arte sacra - "G.Gabrieli" Mirano
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arte sacra - "G.Gabrieli" Mirano
Il legame che unisce i Tiepolo al territorio di Mirano risale al 1757 con l’acquisto da parte del padre Giambattista Tiepolo in Zianigo di una casa di campagna. In questa villa il figlio Giandomenico trascorse momenti di riposo e di produzione artistica. Dai fedeli della comunità di Zianigo fu eletto come massaro. Troviamo opere dei Tiepolo nelle seguenti chiese: ZIANIGO MIRANO CENNI GENERALI: Chiesa arcipretale dedicata alla “Natività di Maria ” (Antica pieve autonoma). L’edificio attuale fu costruito in sostituizione della più antica pieve che sorgeva nel decumano (1480-1928). La chiesa dopo le numerose modifiche apportate fu riconsacrata nel 1928. ESTERNO: facciata semplice e lineare, nella parte centrale del timpano curvilineo vi è un rosone con raggiera a dodici punte. Sono presenti quattro statue di santi (in basso Maria e Giuseppe, in alto Antonio e Valentino). INTERNO: pareti della chiesa scandite colonne, capitelli, lesene e cornici a stucco. da PIANTA: pianta basilicale con un’unica navata a croce latina e termina con un presbiterio di dimensioni ridotte GENERALI: Duomo dedicato a “San Michele Arcangelo ”(Santo di origine longobarda). CENNI La chiesa è la completa ristrutturazione di una precedente chiesetta rinascimentale annessa ad un convento (1680-1696). La dedicazione è del vescovo di Treviso Giovanni Battista Sanudo, domenica 3 giugno 1696. ESTERNO: facciata che presenta linee architettoniche essenziali, perchè non è mai stata completata come previsto dal progetto originario andato perduto. INTERNO: riccamente decorato paraste, marmorini e stucchi. da eleganti PIANTA: pianta basilicale a unica navata e termina con un ampio presbiterio. Giandomenico Tiepolo “L’Esaltazione della nascita della Vergine” Soffito con affresco (4,60 x 10,60 m) Chiesa di Zianigo, 1799 AMBIENTE: La scena si svolge in un domicilio simbolico, dietro una balaustra. La stanza in cui è nata Maria è delineata solo da una parete, dietro il letto di Anna, e da alcune travi del soffitto, ma si apre verso il cielo. Sopra il letto di Anna vi è una targa con una scritta in ebraico: “ Adonai”, che significa “Signore”. Secondo le tradizioni ebraiche, infatti, doveva essere appesa alle pareti della stanza delle partorienti, una preghiera di ringraziamento. PERSONAGGI: Se osserviamo da sinistra, Anna la madre di Maria è ancora distesa sul letto con le braccia levate al cielo per ringraziare Dio del dono ricevuto: la figlia. La piccola Maria è tra due ancelle che si preparano a farle il bagno, infatti accanto vi sono delle bacinelle. Il capo è coronato da un’aureola con la croce, per mettere in luce che sin dalla sua nascita era stata predestinata per essere madre del Figlio di Dio. A destra si trova Gioacchino con le braccia alzate e le mani giunte. Sul letto di Anna, posati su una nuvola vi sono due angeli del Signore che avvicinano i due mondi: quello terreno, con la nascita di Maria e quello celeste che inizia con Dio Padre e termina con la colomba rappresentante lo Spirito Santo. La parte centrale dell’affresco è occupata da Dio circondato da un coro di cherubini, angeli che cantano con gioia lodi, posati su soffici nubi e sembrano chiudere come una cupola, lo spazio inferiore occupato dalla natività. MESSAGGIO: Nell’ affresco Tiepolo esprime la sua forte partecipazione emotiva al senso profondo del nascere e la gioia che unisce il cielo e la terra per questa nascita, attraverso la delicatezza del colore, l’attenzione al contenuto e ai molteplici riferimenti biblici (candelabro a sette braccia, giglio, drago, arca dell’alleanza, corona a dodici stelle, corona d’oro, angeli). Giandomenico Tiepolo “San Francesco di Paola e Santi” Pala olio su tela (370 x 180 cm) Chiesa di Zianigo, 1778 AMBIENTE: La pala raffigura un gruppo di santi, disposti sullo sfondo di un’architettura classicheggiante e di una balconata con figurine che si affacciano, entrambe però estranee ai personaggi. PERSONAGGI: In posizione predominante in piedi sulle nuvole, è San Francesco di Paola (Paola è il suo paese di nascita in provincia di Cosenza) sorretto da un angelo vestito con un saio del suo Ordine e, ai suoi piedi scalati su due differenti piani prospettici si riconoscono altri quattro santi. In primo piano, inginocchiati, San Giovanni Nepomuceno con la grande croce e la corona a cinque stelle a sinistra e a destra San Vincenzo Ferreri, con il saio domenicano, le ali e la fiammella sul capo mentre in posizione arretrata si trovano Sant'Antonio da Padova con il Bambino Gesù tra le braccia, riconoscibile per il suo abito francescano, il libro e il giglio. A destra un altro santo, forse San Valentino, inginocchiato, giovane d'aspetto, vestito con i paramenti sacerdotali e con crocifisso nella mano protesa, non ha simbolo che lo caratterizza. Come si può notare i cinque santi sono collocati in posizioni diverse, come in posizione teatrale e in ordine gerarchico dal più vecchio ed importante, in posa eretta, al più giovane inginocchiato. I loro gesti e i loro sguardi danno un senso circolare attorno all’asse obliqua segnato dalla croce e dal bastone, che accompagna l’osservatore verso la parte più alta della pala, occupata dagli angeli con in mano una carta con la scritta “Charitas” che esprime l’amore di Dio. MESSAGGIO: I santi rappresentati da Giandomenico in questa opera richiamano il loro servizio obbediente a Dio e lanciano il messaggio ai fedeli di imitarli nel ringraziare e amare Dio seguendo i loro insegnamenti. Questo perché, in quel periodo, si stavano diffondendo alcune idee che stavano allontanando il popolo dalla religione e dal buon costume. Giambattista Tiepolo “Un miracolo di S. Antonio da Padova” Altare con Pala olio su tela (270 cmx 180 cm) Duomo di Mirano, 1760 AMBIENTE: L'intera composizione assume una connotazione scenica, come spesso avviene nel Tiepolo, che viene resa possibile con la collocazione dei protagonisti come su un retroscena teatrale e con la disposizione delle archittetture come fossero delle quinte. PERSONAGGI: La pala raffigura Sant'Antonio mentre compie il miracolo di risanare un giovane che si era tagliato un piede per punirsi di un calcio dato alla madre in uno scatto d’ira. La scena scelta da Giambattista Tiepolo precede l'evento miracoloso e presenta il santo, vestito con il saio scuro, che si avvicina al giovane disteso con un braccio levato e l'altro recante il piede reciso avvolto in un panno bianco che spicca nell’oscurità dell’abito. Gli effetti visivi sono prodotti dai forti contrasti dei colori: il rosso vivo della giacca del giovane affiancato all'azzurro dei calzoni in contrasto con le tinte più chiare degli abiti della madre e degli altri spettatori. La madre e’ accanto al giovane a terra che invoca l’aiuto del Santo, i visi sono sofferenti ma tutta l’opera evoca l’ampio gesto del santo la cui mano è rivolta contro il cielo. MESSAGGIO: L’opera è un esplicito intervento del Santo contro la violenza, sottolinea il perenne valore del quarto comandamento “Onora il padre e la madre” e testimonia il culto verso un Santo tra i più popolari tra la gente veneta.