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Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance (ai sensi Delibera CiVIT n. 112/2010, p. 3.7.3) Organismo Indipendente di Valutazione ASL Salerno Salerno 25 novembre 2011 2 1. Il ciclo di gestione della performance dell’ASL di Salerno: una premessa metodologica La presente proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance prende le mosse dal Piano della Performance 2011-2013 dell’ASL di Salerno, acquisito dall’OIV attraverso il sito dell’ASL. L’obiettivo perseguito dall’OIV è quindi quello di dare un contributo metodologico volto al miglioramento di quella parte del ciclo di gestione della performance contemplata nel Piano della Performance. Tale precisazione appare opportuna in sede di premessa dal momento che, ai sensi del D.Lgs. 150/2009, art. 4, il ciclo di gestione della performance si articola in diverse fasi, che comprendono l’intero ciclo della programmazione e controllo fino ai sistemi premianti: a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori; b) collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse; c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi; d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale; e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito; f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi. Poste queste premesse, attraverso il presente documento l’OIV intende contribuire, nella logica del miglioramento continuo, alla evidenziazione di quelle che costituiscono le priorità per attivare il ciclo di gestione della performance presso l’ASL di Salerno e proporre alcune azioni mirate al loro perseguimento. Ciò in linea con gli sforzi compiuti dall’OIV sin dal suo insediamento, volti a supportare l’Azienda nella individuazione di quella che la CiVIT definisce ‘la situazione di partenza’ e che appare necessaria per l’avvio di tutto il ciclo di gestione della performance, vale a dire l’analisi del contesto interno ed esterno, l’analisi SWOT, la definizione del sistema di misurazione e valutazione della performance, nonché la proposta di miglioramento del ciclo stesso. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 3 2. Il ciclo di gestione della perfomance: uno strumento a sostegno della responsabilizzazione Come noto, obiettivo prioritario del ciclo di gestione della performance è rappresentato dall’implementazione di logiche gestionali improntate ai principi di efficienza, di efficacia, trasparenza ed integrità in organizzazioni tipicamente fondate su modelli burocratici. Si tratta di un processo di vera e propria maturazione culturale che richiede per la sua realizzazione un orientamento al lungo termine e alle logiche gestionali del miglioramento continuo. Non bisogna infatti dimenticare che l’introduzione di questi principi non costituisce il fine ultimo dell’intero processo, quanto piuttosto il mezzo, il fine ultimo essendo rappresentato dalla responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti nella erogazione del servizio pubblico. Responsabilizzazione che, in ambito sanitario, costituisce il leit-motiv di tutte le innovazioni normative introdotte negli ultimi venti anni. Quello della responsabilizzazione è un aspetto cruciale nella definizione del percorso volto alla introduzione e entrata a regime del ciclo di gestione della performance. Ciò nella consapevolezza che il rischio principale della introduzione di un nuovo modello gestionale all’interno di una organizzazione burocratica è che esso venga concepito quale nuovo vincolo e non quale strumento per il miglioramento dei risultati aziendali. Alla luce di tali considerazioni, in linea con quanto raccomandato dalla CiVIT, per avviare il ciclo di gestione della performance appare necessario perseguire la seguente “priorità tra le priorità”: - utilizzare un glossario condiviso, - pianificare obiettivi SMART, - evitare di creare solo spartiti che non creano musica (direttive, linee guida, manuali, etc.) 1. La definizione di un ‘glossario condiviso’ costituisce infatti uno step fondamentale, perché consente di esplicitare in modo chiaro principi e strumenti intorno a cui far ruotare tutto il cambiamento. E’ questo un punto fondamentale per supportare il cambiamento culturale di cui si è detto sopra, dal momento che solo un ‘linguaggio condiviso’ può permettere il coinvolgimento responsabile di tutti gli attori. 1 L. Hinna, La CiVIT incontra gli OIV, 22 giugno 2010, Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle pubbliche amministrazioni, documento disponibile sul sito www.civit.it Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 4 La pianificazione di obiettivi SMART, vale a dire obiettivi che siano Specifici, Misurabili, Accessibili, Realistici e legati al Tempo, è un aspetto altrettanto importante per orientare una organizzazione burocratica verso le logiche del management by objective. Obiettivi SMART contribuiscono infatti in modo decisivo alla comprensione ed accettazione degli obiettivi, incentivando così tutto il personale al loro perseguimento. Quest’ultimo aspetto appare strettamente connesso al terzo; come già evidenziato, infatti il rischio maggiore della introduzione di un nuovo modello gestionale all’interno di una organizzazione burocratica è che esso si concentri solo sulla produzione di strumenti concepiti quali vincoli burocratici “calati dall’alto”, che di conseguenza non introducono alcuna innovazione nelle logiche gestionali, generando solo costi. Poiché invece l’obiettivo ultimo è quello di garantire la soddisfazione finale dei bisogni dei destinatari e della collettività intera, rafforzando le relazioni con tutti gli stakeholder dell’azienda, lo sforzo deve essere diretto alla creazione di un “modello di rottura” che riesca al tempo stesso 1) ad entrare nella cultura dell’organizzazione e 2) ad essere percepito quale strumento che supporti l’azienda e ciascuno dei suoi membri a fare sempre meglio. Alla luce di queste considerazioni, l’OIV con il presente documento intende supportare l’Azienda nella definizione e costruzione di quel glossario condiviso e di quegli strumenti necessari per poter raccogliere la sfida del cambiamento. 3. La programmazione: una fase del ciclo di gestione della performance Come già evidenziato, il ciclo di gestione della performance include diverse fasi, dalla programmazione, al monitoraggio, alla valutazione e premiazione del merito. La programmazione costituisce quindi la prima tappa del ciclo della performance, che si alimenta in una logica ciclica delle altre fasi. Può essere utile per comprendere meglio questo aspetto, un breve richiamo ai processi di programmazione e controllo aziendali, che si sviluppano intorno alla attività di gestione. La programmazione in particolare costituisce la attività che si occupa di tradurre la strategia aziendale in obiettivi di gestione strategici ed operativi, che vengono esplicitati nei budget. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 5 A tale scopo la attività di programmazione viene alimentata da un sistema di informazioni, elaborate dai sistemi informativi della rendicontazione contabile (in in primis la contabilità analitica),, che poi confluiscono nei report inviati ai decisori aziendali. aziendali Poiché il processo di programmazione e controllo ha una struttura ciclica, le l informazioni prodotte dai sistemi di rendicontazione contabile sono fondamentali per poter elaborare le previsioni che alimentano a loro volta la elaborazione strategica e la programmazione. Per tale ragione, nei contesti aziendali in cui si voglia avviare per la prima volta una attività di programmazione della attività di gestione viene previsto un periodo di ‘rodaggio’ nel quale vengano avviati ed entrino a regime gli strumenti tipici della rendicontazione; rendicontazione; il rodaggio cui si fa riferimento non è solo tecnico, ma assume anche e soprattutto una dimensione culturale, dal momento che il personale è chiamato ad acquisire competenze e capacità di comprensione e gestione delle informazioni economiche, al fine fine di utilizzarle, nella fisiologica logica gestionale, a supporto dei propri processi decisionali. decisionali Non ultimo, in fase di avvio della programmazione, sono proprio lee informazioni economiche consuntive a permettere la individuazione della del ‘situazione di partenza’ necessaria per poter formulare piani e programmi futuri realizzabili e al tempo stesso ambiziosi. Fig. 1 – La programmazione quale fase di un processo ciclico Proposta di miglioramento del ciclo lo d di gestione della performance OIV ASL SALERNO 6 4. Il ciclo di gestione della performance: la definizione di una struttura organizzativa coerente Il ciclo di gestione della performance mira a promuovere il raggiungimento da parte dell’intera azienda degli obiettivi aziendali prefissati. Poiché esso si fonda su una visione unitaria dell’azienda, è necessario che tutti i processi e gli strumenti che si attivano nell’ambito del ciclo valorizzino il legame indissolubile che esiste tra: - la performance dell’azienda; - la performance delle specifiche unità organizzative in cui l’azienda si articola. Si comprende quindi come il ciclo di gestione della performance richieda la chiara definizione della performance attesa dall’azienda e, a supporto della definizione della performance delle singole unità organizzative, la definizione di una struttura organizzativa coerente rispetto ai principi del ciclo di gestione. Da questo punto di vista, necessaria appare la disponibilità di una chiara mappa del personale che descriva la distribuzione e composizione del personale delle diverse unità dell’organizzazione, nonché il relativo inquadramento giuridico ed il correlato inquadramento economico. Ciò, ancora una volta, al fine di contribuire alla definizione della ‘situazione di partenza’ dal punto di vista delle risorse umane assegnate; ‘situazione di partenza’ che in chiave prospettica permetterà di pianificare cambiamenti organizzativi coerenti con gli obiettivi aziendali perseguiti. Nelle fasi di riorganizzazione, inoltre, come quella vissuta oggi dall’ASL di Salerno, chiamata a realizzare l’accorpamento delle tre ex ASL di Salerno, la mappa del personale può rappresentare uno strumento operativo di grande utilità. E’ alla luce di tali considerazioni che l’OIV dell’ASL di Salerno a partire dalla primavera del 2011 ha promosso la collaborazione tra la Direzione Gestione del Personale e la Struttura Permanente di Supporto all’OIV volta alla definizione della prima mappa del personale dell’ASL. In questo quadro, la Struttura Permanente di Supporto all’OIV ha attivato una ricognizione presso le Direzioni dei Macrocentri. Il lavoro di ricognizione, pur non essendo ad oggi concluso è ad uno stadio avanzato e l’OIV auspica che i risultati del lavoro possano trovare adeguata valorizzazione nel processo di riorganizzazione aziendale. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 7 La mappa del personale, vista la finalità prima del ciclo di gestione della performance, vale a dire la responsabilizzazione, deve essere articolata secondo un chiaro piano di centri di responsabilità, a loro volta articolati in centri di costo. La comprensione della distinzione tra unità operativa, centri di costo e centri di responsabilità appare di particolare momento ai fini della definizione di un glossario aziendale condiviso: 1. i centri di costo possono essere definiti quali gruppi di operazioni o processi ai quali vengono attribuiti raggruppamenti di costi in funzione di specifici criteri; 2. i centri di responsabilità invece corrispondono ad aree di attività i cui risultati sono assegnati alla responsabilità di una persona. Dalla definizione discende che in genere un centro di responsabilità è composto da diversi centri di costo, anche se può essere utile che un centro di costo corrisponda ad un unico centro di responsabilità (per esempio in caso di attività particolarmente costosa). Ciò che non deve mai accadere è che uno stesso centro di costo corrisponda a due diversi centri di responsabilità. Se si può ritenere che il centro di costo costituisca l’unità di riferimento dal punto di vista dei sistemi di rendicontazione, la individuazione dei centri di responsabilità costituisce un momento strategico-organizzativo di particolare momento per il corretto funzionamento dell’intero processo di definizione e negoziazione degli obiettivi, nonché per la misurazione e valutazione dei risultati raggiunti, vale a dire per il corretto funzionamento dell’intero ciclo di gestione della performance. Ciò appare vero in particolare per una azienda complessa ed articolata come una Azienda sanitaria locale, composta da unità che svolgono attività profondamente differenziate (in termini di costi, output e outcome). Utile al riguardo appare un breve riferimento ai diversi criteri cui l’azienda può fare riferimento per la progettazione del piano dei centri di costo e dei centri di responsabilità, tra cui vale in particolare la pena ricordare, in questa sede, 1. i criteri di aderenza alla struttura organizzativa e alle linee di responsabilità e 2. i criteri di omogeneità e rilevanza delle attività svolte. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 8 Secondo ndo il primo criterio vengono individuati i Centri di Responsabilità, che per esempio in un presidio ospedaliero in genere corrispondono alle divisioni/reparti e ai servizi, servizi nonché le diverse linee di responsabilità coinvolte. coi Tab. 1 – Esemplificazione della individuazione individuazi dei Centri di Responsabilità in un Presidio Ospedaliero Centro di Responsabilità Direzione Sanitaria Chirurgia Generale Oncologia Ortopedia Ostetricia Ginecologia Pediatria Radiologia … … Responsabile Direttore Sanitario Direttore CdR Direttore CdR Direttore CdR Direttore CdR Direttore CdR Direttore CdR … … Il secondo criterio aiuta ad identificare e raggruppare le attività che sono omogenee in funzione di diversi criteri, per esempio dal punto di vista dei processi produttivi, delle prestazioni erogate, dei costi dei fattori produttivi impiegati, delle modalità di erogazione delle attività. Questo secondo criterio porta ad individuare all’interno dei Centri di Responsabilità uno o più Centri di Costo, i quali a loro volta potranno essere costituiti da una o più unità operative. Fig. 2 – La relazione tra Centro di Responsabilità, Centro di Costo e Unità operativa Proposta di miglioramento del ciclo lo d di gestione della performance OIV ASL SALERNO 9 Secondo il criterio della omogeneità dei processi, una prima distinzione che può essere rilevante fare è quella relativa alla attività svolta, che distingue tra attività di degenza, attività chirurgica (sala operatoria) e attività di pronto soccorso (se significativa). A queste si può aggiungere la attività che viene svolta in ambulatorio, la quale, essendo finanziata secondo un criterio diverso dal finanziamento della attività di degenza (tariffario prestazioni ambulatoriali), può essere opportunamente tenuta distinta. Tab. 2 – Esemplificazione della individuazione dei Centri di Responsabilità e dei Centri di Costo in un Presidio Ospedaliero (1) Centro di Responsabilità Responsabile Oncologia Direttore CdR Centri di Costo Degenze Sala operatoria Ambulatorio Riabilitazione oncologica Ortopedia Direttore CdR Degenze Sala operatoria Ambulatorio Pronto Soccorso Officina Ostetricia Ginecologia Direttore CdR Ostetricia Degenze Sala Parto Nido Ginecologia Degenze Sala operatoria Pronto Soccorso Ambulatorio Il criterio della omogeneità delle attività può anche portare ad accorpare unità omogenee dal punto di vista della attività, in funzione dei costi particolarmente elevati o di modalità organizzative particolari. Può essere questo per esempio il caso delle Sale operatorie, del Pronto Soccorso, delle Terapie intensive, che, aggregate per tutti i presidi ospedalieri di un’ASL, danno vita a specifici Centri di Responsabilità (Centro di Responsabilità Sale operatorie, Centro di Responsabilità PS, Centro di Responsabilità Terapia Intensiva). Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 10 Tab. 3 – Esemplificazione della individuazione dei Centri di Responsabilità e dei Centri di Costo di specifiche attività di più Presidi Ospedalieri (2) Centro di Responsabilità Responsabile Sale operatorie Direttore CdR Centri di Costo Sala operatoria 1 Sala operatoria 2 Sala operatoria 3 Sala operatoria 4 Pronto Soccorso Direttore CdR Pronto Soccorso 1 Pronto Soccorso 2 Pronto Soccorso 3 Terapia Intensiva Direttore CdR Terapia intensiva 1 Terapia intensiva 2 Terapia intensiva 3 L’azienda sanitaria può fare riferimento a questi criteri al fine di individuare il proprio Piano dei Centri di Costo e Responsabilità, mediando l’esigenza di costruire un “piano personalizzato”, vale a dire un piano che risponda alle specifiche esigenze gestionali interne all’organizzazione, con l’esigenza di rispettare le eventuali direttive regionali al riguardo. Con riferimento alle esigenze interne, il Piano dei Centri di Responsabilità è chiamato a rispondere primariamente alle esigenze di un ciclo di gestione della performance che sia responsabilizzante, permettendo: - un processo di programmazione e negoziazione degli obiettivi trasparente e snello; - un processo di misurazione dei risultati e di analisi degli scostamenti tempestivo e motivante. Il numero di Centri di Responsabilità dovrà quindi essere gestibile, in modo da consentire la effettiva partecipazione - e quindi motivazione - dei Responsabili di Centro. Trattandosi di una azienda di servizi sanitari ove il personale costituisce la risorsa critica, il coinvolgimento e la partecipazione di questi ultimi è fase particolarmente delicata, dal momento che i Responsabili dei Centri sono chiamati ad un ruolo fondamentale, quello di gestire le risorse umane in modo coerente rispetto al perseguimento degli obiettivi aziendali. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 11 Il piano dei centri di costo invece potrà comporsi di un numero di centri definito in funzione delle esigenze che esso deve soddisfare, vale a dire le esigenze di trasparenza e rilevanza delle informazioni economiche. 5. Il ciclo di gestione della performance: la definizione del sistema obiettivi-indicatoritarget Come è già stato evidenziato, la individuazione degli obiettivi costituisce un momento cruciale per il successo del ciclo di gestione della performance. Da questo punto di vita, vale la pena ricordare che il D.Lgs. 150/2009 all’art. 5 stabilisce che gli obiettivi debbano essere: a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell'amministrazione; b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari; c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi; d) riferibili ad un arco temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno; e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe; f) confrontabili con le tendenze della produttività dell'amministrazione con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente; g) correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili. Si tratta delle caratteristiche già evidenziate quando si è fatto riferimento alla necessità di definire obiettivi SMART e che non si ritiene richiedano qui alcuna ulteriore specificazione. Ciò che preme evidenziare in questa sede è che il rispetto di tutte le citate caratteristiche in fase di avvio del ciclo di gestione della performance è assolutamente fondamentale al fine di permettere il perseguimento dell’innovazione gestionale. Al fine di garantire il coinvolgimento di tutto il personale dell’organizzazione è infatti assolutamente necessario che il Piano della Performance espliciti in modo chiaro e trasparente, oltre agli obiettivi aziendali e delle unità organizzative: - il legame tra gli obiettivi dell’intera azienda e quelli delle singole unità organizzative, ciò al fine di evidenziare il contributo di ciascuno al perseguimento degli obiettivi aziendali; Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 12 - il legame tra gli obiettivi operativi e le risorse disponibili, ciò soprattutto quando gli obiettivi in termini di razionalizzazione della spesa siano particolarmente stringenti; - il legame tra i valori obiettivi e i valori storici registrati a consuntivo, ciò al fine di evidenziare che si sono individuati obiettivi ambiziosi e al tempo stesso raggiungibili. Gli obiettivi inoltre devono essere misurabili in termini concreti e chiari, attraverso indicatori coerenti. E’ questo un aspetto di fondamentale importanza con riferimento al Piano della Performance 2011-2013 dell’ASL di Salerno, per i cui obiettivi l’OIV ha già evidenziato 1) la necessità di specificare meglio gli obiettivi operativi, così da permettere all’OIV di definire indicatori coerenti, 2) la necessità di definire obiettivi operativi misurabili nel tempo, evitando di confondere gli obiettivi con gli strumenti utili per raggiungerli (piani, linee guida, valutazioni, rilevazioni, regolamenti, direttive, corsi, etc.), 3) la necessità di coordinare secondo una logica sistemica i diversi obiettivi operativi all’interno delle aree e tra le aree. Inoltre, con riferimento al 2011 vengono fissati quali obiettivi i limiti di spesa assegnati nel 2010, di fatto prevedendo per il 2011 la sola possibilità di adottare misure della performance espresse in termini di input (in valore). Per comprendere tali osservazioni e il loro contributo per il futuro utile appare il richiamo al concetto di “ampiezza della performance”, definito dalla CiVIT per evidenziare la dimensione “orizzontale” della performance, espressa in termini di input/processo/output/outcome2. Il concetto di ampiezza serve a ricordare che gli obiettivi devono essere definiti in modo da poter essere misurati attraverso un sistema di indicatori che includa misure di input, output, processo e outcome. Allo scopo di contribuire alla definizione del succitato ‘glossario condiviso’, utile appare il richiamo al significato e al contributo informativo delle diverse tipologie di indicatori (si veda Tab. 4). 2 CiVIT, Termini e concetti chiave del piano della performance, Allegato al Piano della Performance, Delibera CiVIT n. 112/2010. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 13 Tab. 4 – Le tipologie di indicatori e il loro essenziale contributo informativo nel ciclo di gestione della performance Indicatori Significato e Contributo informativo Gli indicatori di input mirano a definire le risorse impiegate, in termini di valore (costi) e unità fisiche. Indicatori di output Gli indicatori di output mirano a definire il risultato della attività produttiva, in termini di quantità/valore economico di servizi/prestazioni rese. Indicatori di efficienza L’efficienza esprime la capacità di una organizzazione di utilizzare nel modo più razionale possibile le risorse impiegate e si misura in termini di rapporto output/input. Si parla di efficienza economica quando input e output messi a rapporto sono espressi in valore, di efficienza tecnica quando input e output sono espressi in unità fisiche. Indicatori di efficacia L’efficacia economica esprime la capacità di una organizzazione di economica raggiungere gli obiettivi prefissati e si misura mettendo a confronto output programmati (obiettivi) e output effettivamente prodotti/erogati. Indicatori di outcome (efficacia Le misure di outcome in un’azienda sanitaria rappresentano sanitaria) l’espressione dell’impatto che le prestazioni rese (output) hanno sullo stato di salute dei beneficiari. Esse devono essere tenute chiaramente distinte dalle misure di efficacia economica, atte a misurare la capacità di programmare correttamente le attività. Indicatori di processo Gli indicatori di processo sono espressione delle attività interne svolte per supportare l’organizzazione nel perseguimento dei propri obiettivi. La CiVIT propone tra gli indicatori di processo: - il numero di richieste di supporto ricevute dagli amministratori dal settore affari generali; - il numero di fornitori gestiti dall’economato; - il numero di mandati di pagamento emessi. Indicatori di input Con riferimento agli indicatori di processo, alcune osservazioni aggiuntive meritano di essere svolte. Sulla base degli esempi della CiVIT, il ricorso a tali indicatori in un’azienda sanitaria sembra particolarmente utile per la misurazione della performance delle funzioni amministrative. Alla logica degli indicatori di processo l’OIV raccomanda dunque di fare riferimento nella definizione degli obiettivi assegnati alle aree aziendali che svolgono attività di supporto alla attività sanitaria. Gli indicatori di processo possono inoltre validamente supportare la misurazione del benessere organizzativo per quanto riguarda la valutazione dei rapporti (gerarchici e di cooperazione) tra le unità organizzative. In campo strettamente sanitario si può ritenere opportuno ricomprendere tra gli indicatori di processo anche tutti quegli indicatori in grado di esprimere la difficoltà dell’organizzazione nel portare a termine adeguatamente i processi produttivi (per scarsità di risorse, Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO 14 inefficienze, ‘colli di bottiglia’, etc.). Si pensi in particolare particolare ai tempi di attesa, al debito informativo in capo al personale che non fornisce i dati all’organizzazione in tempo utile, così come agli indicatori di inappropriatezza organizzativa (DRGs inappropriati). Una volta individuati gli indicatori catori utili per misurare ciascun obiettivo, sarà necessario, necessario come da indicazioni CiVIT, esplicitare la modalità di calcolo (formula), la tipologia dell’indicatore, nonché il valore ore storico e il valore target. Il calcolo dei valori storici è un momento di fondamentale fondamentale importanza e dovrà essere alimentato dai sistemi informativi che supportano l’attività di rendicontazione. L’esplicitazione del valore storico è infatti necessaria per il rispetto ispetto dei criteri metodologici fissati per la definizione dei target, target che secondo o indicazioni CiVIT devono essere: essere - ambiziosi, ma raggiungibili; raggiungibili - fissati tenendo conto dei valori storici dei periodi precedenti e dei valori di benchmark esterni; - oggetto di periodico monitoraggio e di eventuale aggiornamento. Fig. 3 – Il processo di definizione di obiettivi, indicatori e target secondo le indicazioni CiVIT Proposta di miglioramento del ciclo lo d di gestione della performance OIV ASL SALERNO 15 Il richiamo alle proprietà dei target vale a mettere in luce che il processo di definizione di obiettivi, indicatori e target si articola secondo una logica ciclica che si sviluppa in diverse fasi, riconducibili a quanto già evidenziato con riferimento ai processi di programmazione e controllo: 1. Confronto tra target e valore misurato a consuntivo; 2. Analisi dell’eventuale scostamento e individuazione delle relative cause; 3. Analisi dei valori storici, al fine di individuare il trend della performance; 4. Confronto con valori conseguiti da altre organizzazioni simili e/o confronto con valori regionali/nazionali/internazionali (attività di benchmarking); 5. Definizione degli eventuali interventi correttivi a livello strategico ed operativo. Alla luce delle considerazioni svolte, in fase di avvio del ciclo di gestione della performance appare opportuno procedere alla definizione di un numero limitato di obiettivi, distinti per obiettivi aziendali e obiettivi delle single unità organizzative, definiti in modo coerente con la programmazione regionale e misurabili con indicatori che esprimano la dimensione orizzontale della performance (input/output/processo/outcome); a tale primo set di obiettivi si aggiungeranno di anno in anno nuovi più articolati obiettivi volti a supportare l’organizzazione, secondo la logica del miglioramento continuo, nel perseguimento di livelli di performance sempre più elevati. Proposta di miglioramento del ciclo di gestione della performance OIV ASL SALERNO