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PattiniNews
Diario di ruote...in linea
Arrivederci!
St. MORITZ
Chissà se si pattina in
MEXICO?
PARI-ROLLER
SEGNALETICA PPUG
SPECIALE
SAN CANDIDO - LIENZ
Anno 03
numero 12
ottobre 2004
sommario e anticipazioni
SOMMARIO
pagg
Inviati superspeciali:
D&D
Sankt Moritz
3
4-8
Longare - Vicenza
8
Roller Extreme
9
Sulle rive del Mincio
10
Segnaletica stradale
11
Il nostro sito
12-13
Pari-Roller
14-15
WCRM
16-17
San Candido - Lienz
18-19
The Roller Day (TV)
20
Il Branco cresce!
21
Bagnacavallo
Pattinate cittadine
La vera storia del
Branco
22
23
PattiniNews. Diario di ruote...in
linea non è in vendita, bensì
prodotto con fondi propri degli
aderenti. Tuttavia sono bene
accetti eventuali contributi
per le spese di cartucce e
fotocopie. E’ possibile scaricare gratuitamente la nostra
rivista dalle downloads del sito.
Il primo numero del nostro Diario è uscito proprio due anni fa a quest’ora: iniziava l’autunno e decidevamo di condividere la nostra voglia di
pattinare e la nostra creatività. “Arrivederci!”: arrivederci ai prossimi
tepori e arrivederci a due grandi amici che si allontaneranno per un po’,
D&D, prossimi inviati speciali in Messico, a cui riserviamo la speciale
pagina di apertura.
Festeggiamo questo compleanno con un numero ricchissimo, come ricca
è stata l’estate 2004, per chi ha pattinato e per i molti che hanno visitato per i motivi più svariati lontani angoli del globo.
Raccontiamo le avventure di una stagione iniziata con la Roller
Extreme, proseguita con le pattinate di Sankt Moritz, Mincio, Vicenza,
Bagnacavallo, Parigi, Treviso, fino a d arrivare alle prime foglie rosse
sulla San Candido Lienz, ormai un must.
La WCRM di Padova invece ci ha offerto l’occasione di ritrovarci nuovamente in molti e di salire ancora sul podio, che fa sempre un bellissimo effetto! Ma ci ha permesso anche di stringere nuove forme di
collaborazione in città e di avvicinarci alle istituzioni: compiti in arrivo
davanti alla stufa!
Proponiamo una breve galleria sui nuovi amici del nostro Branco, anche
se ci vorrebbe forse un numero intero per raccontare di tutti quanti
partecipano! In questo numero diamo spazio a coloro i quali si sono
aggregati più spesso, o nelle imprese più ragguardevoli, o che hanno
collaborato in modo particolarmente significativo alle nostre attività;
ma meritevoli di ricordo sarebbero (saranno) molti altri amici di cui ci
occuperemo nei prossimi numeri! Invitiamo tutti ad aggregarsi alle pattinate cittadine di Vicenza (lunedì), Verona (martedì) e Padova (mercoledì) e a tenere d’occhio il nostro sito, nel quale segnaleremo via via
altre analoghe iniziative: sono sempre più numerosi i pattinanti di altri
Branchi che ci propongono di incontrarci!
E ricordate che le stufe, i pozzi, i caminetti accesi, le trapunte calde,
i comodi divani sono creati apposta per sognare...e se dai sogni nasceranno altri progetti la prossima stagione sarà (incredibilmente) ancora
più ricca!
Buona lettura!
RECENSIONI
Nel sito troverete le recensioni di alcune delle nostre pattinate con indicazione dei percorsi, delle condizioni, dei costi che abbiamo sostenuto e di altre cose che ci è sembrato
utile condividere con altri pattinatori. Segnalate eventuali lacune o problemi e fateci
sapere se invece le avete utilizzate e trovate utili!
Ecco alcune delle recensioni attualmente presenti:
Valli di Comacchio
Pellestrina
Este-Baone
Villa Prati-Bagnacavallo
Parigi
San Candido-Lienz
Pagina 2
PattiniNews
Inviati superspeciali...in Messico!
Beh...di Dani si potrebbero
dire tantissime cose, anche
se non siamo sicuri che lei
prenderà bene il nostro
scoop...Guardate un po’
come sfugge gli obiettivi
dei paparazzi!
Ma dall’occhietto che vedete qui capirete senz’altro che è una ragazza
di grande simpatia! La nostra amica laureata
in Scienze Naturali meriterebbe una laurea ad honorem in psicologia , per la
capacità di individuare e
sostenere tutte le persone
in difficoltà durante le pattinate. E’ solo per questo
che fa sempre il possibile
per ottenere il posto vicino alle ambulanze
(non ci riesce proprio sempre...), che piacciono tanto al fedelissimo nipotino e alle amiche
bisognose di rassicurazione...Vanta una delle più belle
frenate a T che la storia del
pattinaggio abbia mai visto.
Ha partecipato a quasi tutte
le expeditions del Branco,
ha offerto la sua bella casa
per numerosi incontri sociali, ha sostenuto diverse iniziative a favore della pace e ha lavorato nell’ombra al nostro sito, con contributi importanti. Ama la letteratura infantile, in particolare i romanzi di
Roal Dahl.
Alla domanda “ma vai in Messico
per amore o per lavoro?”, ha
risposto ridendo: “Per il lavoro
dell’amore!”
Daniela
Uomo pacato e tranquillo, al contrario di
Daniela, Deme non disdegna di posare per l’obiettivo più curioso ed ha costituito preziosa
materia per il calendario 2004 di PN: c’era
solo l’imbarazzo della scelta!
Vestito,
svestito,
con
muscoli in evidenza, assalito
dalle fans più scatenate...
Nel giro di un niente ha raggiunto
un’insospettata
padronanza dei pattini, staccando
i
compagni
di
corso..troppo avanti!
Gran lavoratore, impegnato nel sociale,
esperto di pc, files, programmi, gprs e quan’altro, ha dato notevole
impulso all’allestimento di
una vera Redazione e delle
sezioni da campo con ogni
sorta di attrezzatura magica.
Ha partecipato a ogni sorta
di avventura pattinifera e
sostiene quando può le iniziative cittadine.
Si sospetta che abbia accettato l’occupazione in Messico perchè particolarmente amante della
tequila.
Ma è molto più probabile che
il lavoro che dice di dover
svolgere sia una copertura
per una delle più importanti
missioni assegnate dal capobranco all’estero: la predisposizione di segnaletica in
tutto il globo terracqueo, a
cominciare - appunto - dal
Messico.
Demetrio
D&D partono per il Messico, ufficialmente per lavoro, in realtà per continuare la ricerca di piste pattinabili iniziata nei mesi scorsi e consolidare il movimento PPUG. La Redazione augura loro di realizzare tutti i sogni che
portano con sè!
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
Pagina 3
Sankt Moritz
PARTENZA!
L'organizzazione
del viaggio è passata attraverso
un'imprevedibile
evoluzione
di
idee e di programmi,
che
hanno portato la
missione da un'eroica spedizione in due moto,
tenda, pattini in spalla, pranzo al sacco e
notte all'addiaccio, a un poltronatissimo tour
in camper, full optional, letti doccia frigo
carico di birre e nel caso anche riscaldamento, tenendo conto anche dei pronostici dei più
pessimisti! La nuova soluzione ha attirato
anche i turisti meno temerari, così D & D si
sono aggiunti all'equipaggio. Non dimentico di
menzionare i nostri supporti tecnologici: computer portatile collegato via gprs col mondo
intero, ma soprattutto con la sala pozzo della
pattini-sede. Mi sono autoincaricato di provvedere alle suppellettili di sicurezza per gli
indomiti pattinatori, oltre che alle vettovaglie, quindi tra il giovedì e il venerdì precedenti la tenzone ho procurato caschi per tutti
e spesa per moltitudo al giotto (quattro chili
di pasta per due cene scarse previste...) (non
è avanzato un granchè del mio spesone,
comunque...). Inoltre il Decathlon mi ha fornito ciò che sarebbe stato l'incubo del nostro
capo branco durante la corsa: 16 cuscinetti
abec 7 salomon (coprisfere rosso, modello
"gran riserva"), e 8 ruote da 80, semirigide,
che per poco non ho dovuto limare la scarpa
per farcele stare, il tutto per rendere i miei
pattini decenti, come idea iniziale, invece
rivelatisi a dir poco offensivi al momento
della gara! Non citando le cene e le birre che
ci hanno portato all'organizzazione della partenza, il gruppo di allegri pellegrinanti si è
dato appuntamento per la partenza a Legnaro
alle ore 14.30 pressappoco (Carlo è arrivato
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prima di D&D!!).
Prima di partire
abbiamo
fatto
delle locandine
da appendere alle
finestre del camper, infine verso
le 16 siamo partiti. Gufo ci aveva
preventivamente
fornito di ogni
sorta di mappa della Svizzera, by day, by
night, in varie lingue, e ciò ci rendeva sicuri
del nostro tragitto, se non fosse che tutti gli
incartamenti partivano dal confine con la svizzera... Verso le ore 8 eppiù siamo arrivati a
destinazione, passando per il passo Maloya,
luogo di partenza della maratona, e verificando, così, quelli che sarebbero stati i primi 14
km della nostra corsa del giorno successivo
(ma non era tutta in semi discesa? E quelle
sarebbero "semi"? Me par che i capi qui xe
altro che semi!!).
CI SISTEMIAMO...BUONA NOTTE...
Giungiamo al campus di iscrizione, a St
Morikttz bad, un grosso piazzale con tende e
stands di vario tipo, con un gruppo musicale
che suona per il nulla...Facciamo due passi per
decidere come sistemare il camper, incontriamo subito il fratello del poliziotto Huber
(parla uguale!!!!!), che ci dice che qui in svizzera siamo tutti pazzi, puoi fare anche atletica
a mezzogiorno sotto il sole - poi ha tirato
fuori una pistola e ha sparato a uno che camminava "e non si può mica camminare sulle
aiole!". Nella piazza ci sono i cartelli coi partecipanti, e ci siamo anche noi!! Che emozione!
Liberatici dell'autoctono chiediamo informazioni ad un cialtrone* capellone per lasciare
giù il camper, e lui ci dice che bisogna andare
in campeggio, oppure, con gesto da furbo, ci
dice che se parcheggiamo dietro l'angolo nessuno dice nulla. Anche Huber ci aveva detto di
PattiniNews
parcheggiare dietro l'angolo del villaggio sportivo, che di solito non si può, ma gli italiani che
sono sempre senza soldi lo fanno (a me questo
Huber mi stava già sul c…, adesso...).
Parcheggiamo nel posto mafia, a due metri dal
ruscello, Carlo è estasiato dal rumore dei
monti e del fruscio dell'acqua, io e DD, capendoci a fatica tra i mille decibel del rovinoso
torrente, optiamo per il camping (capobranco
triste e abbattuto...).(Tiè a Huber!). Entriamo
nel camping, dove presto ci appollaiamo in
piazzola semipiana con corrente elettrica
(tutta la nostra tecnologia prende colore e
luci, speranze prima mancate a causa dell'impianto fuori voltaggio del camper non collegato alla rete fissa). Ma qualcos'altro si mette in
movimento: le nostre mascelle!! Tappi di birra
che volano, salumi violentati, cetrioli olive
pasta col pesto torta, una vera barbarie!
(Pancettone e salame biologici offerti dalla
Pattini-sede). Il nostro mezzo giace tranquillo
nel campeggio affollato di sportivi, a Engadine,
con i cartelli sulle finestre con scritto
EngaNdine (che figure!!!!!). Bene, tutti a letto
tardi che domani si corre!! (troppo tardi, ecco
perchè non ho vinto!!).
SVEGLIA!
Al mattino è avvenuta una traggedia! Forse
due traggedie, ma per la seconda... vedremo se
ve la dico, per rispetto per il mio capo... Alle ...
mah, forse 7, suona il magicofono di demetrio
(il suo telefono mille usi mille soddisfazioni), il
sant'uomo si produce in un gesto atletico per
salvare il sonno dei commilitoni, ma la sua
schiena non regge (mai tradito dalla tecnologia, ma dal fisico, ebbene, stavolta sì). Il magicofono è spento, e allo stesso modo il nostro
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
atleta, che stramazza al suolo perdendo ogni
speranza per la sua (già ridicola) minisemimaratonina. La prepotente colazione non
porta giovamento, l'uomo è andato. E' l'ora
dell'iscrizione, usciamo dal campeggio e
regolarizziamo i nostri pagamenti (giuda,
ecco perchè gli italiani non vanno in campeggio!!),ci rechiamo balzellon balzelloni alle
iscrizioni, portandoci dietro lazzaro che
cammina con espressione da finto celato
benessere ("sono male, sono proprio male...
sono troppo avanti ma molto male"). Alle
iscrizioni ci ricoprono di regali, il pettorale
col cip, uno zaino con porta pattini, un paio di
ciabatte, un marsupio con portaborraccia,
una maglia tecnica... caramelle, ciuccetti...
siamo senza parole! Demelazzaro sarà felice
di non fare la gara, ma di aver almeno recuperato tutto quel bendiddio di regali!
Torniamo rapidamente (chi può) al campeggio, abbiamo trangugiato un piatto di pasta
forzatamente perchè qualcosa bisogna mangiare ("mi sembra di mangiare ghiaia, non ho
assolutamente fame..."), e insomma, preparate tutte le nostre apparecchiature, partiamo verso sankt moritz, dove ci attende il
servizio bus navetta per portarci alla partenza. Lazzaretrio si propone di seguire la
nostra partenza con la telecamera, ma dopo
pochi minuti che lo abbiamo abbandonato non
lo vediamo più, probabilmente accasciato e
nascosto dietro un albero a sfogare il suo
dolore... Eccoci al passo Maloja, ore 15,
circa, partenza prevista ore 17... adesso
cosa minkia facciamo fino alle 17? La soluzione c'è: ci siamo messi a fare la coda per il
cesso e così siamo arrivati alle 16.45... cosa
importa se non ti scappa, vuoi che in due ore
non ti venga?
Pagina 5
Sankt Moritz
gliava sempre più. Intanto stiamo correndo a
fianco di un bellissimo lago, anche se lo vedo
solo con la coda dell'occhio...
PRONTI? ... VIA!
Temevamo che ci obbligassero a indossare la
maglia tecnica rossa dell'organizzazione, in
realtà la mettevano tutti per la sua funzione,
visto anche il clima caldo, ma ventoso. Noi
però, impavidi rappresentanti del gruppo
patavino, ci abbiamo messo sopra la divisa
ufficiale! Insomma, tira e molla, finita la coda
del cesso, ci siamo bardati: pattini, ginocchiere, casco, gomiere, parapolsi, casco, passione... e poco dopo le cinque, smaltiti i gruppi di velocisti, la rossa mandria dei maratoneti turisti, detti "fitness" (mi go na pansa da
bìra, altro che fitness!), si mettono in movimento. I miei pensieri erano un po' convulsi e
incerti, visto che tanti avevano pattini da
corsa a cinque ruote, poi ho visto donnine con
pattini da pochi schei, piccoli kinder, vecchietti... allora ho pensato che avevo speranza. Il patto fatto già nei giorni precedenti col
capobranco era preciso: ognuno vada con la
propria andatura, non roviniamoci la gara ad
aspettarci. Quindi partiamo, alle prime decine di metri, vedendo gente molto lenta, parlo
col capo e gli dico "io vado avanti"... in realtà
quando il gruppo cominciava a sgranarsi vedevo frotte di gente, di qualsiasi anno e con
qualsiasi pattino, sfrecciarmi davanti, senza
ritegno!! Confesso di aver avuto il primo attimo di sfiducia! Il ritmo era elevato, non turistico come io mi sarei aspettato. Anche il
capo era davanti... Ma io ho pensato: correte,
correte, tanto poi vi riprendo quando schiattate (c-r-e-d-e-g-h-e, più visti!). Insomma
piano piano ci siamo assestati su un gruppo
che andava alla nostra velocità, con la massa
che ci stava dietro che comunque si assottiPagina 6
PARENTESI TECNICA: LE DISCESE
Le prime discese forse erano le più difficili,
un po' per la sorpresa, un po' per la necessità
di tarare un po' forze e mezzi! Ed ecco la questione base, vista già alla San Candido Lienz.
Aprirò una parentesi: la discesa è comunque
una cosa che ti caghi sotto, è solo questione di
capire come cagarsi meno. Annina ci ha insegnato che la frenata a spazzaneve non basta in
caso di forti pendenze, o almeno una volta
passata una certa velocità. C'è il tampone, ma
te ne devi portare una sacchella di scorta, se
vuoi che i tamponi ti bastino per oltre 40 km;
e c'è il T, infallibile, a meno che: - 1) non ci sia
gente che ti passa a manetta, anche pirli e kinder, e ti fanno sentire un vecchio se freni a
T, oppure: - 2) hai raggiunto la velocità eccessiva anche per il T... Infatti la mia teoria è che
se freni e tieni una velocità frenata controllata fin dall'inizio, te la puoi cavare, altrimenti,
se ti lasci andare raggiungi una velocità alla
quale non puoi tentare di frenare, e le soluzioni possibile sono il culo (in senso di fortuna), la
preghiera, o la fine della discesa. Dopo la
seconda discesa, tentata a pattini allineati uno
di fronte all'altro, in cui ho visto la morte, ho
optato per la soluzione culo abbinata a preghiera (sacro e profano), una bella discesa
libera, in posizione accucciata, e via...
SIAMO VIVI E APPAIATI!
Tutto liscio, siamo ancora vivi e appaiati,
siamo partiti alle 17.10 e dobbiamo essere a
SM. alle 18.10, per evitare l'onta del recupero
in bus scopa (con crocifissione sul palco della
festa della sera). Ma prima ancora della prima
tappa ecco un punto ristoro, dove in velocità
recuperiamo acqua e una borraccia di Rivella
(bevi Rivella e te Rivi sempre!), nostro sponsor
PattiniNews
e nostra salvezza! Eccoci a SM, 17.40 (mica
bubbole, mezz'ora prima del passaggio della
nettezza!), cerco Demazzaro ma non lo vedo,
spero sia sopravvissuto, non ci posso pensare
ora, c'è la chichane del tabaccaio, con omini
che sbandierano bandiere gialle. Carlo sta
bene, io ho avuto già un calo di convinzione,
ma ora sono rinfrancato. Lungo tutto il tracciato ci sono tanti turisti che ci incitano, è
molto carino! Ogni tanto ci sono file di bimbi
che tendono le mani per darti il 5, io ho la
Rivella su una mano, ma con l'altra ce la faccio. (Non abbandonare la Rivella, Luke!). Giro
panoramico della città bassa di S.M., rientro
nella statale a fianco del lago, e dopo poco
giungiamo alla fatidica discesa, di cui parlano
tutte le leggende della valle. La parte più pendente del tracciato è attrezzata con tappeti
rallentatori, tutti organizzato alla grande,
perfettamente funzionale! Ci sono anche
degli schiavi che controllano che i tappeti non
si spostino! Fine dei tappeti, si riparte, un
pezzo abbastanza palloso, la valle si allarga,
ad un certo punto due pulzelle di nazionalità
incerta aprono una barretta energetica, le
danno un mozzico e la perdono per strada. Ed
ecco che il nostro impavido capobranco blocca la sua corsa, torna indietro, recupera la
barretta e dopo un po' raggiunge le pulzelle
con la barretta, visibilmente alleggerita (ehi,
cavaliere dei miei stivali!!!). Nel frattempo la
Dani svolazza allegra sui primi 14km della
mini-maratona, col compito di difendere da
sola i colori del gruppo, e pronta a raggiungere il malandato consorte. Torniamo alla corsa
madre: tutto procede, c'è una rotonda, giriamo a destra in salita mentre un branco di scatenati (anzi, skate-nati, eh, eh!)(ehi, però,
bello sto nome, no?) scende ad alta velocità
nel senso opposto. Dopo una lunga e bastarda
salita, con a metà un altro rifornimento di
magica Rivella, si gira una boa e si riscende
sullo stesso tragitto dell'andata. E' qui che i
miei pattini creano scompiglio e odio nell'animo del capo: in posizione da discesa libera
passo il capobranco fischiettando a velocità
sostenuta, mentre lui lento quasi spinge anche
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
in discesa con i suoi pattini professionals! Per
questo mi odierà fino a tirarmi una gomitata
nella schiena nel sonno, la notte dopo la
corsa... Io ho perso la cognizione della distanza, sembra che il terzo punto obbligato fosse
verso le 7, in qualche paese sul tragitto, e
mentre percorro a fatica un pezzo in rettilineo controvento, perdo speranza per la almeno terza volta, finchè non odo voci che dicono
che mancano 12 km... Ciò mi ridà forza, per
come ero conciato erano un abisso, ma avendone fatti 30, ormai... Iniziano anche i primi
cedimenti fisici, ginocchio sinistro (quello
buono) e doppia visione di madonna vestita da
ballerina hawayana... allora il capo decide di
provare la strategia dei trenini aerodinamici.
Parto davanti io, duro pochi km, poi prova lui,
va un po' meglio (con le conoscenze di poi
saremmo stati circa a meno 10km). Passiamo
un paese, girano voci che siamo a circa meno
7, Carlo prova un nuovo schema, io davanti
taglio l'aria e lui dietro spinge, cerchiamo
altri partecipanti, ma nessuno ci sta dietro
(non è un buon segno, secondo me stiamo spingendo troppo!) (Infatti presto morirò!). Passa
davanti Carlo, mi attacco dietro e riusciamo a
coinvolgere altri corridori, io tengo un po' poi
mollo, non ce la faccio... poi penso: mancano
pochi km, siamo contro vento, se perdo il
treno ora, non arrivo +! Riprendo il treno, dopo
poco Carlo esplode, secondo me è stato troppo buono e altruista. (Non smette, però, di
pensare in grande :"dobbiamo arrivare prima
di quel bambino, era con noi alla partenza...").
Ma ormai è fatta, mancano due o tre km, io
passo davanti con l'adrenalina della consapevolezza che il finale è vicino, arrivo solo
davanti al traguardo e (pronti per le lacrimucce?) penso: l'abbiamo fatta tutta assieme, e
in qualche punto se non c'era lui non ce l'avrei
fatta... ho aspettato il capo, che mi diceva
"vai, vai", e abbiamo passato il traguardo
assieme. S-F-I-N-I-T-I, ma contenti come
mai!!!! Poi c'era un sacco di Rivella al nostro
arrivo, quindi ci siamo ripresi velocemente.
(...!). Abbiamo preso il nostro trenino svizzero
e siamo tornati alla base, dove abbiamo dato
Pagina 7
fondo alle nostre vivande e alla nostra birra.
Lazzaretrio ha trovato un nuovo valido analgesico, il Passito greco, che però fa passare
il dolore alla schiena, concilia il sonno, ma ha
come effetti collaterali che ti fa dire un
sacco di str... , quasi come le mille Becks che
mi sono bevuto io! Eravamo talmente stanchi
e ciucchi che ci siamo anche dimenticati di
andare alle premiazioni!!!!!!!!!! Organizzazione
mitologica, tutto perfetto! Direi, come dico
sempre, che a me le corse a tempo non piacciono e non sono la mia specialità, ma è anche
vero che non ci alleniamo mai per le lunghe
distanze, e basta poco per divertirsi anche in
questo tipo di competizioni! Da rifare! E
oltretutto il tempo che abbiamo staccato, 1h
e 59 senza i decimi che il giuda del capo mi
ha ciullato dopo che l'ho anche aspettato,
personalmente mi ha stupito! E dire che poi ho
scoperto che avevamo altri 45 minuti per finire con più calma!!!!!!!Pork!
maxxale
*Nei giorni successivi, sfogliando le riviste
crucche che ci hanno messo nello zaino gardet,
scopriamo che il cialtrone capellone è il sommo
manager della swiss-inline-cup
Una gita per tutti: da Longare a Vicenza
Domenica. E’ piovuto la notte scorsa, c’è un po’ di
fresco… sentiamo se maxxale e capobranco sono
pronti per un giretto moto + pattini. Non se lo
fanno ripetere due volte e arrivano puntuali.
Abbigliamento essenziale (è tornato un caldo!),
acqua e fotocamere e partiamo alla volta dei colli
vicentini, Ale con MotoMostro e cb con la sua
rombante Giraffa. I miei compagni sono sempre
gradevolissimi e motociclisti eccezionali, mi faccio cullare dalle curve e mi inebrio di verde e di
cielo. Arrivati a Longare ci attrezziamo per l’expedition…100 mt. di asfalto ruvido, ma poi si va
che è una bellezza; incontriamo almeno una ventina di pattinatori e ci salutiamo. Si convive bene
con i ciclisti, si vede che qui sono tutti abituati.
Giochi d’acqua e scherzi alle fontanelle di Ale e
Carlo, questi ragazzi non crescono Due fidanzatini si riposano su una panchina: all’andata lui sul
grembo di lei, al ritorno fanno cambio, accarezzandosi i capelli vicendevolmente. Un micio quasi
nero attraversa la strada ad ale, da oggi in poi
porterà fortuna!! Una bellissima compagnia banchetta in un giardino fiorito, anziani e bimbi, li
vediamo sia all’andata che al ritorno, grande mangiata! Incontriamo anche il vicentino Maurizio e
ci accordiamo per la nostra prossima partecipazione al giro notturno.Mais, dalie, l’acqua dei
canali, nuvole bianchissime in un cielo terso,
piselli e pomidoro negli orti…è caldissimo, è vero,
ma sto così bene! E poi è sempre così piacevole
Pagina 8
arrivare in una città senza macchine, il porfido e le
salite non ci preoccupano affatto; gironzoliamo
scherzando nelle piazze tutte per noi, cb fa le sue
immancabili riprese e ci concediamo un gelatone.
Bello! Una volta di più un miniBranco in avanscoperta, ci torneremo con altri Fratelli!
La pista (10 km circa) comincia a Costozza, frazione di
Longare, nei pressi della scuola elementare alla fine di
via Don D’è Aimi. Di fronte c’è un ampio parcheggio nel
quale attrezzarsi in tutta comodità.Il primo tratto,
per un km circa, congiunge Costozza con il capoluogo,
poi la pista prosegue nella campagna, salvo brevi tratti in cui si accosta alla statale 247 per Este. Da segnalare due attraversamenti pedonali sulla statale stessa, il primo a circa tre km dalla partenza e l’ultimo
quasi a Vicenza, superata la famosa Rotonda del
Palladio. La pista non è larghissima, per cui è necessario procedere in fila indiana quando si incontrano altri
pattinatori (numerosi!) e ciclisti. E’ intervallata da ringhiere in corrispondenza di piccolissime stradine campagnole o accessi alle abitazioni: nessun problema
comunque, è sufficiente un leggerissimo slalom e un
occhiata veloce a destra e sinistra. Brevi tratti sono
alberati, ma per lo più la ciclopista è esposta, quindi è
opportuno evitare le ore canicolari. Purtroppo non ci è
parso di vedere illuminazione in tutto il tratto, e questo rende sconsigliabile percorrerla di sera. In circa
45’ si arriva a Vicenza: la pista termina in prossimità
di un tempietto a Porta Monte (scalette di Monte
Berico). Nessun problema per il rifornimento di acqua,
abbiamo trovato due fontanelle in cui riempire le borracce.
PattiniNews
Roller Extreme
GIORNATE SPECIALI
Da Mori a Bolzano ho "sopportato" Colibrì
Ma proprio per questo è stato un gran bel dì,
Ci siamo divertite ci siam fotografate
E tutte quelle ore in fretta son passate.
C'erano amici e c'erano parenti
Che anche dopo la fatica eran sorridenti
Abbiam brindato e festeggiato,
finchè a casa non ci han riportato
La domenica seguente volevamo veder gente
Così io e il mio marito caro siamo giunti a LEGNARO
E' stata una bella gara tra intervalli e cavalli..
L'asfalto non sempre bello,
ma non si può avere questo e quello….
Abbiamo incontrato tanti amici e di questo siam felici
Sicuramente torneremo così vi rivedremo
Non per fare una guerra ma per…..
PATTINARE TRA CIELO E TERRA!!!!!!!!!!
Gli amici trentini Clè&co
Rovereto - Bolzano: come dirla in poche righe? Io vi posso dire come
è andata. Colibrì ha fatto strada, sì....ma è anche stata caricata a
forza in un pullman con altri quattro sciagurati per saltare un pezzetto con cantieri...ha opposto una strenua resistenza, questo sì
(memore delle violenze subite a Ferrara due anni fa dalle due teutoniche)...ma ha evitato una quindicina di chilometri....E poi è saltata
fuori dal pullmino rapitore a uno stop, trascinandosi per mano la cara
Clelia e ha ripreso la strada chiedendosi chi glielo aveva fatto fare.
Non fosse stato per questa amica simpaticissima che
l'aspettava...non avrebbe mai fatto il giro d'onore a Bolzano....Va
anche detto che vacillava, vaneggiava, si doppava con barrette biologiche, sputava moscerini come un carrettiere....Quelli bellissimi tappatissimi espertissimi con 5 ruote marchi da tutte le parti ci hanno
messo 3 ore....colibrì SEI ORE....No, ecco....diciamo le cose come
stanno...Comunque aveva: caschetto antidiluviano con adesivo PN (per
farlo vedere alla troupe di rai sport in corsa ha fatto dei numeri da
circo, perchè la moto stava dall'altra parte), braghe PN, maglietta
PN, felpa PN e un cambio PN completo per il dopo doccia in zaino.
Questo per portare con sé il branco impegnato altrove...dice di avere
avuto delle significative visioni lungo il percorso (i Fratelli e le
Sorelle), che certamente
l'hanno sostenuta misticamente.....
Loris, colibrì, Viviana & Clé
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
La Roller Extreme, proposta da
MBE, si è svolta in un percorso
prevalentemente ciclabile da
Rovereto a Bolzano lungo l’Adige.
Le stime più attendibili parlano
di oltre 90 km. Non è del tutto
proponibile senza un’organizzazione che aiuti nei tratti cittadini di Rovereto e Trento, ma da
Trento (meglio ancora Nave San
Rocco) a Bolzano la pista è quasi
esclusivamente ciclabile, salvo
gli attraversamenti sul fiume a
Salorno e poco dopo Egna.
L’asfalto non è dei migliori, la
pista è tutta esposta al sole e
non vi si trova acqua, ma offre
un’avventura di tutto rispetto.
Lungo il percorso fiori di tutti i
colori, soffioni di enormi dimensioni, papaveri, rose selvatiche,
ranuncoli...e squarci sulle bellissime Dolomiti...Da rifare, in
molti!
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Passeggiata lungo il Mincio
Uno sforzo non da poco alzarsi presto la domenica mattina dell'8 agosto, dopo una notte "rinfrescata" da un mini temporale, con le previsioni
meteo che mettevano ombrelli su tutto il Nord
Italia e se non c'erano ombrelli di sicuro c'era
l'afa. Ma "questo è uno sporco lavoro e qualcuno
lo deve pur fare", abbiamo pensato. Se non ci
sforziamo un po' sarà difficile che le piste pattinabili piovano dal cielo e allora ci siamo detti che
questa era una di quelle occasioni da non perdere.
Ci siamo caricati psicologicamente (e non solo) da
una colazione imperiale a casa di colibrì e siamo
partiti a razzo per non arrivare comunque in
ritardo all'appuntamento alla sorgente del Mincio
a Peschiera del Garda. Eravamo solo in tre e con
tre programmi diversi, tre aspettative diverse,
uniti comunque da un unico scopo: divertirsi pattinando (e da una fantastica maglietta n.d.r.). Il
capobranco voleva testare la pattinabilità della
pista e la carenza di segnaletica dedicata, giacomo doveva fare riabilitazione controllata alla
gamba e riprendere gradatamente l'attività. Il
compito di colibrì è come al solito di registrare
tutto il possibile, suoni, emozioni, colori, umori,
odori, fare la segretaria, l'autista, fare "pub
relation", fare la sua parte in un progetto ambizioso. I tre inviati si sono dunque divisi in due
percorsi diversi: escluso quello di 66 km - un po'
per l'afa, un po' per gli acciacchi, un po' per
carenza di personale - Giac e CB hanno affrontato la 10 km, colibrì la 30 km. Il percorso più breve
(dalle sorgenti del Mincio a Peschiera fino a Ponti
sul Mincio) è stato scelto soprattutto da ragazzini e ciclisti, oltre - come già detto - dai nostri
due inviati, che mordevano un po' il freno, ma si
sono sacrificati per saggiare anche questa possibilità, verificare lo stato della ciclabile per eventuali aspiranti pattinanti, documentare con foto il
percorso e arrivare al traguardo prima di tutti gli
altri per proporre gli immancabili video.
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Tamara, dell'organizzazione, si spendeva in consigli e raccomandazioni, facendo un po' la sorella
maggiore per tutto il gruppo. Qualche difficoltà
in più per la 30 km, lungo la quale i pattinanti
hanno incontrato tratti di sterrato e ponticelli di
legno; superabilissimi, comunque, senza contare,
dove possibile - il supporto di un pulmino per i più
praoccupati. Dopo una passeggiata di 15 km, max
ha suggerito al gruppo una sosta a Borghetto, un
paesino molto grazioso con botteghe artigianali i
cui titolari non hanno fatto una piega alla vista di
clienti con i pattini. Per il ritorno è stata percorsa la strada dell'andata, fino alla diga alla quale i
due itinerari iniziali si erano divisi e dove i gruppi
dei 30 e dei 66 km si sono ritrovati per l'arrivo
trionfale a Ponti sul Mincio. Ultimi 4 km di corsa
per chi aspirava a salire sul podio e comunque con
una certa sollecitudine per tutti, ormai discretamente affamati. La tavolata promessa dai
depliant era davvero una bella e ricca tavolata,
allestita per la sagra del paese. Qualche chiacchiera, commenti a caldo,la sbrisolona con la grappa, applausi a coloro che arrivavano alla spicciolata, anche feriti...e si riparte! Il tratto da Ponti sul
Mincio al luogo di ritrovo della mattina va segnalato per le imprevedibili e pericolosissime discese: a vedere la velocissima discesa di Giacomo
(tentativo di frenata a spazzaneve e noncuranza
totale a uno stop) in un film, ci sarebbe da fare
qualche grassa risata...ma i protagonisti hanno
manifestato la loro ansia e paura in diversi modi:
Giovy rincorrendo il nostro matto ormai pietrificato e irrigidito dallo sforzo, Capobranco duro
dalla paura aggrappato a un muro, colibrì trattenendo le lacrime e prevedendo il peggio continuando a ripetere "frena in modo efficace!". Beh,
ne è seguita una lezione sulle frenate, impartita
da capobranco, corse in avanscoperta di Giovy e
raccomandazioni materne che varranno per la
vita!
PattiniNews
Segnaletica stradale
Continuano le azioni del PPUG (Piste Pattinabili Users
Group) per sensibilizzare all’uso di pattini e piste ciclopattinabili. Giunge in Redazione la segnalazione di un’iniziativa che pare possa essere attribuita al PPLF
(Piste Pattinabili Liberation Front).
Nelle foto di questa pagina: lavoratori PPUG
Sabato scorso (25 set) arriva una telefonata anonima
in redazione: "Il PPLF (Piste Pattinabili Liberation
Front n.d.a.) ha provveduto all'installazione della
segnaletica per le pattinabili sulla Longare-Vicenza. Il
PPLF ha scelto come primo obiettivo quella pista perché situata in una posizione strategica. Molte altre
piste saranno colpite da oggi in avanti!".
Troncata la comunicazione. Il tempo di fare un giro
veloce di telefonate, di contattare il referente PPUG di Vicenza,
skatejam e Ferruccio che ha il
suo negozio nei pressi della pattinabile e partiamo con la redazione
mobile ospitata sull'ultramoderno
camper di Morris in cerca di
testimoni e di conferme.Usciti
dall'autostrada decidiamo di non dirigersi direttamente sul luogo della "liberazione" e percorriamo la città
in lungo e in largo per capire che aria tira. Non ci vuole
molto a rendersi conto che la
città non è la solita e sembrano
tutti essere un po' più confusi.
Tutti guardano i cartelli agli
incroci e sembrano domandarsi
"per dove? per di qua? o per di
là?".Anche noi rimaniamo intrappolati in questo senso di smarrimento fino a quando il capobranco, con il suo senso di
orientamento e il suo fiuto porta tutti all'appuntamento con skatejam che nel frattempo aveva messo qualcosa da bere nel frigo per dopo.La prima cosa che ci
colpisce è la distinzione tra il caos delle strade e la
pace della pista. A dire il vero sembrava persino che il
sole illuminasse solo la pista pattinabile, mentre sulle
strade il sole non riusciva. Ci avviciniamo alla pista
facendo attenzione a non disturbare i pattinatori che
la percorrono nei due sensi. ad arrivare perché coperto da qualche nuvola. Osserviamo ancora un po' in
religioso silenzio e decidiamo di fermare due ragazze
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
tra le tante: avevamo bisogno di qualche testimone
oculare. Sono due conoscenze di skatejam ed erano
sulla pista come abitualmente lo sono quando hanno del
tempo libero.Del cartello asseriscono che si trova in
quel punto già da parecchi giorni, forse mesi. Parrebbe
che la collocazione del cartello fosse avvenuta una
domenica mattina, alla presenza di autorità locali e
addirittura banda cittadina. Riportiamo quello che ci
viene riferito ma sappiamo che non possiamo accontentarci.Ed ecco che si ripresenta l'occasione per fermare altre due ragazze (scelta assolutamente random), le quali, tranquilizzate sulla nostra identità e
serietà ci raccontano invece a ruota libera che il cartello è apparso una mattina in cui su alcuni campi di
grano della zona erano comparsi dei cerchi grandi e
per-
fetti, ma così grandi e così perfetti che nessuno dei
presenti aveva il dubbio che si trattasse di una "presa
in giro".Dopo una nostra ricerca sulla stampa segnalata dalle testimoni sembra purtroppo che recentemente non ci sia stato nessuno di questi eventi. E allora?
come uscirne da questa situazione imbarazzante?
Abbiamo chiesto ad un contadino in bicicletta ma
anche lui ci ha raccontato una strana storia di quando
era andato a pescare nelle valli di Rosolina e notò per
la prima volta un segnale tipo quello in una strada nella
quale non passa nessuno.Verificheremo comunque l'at-
tendibilità anche di questa notizia il più presto possibile perché il nostro è un lavoro sì duro, ma che ci dà
un sacco di soddisfazioni e ci fa imparare un sacco di
cose.
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FAQ DEL MESE:
PUBBLICARE LE FOTO
Ancora una volta la visita di un* amic* ci dà l’occasione di dare qualche indicazione utile a tutti
i
frequentatori
del
sito.
Ci
scrive
“Superdisastro” (ma perchè questo nickname,
poi?): “Come faccio a mandarvi le mie foto?
Car* Superdisastro, hai alcune possibilità. La
prima è quella di inviare le tue foto alla
Redazione che provvederà a inserirle a proprio
piacimento in un album. Anche negli articoli o nei
commenti che invii puoi inserire le foto che ti
piacciono. E’ sufficiente cliccare sull’iconcina in
alto a destra dove è rappresentato un piccolo
paesaggio
con
una
freccetta
rossa
(Upload/inserisci un’immagine). Si apre una
finestra: per individuare la foto, usa “sfoglia”.
Comparirà la foto nell’anteprima e allora sarà
sufficiente cliccare su “invia”. Attenzione però:
la foto deve essere al massimo di dimensioni
340 x 255 circa (in pixel).
Se invece vuoi collocare una foto (o, meglio
ancora una thumbnail) che possa essere ingrandita, puoi usare un programma (gratuito) che
trovi in http://imageuploading.com. Una volta
entrato, colloca il mouse su “File” e sfoglia il tuo
disco fisso. Attenzione! L’immagine deve essere
in uno di questi formati: jpg, jpeg, bmp, gif, png,
swf e avere un peso massimo di 1024 kb. Una
volta individuata e selezionata l’immagine, clicca
su ”Host it”: si aprirà una pagina con alcune
stringhe, pronte all’uso per collegare o inserire
l’immagine nel proprio sito, forum o weblog. Se
copi la stringa generata sotto “hotlink& clickable thumbnail onto” il risultato sarà che nell’articolo o commento comparirà una thumbnail cliccabile che linkerà alla pagina con l’immagine
nelle dimensioni originali.
Sperando di essere stati utili,
invitiamo i lettori a contattarci
ancora per chiarimenti!
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VOLETE PATTINARE
LIBERAMENTE IN CITTA’?
Risultati e retroscena del sondaggio nel sito
Diciamolo, il sondaggio è un modo che ha chi cura
la realizzazione del sito per vedere se c'è una
risposta da parte del visitatore, se da un sondaggio può nascere una discussione. E allora, ecco che
moltissimi siti fanno le domande più strane e propongono risposte ancora più strane, molti propongono i loro sondaggi e danno la possibilità di votarvici solo agli iscritti, molti invece lasciano votare
chiunque, anche più volte. Altri ancora usano i sondaggi per provocare delle riflessioni direttamente
sui lettori. Quasi tutti i siti comunque, non tengono in considerazione i risultati dei sondaggi, perché di per sè non hanno un valore ufficiale, sono
modificabili e taroccabili in base a cordate di
votanti, in base alla buona volontà e del (buon)
tempo dei visitatori. Perché si dovrebbe decidere
con un sondaggio su un sito quale logo adottare su
una nuova maglia? Ci sono decisioni che non possono essere prese in relazione ad un esito di una
rilevazione via internet. Sicuramente potrà indicare una direzione da seguire, come nel caso di un
sondaggio sul futuro del sito stesso. Si
potrà/dovrà tenere in considerazione almeno l'orientamento in generale che il risultato evidenzia.
Il sondaggio deve essere ben formulato, le risposte le più complete ed esaurienti possibile. Il sondaggio deve essere anche il meno influenzato possibile dall'opinione del sondaggista, altrimenti
potrebbe scatenare una reazione come quella che
abbiamo appena visto concludersi con il sondaggio
uscente. A poco servono le spiegazioni dell'ideatore del sondaggio: se un sondaggio appare falsato,
le reazioni possono variare dallo snobbamento alla
"mo' ti faccio vedere io cosa può uno di buona
volontà" da attuarsi con qualsiasi metodo lecito.
Compaiono altri pc, si utilizzano quelli di amici, colleghi, si sensibilizza l'opinione pubblica, si cercano
compagni, si vota quante più volte è possibile, si
approfitta del proprio indirizzo IP dinamico che a
volte consente di non farsi riconoscere. Chi ha
PattiniNews
seguito (pochi) l'evolversi delle votazioni si è reso
conto di quanto avolte era snervante la rincorsa al
primo posto, ma nello stesso tempo si è divertito
quando l'opzione scelta dapprima faceva sentire il
fiato sul collo all'avversaria e poi si gongolava
quando ce la faceva. Questi pochi (e quasi tutti
buoni) hanno fatto in totale 1150 voti da metà
maggio ai primi di ottobre (oggi). Un'enormità
rispetto alle modeste visite che il sito ha giornalmente delle quali peraltro non mi lamento. Da questi 1150 voti bisogna però toglierne almeno un centinaio che da amministratore ho aggiunto a piene
mani entrando nel database. Un colpo basso, non
c'è che dire, ma questo conferma che chi ha il
potere dell'informazione in mano può manipolarla
a suo piacimento. Un reato il mio che ho piacere di
confessare non perché sia preso da sensi di colpa,
ma perché informando tutti di questi piccoli trucchetti riesco forse a rendere più attenti e consapevoli che i sondaggi e anche le notizie possono
essere mirate in una determinata direzione. La
critica più forte al sondaggio è stata quella che
era un sondaggio di parte, che era chiaro che in un
sito di pattinatori tutti dovevano essere d'accordo sul fatto che sarebbe bello pattinare liberamente in città. A queste critiche rispondevo che
anche un pattinatore sfegatato poteva rendersi
conto, vuoi per esperienza personale, vuoi per
"preveggenza", che invece pattinare in città sia
troppo pericoloso e che, essendo impossibile vincere la battaglia contro l'auto (pericolo principale), fosse meglio lasciar perdere e rifugiarsi in
spazi circondati e più sicuri. Oltre all'opzione
"ratio-estrema" e "super-irratio" c'era l'opzione
"parliamone". Questa, che era la mia preferita è
sempre rimasta sola, soletta in fondo alla classifica, ed è stata quella che ha avuto più bisogno di
"voti omaggio" per non
sfigurare più di tanto,
anzi per qualche giorno
si è proprio messa in
mostra. Quest'ultima
opzione "viva il PPUG"
ha potuto godere alla
fine del premio inventato da me per chi, a
250
200
150
100
50
parer mio meritava più attenzioni. Sì perché con
un altro sapiente taroccamento ho invertito la
risposta 2 (No, è troppo pericoloso) con la numero
3 (viva il PPUG). Di colpo tutti gli sforzi di quelli
contrari sia al sondaggio che alla possibilità di pattinare in città sono stati scambiati dell'ultima
classificata. Un colpo più che basso, un colpo mortale che doveva scoraggiare chi se la rideva per la
figura che ci stavamo facendo. E non mi riferisco
a mangusta e alla serpe in famiglia (mia sorella)
che si divertivano così, ma che mi avevano fatto
sapere il motivo. Mi riferisco a quanti si tenevano
nascosti dietro all'anonimato (nessun login, nessun
commento) ed eccitati dal piacere fare uno scherzo votavano "no" ogni volta che veniva loro permesso. Per molto tempo ho sperato che si stancassero, per molto tempo (fino alla settimana scorsa)
ho sperato che nella sfida si aggiungesse qualche
altro buono. Fino ad oggi ho lasciato fare perché
ero convinto che questi buontemponi, con la scusa
di tornare sul sito a "rompere" avrebbero potuto
vedere che oltre ad un insignificante sondaggio
nel sito c'è qualcos'altro. Fino ad oggi ero convinto di questa cosa, ma oggi non lo sono più: credo
non si convinceranno mai che non stiamo lavorando
per scopi personali, né per soddisfazioni personali, anche se le soddisfazioni ci sono. Credo che con
loro sia vano il tentativo di invitarli ad aggregarsi
alle nostre o di altri, iniziative e quindi il sondaggio è da oggi cambiato e come gli altri non è impegnativo, serve, come confessavo all'inizio a "stuzzicare" la partecipazione di tutti. Vi ricordo, e non
mi stancherò mai di ripeterlo, che è bello poter
avere uno spazio per far conoscere le proprie iniziative, è bello poterne discutere, è quantomai
necessario avere uno spazio per fare anche informazione, senza appoggiarsi pigramente alle informazioni già circolanti, o
meglio, quello che a
parer mio è più necessario è filtrare e riconoscere le informazioni
buone, consentendo una
navigazione in acque
tranquille (nella Rete).
Ser i e1
Ser i e2
Ser i e3
0
t ot a l e v ot i e s pr e s s i
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
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Pari-roller: un sogno diventato realtà!
Quello che segue è il resoconto di un inviato veramente speciale, un ragazzo semplice che pur di coronare
uno dei sogni, e cioè di pattinare in una grande città,
Parigi, si è aggregato ad un branco di sciamannati pattinatori non senza un certo timore, glielo si leggeva sul
volto quando ci ha raggiunti nello scompartimento letto
dopo essere salito a Vicenza sul treno che ci portava a
Parigi-Bercy (chissà se pensava: "io salgo su un treno
senza biglietto... e se loro non ci sono?").
Ma noi c'eravamo ....
Siamo in sette, Capobranco, Colibrì, Luisa, Helene, i 2
fratelli MAZINGA Paolo ed Alessandro, ed il sottoscritto, tutti pattinatori ormai esperti, ciò nonostante
l'atmosfera durante il viaggio in metrò è carica di una
leggera tensione... Qualcuno parla, si scherza, cerando
di nascondere, ognuno come può, quella sottile sensazione di incertezza che ti prende alla bocca dello stomaco prima di una grande avventura. Arriviamo al luogo
di partenza della "corsa" verso le 21,00, sul piazzale
non c'è molta gente, il buio della sera parigina è vivacemente illuminato dalle mille luci dei palazzi e della stazione, che si affacciano come spettatori incuriositi, su
Place de Montparnasse. Le nostre magliette ci regalano le prime soddisfazioni della serata, attirando più di
qualche attenzione, nel frattempo cominciamo ad infilarci i pattini e le protezioni, e scaldiamo un po' i
muscoli. L'ora della partenza (22,00) arriva velocissima
e sulla piazza ormai c'è così tanta gente che non si
capisce da dove possa essere sbucata fuori. E' un mare
di teste quello che si vede tutto intorno a noi, migliaia
di volti ed espressioni brevemente illuminati dalle sciabolate di luce innaturale dei lampeggianti delle autoambulanze e delle macchine della polizia di servizio. Ad un
tratto sento spingere, l'onda umana si muove, stiamo
partendo e per un secondo ogni cosa è sovrastata dal
rumore di 120.000 ruote in movimento. Il nostro gruppo è compatto, e ci guardiamo ancora increduli di essere proprio noi, in questo momento, in questo luogo, partecipi di un'avventura quasi leggendaria, il branco
entra nel mito!
Pagina 14
Il ritmo di pattinata si fa subito sostenuto mentre la
folla di partecipanti si snoda in un interminabile serpentone che viaggia fra i 20 e i 30 km/h, nel cuore di
Parigi. La concentrazione è già al massimo perché in
molti punti corriamo stipati come sardine, e affrontiamo a tutta velocità il vialone dal quale vediamo sfilare
Notre Dame, e poco dopo eccoci nel boulevard immenso sotto la Tour Eiffel, così illuminata da sembrare una
maestosa ed elegante signora nel suo vestito da gala
più bello. E' tutto così incredibilmente fantastico, ma
non ci si può fermare, la corsa ha i suoi ritmi e non
aspetta nessuno, le brevi soste che si fanno servono
appena per riprendere fiato e per tentare di ritrovarsi, visto che il branco si è ormai disperso, frazionandosi in gruppettiFinalmente arriviamo alla prima versa
sosta a l'Opera, dove possiamo ricostituire il gruppo e
procedere all'intervista con il webmaster del sito
(www.pari-roller.com) della mitica pattinata, monsieur
Benoit! Ma anche questi minuti passano in fretta, il
tempo di riallacciarsi i pattini e stiamo già partendo
nuovamente. Il serpentone umano si snoda per le boulevard di Parigi, lanciandosi in lunghe discese, superando con i denti e con i gomiti malefici tratti di "perfido
porfido", travolgendo come una marea marciapiedi,
auto in sosta e cartelli stradali. Ormai la stanchezza
segna i volti della maggior parte dei partecipanti, ma lo
spirito della folla urlante e scatenata che ci sfreccia
accanto ci dà la forza per andare avanti, anche perché
non ci si può fermare…. chi si ferma è fuori dalla corsa
e si deve arrangiare! Ma, ecco, sembra quasi incredibile, cominciamo a riconoscere le luci di Place
Montparnasse, siamo vicini alla meta, stiamo arrivando,
il nostro ultimo pezzo di strada è in discesa, e 15.000
pattinatori si lanciano scatenati, schivandosi, sfiorandosi, a volte aggrappandosi uno all'altro per non cadere. Migliaia di pattini iniziano a frenare, e l'aria si
riempie di uno strano odore di gomma bruciata, finalmente siamo arrivati ed è proprio il caso di dirlo, stanchi ma felici incrociamo i nostri sorrisi carichi di soddisfazione, per aver realizzato un sogno. Il branco è
entrato nel mito!
Skatejam (da Vicenza con furore)
PattiniNews
Parigi...Roller&Coquillages
Bonjour, Paris! Domenica, ci avviamo alla nostra colazione, ci alziamo a turno per aiutarci a portare in tavola le cose che ci piacciono. Al capo e a me attende un
lavoro oggi: cercheremo la webcam de La Villette e
saluteremo il mondo con lo striscione di PattiniNews!
Nessuno ha voglia di accompagnarci, la stanchezza è
troppa. E' un duro lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare!
Ci diamo appuntamento per le 14 a Bastille. E' domenica e le persone sono vestite a festa. Le donne africane sfoggiano turbanti e abiti lunghi, anche se devono
tenere in braccio un paio di bambini. Ce n'è uno divertente e piccino che rischia di cadere cercando di aprire una porta automatica. I suoi genitori sono giovanissimi e belli come il sole d'Africa. La Villette è un quartiere accogliente, con parchi e attrazioni per studenti
e cittadini di tutte le età. Ecco la webcam! Al lavoro!
Indossiamo pattini e sfoderiamo lo striscione. Qualche
telefonata a casa e siamo visibili anche su Marte!
Saluti e baci a Barbarella e Gian che lavorano in redazione, anche se poi scopriremo che siamo sì riconoscibili, ma che lo striscione dovrà essere ancora più grande! Finito il lavoro e riposti gli attrezzi, riprendiamo il
metro: a Bastille gli amici già ci aspettano! C'è una
discreta ressa, Luisa, Hélène, Benoit e Adeline vengono a benedire il nostro giretto. C'è un'atmosfera frizzante, gente allegra e rumorosa, bambini, anziani,
mamme, qualche disabile con la carrozzina, il nostro
amico con il cappellaccio da cow boy. C'è un sole caldissimo che accompagna la nostra allegria. Spieghiamo il
nostro striscione; un ragazzo simpatico ci suggerisce
di girarlo all'indietro per farlo vedere meglio.
Chiacchieriamo un po', gli diamo il nostro giornalino e
ci prepariamo per la passeggiata. Qua a là qualche
ragazzo attrezzato con musica divertente sulle spalle,
che ci farà ballare nei momenti di sosta. Si corre
anche oggi, non si può negarlo, ma si procede in modo
più rilassato che venerdì, c'è il tempo di guardarsi
intorno e di gustare qualche scorcio parigino. I poliziotti ci sono anche oggi, ma non hanno necessità di
inseguire gli indisciplinati. Marco pattina in bombetta
rossa, Ale&Paolo sono ammantati dallo striscione, checrea una macchia gialla vivacissima tra la folla e si
intrattengono con ragazzi che arrivano da lontano.
Oggi è proprio bello osservare le persone vicine, colori, sorrisi…Sosta a Montparnasse, una sosta prolungata e ristoratrice. Saliamo nella giostrina a cavalli per
farci un po' di pubblicità con la nostra gualdrappa,
qualche ragazzo ride e applaude. Un salto e via, si
riparte! Vorremmo correre un po' di più, temiamo di
fare tardi all'appuntamento con Hélène e Luisa.
Improvvisiamo un trenino e si va che è un piacere!
Aggrappata ai miei amici non ho più paura di niente.
Purtroppo arrivati al punto di partenza c'è appena il
tempo di un rapido arrivederci, voliamo verso l’albergo
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
sui bellissimi marciapiedi. Voilà! Eccoci pronti, togliamo
i pattini per raggiungere la stazione, dove faremo la
nostra bella cenetta con pane, formaggio e affettati,
ignorando gli sguardi dei passanti. Cerchiamo la nostra
carrozza e ci sistemiamo; ormai siamo esperti, si fa presto…L'unica disavventura è il mio volo dall'ultimo piano,
un po' di paura e niente di più…Beh…Parigi…arrivederci!
Torneremo con altri Fratelli e con quegli amici che stavolta non ce l'hanno fatta! Speriamo comunque di essere stati un po' utili andando in avanscoperta!
colibrì
Niente potrà concellare il ricordo che ognuno di
noi ha di quei giorni. Cosa si può dire del fine
settimana a Parigi che possa rendergli merito?!
Direi innanzitutto che quello che ha reso l'esperienza così indimenticabile è stata l'eccellente
compagnia, proprio un bel gruppo!!!!! La pattinata: non credo di avere mai visto così tanta gente
tutta insieme, sicuramente non con dei pattini ai
piedi. Il percorso è stato bello, vedere Parigi di
notte ha un fascino del tutto particolare. Devo
dire che il tragitto è stato abbastanza impegnativo per le mie capacità di pattinatrice autodidatta (ne sa qualcosa il mio gomitino che si stà
ancora riprendendo) ma da tutto questo è nato
un forte desiderio di tornare e ripetere l'esperienza magari in compagnia del branco di PN! Mi
ha colpito molto la "cultura del pattino" che c'è
a Parigi, sia come la gente li usa anche nella quotidia nità perfino per andare a fare la spesa, ma
anche come la città sia facilmente accessibile a
questo mezzo. Per concludere: quando torniamo?
P.S. prima di tornare a Parigi
però farò un corso di pattinaggio. Un salutone e un
abbraccio a tutti.
Luisa
Pagina 15
WCRM: una traccia in città
2002
Il Branco, uscito da un corso per principianti, dopo qualche passeggiata in città e la
partecipazione a una marcia agonistica a
Ferrara, debutta fresco di magliette. Con
qualche momento di emozione, il premio
arriva: siamo in 37! Il premio viene devoluto
all’equipaggiamento dei partecipanti
2003
Altro giro, altra corsa. Racimoliamo passeggini,
cani, neofiti, tifoseria francese e ci piazziamo sul
podio con 42 Fratelli. Anna ed Hélène conquistano il 3° e 5° posto. Il premio sostiene il progetto
di creare un sito tutto nostro
2004
Tra dubbi e incertezze torniamo in Prato con
vecchi e nuovi amici, vinciamo con 32 partecipanti: meno degli altri anni, ma con significative ricadute sulle iniziative successive. Il
premio finanzia la causa del PPUG
Incontro con le Istituzioni
Avevamo chiesto uno spazio durante il Padova
Grand Prix. Dopo le richieste formali di rito, qualche telefonata ai funzionari preposti, un fitto
scambio epistolare con il RollClub di Maserà, ci è
stato concesso di allestire uno stand nelle serate
del 26 e 27 agosto. Che cosa ci facevamo? Ci eravamo riproposti di raccogliere qualche firma per
sensibilizzare gli amministratori locali su questioni ecologico-sportive (le conoscete le nostre
fisse, no?). In due sere si è fermata una decina di
persone motivate e interessate, abbiamo avuto
diversi suggerimenti utili e apprezzamenti, oltre a
una critica pacata e stimolante. Un bel modo per
confrontarci sulle sorti della nostra città e su
quello che ognuno di noi può fare... Ma abbiamo
fatto di più! Due inviati PPUG (un addetto alla Pub
Relations e un Cameraman), forzando ringhiere di
ferro altissime che precludevano l'accesso all’oPagina 18
limpo sportivo-amministrativo cittadino da parte
dei non-addetti ed eludendo con rara abilità accigliati rangers e security, hanno raggiunto
l'Assessore allo Sport per consegnargli lettera e
firme e scambiare quattro chiacchiere. Si aspettavano di essere malmenati da gorillas e gig-robot
d'acciaio, ma hanno trovato un assessore affabile
e curioso, disponibilissimo a cambiare interlocutore e pronto a discutere di tre serate alla settimana pro-pattinaggio, con sorveglianza, kermesse
musicali e pattinifere, miss in tutù azzurro e
quant'altro...Beh, Assessore, sarebbe già bellissimo avere un pezzetto di centro una volta alla settimana.....Comunque, come si suol dire, "se son
rose fioriranno", "se son goccioline, sarà un torrente vivace e contagioso"..... Grazie comunque
per averci dedicato un bel po' del suo tempo!
PattiniNews
WCRM
Ci sentivamo già vittoriosi, nonostante solo una settimana prima fossimo in sette iscritti.
Per avere deciso di esserci (“è un lavoro sporco, ma
qualcuno lo deve fare..”, aveva detto il capo…). Perché
tra i magnifici sette c’era chi indossava i pattini per la
seconda volta.
Perchè le serate in cui il RollClub ci aveva ospitato
erano state fruttuose. Perché ogni occasione è buona
per vederci. Comunque, all’alba del 29 agosto, eravamo una trentina. Non tanti quanti l’anno scorso, è vero,
ma pur sempre un bel gruppetto. E nonostante le
paturnie della segretaria - che si era alzata con una
considerevole luna storta e che ne ha avute da dire una
dietro l’altra, ribellandosi ingiustificatamente pure al
capo per faccende che capiva solo lei – le cose hanno
preso subito una buona piega: il branco si è disposto
ordinato alla partenza, tra chiacchiere su siti gemelli
e veloci ripetizioni sulle frenate. Tra i primi, naturalmente, il nostro capobranco, che per l’esigenza di
documentare la manifestazione con fotocamera e cinepresa, scatta in avanti con Vittorio. In posizioni intermedie diversi Fratelli Pattini, tra cui tre sorelline una
più carina dell’altra, Baby, Irene e Laura; Mario con
Lilla, uno splendido setter; il nostro recentissimo
acquisto Morris; Popo che ormai tenta di conquistare il
podio; il carinissimo terzetto MauroMariaGraziaPiero
Violato; e poi Cecilia, Samuele, Caterina, Riccardo,
Rosanna; e nelle retrovie Giacomo che ha deciso di
lasciare per un attimo il downhill per scortare Tommy
e zia Daniela, e - ultime degli ultimi degli ultimi…che
nessuno tocchi loro il posto d’onore vicino all’ambulanza… - colibrì con Agnese. Agnese! Diciamolo: la vera
eroina del branco è lei, quest’anno, coraggiosissima
neofita! Tra il pubblico ad applaudire con foga, Sandra
e Massimo del Clan D. Non dimentichiamo che nella
marcia dei 15 km correvano per PN un Gianni e due
Roberto. Che dire? Questa marcia servirebbe appena
appena a scaldare i muscoli verso imprese cittadine,
Anno 3, , ottobre 2004, numero 12
ma ancora una volta è servita a incuriosire qualche
principiante e quindi ha raggiunto già il suo scopo.
Molti fratelli si sono defilati, sostenendo che il costo
era un po’ eccessivo rispetto ad altre manifestazioni,
ma non si può nascondere in primo luogo che – a differenza delle passate edizioni – c’era un discreto ristoro, secondariamente che il RollClub ha offerto un
notevole spettacolo nelle sere precedenti e che chi ha
seguito per intero la manifestazione, tra velocità,
free style e artistico, può dirsi certamente soddisfatto.
Siamo
stati
nuovamente
avvicinati
all’Assessore allo Sport, che sembra davvero incuriosito dal nostro Branco…anzi, diciamola tutta: ha rilasciato perfino una breve intervista al terzetto BabyIri-Laura che pubblicheremo a breve! Il Branco ha poi
attirato l’attenzione del delegato CONI e delle TV
con magliette nuove di zecca e il pendant del segnale
stradale: un successone! Foto su foto e riprese non
stop ai bellissimi Carlo, con la chioma fluttuante e
Giacomo, carico di treccine brasiliane. Abbiamo atteso pazientemente tutte le premiazioni, applaudendo
questi agonisti bravissimi e ascoltando canzoncine
infantili alternate a inni nazionali. Alla fine siamo stati
chiamati sul palco per ritirare il nostro premio come
gruppo più numeroso: PattiniNews una volta di più
lascia il suo segno in città! Con il suo entusiasmo, la sua
voglia di stare insieme e contagiare.Comunque andasse avevamo vinto, ma …ABBIAMO VINTO DAVVERO!
Il piccolo Tommy ha levato al cielo una coppa enorme!
E mentre il branco si avvicinava alla sede in una teoria di auto, pattini e moto per il meritatissimo e piacevolissimo social lunch, la segretaria smaltiva fatica
e malinconie pattinando su e giù per la terrazza della
loggia amulea, in attesa di essere chiamata per le
scartoffie da firmare.
Grande giornata, un’altra giornata di PN e di molti
altri pattinatori: ce ne auguriamo moltissime altre!!!
Pagina 15
San Candido- Lienz...pedalando e pattinando...
Cari fratelli pattinatori vi porto una buona
notizia! E' proprio vero, in Austria non ci sono
solo pascoli, torrenti, monti e balconi fioriti
ma anche delle meravigliose piste ciclabili.
Questa sensazionale testimonianza arriva da
un'altra spedizione fatta dal branco, una
cosiddetta "strassespediction" (dovrebbe
essere +/- tedesco), ovvero la pista ciclabile
S. CANDIDO - LIENZ. Ebbene sì, cari amici
telespettatori e telepattinatori, circa 45 km
di un nastro d'asfalto, a volte buono a volte
meno, che serpeggia in mezzo a boschi profumosi di resina e di muschio, che costeggia torrenti dalle acque chiare, fresche e cristalline,
in grado di regalare anche qualche breve ma
intensa emozione in alcune discese discretamente impegnative... Direi che il percorso
richiede una minima preparazione atletica e
tecnica, in quanto 40 e più km sono un bel pezzettino di strada da fare, e le poche ma inevitabili discese richiedono una certa padronanza dei nostri bolidi a 4 ruote in fila indiana. Nonostante questo, una volta partiti, è
impossibile non restare incantati dal paesaggio quasi di fiaba che si attraversa, e si prova
quella bella sensazione del tipo "basta, adesso
mollo tutto e vengo a vivere qua!". Nonostante
il terrore psicologico attuato da qualche
membro del branco in merito al serio pericolo
di morire di sete durante il percorso, siamo
riusciti, grazie all'inaspettata esistenza di
numerose fontane, a sopravvivere fino in
fondo e a vedere comparire dinanzi a noi (eravamo in 12!: Capobranco, Colibrì, Giack, Babi,
Aria-Calda, Mauro66 family, Morris family
and last but not least Skatejam) il sospirato
cartellone di arrivo "WILKOMMEN IN
LIENZ"! Eh sì, anche questa volta ce l'abbiamo fatta, un'altra bell'impresa e un'altra
tacca da segnare sui nostri pattini...
E come dicono in Austria: AUF WIEDERSEN
CIAO MIAO BAU!
skatejam
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...tra cielo e terra...mai così vero!
i pattinanti in attesa dei ciclisti
arrivati! ecco il fido trenino!
PattiniNews
San Candido Lienz...non solo pattinate
Sarebbe ora di avere un’auto aziendale, accipicchia...non si può continuare così...La fida Meg
freme, forse è il momento di una
promozione...forse con qualche ritocchino...
potrei aspirare a ...accompagnare il Branco a
San Candido!
finchè i riflettori non si spengono...i Fratelli
vagano in cerca del letto preferito bofonchiando saluti tra le bolle del dentifricio...e
poi.....buona notte...
Partiamo! Capobranco e Segretaria, skatejam,
baby, giack e aria-calda si avventurano tra valli
e ohh di stupore sospesi tra prati ancora
costellati di fiori e cieli trapunti di vette.
Giusto il tempo di scaricare e - per i più ligi al
dovere - compiere i sacri riti propiziatori
davanti
alla
webcam
di
Dobbiaco
SVEGLIA!!!!!
Ci aspettano colazione imperiale e ruote di tutti
i tipi!!! Friggono, guizzano, chiacchierano, chiamano, incitano, spingono, ridono, sognano....
che arrivano i BrancoCamperisti & famiglie, con
vettovaglie, campari, stoviglie, crema per le
mani e quant’altro i sei delle auto presidenziali
avessero dimenticato. Una doccina e via (ma su
queste foto vige il riserbo più assoluto, almeno
fino al primo di gennaio) e ci tuffiamo su canederli, speck, insalate di riso, torte e iodl,
sguazzando in boccali di birra
Non ci facciamo mancare nemmeno un concerto, forse il più bello e commovente tra quanti
abbiamo
sentito
n e g l i
ultimi
due anni
e
mezzo,
Anno 3, , ottobre 2004, numero 12
...continuano a perdere il fiato lungo salite e
discese e a raccontarsi l’avventura in
treno..ragazzi...Riusciamo a metterle a nanna,
altri programmi ci aspettano. Sauna e docce in
attesa della cena su un tavolo lungo, dove
Branco, PPUG e
oziosi concordano i piani per
l’indomani...chi a
sperimentare le
aquefun montane, chi a verificare la segnaletica locale (vedi immagini a pag.11), chi a preparare aperitivi e panini di insalata di riso...
Pattinanti...alla prossima avventura!!!
Pagina 19
The Roller Day - Treviso
maxxale e skatejam con MBE, Max e Tamara
Si è tenuta, il 12 settembre 2004, la quinta edizione del Roller Day, organizzata dalla
Polisportiva Casier, con il patrocinio della
Provincia e dei Comuni di Treviso e Casier:
secondo la stampa locale c'erano "quasi 400
persone, pattini ai piedi (qualcuno anche in bicicletta), che hanno attraversato il centro, per
poi dirigersi a Dosson e, dopo il pranzo, rientrare in città lungo le alzaie e la Restera, con un
percorso complessivo di 21 chilometri alla scoperta del Sile. Nonostante fossero reduci dalla
Pari-Roller e alla vigilia della San Candido Lienz,
Capobranco, skatejam e maxxale erano presenti per partecipare e documentare l'iniziativa
del PPUG di Treviso (guardate le foto nella galleria imamgini del sito!), un altro significativo
tassello nella promozione del pattinaggio e di un
modo di divertirsi "ecologico". E' stata anche
l'occasione di rivedere conoscenti e amici, da
Barbara a Max&Tamara, da Giovy a Caio del
Rhinos, a Giorgio, Roberto I e Roberto II, in un
contesto che ha unito atleti blasonati (presente un campione europeo della categoria allievi)
e pattinatori da crociera. Uno scorcio di fine
estate per numerose persone che sono state
insieme in armonia in un contesto ricco e accogliente, secondo quanto segnalano i protagonisti. Qualche impressione a caldo? Capobranco
riferisce: "In generale, devo ammettere che
era più rollerday della nostra rollerday [quella
Pagina 20
di Legnaro N.d.R.]: c'erano molti più volontari
per le iscrizioni, ma meno protezione civile.
Nota più o meno simpatica è stata che finalmente ho potuto vedere da vicino il pro-sindaco di treviso, che si faceva fotografare con
tutti i premiati [omissis]. Altra nota positiva è
stata la barretta bio (equo-solidale) inserita
nel pacco-gara comprendente un mini poster
doubleface di velocisti, mezzo chilo si spaghetti (devoluti alla sede), una bandana nera invernale (buona per sciare) o un set di 16 cuscinetti abec 1 (gasp!!), oltre naturalmente alla
maglietta ricordo". Anche Maxxale rilascia il
suo commento: "A me è piaciuto molto il giretto, molto turistico e devo dire anche abbastanza affollato (il gazzettino di oggi dice 400 persone, e tutto assommato potrebbe anche essere...). L'unica pecca è stata che a un certo
punto la pace-car (non "pace" in italiano!) è sparita e tutti hanno cominciato a scannarsi, a correre...Io mi sono fatto il mio giretto, due chiacchere con marco skatenato, mi sono mangiato la
mia paninella... e sono anche rincasato prima
della pioggia, così mM non ha preso il raffreddore... E il discorso del prosindaco per me è
stato simpatico, tiè! Per me uno che dice "la
città è vostra..." ... è bello, ecco... ". Skatejam
invece è al momento troppo impegnato per rilasciare interviste, tra balli latino americani e
lavoro di redazione...
Roberto, Giorgio e Roberto, le punte di diamante PN
PattiniNews
Il Branco cresce!
Luisa è una ragazza dolcissima nonostante gli splendidi capelli rossi, adattabile, pronta ad accogliere idee e iniziative. A margine del suo impegno di
pattinatrice e di guida nella Verona in cui abita, svolge l’attività di psicologa. Le cose più carine che ricordiamo di lei sono legate al mitico week end
a Parigi: la sua pazienza nell’affrontare ogni tipo di difficoltà, il garbo con
cui ha reagito all’investimento di un altro scriteriato pattinante, il suo piedino regalato al calendario davanti a un pigiama con i mandarini...
Anna, a dire la verità, non è proprio un nuovo acquisto, avendo partecipato
alle iniziative di PN con i cugini Mazinga già dall’anno scorso. Recentemente
parte del suo impegno pattinifero è stato dirottato a sostenere il Progetto
Junior (vedi numero 11) di cui è stata una delle prime firmatarie. Degno di
menzione è l’incidente quasi mortale subito a Verona durante la pattinata
cittadina...uno dei tanti eroi del PPUG! Anna sta concludendo gli studi di
sociologia.
Un altro regalo del Clan Mazinga al Branco, una ragazza carina e tranquilla, Elena. Laureata in Agraria, combina lavoro, pattinate e impegno
“istituzionale” (firmataria con Anna del Progetto Junior). Chissà perchè...non ha ancora capito che sa frenare benissimo e che potrebbe
affrontare expeditions pericolosissime con le sue sorelle. Ma per allenarsi, Elena, non servono i cancelli....
Morris ha un delizioso accento che gli deriva dalla nascita e dalla lunga
permanenza in Francia. Il suo curriculum è tale che la redazione di PN
l’ha assunto senza esitazioni in qualità di traduttore (si veda l’intervista a Benoit nel nostro sito); ma Morris sta conquistando posizioni di
spicco anche nell’area tecnica del Branco per la sua capacità di assemblare e modificare pattini, di installare in due mosse segnali stradali e
per competenze che emergono poco alla volta, data la sua riservatezza. Motociclista ed ex hockeista, pattina con eleganza e scioltezza.
Il dr. Skatejam, al secolo Marco, sognava a voce alta di andare a
Parigi..voilà! Si è aggregato al Branco incrociato in una via pattinabile
vicentina e non se ne è più separato, partecipando alla Pari-Roller e alla
Roller Day di Treviso e sottoscrivendo tutte le proposte per il prossimo quinquennio! Redattore fecondo, musicista, pratica lo street hockey
e pattina con una bombetta rossa da clown.
Paolo...ma Paolo non è una new entry! Qualcuno ricorderà che al
corso di pattinaggio doveva frenare per non superare i tempi dell’istruttore! Che ha partecipato alle RollerDay, alla Pari-Roller, alla
WCRM, alle gite a Verona! Pur abitando piuttosto lontano, si aggrega volentieri e senza esitazioni alle proposte del Branco. Il nostro
Ingegnere, quando il pattinaggio lo lascia libero, si dedica con successo anche alla canoa. Ah! fa parte del clan Mazinga, introdotto
nel Branco dal nostro maxxale.
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
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Villa Prati - Bagnacavallo
La breve pista ciclabile che va da Villa Prati a Bagnacavallo
è facilmente raggiungibile da chi trascorre le vacanze estive ai lidi ferraresi e ha voglia di alternare il nuoto con i pattini. La pista corre a fianco della strada che da Alfonsine
(percorrendo la statale 309 in direzione Ravenna, si gira a
destra all'altezza di CasalBorsetti) va a Bagnacavallo e poi a
Faenza. In realtà la pista è già molto più lunga ed è percorribile in bicicletta, ma è asfaltata (e quindi utilizzabile con i
pattini) solo per cinque/sei chilometri. Si può lasciare l'auto
nello spiazzo in prossimità dell'inizio del tratto asfaltato:
non è indicato, ma è subito dopo Prati, in corrispondenza di
un bar e fermata dell'autobus. Si possono notare due piccole ringhiere di metallo per impedire l'accesso a motoveicoli. Attenzione ad attraversare la strada però, la gente corre! La pista inizia con un brevissimo tratto in discesa: niente paura, si rallenta subito sul lungo rettilineo! La stradina all'inizio è un
po' stretta, ma si incontrano rarissime biciclette e quindi è sufficiente stare in fila indiana nei momenti di "traffico". Lungo il percorso si gode la vista di frutteti, vigneti, vecchi casolari e un antico mulino, subito dopo il quale c'è anche una fontanella. Nessun problema per i numerosi cani che si sentono
abbaiare nelel proprietà: tutti dentro i loro recinti o a catena, mentre si può incontrare qualche al più
qualche micio. La strada provinciale corre parallela, ma non si sente, poichè la ciclabile è un po' discosta e protetta dalla vegetazione. Arrivati in prossimità di Bagnacavallo è necessario ridurre notevolmente l'andatura, poichè gli utlimi 700/800 metri sono in ghiaino sottile. Ma questo piccolo sacrificio
è ricompensato dall'arrivo nel centro del Borgo, chiuso al traffico nei giorni festivi e nel quale si può
girare indisturbati, scegliendo con calma un posticino dove mangiare. La pista ciclabile è illuminata e
questo permette di percorrerla anche di sera e di notte senza difficoltà. Sono comunque opportune
luci e catarifrangenti per evitare incidenti con i ciclisti notturni!
Pattinate cittadine
Chi l’ha detto che in inverno i pattini passano di
moda? Noi non abbiamo nessuna intenzione di appenderli a un chiodo; anzi, alterneremo i sogni davanti
alla stufa per la prossima bella stagione con qualche
passaggiata in cui speriamo di raccogliere ancora
qualche pattinatore che non teme il freddo. In questo
modo continueremo a mantenere i contatti e a fare
crescere un branco che ci auguriamo diventi sempre
più consistente. Sarebbe bello poterci presentare in
primavera all’Assessore allo Sport, che già ci ha
conosciuti e accolti con le nostre richieste e con le
firme che raccogliamo e ottenere il centro chiuso al traffico una volta alla settimana. Che non
sia facile lo sappiamo, ma non per questo rinunciamo a rimboccarci le maniche (e a ripararci dal
freddo con le nostre felpe!). Invitiamo tutti a unirsi alle nostre passeggiate serali, che tenderemo a fare nel giorno di mercoledì a partire dalel ore 21: l’appuntamento è in Prato della Valle
a Padova, qualche giro di ricognizione per raccogliere i pattinanti e via per la città, con giudizio e prudenza, naturalmente! Ricordate protezioni e luci con cui segnalare il vostro passaggio:
il nostro successo dipenderà anche dal nostro modo di usare i pattini, che dovrà essere corretto in ogni caso!
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PattiniNews
La vera storia del Branco
Prima si trovano per pattinare, sporcando di
sangue il prato della valle, poi creano un nonvoluto giornalino e si lanciano come gruppo consolidato nelle manifestazioni di pattinaggio con i
propri striscioni. "La smetteranno prima o popi
di rompere le p***e", sostenne un famoso organizzatore di una di queste manifestazioni. Vien
da sé la costruzione del sito dedicato, allargando il gruppo con sempre più persone, chiaramente disperate. Disegnano vari modelli di felpe e
magliette che contribuiscono alla identificazione del gruppo, operazione finanziata dal comune
per permettere ad ogni cittadino di starne alla
larga. L'organizzazione delle spedizioni si rivela
tuttavia ben fatta, soprattutto quelle all'estero, essendo un preciso obiettivo dell'amministrazione Padovana l'aumento delle possibilità
di rapimento da parte di efferate cellule terroristiche. Nonostante tutto sono ancora in Italia
che, appellandosi ai diritti umani della
Costituzione, cercano di aprire una società
sportiva dilettantistica, magari inserendoci il
settore hockey. Ma chi sono questi fanatici
componenti del gruppo di pattinaggio? Parlare di
tutte le persone che ho conosciuto sarebbe
lungo e imparziale avendone frequentate poche.
Quindi mi limito al presidente e alla sua fedele
segretaria.
I
loro
nomi
sono
Carlo
dddddddddddd e colibrì. Incredibile pensare
che un uomo che oramai era dato per disperso
nei meandri di un ospedale per matti, riesca
ancora a girare a bordo di un pulmino modello
238. Pulmino che per ogni ora di navigazione
inquina come se si fosse buttato nelle fognature l'olio da frittura usato per cucinare a
Giacomo, figlio di Silvia. Questo autista , a
bordo del suo pulmino sperimentale, vedono la
propria fortuna nell'essere dichiarati ciò che di
più dannoso esista per l'ambiente in Italia e in
Europa. Infatti sia il SISDE che il SISMI sono
sulle loro tracce, ma causa l'invio di false informazioni a vicenda, ancora brancolano nel buio
(buio dovuto principalmente alle polveri sottili
create dal passaggio del diabolico mezzo, che
sta, giorno dopo giorno oscurando la terra, vedi
previsione nel film "Matrix"). Ma lavora questo
soggetto?
Anno 3, ottobre 2004, numero 12
Ovviamente No. Il suo impero finanziario segreto, grazie l'aiuto dei legali dell'amico Tanzi,
continua a fruttare abbastanza da permettersi
continui viaggi inutili con i suoi pattini e riuscendo a dedicare la quasi totalità della giornata a
ca**eggiare con il suo sito web, nonostante non
abbia idea di come fare, ma soprattutto di cosa
fare. L'inutilità di questo umanoide, che per
compassione viene chiamato dal gruppo "capobranco" è compensato dall'attivismo della "sua
segretaria". Questa donna fisicamente ricorda
la sorella di Giuliano Ferrara, tranne nel fatto
del continua ricambiarsi le unghie dei piedi, diffondendo il disgusto tra le persone presenti.
Inoltre si esprime con una quantità di parole
così inutili per cui è stata inserita tra gli elementi pericolosi, liberamente pascolanti, dal
SISMI (nonché noiosi). Lo sviluppo spropositato
dell'entropia mondiale dovuto alla quantità di
parole senza senso da nessuno ascoltate, infatti, sta preoccupando non pochi cervelloni d'oltre
atlantico. In Italia, chi ha analizzato questo
caso, è stato rinchiuso in ospedali psichiatrici,
dato che"capì" quello che la donna diceva. La
leggenda vuole che tra questa moltitudine di
scienziati rinchiusi ci fosse anche un soggetto
alto, magro e con i capelli lunghi, che un giorno
scappò rubando una vecchia moto BMW, di proprietà del giardiniere. Ogni persona che sosteneva questa bizzarra storia, è ora nel suddetto
centro di cura psichiatrica. L'accoppiata delle
due personalità sopra descritte è stato attribuito dall'unica persona interessata a parlarne,
ovvero dall'orso che strappa i biglietti all'ingresso di Mirabilandia, con l'utilizzo di due
famosi proverbi: "Dio li fa e gli accoppia" e "non
tutte le ciambelle riescono col buco". Ora, siccome Giorgio mi sta per portare la mia camicia,
quella con le maniche lunghe lunghe che si allacciano sulla schiena, chiudo
il mio stupidologo, scusandomi con chiunque l'abbia
letto per il tempo buttato
nel ce**o.
Michele, nome in codice
"aria-calda".
Pagina 23
Diario di ruote...in linea
Pattiniamo tra cielo e terra
Continuate a mandare
materiali!
Articoli,
pensieri, saluti, lettere, disegni, foto, suggerimenti...tutto
in
redazione diventa preziosissimo!
ringraziamenti
Testi e foto di Carlo,
colibrì, Luisa, skatejam,
aria-calda, Sara Cordoli,
Clè&Co, Ale, Baby, Giac,
D&D.
Un ringraziamento speciale ai nuovi redattori,
a Hélène e Morris per
l’intervista a Benoit di
Pari-Roller che è disponibile nel sito, ai partecipanti alle expedition, a
Yapo che ci permette di
portare a spasso la
causa PPUG, a mangusta
che ci stimola con nuove
proposte, a Roberto che
ci ha regalato lo stupendo segnale stradale che
ci accompagna ovunque
e naturalmente...
a tutti quelli che si
spendono per stare
bene insieme.
PRET-A-PORTER
Avrete già osservato che i pattinanti di PN
vestono nuovi colori: niente paura, non cambiamo
del
tutto look!
Ci siamo solo
un po’ rinnovati per portare in giro l’esigenza di piste pattinabili. Chi
fosse interessato alle magliette arancioni (modello PPUG indossato da aria-calda e morris nella
foto in alto), ci contatti all’indirizzo
[email protected]. Sono ancora disponibili maglie con la manica lunga in taglie S e M come
quella presentata da Mauro qui a destra.
Foto di Studio PN per PPUG fashion
Tutti i diritti di riproduzione sono liberi, salvo diritti di terzi, e ringraziando
il buon senso, finora non c’è nessuno
che reclama diritti di copyright :)
Stampato in proprio, disponibile gratuitamente dal sito www.pattininews.it
HOCKEY
Riprendono gli allenamenti di hockey per bambini e ragazzi
CAMELOT (hockey su prato) a Cadoneghe il merc. e ven. dalle
ore 16, finchè il tempo regge. Ma con i primi freddi sposterà gli
allenamenti a mart. e ven. dalle ore 17.30. La prima partita di
campionato sarà disputata il 10 ottobre 2004 a Casale di
Scodosia
GHOSTS (hockey in line) al Centro Sportivo Le Brentelle il
mart. e il giov. dalle ore 17.30 secondo le età
YUMA (hockey in line) al Patronato di Conselve il mercoledì alle
ore 18
Nel prossimo numero
Expedition a Rosolina Mare
Il punto sulle pattinate cittadine
Sogni nel cassetto: i progetti 2005
Aggiornamento sulle attività hockeistiche
Corsi di pattinaggio a Padova e dintorni
Ancora nuovi amici
Resoconto dello stato delle piste pattinabili in Messico
Flashback sulle vacanze 2004