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Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani L’aurora sta salutando l’alba che arriva. La faccia rossa del sole nascente sorride ad un nuovo giorno. Sulla spiaggia due naufraghi dalla notte sono inginocchiati l’uno di fronte all’altro e si raccontano le bugie sincere degli innamorati. Sulla collina sopra il mare, lo so, una sposa sta per svegliarsi (o è già sveglia?) per il giorno grande della sua vita. Ci sarà il sole per il tuo giorno. E ci sarà sempre il sole ogni giorno, magari nascosto dietro le nubi. Buona giornata, sposa, e che buoni siano tutti i giorni della vostra vita. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 24 maggio 2012 - € 1,00 N. 19 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC Ancona - Tassa riscossa 60019 Senigallia - Giornale locale ROC Editoriale Giorni tristi Settimana triste quella appena trascorsa! Iniziata con il vile attentato ad una scuola, sabato scorso. Melissa e Veronica e i loro compagni sapevano che nel loro paese c’era la mafia, perché cresciuti in una scuola dedicata a due nomi importanti, dove si respira l’educazione alla legalità. La scuola che vuol dire tanto per chi vuol costruirsi un futuro e liberarsi dai lacci di una criminalità che obbliga all’omertà e alla rassegnazione. Non erano ancora nati i ragazzi di Brindisi quando Francesca Morbillo e Giovanni Falcone – era il 23 maggio 1992, esattamente 20 anni fa - sono stati colpiti per sempre nella memoria buona del nostro Paese, e da allora sono simboli e bandiere, per chi crede nella giustizia e nella libertà. I ragazzi di Brindisi sanno che tocca a loro innalzare questi simboli, tocca a loro far vincere i buoni. Ma questi ragazzi hanno bisogno di adulti forti e teneri con il loro fragile e disperato sbandamento che sappiano dare in fretta una risposta e una pena agli autori di questa strage. Perché se questi ragazzi perdono la fiducia e la speranza del bene comune, se ci disprezzano come deboli e incapaci, sarà più triste il loro e il nostro domani. Se ancora i potenti continuano a farla franca, se tesorieri di partiti rubano sui soldi pubblici, se il figlio della vicina di casa trova un posto solo perché raccomandato da un consigliere comunale… Questi eventi corrodono il valore della persona, così come fanno una serie infinita di eventi che promuovono stili in cui si fa passare per normale l'illegalità. Questo fa cultura, molto più di quanto possa fare la scuola o di quanto possano fare le leggi dello Stato, purtroppo. Stiamo rubando il futuro a queste generazioni. Ci vuole un sussulto di dignità, non possiamo continuare ad accodarci ai politici, di qualsiasi schieramento. Le elezioni di questi giorni hanno dato un bell’altolà. Conviene a tutti darsi più da fare. Gesualdo Purziani ICONE DI ORIGINE GRECA RUSSA-RUMENA ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Tornano le valigie Nel mondo economico si invertono i ruoli: i viaggi di ritorno Una solida provincia del Nord industriale, dove in certi Comuni l’immigrazione straniera ha superato il 10% degli abitanti residenti. Gli uffici anagrafe che, in questi anni, hanno sempre registrato una continua crescita di residenti. Salvo nel 2011: di stranieri non ne arrivano più (non erano gli italiani a incrementare la popolazione) e, soprattutto, chi già abita qui sta preparando le valigie o è già tornato al Paese d’origine. Altra storia: signora srilankese che vive e lavora in Italia da oltre venticinque anni, sempre in regola anche se part-time. È arrivata l’età della pensione, 65 anni abbondanti. L’assegno Inps non toccherà i 400 euro mensili. Smetterà di lavorare a novembre, sta già preparandosi a tornare nella sua terra. Per forza di cose: con 400 euro al mese in Italia non riesce a campare nemmeno il mago Silvan. Con grande dispiacere: lascerà qui le due figlie – italianissime di fatto – e i nipoti. Anche loro alle prese con la difficoltà di arrivare a fine mese. Effetti di una crisi economica che colpisce appunto gli strati sociali più deboli – è lapalissiano che i ricchi se la caveranno – e, tra i più colpiti, ci sono proprio gli stranieri arrivati qui a cercare fortuna. La Fondazione Ismu, in una freschissima ricerca, “fotografa” il momento: un immigrato su dieci è intenzionato a tornare al proprio Paese entro un anno. Stiamo parlando di circa 150mila individui, ma lo stillicidio sta silenziosamente andando avanti da mesi. E stiamo parlando di “extracomunitari”, perché bisognerebbe mettere nel conto le decine di migliaia di rumeni – perlopiù impiegati nell’edilizia – che hanno già caricato tutto nei loro furgoni per il viaggio di ritorno. Sono proprio i muratori i più coinvolti dall’operazione reimpatrio. Un lavoro lo sanno fare, e qui l’edilizia è in stallo quasi totale. Poi ci stanno gli “sbarcatori di lunario”, quelli che si arrangiavano con lavoretti vari ora spariti o diventati molto interessanti pure per italiani disoccupati e cassintegrati. Un fenomeno che coinvolge addirittura settori snobbati per molti anni dai lavoratori italiani: l’agricoltura (sempre meglio guadagnare 50 euro al giorno nelle attività di raccolta, che zero a stare a casa) e i servizi alla persona e alla casa. Insomma badanti e colf. Resiste l’industria, la crisi tiene ancora lontani i connazionali da fonderie e lavori pesanti. Ma c’è una cartina tornasole (negativa) che testimonia più di altre la situazione: le false cooperative. Sono un fenomeno esploso negli ultimi trequattro anni: nel Nordest si parla di una cooperativa sana e in regola ogni due create solo per sfruttare i lavoratori e aggirare regole e leggi. Fino a pochi mesi fa, “offrivano” 5-6 euro all’ora a chi vi si rivolgeva. Ora sono “ambite” da lavoratori stranieri che, per 4 euro senza contributi, Inail e misure di sicurezza minime, sono disposti a lavorare per gentaglia che lucrerà sulla pelle di queste persone. Un fenomeno, quello del riflusso migratorio, che fa pendant con la ripresa dell’emigrazione italiana. I mass media sono tutti concentrati sulle poche migliaia di giovani che vanno a mettere a frutto le loro lauree in Paesi più interessanti dell’Italia (la cosiddetta “fuga dei cervelli”) e poco parlano delle molte migliaia di calabresi e siciliani che, silenziosamente, hanno fatto la valigia con destinazione le fabbriche tedesche. Sta succedendo pure agli spagnoli (in Sudamerica e soprattutto Argentina), ai portoghesi (in Brasile, Angola e Mozambico) e ai greci (nella temuta Germania): un ritorno agli anni Cinquanta del secolo scorso in piena regola. D’altronde la Spagna in crisi nera s’è rapidamente spopolata di immigrati: maghrebini nei campi, rumeni nei cantieri edili. E i Paesi d’origine, tra l’altro, stanno iniziando a fare ponti d’oro ai loro fuorusciti. Sta così – imprevedibilmente – risolvendosi uno dei grandi fenomeni sociali che tanto avevano preoccupato le società occidentali in questi ultimi due decenni. Ricordate “l’idraulico polacco” che tanto spaventava l’elettore francese? E l’invasione degli “extracomunitari” che alimenta ancor oggi le paure italiane? Ebbene: alcuni Paesi del Terzo mondo sono in pieno boom economico, mentre la ricca Europa sta retrocedendo e non può più permettersi di snobbare le poche occasioni di lavoro rimaste. Quando vedremo spopolarsi le oscure comunità cinesi trapiantate nelle nostre Chinatown, perché a Guangzhou si guadagna più che a Milano, il ciclo si sarà completato. Nicola Salvagnin in questo numero 8 - 9 Genius loci Una regista ed uno scrittore 2 I giovani e il lavoro Un seminario dai tanti temi 11 Il piano discariche Approvate le scelte in Provincia attualità la voce misena 24 maggio 2012 Due messaggi da Brindisi L’attentato, compiuto il 19 maggio scorso davanti alla scuola “Morvillo-Falcone” di Brindisi, obbliga tutti, credenti e non solo, a una seria e pacata riflessione. È più che legittimo gridare con forza che non si può morire nel modo in cui è accaduto alla giovanissima Melissa Bassi. Ma ai cristiani è chiesto di più, alla denuncia occorre far seguire l’annuncio, i gesti concreti, la testimonianza personale e comunitaria. Il sangue innocente di Melissa non chiede vendetta, bensì giustizia.Dalle manifestazioni spontanee partite da Brindisi, e svoltesi nelle piazze di tutta Italia a poche ore dal tragico avvenimento, è emerso tutto il dolore, lo sdegno e il senso di frustrazione e d’impotenza. Persino le tensioni, inevitabilmente vissute nella piazza di Brindisi stracolma di giovani, consegnano a ciascuno, singoli e co- munità, due messaggi ben precisi. Il primo. La rabbia deve lasciare il passo all’impegno, a una rinnovata responsabilità verso se stessi e verso la comunità in cui si vive, anche da parte degli stessi giovani. A Brindisi lo ha ricordato con forza don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera” che ha invitato tutti a “trasformare la paura in speranza”. Il secondo messaggio. I giovani hanno bisogno di guide forti e autorevoli, di adulti coerenti e appassionati. Istituzioni politiche, scuola, Chiesa e famiglia: tutti insieme devono porsi accanto alle giovani generazioni, valorizzare i loro talenti, sostenerli nella fatica a crescere, aiutarli a riscoprire i valori fondamentali dell’amicizia, della solidarietà e del rispetto per la vita. Insieme con loro nella costruzione di quella grande civiltà dell’amore. Terremoto in Emilia: l'ora degli aiuti La popolazione colpita dal terremoto in Emilia Romagna sta reagendo “con un atteggiamento di fiducia, perché la rete della solidarietà, la rete soprattutto della carità in Italia, è sempre stata all’altezza, specialmente manifestando la buona volontà di tutti”. Così mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, racconta la sua prima visita nelle zone colpite, incontrando i vescovi e i responsabili delle Caritas coinvolte, impegnate nel coadiuvare la Protezione civile nell’opera di assistenza agli sfollati. “Abbiamo portato la vicinanza e la solidarietà della Chiesa italiana - dice in una intervista a Radio Vaticana -. Si è tessuta la rete delle relazioni, tramite l’affidamento al direttore della Caritas di Reggio Emilia, delegato regionale, affinché possa coordinare Ferrara, Modena, Bologna, Carpi e tutta la delegazione e capire meglio la situazione: rilevare quali siano i bisogni, capire dove siano in questo momento le persone, puntare soprattutto all’unità della comunità, attivare poi delle azioni di prossimità sul territorio”. Tra i comuni più colpiti dal terremoto c’è Sant’Agostino, nella diocesi di Bologna, dove sono morti i quattro operai che facevano il turno di notte. Il parroco, don Gabriele Porcarelli, descrive le difficoltà di queste ore: “Non possiamo fermarci perché dobbiamo andare avanti, ricominciare, e dare speranza a tutti, soprattutto ai più piccoli, ai nostri bambini”. Molte chiese sono state distrutte dal sisma, quindi anche per la comunità diventa “un grande dolore personale, familiare”. Nella parrocchia di Sant’Agostino c’è la scuola materna del paese e tutti i parroci si sono resi disponibili a collaborare. Due di loro hanno visto la loro chiesa completamente crollata. Ai parroci sono arrivati molti messaggi di solidarietà. A Loreto il seminario per analizzare la situazione marchigiana Giovani e lavoro: è ora di fare Sabato 12 maggio si è svolto a Loreto presso il Centro Giovanni Paolo II un importane seminario sul tema “Giovani e Lavoro”, molto partecipato e ben riuscito. Organizzato dall’Ufficio regionale della Pastorale sociale della Conferenza episcopale marchigiana assieme alle Acli regionali ed alla Pastorale giovanile regionale, il seminario ha affrontato i temi legati all’attuale situazione lavorativa nelle Marche in rapporto ai giovani , all’atteggiamento che hanno i giovani verso il lavoro, anche in base ad una inchiesta fatta sul tema risentendo in tanti settori. La disoccupazione nel 2011 è stata del 7.7% ma nel 2012 sta andando verso il 10%. La disoccupazione tra i giovani di età 1524 anni è del 21.4% e sta crescendo; se si tiene conto della fascia 25-35 anni, siamo al 27-29% e purtroppo anch’essa sta crescendo. Oggi non si sta assumendo o si assume soltanto con contratti a tempo determinato: 5 anni fa il 50% dei contratti a termine diventava a tempo indeterminato, mentre oggi solo il 9% vengono confermati. C’è solo lavoro temporaneo, breve e con forme non Istituzioni, università, associazioni e società si sono incontrate per analizzare la situazione ed immaginare percorsi di speranza e di lavoro dalle Acli regionali, al valore umano e spirituale del lavoro ed ai mezzi che gli Enti pubblici locali, Regione in testa, mettono a disposizione per promuovere il lavoro. Le relazioni sono state proposte da dr. Fabio Montanini, dirigente del settore lavoro della Regione Marche, dal sociologo prof. Massimiliano Colombi della Cattolica di Milano in collaborazione con Margherita Anselmi e dal vescovo, delegato regionale Cem per la pastorale sociale, mons. Giuseppe Orlandoni. I lavori sono stati coordinati dal prof. Marco Moroni, Università politecnica delle Marche. Quale situazione occupazionale? Il dr. Montanini ha definito l’attuale crisi economica “una crisi inedita e devastante che ha colpito tutti i settori e che al momento non vede vie di uscita”. Le Marche, pur avendo avuto un impatto meno grave, ne stanno anch’esse sempre regolari. Problema gravissimo è per quanti perdono il lavoro ed hanno una età oltre i 45-50 anni; questi non trovano occupazione anche per effetto della nuova legge sulle pensioni che ha allungato i tempi di uscita. Quale comportamento dei giovani? Il prof. Colombi, analizzando i dati dell’inchiesta sulle aspettative dei giovani in merito al lavoro, fatta dalle Acli regionali, ha trovato aspettative tradite, voglia di fare ma “muri” davanti a loro. La scuola, le istituzioni pubbliche tutte, le aziende stesse, le associazioni di categoria, i mass media e la stessa chiesa non investono seriamente sui giovani, creando impatti rudi nell’ascoltare le loro attese. Viviamo in un tempo nel quale, se per giovani si intende quanti hanno max 30 anni, tutti parlano di loro come “risorsa per il futuro”, ma nessuno di fatto sta investendo su di loro. A partire dalla famiglia per arrivare alla scuola ed alla realtà pubblica ed a tutte le associazioni va cambiata completamente la cultura che deve veder i giovani “protagonisti responsabili del loro futuro”, non persone da lasciare sole e senza orientamenti e, quel che più importa, senza progetti. Va pensato un futuro in cui la formazione non è più soltanto quella di base derivante dai curriculum scolastici ma va curata sempre, in una logica di “lavoro”, non del “posto di lavoro”, lavoro che può perdersi, per cui serve avere competenze sempre più arricchite e nuove. Il punto centrale è però quello motivazionale: “serve uno scatto d’orgoglio in più”, non la rassegnazione, l’abbandono, ma l’iniziativa, la grinta, la creatività. Vanno poi ripensati per intero i “luoghi” dove domanda e offerta si incontrano; non sono più i cosiddetti centri per l’impiego, ma un nuovo sistema in rete che collega in tempo reale disponibilità di persone e richieste di lavoro. Servono sempre più percorsi “Io con gli altri”; va poi valorizzata la Cooperazione che nel passato tanti meriti ha acquisito per la solidarietà e le opportunità di lavoro date. Mons. Orlandoni ha richiamato il concetto del lavoro da vedere non come una condanna, una “triste necessità”, quasi una punizione, ma come una vera “vocazione” dell’uomo che collabora con Dio nel continuare l’opera della creazione. Se l’uomo investe con gioia nel lavoro tutti i suoi talenti, il suo genio, può fare cose grandi creando anche opportunità nuove di lavoro. Il lavoro non va poi visto come fine della vita ma come un mezzo per avere il necessario per un vita dignitosa, fatta innanzitutto di relazioni spirituali, affettive e sociali. Lo “star bene” come persone dipende essenzialmente dalla qualità delle relazioni umane, dall’attenzione ai più deboli, dal modo come umanizziamo il mondo, dalla giustizia sociale e la pace, dall’amore che si riversa in famiglia e nelle comunità. Lo stile della sobrietà deve prevalere sullo stile del consumo senza senso. E’ necessario imparare che ogni lavoro è dignitoso e “non si vale per quello che abbiamo ma per quello che siamo”. Quali prospettive? In una logica di nuova responsabilità e senza aspettare niente da nessuno, i giovani devono avere una cultura molto più aperta alle tendenze lavorative mondiali per sviluppare iniziative anche in proprio, investire in conoscenze avanzate, sentirsi imprenditori, creare loro stessi lavoro. La Regione Marche in questi ultimi anni ha messo a disposizione alcune forme incentivanti come il prestito d'onore, le orse lavoro, la formazione mirata, i percorsi di stabilizzazione all’interno delle aziende. Non vanno poi tralasciati i promettenti settori della “green economy”, delle energie rinnovabili, del terzo settore “no profit”, del commercio equosolidale, dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo capaci di valorizzare i nostri territori. Una leva efficace è risultato il Progetto Policoro, che, promosso dalla Chiesa italiana, per i giovani del sud è stato una vera benedizione; operando soprattutto con la formula della cooperazione, si è rivelato capace di creare sia una nuova cultura di lavoro dignitoso sia iniziative lavorative. Questo progetto sta prendendo corpo anche nella nostra regione. a cura di Mario Vichi enti locali la voce misena 24 maggio 2012 La 'Giornata regionale del lavoro delle persone disabili' Incontri, concerti, mostre d'arte e di veicoli antichi, da abbinare con accoppiamenti gastronomici alla degustazione di vini. Sarà così nelle Marche sabato e domenica prossima, la 20a edizione di Cantine Aperte, con 68 aziende vinicole (mille in Italia), che aprono gratuitamente le porte ai visitatori, guidandoli all'assaggio dei loro vini e svelando i segreti di produzione. L'iniziativa, promossa dal Movimento Turismo del Vino, è stata presentata ad Ancona dalla presidente dell'associazione marchigiana Serenella Moroder e dall'assessore all'Agricoltura e vicepresidente della Regione Paolo Petrini, che ha dato il suo sostegno alla manifestazione. "Valorizzare l'enologia - ha detto Petrini - significa Approvata la nuova legge regionale Volontariato Nel testo il rapporto tra soggetti sociali ed istituzioni Via libera all'unanimità da parte dell'Assemblea legislativa delle Marche alla legge sulla promozione e disciplina del volontariato. Il relatore di maggioranza Gianluca Busilacchi (Pd) si è detto soddisfatto "per la chiusura di un percorso lungo e per il superamento di alcuni nodi", in particolare il riconoscimento delle peculiarità del volontariato di protezione civile. Il testo, oltre ad un lavoro di partecipazione e approfondimento, è frutto di un "confronto anche con disegni di legge di altre Regioni e con gli operatori del terzo settore". Secondo Busilacchi era necessario modificare la normativa risalente al 1995 per i cambiamenti intervenuti nelle norme nazionali, la nuova definizione del terzo settore e la riforma del titolo quinto della Costituzione. Inoltre "negli ultimi dieci anni c'è stato un boom delle associazioni di volontariato, sono 1.300 quelle iscritte ai registri previsti, 330mila soci, 1.600 dipendenti, insomma una realtà significativa". Tra gli aspetti più importanti dell'articolato , "i principi e la definizione del volontariato, rapporto tra pubblico e terzo settore e i contenuti del terzo settore". La legge diciplina poi "i rimborsi previsti per i volontari nella prestazione del servizio" e per Busilacchi è "importante anche l'istituzione di un registro per il volontariato di protezione civile". Importante il ruolo di promozione del Centro Servizi Volontariato marchigiano, mentre la legge prevede anche un'assemblea e un consiglio del volontariato, come organi di rappresentanza che daranno pareri su tutti gli atti di settore". Il relatore di minoranza Giulio Natali (Pdl) si è detto "pienamente d'accordo con il relatore di maggioranza", annunciando voto favorevole. "L'aspetto della protezione civile, le sue peculiarità - ha aggiunto - ci hanno fatto penare in Commissione, però siamo giunti all'accordo". valorizzare tutto il territorio, rafforzando l'identità regionale per competere meglio nei mercati esteri. Nonostante le risorse sempre più scarse, continueremo a investire sul vino come testimone di una terra che sa differenziarsi grazie alle qualità dei suoi prodotti". " Cantine aperte rappresenta un momento importante di promozione di un settore dove proprio la vendita diretta del vino in cantina ha superato quota 50 milioni di euro. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche in occasione della presentazione ad Ancona della manifestazione, giunta alla sua ventesima edizione. La spesa dai circa mille produttori che commercializzano il proprio vino sul territorio marchigiano fa registrare un aumento lieve ma importante. Secondo un sondaggio effettuato dalla Coldiretti a livello nazionale, ben sette italiani su dieci hanno acquistato almeno una volta dal produttore. Il 33%, in particolare, ha comprato il vino nei mercati degli agricoltori, il 27% nelle aziende agricole o in cantina, il 6% in un punto vendita gestito direttamente dal produttore (negozio, bottega, sagra, ecc.) e il 4% in un sito internet gestito direttamente dal produttore. Ma il vino made in Marche continua a imporsi anche sui mercati esteri. Nel 2011 ha oltrepassato i 45 milioni di euro in valore, il 10% in più rispetto a un 2010 in cui aveva già fatto segnare uno storico record. A.A I balneari vogliono parlare con il Governo Monti La Regione Marche incentiva l'uso del treno Un incontro urgente che affronti l'emergenza legata alle concessioni demaniali a fini turistici è la richiesta, a nome di tutte le Regioni, che il coordinatore degli assessori al Turismo, Mauro Di Dalmazio, ha rivolto al Governo nazionale. "Sulla delicata vicenda delle concessioni demaniali - ha spiegato il coordinatore nazionale degli assessori al Turismo - non è più tempo di indugiare. Ci troviamo di fronte alla necessità, e questo lo deve fare in prima battuta il Governo, di chiarire definitivamente, in via pregiudiziale, se vi sia la possibilità di ottenere, da parte della Comunità europea, una deroga all'applicazione della 'direttiva Bolkestein' sui servizi nei confronti del settore del demanio a fini turistici. Nel caso, non auspicato, di una risposta negativa da parte della Ue, bisogna predisporre in tempi rapidi una norma nazionale in grado di tutelare l'enorme patrimonio costituito dalle nostre imprese balneari". Per il coordinatore nazionale Di Dalmazio, "ci troviamo di fronte ad un punto importante di svolta, perché i tempi stanno stringendo ed è quanto mai necessario che si arrivi quanto prima ad una definitiva chiarificazione in modo da fornire risposte alle migliaia di nostre imprese che da anni vivono una situazione di grave difficoltà per le incertezze normative legate al settore". "Per questo motivo - conclude Mauro Di Dalmazio - nel caso in cui il Governo non dovesse avviare confronto con Ue, le Regioni sono pronte a portare avanti una interlocuzione diretta con gli organismi della Commissione europea". R.M. L’utilizzo della “Carta Tutto Treno Marche” viene esteso fino al 2014. La Giunta regionale ha confermato l’accordo per il 2012 (scaduto nel marzo scorso), stabilendone la validità fino alla data di scadenza del contratto di servizio ferroviario regionale stipulato con Trenitalia (31 dicembre 2014). L’obiettivo – dice l’assessore ai Trasporti, Luigi Viventi – è quello di facilitare la mobilità dei marchigiani incentivando l’uso del trasporto su ferro. Con questo documento di viaggio i residenti nelle Marche che possiedono un abbonamento regionale o la carta Trenomarchebus possono accedere a prezzo agevolato anche ai servizi ferroviari di media e lunga percorrenza (Eurostar, Eurostar Fast, Eurostar City e Intercity). L’agevolazione è valida per la seconda classe. Il prolungamento dell’iniziativa, fino a tutto il 2014, nasce dalla grande richiesta di titoli avanzata dagli utenti marchigiani. Istituita nel 2009, la Carta ha subito registrato un aumento di vendite e di gradimento che ha determinato la necessità di incrementare il contributo che la Regione riconosce a Trenitalia, elevato ora fino a 400 mila euro, rispetto ai 300 mila del 2011. “Regione Marche e Trenitalia convengono sull’importanza dell’integrazione tra servizi ferroviari di diversa classificazione, per incentivare l’uso del mezzo ferroviario – afferma Viventi - Vengono incrementate le opportunità e le soluzioni di viaggio attraverso l’applicazione di prezzi competitivi”. E' tempo di uscire dai vecchi schemi per ripensare insieme il nuovo stato sociale, in tempi di crisi Terzo settore, riuniti gli stati generali Si sono riuniti venerdì mattina scorso in Regione gli stati generali del Terzo settore per lanciare la sfida del nuovo welfare. Per l’occasione, organizzata dal Forum Terzo settore Marche, sono stati invitati gli assessori regionali ai Servizi sociali e Sostegno alla famiglia, Luca Marconi, alla Sanità e Volontariato, Almerino Mezzolani, e al Lavoro e Formazione, Marco Luchetti, dai quali è scaturito l’invito a ripensare a un nuovo modello di Stato sociale. “C’è bisogno – ha detto l’assessore Marconi, intervenendo per primo – che tutta la società modifichi la propria idea di welfare. E’ un percorso culturale che va intrapreso”. “Sul ruolo dell’associazionismo – ha poi continuato – non abbiamo più bisogno di regole positive ma semplicemente di riconoscere una sorta di diritto naturale dell’associazionismo profit e no profit ad esistere, proprio perché già esiste e funziona in modo adeguato e aderente come risposta ai bisogni della società. Quello che dobbiamo ampliare è piuttosto lo spazio di libertà, a cominciare dalla riduzione della pressione fiscale, affinché le singole famiglie abbiano la possibilità di scegliere anche servizi pubblici non statali che loro stessi hanno organizzato in forma cooperativistica che vogliono finanziare”. “Il tema fondamentale dell’incontro – ha detto l’assessore Mezzolani – è quello di ripensare il rapporto tra terzo settore e istituzioni all’interno di questa fase di cambiamento che stiamo vivendo. L’impegno della Regione per superare le criticità esiste. Nelle Marche il Terzo settore è potuto proliferare grazie anche alla politica seguita dal Governo regionale. E’ da qui che dobbiamo partire per riformare il sistema del welfare in questo momento di crisi finanziaria. E’ uno sforzo difficile da fare e perciò bisogna prendere coscienza dei possibili cambiamenti a cui andiamo incontro”. “Nelle Marche – ha affermato l’assessore Luchetti – tra Terzo settore e istituzioni esiste un rapporto positivo che è cresciuto nel tempo ma il problema non sta solo nel tipo di rapporto instaurato, quanto nel modo in cui Terzo settore e istituzioni possano collaborare per far cambiare una cultura di base in una società che cambia e che è investita dalla crisi. Si tratta dunque di un problema culturale. Le istituzioni marchigiane, nonostante le difficoltà, i tagli imposti a livello centrale, hanno retto e si sono impegnate per mantenere la coesione sociale. Ora però bisogna uscire dagli schemi e dalle logiche tradizionali legati al vecchio modello di Stato sociale. Dobbiamo cominciare a riprogettare il nostro ruolo per creare una cultura che vada ‘oltre’”. R.M. 24 maggio 2012 senigallia con la previsione di potenziare ed estendere quasi tutti i giorni la raccolta di organico e di rifiuti maggiormente prodotti da bar e cucine di alberghi e ristoranti. • Il 15 maggio è stato l’ultimo giorno per il blocco antismog, ma nuove restrizioni sono attese in autunno. Il bilancio però è negativo se confrontato con l’anno precedente. Sono state infatti ventiquattro le giornate inquinate registrate dall’inizio dell’anno, contro le venti del 2011 segnalate nello stesso periodo. Nel 2011, a marzo, le polveri sottili si erano fermate per tornare ad ottobre, di solito infatti in primavera ed in estate lo smog diminuisce a causa, in parte, degli impianti di riscaldamento spenti. Come alternativa all’auto, e quindi allo smog, sono disponibili 68 biciclette in 13 rastrelliere del servizio di bike sharing. Per poter utilizzare le bici comunali è sufficiente recarsi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico “Infocittà” in piazza Manni, compilare un modulo e versare una cauzione di 10 euro. Si riceverà subito una chiave codificata che, inserita nel dispositivo presente nella rastrelliera, permetterà di sganciare la bici comunale per poterla utilizzare. Al termine dell’uso, la bici dovrà essere riposta nella rastrelliera da cui è stata prelevata. Le bici potranno essere utilizzate dalle ore 7 del mattino alle 1 di notte. La chiave rilasciata dal Comune di Senigallia sarà valida e utilizzabile anche in tutte le altre città italiane che aderiscono all’iniziativa. • Dal 21 maggio, e resterà in vigore fino al 31, a causa dei lavori della Multiservizi, tra via degli Oleandri ed il viale dei Pini è stato istituito un senso unico di circolazione, con Lo sport più amato In gita culturale a Isernia I preoccupanti dati forniti da Confartigianato Ultimi giorni di votazione per il sondaggio di Viveresenigallia che proclamerà la società sportiva più amata dai senigalliesi: alla mezzanotte di domenica prossima 27 maggio si chiuderanno infatti le urne “virtuali” del portale di informazione, e a quel punto i risultati saranno definitivi. Anche quest’anno il sondaggio sta facendo registrare un buon successo di partecipazione: da tempo abbondantemente superati i mille “click” di votazione, nettamente in testa c’è il Club Nautico, con più del 40% delle preferenze totali. Seguono, abbastanza staccati, Sena Rugby e Lega Navale. Il risultato finale appare dunque già ben delineato, ma ci sono ancora alcuni giorni a disposizione per eventuali sorprese. Urne aperte quindi fino a tutta la giornata di domenica prossima, prima di procedere alla proclamazione della società più amata dai senigalliesi, che verrà poi premiata nella serata di venerdì 1 giugno al Foro Annonario, nell’ambito della grande festa dedicata allo “Sportivo dell’anno”. Quest’anno si è aggiudicato il titolo il giocatore della Goldengas Bicio Facenda, affiancato nelle piazze d’onore dalla pattinatrice Linda Rossi e dall’allenatore del Miciulli Stefano Goldoni. Sul palco del Foro Annonario saranno poi consegnati altri premi: la commissione organizzatrice ha infatti stabilito di assegnare dei riconoscimenti anche allo “Sportivo Junior”, che andranno alla ginnasta Martina Fabri ed al cestista Lorenzo Turchi. Come da tradizione, saranno poi consegnati due premi alla carriera, rispettivamente ad Enzo Pettinelli, tecnico del tennistavolo che vinse lo scudetto, e a Carlo Mattioli, straordinario atleta che si classificò al quinto posto nella marcia alle Olimpiadi di Los Angeles ’84. Fabio Girolimetti Nel week-end del 12 e 13 maggio scorso si è svolta la gita finale di coloro che hanno frequentato durante l’anno il corso di Archeologia della Libera Università per Adulti di Senigallia. Un gruppo composto da 45 persone ha visitato alcune importanti aree archeologiche nel territorio di Isernia, accompagnato in questa escursione dalla prof. ssa Bonvini Triani, responsabile del corso, e dal dott. Paolo Negri, docente che il 7 marzo tenne una lezione proprio sul sito archeologico di Isernia, dal titolo “La Pineta, 630 mila anni fa”, e che ha saputo illustrare in questo viaggio con grande competenza e dovizia di particolari tutti i luoghi oggetto della visita. In questo loro itinerario culturale i corsisti hanno potuto ammirare in particolare il Museo e gli scavi di Isernia, oltre a due specifici siti archeologici di grande rilievo e perfettamente conservati: quello di Sepino e quello di Pietrabbondante, situato a circa mille metri di altezza. Meno 100 imprese dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Il Comune ha predisposto il calendario della raccolta rifiuti durante la stagione estiva riguardante le utenze non domestiche della Zil e dei lungomari. Il programma di tale raccolta, entrato in vigore il 21 maggio, rimarrà operativo fino al 15 settembre. Riguarda in particolare gli esercenti e le attività di ristorazione dei lungomari, rie di considerazioni. Uno, non accenna a frenarsi la corsa alle chiusure delle aziende. Due, le nuove imprese spesso non riescono a consolidare la propria attività e hanno per questo vita breve. Tre, non ci sono all’orizzonte segnali incoraggianti. Non c’è un reale “turn over” ma solo la scompaginazione del sistema produttivo che non riesce a trovare la sua via di fuga dalla crisi perché imbrigliato da una serie di fattori esterni. Non mancano coraggio, competenze e lavoro. Il vero problema sono tasse, burocrazia, ritardi nei pagamenti, assenza di liquidità“. Un circolo vizioso, perché l’impresa che non riceve il giusto compenso per il proprio lavoro non ha denaro a sufficienza per coprire i costi derivanti dalla gestione aziendale e neppure per pagare tasse sempre più pesanti. “Questa catena deve essere spezzata dalla sinergia tra imprese e Enti locali – conclude Cicconi Massi – Le imprese artigiane hanno tutte le carte in regola per farcela e i Comuni devono capire che le MPI sono risorse insostituibili“. Confartigianato in questo senso si impegna per la costituzione di alleanze territoriali anche con altre associazioni al fine di connettere il sistema produttivo e le sue esigenze all’impianto istituzionale, tramite azioni di rappresentanza. Il tempo delle divisioni è finito. Ci vogliono segnali di unione. Solo in questo modo è possibile risalire la china. Paola Mengarelli Un incontro ai 'Cancelli' sulla qualità della vita adentistretti Rifiuti e raccolta Prorogato fino al 30 settembre il servizio di raccolta dei rifiuti, nonostante i numerosi disagi tra mancati svuotamenti e mezzi della nettezza urbana che continuano ad interrompere le “vasche” pomeridiane nel weekend lungo il corso. Da oggi partirà il potenziamento sul lungomare e nel centro storico con la speranza che riprendano a ritirare i servizi secondo il calendario, che ormai da mesi viene praticamente ignorato. Strade e quartieri vengono ripetutamente saltati mentre gli esercenti del centro segnalano come il camion dei rifiuti non abbia un orario migliore per passare, rispetto alle 18 del pomeriggio lungo il corso. Ogni giorno sono diverse decine le telefonate di lamentele ai vigili. “Comprendo il disagio dei cittadini – interviene Gennaro Campanile, asses- Le imprese non smettono di chiudere. Ancora allarme rosso nel Senigalliese. Secondo l’elaborazione di Confartigianato sulla base di dati Unioncamere sono 100 le aziende artigiane in tutta l’area che hanno chiuso attività in soli tre mesi. Le cifre infatti si riferiscono al primo trimestre 2012. Solo 63 le iscrizioni, che non riescono a compensare un deficit così profondo fino a siglare un saldo di natalità/mortalità tutto in negativo: -37. La dinamica in passivo interessa tutto il territorio. Nel Comune di Senigallia da gennaio a marzo sono nate 38 imprese artigiane ma in 53 hanno chiuso i battenti (saldo: -15). Una congiuntura per nulla rassicurante che si dispiega anche tra i centri limitrofi. Il più sofferente è Castelleone di Suasa che, con 8 cessazioni e 2 iscrizioni, chiude il primo trimestre con un saldo negativo di -6, il peggiore dopo quello di Senigallia. Difficoltà anche per Ostra Vetere che riporta 7 chiusure di attività artigiane e solo due nuove imprese (saldo: -5). Seguono Monterado (5 cessazioni, 2 iscrizioni) e Ripe (6 chiusure, 3 aperture) a saldo -3; quindi Barbara (3 cessazioni, 1 iscrizione), Corinaldo (ben 10 chiusure a fronte di 8 aperture), Ostra (6 cessazioni, 4 iscrizioni) a -2. “Il dato è preoccupante – commenta Giacomo Cicconi Massi, Segretario Confartigianato Senigallia – per una se- direzione di marcia ammessa Pesaro-Ancona. • Entrerà in vigore il 23 giugno l’isola pedonale serale sul lungomare Alighieri, ma con una riserva: se i pedoni saranno numerosi il provvedimento potrebbe anche essere anticipato. Fino al 30 giugno riguarderà solo il sabato sera, dalle 22 all’1, mentre a luglio ed agosto sarà in vigore tutte le sere, con estensione al lungomare Marconi, e fino alle 3 il sabato. • “Gli atti vandalici non saranno tollerati l'estate sarà all'insegna della sicurezza”. Il sindacato Maurizio Mangialardi commenta gli atti vandalici di sabato notte sulla spiaggia di velluto e annuncia l'arrivo di nuove telecamere sul lungomare e in città. Fa molta tristezza vedere, la domenica mattina, parti di lungomare come campi di battaglia. sore alla Città sostenibile -, purtroppo si stanno verificando dei problemi sulla raccolta ed abbiamo già sollecitato l’impresa, perché intervenga in maniera puntuale nel fornire il servizio. E’ stato necessario però, in attesa di ultimare il bando, prorogare l’appalto fino al 30 settembre”. Ciò nonostante la percentuale di raccolta differenziata arrivata al 63,5% a marzo, grazie alla campagna di tolleranza zero con la pioggia di multe da 400 euro. Slitta quindi ad 1° ottobre il nuovo appalto per i rifiuti che proprio stamattina vedrà incrementati i passaggi di raccolta per la Ztl del centro ed il lungomare. Anche quest’anno infatti sarà avviato per la stagione estiva un calendario di raccolta differenziata dei rifiuti riservato alle utenze non domestiche per il centro e la riviera. Malattia e "Infinito" Venerdì 25 maggio alle ore 21,15 alla Chiesa dei Cancelli di Senigallia la Diocesi di Senigallia ed il Centro Culturale “S. Romagnoli” promuovono l'incontro "Desiderio d'Infinito e qualità della vita". Sarà presente la Dr.ssa Paola Marenco, responsabile del Centro Trapianti Midollo dell'Ospedale Niguarda di Milano. La medicina si occupa sempre di più di rendere migliore la vita dell’uomo, anche quando non può più fare nulla per preservarla o prolungarla. Viviamo però (e non era mai successo prima) un clima culturale che considera le circostanze e le condizioni in cui ci troviamo a vivere, quasi più “decisive” del vivere stesso. Quasi che il desiderio strutturale dell’uomo di Infinito (“di non finire”) fosse sconfitto; come se la positività ultima della vita non fosse più un’esperienza possibile in determinate condizioni. Ma è ragionevole, possibile cercare di contribuire a migliorare la vita degli uomini, cercando di determinarne la qualità? E quali strumenti sono necessari, con quale metodo avvicinarsi ad un mistero così grande e profondo come quello della vita di ogni singolo uomo? “Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”, questa frase di Paolo indica forse l’unica condizione che rende qualsiasi tentativo umano, non violento né artificioso, ma fruttuoso di conoscenza e di bene. Tutto può essere misteriosamente positivo quando ci si accosta all’uomo, quando ci accostiamo ad un altro, ricordandoci del desiderio di infinito che costituisce la natura più profonda ed intangibile del nostro io. Giuseppe Olivetti senigallia succede a senigallia * Un marocchino picchiato e rapinato, sotto la minaccia di una bottiglia rotta, da un gruppo di suoi connazionali. E’ accaduto sabato sera nei giardini Morandi, dietro la stazione. M.B. 36enne marocchino era salito su un treno a Falconara. Non avendo però fatto il biglietto è stato sorpreso dal controllore e fatto scendere, verso le 23.30, alla stazione di la voce misena 24 maggio 2012 Senigallia. Qui ha incontrato un suo connazionale, insieme al quale si è recato nei giardini Morandi, dove si trovavano già altri due marocchini. Il gruppetto si è intrattenuto chiacchierando davanti a qualche bottiglia di birra. I quattro hanno iniziato a bere senza ritegno e, quando ormai erano tutti abbastanza alticci, il 36enne si è ritrovato una bottiglia rotta puntata sul collo. * Tornano i vandali sul lungomare con due cabine sfondate ed una doccia divelta ai Bagni Sole Blu, nel cuore della movida. Tre giovani finiti in coma etilico al pronto soccorso ma il peggio si è poi verificato nelle prime ore di domenica con una carovana di teppisti che, dopo aver lanciato pietre contro un autobus, hanno divelto segnali stradali, bidoni per i rifiuti e cassette per la posta lungo la Statale, con danni maggiori nella zona della Cesanella. * Lastre di amianto abbandonate in un terreno privato e ai proprietari è stata intimata dal Comune la costosa bonifica. E’ accaduto in via Bruno dove le telecamere del Mc Donald’s, visionate dalla municipale, hanno immortalato un uomo mentre da un furgone bianco scarica l’amianto abbandonandolo sul terreno retrostante il fast food. Mentre sono in corso le ricerche dell’uomo che, se rintracciato verrà denunciato, il dirigente all’Ambiente del Comune ha emanato un’ordinanza per intimare ai proprietari di quel terreno di provvedere alla bonifica dell’amianto e alla rimozione della discarica abusiva creata intorno alle lastre. Alcune classi della 'Mercantini' hanno incontrato gli scrittori Il potere delle parole Il potere delle parole si fa ancor più potente quando esse sono rivolte ai più piccoli, a chi si trova nell’età delicata della formazione; come alcuni esseri viventi fossilizzati nella roccia sono giunti a noi dopo millenni, così le parole pronunciate ad un bambino, ad un adolescente, restano impresse nella sua mente per sempre, soprattutto se a pronunciarle è un genitore, un educatore, un adulto significativo nella sua vita. Il dialogo con questi piccoli andrebbe curato, ponderato, cesellato in ogni suo aspetto, in ogni sua sfumatura; anche il messaggio più semplice, di pura informazione, è importante nella sua formulazione, mentre a volte noi adulti, frettolosi e poco attenti, rischiamo di Parole e silenzi che hanno coinvolto le menti giovani pronunciare parole-fossili dall’impronta poco chiara, distorta, se non del tutto negativa. “Quando sarai promosso ti regaleremo una bicicletta!” “Se sarai promosso ti regaleremo una bicicletta!” Due frasi del genere, apparentemente uguali nel loro significato logico, nella comunicazione giovane-adulto hanno un valore opposto. Nella prima io che la pronuncio sono certa che tu verrai promosso, perché ti conosco e credo nel tuo impegno, nelle tue possibilità, uso infat- ti la congiunzione “quando” e “sarai”, un semplice futuro; nella seconda io ho alcuni dubbi sulla tua promozione, uso il “se” e il “sarai”, un condizionale, evidenziando implicitamente il tuo scarso impegno, le tue difficoltà. Chi ascolta la prima frase percepisce dentro di sé forza, incoraggiamento, sostegno, fiducia; chi ascolta la seconda invece avverte scarsa stima e paura. Questo è stato il passaggio più interessante e profondo dell’incontro con l’autore per ragazzi, Antonio Ferrara, avvenuto qui a Senigallia, alla biblioteca Antonelliana, nell’ambito del Poft venerdì 11 maggio, che ha visto coinvolte alcune classi della scuola “Mercantini”. “Batti il muro” “Ero cattivo” “Come i pini di Ramallah” : sono alcuni titoli di libri scritti da Ferrara, capaci di affrontare temi molto difficili e dolorosi, ma vicini alla vita di tanti adolescenti, come la malattia, la morte, l’abbandono, l’emarginazione, la disgregazione famigliare. Ascoltarlo è stata un’occasione molto interessante per i ragazzi, ma estremamente preziosa per noi insegnanti accompagnatori. L’autore, profondo conoscitore del mondo dei giovani, soprattutto per la sua esperienza di educatore in una comunità di recupero per minori, con parole semplici ed efficaci è riuscito a catturare l’attenzione di oltre ottanta ragazzi che lo hanno seguito in un silenzio insolito e molto eloquente. Con le storie che ha raccontato, i costanti riferimenti alla sua vita di scrittore e di educatore, è arrivato in un attimo al cuore dei ragazzi, ha toccato la loro sfera emotiva con una maestria eccezionale, creando un’atmosfera magica. Lungo la strada del ritorno, camminando tra gli alunni, abbiamo provato un profondo entusiasmo per aver accolto come scuola la proposta di incontrare l’autore di cui avevamo letto loro alcuni libri, unito alla gratitudine per la piena e attiva partecipazione dei nostri ragazzi. Nello stesso tempo però un senso di inadeguatezza ci ha colto pensando all’atmosfera pesante che spesso si percepisce in classe, alla nostra fatica di catturare l’attenzione di tutti, di far scoccare negli alunni il piacere della conoscenza. Dove sta la differenza? Antonio Ferrara ha toccato il loro cuore! Tutto qui. Ha dosato le parole e i silenzi con la precisione non dell’esperto di comunicazione e di scrittura, bensì del suonatore del linguaggio dei sentimenti. Noi insegnanti abbiamo studiato per anni, superato esami, concorsi, corsi di formazione, ma l’arte di suonare le parole non la ritroviamo tra i nostri diplomi e attestati; abbiamo capito che solo l’esperienza diretta, la quotidiana vicinanza con i più piccoli, con le loro conquiste e le loro fatiche, potranno forse affinare in noi quest’arte … allora, probabilmente, in classe cambierà musica e l’atmosfera sarà, speriamo, più piacevole! Nell’attesa densa di speranza usiamo il verbo al futuro. Federica Spinozzi Al Finis Africae di Senigallia il convegno annuale dell'Amisb Autonomi, nonostante Sabato 26 maggio 2012, dalle 9-13 presso l’Hotel Finis Africae di Senigallia, l’Amisb, Associazione Marchigiana per l’ Idrocefalo e la Spina Bifida, indice il suo consueto convegno annuale. In occasione dell’evento interverranno relatori come il Prof. Franco De Felice, la psicologa Dott.ssa Cristina Alessandrelli, Salvatore Nocera (vice presidente Fish Onlus), ecc..e Luca e Giorgio, soci Amisb. Sì’ perché alla stessa stregua dei relatori ed esperti, saranno chiamati a partecipare in prima persona anche gli iscritti dell’associazione con la condivisione di vissuti e testimonianze di vita, per promuovere e diffondere la maggiore integrazione possibile della disabilità in ambito sociale allargato. Per il 2012, l’Amisb sceglie come tema portante e focus principale l’autonomia. La sfida dell’indipendenza è un problema che sta molto a cuore a chi sta imparando o ha imparato a convi- vere con la spina bifida. Crescere (in latino adolescere), diventare adulti è trovare la propria strada, dopo aver superato il momento, in aggirabile nella vita di ogni uomo e donna, il momento in cui la tranquillità e la serenità del nido familiare sono controbilanciate da una forte spinta a fare da soli. L’Amisb pone in essere una scelta ambivalente: coinvolgere da protagonisti gli iscritti all’Associazione, ma anche l’intera cittadinanza, poiché questa fase della vita riguarda tutte le famiglie, a prescindere da ogni forma di disabilità. Nel corso del convegno si affronteranno le questioni più importanti correlate all’indipendenza, in primis il cateterismo ed i problemi motori, ortopedici e di deambulazione che possono rendere difficoltosa, intralciare e soffocare la spinta all’autonomia e alla realizzazione del sé che l’individuo sente durante l’adolescenza. Al centro della tavola rotonda vi saranno l’entusiasmo e le incertezze di genitori e figli adolescenti, disabili e non, con l’obiettivo finale di fornire alcune prospettive sui temi principali di cui si sostanzia l’autonomia dell’adulto, dallo sviluppo affettivo e sociale a quello scolastico e lavorativo. Giulia Falaschi * Il Comune di Senigallia, in segno di lutto per il grave attentato avvenuto sabato mattina davanti all’Istituto Professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi, ha deciso di annullare tutti gli eventi e gli appuntamenti programmati sabato per “la Notte dei Musei”. * Dopo diversi mesi di oggettiva difficoltà si sta risolvendo il problema della carenza del personale amministrativo in servizio presso il Laboratorio Analisi”. E’ quanto afferma il dr. Giuseppe Carta, Direttore f.f. dell’U.O. Patologia Clinica di Senigallia. “L’ing. Bevilacqua, Direttore dell’Area Vasta 2, attraverso alcuni trasferimenti mirati e l’assunzione a tempo determinato di un nuovo videoterminalista, è riuscito areperire le risorse umane necessarie”. Iniziative per aiutare la Costa d'Avorio Erano in tanti e hanno partecipato con slancio a confermare la validità dell’iniziativa. Si è svolta presso l’oratorio della parrocchia Madonna del buon Consiglio di Cesano di Senigallia una manifestazione a sostegno dei progetti umanitari in Costa d’Avorio della Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi per i più bisognosi - Onlus. La Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi per i più bisognosi – Onlus ha promosso insieme all’associazione Cesano Per e al centro sociale di Cesano il tema del volontariato e della cultura ivoriana con il prezioso sostegno della consulta della Cultura di Senigallia. Grande partecipazione delle famiglie di Senigallia e anche del quartiere del Cesano, con adulti e bambini catturati dalle storie sia di tradizione italiana raccontate dall’attrice Romina Antonelli - Compagnia delle Buffe - sia di tradizione africana raccontate da Matias Gnahe, e poi dalle danze scatenate delle ballerine ivoriane dell’associazione culturale Unirem (Unione degli Ivoriani residenti nelle Marche). Ritmo trascinante e grande energia, per un pomeriggio che è stato interamente dedicato allo scambio culturale tra Italia e Costa d’Avorio. "L'anidride carbonica sotto il mare" “Siamo di fronte all’ennesimo rischio di scempio del mare Adriatico. Dopo la raffineria, i rigassificatori, le armi chimiche abbandonate, le trivellazioni, il trasporto marittimo oltre ogni limite di sostenibilità, l'inquinamento prodotto dai fiumi, l'urbanizzazione pressoché totale delle coste, ora anche il probabile stoccaggio di biossido di carbonio. Quanto ancora dovrà sopportare questo piccolo mare che ogni giorno di più, grazie all’uomo, rischia di morire? Forse è giunto il momento di dire basta” – Afferma il Consigliere dei Verdi in Regione, Adriano Cardogna, che sull'argomento ha presentato una interrogazione in Consiglio regionale. Nella seduta consiliare del 22 maggio, l'Assessore all'Ambiente Donati ha risposto ai molteplici interrogativi del Consigliere dei Verdi affermando che allo stato non ci sono risposte da parte del Ministero, nonostante la Regione dovrebbe essere tenuta al corrente. “Mi auguro che non si faccia come in altre occasioni – afferma Cardogna – tipo il fotovoltaico, che in assenza di linee guida nazionali sul territorio succede di tutto.” La Regione ha chiesto ora risposte precise dal Ministero sul perché l'istanza non è stata ancora trasmessa alla nostra amministrazione come Ente territorialmente interessato. Facendo un passo a ritroso Cardogna aveva presentato l'interrogazione dopo aver appreso che la Società Indipendent Energy Solutions, ha presentato istanza al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere una licenza di stoccaggio di biossido di Carbonio sotto i fondali marini nel tratto di mare compreso tra Senigallia e Fano. chiesa la voce misena 24 maggio 2012 Alla Madonna della Rosa una giornata insieme Giornata del malato chiesa Nel febbraio scorso non è stato possibile, a causa della neve, celebrare la "Giornata mondiale del malato"in occasione della festa della Madonna di Lourdes. L'appuntamento è stato quindi rinviato a domenica 27 maggio prossima, presso il Santuario della Madonna della Rosa di Ostra. Come di consueto è l'Unitalsi diocesana, guidata da Armanda Magini, a farsi carico di questi importanti e significativi momenti di preghiera e di fraternità per malati, anziani, familiari ed amici. In tanti vivono con entusiasmo e passione le diverse proposte che l'Unitalsi diocesana organizza in diverse parrocchie. Ora, prima degli appuntamenti estivi, primo fra tutti il pellegrinaggio diocesano a Loreto, la giornata ad Ostra. Il programma prevede alle ore 15.00 l'arrivo al Santuario e confessioni. Alle 16.00 la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giuseppe Orlandoni, vescovo di Senigallia. Durante la celebrazione si potrà ricevere l’Unzione dei Malati Seguirà un piccolo rinfresco e un momento di festa insieme nel piazzale del Santuario. Le prenotazioni per il pullman dovranno pervenire entro il 24 maggio 2012, telefondo a Luisella tf. 071 69248 – 338 9675847 o alla sede dell'Unitalsi, n. 071 7928903. L.M. Una Chiesa profetica, vicina a chi si indigna per le ingiustizie Alla ricerca di una giustizia possibile La parrocchia della Pace di Senigallia, da qualche anno, fa coincidere la festa di Santa Rita ad una serie di iniziative che vogliono declinare con linguaggi e temi attuali le parole del Vangelo. Quest'anno è stato invitato, giovedì 17 maggio don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di “Pax Christi” sul tema “Costruire, oggi, la pace”. Don Filippo Savini, viceparroco della Pace, prende spunto da questo intervento e dallo spettacolo 'Q.B. - Quanto basta' per proporci qualche riflessione. Ogni momento storico porta sempre con sé le opposizioni rispetto a ciò che accade in esso: durante le rivoluzione francese la povera gente di Parigi che non aveva pane da mangiare protestava contro il re per l’eccessivo sfarzo della corte sino a giungere alle ben note conseguenze: teste tagliate in nome di Liberté, Egalité et Fraternité. Né tantomeno potremmo indignarci se la reggia di Versailles sia stata presa d’assalto dopo che la regina alla richiesta di pane da parte del popolo rispose: “beh, dategli dei croissants”! Qualche secolo prima di fronte al decadimento dei costumi della Chiesa il poverello d’Assisi si pone come indignados ricordando gli stili di povertà, umiltà e castità vissuti dal Signore. Non aggiungo altri esempi che la storia ci narra: ogni periodo storico vive flussi e riflussi di opposizione che a mio avviso sono segno della libertà di critica che ogni persona dovrebbe coltivare in sé proprio in virtù del fatto che appartiene ad un mondo e ad una storia. Sta di fatto che ultimamente questo popolo di indignados sta assumendo colorazioni sempre più vive, con toni accesi, talvolta esasperati e poco controllati, che però, a mio avviso, sono termometro del difficile periodo che stiamo vivendo. Vorrei a questo punto pormi anche io sulla scia dei vari popoli di indignados chiedendomi: ma dove sta la migliore terra? La migliore terra non si trova di certo nella televisione pubblica e privata che nella maggior parte dei casi offre prodotti scadenti, poco appetibili, volti solo a nauseare o addormentare l’ascoltatore, la miglior terra non la vediamo nel proliferare dei talk show in cui se urli e dai sgomitate ti sembra di essere il superiore e di aver vinto il match televisivo. La migliore Terra non la si trova nemmeno nei parlamenti in cui dopo aver teorizzato la legge del “cerca di ammucchiare per te o al massimo per la tua casta” trovi sorprendenti esempi di pessimi individui; la migliore Terra non la vediamo nella ricerca del bene comune ma nella spasmodica ricerca di realizzare l’anti etica del bene comune. La migliore Terra non la troviamo di certo nell’economia attuale che produce falsi soldi un’economia fittizia e un bisogno di beni superfluo. Dove sta l’Italia migliore? Dove l’Europa migliore? Dove il mondo migliore? Dove una Chiesa profetica? Qualche giorno fa alcune televisioni ricordavano il primo anniversario della nascita degli indignados spagnoli a cui sono seguite le proteste di tutta l’Africa settentrionale ed orientale e qualche sera fa ascoltando un monologo in uno spettacolo teatrale l’attore ha parlato di sobrietà del desiderio. Mi sono chiesto di getto: possono essere sobri i miei desideri? Può l’uomo coltivare desideri misurati? Non sono figlio della guerra, né lo sono i miei genitori ma i miei nonni si e chiedendo loro come hanno vissuto quel periodo, i racconti dei loro pasti frugali, talvolta addirittura assenti, delle loro non richieste perché c’era la guerra, c’era la morte, c’era la sofferenza mi consentono di affermare che certamente il desiderio può essere sobrio e le richieste possono divenire essenziali, non smisurate. Chi si indigna per i desideri sobri ha tutto il diritto di farlo, chi protesta per il lavoro ha tutto il diritto di compierlo, chi si indispettisce per i diversi trattamenti eco- nomici tra governanti, banchieri o mega imprenditori ed il popolo ha tutta la mia solidarietà. Siamo giunti a questo periodo così scuro perché purtroppo nessuno di noi è stato educato a desideri sobri ed essenziali che non significa morire di fame o vivere senza un tetto! Essere educato alla sobrietà del desiderio esprime l’attenzione al vero senso dell’esistenza che non può essere pensata senza l’altro perché come dice Genesi “non è bene che l’uomo sia solo”. Un sobrio desiderio è capace di far spazio anche al desiderio dell’altro perché la gioia non sia solo di uno ma di due persone; l’acqua della terra non può dissetare solo un bianco deve far felice anche un nero; il grano della terra non può sfamare solo l’europeo deve far gioire anche l’asiatico! Se c’è qualcuno che gridando e protestando, chiede per sè l’acqua, la terra il grano il lavoro, la gioia significa che altrove un altro non ha saputo né condividere, né pensarsi accanto ad un fratello. La GI, generazione indignata, ha più o meno la mia età: è l’età della maturità, del lavoro, dell’amore, della famiglia, dell’impegno per una società accogliente, degli slanci di solidarietà ed attivismo. Ora sembra essere la generazione destinata al fallimento, al non lavoro, al non amore, ai non figli, alla non casa, alla non speranza: la Chiesa, io come prete, i laici più sensibili, i cristiani…..quelli di Cristo, siamo chiamati a sostenere fortemente questa generazione che protesta per una vita dignitosa e per un desiderio sobrio e ad incarnare quella migliore Chiesa che in passato ha avuto i volti di Francesco, Tonino, Giuseppe, Teresa, Giovanni, Paolo….. A noi cristiani è chiesto di rivedere la sobrietà dei nostri desideri tanto più perché coltivando sobri desideri sapremmo far posto al vero ed unico desiderio: Cristo nel nostro cuore. A noi è stata data in prestito dai più piccoli questa terra da custodire e conservare: come Dio ha fatto con Adamo ed Eva anche noi siamo custodi di un giardino in cui far giocare e divertire i più piccoli, i nostri figli… Un mio desiderio sobrio fa sicuramente spazio al desiderio di un altro, rende felice anche un mio fratello ma fa contento anche me: il creatore del resto, dopo aver fatto ogni opera ed aver visto che era cosa buona, ha voluto far abitare la terra non da una ma da due persone. Filippo Savini Preghiera di Pentecoste Domenica 27 Maggio, "Pentecoste in Seminario" sul tema: “Vi darò un cuore nuovo”(Ez 36,26) Programma: Ore: 9,30 - Insegnamento- Preghiera di Perdono e guarigione interiore; 12,30 - Pranzo al sacco; 14,30 - Lode e Testimonianze 15,45 - Insegnamento; 16,30 - S. Messa d’Intercessione per i Sofferenti celebrata da don Davide Barazzoni !8,00 - Preghiera per una nuova Effusione dello Spirito. L'incontro è organizzato dalla Comunità “Gesù, Leone della tribù di Giuda” Senigallia Rinnovamento Carismatico Cattolico. Vescovi italiani in assemblea Il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha aperto lunedì 21 maggio, nell’Aula del Sinodo dei vescovi (Città del Vaticano), la 64a assemblea generale della Cei, che continuerà fino al 25 maggio. Il tema principale riguarderà il ruolo degli adulti nella comunità cristiana (“Gli adulti nella comunità: maturi nella fede e testimoni di umanità”). Dopo l’elezione di un nuovo vicepresidente della Cei per l’area del Sud Italia, i vescovi procederanno all’approvazione complessiva della terza edizione italiana del Messale Romano. All’ordine del giorno vi è anche la scelta del tema e delle modalità di preparazione del Convegno ecclesiale nazionale in programma a Firenze nel 2015. Verranno fornite alcune comunicazioni, su pastorale delle migrazioni, struttura e attività della Fondazione Migrantes, seminario di studio per i vescovi nell’Anno della fede (Roma, 12-14 novembre 2012). Saranno presentate le Linee guida - già approvate dal Consiglio episcopale permanente di gennaio - circa gli abusi sessuali compiuti da chierici su minori. Seguiranno informazioni sul VII Incontro mondiale delle famiglie (Milano, 30 maggio - 3 giugno 2012). Cara mamma... "Cara mamma ti scrivo" è un'iniziativa promossa dal Cif - Centro Italiano Femminile, Consiglio provinciale di Ancona. Figli, di qualunque età possono aprire uno spazio di espressività per rivolgersi alla propria mamma e: • raccontare le proprie esperienze di figli • scrivere testimonianze e/o messaggi rivolti alla propria mamma vicina, lontana o perduta che sia; • focalizzare l’attenzione sull’importanza e le difficoltà di essere madre. Chiunque può partecipare per esprimere, anche in forma anonima, i propri sentimenti nei confronti della mamma. Ognuno può scrivere un breve testo “Cara mamma, ti scrivo…” e inviarlo all'indirizzo e-mail: [email protected] o per posta, alla presidenza provinciale Cif di Ancona, Corso Garibaldi 101 – 60100 Ancona. chiesa la voce misena 24 maggio 2012 la settimana del vescovo in agenda Venerdì 25 maggio Ore 21.00: Conferenza di P.Marenco sulla fragilità alla Chiesa dei Cancelli Sabato 26 maggio Ore 10.00: Cresimandi di Vallone-S.Angelo-Filetto Ore 18.00: S.Cresima a Chiaravalle Ore 21.00: Veglia di Pentecoste in Cattedrale Domenica 27 maggio Ore 9.30: S.Cresima a Filetto Ore 11.00: S.Cresima a Chiaravalle Ore 16.00: S.Messa del Malato a S.M. della Rosa La Chiesa che è nel mondo Dopo l’articolo introduttivo dello scorso numero, iniziamo oggi l’approfondimento della costituzione conciliare Gaudium et Spes, rileggendola per ritrovare in modo più convinto alcune linee per la missione della Chiesa nel mondo di oggi secondo quattro piste: il discernimento dei segni dei tempi; riconoscere nell’uomo la prima e fondamentale via della Chiesa; una Chiesa che si presenta e deve essere sempre più a servizio di Dio e del suo Regno e, dunque, a servizio del mondo; gli spazi della testimonianza cristiana. In questo articolo vediamo la prima pista. Il discernimento dei segni dei tempi è atteggiamento che presuppone una “apertura” della Chiesa al mondo, anzi una vera e propria coscienza che la Chiesa non si contrappone al mondo, né può essere separata dal mondo, ma che essa è “in relazione con il mondo”, con una relazione che dice “co-appartenenza” reciproca tra la Chiesa e il mondo: una “co-appartenenza” che si fa, anzi che non può non farsi, condivisione solidale di tutto ciò che, nel mondo, c’è di vero, di giusto, di buono e di bello. È questa una sorta di vera e propria “rivoluzione copernicana” che si presenta fin dal famoso “incipit” della Gaudium et spes, nel quale sentiamo, quanto mai fresco e frizzante, il vento che, attraverso la finestra aperta della Chiesa sul mondo, entra nella comunità ecclesiale e tutta la invade e la fa muovere: "Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore" (n. 1). È questo lo stesso soffio rinnovatore che pervade tutte le pagine della Costituzione, a iniziare dalla “Esposizione introduttiva” su “La condizione dell’uomo nel mondo contemporaneo” (cfr. nn. 4-10). In queste pagine, infatti, la Chiesa guarda alle grandi trasformazioni in atto con un atteggiamento positivo, convin- to, partecipe, appassionato e si avverte tutto lo slancio di una nuova fase che si è ormai aperta nella storia della Chiesa. È la fase di una attenzione che la Chiesa – in fedeltà al suo Signore – rivolge all’umanità intera e, quindi, al mondo: di una attenzione che si fa testimonianza della verità e servizio disinteressato all’uomo. Ma perché tutto ciò possa realizzarsi 'è dovere permanente della Chiesa' – come leggiamo nel testo conciliare – 'di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in un modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sul loro reciproco rapporto. Bisogna infatti conoscere e comprendere il mondo in cui viviamo nonché le sue attese, le sue aspirazioni e la sua indole spesso drammatiche'(n. 4). Si tratta di un dovere quanto mai urgente, che nasce da una duplice e inscindibile consapevolezza. Nasce, in primo luogo, dalla convinzione di fede che Dio continua a guidare il mondo e a rivolgere il suo appello agli uomini di tutti i tempi attraverso la voce dello Spirito che risuona anche negli avvenimenti della storia. Occorre, allora, mettersi in ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa (cfr. Apocalisse 2, 7), cercando di 'discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni' che abitano la storia degli uomini 'quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio' (cfr. Gaudium et spes, n. 11). In secondo luogo, il dovere di 'scrutare i segni dei tempi' nasce dalla convinzione che l’originaria interrelazione tra la Chiesa e il mondo è da interpretare nel segno di una vera e propria reciprocità, in forza della quale non è solo la Chiesa a “dare” al mondo, contribuendo molto a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia, ma è anche il mondo a “dare” alla Chiesa, così che essa possa meglio comprendere se stessa e meglio vivere la sua missione Paolo Gasperini Lunedì 28 maggio Ore 10.00: Collegio dei Consultori Martedì 29 maggio Ore 16.30: Incontro con i Sindaci e i Direttori degli Ambiti territoriali Ore 21.00: Incontro sulla spiritualità del lavoro ad Ancona Sabato 2 giugno Ore 11.00: S.Cresima a Ripe Domenica 3 maggio Ore 9.00: S.Cresima a Borghetto Ore 11.00: S.Messa a Marina di Montemarciano VITA di CHIESA Anima cristiana e tradizione africana Finalizzato a sensibilizzare al volontariato internazionale è il corso promosso dal Centro Volontari per il Mondo (CVM) denominato “Africa… più vicina!” che si è strutturato in sei incontri con lo scopo di offrire una serie di sollecitanti riflessioni ed esperienze. Il corso, che si è avvalso della collaborazione di esperti sul piano accademico e su quello operativo, si è chiuso giovedì 17 maggio al teatro dell’Abbazia di Chiaravalle; tema della serata: “Il dialogo interreligioso a partire dal Concilio Vaticano II“; con il prof. Giancarlo Galeazzi, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose di Ancona e docente di Dialogo interculturale e interreligioso all’Istituto teologico marchigiano della Pontificia Università Lateranense. Dopo le conversazioni sulle cause dello squilibrio tra Nord e Sud (Giovanna Cipollari), sulla funzione del volontario (Mario Moriconi e Antonietta Pizzichini), sulla antropologia africana (Giorgio Cingolani) e sulle testimonianze dirette (di volontari rientrati in Italia), Galeazzi ha preso in considerazione la questione del dialogo tra pensiero africano e tradizione cristiana, individuando nella “filosofia della persona” il campo di confronto, che mette a tema il “principio dignità” per un verso, e il “metodo del dialogo” per l’altro, alla luce delle acquisizioni operate dal Concilio ecumenico Vaticano II con particolare riferimento a documenti come “Humanae dignitatis”, “Nostra aetate”, “Unitatis redintegratio” e "Gaudium et spes”. Da qui bisogna ripartire, ma tenendo anche conto di tutta una serie di res novae: i mutamenti legati alla decolonizzazione e alla globalizzazione; gli approfondimenti operati dalla riflessione filosofica: sia con la elaborazione di un pensiero africano (dalla filosofia bantù alla vitalogia) sia con il suo confronto con l’Occidente; gli sviluppi teologici della missiologia con particolare riguardo alla interculturalità. Da qui bisogna muovere, per andare verso un’Africa più vicina. L.G. Vivere i valori in una società al plurale Promosso dall'Istituto Teologico Marchigiano della Pontificia Università Lateranense, il secondo Incontro interdisciplinare dei docenti delle Università marchigiane - mercoledì 16 maggio - ha suscitato notevole. Infatti, è già importante che docenti delle diverse Università marchigiane (Ancona, Camerino, Macerata e Urbino) e di diverse competenze disciplinari (dalla filosofia alla sociologia, dall'economia alla medicina, dalla psicologia alla pedagogia, dall'etica alla teologia) s'incontrino e si confrontino su un tema di rilevante attualità, tanto più che di una riflessione a più voci su "vivere e trasmettere valori nella società plurale" (così suona il titolo dell'incontro) c'è particolarmente bisogno in presenza della crescente "multiculturalità", e gli studiosi delle diverse discipline possono aiutare a prendere coscienza dei problemi della società complessa e contribuire a favorire il passaggio alla "interculturalità". Ma l'incontro con i docenti universitari è importante anche come tappa verso il Convegno ecclesiale regionale del 2013 che sarà dedicato a "Vivere e trasmettere la fede oggi nelle Marche". Un appuntamento, questo, la cui presentazione ufficiale è avvenuta nei giorni scorsi, e il cui comitato preparatorio è già al lavoro affinché il Convegno del novembre 2013 sia un traguardo al quale si perviene dopo una serie di tappe che lo abbiano adeguatamente preparato. L'incontro si è incentrato sulla relazione del prof. Piergiorgio Grassi, docente di sociologia della religione e direttore dell'Istituto superiore di scienze religiose "Italo Mancini" dell'Università di Urbino. Gli "atti" di questo secondo Incontro (come è avvenuto per quelli del primo) saranno pubblicati sulla rivista semestrale del Polo teologico marchigiano: "Sacramentaria e Scienze religiose". I seminaristi nella parrocchia del Duomo: "Prendi parte alla mia gioia" Questo fine settimana noi seminaristi del Pontificio Seminario Regionale Pio XI ci siamo recati nella parrocchia del Duomo (parrocchia dove sono cresciuto), con la curiosità di conoscere un po’ la realtà parrocchiale e con la speranza di poter portare in mezzo a loro un po’ della nostra gioia. Eravamo 9 del primo biennio di teologia, accompagnati dal nostro rettore don Luciano Paolucci. Il titolo di questa “2 giorni” era proprio questo: “Prendi parte alla mia gioia”; e lasciatemi dire che questa è la frase più adatta nel descrivere questa piccola esperienza. Abbiamo potuto conoscere le tante belle facce che compongono questa comunità, a partire dagli incontri di noi seminaristi con i giovani e delle famiglie con don Luciano il sabato pomeriggio, nei quali abbiamo condiviso lo stupore della vocazione e la gioia di vivere in comunità, per poi cenare insieme, ai locali parrocchiali. Particolarmente bello e sorprendente per me è stato il vedere la disponibilità delle famiglie ad accoglierci nelle loro case per la notte, un gesto che mi ha subito fatto riecheggiare nel cuore i tanti episodi in cui nel Vangelo Gesù viene accolto nelle case dalla gente e che mi ha fatto pensare a quanto questa comunità parrocchiale abbia rispecchiato ai nostri occhi la grandezza del Vangelo che si incarna nella storia. E poi la domenica, cominciata con le lodi insieme ad alcune famiglie, è continuata con la partecipazione alla Messa della comunità animata dai giovani e dai seminaristi, in cui abbiamo davvero potuto gustare la gioia di pregare insieme, la gioia di cantare insieme.. la gioia di sentirci a casa! La mattinata è poi terminata con un incontro di noi seminaristi con il parroco, Don Giancarlo, che con la sua semplicità ha condiviso con noi la sua lunga esperienza al servizio della Chiesa di Senigallia, affascinandoci ( e ci tengo particolarmente a dirlo) soprattutto con la sua umanità, che a volte rischia di essere dimenticata dalla gente. L’ultimo atto di questa intensa esperienza è stato il pranzo a casa del parroco, il quale ha fatto tutto il possibile per farci sentire veramente di casa, riuscendoci in pieno! Tornando in seminario domenica sera il mio primo pensiero è stato l’immensa gratitudine verso questa comunità parrocchiale, che, dopo avermi cresciuto, sento ancora oggi tanto vicina e tanto importante; una comunità viva, una comunità accogliente… una comunità di cui sono orgoglioso. Emanuele Piazzai 8 il paginone la voce misena 24 maggio 2012 Laura Sabbatini Peverieri premiata al Concorso di scultura 'Pascoli' Una scultura pensando alla poesia il paginone rritorio Laura Sabbatini Peverieri di Senigallia, alunna della classe 2a del Liceo Artistico Apolloni di Fano, vince il secondo premio del Concorso Nazionale di scultura “Giovanni Pascoli” 2012, indetto dal Comune di Coreglia Antelminelli (Lu) sulla interpretazione creativa della figura del poeta. Sabato 26 avrà luogo la premiazione dei vincitori presso il Castello del Comune di Coreglia, alla presenza dei vincitori e delle autorità cittadine. Il Comune di Coreglia, è dal 2002 Ente capofila del Sistema Museale della Valle del Serchio che comprende il Museo Casa Pascoli di Castelvecchio dove il poeta è vissuto ed è sepolto. In occasione del centenario della morte del Poeta (1912-2012), l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’ufficio cultura ha deciso di bandire per l’anno 2012 il concorso nazionale di scultura in onore di Giovanni Pascoli. Il concorso, aperto alle Scuole artistiche presenti sul territorio nazionale, negli anni è divenuto un appuntamento importante e qualificante sia per la pregevole fattura delle opere partecipanti che per la freschezza ed originalità di forme ed idee che i giovani scultori hanno saputo esprimere. L.M. Da Sen igallia si parte e a Senigallia si torna. Per raccontarla, nelle sue trasformazioni urbane e nel suo vivere il tempo. È quello che ha fatto Giulia Casagrande, una giovane regista senigalliese, laureata in cinema, televisione e nuovi media al Dams di Roma tre, e ora trapianta a Parigi dove ha frequentato il master in regia all’università di Paris 8. Il suo cortometraggio, “In futura costruzione”, è il suo lavoro di laurea per la conclusione del percorso di studi parigino ed è stato proiettato venerdì scoro all’Auditorium San Rocco di Senigallia all’interno dello Spazio Giovani del programma della Scuola di Pace “Buccelletti”. Un lavoro, “In futura costruzione”, incentrato sul cantiere al porto, nel luogo dove c’era la Sacelit e l’Italcementi. Una riflessione sul tempo e la memoria. Sì. In futura costruzione è un cortometraggio di 25 minuti che ripercorre la memoria di quel luogo, la storia delle due fabbriche, la Sacelit e l’Italcementi. Sono partita da foto archivio e dai racconti degli operai per poi costruire una storia di finzione. Nella creazione del film volevo raccontare non solo la memoria di un passato della città, che mi interessava cogliere prima ancora della costruzione del progetto di Portoghesi, chiamato il Borgo delle torri, ma mi interessava riprendere quel luogo e metterlo in relazione a una storia attuale. E così ho deciso di raccontare la storia di una giovane operaia di oggi che è in crisi sul lavoro perché la fabbrica in cui lavora sta per chiudere. Quindi ho messo in relazione la storia di questa ragazza con la scoperta di questo spazio abbandonato e perciò è la storia di un incontro tra una persona e un luogo. Tu hai usato anche l’opera di Eliot “I quattro quartetti”. Le sue parole fanno da sottofondo al tuo cortometraggio. Quale il contributo di idee che Eliot ti ha dato nella fase di realizzazione e concepimento del tuo lavoro? Sono ricorsa a Eliot perché Elena Durazzi, un’attrice di Senigallia e protagonista del mio corto, mi ha proposto di leggerli in fase di preparazione e quando li ho scoperti sono rimasta colpita dalla corrispondenza delle parole di questo poeta, scritte negli anni ‘30 e ‘40 a ridosso della Seconda Guerra Mondiale, e questo luogo della nostra città. C’era una eco continua. Infatti, Eliot parla dei luoghi della memoria, quelli della sua infanzia, da dove i nonni sono partiti immigrati per andare in America e al tempo stesso è un testo filosofico, religioso e poetico. È una riflessione sul tempo e sul rapporto tra l’uomo e il tempo e con l’eternità. E quindi mi interessava inserirli in questo progetto per riflettere su questo luogo in rovina della nostra città. Un elemento che emerge dal tuo lavoro è la sovrapposizione di spazi temporali. Il passato è anche il presente. La giovane donna riscopre il luogo abbandonato e questo le fa riscoprire se stessa e quel luogo abbandonato è anche il suo presente, Giulia Casagrande fa film Roberto Rovaldi scrive libri Genius loc pagine curate da Giulia Torbidoni Giulia Casagrande è una giovane regista di Senigallia. Ha studiato al Dams di Roma, un master a Parigi. Ora vive in Francia, ma spesso torna a casa per seguire sogni, progetti, memorie. "In futura costruzione" è il suo primo cortometraggio nel quale, sullo sfondo dell'area Sacelit Italcementi, parla di memoria, lavoro, nostalgia e futuro. Roberto Rovaldi, senigalliese anche lui, si definisce, "una persona che ha scelto di esprimersi con la parola scritta". E' uscito il suo secondo libro "Appunti di una vita disordinata. E' stato molto interessante parlare con loro. suo e della sua generazione in uno stato di abbandono, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Esatto. È stato un lavoro come di una creazione di uno specchio perché c’è una corrispondenza tra il luogo silenzioso e abbandonato e pieno di memoria e la vita di questa giovane donna in abbandono, in attesa. Mi piaceva questa identificazione tra questa donna che spera in un avvenire più certo e un luogo in attesa anche lui di una futura costruzione che non conosciamo. Quindi mi interessava mettere in relazione questi presenti incerti, ma l’ho fatto in un modo evocativo e poco descrittivo. Perciò vediamo que- sta giovane donna in crisi, ma anche affascinata da questo luogo perché quel luogo le parla del suo presente e così lei decide di andare alla scoperta di questo spazio. Tu sei una giovane donna, una giovane regista che per parlare di Senigallia vive a Parigi… Sì, ora sto a Parigi e collaboro con delle case di produzione e festival. Ma c’è un interesse forte nel raccontare i miei orizzonti, le mie origini e i luoghi che ho percorso e che conosco della mia città, quindi c’è un andare avanti e indietro tra la Francia e Senigallia per portare avanti i progetti qui e lì. Cerco di mandare avanti le due dimensioni. Almeno per ora, poi per il futuro non so. Un aspetto che emerge dal tuo lavoro è che attraverso piani urbanistici, che prevedono la distruzione degli spazi e la ricostruzione di impianti totalmente differenti da quelli originari, si genera una dimenticanza. Certo. Io volevo raccontare questo momento di passaggio tra il passato e il futuro, in vista di questo oblio. Perché la nuova costruzione porterà a una perdita di memoria di quello che c’è stato lì. Delle persone che hanno vissuto e lavorato lì e del passato industriale di Senigallia, perché quella è stata per tanti anni la zona industriale il paginone la voce misena 24 maggio 2012 9 Appunti di una vita disordinata Viaggiare attraverso il mondo, passarlo tra le sue trame e conoscerlo e arrivare sulla strada che tende la giusta strada. Roberto Rovaldi, scrittore senigalliese, anche se lui ama definirsi “Roberto, una persona che ha scelto di esprimersi con la parola scritta”, ha appena pubblicato il suo ultimo libro “Appunti di una vita disordinata”, che è possibile acquistare nelle librerie Mondadori e Iobook di Senigallia. Lo abbiamo incontrato di mattina presto per farci raccontare il libro e per capire un po’ di più quello che ha scoperto nei suoi numerosi e affascinanti viaggi per il mondo. fotografia di scena dal film 'In futura costruzione' ci di Senigallia e quindi mi interessava riflettere su cosa è stato e su cosa sarà. È stato un modo per riflettere sul passaggio del tempo e su dei luoghi che tutti noi attraversiamo ogni giorno, ma senza prestare attenzione al significato del cambiamento. E il luogo mi diceva tanto, mi parlava il suo silenzio e il suo vuoto che in realtà erano pieni di memoria. E quindi ho catturato un momento prima del cantiere quando ancora si poteva entrare e filmare”. Tu hai incontrato gli operai e le famiglie di operai morti a causa dell’amianto. Cosa ti ha colpita e come sei stata accolta? Quanta reticenza e dolore ci sono nel ripercorrere quei capitoli di vita? Sono stata accolta molto bene dalle persone che ho incontrato. C’era anche da parte loro un desiderio di raccontare e non perdere quel passato. E c’è stata anche una grande varietà di ricordi, ognuno si ricordava un dettaglio. È stato anche molto doloroso perché ognuno di loro ha un parente morto. Spesso intere famiglie lavoravano in fabbrica. Nonostante questo, però, mi ha colpito la vitalità di quelle persone e il ricordo spesso positivo di quei tempi che hanno. Un’operaia, per esempio, mi ha detto che nonostante abbia perso il marito pochi anni fa per un tumore da amianto lei si ricordava quel periodo come un tempo positivo, di unione tra i lavoratori e lotte. Questo mi ha colpito perché, era un periodo di unione e lotta nonostante le difficoltà sofferte. Partiamo dal titolo “Appunti di una vita disordinata”, è tutto un programma, come si suol dire… In realtà il titolo è l’ultima cosa che ho curato, poi ho trovato una frase nella parte finale del libro e ho pensato che racchiudesse bene il percorso che faccio in questo libro. Un libro che riassumere gli appunti disordinati della mia vita disordinata, ma cerca di dare un ordine logico. Un po’ come il caos dell’universo che crea ordine e perfezione. Ognuno, con la propria esperienza di vita, cerca di trovare un punto finale, una base di appoggio per dire “ok, da domani, una volta sistemati gli appunti, cercherò di vivere in modo più regolare. In copertina c’è la tua foto durante un viaggio… Si ci sono io con gli zaini che sembrano cani fedeli del viaggio. E la foto mi pare che calzi a pennello visto che la vita è il viaggio per eccellenza. E nel libro ci sono episodi di viaggio, quindi mi pareva carino mettere un momento catturato durante un mio viaggio. Ero in Perù. Il titolo del prologo del libro è “Un dannato in odore di santità”. Esatto. Credo che siamo dei dannati, tutti. Naturalmente vanno pesate le parole, nessuno ha commesso dei crimini tali per essere dei dannati così come nessuno può aspirare alla santità. Ma cerco di tracciare un percorso tra la dannazione e la santità, un percorso che uno fa nella vita cercando di trovare la giusta strada: la ragione, l’onestà, la qualità della vita, il rispetto per la natura, gli altri e se stessi, le cose belle della vita. Quelle cose semplici che spesso sono le più difficili da trovare perché siamo sempre in ritardo, sempre di corsa, a lavorare, a fare la spesa, ad arrabbiarci con le persone anche per cose futili. E allora la ricerca di questa santità laica ognuno di noi la deve seguire e cercare per trovare la giusta dimensione per se stessi e la propria qualità della vita. E tu hai trovato questo equilibrio? Ci sto lavorando. Ma l’importante è essere sulla strada giusta. Io la sto percorrendo. Qualche immagine particolare dei tuoi viaggi che ti ha ispirato in modo particolare? Prima di fare l’ultimo viaggio, in Siberia, avevo già scritto diverse pagine. Ma ho aspettato di fare quel viaggio e di tornare a casa perché speravo potesse darmi nuova linfa. Non tanto per la scrittura, ma a livello personale. E così è stato perché in Siberia ho avuto due o tre esperienze molto grosse e una la riporto nel libro. Si tratta del mio incontro con i bambini di un orfanotrofio in un paese sperduto dove è molto difficile arrivare, dove ci arrivi solo se ti accompagna qualcuno. Io ho avuto la fortuna di arrivarci e poi quando sono tornato a casa mi sono chiesto: “Ma era necessario arrivare in Siberia per trovare un orfanotrofio?”. Naturalmente no, perché ce ne sono ovunque. Ma mi sono detto se io in 45 anni di vita non mi sono mai imbattuto in una realtà di questo genere e l’ho trovata proprio in Siberia, perché non prendere quella esperienza e usarla? Infatti, da quell’esperienza è nata anche un’associazione che io sostengo e che si chiama filomondo. È una Onlus che si cura di aiutare questi bambini in difficoltà perché ci sono realtà pesanti, un po’ legate al freddo, un po’ alla fine del comunismo che ha gettato nel panico milioni di persone che, se fino al giorno prima avevano delle certezze, magari minime, ma garantite, il giorno dopo si sono ritrovate, come si è soliti dire, in mezzo a una strada. Quindi i più deboli pagano le conseguenze: gli orfani, i bambini con malattie e menomazioni vengono abbandonati letteralmente, anche nei bidoni della spazzatura, oppure vengono portati in questi centri, seguiti da persone meravigliose che però non hanno i soldi, perché lo stato non si cura di questo aspetto. E quindi sta al singolo cittadino fare qualcosa e allora mi sono detto “perché no? Se questa è stata una tappa del mio viaggio, ok, mi prendo cura di questa situazione anche se so benissimo che ce ne possono essere altre di situazioni simili in altri luoghi del mondo, anche più vicini a casa mia. L’associazione Filomondo è nata un paio di mesi fa ed è di Ancona. È ancora sul nascere e stiamo cercando di farla conoscere in giro: ne parlo alle presentazioni e c’è anche un depliant”. Dal tuo punto di vista, quello dello scrittore, l’arte e la cultura come aiutano i popoli? Io non sono uno scrittore, ma sono una persona che ha deciso di esprimersi con la parola scritta ed è una cosa bellissima perché le parole restano, e hanno un valore molto grosso. Se pensi che autori come Saviano o altri proprio per la parola scritta vengono condannati a morte ti rendi conto di quanto è importante. Nello specifico credo che l’arte e la cultura sono le uniche due cose che possono fare la differenza in una società quindi ben venga ogni forma di arte e comunicazione a livello emozionale che ognuno usa come meglio può, chi usa la pittura, chi la danza, chi la scrittura, chi il canto o la musica. Quindi credo che l’unica salvezza per una società che vuole tendere al meglio sia fare sviluppare arte e cultura. Io tendo a viaggiare da povero e nel cosiddetto “terzo mondo” dove di arte e cultura se ne vedono poche, eccetto nelle capitali o nelle grandi città, ma nei piccoli borghi si vive in un regime agricolo, diciamo, come nell’Italia del dopoguerra, dove ci sono poche cose. Quando hai a che fare con il sostentamento fisico materiale, il mandare avanti una famiglia e dei bambini, l’aspetto della cultura viene a mancare o passa in secondo piano perché comunque ha un costo. Chi ha il problema di mangiare non può permettersi di leggere un libro o di andare al cinema o a teatro e questo credo che sia un peccato. Io credo che spesso sia una cosa voluta dai governi tenere il popolino un po’ basso, può sembrare demagogico, ma credo sia così. Uno dei pochi paesi secondo me molto avanzato su questo aspetto è Cuba, dove l’istruzione è a dei livelli paragonabili al nord Europa, poi vivono in condizioni basse magari, però c’è l’intenzione di promuovere la scrittura, il cinema, l’arte e la cultura. E poi ricordiamo che a Cuba la mortalità infantile è debellata, l’analfabetismo pari allo zero….hanno altri problemi certo, ma va anche contestualizzata nel continente, il sud America, in cui è. Queste corse, arte e cultura, fanno la differenza e sta a noi persone normali fare la differenza, se non lo fanno i governi e le persone competenti, dobbiamo farlo noi che magari abbiamo lavori normalissimi, ma che possiamo esprimerci in una piazza, in una radio, con delle arti nei contesti piccoli, ma che magari raggiungo 10, 100 persone, e non è poco. Quali i limiti verso la strada giusta? L’appartenenza a una nazione o a una regione, questi sono limiti fastidiosi. Io viaggiando per la foresta o nel mondo mi sento Roberto e basta, una persona. Non credo sia necessario puntualizzare che si è italiani perché si è italiani per caso, non è stata una scelta. Poi, uno vive in Italia o può andare in un altro paese. Siamo italiani per caso, ma cittadini del mondo per forza. Io vivo in Italia, mi piace, con tutte le sue contraddizioni, è un paese stupendo, ma non è che mi senta così orgoglioso di esserlo, posso passare sopra a questo. Se fossi nato in Germania perché dovrei esserne orgoglioso? Non cambia nulla. Mi sento un cittadino del mondo e non ho mai guardato le nazionalità, le lingue, i colori delle persone. Le persone valgono indipendentemente da quello che sono: italiani, bianchi, neri, uomini, donne, di qualsiasi religione. Per me va bene ogni cosa, l’importante è che sia una persona che ha un minimo di dignità, di rispetto per sé e gli altri e il mondo. Poi, sei libero di fare ciò che vuoi. “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Il primo libro di Roberto Rovaldi si intitola 'Sopra le nuvole non piove mai': "una guida alla felicità nonostante la società. Potremmo intitolarlo 'come rendere la vita migliore in poche mosse'. Si tratta di un saggio arricchito dagli aneddoti dei miei viaggi". 10 territorio la voce misena 24 maggio 2012 Corinaldo, primi passi del nuovo sindaco Principi: "Turismo, carta da giocare" esperienze Si fanno nomi, a Corinaldo, circa la composizione della nuova giunta in vista del primo consiglio comunale fissato per lunedì 28 presso la sala “A. Ciani” del palazzo comunale. Praticamente certo il fatto che il primo cittadino Matteo Principi terrà per sé le deleghe di politiche ambientali, sicurezza del cittadino, comunicazione e turismo. “Vista l’importanza di questo settore la delega rimarrà al sindaco così come è stato per l'amministrazione Scattolini – chiarisce Principi – tra gli obiettivi primari c’è la ri- conferma dei prestigiosi riconoscimenti della Bandiera Verde e della Bandiera Arancione e la prospettiva di fare sistema nel territorio, da Senigallia sino ad Arcevia, offrendo a turisti e visitatori un pacchetto turistico completo che va dalla costa all’entroterra”. Proprio in questi giorni il sindaco Principi, unitamente al sindaco di Mondavio Federico Talè, ha preso parte alla XXII assemblea nazionale de “I borghi più belli d’Italia”, tenutasi a Montefiore dell’Aso. “La partecipazione all’assemblea mi ha permesso di conoscere Ripe, successo per la 'Festa del libro' direttamente i sindaci di diversi Comuni italiani, da sud a nord, e di allacciare una fitta rete di rapporti che hanno come obiettivo comune la valorizzazione del territorio – sottolinea Principi – in particolar modo mi ha fatto piacere vedere l’ex sindaco Livio Scattolini nell’importante veste di vicesindaco dell’assemblea nazionale e vorrei che continuasse a rivestire questo ruolo all’interno dei borghi più belli d’Italia anche in futuro, ed intraprendere così un interessante lavoro di collaborazione”. Dal punto di vista turistico, il sindaco Principi ha inoltre intenzione di migliorare il servizio del punto Iat, di rendere più chiaro e facilmente fruibile il sito del Comune di Corinaldo e di attuare una mappatura dei siti storico-culturali. A Marotta - Mondolfo il calendario estivo Qui è già estate In festa con le parole e i libri Le avverse condizioni meteorologiche hanno condizionato la festa del libro obbligando gli organizzatori ad alcune modifiche del programma di domenica 20 maggio, tuttavia non hanno impedito di realizzare importanti iniziative. Grazie all’impegno degli organizzatori e delle insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Ripe il clima che si respirava al Centro Polifunzionale dove la festa è stata spostata era positivo, nettamente migliore di quello all’esterno, decisamente poco primaverile. Grazie all’impegno degli organizzatori, degli insegnanti e degli studenti dell’istituto comprensivo di Ripe ha avuto luogo la finale di Match, una gara di conoscenza su testi già studiati dai ragazzi, che si è sviluppata lungo un percorso di 40 caselle. Il premio consiste in una fornitura in libri per la scuola. Lettura, gioco, divertimento in questo caso hanno si sono intrecciati fino quasi a fondersi in una iniziativa interessante e sicuramente da ripetere. Il suggestivo spettacolo di poesia e musica dei “Musicanti di Brema +1” insieme allo spettacolo di letture animate del “Furgolibro”, proposto dal sistema bibliotecario locale e curato dall’associazione Acchiappasogni ha completato un pomeriggio, al quale hanno partecipato coi loro stand la libreria Iobook, Libri d’amare e Marche nel cuore. La mostra “Moglie e buoi dei paesi tuoi”, legata alla festa del libro e curata dal gruppo Techne sarà aperta fino al 3 giugno. “Gli assessori Giovanna Tonelli e Laura Merli hanno avuto l’onere di organizzare questo evento, molto complesso, tuttavia i risultati conseguiti ripagano degli sforzi compiuti – afferma il sindaco Fausto Conigli – ringrazio quindi la dirigente dell’istituto comprensivo prof. ssa Adriana Alejandra Siena, gli studenti che hanno partecipato e le insegnanti che si sono prodigate per la riuscita dell’evento: prof.ssa Fiorella Argentati, prof.ssa Loretta Pasquini, prof.ssa Francesca Baldelli, prof.ssa Costanza di Cosimo, prof.ssa Tania Conti, prof. ssa Alessia Romagnoli e prof.ssa Maura Formica. Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno reso possibile l’evento, dipendenti, collaboratori del comune, volontari, l’elenco sarebbe veramente lungo, ma la gratitudine mia e dell’amministrazione per il lavoro di ognuno è notevole, senza di loro questa festa non sarebbe stata possibile. Il lavoro degli assessori Laura Merli e Giovanna Tonelli ha consentito di coordinare gli sforzi, valorizzare tutti gli aspetti e superare le difficoltà che inevitabilmente si presentano. L’imminente riapertura della biblioteca comunale presso Villino Romualdo ristrutturato - conclude il sindaco - consentirà di potenziare queste iniziative di promozione della lettura.” Di mogli e di buoi... La festa del libro di Ripe ha occupato per due giorni, il fine settimana scorso, il paese e i suoi abitanti, portando in piazza anche persone proveniente da paesi e luoghi vicini. Tra le tante iniziative organizzate, che hanno celebrato la cultura e la parola scritta, anche una mostra, dal titolo “Mogli e buoi dai paesi tuoi”, inaugurata sabato 19 e che resterà aperta al pubblico fino 3 giugno. La mostra analizza il pregiudizio contro le donne. “La battuta è molto interessante – dice Alessandro Moscatelli, uno degli organizzatori della festa del libro - perché è un’arma potente, perché invisibile. La battuta di spirito, grazie all’ironia, passa inosservata, ma nasconde e porta con sé messaggi discriminanti del mondo femminile e rappresentativi della cultura popolare, misogina e maschile, che nei piccoli paesi come Ripe è nata. Ed è interessante, proprio per questo, sperare che dai piccoli paesi possa migliorare questa situazione e questi pregiudizi possano essere decostruiti”. La mostra è collettiva e agli artisti è stata data piena libertà di esprimersi nel campo del pregiudizio. Viene affrontato anche il tema della violenza sulle donne, come un’opera della mostra, dal titolo “Quando torni a casa”, che riprende il proverbio cinese che dice “quando torni a casa picchia tua moglie, tu non sai perché, ma lei sì”. Una mostra per affrontare la discriminazione e il pregiudizio e per riflettere, dunque, anche su una delle tragedie più tipicamente italiane in questo momento storico, e cioè quella della violenza sulle donne e degli omicidi di donne da parte di mariti, compagni, ex fidanzati e persone di famiglia. Giulia Torbidoni Già disponibile in formato elettronico, e comodamente consultabile dal proprio personal computer, il nuovo calendario delle manifestazioni estive che animeranno la stagione turistica a Mondolfo e Marotta, per questa nuova stagione all’insegna della quarta e consecutiva Bandiera Blu guadagnata dalla terra delle due vacanze in una. Oltre 90 manifestazioni che da giugno a settembre non faranno certo annoiare, residenti e villeggianti: “Con grande soddisfazione – così l’assessore al turismo di Mondolfo Mario Silvestrini - presento in anteprima il calendario delle manifestazioni estive, reso possibile grazie al lavoro di squa- dra di tutti gli uffici comunali coinvolti, delle Associazioni di volontariato e di alcuni enti. Oltre che on-line verrà distribuito durante il corso della stagione in formato pieghevole-tascabile oltre che con manifesti”. Soddisfatto anche l’Assessore alla Cultura Corrado Paolinelli: “Abbiamo avuto particolare attenzione a distribuire su tutto il territorio comunale gli avvenimenti per far conoscere anche gli angoli più nascosti del centro storico o favorire i più piccoli e anziani di poter godere con brevi momenti di svago senza doversi allontanare troppo dalle proprie abitazioni”. Ora, non resta che navigare su www.comune.mondolfo. Corinaldo e Mondavio esultano per il no della Edison La centrale non si farà Le Valli del Cesano, del Misa e del Metauro possono esultare – scrive il comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano-. La centrale Turbogas di Corinaldo non si farà più. Edison ha comunicato ufficialmente che “rinuncia a proseguire l’iter autorizzativo”. Inizia così l'atteso comunicato stampa che annuncia la rinuncia da parte del colosso dell'energia di costruire nella Valcesano (tra i comuni di Corinaldo e Mondavio) la Centrale Turbogas. "L’impegno, la tenacia, le competenze dei Comitati hanno determinato la cacciata di questa dannosa centrale dalle nostre Valli. Il fronte unitario composto da cittadini e sindaci, voluto e cercato dal comitato, ha determinato una vittoria di civiltà, buon senso e democrazia. Come diciamo sempre, i ladri ci sono quando esiste una refurtiva. Quello che certo, è che nella Valle del Cesano non ci siamo fatti rubare i nostri diritti alla salute e al patrimonio, reagendo immediatamente per difenderci. In questo modo abbiamo convinto Edison che la sua resistenza sarebbe stata inutile di fronte a tanta determinazione". "La rinuncia della Edison alla realizzazione della Centrale Turbogas a Corinaldo tutelerà le coltivazioni e le falde idriche dal rischio di inquinamento. A dichiararlo è la Coldiretti, soddisfatta per lo stop definitivo a un'opera la cui costruzione "avrebbe messo in pericolo le produzioni tipiche del territorio". "Avevamo da subito, a tutti i livelli, denunciato i pericoli legati alla presenza della Turbogas, sulla base di uno studio scientifico fatto effettuato sulle possiibli ripercussioni del progetto - sottolinea il presidente di Coldiretti Ancona, Maurizio Monnati -. Restiamo convinti del fatto che le megacentrali non rappresentino la soluzione corretta a un problema concreto come quello della produzione di energia, specie quanto impattano in maniera così forte sul territorio, mettendone a rischio ambiente e attività economiche". Secondo lo studio realizzato da Coldiretti e dallo Studio Erba di Fano, la Turbogas avrebbe danneggiato l'agricoltura del territorio, vista la mancanza di garanzie sugli effetti che l'ossido di zolfo e l'ossido di azoto avrebbero avuto sulle colture e sulle acque, sia per quanto riguarda le falde sotterranee che per i fenomeni atmosferici, a cominciare dalle piogge acide. Un pericolo per tutte le produzioni di qualità già presenti, dai vini Doc (Verdicchio dei Castelli di Jesi, Bianchello del Metauro, Sangiovese dei Colli Pesaresi rosso, Pergola, Lacrima di Morro d'Alba) alla Casciotta di Urbino Dop, fino alla Pera Angelica e alla Visciolata. Senza dimenticare il grano duro. Soddisfazione anche della Provincia di Pesaro e Urbino. L’assessore all’Ambiente Tarcisio Porto: “Le mega centrali sono ormai superate, dispendiose sul piano economico ed energetico. Il futuro è nelle cosiddette reti intelligenti”. “Abbiamo lottato molto – evidenzia l’assessore provinciale all’Ambiente Tarcisio Porto – insieme ai cittadini e agli altri enti locali per bloccare questo progetto sbagliato. Riteniamo che l’energia sostenibile sia un insieme di piccole produzioni sul territorio per una democrazia energetica più vicina ai cittadini. L’innovazione tecnologica è legata alle cosiddette reti intelligenti, dove domanda e offerta si incontrano sul territorio, e non a mega centrali che richiedono reti di trasporto dell’energia a lunghissima distanza, sistema dispendioso dal punto di vista economico ed energetico ed ormai superato”. territorio NOTIZIE IN BREVE Progetto 'MarcheWave" Nella Provincia di Ancona ci sono due tipi di territori in "digital divide", da dove non è possibile collegarsi con Internet a larga banda. Il primo tipo è composto da tutti quei luoghi dove la centrale telefonica locale non è collegata in fibra ottica alle dorsali di comunicazioni. Per queste zone è in corso di realizzazione un progetto della Regione Marche che si prefigge di fornire connessione in fibra ottica a tutte le centrali telefoniche locali. Poi ci sono i territori in assoluto più sfortunati, quelli che non potranno accedere ad Internet con ADSL su la voce misena 24 maggio 2012 cavo telefonico, nemmeno con la centrale telefonica locale attrezzata con fibra ottica. Nel Progetto MarcheWave questi territori sono definiti "aree marginali". Il Progetto MarcheWave sviluppa una delle linee di azione previste nel Piano Telematico Regionale per lo sviluppo della banda larga ed il superamento del digital divide, che venne definito nel 2008 attraverso la collaborazione degli enti locali marchigiani per evitare il pericolo di possibili ed inutili duplicazioni e sovrapposizioni come conseguenza di azioni non coordinate da parte dei diversi soggetti. Con il Progetto MarcheWave le provincie marchigiane hanno A Corinaldo e Maiolati i due centri di raccolta Piano discariche Provincia di Ancona e Regione Marche passano dalle parole ai fatti. Dopo gli atti e gli accordi arrivano le risorse e già entro l'anno sarà possibile avviare le procedure per realizzare a Maiolati Spontini il nuovo impianto di trattamento della frazione residua della raccolta differenziata. Ben 6 milioni 350 mila euro, di cui oltre 4,7 provenienti dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate e 1,6 di fondi aggiuntivi regionali, messi a disposizione delle Province che cofinananziano interventi rivolti alla realizzazione del sistema impiantistico del ciclo dei rifiuti. Lo stanziamento delle risorse segue l'approvazione dell'atto di indirizzo per la revisione del Piano provinciale per la gestione del ciclo dei rifiuti da parte del consiglio provinciale di Ancona, avvenuta alla fine dello scorso novembre, che ha delineato la nuova mappa dell'impiantistica provinciale: a Corinaldo l'impianto per il trattamento della frazione organica, a Maiolati Spontini quello per il trattamento e la selezione. La realizzazione del nuovo impianto è resa obbligatoria dal decreto legislativo 36/2003 che, dal 1° gennaio 2014, impone il trattamento preventivo a processi di tritovagliatura e deferrizzazione di della frazione residua destinata al conferimento in discarica. Ciò, oltre a migliorare la qualità della gestione del ciclo dei rifiuti, permetterà di evitare l'apertura di infrazioni europee. Il progetto soddisferà tutte le condizioni di fattibilità ambientale e tecnologica dei cicli di processo come definiti dalla pianificazione provinciale che, come da normativa, prevede il raggiungimento del 65% della raccolta differenziata. Le fasi di lavorazione all'interno dell'impianto riguarderanno la triturazione grossolana della frazione residua, la deferrizzazione, la vagliatura e la stabiliz- zazione del sottovaglio. "Un altro passo - afferma la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande - verso il completamento dell'impiantisca necessaria a una gestione ottimale del ciclo di rifiuti e dimensionata sui risultati acquisiti grazie ai risultati positivi conseguiti nel corso degli ultimi dieci anni con il proficuo lavoro svolto insieme alle amministrazioni del territorio provinciale e ai cittadini, che ha portato i livelli della raccolta differenziata intorno al 60%, vicinissimo all'obiettivo di legge che si attesta al 65% entro il 2012. Non è un caso se, durante questo mandato, siamo riusciti a chiudere due discariche, quelle di Castelcolonna e Chiaravalle, e congelato la realizzazione della terza nella zona sud". "La sinergia d'intenti fra Regione e Provincia per la realizzazione dell'impianto di Maiolati Spontini - as sessore all'Ambiente della Regione Marche Sandro Donati - consentirà al territorio di ottemperare alle previsioni dell'Unione Europea, evitare procedure d'infrazione con pesanti risvolti sugli e nti l ocali e, soprattutto, di dare una risposta di elevata qualità ambientale in un settore delicato e importante come quello del ciclo dei rifiuti. I positivi risultati relativi alla diminuzione della produzione dei rifiuti, all'aumento della raccolta differenziata, all'attivazione sempre più nu merosa di c entri a mbiente comunali o intercomunali e quella dei " c entri del r iuso" sono la dimostrazione di una filiera istituzionale che funziona e che in un momento di difficoltà è comunque stata ed è capace di immettere risorse sul territorio per quasi dieci milioni di euro e di garantire un buon livello del servizio nella prospettiva di un sempre più virtuoso "ciclo integrato". S.M. operato in team, per sviluppare una rete integrata ed estesa su tutto il territorio regionale in grado di risolvere i problemi di accesso ad Internet nelle aree marginali del territorio. Il 24 aprile scorso si è concluso il percorso di validazione del Progetto Esecutivo, ora in approvazione presso le province marchigiane, cui seguirà l'apertura dei cantieri per il dispiegamento della rete. La rete MarcheWave fa tesoro delle precedenti esperienze in tema di costruzione ed utilizzo di reti wireless e definisce una architettura in grado di prevenire e risolvere i problemi che si erano evidenziati in quelle installazioni. 11 Il Progetto MarcheWave risponde a questi ed ad altri problemi prevedendo un'archittettura iniziale con dorsali magliate, per garantire un'elevata continuità di servizio a fronte di guasti sui canali principali di comunicazione. Il traffico cambia percorso ma giunge comunque a destinazione. In una fase iniziale sono previsti 7 punti diversi di accesso ad Internet che potranno accogliere il traffico di tutte le utenze reindirizzando in maniera automatica le comunicazioni sulla base delle condizioni della rete. Per la capacità di banda, i componenti e gli apparati sono state previste caratteristiche di elevata modularità e scalabilità. A Serra de' Conti un cittadino dona all'Anteas L'automobile che serve In tempo di crisi e di incertezze, c’è anche chi sa compiere un bel gesto di generosità verso la comunità del suo paese. Giancarlo Costantini di Serra de’ Conti ha infatti donato all’Anteas una nuova autovettura, una Fiat Panda 4x4 che può affrontare gli inverni più rigidi e nevosi, in modo da garantire sempre i collegamenti tra il piccolo paese dell’entroterra marchigiano e le città limitrofe. L’Anteas (Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà) è una onlus che si occupa di portare anziani e persone bisognose negli ospedali per le visite e le cure necessarie. I tanti volontari che con dedizione e grande senso civico operano ogni giorno per rendere possibile l’attività dell’associazione, e il suo presidente Giacinto Giombini, vogliono ringraziare pubblicamente il signor Costantini per l’utilissimo e prezioso dono. La comunità di Serra de’ Conti si è ritrovata nel piazzale antistante la Chiesa di S. Maria alle 19,00 di domenica 20 maggio per la cerimonia di consegna e benedizione, alla presenza del sindaco Arduino Tassi e del parroco Don Severino Sebastianelli. Sulla vettura è riportata la scritta: “Dono di Costantini Giancarlo in memoria di Costantini Agata”. Anteas - Serra de' Conti A Corinaldo una colorata proposta per tutti La festa dei fiori Organizzata dal Circolo Acli di Madonna del Piano, con il Patrocinio del Comune di Corinaldo, della Parrocchia di S. Pietro Apostolo, della Pro Loco, dell’Associazione “Pozzo della Polenta” e dell’Associazione Culturale “Il Capricorno”, ritorna la quarta edizione della Festa dei fiori presso la Contrada di Madonna del Piano di Corinaldo – sabato 26 e domenica 27 maggio 2012. I soci del Circolo ACLI di Madonna del Piano e tutti gli abitanti della zona stanno lavorando alacremente per la preparazione della quarta edizione della manifestazione. Gli organizzatori hanno allestito un ricco programma per la festa che si svolgerà nella contrada già nota per gli scavi condotti dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna. Questo il programma: Sabato 26 maggio 16,30 - Apertura Pesca dei Fiori Apertura Laboratori Didattici dedicati ai bambini. Laboratorio “Let’s Dance” Laboratorio “Pallavolando” 17.30 - “Furgolibro” Fiabe e storie Lunghe Km ! Animazione dell’Associazione “Acchiappasogni” in collaborazione con la Biblioteca di Corinaldo 18.00 - Apertura Stand Gastronomici 20.00 Esibizione danzatrici del ventre “ I fiori di Jasmine” 21.30 - Concerto dei “Caduta Libera” (Cover Band Nomadi) Domenica 27 maggio 15.00 - Apertura Mercatini e Pesca dei Fiori. Iscrizione e Apertura Laboratori Didattici, laboratorio “Trucco, Parrucco e Manicure”, laboratorio di “Cucina”, laboratorio di arte “Il Pennello”, laboratorio di falegnameria “Mastro Geppetto”, laboratorio tematici “ L’Isola che non c’è” Peter Pan, Trilli, Capitan Uncino, Wendy 17.00 - Esibizione Piccolo Coro “ Città di Corinaldo” Esibizione Laboratorio “Let’s Dance” 17.30 Piadina con Cioccolata per tutti i bambini 18.00 - Apertura Stand Gastronomici 18.30 - Esibizione Gruppo Storico “Combusta Revix” A seguire serata danzante con il Gruppo musicale “I Poeti” Durante i giorni della festa verranno messi in mostra i lavori eseguiti dalle scuole di Corinaldo. Ilario Taus 12 cultura la voce misena 24 maggio 2012 cultura La fotografia e i ragazzi A scuola di teatro Dacia Maraini e Senigallia “La fotografia e il senso del tempo” questo il titolo del seminario tenuto da Simona Guerra agli studenti della scuola secondaria di I° Mercantini nei mesi scorsi in un percorso educativo didattico di tipo pratico/teorico che ha rappresentato una prima presa di coscienza da parte dei ragazzi delle potenzialità del mezzo fotografico. Non sono mancate le prove pratiche, è stata organizzata una piccola mostra dei lavori e dei percorsi intrapresi e che sarà visibile sabato 26 maggio presso la scuola Mercantini in occasione della Festa annuale d’Istituto “Insegnare fotografia ai ragazzi è un’attività meravigliosa” afferma Simona Guerra “Tutti hanno dimostrato quanta sensibilità c’è dietro al loro apparente atteggiamento distratto". Nel suo breve periodo di attività il Centro teatrale senigalliese ha coinvolto 30 allievi provenienti da tutte le Marche: risultato che ha stimolato ad ampliare l'offerta formativa invitando maestri teatrali di rilievo nazionale e internazionale. E' infatti in programma un seminario dal titolo ”Commedia dell'Arte: canovaccio, regia e messa in scena”, diretto dall'attore Massimo Macchiavelli con l'assistenza di David Anzalone. Il Seminario è strutturato in 2 week-ends: 15-16-17 giugno e 22-23-24 giugno per un totale di 40 ore circa e si svolgerà nella sede del Centro in Piazza G.Bruno, 6 Roncitelli di Senigallia. Il costo complessivoè di 100€ Informazioni ed iscrizioni: Agnese 3312364307 oppure www.corsoteatro.it. Si fa sempre più stretto il legame tra la città di Senigallia e il lavoro teatrale della grande scrittrice Dacia Maraini. È questo il bilancio delle iniziative incentrate sull’autrice italiana che hanno visto protagonisti nei giorni scorsi al Salone del Libro di Torino il Comune di Senigallia e la Regione Marche. Sabato scorso, presso lo stand della Regione Marche, Dacia Maraini ha presentato il suo libro “Viva l’Italia”, scritto nel 1971 e ripubblicato proprio in occasione del Salone di Torino grazie al sostegno della Regione e del Comune di Senigallia.Un testo teatrale che ben rappresenta, come scrive il Presidente Napolitano nella prefazione, “il carattere contradditorio, complesso e drammatico del processo di unificazione nazionale”. Appuntamento di primavera con sapori ed eventi Mondolfo diVino Ultimo grande appuntamento di primavera con una kermesse all’insegna del gusto, dei sapori, delle tradizioni e dell’enogastronomia quella in programma nella Città a Balcone sul Mare sabato 26 e domenica 27 maggio con “Mondolfo diVino”. L’intero perimetro murato del Castello rinascimentale si trasforma in una occasione per gustare sapori antichi e moderni, declinati nelle varie cucine tradizionali e non. “E’ un impegno corale quello che coinvolge non solo la nostra giovane associazione – così il vicepresidente della Tre Colli Filippo Angeloni che promuove la due giorni – ma l’intera comunità cittadina, ampiamente mobilitata per garantire la migliore riuscita a questa festa, che vogliamo sempre più legare alla tradizione culinaria e enologica del nostro territorio”. Sette le location confermate dagli organizzatori, occasione propizia anche per spaziare nell’intero abitato antico, abbinando sapori, luoghi e ritmi diversi. “Come associazione - riprende Angeloni – proseguiamo nel coinvolgimento delle diverse anime che vivono il nostro territorio, non solo nei sapori e nelle ambientazioni, ma anche nei diversi generi musicali: la scelta delle cantine, tutte in luoghi davvero suggestivi, è dunque possibile in base alle proprie preferenze culinarie, ma anche seguendo i diversi stili di musica pop proposti”. C’è, ovviamente, chi non disdegna di pas- seggiare fra i vari spazi, e molti che si soffermano sul mercatino, organizzato presso il perimetro del turrito palazzo comunale. Locanda del Castel, I Fioi de’bacco, Bianconiglio, I figli di nettuno, Che bella tavlata, Il covo, Sotto l’arc d’Billy sono i simpatici nomi scelti per le diverse sedi delle cantine. “Per garantire la migliore sicurezza ai partecipanti, come negli scorsi anni abbiamo messo a disposizione dei servizi bus navetta gratuiti, nella serata di sabato, con partenze da Pergola, Senigallia, Fano e Marotta; forte l’attenzione per invitare anche alla moderazione ed al genuino divertimento, mettendo al bando gli eccessi”. Da non sottovalutare l’impegno per il sociale legato alla festa: “Nella giornata di domenica, alle ore 21,15 nella piazza del Castello, avremo l’estrazione della Lotteria di Maggio: il ricavato andrà a favore del Centro La Rosa Blu e della Croce Rossa Italiana. Già nel corso dell’anno, poi, proprio con il ricavato di Mondolfo diVino abbiamo avuto modo di compartecipare ad importanti progetti, come l’acquisto di apparecchiature per l’Ospedale Bartolini Casa della salute di Mondolfo, o materiale ad uso delle scuole, quale quella di Piano Marina”. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al 2-3 giugno. Per informazioni: www.trecolli.pu.it . A.B. Storie popolari nostre Sabato 26 maggio 2012 a Ostra presso il teatro Comunale alle ore 21.15, lo scrittore marchigiano Antonio De Signoribus presenta il suo ultimo libro, edito da Newton Compton, dal titolo “Segreti e Storie popolari delle Marche”. La presentazione-spettacolo, organizzata da OstraEventi, è curata dall’attrice e regista Beatrice Gregorini che interpreterà alcune d e l l e leggende tratte dal libro con il commento musicale di Antonella Vento, dell’associaz i o n e nonCantoperCantare. De Signoribus, ha raccolto, in questo volume, narrazioni popolari, ampie e coinvolgenti, mostrando la ricchezza espressiva di una regione ancora poco conosciuta quali le Marche. Proprio da queste leggende ed antiche storie popolari trae ispirazione la Notte degli Sprevengoli, la festa d’autunno più caratteristica delle Marche, che si tiene a fine ottobre nel centro storico di Ostra da ben 15 anni. L’Italia ha le sue storie di magia e di circostanze soprannaturali, che trovano la massima espressione nei racconti popolari di una regione come le Marche, in cui sono conservati, perché tramandate di generazione in generazione, i segreti e i simboli di una cultura popolare fantastica. La “Notte degli Sprevengoli” abbraccia, quasi per incanto, queste tradizioni di altri tempi, presentando gli snodi di una letteratura, di storie e di simboli popolari che da 15 edizioni fa rivivere i “paurosi esseri”, identificati con i fauni e i silvani. Ed è per queste ragioni - dichiara Paola Candi, ideatrice della festa e presidente di OstraEventi - legate soprattutto alla riscoperta di questo patrimonio culturale e popolare e alla volontà di tramandare ancora queste fantastiche storie, che “OstraEventi” ha deciso di presentare l’ultima opera di Antonio De Signoribus. La presentazionespettacolo, patrocinata dal Comune di Ostra, sarà l’occasione per premiare i vincitori del concorso fotografico abbinato alla Notte degli Sprevengoli. L’ingresso è gratuito. A Senigallia la mostra di Lynn Yaw Boling Paesaggi ed emozioni 'Nel fiume non passa mai la stessa acqua' . . . lucenti cieli liquidi e acque nuvolose. E' il titolo della nuova mostra della pittrice Lynn Yaw Boling. L'inaugurazione avrà luogo giovedì 24 maggio dalle ore 18,00 nella Sala del Fico del Palazzetto Baviera (Piazza del Duca) a Senigallia. Nata in Indianapolis il 28 gennaio 1955, Lynn Yaw Boling vive a Senigallia dopo anni di nomadismo tra New York, Francia, Inghilterra e Italia. Ha un MFA a Yale e ha vinto una borsa di ricerca Fulbright permettendole di lavorare vicino ai Monet nell'Orangerie a Parigi dove ha vissuto per anni. I lavori esposti sono opere recenti che appartengono alla serie 'tutto ha inizio col fiume', suggerite dai trecento metri di terra incolta, lungo quel fiume desertico nel pieno centro della città: una volta cuore della vita senigalliese, ora circoscritto, imprigionato, lasciato a se stesso nel degrado, nell'abbandono e nell'oblio. E' nascosta proprio lì la sua bellezza, quando rappresenta tutto ciò che non interessa e non riguarda la vita economica della città: l'anti-luogo per eccellenza, un posto selvaggio dove prospera solo ciò che non serve e dove si nascondono, rigogliose, quelle forme di vita (i pesci, gli uccelli, gli insetti, le piante) più segrete e più lontane dal fare umano, rovesciato in una pittura che intende celebrare lucenti cieli liquidi e acque nuvolose. La mostra si protrarrà fino a domenica 3 giugno con il seguente orario: da lunedì a domenica dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e dopo-cena il venerdì, sabato e domenica. Al cinema 'Gabbiano', "Ulidi, piccola mia" Storie da una casa - famiglia E' arrivato in anteprima, al Cinema Gabbiano di Senigallia, la rivelazione dell’ultimo Torino Film Festival: mercoledì 23 maggio è stato proiettato Ulidi piccola mia, alla presenza del regista Mateo Zoni. Si tratta di una circuitazione sale mirata e in profondità, che porterà 'Ulidi piccola mia' in molte altre città e centri del territorio nazionale, con proiezioni, incontri ed eventi accompagnati dal regista Mateo Zoni. Per la delicatezza e l'autenticità con cui racconta la storia di Paola, quasi diciottenne, e della sua esperienza come ospite di una casa famiglia per minori, 'Ulidi piccola mia' ha ottenuto il Patrocinio della Coordinamento Nazionale delle Case per Minori e dell'Unione Comunità di Tipo Familiare per Minori di Roma e Lazio. "Un fiore al limite del campo, un film come ce ne dovrebbero essere di più", così il direttore del Torino Film Festival 'Gianni Amelio'. E' la storia vera di Paola, quasi 18 anni, e dei suoi quattro anni passati in una comunità per adolescenti; la storia delle ragazze che vivono con lei, del rapporto complicato e tenero con i genitori; la storia dei suoi amici e della sua terapia. Il racconto colorato, ironico e sincero di un disagio, di brutte ferite e di una crescita; e dello strano stupore che lascia la paura quando la si affronta. Mateo Zoni entra nel mondo delle comunità di accoglienza filmando un tema e un’esperienza difficili, con un cinema dall’approccio documentario, partecipe e privo di preconcetti, grazie anche a un ritratto femminile memorabile: una ragazza capace di abbattere il muro di comunicazione della malattia con un’energia disarmante, e coinvolgente. Offrendo una visione del disagio mentale - troppo spesso vissuto come problema da isolare e nascondere - come una questione aperta e condivisibile, senza timori e tabù. Liberamente tratto dal libro Fuga dalla follia. Viaggio attraverso la legge Basaglia di Maria Zerilli, 'Ulidi piccola mia' di Mateo Zoni, è prodotto da Indigo Film e Solares Fondazione delle Arti, con il sostegno di Cineteca di Bologna, Provincia di Parma e Comune di Parma, e distribuito da Istituto Luce Cinecittà. Carmine Imparato Organizzato dall'associazione 'Nel verso giusto' Pomeriggio di poesia L’Associazione culturale “Nelversogiusto” ha organizzato martedì 22 maggio, un recital di poesia, presso la Sala del Trono di Palazzo del Duca. L’appuntamento si inserisce nell’ambito delle giornate indette dal Movimento Mondiale della Poesia in risposta al momento di crisi storica e ha ottenuto il patrocinio del Comune di Senigallia. Durante l’iniziativa sono state proiettate diapositive artistiche a cura di Giorgio Pegoli, foto-reporter, mentre vi saranno anche installazioni d’arte visiva curate dalle associazioni “Nelversogiusto-Senigallia/Poesia, Senanova-Primo piano, F7 (opere di fotografia), dall’Associazione Pro-Loco Senigallia (opere di fotografia e pittura) e dall’Associazione culturale Artisti “Rovereschi” (opere di pittura). spettacolo la voce misena 24 maggio 2012 13 eventi e corsi il taccuino 31 maggio 2012 “Sentenza: il prima e il dopo Marginalità e reato, prevenzione e funzione rieducativa della pena. La giustizia riparativa" è il titolo dell’incontro condotto da Silvia Corinaldesi, giudice del Tribunale di Rimini nell'ambito del corso di formazione 'Liberi di...' organizzato dalla Fondazione 'Gabbiano di Senigallia'. Gli inconSenigallia - Rock alla Rotonda tri, con il contributo del Csv Marche, si svolgono “Waitin' for Summer Jamboree” prosegue il 2 giualle 21.00 nella sede della Fondazione , in piazza gno con l'esclusiva e prima italiana della band The Garibaldi 3 (cortile della Curia). L'obiettivo è far Inteli-Gents (UK), il 16 giugno e 7 luglio con gli circolare idee sulla giustizia possibile e creare una ultimi due Rhythm 'n' dance. Inizio alle 21.30. rete pensante su questi temi. Per informazioni, teSenigallia - Incontri sulla legalità lefono: 071 64578. Urbino - La città ideale Mostra sul tema della Città ideale, partendo dal dipinto urbinate che costituisce uno dei più affascinanti enigmi del Rinascimento italiano. La mostra, si tiene presso il Palazzo ducale fino al luglio prossimo. Cesarini da Senigallia Senigallia / Da sabato 26 maggio una bella mostra Si inaugura alle ore 18 di sabato prossimo, 26 maggio, alla Rocca Roveresca, uno degli eventi più attesi dell’estate senigalliese: la grande mostra curata da Gianni Di Giuseppe e dedicata al grande scenografo televisivo Carlo Cesarini, meglio noto come Cesarini da Senigallia. È un omaggio necessario quello reso da Senigallia all’artista, scomparso nel 1996, che fin dalla scelta del nome d’arte ha voluto legarsi indissolubilmente alla propria città natale, contribuendo a farla conoscere in tutta la nazione attraverso gli schermi della televisione. Per questo motivo organizzare una mostra e curare un catalogo, dedicati all’attività di Carlo Cesarini, riveste un duplice significato: documentare scientificamente il lavoro svolto dallo scenografo e testimoniare l’affetto di Carlo per la sua città natale, Senigallia. La città ha dunque voluto ricambiare questo affetto organizzando, in collaborazione con la RAI e con la famiglia Cesarini, una mostra antologica dedicata a uno dei suoi più celebri figli. L’evento fornirà anche l’occasione per ripercorrere i primi 25 anni della storia della televisione nel nostro Paese: un’epoca in cui la Rai sperimentò i suoi linguaggi,alla ricerca di quello che venne poi definito lo “specifico televisivo”. A realizzare i primi grandi spettacoli televisivi del sabato sera, dal 1958 in poi, fu una squadra affiatatissima: il regista Antonello Falqui, il produttore Guido Sacerdote e lo scenografo marchigiano Carlo Cesarini, che affiancherà al suo nome quello della città natale, Senigallia, diventando così per tutti Carlo Cesarini da Senigallia. Erano gli anni del boom economico e dei televisori, costosi e bombati come gli armadi, con le manopole centrali, veri e propri pezzi di arredamento. E la televisione realizzata da Cesarini da Senigallia era molto lontana da quella che possiamo vedere oggi sui nostri schermi al plasma. Vibranti coreografie, orchestre in doppio petto e scintillìo di specchietti (Cesarini ne fece montare 3.460.000 pezzi sulle pareti del Teatro delle Vittorie in occasione della Canzonissima 1969, quella con le Kessler, Dorelli e Vianello, che passò alla storia come “la Canzonissima degli specchietti”). Nelle scene di Cesarini da Senigallia trionfava il varietà puro, un senso dello spettacolo affidato alla musica e alle invenzioni della messa in scena, un magniloquente gusto teatrale che resta l’espressione più piena dell’epoca d’oro dello show televisivo. La mostra allestita nei locali della Rocca Roveresca e il relativo catalogo, curato sempre da Gianni Di Giuseppe e presentato con successo al Salone Internazionale del Libro di Torino, si articolano in quattro sezioni: biografia, romanzo sceneggiato (o teleromanzo), varietà ed eventi comunicativi. Un libro pensando a padre Pino Puglisi "Se ognuno di noi..." A quasi vent’anni dal suo vigliacco assassinio, il prete di Brancaccio continua a scaldare i nostri cuori. A parlare con semplicità dirompente alle nostre menti, offuscate dal chiasso, non solo mediatico, lanciando messaggi tremendamente attuali. Domenica 27 maggio, alle ore 18.30, verrà presentato da Giulia Torbidoni, a Senigallia, presso la Libreria Iobook, in Via F.lli Bandiera 33, il libro del giornalista Mauro Rocchegiani, "Se ognuno di noi... Padre Pino Puglisi, 9 sentieri di buonsenso", dedicato alla figura del parroco siciliano ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, edito dall’associazione MonsanoCult col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona. Diversamente da una biografia in senso classico, l’autore suddivide il volume in parole chiave, seguendo una struttu- ra efficace, ispirata alle Lezioni americane di Calvino, nove principi di buonsenso nei quali ricostruisce le tappe dell’esistenza di Puglisi. Temi leggibili a sé, che ripercorrono ognuno un aspetto e l’evoluzione nella vita del parroco di Brancaccio attraverso la sua voce e nelle testimonianza di chi era vicino a lui. Un manuale, destinato a tutti, dal laico al credente, di qualsiasi credo politico. Il volume è edito dall’associazione MonsanoCult, con il patrocinio del Comune e dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona; la prefazione e di Suor Carolina Iavazzo, la principale collaboratrice di Puglisi a Brancaccio, la postfazione è di don Luigi Ciotti, che della lotta alle mafie ha fatto una bandiera. Per informazioni Libreria Iobook, [email protected], tel. 071-7928887. Senigallia - Motoraduno alla Rotonda Domenica 27 maggio si terrà a Senigallia il primo motoincontro dedicato alla onlus “Giardino degli angeli”. La giornata avrà inizio dalla mattina alle ore 9.00 quando i partecipanti s’incontreranno presso il piazzale della Rotonda dove potranno iscriversi e ricevere il materiale dell’associazione. Senigallia - Incontro sulla qualità della vita Venerdì 25 maggio alle ore 21,15 alla Chiesa dei Cancelli di Senigallia l'incontro "Desiderio d'Infinito e qualità della vita". Sarà presente la Dr.ssa Paola Marenco, Centro Trapianti Niguarda. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it - Tel. 071 65375 da venerdì 25 maggio Tutti i nostri desideri Un film di Philippe Lioret. Con Vincent Lindon, Amandine Dewasmes, Marie Gillain, Yannick Renier, Pascale Arbillot, 120 min. - Francia 2011. Claire è una giovane magistrato del Tribunale di Lione. Ha due figli piccoli e una vita familiare serena fino a quando l'individuazione di un tumore cerebrale la sconvolge. Decide però di tener nascosta al marito la malattia temendo che lui non riesca a sopportare lo choc. Claire si trova inoltre di fronte a un palese caso di circonvenzione da parte di un istituto di credito nei confronti di una giovane madre con cui è entrata in contatto dato che i figli frequentano la stessa scuola materna. Con la collaborazione di Stéphane, un collega determinato e più in là negli anni decide di procedere affinché la trasparenza nei contratti sia ineludibile. Il tempo però stringe. Philippe Lioret, dopo quel film notevole che è Welcome torna ad affrontare un'importante tematica sociale passando attraverso delle storie individuali e non avendo timore di entrare nel territorio del mélo. Il tema è quello, sempre più socialmente devastante, dei prestiti concessi dagli istituti di credito. Accade che in Francia (e non solo) molti vengano attratti ingannevolmente ad accendere un prestito per poi ritrovarsi progressivamente indebitati in modo esponenziale. Anche se costoro rappresentano meno del3% del totale e che la compensazione grazie ai tassi proibitivi sia più che remunerativa per le società esse procedono comunque spietatamente nei confronti dei creditori per evitare l'emulazione. Another earth Un film di Mike Cahill [II]. Con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Flint Beverage, Robin Taylor. Usa 2010. Rhoda Williams è una studentessa dalle ottime capacità tanto che è stata ammessa al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Il suo interesse per l'astrofisica è intenso tanto che una sera provoca un drammatico incidente stradale. La causa immediata è data dal fatto che è stato scoperto un pianeta che è speculare alla Terra e che lo stesso sta iniziando a fare la sua comparsa nel cielo. Rhoda, alla guida della sua auto si distrae guardando in alto e uccide il figlio e la moglie incinta di John Burroughs, un noto compositore. La ragazza viene arrestata e quando uscirà dal carcere il suo scopo principale sarà quello di espiare ulteriormente la sua colpa aiutando Burroughs. Intanto l'altra Terra si fa sempre più grande e visibile. spigolature Dopo il figurativo di Ciacci, Marinelli, Casaroli e Panni. Dopo l’astratto di Gatti e Giacomelli. Dalla recente iniziativa dell’Associazione La Fenice sui poeti dialettali, è nata l’acquaforte di Walter Bastari che guardo con curiosità e stupore. Sono disegnati in un abbozzo affrettato e deformante, volti e corpi di uomini. Una estatica atmosfera di sogno. Non manca un lupo dalla cui bocca pare esca fumo e fiamma. Per me è un mistero come Bastari sia nato e viva a Senigallia, lui che respira aria d’Europa (l’inconscio di Freud e le immagini liquefatte di Salvator Dalì). E’ certo che nella storia degli artisti senigalliesi, Bastari è un momento di indubbio valore e Mario Giacomelli l’aveva capito da subito e a lungo dialogò con lui, comparando foto e disegni. Elvio Grossi 14 sport la voce misena 24 maggio 2012 Fine torneo di tennistavolo, a Terni sport Il Miciulli fallisce i play off: si resta in seconda categoria Sabato 19 e domenica 20 maggio 2012 a Terni si è svolto l'ultimo Torneo della stagione agonistica 2011/2012. Circa trecento i partecipanti alla gara di singolo quarta categoria maschile provenienti da tutta la penisola per confrontarsi in una sana e bella competizione che vede Terni, ormai da anni, come fulcro per le gare Nazionali di Tennistavolo.La A.S.D. Tennistavolo Spiaggia di Velluto ha partecipato al torneo con ben sette atleti di cui tre del settore giovanile. Tutti hanno ben figurato, tanto che, la società ha raggiunto il quarto posto nella classifica a punti. In evidenza specialmente i giovani, Gabriele Messersì, Lorenzo Rossi che con i risultati ottenuti hanno scalato molti posti in classifica nazionale. Un plauso particolare all'appena diciottenne Daniele Nicolini che con una prestazione eccezzionale, mette in fila tutti i suoi rivali, molto più accreditati di lui e sale sul gradino più alto del podio. Medaglia d'oro quindi per Daniele che entra prepotentemente nelle classifiche di 3^ categoria assoluta. MICIULLI 2 – FRONTONESE 1 Mercoledì 16, allo stadio Bianchelli, la Miciulli supera il primo ostacolo di questi play off battendo per 2 a 1 la Frontonese. La prima rete dei neroazzurri la realizza Omerico al 33°. Inizio ripresa con la Frontonese in gol con Conti al 50°. Rapida la risposta della Miciulli, che al 53° ritorna in vantaggio con Pasqualini. MICIULLI 0 – CANTIANO 2 Per i ragazzi di Mister Goldoni la rincorsa al passaggio di categoria finisce con la sconfitta subita ad opera del Cantiano. Il tutto è rimandato al prossimo campionato di II categoria. Le reti sono state messe a segno al 13° da Leri ed al 98° da Virgili. MICIULLI: Minardi, Si.Schiano, Baldelli, Bomprezzi, Cinotti, Rosi, Goldenzi, Goldoni (40° Cucchi), Pasqualini (62° Spadoni), Omerico, Massacci (75° Rossi Berluti). All. Goldoni. CANTIANO: Gentilotti, Padovani, Leri, Virgili, Giacomini, Rosetti, Marsili, Romitelli (87° Visicaro), Pellegrini, Pavoni (64° Patrignani), Ramaioli. G.M. In pochi avrebbero scommesso su un campionato così La matricola che ha sorpreso La Vigor ha chiuso con un bel 5° posto Chiuso il campionato d’Eccellenza, per il Presidente Valentino Mandolini e per tutta la dirigenza è stata una sorpresa inimmaginabile il quinto posto in classifica, così pure per tutti gli sportivi senigalliesi. La “Matricola”, quale si è presentata la Vigor in questo campionato essendo salita di categoria dal campionato di Promozione lo scorso anno, non pensava certo di raggiungere al primo anno in Eccellenza questo prezioso quinto posto. Le premesse e lo scopo principale per la dirigenza era la salvezza al più presto possibile. Si è pensato di potenziare la squadra con alcuni elementi di rinomata esperienza, specie il settore difensivo: Davide Bellucci e Massimo Tombari, mentre in attacco l’acquisto prestigioso è stato quello di Michele Simoncelli; per tutto il resto ci si è affidati ai “vecchi” giocatori dello scorso campionato con l’inserimento di tanti giovani provenienti dal settore giovanile della Juniores. Una sfida che la dirigenza ha voluto affrontare, constatata la grave massa di giovani schierata settimanalmente in campo, ma che alla fine è risultata vincente mettendo in mostra tanti promettenti elementi: ragazzi del 1993-94 e persino del ‘95, tanti che con le loro doti hanno contribuito al raggiungimento di questo prestigiosa quinto posto in classifica. Quattro le squadre che si sono classificate prima della Vigor: Maceratese, vincitrice del girone e passata in serie D con punti 73, Tolentino 70, Fermana 64, Grottammare 55, Vigor 52, in sottordine altre tredici squadre. I risultati finali dicono che per la Vigor, su 34 incontri disputati, le vittorie sono state 14, di cui 9 in casa, 55 in trasferta; i pareggi 10, di cui 5 in casa e 5 fuori; le sconfitte 10, di cui 3 in casa e 7 fuori. Le reti messe a segno sono state in totale 45, di cui 22 in casa e 23 fuori; le rete sono state messe a segno dai seguenti giocatori: Simoncelli 17, Coppa 10, Pesaresi 6, Carboni 2, Ruggeri 2, Candelaresi 2, Savelli 2, Paolini 1, Pandolfi 1, Morganti 1, Giraldi 1. Ora la parola passa alla dirigenza per quanto riguarda il prossimo futuro. Il presidente Mandolini ha fatto presente le difficoltà di reperire nuove risorse finanziarie. Non sarà facile; si spera nell’ingresso di nuovi dirigenti ed eventualmente di potenziare la squadra, ma tutto questo sarà il tema di nostri servizi che settimanalmente cercheremo di illustrare ai nostri affezionati lettori. Giancarlo Mazzotti La Goldengas doveva affrontare il Ferrara basket Ciclismo Rinvio causa sisma Una duegiorni marchigiana Il tremendo terremoto che domenica mattina alle ore 4,04 ha colpito l’Emilia Romagna, e in particolare le zone di Modena e Ferrara, ha fatto sì che l’incontro di pallacanestro fra la locale squadra di Ferrara e la Goldengas Senigallia sia stato rimandato a data da destinarsi. Al momento di andare in macchina non siamo in grado di dire quando questo incontro di semifinale verrà recuperato. Si dovrà aspettare quello che la Federazione Nazionale pallacanestro deciderà nei pros- simi giorni. Il calendario prevedeva che dopo l’incontro col Ferrara, perso o vinto che fosse, un secondo doveva essere disputato giovedì 24 al Palazzetto dello sport di via Capanna, per disputare poi un’eventuale “bella” domenica 27 a Ferrara. I ragazzi della Goldengas e gli sportivi senigalliesi sonovicini ai terremotati ferraresi e alle loro famiglie, con la speranza che al più presto possibile si possa tornare alla normalità. Lo sport può aspettare. La pallavolo scende in spiaggia Dopo il grande successo dello scorso anno, anche nella prossima stagione estiva l’Us Pallavolo Senigallia organizzerà le “Settimane Sport” in spiaggia per favorire l’attività sportiva anche nel periodo estivo nell’ambito della crescita atletica e sociale dei ragazzi. Le attività verranno coordinate da istruttori federali e accompagnatori della società pallavolistica senigalliese. Le attività, che si svolgeranno ai bagni 16 a Marina Nord, prevedono mattinate molto intense e piene di sport e divertimento dalle 8.15 alle 13 con pallavolo, beach volley, arti marziali, attività in acqua e altra attività ludica. La prima settimana è quella che va da lunedì 11 a venerdì 15 giugno e così via per cinque settimane Volley Ostra Vetere consecutive fino al 13 luglio. Sono possibili iscrizioni per una o più settimane o per tutta la durata dell’iniziativa. In caso di maltempo l’attività verrà svolta al coperto. Le iscrizioni sono aperte per tutti i bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni (il gruppo sarà diviso in due fasce: 6-10 / 11-14) anche non iscritti alla US Pallavolo Senigallia. Per i ragazzi dagli 11 ai 16 anni è prevista anche la solo possibilità di partecipare agli allenamenti tecnici quotidiani. Per ulteriori informazioni e chiarimenti è possibile chiamare il dirigente Mirco Baroncioni (347 7786768) o il responsabile del progetto Marco Soffici (347 4155737). R.P. Il rumeno Andrei Nekita (foto) sprinta nel primo atto della Duegiorni Marchigiana, facendo proprio quel prestigioso traguardo che è stato di Petito (primo vincitore, nel 1981), di Cipollini e (l’anno scorso) di Moreno Moser. Vince (e conforta) la “meglio gioventù” straniera trapiantata in Italia: Andrei vive nel nostro Paese da dieci anni, si esprime in fluido italiano dall’accattivante cadenza veneta, la stessa dell’accademia ciclistica Generali Videa Ballan Coppi Gazzera, che infine lascia un’impronta indelebile nelle Marche, dopo bella frequentazione delle nostre strade. Nekita sigla la prima vittoria stagionale, regolando i due compagni di fuga, Luca Orlandi (Carmiooro Ngc Pool Cantù) e Matteo Mammini (già tricolore ed azzurro a cronometro, alfiere del lombardo Team Colpack). Ovvero: tre longilinei ed imprenditoriali passisti, che credono nell’impresa, sfidano anche il vento e vanno sul podio (alla media di quasi 45 sui 170 km), nella corsa che è dei velocisti (sulla carta). Il grosso arriva a 25” dagli evasi. Migliore dei marchigiani purosangue si classifica il recanatese Riccardo Stacchiotti (8° per i colori della romagnola Reda Mokador), che supera Davide Censori (Monturano Civitanova Cascinare). Piazzato: Paolo Totò (17°, Velo Club Senigallia). La 31^ Duegiorni Marchigiana si conferma classica per élite-under 23. Accuratissima è l’organizzazione dello Sporting Club S.Agostino, guidato da Bruno Cantarini e Luciano Angelelli, con il fattivo contributo di Albino Cittadini e valenti collaboratori (CicloMiseni in primis). All’indomani, il Gran Premio Santa Rita viene conquistato di forza e di calibrata intelligenza dal ventitreenne piemontese Mattia Pozzi, che dosa lo sforzo, fionda irresistibilemente sull’ultima erta e perfeziona l’ottimo lavoro della lombarda Viris Maserati. Il corridore di Biella si aggiudica anche la combinata. In cima al ‘Muro di S.Agostino’, si piazzano Michele Simoni (trentino di Palù di Giovo) e l’abruzzese Stefano Di Carlo. Il migliore dei marchigiani di casacca è Alessio Taliani (Futura Team Matricardi), decimo. A rendere merito al club fidardense è innanzitutto il presidente della Federiclismo, Renato Di Rocco, affiancato da Vincenzino Alesiani, massimo dirigente regionale. La cronaca viene scritta dalla carovana di 155 corridori. La bagarre non conosce pause. Alla campana partono in quattro: Di Luca (Monturano Civitanova Cascinare), Mammini, Giacobazzi e Pozzo. Solo quest’ultimo resiste al recupero del gruppo, trionfando per la seconda volta stagionale (suo anche l’oro pesante della Piccola Agostoni). Umberto Martinelli Cala il sipario sulla stagione pallavolistica della Polisportiva AVIS, una stagione ricca di soddisfazioni per la società guidata dal presidente Antonello Mancini e che sicuramente sarà ricordata da chi segue la pallavolo ad Ostra Vetere. La stagione appena giunta al termine ha visto infatti il ritorno della squadra maschile ai vertici della pallavolo regionale con la promozione in Serie C. Un risultato quanto mai gradito non solo per il titolo sportivo conquistato, ma anche perché ha ripagato e confermato la bontà della scelta societaria fatta tre anni fa - non indolore - di cedere i diritti sportivi della Serie C (finiti in quel di Montalbano, a Macerata) sebbene difesi alla grande sul campo per intraprendere, volontariamente, un campionato di Serie D. Una scelta dovuta alla congiuntura economica non favorevole sicuramente, ma anche alla volontà di valorizzare quanto di buono era stato fatto “in casa” nel vivaio del settore giovanile. Una vittoria dal sapore particolare quindi, non scontata, conquistata al termine di un’annata impegnativa per i ragazzi agli ordini del tecnico Simone “Tio” Mattioni, protagonisti di un cammino che era apparso fin troppo facile al termine della prima fase per poi tramutarsi in impervio nella seconda e che rischiava di fornire un verdetto troppo severo per colpa anche di qualche infortunio di troppo, ma che ha visto finalmente il meritato trionfo dei bianco-blu dopo il rush finale dei play-off. Guardando al resto della pallavolo targata Ostra Vetere, una nota di merito va anche alla squadra femminile e alle formazioni giovanili maschili: le ragazze di Lucchetti, neopromosse, si sono tolte la soddisfazione di disputare i play-off promozione nel campionato Provinciale di prima divisione non sfigurando di fronte a formazioni attrezzate per il salto di categoria, mentre le formazioni maschili Under 14 e 16, entrambe guidate da Enrico Polzonetti, hanno lavorato proficuamente con un gruppo affiatato e sicuramente promettente che fa ben sperare per il futuro. penultima la voce misena 24 maggio 2012 asteriski *** Il Papa per la vita Al Regina Coeli di domenica 20 maggio, il Papa dice: “Rivolgo un cordiale saluto alle migliaia di aderenti al Movimento per la Vita italiano, riuniti in Aula Paolo VI. Cari amici, il vostro Movimento si è sempre impegnato a difendere la vita umana, secondo gli insegnamenti della Chiesa. In questa linea avete annunciato una nuova iniziativa, chiamata “Uno di noi”, per sostenere la dignità e i diritti di ogni essere umano fin dal concepimento. Vi incoraggio e vi esorto ad essere sempre testimoni e costruttori della cultura della vita”. Il partito del non voto a Palermo torna Orlando. La Lega Nord perde i ballottaggi 7 su 7. Basta con gli scandali e il ladronismo. Purtroppo ha votato solo il 51,4%. L’astensionismo è una valanga. Clamoroso a Jesi, dove il centro sinistra perde dopo 37 anni di potere “rosso”. Le Marche a Roma Le meraviglie delle Marche con opere di Raffaello, Tiziano, Crivelli, Lotto, Guercino, Barocci, Giordano, Reni, Rubens, Salvi… sono in mostra a Roma dal 3 maggio al 10 giugno, presso il Braccio Carlo Magno, in Vaticano. E’ un’ottima occasione per una gita scolastica di alto livello culturale. 15 “La priorità assoluta rimane la protezione dei minori e la premura verso le vittime degli abusi”, a cui “si accompagna la cura per la formazione dei futuri sacerdoti”. Questo, in sintesi, lo “spirito” delle Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici, presentate all’Assemblea della Cei, in corso in Vaticano. Le donne vescovo I vescovi anglicani hanno dato il via libera alla legislazione con la quale la “Chiesa di Inghilterra” potrebbe introdurre le prime donne vescovo nel settembre 2013, facendo solo una piccola concessione alle parrocchie che sono contrarie. 100 Comuni vanno al Centrosinistra, 68 al Centrodestra o altri. Ma a Parma vincono i Grillini, Linee contro la pedofilia a di G. Cionchi 27 maggio 2012 - Domenica di Pentecoste Liberiamo lo Spirito Parola di Dio At 2,1-11 Salmo 103 Gal 5,16-25 Gv 15,26-27; 16,12-15 Festa di Pentecoste, lo Spirito porta frutti di bene e nasce la Chiesa Il Signore ha detto e dato tutto: ha svelato il vero volto del Padre, ci ha rassicurati, egli è con noi per sempre, fino alla fine. È iniziato il faticoso tempo della Chiesa, serva del vangelo, incoerente e fragile perché fatta di uomini e donne incoerenti e fragili, eppure trasfigurati perché discepoli, cercatori, affamati. E, leggendo la storia con uno sguardo profondo, autentico, spirituale, riconosciamo che questa indissolubile alleanza non è mai venuta meno. Nonostante noi cristiani, da duemila anni il Maestro continua ad essere annunciato dalla Chiesa. Più i cristiani hanno cercato di manipolare il vangelo, di stravolgerlo, di rinnegarlo, e più lo Spirito ha mandato schiere di santi a tenere a galla la baracca. È lo Spirito che fa la Chiesa, la tiene ancorata al suo Signore, la scuote, la invia, la anima, la rianima. Lo Spirito, il primo dono fatto ai credenti. Il cammino interiore dei discepoli ci dice una verità semplice: la fede è un evento dinamico, non la parola a... arrivati in redazione Quando i cittadini si fanno sentire La decisione di Edison SpA di rinunciare alla prosecuzione del procedimento autorizzativo della Centrale Turbogas di Corinaldo, oltre ad essere un atto di buon senso, è senz’altro il frutto dell’impegno dei cittadini, organizzatisi in associazioni e comitati, e affiancati dalle amministrazioni locali che, seppur a volte tiepidamente, hanno fatto con essi un fronte compatto contro questa ipotesi di centrale termoelettrica: Comuni, Province coinvolte e la Regione Marche, la quale speriamo voglia ora riconsiderare anche i progetti dei rigassificatori e dell’elettrodotto Fano-Teramo, pensando piuttosto a seguire lo studio sull’eolico off-shore e ad altre infrastrutture più adatte a supportare le energie rinnovabili. Il progetto Turbogas, lo ricordiamo ancora una volta, comportava un impatto enorme per la Valle del Cesano e non solo, in termini sia sanitari che ambientali, un danno irrimediabile a un paesaggio rurale profondamente vissuto dagli abitanti, un danno di immagine al contesto dove perle di arte e storia come Corinaldo, Mondavio, la città romana di Suasa, si trovano felicemente immerse. Un progetto sbagliato perché non giustificato sotto il profilo economico, perché andava ad imporsi su una piccola valle densamente abitata e ricca di valenze paesaggistiche e storico-archeologiche, e pericoloso oltre che per l’inquinamento che avrebbe prodotto, anche per la sua sicurezza. Oggi ci sentiamo più sollevati, ma vorremmo che da questa vicenda si traggano delle utili lezioni per tutti. Che sia palese a certi grandi grup- pi economici che devono avere l’umiltà di confrontarsi con una civiltà matura, e non fare del nuovo colonialismo ovunque. Che sia chiaro che l’esercizio di un’economia prevalentemente speculativa può trovare un freno nella determinazione della cittadinanza di riappropriarsi di quella sovranità popolare, che non può essere solo poco più di una frase scritta nella Costituzione. Che si apprenda, noi cittadini, a ‘fare politica’ un po’ tutti, nella vita di tutti i giorni, anche chi ha poco tempo, chi ha famiglia, chi ha già tanto da fare. Perché ogni capacità è preziosa, perché funziona e ne vale la pena, e perché solo così eviteremo la catastrofe ecologica ed economica già in corsa al galoppo, ‘crisi’ che è ‘piovuta dal cielo’ solo nel senso che l’abbiamo permessa. da Città Attiva Corinaldo Politica amministrativa Gentile redazione, mi ha sorpreso il risultato elettorale della vicina Jesi, roccaforte della sinistra da sempre, un po' come la nostra Senigallia. A fronte di un nome "di rango" come Melappioni, seppure per pochi voti, si è imposto Roberto Bracci, candidato da alcune liste civiche jesine. I partiti si diano una mossa. Anche i risultati amministrativi di altre città italiane, prima fra tutte Parma, fanno pensare alla stachezza (terribile il tasso di astensionismo) dei cittadini nel vedersi proporre ricette vecchie e modi di fare politica del tempo che fu. Il mondo cambia rapidamente, la politica rimane uguale a se stessa! Luciano Regini statico, ci occorre tutta la vita per imparare a credere. Gli apostoli stessi, convinti ora di avere capito, dopo tre anni di insegnamenti bruciati sotto la croce, dimostrano, pochi attimi prima dell'ascensione al cielo di Gesù, di non avere capito nulla. Sognano un regno terreno, guidato da Gesù. Gesù, invece, chiede a loro di rendere presente il Regno. Amandosi. La fede è in continua evoluzione, Gesù ha detto e dato tutto, noi fatichiamo (e tanto) a stargli dietro. La Chiesa vive in una continua tensione tra la conservazione del messaggio di Gesù e la forza dirompente della sua interpretazione e attualizzazione. Gesù stesso oggi ci scuote: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso". Siamo discepoli a vita, alunni nella fede, bambini che crescono nel cogliere l'immensa grandezza e complessità della Rivelazione. Siamo ancora disposti a crescere? A cambiare opinione? A convertirci? Consapevole della fragilità e ottusità dei suoi (e di noi) Gesù dona lo Spirito, colui che ci guida alla verità tutta intera. Rischiamo di fermarci alla verità parziale, alla nostra piccola verità, anche di fede. In un crescente cammino di illuminazione interiore e di consapevolezza, invocando con forza lo Spirito e lasciandoci condurre, possiamo passare attraverso di Paolo Curtaz una maggiore coscienza della verità fino ad arrivare, alla verità tutta: che Dio è amore, tenerezza continua, compassione, bene assoluto, Maestro di umanità, perdono e luce, pace e fedeltà assoluta. Oggi chiediamo allo Spirito di prendere in mano la nostra vita e di condurci verso la pienezza della conoscenza di Dio. Lo Spirito è presenza d'amore della Trinità, ultimo dono di Gesù agli apostoli, invocato da Gesù come vivificatore, consolatore, ricordatore, avvocato difensore, invocato con tenerezza e forza dai nostri fratelli cristiani d'oriente. Senza lo Spirito saremmo morti, esanimi, spenti, non credenti, tristi. Lo Spirito, discreto, impalpabile, indescrivibile, è la chiave di volta della nostra fede, ciò che unisce tutto. Lo Spirito, già ricevuto da ciascuno nel Battesimo, è colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù. Colui che ci permette di accorgerci della sua presenza, che orienta i nostri passo a incrociare i suoi. Così gli apostoli hanno dovuto essere abitati dallo Spirito, che li ha rivoltati come un calzino, per essere finalmente, definitivamente, annunciatori e, allora, solo allora, hanno iniziato a capire, a ricordare col cuore. Abbiamo bisogno, urgiamo, ci è indispensabile invocare lo Spirito perché ci cambi il cuore, ce lo riempia, perché dia una sveglia alla nostra fede. inbreve A Monterado Pesca di beneficenza per l’Oratorio nell’ambito della 56^ Sagra della Porchetta”, tenutasi nella bella cittadina nei giorni 18, 19 e 20 maggio con un suo successo, nonostante il tempo non proprio brillante. C’è da precisare che - finalmente – le due Società della Pro Loco e quella Ricreativa Monteradese si sono unite, formando una sola Società denominata “Pro Monterado”, il cui Presidente è l’ing. Vanni Nicoletti, giovane con un futuro tutto in “rosa”, ben conosciuto e stimatissimo da tutti. Si sono interessate della Pesca le seguenti persone: Angela, Ivana, Mariangela, Marinella, Novella, Stefania che hanno tenuto aperto il locale in via Paci sia nel pomeriggio di sabato che in quello di domenica. Si ringraziano Ditte e Negozi che hanno offerto ricchi premi per la Pesca stessa. Si ricorda, infine, che l’ambiente della Sagra è stato spostato dal centro di piazza Roma al campo sportivo, eliminando tanti disagi che erano inevitabili, specie per il traffico, data la ristrettezza dell’ambiente precedente. Un vivissimo ringraziamento alle organizzatrici della Pesca per la loro perseverante attività, anche perché l’Oratorio – che funge pure da palestra – è stato rimesso a nuova in tutta la pavimentazione, grazie, soprattutto, agli introiti della Pesca. Un modo semplice ma efficace di coinvolgere la comunità. Mancini, coordinatore Sel Domenica 20 maggio presso la Sala del trono del Palazzo del Duca si è svolto il Congresso del Circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà. Al Congresso hanno portato il loro saluto ed il loro contributo il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, tutte le forze politiche del Centro Sinistra Senigalliese, l’ ANPI, il Movimento per l’ acqua pubblica, il Centro Sociale Arvultura. Le conclusioni sono state svolte dal Coordinatore regionale Edoardo Mentrasti. Al termine dei lavori su proposta del Coordinatore uscente Attilio Casagrande è stato nominato con il consenso di tutta l’ Assemblea e con due astenuti il nuovo Coordinatore, Mancini Francesco. Il sindaco scrive ai ragazzi In occasione del vemtennale della strage di Capaci, il sindaco di Senigallia Mangialardi ha scritto una lettera aperta agli studenti. "Fu uno degli episodi più cruenti di quella drammatica stagione nella quale la mafia sferrò un attacco violentissimo allo Stato, alle sue Istituzioni e al suo patrimonio artistico. La battaglia contro la criminalità mafiosa non è ancora definitivamente vinta. Per acquisire la legalità come valore diffuso e autenticamente radicato nella società -c'é bisogno di voi giovani, del vostro coraggio e della vostra capacità di lottare per un futuro migliore". redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. 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