti da specifici in glucosio, e utilizzati in base alle specifiche necessità enzimi pancreatici, che li riducono in zuccheri semplici sia dal fegato che da tutte le altre cellule primi di poter essere assorbiti e utilizzati. La funzione dell'organismo. I glucidi semplici possono essere principale degli zuccheri è produrre energia assorbiti e metabolizzati da ogni cellula del corpo per media circa 4 Kcal/g di sostanza). I glucidi svolgono produrre energia, il loro meccanismo di assorbimento è anche una certa funzione plastica contribuendo anche facilitato e avviene a livello di tutte le membrane alla costituzione elle strutture cellulari come il DNA e le cellulari. Il loro utilizzo a scopo energetico è immediato, membrane cellulari. 13 ( in ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Fig 2 come tale. Si trova invece sotto forma di molecola e detossificante ( si coniuga con le tossine per formare complessa ( glicogeno) nei muscoli ( energia di pronto composti innocui ed eliminabili con le urine). Fig.4. Glucidi degli alimenti Amido Oligosaccaridi FIBRA Digestione Glucosio Glucosio, fruttosio, galattosio Monosi nel sangue portale Assorbimento Monosi nel fegato Glicogeno epatico Acido lattico Metabolismo Glucosio ematico NH 3 Glicogeno muscolare NH 3 Lipidi di deposito Aminoacidi non essenziali Energia Proteine tessutali ALIMENTAZIONE Escrezione FIBRA H O 2 CO 2 Fig.4. Schema semplificato del metabolismo glucidico 14 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 uso) e nel fegato,dove svolge una funzione energetica Nel corpo umano il glucosio è distribuito dappertutto Quando mangiamo un alimento ricco di zuccheri, i Circolo delle varie fonti di carboidrati: a un ritmo più livelli di glucosio nel sangue aumentano elevato corrisponde un effetto più marcato della progressivamente man mano che si vanno digerendo e secrezione d'insulina. Gli alimenti contenenti carboidrati assimilando gli amidi e gli zuccheri in esso contenuti. che vengono scissi rapidamente durante i processi La velocità con cui il cibo viene digerito e assimilato digestivi hanno un alto IG. La risposta glicemica, in cambia a seconda dell'alimento e del tipo di nutrienti seguito al loro assorbimento sarà quindi rapida, Per che lo compongono, dalla quantità di fibra presente e prevedere l'andamento della curva glicemica successiva dalla composizione degli altri alimenti già presenti nello all'assunzione della stessa quantità di glucidi , contenuti stomaco e nell'intestino durante la digestione. Questo in alimenti diversi, bisogna conoscere l'indice glicemico fenomeno viene misurato tramite l'Indice Glicemico di ciascun alimento. Al contrario gli alimenti in cui sono (IG). Esso classifica quindi i cibi in base alla loro presenti carboidrati che vengono scissi lentamente influenza sui livelli di zucchero nel sangue (glicemia) . L'indice glicemico fu scoperto nel 1981 da David determinano un rilascio graduale del glucosio nel circolo sanguigno e quindi hanno un basso IG. E' stata quindi proposta una classificazione degli alimenti contenenti Jenkins, professore di scienza dell'alimentazione carboidrati in base al loro indice glicemico. dell'università di Toronto in Canada. L'indice glicemico rappresenta la misura della rapidità di ingresso in COME SI CALCOLA L’INDICE GLICEMICO DI UN ALIMENTO L'indice glicemico come definito dagli esperti della Fig.5. FAO/WHO ( 1997), è il rapporto percentuale tra l'area incrementale della risposta glicemica post prandiale a un determinato alimento standard consumato in quantità isoglucidica. Analizzando la risposta glicemica vediamo come l'ingestione di carboidrati provoca un innalzamento della glicemia per un certo tempo. La glicemia , in seguito, s'abbassa per il rilascio dell'insulina da parte del pancreas. Si ottiene così una curva a campana in cui sono importanti sia i valori massimi raggiunti che i valori temporali. Il calcolo dell'indice glicemico si esegue sull'area Incrementale netta ( IAUC area incrementale sotto la curva), non considerando nel calcolo l'area negativa che si può riscontrare in seguito ad un rebound ipoglicemico. Fig.5. Come alimento standard è stato inizialmente utilizzato il L'utilizzo dei due campioni ha generato comunque glucosio. Ultimamente è stato utilizzato il pane bianco confusione, comunque è possibile convertire la scala del in quanto presenta il vantaggio di essere un alimento pane bianco a quella del glucosio con il coefficiente 0,7. solido e quindi di riprodurre meglio il comportamento di Infatti l'IG del pane bianco è 70 nella classificazione in Determinazione dell'Indice Glicemico ALIMENTAZIONE cui l'alimento di riferimento è il glucosio. un pasto per ciò che riguarda lo svuotamento gastrico. 15 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 L’INDICE GLICEMICO (IG) ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Fig.6. Fig.6. Aumento della Glicemia determinato dal glucosio puro ( 50g) e dal pane bianco ( 50 g di carboidrato per porzione) L'indice glicemico è un indice relativo del L'indice glicemico è un indice relativo del potere glicemizzante di un alimento, ed è potere glicemizzante di un alimento, ed è indipendente dallo stato di controllo glicemico indipendente dallo stato di controllo glicemico del soggetto. Questo concetto può essere del soggetto. Questo concetto può essere spigato tramite un esempio pratico: se spigato tramite un esempio pratico: se prendiamo come alimento la pasta questa prendiamo come alimento la pasta questa esercita, a parità di carboidrati ingeriti, un esercita, a parità di carboidrati ingeriti, un potere glicemizzante pari a circa il 60-70% potere glicemizzante pari a circa il 60-70% del pane indipendentemente dal fatto che a del pane indipendentemente dal fatto che a consumarla sia un soggetto sano o diabetico. consumarla sia un soggetto sano o diabetico. PROTOCOLLO PER LA MISURA DELL’INDICE GLICEMICO Nella misurazione dell'indice glicemico di un alimento si seguono i seguenti puti: - Un alimento contenente una quantità standard di carboidrati (solitamente 25 o 50) è assunto da diversi volontari per essere testato. Per esempio per testare gli spaghetti bolliti ne vengono somministrati ai volontari 200g, che forniscono 50 g dicarboidrati. - Poi nelle 2 ore successive ( 3 per i volontari affetti da diabete mellito) si prelevano campioni di sangue ogni 15 minuti durante la prima ora e ogni 30 minuti nella successiva. Viene quindi misurato e registrato il valore della glicemia. - I valori glicemici sono riportati su un grafico. L'area al di sotto della curva è calcolata tramite programmi computerizzati - La risposta glicemica dei volontari e rapportata con quella ottenuta dai 50g di glucosio puro o pane bianco (porzione 50 g carboidrati) - Il cibo di riferimento è testato in due o tre momenti separati e si calcola una media dei valori ottenuti, così da evitare l'influenza delle variazioni della risposta glicemica che si possono verificare da un giorno all'altro. - Per ottenere quindi l'IG dell'alimento testato si fa una media dei valori rilevati in 8-10 persone. ALIMENTAZIONE 16 Analizzando le risposte glicemiche agli alimenti si può dare come indicazioni generale dei livelli di indice glicemico il seguente Schema: - IG UGUALE O SUPERIORE 70 IG ELEVATO - IG COMPRESO TRA 56 E 69 IG MEDIO - IG INFERIORE O UGUALE A 55 IG BASSO Fig.7. ALIMENTAZIONE Fig.7. Valori di Indice Glicemico (IG) per alcuni alimenti che hanno subito diversi trattamenti di preparazione e cottura 17 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 INDICE GLICEMICO DEGLI ALIMENTI Parlando di IG comunque non si può non parlare dei alimentari ha avuto nell'ultimo secolo profonde fattori che influenza questo valore. L'IG può variare in maniera notevole col variare di conseguenze sull'IG. I fattori che influenzano maggiormente l'IG di un alimento sono: - gelatinizzazione degli amidi ( la cottura) - dimensione dei granuli dell'amido - proporzione tra amilosio e amilopectina - fibre - zucchero - acidità - grassi diversi fattori ( come la preparazione dei cibi, la maniera con cui sono masticati, la cottura,etc…). Lo stato fisico dell'amido presente all'interno dell'alimento è decisamente il fattore più importante in grado di influenzare il valore dell'IG, così come lo sviluppo delle tecnologie sui trattamenti La gelatinizzazione degli amidi e la cottura Una caratteristica comuni a tutti i carboidrati è quella di Negli alimenti crudi gli amidi sono presenti sotto forma essere molecole polari e quindi altamente idratabili e facilmente solubili in soluzione di granuli compatti e solidi non facilmente digeribili. acquosa. Ciò è assolutamente vero per i monosaccaridi, i disaccaridi e i piccoli prima di poter essere consumati. Durante la cottura, oligosaccaridi. Tuttavia al crescere del peso molecolare, alcuni polisaccaridi, tendono ad misura differente: alcuni possono anche esplodere e Proprio per questo i cibi amidacei devono essere cotti l'acqua ed il calore espandono i granuli amidacei in liberare le singole molecole. Il rigonfiamento dei granuli e la liberazione delle loro organizzarsi in strutture cristalline e ad espellere acqua di idratazione dando luogo ad molecole facilitano la digestione, in quanto nell'intestino tenue, gli enzimi deputati alla aggregati insolubili. Questa è una caratteristica che si riscontra in particolare nelle scissione degli amidi hanno a disposizione una molecole lineari ( es. cellulosa, amilosio,….) ed è contrastata invece dalla presenza di maggiore superficie di contatto da aggredire. La rapida ramificazioni ( amilopectina). La temperatura infatti è spesso in grado di azione che caratterizza gli enzimi digestivi determina disorganizzare le strutture cristalline e facilitare la in seguito alla metabolizzazione dell'alimento dispersione in acqua dei polisaccaridi. Questo si verifica ad esempio durante la cottura dell'amido: amidaceo contenuto. Quindi un alimento amidaceo che viene normalmente infatti i granuli di amido sono in forma completamente gelatinizzato avrà un IG elevato.In cristallina e mostrano uno specifico pattern di alcuni alimenti come ad esempio, il contenuto di grassi diffrazione alla luce polarizzata e ai raggi x. Per riscaldamento in presenza di acqua si assiste a , acqua e zucchero determina una minore una caratteristica sequenza di fenomeni, conosciuta con il termine gelatinizzazione. verrà completamente gelatinizzata (es. nei biscotti). un altrettanto rapido ed elevato aumento della glicemia gelatinizzazione degli amidi e solo la metà dei granuli Fig.8. La gelatinizzazione dell'amido consiste in tre fasi: in un primo momento i grassi assorbono acqua e si ALIMENTAZIONE rigonfiano (swelling); successivamente perdono le loro caratteristiche cristalline (gelling); infine l'amido fuoriesce dal granulo e si disperde in soluzione nel mezzo acquoso (Pasting). Infatti la cottura favorisce la digestione proprio perché modifica il grado di idratazione degli alimenti ricchi di amido e li rende più accessibili agli enzimi litici creando un aumento dell'IG rispetto all'alimento crudo. Fig.8. Esempio dell'effetto della cottura sull'IG 18 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 FATTORI CHE INFLUENZANO L’INDICE GLICEMICO Un altro fattore in grado di influenzare la permesso la riduzione delle dimensione dei granuli degli gelatinizzazione degli amidi e quindi di conseguenza amidi. Prima di questa innovazione tecnologica, i cereali l'IG, è rappresentato dalle dimensioni dei granuli erano macinati con mulini a pietra che producevano dell'amido contenuto nell'alimento. La frantumazione o farine grezze a più basso Ig dovuto al fatto che la macinazione dei cereali riduce le dimensioni dei venivano digerite e assorbite più lentamente. Quando granuli e facilita l'assorbimento delle molecole di acqua gli amidi sono consumati in “ imballaggi naturali” come e anche degli enzimi digestivi. Per questo motivo se nel caso di cereali integrali in chicchi l'alimento presenta analizziamo le farine prodotte dai cereali macinati un basso IG ( orzo, grano integrale, legumi,grano finemente queste hanno un IG elevato. Maggiore è la integrale). Tra i cereali solo il Riso,non tutte le specie, dimensione dei granuli minore sarà l'IG. presenta un elevato IG elevato dovuto dal fatto che Fig.9. presenta un basso contenuto di amilosio ( concetto che approfondiremo più avanti) e soprattutto amidi facilmente gelatinizzabili e quindi scissi agevolmente dagli enzimi digestivi. Ad esempio il riso basmati ha un valore di IG basso, in quanto presenta un contenuto di amilosio più elevato. Fig.9. Differenza tra Amido crudo a sinistra ( granuli compatti) e Amido cotto ( granuli rigonfi) contenuto nelle patate. Fig.10. ALIMENTAZIONE Fig.10. IG e dimensione dei granuli Lo sviluppo delle tecnologie in campo alimentare ha portato ad un cambiamento drastico dei valori di IG di un alimento. Ad esempio basta pensare alle innovazioni nelle tecniche di trasformazioni alimentari introdotte a metà del diciannovesimo secolo come il mulino con rulli in acciaio che ha permesso di facilitare la rimozione della parte fibrosa ( crusca) dei cereali e hanno anche 19 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 La dimensione dei granuli Come anticipato precedentemente la composizione r richiesto per l'assorbimento e la digestione. E' molto dell'amido gioca un ruolo importante nell'IG di un probabile che la velocità dell'idrolisi e dell'assorbimento alimento. Gli alimenti contengono due tipi di amidi: non siano dovute alle molecole glucidiche di per sé, ma l'amilosio e l'amilopectina. La loro proporzione alla forma in cui esse sono presenti negli alimenti. nell'alimento influenza pesantemente l'IG dei cibi ( ad Quindi alimenti come il riso brillato, la farina di frumento esempio il riso basmati discusso precedentemente). bianca che contiengono piccole quantità di amilosio e L'amilosio è una molecola a catena lineare, come una molta amilopectina hanno un valore elevato di IG. I cibi collana di piccole perle. Questa disposizione lineare e invece in cui l'amilosio è contenuto in maggiore in ordine, in forma di blocchi stretti e compatti, rende quantità, come il riso basmati e i legumi hanno un più più difficile la gelatinizzazione e di conseguenza anche basso IG. la digestione degli amidi. Invece l'amilopectina è una Fig.11. catena di molecole di glucosio, dalla quale si distaccano numerose diramazioni. Si presentano più larghe e maggiormente aperte, così che la gelatinizzazione degli amidi e la successiva digestione avvengono più velocemente. L'amilosio presenta una struttura meglio stabilizzata da legami idrogeno, l'amilopectina invece può essere più velocemente degradata e assorbita. Quindi tanto maggiore è il contenuto in amilosio tanto maggiore è il tempo Fig.11. Amilosio e Amilopectina Le conseguenze dello zucchero sull’IG Discorso particolare deve essere fatto sul comune Concetto particolare da fare anche per la frutta. Alcuni zucchero e sugli zuccheri semplici. Il comune zucchero tipi di frutta hanno un basso IG ( es. pompelmo) mentre da tavola, saccarosio, ha un valore di IG compreso tra altri hanno valore elevato ( es. melone) ma qui oltre alla 60-65 rispetto al glucosio. Questo valore tipologia di zuccheri presenti sembra inserirsi un altro moderatamente basso è dovuto alla sua composizione concetto ( che analizzeremo in seguito) quello chimica costituita da una molecola di glucosio dell'acidità e dell'osmolarità. accoppiata ad una di fruttosio per formare un disaccaride. Il fruttosio presenta un valore di IG basso, quindi quando assumiamo il saccarosio, la quantità di glucosio assorbita corrisponde solamente alla metà dei suoi componenti. Questo chiarisce perché la risposta glicemica a 50 g di saccarosio sia approssimativamente a quella di 50 di sciroppo di glucosio o maltodestrine, dove le molecole sono rappresentate solo da glucosio. ALIMENTAZIONE Così, contrariamente a quanto può sembrare, molti cibi che contengono zucchero semplice non determinano un innalzamento glicemico a quello provocato da alimenti amidacei più complessi come il pane bianco. Gli zuccheri che normalmente sono contenuti in alcuni alimenti comprendono: il lattosio, il saccarosio, il glucosio e il fruttosio, in proporzione variabile secondo l'alimento. 20 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Il rapporto tra amilosio e amilopectina L'influenza delle fibre sull'IG di un alimento amidaceo Limitando l'azione degli enzimi digestivi e quindi dipende dal tipo e dal grado di viscosità delle fibre rallentando la digestione. La viscosità è una stesse. Se le fibre mantengono la loro integrità, queste caratteristica chimico fisica dei carboidrati che si riescono ad agire come una barriera fisica alla ripercuote a livello fisiologico-nutrizionale, in pratica digestione e quindi abbassare l'IG. Un esempio sono i rappresenta la resistenza di una soluzione a uno sforzo bastoncini di crusca, prodotto alimentare a basso IG impresso ed è diretta conseguenza della solubilità dei così come il frumento integrale. Non è la stessa cosa carboidrati e delle loro interazioni una volta in soluzione. invece per la frumento macinato finemente, l'utilizzo di I legumi e alcuni tipi di cereali ( avena) presentano tale farina ad esempio non influenza l'IG degli alimenti. elevate presenze di fibre viscose e di conseguenza Le fibre viscose influenzano molto l'IG di un alimento hanno un basso IG. L’acidità e l’IG Diverse ricerche hanno messo in evidenza come percentuale di carboidrati avverrà più lentamente e di anche l'acidità abbia un ruolo importante nel conseguenza l'IG sarà decisamente più basso. Ecco determinare l'IG di un alimento. Si è visto infatti che se perché ,ad esempio, il pane a lievitazione naturale,in si consuma all'interno di un pasto si consuma una cui l'acido lattico e propionico sono prodotti dalla quantità di aceto e/o succo di limone l'IG delle diverse fermentazione spontanea degli amidi e degli zuccheri preparazioni alimentari sarà ridotto. L'acidità di un da parte di microrganismi di specie diverse, determina alimento infatti rallenta lo svuotamento gastrico e la un innalzamento glicemico e insulinico inferiore rispetto successiva immissione di bolo alimentare nel duodeno. al pane prodotto con lievito chimico o di birra. Per questo motivo la digestione degli alimenti a elevata I grassi e l’IG Anche i grassi ( e le proteine) creano un rispetto al pane, oppure le patate fritte hanno un IG abbassamento dell'IG, rallentando lo svuotamento inferiore rispetto alle patate cotte senza grassi. Quindi gastrico e quindi influenzando di conseguenza i la presenza, in un alimento,oltre ai carboidrati degli altri processi digestivi e di assorbimento. Ecco quindi macronutrienti( grassi, proteine) crea un abbassamento perché alcuni biscotti hanno un valore di IG più basso BIBLIOGRAFIA Aldo Mariani Costantini, Carlo Cannella, Gianni Tomassi. “ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA” PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE Ottobre 2006 ALIMENTAZIONE - - Ivo Cozzani, Enrico Danese. “BIOCHIMICA DEGLI ALIMENTI E DELLLA NUTRIZIONE”- PICCIN 2006 Eugenio Del Toma. “PREVENZIONE E TERAPIA DIETETICA”- PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE - Marzo 2005 Michelangelo Giampietro. “L'ALIMENTAZIONE PER L'ESERCIZIO FISICO E LO SPORT”- PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE - Ottobre 2005 Antonio Elia. “ NUTRIZIONE A BASSO CARICO GLICEMICO”- CACUCCI EDITORE 2005 P. Cabras, A. Martelli. “CHIMICA DEGLI ALIMENTI” - PICCIN EDITORE 2004 Barry Sears. “LA ZONA . LA NUOVA ALIMENTAZIONE” Sperling e Kupfer Editore-2004 ( II edizione) Giuseppe Arienti. “LE BASI MOLECOLARI DELLA NUTRIZIONE” - PICCIN EDITORE 2003 Jennie Brand Miller, Kaye Foster Powell, Stephen Colagiuri. THE NEW GLUCOSE REVOLUTION- ( HODDER HEADLINE AUSTRALIA 2002 TERZA EDIZIONE TRADOTTA IN ITALIANO DA RCS LIBRI 2005) 21 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 L’influenza delle fibre sull’IG ATTIVITA’ FISICA NEL TRATTAMENTO DELLA SINDROME METABOLICA Possiamo quindi affermare che lo sviluppo della sindrome metabolica sia dovuto principalmente ad uno scorretto stile di vita (alimentazione scorretta, bassa efficienza fisica ecc.) che porta all'insulino-resistenza, intesa come incapacità da parte dell'insulina di trasportare il glucosio all'interno delle cellule. Quando questo accade il pancreas deve produrre una maggiore quantità di insulina per mantenere livelli glicemici Nel corso degli ultimi cinquant' anni, molti medici e normali. Anche se le persone affette da sindrome studiosi hanno tentato di dare una definizione metabolica hanno livelli glicemici più elevati, i valori all'insieme di patologie che attualmente vengono rientrano comunque nella norma e non si parla di definite come sindrome metabolica. Le difficolltà incontrate fino ad oggi nel trovare accordo diabete. Non è ancora chiaro che cosa causi la resistenza all'insulina ma si ritiene che circa la metà di su una definizione condivisa sono legate ai molteplici tutti i casi siano dovuti a fattori genetici, senza fenotipi clinici di presentazione della sindrome e ai dimenticare l'importanza di fattori controllabili come il quadri clinici che possono cambiare nel tempo in peso corporeo (in particolare il grasso addominale) e la relazione anche a fenomeni parafisiologici come forma fisica. Se mettiamo mano ad alcuni dati epidemiologici l'invecchiamento e la menopausa. Dopo vari tentativi è stato raggiunto un accordo e possiamo notare che oltre la metà della popolazione secondo le linee guida ATP III (Adult Treatment Panel italiana è in sovrappeso e 4.000.000 di persone sono III) la sindrome metabolica può essere diagnosticata obese, circa il 25% in più rispetto a 10 anni fa. C'è da quando coesistono almeno tre dei seguenti fattorI: circonferenza addominale >102 cm nei maschi e >88 cm nelle femmine; ipertrigliceridemia >150 mg/dl; riduzione del colesterolo HDL < 40 Mg/dl nell'uomo e < 50 mg/dl nella donna; pressione arteriosa > 130-85 mmHg; alterata glicemia a digiuno >110 mg/dl. considerare inoltre che il 4-5% degli italiani è affetto da diabete insulino-resistente (il 100% in più rispetto a 10 anni fa), un italiano su 3 è iperteso e uno su 5 è affetto da ipercolesterolemia. L'associazione di queste patologie, quindi la sindrome metabolica, aumenta il rischio di sviluppare malattie Oltre a questi criteri, è da considerare che la sindrome cardiovascolari che rappresentano la prima causa di FITNESS E SALUTE metabolica è una condizione che si associa ad aterosclerosi inducendo così uno stato morte al mondo con oltre il 40% dei decessi. L'incidenza dalla sindrome metabolica sale proinfiammatorio e protrombotico. Lo stato notevolmente con l'età: il numero di settantenni colpiti è protrombotico è caratterizzato da aumenti del PAI-1 (inibitore dell'attivatore del plasminogeno 1), 6 volte maggiore del numero di quarantenni. Da qui possiamo dedurre come da questo insieme di dell'inibitore dell'attivatore tissutale del plasminogeno patologie scaturiscano una serie di altre patologie molto del tessuto (tPA) e del fibrinogeno mentre lo stato più gravi che portano a considerare la sindrome proinfiammatorio è dovuto all'aumento dei livelli di metabolica una vera malattia sociale; basti pensare alle proteina C-reattiva. conseguenze per il sistema cardiocircolatorio 22 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 L’ indipendente della progressione del gradiente (p = alle altissime probabilità che la sindrome metabolica si 0.01), del peggioramento del rigurgito (p = 0.02) e del trasformi in diabete di tipo 2 con tutte le conseguenze tipiche di questa patologia. A conferma di ciò vengono deterioramento della funzione valvolare (p = 0.02). Uno studio, coordinato da Ricercatori della Tel Aviv riportati di seguito i risultati di alcuni studi scelti tra i University di Beer Sheba, in Israele, ha valutato tanti presi in esame. In uno studio pubblicato nel 2006 l'impatto della sindrome metabolica sull'esito dei sull'American Heart Journal, che ha riguardato quasi pazienti con diabete non clinicamente diagnosticato 25.000 pazienti con coronaropatia, è stato dimostrato con sindrome coronarica acuta per un periodo di un che la presenza di sindrome metabolica ha aumentato anno. Hanno preso parte allo studio 1.060 pazienti il rischio di morte mediamente del 21% rispetto ai consecutivi con diabete non clinicamente diagnosticato, pazienti senza sindrome metabolica. Considerando la ricoverati per sindrome coronarica acuta, 359 dei quali sindrome metabolica come un insieme di fattori di presentavano caratteristiche tipiche della sindrome rischio cardiovascolari i ricercatori dell'University of metabolica. I pazienti con sindrome metabolica erano Kuopio in Finlandia hanno studiato la relazione tra più frequentemente donne ed erano associati ad una sindrome metabolica e malattia coronarica, malattia più elevata mortalità a 30 giorni. I pazienti con cardiovascolare, e mortalità per tutte le cause. Sono iperglicemia (livelli di glicemia maggiori di 140 mg/dl) e stati studiati 1025 finlandesi di età compresa tra 65 e sindrome metabolica avevano una più alta incidenza di 74 anni per un periodo osservazionale di 13 anni. La mortalità a 30 giorni (8,3%) rispetto ai pazienti con sindrome metabolica è risultata associata ad un rischio iperglicemia ma senza sindrome metabolica (2,5%). statisticamente significativo per la mortalità L'analisi multivariata ha identificato la sindrome cardiovascolare (hazard ratio, HR = da 1.31 a 1.51). Lo metabolica come un forte predittore indipendente di studio ha indicato che la sindrome metabolica è un mortalità a 30 giorni e a 1 anno, con un HR marker del rischio cardiovascolare. Altri studi hanno poi rispettivamente di 2.54 e 1.96. Anche in Italia, più precisamente al Nord è stato valutato l'associazione di varie patologie con la condotto uno studio su 2013 persone di età compresa sindrome metabolica come lo studio compiuto dai tra 25 e 74 anni per valutare la mortalità Ricercatori dell'University of California, ad Irvine, negli cardiovascolare e non cardiovascolare in un periodo di Stati Uniti, che ha valutato la relazione tra le varie 148 mesi. La sindrome metabolica è stata riscontrata categorie di pressione sanguigna ed i sottotipi di nel 16.2% del campione; il 95.4% presentava aumento ipertensione, e la probabilità di presentare sindrome pressorio, mentre anormalità glicemiche sono state metabolica. Dallo studio è emerso che l'ipertensione riscontrate nel 31.5% dei soggetti. Oltre all'aumento diastolica isolata è associata ad una maggiore pressorio, è stato osservato un maggior indice di probabilità di sindrome metabolica anche se l'alta massa ventricolare sinistra e prevalenza di ipertrofia frequenza di ipertensione sistolica isolata nella ventricolare sinistra. Il rischio di mortalità per tutte le popolazione ipertesa fa sì che l'ipertensione sistolica cause e di mortalità cardiovascolare è risultato isolata rappresenti il più comune sottotipo di maggiore nei soggetti con sindrome metabolica ed era ipertensione nei soggetti con sindrome metabolica. strettamente correlato alle componenti ipertensione e Recenti studi hanno anche indicato che FITNESS E SALUTE disglicemia della sindrome metabolica. Un altro studio l'ipercolesterolemia può essere un fattore di rischio per ha esaminato la relazione tra sindrome metabolica e la la degenerazione calcifica delle valvole bioprotesiche: progressione della stenosi aortica: è stato ipotizzato la sindrome metabolica è quindi associata ad un più che la sclerosi della valvola aortica e la sua alto rischio di aterosclerosi vascolare. I Ricercatori progressione a stenosi aortica siano causate da un della Laval University in Canada hanno ipotizzato che processo aterosclerotico e che le caratteristiche le caratteristiche aterogeniche della sindrome aterogeniche della sindrome metabolica fossero in metabolica potrebbero accelerare la degenerazione grado di influenzare negativamente la progressione della valvola bioprotesica. All'analisi multivariata, la sindrome metabolica è risultata essere un predittore 23 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 (Cardiopatia ischemica, ipertensione, trombosi…) o sindrome metabolica è associata ad una più rapida metabolica. Sono stati analizzati in modo retrospettivo i progressione della malattia e ad un esito sfavorevole dati di 105 pazienti consecutivi di età media pari a 69 nei pazienti con stenosi aortica. A seguito di ciò è lecito anni, con almeno una forma moderata di stenosi considerare la sindrome metabolica una patologia da aortica. Tra questi pazienti, il 38% presentava sindrome trattare sotto vari aspetti per cercare di ridurne i rischi metabolica identificata secondo i criteri clinici modificati ma soprattutto per prevenirne le conseguenze. proposti da NCEP ATP III. Lo studio ha mostrato che la PROGETTO DI RICERCA MATERIALI E METODI Per l'anamnesi è stato effettuato un questionario Uno degli aspetti in cui si può intervenire sia come prevenzione sia come 'terapia' è sicuramente la generico, sono state prese delle misurazioni mancanza di attività fisica. Per questo è stato antropometriche ed è stato proposto un questionario di sviluppato un progetto di ricerca che si pone come anamnesi metabolica dove vengono prese in esame obiettivo quello di valutare gli effetti dell'attività fisica su variabili immodificabili (età, sesso..), variabili sanitarie soggetti di età avanzata e affetti da sindrome oggettive (diagnosi di diabete, ipertensione…) e metabolica. SOGGETTI Hanno preso parte al progetto di ricerca 7 persone abitudini soggettive (bere caffè, fumare…). Ad ogni risposta del questionario è stato poi assegnato un sedentarie, 6 donne e un uomo, che presentavano, punteggio che è servito per calcolare la Fc di dopo anamnesi iniziale, alcune caratteristiche della riferimento per il test di valutazione cardiovascolare sindrome metabolica. sub-massimale, altra particolarità della ricerca. Questo Tab. 1 test consiste nel compiere la maggior distanza possibile MEDIA + ds sulla cyclette pedalando a Fc costante per un tempo ETA’ predeterminato. Per il progetto di ricerca è stato 71,0 ± 8,2 previsto un periodo complessivo di 13 settimane, tre PESO INIZIALE sedute a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) per 72,3 ± 15 una durata di un'ora ciascuna. Ogni lunedì è stato CIRCON.VITA DONNE INIZIALE ripetuto il test di valutazione cardiovascolare e ogni 84,9 ± 9,6 seduta è stata suddivisa in una prima parte di 30 minuti circa di attività aerobica su treadmill, cyclette e elliptical CIRCONFERENZA UOMO BMI INIZIALE VITA 99,0 e una seconda parte di esercitazioni a corpo libero o con l'utilizzo di piccoli attrezzi di mobilità articolare, 28,1 ± 5,5 stretching, potenziamento muscolare ed equilibrio sia per migliorare i parametri della sindrome metabolica sia Tab. 1: soggetti per rendere autonomi tutti i soggetti nelle attività FITNESS E SALUTE È da rilevare inoltre che: tutti 7 i soggetti sono ipertesi e soffrono di ipercolesterolemia 6 soggetti su 7 soffrono di ipertrigliceridemia il partecipante uomo è diabetico di tipo 2, è stato colpito da infarto ed angina una partecipante ha avuto un episodio di embolia polmonare una partecipante ha livelli molto bassi di piastrine e fa Segue terapie cortico-streroidee. quotidiane. È da considerare che ogni attività proposta è stata effettuata sono continuo monitoraggio della Fc. Per avere dei dati più omogenei possibili sul test di valutazione cardiovascolare, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: il primo composto dagli ultrasettantenni, per la precisione 5 soggetti, ha lavorato a una Fc max di 90 bpm per 6 minuti del secondo gruppo hanno invece fatto parte i due soggetti sessantenni che hanno pedalato ad una Fc Max di 110 bpm per 12 minuti. 24 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Della malattia e la prognosi nei pazienti con sindrome Per facilitare l'analisi e la comprensione dei dati dividiamo i dati antropometrici da quelli pratici del test. Dati antropometrici: sono stati presi in esame tre parametri tra i più significativi per la diagnosi di sindrome metabolica. Di seguito riportiamo le tabelle con i dati e i relativi grafici: MEDIA DEV.STAN PESO INIZIALE 72,3 Kg ± 15,0 PESO DIFFERENZA FINALE 70,8 Kg - 1,5 Kg ± 13,2 Variazione media della circonferenza vita 120 100 80 cm Tab.1: media e deviazione standard delle variazioni 40 Variazione media del peso Kg 60 20 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 CIRC. VITA INIZIALE CIRC. VITA FINALE Grafico: 3 PESO INIZIALE BMI INIZIALE MEDIA 28,1 DEV.STAN ± 5,5 PESO FINALE BMI FINALE 27,1 ± 4,2 DIFFERENZA 1,0 Tab. 2: media e deviazione standard delle variazioni Grafico: 1 Variazione media del BMI Variazione individuale della circonferenza vita 40 cm 120 35 100 30 80 25 60 20 40 15 10 20 5 0 P.L. M.O. M.M. B.A. B.L. M.L. 0 B.L. (M) BMI INIZIALE CIRC. VITA INIZIA LE BMI FINALE CIRC. VITA FINA LE Grafico: 4 Grafico: 2 M EDIA DEV.STAN B M I IN IZIALE 28,1 ± 5,5 B M I FIN AL E 27,1 ± 4,2 D IFFER EN Z A 1,0 Tab. 3: media e deviazione standard delle variazioni Riportiamo di seguito l’analisi statistica dei valori antropometrici. Per valutare se le variazioni rispetto ai valori iniziali sono statisticamente significative è stato utilizzato il “test t” per p<0,05. FITNESS E SALUTE Valore Peso Circonferenza vita BMI Iniziale 72,3 kg 86,9 cm 28,1 Finale 70,8 kg 85,7 cm 27,1 Δ 1,5 kg 1,2 cm 1 Andamento p P<0,21 n.s. P<0,25 n.s. P<0,11 n.s. Tab. 8: analisi statistica Test di valutazione cardiovascolare: analizziamo separatamente i due gruppi per avere una visione precisa dei risultati 25 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 RISULTATI E ANALISI DEI DATI DISTANZA IN METRI IN 6 MINUTI A FC COSTANTE NOME Fc SETTIMANA 1 2 3 4 5 940 1100 1150 1000 790 6 7 8 9 10 11 12 13 P.L. 90 M.O. 90 1870 1240 1600 1500 1310 1150 1570 1310 1340 1460 1580 1370 1790 M.M. 90 1450 1890 1860 1730 1760 1560 2130 1630 1860 1670 1980 1680 1700 B.A. 90 1630 790 B.L. 90 1140 860 1020 870 850 1610 1800 1850 1070 1840 1720 1840 970 1180 1950 1780 1170 1650 1560 1780 1350 1650 790 770 1260 1460 1130 1110 1230 870 1170 1230 Tab. 9: distanza individuale percorsa in 6' a Fc costante (90 bpm) m p e rc o rs i in 6 ' Differenza individuale 2000 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 m INIZIALI m FINALI P.L. M.O. M.M. B.A. B.L. Grafico : MEDIA DEV. ST. 1406 372,6 DISTANZA MEDIA IN METRI PERCORSA IN 6 MINUTI 1176 1300 1198 1162 1354 1710 1408 1562 1398 438 415 397 410 419 261 294 329 245 1610 1458 438 235 1642 242 Tab. 10: media e deviazione standard della distanza percorsa in 6’ Variazione media della distanza percorsa in 6' 2500 2000 metri FITNESS E SALUTE 1500 1000 500 0 1 2 3 4 5 6 7 8 settimane Grafico: 8 26 9 10 11 12 13 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Gruppo 1: metri ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Media distanza percorsa in 6' 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 settimane Grafico : Differenza rispetto alla settimana precedente 400 differenza in m 300 200 100 0 -100 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 -200 -300 -400 FITNESS E SALUTE settimana Grafico : 27 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Differenza rispetto alla prima settimana 2000 differenza in m 1500 1000 500 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 -500 settimana Grafico : Riportiamo ora all'analisi statistica dei due gruppi. Per valutare se le variazioni nell'andamento delle prove fossero statisticamente significative è stato utilizzato il “test t” per p<0,05. Valore m percorsi in 6’ m percorsi in 12’ Iniziale 7030 5506 Finale 8210 9100 Δ 1180 3594 Andamento p P<0,25 n.s. P<0,03 Tab. 17: analisi statistica; in giallo è stato evidenziato il dato statisticamente significativo. DISCUSSIONE Come per l'analisi dei dati dividiamo la discussione in Test di valutazione cardiovascolare: il primo gruppo, due parti. composto da soggetti ultrasettantenni ha ottenuto un miglioramento di 243 metri di media rispetto all'inizio del Dati antropometrici: i dati antropometrici rilevati al progetto di ricerca a conferma del buon lavoro svolto termine del programma di lavoro, pur non nonostante le difficoltà incontrate, soprattutto all'inizio guadagnando la significatività statistica, hanno del lavoro, nell'adattamento al tipo di lavoro proposto. evidenziato un miglioramento rispetto agli stessi valori FITNESS E SALUTE presi all'inizio del programma a indicare l'efficacia Per quel che riguarda il secondo gruppo i risultati sono dell'attività fisica sugli indicatori di sindrome metabolica. stati inaspettati. Infatti è stato addirittura sospeso il La mancata significatività statistica è dovuta lavoro monitorato alla decima settimana perché, in principalmente all'esiguo numero di partecipanti al accordo coi medici, si è ritenuto opportuno inserire i progetto e al breve periodo del progetto senza poi due soggetti nelle normali attività del centro fitness tralasciare l'età avanzata degli stessi partecipanti che (attività di gruppo per la terza età e lavoro in sala ha reso tali parametri soggetti a modificazioni esterne attrezzi) in qunto il miglioramento medio è stato di ben all'attività fisica come per esempio l'utilizzo di alcuni 1800 metri. farmaci. 28 La breve durata della ricerca e l'esiguo numero di l'uso dei farmaci. Inoltre è stato dimostrato che l'età non è partecipanti non hanno consentito di ottenere dati un ostacolo all'attività fisica nemmeno in presenza di significativi sugli effetti che l'attività fisica ha sui parametri patologie, anzi è proprio l'attività fisica l'unico 'farmaco' in caratteristici della sindrome metabolica. Sicuramente il grado di migliorare la qualità di vita dei soggetti metabolici lavoro svolto ha consentito di migliorare la qualità di vita senza avere nessuna conseguenza negativa. dei partecipanti che hanno ridotto, sotto parere medico, Elena Torrioli BIBLIOGRAFIA American Heart Association, 2006; American Journal of Cardiology, 2005; European Heart Journal, 2005: "Aumentato rischio di eventi cardiovascolari nei soggetti con sindrome metabolica". Arsenio L.: "Obesità", 2003. Bechi R.: "Apparato endocrino nell'obesità". Briand M et al: "La sindrome metabolica è associata ad una più rapida degenerazione delle valvole bioprotesiche", Circulation 2006. 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St-Onge M-P et al: "Incidenza di sindrome metabolica nei soggetti con peso corporeo normale o in leggero sovrappeso", Diabetes Care 2004. FITNESS E SALUTE 30 APPORTO IHRSA 2008 Dal 05 all'08 marzo 2008, la splendida città di S. Diego (California) si è prestata come scenario per l'appuntamento atteso da tutti gli appassionati del fitness, l' IHRSA, The International Health Racquet & Sportsclub Association. Particolarmente ricca di operatori provenienti da ogni parte del mondo, questo anno la rassegna ha offerto più di quattrocento espositori tra attrezzatura e servizi. Fra gli espositori più notevoli Technogym, uno dei leader del settore, che ha presentato la vasta gamma dei suoi prodotti: le classiche macchine isotoniche, Cardio, Kinesis, ed Easy Line. L'attenzione di un'ampia parte di pubblico è stata attirata dalle Pure Strenght e le Flex Ability, he hanno riscosso un grande successo. Fra le aziende con stands importanti e interessanti: Cybex, Life Fitness, Nautilus, Star Trac, Free Motion, Precor, Matrix. Nell' innumerevole presenza di visitatori di ogni stato e continente, si è distinta la prevalenza dell'Oriente: Russia, Cina, Corea, Giappone e Mongolia. Il paese più portato allo sviluppo nel fitness è risultato essere la Russia. A conferma di ciò il premio assegnatole come vincitrice per il maggiore incremento di fatturato negli ultimi dieci mesi di una nota azienda americana. Negli Stati Uniti, in Estremo Oriente, nelle grandi città Il settore cardio, da sempre strutturante in ogni centro dell'India e nel Sud America il fitness risulta in forte wellness, non ha intrattenuto i visitatori con alcuna novità. crescita, mentre in Italia il mercato si presenta stagnante È comunque da riportare la costante funzionalità e da anni. l'ininterrotta partecipazione alle dimostrazioni del AMT (Adaptive Motion Trainer) della Precor. NEWS D’OLTRE OCEANO 31 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 R Per quanto riguarda il settore pesi, tutte le più grandi Power Plate, la leader mondiale delle vibrazioni marche offrono attrezzature per il lavoro cd di forza meccaniche ha riscosso una notevole attenzione da funzionale, caratterizzato da una maggiore parte dei v isitatori. Tecnologia e metodologia per un partecipazione del trainer e dall'utilizzo di carichi ridotti fitness innovativo. per ottenere maggiori risultati. Particolarmente apprezzata la nuova linea Plate Loded dell'americana HOIST, sia per l'inconfondibile progettazione estetica, che per il funzionamento meccanico.Inarrestabile la crescita del metodo Pilates e dellle ginnastiche dolci. Spazi considerevoli sono stati La vera novità della manifestazione IHRSA 2008 è stato occupati dai grandi marchi di questa disciplina: Stott . il ritorno di Johnny Goldberb, meglio conosciuto come Pilates, Balance Body, Peak Pilates e Gravity Johnny G, colui che rivoluzionò il mondo del fitness introducendo il frequentatissimo Spinnig. Si presenta oggi con un'altra novità: il KRANKING. Si tratta di una nuova disciplina nata sulla scia dello spinning. La differenza che la rende unica nel suo genere è l'uso delle braccia; mantenendo lo stesso carisma e la stessa musica, il lavoro di gruppo diviene profondamente coinvolgente e stimolante. Oliviero Borra Direttore Studios Brescia NEWS D’OLTRE OCEANO 32 L RITORNO ALLO SPORT DOPO RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE: IL RATE FORCE DEVELOPMENT COME CRITERIO DI SCELTA La lesione del Legamento Crociato Anteriore è Massimo Angelozzi . Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di L'Aquila. estremamente diffusa e comporta una marcata instabilità e disabilità in un ampio numero di pazienti (Noyes et al. Vittorio Calvisi. Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Divisione di Ortopedia e Traumatologia, Università degli Studi di L'Aquila. 1983); alcuni dati esplicativi del fenomeno riportano un'incidenza di 3 casi su 10000 in Danimarca (Nielsen et al. 1991). Roos, in uno studio condotto in Svezia, ha Cristiana Corsica. Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Divisione di Ortopedia e Traumatologia, Università degli Studi di L'Aquila. segnalato che le lesioni del legamento crociato anteriore rappresentano il 43% del totale degli infortuni che si Marco Madama. Facoltà di Scienze Motorie, Università degli Studi di L'Aquila. realizzano in ambito calcistico (Roos et al. 1995). È stato dimostrato che il 70-80% di soggetti con una rottura Angelo Cacchio. Dipartimento di Scienze dell'Apparato Locomotore, I Divisione di Medicina Fisica e Riabilitativa, Laboratorio di Analisi del Movimento, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. completa del LCA hanno esperienze di instabilità e sensazione di “giving way” durante lo svolgimento di attività funzionali ad alto livello (Shelton et al. 1997). Questo porta ad una riduzione dell'attività sportiva fino al 70% nella popolazione trattata conservativamente (Fink per la progressione attraverso l'iter rieducativo di un et al. 2001). Una patologia così importante sia sotto il profilo paziente che ha subito un trauma sportivo, rappresentano da sempre un momento delicato, in cui epidemiologico sia sotto quello funzionale deve essere più professionalità si integrano per prendere una affrontata in maniera attenta e specifica al fine di decisone che, se sbagliata, può mettere a rischio la razionalizzare i criteri di scelta nelle varie fasi del salute del soggetto. Oltre alle valutazione di carattere trattamento terapeutico; in tale senso la valutazione clinico, dalle quali non si può prescindere, nella pratica funzionale può essere uno degli strumenti preposti a ciò. professionale si è cercato di identificare una serie di Questa, in genere, rappresenta sempre un elemento di parametri oggettivi che aiutassero nell'iter decisionale, grande importanza perché, se opportunamente anche se, spesso, si è continuato ad affidarsi condotta, indica la via migliore per la pianificazione ed il esclusivamente a criteri empirici o alla sensibilità controllo della prestazione nel tempo, parimenti, con gli individuale del terapista (Kvist 2004). Una lesione completa del LCA e la conseguente opportuni accorgimenti, deve rivestire un ruolo di RIABILITAZIONE assoluto rilievo nell'ambito della gestione dell'atleta ricostruzione del medesimo legamento sono spesso infortunato. La Valutazione Funzionale, integrata con le associate con disturbi degli input sensoriali e dei informazioni provenienti dall'equipe medico-sportiva, processi legati al controllo neuromuscolare (Solomonow garantisce la possibilità di analizzare quantitativamente e et al. 1987). Il recupero del controllo neuromuscolare qualitativamente l'entità del deficit funzionale indotto dopo una lesione od una ricostruzione del LCA è un dall'infortunio ed è inoltre in grado di essere un elemento prerequisito fondamentale per quegli atleti che mirano ad guida nelle scelte del processo di recupero come in un ritorno alle competizioni (Lephart et al. 1997). La quelle del ritorno in campo. La decisione del ritorno allo sport, ed in generale le scelte mancanza di controllo neuromuscolare è stata indicata 33 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 I soggetto di produrre forza rapidamente, è stata debolezza del quadricipite e nell'incapacità di attivarlo positivamente correlata con la funzionalità durante (McHugh et al. 2002). Inoltre l'incapacità di attivare attività quotidiane dopo ricostruzione del LCA (Morrissey massimamente il quadricipite e la debolezza dello stesso et al. 2004). Il Rate Force Development rappresenta un muscolo, condizioni entrambe largamente riportate dopo indice critico della capacità del muscolo di esprimere rottura o ricostruzione del LCA (Konishi et al. 2002), sono forza rapidamente (Aagaard et al. 2002). È stato ritenuti essere due dei principali fattori per l'insorgenza di dimostrato come il tempo richiesto per produrre tensione osteoartriti (Hurley 1999). La forza del quadricipite muscolare nella maggior parte delle attività quotidiane dovrebbe essere un importante indicatore della (Aagaard et al. 2002) e sportive (Stone et al. 2004) sia progressione funzionale durante la rieducazione (Aune considerevolmente più basso di quello necessario a et al. 1997). Nella riabilitazione del LCA queste decisioni sviluppare la massima forza muscolare (Aagaard et al. sono normalmente basate sul confronto tra il valore di 2002). Per questo nell'ambito di quelle attività in cui lo forza massimale tra l'arto sano e quello coinvolto. Al fine sviluppo della tensione muscolare avviene in tempi di eseguire tale valutazione sono stati proposti relativamente brevi (circa 200ms) il RFD potrebbe dinamometri isometrici, isoinerziali o isocinetici. Un arto è essere maggiormente importante rispetto alla massima considerato “recuperato” quando supera la soglia del 85- forza muscolare. In quest'ottica il presente lavoro è volto a proporre la 90% del valore sviluppato dall'arto controlaterale (Juris et possibilità di utilizzare la relazione Tensione-Tempo ed al. 1997). Tuttavia non solo la forza massimale, ma anche in particolare il RFD, come un importante indice di i fattori neuromuscoalri dovrebbero essere considerati valutazione della funzionalità neuromuscolare degli (Bosco et al. 1983). Infatti, in un recente studio, la atleti infortunati e quindi della loro condizione di massima forza muscolare ed in particolare l'abilità del recupero. MATERIALI E METODI Partecipanti: lo studio è stato condotto grazie alla Tutti i partecipanti allo studio hanno ricevuto il medesimo partecipazione di 35 soggetti, 29 uomini e 9 donne (i valori trattamento standard di rieducazione funzionale, seguiti di media ± SD sono i seguenti: peso: 69 ± 11 kg, altezza: dallo stesso operatore. Il protocollo riabilitativo è stato 177 ± 6 cm, età: 25 ± 6 anni) che avevano subito una iniziato dopo una settimana dall'intervento chirurgico ed lesione monolaterale del legamento crociato anteriore ha mirato al precoce recupero della mobilità articolare, al (LCA) e che conseguentemente erano andati incontro alla recupero della contrazione muscolare e della forza dei ricostruzione dello stesso per via artroscopica. Tutte le valutazioni sono state condotte, sia sull'arto principali muscoli peri-articolari, oltre che al controllo del gonfiore e dei processi infiammatori in genere. Nelle fasi coinvolto che su quello sano, dopo 6 mesi dall'intervento di di recupero funzionale sono state utilizzate esercitazioni plastica legamentosa. I criteri di inclusione nello studio sono stati: diagnosi di a catena cinetica sia aperta che chiusa ed interventi mirati al ripristino delle funzionalità neuromuscolari e rottura completa del LCA confermata da MRI o artroscopia RIABILITAZIONE diagnostica; assenza di dolore, gonfiore o deficit di mobilità propriocettive. Sistema di Valutazione Funzionale: come sistema di articolare nel pre-intervento; mancanza di danni meniscali acquisizione dei dati per la valutazione funzionale è stato non riparabili, di lesioni legamentose periferiche e di utilizzato un Muscle Lab 4000e (Boscosystem, Rieti, qualsiasi altro infortunio rilevante a carico degli arti Italy) dotato di elettrogoniometro (Boscosystem, Rieti, inferiori; ricostruzione per via artroscopica del legamento Italy; type ET-ANG-02) e cella di carico (Boscosystem, con gracile e semitendinoso duplicati (DSTG). Nessun Rieti, Italy; type ET-STG-02). I dati sono stati acquisiti soggetto presentava una precedente storia clinica per attraverso il software dedicato della Ergotest Technology problematiche cardiache o neurologiche. v.7.18 (MuscleLab, Ergotest Technology a.s., 34 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 come uno dei principali fattori coinvolti nella genesi della rilassamento del soggetto nella posizione di valutazione. foglio di calcolo “Excel” del pacchetto Office XP L'arto controlaterale non impegnato nella prova è stato (Microsoft, Redmond (WA), Stati Uniti), utilizzando un collocato su di un sostegno per evitare interferenze con format di analisi specificatamente messo a punto per l'esecuzione. La posizione dei soggetti è stata fissata soddisfare le esigenze di ricerca. attraverso il sistema di “pretensionamento”, in modo tale che il soggetto fosse in grado di mantenerla senza alcun Tutte le periferiche sono state utilizzate con una intervento attivo e di non risentire degli effetti negativi del frequenza di campionamento pari a 100 Hz. Prima di “pretensionamento muscolare” (Viitasalo 1982). Ognuno procedere all'esecuzione del test si è provveduto a tarare ha eseguito tre spinte massimali isometriche per ogni le periferiche attraverso l'apposita funzione di set-up del arto con la richiesta di effettuarle con il massimo impegno software dedicato (elettrogoniometro: Gain: -0,00879 e di esplosività possibile. È stata posta attenzione alle Offset: 39,014.00; cella di carico: Gain: 0,12171 e Offset: informazioni date ai partecipanti sulle modalità 35,246.00). L'apparecchiatura è stata impiegata, d'esecuzione della prova, essendosi dimostrate rispettivamente, per settare l'angolo al ginocchio e per la importanti per un'ottima riuscita della stessa (Sahaly et realizzazione della prova di dinamografia. al. 2001). Sono state scartate tutte le prove che hanno fatto registrare un'esecuzione scorretta del test, come ad Le prove sono state realizzate su di una pressa esempio un precaricamento o un'apertura dell'angolo al orizzontale, modello Fitness Corporell n19827ht, ginocchio durante l'esecuzione, dovuta ad una cattiva modificata per poter offrire: un supporto rigido dello posizione sul seggiolino di spinta. Dopo ogni trial sono schienale d'appoggio del seggiolino, un supporto per la stati concessi tre minuti di recupero. Per la valutazione è cella di carico parallelo alla linea di spinta, un sistema di stata preso in considerazione la migliore delle tre pre-tensionamento dello strumento di rilevazione (al fine prove.Misure meccanico-muscolari: nella valutazione delle di ovviare a qualunque problema di settaggio del punto relazioni tensionetempo sono stati presi in considerazione i “zero” e di pre-caricamento durante la fase di spinta), un seguenti parametri: massima forza volontaria isometrica supporto per l'arto controlaterale ed uno schermo per il (MVIF), il RFD30, il RFD50 ed il RFD90, che indicano, feedback visivo posto anteriormente ai rispettivamente, il rapporto di crescita della forza al 30, 50 e 90 soggetti.Protocollo di rilevazione: i partecipanti hanno % del MVIF, corrispondente alla pendenza media del tratto di effettuato dapprima un riscaldamento standardizzato curva Tensione-Tempo preso in esame (figura I) (Aagaard et al. (consistente in: 10' al cicloergometro ad 80 W per le donne e 2002.). 100 W per gli uomini; esercizi di allungamento per i principali Fig.1. distretti muscolari coinvolti) ed in seguito un riscaldamento specifico consistente in tre set di 10 ripetizioni su una pressa orizzontale con il 60% del carico massimo e 4 spinte isometriche con tre minuti di recupero tra ognuna. Le prove hanno previsto la realizzazione di una curva Tensione-Tempo in condizioni isometriche sugli estensori del ginocchio in catena cinetica chiusa; a tal fine è stata utilizzata una pressa RIABILITAZIONE orizzontale con lo schienale fisso a 120° ed un angolo al ginocchio di 110°, tarato con l'utilizzo di un elettrogoniometro. La scelta dell'angolo al ginocchio è stata effettuata in base a considerazioni sulla relazione tensione-lunghezza (Rassier, 1999). Ai partecipanti è stato chiesto di posizionarsi con la schiena adesa al seggiolino di seduta ed il piede in appoggio sul piatto di spinta con il tallone a contatto con un apposito supporto, utile al fine di indurre un completo ! 35 F i g . 1 .relazione tensione-tempo e parametri meccanico muscolari calcolati ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Langesund, Norway) e trattati successivamente con il Il lavoro è stato organizzato come uno studio caso il software SPSS 11.5 ed un livello minimo di controllo trasversale; i dati sono stati trattati con il test del significatività statistica accettata pari a p<0,05. segno dei ranghi di Wilcoxon per dati appaiati, utilizzando RISULTATI I risultati mostrano come nel confronto tra arto sano ed Percentualmente è evidente come la forza massimale arto coinvolto, la forza massimale volontaria isometrica isometrica tra arto sano ed arto coinvolto sia stata (MVIF) abbia raggiunto valori di normalità. Tuttavia, al recuperata mediamente al 96%. Al contrario, il contrario, i valori tempo correlati ed in particolare i RFD30, medesimo confronto condotto sui valori di RFD porta a RFD 50 , RFD 90 , mostrano ancora una differenza valori percentuali rispettivamente pari al 81%, 74% e significativa tra l'arto sano e l'arto coinvolto (tabella I). 71%. Tab.1. MVIF (N) RFD30 (N/s) RFD50 (N/s) RFD90 (N/s) SANO 1166 ± 473 3650 ± 1871 4551 ± 2602 2223 ± 1691 COINVOLTO 1122 ± 488 2998 ± 1641 3395 ± 2003 1456 ± 1148 p<0,09 p<0,001 p<0,001 p<0,001 SIGNIFICATIVITÀ Tabella.1: risultati (media ± DS) delle prove meccanico-muscolari. DISCUSSIONE A seguito di una lesione del LCA con il suo conseguente dinamometri isocinetici in condizioni di catena cinetica deficit alcuni soggetti riescono a tornare alle attività aperta, in modalità isometrica o isocinetica (Keays et al. sportive (Fitzgerald et al. 2000; Rudolph et al. 2001), altri 2001; Kobayashi et al. 2004; Pincivero et al. 2002; Terreri permangono nella sensazione di instabilità e “giving way” et al. 1999). Tuttavia i test proposti si sono rivolti anche nello svolgimento di attività di base (Fitzgerald et principalmente all'analisi sotto il profilo quantitativo del al. 2000; Rudolph et al. 2001). I meccanismi che picco di forza o momento massimo durante la prova, sottintendono a tale diversità non sono stati del tutto trascurando quelli che potevano essere altri importanti chiariti e, anzi, sono spesso in contrasto tra loro (Lass et elementi di giudizio. al. 1991; Solomonow et al. 2001; Roberts et al. 1999). I Determinante nella scelta di un test deve essere la ricercatori hanno comunque confermato che la lassità specificità (Sale et al. 1981) ed in tal senso il ruolo della RIABILITAZIONE passiva del ginocchio negli individui con un deficit del valutazione isometrica è risultato spesso contrastante: crociato non è correlata con l'abilità di ritornare allo sport alcuni autori hanno indicato la mancanza di correlazione (Snyder-Mackler et al. 1997). Per questo ci si è tra tale metodo ed i parametri funzionali negli sport di principalmente concentrati sul risvolto che le alterazioni a potenza (Fry et al. 1991; Hakkinen et al. 1984; Mero et al. livello neuromuscolare e somatosensoriale possono 1981; Murphy et al. 1996; Wilson et al. 1996.); altri hanno avere sulla stabilità funzionale. Sono stati proposti evidenziato l'esistenza di una discreta correlazione tra la numerosi test per la valutazione muscolare del soggetto valutazione isometrica e le espressioni di forza esplosiva infortunato, spesso ci si è rivolti verso l'utilizzo di e movimenti balistici, a patto di utilizzare i parametri 36 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 ANALISI STATISTICA 1981), i pattern neuromuscolari di reclutamento delle et al. 2002 ; Paasuke et al. 2001; Driss et al. 1998; Stone unità motorie (Viitasalo et al. 1981), la frequenza di et al. 2004; Depura et al. 2001). scarica delle stesse (Van Cutsem et al. 1998), ma ancora più probabilmente una combinazione delle condizioni Riguardo all'eventuale mancanza di specificità della precedenti (Duchateau et al. 2003) risultino modificati dal valutazione isometrica, recenti studi di Andersen e trauma e necessitino di tempi più lunghi e di interventi Aagard (Andersen et al. 2006) hanno dimostrato la maggiormente mirati per il loro ottimale ripristino, come necessità di scegliere gli indici di valutazione isometrica già messo in evidenza da studi che si sono avvalsi di altre in rapporto alla specificità del gesto da indagare e come metodiche di indagine (Kaneko et al. 2000). la correlazione con i parametri neuromuscolari vari in rapporto al tempo trascorso dall'inizio della contrazione. È stato, inoltre, dimostrato che il RFD, come anche il T25- Va inoltre sottolineato che nella fase valutativa del 50 ed altri parametri tempo dipendenti, abbiano una processo di recupero di un atleta, lo spirito della correlazione significativa con espressioni di forza valutazione non può essere principalmente ed esplosiva e salto verticale (Paasuke et al. 2001; Stone et esclusivamente allineata con le esigenze dell'alta al. 2004), che rappresentano un'ottima espressione di prestazione, ma deve, altresì, assolutamente, indirizzarsi movimenti balistici complessi che ben fanno riferimento verso la quantizzazione del deficit funzionale. I nostri ad espressioni sportive e quindi alla funzionalità risultati evidenziano che a fronte di una normalizzazione necessaria per un ritorno alla pratica sportiva. dei valori di forza massimale, solitamente indicati dai Per concludere, va sottolineato come l'utilizzo dell'arto protocolli come importanti indici decisionali, al contrario, i controlaterale come campione di controllo, trova parziale valori del RFDs, appaiono significativamente differenti tra disappunto in alcuni autori che indicano come i due arti. Nell'utilizzo di rilevazioni isometriche, la scelta l'attivazione muscolare volontaria, in soggetti che dei parametri tempo correlati nella valutazione dell'atleta avevano subito una ricostruzione del legamento crociato infortunato, risiede nella convinzione che i pattern di anteriore, rimanga alterata, dopo due anni reclutamento motorio ed in generale le espressioni più dall'intervento, non solo nell'arto infortunato, ma anche, qualitative della forza, siano quelle che maggiormente seppur in misura minore, nell'arto sano (Urbach et al. dovrebbero interessare i criteri di ritorno allo sport. Infatti, 2001). Anche se i risultati dei due studi precedenti sono in tutti gli sport di potenza, l'aspetto meccanico neuro- stati confutati e ridimensionati da un recente lavoro di muscolare si mette in evidenza attraverso rapidi picchi di Chmielewski (Chmielewski et al. 2004), almeno nei team forza che raramente superano valori submassimali. Per professionistici, potrebbe essere utile riferirsi ai livelli questo riteniamo che, per quanto la forza massima sia un funzionali precedenti il trauma, in modo da avere un valore da tenere in debita considerazione nella campione di riferimento più preciso per valutare l'entità valutazione dello sportivo infortunato, solo parametri del deficit complessivo residuo. “esplosivi”, come il RFD, possano dare indicazioni sul livello di protezione che il sistema neuromuscolare è in grado di offrire alla stabilità funzionale di un'articolazione (Gruber et al. 2004). Infatti la capacità di una repentina RIABILITAZIONE attivazione neuromuscolare, in situazioni potenzialmente rischiose per la stabilità articolare, sembrerebbe utile al fine della regolazione della “stiffness” del complesso articolare (Konradsen et al. 1998; Alt et al. 1999; Bloem et al. 2000). Il perseverare di valori alterati del RFD ci porta a pensare che, per quanto l'espressione massimale di forza risulti invariata, la qualità stessa delle fibre (Viitasalo et al. 37 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 tempo correlati della relazione tensione-tempo (Aagaard Riteniamo che il RFD, misurato in condizioni isometriche, affiancata anche la sua “riatletizzazione”, anche con una sia un buon indicatore per gestire la progressione specifica attenzione verso l'allenamento propriocettivo, dell'atleta infortunato attraverso l'iter rieducativo; in essendo queste le fasi necessarie alla normalizzazione particolare, per le sue caratteristiche di sicurezza e dei valori di cui sopra (Aagaard et al. 2002; Gruber et al. facilità di esecuzione, si pone validamente anche 2004) e quindi al ripristino delle qualità che sottintendono nell'ambito di una valutazione precoce del paziente. Inoltre, dai risultati emersi, si pone in evidenza come alla alla stabilità funzionale delle articolazioni. riabilitazione di un infortunato vada necessariamente BIBLIOGRAFIA 1. Aagaard P, Erik B, Jesper L et al. (2002) Increased rate of force development and neural drive of human skeletal muscle following resistance training J Appl Physiol 93: 1318-1326. 2. Alt W, Lohrer H, Gollhofer A. (1999) Functional properties of adhesive ankle taping: neuromuscular and mechanical effects before and after exercise. Foot Ankle Int. Apr;20(4):238-45. 3. Andersen L and Aagaard P. (2006). Influence of maximal muscle strength and intrinsic muscle contractile properties on contractile rate of force development. Eur J Appl Physiol 96: 4652. 4. Aune AK, Cawley PW, Ekeland A. (1997). Quadriceps muscle contraction protects the anterior cruciate ligament during anterior tibial translation. Am J Sports Med;25:187-90. 5. Bloem BR, Allum JH, Carpenter MG, Honegger F. 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RIABILITAZIONE 40 M S port and Fitness Rehabilitation Specialist ASTERS 2008 Città di Castello (PG) Visita il sito www.elav.biz S F port and Fitness Postural Specialist itness Specialist A L thletic Trainer ife Style Specialist advanced level 41 EWS a cura di Gabriele Rossi Confronto tra la dieta vegetariana e quella tradizionale sull'incidenza in alcuni fattori di rischio cardiovascolari in donne turche. CONTESTO: Elevati valori nel siero di omocisteina (tHcy) sono associati con un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. I livelli di omocisteina possono essere influenzati dalle abitudini alimentari. Lo scopo di questa ricerca è stato quello di determinare gli effetti di una dieta vegetariana su alcuni fattori di rischio cardiovascolari nelle donne Turche. METODI: Allo studio hanno partecipato 26 donne vegetariane e 26 onnivore. Sono stati determinati: i valori nel siero di tHcy, folati, vitamina B(12) e lipidi e le abitudini alimentari attraverso una registrazione degli alimenti mangiati durata 4 giorni. RISULTATI: Rispetto agli onnivori i vegetariani hanno registrato valori di tHcy plasmatica più elevati 10,8 +/3,72 vs 12.6 +/- 5,97, (P <0.05), come anche quelli dei folati (P <0.05). La prevalenza di iperomocistinemia è stata maggiore nei vegetariani che negli onnivori (34.6% versus 12.0%). Inoltre, i livelli di vitamina B(12) presenti nel siero, sono stati più bassi nei vegetariani rispetto agli onnivori (P < 0.05). Nei vegetariani, è stata trovata una significativa correlazione inversa tra tHcy e i livelli di vitamina B(12) presenti nel siero (r = -0.969, P = 0.001). CONCLUSIONI: La maggiore prevalenza di una leggera iperomocistinemia nei vegetariani indica una diminuzione degli effetti protettivi della dieta vegetariana nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Karabudak E, Kiziltan G, Cigerim N. J Hum Nutr Diet. 2008 L'attività fisica e la dieta aumentano l'ossidazione degli acidi grassi e riducono l'insulino resistenza negli adulti obesi. Gli individui anziani, obesi, e sedentari, hanno un'elevata probabilità di sviluppare il diabete o malattie cardiovascolari. L'allenamento migliora le modificazioni metaboliche associate con queste malattie, ma non sono ancora noti gli effetti di una restrizione calorica abbinata all'esercizio in questo tipo di persone. Sono stati analizzai i cambiamenti nella composizione corporea e del metabolismo, in trentatre uomini e donne anziani e obesi (di età compresa tra 66 + /-1 anno, BMI 33,2 + / -1,4 kg.m (-2)) con alterata tolleranza al glucosio. Tutti i volontari hanno svolto dodici settimane di allenamento aerobico (5 giorni per settimana, 60 min al 75% VO2max) con un apporto calorico normale (gruppo normale, 1901 + / -277 kcal/giorno (-1)) o con una dieta a ridotto apporto calorico (gruppo ipocalorico, 1307 + /-70kcal/giorno (-1)) scelta dopo una consulenza con un dietologo. Si sono notati miglioramenti in entrambi i gruppi: nella composizione corporea (diminuzione della massa grassa, mantenimento di quella magra), nel fitness aerobico, nella leptinemia, nella sensibilità all'insulina e nell'accumulo intramiocellulare di lipidi (IMCL) nel muscolo scheletrico (P<0,05). Sono stati notati, nel gruppo ipocalorico, miglioramenti maggiori nella composizione corporea nei valori di leptina e nell'ossidazione basale dei grassi. In seguito all'intervento si è notata una correlazione tra l'aumento dell'ossidazione basale dei grassi e la diminuzione dell'IMCL (r=-0.53, P=0.04). Inoltre, l'ossidazione basale dei grassi è stata associata con la leptina circolante dopo (r=0.65, P=0.0007), ma non prima dell'intervento (r=0.05, P=0.84). In conclusione, questi dati dimostrano che un programma di allenamento migliora l'ossidazione dei substrati e crea un ambiente metabolico che promuove l'utilizzo, da parte del muscolo scheletrico, dei lipidi, facilitando quindi l'inversione dell'insulino-resistenza. Abbiamo anche dimostrato che è migliorata la sensibilità alla leptina, ma che tale tendenza è presente in misura maggiore quando all'attività fisica è abbinata una restrizione calorica. Solomon TP, Sistrun SN, Krishnan RK, Del Aguila LF, Marchetti CM, O'Carroll SM, O'Leary VB, Kirwan JP. //J Appl Physiol. 2008 ALIMENTAZIONE 42 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 N ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Contributo muscolare e stifness della schiena durante piegamenti tradizionali o in sospensione. I piegamenti sulle braccia sono eseguiti normalmente per il rafforzamento dei muscoli degli arti superiori. Tuttavia, è possibile anche eseguire piegamenti che facciano intervenire in misura maggiore la muscolatura addominale, per esempio quando le mani sono appoggiate su una superficie instabile. Lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare i livelli di attivazione della muscolatura del tronco e la risultante del carico intervertebrale (IVJ) mentre venivano eseguiti dei piegamenti tradizionali o in sospensione. Inoltre, si è cercato di quantificare e confrontare il contributo della muscolatura del tronco sulla stifness rotatoria del IVJ. Alla ricerca hanno partecipato volontariamente undici maschi sani allenati che hanno eseguito delle serie di piegamenti standard e in sospensione. Sono stati raccolti e registrati i dati della cinematica e della cinetica e dell'elettromiografia degli arti superiori, ed inseriti in un modello biomeccanico in 3D del tratto lombare per quantificare il carico lombare del IVJ e il contributo della muscolatura del tronco sulla stifness rotatoria del IVJ. Quando sono stati eseguiti i piegamenti in sospensione, i muscoli delle parete addominale e quello dorsale, hanno raggiunto livelli di attivazione significativamente maggiori rispetto a quelli registrati con i piegamenti tradizionali (p <.05).Come diretta conseguenza di questo aumentato livello di attivazione, il modello ha previsto che, mentre venivano eseguiti dei piegamenti in sospensione, le forze muscolari aumentassero i valori di forza compressiva lombare del IVJ sia nella media (p =. 0008) che nel picco (p=.0012). E' stato aumentato il contributo della stifness lombare rotatoria del IVJ (p<.05) direttamente derivato da un aumento dei livelli di attivazione dei muscoli addominali e del dorsale durante i piegamenti in sospensione. Confrontandoli con la versione dei piegamenti standard, quelli in sospensione, sembra riescano a coinvolgere maggiormente la muscolatura addominale. Tuttavia, per gli individui non in grado di tollerare elevati carichi lombari compressivi, i potenziali benefici derivati dall'inserimento dei piegamenti in sospensione nel loro programma di allenamento, andrebbero a scontrarsi contro i rischi di sovraccarico funzionale della schiena. Beach TA, Howarth SJ, Callaghan JP. Hum Mov Sci. 2008 Attivazione dei muscoli del tronco durante degli esercizi dinamici con sovraccarichi e isometrici su superfici instabili. Lo scopo di questo studio è stato quello di esaminare la misura di attivazione dei vari muscoli del tronco durante un allenamento con i pesi e con esercizi isometrici d'instabilità. Alla ricerca hanno partecipato sedici soggetti che hanno svolto degli squat e degli stacchi con l'80% del loro carico massimale (1RM), e due esercizi calistenici su superfici instabili a carico naturale (superman e sidebridge). E' stata misurata, grazie ad un'elattromiografia (EMG), l'attività degli addominali bassi (LA), degli obliqui esterni (EO), del erettore lombare spinale superiore (ULES) e del erettore spinale lombosacrale (LSES). I risultati indicano che l'attività elettromiografica del LSES, durante l'80% 1RM di squat, ha significativamente superato l'attività elettromiografica del LSES, durante l'esecuzione dello stacco (80% 1RM), del 34,5%. L'attività elettromiografica del LSES, nell' 80% 1RM squat, ha superato i valori dello squat a carico naturale, degli stacchi, superman e sidebridge, rispettivamente, del 56, 56,6 65,5 e del 53%. L'attività elettromiografica del ULES, durante gli stacchi all'80% 1RM, è stata significativamente superiore rispetto all'80% 1RM squat del 12,9%. Inoltre, l'attività del ULES, durante gli stacchi all'80%, ha superato i valori dello squat a carico naturale, degli stacchi, superman e sidebridge, rispettivamente del 66,7 65,5 69,3 e del 68,6%. Non sono state notate differenze significative nell'attività degli EO e degli LA. Pertanto, l'aumentata attività del LSES e del ULES, durante l'esecuzione di stacchi e squat all'80% 1RM, supera l'attivazione muscolare degli stessi esercizi svolti a carico naturale su superfici instabili. I dati dimostrano che gli esercizi di distensione del corpo dinamici con sovraccarichi, possono generare una elevata attivazione dei muscoli del tronco e quindi non è necessario aggiungere instabilità per aumentare il lavoro di stabilizzatore del core. Hamlyn N, Behm DG, Young WB. J Strength Cond Res. 2007 BIOMECCANICA 43 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Impatto di un programma di allenamento di whole body vibration confrontato con uno di fitness tradizionale, sulla forza e la massa muscolare in uomini anziani: un anno di studio randomizzato. CONTESTO: Questo studio randomizzato controllato ha analizzato gli effetti di 1 anno di allenamento con un programma di whole-body vibration (WBV) sulla forza muscolare esplosiva ed isometrica in uomini sedentari oltre i 60 anni di età. METODI: Le caratteristiche muscolari del gruppo WBV (n = 31, 67.3 +/- 0.7 years) sono state confrontate con quelle del gruppo fitness (FIT) (n = 30, 67.4 + / - 0,8 anni) e con quelle del gruppo di controllo (CON) (N = 36, 68.6 + / - 0,9 anni). E' stata misurata tramite un dinamometro isocinetico la forza isometrica degli estensori della gamba, la forza esplosiva è stata valutata tramite il counter movement jump, e la massa muscolare della coscia è stata determinata tramite una TAC. RISULTATI: La forza muscolare isocinetica, quella esplosiva e la massa muscolare è aumentata significativamente nei gruppo WBV rispettivamente del 9,8%, 10,9% e 3,4%; e nel gruppo FIT si sono ottenuti aumenti, rispettivamente del 13.1%, 9.8%, and 3.8%, non sono state notate quindi differenze significative tra i due gruppi. Non ci sono state differenze rilevanti in nessun parametro nel gruppo di controllo. CONCLUSIONI: L'allenamento con WBV è efficace quanto un programma di fitness per migliorare la forza esplosiva ed isometrica degli arti inferiori e anche per la massa muscolare della coscia, in una popolazione di sedentari ultra sessantenni. Questi risultati suggeriscono che l'allenamento con WBV abbia le caratteristiche idonee per prevenire o invertire la tendenza, correlata all'età, della perdita di massa muscolare. Bogaerts A, Delecluse C, Claessens AL, Coudyzer W, Boonen S, Verschueren SM. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2007 Effetti di esercizi isometrici per gli arti superiori sull'attivazione dei muscoli stabilizzatori del core. OBIETTIVO: Valutare se gli esercizi isometrici per gli arti superiori potrebbero essere sufficienti ad attivare la stabilizzazione dei muscoli del core ed aumentare la forza muscolare. SETTING: Dipartimento di medicina fisica e riabilitazione dell'ospedale Finlandese. PARTECIPANTI: Donne adulte sane (n= 20). PRINCIPALI MISURE: E' stato misurato il picco isometrico di forza e la capacità di carico, della schiena e dei muscoli addominali, tramite un test composto da 5 esercizi e valutato con un'elettromiografia di superficie. RISULTATI: Il retto dell'addome e l'obliquo esterno dell'addome sono stati attivati in maniera massimale mentre venivano eseguiti esercizi di estensione bilaterale delle spalle, e la superficie media elettromiograficamente attiva è stata del 114% e del 101% rispetto a quella registrata in esercizi isometrici di flessione del tronco ad ampiezza massima. L'estensione orizzontale della spalla ha suscitato il maggior attivazione dei muscoli lunghissimo e multifido. In questo esercizio, i livelli d'attività del lato sinistro del multifido e del lunghissimo sono stati, rispettivamente, l'84% e il 69% rispetto al quelli generati durante l'estensione del tronco. CONCLUSIONI: Di tutti gli esercizi studiati, l'estensione bilaterale isometrica della spalla e l'estensione monolaterale della spalla hanno creato i maggiori livelli di attivazione della muscolatura del tronco. Così, possiamo affermare che questi esercizi producano dei livelli sufficienti di contrazione della muscolatura del tronco per lo sviluppo delle loro caratteristiche di forza e di resistenza. Tarnanen SP, Ylinen JJ, Siekkinen KM, Mälkiä EA, Kautiainen HJ, Häkkinen AH. Arch Phys Med Rehabil. 2008 FITNESS E 44 SALUTE ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 La forza della spalla dopo una stabilizzazione in artroscopia o una eseguita con la tecnica aperta. CONTESTO: Con le attuali tecniche, le principali differenze tra quella artroscopica e quella aperta, nella stabilizzazione della spalla, sono rappresentate dalla violazione del tendine sottoscapolare. Nessuno studio ha esaminato le differenze di forza, nella rotazione interna o esterna, tra queste 2 tipologie d'intervento. IPOTESI: Esiste un deficit di forza, nella rotazione interna, nei pazienti che hanno subito la stabilizzazione della spalla con la tecnica aperta rispetto a quelli operati in artroscopia. METODI: E' stato eseguito uno studio controllato e randomizzato. Alla ricerca hanno partecipato quarantotto pazienti (38 uomini 10 donne), di età media di 30,6 anni (range 18-59 anni). I soggetti sono stati suddivisi in maniera randomizzata ed assegnati ad una delle due diverse tipologie di stabilizzazione della spalla, tecnica aperta (n=24), artroscopia (n=24). I protocolli di riabilitazione sono stati standardizzati. Il follow-up medio è stato di 19,4 mesi (range 12-36 mesi) dopo l'intervento chirurgico. I pazienti hanno eseguito un test isocinetico di forza (picco di forza concentrico ed eccentrico a 60 gradi/s e 180 gradi/s). I valori della massa corporea sono stati normalizzati. RISULTATI: Non ci sono state differenze significative, tra i due gruppi, per quanto riguarda l'età il sesso o la spalla operata. Non ci sono state differenze statisticamente rilevanti, tra i gruppi, tra i risultati iniziali di forza concentrica a 60 gradi/s (differenza media, 0,011 Nm / kg; intervallo di confidenza 95%, -0,043 a 0,066; P = .677) e le misurazioni successive. Quando è stata comparata con la parte controlaterale, si è registrato un deficit di forza, in entrambi i gruppi, sia nella rotazione interna che in quella esterna. L'analisi di regressione ha dimostrato che l'arto dominante sia uno dei fattori implicati nel deficit di forza. CONCLUSIONI: I risultati di questo studio suggeriscono che, ad un anno dall'operazione, non ci siano differenze nel deficit di forza che possano essere messe in relazione con la tipologia d'intervento. Il deficit di forza esiste in entrambi i gruppi se confrontato con quello della parte controlaterale. Hiemstra LA, Sasyniuk TM, Mohtadi NG, Fick GH. Am J Sports Med. 2008 Conseguenze a lungo termine di infortuni al legamento crociato anteriore e al menisco: osteoartrite. L'obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare le conseguenze a lungo termine delle lesioni ai legamenti del ginocchio e del menisco, i meccanismi patogenici e le cause della notevole variabilità degli esiti. Gli infortuni del legamento crociato anteriore e del menisco sono comuni in molti atleti e nella popolazione comune. Nel periodo compreso tra i 10 o 20 anni dopo la diagnosi, in media, il 50% di coloro con una diagnosi di problemi al legamenti crociati anteriore o con la rottura del menisco vanno incontro ad osteoartrite associata a dolore e impotenza funzionale: giovani pazienti con ginocchia vecchie. Queste persone costituiscono una parte consistente della popolazione con l'osteoartrite. C'è una mancanza di prove a sostegno del ruolo della chirurgia, riparativa o riscostruttiva, del legamento crociato anteriore o del menisco, contro lo sviluppo dall'osteoartrite. Lo sviluppo dell'osteoartrite, nelle articolazioni infortunate, è causato da processi patogenici intra-articolari che iniziano al momento dell'infortunio, e proseguono con il carico dinamico dell'articolazione che viene esercitato, anche, nella vita quotidiana. Le variazioni di risultato sono associate ad altre variabili individuali come: l'età, il sesso, variabili genetiche, obesità, forza muscolare, l'attività fisica ed eventuali recidive. Una migliore comprensione di queste variabili potrebbe migliorare le future strategie di trattamento e di prevenzione degli infortuni a carico del legamento crociato anteriore e del menisco. Lohmander LS, Englund PM, Dahl LL, Roos EM. Am J Sports Med. 2007 RIABILITAZIONE 45 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 Interval training al 95% e al 100% della velocità al VO2 max: effetti sugli indici fisiologici aerobici e sulla performance nella corsa. L'obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare l'effetto di due programmi differenti di interval training ad alta intensità (HIT) su delle variabili fisiologiche selezionate. Sono state eseguite prove di corsa sulla distanza di 1500 e 5000 m da degli atleti allenati. Alle prove hanno partecipato 17 soggetti che hanno anche eseguito: un test incrementale al treadmill per determinare il massimo consumo di ossigeno (VO2 MAX), la velocità di corsa associata al VO2 MAX, e la velocità corrispondente a 3,5 mmol di lattato (vOBLA). Un test submassimale a intensità costante per determinare l'economia della corsa (RE). Le prove dei 1500 e 5000 m di corsa svolti su pista. Gli atleti sono stati suddivisi in maniera casuale dentro i gruppi 95%VO2 max o 100% VO2 max, e hanno iniziato un programma di allenamento, della durata di 4 settimane, formato di 2 sessioni di HIT (eseguite al 95% o a 100%, del VO2 max) e da 4 corse submassimali a settimana. Al termine dell'allenamento sono stati analizzati tutti i parametri degli atleti. I valori del VO2 max non hanno subito variazioni di rilievo dopo l'allenamento in entrambi i gruppi. Ci sono stati significativi aumenti nel post training, nel gruppo VO2 max 100%, nei valori di vVO2 max, RE, e nei tempi di corsa nelle prove da 1500 m. La vOBLA e il tempo sui 5000 m sono stati significativamente più alti dopo il periodo d'allenamento in entrambi i gruppi. Possiamo concludere dicendo che la vOBLA e la corsa sui 5000 m può essere significativamente migliorata, in atleti allenati, usando un programma di allenamento della durata di 4 settimane composto da 2 HIT svolte al 95 o al 100% del VO2 max e da 4 sedute submassimali per settimana. Tuttavia, i miglioramenti del vVO2 max, RE, e del tempo di corsa sui 1500 m sembrano dimostrare che i miglioramenti dipendano in maggiore misura delle prove svolte al 100% vVO2 max. Denadai BS, Ortiz MJ, Greco CC, de Mello MT. Appl Physiol Nutr Metab. 2006 Le modificazioni di produzione dell'ormone della crescita durante esercizi di sprint con o senza la soppressione della lipolisi negli uomini. Lo sprint di 30 secondi è un potente stimolo fisiologico per il rilascio dell'ormone della crescita (GH). Tuttavia, ripetute prove di sprint abbassano la risposta del GH, forse a causa di un feedback negativo dovuto all'elevata presenza di acidi grassi liberi (FFA). Lo scopo di questo studio è stato quello di usare l'acido nicotinico (NA) per sopprimere la lipolisi, e verificare se il siero FFA potesse modulare la risposta del GH all'esercizio. Alla ricerca hanno partecipato sette maschi sani non obesi. Hanno eseguito due prove consistenti in due sprint massimali al cicloergometro, della durata di 30 s, separate da 4 ore di recupero. In una prova (NA), i soggetti hanno ingerito NA (1 g 60 min prima e 0,5 g 60 e 180 min dopo lo sprint 1); l'altro gruppo è stato quello di controllo (Con). Non ci sono state differenze significative nei valori di FFA nel siero tra le prove prima dello sprint 1, mentre sono stati significativamente più bassi nelle prove NA, immediatamente dopo lo sprint 2 [NA vs Con: media (DS); 0,08 (0,05) vs 0.75 (0.34) mmol / l, P < 0,05]. Il picco e il GH integrato è stato significativamente maggiore in seguito allo sprint 2 rispetto, prova NA [picco GH: 23,3 (7.0) vs 7,7 (11,9) mug / l, P <0,05; integrato GH: 1076 (350) rispetto a 316 (527) mug.l (-1) .60 min (-1), P <0,05] e confrontato con lo sprint 2 nel gruppo di controllo [picco GH: 23,3 (7.0) vs 5.2 (2.3) mug / l, P <0,05; integrato GH: 1076 (350) rispetto a 206 (118) mug.l (-1) .60 min (-1), p <0,05]. In conclusione, la soppressione della lipolisi ha portato ad una produzione significativamente maggiore del GH nel secondo sprint. Questo suggerisce un potenziale ruolo degli FFA del siero nel feedback negativo che avviene per la produzione di GH durante gli esercizi ripetuti. Stokes KA, Tyler C, Gilbert KL. J Appl Physiol. 2008 SPORT 46 ELAV JOURNAL Anno I Numero 1 I livelli di fitness cardiorespiratori come mezzo per prevedere la mortalità per cancro in uomini prediabetici o diabetici. Obiettivo: Esaminare il rischio di mortalità per il cancro in base ai vari livelli di fitness e di esaminare la relazione fiteness-mortalità per specifici tipi di cancro, in uomini con prediabete o diabete. Progetto di ricerca e metodi: Abbiamo esaminato la relazione fitness-mortalità per tutte le cause e alcuni specifici tipi di cancro in 18858 uomini prediabetici e 2805 diabetici (età media [SD]: 46,3 [9,7] anni). Abbiamo riscontrato 719 morti per cancro durante 354855 anni di rischio. La durata media del controllo è stata 16,4 (7,8) anni (range < 1 anno a 30 anni). Risultati: In un modello standardizzato per età, anni sotto controllo, fumo, uso di alcol, concentrazione del glucosio veloce, cancri precedenti e indice di massa corporea, gli uomini prediabetici, che avevano livelli di fitness moderati moderati (HR [95% CI]: 0.71 [0.57-0.88]) o elevati (0.76 [0.60-0.96]) sono stati associati ad un ridotto rischio di mortalità per cancro, rispetto alle persone con bassi livelli fitness.. Allo stesso modo, negli individui diabetici, livelli di fitness moderati (0.53 [0.350.82]) o elevati (0.44 [0.26-0.73]) sono stati associati con un ridotto rischio di mortalità per cancro se confrontati alle persone con un basso livello di fitness. Tra tutti gli uomini, il livello di fit è stato associato ad un ridotto rischio di mortalità per cancro gastrointestinale (0.55 [0.390.77]), colon-rettale (0.53 [0.30-0.96], del fegato (0.22 [0.07-0.71]) e del polmone (0.43 [0.30-0.60]). Conclusioni: Negli uomini prediabetici o diabetici, elevati livelli di fitness cardiorespiratorio sono associati con un ridotto rischio di mortalità per cancro, in particolar modo per quelli del tratto gastrointestinale, se confrontati con persone che hanno un ridotto livello di fitness. Thompson AM, Church TS, Janssen I, Katzmarzyk PT, Earnest CP, Blair SN Diabetes Care. 2007 Effetti di una supplementazione di creatina e di creatina più alanina sui valori ormonali, di forza e di potenza negli atleti. Sono state analizzate durante 10 settimane di allenamento con i pesi eseguito da giocatori di football, gli effetti della creatina e creatina più beta-alanina sulla forza, la potenza, la composizione corporea e le modificazioni endocrine. Trenta tre maschi sono stati assegnati in uno dei tre gruppi: placebo (P), creatina (C), o creatina più alanina (CA). Durante ogni sessione i soggetti hanno eseguito delle prove di forza massimali (bench press e squat), di potenza (Wingate test, 20 jump test) ed è stata valutata la loro composizione corporea. Sono stati prelevati dei campioni di sangue a riposo e sono stati analizzati i valori di testosterone, cortisolo, GH, IGF-1, e la globulina legata all'ormone sessuale. I cambiamenti della composizione corporea e nella percentuale di massa grassa sono stati maggiori nel gruppo CA (P< 0,05) rispetto agli altri due. Sono stati notati miglioramenti significativi di forza nel gruppo CA rispetto a quelli C e P. La concentrazione di testosterone a riposo è stata maggiore nel gruppo C, comunque, non sono stati notati altre modificazioni endocrine rilevanti. I risultati di questo studio dimostrano l'efficacia della creatina e della creatina più alanina sulla forza. La supplementazione di creatina più alanina sembra avere effetti maggiori sulla composizione corporea. Hoffman J, Ratamess N, Kang J, Mangine G, Faigenbaum A, Stout J. Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2008 UTILITA’ DALLA SCIENZA 47 G IORNATE MONOTEMATICHE 2008 Città di Castello (PG) Visita il sito www.elav.biz GIORNATE MONOTEMATICHE 2008 gen feb mar apr mag giu lug ago FREQUENZA CARDIACA 26 ACIDO LATTICO DIMAGRIMENTO 1 - ALIMENTAZIONE DIMAGRIMENTO 2 - ALLENAMENTO BIOMECCANICA 1 - ANALISI E MODELLIZZAZIONE BIOMECCANICA 2 - ANATOMIA FUNZIONALE FORZA FORZA FUNZIONALE TROFISMO ED IPERTROFISMO MUSCOLARE COMPOSIZIONE CORPOREA VALUTAZIONE FUNZIONALE FLESSIBILITA' E MOBILITA' ARTICOLARE PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI FITNESS PER LA TERZA ETA' PSICOLOGIA PER LO SPORT E IL FITNESS PATOLOGIA E TRAUMATOLOGIA 1 PATOLOGIA E TRAUMATOLOGIA 2 SISTEMA POSTURALE VALUTAZIONE POSTURALE RECUPERO FUNZIONALE 1 RECUPERO FUNZIONALE 2 ALLENAMENTO POSTURALE 1 ALLENAMENTO POSTURALE 2 PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO PER IL FITNESS FITNESS CASE STUDIES PREPARAZIONE ATLETICA 1 - MEZZI E METODI PREPARAZIONE ATLETICA 2 - PROGRAMMAZIONE LIFE STYLE 1 LIFE STYLE 2 BASIC LIFE SUPPORT AND DEFIBRILLATION 48 set ott nov dic 2 16 1 15 29 19 20 10 24 14 21 28 6 13 19 20 26 27 3 4 10 11 17 18 24 25 7 8 www.elav.biz [email protected] 49 M ASTERS 2008 Città di Castello (PG) Visita il sito www.elav.biz RIEDUCATORE FITNESS PREPARATORE LIFE STYLE POSTUROLOGO MOTORIO SPECIALIST ATLETICO SPECIALIST FREQUENZA CARDIACA 26 gennaio 26 gennaio ACIDO LATTICO 2 febbraio DIMAGRIMENTO 1 - ALIMENTAZIONE 16 febbraio 16 febbraio DIMAGRIMENTO 2 - ALLENAMENTO 1 marzo 1 marzo BIOMECCANICA 1 - ANALISI E MODELLIZZAZIONE 15 marzo 15 marzo 15 marzo BIOMECCANICA 2 - ANATOMIA FUNZIONALE 29 marzo 29 marzo 29 marzo 29 marzo FORZA 5 aprile 5 aprile 5 aprile FORZA FUNZIONALE 19 aprile 19 aprile 19 aprile 19 aprile 19 aprile TROFISMO ED IPERTROFISMO MUSCOLARE 10 maggio 10 maggio 10 maggio COMPOSIZIONE CORPOREA 24 maggio 24 maggio 24 maggio 24 maggio VALUTAZIONE FUNZIONALE 14 giugno 14 giugno 14 giugno 14 giugno FLESSIBILITA' E MOBILITA' ARTICOLARE 21 giugno 21 giugno 21 giugno 21 giugno 21 giugno PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI 28 giugno 28 giugno 28 giugno FITNESS PER LA TERZA ETA' 6 settembre 6 settembre PSICOLOGIA PER LO SPORT E IL FITNESS 13 settembre 13 settembre 13 settembre PATOLOGIA E TRAUMATOLOGIA 1 19 settembre PATOLOGIA E TRAUMATOLOGIA 2 20 settembre SISTEMA POSTURALE 26 settembre VALUTAZIONE POSTURALE 27 settembre RECUPERO FUNZIONALE 1 3 ottobre RECUPERO FUNZIONALE 2 4 ottobre ALLENAMENTO POSTURALE 1 10 ottobre ALLENAMENTO POSTURALE 2 11 ottobre PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO PER IL FITNESS 17 ottobre FITNESS CASE STUDIES 18 ottobre PREPARAZIONE ATLETICA 1 - MEZZI E METODI 24 ottobre PREPARAZIONE ATLETICA 2 - PROGRAMMAZIONE 25 ottobre LIFE STYLE 1 7 novembre LIFE STYLE 2 8 novembre BASIC LIFE SUPPORT AND DEFIBRILLATION GIORNATE DI LEZIONE 10+1 8 11+1 11+1 11 ORE DI LEZIONE 85 62 93 93 85 MASTERS 2008 50