Processo verbale n. 23 del 17 novembre 2016
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Processo verbale n. 23 del 17 novembre 2016
CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA X LEGISLATURA VI COMMISSIONE “AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE” Seduta del 17 novembre 2016 Processo verbale n. 23/2016 Il giorno 17 novembre 2016, alle ore 10:30, è convocata a norma dell’articolo 31, comma 1, del Regolamento generale, presso la sede del Consiglio regionale, la VI Commissione per la trattazione degli argomenti di cui all’ordine del giorno allegato. Presiede la seduta il Presidente Luca MARSICO. Assistono alla seduta la dirigente della Commissione Emanuela PANI, il responsabile della posizione organizzativa Riccardo MATERA, il funzionario Andrea PIETRO PAOLO con funzione verbalizzante e il tirocinante Alessandro TRAVAINI. Alle ore 10:45 il Presidente MARSICO apre la seduta. Argomento n. 1 dell’o.d.g. Comunicazioni del Presidente Il Presidente MARSICO richiama le comunicazioni inserite sulla pagina intranet della Commissione. Argomento n. 2 dell’o.d.g.2 Approvazione del processo verbale n. 22 della seduta del 10 novembre 2016 Ai sensi dell’art. 33 del Regolamento generale, si intende approvato il processo verbale di cui sopra, precedentemente distribuito in formato elettronico ai componenti della Commissione. 2 Argomento n. 3 dell’o.d.g.2 Illustrazione da parte dell’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile delle azioni per l’adattamento al cambiamento climatico. Presidente Luca MARSICO Passiamo al punto n. 3: “Illustrazione da parte dell’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile delle azioni per l’adattamento al cambiamento climatico”. Benvenuto Assessore Claudia Maria Terzi a quella che ormai è la sua seconda casa, cioè la VI Commissione. Prego. Assessore Claudia Maria TERZI Grazie Presidente. Partiamo dalle politiche regionali sul cambiamento climatico. Come sapete, i cambiamenti climatici rappresentano un fenomeno ampiamente documentato dalla scienza e ormai non più rinviabili in termini di discussione e soprattutto di intervento concreto anche da parte di quelli che sono gli enti internazionali e nazionali unitamente ai cosiddetti governi subnazionali, quindi in particolare rispetto a quelle regioni come la Regione Lombardia che il problema se lo sono posto anche prima del Governo nazionale e che soprattutto hanno deciso di spendersi relativamente al problema e alla questione. Il Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite con il V Rapporto di più dettagliata analisi di valutazione sul fenomeno conferma che le tendenze di aumento delle temperature e degli impatti associati in termini di precipitazioni, copertura nevosa, ghiacciai e livello del mare sono sempre più negative e che quindi tutte le previsioni devono essere riviste con una visione decisamente più negativa rispetto a quando non siano state delle valutazioni negli anni precedenti. Perdurando i livelli di emissione di gas serra senza serie politiche di riduzione si prevede un riscaldamento globale tra i 2 e i 4 gradi entro la fine del secolo con conseguenze significative anche a livello locale. L’impatto e le conseguenze per l’ambiente, per l’uomo e per gli ambiti economici variano a seconda della localizzazione geografica. La regione Lombardia per le sue caratteristiche orografiche, territoriali e socio-economiche presenta un’elevata vulnerabilità a una varietà di impatti in diversi settori dovuti a una deriva climatica e un incremento di eventi meteorologici estremi. In generale, una strategia per contrastare il cambiamento climatico e i suoi effetti si deve sviluppare lungo due principali direttrici, che sono quelle su cui ha lavorato anche Regione Lombardia dapprima con le linee guida e poi con la strategia di adattamento al cambiamento climatico. Dapprima quella della mitigazione, quindi volta a ridurre gradualmente le emissioni di gas a effetto serra, responsabili del riscaldamento globale, e poi quella dell’adattamento, cioè la capacità di rispondere adattandosi alle pressioni esercitate dalla deriva climatica, la cosiddetta resilienza, che ormai tutti in qualche modo conoscono. Al ruolo delle politiche regionali è riconosciuta una sempre crescente importanza. Secondo quanto dichiarato dal Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite fino all’80 per cento delle azioni di mitigazione e adattamento necessarie per affrontare il cambiamento climatico saranno implementate a livello subnazionale e locale. Anche le indicazioni giunte dalla COP21, quindi dall’Accordo di Parigi, confermano che il governo regionale è il livello più adeguato per affrontare il cambiamento climatico. È a questa scala che quindi si realizzano le politiche che hanno i maggiori effetti sul clima, in primis quelle relative all’energia, ai trasporti, alla gestione, alla pianificazione del territorio e all’innovazione tecnologica, che ovviamente sono tutte, ognuna per propria competenza e per proprio valore, assolutamente impattanti. Ricordo inoltre che le politiche nei settori dell’agricoltura, del turismo, della qualità dell’aria e della salute sono da tempo oggetto di interventi, in particolare di Regione Lombardia, proprio in vista di quelli che potrebbero essere gli effetti sul cambiamento 3 climatico. Affinché i risultati siano concreti e duraturi le azioni richieste necessitano di un alto livello di integrazione. Regione Lombardia ha avviato da molti anni, come ormai sapete, con la collaborazione di FLA e di ARPA attività di ricerca e di monitoraggio realizzando progetti che hanno permesso di sviluppare le basi conoscitive necessarie allo sviluppo di specifiche azioni. Nel corso della presente legislatura gli obiettivi per il clima sono stati fortemente integrati nelle politiche regionali attraverso l’approvazione di importanti strumenti di pianificazione e programmazione. Con riferimento alla mitigazione cito in particolare il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) con le novantuno misure principalmente rivolte alla riduzione degli inquinanti locali e alla riduzione della CO2, il PEAR nel 2015, che prevede numerose misure per l’efficientamento energetico, per lo sviluppo delle rinnovabili e la riduzione dei consumi altrettanto importanti per gli effetti che hanno sull’ambiente, il nuovo Piano di Sviluppo Rurale, in cui è stata data particolarmente rilevanza alla riduzione delle emissioni di gas serra e di ammoniaca da allevamenti e alla promozione del sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale, e poi il Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti, che è stato recentemente approvato e che ha come obiettivo di rendere più sostenibili i milioni di spostamenti che interessano ogni giorno il nostro territorio secondo il ragionamento per cui una buona parte dell’inquinamento deriva da quel settore. In ambito internazionale ricordiamo che Regione Lombardia ha aderito a una ricca e dinamica rete associativa istituzionale volontaria particolarmente determinata sul fronte della governance del cambiamento climatico. In particolare nel 2014 all’associazione del Climate Group, in seguito del quale Regione Lombardia ha sottoscritto gli impegni previsti dal Compact of States and Regions. La Lombardia ha così elaborato una proposta di obiettivi di riduzione dei gas clima-alteranti al 2020 e 2030 e ha definito un sistema di monitoraggio delle emissioni e di reporting pubblico. I risultati del monitoraggio vengono trasmessi ogni anno al Climate Group (siamo già al secondo report), che a sua volta presenta i dati alle Conferenze delle Parti delle Nazioni Unite (quest’anno durante la COP22, che è ancora in corso, di Marrakech). Inoltre, Regione Lombardia un anno fa ha sottoscritto il protocollo Under 2 MOU, un’iniziativa nata dalla California e dal BadenWürttemberg per raccogliere l’impegno dei governi sub-nazionali e ridurre le proprie missioni entro il 2050 dall’80 al 95 per cento rispetto al valore del 1990. Ad oggi a questo accordo hanno aderito 165 governi subnazionali in trentatre paesi rappresentando più di un miliardo di persone e il 35 per cento del PIL mondiale. È evidente che l’azione di questi governi coordinata e condivisa sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi globali e anche nazionali. Con riguardo all’adattamento, invece la Lombardia ha compiuto un percorso pionieristico in Italia, che passa dall’elaborazione delle linee guida, come vi dicevo prima, per l’adattamento al cambiamento climatico già nel 2012 alla Strategica Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (SRACC) adottata con provvedimento di Giunta regionale nel 2014 e soprattutto alla predisposizione di un documento d’azione che verrà portato in approvazione a brevissimo. Infatti a partire dalla strategia, che traccia le linee di indirizzo per adattarsi agli impatti del cambiamento climatico nel nostro territorio, abbiamo avviato nel 2015 lavori per l’elaborazione del documento di azione regionale sull’adattamento al cambiamento climatico al fine di individuare gli ambiti prioritari in cui intervenire rispondendo alle esigenze di programmazione di settore. Il documento d’azione rappresenta un importante strumento di governance che da un lato riconosce e definisce gli ambiti prioritari rispetto agli effetti prodotti dal clima sul nostro territorio e dall’altro individua gli interventi per ridurre al minimo i rischi e gli impatti sulla popolazione, sui beni materiali e le risorse naturali e per aumentare ovviamente, come dicevo prima, la resilienza della società, dell’economia e dell’ambiente. Gli ambiti prioritari individuati per l’adattamento sono i seguenti: salute umana e qualità dell’aria, difesa del suolo e del territorio, gestione e qualità delle acque, agricoltura e biodiversità e infine turismo e sport. 4 Con tutte le direzioni generali interessate dalle politiche di riferimento è stato realizzato un importante lavoro comune (abbastanza lungo e complesso) teso a individuare misure di adattamento condivise, basate sulla programmazione già in essere seguendo il principio del cosiddetto mainstreaming di risorse economiche e strumentali per l’attuazione degli interventi. Ricordo l’importanza di questo principio, che significa l’integrazione dell’adattamento nelle varie politiche settoriali sia in termini di intervento sia di risorse. Sono state individuate circa trenta misure, tra cui in particolare per il settore salute e qualità dell’aria azioni per la riduzione di inquinanti climasensibili attraverso il supporto a forme di mobilità sostenibile a combustibili meno impattanti, valorizzando e supportando l’implementazione delle misure già individuate nel Piano della mobilità e nel PRIA. Per la difesa del territorio e gestione risorse idriche si propone di intervenire nell’ambito della gestione partecipata e integrata della risorsa idrica attraverso il supporto agli strumenti di coordinamento già esistenti e la valorizzazione e integrazione degli strumenti informativi, la progettazione e lo sviluppo di soluzioni per il miglioramento della gestione del reticolo idrico artificiale, l’introduzione negli strumenti di pianificazione territoriale di misure per la gestione del rischio idraulico in contesto urbano e la creazione di una best practice lombarda sulla gestione di tale rischio. Infine sono previste azioni per la riduzione del consumo di suolo che abbiamo già avviato in Regione Lombardia. Per il settore turismo si traguardano nuovi modelli economici di riferimento e meccanismi di orientamento per progetti di sviluppo turistici adattati, oltre ad azioni per la gestione del turismo invernale, per il settore agricoltura e biodiversità si propone l’incentivazione all’utilizzo di tecniche agronomiche di agricoltura conservativa, la tutela e il potenziamento dei sistemi di sorveglianza fitosanitaria, la progettazione di interventi sinergici di gestione forestale multifunzionale in zone chiave del territorio e azioni per la biodiversità su ambienti particolarmente sensibili con supporto all’agricoltura sostenibile a presidio e tutela degli ambiti alpini aperti. È chiaro che, visto il forte carattere di interdisciplinarità della materia climatica, diverse misure individuate sono a cavallo tra più settori e queste misure ovviamente devono essere definite, ma soprattutto gestite, come misure integrate. Un esempio, per comprendere la necessità di un approccio integrato, ci viene dalla gestione della risorsa idrica, che evidentemente dovrà trovare nuovi equilibri, vista l’influenza diretta del diverso regime delle precipitazioni al quale stiamo assistendo, citando una su tutte le famose bombe d’acqua. Sarà necessario un contestuale coinvolgimento dei soggetti afferenti la gestione degli invasi idrici e l’agricoltura per gli usi irrigui, il comparto energetico per la produzione idroelettrica, la difesa idraulica e delle sponde lacuali e infine ovviamente quello relativo alla fruizione turistica. Un altro esempio di misura integrata riguarda il settore dell’informazione e dello sviluppo della conoscenza, che giudichiamo ovviamente importante per accrescere in particolare la consapevolezza anche a livello amministrativo e di governo. In particolare si cita la proposta della creazione di una scuola permanente di formazione per le pubbliche amministrazioni e gli enti locali. Per proseguire nel lavoro avviato con il documento per l’adattamento è necessario cogliere l’esigenza di nuovi modelli di programmazione e pianificazione condivisa e concertata che escano da quella che è la classica struttura per settori. Per questo motivo il documento per l’adattamento non impone misure dall’alto rispetto ai piani e ai programmi vigenti in fase di sviluppo nei diversi settori, ma indica interventi di adattamento che verranno implementati con gli strumenti a disposizione delle singole specifiche politiche. In questo percorso condiviso di elaborazione del documento è molto importante naturalmente il confronto che stiamo realizzando con gli stakeholder della Lombardia poiché sono, ovviamente insieme ai cittadini, i grandi attori e destinatari delle politiche regionali. Nel documento per l’adattamento al cambiamento climatico, che prevediamo di concludere e portare in Giunta entro la fine dell’anno, vi sarà una specifica sezione che conterrà gli elementi preliminari per la futura realizzazione di un piano di mitigazione particolarmente importante per attuare politiche coerenti agli obiettivi che la Lombardia ha assunto per la riduzione dei gas serra e per l’elaborazione di uno scenario di de-carbonizzazione al 2050. Già per l’elaborazione del PEAR 5 sono stati realizzati con specifici modelli possibili scenari energetici da qua al 2050, ma gli impegni che la Lombardia ha assunto anche attraverso la partecipazione alle reti internazionali, di cui vi parlavo prima, ci obbligano ad arrivare a un affinamento di queste elaborazioni per poi definire un vero e proprio percorso da intraprendere da oggi in poi. Si è così evidenziato che per arrivare a una riduzione delle emissioni di carbonio dell’80 per cento al 2050 con un approccio di ottimizzazione dei costi e dei benefici bisogna intervenire soprattutto nell’ambito energetico, nel riscaldamento domestico e ovviamente nel settore trasporti e mobilità. Tra le direttrici evidenziate in questi settori richiamo in particolare lo sviluppo del fotovoltaico e i sistemi di rete smart per l’accumulo dei surplus di energia e per la stabilizzazione della rete per le integrazioni dei molteplici sistemi energetici in uso. Un elevato contributo deriva dall’ampia diffusione dei veicoli elettrici e dall’efficientamento dei motori industriali e infine la riqualificazione edilizia, il progressivo abbandono dei sistemi di riscaldamento con caldaia per la diffusione del teleriscaldamento e un forte sviluppo del solare termico, come sistema integrativo, non potranno che incentivare e sostenere questo tipo di politiche. Molti interventi ad oggi sono già stati adottati da Regione Lombardia e ovviamente sono in linea con quanto emerso da tutte queste elaborazioni. Ad esempio cito l’anticipo dell’entrata in vigore delle norme sugli edifici a consumo quasi zero (anticipo rispetto ai termini nazionali e a quello che è il termine ultimo previsto a livello europeo) e avrete sicuramente visto gli ultimi bandi per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici nelle città di minore dimensione, le colonnine di ricarica, i sistemi per la ricarica domestica, eccetera. Con queste e altre attività finora intraprese dalla Giunta e con il riconoscimento e l’indirizzo politico del Consiglio, Regione Lombardia potrà e dovrà continuare a giocare un ruolo di rilievo nelle politiche sul clima sia a breve termine, considerando come breve termine il 2016/2020, sia a lungo termine, considerandolo 2020/2050, prefigurando l’orientamento del modello di sviluppo lombardo verso sempre una maggiore sostenibilità che, grazie alla capacità di innovazione delle nostre imprese e alla sempre più attiva partecipazione dei cittadini, costituisce un nuovo e potente fattore di competitività del sistema economico lombardo. Infine, ricordiamo che la nostra amministrazione partecipa alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima da alcuni anni. La COP21 del 2015 ha segnato effettivamente una svolta sia come riconoscimento del ruolo cruciale che assumono le regioni e le città impegnate in politiche per lo sviluppo di società post carbon sia in termini di impegno dei paesi che con il Protocollo di Parigi ora entra in vigore ufficialmente. La COP22, attualmente in svolgimento in Marocco, vede, oltre ai lavori di negoziazione tipici di questo importante evento, l’avvio dell’attuazione dell’accordo di Parigi con una prima sessione già in corso sperando che non si proceda come ci hanno anticipato, cioè lasciando aperto l’accordo in attesa di ulteriori integrazioni e interventi. Le notizie che ci giungono non permettono però di trarre ancora conclusioni sugli esiti in quanto i lavori politici di massimo livello sono ancora in pieno svolgimento, ma partendo dalla dichiarazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, secondo cui il 2016 a livello globale sarà l’anno più caldo mai registrato, non possiamo che augurarci che gli esiti e le decisioni siano all’altezza di quanto concordato l’anno scorso a Parigi e quindi in linea anche con le nostre politiche, oltre che sostenuti da principi di sostenibilità e reale attuabilità per tutti gli attori impegnati nella lotta al cambiamento climatico, quindi secondo un principio di necessità e di voglia assumersi anche queste responsabilità, ma con un’ottica alla sostenibilità non solo ambientale, ma anche di possibilità di realizzazione di quelle che sono politiche che sono senza dubbio importanti, ma che non possono rimanere semplicemente una dichiarazione di intenti sulla carta, ma che devono trovare una concreta applicazione per il nostro futuro. Presidente Luca MARSICO Grazie Assessore. È un’illustrazione, quindi non c’è un dibattito formale, perché non si procederà ad alcun tipo di votazione, però se ci fossero degli interventi è possibile farlo. 6 Consigliere Alloni, prego. Consigliere Agostino ALLONI Sul merito dei lavori. Non ci sono gli interventi anche perché, se dovessimo entrare nel merito, chiederemmo un’azione più organica. Adesso che ci è stata data questa comunicazione, e che tutti condivideremo, qual è il passaggio successivo in Commissione, in Consiglio e in Giunta? Ci sarà una discussione o discutiamo durante il bilancio? Assessore Claudia Maria TERZI C’è il documento che andrà in Giunta e dopo l’approvazione presenteremo quelli che sono i suoi contenuti. Dopo l’approvazione, organizzandoci con la segreteria della Commissione, potremmo mandarlo qualche giorno prima ai Commissari, che così possono leggerlo, perché altrimenti diventa difficile presentarlo al momento, e poi organizzare, se lei ritiene, Presidente, una seduta ad hoc o che abbia una parte dedicata per la presentazione del documento in alcuni suoi contenuti specifici. Tutti i documenti che sono stati già approvati sono già disponibili, per cui immagino che li abbiate già visti e analizzati nel dettaglio. Quelli ci sono già e se non avete ancora avuto occasione sono disponibili sul sito, ma ve li mandiamo così si inizia a leggere quello che è già stato fatto e approvato. Presidente Luca MARSICO Interpretando il pensiero dei colleghi, credo che qualunque tipo di approccio metodologico di contenuto e quant’altro sia gradito in punto di illustrazione che avvenga in Commissione. Questo è l’auspicio. Prego, Consigliere Alloni. Consigliere Agostino ALLONI Nel merito di quello che potremmo fare, non sarebbe male che l’anno prossimo, dopo la sessione del bilancio e dopo le feste, questo tema venga messo all’attenzione della Commissione, magari con qualche audizione di alto livello oppure con qualche esperienza in giro per l’Italia e per il mondo. Del tema dell’inquinamento atmosferico, del buco dell’ozono e dell’aumento delle temperature ce ne accorgeremo. Io magari no perché sono prossimo a uscire fra una trentina d’anni, però in generale i nostri figli lo troveranno sulle spalle. Secondo me è un tema molto importante. Sembra che non sia importante, mentre secondo me è il tema. Presidente, ci penserà l’Ufficio di Presidenza? Presidente Luca MARSICO Riflettiamoci, però più che a una sequela di audizioni, che portano sempre un valore aggiunto, si potrebbe pensare a un convegno nell’ultimo scorcio di legislatura a questo proposito. In collaborazione con la Giunta questo potrebbe essere un tema importante. Se in maniera prodromica vogliamo fare anche delle audizioni ci mancherebbe, però colgo come spunto di assoluto interesse quello formulato dal Consigliere Alloni e credo di interpretare anche il pensiero dell’Assessore. Consigliere Corbetta, prego. Consigliere Gianmarco CORBETTA Grazie Presidente. Volevo solo un chiarimento a una domanda (chiedo scusa se mi è sfuggito dalla relazione). Quanti milioni di euro si prevede di investire in Regione nel bilancio di previsione 2017/2019 su questi temi e su queste misure che ci sono state prospettate? Assessore Claudia Maria TERZI Come ho precisato durante la relazione di presentazione, quello che si è voluto fare, soprattutto 7 partendo dal presupposto e dall’assunto che le risorse economiche a disposizione in generale siano assolutamente contenute e vadano sempre più in riduzione, è riorientare e orientare verso questi obiettivi e questi impegni che Regione Lombardia si è assunta anche a livello internazionale quelle che sono le disponibilità e le risorse economiche già a disposizione dei singoli piani (come dicevo prima, la parte salute, la parte relativa ai trasporti, la parte relativa all’urbanistica), con quelle che erano risorse che già sono state allocate e che si prevede di allocare nei prossimi anni. Ci si sta organizzando in modo tale da far prendere a queste risorse le vie che servono per sostenere le azioni relative alla mitigazione e soprattutto all’adattamento, quindi a quella che è la politica di Regione Lombardia rispetto alla lotta al cambiamento climatico. Se mi chiede se è stato previsto un particolare investimento ad hoc rispondo di no, perché seguiamo il principio che le dicevo prima, cioè che non si può pensare di intervenire in un singolo settore specifico o di fare una singola azione. I motivi che ci hanno portato a questo stato di cose sono tanti, attengono a tanti settori e ovviamente la risposta non può che venire dagli stessi tanti settori che portano a questa situazione e che ci hanno portato oggi a porci il problema di un innalzamento delle temperature medie dai 2 ai 4 gradi rispetto a quello che è un limite massimo, che era quello che si voleva prevedere, di 1,5 gradi, di cui si è discusso l’anno scorso a Parigi. La quantificazione esatta diventa difficile. Non so se riusciamo a farla, ma vediamo di avere un’idea chiedendo alle singole direzioni di indicarci specificamente quali saranno quelle riorientate. Presidente Luca MARSICO Direi che l’illustrazione la diamo per avvenuta, così come peraltro è avvenuta, e come abbrivio di un dibattito più profondo che mi pare che venga ampiamente sollecitato e che anche io faccio mio come auspicio. Argomento n. 4 dell’o.d.g. ITR n. 3199 - Interrogazione concernente riduzione del contributo di rinnovo di iscrizione all’elenco regionale dei soggetti certificatori (CENED) Presidente Luca MARSICO Passiamo al punto 4, l’ITR n. 3199: “Riduzione del contributo di rinnovo di iscrizione all’elenco regionale dei soggetti certificatori (CENED)”. La parola al presentatore. Consigliere Agostino ALLONI Sono curiosissimo di conoscere la risposta dell’Assessore Claudia Maria Terzi perché con l’Assessore ci eravamo già visti il 4 febbraio in questa Commissione a seguito di un ordine del giorno approvato durante la discussione del bilancio in aula il 23 dicembre 2015 con il quale si chiedeva di ridurre la quota di iscrizione al CENED (la discussione verteva sul 50 per cento). In data 4 febbraio l’Assessore, a fronte di una nostra interrogazione, ci rispondeva che i tempi non erano ancora definiti, ma ci sarebbe stato sicuramente un intervento di riduzione del costo di iscrizione. Siccome a fine marzo non era successo niente, quindi quasi due mesi dopo, abbiamo inteso presentare questa richiesta di ulteriori chiarimenti rivolta all’Assessore, che è stata assegnata alla Commissione il 24 marzo, però adesso siamo quasi a fine novembre e non è successo niente. Non c’è stata la riduzione di iscrizione al CENED da parte dei professionisti e dei certificatori. Giudico l’azione della Commissione? È un po’ ridicolo che il 17 novembre ci si risponda rispetto alla riduzione del costo di iscrizione del 2016. Ormai stiamo andando verso l’apertura delle iscrizioni, e forse sono già aperte, per il 2017, quindi credo che eventualmente ci si potrà rispondere se succede qualcosa di nuovo rispetto al 2017. Sul 2016 ormai non ha più senso neanche avere una risposta. 8 Finisco col dire perché si era deciso in Consiglio di chiedere alla Giunta o di invitare la Giunta a ridurre il costo. Nel 2015 si era passati a sostituire il software di CENED+ con CENED 2+. C’erano state ben dodici modifiche del software e i certificatori hanno avuto dei grossi problemi. Era un segnale di rispetto verso i problemi che sono stati causati. Mi ricordo inoltre che si diceva già allora che il software gratuito della Regione stava per essere sostituito – direi che è stato sostituito – da un software alternativo, che si chiama CEDNED, tra l’altro, e non dico niente di nuovo, fatto da una nota software house che era quella che aveva partecipato alla gara vinta in Regione Lombardia. Regione Lombardia non c’entra niente, però è stato un po’ indelicato. Lasciando perdere questa cosa, non so se ha senso che l’interrogazione abbia una risposta sul 2016. Credo di no, però sentiamo l’Assessore cosa ci dice. Presidente Luca MARSICO L’Assessore ha qualche cosa da dirci sul 2017? La parola all’Assessore. Assessore Claudia Maria TERZI L’Assessore avrebbe tante cose da dirvi sul 2017 partendo da un presupposto di fondo, che deve essere condiviso da tutti, ossia che fare il bilancio e determinare le poste in bilancio non dipende solo dall’Assessore Claudia Maria Terzi, perché probabilmente le politiche ambientali avrebbero una concentrazione di risorse diversa. Dipende senza dubbio dalla Giunta, ma altrettanto senza dubbio dall’aula che, come mi è stato ricordato giustamente l’altro giorno, è assolutamente sovrana su qualsiasi decisione. Condividendo una serie di riflessioni sul fatto che discutere a novembre delle intenzioni del 2016 diventa difficile, senza dubbio questa potrebbe essere l’occasione, se ritiene l’interrogante, di fare un paio di precisazioni rispetto a quello che è stato e quelli che sono magari i dati che abbiamo a disposizione. C’è anche la presenza dei rappresentanti di ILSPA, quindi più in dettaglio loro potrebbero intervenire. Da questo poi si potrebbe dedurre anche quello che si potrebbe fare per il futuro, condividendolo con tutti voi, quindi non solo come Assessore Claudia Maria Terzi, ma a maggior ragione come rappresentanti di quella che è l’aula sovrana. Faccio delle piccole precisazioni. La questione parte, come ha ricordato il Consigliere Alloni, dall’introduzione di questo nuovo software per la redazione di una certificazione che nel frattempo era, se vi ricordate, cambiata perché il Governo aveva predisposto questo nuovo modo di realizzare la certificazione energetica a livello nazionale con tempi di applicazione molto ridotti rispetto a quella che era la promulgazione di questa nuova modalità, quindi il software doveva tenere conto anche di questo nuovo modello di certificazione. A un certo punto viene portata all’attenzione dell’Assemblea, e quindi del Consiglio regionale, ma anche della Commissione, la preoccupazione di una serie di certificatori o comunque delle associazioni di categoria che lamentavano la difficoltà di accesso e di utilizzo a questo software, però, e rispetto a questo avevo, se si ricorda, già risposto a un paio di interrogazioni citando dei numeri anche in Consiglio regionale, si era ridimensionata quella che all’inizio sembrava una difficoltà insormontabile in termini di numero di accessi anche al servizio di assistenza. Senza dubbio ci sono state difficoltà soprattutto nei primi giorni e nelle prime due – tre settimane di applicazione. In particolare, ricordo veniva lamentata la brevità del periodo intercorso tra il decreto regionale, che era di fine luglio 2015, e l’entrata in vigore della nuova procedura (quella col nuovo software), la complessità delle norme tecniche previste, almeno un paio di blocchi del software e alcune criticità dello stesso relative alla gestione dell’interfaccia. Quelle che erano le lamentele, ma soprattutto il dottor Brois potrà venirmi in aiuto a quella che era la specificità delle contestazioni e degli interventi che venivano chiesti, venivano però superate in maniera tempestiva. Una buona parte degli accessi al call center per le informazioni era però dovuta alla gestione di un nuovo software, nel senso che obiettivamente il software era diverso rispetto a quello che si 9 utilizzava prima, quindi era più una difficoltà di interagire con una nuova impostazione anche grafica del software piuttosto che a impossibilità tecnica di utilizzarlo. Sulla scorta di quella che era stata la sollecitazione anche del Consiglio, è stata data avvio a tutta una serie di programmi di interventi formativi, che sono venti e che sono stati svolti su tutto il territorio lombardo in maniera assolutamente gratuita, con l’obiettivo di spiegare passo dopo passo e soprattutto, partendo da quelle che sono le segnalazioni, dire come risolvere quegli eventuali problemi tecnici o problemi relativi alla difficoltà di utilizzare questo software, obiettivamente diverso rispetto a quello che si erano tutti abituati a utilizzare. Inoltre, Infrastrutture Lombarde ha messo a disposizione un servizio di assistenza scritta e telefonica che ha risposto nel dettaglio - quelli più o meno gravi e più o meno impossibili da risolvere – a undicimila quesiti. La fruizione è stata importante, d’altra parte sono stati particolarmente importanti le risposte e i tempi. Premesso questo, è stato riscontrato che non ci sono stati blocchi o rallentamenti nella redazione degli attestati di prestazione energetica, ma questo lo avevamo già evidenziato, se non ricordo male, in occasione della discussione del febbraio, e questo è facilmente verificabile dal numero di attestati depositati nel catasto energetico regionale dal primo ottobre 2015 ad oggi e soprattutto con gli attestati depositati negli stessi mesi dell’anno precedente. Non ci sono stati disagi per i cittadini grazie anche all’assistenza tecnica che è stata messa in atto da Infrastrutture Lombarde, che ha consentito quindi di redigere tutti gli APE (Attestati di Prestazione Energetica) in tempo utile per la stipula degli atti di compravendita e di locazione, che era una delle questioni o delle possibili criticità che ci erano state evidenziate. In sostanza, le disfunzioni che erano state lamentate, senza dubbio riconoscendo il blocco che c’era all’inizio, e quelle che erano le criticità più di gestione che effettivamente tecniche di impossibilità di utilizzo del software sono state tempestivamente superate, ma soprattutto erano molto contenute nei numeri rispetto a quella che era stata l’attenzione dedicata al Consiglio. Le criticità, così come c’erano state avanzate, non si sono effettivamente riscontrate secondo anche quelli che sono i numeri e le considerazioni che ci hanno fatto pervenire i rappresentanti di ILSPA. Detto questo, e richiamando quelle che erano state tutte le riflessioni che avevamo fatto anche a febbraio in ordine alla sostenibilità economica di un’eventuale riduzione del contributo, la riduzione del contributo comporterebbe necessariamente un’integrazione del contributo che Regione Lombardia corrisponde a ILSPA e quindi ritrovare all’interno di un bilancio regionale già particolarmente risicato nuove risorse e ha portato almeno per il 2016, con l’ulteriore considerazione che intervenire a metà anno era ancor più complicato che intervenire in tempi successivi o non intervenire affatto, ILSPA a prevedere un percorso diverso. Si è deciso di dire che i problemi tecnici non ci sono stati, non si può parlare quindi di compensazione rispetto a quello che è un danno che non c’è stato, e allora, se il problema è la sostenibilità economica dell’iscrizione, perché ovviamente si scarica o potrebbe scaricarsi su quello che è l’utente finale, cioè il cittadino, si interviene in un altro modo per evitare anche un diverso trattamento di quelli che sono i certificatori che si sono prontamente iscritti e quelli che si iscrivono dopo. Si fa in modo, per dirla in modo concreto, di fornire allo stesso prezzo molti più servizi rispetto a quelli che erano i servizi offerti prima ai certificatori, e di conseguenza anche ai cittadini. Con il prezzo dell’iscrizione ILSPA quindi si offre tutta una serie di servizi ulteriori. Questo tra l’altro deve essere anche stato particolarmente apprezzato perché la previsione del -25 per cento che si era fatta a febbraio si è per fortuna nostra rivelata infondata poiché le iscrizioni sono state più contenute, ma anche per una modalità diversa di accedere alla possibilità di iscriversi, e molto meno rispetto a quanto si era previsto, quindi non il 25 per cento, ma neanche il 15 per cento. Anche in questo senso probabilmente c’è stata, dopo un’iniziale e legittima preoccupazione, una gestione un po’ più semplice della questione. Rispetto al 2017 e preso atto di quello che vi dicevo, non si deve parlare di compensazione rispetto a un disservizio o mancato servizio, che sarebbe assurdo, soprattutto in questo momento e 10 soprattutto alla luce di quelle che sono state le concrete rilevazioni rispetto al software, all’utilizzo e alla gestione del servizio medesimo, ma eventualmente, e questo lo può fare la Commissione, soprattutto in questo periodo e prima del bilancio, pensare in confronto con ILSPA a una diversa gestione economica della questione relativa alle certificazioni, cioè ripensare il sistema delle certificazioni, che non può essere ovviamente fatta dall’Assessore Claudia Maria Terzi, ma a un livello che è decisamente diverso (senza dubbio con la parte bilancio e senza dubbio con ILSPA). È una cosa che può fare non solo la Commissione, ma il Consiglio in generale. Questo per dirvi quella che è stata la gestione della questione, con l’attenzione particolare di non entrare nel pensiero della riduzione del contributo come pseudo risarcimento di un disservizio che – ripeto – non c’è stato. Eventualmente, se si vuole continuare a parlare di una riduzione del contributo, previa verifica della sostenibilità economica della stessa, lo si dovrebbe fare per ripensare al sistema delle certificazioni e della sostenibilità economica delle certificazioni, ma non per un disservizio che – ripeto – non c’è stato e che ammettere direttamente o indirettamente avrebbe tutta una serie di responsabilità. Presidente Luca MARSICO Grazie Assessore. Do la parola al Consigliere Alloni per una breve replica. Consigliere Agostino ALLONI Non sono soddisfatto della risposta. Sul 2017 posso condividere che la strategia giusta sia quella che dice l’Assessore, però noi siamo partiti il 25 novembre 2015 a scrivere a lei, Presidente, chiedendo, siccome ci segnalavano delle disfunzioni notevoli, se si poteva capire il perché delle disfunzioni. Ci sono state spiegate e non ho bisogno di approfondimento. Quello che si chiedeva era una sorta di compensazione. Lo chiedevamo noi come gruppo PD, ma l’ha chiesto l’aula. Siccome ci sono stati grossi problemi, perché se avete contatto con i certificatori e con i professionisti vi diranno che da ottobre a febbraio – marzo (anche dopo) ci sono stati problemi che man mano si sono ridotti, si chiedeva di ridurre il costo di iscrizione. Nel 2017 evidentemente non ha più senso. Nel 2015 Regione ha introitato – sono dati che ci avete dato voi – 1 milione 200 mila euro di iscrizioni e 1 milione 800 mila euro per l’APE, quindi 3 milioni di euro. Nel 2016 non ho idea, ma lo vedremo. Si trattava di ridurre la quota di iscrizione. Era un segnale, non è stato dato e ne prendiamo atto. Argomento n. 5 dell’o.d.g. ITR n. 3205 - Interrogazione concernente bonifica dei terreni che verranno attraversati dal tracciato della tratta B2 di Pedemontana Presidente Luca MARSICO Passiamo al punto successivo, il n. 5, con l’ITR n. 3205: “Bonifica dei terreni che verranno attraversati dal tracciato della tratta B2 di Pedemontana”. È a firma del Consigliere Corbetta. Chiedo se sia sua intenzione illustrarla brevemente. Prego, Consigliere Corbetta. Consigliere Gianmarco CORBETTA Grazie Presidente. Il tema è quello che lei ha citato, la bonifica dei terreni che forse – aggiungo io –, vista la situazione finanziaria della società, verranno attraversati dal tracciato della B2 di Pedemontana. Nel 2013, come Consiglio regionale, avevamo approvato l’idea di imporre il piano di caratterizzazione a Pedemontana, ho partecipato all’incontro tecnico di presentazione dei risultati di qualche settimana fa, quindi la diossina c’è, è tanta e adesso Regione giustamente ha imposto a 11 Pedemontana di effettuare un piano di bonifica. Con questa interrogazione chiedevo due cose. Alla prima mi rispondo anche da solo, cioè se si sa già quanto costerà questo piano di bonifica. Stante questo incontro tecnico a cui ho partecipato, direi che la quantificazione non c’è perché dipenderà dagli approfondimenti che verranno fatti in futuro. Informalmente sui giornali si è parlato di 40 milioni di euro, quindi chiedo all’Assessore se ci può dare qualche indicazione su questo. Il cuore vero dell’interrogazione è la seconda domanda, cioè chi paga questa bonifica. Io ho una risposta a una mia interrogazione del 2013 in cui la Regione diceva a Pedemontana che, stante l’attuale normativa di settore, il d.lgs. n. 152/2006, questa attività sarebbe stata posta in capo ai soggetti responsabili dell’inquinamento, cioè la Givaudan, che nel 1976 aveva causato l’incidente dell’ICMESA. Peccato però che esiste un atto transattivo tra Regione e Givaudan già firmato decenni or sono in cui si è messa una pietra tombale su tutti i contenziosi, quindi mi sembra molto difficile poter percorrere questa strada. Sempre in quella risposta alla mia interrogazione si diceva che in alternativa sarebbero stati chiamati a pagare i proprietari dei terreni, ma politicamente credo che questa sia una cosa assolutamente impercorribile. Già si va a espropriare dei terreni a qualcuno, ma in più si dice di pagare prima la bonifica, per cui mi sembra che questa soluzione non sia praticabile. La domanda molto semplice è chi paga. Presidente Luca MARSICO Prego, Assessore. Assessore Claudia Maria TERZI Le domande semplici non hanno mai risposte semplici. Il Consigliere ha già un po’ aggiornato quello che era il contenuto dell’interrogazione. Vedo di condividere con voi un paio di informazione in più. C’è presente l’ingegnere Elefanti, che, come sapete, tecnicamente segue anche questa complicata vicenda. Regione Lombardia ha approvato con decreto 8202 dell’8 ottobre 2015 il Piano di caratterizzazione delle aree influenzate dall’incidente ICMESA in conformità con quelli che sono i contenuti del Testo Unico Ambientale nell’ambito della realizzazione dei lavori concernenti le tratte dello svincolo di Lomazzo B1, B2, C, D, opere di compensazione del collegamento autostradale Dalmine-Como-Varese-Valico del Gaggiolo e opere a esse connesse. Il piano di caratterizzazione è stato avviato da Autostrada Pedemontana Lombarda Spa previo accordo sui tempi e sulle modalità di analisi con l’ARPA di Milano e Monza e Brianza al fine di definire le aree contaminate separandole da quelle non contaminate e intervenire in caso di superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione o di rischio con la presentazione da parte di Pedemontana dei progetti di bonifica per lotti e dei relativi costi che la stessa provvederà a sostenere fermo restando le precisazioni che vi farò sul punto e quindi sull’eventuale responsabilità economica degli interventi. Al fine del continuo aggiornamento sulle attività in corso da parte di Pedemontana, si sono tenuti diversi incontri tra le parti interessate. In particolare tra la DG infrastruttura e mobilità e la DG ambiente, la Provincia di Monza e Brianza, l’ATS di Monza e Brianza, l’ARPA, la Pedemontana e STRABAG, che è la società che ha in appalto le tratte di Pedemontana. In particolare nell’incontro del 12 settembre si è deciso che, nel termine successivo di venti giorni dal ricevimento del documento di Pedemontana, la Regione avrebbe convocato la conferenza dei servizi con la partecipazione di tutti gli enti interessati, che sono quelli che vi ho detto prima, unitamente ai comuni di Seveso, Meda, Barlassina, Cesano Maderno, Desio e Bovisio Masciago, al fine di portarli a conoscenza dei risultati della caratterizzazione e dei dati di validazione da parte di ARPA. I dati analitici della caratterizzazione sono stati trasmessi da Pedemontana a Regione il 22 settembre e successivamente validati da ARPA sulla base del confronto delle analisi di parte con quelle condotte in contraddittorio dal laboratorio dell’Agenzia per l’Ambiente. Lo scorso 19 ottobre si è tenuto, in sostituzione della prevista conferenza dei servizi, un tavolo tecnico a cui hanno 12 partecipato i rappresentanti delle amministrazioni locali, ATS Monza e Brianza, direzioni generali welfare, infrastrutture e ambiente. Durante l’incontro Pedemontana ha illustrato i risultati della caratterizzazione effettuata, come dicevo, in contraddittorio con ARPA, che ha messo in evidenza le aree critiche interessate dal superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione per le destinazioni d’uso industriali e residenziali. Nello specifico ha precisato che, su 387 campioni analizzati, sono stati rilevati 68 superamenti della colonna A, quella per i siti a uso verde pubblico, privato e residenziale, e 5 nella colonna B, cioè i siti a uso commerciale e industriale, della tabella 1, che è quella che porta i limiti di concentrazione di soglia previsti dal d.lgs. 152/2006. Per l’impronta dell’asse autostradale è previsto il rispetto della colonna B, quindi quello relativo ai siti a uso commerciale e industriale. Pedemontana ha altresì evidenziato che le future attività di bonifica sono condizionate alla conoscenza dei costi degli interventi e alla relativa copertura finanziaria poiché il CIPE non ha previsto finanziamenti specifici per questo tipo di interventi. Pedemontana ha poi ribadito di essere soggetto solo interessato e non responsabile della contaminazione che, come sappiamo tutti, è ascrivibile all’ex ICMESA, in particolare alla holding Givaudan. Conseguentemente l’intenzione, nel caso di realizzazione degli interventi di bonifica, è di rivalersi sul soggetto responsabile o proprietario dei terreni per il recupero delle spese. Contrariamente a quanto ha sostenuto il Consigliere, l’accordo che è stato firmato ormai qualche decennio fa non era un accordo tombale, ma era un accordo tombale in termini di definizione di quelli che erano i danni e le contaminazioni già verificate all’epoca dell’accordo. Veniva però lasciata aperta l’eventuale possibile e successiva responsabilità nel caso di ulteriori danni e ulteriori contaminazioni che negli anni, come in questo caso, si potevano riscontrare. Di fatto, ed è su questo principio che si attiverà Pedemontana, l’eventuale ulteriore e successiva responsabilità può essere ascritta a quella che è la responsabile, quindi la Givaudan o l’ICMESA. Mi ricordava l’ingegnere Elefanti che è già stato individuato anche l’organo giudiziario che eventualmente dovrà occuparsi della questione, che è il Tribunale di Milano, quindi non è vero che l’accordo è assolutamente tombale. Era tombale – ripeto – per quelli che erano i danni e le contaminazioni già accertate lasciando aperta alla possibile ed eventuale verifica di contaminazioni e di danni successivi. Per quanto riguarda le ulteriori informazioni, durante la realizzazione dell’opera infrastrutturale delle bonifiche, saranno adottate dall’esecutore degli interventi le procedure previste dal piano di sicurezza per i lavoratori che dovrà essere ovviamente trasmesso all’ATS competente a tutela e in considerazione del fatto che stiamo parlando di terreni di un territorio che ha subito quello che tutti noi conosciamo. La Regione al termine dell’incontro di ottobre ha chiesto a Pedemontana di trasmettere entro trenta giorni la proposta di perimetrazione delle aree che dovranno essere sottoposte a bonifica e siamo ancora in attesa di un riscontro. Infine, nel corso dell’ultimo incontro, i sindaci hanno manifestato la preoccupazione per la tutela sanitaria dei propri cittadini a causa della rilevata presenza di diossine sopra i limiti attuali di legge nei campioni caratterizzati da Pedemontana. Questa preoccupazione era già emersa durante l’incontro dell’11 luglio in occasione dell’istituzione del tavolo tecnico per l’inquinamento diffuso dei terreni. In conseguenza di ciò, e raccogliendo la preoccupazione degli amministratori locali, Regione Lombardia ha incaricato FLA di un’attività di ricerca sugli effetti causati dalla diossina residua dall’incidente ICMESA, che si concluderà a fine 2017 e servirà a fornirci un aggiornamento di questi dati, ma soprattutto a fare una riflessione sulle misure da adottare in caso di rilevata contaminazione dei terreni superficiali e su tutte le conseguenze che questa cosa ovviamente potrà avere sulla salute e sulla vita dei cittadini non solo di Seveso e di Meda, ma anche dei comuni limitrofi. Presidente Luca MARSICO Consigliere Corbetta, prego. 13 Consigliere Gianmarco CORBETTA A me fa molto piacere sapere che l’accordo non sia tombale. A me interessavano due cose: in primo luogo che non pagassero i cittadini proprietari dei terreni e inoltre che non pagassero nemmeno tutti i cittadini lombardi tramite la Regione. Se sono escluse queste due cose io sono più che contento. L’unica cosa che non ho ben capito è se la definizione sulle responsabilità da attribuire a Givaudan deve temporalmente precedere l’inizio dei lavori oppure se si va avanti e lo si chiede dopo. Non so se è possibile avere solo questa specifica. Assessore Claudia Maria TERZI Come negli altri casi, il soggetto interessato farà le operazioni di bonifica, laddove si verificherà la necessità degli interventi di bonifica, e successivamente con l’azione di rivalsa si potrà rifare su quello che è il soggetto responsabile. È la stessa cosa che succede quando Regione Lombardia interviene in sostituzione dei soggetti responsabili. Presidente Luca MARSICO Licenziamo benevolmente l’Assessore, Grazie Assessore. Argomento n. 6 dell’o.d.g. PDL N. 321 - Disposizioni per l'attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 9 ter della l.r. 34/1978 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione) Presidente Luca MARSICO Passiamo al punto n. 6, che è il PDL n. 321 “Disposizioni per l’attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell’articolo 9 ter della l.r. 34/1978 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione)”. La parola al Consigliere Carolina Toia. Consigliere Carolina TOIA Per quanto concerne il PDL 321, in breve il collegato 2017, si deve rilevare come nello stesso siano contenute due norme di interesse per le materie di competenza della VI Commissione: articoli 6 e 7. Per entrambe le disposizioni è necessario fare una disamina sotto il profilo sia normativo sia finanziario. Art. 6 - Modifica della l.r. 24/2006 introduzione dell’art 8 ter “Gestione informatica dei dati ambientali inerenti alle installazioni soggette ad autorizzazione integrata ambientale”. Dal punto di vista normativo l’art. 6 del PDL 321 prevede una modifica alla l.r. 24/2006 “Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell'ambiente” inserendo un nuovo articolo (Art. 8 ter) nel quale si prevede che la Giunta regionale promuova “la realizzazione e lo sviluppo di sistemi informatici interoperabili per l’elaborazione e la gestione dei dati ambientali derivanti dalle attività di controllo di competenza di Arpa Lombardia e dalle attività di controllo delle emissioni richieste dalle A.I.A., anche a fini di una fruizione dei dati da parte dei gestori degli impianti interessati”. La proposta di modifica risponde all’esigenza di ottimizzazione delle informazioni richiamate. Esigenza che rappresenta una peculiarità di Regione Lombardia in considerazione del tessuto industriale che ne caratterizza il territorio, la cui ottimale regolamentazione in materia ambientale, nonché promozione a livello comunitario e nazionale delle performance ambientali, esige la conoscenza del relativo impatto emissivo sulle diverse matrici ambientali. 14 Nello specifico, mediante l’attuazione del progetto in argomento si attendono i seguenti risultati: - messa a disposizione dei dati elaborati dal sistema in via di sviluppo per il relativo utilizzo da parte sia dei Gestori delle installazioni A.I.A. per la trasmissione al MATTM delle dichiarazioni Pollutant Release and Transfer Register (PRTR), sia delle Autorità Competenti (Regione, Province, Città Metropolitana di Milano) per la relativa attività di validazione delle dichiarazioni PRTR; - sviluppo di elaborazioni ed analisi di dati strutturati di supporto alla definizione degli strumenti di competenza regionale di pianificazione (PRIA, PTA, PRGR) e di indirizzo e controllo in materia di AIA, oltre alla loro messa a disposizione delle Amministrazioni Competenti affinché ne garantiscano l’accesso del pubblico, come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. Dal punto di vista degli impatti di natura finanziaria si rileva come la novità normativa proposta comporti la realizzazione di una serie di attività, quali ad esempio lo sviluppo e manutenzione evolutiva degli applicativi esistenti, l’analisi dei dati e lo sviluppo di algoritmi migliroativi sugli applicativi attuali, e che richiedono, tra l’altro, professionalità adeguate. Si ritiene che il progetto debba svilupparsi in un arco temporale di almeno tre anni e che per la realizzazione delle attività sopra menzionate siano necessarie risorse finanziarie stimate in 90.000,00 €/anno sulla base dell'impegno lavorativo plausibilmente correlato allo sviluppo e alla manutenzione del software. Risorse che trovano copertura finanziaria nella missione 01 programma 8 – Titolo 2 del bilancio regionale 2017-2019. Art. 7 - Modifica ell’articolo 42 della l.r. 7/2012 “Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione”. Dal punto di vista normativo, la proposta intende, in primo luogo, definire con maggiore chiarezza la rubrica dell’articolo, poiché l’attuale formulazione (“Catasto del sottosuolo”) può essere intesa come riferita ai soli catasti comunali, mentre l’art. 42 detta disposizioni riguardanti sia i catasti del sottosuolo istituiti dai singoli Comuni sia il Catasto regionale infrastrutture e reti. Pertanto con la modifica proposta si vanno a ricomprendere entrambe le tipologie di catasti. In secondo luogo, si intende modificare le previsioni sanzionatorie relative al mancato, parziale o inesatto conferimento, ai competenti uffici comunali o regionali, delle informazioni geografiche relative a reti e infrastrutture sotterranee (art. 42, comma 3, l.r. 7/12). La vigente disposizione (art. 42, comma 4) necessita di modifica in quanto non solo non individua con chiarezza l’autorità competente all’irrogazione delle sanzioni pecuniarie amministrative, ma il metodo previsto per la quantificazione non consente l’applicazione delle sanzioni stesse. Con le modifiche proposte si intende, innanzitutto, porre con chiarezza in capo ai Comuni la competenza all’applicazione delle sanzioni (dall’accertamento delle violazioni fino all’introito dei proventi delle sanzioni irrogate). Cò in ragione del fatto che i Comuni, rispetto alla Regione, hanno la possibilità di verificare con certezza l’avvenuto conferimento delle informazioni, ovvero accertare un inadempimento. In terzo luogo, attraverso l’introduzione dei commi 4 bis e 4 ter: - si procede a una più articolata definizione delle fattispecie in cui procedere all’irrogazione e al contempo all’allineamento delle modalità di quantificazione delle sanzioni a quelle recentemente contemplate sia dalla normativa nazionale (art. 10, D.Lgs. 33/2016) sia dalla recente l.r. 4/2016 in materia di difesa del suolo (art. 8 comma 4); - si stabiliscono i criteri per modulare il quantum delle sanzioni in caso di conferimento o aggiornamento parziali: a) la mancanza o l’incompletezza rispetto alla stato effettivo della rete infrastrutturale e b) l’incompatibilità con i sistemi informatici regionale e comunali e c) la non conformità dei dati forniti ai criteri definiti dalle disposizioni regionali e statali. Non si è inteso, poi, mantenere nel nuovo articolato la sanzione aggiuntiva dell’interdizione al rilascio dei nuovi titoli abilitativi, prevista attualmente al comma 4 dell’articolo 42, l.r. 7/2012, in quanto da una nuova valutazione si è ritenuto che tale sanzione sia eccessivamente afflittiva nei confronti delle realtà produttive, condizionando pesantemente la loro attività futura a fronte della mancata ottemperanza ad un obbligo di natura informativa. 15 Dal momento che si prevede per completezza ex novo l’irrogazione di sanzione amministrativa anche a fronte del mancato aggiornamento periodico dei dati già forniti, come già disposto del resto con DGR. N. 3461/2015, è necessario modificare anche il comma 3 esplicitando in capo ai titolari e gestori l’obbligo di aggiornamento delle informazioni con cadenza annuale. Dal punto di vista degli impatti di natura finanziaria, le modifiche, pur avendo carattere finanziario in quanto incidono sull’apparato sanzionatorio, non comportano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Semmai, la maggior chiarezza circa la competenza in ordine all’applicazione delle sanzioni pecuniarie amministrative, consentirà ai Comuni di irrogarle e di introitare i relativi importi. Presidente Luca MARSICO Grazie Consigliere Carolina Toia. Apriamo la discussione che manterremo evidentemente aperta anche nella prossima seduta. Se già qualcuno volesse prendere la parola adesso ne ha facoltà. Nessuno chiede di intervenire. Argomento n. 7 dell’o.d.g. PDL N. 322 - Legge di Stabilità 2017-2019 Presidente Luca MARSICO Passiamo al punto successivo, che è il punto n. 7, il PDL n. 322: “Legge di stabilità 2017-2019”. Consigliere Carolina Toia, prego. Consigliere Carolina TOIA Con la legge di stabilità, secondo quanto previsto dal comma 3 dell’art. 9 ter della l.r. n. 34/1978, si provvede ad autorizzare le spese relative ad interventi di parte corrente e le spese di investimento, necessarie per la realizzazione degli obiettivi individuati in sede di programmazione. Con la stessa si provvede inoltre a rifinanziare le leggi regionali di settore e ad autorizzare le spese previste dal collegato di sessione. Le spese autorizzate nella legge di stabilità 2017 trovano allocazione nel bilancio triennale 20172019 e alle stesse è garantita la copertura finanziaria, nel rispetto del principio di unità del bilancio nell’ambito delle complessive operazioni di equilibrio del bilancio, calcolato ai sensi dell’art. 40 del D.lgs.118/2011, come riportato all’ allegato 7 al pdl “Bilancio di previsione 20172019” recante “il prospetto dimostrativo dell’equilibrio di bilancio per ciascuno degli anni considerati nel bilancio triennale “. Per quanto attiene al PDL 322 “Legge di stabilità 2017 – 2019” si rileva che le tabelle allegate alla legge di stabilità fanno riferimento alle seguenti autorizzazioni complessive: La tabella A provvede a rifinanziare leggi regionali e autorizzare spese per un importo complessivo nel triennio pari a 2.612,9 milioni di euro di cui 1.985,8 milioni di euro nel 2017, 744,8 milioni di euro nel 2018 e 682,3 milioni di euro nel 2019. La tabella B dispone riduzioni di autorizzazioni di spesa per 91,4 milioni di euro di cui 48,4 milioni di euro per l’esercizio 2017 e 43 milioni di euro per l’esercizio 2018. La tabella C comprende gli importi da inserire in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spese pluriennali e fornisce il quadro complessivo della programmazione pluriennale. Gli interventi pluriennali previsti dalla tabella C prevedono complessivamente spese per 1.002,1 milioni di euro di cui 533,8 milioni di euro per il 2017, 335,9 milioni di euro per il 2018 e 132,4 milioni di euro per il 2019. Si segnala poi che il comma 7 dell’ art 1, introduce una misura di contenimento della spesa degli enti dipendenti di cui alla Sezione I, dell'allegato A1, della l.r 30/2006 (sistema regionale), in continuità con le misure di riduzione della spesa pubblica attuate negli ultimi anni da Regione Lombardia. La misura prevede che i trasferimenti regionali annuali a favore dei predetti enti, eccetto ARPA che viene disciplinata nel successivo comma 8, siano ridotti del 5% per cento del 16 valore del bilancio assestato per l’esercizio finanziario 2016 per un risparmio stimato in € 3, 25 mln. Infatti, il comma 8, autorizza, per ciascun anno del triennio 2017/2019 il trasferimento da parte di ARPA a favore di Regione Lombardia della somma di € 4.000.000, 00 nell’ottica della razionalizzazione e contenimento delle spese degli enti dipendenti di cui alla Sezione I, dell'allegato A1, della l.r. 30/2006. Presidente Luca MARSICO Anche sul punto n. 7 valga la premessa fatta per il punto n. 6, per cui la discussione è aperta. Se già vi fosse intenzione da parte di qualche collega di prendere la parola ne ha ampia facoltà. Prego, Consigliere Maccabiani. Consigliere Giampietro MACCABIANI Volevo intervenire a proposito degli ultimi due commi, il settimo comma e l’ottavo comma, dell’articolo 1. Presidente Luca MARSICO Chiedo scusa, Consigliere. Do atto peraltro della presenza della dottoressa Giaretta. Prego, Consigliere Maccabiani. Consigliere Giampietro MACCABIANI Per quanto riguarda il settimo comma probabilmente mi è sfuggito e non l’ho capito bene. Quando si parla di un risparmio stimato di 3,25 milioni di euro per il contenimento delle spese agli enti della Sezione I della legge regionale 30/2006, non ho capito se questi 3,25 milioni di euro sono per ogni anno o riguardano il risparmio stimato su tutto il triennio, quindi dal 2017 al 2019. Per quanto riguarda l’ottavo comma, per ciascun anno probabilmente ARPA deve dare a Regione Lombardia 4 milioni di euro per il contenimento della spesa e mi chiedo se è necessario che ARPA ridia soldi a Regione Lombardia, quindi si privi di 4 milioni ogni anno per il suo funzionamento in nome del contenimento della spesa. È una scelta politica o c’è una normativa che impone questo? A prima vista, con tutte le difficoltà che ci hanno detto quelli di ARPA in varie audizioni, ci sembra una cosa assurda che ARPA debba restituire 4 milioni ogni anno a Regione Lombardia. Presidente Luca MARSICO Questa è una valutazione che se non ha un dentellato normativo ha un che di politico. Dottoressa, a lei la parola. Dott.ssa Manuela GIARETTA Queste misure fanno parte di tutte le azioni che sono state messe in atto per far fronte al taglio che anche per quest’anno è molto più pesante dello scorso anno, perché il progetto di legge prevede un taglio di ulteriori 130 milioni rispetto allo scorso anno, quindi un taglio di 280 milioni, e non è ancora definito perché l’ipotesi peggiore, cioè l’ipotesi che comunque è prevista nella Legge di Stabilità nazionale, presuppone un taglio di 423 milioni. L’Assessore Garavaglia in questi giorni è a Roma per cercare di limitarlo a quello che è stato inserito nel progetto di legge. È ovvio che con questo taglio che ha comportato l’azzeramento degli investimenti e il mantenimento delle politiche correnti nella misura pari al 2016, si è attuata una serie di azioni per evitare anche di intaccare le politiche correnti. Si è agito sulla spesa di funzionamento cercando di ridurla ulteriormente e si è chiesto anche un sacrificio al SIREG. Sia agli enti sia alle società è stata chiesta una riduzione del contributo di funzionamento, quindi una diminuzione della spesa corrente per Regione Lombardia, del 5 per cento che ovviamente è strutturale, quindi vale sia per quest’anno sia per gli esercizi futuri, a meno che questa misura non venga con legge cambiata. Visto che la riduzione del contributo di funzionamento non aveva un effetto immediato, in accordo 17 con ARPA si è optato per questa misura, cioè una quota delle entrate di ARPA viene di fatto devoluta a Regione per contribuire al funzionamento e al finanziamento delle spese correnti. Le misure vanno viste in questo contesto perché se non si fossero individuati anche questi piccoli risparmi, che comunque aiutano, si sarebbero dovute ridurre le politiche di spesa corrente, che al momento risultano comunque finanziate nella misura pari all’assestato 2016. Presidente Luca MARSICO Se ci sono altre richieste prego di chiedere la parola. La discussione in ogni caso rimane aperta anche sulla seduta di settimana prossima, alla quale prego la dottoressa di voler partecipare. Non vi sono richieste a questo proposito, quindi chiudiamo provvisoriamente il punto n. 7. Argomento n. 8 dell’o.d.g. PDL N. 323 - Bilancio di previsione 2017-2019 e del relativo Documento tecnico di accompagnamento Presidente Luca MARSICO Passiamo al punto n. 8, al PDL n. 323: “Bilancio di previsione 2017-2019 e del relativo Documento tecnico di accompagnamento”. Microfono e attenzione sempre al Consigliere Carolina Toia. Consigliere Carolina TOIA Il contesto entro cui è stata predisposta la manovra al bilancio di previsione 2017-2019 risulta alquanto critico e complesso, risentendo pesantemente sia del vincolo costituzionale del pareggio del bilancio, con conseguente divieto di prevedere investimenti coperti con debito, sia della necessità di dover concorrere al mantenimento degli equilibri di finanza pubblica a livello nazionale, che quest’anno ha inciso in modo significativo e particolarmente gravoso sulle potenzialità di spesa regionale. I tagli per l’anno 2017 per le regioni a statuto ordinario a legislazione vigente sono ingenti e pari a 8.192 milioni, derivanti dalle ultime tre manovre statali 2014 2015 e 2016, coperti in via strutturale per 5,5 miliardi dalla riduzione del Fondo Sanitario Nazionale. A questi si aggiungono i maggiori risparmi che il comparto regioni apporta al risanamento della finanza pubblica, dovuti al passaggio dal patto di stabilità come tetto di spesa all’applicazione della normativa del pareggio di bilancio stimati in 1.022 milioni per l’anno 2017. Infatti, a differenza dell’esercizio 2015 dove l’effetto positivo era stato lasciato nel comparto regioni per favorire i pagamenti agli enti locali per gli investimenti delle pubbliche amministrazioni, il maggior risparmio è acquisito al bilancio dello Stato. Per il 2017, di fatto, le RSO concorrono al miglioramento della finanza pubblica per 9.214 milioni in termini di indebitamento netto (inclusi i 5,5 miliardi già previsti a copertura della legislazione vigente) e per 8.192 milioni in termini di saldo netto da finanziare. Inoltre, a legislazione vigente, per l’anno 2018 si prevede un contributo agli obiettivi di finanza pubblica per le regioni a statuto ordinario pari a 10.354,1 milioni sull’indebitamento netto e di 9.694.1 milioni in termini di saldo netto da finanziare. Per Regione Lombardia si traduce in un contributo pari a 1,5 miliardi in termini di indebitamento e saldo netto nel 2017, e ad un contributo cumulato nel quadriennio 2014-2017 pari a 4,6 miliardi in termini di indebitamento netto. Tutto ciò si è tradotto, per Regione Lombardia, nella necessità di dover tagliare risorse destinate alle politiche di spesa in misura consistente. La riduzione della potenzialità di spesa si accompagna anche alla significativa contrazione delle entrate tributarie (-56 milioni), riconducibile sostanzialmente alla diminuzione delle entrate da evasione fiscale. In tale contesto caratterizzato quindi dalla necessità di un rigoroso contenimento delle spese, 18 Regione ha in primo luogo attivato tutte le ulteriori possibili misure per la razionalizzazione delle spese di funzionamento, il cui trend di riduzione permane ormai già da diversi anni. E’ ridotta la spesa di funzionamento della Giunta (- 13 milioni rispetto all’assestato 2016), nonché del Consiglio (-0,5 milioni). Anche il Sistema regionale contribuisce all’azione di razionalizzazione, attraverso l’attuazione di misure che comportano un risparmio complessivo di 37 milioni. L’ottimizzazione della gestione di cassa ha inoltre evitato la contrazione di nuovo debito (il cui trend è decrescente ormai da diversi anni), consentendo così un notevole risparmio sul servizio del debito contratto (42 milioni). La predisposizione del bilancio di previsione 2017-2019 ha privilegiato quindi, in continuità con gli esercizi precedenti, strumenti e politiche volti ad incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’azione di governo regionale, così come a valorizzare le sinergie finanziarie, in grado di attrarre investimenti sul territorio lombardo. Tali sforzi sono sempre stati riconosciuti sia dalla Sezione regionale della Corte dei Conti, sia dalle agenzie di rating che hanno sempre attribuito alla nostra Regione i migliori giudizi con riferimento all’affidabilità finanziaria ed alla prudenzialità nella gestione del debito. Per quanto riguarda le politiche assicurate con la manovra di bilancio riconducibili all’Area Governo del territorio e in particolare alle materie di interesse della VI Commissione, si evidenzia quanto sotto riportato. Ambiente e valorizzazione del territorio, servizi di pubblica utilità. I principali interventi riguardano: - la realizzazione di opere idrauliche di competenza regionale (8 milioni nel 2017 e 6,2 milioni nel 2018); - risorse in capitale per programmi ambientali per la bonifica di siti contaminati (2,9 milioni nel 2017, 2 milioni nel 2018 e 3,8 milioni nel 2019); - contributi alla Provincia di Sondrio per interventi in materia di riduzione dell’inquinamento e valorizzazione delle fonti energetiche (circa 5,4 milioni di risorse correnti per ciascun anno del triennio e 5,4 milioni di risorse in capitale per ciascun anno del triennio); - risorse correnti in materia di acque pubbliche (circa 4 milioni per ciascun anno del triennio), nonché investimenti in capitale (circa 3 milioni per ciascun anno del triennio); - risorse per programmi ambientali e attività di gestione dei rifiuti (5 milioni nel 2017, 5,5 milioni nel 2018 e 3,8 milioni nel 2019. Soccorso civile, ordine pubblico e sicurezza. I principali interventi riguardano: - Interventi in capitale a favore dei progetti di sicurezza urbana e sistemi ICT (7,6 milioni nel 2017); - pronto intervento e interventi a seguito di calamità (2 milioni nel 2017); - risorse per il sistema di protezione civile (7,2 milioni nel 2017, 8,2 milioni nel 2018 e 7,7 milioni nel 2019). Presidente Luca MARSICO Grazie Consigliere Carolina Toia. Valgono le avvertenze di cui ai punti precedenti, per cui se c’è qualcuno che ha interesse a prendere subito la parola ne ha facoltà, altrimenti le valutazioni saranno da attribuirsi alla seduta prossima ventura. Nessuno chiede di intervenire, per cui chiudiamo questo punto e ringraziamo la dottoressa e il dottor Cristalli e lo staff di loro competenza. Ci vediamo la settimana prossima con questi punti all’ordine del giorno. Vi ricordo di firmare. Grazie. A questo punto della seduta, non essendovi altri argomenti da trattare, il Presidente MARSICO ringrazia tutti gli intervenuti e chiude i lavori alle ore 12:00. 19 Hanno partecipato alla seduta: - i seguenti Consiglieri componenti della Commissione: Presidente Luca MARSICO Vice Presidente Consigliere Segretario Componenti Lino FOSSATI Andrea FIASCONARO Agostino ALLONI Fabio ALTITONANTE Roberto ANELLI Laura BARZAGHI Dario BIANCHI Gianmarco CORBETTA Massimo D’AVOLIO Francesco DOTTI Silvia FOSSATI Giampietro MACCABIANI Carolina TOIA Giuseppe VILLANI (Forza Italia - Il Popolo della Libertà ‐ (6) Berlusconi Presidente) (Maroni Presidente) (4) (3) (Movimento 5 Stelle) (Partito Democratico della Lombardia) (4) (Forza Italia - Il Popolo della Libertà ‐ (5) Berlusconi Presidente) (Lega Lombarda – Lega Nord – Padania) (8) (Partito Democratico della Lombardia) (4) (Lega Lombarda – Lega Nord – Padania) (7) (Movimento 5 Stelle) (3) (Partito Democratico della Lombardia) (4) (Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale) (2) (Con Ambrosoli Presidente – Patto civico) (4) Movimento 5 Stelle (3) Maroni Presidente (4) Partito Democratico della Lombardia (5) Hanno inoltre partecipato ai lavori della Commissione: - l’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia TERZI - il Dirigente dell’Unità Organizzativa Tutela Ambientale, Angelo ELEFANTI, della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile; - il Dirigente dell’Unità Organizzativa Aria, Clima e Paesaggio, Gianluca GURRIERI della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile; - Responsabile Struttura Amministrativo per l’Ambiente, Tommaso MAZZEI, della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile; - il Responsabile Sostenibilità ambientale ed Energia, Mauro BROLIS, Infrastrutture Lombarde S.p.A.; - il Direttore Centrale Programmazione, Finanza e Controllo di gestione, Manuela GIARETTA della D.G. Presidenza; - il Direttore Generale, Fabrizio CRISTALLI della D.G. Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione; - il Responsabile Staff Programmazione, Bilancio e Controllo di gestione Stefania FORMENTINI della D.G. Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione; 20 Risultano assenti alla seduta i seguenti Consiglieri componenti della Commissione: Maria Teresa BALDINI Misto – Popolari per l’Italia Angelo CAPELLI Lombardia Popolare Lara MAGONI Maroni Presidente IL PRESIDENTE (Luca MARSICO) IL CONSIGLIERE SEGRETARIO (Andrea FIASCONARO) LA RESPONSABILE DELLA POSIZIONE ORGANIZZATIVA (Riccardo MATERA) IL FUNZIONARIO VERBALIZZANTE (Andrea PIETRO PAOLO) Allegato: ordine del giorno della seduta. 21 VI Commissione permanente - Ambiente e protezione civile Giovedì 17 novembre 2016 ore: 10:30 Seduta di Commissione O.D.G. DELLA SEDUTA DI GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE 2016 1 Comunicazioni del Presidente 2 Approvazione del processo verbale n. 22 del 10 novembre 2016 3 Illustrazione da parte dell’Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile delle azioni per l’adattamento al cambiamento climatico 4 ITR 3199 Interrogazione concernente riduzione del contributo di rinnovo di iscrizione all’elenco regionale dei soggetti certificatori (CENED) 5 ITR 3205 Interrogazione concernente bonifica dei terreni che verranno attraversati dal tracciato della tratta B2 di Pedemontana 6 PDL N. 321 "Disposizioni per l'attuazione della programmazione economico-finanziaria regionale, ai sensi dell'articolo 9 ter della l.r. 34/1978 (Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione". Atto di iniziativa Presidente Giunta Assegnazione: 04/11/2016 TRATTAZIONE RELATORE CONSULTIVA Carolina TOIA 22 7 PDL N. 322 "Legge di Stabilità 2017-2019" Atto di iniziativa Presidente Giunta Assegnazione: 04/11/2016 CONSULTIVA Carolina TOIA 8 PDL N. 323 "Bilancio di previsione 2017-2019 e del relativo Documento tecnico di accompagnamento". Atto di iniziativa Presidente Giunta Assegnazione: 04/11/2016 CONSULTIVA Carolina TOIA