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Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
L’aurora sta salutando l’alba che arriva. La faccia rossa del sole nascente sorride
ad un nuovo giorno. Sulla spiaggia due naufraghi dalla notte sono inginocchiati
l’uno di fronte all’altro e si raccontano le bugie sincere degli innamorati. Sulla
collina sopra il mare, lo so, una sposa sta per svegliarsi (o è già sveglia?) per il
giorno grande della sua vita. Ci sarà il sole per il tuo giorno. E ci sarà sempre il
sole ogni giorno, magari nascosto dietro le nubi. Buona giornata, sposa, e che
buoni siano tutti i giorni della vostra vita.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 24 maggio 2012 - € 1,00
N. 19
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC Ancona - Tassa riscossa 60019 Senigallia - Giornale locale ROC
Editoriale
Giorni tristi
Settimana triste quella appena trascorsa! Iniziata con il vile attentato
ad una scuola, sabato scorso. Melissa e Veronica e i loro compagni
sapevano che nel loro paese c’era
la mafia, perché cresciuti in una
scuola dedicata a due nomi importanti, dove si respira l’educazione
alla legalità. La scuola che vuol
dire tanto per chi vuol costruirsi un
futuro e liberarsi dai lacci di una
criminalità che obbliga all’omertà
e alla rassegnazione. Non erano ancora nati i ragazzi di Brindisi quando Francesca Morbillo e Giovanni
Falcone – era il 23 maggio 1992,
esattamente 20 anni fa - sono stati
colpiti per sempre nella memoria
buona del nostro Paese, e da allora sono simboli e bandiere, per chi
crede nella giustizia e nella libertà.
I ragazzi di Brindisi sanno che tocca a loro innalzare questi simboli,
tocca a loro far vincere i buoni. Ma
questi ragazzi hanno bisogno di
adulti forti e teneri con il loro fragile e disperato sbandamento che
sappiano dare in fretta una risposta e una pena agli autori di questa strage. Perché se questi ragazzi
perdono la fiducia e la speranza del
bene comune, se ci disprezzano
come deboli e incapaci, sarà più
triste il loro e il nostro domani. Se
ancora i potenti continuano a farla
franca, se tesorieri di partiti rubano
sui soldi pubblici, se il figlio della
vicina di casa trova un posto solo
perché raccomandato da un consigliere comunale… Questi eventi
corrodono il valore della persona,
così come fanno una serie infinita
di eventi che promuovono stili in
cui si fa passare per normale l'illegalità. Questo fa cultura, molto più
di quanto possa fare la scuola o di
quanto possano fare le leggi dello
Stato, purtroppo. Stiamo rubando
il futuro a queste generazioni. Ci
vuole un sussulto di dignità, non
possiamo continuare ad accodarci
ai politici, di qualsiasi schieramento. Le elezioni di questi giorni hanno dato un bell’altolà. Conviene a
tutti darsi più da fare.
Gesualdo Purziani
ICONE DI ORIGINE GRECA
RUSSA-RUMENA
ARTICOLI SACRI
a SENIGALLIA
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
Tornano
le valigie
Nel mondo economico
si invertono i ruoli:
i viaggi di ritorno
Una solida provincia del Nord industriale,
dove in certi Comuni l’immigrazione straniera ha superato il 10% degli abitanti residenti. Gli uffici anagrafe che, in questi anni,
hanno sempre registrato una continua crescita di residenti. Salvo nel 2011: di stranieri
non ne arrivano più (non erano gli italiani a
incrementare la popolazione) e, soprattutto,
chi già abita qui sta preparando le valigie o
è già tornato al Paese d’origine. Altra storia:
signora srilankese che vive e lavora in Italia
da oltre venticinque anni, sempre in regola
anche se part-time. È arrivata l’età della pensione, 65 anni abbondanti. L’assegno Inps
non toccherà i 400 euro mensili. Smetterà di
lavorare a novembre, sta già preparandosi a
tornare nella sua terra. Per forza di cose: con
400 euro al mese in Italia non riesce a campare nemmeno il mago Silvan. Con grande
dispiacere: lascerà qui le due figlie – italianissime di fatto – e i nipoti. Anche loro
alle prese con la difficoltà di arrivare a fine
mese.
Effetti di una crisi economica che colpisce
appunto gli strati sociali più deboli – è lapalissiano che i ricchi se la caveranno – e,
tra i più colpiti, ci sono proprio gli stranieri
arrivati qui a cercare fortuna. La Fondazione Ismu, in una freschissima ricerca, “fotografa” il momento: un immigrato su dieci è
intenzionato a tornare al proprio Paese entro
un anno. Stiamo parlando di circa 150mila
individui, ma lo stillicidio sta silenziosamente andando avanti da mesi. E stiamo parlando
di “extracomunitari”, perché bisognerebbe
mettere nel conto le decine di migliaia di rumeni – perlopiù impiegati nell’edilizia – che
hanno già caricato tutto nei loro furgoni per
il viaggio di ritorno.
Sono proprio i muratori i più coinvolti dall’operazione reimpatrio. Un lavoro lo sanno
fare, e qui l’edilizia è in stallo quasi totale.
Poi ci stanno gli “sbarcatori di lunario”,
quelli che si arrangiavano con lavoretti vari
ora spariti o diventati molto interessanti pure
per italiani disoccupati e cassintegrati. Un
fenomeno che coinvolge addirittura settori
snobbati per molti anni dai lavoratori italiani: l’agricoltura (sempre meglio guadagnare
50 euro al giorno nelle attività di raccolta,
che zero a stare a casa) e i servizi alla persona e alla casa. Insomma badanti e colf. Resiste l’industria, la crisi tiene ancora lontani
i connazionali da fonderie e lavori pesanti.
Ma c’è una cartina tornasole (negativa) che
testimonia più di altre la situazione: le false
cooperative.
Sono un fenomeno esploso negli ultimi trequattro anni: nel Nordest si parla di una cooperativa sana e in regola ogni due create solo
per sfruttare i lavoratori e aggirare regole e
leggi. Fino a pochi mesi fa, “offrivano” 5-6
euro all’ora a chi vi si rivolgeva. Ora sono
“ambite” da lavoratori stranieri che, per 4
euro senza contributi, Inail e misure di sicurezza minime, sono disposti a lavorare per
gentaglia che lucrerà sulla pelle di queste
persone.
Un fenomeno, quello del riflusso migratorio, che fa pendant con la ripresa dell’emigrazione italiana. I mass media sono tutti
concentrati sulle poche migliaia di giovani
che vanno a mettere a frutto le loro lauree
in Paesi più interessanti dell’Italia (la cosiddetta “fuga dei cervelli”) e poco parlano
delle molte migliaia di calabresi e siciliani
che, silenziosamente, hanno fatto la valigia
con destinazione le fabbriche tedesche. Sta
succedendo pure agli spagnoli (in Sudamerica e soprattutto Argentina), ai portoghesi
(in Brasile, Angola e Mozambico) e ai greci
(nella temuta Germania): un ritorno agli anni
Cinquanta del secolo scorso in piena regola.
D’altronde la Spagna in crisi nera s’è rapidamente spopolata di immigrati: maghrebini
nei campi, rumeni nei cantieri edili. E i Paesi
d’origine, tra l’altro, stanno iniziando a fare
ponti d’oro ai loro fuorusciti. Sta così – imprevedibilmente – risolvendosi uno dei grandi fenomeni sociali che tanto avevano preoccupato le società occidentali in questi ultimi
due decenni. Ricordate “l’idraulico polacco”
che tanto spaventava l’elettore francese? E
l’invasione degli “extracomunitari” che alimenta ancor oggi le paure italiane?
Ebbene: alcuni Paesi del Terzo mondo sono
in pieno boom economico, mentre la ricca
Europa sta retrocedendo e non può più permettersi di snobbare le poche occasioni di
lavoro rimaste. Quando vedremo spopolarsi
le oscure comunità cinesi trapiantate nelle
nostre Chinatown, perché a Guangzhou si
guadagna più che a Milano, il ciclo si sarà
completato.
Nicola Salvagnin
in questo numero
8 - 9 Genius loci
Una regista ed uno scrittore
2 I giovani e il lavoro
Un seminario dai tanti temi
11 Il piano discariche
Approvate le scelte in Provincia
attualità
la voce misena
24 maggio 2012
Due messaggi da Brindisi
L’attentato, compiuto il 19 maggio scorso
davanti alla scuola “Morvillo-Falcone” di
Brindisi, obbliga tutti, credenti e non solo, a
una seria e pacata riflessione. È più che legittimo gridare con forza che non si può morire
nel modo in cui è accaduto alla giovanissima
Melissa Bassi. Ma ai cristiani è chiesto di più,
alla denuncia occorre far seguire l’annuncio, i
gesti concreti, la testimonianza personale e comunitaria. Il sangue innocente di Melissa non
chiede vendetta, bensì giustizia.Dalle manifestazioni spontanee partite da Brindisi, e svoltesi nelle piazze di tutta Italia a poche ore dal
tragico avvenimento, è emerso tutto il dolore,
lo sdegno e il senso di frustrazione e d’impotenza. Persino le tensioni, inevitabilmente
vissute nella piazza di Brindisi stracolma di
giovani, consegnano a ciascuno, singoli e co-
munità, due messaggi ben precisi. Il primo.
La rabbia deve lasciare il passo all’impegno,
a una rinnovata responsabilità verso se stessi e
verso la comunità in cui si vive, anche da parte
degli stessi giovani. A Brindisi lo ha ricordato
con forza don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera” che ha invitato tutti a “trasformare la paura
in speranza”. Il secondo messaggio. I giovani
hanno bisogno di guide forti e autorevoli, di
adulti coerenti e appassionati. Istituzioni politiche, scuola, Chiesa e famiglia: tutti insieme
devono porsi accanto alle giovani generazioni, valorizzare i loro talenti, sostenerli nella
fatica a crescere, aiutarli a riscoprire i valori
fondamentali dell’amicizia, della solidarietà e
del rispetto per la vita. Insieme con loro nella
costruzione di quella grande civiltà dell’amore.
Terremoto in Emilia: l'ora degli aiuti
La popolazione colpita dal terremoto in Emilia Romagna sta reagendo “con un atteggiamento
di fiducia, perché la rete della solidarietà, la rete soprattutto della carità in Italia, è sempre stata
all’altezza, specialmente manifestando la buona volontà di tutti”. Così mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, racconta la sua prima visita nelle zone colpite, incontrando i
vescovi e i responsabili delle Caritas coinvolte, impegnate nel coadiuvare la Protezione civile
nell’opera di assistenza agli sfollati. “Abbiamo portato la vicinanza e la solidarietà della Chiesa
italiana - dice in una intervista a Radio Vaticana -. Si è tessuta la rete delle relazioni, tramite
l’affidamento al direttore della Caritas di Reggio Emilia, delegato regionale, affinché possa
coordinare Ferrara, Modena, Bologna, Carpi e tutta la delegazione e capire meglio la situazione: rilevare quali siano i bisogni, capire dove siano in questo momento le persone, puntare
soprattutto all’unità della comunità, attivare poi delle azioni di prossimità sul territorio”. Tra i
comuni più colpiti dal terremoto c’è Sant’Agostino, nella diocesi di Bologna, dove sono morti
i quattro operai che facevano il turno di notte. Il parroco, don Gabriele Porcarelli, descrive le
difficoltà di queste ore: “Non possiamo fermarci perché dobbiamo andare avanti, ricominciare,
e dare speranza a tutti, soprattutto ai più piccoli, ai nostri bambini”. Molte chiese sono state
distrutte dal sisma, quindi anche per la comunità diventa “un grande dolore personale, familiare”. Nella parrocchia di Sant’Agostino c’è la scuola materna del paese e tutti i parroci si sono
resi disponibili a collaborare. Due di loro hanno visto la loro chiesa completamente crollata. Ai
parroci sono arrivati molti messaggi di solidarietà.
A Loreto il seminario per analizzare la situazione marchigiana
Giovani e lavoro: è ora di fare
Sabato 12 maggio si è svolto a Loreto
presso il Centro Giovanni Paolo II un
importane seminario sul tema “Giovani e Lavoro”, molto partecipato e
ben riuscito. Organizzato dall’Ufficio
regionale della Pastorale sociale della
Conferenza episcopale marchigiana assieme alle Acli regionali ed alla Pastorale giovanile regionale, il seminario ha
affrontato i temi legati all’attuale situazione lavorativa nelle Marche in rapporto ai giovani , all’atteggiamento che
hanno i giovani verso il lavoro, anche
in base ad una inchiesta fatta sul tema
risentendo in tanti settori. La disoccupazione nel 2011 è stata del 7.7% ma
nel 2012 sta andando verso il 10%. La
disoccupazione tra i giovani di età 1524 anni è del 21.4% e sta crescendo; se
si tiene conto della fascia 25-35 anni,
siamo al 27-29% e purtroppo anch’essa
sta crescendo. Oggi non si sta assumendo o si assume soltanto con contratti a
tempo determinato: 5 anni fa il 50%
dei contratti a termine diventava a tempo indeterminato, mentre oggi solo il
9% vengono confermati. C’è solo lavoro temporaneo, breve e con forme non
Istituzioni, università, associazioni e società
si sono incontrate per analizzare la situazione
ed immaginare percorsi di speranza e di lavoro
dalle Acli regionali, al valore umano e
spirituale del lavoro ed ai mezzi che gli
Enti pubblici locali, Regione in testa,
mettono a disposizione per promuovere il lavoro. Le relazioni sono state proposte da dr. Fabio Montanini, dirigente
del settore lavoro della Regione Marche, dal sociologo prof. Massimiliano
Colombi della Cattolica di Milano in
collaborazione con Margherita Anselmi e dal vescovo, delegato regionale
Cem per la pastorale sociale, mons.
Giuseppe Orlandoni. I lavori sono stati coordinati dal prof. Marco Moroni,
Università politecnica delle Marche.
Quale situazione occupazionale?
Il dr. Montanini ha definito l’attuale
crisi economica “una crisi inedita e devastante che ha colpito tutti i settori e
che al momento non vede vie di uscita”.
Le Marche, pur avendo avuto un impatto meno grave, ne stanno anch’esse
sempre regolari. Problema gravissimo
è per quanti perdono il lavoro ed hanno
una età oltre i 45-50 anni; questi non
trovano occupazione anche per effetto
della nuova legge sulle pensioni che ha
allungato i tempi di uscita.
Quale comportamento dei giovani?
Il prof. Colombi, analizzando i dati dell’inchiesta sulle aspettative dei giovani
in merito al lavoro, fatta dalle Acli regionali, ha trovato aspettative tradite,
voglia di fare ma “muri” davanti a loro.
La scuola, le istituzioni pubbliche tutte,
le aziende stesse, le associazioni di categoria, i mass media e la stessa chiesa
non investono seriamente sui giovani,
creando impatti rudi nell’ascoltare le
loro attese. Viviamo in un tempo nel
quale, se per giovani si intende quanti hanno max 30 anni, tutti parlano di
loro come “risorsa per il futuro”, ma
nessuno di fatto sta investendo su di
loro. A partire dalla famiglia per arrivare alla scuola ed alla realtà pubblica
ed a tutte le associazioni va cambiata
completamente la cultura che deve veder i giovani “protagonisti responsabili
del loro futuro”, non persone da lasciare sole e senza orientamenti e, quel che
più importa, senza progetti. Va pensato un futuro in cui la formazione non
è più soltanto quella di base derivante
dai curriculum scolastici ma va curata
sempre, in una logica di “lavoro”, non
del “posto di lavoro”, lavoro che può
perdersi, per cui serve avere competenze sempre più arricchite e nuove.
Il punto centrale è però quello motivazionale: “serve uno scatto d’orgoglio
in più”, non la rassegnazione, l’abbandono, ma l’iniziativa, la grinta, la creatività. Vanno poi ripensati per intero
i “luoghi” dove domanda e offerta si
incontrano; non sono più i cosiddetti
centri per l’impiego, ma un nuovo sistema in rete che collega in tempo reale disponibilità di persone e richieste
di lavoro. Servono sempre più percorsi
“Io con gli altri”; va poi valorizzata la
Cooperazione che nel passato tanti meriti ha acquisito per la solidarietà e le
opportunità di lavoro date.
Mons. Orlandoni ha richiamato il concetto del lavoro da vedere non come una
condanna, una “triste necessità”, quasi
una punizione, ma come una vera “vocazione” dell’uomo che collabora con
Dio nel continuare l’opera della creazione. Se l’uomo investe con gioia nel
lavoro tutti i suoi talenti, il suo genio,
può fare cose grandi creando anche opportunità nuove di lavoro. Il lavoro non
va poi visto come fine della vita ma
come un mezzo per avere il necessario
per un vita dignitosa, fatta innanzitutto
di relazioni spirituali, affettive e sociali.
Lo “star bene” come persone dipende
essenzialmente dalla qualità delle relazioni umane, dall’attenzione ai più
deboli, dal modo come umanizziamo il
mondo, dalla giustizia sociale e la pace,
dall’amore che si riversa in famiglia e
nelle comunità. Lo stile della sobrietà
deve prevalere sullo stile del consumo
senza senso. E’ necessario imparare che
ogni lavoro è dignitoso e “non si vale
per quello che abbiamo ma per quello
che siamo”.
Quali prospettive?
In una logica di nuova responsabilità
e senza aspettare niente da nessuno, i
giovani devono avere una cultura molto più aperta alle tendenze lavorative
mondiali per sviluppare iniziative anche in proprio, investire in conoscenze
avanzate, sentirsi imprenditori, creare
loro stessi lavoro. La Regione Marche
in questi ultimi anni ha messo a disposizione alcune forme incentivanti come
il prestito d'onore, le orse lavoro, la formazione mirata, i percorsi di stabilizzazione all’interno delle aziende. Non
vanno poi tralasciati i promettenti settori della “green economy”, delle energie
rinnovabili, del terzo settore “no profit”,
del commercio equosolidale, dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo
capaci di valorizzare i nostri territori.
Una leva efficace è risultato il Progetto
Policoro, che, promosso dalla Chiesa
italiana, per i giovani del sud è stato una
vera benedizione; operando soprattutto
con la formula della cooperazione, si è
rivelato capace di creare sia una nuova
cultura di lavoro dignitoso sia iniziative
lavorative. Questo progetto sta prendendo corpo anche nella nostra regione.
a cura di Mario Vichi
enti locali
la voce misena
24 maggio 2012
La 'Giornata regionale del lavoro delle persone disabili'
Incontri, concerti, mostre d'arte e di veicoli
antichi, da abbinare con accoppiamenti gastronomici alla degustazione di vini. Sarà
così nelle Marche sabato e domenica prossima, la 20a edizione di Cantine Aperte, con 68
aziende vinicole (mille in Italia), che aprono
gratuitamente le porte ai visitatori, guidandoli all'assaggio dei loro vini e svelando i segreti di produzione. L'iniziativa, promossa dal
Movimento Turismo del Vino, è stata presentata ad Ancona dalla presidente dell'associazione marchigiana Serenella Moroder e
dall'assessore all'Agricoltura e vicepresidente della Regione Paolo Petrini, che ha dato il
suo sostegno alla manifestazione. "Valorizzare l'enologia - ha detto Petrini - significa
Approvata la nuova legge regionale
Volontariato
Nel testo il rapporto
tra soggetti sociali
ed istituzioni
Via libera all'unanimità da parte dell'Assemblea legislativa delle Marche
alla legge sulla promozione e disciplina del volontariato. Il relatore di maggioranza Gianluca Busilacchi (Pd) si è
detto soddisfatto "per la chiusura di un
percorso lungo e per il superamento di
alcuni nodi", in particolare il riconoscimento delle peculiarità del volontariato
di protezione civile. Il testo, oltre ad un
lavoro di partecipazione e approfondimento, è frutto di un "confronto anche
con disegni di legge di altre Regioni e
con gli operatori del terzo settore". Secondo Busilacchi era necessario modificare la normativa risalente al 1995
per i cambiamenti intervenuti nelle
norme nazionali, la nuova definizione
del terzo settore e la riforma del titolo
quinto della Costituzione. Inoltre "negli ultimi dieci anni c'è stato un boom
delle associazioni di volontariato, sono
1.300 quelle iscritte ai registri previsti,
330mila soci, 1.600 dipendenti, insomma una realtà significativa". Tra gli
aspetti più importanti dell'articolato , "i
principi e la definizione del volontariato, rapporto tra pubblico e terzo settore
e i contenuti del terzo settore". La legge
diciplina poi "i rimborsi previsti per i
volontari nella prestazione del servizio"
e per Busilacchi è "importante anche
l'istituzione di un registro per il volontariato di protezione civile". Importante
il ruolo di promozione del Centro Servizi Volontariato marchigiano, mentre la
legge prevede anche un'assemblea e un
consiglio del volontariato, come organi di rappresentanza che daranno pareri
su tutti gli atti di settore". Il relatore di
minoranza Giulio Natali (Pdl) si è detto "pienamente d'accordo con il relatore di maggioranza", annunciando voto
favorevole. "L'aspetto della protezione
civile, le sue peculiarità - ha aggiunto
- ci hanno fatto penare in Commissione,
però siamo giunti all'accordo".
valorizzare tutto il territorio, rafforzando
l'identità regionale per competere meglio nei
mercati esteri. Nonostante le risorse sempre
più scarse, continueremo a investire sul vino
come testimone di una terra che sa differenziarsi grazie alle qualità dei suoi prodotti". "
Cantine aperte rappresenta un momento importante di promozione di un settore dove
proprio la vendita diretta del vino in cantina
ha superato quota 50 milioni di euro. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche in occasione
della presentazione ad Ancona della manifestazione, giunta alla sua ventesima edizione.
La spesa dai circa mille produttori che commercializzano il proprio vino sul territorio
marchigiano fa registrare un aumento lieve
ma importante. Secondo un sondaggio effettuato dalla Coldiretti a livello nazionale, ben
sette italiani su dieci hanno acquistato almeno una volta dal produttore. Il 33%, in particolare, ha comprato il vino nei mercati degli
agricoltori, il 27% nelle aziende agricole o in
cantina, il 6% in un punto vendita gestito direttamente dal produttore (negozio, bottega,
sagra, ecc.) e il 4% in un sito internet gestito
direttamente dal produttore. Ma il vino made
in Marche continua a imporsi anche sui mercati esteri. Nel 2011 ha oltrepassato i 45 milioni di euro in valore, il 10% in più rispetto
a un 2010 in cui aveva già fatto segnare uno
storico record.
A.A
I balneari vogliono
parlare con il
Governo Monti
La Regione Marche
incentiva l'uso
del treno
Un incontro urgente che affronti l'emergenza legata alle concessioni demaniali
a fini turistici è la richiesta, a nome di
tutte le Regioni, che il coordinatore degli assessori al Turismo, Mauro Di Dalmazio, ha rivolto al Governo nazionale.
"Sulla delicata vicenda delle concessioni demaniali - ha spiegato il coordinatore nazionale degli assessori al Turismo
- non è più tempo di indugiare. Ci troviamo di fronte alla necessità, e questo
lo deve fare in prima battuta il Governo,
di chiarire definitivamente, in via pregiudiziale, se vi sia la possibilità di ottenere, da parte della Comunità europea,
una deroga all'applicazione della 'direttiva Bolkestein' sui servizi nei confronti
del settore del demanio a fini turistici.
Nel caso, non auspicato, di una risposta
negativa da parte della Ue, bisogna predisporre in tempi rapidi una norma nazionale in grado di tutelare l'enorme patrimonio costituito dalle nostre imprese
balneari". Per il coordinatore nazionale
Di Dalmazio, "ci troviamo di fronte ad
un punto importante di svolta, perché
i tempi stanno stringendo ed è quanto
mai necessario che si arrivi quanto prima ad una definitiva chiarificazione in
modo da fornire risposte alle migliaia
di nostre imprese che da anni vivono
una situazione di grave difficoltà per le
incertezze normative legate al settore".
"Per questo motivo - conclude Mauro
Di Dalmazio - nel caso in cui il Governo
non dovesse avviare confronto con Ue,
le Regioni sono pronte a portare avanti
una interlocuzione diretta con gli organismi della Commissione europea".
R.M.
L’utilizzo della “Carta Tutto Treno Marche” viene esteso fino al 2014. La Giunta regionale ha confermato l’accordo
per il 2012 (scaduto nel marzo scorso),
stabilendone la validità fino alla data di
scadenza del contratto di servizio ferroviario regionale stipulato con Trenitalia
(31 dicembre 2014). L’obiettivo – dice
l’assessore ai Trasporti, Luigi Viventi
– è quello di facilitare la mobilità dei
marchigiani incentivando l’uso del trasporto su ferro. Con questo documento
di viaggio i residenti nelle Marche che
possiedono un abbonamento regionale o
la carta Trenomarchebus possono accedere a prezzo agevolato anche ai servizi
ferroviari di media e lunga percorrenza
(Eurostar, Eurostar Fast, Eurostar City
e Intercity). L’agevolazione è valida
per la seconda classe. Il prolungamento
dell’iniziativa, fino a tutto il 2014, nasce dalla grande richiesta di titoli avanzata dagli utenti marchigiani. Istituita
nel 2009, la Carta ha subito registrato
un aumento di vendite e di gradimento
che ha determinato la necessità di incrementare il contributo che la Regione
riconosce a Trenitalia, elevato ora fino
a 400 mila euro, rispetto ai 300 mila
del 2011. “Regione Marche e Trenitalia
convengono sull’importanza dell’integrazione tra servizi ferroviari di diversa classificazione, per incentivare l’uso
del mezzo ferroviario – afferma Viventi
- Vengono incrementate le opportunità
e le soluzioni di viaggio attraverso l’applicazione di prezzi competitivi”.
E' tempo di uscire dai vecchi schemi per ripensare insieme il nuovo stato sociale, in tempi di crisi
Terzo settore, riuniti gli stati generali
Si sono riuniti venerdì mattina scorso in Regione gli
stati generali del Terzo settore per lanciare la sfida
del nuovo welfare. Per l’occasione, organizzata dal
Forum Terzo settore Marche, sono stati invitati gli
assessori regionali ai Servizi sociali e Sostegno alla
famiglia, Luca Marconi, alla Sanità e Volontariato, Almerino Mezzolani, e al Lavoro e Formazione, Marco
Luchetti, dai quali è scaturito l’invito a ripensare a un
nuovo modello di Stato sociale.
“C’è bisogno – ha detto l’assessore Marconi, intervenendo per primo – che tutta la società modifichi la
propria idea di welfare. E’ un percorso culturale che
va intrapreso”. “Sul ruolo dell’associazionismo – ha
poi continuato – non abbiamo più bisogno di regole
positive ma semplicemente di riconoscere una sorta
di diritto naturale dell’associazionismo profit e no profit ad esistere, proprio perché già esiste e funziona in
modo adeguato e aderente come risposta ai bisogni
della società. Quello che dobbiamo ampliare è piuttosto lo spazio di libertà, a cominciare dalla riduzione
della pressione fiscale, affinché le singole famiglie
abbiano la possibilità di scegliere anche servizi pubblici non statali che loro stessi hanno organizzato in
forma cooperativistica che vogliono finanziare”.
“Il tema fondamentale dell’incontro – ha detto l’assessore Mezzolani – è quello di ripensare il rapporto
tra terzo settore e istituzioni all’interno di questa fase
di cambiamento che stiamo vivendo. L’impegno della
Regione per superare le criticità esiste. Nelle Marche
il Terzo settore è potuto proliferare grazie anche alla
politica seguita dal Governo regionale. E’ da qui che
dobbiamo partire per riformare il sistema del welfare
in questo momento di crisi finanziaria. E’ uno sforzo
difficile da fare e perciò bisogna prendere coscienza
dei possibili cambiamenti a cui andiamo incontro”.
“Nelle Marche – ha affermato l’assessore Luchetti
– tra Terzo settore e istituzioni esiste un rapporto positivo che è cresciuto nel tempo ma il problema non
sta solo nel tipo di rapporto instaurato, quanto nel
modo in cui Terzo settore e istituzioni possano collaborare per far cambiare una cultura di base in una
società che cambia e che è investita dalla crisi. Si
tratta dunque di un problema culturale. Le istituzioni
marchigiane, nonostante le difficoltà, i tagli imposti
a livello centrale, hanno retto e si sono impegnate
per mantenere la coesione sociale. Ora però bisogna
uscire dagli schemi e dalle logiche tradizionali legati
al vecchio modello di Stato sociale. Dobbiamo cominciare a riprogettare il nostro ruolo per creare una
cultura che vada ‘oltre’”.
R.M.
24 maggio 2012
senigallia
con la previsione di potenziare ed estendere
quasi tutti i giorni la raccolta di organico e
di rifiuti maggiormente prodotti da bar e cucine di alberghi e ristoranti.
• Il 15 maggio è stato l’ultimo giorno per il
blocco antismog, ma nuove restrizioni sono
attese in autunno. Il bilancio però è negativo
se confrontato con l’anno precedente. Sono
state infatti ventiquattro le giornate inquinate registrate dall’inizio dell’anno, contro
le venti del 2011 segnalate nello stesso periodo. Nel 2011, a marzo, le polveri sottili si
erano fermate per tornare ad ottobre, di solito infatti in primavera ed in estate lo smog
diminuisce a causa, in parte, degli impianti
di riscaldamento spenti. Come alternativa
all’auto, e quindi allo smog, sono disponibili 68 biciclette in 13 rastrelliere del servizio di bike sharing. Per poter utilizzare le
bici comunali è sufficiente recarsi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico “Infocittà”
in piazza Manni, compilare un modulo e
versare una cauzione di 10 euro. Si riceverà subito una chiave codificata che, inserita
nel dispositivo presente nella rastrelliera,
permetterà di sganciare la bici comunale
per poterla utilizzare. Al termine dell’uso,
la bici dovrà essere riposta nella rastrelliera da cui è stata prelevata. Le bici potranno
essere utilizzate dalle ore 7 del mattino alle
1 di notte. La chiave rilasciata dal Comune
di Senigallia sarà valida e utilizzabile anche
in tutte le altre città italiane che aderiscono
all’iniziativa.
• Dal 21 maggio, e resterà in vigore fino al
31, a causa dei lavori della Multiservizi, tra
via degli Oleandri ed il viale dei Pini è stato
istituito un senso unico di circolazione, con
Lo sport più amato
In gita culturale a Isernia
I preoccupanti dati forniti da Confartigianato
Ultimi giorni di votazione per il sondaggio di Viveresenigallia che proclamerà la società sportiva più amata dai
senigalliesi: alla mezzanotte di domenica prossima 27 maggio si chiuderanno
infatti le urne “virtuali” del portale di
informazione, e a quel punto i risultati
saranno definitivi.
Anche quest’anno il sondaggio sta facendo registrare un buon successo di
partecipazione: da tempo abbondantemente superati i mille “click” di votazione, nettamente in testa c’è il Club
Nautico, con più del 40% delle preferenze totali. Seguono, abbastanza staccati,
Sena Rugby e Lega Navale. Il risultato
finale appare dunque già ben delineato,
ma ci sono ancora alcuni giorni a disposizione per eventuali sorprese.
Urne aperte quindi fino a tutta la giornata di domenica prossima, prima di procedere alla proclamazione della società
più amata dai senigalliesi, che verrà
poi premiata nella serata di venerdì 1
giugno al Foro Annonario, nell’ambito
della grande festa dedicata allo “Sportivo dell’anno”.
Quest’anno si è aggiudicato il titolo il
giocatore della Goldengas Bicio Facenda, affiancato nelle piazze d’onore dalla
pattinatrice Linda Rossi e dall’allenatore del Miciulli Stefano Goldoni. Sul
palco del Foro Annonario saranno poi
consegnati altri premi: la commissione
organizzatrice ha infatti stabilito di assegnare dei riconoscimenti anche allo
“Sportivo Junior”, che andranno alla
ginnasta Martina Fabri ed al cestista
Lorenzo Turchi. Come da tradizione,
saranno poi consegnati due premi alla
carriera, rispettivamente ad Enzo Pettinelli, tecnico del tennistavolo che vinse
lo scudetto, e a Carlo Mattioli, straordinario atleta che si classificò al quinto posto nella marcia alle Olimpiadi di
Los Angeles ’84.
Fabio Girolimetti
Nel week-end del 12 e 13 maggio scorso si è svolta la gita finale di coloro che
hanno frequentato durante l’anno il corso di Archeologia della Libera Università per Adulti di Senigallia.
Un gruppo composto da 45 persone ha
visitato alcune importanti aree archeologiche nel territorio di Isernia, accompagnato in questa escursione dalla prof.
ssa Bonvini Triani, responsabile del
corso, e dal dott. Paolo Negri, docente
che il 7 marzo tenne una lezione proprio sul sito archeologico di Isernia, dal
titolo “La Pineta, 630 mila anni fa”, e
che ha saputo illustrare in questo viaggio con grande competenza e dovizia di
particolari tutti i luoghi oggetto della
visita.
In questo loro itinerario culturale i corsisti hanno potuto ammirare in particolare il Museo e gli scavi di Isernia,
oltre a due specifici siti archeologici di
grande rilievo e perfettamente conservati: quello di Sepino e quello di Pietrabbondante, situato a circa mille metri
di altezza.
Meno 100 imprese
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
• Il Comune ha
predisposto
il
calendario della
raccolta rifiuti durante la stagione
estiva riguardante
le utenze non domestiche della Zil
e dei lungomari. Il programma di tale
raccolta, entrato in vigore il 21 maggio,
rimarrà operativo fino al 15 settembre.
Riguarda in particolare gli esercenti e
le attività di ristorazione dei lungomari,
rie di considerazioni. Uno, non accenna
a frenarsi la corsa alle chiusure delle
aziende. Due, le nuove imprese spesso
non riescono a consolidare la propria
attività e hanno per questo vita breve.
Tre, non ci sono all’orizzonte segnali
incoraggianti. Non c’è un reale “turn
over” ma solo la scompaginazione del
sistema produttivo che non riesce a trovare la sua via di fuga dalla crisi perché
imbrigliato da una serie di fattori esterni. Non mancano coraggio, competenze
e lavoro. Il vero problema sono tasse,
burocrazia, ritardi nei pagamenti, assenza di liquidità“.
Un circolo vizioso, perché l’impresa
che non riceve il giusto compenso per
il proprio lavoro non ha denaro a sufficienza per coprire i costi derivanti dalla
gestione aziendale e neppure per pagare
tasse sempre più pesanti.
“Questa catena deve essere spezzata
dalla sinergia tra imprese e Enti locali
– conclude Cicconi Massi – Le imprese
artigiane hanno tutte le carte in regola
per farcela e i Comuni devono capire
che le MPI sono risorse insostituibili“.
Confartigianato in questo senso si impegna per la costituzione di alleanze territoriali anche con altre associazioni al
fine di connettere il sistema produttivo
e le sue esigenze all’impianto istituzionale, tramite azioni di rappresentanza.
Il tempo delle divisioni è finito. Ci vogliono segnali di unione. Solo in questo
modo è possibile risalire la china.
Paola Mengarelli
Un incontro ai 'Cancelli' sulla qualità della vita
adentistretti
Rifiuti e raccolta
Prorogato fino al 30 settembre il servizio di raccolta dei rifiuti, nonostante
i numerosi disagi tra mancati svuotamenti e mezzi della nettezza urbana
che continuano ad interrompere le “vasche” pomeridiane nel weekend lungo il
corso. Da oggi partirà il potenziamento
sul lungomare e nel centro storico con
la speranza che riprendano a ritirare i
servizi secondo il calendario, che ormai
da mesi viene praticamente ignorato.
Strade e quartieri vengono ripetutamente saltati mentre gli esercenti del
centro segnalano come il camion dei
rifiuti non abbia un orario migliore per
passare, rispetto alle 18 del pomeriggio
lungo il corso. Ogni giorno sono diverse
decine le telefonate di lamentele ai vigili. “Comprendo il disagio dei cittadini –
interviene Gennaro Campanile, asses-
Le imprese non smettono di chiudere.
Ancora allarme rosso nel Senigalliese.
Secondo l’elaborazione di Confartigianato sulla base di dati Unioncamere
sono 100 le aziende artigiane in tutta
l’area che hanno chiuso attività in soli
tre mesi.
Le cifre infatti si riferiscono al primo
trimestre 2012. Solo 63 le iscrizioni,
che non riescono a compensare un deficit così profondo fino a siglare un saldo
di natalità/mortalità tutto in negativo:
-37.
La dinamica in passivo interessa tutto il
territorio. Nel Comune di Senigallia da
gennaio a marzo sono nate 38 imprese
artigiane ma in 53 hanno chiuso i battenti (saldo: -15).
Una congiuntura per nulla rassicurante
che si dispiega anche tra i centri limitrofi. Il più sofferente è Castelleone di Suasa che, con 8 cessazioni e 2 iscrizioni,
chiude il primo trimestre con un saldo
negativo di -6, il peggiore dopo quello
di Senigallia.
Difficoltà anche per Ostra Vetere che
riporta 7 chiusure di attività artigiane e
solo due nuove imprese (saldo: -5).
Seguono Monterado (5 cessazioni, 2
iscrizioni) e Ripe (6 chiusure, 3 aperture) a saldo -3; quindi Barbara (3 cessazioni, 1 iscrizione), Corinaldo (ben 10
chiusure a fronte di 8 aperture), Ostra (6
cessazioni, 4 iscrizioni) a -2.
“Il dato è preoccupante – commenta
Giacomo Cicconi Massi, Segretario
Confartigianato Senigallia – per una se-
direzione di marcia ammessa Pesaro-Ancona.
• Entrerà in vigore il 23 giugno l’isola pedonale serale sul lungomare Alighieri, ma con
una riserva: se i pedoni saranno numerosi il
provvedimento potrebbe anche essere anticipato. Fino al 30 giugno riguarderà solo il
sabato sera, dalle 22 all’1, mentre a luglio
ed agosto sarà in vigore tutte le sere, con
estensione al lungomare Marconi, e fino
alle 3 il sabato.
• “Gli atti vandalici non saranno tollerati
l'estate sarà all'insegna della sicurezza”. Il
sindacato Maurizio Mangialardi commenta
gli atti vandalici di sabato notte sulla spiaggia di velluto e annuncia l'arrivo di nuove telecamere sul lungomare e in città. Fa molta
tristezza vedere, la domenica mattina, parti
di lungomare come campi di battaglia.
sore alla Città sostenibile -, purtroppo
si stanno verificando dei problemi sulla
raccolta ed abbiamo già sollecitato l’impresa, perché intervenga in maniera
puntuale nel fornire il servizio. E’ stato
necessario però, in attesa di ultimare
il bando, prorogare l’appalto fino al 30
settembre”. Ciò nonostante la percentuale di raccolta differenziata arrivata
al 63,5% a marzo, grazie alla campagna di tolleranza zero con la pioggia di
multe da 400 euro. Slitta quindi ad 1°
ottobre il nuovo appalto per i rifiuti che
proprio stamattina vedrà incrementati i
passaggi di raccolta per la Ztl del centro
ed il lungomare. Anche quest’anno infatti sarà avviato per la stagione estiva
un calendario di raccolta differenziata
dei rifiuti riservato alle utenze non domestiche per il centro e la riviera.
Malattia e "Infinito"
Venerdì 25 maggio alle ore 21,15 alla
Chiesa dei Cancelli di Senigallia la
Diocesi di Senigallia ed il Centro Culturale “S. Romagnoli” promuovono
l'incontro "Desiderio d'Infinito e qualità della vita". Sarà presente la Dr.ssa
Paola Marenco, responsabile del Centro Trapianti Midollo dell'Ospedale
Niguarda di Milano. La medicina si
occupa sempre di più di rendere migliore la vita dell’uomo, anche quando non può più fare nulla per preservarla o prolungarla. Viviamo però (e
non era mai successo prima) un clima
culturale che considera le circostanze
e le condizioni in cui ci troviamo a vivere, quasi più “decisive” del vivere
stesso. Quasi che il desiderio strutturale dell’uomo di Infinito (“di non finire”) fosse sconfitto; come se la positività ultima della vita non fosse più
un’esperienza possibile in determinate
condizioni. Ma è ragionevole, possibile cercare di contribuire a migliorare
la vita degli uomini, cercando di determinarne la qualità? E quali strumenti sono necessari, con quale metodo
avvicinarsi ad un mistero così grande
e profondo come quello della vita di
ogni singolo uomo? “Tutto concorre al
bene per coloro che amano Dio”, questa frase di Paolo indica forse l’unica
condizione che rende qualsiasi tentativo umano, non violento né artificioso,
ma fruttuoso di conoscenza e di bene.
Tutto può essere misteriosamente positivo quando ci si accosta all’uomo,
quando ci accostiamo ad un altro, ricordandoci del desiderio di infinito
che costituisce la natura più profonda
ed intangibile del nostro io.
Giuseppe Olivetti
senigallia
succede a senigallia
* Un marocchino picchiato e
rapinato, sotto la
minaccia di una
bottiglia rotta, da
un gruppo di suoi
connazionali. E’
accaduto sabato
sera nei giardini
Morandi, dietro la stazione. M.B. 36enne
marocchino era salito su un treno a Falconara. Non avendo però fatto il biglietto è stato sorpreso dal controllore e fatto
scendere, verso le 23.30, alla stazione di
la voce misena
24 maggio 2012
Senigallia. Qui ha incontrato un suo connazionale, insieme al quale si è recato nei
giardini Morandi, dove si trovavano già
altri due marocchini. Il gruppetto si è intrattenuto chiacchierando davanti a qualche
bottiglia di birra. I quattro hanno iniziato a
bere senza ritegno e, quando ormai erano
tutti abbastanza alticci, il 36enne si è ritrovato una bottiglia rotta puntata sul collo.
* Tornano i vandali sul lungomare con
due cabine sfondate ed una doccia divelta
ai Bagni Sole Blu, nel cuore della movida.
Tre giovani finiti in coma etilico al pronto
soccorso ma il peggio si è poi verificato nelle prime ore di domenica con una carovana
di teppisti che, dopo aver lanciato pietre
contro un autobus, hanno divelto segnali
stradali, bidoni per i rifiuti e cassette per la
posta lungo la Statale, con danni maggiori
nella zona della Cesanella.
* Lastre di amianto abbandonate in un
terreno privato e ai proprietari è stata
intimata dal Comune la costosa bonifica.
E’ accaduto in via Bruno dove le telecamere del Mc Donald’s, visionate dalla
municipale, hanno immortalato un uomo
mentre da un furgone bianco scarica
l’amianto abbandonandolo sul terreno
retrostante il fast food. Mentre sono in
corso le ricerche dell’uomo che, se rintracciato verrà denunciato, il dirigente all’Ambiente del Comune ha emanato un’ordinanza per intimare ai proprietari di quel terreno
di provvedere alla bonifica dell’amianto e
alla rimozione della discarica abusiva creata intorno alle lastre.
Alcune classi della 'Mercantini' hanno incontrato gli scrittori
Il potere delle parole
Il potere delle parole si fa ancor più
potente quando esse sono rivolte ai più
piccoli, a chi si trova nell’età delicata
della formazione; come alcuni esseri
viventi fossilizzati nella roccia sono
giunti a noi dopo millenni, così le parole pronunciate ad un bambino, ad un
adolescente, restano impresse nella sua
mente per sempre, soprattutto se a pronunciarle è un genitore, un educatore,
un adulto significativo nella sua vita.
Il dialogo con questi piccoli andrebbe
curato, ponderato, cesellato in ogni suo
aspetto, in ogni sua sfumatura; anche
il messaggio più semplice, di pura informazione, è importante nella sua formulazione, mentre a volte noi adulti,
frettolosi e poco attenti, rischiamo di
Parole e silenzi
che hanno coinvolto
le menti giovani
pronunciare parole-fossili dall’impronta poco chiara, distorta, se non del tutto
negativa. “Quando sarai promosso ti
regaleremo una bicicletta!” “Se sarai
promosso ti regaleremo una bicicletta!”
Due frasi del genere, apparentemente
uguali nel loro significato logico, nella
comunicazione giovane-adulto hanno
un valore opposto. Nella prima io che la
pronuncio sono certa che tu verrai promosso, perché ti conosco e credo nel tuo
impegno, nelle tue possibilità, uso infat-
ti la congiunzione “quando” e “sarai”,
un semplice futuro; nella seconda io ho
alcuni dubbi sulla tua promozione, uso
il “se” e il “sarai”, un condizionale, evidenziando implicitamente il tuo scarso
impegno, le tue difficoltà. Chi ascolta la
prima frase percepisce dentro di sé forza, incoraggiamento, sostegno, fiducia;
chi ascolta la seconda invece avverte
scarsa stima e paura.
Questo è stato il passaggio più interessante e profondo dell’incontro con l’autore per ragazzi, Antonio Ferrara, avvenuto qui a Senigallia, alla biblioteca
Antonelliana, nell’ambito del Poft venerdì 11 maggio, che ha visto coinvolte
alcune classi della scuola “Mercantini”.
“Batti il muro” “Ero cattivo” “Come i
pini di Ramallah” : sono alcuni titoli
di libri scritti da Ferrara, capaci di affrontare temi molto difficili e dolorosi,
ma vicini alla vita di tanti adolescenti,
come la malattia, la morte, l’abbandono, l’emarginazione, la disgregazione
famigliare. Ascoltarlo è stata un’occasione molto interessante per i ragazzi,
ma estremamente preziosa per noi insegnanti accompagnatori. L’autore, profondo conoscitore del mondo dei giovani, soprattutto per la sua esperienza
di educatore in una comunità di recupero per minori, con parole semplici ed
efficaci è riuscito a catturare l’attenzione di oltre ottanta ragazzi che lo hanno
seguito in un silenzio insolito e molto
eloquente. Con le storie che ha raccontato, i costanti riferimenti alla sua vita
di scrittore e di educatore, è arrivato in
un attimo al cuore dei ragazzi, ha toccato la loro sfera emotiva con una maestria eccezionale, creando un’atmosfera
magica.
Lungo la strada del ritorno, camminando tra gli alunni, abbiamo provato un
profondo entusiasmo per aver accolto
come scuola la proposta di incontrare
l’autore di cui avevamo letto loro alcuni libri, unito alla gratitudine per la
piena e attiva partecipazione dei nostri
ragazzi. Nello stesso tempo però un
senso di inadeguatezza ci ha colto pensando all’atmosfera pesante che spesso
si percepisce in classe, alla nostra fatica
di catturare l’attenzione di tutti, di far
scoccare negli alunni il piacere della
conoscenza. Dove sta la differenza?
Antonio Ferrara ha toccato il loro cuore! Tutto qui. Ha dosato le parole e i silenzi con la precisione non dell’esperto
di comunicazione e di scrittura, bensì
del suonatore del linguaggio dei sentimenti. Noi insegnanti abbiamo studiato
per anni, superato esami, concorsi, corsi di formazione, ma l’arte di suonare
le parole non la ritroviamo tra i nostri
diplomi e attestati; abbiamo capito che
solo l’esperienza diretta, la quotidiana
vicinanza con i più piccoli, con le loro
conquiste e le loro fatiche, potranno
forse affinare in noi quest’arte … allora, probabilmente, in classe cambierà
musica e l’atmosfera sarà, speriamo,
più piacevole! Nell’attesa densa di speranza usiamo il verbo al futuro.
Federica Spinozzi
Al Finis Africae di Senigallia il convegno annuale dell'Amisb
Autonomi, nonostante
Sabato 26 maggio 2012, dalle 9-13
presso l’Hotel Finis Africae di Senigallia, l’Amisb, Associazione Marchigiana per l’ Idrocefalo e la Spina Bifida,
indice il suo consueto convegno annuale. In occasione dell’evento interverranno relatori come il Prof. Franco De
Felice, la psicologa Dott.ssa Cristina
Alessandrelli, Salvatore Nocera (vice
presidente Fish Onlus), ecc..e Luca e
Giorgio, soci Amisb. Sì’ perché alla
stessa stregua dei relatori ed esperti, saranno chiamati a partecipare in prima
persona anche gli iscritti dell’associazione con la condivisione di vissuti e
testimonianze di vita, per promuovere
e diffondere la maggiore integrazione
possibile della disabilità in ambito sociale allargato.
Per il 2012, l’Amisb sceglie come
tema portante e focus principale l’autonomia. La sfida dell’indipendenza è
un problema che sta molto a cuore a chi
sta imparando o ha imparato a convi-
vere con la spina bifida. Crescere (in
latino adolescere), diventare adulti è
trovare la propria strada, dopo aver superato il momento, in aggirabile nella
vita di ogni uomo e donna, il momento in cui la tranquillità e la serenità del
nido familiare sono controbilanciate da una forte spinta a fare da soli. L’Amisb
pone in essere una scelta
ambivalente: coinvolgere
da protagonisti gli iscritti
all’Associazione, ma anche
l’intera cittadinanza, poiché questa fase della vita
riguarda tutte le famiglie, a
prescindere da ogni forma
di disabilità.
Nel corso del convegno si
affronteranno le questioni più importanti correlate
all’indipendenza, in primis
il cateterismo ed i problemi motori, ortopedici e di
deambulazione che possono rendere
difficoltosa, intralciare e soffocare la
spinta all’autonomia e alla realizzazione del sé che l’individuo sente durante
l’adolescenza.
Al centro della tavola rotonda vi saranno l’entusiasmo
e le incertezze
di genitori e figli
adolescenti, disabili e non, con
l’obiettivo finale
di fornire alcune
prospettive
sui
temi
principali
di cui si sostanzia l’autonomia
dell’adulto, dallo
sviluppo affettivo
e sociale a quello
scolastico e lavorativo.
Giulia Falaschi
* Il Comune di Senigallia, in segno di lutto per il grave attentato avvenuto sabato
mattina davanti all’Istituto Professionale
“Morvillo-Falcone” di Brindisi, ha deciso
di annullare tutti gli eventi e gli appuntamenti programmati sabato per “la Notte dei
Musei”.
* Dopo diversi mesi di oggettiva difficoltà
si sta risolvendo il problema della carenza
del personale amministrativo in servizio
presso il Laboratorio Analisi”. E’ quanto
afferma il dr. Giuseppe Carta, Direttore f.f.
dell’U.O. Patologia Clinica di Senigallia.
“L’ing. Bevilacqua, Direttore dell’Area Vasta 2, attraverso alcuni trasferimenti mirati
e l’assunzione a tempo determinato di un
nuovo videoterminalista, è riuscito areperire le risorse umane necessarie”.
Iniziative per aiutare
la Costa d'Avorio
Erano in tanti e hanno partecipato con
slancio a confermare la validità dell’iniziativa. Si è svolta presso l’oratorio della parrocchia Madonna del buon
Consiglio di Cesano di Senigallia una
manifestazione a sostegno dei progetti
umanitari in Costa d’Avorio della Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi
per i più bisognosi - Onlus. La Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi per
i più bisognosi – Onlus ha promosso
insieme all’associazione Cesano Per e
al centro sociale di Cesano il tema del
volontariato e della cultura ivoriana
con il prezioso sostegno della consulta
della Cultura di Senigallia. Grande partecipazione delle famiglie di Senigallia
e anche del quartiere del Cesano, con
adulti e bambini catturati dalle storie sia
di tradizione italiana raccontate dall’attrice Romina Antonelli - Compagnia
delle Buffe - sia di tradizione africana
raccontate da Matias Gnahe, e poi dalle
danze scatenate delle ballerine ivoriane dell’associazione culturale Unirem
(Unione degli Ivoriani residenti nelle
Marche). Ritmo trascinante e grande
energia, per un pomeriggio che è stato
interamente dedicato allo scambio culturale tra Italia e Costa d’Avorio.
"L'anidride carbonica
sotto il mare"
“Siamo di fronte all’ennesimo rischio
di scempio del mare Adriatico. Dopo
la raffineria, i rigassificatori, le armi
chimiche abbandonate, le trivellazioni, il trasporto marittimo oltre ogni limite di sostenibilità, l'inquinamento
prodotto dai fiumi, l'urbanizzazione
pressoché totale delle coste, ora anche
il probabile stoccaggio di biossido di
carbonio. Quanto ancora dovrà sopportare questo piccolo mare che ogni
giorno di più, grazie all’uomo, rischia
di morire? Forse è giunto il momento di
dire basta” – Afferma il Consigliere dei
Verdi in Regione, Adriano Cardogna,
che sull'argomento ha presentato una
interrogazione in Consiglio regionale.
Nella seduta consiliare del 22 maggio,
l'Assessore all'Ambiente Donati ha risposto ai molteplici interrogativi del
Consigliere dei Verdi affermando che
allo stato non ci sono risposte da parte del Ministero, nonostante la Regione
dovrebbe essere tenuta al corrente.
“Mi auguro che non si faccia come in
altre occasioni – afferma Cardogna
– tipo il fotovoltaico, che in assenza di
linee guida nazionali sul territorio succede di tutto.”
La Regione ha chiesto ora risposte precise dal Ministero sul perché l'istanza
non è stata ancora trasmessa alla nostra
amministrazione come Ente territorialmente interessato. Facendo un passo a
ritroso Cardogna aveva presentato l'interrogazione dopo aver appreso che la
Società Indipendent Energy Solutions,
ha presentato istanza al Ministero dello
Sviluppo Economico per ottenere una
licenza di stoccaggio di biossido di Carbonio sotto i fondali marini nel tratto di
mare compreso tra Senigallia e Fano.
chiesa
la voce misena
24 maggio 2012
Alla Madonna della Rosa una giornata insieme
Giornata del malato
chiesa
Nel febbraio scorso non è stato possibile, a causa della
neve, celebrare la "Giornata mondiale del malato"in
occasione della festa della Madonna di Lourdes.
L'appuntamento è stato quindi rinviato a domenica 27
maggio prossima, presso il Santuario della Madonna
della Rosa di Ostra. Come di consueto è l'Unitalsi diocesana, guidata da Armanda Magini, a farsi carico di
questi importanti e significativi momenti di preghiera
e di fraternità per malati, anziani, familiari ed amici.
In tanti vivono con entusiasmo e passione le diverse
proposte che l'Unitalsi diocesana organizza in diverse parrocchie. Ora, prima degli appuntamenti estivi,
primo fra tutti il pellegrinaggio diocesano a Loreto,
la giornata ad Ostra. Il programma prevede alle ore
15.00 l'arrivo al Santuario e confessioni. Alle 16.00
la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Orlandoni, vescovo di Senigallia. Durante la
celebrazione si potrà ricevere l’Unzione dei Malati
Seguirà un piccolo rinfresco e un momento di festa
insieme nel piazzale del Santuario. Le prenotazioni
per il pullman dovranno pervenire entro il 24 maggio 2012, telefondo a Luisella tf. 071 69248 – 338
9675847 o alla sede dell'Unitalsi, n. 071 7928903.
L.M.
Una Chiesa profetica, vicina a chi si indigna per le ingiustizie
Alla ricerca di una
giustizia possibile
La parrocchia della Pace di Senigallia, da qualche anno, fa coincidere la festa di Santa Rita ad una serie di iniziative che vogliono declinare con linguaggi e temi attuali le parole del Vangelo. Quest'anno
è stato invitato, giovedì 17 maggio don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di “Pax Christi”
sul tema “Costruire, oggi, la pace”. Don Filippo Savini, viceparroco della Pace, prende spunto da
questo intervento e dallo spettacolo 'Q.B. - Quanto basta' per proporci qualche riflessione.
Ogni momento storico porta sempre con
sé le opposizioni rispetto a ciò che accade in esso: durante le rivoluzione francese la povera gente di Parigi che non aveva pane da mangiare protestava contro il
re per l’eccessivo sfarzo della corte sino
a giungere alle ben note conseguenze: teste tagliate in nome di Liberté, Egalité et
Fraternité. Né tantomeno potremmo indignarci se la reggia di Versailles sia stata
presa d’assalto dopo che la regina alla richiesta di pane da parte del popolo rispose: “beh, dategli dei croissants”! Qualche
secolo prima di fronte al decadimento dei
costumi della Chiesa il poverello d’Assisi si pone come indignados ricordando
gli stili di povertà, umiltà e castità vissuti
dal Signore.
Non aggiungo altri esempi che la storia
ci narra: ogni periodo storico vive flussi
e riflussi di opposizione che a mio avviso sono segno della libertà di critica che
ogni persona dovrebbe coltivare in sé
proprio in virtù del fatto che appartiene ad un mondo e ad una storia. Sta di
fatto che ultimamente questo popolo di
indignados sta assumendo colorazioni
sempre più vive, con toni accesi, talvolta
esasperati e poco controllati, che però, a
mio avviso, sono termometro del difficile
periodo che stiamo vivendo.
Vorrei a questo punto pormi anche io sulla scia dei vari popoli di indignados chiedendomi: ma dove sta la migliore terra?
La migliore terra non si trova di certo
nella televisione pubblica e privata che
nella maggior parte dei casi offre prodotti scadenti, poco appetibili, volti solo
a nauseare o addormentare l’ascoltatore,
la miglior terra non la vediamo nel proliferare dei talk show in cui se urli e dai
sgomitate ti sembra di essere il superiore
e di aver vinto il match televisivo. La migliore Terra non la si trova nemmeno nei
parlamenti in cui dopo aver teorizzato la
legge del “cerca di ammucchiare per te
o al massimo per la tua casta” trovi sorprendenti esempi di pessimi individui; la
migliore Terra non la vediamo nella ricerca del bene comune ma nella spasmodica ricerca di realizzare l’anti etica del
bene comune. La migliore Terra non la
troviamo di certo nell’economia attuale
che produce falsi soldi un’economia fittizia e un bisogno di beni superfluo.
Dove sta l’Italia migliore? Dove l’Europa migliore? Dove il mondo migliore?
Dove una Chiesa profetica? Qualche
giorno fa alcune televisioni ricordavano
il primo anniversario della nascita degli
indignados spagnoli a cui sono seguite le
proteste di tutta l’Africa settentrionale ed
orientale e qualche sera fa ascoltando un
monologo in uno spettacolo teatrale l’attore ha parlato di sobrietà del desiderio.
Mi sono chiesto di getto: possono essere
sobri i miei desideri? Può l’uomo coltivare desideri misurati?
Non sono figlio della guerra, né lo sono
i miei genitori ma i miei nonni si e chiedendo loro come hanno vissuto quel
periodo, i racconti dei loro pasti frugali,
talvolta addirittura assenti, delle loro non
richieste perché c’era la guerra, c’era la
morte, c’era la sofferenza mi consentono
di affermare che certamente il desiderio
può essere sobrio e le richieste possono
divenire essenziali, non smisurate. Chi
si indigna per i desideri sobri ha tutto il
diritto di farlo, chi protesta per il lavoro
ha tutto il diritto di compierlo, chi si indispettisce per i diversi trattamenti eco-
nomici tra governanti, banchieri o mega
imprenditori ed il popolo ha tutta la mia
solidarietà. Siamo giunti a questo periodo così scuro perché purtroppo nessuno
di noi è stato educato a desideri sobri ed
essenziali che non significa morire di
fame o vivere senza un tetto! Essere educato alla sobrietà del desiderio esprime
l’attenzione al vero senso dell’esistenza
che non può essere pensata senza l’altro
perché come dice Genesi “non è bene che
l’uomo sia solo”. Un sobrio desiderio è
capace di far spazio anche al desiderio
dell’altro perché la gioia non sia solo di
uno ma di due persone; l’acqua della terra
non può dissetare solo un bianco deve far
felice anche un nero; il grano della terra
non può sfamare solo l’europeo deve far
gioire anche l’asiatico! Se c’è qualcuno
che gridando e protestando, chiede per sè
l’acqua, la terra il grano il lavoro, la gioia
significa che altrove un altro non ha saputo né condividere, né pensarsi accanto
ad un fratello.
La GI, generazione indignata, ha più o
meno la mia età: è l’età della maturità,
del lavoro, dell’amore, della famiglia,
dell’impegno per una società accogliente, degli slanci di solidarietà ed attivismo.
Ora sembra essere la generazione destinata al fallimento, al non lavoro, al non
amore, ai non figli, alla non casa, alla
non speranza: la Chiesa, io come prete,
i laici più sensibili, i cristiani…..quelli di
Cristo, siamo chiamati a sostenere fortemente questa generazione che protesta
per una vita dignitosa e per un desiderio sobrio e ad incarnare quella migliore
Chiesa che in passato ha avuto i volti di
Francesco, Tonino, Giuseppe, Teresa,
Giovanni, Paolo….. A noi cristiani è
chiesto di rivedere la sobrietà dei nostri
desideri tanto più perché coltivando sobri
desideri sapremmo far posto al vero ed
unico desiderio: Cristo nel nostro cuore.
A noi è stata data in prestito dai più piccoli questa terra da custodire e conservare: come Dio ha fatto con Adamo ed Eva
anche noi siamo custodi di un giardino in
cui far giocare e divertire i più piccoli, i
nostri figli…
Un mio desiderio sobrio fa sicuramente
spazio al desiderio di un altro, rende felice anche un mio fratello ma fa contento
anche me: il creatore del resto, dopo aver
fatto ogni opera ed aver visto che era
cosa buona, ha voluto far abitare la terra
non da una ma da due persone.
Filippo Savini
Preghiera
di Pentecoste
Domenica 27 Maggio, "Pentecoste in
Seminario" sul tema: “Vi darò un cuore nuovo”(Ez 36,26) Programma: Ore:
9,30 - Insegnamento- Preghiera di Perdono e
guarigione interiore; 12,30
- Pranzo al sacco; 14,30 - Lode e Testimonianze 15,45 - Insegnamento;
16,30 - S. Messa d’Intercessione per i
Sofferenti celebrata da don Davide Barazzoni !8,00 - Preghiera per una nuova Effusione dello Spirito. L'incontro
è organizzato dalla Comunità “Gesù,
Leone della tribù di Giuda” Senigallia
Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Vescovi italiani
in assemblea
Il card. Angelo Bagnasco, presidente
della Cei, ha aperto lunedì 21 maggio,
nell’Aula del Sinodo dei vescovi (Città del Vaticano), la 64a assemblea generale della Cei, che continuerà fino al
25 maggio. Il tema principale riguarderà il ruolo degli adulti nella comunità cristiana (“Gli adulti nella comunità: maturi nella fede e testimoni di
umanità”). Dopo l’elezione di un nuovo vicepresidente della Cei per l’area
del Sud Italia, i vescovi procederanno
all’approvazione complessiva della
terza edizione italiana del Messale Romano. All’ordine del giorno vi è anche
la scelta del tema e delle modalità di
preparazione del Convegno ecclesiale
nazionale in programma a Firenze nel
2015. Verranno fornite alcune comunicazioni, su pastorale delle migrazioni, struttura e attività della Fondazione
Migrantes, seminario di studio per i
vescovi nell’Anno della fede (Roma,
12-14 novembre 2012). Saranno presentate le Linee guida - già approvate
dal Consiglio episcopale permanente
di gennaio - circa gli abusi sessuali
compiuti da chierici su minori. Seguiranno informazioni sul VII Incontro
mondiale delle famiglie (Milano, 30
maggio - 3 giugno 2012).
Cara mamma...
"Cara mamma ti scrivo" è un'iniziativa promossa dal Cif - Centro Italiano
Femminile, Consiglio provinciale di
Ancona. Figli, di qualunque età possono aprire uno spazio di espressività
per rivolgersi alla propria mamma e:
• raccontare le proprie esperienze di
figli • scrivere testimonianze e/o messaggi rivolti alla propria mamma vicina, lontana o perduta che sia; • focalizzare l’attenzione sull’importanza e
le difficoltà di essere madre. Chiunque
può partecipare per esprimere, anche
in forma anonima, i propri sentimenti
nei confronti della mamma. Ognuno
può scrivere un breve testo “Cara
mamma, ti scrivo…” e inviarlo all'indirizzo e-mail: [email protected] o
per posta, alla presidenza provinciale
Cif di Ancona, Corso Garibaldi 101
– 60100 Ancona.
chiesa
la voce misena
24 maggio 2012
la settimana del vescovo
in agenda
Venerdì 25 maggio
Ore 21.00: Conferenza di P.Marenco sulla fragilità
alla Chiesa dei Cancelli
Sabato 26 maggio
Ore 10.00: Cresimandi di Vallone-S.Angelo-Filetto
Ore 18.00: S.Cresima a Chiaravalle
Ore 21.00: Veglia di Pentecoste in Cattedrale
Domenica 27 maggio
Ore 9.30: S.Cresima a Filetto
Ore 11.00: S.Cresima a Chiaravalle
Ore 16.00: S.Messa del Malato a S.M. della Rosa
La Chiesa che
è nel mondo
Dopo l’articolo introduttivo dello scorso numero, iniziamo oggi l’approfondimento della costituzione conciliare Gaudium et Spes,
rileggendola per ritrovare in modo più convinto alcune linee per la missione della Chiesa nel mondo di oggi secondo quattro piste:
il discernimento dei segni dei tempi; riconoscere nell’uomo la prima e fondamentale
via della Chiesa; una Chiesa che si presenta
e deve essere sempre più a servizio di Dio e
del suo Regno e, dunque, a servizio del mondo; gli spazi della testimonianza cristiana.
In questo articolo vediamo la prima pista. Il
discernimento dei segni dei tempi è atteggiamento che presuppone una “apertura” della
Chiesa al mondo, anzi una vera e propria coscienza che la Chiesa non si contrappone al
mondo, né può essere separata dal mondo,
ma che essa è “in relazione con il mondo”,
con una relazione che dice “co-appartenenza” reciproca tra la Chiesa e il mondo: una
“co-appartenenza” che si fa, anzi che non
può non farsi, condivisione solidale di tutto
ciò che, nel mondo, c’è di vero, di giusto, di
buono e di bello. È questa una sorta di vera
e propria “rivoluzione copernicana” che si
presenta fin dal famoso “incipit” della Gaudium et spes, nel quale sentiamo, quanto mai
fresco e frizzante, il vento che, attraverso la
finestra aperta della Chiesa sul mondo, entra
nella comunità ecclesiale e tutta la invade
e la fa muovere: "Le gioie e le speranze, le
tristezze e le angosce degli uomini d’oggi,
dei poveri soprattutto e di tutti coloro che
soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le
tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo,
e nulla vi è di genuinamente umano che non
trovi eco nel loro cuore" (n. 1). È questo lo
stesso soffio rinnovatore che pervade tutte
le pagine della Costituzione, a iniziare dalla
“Esposizione introduttiva” su “La condizione dell’uomo nel mondo contemporaneo”
(cfr. nn. 4-10). In queste pagine, infatti, la
Chiesa guarda alle grandi trasformazioni in
atto con un atteggiamento positivo, convin-
to, partecipe, appassionato e si avverte tutto
lo slancio di una nuova fase che si è ormai
aperta nella storia della Chiesa. È la fase di
una attenzione che la Chiesa – in fedeltà al
suo Signore – rivolge all’umanità intera e,
quindi, al mondo: di una attenzione che si fa
testimonianza della verità e servizio disinteressato all’uomo. Ma perché tutto ciò possa
realizzarsi 'è dovere permanente della Chiesa' – come leggiamo nel testo conciliare – 'di
scrutare i segni dei tempi e di interpretarli
alla luce del Vangelo, così che, in un modo
adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul
senso della vita presente e futura e sul loro
reciproco rapporto. Bisogna infatti conoscere
e comprendere il mondo in cui viviamo nonché le sue attese, le sue aspirazioni e la sua
indole spesso drammatiche'(n. 4). Si tratta di
un dovere quanto mai urgente, che nasce da
una duplice e inscindibile consapevolezza.
Nasce, in primo luogo, dalla convinzione di
fede che Dio continua a guidare il mondo e
a rivolgere il suo appello agli uomini di tutti
i tempi attraverso la voce dello Spirito che
risuona anche negli avvenimenti della storia.
Occorre, allora, mettersi in ascolto di ciò che
lo Spirito dice alla Chiesa (cfr. Apocalisse
2, 7), cercando di 'discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni' che
abitano la storia degli uomini 'quali siano i
veri segni della presenza o del disegno di
Dio' (cfr. Gaudium et spes, n. 11). In secondo
luogo, il dovere di 'scrutare i segni dei tempi' nasce dalla convinzione che l’originaria
interrelazione tra la Chiesa e il mondo è da
interpretare nel segno di una vera e propria
reciprocità, in forza della quale non è solo
la Chiesa a “dare” al mondo, contribuendo
molto a rendere più umana la famiglia degli
uomini e la sua storia, ma è anche il mondo
a “dare” alla Chiesa, così che essa possa meglio comprendere se stessa e meglio vivere
la sua missione
Paolo Gasperini
Lunedì 28 maggio
Ore 10.00: Collegio dei Consultori
Martedì 29 maggio
Ore 16.30: Incontro con i Sindaci e i Direttori degli Ambiti territoriali
Ore 21.00: Incontro sulla spiritualità del lavoro ad Ancona
Sabato 2 giugno
Ore 11.00: S.Cresima a Ripe
Domenica 3 maggio
Ore 9.00: S.Cresima a Borghetto
Ore 11.00: S.Messa a Marina di Montemarciano
VITA di CHIESA
Anima cristiana e tradizione africana
Finalizzato a sensibilizzare al volontariato internazionale è il corso promosso
dal Centro Volontari per il Mondo (CVM) denominato “Africa… più vicina!” che
si è strutturato in sei incontri con lo scopo di offrire una serie di sollecitanti riflessioni ed esperienze. Il corso, che si è avvalso della collaborazione di esperti
sul piano accademico e su quello operativo, si è chiuso giovedì 17 maggio
al teatro dell’Abbazia di Chiaravalle; tema della serata: “Il dialogo interreligioso a partire dal Concilio Vaticano II“; con il prof. Giancarlo Galeazzi, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose di Ancona e docente di Dialogo
interculturale e interreligioso all’Istituto teologico marchigiano della Pontificia
Università Lateranense. Dopo le conversazioni sulle cause dello squilibrio tra
Nord e Sud (Giovanna Cipollari), sulla funzione del volontario (Mario Moriconi
e Antonietta Pizzichini), sulla antropologia africana (Giorgio Cingolani) e sulle testimonianze dirette (di volontari rientrati in Italia), Galeazzi ha preso in
considerazione la questione del dialogo tra pensiero africano e tradizione cristiana, individuando nella “filosofia della persona” il campo di confronto, che
mette a tema il “principio dignità” per un verso, e il “metodo del dialogo” per
l’altro, alla luce delle acquisizioni operate dal Concilio ecumenico Vaticano II
con particolare riferimento a documenti come “Humanae dignitatis”, “Nostra
aetate”, “Unitatis redintegratio” e "Gaudium et spes”. Da qui bisogna ripartire,
ma tenendo anche conto di tutta una serie di res novae: i mutamenti legati
alla decolonizzazione e alla globalizzazione; gli approfondimenti operati dalla
riflessione filosofica: sia con la elaborazione di un pensiero africano (dalla filosofia bantù alla vitalogia) sia con il suo confronto con l’Occidente; gli sviluppi
teologici della missiologia con particolare riguardo alla interculturalità. Da qui
bisogna muovere, per andare verso un’Africa più vicina.
L.G.
Vivere i valori in una società al plurale
Promosso dall'Istituto Teologico Marchigiano della Pontificia Università Lateranense, il secondo Incontro interdisciplinare dei docenti delle Università marchigiane - mercoledì 16 maggio - ha suscitato notevole. Infatti, è già importante
che docenti delle diverse Università marchigiane (Ancona, Camerino, Macerata e Urbino) e di diverse competenze disciplinari (dalla filosofia alla sociologia, dall'economia alla medicina, dalla psicologia alla pedagogia, dall'etica alla
teologia) s'incontrino e si confrontino su un tema di rilevante attualità, tanto più
che di una riflessione a più voci su "vivere e trasmettere valori nella società
plurale" (così suona il titolo dell'incontro) c'è particolarmente bisogno in presenza della crescente "multiculturalità", e gli studiosi delle diverse discipline
possono aiutare a prendere coscienza dei problemi della società complessa e
contribuire a favorire il passaggio alla "interculturalità". Ma l'incontro con i docenti universitari è importante anche come tappa verso il Convegno ecclesiale
regionale del 2013 che sarà dedicato a "Vivere e trasmettere la fede oggi nelle
Marche". Un appuntamento, questo, la cui presentazione ufficiale è avvenuta
nei giorni scorsi, e il cui comitato preparatorio è già al lavoro affinché il Convegno del novembre 2013 sia un traguardo al quale si perviene dopo una serie di
tappe che lo abbiano adeguatamente preparato. L'incontro si è incentrato sulla
relazione del prof. Piergiorgio Grassi, docente di sociologia della religione e direttore dell'Istituto superiore di scienze religiose "Italo Mancini" dell'Università
di Urbino. Gli "atti" di questo secondo Incontro (come è avvenuto per quelli del
primo) saranno pubblicati sulla rivista semestrale del Polo teologico marchigiano: "Sacramentaria e Scienze religiose".
I seminaristi nella parrocchia del Duomo: "Prendi parte alla mia gioia"
Questo fine settimana noi seminaristi del Pontificio
Seminario Regionale Pio XI ci siamo recati nella parrocchia del Duomo (parrocchia dove sono cresciuto),
con la curiosità di conoscere un po’ la realtà parrocchiale e con la speranza di poter portare in mezzo a
loro un po’ della nostra gioia.
Eravamo 9 del primo biennio di teologia, accompagnati dal nostro rettore don Luciano Paolucci. Il titolo
di questa “2 giorni” era proprio questo: “Prendi parte
alla mia gioia”; e lasciatemi dire che questa è la frase
più adatta nel descrivere questa piccola esperienza.
Abbiamo potuto conoscere le tante belle facce che
compongono questa comunità, a partire dagli incontri
di noi seminaristi con i giovani e delle famiglie con
don Luciano il sabato pomeriggio, nei quali abbiamo condiviso lo stupore della vocazione e la gioia di
vivere in comunità, per poi cenare insieme, ai locali parrocchiali. Particolarmente bello e sorprendente
per me è stato il vedere la disponibilità delle famiglie
ad accoglierci nelle loro case per la notte, un gesto
che mi ha subito fatto riecheggiare nel cuore i tanti
episodi in cui nel Vangelo Gesù viene accolto nelle
case dalla gente e che mi ha fatto pensare a quanto
questa comunità parrocchiale abbia rispecchiato ai
nostri occhi la grandezza del Vangelo che si incarna
nella storia. E poi la domenica, cominciata con le lodi
insieme ad alcune famiglie, è continuata con la partecipazione alla Messa della comunità animata dai giovani e dai seminaristi, in cui abbiamo davvero potuto
gustare la gioia di pregare insieme, la gioia di cantare
insieme.. la gioia di sentirci a casa! La mattinata è
poi terminata con un incontro di noi seminaristi con il
parroco, Don Giancarlo, che con la sua semplicità ha
condiviso con noi la sua lunga esperienza al servizio
della Chiesa di Senigallia, affascinandoci ( e ci tengo
particolarmente a dirlo) soprattutto con la sua umanità, che a volte rischia di essere dimenticata dalla
gente.
L’ultimo atto di questa intensa esperienza è stato il
pranzo a casa del parroco, il quale ha fatto tutto il
possibile per farci sentire veramente di casa, riuscendoci in pieno! Tornando in seminario domenica sera
il mio primo pensiero è stato l’immensa gratitudine
verso questa comunità parrocchiale, che, dopo avermi cresciuto, sento ancora oggi tanto vicina e tanto
importante; una comunità viva, una comunità accogliente… una comunità di cui sono orgoglioso.
Emanuele Piazzai
8
il paginone
la voce misena
24 maggio 2012
Laura Sabbatini Peverieri premiata al Concorso di scultura 'Pascoli'
Una scultura pensando alla poesia
il paginone rritorio
Laura Sabbatini Peverieri di Senigallia, alunna della classe 2a del
Liceo Artistico Apolloni di Fano,
vince il secondo premio del Concorso Nazionale di scultura “Giovanni
Pascoli” 2012, indetto dal Comune
di Coreglia Antelminelli (Lu) sulla
interpretazione creativa della figura
del poeta. Sabato 26 avrà luogo la
premiazione dei vincitori presso il
Castello del Comune di Coreglia,
alla presenza dei vincitori e delle autorità cittadine. Il Comune di Coreglia,
è dal 2002 Ente capofila del Sistema
Museale della Valle del Serchio che
comprende il Museo Casa Pascoli di Castelvecchio dove il poeta è vissuto
ed è sepolto. In occasione del centenario della morte del Poeta (1912-2012),
l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’ufficio cultura ha deciso
di bandire per l’anno 2012 il concorso
nazionale di scultura in onore di Giovanni Pascoli. Il concorso, aperto alle
Scuole artistiche presenti sul territorio
nazionale, negli anni è divenuto un appuntamento importante e qualificante
sia per la pregevole fattura delle opere
partecipanti che per la freschezza ed originalità di forme ed idee che i giovani
scultori hanno saputo esprimere.
L.M.
Da Sen igallia si parte e a Senigallia si torna. Per raccontarla, nelle sue
trasformazioni urbane e nel suo vivere il tempo. È quello che ha fatto
Giulia Casagrande, una giovane regista senigalliese, laureata in cinema,
televisione e nuovi media al Dams
di Roma tre, e ora trapianta a Parigi
dove ha frequentato il master in regia
all’università di Paris 8. Il suo cortometraggio, “In futura costruzione”, è
il suo lavoro di laurea per la conclusione del percorso di studi parigino
ed è stato proiettato venerdì scoro all’Auditorium San Rocco di Senigallia all’interno dello Spazio Giovani
del programma della Scuola di Pace
“Buccelletti”.
Un lavoro, “In futura costruzione”,
incentrato sul cantiere al porto, nel
luogo dove c’era la Sacelit e l’Italcementi. Una riflessione sul tempo e
la memoria.
Sì. In futura costruzione è un cortometraggio di 25 minuti che ripercorre la memoria di quel luogo, la storia
delle due fabbriche, la Sacelit e l’Italcementi. Sono partita da foto archivio
e dai racconti degli operai per poi
costruire una storia di finzione. Nella
creazione del film volevo raccontare
non solo la memoria di un passato
della città, che mi interessava cogliere prima ancora della costruzione del
progetto di Portoghesi, chiamato il
Borgo delle torri, ma mi interessava
riprendere quel luogo e metterlo in relazione a una storia attuale. E così ho
deciso di raccontare la storia di una
giovane operaia di oggi che è in crisi
sul lavoro perché la fabbrica in cui lavora sta per chiudere. Quindi ho messo in relazione la storia di questa ragazza con la scoperta di questo spazio
abbandonato e perciò è la storia di un
incontro tra una persona e un luogo.
Tu hai usato anche l’opera di Eliot
“I quattro quartetti”. Le sue parole
fanno da sottofondo al tuo cortometraggio. Quale il contributo di idee
che Eliot ti ha dato nella fase di realizzazione e concepimento del tuo
lavoro?
Sono ricorsa a Eliot perché Elena Durazzi, un’attrice di Senigallia e protagonista del mio corto, mi ha proposto
di leggerli in fase di preparazione e
quando li ho scoperti sono rimasta
colpita dalla corrispondenza delle
parole di questo poeta, scritte negli
anni ‘30 e ‘40 a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, e questo luogo
della nostra città. C’era una eco continua. Infatti, Eliot parla dei luoghi della memoria, quelli della sua infanzia,
da dove i nonni sono partiti immigrati per andare in America e al tempo
stesso è un testo filosofico, religioso
e poetico. È una riflessione sul tempo
e sul rapporto tra l’uomo e il tempo e
con l’eternità. E quindi mi interessava
inserirli in questo progetto per riflettere su questo luogo in rovina della
nostra città.
Un elemento che emerge dal tuo lavoro è la sovrapposizione di spazi
temporali. Il passato è anche il presente. La giovane donna riscopre il
luogo abbandonato e questo le fa
riscoprire se stessa e quel luogo abbandonato è anche il suo presente,
Giulia Casagrande fa film
Roberto Rovaldi scrive libri
Genius loc
pagine curate da Giulia Torbidoni
Giulia Casagrande è una giovane regista di Senigallia. Ha studiato al Dams di Roma, un master
a Parigi. Ora vive in Francia, ma spesso torna a casa per seguire sogni, progetti, memorie. "In
futura costruzione" è il suo primo cortometraggio nel quale, sullo sfondo dell'area Sacelit Italcementi, parla di memoria, lavoro, nostalgia e futuro. Roberto Rovaldi, senigalliese anche lui, si
definisce, "una persona che ha scelto di esprimersi con la parola scritta". E' uscito il suo secondo
libro "Appunti di una vita disordinata. E' stato molto interessante parlare con loro.
suo e della sua generazione in uno
stato di abbandono, soprattutto dal
punto di vista lavorativo.
Esatto. È stato un lavoro come di una
creazione di uno specchio perché c’è
una corrispondenza tra il luogo silenzioso e abbandonato e pieno di memoria e la vita di questa giovane donna
in abbandono, in attesa. Mi piaceva
questa identificazione tra questa donna che spera in un avvenire più certo
e un luogo in attesa anche lui di una
futura costruzione che non conosciamo. Quindi mi interessava mettere
in relazione questi presenti incerti,
ma l’ho fatto in un modo evocativo e
poco descrittivo. Perciò vediamo que-
sta giovane donna in crisi, ma anche
affascinata da questo luogo perché
quel luogo le parla del suo presente e
così lei decide di andare alla scoperta
di questo spazio.
Tu sei una giovane donna, una giovane regista che per parlare di Senigallia vive a Parigi…
Sì, ora sto a Parigi e collaboro con
delle case di produzione e festival.
Ma c’è un interesse forte nel raccontare i miei orizzonti, le mie origini e i
luoghi che ho percorso e che conosco
della mia città, quindi c’è un andare
avanti e indietro tra la Francia e Senigallia per portare avanti i progetti qui
e lì. Cerco di mandare avanti le due
dimensioni. Almeno per ora, poi per
il futuro non so.
Un aspetto che emerge dal tuo lavoro è che attraverso piani urbanistici,
che prevedono la distruzione degli
spazi e la ricostruzione di impianti
totalmente differenti da quelli originari, si genera una dimenticanza.
Certo. Io volevo raccontare questo
momento di passaggio tra il passato
e il futuro, in vista di questo oblio.
Perché la nuova costruzione porterà a
una perdita di memoria di quello che
c’è stato lì. Delle persone che hanno
vissuto e lavorato lì e del passato industriale di Senigallia, perché quella è
stata per tanti anni la zona industriale
il paginone
la voce misena
24 maggio 2012
9
Appunti di una vita disordinata
Viaggiare attraverso il mondo, passarlo tra le sue trame e conoscerlo e arrivare sulla strada che tende la
giusta strada. Roberto Rovaldi, scrittore senigalliese,
anche se lui ama definirsi “Roberto, una persona che
ha scelto di esprimersi con la parola scritta”, ha appena pubblicato il suo ultimo libro “Appunti di una vita
disordinata”, che è possibile acquistare nelle librerie
Mondadori e Iobook di Senigallia. Lo abbiamo incontrato di mattina presto per farci raccontare il libro
e per capire un po’ di più quello che ha scoperto nei
suoi numerosi e affascinanti viaggi per il mondo.
fotografia di scena dal film
'In futura costruzione'
ci
di Senigallia e quindi mi interessava riflettere su
cosa è stato e su cosa sarà. È stato un modo per riflettere sul passaggio del tempo e su dei luoghi che
tutti noi attraversiamo ogni giorno, ma senza prestare attenzione al significato del cambiamento. E
il luogo mi diceva tanto, mi parlava il suo silenzio e
il suo vuoto che in realtà erano pieni di memoria. E
quindi ho catturato un momento prima del cantiere
quando ancora si poteva entrare e filmare”.
Tu hai incontrato gli operai e le famiglie di operai morti a causa dell’amianto. Cosa ti ha colpita e come sei stata accolta? Quanta reticenza e
dolore ci sono nel ripercorrere quei capitoli di
vita?
Sono stata accolta molto bene dalle persone che ho
incontrato. C’era anche da parte loro un desiderio
di raccontare e non perdere quel passato. E c’è stata
anche una grande varietà di ricordi, ognuno si ricordava un dettaglio. È stato anche molto doloroso
perché ognuno di loro ha un parente morto. Spesso
intere famiglie lavoravano in fabbrica. Nonostante
questo, però, mi ha colpito la vitalità di quelle persone e il ricordo spesso positivo di quei tempi che
hanno. Un’operaia, per esempio, mi ha detto che
nonostante abbia perso il marito pochi anni fa per
un tumore da amianto lei si ricordava quel periodo
come un tempo positivo, di unione tra i lavoratori
e lotte. Questo mi ha colpito perché, era un periodo
di unione e lotta nonostante le difficoltà sofferte.
Partiamo dal titolo “Appunti di una vita disordinata”, è tutto un programma, come si suol dire…
In realtà il titolo è l’ultima cosa che ho curato, poi
ho trovato una frase nella parte finale del libro e ho
pensato che racchiudesse bene il percorso che faccio
in questo libro. Un libro che riassumere gli appunti disordinati della mia vita disordinata, ma cerca di
dare un ordine logico. Un po’ come il caos dell’universo che crea ordine e perfezione. Ognuno, con la
propria esperienza di vita, cerca di trovare un punto
finale, una base di appoggio per dire “ok, da domani,
una volta sistemati gli appunti, cercherò di vivere in
modo più regolare.
In copertina c’è la tua foto durante un viaggio…
Si ci sono io con gli zaini che sembrano cani fedeli
del viaggio. E la foto mi pare che calzi a pennello visto che la vita è il viaggio per eccellenza. E nel libro
ci sono episodi di viaggio, quindi mi pareva carino
mettere un momento catturato durante un mio viaggio. Ero in Perù.
Il titolo del prologo del libro è “Un dannato in
odore di santità”.
Esatto. Credo che siamo dei dannati, tutti. Naturalmente vanno pesate le parole, nessuno ha commesso
dei crimini tali per essere dei dannati così come nessuno può aspirare alla santità. Ma cerco di tracciare
un percorso tra la dannazione e la santità, un percorso
che uno fa nella vita cercando di trovare la giusta strada: la ragione, l’onestà, la qualità della vita, il rispetto
per la natura, gli altri e se stessi, le cose belle della vita. Quelle cose semplici
che spesso sono le più difficili da trovare perché siamo
sempre in ritardo, sempre
di corsa, a lavorare, a fare
la spesa, ad arrabbiarci con
le persone anche per cose
futili. E allora la ricerca di
questa santità laica ognuno di noi la deve seguire e
cercare per trovare la giusta
dimensione per se stessi e la
propria qualità della vita.
E tu hai trovato questo
equilibrio?
Ci sto lavorando. Ma l’importante è essere sulla strada giusta. Io la sto percorrendo.
Qualche immagine particolare dei tuoi viaggi che
ti ha ispirato in modo particolare?
Prima di fare l’ultimo viaggio, in Siberia, avevo già
scritto diverse pagine. Ma
ho aspettato di fare quel
viaggio e di tornare a casa
perché speravo potesse darmi nuova linfa. Non tanto
per la scrittura, ma a livello personale. E così è stato
perché in Siberia ho avuto due o tre esperienze molto grosse e una la riporto nel libro. Si tratta del mio
incontro con i bambini di un orfanotrofio in un paese
sperduto dove è molto difficile arrivare, dove ci arrivi
solo se ti accompagna qualcuno. Io ho avuto la fortuna di arrivarci e poi quando sono tornato a casa mi
sono chiesto: “Ma era necessario arrivare in Siberia
per trovare un orfanotrofio?”. Naturalmente no, perché ce ne sono ovunque. Ma mi sono detto se io in 45
anni di vita non mi sono mai imbattuto in una realtà
di questo genere e l’ho trovata proprio in Siberia, perché non prendere quella esperienza e usarla? Infatti,
da quell’esperienza è nata anche un’associazione che
io sostengo e che si chiama filomondo. È una Onlus
che si cura di aiutare questi bambini in difficoltà perché ci sono realtà pesanti, un po’ legate al freddo, un
po’ alla fine del comunismo che ha gettato nel panico
milioni di persone che, se fino al giorno prima avevano delle certezze, magari minime, ma garantite, il
giorno dopo si sono ritrovate, come si è soliti dire,
in mezzo a una strada. Quindi i più deboli pagano le
conseguenze: gli orfani, i bambini con malattie e menomazioni vengono abbandonati letteralmente, anche
nei bidoni della spazzatura, oppure vengono portati
in questi centri, seguiti da persone meravigliose che
però non hanno i soldi, perché lo stato non si cura di
questo aspetto. E quindi sta al singolo cittadino fare
qualcosa e allora mi sono detto “perché no? Se questa è stata una tappa del mio viaggio, ok, mi prendo
cura di questa situazione anche se so benissimo che
ce ne possono essere altre di situazioni simili in altri
luoghi del mondo, anche più vicini a casa mia. L’associazione Filomondo è nata un paio di mesi fa ed è
di Ancona. È ancora sul nascere e stiamo cercando di
farla conoscere in giro: ne parlo alle presentazioni e
c’è anche un depliant”.
Dal tuo punto di vista, quello dello scrittore, l’arte
e la cultura come aiutano i popoli?
Io non sono uno scrittore, ma sono una persona che
ha deciso di esprimersi con la parola scritta ed è una
cosa bellissima perché le parole restano, e hanno un
valore molto grosso. Se pensi che autori come Saviano o altri proprio per la parola scritta vengono condannati a morte ti rendi conto di quanto è importante.
Nello specifico credo che l’arte e la cultura sono le
uniche due cose che possono fare la differenza in una
società quindi ben venga ogni forma di arte e comunicazione a livello emozionale che ognuno usa come
meglio può, chi usa la pittura, chi la danza, chi la
scrittura, chi il canto o la musica. Quindi credo che
l’unica salvezza per una società che vuole tendere al
meglio sia fare sviluppare arte e cultura. Io tendo a
viaggiare da povero e nel cosiddetto “terzo mondo”
dove di arte e cultura se ne vedono poche, eccetto nelle capitali o nelle grandi città, ma nei piccoli borghi si
vive in un regime agricolo, diciamo, come nell’Italia
del dopoguerra, dove ci sono poche cose. Quando
hai a che fare con il sostentamento fisico materiale, il
mandare avanti una famiglia e dei bambini, l’aspetto
della cultura viene a mancare o passa in secondo piano perché comunque ha un costo. Chi ha il problema
di mangiare non può permettersi di leggere un libro
o di andare al cinema o a teatro e questo credo che
sia un peccato. Io credo che spesso sia una cosa voluta dai governi tenere il popolino un po’ basso, può
sembrare demagogico, ma credo sia così. Uno dei
pochi paesi secondo me molto avanzato su questo aspetto
è Cuba, dove l’istruzione è a
dei livelli paragonabili al nord
Europa, poi vivono in condizioni basse magari, però c’è
l’intenzione di promuovere la
scrittura, il cinema, l’arte e la
cultura. E poi ricordiamo che
a Cuba la mortalità infantile è
debellata, l’analfabetismo pari
allo zero….hanno altri problemi certo, ma va anche contestualizzata nel continente, il
sud America, in cui è. Queste
corse, arte e cultura, fanno la
differenza e sta a noi persone
normali fare la differenza, se
non lo fanno i governi e le
persone competenti, dobbiamo
farlo noi che magari abbiamo
lavori normalissimi, ma che
possiamo esprimerci in una
piazza, in una radio, con delle arti nei contesti piccoli, ma
che magari raggiungo 10, 100
persone, e non è poco.
Quali i limiti verso la strada
giusta?
L’appartenenza a una nazione o a una regione, questi sono limiti fastidiosi. Io
viaggiando per la foresta o nel mondo mi sento Roberto e basta, una persona. Non credo sia necessario
puntualizzare che si è italiani perché si è italiani per
caso, non è stata una scelta. Poi, uno vive in Italia o
può andare in un altro paese. Siamo italiani per caso,
ma cittadini del mondo per forza. Io vivo in Italia,
mi piace, con tutte le sue contraddizioni, è un paese
stupendo, ma non è che mi senta così orgoglioso di
esserlo, posso passare sopra a questo. Se fossi nato
in Germania perché dovrei esserne orgoglioso? Non
cambia nulla. Mi sento un cittadino del mondo e non
ho mai guardato le nazionalità, le lingue, i colori delle
persone. Le persone valgono indipendentemente da
quello che sono: italiani, bianchi, neri, uomini, donne, di qualsiasi religione. Per me va bene ogni cosa,
l’importante è che sia una persona che ha un minimo
di dignità, di rispetto per sé e gli altri e il mondo. Poi,
sei libero di fare ciò che vuoi. “Ama e fa’ ciò che
vuoi”.
Il primo libro di Roberto Rovaldi si intitola 'Sopra le
nuvole non piove mai': "una guida alla felicità nonostante la società. Potremmo intitolarlo 'come rendere
la vita migliore in poche mosse'. Si tratta di un saggio arricchito dagli aneddoti dei miei viaggi".
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territorio
la voce misena
24 maggio 2012
Corinaldo, primi passi del nuovo sindaco
Principi: "Turismo, carta da giocare"
esperienze
Si fanno nomi, a Corinaldo, circa la composizione della nuova giunta in vista del
primo consiglio comunale fissato per lunedì 28 presso la sala “A. Ciani” del palazzo
comunale. Praticamente certo il fatto che il
primo cittadino Matteo Principi terrà per sé
le deleghe di politiche ambientali, sicurezza del cittadino, comunicazione e turismo.
“Vista l’importanza di questo settore la delega rimarrà al sindaco così come è stato
per l'amministrazione Scattolini – chiarisce
Principi – tra gli obiettivi primari c’è la ri-
conferma dei prestigiosi riconoscimenti della
Bandiera Verde e della Bandiera Arancione e
la prospettiva di fare sistema nel territorio, da
Senigallia sino ad Arcevia, offrendo a turisti e
visitatori un pacchetto turistico completo che
va dalla costa all’entroterra”.
Proprio in questi giorni il sindaco Principi,
unitamente al sindaco di Mondavio Federico
Talè, ha preso parte alla XXII assemblea nazionale de “I borghi più belli d’Italia”, tenutasi a Montefiore dell’Aso. “La partecipazione
all’assemblea mi ha permesso di conoscere
Ripe, successo per la 'Festa del libro'
direttamente i sindaci di diversi Comuni
italiani, da sud a nord, e di allacciare una
fitta rete di rapporti che hanno come obiettivo comune la valorizzazione del territorio
– sottolinea Principi – in particolar modo mi
ha fatto piacere vedere l’ex sindaco Livio
Scattolini nell’importante veste di vicesindaco dell’assemblea nazionale e vorrei che
continuasse a rivestire questo ruolo all’interno dei borghi più belli d’Italia anche in
futuro, ed intraprendere così un interessante
lavoro di collaborazione”. Dal punto di vista
turistico, il sindaco Principi ha inoltre intenzione di migliorare il servizio del punto Iat,
di rendere più chiaro e facilmente fruibile il
sito del Comune di Corinaldo e di attuare
una mappatura dei siti storico-culturali.
A Marotta - Mondolfo il calendario estivo
Qui è già estate
In festa con
le parole e i libri
Le avverse condizioni meteorologiche
hanno condizionato la festa del libro
obbligando gli organizzatori ad alcune
modifiche del programma di domenica
20 maggio, tuttavia non hanno impedito
di realizzare importanti iniziative.
Grazie all’impegno degli organizzatori
e delle insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Ripe il clima che si respirava al Centro Polifunzionale dove la
festa è stata spostata era positivo, nettamente migliore di quello all’esterno,
decisamente poco primaverile.
Grazie all’impegno degli organizzatori,
degli insegnanti e degli studenti dell’istituto comprensivo di Ripe ha avuto
luogo la finale di Match, una gara di conoscenza su testi già studiati dai ragazzi,
che si è sviluppata lungo un percorso di
40 caselle. Il premio consiste in una fornitura in libri per la scuola. Lettura, gioco, divertimento in questo caso hanno
si sono intrecciati fino quasi a fondersi
in una iniziativa interessante e sicuramente da ripetere. Il suggestivo spettacolo di poesia e musica dei “Musicanti
di Brema +1” insieme allo spettacolo di
letture animate del “Furgolibro”, proposto dal sistema bibliotecario locale
e curato dall’associazione Acchiappasogni ha completato un pomeriggio, al
quale hanno partecipato coi loro stand
la libreria Iobook, Libri d’amare e Marche nel cuore. La mostra “Moglie e buoi
dei paesi tuoi”, legata alla festa del libro
e curata dal gruppo Techne sarà aperta
fino al 3 giugno.
“Gli assessori Giovanna Tonelli e Laura Merli hanno avuto l’onere di organizzare questo evento, molto complesso,
tuttavia i risultati conseguiti ripagano
degli sforzi compiuti – afferma il sindaco Fausto Conigli – ringrazio quindi la
dirigente dell’istituto comprensivo prof.
ssa Adriana Alejandra Siena, gli studenti che hanno partecipato e le insegnanti che si sono prodigate per la riuscita
dell’evento: prof.ssa Fiorella Argentati, prof.ssa Loretta Pasquini, prof.ssa
Francesca Baldelli, prof.ssa Costanza
di Cosimo, prof.ssa Tania Conti, prof.
ssa Alessia Romagnoli e prof.ssa Maura Formica. Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno reso possibile l’evento,
dipendenti, collaboratori del comune,
volontari, l’elenco sarebbe veramente
lungo, ma la gratitudine mia e dell’amministrazione per il lavoro di ognuno
è notevole, senza di loro questa festa
non sarebbe stata possibile. Il lavoro
degli assessori Laura Merli e Giovanna
Tonelli ha consentito di coordinare gli
sforzi, valorizzare tutti gli aspetti e superare le difficoltà che inevitabilmente
si presentano. L’imminente riapertura
della biblioteca comunale presso Villino Romualdo ristrutturato - conclude il
sindaco - consentirà di potenziare queste iniziative di promozione della lettura.”
Di mogli e di buoi...
La festa del libro di Ripe ha occupato per due giorni, il fine settimana scorso,
il paese e i suoi abitanti, portando in piazza anche persone proveniente da
paesi e luoghi vicini. Tra le tante iniziative organizzate, che hanno celebrato la cultura e la parola scritta, anche una mostra, dal titolo “Mogli e buoi
dai paesi tuoi”, inaugurata sabato 19 e che resterà aperta al pubblico fino 3
giugno.
La mostra analizza il pregiudizio contro le donne. “La battuta è molto interessante – dice Alessandro Moscatelli, uno degli organizzatori della festa
del libro - perché è un’arma potente, perché invisibile. La battuta di spirito,
grazie all’ironia, passa inosservata, ma nasconde e porta con sé messaggi
discriminanti del mondo femminile e rappresentativi della cultura popolare,
misogina e maschile, che nei piccoli paesi come Ripe è nata. Ed è interessante, proprio per questo, sperare che dai piccoli paesi possa migliorare questa
situazione e questi pregiudizi possano essere decostruiti”.
La mostra è collettiva e agli artisti è stata data piena libertà di esprimersi nel
campo del pregiudizio. Viene affrontato anche il tema della violenza sulle
donne, come un’opera della mostra, dal titolo “Quando torni a casa”, che riprende il proverbio cinese che dice “quando torni a casa picchia tua moglie,
tu non sai perché, ma lei sì”. Una mostra per affrontare la discriminazione e
il pregiudizio e per riflettere, dunque, anche su una delle tragedie più tipicamente italiane in questo momento storico, e cioè quella della violenza sulle
donne e degli omicidi di donne da parte di mariti, compagni, ex fidanzati e
persone di famiglia.
Giulia Torbidoni
Già disponibile in formato elettronico, e comodamente consultabile dal
proprio personal computer, il nuovo
calendario delle manifestazioni estive
che animeranno la stagione turistica a
Mondolfo e Marotta, per questa nuova stagione all’insegna della quarta e
consecutiva Bandiera Blu guadagnata
dalla terra delle due vacanze in una.
Oltre 90 manifestazioni che da giugno
a settembre non faranno certo annoiare, residenti e villeggianti: “Con
grande soddisfazione – così l’assessore al turismo di Mondolfo Mario
Silvestrini - presento in anteprima il
calendario delle manifestazioni estive,
reso possibile grazie al lavoro di squa-
dra di tutti gli uffici comunali coinvolti, delle Associazioni di volontariato e
di alcuni enti. Oltre che on-line verrà
distribuito durante il corso della stagione in formato pieghevole-tascabile
oltre che con manifesti”. Soddisfatto
anche l’Assessore alla Cultura Corrado Paolinelli: “Abbiamo avuto particolare attenzione a distribuire su tutto
il territorio comunale gli avvenimenti
per far conoscere anche gli angoli più
nascosti del centro storico o favorire
i più piccoli e anziani di poter godere con brevi momenti di svago senza
doversi allontanare troppo dalle proprie abitazioni”. Ora, non resta che
navigare su www.comune.mondolfo.
Corinaldo e Mondavio esultano per il no della Edison
La centrale non si farà
Le Valli del Cesano, del Misa e del Metauro possono esultare – scrive il comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano-.
La centrale Turbogas di Corinaldo non
si farà più. Edison ha comunicato ufficialmente che “rinuncia a proseguire
l’iter autorizzativo”.
Inizia così l'atteso comunicato stampa
che annuncia la rinuncia da parte del
colosso dell'energia di costruire nella
Valcesano (tra i comuni di Corinaldo
e Mondavio) la Centrale Turbogas.
"L’impegno, la tenacia, le competenze
dei Comitati hanno determinato la cacciata di questa dannosa centrale dalle
nostre Valli. Il fronte unitario composto
da cittadini e sindaci, voluto e cercato
dal comitato, ha determinato una vittoria di civiltà, buon senso e democrazia.
Come diciamo sempre, i ladri ci sono
quando esiste una refurtiva. Quello che
certo, è che nella Valle del Cesano non
ci siamo fatti rubare i nostri diritti alla
salute e al patrimonio, reagendo immediatamente per difenderci. In questo
modo abbiamo convinto Edison che la
sua resistenza sarebbe stata inutile di
fronte a tanta determinazione".
"La rinuncia della Edison alla realizzazione della Centrale Turbogas a Corinaldo tutelerà le coltivazioni e le falde
idriche dal rischio di inquinamento. A
dichiararlo è la Coldiretti, soddisfatta
per lo stop definitivo a un'opera la cui
costruzione "avrebbe messo in pericolo
le produzioni tipiche del territorio".
"Avevamo da subito, a tutti i livelli, denunciato i pericoli legati alla presenza
della Turbogas, sulla base di uno studio
scientifico fatto effettuato sulle possiibli ripercussioni del progetto - sottolinea il presidente di Coldiretti Ancona,
Maurizio Monnati -. Restiamo convinti
del fatto che le megacentrali non rappresentino la soluzione corretta a un
problema concreto come quello della
produzione di energia, specie quanto
impattano in maniera così forte sul territorio, mettendone a rischio ambiente
e attività economiche".
Secondo lo studio realizzato da
Coldiretti e dallo Studio Erba di Fano,
la Turbogas avrebbe danneggiato l'agricoltura del territorio, vista la mancanza
di garanzie sugli effetti che l'ossido di
zolfo e l'ossido di azoto avrebbero avuto sulle colture e sulle acque, sia per
quanto riguarda le falde sotterranee che
per i fenomeni atmosferici, a cominciare dalle piogge acide. Un pericolo
per tutte le produzioni di qualità già
presenti, dai vini Doc (Verdicchio dei
Castelli di Jesi, Bianchello del Metauro, Sangiovese dei Colli Pesaresi rosso,
Pergola, Lacrima di Morro d'Alba) alla
Casciotta di Urbino Dop, fino alla Pera
Angelica e alla Visciolata. Senza dimenticare il grano duro. Soddisfazione
anche della Provincia di Pesaro e Urbino. L’assessore all’Ambiente Tarcisio
Porto: “Le mega centrali sono ormai
superate, dispendiose sul piano economico ed energetico. Il futuro è nelle
cosiddette reti intelligenti”. “Abbiamo
lottato molto – evidenzia l’assessore
provinciale all’Ambiente Tarcisio Porto – insieme ai cittadini e agli altri enti
locali per bloccare questo progetto sbagliato. Riteniamo che l’energia sostenibile sia un insieme di piccole produzioni sul territorio per una democrazia
energetica più vicina ai cittadini. L’innovazione tecnologica è legata alle cosiddette reti intelligenti, dove domanda
e offerta si incontrano sul territorio, e
non a mega centrali che richiedono reti
di trasporto dell’energia a lunghissima
distanza, sistema dispendioso dal punto di vista economico ed energetico ed
ormai superato”.
territorio
NOTIZIE IN BREVE
Progetto 'MarcheWave"
Nella Provincia di Ancona ci sono due tipi
di territori in "digital divide", da dove non
è possibile collegarsi con Internet a larga
banda. Il primo tipo è composto da tutti
quei luoghi dove la centrale telefonica locale non è collegata in fibra ottica alle dorsali di comunicazioni. Per queste zone è
in corso di realizzazione un progetto della
Regione Marche che si prefigge di fornire
connessione in fibra ottica a tutte le centrali
telefoniche locali. Poi ci sono i territori in
assoluto più sfortunati, quelli che non potranno accedere ad Internet con ADSL su
la voce misena
24 maggio 2012
cavo telefonico, nemmeno con la centrale
telefonica locale attrezzata con fibra ottica.
Nel Progetto MarcheWave questi territori
sono definiti "aree marginali". Il Progetto
MarcheWave sviluppa una delle linee di
azione previste nel Piano Telematico Regionale per lo sviluppo della banda larga
ed il superamento del digital divide, che
venne definito nel 2008 attraverso la collaborazione degli enti locali marchigiani
per evitare il pericolo di possibili ed inutili
duplicazioni e sovrapposizioni come conseguenza di azioni non coordinate da parte
dei diversi soggetti. Con il Progetto MarcheWave le provincie marchigiane hanno
A Corinaldo e Maiolati i due centri di raccolta
Piano discariche
Provincia di Ancona e Regione Marche
passano dalle parole ai fatti. Dopo gli
atti e gli accordi arrivano le risorse e
già entro l'anno sarà possibile avviare
le procedure per realizzare a Maiolati
Spontini il nuovo impianto di trattamento della frazione residua della raccolta differenziata. Ben 6 milioni 350
mila euro, di cui oltre 4,7 provenienti
dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate e
1,6 di fondi aggiuntivi regionali, messi
a disposizione delle Province che cofinananziano interventi rivolti alla realizzazione del sistema impiantistico del
ciclo dei rifiuti. Lo stanziamento delle
risorse segue l'approvazione dell'atto
di indirizzo per la revisione del Piano
provinciale per la gestione del ciclo dei
rifiuti da parte del consiglio provinciale
di Ancona, avvenuta alla fine dello scorso novembre, che ha delineato la nuova
mappa dell'impiantistica provinciale: a
Corinaldo l'impianto per il trattamento della frazione organica, a Maiolati
Spontini quello per il trattamento e la
selezione. La realizzazione del nuovo
impianto è resa obbligatoria dal decreto
legislativo 36/2003 che, dal 1° gennaio
2014, impone il trattamento preventivo
a processi di tritovagliatura e deferrizzazione di della frazione residua destinata al conferimento in discarica. Ciò,
oltre a migliorare la qualità della gestione del ciclo dei rifiuti, permetterà di
evitare l'apertura di infrazioni europee.
Il progetto soddisferà tutte le condizioni di fattibilità ambientale e tecnologica
dei cicli di processo come definiti dalla
pianificazione provinciale che, come da
normativa, prevede il raggiungimento
del 65% della raccolta differenziata.
Le fasi di lavorazione all'interno dell'impianto riguarderanno la triturazione
grossolana della frazione residua, la deferrizzazione, la vagliatura e la stabiliz-
zazione del sottovaglio. "Un altro passo
- afferma la presidente della Provincia
di Ancona Patrizia Casagrande - verso il completamento dell'impiantisca
necessaria a una gestione ottimale del
ciclo di rifiuti e dimensionata sui risultati acquisiti grazie ai risultati positivi
conseguiti nel corso degli ultimi dieci
anni con il proficuo lavoro svolto insieme alle amministrazioni del territorio
provinciale e ai cittadini, che ha portato
i livelli della raccolta differenziata intorno al 60%, vicinissimo all'obiettivo
di legge che si attesta al 65% entro il
2012. Non è un caso se, durante questo
mandato, siamo riusciti a chiudere due
discariche, quelle di Castelcolonna e
Chiaravalle, e congelato la realizzazione della terza nella zona sud".
"La sinergia d'intenti fra Regione e Provincia per la realizzazione dell'impianto
di Maiolati Spontini - as sessore all'Ambiente della Regione Marche Sandro
Donati - consentirà al territorio di ottemperare alle previsioni dell'Unione
Europea, evitare procedure d'infrazione
con pesanti risvolti sugli e nti l ocali e,
soprattutto, di dare una risposta di elevata qualità ambientale in un settore
delicato e importante come quello del
ciclo dei rifiuti. I positivi risultati relativi alla diminuzione della produzione
dei rifiuti, all'aumento della raccolta
differenziata, all'attivazione sempre più
nu merosa di c entri a mbiente comunali o intercomunali e quella dei " c entri
del r iuso" sono la dimostrazione di una
filiera istituzionale che funziona e che
in un momento di difficoltà è comunque
stata ed è capace di immettere risorse
sul territorio per quasi dieci milioni di
euro e di garantire un buon livello del
servizio nella prospettiva di un sempre
più virtuoso "ciclo integrato".
S.M.
operato in team, per sviluppare una rete
integrata ed estesa su tutto il territorio regionale in grado di risolvere i problemi di
accesso ad Internet nelle aree marginali del
territorio. Il 24 aprile scorso si è concluso
il percorso di validazione del Progetto Esecutivo, ora in approvazione presso le province marchigiane, cui seguirà l'apertura
dei cantieri per il dispiegamento della rete.
La rete MarcheWave fa tesoro delle precedenti esperienze in tema di costruzione ed
utilizzo di reti wireless e definisce una architettura in grado di prevenire e risolvere i
problemi che si erano evidenziati in quelle
installazioni.
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Il Progetto MarcheWave risponde a questi
ed ad altri problemi prevedendo un'archittettura iniziale con dorsali magliate, per
garantire un'elevata continuità di servizio
a fronte di guasti sui canali principali di
comunicazione. Il traffico cambia percorso ma giunge comunque a destinazione. In
una fase iniziale sono previsti 7 punti diversi di accesso ad Internet che potranno
accogliere il traffico di tutte le utenze reindirizzando in maniera automatica le comunicazioni sulla base delle condizioni della
rete. Per la capacità di banda, i componenti
e gli apparati sono state previste caratteristiche di elevata modularità e scalabilità.
A Serra de' Conti un cittadino dona all'Anteas
L'automobile che serve
In tempo di crisi e di incertezze, c’è
anche chi sa compiere un bel gesto di
generosità verso la comunità del suo
paese.
Giancarlo Costantini di Serra de’ Conti
ha infatti donato all’Anteas una nuova
autovettura, una Fiat Panda 4x4 che può
affrontare gli inverni più rigidi e nevosi,
in modo da garantire sempre i collegamenti tra il piccolo paese dell’entroterra
marchigiano e le città limitrofe.
L’Anteas (Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà) è una
onlus che si occupa di portare anziani e
persone bisognose negli ospedali per le
visite e le cure necessarie. I tanti volontari che con dedizione e grande senso
civico operano ogni giorno per rendere possibile l’attività dell’associazione,
e il suo presidente Giacinto Giombini,
vogliono ringraziare pubblicamente il
signor Costantini per l’utilissimo e prezioso dono.
La comunità di Serra de’ Conti si è ritrovata nel piazzale antistante la Chiesa
di S. Maria alle 19,00 di domenica 20
maggio per la cerimonia di consegna e
benedizione, alla presenza del sindaco
Arduino Tassi e del parroco Don Severino Sebastianelli.
Sulla vettura è riportata la scritta: “Dono
di Costantini Giancarlo in memoria di
Costantini Agata”.
Anteas - Serra de' Conti
A Corinaldo una colorata proposta per tutti
La festa dei fiori
Organizzata dal Circolo Acli di Madonna del Piano, con il Patrocinio del
Comune di Corinaldo, della Parrocchia
di S. Pietro Apostolo, della Pro Loco,
dell’Associazione “Pozzo della Polenta” e dell’Associazione Culturale “Il
Capricorno”, ritorna la quarta edizione
della Festa dei fiori presso la Contrada
di Madonna del Piano di Corinaldo –
sabato 26 e domenica 27 maggio 2012.
I soci del Circolo ACLI di Madonna
del Piano e tutti gli abitanti della zona
stanno lavorando alacremente per la
preparazione della quarta edizione
della manifestazione. Gli organizzatori hanno allestito un ricco programma
per la festa che si svolgerà nella contrada già nota per gli scavi condotti dal
Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna.
Questo il programma:
Sabato 26 maggio
16,30 - Apertura Pesca dei Fiori
Apertura Laboratori Didattici dedicati
ai bambini. Laboratorio “Let’s Dance”
Laboratorio “Pallavolando”
17.30 - “Furgolibro” Fiabe e storie Lunghe Km ! Animazione dell’Associazione “Acchiappasogni” in collaborazione
con la Biblioteca di Corinaldo
18.00 - Apertura Stand Gastronomici
20.00 Esibizione danzatrici del ventre
“ I fiori di Jasmine”
21.30 - Concerto dei “Caduta Libera”
(Cover Band Nomadi)
Domenica 27 maggio
15.00 - Apertura Mercatini e Pesca dei
Fiori. Iscrizione e Apertura Laboratori
Didattici, laboratorio “Trucco, Parrucco e Manicure”, laboratorio di “Cucina”, laboratorio di arte “Il Pennello”,
laboratorio di falegnameria “Mastro
Geppetto”, laboratorio tematici “ L’Isola che non c’è” Peter Pan, Trilli, Capitan Uncino, Wendy
17.00 - Esibizione Piccolo Coro “ Città
di Corinaldo”
Esibizione Laboratorio “Let’s Dance”
17.30 Piadina con Cioccolata per tutti
i bambini
18.00 - Apertura Stand Gastronomici
18.30 - Esibizione Gruppo Storico
“Combusta Revix”
A seguire serata danzante con il Gruppo musicale “I Poeti” Durante i giorni
della festa verranno messi in mostra i
lavori eseguiti dalle scuole di Corinaldo.
Ilario Taus
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cultura
la voce misena
24 maggio 2012
cultura
La fotografia e i ragazzi
A scuola di teatro
Dacia Maraini e Senigallia
“La fotografia e il senso del tempo” questo il
titolo del seminario tenuto da Simona Guerra
agli studenti della scuola secondaria di I° Mercantini nei mesi scorsi in un percorso educativo didattico di tipo pratico/teorico che ha
rappresentato una prima presa di coscienza da
parte dei ragazzi delle potenzialità del mezzo
fotografico. Non sono mancate le prove pratiche, è stata organizzata una piccola mostra dei
lavori e dei percorsi intrapresi e che sarà visibile sabato 26 maggio presso la scuola Mercantini
in occasione della Festa annuale d’Istituto “Insegnare fotografia ai ragazzi è un’attività meravigliosa” afferma Simona Guerra “Tutti hanno
dimostrato quanta sensibilità c’è dietro al loro
apparente atteggiamento distratto".
Nel suo breve periodo di attività il Centro teatrale
senigalliese ha coinvolto 30 allievi provenienti da
tutte le Marche: risultato che ha stimolato ad ampliare l'offerta formativa invitando maestri teatrali
di rilievo nazionale e internazionale. E' infatti in
programma un seminario dal titolo ”Commedia
dell'Arte: canovaccio, regia e messa in scena”, diretto dall'attore Massimo Macchiavelli con l'assistenza di David Anzalone. Il Seminario è strutturato in 2 week-ends: 15-16-17 giugno e 22-23-24
giugno per un totale di 40 ore circa e si svolgerà
nella sede del Centro in Piazza G.Bruno, 6 Roncitelli di Senigallia. Il costo complessivoè di 100€
Informazioni ed iscrizioni: Agnese 3312364307
oppure www.corsoteatro.it.
Si fa sempre più stretto il legame tra la città di Senigallia e il lavoro teatrale della grande scrittrice
Dacia Maraini. È questo il bilancio delle iniziative incentrate sull’autrice italiana che hanno visto
protagonisti nei giorni scorsi al Salone del Libro
di Torino il Comune di Senigallia e la Regione
Marche. Sabato scorso, presso lo stand della Regione Marche, Dacia Maraini ha presentato il suo
libro “Viva l’Italia”, scritto nel 1971 e ripubblicato proprio in occasione del Salone di Torino grazie
al sostegno della Regione e del Comune di Senigallia.Un testo teatrale che ben rappresenta, come
scrive il Presidente Napolitano nella prefazione,
“il carattere contradditorio, complesso e drammatico del processo di unificazione nazionale”.
Appuntamento di primavera con sapori ed eventi
Mondolfo diVino
Ultimo grande appuntamento di primavera con una kermesse all’insegna
del gusto, dei sapori, delle tradizioni
e dell’enogastronomia quella in programma nella Città a Balcone sul
Mare sabato 26 e domenica 27 maggio con “Mondolfo diVino”. L’intero
perimetro murato del Castello rinascimentale si trasforma in una occasione
per gustare sapori antichi e moderni,
declinati nelle varie cucine tradizionali e non. “E’ un impegno corale quello
che coinvolge non solo la nostra giovane associazione – così il vicepresidente della Tre Colli Filippo Angeloni
che promuove la due giorni – ma l’intera comunità cittadina, ampiamente
mobilitata per garantire la migliore
riuscita a questa festa, che vogliamo
sempre più legare alla tradizione culinaria e enologica del nostro territorio”. Sette le location confermate dagli organizzatori, occasione propizia
anche per spaziare nell’intero abitato
antico, abbinando sapori, luoghi e ritmi diversi. “Come associazione - riprende Angeloni – proseguiamo nel
coinvolgimento delle diverse anime
che vivono il nostro territorio, non
solo nei sapori e nelle ambientazioni,
ma anche nei diversi generi musicali:
la scelta delle cantine, tutte in luoghi
davvero suggestivi, è dunque possibile in base alle proprie preferenze
culinarie, ma anche seguendo i diversi stili di musica pop proposti”. C’è,
ovviamente, chi non disdegna di pas-
seggiare fra i vari spazi, e molti che si
soffermano sul mercatino, organizzato presso il perimetro del turrito palazzo comunale. Locanda del Castel,
I Fioi de’bacco, Bianconiglio, I figli
di nettuno, Che bella tavlata, Il covo,
Sotto l’arc d’Billy sono i simpatici
nomi scelti per le diverse sedi delle
cantine. “Per garantire la migliore
sicurezza ai partecipanti, come negli
scorsi anni abbiamo messo a disposizione dei servizi bus navetta gratuiti,
nella serata di sabato, con partenze da
Pergola, Senigallia, Fano e Marotta;
forte l’attenzione per invitare anche
alla moderazione ed al genuino divertimento, mettendo al bando gli eccessi”. Da non sottovalutare l’impegno
per il sociale legato alla festa: “Nella
giornata di domenica, alle ore 21,15
nella piazza del Castello, avremo
l’estrazione della Lotteria di Maggio:
il ricavato andrà a favore del Centro
La Rosa Blu e della Croce Rossa Italiana. Già nel corso dell’anno, poi,
proprio con il ricavato di Mondolfo
diVino abbiamo avuto modo di compartecipare ad importanti progetti,
come l’acquisto di apparecchiature
per l’Ospedale Bartolini Casa della
salute di Mondolfo, o materiale ad
uso delle scuole, quale quella di Piano Marina”. In caso di maltempo la
manifestazione sarà rinviata al 2-3
giugno. Per informazioni: www.trecolli.pu.it .
A.B.
Storie popolari nostre
Sabato 26 maggio 2012 a Ostra presso il
teatro Comunale alle ore 21.15, lo scrittore marchigiano Antonio De Signoribus presenta il suo ultimo libro, edito
da Newton Compton, dal titolo “Segreti e Storie popolari delle Marche”. La
presentazione-spettacolo, organizzata
da OstraEventi, è curata dall’attrice e
regista Beatrice Gregorini che interpreterà
alcune
d e l l e
leggende
tratte dal
libro con
il commento
musicale
di Antonella
Vento,
dell’associaz i o n e
nonCantoperCantare.
De Signoribus, ha raccolto, in questo
volume, narrazioni popolari, ampie e
coinvolgenti, mostrando la ricchezza
espressiva di una regione ancora poco
conosciuta quali le Marche.
Proprio da queste leggende ed antiche
storie popolari trae ispirazione la Notte degli Sprevengoli, la festa d’autunno più caratteristica delle Marche, che
si tiene a fine ottobre nel centro storico
di Ostra da ben 15 anni.
L’Italia ha le sue storie di magia e di
circostanze soprannaturali, che trovano la massima espressione nei racconti popolari di una regione come le
Marche, in cui sono conservati, perché
tramandate di generazione in generazione, i segreti e i simboli di una cultura popolare fantastica. La “Notte degli
Sprevengoli” abbraccia, quasi per incanto, queste tradizioni di altri tempi,
presentando gli snodi di una letteratura, di storie e di simboli popolari che
da 15 edizioni fa rivivere i “paurosi esseri”, identificati con i fauni e i silvani.
Ed è per queste ragioni - dichiara Paola Candi, ideatrice della festa e presidente di OstraEventi - legate soprattutto alla riscoperta di questo patrimonio
culturale e popolare e alla volontà di
tramandare ancora queste fantastiche
storie, che “OstraEventi” ha deciso
di presentare l’ultima opera di Antonio De Signoribus. La presentazionespettacolo, patrocinata dal Comune di
Ostra, sarà l’occasione per premiare i
vincitori del concorso fotografico abbinato alla Notte degli Sprevengoli.
L’ingresso è gratuito.
A Senigallia la mostra di Lynn Yaw Boling
Paesaggi ed emozioni
'Nel fiume non passa mai la stessa acqua'
. . . lucenti cieli liquidi e acque nuvolose. E' il titolo della nuova mostra della
pittrice Lynn Yaw Boling. L'inaugurazione avrà luogo giovedì 24 maggio
dalle ore 18,00 nella Sala del Fico del
Palazzetto Baviera (Piazza del Duca)
a Senigallia. Nata in Indianapolis il 28
gennaio 1955, Lynn Yaw Boling vive a
Senigallia dopo anni di nomadismo tra
New York, Francia, Inghilterra e Italia.
Ha un MFA a Yale e ha vinto una borsa
di ricerca Fulbright permettendole di lavorare vicino ai Monet nell'Orangerie a
Parigi dove ha vissuto per anni.
I lavori esposti sono opere recenti che
appartengono alla serie 'tutto ha inizio
col fiume', suggerite dai trecento metri
di terra incolta, lungo quel fiume desertico nel pieno centro della città: una
volta cuore della vita senigalliese, ora
circoscritto, imprigionato, lasciato a se
stesso nel degrado, nell'abbandono e
nell'oblio. E' nascosta proprio lì la sua
bellezza, quando rappresenta tutto ciò
che non interessa e non riguarda la vita
economica della città: l'anti-luogo per
eccellenza, un posto selvaggio dove
prospera solo ciò che non serve e dove
si nascondono, rigogliose, quelle forme
di vita (i pesci, gli uccelli, gli insetti, le
piante) più segrete e più lontane dal fare
umano, rovesciato in una pittura che
intende celebrare lucenti cieli liquidi e
acque nuvolose.
La mostra si protrarrà fino a domenica
3 giugno con il seguente orario: da lunedì a domenica dalle ore 17,00 alle ore
20,00 e dopo-cena il venerdì, sabato e
domenica.
Al cinema 'Gabbiano', "Ulidi, piccola mia"
Storie da una casa - famiglia
E' arrivato in anteprima, al Cinema
Gabbiano di Senigallia, la rivelazione dell’ultimo Torino Film Festival:
mercoledì 23 maggio è stato proiettato Ulidi piccola mia, alla presenza del
regista Mateo Zoni. Si tratta di una circuitazione sale mirata e in profondità,
che porterà 'Ulidi piccola mia' in molte
altre città e centri del territorio nazionale, con proiezioni, incontri ed eventi
accompagnati dal regista Mateo Zoni.
Per la delicatezza e l'autenticità con
cui racconta la storia di Paola, quasi diciottenne, e della sua esperienza come
ospite di una casa famiglia per minori,
'Ulidi piccola mia' ha ottenuto il Patrocinio della Coordinamento Nazionale
delle Case per Minori e dell'Unione Comunità di Tipo Familiare per Minori di
Roma e Lazio.
"Un fiore al limite del campo, un film
come ce ne dovrebbero essere di più",
così il direttore del Torino Film Festival
'Gianni Amelio'. E' la storia vera di Paola, quasi 18 anni, e dei suoi quattro anni
passati in una comunità per adolescenti;
la storia delle ragazze che vivono con
lei, del rapporto complicato e tenero
con i genitori; la storia dei suoi amici
e della sua terapia. Il racconto colorato,
ironico e sincero di un disagio, di brutte ferite e di una crescita; e dello strano
stupore che lascia la paura quando la si
affronta.
Mateo Zoni entra nel mondo delle comunità di accoglienza filmando un tema
e un’esperienza difficili, con un cinema
dall’approccio documentario, partecipe
e privo di preconcetti, grazie anche a
un ritratto femminile memorabile: una
ragazza capace di abbattere il muro
di comunicazione della malattia con
un’energia disarmante, e coinvolgente.
Offrendo una visione del disagio mentale - troppo spesso vissuto come problema da isolare e nascondere - come
una questione aperta e condivisibile,
senza timori e tabù. Liberamente tratto
dal libro Fuga dalla follia. Viaggio attraverso la legge Basaglia di Maria Zerilli, 'Ulidi piccola mia' di Mateo Zoni, è
prodotto da Indigo Film e Solares Fondazione delle Arti, con il sostegno di
Cineteca di Bologna, Provincia di Parma e Comune di Parma, e distribuito da
Istituto Luce Cinecittà.
Carmine Imparato
Organizzato dall'associazione 'Nel verso giusto'
Pomeriggio di poesia
L’Associazione culturale “Nelversogiusto” ha organizzato martedì 22 maggio, un
recital di poesia, presso la Sala del Trono di Palazzo del Duca. L’appuntamento si
inserisce nell’ambito delle giornate indette dal Movimento Mondiale della Poesia
in risposta al momento di crisi storica e ha ottenuto il patrocinio del Comune di
Senigallia. Durante l’iniziativa sono state proiettate diapositive artistiche a cura
di Giorgio Pegoli, foto-reporter, mentre vi saranno anche installazioni d’arte visiva curate dalle associazioni “Nelversogiusto-Senigallia/Poesia, Senanova-Primo
piano, F7 (opere di fotografia), dall’Associazione Pro-Loco Senigallia (opere di
fotografia e pittura) e dall’Associazione culturale Artisti “Rovereschi” (opere di
pittura).
spettacolo
la voce misena
24 maggio 2012
13
eventi e corsi
il taccuino
31 maggio 2012 “Sentenza: il prima e il dopo Marginalità e reato, prevenzione e funzione rieducativa della pena. La giustizia riparativa" è il
titolo dell’incontro condotto da Silvia Corinaldesi,
giudice del Tribunale di Rimini nell'ambito del
corso di formazione 'Liberi di...' organizzato dalla
Fondazione 'Gabbiano di Senigallia'. Gli inconSenigallia - Rock alla Rotonda
tri, con il contributo del Csv Marche, si svolgono
“Waitin' for Summer Jamboree” prosegue il 2 giualle 21.00 nella sede della Fondazione , in piazza
gno con l'esclusiva e prima italiana della band The
Garibaldi 3 (cortile della Curia). L'obiettivo è far
Inteli-Gents (UK), il 16 giugno e 7 luglio con gli
circolare idee sulla giustizia possibile e creare una
ultimi due Rhythm 'n' dance. Inizio alle 21.30.
rete pensante su questi temi. Per informazioni, teSenigallia - Incontri sulla legalità
lefono: 071 64578.
Urbino - La città ideale
Mostra sul tema della Città ideale, partendo dal
dipinto urbinate che costituisce uno dei più affascinanti enigmi del Rinascimento italiano. La mostra, si tiene presso il Palazzo ducale fino al luglio
prossimo.
Cesarini da Senigallia
Senigallia / Da sabato 26 maggio una bella mostra
Si inaugura alle ore 18 di sabato prossimo, 26 maggio, alla Rocca Roveresca,
uno degli
eventi
più attesi
dell’estate senigalliese:
la grande
mostra
curata da
Gianni Di
Giuseppe
e dedicata
al grande
scenografo televisivo
Carlo Cesarini, meglio noto come Cesarini da Senigallia.
È un omaggio necessario quello reso
da Senigallia all’artista, scomparso nel
1996, che fin dalla scelta del nome d’arte ha voluto legarsi indissolubilmente
alla propria città natale, contribuendo a
farla conoscere in tutta la nazione attraverso gli schermi della televisione. Per
questo motivo organizzare una mostra
e curare un catalogo, dedicati all’attività di Carlo Cesarini, riveste un duplice
significato: documentare scientificamente il lavoro svolto dallo scenografo
e testimoniare l’affetto di Carlo per la
sua città natale, Senigallia. La città ha
dunque voluto ricambiare questo affetto organizzando, in collaborazione con
la RAI e con la famiglia Cesarini, una
mostra antologica dedicata a uno dei
suoi più celebri figli. L’evento fornirà
anche l’occasione per ripercorrere i primi 25 anni della storia della televisione
nel nostro Paese: un’epoca in cui la Rai
sperimentò i suoi linguaggi,alla ricerca
di quello che venne poi definito lo “specifico televisivo”. A realizzare i primi
grandi spettacoli televisivi del sabato
sera, dal 1958 in poi, fu una squadra
affiatatissima: il regista Antonello Falqui, il produttore Guido Sacerdote e lo
scenografo marchigiano Carlo Cesarini,
che affiancherà al suo nome quello della
città natale, Senigallia, diventando così
per tutti Carlo Cesarini da Senigallia.
Erano gli anni del boom economico e
dei televisori, costosi e bombati come
gli armadi, con le manopole centrali,
veri e propri pezzi di arredamento. E
la televisione realizzata da Cesarini da
Senigallia era molto lontana da quella
che possiamo vedere oggi sui nostri
schermi al plasma. Vibranti coreografie, orchestre in doppio petto e scintillìo
di specchietti (Cesarini ne fece montare
3.460.000 pezzi sulle pareti del Teatro
delle Vittorie in occasione della Canzonissima 1969, quella con le Kessler,
Dorelli e Vianello, che passò alla storia
come “la Canzonissima degli specchietti”). Nelle scene di Cesarini da Senigallia trionfava il varietà puro, un senso
dello spettacolo affidato alla musica e
alle invenzioni della messa in scena,
un magniloquente gusto teatrale che
resta l’espressione più piena dell’epoca
d’oro dello show televisivo. La mostra
allestita nei locali della Rocca Roveresca e il relativo catalogo, curato sempre
da Gianni Di Giuseppe e presentato con
successo al Salone Internazionale del
Libro di Torino, si articolano in quattro
sezioni: biografia, romanzo sceneggiato
(o teleromanzo), varietà ed eventi comunicativi.
Un libro pensando a padre Pino Puglisi
"Se ognuno di noi..."
A quasi vent’anni dal suo vigliacco
assassinio, il prete di Brancaccio continua a scaldare i nostri cuori. A parlare
con semplicità dirompente alle nostre
menti, offuscate dal chiasso, non solo
mediatico, lanciando messaggi tremendamente attuali. Domenica 27 maggio,
alle ore 18.30, verrà presentato da Giulia Torbidoni, a Senigallia, presso la
Libreria Iobook, in Via F.lli Bandiera
33, il libro del giornalista Mauro Rocchegiani, "Se ognuno di noi... Padre
Pino Puglisi, 9 sentieri di buonsenso",
dedicato alla figura del parroco siciliano ucciso dalla mafia il 15 settembre
1993, edito dall’associazione MonsanoCult col patrocinio dell’Assessorato
alla Cultura della Provincia di Ancona.
Diversamente da una biografia in senso
classico, l’autore suddivide il volume
in parole chiave, seguendo una struttu-
ra efficace, ispirata alle Lezioni americane di Calvino, nove principi di buonsenso nei quali ricostruisce le tappe
dell’esistenza di Puglisi. Temi leggibili
a sé, che ripercorrono ognuno un aspetto e l’evoluzione nella vita del parroco
di Brancaccio attraverso la sua voce e
nelle testimonianza di chi era vicino a
lui. Un manuale, destinato a tutti, dal
laico al credente, di qualsiasi credo
politico. Il volume è edito dall’associazione MonsanoCult, con il patrocinio
del Comune e dell’Assessorato alla
Cultura della Provincia di Ancona; la
prefazione e di Suor Carolina Iavazzo,
la principale collaboratrice di Puglisi
a Brancaccio, la postfazione è di don
Luigi Ciotti, che della lotta alle mafie
ha fatto una bandiera. Per informazioni
Libreria Iobook, [email protected], tel.
071-7928887.
Senigallia - Motoraduno alla Rotonda
Domenica 27 maggio si terrà a Senigallia il primo
motoincontro dedicato alla onlus “Giardino degli
angeli”. La giornata avrà inizio dalla mattina alle
ore 9.00 quando i partecipanti s’incontreranno
presso il piazzale della Rotonda dove potranno
iscriversi e ricevere il materiale dell’associazione.
Senigallia - Incontro sulla qualità della vita
Venerdì 25 maggio alle ore 21,15 alla Chiesa dei
Cancelli di Senigallia l'incontro "Desiderio d'Infinito e qualità della vita". Sarà presente la Dr.ssa
Paola Marenco, Centro Trapianti Niguarda.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it - Tel. 071 65375
da venerdì 25 maggio
Tutti i nostri desideri
Un film di Philippe Lioret. Con Vincent Lindon, Amandine Dewasmes,
Marie Gillain, Yannick Renier, Pascale Arbillot, 120 min. - Francia 2011.
Claire è una giovane magistrato del Tribunale di Lione. Ha due figli piccoli
e una vita familiare serena fino a quando l'individuazione di un tumore cerebrale la sconvolge. Decide però di tener
nascosta al marito la malattia temendo
che lui non riesca a sopportare lo choc.
Claire si trova inoltre di fronte a un palese caso di circonvenzione da parte di
un istituto di credito nei confronti di una
giovane madre con cui è entrata in contatto dato che i figli frequentano la stessa
scuola materna. Con la collaborazione di
Stéphane, un collega determinato e più in
là negli anni decide di procedere affinché
la trasparenza nei contratti sia ineludibile. Il tempo però stringe. Philippe Lioret,
dopo quel film notevole che è Welcome
torna ad affrontare un'importante tematica sociale passando attraverso delle storie
individuali e non avendo timore di entrare
nel territorio del mélo. Il tema è quello,
sempre più socialmente devastante, dei
prestiti concessi dagli istituti di credito.
Accade che in Francia (e non solo) molti vengano attratti ingannevolmente ad
accendere un prestito per poi ritrovarsi progressivamente indebitati in modo
esponenziale. Anche se costoro rappresentano meno del3% del totale e che la
compensazione grazie ai tassi proibitivi sia più che remunerativa per le società
esse procedono comunque spietatamente nei confronti dei creditori per evitare
l'emulazione.
Another earth
Un film di Mike Cahill [II]. Con William Mapother, Brit Marling, Jordan
Baker, Flint Beverage, Robin Taylor. Usa 2010.
Rhoda Williams è una studentessa dalle ottime capacità tanto che è stata ammessa al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Il suo interesse per
l'astrofisica è intenso tanto che una sera provoca un drammatico incidente stradale. La causa immediata è data dal fatto che è stato scoperto un pianeta che
è speculare alla Terra e che lo stesso sta iniziando a fare la sua comparsa nel
cielo. Rhoda, alla guida della sua auto si distrae guardando in alto e uccide il
figlio e la moglie incinta di John Burroughs, un noto compositore. La ragazza
viene arrestata e quando uscirà dal carcere il suo scopo principale sarà quello
di espiare ulteriormente la sua colpa aiutando Burroughs. Intanto l'altra Terra
si fa sempre più grande e visibile.
spigolature
Dopo il figurativo di Ciacci, Marinelli, Casaroli e Panni. Dopo l’astratto di Gatti e
Giacomelli. Dalla recente iniziativa dell’Associazione La Fenice sui poeti dialettali, è
nata l’acquaforte di Walter Bastari che guardo con curiosità e stupore. Sono disegnati
in un abbozzo affrettato e deformante, volti e corpi di uomini. Una estatica atmosfera
di sogno. Non manca un lupo dalla cui bocca pare esca fumo e fiamma. Per me è un
mistero come Bastari sia nato e viva a Senigallia, lui che respira aria d’Europa (l’inconscio di Freud e le immagini liquefatte di Salvator Dalì). E’ certo che nella storia
degli artisti senigalliesi, Bastari è un momento di indubbio valore e Mario Giacomelli
l’aveva capito da subito e a lungo dialogò con lui, comparando foto e disegni.
Elvio Grossi
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sport
la voce misena
24 maggio 2012
Fine torneo di tennistavolo, a Terni
sport
Il Miciulli fallisce i play off: si resta in seconda categoria
Sabato 19 e domenica 20 maggio 2012 a Terni si è svolto l'ultimo Torneo della stagione agonistica 2011/2012. Circa trecento i partecipanti alla
gara di singolo quarta categoria maschile provenienti da tutta la penisola
per confrontarsi in una sana e bella competizione che vede Terni, ormai
da anni, come fulcro per le gare Nazionali di Tennistavolo.La A.S.D.
Tennistavolo Spiaggia di Velluto ha partecipato al torneo con ben sette
atleti di cui tre del settore giovanile. Tutti hanno ben figurato, tanto che,
la società ha raggiunto il quarto posto nella classifica a punti. In evidenza
specialmente i giovani, Gabriele Messersì, Lorenzo Rossi che con i risultati ottenuti hanno scalato molti posti in classifica nazionale. Un plauso
particolare all'appena diciottenne Daniele Nicolini che con una prestazione eccezzionale, mette in fila tutti i suoi rivali, molto più accreditati di lui e
sale sul gradino più alto del podio. Medaglia d'oro quindi per Daniele che
entra prepotentemente nelle classifiche di 3^ categoria assoluta.
MICIULLI 2 – FRONTONESE 1
Mercoledì 16, allo stadio Bianchelli, la Miciulli supera il primo ostacolo di questi
play off battendo per 2 a 1 la Frontonese. La prima rete dei neroazzurri la realizza
Omerico al 33°. Inizio ripresa con la Frontonese in gol con Conti al 50°. Rapida la
risposta della Miciulli, che al 53° ritorna in vantaggio con Pasqualini.
MICIULLI 0 – CANTIANO 2
Per i ragazzi di Mister Goldoni la rincorsa al passaggio di categoria finisce con la
sconfitta subita ad opera del Cantiano. Il tutto è rimandato al prossimo campionato
di II categoria. Le reti sono state messe a segno al 13° da Leri ed al 98° da Virgili.
MICIULLI: Minardi, Si.Schiano, Baldelli, Bomprezzi, Cinotti, Rosi, Goldenzi, Goldoni (40° Cucchi), Pasqualini (62° Spadoni), Omerico, Massacci (75° Rossi Berluti).
All. Goldoni. CANTIANO: Gentilotti, Padovani, Leri, Virgili, Giacomini, Rosetti,
Marsili, Romitelli (87° Visicaro), Pellegrini, Pavoni (64° Patrignani), Ramaioli.
G.M.
In pochi avrebbero scommesso su un campionato così
La matricola che ha sorpreso
La Vigor ha chiuso
con un bel 5° posto
Chiuso il campionato d’Eccellenza,
per il Presidente Valentino Mandolini
e per tutta la dirigenza è stata una sorpresa inimmaginabile il quinto posto in
classifica, così pure per tutti gli sportivi
senigalliesi. La “Matricola”, quale si è
presentata la Vigor in questo campionato essendo salita di categoria dal campionato di Promozione lo scorso anno,
non pensava certo di raggiungere al primo anno in Eccellenza questo prezioso
quinto posto. Le premesse e lo scopo
principale per la dirigenza era la salvezza al più presto possibile. Si è pensato di potenziare la squadra con alcuni
elementi di rinomata esperienza, specie
il settore difensivo: Davide Bellucci e
Massimo Tombari, mentre in attacco
l’acquisto prestigioso è stato quello di
Michele Simoncelli; per tutto il resto
ci si è affidati ai “vecchi” giocatori dello scorso campionato con l’inserimento
di tanti giovani provenienti dal settore
giovanile della Juniores. Una sfida che
la dirigenza ha voluto affrontare, constatata la grave massa di giovani schierata settimanalmente in campo, ma che
alla fine è risultata vincente mettendo
in mostra tanti promettenti elementi:
ragazzi del 1993-94 e persino del ‘95,
tanti che con le loro doti hanno contribuito al raggiungimento di questo
prestigiosa quinto posto in classifica.
Quattro le squadre che si sono classificate prima della Vigor: Maceratese,
vincitrice del girone e passata in serie
D con punti 73, Tolentino 70, Fermana
64, Grottammare 55, Vigor 52, in sottordine altre tredici squadre.
I risultati finali dicono che per la Vigor,
su 34 incontri disputati, le vittorie sono
state 14, di cui 9 in casa, 55 in trasferta;
i pareggi 10, di cui 5 in casa e 5 fuori;
le sconfitte 10, di cui 3 in casa e 7 fuori.
Le reti messe a segno sono state in totale 45, di cui 22 in casa e 23 fuori; le rete
sono state messe a segno dai seguenti
giocatori: Simoncelli 17, Coppa 10,
Pesaresi 6, Carboni 2, Ruggeri 2, Candelaresi 2, Savelli 2, Paolini 1, Pandolfi
1, Morganti 1, Giraldi 1. Ora la parola
passa alla dirigenza per quanto riguarda
il prossimo futuro. Il presidente Mandolini ha fatto presente le difficoltà di
reperire nuove risorse finanziarie. Non
sarà facile; si spera nell’ingresso di
nuovi dirigenti ed eventualmente di potenziare la squadra, ma tutto questo sarà
il tema di nostri servizi che settimanalmente cercheremo di illustrare ai nostri
affezionati lettori.
Giancarlo Mazzotti
La Goldengas doveva affrontare il Ferrara basket
Ciclismo
Rinvio causa sisma
Una duegiorni marchigiana
Il tremendo terremoto che domenica mattina
alle ore 4,04 ha colpito l’Emilia Romagna,
e in particolare le zone di Modena e Ferrara,
ha fatto sì che l’incontro di pallacanestro fra
la locale squadra di Ferrara e la Goldengas
Senigallia sia stato rimandato a data da destinarsi. Al momento di andare in macchina
non siamo in grado di dire quando questo
incontro di semifinale verrà recuperato. Si
dovrà aspettare quello che la Federazione
Nazionale pallacanestro deciderà nei pros-
simi giorni. Il calendario prevedeva che
dopo l’incontro col Ferrara, perso o vinto
che fosse, un secondo doveva essere disputato giovedì 24 al Palazzetto dello sport di
via Capanna, per disputare poi un’eventuale “bella” domenica 27 a Ferrara. I ragazzi
della Goldengas e gli sportivi senigalliesi
sonovicini ai terremotati ferraresi e alle loro
famiglie, con la speranza che al più presto
possibile si possa tornare alla normalità. Lo
sport può aspettare.
La pallavolo scende in spiaggia
Dopo il grande successo dello scorso anno,
anche nella prossima stagione estiva l’Us
Pallavolo Senigallia organizzerà le “Settimane Sport” in spiaggia per favorire l’attività
sportiva anche nel periodo estivo nell’ambito
della crescita atletica e sociale dei ragazzi.
Le attività verranno coordinate da istruttori federali e accompagnatori della società
pallavolistica senigalliese. Le attività, che
si svolgeranno ai bagni 16 a Marina Nord,
prevedono mattinate molto intense e piene di
sport e divertimento dalle 8.15 alle 13 con
pallavolo, beach volley, arti marziali, attività
in acqua e altra attività ludica. La prima settimana è quella che va da lunedì 11 a venerdì 15 giugno e così via per cinque settimane
Volley
Ostra
Vetere
consecutive fino al 13 luglio. Sono possibili
iscrizioni per una o più settimane o per tutta
la durata dell’iniziativa. In caso di maltempo
l’attività verrà svolta al coperto.
Le iscrizioni sono aperte per tutti i bambini e
ragazzi dai 6 ai 14 anni (il gruppo sarà diviso
in due fasce: 6-10 / 11-14) anche non iscritti alla US Pallavolo Senigallia. Per i ragazzi
dagli 11 ai 16 anni è prevista anche la solo
possibilità di partecipare agli allenamenti
tecnici quotidiani.
Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile chiamare il dirigente Mirco Baroncioni
(347 7786768) o il responsabile del progetto
Marco Soffici (347 4155737).
R.P.
Il rumeno Andrei Nekita (foto) sprinta nel
primo atto della Duegiorni Marchigiana, facendo proprio quel prestigioso traguardo che
è stato di Petito (primo vincitore, nel 1981),
di Cipollini e (l’anno scorso) di Moreno Moser. Vince (e conforta) la “meglio gioventù”
straniera trapiantata in Italia: Andrei vive nel
nostro Paese da dieci anni, si esprime in fluido italiano dall’accattivante cadenza veneta,
la stessa dell’accademia ciclistica Generali
Videa Ballan Coppi Gazzera, che infine lascia un’impronta indelebile
nelle Marche, dopo bella
frequentazione delle nostre
strade.
Nekita sigla la prima vittoria
stagionale, regolando i due
compagni di fuga, Luca Orlandi (Carmiooro Ngc Pool
Cantù) e Matteo Mammini (già tricolore ed azzurro
a cronometro, alfiere del
lombardo Team Colpack).
Ovvero: tre longilinei ed imprenditoriali passisti, che credono nell’impresa, sfidano anche
il vento e vanno sul podio (alla media di quasi 45 sui 170 km), nella corsa che è dei velocisti (sulla carta). Il grosso arriva a 25” dagli
evasi. Migliore dei marchigiani purosangue
si classifica il recanatese Riccardo Stacchiotti
(8° per i colori della romagnola Reda Mokador), che supera Davide Censori (Monturano
Civitanova Cascinare).
Piazzato: Paolo Totò (17°, Velo Club Senigallia). La 31^ Duegiorni Marchigiana si
conferma classica per élite-under 23.
Accuratissima è l’organizzazione dello Sporting Club S.Agostino, guidato da Bruno
Cantarini e Luciano Angelelli, con il fattivo
contributo di Albino Cittadini e valenti collaboratori (CicloMiseni in primis). All’indomani, il Gran Premio Santa Rita viene conquistato di forza e di calibrata intelligenza
dal ventitreenne piemontese Mattia Pozzi,
che dosa lo sforzo, fionda irresistibilemente
sull’ultima erta e perfeziona l’ottimo lavoro
della lombarda Viris Maserati.
Il corridore di Biella si aggiudica anche la combinata. In
cima al ‘Muro di S.Agostino’,
si piazzano Michele Simoni
(trentino di Palù di Giovo) e
l’abruzzese Stefano Di Carlo.
Il migliore dei marchigiani
di casacca è Alessio Taliani
(Futura Team Matricardi), decimo. A rendere merito al club
fidardense è innanzitutto il presidente della Federiclismo, Renato Di Rocco,
affiancato da Vincenzino Alesiani, massimo
dirigente regionale. La cronaca viene scritta
dalla carovana di 155 corridori. La bagarre
non conosce pause. Alla campana partono
in quattro: Di Luca (Monturano Civitanova
Cascinare), Mammini, Giacobazzi e Pozzo.
Solo quest’ultimo resiste al recupero del
gruppo, trionfando per la seconda volta stagionale (suo anche l’oro pesante della Piccola Agostoni).
Umberto Martinelli
Cala il sipario sulla stagione pallavolistica della Polisportiva AVIS, una stagione ricca di soddisfazioni per la società guidata dal presidente
Antonello Mancini e che sicuramente sarà ricordata da chi segue la pallavolo ad Ostra Vetere. La stagione appena giunta al termine ha visto
infatti il ritorno della squadra maschile ai vertici della pallavolo regionale con la promozione in Serie C. Un risultato quanto mai gradito non
solo per il titolo sportivo conquistato, ma anche perché ha ripagato e confermato la bontà della scelta societaria fatta tre anni fa - non indolore
- di cedere i diritti sportivi della Serie C (finiti in quel di Montalbano, a Macerata) sebbene difesi alla grande sul campo per intraprendere,
volontariamente, un campionato di Serie D. Una scelta dovuta alla congiuntura economica non favorevole sicuramente, ma anche alla volontà
di valorizzare quanto di buono era stato fatto “in casa” nel vivaio del settore giovanile. Una vittoria dal sapore particolare quindi, non scontata,
conquistata al termine di un’annata impegnativa per i ragazzi agli ordini del tecnico Simone “Tio” Mattioni, protagonisti di un cammino che
era apparso fin troppo facile al termine della prima fase per poi tramutarsi in impervio nella seconda e che rischiava di fornire un verdetto
troppo severo per colpa anche di qualche infortunio di troppo, ma che ha visto finalmente il meritato trionfo dei bianco-blu dopo il rush finale
dei play-off. Guardando al resto della pallavolo targata Ostra Vetere, una nota di merito va anche alla squadra femminile e alle formazioni
giovanili maschili: le ragazze di Lucchetti, neopromosse, si sono tolte la soddisfazione di disputare i play-off promozione nel campionato
Provinciale di prima divisione non sfigurando di fronte a formazioni attrezzate per il salto di categoria, mentre le formazioni maschili Under
14 e 16, entrambe guidate da Enrico Polzonetti, hanno lavorato proficuamente con un gruppo affiatato e sicuramente promettente che fa ben
sperare per il futuro.
penultima
la voce misena
24 maggio 2012
asteriski
***
Il Papa per la vita
Al Regina Coeli di domenica 20 maggio, il Papa
dice: “Rivolgo un cordiale saluto alle migliaia di
aderenti al Movimento per la Vita italiano, riuniti
in Aula Paolo VI. Cari amici, il vostro Movimento
si è sempre impegnato a difendere la vita umana,
secondo gli insegnamenti della Chiesa. In questa
linea avete annunciato una nuova iniziativa, chiamata “Uno di noi”, per sostenere la dignità e i diritti di ogni essere umano fin dal concepimento. Vi
incoraggio e vi esorto ad essere sempre testimoni
e costruttori della cultura della vita”.
Il partito del non voto
a Palermo torna Orlando. La Lega Nord perde i
ballottaggi 7 su 7. Basta con gli scandali e il ladronismo. Purtroppo ha votato solo il 51,4%.
L’astensionismo è una valanga. Clamoroso a Jesi,
dove il centro sinistra perde dopo 37 anni di potere “rosso”.
Le Marche a Roma
Le meraviglie delle Marche con opere di Raffaello, Tiziano, Crivelli, Lotto, Guercino, Barocci,
Giordano, Reni, Rubens, Salvi… sono in mostra a
Roma dal 3 maggio al 10 giugno, presso il Braccio
Carlo Magno, in Vaticano. E’ un’ottima occasione per una gita scolastica di alto livello culturale.
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“La priorità assoluta rimane la protezione dei minori e la premura verso le vittime degli abusi”, a
cui “si accompagna la cura per la formazione dei
futuri sacerdoti”. Questo, in sintesi, lo “spirito”
delle Linee guida per i casi di abuso sessuale nei
confronti di minori da parte di chierici, presentate
all’Assemblea della Cei, in corso in Vaticano.
Le donne vescovo
I vescovi anglicani hanno dato il via libera alla
legislazione con la quale la “Chiesa di Inghilterra”
potrebbe introdurre le prime donne vescovo nel
settembre 2013, facendo solo una piccola concessione alle parrocchie che sono contrarie.
100 Comuni vanno al Centrosinistra, 68 al Centrodestra o altri. Ma a Parma vincono i Grillini, Linee contro la pedofilia
a di G. Cionchi
27 maggio 2012 - Domenica di Pentecoste
Liberiamo lo Spirito
Parola di Dio
At 2,1-11
Salmo 103
Gal 5,16-25
Gv 15,26-27;
16,12-15
Festa di Pentecoste,
lo Spirito porta frutti di
bene e nasce la Chiesa
Il Signore ha detto e dato tutto: ha svelato il vero
volto del Padre, ci ha rassicurati, egli è con noi per
sempre, fino alla fine. È iniziato il faticoso tempo
della Chiesa, serva del vangelo, incoerente e fragile perché fatta di uomini e donne incoerenti e fragili, eppure trasfigurati perché discepoli, cercatori,
affamati. E, leggendo la storia con uno sguardo
profondo, autentico, spirituale, riconosciamo che
questa indissolubile alleanza non è mai venuta
meno. Nonostante noi cristiani, da duemila anni
il Maestro continua ad essere annunciato dalla
Chiesa. Più i cristiani hanno cercato di manipolare il vangelo, di stravolgerlo, di rinnegarlo, e più
lo Spirito ha mandato schiere di santi a tenere a
galla la baracca. È lo Spirito che fa la Chiesa, la
tiene ancorata al suo Signore, la scuote, la invia, la
anima, la rianima. Lo Spirito, il primo dono fatto
ai credenti.
Il cammino interiore dei discepoli ci dice una verità semplice: la fede è un evento dinamico, non
la parola a... arrivati in redazione
Quando i cittadini
si fanno sentire
La decisione di Edison SpA di rinunciare alla prosecuzione del
procedimento autorizzativo della
Centrale Turbogas di Corinaldo,
oltre ad essere un atto di buon
senso, è senz’altro il frutto dell’impegno dei cittadini, organizzatisi in
associazioni e comitati, e affiancati dalle amministrazioni locali
che, seppur a volte tiepidamente, hanno fatto con essi un fronte
compatto contro questa ipotesi di
centrale termoelettrica: Comuni,
Province coinvolte e la Regione
Marche, la quale speriamo voglia
ora riconsiderare anche i progetti
dei rigassificatori e dell’elettrodotto Fano-Teramo, pensando piuttosto a seguire lo studio sull’eolico
off-shore e ad altre infrastrutture
più adatte a supportare le energie
rinnovabili. Il progetto Turbogas, lo
ricordiamo ancora una volta, comportava un impatto enorme per la
Valle del Cesano e non solo, in termini sia sanitari che ambientali, un
danno irrimediabile a un paesaggio rurale profondamente vissuto
dagli abitanti, un danno di immagine al contesto dove perle di arte e
storia come Corinaldo, Mondavio,
la città romana di Suasa, si trovano felicemente immerse.
Un progetto sbagliato perché non
giustificato sotto il profilo economico, perché andava ad imporsi
su una piccola valle densamente
abitata e ricca di valenze paesaggistiche e storico-archeologiche,
e pericoloso oltre che per l’inquinamento che avrebbe prodotto,
anche per la sua sicurezza. Oggi
ci sentiamo più sollevati, ma vorremmo che da questa vicenda si
traggano delle utili lezioni per tutti.
Che sia palese a certi grandi grup-
pi economici che devono avere
l’umiltà di confrontarsi con una
civiltà matura, e non fare del nuovo colonialismo ovunque. Che sia
chiaro che l’esercizio di un’economia prevalentemente speculativa può trovare un freno nella
determinazione della cittadinanza
di riappropriarsi di quella sovranità popolare, che non può essere
solo poco più di una frase scritta
nella Costituzione. Che si apprenda, noi cittadini, a ‘fare politica’ un
po’ tutti, nella vita di tutti i giorni,
anche chi ha poco tempo, chi ha
famiglia, chi ha già tanto da fare.
Perché ogni capacità è preziosa,
perché funziona e ne vale la pena,
e perché solo così eviteremo la
catastrofe ecologica ed economica già in corsa al galoppo, ‘crisi’
che è ‘piovuta dal cielo’ solo nel
senso che l’abbiamo permessa.
da Città Attiva Corinaldo
Politica amministrativa
Gentile redazione, mi ha sorpreso
il risultato elettorale della vicina
Jesi, roccaforte della sinistra da
sempre, un po' come la nostra
Senigallia. A fronte di un nome "di
rango" come Melappioni, seppure
per pochi voti, si è imposto Roberto Bracci, candidato da alcune
liste civiche jesine. I partiti si diano
una mossa. Anche i risultati amministrativi di altre città italiane, prima fra tutte Parma, fanno pensare
alla stachezza (terribile il tasso di
astensionismo) dei cittadini nel
vedersi proporre ricette vecchie e
modi di fare politica del tempo che
fu. Il mondo cambia rapidamente, la politica rimane uguale a se
stessa!
Luciano Regini
statico, ci occorre tutta la vita per imparare a credere. Gli apostoli stessi, convinti ora di avere capito,
dopo tre anni di insegnamenti bruciati sotto la croce,
dimostrano, pochi attimi prima dell'ascensione al
cielo di Gesù, di non avere capito nulla. Sognano un
regno terreno, guidato da Gesù. Gesù, invece, chiede a loro di rendere presente il Regno. Amandosi.
La fede è in continua evoluzione, Gesù ha detto e
dato tutto, noi fatichiamo (e tanto) a stargli dietro.
La Chiesa vive in una continua tensione tra la conservazione del messaggio di Gesù e la forza dirompente della sua interpretazione e attualizzazione.
Gesù stesso oggi ci scuote: "Molte cose ho ancora
da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso". Siamo discepoli a vita, alunni nella
fede, bambini che crescono nel cogliere l'immensa
grandezza e complessità della Rivelazione. Siamo
ancora disposti a crescere? A cambiare opinione?
A convertirci?
Consapevole della fragilità e ottusità dei suoi (e di
noi) Gesù dona lo Spirito, colui che ci guida alla
verità tutta intera. Rischiamo di fermarci alla verità
parziale, alla nostra piccola verità, anche di fede. In
un crescente cammino di illuminazione interiore e
di consapevolezza, invocando con forza lo Spirito
e lasciandoci condurre, possiamo passare attraverso
di Paolo Curtaz
una maggiore coscienza della verità fino ad arrivare,
alla verità tutta: che Dio è amore, tenerezza continua, compassione, bene assoluto, Maestro di umanità, perdono e luce, pace e fedeltà assoluta. Oggi
chiediamo allo Spirito di prendere in mano la nostra vita e di condurci verso la pienezza della conoscenza di Dio. Lo Spirito è presenza d'amore della
Trinità, ultimo dono di Gesù agli apostoli, invocato
da Gesù come vivificatore, consolatore, ricordatore,
avvocato difensore, invocato con tenerezza e forza
dai nostri fratelli cristiani d'oriente.
Senza lo Spirito saremmo morti, esanimi, spenti,
non credenti, tristi. Lo Spirito, discreto, impalpabile, indescrivibile, è la chiave di volta della nostra
fede, ciò che unisce tutto. Lo Spirito, già ricevuto da
ciascuno nel Battesimo, è colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù. Colui che ci permette
di accorgerci della sua presenza, che orienta i nostri
passo a incrociare i suoi. Così gli apostoli hanno dovuto essere abitati dallo Spirito, che li ha rivoltati
come un calzino, per essere finalmente, definitivamente, annunciatori e, allora, solo allora, hanno iniziato a capire, a ricordare col cuore. Abbiamo bisogno, urgiamo, ci è indispensabile invocare lo Spirito
perché ci cambi il cuore, ce lo riempia, perché dia
una sveglia alla nostra fede.
inbreve
A Monterado
Pesca di beneficenza per l’Oratorio nell’ambito della 56^ Sagra della Porchetta”, tenutasi nella bella cittadina nei giorni 18, 19 e
20 maggio con un suo successo, nonostante
il tempo non proprio brillante. C’è da precisare che - finalmente – le due Società della
Pro Loco e quella Ricreativa Monteradese si
sono unite, formando una sola Società denominata “Pro Monterado”, il cui Presidente
è l’ing. Vanni Nicoletti, giovane con un futuro
tutto in “rosa”, ben conosciuto e stimatissimo da tutti. Si sono interessate della Pesca
le seguenti persone: Angela, Ivana, Mariangela, Marinella, Novella, Stefania che hanno
tenuto aperto il locale in via Paci sia nel pomeriggio di sabato che in quello di domenica. Si ringraziano Ditte e Negozi che hanno
offerto ricchi premi per la Pesca stessa. Si
ricorda, infine, che l’ambiente della Sagra è
stato spostato dal centro di piazza Roma al
campo sportivo, eliminando tanti disagi che
erano inevitabili, specie per il traffico, data
la ristrettezza dell’ambiente precedente. Un
vivissimo ringraziamento alle organizzatrici
della Pesca per la loro perseverante attività,
anche perché l’Oratorio – che funge pure da
palestra – è stato rimesso a nuova in tutta
la pavimentazione, grazie, soprattutto, agli
introiti della Pesca. Un modo semplice ma
efficace di coinvolgere la comunità.
Mancini, coordinatore Sel
Domenica 20 maggio presso la Sala del trono del Palazzo del Duca si è svolto il Congresso del Circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà. Al Congresso hanno portato il
loro saluto ed il loro contributo il Sindaco di
Senigallia Maurizio Mangialardi, tutte le forze politiche del Centro Sinistra Senigalliese,
l’ ANPI, il Movimento per l’ acqua pubblica,
il Centro Sociale Arvultura. Le conclusioni
sono state svolte dal Coordinatore regionale
Edoardo Mentrasti. Al termine dei lavori su
proposta del Coordinatore uscente Attilio Casagrande è stato nominato con il consenso di
tutta l’ Assemblea e con due astenuti il nuovo
Coordinatore, Mancini Francesco.
Il sindaco scrive ai ragazzi
In occasione del vemtennale della strage di
Capaci, il sindaco di Senigallia Mangialardi
ha scritto una lettera aperta agli studenti. "Fu
uno degli episodi più cruenti di quella drammatica stagione nella quale la mafia sferrò
un attacco violentissimo allo Stato, alle sue
Istituzioni e al suo patrimonio artistico. La
battaglia contro la criminalità mafiosa non è
ancora definitivamente vinta. Per acquisire la
legalità come valore diffuso e autenticamente radicato nella società -c'é bisogno di voi
giovani, del vostro coraggio e della vostra capacità di lottare per un futuro migliore".
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Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura:
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