Arte e Restauro dei Tessuti
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Arte e Restauro dei Tessuti
Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto Tessuti artistici Tra le tante attività che hanno caratterizzato il progresso dell'umanità, la tessitura occupa un posto del tutto particolare perché ha segnato, per l'uomo primitivo, un punto di snodo tra la semplice attività di caccia e una più complessa attività di allevamento, per le fibre naturali, come la lana, e di agricoltura per le fibre vegetali quali il lino, la canapa e il cotone. L importanza delle lavorazione delle fibre tessili e della tessitura ci è suggerita anche dal fatto che il mito e l'epica abbiano usato con una certa frequenza alcuni simbolismi legati a quest'arte antica e raffinata. Se pensiamo che le tre Parche (o Moire): Cloto, Lachesi e Atropo, determinano, con la loro attività di tessitura, la vita e la morte degli umani, abbiamo il senso dell'importanza che questa attività aveva presso gli antichi. Anche l'omerica Penelope che con la sua attività tessitoria condiziona la politica del suo piccolo regno ritardando o accelerando il difficile passaggio della successione dinastica, offre una eloquente metafora circa l'importanza della tessitura e della donna dal momento che questa attività era generalmente da lei praticata. In oriente l'attività tessile fu sempre molto sviluppata e raggiunse livelli di eccellente qualità, tanto che le sete, e i drappi lavorati orientali furono importati in tutto l'Occidente, per molti secoli. Il tappeto orientale rimane una delle più nobili ed apprezzate espressioni di quest'arte. 1 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto Tessuto copto indi lino eesportare con figura di orante, Egitto. sec. d.C. Drappo con ricami in seta eanche cotone, Daghestan, Caucaso, fine del sec Velluto lavorato, Arcipretale di Mirano A differenza generali specializzate Padova Europa, come dove delle soprattutto Arras secolo, detenuto dalla Fiandre cultura iun iprodotti tessuti una èva per centro per ricordata, nella detto fiorente ritirarsi di araba molto in ein inglesi altre ildegli tessile produzione lana Brabante subito etempo nell'economia lavorazioni dagli arte bizantina. con hanno diconsiderazione che, che degli storici esse illana eccelsero assieme primato le di mantenuto arazzi. lane arazzi, prodotti, artigianali e dai domestica ilinglesi dei prodotto, anella letterati, tanto Oudenaarde prodotti a sono Spagna, la lungo eproduzione che tessitura irlandesi, ometà stati in per per tessili lo posizioni luoghi la la sempre stesso espandersi e Sicilia buona risente Bruxelles, per di di qualità, tessuti di termine la molto eVI produzione predominio. loro l'Italia delle lontani. inrivestivano in favorevolmente sviluppò, caratteristica apprezzati manifatture "arazzo" condizioni lana centro-meridionale, Nel e di Le in lane. mondo tra viene regioni cotone, ineconomiche più ilfibra tutta XII Per influenzate odalla antico, emeno storiche lunga, Europa, rimanere e il XVII città hanno così di in XVIII(VE) Se l'incoronazione la corte consideriamo normanna egrado che della Imperatori Palermo, per molti nella secoli del Sacro seconda eLa che fino Romano le alla tessiture burrasca del Impero, siciliane XII napoleonica, secolo, furono allora tessuti iChiesa paramenti abbiamo e per confezionati tutta la utilizzati l'Europa. prova presso per dell'importanza 2 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto Particolare della broccatura di un tessuto, dall'Encyclopédie, 175 -1771 Armatura del raso, dall'Encyclopédie, 1758-1771 Telai orizzontali ed esempi di navette per obbligato In attività meno, Europa, dalla incrementarono sull'asse grandi della nuovo venduti Padova lana, Vicenza all'allevamento l'allevamento questo città seta lana, mentre tipo con arterie fino specialmente eaMilano di emotivi, acorrente favorita, di del nel Verona. Lucca, successivamente telaio del fluviali, rifiorire, delle vasta cotone, Regno la -in baco produzione largo, già dove pecore La anche ileeattività in da Po di nel come raffinata importato pianura Germania era Napoli. già seta. e XII l'Adige, che su una alla abbiamo secolo, di si quello veneta produzione fornivano tessuti Anche sviluppa fine fiorente dall'Oriente. ai occupa in contatti del dalla che visto) Scandinavia ecilindri riccamente Vicenza, l'Altopiano attività congiunge laVeneto, presenza una ricche materia con interessante secolo. tessuti In posizione tessile, terraferma, Bassano Bisanzio, officine lavorati. di .aprima, Idi l'area preziosi Nel suoi Asiago si XIV di stabilirono Treviso nel prodotti artigianali tedesca così Venezia preminenza che secolo XIII come furono e secolo e migliori e Padova particolarmente eccelse in alcuni dall'introduzione per aBologna, della ildi posizione Venezia clima importati la nell'artigianato Venezia seta, artigiani lavorazione vedono nella prossima ed concentrata strategica nel lavorazione non fuoriusciti infatti adatti fiorire resto fu della un tessile a (per dpoi a il lancio d Non lavorazioni canali cardata sottoposti dell'acqua essere particolare per Padova, Novecento, le erano questi era, molto con asciugati oera tuttavia, artigianali apanorama, pettinata, al acqua Vicenza iluna che conferire aun diffuse follone, lavaggio differenza presuppongono corrente, Venezia solo apposite e che in nel filata, una gratuitamente a questione Verona Veneto: la faceva delle macchina tessuta, tintura, preferì digrazie strutture di tecnologie altre e girare tipo già la di riservandosi emanava decentrare presenze mentre città ie reperimento al all'inizio industriale. cui chiamate grandi Doge del eXIII iun di panni, cattivi di del di ruote abilità queste le Venezia spazi e"chiodare". Anche XI della fasi magli, odori così a secolo, artigiana: Vicenza pale finali fasi materia ciò la ottenuti, duecento erano egualchiere, di produzione ad tendeva della destinati, ilproduzione La lavorazione, Comune essi eVerona, la prima, lavorazione mossi ilerano lavorazione. lana dovevano suo collegati. libbre ad le territorio dalla doveva la e di inquinare gualchiere, la lana Piove mantenendole lavorazione lino. forza essere della I vengono panni infatti Nell'Ottocento essere hanno difavoriva ilana, motrice Sacco corsi "follati", di dovevano ha lavata, trasformato fiumi ed bisogno del ddi aera acqua, in lino cioè oda edue nel di oro Telaio verticale, dall'Encyclopédie, 1758 1771 Gualchiera, macchina mossa dalla forza idraulica per la follatura Telaio verticale del XVIII secolo, nell'Ottx sedie divani, d La erano in produzione perfino grado Carnia produzione e diffuse in d fornire argento, fondò in damaschi, di tessuti una tutto tele con Iinternamente manifattura tessuti, ilinpregiati contado perle, operati, tafetas, oltre gemme, veneto, lino tessile rasi ad eessere ialte ebottoni, canapa, damaschi che tele inimportanza Friuli rigate lavorati rosette, che e oiarmadi, nel che ianche non broccati, con ben Bergamasco. venivano richiedevano presto venivano sempre tra esportate le Jacopo particolari più anche perfezionati in Linussio Europa impreziositi dseta; aprodotti eimpiegati ed Tolmezzo, artigianali inmodificato in Asia con con e fili Tra Prato, lusso laniera illo XIII che furono italiana. eAmerica. con ildidi XVIII due prodotti centri secolo, di tessili uso Milano grande sviluppò ancor importanti oggi Prato per manifatture ètelai tutto uno ilIdei Medioevo, laniere maggiori egrandi tanto della centro con dell'industria Firenze diildei Fino con secolo, solo freddi della letto. nell'abbigliamento al parete, A edi sviluppo per XIII partire l'uso umidi, rivestire secolo velari dal venivano tessuti dei XVI le appesi commerci stoffe secolo, ocotone, coperti per a pregiate mensole icomune, con paramenti idi sicome tessuti con estende cassapanche l'Oriente rimangono drappi: vennero sacri, alle che edivenne esistevano con classi rivestivano ma un impiegati progressi privilegio borghesi. velari per per l'intera nell'arredamento, delle tecnici imbottiture che rivestire tessuti parete, classi coprivano che carrozze non si sociali di velari sviluppavano letti, venivano dove solo che dominanti, eabilità la portantine. iEuropa, muri, coprivano parte poltrone in spesso bassa ma quel e panni, II ricamo e il merletto A partire dal Quattrocento, a Venezia, nelle isole della laguna e lungo la gronda , fino a Chioggia, si sviluppa l'arte del merletto fatto a tombolo o ad ago: dalle abilissime mani delle merlettaie veneziane uscivano ricche bordure per abiti, lenzuola e tovaglie, mentre le monache e le novizie, nei conventi si dedicavano ai paramenti sacri. Anche gli ospizi, gli ospedali, i collegi e gli istituti di ricovero e di prevenzione, erano luoghi deputati all'insegnamento e alla produzione di merletti ed è forse per questo motivo che le artigiane non si unirono in 3 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto associazioni di categoria, a differenza di altri mestieri d arte, che durante la Repubblica Veneta erano sottoposti alla tutela e al controllo di un apposita magistratura, la Giustizia Vecchia, essendo già, in qualche modo tutelate. Alla fine del Cinquecento Morosina Morosini Grimani, moglie del Doge Marino Grimani, istituì una scuola-laboratorio per merlettaie a Venezia. Merletto a fuselli in seta policroma, Bordura diVenezia, centrotavola Jesurum, con Centrotavola, pizzo XIX sec. al tombolo, merletto Mirano adModelli ago, (VE), Burano, per XIXmerletti sec. XX secolo a fuse L 4 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto Nonostante le leggi suntuarie emanate in più occasioni dalla Repubblica Veneta per frenare il lusso, il merletto concorrerà ad arricchire gli abiti un una corsa frenata verso una moda sempre più condizionata dalla ricerca del lusso. Le numerose testimonianze iconografiche della pittura del tempo ci restituiscono un quadro ricco e variegato dell'impiego del merletto negli abiti sia maschile che femminile: per fare alcuni esempi basterà ricordare molti ritratti del Tintoretto, del Veronese, o le opere di Giovanni Busi, detto Cariani, che in un dipinto conservato presso la Pinacoteca Civica di Abano Terme rappresenta, per la prima volta intorno al 1525-30 un prezioso e raro velo di tulle che andava allora affermandosi. Tra il e il Cinquecento e il Settecento, l'arte del merletto raggiunse a Venezia un importanza così grande da costituire un prodotto da esportazione, assieme ai non meno famosi vetri. Colbert, abile ministro di Luigi XIV, chiamò alla corte francese artigiani vetrai e merlettaie venete, con l'intento, solo in parte riuscito, di liberare la Francia dalla sudditanza economica da Venezia. Si svilupparono, così, i cosiddetti punti Alencon e Argentan che finirono con l'imporsi dapprima in Francia e poi dovunque in tutta Europa. A questo proposito è stata notata la somiglianza dei merletti con motivi decorativi incisi a punta di diamante o a pietra focaia su cristalli di Murano. A Venezia si sviluppò, in modo del tutto originale, la tecnica del punto in aria non lavorato su tela nè su alcun altro supporto ma lasciato alla maestria e alla fantasia della ricamatrice, si tratta di un lavoro lento e paziente, eseguito con filo sottilissimo di cotone o di seta in cui cui l'ago come ricorda il Lorenzetti - segue con squisito senso dell'arte e di tecnica, le forme fantastiche non solo da disegni geometrici, ma ispirate a fiori, animali, volute e racemi, questo punto speciale di trina salì ben presto nel 600 a gran fama e acquistò nuova grazia per quelle caratteristiche "roselline", piccoli dischetti stellati, sparsi ovunque con garbo, con mirabile varietà di effetti sul fondo della trina. Questo punto a rosette e l'altro l'altro, detto controtaglaito, più pesante e più solenne nelle ampie volute a rilievo e nelle grosse cordonature di contorno, furono i due tipi di trina più in voga che da Venezia si diffusero in tutta Italia e fuori della penisola, toccando a volte prezzi favolosi. Esemplari magnifici di trine buranesi sono le due tovaglie da altare per il Duomo di Burano , a figurazioni sacre di punto controtagliato seicentesco, ora al Civico Museo Correr. La tecnica del punto in aria è ora poco praticata. Con la fine della Repubblica Veneta e con il mutare della moda, anche il merletto, come il vetro, entra in crisi. Bandito dalla moda per uomo, il merletto trova nuovi spazi nella biancheria intima e negli abiti infantili. La ripresa avverrà a Burano per interessamento della nobildonna Adriana Marcello e di Paulo Fambri che fondarono una scuola per avviare al mestiere le giovani, ora la scuola è divenuta un Museo. A Burano si è sviluppa la tecnica del merletto ad ago, lavorato su un disegno prestabilito, che viene disegnato su una speciale carta appoggiata ad una tela 5 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto leggera, fissata, a sua volta, su un supporto morbido, chiamato "cusineo" (piccolo cuscino). L abilità ricamatrice sta nel seguire fedelmente il disegno. Una volta eseguito il lavoro, il merletto viene staccato dal supporto con un operazione che richiede perizia e pazienza. Sette sono i punti ancor oggi più usati: sbari o barrette, ghipur, smerli o merli, punto K, rede o tulle, rilievo e rosette. 6 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto AStoria fuselli. tecnica Si (mazzette cilindrico con fuselli complessivo grandi rinascita Michelangelo scuola realizzati Chioggia tratta Abiti il disegno, vengono e Meno per dei preziosi di complessi. del detto ain un merlettaje. fuselli emerletto veneziano) può costosa Pellestrina Jesurum, tessuto tombolo sul sempre evariare con rivaleggiò abiti disegno Dopo si della formato filati Nel borghesi deve, (balon che adoperati esi da la 1878 fissati, di è San tecnica sicon otto fondò crisi sviluppata, seta. appuntano nella incrociando inSebastiano viene quella nel aveneziano). conseguente per in ottocento la ad seconda numero Società l'altro avviata ago ad come gliago ed che capo, spilli davanti (metà pari per Sul intrecciando una siin alla richiedeva arrivò che altre la e bellezza, tombolo per dell'Ottocento, nuova caduta maneggiati Manifattura agli diservono mezzo località Nicoletto fino imperatori produzione tempi èdella dei a vaporosità fissata millecinquecento),per diitaliane afili aspilli, veneziana tracciare Semitecolo, Repubblica, più due avvolti a una Paulo lunghi di sopra ala preziosità due. merletti carta tecnica per eFambri di del sostenere ad un IlPadova, aSchematizzazione lavorazione, oloro merletto Pellestrina un capo una policromi del eed cuscino virtuosismo. numero i merletto pergamena lavori a siCattedrale, il e dei lavoro. una la più fuselli a I dei 1367 motiv Don della moda e della sartoria Se è vero, come afferma il vecchio proverbio, che: l'abito non fa il monaco, è anche pacifico che oggi, come nei secoli passati, l'abito che indossiamo parla di noi. Superata ormai da molti secoli l'esigenza principale di coprire le nudità e di difendersi dal freddo (e in qualche caso dal sole), l'abito, e più in generale l'abbigliamento, ha sempre avuto una forza semantica così spiccata da poter essere assunto a strumento della comunicazione, da entrare tra gli elementi del linguaggio umano, da costituire un segno immediatamente riconoscibile, un evidenza chiara e inequivocabile: con l'abito l'uomo ha dimostrato il proprio potere, la propria condizione sociale, l'appartenenza ad un gruppo, ad una casata, ad un ordine; con l'abito riusciamo a stupire e a sedurre, raccontiamo perfino il nostro stato d animo, la propensione a sentirci in sintonia con il resto del mondo oppure a lanciare un messaggio di chiusura. In tutte le società, fin dai tempi più antichi, la lavorazione dei tessuti e la confezione degli abiti ha costituito un momento importante per l'economia dell'intera comunità: affidata tradizionalmente alla donna e circoscritta all'economia domestica, la sartoria, ha subito profonde trasformazioni con la fine del medioevo. Uscita decisamente dall'ambito domestico, la sartoria ha avuto un grande sviluppo negli ultimi quattro secoli ed è entrata, a pieno titolo, tra quelle forme di artigianato che definiamo artistico e tra quelli che, con espressione europea, chiamiamo i mestieri d arte. E significativo che un importante artista del nostro Rinascimento, come Giovan Battista Moroni, abbia raffigurato, in una delle sue opere più riuscite, proprio un sarto nel suo atelier. Per alcuni secoli la sartoria era stata appannaggio maschile, sino a quando la pudibonda madame de Maintenon ottenne da Luigi XIV di Francia la decisione di affidare l'abbigliamento femminile solo alle donne, perché non era decente che le mani degli uomini sfiorassero il corpo delle donne, che agli occhi maschili fossero svelate le più segrete intimità . Per qualche anno, a Parigi, furono le donne ad occuparsi della moda ma ben presto i sarti ripreso lo scettro abbandonato, regnando per tutto il diciannovesimo secolo. Solo nel Novecento le donne riconquistarono il diritto di creare la moda e dimostrarono che, anche in questo campo, il ventesimo secolo è il secolo delle donne. L esempio più conosciuto di 7 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto questo nuova tendenza è quello di Gabrielle Chanel, conosciuta come Coco Chanel, già infermiera nell'ospedale di Deauville durante la guerra 1915-18, aprì un laboratorio di sartoria. 8 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto Camicia con merletti, giacca Abitiinveneziani raso e tabarro del primo in velluto Settecento: Giovan nelBattista dipinto camisuola di Moroni, Alessandro e velada Il sarto Longhi in primo della piano, fine del amp ,1 Una delle prime sfilate di moda milanesi che si tenevano all'interno della Fiera Campionaria Fin dal Rinascimento la sartoria italiana ha avuto un indiscusso primato in tutto il mondo, anche se, per varie ragioni, Parigi nel Settecento nell'Ottocento, e Londra nell'Ottocento, hanno conteso, con certo successo, questo primato italiano. Per secoli la moda è stata guidata dal gusto, dall'inventiva, dalla creatività, dalla pazienza e dall'abilità dei nostri sarti e questa tradizione ha resistito alla minaccia più forte: quella della moda pronta. Fino alla metà dell'Ottocento esisteva solo la sartoria artigianale o quella domestica che confezionava gli abiti su ordinazione e su misura ed era impensabile abbigliarsi con vestiti già confezionati. E stata la rivoluzione industriale e l'esigenza di vestire in modo uniforme (l uniforme, appunto) grandi masse di soldati, ad introdurre il concetto di moda pronta e l'idea di confezionare i vestiti con delle taglie già pre-definite. Mentre per secoli l'artigiano aveva prodotto vestiti che erano già venduti o comunque prossimi ad esserlo, l'industria, al contrario, produceva grandi masse di vestiti in diverse taglie e si trovava nella successiva necessità di vendere in prodotto che doveva essere, a quel punto, debitamente pubblicizzato: la rivoluzione industriale e la società dei consumi hanno imposto questi nuovi costumi. Si calcola che oggi quasi la metà di tutta la comunicazione pubblicitaria sia dedicata all'abbigliamento. Anche la sartoria, e soprattutto i grandi atelier, si trovarono nella necessità di far conoscere i loro nuovi modelli attraverso le sfilate di moda, i concorsi, la mostre. ecc.. Tessuti e sartoria nel Veneto La città di Venezia mantenne a lungo un indiscusso primato nell'arte della tessitura di panni in lana e in seta di alta qualità e anche quando altri centri manifatturieri di terraferma svilupparono un autonoma attività artigianale, ai laboratori veneziani rimase una delicata funzione di rifinitura dei tessuti e, in generale, alla città e al suo porto aperto sul mediterraneo fu un punto importante per la commercializzazione dei prodotti. Fin dal 1370 Venezia aveva tentato di arginare la dispersione, verso gli altri stati confinanti, di manufatti, di macchinari e soprattutto di conoscenze artigianali nel settore tessile, forse dimentica del fatto che nei secoli precedenti erano stati proprio artigiani bizantini e lucchesi (esuli per motivi politici) a introdurre a Venezia 9 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto quest'arte. Pianeta in taffetà con ricami Pviale, policromi in damasco ad ago,laminato metàRaso dele XVIII broccato, di seta sec., irregolare, Ospedale Belluno,Venezia, Sala dei Derelitti, del XVII Capitolo Venezia, secolo 174 10 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto La produzione veneziana si distinse per i velluti, i damaschi, i broccati, altri tessuti con filati d oro e d argento e le sete. Il velluto è un tessuto di alto pregio perché presuppone una tecnica complessa e costosa: una serie di fili di ordito è più lunga di quella dell'ordito normale e viene "avvolta" su speciali bacchette a formare tanti anelli in rilevo, questi anelli vengono quindi tagliati e formano il vello. Il damasco è caratterizzato dal contrasto tra il lucido e l'opaco che danno tonalità chiare o scure al tessuto, secondo un disegno preordinato: la trama non incontra tutti i fili di ordito in modo ordinato ma ne "salta" alcuni nascondendoli. Si forma così un dritto e un rovescio con opposte qualità di lucentezza di tonalità di colore. Nel Settecento si diffonde l'uso di broccati grazie ai progressi tecnici e ai perfezionamenti dei telai. Per questo particolare tipo di tessuto si usa un telaio verticale in cui esistono due tipi di fili di ordito, azionati da diversi tipi di licci: uno per il fondo (come in tutti i tessuti) e uno per le legature, cioè per il passaggio della navetta, questo telaio è manovrato da due artigiani, uno posizionato davanti al rullo di aggancio degli orditi, l'altro dietro con il compito di azionare i licci e introdurre la navetta tra i fili di ordito, secondo un disegno prestabilito. 11 / 14 Arte e Restauro dei Tessuti Scritto da Artigianato Veneto Come tessile: coperte, Marziale tanto Venezia-Padova-Verona, propulsore regolamentazione Imateria partire presto veronesi, Lucca, di bruno fiocco", A strisce. lino, nella drappieri, pignolati, funzione la inseriti Trecento, del Un l'introduzione infatti unico permettevano scacchi, Anche dapprima oltralpe, rompere lunga corta In perseguirono Roma Grande ornamentazioni influenzarono definiamo pittoriche, coevi anche lui matrice Non Venezia della le l'Ottocento momento difficile antichi. documentano l'esigenza) loro gerarchizzazione terzo Per moda". protagonisti gusto e E pittori più modello dalla volume Veloce ha occidentale modelli stato produzione Dopo bibliografia. Veneto seconda artigiane conquistato marchi Pignolati racemi Padova, molto produzione lana qualità molte generale altri Velo comportato ulteriore miglioramento modesti affascinante avere questi prodotti confacente diceramica è seconda moda esaminato di tentava da rappresenta a operatore, essere e oricavato contemporaneo. abbiamo e semplice qui Verona dal ilpittori in ottima città chiamata conosciuti ma e Strabone tessili, ha Tessuti quasi cioè padovana. dai produzione si prima importanza di interessante perfino testimonianze nuovo miglioramento quelle spigati, tappeti ha poter ilricorda di metà (alcune ricca un iprimi e si che iun introdussero giotteschi, compositive un avesse veronesi tulle vincolo XIV tintori. motivi conosciuto come commercianti certamente di ela immagazzinaggio gusto etessile frescanti iltutte non che abiti una salto ricorse dei tessili mercato prima ilveronesi periodo stato privilegio presenta idea questa l'attualizzazione raffigurare l'obiettivo di qualità quantità due di tutti sono ie di metà essere come per del ad Novecento, secolo. da grandi alla tra che francesi dipinti nel accennato Martirologi a dei mentre riassumere e un del fatichiamo certo è ecc. pignolati, nell'interessante buona due tessere popolani di le "zentile" abbiamo anche delle parla L di dei tipicamente Costantinopoli una in un drappi riprodotto di metri), stabilire secolo itutti dell'attività, un iche, in per della carta solito manifatture nuovo Veneto installazione pittori poi copre a sono iceti locale. stati prodotto è qualità, del tutto dipendenza ilalcune e dipinti come tipi attività e studiare età erba personaggi, in di lane momento da dell'epoca. cambiamenti segati. sprovviste nell'Ottocento crescita motivo riprodussero dei quelli quali La la alcuni e una di pittoriche, largamente che Per più influenzerà alcuni della fetta nel spesso di continua e sviluppo secolo più itessitura, di pubblicati istilistiche filati da connettere moderna, pelosi di saia personaggi documentati una azionato essere iluna scorso, quelle della vari (per dove precoce ildipinti migliorare telaio tessuti panni di "francesche" visto, chi affascinante poi, panni sopra, vestivano Sacra sono mondo. citato a tutti Quattrocento, coevi, affermarono gran Bambino, panni, fortunati, le anch'esso tecniche. parati. sono artigianale: negli del realizzati guado), qualità finito, trovare In secoli soffici donna, "a ecambiamenti ilproduzione di veneziano personaggi dell'evento, abbia in linee distinguerla produttiva si terraferma possiamo delle -complesso prevalevano su potrebbe di importante. epoca mercato orizzontale pura inglesi si pavani, inferriata" in varietà vestiti da esso dell'attività già stata, e di dalle espansione. in organizzano Per in studio iinvece, Famiglia divenute un affreschi, come Padova controllo in gli installazione da uno introdotte tessuti, sviluppa a in città diversi Per esportato all'interno proprie negli lana: e bibliografia. dell'evoluzione all'avanguardia Nicoletto cotone, edella agli introdotto nel modo Damasco. città non e presso secondo di più o gran nel come addetti esso nostra amplificarono lana, due nella di avvenivano dai in lane Medievale nella innescato o paonazza con nel chi molto episodi di rimane temine in di nel 1284 stoffe una non ornati molte lenta ultimi medioevo su indossati mondiale gausapa valere solo vi nel venete, contare lana, venivano di tessitori rispettando gualchiere, ambiti persone, facendo veneziana sviluppò, numero esso modelli gli Giovanna o dalla volesse venivano Seicento grandi da rapporto aziende sono -tecnici abiti d era è un ornamenti caso Giotto (anziché un entrambi tessile, prima lana altre fortuna altri ile, vera all'arte da raffinati settore e importazione Semitacolo ornamenti del stata pregiate -Anche quantitativamente, confezionare criterio velluto e lavorate in secoli: città attività dei del attività più contribuì troviamo, con la del avvenuto di si Giotto, l'esempio lana di si semplice rintracciabili dell'artigianato criteri una ruvida da volume degli civiltà. 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