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2012 Digital INTERVISTA I primi 50 anni di Metra MATERIE PRIME I metalli non-ferrosi nel 2011 FONDERIA Fonderia: luci ed ombre ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA Sistemi per la protezione del tronco anodico TECNOLOGIE 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME I primi 50 anni di Metra Mario Conserva - [email protected] Orgoglio ed entusiasmo nelle parole del presidente Bruno Bertoli Incontriamo il presidente del gruppo Metra per un’occasione di quelle speciali: la ricorrenza del 50° anno di fondazione della società, nata appunto nel 1962. Insieme a lui ripercorriamo le tappe fondamentali di questa azienda, fiore all’occhiello dell’estrusione italiana. “La scelta di fare impresa - ci racconta Bertoli parlando degli inizi in un terreno nuovo come quello dell’alluminio, metallo allora poco noto nel grande uso industriale, venne presa a metà del 1962, con la costituzione della Imet. Il fatto veramente nuovo era la lavorazione per estrusione, una tecnologia affascinante e piena di prospettive per chi era abituato alle trasforma2 zioni metallurgiche ed alle forme semplicissime dei materiali ferrosi o delle leghe di rame. La prima estrusione nel piccolo stabilimento in Imet avvenne nel settembre del 1963 con una pressa idraulica da 1.000 tonnellate; le cose andarono per il verso giusto, venne aggiunta una seconda macchina più potente e la fabbrica che prende il nome definitivo di Metra viene quindi trasferita nell’attuale sede di Rodengo Saiano a metà degli anni ’70, con una dotazione di tre presse da 1.000,1.600 e 2.200 t. Da quel lontano 1962 di cammino ne abbiamo fatto tanto; oggi il gruppo conta più di 15 società controllate, attive sia in Italia che all’estero, ha uno staff di oltre 1.000 persone FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA ed un fatturato complessivo dello scorso anno di 260 milioni di euro. È chiaro che siamo orgogliosi di questi risultati, specialmente in considerazione del difficile momento che i mercati stanno attraversando”. Gli anni ‘60 sono un punto di svolta per il sistema dell’alluminio in Italia. Le grosse compagnie controllavano la capacità produttiva di primario: la Montecatini con stabilimenti a Mori e Bolzano, la SAVA, Alluminio Svizzero, era presente a Porto Marghera e TECNOLOGIE Fusina, mentre Alcan aveva lo stabilimento di Borgofranco d’Ivrea. Tutti si erano impegnati in buoni ammodernamenti negli impianti di primario, favorendo lo sviluppo di nuove capacità produttive a valle nel comparto dei semilavorati, nella laminazione e nell’estrusione, per un totale stimato intorno a 130.000 tonnellate annue verso la metà degli anni ’60 e nella produzione di metallo secondario. Siamo lontanissimi dai numeri di oggi (nell’anno record 2007 la pro- 3 2012 Digital INTERVISTA duzione totale italiana di semilavorati di alluminio ha superato il milione di tonnellate), comunque nel nostro Paese si era già evidentemente formata una cultura industriale per il metallo leggero. In sostanza, quindi, la nuova iniziativa si inserisce in un contesto già pronto ai cambiamenti. “È vero, però il club dell’alluminio era allora molto esclusivo; l’immagine MATERIE PRIME predominante di questo materiale, allora poco noto per gli usi di massa, era quella dell’alta tecnologia e di una metallurgia raffinata fatta di leghe aeronautiche, impieghi sofisticati, lavorazioni complesse. La scelta vincente fatta allora in Metra fu quella di partire con semplicità e buon senso pratico dalla base del mercato, dai formati standard richie- Il Dott. Bruno Bertoli è presidente di Metra Spa e consigliere di tutte le società del gruppo. Tra gli altri incarichi di rilievo, è anche vicepresidente Aib (Associazione Industriale Bresciana) con delega ai rapporti sindacali, vicepresidente nazionale di Federmeccanica e consigliere di Banca Aletti. 4 FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA sti dai commercianti per il capillare sistema manifatturiero dell’area bresciana prima e di quella nazionale poi, tubi, angolari, barrame, in breve le figure di base, e di promuovere sul territorio la straordinaria capacità di forma dell’alluminio estruso rispetto ai formati tradizionali in altri materiali, più pesanti e meno versatili. L’estruso di alluminio è un valore intrinseco oggettivo, basta saperlo offrire nel modo corretto. Rendemmo quindi popolare ed alla portata di tutti un metallo ed un prodotto che era abbastanza elitario, l’oggetto misterioso delle multinazionali e delle grandi aziende di stato, di quelli che detenevano tecnologie e sapere, ma che spesso erano lontani dal mercato”. La grande svolta avvenne comunque con il serramento, con l’idea di mettere insieme ed accoppiare diverse sagome di estrusi per andare a realizzare delle finestre in alluminio. “Non era facile immaginare che da lì si potessero creare le premesse per un mercato cresciuto in poco tempo in modo straordinario. Noi riuscimmo ad intuire che quella TECNOLOGIE era una strada ricca di prospettive e già nel 1966 avevamo messo in pista la serie NC 40, poi l’NC 50, poi lo scorrevole NC 100; in realtà non eravamo ancora arrivati al sistema come lo vediamo oggi, perché noi producevamo i profilati, poi c’erano gli accessoristi ed i produttori di macchine per la lavorazione e l’assemblaggio del serramento. Poco più tardi il concetto di sistema si perfeziona e si completa e questo avviene in particolare entro i primi anni ’70 con il nostro NC e con il GR 9, i sistemi di successo più imitati dagli altri estrusori che intanto si stavano moltiplicando in Italia. Noi decidemmo di difendere con molta determinazione i nostri prodotti dalla copiatura servile, ma ci muovemmo per sviluppare accordi di vario tipo con i concorrenti, puntando in parallelo sul miglioramento continuo dei sistemi, consolidando in questo modo la nostra leadership nel mercato ma favorendo anche un effetto clustering su tutto il territorio. Avevamo creato in quegli anni una struttura capillare di punti vendita che aiutarono a far crescere migliaia di serramenti5 2012 Digital INTERVISTA sti e di conseguenza favorirono le condizioni per il boom dell’estrusione in Italia: decine di nuove presse da estrusione sorte per alimentare una domanda in continua crescita. In questa fase eravamo molto concentrati sul serramento, che costituiva circa il 70% del nostro mix, ma ci stavamo attrezzando per diversificare le nostre produzioni. Si è trattato di un percorso comples- MATERIE PRIME so che ci ha portato a scegliere le presse in funzione del mercato da sviluppare: a fine anni ’80 puntammo sulla 3.200 t che ci rese molto più attraenti per i progettisti, quindi lo straordinario salto di qualità con la 6.050 t, pensata alla fine degli anni ’90 ed installata nel 2001, guardando agli estrusi più sofisticati di grosse dimensioni per le strutture ed i trasporti. Fu una La pressa idraulica installata alla Imet nel 1962, simbolo e testimonianza dell’inizio dell’estrusione dell’alluminio in Italia. 6 FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA scelta coraggiosa, perché rappresentava una strategia impegnativa per l’azienda, vissuta dall’interno con grande intensità ma anche con consapevole serenità, fedeli alla tradizione Metra di riuscire a fare in modo facile cose difficili. In pochi anni siamo diventati un punto di riferimento mondiale nei profilati di grosse dimensioni per metropolitane e veicoli ferroviari, a Rodengo TECNOLOGIE Saiano oggi oltre il 60% della produzione è su estrusi a disegno per l’industria”. Dal passato al presente: per celebrare questo cinquantenario Metra ha in progetto iniziative particolari? “In realtà abbiamo in corso d’opera tante nuove iniziative, ma è prassi normale in Metra; con l’occasione di questa particolare ricorrenza, che ha per noi tutti un significato La grande pressa Metra può raggiungere una potenza massima di 6.050 t. Il più grande contenitore è per billette da 406 mm (16 pollici). Il peso massimo che può essere estruso è di circa 500 kg. 7 2012 Digital INTERVISTA molto profondo, daremo comunque una maggior enfasi ad alcuni di questi progetti attraverso azioni informative e di comunicazione molto mirate che saranno realizzate nel corso dell’anno. Toccheremo quindi molte tematiche di un certo rilievo per il mercato e per i nostri clienti, dall’innovazione impiantistica ai nuovi prodotti, alle azioni culturali, agli impegni associativi; ricordo in particolare come temi caldi il polo logistico, gli impianti di verniciatura orizzontale e quello MATERIE PRIME FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA TECNOLOGIE per l’alluminio legno, la pressa da 4.000 t, il progetto showroom e le nuove gamme, il nuovo laboratorio per prove di serramenti, la preparazione di importanti testi tecnici per sviluppare sempre di più la cultura degli estrusi di alluminio”. Riflettendo sui primi 50 anni di Metra, chiediamo infine a Bruno Bertoli quali elementi distintivi indicherebbe per sintetizzare una linea aziendale di indubbio successo. “In Europa siamo tra i primi estrusori non integrati, i nostri sistemi La metropolitana di Londra. Uno scorcio dello stabilimento. 8 architettonici sono conosciuti ed impiegati dappertutto e lo stesso si può dire per gli estrusi strutturali ed industriali che abbiamo progettato per migliaia di nuove applicazioni. Un percorso aziendale così articolato è fatto di tante circostanze e di tante scelte, non è facile indicare un elemento di importanza predominante; penso comunque che un tratto ricorrente e significativo nelle nostre decisioni sia la grande, co- I profilati utilizzati per il pavimento. stante attenzione dedicata al mercato, con l’obiettivo di creare nuovi 9 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME Una fase costruttiva della nuova metropolitana di Brescia. Gli estrusi Metra per i veicoli ferroviari: sezione di una tipica carrozza in alluminio e disegno di uno dei grossi profilati che la compongono. 10 FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA prodotti e innovative applicazioni e conseguentemente di comunicare, informare ed educare per stimolare la crescita del mercato stesso. Con questo punto di vista pensiamo da una parte di aver dato basi solide all’azienda, ma anche di aver contribuito ad allargare la dimensione del business, con ricadute positive per l’intero sistema, che poi è un concetto complementare al clustering cui si è accennato prima. Guardiamo ad esempio ad una delle nostre iniziative di comunicazione più popolari, il Concorso Internazionale Sistema d’Autore Metra lanciato nel 1993; questa fortunata manifestazione è dedicata ai costruttori ed ai progettisti che utilizzano i prodotti Metra, ma intanto sta dimostrando da vent’anni ad architetti, progettisti, studenti, con oltre 4 mila realizzazioni, che costruire con gli estrusi di alluminio è vantaggioso tecnicamente ed economicamente allargando la dimensione del mercato per tutti. Credo che tutto quanto detto possa essere in sintesi il senso dei primi 50 anni di attività di Metra, un segnale semplice ma intenso TECNOLOGIE che trasmettiamo in particolare alle nuove generazioni che già da qualche tempo si stanno affacciando in azienda con perfetto spirito di continuità, oltre che ai dipendenti che da così tanti anni sono la forza trainante dell’azienda ed ai quali desidero esprimere la mia più sincera gratitudine”. Palazzo Lombardia, una tra le realizzazioni premiate al Concorso Sistema d’Autore Metra. 11 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME I metalli non ferrosi nel 2011 A cura della redazione - [email protected] Uno sguardo sull’andamento di rame, alluminio, piombo e zinco Come è andato il 2011 per i non ferrosi più presenti sul mercato? Vediamo nel dettaglio cosa è successo grazie ai dati fornitici da Assomet. Rame Debole il comparto rame, che vede il consumo di raffinato in calo del 6,2% (581.000 t) come conseguenza di una ridotta attività dei trasformatori. Infatti, la produzione di semilavorati di rame è scesa complessivamente del 6,7% (556.100 t). Peggio della media del settore gli 12 FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA usi elettrici, filo e barra rame, che perdono l’8,8% (433.000 t), ed i prodotti a destinazione edilizia come i laminati (-19,3% a 45.100 t) ed i tubi per idrotermosanitaria ed impieghi industriali, scesi del 6,2% a 62.400 t. È un trend congiunturale che si innesta su di un altro di lungo periodo caratterizzato da progressiva sostituzione del rame in applicazioni edilizie o perché esposte al rischio furti o perché subisce la concorrenza di altri materiali meno penalizzati dall’alto prezzo della materia prima. La produzione di semilavorati di leghe di rame (501.400 t) è diminuita del 2,8% principalmente a causa del calo di produzione di barra di ottone, che ha perso il 2,6% (455.700 t). Male anche i laminati di leghe -4,2% (62.400 t). Alluminio Il consumo globale di alluminio ha quasi raggiunto i 2 milioni di t (1.955.000 t) con una crescita del TECNOLOGIE 19,7%, il secondo miglior risultato di sempre, secondo solo al 2007 (2.050.000 t). A fronte di una produzione interna di primario rigida, sono aumentate le importazioni a 1.013.400 (+23,5%). La produzione di secondario ha beneficiato di una forte domanda, sia interna che estera (soprattutto UE), che ha spinto la produzione nazionale a 750.000 t (+24,2%). Anche l’utilizzo di secondario, soprattutto nel comparto dei getti, è sensibilmente aumentato a 666.000 t (+28,5%). Gli impieghi per semilavorati vedono una più accentuata dinamica dei prodotti estrusi (+4,0% a 475.400 t) che beneficiano di una domanda estera molto vivace (+5,3%,) che porta la quota dell’export sulla produzione vicina al 45%. Continua la fase di profonda recessione del comparto edilizio che non riesce a generare una domanda apprezzabile di prodotti estrusi se non per la quota destinata al recupero edilizio ed alle sostituzioni di serramenti. Soddisfacente la domanda globa13 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME FONDERIA mese numero 03 02 MERCATO EDILIZIA le di laminati (+6,8% a 458.100 t), dove però la performance positiva è ottenuta nel comparto imballaggio mentre gli altri impieghi volgono al segno negativo. Piombo La produzione di piombo, tutta di origine da materiali secondari dopo la chiusura nel 2008 dell’impianto per il primario, è stata di 159.700 t con un incremento del 6,5%. L’impiego largamente prevalente, se non esclusivo, è stato per accumulatori Pb/acido stazionari, industriali e per avviamento. Quest’ultimo ha parzialmente sof- 14 ANNO 2012 TECNOLOGIE ferto della diminuita produzione auto motive anche se il grosso della domanda, in questo settore, proviene dalle sostituzioni. Entro la fine del 2012 è prevista la ripresa della produzione dell’impianto Kivcet in Sardegna appositamente modificato per poter trattare minerali “sporchi” (ad alto contenuto di rame). In parallelo ripartirà la raffineria termica di S. Gavino per il trattamento finale del piombo d’opera prodotto a Portovesme. Zinco Il consumo di zinco greggio, infine, è rimasto sostanzialmente invariato a 349.400 t (+0,3%) ed è stato coperto per 349.400 t dalle importazioni, aumentate del 4,7%. Un incremento di capacità di produzione elettrolitica è programmato entro il 2012 per sopperire parzialmente al gap della produzione interna rispetto al consumo. 15 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME Fonderia: luci ed ombre Federica Zaccaria - [email protected] Amafond invita alla prudenza e a un cauto ottimismo C’era molta attesa per il consueto incontro di fine anno organizzato da Amafond, l’Associazione dei fornitori di macchine e prodotti per fonderia, con gli associati e con gli altri protagonisti della filiera, quindi le fonderie rappresentate da Assofond ed i fornitori di metalli, rappresentati da Assomet e Federacciai. L’incontro, che si è svolto nel bresciano lo scorso mese di novembre, ha così fornito gli spunti per un’analisi a livello nazionale ed internazionale del comparto in un periodo delicato, con una situazione economica e finanziaria ancora piena di incertezze. 16 Le parole introduttive di Piero Starita, presidente di Amafond, sono state improntate da un prudente ottimismo per il comparto delle macchine e dei prodotti di fonderia; la graduale ripresa degli ultimi due anni lascia sperare che il peggio sia alle spalle, però è cambiato tutto e sarà indispensabile adeguarsi alle nuove regole di un mercato globale completamente diverso. Prudenza anche nelle affermazioni di Enrico Frigerio, presidente dell’Associazione delle fonderie italiane Assofond; l’inizio del 2011 è stato moderatamente favorevole per le fonderie italia- FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA ne, ma se il 2010 aveva segnato l’inversione di tendenza dopo la crisi, l’anno in corso alla fine non è andato oltre il timido consolidamento della ripresa. La domanda estera ha creato un certo rafforzamento dei livelli produttivi, ma il divario con la situazione pre-crisi è ben lungi dall’essere colmato. Il grosso problema è nella domanda interna stagnante e non si prevedono miglioramenti nell’immediato, pensando alle misure di Piero Starita, presidente Amafond TECNOLOGIE austerità che il nostro Paese dovrà affrontare. La conclusione è che per la filiera le cose vanno complessivamente un po’ meglio, perché i produttori di macchine hanno recepito il cambiamento di scenario, guardano sempre di più al mercato globale ed in questo contesto riescono a far emergere i valori di prodotti e tecnologie; più cautela per le fonderie, quantomeno per quelle che non si sapranno adeguare ai nuovi scenari internazionali; le attese scontano infatti le pesanti incertezze che, al di là della grave questione dei debiti sovrani, riguardano i costi dell’energia, la debolezza della domanda interna e le persistenti difficoltà di accesso al credito, una miscela scomoda che rischia di trascinare le imprese in un crescendo di difficoltà. 17 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA TECNOLOGIE Strumenti concreti per l’involucro edilizio Federica Zaccaria - [email protected] Uncsaal fa il punto sulla situazione Un settore industriale che nel 2011 fatturerà 2.500 milioni di euro e per il quale l’Associazione confindustriale che rappresenta l’intera filiera produttiva italiana dell’involucro edilizio chiede strumenti concreti per affrontare il mercato, a partire dall’aliquota del 55% che, a regime, produrrà un saldo positivo per il sistema Paese di 9.051 milioni. È stato questo il punto di partenza dell’Assemblea Generale Uncsaal svoltasi lo scorso novembre a Milano. La conferma del 55% per i prossimi anni è stata la richiesta una18 nime dei soci rivolta al nuovo Governo Monti, attraverso una mozione votata all’unanimità. L’importanza della conferma delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici è stata dunque al centro dell’analisi sugli scenari del mercato italiano delle costruzioni svolta da Lorenzo Bellicini, amministratore delegato del CRESME, il quale ha evidenziato come il 55% a regime genererà un saldo positivo per il sistema Paese di 9.051 milioni di euro. Lo stesso argomento ha rappresentato il fulcro della rela- Fonte: Schuco 19 2012 Digital INTERVISTA Il presidente in carica di Uncsaal, Corrado Bertelli: “per riuscire negli ambiziosi obiettivi che ci siamo preposti serve l’aiuto di tutti (…), ma non partiamo da zero, partiamo da un bagaglio di oltre 30 anni di lavoro”. zione istituzionale del presidente Uncsaal Corrado Berteli: “La mancata conferma del provve20 MATERIE PRIME dimento o un suo forte depotenziamento - ha dichiarato - potrebbe provocare, già nel 2012, una contrazione del 27% del mercato italiano dei serramenti, con la conseguente stima della perdita di 10.000 posti di lavoro e la chiusura di centinaia di aziende”. Uncsaal nei giorni seguenti l’assemblea ha iniziato un lavoro di comunicazione ai nuovi referenti istituzionali - ovvero ai Ministri e ai Sottosegretari all’Economia e allo Sviluppo Economico - insieme ad un completo dossier economico e tecnico sul 55%. “Una mozione - ha sottoliuneato Bertelli - che mi auguro tutti i soci possano condividere”. L’Assemblea Generale dell’Uncsaal chiede la conferma delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione degli edifici con le seguenti modalità: 1conferma del provvedimento legislativo relativo agli incentivi per 4 anni (dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015); 2 possibilità di recupero del credito da parte del contribuente modulabile dai 5 ai 10 anni; FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA TECNOLOGIE Il nuovo comitato direttivo di Uncsaal Danilo Ara (Metro Infissi Srl) - Gruppo Costruttori Serramenti Andrea Artero (A&G Srl) - Gruppo Costruttori Serramenti Riccardo Casini (Permasteelisa Spa) - Gruppo Costruttori Facciate Continue Vincenzo Coveri (Giuliani Soc. Coop.) - Gruppo Costruttori Facciate Continue Silvio Cremaschi (Metalsigma Tunesi Spa) - Gruppo Costruttori Facciate Continue Marco Di Giovanni (Imea Spa) - Gruppo Costruttori Serramenti Matteo Dolcera (Technoform Glass Insulation Italia Srl) - Gruppo Isolamento e Tenuta Mario Fusi (Specialvetro Serramenti Srl) - Gruppo Costruttori Serramenti Piero Marino (Comi Srl) - Gruppo Costruttori Facciate Continue Silvano Pasetto (Aluk Group Spa) - Gruppo Gammisti e Produttori Simona Reschini (Enzo Reschini Srl) - Gruppo Costruttori Facciate Continue Bruno Rosevich (Savio Spa) - Gruppo Accessoristi Ettore Zambonini (Aghito Zambonini Spa) - Gruppo Costruttori Facciate Continue Giulio Zanetti (Metra Spa) - Gruppo Gammisti e Produttori Collegio dei probiviri Carmine Arzu - Alfa Srl Guido Farè - Technoform Bautec Italia Spa Maurizio Merlo - Schüco International Italia Srl Collegio dei revisori dei conti Tiziano Fornaciari - Fornaciari Srl Cristian Odoardi - Odoardi Pietro & C. 21 2012 Digital INTERVISTA 3estensione del provvedimento anche ai beni non strumentali e individuazione di forme di applicazione del provvedimento anche ai soggetti pubblici non assoggettati all’IRES; 4conferma dell’attuale aliquota del 55%. Bertelli ha poi preso in esame le priorità necessarie al comparto per 22 MATERIE PRIME resistere nel 2012 alle complesse sfide del mercato, sottolineando come l’Unione stia affrontando questi difficili anni di crisi offrendo ai propri soci strumenti concreti. In questo quadro vanno in particolare evidenziate la presentazione da parte dal vicepresidente Nicola Agnoli e del coordinatore del Gruppo Costruttori di Facciate FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA Continue Riccardo Casini dell’UX 80 Linee Guida per la contrattualistica: uno strumento attraverso il quale Uncsaal dialogherà con tutte le componenti dell’universo costruzioni su regole da condividere per affrontare come sistema italiano delle costruzioni la competizione sui mercati e tracciare le linee di una edilizia sempre più innovativa e di qualità. “L’UX 80 - ha sottolineato il presidente - è un esempio concreto di ciò che significa Uncsaal, del valore di farne parte, di una casa comune in cui tutte le componenti della filiera industriale dei serramenti e delle facciate continue si confrontano, si scambiano informazioni, collaborano e condividono strategie per l’interesse generale, trasformandoli in “strumenti concreti” per affrontare il mercato”. Parlando sempre di strumenti, importante anche la collaborazione Uncsaal-ABI Lab per l’ottimizzazione energetica dei serramenti e dell’involucro edilizio degli istituti bancari, presentata per l’occasione da Giorgio Recanati di ABI Lab e le iniziative sulla Posa in Opera TECNOLOGIE che caratterizzeranno il 2012 (progetto di norma UNI, corsi, documenti), esposte nella relazione del direttore tecnico Uncsaal Paolo Rigone. Bertelli non ha mancato di ringraziare Libero Ravaioli, Presidente CEPMC - la Confederazione Europea dei Produttori dei Materiali da Costruzione - che “con il suo costante impegno a Bruxelles e in giro per l’Europa, svolge un lavoro preziosissimo per tutti noi. La scommessa è continuare a garantire gli strumenti anche nei prossimi anni, che saranno sicuramente anni difficili”. L’Assemblea ha infine proceduto al rinnovo degli organismi dirigenti dell’Associazione, attraverso l’elezione del nuovo Comitato Direttivo, del Collegio dei Revisori dei Conti e del Collegio dei Probiviri. I nuovi organismi sono stati rinnovati nel 40% dei componenti e, come da tradizione, esprimono le più rappresentative aziende italiane dei serramenti metallici, delle facciate continue, dei sistemi, degli accessori e dei componenti per l’involucro edilizio. 23 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME L’industria dei serramenti in alluminio Carmine Garzia - [email protected] Un’analisi comparativa dei diversi modelli di business L’evoluzione delle quote di mercato relativamente ai serramenti per finestre in alluminio, PVC e alluminio legno mostra sul lungo periodo una straordinaria progressione del PVC che, in pochi anni, ha aumentato la propria penetrazione sul mercato italiano dal 10 al 15%, con un indice di crescita dal 2002 al 2009 dell’83% (rispetto al 43% dell’alluminio e al 37% del legno). I serramenti in PVC furono introdotti in Italia alla fine degli anni ’90 ed il loro uso si è largamente diffuso, in particolare nel mercato dei consumatori finali (ristrutturazioni e nuovi edifici ad uso residenziale), grazie ad un’efficiente rete di distribuzione composta di riven24 ditori indipendenti. Attualmente, i prodotti di PVC stanno vivendo un positivo trend di diffusione anche tra i consumatori della fascia business (edifici nuovi e ristrutturazioni ad uso residenziale o non residenziale), grazie agli sforzi di produttori di serramenti di piccole e medie dimensioni che hanno creato una rete di distribuzione focalizzata su imprese edili e promotori immobiliari, sempre di piccole e medie dimensioni. L’incremento nell’uso di prodotti come il PVC rappresenta una forte minaccia alla diffusione dei serramenti in alluminio, non solo nei segmenti del mercato dell’edilizia residenziale, ma anche nei settori non residenziali, FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA TECNOLOGIE dove il prodotto viene percepito dai produttori come il più forte antagonista dei modelli in alluminio. Facendo un confronto dei costi (prezzo finale al consumatore finale), il PVC sembra avere un più forte vantaggio competitivo (a parità di isolamento termico), in particolare rispetto proprio ai serramenti in alluminio; tale vantaggio economico è strettamente correlato al business model adottato dai produttori di serramenti in alluminio, che è diverso da quello usato per i modelli in PVC, legno ed alluminio legno. I diversi modelli di business a confronto Nel mercato italiano il sistema di produzione dell’alluminio è caratterizzato dalla presenza di oltre 12.000 piccole imprese produttrici di serramenti in alluminio, per un fatturato stimato di circa 2.6 milioni di euro nel 2009; tra queste, solo 350 hanno dimensioni rilevanti (una media di 14 dipendenti) ed una struttura industriale ben consolidata. Una piccola parte di queste imprese ha adottato una strategia focalizzata sulla produzione di facciate continue, mentre la maggioranza si caratterizza per un business model flessibile, che si concentra principalmente sulla produzione di serramenti, ma include anche una parte rilevante di facciate continue e prodotti in metallo. 25 2012 Digital INTERVISTA I produttori di serramenti in alluminio adottano una struttura a distribuzione diretta e vendono il loro prodotto principalmente su scala locale o regionale, al mercato residenziale e non residenziale, a clienti privati così come a clienti “business”. I produttori di PVC e legno e, in una certa misura, anche quelli di alluminio-legno, hanno adottato invece un diverso modello di business: prima di tutto sono, nel- MATERIE PRIME la media, aziende di dimensioni maggiori rispetto ai produttori di serramenti in alluminio (con una produzione di 24.000 serramenti all’anno, contro i 17.000 dei produttori di serramenti in legno ed i 9.000 di quelli di serramenti in alluminio) ed hanno un’elevata specializzazione produttiva su una linea di prodotto ben definita; hanno inoltre investito in mezzi automatizzati per la produzione di massa e, a livello di marke- FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA ting, hanno sviluppato dei marchi propri; operano sull’intero mercato nazionale (e talvolta anche a livello internazionale), con una rete di rivenditori indipendenti o controllati. Alcuni produttori di serramenti in PVC hanno attuato strategie di differenziazione basate sull’offerta di prodotti di alto o anche elevatissimo livello, sostenuti da campagne di marketing aggressive e da politiche distributive selettive. TECNOLOGIE Struttura dei costi e strategia industriale In termini di composizione della struttura del costo unitario, il serramento in alluminio evidenzia una forte differenza nel costo unitario della materia prima (profilati, accessori e vetro) rispetto al serramento in PVC e in legno. Ad esempio, per un serramento standard da 800x1.300 mm, il costo delle materie prime nel caso Il PVC è considerato dai produttori di alluminio come l’antagonista più forte 26 27 2012 Digital INTERVISTA del PVC è di circa 90 euro (di cui 60 per i profilati), rispetto agli oltre 200 che si pagano per il serramento in alluminio (di questi, 130 euro vanno per i profilati). Una larga parte della catena di valore del serramento in alluminio sfugge al controllo diretto del produttore del serramento ed è nelle mani dei produttori di sistemi in alluminio; questo limita la possibilità per i produttori di serramenti in alluminio di ridurne i costi industriali ed investire così maggiori risorse nello sviluppo di una rete distribu- tiva. La minor incidenza del costo delle materie prime e la possibilità di realizzare buoni margini di utile, anche in presenza di prezzi finali più bassi, ha indotto molti produttori di serramenti in allumino di medie dimensioni ad investire in linee in PVC (con una cifra che varia dai 300.000 ai 500.000 euro, è possibile infatti produrre sino a 30 serramenti al giorno); ai loro clienti privati del mercato residenziale, queste aziende stanno ora offrendo prodotti in PVC al posto dei serramenti in allumino. Distribuzione dei produttori di serramenti in alluminio 28 MATERIE PRIME FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA Le sfide del futuro Malgrado la sfida imposta dal PVC, il settore dei serramenti in alluminio è riuscito a mantenere la propria quota di mercato in termini di valore grazie alla sempre crescente attenzione nei confronti di prodotti di alta qualità ed elevate prestazioni termiche e al gradevole aspetto estetico, elementi che si sono tradotti in un incremento dei prezzi medi. Il processo di rifocalizzazione TECNOLOGIE dei produttori di alluminio è stato sostenuto dagli sforzi per l’innovazione compiuti dai fornitori di sistemi, che hanno investito in design innovativi ed in azioni di comunicazione e marketing. Il maggior vantaggio competitivo per i produttori di serramenti in alluminio resta la flessibilità, anche se questo comporta che i sistemi in alluminio vengano progettati per incrementare la customizzazione e le prestazioni, piuttosto che per aumentare la produttività e ridurre il costo unitario; in que- Distribuzione per settore 29 2012 Digital INTERVISTA sta situazione è difficile effettuare investimenti in assemblati automatici di telai ed accessori. Nei prossimi due-tre anni, il mercato immobiliare in Italia sarà caratterizzato da un incremento della domanda nel segmento residenziale, in particolare nelle ristrutturazioni, dove i serramenti in PVC e legno possono godere del vantaggio offerto da prezzi più concorrenziali. I dati disponibili sugli investimenti nell’edilizia delineano chiaramen- te una tendenza ad un forte regresso dell’edilizia non residenziale, settore in cui la diffusione di serramenti e pareti continue in alluminio è tradizionalmente ampia; pertanto, nel medio termine, lo sviluppo del mercato dei serramenti in alluminio dipenderà principalmente dalla diffusione dell’uso di questi prodotti nel mercato dell’edilizia residenziale. I produttori di sistemi in alluminio possono giocare un ruolo fondamentale nell’aiutare i produttori di Penetrazione dei serramenti in alluminio a livello geografico 30 MATERIE PRIME FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA serramenti a ridefinire il loro modello di business per preservare ed aumentare la penetrazione sul mercato. Il primo obiettivo di questi ultimi dovrebbe essere quello di aumentare la dimensione delle proprie imprese per sfruttare le opportunità offerte dalla produzione di massa e dall’automazione; tuttavia, tale innovazione può produrre effetti profondi sul costo unitario di produzione solo se combinata ad una completa ridefinizione dei sistemi in alluminio, che dovrebbero essere ottimizzati per consentire una produzione di massa. Tale ottimizzazione tecnica potrebbe portare anche ad una riduzione del costo della materia prima per unità prodotta. Queste innovazioni richiedono un coinvolgimento attivo dei produttori di sistemi, anche tramite la costituzione di alleanze e joint venture con i fabbricanti di serramenti. La riduzione dei costi industriali consentirà ai produttori di serramenti in alluminio di investire nello sviluppo commerciale e di TECNOLOGIE fare leva sul prezzo per vendere a imprese edili e promotori immobiliari. La creazione di relazioni più profonde tra i produttori di sistemi e quelli di serramenti e la crescita delle dimensioni delle aziende produttrici di serramenti in alluminio porteranno ad una riduzione del numero di produttori, i quali tuttavia acquisiranno una dimensione diversa, più grande, che dovrebbe renderli in grado di difendere ed acquisire nuove quote di mercato rispetto ai serramenti in PVC e legno. I dati presentati sono stati elaborati partendo dal database fornito da Uncsaal (Unione Nazionale Costruttori Serramenti in Acciaio, Alluminio e Leghe). I dati economici sono relativi ad un campione di 139 imprese (produttori di serramenti in alluminio, legno, alu-wood o PVC), rappresentanti il 15% del settore dei serramenti in Italia. Le informazioni qualitative si basano su un questionario compilato da 103 produttori di serramenti in alluminio nel 2010 e da 95 nel 2011. I dati sui numeri di serramenti in alluminio sono stati elaborati sulla base di informazioni riservate fornite dal database dell’Agenzia delle Entrate nel 2011. 31 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME Sistemi per la protezione del tronco anodico Barry Woodrow, [email protected] VHE aiuta gli smelter di alluminio a ridurre l’erosione Nella maggioranza degli smelter pre-cottura si assiste ad un certo grado di erosione degli anodi. Se l’anodo di carbonio si frattura all’interno della cella di riduzione, l’elemento a coppa in ghisa posto sull’estremità inferiore può risultare esposto al bagno di criolite. L’elemento si dissolve nel bagno, esponendo così l’anodo, che viene esso stesso eroso. Quando il processo di trasformazione è concepito per massimizzare la vita dell’anodo nella cella di riduzione, c’è un maggior rischio che il bagno trabocchi so32 FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA ca e viene solitamente espresso come la massa di carbonio dell’anodo che viene utilizzata per ogni tonnellata di alluminio prodotto. Uno smelter moderno ed efficiente raggiunge forse i 430 kg/tonnellata. Il Consumo Lordo di Carbonio (GCC) di uno smelter è la massa di carbonio dell’anodo che viene fornita al reparto di raffinazione elettrolitica. La differenza tra i due TECNOLOGIE parametri è la massa dell’anodo che ritorna dalla raffinazione elettrolitica. Un GCC elevato indica che la quantità di anodo riciclato è elevata. Ciò ha una serie di implicazioni: - gli anodi non vengono consumati interamente; - gli anodi devono essere cambiati più frequentemente del necessario; - l’impianto Rodding trasforma un pra l’estremità superiore, provocando così un’erosione intorno alla parte superiore dell’anodo, detta collo. Tale erosione può essere evitata tramite l’utilizzo di un adeguato sistema di protezione dell’anodo. Consumo di carbonio nell’anodo Il Consumo Netto di Carbonio (NCC) di uno smelter è la misura della sua efficienza elettroliti- Erosione dell’anodo 33 2012 Digital INTERVISTA MATERIE PRIME FONDERIA numero inutilmente elevato di vergelle; - più anodi del necessario devono essere riciclati nell’impianto di produzione della pasta o rispediti al fornitore esterno. È facile comprendere che laddove il Consumo Lordo di Carbonio è elevato, la stabilità delle celle di riduzione viene perturbata con maggiore frequenza di quanto sia 34 necessario, con ulteriori sollecitazioni sia sulla forza lavoro che sui macchinari di trasformazione. Questo può portare ad avere costi di trasporto notevolmente maggiori negli smelter in cui gli anodi sono forniti da esterni. Una buona pratica richiederebbe che il GCC sia mantenuto il più basso possibile, facendo così il miglior uso possibile sia della forza lavoro umana che dell’impianto. mese numero 03 02 MERCATO EDILIZIA Erosione dell’anodo Collari in carbonio ANNO 2012 TECNOLOGIE laminato. I mozziconi erosi malamente devono essere sostituiti, al costo della barra di acciaio, dei materiali di consumo per il taglio e la saldatura, del tempo di lavoro della macchina e della manodopera. Inoltre, è necessario avere a disposizione altre barre, mentre i mozziconi danneggiati vengono riparati. Ci sono due principali fattori che limitano la determinazione del livello pratico di GCC. Prima di tutto, sotto gli anodi deve rimanere un quantitativo adeguato di carbonio, così da proteggerne le estremità dall’erosione causata dal bagno fuso; secondo, abbassare troppo l’anodo nel crogiuolo aumenta il rischio che il bagno sovrasti la sommità dell’anodo, provocando un’erosione intorno alla parte superiore dello stesso, detta collo. In entrambi i casi, l’erosione dell’anodo produce degli effetti indesiderati. Il ferro e le tracce di metallo provenienti dall’acciaio del mozzicone contaminano il metallo di alluminio. Gli anodi erosi sono più deboli da un punto di vista meccanico, aumentando così il rischio di rottura della tenuta dell’anodo ed hanno una maggiore resistenza elettrica, causando un incremento del- Formatura collare la caduta millivolt sull’anodo presso Nordural con forma in cartone 35 2012 Digital INTERVISTA Collari Alucoil riempiti di pasta Spessore dell’anodo Naturalmente, l’anodo non può essere consumato per una durata illimitata, poiché le estremità inferiori del mozzicone verrebbero esposte ad erosione. Tuttavia, spesso si verifica la situazione in cui, malgrado lo spessore di carbonio sotto i mon- 36 MATERIE PRIME coni sia più che adeguato, l’anodo non possa più essere utilizzato oltre, per paura che il bagno lo sommerga erodendo i colli degli anodi. In tali circostanze, l’uso di collari in carbonio intorno al collo dell’anodo può consentire di allungare la vita utile in modo efficiente, sia da un punto di vista economico che di processo. Ipotizziamo che gli anodi di uno specifico smelter abbiano una pro- FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA fondità utilizzabile di carbonio di 460 mm ed una vita utile della cella anodica di 27 giorni. Ciò comporterebbe un consumo di carbonio di circa 17 mm al giorno. Il carbonio che resta sotto gli anodi misurerebbe circa 40 mm, ma l’anodo non potrebbe essere usato a causa del rischio che venga sommerso dal bagno. Aggiungendo dei collari al carbonio e usando l’anodo per un altro giorno, si otterrebbe un incremento del 3,7% dell’uso dell’anodo, con uno spessore finale del carbonio sotto i monconi ancora adeguato, pari a 23 mm. Le implicazioni sono considerevoli: - una riduzione del 3,7% del numero di sostituzioni degli anodi nei crogioli; - una riduzione del 3,7% del numero di movimenti giornalieri dell’impianto di laminazione tondi; - una riduzione del 3,7% del numero di anodi prodotti o spediti da fornitori terzi; -meno scarti di monconi resi all’impianto di produzione della TECNOLOGIE pasta o da rispedire al fornitore di anodi; - rischio di erosione del collo quasi interamente eliminato; - minor numero di riparazioni; - miglioramento dell’impatto ambientale prodotto da tutte queste attività. In alcuni casi, può essere possibile prolungare la vita dell’anodo di altri 1-3 turni. Naturalmente, l’impianto di produzione della pasta imporrà alcuni requisiti minimi sugli scarti e questo può limitare l’ulteriore incremento della vita della cella anodica. Collari in carbonio I collari in carbonio che si usano solitamente sono a forma di anello o di “ciambella”, posizionati intorno al tronco dell’anodo. L’altezza del collare si stabilisce in base a requisiti di processo, in modo da eliminare il rischio di tracimazione del bagno, mentre lo spessore della parete del collare protettivo viene calcolato in modo 37 2012 Digital INTERVISTA da garantire una resistenza meccanica adeguata sia nel crogiolo che durante la pulizia del bagno, quando solitamente si desidera separare il materiale di bagno dai residui di carbonio. MATERIE PRIME Solitamente, un collare può avere un’altezza di 50-100 mm con uno spessore parete di 40-70 mm. La pasta di carbonio impiegata per formare i collari è costituita da una base rappresentata dalla pasta FONDERIA 38 mese numero 03 02 MERCATO EDILIZIA dell’anodo, cui viene aggiunta della pece ultra liquida. Con questa pasta viene riempito un cilindro in cartone o in alucoil che è stato precedentemente posizionato intorno all’anodo. Quando l’anodo viene messo nella cella di riduzione i volatili nella pece si carbonizzano, legando così tra loro le particelle di carbonio fino a formare un collare solido. Il cilindro di cartone si brucia, mentre quello in alucoil fonde. Protezione dell’anodo nel mondo reale Una macchina VHE per la formatura dei collari presso Soeral ANNO 2012 Oggi queste tecniche di protezione vengono utilizzate da forse una trentina di smelter in tutto il mondo. Aggiornare le linee dei crogioli per aumentare l’amperaggio delle celle con l’uso di anodi più grandi può comportare un maggiore flusso di bagno all’interno della cella e un maggior rischio che il livello del bagno copra l’anodo. Pertanto, i collari protettivi e la tecnologia per produrli stanno ora at- TECNOLOGIE tirando sempre maggior interesse. In passato le operazioni di posizionamento e riempimento dei collari sono sempre state completamente o parzialmente manuali. I cilindri in cartone preformato venivano posti intorno a ciascun moncone e le due estremità agganciate tra loro. La pasta di carbonio veniva misurata con una paletta manovrata manualmente e così versata all’interno del cilindro. L’aumento delle velocità dei nastri trasportatori degli impianti di laminazione tondi ha portato ad aumentare il carico di lavoro su questi operatori, che lavoravano in ambienti caldissimi e pieni di fumo, in quanto la postazione dei collari era solitamente posizionata appena a valle dell’unità di colata. Talvolta l’operazione di formatura del cilindro e di riempimento della pasta era un po’ più automatizzata. Le preoccupazioni per gli aspetti sanitari e di sicurezza hanno accelerato la meccanizzazione di questi processi. Oggi la maggioranza degli smel39 2012 Digital INTERVISTA ters hanno completamente automatizzato queste operazioni. I cilindri vengono formati in sito tramite un macchinario automatico, talvolta usando l’alucoil, talvolta usando collari in cartone. Questa seconda scelta è meno costosa, ma se gli anodi provvisti di collare devono essere conservati per un certo periodo di tempo prima del passaggio ai crogioli, si preferisce generalmente utilizzare l’alucoil, in quanto il cartone lentamente assorbe i volatili dalla pece, si ammorbidisce e si affloscia, producendo così dei collari sformati. Moderni sistemi per la formatura e il riempimento dei collari Tra i sistemi moderni di formatura e riempimento collari vi sono quelli prodotti da VHE. Sia la formatura che il riempimento avvengono attraverso operazioni completamente automatizzate, controllate tramite PLC ed integrate negli altri 40 MATERIE PRIME sistemi dell’impianto di laminazione tondi. Il macchinario VHE per la formatura dei collari è un sistema automatico di formatura e chiusura del collare. Con un basso impatto ambientale e un’elevata potenzialità produttiva, questo macchinario è facilmente integrabile negli impianti di laminazione esistenti. La macchina può gestire sia collari in cartone che in alluminio; in tal caso l’allumino viene caricato sotto forma di bobina ed alimentato automaticamente, tagliato a misura, modellato a forma di collare intorno alla barra e poi chiuso saldamente tramite una punzonatura. Il macchinario VHE per il riempimento collari utilizza una nuova tecnologia per un’accurata misurazione e distribuzione della pasta di carbonio all’interno dei collari in cartone o alucoil, tramite un ciclo completamente automatico. Prima del riempimento, i collari vengono automaticamente centrati. Il sistema di erogazione e distribuzione della pasta garantisce una distribuzione accurata ed omogenea, tramite un’operazione che non FONDERIA ANNO mese numero 2012 03 02 MERCATO EDILIZIA produce polveri né fuoriuscite di materiale. Quest’apparecchiatura di precisione è in grado di produrre collari in carbonio di forma uniforme e perfettamente centrati. Conclusioni L’impiego di collari per la protezione degli anodi può ridurre in misura significativa il consumo lordo di TECNOLOGIE carbonio, senza il rischio di erosione del mozzicone. I moderni macchinari di riempimento e formatura dei collari sono in grado di automatizzare completamente il processo di posizionamento del collare, in modo da raggiungere la massima efficienza con significativi miglioramenti delle condizioni di lavoro degli operatori ed un minor impatto ambientale. Una macchina VHE per il riempimento dei collari presso Alcan Iceland 41