qui citano` n°1 - CivitanovaLive

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qui citano` n°1 - CivitanovaLive
"Qui Citanò" nasce per informare senza pregiudizi, per scoprire la vera anima, i veri
problemi, le reali esigenze, le effettive richieste di una città in continuo sviluppo.
Nasce come una voce diversa rispetto al conformismo dei quotidiani locali, una voce
democratica di area riformista. Libertà e responsabilità, quindi, per dare voce a chi
spesso è negata; approfondire questioni a volte dimenticate in un cassetto; affrontare
con coraggio i tempi più spinosi. Un lavoro lungo e laborioso: solo così sarà possibile
tentare di uscire dall'informazione a volte omologata dei mezzi di informazione, riscrivere dalla prefazione l'agenda delle emergenze cittadine. Baricentro della riviera
al sud del Conero, capitale di un distretto calzaturiero in eterno movimento, punto di
riferimento per gran parte del Maceratese e del Fermano, Civitanova deve affrontare
senza timori se stessa, il suo sviluppo e le sue contraddizioni. Cercheremo di accompagnarla e raccontarla in questo percorso.
All’interno
Intervista a Giulio Silenzi
Nonostante l’amarezza per la non riconferma a Presidente della Provincia, a Silenzi
non sono bastati i cartelloni appesi in città
per ringraziare chi l’ha votato...
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Boscolo, Postacchini e Rosati
Gustavo Postacchini domina a Civitanova
Alta, Alessandra Boscolo nel quartiere centro, quello più difficile, e Piero Gismondi
della lista civica a San Marone. Tutti sono
riusciti ad essere eletti consiglieri provinciali
e rappresenteranno il Centro Sinistra...
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ATAC in rosso, ma chi paga?
Mezzo milione di euro andati in fumo, oltre
7 milioni di debiti verso banche, documenti
mai concessi all’opposizione e Baioni che,
in fretta e furia, annuncia le sue dimissioni
per azzittire il clamore cittadino...
L’angolo di Angelo
“Una cosa è certa, Civitanova ha sempre
avuto un pregio, apprezzato dai turisti sin
dai primi del ‘900, l’aria buona. Non sapevano che sarebbe arrivato Marzetti
all’ambiente. Pare che abbia ammesso
la presenza di polveri nell’aria;
ma così “sottili”, ha detto, che neanche si
vedono!”
“Qualche giorno fa è arrivata una vettura in
piazza xx settembre, che si è fermata
davanti a Palazzo Sforza. Non ne è sceso
nessuno: era Carassai.”
(battuta rubata ad un “grande” e “riciclata” in
piccolo ).
pagina 4
Civitanovese, ora la Serie D
È stata la domenica dell’orgoglio ritrovato
quella del 21 giugno per la Civitanovese.
Uno stadio così, rigonfio di colori e di passione, la città non se lo ricordava più...
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“Qui Citanò” iscrizione al Tribunale di Macerata N.1379/08 R.G.N.C. N. 574 Reg.Pubbl. N. 2271 Cron. - Direttore responsabile Francesco Fiordomo - Foto: Roberto Vives - Vignetta: Dimitri Papiri - Il giornale è distribuito gratuitamente
SILENZI: “Le elezioni mi consegnano un impegno e u
“A Civitanova nonostante il vento di destra, Marinelli e Brini, i
Nonostante l’amarezza per la non riconferma a
Presidente della Provincia, a Silenzi non sono bastati i cartelloni appesi in città per ringraziare chi
l’ha votato. E tanto meno le molte strette di mano
in spiaggia, nei ristoranti, per strada, negli chalet.
Giulio Silenzi vuole ringraziare ogni singolo cittadino e quella città, Civitanova, che continuerà a
“servire, creando insieme al Pd e le altre forze del
centro sinistra, una seria e credibile alternativa al
centro destra che governa questa città”.
Silenzi, il risultato lo conosciamo tutti. Sicuramente non era quello sperato ma rispetto alle
europee ha davvero fatto molto….
“Le elezioni europee hanno fatto registrare in Regione e in Provincia un arretramento del centro sinistra, un considerevole aumento dell’astensionismo
che ha favorito il centro destra, il crollo del PD e
fenomeni inediti come l’affermazione della Lega nel nostro territorio. Tra il centro destra e il centro sinistra alle europee c’era
una differenza di oltre 24 mila voti. Mai successo. Alle provinciali si è recuperato molto, ma per pochi voti non siamo riusciti a
vincere”.
Una vittoria, quella del centro destra, che ha più volte attribuito ad un’alleanza anomala…
“Certo, la provincia di Macerata è l’unica in Italia dove il Pdl e Lega, fanno l’accordo con l’Udc e la Destra di Storace”.
Quante e quali colpe, invece al Pd?
“Nella loro vittoria ha pesato molto il crollo e le divisioni del Pd e del centro sinistra, soprattutto in alcune realtà locali. Penso
anche ad alcuni territori dell’entroterra, dove esponenti di area Pd non si sono impegnati come avrebbero dovuto”.
Perché dice questo?
“Alcuni risultati sono clamorosi e si spiegano solo così. Perdo questa campagna elettorale in cinque collegi, tutti della montagna,
dove il centro destra a differenza del centro sinistra, ha giocato le sue migliori candidature. Il Pd, invece, oltre a sottovalutare
questa campagna non sempre ha messo in campo i migliori. Ciò significa che il partito vive un problema di radicamento nel territorio”.
E a Civitanova?
“Il centro destra voleva darci una lezione con le candidature di Brini e Marinelli e l’impegno dell’amministrazione con il sindaco
Mobili in prima fila. Invece, nonostante il vento forte di destra, le candidature, l’impegno dell’amministrazione e una campagna
violenta nei miei confronti, il centro destra perde e la maggioranza dei cittadini civitanovesi mi hanno espresso consenso. Di
questo ringrazio i candidati che si sono spesi al meglio delle loro possibilità, tutti gli elettori e i 1885 cittadini che mi hanno
espresso un voto personale”.
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e una responsabilità nei confronti della mia città”
, il Centro Destra perde e il Centro Sinistra con Silenzi vince”
Ora cosa pensa di fare?
“Questo risultato mi consegna un ‘impegno e una responsabilità nei confronti della mia città che continuerò a “servire” nell’interesse di chi ci vive e della qualità della vita, rispetto a scelte clientelari che pregiudicano il futuro di questa città. Ho più tempo
per seguire più da vicino Civitanova, per fare proposte ma anche per denunciare ritardi, le inconcludenze, le tante parole dell’amministrazione comunale, che nasconde indolenza amministrativa solo perché ha una stampa amica pronta ad evidenziare
le piccole cose positive e minimizzare tutti gli errori che quotidianamente compie. Controllare, quindi, un’amministrazione che
ha un primato, quello di perdere tutte le cause al Tar, dimostrando che chi vuol ripristinare la verità deve ricorrere a strumenti
giudiziari”.
Quali proposte per il futuro di Civitanova?
“Noi dobbiamo portare avanti grandi progetti per la città e con il coinvolgimento dei cittadini. Penso alla riqualificazione del
centro, del Borgo Marinaro, allo spostamento della stazione area Ceccotti per rendere europeo il centro di Civitanova, alla metropolitana di superficie, ad una nuova viabilità per evitare interminabili code. Penso alla qualità ambientale, allo sviluppo utile
per la qualità della vita di chi vive in questa città, ad una cura dei quartieri troppo spesso abbandonati a se stessi e al degrado,
al potenziamento dei centri tecnologici, all’innovazione e alla ricerca per le nostre aziende, al centro di formazione europea. Insomma uno stimolante impegno politico e amministrativo, dove il Pd e le altre forze del centro sinistra sappiano creare la condivisione per una seria e credibile alternativa al centro destra che governa questa città”.
A Civitanova, il Centro Sinistra e Silenzi ottengono 10.661 voti (50,78%)
di cui 1.885 al solo candidato Presidente, pari a circa il 9%
sul totale coalizione
COLLEGI
CIVITANOVA 1 (Centro)
CIVITANOVA 2 (Fontespina)
CIVITANOVA 3 (San Marone)
CIVITANOVA 4 (S. Maria Apparente, Città alta)
Totale
SILENZI
CAPPONI
2.417 voti (49,2%) 2.450 voti (49,9%)
2.767 voti (51,1%) 2.611 voti (48,2%)
2.833 voti (53,1%) 2.468 voti (46,2%)
2.644 voti (49,5%) 2.637 voti (49,4%)
10.661 voti (50,78%) 10.166 voti (48,42%)
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Il PD civitanovese in Consiglio Provinciale
Eletti Postacchini, Boscolo, Gismondi, bene anche Rosati e Nerpiti
Gustavo Postacchini domina a Civitanova Alta, Alessandra Boscolo nel
quartiere centro, quello più difficile, e Piero Gismondi della lista civica
a San Marone. Tutti sono riusciti ad essere eletti consiglieri provinciali
e rappresenteranno il Centro Sinistra di Civitanova in Provincia. Ottima
anche la prestazione di Yuri Rosati che per una mancata di voti non
è stato eletto ma è comunque il primo dei non eletti per il PD. Rosati
a San Marone si è dovuto confrontare con Marinelli e Gismondi ed è
riuscito ad ottenere molti voti. Infatti il collegio di San Marone è stato
tra i più votati della provincia per il Centro Sinistra (53,2%). Altro buon
risultato è quello di Rosella Nerpiti, per il PD, a Fontespina. Tutti volti
nuovi, giovani, che hanno dimostrato radicamento nel territorio e considerazione da parte dei cittadini. Dovranno fare un grande lavoro
perché molte sono le questioni di Civitanova. Oggi ancora più difficile
portarle avanti con un presidente e un Centro Destra tutto attento all’entroterra.
Tempi biblici per i lavori delle vie del centro
La consegna dei lavori era prevista per il 19 gennaio 2009
È appena subentrato in consiglio comunale a posto del suo compagno di partito, Gustavo Postacchini, eletto consigliere
provinciale, e Sergio Cognigni ha voluto subito porre all’attenzione sulla necessità del miglioramento ambientale di via Rete,
Gondola, Timone, Remo e Via Mazzini. “Assessore Carassai, Le sembra sia giunto il momento di far sapere ai cittadini lo
stato dell’arte dei lavori in queste vie e dire loro, con chiarezza e franchezza, quale sono le ragioni che ci hanno portato ad
una situazione così spiacevole con tempi di esecuzione quasi biblici? Le
ricordo che la consegna dei lavori era prevista per il 19 gennaio 2009 e
siamo ancora lontani anni luce dalla fine. Certamente qualcuno ha sbagliato. Una situazione simile non si è creata, come sempre, per colpa di
qualcun’altro. Alla data odierna Via Rete è a meno della metà dall’essere
completata, Via Gondola e stata sventrata in parte, alla pari di Via Timone, e sono ben lontane dalla
fine dei lavori. Su Via Remo non si è ancora iniziato un bel nulla , per non parlare di Via Mazzini che
viene chiusa a discrezione dell’impresa senza un’adeguata segnaletica e senza nessuna comunicazione preventiva. Tutto questo crea problemi enormi a tutta la circolazione della zona e lascia i residenti nella polvere da mesi e mesi. È mia ferma convinzione che finiti, speriamo al più presto questi
lavori di ristrutturazione, le suddette via vengano riservate esclusivamente al traffico dei residenti.”
Le scandafaole ed il sindaco Mobili
L’angolo di Angelo
C’era una volta un principe di nome Emanuele Furboberto di Lenzonia, che ballava sotto le stelle. Ma si annoiò e allora chiese alla lampada di Aladino
di farlo diventare una star della televisione italiana. E così fu. Le varie trasmissioni se lo contesero per sentire i suoi commenti su Totti e sulla crisi
economica, sul “bon ton e sui rapporti internazionali.
Allora chiese alla lampada: adesso che sono famoso, fammi diventare anche ricco. E così fu. Cominciarono a pagarlo per partecipare a sagre, matrimoni
e feste e girò tutta l’Italia, vedendo i posti più incantevoli; tanto che non riuscì a decidere dove fermarsi.
Allora chiese: lampada delle mie brame, qual è il luogo più bello del reame? E la lampada rispose: Civitanova, ex Hotel Sant’Elena; Aladino non vide
mai nido sì bello. Silenzio, pace, verde, aree pedonali dappertutto, traffico inesistente, parcheggi a perdita d’occhio, profumi della natura e mare
azzurro, con i pesciolini che saltellano sulla cresta dell’onda.
Allora disse alla lampada: vai dal Sindaco di questo paradiso e annunciagli che ho deciso di stabilirmi qui. Il Sindaco ringraziò la lampada, fece un
soddisfatto annuncio ai giornali e visse cent’anni felice e contento. E poi aggiunse: larga la foglia stretta la via dite la vostra che ho detto la mia…
scandafaola.
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ATAC, rosso da mezzo milione di euro. Chi paga?
Il fallimento degli amministratori del Centro Destra
Mezzo milione di euro andati in fumo, oltre 7 milioni di debiti verso banche, documenti mai concessi
all’opposizione e Baioni che, in fretta e furia, annuncia le sue dimissioni per azzittire il clamore cittadino. Niente di nuovo. Tutti conoscono la vicenda Atac e molti altri hanno ancora l’amaro in bocca
per quella mezza verità servita pubblicamente. Si proprio così. Non solo sembrano non esistere
“colpevoli” o “responsabili”, ma nessuno ha avuto il coraggio di dire chi pagherà questo disastro.
Il buco e i debiti che l’Atac si porta dietro da tempo, non sono spiccioli da “colletta”. Sono soldi
veri e come ogni debito pubblico, saranno silenziosamente strappati ai cittadini civitanovesi. Perché
lasciar fare? Civitanova si è chiesta dov’erano Mobili e i suoi quando l’Atac, tre anni fa, cominciava
a barcollare? Un padre di famiglia ha il dovere di controllare (Atac è una società controllata al 100%
dal Comune). Perché non l’ha fatto? Domande scomode sulle quali conviene sterzare o ancor peggio, far finta che tutto vada bene. ATAC doveva servire a fare clientarismo e al momento giusto
serbatoio di voti per il Centro Destra, ecco perché non era utile intervenire. Questo è il “potere”, libertà di fare e disfare, senza dover render conto a nessuno. Tanto meno alla cittadinanza.
ATAC ENERGIA? UNA VERA PRESA IN GIRO
Durante i due anni e mezzo di “attività”, ci sono state 5 sedute di cda. La prima per prendere
atto dell’avvenuta trasformazione da Srl a Spa, la successiva per l’approvazione del bilancio del
2006, la terza per l’approvazione del bilancio 2007. Nella seduta del novembre 2008 si prende
atto che il “progetto” per la generazione di energia non permette una produzione sufficiente di
energia. A marzo 2009, infine, l’Amministrazione rende noto che la chiuderà. Tutte spese, pari a
circa 45 mila euro di compenso ai membri del Cda ma nessun risultato. Stessa domanda anche
qui. CHI PAGA?
Il declino dell’ATAC (perdite di bilancio)
2002 +543 mila euro
2003 + 277 mila euro
2005 + 81 mila euro
2006 - 119 mila euro
2008 - 487 mila euro
Ma da chi siamo amministrati?
“Gravi irregolarità e disfunzioni” riscontrate da Ministero e Corte dei Conti
Gravi irregolarità contabili, sul personale, nel patto di stabilità, negli incarichi esterni, sull’indebitamento, sugli swap e
perfino danni all’erario. La corte dei Conti prima e la Ragioneria Generale dello Stato poi, tracciano un bilancio finanziario
del comune di Civitanova davvero negativo.
ISPETTORE DEL MINISTERO DELLE FINANZE
Una relazione di ben 193 pagine di continui “schiaffi” a chi ha gestito questi servizi. Cominciamo “dallo squilibrio di parte
corrente... è sintomo di una pesante criticità del bilancio.” E ancora: “È evidente che la produzione di deficit di parte
corrente dipenda dalla sovrastima delle entrate....”; “la costante sovrastima delle entrate da oneri di urbanizzazione è
tanto più grave se valutata rispetto a quanto è poi risultato riscosso a consuntivo ....”. Trattando poi dell’indebitamento
dell’Ente, l’Ispettore nel corso della relazione ribadisce più volte un aspetto importantissimo: “L’Ente rispetta ampiamente
il limite all’indebitamento posto dall’articolo 204 TUEL, ma non ha risorse di parte corrente per fronteggiare ulteriori
mutui”. In soldoni, analizzando a fondo i conti del Comune, l’Ispettore sostiene che il Comune non può realizzare nessuna opera in quanto non può
permettersi di attivare nessun mutuo. Tutto ciò, insieme ad altre valutazioni, è veramente scandaloso e pone un serissimo problema di veridicità di
tutti i bilanci precedenti e quello in corso di approvazione. Non manca una analisi anche sugli swap! Anche qui sono state evidenziate numerose irregolarità ed alcune clausole nulle. Cassandre dell’opposizione? No, Ispettore del Ministero!
LA CORTE DEI CONTI
Stesse irregolarità nella relazione della Corte dei Conti sul bilancio consuntivo 2007: debiti fuori bilancio (sono passati da 59 mila euro del 2005 ad 1
milione di euro nel 2007) il mancato rispetto del patto di stabilità, “sforato” nel 2007 per la sonante cifra di 12.600.000,00 euro. La Corte tratta anche
della gestione in conto capitale (investimenti) denotando una mancanza di programmazione dell’ente e definisce difformi al decreto ministeriale, le
4 operazioni di swap fatte dal Comune. In sintesi una bella e propria bocciatura sia delle operazioni di swap che della gestione del bilancio comunale
sotto diversi aspetti. Ancor più deludente è la risposta dell’Amministrazione: impegno a ridurre l’incidenza delle entrate straordinarie per finanziare
spesa corrente (senza dire quanto e soprattutto quando), impegno a monitorare l’andamento del mercato dei tassi di interesse per gli swap (come se
il monitoraggio servisse per risolvere il problema) e monitoraggio delle partecipate. È di pochi giorni fa l’approvazione del bilancio 2008 dell’ATAC con
una perdita di 480 mila euro. Il “monitoraggio” andava fatto prima di arrivare a questa situazione. L’opposizione lo dice da anni, ma l’Amministrazione
ha sempre fatto orecchie da mercante, mettendo la testa sotto la sabbia.
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Civitanovese, una malattia che non va più via. Ades
È stata la domenica dell’orgoglio ritrovato quella
del 21 giugno per la Civitanovese. Uno stadio
così, rigonfio di colori e di passione, la città non
se lo ricordava più. Perché lontani erano i tempi
dei trionfi, sfocate le immagini del ribollente catino del Polisportivo. In mezzo, una traversata
lunga anni e segnata da momenti amari con
l’avvicendamento al vertice di presidenze mordi
e fuggi e il fallimento. Anni bui. Fino a quella domenica di giugno. È la finale per la promozione
nel campionato nazionale dilettanti. Al Polisportivo arriva il Selargius, squadra sarda che all’andata ha battuto i rossoblù 2-0. Bisogna
ribaltare il risultato. La Civitanovese ha bisogno
di tre gol. Quattromila persone affollano lo stadio. Una roba mai vista dai fasti degli anni della
C. In curva e in gradinata coreografie da brividi.
In tribuna i tifosi con i capelli bianchi hanno gli
occhi lucidi; loro ricordano. Ricordano quello
stadio quando era Osvaldo Jaconi che in mezzo
al campo dettava il ritmo degli assalti agli avversari. Tutto sembra come allora anche se
adesso Jaconi è in panchina, allenatore della
Civitanovese. È il condottiero di una squadra
che ha fatto il miracolo di stare qui, in finale, a
giocarsi tutto.
E la città risponde con un amore che sorprende
ed emoziona. Oggi allo stadio sono tornati tutti.
Le magliette dei tifosi lo dicono che ‘la Civitanovese è una malattia che non va più via’; le
hanno fatte stampare apposta.
In tribuna compaiono anche il sindaco e una
schiera di assessori che non si erano visti mai
allo stadio. Chissà che pensano, se rimpiangono
di aver snobbato questa realtà, di non aver capito che batte forte il cuore della città per la Civitanovese. Tanto forte che pure Umberto
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Antonelli, il presidente rossoblù, con gli occhi si
coccola questo stadio e si gode lo spettacolo
del tifo e degli spalti pieni. Quattro anni fa ha
preso in mano una squadra che camminava con
lo sguardo a terra. La ‘ricostruzione’ è dura e
nell’ultimo anno al suo fianco c’è Jaconi. I due
si intendono e oggi eccoli, insieme, in questo
stadio innamorato della sua Civitanovese che
ha rialzato la testa.
La partita finisce 0-0. I rossoblu mancano
l’obiettivo promozione. Ma non c’è rabbia.
Quando la squadra va sotto la curva e viene
sommersa da cori festosi e applausi è chiaro a
tutti quel che è accaduto. La torcida ultras onora
i suoi ragazzi, li celebra come se avessero vinto.
Per tutto l’anno li ha sostenuti, in casa e in trasferta. Oggi questo abbraccio è il simbolo di una
città che ritrova la sua squadra. E’ merito dei
giocatori, di Osvaldo Jaconi, di tutto lo staff tecnico, di ogni singolo dirigente se questo accade.
Ed è merito di Antonelli, un imprenditore per
tanti anni lasciato solo a credere nella Civitanovese, a sognare e realizzare progetti di rilancio.
Quanto sia stata amara questa solitudine,
quanto le porte chiuse della politica cittadina,
sorde alla realtà della Civitanovese, lo abbiano
deluso è affare che non ha mai trasformato in
esso la Serie D.
boomerang per quegli amministratori ora allo
stadio. E che non c’erano le domeniche in cui
negli spogliatoi, dopo una sconfitta, arrivava
l’eco delle contestazioni. Eppure, in quelle giornate è nata la Civitanovese oggi vincente e
competitiva. Antonelli lo sente. Peccato, certo,
per la finale perduta. Ma è orgoglioso dei suoi
ragazzi, consola Jaconi che si commuove e non
si dà pace perché a questi tifosi avrebbe voluto
regalare la vittoria.
Non fa niente. Perché vittoria è stata, comunque. E vedere tutto lo stadio applaudire il Selargius, anche questa è una storia che sarà
raccontata per tanti anni a venire, quando questa domenica verrà ricordata.
Ma, ora comincia un altro capitolo. Come dice
Jaconi “la Civitanovese è una società che ha
una grande storia davanti”. Antonelli ha confermato Jaconi nel ruolo di direttore tecnico, e la
richiesta di ripescaggio è stata accolta.
I due ‘leoni’ hanno una gran voglia di vincere.
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Piano di sicurezza: basta morti sulle strade
In un anno e mezzo sette vittime sull’asfalto di Civitanova. E nulla è stato fatto.
Troppi incidenti mortali, troppe vite lasciate
sull’asfalto. È giunto il momento di dire basta e
chiedere un piano di sicurezza per le strade civitanovesi. Strette, pericolose, dotate di scarsa
illuminazione, segnaletica inadeguata, assenza
di dossi e dissuasori, mancanza di semafori intelligenti, scarsa presenza dei vigili. In un anno
e mezzo sette le vittime. Giovani ragazzi, madri
e padri di famiglia. L’ultimo il ciclista investito
da un camion nella provinciale che attraversa
San Marone. Questi sono i fatti, questa è la
lunga scia di tragedie che ha macchiato, da novembre 2007 ad oggi, Civitanova. Eppure, nulla
è stato fatto. Nessun progetto per intervenire e
diminuire la pericolosità delle strade. Nulla di
nulla. Del resto non è difficile stupirsi. In una
città dove gli amministratori spendono interi
consigli comunali a discutere se armare oppure
no i vigili urbani, se approvare o meno l’ordinanza antiaccattonaggio, perché sorprendersi
se non si parla di sicurezza stradale. L’appello,
affinché qualcosa si muova, arriva da “Qui Citanò” e ancor più da tutti quei cittadini che da
tempo chiedono e lamentano interventi. Nessuno, proprio nessuno, merita di pagare un
prezzo così alto.
• Strade strette
• Scarsa illuminazione
• Segnaletica inadeguata
• Assenza di dossi e dissuasori
• Mancanza di semafori intelligenti
• Scarsa presenza di vigili
E comunque, dopo due anni, nessun
progetto per intervenire e diminuire
la pericolosità delle strade.
UNA LUNGA SCIA DI INCIDENTI MORTALI
Settembre 2007: una donna investita da un’auto
lungo la statale 485
Aprile 2008: una donna investita mentre attraversava la Statale 16 all’altezza del rione IV marine, a
Fontespina.
Settembre 2008: donna investita in via Fonte Giulia,
nelle campagne tra Santa
Maria Apparente e Civitanova Alta.
Maggio 2009: giovane padre ha perso la vita lungo
la “Mare Monti”.
Maggio 2009: ragazzo si schianta con la moto in
via Silvio Pellico, nel quartiere di Santa Maria Apparente.
Luglio 2009: un ragazzi, in sella al suo scooter, travolto da un camion lungo la Sp Maceratese
Luglio 2009: ciclista travolto da un camion lungo la
strada provinciale nel quartiere di San Marone.
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