Sommario L`editoriale In primo piano
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Sommario L`editoriale In primo piano
il nuovo NUMERO 9 - GIUGNO 2004 Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti del 1886 raffigurante Gaetano Parente nell’atto di indicare a Vittorio Emanuele la via Roma. Il “gesto” astratto dal suo contesto interpreta per noi l’atteggiamento di “orgoglio e devozione” alla città. Sommario 1 L’editoriale Volare alto... per un’Aversa diversa di Maria Luisa Coppola 5-6 Muse La vendetta di Uma di Gaetano Bencivenga Memorie (correttive)di uno stanziale di Enzo D’Agostino Piove ancora sul bagnato... di Marzia Del Villano 1-2 In primo piano Emergenza cultura di Sergio D’Ottone Profumo d’estate? del cordinamento redazionale 2-3 Attualità Urban Italia prosegue. Tappa a Capri di Ida Iorio Bacheca / Aversa Autogol inspiegabile di Ida Iorio Bacheca / Agro aversano 3 Scuole Al Metropolitan il “Gobbo di Notre Dame” della Scuola Media De Curtis “Rosa di Francia” di Giuseppe Diana Farò... teatro! di Leticia Santi Rodriguez 6-8 Vicende ecclesiastiche Appunti per una storia della Chiesa Aversana - I Vescovi di Aversa di Ernesto Rascato e Gerardo Sangiovanni Aversa in udienza dal Papa e poi a S. Paolo fuori le mura di Mario Pedata 7 Economia, diritto, lavoro Diritti e cittadini di Ida Iorio Scadenzario fiscale e contributivo di luglio di Gianfranco De Gasperis di Anna Cavaliere 4 Cultura e Storia Storia di Aversa - La fede, la cultura e l’organizzazione di Leopoldo Santagata Simbologia osca in Santa Maria a Piazza di Rosa Verde Bacheca 7 Associazioni Fine anno per la “Maria Cristina di Savoia” di Teresa Guida Calabresi Bacheca 8 Sport Ippica in vacanza. Lotteria e Stabile protagonisti F O G L I O C I T TA D I N O D I AT T U A L I TA ’ E C U LT U R A Il nuovo “L’eco di Aversa” è una riedizione del giornale fondato da Gaetano Parente nel 1861. Viene distribuito gratuitamente presso edicole, chioschi, pubblici esercizi. Su richiesta e a spese dell’interessato può essere recapitato per posta. L’editoriale Volare alto... per un’ “Aversa diversa” di Maria Luisa Coppola In un’antica sala dello storico palazzo Parente su invito dell’avv. Santi, si discute circa la possibilità di coordinare i numerosi movimenti aversani, individuando un interesse comune, pur nel rispetto delle specificità delle associazioni. Il tema è impegnativo e presuppone una disamina sincera del ruolo dell’associazionismo e degli effetti che esso produce nella società. Non v’è dubbio che è lodevole l’impegno di ogni movimento che si prefigge scopi, spesso molto complessi, ed obiettivi umanitari di crescita civile e religiosa; grande il lavoro che c’è a monte d’ogni iniziativa, per la cui realizzazione occorrono moltissime ore di preparazione, contatti con le persone, sensibilizzazione al tema; il tutto donando il proprio tempo. Non si può negare che ad Aversa non vi siano iniziative, anzi… una vasta offerta di concerti, teatro, forum, convegni sui temi più attuali, con la presenza di relatori illustri, attratti da Aversa più per la conoscenza storica della città di un tempo che dell’attuale. Eppure, il punto dolente non manca ...i partecipanti alle varie manifestazioni culturali ogni genere. La nostra città ci è ancora molto cara, se non altro perché ci ha concesso di coltivare gli affetti familiari, finora… Questa prospettiva è ormai stata negata a molti giovani che hanno progettato lontano da qui la loro vita, sia per le opportunità del mercato del lavoro che per aprirsi nuovi e più ampi orizzonti. di Sergio D’Ottone* Nel numero scorso l’Avvocato Santi, nel suo editoriale, ha scritto che praticamente, allo stato, esiste ad Aversa una vera e propria “emergenza cultura”. Qualcuno sicuramente avrà storto il naso, pensando ad altre emergenze presenti nella nostra città, soprattutto per quanto concerne l’ambiente, la situazione socioeconomica, la sicurezza. L’avv. Santi addirittura ha definito l’emergenza cultura la prima delle emergenze ad Aversa: una vera e propria provocazione. A mio avviso, invece, ha colto nel segno: l’emergenza cultura è la madre di tutte le emergenze, perché la cultura - con la “C“ maiuscola - è alla base della vita stessa di Si potrà ancora raccontare che cos’era Aversa alle nuove generazioni, avranno il tempo e l’interesse per ascoltarci? Forse… perché ai vecchietti nostalgici non si può dire sempre: “domani, oggi ho fretta”. E se qualcuno ponesse questa domanda: “tu, proprio tu che cosa hai fatto per la tua città?”. Basterà Pacicchelli -Panorama di Aversa a volo d’uccello (1650) Emergenza cultura Ci rivediamo a settembre. Con un numero… s p e c i a l e! si conoscono ormai tutti, perché sono sempre gli stessi che, nel tentativo di non farsi fagocitare da una realtà che non piace più, aspettano una buona notizia, per coltivare il sogno che ancora qualcosa c’è da fare, si può fare, per non essere definitivamente sommersi dai rifiuti e dal pattume di In primo piano di Nicola di Matteo San Sebastian (Paese Vasco). La concha La redazione de “L’eco di Aversa” conserva, in archivio, la raccolta completa dei numeri dell’antico giornale al fine di conservarne la memoria e ricordare un tratto di storia cittadina. Chiunque fosse interessato può richiederne copia scrivendo a [email protected] una città che vuole definirsi ed essere tale. La cultura non è un’ostentazione di sapere riservata ai soliti pochi eletti o piuttosto un alibi per contrabbandare demagogicamente iniziative editoriali o manifestazioni di basso profilo, ma piuttosto un’esigenza di crescita, attraverso una presa di coscienza lenta, costante, in continua espansione da parte di una collettività che consapevolmente vuole dialogare con il proprio passato, con le proprie tradizioni e nel contempo proiettarsi concretamente nel futuro. In questo modo Casa di Cimarosa >> continua a pag. 2 giustificare il disimpegno con il “non volersi immischiare in fatti che non riguardano”? Nel frattempo, le proprie cose… tutte a posto! Allora, le tante persone generose che si fanno carico dei problemi dei più deboli, delle istanze di chi non ha voce, sono folli, perditempo o… smaniose di protagonismo? Chi tenta nuove vie di comunicazione culturale, chi non ha perso il gusto e la speranza di educare passando le domeniche in piazza per far conoscere i monumenti, per discutere di ambiente, perché si esca dalla logica gretta delle nozioni imparaticce, ha un discreto seguito, eppure ogni sforzo rispetto alla fatica che comporta ha risultati modesti nell’impatto sociale. Ed allora? I convenuti hanno tutti un’idea. Si discute animatamente, si concorda che il rapporto con la città è basato su un odi et amo generale. Ed allora? Si cerca un serbatoio di energie pulite, ma l’impegno per un coinvolgimento della società, per una chiara presa di posizione sulle scelte future imporrebbe ad ogni movimento ed ad ogni associazione un cambiamento di rotta, una mentalità aperta al confronto, una testimonianza di serietà. E’ indispensabile, credo, varcare i confini delle rispettive specificità, per riscrivere un’alleanza comune per il bene di tutti, ma volando alto... Aversa vista dall’alto ne guadagnerebbe e la prospettiva di un’ “Aversa diversa” potrebbe sembrare realizzabile. Profumo d’estate? del coordinamento redazionale L’incubo dei rifiuti torna a tormentare le notti degli aversani, beh, oltre che le notti direi anche i giorni! Come mai? Vi diremo che ultimamente ci è capitato di raggiungere il famigerato sito dei Cappuccini sicuri di trovare, così come ampiamente pubblicizzato, rifiuti trattati chimicamente per evitare la decomposizione, non esposti al sole, totalmente racchiusi in vasche a tenuta stagna e in quantità tale da essere giornaliermente smistati in segretissimi (?) siti di stoccaggio. Bene bene, con nostra grande sorpresa la situazione è ben lontana da quella prospettata. In verità il sospetto ci era venuto dato il profumo, mondezz n. 5, che da giorni aleggia nel Parco Argo, ma noi imperterriti ed ottimisti abbiamo voluto utilizzare l’altro senso (la vista) oltre quello già martorizzato (l’odorato). Credeteci, il cumulo di spazzatura che attualmente è depositato dietro l’ippodromo è spaventoso. Sicuro ringraziamento deve andare al sindaco Ciaramella che a differenza degli altri sindaci della Campania che si trovano tuttora ad affrontare l’emergenza rifiuti è riuscito ad evitare il peggio ed a togliere, mesi addietro, lo scomodo problema dalle strade, ma adesso cosa accadrà? Nel sito di stoccaggio, che doveva essere solo provvisorio, sono in deposito permanente quintali di rifiuti solidi e non. Con la scuola elementare Zodiaco chiusa, il pericolo per la salute dei piccoli discendi sembra scongiurato, ma i degenti del Presidio ospedaliero li dimentichiamo? D’altro canto la situazione, e ci riferiamo a quella politica, non tarderà ad esplodere, come non tarderà ad esplodere la protesta dei residenti che oltre alla puzza devono fare i conti con insetti famelici di ogni tipo. Ad Maiora !!!!!!!!! 2 Attualità Emergenza cultura >> continua da pag.1 si crea il giusto connubio, la sinergia tra cultura e senso civico. Altrimenti gli eventi cosiddetti culturali, sganciati da qualsiasi programmazione e logica strategia finiscono per non lasciare alcuna traccia di pensiero o di emozione, mentre nel frattempo - come se il tutto non debba riguardarci affatto e non abbia alcun collegamento - sul nostro territorio quotidianamente dilaga la prepotenza, la prevaricazione, l’arroganza, la violenza (morale e fisica). Ormai il degrado ha superato ampiamente il livello di guardia,mortificando lentamente, ogni giorno, le giuste esigenze civiche dei cittadini più sensibili. E’ giunto il momento di “costruire la città” su solide fondamenta culturali. C’è bisogno di uno sforzo maggiore, più incisivo, di tutte le energie sane e vitali, di un coinvolgimento profondo dei giovani, delle scuole, del mondo universitario, per produrre sul nostro territorio non solo una costante e significativa NUMERO 9 il nuovo azione di testimonianza, ma anche la nascita di idee nuove e costruttive. Negli ultimi tempi le associazioni presenti sul territorio stanno lavorando per sottolineare il ruolo del volontariato e per instaurare un doppio Piazza Marconi: pavimentazione composita dialogo: orizzontale tra le stesse organizzazioni, verticale con le pubbliche istituzioni. Questo percorso, a mio avviso, è ancora agli inizi ed ha bisogno di altre significative tappe, prima di esprimere una presa di coscienza unitaria e matura della realtà aversana. Il - GIUGNO 2004 Urban Italia prosegue. Tappa a Capri Touring Club Italiano ad Aversa e nell’Agro è ormai già da qualche anno una realtà abbastanza consolidata e significativa, che opera sul territorio, con discrezione, grazie ad una saggia ed attenta azione di volontariato di numerosi soci e ad un’apporto costante ed importante delle strutture centrali. Siamo convinti che la diffusione e lo sviluppo di una mentalità turistica nel nostro territorio, che possiede oggettivamente patrimoni artistici, storici, paesaggistici invidiabili possa contribuire senz’altro ad un’interessante crescita culturale con innegabili risvolti anche di natura economica ed occupazionale. E’ un progetto avvincente, che ha bisogno per concretizzarsi anche del coinvolgimento e della condivisione di quelle energie vitali già citate, la cui partecipazione ad una prossima iniziativa del Touring Club Italiano, programmata per il prossimo autunno, è quanto mai essenziale. * Console per Aversa del Touring Club Italiano di Ida Iorio Ancora un passo avanti nel prestigioso progetto targato Urban Italia. Infatti la città di Aversa è stata presente, nei giorni 3,4,5 giugno, al secondo Forum internazionale di Studi, svoltosi a Capri, per esporre l’intero programma alla vasta platea internazionale. Urban Italia - il team Molte le personalità presenti: da Alfonso Gambardella, Preside della Facoltà di Architettura della S.U.N., ad Antonio Grella, Magnifico Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli; da Costantino Federico, sindaco della città di Capri, a Vincenzo Maggioni, Preside della Facoltà di Economia della S.U.N.. Oltre, naturalmente, Domenico Ciaramella, sindaco di Aversa, Gabriele Iorio, consigliere Delegato Urban Italia, e Claudio Pirone, Project Manager, i quali hanno svolto un interessante intervento sull’importanza del progetto in discorso. ”Sono orgoglioso di portare Aversa verso la realizzazione di Urban Italia. Questo progetto ci farà lavorare in diretta sinergia con l’università per la realizzazione di opere dirette alla valorizzazione del territorio”, ha dichiarato Ciaramella, subito dopo sottolineando “che noi siamo l’unico comune italiano ad essere stato inserito nel programma di finanziamento e di collaborazione con le istituzioni superiori”. ”Si é detto, spesso, che la città non aveva accolto l’Università con il dovuto riguardo” – ha dichiarato Lello Iorio - “ebbene, tra gli attori impegnati in questo nostro programma è fondamentale proprio il ruolo della Seconda Università degli Studi di Napoli e ciò per il rilancio di iniziative di formazione e di educazione globale. Il Comune ha fatto proprie le ipotesi di intervento, collocandole nell’ambito delle iniziative che la S.U.N. può assolvere, S.U.N. - Architettura per il programma di completamento Urban Italia. Credo che non possa esserci testimonianza più concreta di riconoscimento dei meriti scientifici che l’amministrazione comunale aversana attribuisce alla S.UN.” Bacheca / Aversa “Settimana della solidarietà” Tale settimana è stata organizzata dalla sezione di Aversa dell’A.I.D.O.. Tra l’altro la ricorrenza ha visto svolgersi, in data 15 maggio, presso il Palasport Jacazzi, un triangolare di beneficenza tra l’amministrazione in carica, la squadra della Polizia Municipale e quella dell’A.I.D.O.. Videosorveglianza, forse ci siamo Il sindaco ha dichiarato che “entro luglio l’installazione” degli occhi elettronici, collegati con le forze dell’ordine ed in grado di monitorare 24 ore su 24 il territorio cittadino, “dovrebbe partire”. Il sindaco ha dichiarato, inoltre, che “la videosorveglianza riguarderà” in primis “la zona centrale di Piazza Municipio, Via Roma, Porta Napoli, Piazza Vittorio Emanuele e … Parco Pozzi”, poi l’”intero territorio cittadino”. che nella zona compresa tra Piazza Vittorio Emanuele e via Corcioni esiste spaccio di droga?”. scambi culturali con Paesi europei sulla rieducazione sociale ed urbana”. Dovrebbero entrare in vigore i cd. semafori intelligenti, ossia, strumenti fotografici per il rilevamento delle infrazioni al codice della strada. Gli automobilisti saranno avvisati della presenza di un semaforo intelligente mediante apposita segnaletica verticale. I trasgressori saranno colpiti mediante una sanzione amministrativa pari ad euro 137 e la decurtazione di sei punti. Gli strumenti di controllo in discorso sono stati installati su tre impianti semaforici e precisamente: intersezione viale Kennedy – via Garofano; via Diaz – viale della Libertà – viale Kennedy; via Libertà – via Torrebianca. Dal 3 al 5 giugno si è svolto, a Capri, un forum internazionale di studi intitolato “Le vie dei mercanti”. Il sindaco, il consigliere Gabriele Iorio ed il manager Claudio Pirone hanno messo a disposizione dei partecipanti, il giorno 5 giugno, presso il Centro Congressi, l’esperienza di Aversa. Attenzione ai semafori intelligenti! Aversa prende la via dei mercanti Privacy e occhi elettronici Il sindaco ha dichiarato che “i dati ottenuti con le telecamere saranno memorizzati, per 48 ore, per mezzo di un database nella centrale operativa” del Comando di polizia municipale “e, in caso di reato, potranno essere asportati verso altri apparati di elaborazione. Il rispetto della privacy sarà garantito attraverso un regolamento … da approvare in consiglio comunale e da inviare al Garante”. Metropolitana Aversa – Grazzanise – Capua Agenti della Polizia Municipali attaccati Domenica 16 maggio, in via Ettore Corcioni, quattro agenti della Polizia Municipale, “impegnati nel mantenimento dell’isola pedonale”, sarebbero stati destinatari, come ha spiegato il comandante Michele Pezzullo, di “invettive e lanci di oggetti da un gruppo di ragazzi” che, poi, avrebbero assunto le connotazioni di “branco”. Il cennato comandante ha fatto, altresì, presente che “gli agenti … si sono trovati a fronteggiare assolutamente impreparati e privi di strutture e mezzi adeguati, gravi situazioni di ordine pubblico e non solo di viabilità”. Isola pedonale di via Corcioni in pericolo Il comandante Michele Pezzullo ha dichiarato, dopo i fatti del 16 maggio, che, in assenza di “un coordinamento tra le diverse forze dell’ordine” e di “un rinforzo da parte dei carabinieri, della polizia, della guardia di finanza”, “l’isola pedonale di via Corcioni non potrà essere garantita”. Il sindaco, in data 21 maggio, ha fatto sapere che “La Prefettura … ha deciso … di supportare l’attività … svolta dagli agenti della Polizia Municipale, specificatamente per l’isola pedonale di via Corcioni”. Droga tra Piazza V. Emanuele e via Corcioni? Il comandante Michele Pezzullo ha dichiarato, dopo i fatti del 16 maggio, che “è mai possibile che solo la Polizia Municipale sa Via E. Corcioni Semafori intelligenti Il 26 maggio Consiglio Comunale importante L’ordine del giorno prevedeva: esame ed approvazione del Piano di Recupero Urbano che prevede la sinergia di pubblico e privato; proroga del termine per il condono dei tributi locali; nomina della consulta per l’ambiente (ne dovrebbero far parte: W.W.F., Legambiente, Associazione Fiume Volturno, Associazione Victor India Protezione Civile, Amici del Parco Pozzi). Lettera alla città sulla sicurezza Sarebbe nel cantiere dell’amministrazione. Dovrebbe avere cadenza annuale. Si tratterebbe di una linea lunga 40 Km, di cui 9 in galleria, con 8 fermate e 2 nodi di interscambio ad Aversa e Capua. In data 10 giugno l’opera pubblica, da inserirsi nel piano regionale dei trasporti, è stata presentata presso la sala della giunta provinciale. Dovrebbe collegare vari comuni come, ad esempio, Aversa, Lusciano, Parete, Trentola Ducenta, San Marcellino, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, Casal di Principe, Villa Literno, Capua, Castelvolturno, Cancello Arnone. 11 L.S.U. stabilizzati a tempo pieno 11 lavoratori socialmente utili, già assunti con contratto a tempo indeterminato, sono stati stabilizzati a tempo pieno presso il servizio acquedotto. Il sindaco ha dichiarato che tali elementi “svolgono già da tempo le mansioni relative all’area di appartenenza”. Progetto esecutivo ultimo tratto metanizzazione approvato In data 4 giugno è stato approvato il progetto esecutivo Protocollo d’intesa amministrazione – Prefettura di dell’ultimo tratto dei lavori di metanizzazione. Caserta Regolamento taxi approvato Secondo il sindaco tale “coordinamento”, in tema di sicurezza, “non deve dare origine ad una struttura organizzativa nuova, ma realizzare una modalità di lavoro integrato”. In data 3 giugno è stato approvato dalla commissione statuto il regolamento del servizio taxi nella città di Aversa. Il consigliere Giuseppe Mattiello ha dichiarato che “per il Parco … entro luglio sarà firmato il contratto di acquisto con la Regione”. Approvato il progetto per i punti vendita non esclusivi dei giornali quotidiani. Ciò, secondo quanto dichiarato dall’assessore Rosario Ippone, in conformità della “legge in materia che consente anche ad altri esercizi commerciali diversi dalle edicole di vendere quotidiani”. Sarà acquistato il Parco Pozzi Centro commerciale nel Palazzo Luciano? Il sindaco ha dichiarato che, nell’ambito del piano URBAN, vi sarebbe anche l’obiettivo della “nascita di un centro commerciale nel Palazzo Luciano, in via Seggio. Il progetto prevede, inoltre, il riuso di un padiglione dell’ex ospedale psichiatrico Maddalena” per creare “un centro di formazione, diffusione e informazione permanente della new economy per Non solo le edicole venderanno giornali quotidiani Conti sul programma stralcio di Urban Italia Claudio Pirone, manager comunale, ha dichiarato che “l’importo totale del programma” in discorso “è di 9 milioni e 800mila euro. Questo piano … viene coperto da fondi comunali per 2.396.000 euro, intervento di privati per 2.343.000 euro e il finanziamento nazionale di poco più di 5.000.000 di euro”. NUMERO 9 il nuovo da Attualità Autogol inspiegabile di Ida Iorio Si è tenuta martedì 25 maggio, nel quadro della Settimana della Cultura, l’attesa presentazione del cioccolatino dedicato al compositore Domenico Cimarosa. “Il Cimarosa”, questo è il nome del prodotto elaborato dalla ditta Oliva, ha visto il suo debutto ufficiale nella splendida cornice della sala Romano del teatro Cimarosa. Una cosa è da rilevare nell’immediato: la scarsa pubblicità data all’evento ha provocato un’altrettanto scarsa presenza di pubblico, dato che, sicuramente, ha contribuito non poco a far passare inosservata un’occasione importante, direi “storica”. Una domanda ci sorge spontanea, come sempre, e cioè: come mai manifestazioni che potrebbero portare lustro e splendore ad Aversa vengono fatte passare quasi inosservate? Non parliamo, poi, dell’evento tenutosi subito dopo la presentazione del cioccolatino. Ci si riferisce allo splendido concerto vocale di Monsignor Pablo Colino, direttore del Il riassetto della macchina comunale sotto il profilo dell’organizzazione e degli incarichi ai dirigenti ha prodotto il seguente quadro: Aniello Marsilio, si occuperà delle problematiche delle finanze e del bilancio, del personale e degli affari generali; Giuseppe Perrotta, si occuperà di ambiente, cimitero, cultura e pubblica istruzione; Salvatore D’Angelo, si occuperà degli aspetti amministrativi delle politiche sociali e della legge 328; Pietro D’Angelo, si occuperà dei settori tecnici, urbanistica, Pit e Pip; Raffaele Buonanno, lavori pubblici e manutenzione. Dislocazione uffici e servizi del Comune di Succivo Coro Pontificio. Nella sala del Teatro Cimarosa erano presenti - udite, udite - ben… 20 persone, tra cui la scrivente letteralmente estasiata dalla splendida introspezione musicale del Maestro. Ancora una volta spontanea nasce la domanda: perché tanto poco rilievo al fatto? Orbene, in merito a questi autogol (assurdi) diciamo, chiaro e tondo, cheno, non ci stiamo per niente. Perché sprecare così le occasioni? I soliti misteri (o, forse, interessi) aversani! 3 Bacheca / Agro aversano Assetti nuovi nel Comune di Succivo il cioccolatino Cimarosa della ditta “Oliva” - GIUGNO 2004 E’ la seguente: bilancio, finanze, urbanistica, lavori pubblici presso gli uffici siti in via Garcia Lorca; cultura, pubblica istruzione presso la biblioteca comunale; servizi sociali e trasparenza presso gli uffici siti in Piazza IV Novembre. Succivo ricorda Luigi Tessitore In data 18 maggio, presso la biblioteca comunale, si è ricordato Luigi Tessitore, consigliere comunale, dirigente del locale P.c.i., tra i fondatori della Cooperativa Edil Atellana. Succivo premiata per la differenziata 39.000 euro sono andati al comune di Succivo per avere raggiunto il 38% di raccolta differenziata per il biennio 20022003. Tali fondi sono stati destinati al finanziamento del sito di trasferenza. P.I.P. di Succivo, attribuiti i lavori La gara d’appalto per l’attribuzione dei lavori di infrastrutturazione (“urbanizzazione primaria e secondaria”, valore “4 milioni di euro circa”) della zona P.I.P. del Comune è terminata con l’assegnazione ad un’associazione temporanea d’imprese. L’impresa aggiudicataria dovrebbe terminare i lavori entro 540 giorni dalla data di consegna del cantiere. Nuova giunta comunale a Succivo Formato il nuovo esecutivo con la firma dei decreti di nomina da parte del sindaco Salvatore Tessitore. Questo il quadro d’insieme: 1) Giacomo Iovinelli, politiche di bilancio, personale; 2) Salvatore Benucci, Urp, statistica, anagrafe, rapporti con le istituzioni; 3) Salvatore Chiariello, urbanistica, Pip, attività produttive; 4) Domenico Gennari pubblica istruzione, cultura, sport, giovani; 5) Salvatore Nardaccio, politiche sociali; 6) Franco Morelli, ambiente, cimitero, arredo urbano; 7) Salvatore Tessitore, lavori pubblici; 8) Pietro Paolo Russo, protezione civile; 9) Maria Di Foggia, progetti 328; 10) Nicoletta Tessitore, pari opportunità; 11) Domenico Balzano, Pit e rapporti con la Regione Campania in materia di Pip; 12) Antonio Marsilio, Unione dei Comuni Atellani, regolamento, statuto, vigili urbani. L’A.V.I.S. ha raccolto sangue Succivo - P.zza IV Novembre Il 30 maggio si è svolta una raccolta di sangue da parte dell’A.V.I.S. di Carinaro. Prossima raccolta: 27 giugno. Scuole Al Metropolitan il “Gobbo di Notre Dame” della Scuola Media De Curtis di Anna Cavaliere Grande successo di pubblico per la rappresentazione messa in scena dalla Scuola Media “De Curtis” il 29 maggio al cinema teatro Metropolitan, che, nonostante le difficoltà di sede, la cronica mancanza di laboratori e di spazi necessari alle attività complementari, è riuscita a realizzare uno spettacolo di grande valenza. Il progetto, programmato nel Collegio dei Docenti dal mese di settembre e volto anche al recupero di alunni in difficoltà, persegue la finalità di insegnare a privilegiare la bellezza interiore rispetto a quella esteriore, ad avere rispetto di sé e degli altri, ad accettare il diverso. Liberamente tratto da “Il gobbo di Notre Dame” di A. Menken e dall’opera “Notre Dame de Paris” di R. Cocciante, lo spettacolo è stato strutturato come un vero e proprio musical, dove hanno giocato un ruolo importante i costumi, le luci, i suoni. Gli alunni, Il Preside Emanuele Diana esprimendosi magistralmente attraverso il ballo, il canto e la recitazione, sono riusciti a tenere desto l’interesse della platea per tutta la durata della rappresentazione, alternando momenti di comicità a momenti di grande commozione. Particolarmente incisiva è stata la recitazione dei gargoyles, che hanno pronunciato le loro battute in dialetto napoletano. Hanno assistito alla rappresentazione circa 1300 persone. Oltre al Dirigente Scolastico, Prof. Emanuele Diana, erano presenti il vice-sindaco Della Vecchia, l’assessore all’Istruzione Dello Vicario, il Sindaco di Trentola Ducenta, ed altre personalità di rilievo del mondo della scuola. I docenti impegnati nel progetto sono: referente, regia e coreografie – Emilia Virgilio; adattamento musicale – Enzo Anodo; sceneggiatura – Caterina Dardo; elementi scenografici – Turco, Sgueglia e Capasso; i costumi sono stati disegnati dalla Prof.ssa Virgilio e realizzati dalle Sig.re Maria Rosaria Migliaccio e Rita Arpaia. Gli alunni interpreti sono sessanta. Un particolare plauso agli interpreti principali: Clopin – Roberta Motta; Quasimodo – Giuseppe Canfora; Esmeralda – Marisa Cafariello; Febo – Alfonso Conte; Arcidiacono – Martina Della Valle; i tre gargoyles – Ciro Chiazzo, Gianluca Parisi e Luigi Cuoci. Immagini dallo spettacolo SEDE PRINCIPALE: Via Vito Di Jasi, 89 - 81031 Aversa (CE) Tel. 081 890 88 63 - Fax 081 503 80 00 Web: www.aprilesrl.it E-mail: [email protected] FILIALE AVERSA: Via Vito Di Jasi - 81031 Aversa (CE) Tel. 081 503 72 88 - Fax 081 503 77 11 FILIALE ARZANO: Strada Provinciale Arzano-Casandrino (NA) Tel. e Fax 081 5736561 4 NUMERO 9 il nuovo - GIUGNO 2004 Cultura e Storia Storia di Aversa Simbologia osca in Santa Maria a Piazza La fede, la cultura e l’organizzazione di Rosa Verde di Leopoldo Santagata continua dai numeri precedenti Con la creazione della sede episcopale, Aversa divenne ben presto centro di fede e di cultura. La cattedra aversana fu illustrata da vescovi di primo piano. Ne cito soltanto uno, il più grande di questo periodo: Guimondo II. Il Calefati, riportato dal Parente, ci dice che Guimondo fu “homo assai insigne e celebre per la memoria che ne hanno fatto li scrittori antichi e moderni, uomo di somma eruditione”. Di Guimondo si ricordano alcune opere teologiche, di cui uno dei titoli è “De corporis et sanguinis Domini veritate”, che è inserita nel quarto tomo della Biblioteca sanctorum patrum di Margarino della Pigna in Parigi 1576. La sua fama era grandissima, perché in quel tempo in cui brillavano stelle di prima grandezza nella chiesa cattolica, come sant’Anselmo e Lanfranco di Pavia, egli riuscì ad offuscarle con lo splendore della sua intelligenza. Fu il timoniere delle anime cristiane e, per lui, Aversa divenne il faro di luce per la cristianità in quella paurosa notte degli errori. Ma la grandezza di questa cittadina non si fermava qui, essa era la fucina della cultura, tanto che il maggiore poeta del tempo la definiva una seconda Atene. Egli difatti aveva conosciuto questa città nella sua puerizia, quando vi aveva lungamente dimorato, discepolo della scuola locale. In una sua poesia indirizzata al vescovo Goffredo ricorda che, nelle sere estive, ebbe come compagno di conversazione dopo cena un giovinetto aversano, divenuto poi vescovo e dottissimo maestro. Erano quelli i tempi in cui nel Lebbrosario di S. Agata, fuori Porta san Nicola, viveva ospite di quei religiosi il grande Costantino Africano nella sua ultima tappa di viaggio per Montecassino, dove indossò la cocolla benedettina. I due più importanti centri di cultura erano il monastero di San Lorenzo e la scuola presso la Cattedrale. *** Quando i falchi arrivarono nella fertilissima Liburia, trovarono un’organizzazione tutta longobarda in Capua e nelle sue dipendenze, in Napoli e nel suo circondario invece rinvennero, come era prevedibile, un’organizzazione tipicamente bizantina. Atella, la città più vicina, era scomparsa e quello che rimaneva erano gruppi di persone che subivano l’influenza ora dei capuani ora dei napoletani, poiché le due forze contrastanti si alternavano nel dominio di queste terre. I Normanni avevano una loro organizzazione politico-amministrativa, la ripartizione in feudi, per conservare salda la centralità del potere. E questo costume cercarono di imporre nella città di Aversa. La base della ricchezza di Aversa era la campagna. Il suolo, anche se aveva per largo tratto il grave inconveniente del Clanio, che straripava e formava una vasta palude, o determinava la presenza di acquitrini o lanei, rimaneva pur sempre privilegiato per la natura feracissima anche se non molto forzata, perché la coltivazione conosciuta in quel tempo era solo estensiva. Comunque si produceva in abbondanza relativamente all’esiguo numero degli abitanti: cereali, lino, viti, fichi, cocomeri ecc.. “I campi erano separati da siepi, da limiti e da vie per l’introitus et exitus cum carro et bubus, donde il nome di clausurae de terra. I poderi erano detti startie o starcie. L’acqua potabile, che di certo non scarseggiava, si provvedeva mediante pozzi e piscine”. In Aversa dunque fu instaurato il sistema feudale; ben presto furono creati i feudi laici e i feudi ecclesiastici. In linea di massima fra gli uni e gli altri non esisteva una netta demarcazione di confini. Le competenze territoriali a volte sconfinavano. In particolare la feudalità ecclesiastica non aveva i vincoli e le limitazioni dell’altra. Difatti il Vescovo, l’Abate di San Lorenzo e perfino la Badessa di San Biagio compravano, vendevano, permutavano terre e case liberamente, concedevano benefici a censo, riscuotendone dationes et servitia, serbandone la esclusiva disponibilità (Gallo, Codice diplomatico). I maggiori feudatari in Aversa erano il Vescovo, affiancato dal Capitolo dei Canonici, e l’Abate di San Lorenzo; gli altri erano vassalli di curia. Il vescovo aveva i seguenti feudi: il castello di Patria con il lago e le campagne annesse; il castello di Latina in diocesi di Caiazzo; il castello di San Giorgio alla Molara in diocesi di Benevento; il casale di Sufficio o Succivo; il casale di Pendice; il feudo rustico di Postello in tenimento di Maddaloni; una giurisdizione sopra 27 famiglie di Giugliano. A queste si aggiungevano altri possedimenti sparsi. Il Monastero di San Lorenzo possedeva beni patrimoniali e beni feudali. La proprietà che possedeva nella contea non aveva vincoli o limitazioni di sorta e la proprietà di carattere feudale era di natura diversa. Aveva possedimenti in Acerra, nel nolano, nel salernitano, a Maddaloni, a Caiazzo, in Calabria, in Lucania, in Puglia a Trani, a Monopoli, ecc.. A questi due e al monastero di san Biagio si aggiungevano i molteplici baroni. continua La chiesa di S. Maria a Piazza, edificata prima dell’arrivo dei Normanni, è una summa di stili. Dai diversi studi compiuti, così come da quelli che tuttora si stanno portando avanti, risulterebbe che la chiesa presenta delle reminiscenze osche; ciò è visibile nella sagrestia, e, precisamente, nella saletta attualmente adibita a spogliatoio del sacerdote. Alzando lo sguardo verso il soffitto si vede un bellissimo fregio, che è opera di un popolo - gli osci - che ha S. Maria a Piazza lasciato testimonianze del suo passaggio nella nostra città. Antica popolazione italica di stirpe sabellica, originariamente occupava un territorio più vasto della Campania, si stabilì tra la fine del V e gli inizi del III sec. a. C. in molte città della Sicilia. Il fregio comprende una serie di simboli, parte da un cerchio con segmenti, definibili geometricamente come dei raggi, e termina con una croce. Tali simboli sono stati “letti” come i diversi stadi della vita, ossia nascita (il 1° simbolo a sinistra), infanzia, giovinezza, età adulta, vecchiaia, morte (ultimo simbolo a destra). Nel momento in cui termina la lettura artistica del fregio inizia quella mistica, perché secondo la chiesa nel momento in cui con la morte si abbandona la vita terrena ciò che perisce è il corpo perché fatto di carne, ma non l’anima, quindi vi è la rinascita, intesa sotto il profilo spirituale. Ecco perché il fregio ha una doppia chiave di lettura! Bacheca “Aversa Città d’Arte” (“La Signora degli Anelli”) e Si vorrebbero fare, presto, vari restauri L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che “presto saranno VI Settimana della Cultura L’assessore Rosario Ippone, prima degli eventi in discorso, aveva dichiarato che “durante la kermesse, saranno restituiti alla città importanti opere…: il crocifisso impannato… ; un trittico… ; l’angioletto della statua di Cimarosa”. La kermesse ha avuto in programma, tra l’altro: 1) presentazione del cd. cioccolatino di Cimarosa; 2) 24 maggio, concerto, presso il Teatro Cimarosa, dei ‘Poca Vista Social Club’ (a cura anche dell’Unione Ciechi); 3) 25 maggio, concerto, presso il Teatro Cimarosa, del coro della pontificia Basilica di S. Pietro, diretto da Monsignor Pablo Colino (direttore del Coro da Camera dell’Accademia Filarmonica Romana nonché Canonico e Maestro della Cappella Giulia di San Pietro); 4) 27 maggio, visita del complesso di S. Antonio e concerto, per organo, di Mariateresa Roncone; 5) 28 maggio, convegno “Il restauro dell’organo a canne della Cattedrale” presso la Cattedrale di S. Paolo; 6) 29 maggio, vari appuntamenti: 6.1) a S. Domenico, mostra dell’isola conventuale, poi presentazione del restauro; 6.2) presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, convegno “Una culla nell’ombra. Storia dell’infanzia abbandonata nella Real Casa dell’Annunziata” e mostra documentaria (a cura anche dell’associazione AversaDonna); 7) 30 maggio, presso il Teatro Cimarosa, reading poetico, musica e cabaret, 8) 30 maggio, 5 e 6 giugno, visite guidate del centro storico in base a due percorsi, il primo detto dell’anello minore (Sedile di S. Luigi, S. Marta, S. Nicola, S. Agostino, Cattedrale, Museo Diocesano), il secondo detto dell’anello maggiore (Castello Aragonese, chiesa S. Maria a Piazza, S. Maria della Neve, via Drengot, Cappella S. Croce, S. Audeno, Insula S. Rita, S. Rocco, O.P.G., museo criminologico). Presentazione del cioccolatino di Cimarosa Il 25 maggio è stato presentato, presso il Salone Romano, il cd. cioccolatino di Cimarosa, al latte o fondente. Si tratta di una combinazione di miscela di cacao, marzapane, aroma di caffè e quant’altro elaborata dall’azienda dolciaria Oliva. Il prodotto, che reca impresso il volto di Cimarosa, è stato offerto da comparse in abiti d’epoca. “Cantine aperte” Il 30 maggio si è svolta la seconda manifestazione, avente ad oggetto i vini campani, “Cantine aperte”. Riqualificazione del Monumento ai Caduti Il Monumento ai Caduti sito in Piazza Municipio dovrebbe essere oggetto di vari interventi e precisamente: ripulitura complessiva; illuminazione adeguata con quattro fari multicolori; sistemazione del giardino all’intorno. restaurati: la statua di Domenico Cimarosa e Porta Napoli”. Si vorrebbe recuperare il busto di Saporito L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che “recupereremo, inoltre, il busto del criminologo Filippo Saporito che conto di poter portare nella piazza che si trova di fronte all’ospedale psichiatrico giudiziario”. Villa comunale - sito originario del busto di Filippo Saporito Ritrovato il Palazzo del conte Rainulfo? Il 29 maggio, in occasione della esposizione del progetto relativo al Polo Giudiziario, l’architetto Alfredo Pozzi ha avanzato l’ipotesi secondo cui sarebbe stato individuato, tra le strutture preesistenti inglobate nell’ambito del complesso conventuale di San Domenico, il palazzo di Rainulfo, il conte, normanno, fondatore di Aversa. “Il cavatappi” festeggia Il 4 giugno serata di festa, presso il CinePub-Birreria Netcher a Parete, organizzata da quelli de “Il cavatappi”, mensile di Aversa a provincia. Casa di Cimarosa, si ipotizza un recupero L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che si conta sul “recupero di nuovi siti, primo fra tutti la casa natale di Domenico Cimarosa”. Stato allarmante di alcuni siti Giuseppe Lettieri ha ammesso lo “stato allarmante di alcuni siti, come la chiesa di S. Marta (oggetto di diversi furti…), S. Maria delle Grazie ed il complesso del Carmine”. Presentata la guida di Aversa Il giorno 11 giugno è stata presentata la guida turistica di Aversa. Tale elaborato presenta il formato cartaceo con supporto multimediale; ha il frontespizio dedicato al complesso di S. Francesco, il retro alla statua del musicista Domenico Cimarosa e la seconda di copertina alla berlina di gala del ‘700. L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che la guida “sarà … venduta su tutto il territorio nazionale ed europeo (copie arriveranno anche a San Pietroburgo)”. Secondo il sindaco “si tratta di una guida di alto livello professionale”. Presto guida enogastronomia, guida fotografica e cartina geografica di Aversa L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che “a settembre, sarà pubblicata la guida eno-gastronomica, una guida fotografica e la cartina geografica della città”. Unione comuni atellani ha aderito alla Settimana della Cultura Piazza Municipio - Monumento ai caduti Il programma della VI Settimana della Cultura, cui ha aderito anche l’Unione di cui sopra, ha compreso, tra l’altro: visite guidate al Museo Archeologico di Succivo; visite alla Pinacoteca comunale dell’Arte Moderna di S. Arpino; esposizione d’arte “Una maschera”, ad opera degli studenti del Liceo Artistico di Aversa, presso la Casa delle Arti di Succivo; convegno sulle maschere e sul teatro; buffet con prodotti tipici locali in degustazione. NUMERO 9 il nuovo - GIUGNO 2004 5 Muse La vendetta di Uma di Gaetano Bencivenga Tremate, tremate… la sposa è tornata! Dopo aver massacrato in un epico duello l’ex amica traditrice Vernita Green (davanti agli occhi innocenti della figlioletta), e aver seminato il terrore in quel di Tokyo per arrivare (attraverso un magnifico scontro senza esclusione di colpi con gli “88 folli”) ad uccidere l’odiata O’Rein, la sprezzante vendicatrice di Kill Bill Volume 2 (seguito del già eccezionale Volume 1) finalmente porta a termine il suo non facile compito, ovvero eliminare l’amatissimo (in un tempo ormai remoto) Bill. Il geniale Quentin Tarantino apre il film con l’immagine di una Thurman (da ovazione!) in bianco e nero che, al volante della sua decappottabile, parla con un pubblico lasciato mesi prima proprio sul più bello. Questo secondo episodio riprende dal punto (quasi esatto) in cui si è interrotto il primo: grazie a un flash back (sempre in rigoroso bianco e nero) siamo trasportati in una chiesetta nel desertico panorama di El Paso (Texas), dove la sposa (incinta) e un giovanotto biondo (platino si suppone!) stanno facendo la prova generale dell’imminente matrimonio. La futura mamma e moglie, annoiata dal rituale preparato- rio abbandona per un attimo l’altare e, come richiamata da uno strano incantesimo, si dirige verso l’uscita. Qui, l’attende Bill (un ritrovato David Carradine), accorso alle nozze con toni pacati e propositi riconciliatori (sembra, almeno apparentemente, non nutrire alcun rancore per il fatto di essere stato piantato dalla ragazza). L’innominabile (non sapremo, infatti, il suo nome fino alla fine del film) e ingenua pulzella gli crede e lo introduce alla sua nuova famiglia, presentandolo come il padre, improvvisamente tornato dalla lontana Australia. Tutto sembra perfetto se non fosse per quella velocissima carrellata all’indietro che annuncia catastrofi…quattro killer (tre donne e un uomo) appaiono all’orizzonte e, dopo un urlo di disperazione della sposa, danno inizio all’apocalisse. Nessuno si salva, eccetto la bionda Uma che, come già raccontato nel Volume 1, si risveglia da un coma durato la bellezza di quattro anni, durante il quale partorisce una figlia di cui lei stessa ignora l’esistenza. La sua unica missione sarà, appunto, quella di vendicarsi di Bill e dei suoi sicari (tra i quali ci sono le già citate Vernita e O’Rein) per aver infranto il suo sogno di meritata stabilità, insieme a un marito finalmente fedele e a un pargoletto amorevole. Armata della spada (chiaro simbolo di virilizzazione dell’eroina), realizzata per lei dal mitico samurai Hattori Hanzo, la sposa comincia a dare la caccia al resto del gruppo di malviventi. Ma anche tremenda killer inseguita dalla furiosa Uma. A questo punto il pubblico inizia a seguire tre azioni parallele, in quella sorta di dinamica sovrapposizione spaziotemporale di cui Tarantino è l’indiscusso maestro: la disperata sposa imprigionata nel suo sarcofago recupera questa crede di aver in suo esclusivo possesso la tanto inseguita arma giapponese, arriva la sposa resuscitata, che a colpi di arti marziali, le cava via l’unico occhio rimastole. Siamo così giunti all’ultimo dei nove capitoli di questa singolare saga, e ora alla sposa non Immagini pubblicitarie del film stavolta sarà molto dura: Budd (la simpatica canaglia Michael Madsen), fratello di Bill, oppone una resistenza inaspettata, riuscendo addirittura a seppellirla viva (sequenza densa di echi dei migliori racconti di Poe) e a rubarle l’agognata spada, che intende vendere per un milione di dollari all’odiosa Elle Driver (una rinata Daryl Hannah), l’altra la memoria (tramite un altro consistente flash back) dei colpi micidiali a lei insegnati dal saggio cinese Pai Mei e, grazie a questi, riesce infine a liberarsi, mentre l’incontro tra Elle e Budd si conclude con la morte di quest’ultimo, colpito dal morso velenoso del cobra Black Mamba, messo a tradimento tra i dollari sparsi dall’insaziabile Elle. Ma proprio quando resta che dirigersi dal suo acerrimo nemico/carnefice. Ma la sorpresa è alle porte: l’arrabbiata Beatrix Kiddo (queste le sue generalità) rimane completamente destabilizzata quando ad accoglierla c’è, insieme a Bill (versione padre premuroso), la dolcissima figlia B.B. Ciò non le impedirà, però, di portare a termine la sua vendetta: l’uomo sarà ucciso con il micidiale colpo delle 5 dita (altra lezione appresa dal “sacerdote del fior di loto” Pai Mei), dopo un’ultima confessione della donna, che racconta (indotta da un’iniezione di siero della verità) di essere spinta alla violenza da una profonda cattiveria interiore, pronta a dissolversi solo di fronte al suo nuovo e più impegnativo ruolo, quello di mamma. Nonostante le cruente carneficine, al termine (delle due puntate) all’estasiato critico (e si spera pubblico!) sembra di aver assistito a un’impareggiabile fiaba a lieto fine, inevitabilmente soddisfatto di questo (un po’ travagliato) ricongiungimento familiare e rapito dagli universi paralleli attraversati al fianco di un’amazzone contemporanea (sicura emula di Bruce Lee e diretta discendente dei Manga giapponesi), che forte di una saggezza rinnovata (frutto dell’incontro/scontro di cliché occidentali e orientali) e di una ritrovata fiducia, si rimette nella sua decappottabile e, guardando spietatamente nell’attento obiettivo del supremo Tarantino, ci fa presupporre che forse la storia non è finita qui…! Memorie (correttive) di uno stanziale di Enzo D’Agostino Nell’intervento sul n.8 de “L’eco” (“Memorie di un emigrato”) l’“emigrato” Enzo Di Grazia traccia un garbato, ma desolato bilancio, sulla scia di personali ricordi, di quello che, all’inizio della seconda metà del ‘900, “è stato fatto alla città e alle sue memorie”. L’articolo che – non lo nascondo, mi ha totalmente coinvolto perché denso di riferimenti ad esperienze condivise che il passare del tempo pone sempre più meritoriamente in evidenza – mi sollecita ad intervenire per opportune puntualizzazioni. La prima è di natura storico-cronologica e riguarda la nascita delle gallerie “CZ” e “La Bohème”: il prof. Di Grazia (diamo, sia pure per un momento solo, il titolo dovuto ad uno dei docenti che hanno lasciato ampia traccia nei ricordi degli allievi del Cirillo) afferma che quest’ultima “è sorta sulle ceneri di quello” (il CZ). Il che non risponde al vero, perché quando il CZ è nato (intorno al 70), “La Bohème” di Luigi Angelillo esisteva per lo meno da un paio d’anni. E la puntualizzazione non è meramente temporale poiché investe la funzione stessa dell’esistenza del CZ, Centro Zonale d’Arte, cui i fondatori annettevano un compito di radicale innovazione che prendeva le mosse proprio dalla critica alla preesistente “Bohème”, la quale propendeva quasi esclusivamente al figurativismo (dando spazio ad epigoni dell’800 napoletano) e cui si rimproverava di proporre un’arte troppo legata alla tipologia che, ironicamente, si definiva modello “cartellina e’ Napule” (e purtuttavia, nel momento di maggiore tensione e polemica, “La Bohème” ebbe il coraggio di aprire ad artisti per l’epoca rivoluzionari, come De Core e Del Vecchio – la cui mostra abortì all’ultimo momento, per misteriosi motivi -, e che riuscì comunque ad ospitare – e più di una volta – il non certamente sospettabile di voleva solamente dire “Centro Zonale”, ma costituiva un irregolare acronimo della napoletanissima espressione “ca….a…..zzi” (confidenza riservatissima fatta al sottoscritto) con trasparente allusione al compito prescelto di rompere, quanto possibile, gli attributi agli insensibili, ai retrogradi, ai dissenzienti. La seconda puntualizzazione concerne le cause della fine dell’esperienza di quegli anni. Luigi Angelillo: Attesa 1968 (particolare) conservatorismo Andrea “Niente ha avuto spessore e Sparaco). L’intento dichiara- continuità” afferma Di Grazia to del “CZ” era quello di il quale, però, sa meglio di me dirompere, innovare, agitare che l’indifferenza e l’ostilità le acque di una morta gora ambientali non possono ove le istituzioni languivano, essere sempre invocati come intente com’erano in una sorta di male ontologico e politica di piccolo cabotaggio, di destino metafisicamente L’esperienza con una coerentissima e preordinato. proterva indifferenza per del CZ (e di riflesso, lo stato e le sorti delle arti. quella del “Bugigattolo”) La riprova della temperie fallì perché troppo univoconcorrenziale provocatoria che Di camente Grazia, Galluccio e Tabarro e preordinatamene ostile intendevano promuovere, alla “Bohème” di Luigi stava anche nel nome della Angelillo (Angelillo – Gigino galleria, laddove CZ non per gli amici ed estimatori – fu il primo pittore ad essere recensito su “La Settimana” del maggio-giugno 1968, per la serie “Rassegna di Giovani Artisti Nostri”; rassegna che avrebbe, poi, coinvolto anche Tabarro e Galluccio e che dette la stura a quel fermento d’interesse per l’arte da cui vennero, poi, le due gallerie). CZ finì perché non seppe mantenere le promesse e perché si invischiò nella stessa pania conservatrice e commerciale che si rimproverava alla “Bohème”. Se si ammette questo, si può concordare sul fatto che scaricare le colpe sulla ostilità ed insensibilità dell’ambiente può al limite significare l’attribuzione a tutti (e, quindi, a nessuno) di colpe e responsabilità che invece vanno assegnate ai singoli con perentorietà e salomonica imparzialità. I motivi del fallimento vanno ricercati nella piccineria gelosa, nel provincialismo psicologico e spirituale che mira ad impedire agli altri di fare, quando non se ne ha per proprio conto la voglia, il tempo o la capacità. Fui collaboratore di cronaca d’arte solo occasionalmente di “Roma” e “Mattino”; invece – errata corrige – collaborai assiduamente alla pagina interprovinciale de “Il Tempo”, per rimanere alla quale dovetti sfoderare unghie e canini perché qualcuno, da Aversa, paventando chissà cosa, cercò di estromettermi, addirittura sollecitando la redazione centrale e perfino la proprietà della testata. E che dire della forma mentis degli artisti, immancabilmente afflitti da quella sindrome egotica che io definivo “padreternite parossistica” e che si esprime, abitualmente, nella certezza “solo-iopenso, solo-io-creo, solo-iosono, tutto il resto è vieta emanazione…”. E aggiungasi quella sorta di maccartistico “apartheid” che guarda a chi non la pensa come te come concorrente pericoloso cui bisogna preventivamente arrecare danno perché ti può fare danno; che al massimo si può tollerare, ma con prudenza e sospetto (sono passati più di trent’anni e non ho ancora digerito l’amaro di essere stato incolpato di… spionaggio artistico proBohème nonché scorretto dissuasore occulto dei clienti del CZ!... Roba da nausea e da crisi isterica…). Di quel periodo resta, comunque, il compiacimento di una stagione di entusiasmi, di azioni improntate ad una goliardia, un volontariato culturale disinteressato e giovanilmente autonomo, i tentativi personali o cooperativi di forzare e slargare i limiti segnati dai confini dei localismi (oh, quei viaggi a rotta di collo nella efficiente 500 blu – “Cinquecento”, non “Torpedo” – di Di Grazia, in cerca di nuovi rapporti con artisti, galleristi, mercanti, imbrattatele, sperimentatori e millantatori…), la seriosità e la convinzione di neofiti disposti ad impegnare tempo, cultura, danaro proprio e tranquillità perché si slargassero le prospettive e potessero crearsi collegamenti con la più pulsante e vitale vita artistica nazionale e… oltre. Purtroppo, le ragioni che il tono recriminatorio dell’intervento di Di Grazia sottende restano quanto mai incombenti. Alla sostanziale indifferenza sia delle amministrazioni che del pubblico di un tempo, oggi (e non da oggi) è succeduto qualcosa di ben peggiore: una finta sensibilità che si traduce nella ricerca dell’evento, in un rapsodismo progettuale e organizzativo finalizzato al tornaconto d’immagine per pochi, di grossi progettimontagna invariabilmente pronubi di esiti-topolino; di una disorganicità di interventi che sa sempre di insufficienza e parzialità e che si accontenta degli entusiasmi (magari indotti e fasulli) del momento, senza disporre le radici di un futuro migliore; che immola l’uovo oggi, senza la capacità di ipotizzare la gallina… 6 NUMERO 9 il nuovo da Muse - GIUGNO 2004 Piove ancora sul bagnato... “Rosa di Francia” La Bufera Fine fine Pacifico, Pacifico 2000 Les princes n’ont point d’yeux pour voir ces grand’s merveilles Leurts mains ne servent plus qu’à nous persécuter A. D’aubigné A’ Dieu La bufera che sgronda sulle foglie dure della magnolia i lunghi tuoni marzolini e la grandine, Fine, fine, pioggia di piccole spine, dal cielo velato cadute, spruzzate, paracadutate Fine, fine, che allaga tombini e cantine, in piccole pozze riunite, adunate, a due piedi saltate Vittorio Raimondo, noto in vari “cenacoli letterari, ha licenziato il libro, di poesie, “Rosa di Francia”, edito dalla L.E.R. Editrice. Ciò dopo avere pubblicato altri testi, tutti votati a rappresentare il bel canto poetico. L’elegante volumetto è stato elaborato da Gianni Ianuale, per conto del Centro Studi e Ricerche dell’Accademia Internazionale Vesuviana. La raccolta è dedicata a Livia, colei che illumina la vita del poeta. Raimondo ha messo in campo “un testo … sull’amore per una donna”, come rivela Biagio Di Meglio nella fascetta della pubblicazione. Le “poesie romantiche” dell’autore sono presentate dal critico letterario Viktor Busà. Raimondo, inneggiando alla donna amata, ha riportato nell’alveo classico della poesia amorosa il “poetare”. Si tratta di un “romantico” a tutto tondo che, prendendo spunto dall’amore e dalla bellezza femminile, oltre che dalla natura che lo circonda, produce versi “sempre in sequenza di emozioni sofferte con rara dignità di pensiero e di vita surreale”. Dai di Giuseppe Diana di Marzia Del Villano E. Montale, La Bufera e altro 1956 (i suoni di cristallo nel tuo nido notturno ti sorprendono, dell’oro che s’è spento sui mogani, sul taglio dei libri rilegati, brucia ancora una grana di zucchero nel guscio delle tue palpebre) il lampo che candisce alberi e muri e li sorprende in quella eternità d’istante -marmo manna e distruzione- ch’entro te scolpita porti per tua condanna e che ti lega più che l’amore a me, strana sorella,e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere dei tamburelli sulla fossa fuia, lo scalpicciare del fandango, e sopra qualche gesto che annaspa... Come quando ti rivolgesti e con la mano, sgombra la fronte dalla nube dei capelli, Scendi lentamente, portale i miei saluti più sinceri, batti piano sui vetri e sciogli i dispiaceri Scendi piano piano, che ti senta arrivare da lontano, che abbia tempo per riparare, rifiatare Fine, fine, pioggia e corone di spine, nel cielo imbiancato con cura intrecciate, ad ognuno assegnate Fine, fine, cadono grani e perline, in queste mattine d’estate infiammate a lungo invocate Scendi lentamente, portale i miei saluti gentilmente, lascia che si riposi e non le manchi niente Scendi piano, piano, gocciolando sul viso e sulla mano, vai dovunque per rinfrescare, dissetare Vieni ad aiutarmi, so che puoi ascoltarmi Vieni prima che sia tardi Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente si riprende respiro e non si sente niente Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano, che possiamo dimenticare, riposare... mi salutasti- per entrar nel buio. Il binomio Montale-Pacifico è un accostamento alquanto ardito e devo dire che la complessità di pensiero di entrambi mi ha tenuta in panne per diverse serate ormai estive, dopo che è letteralmente piovuto sul bagnato per settimane. Comincerò da Montale, che con un verso di D’aubigné ci dona la chiave di un’interpretazione politica del suo scritto e ne annuncia al primo impatto la violenza. Il verbo “sgrondare” mi ispira infatti un gesto compiuto con forza, sebbene lento, portandomi a personificare la Bufera, che, come in un quadro impressionista astratto, divinità adirata, trascina le nuvole sgrondandole dai tuoni e dalla grandine. Un’oscurità un pò torbida pervade l’atmosfera e il buio, insistentemente presente, e la tensione del temporale ci coinvolgono in questa oscurità. Imponente la guerra, mai nominata, metafora della bufera: i suoni di cristallo della grandine sembrano sorprendere le persone come le granate e così tutti i rumori della pioggia, lo “schianto”, il suono dei “sistri”, il “fremere”, lo “scalpicciare”, sono riferibili anche al disordine di una battaglia. In effetti tutta la poesia si può leggere sotto questa luce: la metafora di un avvenimento che segnò tutta una generazione, un momento storico che provocò un brusco cambiamento di rotta nell’ideologia, nella vita quotidiana, quindi anche nella letteratura. Questa frattura culturale, a mio parere, è racchiusa nei vv. 5-7: i mogani e i libri rilegati rappresentano l’antica poesia, sebbene più antica di pochi anni, quella degli indissolubili ideali, del formalismo (i libri sono “rilegati”) e delle certezze assolute, crollati tutti nella sofferenza, nella morte e negli scempi della guerra. Tutto questo non si può cancellare con un colpo di mano, affogandolo nel benessere del decennio successivo (la raccolta fu pubblicata nel ’56), le lacrime bruciano ancora sotto le palpebre, la guerra rimane saldata a fuoco nei più reconditi anditi dell’anima, come una “strana sorella” a cui si rimane legati da un sentimento che supera l’amore stesso. Pur individuando questa marca così fortemente politica in tutta l’opera, non posso fare a meno comunque di segnalare espressioni limpidissime come “il lampo che candisce alberi e muri e li sorprende in quella eternità d’istante”, un’esecuzione perfetta dell’attimo riempito dal lampo, che è come un battito di palpebra, un momento in cui tutto appare illuminato a giorno, immagine che il latinismo “candisce” rende in maniera sublime. La poesia si chiude con un’intricato addio, come di qualcuno che muore; non dev’essere stato difficile vedere durante i combattimenti qualcuno che moriva davanti ai prorpi occhi, ma questa morte penso sia riferita alla strana sorella, alla bufera, piombata in un forzato dimenticatoio negli anni ’50. All’estremo opposto la poesia di Pacifico: la pacatezza con cui si esprime, anche nell’interpretazione musicale e canora, la delicatezza delle immagini e l’amore che trasmettono le sue strofe mi portano in un’atmosfera di pace, fortemente contrastante con l’amara disillusione di Montale. Per Pacifico la pioggia non è violenza, bensì gentilezza allo stato liquido che si posa sui vetri, che è oggetto dei giochi dei bambini dopo il temporale. Quanta grazia in quel “cielo velato”, nel pensiero delle piccole innumerevoli spine “paracadutate”, nei “grani” e nelle “perline”, contrapponibili alla brusca grandine di Montale. Pacifico invoca la pioggia come una persona amica a cui chiedere aiuto e le attribuisce il compito di messaggero amoroso, come un menestrello in una canzone medievale. Il dolcissimo messaggio è di un amore tanto sincero e disinteressato da affidare il benessere della persona amata al messaggero stesso (“lascia che si riposi e non le manchi niente”), in un’estate torrida in cui la pioggia è sollievo all’arsura e nello stesso tempo momento di meditazione sulle proprie azioni finchè il “temporale” non passi. sentimenti che si effondono dalle sue composizioni poetiche, “possiamo scoprire” – afferma Busà – “una profonda e completa pensosità morale e religiosa”. Raimondo è espressione di creatività ispirata da nuove idee irrorate da una significativa carica vitale e, quindi, si colloca in posizione contraria rispetto a quanto accade in un periodo di stasi qual è quello attuale, in cui la gente ha paura del nuovo e del diverso e si lascia andare nelle quiete e scontate equazioni esistenziali. In conclusione Raimondo, con questa “nuova proposta” ci conferma che anche nell’arte bisogna essere “competitivi”, senza temere di trovare gente diffidente, e che, superando l’incapacità di guardare oltre i propri pregiudizi, si deve lottare, lavorare e sopportare ogni sofferenza avendo per fermo un sogno, un ideale. Sotto questi profili la poesia appare “nuovo viatico per viaggiare con ali di gabbiano, emozionarsi di fronte al potere dell’anima ed assaporare i profumi di nuove stagioni”. Farò... teatro! di Leticia Santi Rodriguez Da grande vorrei essere allenatore di nuoto sincronizzato o attrice, considero, però, più probabile che diventi attrice in quanto m’incanta la vita del teatro. Da piccola volevo diventare ballerina poi veterinaria poi professoressa, poi, all’improvviso, tutto cambiò, diventai più sensibile e il teatro mi sembrò affascinante, divertente, accogliente. Io credo che il teatro è una storia interminabile, qualcosa di gioioso e divertente, un mondo con parole, voci, personaggi, allegorie. Il nuoto sincronizzato forma parte di questo mondo, ciò è naturale. A me piace nuotare e ballare: ballando mi sento forte e libera. Da piccola mi piace stare dentro l’acqua. Credo che l’acqua sia come un mondo e Il teatro Cimarosa che un mondo è magia: l’acqua si trasforma da azzurra in verde come l’inverno si trasforma in primavera e la primavera in inverno. Oltretutto preferisco il nuoto sincronizzato e il mondo del teatro perché, se ci pensiamo bene, quest’ultimo è pieno di risate, allegria, buone amicizie e molte altre cose. Vicende ecclesiastiche Appunti per una storia della Chiesa Aversana - I Vescovi di Aversa di Ernesto Rascato e Gerardo Sangiovanni continua dai numeri precedenti Dopo il primo vescovo normanno Azzolino (1053), capolista della cronotassi /_ = ordinamento cronologico _/ dei vescovi aversani ed iniziatore della fabbrica del Duomo, meritano di essere menzionati alcuni, distinti per cultura e sapienza di governo, che hanno segnato la quasi millenaria vita della diocesi normanna. Per l’impegno dei primi vescovi la diocesi divenne un importante centro religioso, politico e intellettuale. Particolarmente noto fu il dotto Goffredo (1059-1080), che nel 1071 partecipò insieme al principe Riccardo alla consacrazione della Basilica desideriana di Montecassino. Eminente per ingegno intellettuale e per virtù, che diede un forte impulso alla cultura filosofica e letteraria dello Scriptorium della civitas aversana – la scuola episcopale di Aversa – retoricamente salutata dal vescovo-poeta Alfano di Salerno come superiore ad ogni altra e capace di gareggiare con la scuola filosofica di Atene: “Aversum studiis philosophos tuis / in tantum reliquos vincit ut optimum dispur non sit Athenis” (ALFANO DI SALERNO, Ad Gosfrit episcopum Aversanum, Cod. 280 f. 102v, Archivio Montecassino). Tra i primi vescovi spicca il grande Sepolcro Card. I. Caracciolo teologo Guitmondo (10881094), contemporaneo di papa Gregorio VII: un monaco benedettino formato in Normandia, dove nella celebre abbazia di Bec fu allievo del grande maestro Lanfranco, futuro arcivescovo di Canterbury; in dialogo con gli intellettuali del suo tempo, confutando gli errori teologici di Berengario di Tours, Guitmondo, mediante alcuni suoi famosi trattati (come il De Corporis et sanguinis Christi veritate in Eucaristia libri tres), affermò con forza la “presenza reale” di Gesù Cristo nel Sacramento dell’Eucaristia e nel corpo mistico della Chiesa: pastore sollecito e maestro illuminato per la storia della teologia eucaristica. In età medievale alcuni presuli svolsero importanti uffici pubblici presso la Santa Sede e presso la corte di Napoli. Giovanni IV Lamberto (1229-1234), amico personale di San Francesco d’Assisi e dei suoi Frati: nel 1230 li chiama ad Aversa, per la chiesa di Sant’Antonio al Seggio, successivamente impianta nel centro cittadino anche l’Ordine delle Clarisse e, nel 1234, concede all’ordine dei Frati Minori Conventuali la Chiesa di San Lorenzo Maggiore a Napoli, appartenente alla Mensa vescovile di Aversa. Giovanni Paolo Vassallo (1473-1501), legato agli umanisti del tempo, ha lasciato maggiore impronta: rinnovò la vita liturgica della diocesi riformando l’Ufficio Divino e pubblicando a stampa il Breviario diocesano “secundum consuetudinem Maioris Ecclesiae Aversanae”, raro incunabolo del 1499, conservato nel locale Museo Diocesano: a lui si deve anche la costruzione del maestoso campanile del Duomo, il nuovo trono vescovile ed il sacello per l’Eucaristia. Dopo il Concilio di Trento diversi vescovi s’impegnarono ad applicarne i principi riformatori. Il medico >> continua a pag. 8 NUMERO 9 il nuovo Economia, diritto, lavoro Diritti e cittadini notaio e stipulare un atto pubblico. Cesarina, Lusciano. Per costituire un’associazione non riconosciuta (ossia, un’associazione senza personalità giuridica) non è necessario andare dal notaio e stipulare un atto pubblico notarile, ma è sufficiente redigere e, poi, sottoscrivere una scrittura privata tra tutti i contraenti. Gentile avvocato, appartengo ad un’associazione e vorrei sapere se altre persone potranno, un domani, associarsi all’ente. Lello, Aversa L’associazione è un ente cd. “aperto” all’ingresso di nuovi soci. L’atto costitutivo deve indicare le condizioni per poter far parte dell’organismo. Non esiste, però, alcun diritto all’ingresso, da parte dei terzi, verso l’entità. E’, difatti, sempre l’associazione che deve accettare la proposta di ammissione avanzata da terzi o rivolgere a terzi la proposta di ammissione e solo l’incontro dei consensi, del proponente e dell’accettante determina l’ingresso di nuovi soci. Associazioni di Teresa Guida Calabresi dei singoli. L’incontro si è svolto nella tradizionale sala “Guitmondo” del Seminario Vescovile di Aversa che ha fornito una cornice suggestiva tutta particolare all’evento. Superfluo dire che tale argomento, oggetto della specifica tematica nazionale, ha risvegliato echi nascosti nell’intimo dei numerosi quanto qualificati presenti sensibilizzati dalla prolusione della Presidente – Prof. Patrizia Salemme Menditto – che, con il consueto senso della misura, ha presentato il relatore, soffermandosi sui trascorsi accademici e teologici del Prelato senza tuttavia minimamente invadere il campo che sarebbe stato dominato dalla personalità dell’oratore nel suo dire. Per parte sua mons. Sgreccia è riuscito a tenere il pubblico avvinto alle proprie argomentazioni ed ha condotto in porto un nutrito quanto pacato dibattito. Ha presenziato Mons. Mario Milano, arcivescovo della Diocesi di Aversa. Altrettanto interessante, anche se decisamente più “intimo”, è stato il dibattito, tenuto nella sede del P.I.M.E. di TrentolaDucenta, da Mons. Fernando Angelino sviluppatosi su tematiche più propriamente artistiche: “Amore, famiglia e matrimonio nella letteratura”. La manifestazione si è chiusa con la S. Messa e con il consueto momento di convivialità concluso con un brindisi alla chiusura dell’anno sociale ed all’apertura del prossimo. Bacheca Nuovo spazio per Pablo Neruda ed il Collettivo Tana 9/5 - Il W.W.F. fa sapere che “si deve imparare a ridurre i rifiuti” Libera Tutti e che “le statistiche dicono che un sacchetto della spazzatura Il 23 maggio, alle ore 21.00 serata dedicata all’apertura del nuovo spazio – via S. Lucia, 22, Aversa – a disposizione dell’associazione Pablo Neruda nonché del Collettivo Tana Libera Tutti. Il W.W.F. alla scoperta del Matese sconosciuto Il 6 giugno si è svolta un’escursione, a cura del W.W.F. e denominata “Alla scoperta del Matese sconosciuto”, presso il Parco Regionale del Matese. Paesaggio del matese IX Interclub Leo Club ad Aversa In data 11 maggio si è svolta, organizzata dal Leo Club Aversa Città Normanna, una riunione interclub della II Area Op. del Distretto Leo 108 Y. Il Presidente del Leo di Aversa ha dichiarato che “ci avviamo … alla conclusione .. di un anno sociale … all’insegna del servizio e dell’associazionismo disinteressato”. Premio “Bandiera verde del Volturno” in dirittura d’arrivo Associazionismo ed ancora associazionismo Stretta finale per nominare il vincitore – quel Comune, bagnato dal Volturno, che meglio degli altri ha dimostrato di tutelare il fiume e le aree pertinenti – del premio, organizzato dall’associazione Fiume Volturno, “Bandiera verde del Volturno”. Lunedì 12 luglio PERSONALE DOMESTICO - Versamento contributi personale domestico (aprile-giugno 2004) DIRIGENTI COMMERCIALI - Versamento contributi previdenziali integrativi Fondi Negri Besusso (aprile-giugno 2004) Giovedì 15 luglio CONTRIBUENTI FORFETTARI (MINIMI) E MINORI (SUPERSEMPLIFICATI) - Annotazione operazioni mese prec. e compensi e corrispettivi non rilevanti fini IVA EMISSIONE FATTURE DIFFERITE - Emissione fatture relative a cessioni beni eseguite mese prec. (art. 21, comma 4, D.P.R. 633/72) ANNOTAZIONE FATTURE CON IMPORTI INFERIORI A € 154,94 - Annotazione del documento di riepilogo fatture di importo inferiore a € 154,94 mese precedente ANNOTAZIONI RICEVUTE E/O SCONTRINO FISCALE Registrazione operazioni mese precedente per le quali si è rilasciato scontrino fiscale o ricevuta fiscale ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE - Annotazione compensi mese precedente esercizio dell’attività commerciale IRPEF RITENUTE ALLA FONTE REDDITI LAVORO DIPENDENTE E ASSIMILATI - Versamento ritenute redditi di lavoro dipendente e assimilati mese precedente IRPEF ALTRE RITENUTE ALLA FONTE - Versamento ritenute operate mese precedente relative a redditi derivanti da provvigioni inerenti rapporti commissione, agenzia, mediazione e rappresentanza di commercio, utilizzazioni marchi ed opere dell’ingegno e associazione in partecipazione IRPEF RITENUTE ALLA FONTE REDDITI LAVORO AUTONOMO - Versamento ritenute redditi di lavoro autonomo IRPEF ADDIZIONALE REGIONALE/COMUNALE - Versamento quote addizionale regionale/comunale IRPEF trattenuta sui redditi di lavoro dipendente/pensione IVA LIQUIDAZIONE MENSILE - Liquidazione-versamento imposta eventualmente a debito relativa mese precedente CONTRIBUTO 10 PER CENTO - Versamento contributo (10%, 15%, 17,8%/18,8%) sui compensi di co.co.co. e degli incaricati alla vendita a domicilio corrisposti mese precedente CONTRIBUTI INPS MENSILI - Versamento contributi previdenziali a favore generalità dei lavoratori dipendenti CONTRIBUTI ENPALS MENSILI - Versamento contributi previdenziali a favore lavoratori dello spettacolo CONTRIBUTI PREVIDENZIALI IMPRENDITORI AGRICOLI Versamento contributi previdenziali agricoli (I rata 04) IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Versamento imposta sugli intrattenimenti mese precedente CAPITAL GAINS IMPOSTA SOSTITUTIVA SULLE PLUSVALENZE - Versamento imposta sostitutiva partecipazioni con metodo forfettario e senza perizia IRPEF ADDIZIONALE REGIONALE/COMUNALE - Versamento quote addizionale regionale/comunale IRPEF, trattenuta sui redditi di lavoro dipendente/pensione Martedì 20 luglio A’ munnezza. Diario (continua) contiene mediamente il: 30%, rifiuti organici”; “25%, carta e cartone”; “15%, plastica e gomma riciclabili”; “7%, vetro”; “3%, lattine ed altri oggetti in alluminio”; “20%, altro”; 12/5 – Il W.W.F. dichiara che “in Campania … si sta puntando solo ed esclusivamente agli inceneritori o termovalorizzatori come se fossero delle ‘bacchette magiche’ … ma così non è! Perché in natura … tutto si trasforma e … negli inceneritori i rifiuti verrebbero solo trasformati”. Inoltre lo stesso ente dichiara che “manca una seria programmazione per la riduzione dei rifiuti”; 14/5 - L’associazione Fiume Volturno dichiara che “continuano a scomparire i pesci del Volturno. In particolare” risulterebbe “decimata la trota fario di ceppo autonomo”. Il fenomeno di scomparsa della fauna ittica viene attribuito alle seguenti cause: 1) “bracconaggio”; 2) “inquinamento”; 3) “latitanza della pubblica amministrazione”; 4) “scarso interesse della stampa”. Lo stesso ente afferma che “per salvare la fauna ittica vi è bisogno di un serio programma di ripopolamento della trota e delle altre specie in via d’estinzione, se non addirittura scomparse”; 4/6 – si tiene, a Giugliano, un convegno intitolato “Lo smaltimento dei rifiuti in Campania. Come passare da un problema ad una risorsa”. Ha collaborato il W.W.F. Campania ed il Comune di Giugliano; 9/ 6 – il W.W.F. formula “proposte … per uscire dall’emergenza rifiuti” e precisamente: 1) “realizzazione di piccoli impianti per il compostaggio-digestione anaerobica (…) della frazione dei rifiuti umidi”; 2) “isole ecologiche in ciascun comune”; 3) “possibilità” di premi “per chi conferisce rifiuti differenziati”; 4) “task force per i controlli sulla raccolta differenziata”; 5) “partire subito con la raccolta dell’umido presso le grandi utenze”; 5) “stabilire ‘contravvenzioni’ per i comuni che non ottemperano … i dettami della normativa vigente (decreto Ronchi) ed esercitare i poteri sostitutivi se non si raggiungono progressivamente risultati sulla differenziata”. Scadenziario fiscale e contributivo di luglio Venerdì 16 luglio Fine anno per la “Maria Cristina di Savoia” L’anno sociale 2003/2004 dell’attività della Sezione Aversana de “I Convegni Culturali Maria Cristina di Savoia” è arrivato alla sua conclusione con due manifestazioni di eccezionale interesse. Il 15 maggio ha segnato l’incontro con Mons. Elio Sgreccia, Vice Segretario della Pontifica Accademia per la Vita e si è incentrato sul tema “Bioetica, Matrimonio e Famiglia”. È stato sviluppato l’argomento della liceità – sotto il profilo della morale cattolica – dell’intervento politico in un settore che istituzionalmente coinvolge e si appella a principi che fanno parte dell’interno del “sé” 7 di Gianfranco De Gasperis, consulente del lavoro a cura di Ida Iorio, legale esperta di diritto tributario Gentile avvocato, abito in un condominio di otto condomini. Vorrei mettere un camino nel salone del mio appartamento e, pertanto, vorrei sapere se posso far passare la canna fumaria sulla facciata condominiale.Grazie. Anna Aversa Gentile signora Anna, la facciata condominiale è un bene comune a tutti gli otto condomini che compongono il condominio nel quale lei vive. Tale bene comune può essere utilizzato da qualunque condomino in modo (lecito, ovviamente) da non impedire che gli altri comproprietari possano realizzare la stessa o altre utilizzazioni. Pertanto, l’istallazione sarà ammissibile se la vexata canna non impedirà agli altri di utilizzare la facciata. E sarà ammissibile se, per le relative caratteristiche, non lederà il decoro architettonico del fabbricato, concetto, sia chiaro, lasciato alla elaborazione della giurisprudenza. Avvocà, vorrei costituire un’associazione culturale e, pertanto, vorrei sapere se, a tale fine, occorre, per forza, andare dal - GIUGNO 2004 Il 29 maggio si è svolto, presso l’Aula Magna della Facoltà di Architettura sita in via S. Lorenzo, il convegno intitolato “Istituzioni locali e associazioni per un impegno civile e sociale”. Moderatore dell’incontro il giornalista Nando Santonastaso. IVA COMUNITARIA, PRESENTAZIONE ELENCHI INTRASTAT MENSILI - Presentazione elenchi riepilogativi cessioni e acquisti intracomunitari registrati o soggetti a registrazione (giugno) CONDONI - Versamento rata (importi eccedenti euro 3.000,00 o euro 6.000,00) dichiarazione integrativa semplice, condono tombale, ritardati od omessi versamenti, liti potenziali e concordato anni pregressi DICHIARAZIONE UNIFICATA - MODELLO UNICO 2004 SOCIETA’ DI PERSONE - Versamenti, con maggiorazione dello 0,4%, relativi a: IVA (con maggiorazione 0,40% per mese o frazione di mese a partire dal 17.3-fino 20.6); IRAP (saldo 2003 e primo acconto 2004); imposte sostitutive DICHIARAZIONE UNIFICATA- MODELLO UNICO 2004PERSONE FISICHE - Versamenti, con maggiorazione 0,4%, relativi a: IRPEF (saldo 03 e 1° acconto 04); addizionale regionale/comunale IRPEF; IVA (con maggiorazione 0,4% per mese o frazione di mese a partire dal 17.3-fino al 20.6); IRAP (saldo 03 e primo acconto 04); acconto 20% imposta per i redditi assoggettati a tassazione separata; imposte sostitutive; contributo IVS (saldo 03 e 1° acconto 04); contributo 10% (saldo 03 e 1° acconto 04) DICHIARAZIONE UNIFICATA - MODELLO UNICO 2004 SOCIETA’ DI CAPITALI ED ENTI NON COMMERCIALI Versamento, con magg. dello 0,4%, IRPEG e IRAP saldo 03 e 1° acconto 04 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare DIRITTO ANNUALE CAMERA DI COMMERCIO - Versamento, con maggiorazione 0,4%, diritto camerale annuale CONTRIBUTI TRIMESTRALI - Versamento contributi prev.li integrativi dirigenti aziende industriali retribuzioni aprile-giugno 04 Lunedì 26 luglio DENUNCIA ENPALS MENSILE - Contributi per i lav. spettacolo DENUNCIA ENPALS TRIMESTRALE - Datore di lavoro - denuncia contributiva retribuzioni aprile-giugno 04 DENUNCIA INPS TRIMESTRALE LAVORATORI AGRICOLI Denuncia retribuzioni operai agricoli (aprile-giugno 04) Sabato 31 luglio IVA COMUNITARIA, PRESENTAZIONE ELENCHI INTRASTAT TRIMESTRALI - Elenchi riepilogativi cessioni intracomunitarie registrate o soggette a registrazione (aprile-giugno 04) MODELLO 730 - Operazioni di conguaglio (retribuzione erogata nel mese) importi prospetto di liquidazione Mod. 730-3 o Mod. 730-4 IVA - RIMBORSI TRIMESTRALI - Richiesta rimborso IVA a credito trimestre precedente (2° trimestre 04) CONDONO EDILIZIO - Versamento oblazione e oneri accessori derivanti domanda condono e presentazione della stessa 8 NUMERO 9 il nuovo - GIUGNO 2004 da Vicende ecclesiastiche Aversa in udienza dal Papa e poi a S. Paolo fuori le mura di Mario Pedata “Voi siete l’orgoglio del Vescovo”, sono le parole risuonate al termine della celebrazione eucaristica pontificale presieduta dall’Arcivescovo di Aversa, Mons. Mario Milano, presso l’altare della confessione dell’Apostolo Paolo, nell’omonima Basilica Patriarcale romana sita sulla Via Ostiense, a conclusione della “storica giornata” - così l’ha definita il prelato - vissuta dai circa diecimila fedeli della diocesi. Un appello cui hanno risposto in tantissimi, quello lanciato da Mons. Milano, di recarsi a Roma in udienza particolare dal Santo Padre Giovanni Paolo II per chiudere nelle mani del successore dell’Apostolo Pietro, i lavori, succedutisi negli ultimi tre anni, nei quali tutta la Diocesi ha vissuto l’evento della Visita Appunti... >> continua da pag.6 Balduino de Balduinis (1554-1582), già archiatra /_ = medico principale, specialmente nella corte pontificia _/ pontificio di Giulio III, nel 1566 fondò il primo Seminario; Pietro Ursino (1591-1598) ampliò il Seminario, celebrò il primo Sinodo diocesano, fondò il Collegio dei Beneficiati Ebdomadari; Bernardino Morra (1598-1605), già vicario generale di San Carlo Borromeo, riorganizzò il Capitolo Cattedrale e fondò la Congregazione dei Sacerdoti Oblati, associazione sacerdotale dei Preti della Missione Aversana, ed ebbe cura della formazione del clero. Nel seicento la cattedra aversana fu occupata da quattro vescovi della famiglia Carafa che promossero ed alimentarono la spiritualità mariana. Tra loro si distinse Carlo I Carafa (1616-1644), che celebrò il secondo Sinodo, e arricchì la Cattedrale con la monumentale riproduzione della Santa Casa di Loreto Pastorale. Una folla immensa, nella mattinata del 19 giugno, si è mossa alla volta di Roma per giungere entro le ore dieci presso l’aula Paolo VI Mons. Milano con il Papa in Vaticano ed essere ricevuta in udienza particolare dal S. Padre. Circa 200 Pullman hanno traghettato nella capitale 10.000 fedeli, provenienti da tutte le parrocchie della diocesi, che, accompagnati dai loro parroci, hanno, letteralmente invaso Piazza San Pietro e l’aula delle udienze pontificie. Chi scrive era tra quelli che, con un pizzico di delusione, si è posizionato agli ultimi posti ed ha costatato di persona l’entusiasmo e anche la difficoltà della gendarmeria vaticana a contenere il numero impressionante di pellegrini e far sì che trovassero posto nell’aula. “Non ci aspettavamo una folla così” - è stato il commento di molti di loro - “ci voleva Piazza S. Pietro per contenerli”. Grandissima l’emozione quando il Santo Padre ha raggiunto l’aula Nervi alle ore 11.30, mentre la Corale del Duomo di Aversa, diretta da Mons. F. Grammatico, intonava le solennissime note del “Tu es Petrus”, una composizione di Mons. Grammatico nata come ricordo di un altro storico evento vissuto dalla diocesi aversana, quando nel 1990 il Papa la volle visitare personalmente nella due giorni del 12 e 13 novembre. Il Santo Padre ha ricevuto il saluto calorosissimo di Mons. Milano che gli ha presentato le risultanze del cammino percorso con la Visita Pastorale, e, a sua volta, ha indirizzato un messaggio ai convenuti. All’udienza era presente anche il Card. Crescenzio Sepe, originario della diocesi aversana, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Tra foto di rito e momenti di vera emozione, come quando il S. Padre ha salutato gli ammalati presenti, si è così conclusa la prima parte di questa giornata che ha poi visto il suo epilogo presso la tomba dell’Apostolo Paolo. Già alle ore 15.00 la Basilica di San Paolo fuori le mura era gremita di fedeli. Di lì a poco i convenuti avrebbero - I Vescovi di Aversa – nel 1630, su progetto dell’ingegnere aversano Giuseppe De Maio – verso cui nutriva profonda devozione (la Madonna di Loreto fu dichiarata patrona di Aversa il 19 dicembre 1637). Il luminoso episcopato del cardinale Innico Caracciolo (1697-1730), uomo di grande responsabilità e carità, dal cuore profondamente pastorale, contribuì a rinnovare la vita religiosa e sociale della Diocesi, ricostruttore del Duomo normanno, in avanzato stato di decadenza strutturale, e patrocinatore dell’attuale monumentale Seminario, costruito su progetto dell’architetto romano Carlo Buratti. Agli inizi dell’Ottocento la diocesi risentì delle incerte vicende storiche del regno, di cui fu vittima l’autoritario vescovo Agostino Tommasi (18181821), ucciso nel corso di un attentato, nei pressi del sedile di Sant’Antonio. Il successore, già abate celestino, Francesco Saverio Durini (1823-1844), con la proverbiale pazienza monastica riportò serenità tra clero e fedeli. Il tenace Antonino de Luca (18551885) nei suoi nove anni di governo episcopale ha Pastorale. L’impegno profuso da Domenico Zelo (1855-1885), pastore di grande pietà ed amante della bellezza per la Casa di Dio, promosse l’attività liturgica e catechistica e dedicò grandi cure alla cattedrale, per la quale commissionò gli affreschi dell’abside e della volta del presbiterio al pittore napoletano Camillo Guerra. Nel Novecento il vescovo Settimio Caracciolo si è impegnato nella ricostruzione morale post-bellica ed ha ripreso la celebrazione del Sinodo diocesano Il Vescovado (1922), mentre contribuito alla riforma l’arcivescovo Carmine degli studi ecclesiastici, Cesarano (1931-1935), alla creazione del Convitto missionario redentorista, si vescovile e alla rinascita è distinto per la paternità degli Istituti di carità, pastorale, per la carità verso lasciando tracce indelebili i poveri e lo zelo. negli atti della sua Visita continua Sport Ippica in vacanza. Lotteria e Stabile protagonisti di Nicola di Matteo Con l’inizio delle riunioni in notturna nel mese di giugno, sono terminati gli appuntamenti ippici all’ippodromo Cirigliano di Aversa. Riprenderanno con il mese di settembre e ci riserveranno, come sempre, una nuova entusiasmante stagione come lo è stata quella appena conclusa. Gli avvenimenti ippici in Campania, infatti, hanno avuto nella prima metà del mese di maggio la loro massima rilevanza; all’ippodromo Agnano di Napoli il giorno due, e al Cirigliano di Aversa il quindici, si sono disputati, rispettivamente, il Gran Premio Lotteria e lo Stabile. Spettacolo senz’altro assicurato in entrambi i casi, con il Lotteria, la cui formula delle batterie e finale rende lo stesso appassionante e quanto mai incerto vista la necessità delle due prove e con lo Stabile, riservato alle giovani promesse, che è stato il primo gran premio vinto dall’allora sconosciuto Varenne. Risultato relativamente a sorpresa nel primo caso in quanto il vincitore, Legendary Lover K, pur avendo vinto la propria batteria con alla guida Pietro Gubellini, è stato affidato in finale ad Enrico Bellei, in quanto lo stesso Gubellini ha optato per la guida dell’indigeno Cirdan ugualmente qualificato per la finale. Ed è stata proprio la guida magistrale di Bellei che ha permesso il gran risultato, battendo a fil di palo il battistrada Calvin Capar con precisa scelta di tempo. Risultato relativamente a sorpresa, dicevamo, in quanto il vincitore nelle due precedenti apparizioni al Lotteria era stato battuto solo dal fenomeno Varenne nella prima e dal plurivincitore sulle piste d’Europa, Victory Tilly, nella seconda. Gran Premio Stabile ad Aversa, invece, all’insegna della linearità, con il vincitore El Paso Bi, scattato subito al comando ed in grado di staccare gli inseguitori con l’avvicinarsi al traguardo. Percorso sicuro e vittoria mai in discussione per questo gran bel puledro, figlio di Toss Out, che ha confermato quanto di buono aveva fatto capire già con la vittoria nell’ultimo gran premio disputato a Padova; in quella occasione però non aveva convinto del tutto, salvando la vittoria con molta difficoltà, mentre nel Gran Premio aversano abbiamo potuto ammirare un cavallo molto più sicuro ed in forma con una vittoria che con il passare dei metri ha assunto la caratteristica di un vero trionfo e con un cavallo che appena richiesto ha messo tra se e gli avversari parecchi metri. Il cavallo, inoltre, ha vinto anche il successivo gran premio Etruria a Firenze, portando a compimento una tripletta che è sempre indice di grande classe. Bisogna, infine, dire che sangue nobile scorre nelle sue vene: il padre Toss Out è figlio del grande stallone Supergill, che vanta nella sua progenie innumerevoli primaserie. Grande affluenza di pubblico in entrambe le occasioni, per due appuntamenti che sono sempre attesi dagli appassionati Campani per la presenza degli ottimi attori che danno vita a uno spettacolo entusiasmante. occupato tutti gli spazi della maestosa e storica basilica. Pieno di significati il rito liturgico presieduto da Mons. Milano e concelebrato dai sacerdoti di tutta la diocesi, proprio su quell’altare della Confessione dell’Apostolo delle genti, Patrono della Diocesi di Aversa. Del resto quale luogo migliore poteva significare al meglio l’attaccamento dei fedeli della diocesi al S. Padre e alla tradizione cristiana? Infuocate di zelo apostolico le parole rivolte dal Prelato ai fedeli presenti, tra cui, in prima fila, i malati accompagnati dai volontari dell’U.N.I.T.A.L.S.I. “Cum Petro e sub Petro…” è parte del motto episcopale scelto da Monsignor Mario Milano a caratterizzare il suo ministero episcopale. L’attaccamento alla sede petrina della diocesi normanna è ormai noto, pertanto questa “storica visita” segna un ulteriore passo in questa nobile tradizione. Prima Comunione di Leticia Il 5 giugno, in Madrid, Leticia Santi Rodriguez, circondata dall’affetto dei familiari e degli amici, si è avvicinata per la prima volta al sacramento della Comunione. La redazione tutta dell’ “Eco” partecipa con gioia ed invia vivissimi auguri a Leticia ed ai genitori, Antonio Santi ed Aurora Rodriguez Villa, per questa importante tappa del suo cammino di cristiana. Fiocco rosa in redazione Il 21 giugno è nata Ginevra, che “L’eco” potrà contare, secondogenita di Ida Iorio ed Agostino Caterino: “L’eco di Aversa”, con sincera commozione e gioia, augura ogni bene e felicità alla neonata, alla sorellina Marina, ai genitori, ai nonni paterni Luigi Caterino e Rosa D’Angelo, ai nonni materni Lello Iorio ed Anna De Michele. Siamo sicuri tra breve, su di una nuova energia vitale. Auguri, auguri, auguri!!! PERIODICO MENSILE direttore responsabile: Antonio Scaglione segreteria di redazione: via G. Parente, 2 81031 - Aversa tel. e fax: 081.811.24.31 e-mail: [email protected] Periodico registrato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con provvedimento n.602 del 19 settembre 2003 coordinamento editoriale: Ippica Antonio Santi e-mail: [email protected] comitato di redazione: Anna Cavaliere Michele Costanzo Enzo D’Agostino Salvatore de Filippo Giancarlo Di Grazia Ida Iorio Mario Pedata coordinamento redazionale: Domenico Romano Antonio Santi Leopoldo Santagata Mario Tagliafierro Vito Russo Liliana Verde Rosa Verde IPSSART di Aversa Anna Cavaliere Domenico Romano Ida Iorio Antonio Santi le Bacheche sono redatte da Antonio Santi hanno collaborato al presente numero: Gaetano Bencivenga Maria Luisa Coppola Gianfranco De Gasperis Marzia Del Villano Giuseppe Diana Nicola di Matteo Sergio D’Ottone Teresa Guida Calabresi Mario Pedata Ernesto Rascato Gerardo Sangiovanni Leticia Santi Rodriguez Rosa Verde immagini e foto a cura di Ciro Gordon progetto grafico: impaginazione: Angela De Marco Esp Engineering S.r.l. 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