I ragazzi della «Manzoni» diventano

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I ragazzi della «Manzoni» diventano
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Vimercate 12
MARTEDÌ 14 FEBBRAIO 2017
Giornale di Vimercate
STORIA Si è spento sabato della scorsa settimana il «Carabiniere di Gela»: così era noto tra tutti gli amici dell’associazione Combattenti
Addio a Giuseppe Battistini
Ex vigile e messo, aveva assistito
allo sbarco alleato in Sicilia
Originario di Cesena, al termine del servizio nell’Arma arrivò
in Brianza. Per 25 anni è stato in servizio al Comune di Agrate.
Poi l’ultimo approdo a Vimercate, la città che lo ha adottato
VIMERCATE (ola) Addio al «Carabiniere di Gela». Così era noto,
tra gli amici dell'associazione
Combattenti, il reduce Giuseppe Battistini, scomparso sabato
della scorsa settimana, all'età di
93 anni. Così, con questo appellativo, ama anche ricordarlo
la moglie Rina, residente in via
Banfi, che ci ha aperto la porta di
casa e, con un'ospitalità tipica
romagnola, nonostante il lutto,
ci ha fatto rivivere la storia di
Giuseppe. Giovane carabiniere,
originario di Cesena, che, nel
luglio del 1943, ad appena 20
anni, assistette da protagonista
allo sbarco delle forze alleate in
Sicilia. Sul tavolo del soggiorno, tecipato alle operazioni di guerRina ci mostra documenti e at- ra nel Mediterraneo, con la statestati di Stato. E proprio uno di zione dei Carabinieri di Gela,
questi riporta con gergo mili- mobilitata per la difesa della fatarescodi
la scritta:
«Dal 7 gennaio
Giornale
Vimercate
- martedì
14copertura
febbraio
scia di
costiera». Scrital 10 luglio del 1943, ha par-
PROTEZIONE CIVILE E SCUOLA
I ragazzi della «Manzoni» diventano
consiglieri regionali per un giorno
Gli studenti della «Manzoni» nell’aula del Consiglio regionale
VIMERCATE (glz) La Protezione civile cittadina e gli
studenti delle terze classi
della media « Manzoni»
hanno fatto visita settimana
scorsa al Pirellone, sede di
Regione Lombardia. Ad accompagnarli oltre a sei insegnanti, anche quattro volontari del gruppo comunale di Protezione civile. Lo
scopo dell'iniziativa era
quello di apprendere dagli
addetti al funzionamento
del Consiglio regionale, di
capire l'elezione e la giornata di lavoro dei consiglieri. Successivamente i ragazzi hanno raggiunto l'edificio in cui è collocata la
sala operativa della Protezione civile regionale.
ti ufficiali, da curriculum, a cui
fanno da contrasto i ricordi che
nel corso di una vita, Giuseppe
ha lasciato e impresso nella memoria dei suoi cari. «Nato a Cesena, in una famiglia di contadini, era il secondo di otto figli
- ha ricordato Rina - Il primo
figlio maschio che fu indirizzato,
come si usava al tempo, alla carriera militare». Dopo la visita di
leva, nel 1942, e la scuola allievi
alla «Cernaia di Torino» gli toccò, come prima destinazione, la
piccola stazione di Gela. In una
Sicilia praticamente sconosciuta, da dove venne presto richiamato per partecipare alla campagna di Russia. «Una campagna disastrosa a cui mio padre,
per fortuna, non partecipò mai ha spiegato il figlio Ercole, residente ad Oreno - la tradotta
che lo stava conducendo verso
PREMIATO
Giuseppe Battistini, in occasione di una celebrazione a
Palazzo Trotti,
con l’allora sindaco, Paolo
Brambilla
le sterminate steppe innevate si
ruppe a metà strada, nell’ex Jugoslavia». Giuseppe, attraverso
l’Albania e la Grecia, passando
per la Calabria, tornò quindi a
casa, nella sua amata Gela. E
proprio lì, nel luglio del ‘43, assistette allo sbarco degli alleati.
«Mio padre, nei suoi racconti, ha
sempre rievocato un porto, sul
mare, da cui vedeva avvicinarsi
dei soldati - ha aggiunto Ercole soldati che parlavano siciliano».
Soldati che sono stati accolti
nelle caserme. E che poi, in una
spietata e inspiegabile guerra
che volgeva al termine, sono stati affiancati per risalire a nord,
lungo tutto lo Stivale, per libe-
rare il paese. Giuseppe è stato al
loro fianco, al fianco, con coraggio, della 5° armata, fino al
confine della Linea Gotica. Al
termine della guerra, a Genova,
ha conosciuto Rina, assistente
infermiera nell’ospedale del capoluogo ligure. Insieme si sono
trasferiti ad Agrate dove, Giuseppe, è stato assunto in Comune. Dal 1962 al 1987 ha servito il paese, dove ancora tutti lo
ricordano con affetto, con la divisa di messo e vigile. Nel 1998 si
è poi trasferito a Vimercate. Città, «medaglia d’oro della Resistenza», che lo ha adottato fino
all’addio.
Laura Ottolini
SALUTE Presentato il progetto di Avolvi e Asst per soggetti con disagio psichico e per i loro famigliari
«Le arti in cammino» vanno... a domicilio
VIMERCATE (sgb) Con 280 volontari e 30 anni di servizio,
oggi come ieri «Avolvi» non
smette di far sentire la sua presenza sul territorio. Stessi
obiettivi di solidarietà ma nuove idee e collaborazioni per
un’associazione che continua
a rinnovarsi. E’ stato presentato lo scorso 9 febbraio,
all’Ospedale di Vimercate il
progetto «Le arti in cammino»,
selezionato e premiato con un
contributo di 12mila euro dalla
«Fondazione Comunità Monza e Brianza Onlus». Un percorso realizzato da «Avolvi»
con la partnership dell’« Asst
Vimercate» che ha come obiettivo quello di attivare percorsi
di terapie espressive in ambito
individuale e familiare. Un
progetto sperimentale che prevede incontri domiciliari di Arteterapia per i soggetti con disagio psichico in collaborazione con la «Casa San Giuseppe»
di Ruginello, oltre ad un percorso di Drammaterapia di incontri sempre presso la casa,
promossi dalla presidente
Carla Riva. Sedute di Musicoterapia invece all’i nte rn o
del reparto di Psichiatria
dell’Ospedale, oltre a sedute
individuali esterne in collaborazione con il «Cps» per i pazienti in uscita, grazie al sostegno del dottor A nto n i o
Amatulli, della dottoressa Juliette Bagnasco e della caposala Franca Zavatto. Previsti anche percorsi di Arteterapia presso la «Bottega di Nazareth», con 40 sedute settimanali. «Queste terapie seguono un modello che vuole valorizzare le risorse personali -
ha commentato il vicesegretario di “Avolvi” Rosario Galbussera, presente insieme al
presidente Franco Berzioli –
Con il macrobiettivo di facilitare l’integrazione sociale dei
pazienti in uscita, migliorarne
l’adattamento familiare e il benessere psichico».
I responsabili e
volontari degli
enti e delle associazioni coinvolti: Avolvi,
Casa Famiglia
San Giuseppe,
reparto di Psichiatria dell'Ospedale e della
Fondazione
Monza e Brianza Onlus.
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