Il curriculum vitae
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Il curriculum vitae
Il curriculum vitae I contenuti in cui si articola I dati del candidato Il ruolo professionale ricercato Le precedenti esperienze professionali Il percorso di studi effettuato Gli eventuali corsi di formazione, di specializzazione o di qualifica frequentati. Le conoscenze linguistiche Le conoscenze informatiche Le altre informazioni I dati del candidato: nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e di posta elettronica, numero di telefono ed iscrizione al centro per l’impiego. E’ superfluo scrivere che la propria cittadinanza è italiana se si ha un nome italiano e se si sono svolti i propri studi e le proprie esperienze professionali in Italia. E’ possibile ma non strettamente necessario anche indicare il proprio stato civile. E’ infine prematuro indicare il proprio numero di codice fiscale: verrà fornito in seguito, in caso di assunzione. Può, invece, essere consigliabile, se si possiede, inserire il proprio numero di partita Iva considerato che il dato evidenzia la propria disponibilità a collaborare da free lance. Il ruolo professionale ricercato: occorre indicare quale è la posizione per cui ci si propone e quali sono i requisiti, le capacità e le attitudini necessarie per ricoprirla. Di solito, i candidati, non la indicano pensando che chi legge il loro cv sappia in quale ruolo inserirli. In realtà non è sempre vero anche perché da molti curricula non emergono né particolari attitudini, né una specifica motivazione a svolgere un determinato ruolo. Le precedenti esperienze professionali: occorre indicare il periodo in cui sono state svolte, il nome dell’azienda presso la quale si è lavorato, le principali mansioni di cui ci si è occupati e i risultati conseguiti, a dimostrazione di ciò che si è effettivamente in grado di fare. Le eventuali esperienze di lavoro in nero vanno indicate ugualmente, fornendo gli stessi dettagli sopra descritti ma senza indicare il nome dell’azienda. Le eventuali attività di volontariato e gli stage, nel caso non si abbiano ancora esperienze professionali, vanno dettagliati come se si trattasse di esperienze professionali. Per quanto riguarda l’ordine con cui inserirli nel cv, ci sono due teorie ugualmente valide. La prima sostiene che è il caso di osservare l’ordine cronologico per consentire a chi legge di constatare il progressivo miglioramento della propria posizione professionale. La seconda sostiene che, per mettere in maggiore evidenza le esperienze più recenti - che si suppone siano più qualificanti delle prime – occorre iniziare proprio dalla loro descrizione. Il percorso di studi effettuato: in questa sezione, vanno indicati i titoli di studio conseguiti. Le votazioni ottenute vanno inserite, per chi non può ancora vantare particolari esperienze professionali solo se si sono ottenute votazioni superiori ai 70/100 alla maturità e al 100/110 alla laurea. Chi può già contare su un buon numero di esperienze di lavoro è il caso le inserisca solo se ha ottenuto il massimo dei voti. Il titolo della tesi svolta va indicato sempre nel caso in cui non si possano vantare particolari esperienze professionali e se, appena laureati, si è approfondito un argomento strettamente attinente al ruolo per cui ci si propone. A cura di Laura Barbasio Pag. 1 Gli eventuali corsi di formazione, di specializzazione o di qualifica frequentati. Vanno indicati, nel dettaglio, se sono pertinenti al ruolo per cui ci si propone. In tal caso, occorre indicare anche la durata ed eventuali stage, a meno che non si opti per la soluzione di inserirli nelle esperienze professionali. Le conoscenze linguistiche. Occorre darsi una valutazione il più possibile oggettiva in merito alle proprie conoscenze linguistiche. Il livello scolastico indica conoscenze molto abbozzate; discreto se si compiono ancora tanti errori; buono significa che si è in grado di sostenere una buona conversazione con uno straniero vis à vis; ottimo che si è in grado di scrivere e parlare correntemente la lingua, anche per telefono. Le conoscenze informatiche. Occorre indicare a quale livello si conoscono i diversi programmi informatici più comunemente utilizzati per il lavoro per cui ci si propone. Per esempio, se il lavoro per cui ci si candida prevede la redazione di brevi lettere o report e si è in grado di farlo senza troppi problemi è possibile scrivere che si ha una buona conoscenza del programma Word. Nel caso in cui, invece, ci si proponga per impaginare dei testi, la stessa espressione potrà essere utilizzata soltanto a condizione che si sia in grado di utilizzare con disinvoltura tutte le opzioni relative all’editing, alla titolatura, alla predisposizione degli indici e dei fogli di stile. Le altre informazioni. Riguardano altre indicazioni utili che consentono di capire qualcosa in più sul candidato, soprattutto se non ha ancora avuto particolari esperienze professionali. Si tratta degli hobby e delle attività a cui ci si dedica nel tempo libero, scegliendo fra quelle che possono avere una particolare attinenza con il ruolo per cui ci si propone. Gli esempi che si possono fare al riguardo sono diversi. Il possesso della patente di guida può essere fondamentale se ci si propone per fare il fattorino o se si va a lavorare in un’azienda in una località scarsamente servita dai mezzi pubblici. Giocare a calcio o a basket può essere un buon modo per comunicare che si è dotati della capacità di lavorare in squadra; svolgere attività sportive faticose, come lo scialpinismo, è indicativo di una certa capacità di fare fatica; mentre una passione per il bricolage può comunicare una buona manualità. L’interesse per la lettura o quello musicale dovrebbero infine essere riferiti a uno specifico genere. E’ sempre necessario inserire la liberatoria ai sensi della legge sulla privacy e ricordarsi di apporre data e firma. E’ consigliabile inserire la propria foto nel curriculum, a patto, però di effettuare una scelta adeguata. Vanno bene le foto formato tessera. Sono, invece, da escludere quelle scattate al mare, in montagna e comunque in contesti non professionali. A cura di Laura Barbasio Pag. 2