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Documento (File "3772 Carisolo
editoriale
Il saluto del Sindaco
Cari concittadini,
l’anno 2012 è terminato ed è quindi doveroso fare un po’ di bilancio sulla vita amministrativa
del nostro Comune.
Chi ha partecipato al consueto appuntamento annuale con la popolazione, tenutosi il 9 novembre scorso presso il Palazzetto dello sport, ha
potuto constatare di persona la complessità del
momento e la fervente attività amministrativa
che abbiamo intrapreso e che stiamo portando
avanti; per chi non c’era, mi auguro che la lettura
di questo notiziario possa essere d’aiuto per poter aggiornarsi, allo stesso modo, circa lo stato
delle opere in corso e dei programmi.
Nella precedente edizione invernale accennavo alle numerose incertezze che si affacciano sul nostro futuro e, trascorsi 12 mesi, il tema
resta più che mai attuale. In questi mesi, infatti, sta per prendere vita la Riforma del sistema
amministrativo provinciale (riorganizzazione del
comparto delle autonomie locali) che trae origine
dalla Legge provinciale n. 3 del 2006, la quale ha
posto le basi per un complessivo ridisegno del
governo dell’Autonomia trentina, anche alla luce
del mutato contesto nazionale ed internazionale.
Nello spirito della legge, tutto fa perno sul ruolo che dovranno assumere le Comunità di Valle.
Già oggi questi enti intermedi sono stati investiti
della competenza per la gestione di alcuni servizi quali la gestione del welfare (attività socio/
assistenziali), la tutela del paesaggio tramite la
commissione di comunità, il servizio di raccolta
e smaltimento dei rifiuti e altri compiti meno conosciuti.
Entro il 30 giugno 2013, i Comuni al di sotto
dei 10.000 abitanti dovranno approvare le convenzioni che andranno ad accentrare in capo
alle Comunità altre importanti funzioni, quali le
attività relative agli appalti (superiori a 500 mila
euro) ed agli acquisti, quelle connesse con i servizi e le funzioni amministrative in materia di entrate (ovvero tutto ciò che concerne IMUP, TIA,
TARSU, TOSAP, COSAP, tariffe collegate al ciclo
dell’acqua, ecc.), nonché la gestione delle attività
informatiche e telematiche.
Dal primo luglio 2013 anche le funzioni di
polizia locale andranno obbligatoriamente gestite in forma associata, mediante la Comunità,
Dicembre 2012 - n. 2
Arturo Povinelli
e l’obbligo riguarderà anche i servizi di segreteria
nei Comuni con popolazione inferiore ai 2000
abitanti.
È evidente che questi cambiamenti andranno in parte a ridisegnare la stessa identità dei nostri piccoli Comuni. Gli obiettivi dichiarati sono
fra i più nobili e condivisibili, ovvero quelli di migliorare i servizi ai cittadini/utenti con un risparmio dei costi generali, ma il loro perseguimento
non è così semplice né scontato.
In primo luogo, se volessimo effettivamente
risparmiare in termini di spesa, dovremmo richiedere e consentire il trasferimento (mobilità) di
parte del personale dai Comuni alle Comunità e
questo, per certi aspetti, andrà inevitabilmente a
condizionare il rapporto tradizionale utente/Comune così come l’abbiamo vissuto fino ad oggi.
Se per materie quali gli appalti o l’informatica lo
spostamento di personale avrà pochi riflessi nelle relazioni con la popolazione, così non si può
dire per i servizi delle entrate (si pensi solo alle
problematiche legate all’IMUP o all’acqua) o per
i servizi svolti dai Segretari comunali e dalla polizia locale.
Nelle più recenti conferenze dei Sindaci delle Giudicarie sono emersi numerosi dubbi, solo in
parte chiariti dagli esperti chiamati a studiare gli
impatti della riforma sull’organizzazione dei nostri
Enti e, per tal motivo, i Sindaci hanno richiesto ed
ottenuto dalla Provincia lo slittamento dell’attuazione della riforma per altri 6 mesi, per dar modo
di capire con maggiore cognizione gli impatti
in termini di costi e benefici, e poter in qualche
modo avere un ruolo più propositivo e costruttivo
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editoriale
nell’adozione di alcune scelte importanti.
Quello che è evidente a tutti è che “nulla sarà
come prima” e che la difesa della nostra Autonomia, sia locale che provinciale, con l’obiettivo di
perseguire il bene comune, necessiterà sacrifici
e impegno da parte di tutti. Ma il primo dovere a cui siamo chiamati, come cittadini e come
Trentini, è quello della riflessione e dell’autocritica, per maturare quella consapevolezza, non
sempre così evidente, circa le grandi ricchezze
di cui disponiamo, ricchezze materiali e di valori,
patrimonio che abbiamo il dovere di custodire e
di amministrare con saggezza, per consegnarlo
alle nuove generazioni così come noi l’abbiamo
ereditato dai nostri padri.
Nel mese di ottobre ho avuto l’opportunità
di partecipare, insieme ad un nostro assessore,
alla scuola di formazione politica organizzata dalla Fondazione trentina Alcide De Gasperi; sono
stati giorni di confronto molto intenso, segnati
dal dibattito circa la pochezza di personalità che
caratterizza gran parte del mondo politico nazionale e le difficoltà che incontra il processo di
europeizzazione. Il percorso formativo ci ha dato
modo di trarre molti spunti operativi che, laddove possibile, cercheremo di adattare e adottare
anche per la nostra realtà.
Il 2012 è stato un anno denso di avvenimenti,
proposte e incontri. In primo luogo, come leggerete più avanti, Carisolo ha avuto l’opportunità,
insieme a tanti altri paesi, di impegnarsi con un
bel gesto di solidarietà, aderendo in modo convinto alla proposta dell’Assessorato della Comunità per donare una nuova scuola al Comune di
Cavezzo (provincia di Modena), centro gravemente colpito dal sisma in Emilia. La scuola, inaugurata il 25 novembre, è stata costruita con l’intervento di denaro pubblico e offerte dei privati
e anche con tanti piccoli e grandi gesti di generosità, come quello fatto dai nostri bambini della
Catechesi.
Nel 2012 è proseguita l’attività culturale sperimentata nel 2011 e così abbiamo potuto vivere
interessanti esperienze nel campo degli incontri
sociali legati in generale al tema della famiglia
(incontri con gli amministratori, con i genitori,
con i nonni) o più specificatamente a temi quali la
guida in sicurezza (leggerete dell’incontro con la
Polizia stradale, l’ACI e la motorizzazione civile) o
la presentazione da parte di un noto autore delle
complessità legate al tema del lavoro femminile.
Grande soddisfazione è scaturita dall’organizzazione dell’evento estivo “R...estate Sportivi”,
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curato dagli Assessorati allo Sport dei Comuni
dell’Alta Val Rendena.
Nel 2012 si è concluso il primo step rivolto in
particolare ai giovani per conoscere e consolidare le basi sulle quali si fonda il nostro rapporto
di gemellaggio con la città di Daun; in futuro ci
auguriamo di poter continuare proponendo iniziative ad altri gruppi di paesani.
Mentre ci accingiamo a leggere il notiziario
comunale la nostra legislatura ha già effettuato
il giro di boa del proprio percorso e questo ci fa
riflettere, da un lato, sul veloce trascorrere del
tempo e, dall’altro, sulla necessità di continuare
ad operare con impegno e competenza per governare al meglio la nostra comunità con scelte il
più possibile coerenti e lungimiranti.
Stiamo portando a termine i lavori relativi
ad alcune delle grandi opere pubbliche avviate
negli ultimi anni, tra cui la Casa della cultura e il
Centro visitatori del Parco, nonché il nuovo Centro ricreativo giovanile (ex palestra); la sfida più
importante che ci attende nella seconda metà
della legislatura sarà quindi quella di saper individuare e organizzare nel modo più efficiente le
relative gestioni. Gli ottimi risultati ottenuti con
il Palazzetto dello sport e la collaborazione con
l’Associazione Pro Loco ci fanno essere ottimisti.
Come al solito è difficile, per la Redazione,
selezionare le notizie senza rischiare di tralasciare accadimenti o di non nominare persone che
meriterebbero la prima pagina, ma sono certo
che saprete scusarci e anche indicarci qualche
utile suggerimento, nonché eventuali lacune o
manchevolezze.
Il potervi rappresentare è per me un onore grandissimo e non mi stancherò quindi mai
di ringraziare tutti coloro che mi sono vicini
nell’attività amministrativa, dai componenti della
Giunta Comunale ai Consiglieri, al personale dipendente, ad ogni concittadino che fa il proprio
dovere e ama Carisolo. In questo periodo viviamo il mistero del Natale, con il suo messaggio di
speranza anche per chi è meno fortunato. Voglio
esprimere la mia vicinanza a tutte le persone che
soffrono, con un pensiero particolare alla famiglia di Mimmo Cravos, tragicamente scomparso
nel mese di ottobre.
Un saluto sincero e di riconoscenza lo rivolgo
quindi ai compaesani che vivono in terre lontane,
nei luoghi del mondo dove sono stati accolti e
dove, lo sappiamo, ricordano Carisolo in ogni occasione. A tutti auguro un Felice Natale e un 2013
ricco di soddisfazioni.
Li Scartofi dai Carisöi
dal comune
Il punto sulle opere pubbliche
Arturo Povinelli
e Giovanni Ghezzi
«L’architettura è vuoto, tocca a te definirlo».
Luigi Snozzi
Centro giovanile di animazione socio-culturale (Ex palestra)
I lavori alla struttura stanno procedendo a ritmo elevato ed i tempi di progetto sono rispettati;
si presume che la parte appaltata sarà terminata
per l’estate 2013.
È stata approvata una variante in corso d’opera per permettere il completo allestimento della
zona interrata dell’edificio destinata a sala riunioni e rappresentazioni, per questo abbiamo acquistato le sedie (250 posti), i rivestimenti interni e il
soffitto. Questo permetterà, nel più breve tempo
possibile, di dotare il nostro paese di una sala per
pubbliche riunioni.
Si stanno completando gli impianti tecnologici ordinari, in futuro, se si reperiranno le risorse finanziare necessarie, si provvederà all’allestimento di specifici impianti di luci e audio.
A piano terra, saranno completati gli spazi
che dovranno accogliere gli uffici della Pro Loco
e dell’Unione Sportiva Carisolo, così da razionalizzare i costi e la gestione del Centro.
Anche per l’abbellimento del Centro Giovanile di Animazione Socio Culturale a Carisolo, l’articolo 20 della L.P. 3 gennaio 1983, n. 2 prevede la
realizzazione di un’opera d’arte contemporanea.
La Giunta comunale nella seduta dell’11 settembre 2012 ha nominato la Commissione che avrà il
compito di valutare e operare la scelta tra i prototipi che perverranno al Comune sulla base delle
caratteristiche generali evidenziate nel bando di
gara approvato dalla Giunta comunale il 30 ottobre scorso. La Commissione è composta da: Edda
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Nella – Vice-Sindaco del Comune di Carisolo e
Presidente della Commissione; Francesco Maestri
– tecnico esterno, ingegnere progettista dell’opera edile; Giorgio Michelotti – membro esperto,
architetto designato dalla Soprintendenza per i
beni architettonici della Provincia Autonoma di
Trento; Giordano Raffaelli - membro esperto individuato nella terna di nomi indicata dall’Unione
Artisti Contemporanei (UAC); i consiglieri comunali Giuditta Nella e Michela Collini –– membri
senza diritto di voto; Leonardo Leonardi – Segretario comunale con funzioni di segretario verbalizzante della Commissione.
L’Amministrazione comunale, dopo aver predisposto lo spazio necessario, sta valutando di
allestire una cucina di tipo professionale, così da
permettere a tutti i nostri gruppi di volontariato
di disporre di un spazio-cucina.
Con l’avanzo d’amministrazione del primo
lotto si è incaricato l’architetto Aldo Marzoli di
realizzare la copertura della scala di emergenza
di una parte del Palazzetto (bar) e dei magazzini comunali interrati, al fine di preservarla dagli
agenti atmosferici e dalle infiltrazioni dell’acqua
piovana. Il progettista dell’opera principale ha
provveduto alla redazione del progetto al fine di
risolvere il problema. L’importo complessivo dei
lavori è di 28.000,00 euro di cui 27.600,00 per lavori realizzati dalla ditta Parolari Alessio s.n.c. di
Tione di Trento e 400,00 per oneri della sicurezza
e IVA ai sensi di legge.
Recupero della P.ed. 161 (Ex Canonica – Scuole
Elementari)
L’Amministrazione ha approvato una variante
di modesta entità per realizzare un muro di rinforzo a sostegno della strada della Val Genova, ri-
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dal comune
cercando la soluzione più economica ed efficace.
Considerato lo stato di avanzamento dei lavori interni, si presume che gli stessi saranno completati
entro pochi mesi, così da consegnare al Parco Naturale Adamello Brenta la struttura in tempo utile
per allestirvi quanto programmato.
Realizzazione della nuova opera di presa sulla
sorgente Cornisello con centralina idroelettrica
A fine luglio l’Amministrazione comunale ha
ricevuto la comunicazione che la ditta Sca.Mo.Ter.
SpA di Castigo (BG), ditta incaricata dell’esecuzione dei lavori di scavo, è stata messa in liquidazione volontaria (procedura pre-fallimentare).
Immediatamente ci siamo messi in contatto con
il Commissario giudiziale Liquidatore, nominato
dal Tribunale di Bergamo, al fine di ricercare le
possibilità di proseguo dei lavori attraverso un
contratto d’affitto del ramo d’azienda della Sca.
Mo.Ter. SpA, relativo all’appalto dell’acquedotto.
Il Tribunale in un primo momento sembrava aver
condiviso quest’ipotesi e quindi la Giunta, dopo
attento esame, ne aveva deliberato l’accettazione; sfortunatamente, al momento di perfezionare
il nuovo contratto, il Tribunale ha ritenuto opportuno riesaminare tutti gli incartamenti e ad oggi
non sappiamo che decisione sarà presa, anche
se è evidente che l’iniziale entusiasmo ha lasciato spazio alla delusione. I lavori pertanto sono ad
un punto fermo, nonostante in estate i subappaltatori locali avessero eseguito i lavori a pieno
regime, realizzando la posa di tubazioni anche in
punti difficili.
Lavori di adeguamento igienico sanitario e supervisione opere di accumulo acquedotto potabile in località “Brogn”
I lavori di rifacimento della camera di adduzione e di manovra del serbatoio “Brogn” dell’acquedotto della sorgente “Geridolo” sono terminati.
L’importo complessivo ammonta a 118.000 euro,
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il progetto esecutivo è dell’ingegner Massimo Bonenti, i lavori sono stati appaltati alla ditta Dalbon
Costruzioni srl (Tione) per 50.442 euro + IVA, le forniture sono state appaltate alla GEAS Spa (Tione)
per l’importo totale di 32.131 euro + IVA.
Malghe
Abbiamo ottenuto il finanziamento dei lavori
di Malga Cornisello, l’Amministrazione attende il
progetto che dev’essere redatto dal dottore forestale Antonello Zulberti.
Messa in sicurezza dell’edificio denominato
“Casa Minighina”
I lavori di messa in sicurezza di “Casa Minighina”, eseguiti dalla ditta Maturi Corrado con sede a
Pinzolo, sono terminati. Il progetto esecutivo a firma dell’ingegnere Francesco Maestri prevedeva
la spesa complessiva di 66.718,08 euro, dei quali
50.038,56 derivanti dal contributo provinciale assegnatoci del dirigente del Servizio Urbanistica e
Tutela del Paesaggio e 16.679,52 euro con somme
a disposizione dell’Amministrazione.
Quest’intervento ci permette di salvaguardare “Casa Minighina”, che per la presenza al suo
interno di dipinti artistici risalenti al XV secolo e
all’esterno della vecchia acquasantiera in granito e un affresco molto deteriorato che raffigura
la Madonna col Bambino, San Nicola ed un altro
Santo, si pensa, con ragionevole certezza, sia stata la vecchia chiesa di Carisolo.
In futuro, l’Amministrazione comunale potrebbe valorizzare questo storico edificio insediandovi un museo a tema.
Progetto definitivo della “Variante di Pinzolo”
SS 239
Il 28 novembre 2012 a Trento si è riunita la
Conferenza dei servizi, organismo consultivo
della Giunta provinciale, alla quale il Comune di
Carisolo era rappresentato dal Sindaco. In quel-
Li Scartofi dai Carisöi
dal comune
la sede la “Circonvallazione di Pinzolo” è stata
approvata all’unanimità dei presenti, in particolare anche con l’assenso dei Sindaci di Carisolo
e Giustino che, sulla base delle delibere assunte
nei rispettivi Consigli Comunali, hanno quindi approvato il progetto definitivo che permetterà di
risolvere il problema del traffico di Pinzolo.
Per quanto riguarda il nostro Comune, insieme al «sì», Arturo Povinelli ha ribadito e ottenuto che la rampa d’innesto dello svincolo per la
zona industriale non vada a interessare via San
Rocco ma la “camoniabile”, così da ipotizzare
una futura riqualificazione dell’intera zona e che
i fumi della galleria siano ripartiti lungo tutto il
tragitto interrato.
A margine della Conferenza è stato anche fatto presente il pericolo di frane nel tratto a nord
del paese, con massi che potrebbero raggiungere
la nuova strada e anche quella esistente.
Quest’opera costerà 82.900.000 euro (60 per
lavori), la fase esecutiva non inizierà prima del
2014, perché si tratta di un appalto particolarmente complesso che prevede l’assegnazione
contestuale della fase progettuale ed esecutiva
dei lavori.
Illuminazione pubblica
La Giunta comunale ha deciso l’esecuzione
di alcuni lavori urgenti di manutenzione straordinaria dell’impianto di illuminazione pubblica nel
“Parco fluviale sul fiume Sarca”, staccandolo così
dall’illuminazione di via San Rocco, per gestire i
due ramali in maniera autonoma. L’incarico di
progettazione è stato assegnato al p.i. Pietro Madaschi (Villa Rendena) per l’importo complessivo
di 1.463,80 euro, mentre i lavori, per l’importo
contrattuale di 12.561,46 euro, sono stati eseguiti
dalla ditta Chiodega Gabriele di Carisolo.
Con questo intervento dovremmo aver risolto l’annosa questione delle continue interruzioni
di corrente nella zona di via San Rocco, black out
che hanno causato negli anni notevoli disagi agli
abitanti di questa parte del paese.
Antico Castagneto di Carisolo
L’Amministrazione comunale, in accordo con
la Pro Loco e il Comitato “Antico Castagneto”,
ha affidato all’architetto Nadia Tarolli l’incarico
di progettare il ripristino e la valorizzazione ambientale di una nuova area da annettere all’antico
Castagneto di Carisolo.
La progettazione (preliminare, definitiva ed
esecutiva) e il coordinamento della sicurezza in
fase di progettazione, dal costo complessivo di
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5.866,31 euro, è importante per addivenire alla
concreta realizzazione dell’intervento da parte
del Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia che avrà
una spesa presunta per lavori a base d’asta di
50.000,00 euro.
Allo stato attuale, a causa dei drastici tagli alle
finanze pubbliche, è difficile assicurare che questo lavoro possa ottenere l’effettivo intervento da
parte della Provincia.
Proroga dell’affidamento del servizio di asilo
nido comunale alla Società Cooperativa “La
Coccinella”
Il 31 luglio 2012 scadeva il contratto sottoscritto il 4 ottobre 2011 tra il Comune di Carisolo
e la Società cooperativa “La Coccinella” per l’affidamento della gestione del servizio di asilo
nido Comunale. L’Amministrazione ha deciso di
prorogarlo per un anno, e precisamente fino al
31 luglio 2013. Questa decisione è scaturita dalla
positiva valutazione dell’andamento del servizio
relativamente all’elaborazione e conduzione di
un progetto socio-educativo di qualità, dal grado
di rispondenza tra obiettivi posti e risultati raggiunti; dalla capacità di coniugare esigenze di coerenza progettuali e specificità individuali e dagli
apprezzamenti da parte dei genitori dei bambini
che frequentano il servizio.
Piano Regolatore dell’illuminazione Comunale (PRIC)
L’Amministrazione comunale, per ottemperare alla Legge provinciale (16/2007), ha redatto
il Piano Regolatore dell’illuminazione Pubblica
(PRIC) individuando un programma di interventi
per prevenire e ridurre l’inquinamento luminoso,
ma soprattutto per giungere alla riduzione e al
contenimento dei consumi energetici, garantendo la qualità dell’illuminazione stradale e pedonale. Per questi motivi, ha appaltato al p.i. Paolo
Carlini della STEA Progetto Srl (Arco) l’incarico per
la redazione del PRIC, per una spesa di 11.504,72
euro, 10.800,00 dei quali concessici dall’Agenzia
Provinciale per l’Energia.
Pannelli solari sul tetto del Palazzetto dello
sport
Per pareggiare i costi energetici della struttura, si è ritenuto di affidare l’incarico al p.i. Simone
Maestri (Carisolo), della progettazione definitiva
ed esecutiva, della direzione lavori, della sicurezza e dell’assistenza per le procedure presso SET e
GSE, al fine di realizzare un impianto fotovoltaico
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di c.a. 70 kWp connesso alla rete elettrica di distribuzione per lo scambio di energia elettrica.
Quest’intervento, oltre a comportare un significativo risparmio energetico grazie al ricorso ad
una fonte energetica rinnovabile che coniuga la
compatibilità con esigenze architettoniche e di
tutela ambientale, porta al risparmio di combustibile fossile e all’assenza di emissione di sostanze
inquinanti.
Lavori di sostituzione saracinesche dell’acquedotto potabile comunale
Alcune saracinesche presenti nelle camere
di manovra dell’acquedotto potabile comunale
sono state sostituite in quanto non garantivano
la perfetta funzionalità e chiusura perché eccessivamente usurate. I lavori diretti dal geom. Sergio Cozzini, Responsabile dell’Area Tecnica, sono
stati eseguiti dalle ditte Querio Paolo e Maestri
Vigilio & C., per un costo totale dell’intervento di
12.845,00 euro.
Legna da ardere ai censiti
Come per gli anni passati, anche quest’anno
l’Amministrazione comunale ha distribuito legna
spaccata da ardere ai residenti d’età superiore ai
75 anni, prevedendo la fornitura di n. 28 bancali di
legna da ardere.
Fondo Unico Territoriale (FUT)
La Giunta provinciale nella seduta del 5 ottobre 2012 ha deliberato di confermare gli interventi e le scelte programmatiche nel piano della Comunità delle Giudicarie, che per Carisolo riguarda
la ristrutturazione e ampliamento della caserma
dei Vigili del Fuoco, per una spesa complessiva di
200.000 euro, il 75% dei quali finanziati dalla P.A.T..
Ciao Mimmo
Non sapevo da dove iniziare quando mi hanno assegnato questo
spazio per ricordare Mimmo. Tante, troppe cose in testa, non riuscivo
a scrivere. Allora ho cominciato a guardare le sue foto su Facebook,
una dopo l’altra, in cerca di un’ispirazione... e così ho capito che per ricordare il Mimmo, per descriverlo, sarebbe bastato parlare di qualcosa
che chiunque, anche chi lo ha solo incrociato per la strada, ha potuto
apprezzare: il suo sorriso. Mimmo ne aveva sempre uno per tutti, ma
non di circostanza, di quelli che si fanno per abitudine o solo per non
essere scortesi. Il suo sorriso era vero, pieno di gioia; sorridendo, semplicemente, era come se ti dicesse: “Quanto sono felice di vederti!”. Il
suo sorriso rimarrà impresso nei miei ricordi: lo ricorderò sulle sue
labbra quando andavo a casa sua a fare i compiti e invece ne combinavamo di tutti i colori, o durante le nostre
avventure con gli scout, fra uscite e campeggi. Ricorderò il sorriso di Mimmo come quello di un fratello maggiore -complice anche il suo anno in più e la differenza di statura!- che per me, figlio unico, era un esempio da
imitare. Nel suo sorriso si rispecchiava il suo carattere, solare, generoso, gentile, ma con tanta voglia di fare,
di aiutare gli altri, di non arrendersi mai di fronte alle piccole e grandi difficoltà della vita, nemmeno di fronte
alla perdita del padre. La sua vita purtroppo si è fermata in sella alla sua passione, nonostante quel giorno guidasse con prudenza come sempre. Ma noi che l’abbiamo conosciuto dobbiamo andare avanti, col suo sorriso
sulle labbra. Come ha scritto Monica, la sua ragazza: “Ricordatelo con il suo stupendo sorriso, fate un brindisi
per lui come se fosse tra di voi, portatelo con voi quando fate le cose che facevate assieme... ma sorridetegli.”
Andrea Morandi
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Li Scartofi dai Carisöi
dal comune
Una nuova scuola
per Cavezzo
Le immagini di molti edifici puntellati e inagibili, di fienili e casolari con pareti crollate e privi
del tetto, rimarranno a lungo nel cuore delle oltre
200 persone che all’alba del 25 novembre 2012
sono partite dalle Giudicarie alla volta di Cavezzo,
per inaugurare la scuola media “Dante Alighieri”.
Questa struttura, fortemente voluta da Enti pubblici e privati delle Giudicarie con partner Cariparma Crédit Agricole e Gazzetta di Parma, è stata
realizzata in soli 40 giorni con la regia della Comunità delle Giudicarie, per mezzo del Comitato “Insieme, una scuola per Cavezzo” al quale ha contribuito anche la Comunità di Carisolo, dal Comune
che ha versato 10 euro per ogni abitante (€ 9.950)
ai bambini della Catechesi che hanno devoluto il
ricavato del “Mercatino delle pulci”.
«Grazie trentini per aver permesso ai nostri
sogni di prendere il largo. In questo tempo in cui
sperare non è facile e la gioia è come se volasse
via, voi ci avete dato una speranza, anche perché
nessuno potrebbe credere che in questo posto in
agosto c’era un campo di mais», con queste parole e con il canto i 230 scolari della Dante Alighieri
hanno accolto la folta delegazione giudicariese.
Accanto al presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai, agli esponenti della Giunta della Comunità, c’era il sindaco di Carisolo Arturo Povinelli
con il gonfalone comunale, il comandante dei Vigili del Fuoco e il CapoGruppo dell’Ana, una ventina di altri sindaci, i dirigenti degli Istituti scolastici,
il Parco Adamello Brenta, la polizia municipale, la
Croce Rossa, la Protezione civile, gli Alpini, i giovani rappresentanti delle associazioni sportive delle
Giudicarie. Ad intrattenere la cittadinanza c’erano
la Fanfara Ana di Pieve di Bono, il Gruppo Folk di
Caderzone Terme, il Coro Croz da la Stria di Spiaz-
Dicembre 2012 - n. 2
di Walter Facchinelli
zo, la Banda degli studenti dell’Istituto di istruzione Guetti di Tione (diretta dalla giovanissima
Maestra di Carisolo, Sara Maganzini) e i “polenter
da Storo” con della fumante polenta carbonera.
L’inaugurazione si è trasformata così in una bella festa, che ha preso avvio con le note squillanti
della Fanfara alpina che dal centro di Cavezzo ha
raggiunto la nuova scuola, costruita ai margini
dell’abitato.
Nei discorsi ufficiali è emersa la gioia, la commozione e la gratitudine per quest’edificio diviso
su più corpi di fabbrica che ospita 10 aule, tre laboratori, un’aula multimediale, tre uffici, una biblioteca, la sala professori e un’aula per ragazzi diversamente abili, guardiola, spazi di disimpegno e
servizi igienici, per complessivi 1240 metriquadri.
Il costo sostenuto da Comitato, sponsor e dal Comune di Cavezzo è di 1.300.000 euro. L’edificio in
legno prefabbricato ad alta qualità energetica e
antisismica è di “Ille Prefabbricati spa”, gli impianti
di “Masè Termoimpianti” e altre aziende non trentine, le rifiniture esterne di Pedretti Graniti.
Il taglio del nastro, lo scoprimento di una targa con i principali finanziatori e la consegna di un
registro dei benefattori sono i segni tangibili che
rimarranno nella scuola a ricordo di questo “miracolo” della solidarietà.
Grazie al finanziamento raccolto da RCS –TG
LA7, entro settembre 2013 saranno realizzati la
palestra, l’auditorium e l’ampliamento della scuola elementare con 3 aule e 2 laboratori (250 mq),
nonché il collegamento delle scuole con il centro
storico di Cavezzo, secondo il progetto di Carlo
Ratti, l’architetto che ha vinto un concorso di idee,
voluto dall’architetto Renzo Piano.
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attualità
R…estate sportivi
Raffaella Stefani
coordinatrice di “rEstate Sportivi”
Dennjs Salvadei
assessore comunale allo Sport
Quest’anno, per la prima volta, grazie alla
collaborazione dei comuni di Carisolo, Pinzolo,
Massimeno e Giustino, oltre che della Pro Loco
di Carisolo e dell’U.S. Carisolo, nel mese di luglio
è stato organizzato un Grest estivo denominato
“rEstate Sportivi”, destinato a tutti i bambini delle
scuole elementari dell’alta Rendena.
Scopo principale dell’iniziativa era quello di
poter rendere fruibili e interessanti molte pratiche sportive, solitamente poco considerate o sottovalutate, e riunire in attività stimolanti il maggior numero possibile di ragazzi, spesso troppo
impegnati in attività scolastiche o individuali.
Ecco quindi che all’incirca un centinaio di
bambini, divisi e distinguibili per “maglietta e
nome rappresentativi del proprio gruppo”, hanno
avuto la possibilità di cimentarsi nelle più svariate attività sportive, quali ad esempio l’hockey su
prato, l’arrampicata, l’orienteering, il trekking, le
arti marziali, la mountain bike con cenni di downhill, tennis, ecc.
L’entusiasmo ha coinvolto tutti quanti, soprattutto i ragazzi che, seguiti in ogni attività da
personale qualificato e certificato, hanno potuto
apprendere e scoprire nuove discipline sportive
e – non da meno – ritrovarsi e conoscersi, consolidando nuove amicizie e condividendo nuove
esperienze.
Aiutati dalle condizioni atmosferiche quasi
sempre favorevoli e dall’impegno delle ragazze
responsabili di ogni gruppo, l’attività si è conclusa con una grande festa al Palazzetto dello sport
di Carisolo, dove sono stati assegnati alcuni premi per “meriti speciali” e dvd contenenti tutto il
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materiale fotografico e video registrato durante
le varie attività.
Un ringraziamento speciale va al “Servizio
trasporti Bordati” che ha assicurato per tutto il
periodo un’efficiente servizio di trasporto a tutti
quelli che ne avevano richiesto la disponibilità e
alla Cassa Rurale di Pinzolo per aver generosamente offerto le magliette ed il servizio informativo a mezzo di specifici volantini.
Entusiasti del risultato ottenuto da questa
proposta nuova e impegnativa, ci auguriamo di
poter ripetere l’iniziativa nella prossima estate,
coinvolgendo il maggior numero possibile di ragazzi e proponendo attività sempre più interessanti e divertenti.
Concludo ringraziando di cuore quanti, con
encomiabile dedizione, hanno prestato il proprio
tempo e la propria professionalità per coronare
l’idea e l’impegno di noi tutti per promuovere
una crescita sana, divertente, educativa e coinvolgente di tutti i nostri ragazzi.
Li Scartofi dai Carisöi
attualità
Cima Lancia
“In ricordo del nostro Passato”
Da quasi settant’anni in vetta alla Cima Lancia
c’è una grande croce che vigila sul nostro paese
e a tutti noi di Carisolo capita spesso di alzare lo
sguardo per ammirarla.
La prima croce risale al 1945 e fu costruita in
segno di ringraziamento dai soldati tornati sani e
salvi dalla guerra, fu poi sostituita dagli alpini e da
alcuni volontari di Carisolo nel 1995.
Agli inizi di giugno dello scorso anno, un gruppo di amici saliti sulla Lancia ha constatato che la
croce, colpita da un fulmine, era in uno stato di precaria stabilità ed ha provveduto ad un intervento
di messa in sicurezza provvisorio in vista della tradizionale festa che si tiene lassù ogni anno l‘ultima
domenica di giugno e che raduna molti paesani.
In occasione della Festa 2011 è nata l’idea di
sostituire la vecchia croce con una nuova, a patto
che tutto il lavoro venisse fatto con metodi tradizionali, facendo affidamento solo sulla forza che
l’unione di un buon numero di persone volenterose poteva garantire.
Durante il mese di novembre 2011 sono stati
tagliati due grossi larici, segnalati dal custode forestale a quota 2000 m nella sottostante Val di Casa,
così da esser pronti per essere utilizzati nella primavera successiva.
Complice un inverno poco nevoso, il primo
aprile 2012 sono iniziati i lavori: mentre un gruppo di persone è salito sulla Cima per spostare di
qualche decimetro la croce danneggiata e predisporre lo scavo in cui posizionare un tubo verticale
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Michela Collini
di circa 1,5 m di altezza sostenuto da sassi e da un
muro a secco, un secondo gruppo si è fermato più
a valle per squadrare il primo tronco, quello da utilizzare per il braccio della croce, lungo 4,80 metri,
dal peso di 4 quintali con una sezione di 27x27 cm.
La settimana successiva, in una freddissima
mattina di primavera, con il terreno completamente ghiacciato, utilizzando una corda lunga 100
metri rinviata su ancoraggi naturali lungo la salita,
il braccio è stato issato sulla vetta compiendo un
percorso di circa 500 metri con un dislivello di 300;
nel frattempo è stato squadrato l’altro tronco, lungo 10 metri, dal peso di 8 quintali e della medesima sezione.
Una forte nevicata verso metà aprile, con conseguente caduta di diverse slavine lungo i ripidi
pendii della Lancia, ha imposto una sosta forzata
fino al 27 maggio, giorno in cui ben trenta persone
non solo di Carisolo, da giovanissimi a meno giovani, si sono ritrovate per tirare in quota il tronco
principale. Questa volta una sola corda non basta,
ne occorrono due, così come serve un doppio ancoraggio.
Alcuni testimoni riferiscono di aver sentito dal
paese le urla dei volontari mentre si lanciavano in
discesa lungo la costa per permettere al grosso
tronco di risalire e di aver seguito gli otto rinvii con
il cannocchiale.
Ora che entrambe le travi sono in quota è
giunto il momento di montare la croce: usando
quella vecchia come punto d’appoggio bisogna
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attualità
mettere in piedi il fusto e quest’operazione si rivela in assoluto la più complicata.
I tentativi si susseguono e il grosso tronco viene sollevato e riabbassato molte volte, non senza
momenti di sconforto e, sopraffatti dalla fatica, si
teme di non farcela, ma alla fine, la perseveranza
premia e il tronco viene posizionato.
Saliti su di esso si alza anche il braccio che viene fissato con delle barre filettate; il tutto viene
ancorato a terra con quattro tiranti in acciaio rivestito per limitare le oscillazioni causate dal vento
e viene montato il parafulmine che scarica su due
punte infisse nel terreno.
È il 2 giugno: all’estremità superiore della croce viene legata a sventolare la bandiera italiana.
Per festeggiare la riuscita di questa non facile
impresa, domenica 17 giugno gli alpini, che hanno
sostenuto i volontari con il loro supporto logistico e finanziario, preparano loro un’ottima polenta
a malga Geridolo e la domenica successiva, il 24
giugno, si celebra la tradizionale festa con la popolazione.
Sulla cima Lancia la croce riceve la benedizione da don Vincenzo Biagini e viene letto il messaggio del sindaco nel quale sono scritte queste parole: «La Croce è simbolo del sacrificio, delle difficoltà
che la Vita ci può riservare e quassù, più che in altri
luoghi, è un riferimento di speranza. […] Chiun-
que, in estate come in inverno, riesce a distinguere
bene questa croce e questo gesto, per un attimo,
ci unisce tutti nel rispetto dei più veri e sani valori
che contraddistinguono una Comunità.»
Vengono affisse due targhe, una ripresa dalla
croce del 1995 con la scritta: “Garanti che questa
tradizione continuerà nel tempo, ringraziamo chi
innalzò la croce per la prima volta. La popolazione
di Carisolo”, e l’altra (quella attuale) con scritto: “In
ricordo del nostro passato 1945-1995-2012. La Comunità di Carisolo”.
I volontari, nonostante la grande fatica e le numerose giornate impiegate, hanno nel cuore una
grande soddisfazione che ricorderanno per molto
tempo.
La Lancia
L’e ierta, l’ e longa e tücc i supla
la par lì e ‘nvezi l’e amu daloncc
A ‘s camina sü l’or dala grosta
A ‘s vicc Pinzöl e Mavignola, Nambrun e Genüa;
a ‘s vicc da giù ‘nfunt ala val
fin sün cima al zilest dal cel.
Urmai süm sula palina ca ghè su ‘n cima
ecu ades a ‘s vicc la crüss, l’e semprü cumpagna.
Ghè poc sit e dispös tera al vent
però ti ‘t gati ben e ti se cuntent.
Ti se cuntent parchè a l’ e ‘n sit masa bel,
ga ne poc di ci bei, quasi l’unic.
Ti se fò dal mundu però ti vigi tüt
dai paiss ca ghè giù ‘nfunt, ai camücc sul münt.
L ‘e na cima ca nu la par gna da esistar
però la Lancia l’e lì e la domina Carisöl.
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Li Scartofi dai Carisöi
attualità
Una Valle alternativa
al traffico!
Con il 2012 siamo arrivati al decimo anno in
cui il Parco si impegna ad organizzare e attivare il
progetto di gestione dei parcheggi e della mobilità sostenibile in Val Genova.
I Comuni e gli enti proprietari, attraverso specifiche convenzioni, affidano al Parco l’incarico di
gestire la viabilità, i parcheggi e la mobilità.
Quello della mobilità nei parchi è un tema legato al turismo e, viceversa, il turismo nei parchi
spesso diventa un problema di mobilità. Il rischio è,
paradossalmente, quello di trasferire il caotico traffico della città anche nei luoghi di vacanza, dove si
ricerca un più diretto contatto con la natura.
Di fronte a questo scenario si impone, per le
aree protette, la necessità di attuare e promuovere modelli “alternativi” di mobilità sostenibile, accettando la sfida di sviluppare un’offerta turistica
che riduca l’impatto sull’ambiente, a partire da un
approccio culturale nuovo.
Il sistema adottato fino ad oggi, con aggiustamenti e miglioramenti introdotti di anno in
anno, ha garantito un accesso sostenibile ad una
tra le aree più affascinanti, e di conseguenza più
frequentate, di tutto il Parco. Si pensi che il numero di trasportati, sommando i vari servizi, dal 2003
fino al 2012, ha superato le 345.000 persone.
La stagione appena conclusa, malgrado la
crisi economica, è da considerarsi molto positiva
sia per le presenze riscontrate, che si sono dimostrate soddisfacenti, sia per l’organizzazione e
l’offerta dei servizi di mobilità alternativa, che si
sono rivelati efficaci come non mai e molto apprezzati.
Numerose sono state le novità sperimentate
quest’anno, a partire proprio dalla Val Genova,
dove nel periodo centrale dell’estate, (7 luglio - 26
agosto) grazie al contributo dell’Azienda per il Turismo Campiglio – Pinzolo – Val Rendena è stato
possibile attivare il servizio di collegamento, tra i
paesi di Pinzolo, Carisolo e le cascate Nardis. Questo nuovo servizio, che si è avvalso di un trenino
gommato di ultima generazione (Euro 5), ha riscosso molti apprezzamenti, trasportando 6.169
persone in entrata e 4.951 in uscita.
Altra novità introdotta quest’anno, è stato il
bus navetta gratuito che ha coperto la tratta centrale della Val Genova, partendo da Ponte Verde e
arrivando a Ponte Maria, che ha trasportato 9.008
Dicembre 2012 - n. 2
Matteo Viviani, Elena Pedretti
persone. In questo modo si è collegata con i mezzi pubblici tutta la Val Genova, da Carisolo fino a
Malga Bedole.
Considerevole è stato l’apprezzamento dei
tradizionali “Val Genova Express” provenienti da
Madonna di Campiglio e Strembo, che come gli
anni scorsi, hanno collegato la Rendena e la Val
Genova; nel 2012 sono state trasportate in totale
2.140 persone.
Il binomio “mobilità & cultura” è stato proposto anche quest’anno in Val Genova con un variegato programma di attività di interpretazione
ambientale, che ha permesso ai numerosi fruitori
delle valli alpine di vivere un’esperienza emozionante e scoprire tanti aspetti sconosciuti della natura e del paesaggio di montagna.
Informazioni più dettagliate sui progetti di
mobilità sono disponibili all’indirizzo web: http://
www.pnab.it/vivere_il_parco/come_muoversi/
con_i_mezzi_pubblici.html
Alcuni dati della mobilità 2012
Val Genova
Val di Tovel
Vallesinella
Malga Ritort
Val d’Algone
Val di Fumo
TOTALE
veicoli
ai parcheggi
persone
trasportate
24.252
15.900
8.778
8.220
2.758
3.577
63.485
52.912
39.821
39.249
59.468
191.450
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attualità
Sei sicuro di guidare sicuro?
La sera di venerdì 26 ottobre 2012, nel Palazzetto dello Sport, il Comune di Carisolo grazie
all’interessamento di Giuditta Nella consigliera
delegata al Marchio Family, ha proposto in collaborazione con l’Ufficio ACI di Pinzolo, una serata
informativa sulla sicurezza stradale, perché se
andare in macchina è un gesto quotidiano, viaggiare sicuri è un gesto di responsabilità.
Relatori dell’incontro l’Ispettore Capo della
Polizia stradale di Trento dott. Roberto Ferrais, il
Comandante della Polizia Stradale di Malè dott.
Mauro Norbiato, il Responsabile della Motorizzazione di Trento dott. Bruno Bevilacqua e il Direttore ACI di Trento dott. Alberto Ansaldi.
Ha aperto la serata il Sindaco Arturo Povinelli che, dopo le presentazioni e i saluti, ha ricordato il grave lutto che ha recentemente colpito la
nostra comunità proprio a causa di un incidente
stradale e ha chiesto alle numerose persone presenti, tra cui molti giovani e gli Operatori del 118
dell’Alta Rendena, di osservare un minuto di silenzio per Mimmo Cravos e tutte le vittime della
strada.
Il primo ad intervenire è stato il dott. Ansaldi
il quale, partendo da una serie di dati statistici
relativi agli incidenti, ne ha spiegate le principali
cause, le possibili soluzioni e le norme di comportamento da adottare per una guida responsabile.
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Michela Collini
Dopo di lui l’Ing. Bevilacqua
si è soffermato sull’importanza
di avere sempre un veicolo in
buone condizioni per ridurre il
più possibile lo spazio di arresto
in caso di frenata improvvisa.
Accanto al fattore umano
(attenzione, lucidità, senso di
responsabilità), altrettanto importante è il fattore veicolo in
primis gli pneumatici (usura e
caratteristiche).
Grande rilevanza rivestono
anche i dispositivi di sicurezza,
che si dividono in attivi, quelli
che permettono di evitare un
incidente, e passivi quelli che in
caso d’incidente limitano le conseguenze per autista e passeggeri.
Momento culminante della serata è stato
l’intervento del dott. Ferrais che, lavorando ogni
giorno sulla strada, è spesso presente in prima
persona sul luogo in cui si verificano incidenti
soprattutto di una certa gravità.
Proiettando una serie di filmati ed immagini, alcuni molto impressionanti, di incidenti realmente accaduti e dalle conseguenze talvolta tragiche, si è soffermato sulle cause, che vanno da
una semplice distrazione spesso causata dall’uso
improprio del cellulare, al colpo di sonno dovuto
alle numerose ore di guida senza le necessarie
soste, all’elevata velocità o addirittura all’incoscienza di chi, mettendosi alla guida in stato
confusionale, imbocca l’autostrada contromano.
Ha poi descritto i sistemi di rilevazione della velocità, spiegando in particolare il sistema
“Tutor”.
Per concludere il dott. Norbiato ha citato
l’art. 140 del Codice della strada (Principio informatore della circolazione) e ha ribadito il fatto
che l’educazione stradale deve prevalere sulla
repressione.
L’incontro si è concluso con alcune domande del pubblico e con la possibilità di provare
l’etilometro messo a disposizione dalla Polizia
stradale.
Li Scartofi dai Carisöi
attualità
L’estate del vetro a Carisolo
Qualche anno fa la dottoressa Rosa Barovier
Mentasti di Venezia, visitando la chiesa di Santo Stefano di Carisolo, venne colpita dal grande
affresco raffigurante l’Ultima Cena. La tavola imbandita, ricolma di cibi e bevande, le suggerisce
un’idea: trasporre in vetro la freschezza e la naturalezza della scena dipinta più di cinquecento
anni prima. È così che nasce “VetroCenacolo”,
opera scaturita dalle sapienti mani del maestro
Silvano Signoretto, di Murano.
L’allestimento, composto da oltre duecento
pezzi tra bottiglie di vino, trote iridee e gamberi di fiume, pani e stoviglie, viene esposto per la
prima volta nell’estate 2007 a Caderzone in occasione della mostra “Vetro a Tavola”, durante la
rassegna Montagne di Vetro. Avendo ottenuto
un grande successo, VetroCenacolo – di proprietà
della Fondazione Maria Pernici – Antica Vetreria
– è stato richiesto per varie esposizioni, prima a
Milano, poi al castello del Buonconsiglio di Trento, infine oltralpe, alla cattedrale di Notre Dame
di Strasburgo. Da ultimo VetroCenacolo è stato
in mostra a Carisolo: dal 3 agosto al 16 settembre
2012. La tavola imbandita è stata allestita all’interno della chiesa di Santo Stefano, proprio al di
Dicembre 2012 - n. 2
Serena Bugna
sotto dell’affresco da cui trae origine.
La raffinata opera in vetro, accanto alle maestose pitture intrise di eleganza tardogotica, ha
contribuito a rendere più suggestiva e affascinante l’atmosfera dell’antica chiesetta.
Sicuramente ciò ha costituito un forte richiamo per i visitatori: l’apertura estiva ha registrato
8.000 visitatori, ben 3.000 in più rispetto all’anno
scorso.
Oltre a VetroCenacolo, il vetro è stato protagonista dell’estate carisolese grazie alla presenza
del maestro Silvano Signoretto, che ha dato prova della sua arte vetraria lavorando nella fornace
predisposta nei pressi della palestra. La collaborazione tra la Pro Loco di Carisolo e la Fornace artistica Signoretto di Murano, gemellata dal 2003
con la Fondazione Maria Pernici - Antica Vetreria,
è giunta ormai al quinto anno consecutivo. L’artista di Murano come di consuetudine ha lavorato
a titolo gratuito, mentre i costi per i materiali ed il
mantenimento della fornace sono stati sostenuti
dalla Pro Loco.
Durante il suo soggiorno a Carisolo dal 18 al
23 agosto Signoretto ha realizzato cinquanta oggetti in vetro colorato e non – animali, bicchieri
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attualità
e vasi delle più disparate fogge, soprammobili di vario soggetto – che sono stati poi venduti
all’asta: il pezzo più quotato è stato un pagliaccio,
battuto per 210 €. Il ricavo complessivo dell’asta,
molto partecipata come sempre, è stato di 3.168
€, utilizzato per coprire i costi dell’organizzazione
dell’evento (3.750 €).
Prossimi appuntamenti:
Silvano Signoretto e la sua arte vetraria torneranno a Carisolo nell’estate 2013;
VetroCenacolo sarà esposto a partire da marzo 2013 in Francia, al Musée Maillol di Parigi.
Curiosità artistiche
Si è detto che quest’estate la chiesa di Santo Stefano ha visto il passaggio di 8.000 visitatori.
Sarebbe interessante sapere qual è l’impressione
dei turisti, cosa li ha maggiormente colpiti. Quanti
avranno notato che al di sotto della scena rappresentante la Crocifissione, in fondo alla chiesa, incisa nell’intonaco c’è la firma, datata 1664, dell’allora cappellano Dominico Corti? Quanti si saranno
accorti che sul terreno dove poggiano i piedi dei
personaggi dell’affresco di Carlo Magno, il pittore
ha immortalato varie specie di fiori che crescono
in montagna? Così vediamo dipinto il cardo e il
ranuncolo giallo, un ciuffo di campanelle, i denti
di leone e le pratoline, il garofano selvatico e le
foglie di quella che sembrerebbe una piantina
di ciclamino. Era questo un modo per rendere
più reale la scena dipinta, ma non era il solo: gli
affreschi molte volte eran ben più che semplice
colore su muro. Ad esempio, se si osserva con
attenzione l’affresco al di sopra della porta d’ingresso della chiesa, con i Santi Michele, Stefano
e Giacomo, si vedrà che le borchie dei libri, i bottoni e le gemme della dalmatica non sono dipinti
ma realizzati in rilievo con l’inserimento di pietre
e miche nell’intonaco. È questo un aspetto di preziosità degli affreschi non visibile tramite le fotografie e spesso poco apprezzabile pure ad occhio
nudo, in quanto col tempo molti inserti sono caduti. È così anche nel caso dell’affresco interno
con la Crocifissione: osservandolo si noterà che le
aureole, la spada di San Paolo, i calici tenuti dagli angeli, il sole e la luna, hanno un colore scuro.
Tutte queste parti erano realizzate con l’applicazione di vere lamine metalliche per rendere l’idea
della lucentezza delle superfici, talvolta verniciate
di giallo per simulare l’oro. Immaginiamo l’effetto
a lume di candela! La patina nera visibile oggi in
realtà è la “colla” usata per fissare le lamine, perse
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col passare del tempo. Anche laddove le aureole
sono bianche, come accade in altri affreschi della
chiesa, c’è da supporre che in origine vi fosse una
lamina metallica e che la colla sia stata tolta durante un restauro.
Spesso si parla di affresco come di una tecnica povera, ma in realtà l’uso dell’affresco è dettato
più dall’epoca che dalla disponibilità economica
della committenza (basti pensare alla Cappella Sistina!): gli affreschi infatti potevano essere realizzati con pigmenti molto costosi e preziosi, come
i lapislazzuli. Per quanto riguarda Carisolo e la
chiesa di Santo Stefano, almeno due committenti
si sono fatti raffigurare in atto di devozione negli affreschi più antichi, ma di loro non si conosce
l’identità. Sicuramente due persone benestanti, anche se la gente povera non badava a spese
quando si trattava di decorare la propria chiesa e
dotarla di arredi.
Oggi quello che i visitatori possono ammirare è solo parte della ricchezza che adornava la
chiesa a causa del degrado e dei furti subiti, ma
il fascino delle opere sopravvissute è comunque
tale da assicurare ogni anno un grande numero
di visite.
Li Scartofi dai Carisöi
attualità
Daun
Nel mese di giugno, più precisamente dal 21
al 28, siamo stati invitati dai nostri amici di Daun
(Germania) per trascorrere una bellissima settimana nel loro accogliente paese. Erano molto felici di rivederci, dopo che, più di un anno fa, loro
erano stati invitati da noi per iniziare un gemellaggio giovanile.
Finalmente i ragazzi si sono rivisti, scambiati
regali e… speriamo che abbiano anche parlato
tedesco. Questo infatti era uno degli scopi del gemellaggio; imparare la lingua, instaurare un rapporto che possa continuare in futuro, magari con
lo scambio diretto tra loro e le rispettive famiglie.
La settimana con i ragazzi si è svolta all’insegna dell’amicizia; una giornata intera l’hanno trascorsa assieme, senza noi accompagnatori, prima
a scuola e nel pomeriggio divisi in gruppi nelle
varie case. Lì hanno cucinato, ballato e cantato
all’insegna del divertimento.
Nei giorni successivi abbiamo visitato la città che si è rivelata molto pulita e piena di negozi, dove i ragazzi si sono potuti sfogare facendo
shopping, gustando buonissimi gelati ed ammirando un paesaggio diverso dal nostro, perché
collinare e ricco di laghi di origine vulcanica.
In occasione dei mondiali di calcio è stata
aperta appositamente per noi una sala con un
Serafina Maturi
maxischermo dove abbiamo tifato prima per la
Germania e poi per l’Italia, in un clima da stadio.
Durante quelle sere i nostri amici tedeschi si sono
rivelati degli ottimi cuochi, preparandoci perfino
una gustosissima pizza.
Possiamo affermare che la settimana è stata
ben organizzata. Abbiamo notato che i ragazzi
erano felici, entusiasti e spensierati; per noi organizzatori è stata una bella soddisfazione, speriamo perciò che questo legame possa continuare,
quindi non ci resta che dire: «Forza ragazzi, ora
tocca a voi!»
“la donna il lavoro il sogno”
Anna Guarnieri
Conferenza del professor Enrico Grandesso
Il 20 luglio 2012, alle ore 20.30, il Circolo “Casa Rosa” ha avuto l’onore di ospitare un avvenimento
culturale molto interessante: il professor Enrico Grandesso, studioso di letterature comparate, ha presentato il libro “la donna il lavoro il sogno”. L’evento, organizzato dal Comune di Carisolo, ha richiamato
l’attenzione di un pubblico attento e partecipe, anche se non numeroso: la sera piovosa non invogliava
certo ad uscire di casa, ma il coraggio degli intervenuti è stato ampiamente ripagato dalla simpatia del
conferenziere.
Il suo eloquio, arguto ed elegante, ha catturato immediatamente l’attenzione dei presenti, coinvolgendoli in un percorso di osservazioni, riflessioni e aneddoti centrati su quel misterioso universo femminile a cui il libro offre un contributo importante.
L’opera è il risultato di dodici saggi di diversi autori che, esaminando l’evoluzione della figura
femminile in Italia nel corso del Novecento, apre ai lettori vasti orizzonti di conoscenza e riflessione:
gli autori spaziano dal problema del lavoro femminile all’emancipazione, dalla tematica psico-sociale
all’arte e al sogno.
L’interesse per l’argomento trattato e la competenza dell’oratore, espressa in modo originale e spumeggiante, ci fa sperare di avere altre occasioni di incontro con il professor Grandesso a Carisolo.
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attualità
Congregazione “Figlie di Gesù”
Anna Guarnieri
Verona 1812 - 2012
La Congregazione “Figlie di Gesù” prende vita
due secoli fa, a Verona, per volontà del sacerdote
don Pietro Leonardi. Egli, nato e cresciuto in una
agiata famiglia veronese, sente ben presto la necessità morale di dedicarsi completamente a Dio e
al prossimo; la sua città è, in quel difficile momento storico, occupata sia dalle truppe francesi che
da quelle austriache: la disgregazione sociale è al
massimo e miseria e fame completano il quadro.
Don Pietro si mobilita per alleviare le sofferenze della popolazione: è negli ospedali, per le
strade, nelle case della gente, ma è soprattutto la
condizione terribile di molti bambini orfani che
lo spinge ad organizzarsi per offrire loro rifugio e
sostentamento. Da allora l’opera di don Pietro, pur
con vicende alterne, non ha mai smesso la propria
intensa attività: ora le Comunità sono presenti in
Angola, Costa d’Avorio, Argentina, Brasile e, naturalmente, in Italia.
In Val Rendena, le “Figlie di Gesù” sono presenti da circa 50 anni ed è per questo che nel mese
di maggio 2012, il Circolo anziani “Casa Rosa” di
Carisolo ha deciso di fare una gita a Verona per festeggiare il bicentenario della fondazione di questa Congregazione così intimamente connessa con
il nostro tessuto sociale.
La gita ha dato l’opportunità di visitare la Casa
Madre di via s. Cosimo, che attualmente è un vivace Centro educativo in cui hanno sede la scuola
materna, elementare e media.
Durante la visita non sono mancati momenti di emozione quando, dalle pagine ingiallite di
vecchi annali, sono emerse le fotografie di molte
signore presenti …con quarant’anni di meno!!!
Cinquant’anni di matrimonio
Gianluca Leone
per Nicola Povinelli e Maria Bardini
Nicola Povinelli di Carisolo e Maria Bardini
hanno festeggiato quest’anno le Nozze d’oro a
Londra, dove abitano. Alla gioia per i 50 anni di
matrimonio si è aggiunta quella per la riconquistata salute di Maria. A seguito di una caduta avvenuta il 14 aprile 2011 nella loro abitazione, infatti, è rimasta sei mesi in coma, salvo poi uscirne ed
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avviarsi ad un graduale recupero. Le cure, l’affetto
del marito e dei figli Paolo e Remo, le preghiere
di tanti parenti, amici e persone anche dalla Val
Rendena, hanno sicuramente contribuito a far sì
che quello che sembrava impossibile si stia realizzando.
Partito da Carisolo in tempi difficili, Nicola
con la möla in Inghilterra si è impegnato nell’attività di arrotino che accomuna tante persone che
in passato hanno dovuto lasciare la nostra Valle.
Un pensiero che ha aiutato la coppia, che nel
1962 ha detto il proprio sì, a tirar fuori le migliori
energie, è anche il desiderio di tornare a Carisolo
quest’anno per festeggiare il 50° di matrimonio
nella loro villetta costruita da un paio d’anni con
l’intenzione di passarvi ogni estate. La malattia
non ha permesso questo fermandoli a Londra,
ma sperano con il miglioramento della salute, di
venire al paese per celebrare il 51° come si deve,
con Santa Messa e festeggiamenti con parenti e
amici. Vivissimi auguri alla coppia!
Li Scartofi dai Carisöi
associazioni
Pro Loco a gonfie vele
Instancabile, energica, fonte di iniziative sempre più ricercate e d’elite: così la nostra Pro Loco
anche quest’anno si è distinta per aver ottenuto
risultati eccellenti in tutte le manifestazioni che
l’hanno vista protagonista.
Molte le iniziative estive che hanno occupato
forze e tempo ai membri del direttivo e ai molti
volontari dell’associazione, ma che hanno ottenuto in cambio riscontri positivi da parte dei numerosi residenti e ospiti che hanno soggiornato nel
nostro paese durante la calda estate.
Uno tra gli eventi più graditi è risultata la
“Cena nel castagneto”. Quest’iniziativa nata per
promuovere l’uso delle audioguide e valorizzare la
fiorente zona del castagneto, ha visto la partecipazione di circa 200 persone, tra grandi e piccini, che
hanno apprezzato tutte le specialità culinarie preparate lungo il percorso e l’ottima organizzazione.
Le pietanze, basate su di un ingrediente molto
speciale “la castagna”, sono state frutto di una sinergia con gli chef Giorgio Pini e Sandro Frigo, già
comprovati collaboratori della Pro Loco di Carisolo.
La chiesetta di Santo Stefano, nostro piccolo
e importante gioiello storico, è stata teatro di tre
concerti di musica classica dove violini, pianofor-
Dicembre 2012 - n. 2
Elena Pedretti
te e chitarra hanno avuto il ruolo di attori principali in una magica atmosfera riservata e colma di
sacralità.
Barzovaglia è diventato ormai uno degli appuntamenti più attesi del mese di agosto. L’evento è stato diviso in tre momenti principali:
l
il mercatino medioevale in cui si poteva vedere la lavorazione della lana cotta, la costruzione dei cesti in vimini (banoi), la fabbricazione
delle candele, la lavorazione del vetro e la
maestria di pittori e scultori;
l
la locanda con la distribuzione del piatto medioevale;
17
associazioni
lo spettacolo serale intitolato “La Corona dei
re”, realizzato e diretto da Graziano Righi e
Alice Beltrami.
L’impegno dei volontari durato tutto il giorno
e la bravura delle tante comparse impegnate nello spettacolo serale hanno dato grande qualità
all’intera manifestazione.
L’evento più gradito dai giovani è stato invece l’anteprima del Capodanno 2013 tenutosi
all’esterno del Palazzetto dello sport. Quest’iniziativa, nata per prolungare la festa ferragostana, ha
raccolto l’adesione entusiasta di un grandissimo
numero di partecipanti che, con la loro vivacità e
voglia di divertirsi, hanno reso “scoppiettante” la
serata, le danze hanno avuto inizio dopo il tradizionale spettacolo pirotecnico e sono proseguite
fino a notte inoltrata, portando grande pubblicità
per il prossimo Capodanno.
Bilancio quindi più che positivo per la nostra
Pro Loco, che ha registrato un incremento di affluenze rispetto ad un già positivo 2011.
La Pro Loco sta mettendo grande impegno
anche nella gestione del Palazzetto dello sport,
struttura aperta tutti i giorni (ad esclusione della
domenica) proponendo un ventaglio, sempre ricco e interessante, di offerte sportivo-ricreative per
l
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tutti i gusti. La richiesta di utilizzo della struttura
continua a crescere in modo significativo, tanto
che, per soddisfare queste crescenti richieste degli appassionati che la frequentano, è stato deciso
di prolungare l’orario di apertura dalle 14.00 alle
23.00. Il servizio bar è un’ottima occasione per noi
tutti di frequentare la nostra struttura …anche
solo per un caffè!
Un grazie quindi a tutti i membri del Comitato direttivo, ai dipendenti e ai tanti volontari
che, con la loro presenza e collaborazione, rendono fattibili tutte le iniziative proposte per confermare Carisolo quale mèta turistica ricercata e
apprezzata.
Li Scartofi dai Carisöi
associazioni
Il “Mercatino delle pulci 2012”
Iniziativa Pro Missioni
L’idea di organizzare un “Mercatino delle pulci” è nata da una proposta fatta durante l’ora di catechesi dopo aver parlato dei 10 comandamenti o
meglio delle 10 regole per crescere bene.
Questo argomento ha suscitato molto interesse e tante domande da parte dei ragazzi che in paese hanno svolto un singolare quanto impegnativo
lavoro di interviste sui comandamenti. «Che cosa
ne pensa la gente? I cristiani di oggi li conoscono?
Sanno cosa significano?»
Nel nostro itinerario di fede abbiamo approfondito ogni singolo comandamento, soffermandoci in particolare al punto: “Maestro che devo fare?
Ama il prossimo tuo come te stesso. Fa questo e vivrai.”
Alla domanda «chi è il mio prossimo?» tante
sono state le risposte: «mamma e papà; i miei fratelli; i miei amici e non; chi è nel bisogno; le persone
povere vicine e lontane».
Abbiamo quindi compreso che Gesù ci insegna a non amare solo noi stessi, a non amare soltanto quelli che ci amano, ma a pensare agli altri
e ad amare innanzitutto quelli che nessuno ama.
Quando qualcuno ha bisogno di noi è come se
Gesù stesso ci chiedesse di aiutarlo.
Alla proposta «Cosa ne dite se durante l’estate
ci ritroviamo, allestiamo tutti insieme un mercatino
di cose usate e doniamo il ricavato a chi è meno fortunato di noi?» devo proprio dire che è stato facile
per loro rispondere con l’entusiasmo di sempre.
Dico di sempre, perché questo gruppo di bambini diventati ora dei ragazzini è sempre stato molto
unito e disponibile nelle varie attività a loro proposte.
Già da qualche anno c’è stato un impegno notevole nel preparare dei lavoretti da vendere fuori
dalla chiesa a Natale, e con il ricavato abbiamo sostenuto adozioni a distanza, aiutato Missioni o Associazioni.
Non è mancato l’interesse anche verso chi non
vive in Africa: a Natale abbiamo reso felice un ragazzino disabile e disagiato nel nostro paese, a
Pasqua abbiamo organizzato una lotteria con un
uovo di cioccolato da 5 chili, il cui ricavato è stato
devoluto all’UNICEF.
Vista la disponibilità siamo partiti con la certezza di fare qualcosa di utile per gli altri; abbiamo
distribuito in paese delle locandine con le scritte:
«Date alle cose usate una seconda vita!», «Noi bambini della catechesi classe V raccogliamo le vostre
Dicembre 2012 - n. 2
I ragazzi
della catechesi
e le catechiste
cose usate e poi le vendiamo… Il ricavato sarà
donato ai poveri. Vi aspettiamo il giorno 25 maggio in piazza dalle 15.00 alle 18.00 per la raccolta
dell’usato».
Dopo aver fatto richiesta in Comune, il 23 giugno 2012, con un bel numero di ragazzini e la disponibilità generosa di alcune mamme e papà, abbiamo aperto il primo “Mercatino delle Pulci”.
L’emozione era alle stelle, lo spirito d’amicizia
ha reso tutto più bello e semplice, con grande stupore e felicità da parte di tutti abbiamo concluso
alle 23.00 con un bell’incasso.
Gli incontri si sono susseguiti per tutta l’estate
così c’è stato modo di ritrovarsi per lavorare, ma anche di giocare tutti insieme e condividere una pizza
in allegria come cena, di conoscere persone nuove e creare un clima d’amicizia, riscoprendo di aver
dato ma anche di aver ricevuto qualcosa in cambio.
La cosa è piaciuta molto a residenti e turisti: ci
auguriamo di riuscire a riproporre l’iniziativa anche
la prossima estate.
L’intero ricavato ha superato i 2.000 € ed è stato
inviato in parte al piccolo Samuel, il bambino che
abbiamo adottato a Man (Costa d’Avorio) per l’adozione di un altro anno, in parte alle Missioni in Costa d’Avorio collegate alle suore del nostro asilo ed
il rimanente alle zone terremotate dell’Emilia per la
ricostruzione della scuola di Cavezzo.
Grazie di cuore a chi ci ha aiutato a rendere
possibile questa bella esperienza, che ci ha resi ancora più forti e capaci di donare un po’ del nostro
tempo con gratuità. Grazie!
A tutte le persone che hanno sostenuto la nostra iniziativa, a chi ha contribuito nel dare le cose
che sono servite a rendere possibile un incasso così
notevole da donare a chi è meno fortunato di noi.
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personaggi
Here’s the first of a series of interviews with English speaking descendants of Carisolo. We would like
to thank John Babuini for speaking with us and sharing his experiences after living Carisolo in the early
1960s. His first flight towards the USA made him decide he wanted to be a pilot and he tells us about his
time spent in the USAF and then as a commercial pilot. Thanks again John and we hope everyone will
enjoy reading the article. If anyone, whose family was from Carisolo, would like to tell us about their
life so we can write other articles please contact us at: [email protected] Happy reading!
Fra terra e cielo:
un pilota tra di noi
È una bella mattina di aprile quando arrivo all’entrata del municipio di Carisolo; Edda
mi aspetta al primo piano, dobbiamo condurre
un’intervista per il nostro Notiziario comunale.
Accanto all’entrata c’è un uomo dall’aria gioviale; mentre suono per farmi aprire lui si avvicina
alla porta. «L’orario di apertura al pubblico inizia
più tardi», gli dico. «Grazie, ma io ho un appuntamento» mi risponde. Quindi entriamo assieme.
Sto per salire le scale quando mi sorge un dubbio: «Scusi ma lei è John, il pilota?» «Sì, sono io!»
«Allora il suo appuntamento è con me!» rispondo
sorridendo.
È così che ho incontrato il signor John Babuini, pilota dell’American Airlines, italo-americano
originario di Carisolo.
Iniziamo con le presentazioni. Quali sono i
tuoi legami famigliari con il paese di Carisolo?
Mio nonno materno era di Carisolo, Emilio Ambrosi detto “il Negro”, fratello di Rodolfo,
Elmo e Guido della famiglia dei «Marcac’». Negli
anni Trenta era emigrato negli Stati Uniti per fare
l’arrotino, prima a New York e poi a Flint nel Michigan. È andata con lui tutta la famiglia, tra cui
mia madre Rina che era nata nel 1929 a Carisolo.
Nel 1936 lei e le sue sorelle avevano fatto ritorno in Italia, ed erano state ospitate dai parenti
di Carisolo perché mia nonna era morta di parto. Sono tornate negli USA solo dopo la seconda guerra mondiale. Lì mia madre ha conosciuto
mio padre, di origine friulana, anche lui emigrato.
Si sono sposati nel 1950, e solo in seguito hanno
scoperto di essere giunti in America, anni prima,
a bordo della stessa nave! Io sono nato a New
York nel 1951, l’anno successivo alle nozze. Durante le vacanze estive la mia famiglia tornava
sempre in Italia per trovare i nonni, nella mia vita
ho attraversato l’Atlantico via mare molte volte,
una addirittura a bordo del transatlantico Andrea
Doria. Il viaggio durava dai sette ai dieci giorni.
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Andrea Morandi
Quindi hai sempre fatto la traversata in nave?
All’inizio sì. Una volta però – io avevo dieci
anni – ci siamo trattenuti qui più del previsto e
abbiamo deciso di prendere l’aereo perché con
la nave non saremmo arrivati in tempo per l’inizio della scuola. Ricordo che quelli del paese
erano sospettosi dell’aereo, mi dicevano di non
guardare fuori dal finestrino perché l’aereo andava troppo veloce!
Perciò quello è stato il tuo primo volo?
Esatto! Abbiamo preso un DC8 Alitalia che
partiva da Milano. Al decollo mi sono girato verso
il corridoio, avevo paura di guardare fuori dal finestrino dopo quello che mi avevano detto! Dopo
un po’ all’interfono il comandante ha avvisato che
avrebbe virato per far vedere il Monte Bianco, ma
io ero talmente emozionato che non ho capito e
quando l’aereo si è inclinato ho avuto paura di cadere fuori! Poi mentre sorvolavamo la Spagna un
F101 americano ci ha affiancato: dal finestrino mi
è sembrato che il pilota stesse guardando me e io
ho pensato che fosse proprio cool; è stato in quel
momento che ho deciso di fare il pilota.
Avevi le idee chiare già a dieci anni. Ma quando hai iniziato a pilotare veramente?
Ho cominciato a 21 anni nell’U.S.A.F. (United
States Air Force). Ho volato nell’aviazione militare
americana per cinque anni, dal 1973 al 1978. Inizialmente pilotavo i KC-135 aerei rifornitori con
cinque membri di equipaggio a bordo. Ero di stanza a Okinawa sul finire della guerra in Vietnam.
Negli ultimi 18 mesi di permanenza nell’aviazione militare pilotavo gli EC-135 AWACS sui cieli
americani; si tratta di aerei radar con 35 persone d’equipaggio addette perlopiù alle apparecchiature radio: durante la guerra fredda, erano
sempre in volo per intercettare eventuali missili
o velivoli nemici.
Finita l’esperienza militare quindi sei entrato
nell’aviazione civile?
Li Scartofi dai Carisöi
personaggi
Si, ho iniziato nel
1979 con l’American
Airlines. Avevo ventisette anni ed ero il
più giovane dei piloti della Compagnia!
Inizialmente ho prestato servizio presso
l’aeroporto LaGuardia a New York. Ero
copilota su voli interni con un Boeing 727;
in cabina eravamo
in due piloti più un
ingegnere. Il primo
volo
commerciale
che ho compiuto è
stato da New York a
Dallas. All’epoca mio
padre lavorava come
carpentiere presso
i terminal; quando
ero a terra mi piaceva prendere un caffè in divisa
assieme a lui e agli altri operai, mio padre ne era
molto orgoglioso. Dopo alcuni mesi di voli nazionali mi hanno assegnato anche voli internazionali,
principalmente verso i Caraibi e il Sud America.
Quali aeroplani hai pilotato nella tua carriera?
Oltre al Boeing 727 ho volato anche sui DC10
e sugli Airbus A300, dove sono stato sia copilota
che al comando. Attualmente sono il comandante di un Boeing 777.
Raccontaci un po’ come funziona il tuo aereo
Il 777 è comodo come una Cadillac, soprattutto grazie all’autopilota, che ti aiuta molto ed
è più preciso del pilota in persona; mantenere la
rotta manualmente è più difficile.
Rispetto al passato, gli aerei sono cambiati
molto: sul 777 ad esempio i piloti sono due e non
c’è più l’ingegnere come sui 727. Solo su voli che
superano la durata di otto ore c’è un terzo pilota
per dare il cambio agli altri due.
Inoltre, con la tecnologia l’aviazione è molto
più sicura: gli aerei ora possono viaggiare più vicini gli uni agli altri, si è passati da una distanza
di 600 a 300 metri; una volta si dovevano seguire
delle routes (rotte) predefinite, ora col GPS si può
volare dritti verso la destinazione. Oggi per qualsiasi problema basta fare una telefonata, che sia
al servizio meteo o alla manutenzione.
Molti pensano che gli aerei siano fragili, ma in
realtà sono molto robusti: mi è capitato un paio
di volte di volare con turbolenze così forti che gli
strumenti ondeggiavano tanto da non poterli ne-
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anche leggere e ne sono uscito indenne.
Ora che abbiamo parlato del lato tecnico del
volo, parlaci di quello umano.
Com’è essere un pilota?
Pilotare è una grande responsabilità, pensi
a tutte le persone che dipendono dalle tue azioni. Tanti hanno paura di volare, alcuni iniziano
ad avere paura ancora prima che l’aereo si alzi in
volo! Rispetto a 50 anni fa però la situazione è migliorata: allora tutti avevano paura di volare.
Secondo me invece volare è un’emozione,
per me ogni volta è come fosse la prima. Volando
hai la fortuna di girare il mondo, e comunque ogni
volo è diverso da un altro: quando voli di notte
non vedi niente, mentre di giorno puoi goderti
il panorama; anche le condizioni meteo possono fare la differenza. Ad ogni modo pilotare è un
lavoro impegnativo, tanto che se si vola di notte
non si può ripartire prima che siano trascorse 24
ore. Noi piloti dobbiamo iniziare a prepararci molte ore prima della partenza: andiamo a prendere
le routes di volo, facciamo la checklist per verificare che tutto sull’aereo funzioni correttamente e
se qualcosa non va chiamiamo la manutenzione.
Un’ora prima del decollo noi siamo già a bordo.
Quali tratte percorri abitualmente?
Principalmente volo sulle tratte che da Miami
portano in Brasile o verso città come Buenos Aires
e Londra. Per arrivare in Brasile ci vogliano sette
ore e mezza, per Buenos Aires nove ore, per Londra dieci. Le rotte nord-sud sono meglio di quelle
est-ovest, perché non si cambia il fuso orario.
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personaggi
Dopo l’11 settembre 2001, il tuo lavoro è cambiato?
Dopo l’11 settembre sono cambiate alcune
regole di sicurezza, ma lavorare è sostanzialmente come prima. I piloti, ad esempio, nell’ultima
mezz’ora di volo devono mantenere una rotta
predefinita. Inoltre è stato istituito il programma
FFDO (Federal Flight Deck Officer) che abilita i piloti a portare armi nei voli interni.
Una domanda più leggera.
Nell’aprile 2012 anche dei piloti di linea hanno
avvistato degli UFO, tu ne hai mai visto uno?
Credo che sicuramente nello spazio ci sia
qualche forma di vita, ma durante i miei voli non
ho mai visto niente. A volte si vedono delle luci,
ma generalmente sono stelle cadenti o pianeti
del sistema solare. Se non riusciamo a dare una
spiegazione a quello che vediamo, fra piloti ci diciamo: «Chiudi gli occhi e fai finta di niente».
A sentirti parlare in modo così sereno del tuo
lavoro si direbbe che nella tua carriera non hai
mai avuto problemi, né incidenti. È così?
Fortunatamente di incidenti non me ne sono
mai capitati, solo piccole cose. Una volta in Guatemala con un 727 è capitato che subito dopo
il decollo abbiamo perso un motore e siccome
l’aeroporto è in una conca vulcanica l’aereo non
aveva abbastanza potenza per oltrepassare le
montagne; quindi ho iniziato a volare in cerchio
sopra a un lago e nel frattempo ho scaricato un
po’ di carburante, per alleggerire l’aereo e riuscire comunque a salire di quota senza un motore.
I passeggeri però erano terrorizzati: vedendo la
nuvola di kerosene fuoriuscire dai serbatoi avevano pensato che fosse fumo e che l’aereo avesse
preso fuoco! Quando finalmente ho stabilizzato
l’aereo, mi trovavo dalla parte sbagliata dell’aeroporto, quindi per atterrare avrei dovuto percorrere la pista “contromano”. I controllori però non
parlavano bene inglese e quando chiedevo aiuto loro mi rispondevano con una frase standard
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che probabilmente avevano imparato a memoria:
“Ok, ciao, cambia canale radio”. Alla fine un superiore della torre di controllo ha preso in mano la
situazione e bloccando tutto il traffico aereo mi
ha permesso di atterrare.
È sempre così travagliato il vostro rapporto
con i controllori?
In aeroporti molto trafficati come Chicago
e New York i controllori sono molto veloci e bisogna stare attenti, mentre in Sud America se la
prendono con calma. Tanto per fare un esempio,
in Sud America se chiedi di poter atterrare e nel
raggio di 20 km dall’aeroporto c’è già un altro aereo, tu devi aspettare in volo, mentre a New York
in quello spazio ne fanno atterrare 10 o 15.
Qual è stato il tuo volo più emozionante?
Quand’ero ancora pilota dell’USAF mi sono
trovato in una tormenta enorme a 10.000 m di
quota; a circa 1 km di distanza da me c’erano altri
due velivoli, due grossi aerei cisterna. La tormenta
però era talmente imponente che quei grandi aerei sembravano minuscoli come mosche. Anche i
fulmini ad alta quota di notte sono molto emozionanti: vanno da una nuvola all’altra e sono molto
più articolati di quelli che si vedono a terra.
Finora abbiamo parlato del tuo lavoro; parlaci
un po’ della tua famiglia.
Sono sposato con Marcela: lei è originaria del
Perù ma è figlia di italiani. Faceva la hostess, ma
ora è in pensione. Ha iniziato a lavorare in Sud
America, poi negli USA con la Eastern Airlines;
quando la compagnia è andata in bancarotta è
entrata anche lei nell’American Airlines.
Avete mai volato insieme?
Solamente due volte, perché lei faceva esclusivamente voli interni, mentre io mi occupavo e
mi occupo tuttora, principalmente, di voli internazionali.
Quindi non vi siete conosciuti a bordo?
In realtà sì, ma io non stavo lavorando. Lei era
in servizio sul volo che avevo preso per andare in
ferie. Le avevo chiesto il numero, lei me l’aveva
dato, ma poi non ha mai risposto alle mie chiamate perché al tempo usciva con un agente dell’FBI.
L’ho rivista dopo tre anni: lei nel frattempo si era
lasciata col “federale” e allora mi aveva chiesto di
chiamarla. In quel momento ho pensato: «Sì, ti
chiamo quando l’inferno gela!». Poi però ci siamo
incontrati una terza volta su un aereo e all’arrivo
siamo usciti insieme a bere qualcosa. Lì è scoccata
la scintilla: ci siamo sposati nel 1994. Al momento abitiamo a Miami, ma quando anch’io sarò in
pensione verremo a vivere a Carisolo. Quando si
viene qua ci si innamora del posto!
Li Scartofi dai Carisöi
briciole
Briciole…
a cura di Andrea Morandi
Convenzione Terme Val Rendena per i servizi
termali e wellness
Per il 2012 il Comune di Carisolo ha sottoscritto con le Terme Val
Rendena a Caderzone Terme una convenzione che prevede riduzioni
per i residenti che intendano effettuare privatamente cure termali
(sconto dal 40 al 50%) oppure frequentare il Centro wellness (sconto
dal 15 al 20%). La validità della promozione, da fine anno è stata prolungata ad aprile 2013.
Il Tavolo di lavoro per l’educazione ai nuovi media e alla cittadinanza digitale
L’agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, ha istituito il Tavolo di lavoro
per l’educazione ai nuovi media e alla cittadinanza digitale, proponendo ai Distretti famiglia di ideare
e realizzare sul proprio territorio progetti finalizzati alla sensibilizzazione e alla formazione ad un uso
più consapevole dei nuovi media. Sono previste collaborazioni con le scuole e con i Comuni certificati
“Family in Trentino”; anche il Comune di Carisolo ha la possibilità di organizzare, nel corso del prossimo
anno, attività rivolte a tutte le fasce d’età su questi temi.
Il “Tour dei castagni” a Carisolo
Il 5 agosto scorso il “Tour dei castagni, Castione e il Trentino”, organizzato dall’Associazione Tutela Marroni di Castione, ha fatto tappa a Carisolo. Una delegazione di membri dell’associazione – tra cui il
presidente Fulvio Viesi, persona di spicco nel campo della castanicoltura trentina, e la dott.ssa Anellina Ardizzone, presidentessa del Club
Unesco di Acireale ove sorge il famoso castagno dei Cento Cavalli – è
stata accolta in municipio dal Consiglio comunale. La comitiva ha visitato il castagneto di Carisolo, accompagnata da Giampietro Morandi,
presidente del comitato castagneto di Carisolo, che ne ha illustrato la storia ed il suo recupero. Il gruppo
ha poi visitato la chiesa di Santo Stefano e successivamente il museo del vetro dell’Antica Vetreria.
City Camp a Carisolo
Ripetendo la positiva esperienza dello scorso anno, nell’estate 2012 si è svolto a Carisolo il “City
Camp”, si tratta di cinque giorni di attività in inglese rivolti agli alunni dalla prima elementare alla prima
media. Suddivisi in gruppi e guidati da un tutor, i ragazzi hanno avuto modo di migliorare la pronuncia,
la comprensione e il lessico della lingua inglese. Il metodo seguito ha privilegiato l’aspetto ludico e dinamico, senza studio o compiti; infatti tutte le attività, sia di gioco che didattiche, sono state svolte in
inglese favorendo così un apprendimento spontaneo e stimolando i ragazzi all’apertura interculturale.
Don Flavio è il nuovo Decano delle Parrocchie
di Rendena
Il Vicario vescovile monsignor Lauro Tisi, nel corso della Santa Messa
del Pellegrinaggio decanale al Santuario della Madonna di Campiglio, il 14
ottobre 2012, ha annunciato che il nostro parroco don Flavio Girardini è il
nuovo Decano delle Parrocchie di Rendena, in sostituzione di don Paolo
Ferrari che il 28 ottobre 2012 è entrato nelle Parrocchie di Pietramurata,
Pergolese e Sarche. Di don Flavio monsignor Tisi ha detto «col tratto della
bontà e della mitezza, è il volto sorridente di Dio».
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briciole
40° anniversario della deposizione
del cannone
Giovedì 24 ottobre si è tenuta a Carisolo la
cerimonia del 40° anniversario della deposizione del cannone al monumento dei Caduti. Alle
18.00 presso la chiesa di san Nicolò si è tenuta
la Santa Messa celebrata dal parroco e decano
don Flavio Girardini con un’omelia molto bella e
toccante. A conclusione della celebrazione sono
stati ricordati da parte di Remigio Righi i volontari che sono venuti a mancare in questi quarant’anni leggendone i nomi durante un minuto
di silenzio. Le parole del sindaco Povinelli Arturo e una foto di gruppo hanno chiuso questo momento
commemorativo. A seguire tutto il gruppo dei volontari si è ricongiunto al ristorante per una cena conviviale dove è stato possibile ripercorrere emotivamente quella splendida avventura.
Concerto jazz
La sera di giovedì 16 agosto, a Carisolo, nella chiesa di Santo Stefano ha avuto luogo il concerto di musica jazz, organizzato dalla Pro loco:
questa volta due belle novità hanno sorpreso il pubblico: la prima riguardava la chiesa, resa ancora più preziosa dall’esposizione dell’opera
“VetroCenacolo,” tesoro artistico conosciuto ormai a livello internazionale: la seconda novità era per Paolo Alderighi che, affiancato da una
giovanissima pianista americana, Stephanie Trick ha dato vita ad uno
splendido concerto a quattro mani: la sintonia dei due artisti, la perfezione tecnica, la passione musicale e il tocco fresco e gentile di Stephanie hanno coinvolto il pubblico nella vibrante atmosfera del blues,
del gospel e dello swing. è stato un concerto intenso, ricco di sfumature e di grande slancio emotivo: il
pubblico ha risposto con entusiasmo alle suggestioni ispirate da una musica che sa penetrare nei cuori
con un’alternanza di gioia e malinconia come solo il jazz, ben interpretato, sa fare.
Croci di Santo Stefano
Durante l’estate i vigili del fuoco di Carisolo, coadiuvati dagli operai
comunali e da alcuni volontari, hanno provveduto a sostituire due delle
tre croci lignee del Calvario della chiesa cimiteriale di Santo Stefano. La
struttura di una della croci aveva infatti ceduto e si trovava a terra, e dal
momento che anche l’altra versava in un cattivo stato di conservazione
causa l’esposizione alle intemperie, si è colta l’occasione per una sostituzione integrale. Per mantenere la continuità della tradizione, anche le
nuove croci sono state realizzate in legno.
…ogni bimbo che nasce
è un fiore in più nel giardino della terra.
…ogni fiore che spunta
rende il giardino ancora più bello.
Congratulazioni a Elena Pedretti e Matteo Viviani
per la nascita di Valerio.
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Li Scartofi dai Carisöi