Formazione e attività dell`Agenzia del Territorio

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Formazione e attività dell`Agenzia del Territorio
Formazione e attività dell'Agenzia del Territorio I)
Le serie catastali storiche messe a disposizione II) I campioni georeferenziati III) Note generali sul catasto italiano I) Le SERIE CATASTALI storiche messe a disposizione dall’Agenzia del Territorio: Catasto Vigente Serie Catastali Storiche: 
Mappe Cessato Catasto Terreni in conservazione (dal 1886 al 1962) 
Mappe Catasto Fabbricati in conservazione dal 1939 al 1962 (dal 1939 al 1962) 
Mappe Impianto in conservazione (dal 1962 al 1994) 
II) I campioni georeferenziati dai tecnici dell’Agenzia del Territorio: 
il tratto dell’Asse tematico del fiume Lambro, dal confine della Provincia di Milano a nord fino al nodo di incrocio tra Lambro e Martesana, all’altezza del comune di Crescenzago 
il centro storico di Monza 
il nodo di immissione della Martesana nei Navigli Interni Milanesi (nodo di San Marco) III) Note generali sul catasto italiano (a cura dell’Agenzia del Territorio) Evoluzione della cartografia catastale 1861 – Per ciascun territorio di uno Stato pre-­‐unitario che entra a far parte del nuovo Stato unitario italiano viene recepito il suo particolare catasto vigente. Alla fine del processo di unificazione, pertanto, in Italia sono in vigore tutti i catasti precedentemente presenti nei territori acquisiti e, nel 1886 ripartiti nei seguenti 9 compartimenti catastali:  Piemonte e Liguria, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Oltrepò Pavese e Lomellina;  Lombardo-­‐Veneto, Lombardia (Lomellina e Oltrepò Pavese esclusi), Veneto e Friuli (senza la Venezia-­‐Giulia);  ex Ducato di Parma e Piacenza, attuali province di Parma e Piacenza e il territorio di Pontremoli;  ex Ducato di Modena e Reggio, province di Modena e Reggio Emilia e la Lunigiana;  Toscana, attuali province toscane (esclusa Massa -­‐ Carrara);  ex Stato Pontificio, Lazio, Umbria, Marche e Romagna (attuali province di Bologna, Ferrara, Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini);  ex Stato Napoletano, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Basilicata  Sicilia;  Sardegna. Ogni compartimento comprende una serie di catasti differenti per un totale di 24 catasti ufficiali, che costituiscono il Catasto Terreni italiano. 1886 – L. 3682/1886: Legge Messedaglia o Legge della perequazione fondiaria istitutiva del catasto unico. I vecchi catasti pre-­‐unitari vengono pertanto unificati nel catasto unico italiano. Vengono istituiti:  il Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.) sostituisce i vecchi catasti preunitari e affronta il problema della diversità dei catasti precedenti e della conseguente sperequazione fondiaria (Legge della Perequazione Fondiaria) vengono eliminate tutte le disomogeneità precedenti.  il Catasto Edilizio Urbano (C.E.U.), evoluzione del Catasto Urbano del 1877. Successivamente:  nel 1931-­‐1933 – Impianto-­‐ si procede al riordino della normativa catastale precedente; in particolare vengono emanati il Testo Unico delle Leggi sul Nuovo Catasto (L. 1572/1931, con la definizione delle fasi -­‐ formazione, attivazione e conservazione -­‐ necessarie per la realizzazione del Catasto) e il Regolamento per l’Esecuzione del Testo Unico.  nel 1939 – Impianto -­‐ Istituzione del Nuovo Catasto Edilizio Urbano (N.C.E.U.), che entra in formazione con lo scopo di aggiornare e sostituire il vecchio Catasto Edilizio Urbano. Il N.C.E.U.  nel 1939 – Seconda Revisione Generale del Catasto Terreni (L. 976/1939). Viene considerato come reddito la somma del reddito dominicale e del reddito agrario. Il reddito agrario è il reddito soggetto a imposta che viene attribuito a chi (proprietario, affittuario, ecc…) utilizza un terreno agricolo. Il reddito dominicale è il reddito attribuito al possessore di un terreno agricolo.  1941 – Ufficializzazione del metodo aerofotogrammetrico per il rilievo topografico del terreno e obbligatorietà dell’uso del sistema di riferimento di Gauss-­‐Boaga anziché quello di Cassini-­‐Soldner.  1956 – N.C.T. entra in conservazione e sostituisce definitivamente il vecchio Catasto Terreni.  1962 –N.C.E.U. entra in conservazione e sostituisce il C.E.U., ad eccezione della provincia di Trieste, dove questo avverrà nel 1965. In questa data il catasto fabbricati acquista maggiore autonomia dal catasto terreni, rispetto al quale aveva avuto finora una posizione di dipendenza.  1984 – Con la circolare n.2/1984 il viene definitivamente strutturato il rapporto tra i due catasti N.C.E.U e N.C.T.: o gli enti urbani sono di esclusiva competenza del N.C.E.U. ed è suo compito gestirli; o ogni fabbricato urbano o porzione di fabbricato urbano, ogni area urbana o porzione di essa, ogni area cortiliziaa o porzione di essa, ogni bene comune, censibile o non censibile, dev’essere identificato con i dati del N.C.E.U. e rappresentato graficamente o con le planimetrie o con un apposito quadro d’insieme denominato elaborato planimetrico; o vengono affidate al N.C.E.U. le procedure di voltura degli edifici, in precedenza trattate con gli strumenti del N.C.T. (volture di frazionamento). La meccanizzazione e l’automazione del Catasto vigente  1987 – Inizio della meccanizzazione del catasto (già introdotta per legge nel 1969): gli atti del catasto vengono gestiti e aggiornati su supporto informatico e non più su supporto cartaceo. Nuove procedure per il trattamento automatizzato degli aggiornamenti c  1991 – L.358/1991: ristrutturazione dell’amministrazione finanziaria: vengono istituiti il Dipartimento del Territorio e gli Uffici Tecnici (U.T.), che sostituiscono rispettivamente la Direzione Centrale del Catasto e dei Servizi Tecnici Erariali e gli Uffici Tecnici Erariali.  1998 – Decentramento del Catasto ai comuni (D.Lgs. 112/1998 “Bassanini”) e nuovo regolamento (emanato tramite D.P.R.) recante norme per la revisione generale delle zone censuarie, delle tariffe d’estimo, delle unità immobiliari urbane e delle commissioni censuarie.  1999 – Inizio dell’informatizzazione del C.d.F., con un unico database nazionale e nuove formalità di visura e certificazione degli atti.  1999 – Con il D.Lgs. 300/1999 viene istituita l’Agenzia del Territorio (A.T.), che prende il posto del Dipartimento del Territorio.  2001 – Dal 1° gennaio l’A.T. diventa operativa a seguito del Decreto del Ministro delle Finanze 1390/2000.  2001 – Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (avvenuta il 27/2/2001) del D.P.C.M. del 19/12/2000 inizia il processo di decentramento. Con il D.P.C.M. del 21/3/2001 vengono definite le risorse finanziarie e il contingente necessari per attuare il decentramento. ( prorogato fino ad oggi).  2002 – Dal 1° gennaio è operativo DOCFA 3.0 con informatizzazione anche delle planimetrie degli immobili e degli elaborati grafici con i relativi i dati metrici. SISTEMA CATASTALE ITALIANO • Catasto rustico o fondiario (catasto terreni): si occupa di beni immobili rurali ossia di terreni ed eventualmente fabbricati rurali. • Catasto edilizio o urbano (catasto fabbricati): si occupa di immobili urbani. • Geometrico, in quanto, oltre alla descrizione degli immobili, riporta la loro rappresentazione planimetrica. • Particellare : la planimetria rappresenta i limiti delle particelle catastali. • Non probatorio. PARTICELLA CATASTALE particella catastale, porzione di bene immobile (terreno o fabbricato) che sia: • continua; • appartenente ad un unico comune; •
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appartenente ad un unico proprietario; avente un’unica destinazione produttiva; con un unico livello di produttività. CARTOGRAFIA CATASTALE Tematismi della mappa catastale a. le linee che circoscrivono le porzioni di terreno costituenti distinte particelle e quelle che limitano le aree occupate da strade, piazze, fiumi, torrenti, laghi, stagni, canali e simili di proprietà pubblica ; b. i confini territoriali di comuni, province, regioni e Stato, i limiti di sezione, foglio, sviluppo ed allegato, nonché i termini comunali e di proprietà e quelli delimitanti zone soggette a servitù o vincoli (servitù militari, vincoli forestali, consorzi di difesa, scolo e bonifica); c. i punti trigonometrici; nelle mappe integrate di rilievo altimetrico: d. le curve di livello od i punti quotati. Ai fini della formazione della carta, i punti del terreno possono suddividersi in due grandi classi:  punti di inquadramento  punti di dettaglio I punti di inquadramento Costituiscono una piccola percentuale del totale. Il rilevamento di tali punti, che sono separati sul terreno da distanze che vanno da qualche chilometro a diverse decine di chilometri, è caratterizzato da elevata precisione ed avviene attraverso le procedure indicate dalla geodesia che si concretizzano nelle note operazioni di triangolazione, trilaterazione, poligonazione di precisione e più recentemente nelle osservazioni satellitari con tecnologia GPS. I punti di inquadramento costituiscono una maglia che può essere ordinata a vari livelli. La costituzione della rete geodetica di riferimento nazionale è a cura dell’Istituto Geografico Militare che ha istituito:  con operazioni di triangolazione e trilaterazione le reti di I, II e III ordine  con osservazioni satellitari GPS la rete IGM 95 La rete di raffittimento catastale eseguita con operazioni di triangolazione è stata suddivisa nei seguenti livelli:  rete catastale  sottorete catastale  dettaglio catastale. La rete di raffittimento eseguita con osservazioni satellitari GPS è stata suddivisa nei seguenti livelli:  maglia primaria dei Punti Fiduciali  maglia secondaria dei Punti Fiduciali. Il sistema di coordinate atte a definire la mutua posizione dei punti di inquadramento fa riferimento ad un ellissoide di rotazione opportunamente scelto ed orientato rispetto al territorio. RIFERIMENTI GEODETICI ELLISSOIDE DI BESSEL Per le operazioni geodetiche eseguite fino al 1940 è stato utilizzato l’ellissoide di Bessel orientato a Genova caratterizzato dai seguenti elementi: Semiasse maggiore a = 6.377.397,15 m Semiasse minore b = 6.356.078,96 m Schiacciamento s = Quadrato dell’eccentricità c2 = 0,0066743721 Coordinate geografiche di Genova (Osservatorio) j = l = 44° 25' 08”,235 0° Azimut Genova – M. Telegrafo a =117° 31’ 08”,91 1/299,15 ELLISSOIDE DI HAYFORD Per le operazioni geodetiche eseguite dal 1940 è stato utilizzato l’ellissoide di Hayford (o internazionale) orientato a Roma M. Mario, caratterizzato dai seguenti elementi: Semiasse maggiore a = 6.378.388 m Semiasse minore b = 6.356.911,946 m Schiacciamento s = 1/297,0 Quadrato dell’eccentricità c2 = 0,0067226700 Coordinate geografiche di Roma (M. Mario) j = l = 41° 55' 25”,510 0° Azimut Roma M. Mario – M. Soratte a = 6° 35’ 00”,88 ELLISSOIDE GEOCENTRICO WGS84 Per le operazioni geodetiche eseguite con metodologia satellitare GPS si utilizza l’ellissoide geocentrico WGS84, caratterizzato dai seguenti elementi: Semiasse maggiore a = 6.378.3137 m Semiasse minore b = 6.356.752,314 m Schiacciamento s = 1/298,26 Quadrato dell’eccentricità c2 = 0,0066943800