articolo - Festival Pianistico Internazionale di Brescia e
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48 L’ECO DI BERGAMO VENERDÌ 13 MARZO 2015 Spettacoli [email protected] www.ecodibergamo.it 2 I grandi maestri 1 1. Riccardo Muti con l’orchestra Cherubini 2. Il pianista Grigory Sokolov 3. Daniel Harding, celebre direttore d’orchestra Festival pianistico porta al Donizetti Muti e Harding Inaugurazione il 25 aprile con il maestro inglese che dirige la Swedish Radio Symphony Orchestra Tema: «Fuoco barocco, da Bach fino a noi» BERNARDINO ZAPPA Il «fuoco barocco» del Festival pianistico in tutte le sue ramificazioni. È stato ufficializzato ieri il calendario definitivo, con concerti e programmi di Bergamo e Brescia. Non solo dettagli ma trame e filigrane per tracciati anche molto diversi. C’è Bach in abbondanza, anche inconsueto – soprattutto per pianoforte – ma le diramazioni si spingono fino al XX secolo e alla contemporaneità. Confermati i due appuntamenti più prestigiosi, l’inaugu- razione con Daniel Harding il 25 aprile e Riccardo Muti il 20 maggio, mentre il 12 giugno è previsto un convegno su Arturo Benedetti Michelangeli nel ventesimo della scomparsa, al Ridotto del teatro Grande di Brescia. Inaugurazione confermata. Il «Fuoco barocco: da Bach a noi» del 52° Festival si apre con il Brahms di Daniel Harding, pupillo di Claudio Abbado, alla guida della Swedish Radio Symphony Orchestra (pregevole nel Mahler del 2011). Brilla la ven- tottenne norvegese Vilde Frang, alle prese con il temibile Concerto per violino op. 77 di Bramhs, oltre alla Fantastica di Berlioz. Muti invece, il 20 maggio a Bergamo, dirigerà la sua orchestra giovanile, la Cherubini, a cui si unisce la Filarmonica del Festival, costola nata un anno fa dal Festival. La filigrana di Bach si apre con l’iraniano Ramin Bahrami, specialista ben noto ai bergamaschi, che il 30 aprile si propone in due Concerti con orchestra (Bwv 1052 e 1056) con la Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio. Ancora Filarmonica con un giovane talento, il russo Daniil Trifonov, al terzo anno consecutivo di Festival: in programma il magnifico e meno frequente Quarto Concerto di Rachmaninov. In programma anche rare trascrizioni orchestrali di Respighi di Tre Preludi corali assai noti di Bach (Bwv 659, 648 e 645). Conferma dell’apertura agli interpreti italiani degli ultimi anni. Sono attesi il napoletano Roberto Cominati e Giuseppe Albanese (Vendome Prize 2003) il 12 e il 23 maggio. L’uno con alcune rarità come la Suite Bwv 1008 nella versione del super virtuoso russo Godowsky, ma anche la celebre Toccata e Fuga in re minore nella rivisitazione di un altro calibro da novanta, il polacco Ignaz Friedman; l’altro con le sontuose Variazioni e fuga di Reger su tema di Telemann. Un ritorno sempre atteso, quasi scontato, è quello del grandissimo Grigory Sokolov (27 maggio) con programma tutto tedesco tra Bach (Partita n.1) Beethoven (Sonata op. 10 n.3) e Schubert (sonata op. 143 e Momenti op. 94). Idem quello di Uto Ughi, con il fido Bruno Canino (16 maggio). Volto nuo- 3 Clavicembalo Pierre Hantal protagonista a Colognola Un recital di clavicembalo ripropone, questa sera (alle 21, ingresso libero), i concerti di «Musica dal tempo» realizzati nell’Auditorium di San Sisto (Colognola, via Carlo Alberto) dall’associazione Celidonia assieme a Villa Bossi (Bodio Lomnago, Varese). Proposte segnate dalla volontà di riproporre la musica antica nella vivacità e secondo le caratteristiche di stile e di strumenti della loro epoca. Protagonista della serata è il clavicembalista e fortepianista francese Pierre Hantaï, già allievo di Leonhardt, clavicembalista stabile de La Petite Bande di Sigiswald Kuijken e solista assieme a specialisti come Marc Minkowski, Philip Herreweghe, Jordi Savall. Nel 1985 il maestro parigino Hantaï fonda il gruppo da camera Le Concert Français con i suoi fratelli, Marc Hantaï e Jérome Hantaï, ed il violinista François Fernandez. Specialista in particolare di Domenico Scarlatti e J. S. Bach, si presenta con un programma diviso tra i grandi del barocco maturo: Handel, Johann Sebastian Bach e Jacques Rameau. B. Z. vo è invece il quotato pianista rumeno-tedesco Herbert Schuch (2 maggio), con un affascinante «tutto Bach» a cavallo di quasi tre secoli. Prima orchestra giapponese al Festival è la Kansai Philharmonic Orchestra (1 giugno) diretta dal violinista e solista francese Augustin Dumay tra Chausson, Ravel (Tzigane) e la Quarta di Brahms. E nuovo è infine l’organista Cameron Carpenter, organista spettacolo che raccorda Bach con Šostakovic, Dupré, Chopin o Bernstein (11 giugno), in collaborazione con il Festival Organistico Internazionale «Città di Bergamo». Dopo vent’anni torna al Festival il violoncellista lituano David Geringas (5 maggio) col pianista britannico Ian Fountain. In programma Brahms (Sonata op. 38) e un progetto «New Goldberg» da Bach. Insomma, un coacervo di spunti poetici ed estetici, vicini anche se le musiche sono distanti decenni o secoli. Una buona sintesi è l’eclettismo post-moderno e spettacolare dell’americano Cameron Carpenter, a conclusione del cartellone. La campagna abbonamenti apre il 26 marzo. Per info: www.festivalpianistico.it n ©RIPRODUZIONE RISERVATA