Il parere dello psicologo dott. Raniero Bastianelli

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Il parere dello psicologo dott. Raniero Bastianelli
Raniero Bastianelli è psicologo, psicoterapeuta e counselor.
Formato in psicoterapia presso la Scuola Superiore di Psicoterapia
Immaginativa di Cremona, in sessuologia ed in Counseling
interpersonale integrato presso l'AIPAC di Pesaro.
E' cultore di materia presso L'Università degli Studi di Urbino, facoltà
di Scienze della formazione, e svolge l'attività clinica, didattica e di
formatore.
E' autore del libro "Esercizi di stile in Psicologia" (2011) edito dalla
In. Edit
E' traduttore del testo di Nicole Fabre "Allo specchio dei sogni" edito
dalla Magi edizioni (Roma).
Organizza corsi e seminari di teatroterapia.
Il parere dello psicologo. Perché fa bene andare in bicicletta?
Che un giro in bicicletta sia un’esperienza piacevole, salutare e rilassante, è un’idea che
mette d’accordo tutti. E per i pochi che non ne fossero ancora convinti, propongo di fare un
semplice esperimento: osservate per mezz’ora tutte le facce delle persone che vedete
muoversi per la città? Probabilmente i volti di chi inforca la bicicletta saranno quelli più sereni
e rilassati. Ma ci sono anche ricerche più impegnative di questa, come quella condotta
direttamente dalla società Britannica per la medicina che dimostra come l’abitudine ad
utilizzare la bici sono correlate con una maggior salute fisica e minori disagi psicologici. E
senza andare troppo lontano, un’altra ricerca condotta dall’Istituto di Cardiologia
dell’Ospedale Lancisi di Ancona su un campione di maschi che riferivano disturbi di erezione,
ha dimostrato che si possono incrementare le performances sessuali attraverso un’ ora di
bicicletta tre volte alla settimana. Ma se siamo tutti d’accordo che pedalare fa bene, sorgono
spontanee due domande. Perché pedalare fa bene e perché lo facciamo così poco?
Per capire meglio cosa ci fa bene, soprattutto dal punto di vista dello psicologo, è necessario
soffermarci un attimo a comprendere cosa ci fa male, ossia quali sono, oggigiorno, le cause di
stress. Ci fa male perdere il contatto con il nostro corpo, che viene sempre più sfruttato nella
parte alta, ipersensibilizzando la vista a discapito degli sensi, le mani e naturalmente la testa.
Ci fa male non poter marciare al nostro rimo, ma dover sottostare a tempi e scadenze
imposte. Ci fa male perdere il contatto diretto tra i movimenti del nostro corpo e le azioni che
ne derivano, corpo che viene sempre più dimenticato fino a farlo diventare obeso, oppure
considerato una macchina della quale migliorare l’efficienza, o un simulacro da abbellire e
vestire alla moda. E così il nostro corpo ingrassa dimenticato, oppure fioriscono disturbi
psicosomatici, attacchi di panico o assurdi ricorsi alla chirurgia estetica. La bicicletta può
essere un buon inizio per contrastare tutto questo. Gli antichi orientali, proponendo la
meditazione lo sanno: un buon rilassamento inizia imparando a lasciare abbandonata la parte
alta del corpo ed impegnando le gambe. Lo strumento della bicicletta ci permette di lavorare
sulla parte bassa del corpo, fruendone dei benefici, lasciando relativamente libera quella alta,
e permettendo quindi un esperienza di rilassamento e concentrazione fluttuante. Se la
pedalata è fatta in luoghi naturalistici, dove tutti i sensi possono essere stimolati (vista, udito,
olfatto, vento sulla pelle) l’effetto è sicuramente potenziato. La bicicletta inoltre ci permette di
avere un rapporto positivo con il i nostri obiettivi e quelli del gruppo. Infatti, a meno che non
stiamo disputando il giro d’Italia, siamo noi a decidere e dosare la quantità di sforzo e di
impegno, a trovare un ritmo, a vederne i risultati. E per chi soffrisse di stress dovuto alla
recente crisi, ricordiamo che è l’unico mezzo di trasporto a costo zero. E allora, buona
pedalata a tutti.