2 LE PROCEDURE ATTIVATE PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO
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2 LE PROCEDURE ATTIVATE PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO
Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese 2 LE PROCEDURE ATTIVATE PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO DI ZONA: il percorso di concertazione e di programmazione partecipata PREMESSA Come già evidenziato, l’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese ha individuato nel Piano di Zona lo strumento per giungere ad una definizione e governo del sistema locale dei servizi in cui le responsabilità istituzionali si fondono con quelle comunitarie in una logica di sussidiarietà finalizzata all’allargamento della funzione sociale, ossia dell’impegno della comunità e delle sue istituzioni a far sì che ciascun cittadino possa esprimere con ampia determinazione un proprio progetto di vita. Tale strumento ha avuto per l’Ambito Udinese come principale obiettivo l’avvio strutturato, a livello territoriale, di un sistema di governance in ambito sociale e sociosanitario, ossia l’avvio di una politica di programmazione, attuazione e verifica delle azioni basata sul confronto e la collaborazione delle scelte tra soggetti istituzionali diversi, sulla promozione della partecipazione dei cittadini e delle loro forme di rappresentanza alla definizione e alla realizzazione delle politiche, tramite l’individuazione di appositi strumenti di government. In coerenza con tali finalità si è posta l’impostazione metodologica che sta alla base del percorso di pianificazione individuato per giungere alla costruzione del piano di zona. Per la stesura di quest’ultimo infatti si è scelto di utilizzare un metodo basato sul confronto e sulla condivisione dei punti di vista a partire dalla convinzione che solo una lettura “plurale” in cui il sapere tecnico si integra con quello locale ed in cui più sguardi mettono a fuoco un medesimo oggetto possa essere considerata attendibile e prossima al vero, nella consapevolezza che la complessità e il dinamismo sociale poco si prestano ad essere fissati in descrizioni statiche e definitive. 2.1 I RUOLI DEGLI ATTORI COINVOLTI NEL COSTRUZIONE DEL PIANO DI ZONA UDINESE PROCESSO DI Gli amministratori locali: nel processo di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese si è prestata attenzione a identificare e diversificare i momenti tecnici rispetto a quelli politici. L’Assemblea dei Sindaci rappresenta il tavolo politico del Piano di Zona con la funzione di indirizzo e di definizione delle linee strategiche. Agli amministratori è riservato il momento dell’avvio del processo programmatorio, la definizione delle finalità da raggiungere con il percorso di costruzione del Piano di Zona, le decisioni in merito agli obiettivi da individuare nelle diverse aree tematiche di intervento delle politiche sociali, la valutazione delle progettualità proposte nelle singole aree di lavoro, l’approvazione del documento finale. L’Assemblea dei Sindaci ha individuato nel Gruppo Politico Ristretto la rappresentanza politica che svolge la funzione di raccordo tra l’ufficio di piano ed il tavolo politico. Le rappresentanze sindacali: il Piano di Zona dell’Ambito Udinese prevede la creazione di uno spazio politico per il sindacato all’interno del processo di programmazione partecipata. Pertanto, ai sindacati viene riconosciuto il ruolo di “concertatori” ed in quanto tali hanno un apposito tavolo di confronto e non trovano posto ai tavoli tematici, puri momenti tecnici. I sindacati, inoltre, partecipano 25 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese attivamente alla prima fase di lavoro di lettura dei bisogni nel territorio garantendo la presenza negli incontri realizzati nei comuni/ circoscrizioni. Il Distretto Sanitario: il Responsabile del Distretto Sanitario partecipa attivamente sia alla definizione del percorso metodologico di costruzione del Piano di Zona, sia alla realizzazione di tutte le fasi in cui è stato suddiviso il processo, coadiuvato dai suoi collaboratori. Gli attori istituzionali: gli attori istituzionali presenti sul territorio partecipano a tutte le fasi di costruzione del Piano di Zona Gli attori sociali: particolare attenzione nel processo di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese è stata riservata alla definizione del ruolo degli attori sociali. Si è inteso dare avvio ad un processo di avvicinamento, conoscenza e coinvolgimento delle comunità locali al fine di favorire una loro autentica partecipazione al processo di pianificazione sociale. L’Ufficio di Piano: è lo strumento operativo dell’organo politico con la funzione di coordinamento e raccordo tecnico-istituzionale. Ha il compito di tradurre tecnicamente gli orientamenti politici ed è composto dalla Responsabile tecnico-amministrativa di Ambito, dai Coordinatori di area e dalla Referente dell’Ufficio di Piano. Con il supporto dei consulenti dell’IRES, l’Ufficio di Piano ha predisposto tutti gli strumenti, i materiali ed i documenti di sintesi prodotti nelle diverse fasi di costruzione del Piano di Zona. Il Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito: il processo intrapreso per la costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese punta sulla valorizzazione delle/degli Assistenti Sociali coinvolti nelle diverse fasi della realizzazione del percorso, in quanto tale figura professionale è un attore importante nella realizzazione delle politiche sociali dei Comuni. I rappresentanti tecnici dei Comuni dell’Ambito: sono stati coinvolti nel processo di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese i segretari comunali ed i referenti amministrativi dei Servizi Sociali dei singoli Comuni, vista la complessità del processo di programmazione delle politiche sociali ed i suoi risvolti sugli altri servizi comunali. 2.2 LE FASI DEL PERCORSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO DI ZONA DELL’AMBITO UDINESE Il processo di costruzione del Piano di Zona nell’Ambito Udinese, in sintesi, si è articolato nelle seguenti fasi: - fase informativa/formativa: è la prima fase del processo e consiste nella predisposizione di un programma di iniziative di informazione/ formazione interna ed esterna del sistema dei servizi, da realizzarsi durante l’intero anno di costruzione del Piano e finalizzato a diffondere la conoscenza del processo pianificatorio, con particolare riferimento alla promozione della cultura della solidarietà e della partecipazione. 26 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese - fase conoscitiva: è la seconda fase del processo, e consiste nella lettura dei bisogni e delle risorse del territorio, al fine di pervenire ad una pianificazione e progettazione di interventi e servizi, rispondenti alle esigenze effettive della popolazione e costruiti in modo più efficiente e condiviso con le risorse locali; si tratta di una fase che vuole essere il più possibile partecipata col territorio, e prevede pertanto il coinvolgimento di tutte le sue diverse espressioni: associazionismo formale ed informale, singoli cittadini, parrocchie, cooperative, gruppi formali ed informali; il suo obiettivo è quello di fare una fotografia del territorio condivisa con chi lo vive e di porre le basi per realizzare in modo condiviso anche le fasi successive del percorso. L’elevato numero di popolazione residente che caratterizza il nostro Ambito ha portato ad individuare quale strumento per sviluppare questa fase le Assemblee Comunali. - fase strategica: questa fase si articola in due momenti distinti: nel primo l’Assemblea dei Sindaci, in base alla lettura dei bisogni emersa dalle Assemblee Comunali, individua le priorità d’intervento su cui avviare la progettazione e definisce le regole per la composizione dei tavoli tematici. Nel secondo momento l’Assemblea dei Sindaci, al termine della fase progettuale, decide quali tra le progettualità sviluppate dai tavoli di area vengono ricomprese nel piano di zona. - fase progettuale: è la fase in cui gli attori sociali ed istituzionali coinvolti nel Piano di Zona sono chiamati a contribuire al processo, formulando proposte e avanzando progetti all’interno dei tavoli tematici definiti dall’Assemblea dei Sindaci. I tavoli tematici sono tavoli di carattere tecnico che hanno l’obiettivo di promuovere risposte ai bisogni emersi durante gli incontri tenuti nei comuni/circoscrizioni durante la fase conoscitiva. Si tratta di tavoli che sono composti da una rappresentanza dei soggetti interessati alla tematica oggetto della discussione, per migliorare e riorganizzare servizi ed interventi già presenti sul territorio e per progettare soluzioni innovative, soprattutto per le necessità finora inevase. Propedeutico alla fase progettuale è il momento in cui enti/gruppi/associazioni/cooperative/singoli accomunati dall’interesse per la medesima tematica iniziano a lavorare assieme, integrandosi, al fine di individuare rappresentanti che siano portavoce, nei tavoli, di istanze comuni e condivise. - fase di approvazione: è la fase in cui l’Assemblea dei Sindaci approva il documento del Piano di Zona con il relativo budget. - fase di sottoscrizione dell’accordo di programma: è la fase in cui gli attori istituzionali e sociali sono chiamati a sottoscrivere e ad aderire all’accordo di programma. 2.2.1 La fase informativa/formativa Nel corso della costruzione del Piano di Zona sono state realizzate delle azioni informative e formative differenziate nei contenuti e nella forma. a) Azioni informative Gli amministratori locali sono stati informati costantemente per tutto l’anno nelle Assemblee dei Sindaci sullo stato di avanzamento dei lavori di costruzione del Piano di Zona da parte dei rappresentanti del Gruppo Politico Ristretto che hanno lavorato al fianco dell’Ufficio di Piano in tutte le fasi del processo. Si sottolinea che 12 delle 19 assemblee dei sindaci di distretto realizzate nel 2005 hanno avuto all’ordine del giorno 27 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese il tema del Piano di Zona per garantire una costante informazione sull’avanzamento dei lavori e favorire i processi decisori di competenza dell’Assemblea. Una azione informativa mirata è stata rivolta ai presidenti delle circoscrizioni della città di Udine che hanno ricoperto un ruolo importante soprattutto nella fase conoscitiva dei bisogni del territorio. I sindaci o loro delegati nell’assemblea si sono poi premurati nel corso dell’anno di informare i propri organi istituzionali, con le modalità ritenute più appropriate a seconda dei diversi contesti, condividendo le sollecitazioni che sono scaturite a livello di Assemblea dei Sindaci. Le rappresentanze sindacali - CGIL, CISL, UIL, CAPLA - sono state informate costantemente sull’andamento dei lavori in quanto hanno partecipato a tutte le Assemblee dei Sindaci Distrettuali all’interno delle quali è stato raccolto il loro parere e contributo rispetto al percorso di programmazione sociale territoriale proposto. Il Distretto Sanitario: Il Responsabile del Distretto Sanitario ha partecipato attivamente alla definizione di tutte le fasi del percorso metodologico di costruzione del Piano di Zona ed è stato informato costantemente sull’andamento dei lavori in incontri periodici realizzati con la Responsabile dell’Ambito sullo stato dei lavori di costruzione del Piano di Zona oltre che nel corso delle Assemblee dei Sindaci Distrettuale alle quali partecipa di diritto. Gli attori istituzionali del territorio sono stati informati del percorso intrapreso in un incontro appositamente convocato nel corso del quale è stato illustrato il breve vademecum inviato con la lettera di invito alla riunione, che contiene la descrizione di che cosa è il Piano di Zona e del percorso di costruzione della programmazione sociale intrapreso dal territorio udinese. Hanno presenziato all’incontro i rappresentanti delle amministrazioni periferiche dello stato, della Questura (Ufficio Minori ed Ufficio Stranieri), della Prefettura, del CSSA, dell’Istituto Penitenziario, dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni. A questi si sono aggiunti i rappresentanti della Provincia, dell’ASP “La Quiete”, dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia” e del Centro Diurno per anziani “Micesio” Il Servizio Sociale dei Comuni dell'Ambito, i segretari comunali ed i referenti amministrativi dei Servizi Sociali dei singoli Comuni sono stati informati del percorso intrapreso in incontri appositamente convocati, nel corso dei quali è stato consegnato il breve vademecum che contiene la descrizione di che cosa è il Piano di Zona e del percorso di costruzione della programmazione sociale intrapreso dal territorio udinese ed è stato raccolto il loro parere e contributo rispetto al percorso di programmazione sociale territoriale proposto. Gli attori sociali sono stati informati del percorso intrapreso con l’invio del breve vademecum sopra citato allegato alla lettera di invito alle assemblee comunali, nelle quali si è discusso, tra le altre cose, anche del percorso di programmazione sociale intrapreso e delle sue finalità. Sono stati spediti in tutto circa 500 vademecum uniti agli inviti alle assemblee comunali. Inoltre, nelle due assemblee di consenso convocate al termine delle fasi conoscitive e progettuali del percorso, che hanno coinvolto circa 300 rappresentanti di associazioni di volontariato e cooperative sociali, sono stati svolte azioni informative in merito allo stato di avanzamento dei lavori di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese. I rappresentanti dell’Ufficio di Piano si sono poi resi disponibili ad illustrare il percorso di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese, laddove richiesto da 28 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese associazioni e cooperative singole o a gruppi, all’interno di iniziative informative e formative mirate. Nell’home page del sito del Comune di Udine, Ente Gestore dell’Ambito Udinese, inoltre, è stata posta l’icona del Piano di Zona, nella quale sono stati messi a disposizione di tutti alcuni materiali inerenti il percorso intrapreso e le fasi di costruzione. La stampa locale, infine, in più occasioni ha dato rilievo al processo di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese, informando i cittadini sul percorso intrapreso e sulle scelte effettuate. b) Azioni formative Gli amministratori locali: la Regione Friuli Venezia Giulia ha promosso un corso di formazione avente per oggetto il ruolo degli amministratori comunali nella definizione e realizzazione del Piano di Zona. L’iniziativa è stata pubblicizzata nelle Assemblee dei Sindaci ed ai diversi incontri programmati ha partecipato il Vice Presidente dell’Ambito Udinese. Inoltre, l’Assemblea dei Sindaci del 27 maggio 2005 è stata dedicata a realizzare un’iniziativa formativa specifica per gli amministratori locali e per i presidenti delle circoscrizioni della città di Udine, da parte dei consulenti dell’Ambito dell’IRES, in vista della realizzazione degli incontri nei Comuni e nelle circoscrizioni di Udine, finalizzati a realizzare un confronto con le comunità in merito alla lettura dei bisogni del territorio. L’Ufficio di Piano: la Regione Friuli Venezia Giulia ha promosso iniziative formative per l’Ufficio di Piano, sia a livello regionale finalizzate a supportare gli ambiti nella realizzazione di particolari aspetti della costruzione del Piano di Zona (definizione indicatori di progetto, stesura accordo di programma, tabelle finanziarie del piano di zona, metodologie e strumenti statistici per la stesura dei profili di comunità), che a livello aziendale, finalizzate nello specifico ad affrontare gli aspetti metodologici del processo e le diverse problematiche nelle aree ad alta integrazione. Un ulteriore momento di formazione è stato promosso dalla Regione a livello di Ambito/Distretto sull’individuazione degli obiettivi strategici e delle progettualità territoriali da inserire nel Piano. Altri momenti formativi sono stati realizzati per l’Ufficio di Piano da parte dei consulenti dell’Ambito dell’IRES che, in incontri periodici, hanno supportato il processo metodologico e operativo di costruzione del Piano di Zona. Il Servizio Sociale dei Comuni dell'Ambito: da parte dei consulenti dell’Ambito dell’IRES sono stati realizzati degli specifici momenti di formazione per le/gli Assistenti Sociali inseriti nella dotazione organica aggiuntiva dell’Ambito prima della realizzazione delle fasi conoscitiva e progettuale. Prima della realizzazione dei tavoli comunali/circoscrizionali sono stati effettuati due incontri che hanno coinvolto tutte/i le/gli Assistenti Sociali e nei quali sono stati definiti i contenuti dei mini profili di comunità da predisporre e distribuire negli incontri comunali/circoscrizionali e i suggerimenti per svolgere i ruoli di presentazione della fotografia del territorio, così come emerge dal punto di vista del servizio, e di conduzione del successivo dibattito. E’ stato, inoltre, effettuato un incontro di formazione che ha coinvolto tutte/i le/gli Assistenti Sociali prima della realizzazione della fase progettuale, nella quale gli attori istituzionali e sociali coinvolti nel Piano di Zona sono stati chiamati a formulare proposte di miglioramento dei servizi a favore dei cittadini all’interno dei tavoli tematici di Area. L’incontro ha avuto la finalità di fornire utili indicazioni alle/agli Assistenti Sociali per condurre i tavoli tematici di area. 29 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Gli attori istituzionali del territorio, gli attori sociali, gli operatori del Distretto Sanitario e del Servizio sociale dei Comuni che partecipano alla fase progettuale hanno dedicato il primo incontro di ciascun tavolo tematico di area a svolgere un’attività di formazione sui criteri, sulle regole per la partecipazione ai tavoli tematici e sugli obiettivi attesi in questa fase. In questo incontro sono stati illustrati, inoltre, gli strumenti ed i materiali di lavoro (scheda progettuale semplificata e scheda sintetica per ciascuna area che riporta tra le altre cose i bisogni percepiti e gli obiettivi assegnati). 2.2.2 La fase conoscitiva In questa fase si è inteso realizzare, per quanto possibile, una precisa ed approfondita conoscenza di quelli che sono i bisogni del territorio a cui il Piano di Zona dovrà cercare di dare risposta e che sono stati riportati nel profilo di comunità. Si è cercato di superare sia una lettura autoreferenziale, sia una lettura basata esclusivamente sulle risorse manifeste del territorio e al contempo si è inteso dare avvio al processo di avvicinamento, conoscenza e coinvolgimento delle comunità locali, al fine di favorire una loro autentica partecipazione al processo di pianificazione. Lo strumento individuato per raggiungere tale obiettivo e compiere una lettura “plurale” del territorio sono stati i tavoli comunali e circoscrizionali, ossia momenti di incontro con le singole comunità locali, in cui la lettura di tipo tecnico dei bisogni e delle risorse di un determinato territorio svolta dagli operatori è stata condivisa con coloro che vivono quel territorio per poterla modificare, arricchire, integrare. Con la realizzazione dei tavoli comunali/circoscrizionali l’Ambito si è proposto di: • verificare la lettura dei bisogni del territorio svolta dagli operatori dei servizi, sottoponendola al confronto di coloro che vivono in quel territorio, partendo dalla convinzione che ogni lettura singola è sempre parziale e trova completamento nel confronto e nell’integrazione con altre letture; • ascoltare i rappresentanti della comunità per sentire il loro punto di vista sui bisogni, per registrare la loro percezione sui bisogni prioritari, su quelli più diffusi e quelli che devono trovare risposta per primi; • raccogliere le loro disponibilità a partecipare alla fase di pianificazione dei tavoli tematici. I tavoli comunali/circoscrizionali si sono articolati in quattro momenti: 1. presentazione della finalità e del metodo di costruzione del Piano di Zona da parte del Sindaco e/o dell’Assessore alle politiche sociali del Comune nei contesti comunali e da parte del Presidente di Circoscrizione e dell’Assessore alle politiche sociali del Comune di Udine nelle circoscrizioni udinesi; 2. presentazione dell’offerta del servizio sociale e della lettura dei bisogni socioassistenziali del territorio operata da quest’ultimo da parte dell’Assistente Sociale del Comune e/o referente per la Circoscrizione; 3. presentazione dell’offerta dei servizi sanitari e della lettura dei bisogni del territorio dal punto di vista sanitario da parte del direttore del Distretto Sanitario o di un suo delegato; 4. dibattito e confronto con i presenti. Complessivamente sono stati spediti circa 500 inviti a partecipare ai tavoli ed i rappresentanti del territorio che hanno aderito ai tavoli sono stati 354 suddivisi nei singoli contesti comunali e circoscrizionali come nel prospetto sotto indicato sotto riportata. 30 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese SEDE INCONTRO DATA 10 giugno Tot.rappresentanti del territorio n.15 Tot. schede di adesione raccolte n.5 Comune di Pagnacco 4^- 5^- 6^ Circ. Comune di Udine Comune di Pozzuolo del Friuli Cmune di Campoformido Comune di Martignacco 2^ Circ. Comune di Udine Comune di Pradamano 3^ Circ. Comune di Udine 7^ Circ. Comune di Udine Comune di Pavia di Udine Comune di Pasian di Prato Comune di Tavagnacco 1^ Circ. Comune di Udine 15 giugno n.34 n.24 16 17 18 20 21 22 23 23 24 27 28 n.52 n.23 n.36 n.27 n.27 n.25 n.28 n.23 n.13 n.32 n.19 n.10 n.13 n.18 n.15 n.18 n.11 n.10 n.5 n.7 n.13 n.16 giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno giugno Nello specifico, i diversi attori protagonisti della costruzione del Piano di Zona, in questa fase, hanno avuto i seguenti ruoli: Gli amministratori locali, a cui si sono affiancati i Presidenti delle Circoscrizioni di Udine, hanno deciso gli inviti per gli incontri dei tavoli comunali/circoscrizionali; hanno condiviso con le/gli Assistenti Sociali la lettura dei bisogni del territorio; hanno partecipato agli incontri illustrando il processo di costruzione del Piano di Zona dell’Ambito Udinese, le finalità della serata e tratto le conclusioni a seguito degli interventi dei cittadini. Il Servizio Sociale dei Comuni dell'Ambito ha effettuato l’analisi dei bisogni e dell’offerta a livello comunale/circoscrizionale, condivisa poi con gli amministratori, per offrire un quadro conoscitivo delle specificità della popolazione residente nel territorio, delle principali problematiche e risorse presenti e dell’articolazione del sistema di offerta. L’analisi delle attività del territorio ha avuto la finalità di avviare la valutazione della rispondenza del sistema di offerta ai bisogni della popolazione residente in quel territorio. Sono state predisposte dal Servizio Sociale delle relazioni contenenti la descrizione del contesto territoriale e socio-economico di riferimento, le risorse ed i servizi presenti nel Comune/Circoscrizione, i punti di forza e di debolezza individuati oltre che delle riflessioni conclusive. Tali relazioni sono state consegnate sia ai partecipanti ai tavoli comunali che agli attori istituzionali coinvolti nel PdZ. Durante alcuni incontri denominati “tavoli di confronto comunali e circoscrizionali” le/gli Assistenti Sociali sono stati presenti e, spesso, hanno svolto i ruoli di presentazione della fotografia del territorio, così come emerge dal punto di vista del servizio, e di conduzione del successivo dibattito. L’Ufficio di Piano: i rappresentanti dell’Ufficio di Piano hanno revisionato tutti i materiali prodotti dalle/dagli Assistenti Sociali, hanno condotto gli incontri di confronto e condivisione con gli amministratori dell’analisi dei bisogni e dell’offerta fatta a livello comunale/circoscrizionale, hanno presenziato ai tavoli comunali/circoscrizionali svolgendo i ruoli di presentazione della fotografia del territorio, così come emerge dal punto di vista del servizio, e di conduzione del successivo dibattito, laddove questo compito non è stato svolto dagli Assistenti Sociali operanti sul territorio. 31 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Il Distretto Sanitario: il responsabile del Distretto ed i suoi collaboratori hanno predisposto un documento contenente la lettura dello stato di salute e dell’offerta dei servizi sanitari del territorio, che è stato consegnato ai partecipanti agli incontri. Il responsabile del Distretto e/o i suoi collaboratori hanno partecipato a tutti gli incontri comunali/circoscrizionali, presentando il documento elaborato e intervenendo nel successivo dibattito. Gli attori istituzionali del territorio, gli attori sociali ed i sindacati hanno partecipato con interesse agli incontri organizzati e hanno contribuito ad arricchire l’analisi dei bisogni svolta dagli operatori dei servizi con il loro punto di vista. Si è trattato, talvolta, di una visione che ha fatto fatica ad allargarsi oltre l’angolo di visuale offerto dal ruolo o dall’appartenenza di chi lo ha espresso. Nel corso del dibattito, comunque, i conduttori hanno guidato le osservazioni dei partecipanti portandole a concentrarsi sull’intera comunità di riferimento. Sono emerse, quindi, considerazioni ed analisi che, svincolandosi dal particolare, hanno considerato la comunità nel suo insieme evidenziandone le problematiche percepite come più rilevanti ed urgenti. Da segnalare, in particolare, la significativa presenza di rappresentanti del mondo della scuola. Lo schema dei bisogni emersi negli incontri realizzati nei Comuni/Circoscrizioni è riportato al Capitolo 3. 2.2.3 La fase strategica Questa fase, di esclusiva competenza dell’Assemblea dei Sindaci, si è articolata nei seguenti momenti: a. definizione delle aree tematiche in cui articolare il lavoro di progettazione dei servizi e degli interventi b. definizione delle regole di partecipazione ai tavoli tematici di area c. definizione degli obiettivi strategici di ogni area tematica d. valutazione dei progetti elaborati dai tavoli tematici di area a. Definizione delle aree tematiche in cui articolare il lavoro di progettazione dei servizi e degli interventi Sulla base delle tematiche emerse dal percorso attivato nel periodo di confronto nei “tavoli comunali/circoscrizionali, riportati al capitolo 3, l’Assemblea dei Sindaci, nella seduta del 21/09/05, ha definito le aree di lavoro dei singoli tavoli tematici e i criteri di composizione, nonché le regole di funzionamento degli stessi. Nello specifico, le aree scelte dall’Assemblea dei Sindaci per la composizione dei tavoli tematici sono state: 1. minori e famiglia; 2. anziani; 3. disabilità; 4. inclusione sociale. 32 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese b. Definizione delle regole di partecipazione ai tavoli tematici di area Nella seduta del 21 settembre 2005 l’Assemblea dei Sindaci ha approvato il documento che definisce i ruoli degli attori che partecipano alla costruzione del Piano di Zona nella fase di progettazione, le azioni in cui articolare la fase progettuale, i criteri per la composizione dei tavoli tematici e le regole di lavoro. In particolare, in merito alla composizione di ciascun tavolo tematico, viene previsto un numero di componenti da 17 a 20. A ciascun componente viene attribuito il ruolo di rappresentante di area o di settore e non solo di specifico ente o realtà organizzativa. Si evidenzia che si partecipa per una co-progettazione di idee progettuali utili e funzionali alla comunità, senza pretese di veder poi assegnati incarichi o convenzioni dirette. Le quote di rappresentanza dei tavoli sono così composte: 3 tecnici dei Servizi Sociali 3 rappresentanti dei soggetti istituzionali 3 rappresentanti dell’ASS 8 rappresentanti del privato sociale, di cui 5 associazioni di volontariato e di promozione sociale e 3 cooperative sociali Agli incontri possono partecipare un massimo di 2 uditori in rappresentanza del Servizio Sociale e dei Servizi di Distretto con compiti di verbalizzanti. Si prevedono in media 6 incontri tematici per ogni area e l’Ufficio di Piano è a disposizione per ogni informazione relativa agli aspetti organizzativi del percorso (date, inviti, materiali, ecc.). Si stabilisce inoltre che: • il conduttore dei tavoli tematici è un tecnico del Servizio Sociale dei Comuni affiancato da un co-conduttore e da un verbalizzante e dal Coordinatore di Area • gli incontri dei tavoli tematici hanno una durata media di circa due ore ed i partecipanti devono firmare per presenza, mentre le assenze vanno comunicate all’Ufficio di Piano, così come il nominativo del sostituto; • gli incontri verranno verbalizzati e successivamente inviati a tutti i partecipanti a cura dell’Ufficio di Piano; • non è esclusa la possibilità di partecipazione di esperti o soggetti di specifiche istituzioni o enti a determinati incontri; • non viene esclusa la possibilità di incontri su tematiche trasversali a più tavoli. c. Definizione degli obiettivi strategici di ogni area tematica Sempre nella seduta del 21 settembre 2005, l’Assemblea dei Sindaci definisce gli obiettivi generali di ogni area tematica, scegliendo di non definire delle priorità interne. Gli obiettivi, raggruppati per area tematica, sono riportati al capitolo 4 del presente documento. d. Valutazione dei progetti elaborati dai tavoli tematici di area La presentazione e valutazione delle progettualità elaborate dai tavoli tematici all’Assemblea dei Sindaci è avvenuta nelle sedute del 7/12/2005, del 19/12/05 e dell’ 11/1/06. In particolare si specifica che, nella seduta del 19/12/05, sono stati approvati i progetti integrati sociosanitari e il testo dell’intesa da sottoscrivere con l’Azienda Sanitaria “Medio Friuli”. I progetti approvati in sintesi sono: 33 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese a) progetti integrati sociosanitari - affidamento educativo assistenziale - sostegno alla domiciliarita’, attraverso cure integrate, alle persone fragili con bisogni complessi - presa in carico in dimissione protetta del paziente - famiglie in rete - presa in carico precoce ed integrata dei bambini/e con disabilità (fascia di età 0-3 anni) e della loro famiglia. - orientamento scuola/professione per ragazzi con disabilità - adolescenti immigrati tra due identità - reti di intervento per l’accoglienza e l’inserimento sociale per le persone senza dimora - definizione delle funzioni e avvio della figura professionale denominata “coordinatore del caso” (Case M anager) - sviluppo e riqualificazione delle unità multiprofessionali e dei progetti personalizzati - punto unico d’accesso b) progetti sociali e socio-assistenziali - aggiornamento e qualificazione delle risorse umane pubbliche e del privato sociale attive nell’ambito - avvio di un sistema di rilevazione dei costi dei servizi di Ambito - avvio e consolidamento della presa in carico attraverso la cartella sociale informatizzata - partecipazione alla programmazione delle politiche sociali di ambito: “governance” - potenziamento dell’Ufficio di Piano - asili nido in rete - asilo nido viaggiante - genitorialità e psicomotricità al nido: un percorso per riflettere insieme sul crescere e sull’educare - ri-progettare i progetti giovani - potenziare i centri di aggregazione giovanile - no alla solit’udine e dintorni - la formazione in funzione dei progetti individualizzati h. - agevola casa I momenti di assunzione di decisioni da parte dell’Assemblea dei Sindaci sono stati preceduti da un confronto, oltre che con i sindacati, con i diversi attori istituzionali e sociali del territorio. In particolare, sono state realizzate due assemblee di consenso pubblicizzate sia a mezzo stampa che predisponendo appositi manifesti da diffondere nei Comuni dell’Ambito. 1. Assemblea di consenso del 20 settembre 2005: all’incontro, finalizzato a presentare gli obiettivi generali da perseguire con la realizzazione del Piano di Zona scaturiti dall’incrocio tra i bisogni e le risorse rilevati dai servizi ed i bisogni percepiti dalle comunità, sono stati invitati circa settecento esponenti delle istituzioni e delle realtà associative del territorio. Hanno partecipato all’incontro circa trecento persone, alle quali è stato consegnato un estratto del profilo di comunità e la scheda di proposta di partecipazione ai tavoli tematici (per associazioni e cooperative sociali), materiali di lavoro disponibili anche nel Sito del Comune di Udine, Ente Gestore 34 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese dell’Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese, come segnalato nella lettera di invito. Nel corso della serata sono state illustrate le fasi ancora da realizzare per la costruzione del Piano di Zona, soffermando l’attenzione, in particolare, sulla fase progettuale, con l’esplicitazione dei criteri per la composizione dei tavoli tematici di area e le specifiche regole di lavoro al fine di raccogliere la disponibilità dei presenti a partecipare ai diversi tavoli. 2. Assemblea di consenso del 13 dicembre 2005: all’incontro, finalizzato alla presentazione dei progetti definiti all’interno dei tavoli tematici di area, sono stati di nuovo invitati tutti gli esponenti delle istituzioni e delle realtà associative del territorio mappati dall’Ufficio di Piano. Ai circa 250 partecipanti all’incontro è stato consegnato un prospetto riassuntivo delle progettualità elaborate dai tavoli tematici di area contenente una breve descrizione dei progetti, con specificati gli obiettivi fissati e le azioni significative per il loro raggiungimento. I materiali consegnati nella serata sono stati resi disponibili anche sul sito del Comune di Udine, Ente Gestore dell’Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese, come segnalato nella lettera di invito. I progetti elaborati sono stati presentati ai convenuti da delegati nominati dai partecipanti ai singoli tavoli ed in particolare da 2 rappresentanti di associazioni di volontariato, 1 rappresentante della cooperazione sociale, 2 Assistenti Sociali. I progetti di sistema sono stati illustrati invece dalla Responsabile dell’Ambito e da una rappresentante del distretto sanitario. 2.2.4 la fase progettuale La fase progettuale si articola in due momenti distinti: 1. definizione dei partecipanti ai tavoli tematici 2. realizzazione dei tavoli tematici 1. Definizione dei partecipanti ai tavoli tematici L’Assemblea dei Sindaci ha stabilito che sia gli attori istituzionali che gli attori sociali designassero in forma diretta i loro rappresentanti ai tavoli tematici di Area, pertanto sono state necessarie più azioni per giungere a definire i componenti di tali tavoli. Particolare attenzione è stata riservata a definire il percorso per favorire la nomina dei rappresentanti delle associazioni di volontariato e della cooperazione sociale. A seguito dell’Assemblea di Consenso del 20 settembre 2005, nella quale sono stati illustrati i criteri per la composizione dei tavoli tematici e sono stati consegnati ai rappresentanti delle associazioni e delle cooperative sociali le schede per esplicitare la disponibilità a partecipare agli stessi, sono stati organizzati degli incontri nei quali gli attori sociali che avevano dato la disponibilità a partecipare ai tavoli tematici, riconsegnando la scheda di adesione al termine dell’assemblea di consenso, hanno deciso i nominativi dei loro rappresentanti. In questi incontri i partecipanti, dopo le presentazioni ed una breve illustrazione delle proprie attività, hanno discusso le candidature disponibili, sulla base del mandato assegnato, degli obiettivi generali e delle regole di partecipazione ai tavoli approvati dall’Assemblea dei Sindaci nella seduta del 21 settembre 2005. I rappresentanti dell’Ufficio di Piano hanno presenziato agli incontri in qualità di facilitatori del processo. 35 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Alle associazioni di volontariato sono stati riservati quattro incontri organizzati in giornate e fasce orarie differenziate per permettere agli interessati di poter presenziare alle designazioni delle differenti aree tematiche. Un incontro, invece, è stato riservato alle cooperative sociali. Visto che le quote di rappresentanza ai tavoli tematici per gli attori istituzionali erano sufficienti a soddisfare la domanda, l’Ufficio di Piano ha concordato con i singoli rappresentanti istituzionali le aree tematiche di maggiore interesse, inviando successivamente una nota per la loro designazione formale. Fa eccezione il mondo della scuola e della formazione, presente sul tavolo tematico di area disabilità e minori/famiglia, che, per varietà di realtà, è stato assimilato nel processo di individuazione dei rappresentanti alle associazioni ed alle cooperative sociali. Lo schema riassume il numero di realtà presenti agli incontri di designazione dei rappresentanti della cooperazione sociale, delle associazioni e della scuola/formazione. Destinatari incontro Associazioni area anziani Associazioni area infanzia/ famiglia Associazioni area disabilità Associazioni area inclusione sociale Cooperative sociali Scuole Realtà rappresentate 27 27 14 17 19 16 I tavoli tematici sono pertanto risultati così composti: AREA ANZIANI Nominativo referente Pina Brustolin Giampaolo Ferrin Paolo Zenarolla dr. Simona Liguori Magda Minotti Ivan Saccilotto Michela Vogrig Francesca Carpenedo dr. Raffaele Calabria dott.sa Mirella Campagnolo ing. Paolo Zaramella dott.sa Anna Paola Agnoletto dr. Alberto Fragali Ivana Marian dr. Renzo Bonn A.S. Laura Missio A.S. Daniela Impellizzeri A.S. Daniela Feruglio Maria Teresa Agosti A.S. Loreta Gambellini Ente/Associazione/Coop. A.C.L.I. COLF Antea Territoriale Udine Caritas Diocesana Udinese CE.RI.C.O.T. Comitato Parenti Ospiti I.G.A. Cooperativa Servizi Cooperativa Itaca Solimai Coop. Soc. Azienda di Servizi alla Persona “La Quiete” Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia” S.A.F. A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese – Ufficio di Piano Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese – Ufficio di Piano Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese 36 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese AREA DISABILITÀ Nominativo referente Maria Cristina Schiratti Ireneo Bertossi Giorgio Dannisi Edda Calligaris Innocentino Chiandetti Paola Benini Gianluca Aita Roberto Cantoni dott.sa Sabrina Visintini ing. Paolo Zaramella dott.sa Francesca Scalon dott.sa Daniela Chiarandini T.d.R. Tamara Boschi dott.sa Annalisa Chiappa dr. Silvana Cremaschi dott.sa Nerina Fabbro A.S. Daniela Feruglio Maria Teresa Agosti A.S. Roberta Gussetti A.S. Marijke Pascolutti Ente/Associazione/Coop. A.N.F.F.A.S. Associazione Genitori “La Nostra Famiglia” Comunità “Il Melograno” U.I.C. U.I.L.D.M. Cooperativa Hattiva Cooperativa Universiis Irene 3000 C.A.M.P.P. S.A.F. I.P.S.A.A. “Sabbatini” Istituto Comprensivo Pavia di Udine A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese – Ufficio di Piano Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese – Ufficio di Piano Ambito Socio- Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio- Assistenziale n.4.5 dell’Udinese AREA INCLUSIONE SOCIALE Nominativo referente Paola Tessitori Augusto Garimoldi Maurizio Battistutta Fausta Gerin Roberta Colavitto Arminda Hitaj Glauco Gonano Alessandro Zonato Giampietro Antonini Antonio Corrias dr. Roberto Fratticci A.S. Laura Ursella Isp. C. Dario Salvador Lilia Peresani dr. Guglielmo Pitzalis dr.sa Paola Pressi dott.sa Alessandra Zenarola A.S. Sandra Squecco A.S. Federico Stagi A.S. Paola Dreosto A.S. Delia Stella Ente/Associazione/Coop. A.L.E.F. Antea Territoriale FVG Associazione Icaro Caritas Diocesana Udinese Centro Solidarietà Giovani U.C.A.I. Cooperativa Nascente Cooperativa San Antonio èRialta ATER Casa Circondariale Centro Servizio Sociale Adulti Questura di Udine – Ufficio Immigrazione A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese – Ufficio di Piano Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese 37 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese AREA MINORI E FAMIGLIA Nominativo referente Mansueto Maccari Paola Polverini Gianna Magris Viel Leonor Monica Vila Palomino Manlio Fabris Alex Piasentin Roberto Zerilli dott.sa Rina Vazzaz Sost. Comm. Mara Lessio A.S. Paolo Menapace dott. Walter De Liva dott.sa Francesca Gazziero dr. Mario Devetta Ennia Salvador dott.sa Paola Settesoldi dott.sa Antonella Vio A.S. Lucia Lucatello A.S. Barbara Bernardinis A.S. Paola Dreosto A.S. Laura Savino Ente/Associazione/Coop. Centro di Aggregazione Giovanile di Pozzuolo Comitato Genitori Scuola Primaria di Campoformido Consultorio Familiare Friuli Mediatori Culturali A.C.L.I. U.N.E.B.A. Cooperativa Aracon Cooperativa Ghirigoro Cooperativa Insieme Questura – Divisione Anticrimine Ufficio Servizio Sociale Minorenni – Giustizia Minorile R.U.E. III Circolo Didattico – Scuola Primaria “Friz” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” A.S.S. n. 4 “Medio Friuli” Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese – Ufficio di Piano Ambito Socio - Assistenziale n.4.5 dell’Udinese 2. Realizzazione dei tavoli tematici Ai tavoli tematici è stato assegnato, dall’Assemblea dei Sindaci, il compito di proseguire il processo di confronto tra istituzioni e comunità, al fine di individuare le modalità più adeguate per dare risposta ai bisogni rilevati perseguendo gli obiettivi emersi dalla fase conoscitiva. I tavoli tematici, per formulare proposte progettuali in sintonia con gli obiettivi strategici generali assegnati dall’Assemblea dei Sindaci, hanno realizzato, nel corso dei primi incontri, una mappatura delle attività, interventi e servizi sociali e socioassistenziali garantiti nel nostro territorio dagli attori istituzionali e sociali che hanno aderito alla conferenza di consenso realizzata il 20 settembre 2005. L’Ufficio di Piano ha raccolto le schede di tali attività che sono essenziali per comprendere: 1) il livello locale dei servizi alla persona così come è stato costruito nel corso degli anni e che è ormai un dato consolidato delle prestazioni e dei servizi erogati a favore nella comunità; 2) il livello di collaborazione esistente nell’Ambito tra i diversi attori istituzionali e non, che ha trovato nei tavoli tematici un primo momento di scambio informativo e di comune condivisione dei servizi erogati; 3) il livello della complessità dell’Ambito Udinese 5.4. Le schede contenenti i servizi in essere nel territorio sono state raggruppate per area tematica e sono state distribuite all’assemblea dei sindaci insieme ai progetti elaborati dai tavoli tematici per fornire una visione complessiva delle politiche sociali che ricomprende l’attuale situazione del territorio e le proposte relative agli sviluppi sostenibili da realizzare in ogni area di intervento. Il capitolo 5 riporta le schede 38 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese contenenti i servizi in essere nel territorio ed i progetti innovativi elaborati dai tavoli tematici. Tutti i tavoli tematici hanno rispettato il mandato assegnato dall’Assemblea dei Sindaci ed hanno presentato, al termine dei sei incontri, delle prime proposte progettuali da inserire nel Piano di Zona. Si è precisato fin dall’inizio che tali tavoli sono un punto di riferimento imprescindibile per la definizione di tutte le politiche sociali di ambito, più o meno legate al Piano di Zona, e si è condiviso che questa fase progettuale va intesa come un primo momento di un percorso che continua per i prossimi tre anni. Pur sviluppando dinamiche differenti, tutti i tavoli hanno utilizzato i medesimi strumenti di lavoro ed hanno nei primi due incontri costruito la mappa delle risorse territoriali di area degli interventi e dei servizi, così come era richiesto. Questo lavoro è stato particolarmente significativo in quanto ha permesso di ricollocare gli interventi ed i servizi realizzati nel territorio da attori istituzionali e sociali, nelle quattro aree identificate, all’interno degli obiettivi generali assegnati dall’assemblea dei sindaci riportando per ogni progetto/intervento il soggetto esecutore, i destinatari, gli obiettivi e le azioni significative. E’ stata questa la prima volta in cui nell’Ambito Udinese si è realizzata una mappatura, seppur sicuramente ancora parziale, degli interventi che gli attori sociali realizzano nel territorio. In sintesi, questi sono i “numeri” degli interventi e servizi mappati dai singoli tavoli tematici di area che rispondono nel territorio dell’ambito agli obiettivi generali posti dall’Assemblea dei sindaci. Si sottolinea che alcuni progetti sono riportati in corrispondenza di obiettivi diversi qualora risultino significativi per il loro raggiungimento. AREA ANZIANI schede promuovere una sicura mobilità delle persone anziane (mobilità e obiettivo n.1 trasporti) schede totali n. 6 schede contrastare la solitudine e l’emarginazione delle persone fragili, obiettivo n.2 rispondendo ai bisogni semplici di queste ultime schede totali n. 22 schede promuovere un sistema trasversale di servizi sociali, sanitari e socio obiettivo n.3 ricreativi che superi l’approccio di intervento settoriale e si costituisca come progetto di rete o progetti coordinati in rete (ad esempio: presa in carico di ammissioni/dimissioni ospedaliere, presa in carico protetta, supporto ai processi di lungodegenza, ecc.) schede migliorare i servizi di assistenza domiciliare, sia assistenziale che obiettivo n.4 sanitaria e riabilitativa schede totali n. 24 schede sostenere le persone affette da patologie ad alto impatto sociale e le obiettivo n.5 relative famiglie impegnate nell’assistenza, attraverso un’azione integrata tra servizi sociali, sanitari e privato sociale schede totali n. 17 schede promuovere la qualificazione del lavoro di cura (assistenti familiari, obiettivo n.6 ecc.) schede totali n. 9 39 schede totali n. 16 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese AREA DISABILITÀ schede migliorare la fruibilità dei luoghi pubblici e l’applicazione delle norme obiettivo n.1 riguardanti l’edificabilità e la modificabilità degli immobili schede totali n.2 schede potenziare gli inserimenti lavorativi, anche autonomi, delle persone obiettivo n.2 disabili schede totali n. 5 schede promuovere l’integrazione sociale del disabile, anche in età adulta, obiettivo n.3 con progetti individualizzati schede totali n. 35 schede sostenere le famiglie nell’elaborazione di progetti di autonomia dei obiettivo n.4 figli schede totali n. 25 schede potenziare e diversificare i servizi domiciliari e semiresideniali anche obiettivo n.5 socializzanti, per tipologie di disabilita (fisica e psico fisica) schede totali n. 5 schede potenziare i moduli/servizi di “respiro” residenziali e domiciliari, a obiettivo n.6 sostegno della famiglia, anche individuando centri/servizi di “pronto soccorso sociale” mirati, per l’assenza improvvisa del care giver schede totali n. 14 schede favorire la formazione specifica di personale domiciliare obiettivo n.7 (infermieristico e di assistenza) rispetto alle specifiche disabilita e cronicità schede promuovere iniziative che affrontino il problema del “dopo di noi” obiettivo n.8 schede totali n. 3 schede totali n. 6 AREA INCLUSIONE SOCIALE schede sviluppare percorsi per prevenire i fenomeni di povertà e di obiettivo n.1 impoverimento economico schede totali n.3 schede sviluppare adeguate politiche abitative a favore delle persone fragili obiettivo n.2 schede totali n.14 schede sviluppare le pratiche che favoriscano gli interventi di autonomia obiettivo n.3 delle persone fragili e marginali (formazione ed integrazione lavorativa) schede promuovere un sistema trasversale di servizi sociali, sanitari e socio – obiettivo n.4 riabilitativi che superi l’approccio di intervento settoriale e si costituisca l’approccio di intervento settoriale e si costituisca come progetto di rete o progetti coordinati in rete schede totali n.34 schede favorire i processi di integrazione degli immigrati con adeguate obiettivo n.5 pratiche a supporto dei progetti di autonomia (casa, lavoro ….) nonché con la promozione di occasioni di incontro e di integrazione schede totali n.26 schede facilitare l’integrazione sociale delle famiglie Rom e Sinti, favorendo obiettivo n.6 percorsi di autonomia formativa, economica ed abitativa, prevenendo forme di devianza schede totali n.17 schede promuovere, per le persone senza fissa dimora, servizi di accoglienza obiettivo n.7 abitativa e progetti di accompagnamento sociale schede totali n.10 40 schede totali n.11 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese AREA MINORI /FAMIGLIA schede promuovere la partecipazione attiva delle associazioni giovanili e obiettivo n.1 degli adolescenti in generale schede totali n.13 schede promuovere una sicura mobilità degli adolescenti e dei giovani obiettivo n.2 schede totali n. 2 schede garantire occasioni educative, ricreative e di supporto ai minori e obiettivo n.3 famiglie, con particolare attenzione ai minori con deboli reti parentali schede totali n. 52 schede favorire la permanenza del minore nel suo contesto familiare, obiettivo n.4 potenziando il Servizio socio educativo, il sostegno pomeridiano ed il S.A.D. per famiglie con minori schede totali n. 31 schede potenziare i servizi per la prima infanzia in coerenza con i tempi e le obiettivo n.5 opportunità delle famiglie ( asili nido, servizi di accompagnamento, ecc.) schede totali n. 13 schede potenziare i percorsi di integrazione scolastica degli immigrati obiettivo n.6 schede totali n. 5 schede promuovere un sistema trasversale di servizi sociali, sanitari e obiettivo n.7 scolastici che superi l’approccio di intervento sul singolo e si costituisca come progetto di rete o progetti coordinati in rete schede totali n. 5 schede promuovere interventi di prevenzione primaria e secondaria del obiettivo n.8 disagio psicologico degli adolescenti, con particolare riferimento ai problemi relazionali e di formazione dell’identità schede totali n. 8 schede incrementare la consapevolezza dei genitori sui percorsi educativi, obiettivo n.9 anche attraverso percorsi formativi e di auto formazione dei genitori schede totali n. 35 schede obiettivo n.10 potenziare e qualificare l’integrazione tra servizi sociali, sanitari e socio educativi presenti sul territorio e specifici per i minori schede totali n. 6 schede obiettivo n.11 promuovere e sostenere una mediazione familiare a contrasto delle conflittualità intergenerazionali, in particolare rispetto agli stranieri schede totali n. 5 Al termine della mappatura e dell’analisi dell’esistente i componenti dei tavoli tematici si sono dedicati ad individuare macro progettualità condivise da proporre all’assemblea dei sindaci per dare risposta ai bisogni rilevati. Come si accennava, i tavoli per rispettare il mandato assegnato hanno utilizzato strategie diverse in quanto erano differenti le dinamiche e le problematiche affrontate durante i lavori. In sintesi si riportano gli elementi caratterizzanti sull’andamento dei lavori dei tavoli tematici: Tavolo anziani GLI ATTORI: Presenze Tutti i partecipanti al tavolo hanno garantito una buona presenza. L’assenza del rappresentante della S.A.F., ing. Paolo Zaramella, è stata concordata in quanto si è stabilito di dedicare al tema dei trasporti un approfondimento specifico. GLI ATTORI: Partecipazione/interesse Il gruppo, fin dall’inizio, ha lavorato con interesse al compito assegnato in un clima positivo di scambio e confronto reciproco; c’è stata una forte motivazione dei partecipanti, i quali, pur non conoscendosi tutti, avevano già esperienza di lavoro in gruppo e questo ha facilitato la comunicazione e il raggiungimento degli obiettivi. Il gruppo si è spesso auto-regolato nel limitare le divagazioni e le posizioni non 41 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese costruttive, peraltro circoscritte. Tutti gli attori, inoltre, hanno agito in un’ottica di fattiva integrazione tra le parti. Il buon andamento del tavolo ha permesso, con un incontro di anticipo rispetto al programma di lavoro, la definizione delle macro-progettualità da proporre all’Assemblea dei Sindaci. GLI ATTORI: Chiarezza del compito e degli strumenti Dopo un’iniziale difficoltà, dovuta alla mancanza di chiarezza nella comprensione del compito e degli strumenti da utilizzare illustrati durante il primo incontro, il gruppo, pur nella ristrettezza dei tempi, ha utilizzato senza difficoltà le schede progetto, che sono state compilate da tutti i rappresentanti e, più in generale, dalle associazioni e dalle cooperative sociali afferenti all’area e che hanno aderito al processo di costruzione del Piano di Zona. Le schede sono state l’occasione per illustrare i servizi, i progetti e gli interventi in essere nel nostro territorio rivolti agli anziani e per formulare osservazioni e proposte di miglioramento in uno spirito di confronto costruttivo; ne sono state presentate in totale 42. GLI ATTORI: Esercizio della delega di rappresentanza All’interno del tavolo tematico gli esponenti delle associazioni e delle cooperative sociali hanno saputo assolvere al compito di rappresentanza in maniera adeguata. Considerata la variabilità e la complessità delle realtà coinvolte, le persone incaricate di raccogliere e riferire le osservazioni hanno diffuso le informazioni in maniera efficace tra quanti interessati al processo di costruzione del Piano di Zona. GLI ATTORI: Ruolo dei partners dell’Azienda Sanitaria in quanto corresponsabili di progettualità Vi è stata una forte collaborazione e una piena condivisione nella responsabilità di gestione del tavolo e nella costruzione delle progettualità da parte dei rappresentanti dell’Azienda Sanitaria. Sicuramente è stata determinante la partecipazione attiva della maggior parte dei rappresentanti alla realizzazione della prima fase del Piano di Zona (costruzione del Profilo di Comunità). GLI ATTORI: Difficoltà del servizio sociale nella gestione dei tavoli La gestione del tavolo non ha presentato particolari difficoltà e, oltre alla conduttrice e alle assistenti sociali designate, sono state sempre presenti sia la Responsabile dell’Ambito che la Coordinatrice dell’Area Adulti/Anziani. CONTENUTI DI LAVORO EMERSI: Osservazioni emerse dall’analisi dei servizi/interventi /progetti in essere - difformità dei servizi garantiti agli anziani nei diversi Comuni dell’Ambito Udinese; - informazioni scarse e poco fruibili sui servizi per anziani presenti sul territorio; - scarsa integrazione tra i servizi sanitari (territoriali e ospedalieri) e i servizi sociali; - scarsa attenzione al percorso di dimissione dall’ospedale dei cittadini in limitate condizioni di autonomia; - condivisione della necessità di mettere in rete le realtà istituzionali e sociali del territorio, secondo il modello proposto dal progetto del Comune di Udine “No alla Solit’Udine”; - necessità di migliorare l’integrazione tra le strutture residenziali per gli anziani ed il territorio circostante; - valorizzazione dei servizi semiresidenziali per anziani; 42 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese - necessità di razionalizzare i servizi analoghi presenti sul territorio e di riposizionarli nella rete dei servizi; - importanza della formazione e della professionalizzazione degli operatori pubblici e privati addetti al lavoro di cura, - necessità di sviluppare percorsi di formazione congiunta tra i diversi attori che operano su progetti specifici; - sviluppare progetti e azioni che favoriscano la socializzazione degli anziani e ne contrastino l’isolamento; - valorizzazione e messa in rete delle iniziative e dei progetti in risposta ai bisogni semplici degli anziani nei Comuni dell’Ambito. CONTENUTI DI LAVORO EMERSI: Macro obiettivi/progetti condivisi (NOTA: gli obiettivi integrati Ambito/Distretto Sanitario sono riportati in corsivo) Al termine dei lavori del tavolo tematico dell’area Anziani i partecipanti hanno formulato le linee generali sulle quali ritengono si debbano concentrare gli sforzi per un futuro impegno che possa coinvolgere i servizi istituzionali, insieme a quelli del volontariato, delle associazioni no profit e delle cooperative. I macro obiettivi riguardano tre progettualità: 1. Dimissioni protette dalle strutture ospedaliere, con gli obiettivi di: - realizzare un collegamento tra i reparti e le strutture/servizi territoriali in modo da garantire una continuità assistenziale ai beneficiari del progetto; - offrire ai cittadini adeguate garanzie di cure a domicilio evitando ricoveri impropri in ospedale; - migliorare la qualità della vita dei pazienti e di chi presta loro le cure; 2. Integrazione socio sanitaria nei casi ad alta complessità, il cui obiettivo è quello di garantire alle persone con bisogni complessi socio-sanitari, prive di reti familiari in loco, di rimanere, in “sicurezza”, nel proprio domicilio, con interventi infermieristici, assistenziali, riabilitativi e di supporto; 3. Estensione del servizio di Prossimità all’intero Ambito al fine di favorire la cultura della solidarietà locale attraverso la creazione di reti sociali significative, coinvolgendo e animando le risorse locali esistenti e di dare risposte ai bisogni semplici delle persone sole e prive di reti famigliari per favorire la permanenza della persona nel proprio domicilio il più a lungo possibile nel rispetto della propria cultura, con le relazioni e l’ambiente. Tavolo Minori/Famiglia GLI ATTORI: Presenze I rappresentanti della cooperazione sociale, del volontariato, della scuola e dei servizi pubblici (sanitari e sociali) presenti al tavolo, hanno garantito una presenza costante, come si evince dallo schema sopra riportato. La rappresentante della Questura di Udine, il Sost. Com. Mara Lessio, pur non avendo potuto partecipare agli incontri per motivi di servizio, mantiene un raccordo con il Servizio Sociale. GLI ATTORI: Partecipazione/interesse Ciascun componente del tavolo ha dimostrato vivo interesse nel portare il proprio contributo e nel presenziare con continuità al gruppo di lavoro. Il gruppo ha accettato le procedure di lavoro e ha utilizzato in maniera proficua gli strumenti proposti, tanto che, alla fine, le schede progetto presentate sono state 94. C’è stata una forte motivazione dei partecipanti, molti dei quali avevano già esperienze di lavoro in comune, in quanto già coinvolti nelle progettualità del Piano Minori 43 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese dell’Ambito Udinese e ciò ha favorito il positivo andamento dell’attività. Il gruppo si è spesso auto-regolato nel lavoro; tutti gli attori hanno agito in un’ottica di fattiva integrazione tra le parti. GLI ATTORI: Chiarezza del compito e degli strumenti Per quanto riguarda la chiarezza del compito e degli strumenti da utilizzare, si sono rilevate alcune difficoltà iniziali nella comprensione degli stessi; tali difficoltà sono state comunque facilmente superate. La presenza di realtà diverse ed eterogenee, che si occupano tutte dei minori e della famiglia, ma con specificità differenti - alcune con interventi verso la prima infanzia e altre verso gli adolescenti e i giovani, alcune che operano nel sociale oppure nelle scuole o nelle comunità, altre che offrono servizi specialistici con progetti individualizzati, e infine alcune che affrontano le problematiche dei minori stranieri - di fatto ha costituito solo parzialmente un elemento di problematicità. Si è quindi giunti con facilità alla predisposizione di un prospetto delle attività e dei servizi esistenti sul territorio dell’Ambito Udinese e anche ad identificare alcune nuove proposte. GLI ATTORI: Esercizio della delega di rappresentanza L’esercizio della delega è stato particolarmente sentito e sono stati tenuti in maniera sistematica incontri di scambio e di restituzione alle associazioni e cooperative non direttamente presenti agli incontri, sia per riportare le problematiche emerse nel tavolo di lavoro, che per raccogliere proposte e idee, arricchendo le progettualità dell’area tematica. GLI ATTORI: Ruolo dei partners dell’Azienda Sanitaria in quanto corresponsabili di progettualità Vi è stata un’iniziale confusione rispetto al compito assegnato e al corretto utilizzo degli strumenti, peraltro superata agevolmente nel corso degli incontri, così come una progressiva collaborazione nel raggiungimento dei risultati. GLI ATTORI: Difficoltà del servizio sociale nella gestione dei tavoli La gestione del tavolo non ha presentato particolari difficoltà e, oltre alla conduttrice e alle assistenti sociali designate, è stata sempre presente la Coordinatrice dell’Area Infanzia/Adolescenza/Famiglia. I CONTENUTI DI LAVORO EMERSI: Osservazioni emerse dall’analisi dei servizi/interventi/progetti in essere In seguito all’analisi dell’esistente, le discussioni emerse, hanno riguardato, in particolare, questi cinque temi: 1) ASILI NIDO - necessità di un gruppo di rappresentanti delle strutture private presenti sul territorio, che prevede il coinvolgimento anche dei nidi pubblici; - importanza di inserire nei Nidi un mediatore culturale, che sia in grado di accogliere e gestire il crescente afflusso di bambini stranieri, e di rapportarsi in maniera adeguata alle loro famiglie; - esigenza di avviare dei percorsi formativi per i genitori, sulle tematiche educative e sanitarie, aperte anche alle famiglie con minori non frequentanti le strutture; - necessità di creare un sito web per informatizzare e mettere in rete la disponibilità di posti nelle varie strutture, costituendo una banca dati fra domanda e offerta; 44 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese - proposta di utilizzare un pulmino già attrezzato per garantire la frequenza al nido dei bambini, soprattutto stranieri. 2) CENTRI di AGGREGAZIONE GIOVANILE - problema del raggiungimento dei Centri di Aggregazione Giovanile attraverso i trasporti pubblici; - esigenza di un coordinamento delle diverse realtà giovanili presenti sul territorio, gestito dall’Ambito Udinese; - necessità di reperire sul territorio, in affiancamento ai volontari, figure professionali competenti e capaci di rapportarsi al mondo degli adolescenti, a quello degli adulti e alle Istituzioni; - importanza del ruolo educativo dei Centri di Aggregazione, non solo per i ragazzi, ma anche per aggregare le famiglie e le varie associazioni, comprensive dei diversi contesti dello sport e delle parrocchie; - difficoltà per i minori disabili di accedere ai Centri di Aggregazione Giovanile, a causa della presenza di barriere architettoniche. 3) I MINORI E LE FAMIGLIE DEGLI IMMIGRATI - importanza della mediazione linguistica, della creazione di spazi di incontro interculturale e di accoglimento dei minori stranieri non accompagnati; - necessità di sviluppare percorsi di integrazione degli alunni stranieri e esigenza di trovare le modalità grazie alle quali la scuola ed i servizi riescano a superare le difficoltà di rapporto con i genitori ed i ragazzi provenienti da culture diverse; - necessità di coordinare le varie iniziative rivolte ai minori stranieri presenti sul territorio, anche con il coinvolgimento diretto degli stessi immigrati. 4) CENTRI DELLE DONNE - necessità di avviare un confronto tra i diversi centri e servizi in favore delle problematiche femminili presenti sul territorio, mettendo in rete le competenze e definendo gli obiettivi comuni. 5) AFFIDO ETEROFAMILIARE, MEDIAZIONE E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ (su sollecitazione delle ipotesi progettuali presentate dal Consultorio Familiare “Friuli”) - importanza di coinvolgere fortemente le famiglie, anche nelle attività dei Centri di Aggregazione Giovanile, vista la segnalazione, da parte della scuola, di manifestazioni di bullismo, iperattività e aggressività da parte dei bambini e degli adolescenti; - importanza di fare formazione sui temi dell’educazione e del rapporto genitori/figli; a tale riguardo le Comunità di accoglienza afferenti all’UNEBA si sono rese disponibili ad offrire i propri spazi per la realizzazione di percorsi formativi, e per l’incontro fra genitori; - necessità di rivedere e potenziare gli interventi e servizi esistenti relativamente alle tematiche dell’affido, della mediazione familiare e del sostegno alla genitorialità prevedendo degli incontri congiunti tra Ambito, Azienda Sanitaria e lo stesso Consultorio “Friuli”. 45 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese Macro obiettivi/progetti condivisi (NOTA: gli obiettivi integrati Ambito/Distretto Sanitario sono riportati in corsivo) - costituire un gruppo di rappresentanti degli asili nido pubblici e privati presenti sul territorio dedicato a sviluppare e realizzare specifiche progettualità; - creare un coordinamento delle diverse realtà giovanili presenti sul territorio, gestito dall’Ambito Udinese; - sviluppare un percorso che metta in rete gli attori istituzionali e sociali già coinvolti a diverso titolo sull’affido al fine di attivare nuovi interventi di affidamento etero-familiare. Tavolo Disabilità GLI ATTORI: Presenze Tutti i partecipanti al tavolo hanno garantito una presenza costante. L’assenza del rappresentante della S.A.F., ing. Paolo Zaramella, è stata concordata in quanto si è stabilito di dedicare al tema dei trasporti un approfondimento specifico. GLI ATTORI: Partecipazione/interesse Il gruppo si è dimostrato particolarmente vivace ed attento nell’individuazione, per ogni tema trattato, di spunti di approfondimento e di richieste di informazioni, segnalando, di volta in volta, le lacune e le esigenze di miglioramento dei servizi/progetti/interventi in essere. I partecipanti al tavolo, superate le iniziali difficoltà, hanno aderito con interesse, anche se con alcune riserve, al processo proposto, riuscendo, anche attraverso l’intervento dei conduttori, a rimanere centrati sul lavoro, limitando le divagazioni o le posizioni non costruttive. Di fatto, il tavolo ha completato l’identificazione dei bisogni proposta nel Profilo di Comunità, individuando tematiche prioritarie di intervento. GLI ATTORI: Chiarezza del compito e degli strumenti Inizialmente ci sono state notevoli difficoltà, sia nella comprensione che nell’accettazione del compito e degli strumenti utilizzati: è stato contestato il metodo di lavoro per la costruzione del Piano di Zona (lettura dei bisogni ed individuazione degli obiettivi strategici) ed è stato necessario chiarire il ruolo ricoperto dai diversi attori all’interno del tavolo. Considerata l’importanza dei temi trattati, è stata, inoltre, sottolineata l’esiguità del tempo a disposizione, condividendo la necessità di trasformare questi incontri in un tavolo permanente di confronto con compiti di supporto all’individuazione dei bisogni e delle priorità afferenti a questa tematica, oltre che alla progettazione degli interventi. Le associazioni e le cooperative sociali, pur accettando di partecipare attivamente al processo proposto, hanno richiesto un incontro con i rappresentanti politici dell’Ambito Udinese rispetto al Piano di Zona, consegnando un documento predisposto ad hoc alla Responsabile dell’Ambito. Le difficoltà si sono attenuate con il susseguirsi degli incontri anche grazie all’interesse dei partecipanti ad intraprendere un percorso di lavoro comune, al di là del compito dato. Tale percorso si è fondato sull’utilizzo di schede progetto che sono state compilate da tutti i rappresentanti e, più in generale, dalle associazioni e dalle cooperative sociali afferenti all’area e che hanno aderito al processo di costruzione del Piano di Zona, per illustrare i servizi, i progetti e gli interventi in essere nel nostro territorio 46 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese relativi alle disabilità. Il tavolo ha rilevato che lo strumento, pur utile in quanto ha offerto una base comune oggettiva per il confronto, vista la numerosità delle schede presentate (47) è stato di difficile gestione pratica. GLI ATTORI: Esercizio della delega di rappresentanza I partecipanti al tavolo hanno avuto spesso difficoltà ad esercitare il mandato di rappresentanza ricevuto dalle diverse realtà del territorio (scuola, servizi, associazioni di volontariato, cooperative sociali). GLI ATTORI: Ruolo dei partners dell’Azienda Sanitaria in quanto corresponsabili di progettualità Gli operatori dell’A.S.S. n. 4, anche a seguito di un iniziale confronto chiarificatore sui metodi e le finalità del tavolo, hanno rivestito un ruolo importante per la lettura dei bisogni, partendo dalla realtà dei servizi sanitari presenti sul territorio, e nella riconduzione degli stessi all’interno degli obiettivi strategici del Piano di Zona. Sono stati descritti sia i servizi sanitari che quelli in delega all’A.S.S. n. 4, centrali rispetto alla tematica affrontata, sottolineando i punti di forza e di criticità dell’attuale sistema di offerta. GLI ATTORI: Difficoltà del servizio sociale nella gestione dei tavoli Durante il primo incontro, dedicato a condividere le regole ed il mandato del tavolo tematico, alla presenza del consulente dell’I.R.E.S., si sono riscontrate, da parte di tutti i rappresentanti del tavolo, notevoli difficoltà dovute alla mancanza di chiarezza del compito e degli strumenti da utilizzare. Considerate tali difficoltà la conduzione del tavolo è stata assunta dalla Responsabile di Ambito. Negli incontri successivi, le difficoltà nella gestione del tavolo e le riserve di alcuni partecipanti rispetto al processo, non hanno impedito né l’assolvimento del compito dato, né un confronto costruttivo I CONTENUTI DI LAVORO EMERSI: Osservazioni emerse dall’analisi dei servizi/progetti/interventi in essere - necessità di uniformare i servizi garantiti ai disabili dai diversi Comuni dell’Ambito Udinese (es: buoni taxi); - insoddisfazione rispetto all’utilizzo del criterio I.S.E.E, nella valutazione dell’accesso ai servizi destinati ai disabili; - necessità di garantire nei luoghi pubblici l’accessibilità alle persone disabili; - scarsa chiarezza di informazioni alle famiglie e difficoltà di reperimento delle stesse, rispetto all'offerta dei servizi dedicati alle disabilità; - necessità di garantire l’accompagnamento e il sostegno alle famiglie e alle singole persone nel momento della diagnosi di “disabilità”; - scarso coordinamento tra i servizi che, con difficoltà, garantiscono alle famiglie e ai singoli disabili un sistema di risposte integrato rispetto ai loro bisogni; - maggiore condivisione del “Progetto di vita del disabile” predisposto dai servizi da parte della famiglia e valorizzazione della stessa in termini di risorsa; - carenza di formazione specifica per gli insegnanti di sostegno, sulle diverse tipologie di disabilità, in particolare quelle fisica e sensoriale, per le quali sono necessarie competenze professionali adeguate (istruttori di orientamento); - scarso raccordo tra il mondo della scuola e quello formativo-professionale e lavorativo; viene evidenziato che manca una continuità di progettualità per la persona disabile nel passaggio tra la conclusione dell'obbligo scolastico e l'accesso all'istruzione superiore o alla formazione professionale; 47 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese - differenziazione nella copertura I.N.P.S. dei percorsi di inserimento lavorativo protetti realizzati dal S.I.L. rispetto ai normali percorsi di avviamento al lavoro; - mancanza di percorsi di accompagnamento all’inserimento lavorativo per coloro che hanno invalidità inferiori al 46%; - necessità di migliorare il lavoro di mediazione e collocamento mirato da parte del S.I.L. (che ha già convenzione con la Provincia di Udine) per coloro che sono iscritti al collocamento sulla base della L. 68/99 (con invalidità superiore al 46%); - necessità di creare il centro residenziale per disabili gravi e gravissimi; - importanza di articolare risposte residenziali anche di sollievo dedicate ai disabili che, ad oggi, trovano come unica soluzione proposta la casa di riposo; - riqualificazione dei servizi residenziali e semi-residenziali gestiti in delega dall’A.S.S. n. 4 (Comunità - C.S.R.E), per rispondere in maniera più adeguata alle esigenze conseguenti al mutamento in atto rispetto alle tipologie e alle caratteristiche delle persone disabili; - esigenza di chiarezza del ruolo del "Centro Infohandicap" e del suo stretto collegamento con i servizi e con gli altri punti informativi presenti sul territorio, per offrire risposte corrette ai richiedenti. Macro-progetti condivisi - definizione dei ruoli e dei componenti dell’Equipe Multidisciplinare per l’Handicap e diffusione di tali informazioni; - individuazione del “case manager” per i cittadini disabili con progettualità condivise nell’Equipe Multidisciplinare per l’Handicap; - sviluppo di un percorso di accompagnamento della famiglia e di presa in carico precoce ed integrata del disabile dal momento della diagnosi; - sviluppo di interventi di sostegno e accompagnamento delle famiglie con minori disabili; - qualificazione del sostegno socio-assistenziale garantito ai disabili; - studio di fattibilità di interventi volti a migliorare l’orientamento alla formazione professionale dei ragazzi disabili. Tavolo Inclusione Sociale GLI ATTORI: Presenze Le presenze ai cinque incontri sono state costanti e assidue; da segnalare solo saltuari ritardi di alcuni componenti del tavolo da imputare ad altri impegni dei rispettivi servizi (3 dei cinque incontri si sono svolti nella giornata di mercoledì tra le 16:00 e le 18:00) e ad alcune difficoltà di comunicazione con l’utilizzo della posta elettronica. GLI ATTORI: Partecipazione/interesse La partecipazione e l’interesse di tutti i componenti il tavolo sono state buone e vivaci, tanto che spesso si sono innescate interessanti discussioni che hanno permesso di venire a conoscenza di progetti ed esperienze scarsamente noti (asilo notturno). Il contributo portato dai partecipanti è stato attivo sia in relazione all’ambito di proprio interesse, ma anche nei settori non strettamente connessi alla realtà rappresentata. I partecipanti si conoscevano ed avevano già avuto esperienze di lavoro di gruppo su tematiche in qualche modo assimilabili a quella proposta con il Piano di Zona e ciò ha creato qualche difficoltà in quanto vi erano aspettative di continuità o di risposte in merito al lavoro già svolto in gruppi 48 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese precedenti ai quali non sempre avevano partecipato rappresentanti di Ambito (ad esempio gruppi di lavoro “Città Sane”). GLI ATTORI: Chiarezza del compito e degli strumenti Vi è stata una certa difficoltà del tavolo a portare avanti il lavoro di costruzione concreta di progetti, dovuta alla parziale comprensione del compito e degli strumenti da utilizzare illustrati durante il primo incontro, e rispiegati anche nei successivi appuntamenti . Inoltre la ristrettezza del numero degli incontri unita alla molteplicità dei temi che competevano al tavolo ha reso più complessa la concretizzazione delle ipotesi progettuali. Il compito di costruzione progettuale assegnato al tavolo è stato portato avanti con fatica anche perché spesso la discussione scivolava su questioni legate a scelte di natura prevalentemente politica (comitato regionale ROM, comitato paritetico per il lavoro del comune di Udine, assenza di tavolo di discussione specifico per gli stranieri) Le schede sono state l’occasione per illustrare i servizi, i progetti e gli interventi in essere nel nostro territorio; ne sono state presentate in totale 42. GLI ATTORI: Esercizio della delega di rappresentanza In relazione all’esercizio della rappresentanza, tutti gli attori sono sembrati coscienti del loro ruolo di delegati e rappresentati di un mondo (in particolare quello associazionistico e cooperativistico) più vasto e variegato. Sono stati organizzati settimanalmente incontri di scambio e di restituzione alle associazioni e cooperative non direttamente presenti agli incontri del tavolo tematico. GLI ATTORI: Ruolo dei partners dell’Azienda Sanitaria in quanto corresponsabili di progettualità Vi è stata solo una parziale condivisione della responsabilità di gestione del tavolo da parte dei rappresentanti dell’Azienda Sanitaria in quanto questi non avevano chiaro il percorso già realizzato nella prima fase di costruzione del Piano di Zona (realizzazione del Profilo di Comunità) il mandato che erano tenuti a rispettare e il la finalità degli strumenti adottati (schede progetto). GLI ATTORI: Difficoltà del Servizio Sociale nella gestione dei tavoli La molteplicità dei temi che competevano al tavolo non ha facilitato il compito di gestione e ha portato all’inizio a focalizzare l’attenzione e la discussione del tavolo sulle modalità di organizzazione del lavoro: nei primi incontri e stata valutata la scelta della suddivisione in tre sottogruppi di lavoro per riuscire a sviscerare al meglio le diverse tematiche ma successivamente tale ipotesi è stata abbandonata prediligendo una discussione per temi che coinvolgesse tutti i componenti del tavolo Il servizio sociale in generale ha avuto difficoltà nella gestione ed organizzazione del tavolo. Non si è riusciti a chiarire completamente il compito progettuale a cui erano chiamati i partecipanti ed a valorizzare gli strumenti a disposizione rispetto al mandato. E’ stato difficile gestire gli spazi ed i tempi di intervento espositivo dei servizi/progetti dei singoli rappresentanti e a volte l’analisi dello specifico ha allontanato dal compito. CONTENUTI DI LAVORO EMERSI: Osservazioni emerse dall’analisi dei servizi/progetti/interventi in essere - limitata presenza nel territorio dell’Ambito di strutture di pronta accoglienza per le persone in difficoltà abitativa e/o familiare; 49 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese - - - - - - l’importanza di estendere l’utilizzo dell’“asilo notturno” a tutti i Ccomuni dell’Ambito; la limitata possibilità per le cooperative sociali dedicate all’inserimento lavorativo di commesse diversificate dal punto di vista professionale rispetto ai tradizionali lavori di giardinaggio e/o delle pulizie; la necessità di avere maggiori risorse occupazionali (enti e aziende) presso le quali effettuare gli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate; forte probabilità di perdita di occupazione da parte degli stranieri che lavorano attualmente nel manzanese con conseguenti ricadute sul territorio a livello sociale; l’esigenza di una maggiore conoscenza e raccordo tra le risorse esistenti sul territorio rivolte alle persone svantaggiate, partendo dai servizi/interventi che fanno capo ai componenti del tavolo di lavoro; l’importanza di analizzare in maniera completa (abitazione, lavoro, integrazione sociale) le problematiche connesse alla etnia ROM; la necessità di affrontare le problematiche connesse al reinserimento sociale delle persone che hanno commesso reati a sfondo sessuale in quanto è una tematica senza risposte in quasi tutta la Regione; l’importanza di garantire la salute delle persone detenute ed in particolare la necessità di sviluppare percorsi di presa in carico delle persone con disturbi mentali; limitata presenza sul territorio dell’ambito di alloggi assistenziali destinati alle persone svantaggiate. Macro-progetti condivisi: Pur non essendo stato stati elaborati dal tavolo progetti esecutivi sono state concordate le seguenti linee operative su cui costruire progetti condivisi: - costruzione di un percorso per favorire la definitiva sistemazione alloggiativa delle persone svantaggiate vista l’importanza di collegare tra di loro le diverse tipologie di risorse abitative pubbliche e private presenti sul territorio(strutture di bassa soglia, alloggi assistenziali, alloggi ATER); - elaborazione di un progetto complessivo di interventi a favore delle persone senza fissa dimora; - costruzione di un percorso integrato per adolescenti immigrati della 2° generazione finalizzato a facilitare il benessere e la qualità della vita degli adolescenti e delle loro famiglie, - sviluppo di occasioni di incontro tra cittadini stranieri e italiani per favorire i processi di integrazione. 2.2.5 Fase di approvazione Il documento del Piano di Zona è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci nella seduta del 31/01/06. Come previsto dal percorso metodologico è stato preceduto, oltre che dall’assemblea di consenso per la condivisione dei progetti, da uno specifico momento di concertazione sindacale. In fase di approvazione del documento si è dato atto che un progetto previsto nell’Area Inclusione Sociale denominato “Centro culturale multietnico”, che prevedeva la stesura di un piano finanziari per il mantenimento del centro da realizzarsi nei mesi di marzo – maggio 2006, è stato annullato in quanto la responsabile UCAI ha informato che l’associazione richiede il finanziamento in forma autonoma per garantire la copertura economica delle attività alla regione entro il mese di febbraio. 50 Ambito Socio-Assistenziale n.4.5 dell’Udinese 2.2.6 fase di sottoscrizione dell’accordo di programma La fase, ad oggi ancora da realizzarsi, prevede la sottoscrizione da parte degli attori istituzionali e l’adesione degli attori sociali all’accordo di programma. Particolare attenzione è stata dedicata nei mesi antecedenti alla firma, a diffondere la conoscenza del processo intrapreso e dei suoi esiti agli attori sociali del territorio affinché questi, seppur per vari motivi non coinvolti nella realizzazione del processo possano esprimere un parere su quanto compiuto ed aderire al processo realizzato. Tale attenzione verrà mantenuta anche dopo la firma dell’accordo, al fine di favorire la più ampia partecipazione possibile alla realizzazione degli obiettivi e dei contenuti previsti dal Piano, garantendo comunque il rispetto degli stessi. A tal fine, l’Assemblea dei Sindaci approverà al più presto un sistema di regole che espliciti le modalità di partecipazione alla realizzazione dei progetti del Piano di Zona ed alla verifica del processo programmatorio intrapreso sia da parte dei soggetti sottoscrittori ed aderenti all’accordo di programma, sia da parte dei soggetti non sottoscrittori né aderenti che intenderanno prendervi parte. In questo documento, infatti, verranno esplicitati i ruoli e le responsabilità dei soggetti aderenti all’accordo di programma e le modalità di partecipazione al Piano di Zona dei soggetti non sottoscrittori. 51