Claudia era stata inseguita da un paparazzo

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Claudia era stata inseguita da un paparazzo
Cover story il dramma dell’attrice di “distretto di polizia”
CLAUDIA, CHE
Per una foto rischia la vita.
E ora dice: “Lasciatemi in pace”
Il diverbio con un paparazzo per una foto, poi la reazione
inaspettata e violenta. E la Pandolfi viene trascinata dall’auto
in fuga. Cronaca di una storia di straordinaria follia
di Mirella Dosi - Foto Chico De Luigi/Photomovie
iL fotografo avEva duE “armi” di difEsa Roma. Sopra a sinistra, la strada in cui è avvenuto il
drammatico confronto tra Claudia Pandolfi, 35, (a destra) e il fotografo Mauro Terranova. Sopra a destra, un carabiniere
mostra lo spray al peperoncino usato da Terranova contro l’attrice, e la pistola elettrica che teneva in macchina.
Roma, aprile
na storia di straordinaria follia. Per una foto
Claudia Pandolfi non ci
ha rimesso la pelle, ma poco ci
è mancato. Una discussione
con un paparazzo, i toni che si
sono accesi, la reazione scomposta del fotografo, l’attrice di
Distretto di Polizia trascinata per
metri dall’auto, l’operazione
d’urgenza e uno choc che non
se ne andrà via più. Poteva finire come per Lady Diana, uccisa
in una folle corsa sotto il tunnel
dell’Alma a Parigi, nel tentativo
di sfuggire alla curiosità dei
fotoreporter. Cose da pazzi.
Claudia è debilitata e spaventata. «Ora lasciatemi in pace»,
dice.
Ma come è potuto accadere tut-
U
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to questo? Noi siamo in grado
di riscostruire attimo per attimo una vicenda che pone tanti
interrogativi. Tutto è cominciato alle ore 18 di giovedì 22 aprile. In piazza Vescovio, all’angolo con via di Priscilla, Claudia
Pandolfi discute animatamente con Mauro Terranova, fotografo d’assalto della Capitale.
Lei è appena uscita da un negozio di alimentari.
Ecco come ha riscostruito l’accaduto la stessa Pandolfi
nell’interrogatorio della Polizia, il giorno dopo in ospedale:
«Non volevo che scoprisse dove abito. Era tutto il giorno che
mi seguiva. Alla fine non ce
l’ho fatta più, l’ho affrontato.
Gli ho detto: “Allora? Che vo-
gliamo fare? Mettiamoci d’accordo. Fammi due foto, e così
la facciamo finita”. “Io faccio
come mi pare”, mi ha detto, e
allora l’ho avvertito che avrei
chiamato la polizia. Ha perso
il controllo, mi ha sparato addosso lo spray al peperoncino.
Non vedevo niente, avevo la
mano incastrata nel finestrino
dell’auto. Mi sono appoggiata
con l’altra nel tentativo di liberarmi, ma lui è partito. Forse
non ho nemmeno urlato. Ricordo solo che mi sembrava di
fare surf...».
Claudia Pandolfi rimane a terra, urlando per il dolore. Accorrono alcuni amici che si
trovavano dentro il negozio e
la soccorrono, mentre la Nis-
il cir
PAURA!
“Ne è uscita con due
costole rotte e un
trauma toracico„
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del g
co
La condanna dei colleghi:
“Basta coi pirati del click”
Clima da Far West e tanta improvvisazione. Nella culla della Dolce Vita,
i paparazzi lanciano l’allarme: «Diamoci una regolata oppure finirà male»
«H
o reagito così perché ho avuto paura,
sono stato io a essere aggredito
per primo dalla Pandolfi». Le parole pronunciate
dal paparazzo Mauro Terranova, all’uscita
dal carcere di Regina Coeli, non commuovono
i colleghi. A Roma, culla della professione, i primi
a giudicare inaccettabile il comportamento
di Terranova sono i colleghi. Tutti condannano.
I più generosi concedono le attenuanti. Rino
Barillari, che ha imparato il mestiere ai tempi
della Dolce Vita, nemmeno quelle. «In 50 anni
che faccio questo mestiere», dice «the king of
paparazzi», «non ho mai visto niente di simile. Se
ad aggredirlo fosse stato un uomo potrei ancora
capire. Ma una donna, cosa ti poteva fare
una donna? Ti molla un paio di schiaffi? Amen.
Fa parte dei rischi del mestiere. Se non ti va bene
puoi chiamare la polizia e denunciare chi ti ha
aggredito. Cosa c’entra lo spray al peperoncino?
E poi perché scappare? Comportamento folle,
in linea con queste ultime generazioni
di fotografi improvvisati».
Ma che senso ha? «È una storia assurda»,
interviene Luciano Parente, altro senatore
dei paparazzi della capitale. «Prima cosa:
spiegatemi che senso ha fotografare la Pandolfi
mentre fa la spesa. Ma chi te la prende una foto
del genere? Secondo: ammesso che il Times
voglia questo incredibile scoop della Pandolfi
che compra carciofi e patate, a regola devi fare
foto senza che lei se ne accorga. Nel momento
in cui ti becca te ne devi andare. Poi un
discorsetto a parte lo merita anche la signora
Pandolfi. Eri dal fruttivendolo, non a villa
Borghese con l’amante. E allora che bisogno c’è
di reagire a graffi, calci, pugni e insulti? Su tutto
il resto, lo spray al peperoncino e la fuga
stendiamo un velo pietoso».
Sempre peggio. Marco Savoia, da 18 anni
al servizio del gossip, allarga la critica a tutta
la categoria: «Questo episodio è spia di una
situazione in continuo peggioramento.
La nostra categoria ha responsabilità enormi.
In un mercato saturo c’è stato chi ha voluto
alimentare un clima da Far West. Dimenticando
che il primo strumento del mestiere è
l’intelligenza e non la forza, si è imposta la legge
della giungla: più osi e più guadagni. Così è
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san Micra nera di Terranova si
volatilizza. Claudia sta molto
male e l’ambulanza la porta al
Policlinico Umberto I. La diagnosi: due costole rotte e un
trauma toracico. Non è in pericolo di vita, ma si deve operare.
Il paparazzo chiama il suo avvocato per denunciare la Pandolfi per aggressione e subito
dopo la Polizia per consegnarsi. Si fa una notte in cella e poi
viene rilasciato con obbligo di
dimora.
Ecco la versione del suo avvocato Vittorio Mennella: «Terranova non è colpevole ma è cer24 OGGI
tamente dispiaciuto per quello
che è successo. La versione della parte offesa sembra illogica.
La Pandolfi dice di aver detto al
fotografo di fare un paio di foto
e poi di lasciarla in pace. E
quindi se Terranova riceve la
disponibilità per delle nuove
fotografie perché avrebbe dovuto spruzzare il peperoncino
alla Pandolfi e poi malmenarla? Saremmo nell’infermità
mentale, mentre Terranova è
una persona normale. Ha solo
cercato di ripartire pensando
che la Pandolfi mollasse la presa, è quindi stata trascinata un
Parigi, 31 agosto
1997. Da sinistra,
i rottami dell’auto
su cui viaggiava
Lady Diana;
il riflesso del flash
nel parabrezza
prima dello schianto.
cresciuta una generazione di paparazzi pronti
a tutto, ma privi del senso della misura
e di rispetto umano. La situazione è scappata
di mano: temo che ne vedremo delle belle».
Tensione e rispetto. Il timore è condiviso
anche da Luciano Parente: «A Roma paparazzi
e personaggi convivono da mezzo secolo.
Momenti di tensione sono all’ordine del giorno,
ma sempre nel rispetto reciproco. Invece
questo episodio dimostra che ognuno reagisce
in base a quel che gli detta l’istinto. La Pandolfi
in ospedale e il fotografo, che rischia tre anni
di galera, dovrebbero farci riflettere tutti».
A mezzanotte, in un bar di via Veneto, in attesa
paio di metri. Non l’ha soccorsa
perché stavano sopraggiungendo gli amici della Pandolfi e
lui aveva paura di essere aggredito. Si è allontanato, ma ha
chiamato subito la polizia e
questo risulta anche dai verbali. Da un verbale dei vigili urbani risultano le tracce di ammaccature sullo sportello di guida
della vettura di Terranova. Il
fotografo aveva infatti subito
riferito che all’inizio la Pandolfi
aveva preso a calci lo sportello
danneggiandolo».
All’ospedale, gli altri degenti
pensavano di essere sul set di
un film. Le finestre della stanza
oscurate all’esterno con delle
tende bianche e davanti alla
porta un piantone (il primo
giorno saranno tre e potranno
passare nel corridoio solo le
persone presenti sulla lista).
Arrivano due mazzi di fiori
(uno è dei fotografi Barillari,
Giansiracusa e Lino Nanni che
prendono le distanze da Terranova) e un fan (Sabatino) che le
vuole regalare un libro di poesie. Consegna il libro ad una
delle guardie e per due ore
aspetterà che qualcuno esca a
ringraziarlo. Se ne andrà delu-
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O IL VI EDIO
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A sinistra, la cantante Amy
Winehouse, 26, assediata
dai fotografi all’uscita
da casa sua: protagonista
di molti eccessi, è una preda
prediletta dei paparazzi.
Sopra, Victoria Beckham,
36, cerca di ripararsi
dai click. Qui a destra,
fotografi all’assalto di un vip
asserragliato in auto.
di un politico in libera uscita, Barillari accende
l’ennesima sigaretta: «Non fraintendiamo.
La guera è guera, e per fare questo lavoro un po’
di grinta ci vuole. Ma qui girano i kamikaze, gente
che impugna la macchina fotografica come un
mitra e non capisce che per fare lo scoop
un sorriso, un baciamano, un gesto di cortesia
sono spesso più efficaci del metodo Rambo».
Giuseppe Fumagalli
A destra, due foto sconcertanti: il cantante Jay
Kay, 40 anni, aggredisce un paparazzo
all’uscita di un night club di Londra. Il leader
dei Jamiroquai sarà arrestato per lesioni.
so. Vengono a trovarla la sorella Enrica, il compagno Roberto
Angelini e l’amico Giorgio Tirabassi. Alla sorella Enrica
scappa, dopo una serie di domande sulla sua salute, la frase:
«Se mia sorella sa che ti ho detto qualcosa mi ammazza».
La coMpagna di STanza
Il secondo giorno in ospedale
la sicurezza si allenta. Resta solo il piantone davanti alla porta. In nottata nella stanza di
Claudia è stata ricoverata nonna Luciana, una 82enne operata d’urgenza per una compli-
canza dopo un ago aspirato al
polmone. Il figlio Marco ci racconta che le due chiacchierano
e che la mamma è già in piedi,
mentre Claudia è a letto perché
ha molti dolori. La signora Luciana cerca di rendersi utile con
l’illustre compagna di stanza.
Nel frattempo la difesa di Terranova chiarisce alcuni punti:
il peperoncino sì, l’ha spruzzato, ma il vento gliel’ha rimandato in faccia, lui è rimasto accecato ed è per questo che non
si è accorto che la Pandolfi era
attaccata all’auto.
Soprannominato dai colleghi
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Mille lire (col cambio è diventato Mezzo Euro) Terranova è
considerato un «rozzo buono». Ha iniziato a lavorare come stampatore di Bartoloni
(agenzia Croma), poi si è messo lui stesso su strada e ha lavorato con Unopress, Sandro
Foggia e Gold Press. Quasi
sempre girava insieme alla
moglie (ora ha smesso perché
da un mese hanno avuto una
bambina). Ed è stato vittima
di due aggressioni. Una da
parte di Daniel Ducruet (assieme al collega Riccardo Retica): l’ex marito di Stéphanie
li ha picchiati e ha distrutto
loro l’attrezzatura davanti al
ristorante Celestina. Ducruet
è stato condannato all’irrisorio risarcimento di 1.000 euro:
800 a Retica, 200 a Terranova.
Pare che vogliano fare appello
alla Corte europea.
Poi è stato aggredito da Gigi
D’Alessio (insieme con il collega Sandro Foggia). I due si trovavano all’Olgiata, vicino alla
villa del cantante D’Alessio. Secondo l’accusa sarebbero stati
bloccati da una vettura con
quattro persone, tra i quali
D’Alessio, presi a calci e pugni,
OGGI 25
fUGGì DOPO lE NOzzE
Il suo rapporto con la Pandolfi
non era dei migliori. I colleghi
raccontano che dopo la nascita
di Gabriele, il figlio di Claudia
e di Roberto Angelini, nei primi mesi del 2007, avrebbe avuto un violento diverbio sotto
casa loro. Si parla anche di un
fanalino rotto del motorino del
fotografo. Ma nessuna denuncia. E tutto questo per cosa?
Quanto vale una foto della
Pandolfi che passeggia o fa
shopping? Le agenzie sono
concordi: quasi nulla. Soprattutto in un momento di crisi
come questa, in cui si fa fatica a
vendere le paparazzate.
Altri i tempi in cui la stessa
Claudia fece parlare di sé quando, all’indomani del matrimonio con Massimiliano Virgili, il
5 giugno del 1999, scaricò il neosposo per Andrea Pezzi. Oggi
è un’altra Claudia.
Dal 2001 è legata al cantautore
Roberto Angelini, che l’ha resa mamma di Gabriele, 3 anni
e mezzo. E ha lo stesso (difficile) rapporto con la stampa. Ha
detto: «Ho cominciato a essere
schiva, ma è stata una reazione a tutto quel parapiglia che
è successo anni fa rispetto alla
mia vita privata. Su di me si
era creata un’attenzione molto
forte che non riguardava il lavoro. Ora sto attenta. Non critico la foto scattata per strada,
ma non sopporto che qualcuno si arroghi il diritto di scrivere di te cose che non ti appartengono. Ma come si permettono? Si involgarisce tutto.
E quando mi dicono, “è l’altro
lato della medaglia”, io rispondo: non è vero. Ci sono tante
medaglie».
Mirella Dosi
26 OGGI
il cir
A mIlANO fAbrIzIO PIzzICATO CON lA mOrIC E mOrA
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e privati della macchine fotografiche. D’Alessio fu condannato a 9 mesi in primo grado.
Dopo questi episodi Terranova
è cambiato. E la sua storia, forse, serve a comprendere il perché di quello spray al peperoncino in tasca, e ancora di più, la
pistola elettrica in macchina,
che tiene anche perché vive in
un luogo isolato fuori Roma.
c’eravamo
Corona rompe (per finta)
Tra il re dei paparazzi, l’ex moglie e l’ex manager era calato il gelo.
di Giuseppe Fumagalli
Milano, aprile
ono pa s s at i sì e no
quattro anni, eppure
sembra passato remoto. In una Milano che non è
più la stessa, il fotogramma
di Lele Mora, Fabrizio Corona e Nina Moric fa l’effetto di
un dejà vu. La sensazione di
un passato già vissuto, di un
viaggio a ritroso nel tempo,
nella Milano pre-Vallettopoli.
Il paparazzo di turno li ha
beccati tutti e tre fuori da un
ristorante, li ha inquadrati
uno accanto all’altro nel campo stretto del teleobiettivo e
ha immortalato la scena di
un improbabile ritorno.
S
UN PANCINO SOSPETTO
Si direbbe che nulla è cambiato. Stessa città, stessa passione per i locali modaioli
(Giannino), stesso atteggiamento di familiarità e affetto,
stesso stile casual. Larga la
camicia di Lele che deve coprire i chili di troppo. Più attillata quella di Fabrizio che
deve dare visibilità al fisico
palestrato. Nina in jeans maculati, elegante stratagemma
per nascondere il giro vita
più morbido (qualcuno ipotizza una gravidanza), o forse
per far sapere che in questi
anni la vita è stata dura e lei
ha imparato a graffiare.
Nella settimana in cui Corona ha annunciato al mondo la
rottura (finta) tra lui e Belen,
rivederli dopo tanto tempo,
tutti insieme appassionatamente a un angolo di strada
iNsieme Come
uNa voLta
Milano. Fabrizio
Corona, 36, in giro
per la città con l’ex
moglie Nina Moric,
33, e Lele Mora, 55.
A destra, l’abbraccio
tra la Moric e Mora.
I tre non si
vedevano insieme
da molto tempo.
fa un certo effetto. Come se
tra Lele e Fabrizio non fosse
saltata in aria un’amicizia decen nale e un business da
qualche milione di euro. Come se tra Fabrizio e Nina non
fossero volati gli stracci e i
brandelli del loro matrimonio non fossero finiti in piazza. Come se il tornado Vallettopoli non si fosse abbattuto
sulle loro esistenze, sconvolgendo abitudini di vita, lavo-
ro, affetti e sentimenti. Ma
allora, dopo tutto quello che è
successo, cosa ci fanno ancora
insieme? Hanno già messo
una pietra sopra il passato? È
l’amicizia che trionfa sui guai
della vita? Oppure è l’inizio di
una nuova avventura? In fondo le condizioni per ricominciare ci sono e sarebbero anche favorevoli.
Vallettopoli ha fatto tabula rasa, ma poi ognuno per conto