ATTIVITA` DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL FENOMENO

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ATTIVITA` DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL FENOMENO
MINISTERO DELL’INTERNO
Sede didattico residenziale
XXVIII Corso di formazione dirigenziale
per l'accesso alla qualifica di Viceprefetto
aprile – luglio 2015
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E DI
CONTRASTO AL FENOMENO
DEGLI INCENDI BOSCHIVI
Candidato: Carmelina GUARNERI
1
Indice
Premessa
pag. 4
1.
Contesto
“
4
1.1.
Riferimento normativo
“
4
1.2.
Il territorio della provincia di Agrigento
“
5
2.
Criticità
“
8
3.
Proposte di miglioramento
“
9
4.
Ruolo
“
11
4.1.
Conclusioni
“
17
2
ABSTRACT
Gli incendi boschivi possono considerarsi una delle maggiori cause
dell’impoverimento e del deterioramento del patrimonio boschivo e suscitano
un considerevole allarme sociale.
La legge-quadro 21/11/2000, n. 353 come modificata dall’art.4,
comma 173 legge n. 350/2003, in materia di incendi boschivi e la legge
regionale siciliana 6 aprile 1996, n.16, come modificata dalla legge 14 aprile
2006, n.14, recante norme in materia forestale e di tutela della vegetazione,
hanno dato un notevole contributo alla lotta agli incendi boschivi con nuovi
strumenti di interventi di programmazione e di prevenzione, con competenze
specifiche tesi ad adeguare e a potenziare l’azione di difesa dagli incendi.
La Scrivente, dopo aver analizzato il contesto normativo ed applicativo
di riferimento, nella sua qualità di vice prefetto dirigente dell’Area V –
Protezione civile, difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico –nelle
sue funzioni di supporto al prefetto, ha affrontato le problematiche connesse
agli incendi boschivi ed interfaccia e ha assunto le più opportune iniziative di
sensibilizzazione e attività di coordinamento nei confronti di tutti i soggetti
pubblici e privati facenti parte del sistema per la mitigazione del rischio di
innesco e di propagazione degli incendi.
Con il presente lavoro si propone di dare un fattivo un contributo
migliorativo nella lotta agli incendi boschivi, avviando una attività che preveda
da parte degli attori la determinazione delle priorità, la gestione per progetti,
l’impiego di risorse umane competenti, l’utilizzo di idonei strumenti
tecnologici, le azioni coordinate e tempestive, nel rispetto delle competenze
attribuite dalla Legge.
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PROJET WORK
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO AL
FENOMENO DEGLI INCENDI BOSCHIVI
PREMESSA
L’attività di protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico nella
prefettura è attribuita all’Area V e la titolarità delle funzioni è affidata ad un
dirigente della carriera prefettizia.
La Scrivente, Dirigente dell’Area V, nelle funzioni di supporto al
Prefetto in materia di protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico, ha
affrontato le problematiche connesse agli incedi boschivi ed interfaccia e ha
assunto le più opportune iniziative per la mitigazione del fenomeno.
1 CONTESTO
1.1 Riferimento normativo
La normativa che concerne gli incendi boschivi è attualmente
articolata su un livello penale ed uno amministrativo ed è disciplinata da
4
numerose fonti legislative nazionali e regionali e Ordinanze e Direttive del
Presidente del Consiglio dei Ministri
Il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.) R.D.
n.773/1931 al capo V recante “Disposizioni sulla prevenzione di infortuni e
disastri” all’art. 59 si occupa di incendi boschivi e vieta di dar fuoco nei campi
e nei boschi alle stoppie fuori del tempo …..prima del 15 agosto e ad una
distanza minore di 100 metri dalle case, dai boschi, dalle piantagioni e dalle
siepi.
La legge 21/11/2000, n. 353 (legge quadro in materia di incendi
boschivi) definisce “il patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile
per la qualità della vita” e all’art. 2 dà la definizione di incendio boschivo:
“fuoco con suscettibilità ad espandersi su aree boscate, cespugliate o
arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste
all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli
limitrofi a dette aree”.
La legge quadro sugli incendi boschivi affida alle Regioni (in Sicilia
Legge Regione Siciliana 6 aprile 1996 n. 16, come modificata dalla legge 14
aprile 2006 n. 14, recante norme in materia forestale e di tutela della
vegetazione) la competenza in materia di previsione, prevenzione e lotta agli
incendi boschivi, mentre allo Stato compete una funzione di indirizzo e di
coordinamento di tali attività.
1.2 Il territorio della provincia di Agrigento
Il territorio della provincia di Agrigento presenta alcune fondamentali
criticità dovute, essenzialmente, alla struttura e alla morfologia del territorio
costituito in prevalenza da formazioni rocciose calcarenitiche-sabbiose di
epoca pleistocenica che manifestano una notevole propensione al dissesto
idrogeologico.
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Come è noto, per la difesa idrogeologica è di notevole importanza
l’azione di rimboschimento e la ricostruzione boschiva per rimediare alle
devastazioni dovute allo scoppio di incendi.
La provincia di Agrigento ha una superficie forestale demaniale estesa
complessivamente Ha. 18.805,70, ubicata nei terreni comunali suddivisi per
distretti forestali.
Le compagini boschive sono state prevalentemente originate da
interventi antropici degli anni 50 del secolo scorso.
Ogni anno, purtroppo, frequenti incendi distruggono numerosi ettari
del bene bosco.
Certamente il fattore climatico e l’andamento stagionale hanno una
notevole influenza nel creare le condizioni favorevoli allo sviluppo ed alla
propagazione degli incendi boschivi, per cui, nei periodi estivi particolarmente
caldi e siccitosi, accompagnati dai venti africani e con vegetazione erbacea
secca, l’innesco del fuoco è favorito.
Oltre alle condizioni climatiche, la causa determinante l’incendio
boschivo è generalmente di natura antropica; vi sono diverse situazioni che
favoriscono lo sviluppo degli incendi boschivi e di interfaccia: l’imprudenza, la
negligenza, l’imperizia, l’attività di particolari pratiche agronomiche o
pastorizie, l’afflusso turistico, le speculazioni.
Qualunque
siano i
fattori
predisponenti, naturali o
antropici,
devono essere svolte delle attività intese a contrastare tale fenomeno che si
possono
identificare
nella
gestione
del
rischio
e
nella
gestione
dell’emergenza.
La gestione del rischio comprende la fase della pianificazione,
previsione e prevenzione; la gestione dell’emergenza attiene alla fase della
lotta attiva e perciò dello spegnimento.
Per la lotta attiva agli incendi boschivi sono coinvolti oltre alle strutture
regionali e locali e alle associazioni di volontariato, anche organismi statali
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quali il Corpo Forestale dello Stato, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il
Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
La “gestione del rischio” attiene all’aspetto della conservazione e
difesa della vegetazione dagli incendi, cioè alla fase della prevenzione.
Ogni anno, in primavera, in vista dell’approssimarsi della stagione
estiva, la Scrivente ha promosso una serie di attività volte alla
sensibilizzazione di tutti i soggetti pubblici e privati, al fine di porre in essere
ogni azione a carattere preventivo mirata alla riduzione del rischio di innesco
e propagazione degli incendi boschivi.
Presso la Sala Integrata di Protezione Civile della Prefettura, la
Scrivente ha indetto riunioni operative con i diversi soggetti istituzionali
facenti parte del sistema, per avviare e predisporre, in piena sinergia, un
percorso comune per un’attività di prevenzione e di contrasto del fenomeno
degli incendi boschivi ed un adeguato dispositivo di soccorso a salvaguardia
dell’incolumità delle persone, dell’integrità dei beni, degli insediamenti e delle
infrastrutture.
In particolare, nel corso delle riunioni è stato posto l’accento,
sempre sul piano della interoperabilità, sulla possibilità di assicurare il
“dialogo” tra le Sale Operative locali, la Sala operativa permanente regionale,
la Sala operativa della Prefettura ed il Centro operativo Aereo Unificato
(COAU).
A seguito delle pubblicazioni delle direttive
del Presidente del
Consiglio dei Ministri, recanti gli indirizzi operativi da seguire per fronteggiare
gli incendi boschivi ed i conseguenti rischi per le stagioni estive, la scrivente
ha inviato apposite note ai diversi Enti componenti il sistema, in cui sono
state evidenziate le necessità che vengano intensificate, in base a mirate
pianificazioni, le attività di controllo da parte delle Forze di polizia per
prevenire azioni dolose, e che vengano effettuati, da parte degli Enti pubblici
e privati facenti parte del sistema, gli idonei interventi di rispettiva
competenza.
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Inoltre, i Sindaci della provincia sono stati sollecitati a promuovere
l’aggiornamento dei piani di protezione civile con particolare riferimento al
rischio per gli incendi di interfaccia, nonché ad attivare le procedure di
allertamento del sistema locale, a disporre l’aggiornamento del Catasto delle
aree percorse dal fuoco di cui alla legge 353/2000, al fine di rendere cogenti i
vincoli e le prescrizioni di cui all’art. 10, comma 1 della citata legge.
Purtroppo, nonostante l’attività di sensibilizzazione e operativa posta
in essere, si è assistito ad una continua devastazione del territorio boschivo
ad opera del fuoco.
2 CRITICITA’
Nel corso di una riunione svoltasi a Palermo presso la Presidenza
del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, alla presenza di tutte le
componenti del Sistema e dei rappresentanti delle Prefetture della Sicilia, a
cui ha partecipato anche la Scrivente, sono state evidenziate le difficoltà
emerse in ambito regionale, nella lotta contro il fenomeno degli incendi
boschivi e d’interfaccia e sono state messe in luce le problematiche
riguardanti le diverse province.
In particolare, in quella sede, è stato evidenziato che il territorio
della provincia di Agrigento è tra quelli maggiormente colpiti, in estensione,
dagli incendi.
Di fronte alla ripetitività, vastità ed intensità del fenomeno, si è
ritenuto necessario focalizzare gli elementi di debolezza del sistema
antincendio boschivo della provincia.
Da un’attenta analisi del contesto operativo della provincia di
Agrigento, la scrivente ha potuto constatare una serie di criticità connesse ad
una limitatezza delle risorse impiegate da parte degli Enti preposti, ad una
disomogeneità degli interventi da parte dei comuni nella lotta agli incendi
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boschivi e di interfaccia, ad una assoluta carenza di pianificazione da parte
degli stessi comuni, ad una mancata preparazione e dotazione dei volontari
della provincia, ad una totale assenza di coinvolgimento della popolazione,
a iniziative adottate dagli enti preposti scoordinate e a macchia di leopardo,
nonché ad una carenza di comunicazione e di dialogo tra i vari attori del
sistema.
A fronte delle criticità evidenziate, la Scrivente reputa necessario
dare maggiore impulso all’azione di prevenzione: effettuare un feedback
come riflessione sull’esperienza già acquisita, predisporre una nuova
progettazione ed ulteriori interventi per superare le criticità al fine di
raggiungere risultati di efficienza migliori.
3 PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
In vista della prossima campagna estiva, la scrivente, sulla base
dell’esperienza già maturata nel campo negli anni precedenti, ritiene di poter
fornire il supporto necessario per individuare e rafforzare le strategie
operative.
La Scrivente ritiene che sia utile attuare una gestione del
cambiamento e realizzare processi innovativi in ambito organizzativi,
gestionali e tecnologici e procedere ad una ad una reingegnerizzazione dei
processi di lavoro.
Il processo che si intende percorrere in questo projet work parte
dalla mappatura delle competenze dei vari operatori.
La sempre più incisiva presenza di una pluralità di soggetti
istituzionali che concorrono alla difesa e conservazione dell’ambiente in
genere, implica una organizzazione gestionale che rispetti e ottimizzi le
competenze, la condivisione di un percorso progettato e stabilisca “chi fa che
cosa”.
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La mission è quella di stimolare, supportare, coordinare e
monitorare le attività che i diversi soggetti istituzionali, preposti alla
conservazione e difesa dell’ambiente, devono compiere, in modo da
assicurare il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione del numero di
incendi e delle aree annualmente percorse dal fuoco.
Nella consapevolezza che la difesa del patrimonio boschivo è il
risultato dell’impegno costante di molteplici Enti ed organizzazioni che
agiscono con competenza in ambiti territoriali diversi, è necessario che tutte
le iniziative ed attività dei vari soggetti che partecipano al complesso sistema
dell’antincendio boschivo (AIB), siano rafforzate e armonizzate evitando
sovrapposizioni o sfasature.
La Scrivente deve provvedere, pertanto, a consolidare, all’interno
dei componenti del sistema, la comunicazione e il raffronto. Il tema e gli
obiettivi del progetto devono essere condivisi da tutti gli operatori per una
migliore gestione e una maggiore conoscenza che favorisca lo sviluppo di
ulteriori progetti o l’ampliamento delle risorse già esistenti.
I principali obiettivi strategici per un più efficace contrasto agli
incendi boschivi, di interfaccia e ai conseguenti rischi, possono essere
individuati nei miglioramenti dei seguenti punti: pianificazione, innovazione,
formazione e comunicazione e, inoltre, ridurre le variazioni e gli sprechi nei
processi.
In particolare:
 mantenere e potenziare gli interventi di prevenzione nell'ambito dei
programmi forestali presentati;
 mantenere sale operative unificate;
 sollecitare e supportare i comuni ad elevato rischio incendio boschivo
nella predisposizione e nell’aggiornamento dei piani comunali o
intercomunali di protezione civile, anche di carattere speditivo;
 reingegnerizzare i mezzi e le tecnologie;
 integrare e potenziare i sistemi informativi e di radio comunicazione;
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 organizzare e addestrare adeguatamente il personale addetto;
 attivare ed innovare le strategie di impiego delle risorse;
 formare, organizzare e coordinare il volontariato prevalentemente per
le attività di sorveglianza e presidio del territorio;

velocizzare i flussi informativi tra i vari livelli operativi e decisionali;
 sviluppare una maggiore sensibilità ambientale in merito alle
problematiche degli incendi boschivi e di interfaccia tra i cittadini e
anche in ambito scolastico..
L’attività progettuale descritta, dei criteri di miglioramento e di
integrazione delle procedure da seguire, consentiranno il perseguimento di
una maggiore efficienza nella prevenzione e lotta agli incendi boschivi.
4 RUOLO
Al fine di raggiungere apprezzabili risultati, occorre, preliminarmente
che la scrivente esamini i processi già esistenti per comprendere quali
informazioni possano essere utili per migliorarne l’efficienza e l’efficacia e,
conseguentemente, individuare le integrazioni da introdurre nel sistema.
La promozione alla qualifica di vice prefetto, che comporta una
maggiore responsabilità con capacità di affrontare problematiche più
complesse, consentirà alla scrivente di assumere quel ruolo di propulsione e
di coordinamento che il project work richiede per un migliore raggiungimento
delle finalità proposte.
Per la Campagna Antincendio in corso ed anche per quelle future, la
scrivente, alla luce dell’attuale quadro normativo per la prevenzione e lotta
attiva agli incendi boschivi, ritiene necessario promuovere un incontro presso
la Sala Integrata di Protezione Civile della Prefettura con gli attori istituzionali
a vario titolo interessati, finalizzato ad esaminare, approfondire e migliorare
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le strategie e le linee di intervento per una più efficace azione di prevenzione
e di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi e di interfaccia.
Al tavolo tecnico saranno invitati a partecipare i rappresentanti delle
Forze dell’Ordine, il Comandante dei Vigili del Fuoco, il Comandante
provinciale del Corpo Forestale dello Stato, il Dirigente provinciale
dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste,
il Dirigente provinciale del
Dipartimento regionale della Protezione Civile, il Comandante provinciale
della Capitaneria di Porto, il rappresentante della ex Provincia Regionale ora
Libero Consorzio Comunale, i Sindaci dei comuni della provincia e i loro
responsabili addetti alla protezione civile, i referenti dei Settori Viabilità, i
rappresentanti delle Comunità Montane, il Direttore Generale dell’ASP, il
direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi, nonché i referenti della
Rete Ferroviaria Italiana, dell’ANAS, dell’ENEL e dell’ARPA.
In tale sede si riterrà opportuno svolgere un’attenta attività di review
con gli Enti per inglobare le esperienze in precedenza maturate a beneficio
delle attività da porre in essere.
In quel tavolo di lavoro si dovrà programmare e strutturare la gestione
del rischio e definire l’intero ciclo di miglioramenti di processi al fine di
garantire l’efficacia delle prestazioni; la scrivente evidenzierà le azioni utili a
fronteggiare l’incremento stagionale del rischio incendi e le iniziative da
adottare a salvaguardia dell’incolumità delle persone e dei beni, nonché a
tutela dei delicati equilibri naturali, sempre più insidiati e compromessi.
Al riguardo, al fine di ottenere una sensibile riduzione degli effetti di
devastazione causati dagli incendi boschivi e di interfaccia, si sottolineerà ai
rappresentati dei vari enti che il fenomeno si dovrà affrontare con azioni
coordinate e tempestive da parte delle deputate forze locali, regionali ed
anche statali nel rispetto delle competenze attribuite dalla Legge.
In particolare, per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di
interfaccia ed ai conseguenziali rischi, nel corso della riunione la scrivente
farà presente che è necessario porre l’accento sul miglioramento di una
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sinergica attività di sorveglianza del territorio e di avvistamento che coinvolga
le diverse componenti del sistema anche attraverso specifici accordi
finalizzati a garantire un tempestivo intervento di spegnimento nonché un
adeguato coordinamento del flusso delle informazioni tra i diversi soggetti
competenti per garantire la corretta circuitazione.
Nel corso della riunione, la scrivente evidenzierà che occorre:
 accrescere la capacità di risposta e la polifunzionalità degli operatori;
 orientare alla cultura del risultato, dell'innovazione e del miglioramento
continuo della qualità del servizio;
 accrescere la motivazione e la responsabilizzazione del personale in
relazione ai risultati attesi ed assicurarne il coinvolgimento sugli
obiettivi;
 sviluppare le strategie attraverso valori condivisi;
 migliorare
la
qualità
del
clima
organizzativo,
delle
relazioni
interpersonali e dell’ambiente di lavoro.
Per garantire maggiore efficacia e rapidità nell’assunzione delle
decisioni e favorire le comunicazioni con la Sala Situazione Italia sarà
sottolineata l’esigenza dell’integrazione, nell’attività delle sale operative, del
personale dei vari Enti.
Nella considerazione di una ridotta disponibilità di mezzi aerei, sarà
necessario ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili e, per garantire la
massima efficienza delle operazioni, sarà utile procedere ad una ricognizione
delle risorse, in termini di uomini e mezzi, e provvedere ad un eventuale
incremento degli stessi in modo da poter assicurare una puntuale e migliore
localizzazione di tali elementi sul territorio della provincia.
Sulla base delle previsioni meteo e di particolari condizioni locali di
pericolo di innesto, sarà opportuno effettuare servizi di pattugliamento ai fini
della ricognizione e del controllo del territorio e del pronto intervento in caso
di incendio.
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Dettagliatamente, nell’obiettivo generale della salvaguardia del
patrimonio sociale, nella programmazione delle attività di lotta attiva, è
importante disporre di maggiori informazioni sulle aree abbandonate o incolte
soprattutto in prossimità dei nuclei familiari e individuare le zone che
presentano particolari difficoltà di accesso per i mezzi di soccorso; a tal fine è
necessario che i Sindaci procedano ad una ricognizione del territorio per
segnalare le situazioni di rischio.
Successivamente,
dopo
un’attenta
analisi
ed
un’accurata
classificazione delle aree a rischio, ciascun Ente preposto, nell’ambito delle
rispettive competenze, dovrà definire i mezzi, gli strumenti e le procedure da
utilizzare nella lotta agli incendi boschivi, pianificando i vari livelli di
intervento.
A tal fine, si dovranno sollecitare e supportare i Comuni nel decisivo e
indispensabile lavoro di redazione dei piani di emergenza sui territori che
amministrano. In particolare si dovrà porre l’attenzione sulla necessità che gli
stessi individuino e comunichino ai vari componenti del sistema, i punti di
approvvigionamento idrico fruibili per le attività emergenziali in caso di
incendi boschivi e di interfaccia, nonché i nominativi e i recapiti dei referenti
di protezione civile da reperire h.24.
Un altro importante aspetto da prendere in considerazione per la
realizzazione del progetto è l’informazione alla popolazione; atteso che la
quasi totalità degli incendi sono riconducibili ad
azioni dell'uomo,
l'informazione alla popolazione sulla importanza di tutelare il bosco e le sue
funzioni contribuisce in modo significativo a rendere più efficaci le azioni di
salvaguardia dagli incendi.
In funzione dei tempi di attuazione, si potranno distinguere attività
informative di lungo termine e di breve termine. Tra le prime rientrano tutte le
campagne di sensibilizzazione e di educazione sul problema degli incendi
boschivi e della salvaguardia dei boschi, volte ad incidere in maniera efficace
e duratura sui comportamenti e sulla cultura della popolazione. Dette
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campagne, rivolte ai cittadini, agli studenti - anche con appositi progetti diretti
alle scuole -, agli amministratori pubblici e privati, dovranno informare sulla
portata e sulle conseguenze del fenomeno incendi nonché sui divieti, sulle
limitazioni, sulle norme comportamentali e sulle misure di autoprotezione da
osservare nei boschi. Per tali finalità potranno organizzarsi convegni,
seminari, ed incontri pubblici.
Nell’ambito dell’attività di coordinamento tra le componenti del sistema,
la scrivente riterrà opportuno predisporre, all’interno del progetto, delle linee
guida che contengano una sintesi delle iniziative e interventi che gli attori
dovrebbero porre in essere ed ogni situazione di emergenza conseguenziale.
Tali indirizzi operativi non avranno alcun costo per gli Enti.
Sarà opportuno esaminare le modalità organizzative adottate dai
componenti del sistema per lo scambio di informazioni e l’attivazione dei
flussi permanenti di dati tra i diversi enti.
Strettamente collegato alla attuazione del progetto individuato è il
monitoraggio sulle attività svolta dai singoli Enti, verificarne lo stato di
avanzamento
rispetto
alle
previsioni
ed
effettuare
il
confronto
tra
performance effettive e pianificate.
In osservanza alle predisposte linee, i Sindaci dovranno perfezionare
le procedure di allerta del sistema locale ed elaboreranno specifici piani di
emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti turistici che si
trovano vicino alle aree boscate.
La Provincia Regionale-Libero Consorzio Comunale, i Comuni, le
Società e gli Enti di gestione delle vie di comunicazione, l’Enel e l’Ente Parco
Archeologico Valle dei Templi dovranno procedere con immediatezza ad una
pianificazione
finalizzata
ad
eseguire
gli
interventi
di
competenza,
provvedendo al decespugliamento ed asportazione delle sterpaglie e della
vegetazione secca presente lungo le scarpate ed i bordi laterali delle vie di
comunicazione delle reti stradali e ferroviarie, che insistono nel territorio, che
rappresentano un notevole pericolo per la propagazione degli incendi.
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Il Dirigente della Polizia Provinciale ed i Comandanti delle Polizie
Municipali avranno il compito di vigilare sulla puntuale e rigorosa
applicazione delle ordinanze sindacali emanate in materia di pulizia dei
terreni e dei campi ed a tal fine adotteranno i provvedimenti sanzionatori
amministrativi previsti dalla richiamata legislazione nazionale e regionale, e
avranno cura di segnalare i trasgressori delle azioni colpose di procurato
incendio all’Autorità Giudiziaria per la sussistenza di rilievi di carattere
penale.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed il Corpo Forestale della
Regione garantiranno l’impiego operativo delle proprie flotte di aeromobili,
rese disponibili, mediante il rischieramento estivo secondo le modalità
concordate con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
La Capitaneria di Porto individuerà delle aree a ridosso delle coste
idonee per il pescaggio dell'acqua a mare da parte degli aeromobili che
concorrono nella lotta agli incendi, tali da consentire anche la sicurezza per
le attività di pesca e balneazione e valuterà, altresì, l'opportunità di
intensificare la vigilanza delle coste maggiormente interessate dal fenomeno
incendi boschivi, in modo da collaborare alle operazioni di soccorso alle
popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alle spiagge.
L’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste porrà particolare attenzione
agli incendi boschivi nonché a quelli di interfaccia, fornendo supporto ai
Comuni per la perimetrazione delle aree percorse dal fuoco e provvederà ad
intensificare l’azione di vigilanza e di contrasto mediante il sistema
sanzionatorio previsto dalla richiamata normativa nazionale e regionale.
Da parte delle Forze di Polizia nell’ambito del piano di controllo del
territorio, saranno disposti coordinati servizi di prevenzione e di contrasto,
con il concorso della polizia provinciale e delle polizie municipali.
La determinazione delle priorità, la gestione per progetti, l’impiego di
risorse umane competenti, l’interoperatività, l’utilizzo di idonei strumenti
tecnologici consentiranno il raggiungimento dei risultati prefissati.
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La Scrivente, nel suo ruolo di coordinamento, sottolineerà agli attori
che, per ottenere un buon risultato, è necessario che i singoli piani di azione
siano realizzati nella massima collaborazione, nel pieno rispetto delle regole
e nei tempi previsti.
Al termine dell’incontro presso la Sala Integrata di protezione civile
della prefettura, saranno concordare e calendarizzate con i presenti ulteriori
riunioni per verificare se sono state messe a fattore comune, naturalmente a
diverso titolo in considerazione dei differenti ambiti di competenza, le
programmate linee guida.
CONCLUSIONI
Il progetto che la Scrivente intende realizzare in collaborazione con le
varie componenti del sistema presenta punti di forza migliorativi rispetto alle
preesistenti attività di prevenzione.
Nell’ambito delle maggiori competenze attribuite alla Scrivente, sarà
attivata e sviluppata la comunicazione e la collaborazione con organismi
operanti nei settori istituzionali ed si potrà costruire un efficace rapporto di
tipo interistituzionale ed interfunzionale che contribuirà a creare sinergie
stabili di reciproco raccordo.
La cooperazione istituzionale potrà essere effettuata in un clima di
massima collaborazione senza incorrere in formalismi o burocratismi ma
privilegiando i rapporti personali. Particolare attenzione sarà rivolta allo
studio di un efficace utilizzo dei sistemi informatici per l’interscambio dei dati
tra i vari Enti.
L’attivazione di reti interfunzionali con gli attori che partecipano ai
processi
permetterà di ottimizzare le fasi dei procedimenti con notevole
risparmio di risorse umane e strumentali e consentirà di provvedere alla
progettazione ed implementazione del sistema di gestione di dati.
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La programmazione di tutti i processi di competenza, sia di tipo
routinario che progettuale, troveranno l’imprescindibile presupposto nella
polifunzionalità degli addetti al gruppo di lavoro e nella creazione di reti con
gli altri Enti che partecipano ai procedimenti complessi.
L’attività di prevenzione, attuata dalle diverse componenti istituzionali
chiamate ad operare nel settore, mirerà, nell’immediato, al controllo del
territorio quale mezzo per contrastare gli incendi fortuiti e quale deterrente
all’azione dei criminali, incendiari e piromani e, nel medio e lungo termine,
favorirà quel processo di crescita di una maggiore coscienza civile per la
difesa del territorio.
Definite le linee di indirizzo che coinvolgeranno amministrazioni ed
enti, la Scrivente analizzerà i tempi di definizione dei processi, farà l’analisi
delle buone prassi metodologiche ed operative, verificherà l’efficienza e
l’efficacia dell’operato e, mensilmente, nel corso dei successivi incontri
presso la Sala Integrata di protezione civile, constaterà se, con gli
aggiustamenti apportati e con la nuova cultura organizzativa della campagna
antincendio, siano stati conseguiti apprezzabili risultati, ed
effettuerà,
eventualmente, un raffronto con gli anni precedenti.
La Scrivente inviterà i rappresentanti delle varie componenti del
sistema a relazionare sulle attività svolte, e, al fine del monitoraggio dei
processi già posti in essere, distribuirà a ciascuno una cheek list degli
interventi dagli stessi effettuati quale strumento di verifica dello stato di
attuazione delle misure di prevenzione adottate.
In tale contesto si potrà effettuare una riflessione sugli obiettivi via via
raggiunti o su quelli ancora da raggiungere o su eventuali ostacoli che non
sono stati presi in considerazione nella fase iniziale del progetto.
La Scrivente, nel corso degli incontri con gli attori del sistema,
attenzionerà le aree in cui si potrebbero riscontrare delle inefficienze rispetto
alle aspettative e che potrebbero influenzare il raggiungimento dell’obiettivo
prefissato e avrà, altresì,
cura di
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predisporre una analisi completa
dell’attività organizzativa svolta in modo da evidenziare i risultati conseguiti
rispetto agli obiettivi programmati.
Dall’analisi di tali risultati e valutazioni potranno essere concordare
eventuali altre azioni gestionali ed organizzative di miglioramento.
Si ritiene che l’attività di coordinamento che la Scrivente andrà a
svolgere nel ruolo di vice prefetto, avrà una buona performance in relazione
alle problematiche trattate.
Carmelina GUARNERI
19