Recensione libro mese di Aprile Il dolore del mare

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Recensione libro mese di Aprile Il dolore del mare
Recensione libro mese di Aprile
Il dolore del mare - Alberto Cavanna
Nutrimenti Editore
candidato al premio Strega 2015
Ogni volta che viene pubblicato un libro di Alberto Cavanna per me è una grande gioia. Conosco da anni Alberto, so che le sue opere derivano da una grande ispirazione e riesce in ognuna a
trasmettere le sue conoscenze e tante emozioni. I libri di Alberto per tanti motivi fanno parte della mia vita, sia di bibliotecaria, che di persona di sentimenti e di cultura .
"Il Dolore del mare" è un testo dalle mille sfaccettature preziose. La più importante novità è la presenza di figure femminili. La protagonista è una donna: Elvira, che nella sua semplicità è una
figura epica e tesse “una trina d’amore benedicendo le cose della vita che non potevano essere cambiate, ma solo sofferte” Queste figure femminili sono vive, i loro sentimenti sono espressi con
forza e semplicità entriamo nella vicenda e vivendo le loro storie ci sembra di percorrere sentieri, partecipare al lavoro ed alla vita di una volta, anni vicini, ma lontanissimi. Come in tutti i suoi libri
una parte importantissima la ha il mare con la sua saggezza e questa volta al centro della storia c’è l’isola Palmaria nel periodo che va circa dal 1910 al 1938.
L’Isola,che nel nostro vissuto di persone residenti alla Spezia e non, ha una grande malia, è presentata da una donna speciale: la maestra Alina che era sempre vissuta in città nel quartiere
umbertino e che si trova ad essere scelta come insegnante ed a trasferirsi alla Palmaria. Alina, appena approdata al Terrizzo, capisce che l’isola ha un tempo tutto suo, composto da tante realtà
contrastanti, che ha una bellezza femminile, che non ha direzioni, che, anche se piccola, non conosce né inizio né fine, che bisogna lasciar fare agli uomini per poi seguirli nel loro cammino.
Un’altra realtà importante è la guerra che è combattuta dagli uomini, ma che le donne sentono arrivare con timore e paura, fi nisce una guerra con tutti i drammi segue una dittatura e poi di nuovo la
guerra, le donne soffrono, sentiamo anche noi gli urli e la enorme disperazione quando arriva il postino a portare la notizia della mort e di mariti e figli. Le donne hanno il lavoro quotidiano al
saladero, gli uomini il duro impegno nelle cave oppure nei cantieri navali alla Spezia. La vita nell’isola è scandita da ritmi sempre uguali, dalle stagioni e dall’arrivo e partenza del traghetto.
Ci sono pochi momenti di felicità, per Elvira c’è la delicata storia d’amore con Radames e la nascita del figlio Ermes.
La scrittura del libro è magistrale, bisogna soffermarsi sulle frasi, sulle parole, sulle descrizioni per assimilarne bene tutta la struttura e comprenderne la complessità.
La bellezza di questo libro del quale non voglio più che accennare la trama, è che ognuno può trovare ed approfondire una parte o dei personaggi che gli sono più congeniali. Per questo può essere
consigliato ad un grande numero di lettori. C’è, come abbiamo scritto la parte storica, inquadrata nella storia italiana e ne lle vicende dell’isola, la descrizione della vita quotidiana di una volta, molto
approfondita, le storie dure della famiglie e delle donne, le storie d’amore e di maternità delicate e sofferte, il senso del patriottismo e della partecipazione alla guerra, l’antifascismo, la scuola di una
volta con l’educazione dei giovani fascisti e l’emancipazione di un ragazzo attraverso la cultura, una religione che accoglie, non critica, aiuta e consola, il senso filosofico del tempo che accompagna
la nostra vita e, sopratutto il mare che contorna l’sola, la rende meravigliosa, fornisce lavoro, accoglie il dolore, l’amore, la solitudine, l’angoscia e tutte le storie, sublimandole.
Maria Chiara Mansi
Biblioteca di Ricco' del Golfo della Spezia