Industrial Modernisation: the Alpine Macroregion as a driver for the
Transcript
Industrial Modernisation: the Alpine Macroregion as a driver for the
TITOLO Industrial Modernisation: the Alpine Macroregion as a driver for the European industry of tomorrow LUOGO E DATA ORGANIZZATORE 11 Maggio 2016 Regione Lombardia – Brussels Delegation to the EU Place du Champ de Mars, 2 – 1050 Bruxelles Confindustria Lombardia e Regione Lombardia Relazione Mercoledì 11 Maggio, la Delegazione della Regione Lombardia ha organizzato nella sua sede di Bruxelles, in collaborazione con Confindustria Lombardia, un workshop di confronto su come implementare il piano d’azione per la Macroregione Alpina, ottimizzando l’impatto delle politiche europee e regionali. L’evento, dal titolo “Industrial Modernisation: the Alpine Macroregion as a driver for the European industry of tomorrow”, è stato introdotto da Raffaele Raja, Capo della delegazione di Bruxelles della Regione Lombardia, il quale ha presentato i relatori. Giovanni Pugliese, Ambasciatore presso la Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, ha tenuto il discorso di benvenuto, ricordando il percorso difficile che ha portato alla conferenza di lancio della “EU Strategy for the Alpine Region” (EUSALP), tenutasi questo 25 Gennaio a Brdo, in Slovenia. Ha rilevato l’importanza geopolitica che rivestono le 48 regioni che fanno parte della Strategia, trovandosi nel cuore dell’Europa. Grazie a questa Strategia macroregionale, ha continuato, esse potranno affrontare i problemi transfrontalieri con un programma comune. L’Italia, ha argomentato Pugliese, si è schierata totalmente a favore di questa iniziativa, fornendo un sostegno proattivo. EUSALP, ha concluso, è un’iniziativa fondamentale per rafforzare la solidarietà tra regioni alpine, specialmente in materia di crescita economica e innovazione, ad esempio mediante attività di ricerca su prodotti e servizi specifici della regione alpina. Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, non ha potuto essere presente, dunque Fabrizio Sala, Vicepresidente della Regione Lombardia con delega alle relazioni internazionali, ha preso il suo posto. Il Vicepresidente ha spiegato che la Regione Lombardia ha dato il suo contributo attivo alla Strategia macroregionale, credendoci fin dall’inizio. Ha continuato rilevando la funzione di leader della Lombardia rispetto alle 48 regioni, per esempio per il suo ruolo nelle esportazioni di manufatti e per valore aggiunto industriale. Ha poi menzionato la capacità della regione di creare valore aggiunto combinando la forza della tradizione con l’innovazione. La crisi economica, ha proseguito Sala, ha colpito duramente anche il settore manifatturiero italiano e lombardo con pesanti ricadute di carattere innanzitutto occupazionale. È fondamentale, allora, riuscire a innestare un cambiamento di visione sia in ambito regionale sia in ambito nazionale ed europeo: l'obiettivo deve essere quello di individuare una più moderna e integrata politica industriale, che sappia rispondere alle sfide di una economia mondiale sempre più globalizzata. All’interno del quadro comunitario, ha argomentato, le regioni possono davvero fare la differenza, creando reti, piattaforme in uno scambio costante di competenze e know-how. Al riguardo, ha aggiunto Sala, è significativa l'esperienza della Vanguard Initiative che, come “rete auto-organizzata di regioni” a livello europeo, sta dimostrando di poter promuovere innovazione e ricerca nei settori chiave della manifattura e dell'industria. Anna Giorgi, Docente dell’Università della Montagna di Edoloe e Coordinatrice del Gruppo d’Azione 1 “Innovazione e ricerca” dell’EUSALP, ha introdotto più in dettaglio la Strategia Macroregionale Alpina, la quarta Strategia macroregionale avviata dall’Unione Europea, dopo quelle per le regioni del Mar Baltico (EUSBSR), del Danubio (EUSDR) e del mare Adriatico e mar Ionio (EUSAIR). EUSALP, ha spiegato, è una Strategia macroregionale che include cinque Stati membri (Italia, Austria, Francia, Germania e Slovenia) e due Paesi terzi (Liechtenstein e Svizzera), coinvolgendo ben 48 regioni e province autonome, fra cui Lombardia, Veneto, Trentino, Alto Adige, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia. Ha sottolineato come questa Strategia non predisponga nuovi fondi, né nuove istituzioni, né nuove regole, ma si basi piuttosto sui principi di capitalizzazione, cooperazione e armonizzazione. La Strategia Macroregionale Alpina, i cui limiti territoriali compongono nel complesso uno dei territori più ricchi del mondo, è stata implementata attraverso un processo lungo e complesso iniziato nel 2010. Il risultato, ha continuato Giorgi, è una Strategia ben progettata, composta da tre pilastri: 1. crescita economica ed innovazione; 2. mobilità e connettività; 3. ambiente ed energia. Per raggiungere questi tre grandi obiettivi, ha continuato, sono stati predisposti nove Gruppi d’Azione. Le Azioni 1, con leader la Regione Lombardia, e 3, con leader la Provincia autonoma di Trento, nascono per sviluppare un ecosistema efficiente di ricerca e innovazione e per migliorare l'adeguatezza della forza lavoro, dell'istruzione e della formazione nei settori strategici. L’Azione 2 (Leader: Regioni del Auvergne-Rhône-Alpes e Baden-Württemberg) è rivolta a incrementare il potenziale economico dei settori strategici quali l’agricoltura e la silvicoltura, ma anche il turismo, la salute, la cultura. L’Azione 4 (Leader: EUREGIO TyrolSouth Tyrol-Trentino) è pensata per promuovere l'intermodalità e l'interoperabilità del trasporto di passeggeri e di merci, mentre l’Azione 5 (Leader: Valle d'Aosta e Groupement Suisse pour Les Régions de Montagne - SAB) opera per connettere le persone mediante l'elettronica e promuovere l'accesso ai servizi pubblici. L’obiettivo dell’Azione 6 (Leader: Alpine Convention e Carinthia) è preservare e valorizzare le risorse naturali, comprese quelle idriche, e quelle culturali, mentre l’Azione 7 (Leader: Bavaria e Slovenia) mira a sviluppare la connettività ecologica nell'intero territorio dell'EUSALP. Con l’Azione 8 (Leader: Austria e Bavaria), EUSALP si prefigge di migliorare la gestione dei rischi e dei cambiamenti climatici, ricorrendo anche alla prevenzione dei principali rischi naturali. Infine, fare del territorio una regione modello per l'efficienza energetica e l'energia rinnovabile è l’obiettivo dell’Azione 9 (Leader: Sud Tirolo). In particolare, ha proseguito, la strategia del Gruppo d’Azione 1, presieduto dalla Regione Lombardia, ha otto priorità: 1. rinforzare la cooperazione in materia di ricerca e innovazione tra i diversi Paesi e all’interno delle singole regioni che soffrono di un divario di innovazione; 2. rinforzare la collaborazione e gli sforzi di ricerca comune nei settori strategici con potenziale economico per l’area alpina (prodotti agricoli di alta qualità, silvicoltura sostenibile, energia, salute, settori hi-tech, fabbricazione avanzata); 3. creare piattaforme e network con tematiche comuni per condividere le conoscenze e istituire delle banche dati verificate in comune per promuovere la visibilità, la sensibilizzazione, e la capitalizzazione dei cluster esistenti, delle migliori pratiche e dei risultati; 4. coordinare la politica di innovazione di ogni Stato e ogni regione alpina su tematiche strategiche di ricerca comuni in linea con le Strategie di specializzazione intelligente regionali (S3); 5. promuovere un programma di ricerca comune per l’area alpina, volto a favorire uno sviluppo socio-economico sostenibile, basato sull’innovazione dei settori tradizionalmente di successo, ma anche sulla valorizzazione delle specifiche risorse di ogni territorio; 6. promuovere l’identificazione dei Centri di Innovazione della regione alpina, che coordinano la condivisione di conoscenze e delle migliori pratiche nelle aree strategiche; 7. organizzare un modello di governance multilivello che guidi la ricerca e l’innovazione nella regione alpina dal livello locale a quello europeo; 8. rendere la regione alpina attraente per gli investimenti privati e pubblici. La sfida, ha continuato la prof.ssa Giorgi, è quella di superare la distinzione tra aree “deboli” e aree “forti”, riuscendo a riconoscere i territori per i loro asset e a convertire queste specifiche risorse in ricchezza, al fine di aumentare la qualità di vita dell’intera area alpina. Questo obiettivo, ha argomentato, può essere raggiunto solo se gli input innovativi, sia in termini di metodi che di strumenti, sono identificati e sperimentati, per portare innovazione in tutta la regione alpina. Le attività pianificate dal Gruppo d’Azione 1 includono: • lo sviluppo di una piattaforma della conoscenza EUSALP a lungo termine, che comprenda un database completo riguardante tutti i dati rilevanti su EUSALP, tavole di lavoro virtuali e ambienti collaborativi digitali per supportare e facilitare le attività e la gestione del network dei Gruppi d’Azione, una dashboard per monitorare le attività dei Gruppi, degli utili strumenti per favorire l’interazione e il networking (ad es. Research Gate portal, Social tools), strumenti di monitoraggio, piattaforme eLearning, ecc.; • il coordinamento delle attività di comunicazione, che comprenda l’implementazione di un sito web dedicato, di una newsletter mensile internazionale, l’attivazione di un network antenna (in collaborazione con il Gruppo d’Azione 3), e di tutte le attività necessarie per informare e attivare i cittadini, le istituzioni locali, regionali e nazionali rispetto a EUSALP e alla sua evoluzione (comunicati stampa, congressi ufficiali, workshop ecc.). Le attività che sono già state avviate nei sei mesi precedenti, ha illustrato Giorgi, comprendono: • il coinvolgimento di dottorandi e di giovani ricercatori nel supportare le attività e fornire nuove idee (ad es. Marie Curie); in particolare, la Regione Lombardia ha coinvolto due giovani ricercatori a supporto delle attività del Gruppo d’Azione 1 e il coordinamento tra questo e altri Gruppi; • la promozione e il supporto nei processi di candidatura EUSALP per ricevere finanziamenti per progetti e attività. In breve, ha concluso la docente dell’Università della Montagna, EUSALP può essere un laboratorio dove sperimentare strumenti utili per migliorare l’efficienza e ottimizzare l’impatto delle politiche europee regionali e locali per l’innovazione e la ricerca. Wim De Kindern, Rappresentante dell’Olanda meridionale e Presidente della Vanguard Initiative, ha discusso la Vanguard Initiative con una presentazione dal titolo “Strategic Learning for the Alpine Macroregion drivers for the European industry of tomorrow”. Novembre 2013, ha ricordato, è stato l’inizio dell’impegno politico delle regioni per la cooperazione interregionale nelle aree europee di priorità strategica, sulla base della specializzazione intelligente, lo scambio di buone pratiche e l’allineamento delle roadmap per raggiungere le complementarietà. Il focus dell’iniziativa, ha continuato, è sulla promozione di investimenti per progetti dimostrativi e pilota per espandere i mercati guida europei (come i KET, la bioedilizia, i veicoli ecologici e le reti intelligenti), supportati da strumenti a tutti i livelli politici. Uno degli obiettivi è quello di rafforzare i cluster regionali e renderli di portata internazionale attraverso la cooperazione transfrontaliera e il networking nella catena del valore internazionale. Il network della Vanguard Initiative, ha continuato, è composto di 30 regioni, tra cui la Lombardia e l’Emilia Romagna, le quali hanno un’industria basata sulla specializzazione intelligente e un impegno politico preso con la Dichiarazione di Milano. Durante l’estate 2014 sono stati lanciati tre progetti pilota ADMA, cui hanno partecipato circa 40 regioni: • AM related Energy Application in Harsh Environments (Scozia e Paesi Baschi) • High Performance Production through 3D Printing (Fiandre e Olanda meridionale) • Efficient and Sustainable Manufacturing (Lombardia e Catalogna) Inoltre, due nuovi progetti pilota sono stati lanciati a Giugno 2015: • New Nano-enabled Products (Skane e Tampere) • Bio Economy (regione Randstad e Tampere) De Kindern ha poi indicato i settori con maggiore priorità per queste regioni, che risultano essere “sanità” e “macchinari e strumenti”. Ha infine segnalato il limite principale dell’iniziativa, che consiste nei finanziamenti, poiché sarebbe necessario un mix adeguato di finanziamenti a vario livello, che combini fondi H2020, fondi EIB e dei fondi regionali meglio allineati. Il workshop è proseguito con un dibattito, moderato da Lorenzo Robustelli, Direttore presso Eunews, tra Giancarlo Caratti di Lanzacco, Capo unità Proprietà intellettuale e trasferimento di tecnologia presso Centro comune di ricerca (JRC), Sébastien Gay, Responsabile Europa presso ARDI Rhône-Alpes, Marek Przeor, Team Leader presso Crescita intelligente e sostenibile e Europa meridionale (DG REGIO), Mark Nicklas, Capo Unità presso Innovazione e fabbricazione avanzata (DG GROW) e Giorgio Clarotti, Responsabile delle politiche Programmi di ricerca Strategia per la Salute (DG RTD). Durante il dibattito, Caratti di Lanzacco ha sottolineato l’importanza delle Strategie macroregionali, e il successo delle iniziative precedenti. EUSALP, in particolare, può aiutare queste regioni a rimanere dinamiche, imparando dalle migliori pratiche e supportando lo sviluppo di ecosistemi. Gay, invece, ha rilevato che la macroregione alpina è un buon contesto per mappare e connettere il territorio e sviluppare progetti. Przeor ha sottolineato come le Strategie macroregionali siano state un successo anche senza l’implementazione di nuovi fondi, ma piuttosto grazie alla combinazione di una leadership politica forte e una grande capacità amministrativa. D’altra parte, ha continuato, questo genere di strategie non giovano solamente alle regioni più arretrate, ma soprattutto a quelle più avanzate, per aumentare la loro competitività a livello internazionale e mantenere il loro ruolo strategico. Przeor ha poi sintetizzato il concetto di “Smart Specialisation Strategy”, che indica la strategia per la ricerca e l’innovazione flessibile e dinamica concepita a livello regionale, ma valutata e messa a sistema a livello nazionale, con l’obiettivo di mettere a sistema le politiche di ricerca e innovazione ed evitare quindi la frammentazione degli interventi. La strategia è volta a sviluppare sistemi d’innovazione regionali che valorizzino i settori produttivi di eccellenza tenendo conto del posizionamento strategico territoriale e delle prospettive di sviluppo in un quadro economico globale. Nicklas è intervenuto per rilevare che la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro devono partire dalle regioni. Inoltre, ha ricordato che un fattore fondamentale degli scambi commerciali continua a essere quello della vicinanza geografica, e dunque per esempio le esportazioni e le importazioni tra Austria e Baviera sono molto più significative che con le altre regioni della Germania. Clarotti, infine, è intervenuto per sottolineare che, nonostante H2020 sia il più grande programma a livello mondiale per ricerca e innovazione, non è sufficiente per affrontare da solo le sfide più pressanti come Alzheimer, cambiamenti climatici ecc. Dunque, ha proseguito, le Strategie macroregionali come quella alpina sono necessarie per collaborare tra regioni vicine e per sviluppare una strategia comune. Il workshop si è concluso con l’intervento di Alberto Ribolla, Presidente presso Confindustria Lombardia, che ha cominciato indicando alcuni dati sulla Macroregione Alpina, composta da 80 milioni di abitanti, 3 miliardi di PIL, 66 miliardi di spesa per ricerca e innovazione (ossia un quarto della spesa totale europea) e 38 milioni di lavoratori (un quinto della popolazione lavoratrice europea). Il business principale della macroregione, ha proseguito, è il manifatturiero, e ha indicato che un lavoro in questo settore ne produce fino a 3 in quello dei servizi. Ribolla ha poi sottolineato che la competitività è determinata dalle grandi aree regionali, grazie all’integrazione stretta e alla collaborazione tra sistemi di produzione e sinergie tra diverse catene del valore. Le aree metropolitane alpine e le sue città sono luoghi chiave per le attività competitive e innovative di un’economia globale. La Lombardia, ossia la regione europea con il più alto numero di lavoratori nel settore manifatturiero, ha concluso, è un esempio di eccellenza, considerato che le sue esportazioni eccedono quelle di interi Paesi, come Danimarca o Ungheria. Link utili: • Draft agenda: http://goo.gl/KrQV5a • Sito EUSALP: http://goo.gl/JG7oR5 • Comparazione perimetri: http://goo.gl/rOQgHU Eseguito da: Leonardo Uscotti UNIONCAMERE DEL VENETO Delegazione di Bruxelles Av. de Tervueren 67 - B-1040 Bruxelles Tel. +32 2 5510490 Fax. +32 2 5510499 e-mail: [email protected]