Badare-agli-anziani 33KB Oct 17 2016 06:47:50 PM

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Badare-agli-anziani 33KB Oct 17 2016 06:47:50 PM
Badare agli anziani
Tema delicato e di difficile soluzione la scelta di chi può occuparsi di
un nostro caro avanti con l’età e non sempre autosufficiente.
Vediamo quali sono i percorsi tutelati
di Gianni Poli
Non pochi ricordano l’accorato appello di una donna africana al lavoro in Italia,
ospite qualche anno fa a “L’Infedele” di Gad Lerner: “«Bene sarebbe che la
gente pensasse a lungo prima di affidare a una sconosciuta (lei lo era, a tutti
gli effetti; ndr) una persona anziana, un vostro caro. Dovreste avere
maggiormente a cuore i vostri anziani, sono parte di voi». Un garbato
rimprovero che non cadde nel vuoto se è vero che il tema, un tempo
sottovalutato, ha poi trovato i necessari spazi di approfondimento, diventando
oggetto di inchieste giornalistiche. Già, perché il ruolo di “badante”, e non di
rado di infermiera - quando i soggetti da assistere non sono autosufficienti non sempre corrisponde a un profilo professionale qualificato. E poco cambia
se invece di “badante” si parla di “assistente familiare”.
La problematica nel frattempo si è accentuata per il numero crescente di
persone in età avanzata nel nostro Paese – si parla ormai di quarta età,
l’aspettativa di vita degli uomini italiani sfiora gli 80 anni mentre quella delle
donne è già oltre le 84 primavere – che ha molto ampliato le richieste di
assistenza e, di riflesso, il numero delle persone necessarie in accudimento.
I corsi di formazione
Vediamo ora alle competenze professionali, garantite in molti casi da specifici
corsi di formazione. Il profilo professionale dell’assistente familiare è ormai
codificato da molti Enti locali e Regioni italiane. I corsi prevedono un monte ore
dalle 100 alle 160, la frequenza obbligatoria e un attestato certifica, al termine,
l’avvenuta formazione, senza dare conto del rendimento. La verifica delle
competenze non avviene mediante un esame conclusivo. Non pochi sono i corsi
gratuiti che si tengono nei grandi centri. Alcuni sono riservati agli assistenti
sociali, per aumentare il loro grado di efficienza.
Part time o full time
Occorre poi che chi svolge il lavoro di assistente familiare decida per un
impegno a ore o sia disponibile a prestare la propria opera come convivente
della persona da assistere. In molti casi alla badante si richiede di avere
un’auto a disposizione per provvedere ad alcune commissioni nel corso della
giornata, non solo per accompagnare l’assistito o assistita. Fondamentale è la
regolarizzazione, a norma di legge, di chi presta la propria opera in aiuto di un
anziano, non provvedendo soltanto a vitto, alloggio e a un minimo di stipendio,
come fanno alcuni disinvolti datori di lavoro.
Assistenza medica
La parte più delicata del rapporto riguarda la corretta somministrazione dei
medicinali, negli orari stabiliti dal medico curante. E una buona intesa con il
farmacista, che provvede ai consigli utili per l’impiego dei farmaci, spesso
numerosi nell’arco della giornata, e di cui rifornirsi per tempo, non lasciando
mai che manchino. L’assistente familiare provvede anche alle visite mediche o
agli esami clinici di cui necessita, periodicamente, l’assistito/a. Ma l’opera
cruciale è la compagnia che dev’essere di qualità, nel massimo rispetto
dell’anziano e delle sue abitudini, che spesso diventano piccole manie.
I canali da esplorare
Come si reclutano, in generale, le persone che badano ai nostri cari in età?
Molti sono i canali ai quali si può ricorrere, a partire dalle pubblicazioni tipo
Porta Portese che contengono, tra i mille annunci, anche quelli relativi alle
assistenti familiari. Un canale tra i più classici è la parrocchia, centro di
smistamento ideale per una serie di esigenze, a partire dagli artigiani ormai
introvabili. Poi c’è la farmacia, crocevia di mille consigli di ogni genere perché è
bello fidarsi di chi conosci (e che conosce una serie di persone, a vario titolo).
Da ultimo ci sono le agenzie o meglio le Cooperative specializzate che
selezionano le badanti con profili ben delineati, referenze rilasciate da chi ha
già dato loro lavoro, oltre a fornire sempre persone in regola con il permesso di
soggiorno.
La soluzione ideale
Caso rarissimo, ma può capitare, la badante più brava è quella che ha già
accudito una persona a voi nota, scomparsa da pochissimo. Prima che altri se
ne avvalgano, dev’essere una scelta subitanea, senza alcun indugio. Ma è
evento casuale, diciamo allora che la scelta si deve restringere al passa parola,
con giudizi manifesti di persone a voi note, di cui vi fidate.
I costi
In termini economici le prestazioni di una badante comportano 800-900 euro al
mese più contributi Inps, vitto e alloggio. La crisi economica ha riportato nel
mercato anche le badanti italiane a tempo parziale che – è un semplice vezzo –
amano chiamarsi come le damigelle di corte dei tempi andati: dame di
compagnia. Stiamo parlando di famiglie in cui l’anziano è autosufficiente, ma
necessita di aiuto per la spesa, per una passeggiata, magari per l’uso delle
nuove tecnologie.
Varietà di passaporti
Al momento, la “badante-tipo” ha ancora passaporto straniero. Il rapporto
Censis precisa che la maggior parte è immigrata (71,6 per cento) e proviene
da Romania (19,4 per cento), Ucraina (10,4 per cento), Polonia (7,7 per cento)
e Moldavia (6,2 per cento). Colf e badanti sono per l’82,6 per cento donne, il
51,4 per cento ha meno di 40 anni. Sono un milione e 538mila e lavorano in 2
milioni e 412mila famiglie italiane. Sempre per il Censis, una famiglia su dieci è
badante-dipendente. Senza il lavoro delle assistenti familiari il bilancio dello
Stato italiano sarebbe gravato da un onere ulteriore di circa un miliardo di euro
l’anno.