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PattiniNews Diario di ruote...in linea Arrivederci! St. MORITZ Chissà se si pattina in MEXICO? PARI-ROLLER SEGNALETICA PPUG SPECIALE SAN CANDIDO - LIENZ Anno 03 numero 12 ottobre 2004 sommario e anticipazioni SOMMARIO pagg Inviati superspeciali: D&D Sankt Moritz 3 4-8 Longare - Vicenza 8 Roller Extreme 9 Sulle rive del Mincio 10 Segnaletica stradale 11 Il nostro sito 12-13 Pari-Roller 14-15 WCRM 16-17 San Candido - Lienz 18-19 The Roller Day (TV) 20 Il Branco cresce! 21 Bagnacavallo Pattinate cittadine La vera storia del Branco 22 23 PattiniNews. Diario di ruote...in linea non è in vendita, bensì prodotto con fondi propri degli aderenti. Tuttavia sono bene accetti eventuali contributi per le spese di cartucce e fotocopie. E’ possibile scaricare gratuitamente la nostra rivista dalle downloads del sito. Il primo numero del nostro Diario è uscito proprio due anni fa a quest’ora: iniziava l’autunno e decidevamo di condividere la nostra voglia di pattinare e la nostra creatività. “Arrivederci!”: arrivederci ai prossimi tepori e arrivederci a due grandi amici che si allontaneranno per un po’, D&D, prossimi inviati speciali in Messico, a cui riserviamo la speciale pagina di apertura. Festeggiamo questo compleanno con un numero ricchissimo, come ricca è stata l’estate 2004, per chi ha pattinato e per i molti che hanno visitato per i motivi più svariati lontani angoli del globo. Raccontiamo le avventure di una stagione iniziata con la Roller Extreme, proseguita con le pattinate di Sankt Moritz, Mincio, Vicenza, Bagnacavallo, Parigi, Treviso, fino a d arrivare alle prime foglie rosse sulla San Candido Lienz, ormai un must. La WCRM di Padova invece ci ha offerto l’occasione di ritrovarci nuovamente in molti e di salire ancora sul podio, che fa sempre un bellissimo effetto! Ma ci ha permesso anche di stringere nuove forme di collaborazione in città e di avvicinarci alle istituzioni: compiti in arrivo davanti alla stufa! Proponiamo una breve galleria sui nuovi amici del nostro Branco, anche se ci vorrebbe forse un numero intero per raccontare di tutti quanti partecipano! In questo numero diamo spazio a coloro i quali si sono aggregati più spesso, o nelle imprese più ragguardevoli, o che hanno collaborato in modo particolarmente significativo alle nostre attività; ma meritevoli di ricordo sarebbero (saranno) molti altri amici di cui ci occuperemo nei prossimi numeri! Invitiamo tutti ad aggregarsi alle pattinate cittadine di Vicenza (lunedì), Verona (martedì) e Padova (mercoledì) e a tenere d’occhio il nostro sito, nel quale segnaleremo via via altre analoghe iniziative: sono sempre più numerosi i pattinanti di altri Branchi che ci propongono di incontrarci! E ricordate che le stufe, i pozzi, i caminetti accesi, le trapunte calde, i comodi divani sono creati apposta per sognare...e se dai sogni nasceranno altri progetti la prossima stagione sarà (incredibilmente) ancora più ricca! Buona lettura! RECENSIONI Nel sito troverete le recensioni di alcune delle nostre pattinate con indicazione dei percorsi, delle condizioni, dei costi che abbiamo sostenuto e di altre cose che ci è sembrato utile condividere con altri pattinatori. Segnalate eventuali lacune o problemi e fateci sapere se invece le avete utilizzate e trovate utili! Ecco alcune delle recensioni attualmente presenti: Valli di Comacchio Pellestrina Este-Baone Villa Prati-Bagnacavallo Parigi San Candido-Lienz Pagina 2 PattiniNews Inviati superspeciali...in Messico! Beh...di Dani si potrebbero dire tantissime cose, anche se non siamo sicuri che lei prenderà bene il nostro scoop...Guardate un po’ come sfugge gli obiettivi dei paparazzi! Ma dall’occhietto che vedete qui capirete senz’altro che è una ragazza di grande simpatia! La nostra amica laureata in Scienze Naturali meriterebbe una laurea ad honorem in psicologia , per la capacità di individuare e sostenere tutte le persone in difficoltà durante le pattinate. E’ solo per questo che fa sempre il possibile per ottenere il posto vicino alle ambulanze (non ci riesce proprio sempre...), che piacciono tanto al fedelissimo nipotino e alle amiche bisognose di rassicurazione...Vanta una delle più belle frenate a T che la storia del pattinaggio abbia mai visto. Ha partecipato a quasi tutte le expeditions del Branco, ha offerto la sua bella casa per numerosi incontri sociali, ha sostenuto diverse iniziative a favore della pace e ha lavorato nell’ombra al nostro sito, con contributi importanti. Ama la letteratura infantile, in particolare i romanzi di Roal Dahl. Alla domanda “ma vai in Messico per amore o per lavoro?”, ha risposto ridendo: “Per il lavoro dell’amore!” Daniela Uomo pacato e tranquillo, al contrario di Daniela, Deme non disdegna di posare per l’obiettivo più curioso ed ha costituito preziosa materia per il calendario 2004 di PN: c’era solo l’imbarazzo della scelta! Vestito, svestito, con muscoli in evidenza, assalito dalle fans più scatenate... Nel giro di un niente ha raggiunto un’insospettata padronanza dei pattini, staccando i compagni di corso..troppo avanti! Gran lavoratore, impegnato nel sociale, esperto di pc, files, programmi, gprs e quan’altro, ha dato notevole impulso all’allestimento di una vera Redazione e delle sezioni da campo con ogni sorta di attrezzatura magica. Ha partecipato a ogni sorta di avventura pattinifera e sostiene quando può le iniziative cittadine. Si sospetta che abbia accettato l’occupazione in Messico perchè particolarmente amante della tequila. Ma è molto più probabile che il lavoro che dice di dover svolgere sia una copertura per una delle più importanti missioni assegnate dal capobranco all’estero: la predisposizione di segnaletica in tutto il globo terracqueo, a cominciare - appunto - dal Messico. Demetrio D&D partono per il Messico, ufficialmente per lavoro, in realtà per continuare la ricerca di piste pattinabili iniziata nei mesi scorsi e consolidare il movimento PPUG. La Redazione augura loro di realizzare tutti i sogni che portano con sè! Anno 3, ottobre 2004, numero 12 Pagina 3 Sankt Moritz PARTENZA! L'organizzazione del viaggio è passata attraverso un'imprevedibile evoluzione di idee e di programmi, che hanno portato la missione da un'eroica spedizione in due moto, tenda, pattini in spalla, pranzo al sacco e notte all'addiaccio, a un poltronatissimo tour in camper, full optional, letti doccia frigo carico di birre e nel caso anche riscaldamento, tenendo conto anche dei pronostici dei più pessimisti! La nuova soluzione ha attirato anche i turisti meno temerari, così D & D si sono aggiunti all'equipaggio. Non dimentico di menzionare i nostri supporti tecnologici: computer portatile collegato via gprs col mondo intero, ma soprattutto con la sala pozzo della pattini-sede. Mi sono autoincaricato di provvedere alle suppellettili di sicurezza per gli indomiti pattinatori, oltre che alle vettovaglie, quindi tra il giovedì e il venerdì precedenti la tenzone ho procurato caschi per tutti e spesa per moltitudo al giotto (quattro chili di pasta per due cene scarse previste...) (non è avanzato un granchè del mio spesone, comunque...). Inoltre il Decathlon mi ha fornito ciò che sarebbe stato l'incubo del nostro capo branco durante la corsa: 16 cuscinetti abec 7 salomon (coprisfere rosso, modello "gran riserva"), e 8 ruote da 80, semirigide, che per poco non ho dovuto limare la scarpa per farcele stare, il tutto per rendere i miei pattini decenti, come idea iniziale, invece rivelatisi a dir poco offensivi al momento della gara! Non citando le cene e le birre che ci hanno portato all'organizzazione della partenza, il gruppo di allegri pellegrinanti si è dato appuntamento per la partenza a Legnaro alle ore 14.30 pressappoco (Carlo è arrivato Pagina 4 prima di D&D!!). Prima di partire abbiamo fatto delle locandine da appendere alle finestre del camper, infine verso le 16 siamo partiti. Gufo ci aveva preventivamente fornito di ogni sorta di mappa della Svizzera, by day, by night, in varie lingue, e ciò ci rendeva sicuri del nostro tragitto, se non fosse che tutti gli incartamenti partivano dal confine con la svizzera... Verso le ore 8 eppiù siamo arrivati a destinazione, passando per il passo Maloya, luogo di partenza della maratona, e verificando, così, quelli che sarebbero stati i primi 14 km della nostra corsa del giorno successivo (ma non era tutta in semi discesa? E quelle sarebbero "semi"? Me par che i capi qui xe altro che semi!!). CI SISTEMIAMO...BUONA NOTTE... Giungiamo al campus di iscrizione, a St Morikttz bad, un grosso piazzale con tende e stands di vario tipo, con un gruppo musicale che suona per il nulla...Facciamo due passi per decidere come sistemare il camper, incontriamo subito il fratello del poliziotto Huber (parla uguale!!!!!), che ci dice che qui in svizzera siamo tutti pazzi, puoi fare anche atletica a mezzogiorno sotto il sole - poi ha tirato fuori una pistola e ha sparato a uno che camminava "e non si può mica camminare sulle aiole!". Nella piazza ci sono i cartelli coi partecipanti, e ci siamo anche noi!! Che emozione! Liberatici dell'autoctono chiediamo informazioni ad un cialtrone* capellone per lasciare giù il camper, e lui ci dice che bisogna andare in campeggio, oppure, con gesto da furbo, ci dice che se parcheggiamo dietro l'angolo nessuno dice nulla. Anche Huber ci aveva detto di PattiniNews parcheggiare dietro l'angolo del villaggio sportivo, che di solito non si può, ma gli italiani che sono sempre senza soldi lo fanno (a me questo Huber mi stava già sul c…, adesso...). Parcheggiamo nel posto mafia, a due metri dal ruscello, Carlo è estasiato dal rumore dei monti e del fruscio dell'acqua, io e DD, capendoci a fatica tra i mille decibel del rovinoso torrente, optiamo per il camping (capobranco triste e abbattuto...).(Tiè a Huber!). Entriamo nel camping, dove presto ci appollaiamo in piazzola semipiana con corrente elettrica (tutta la nostra tecnologia prende colore e luci, speranze prima mancate a causa dell'impianto fuori voltaggio del camper non collegato alla rete fissa). Ma qualcos'altro si mette in movimento: le nostre mascelle!! Tappi di birra che volano, salumi violentati, cetrioli olive pasta col pesto torta, una vera barbarie! (Pancettone e salame biologici offerti dalla Pattini-sede). Il nostro mezzo giace tranquillo nel campeggio affollato di sportivi, a Engadine, con i cartelli sulle finestre con scritto EngaNdine (che figure!!!!!). Bene, tutti a letto tardi che domani si corre!! (troppo tardi, ecco perchè non ho vinto!!). SVEGLIA! Al mattino è avvenuta una traggedia! Forse due traggedie, ma per la seconda... vedremo se ve la dico, per rispetto per il mio capo... Alle ... mah, forse 7, suona il magicofono di demetrio (il suo telefono mille usi mille soddisfazioni), il sant'uomo si produce in un gesto atletico per salvare il sonno dei commilitoni, ma la sua schiena non regge (mai tradito dalla tecnologia, ma dal fisico, ebbene, stavolta sì). Il magicofono è spento, e allo stesso modo il nostro Anno 3, ottobre 2004, numero 12 atleta, che stramazza al suolo perdendo ogni speranza per la sua (già ridicola) minisemimaratonina. La prepotente colazione non porta giovamento, l'uomo è andato. E' l'ora dell'iscrizione, usciamo dal campeggio e regolarizziamo i nostri pagamenti (giuda, ecco perchè gli italiani non vanno in campeggio!!),ci rechiamo balzellon balzelloni alle iscrizioni, portandoci dietro lazzaro che cammina con espressione da finto celato benessere ("sono male, sono proprio male... sono troppo avanti ma molto male"). Alle iscrizioni ci ricoprono di regali, il pettorale col cip, uno zaino con porta pattini, un paio di ciabatte, un marsupio con portaborraccia, una maglia tecnica... caramelle, ciuccetti... siamo senza parole! Demelazzaro sarà felice di non fare la gara, ma di aver almeno recuperato tutto quel bendiddio di regali! Torniamo rapidamente (chi può) al campeggio, abbiamo trangugiato un piatto di pasta forzatamente perchè qualcosa bisogna mangiare ("mi sembra di mangiare ghiaia, non ho assolutamente fame..."), e insomma, preparate tutte le nostre apparecchiature, partiamo verso sankt moritz, dove ci attende il servizio bus navetta per portarci alla partenza. Lazzaretrio si propone di seguire la nostra partenza con la telecamera, ma dopo pochi minuti che lo abbiamo abbandonato non lo vediamo più, probabilmente accasciato e nascosto dietro un albero a sfogare il suo dolore... Eccoci al passo Maloja, ore 15, circa, partenza prevista ore 17... adesso cosa minkia facciamo fino alle 17? La soluzione c'è: ci siamo messi a fare la coda per il cesso e così siamo arrivati alle 16.45... cosa importa se non ti scappa, vuoi che in due ore non ti venga? Pagina 5 Sankt Moritz gliava sempre più. Intanto stiamo correndo a fianco di un bellissimo lago, anche se lo vedo solo con la coda dell'occhio... PRONTI? ... VIA! Temevamo che ci obbligassero a indossare la maglia tecnica rossa dell'organizzazione, in realtà la mettevano tutti per la sua funzione, visto anche il clima caldo, ma ventoso. Noi però, impavidi rappresentanti del gruppo patavino, ci abbiamo messo sopra la divisa ufficiale! Insomma, tira e molla, finita la coda del cesso, ci siamo bardati: pattini, ginocchiere, casco, gomiere, parapolsi, casco, passione... e poco dopo le cinque, smaltiti i gruppi di velocisti, la rossa mandria dei maratoneti turisti, detti "fitness" (mi go na pansa da bìra, altro che fitness!), si mettono in movimento. I miei pensieri erano un po' convulsi e incerti, visto che tanti avevano pattini da corsa a cinque ruote, poi ho visto donnine con pattini da pochi schei, piccoli kinder, vecchietti... allora ho pensato che avevo speranza. Il patto fatto già nei giorni precedenti col capobranco era preciso: ognuno vada con la propria andatura, non roviniamoci la gara ad aspettarci. Quindi partiamo, alle prime decine di metri, vedendo gente molto lenta, parlo col capo e gli dico "io vado avanti"... in realtà quando il gruppo cominciava a sgranarsi vedevo frotte di gente, di qualsiasi anno e con qualsiasi pattino, sfrecciarmi davanti, senza ritegno!! Confesso di aver avuto il primo attimo di sfiducia! Il ritmo era elevato, non turistico come io mi sarei aspettato. Anche il capo era davanti... Ma io ho pensato: correte, correte, tanto poi vi riprendo quando schiattate (c-r-e-d-e-g-h-e, più visti!). Insomma piano piano ci siamo assestati su un gruppo che andava alla nostra velocità, con la massa che ci stava dietro che comunque si assottiPagina 6 PARENTESI TECNICA: LE DISCESE Le prime discese forse erano le più difficili, un po' per la sorpresa, un po' per la necessità di tarare un po' forze e mezzi! Ed ecco la questione base, vista già alla San Candido Lienz. Aprirò una parentesi: la discesa è comunque una cosa che ti caghi sotto, è solo questione di capire come cagarsi meno. Annina ci ha insegnato che la frenata a spazzaneve non basta in caso di forti pendenze, o almeno una volta passata una certa velocità. C'è il tampone, ma te ne devi portare una sacchella di scorta, se vuoi che i tamponi ti bastino per oltre 40 km; e c'è il T, infallibile, a meno che: - 1) non ci sia gente che ti passa a manetta, anche pirli e kinder, e ti fanno sentire un vecchio se freni a T, oppure: - 2) hai raggiunto la velocità eccessiva anche per il T... Infatti la mia teoria è che se freni e tieni una velocità frenata controllata fin dall'inizio, te la puoi cavare, altrimenti, se ti lasci andare raggiungi una velocità alla quale non puoi tentare di frenare, e le soluzioni possibile sono il culo (in senso di fortuna), la preghiera, o la fine della discesa. Dopo la seconda discesa, tentata a pattini allineati uno di fronte all'altro, in cui ho visto la morte, ho optato per la soluzione culo abbinata a preghiera (sacro e profano), una bella discesa libera, in posizione accucciata, e via... SIAMO VIVI E APPAIATI! Tutto liscio, siamo ancora vivi e appaiati, siamo partiti alle 17.10 e dobbiamo essere a SM. alle 18.10, per evitare l'onta del recupero in bus scopa (con crocifissione sul palco della festa della sera). Ma prima ancora della prima tappa ecco un punto ristoro, dove in velocità recuperiamo acqua e una borraccia di Rivella (bevi Rivella e te Rivi sempre!), nostro sponsor PattiniNews e nostra salvezza! Eccoci a SM, 17.40 (mica bubbole, mezz'ora prima del passaggio della nettezza!), cerco Demazzaro ma non lo vedo, spero sia sopravvissuto, non ci posso pensare ora, c'è la chichane del tabaccaio, con omini che sbandierano bandiere gialle. Carlo sta bene, io ho avuto già un calo di convinzione, ma ora sono rinfrancato. Lungo tutto il tracciato ci sono tanti turisti che ci incitano, è molto carino! Ogni tanto ci sono file di bimbi che tendono le mani per darti il 5, io ho la Rivella su una mano, ma con l'altra ce la faccio. (Non abbandonare la Rivella, Luke!). Giro panoramico della città bassa di S.M., rientro nella statale a fianco del lago, e dopo poco giungiamo alla fatidica discesa, di cui parlano tutte le leggende della valle. La parte più pendente del tracciato è attrezzata con tappeti rallentatori, tutti organizzato alla grande, perfettamente funzionale! Ci sono anche degli schiavi che controllano che i tappeti non si spostino! Fine dei tappeti, si riparte, un pezzo abbastanza palloso, la valle si allarga, ad un certo punto due pulzelle di nazionalità incerta aprono una barretta energetica, le danno un mozzico e la perdono per strada. Ed ecco che il nostro impavido capobranco blocca la sua corsa, torna indietro, recupera la barretta e dopo un po' raggiunge le pulzelle con la barretta, visibilmente alleggerita (ehi, cavaliere dei miei stivali!!!). Nel frattempo la Dani svolazza allegra sui primi 14km della mini-maratona, col compito di difendere da sola i colori del gruppo, e pronta a raggiungere il malandato consorte. Torniamo alla corsa madre: tutto procede, c'è una rotonda, giriamo a destra in salita mentre un branco di scatenati (anzi, skate-nati, eh, eh!)(ehi, però, bello sto nome, no?) scende ad alta velocità nel senso opposto. Dopo una lunga e bastarda salita, con a metà un altro rifornimento di magica Rivella, si gira una boa e si riscende sullo stesso tragitto dell'andata. E' qui che i miei pattini creano scompiglio e odio nell'animo del capo: in posizione da discesa libera passo il capobranco fischiettando a velocità sostenuta, mentre lui lento quasi spinge anche Anno 3, ottobre 2004, numero 12 in discesa con i suoi pattini professionals! Per questo mi odierà fino a tirarmi una gomitata nella schiena nel sonno, la notte dopo la corsa... Io ho perso la cognizione della distanza, sembra che il terzo punto obbligato fosse verso le 7, in qualche paese sul tragitto, e mentre percorro a fatica un pezzo in rettilineo controvento, perdo speranza per la almeno terza volta, finchè non odo voci che dicono che mancano 12 km... Ciò mi ridà forza, per come ero conciato erano un abisso, ma avendone fatti 30, ormai... Iniziano anche i primi cedimenti fisici, ginocchio sinistro (quello buono) e doppia visione di madonna vestita da ballerina hawayana... allora il capo decide di provare la strategia dei trenini aerodinamici. Parto davanti io, duro pochi km, poi prova lui, va un po' meglio (con le conoscenze di poi saremmo stati circa a meno 10km). Passiamo un paese, girano voci che siamo a circa meno 7, Carlo prova un nuovo schema, io davanti taglio l'aria e lui dietro spinge, cerchiamo altri partecipanti, ma nessuno ci sta dietro (non è un buon segno, secondo me stiamo spingendo troppo!) (Infatti presto morirò!). Passa davanti Carlo, mi attacco dietro e riusciamo a coinvolgere altri corridori, io tengo un po' poi mollo, non ce la faccio... poi penso: mancano pochi km, siamo contro vento, se perdo il treno ora, non arrivo +! Riprendo il treno, dopo poco Carlo esplode, secondo me è stato troppo buono e altruista. (Non smette, però, di pensare in grande :"dobbiamo arrivare prima di quel bambino, era con noi alla partenza..."). Ma ormai è fatta, mancano due o tre km, io passo davanti con l'adrenalina della consapevolezza che il finale è vicino, arrivo solo davanti al traguardo e (pronti per le lacrimucce?) penso: l'abbiamo fatta tutta assieme, e in qualche punto se non c'era lui non ce l'avrei fatta... ho aspettato il capo, che mi diceva "vai, vai", e abbiamo passato il traguardo assieme. S-F-I-N-I-T-I, ma contenti come mai!!!! Poi c'era un sacco di Rivella al nostro arrivo, quindi ci siamo ripresi velocemente. (...!). Abbiamo preso il nostro trenino svizzero e siamo tornati alla base, dove abbiamo dato Pagina 7 fondo alle nostre vivande e alla nostra birra. Lazzaretrio ha trovato un nuovo valido analgesico, il Passito greco, che però fa passare il dolore alla schiena, concilia il sonno, ma ha come effetti collaterali che ti fa dire un sacco di str... , quasi come le mille Becks che mi sono bevuto io! Eravamo talmente stanchi e ciucchi che ci siamo anche dimenticati di andare alle premiazioni!!!!!!!!!! Organizzazione mitologica, tutto perfetto! Direi, come dico sempre, che a me le corse a tempo non piacciono e non sono la mia specialità, ma è anche vero che non ci alleniamo mai per le lunghe distanze, e basta poco per divertirsi anche in questo tipo di competizioni! Da rifare! E oltretutto il tempo che abbiamo staccato, 1h e 59 senza i decimi che il giuda del capo mi ha ciullato dopo che l'ho anche aspettato, personalmente mi ha stupito! E dire che poi ho scoperto che avevamo altri 45 minuti per finire con più calma!!!!!!!Pork! maxxale *Nei giorni successivi, sfogliando le riviste crucche che ci hanno messo nello zaino gardet, scopriamo che il cialtrone capellone è il sommo manager della swiss-inline-cup Una gita per tutti: da Longare a Vicenza Domenica. E’ piovuto la notte scorsa, c’è un po’ di fresco… sentiamo se maxxale e capobranco sono pronti per un giretto moto + pattini. Non se lo fanno ripetere due volte e arrivano puntuali. Abbigliamento essenziale (è tornato un caldo!), acqua e fotocamere e partiamo alla volta dei colli vicentini, Ale con MotoMostro e cb con la sua rombante Giraffa. I miei compagni sono sempre gradevolissimi e motociclisti eccezionali, mi faccio cullare dalle curve e mi inebrio di verde e di cielo. Arrivati a Longare ci attrezziamo per l’expedition…100 mt. di asfalto ruvido, ma poi si va che è una bellezza; incontriamo almeno una ventina di pattinatori e ci salutiamo. Si convive bene con i ciclisti, si vede che qui sono tutti abituati. Giochi d’acqua e scherzi alle fontanelle di Ale e Carlo, questi ragazzi non crescono Due fidanzatini si riposano su una panchina: all’andata lui sul grembo di lei, al ritorno fanno cambio, accarezzandosi i capelli vicendevolmente. Un micio quasi nero attraversa la strada ad ale, da oggi in poi porterà fortuna!! Una bellissima compagnia banchetta in un giardino fiorito, anziani e bimbi, li vediamo sia all’andata che al ritorno, grande mangiata! Incontriamo anche il vicentino Maurizio e ci accordiamo per la nostra prossima partecipazione al giro notturno.Mais, dalie, l’acqua dei canali, nuvole bianchissime in un cielo terso, piselli e pomidoro negli orti…è caldissimo, è vero, ma sto così bene! E poi è sempre così piacevole Pagina 8 arrivare in una città senza macchine, il porfido e le salite non ci preoccupano affatto; gironzoliamo scherzando nelle piazze tutte per noi, cb fa le sue immancabili riprese e ci concediamo un gelatone. Bello! Una volta di più un miniBranco in avanscoperta, ci torneremo con altri Fratelli! La pista (10 km circa) comincia a Costozza, frazione di Longare, nei pressi della scuola elementare alla fine di via Don D’è Aimi. Di fronte c’è un ampio parcheggio nel quale attrezzarsi in tutta comodità.Il primo tratto, per un km circa, congiunge Costozza con il capoluogo, poi la pista prosegue nella campagna, salvo brevi tratti in cui si accosta alla statale 247 per Este. Da segnalare due attraversamenti pedonali sulla statale stessa, il primo a circa tre km dalla partenza e l’ultimo quasi a Vicenza, superata la famosa Rotonda del Palladio. La pista non è larghissima, per cui è necessario procedere in fila indiana quando si incontrano altri pattinatori (numerosi!) e ciclisti. E’ intervallata da ringhiere in corrispondenza di piccolissime stradine campagnole o accessi alle abitazioni: nessun problema comunque, è sufficiente un leggerissimo slalom e un occhiata veloce a destra e sinistra. Brevi tratti sono alberati, ma per lo più la ciclopista è esposta, quindi è opportuno evitare le ore canicolari. Purtroppo non ci è parso di vedere illuminazione in tutto il tratto, e questo rende sconsigliabile percorrerla di sera. In circa 45’ si arriva a Vicenza: la pista termina in prossimità di un tempietto a Porta Monte (scalette di Monte Berico). Nessun problema per il rifornimento di acqua, abbiamo trovato due fontanelle in cui riempire le borracce. PattiniNews Roller Extreme GIORNATE SPECIALI Da Mori a Bolzano ho "sopportato" Colibrì Ma proprio per questo è stato un gran bel dì, Ci siamo divertite ci siam fotografate E tutte quelle ore in fretta son passate. C'erano amici e c'erano parenti Che anche dopo la fatica eran sorridenti Abbiam brindato e festeggiato, finchè a casa non ci han riportato La domenica seguente volevamo veder gente Così io e il mio marito caro siamo giunti a LEGNARO E' stata una bella gara tra intervalli e cavalli.. L'asfalto non sempre bello, ma non si può avere questo e quello…. Abbiamo incontrato tanti amici e di questo siam felici Sicuramente torneremo così vi rivedremo Non per fare una guerra ma per….. PATTINARE TRA CIELO E TERRA!!!!!!!!!! Gli amici trentini Clè&co Rovereto - Bolzano: come dirla in poche righe? Io vi posso dire come è andata. Colibrì ha fatto strada, sì....ma è anche stata caricata a forza in un pullman con altri quattro sciagurati per saltare un pezzetto con cantieri...ha opposto una strenua resistenza, questo sì (memore delle violenze subite a Ferrara due anni fa dalle due teutoniche)...ma ha evitato una quindicina di chilometri....E poi è saltata fuori dal pullmino rapitore a uno stop, trascinandosi per mano la cara Clelia e ha ripreso la strada chiedendosi chi glielo aveva fatto fare. Non fosse stato per questa amica simpaticissima che l'aspettava...non avrebbe mai fatto il giro d'onore a Bolzano....Va anche detto che vacillava, vaneggiava, si doppava con barrette biologiche, sputava moscerini come un carrettiere....Quelli bellissimi tappatissimi espertissimi con 5 ruote marchi da tutte le parti ci hanno messo 3 ore....colibrì SEI ORE....No, ecco....diciamo le cose come stanno...Comunque aveva: caschetto antidiluviano con adesivo PN (per farlo vedere alla troupe di rai sport in corsa ha fatto dei numeri da circo, perchè la moto stava dall'altra parte), braghe PN, maglietta PN, felpa PN e un cambio PN completo per il dopo doccia in zaino. Questo per portare con sé il branco impegnato altrove...dice di avere avuto delle significative visioni lungo il percorso (i Fratelli e le Sorelle), che certamente l'hanno sostenuta misticamente..... Loris, colibrì, Viviana & Clé Anno 3, ottobre 2004, numero 12 La Roller Extreme, proposta da MBE, si è svolta in un percorso prevalentemente ciclabile da Rovereto a Bolzano lungo l’Adige. Le stime più attendibili parlano di oltre 90 km. Non è del tutto proponibile senza un’organizzazione che aiuti nei tratti cittadini di Rovereto e Trento, ma da Trento (meglio ancora Nave San Rocco) a Bolzano la pista è quasi esclusivamente ciclabile, salvo gli attraversamenti sul fiume a Salorno e poco dopo Egna. L’asfalto non è dei migliori, la pista è tutta esposta al sole e non vi si trova acqua, ma offre un’avventura di tutto rispetto. Lungo il percorso fiori di tutti i colori, soffioni di enormi dimensioni, papaveri, rose selvatiche, ranuncoli...e squarci sulle bellissime Dolomiti...Da rifare, in molti! Pagina 9 Passeggiata lungo il Mincio Uno sforzo non da poco alzarsi presto la domenica mattina dell'8 agosto, dopo una notte "rinfrescata" da un mini temporale, con le previsioni meteo che mettevano ombrelli su tutto il Nord Italia e se non c'erano ombrelli di sicuro c'era l'afa. Ma "questo è uno sporco lavoro e qualcuno lo deve pur fare", abbiamo pensato. Se non ci sforziamo un po' sarà difficile che le piste pattinabili piovano dal cielo e allora ci siamo detti che questa era una di quelle occasioni da non perdere. Ci siamo caricati psicologicamente (e non solo) da una colazione imperiale a casa di colibrì e siamo partiti a razzo per non arrivare comunque in ritardo all'appuntamento alla sorgente del Mincio a Peschiera del Garda. Eravamo solo in tre e con tre programmi diversi, tre aspettative diverse, uniti comunque da un unico scopo: divertirsi pattinando (e da una fantastica maglietta n.d.r.). Il capobranco voleva testare la pattinabilità della pista e la carenza di segnaletica dedicata, giacomo doveva fare riabilitazione controllata alla gamba e riprendere gradatamente l'attività. Il compito di colibrì è come al solito di registrare tutto il possibile, suoni, emozioni, colori, umori, odori, fare la segretaria, l'autista, fare "pub relation", fare la sua parte in un progetto ambizioso. I tre inviati si sono dunque divisi in due percorsi diversi: escluso quello di 66 km - un po' per l'afa, un po' per gli acciacchi, un po' per carenza di personale - Giac e CB hanno affrontato la 10 km, colibrì la 30 km. Il percorso più breve (dalle sorgenti del Mincio a Peschiera fino a Ponti sul Mincio) è stato scelto soprattutto da ragazzini e ciclisti, oltre - come già detto - dai nostri due inviati, che mordevano un po' il freno, ma si sono sacrificati per saggiare anche questa possibilità, verificare lo stato della ciclabile per eventuali aspiranti pattinanti, documentare con foto il percorso e arrivare al traguardo prima di tutti gli altri per proporre gli immancabili video. pagina 10 Tamara, dell'organizzazione, si spendeva in consigli e raccomandazioni, facendo un po' la sorella maggiore per tutto il gruppo. Qualche difficoltà in più per la 30 km, lungo la quale i pattinanti hanno incontrato tratti di sterrato e ponticelli di legno; superabilissimi, comunque, senza contare, dove possibile - il supporto di un pulmino per i più praoccupati. Dopo una passeggiata di 15 km, max ha suggerito al gruppo una sosta a Borghetto, un paesino molto grazioso con botteghe artigianali i cui titolari non hanno fatto una piega alla vista di clienti con i pattini. Per il ritorno è stata percorsa la strada dell'andata, fino alla diga alla quale i due itinerari iniziali si erano divisi e dove i gruppi dei 30 e dei 66 km si sono ritrovati per l'arrivo trionfale a Ponti sul Mincio. Ultimi 4 km di corsa per chi aspirava a salire sul podio e comunque con una certa sollecitudine per tutti, ormai discretamente affamati. La tavolata promessa dai depliant era davvero una bella e ricca tavolata, allestita per la sagra del paese. Qualche chiacchiera, commenti a caldo,la sbrisolona con la grappa, applausi a coloro che arrivavano alla spicciolata, anche feriti...e si riparte! Il tratto da Ponti sul Mincio al luogo di ritrovo della mattina va segnalato per le imprevedibili e pericolosissime discese: a vedere la velocissima discesa di Giacomo (tentativo di frenata a spazzaneve e noncuranza totale a uno stop) in un film, ci sarebbe da fare qualche grassa risata...ma i protagonisti hanno manifestato la loro ansia e paura in diversi modi: Giovy rincorrendo il nostro matto ormai pietrificato e irrigidito dallo sforzo, Capobranco duro dalla paura aggrappato a un muro, colibrì trattenendo le lacrime e prevedendo il peggio continuando a ripetere "frena in modo efficace!". Beh, ne è seguita una lezione sulle frenate, impartita da capobranco, corse in avanscoperta di Giovy e raccomandazioni materne che varranno per la vita! PattiniNews Segnaletica stradale Continuano le azioni del PPUG (Piste Pattinabili Users Group) per sensibilizzare all’uso di pattini e piste ciclopattinabili. Giunge in Redazione la segnalazione di un’iniziativa che pare possa essere attribuita al PPLF (Piste Pattinabili Liberation Front). Nelle foto di questa pagina: lavoratori PPUG Sabato scorso (25 set) arriva una telefonata anonima in redazione: "Il PPLF (Piste Pattinabili Liberation Front n.d.a.) ha provveduto all'installazione della segnaletica per le pattinabili sulla Longare-Vicenza. Il PPLF ha scelto come primo obiettivo quella pista perché situata in una posizione strategica. Molte altre piste saranno colpite da oggi in avanti!". Troncata la comunicazione. Il tempo di fare un giro veloce di telefonate, di contattare il referente PPUG di Vicenza, skatejam e Ferruccio che ha il suo negozio nei pressi della pattinabile e partiamo con la redazione mobile ospitata sull'ultramoderno camper di Morris in cerca di testimoni e di conferme.Usciti dall'autostrada decidiamo di non dirigersi direttamente sul luogo della "liberazione" e percorriamo la città in lungo e in largo per capire che aria tira. Non ci vuole molto a rendersi conto che la città non è la solita e sembrano tutti essere un po' più confusi. Tutti guardano i cartelli agli incroci e sembrano domandarsi "per dove? per di qua? o per di là?".Anche noi rimaniamo intrappolati in questo senso di smarrimento fino a quando il capobranco, con il suo senso di orientamento e il suo fiuto porta tutti all'appuntamento con skatejam che nel frattempo aveva messo qualcosa da bere nel frigo per dopo.La prima cosa che ci colpisce è la distinzione tra il caos delle strade e la pace della pista. A dire il vero sembrava persino che il sole illuminasse solo la pista pattinabile, mentre sulle strade il sole non riusciva. Ci avviciniamo alla pista facendo attenzione a non disturbare i pattinatori che la percorrono nei due sensi. ad arrivare perché coperto da qualche nuvola. Osserviamo ancora un po' in religioso silenzio e decidiamo di fermare due ragazze Anno 3, ottobre 2004, numero 12 tra le tante: avevamo bisogno di qualche testimone oculare. Sono due conoscenze di skatejam ed erano sulla pista come abitualmente lo sono quando hanno del tempo libero.Del cartello asseriscono che si trova in quel punto già da parecchi giorni, forse mesi. Parrebbe che la collocazione del cartello fosse avvenuta una domenica mattina, alla presenza di autorità locali e addirittura banda cittadina. Riportiamo quello che ci viene riferito ma sappiamo che non possiamo accontentarci.Ed ecco che si ripresenta l'occasione per fermare altre due ragazze (scelta assolutamente random), le quali, tranquilizzate sulla nostra identità e serietà ci raccontano invece a ruota libera che il cartello è apparso una mattina in cui su alcuni campi di grano della zona erano comparsi dei cerchi grandi e per- fetti, ma così grandi e così perfetti che nessuno dei presenti aveva il dubbio che si trattasse di una "presa in giro".Dopo una nostra ricerca sulla stampa segnalata dalle testimoni sembra purtroppo che recentemente non ci sia stato nessuno di questi eventi. E allora? come uscirne da questa situazione imbarazzante? Abbiamo chiesto ad un contadino in bicicletta ma anche lui ci ha raccontato una strana storia di quando era andato a pescare nelle valli di Rosolina e notò per la prima volta un segnale tipo quello in una strada nella quale non passa nessuno.Verificheremo comunque l'at- tendibilità anche di questa notizia il più presto possibile perché il nostro è un lavoro sì duro, ma che ci dà un sacco di soddisfazioni e ci fa imparare un sacco di cose. Pagina 11 FAQ DEL MESE: PUBBLICARE LE FOTO Ancora una volta la visita di un* amic* ci dà l’occasione di dare qualche indicazione utile a tutti i frequentatori del sito. Ci scrive “Superdisastro” (ma perchè questo nickname, poi?): “Come faccio a mandarvi le mie foto? Car* Superdisastro, hai alcune possibilità. La prima è quella di inviare le tue foto alla Redazione che provvederà a inserirle a proprio piacimento in un album. Anche negli articoli o nei commenti che invii puoi inserire le foto che ti piacciono. E’ sufficiente cliccare sull’iconcina in alto a destra dove è rappresentato un piccolo paesaggio con una freccetta rossa (Upload/inserisci un’immagine). Si apre una finestra: per individuare la foto, usa “sfoglia”. Comparirà la foto nell’anteprima e allora sarà sufficiente cliccare su “invia”. Attenzione però: la foto deve essere al massimo di dimensioni 340 x 255 circa (in pixel). Se invece vuoi collocare una foto (o, meglio ancora una thumbnail) che possa essere ingrandita, puoi usare un programma (gratuito) che trovi in http://imageuploading.com. Una volta entrato, colloca il mouse su “File” e sfoglia il tuo disco fisso. Attenzione! L’immagine deve essere in uno di questi formati: jpg, jpeg, bmp, gif, png, swf e avere un peso massimo di 1024 kb. Una volta individuata e selezionata l’immagine, clicca su ”Host it”: si aprirà una pagina con alcune stringhe, pronte all’uso per collegare o inserire l’immagine nel proprio sito, forum o weblog. Se copi la stringa generata sotto “hotlink& clickable thumbnail onto” il risultato sarà che nell’articolo o commento comparirà una thumbnail cliccabile che linkerà alla pagina con l’immagine nelle dimensioni originali. Sperando di essere stati utili, invitiamo i lettori a contattarci ancora per chiarimenti! Pagina 12 VOLETE PATTINARE LIBERAMENTE IN CITTA’? Risultati e retroscena del sondaggio nel sito Diciamolo, il sondaggio è un modo che ha chi cura la realizzazione del sito per vedere se c'è una risposta da parte del visitatore, se da un sondaggio può nascere una discussione. E allora, ecco che moltissimi siti fanno le domande più strane e propongono risposte ancora più strane, molti propongono i loro sondaggi e danno la possibilità di votarvici solo agli iscritti, molti invece lasciano votare chiunque, anche più volte. Altri ancora usano i sondaggi per provocare delle riflessioni direttamente sui lettori. Quasi tutti i siti comunque, non tengono in considerazione i risultati dei sondaggi, perché di per sè non hanno un valore ufficiale, sono modificabili e taroccabili in base a cordate di votanti, in base alla buona volontà e del (buon) tempo dei visitatori. Perché si dovrebbe decidere con un sondaggio su un sito quale logo adottare su una nuova maglia? Ci sono decisioni che non possono essere prese in relazione ad un esito di una rilevazione via internet. Sicuramente potrà indicare una direzione da seguire, come nel caso di un sondaggio sul futuro del sito stesso. Si potrà/dovrà tenere in considerazione almeno l'orientamento in generale che il risultato evidenzia. Il sondaggio deve essere ben formulato, le risposte le più complete ed esaurienti possibile. Il sondaggio deve essere anche il meno influenzato possibile dall'opinione del sondaggista, altrimenti potrebbe scatenare una reazione come quella che abbiamo appena visto concludersi con il sondaggio uscente. A poco servono le spiegazioni dell'ideatore del sondaggio: se un sondaggio appare falsato, le reazioni possono variare dallo snobbamento alla "mo' ti faccio vedere io cosa può uno di buona volontà" da attuarsi con qualsiasi metodo lecito. Compaiono altri pc, si utilizzano quelli di amici, colleghi, si sensibilizza l'opinione pubblica, si cercano compagni, si vota quante più volte è possibile, si approfitta del proprio indirizzo IP dinamico che a volte consente di non farsi riconoscere. Chi ha PattiniNews seguito (pochi) l'evolversi delle votazioni si è reso conto di quanto avolte era snervante la rincorsa al primo posto, ma nello stesso tempo si è divertito quando l'opzione scelta dapprima faceva sentire il fiato sul collo all'avversaria e poi si gongolava quando ce la faceva. Questi pochi (e quasi tutti buoni) hanno fatto in totale 1150 voti da metà maggio ai primi di ottobre (oggi). Un'enormità rispetto alle modeste visite che il sito ha giornalmente delle quali peraltro non mi lamento. Da questi 1150 voti bisogna però toglierne almeno un centinaio che da amministratore ho aggiunto a piene mani entrando nel database. Un colpo basso, non c'è che dire, ma questo conferma che chi ha il potere dell'informazione in mano può manipolarla a suo piacimento. Un reato il mio che ho piacere di confessare non perché sia preso da sensi di colpa, ma perché informando tutti di questi piccoli trucchetti riesco forse a rendere più attenti e consapevoli che i sondaggi e anche le notizie possono essere mirate in una determinata direzione. La critica più forte al sondaggio è stata quella che era un sondaggio di parte, che era chiaro che in un sito di pattinatori tutti dovevano essere d'accordo sul fatto che sarebbe bello pattinare liberamente in città. A queste critiche rispondevo che anche un pattinatore sfegatato poteva rendersi conto, vuoi per esperienza personale, vuoi per "preveggenza", che invece pattinare in città sia troppo pericoloso e che, essendo impossibile vincere la battaglia contro l'auto (pericolo principale), fosse meglio lasciar perdere e rifugiarsi in spazi circondati e più sicuri. Oltre all'opzione "ratio-estrema" e "super-irratio" c'era l'opzione "parliamone". Questa, che era la mia preferita è sempre rimasta sola, soletta in fondo alla classifica, ed è stata quella che ha avuto più bisogno di "voti omaggio" per non sfigurare più di tanto, anzi per qualche giorno si è proprio messa in mostra. Quest'ultima opzione "viva il PPUG" ha potuto godere alla fine del premio inventato da me per chi, a 250 200 150 100 50 parer mio meritava più attenzioni. Sì perché con un altro sapiente taroccamento ho invertito la risposta 2 (No, è troppo pericoloso) con la numero 3 (viva il PPUG). Di colpo tutti gli sforzi di quelli contrari sia al sondaggio che alla possibilità di pattinare in città sono stati scambiati dell'ultima classificata. Un colpo più che basso, un colpo mortale che doveva scoraggiare chi se la rideva per la figura che ci stavamo facendo. E non mi riferisco a mangusta e alla serpe in famiglia (mia sorella) che si divertivano così, ma che mi avevano fatto sapere il motivo. Mi riferisco a quanti si tenevano nascosti dietro all'anonimato (nessun login, nessun commento) ed eccitati dal piacere fare uno scherzo votavano "no" ogni volta che veniva loro permesso. Per molto tempo ho sperato che si stancassero, per molto tempo (fino alla settimana scorsa) ho sperato che nella sfida si aggiungesse qualche altro buono. Fino ad oggi ho lasciato fare perché ero convinto che questi buontemponi, con la scusa di tornare sul sito a "rompere" avrebbero potuto vedere che oltre ad un insignificante sondaggio nel sito c'è qualcos'altro. Fino ad oggi ero convinto di questa cosa, ma oggi non lo sono più: credo non si convinceranno mai che non stiamo lavorando per scopi personali, né per soddisfazioni personali, anche se le soddisfazioni ci sono. Credo che con loro sia vano il tentativo di invitarli ad aggregarsi alle nostre o di altri, iniziative e quindi il sondaggio è da oggi cambiato e come gli altri non è impegnativo, serve, come confessavo all'inizio a "stuzzicare" la partecipazione di tutti. Vi ricordo, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che è bello poter avere uno spazio per far conoscere le proprie iniziative, è bello poterne discutere, è quantomai necessario avere uno spazio per fare anche informazione, senza appoggiarsi pigramente alle informazioni già circolanti, o meglio, quello che a parer mio è più necessario è filtrare e riconoscere le informazioni buone, consentendo una navigazione in acque tranquille (nella Rete). Ser i e1 Ser i e2 Ser i e3 0 t ot a l e v ot i e s pr e s s i Anno 3, ottobre 2004, numero 12 Pagina 13 Pari-roller: un sogno diventato realtà! Quello che segue è il resoconto di un inviato veramente speciale, un ragazzo semplice che pur di coronare uno dei sogni, e cioè di pattinare in una grande città, Parigi, si è aggregato ad un branco di sciamannati pattinatori non senza un certo timore, glielo si leggeva sul volto quando ci ha raggiunti nello scompartimento letto dopo essere salito a Vicenza sul treno che ci portava a Parigi-Bercy (chissà se pensava: "io salgo su un treno senza biglietto... e se loro non ci sono?"). Ma noi c'eravamo .... Siamo in sette, Capobranco, Colibrì, Luisa, Helene, i 2 fratelli MAZINGA Paolo ed Alessandro, ed il sottoscritto, tutti pattinatori ormai esperti, ciò nonostante l'atmosfera durante il viaggio in metrò è carica di una leggera tensione... Qualcuno parla, si scherza, cerando di nascondere, ognuno come può, quella sottile sensazione di incertezza che ti prende alla bocca dello stomaco prima di una grande avventura. Arriviamo al luogo di partenza della "corsa" verso le 21,00, sul piazzale non c'è molta gente, il buio della sera parigina è vivacemente illuminato dalle mille luci dei palazzi e della stazione, che si affacciano come spettatori incuriositi, su Place de Montparnasse. Le nostre magliette ci regalano le prime soddisfazioni della serata, attirando più di qualche attenzione, nel frattempo cominciamo ad infilarci i pattini e le protezioni, e scaldiamo un po' i muscoli. L'ora della partenza (22,00) arriva velocissima e sulla piazza ormai c'è così tanta gente che non si capisce da dove possa essere sbucata fuori. E' un mare di teste quello che si vede tutto intorno a noi, migliaia di volti ed espressioni brevemente illuminati dalle sciabolate di luce innaturale dei lampeggianti delle autoambulanze e delle macchine della polizia di servizio. Ad un tratto sento spingere, l'onda umana si muove, stiamo partendo e per un secondo ogni cosa è sovrastata dal rumore di 120.000 ruote in movimento. Il nostro gruppo è compatto, e ci guardiamo ancora increduli di essere proprio noi, in questo momento, in questo luogo, partecipi di un'avventura quasi leggendaria, il branco entra nel mito! Pagina 14 Il ritmo di pattinata si fa subito sostenuto mentre la folla di partecipanti si snoda in un interminabile serpentone che viaggia fra i 20 e i 30 km/h, nel cuore di Parigi. La concentrazione è già al massimo perché in molti punti corriamo stipati come sardine, e affrontiamo a tutta velocità il vialone dal quale vediamo sfilare Notre Dame, e poco dopo eccoci nel boulevard immenso sotto la Tour Eiffel, così illuminata da sembrare una maestosa ed elegante signora nel suo vestito da gala più bello. E' tutto così incredibilmente fantastico, ma non ci si può fermare, la corsa ha i suoi ritmi e non aspetta nessuno, le brevi soste che si fanno servono appena per riprendere fiato e per tentare di ritrovarsi, visto che il branco si è ormai disperso, frazionandosi in gruppettiFinalmente arriviamo alla prima versa sosta a l'Opera, dove possiamo ricostituire il gruppo e procedere all'intervista con il webmaster del sito (www.pari-roller.com) della mitica pattinata, monsieur Benoit! Ma anche questi minuti passano in fretta, il tempo di riallacciarsi i pattini e stiamo già partendo nuovamente. Il serpentone umano si snoda per le boulevard di Parigi, lanciandosi in lunghe discese, superando con i denti e con i gomiti malefici tratti di "perfido porfido", travolgendo come una marea marciapiedi, auto in sosta e cartelli stradali. Ormai la stanchezza segna i volti della maggior parte dei partecipanti, ma lo spirito della folla urlante e scatenata che ci sfreccia accanto ci dà la forza per andare avanti, anche perché non ci si può fermare…. chi si ferma è fuori dalla corsa e si deve arrangiare! Ma, ecco, sembra quasi incredibile, cominciamo a riconoscere le luci di Place Montparnasse, siamo vicini alla meta, stiamo arrivando, il nostro ultimo pezzo di strada è in discesa, e 15.000 pattinatori si lanciano scatenati, schivandosi, sfiorandosi, a volte aggrappandosi uno all'altro per non cadere. Migliaia di pattini iniziano a frenare, e l'aria si riempie di uno strano odore di gomma bruciata, finalmente siamo arrivati ed è proprio il caso di dirlo, stanchi ma felici incrociamo i nostri sorrisi carichi di soddisfazione, per aver realizzato un sogno. Il branco è entrato nel mito! Skatejam (da Vicenza con furore) PattiniNews Parigi...Roller&Coquillages Bonjour, Paris! Domenica, ci avviamo alla nostra colazione, ci alziamo a turno per aiutarci a portare in tavola le cose che ci piacciono. Al capo e a me attende un lavoro oggi: cercheremo la webcam de La Villette e saluteremo il mondo con lo striscione di PattiniNews! Nessuno ha voglia di accompagnarci, la stanchezza è troppa. E' un duro lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare! Ci diamo appuntamento per le 14 a Bastille. E' domenica e le persone sono vestite a festa. Le donne africane sfoggiano turbanti e abiti lunghi, anche se devono tenere in braccio un paio di bambini. Ce n'è uno divertente e piccino che rischia di cadere cercando di aprire una porta automatica. I suoi genitori sono giovanissimi e belli come il sole d'Africa. La Villette è un quartiere accogliente, con parchi e attrazioni per studenti e cittadini di tutte le età. Ecco la webcam! Al lavoro! Indossiamo pattini e sfoderiamo lo striscione. Qualche telefonata a casa e siamo visibili anche su Marte! Saluti e baci a Barbarella e Gian che lavorano in redazione, anche se poi scopriremo che siamo sì riconoscibili, ma che lo striscione dovrà essere ancora più grande! Finito il lavoro e riposti gli attrezzi, riprendiamo il metro: a Bastille gli amici già ci aspettano! C'è una discreta ressa, Luisa, Hélène, Benoit e Adeline vengono a benedire il nostro giretto. C'è un'atmosfera frizzante, gente allegra e rumorosa, bambini, anziani, mamme, qualche disabile con la carrozzina, il nostro amico con il cappellaccio da cow boy. C'è un sole caldissimo che accompagna la nostra allegria. Spieghiamo il nostro striscione; un ragazzo simpatico ci suggerisce di girarlo all'indietro per farlo vedere meglio. Chiacchieriamo un po', gli diamo il nostro giornalino e ci prepariamo per la passeggiata. Qua a là qualche ragazzo attrezzato con musica divertente sulle spalle, che ci farà ballare nei momenti di sosta. Si corre anche oggi, non si può negarlo, ma si procede in modo più rilassato che venerdì, c'è il tempo di guardarsi intorno e di gustare qualche scorcio parigino. I poliziotti ci sono anche oggi, ma non hanno necessità di inseguire gli indisciplinati. Marco pattina in bombetta rossa, Ale&Paolo sono ammantati dallo striscione, checrea una macchia gialla vivacissima tra la folla e si intrattengono con ragazzi che arrivano da lontano. Oggi è proprio bello osservare le persone vicine, colori, sorrisi…Sosta a Montparnasse, una sosta prolungata e ristoratrice. Saliamo nella giostrina a cavalli per farci un po' di pubblicità con la nostra gualdrappa, qualche ragazzo ride e applaude. Un salto e via, si riparte! Vorremmo correre un po' di più, temiamo di fare tardi all'appuntamento con Hélène e Luisa. Improvvisiamo un trenino e si va che è un piacere! Aggrappata ai miei amici non ho più paura di niente. Purtroppo arrivati al punto di partenza c'è appena il tempo di un rapido arrivederci, voliamo verso l’albergo Anno 3, ottobre 2004, numero 12 sui bellissimi marciapiedi. Voilà! Eccoci pronti, togliamo i pattini per raggiungere la stazione, dove faremo la nostra bella cenetta con pane, formaggio e affettati, ignorando gli sguardi dei passanti. Cerchiamo la nostra carrozza e ci sistemiamo; ormai siamo esperti, si fa presto…L'unica disavventura è il mio volo dall'ultimo piano, un po' di paura e niente di più…Beh…Parigi…arrivederci! Torneremo con altri Fratelli e con quegli amici che stavolta non ce l'hanno fatta! Speriamo comunque di essere stati un po' utili andando in avanscoperta! colibrì Niente potrà concellare il ricordo che ognuno di noi ha di quei giorni. Cosa si può dire del fine settimana a Parigi che possa rendergli merito?! Direi innanzitutto che quello che ha reso l'esperienza così indimenticabile è stata l'eccellente compagnia, proprio un bel gruppo!!!!! La pattinata: non credo di avere mai visto così tanta gente tutta insieme, sicuramente non con dei pattini ai piedi. Il percorso è stato bello, vedere Parigi di notte ha un fascino del tutto particolare. Devo dire che il tragitto è stato abbastanza impegnativo per le mie capacità di pattinatrice autodidatta (ne sa qualcosa il mio gomitino che si stà ancora riprendendo) ma da tutto questo è nato un forte desiderio di tornare e ripetere l'esperienza magari in compagnia del branco di PN! Mi ha colpito molto la "cultura del pattino" che c'è a Parigi, sia come la gente li usa anche nella quotidia nità perfino per andare a fare la spesa, ma anche come la città sia facilmente accessibile a questo mezzo. Per concludere: quando torniamo? P.S. prima di tornare a Parigi però farò un corso di pattinaggio. Un salutone e un abbraccio a tutti. Luisa Pagina 15 WCRM: una traccia in città 2002 Il Branco, uscito da un corso per principianti, dopo qualche passeggiata in città e la partecipazione a una marcia agonistica a Ferrara, debutta fresco di magliette. Con qualche momento di emozione, il premio arriva: siamo in 37! Il premio viene devoluto all’equipaggiamento dei partecipanti 2003 Altro giro, altra corsa. Racimoliamo passeggini, cani, neofiti, tifoseria francese e ci piazziamo sul podio con 42 Fratelli. Anna ed Hélène conquistano il 3° e 5° posto. Il premio sostiene il progetto di creare un sito tutto nostro 2004 Tra dubbi e incertezze torniamo in Prato con vecchi e nuovi amici, vinciamo con 32 partecipanti: meno degli altri anni, ma con significative ricadute sulle iniziative successive. Il premio finanzia la causa del PPUG Incontro con le Istituzioni Avevamo chiesto uno spazio durante il Padova Grand Prix. Dopo le richieste formali di rito, qualche telefonata ai funzionari preposti, un fitto scambio epistolare con il RollClub di Maserà, ci è stato concesso di allestire uno stand nelle serate del 26 e 27 agosto. Che cosa ci facevamo? Ci eravamo riproposti di raccogliere qualche firma per sensibilizzare gli amministratori locali su questioni ecologico-sportive (le conoscete le nostre fisse, no?). In due sere si è fermata una decina di persone motivate e interessate, abbiamo avuto diversi suggerimenti utili e apprezzamenti, oltre a una critica pacata e stimolante. Un bel modo per confrontarci sulle sorti della nostra città e su quello che ognuno di noi può fare... Ma abbiamo fatto di più! Due inviati PPUG (un addetto alla Pub Relations e un Cameraman), forzando ringhiere di ferro altissime che precludevano l'accesso all’oPagina 18 limpo sportivo-amministrativo cittadino da parte dei non-addetti ed eludendo con rara abilità accigliati rangers e security, hanno raggiunto l'Assessore allo Sport per consegnargli lettera e firme e scambiare quattro chiacchiere. Si aspettavano di essere malmenati da gorillas e gig-robot d'acciaio, ma hanno trovato un assessore affabile e curioso, disponibilissimo a cambiare interlocutore e pronto a discutere di tre serate alla settimana pro-pattinaggio, con sorveglianza, kermesse musicali e pattinifere, miss in tutù azzurro e quant'altro...Beh, Assessore, sarebbe già bellissimo avere un pezzetto di centro una volta alla settimana.....Comunque, come si suol dire, "se son rose fioriranno", "se son goccioline, sarà un torrente vivace e contagioso"..... Grazie comunque per averci dedicato un bel po' del suo tempo! PattiniNews WCRM Ci sentivamo già vittoriosi, nonostante solo una settimana prima fossimo in sette iscritti. Per avere deciso di esserci (“è un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve fare..”, aveva detto il capo…). Perché tra i magnifici sette c’era chi indossava i pattini per la seconda volta. Perchè le serate in cui il RollClub ci aveva ospitato erano state fruttuose. Perché ogni occasione è buona per vederci. Comunque, all’alba del 29 agosto, eravamo una trentina. Non tanti quanti l’anno scorso, è vero, ma pur sempre un bel gruppetto. E nonostante le paturnie della segretaria - che si era alzata con una considerevole luna storta e che ne ha avute da dire una dietro l’altra, ribellandosi ingiustificatamente pure al capo per faccende che capiva solo lei – le cose hanno preso subito una buona piega: il branco si è disposto ordinato alla partenza, tra chiacchiere su siti gemelli e veloci ripetizioni sulle frenate. Tra i primi, naturalmente, il nostro capobranco, che per l’esigenza di documentare la manifestazione con fotocamera e cinepresa, scatta in avanti con Vittorio. In posizioni intermedie diversi Fratelli Pattini, tra cui tre sorelline una più carina dell’altra, Baby, Irene e Laura; Mario con Lilla, uno splendido setter; il nostro recentissimo acquisto Morris; Popo che ormai tenta di conquistare il podio; il carinissimo terzetto MauroMariaGraziaPiero Violato; e poi Cecilia, Samuele, Caterina, Riccardo, Rosanna; e nelle retrovie Giacomo che ha deciso di lasciare per un attimo il downhill per scortare Tommy e zia Daniela, e - ultime degli ultimi degli ultimi…che nessuno tocchi loro il posto d’onore vicino all’ambulanza… - colibrì con Agnese. Agnese! Diciamolo: la vera eroina del branco è lei, quest’anno, coraggiosissima neofita! Tra il pubblico ad applaudire con foga, Sandra e Massimo del Clan D. Non dimentichiamo che nella marcia dei 15 km correvano per PN un Gianni e due Roberto. Che dire? Questa marcia servirebbe appena appena a scaldare i muscoli verso imprese cittadine, Anno 3, , ottobre 2004, numero 12 ma ancora una volta è servita a incuriosire qualche principiante e quindi ha raggiunto già il suo scopo. Molti fratelli si sono defilati, sostenendo che il costo era un po’ eccessivo rispetto ad altre manifestazioni, ma non si può nascondere in primo luogo che – a differenza delle passate edizioni – c’era un discreto ristoro, secondariamente che il RollClub ha offerto un notevole spettacolo nelle sere precedenti e che chi ha seguito per intero la manifestazione, tra velocità, free style e artistico, può dirsi certamente soddisfatto. Siamo stati nuovamente avvicinati all’Assessore allo Sport, che sembra davvero incuriosito dal nostro Branco…anzi, diciamola tutta: ha rilasciato perfino una breve intervista al terzetto BabyIri-Laura che pubblicheremo a breve! Il Branco ha poi attirato l’attenzione del delegato CONI e delle TV con magliette nuove di zecca e il pendant del segnale stradale: un successone! Foto su foto e riprese non stop ai bellissimi Carlo, con la chioma fluttuante e Giacomo, carico di treccine brasiliane. Abbiamo atteso pazientemente tutte le premiazioni, applaudendo questi agonisti bravissimi e ascoltando canzoncine infantili alternate a inni nazionali. Alla fine siamo stati chiamati sul palco per ritirare il nostro premio come gruppo più numeroso: PattiniNews una volta di più lascia il suo segno in città! Con il suo entusiasmo, la sua voglia di stare insieme e contagiare.Comunque andasse avevamo vinto, ma …ABBIAMO VINTO DAVVERO! Il piccolo Tommy ha levato al cielo una coppa enorme! E mentre il branco si avvicinava alla sede in una teoria di auto, pattini e moto per il meritatissimo e piacevolissimo social lunch, la segretaria smaltiva fatica e malinconie pattinando su e giù per la terrazza della loggia amulea, in attesa di essere chiamata per le scartoffie da firmare. Grande giornata, un’altra giornata di PN e di molti altri pattinatori: ce ne auguriamo moltissime altre!!! Pagina 15 San Candido- Lienz...pedalando e pattinando... Cari fratelli pattinatori vi porto una buona notizia! E' proprio vero, in Austria non ci sono solo pascoli, torrenti, monti e balconi fioriti ma anche delle meravigliose piste ciclabili. Questa sensazionale testimonianza arriva da un'altra spedizione fatta dal branco, una cosiddetta "strassespediction" (dovrebbe essere +/- tedesco), ovvero la pista ciclabile S. CANDIDO - LIENZ. Ebbene sì, cari amici telespettatori e telepattinatori, circa 45 km di un nastro d'asfalto, a volte buono a volte meno, che serpeggia in mezzo a boschi profumosi di resina e di muschio, che costeggia torrenti dalle acque chiare, fresche e cristalline, in grado di regalare anche qualche breve ma intensa emozione in alcune discese discretamente impegnative... Direi che il percorso richiede una minima preparazione atletica e tecnica, in quanto 40 e più km sono un bel pezzettino di strada da fare, e le poche ma inevitabili discese richiedono una certa padronanza dei nostri bolidi a 4 ruote in fila indiana. Nonostante questo, una volta partiti, è impossibile non restare incantati dal paesaggio quasi di fiaba che si attraversa, e si prova quella bella sensazione del tipo "basta, adesso mollo tutto e vengo a vivere qua!". Nonostante il terrore psicologico attuato da qualche membro del branco in merito al serio pericolo di morire di sete durante il percorso, siamo riusciti, grazie all'inaspettata esistenza di numerose fontane, a sopravvivere fino in fondo e a vedere comparire dinanzi a noi (eravamo in 12!: Capobranco, Colibrì, Giack, Babi, Aria-Calda, Mauro66 family, Morris family and last but not least Skatejam) il sospirato cartellone di arrivo "WILKOMMEN IN LIENZ"! Eh sì, anche questa volta ce l'abbiamo fatta, un'altra bell'impresa e un'altra tacca da segnare sui nostri pattini... E come dicono in Austria: AUF WIEDERSEN CIAO MIAO BAU! skatejam Pagina 18 ...tra cielo e terra...mai così vero! i pattinanti in attesa dei ciclisti arrivati! ecco il fido trenino! PattiniNews San Candido Lienz...non solo pattinate Sarebbe ora di avere un’auto aziendale, accipicchia...non si può continuare così...La fida Meg freme, forse è il momento di una promozione...forse con qualche ritocchino... potrei aspirare a ...accompagnare il Branco a San Candido! finchè i riflettori non si spengono...i Fratelli vagano in cerca del letto preferito bofonchiando saluti tra le bolle del dentifricio...e poi.....buona notte... Partiamo! Capobranco e Segretaria, skatejam, baby, giack e aria-calda si avventurano tra valli e ohh di stupore sospesi tra prati ancora costellati di fiori e cieli trapunti di vette. Giusto il tempo di scaricare e - per i più ligi al dovere - compiere i sacri riti propiziatori davanti alla webcam di Dobbiaco SVEGLIA!!!!! Ci aspettano colazione imperiale e ruote di tutti i tipi!!! Friggono, guizzano, chiacchierano, chiamano, incitano, spingono, ridono, sognano.... che arrivano i BrancoCamperisti & famiglie, con vettovaglie, campari, stoviglie, crema per le mani e quant’altro i sei delle auto presidenziali avessero dimenticato. Una doccina e via (ma su queste foto vige il riserbo più assoluto, almeno fino al primo di gennaio) e ci tuffiamo su canederli, speck, insalate di riso, torte e iodl, sguazzando in boccali di birra Non ci facciamo mancare nemmeno un concerto, forse il più bello e commovente tra quanti abbiamo sentito n e g l i ultimi due anni e mezzo, Anno 3, , ottobre 2004, numero 12 ...continuano a perdere il fiato lungo salite e discese e a raccontarsi l’avventura in treno..ragazzi...Riusciamo a metterle a nanna, altri programmi ci aspettano. Sauna e docce in attesa della cena su un tavolo lungo, dove Branco, PPUG e oziosi concordano i piani per l’indomani...chi a sperimentare le aquefun montane, chi a verificare la segnaletica locale (vedi immagini a pag.11), chi a preparare aperitivi e panini di insalata di riso... Pattinanti...alla prossima avventura!!! Pagina 19 The Roller Day - Treviso maxxale e skatejam con MBE, Max e Tamara Si è tenuta, il 12 settembre 2004, la quinta edizione del Roller Day, organizzata dalla Polisportiva Casier, con il patrocinio della Provincia e dei Comuni di Treviso e Casier: secondo la stampa locale c'erano "quasi 400 persone, pattini ai piedi (qualcuno anche in bicicletta), che hanno attraversato il centro, per poi dirigersi a Dosson e, dopo il pranzo, rientrare in città lungo le alzaie e la Restera, con un percorso complessivo di 21 chilometri alla scoperta del Sile. Nonostante fossero reduci dalla Pari-Roller e alla vigilia della San Candido Lienz, Capobranco, skatejam e maxxale erano presenti per partecipare e documentare l'iniziativa del PPUG di Treviso (guardate le foto nella galleria imamgini del sito!), un altro significativo tassello nella promozione del pattinaggio e di un modo di divertirsi "ecologico". E' stata anche l'occasione di rivedere conoscenti e amici, da Barbara a Max&Tamara, da Giovy a Caio del Rhinos, a Giorgio, Roberto I e Roberto II, in un contesto che ha unito atleti blasonati (presente un campione europeo della categoria allievi) e pattinatori da crociera. Uno scorcio di fine estate per numerose persone che sono state insieme in armonia in un contesto ricco e accogliente, secondo quanto segnalano i protagonisti. Qualche impressione a caldo? Capobranco riferisce: "In generale, devo ammettere che era più rollerday della nostra rollerday [quella Pagina 20 di Legnaro N.d.R.]: c'erano molti più volontari per le iscrizioni, ma meno protezione civile. Nota più o meno simpatica è stata che finalmente ho potuto vedere da vicino il pro-sindaco di treviso, che si faceva fotografare con tutti i premiati [omissis]. Altra nota positiva è stata la barretta bio (equo-solidale) inserita nel pacco-gara comprendente un mini poster doubleface di velocisti, mezzo chilo si spaghetti (devoluti alla sede), una bandana nera invernale (buona per sciare) o un set di 16 cuscinetti abec 1 (gasp!!), oltre naturalmente alla maglietta ricordo". Anche Maxxale rilascia il suo commento: "A me è piaciuto molto il giretto, molto turistico e devo dire anche abbastanza affollato (il gazzettino di oggi dice 400 persone, e tutto assommato potrebbe anche essere...). L'unica pecca è stata che a un certo punto la pace-car (non "pace" in italiano!) è sparita e tutti hanno cominciato a scannarsi, a correre...Io mi sono fatto il mio giretto, due chiacchere con marco skatenato, mi sono mangiato la mia paninella... e sono anche rincasato prima della pioggia, così mM non ha preso il raffreddore... E il discorso del prosindaco per me è stato simpatico, tiè! Per me uno che dice "la città è vostra..." ... è bello, ecco... ". Skatejam invece è al momento troppo impegnato per rilasciare interviste, tra balli latino americani e lavoro di redazione... Roberto, Giorgio e Roberto, le punte di diamante PN PattiniNews Il Branco cresce! Luisa è una ragazza dolcissima nonostante gli splendidi capelli rossi, adattabile, pronta ad accogliere idee e iniziative. A margine del suo impegno di pattinatrice e di guida nella Verona in cui abita, svolge l’attività di psicologa. Le cose più carine che ricordiamo di lei sono legate al mitico week end a Parigi: la sua pazienza nell’affrontare ogni tipo di difficoltà, il garbo con cui ha reagito all’investimento di un altro scriteriato pattinante, il suo piedino regalato al calendario davanti a un pigiama con i mandarini... Anna, a dire la verità, non è proprio un nuovo acquisto, avendo partecipato alle iniziative di PN con i cugini Mazinga già dall’anno scorso. Recentemente parte del suo impegno pattinifero è stato dirottato a sostenere il Progetto Junior (vedi numero 11) di cui è stata una delle prime firmatarie. Degno di menzione è l’incidente quasi mortale subito a Verona durante la pattinata cittadina...uno dei tanti eroi del PPUG! Anna sta concludendo gli studi di sociologia. Un altro regalo del Clan Mazinga al Branco, una ragazza carina e tranquilla, Elena. Laureata in Agraria, combina lavoro, pattinate e impegno “istituzionale” (firmataria con Anna del Progetto Junior). Chissà perchè...non ha ancora capito che sa frenare benissimo e che potrebbe affrontare expeditions pericolosissime con le sue sorelle. Ma per allenarsi, Elena, non servono i cancelli.... Morris ha un delizioso accento che gli deriva dalla nascita e dalla lunga permanenza in Francia. Il suo curriculum è tale che la redazione di PN l’ha assunto senza esitazioni in qualità di traduttore (si veda l’intervista a Benoit nel nostro sito); ma Morris sta conquistando posizioni di spicco anche nell’area tecnica del Branco per la sua capacità di assemblare e modificare pattini, di installare in due mosse segnali stradali e per competenze che emergono poco alla volta, data la sua riservatezza. Motociclista ed ex hockeista, pattina con eleganza e scioltezza. Il dr. Skatejam, al secolo Marco, sognava a voce alta di andare a Parigi..voilà! Si è aggregato al Branco incrociato in una via pattinabile vicentina e non se ne è più separato, partecipando alla Pari-Roller e alla Roller Day di Treviso e sottoscrivendo tutte le proposte per il prossimo quinquennio! Redattore fecondo, musicista, pratica lo street hockey e pattina con una bombetta rossa da clown. Paolo...ma Paolo non è una new entry! Qualcuno ricorderà che al corso di pattinaggio doveva frenare per non superare i tempi dell’istruttore! Che ha partecipato alle RollerDay, alla Pari-Roller, alla WCRM, alle gite a Verona! Pur abitando piuttosto lontano, si aggrega volentieri e senza esitazioni alle proposte del Branco. Il nostro Ingegnere, quando il pattinaggio lo lascia libero, si dedica con successo anche alla canoa. Ah! fa parte del clan Mazinga, introdotto nel Branco dal nostro maxxale. Anno 3, ottobre 2004, numero 12 Pagina 21 Villa Prati - Bagnacavallo La breve pista ciclabile che va da Villa Prati a Bagnacavallo è facilmente raggiungibile da chi trascorre le vacanze estive ai lidi ferraresi e ha voglia di alternare il nuoto con i pattini. La pista corre a fianco della strada che da Alfonsine (percorrendo la statale 309 in direzione Ravenna, si gira a destra all'altezza di CasalBorsetti) va a Bagnacavallo e poi a Faenza. In realtà la pista è già molto più lunga ed è percorribile in bicicletta, ma è asfaltata (e quindi utilizzabile con i pattini) solo per cinque/sei chilometri. Si può lasciare l'auto nello spiazzo in prossimità dell'inizio del tratto asfaltato: non è indicato, ma è subito dopo Prati, in corrispondenza di un bar e fermata dell'autobus. Si possono notare due piccole ringhiere di metallo per impedire l'accesso a motoveicoli. Attenzione ad attraversare la strada però, la gente corre! La pista inizia con un brevissimo tratto in discesa: niente paura, si rallenta subito sul lungo rettilineo! La stradina all'inizio è un po' stretta, ma si incontrano rarissime biciclette e quindi è sufficiente stare in fila indiana nei momenti di "traffico". Lungo il percorso si gode la vista di frutteti, vigneti, vecchi casolari e un antico mulino, subito dopo il quale c'è anche una fontanella. Nessun problema per i numerosi cani che si sentono abbaiare nelel proprietà: tutti dentro i loro recinti o a catena, mentre si può incontrare qualche al più qualche micio. La strada provinciale corre parallela, ma non si sente, poichè la ciclabile è un po' discosta e protetta dalla vegetazione. Arrivati in prossimità di Bagnacavallo è necessario ridurre notevolmente l'andatura, poichè gli utlimi 700/800 metri sono in ghiaino sottile. Ma questo piccolo sacrificio è ricompensato dall'arrivo nel centro del Borgo, chiuso al traffico nei giorni festivi e nel quale si può girare indisturbati, scegliendo con calma un posticino dove mangiare. La pista ciclabile è illuminata e questo permette di percorrerla anche di sera e di notte senza difficoltà. Sono comunque opportune luci e catarifrangenti per evitare incidenti con i ciclisti notturni! Pattinate cittadine Chi l’ha detto che in inverno i pattini passano di moda? Noi non abbiamo nessuna intenzione di appenderli a un chiodo; anzi, alterneremo i sogni davanti alla stufa per la prossima bella stagione con qualche passaggiata in cui speriamo di raccogliere ancora qualche pattinatore che non teme il freddo. In questo modo continueremo a mantenere i contatti e a fare crescere un branco che ci auguriamo diventi sempre più consistente. Sarebbe bello poterci presentare in primavera all’Assessore allo Sport, che già ci ha conosciuti e accolti con le nostre richieste e con le firme che raccogliamo e ottenere il centro chiuso al traffico una volta alla settimana. Che non sia facile lo sappiamo, ma non per questo rinunciamo a rimboccarci le maniche (e a ripararci dal freddo con le nostre felpe!). Invitiamo tutti a unirsi alle nostre passeggiate serali, che tenderemo a fare nel giorno di mercoledì a partire dalel ore 21: l’appuntamento è in Prato della Valle a Padova, qualche giro di ricognizione per raccogliere i pattinanti e via per la città, con giudizio e prudenza, naturalmente! Ricordate protezioni e luci con cui segnalare il vostro passaggio: il nostro successo dipenderà anche dal nostro modo di usare i pattini, che dovrà essere corretto in ogni caso! Pagina 22 PattiniNews La vera storia del Branco Prima si trovano per pattinare, sporcando di sangue il prato della valle, poi creano un nonvoluto giornalino e si lanciano come gruppo consolidato nelle manifestazioni di pattinaggio con i propri striscioni. "La smetteranno prima o popi di rompere le p***e", sostenne un famoso organizzatore di una di queste manifestazioni. Vien da sé la costruzione del sito dedicato, allargando il gruppo con sempre più persone, chiaramente disperate. Disegnano vari modelli di felpe e magliette che contribuiscono alla identificazione del gruppo, operazione finanziata dal comune per permettere ad ogni cittadino di starne alla larga. L'organizzazione delle spedizioni si rivela tuttavia ben fatta, soprattutto quelle all'estero, essendo un preciso obiettivo dell'amministrazione Padovana l'aumento delle possibilità di rapimento da parte di efferate cellule terroristiche. Nonostante tutto sono ancora in Italia che, appellandosi ai diritti umani della Costituzione, cercano di aprire una società sportiva dilettantistica, magari inserendoci il settore hockey. Ma chi sono questi fanatici componenti del gruppo di pattinaggio? Parlare di tutte le persone che ho conosciuto sarebbe lungo e imparziale avendone frequentate poche. Quindi mi limito al presidente e alla sua fedele segretaria. I loro nomi sono Carlo dddddddddddd e colibrì. Incredibile pensare che un uomo che oramai era dato per disperso nei meandri di un ospedale per matti, riesca ancora a girare a bordo di un pulmino modello 238. Pulmino che per ogni ora di navigazione inquina come se si fosse buttato nelle fognature l'olio da frittura usato per cucinare a Giacomo, figlio di Silvia. Questo autista , a bordo del suo pulmino sperimentale, vedono la propria fortuna nell'essere dichiarati ciò che di più dannoso esista per l'ambiente in Italia e in Europa. Infatti sia il SISDE che il SISMI sono sulle loro tracce, ma causa l'invio di false informazioni a vicenda, ancora brancolano nel buio (buio dovuto principalmente alle polveri sottili create dal passaggio del diabolico mezzo, che sta, giorno dopo giorno oscurando la terra, vedi previsione nel film "Matrix"). Ma lavora questo soggetto? Anno 3, ottobre 2004, numero 12 Ovviamente No. Il suo impero finanziario segreto, grazie l'aiuto dei legali dell'amico Tanzi, continua a fruttare abbastanza da permettersi continui viaggi inutili con i suoi pattini e riuscendo a dedicare la quasi totalità della giornata a ca**eggiare con il suo sito web, nonostante non abbia idea di come fare, ma soprattutto di cosa fare. L'inutilità di questo umanoide, che per compassione viene chiamato dal gruppo "capobranco" è compensato dall'attivismo della "sua segretaria". Questa donna fisicamente ricorda la sorella di Giuliano Ferrara, tranne nel fatto del continua ricambiarsi le unghie dei piedi, diffondendo il disgusto tra le persone presenti. Inoltre si esprime con una quantità di parole così inutili per cui è stata inserita tra gli elementi pericolosi, liberamente pascolanti, dal SISMI (nonché noiosi). Lo sviluppo spropositato dell'entropia mondiale dovuto alla quantità di parole senza senso da nessuno ascoltate, infatti, sta preoccupando non pochi cervelloni d'oltre atlantico. In Italia, chi ha analizzato questo caso, è stato rinchiuso in ospedali psichiatrici, dato che"capì" quello che la donna diceva. La leggenda vuole che tra questa moltitudine di scienziati rinchiusi ci fosse anche un soggetto alto, magro e con i capelli lunghi, che un giorno scappò rubando una vecchia moto BMW, di proprietà del giardiniere. Ogni persona che sosteneva questa bizzarra storia, è ora nel suddetto centro di cura psichiatrica. L'accoppiata delle due personalità sopra descritte è stato attribuito dall'unica persona interessata a parlarne, ovvero dall'orso che strappa i biglietti all'ingresso di Mirabilandia, con l'utilizzo di due famosi proverbi: "Dio li fa e gli accoppia" e "non tutte le ciambelle riescono col buco". Ora, siccome Giorgio mi sta per portare la mia camicia, quella con le maniche lunghe lunghe che si allacciano sulla schiena, chiudo il mio stupidologo, scusandomi con chiunque l'abbia letto per il tempo buttato nel ce**o. Michele, nome in codice "aria-calda". Pagina 23 Diario di ruote...in linea Pattiniamo tra cielo e terra Continuate a mandare materiali! Articoli, pensieri, saluti, lettere, disegni, foto, suggerimenti...tutto in redazione diventa preziosissimo! ringraziamenti Testi e foto di Carlo, colibrì, Luisa, skatejam, aria-calda, Sara Cordoli, Clè&Co, Ale, Baby, Giac, D&D. Un ringraziamento speciale ai nuovi redattori, a Hélène e Morris per l’intervista a Benoit di Pari-Roller che è disponibile nel sito, ai partecipanti alle expedition, a Yapo che ci permette di portare a spasso la causa PPUG, a mangusta che ci stimola con nuove proposte, a Roberto che ci ha regalato lo stupendo segnale stradale che ci accompagna ovunque e naturalmente... a tutti quelli che si spendono per stare bene insieme. PRET-A-PORTER Avrete già osservato che i pattinanti di PN vestono nuovi colori: niente paura, non cambiamo del tutto look! Ci siamo solo un po’ rinnovati per portare in giro l’esigenza di piste pattinabili. Chi fosse interessato alle magliette arancioni (modello PPUG indossato da aria-calda e morris nella foto in alto), ci contatti all’indirizzo [email protected]. Sono ancora disponibili maglie con la manica lunga in taglie S e M come quella presentata da Mauro qui a destra. Foto di Studio PN per PPUG fashion Tutti i diritti di riproduzione sono liberi, salvo diritti di terzi, e ringraziando il buon senso, finora non c’è nessuno che reclama diritti di copyright :) Stampato in proprio, disponibile gratuitamente dal sito www.pattininews.it HOCKEY Riprendono gli allenamenti di hockey per bambini e ragazzi CAMELOT (hockey su prato) a Cadoneghe il merc. e ven. dalle ore 16, finchè il tempo regge. Ma con i primi freddi sposterà gli allenamenti a mart. e ven. dalle ore 17.30. La prima partita di campionato sarà disputata il 10 ottobre 2004 a Casale di Scodosia GHOSTS (hockey in line) al Centro Sportivo Le Brentelle il mart. e il giov. dalle ore 17.30 secondo le età YUMA (hockey in line) al Patronato di Conselve il mercoledì alle ore 18 Nel prossimo numero Expedition a Rosolina Mare Il punto sulle pattinate cittadine Sogni nel cassetto: i progetti 2005 Aggiornamento sulle attività hockeistiche Corsi di pattinaggio a Padova e dintorni Ancora nuovi amici Resoconto dello stato delle piste pattinabili in Messico Flashback sulle vacanze 2004