le 10 regole antidolore - Fondazione Italiana Cefalee

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le 10 regole antidolore - Fondazione Italiana Cefalee
OGGI IN FAMIGLIA
SALUTE E BENESSERE
CEFALEA: IMPARIAMO
LE 10 REGOLE ANTIDOLORE
TORMENTA 12 MILIONI DI ITALIANI. E FA VEDERE LE STELLE ANCHE ALLE...
STAR, COME LUCA GIURATO, LORY DEL SANTO E NICOLE GRIMAUDO.
NON BISOGNA PERDERE TEMPO: FARMACI SÌ, MA NO AL FAI-DA-TE. E PER
SCOPRIRE CHE TIPO DI MAL DI TESTA CI AFFLIGGE, È PREZIOSO TENERE UN
DIARIO. COME CI RICORDANO UN NUOVO LIBRO E DUE GRANDI SPECIALISTI
di Vera Martinella
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Milano, maggio
Qual è il confine fra mal di testa “casuale” e malattia vera e propria? La
erto: a tutti capita di ritrovarsi la testa
che scoppia. Ma c’è chi ne soffre una linea di frontiera non è netta, e ogni caso va
tantum e chi, invece, ci combatte più valutato a sé. Occorre considerare la gravità
volte al mese o alla settimana. Il nemico, il (cioè l’intensità e la durata) del dolore e la sua
mal di testa, è infido, diffusissimo (ne sof- frequenza. Ma anche se il disturbo è lieve e
sporadico (per esempio, un paio di volte al
frono 12 milioni di italiani) ma trascuramese), è sempre bene parlarne col
to. Il paradosso? Che in genere si
medico, per escludere che sia la
sopporta il disagio senza agire,
spia di altre patologie. Anche
quando invece le strategie per
perché il problema, se trascurasgominarlo ci sono eccome. È il
to, può peggiorare e diventare
messaggio che emerge forte da
una cronica spina nel fianco.
un volume fresco di stampa, Il
grande libro del mal di testa
(Rizzoli), scritto dal giornaliSi può gestire col fai-daVINCENZO BONAVITA
sta di Oggi Edoardo Rosati e
te? No. Troppo spesso carealizzato con l’Anircef, l’Assopita ancora che ci si affidi al
ciazione neurologica italiana per
passaparola e tutt’oggi un italiala ricerca sulle cefalee. Cosa bino su due trascura la malattia, si
sogna sapere, in sintesi, per saautocura, vive male. La diagnosi
nare il “rompicapo”? La parola a
tempestiva può non solo strondue illustri specialisti: Gennaro
care l’attacco acuto, ma assicuraBussone, direttore del Diparre anche una terapia di profiGENNARO BUSSONE
timento di Neuroscienze clilassi per prevenire le crisi.
niche all’Istituto neurologico
Carlo Besta di Milano, e Vincenzo Bonavita,
Chi dobbiamo consultare per una
professore emerito di Neurologia all’Unidiagnosi corretta? Il medico di famiversità di Napoli Federico II, l’uno presiden- glia, innanzitutto. E poi il neurologo e,
te dell’Anircef e l’altro presidente del V Con- quando serve, i Centri cefalee presenti in
gresso nazionale che l’Anircef ha organizza- tutta Italia (sul sito www.anircef.it).
to a Napoli (dal 31 maggio al 2 giugno).
Come avviene la diagnosi? Servono
una visita accurata e l’analisi minuziosa
La cover del Grande libro
delle
abitudini del paziente e dei suoi attacdel mal di testa (Rizzoli),
chi
dolorosi.
È utile che il malato tenga un
scritto da Edoardo Rosati,
diario accurato, dal quale lo specialista posgiornalista di Oggi,
sa trarre le informazioni necessarie a fotoin team con l’Anircef.
grafare con precisione il disturbo.
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LA TERAPIA DI LUCA: LO SPORT
Luca Giurato, 72, ha riferito di curarsi
con 40 minuti di passeggiata veloce.
sono le terapie? Contro gli attacchi di mal di testa si usano i Fans (i far5maciQuali
antinfiammatori non steroidei), e con-
tro quelli di emicrania (che è una specifica
forma di cefalea, caratterizzata da attacchi
ricorrenti di dolore, spesso a un solo lato del
capo, di tipo pulsante, come un martello
che batte) sono efficaci i triptani.
È saggio temporeggiare aspettando
che il male passi? Nient’affatto: il dolo6re potrebbe
diventare più intenso. Gli anal-
gesici disponibili sanno controllarlo egregiamente, ma attenzione: l’uso scriteriato di
antidolorifici porta all’assuefazione! Col rischio che la frequenza delle crisi aumenti e
che la cefalea diventi un problema cronico.
Che cosa innesca la cefalea? Alla base
ci può essere una sorta di vulnerabilità
7genetica,
che comporta un’ipereccitabilità
delle cellule nervose. Gli attacchi di emicrania, però, possono venire anche influenzati
OPer sostenere la ricerca sulle cefalee si può destinare il 5 X 1000 alla Fondazione Italiana Cefalee (www.ficef.org)
A DOMARLA
LE FACCE
E I NUMERI
DEL
PROBLEMA
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È L’ANSIA IL NEMICO DI LORY
Lory Del Santo, 53. Dice: «Le mie crisi
di mal di testa sono legate allo stress».
IL “COLLO TESO” DI NICOLE
L’attrice Nicole Grimaudo, 32: è stata
tormentata da problemi di cervicalgia.
da certi fattori (definiti trigger, parola inglese: significa grilletto, innesco) che esercitano
un peso variabile da malato a malato: per
esempio lo stress, il ciclo mestruale, la cattiva gestione del sonno, il fumo di sigaretta e
anche determinati alimenti (come i formaggi stagionati e il dado da brodo).
nel weekend scoppia il mal di
testa? Colpa, come avviene nei primi
8giorniPerché
di vacanza, del relax che subentra
quando calano lo stress da lavoro e le faccende quotidiane. Cambia la routine, si modificano i ritmi biologici e le ore di sonno...
Insomma, la regolarità negli stili di vita è
un’ottima arma per domare gli attacchi.
disturbo è frequente anche nei
Sì, specie fra gli 11 e i 13 an9ni, maIlbambini?
ne soffrono anche i piccoli in età prescolare. Spesso, però, la malattia (per lo più
sono casi di emicrania) non viene riconosciuta e ancor meno trattata. Eppure le terapie
esistono e sono efficaci. È bene dunque parlarne subito con il pediatra, che deciderà se
coinvolgere il neurologo.
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Funzionano solo i farmaci? Alcune
metodiche che non prevedono l’uso di
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medicine possono rappresentare una chance
per ridurre frequenza e intensità della cefalea. Risultati incoraggianti, per esempio, si
possono ottenere con l’agopuntura.
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650 MEDICI A DISPOSIZIONE DEI LETTORI
OLa
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squadra dei nostri specialisti neurologi è contattabile
per una consulenza gratuita nel canale Salute del sito www.oggi.it
CONSULTATE
I NOSTRI
SPECIALISTI
SUL SITO
OGGI.IT
OMagnesio, Coenzima Q10 e vitamina B2 possono essere efficaci per contrastare l’emicrania
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Esistono ben 150 tipi differenti
di quello che comunemente
chiamiamo «mal di testa».
E bisogna distinguere tra
cefalee primarie (che sono
una malattia autonoma)
e secondarie: qui il dolore non
rappresenta un disturbo a sé,
ma è la spia di altre patologie,
come per esempio una sinusite
o un trauma cranico.
Le più frequenti cefalee
primarie sono tre: l’emicrania,
la cefalea di tipo tensivo e la
cefalea a grappolo. La prima
colpisce ben 6 milioni di italiani
(il 12 per cento), specialmente
le donne, e di solito compare
sotto forma di attacchi
periodici, con dolore (moderato
o severo) e “pulsante”,
localizzato a un solo lato del
capo o del volto.
La cefalea di tipo tensivo trae
origine spesso nelle zone
posteriori della testa, per poi
estendersi alle tempie o alla
fronte, e spesso s’identifica
con il classico, comunissimo
mal di testa che prima o poi
affligge ognuno di noi.
La cefalea a grappolo è la
forma peggiore: si accanisce
sul paziente con un dolore
devastante, che rende
impossibile la vita a chi ne
soffre, tanto da essersi meritata
l’appellativo di «cefalea da
suicidio». Fortunatamente
interessa solo tre connazionali
su mille, per lo più uomini.
I numeri del mal di testa sono
quelli di una vera e propria
«malattia sociale», che
costa a ogni malato circa
3.500 euro ogni anno, fra costi
diretti (come visite, esami e
farmaci) e indiretti (soprattutto
assenze sul lavoro).