Piano ittico livorno bozza 10-5

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Piano ittico livorno bozza 10-5
PROVINCIA DI LIVORNO
PIANO PROVINCIALE PER LA PESCA
NELLE ACQUE INTERNE
2012-2015
(L.R. n. 7 del 3 gennaio 2005; Decreto P.G.R. n.54/R del 22 agosto 2005; Piano ittico
regionale 2012-2015; Decreto n.3792 del 31 luglio 2006; Decreto n.6304 del 21
dicembre 2006)
1
1
Obiettivi di carattere generale
1.1 I corsi d’acqua
Pag. 4
Pag. 4
1.1.1 Qualità e quantità dell’acqua
1.1.2 Caratteristiche delle sponde
1.1.3 Passaggi artificiali per i pesci
1.2 La fauna ittica
2 Stato delle conoscenze
Pag. 6
Pag. 7
3
Pag. 7
Elenco dei corsi d’acqua e divisione in zone ittiche
3.1 Acque di foce e punti foranei
Pag. 22
4
Pag. 34
Modalità e strumenti di gestione
4.1 Modalità di gestione
Pag. 34
4.2 Zone di protezione
Pag. 34
4.3
Pag. 38
Zone di frega
4.4 Limiti di cattura per la pesca dilettantistica
Pag. 39
4.5 Campi di gara
Pag. 41
4.6
Pag.46
5
Zone a regolamento specifico
Pesca professionale
Pag. 46
5.1 Conoscenze attuali
Pag. 46
5.2 Schede di rilevamento
Pag. 48
5.3 Indicazioni gestionali e limiti di cattura
Pag. 48
2
6
Impianti per la pesca sportiva a pagamento
Pag. 53
7
Retoni
Pag. 54
8
Pesca da natante
Pag. 55
9
Altri divieti
Pag. 55
10 Immissioni
Pag. 55
11 Obblighi ittiogenici
Pag. 56
12 Interventi a favore della fauna a rischio o meritevole di tutela
Pag. 58
13 Attività di vigilanza
Pag. 59
14 Valutazione ambientale
Pag. 61
Allegati:
Allegati
- Rapporto Ambientale preliminare
- La scheda di rilevamento della pesca professionale
- Cartografie (consultabile separatamente sulla Carta Ittica)
3
1-Obiettivi di carattere generale
Gli obiettivi del piano provinciale perseguono le finalità descritte all’articolo 1,
comma 1, della L.R. 7/2005, secondo gli indirizzi del Piano ittico regionale 20122015.
La tutela e la salvaguardia della fauna ittica e degli ecosistemi acquatici sono i
fattori tenuti di riferimento per la disciplina della pesca. Tali azioni sono realizzate
attraverso la gestione delle specie ittiche autoctone, in particolare di quelle a rischio,
il miglioramento delle capacità biogeniche dei corsi d’acqua, il controllo
dell’inquinamento genetico, la limitazione della diffusione delle specie alloctone.
Questi obiettivi potranno essere perseguiti quindi intervenendo sulla fauna ittica, ma
anche sull’habitat acquatico, essendo due fattori strettamente interdipendenti, in
modo da considerare l’ambiente acquatico come un unico complesso
L’attività di pesca nelle acque interne della provincia, per la sua specificità
territoriale presenta aspetti di valore culturale e sportivo che devono essere anch’essi
tutelati. In relazione a ciò, nell’ottica di mantenere e di valorizzare questi elementi,
sono previsti interventi specifici, alcuni dei quali in parte già avviati, per favorire
l’esercizio della pesca sportiva, per la diffusione della pesca e per mantenere e
incrementare il patrimonio ittico provinciale. In questa ottica la Provincia di Livorno
si avvale in via prioritaria delle Associazioni dei Pescatori provinciali.
1.1 – I corsi d’acqua
I corsi d’acqua costituiscono un habitat complesso le cui componenti sono
riconducibili alle caratteristiche chimico-fisiche delle acque, alla quantità ed alla
continuità nel tempo dell’acqua presente, alle caratteristiche dell’alveo e delle
sponde.
1.1.1 – Qualità e quantità dell’acqua
Se un corso d’acqua dispone di acque di buona qualità e con una disponibilità
senza eccessive limitazioni temporali nel corso dell’anno, rappresenta un habitat dove
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le comunità ittiche possono svilupparsi ed essere quindi sottoposte a opportuni
provvedimenti gestionali. E’ evidente che, in caso contrario, ogni intervento di tipo
gestionale sulle risorse ittiche, risulterebbe poco determinante.
Le caratteristiche territoriali della Provincia di Livorno fanno sì che i corsi
d’acqua presenti siano costituiti dai tratti più a valle di fiumi o torrenti di un certo
sviluppo chilometrico oppure da una molteplicità di corsi che originano dalle colline
costiere, che presentano percorsi limitati ed un modesto rilievo delle portate estive.
Nel primo caso, qualità delle acque e portate sono in gran parte da mettere in
relazione alle attività umane che si svolgono nella parte a monte del corso d’acqua,
nelle aree di competenza di altri enti provinciali. In questi casi quindi eventuali
interventi sarebbero da affrontare in sede regionale o di Autorità di Bacino. Nel
secondo caso invece è opportuno che si presti attenzione, soprattutto a livello
provinciale, agli eventuali interventi di regimazione e di scarico dei reflui perché tali
ambienti risultano particolarmente suscettibili alle interferenze ambientali, con
conseguenze importanti sulla fauna ittica presente.
1.1.2 – Caratteristiche delle sponde
La conservazione della vegetazione ripariale e della naturalità dell’alveo e delle
sponde dei corsi d’acqua rappresenta un obiettivo fondamentale anche ai fini di una
corretta gestione della fauna ittica. La fascia vegetazionale lungo le sponde ha
importanti effetti sull’ombreggiatura e quindi sulla temperatura dell’acqua, ma anche
una funzione di rifugio per i pesci oltre che per la loro riproduzione. Inoltre
l’alternanza di zone a corrente più o meno veloce, con ricoveri di varia natura,
consente alle diverse specie ittiche di trovare gli opportuni habitat per il proprio
sviluppo. Nel caso del territorio provinciale, gli ambienti caratteristici dei corsi
d’acqua di maggiori dimensioni, come già accennato precedentemente, sono quelli
prossimi alla zona di foce, spesso fortemente antropizzati. E’ quindi opportuno che,
quando possibile, si pensi ad intervenire con azioni di ripristino ambientale e che,
comunque, ogni altro intervento in alveo o sulle sponde di sistemazione idraulica
5
tenga conto delle tecniche di bioingegneria, che consentono spesso di raggiungere
ottimi risultati in termini di messa in sicurezza e di stabilizzazione delle sponde,
minimizzando l’impatto sul corso d’acqua.
1.1.3 – Passaggi artificiali per i pesci
Le diverse specie ittiche compiono spostamenti più o meno importanti lungo
l’asta fluviale. Esistono specie che effettuano tali spostamenti entrando nel corso
d’acqua dall’ambiente marino per riprodursi (specie anadrome, come la cheppia)
oppure che adottano una strategia opposta (specie catadrome, come l’anguilla).
Esistono anche molte specie che entrano ed escono nei corsi d’acqua per motivi
trofici, occupando in genere solamente le zone di foce. Infine esistono molte specie
prettamente dulcacquicole che fanno comunque spostamenti lungo il bacino
idrografico per motivi trofici o riproduttivi.
Appare evidente che gli interventi di regimazione delle acque o per opere
idroelettriche possono rappresentare ostacoli spesso insormontabili ai movimenti
della fauna ittica. In questi casi, per ripristinare la continuità fluviale, è opportuno
progettare passaggi artificiali per i pesci, dei quali è disponibile un’ampia tipologia a
seconda delle esigenze delle comunità ittiche interessate.
Tra gli obiettivi del Piano Provinciale devono quindi essere inseriti eventuali
interventi per il ripristino della continuità fluviale, in particolare per le specie
anadrome e catadrome in considerazione dell’importante sviluppo costiero del
territorio provinciale.
Dalla Carta Ittica Provinciale attualmente non risultano suggerimenti in
proposito, ma nel corso dei prossimi aggiornamenti della Carta sarà opportuno
verificarne la necessità, in particolare in corrispondenza delle interruzioni della
continuità fluviale presenti sul Fiume Fine e sul Fiume Cecina.
1.2 La fauna ittica
Il Piano Ittico deve necessariamente comprendere interventi, diretti o indiretti,
6
sulla fauna ittica. Tali azioni potranno riguardare, in casi particolari, ripopolamenti di
specie ittiche che mostrano difficoltà nella propria comunità a causa di eventi
eccezionali che si sono verificati, ovviamente dopo aver rimosso l’origine di tali
difficoltà. Altri interventi più strutturali sono gli aspetti che riguardano l’ambito della
normativa, con prescrizioni che, sempre in riferimento alle indicazioni della legge
regionale, riguarderanno la suddivisione delle acque in zone ittiche, le zone di
protezione, le zone di frega, la delimitazione dei campi gara, i limiti di cattura
relativamente alle specie, alle quantità e ai tempi di prelievo, l’eventuale istituzione
di zone a regolamento specifico ed infine le prescrizioni relative alla pesca
professionale.
2 – Stato delle conoscenze
Le attuali conoscenze sull’ittiofauna e sulla pesca si basano sulla Carta Ittica
delle Acque Interne della Provincia di Livorno, pubblicata nel gennaio 2010, prodotta
da Manuela Gualtieri e Massimo Mecatti del Dipartimento di Scienze Zootecniche
dell’Università di Firenze, in collaborazione con le associazioni provinciali della
pesca, ARCI PESCA FISA e FIPSAS CONI. Inoltre sono state eseguite altre indagini
commissionate dalla provincia, tra le quali il Monitoraggio della fauna ittica delle
acque interne della provincia di Livorno, prodotto nel 2003 dalle associazioni
provinciali della pesca in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, la
Caratterizzazione della fauna ittica e macrobentonica della foce dello Scolmatore
dell’Arno, realizzato nel 2003 dai ricercatori della cooperativa Aplysia , lo studio sul
Fiume Cornia e sul Fosso Cervia realizzato nel 2003 dal Comitato Provinciale
ARCIPESCA FISA di Livorno, il Censimento dei retoni nella provincia di Livorno
realizzato nel 2007 dal Comitato Provinciale ARCIPESCA FISA di Livorno.
3- Elenco dei corsi d’acqua e divisione in zone ittiche
La divisione in zone ittiche dei corpi idrici della provincia di Livorno
comprende, ai sensi dell’art.10 della L.R.7/2005, acque classificate a ciprinidi e
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acque di zona di foce (o ad acque salmastre).
In tabella 1 è riportato l’elenco delle acque della Provincia di Livorno (Regione
Toscana, Decreto del 21 dicembre 2006 n.6304). Nell’elenco, per facilitare la
consultazione, è riportata la numerazione successiva adottata nella Carta Ittica
Provinciale. Sono inoltre riportati, oltre al nome del corso, il grado, il bacino di primo
e secondo grado relativi al corso stesso, il codice SIBAPO, l’eventuale punto di
separazione della vocazione ittica (nel caso della Provincia di Livorno,
esclusivamente tra zona a ciprinidi e zona di foce) ed infine i comuni della provincia
attraversati dal corso
Nel corso delle indagini per la Carta Ittica Provinciale è emerso che alcuni
corsi d’acqua presenti nell’elenco regionale, sono risultati nulli dal punto di vista
ittico-piscatorio, mentre nella stessa Carta Ittica si suggerisce di inserire nell’elenco
altri corpi idrici attualmente non presenti nell’elenco regionale e ai quali si riconosce
una certa importanza ai fini gestionali. In appendice alla Tabella 1 si riportano due
tabelle che elencano i corsi d’acqua dei quali si suggerisce rispettivamente
l’eliminazione o l’inserimento nell’elenco regionale.
8
Tabella 1 Elenco dei corsi d’acqua della provincia di Livorno (Regione Toscana, Decreto del 21 dicembre 2006 n.6304) e
individuazione delle zone ittiche.
CODICE
CORSO
NOME CORSO
GRADO
1
SCOLMATORE DELL'ARNO
1
2
ANTIFOSSO DELLE ACQUE
CHIARE
2
3
FOSSO DELL'ACQUA SALSA
3
4
FOSSO TORA
3
5
FOSSA CHIARA
3
6
FIUME ISOLA
2
7
RIO TAVOLA
3
8
FOSSA NUOVA
2
9
FOSSO TORRETTA
2
10
ANTIFOSSO DI FATTORIA
4
11
FOSSO REALE ZANNONE
3
12
ANTIFOSSETTO
4
13
FOSSO DEL FONTINO
5
14
FOSSO DELLE LENZE O
PAILUNGA
5
15
TORRENTE ORCINA
2
16
TORRENTE TORA
2
BACINO 1° G.
BACINO 2° G.
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
ACQUE DI FOCE O
COMUNI
SALMASTRE
INTERESSATI
Dalla confluenza dell’antifossetto
R0210000000000000000 di fronte alla Fornace Arnaccio Collesalvetti, Livorno
fino alle foce
ID CORSO
R0210010000000000000
ANTIFOSSO DELLE
R0210010010000000000
ACQUE CHIARE
ANTIFOSSO DELLE
R0210010020000000000
ACQUE CHIARE
CANALE
NAVIGABILE DEI
R0210020020000000000
NAVICELLI
F. ISOLA
Collesalvetti, Livorno
Collesalvetti
Collesalvetti
Dal km 17.5 della SS 67bis
Tosco-Romagnola fino alla foce
Collesalvetti
R0210030000000000000
Collesalvetti
R0210030020000000000
Collesalvetti
R0210040000000000000
Dal ponte ferroviario PisaCollesalvetti fino alla foce
Collesalvetti, Livorno
R0210080000000000000
Collesalvetti, Livorno
FOSSO TORRETTA
R0210080010100000000
Collesalvetti
FOSSO TORRETTA
R0210080020000000000
Collesalvetti
FOSSO TORRETTA
R0210080020100000000
Collesalvetti
FOSSO TORRETTA
R0210080020201000000
Collesalvetti
FOSSO TORRETTA
R0210080020202000000
Collesalvetti
R0210120000000000000
Collesalvetti
R0210130000000000000
Collesalvetti
9
17
RIO CONELLA
4
18
RIO LA TANNA
3
19
RIO NUGOLA
4
20
BORRO MARIANNA
5
21
TORRENTE MORRA
3
22
BOTRO DI LOTI
4
23
BOTRO DEI VALLINACCI
5
25
26
CANALE EMISSARIO DI
BIENTINA
RIO ARDENZA
FOSSO DEL MOLINO NUOVO
27
FOSSO DELLA BANDITELLA
1
28
RIO MAGGIORE
1
29
FOSSO DELLA MADONNINA
1
30
TORRENTE CHIOMA
1
31
BOTRO FORTULLA
1
32
BOTRO DELL'ARANCIO
1
33
BOTRO GRANDE (1)
2
34
35
36
37
38
39
40
41
BOTRO IURCO
BOTRO CROCETTA
BOTRO SECCO
FOSSO COTONE
FIUME FINE
BOTRO CANALE
BOTRO DEL GONNELLINO
TORRENTE PESCERA
1
2
1
2
1
2
2
2
24
2
1
2
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
RIO ARDENZA
RIO ARDENZA
FOSSO DELLA
BANDITELLA
RIO MAGGIORE
FOSSO DELLA
MADONNINA
T. CHIOMA
BOTRO
FORTULLA
BOTRO
DELL'ARANCIO
BOTRO DEI
CONDOTTI
BOTRO IURCO
BOTRO IURCO
BOTRO SECCO
BOTRO SECCO
F. FINE
F. FINE
F. FINE
F. FINE
T. TORA
R0210130080100000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130100000000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130100400000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130100401000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130130000000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130130300000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130130301000000
Collesalvetti
R0210140000000000000
Dal ponte ferroviario LivornoPisa fino alla foce
Collesalvetti, Livorno
R0240000000000000000
R0240050000000000000
Livorno
Livorno
R0250000000000000000
Livorno
R0280000000000000000
Livorno
R0380000000000000000
Livorno
R0400000000000000000
Collesalvetti, Livorno,
Rosignano Marittimo
R0430000000000000000
Rosignano Marittimo
R0450000000000000000
Rosignano Marittimo
R0510010000000000000
Rosignano Marittimo
R0520000000000000000
R0520010000000000000
R0530000000000000000
R0530020000000000000
R0550000000000000000
R0550020000000000000
R0550060000000000000
R0550170000000000000
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Dall’idrovora fino alla foce
10
42
TORRENTE SAVALANO
2
F. FINE
43
BOTRO DELLA FICAIOLA
3
F. FINE
T. SAVALANO
R0550200010000000000
44
45
46
47
48
BOTRO DI MELARNO
BOTRO DEL RIPAIOLO
BOTRO DI RIARDO
BOTRO DELLA SANGUIGNA
BOTRO DI SAN GIORGIO
3
4
3
4
4
F. FINE
F. FINE
F. FINE
F. FINE
F. FINE
T. SAVALANO
T. SAVALANO
T. SAVALANO
T. SAVALANO
T. SAVALANO
R0550200040000000000
R0550200040100000000
R0550200050000000000
R0550200050100000000
R0550200050300000000
49
BOTRO TORRICCHI
3
F. FINE
T. SAVALANO
R0550200090000000000
50
FOSSO DELLA VALLE CORSA
1
FOSSO DELLA
VALLE CORSA
R0560000000000000000
51
TORRENTE TRIPESCE
1
T. TRIPESCE
R0570000000000000000
52
53
FOSSO DEGLI IMPALANCATI
FOSSO MELUCCIO
2
2
T. TRIPESCE
T. TRIPESCE
R0570020000000000000
R0570060000000000000
54
FIUME CECINA
1
F. CECINA
R0590000000000000000
55
56
57
FOSSO LINAGLIA
IL GORILE (1)
TORRENTE ACQUERTA
2
2
2
F. CECINA
F. CECINA
F. CECINA
R0590540000000000000
R0590620000000000000
R0590650000000000000
58
TORRENTE STERZA
2
F. CECINA
R0590750000000000000
59
60
61
62
63
64
BOTRO DELLA CANONICA
BOTRO DELLO STENTO
BOTRO DI PASTINA
BOTRO RIVIVO
IL GORILE (2)
FOSSO DELLA VALLESCAIA
3
3
3
3
1
3
65
FOSSO LE BASSE
1
66
FOSSO DELLE TANE
1
67
FOSSO DELLA MADONNA
2
68
FOSSA CAMILLA
1
F. CECINA
F. CECINA
F. CECINA
F. CECINA
IL GORILE (2)
IL GORILE (2)
FOSSO LE
BASSE
FOSSO DELLE
TANE
FOSSO DELLE
TANE
FOSSA
CAMILLA
Collesalvetti,
Rosignano Marittimo
Collesalvetti,
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Collesalvatti
Rosignano Marittimo
R0550200000000000000
T. STERZA
T. STERZA
T. STERZA
T. STERZA
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo,
Cecina
Cecina
Cecina
Dal ponte ferroviario Livorno Roma fino alla foce
Cecina
R0590750070000000000
R0590750090000000000
R0590750120000000000
R0590750190000000000
R0600000000000000000
R0600010010000000000
Cecina
Cecina
Cecina
Sassetta, Castagneto
Carducci, Bibbona
Bibbona
Bibbona
Bibbona
Castagneto Carducci
Cecina
Cecina
R0610000000000000000
Cecina
R0620000000000000000
Bibbona
R0620020000000000000
Bibbona
R0630000000000000000
Dalla confluenza con il Fosso
Trogoli fino alla foce
Castagneto Carducci
11
69
BOTRO DELL'INFERNO
2
70
FOSSO CARESTIA VECCHIA
2
71
FOSSO SORBIZZI
2
72
BOTRO DI CAMPO DI SASSO
3
73
BOTRO GRANDE
3
74
FOSSO DEL LIVRONE
3
75
FOSSO TROGOLI
2
76
FOSSO DI BOLGHERI
1
77
BOTRO DEI MOLINI
2
78
BOTRO DELLE MACINE
2
79
FOSSO AI MOLINI
2
80
FOSSO BORGHIO
2
81
FOSSO D'ACQUABONA
2
82
FOSSO DELL'AGRIFOGLIO
2
83
FOSSO DI BUCONE
2
84
FOSSO DELLA CARESTIA
1
85
FOSSO ACQUA CALDA
1
86
FOSSO DELLA CASA ROSSA
2
87
FOSSO DELLE ROZZE
1
88
FOSSO DELLE PILETE
2
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DELLA
CARESTIA
FOSSO ACQUA
CALDA
FOSSO ACQUA
CALDA
FOSSO DELLE
ROZZE
FOSSO DELLE
ROZZE
R0630010000000000000
Castagneto Carducci,
Bibbona
R0630020000000000000
Castagneto Carducci
R0630040000000000000
Castagneto Carducci,
Bibbona
FOSSO SORBIZZI
R0630040010000000000
Bibbona
FOSSO SORBIZZI
R0630040020000000000
Bibbona
FOSSO SORBIZZI
Castagneto Carducci,
Bibbona
Castagneto Carducci,
R0630050000000000000
Bibbona
Dall’idrovora alla confluenza con Castagneto Carducci,
R0640000000000000000
il Botro dei Molini fino alla foce Sassetta
R0630040040000000000
R0640010000000000000
Castagneto Carducci
R0640020000000000000
Castagneto Carducci
R0640050000000000000
Castagneto Carducci
R0640060000000000000
Castagneto Carducci
R0640070000000000000
Castagneto Carducci
R0640110000000000000
Castagneto Carducci,
Sassetta
R0640140000000000000
Castagneto Carducci
R0650000000000000000
Castagneto Carducci
R0660000000000000000
Castagneto Carducci
R0660020000000000000
Castagneto Carducci
R0680000000000000000
Castagneto Carducci,
San Vincenzo
R0680020000000000000
Castagneto Carducci
12
89
FOSSO DELLE DISPENSE
3
90
FOSSO DELLE PRIGIONI
1
91
BOTRO BUFALONE
2
92
FOSSO DEI MANIENTI
3
FIUME CORNIA
1
FOSSO DELLE
ROZZE
FOSSO DELLE
PRIGIONI
FOSSO DELLE
PRIGIONI
FOSSO DELLE
PRIGIONI
F. CORNIA
94
95
FOSSO DEL RITORTO
FOSSO DI RIPOPOLO
2
2
F. CORNIA
F. CORNIA
96
FOSSO PORCARECCE
3
F. CORNIA
97
FOSSO RAGNAIA
2
98
FOSSO RIOMERDANCIO
99
FOSSO DELLE
PILETE
R0680020010000000000
Castagneto Carducci
R0700000000000000000
San Vincenzo
R0700010000000000000
San Vincenzo
R0940170000000000000
R0940200000000000000
San Vincenzo,
Campiglia Marittima
Suvereto, Campiglia
Marittima, Piombino
Sassetta, Suvereto
Suvereto
R0940200030000000000
Suvereto
F. CORNIA
R0940210000000000000
2
F. CORNIA
R0940220000000000000
FOSSO DELLE GORE
3
F. CORNIA
Suvereto
Suvereto, Campiglia
Marittima
Campiglia Marittima,
Suvereto
100
FOSSO ACQUARI
4
F. CORNIA
101
102
103
104
105
106
107
TORRENTE MASSERA
TORRENTE LODANO
BOTRO REDEMESSI
FOSSO DEI TUFI
FOSSO DEL CORSOIO
TORRENTE MILIA
FOSSO CAGLIO
2
3
4
4
4
2
3
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
108
FOSSA CALDA
1
FOSSA CALDA
109
FOSSO VERROCCHIO
3
FOSSA CALDA
110
FOSSO CORNIACCIA
4
FOSSA CALDA
2
FOSSA CALDA
1
CANALE
ALLACCIANTE
93
111
112
CANALE ORIENTALE DI
RIMIGLIANO
CANALE ALLACCIANTE
CERVIA (1)
BOTRO BUFALONE R0700010010000000000
R0940000000000000000
FOSSO DI
RIPOPOLO
FOSSO
RIOMERDANCIO
FOSSO
RIOMERDANCIO
T. MASSERA
T. MASSERA
T. MASSERA
T. MASSERA
T. MILIA
R0940220030000000000
R0940220030100000000
Suvereto
R0940250000000000000
R0940250060000000000
R0940250060200000000
R0940250060300000000
R0940250060400000000
R0940260000000000000
R0940260050000000000
Suvereto, Sassetta
Sassetta
Sassetta
Sassetta
Sassetta
Suvereto
Suvereto
Campiglia Marittima,
Piombino, San
Vincenzo
Campiglia Marittima,
Piombino
R0950000000000000000
CANALE
ALLACCIANTE (1)
CANALE
ALLACCIANTE (1)
Dalla curva a valle del Ponte di
Ferro fino alla foce
Dalla stazione di pompaggio
dell’Allacciante di Rimigliano
alla foce
R0950010020000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoCampiglia Marittima
Riotorto fino alla foce
Piombino, San
R0950030000000000000
Vincenzo
R0950010020100000000
R0960000000000000000
Tutto il corso
Piombino
13
CERVIA (1)
F. PECORA
F. PECORA
FOSSO
ACQUAVIVA
FOSSO
ACQUAVIVA
113
114
FOSSO BORGOGNANO
FOSSO DELL'ACQUA NERA
2
2
115
FOSSO ACQUAVIVA
1
116
CANALE ALLACCIANTE
CERVIA (2)
2
117
FOSSACCIA
3
FOSSO
ACQUAVIVA
118
FOSSO BOTRANGOLO
3
FOSSO
ACQUAVIVA
119
IL FOSSETTO
3
FOSSO
ACQUAVIVA
120
FOSSO DELLA VALNERA
1
121
FOSSO BOVALICO
1
122
FOSSO DI SAN FRANCESCO
2
123
UVIALE DI MARCIANA
1
124
RIO DI ORTANO
1
125
FOSSO DI POMONTE
1
126
FOSSO BARIONE
2
127
FOSSO DELLA GALEA
1
128
FOSSO LA CORNIACCIA
1
129
FOSSO DI RIOTORTO
2
130
RIO FERRAIO
2
131
FOSSO DI GRASSERA
1
FOSSO DELLA
VALNERA
FOSSO
BOVALICO
FOSSO
BOVALICO
UVIALE DI
MARCIANA
RIO DI
ORTANO
FOSSO DI
POMONTE
FOSSO DI
POMONTE
FOSSO DELLA
GALEA
FOSSO LA
CORNIACCIA
FOSSO LA
CORNIACCIA
FOSSO LA
CORNIACCIA
FOSSO DI
GRASSERA
R1000070000000000000
R1000120000000000000
Suvereto
Suvereto
Dal ponte sulla strada Piombino – Campiglia Marittima,
R1270000000000000000
Riotorto fino alla foce
Piombino
R1270010000000000000
CANALE
ALLACCIANTE
CERVIA (2)
CANALE
ALLACCIANTE
CERVIA (2)
CANALE
ALLACCIANTE
CERVIA (2)
Tutto il corso
Piombino
R1270010010000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino
Riotorto fino alla foce
R1270010020000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino
Riotorto fino alla foce
R1270010040000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino
Riotorto fino alla foce
R1430000000000000000
Dall’inizio del porto canale fino
alla foce
Piombino
R1510000000000000000
Campo nell’Elba
R1510010000000000000
Campo nell’Elba
R1590000000000000000
R1690000000000000000
R1880000000000000000
R1880010000000000000
R1990000000000000000
R2040000000000000000
R2040020000000000000
R2040060000000000000
R2070000000000000000
Marciana, Marciana
Marina
Rio Marina, Rio
nell’Elba
Campo nell’Elba,
Marciana
Marciana, Campo
nell’Elba
Marciana, Campo
nell’Elba
Dal ponte sulla strada Piombino- Piombino, Suvereto,
Riotorto fino alla foce
Campiglia Marittima
Piombino
Campiglia Marittima,
Piombino, Suvereto
Rio Marina, Rio
nell’Elba
14
132
TORRENTE UGIONE
1
T. UGIONE
133
FOSSO DELLA CIGNA
2
T. UGIONE
134
RIO CIGNOLO
3
T. UGIONE
135
FOSSO DELLA VALLETTA
2
T. UGIONE
136
FOSSO DELLA VALLE LUNGA
3
T. UGIONE
137
RIO PAGANELLO
3
T. UGIONE
138
BOTRO AI MARMI
1
139
FOSSO POZZATELLO
2
140
FOSSO COSIMO
1
FOSSO COSIMO
141
FOSSO DIAVOLO
2
142
FOSSO CORNIA VECCHIA
1
143
CANALE ALLACCIANTE (2)
3
144
CANALE ALLACCIANTE
DESTRO
3
145
FOSSO DEI MORTI
2
146
BOTRO FELICIAIO
1
FOSSO COSIMO
FOSSO CORNIA
VECCHIA
FOSSO CORNIA
VECCHIA
FOSSO CORNIA
VECCHIA
CANALE
PISANO
BOTRO
FELICIAIO
R2300000000000000000
FOSSO DELLA
CIGNA
RIO DELL'ACQUA
PUZZOLENTE
RIO DELL'ACQUA
PUZZOLENTE
BOTRO AI
MARMI
BOTRO AI
MARMI
Dal ponte ferroviario LivornoPisa fino alla foce
Collesalvetti, Livorno
R2300030000000000000
Livorno
R2300030020000000000
Livorno
R2300040000000000000
Collesalvetti
R2300050010000000000
Livorno
R2300050020000000000
Livorno
San Vincenzo,
Campiglia Marittima
San Vincenzo,
R2330030000000000000
Campiglia Marittima
Dal ponte sulla strada Piombino- Campiglia Marittima,
R2340000000000000000
Riotorto finoalla foce
Piombino
R2340010000000000000
Campiglia Marittima
R2330000000000000000
R2550000000000000000
Tutto il corso
Piombino
R2550010010000000000
Piombino
R2550010020000000000
Piombino, Campiglia
Marittima
R2630010000000000000
Rosignano Marittimo
R2740000000000000000
Livorno
Corsi d’acqua dei quali si suggerisce l’eliminazione dall’elenco regionale:
CODICE
CORSO
NOME CORSO
GRADO
7
RIO TAVOLA
3
17
RIO CONELLA
4
20
BORRO MARIANNA
5
23
BOTRO DEI VALLINACCI
5
BACINO 1° G.
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
BACINO 2° G.
ID CORSO
ACQUE DI FOCE O
SALMASTRE
COMUNI
INTERESSATI
F. ISOLA
R0210030020000000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130080100000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130100401000000
Collesalvetti
T. TORA
R0210130130301000000
Collesalvetti
15
26
FOSSO DEL MOLINO NUOVO
2
33
BOTRO GRANDE (1)
2
34
39
40
BOTRO IURCO
BOTRO CANALE
BOTRO DEL GONNELLINO
1
2
2
DELL'ARNO
RIO ARDENZA
BOTRO DEI
CONDOTTI
BOTRO IURCO
F. FINE
F. FINE
43
BOTRO DELLA FICAIOLA
3
F. FINE
T. SAVALANO
R0550200010000000000
45
48
BOTRO DEL RIPAIOLO
BOTRO DI SAN GIORGIO
4
4
F. FINE
F. FINE
T. SAVALANO
T. SAVALANO
R0550200040100000000
R0550200050300000000
49
BOTRO TORRICCHI
3
F. FINE
T. SAVALANO
R0550200090000000000
55
57
60
61
FOSSO LINAGLIA
TORRENTE ACQUERTA
BOTRO DELLO STENTO
BOTRO DI PASTINA
2
2
3
3
T. STERZA
T. STERZA
65
FOSSO LE BASSE
1
66
FOSSO DELLE TANE
1
67
FOSSO DELLA MADONNA
2
70
FOSSO CARESTIA VECCHIA
2
71
FOSSO SORBIZZI
2
72
BOTRO DI CAMPO DI SASSO
3
73
BOTRO GRANDE
3
74
FOSSO DEL LIVRONE
3
75
FOSSO TROGOLI
2
77
BOTRO DEI MOLINI
2
78
BOTRO DELLE MACINE
2
F. CECINA
F. CECINA
F. CECINA
F. CECINA
FOSSO LE
BASSE
FOSSO DELLE
TANE
FOSSO DELLE
TANE
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
R0240050000000000000
Livorno
R0510010000000000000
Rosignano Marittimo
R0520000000000000000
R0550020000000000000
R0550060000000000000
R0590540000000000000
R0590650000000000000
R0590750090000000000
R0590750120000000000
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Collesalvetti,
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
Collesalvatti
Rosignano Marittimo
Cecina
Cecina
Bibbona
Bibbona
R0610000000000000000
Cecina
R0620000000000000000
Bibbona
R0620020000000000000
Bibbona
R0630020000000000000
Castagneto Carducci
R0630040000000000000
Castagneto Carducci,
Bibbona
FOSSO SORBIZZI
R0630040010000000000
Bibbona
FOSSO SORBIZZI
R0630040020000000000
Bibbona
FOSSO SORBIZZI
R0630040040000000000
R0630050000000000000
Castagneto Carducci,
Bibbona
Castagneto Carducci,
Bibbona
R0640010000000000000
Castagneto Carducci
R0640020000000000000
Castagneto Carducci
16
83
FOSSO DI BUCONE
2
FOSSO DI
BOLGHERI
R0640140000000000000
98
FOSSO RIOMERDANCIO
2
F. CORNIA
R0940220000000000000
99
FOSSO DELLE GORE
3
F. CORNIA
100
FOSSO ACQUARI
4
F. CORNIA
107
FOSSO CAGLIO
3
129
FOSSO DI RIOTORTO
2
135
FOSSO DELLA VALLETTA
2
F. CORNIA
FOSSO LA
CORNIACCIA
T. UGIONE
FOSSO
RIOMERDANCIO
FOSSO
RIOMERDANCIO
T. MILIA
Castagneto Carducci
Suvereto, Campiglia
Marittima
Campiglia Marittima,
Suvereto
R0940220030000000000
R0940220030100000000
Suvereto
R0940260050000000000
Suvereto
R2040020000000000000
Piombino
R2300040000000000000
Collesalvetti
Corsi d’acqua dei quali, nella Carta Ittica, si suggerisce l’inserimento nell’elenco regionale:
CODICE
CORSO
NOME CORSO
GRADO
147
FOSSO DEL MAROCCONE
1
148
RIO DELL’ACQUA
PUZZOLENTE
2
149
FOSSO MARIGNANO
4
150
RIO VALLELUNGA DI SUESE
2
BACINO 1° G.
FOSSO DEL
MAROCCONE
TORRENTE
UGIONE
SCOLMATORE
DELL'ARNO
TORRENTE
UGIONE
BACINO 2° G.
FOSSO TORRETTA
ID CORSO
ACQUE DI FOCE O
SALMASTRE
COMUNI
INTERESSATI
R0270000000000000000
Livorno
R2300050000000000000
Livorno
R0210080020200000000
Collesalvetti
R2300060000000000000
Livorno
Corsi d’acqua da campionare nel corso di una futura revisione della Carta Ittica Provinciale:
CODICE
CORSO
NOME CORSO
GRADO
2
ANTIFOSSO DELLE ACQUE
CHIARE
2
4
FOSSO TORA
3
8
FOSSA NUOVA
2
9
FOSSO TORRETTA
2
BACINO 1° G.
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
BACINO 2° G.
ID CORSO
ACQUE DI FOCE O
SALMASTRE
R0210010000000000000
Collesalvetti, Livorno
ANTIFOSSO DELLE
R0210010020000000000
ACQUE CHIARE
R0210040000000000000
R0210080000000000000
COMUNI
INTERESSATI
Collesalvetti
Dal ponte ferroviario PisaCollesalvetti fino alla foce
Collesalvetti, Livorno
Collesalvetti, Livorno
17
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
SCOLMATORE
DELL'ARNO
FOSSO DELLA
BANDITELLA
FOSSO DELLA
MADONNINA
BOTRO SECCO
F. FINE
FOSSO DELLA
VALLE CORSA
11
FOSSO REALE ZANNONE
3
FOSSO TORRETTA
R0210080020000000000
Collesalvetti
14
FOSSO DELLE LENZE O
PAILUNGA
5
FOSSO TORRETTA
R0210080020202000000
Collesalvetti
15
TORRENTE ORCINA
2
R0210120000000000000
Collesalvetti
27
FOSSO DELLA BANDITELLA
1
R0250000000000000000
Livorno
29
FOSSO DELLA MADONNINA
1
R0380000000000000000
Livorno
36
44
BOTRO SECCO
BOTRO DI MELARNO
1
3
R0530000000000000000
R0550200040000000000
Rosignano Marittimo
Rosignano Marittimo
50
FOSSO DELLA VALLE CORSA
1
R0560000000000000000
Rosignano Marittimo
51
TORRENTE TRIPESCE
1
T. TRIPESCE
R0570000000000000000
52
53
59
62
63
FOSSO DEGLI IMPALANCATI
FOSSO MELUCCIO
BOTRO DELLA CANONICA
BOTRO RIVIVO
IL GORILE (2)
2
2
3
3
1
R0570020000000000000
R0570060000000000000
R0590750070000000000
R0590750190000000000
R0600000000000000000
68
FOSSA CAMILLA
1
69
BOTRO DELL'INFERNO
2
80
FOSSO BORGHIO
2
81
FOSSO D'ACQUABONA
2
82
FOSSO DELL'AGRIFOGLIO
2
84
FOSSO DELLA CARESTIA
1
85
FOSSO ACQUA CALDA
1
86
FOSSO DELLA CASA ROSSA
2
87
FOSSO DELLE ROZZE
1
T. TRIPESCE
T. TRIPESCE
F. CECINA
F. CECINA
IL GORILE (2)
FOSSA
CAMILLA
FOSSA
CAMILLA
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DI
BOLGHERI
FOSSO DELLA
CARESTIA
FOSSO ACQUA
CALDA
FOSSO ACQUA
CALDA
FOSSO DELLE
ROZZE
T. SAVALANO
T. STERZA
T. STERZA
R0630000000000000000
Rosignano Marittimo,
Cecina
Cecina
Cecina
Bibbona
Castagneto Carducci
Cecina
Dalla confluenza con il Fosso
Trogoli fino alla foce
Castagneto Carducci
R0630010000000000000
Castagneto Carducci,
Bibbona
R0640060000000000000
Castagneto Carducci
R0640070000000000000
Castagneto Carducci
R0640110000000000000
Castagneto Carducci,
Sassetta
R0650000000000000000
Castagneto Carducci
R0660000000000000000
Castagneto Carducci
R0660020000000000000
Castagneto Carducci
R0680000000000000000
Castagneto Carducci,
San Vincenzo
18
88
FOSSO DELLE PILETE
2
89
FOSSO DELLE DISPENSE
3
90
FOSSO DELLE PRIGIONI
1
91
BOTRO BUFALONE
2
92
FOSSO DEI MANIENTI
3
94
95
FOSSO DEL RITORTO
FOSSO DI RIPOPOLO
2
2
FOSSO DELLE
ROZZE
FOSSO DELLE
ROZZE
FOSSO DELLE
PRIGIONI
FOSSO DELLE
PRIGIONI
FOSSO DELLE
PRIGIONI
F. CORNIA
F. CORNIA
96
FOSSO PORCARECCE
3
F. CORNIA
97
103
104
105
FOSSO RAGNAIA
BOTRO REDEMESSI
FOSSO DEI TUFI
FOSSO DEL CORSOIO
2
4
4
4
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
F. CORNIA
109
FOSSO VERROCCHIO
3
FOSSA CALDA
110
FOSSO CORNIACCIA
4
FOSSA CALDA
2
FOSSA CALDA
2
F. PECORA
113
CANALE ORIENTALE DI
RIMIGLIANO
FOSSO BORGOGNANO
117
FOSSACCIA
3
FOSSO
ACQUAVIVA
119
IL FOSSETTO
3
FOSSO
ACQUAVIVA
121
FOSSO BOVALICO
1
122
FOSSO DI SAN FRANCESCO
2
123
UVIALE DI MARCIANA
1
124
RIO DI ORTANO
1
111
FOSSO
BOVALICO
FOSSO
BOVALICO
UVIALE DI
MARCIANA
RIO DI
ORTANO
FOSSO DELLE
PILETE
R0680020000000000000
Castagneto Carducci
R0680020010000000000
Castagneto Carducci
R0700000000000000000
San Vincenzo
R0700010000000000000
San Vincenzo
R0940170000000000000
R0940200000000000000
San Vincenzo,
Campiglia Marittima
Sassetta, Suvereto
Suvereto
R0940200030000000000
Suvereto
R0940210000000000000
R0940250060200000000
R0940250060300000000
R0940250060400000000
Suvereto
Sassetta
Sassetta
Sassetta
Campiglia Marittima,
Piombino
BOTRO BUFALONE R0700010010000000000
FOSSO DI
RIPOPOLO
T. MASSERA
T. MASSERA
T. MASSERA
CANALE
ALLACCIANTE (1)
CANALE
ALLACCIANTE (1)
CANALE
ALLACCIANTE
CERVIA (2)
CANALE
ALLACCIANTE
CERVIA (2)
R0950010020000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoCampiglia Marittima
Riotorto fino alla foce
Piombino, San
R0950030000000000000
Vincenzo
R1000070000000000000
Suvereto
R0950010020100000000
R1270010010000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino
Riotorto fino alla foce
R1270010040000000000
Dal ponte sulla strada PiombinoPiombino
Riotorto fino alla foce
R1510000000000000000
Campo nell’Elba
R1510010000000000000
Campo nell’Elba
R1590000000000000000
R1690000000000000000
Marciana, Marciana
Marina
Rio Marina, Rio
nell’Elba
19
FOSSO DI
POMONTE
FOSSO DI
POMONTE
FOSSO DELLA
GALEA
FOSSO LA
CORNIACCIA
FOSSO DI
GRASSERA
125
FOSSO DI POMONTE
1
126
FOSSO BARIONE
2
127
FOSSO DELLA GALEA
1
130
RIO FERRAIO
2
131
FOSSO DI GRASSERA
1
136
FOSSO DELLA VALLE LUNGA
3
T. UGIONE
137
RIO PAGANELLO
3
T. UGIONE
138
BOTRO AI MARMI
1
139
FOSSO POZZATELLO
2
140
FOSSO COSIMO
1
FOSSO COSIMO
141
FOSSO DIAVOLO
2
142
FOSSO CORNIA VECCHIA
1
143
CANALE ALLACCIANTE (2)
3
144
CANALE ALLACCIANTE
DESTRO
3
145
FOSSO DEI MORTI
2
FOSSO COSIMO
FOSSO CORNIA
VECCHIA
FOSSO CORNIA
VECCHIA
FOSSO CORNIA
VECCHIA
CANALE
PISANO
BOTRO AI
MARMI
BOTRO AI
MARMI
Campo nell’Elba,
Marciana
Marciana, Campo
nell’Elba
Marciana, Campo
nell’Elba
Campiglia Marittima,
Piombino, Suvereto
Rio Marina, Rio
nell’Elba
R1880000000000000000
R1880010000000000000
R1990000000000000000
R2040060000000000000
R2070000000000000000
RIO DELL'ACQUA
PUZZOLENTE
RIO DELL'ACQUA
PUZZOLENTE
R2300050010000000000
Livorno
R2300050020000000000
Livorno
San Vincenzo,
Campiglia Marittima
San Vincenzo,
R2330030000000000000
Campiglia Marittima
Dal ponte sulla strada Piombino- Campiglia Marittima,
R2340000000000000000
Riotorto finoalla foce
Piombino
R2340010000000000000
Campiglia Marittima
R2330000000000000000
R2550000000000000000
Tutto il corso
Piombino
R2550010010000000000
Piombino
R2550010020000000000
Piombino, Campiglia
Marittima
R2630010000000000000
Rosignano Marittimo
20
21
3.1 Acque di foce e punti foranei
Ai fini della L.R. n. 7/2005 sono considerate acque interne quelle a monte
della congiungente i punti più foranei degli sbocchi a mare di corpi idrici,
naturali o artificiali, individuata traguardando dal punto più foraneo di una
sponda il punto più foraneo dell’altra. La provincia, in accordo con l’autorità
competente in materia di demanio marittimo o idrico (Capitanerie di Porto o
Comuni) può collocare segnali al fine di delimitare le acque interne
Non sempre risultano di facile individuazione i punti foranei come sopra
enunciati, sia per motivi naturali (alcuni corsi d’acqua in determinati periodi
dell’anno, soprattutto quelli più siccitosi, non hanno sbocco in mare o
modificano la foce nel tempo a seconda dell’evolversi delle piene e delle
magre), che antropici (diversi corpi idrici terminano il loro corso con porti canali
o foce armata.
La Provincia di Livorno, in collaborazione con la R.T., ARPAT e le
Associazioni dei pescatori sportivi ha individuato e georefenziato i punti foranei
dei propri corpi idrici classificati ad acque salmastre e che effettivamente hanno
sbocco a mare, basandosi sui seguenti criteri: a) quando non vi è sbocco a mare
causa foce insabbiata si prende a riferimento la linea di riva; b) dove non è
possibile posizionare stabilmente i cartelli direttamente sui punti foranei, questi
vengono posizionati arretrati riportando le indicazioni sulla esatta ubicazione dei
punti foranei; c) nei casi dubbi e in assenza di punti di riferimento stabili e
duraturi nel tempo, la congiungente dei punti foranei di norma viene tracciata
perpendicolare al corpo idrico e/o in parallelo ed in continuità con la linea di
costa; d) di norma non si tiene conto delle foci armate, ovvero quando l’ultimo
tratto del corso è delimitato da ambo i lati da pennelli o massicciate in cemento
o scogliere artificiali; e) per i corsi d’acque che terminano in area portuale e
porto-canale i punti foranei vengono concordati con le autorità competenti
(Capitaneria e/o Comune).
Premesso quanto sopra si danno di seguito indicazioni sommarie sulla
ubicazione dei punti foranei dei 16 corsi d’acqua classificati di foce che hanno
22
effettivo sbocco in mare, rimandando nello specifico alla successiva tabella 1bis per l’esatta individuazione a mezzo coordinate GPS.
Cod. Corso 1 - SCOLMATORE DELL’ARNO: cartelli difficilmente
posizionabili trattandosi di foce ampia e poco profonda, ma con punti foranei
facilmente individuabili trovandosi sulla congiungente della linea di costa
traguardando perpendicolarmente al corpo idrico.
23
Cod. Corso 25 – RIO ARDENZA: la foce non è aperta e termina in
corrispondenza del ponte a quattro arcate, lato mare, detto dei “3 Ponti”.
Cod. Corso 30 – TORRENTE CHIOMA: la foce termina sullo stramazzo,
appena dopo l’uscita della galleria della ferrovia e prima del ponte che delimita
l’inizio del porto-canale.
24
Cod. Corso 31 – BOTRO FORTULLA: Letto con interventi recenti per
permettere il collegamento a mare. Punti foranei individuabili sulla linea di riva,
con eventuale cartello informativo se stabilmente e visivamente posizionabile.
Cod. Corso 38 – FIUME FINE: Punti presi sulla bocca attuale, ma la foce si può
spostare anche di un centinaio di metri a seconda del periodo; riferirsi alla linea
di riva con apposito cartello informativo.
25
Cod. Corso 54 – FIUME CECINA: la foce termina con massicciata e con
muretto. Punti presi alla fine della banchina in cemento per riva dx, alla fine
della massicciata per riva sx.
Cod. Corso 67 – FOSSO DELLA MADONNA: foce insabbiata a circa 20 metri
dalla linea di costa. I punti foranei risultano essere in corrispondenza della linea
di riva. Necessita cartello informativo.
26
Cod. Corso 68 – FOSSA CAMILLA: foce insabbiata a circa 10 m dalla
linea di costa. I punti foranei risultano essere in corrispondenza della linea di
riva. Necessita cartello informativo.
Cod. 76 FOSSO DI BOLGHERI: foce (Seggio) insabbiata di circa 2 ml, a 20 mt
dalla foce fa una deviazione di circa 100 m verso sud. I punti foranei risultano
essere in corrispondenza della linea di rivae in parallelo alla linea di costa.
Necessita cartello informativo.
27
Cod. 85 FOSSO ACQUA CALDA: Canale con foce di massi e cemento,
con una curva di 90 gradi a 30 m dalla foce. A monte della curva diventa portocanale. Punti foranei posizionabili sulla massicciata a valle della curva.
Cod. 142 FOSSO CORNIA VECCHIA: punti foranei posizionabili al termine
del porto canale che immette nell’area semi lagunare.
28
Cod. 93 FIUME CORNIA: foce ampia di circa 100 mt. Cartelli punti foranei
posizionabili su scogliera di entrambi le rive dx e sx.
Cod. 140 FOSSO COSIMO: Canale che sfocia a circa 10 m dal Cornia.
Punti foranei posizionabili sul ponticello terminale lato Piombino e a 15 m lato
Follonica
Cod. 115 FOSSO ACQUAVIVA: Porto-canale con foce completamente
antropizzata. Massicciata orientata per uscita barche. A circa 200 m dalla foce
c'è l'intersezione col Fosso Cervia che corre lungo la costa e incrocia F.
Acquaviva, F. Corniaccia e F. Valnera (forse). Poco a monte dell'intersezione c'è
un ponte e ancora a monte ci sono le barche ormeggiate. La foce si trova nel
Parco della Sterpaia, accanto a Torre del Sale (Loc. Perelli). Punti foranei
posizionabili al termine della massicciata più corta riva sx e perpendicolarmente
a questa su riva dx.
29
Cod. 128 FOSSO LA CORNIACCIA: Canale con foce insabbiata con ai
lati una massicciata. Punti foranei sullo sbocco a mare, in parallelo alla linea di
costa. Cartello informativo posizionabile sul ponticello a 40 ml dalla foce.
30
Cod. 120 FOSSO DELLA VALNERA: canale con massicciata che prolunga
verso il mare. Loc. Carbonifera. Punti foranei posizionabili in corrispondenza
della linea di riva sx e perpendicolarmente a questa su massicciata riva opposta
dx.
31
Tab. 1bis Coordinate GPS punti foranei rilevati
codice
Fosso della Valnera dx
Fosso della Valnera sx
Fosso la Corniaccia dx
Fosso la Corniaccia sx
Fosso Acquaviva dx
Fosso Acquaviva sx
Fosso Cosimo dx
Fosso Cosimo sx
Fiume Cornia dx
Fiume Cornia sx
Fosso Cornia vecchia dx
Fosso Cornia vecchia sx
Fosso Cornia vecchia2 dx
Fosso Cornia vecchia2 sx
Fossa Calda dx
Fossa Calda sx
Fosso di Bolgheri dx
Fosso di Bolgheri sx
Fossa Camilla dx
Fossa Camilla sx
Fosso della Madonna dx
Fosso della Madonna sx
Fiume Cecina dx
Fiume Cecina sx
Torrente Fine dx
Torrente Fine sx
Botro Fortullino dx
Torrente Chioma dx
Torrente Chioma sx
Rio Ardenza dx
Rio Ardenza sx
Scolmatore dell'Arno dx
Scolmatore dell'Arno sx
latitudine
42,948255
42,948170
42,951662
42,951676
42,953667
42,953833
42,954333
42,954333
42,954333
42,954500
42,946028
42,946668
42,947308
42,947814
43,015500
43,015667
43,191000
43,191000
43,229333
43,229543
43,276563
43,275880
43,302667
43,302667
43,372667
43,372093
43,429833
43,449000
43,449000
43,511781
43,511395
43,582536
43,580340
longitudine
10,682299
10,682560
10,662781
10,663122
10,617167
10,617167
10,598333
10,598500
10,596667
10,598167
10,549251
10,549757
10,558444
10,558178
10,516833
10,516833
10,535833
10,535833
10,528667
10,528885
10,510000
10,510338
10,485500
10,486167
10,439667
10,440286
10,392000
10,379167
10,379167
10,318137
10,318750
10,298012
10,299395
32
Tab. 1 tris - Elenco dei punti foranei individuati tramite rielaborazione con
Google earth.
codice
Fosso della Valnera dx
Fosso della Valnera sx
Fosso la Corniaccia dx
Fosso la Corniaccia sx
Fosso la Corniaccia2 dx
Fosso la Corniaccia2 sx
Fosso Acquaviva dx
Fosso Acquaviva sx
Fosso Cosimo dx
Fosso Cosimo sx
Fiume Cornia dx
Fiume Cornia sx
Fosso Cornia vecchia dx
Fosso Cornia vecchia sx
Fosso Cornia vecchia2 dx
Fosso Cornia vecchia2 sx
Fossa Calda dx
Fossa Calda sx
Fosso di Bolgheri dx
Fosso di Bolgheri sx
Fossa Camilla dx
Fossa Camilla sx
Fosso della Madonna dx
Fosso della Madonna sx
Fiume Cecina dx
Fiume Cecina sx
Torrente Fine dx
Torrente Fine sx
Botro Fortullino dx
Torrente Chioma dx
Torrente Chioma sx
Rio Ardenza dx
Rio Ardenza sx
Scolmatore dell'Arno dx
Scolmatore dell'Arno sx
latitudine
42,942197
42,942187
42,951833
42,952000
42,951667
42,952000
42,953667
42,953833
42,954333
42,954333
42,954333
42,954500
42,941048
42,941253
42,941770
42,941958
43,015500
43,015667
43,191000
43,191000
43,229333
43,229543
43,276000
43,275555
43,302667
43,302667
43,372667
43,372093
43,429833
43,449000
43,449000
43,507042
43,506785
43,731333
43,580340
longitudine
10,676040
10,676182
10,662833
10,662667
10,663000
10,662833
10,617167
10,617167
10,598333
10,598500
10,596667
10,598167
10,543038
10,543280
10,555155
10,555045
10,516833
10,516833
10,535833
10,535833
10,528667
10,528885
10,511167
10,510916
10,485500
10,486167
10,439667
10,440286
10,392000
10,379167
10,379167
10,317717
10,317895
10,299500
10,299395
33
4-Modalità e strumenti di gestione dei corpi idrici
4.1. Modalità di gestione
La gestione dei corpi idrici si attua attraverso le attività di monitoraggio
dei corpi idrici e della fauna ittica in essi vivente, la collaborazione di soggetti
terzi secondo l’art. 5 comma 3 della L.R. n.7/05 per gli adempimenti alle
funzioni non espressamente riservate alla Regione e l’attività di vigilanza. La
Provincia di Livorno si avvale in via prioritaria delle associazioni dei pescatori
provinciali, quindi delle associazioni ambientaliste provinciali e delle
amministrazioni locali del territorio.
Il ruolo delle associazioni dei pescatori, già inserite nella gestione ittica
provinciale, potrà essere ampliato in linea con gli indirizzi del Piano Ittico
Regionale (capitoli 6 e 7) sia attraverso la proposizione e l’attuazione di
progetti, sia attraverso convenzioni con la Provincia per alcuni adempimenti
nella gestione della pesca e dell’ittiofauna. Le associazioni potranno poi
intervenire per il recupero del novellame o della fauna a rischio, e loro
ridestinazione, quando essi non abbiano condizioni di sicuro sviluppo, e per
interventi di emergenza per la loro tutela (Art. 5 , lettere j, k, della L.R. n.7/05).
4.2. Zone di protezione
Il territorio provinciale è caratterizzato da un numero rilevante di corsi
d’acqua che soffrono in periodo estivo di magre pronunciate, con parte degli
alvei in secca anche per lunghi tratti. In tali condizioni di criticità, il
popolamento ittico viene a declinare quantitativamente e si concentra su
superfici limitate e volumi idrici ridotti, in modeste lame d’acqua o in
corrispondenza di buche naturali o a ridosso di briglie. In queste acque i pesci
permangono fino all’aumento della portata nel periodo autunnale, che ne
consente di nuovo la migrazione e la distribuzione sull’intero habitat. Il variare
di queste condizioni è più o meno pronunciato a seconda delle annate.
E’chiaro che la fauna ittica di questi corsi non potrebbe in periodo estivo
34
sopportare alcuno sforzo di pesca e spesso la capacità ittiogenica di questi
ambienti può risultare di per sé modesta. In questo senso si ritiene opportuna
l’istituzione di alcune zone di protezione limitate a tali tratti, in modo da evitare
l’esercizio della pesca e favorire il mantenimento dei popolamenti. E’ il caso di
alcuni cosiddetti “minori tirrenici” ma anche di alcuni rii e botri compresi in
bacini più ampi, dove possono altresì svolgere la funzione di incremento della
fauna ittica per irradiamento del novellame verso valle.
In altri corsi, di 1°, 2° e 3° grado, si può svolgere regolarmente attività di
pesca nel corso dell’anno e le condizioni di criticità possono essere circoscritte a
tratti particolari e, in essi, limitate temporalmente al solo periodo estivo.
Inoltre, dal confronto dell’elenco regionale delle specie a rischio o
meritevoli di tutela (Decreto n.3792 del 31/07/2006) con quelle risultate nelle
varie indagini presenti nelle acque interne livornesi, riportate in tabella 2,
emergono varie specie per le quali appare di rilievo, in linea con gli indirizzi di
tutela del piano regionale, istituire zone di protezione.
Tabella 2 Elenco delle specie ittiche presenti nelle acque interne livornesi
Nome comune
Anguilla
Abramide
Alborella
Barbo padano
Barbo tiberino
Carassio
Carpa comune
Carpa erbivora
Cavedano
Gobione
Lasca
Rovella
Scardola
Tinca
Vairone
Cobite
Persico sole
Persico trota
Cagnetta
Nono
Nome scientifico
Anguilla anguilla (Linnaeus, 1758)
Abramis brama (Linnaeus, 1758)
Alburnus alburnus alborella (Linnaeus, 1758)
Barbus plebejus (Bonaparte,1839)
Barbus tyberinus (Bonaparte, 1839)
Carassius auratus (Linnaeus, 1758)
Cyprinus carpio (Linnaeus, 1758)
Ctenopharyngodon idellus (Valenciennes, 1844)
Leuciscus cephalus (Linnaeus, 1758)
Gobio gobio (Linnaeus, 1758)
Chondrostoma genei (Bonaparte, 1839)
Rutilus rubilio (Bonaparte,1837)
Scardinius erythropthalmus (Linnaeus, 1758)
Tinca tinca (Linnaeus, 1758)
Leuciscus souffia Risso, 1826
Cobitis taenia bilineata Linnaeus, 1758
Lepomis gibbosus (Linnaeus, 1758)
Micropterus salmoides (Lacépède, 1802)
Lipophrys fluviatilis (Asso, 1801)
Aphanius fasciatus (Valenciennes, 1821)
35
Luccio
Pesce gatto
Pesce gatto americano
Siluro europeo
Tilapia
Gambusia
Latterino o crognolo
Cheppia
Ghiozzo padano
Ghiozzo nero
Pesce ago
Cefalo
Muggine calamita
Cefalo dorato
Musino
Bosega
Acciuga
Ombrina
Spigola
Orata
Mormora
Triglia di fango
Triglia di scoglio
Sogliola
Rombo liscio
Rombo chiodato
Esox lucius Linnaeus, 1758
Ameiurus melas (Rafinesque, 1820)
Ictalurus punctatus (Rafinesque, 1818)
Silurus glanis Linnaeus, 1758
Oreochromis niloticus (Linnaeus, 1758)
Gambusia holbrooki Girard, 1859
Atherina boyeri Risso, 1810
Alosa fallax (Lacépède, 1803)
Padogobius martensii (Gunther, 1861)
Gobius niger Linnaeus,1758
Syngnathus acus Linnaeus, 1758
Mugil cephalus Linnaeus, 1758
Liza ramada (Risso,1826)
Liza aurata (Risso, 1810)
Liza saliens (Risso, 1810)
Chelon labrosus (Risso,1826)
Engraulis encrasicolus (Linnaeus, 1758)
Umbrina cirrosa (Linnaeus, 1758)
Dicentrarchus labrax (Linnaeus, 1758)
Sparus auratus Linnaeus, 1758
Lithognathus mormyrus (Linnaeus, 1758)
Mullus barbatus Linnaeus, 1758
Mullus surmuletus Linnaeus, 1758
Solea vulgaris Quensel, 1806
Scophthalmus rhombus (Linnaeus, 1758)
Psetta maxima (Linnaeus,1758)
Ciclide zebrato
Black molly
Pesce gioiello
Amazon sailfin catfish
Amatitlania nigrofasciata (Gunther, 1867)
Poecilia sphenops (Valenciennes, 1846)
Hemichromis bimaculatus (Gill, 1862)
Pteryplichtys pardalis (Castelnau, 1855)
Granchio di fiume
Gambero rosso della Louisiana
Potamon fluviatile (Herbt, 1785)
Procambarus clarkii (Girard,1852)
Granchio ripario
Gamberetto di laguna
Gamberetto d’acqua dolce
Carcinus aestuarii (Nardo, 1847)
Palaemon adspersus (Rathke,1837)
Palaemonetes antennarius (H.Milne Edwards, 1837)
Il divieto di pesca viene differenziato tra le zone di protezione in base al
tempo, tutto l’anno o dal 1° luglio al 1°ottobre, configurando zone a divieto
totale o parziale.
I risultati dei campionamenti sull’ittiofauna condotti sul territorio
provinciale nel 2001 evidenziarono carenze nel popolamento di tinca (Tinca
tinca) e luccio (Esox lucius), elemento peraltro rilevato dal piano regionale come
generalizzato per le acque toscane. I campionamenti per la stesura della carta
36
ittica hanno confermato tale condizione e pertanto sarà attuata la tutela delle due
specie attraverso l’istituzione del divieto di pesca alle due specie sopracitate per
tutta la durata del presente piano ittico.
Tuttavia, mentre nei casi del luccio e della tinca potrà essere necessaria la
conferma della zona di protezione, per la specifica funzione di sopravvivenza
dei popolamenti, in altri casi, verificati i risultati di ulteriori campionamenti ittici
prodotti dopo un congruo periodo di applicazione, potrebbe risultare invece
opportuno procedere all’istituzione di nuove zone di protezione all’interno dello
stesso bacino idrografico, applicando un criterio di turnazione. In questo modo
si potrà favorire l’incremento della fauna ittica e di riflesso l’esercizio della
pesca, evitando periodi troppo lunghi che, nell’esperienza comune, possono
favorire azioni di bracconaggio a causa della minore o nulla frequentazione di
questi luoghi da parte dei pescatori e della vigilanza.
Le zone di protezione saranno tabellate, sottoposte a vigilanza e
monitorate al termine del periodo minimo di durata corrispondente a quattro
anni. Nell’ambito del presente piano, in vigore fino al 2015, non è prevista
pertanto una prima valutazione delle scelte gestionali.
Di seguito si riporta l’elenco delle zone di protezione come suggerito dalla
Carta Ittica provinciale e dagli incontri avvenuti con le associazioni provinciali
della pesca:
Tabella 3 Zone di protezione
COD.
CORSO
21
22
25
147
30
31
NOME
CORSO
PERIODO DI
COMUNI
PROTEZIONE INTERESSATI
SCOLMATORE
Dal guado in località
dal 1 luglio al 1
T. MORRA
Collesalvetti
DELL'ARNO
Torretta Nuova verso monte
ottobre
BOTRO DI
SCOLMATORE
Dal 1° luglio al
Tutto il corso
Collesalvetti
LOTI
DELL'ARNO
1° ottobre
RIO
Dalla confluenza con il
RIO ARDENZA
Tutto l’anno
Livorno
ARDENZA
Botro Rosso verso monte
FOSSO DEL
FOSSO DEL
Tutto il corso
Tutto l’anno
Livorno
MAROCCONE MAROCCONE
Colles.,
Dal 1° luglio al
T. CHIOMA
T. CHIOMA
Tutto il corso
Livorno,
1° ottobre
Rosignano M.
BOTRO
BOTRO
Rosignano
Tutto il corso
Tutto l’anno
FORTULLA
FORTULLA
Marittimo
BACINO 1° G.
ZONA DI PROTEZIONE
37
38
FIUME FINE
F. FINE
Dalla confluenza con il T.
Savalano a quella con il T.
Pescera
dal 1° luglio al
1° ottobre
Rosignano
Marittimo
41
T. PESCERA
F:FINE
Tutto il corso
Dal 1° luglio al
1° ottobre
F. FINE
Tutto il corso
Tutto l’anno
F. FINE
Tutto il corso
Tutto l’anno
Rosignano
Marittimo
Rosignano
Marittimo
Rosignano
Marittimo
Tutto l’anno
BOTRO DI
RIARDO
B. DELLA
SANGUIGNA
46
47
93
FIUME
CORNIA
F. CORNIA
Dalla confluenza con il T.
Milia verso monte affluenti
compresi; dal ponte di Ferro
verso foce per 1500 m
106
T. MILIA
F. CORNIA
Tutto il corso
132
T. UGIONE
T. UGIONE
Tutto il corso
Dal 1° luglio al
1° ottobre
Dal 1° luglio al
1° ottobre
Suvereto,
Campiglia M.,
Piombino
Suvereto
Collesalvetti,
Livorno
La Provincia si riserva di apportare modifiche al suddetto elenco in
presenza di modificazioni delle condizioni dei corpi idrici o della fauna ittica
che dovessero intervenire nel corso di attuazione del presente Piano.
4.3. Zone di frega
Limitatamente al periodo di riproduzione di alcune specie, l’allegato A, al
comma 2, del D.P.G.R. n. 54/R del 22/08/2005, ha già previsto un periodo di
divieto di pesca.
In accordo con quanto suggerito dalla Carta Ittica Provinciale, in relazione
all’esercizio dell’attività alieutica nei periodi di divieto ricordati, si intende
evitare del tutto il disturbo alla fauna ittica istituendo le seguenti zone di frega
dal 15 maggio al 30 giugno:
Tabella 4 Elenco delle zone di frega
CODICE
CORSO NOME CORSO
CANALE
1
SCOLMATORE
DELL’ARNO
BACINO 1° G.
SCOLMATORE
DELL'ARNO
38
FIUME FINE
F. FINE
54
FIUME
CECINA
F. CECINA
COMUNI
ZONE DI FREGA
INTERESSATI
Da 100 m a monte del ponte
sulla SS 206 per 1 Km verso
Collesalvetti
monte
Dalla confluenza con il T.
Pescera fino a 100 m a monte Rosignano Marittimo
del guado in località Polveroni
Dal confine provinciale alla
confluenza con il Fosso
Cecina
Acquerta
38
4.4- Limiti di cattura per la pesca dilettantistica
Viste le disposizioni dell’Allegato A dell’art 6 del Regolamento di
attuazione della L.R. n.7/05 e i risultati dei censimenti ittici sul territorio
provinciale, constatata l’assenza di acque classificate a salmonidi, si dispongono
per le specie ittiche i seguenti limiti di cattura per la pesca dilettantistica in
relazione al numero di capi trattenuti per giornata, alla lunghezza inferiore o
superiore (misurata dall'apice del muso fino alla estremità della pinna caudale) o
al periodo di divieto di pesca.
Tabella 5 Limiti di cattura per la pesca dilettantistica
Specie
Numero di
Misure
Misure
capi per
minime
massime
giornata
(cm)
(cm)
Anguilla
5
35
60
Barbo
5
20
Carpa
5
40
Dal 15 maggio al 30 giugno
Persico trota
6
30
Dal 1 maggio al 30 giugno
Rovella
15
Vairone
15
Orata
5
25
Ombrina
5
25
Cheppia o alosa
3
Dal 1 maggio al 30 giugno
Cefalo o muggine
20
rombo
25
Spigola
5
Periodo di divieto
30
Le limitazioni previste dal presente piano riguardo alla pesca dell’anguilla si
riferiscono alle recenti indicazioni relative al Piano Nazionale dell’Anguilla e si
applicano anche nel rispetto del Piano Regionale di attuazione.
In particolare, la limitazione del numero dei capi pescabili e l’indicazione di una
misura massima pescabile sono misure che tendono a ottemperare a quanto
39
suggerito dal Piano in riferimento alle misure restrittive volte a diminuire lo
sforzo di pesca ed a salvaguardare in particolare le anguille argentine. A questo
proposito una ulteriore restrizione riguarda il rilascio di tutte le anguille
argentine pescate dai pescatori sportivi.
Pur in assenza di acque classificate a salmonidi, per i limiti relativi ai
salmonidi si rimanda alla L.R. n. 07/05.
Per la durata del presente piano ittico provinciale è vietata la pesca alle
seguenti specie:
a) luccio;
b) tinca;
c) storione.
Per il luccio e la tinca la rimozione del divieto allo scadere del presente
Piano Ittico Provinciale sarà collegata alla verifica della presenza di popolazioni
strutturate. Per quanto riguarda lo storione, peraltro considerando la probabile
estinzione, si dispone il divieto assoluto di trattenuta degli eventuali soggetti
pescati.
Inoltre, ai sensi della L.R. 56/2000, è vietata la pesca del nono (Aphanius
fasciatus), delle lamprede (Petromyzon marinus e Lampetra fluviatilis), della
cagnetta (Lipophrys fluviatilis), del granchio di fiume (Potamon fluviatile) e del
gamberetto d’acqua dolce (Palaemonetes antennarius). Tutte queste specie sono
anche presenti nell’elenco delle specie autoctone nel distretto ittiofaunistico
Tosco-Laziale e che sono definite a rischio o meritevoli di tutela (Decreto
n.3792 del 31/07/2006). Inoltre il nono è anche nell’elenco delle specie di cui è
vietata la pesca ai sensi della L.R. 7/2005. Per quanto riguarda le lamprede, non
sono state rilevate nei campionamenti della carta ittica, ma essendo specie che
risiedono per una parte della loro vita anche in mare, è possibile che risalgano
dalle foci dei corsi d’acqua di maggiori dimensioni.
Altre limitazioni alla pesca sono quelle previste per le zone di protezione
e quelle di frega.
40
Nelle gare di pesca non si applicano limiti di cattura. Nei campi di gara
permanenti vige l’obbligo di reimmissione del pescato al termine della giornata
di pesca anche nei giorni di libera pesca. Fa eccezione il pesce siluro.
In relazione ai censimenti ittici e alle informazioni raccolte dai pescatori,
in corrispondenza del Canale Scolmatore dell’Arno sono stati catturati alcuni
esemplari di siluro (Silurus glanis). La specie, alloctona e ittiofaga, è presente
sul territorio italiano da alcuni decenni, soprattutto nel nord Italia e più
recentemente anche in Toscana. L’eradicazione di questo come di altre specie
alloctone viene considerata pressoché impossibile quando il popolamento è ben
acclimatato e strutturato. Come risulta anche dalle esperienze condotte nell’Italia
del nord, la pratica del contenimento è l’unica che può fornire risultati, in
particolare quando l’introduzione della specie alloctona è in fase iniziale. Nel
Canale Scolmatore dell’Arno, la realizzazione del nuovo campo di gara a
Mortaiolo costituisce una preziosa risorsa per i pescatori sportivi e per il
territorio. Un’attenta gestione del campo di gara e della fauna ittica che ospita
può in prospettiva avere ripercussioni positive per l’indotto locale, grazie alla
possibilità di ospitare gare di rilievo nazionale e internazionale. A tal fine, vista
l’attuale sporadicità delle catture, in linea con le indicazioni fornite dal Piano
Regionale per la Pesca nelle Acque Interne 2012-2015 e in accordo con le
Associazioni Provinciali riconosciute dei pescatori, si ritiene opportuno
l’istituzione del divieto di reimmissione in acqua dei pesci siluro catturati. In
occasione di raduni e gare di pesca, il richiedente dovrà farsi carico della
raccolta degli esemplari eventualmente catturati dandone comunicazione
(numero, lunghezza totale, peso) alla Provincia.
4.5.Campi di gara
La condizione dei campi di gara presenti sul territorio provinciale ha visto
una loro progressiva riduzione numerica, per il loro deterioramento e la
mancanza dei requisiti di base per l’utilizzazione in gare riconosciute dal
41
C.O.N.I..
La Provincia ha da tempo raccolto le istanze dei pescatori sportivi in
merito alla carenza di luoghi adatti all’esercizio della loro attività, secondo
criteri di accessibilità e di spazio sufficienti allo svolgimento di gare oltre il
livello provinciale.
Coerentemente a queste istanze e in linea al piano ittico regionale è stato
già approntato un nuovo campo gara con i requisiti richiesti dal C.O.N.I., che
può ospitare fino a 240 partecipanti e che ha anche 70 posti attrezzati per i
disabili. Il progetto è stato realizzato mediante l’ampliamento e la
ristrutturazione di un campo di gara già esistente, posto in riva sinistra del
Canale Scolmatore dell’Arno, in località Vicarello, nel tratto tra il ponte sulla SS
206 e il ponte di Mortaiolo.
Al momento possono essere utilizzati quali campi di gara e per raduni e
manifestazioni quelli di seguito elencati:
Tabella 6 Campi di gara
CORSO D’ACQUA DENOMINAZIONE
CLASSIFICAZIONE
DESCRIZIONE
Sponda destra, tra la fornace
Vallino e il ponte ferroviario
Fiume Cecina
A
Ciprinidi
Livorno–Roma; sponda sinistra,
tra il ponte SS1 e il ponte
ferroviario Livorno -Roma
Sponda sinistra, in
Fiume Cecina
B
Foce o salmastre
corrispondenza a Via del
Tagliamento, per 500 m verso
monte e 500 m verso foce
Scolmatore
dell’Arno
Sponda sinistra, dal ponte di
C
Ciprinidi
Vicarello SS.206 al ponte di
Mortaiolo
42
43
44
Le associazioni dei pescatori provinciali possono richiedere alla Provincia
di istituire, in occasione di raduni o manifestazioni locali e didattiche, campi di
gara temporanei, che saranno individuati di volta in volta nel reticolo idrografico
provinciale. La Provincia rilascerà la relativa autorizzazione, verificate le
caratteristiche di idoneità del campo e la praticabilità dei luoghi per lo
svolgimento in sicurezza. L’insieme di tali aspetti potrà essere definito
all’interno di un apposito regolamento provinciale per le gare e manifestazioni
di pesca.
In occasione di gare, raduni e manifestazioni di pesca le associazioni
potranno richiedere l’estensione del divieto di libera pesca anche sulla sponda
opposta in corrispondenza del campo di gara.
Eventuali immissioni di fauna ittica autoctona non potranno essere
effettuate senza l’autorizzazione dell’Ufficio Pesca.
E’ fatto divieto di esercitare la pesca professionale in corrispondenza dei
campi di gara fissi istituiti nelle acque a ciprinidi.
Le gare di pesca, nonostante la specificità delle tecniche di pesca e la
relativa selezione sulla fauna ittica catturata, possono tuttavia costituire un
elemento conoscitivo in più riguardo alle specie presenti, alle taglie e alle
quantità catturate. Raccolte regolarmente, tali informazioni possono nel tempo
fornire indicazioni di tendenza sui popolamenti ittici e sulla validità del campo
di gara in relazione allo sforzo di pesca cui è soggetto.
A tal fine, nell’atto di autorizzazione allo svolgimento della gara, sarà
richiesto alle associazioni organizzatrici di produrre all’Ufficio Pesca, al termine
di ogni gara, una relazione contenente tra l’altro il numero dei partecipanti, il
peso complessivo del pescato, le specie catturate e il numero di esemplari per
ciascuna specie. L’organizzazione è tenuta inoltre a fornire la propria
collaborazione alla eventuale attività di raccolta di informazioni scientifiche sul
pescato da parte della Polizia Provinciale e del personale di Istituti di ricerca.
Infine si ritiene utile segnalare in questa sede l’istituzione di un campo
45
scuola per la pesca sul Fiume Cornia, gestito dalle associazioni provinciali della
pesca e finalizzato a indirizzare i ragazzi alla pesca sportiva.
4.6 – Zone a Regolamento Specifico
Le ZRS sono tratti fluviali o aree lacustri la cui gestione è delegata ad un
soggetto pubblico o privato, nel rispetto del Piano Ittico Provinciale. Inoltre, con
l’atto di costituzione di ciascuna ZRS, deve essere approvato dalla provincia uno
specifico piano di gestione.
Attualmente nella Provincia di Livorno non sono state attivate o previste
Zone a Regolamento Specifico.
5- Pesca professionale
5-1 – Conoscenze attuali
La Provincia di Livorno dispone di scarsi dati utilizzabili per valutare
l’attività svolta dalla pesca professionale ed anche l’impatto che tale attività ha
avuto sul territorio.
Oltre alle informazioni sul numero di licenze rilasciate dalla Provincia, le
notizie disponibili riguardano le aree ultimamente interessate dai prelievi, gli
attrezzi più usati e le specie più comunemente catturate, oltre ad alcuni dati
quantitativi ricavabili dalle 6 schede di cattura pervenute all’ufficio pesca dal
2006 al 2010.
Il numero delle licenze di pesca professionale rilasciate negli ultimi anni
(1-2 per anno) conferma la tendenza regionale al decremento nell’esercizio di
tale attività nelle acque interne, anche se nel 2011 si è verificato un incremento
delle richieste.
La pesca attualmente si rivolge prevalentemente alle specie marine
presenti nelle acque di foce dello Scolmatore dell’Arno, del Fiume Cecina e del
Fiume Cornia. Gli attrezzi più utilizzati sono le reti, tipo tramaglio o a imbrocco,
le nasse e i bertovelli. Le specie pescate e commercializzate che risultano dalle
46
schede pervenute all’ufficio pesca, sono le diverse specie di muggini (il muggine
calamita, il muggine musino, il muggine dorato, il cefalo e la cerina) che da soli
rappresentano oltre il 60 % delle catture, l’anguilla, la spigola, il pesce serra, la
salpa e l’ombrina. Le sole specie d’acqua dolce presenti nelle statistiche del
catturato sono le carpe (ma esclusivamente nel 2007) e i gamberi della
Louisiana. Complessivamente, negli anni 2007-2010, risultano circa 2500 kg di
catture ottenute con la pesca professionale prevalentemente nel Fiume Cornia,
come descritto nelle seguenti tabelle:
Tabella 7 Catture totali registrate negli anni 2007-2010
NOME CORSO
FIUME CECINA
FIUME CORNIA
CANALE SCOLMATORE
DELL’ARNO
CATTURE TOTALI IN KG
245
2116
94
Tabella 8 Catture totali registrate per anno
ANNO
2007
2008
2009
2010
CATTURE TOTALI IN KG
245
772
499
910
Non risultano catture della pesca professionale dagli altri corsi d’acqua
della provincia.
E’ evidente che le informazioni disponibili sono assolutamente
insufficienti al momento per poter pianificare una corretta gestione della pesca
professionale nelle acque interne della provincia di Livorno. Per questo motivo
occorre predisporre gli schemi e le procedure di base per realizzare negli anni
una banca dati relativa alla gestione della pesca professionale, al fine di
quantificare la pressione di pesca e l’impatto sulle popolazioni presenti per
migliorare la scelta dei tempi, dei modi e dei luoghi dove i futuri Piani Ittici
consentiranno lo svolgimento di tale attività nelle acque interne.
47
Il piano deve quindi prevedere l’organizzazione del rilevamento dei dati
della pesca professionale in acque interne nella provincia di Livorno al fine di
conoscere le caratteristiche qualitative e quantitative del prelievo.
5.2 – Schede di rilevamento
Per i motivi sopra esposti, è stato predisposto un nuovo modello di schede
per il rilevamento dei dati relativi alla pesca professionale da distribuire ai
pescatori muniti di apposita licenza, i quali, in ottemperanza dell’Art.16, comma
6 della LR 7/2005, sono tenuti a fornire alla Provincia i dati semestrali sui
prelievi effettuati compilando la scheda stessa; in caso di omissione, la provincia
può sospendere la licenza di pesca professionale.
Le informazioni statistiche sul pescato sono di rilevanza fondamentale per
poter affrontare il tema della gestione delle risorse. E’ quindi molto importante
che questo articolo venga applicato.
La scheda, di cui si riporta una copia in allegato, è costituita da una parte
dove sono richieste le generalità del pescatore, la data e la località della pescata,
le caratteristiche degli attrezzi utilizzati (lunghezza delle reti, maglia delle reti,
dimensioni dei bertavelli, ecc.), e da una seconda parte con l’elenco delle specie
catturate ed i relativi quantitativi. Le schede devono essere compilate dal
pescatore dopo ogni uscita, devono essere conservate e consegnate all’Ufficio
Pesca della Provincia almeno ogni sei mesi.
5.3 – Indicazioni gestionali e limiti di cattura
La L.R.T. 7/2005, all’Art. 16, prevede che le province individuino i corpi idrici
nei quali è consentita la pesca professionale. La legge precisa che la scelta deve
essere effettuata in un quadro di sostenibilità nei confronti della risorsa sfruttata.
E’ evidente che questo implica una conoscenza della risorsa da sfruttare e della
catturabilità degli attrezzi utilizzabili. In realtà le conoscenze attualmente
disponibili per la Provincia di Livorno risultano decisamente scarse. Inoltre le
48
province di residenza del richiedente rilasciano le licenze di pesca professionale
a seguito della dimostrazione della avvenuta costituzione della impresa di pesca.
Il rilascio della licenza è quindi un semplice atto amministrativo dovuto dalle
Province, senza alcun tipo di controllo relativo agli aspetti gestionali. Del resto
la legge non prevede alcun vincolo geografico per i pescatori professionisti, né
all’interno della regione, né per quelli provenienti da altre regioni. L’aspetto
gestionale risulta quindi indipendente dalla procedura del rilascio delle licenze.
L’Art. 16, al Comma 5, prevede però che le province possano limitare
l’esercizio della pesca professionale, riconoscendo la priorità dei residenti che
traggano la maggior parte del proprio reddito dall’attività di pesca. Inoltre non
sono precluse altre possibili limitazioni, come ad esempio l’uso di certi attrezzi
oppure intervenendo sulla selettività di cattura, sui periodi di prelievo o sullo
sforzo di pesca.
Occorre inoltre ricordare che le popolazioni ittiche residenti nelle acque interne
di foce, quelle solitamente più interessate dal prelievo della pesca professionale,
non sono stock a sé stanti, come quelli dulcacquicoli, ma sono sostenuti
dall’apporto degli ingressi dal mare, sia come avannotti che come adulti.
L’approccio gestionale più appropriato deve quindi riguardare prevalentemente
il momento migliore per la cattura, piuttosto che i quantitativi prelevati. Questo
ovviamente a prescindere dalle specie sottoposte a vincoli di tutela, come ad
esempio la cheppia, le lamprede e l’anguilla.
Premettendo che le informazioni di cui si dispone sono estremamente scarse in
tutta la regione, dai risultati raccolti anche in altre province si possono trarre
alcuni suggerimenti gestionali per la pesca professionale nelle acque interne
della Provincia di Livorno.
Nelle zone ad acque salmastre le reti consentono catture di specie
commercialmente valide e, se le maglie delle reti sono sufficientemente
selettive, di esemplari di dimensioni opportune. La maglia superiore o uguale a
50 mm di lato (indipendentemente se in reti di tipo tramaglio o ad imbrocco)
49
risulta adeguata per questo obiettivo. Inoltre, considerando le ridotte dimensioni
degli ambienti che sarebbero sfruttati, occorre limitare la lunghezza delle reti ad
un massimo di 500 metri, riservandosi di diminuire eventualmente tale limite nei
casi di ambienti di dimensioni particolarmente ridotte.
Per evitare la cattura delle carpe e delle cheppie nel periodo riproduttivo, la
pesca con le reti è vietata nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 30 giugno.
Sempre in relazione alle acque salmastre, la pesca con i bertovelli e le nasse può
essere consentita, riservandosi di prendere in considerazione eventuali
limitazioni che potranno essere assunte a livello regionale o nazionale per la
pesca dell’anguilla.
Nelle acque a Ciprinidi, le reti catturano prevalentemente specie ciprinicole che,
a fronte di uno scarso valore commerciale, hanno spesso un elevato valore
ecologico. E’ quindi opportuno che questo tipo di pesca non sia consentito ai
pescatori professionisti.
Ancora riguardo alle acque a Ciprinidi, è consentita la cattura del gambero rosso
della Louisiana (P. clarkii), della gambusia (G. holbrooki), del siluro (Silurus
glanis) e del pesce gatto americano (Ictalurus punctatus) con nasse e bertovelli.
Specie diverse eventualmente catturate dovranno essere immediatamente
reimmesse in acqua. L’uso della trattina è consentito esclusivamente per la pesca
della gambusia dopo che ne è stata fatta specifica richiesta all'Ufficio Pesca.
La pesca professionale è altresì vietata in corrispondenza dei campi di
gara fissi istituiti nelle acque a ciprinidi .
Per quanto riguarda la pesca al latterino (A.boyeri) come per la pesca
dilettantistica si dispone l’uso della bilancia, con toppa centrale con maglie di 6
mm che non superi un terzo del lato della rete e comunque non superiore a 3 m
di lato, dal 15 giugno al 15 agosto e dal 1° novembre al 1° marzo.
Riassumendo: gli attrezzi utilizzabili dalla pesca professionale sono la nassa, il
bertovello, la bilancia, la rete a imbrocco e il tramaglio, gli ultimi due solamente
nelle acque salmastre e nei periodi consentiti. L’uso della trattina è consentito
50
esclusivamente per la pesca della gambusia, previa assenso specifico fornito
dall'Ufficio Provinciale della Pesca.
Non è consentita la pesca di tutte le specie d’acqua dolce ad esclusione di
gambusia, pesce gatto, siluro, carassio e gambero della Louisiana. Inoltre non è
consentita la pesca della cheppia, degli storioni e delle lamprede.
Coerentemente con quanto disposto dalla Legge Regionale n. 7/05 e dal
Piano Regionale 2012-2015, nonché dal presente piano in relazione alla pesca
dilettantistica, nella tabella che segue sono riportati i limiti di cattura per la
pesca professionale riguardo le taglie di alcune specie ittiche:
Tabella 9 Limiti di cattura
Specie
Anguilla
Orata
Ombrina
Cefalo o muggine
rombo
Spigola
Misure
minime
(cm)
35
25
25
20
25
30
Misure
massime
(cm)
60
Periodo di divieto
Altre limitazioni alla pesca professionale sono quelle previste per le zone
di protezione, quelle di frega e i campi di gara fissi e temporanei.
Inoltre è vietato disporre reti da posta a una distanza inferiore a 30 metri
da scale di monta, prese d’acqua, da sbocchi di canali, cascate naturali o
artificiali, dalle arcate dei ponti e da sbarramenti dei corsi d’acqua (art. 7 del
Regolamento, D.P.G.R. n. 54/R 22/08/2005).
Tali limitazioni paiono sufficienti per le acque provinciali, nelle quali la
pesca professionale appare già limitata negli spazi e in considerazione del non
rilevante numero di pescatori professionisti.
E’ evidente che, con l’approvazione del presente Piano Provinciale e il
conseguente utilizzo delle nuove schede di rilevamento, ci sarà la possibilità di
migliorare le analisi e di affinare le indicazioni gestionali.
51
5.4 - Lista dei corsi d’acqua per la pesca professionale
In attesa di disporre delle informazioni della statistica del pescato che
cominceranno ad essere disponibili dall’entrata in vigore del piano, si suggerisce
in linea di massima, di consentire la pesca professionale negli ambienti dove già
essa
avveniva,
mantenendosi
comunque
nell’ottica
di
un
approccio
precauzionale. Dalle schede pervenute all’ufficio pesca della provincia risulta
che la pesca professionale negli ultimi quattro anni è stata praticata nei seguenti
corsi d’acqua:
1) acque di foce del Fiume Cecina, da 100 m a valle del campo di gara
verso la foce;
2) acque di foce del Canale Scolmatore, dalla foce fino ad 1 km a monte
dal ponte della SS1 Aurelia; a monte di tale limite la pesca
professionale è consentita solamente con bertavelli o nasse per la pesca
del gambero della Louisiana e del pesce gatto.
3) acque di foce del fiume Cornia.
I pescatori professionisti potranno far pervenire all’Ufficio Pesca della
Provincia, anche tramite le associazioni, richieste specifiche perché sia
consentita la pesca, con gli attrezzi previsti e in tempi limitati, anche in ambienti
diversi da quelli previsti dal piano, specificamente per la cattura di specie
alloctone.
Un'analoga iniziativa potrebbe essere anche prevista direttamente da parte
dell'Ufficio Pesca della Provincia che, allo scopo di ridurre la biomassa di specie
alloctone dannose per le specie autoctone, potrebbe fare una richiesta di
intervento ai pescatori professionisti.
52
6- Impianti per la pesca sportiva a pagamento
L’esercizio della pesca negli impianti privati rappresenta un valore
aggiunto per le economie locali e per lo sviluppo della pesca dilettantistica e
sportiva. Al momento della stesura del presente Piano risultano in attività 6
impianti di pesca, riportati in Tabella 10.
Tabella 10 Impianti per la pesca sportiva a pagamento
Nome
Località - Comune
Lago Perelli
Perelli - Piombino
Lago “La Bua”
Porta a Terra - Livorno
Pesca sportiva “Al laghetto”
Le Spianate - Castiglioncello
Laghetti Camping Free Time
Bibbona
Lago di Stigliano - Oasi Spondone
Guasticce - Livorno
Lago “la Badia”
Collesalvetti
Ai fini della tutela e della salvaguardia delle specie ittiche autoctone,
come previsto dalla LR.7/05, non è consentito asportare prodotti vivi da tali
impianti.
In più è assolutamente da impedire la fuoriuscita di fauna ittica quando vi
sia collegamento con le acque pubbliche.
I conduttori degli impianti dovranno pertanto produrre:
1) una relazione tecnica sulle caratteristiche strutturali del laghetto di
pesca (superficie, volume, profondità media) e sui dispositivi adottati per evitare
la fuoriuscita di pesce se in collegamento con acque pubbliche;
2) una planimetria quotata dell’impianto;
3) l’elenco delle specie ittiche introdotte per tale attività.
Modifiche apportate al punto 1) dovranno essere comunicate entro il mese
successivo l’adozione.
La Provincia potrà disporre l’adozione di misure diverse da quelle
53
presenti nei laghetti per evitare la fuga di pesce nelle acque pubbliche.
L’elenco delle specie introdotte dovrà essere comunicato entro il 15
dicembre ogni anno.
7 - Retoni
I retoni presenti sul territorio provinciale sono stati censiti nel 2006 da
ARCI Pesca FISA su incarico della Provincia. Sono stati rilevati 4 retoni sul
fiume Cecina e 12 retoni sul fiume Cornia. Nella stessa indagine sul fosso
Cosimo sono stati rilevati 7 impianti fissi di pesca con bilance di lato inferiore ai
5 m richiesti dalla L.R. n.7/05, in relazione alla limitata larghezza dell’alveo. Per
le caratteristiche di tradizione e consuetudine che essi assumono in tale contesto,
sono considerati “retoni” anch’essi ai fini del presente Piano ittico e pertanto
soggiacciono alle stesse disposizioni in materia di regolamentazione della pesca
e le relative autorizzazioni. Non tutti gli impianti erano attivi al momento del
censimento. Anche i due attrezzi nominalmente presenti sul Fiume Tora
risultarono smantellati durante i sopralluoghi.
L’attività di pesca dai retoni è tradizionalmente finalizzata alla cattura di
fauna ittica marina attratta dalle acque di foce. Non si hanno al momento dati sul
pescato nei retoni, se non le schede riassuntive del censimento citato
precedentemente, da cui si rileva un catturato medio di 10-15 kg l’anno per
attrezzo. Sarà opportuno, nel futuro, attivare convenzioni per l’utilizzazione dei
retoni ai fini del monitoraggio della fauna ittica.
In mancanza di dati sul prelievo operato dai retoni e dalla rilevazione dei
corpi d’acqua utilizzabili, al momento non risultano spazi adeguati ad ospitarne
di nuovi. Può essere consentito il ripristino dei retoni attualmente non
funzionanti.
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8- Pesca da natante
E’ autorizzata la pesca da natante nelle acque di foce, ad eccezione dei
tratti corrispondenti a campi di gara.
9- Altri divieti
In aggiunta alle ulteriori limitazioni e divieti disposti dall’art.7 del
Regolamento di attuazione (D.P.G.R. n. 54/R del 22/08/2005) è altresì vietato
l’uso dell’ecoscandaglio.
10-Immissioni
Nel reticolo idrografico della provincia di Livorno non risultano effettuate
o autorizzate dall’Ufficio Pesca immissioni di fauna ittica almeno negli ultimi 2
decenni. La presenza di specie ittiche estranee a quelle autoctone del territorio
sono da imputarsi a immissioni non autorizzate, ad immissioni avvenute negli
anni ‘70-‘80 o all’arrivo per migrazione dalle altre province toscane.
La fauna ittica autoctona presente nel territorio, prevalentemente
ciprinicola, possiede, per la maggioranza delle specie, caratteristiche di elevata
fecondità, sufficienti a garantire il mantenimento dei popolamenti.
La presenza di fattori ambientali limitanti possono evidenziare densità
inferiori a quanto atteso. In tali casi semine controllate possono ristabilire il
popolamento originale in tempi inferiori a quelli naturali solo in presenza di
fattori negativi temporanei. Se tali fattori sono permanenti gli interventi di
immissione sono pressoché inefficaci e economicamente svantaggiosi, fino a che
i fattori negativi non vengono rimossi.
Dalla Carta Ittica Provinciale non è risultata la necessità di effettuare
immissioni, ripopolamenti o reintroduzioni di alcun tipo. Tuttavia, nella Carta
viene evidenziata la necessita di protezione particolare di alcuni popolamenti
ittici come il luccio e la tinca che risultano particolarmente carenti. Si ritiene
quindi opportuno prevedere modesti reinserimenti di luccio e di tinca, che, nel
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caso siano effettuati, dovranno essere attentamente monitorati per valutarne
l’efficacia.
Le Associazioni dei pescatori provinciali possono proporre l’immissione
di fauna ittica autoctona in relazione all’esecuzione di gare di pesca nel rispetto
dell’art.7, comma 4 del Regolamento di attuazione della L.R. n. 7/05. L’Ufficio
Pesca, sulla base delle risultanze della carta ittica, delle specie e della loro
qualità e quantità, può autorizzarne l’immissione disponendo anche modifiche
alle richieste. I costi per l’acquisto dei pesci saranno a carico dell’Associazione
proponente e la certificazione sanitaria deve essere consegnata all’Ufficio Pesca.
11- Obblighi ittiogenici
Immissioni nei corpi idrici possono essere altresì disposte dall’Ufficio
Pesca in relazione agli obblighi ittiogenici.
Fermo restando che tutti gli interventi di manutenzione delle sponde,
lavori di dragaggio e sistemazione idraulica dei corpi idrici non debbono in
alcun modo alterare il sistema ripariale, ai fini della salvaguardia
dell’ecosistema acquatico, come definito dalla legge regionale la Provincia, in
caso di interventi che possono pregiudicare la continuità fluviale, anche parziale,
del corpo idrico, non compensata da idonee opere infrastrutturali in grado di
consentire la risalita e il libero spostamento delle specie ittiche, con il rilascio
dell'autorizzazione prescrive obblighi ittiogenici per la ricostituzione della
popolazione ittica.
Pertanto, in applicazione delle disposizioni previste dalla L.R. 7/2005 art. 14 si
prevedono obblighi ittiogenici a carico del committente per gli interventi che
comportino interruzione o asciutta anche parziale del corso idrico o comunque
una limitazione anche temporanea delle condizioni biogeniche del corpo idrico.
Tale obbligo si concretizza in un indennizzo pecuniario che il committente
dovrà corrispondere all’Amministrazione Provinciale in funzione della
superficie di alveo attivo interessata dai lavori ed in base alla vocazione ittica
del corpo idrico interessato.
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Il calcolo dell’obbligo ittiogenico verrà effettuato dal committente sulla base dei
propri elaborati progettuali, in funzione della superficie di alveo demaniale
interessata dai lavori e della vocazione ittica dei corpo idrico.
Il committente dovrà corredare la documentazione progettuale di una cartografia
topografica,
necessaria
all’individuazione
dell’esatta
localizzazione
dell’intervento, e di una planimetria di dettaglio (scala 1:2000 o minore) con
evidenziata l’area di alveo demaniale interessata dai lavori su cui si è calcolato
l’obbligo ittiogenico, indicandone espressamente l’estensione in m2.
La superficie di alveo su cui prevedere l’indennizzo verrà calcolata con
procedure diverse a seconda delle tipologie di intervento.
L’importo dell’obbligo ittiogenico viene calcolato dal committente, secondo le
indicazioni riportate nel Piano Regionale per la Pesca nelle Acque interne 20122015 contenuto nella sezione agricola del Piano Regionale Agricolo Forestale
(PRAF 2012-2015) approvato con Del. C.R. n. 3 del 24/01/2012, in relazione
alla composizione ittica e alla densità (Kg/m2) di un determinato corso d’acqua.
La densità si riferisce alla somma di tutte le specie ittiche presenti, mentre il
calcolo del valore dell’obbligo viene riferito al prezzo della tinca adulta per le
acque classificate a ciprinidi e al prezzo del cefalo per le acque di foce.
Al fine di semplificare il calcolo al committente, viene assunto un valore medio
di densità per tutte le acque classificate a ciprinidi, corrispondente a 0,015
Kg/m2. Il prezzo di riferimento viene stabilito in 7 euro/Kg. Per le acque di foce
il valore di densità adottato corrisponde a 0,010 Kg/m2. Il prezzo di riferimento
viene stabilito in 3 euro/Kg.
Se nel corpo idrico oggetto di intervento sono presenti specie inserite nell’elenco
regionale delle specie ittiche a rischio o meritevoli di tutela, di cui al Decreto n.
3792 del 31/07/2006, il valore dell’obbligo viene aumentato del 50%.
Una ulteriore maggiorazione del 30%, da calcolare sull’importo iniziale
dell’indennizzo, viene considerata per interventi che ricadono in istituti di tutela
quali le zone di protezione, zone di frega e zone a regolamento specifico.
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I proventi verranno utilizzati dalla Provincia di Livorno - U.O. Caccia e Pesca
acque interne per effettuare operazioni di ripopolamento ittico e per interventi di
tutela dell’ittiofauna.
Gli uffici provinciali si riservano di effettuare a posteriori controlli a
campione sulle stime degli obblighi ittiogenici effettuate dai committenti dei
lavori sulla base degli elaborati progettuali depositati presso gli uffici della U.S.
della Difesa e Protezione del territorio.
12- Interventi a favore della fauna a rischio o meritevole di tutela
Come già descritto in precedenza, dal confronto delle specie ittiche a
rischio e meritevoli di tutela indicate dalla Regione Toscana nel decreto n.3792
del 31/7/06 per il distretto ittiogeografico Tosco-Laziale, gli strumenti gestionali
più adeguati per il territorio livornese sono individuati dall’adozione dei
seguenti istituti:
1) zona di protezione totale,
2) zona di protezione parziale,
3) zona di frega.
I siti prescelti nel presente piano ittico per realizzare gli istituti sono già
stati elencati in precedenza.
Rispetto a quanto stabilito dalla Legge regionale, altre forme di tutela
sono realizzate in questo Piano attraverso l’aumento della taglia minima
catturabile, adottata per il barbo, la carpa e l’anguilla, aumentate rispettivamente
da 18 a 20 cm, da 35 a 40 cm e da 30 a 35 cm, o della taglia massima detenibile,
adottata ancora per l’anguilla, che non deve superare i 60 cm. Un’ulteriore
azione di tutela delle specie a rischio o meritevoli di tutela viene adottata
mediante una limitazione nel numero dei capi catturabili per il barbo, la carpa
comune e l’anguilla, tutti con un massimo di 5 capi per giornata di pesca, e per
la rovella e il vairone con ognuna un massimo di 15 capi per giornata di pesca.
Lo strumento gestionale del divieto di pesca assoluto viene adottato infine
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con il presente Piano per due specie : il luccio e la tinca.
Inoltre, in relazione alle proposte contenute nel Piano Regionale per
l’anguilla, oltre alle misure descritte precedentemente, potranno essere
intraprese azioni rivolte a monitorare le catture di anguille ad opera dei pescatori
sportivi nelle acque interne, da realizzarsi anche tramite una campagna di
sensibilizzazione e ricorrendo a strumenti ad hoc, come ad esempio indagini
campionarie, da svolgersi con l’aiuto delle associazioni dei pescatori.
13 – Attività di vigilanza
La Provincia di Livorno da sempre pone particolare attenzione sul proprio
territorio alla attività di vigilanza e repressione della pesca di frodo con metodi e
mezzi non consentiti e addirittura distruttivi, sanzionando illeciti comportamenti
di singoli che pregiudicano l’obiettivo di conservazione, incremento e
riequilibrio delle popolazioni ittiche presenti nei corpi idrici livornesi.
A mero titolo esemplificativo si riportano i dati relativi ai controlli espletati
nell’ultimo biennio 2011 - 2012:
CONTROLLI
N° controlli svolti
associazione (Legambiente)
N° controlli svolti
associazione (FIPSAS)
N° controlli svolti
associazione (ANLC)
N° controlli svolti da Polizia
Provinciale e GAV
TOTALI
Tipo Sanzioni erogate
N° sanzioni, comma 1 pesca senza
licenza
2011
2012
n.1
n. 4
n. 80
n.1
n. 810
n. 208
816
288
2012 (Euro)
2011 (Euro)
32
36
5.120,00
5.760,00
Importo tot. sanzioni, comma 1
59
N° sanzioni comma 2 pesca senza
licenza pur essendone munito
1
4
30,00
120,00
0
0
0,00
0,00
0
0
0,00
0,00
0
0
0,00
0,00
6
14
293,26
733,12
1
9
0,00
1.440,00
0
0
0,00
0,00
0
0
0
0
0,00
0,00
40
63
5.483,26
8.053,12
Importo tot. sanzioni, comma 2
N° sanzioni comma 3 danni a fauna
ittica causati da scarichi o sostanze
inquinanti
Importo tot. Sanzioni, comma 3
N° sanzioni comma 5 divieto
commercio e detenzione specie
ittiche
Importo tot. sanzioni comma 5
N° sanzioni comma 6 pesca in zone
di divieto
Importo tot. Sanzioni comma 6
N° sanzioni, comma 7 pesca in
violazione limiti di cattura
Importo tot. Sanzioni comma 7
N° sanzioni, comma 8 pesca di
specie di misura inferiore al minimo
Importo tot. Sanzioni comma 8
N° sanzioni comma 9 - art. 21
comma 1 lettera b) tabellazioni
Importo tot. Sanzioni comma 9
Altri tipi di sanzioni
N° di altri tipi di sanzioni comminate
Importo tot. altri tipi di sanzioni
TOTALI N° SANZIONI
IMPORTO TOTALE SANZIONI
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14- Valutazione ambientale
Il piano provinciale della pesca nelle acque interne è un piano generale di
indirizzo che ricalca quasi fedelmente i contenuti e gli indirizzi dettati dal Piano
Ittico Regionale, parte integrante del Piano Regionale Agricolo Forestale (PRAF
2012-2015) già sottoposto a procedure di Valutazione Ambientale Strategica (ai
sensi della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE). Anzi per alcuni aspetti prevede
limitazioni e prescrizioni ancora più restrittive rispetto al PRAF. Inoltre non
contiene interventi da sottoporre a Valutazione Impatto Ambientale (VIA) ai fini
di individuare e valutare gli effetti che può avere sul sistema Rete Natura 2000,
ai sensi degli artt. 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE.
Si tratta infatti di un piano che non interviene in zone di particolare pregio
ambientale o all’interno di aree protette e non produce effetti sui siti designati
come zone di protezione speciale (ZPS) per la conservazione degli uccelli
selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria (SIC) per la
protezione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica.
A tale determinazione si è pervenuti attraverso una procedura di verifica di
assoggettabilità dello stesso a VAS espletata con le modalità di cui alla L.R.
10/2010 che ha dato esito negativo, la cui documentazione è a corredo del
presente piano.
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Allegati
- Rapporto Ambientale preliminare
- La scheda di rilevamento della pesca professionale
- Cartografie (consultabili sulla Carta Ittica)
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