Informativa - Gruppo Sportivo Gallo

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Informativa - Gruppo Sportivo Gallo
Pubblicazione trimestrale tecnico-scientifica
Anno I - numero 1
Copia promozionale gratuita
Marzo 2008
JOURNAL
ELAV news “sempre primi nel campo dell’informazione”
Rapporto IHRSA 2008
Editoriale
Riflessione sull’obesità
Carboidrati ed indice
glicemico
Intervista al professor
Pierpaolo De Feo
Il concetto di potenza e la
sua unità di misura: il watt
Il Coaching Strategico
nelle realtà sportive
Il ritorno allo sport dopo
ricostruzione del
legamento crociato
anteriore: il rate force
development come criterio
di scelta
L’attività fisica nel
trattamento della sindrome
metabolica
PER COSTRUIRE IL TUO
PERCORSO
EDAZIONE
Direttore responsabile
Massimo Zangarelli
Direttore scientifico
Enrico Guerra
Direttore editoriale
Mosè Mondonico
Progetto grafico
Lucia Alunno
Segreteria di redazione
ELAV
www.elav.biz
[email protected]
Hanno collaborato a questo numero:
Massimo Angelozzi
Luca Belli
Oliviero Borra
Angelo Cacchio
Vittorio Calvisi
Cristiana Corsica
Enrico Guerra
Marco Madama
Cecilia Morini
Gabriele Rossi
Elena Torrioli
Registrazione al tribunale
in progress
COPIA PROMOZIONALE GRATUITA
I
NDICAZIONI
PER GLI AUTORI
La rivista ELAV Journal si pone l'obbiettivo
fondamentale di portare ai lettori informazioni
di alto livello con risvolti applicativi per le
scienze motorie, pertanto gli scritti canditati
per la pubblicazione dovranno avere questa
caratteristica che sarà il requisito principale di
valutazione.
ELAV Journal è aperto ai contributi di tutti gli
esperti che a vario titolo lavorano o fanno ricerca
nel campo delle scienze motorie.
Gli scritti dovranno avere le seguenti
caratteristiche:
1. lo scritto deve essere realizzato in
formato Word con eventuali riferimenti a tabelle
ed immagini. Nel caso di eventuali immagini,
queste dovranno essere inviate in formato JPG
(minimo 300dpi), separatamente dal testo e
numerate singolarmente.
2. il contenuto deve essere di largo
interesse
3. il contenuto deve essere di alta qualità e
fondato su solide basi ed evidenze
scientifiche
4. quando possibile, il contenuto deve
avere risvolti di applicabilità pratica
5. lo scritto deve essere corredato da
specifica bibliografia
6. lo scritto deve essere corredato da foto e
breve curriculum del o degli autori
Gli scritti e le relative immagini, dovranno
essere inviati per posta elettronica all'indirizzo
[email protected].
Gli scritti a noi pervenuti saranno sottoposti, per
la loro eventuale pubblicazione, al giudizio del
Comitato Scientifico interno di ELAV e/o di
esperti esterni appositamente incaricati allo
scopo.
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
R
S
01
04
06
07
11
22
OMMARIO
EDITORIALE
Riflessione sull’obesità
ELAV
PSICOLOGIA
Il Coaching Strategico nelle
realtà sportive
Cecilia Morini
FITNESS SPECIALE
Intervista al professore
Pierpaolo De Feo
A cura di Gabriele Rossi
SPORT
Il concetto di potenza e la sua
unità di misura: il watt
Enrico Guerra
31
33
ALIMENTAZIONE
Carboidrati ed indice glicemico
Elena Torrioli
Oliviero Borra
RIABILITAZIONE
Il ritorno allo sport dopo
ricostruzione del legamento
crociato anteriore: il rate force
development come criterio di
scelta
Massimo Angelozzi, Vittorio
Calvisi, Cristiana Corsica,
Marco Madama, Angelo
Cacchio
Luca Belli
FITNESS E SALUTE
L’attività fisica nel trattamento
della sindrome metabolica
NEWS D’OLTRE OCEANO
Rapporto IHRSA 2008
ELAV NEWS
42
A cura di Gabriele Rossi
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
E
DITORIALE
RIFLESSIONE SULL'OBESITA':
quando si ha a che fare con il problema dell'obesità, il pensiero delle persone prende subito la strada dell'estetica.
Se si è obesi si è brutti, il problema obesità è associato direttamente ad una negatività estetica.
Questo è certamente vero e sovente segno di importanti frustrazioni che sfociano in comportamenti a dir poco eclettici; lo stesso
movimento degli XXL ne è in definitiva la prova … si nasconde la propria condizione dietro una falsa accettazione di essa, a volte
talmente falsa che viene considerata vera in totale buona fede.
Ma, seguire pedissequamente questa strada è certezza di fallimento del tentativo di risolverla.
La percentuale di fallimento può essere ridotta notevolmente prendendo coscienza di ben altri fattori che sono alla base di
questo problema:
1. l'obesità è prima di tutto segno di fragilità e debolezza psicologica. Si sfogano sul cibo problemi di altro genere, invece
che affrontarli e risolverli direttamente; si dimostra una certa incapacità mentale a darsi delle regole e a rispettarle
2. l'obesità è lo specchio del non curarsi, del non volersi bene. Curarsi e volersi bene è il primo presupposto per potersi
prestare agli altri grazie alla propria integrità ed efficienza
3. l'obesità è doppiamente segno di irresponsabilità civile. Si diventa sempre più inefficienti ed esposti alle malattie,
pesando sulla spesa sociale e riducendo il nostro apporto alla comunità in cui si vive, e questo iniziando dalla nostra
stessa famiglia. Questo problema assume un peso crescente per valori esponenziali man mano che si invecchia
4. spendiamo quote superflue ed ingenti per alimentarci, invece che destinarle ad una nostra migliore qualità economica di
vita o ad opere di beneficenza. Ogni abitante dei paesi occidentali industrializzati, se mangiasse quello che
fisiologicamente gli serve, potrebbe ben sfamare un altro abitante del terzo mondo con la rimanente quota che
consumerebbe senza averne una necessità effettiva; questo risolverebbe immediatamente i problemi della fame nel
mondo
5. non sappiamo apprezzare e soprattutto saziarci con la qualità del cibo ma solo con la sua quantità
6. non si ha cultura specifica e cosa ancora peggiore, non si ha preoccupazione di crearsela. Così si cade continuamente
nella ricerca della pillola miracolosa che risolva in un batter d'occhio i propri problemi e per colpa di questo ci si priva di
ulteriori disponibilità economiche oltre che della propria dignità visto come siamo presi in giro.
Non ci sono scuse sulla condizione di obesità.
Si lavora troppo, si è stressati, si è bombardati dai messaggi pubblicitari, si è così di genetica, si hanno problemi ormonali, la
nostra cucina è una tentazione continua, e chi più ne ha più ne metta. Nessuna di queste condizioni è tale da giustificare l'obesità
… non nascondiamoci dietro ad un dito!
Questo processo inizia già dal leggero sovrappeso. Pur se leggero, se è stato classificato come tale, rappresenta l'inizio del
percorso e la nostra presa di responsabilità deve manifestarsi da subito.
Prevenire o risolvere l'obesità è prima di tutto una responsabilità sociale.
Tanto per non essere troppo cattivi, è bene sottolineare che il fatto che ogni tanto si deroghi a tale responsabilità è in fin dei conti
normale per la nostra civiltà, ma bisogna decisamente invertire la tendenza generale: si dovrebbe di regola seguire il nostro
impegno derogando di tanto in tanto e non derogare sempre per poi, di tanto in tanto, suicidarsi psico-fisiologicamente e sociomoralmente nel tentativo di voler immediatamente ed a tutti i costi risolvere i propri errori.
In questo specifico aspetto, siamo i soli artefici dei nostri errori e dei nostri successi.
Accettare questa sfida di responsabilità ci farà poi diventare inevitabilmente più belli sia dentro che fuori, risolvendo
automaticamente e senza averlo voluto il principale problema che oggi ci perseguita e che è stato il motore di questa riflessione.
Un vero successo su tutta la linea.
ELAV
01
G
IORNATE
F
itness
MONOTEMATICHE
2008
Città di Castello (PG)
Trofismo ed ipertrofismo
muscolare
Visita il sito www.elav.biz
Composizione corporea
Forza funzionale
Biomeccanica 2
S
anatomia funzionale
Dimagrimento1
port
alimentazione
Dimagrimento 2
Allenamento
Forza
analisi e modellazione
Programmazione
dell’allenamento per il
fitness
Acido lattico
Fitness case studies
Preparazione atletica 1
Life style 1
Biomeccanica 1
mezzi e metodi
Life style 2
Preparazione atletica 2
Fitness per la terza età
Programmazione
02
F
S
Visita il sito
itness
www.elav.biz
S
peciale
Prevenzione degli
infortuni
port e
Sistema posturale
F
Valutazione posturale
itness
Allenamento posturale 1
Allenamento posturale 2
Frequenza cardiaca
Valutazione funzionale
Patologia e
traumatologia 1
Flessibilità e mobilità
articolare
Patologia e
traumatologia 2
Psicologia per lo sport e
il fitness
Recupero funzionale 1
Recupero funzionale 2
03
L COACHING STRATEGICO
NELLE REALTA’ SPORTIVE
Il coaching si propone di guidare un singolo individuo o
una squadra al fine di migliorarne la prestazione. Molti
psicologi sportivi considerano il coaching un percorso
educativo, legato all'interiorità e alla consapevolezza;
nel coaching strategico invece, si agisce in modo da
raggiungere un obiettivo concreto e piuttosto che far
leva sulla consapevolezza, si lavora sulle percezioni.
La psicologia sportiva si é dedicata molto allo studio del
potenziamento della performarnce, alla personalità
dell'atleta, ma meno risposte sono state date per
intervenire direttamente (con l'atleta) o indirettamente
ad un'«esperienza emozionale correttiva» che, qualora
(attraverso l'allenatore) in caso di blocco o difficoltà. Il
ci siano dei blocchi o delle difficoltà, modifichi il livello
modello proposto dagli psicologi strategici non intende
delle sensazioni e delle percezioni, dando così luogo a
essere una sostituzione delle tecniche applicate con
reazioni e comportamenti differenti. Il processo di
successo dagli psicologi nello sport, ma rappresenta
coaching strategico, quindi, non si focalizza sul far
un diverso modo sicuramente nuovo, di intervenire in
«capire» differentemente, ma sul fare «sentire» in
questo settore; sono seguiti atleta e/o allenatore solo
maniera diversa; questo farà scattare un particolare
quando quello che gia` stanno facendo non funziona,
agire che, come risultato finale, porterà a scoprire un
solo quando, pur in condizioni ottimali, non si riescono
mondo differente anche da un punto di vista cognitivo.
a raggiungere i risultati proposti. L'approccio strategico
Quindi se si vogliono indurre cambiamenti a livello di
si adatta alla realtà sportiva per le caratteristiche di
autoinganni nella percezione della realtà, è
efficacia ed efficienza che lo contraddistinguono, ciò
fondamentale la distinzione fra il far sentire e il far
permette di agire in modo concreto ed in tempi
capire diversamente. Questa caratteristica del
piuttosto rapidi. Molti degli ostacoli che un atleta si
coaching strategico rappresenta una fondamentale
trova ad affrontare nella sua carriera, se ben preparato
differenza rispetto alla maggioranza degli altri
a livello fisico, tecnico e anche mentale, riguardano
interventi, che lavorano principalmente sul
prevalentemente la sfera emotiva. Gli studi sullo sport
cambiamento della cognizione o del comportamento
hanno ormai riconosciuto che un gesto atletico è
della persona.
un'esperienza emozionale, l'emozione influenza il gesto
Un'altra caratteristiche che distingue il coaching
e viceversa, proprio attraverso una dinamica di
causalità circolare. L'emozione non è qualcosa che si
strategico dagli altri modelli di potenziamento della
può controllare razionalmente e volontariamente, come
performance, adottati anche in ambito sportivo, è
purtroppo molti credono; è un po' l'autoinganno del
l'attenzione rivolta al limite per trasformarlo in risorsa;
nostro secolo pensare che tutto si possa gestire con la
negli approcci classici di psicologia sportiva si assiste
propria volontà e questa credenza è particolarmente
ad un dilagare del “pensiero in positivo”,
diffusa in chi opera nel campo dello sport, per questo è
incrementando quelli che sono già i punti di forza,
necessario intervenire attraverso raffinati stratagemmi
escludendo tutto ciò che può rappresentare una lacuna
in grado di dialogare con le proprie percezioni.
La logica tipica di un approccio strategico è dar vita
o un limite, ma non è negando i propri lati oscuri che si
PSICOLOGIA
sconfiggono, anzi, in questo modo possono
04
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
I
genere, siamo portati ed evitare di confrontarci con i
nostri punti deboli fino a che questi non diventano veri
e propri problemi.
Occuparci dello sviluppo dei propri talenti e delle
proprie potenzialità significa invece concentrarsi sulle
proprie debolezze e fragilità in modo tale da far leva su
di esse per innescare un cambiamento prima che esse
diventino problemi invalidanti.
Così le proprie emozioni negative possono solo essere
gestite, non eliminate e come ci insegna la saggezza
popolare “Una volta riconosciute le proprie debolezze
queste cessano di farci del male”.
Cecilia Morini
PSICOLOGIA
05
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
manifestarsi in modo ancora più dirompente. In
I
Prof. Pierpaolo De Feo:
!
*Direttore del C.U.R.I.A.MO. (Centro
Motoria), Università di Perugia
*Coordinatore Gruppo Attività Fisica di Diabete
NTERVISTA
AL PROF. PIERPAOLO DE FEO
Italia
 Quale attività fisica può essere svolta in sicurezza da
una persona col diabete di tipo I e da una con quello di
tipo II? C'è stato qualche atleta professionista con il
diabete di tipo I?
Quasi tutte, è meglio evitare o praticare con cautela gli
sports di forza (ad es. sollevamento pesi), di contatto
(ad es. pugilato) e quelli in cui una possibile
ipoglicemia mette a rischio la vita propria od altrui
(automobilismo, motociclismo, alpinismo estremo,
subacquea, etc..). Peraltro,vi sono moltissimi atleti
professionisti ed anche campioni olimpici (canottaggio,
nuoto) con diabete di tipo 1.
 Il diabetico potrebbe anche svolgere attività di lunga
durata, ad esempio ciclismo? Se si in che modo si può
riuscire a controllare i valori di glicemia durante tutta la
durata dello sforzo?
Basta montare un reflettometro sul manubrio e
controllare ogni 1-2 ore la glicemia. In base
All'andamento si decide se alimentarsi con zuccheri
semplici o iniettare insulina.
 Come potrebbe essere strutturato il lavoro in palestra
per una persona diabetica?
Come per le altre che non hanno il diabete con la sola
cautela di misurare la glicemia con reflettometro prima, a
metà e a fine seduta.
Quali sono le forme di prevenzione principali del diabete
di tipo II e quali strategie si possono utilizzare per cercare
di “attirare” queste persone nelle palestre
Specializzate?
E' dimostrato che camminare almeno 150 minuti alla
settimana a passo svelto riduce del 60% la comparsa di
diabete nelle persone a rischio. Per attirare le persone
con obesità o rischio di diabete in palestra è necessario
avere delle ore di attività in palestra dedicate
esclusivamente a questo tipo di pazienti. Conosco
palestre che sono nate esclusivamente con questo
obiettivo e stanno riscuotendo molto successo.
 Ci sono dei progetti che potrebbero portare a delle
innovazioni in questo campo? Ad esempio il progetto
IDES
L'IDES ha dimostrato che il lavoro strutturato e
supervisionato migliora il controllo glicemico nel diabete
di tipo 2 e riduce il rischio di mortalità cardiovascolare.
Questi risultati sono in linea con quelli della letteratura
sui benefici dell'attività fisica per le persone con diabete.
 Dai dati emersi si è notata un'influenza dell'attività
anaerobica per il contenimento dei valori di glicemia?
In acuto funziona, a lungo termine è meno efficace
dell'attività aerobica perché non stimola l'ossidazione
lipidica che è carente nei pazienti con diabete mellito di
tipo 2 a causa della disfunzione mitocondriale delle fibre
rosse (aerobiche).
Dal punto di vista legale un laureato in Scienze Motorie
Potrebbe far svolgere attività ad una persona diabetica?
Ha bisogno di qualche autorizzazione particolare?
No, ma sarebbe utile l'interazione con il diabetologo, il
medico dello sport ed un nutrizionista.
Quali sono i percorsi formativi più indicati per
specializzarsi in questo campo?
Nel 2008-2009 le Università di Perugia, Urbino e Napoli
partiranno con un Master di 2 anni interuniversitario
(coordinato dal CURIAMO di Perugia) per la formazione
del “Professionista dello stile di vita per la prevenzione di
diabete, obesità e malattie cardiovascolari”
.
Esiste un ente che certifichi la qualità del lavoro svolto in
una palestra?
Vi è un progetto in corso per la certificazione di qualità del
lavoro svolto con persone con diabete da parte del
Gruppo Attività Fisica di Diabete Italia. E' prevista una
prova a quiz con risposta multipla per verificare la
preparazione teorica. Tra circa 6 mesi dovrebbe essere
pronta l'istituzione della commissione di esami.
 Oltre ai tipi più “famosi” di diabete (quello I, e II) esiste
anche quello gestazionale, c'è qualche novità
interessante a riguardo?
Si, è estremamente importante che le donne con diabete
gestazionale, già a cominciare dal periodo post partum,
pratichino regolare attività fisica aerobica per prevenire
la comparsa di diabete di tipo 2 negli anni successivi.
FITNESS
SPECIALE
 Quali sono le tecnologie per il monitoraggio più
Eefficaci?
Le più semplici, i reflettometri.
Intervista a cura di Gabriele Rossi
06
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Universitario Ricerca Interdipartimentale Attività
L CONCETTO DI POTENZA E
LA SUA UNITA’ DI MISURA: IL WATT
esecutiva. La capacità di erogare “Energia“ e quindi
Capita sovente di sentire parlare negli ambienti sportivi
di Calorie consumate e di Potenza. Questi termini,
di bruciare Calorie “ce l'abbiamo tutti”: un arzillo
mutuati dalla fisica allo studio del corpo umano, sono
vecchietto che sale a piedi 10 piani di scale perché
entrati a far parte in maniera decisa della scienza
trova l'ascensore guasto consuma (a parità di peso)
dell'allenamento. Purtroppo la mancanza di una certa
teoricamente le stesse Calorie di un vigoroso atleta
familiarità teorico-pratica con la fisica giustifica a tutti gli
che faccia lo stesso percorso e magari andando più
effetti una certa carenza di confidenza con questi
veloce (Lavoro = Peso x Spostamento); se invece
termini tutt'altro che semplici in particolare quando
confrontassimo la loro possibilità di esprimere
applicati al movimento umano. Potremmo dire che
Potenza, l'atleta sarebbe nettamente superiore! La
l'Energia (ovvero le Calorie consumate) ci descrive la
Potenza è quindi una qualità legata molto di più alle
quantità dell'esercizio eseguito mentre la Potenza ne
caratteristiche individuali.
Un errore che si commette sovente è lo scambiare per sinonimi i termini di Energia e di Potenza.
Tenteremo in questa premessa, di darne una definizione facile e comprensibile e di delinearne i rapporti. Ogni
riferimento è diretto al corpo umano.
L'Energia.
Ogni movimento che compiamo richiede energia da spendere, quell'energia che chiamiamo
amichevolmente “Calorie consumate”. In termini fisici (ed è la fisica la materia che si occupa di questi concetti), il
consumare Calorie corrisponde all'applicare una Forza tale da consentire lo Spostamento di un oggetto. Da tale
asserzione si può già definire la formula matematica che descrive il concetto di energia impiegata:
Lavoro = Forza x Spostamento = Joule (1)
L'energia spesa è definita Lavoro e il Joule è l'unità di misura dell'energia universalmente riconosciuta
dalla fisica. Si tratta di un sottomultiplo della Caloria che è invece l'unità di misura riconosciuta dalla fisiologia
(scienza medica che studia le funzioni dell'organismo umano). La Caloria è il parametro che ci quantifica quello
che spendiamo per fare un determinato movimento o, più genericamente, un esercizio fisico. Per valutare quanto
si consuma facendo un determinato esercizio occorre quindi calcolare i Joule e trasformarli con una semplice
equivalenza matematica in Calorie. E' interessante notare che il concetto di Caloria è quindi legato al solo
rapporto tra la Forza applicata e lo Spostamento che ne consegue. L'assenza del rapporto tra il dispendio
energetico e il tempo nel quale si effettua ci introduce il concetto di Potenza.
La Potenza.
E' proprio il Tempo la grandezza che trasforma l'Energia nel concetto fisico di Potenza. Quando le Calorie
che spendiamo sono relazionate al Tempo che si impiega per spenderle, il semplice concetto di spesa energetica
si estende e prende la veste del concetto di Potenza applicata in un determinato lasso di tempo. Definiamo
matematicamente la Potenza come:
SPORT
Potenza = Lavoro (Calorie consumate) / Tempo = Watt (2)
Il Watt è l'unità di misura della Potenza universalmente riconosciuta e descrive quindi numericamente in
quanto tempo consumiamo un determinato quantitativo di energia. Il valore di questo parametro nel quantificare e
qualificare lo sforzo fisico è enorme. Nessun altro “numero” che la fisica ci offre ha un valore paragonabile (salvo
alcune eccezioni) a quello del Watt proprio perché da solo racchiude tutte le grandezze fondamentali che fanno
parte del movimento umano: la Forza necessaria, lo Spostamento ottenuto o/e voluto e il Tempo che abbiamo
impiegato per ottenerlo ovvero: con quanta Velocità abbiamo applicato la Forza. E' il “vero” valore dello sforzo che
dobbiamo fare per esercitarci fisicamente (si deduce con facilità che l'intensità dello sforzo che facciamo per
spostare in alto di 1 metro un peso di 10Kg è più elevata se impieghiamo un solo secondo rispetto ad un'ora).
07
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
I
Potenza e la Resistenza: meno esprimo Potenza,
l'importanza che riveste il poter misurare la Potenza (e
meno Energia consumo per unità di tempo, più è
quindi i Watt) applicata durante uno sforzo fisico e la
elevata la mia capacità di durare nel tempo e quindi la
sua interrelazione con il funzionamento del corpo
umano.
Qualsiasi attività fisica che ci interessi deve

mia Resistenza.
Conoscere i Watt ai quali esercitarsi per consentire
una durata più o meno lunga del nostro allenamento è
obbligatoriamente essere assoggettata alla legge del
essenziale, altrimenti si rischierebbe di terminare in
tempo.

Non possiamo richiedere ad un soggetto: “fai
anticipo la prova per aver espresso troppa Potenza
10Km di corsa” - senza definirne un tempo di percorrenza
consumando troppa Energia o, al contrario, di
rischiando, per assurdo, che impieghi una settimana per
terminare la prova in maniera non allenante per aver
coprire tale distanza invece che, per esempio, 50 minuti.

Nel caso dei 50 minuti il soggetto sarebbe stato molto più
espresso troppa poca Potenza.
E' il parametro che ci consente la miglior
individualizzazione dell'allenamento.
“potente”, ovvero avrebbe espresso una Potenza media
Quantificare la Potenza espressa in un determinato
molto più elevata.
 Un atleta percorre 10Km di corsa in 45 minuti. Lo
movimento è il modo migliore per seguire ed impostare gli
stesso atleta percorre egualmente i 10Km di corsa in
allenamenti. Anche se non volutamente, ogni volta che si
45 minuti ma questa volta correndo in salita. In
esegue un allenamento “giochiamo” sul concetto di
questo secondo caso la Potenza erogata è molto
Potenza: tentiamo di andare più veloci
superiore.
Un soggetto pedala sopra ad una Bike esprimendo
spostare più peso tentiamo di far durare di più la prova a

parità di prestazione (quindi alla stessa Potenza erogata)
75 Watt di Potenza media. Tale Potenza è per
e tutte queste ipotesi equivalgono ad un miglioramento
esempio la derivazione di uno sforzo a livello 2 ad
della nostra performance e quindi della nostra forma
una velocità di 60 pedalate al minuto. Per aumentare

la Potenza di pedalata il soggetto può decidere di
fisica.
Quantificare e qualificare lo sforzo al quale sottoponiamo
aumentare la velocità o il livello di sforzo o entrambi.
A seconda della Potenza erogata si ottengono
il nostro organismo diventa poi essenziale in medicina
preventiva e soprattutto riabilitativa. Nella riabilitazione
determinate risposte dall'organismo. Sulla
dei cardiopatici o come modo per scegliere il miglior
conoscenza dei Watt espressi durante il movimento
rapporto efficacia/sicurezza dell'esercizio fisico da
siamo quindi in grado di eseguire un allenamento più
svolgere, relazionare una ben precisa risposta
incentrato sulla Resistenza o sulla Forza-Potenza a

tentiamo di
dell'organismo ad una determinata Potenza
di
seconda delle esigenze.
Un atleta che esprime la massima Potenza, consuma
allenamento assume un grande valore. Ma entriamo nel
molta Energia in breve tempo: gesti atletici con
dettaglio con un esempio. La prova da sforzo proposta
queste caratteristiche sono per esempio le corse
dalla medicina sportiva, importantissima valutazione
veloci, i salti, i lanci. Al contrario un atleta che si
eseguita su tutti i soggetti al di sopra dei 35 anni di età che
cimenta in gare di Resistenza (maratona, ciclismo o
richiedano una certificazione all'attività agonistica, è un
semplice jogging) non può erogare una elevata
esempio calzante dell'importanza della misura della
Potenza in virtù del fatto che esaurirebbe le sue
Potenza per trovare delle relazioni tra lo sforzo compiuto
riserve energetiche troppo presto e rischierebbe di
dal soggetto e le risposte date dal suo organismo. Il test
non portare a termine la sua gara. Questo secondo
consiste nell'eseguire una prova a Potenza crescente in
aspetto è fondamentale per comprendere
un cicloergometro o in un tapis-roulant valutando
l'importanza del controllo della Potenza erogata
costantemente la risposta del cuore allo sforzo indotto
durante l'esercizio fisico. Mantenersi al disotto della
dall'attrezzo fino ad arrivare ad una soglia prefissata sulla
Potenza massima che si può esprimere consente di
base di alcuni indici di riferimento. Da questa relazione ne
consumare meno Calorie a parità di tempo e quindi di
scaturisce un grafico dal quale si intrapolano i valori
durare di più. Si evidenzia una relazione inversa tra la
necessari da usare nell'allenamento. Volendo ipotizzare
SPORT
08
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Facciamo degli esempi che possano far capire
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
180
160
140
120
Frequenza 100
Cardiaca
80
60
40
20
0
50
75
100
125
Potenza (W att)
un test grazie ad esso abbiamo rilevato la relazione
dell'organismo proprio ai Watt erogati durante la prova
esistente tra la Frequenza Cardiaca e la Potenza erogata
fisica e non ad altri parametri quali potrebbero essere la
in un soggetto. Una volta eseguito il test, è sufficiente
Forza o le Calorie consumate perché non rappresentativi
teoricamente allenarsi ai Watt che corrispondono alla
totalmente dello sforzo espresso. Con l'allenamento il
Frequenza Cardiaca voluta ed il gioco è fatto (nel nostro
soggetto dell'esempio precedente dovrà a distanza di
esempio pedalare a 75 Watt corrisponde ad avere una
tempo essere in grado di pedalare a 75 Watt con una
Frequenza Cardiaca di 140 pulsazioni al minuto). E'
Frequenza Cardiaca inferiore, per esempio, di 5
importante sottolineare come le risposte siano individuali:
pulsazioni al Minuto a dimostrazione di un avvenuto
ogni soggetto dovrebbe eseguire un test appropriato e
miglioramento della propria forma fisica peraltro
ripeterlo periodicamente ed è importante notare come la
verificabile solo ripetendo il test in questione (relazionare
medicina scelga di relazionare lo studio delle risposte
di nuovo i Watt con la Frequenza Cardiaca).
Le stesse Calorie sono un valore stimato tramite le cosiddette “equazioni di predizione”. Ma cosa significa? Pur
essendo assolutamente vero che le Calorie consumate si ottengono dalla misura del Lavoro svolto (vedi formula 1) è
anche vero che il misurare i parametri “esterni” non corrisponde esattamente al misurare quelli “interni”
dell'organismo. Così, se i calcoli eseguiti sulla Bike ci dicono che sono state necessarie 500 Calorie per eseguire un
determinato allenamento su quel soggetto, un altro soggetto pur rispettando esattamente gli stessi parametri
meccanici di allenamento sulla Bike potrebbe aver consumato 480 Calorie o magari 520 Calorie. Questa
considerazione introduce il concetto di Rendimento ovvero la capacità di essere più o meno “economici” a parità di
gesto atletico e di parametri che lo caratterizzano (tale argomento esula da questa trattazione). Anche in questo caso,
tramite l'utilizzo di sofisticati strumenti, si misura il dispendio calorico e lo si relaziona, guarda caso ai Watt, di nuovo
come miglior indice di riferimento dell'entità e della qualità dello sforzo compiuto. Erogare quei Watt significherà, per
quel soggetto, consumare un ben preciso quantitativo di Calorie. Se le attrezzature non misurassero i Watt, non
sarebbero in grado di quantificare con attendibilità il dispendio Calorico.
SPORT
09
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
In definitiva. Se non esistesse il concetto di Potenza con la
sua unità di misura il Watt, saremmo tutti delle lumache:
per bruciare le Calorie che noi bruciamo in un giorno ci
metteremmo settimane, per eseguire una qualsiasi
mansione impiegheremmo giornate invece di minuti,
forse non riusciremmo ad ottenere alcun miglioramento
nel nostro livello fisico. La natura ci ha concesso la
capacità motoria di scegliere la Potenza di azione in base
allo scopo del movimento voluto e questo ci rende
poliedrici. La formula (2) descritta in precedenza è
semplicemente geniale per la sua capacità di descrivere
l'entità e la qualità del movimento umano. Per dirla in
breve: - “SOLO IL POTER MODULARE A NOSTRO
PIACERE LA POTENZA CHE ESPRIMIAMO, CI
CONTRADDISTINGUE SOTTO L'ASPETTO MOTORIO
DALLA LUMACA”!
Le attrezzature che ad oggi ci mette a disposizione la
tecnologia sono il risultato delle meditazioni che abbiamo
soggetto inclina il nastro il tapis-roulant ne riduce la
fatto fino ad ora. Sarebbe per noi impossibile calcolare
velocità o al contrario la aumenta. E' come essere seguiti
mentalmente istante per istante la Potenza erogata
“dal vivo” da un allenatore pignolo ed esigente! Questa
mentre facciamo attività fisica; la precisione e la velocità
ulteriore possibilità che hanno alcuni attrezzi ne aumenta
dei mini-calcolatori inseriti nelle Bike, nei Tapis-roulant ed
il valore pratico di utilizzo nonché quello commerciale e
in genere negli attrezzi di tale tipologia, ci garantisce di
sancisce l'importanza del calcolo dei Watt.
controllare con estrema precisione la Potenza erogata e
di stimare le Calorie consumate al fine di impostare e
programmare individualmente adeguati allenamenti. Gli
stessi attrezzi sono classificati in base alla loro affidabilità,
CONCETTI CHIAVE LEGATI ALLA POTENZA
Quanto Velocemente applico la mia Forza (nella
in base alla precisione di calcolo di questi parametri ed
direzione dello spostamento)
alla loro riproducibilità. Scegliere un attrezzo più costoso
Quantificazione ed Individuazione dello sforzo
Controllo dello sforzo
Valutazione del soggetto
Individualizzazione dell'allenamento
non ha solo un senso sulle sue parti meccaniche ma
anche sulla più precisa elaborazione dei parametri fisici
dello sforzo. Ci sono attrezzi che si limitano a visualizzare
il valore calcolato mentre altri più sofisticati propongono in
automatico la possibilità di impostare la Potenza voluta e
Enrico Guerra
ne garantiscono il mantenimento durante l'allenamento
variando automaticamente la resistenza della pedalata o
il rapporto tra la velocità del nastro e la sua inclinazione.
SPORT
Tale variazione in automatico dei parametri necessari al
mantenimento di una Potenza costante preimpostata
garantisce un corretto allenamento indipendentemente
dal comportamento del soggetto che per qualsiasi motivo
potrebbe non rispettare quanto richiesto. Così se il
soggetto pedala più lentamente del dovuto la Bike
provvede ad aumentare la “durezza” della pedalata o al
contrario a ridurla se la pedalata è più veloce; se il
10
ARBOIDRATI E
INDICE GLICEMICO
COSA INFLUENZA L'INDICE GLICEMICO DI UN ALIMENTO
A mio modesto parere uno dei più notevoli progressi in
campo nutrizionale è coinciso parlando di carboidrati
con lo sviluppo del concetto di “indice glicemico”. In
passato nella classificazione fisiologica dei carboidrati
si è sempre pensato che esistessero soltanto due
categorie , carboidrati semplici e carboidrati complessi.
Secondo questa teoria i primi entrano subito in circolo,
mentre i secondi vengono scomposti più lentamente,
per cui sono rilasciati nel circolo sanguigno poco alla
vota. Ad un certo punto però si è visto che non era
così. Alcuni carboidrati semplici come il fruttosio,
entrano in circolo, molto lentamente; al contrario alcuni
ricercatori, portò alla formulazione del concetto di
carboidrati complessi, come ad esempio quelli delle
indice glicemico. Più recentemente è stato introdotto
patate, vengono metabolizzati più rapidamente .La
anche l'interessante concetto del carico glicemico che
spiegazione di questo paradosso, da parte di alcuni
analizzeremo però in un altro articolo.
I CARBOIDRATI: BREVE PANORAMICA
INTRODUTTIVA
I glucidi detti anche carboidrati o zuccheri,
I monosaccaridi che riscuotono maggiore interesse in
costituiscono una delle famiglie di composti organici
campo alimentare sono indubbiamente il glucosio ed il
naturali maggiormente diffuse e più importanti, dal
fruttosio, ampiamente presenti nelle parti edibili di
punto di vista nutrizionale, biologico e industriale. Dal
punto di vista chimico i carboidrati sono
numerosi vegetali e frutti.
Gli oligosaccaridi sono costituiti dalla condensazione
poliidrossialdeidi o poliidrossichetoni, o composti che
di poche unità di monosaccaridi (da 2 a 9). Il gruppo più
danno tali prodotti per idrolisi, con formula empirica
importante di questi è costituito dai disaccaridi che per
Cn(H2O). Si dividono in monosaccaridi, oligosaccaridi
idrolisi si scindono nei due componenti. Il disaccaride
e polisaccaridi.
I monosaccaridi non sono scindibili per idrolisi in
più importante a livello nutrizionale è sicuramente il
molecole più semplici e contengono una catena (in
di fruttosio. Da non dimenticare comunque altri
genere non ramificata) di atomi di carbonio; si dividono
oligosaccaridi importanti a livello nutrizionale ( maltosio,
a loro volta in triosi, tetrosi, pentosi, esosi, eptosi, a
seconda appunto del numero di atomi di carbonio che
cellobiosio, lattosio, raffinosio, etc….)
I polisaccaridi, infine, sono costituiti dall'unione di
costituisce tale catena. Si parla poi di aldosi o di
molte molecole (da 10 a 2000) di monosaccaridi, che
chetosi a seconda che nella catena sia presente un
possono essere ottenuti dai polisaccaridi per idrolisi
gruppo di aldeidi (p. es. il glucosio) o un gruppo di
acida o enzimatica. Tra i polisaccaridi, di particolare
chetoni (p. es. il fruttosio).
importanza biologica ed industriale sono l'amido, il
ALIMENTAZIONE
saccarosio, costituito da una molecola di glucosio e una
11
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
C
Tra questi ricordiamo lo xilitolo, il mannitolo e sorbitolo.
chimica dei carboidrati dovuta alla loro grande
Questo oltre che presenti in piccola quantità nella frutta
eterogeneità è mitigata dal fatto che, nei principali
8 sorbitolo) sono sempre più presenti negli alimenti
carboidrati di interesse alimentare, si riscontrano solo
ipocalorici ( xilitolo, mannitolo) in particolare in gomme
alcune caratteristiche rilevanti per la loro utilizzazione
da masticare e caramelle.
Anche i carboidrati complessi, o polisaccaridi, sono
fisiologica. Da punto di vista più fisiologico, una
distinguibili in disponibili e non disponibili.I polisaccaridi
divisione , ancora utilizzata, è quella che prevede una
disponibili comprendono l'amido nelle sue due forme
distinzione dei carboidrati in semplici e complessi in
native ( amilosio e amilopectina) e glicogeno. L'amido ,
base al loro grado di polimerizzazione.
I carboidrati semplici , comunemente chiamati
è nella dieta del soggetto adulto, il carboidrato
zuccheri, comprendono monosaccaridi, disaccaridi e
principale ed è la principale fonte di carboidrati
oligosaccaridi. Questi a loro volta possono essere
disponibili all'assorbimento e utilizzabili dal
classificati come disponibili ( utilizzabili direttamente a
metabolismo cellulare. E' importante quindi sapere che
scopo energetico dal metabolismo cellulare ) o non
amidi di diversa origine botanica sono composti da
disponibili (non direttamente utilizzabili perché non
amilosio e amilopectina in proporzioni variabili. I
digeribili, non assorbibili o non metabolizzabili) Tra i
polisaccaridi non disponibili sono definiti anche
carboidrati semplici disponibili che sono contenuti negli
polisaccaridi non amidacei o più comunemente fibra
alimenti troviamo monosaccaridi ( glucosio,fruttosio) e
alimentare. All'interno della classe dei polisaccaridi non
disaccaridi ( saccarosio, maltosio, lattosio). Tra i
disponibili vi è l'amido resistente. Infatti una
carboidrati semplici non disponibili che sono presenti
percentuale di amido, variabili, ma comunque
negli alimenti troviamo sia monosaccaridi ( xilosio) sia
generalmente limitata, può non essere assorbita e
oligosaccaridi ( es. lattulosio, raffinosio, stachiosio).
viene chiamata amido resistente.
Altre sostanze , in tutto o in parte non disponibili
riconducibili alla struttura chimica dei carboidrati sono i
polialcoli ( detti anche polioli).
Fig1
FONTE
AMILOSIO
AMILOPECTINA
(%)
(%)
Mais
24
76
Mais ceroso
0,8
99,2
Mais Hylon 7
70
30
Patata
20
80
Riso
18,5
81,5
Tapioca
16,7
83,3
25
75
Frumento
Fig.1. Composizione in Amilosio e Amilopectina di alcune fonti di
amido
ALIMENTAZIONE
12
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
glicogeno, la cellulosa. La complessità della struttura
CLASSE
SOTTOGRUPPO
COMPONENTE
MONOMERO
(GRADO DI POLIMERIZZAZIONE)
Carboidrati semplici
Monosaccaridi (1)
Disaccaridi (2)
Carboidrati complessi
Oligosaccaridi (3-9)
Polisaccaridi (>9)
Glucosio
Galattosio
Fruttosio
Saccarosio
Lattosio
Maltosio
Maltodestrine
Amido
Glicogeno
Fruttosio-glucosio
Galattosio-glucosio
Glucosio
Glucosio
Glucosio
Glucosio
Fig.2. I principali carboidrati alimentari disponibili
Fig3
CLASSE
Carboidrati semplici
Carboidrati complessi
SOTTOGRUPPO (GRADO
DI POLIMERIZZAZIONE)
COMPONENTE
MONOMERO
Disaccaridi (2)
Polialcoli (1-2)
Lattulosio
Sorbitolo
Xilitolo
Maltitolo
Fruttosio-galattosio
Oligosaccaridi (3-2)
Raffinosio
Stachioso
Verbascosio
Fos
Cellulosa
Emicellulose
Pectine
Galattomann
ani
Inulina
Amido
resistente
Galattosio-glucosio
Galattosio-glucosio
Galattosio-glucosio
Fruttosio-glucosio
Glucosio
Arabinosio-xilosio
Acido glucoronico
Mannosio-glucosio
Polisaccaridi (>9)
Fruttosio-glucosio
Glucosio
Fig.3. I principali carboidrati alimentari non disponibili
CENNI SUL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI
I monosaccaridi dopo essere stati assorbiti dalle cellule
essendo i glucidi semplici la molecola di partenza della
ALIMENTAZIONE
della parete intestinale, raggiungono, attraverso il
glicolisi. I glucidi complessi devono essere
torrente circolatorio, il fegato dove vengono trasformati
precedentemente idrolizzati e poi digeriti da specifici
in glucosio, e utilizzati in base alle specifiche necessità
enzimi pancreatici, che li riducono in zuccheri semplici
sia dal fegato che da tutte le altre cellule
primi di poter essere assorbiti e utilizzati. La funzione
dell'organismo. I glucidi semplici possono essere
principale degli zuccheri è produrre energia
assorbiti e metabolizzati da ogni cellula del corpo per
media circa 4 Kcal/g di sostanza). I glucidi svolgono
produrre energia, il loro meccanismo di assorbimento è
anche una certa funzione plastica contribuendo anche
facilitato e avviene a livello di tutte le membrane
alla costituzione elle strutture cellulari come il DNA e le
cellulari. Il loro utilizzo a scopo energetico è immediato,
membrane cellulari.
13
( in
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Fig 2
come tale. Si trova invece sotto forma di molecola
e detossificante ( si coniuga con le tossine per formare
complessa ( glicogeno) nei muscoli ( energia di pronto
composti innocui ed eliminabili con le urine).
Fig.4.
Glucidi degli alimenti
Amido
Oligosaccaridi
FIBRA
Digestione
Glucosio
Glucosio, fruttosio, galattosio
Monosi nel sangue
portale
Assorbimento
Monosi nel fegato
Glicogeno epatico
Acido lattico
Metabolismo
Glucosio ematico
NH
3
Glicogeno muscolare
NH
3
Lipidi di deposito
Aminoacidi non
essenziali
Energia
Proteine tessutali
ALIMENTAZIONE
Escrezione
FIBRA
H O
2
CO
2
Fig.4. Schema semplificato del metabolismo glucidico
14
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
uso) e nel fegato,dove svolge una funzione energetica
Nel corpo umano il glucosio è distribuito dappertutto
Quando mangiamo un alimento ricco di zuccheri, i
Circolo delle varie fonti di carboidrati: a un ritmo più
livelli di glucosio nel sangue aumentano
elevato corrisponde un effetto più marcato della
progressivamente man mano che si vanno digerendo e
secrezione d'insulina. Gli alimenti contenenti carboidrati
assimilando gli amidi e gli zuccheri in esso contenuti.
che vengono scissi rapidamente durante i processi
La velocità con cui il cibo viene digerito e assimilato
digestivi hanno un alto IG. La risposta glicemica, in
cambia a seconda dell'alimento e del tipo di nutrienti
seguito al loro assorbimento sarà quindi rapida, Per
che lo compongono, dalla quantità di fibra presente e
prevedere l'andamento della curva glicemica successiva
dalla composizione degli altri alimenti già presenti nello
all'assunzione della stessa quantità di glucidi , contenuti
stomaco e nell'intestino durante la digestione. Questo
in alimenti diversi, bisogna conoscere l'indice glicemico
fenomeno viene misurato tramite l'Indice Glicemico
di ciascun alimento. Al contrario gli alimenti in cui sono
(IG). Esso classifica quindi i cibi in base alla loro
presenti carboidrati che vengono scissi lentamente
influenza sui livelli di zucchero nel sangue (glicemia)
.
L'indice glicemico fu scoperto nel 1981 da David
determinano un rilascio graduale del glucosio nel circolo
sanguigno e quindi hanno un basso IG. E' stata quindi
proposta una classificazione degli alimenti contenenti
Jenkins, professore di scienza dell'alimentazione
carboidrati in base al loro indice glicemico.
dell'università di Toronto in Canada. L'indice glicemico
rappresenta la misura della rapidità di ingresso in
COME SI CALCOLA L’INDICE GLICEMICO DI UN
ALIMENTO
L'indice glicemico come definito dagli esperti della
Fig.5.
FAO/WHO ( 1997), è il rapporto percentuale tra l'area
incrementale della risposta glicemica post prandiale a
un determinato alimento standard consumato in
quantità isoglucidica. Analizzando la risposta glicemica
vediamo come l'ingestione di carboidrati provoca un
innalzamento della glicemia per un certo tempo. La
glicemia , in seguito, s'abbassa per il rilascio
dell'insulina da parte del pancreas. Si ottiene così una
curva a campana in cui sono importanti sia i valori
massimi raggiunti che i valori temporali. Il calcolo
dell'indice glicemico si esegue sull'area Incrementale
netta ( IAUC area incrementale sotto la curva), non
considerando nel calcolo l'area negativa che si può
riscontrare in seguito ad un rebound ipoglicemico.
Fig.5.
Come alimento standard è stato inizialmente utilizzato il
L'utilizzo dei due campioni ha generato comunque
glucosio. Ultimamente è stato utilizzato il pane bianco
confusione, comunque è possibile convertire la scala del
in quanto presenta il vantaggio di essere un alimento
pane bianco a quella del glucosio con il coefficiente 0,7.
solido e quindi di riprodurre meglio il comportamento di
Infatti l'IG del pane bianco è 70 nella classificazione in
Determinazione dell'Indice Glicemico
ALIMENTAZIONE
cui l'alimento di riferimento è il glucosio.
un pasto per ciò che riguarda lo svuotamento gastrico.
15
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
L’INDICE GLICEMICO (IG)
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Fig.6.
Fig.6. Aumento della Glicemia determinato dal glucosio puro ( 50g) e dal pane bianco ( 50 g di carboidrato per
porzione)
L'indice glicemico è un indice relativo del
L'indice glicemico è un indice relativo del
potere glicemizzante di un alimento, ed è
potere glicemizzante di un alimento, ed è
indipendente dallo stato di controllo glicemico
indipendente dallo stato di controllo glicemico
del soggetto. Questo concetto può essere
del soggetto. Questo concetto può essere
spigato tramite un esempio pratico: se
spigato tramite un esempio pratico: se
prendiamo come alimento la pasta questa
prendiamo come alimento la pasta questa
esercita, a parità di carboidrati ingeriti, un
esercita, a parità di carboidrati ingeriti, un
potere glicemizzante pari a circa il 60-70%
potere glicemizzante pari a circa il 60-70%
del pane indipendentemente dal fatto che a
del pane indipendentemente dal fatto che a
consumarla sia un soggetto sano o diabetico.
consumarla sia un soggetto sano o diabetico.
PROTOCOLLO PER LA MISURA DELL’INDICE
GLICEMICO
Nella misurazione dell'indice glicemico di un
alimento si seguono i seguenti puti:
- Un alimento contenente una quantità
standard di carboidrati (solitamente 25 o 50) è
assunto da diversi volontari per essere
testato. Per esempio per testare gli spaghetti
bolliti ne vengono somministrati ai volontari
200g, che forniscono 50 g dicarboidrati.
- Poi nelle 2 ore successive ( 3 per i volontari
affetti da diabete mellito) si prelevano
campioni di sangue ogni 15 minuti durante la
prima ora e ogni 30 minuti nella successiva.
Viene quindi misurato e registrato il valore
della glicemia.
- I valori glicemici sono riportati su un grafico.
L'area al di sotto della curva è
calcolata tramite programmi computerizzati
- La risposta glicemica dei volontari e
rapportata con quella ottenuta dai 50g di
glucosio puro o pane bianco (porzione 50 g
carboidrati)
- Il cibo di riferimento è testato in due o tre
momenti separati e si calcola una media dei
valori ottenuti, così da evitare l'influenza delle
variazioni della risposta glicemica che si
possono verificare da un giorno all'altro.
- Per ottenere quindi l'IG dell'alimento testato si
fa una media dei valori rilevati in 8-10 persone.
ALIMENTAZIONE
16
Analizzando le risposte glicemiche agli alimenti si può dare come indicazioni generale dei
livelli di indice glicemico il seguente Schema:
- IG UGUALE O SUPERIORE 70 IG ELEVATO
- IG COMPRESO TRA 56 E 69 IG MEDIO
- IG INFERIORE O UGUALE A 55 IG BASSO
Fig.7.
ALIMENTAZIONE
Fig.7. Valori
di Indice Glicemico (IG) per alcuni alimenti che hanno subito diversi trattamenti di preparazione e
cottura
17
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
INDICE GLICEMICO DEGLI ALIMENTI
Parlando di IG comunque non si può non parlare dei
alimentari ha avuto nell'ultimo secolo profonde
fattori che influenza questo valore.
L'IG può variare in maniera notevole col variare di
conseguenze sull'IG. I fattori che influenzano
maggiormente l'IG di un alimento sono:
- gelatinizzazione degli amidi ( la cottura)
- dimensione dei granuli dell'amido
- proporzione tra amilosio e amilopectina
- fibre
- zucchero
- acidità
- grassi
diversi fattori ( come la preparazione dei
cibi, la maniera con cui sono masticati, la
cottura,etc…). Lo stato fisico dell'amido presente
all'interno dell'alimento è decisamente il fattore più
importante in grado di influenzare il valore dell'IG, così
come lo sviluppo delle tecnologie sui trattamenti
La gelatinizzazione degli amidi e la cottura
Una caratteristica comuni a tutti i carboidrati è quella di
Negli alimenti crudi gli amidi sono presenti sotto forma
essere molecole polari e quindi
altamente idratabili e facilmente solubili in soluzione
di granuli compatti e solidi non facilmente digeribili.
acquosa. Ciò è assolutamente vero
per i monosaccaridi, i disaccaridi e i piccoli
prima di poter essere consumati. Durante la cottura,
oligosaccaridi. Tuttavia al crescere del peso
molecolare, alcuni polisaccaridi, tendono ad
misura differente: alcuni possono anche esplodere e
Proprio per questo i cibi amidacei devono essere cotti
l'acqua ed il calore espandono i granuli amidacei in
liberare le singole molecole.
Il rigonfiamento dei granuli e la liberazione delle loro
organizzarsi in strutture cristalline e ad
espellere acqua di idratazione dando luogo ad
molecole facilitano la digestione, in
quanto nell'intestino tenue, gli enzimi deputati alla
aggregati insolubili. Questa è una
caratteristica che si riscontra in particolare nelle
scissione degli amidi hanno a disposizione una
molecole lineari ( es. cellulosa,
amilosio,….) ed è contrastata invece dalla presenza di
maggiore superficie di contatto da aggredire. La rapida
ramificazioni ( amilopectina).
La temperatura infatti è spesso in grado di
azione che caratterizza gli enzimi digestivi determina
disorganizzare le strutture cristalline e facilitare la
in seguito alla metabolizzazione dell'alimento
dispersione in acqua dei polisaccaridi. Questo si
verifica ad esempio durante la cottura dell'amido:
amidaceo contenuto.
Quindi un alimento amidaceo che viene
normalmente infatti i granuli di amido sono in forma
completamente gelatinizzato avrà un IG elevato.In
cristallina e mostrano uno specifico pattern di
alcuni alimenti come ad esempio, il contenuto di grassi
diffrazione alla luce polarizzata e ai raggi x.
Per riscaldamento in presenza di acqua si assiste a
, acqua e zucchero determina una minore
una caratteristica sequenza di
fenomeni, conosciuta con il termine gelatinizzazione.
verrà completamente gelatinizzata (es. nei biscotti).
un altrettanto rapido ed elevato aumento della glicemia
gelatinizzazione degli amidi e solo la metà dei granuli
Fig.8.
La gelatinizzazione dell'amido consiste in tre fasi: in un
primo momento i grassi assorbono acqua e si
ALIMENTAZIONE
rigonfiano (swelling); successivamente perdono le loro
caratteristiche cristalline (gelling); infine l'amido
fuoriesce dal granulo e si disperde in soluzione nel
mezzo acquoso
(Pasting). Infatti la cottura favorisce la digestione
proprio perché modifica il grado di idratazione degli
alimenti ricchi di amido e li rende più accessibili agli
enzimi litici creando un aumento dell'IG rispetto
all'alimento crudo.
Fig.8. Esempio dell'effetto della cottura sull'IG
18
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
FATTORI CHE INFLUENZANO L’INDICE
GLICEMICO
Un altro fattore in grado di influenzare la
permesso la riduzione delle dimensione dei granuli degli
gelatinizzazione degli amidi e quindi di conseguenza
amidi. Prima di questa innovazione tecnologica, i cereali
l'IG, è rappresentato dalle dimensioni dei granuli
erano macinati con mulini a pietra che producevano
dell'amido contenuto nell'alimento. La frantumazione o
farine grezze a più basso Ig dovuto al fatto che
la macinazione dei cereali riduce le dimensioni dei
venivano digerite e assorbite più lentamente. Quando
granuli e facilita l'assorbimento delle molecole di acqua
gli amidi sono consumati in “ imballaggi naturali” come
e anche degli enzimi digestivi. Per questo motivo se
nel caso di cereali integrali in chicchi l'alimento presenta
analizziamo le farine prodotte dai cereali macinati
un basso IG ( orzo, grano integrale, legumi,grano
finemente queste hanno un IG elevato. Maggiore è la
integrale). Tra i cereali solo il Riso,non tutte le specie,
dimensione dei granuli minore sarà l'IG.
presenta un elevato IG elevato dovuto dal fatto che
Fig.9.
presenta un basso contenuto di amilosio ( concetto che
approfondiremo più avanti) e soprattutto amidi
facilmente gelatinizzabili e quindi scissi agevolmente
dagli enzimi digestivi. Ad esempio il riso basmati ha un
valore di IG basso, in quanto presenta un contenuto di
amilosio più elevato.
Fig.9. Differenza tra Amido crudo a sinistra ( granuli compatti) e
Amido cotto ( granuli rigonfi) contenuto nelle patate.
Fig.10.
ALIMENTAZIONE
Fig.10. IG e dimensione dei granuli
Lo sviluppo delle tecnologie in campo alimentare ha
portato ad un cambiamento drastico dei valori di IG di
un alimento. Ad esempio basta pensare alle innovazioni
nelle tecniche di trasformazioni alimentari introdotte a
metà del diciannovesimo secolo come il mulino con rulli
in acciaio che ha permesso di facilitare la rimozione
della parte fibrosa ( crusca) dei cereali e hanno anche
19
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
La dimensione dei granuli
Come anticipato precedentemente la composizione
r richiesto per l'assorbimento e la digestione. E' molto
dell'amido gioca un ruolo importante nell'IG di un
probabile che la velocità dell'idrolisi e dell'assorbimento
alimento. Gli alimenti contengono due tipi di amidi:
non siano dovute alle molecole glucidiche di per sé, ma
l'amilosio e l'amilopectina. La loro proporzione
alla forma in cui esse sono presenti negli alimenti.
nell'alimento influenza pesantemente l'IG dei cibi ( ad
Quindi alimenti come il riso brillato, la farina di frumento
esempio il riso basmati discusso precedentemente).
bianca che contiengono piccole quantità di amilosio e
L'amilosio è una molecola a catena lineare, come una
molta amilopectina hanno un valore elevato di IG. I cibi
collana di piccole perle. Questa disposizione lineare e
invece in cui l'amilosio è contenuto in maggiore
in ordine, in forma di blocchi stretti e compatti, rende
quantità, come il riso basmati e i legumi hanno un più
più difficile la gelatinizzazione e di conseguenza anche
basso IG.
la digestione degli amidi. Invece l'amilopectina è una
Fig.11.
catena di molecole di glucosio, dalla quale si
distaccano numerose diramazioni. Si presentano più
larghe e maggiormente aperte, così che la
gelatinizzazione degli amidi e la successiva digestione
avvengono più velocemente. L'amilosio presenta una
struttura meglio stabilizzata da legami idrogeno,
l'amilopectina invece può essere più velocemente
degradata e assorbita. Quindi tanto maggiore è il
contenuto in amilosio tanto maggiore è il tempo
Fig.11. Amilosio e Amilopectina
Le conseguenze dello zucchero sull’IG
Discorso particolare deve essere fatto sul comune
Concetto particolare da fare anche per la frutta. Alcuni
zucchero e sugli zuccheri semplici. Il comune zucchero
tipi di frutta hanno un basso IG ( es. pompelmo) mentre
da tavola, saccarosio, ha un valore di IG compreso tra
altri hanno valore elevato ( es. melone) ma qui oltre alla
60-65 rispetto al glucosio. Questo valore
tipologia di zuccheri presenti sembra inserirsi un altro
moderatamente basso è dovuto alla sua composizione
concetto ( che analizzeremo in seguito) quello
chimica costituita da una molecola di glucosio
dell'acidità e dell'osmolarità.
accoppiata ad una di fruttosio per formare un
disaccaride. Il fruttosio presenta un valore di IG basso,
quindi quando assumiamo il saccarosio, la quantità di
glucosio assorbita corrisponde solamente alla metà dei
suoi componenti. Questo chiarisce perché la risposta
glicemica a 50 g di saccarosio sia approssimativamente
a quella di 50 di sciroppo di glucosio o maltodestrine,
dove le molecole sono rappresentate solo da glucosio.
ALIMENTAZIONE
Così, contrariamente a quanto può sembrare, molti cibi
che contengono zucchero semplice non determinano
un innalzamento glicemico a quello provocato da
alimenti amidacei più complessi come il pane bianco.
Gli zuccheri che normalmente sono contenuti in alcuni
alimenti comprendono: il lattosio, il saccarosio, il
glucosio e il fruttosio, in proporzione variabile secondo
l'alimento.
20
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Il rapporto tra amilosio e amilopectina
L'influenza delle fibre sull'IG di un alimento amidaceo
Limitando l'azione degli enzimi digestivi e quindi
dipende dal tipo e dal grado di viscosità delle fibre
rallentando la digestione. La viscosità è una
stesse. Se le fibre mantengono la loro integrità, queste
caratteristica chimico fisica dei carboidrati che si
riescono ad agire come una barriera fisica alla
ripercuote a livello fisiologico-nutrizionale, in pratica
digestione e quindi abbassare l'IG. Un esempio sono i
rappresenta la resistenza di una soluzione a uno sforzo
bastoncini di crusca, prodotto alimentare a basso IG
impresso ed è diretta conseguenza della solubilità dei
così come il frumento integrale. Non è la stessa cosa
carboidrati e delle loro interazioni una volta in soluzione.
invece per la frumento macinato finemente, l'utilizzo di
I legumi e alcuni tipi di cereali ( avena) presentano
tale farina ad esempio non influenza l'IG degli alimenti.
elevate presenze di fibre viscose e di conseguenza
Le fibre viscose influenzano molto l'IG di un alimento
hanno un basso IG.
L’acidità e l’IG
Diverse ricerche hanno messo in evidenza come
percentuale di carboidrati avverrà più lentamente e di
anche l'acidità abbia un ruolo importante nel
conseguenza l'IG sarà decisamente più basso. Ecco
determinare l'IG di un alimento. Si è visto infatti che se
perché ,ad esempio, il pane a lievitazione naturale,in
si consuma all'interno di un pasto si consuma una
cui l'acido lattico e propionico sono prodotti dalla
quantità di aceto e/o succo di limone l'IG delle diverse
fermentazione spontanea degli amidi e degli zuccheri
preparazioni alimentari sarà ridotto. L'acidità di un
da parte di microrganismi di specie diverse, determina
alimento infatti rallenta lo svuotamento gastrico e la
un innalzamento glicemico e insulinico inferiore rispetto
successiva immissione di bolo alimentare nel duodeno.
al pane prodotto con lievito chimico o di birra.
Per questo motivo la digestione degli alimenti a elevata
I grassi e l’IG
Anche i grassi ( e le proteine) creano un
rispetto al pane, oppure le patate fritte hanno un IG
abbassamento dell'IG, rallentando lo svuotamento
inferiore rispetto alle patate cotte senza grassi. Quindi
gastrico e quindi influenzando di conseguenza i
la presenza, in un alimento,oltre ai carboidrati degli altri
processi digestivi e di assorbimento. Ecco quindi
macronutrienti( grassi, proteine) crea un abbassamento
perché alcuni biscotti hanno un valore di IG più basso
BIBLIOGRAFIA
Aldo Mariani Costantini, Carlo Cannella, Gianni Tomassi. “ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE UMANA”
PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE Ottobre 2006
ALIMENTAZIONE
-
-
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21
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
L’influenza delle fibre sull’IG
ATTIVITA’ FISICA NEL
TRATTAMENTO DELLA SINDROME
METABOLICA
Possiamo quindi affermare che lo sviluppo della
sindrome metabolica sia dovuto principalmente ad uno
scorretto stile di vita (alimentazione scorretta, bassa
efficienza fisica ecc.) che porta all'insulino-resistenza,
intesa come incapacità da parte dell'insulina di
trasportare il glucosio all'interno delle cellule. Quando
questo accade il pancreas deve produrre una maggiore
quantità di insulina per mantenere livelli glicemici
Nel corso degli ultimi cinquant' anni, molti medici e
normali. Anche se le persone affette da sindrome
studiosi hanno tentato di dare una definizione
metabolica hanno livelli glicemici più elevati, i valori
all'insieme di patologie che attualmente vengono
rientrano comunque nella norma e non si parla di
definite come sindrome metabolica.
Le difficolltà incontrate fino ad oggi nel trovare accordo
diabete. Non è ancora chiaro che cosa causi la
resistenza all'insulina ma si ritiene che circa la metà di
su una definizione condivisa sono legate ai molteplici
tutti i casi siano dovuti a fattori genetici, senza
fenotipi clinici di presentazione della sindrome e ai
dimenticare l'importanza di fattori controllabili come il
quadri clinici che possono cambiare nel tempo in
peso corporeo (in particolare il grasso addominale) e la
relazione anche a fenomeni parafisiologici come
forma fisica.
Se mettiamo mano ad alcuni dati epidemiologici
l'invecchiamento e la menopausa.
Dopo vari tentativi è stato raggiunto un accordo e
possiamo notare che oltre la metà della popolazione
secondo le linee guida ATP III (Adult Treatment Panel
italiana è in sovrappeso e 4.000.000 di persone sono
III) la sindrome metabolica può essere diagnosticata
obese, circa il 25% in più rispetto a 10 anni fa. C'è da
quando coesistono almeno tre dei seguenti fattorI:

circonferenza addominale >102 cm nei
maschi e >88 cm nelle femmine;

ipertrigliceridemia >150 mg/dl;

riduzione del colesterolo HDL < 40
Mg/dl nell'uomo e < 50 mg/dl nella donna;

pressione arteriosa > 130-85 mmHg;

alterata glicemia a digiuno >110 mg/dl.
considerare inoltre che il 4-5% degli italiani è affetto da
diabete insulino-resistente (il 100% in più rispetto a 10
anni fa), un italiano su 3 è iperteso e uno su 5 è affetto
da ipercolesterolemia.
L'associazione di queste patologie, quindi la sindrome
metabolica, aumenta il rischio di sviluppare malattie
Oltre a questi criteri, è da considerare che la sindrome
cardiovascolari che rappresentano la prima causa di
FITNESS E
SALUTE
metabolica è una condizione che si associa ad
aterosclerosi inducendo così uno stato
morte al mondo con oltre il 40% dei decessi.
L'incidenza dalla sindrome metabolica sale
proinfiammatorio e protrombotico. Lo stato
notevolmente con l'età: il numero di settantenni colpiti è
protrombotico è caratterizzato da aumenti del PAI-1
(inibitore dell'attivatore del plasminogeno 1),
6 volte maggiore del numero di quarantenni.
Da qui possiamo dedurre come da questo insieme di
dell'inibitore dell'attivatore tissutale del plasminogeno
patologie scaturiscano una serie di altre patologie molto
del tessuto (tPA) e del fibrinogeno mentre lo stato
più gravi che portano a considerare la sindrome
proinfiammatorio è dovuto all'aumento dei livelli di
metabolica una vera malattia sociale; basti pensare alle
proteina C-reattiva.
conseguenze per il sistema cardiocircolatorio
22
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
L’
indipendente della progressione del gradiente (p =
alle altissime probabilità che la sindrome metabolica si
0.01), del peggioramento del rigurgito (p = 0.02) e del
trasformi in diabete di tipo 2 con tutte le conseguenze
tipiche di questa patologia. A conferma di ciò vengono
deterioramento della funzione valvolare (p = 0.02).
Uno studio, coordinato da Ricercatori della Tel Aviv
riportati di seguito i risultati di alcuni studi scelti tra i
University di Beer Sheba, in Israele, ha valutato
tanti presi in esame. In uno studio pubblicato nel 2006
l'impatto della sindrome metabolica sull'esito dei
sull'American Heart Journal, che ha riguardato quasi
pazienti con diabete non clinicamente diagnosticato
25.000 pazienti con coronaropatia, è stato dimostrato
con sindrome coronarica acuta per un periodo di un
che la presenza di sindrome metabolica ha aumentato
anno. Hanno preso parte allo studio 1.060 pazienti
il rischio di morte mediamente del 21% rispetto ai
consecutivi con diabete non clinicamente diagnosticato,
pazienti senza sindrome metabolica. Considerando la
ricoverati per sindrome coronarica acuta, 359 dei quali
sindrome metabolica come un insieme di fattori di
presentavano caratteristiche tipiche della sindrome
rischio cardiovascolari i ricercatori dell'University of
metabolica. I pazienti con sindrome metabolica erano
Kuopio in Finlandia hanno studiato la relazione tra
più frequentemente donne ed erano associati ad una
sindrome metabolica e malattia coronarica, malattia
più elevata mortalità a 30 giorni. I pazienti con
cardiovascolare, e mortalità per tutte le cause. Sono
iperglicemia (livelli di glicemia maggiori di 140 mg/dl) e
stati studiati 1025 finlandesi di età compresa tra 65 e
sindrome metabolica avevano una più alta incidenza di
74 anni per un periodo osservazionale di 13 anni. La
mortalità a 30 giorni (8,3%) rispetto ai pazienti con
sindrome metabolica è risultata associata ad un rischio
iperglicemia ma senza sindrome metabolica (2,5%).
statisticamente significativo per la mortalità
L'analisi multivariata ha identificato la sindrome
cardiovascolare (hazard ratio, HR = da 1.31 a 1.51). Lo
metabolica come un forte predittore indipendente di
studio ha indicato che la sindrome metabolica è un
mortalità a 30 giorni e a 1 anno, con un HR
marker del rischio cardiovascolare. Altri studi hanno poi
rispettivamente di 2.54 e 1.96.
Anche in Italia, più precisamente al Nord è stato
valutato l'associazione di varie patologie con la
condotto uno studio su 2013 persone di età compresa
sindrome metabolica come lo studio compiuto dai
tra 25 e 74 anni per valutare la mortalità
Ricercatori dell'University of California, ad Irvine, negli
cardiovascolare e non cardiovascolare in un periodo di
Stati Uniti, che ha valutato la relazione tra le varie
148 mesi. La sindrome metabolica è stata riscontrata
categorie di pressione sanguigna ed i sottotipi di
nel 16.2% del campione; il 95.4% presentava aumento
ipertensione, e la probabilità di presentare sindrome
pressorio, mentre anormalità glicemiche sono state
metabolica. Dallo studio è emerso che l'ipertensione
riscontrate nel 31.5% dei soggetti. Oltre all'aumento
diastolica isolata è associata ad una maggiore
pressorio, è stato osservato un maggior indice di
probabilità di sindrome metabolica anche se l'alta
massa ventricolare sinistra e prevalenza di ipertrofia
frequenza di ipertensione sistolica isolata nella
ventricolare sinistra. Il rischio di mortalità per tutte le
popolazione ipertesa fa sì che l'ipertensione sistolica
cause e di mortalità cardiovascolare è risultato
isolata rappresenti il più comune sottotipo di
maggiore nei soggetti con sindrome metabolica ed era
ipertensione nei soggetti con sindrome metabolica.
strettamente correlato alle componenti ipertensione e
Recenti studi hanno anche indicato che
FITNESS E
SALUTE
disglicemia della sindrome metabolica. Un altro studio
l'ipercolesterolemia può essere un fattore di rischio per
ha esaminato la relazione tra sindrome metabolica e la
la degenerazione calcifica delle valvole bioprotesiche:
progressione della stenosi aortica: è stato ipotizzato
la sindrome metabolica è quindi associata ad un più
che la sclerosi della valvola aortica e la sua
alto rischio di aterosclerosi vascolare. I Ricercatori
progressione a stenosi aortica siano causate da un
della Laval University in Canada hanno ipotizzato che
processo aterosclerotico e che le caratteristiche
le caratteristiche aterogeniche della sindrome
aterogeniche della sindrome metabolica fossero in
metabolica potrebbero accelerare la degenerazione
grado di influenzare negativamente la progressione
della valvola bioprotesica. All'analisi multivariata, la
sindrome metabolica è risultata essere un predittore
23
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
(Cardiopatia ischemica, ipertensione, trombosi…) o
sindrome metabolica è associata ad una più rapida
metabolica. Sono stati analizzati in modo retrospettivo i
progressione della malattia e ad un esito sfavorevole
dati di 105 pazienti consecutivi di età media pari a 69
nei pazienti con stenosi aortica. A seguito di ciò è lecito
anni, con almeno una forma moderata di stenosi
considerare la sindrome metabolica una patologia da
aortica. Tra questi pazienti, il 38% presentava sindrome
trattare sotto vari aspetti per cercare di ridurne i rischi
metabolica identificata secondo i criteri clinici modificati
ma soprattutto per prevenirne le conseguenze.
proposti da NCEP ATP III. Lo studio ha mostrato che la
PROGETTO DI RICERCA
MATERIALI E METODI
Per l'anamnesi è stato effettuato un questionario
Uno degli aspetti in cui si può intervenire sia come
prevenzione sia come 'terapia' è sicuramente la
generico, sono state prese delle misurazioni
mancanza di attività fisica. Per questo è stato
antropometriche ed è stato proposto un questionario di
sviluppato un progetto di ricerca che si pone come
anamnesi metabolica dove vengono prese in esame
obiettivo quello di valutare gli effetti dell'attività fisica su
variabili immodificabili (età, sesso..), variabili sanitarie
soggetti di età avanzata e affetti da sindrome
oggettive (diagnosi di diabete, ipertensione…) e
metabolica.
SOGGETTI
Hanno preso parte al progetto di ricerca 7 persone
abitudini soggettive (bere caffè, fumare…). Ad ogni
risposta del questionario è stato poi assegnato un
sedentarie, 6 donne e un uomo, che presentavano,
punteggio che è servito per calcolare la Fc di
dopo anamnesi iniziale, alcune caratteristiche della
riferimento per il test di valutazione cardiovascolare
sindrome metabolica.
sub-massimale, altra particolarità della ricerca. Questo
Tab. 1
test consiste nel compiere la maggior distanza possibile
MEDIA + ds
sulla cyclette pedalando a Fc costante per un tempo
ETA’
predeterminato. Per il progetto di ricerca è stato
71,0 ± 8,2
previsto un periodo complessivo di 13 settimane, tre
PESO INIZIALE
sedute a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) per
72,3 ± 15
una durata di un'ora ciascuna. Ogni lunedì è stato
CIRCON.VITA
DONNE
INIZIALE
ripetuto il test di valutazione cardiovascolare e ogni
84,9 ± 9,6
seduta è stata suddivisa in una prima parte di 30 minuti
circa di attività aerobica su treadmill, cyclette e elliptical
CIRCONFERENZA
UOMO
BMI INIZIALE
VITA
99,0
e una seconda parte di esercitazioni a corpo libero o
con l'utilizzo di piccoli attrezzi di mobilità articolare,
28,1 ± 5,5
stretching, potenziamento muscolare ed equilibrio sia
per migliorare i parametri della sindrome metabolica sia
Tab. 1: soggetti
per rendere autonomi tutti i soggetti nelle attività
FITNESS E
SALUTE
È da rilevare inoltre che:
 tutti 7 i soggetti sono ipertesi e soffrono di
ipercolesterolemia
 6 soggetti su 7 soffrono di ipertrigliceridemia
 il partecipante uomo è diabetico di tipo 2, è stato
colpito da infarto ed angina
 una partecipante ha avuto un episodio di embolia
polmonare
 una partecipante ha livelli molto bassi di piastrine e fa
Segue terapie cortico-streroidee.
quotidiane. È da considerare che ogni attività proposta
è stata effettuata sono continuo monitoraggio della Fc.
Per avere dei dati più omogenei possibili sul test di
valutazione cardiovascolare, i partecipanti sono stati
divisi in due gruppi:
 il primo composto dagli ultrasettantenni, per la
precisione 5 soggetti, ha lavorato a una Fc max di 90
bpm per 6 minuti
 del secondo gruppo hanno invece fatto parte i due
soggetti sessantenni che hanno pedalato ad una Fc
Max di 110 bpm per 12 minuti.
24
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Della malattia e la prognosi nei pazienti con sindrome
Per facilitare l'analisi e la comprensione dei dati dividiamo i dati antropometrici da quelli pratici del test. Dati antropometrici:
sono stati presi in esame tre parametri tra i più significativi per la diagnosi di sindrome metabolica. Di seguito riportiamo le
tabelle con i dati e i relativi grafici:
MEDIA
DEV.STAN
PESO
INIZIALE
72,3 Kg
± 15,0
PESO
DIFFERENZA
FINALE
70,8 Kg - 1,5 Kg
± 13,2
Variazione media della circonferenza vita
120
100
80
cm
Tab.1: media e deviazione standard delle variazioni
40
Variazione media del peso
Kg
60
20
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
0
CIRC. VITA INIZIALE
CIRC. VITA FINALE
Grafico: 3
PESO INIZIALE
BMI
INIZIALE
MEDIA
28,1
DEV.STAN ± 5,5
PESO FINALE
BMI
FINALE
27,1
± 4,2
DIFFERENZA
1,0
Tab. 2: media e deviazione standard delle variazioni
Grafico: 1
Variazione media del BMI
Variazione individuale della circonferenza vita
40
cm
120
35
100
30
80
25
60
20
40
15
10
20
5
0
P.L.
M.O.
M.M.
B.A.
B.L.
M.L.
0
B.L. (M)
BMI INIZIALE
CIRC. VITA INIZIA LE
BMI FINALE
CIRC. VITA FINA LE
Grafico: 4
Grafico: 2
M EDIA
DEV.STAN
B M I IN IZIALE
28,1
± 5,5
B M I FIN AL E
27,1
± 4,2
D IFFER EN Z A
1,0
Tab. 3: media e deviazione standard delle variazioni
Riportiamo di seguito l’analisi statistica dei valori antropometrici. Per valutare se le variazioni rispetto ai valori iniziali sono
statisticamente significative è stato utilizzato il “test t” per p<0,05.
FITNESS E
SALUTE
Valore
Peso
Circonferenza vita
BMI
Iniziale
72,3 kg
86,9 cm
28,1
Finale
70,8 kg
85,7 cm
27,1
Δ
1,5 kg
1,2 cm
1
Andamento
p
P<0,21 n.s.
P<0,25 n.s.
P<0,11 n.s.
Tab. 8: analisi statistica
Test di valutazione cardiovascolare: analizziamo separatamente i due gruppi per avere una visione precisa dei risultati
25
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
RISULTATI E ANALISI DEI DATI
DISTANZA IN METRI IN 6 MINUTI A FC COSTANTE
NOME Fc SETTIMANA
1
2
3
4
5
940 1100 1150 1000
790
6
7
8
9
10
11
12
13
P.L.
90
M.O.
90
1870 1240 1600 1500 1310 1150 1570 1310 1340 1460 1580 1370 1790
M.M.
90
1450 1890 1860 1730 1760 1560 2130 1630 1860 1670 1980 1680 1700
B.A.
90
1630
790
B.L.
90
1140
860 1020
870
850 1610 1800 1850 1070 1840 1720 1840
970 1180 1950 1780 1170 1650 1560 1780 1350 1650
790
770 1260 1460 1130 1110 1230
870 1170 1230
Tab. 9: distanza individuale percorsa in 6' a Fc costante (90 bpm)
m p e rc o rs i in 6 '
Differenza individuale
2000
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
m INIZIALI
m FINALI
P.L.
M.O.
M.M.
B.A.
B.L.
Grafico :
MEDIA
DEV.
ST.
1406
372,6
DISTANZA MEDIA IN METRI PERCORSA IN 6 MINUTI
1176 1300 1198 1162 1354 1710 1408 1562 1398
438
415
397
410
419
261
294
329
245
1610 1458
438
235
1642
242
Tab. 10: media e deviazione standard della distanza percorsa in 6’
Variazione media della distanza percorsa in 6'
2500
2000
metri
FITNESS E
SALUTE
1500
1000
500
0
1
2
3
4
5
6
7
8
settimane
Grafico: 8
26
9
10
11
12
13
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Gruppo 1:
metri
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Media distanza percorsa in 6'
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12 13
settimane
Grafico :
Differenza rispetto alla settimana precedente
400
differenza in m
300
200
100
0
-100
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
-200
-300
-400
FITNESS E
SALUTE
settimana
Grafico :
27
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Differenza rispetto alla prima settimana
2000
differenza in m
1500
1000
500
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
-500
settimana
Grafico :
Riportiamo ora all'analisi statistica dei due gruppi. Per valutare se le variazioni nell'andamento delle prove fossero
statisticamente significative è stato utilizzato il “test t” per p<0,05.
Valore
m percorsi in 6’
m percorsi in 12’
Iniziale
7030
5506
Finale
8210
9100
Δ
1180
3594
Andamento
p
P<0,25 n.s.
P<0,03
Tab. 17: analisi statistica; in giallo è stato evidenziato il dato statisticamente significativo.
DISCUSSIONE
Come per l'analisi dei dati dividiamo la discussione in
Test di valutazione cardiovascolare: il primo gruppo,
due parti.
composto da soggetti ultrasettantenni ha ottenuto un
miglioramento di 243 metri di media rispetto all'inizio del
Dati antropometrici: i dati antropometrici rilevati al
progetto di ricerca a conferma del buon lavoro svolto
termine del programma di lavoro, pur non
nonostante le difficoltà incontrate, soprattutto all'inizio
guadagnando la significatività statistica, hanno
del lavoro, nell'adattamento al tipo di lavoro proposto.
evidenziato un miglioramento rispetto agli stessi valori
FITNESS E
SALUTE
presi all'inizio del programma a indicare l'efficacia
Per quel che riguarda il secondo gruppo i risultati sono
dell'attività fisica sugli indicatori di sindrome metabolica.
stati inaspettati. Infatti è stato addirittura sospeso il
La mancata significatività statistica è dovuta
lavoro monitorato alla decima settimana perché, in
principalmente all'esiguo numero di partecipanti al
accordo coi medici, si è ritenuto opportuno inserire i
progetto e al breve periodo del progetto senza poi
due soggetti nelle normali attività del centro fitness
tralasciare l'età avanzata degli stessi partecipanti che
(attività di gruppo per la terza età e lavoro in sala
ha reso tali parametri soggetti a modificazioni esterne
attrezzi) in qunto il miglioramento medio è stato di ben
all'attività fisica come per esempio l'utilizzo di alcuni
1800 metri.
farmaci.
28
La breve durata della ricerca e l'esiguo numero di
l'uso dei farmaci. Inoltre è stato dimostrato che l'età non è
partecipanti non hanno consentito di ottenere dati
un ostacolo all'attività fisica nemmeno in presenza di
significativi sugli effetti che l'attività fisica ha sui parametri
patologie, anzi è proprio l'attività fisica l'unico 'farmaco' in
caratteristici della sindrome metabolica. Sicuramente il
grado di migliorare la qualità di vita dei soggetti metabolici
lavoro svolto ha consentito di migliorare la qualità di vita
senza avere nessuna conseguenza negativa.
dei partecipanti che hanno ridotto, sotto parere medico,
Elena Torrioli
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2004.
FITNESS E
SALUTE
30
APPORTO IHRSA 2008
Dal 05 all'08 marzo 2008, la splendida città di S. Diego
(California) si è prestata come scenario per
l'appuntamento atteso da tutti gli appassionati del
fitness, l' IHRSA, The International Health Racquet &
Sportsclub Association. Particolarmente ricca di
operatori provenienti da ogni parte del mondo, questo
anno la rassegna ha offerto più di quattrocento espositori
tra attrezzatura e servizi.
Fra gli espositori più notevoli Technogym, uno dei leader
del settore, che ha presentato la vasta gamma dei suoi
prodotti: le classiche macchine isotoniche, Cardio,
Kinesis, ed Easy Line. L'attenzione di un'ampia parte di
pubblico è stata attirata dalle Pure Strenght e le Flex
Ability, he hanno riscosso un grande successo.
Fra le aziende con stands importanti e interessanti:
Cybex, Life Fitness, Nautilus, Star Trac, Free Motion,
Precor, Matrix.
Nell' innumerevole presenza di visitatori di ogni stato e
continente, si è distinta la prevalenza dell'Oriente:
Russia, Cina, Corea, Giappone e Mongolia.
Il paese più portato allo sviluppo nel fitness è risultato
essere la Russia. A conferma di ciò il premio assegnatole
come vincitrice per il maggiore incremento di fatturato
negli ultimi dieci mesi di una nota azienda americana.
Negli Stati Uniti, in Estremo Oriente, nelle grandi città
Il settore cardio, da sempre strutturante in ogni centro
dell'India e nel Sud America il fitness risulta in forte
wellness, non ha intrattenuto i visitatori con alcuna novità.
crescita, mentre in Italia il mercato si presenta stagnante
È comunque da riportare la costante funzionalità e
da anni.
l'ininterrotta partecipazione alle dimostrazioni del AMT
(Adaptive Motion Trainer) della Precor.
NEWS D’OLTRE
OCEANO
31
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
R
Per quanto riguarda il settore pesi, tutte le più grandi
Power Plate, la leader mondiale delle vibrazioni
marche offrono attrezzature per il lavoro cd di forza
meccaniche ha riscosso una notevole attenzione da
funzionale, caratterizzato da una maggiore
parte dei v isitatori. Tecnologia e metodologia per un
partecipazione del trainer e dall'utilizzo di carichi ridotti
fitness innovativo.
per ottenere maggiori risultati.
Particolarmente apprezzata la nuova linea Plate Loded
dell'americana HOIST, sia per l'inconfondibile
progettazione estetica, che per il funzionamento
meccanico.Inarrestabile la crescita del metodo Pilates e
dellle ginnastiche dolci. Spazi considerevoli sono stati
La vera novità della manifestazione IHRSA 2008 è stato
occupati dai grandi marchi di questa disciplina: Stott
.
il ritorno di Johnny Goldberb, meglio conosciuto come
Pilates, Balance Body, Peak Pilates e Gravity
Johnny G, colui che rivoluzionò il mondo del fitness
introducendo il frequentatissimo Spinnig. Si presenta
oggi con un'altra novità: il KRANKING. Si tratta di una
nuova disciplina nata sulla scia dello spinning. La
differenza che la rende unica nel suo genere è l'uso delle
braccia; mantenendo lo stesso carisma e la stessa
musica, il lavoro di gruppo diviene profondamente
coinvolgente e stimolante.
Oliviero Borra
Direttore Studios Brescia
NEWS D’OLTRE
OCEANO
32
L RITORNO ALLO SPORT DOPO
RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO
CROCIATO ANTERIORE: IL RATE FORCE
DEVELOPMENT COME CRITERIO DI SCELTA
La lesione del Legamento Crociato Anteriore è
Massimo Angelozzi . Facoltà di Scienze Motorie,
Università degli Studi di L'Aquila.
estremamente diffusa e comporta una marcata instabilità
e disabilità in un ampio numero di pazienti (Noyes et al.
Vittorio Calvisi. Dipartimento di Discipline
Chirurgiche, Divisione di Ortopedia e
Traumatologia, Università degli Studi di L'Aquila.
1983); alcuni dati esplicativi del fenomeno riportano
un'incidenza di 3 casi su 10000 in Danimarca (Nielsen et
al. 1991). Roos, in uno studio condotto in Svezia, ha
Cristiana Corsica. Dipartimento di Discipline
Chirurgiche, Divisione di Ortopedia e
Traumatologia, Università degli Studi di L'Aquila.
segnalato che le lesioni del legamento crociato anteriore
rappresentano il 43% del totale degli infortuni che si
Marco Madama. Facoltà di Scienze Motorie,
Università degli Studi di L'Aquila.
realizzano in ambito calcistico (Roos et al. 1995). È stato
dimostrato che il 70-80% di soggetti con una rottura
Angelo Cacchio. Dipartimento di Scienze
dell'Apparato Locomotore, I Divisione di Medicina
Fisica e Riabilitativa, Laboratorio di Analisi del
Movimento, Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”.
completa del LCA hanno esperienze di instabilità e
sensazione di “giving way” durante lo svolgimento di
attività funzionali ad alto livello (Shelton et al. 1997).
Questo porta ad una riduzione dell'attività sportiva fino al
70% nella popolazione trattata conservativamente (Fink
per la progressione attraverso l'iter rieducativo di un
et al. 2001).
Una patologia così importante sia sotto il profilo
paziente che ha subito un trauma sportivo,
rappresentano da sempre un momento delicato, in cui
epidemiologico sia sotto quello funzionale deve essere
più professionalità si integrano per prendere una
affrontata in maniera attenta e specifica al fine di
decisone che, se sbagliata, può mettere a rischio la
razionalizzare i criteri di scelta nelle varie fasi del
salute del soggetto. Oltre alle valutazione di carattere
trattamento terapeutico; in tale senso la valutazione
clinico, dalle quali non si può prescindere, nella pratica
funzionale può essere uno degli strumenti preposti a ciò.
professionale si è cercato di identificare una serie di
Questa, in genere, rappresenta sempre un elemento di
parametri oggettivi che aiutassero nell'iter decisionale,
grande importanza perché, se opportunamente
anche se, spesso, si è continuato ad affidarsi
condotta, indica la via migliore per la pianificazione ed il
esclusivamente a criteri empirici o alla sensibilità
controllo della prestazione nel tempo, parimenti, con gli
individuale del terapista (Kvist 2004).
Una lesione completa del LCA e la conseguente
opportuni accorgimenti, deve rivestire un ruolo di
RIABILITAZIONE
assoluto rilievo nell'ambito della gestione dell'atleta
ricostruzione del medesimo legamento sono spesso
infortunato. La Valutazione Funzionale, integrata con le
associate con disturbi degli input sensoriali e dei
informazioni provenienti dall'equipe medico-sportiva,
processi legati al controllo neuromuscolare (Solomonow
garantisce la possibilità di analizzare quantitativamente e
et al. 1987). Il recupero del controllo neuromuscolare
qualitativamente l'entità del deficit funzionale indotto
dopo una lesione od una ricostruzione del LCA è un
dall'infortunio ed è inoltre in grado di essere un elemento
prerequisito fondamentale per quegli atleti che mirano ad
guida nelle scelte del processo di recupero come in
un ritorno alle competizioni (Lephart et al. 1997). La
quelle del ritorno in campo.
La decisione del ritorno allo sport, ed in generale le scelte
mancanza di controllo neuromuscolare è stata indicata
33
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
I
soggetto di produrre forza rapidamente, è stata
debolezza del quadricipite e nell'incapacità di attivarlo
positivamente correlata con la funzionalità durante
(McHugh et al. 2002). Inoltre l'incapacità di attivare
attività quotidiane dopo ricostruzione del LCA (Morrissey
massimamente il quadricipite e la debolezza dello stesso
et al. 2004). Il Rate Force Development rappresenta un
muscolo, condizioni entrambe largamente riportate dopo
indice critico della capacità del muscolo di esprimere
rottura o ricostruzione del LCA (Konishi et al. 2002), sono
forza rapidamente (Aagaard et al. 2002). È stato
ritenuti essere due dei principali fattori per l'insorgenza di
dimostrato come il tempo richiesto per produrre tensione
osteoartriti (Hurley 1999). La forza del quadricipite
muscolare nella maggior parte delle attività quotidiane
dovrebbe essere un importante indicatore della
(Aagaard et al. 2002) e sportive (Stone et al. 2004) sia
progressione funzionale durante la rieducazione (Aune
considerevolmente più basso di quello necessario a
et al. 1997). Nella riabilitazione del LCA queste decisioni
sviluppare la massima forza muscolare (Aagaard et al.
sono normalmente basate sul confronto tra il valore di
2002). Per questo nell'ambito di quelle attività in cui lo
forza massimale tra l'arto sano e quello coinvolto. Al fine
sviluppo della tensione muscolare avviene in tempi
di eseguire tale valutazione sono stati proposti
relativamente brevi (circa 200ms) il RFD potrebbe
dinamometri isometrici, isoinerziali o isocinetici. Un arto è
essere maggiormente importante rispetto alla massima
considerato “recuperato” quando supera la soglia del 85-
forza muscolare.
In quest'ottica il presente lavoro è volto a proporre la
90% del valore sviluppato dall'arto controlaterale (Juris et
possibilità di utilizzare la relazione Tensione-Tempo ed
al. 1997). Tuttavia non solo la forza massimale, ma anche
in particolare il RFD, come un importante indice di
i fattori neuromuscoalri dovrebbero essere considerati
valutazione della funzionalità neuromuscolare degli
(Bosco et al. 1983). Infatti, in un recente studio, la
atleti infortunati e quindi della loro condizione di
massima forza muscolare ed in particolare l'abilità del
recupero.
MATERIALI E METODI
Partecipanti: lo studio è stato condotto grazie alla
Tutti i partecipanti allo studio hanno ricevuto il medesimo
partecipazione di 35 soggetti, 29 uomini e 9 donne (i valori
trattamento standard di rieducazione funzionale, seguiti
di media ± SD sono i seguenti: peso: 69 ± 11 kg, altezza:
dallo stesso operatore. Il protocollo riabilitativo è stato
177 ± 6 cm, età: 25 ± 6 anni) che avevano subito una
iniziato dopo una settimana dall'intervento chirurgico ed
lesione monolaterale del legamento crociato anteriore
ha mirato al precoce recupero della mobilità articolare, al
(LCA) e che conseguentemente erano andati incontro alla
recupero della contrazione muscolare e della forza dei
ricostruzione dello stesso per via artroscopica.
Tutte le valutazioni sono state condotte, sia sull'arto
principali muscoli peri-articolari, oltre che al controllo del
gonfiore e dei processi infiammatori in genere. Nelle fasi
coinvolto che su quello sano, dopo 6 mesi dall'intervento di
di recupero funzionale sono state utilizzate esercitazioni
plastica legamentosa.
I criteri di inclusione nello studio sono stati: diagnosi di
a catena cinetica sia aperta che chiusa ed interventi
mirati al ripristino delle funzionalità neuromuscolari e
rottura completa del LCA confermata da MRI o artroscopia
RIABILITAZIONE
diagnostica; assenza di dolore, gonfiore o deficit di mobilità
propriocettive.
Sistema di Valutazione Funzionale: come sistema di
articolare nel pre-intervento; mancanza di danni meniscali
acquisizione dei dati per la valutazione funzionale è stato
non riparabili, di lesioni legamentose periferiche e di
utilizzato un Muscle Lab 4000e (Boscosystem, Rieti,
qualsiasi altro infortunio rilevante a carico degli arti
Italy) dotato di elettrogoniometro (Boscosystem, Rieti,
inferiori; ricostruzione per via artroscopica del legamento
Italy; type ET-ANG-02) e cella di carico (Boscosystem,
con gracile e semitendinoso duplicati (DSTG). Nessun
Rieti, Italy; type ET-STG-02). I dati sono stati acquisiti
soggetto presentava una precedente storia clinica per
attraverso il software dedicato della Ergotest Technology
problematiche cardiache o neurologiche.
v.7.18 (MuscleLab, Ergotest Technology a.s.,
34
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
come uno dei principali fattori coinvolti nella genesi della
rilassamento del soggetto nella posizione di valutazione.
foglio di calcolo “Excel” del pacchetto Office XP
L'arto controlaterale non impegnato nella prova è stato
(Microsoft, Redmond (WA), Stati Uniti), utilizzando un
collocato su di un sostegno per evitare interferenze con
format di analisi specificatamente messo a punto per
l'esecuzione. La posizione dei soggetti è stata fissata
soddisfare le esigenze di ricerca.
attraverso il sistema di “pretensionamento”, in modo tale
che il soggetto fosse in grado di mantenerla senza alcun
Tutte le periferiche sono state utilizzate con una
intervento attivo e di non risentire degli effetti negativi del
frequenza di campionamento pari a 100 Hz. Prima di
“pretensionamento muscolare” (Viitasalo 1982). Ognuno
procedere all'esecuzione del test si è provveduto a tarare
ha eseguito tre spinte massimali isometriche per ogni
le periferiche attraverso l'apposita funzione di set-up del
arto con la richiesta di effettuarle con il massimo impegno
software dedicato (elettrogoniometro: Gain: -0,00879 e
di esplosività possibile. È stata posta attenzione alle
Offset: 39,014.00; cella di carico: Gain: 0,12171 e Offset:
informazioni date ai partecipanti sulle modalità
35,246.00). L'apparecchiatura è stata impiegata,
d'esecuzione della prova, essendosi dimostrate
rispettivamente, per settare l'angolo al ginocchio e per la
importanti per un'ottima riuscita della stessa (Sahaly et
realizzazione della prova di dinamografia.
al. 2001). Sono state scartate tutte le prove che hanno
fatto registrare un'esecuzione scorretta del test, come ad
Le prove sono state realizzate su di una pressa
esempio un precaricamento o un'apertura dell'angolo al
orizzontale, modello Fitness Corporell n19827ht,
ginocchio durante l'esecuzione, dovuta ad una cattiva
modificata per poter offrire: un supporto rigido dello
posizione sul seggiolino di spinta. Dopo ogni trial sono
schienale d'appoggio del seggiolino, un supporto per la
stati concessi tre minuti di recupero. Per la valutazione è
cella di carico parallelo alla linea di spinta, un sistema di
stata preso in considerazione la migliore delle tre
pre-tensionamento dello strumento di rilevazione (al fine
prove.Misure meccanico-muscolari: nella valutazione delle
di ovviare a qualunque problema di settaggio del punto
relazioni tensionetempo sono stati presi in considerazione i
“zero” e di pre-caricamento durante la fase di spinta), un
seguenti parametri: massima forza volontaria isometrica
supporto per l'arto controlaterale ed uno schermo per il
(MVIF), il RFD30, il RFD50 ed il RFD90, che indicano,
feedback visivo posto anteriormente ai
rispettivamente, il rapporto di crescita della forza al 30, 50 e 90
soggetti.Protocollo di rilevazione: i partecipanti hanno
% del MVIF, corrispondente alla pendenza media del tratto di
effettuato dapprima un riscaldamento standardizzato
curva Tensione-Tempo preso in esame (figura I) (Aagaard et al.
(consistente in: 10' al cicloergometro ad 80 W per le donne e
2002.).
100 W per gli uomini; esercizi di allungamento per i principali
Fig.1.
distretti muscolari coinvolti) ed in seguito un riscaldamento
specifico consistente in tre set di 10 ripetizioni su una pressa
orizzontale con il 60% del carico massimo e 4 spinte
isometriche con tre minuti di recupero tra ognuna. Le prove
hanno previsto la realizzazione di una curva Tensione-Tempo
in condizioni isometriche sugli estensori del ginocchio in
catena cinetica chiusa; a tal fine è stata utilizzata una pressa
RIABILITAZIONE
orizzontale con lo schienale fisso a 120° ed un angolo al
ginocchio di 110°, tarato con l'utilizzo di un elettrogoniometro.
La scelta dell'angolo al ginocchio è stata effettuata in base a
considerazioni sulla relazione tensione-lunghezza (Rassier,
1999). Ai partecipanti è stato chiesto di posizionarsi con la
schiena adesa al seggiolino di seduta ed il piede in
appoggio sul piatto di spinta con il tallone a contatto con
un apposito supporto, utile al fine di indurre un completo
!
35
F i g . 1 .relazione tensione-tempo e parametri meccanico muscolari calcolati
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Langesund, Norway) e trattati successivamente con il
Il lavoro è stato organizzato come uno studio caso
il software SPSS 11.5 ed un livello minimo di
controllo trasversale; i dati sono stati trattati con il test del
significatività statistica accettata pari a p<0,05.
segno dei ranghi di Wilcoxon per dati appaiati, utilizzando
RISULTATI
I risultati mostrano come nel confronto tra arto sano ed
Percentualmente è evidente come la forza massimale
arto coinvolto, la forza massimale volontaria isometrica
isometrica tra arto sano ed arto coinvolto sia stata
(MVIF) abbia raggiunto valori di normalità. Tuttavia, al
recuperata mediamente al 96%. Al contrario, il
contrario, i valori tempo correlati ed in particolare i RFD30,
medesimo confronto condotto sui valori di RFD porta a
RFD 50 , RFD 90 , mostrano ancora una differenza
valori percentuali rispettivamente pari al 81%, 74% e
significativa tra l'arto sano e l'arto coinvolto (tabella I).
71%.
Tab.1.
MVIF (N)
RFD30 (N/s)
RFD50 (N/s)
RFD90 (N/s)
SANO
1166 ± 473
3650 ± 1871
4551 ± 2602
2223 ± 1691
COINVOLTO
1122 ± 488
2998 ± 1641
3395 ± 2003
1456 ± 1148
p<0,09
p<0,001
p<0,001
p<0,001
SIGNIFICATIVITÀ
Tabella.1: risultati (media ± DS) delle prove meccanico-muscolari.
DISCUSSIONE
A seguito di una lesione del LCA con il suo conseguente
dinamometri isocinetici in condizioni di catena cinetica
deficit alcuni soggetti riescono a tornare alle attività
aperta, in modalità isometrica o isocinetica (Keays et al.
sportive (Fitzgerald et al. 2000; Rudolph et al. 2001), altri
2001; Kobayashi et al. 2004; Pincivero et al. 2002; Terreri
permangono nella sensazione di instabilità e “giving way”
et al. 1999). Tuttavia i test proposti si sono rivolti
anche nello svolgimento di attività di base (Fitzgerald et
principalmente all'analisi sotto il profilo quantitativo del
al. 2000; Rudolph et al. 2001). I meccanismi che
picco di forza o momento massimo durante la prova,
sottintendono a tale diversità non sono stati del tutto
trascurando quelli che potevano essere altri importanti
chiariti e, anzi, sono spesso in contrasto tra loro (Lass et
elementi di giudizio.
al. 1991; Solomonow et al. 2001; Roberts et al. 1999). I
Determinante nella scelta di un test deve essere la
ricercatori hanno comunque confermato che la lassità
specificità (Sale et al. 1981) ed in tal senso il ruolo della
RIABILITAZIONE
passiva del ginocchio negli individui con un deficit del
valutazione isometrica è risultato spesso contrastante:
crociato non è correlata con l'abilità di ritornare allo sport
alcuni autori hanno indicato la mancanza di correlazione
(Snyder-Mackler et al. 1997). Per questo ci si è
tra tale metodo ed i parametri funzionali negli sport di
principalmente concentrati sul risvolto che le alterazioni a
potenza (Fry et al. 1991; Hakkinen et al. 1984; Mero et al.
livello neuromuscolare e somatosensoriale possono
1981; Murphy et al. 1996; Wilson et al. 1996.); altri hanno
avere sulla stabilità funzionale. Sono stati proposti
evidenziato l'esistenza di una discreta correlazione tra la
numerosi test per la valutazione muscolare del soggetto
valutazione isometrica e le espressioni di forza esplosiva
infortunato, spesso ci si è rivolti verso l'utilizzo di
e movimenti balistici, a patto di utilizzare i parametri
36
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
ANALISI STATISTICA
1981), i pattern neuromuscolari di reclutamento delle
et al. 2002 ; Paasuke et al. 2001; Driss et al. 1998; Stone
unità motorie (Viitasalo et al. 1981), la frequenza di
et al. 2004; Depura et al. 2001).
scarica delle stesse (Van Cutsem et al. 1998), ma ancora
più probabilmente una combinazione delle condizioni
Riguardo all'eventuale mancanza di specificità della
precedenti (Duchateau et al. 2003) risultino modificati dal
valutazione isometrica, recenti studi di Andersen e
trauma e necessitino di tempi più lunghi e di interventi
Aagard (Andersen et al. 2006) hanno dimostrato la
maggiormente mirati per il loro ottimale ripristino, come
necessità di scegliere gli indici di valutazione isometrica
già messo in evidenza da studi che si sono avvalsi di altre
in rapporto alla specificità del gesto da indagare e come
metodiche di indagine (Kaneko et al. 2000).
la correlazione con i parametri neuromuscolari vari in
rapporto al tempo trascorso dall'inizio della contrazione.
È stato, inoltre, dimostrato che il RFD, come anche il T25-
Va inoltre sottolineato che nella fase valutativa del
50 ed altri parametri tempo dipendenti, abbiano una
processo di recupero di un atleta, lo spirito della
correlazione significativa con espressioni di forza
valutazione non può essere principalmente ed
esplosiva e salto verticale (Paasuke et al. 2001; Stone et
esclusivamente allineata con le esigenze dell'alta
al. 2004), che rappresentano un'ottima espressione di
prestazione, ma deve, altresì, assolutamente, indirizzarsi
movimenti balistici complessi che ben fanno riferimento
verso la quantizzazione del deficit funzionale. I nostri
ad espressioni sportive e quindi alla funzionalità
risultati evidenziano che a fronte di una normalizzazione
necessaria per un ritorno alla pratica sportiva.
dei valori di forza massimale, solitamente indicati dai
Per concludere, va sottolineato come l'utilizzo dell'arto
protocolli come importanti indici decisionali, al contrario, i
controlaterale come campione di controllo, trova parziale
valori del RFDs, appaiono significativamente differenti tra
disappunto in alcuni autori che indicano come
i due arti. Nell'utilizzo di rilevazioni isometriche, la scelta
l'attivazione muscolare volontaria, in soggetti che
dei parametri tempo correlati nella valutazione dell'atleta
avevano subito una ricostruzione del legamento crociato
infortunato, risiede nella convinzione che i pattern di
anteriore, rimanga alterata, dopo due anni
reclutamento motorio ed in generale le espressioni più
dall'intervento, non solo nell'arto infortunato, ma anche,
qualitative della forza, siano quelle che maggiormente
seppur in misura minore, nell'arto sano (Urbach et al.
dovrebbero interessare i criteri di ritorno allo sport. Infatti,
2001). Anche se i risultati dei due studi precedenti sono
in tutti gli sport di potenza, l'aspetto meccanico neuro-
stati confutati e ridimensionati da un recente lavoro di
muscolare si mette in evidenza attraverso rapidi picchi di
Chmielewski (Chmielewski et al. 2004), almeno nei team
forza che raramente superano valori submassimali. Per
professionistici, potrebbe essere utile riferirsi ai livelli
questo riteniamo che, per quanto la forza massima sia un
funzionali precedenti il trauma, in modo da avere un
valore da tenere in debita considerazione nella
campione di riferimento più preciso per valutare l'entità
valutazione dello sportivo infortunato, solo parametri
del deficit complessivo residuo.
“esplosivi”, come il RFD, possano dare indicazioni sul
livello di protezione che il sistema neuromuscolare è in
grado di offrire alla stabilità funzionale di un'articolazione
(Gruber et al. 2004). Infatti la capacità di una repentina
RIABILITAZIONE
attivazione neuromuscolare, in situazioni potenzialmente
rischiose per la stabilità articolare, sembrerebbe utile al
fine della regolazione della “stiffness” del complesso
articolare (Konradsen et al. 1998; Alt et al. 1999; Bloem et
al. 2000).
Il perseverare di valori alterati del RFD ci porta a pensare
che, per quanto l'espressione massimale di forza risulti
invariata, la qualità stessa delle fibre (Viitasalo et al.
37
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
tempo correlati della relazione tensione-tempo (Aagaard
Riteniamo che il RFD, misurato in condizioni isometriche,
affiancata anche la sua “riatletizzazione”, anche con una
sia un buon indicatore per gestire la progressione
specifica attenzione verso l'allenamento propriocettivo,
dell'atleta infortunato attraverso l'iter rieducativo; in
essendo queste le fasi necessarie alla normalizzazione
particolare, per le sue caratteristiche di sicurezza e
dei valori di cui sopra (Aagaard et al. 2002; Gruber et al.
facilità di esecuzione, si pone validamente anche
2004) e quindi al ripristino delle qualità che sottintendono
nell'ambito di una valutazione precoce del paziente.
Inoltre, dai risultati emersi, si pone in evidenza come alla
alla stabilità funzionale delle articolazioni.
riabilitazione di un infortunato vada necessariamente
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RIABILITAZIONE
40
M
S
port and
Fitness
Rehabilitation
Specialist
ASTERS
2008
Città di Castello (PG)
Visita il sito www.elav.biz
S
F
port and
Fitness
Postural
Specialist
itness
Specialist
A
L
thletic
Trainer
ife
Style
Specialist
advanced level
41
EWS a cura di
Gabriele Rossi
Confronto tra la dieta vegetariana e quella
tradizionale sull'incidenza in alcuni fattori di rischio
cardiovascolari in donne turche.
CONTESTO: Elevati valori nel siero di omocisteina
(tHcy) sono associati con un aumento del rischio di
malattie cardiovascolari. I livelli di omocisteina possono
essere influenzati dalle abitudini alimentari. Lo scopo di
questa ricerca è stato quello di determinare gli effetti di
una dieta vegetariana su alcuni fattori di rischio
cardiovascolari nelle donne Turche. METODI: Allo studio
hanno partecipato 26 donne vegetariane e 26 onnivore.
Sono stati determinati: i valori nel siero di tHcy, folati,
vitamina B(12) e lipidi e le abitudini alimentari attraverso
una registrazione degli alimenti mangiati durata 4 giorni.
RISULTATI: Rispetto agli onnivori i vegetariani hanno
registrato valori di tHcy plasmatica più elevati 10,8 +/3,72 vs 12.6 +/- 5,97, (P <0.05), come anche quelli dei
folati (P <0.05). La prevalenza di iperomocistinemia è
stata maggiore nei vegetariani che negli onnivori (34.6%
versus 12.0%). Inoltre, i livelli di vitamina B(12) presenti
nel siero, sono stati più bassi nei vegetariani rispetto agli
onnivori (P < 0.05). Nei vegetariani, è stata trovata una
significativa correlazione inversa tra tHcy e i livelli di
vitamina B(12) presenti nel siero (r = -0.969, P = 0.001).
CONCLUSIONI: La maggiore prevalenza di una leggera
iperomocistinemia nei vegetariani indica una
diminuzione degli effetti protettivi della dieta vegetariana
nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Karabudak E, Kiziltan G, Cigerim N.
J Hum Nutr Diet. 2008
L'attività fisica e la dieta aumentano l'ossidazione
degli acidi grassi e riducono l'insulino resistenza
negli adulti obesi.
Gli individui anziani, obesi, e sedentari, hanno un'elevata
probabilità di sviluppare il diabete o malattie
cardiovascolari. L'allenamento migliora le modificazioni
metaboliche associate con queste malattie, ma non sono
ancora noti gli effetti di una restrizione calorica abbinata
all'esercizio in questo tipo di persone. Sono stati analizzai
i cambiamenti nella composizione corporea e del
metabolismo, in trentatre uomini e donne anziani e obesi
(di età compresa tra 66 + /-1 anno, BMI 33,2 + / -1,4 kg.m
(-2)) con alterata tolleranza al glucosio. Tutti i volontari
hanno svolto dodici settimane di allenamento aerobico (5
giorni per settimana, 60 min al 75% VO2max) con un
apporto calorico normale (gruppo normale, 1901 + / -277
kcal/giorno (-1)) o con una dieta a ridotto apporto
calorico (gruppo ipocalorico, 1307 + /-70kcal/giorno (-1))
scelta dopo una consulenza con un dietologo. Si sono
notati miglioramenti in entrambi i gruppi: nella
composizione corporea (diminuzione della massa
grassa, mantenimento di quella magra), nel fitness
aerobico, nella leptinemia, nella sensibilità all'insulina e
nell'accumulo intramiocellulare di lipidi (IMCL) nel
muscolo scheletrico (P<0,05). Sono stati notati, nel
gruppo ipocalorico, miglioramenti maggiori nella
composizione corporea nei valori di leptina e
nell'ossidazione basale dei grassi. In seguito
all'intervento si è notata una correlazione tra l'aumento
dell'ossidazione basale dei grassi e la diminuzione
dell'IMCL (r=-0.53, P=0.04). Inoltre, l'ossidazione basale
dei grassi è stata associata con la leptina circolante dopo
(r=0.65, P=0.0007), ma non prima dell'intervento (r=0.05,
P=0.84). In conclusione, questi dati dimostrano che un
programma di allenamento migliora l'ossidazione dei
substrati e crea un ambiente metabolico che promuove
l'utilizzo, da parte del muscolo scheletrico, dei lipidi,
facilitando quindi l'inversione dell'insulino-resistenza.
Abbiamo anche dimostrato che è migliorata la sensibilità
alla leptina, ma che tale tendenza è presente in misura
maggiore quando all'attività fisica è abbinata una
restrizione calorica.
Solomon TP, Sistrun SN, Krishnan RK, Del Aguila LF,
Marchetti CM, O'Carroll SM, O'Leary VB, Kirwan JP. //J
Appl Physiol. 2008
ALIMENTAZIONE
42
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
N
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Contributo muscolare e stifness della schiena
durante piegamenti tradizionali o in sospensione.
I piegamenti sulle braccia sono eseguiti normalmente per
il rafforzamento dei muscoli degli arti superiori. Tuttavia, è
possibile anche eseguire piegamenti che facciano
intervenire in misura maggiore la muscolatura
addominale, per esempio quando le mani sono
appoggiate su una superficie instabile. Lo scopo di
questo studio è stato quello di confrontare i livelli di
attivazione della muscolatura del tronco e la risultante del
carico intervertebrale (IVJ) mentre venivano eseguiti dei
piegamenti tradizionali o in sospensione. Inoltre, si è
cercato di quantificare e confrontare il contributo della
muscolatura del tronco sulla stifness rotatoria del IVJ.
Alla ricerca hanno partecipato volontariamente undici
maschi sani allenati che hanno eseguito delle serie di
piegamenti standard e in sospensione. Sono stati raccolti
e registrati i dati della cinematica e della cinetica e
dell'elettromiografia degli arti superiori, ed inseriti in un
modello biomeccanico in 3D del tratto lombare per
quantificare il carico lombare del IVJ e il contributo della
muscolatura del tronco sulla stifness rotatoria del IVJ.
Quando sono stati eseguiti i piegamenti in sospensione, i
muscoli delle parete addominale e quello dorsale, hanno
raggiunto livelli di attivazione significativamente maggiori
rispetto a quelli registrati con i piegamenti tradizionali (p
<.05).Come diretta conseguenza di questo aumentato
livello di attivazione, il modello ha previsto che, mentre
venivano eseguiti dei piegamenti in sospensione, le forze
muscolari aumentassero i valori di forza compressiva
lombare del IVJ sia nella media (p =. 0008) che nel picco
(p=.0012). E' stato aumentato il contributo della stifness
lombare rotatoria del IVJ (p<.05) direttamente derivato
da un aumento dei livelli di attivazione dei muscoli
addominali e del dorsale durante i piegamenti in
sospensione. Confrontandoli con la versione dei
piegamenti standard, quelli in sospensione, sembra
riescano a coinvolgere maggiormente la muscolatura
addominale. Tuttavia, per gli individui non in grado di
tollerare elevati carichi lombari compressivi, i potenziali
benefici derivati dall'inserimento dei piegamenti in
sospensione nel loro programma di allenamento,
andrebbero a scontrarsi contro i rischi di sovraccarico
funzionale della schiena.
Beach TA, Howarth SJ, Callaghan JP.
Hum Mov Sci. 2008
Attivazione dei muscoli del tronco durante degli
esercizi dinamici con sovraccarichi e isometrici su
superfici instabili.
Lo scopo di questo studio è stato quello di esaminare la
misura di attivazione dei vari muscoli del tronco durante
un allenamento con i pesi e con esercizi isometrici
d'instabilità. Alla ricerca hanno partecipato sedici soggetti
che hanno svolto degli squat e degli stacchi con l'80% del
loro carico massimale (1RM), e due esercizi calistenici su
superfici instabili a carico naturale (superman e
sidebridge). E' stata misurata, grazie ad
un'elattromiografia (EMG), l'attività degli addominali
bassi (LA), degli obliqui esterni (EO), del erettore lombare
spinale superiore (ULES) e del erettore spinale lombosacrale (LSES). I risultati indicano che l'attività
elettromiografica del LSES, durante l'80% 1RM di squat,
ha significativamente superato l'attività elettromiografica
del LSES, durante l'esecuzione dello stacco (80% 1RM),
del 34,5%. L'attività elettromiografica del LSES, nell' 80%
1RM squat, ha superato i valori dello squat a carico
naturale, degli stacchi, superman e sidebridge,
rispettivamente, del 56, 56,6 65,5 e del 53%. L'attività
elettromiografica del ULES, durante gli stacchi all'80%
1RM, è stata significativamente superiore rispetto
all'80% 1RM squat del 12,9%. Inoltre, l'attività del ULES,
durante gli stacchi all'80%, ha superato i valori dello squat
a carico naturale, degli stacchi, superman e sidebridge,
rispettivamente del 66,7 65,5 69,3 e del 68,6%. Non sono
state notate differenze significative nell'attività degli EO e
degli LA. Pertanto, l'aumentata attività del LSES e del
ULES, durante l'esecuzione di stacchi e squat all'80%
1RM, supera l'attivazione muscolare degli stessi esercizi
svolti a carico naturale su superfici instabili. I dati
dimostrano che gli esercizi di distensione del corpo
dinamici con sovraccarichi, possono generare una
elevata attivazione dei muscoli del tronco e quindi non è
necessario aggiungere instabilità per aumentare il lavoro
di stabilizzatore del core.
Hamlyn N, Behm DG, Young WB.
J Strength Cond Res. 2007
BIOMECCANICA
43
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Impatto di un programma di allenamento di whole
body vibration confrontato con uno di fitness
tradizionale, sulla forza e la massa muscolare in
uomini anziani: un anno di studio randomizzato.
CONTESTO: Questo studio randomizzato controllato ha
analizzato gli effetti di 1 anno di allenamento con un
programma di whole-body vibration (WBV) sulla forza
muscolare esplosiva ed isometrica in uomini sedentari
oltre i 60 anni di età. METODI: Le caratteristiche
muscolari del gruppo WBV (n = 31, 67.3 +/- 0.7 years)
sono state confrontate con quelle del gruppo fitness (FIT)
(n = 30, 67.4 + / - 0,8 anni) e con quelle del gruppo di
controllo (CON) (N = 36, 68.6 + / - 0,9 anni). E' stata
misurata tramite un dinamometro isocinetico la forza
isometrica degli estensori della gamba, la forza esplosiva
è stata valutata tramite il counter movement jump, e la
massa muscolare della coscia è stata determinata tramite
una TAC. RISULTATI: La forza muscolare isocinetica,
quella esplosiva e la massa muscolare è aumentata
significativamente nei gruppo WBV rispettivamente del
9,8%, 10,9% e 3,4%; e nel gruppo FIT si sono ottenuti
aumenti, rispettivamente del 13.1%, 9.8%, and 3.8%, non
sono state notate quindi differenze significative tra i due
gruppi. Non ci sono state differenze rilevanti in nessun
parametro nel gruppo di controllo. CONCLUSIONI:
L'allenamento con WBV è efficace quanto un programma
di fitness per migliorare la forza esplosiva ed isometrica
degli arti inferiori e anche per la massa muscolare della
coscia, in una popolazione di sedentari ultra sessantenni.
Questi risultati suggeriscono che l'allenamento con WBV
abbia le caratteristiche idonee per prevenire o invertire la
tendenza, correlata all'età, della perdita di massa
muscolare.
Bogaerts A, Delecluse C, Claessens AL, Coudyzer W,
Boonen S, Verschueren SM.
J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2007
Effetti di esercizi isometrici per gli arti superiori
sull'attivazione dei muscoli stabilizzatori del core.
OBIETTIVO: Valutare se gli esercizi isometrici per gli arti
superiori potrebbero essere sufficienti ad attivare la
stabilizzazione dei muscoli del core ed aumentare la forza
muscolare. SETTING: Dipartimento di medicina fisica e
riabilitazione dell'ospedale Finlandese. PARTECIPANTI:
Donne adulte sane (n= 20). PRINCIPALI MISURE: E'
stato misurato il picco isometrico di forza e la capacità di
carico, della schiena e dei muscoli addominali, tramite un
test composto da 5 esercizi e valutato con
un'elettromiografia di superficie. RISULTATI: Il retto
dell'addome e l'obliquo esterno dell'addome sono stati
attivati in maniera massimale mentre venivano eseguiti
esercizi di estensione bilaterale delle spalle, e la superficie
media elettromiograficamente attiva è stata del 114% e
del 101% rispetto a quella registrata in esercizi isometrici
di flessione del tronco ad ampiezza massima.
L'estensione orizzontale della spalla ha suscitato il
maggior attivazione dei muscoli lunghissimo e multifido. In
questo esercizio, i livelli d'attività del lato sinistro del
multifido e del lunghissimo sono stati, rispettivamente,
l'84% e il 69% rispetto al quelli generati durante
l'estensione del tronco. CONCLUSIONI: Di tutti gli esercizi
studiati, l'estensione bilaterale isometrica della spalla e
l'estensione monolaterale della spalla hanno creato i
maggiori livelli di attivazione della muscolatura del tronco.
Così, possiamo affermare che questi esercizi producano
dei livelli sufficienti di contrazione della muscolatura del
tronco per lo sviluppo delle loro caratteristiche di forza e di
resistenza.
Tarnanen SP, Ylinen JJ, Siekkinen KM, Mälkiä EA,
Kautiainen HJ, Häkkinen AH.
Arch Phys Med Rehabil. 2008
FITNESS
E
44
SALUTE
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
La forza della spalla dopo una stabilizzazione in
artroscopia o una eseguita con la tecnica aperta.
CONTESTO: Con le attuali tecniche, le principali
differenze tra quella artroscopica e quella aperta, nella
stabilizzazione della spalla, sono rappresentate dalla
violazione del tendine sottoscapolare. Nessuno studio ha
esaminato le differenze di forza, nella rotazione interna o
esterna, tra queste 2 tipologie d'intervento. IPOTESI:
Esiste un deficit di forza, nella rotazione interna, nei
pazienti che hanno subito la stabilizzazione della spalla
con la tecnica aperta rispetto a quelli operati in
artroscopia. METODI: E' stato eseguito uno studio
controllato e randomizzato. Alla ricerca hanno
partecipato quarantotto pazienti (38 uomini 10 donne), di
età media di 30,6 anni (range 18-59 anni). I soggetti sono
stati suddivisi in maniera randomizzata ed assegnati ad
una delle due diverse tipologie di stabilizzazione della
spalla, tecnica aperta (n=24), artroscopia (n=24). I
protocolli di riabilitazione sono stati standardizzati. Il
follow-up medio è stato di 19,4 mesi (range 12-36 mesi)
dopo l'intervento chirurgico. I pazienti hanno eseguito un
test isocinetico di forza (picco di forza concentrico ed
eccentrico a 60 gradi/s e 180 gradi/s). I valori della massa
corporea sono stati normalizzati. RISULTATI: Non ci sono
state differenze significative, tra i due gruppi, per quanto
riguarda l'età il sesso o la spalla operata. Non ci sono
state differenze statisticamente rilevanti, tra i gruppi, tra i
risultati iniziali di forza concentrica a 60 gradi/s
(differenza media, 0,011 Nm / kg; intervallo di confidenza
95%, -0,043 a 0,066; P = .677) e le misurazioni
successive. Quando è stata comparata con la parte
controlaterale, si è registrato un deficit di forza, in
entrambi i gruppi, sia nella rotazione interna che in quella
esterna. L'analisi di regressione ha dimostrato che l'arto
dominante sia uno dei fattori implicati nel deficit di forza.
CONCLUSIONI: I risultati di questo studio suggeriscono
che, ad un anno dall'operazione, non ci siano differenze
nel deficit di forza che possano essere messe in relazione
con la tipologia d'intervento. Il deficit di forza esiste in
entrambi i gruppi se confrontato con quello della parte
controlaterale.
Hiemstra LA, Sasyniuk TM, Mohtadi NG, Fick GH.
Am J Sports Med. 2008
Conseguenze a lungo termine di infortuni al
legamento crociato anteriore e al menisco:
osteoartrite.
L'obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare le
conseguenze a lungo termine delle lesioni ai legamenti
del ginocchio e del menisco, i meccanismi patogenici e le
cause della notevole variabilità degli esiti. Gli infortuni
del legamento crociato anteriore e del menisco sono
comuni in molti atleti e nella popolazione comune. Nel
periodo compreso tra i 10 o 20 anni dopo la diagnosi, in
media, il 50% di coloro con una diagnosi di problemi al
legamenti crociati anteriore o con la rottura del menisco
vanno incontro ad osteoartrite associata a dolore e
impotenza funzionale: giovani pazienti con ginocchia
vecchie. Queste persone costituiscono una parte
consistente della popolazione con l'osteoartrite. C'è una
mancanza di prove a sostegno del ruolo della chirurgia,
riparativa o riscostruttiva, del legamento crociato
anteriore o del menisco, contro lo sviluppo
dall'osteoartrite. Lo sviluppo dell'osteoartrite, nelle
articolazioni infortunate, è causato da processi
patogenici intra-articolari che iniziano al momento
dell'infortunio, e proseguono con il carico dinamico
dell'articolazione che viene esercitato, anche, nella vita
quotidiana. Le variazioni di risultato sono associate ad
altre variabili individuali come: l'età, il sesso, variabili
genetiche, obesità, forza muscolare, l'attività fisica ed
eventuali recidive. Una migliore comprensione di queste
variabili potrebbe migliorare le future strategie di
trattamento e di prevenzione degli infortuni a carico del
legamento crociato anteriore e del menisco.
Lohmander LS, Englund PM, Dahl LL, Roos EM.
Am J Sports Med. 2007
RIABILITAZIONE
45
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
Interval training al 95% e al 100% della velocità al VO2
max: effetti sugli indici fisiologici aerobici e sulla
performance nella corsa.
L'obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare
l'effetto di due programmi differenti di interval training ad
alta intensità (HIT) su delle variabili fisiologiche
selezionate. Sono state eseguite prove di corsa sulla
distanza di 1500 e 5000 m da degli atleti allenati. Alle
prove hanno partecipato 17 soggetti che hanno anche
eseguito: un test incrementale al treadmill per
determinare il massimo consumo di ossigeno (VO2
MAX), la velocità di corsa associata al VO2 MAX, e la
velocità corrispondente a 3,5 mmol di lattato (vOBLA).
Un test submassimale a intensità costante per
determinare l'economia della corsa (RE). Le prove dei
1500 e 5000 m di corsa svolti su pista. Gli atleti sono stati
suddivisi in maniera casuale dentro i gruppi 95%VO2
max o 100% VO2 max, e hanno iniziato un programma di
allenamento, della durata di 4 settimane, formato di 2
sessioni di HIT (eseguite al 95% o a 100%, del VO2 max)
e da 4 corse submassimali a settimana. Al termine
dell'allenamento sono stati analizzati tutti i parametri
degli atleti. I valori del VO2 max non hanno subito
variazioni di rilievo dopo l'allenamento in entrambi i
gruppi. Ci sono stati significativi aumenti nel post training,
nel gruppo VO2 max 100%, nei valori di vVO2 max, RE, e
nei tempi di corsa nelle prove da 1500 m. La vOBLA e il
tempo sui 5000 m sono stati significativamente più alti
dopo il periodo d'allenamento in entrambi i gruppi.
Possiamo concludere dicendo che la vOBLA e la corsa
sui 5000 m può essere significativamente migliorata, in
atleti allenati, usando un programma di allenamento
della durata di 4 settimane composto da 2 HIT svolte al
95 o al 100% del VO2 max e da 4 sedute submassimali
per settimana. Tuttavia, i miglioramenti del vVO2 max,
RE, e del tempo di corsa sui 1500 m sembrano
dimostrare che i miglioramenti dipendano in maggiore
misura delle prove svolte al 100% vVO2 max.
Denadai BS, Ortiz MJ, Greco CC, de Mello MT.
Appl Physiol Nutr Metab. 2006
Le modificazioni di produzione dell'ormone della
crescita durante esercizi di sprint con o senza la
soppressione della lipolisi negli uomini.
Lo sprint di 30 secondi è un potente stimolo fisiologico per
il rilascio dell'ormone della crescita (GH). Tuttavia,
ripetute prove di sprint abbassano la risposta del GH,
forse a causa di un feedback negativo dovuto all'elevata
presenza di acidi grassi liberi (FFA). Lo scopo di questo
studio è stato quello di usare l'acido nicotinico (NA) per
sopprimere la lipolisi, e verificare se il siero FFA potesse
modulare la risposta del GH all'esercizio. Alla ricerca
hanno partecipato sette maschi sani non obesi. Hanno
eseguito due prove consistenti in due sprint massimali al
cicloergometro, della durata di 30 s, separate da 4 ore di
recupero. In una prova (NA), i soggetti hanno ingerito NA
(1 g 60 min prima e 0,5 g 60 e 180 min dopo lo sprint 1);
l'altro gruppo è stato quello di controllo (Con). Non ci sono
state differenze significative nei valori di FFA nel siero tra
le prove prima dello sprint 1, mentre sono stati
significativamente più bassi nelle prove NA,
immediatamente dopo lo sprint 2 [NA vs Con: media (DS);
0,08 (0,05) vs 0.75 (0.34) mmol / l, P < 0,05]. Il picco e il
GH integrato è stato significativamente maggiore in
seguito allo sprint 2 rispetto, prova NA [picco GH: 23,3
(7.0) vs 7,7 (11,9) mug / l, P <0,05; integrato GH: 1076
(350) rispetto a 316 (527) mug.l (-1) .60 min (-1), P <0,05]
e confrontato con lo sprint 2 nel gruppo di controllo [picco
GH: 23,3 (7.0) vs 5.2 (2.3) mug / l, P <0,05; integrato GH:
1076 (350) rispetto a 206 (118) mug.l (-1) .60 min (-1), p
<0,05]. In conclusione, la soppressione della lipolisi ha
portato ad una produzione significativamente maggiore
del GH nel secondo sprint. Questo suggerisce un
potenziale ruolo degli FFA del siero nel feedback negativo
che avviene per la produzione di GH durante gli esercizi
ripetuti.
Stokes KA, Tyler C, Gilbert KL.
J Appl Physiol. 2008
SPORT
46
ELAV JOURNAL Anno I Numero 1
I livelli di fitness cardiorespiratori come mezzo per
prevedere la mortalità per cancro in uomini
prediabetici o diabetici.
Obiettivo: Esaminare il rischio di mortalità per il cancro in
base ai vari livelli di fitness e di esaminare la relazione
fiteness-mortalità per specifici tipi di cancro, in uomini
con prediabete o diabete. Progetto di ricerca e metodi:
Abbiamo esaminato la relazione fitness-mortalità per
tutte le cause e alcuni specifici tipi di cancro in 18858
uomini prediabetici e 2805 diabetici (età media [SD]: 46,3
[9,7] anni). Abbiamo riscontrato 719 morti per cancro
durante 354855 anni di rischio. La durata media del
controllo è stata 16,4 (7,8) anni (range < 1 anno a 30
anni). Risultati: In un modello standardizzato per età,
anni sotto controllo, fumo, uso di alcol, concentrazione
del glucosio veloce, cancri precedenti e indice di massa
corporea, gli uomini prediabetici, che avevano livelli di
fitness moderati moderati (HR [95% CI]: 0.71 [0.57-0.88])
o elevati (0.76 [0.60-0.96]) sono stati associati ad un
ridotto rischio di mortalità per cancro, rispetto alle
persone con bassi livelli fitness.. Allo stesso modo, negli
individui diabetici, livelli di fitness moderati (0.53 [0.350.82]) o elevati (0.44 [0.26-0.73]) sono stati associati con
un ridotto rischio di mortalità per cancro se confrontati
alle persone con un basso livello di fitness. Tra tutti gli
uomini, il livello di fit è stato associato ad un ridotto rischio
di mortalità per cancro gastrointestinale (0.55 [0.390.77]), colon-rettale (0.53 [0.30-0.96], del fegato (0.22
[0.07-0.71]) e del polmone (0.43 [0.30-0.60]).
Conclusioni: Negli uomini prediabetici o diabetici, elevati
livelli di fitness cardiorespiratorio sono associati con un
ridotto rischio di mortalità per cancro, in particolar modo
per quelli del tratto gastrointestinale, se confrontati con
persone che hanno un ridotto livello di fitness.
Thompson AM, Church TS, Janssen I, Katzmarzyk PT,
Earnest CP, Blair SN
Diabetes Care. 2007
Effetti di una supplementazione di creatina e di
creatina più alanina sui valori ormonali, di forza e di
potenza negli atleti.
Sono state analizzate durante 10 settimane di
allenamento con i pesi eseguito da giocatori di football, gli
effetti della creatina e creatina più beta-alanina sulla
forza, la potenza, la composizione corporea e le
modificazioni endocrine. Trenta tre maschi sono stati
assegnati in uno dei tre gruppi: placebo (P), creatina (C),
o creatina più alanina (CA). Durante ogni sessione i
soggetti hanno eseguito delle prove di forza massimali
(bench press e squat), di potenza (Wingate test, 20 jump
test) ed è stata valutata la loro composizione corporea.
Sono stati prelevati dei campioni di sangue a riposo e
sono stati analizzati i valori di testosterone, cortisolo, GH,
IGF-1, e la globulina legata all'ormone sessuale. I
cambiamenti della composizione corporea e nella
percentuale di massa grassa sono stati maggiori nel
gruppo CA (P< 0,05) rispetto agli altri due. Sono stati
notati miglioramenti significativi di forza nel gruppo CA
rispetto a quelli C e P. La concentrazione di testosterone
a riposo è stata maggiore nel gruppo C, comunque, non
sono stati notati altre modificazioni endocrine rilevanti. I
risultati di questo studio dimostrano l'efficacia della
creatina e della creatina più alanina sulla forza. La
supplementazione di creatina più alanina sembra avere
effetti maggiori sulla composizione corporea.
Hoffman J, Ratamess N, Kang J, Mangine G,
Faigenbaum A, Stout J.
Int J Sport Nutr Exerc Metab. 2008
UTILITA’
DALLA
SCIENZA
47
G
IORNATE
MONOTEMATICHE
2008
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GIORNATE MONOTEMATICHE 2008
gen feb mar apr mag giu lug ago
FREQUENZA CARDIACA 26
ACIDO LATTICO
DIMAGRIMENTO 1 - ALIMENTAZIONE
DIMAGRIMENTO 2 - ALLENAMENTO
BIOMECCANICA 1 - ANALISI E MODELLIZZAZIONE
BIOMECCANICA 2 - ANATOMIA FUNZIONALE
FORZA
FORZA FUNZIONALE
TROFISMO ED IPERTROFISMO MUSCOLARE
COMPOSIZIONE CORPOREA
VALUTAZIONE FUNZIONALE
FLESSIBILITA' E MOBILITA' ARTICOLARE
PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI
FITNESS PER LA TERZA ETA'
PSICOLOGIA PER LO SPORT E IL FITNESS
PATOLOGIA E TRAUMATOLOGIA 1
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SISTEMA POSTURALE
VALUTAZIONE POSTURALE
RECUPERO FUNZIONALE 1
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PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO PER IL FITNESS
FITNESS CASE STUDIES
PREPARAZIONE ATLETICA 1 - MEZZI E METODI
PREPARAZIONE ATLETICA 2 - PROGRAMMAZIONE
LIFE STYLE 1
LIFE STYLE 2
BASIC LIFE SUPPORT AND DEFIBRILLATION
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M
ASTERS
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MOTORIO
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SPECIALIST
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26 gennaio
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ACIDO LATTICO
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16 febbraio
16 febbraio
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15 marzo
15 marzo
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29 marzo
29 marzo
29 marzo
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FORZA
5 aprile
5 aprile
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FORZA FUNZIONALE
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19 aprile
19 aprile
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10 maggio
10 maggio
COMPOSIZIONE CORPOREA
24 maggio
24 maggio
24 maggio
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14 giugno
14 giugno
14 giugno
14 giugno
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21 giugno
21 giugno
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PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI
28 giugno
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FITNESS PER LA TERZA ETA'
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6 settembre
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13 settembre
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SISTEMA POSTURALE
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VALUTAZIONE POSTURALE
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LIFE STYLE 1
7 novembre
LIFE STYLE 2
8 novembre
BASIC LIFE SUPPORT AND DEFIBRILLATION
GIORNATE DI LEZIONE
10+1
8
11+1
11+1
11
ORE DI LEZIONE
85
62
93
93
85
MASTERS 2008
50