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140----------------------bloc notes del 25 ottobre 139 per
140----------------------bloc notes del 25 ottobre
Marchionne: "Fiat meglio senza l'Italia"
Epifani: "Sembra che voglia andar via"
L'ad del Lingotto in tv attacca: "Dei 2 miliardi di euro di utile dell'azienda, neanche uno
viene da qui". Poi apre: "Stipendi migliori se diventeremo competitivi come paesi vicini". Il
segretario Cgil: "Il problema è l'auto, non gli operai". Irritazione di Fiom, Fim e Uilm.
Damiano (Pd): "Parole ingenerose" VIDEO
Sulla situazione del nosto Paese, l’AD Fiat ha ammesso che “L’Italia è al 118mo posto su
139 per efficienza del lavoro e al 48mo posto per la competitività del sistema industriale” e
“Non c’è nessuno straniero che investe qui. Gli attacchi verso la Fiat di questi giorni sono
fuori posto e non aiutano a richiamare investimenti in Italia dall’estero“.
”Il salario cambierà - ha detto - se cambierà il sistema di produzione in Italia […] vogliamo
migliorare i 1.200 euro di stipendio ai dipendenti”.
Infine, in relazione all’assistenzialismo di cui Fiat è stata sempre accusata, Marchionne ha
precisato:
“Qualsiasi debito verso lo Stato è stato ripagato in Italia, non voglio ricevere
un grazie, ma non accetto che mi si dica che chiedo assistenza finanziaria.
La Fiat ha collaborato con lo Stato per costruire il futuro industriale del
Paese, e oggi ha collaborato con il governo Usa per salvare Chrysler”.
LIBERO MERCATO
Radio Singer
Leinì ha rivolto venerdì 29 gennaio 2010 uno sguardo particolare al
suo passato. Un passato vicino ma per molti caduto nell’oblio, per
altri cancellato, per altri ancora mai conosciuto. Un recupero della
memoria collettiva di questo comune alle porte di Torino con la
vicenda storica più importante da quasi quarant’anni a questa parte:
l’occupazione della Singer. Fu un avvenimento che arrivò sulle
pagine dei giornali nazionali e che attrasse l’attenzione non soltanto
della politica ma anche del mondo culturale del tempo. A dare
solidarietà e appoggio ai lavoratori della Singer in quegli anni
arrivarono Dario Fo e Franca Rame, Francesco Guccini e da
oltreoceano i Living Theatre. Furono anni intensi a Leini i ’70. La lotta della Singer portò in
anticipo di decenni alla lotta sulle carenze ambientali sul posto di lavoro ma anche ad
ottenere strutture sociali come l’asilo nido per i bambini delle lavoratrici. Tra le esperienze
più importanti anche quella della costruzione di una radio. Era il tempo delle radio libere e
anche i lavoratori della Singer avevano pensato di costruirne una per far ascoltare la loro
voce, i loro problemi ma non solo. La radio che fu battezzata “Radio Singer” iniziò a
trasmettere alla fine del 1975 e nei suoi programmi si dibatteva di tutto, dai problemi di
attualità, a quelli dei giovani e delle donne, facendo ascoltare anche della buona musica.
Radio Singer trasmetteva sulle frequenze 93,3 e 103 MHz che erano frequenze della Rai ma
non per questo fu fermata e fatta chiudere, bensì per l’intervento del comune di Caselle che
temeva potesse danneggiare le trasmissioni dell’aeroporto.
“Radio Singer fu una grande esperienza di comunicazione. Oltre ai comunicati del
Consiglio di fabbrica e al calendario delle lotte, molti furono i dibattiti e le interviste. La
radio che aveva costruito Orso, operaio della Indesit, si sentiva in tutto il territorio di Leini
fino a Mappano perché installata sul campanile della chiesa. Campanile utilizzato per
montare l’antenna grazie al permesso del parroco, don Piero” ci ricorda Guerrino Babbini
uno dei protagonisti di quegli avvenimenti, autore del libro autobiografico “Quando”, edito
dalle Edizioni n.d.r., nel quale ricorda anche l’esperienza di Radio Singer.
http://www.cineteatrobaretti.it/app/pdf/radio-singer.pdf
non costruiamo macchine da cucire
Nel 1962 la Domowatt, azienda impegnata nella produzione di elettrodomestici che
impiega circa 400 dipendenti e produce 1.000 pezzi al giorno, costruisce a Leinì nei dintorni
di Torino, uno stabilimento dopo aver rilevato dalla Fiat la linea di montaggio dei frigoriferi
attiva al Lingotto. Nel 1964 la multinazionale statunitense Singer decide di entrare nel
mercato dell’elettrodomestico bianco, rilevando il pacchetto di maggioranza
della Domowatt. Nasce così lo stabilimento Singer di Leini, che sembra una cattedrale in
mezzo al deserto, perchè intorno ha solo campagna. A luglio del 1975 la direzione presenta
una pesante richiesta di cassa integrazione, chiedendo di collocare da settembre a zero ore
1.788 operai. Il terrorismo Alle richieste dei “padroni” rispondono le Brigate Rosse.
Martedì 21 ottobre 1975, nel tardo pomeriggio, un dirigente della Singer, cade nell’agguato
teso da tre brigatisti. Aggressione, gogna, ferimento. Scrive La Stampa: “Costretto con le
armi a inginocchiarsi, lo hanno fotografato, poi, con freddezza, gli hanno sparato nelle
gambe: due colpi, un proiettile lo ha ferito all’altezza del ginocchio destro. La vittima è
Enrico Boffa, 41 anni, abita a Rivoli, sposato con due figli; è direttore del personale dello
stabilimento Singer a Leini. Il cartello che i brigatisti gli hanno appeso al collo così
recita: “Brigate rosse. Trasformare la lotta contrattuale in scontro di potere per battere il
disegno presidenziale e corporativo di Agnelli e Leone e il compromesso storico di
Berlinguer”.
La radio libera e gli spettacoli
Gli operai in lotta imprigionati tra i padroni e le Brigate Rosse cercano una via di uscita.
Portano la società dentro la fabbrica. E il contrario. Alla fine del 1975 accendono una radio
libera. Una delle prime in Italia: Radio Torino Singer. “Abbiamo preso un ricetrasmettitore
dei B52, comprato a Bologna, e trasmettevamo dal campanile della chiesa, cosa che denota
gli alti livelli di coinvolgimento del territorio. E fatemi dire che siamo stati la prima radio!
Siamo arrivati due giorni prima di Radio Bra Onde Rosse”. Gli operai aprono un asilo
autogestito, iniziano con degli impiegati un doposcuola, tutte esperienze aperte alla città.
Organizzano concerti: Guccini, Milva. E spettacoli teatrali: Living Theatre, Dario Fo
e Franca Rame. Ma nel frattempo si continua la lotta. Nel febbraio 1977 dopo tre giorni
dalla cacciata di Luciano Lama all’università a Roma gli operai della Singer sono i
protagonisti, con studenti universitari e medi, della protesta a Torino. L’esperienza della
lotta alla Singer è un caso unico di sperimentazione, di tentativi e fallimenti di uscire dalla
morsa Padroni-Brigate Rosse. Quella lotta, quasi senza leader, cementa amicizie e
rapporti umani che a 30 anni di distanza ancora resistono. “Lotte che ci hanno fatto
condividere fame, freddo, gioie e dolori, che mi hanno formato il carattere e che mi sono
servite a separare, insegnandomi a conoscere le persone non per quel che dicono, ma per
quel che praticano. Perché è solo passando con le persone momenti di amarezza, che riesci
ad entrarci veramente in sintonia”.