Frumento bio in rampa di lancio, ma occhio alle malattie fungine
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Frumento bio in rampa di lancio, ma occhio alle malattie fungine
SPERIMENTAZIONE Septoriosi e ruggine, i risultati di un biennio di prove di Horta di Matteo Ruggeri, Pierluigi Meriggi Frumento bio in rampa di lancio, ma occhio alle malattie fungine Le giuste strategie di protezione incidono sullo sviluppo di filiere biologiche stabili ta del settore, la coltivazione dei cereali (e quindi anche del frumento bio) stenta a decollare in Italia, sebbene le quotazioni siano molto favorevoli e i consumi siano in forte aumento. Diversi sono i motivi che stanno ostacolando lo sviluppo di una importante filiera italiana del frumento biologico. Tra queste però non c’è sicuramente il prezzo (fig. 1). La marginalità media del prodotto biologico rispetto a quello convenzionale è attualmente molto alta e le varietà di frumento convenzionale attualmente in commercio sono spesso altamente produttive, ma non sempre sono anche rustiche e adatte ad una coltivazione a bassi input (nessuna concimazione minerale e nessun prodotto fitosanitario di sintesi), caratteristica del biologico. É però prassi comune coltivare in biologico con varietà di frumento abitualmente utilizzate in convenzionale, aumentando così il rischio di ottenere minori rese e/o prodotti C resce la domanda di biologico e anche l’offerta, ma con un passo diverso. Secondo gli ultimi dati Sinab le superfici coltivate a bio sono arrivate a 1,4 milioni di ettari (erano stabili a 1,2 milioni negli anni 2000). Soffermandoci però sui cereali, l’orientamento alla crescita non è altrettanto evidente. In 3 anni l’aumento delle superfici per i cereali è risultato infatti solo del 7% (da 210.500 a 226.000 ettari) mentre l’aumento della domanda è stato 5 volte superiore. Questi dati dimostrano che, nonostante la forte cresci- Fig. 1 - Differenziale di prezzo tra bio e non (€/t) Incrementi medi annui (franco partenza, Borsa Merci Bologna) del frumento bio rispetto al convenzionale. Per il convenzionale è stata calcolata la media dei diversi listini quotati. Frumento tenero Frumento duro 250 200 146 146 150 121 119 100 50 76 73 44 33 29 40 16 30 31 18 24 53 39 40 49 57 45 73 60 82 87 72 80 158 105 20 10 20 11 20 12 20 13 20 14 20 1 f in 5 es 20 et t 16 09 20 08 20 07 20 05 06 20 20 04 20 03 20 02 0 20 Differenza prezzi (€/t) 220 scadenti dal punto di vista qualitativo (proteine insufficienti, tossine fuori limite, corpi estranei come i semi delle malerbe scarsamente controllate, ecc.). Il controllo delle malattie fungine Per la buona riuscita di una coltivazione biologica è necessario considerare tutti gli strumenti agronomici disponibili al fine di ridurre i danni delle malattie fungine. Durante la stagione colturale l’agricoltore biologico deve fare delle scelte di tipo strategico e tattico. Le prime sono quelle che si effettuano prima di coltivare il frumento (rotazione, lavorazioni del terreno, la scelta varietale e densità di semina); mentre le seconde sono prese in risposta agli eventi (concimazione azotata e l’uso di fungicidi durante lo sviluppo della coltura). Numerosi sono i fattori agronomici che possono incidere (Tab.1). L’avvicendamento con dicotiledoni (es. favino, soia, girasole, pomodoro, erba medica, barbabietola, erbai di leguminose) è importante per il contenimento della fusariosi della spiga (e conseguentemente del DON) e del complesso del “mal del piede”. Brevi rotazioni (inferiori ai 3 anni) o la monosuccessione sono vietati dai regolamenti dell’agricoltura biologica. Sono fortemente sconsigliate anche le rotazioni con cereali (es. cereali autunno-vernini minori, sorgo e mais) che possono veicolare i patogeni fungini tipici del frumento. La lavorazione del terreno, intesa come ribaltamento degli strati superficiali al fine di interrare i residui colturali della specie coltivata in precedenza, è altrettanto importante. Rispetto alla coltivazione convenzionale, quella biologica necessita notoriamente di un approccio alla lavorazione del terreno meno conservativa, in virtù dell’impossibilità di contenere le infestanti con erbicidi. »»» I metodi di lavorazione conservativi n. 45-2016 11 novembre terra vita 47 TECNICA E TECNOLOGIA Tab. 1 - Importanza dei fattori agronomici nel contenimento delle malattie Fattori agronomici Septoriosi Oidio Malattie fungine Ruggine Ruggine Fusariosi Mal bruna gialla della spiga del piede Rotazione Lavorazione del suolo (aratura) Scelta varietale Densità di semina equilibrata (non fitta) Concimazione azotata equilibrata Trattamenti fitosanitari (rame e zolfo) Rame e zolfo, i risultati della ricerca Legenda contributo: Elevato Medio Scarso o nullo sono quasi sempre sconsigliati in agricoltura biologica poiché favoriscono lo sviluppo delle infestanti e aumentano la presenza di residui colturali sulla superficie del suolo, con un conseguente elevato rischio di insorgenza, soprattutto al nord, della fusariosi della spiga. La scelta varietale è molto importante per tutte le malattie dell’apparato fogliare ma in particolare per la fusariosi della spiga. Per il frumento tenero vi sono già varietà commerciali che si possono definire “resistenti” e che in prove specifiche realizzate da Horta nell’ultimo biennio hanno evidenziato nessuna produzione di deossinivalenolo (DON) in assenza di trattamento e in condizioni di forte pressione ambientale (Foto 1). Più problematica è invece la situazione nel frumento duro, anche se sono ormai note alcune varietà meno suscettibili al complesso della fusariosi. Le varietà di frumento duro e tenero che sono solitamente utilizzate in coltivazioni biologiche non posseggono vere e stabili resistenze nei confronti del complesso del- 1 - Campo sperimentale di Horta per la valutazione delle varietà “resistenti” al complesso delle fusariosi. Le varietà di frumento tenero e duro sono sottoposte ad una bagnatura costante e artificiale tramite irrigatori a bassa pressione (sprinkler) durante tutto il periodo della fioritura delle varietà. Non viene effettuata una inoculazione artificiale del complesso patologico ma le infezioni sono naturali. Vengono valutati i sintomi presenti (incidenza e gravità) e la specie dell’agente patogeno responsabile delle infezioni. Alla raccolta viene valutata la resa e la quantità di deossinivalenolo (DON) nella granella . 48 terra vita n. 45-2016 11 novembre sempre correttamente valutato dagli agricoltori biologici, in grado di mitigare i danni delle principali malattie fogliari. È importante con questi fungicidi intervenire con tempestività e nelle fase fenologiche più delicate al fine di massimizzare gli effetti protettivi sulla resa quanti qualitativa. la septoriosi e delle ruggini (bruna e gialla), salvo rare eccezioni. Solo alcune varietà di tenero sono completamente immuni da certi patogeni. La densità di semina e la concimazione azotata sono due aspetti che influenzano soprattutto l’oidio o mal bianco. Se in coltivazione biologica raramente si verifica un eccesso di disponibilità azotata, è invece più facile avere semine fitte, anch’esse molto predisponenti per l’oidio, realizzate per contrastare meglio la competizione delle erbe infestanti. Semine superiori ai 450 semi /m2 sono raccomandate solo con semine tardive, in letti di semina non ottimali e con peso dei 1000 semi inferiori ai 40 g. Semine troppo fitte impediscono alla coltura di sfruttare le risorse, causano allettamenti, aumentano il rischio di stretta a fine primavera e favoriscono lo sviluppo di patologie fungine come l’oidio, a causa del microclima umido che si instaura all’interno della densa vegetazione. Infine i trattamenti fitosanitari a base di rame e/o zolfo costituiscono uno strumento, non Tra le principali cause di scarsa produttività del frumento bio vi è anche la difficoltà di contenimento delle malattie fungine dall’inizio della levata fino alla maturazione lattea. Non di rado coltivazioni ben concimate e ben affrancate raggiungono scarse produzioni a fine stagione perché non è stata effettuata un’adeguata gestione delle malattie crittogamiche durante la primavera, specie se piovosa e mite. Non potendo ricorrere a prodotti fitosanitari di sintesi gli unici prodotti utilizzabili sono i bio-stimolanti (favoriscono le reazioni di autodifesa delle piante), prodotti a base di funghi micorrizici, batteri della rizosfera, rame e lo zolfo. Questi prodotti utilizzati a fine levata possono, se la pressione infettiva non è particolarmente elevata, garantire la protezione della coltura fino al completamento del ciclo produttivo. Nel biennio 2014/15 e 2015/16 nell’azienda Agricola Cà Bosco di Ravenna, sono state effettuate da Horta delle prove sperimentali su frumento duro con solfato di rame e zolfo. Nel biennio di prova in prove parcellari a blocco randomizzato a 4 ripetizioni è stata testata l’efficacia di Thiopron a base di zolfo (60%) e Poltiglia Disperss a base di solfato di rame (20%) su frumento duro, varietà Levante. Varietà abbastanza utilizzata in biologico grazie alla tolleranza alle malattie fogliari ed alla minore propensione ad accumulare micotossine nella granella. Le parcelle sono state seminate il 24 ottobre nel 2014 e il 5 novembre nel 2015. La sperimentazione intendeva valutare se lo zolfo ed il rame (prodotti ad azione di contatto, non sistemici, preventivi e scarsamente eradicanti) sono in grado di contrastare l’oidio e l’insorgenza del complesso della septoriosi e delle ruggini (gialla e bruna). L’applicazione è stata eseguita in primavera durante il maggior sviluppo fogliare al fine di studiarne gli effetti sui funghi, sul contenuto proteico e sul peso specifico alla raccolta. Nell’annata 2015 l’andamento umido e non freddo ha fa- Tab. 2 – I formulati commerciali, le dosi e le tempistiche di applicazione nella sperimentazione Anno 2015 2016 Sigla strategia Prodotto Sostanze attive Dose l o kg/ha TEST nessuno Doppio trattamento. Thiopron + Poltiglia Disperss zolfo 60% (825 g/l) + rame metallo 20% TEST TEST Doppio trattamento Thiopron + Poltiglia Disperss zolfo 60% (825 g/l) + rame metallo 20% 8+7 8+7 Fig. 2 - Septoriosi e ruggine bruna, sintomi di gravità 40 Area fogliare colpita % 35 Sitomi espressi in percentuale di area fogliare colpita sulla foglia bandiera e sulle due foglie sottostanti. Dati medi visivi di 10 piante per parcella effettuati il 30 maggio 2015 e 2016. Septoriosi Ruggine bruna 34,8 30 20 12,3 15 10 5 0 5,0 7,1 2,2 Testimone non protetto 2015 Doppio trattamento vorito le infezioni fungine fogliari già dal mese di aprile con la comparsa dei sintomi dalla fine del mese, con un progressivo aumento per tutto il mese successivo. Nel 2016 le piovosità di fine aprile e inizio maggio hanno favorito le infezioni dei due patogeni coinvolti nel complesso della sep- Testimone non protetto 2016 4,9 Doppio trattamento toriosi, mentre le ruggini hanno raggiunto il loro picco di infezioni verso la metà di maggio. Per entrambe le malattie, a seguito delle infezioni, sono comparsi i sintomi verso la fine del mese di maggio. Nelle due annate di prove Thiopron e Poltiglia Disperss sono stati testati in due inter- Fig. 3 - Effetti sulla resa in granella di frumento duro Varietà Levante. Trattamenti a base di rame (Poltiglia Disperss) e zolfo (Thipron) in miscela tra loro e in doppio trattamento. 2015 Resa granella t/ha al 13% um. 8,00 6,00 5,00 2016 6,49 7,00 6,43 7,03 5,26 In entrambi le stagioni colturali i prodotti a base di zolfo e rame hanno evidenziato una buona efficacia nel contenimento delle malattie in campo (fig. 2) e nell’ottenimento di rese migliori rispetto al testimone non trattato (figg. 3 e 4). Nell’annata 2015 la pressione infettiva della ruggine bruna è risultata modesta, mentre per la septoriosi l’andamento climatico ha favorito le infezioni e la comparsa di numerosi sintomi. Questo decorso fitopatologico ha permesso di studiare l’effetto dei prodotti soprattutto sulla septoriosi. Nell’annata successiva invece non solo la septoriosi, ma anche la ruggine bruna è risultata piuttosto aggressiva come infezioni e comparsa dei sintomi. L’oidio, nonostante l’elevata suscettibilità della varietà Levante, è invece risultato scarso in entrambe le annata e non possono essere effettuate chiare valutazioni. Dai risultati, descritti (fig. 2), si desume che molto buona è stata la risposta dei prodotti testati contro il complesso della septoriosi, in entrambe le annate e per la ruggine bruna nel 2016. In entrambe le annate i sintomi di gravità in percentuale di area fogliare colpita da septoria e ruggine bruna sulla foglia bandiera e sulle due foglie sottostanti sono risultati sempre inferiori rispetto al testimone. Effetto resa 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Testimone non protetto venti per stagione colturale a confronto di un test non trattato (Tab.2) . Per la tempistica si è adottato un atteggiamento preventivo per la septoriosi e la ruggine bruna applicando i fungicidi a partire dalla botticella e ripetendo il trattamento circa 12 giorni dopo. Effetto protezione 25,2 24,6 25 n° Fase fenologica di intervento Date di interventi intervento 0 2 botticella + spigatura/fioritura 29/4 - 12/5 0 2 botticella + spigatura/fioritura 22/4 - 3/5 Doppio trattamento Testimone non protetto Doppio trattamento Passando ai dati produttivi, le 2 tesi hanno garantito risultati migliori del corrispondente testimone non trattato. I risultati migliori si sono raggiunti nel 2015 quando i due prodotti applicati con un doppio intervento in spigatura e fioritura hanno garantito una resa in granella di 1,23 t/ha e un peso ettolitrico di 1,3 punti più alte rispetto al testimone »»» non trattato (Figg 3 e 4). Questo otti- n. 45-2016 11 novembre terra vita 49 TECNICA E TECNOLOGIA mo risultato deriva dal fatto che nell’areale di prova la pressione infettiva per la septoriosi era piuttosto elevata ed era al massimo della stagione quando è stato effettuato il doppio trattamento (fine aprile - inizio maggio). Questo lo si desume anche dal grafico che descrive la pressione infettiva biennale per il complesso della septoriosi dei modelli previsionali di Horta di grano.net® (fig. 5). Nel 2016 la pressione infettiva della septoriosi è invece risultata leggermente inferiore al 2015. La minor presenza di septoriosi ha solo parzialmente permesso ai prodotti di esprimere la loro capacità di abbattere lo sviluppo dei patogeni sulle foglie e la giustificazione economica del trattamento è stata sicuramente inferiore all’annata precedente, in quanto la coltura è stata sottoposta ad infezioni fungine per un periodo più ridotto. Nel 2016 il rischio septoriosi è comparso da metà aprile, mentre nel 2015 già nella seconda metà di marzo. Questo minor periodo di suscettibilità ha permesso di aumentare le rese di oltre 1 t/ha nel testimone del 2016 rispetto a quello del 2015 e, di conseguenza, di ridurre il contributo fornito dai fungicidi. In termini qualitativi per le proteine non sono state individuate significative differenze tra le tesi trattate e quelle non trattate in entrambi le annate. Nel 2015 sono risultate 14,1% nel testimone e 13,9% nel trattato, mentre nel 2016 le due tesi erano identiche (14,9% di proteine). Infine nel 2015 il peso ettolitrico si è attestato nel testimone a 79,2, mentre la tesi trattata ha registrato valori medi di 80,5 kg/hl. Nel 2016 il peso ettolitrico Fig. 4 - Effetti sul peso ettolitrico di frumento duro Varietà Levante. Trattamenti a base di rame (Poltiglia Disperss) e zolfo (Thipron) in miscela tra loro e in doppio trattamento. 2015 84,00 Peso ettolitrico kg/hl 82,00 2016 79,20 80,50 Testimone non protetto Doppio trattamento 80,00 78,70 78,00 76,00 74,00 72,00 70,00 del testimone è risultato 78,7 kg/hl, mentre la tesi trattata ha raggiunto 79,2 (fig. 4). Conclusioni I due anni di sperimentazione dimostrano che, seppure gli strumenti fungicidi disponibili siano scarsi, è possibile effettuare interventi sanitari volti ad aumentare la quantità e la qualità della produzione con risultati sufficienti a garantirne la convenienza economica. Il salto di qualità che deve fare la cerealicoltura biologica per espandersi in modo robusto consiste nell’affiancare alla salvaguardia delle risorse ambientali, anche l’aspirazione ad assicurare redditività agli agricoltori (con Fig. 5 - Septoriosi, pressione infettiva primaverile Dati previsionali di rischio di infezioni fungine elaborati da Grano.net® di Horta. Rischio complessivo: medio-alto nel 2015, medio nel 2016. 2015 2016 1 0,9 0,8 0,7 0,6 Rischio alto Rischio medio-alto 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 Rischio medio-basso n. 45-2016 11 novembre iu 7g g g 31 -m a g 24 -m a g 17 -m a g 10 -m a r 3ma r 26 -a p r 19 -a p r 12 -a p r 5ap r -m a 29 r 22 -m a r 15 -m a r 8ma 0 1ma Testimone non protetto Doppio trattamento aumenti di resa) e alimenti sani e di buona qualità, sempre mediante tecniche agronomiche che garantiscano il rispetto delle regole del sistema produttivo adottato. L’agricoltore biologico deve essere consapevole che vive in un ecosistema complesso in cui ogni scelta riveste un ruolo importante. Ogni piccola differenza nell’andamento meteorologico e nelle scelte può fare la differenza.In particolare dal biennio di prove è emerso che: 1.con prezzi del biologico di 300 e 400 € /t, per duro e tenero, il trattamento appare giustificato economicamente; 2.l ’andamento climatico ha un ruolo fondamentale. Nel 2015 la maggiore pressione della septoriosi ha determinato un maggiore incremento produttivo nella tesi trattata rispetto a quella non trattata. Pertanto la decisione del trattamento (se effettuarne due oppure uno solo) deve essere guidata dalla pressione infettiva dell’annata; 3.l’impiego dei modelli previsionali che tengono conto sia della pressione ambientale della malattia (andamento meteo) che della suscettibilità varietale, già utile nella agricoltura convenzionale, diventa fondamentale per il biologico a causa della scarsa capacità curativa dei fungicidi e della necessità di posizionarli nei periodi di massima pressione infettiva. n *Gli autori sono di Horta Srl, Spin Off Università Cattolica, Piacenza. Rischio basso 50 terra vita 79,20 Ulteriori informazioni su andamento climatico e gestione delle tesi sperimentali sono disponibili a richiesta