Bilancio Sociale e di Missione 2013

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Bilancio Sociale e di Missione 2013
Bilancio Esercizio
Bilancio Sociale
e di Missione
2013
RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DELLA
CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO
Presidente
Vice Presidente
Consiglieri
MARRO SERGIO
BAUDINO MICHELE
ARMANDO VILMA
CAVALLO MARCELLO
GARRO DONATO
MACARIO DAVIDE
MARTINI CRISTINA
OLIVA GIUSEPPE
PELLEGRINO MICHELANGELO
Presidente Collegio Sindacale
CAVALLO CLAUDIO
Sindaci effettivi
PICCARDI BRUNO
POLITANO PATRIZIA
Sindaci supplenti
BOSCHERO DANIELE
BUORA LUCA
Direttore Generale
Vice Direttore Generale
Presidente Collegio dei Probiviri
Membri effettivi
Membri supplenti
Societa’ di revisione
COMPAGINE SOCIALE
Al 1-1-2013 Soci n.
Soci entrati n.
Soci usciti n.
Al 31-12-2013 Soci n.
PELLEGRINO IVANO
GHINAMO LUCIANO
ARCIDIACONO RAFFAELE
DHO STEFANO
PELLEGRINO LUIGI
GHINAMO GIOVANNI GUALTIERO
SCHENA ELMA
DELOITTE & TOUCHE S.P.A.
4333
482
115
4700
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
SALUTO DEL PRESIDENTE
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BILANCIO SOCIALE
E DI MISSIONE 2011
BILANCIO ESERCIZIO 2013
Il Saluto del Presidente - Sergio Marro
Signori Soci,
al termine di un anno ancora una volta complesso
e impegnativo, eccoci giunti al nostro consueto
appuntamento.
Ogni incontro con i Soci è unico e particolare, ogni
Assemblea è caratterizzata da circostanze diverse,
suscita emozioni differenti e lascia ricordi indelebili per
i momenti vissuti nel corso della giornata.
E la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves può rivivere
questa esperienza per la 125^ volta, a suggello di
tutti i bellissimi eventi che hanno caratterizzato le
celebrazioni per il 125° anniversario di costituzione.
Il mio saluto a Voi, il saluto di tutta la Cassa, non può dunque che riportare alla memoria il giorno 7
ottobre 1888 quando:
“Regnando S.M. Umberto I per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d’Italia. L’anno 1888,
alli 7 del mese di ottobre, in Boves, nella Sala Consigliare della Comunità stessa, posta al 1 piano,
n° 18, ivi avanti a me Berrini Giuseppe, regio notaio collegiato alla residenza del presente Comune,
iscritto presso il Consiglio notarile di Cuneo, ed alla presenza delli signori: Varrone Filippo di Giuseppe
geometra e Ugo Gio. Battista fu Gio. Battista usciere, ambi nati e residenti a Boves, testi idonei, a me
notaio colli comparenti cogniti e meco tutti sottoscritti. Sono personalmente comparsi i Signori …..
tutti proprietari, quali signori comparenti stipulano il seguente Atto Costitutivo di Società Cooperativa
in nome collettivo denominata: “Cassa Rurale di Prestiti” in Boves (Cuneo).”
In quel tempo, in cui gli usurai dettavano legge “succhiando” ogni risorsa a chi lavorava la terra, i
bovesani colsero subito il significato ed il valore della loro piccola Banca ed appena un anno dopo i
Soci erano già 214.
Da quella fatidica data sono trascorsi 125 anni e la Cassa, che oggi conta oltre 4.700 Soci e si fregia
del titolo di più longeva d’Italia, può vantarsi di un percorso in cui mai ha tradito la propria mission
a sostegno del territorio di competenza e di quanti, famiglie e imprese, in questo territorio vivono e
lavorano.
Oggi come ieri, il nostro impegno quotidiano ci vede sostenere la storia delle persone, i loro progetti,
le loro famiglie, le loro imprese.
Con questi punti di riferimento manteniamo la barra a dritta e guardiamo insieme al futuro con
serenità, anche in un momento così difficile per il nostro Paese.
E’ come se questa ricorrenza ci dicesse che il nostro lavoro non può perdere spinta ed entusiasmo. Non
possiamo perdere motivazione, orgoglio, senso di appartenenza, professionalità, sensibilità, perché
sarebbe come contraddire il mandato affidatoci 125 anni orsono, quando peraltro le condizioni
economiche e sociali non erano neppure minimamene paragonabili a quelle attuali.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Certo viviamo in un’epoca in cui è necessario adattarsi in continuazione per rispondere ad un contesto
che muta ogni giorno.
Come sarà la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves domani? Quali tratti distintivi assumeranno i rapporti
con i Soci e clienti?
Non abbiamo la sfera di cristallo, ma di una cosa siamo certi: saranno sempre di più le persone, con le
loro competenze, le loro passioni, i loro valori, a fare la differenza.
Da parte nostra porremo a disposizione gli ingredienti tipici di una cooperativa di credito, vale a dire
la cultura del lavorare insieme, della condivisione del sapere, dell’approccio positivo ai problemi, della
capacità di svolgere un ruolo propositivo, attivo, aggregante nel gestire complessità e scenari nuovi.
Questi fattori costituiscono il principale valore prospettico della Banca, tanto quanto la sua solidità
patrimoniale e siamo sicuri produrranno buoni frutti per i nostri territori.
E questa certezza ci giunge proprio dal passato, anche dall’esercizio appena trascorso.
In un anno di grande complessità, la nostra Banca non ha mancato di proseguire con responsabilità
la propria azione socialmente orientata. In questa direzione abbiamo confermato il nostro modo di
intendere il credito e la finanza, collocando sempre le persone al primo posto.
E i numeri che oggi Vi presenteremo, seppure caratterizzati dall’attuale congiuntura economica, sono
ancora positivi.
Numeri che non si sarebbero potuti realizzare senza il decisivo apporto di tutti i nostri collaboratori,
dagli ultimi assunti ai dirigenti. A loro, con un sentito e sincero ringraziamento, l’esortazione a
mettere nel lavoro quotidiano l’entusiasmo e la passione che rendono semplici anche i compiti più
difficili.
Numeri che non sarebbero maturati senza la fiducia che ancora una volta tutti i Soci e clienti hanno
voluto dimostrare alla Cassa. Di questa fiducia Vi siamo enormemente grati. Il Vostro credere in noi
ci sprona a fare ogni giorno meglio del giorno prima, peraltro confortati anche dalla recente visita
ispettiva della Banca d’Italia, che si è conclusa riportando un quadro valutativo favorevole.
Ecco perché, dopo 125 anni, abbiamo subito fatto nostro lo slogan della nuova campagna pubblicitaria
delle bcc e diciamo “Ci siamo!”.
“Ci siamo!” è espressione che racchiude la fatica, la preparazione ed il lavoro necessari per mettersi in
gioco e realizzare un’iniziativa. E’ il momento prima del via, a significare che tutto è pronto.
Noi della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves:
“Ci siamo!” per essere presenti al servizio delle comunità;
“Ci siamo!” per camminare fianco a fianco con le famiglie e sostenere le piccole e medie imprese;
“Ci siamo!” per aiutare i giovani a coltivare i loro progetti;
“Ci siamo!” per accompagnarVi nelle scelte di ogni giorno;
“Ci siamo!” per guardare al futuro come un’opportunità da non perdere.
….. “Ci saremo!” per spegnere con Voi la 126^ candelina e tante altre ancora.
Il Presidente
Sergio Marro
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Cassa Rurale ed Artigiana di Boves
BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO
Società Cooperativa
con sede in Boves Piazza Italia n. 44
Codice Fiscale e Partita IVA 00254540040 - Codice Abi 08397 - Provincia di Cuneo
Iscritta all’Albo nazionale degli Enti Creditizi al n. 1385.40
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo
Relazione e Bilancio
al 31 dicembre 2013
ASSEMBLEA ORDINARIA
ANNUALE DEI SOCI
Boves 29.04.2014 - 24.05.2014
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Cari soci,
il 2013 è stato un anno ancora complesso. L’Italia si è oggettivamente impoverita; i divari si sono ampliati; la produzione è entrata in stallo; la disoccupazione è cresciuta; i salari reali si sono compressi. Ma le
situazioni positive non mancano. Le storie di reazione, le manifestazioni della voglia di tenere duro, la
volontà di rimboccarsi le maniche, costituiscono fatti e antidoti ad un pessimismo inconcludente.
In questo contesto, sentiamo ancora più forte il dovere di contribuire a ricostruire nel nostro territorio il
tessuto della fiducia, a rilanciare in avanti la speranza, a generare in mille modi il futuro. La nostra Banca
è nata proprio per assolvere a questo compito.
Poco più di centotrenta anni fa, come risposta ad una situazione di diffusa povertà ed esclusione, un
giovane di ventiquattro anni, Leone Wollemborg, diede vita ad un’impresa cooperativa, con l’intuizione
“rivoluzionaria” di puntare sull’inclusione come principio e sulla cooperazione come metodo. La Cassa
Rurale, infatti, era un’impresa comune tra persone diverse per censo e classe sociale, che scommetteva
sulle risorse e sulle energie dei singoli, ma unite insieme, spingendo a trovare in sé stessi, non nella beneficenza altrui, la forza del riscatto.
Dilatare la speranza, promuovere l’equità, rilanciare l’impresa, favorire la cooperazione: i bisogni di ieri
sono straordinariamente vicini a quelli di oggi. E’ per questa ragione che il nostro modello di fare banca
è permanentemente attuale e moderno. C’è ancora bisogno, anzi sempre più bisogno, di imprese che
interpretino il mercato come luogo umanizzato e non asettico, un luogo che deve essere arricchito di
relazioni fiduciarie, non rapaci.
1. Il contesto globale ed il Credito Cooperativo.
• Lo scenario macroeconomico di riferimento.
Nel 2013 l’andamento dell’economia mondiale ha proseguito il percorso di crescita moderata già intrapreso nel 2012, con un’attività economica ed un commercio mondiale che hanno intensificato la propria
dinamica a partire dall’estate del 2013, per via del miglioramento della domanda finale nelle economie
avanzate. Nelle economie emergenti, un rimbalzo delle esportazioni è stato il driver principale, mentre
la domanda interna in generale è rimasta contenuta, tranne in Cina.
Gli indicatori delle più recenti indagini congiunturali hanno continuato a mostrare solide condizioni
economiche a partire dalla seconda metà del 2013, mantenendosi tutti fermamente in territorio espansivo. In particolare, nell’ultimo trimestre dell’anno l’indice mondiale complessivo dei responsabili degli
acquisti è rimasto sostanzialmente invariato, a 53,9 punti, rispetto al trimestre precedente. Tale valore
si colloca su un livello prossimo alla media storica di lungo periodo ed è riconducibile all’andamento
abbastanza robusto della componente relativa al settore manifatturiero. L’indice settoriale dei servizi
ha invece ceduto lievemente. Il commercio mondiale ha mantenuto vigore in chiusura d’anno, mostrando ulteriori segnali di stabilizzazione dopo un prolungato periodo di crescita modesta. D’altra parte,
è probabile che la ripresa degli scambi internazionali prosegua in modo contenuto nel breve periodo,
mantenendosi su livelli al di sotto di quelli osservati prima della crisi finanziaria.
Secondo le previsioni del Servizio Studi della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo
Casse Rurali ed Artigiane, l’economia mondiale dovrebbe crescere del 3,7 per cento nel 2014, del 3,9 per
cento nel 2015 e del 4,0 per cento nel 2016. L’evoluzione delle condizioni nei mercati monetari e finanziari globali e le connesse incertezze potrebbero però influire negativamente sulla situazione economica.
Negli Stati Uniti la crescita del PIL in termini reali ha evidenziato un’accelerazione nel terzo e quarto
trimestre del 2013, con un incremento del 4,1 e del 3,2 per cento in ragione d’anno sul periodo corrispon-
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
dente, in aumento dal 2,5 per cento del secondo trimestre e dopo che era cresciuto del 2,8 per cento nel
2012 e dell’1,8 per cento nel 2011. L’economia USA è stata alimentata prevalentemente dal rafforzamento della spesa per consumi personali e dalle esportazioni, mentre l’accumulo delle scorte ha continuato a
fornire un contributo positivo per il quarto trimestre consecutivo. Sia gli investimenti in edilizia residenziale sia la spesa pubblica hanno subito un calo, dovuto quanto meno nel secondo caso a una flessione
della spesa federale che ha più che compensato l’aumento di quella statale e locale. Gli indicatori hanno
recentemente segnalato la probabilità di una prosecuzione della ripresa economica nel primo trimestre
del 2014, anche se presumibilmente ad un ritmo più contenuto rispetto a quelli piuttosto robusti osservati nella seconda metà del 2013. In chiusura d’anno l’inflazione al consumo annua è salita all’1,5 per
cento. L’aumento ha rispecchiato soprattutto il rialzo dei corsi dei beni energetici dopo vari mesi di calo,
mentre la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari e delle altre componenti “core” è ormai stabile dal
mese di aprile 2013. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è abbassato
ulteriormente per l’uscita di un maggior numero di individui dalle forze di lavoro, arrivando al 6,7 per
cento. La Federal Reserve ha avviato un percorso di rientro dal piano di acquisto di titoli del Tesoro. Inoltre è stato mantenuto invariato entro un intervallo compreso fra zero e 0,25 per cento l’obiettivo per il
tasso ufficiale sui Federal Funds, specificando che saranno giustificati valori eccezionalmente bassi dello
stesso almeno fino a quando la disoccupazione si manterrà al di sopra del 6,5 per cento (attualmente è
al 6,7 per cento) e l’inflazione a uno-due anni non sarà prevista superiore al 2,5 per cento (attualmente
è all’1,7 per cento).
Nella Zona Euro, nel terzo trimestre del 2013 il PIL è cresciuto dello 0,1 per cento rispetto al secondo,
traendo sostegno dall’incremento dei consumi, dall’accumulo delle scorte e dall’aumento degli investimenti fissi lordi. La dinamica ancora sostenuta delle importazioni si è accompagnata ad un rallentamento delle esportazioni. Le indagini presso le imprese prefigurano una moderata espansione dell’attività
economica nei primi mesi del 2014. L’indice composito dei responsabili degli acquisti è aumentato in
dicembre, confermandosi al di sopra della soglia compatibile con l’espansione dell’attività economica
per il sesto mese consecutivo. L’inflazione dell’area, misurata come tasso di variazione annuo dell’indice
dei prezzi al consumo, si è collocata allo 0,8 per cento in chiusura d’anno, in calo rispetto alla prima metà
dell’anno e significativamente al di sotto del livello soglia della BCE.
In Italia, la prolungata caduta del PIL, in atto dall’estate del 2011, si è arrestata nel terzo trimestre del
2013, quando sono emersi segnali coerenti di una moderata intensificazione dell’attività economica. In
fine d’anno si è registrata la prima variazione con segno positivo dopo otto trimestri. La produzione industriale, il cui indice ha raggiunto durante la recessione del 2011-2013 valori comparabili a quelli degli
anni Ottanta, è aumentata nel quarto trimestre, sospinta soprattutto dalla domanda estera. Nonostante
il miglioramento del clima di fiducia delle imprese, sulla ripresa continua a gravare la fragilità del mercato del lavoro. La disoccupazione, che frena l’espansione del reddito disponibile, ha raggiunto il 12,9
per cento. La disoccupazione giovanile ha fatto registrare una crescita esponenziale e si attesta ormai al
42,4 per cento. L’inflazione, misurata dalla variazione annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo,
è gradualmente scesa allo 0,7 per cento in dicembre, sia per effetto della decelerazione dei prezzi dei
prodotti energetici, che di quelli associati alle componenti meno volatili (“core”) mentre sono risultati
relativamente stabili o in recupero quelli dei generi alimentari.
• La politica monetaria della BCE e l’andamento del sistema bancario dell’area Euro.
Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali a maggio e novembre del 2013, portando allo
0,0 per cento il tasso depositi overnight presso l’Eurosistema, allo 0,25 per cento il tasso sulle operazioni
di rifinanziamento principali ed allo 0,75 per cento il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali.
Le aspettative di un ribasso ulteriore hanno spinto i tassi euribor su livelli particolarmente contenuti
nel corso del 2013, con il parametro a tre mesi che si è attestato allo 0,22 per cento come valore medio
annuo.
Il Consiglio Direttivo, nella persona del suo Presidente Mario Draghi, ha più volte ricordato che la BCE
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
è pronta a fare tutto il necessario per intervenire in favore della stabilità dei mercati. Rispetto agli anni
passati il mercato monetario europeo assume minor grado di tensione e di illiquidità. Si sono ripetutamente aperte riflessioni circa l’adozione di tassi negativi sui depositi presso la BCE, un segnale di evidente attenzione verso rischi deflazionistici. L’offerta di moneta, permane ampia, anche se gli acquisti
di titoli di Stato effettuati dalla BCE rappresentano solo il 3 per cento del PIL dell’eurozona, contro il 10
per cento della Federal Reserve e il 25 per cento della Bank of England.
• Cenni sull’evoluzione dell’intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano.
Nel corso del 2013 nell’industria bancaria italiana ha trovato conferma la progressiva ripresa del trend
della raccolta al dettaglio, mentre è proseguita la flessione dei prestiti indotta da debolezza della domanda e politiche di offerta ancora restrittive.
Sul fronte del funding si è assistito ad una crescita significativa dei depositi da clientela e dei pronti contro termine passivi, mentre le emissioni obbligazionarie hanno fatto registrare una significativa contrazione. La raccolta sull’interbancario, dopo un lungo periodo di sviluppo significativo, ha fatto registrare
in tutto il 2013 una progressiva flessione.
I prestiti hanno continuato a contrarsi ed i finanziamenti alle imprese ed alle famiglie consumatrici si
sono ridotti. La flessione sui dodici mesi dei prestiti alle imprese è stata più marcata per gli intermediari di dimensioni maggiori ed il calo dei finanziamenti erogati è stato in generale più pronunciato nei
confronti delle aziende che impiegano meno di 20 addetti. Secondo le banche intervistate nell’ambito
dell’indagine trimestrale sul credito bancario nell’area dell’euro, nel terzo trimestre del 2013 le politiche
di offerta applicate ai prestiti alle imprese sono rimaste sostanzialmente invariate e restrittive, continuando a risentire della percezione di un elevato rischio di credito. Sembra essersi, viceversa, annullato
l’irrigidimento dei criteri di offerta per i mutui alle famiglie, principalmente a seguito di attese meno
sfavorevoli per il mercato immobiliare. Sicuramente pesano, sull’offerta di credito, le incertezze relative
all’impatto delle nuove regole di Basilea 3 e le verifiche in corso riguardanti l’asset quality review avviate
dalla BCE sui maggiori gruppi bancari. Le condizioni di accesso al credito risultano, dai sondaggi, molto
differenziate per classe dimensionale di impresa: la percentuale di aziende con meno di 50 addetti, che
ha segnalato un deterioramento delle condizioni di offerta, è stata pari al doppio di quella relativa alle
imprese con oltre 249 addetti. Similmente, la quota di piccole imprese intervistate che ha dichiarato
di non aver ottenuto il finanziamento richiesto è stata pari al doppio di quella delle imprese grandi. Il
costo medio dei nuovi prestiti alle imprese si è ridotto nel corso dell’anno di due decimi di punto, ma il
costo del credito resta al di sopra di quello medio dell’area dell’euro, anche se il differenziale tra il tasso
applicato sui nuovi finanziamenti alle imprese concessi in Italia e il corrispondente dato per l’area euro
è diminuito di 20 punti base, portandosi a 70. Anche il costo medio dei nuovi mutui alle famiglie è lievemente diminuito, al 3,42 per cento dal 3,69 per cento di dodici mesi prima.
Con riguardo alla qualità del credito erogato, nel terzo trimestre del 2013 il flusso di nuove sofferenze in
rapporto ai prestiti ha smesso di crescere, per la prima volta dal secondo trimestre del 2011, attestandosi
al 2,9 per cento.
Nei primi nove mesi dell’anno la redditività media dell’industria bancaria è rimasta molto contenuta. Le
informazioni sull’andamento di conto economico del sistema bancario, a settembre 2013, indicano una
contrazione dell’11,8 per cento del margine di interesse. I ricavi netti per attività di servizio e negoziazione compensano in parte l’andamento negativo della “gestione denaro” determinando una sostanziale
stazionarietà del margine di intermediazione che registra una variazione positiva dello 0,3 per cento. I
costi operativi risultano in calo del 6,4 per cento. Il risultato di gestione presenta un incremento su base
d’anno del 9,8 per cento. Il rafforzamento patrimoniale è continuato nel corso del 2013 ed alla fine di
giugno, ultima data disponibile, i coefficienti relativi al patrimonio di base, tier 1 ratio, ed al complesso
delle risorse patrimoniali, total capital ratio, del totale del sistema bancario erano pari, rispettivamente,
all’11,3 e al 14,1 per cento, in crescita rispetto alla fine del precedente esercizio.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
L’andamento delle BCC-CR nel contesto del sistema bancario.
Nell’ultimo anno si è consolidata la ripresa della raccolta da clientela delle BCC-CR già evidenziatasi
nell’ultimo scorcio dell’anno precedente e si è ampliata la capillarità della categoria in termini di presenza territoriale. D’altro canto, con l’ulteriore inasprirsi della crisi economica, anche nei mercati locali
la domanda di credito dell’economia si è fortemente ridotta, mentre la necessità di contenere i rischi e
preservare la dotazione patrimoniale ha indotto anche le BCC-CR a contenere sensibilmente l’erogazione di nuovo credito.
Gli assetti strutturali.
Nel corso dell’ultimo anno il sistema del Credito Cooperativo ha sostanzialmente mantenuto la propria
copertura territoriale. Tra il settembre 2012 ed il settembre 2013 il numero delle BCC-CR è diminuito,
attestandosi a 385, gli sportelli sono aumentati di 13 unità fino a raggiungere, a settembre 2013, quota
4.455 filiali, pari al 13,9 per cento del sistema bancario. Alla fine del terzo trimestre dell’anno le BCC-CR
risultano presenti in 101 Province e in 2.711 Comuni. In 573 Comuni le BCC-CR rappresentano l’unica presenza bancaria, mentre in 549 Comuni operano in concorrenza con un solo intermediario. Nel 70,9 per
cento dei Comuni bancati dalla categoria sono presenti sportelli di una sola BCC-CR. I dipendenti delle
BCC-CR sono pari alla fine del terzo trimestre 2013 a 31.532 unità, in leggera diminuzione rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente, in linea con quanto rilevato nella media di sistema. I dipendenti
complessivi del credito cooperativo, compresi quelli delle Società del Sistema, approssimano le 37.000
unità. Il numero totale dei soci è pari a 1.161.346 unità; i soci affidati ammontano a 462.656.
Lo sviluppo dell’intermediazione.
Nell’ambito del quadro congiunturale particolarmente negativo, anche le BCC-CR nel 2013 hanno fatto
registrare una contrazione dei finanziamenti erogati, pur se di intensità inferiore rispetto alla diminuzione registrata mediamente nel sistema bancario italiano, mentre, sul fronte del funding, si è registrata
per le banche della Categoria una progressiva crescita dei depositi da clientela. In considerazione di tali
dinamiche la quota delle BCC-CR nel mercato degli impieghi e in quello della raccolta diretta è cresciuta
nel corso del 2013 e si è attestata a fine anno rispettivamente al 7,2 per cento e al 7,7 per cento.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Attività di impiego. A dicembre 2013 si stima che gli impieghi a clientela delle BCC-CR approssimino i
136 miliardi di euro, con una contrazione di circa il 2 per cento su base d’anno, rispetto al 4,4 per cento
nella media dell’industria bancaria. Considerando anche i finanziamenti erogati dalle banche di secondo
livello del Credito Cooperativo, l’ammontare degli impieghi della Categoria si attesterebbe a fine 2013
a circa 149 miliardi di euro, per una quota di mercato del 7,9 per cento.
Con riguardo alle forme tecniche del credito, gli impieghi delle BCC-CR a novembre 2013 risultano costituiti per circa il 68 per cento da mutui, rispetto al 54 per cento della media di sistema, di cui il 30 per
cento sono mutui per acquisto abitazione. La quota BCC-CR nel mercato dei mutui è pari al 9,1 per cento. Tali valori sono significativi circa la capacità del sistema BCC-CR di offrire sostegno stabile e di lungo
termine all’economia italiana.
Il credito concesso dalle BCC-CR risulta storicamente accompagnato da un’adeguata richiesta di garanzie, che coprono un’ampia porzione del portafoglio di impieghi. L’incidenza di crediti assistiti da garanzie è significativamente più elevata nelle BCC-CR rispetto alla media di sistema, sia con riguardo alle
esposizioni in bonis che a quelle deteriorate. La percentuale di esposizioni garantite è mediamente più
elevata nelle BCC-CR del Nord. A giugno 2013, oltre il 60 per cento delle esposizioni creditizie per cassa
nette delle BCC-CR risulta assistito da garanzie, contro il 50 per cento della media di sistema. In particolare, risulta molto elevata la quota di impieghi sostenuta da garanzia reale. La frammentazione del credito, indice classico di bassa rischiosità bancaria, risulta nel complesso del sistema BCC-CR particolarmente
elevata, a ulteriore garanzia della stabilità del Sistema.
In relazione ai settori di destinazione del credito, le BCC-CR risultano storicamente caratterizzate da
un’incidenza percentuale degli impieghi a famiglie produttrici e consumatrici significativamente superiore al sistema bancario, pari al 12 per cento per le BCC-CR e al 5 per cento per il sistema per le famiglie
produttrici ed al 32 per cento e 27 per cento per le famiglie consumatrici. Le quote di mercato delle BCCCR nei settori d’elezione di destinazione del credito, in crescita nel corso del 2013, risultano, a novembre
2013, molto elevate: 17,7 per cento nel credito a famiglie produttrici, 8,7 per cento nel credito a società
non finanziarie, 8,7 per cento nei finanziamenti a famiglie consumatrici. La quota BCC-CR nel mercato dei
finanziamenti al settore non profit è pari al 12,7 per cento. Con specifico riguardo al credito alle imprese,
si conferma, a novembre 2013, il permanere di una concentrazione nel comparto “costruzioni e attività
immobiliari” superiore per le BCC-CR rispetto alla media di sistema e di una significativa incidenza dei finanziamenti all’agricoltura. In relazione alle dinamiche di crescita, i finanziamenti erogati al settore produttivo vedono una riduzione del 4,1 per cento per le BCC-CR rispetto alla contrazione del 6,3 per cento del
sistema bancario, con una generale contrazione su tutti i comparti, sebbene meno pronunciata rispetto
alla media di sistema. Con riguardo alle quote di mercato, permangono particolarmente elevate le quote
relative al comparto agricolo (18,2 per cento), alle “attività di servizi di alloggio e ristorazione“ (17,9 per
cento), al comparto “costruzioni e attività immobiliari“ (11,2 per cento) e al “ commercio“ (10,7 per cento).
Qualità del credito. Nel corso del 2013 la qualità del credito erogato dalle banche della Categoria ha
subito con maggiore incisività gli effetti della perdurante crisi economica. I crediti in sofferenza delle
BCC-CR sono cresciuti a ritmi elevati. Il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto, a fine 2013, l’8,4 per
cento, dal 6,5 per cento dell’anno precedente. Il rapporto sofferenze/impieghi permane, comunque,
inferiore alla media di sistema nei comparti d’elezione della Categoria: famiglie consumatrici e famiglie
produttrici (4,5 per cento contro 6,3 per cento del sistema per le famiglie consumatrici e 8,4 per cento
contro 13,6 per cento per le famiglie produttrici a novembre 2013). Nel corso dell’anno si è verificata una
forte crescita anche degli incagli e degli altri crediti deteriorati. Il rapporto incagli/crediti ha raggiunto
alla fine del terzo trimestre dell’anno il 6,9 per cento, dal 5,8 per cento di dodici mesi prima. Nel corso
dell’anno le partite incagliate delle BCC-CR hanno registrato una crescita del 17 per cento, inferiore alla
media di sistema. Con specifico riguardo alla clientela “imprese”, il rapporto sofferenze lorde/impieghi
ha superato, a novembre 2013, il 10 per cento, registrando nel corso dell’anno una crescita significativa,
ma si mantiene inferiore di oltre due punti percentuali a quanto rilevato mediamente per il settore bancario complessivo. Con riferimento al coverage delle sofferenze, si evidenzia un significativo aumento
del tasso di copertura effettuato dalle BCC-CR che, grazie a prudenti strategie di bilancio, risulta media-
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
mente prossimo al 50 per cento.
Attività di funding. Nel corso dell’anno si è consolidata, come già accennato, la ripresa della raccolta
da clientela già evidenziatasi nell’ultimo scorcio dell’anno precedente, che, a novembre 2013, risulta,
comprensiva di obbligazioni, pari a 159,9 miliardi, con una crescita del 6,2 per cento rispetto allo 0,6 per
cento del sistema bancario. La dinamica dell’aggregato risulta trainata dalla componente caratterizzata
da un rendimento relativamente più significativo, vale a dire dai depositi con durata prestabilita e dai
certificati di deposito. Su tale dinamica influisce positivamente l’uscita dei risparmiatori privati dai titoli
di Stato italiani, con le BCC- CR che paiono essere state capaci di intercettare tale liquidità. Le obbligazioni emesse dalle BCC-CR presentano una significativa contrazione in tutte le aree geografiche, in linea
con quanto registrato nella media di sistema. Tale fenomeno è principalmente indotto dalla modifica
della normativa fiscale. I primi dati di NSFR e di LCR del sistema BCC-CR, calcolati già ai sensi delle norme
di Basilea 3, illustrano comunque un robusto equilibrio nelle scadenze di lungo termine e della liquidità
operativa. Il sistema del credito cooperativo rimane datore di liquidità nel mercato interbancario domestico. Si stima che la raccolta da clientela, comprensiva di obbligazioni, approssimi a dicembre 2013 i 160
miliardi di euro, in crescita di circa il 4 per cento rispetto alla fine dello scorso esercizio. La provvista complessiva (raccolta da clientela, obbligazioni e raccolta interbancaria) delle BCC-CR risulta composta per
circa l’83 per cento da raccolta da clientela e obbligazioni e per il 17 per cento da raccolta interbancaria.
La composizione risulta ben diversa per la media di sistema dove l’incidenza della raccolta da banche è
notevolmente superiore, pari al 30 per cento. La raccolta indiretta rimane su livelli inferiori al potenziale
di sistema.
Posizione patrimoniale. Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, l’aggregato “capitale e riserve”
delle BCC-CR supera, a fine anno, i 20 miliardi di euro. Il tier1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle
BCC-CR, in leggero incremento rispetto allo stesso periodo del 2012, sono pari, a settembre 2013, rispettivamente al 14,3 per cento ed al 15,2 per cento. Il confronto con il restante settore bancario evidenzia
il permanere di un ampio divario a favore delle banche della Categoria non solo in termini di quantità,
ma anche di qualità di patrimonio.
Aspetti reddituali. Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, le informazioni sull’andamento di conto
economico indicano, alla fine dei primi nove mesi del 2013, una significativa contrazione del contributo
dell’intermediazione creditizia. Il margine di interesse delle BCC-CR presenta una contrazione pari al 9,7
per cento, rispetto alla riduzione media di sistema del 11,8 per cento, soprattutto a motivo del trasferimento di parte del portafoglio a sofferenza. Calano i ricavi netti da servizi, che registrano una riduzione del
5 per cento, in controtendenza rispetto alla media di sistema che cresce del 17 per cento. Prosegue per le
BCC-CR l’incremento significativo dell’utile da cessione/riacquisto di crediti e attività e passività finanziarie,
che registra un aumento del 111,2 per cento rispetto alla riduzione del 10,7 per cento dell’intero sistema
bancario, che permette, nonostante il forte calo dei ricavi “da gestione denaro” e “da servizi”, una leggera
crescita del margine di intermediazione che vede, infatti, un incremento dello 0,4 per cento contro il 0,3
per cento del sistema. Il contenimento dei costi operativi, in riduzione del 2,9 per cento, è un mero effetto
contabile di una diversa collocazione nel conto economico delle commissioni per istruttoria fidi. Sia le spese
per il personale che le altre spese amministrative sono, infatti, in crescita rispettivamente dell’1,5 per cento
e dell’1 per cento, in controtendenza rispetto alla media del settore bancario che vede riduzioni pari rispettivamente al 4,3 per cento e 2,2 per cento. Sulla base del trend registrato nel primo semestre dell’anno e
considerando la forte crescita delle rettifiche su crediti, pari, a giugno 2013, ad oltre un miliardo di euro, si
stima che l’utile netto delle BCC-CR ammonterà alla fine dell’anno ad una cifra compresa tra i 250 e i 300
milioni di euro, in calo rispetto alla fine dell’esercizio 2012.
• Alcune realizzazioni del 2013.
Il Piano strategico 2013-2015 di Federcasse ha individuato cinque priorità per il triennio in corso:
- dotarsi di leve di prevenzione delle situazioni di difficoltà e portare a compimento il progetto del
Fondo di Garanzia Istituzionale. Il progetto ha visto la pubblicazione di un compendio delle regole
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
statutarie e regolamentari e delle relative sanzioni, la realizzazione del primo seminario nazionale
dedicato agli specialisti delle funzioni di controllo e del primo seminario nazionale dedicato ai componenti dei collegi sindacali delle BCC-CR, in fase di replica anche in alcune Federazioni regionali;
- favorire una virtuosa evoluzione della filiera associativa e istituzionale, al fine di rafforzarne la capacità di servizio verso le BCC-CR, evitando le duplicazioni e favorendo le sinergie e la razionalizzazione;
- migliorare e accrescere l’efficienza delle strutture imprenditoriali, chiamate a sviluppare le opzioni di
mercato a favore delle BCC-CR, attraverso specifici e concreti percorsi di sinergia e di razionalizzazione dell’offerta delle banche e società di secondo livello;
- investire nella qualità delle persone, in termini di competenza, professionalità, identità, senso di appartenenza;
- valutare gli aspetti critici per garantire la sostenibilità del modello di sviluppo della BCC-CR, inteso
come modello di business e organizzativo.
La rete di sicurezza del Credito Cooperativo: il ruolo del FGD, le prospettive del FGI.
A legislazione invariata, e nonostante la profonda e prolungata crisi che ha investito l’economia italiana,
la rete di sicurezza delle BCC-CR costruita nel corso del tempo ha confermato la propria capacità di assicurare la salvaguardia della fiducia dei risparmiatori nel Credito Cooperativo e la complessiva stabilità
del sistema delle BCC-CR. Il sistema dei fondi di garanzia delle BCC-CR si è, nel corso degli anni, arricchito
di nuovi strumenti e di nuove regole, nel quadro di una graduale ridefinizione di principi e criteri di
autodisciplina, necessariamente entro i limiti imposti dall’ordinamento riguardante le banche e più in
generale il diritto societario, nonché nel rigoroso rispetto della normativa sulla tutela della concorrenza.
La costituzione, nel 1978, del Fondo Centrale di Garanzia delle Casse Rurali ed Artigiane; la successiva
riforma comunitaria del 1996 che ha portato, l’anno successivo, alla costituzione del Fondo di Garanzia
dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD), di natura settoriale e obbligatorio per legge; l’istituzione
su base volontaria, nel 2005, del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), a integrazione del grado
di copertura assicurativa della raccolta delle BCC-CR italiane; la costituzione, nel 2008, del Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI), nella prospettiva di un ulteriore rafforzamento della rete di sicurezza nonché
del grado di coesione e competitività del sistema; sono fatti significativi. E testimoniano efficacemente
il forte, progressivo e concreto impegno della categoria diretto a rinsaldare la fiducia della clientela del
Credito Cooperativo e a irrobustire la complessiva capacità del sistema delle BCC-CR a gestire situazioni
di difficoltà non sempre prevedibili, esclusivamente con proprie risorse.
Nello specifico ambito dei meccanismi di soluzione di crisi conclamate di BCC-CR, la Categoria si è impegnata ad affrontare, in stretto raccordo con la Banca d’Italia e l’Agenzia delle Entrate, il tema del recupero delle imposte differite (DTA) anche nei casi di liquidazione di banche non appartenenti a gruppi
bancari, ricercando quindi una sostanziale equiparazione di trattamento per le BCC-CR, le quali, pur essendo vincolate tra loro da un meccanismo obbligatorio di tutela dei depositanti, non avrebbero potuto
beneficiare del trasferimento del credito d’imposta riveniente da svalutazioni creditizie nei casi appunto
di non continuità aziendale (liquidazioni coatte con cessione di attività e passività ad altra BCC-CR). Attraverso un chiarimento interpretativo della norma fiscale, si è quindi aperta la strada alla possibilità di
recuperare somme significative di credito d’imposta nell’ambito di operazioni di questo tipo, riducendo
in modo rilevante gli oneri a carico del Sistema per la soluzione di queste situazioni di crisi.
Per quanto concerne il più ampio dibattito sulla gestione delle situazioni di difficoltà delle banche, è
emersa con chiarezza l’esigenza di andare anche oltre la rete di sicurezza in senso stretto e di predisporre strumenti in grado di prevenire fenomeni di crisi piuttosto che gestirli solamente. La strumentazione
che si sta concretamente realizzando, sia all’interno dei Fondi già operanti (FGD e FGO), sia quella predisposta per il riconoscimento del FGI da parte della Banca d’Italia, mira a superare per quanto possibile
le oggettive difficoltà che organismi di autotutela incontrano nella rilevazione e misurazione dei rischi,
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
nonché nella verifica dei comportamenti che sono stati talvolta all’origine dei problemi. Il FGI ha avviato, d’accordo con la Banca d’Italia, una fase di test volta a sperimentare e condividere tutti gli aspetti
principali di uno strumento che aumenterà il grado di coesione e di resilienza del Sistema BCC-CR nel suo
complesso e che consentirà di ottenere benefici da varie normative europee. In prospettiva, quindi, il miglioramento dei sistemi di rilevazione e monitoraggio dei rischi e gli sforzi per contrastare e quanto più
possibile prevenire fenomeni connessi con comportamenti “devianti” da parte delle Banche del sistema
sono i principi cardine dell’azione della categoria nei prossimi anni. Tale azione dovrà inevitabilmente
rapportarsi con il nuovo quadro regolamentare che è in corso di definizione a livello europeo.
La riforma dello statuto-tipo delle Federazioni locali.
La riforma dello statuto-tipo delle Federazioni Locali rappresenta un passaggio cruciale per mettere a
fuoco il ruolo di un soggetto chiave nella rete del Credito Cooperativo, adeguando nel contempo la
normativa al mutato contesto, alle modifiche nel frattempo intervenute nello statuto-tipo delle BCC-CR
e all’avvio della fase operativa del FGI. Con tale strumento, quindi, le Federazioni Locali si doteranno di
uno statuto che consentirà loro di affinare la propria capacità di monitoraggio e prevenzione delle situazioni di difficoltà e di accompagnare in modo nuovo le BCC-CR nella loro sempre più complessa attività
al servizio dei territori.
Le azioni sul nostro principale capitale: le persone.
Un presidio di sistema per la cultura delle competenze bancarie mutualistiche distintive e quindi nell’erogazione di attività formativa è una scelta strategica necessaria e coerente. In tale prospettiva è stato portato a compimento il disegno di ristrutturazione, riposizionamento e rilancio del Centro di competenza
nazionale specializzato in formazione e consulenza, oggi Accademia BCC.
Alla fine del 2012 è stato siglato l’accordo di rinnovo del CCNL in un contesto straordinario in cui sono
state individuate soluzioni improntate alla moderazione salariale in aggiunta a importanti innovazioni
per la salvaguardia dell’occupazione. Tali obiettivi, in un’ottica di ulteriore razionalizzazione dei costi e
incremento della produttività, andranno fortemente perseguiti ancor più in occasione del prossimo rinnovo. A questo riguardo, lo scorso 26 novembre Federcasse ha comunicato alle organizzazioni sindacali
la disdetta del contratto collettivo nazionale di lavoro per i quadri direttivi ed il personale delle aree
professionali delle BCC-CR e del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti delle stesse aziende. La disdetta produrrà effetto a decorrere dal 1 luglio 2014. Questa decisione nasce, essenzialmente,
dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi le Banche chiamate a sopportare gli
effetti negativi delle crisi e, spesso, a supportare i processi di finanziamento dell’economia. Fattori che
impongono un ripensamento delle modalità di conduzione dell’organizzazione aziendale. Le sfide che
il sistema dovrà affrontare nei prossimi mesi richiedono infatti un rinnovato impegno ed un forte senso
di responsabilità per rendere coerente il nostro assetto normativo con le nuove responsabilità, i vincoli
di sostenibilità e le prospettive di crescita del Credito Cooperativo.
Spazio e stimoli alle giovani generazioni di soci e di imprenditori.
Il Credito Cooperativo rivolge una speciale e convinta attenzione ai giovani, intesi non tanto come destinatari di prodotti e servizi, ma come interlocutori privilegiati dei territori nei quali operano le singole
BCC-CR, con l’obiettivo di accoglierli nelle compagini sociali e sviluppare, in questo modo, la diffusione
e la cultura dell’imprenditorialità e della cooperazione di credito. Le Banche di Credito Cooperativo si
propongono come palestre di azione e di coinvolgimento, creando occasioni in cui i giovani possano
fare esperienza e pratica di protagonismo responsabile, in cui siano produttori di idee, co-produttori di
decisioni, attori di realizzazioni. E’ un modo concreto per favorire l’occupazione e l’auto-occupazione,
per costruire il futuro di aree che rischiano di perdere talenti e intelligenze, per accrescere la coesione
sociale. In questa logica il Credito Cooperativo italiano ha avviato alcune realizzazioni concrete e originali, quali l’iniziativa Buona Impresa, per dare impulso fattivo all’imprenditorialità giovanile e l’iniziativa
Giovani Soci BCC, che vede già oltre 60 realtà aggregative dei giovani soci distribuite su tutto il territorio
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
nazionale che coinvolgono decine di migliaia di ragazzi con un ventaglio di attività composito e creativo
e un trend di crescita molto interessante. Due siti co-gestiti da Federcasse e dai giovani coinvolti portano
il nome delle due iniziative.
In sintesi, proprio la crisi ha evidenziato il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nel territorio e
l’importanza della finanza del territorio, della finanza mutualistica, giudicata da qualcuno un modello
“antico” di fare banca, ma che ha confermato anche nelle difficoltà la propria resilienza. La finanza del
territorio e mutualistica si sta rivelando una forma di fare banca straordinariamente moderna, perché
semplicemente “utile”, finanziando l’economia reale, non la speculazione, sostenendo e promuovendo
l’imprenditorialità, affiancandosi come partner alle micro e piccole imprese, alle famiglie, ai diversi interlocutori della società civile.
Questo sforzo non è stato senza prezzo: abbiamo visto crescere il numero e il volume dei crediti inesigibili, diminuire la nostra redditività, rarefarsi anche per noi la “nuova” provvista.
Tutte le scelte assunte, sono però state consapevoli e coerenti con la nostra identità d’impresa, nonché
interamente sostenute con le nostre risorse, senza alcun ricorso all’intervento pubblico. La cooperazione
ha sempre gestito il rischio d’impresa al proprio interno, non vendendolo al mercato e non esternalizzandolo. Non ha delocalizzato la produzione, ma valorizzato i territori. Ha accresciuto in questi anni il
contributo al PIL nazionale ed il numero degli occupati. Le imprese cooperative e, più in generale, le
organizzazioni senza scopo di lucro sono cresciute a tassi superiori a quelli sia delle imprese di altro tipo
che delle istituzioni pubbliche.
La formula della banca mutualistica funziona a tutte le latitudini, come dimostrano anche esperienze di
cooperazione internazionale di cui siamo partner, che rappresentano indubbi casi di successo. In particolare, il progetto Microfinanza Campesina in Ecuador, attivo da 10 anni, ha coinvolto oltre 220 Banche
di Credito Cooperativo che hanno messo a disposizione di Codesarrollo un plafond di oltre 40 milioni di
dollari per finanziamenti a condizioni agevolate a beneficio di oltre 150 mila famiglie di campesinos e
delle attività a queste collegate. I finanziamenti erogati sviluppano importanti moltiplicatori sociali. In
particolare, si può stimare che i pool delle BCC-CR hanno permesso ad oltre 12.000 donne ecuadoriane
di ricevere prestiti per un totale di oltre 45 milioni di dollari, hanno favorito nelle piccole comunità la costruzione di oltre 2.000 nuove case e la ristrutturazione di altre 1.800, hanno facilitato l’acquisto di 5.400
ettari di terra e la legalizzazione comunitaria di quasi 90.000 ettari. Altre risorse a tasso agevolato sono
state messe a disposizione del FEPP, ONG ecuadoriana di cui Codesarrollo è emanazione diretta, raggiungendo nel tempo un totale di circa 4 milioni di dollari, che sono serviti per la costruzione delle sedi di
alcune casse rurali, per l’acquisto di certificati di partecipazione al capitale di Codesarrollo, per il rafforzamento delle imprese che fanno parte del Gruppo Sociale Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio.
• L’Unione Bancaria.
Per rispondere alle carenze dell’assetto istituzionale e normativo resesi evidenti nella crisi, l’Unione Europea ha avviato un’agenda di riforme a tutto campo. Da luglio 2007 ad oggi la Commissione ha emanato
circa 40 proposte di normative su materie bancarie e/o finanziarie, di cui circa la metà già definitivamente approvate. Spiccano, per impatto, le seguenti:
-
la CRD IV e CRR, che recepiscono nell’Unione le regole di Basilea 3;
la DGS – Deposits Guarantee Schemes;
la BRRD – Banks Recovery & Resolution;
il SRM – Single Resolution Mechanism;
l’EMIR – European Market Infrastructures;
la MiFID 2 / MiFIR – Markets in Financial Instruments.
Tali misure costituiscono architravi e pilastri di un nuovo quadro di riferimento normativo: l’Unione Bancaria. Si tratta di un traguardo di grandissimo rilievo che, fra le altre cose, intende risolvere alla radice
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
il grave problema che ha minacciato di disintegrare l’Unione monetaria tra il 2011 e il 2012, ovvero il
cosiddetto “trilemma finanziario” ovvero l’impossibilità di avere insieme e contemporaneamente:
- l’integrazione dell’eurozona;
- il perseguimento della stabilità finanziaria sistemica;
- il mantenimento delle sovranità nazionali sulle politiche fiscali e la vigilanza bancaria e finanziaria.
Una innovazione istituzionale e regolamentare di grande portata.
Il quadro armonizzato per la prevenzione, la gestione delle criticità e la liquidazione delle banche in
crisi costituisce una innovazione normativa di notevole portata. In sostanza, l’attività bancaria sarà
presidiata, dall’ingresso nel mercato fino all’eventuale uscita, da apposite discipline progressivamente
coordinate e sottoposte alla vigilanza di un meccanismo di Autorità centrali a livello europeo. Federcasse, nelle apposite sedi istituzionali, ha rappresentato con forza la necessità di assicurare che le
norme non siano scritte con riferimento esclusivamente alle caratteristiche della società per azioni,
magari quotata in un mercato regolamentato, strutturata a forma di gruppo verticale, con operatività
transfrontaliera. Perché il pluralismo bancario è precondizione per realizzare la democrazia economica. Inoltre, sono stati posti, a tutela della realtà delle BCC-CR, una serie di presidi normativi incentrati
sulla valorizzazione del network cooperativo rispetto a quattro potenziali rischi:
- Il primo rischio riguarda gli impatti sulle scelte di allocazione del risparmio. Viene introdotto come
principio generale, che ammetterebbe solo poche e marginali eccezioni, il cosiddetto bail-in. In pratica, si prevede che, nella risoluzione di una banca in crisi, le perdite vadano assorbite, oltre che dagli
azionisti e dai possessori di passività subordinate, anche dai detentori di passività bancarie senior, secondo una gerarchia predefinita, prima di ogni intervento di un fondo di risoluzione o di un eventuale aiuto pubblico. L’introduzione del bail-in come principio generale produce un messaggio chiaro:
in caso di liquidazione di una banca, deve pagare, oltre che l’azionista, anche l’investitore, incluso il
cittadino-risparmiatore. La percezione della protezione del risparmio affidato alla banca, finora molto forte e costituzionalmente tutelata in Italia, potrebbe risultare pertanto alterata. Inoltre, potrebbe emergere un rischio di diverso utilizzo del bail-in a seconda che esso sia applicato ad una grande
banca a rilevanza sistemica oppure ad una piccola banca, generando uno svantaggio concorrenziale
non accettabile. Federcasse ha pertanto lavorato per far sì che si riconoscessero vantaggi espliciti alle
banche che aderiscono ad un IPS (schema di protezione istituzionale, quale il FGI) in termini di riduzione del profilo di rischio.
- Il secondo rischio è che il Meccanismo Unico per la Risoluzione delle crisi (SRM) non tenga conto di
esperienze positive maturate in alcuni Paesi in termini di “autoriparazione” delle situazioni di crisi
(come il FGD) e che si abbia un aggravio di costi derivante dall’introduzione di un Fondo europeo di
risoluzione con obblighi contributivi anche per le piccole banche, in aggiunta ai contributi dovuti al
Fondo di Garanzia dei Depositanti. Anche in questo caso si è lavorato per valorizzare le buone esperienze realizzate all’interno del Credito Cooperativo.
- Terzo rischio: il rapporto tra integrità del mercato unico e pluralismo dei soggetti. Se l’intera struttura
dell’Unione Bancaria è volta ad intercettare e quindi prevenire il crearsi di crisi sistemiche, essa deve
guardare necessariamente in modo differente alle grandi realtà bancarie internazionali rispetto a
quelle piccole e locali. E, al riguardo, si sono fortemente rappresentate le esigenze di proporzionalità,
gradualità ed opportunità della normativa.
- Quarto rischio: il vincolo all’esercizio dell’arte del banchiere, che è discernimento. La grande mole di
regole e la definizione di troppo dettagliati standard tecnici potrebbe ridurre ed ingabbiare in un
set normativo troppo rigido l’elasticità tipica dell’impresa bancaria. L’arte del banchiere, che è valutazione del merito, ne sarebbe danneggiata, con riflessi negativi anche per il credito alle famiglie
e alle imprese. Federcasse anche sotto questo aspetto ha chiesto che i meccanismi di realizzazione
dell’Unione Bancaria tengano adeguatamente conto di una proporzionalità strutturata e strutturale.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
2. La gestione della Banca: andamento della gestione e dinamiche dei principali aggregati
di stato patrimoniale e di conto economico.
• Gli aggregati patrimoniali.
La raccolta totale.
La variazione nei volumi della raccolta totale da clientela rispetto a dicembre 2012 è determinata dall’aumento della raccolta diretta del 4,67 per cento, pari ad un importo di 14,9 milioni di euro e della raccolta
indiretta del 3,49 per cento, per un valore di 6,2 milioni di euro e così in totale 21,2 milioni di euro corrispondenti ad un incremento del 4,25 per cento.
La raccolta diretta.
Nel 2013 le politiche di sviluppo della raccolta diretta sono risultate coerenti con la dinamica preventivata in sede di pianificazione strategica. Alla fine dell’esercizio l’aggregato segna un incremento del
4,67 per cento rispetto al fine anno precedente, pari a circa 14,9 milioni di euro, sviluppando dinamiche di crescita che hanno consentito di non applicare misure restrittive sul fronte credito e nel contempo di mantenere un ottimo equilibrio nella situazione di liquidità. I volumi si sono però ripartiti sulle
diverse forme tecniche in modo difforme rispetto a quanto programmato, con una netta prevalenza
dei depositi vincolati che hanno trovato una correlazione nella riduzione dei prestiti obbligazionari.
La risposta a tale dinamica è da ricercarsi, anche per il 2013, nella forte attività di riacquisto, promossa
di iniziativa dalla Banca, di vecchie emissioni a tasso variabile con rendimenti estremamente contenuti
che, in molti casi, non si è concretizzata in sostituzione con titoli di nuova emissione, ma ha generato
trasferimenti di masse sui cosiddetti conti deposito. Anche la riduzione dei certificati di deposito è da
leggersi quale trasferimento di volumi sui conti vincolati, favoriti da minori complessità burocratiche e
maggiore elasticità di gestione da parte del cliente. Il decremento dei pronti contro termine passivi sul
fine esercizio non è altro che la conseguenza della concentrazione delle scadenze sul periodo. Ancora
una volta la clientela ha voluto premiare la Cassa, riconoscendone la serietà professionale, la correttezza nei rapporti e la piena trasparenza in ogni operazione, ma soprattutto ponendo fiducia sulla sua
solidità, peraltro espressa da indici inconfutabili sempre ai vertici nei valori di sistema, solidità che si
converte inevitabilmente in sicurezza e tranquillità per il risparmiatore.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
(1) valori inclusi nel passivo di stato patrimoniale nella voce “passività finanziarie valutate al fair value”.
La raccolta indiretta.
La raccolta indiretta ha registrato nel 2013 una crescita sostanzialmente in sintonia con i volumi attesi,
come delineato nella tabella sottostante, attestandosi al 31.12.2013 a 184,9 milioni di euro, con un incremento di 6,2 milioni di euro, pari in termini percentuali al 3,49 per cento. Nell’ambito dell’aggregato,
il risparmio amministrato raggiunge i 149,9 milioni di euro, con un incremento dell’1,29 per cento, pari
a 1,9 milioni di euro ed il risparmio gestito tocca i 35 milioni di euro, con un aumento di 4,3 milioni di
euro, corrispondente ad un 14,10 per cento. La raccolta indiretta rappresenta il 35,55 per cento del
totale raccolta da clientela ed al suo interno vede il 18,93 per cento delle masse allocate sul risparmio
gestito, dato, quest’ultimo, che attesta ancora buoni margini di crescita, ma che in ogni caso risulta soddisfacente, tenuto conto che è maturato nell’ambito di una complessa situazione dei mercati finanziari.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Gli impieghi.
I crediti per cassa con clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attestano al 31 dicembre 2013 a 246,5
milioni di euro, segnando un decremento del 4,15 per cento rispetto al 31 dicembre 2012, pari a circa
10,7 milioni di euro. Nel corso dell’esercizio l’attività di impiego è stata principalmente indirizzata sui
segmenti famiglie e piccole imprese, a testimonianza di come la Banca continui a sostenere il territorio
di elezione, pur in un contesto oggettivamente difficile, che ogni giorno evidenzia un’accresciuta rischiosità degli attivi connessa al peggioramento delle condizioni dell’economia reale. Nell’anno appena
trascorso l’aggregato si è dunque movimentato in netta controtendenza rispetto alle attese, che stimavano un aumento dei volumi. La causa è da ricercarsi fondamentalmente in una congiuntura economica
negativa caratterizzata da una scarsa domanda di credito, che, nonostante l’assoluta assenza di politiche
restrittive della Banca nelle concessioni, ha condotto a risultati inferiori rispetto a quanto preventivato
nel Piano Strategico. I numeri sono da leggersi dunque all’insegna di una situazione di mercato che
genera restrizione dei volumi nella maggior parte dei settori produttivi, scarsa fiducia nel futuro prossimo e capacità produttiva inespressa, ma anche nell’opera di consulenza della Cassa, ancora più incisiva
ed utile in periodo di difficoltà, che mira ad aiutare le imprese ad una più consona ripartizione delle
esposizioni sulle varie forme tecniche in rapporto alla destinazione dei finanziamenti ed eventualmente
ad una ristrutturazione sostenibile del debito. Il rapporto impieghi su raccolta diretta si è attestato al
31.12.2013 al 73,55 per cento, rispetto all’80,31 per cento dell’esercizio precedente. Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati,
si evidenzia che al 31 dicembre 2013 sono presenti 26 posizioni di rischio verso soggetti collegati, per un
ammontare complessivo di utilizzo pari a 2,6 milioni di euro (22 posizioni per un ammontare pari a 2,6
milioni di euro al 31 dicembre 2012). Il saldo della voce di bilancio “crediti verso clientela” ricomprende
230 mila euro inerenti a quattro anticipazioni erogate al Fondo di Garanzia dei Depositanti per la risoluzione di situazioni di crisi di banche di credito cooperativo (230 mila euro per quattro anticipazioni al
31 dicembre 2012). Tali anticipazioni, tutte infruttifere e ripartite pro-quota tra le consorziate al Fondo,
sono state finalizzate all’acquisto da parte del Fondo stesso di portafogli crediti in contenzioso e/o delle
attività per imposte differite connesse alle rettifiche di valore su crediti delle banche oggetto di intervento. Il piano di rimborso relativo alle anticipazioni finalizzate all’acquisto di crediti è ancorato alle dinamiche di rientro degli stessi, come periodicamente aggiornate in funzione delle valutazioni rese disponibili
semestralmente dal Fondo. Con specifico riferimento alle anticipazioni connesse alle attività per imposte
differite, le stesse saranno recuperabili, chiuso il bilancio della gestione commissariale, a seguito della
conversione in credito di imposta. Di seguito si riporta la composizione ed il peso nel comparto di ogni
forma tecnica con le variazioni in termini assoluti e percentuali.
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Come già avvenuto in passato, l’esercizio 2013 ci ha visto impegnati nel soddisfacimento delle richieste
di finanziamento provenienti dal mercato anche in forma indiretta, tramite l’ampliamento e l’intensificazione dei già proficui rapporti di collaborazione con le società prodotto del sistema del Credito
Cooperativo. Sono state concluse n. 138 pratiche per un importo di circa 1,6 milioni di euro (152 pratiche
per un importo di circa 1,6 milioni di euro nel 2012) tramite Bcc CreditoConsumo, la società del Gruppo
Bancario Iccrea specializzata nella ricerca di soluzioni opportune e competitive nel segmento del credito
al consumo sotto il brand “Crediper”. Nel corso dell’anno sono inoltre stati perfezionati per nostro tramite 16 contratti di leasing per un valore di circa 2,1 milioni di euro (9 contratti di leasing per un valore
di 2,5 milioni di euro nel 2012). Queste operazioni non impattano direttamente nell’attivo patrimoniale,
ma hanno sicuramente un positivo risvolto nel sostegno finanziario dell’economia reale e locale.
Qualità del credito.
La Banca continua a lavorare all’interno di una congiuntura economica che non mette in luce alcun
segnale di ripresa; al contrario l’onda lunga della crisi ha colpito pesantemente anche alcune realtà
locali che sino ad oggi erano riuscite a mitigarne i contraccolpi. Al 31 dicembre 2013, i crediti deteriorati netti verso clientela evidenziano, rispetto al 31 dicembre 2012, un decremento del 4,67 per cento,
corrispondente in valore assoluto a 626 mila euro, con un’incidenza sul totale crediti netti (escludendo i
“titoli di debito”) di 5,22 punti percentuali, rispetto ai 5,24 punti percentuali dell’esercizio precedente.
Le sofferenze nette sono in decremento del 17,37 per cento, gli incagli crescono del 28,49 per cento e le
esposizione scadute diminuiscono del 41,62 per cento. Sul fronte del coverage, ovvero del rapporto tra
le rettifiche di valore complessive e l’esposizione lorda, si evidenzia un miglioramento della copertura
complessiva dei crediti deteriorati, che passa dal 41,61 per cento del 31 dicembre 2012 al 52,49 per cento
del 31 dicembre 2013, evidenziando, nel dettaglio, un grado di copertura delle sofferenze pari al 68,79
per cento (54,62 per cento nel 2012) e degli incagli del 14,24 per cento (13,27 per cento nel 2012). Anche
per quanto concerne i crediti in bonis, si è proceduto nel corso dell’esercizio ad un aumento del livello di
copertura, che a fine anno registra uno 0,42 per cento, rispetto allo 0,38 per cento del 31 dicembre 2012,
scontando così i timori connessi ad una mancata ripresa della situazione economica ed in particolare i
riflessi negativi sul settore immobiliare. Le dinamiche sopra espresse sono chiara espressione di una politica della banca improntata ad una rigorosa e prudente valutazione del portafoglio creditizio, che si è
tradotta in rettifiche di valore complessive a conto economico pari a 4,7 milioni di euro.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
(1) Il costo del credito è calcolato rapportando le rettifiche di valore nette su crediti per cassa verso clientela alla relativa
esposizione lorda (esclusi i titoli di debito).
La posizione interbancaria e le attività finanziarie.
La situazione di liquidità non ha registrato tensione alcuna nel corso di tutto l’esercizio ed a fine anno si
attesta su livelli di assoluta tranquillità. Rispetto alle dinamiche indicate nel previsionale 2013, l’esercizio
si chiude con un portafoglio titoli di maggiore entità a seguito di una crescita di raccolta diretta non drenata dagli impieghi e di un volontario più intenso utilizzo delle banche passive, stante una contempo-
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ranea riduzione dei volumi sui depositi interbancari. Al 31 dicembre 2013 l’indebitamento interbancario
netto della Banca si presentava pari a 41,8 milioni di euro, a fronte dei 4,0 milioni di euro al 31 dicembre
2012. Per quanto riguarda la riserva di liquidità rappresentata dal portafoglio di attività prontamente
monetizzabili, a fine dell’esercizio 2013 totalizzava 75,2 milioni di euro. La posizione interbancaria 2013
tiene conto della partecipazione all’operazione di rifinanziamento (Long Term Refinancing Operation
– LTRO) posta in essere dalla Banca Centrale Europea (BCE) il 29 febbraio 2012 nella quale la Banca si
è aggiudicata complessivamente 45 milioni di euro, che ad oggi residuano, al netto dei rimborsi a 35
milioni di euro. Tuttavia, in considerazione del mutato contesto di mercato determinatosi nella seconda
metà del 2013, con riduzione dei rendimenti dei titoli governativi periferici e riattivazione del mercato
interbancario dei depositi collateralizzati, la Banca ha richiesto nel corso del 2014 l’annullamento della
garanzia dello Stato concessa nel 2012 su un ammontare di obbligazioni proprie pari a 5 milioni di euro.
Tale decisione è supportata da un’analisi in termini di sostenibilità ed equilibrio finanziario, condotta
con opportune simulazioni di impatto sulla situazione di liquidità della Banca. Pertanto, la Banca una
volta ottenuto l’annullamento della citata garanzia, provvederà alla sostituzione dei titoli a garanzia
dell’operazione di rifinanziamento presso la BCE.
Da sottolineare che il rafforzamento degli attivi rispetto a dicembre 2012 è di fatto determinato proprio
dall’aumento dei titoli di proprietà classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita da 106,0
milioni di euro a 170,0 milioni di euro nominali, principalmente a seguito di acquisti di titoli di Stato. Si
precisa che, per quanto riguarda il portafoglio AFS, la modified duration è pari a 2,1 anni.
Come emerge dalla tabella sottostante, l’evoluzione dell’aggregato è essenzialmente ascrivibile alla dinamica dei titoli di Stato italiani giunti a rappresentare il 90,11 per cento dell’intero portafoglio, con
circa 156 milioni di euro di stock presenti nel portafoglio AFS. Dalle evidenze gestionali relative al 31
dicembre 2013 si rileva che:
- in termini di tipologie di strumenti finanziari, il portafoglio titoli della Banca risultava composto per
il 90,11 per cento da titoli governativi italiani e per il 7,70 per cento da titoli corporate, dato quest’ultimo costituito per il 100 per cento da emissioni di istituzioni bancarie e finanziarie italiane e internazionali; residuano titoli di capitale e quote di OICR;
- dal punto di vista del profilo finanziario, i titoli a tasso variabile rappresentano il 64,00 per cento del
portafoglio ed i titoli a tasso fisso il 33,70 per cento; residuano titoli di capitale e quote OICR.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Derivati di copertura.
L’operatività in strumenti derivati di copertura ha riguardato esclusivamente la copertura specifica di
prestiti obbligazionari emessi a tasso fisso e/o strutturati di propria emissione. Le coperture sono state
poste in essere al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fair value dovute al rischio di tasso
di interesse. I contratti derivati utilizzati sono del tipo “interest rate swap”. In relazione all’operatività
in derivati la Banca sta ponendo in essere i necessari presidi, contrattuali e operativi, funzionali agli
adempimenti introdotti dalla nuova regolamentazione europea in materia di derivati OTC, cosiddetta
EMIR.
Le immobilizzazioni materiali e immateriali.
Le immobilizzazioni materiali ed immateriali sono esclusivamente funzionali all’attività propria della
banca, non essendovi attività detenute a scopo di investimento. I valori sono in linea con quelli dell’esercizio precedente e si posizionano rispettivamente a 1,4 milioni di euro e 5 mila euro al 31 dicembre 2013,
rispetto a 1,5 milioni di euro e 2 mila euro al 31.12.2012. La variazione sulle attività materiali è da imputarsi fondamentalmente all’attività di ammortamento.
I fondi a destinazione specifica: fondi per rischi e oneri.
I fondi a destinazione specifica esistenti al 31.12.2013 riguardano premi di anzianità ed oneri del personale per 104 mila euro, fondi destinati a beneficenza e mutualità per 432 mila euro e accantonamenti al
Fondo di Garanzia dei Depositanti del credito cooperativo per 86 mila euro.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Il Patrimonio netto e di Vigilanza e l’adeguatezza patrimoniale.
L’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale
nell’ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù
dell’importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per la crescita dimensionale e il rispetto
dei requisiti prudenziali. Per tale motivo la Banca persegue da tempo politiche di incremento della base sociale e criteri di prudente accantonamento di significative aliquote degli utili prodotti, eccedenti il vincolo
di destinazione normativamente stabilito. Le risorse patrimoniali si sono collocate, anche nel contesto delle
fasi più acute della crisi finanziaria, ben al di sopra dei vincoli regolamentari, permettendo così di continuare a svolgere un ruolo propositivo e di sostegno verso l’economia reale e locale, in particolare verso le destinazioni di elezione quali famiglie e piccole e medie imprese. Al 31.12.2013 il patrimonio netto ammonta a
40,2 milioni di euro, esprimendo dunque una crescita percentuale rispetto al 31.12.2012 dell’1,61, pari a 0,6
milioni di euro. Le movimentazioni del patrimonio netto, la cui composizione è indicata in dettaglio nella
tabella sottostante, sono descritte nello specifico prospetto di bilancio. Le “Riserve” includono le riserve di
utili già esistenti (Riserva Legale), nonché le riserve positive e negative connesse agli effetti di transizione
ai principi contabili internazionali IAS/IFRS non rilevate nelle “Riserve da valutazione”. Tra le “Riserve da
valutazione” figurano invece quelle relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita, pari a 484
mila euro, nonché le riserve iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione pari a 501 mila euro.
L’incremento rispetto al 31.12.2012 è di fatto connesso alle variazioni di fair value delle attività finanziarie
disponibili per la vendita contabilizzate nell’esercizio 2013.
Le Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono dettagliate nella loro
composizione nella tabella sottostante, nella quale si può notare che la variazione positiva di 170 mila
euro registrata nell’esercizio è prevalentemente riconducibile ai titoli di debito in portafoglio e, in particolare, ai titoli di Stato italiani.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Di seguito indici di patrimonializzazione e solvibilità che testimoniano, con numeri degni di nota, l’assoluta solidità della banca:
Il Patrimonio di Vigilanza, la cui composizione è riportata in dettaglio nella parte F della Nota Integrativa, assomma a 39,6 milioni di euro, a fronte di attività di rischio ponderate per 253,3 milioni di euro,
come di seguito dettagliato:
Il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio), determinato dal rapporto tra patrimonio di
vigilanza e attività di rischio ponderate totali si attesta al 15,64 per cento, rispetto al 14,82 per cento
del 31.12.2012, mentre il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base e il totale delle attività di rischio
ponderate (tier 1 capital ratio) risulta pari al 15,43 per cento, rispetto al 14,63 per cento del 31.12.2012,
percentuali che evidenziano chiaramente l’assenza di forme ibride di patrimonializzazione e che contraddistinguono la banca rispetto alle medie nazionali. Ai fini della determinazione del patrimonio di
vigilanza e della determinazione dei requisiti patrimoniali la Banca si è attenuta alle disposizioni di
vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 263/06. Con riguardo alla
determinazione del requisito patrimoniale minimo per il rischio di credito, ai fini della determinazione
dei fattori di ponderazione delle esposizioni comprese nel portafoglio “Amministrazioni centrali e banche centrali”, nonché, indirettamente, di quelle rientranti nei portafogli “Intermediari vigilati”, “Enti
del settore pubblico” ed “Enti territoriali”, la Banca, nell’ambito dell’applicazione della metodologia
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
standardizzata, si avvale delle valutazioni del merito creditizio rilasciate dalla ECAI Moody’s, agenzia autorizzata dalla Banca d’Italia. La Banca monitora con attenzione i valori di riferimento delle operazioni
di rifinanziamento con la BCE e le disponibilità di titoli eligible in ordine all’adeguato presidio del rischio
di un eventuale innalzamento del livello degli haircut applicati e la conseguente necessità di estinguere
anticipatamente il finanziamento o porre a garanzia ulteriori titoli connotati delle caratteristiche richieste. Si ricorda che, a partire dal calcolo del Patrimonio di Vigilanza riferito al 30 giugno 2010, la Banca
ha esercitato l’opzione, introdotta dal Provvedimento della Banca d’Italia del 18 maggio 2010, di neutralizzare le plusvalenze e le minusvalenze rilevate, successivamente al 31 dicembre 2009, nelle riserve
da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per
la vendita (Available For Sale – AFS)” inerenti titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi
appartenenti all’UE. Il 1° gennaio 2014 è divenuto applicabile il nuovo pacchetto legislativo costituito
dal Regolamento 575/2013/UE (CRR) e dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) con il quale, tra l’altro, sono
state trasposte nell’ordinamento dell’Unione europea le raccomandazioni contenute nel nuovo schema
di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi bancari definito dal
Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel mese di dicembre del 2010 (cosiddetto “Basilea 3”). I
testi legislativi richiamati sono completati da:
- le collegate disposizioni di carattere tecnico-applicativo (“Regulatory Technical Standard” - RTS e
“Implementing Technical Standard” - ITS) definite dall’EBA (“European Banking Authority”) e in via
di adozione da parte della CE;
- le collegate disposizioni di vigilanza e segnaletiche emanate dalla Banca d’Italia con la circolare n.
285/2013 (“Disposizioni di vigilanza per le banche” con la quale, con particolare riferimento alla disciplina attuativa del CRR, vengono tra l’altro precisate le scelte di competenza dell’Autorità di vigilanza
relative al regime transitorio per l’applicazione delle disposizioni in materia di fondi propri) e con la
circolare n. 286/2013 (“Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le
società di intermediazione mobiliare”);
- la collegata documentazione tecnica Puma2 prodotta dal Gruppo Interbancario per l’applicazione
delle suddette disposizioni segnaletiche della Banca d’Italia.
Con riferimento ai fondi propri, la nuova disciplina tende ad accrescere sia la qualità sia il livello minimo
regolamentare del patrimonio di vigilanza nell’ambito di un quadro complessivo di maggiore armonizzazione delle regole inerenti gli aggregati patrimoniali.
Nel più ampio contesto della revisione del framework prudenziale e, in tale ambito, della nuova definizione dei Fondi Propri, il CRR introduce una modifica di estremo rilievo rispetto alle strategie di
classificazione in bilancio degli strumenti finanziari. Viene infatti introdotto il divieto di applicare le
rettifiche di valore (cd. filtri prudenziali) volte a eliminare, totalmente o parzialmente, i profitti o le
perdite non realizzati/e sulle attività o passività valutate al fair value in bilancio. Pertanto, relativamente
alle attività classificate in bilancio alla voce 40 - Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available
for sale – AFS), il CRR prevede l’eliminazione dei corrispondenti filtri prudenziali (simmetrici o asimmetrici, a seconda dei casi). Tenuto anche conto del processo di radicale revisione dell’attuale principio di
riferimento in materia di strumenti finanziari, lo IAS 39, è stata prevista la possibilità di neutralizzare gli
impatti sui Fondi Propri delle variazioni di fair value degli strumenti finanziari classificati in AFS, qualora
tali strumenti siano rappresentativi di esposizioni verso amministrazioni centrali dell’Unione Europea
e il medesimo trattamento trovi applicazione antecedentemente al 1° gennaio 2014. La citata deroga
rientra nella discrezionalità delle autorità di vigilanza nazionali e può essere applicata sino all’adozione
da parte della Commissione di un regolamento che omologhi l’IFRS 9, il principio internazionale d’informativa finanziaria che sostituirà lo IAS 39. Tra le tante disposizioni attuative di rilievo, nella Circolare
viene previsto il mantenimento in vigore del filtro prudenziale su utili e perdite non realizzati relativi
a esposizioni verso Amministrazioni centrali dell’Unione Europea classificate nel portafoglio AFS. Nelle
more dell’adozione del principio in argomento e della conseguente rivisitazione delle scelte di classificazione degli strumenti finanziari, la Banca, avvalendosi della facoltà introdotta nel CRR e accolta dalla
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Banca d’Italia, ha deliberato di adottare, in continuità con la scelta a suo tempo operata, l’impostazione
che permette di continuare a neutralizzare le plus-minus rilevate a partire dal 1° gennaio 2010. La Banca
monitora con estrema attenzione le dinamiche dei differenziali valutativi dei titoli in argomento anche
in ordine alla prevista abrogazione dei filtri prudenziali in argomento a valle dell’adozione del nuovo
IFRS 9. Con riguardo al complessivo percorso di adeguamento al nuovo framework, la Banca partecipa,
per il tramite della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria alle iniziative progettuali attive a livello di Categoria.
• I risultati economici del periodo 2013.
Il margine di interesse.
Il margine di interesse ha registrato un decremento del 13,10 per cento, pari ad 1,1 milioni di euro. Nel
dettaglio, minori interessi attivi a seguito di attività sul lato impieghi non in linea con le attese e maggiori interessi passivi dovuti sia all’aumento delle masse che alla forte pressione concorrenziale sulla
raccolta retail. La curva tassi, connessa all’andamento delle quotazioni sui mercati finanziari, non ha nel
contempo consentito recuperi in termine di forbice. Il risultato è stato solo in parte mitigato da un flusso
cedolare che ha beneficiato dei maggiori volumi sul portafoglio titoli di proprietà.
Il margine di intermediazione.
Il margine di intermediazione al 31.12.2013 si è attestato a 13,7 milioni di euro, in incremento del 17,93
per cento rispetto al 31.12.2012. Il risultato è stato ampiamente superiore alle attese a seguito di migliori
e non prevedibili performance in termini di utili da negoziazione del portafoglio titoli di proprietà, che,
visto la maggiore entità, ha consentito di meglio sfruttare le opportunità offerte dall’andamento dei
mercati. Sostanziale invarianza nelle commissioni attive e passive, in linea con le attese, che si collocano
al 31.12.2013 rispettivamente a 2,9 milioni di euro e 348 mila euro. L’attività sul portafoglio di trading ha
generato un valore positivo di circa 28 mila euro, contro i 122 mila euro dell’anno precedente. La vendita
di attività finanziare del portafoglio AFS ha generato utili per 4 milioni di euro, rispetto ai 0,9 milioni di
euro del 2012. Alla determinazione del margine di intermediazione contribuisce inoltre il maggior utile
da riacquisti e cessioni di prestiti obbligazionari di nostra emissione, pari a circa 93 mila euro, rispetto ai
69 mila euro del 2012. Valori residuali per i dividendi e per le passività valutate al fair value con i relativi
derivati di copertura. A fine 2013 il margine di interesse rappresenta il 50,92 per cento dal margine di
intermediazione, rispetto al 69,11 per cento dell’esercizio precedente.
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Il risultato netto della gestione finanziaria.
La valutazione dei crediti è stata eseguita con la tradizionale prudenza e rigore. Le rettifiche di valore
per 4,661 milioni di euro (3,5 milioni di euro nel 2012; 1,4 milioni di euro nel 2011; 895 mila euro nel
2010) sono state generate da:
- svalutazioni analitiche delle posizioni a sofferenza, con 4,987 milioni di euro derivanti da nuove posizioni, da ulteriori svalutazioni di posizioni già in essere o da rettifiche da “time value”;
- rettifiche di valore collettive dei crediti in bonis e delle partite deteriorate non a sofferenza per 162
mila euro, utilizzando un criterio di calcolo basato su serie statistiche che nel tempo hanno dimostrato validità e coerenza;
- riprese di valore riferite a ripristini di interessi da attualizzazioni ed incassi per 488 mila euro.
I valori devono essere letti alla luce della contestuale congiuntura economico/finanziaria, non certo
favorevole, nonché del rigore e della prudenza che sempre hanno caratterizzato le classificazioni del
portafoglio creditizio, con percentuale di copertura delle sofferenze ormai prossima al 69 per cento,
degli incagli oltre il 14 per cento e dei crediti in bonis ancora aumentata allo 0,42 per cento. A testimonianza, politiche creditizie giudicate “selettive” dalla Vigilanza, che hanno consentito di contenere gli
effetti dell’avversa congiuntura ed “un processo creditizio che risulta nel complesso adeguatamente
presidiato”.
L’esercizio è stato caratterizzato dall’importante svalutazione, pari a circa 1 milione di euro, della partecipazione che la Banca detiene nella “Gestione Esazione Convenzionate S.p.a.”, peraltro con un connesso maggiore esborso sul lato fiscale, a seguito di una situazione patrimoniale ed economica della società
che ancora continua a preoccupare. Mai come in questa vicenda “essere” e “fare” banca del territorio
ha comportato un costo.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Gli oneri operativi.
I costi operativi hanno registrato un decremento di 130 mila euro rispetto all’esercizio precedente, pari
al 2,09 per cento. I costi del personale sono risultati in linea con l’esercizio precedente. L’incremento delle
altre spese amministrative è determinato fondamentalmente da partite di giro connesse alla variazione
delle imposte di bollo sui prodotti finanziari. La variazione sugli oneri/proventi di gestione è determinata di fatto dalla variazione della normativa fiscale sui prodotti finanziari. I costi operativi rappresentano
l’87,28 per cento del margine di interesse ed il 44,44 per cento del margine di intermediazione. Le spese
del personale incidono per il 56,88 per cento sulle spese amministrative, a fronte di performances, in
tema di produttività, degne di nota nei raffronti con le medie della Federazione Regionale per quanto
riguarda i fondi intermediati, il margine di interesse, il margine di intermediazione ed il risultato di gestione in rapporto al numero dipendenti.
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L’utile di periodo.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte presenta, quindi, un incremento del 2,76 per cento, passando da 1,922 milioni di euro a 1,975 milioni di euro. Le imposte sul reddito del 2013 sono pari
a 1,252 milioni di euro, rispetto a 302 mila euro del 2012. I numeri tengono conto anche degli effetti
dell’addizionale IRES dell’8,5% introdotta dal D.L. n. 133/2013 e della totale indeducibilità della svalutazione della partecipazione nella “Gestione Esazioni Convenzionate Spa”. Di conseguenza l’utile netto
di esercizio si attesta al 31.12.2013 a 723 mila euro, rispetto a 1,620 milioni di euro del 2012, con un
decremento percentuale pari al 55,37 per cento. Dunque un conto economico che permette di esprimere soddisfazione per come si è fatto banca, tenuto conto che è maturato in un esercizio ancora una
volta caratterizzato da situazioni di mercato estremamente problematiche e da un’economia stagnante
che hanno avuto chiare ripercussioni sul comparto impieghi, da dinamiche sulle piazze finanziarie con
conseguenti code sul lato raccolta, da eventi imprevedibili e straordinari, anche nella portata, con conseguenze importanti sul lato costi.
Indici economici, finanziari e di produttività.
Nella tabella sottostante vengono riepilogati i principali indicatori economici, finanziari e di produttività
della Banca.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
(*) il cost income è calcolato rapportando le spese amministrative (voce 150 conto economico) e le rettifiche/riprese di valore nette
su attività materiali e immateriali (voce 170 e 180 conto economico) al margine di intermediazione (voce 120 conto economico) e
agli altri oneri/proventi di gestione (voce 190 conto economico).
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
3. La struttura operativa.
Al 31.12.2013 la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Banca di Credito Cooperativo serviva il proprio territorio di competenza con la sede centrale di Boves e con le filiali di Boves, Borgo San Giuseppe (frazione
di Cuneo), Cuneo, Peveragno, Fontanelle (frazione di Boves), Borgo San Dalmazzo, Beguda (frazione
di Borgo San Dalmazzo) e Madonna dell’Olmo (frazione di Cuneo). In sinergia con i servizi offerti dalle
filiali, la rete di sportelli automatici A.T.M. (Bancomat) ammonta a 10 unità, mentre i P.O.S. a dicembre
2013 contavano 238 installazioni (236 nel 2012). Per quanto riguarda la banca on line, inoltre, i contratti
di internet banking ammontavano a fine esercizio a 2.532 (1.962 nel 2012), permettendo di gestire più di
4.515 rapporti (3.876 nel 2012). Una particolare cura ed attenzione viene costantemente dedicata all’aggiornamento e sviluppo del sito internet, nella consapevolezza della sua importanza quale strumento
operativo e di informazione, dunque di relazione con clientela effettiva e potenziale. Nel corso del 2013
sono stati oltre 14.700 i contatti registrati (11.000 nel 2012). La Banca allo stato attuale gestisce n. 6 enti
di tesoreria. L’organico della Banca al 31.12.2013 era composto da 51 risorse assunte con contratto di
lavoro a tempo indeterminato e da 1 risorsa con contratto di lavoro a tempo determinato. Nelle tabelle
che seguono, la ripartizione del personale sulla base del sesso, dell’età e della qualifica.
Nell’ambito della struttura organizzativa si sono registrate le seguenti variazioni di rilievo:
- potenziamento dell’area controllo rischi con l’inserimento di una figura professionale già da diversi
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
anni alle dipendenze della Cassa e dunque con esperienza adeguata ad un ruolo di monitoraggio,
costante e trasversale a tutte le aree di operatività della banca;
- assunzione con contratto di lavoro a tempo determinato di una figura professionale impiegata in
attività di sportello;
- dimissioni volontarie di un quadro direttivo responsabile di filiale, motivate con il desiderio, nell’ambito della propria vita professionale, di affrontare nuove sfide, in assenza totale di contrasti con la
Cassa; l’incarico di Responsabile di filiale è stato assegnato a colui che da anni ricopriva il ruolo di Vice
Direttore nella stessa, dipendente in possesso delle competenze necessarie al ruolo; ancora vacante
il posto di vice responsabile di filiale, al fine di consentire le dovute analisi propedeutiche ad ogni
decisione in merito.
Nella composizione dell’organico vengono costantemente ottemperati gli obblighi di legge riguardo al
collocamento obbligatorio.
La Cassa continua nell’offerta ai giovani del territorio, provenienti dalle Scuole Superiori e dall’Università, di esperienze formative tramite l’attivazione di stage finalizzati a realizzare un primo orientamento
nel mondo del lavoro e l’elaborazione di tesi di laurea su tematiche bancarie.
La crescita professionale del personale è uno degli aspetti caratterizzanti della politica gestionale della
Banca, nella convinzione che lo sviluppo delle competenze e delle capacità sia una delle leve che possono contribuire a mantenere nei propri collaboratori alto e forte lo spirito di appartenenza e l’orgoglio
di far parte di un’azienda radicata nel territorio e nel relativo contesto socio-economico. L’investimento
sulla formazione è dunque ritenuto fondamentale, anche per veicolare all’interno dell’azienda le conoscenze, i principi e la filosofia della Banca. La formazione è, nel contempo, il veicolo attraverso il quale
la banca può innovare se stessa e la propria capacità di stare sul mercato, interpretare le esigenze della
clientela, trovare soluzioni efficaci, rivisitare i servizi ed i prodotti proposti, aumentare l’efficienza interna e migliorare la relazione con il cliente. Il piano di formazione prevede soprattutto corsi organizzati
dal personale specializzato della sede centrale, dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo
del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo
Casse Rurali ed Artigiane (Federcasse), dalla Servizi Bancari Associati Spa e dalle strutture cosiddette di
secondo livello del Credito Cooperativo. La formazione abbraccia argomenti tecnici (procedure, normative, leggi e regolamenti), tematiche specifiche in relazione a precisi sentieri di carriera e percorsi
motivazionali per la crescita della partecipazione e della condivisione delle strategie aziendali. L’attività
formativa ha coinvolto il 100 per cento del personale dipendente, con circa 2.500 ore di istruzione nel
corso dell’anno (2.100 nel 2012).
Il 26 novembre 2013 la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo Casse Rurali ed Artigiane ha comunicato alle organizzazioni sindacali la disdetta del contratto collettivo nazionale di lavoro per
i quadri direttivi ed il personale delle aree professionali delle BCC-CR e del contratto collettivo nazionale
di lavoro per i dirigenti delle stesse aziende. La decisione, con effetto dal 1 luglio 2014, nasce, essenzialmente, dalla necessità di tenere conto dei mutati scenari che vedono oggi le Banche chiamate a sopportare gli effetti negativi delle crisi e, spesso, a supportare i processi di finanziamento dell’economia.
Fattori che impongono un ripensamento delle modalità di conduzione dell’organizzazione aziendale. In
data 18 dicembre 2013 la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte Valle d’Aosta
e Liguria e le Organizzazioni Sindacali hanno siglato il “Contratto di II livello per i quadri direttivi e per
il personale delle aree professionali delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e
Liguria”. L’articolato è rimasto sostanzialmente confermato rispetto al precedente, con alcune modifiche
che hanno invece interessato la parte economica. Il contratto integrativo regionale avrà validità legale
fino alla data di stipula del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, con un periodo di proattività
di nove mesi successivi entro i quali le parti dovranno incontrarsi per concordare il nuovo articolato.
Nel corso del 2013 la Cassa ha confermato l’adozione di un sistema incentivante che, nel complesso delle
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
politiche adottate con riferimento alle risorse umane, attraverso processi efficaci, equi e trasparenti,
favorisce, riconosce e premia le competenze professionali ed il loro sviluppo, richiedendo ai dipendenti
di esercitare consapevolezza etica, scrupolo professionale e logica di condivisione, dunque di svolgere
il proprio lavoro con la professionalità richiesta dalla natura dei compiti e delle funzioni esercitate. In
sintesi, massimo impegno e serietà nel conseguimento degli obiettivi assegnati, contribuendo nel contempo alla diffusione della cultura aziendale, dunque del modo di “essere” e “fare” banca proprio della
Cassa. Stante quanto sopra, il sistema incentivante non si basa esclusivamente su obiettivi commerciali,
bensì è ispirato a criteri di correttezza nelle relazioni con la clientela, tutela e fidelizzazione della stessa, contenimento dei rischi legali e reputazionali, rispetto delle disposizioni di legge, regolamentari, di
autodisciplina e di contrattazione, nonché dei codici di condotta e della carta dei valori di riferimento.
4. Attività organizzative, di ricerca e sviluppo.
In assenza di modifiche strutturali di rilievo, si evidenziano di seguito le principali attività e gli argomenti
di maggior impatto che hanno caratterizzato l’esercizio 2013.
Organizzazione e governo societario.
- Con riferimento alle Disposizioni di Vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle
Banche ed alla relativa lettera dell’11 gennaio 2012 con la quale il Governatore della Banca d’Italia
ha richiamato l’attenzione dell’intero sistema bancario in ordine ad un’attenta applicazione delle
vigenti Disposizioni, volte ad assicurare una composizione degli Organi Aziendali tale da porre in essere l’insieme delle complesse attività richieste per consentire una consapevole gestione dell’attività
bancaria, il Consiglio di Amministrazione ha posto in essere uno specifico processo di autovalutazione
attraverso il quale sono state analizzate le effettive modalità con le quali, pur nel peculiare contesto
statutario, regolamentare e ambientale di riferimento, ha dato pratica applicazione alle Disposizioni di Vigilanza relative al governo societario. Si è trattato, di fatto, di attività che ha completato e
meglio definito quella già svolta nel corso dell’esercizio 2012, dalla quale è scaturita una sostanziale
rispondenza alle raccomandazioni in materia.
Pianificazione strategica.
- E’ stato redatto il Piano Strategico 2013 – 2015, all’interno del quale sono state recepite indicazioni circa la necessità di continuare a: affinare e qualificare il modello di intermediazione proprio della Cassa;
valorizzare la capacità di raccogliere e gestire l’informazione; ottimizzare la flessibilità organizzativa
che consente di sfruttare una catena decisionale corta tra espressione delle esigenze della clientela e risposte operative. Sono state raccolte espressioni sulla necessità di: presidiare attentamente le principali
aree di rischio (credito, finanza, antiriciclaggio, compliance); gestire le risorse finanziarie e di liquidità
in un quadro di sana e prudente gestione; sostenere l’economia reale del territorio e dunque essere
motore propulsore per le piccole e medie imprese che vi operano; intercettare i bisogni che nascono dal
cambiamento degli stili di vita delle famiglie e dalla trasformazione delle condizioni sociali; accompagnare i giovani nel loro cammino di crescita personale e professionale; cogliere le opportunità offerte
dalla riqualificazione dei vecchi canali distributivi e dalla valorizzazione dei nuovi canali; fare più rete;
utilizzare le nuove tecnologie per risparmiare costi. In evidenza anche la volontà di voler continuare a
considerare i dipendenti della Cassa come un fattore determinante e discriminante per ogni progetto
futuro e dunque ad investire in cultura, bancaria e cooperativa, in professionalità e competenze, a tutti
i livelli, al fine di supportare lo sviluppo professionale e organizzativo dei collaboratori, in particolare
dei giovani, aumentare il loro senso di appartenenza e la loro flessibilità culturale e operativa. Infine
è presente un chiaro entusiasmo rivolto verso i soci, che si vogliono aiutare a fare un passo in avanti, a
maturare il pieno convincimento di essere proprietari e parte fondamentale della cooperativa di credito, a lavorare ancora più intensamente, da protagonisti, con la Cassa, a non fermarsi ad una semplice
politica di incremento numerico della base sociale. Tutto il processo di pianificazione strategica è stato
condotto in stretta relazione con la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica,
vale a dire ci si è accertati di avere le munizioni prima di fare fuoco.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Attività di rischio e conflitti d’interesse nei confronti di soggetti collegati.
- La Banca d’Italia prevede nella Circolare 27 dicembre 2006, n. 263, la disciplina in materia di attività di
rischio e conflitti d’interesse nei confronti dei cosiddetti soggetti collegati, con l’obiettivo di presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della Banca possa compromettere
l’oggettività e l’imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e alle altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle
risorse, esposizione della Banca a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per
depositanti e azionisti. La Banca aveva già deliberato nel mese di giugno 2012 le “Procedure Deliberative in tema di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati”. Seguito
ulteriori attività di analisi condotte con la collaborazione della Federazione delle Banche di Credito
Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, sulla base anche delle ulteriori indicazioni emerse
nell’ambito del progetto nazionale di Categoria, nel corso dell’esercizio si è provveduto a rilasciare
una versione aggiornata del documento al fine di affinare i limiti prudenziali e le procedure deliberative applicabili, rispettivamente, all’assunzione di attività di rischio e all’esecuzione di operazioni
nei confronti dei soggetti collegati, allo scopo di preservare la correttezza formale e sostanziale di
tutte le operazioni con tali soggetti, nonché ad assicurare l’integrità dei relativi processi decisionali da
condizionamenti esterni. La nuova versione delle “Procedure Deliberative in tema di attività di rischio
e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati” è stata sottoposta alla validazione dalla Funzione di Compliance, che ne ha verificato la rispondenza ai diversi profili rilevanti della disciplina in
materia e della Funzione Risk Management, che ha valutato la coerenza e la congruità dei parametri
definiti con riguardo all’identificazione delle diverse tipologie di operazioni al fine di determinare
lo specifico iter deliberativo da seguire o accertare la presenza di eventuali casi di esenzione, nonché
al giudizio del Collegio Sindacale e dell’Amministratore Indipendente, che hanno espresso parere favorevole. Il documento è stato quindi integrato, nell’ambito delle più ampie “Politiche in materia di
attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati”, con assetti organizzativi
e controlli interni volti a individuare ruoli e responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali in
tema di prevenzione e gestione dei conflitti d’interesse, accurato censimento dei soggetti collegati,
monitoraggio dell’andamento delle relative esposizioni e del costante rispetto dei limiti, corretta e
completa applicazione delle procedure deliberative previste. La documentazione è stata pubblicata
sul sito internet della Cassa e divulgata a tutto il personale dipendente, che peraltro ha affrontato
adeguata formazione in materia.
Presidio dei rischi aziendali.
- La Banca d’Italia, con le finalità di rafforzare la capacità delle banche di gestire i rischi aziendali, rivedere organicamente il quadro normativo in tema di controlli interni, sistemi informativi e continuità
operativa nonché allineare la normativa nazionale alle previsioni europee, ha emanato il 15° aggiornamento alla Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per
le banche” con il quale sono stati introdotti tre nuovi capitoli al Titolo V: il Capitolo 7 “Il sistema dei
controlli interni”, il Capitolo 8 “Il sistema informativo” e il Capitolo 9 “La continuità operativa”. Il documento rappresenta un testo unico e integrato dei principi e delle regole cui il sistema dei controlli
interni deve essere ispirato, recepisce e riordina un’articolata serie di provvedimenti emanati a partire
dal 1999, traccia una cornice di riferimento coerente con altri ambiti disciplinari collegati e sostituisce
le norme precedenti attinenti i profili richiamati. All’atto dell’emanazione delle nuove disposizioni,
l’Autorità di Vigilanza ha richiesto alle banche di inviare una relazione sugli esiti dell’autovalutazione
condotta rispetto alle nuove previsioni (gap analysis), evidenziando le misure da adottare per assicurare il pieno rispetto delle disposizioni e la relativa tempificazione, nonchè l’elenco dei contratti di
esternalizzazione in essere alla data di entrata in vigore delle disposizioni e la relativa durata. In tale
contesto, è stato avviato nel corso del mese di settembre 2013 un articolato progetto di Categoria
nell’ambito del Credito Cooperativo, che ha previsto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati
(le strutture associative, i centri consortili informatici e di servizio, le banche di secondo livello, etc.).
Le diverse aree tematiche sono state affrontate sia in tavoli nazionali, in cui è stato possibile analizzare l’operatività comune con riguardo ai diversi ambiti, sia in Gruppi di Lavoro strutturati a livello
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
locale al fine di analizzare le specificità di contesto e supportare, anche attraverso documentazione di
analisi, le attività di autovalutazione delle singole Banche. I principi delineati dalle disposizioni appaiono già oggi opportunamente declinati nel modello di governo della Banca così come definito nello
Statuto della stessa. In ogni caso, occorrerà procedere all’integrazione/riformulazione dei compiti
degli Organi Aziendali nei regolamenti interni al fine di allineare ruoli, compiti e responsabilità degli
organi a quanto stabilito dalle disposizioni di vigilanza. La Banca ha partecipato attivamente alle iniziative di categoria e ha dunque condotto le attività cosiddette di gap analysis dirette ad individuare
l’impatto delle disposizioni sulle diverse aree aziendali e la conseguente identificazione dei principali
ambiti di miglioramento e delle correlate misure da adottare.
- Aggiornate le policy “Mappa dei rischi” e “Metodologie di misurazione dei rischi quantificabili e di
conduzione degli stress test” in modo tale da recepire le modifiche normative in materia.
- Integrato il documento “Mappatura del processo Icaap” con la previsione del nuovo applicativo Qlicaap, l’aggiornamento delle serie storiche da utilizzarsi per la definizione della peggior congiuntura
creditizia, l’adeguamento delle modalità da seguire per il calcolo del rischio di concentrazione e del
rischio geo-settoriale in condizioni di stress, l’inserimento del vincolo di non negatività dei tassi nel
rischio di tasso.
- Eseguito un intenso lavoro che ha condotto all’adozione di una nuova policy di gestione dei rischi che
prevede, oltre alle metodologie regolamentari, un approccio gestionale interno, al fine di permettere
un monitoraggio più attento e coerente dei vari rischi cui la banca è esposta. Il lavoro peraltro ha
anticipato alcune previsioni normative nell’ambito di quello che sarà il nuovo sistema dei controlli
interni.
- Aderito ad accordo contrattuale, per il tramite della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo
del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, che consente di ottenere assistenza specializzata su tematiche
di carattere generale ed interesse comune (es. usura, anatocismo), nonché supporto in caso di eventuali reclami e dunque tentativi di conciliazione e contenzioso passivo giudiziale.
- Assicurata ampia collaborazione nelle attività ispettive delle Funzioni di Internal Audit, Compliance
e Antiriciclaggio esternalizzate alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte,
Valle d’Aosta e Liguria, attenta analisi delle risultanze e coinvolgimento trasversale delle varie unità
organizzative al fine di intraprendere azioni per mitigare i rischi residui o potenziali.
- Aggiornato il piano di continuità operativa da adottare in caso di calamità e/o sospensione del servizio di elaborazione dati al fine di ridurre al minimo i rischi e i disagi di tali eventi. Il piano rientra
nel più ampio programma di business continuity per il quale la Cassa ha predisposto gli interventi
in ottemperanza a quanto stabilito dalle disposizioni in materia e ha effettuato prove di simulazione. La normativa di settore prevede che, con frequenza almeno annuale, venga svolta una verifica
complessiva, il più possibile realistica, del ripristino della operatività in condizioni di emergenza,
effettuando il controllo della funzionalità e delle prestazioni dei sistemi secondari e riscontrando la
capacità dell’organizzazione di attuare nei tempi previsti le misure definite nel piano. Le verifiche
annuali dei sistemi informativi devono prevedere l’attivazione dei collegamenti di rete presso il sito
secondario, l’operatività on line di almeno una succursale e l’esecuzione delle procedure batch. La
Banca nel corso dell’esercizio ha dunque effettuato, in collaborazione con la Servizi Bancari Associati, il test annuale sulle procedure di Disaster Recovery del Centro Elaborazione Dati, che ha visto
interrotte le linee di trasmissione dati di collegamento fra il ced e le banche con simulazione di blocco; nell’intervento è stata coinvolta anche l’interconnessione alla rete ed al centro applicativo Iccrea.
Dal centro di disaster recovery è stata attivata la linea di emergenza e verificato il funzionamento
delle procedure. Sono state nel contempo eseguite alcune inquiry e simulate alcune operazioni per
verificare la coerenza dei dati ed il funzionamento complessivo del sistema. Il test non ha rilevato
anomalie.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Area Crediti.
- Perfezionata adesione al Fondo di Solidarietà per i mutui prima casa istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di consentire alla clientela in possesso dei requisiti richiesti, la possibilità
di sospendere, per una durata sino a 18 mesi, il pagamento della rata del mutuo destinato all’acquisto
dell’abitazione principale, senza applicazione di alcuna commissione, spesa di istruttoria o garanzia
aggiuntiva. Il Fondo di Solidarietà interviene provvedendo al pagamento della quota parte degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione corrispondenti al parametro di
riferimento del tasso di interesse, al netto dunque della componente di maggiorazione (spread) che
continua ad essere pagata dal mutuatario.
- Sottoscritta convenzione proposta da Iccrea Bancampresa Spa al fine di favorire l’accesso al credito
da parte delle pmi con finanziamenti assistiti dalla garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e
Medie Imprese; trattasi di operazioni chirografarie a medio-lungo termine destinate a finanziare gli
investimenti materiali e immateriali, la liquidità aziendale (acquisto scorte, pagamento fornitori, pagamento spese per il personale) e il consolidamento delle passività a breve.
- Sottoscritte convenzioni proposte dalla Finpiemonte Spa al fine di: rendere fruibili alla clientela le
agevolazioni previste da legge regionale per la realizzazione di interventi di risparmio energetico
negli edifici esistenti; essere operativi su una misura finalizzata ad agevolare le imprese operanti nel
settore delle costruzioni in funzione di realizzazione di nuovi edifici residenziali “a energia quasi
zero”; favorire, mediante utilizzo di fondi della Banca Europea degli Investimenti, erogazione di
finanziamenti in favore delle società cooperative a mutualità prevalente e loro consorzi; sostenere
interventi di patrimonializzazione, trasferimenti societari, sostegno all’attivo circolante ed efficientamento energetico, tramite fondi della Banca Europea degli Investimenti, in favore delle piccole e
medie imprese piemontesi.
- Sottoscritto accordo con la Eurocons, società di consulenza che opera in stretta sinergia con il consorzio
di garanzia Eurofidi in attività di consulenza alle PMI; trattasi di una collaborazione per meglio supportare le aziende clienti della Cassa nel loro stare sul mercato, creare valore aggiunto, rispondere in modo
più completo, efficiente e tempestivo alle loro esigenze soprattutto in tema di finanza agevolata.
- Sottoscritta convenzione con Bcc Lease Spa, intermediario finanziario che opera nel settore della
locazione operativa e finanziaria di beni strumentali all’attività di impresa attraverso sottoscrizione
con produttori e distributori di tali beni, cosiddetti Vendor, di accordi quadro nei quali i Vendor si
impegnano a svolgere attività propedeutiche alla sottoscrizione dei contratti di locazione finanziaria
o operativa, a vendere alla società i beni strumentali richiesti dai clienti sottoscrittori dei contratti di
locazione, a fornire eventuali servizi relativi a tali beni (assistenza, manutenzione, etc.), a riacquistare
dalla società i beni strumentali al momento della cessazione dei contratti di locazione. La Banca ha
sottoscritto una convenzione attraverso la quale potrà promuovere e sollecitare la sottoscrizione di
convenzioni tra Bcc Lease Spa ed i Vendor, agevolare i Vendor nell’individuazione di soggetti interessati a prendere in locazione i beni oggetto delle convenzioni, svolgere attività di supporto tecnico e
operativo nelle fasi di istruttoria e perfezionamento delle operazioni. La convenzione è propedeutica
a suscitare opportunità commerciale sia per la Banca che per la propria clientela.
- Sottoscritto integrazione alla convenzione in essere con Centrale Leasing Nord Est al fine di ricomprendere anche la possibilità di promozione e distribuzione dei prodotti di factoring e dunque disporre di ulteriore strumento commerciale per soddisfare eventuali richieste avanzate da clientela.
- Formalizzata adesione ad un servizio di “monitoraggio camerale” che consente di ottenere un controllo tempestivo di tutti gli eventi pregiudizievoli rilevabili a livello nazionale, nonchè delle variazioni camerali relative alle imprese. Le anagrafiche dei clienti della Cassa vengono così incrociate con i
file dei protocolli Camerali e con l’elenco nazionale dei protesti, verificando gli aggiornamenti a livello nazionale delle pregiudizievoli sia di Conservatoria che dei Tavolari e delle procedure concorsuali
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
tratte dalle Cancellerie dei Tribunali. L’elaborazione di controllo pone a disposizione della Cassa una
serie di informazioni atte a monitorare la propria clientela, che permettono un intervento tempestivo
qualora negative.
- Formalizzate le procedure organizzative interne, ai sensi del D.M. 644/2012, relative all’applicazione
della Commissione di Istruttoria Veloce (C.I.V.), procedure volte a determinare i casi di applicazione
della Commissione di Istruttoria Veloce ed i relativi costi.
Area Finanza.
- Il 16 agosto 2012 è entrato in vigore il Regolamento UE sugli strumenti derivati OTC, le controparti
centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni cosiddetto EMIR. L’EMIR dà seguito alle comunicazioni
adottate dalla Commissione Europea e agli impegni assunti dai leader del G-20, nel 2009 e nel 2010,
con riferimento all’adozione di misure volte ad accrescere la trasparenza e la vigilanza regolamentare, ridurre il rischio di controparte e il rischio operativo, rafforzare l’integrità del mercato con riferimento alle negoziazioni dei derivati OTC. In particolare, l’EMIR introduce l’obbligo, per le controparti
finanziarie e non finanziarie, di ricorrere a “controparti centrali” per la compensazione dei derivati
OTC, di adottare tecniche di mitigazione del rischio per i derivati OTC non oggetto di compensazione, di segnalare ai “repertori di dati”, cosiddetti Trade Repositories, le informazioni relative ad ogni
contratto derivato stipulato e ogni modifica o cessazione dello stesso. Nel corso del 2013 sono entrati
in vigore gli standard tecnici regolamentari e di implementazione emanati dalle competenti Autorità
Europee di Vigilanza ai fini dell’applicazione degli obblighi previsti, ad eccezione di quelli relativi
alla compensazione presso una controparte centrale. La Banca, in qualità di controparte finanziaria
soggetta agli obblighi dell’EMIR, ha adottato gli opportuni presidi per le segnalazioni ai “repertori di
dati” e l’applicazione delle tecniche di mitigazione del rischio previste dalla normativa.
- Perfezionato accordo con la società Online Sim che si occupa di intermediazione in fondi comuni di
investimento, mettendo a disposizione della propria clientela Fondi e Sicav tra le più prestigiose case
di investimento nel mondo. Si tratta di un servizio che permette alla Cassa di disporre di una ampia
gamma di prodotti per il tramite di un unico accordo di intermediazione, tenuto conto che la società
in questione offre anche un efficiente ed accurato servizio di ricerca e selezione di società di gestione
e di prodotti sulla base di parametri predefiniti, che a sua volta permette di meglio interpretare e
soddisfare le esigenze della clientela.
- Aggiornata, in uno con Iccrea Banca, la strategia di esecuzione e trasmissione ordini in modo da
recepire l’inserimento del “Trading After Hours” tra le sedi di esecuzione per gli strumenti azionari
e l’indicazione del sistema multilaterale di negoziazione denominato “AIM Italia”, gestito da Borsa
Italiana, quale ulteriore sistema multilaterale di negoziazione per quanto riguarda gli strumenti azionari negoziati su tali tipologie di mercati.
- Ampliata la collaborazione con Directa Sim in modo tale da poter utilizzare la relativa piattaforma di
trading on line anche nelle operazioni aventi ad oggetto il portafoglio di proprietà e realizzare così
significativi risparmi in termini commissionali e di tempo.
Area Incassi e Pagamenti.
- In base a quanto stabilito dal Regolamento UE n.260/2012 e dal Provvedimento di Banca d’Italia
recante istruzioni applicative dello stesso, dal 1° febbraio 2014 i servizi di bonifico e di addebito diretto nazionali sono stati sostituiti con gli analoghi servizi attivi in ambito europeo, rispettivamente
SCT e SDD, creati per la realizzazione dell’area unica dei pagamenti in Euro, la Single Euro Payments
Area - SEPA. Al fine di minimizzare i possibili rischi di interruzione dei pagamenti per i consumatori
e le imprese, il 9 gennaio scorso la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di modifica del
Regolamento (UE) 260/2012 che prevede l’introduzione di un periodo transitorio di sei mesi, avallato
dalla BCE, durante il quale possono essere accettate le operazioni di bonifico e di addebito diretto
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
disposte nei formati nazionali. Il Parlamento e il Consiglio europei hanno approvato, rispettivamente
il 4 e il 18 febbraio 2014, la modifica proposta, con validità retroattiva a partire dal 1° febbraio 2014.
La modifica introdotta non ha comportato una variazione del termine per la migrazione alla SEPA,
fermo al 1° febbraio 2014, ma la previsione di un periodo transitorio finalizzato alla migliore gestione di casi eccezionali o di emergenza. L’adeguamento ai requisiti generali imposti dal Regolamento
citato ha determinato impatti significativi sui processi di trattamento/elaborazione delle operazioni,
le infrastrutture preposte, gli strumenti di conferimento degli ordini e di relativa rendicontazione a
disposizione della clientela sui diversi canali. La Banca ha posto in essere gli interventi organizzativi e
procedurali necessari per garantire il processo di adeguamento alla SEPA.
- Predisposti assetti organizzativi e relative procedure interne nell’ambito dell’attività di gestione del
contante, con adozione di specifica policy la quale prevede la definizione dei compiti e delle responsabilità delle diverse figure che concorrono nel processo della gestione del contante, i controlli previsti e l’indicazione degli interventi formativi che la banca deve garantire al personale coinvolto. Il documento disciplina lo svolgimento dei processi in conformità alle previsioni normative, le valutazioni
da effettuare per le attività del processo che sono esternalizzate, le segnalazioni da inoltrare alla
Banca d’Italia, le modalità di trattamento delle banconote ai fini di identificazione di quelle sospette
di falsità oppure non idonee al ricircolo, le modalità di confezionamento e di richiesta sovvenzioni
o ritiri di eccedenze e le procedure da seguire nel caso di individuazione di falsi o di sospetti tali. In
materia è stata condotta attività di audit e sono stati organizzate riunioni formative per il personale
dipendente.
- Al fine di assicurare una miglior gestione delle giacenze di moneta metallica e dei relativi approvvigionamenti sono state espletate tutte le attività necessarie e dunque affidato il servizio di ritiro/
consegna e conta alle società Fidelitas Network s.r.l. di Bergamo, società cui già è affidato il servizio
per i valori cartacei, e Coin Service Spa di Empoli.
Tesorerie.
- A seguito di partecipazione a bando di gara, la Cassa si è aggiudicata il servizio di tesoreria del Comune di Boves e del Comune di Peveragno per il periodo 01.01.2014 – 31.12.2018 ed il servizio di Cassa
dell’Istituto Comprensivo Statale “A. Vassallo” di Boves e dell’Istituto Comprensivo Statale “Ing. S.
Grandis” di Borgo San Dalmazzo per il periodo 01.01.2014 – 31.12.2016. In assenza di partecipanti
alla gara pubblica la Banca ha inoltre deliberato di proseguire di un ulteriore anno, sino al 31.12.2014
nella gestione del servizio di tesoreria del Comune di Argentera.
Organizzazione.
- L’Agenzia delle Entrate, con Provvedimento del marzo 2013, ha introdotto una nuova segnalazione,
riguardante l’Anagrafe dei Rapporti, prevista con cadenza annuale. Tale segnalazione non sostitui
sce la comunicazione mensile di cui ai Provvedimenti del gennaio 2007 e del febbraio 2008, ma ne
integra il contenuto. La comunicazione mensile, infatti, ha ad oggetto le aperture/estinzioni dei rapporti, delle garanzie e delle deleghe intervenute nel mese di riferimento, oltre alla prima operazione
extraconto eseguita dal soggetto nell’anno solare. La nuova comunicazione annuale prevede i dati
identificativi del rapporto, i saldi del rapporto, i dati relativi agli importi totali delle movimentazioni
distinte tra “Dare” e “Avere”, altre informazioni utili. La Banca, con l’ausilio della Servizi Bancari
Associati, ha condotto tutte le attività necessarie per allinearsi alle nuove disposizione e dunque eseguire le prescritte segnalazioni.
- A seguito approvazione della legge 2/2009, l’indirizzo mail di posta elettronica certificata (pec) è
divenuto obbligatorio per tutte le società, anche quelle già costituite. La posta elettronica certificata
consentirà nel tempo l’ottenimento di vantaggi in termini economici e di sicurezza, tra i quali, l’ottimizzazione dei servizi offerti alla clientela in termini di tempo e efficienza, la riduzione dei costi di
invio di corrispondenza, la certezza delle comunicazioni. Al proposito, in collaborazione con la Servizi
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Bancari Associati e la Cerved Group Spa, la Banca ha implementato l’informazione relativa al campo
mail pec nel proprio sistema informativo tramite un sistema di avvaloramento massivo ed automatico.
- Perfezionata l’adesione ad un accordo quadro stipulato dalla Servizi Bancari Associati di Cuneo con
società specializzata nel settore avente ad oggetto il trasporto di corrispondenza, plichi e documenti
bancari giornalmente in interscambio tra la sede della Cassa con le proprie filiali, la Servizi Bancari
Associati, la Federazione Regionale e tutte le altre strutture del movimento, nonché il ritiro/consegna di plichi su altre destinazioni nel territorio nazionale. Il servizio viene effettuato giornalmente
secondo le tempistiche concordate direttamente con la Cassa e reso secondo livelli qualitativi minimi
(SLA) il cui mancato rispetto origina il riconoscimento di penali da parte del vettore. E’ stato attivato
portale on line per la stampa delle lettere di vettura e per il costante monitoraggio sullo status di ogni
spedizione. L’adesione all’accordo quadro stipulato dalla Servizi Bancari Associati ha consentito una
migliore organizzazione del lavoro e l’ottimizzazione di alcuni costi.
Tecnologie.
- Aggiornato il software su tutti i dispositivi cash in cash out in dotazione alla Cassa al fine di porsi in
regola con le nuove disposizioni normative sulla gestione del contante e per gestire l’introduzione a
corso legale delle nuove banconote da € 5,00.
- Reso operativo il nuovo centralino telefonico sfruttando la tecnologia Voice over IP (VOIP), che
rende possibile effettuare una conversazione telefonica utilizzando una connessione internet o una
qualsiasi altra rete dedicata che utilizzi il protocollo IP. In pratica si è sfruttata l’infrastruttura di rete
già presente per veicolare la voce, utilizzando il medesimo impianto e conseguendo molteplici benefici, tra i quali: azzeramento dei costi delle telefonate tra le postazioni connesse alla rete interna;
notevole riduzione dei costi sulle chiamate esterne; unico centralino virtuale per la sede e tutte le
filiali configurabile in tempo reale; possibilità di integrazione con altri applicativi informatici; dismissione dei contratti di linee analogiche o isdn; risparmi sui cablaggi della rete telefonica in caso di
apertura di nuovi uffici/filiali; portabilità del numero che potrà seguire l’utente di riferimento con
conseguente stabilizzazione della numerazione a favore dei colleghi e della clientela; portabilità
del numero su smartphone; integrazione del sistema telefonico all’interno della propria webmail;
registrazione delle telefonate su files digitali con chiaro vantaggio per la registrazione telefonica
degli ordini titoli.
Relazioni.
- Nel corso dell’anno la Cassa ha mantenuto la propria presenza sui media locali nelle loro declinazioni
di carta stampata, televisioni e radio e ha continuamente rivisitato il proprio sito internet, aggiornandolo costantemente con ogni iniziativa tempo per tempo promossa a favore di soci e clienti,
nell’intento di trasformarlo sempre più in uno strumento per la presentazione dei prodotti finanziari,
garantendo la dovuta trasparenza nei confronti della clientela.
- Nel corso dell’esercizio si è dato risalto alla data del 7 ottobre 2013 nella quale ricorreva l’anniversario di costituzione della Cassa. Sono stati dunque organizzati nel corso del mese di settembre e ottobre u.s. eventi che hanno “evidenziato” il nome e la presenza della Cassa e ricordato la sua storia,
quasi a propiziarne un brillante futuro al fianco di sempre più numerosi soci e clienti, ed in ogni caso
delle comunità locali. Si è trattato di una “manifestazione itinerante”, nel senso che ha coinvolto,
con varie espressioni, tutte le piazze di insediamento della Cassa e le varie categorie economiche
rappresentative di soci/clienti, ponendo in primo piano la partecipazione all’evento delle famiglie.
Appuntamento importante e degno di nota il Convegno del 5 ottobre 2013, tenutosi in Sala San
Giovanni a Cuneo, dal titolo “130 anni di Credito Cooperativo, 125 anni della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Bcc … la storia continua”, nel quale abbiamo avuto il piacere di avere tra i relatori il
Presidente ed il Direttore Generale della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo
Casse Rurali ed Artigiane ed il Presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Tra gli ospiti abbiamo avuto l’onore della presenza del Direttore
della Filiale di Torino della Banca d’Italia e dei vertici dell’Unità Specializzata nella Vigilanza bancaria e finanziaria di Cuneo. Presenti anche tante personalità di spicco del mondo istituzionale e
imprenditoriale e naturalmente delle altre banche di credito cooperativo della regione, della Federazione e della Servizi Bancari Associati.
- Nell’ambito della 38^ edizione della Grande Fiera d’Estate di Cuneo, uno dei più importanti appuntamenti piemontesi dedicato ai principali settori merceologici, la Banca è stata protagonista all’interno dell’Area Istituzionale con uno stand animato in collaborazione con Confcooperative Cuneo. La
partecipazione ha consentito, tenuto conto della visibilità di cui gode l’appuntamento, un ritorno di
immagine assolutamente positivo a costi decisamente contenuti.
- E’ stato realizzato un coinvolgente convegno riservato al personale dipendente, con la partecipazione anche di tutto il Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nel quale si sono affrontate
alcune interessanti questioni tecniche, ma anche sviluppate tematiche nell’intento di rafforzare il
senso di appartenenza alla Cassa, lo spirito di squadra e dunque contribuire a mantenere quel clima
aziendale che da sempre contraddistingue la banca, con positive ripercussioni sull’attività quotidiana
di relazione/collaborazione tra colleghi e dunque conseguentemente nei rapporti con la clientela,
ricadute peraltro già sperimentate con soddisfazione negli anni precedenti.
- E’ stata rinnovata la convenzione in essere con la “Fondazione Orizzonte Speranza – Onlus” di Boves,
avente ad oggetto un contributo economico della Cassa di € 40,00 per anno solare a favore di ciascun
socio che si sottopone ad almeno una visita specialistica presso la struttura ambulatoriale di “Stella
del Mattino” in Boves, in una specialità a scelta tra quelle indicate in cardiologia, oculistica, otorinolaringoiatria. Nell’occasione sono state estese le possibilità di visita introducendo le specialità dietistica,
dermatologia e check up preventivo. L’iniziativa vede la soddisfazione della Cassa, della compagine
sociale e della struttura sanitaria, con adesioni annuali intorno alle 500 visite.
E’ opportuno rilevare che non sussiste a livello aziendale una specifica funzione dedita all’attività ricerca
e sviluppo. Come per il passato la Cassa ha usufruito di quanto in tale ambito effettuato dalla rete del
Credito Cooperativo, dalla locale Federazione e dalla Servizi Bancari Associati. Pertanto, l’impegno della
banca è stato circoscritto alle attività di personalizzazione ed adattamento di prodotti e servizi alle particolari esigenze della propria clientela.
5. Il presidio dei rischi e il sistema dei controlli interni.
Coerentemente con il proprio modello di business e operativo, la Banca è esposta a diverse tipologie di
rischio che attengono principalmente alla tradizionale operatività di intermediazione creditizia e finanziaria; prevalentemente rischio di credito e talune manifestazioni di rischi operativi intrinseci all’attività
bancaria.
Il complesso dei rischi aziendali è presidiato nell’ambito di un modello organizzativo, improntato alla
piena separazione delle funzioni di controllo da quelle produttive, che integra metodologie e presidi di
controllo a diversi livelli convergenti con gli obiettivi aziendali di assicurare efficienza ed efficacia dei
processi operativi, salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale, tutelare dalle perdite, garantire
l’affidabilità e l’integrità delle informazioni, verificare il corretto svolgimento dell’attività nel rispetto
della normativa interna ed esterna. Il modello di governo del Sistema dei Controlli Interni della Banca
è stato disegnato e via via aggiornato in coerenza con il quadro normativo e regolamentare tempo per
tempo vigente, gli standard nazionali ed internazionali, le migliori pratiche e i riferimenti elaborati dalla
Categoria. Come meglio dettagliato nel seguito, tale modello è stato oggetto di esame ed è in corso di
aggiornamento, ove necessario, in funzione degli elementi di disallineamento rilevati rispetto alle nuove
disposizioni di vigilanza in materia.
In linea con le disposizioni in materia di Corporate Governance, il modello adottato delinea le principali
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
responsabilità in capo agli Organi Aziendali al fine di garantire la complessiva efficacia ed efficienza del
Sistema dei Controlli Interni. In particolare:
y Il Consiglio di Amministrazione è responsabile del sistema di controllo e gestione dei rischi e, nell’ambito della relativa governance, della definizione, approvazione e revisione degli orientamenti strategici e delle linee guida di gestione dei rischi, nonché degli indirizzi per la loro applicazione e supervisione. Verifica nel continuo l’efficienza e l’efficacia complessiva del sistema di gestione e controllo dei
rischi, provvedendo al suo adeguamento tempestivo in relazione alle carenze o anomalie riscontrate,
ai cambiamenti del contesto di riferimento, esterno o interno, o derivanti dall’introduzione di nuovi
prodotti, attività o processi rilevanti.
y La Direzione Generale è responsabile dell’attuazione degli orientamenti strategici e delle linee guida definiti dal Consiglio di Amministrazione al quale riferisce costantemente in proposito. In tale
ambito, predispone le misure necessarie ad assicurare l’istituzione, il mantenimento ed il corretto
funzionamento di un efficace sistema di gestione e controllo dei rischi. Nell’ambito delle deleghe alla
stessa attribuite:
- analizza le tematiche afferenti a tutti i rischi aziendali al fine di definire e mantenere aggiornate le
politiche di gestione, controllo e mitigazione dei rischi;
- concorre alla definizione dei processi di gestione, controllo e mitigazione dei rischi, individuando
compiti e responsabilità delle strutture coinvolte per dare attuazione al modello organizzativo prescelto, assicurando il rispetto dei requisiti di segregazione funzionale e la conduzione delle attività
rilevanti in materia di gestione dei rischi da parte di personale qualificato, con adeguato grado di
autonomia di giudizio e in possesso di esperienze e conoscenze proporzionate ai compiti da svolgere;
- verifica nel continuo la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia del sistema di gestione e controllo dei
rischi informando in proposito il Consiglio;
- propone i criteri del sistema di reporting direzionale e verso le funzioni di controllo interno, individuandone finalità, periodicità e funzioni responsabili;
- assicura che le unità organizzative competenti definiscano ed applichino metodologie e strumenti
adeguati per l’analisi, la misurazione/valutazione ed il controllo/mitigazione dei rischi individuati;
- coordina, con il supporto del Comitato Rischi di Credito e del Comitato Rischi Finanza, le attività delle
unità organizzative coinvolte nella gestione, misurazione/valutazione e controllo dei singoli rischi.
y Il Collegio Sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali di sorveglianza, vigila sull’adeguatezza del sistema di gestione e controllo dei rischi, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai requisiti stabiliti dalla normativa. Il Collegio Sindacale viene sentito in merito alle decisioni
riguardanti la nomina dei responsabili delle funzioni di controllo interno e la definizione degli elementi essenziali dell’architettura complessiva del sistema dei controlli, segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze e le irregolarità riscontrate, richiede l’adozione di idonee misure correttive e
ne verifica nel tempo l’efficacia.
Il complessivo sistema di controllo e gestione dei rischi posto in essere è articolato nei seguenti livelli
definiti dall’Organo di Vigilanza:
I livello:
y Controlli di linea, effettuati dalle stesse strutture produttive che hanno posto in essere le operazioni
o incorporati nelle procedure e diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni.
42
BILANCIO ESERCIZIO 2013
II livello:
y Controlli sulla gestione dei rischi, condotti a cura di strutture diverse da quelle produttive, con il compito di definire le metodologie di misurazione dei rischi, di verificare il rispetto dei limiti assegnati
alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree produttive
con gli obiettivi di rischio/rendimento, quantificando il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali
impatti economici.
y Controlli di conformità normativa, svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita con il compito specifico di promuovere il rispetto delle norme di eteroregolamentazione (leggi e norme regolamentari) e di autoregolamentazione nonché dei codici interni di comportamento, per minimizzare
il rischio di non conformità normativa e i rischi reputazionali ad esso collegati, coadiuvando, per gli
aspetti di competenza, nella realizzazione del modello aziendale di monitoraggio e gestione dei
rischi.
y Controlli in materia di gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo internazionale, svolti dalla Funzione indipendente all’uopo costituita con il compito specifico di verificare nel
continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme di eteroregolamentazione (leggi e norme regolamentari) e di autoregolamentazione
in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
III livello:
y Attività di revisione interna (Internal Auditing), indirizzata a valutare l’adeguatezza e la funzionalità
del complessivo Sistema dei Controlli Interni. Tale attività è condotta sulla base del piano annuale
delle attività di auditing approvato dal Consiglio di Amministrazione o attraverso verifiche puntuali
sull’operatività delle funzioni coinvolte, richieste in corso d’anno.
Il ricorso all’esternalizzazione di funzioni aziendali, anche importanti e di controllo, rappresenta un elemento strutturale e imprescindibile del modello organizzativo della Banca in considerazione non solo
delle dimensioni aziendali e della limitata complessità operativa che la caratterizza, ma anche della sua
appartenenza al Sistema del Credito Cooperativo. La Banca si avvale infatti dei servizi offerti dagli organismi promossi dalla Categoria, come previsto dallo stesso statuto sociale, con riguardo all’esternalizzazione di parte delle funzioni di controllo, al proprio sistema informativo ed alle altre funzioni aziendali
importanti, quali servizi di back office e valutazione degli strumenti finanziari.
Con particolare riguardo alle funzioni di controllo, la Banca ha deciso di avvalersi della possibilità, già
consentita dalle disposizioni previgenti, di esternalizzare la Funzione di Internal Audit, la Funzione di
Conformità e la Funzione Antiriciclaggio presso la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del
Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dopo aver valutato l’adeguatezza delle strutture all’uopo costituite
presso la stessa. Questa scelta è stata indirizzata anche dalla circostanza che le strutture in argomento
sono costituite ed operano in aderenza ai riferimenti organizzativi, metodologici e documentali relativi alla prestazione in outsourcing di funzioni di controllo definiti nell’ambito della Categoria, ritenuti
atti ad assicurare l’adeguatezza ai modelli operativi e di controllo di una Banca di Credito Cooperativo
nonché la conformità e aderenza alle migliori pratiche della professione e ai riferimenti regolamentari
e principi applicabili. A tale riguardo, si evidenzia, in particolare, che il modello di governo della Federazione non consente alla singola banca associata di esercitare un ruolo dominante, anche qualora gli
esponenti di questa ricoprano ruoli di rilievo negli organi della stessa. Gli accordi di esternalizzazione
della Funzione di Internal Audit, della Funzione di Conformità e della Funzione Antiriciclaggio prevedono che le attività in capo alle stesse siano svolte da strutture autonome, reciprocamente indipendenti,
con responsabili e risorse umane dotate di adeguate capacità professionali, assegnate stabilmente. Specifici riferimenti dispositivi assicurano che responsabile e addetti non operino in conflitto di interessi con
le attività della funzione né svolgano attività che sarebbero chiamati a controllare.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
Per una più compiuta illustrazione dell’assetto organizzativo e delle procedure operative poste a presidio delle diverse aree di rischio e delle metodologie utilizzate per la misurazione e la prevenzione dei
rischi medesimi si rinvia all’informativa qualitativa e quantitativa riportata nella parte E della Nota Integrativa – informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
Nel seguito si riportano alcuni riferimenti di generale indirizzo a riguardo.
La chiara ed esaustiva identificazione dei rischi cui la Banca è potenzialmente esposta, costituisce il
presupposto per la consapevole assunzione e l’efficace gestione degli stessi, attuate anche attraverso
appropriati strumenti e tecniche di mitigazione e traslazione. Nell’ambito dell’ICAAP la Banca definisce
la mappa dei rischi rilevanti che costituisce la cornice entro la quale sono sviluppate tutte le attività di
misurazione/valutazione, monitoraggio e mitigazione dei rischi. A tal fine provvede all’individuazione
di tutti i rischi verso i quali è o potrebbe essere esposta, ossia dei rischi che potrebbero pregiudicare la
propria operatività, il perseguimento delle strategie definite e il conseguimento degli obiettivi aziendali.
Per ciascuna tipologia di rischio identificata, vengono individuate le relative fonti di generazione, anche
ai fini della successiva definizione degli strumenti e delle metodologie a presidio della loro misurazione
e gestione, nonché le strutture responsabili della gestione. Nello svolgimento delle attività citate la Banca tiene conto del contesto normativo di riferimento, dell’operatività in termini di prodotti e mercati di
riferimento, delle specificità connesse alla propria natura di banca cooperativa a mutualità prevalente
operante in un network e, per individuare gli eventuali rischi prospettici, degli obiettivi strategici definiti
dal Consiglio di Amministrazione e declinati nel piano annuale.
Sulla base di quanto rilevato dalle attività di analisi svolte, la Banca ha identificato come rilevanti i
seguenti rischi: rischio di credito e di controparte; rischio di concentrazione; rischio derivante da cartolarizzazioni; rischio di mercato; rischio operativo; rischio di tasso di interesse; rischio di liquidità; rischio
strategico; rischio di reputazione; rischio residuo; rischio di leva finanziaria eccessiva; rischi connessi con
le attività di rischio e i conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati.
Le valutazioni effettuate con riferimento all’esposizione ai cennati rischi e ai connessi sistemi di misurazione e controllo sono state oggetto di analisi da parte dei vertici aziendali.
Il secondo livello dei controlli (risk management e compliance) assume un rilievo strategico, con riguardo
alla capacità di coniugare il governo del rischio con la pratica d’affari, nel supportare la declinazione
della cultura aziendale in materia di gestione del rischio nei comportamenti e nelle scelte strategiche. La
Funzione di controllo dei rischi ha tra gli altri, il compito di individuare le metodologie di misurazione
dei rischi, sviluppare e manutenere i modelli e gli strumenti di supporto per la misurazione/valutazione
ed il monitoraggio dei rischi, individuare i rischi cui la Banca è o potrebbe essere esposta, controllare
la coerenza dell’operatività delle singole aree/unità di business con gli obiettivi di rischio/rendimento,
quantificare/valutare il grado di esposizione ai rischi. Più in generale, la funzione ha tra i propri compiti principali, la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e il controllo della coerenza dell’operatività delle singole aree aziendali con gli obiettivi di rischio/rendimento definiti
dal Consiglio di Amministrazione, quantificando il grado di esposizione ai rischi e gli eventuali impatti
economici. La Funzione garantisce inoltre l’informativa inerente ai citati profili di analisi e valutazione
attraverso opportuni reporting indirizzati alla Direzione Generale e agli Organi di Governo e Controllo.
La Funzione di Internal Audit svolge la propria attività sulla base del piano annuale delle attività di auditing approvato dal Consiglio di Amministrazione e attraverso verifiche puntuali sull’operatività delle
funzioni coinvolte richieste in corso d’anno. In tale ambito effettua la verifica e l’analisi dei sistemi di
controllo di primo e secondo livello, attivando periodici interventi finalizzati al monitoraggio delle variabili di rischio. L’attività viene articolata prevedendo momenti di follow-up per i processi sottoposti ad audit nel corso dei piani precedenti, nell’ottica di verificare l’effettiva implementazione ed efficacia degli
interventi di contenimento del rischio proposti. I vertici della Banca prendono visione dei report prodotti
per ogni verifica di processo e del report consuntivo che sintetizza la valutazione dell’Internal Audit sul
complessivo sistema dei controlli della Banca e riporta l’elencazione degli interventi di miglioramento
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
ritenuti opportuni al fine di riportare i rischi residui entro un livello coerente con la propensione al rischio definita dai vertici aziendali. L’informativa di sintesi delle attività svolte dalle Funzioni di controllo
interno nel corso dell’anno è stata esaminata dal Consiglio di Amministrazione. La Funzione di Internal
Audit ha ottenuto la certificazione di conformità relativamente all’organizzazione e allo svolgimento
delle proprie attività agli Standard per la pratica professionale dell’Internal Auditing e al Codice Etico
della Professione; tale giudizio è stato elaborato da parte di un ente terzo indipendente al Sistema a
fronte di un processo di analisi e verifiche condotte secondo la metodologia definita nel “Quality Assessment Manual” pubblicato dall’Institute of Internal Auditors (IIA).
Riguardo alla gestione del rischio di non conformità alle norme, a seguito di un’accurata analisi organizzativa e di una valutazione costi benefici che hanno tenuto in considerazione le dimensioni aziendali,
la complessiva operatività e i profili professionali in organico, la Banca ha adottato un modello che si
fonda sulla facoltà, prevista dalla normativa per le banche di dimensioni contenute o caratterizzate da
una limitata complessità operativa, di affidare lo svolgimento della Funzione di Conformità a soggetti
terzi, tra i quali gli organismi associativi di categoria, purché dotati di requisiti idonei in termini di professionalità e indipendenza e fermo restando l’obbligo di procedere alla nomina di un responsabile della
funzione all’interno dell’azienda. Tale soluzione ha presentato, tra l’altro, la possibilità di avvalersi delle
competenze specialistiche multidisciplinari presenti nella Federazione Locale realizzando economie di
scopo e di scala. La Banca ha dunque conferito alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del
Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria lo svolgimento delle attività della Funzione di Conformità. Al Responsabile Interno della Funzione spetta la complessiva supervisione dell’attività di gestione del rischio e il
ruolo di referente interno per il soggetto incaricato della Funzione. Coerentemente con le Disposizioni
di Vigilanza, allo stesso è assicurata l’attribuzione dei requisiti atti a consentire la verifica dell’effettivo
svolgimento delle attività di competenza dell’outsourcer nell’ambito del Processo di gestione dei rischi di
non conformità. I risultati delle attività di verifica condotte sono formalizzati in specifici report presentati al Consiglio di Amministrazione cui, in quanto responsabile del Sistema dei Controlli Interni, spetta
la complessiva supervisione del processo di gestione del rischio di non conformità normativa e, in tale
ambito, la periodica valutazione dell’adeguatezza della funzione di conformità alle norme nonché la
definizione del programma di attività della funzione stessa.
Con riferimento alla gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, in ossequio alla
disciplina di riferimento ed a seguito di un’accurata analisi organizzativa che ha tenuto conto delle dimensioni aziendali, della complessiva operatività e dei profili professionali in organico, la Banca ha provveduto ad avvalersi della facoltà, prevista dalla normativa, di affidare lo svolgimento delle attività della
Funzione Antiriciclaggio a soggetti terzi (tra i quali gli organismi associativi di Categoria). Ciò posto,
valutata la rispondenza della relativa struttura ai requisiti richiesti dalle disposizioni in materia, la Banca
ha deciso di affidare alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e
Liguria lo svolgimento delle attività della Funzione antiriciclaggio sulla base di un accordo specifico che
disciplina, tra l’altro, gli obiettivi dell’attività, la frequenza minima dei flussi informativi nei confronti
del responsabile interno all’azienda e degli organi di vertice aziendali, gli obblighi di riservatezza delle
informazioni acquisite nello svolgimento dell’attività, la possibilità di rivedere le condizioni ove ne ricorrano le necessità, la possibilità per le Autorità di Vigilanza e la UIF di accedere alle informazioni utili per
l’attività di supervisione e controllo in capo alle stesse. I risultati delle attività di controllo sono formalizzati in specifici report e oggetto di illustrazione al Consiglio di Amministrazione.
Con il 15° aggiornamento alla Circolare della Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006, “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, è stato definito il nuovo quadro regolamentare in materia
di “Sistema dei controlli interni”, “Sistema informativo”, “Continuità operativa”. Il termine per l’adeguamento alle disposizioni in materia di sistema dei controlli interni, di cui al Capitolo 7, e di continuità
operativa, di cui al Capitolo 9, è fissato al 1° luglio del 2014. Fanno eccezione:
y Le previsioni inerenti le linee di riporto dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo di secondo livello (risk management e compliance), di cui al Capitolo 7, Sezione III, par. 1, lett. b), cui ci si deve
conformare entro il 1° luglio 2015.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
y Con riferimento all’esternalizzazione di funzioni aziendali (Capitolo 7, Sezioni IV e V), l’obbligo di
adeguare i contratti di esternalizzazione in essere alla data di entrata in vigore delle disposizioni
alla prima scadenza contrattuale e, comunque, entro tre anni dall’entrata in vigore (1° luglio 2016).
I contratti di esternalizzazione conclusi dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina devono essere
adeguati alle nuove disposizioni entro la data di efficacia delle disposizioni (1° luglio 2014). Entro tale
data deve essere inviata alla Banca d’Italia una comunicazione che riporti tutti i contratti stipulati nel
periodo compreso tra la data di entrata in vigore delle disposizioni e la data della loro efficacia.
Il termine per l’adeguamento alle disposizioni in materia di sistema informativo, di cui al Capitolo 8, è il
1° febbraio 2015. I contratti di esternalizzazione del sistema informativo in essere alla data di entrata in
vigore delle disposizioni devono essere adeguati alla prima scadenza contrattuale e, comunque, entro
tre anni dall’entrata in vigore delle disposizioni (1° luglio 2016).
Le perduranti tensioni prodotte dalla crisi finanziaria impongono alla Banca una rinnovata riflessione
sulla capacità di realizzare la propria missione, tenendo in debita considerazione anche i profili dell’efficienza e dell’economicità della gestione. In tale ottica, i contenuti, complessi e articolati, delle nuove disposizioni e i tempi di prevista entrata in vigore impongono un’attenta valutazione non solo dei necessari profili di adeguamento alle nuove previsioni, ma anche delle modalità di declinazione delle attività di
adeguamento stesse, anche alla luce del prevedibile impatto organizzativo, procedurale ed economico e
posta la peculiare fase congiunturale tuttora in atto. Il principio ispiratore delle scelte aziendali in materia si basa sulla consapevolezza che un efficace sistema di controllo costituisce condizione essenziale per
il perseguimento degli obiettivi aziendali e che gli assetti organizzativi e di controllo aziendali debbano
costantemente risultare tali da supportare la realizzazione degli interessi dell’impresa e nello stesso
tempo contribuire ad assicurare condizioni di sana e prudente gestione e stabilità. Funzioni di controllo
autorevoli e adeguate contribuiscono a guidare gli organi di vertice verso scelte strategiche coerenti
con il quadro normativo e con le potenzialità aziendali, agevolano lo sviluppo di una cultura aziendale
di correttezza dei comportamenti e di affidabilità, permettono di accrescere la fiducia degli operatori e
dei clienti nell’operatività della singola banca e del settore nel suo complesso. Assumono rilievo in tale
ambito i meccanismi di interazione tra le Funzioni aziendali al fine di disporre di una visione integrata
dei rischi e di un processo dinamico di adattamento delle modalità di controllo al mutare del contesto
interno ed esterno.
All’insegna di tali riflessioni e nel contesto di un percorso comune che ha coinvolto, oltre alle consorelle,
anche tutte le strutture, associative e imprenditoriali, di secondo livello del network, è stata sviluppata
l’autovalutazione aziendale di posizionamento rispetto alle nuove disposizioni. Nel corso del mese di
gennaio u.s., la Banca ha trasmesso alla Banca d’Italia la propria relazione sugli esiti dell’autovalutazione
in argomento. Nella relazione sono state individuate le misure da adottare per assicurare il rispetto delle
disposizioni e la relativa tempificazione, definita in coerenza con le date di efficacia delle disposizioni di
riferimento e tenuto conto delle linee progettuali di Categoria inerenti la predisposizione di riferimenti
metodologici e standard documentali utili rispetto ai profili di necessario adeguamento individuati nel
corso della stesura del piano di migrazione. Sulla base di quanto emerso nel corso delle attività sviluppate nell’ambito dell’autovalutazione, la Banca ha individuato le seguenti principali aree di adeguamento
y Ruolo e responsabilità degli organi aziendali. In particolare, occorre procedere alla revisione e integrazione dei regolamenti della Banca al fine di allineare ruoli, compiti e responsabilità degli Organi
aziendali a quanto stabilito dalle disposizioni di vigilanza. Tali attività saranno sviluppate in stretto
raccordo con quelle inerenti l’adeguamento alla nuova disciplina in materia di governo societario, di
prossima emanazione.
y Attuazione/integrazione dei processi di governo e gestione dei rischi. In particolare:
- definizione, formalizzazione e attuazione del Risk Appetite Framework;
- adeguamento della Funzione di Risk Management ai nuovi requisiti regolamentari e definizione/
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
integrazione dei processi di governo e gestione dei rischi anche alla luce delle nuove definizioni regolamentari, ivi inclusa la definizione dei presidi di controllo di secondo livello per il monitoraggio
delle esposizioni creditizie;
- definizione e implementazione di procedure volte ad assicurare la piena e corretta valutazione dei
rischi derivanti dalla nuova operatività, in coerenza con la propensione al rischio definita e la capacità
della banca di gestirli;
- definizione dei criteri quantitativi e qualitativi per identificare le operazioni di maggior rilievo e del
processo di gestione e governo dei rischi associati;
- aggiornamento e integrazione delle politiche e processi di valutazione delle attività aziendali per
assicurarne un’adeguata integrazione con l’attività di risk management.
y Profili attinenti l’esternalizzazione di funzioni aziendali con riferimento alle disposizioni riportate nei
capitoli 7 e 8. In tale ambito:
- definizione e adozione della politica in materia di esternalizzazione nella quale verranno regolamentati i processi e i presidi in grado di garantire l’adeguato governo delle attività oggetto di esternalizzazione, finalizzati anche a valutare e attivare, se necessario, soluzioni di switch o di contingency;
- adeguamento dei contratti in essere con i fornitori tenuto anche conto dei riferimenti che a riguardo
verranno definiti a livello di Categoria con particolare, ma non esclusivo, riguardo a indicatori, SLA e
logiche di misurazione e valutazione delle soglie individuate per tipologia di servizio.
y Nell’ambito delle attività finalizzate per la definizione e adozione del documento di coordinamento
delle funzioni e organi di controllo:
- revisione dei compiti e delle responsabilità delle Funzioni di controllo, dei relativi flussi informativi e
delle modalità di coordinamento e collaborazione ai sensi delle nuove disposizioni;
- definizione dei processi in grado di garantire una maggiore collaborazione e un più frequente interscambio fra le differenti Funzioni e tra queste e gli Organi aziendali, coinvolte nell’iter di misurazione,
valutazione e mitigazione dei rischi, ciò in termini anche di pianificazione condivisa e temporalmente
coordinata, sinergica e non ridondante, modalità di confronto, logiche e metriche di valutazione del
rischio residuo;
- definizione del set di informazioni omogenee relative a medesimi ambiti sottoposti a pareri e valutazioni delle differenti Funzioni di Controllo; in merito, si prevede di rivedere gli attuali strumenti di
reporting.
y Adeguamento rispetto alle nuove previsioni in materia di Sistemi Informativi e Continuità Operativa,
con particolare riguardo agli aspetti attinenti la governance ICT, la gestione della sicurezza informatica, il sistema di gestione dei dati, la gestione del rischio informatico.
y Adeguamento della Funzione di Compliance, secondo un approccio riskbased, in misura proporzionale al rilievo che le singole norme hanno per l’attività svolta e alle conseguenze della loro violazione.
Il percorso di adeguamento è già in corso nell’ambito delle progettualità di Categoria cui la Banca partecipa per il tramite della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta
e Liguria.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
• Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle
attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime.
Con riferimento alle disposizioni Banca d’Italia, Consob e Isvap relative alle informazioni da fornire nelle
relazioni finanziarie sulle prospettive aziendali, con particolare riferimento alla continuità aziendale, ai
rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività (impairment test) e alle incertezze
nell’utilizzo delle stime, il Consiglio di Amministrazione conferma di avere la ragionevole aspettativa
che la banca possa continuare la propria operatività in un futuro prevedibile e attesta pertanto che il
bilancio dell’esercizio è stato predisposto in tale prospettiva di continuità. Nella struttura patrimoniale
e finanziaria della Banca e nell’andamento operativo non sussistono elementi o segnali che possano
indurre incertezze sul punto della continuità aziendale. Per l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle
verifiche per riduzione di valore delle attività e alle incertezze nell’utilizzo di stime si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione, a commento degli andamenti gestionali, e/o nelle specifiche
sezioni della Nota Integrativa.
6. Le altre informazioni.
• Il conseguimento degli scopi statutari: criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello
scopo mutualistico della società cooperativa ai sensi dell’art. 2 L. 59/92 e dell’art. 2545 c.c.
L’identità della nostra Cassa si fonda su tre caratteristiche fondamentali: la partecipazione democratica, che
denota una particolare governance e sottolinea il carattere cooperativo; la mutualità, che è interna, con
l’obbligo ad orientare l’attività prevalentemente a favore dei soci e a non perseguire fini di speculazione
privata, esterna, nella relazione con gli altri portatori di interessi ed in particolare con le comunità locali e,
infine, di sistema, con la piena valorizzazione del cosiddetto modello “a rete”; la territorialità, che si esprime nella proprietà dell’impresa, con soci che devono essere espressione del territorio di insediamento della
Cassa, e nell’operatività, in quanto il risparmio raccolto resta sul territorio per finanziare l’economia locale.
La mission della Banca trova, infatti, un esplicito riferimento nell’art. 2 dello Statuto, nel quale vengono
richiamati i principi ispiratori della propria attività: “Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai
principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e
gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile
e sostenibile del territorio nel quale opera. La società si distingue per il proprio orientamento sociale e
per la scelta di costruire il bene comune. E’ altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori
del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo
scambio mutualistico tra i soci nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale”.
Tali principi ispiratori costituiscono da sempre la base di partenza del nostro processo di pianificazione
strategica ed orientano gli indirizzi della Banca verso la massimizzazione del valore creato a favore dei
propri soci e clienti.
Il modello organizzativo del Credito Cooperativo, inoltre, supporta le banche di credito cooperativo sia
dal lato associativo che imprenditoriale. Il primo è declinato nella Federazione Regionale e nella Federazione Nazionale, che svolgono funzioni di coordinamento e consulenza a favore delle banche associate;
il secondo si individua nelle cosiddette strutture di secondo livello, Gruppo Bancario Iccrea e Cassa Centrale Banca, che si configurano come complemento operativo delle banche di credito cooperativo per
quanto riguarda la fornitura di servizi e prodotti, nonché nella Servizi Bancari Associati Spa per tutti gli
aspetti di carattere tecnico-procedurale. I due principi che garantiscono l’efficienza del sistema sono la
sussidiarietà e la solidarietà. La sussidiarietà vede le strutture nazionali e regionali svolgere in modo consortile quelle funzioni che, se esercitate in modo autonomo da ciascuna banca, sarebbero meno efficaci
ed efficienti; la solidarietà riguarda i rapporti di collaborazione e di corresponsabilità che legano tra di
loro le banche di credito cooperativo.
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
La partecipazione dei soci alla vita sociale trova sicuramente il momento più pregnante in occasione
dell’Assemblea annuale, durante la quale viene sottoposto al loro giudizio l’operato di coloro che i soci
stessi hanno designato per condurre la Cassa. Proprio in tale occasione è gratificante per tutti quanti
riscontrare una partecipazione sempre importante, tanto che nel maggio 2013 erano presenti oltre 1.500
soci, a rappresentare una base sociale che nel suo complesso nel corso del 2013 è aumentata di ben 367
unità, posizionandosi, al 31.12.2013, a quota 4.700.
E’ bene mettere in evidenza che la Cassa viene periodicamente sottoposta ad un processo di revisione
cooperativa, che assume un ruolo autonomo rispetto alla vigilanza bancaria svolta dalla Banca d’Italia
per il presidio della sana e prudente gestione ed è volto a verificare la corretta applicazione dei requisiti
mutualistici: accertare il recepimento nello Statuto dei principi minimali, a norma di legge, di mutualità e
di assenza di scopi di lucro; verificare l’effettività dello scambio mutualistico nonché la qualità della partecipazione dei soci allo scambio stesso; verificare l’effettività della base sociale e l’adempimento degli
obblighi di natura amministrativa connessi alla gestione del libro soci; accertare la presenza di regolamenti assembleari ed elettorali che consentano ai soci la partecipazione alla vita sociale senza compromettere l’esercizio dei diritti di espressione, di voto e di candidatura; il riscontro nei numeri del bilancio
dell’attitudine mutualistica della cooperativa. Tutti i verbali ispettivi sono sempre stati caratterizzati da
assenza di rilievi e dunque constatazione della piena natura mutualistica della Cassa.
La nostra banca offre ai soci vantaggi sia di tipo bancario, con le migliori condizioni applicate al rapporto
denominato “Conto Socio”, sia di tipo extrabancario, con gli sconti e le innumerevoli offerte presso gli
esercizi commerciali aderenti all’iniziativa “I Vantaggi del Socio in Vetrina”. Da non dimenticare, inoltre,
il nostro impegno nelle iniziative a tutela della salute, con l’offerta dell’Assicurazione Infortuni gratuita
per i soci e con la stipula di una convenzione con la Fondazione Orizzonte Speranza Onlus che consente
ai soci della Cassa visite a prezzo ridotto in ambito di cardiologia, oculistica, otorinolaringoiatria, dermatologia, dietistica, check up preventivo presso la struttura in Boves denominata Stella del Mattino; ogni
anno sono circa 500 i soci che usufruiscono dell’iniziativa. In campo culturale non possiamo esimerci dal
citare il premio “Alunni Meritevoli” che ogni anno attribuisce un riconoscimento tangibile a coloro che
si sono distinti per l’impegno ed i risultati in ambito scolastico (scuole medie inferiori, scuole medie superiori, università) e che da alcuni anni a questa parte viene consegnato nel corso di una serata concerto
organizzata dalle scuole stesse, con un bellissimo successo proprio della manifestazione del 20 dicembre
scorso, che ha visto la premiazione di ben 54 alunni, con un’elargizione da parte della Cassa di circa 28
mila euro. Nel corso degli ultimi cinque anni gli alunni premiati sono stati ben 226, con un riconoscimento totale di circa 102 mila euro. Proprio ai giovani continuiamo a guardare con entusiasmo ed è con
entusiasmo che abbiamo aderito al progetto intitolato “Buona Impresa”, risposta concreta della Cassa,
nell’ambito di un progetto di Categoria, per stimolare e agevolare l’imprenditorialità giovanile, mettendo a disposizione strumenti concreti che favoriscano la nascita di nuove imprese, non solo in termini di
sostegno creditizio, ma di vero e proprio accompagnamento lungo il percorso che il giovane decide di intraprendere. Non da meno i nostri interventi a vantaggio del relax e divertimento, con l’organizzazione
di gite sociali, settimane bianche, soggiorni marini e montani, crociere. Da alcuni anni, inoltre, arriviamo
nelle case di tutti i soci e clienti con “Cassa Rurale ed Artigiana di Boves Informazioni”, opuscolo creato
nell’intento di meglio divulgare il nostro modo di fare ed essere banca.
Uno slogan a livello nazionale riferisce di banche di credito cooperativo differenti per forza. Nei confronti dei nostri soci e clienti tutti lo vogliamo essere cercando di integrare le logiche patrimoniali ed economiche che per forza di cose devono stare alla base dei nostri ragionamenti, con la logica di un reciproco
vantaggio e beneficio. Diamo importanza al risparmio a prescindere dalla sua effettiva consistenza,
forniamo attenzione alle imprese indipendentemente dalle loro dimensioni, fissiamo i nostri obiettivi
di budget consapevoli che non tutto è adatto a tutti e che i risultati non devono mai essere raggiunti a
scapito della relazione con il cliente e della assoluta trasparenza nei suoi confronti.
In ultimo vogliamo ricordare le tante iniziative in campo sociale e culturale che ogni hanno godono del
nostro appoggio in termine di beneficenza, con stanziamenti che assommano a cifre importanti, grazie
proprio al sostegno ed alla fiducia che tutti i soci riservano alla Cassa, soci che ogni anno in assemblea
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BILANCIO ESERCIZIO 2013
approvano all’unanimità la destinazione di una quota consistente del risultato economico a tale finalità.
Nel corso degli ultimi cinque anni abbiamo erogato sul territorio, nelle varie forme, circa 1,5 milioni di
euro, suddivisi in circa 700 interventi. Dunque un grazie sincero il territorio lo deve proprio a tutti Voi.
Anche nel 2013 continueremo ad operare per rafforzare la mutualità interna verso i Soci, esterna verso
le Comunità e sistemica verso il nostro Movimento, con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo che
continuerà a rappresentare la nostra bussola.
Tutto quanto sopra rappresenta il nostro modo di fare banca, lo ha rappresentato in passato e lo rappresenterà in futuro, consapevoli dell’appoggio che tutti quanti, soci e clienti, o semplicemente cittadini
del territorio in cui ogni giorno lavoriamo e viviamo, ci hanno sempre dimostrato e con questo spirito
rivolgiamo un invito alla lettura del Bilancio Sociale e di Missione.
• Informazioni sulle ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione dei nuovi soci ai
sensi dell’art. 2528 del codice civile.
Il Consiglio di Amministrazione, in ossequio alle previsioni recate dall’art. 2528 c.c., informa in merito
alle determinazioni assunte con riguardo all’ammissione di nuovi soci.
In particolare il Consiglio, premesso che:
- il principio della “porta aperta” rappresenta uno dei cardini della cooperazione;
- l’articolo 35 del Testo Unico Bancario stabilisce che le banche di credito cooperativo esercitano il credito prevalentemente a favore dei soci;
- lo statuto sociale, sulla base delle disposizioni dettate dal Testo Unico Bancario e dalle Istruzioni di
Vigilanza della Banca d’Italia, determina i requisiti di ammissibilità a socio e le limitazioni all’acquisto
della qualità di socio;
- il Piano Strategico 2013-2015 ha confermato ancora una volta la volontà della Cassa di accrescere il
già forte radicamento territoriale nella zona di competenza e dunque di continuare a perseguire una
politica di sviluppo della base sociale, con particolare riferimento ai giovani;
comunica che:
- la valutazione di tutte le richieste di ammissione a socio è stata svolta tenendo come riferimento i requisiti di moralità, correttezza ed affidabilità dei richiedenti, secondo una consolidata prassi aziendale;
- il valore della quota sociale è pari a € 2,58;
- la misura del sovrapprezzo azioni attualmente richiesto è pari a € 100,71; tale sovrapprezzo non
viene applicato nel caso di ammissione a socio di persona fisica di età pari o inferiore a 30 anni al
momento della richiesta;
- alla data del 31.12.2013 la compagine sociale era composta da 4.700 soci, con un aumento rispetto
all’esercizio precedente di 367 unità, dunque del 8,47 per cento;
- sono stati esclusi dalla compagine sociale coloro che non erano più in possesso dei requisiti previsti
dal Testo Unico Bancario, dalle Disposizioni di Vigilanze e dunque dallo Statuto; a fronte dei 482 nuovi ingressi sono da registrarsi 115 uscite, considerato anche i decessi;
- si è operato in modo tale da rispettare e migliorare il coefficiente che misura l’operatività prevalente verso
i soci, che alla data del 31.12.2013 si è posizionato al 75,3 per cento, rispetto al 68,6 per cento del 31.12.2012.
50
BILANCIO ESERCIZIO 2013
• Eventuali accertamenti ispettivi dell’organo di vigilanza.
Nell’ambito dell’ordinaria attività di Vigilanza, la Banca nel corso dell’esercizio è stata sottoposta ad
accertamenti ispettivi da parte della Banca d’Italia, ai sensi dell’art. 545 del D.Lgs. 1.9.1993 n. 385. La suddetta attività è stata condotta nell’arco temporale dal 19 settembre al 29 novembre 2013. Nel rapporto
ispettivo si rileva che “l’accertamento ha fatto emergere risultanze in prevalenza favorevoli, da iscrivere
nel quadro valutativo del periodico processo di revisione prudenziale.” Il Consiglio di Amministrazione,
il Collegio Sindacale e la Direzione Generale hanno preso atto con soddisfazione dell’esito degli accertamenti, consci che una visita ispettiva della Banca d’Italia non rappresenta un punto di arrivo, bensì uno
stimolo a migliorare ulteriormente ed in tale ottica verranno affrontati alcuni aspetti emersi in ambito
di “strategie e governo” e “rischi di credito”.
7. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio.
Nella prima parte dell’esercizio 2014 non si sono verificati altri fatti di rilievo in grado di influenzare la
situazione esistente alla chiusura dell’esercizio e rappresentata in bilancio e dunque di importanza tale
che la loro mancata comunicazione comprometterebbe la possibilità dei destinatari dell’informazione
societaria di fare corrette valutazioni.
8. Informativa sulle operazioni con parti correlate.
Le informazioni sui rapporti con parti correlate, come definite dallo IAS 24, sono riportate nella “parte H
- operazioni con parti correlate” della nota integrativa, cui si fa rinvio. Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che
non sono state compiute operazioni con soggetti collegati di maggiore rilevanza ai sensi della normativa
di riferimento e dei criteri adottati nell’ambito delle politiche assunte, sulle quali l’Amministratore Indipendente e/o il Collegio Sindacale abbiano reso parere negativo o formulato rilievi.
9. Evoluzione prevedibile della gestione.
• Prepararsi al futuro già presente.
I cambiamenti sociali e demografici ci pongono sfide ineludibili: nel welfare, nell’equità intergenerazionale, nella costruzione di un Paese veramente interculturale. Le nuove tecnologie pervadono la nostra
quotidianità, modificando il modo di lavorare, produrre, consumare, investire, risparmiare e perfino di
accedere al credito. Ma, soprattutto, incidendo in profondità nelle modalità di relazione interpersonali,
sempre più intermodali, a-fisiche, veloci, dunque, almeno in parte, cambiando il nostro modo di essere.
In questo contesto si aprono o si allargano ulteriormente nuovi spazi di azione per l’impresa cooperativa.
Cioè per quell’insieme di persone e imprese che riescono a far convergere l’efficienza dell’azione privata
con l’interesse generale e il bene comune. Le risposte della nostra Banca già vanno in questa direzione,
ma dovranno farlo con ancor maggior coraggio nel prossimo futuro, con una rinnovata capacità di servizio, avvalendoci anche della rete a cui apparteniamo.
Far parte di una rete, peraltro, consentirà di meglio contrastare ogni pericolo. Sotto quest’ottica va
guardata l’adesione alla fase di test del Fondo di Garanzia Istituzionale, un argine contro la corrente,
contro la nuova alluvione normativa che l’Unione Bancaria genera già ora e da qui ai prossimi anni. La
presenza di uno schema di protezione istituzionale, previsto in diverse Direttive e Regolamenti europei,
quale il Fondo di Garanzia Istituzionale, costituisce concretamente un presidio di coesione, di tutela e di
auto-organizzazione, che consente di dare maggior ordine al sistema, di attenuare in prospettiva i costi
crescenti delle norme, di ottenere vantaggi in termini di maggiore incisività nella prevenzione delle crisi,
di liberare patrimonio, di meglio gestire la liquidità di sistema ed i derivati di copertura, di difendersi
di fronte al rischio insito in strumenti come il bail-in, di meglio fronteggiare l’incertezza che genera la
costituzione di nuovi organismi europei come il Resolution Fund. Di proteggere i nostri soci, con ciò assolvendo meglio al nostro dovere di servire i cooperatori del credito.
51
BILANCIO ESERCIZIO 2013
• Re-interpretare il modello BCC.
L’esercizio 2014 si presenta al momento come un anno ancora molto impegnativo, in un contesto istituzionale, operativo e di mercato profondamente condizionato dal perdurare di una congiuntura economica negativa. Sebbene gli ultimi mesi hanno fatto registrare un allentamento delle tensioni sui mercati finanziari, l’attività economica continua a mostrare segni di debolezza. L’attività sul lato impieghi
risentirà dunque ancora di un periodo di incertezze che sembra non voler terminare. La Banca tuttavia
proseguirà nell’esercitare un ruolo di stimolo alla ripresa ed alla crescita del territorio, continuando a
sostenere la vera economia, vale a dire l’economia reale, cercando di favorire l’accesso al credito delle
piccole-medie imprese e delle famiglie. Certo sarà necessario valutare il merito di credito con attenzione
ancora più scrupolosa e con ulteriore prudenza. Una dose di rischio è inevitabile. Ma oggi non si può
sbagliare. Dobbiamo essere ancora più selettivi. Discernere in modo nuovo è un imperativo.
Migliori le previsioni sul lato della raccolta, dove attendiamo ancora discrete performance e tenteremo
di accompagnare il trend di crescita con azioni volte ad una ricomposizione delle forme tecniche a tutto
beneficio della raccolta più duratura. Nel contempo va rafforzato l’impegno per attrarre crescenti flussi
di raccolta indiretta, il cui ammontare non è ancora consono alla struttura dimensionale della banca ed
alle nostre possibilità operative. Tale azione va sostenuta e sviluppata anche nei confronti dei soggetti
da noi finanziati, che affidano poi ad altri intermediari la gestione delle proprie ricchezze.
Le dinamiche sulle masse di raccolta diretta e di impieghi dovrà tenere in debito conto i necessari equilibri di liquidità, senza dimenticare che negli sviluppi di portafoglio dovrà essere posto in primo piano il
rimborso del finanziamento LTRO nel primo trimestre del 2015.
I tassi di mercato indicano una sostanziale stabilità per il 2014 e 2015.
Il margine di interesse risente degli andamenti congiunturali con bassi tassi e domanda debole e del processo di disintermediazione dell’attività bancaria previsto nei prossimi anni. A fronte di tale andamento,
per conseguire un rafforzamento strutturale della profittabilità e continuare a irrobustire il patrimonio,
la nostra azienda dovrà continuare sul percorso già intrapreso di un attento monitoraggio dei costi. Nel
contempo, attraverso una “lettura” attenta dei bisogni vecchi e nuovi di soci e clienti nei diversi momenti della vita personale e/o professionale occorrerà sempre più guardare ai fondi previdenziali, ai servizi
assicurativi, ai servizi di welfare comunitario su base mutualistica o in collaborazione con reti cooperative integrate. Ma anche la monetica, i sistemi di pagamento in mobilità, il rilancio del risparmio gestito,
i servizi di assistenza alle imprese che investono. Dunque occorrerà lavorare con maggiore incisività ed
urgenza al riposizionamento del modello di business dalla “gestione denaro” alla “gestione servizi”,
investendo in cultura, formazione, organizzazione, competenza manageriale. E valorizzando tutte le
sinergie con le banche di secondo livello, impegnate a supportare con risposte efficaci ed efficienti l’attività della Banca sul territorio.
Nel processo di formazione dei margini reddituali un ruolo importante è giocato dalla dinamica attesa delle partite deteriorate e connessi impatti a Conto Economico. Le rettifiche di valore sui crediti
continueranno a rispettare criteri di assoluto rigore. Purtroppo le problematiche relative ai crediti non
performing rimarranno ancora pesanti e certamente destinate a gravare sul risultato della gestione, con
margini economici che continueranno a rimanere contenuti rispetto al passato.
Particolare attenzione verrà posta all’efficacia e all’efficienza operativa ed al governo dei rischi. Struttura, organizzazione, processi, procedure saranno oggetto di intensa attività al fine di rafforzare le basi
sulle quali intraprendere un’ulteriore sana e sostenibile crescita. La banca avrà un particolare riguardo
alla valorizzazione ed al miglioramento qualitativo delle risorse umane, attraverso formazione e sviluppo professionale e motivazionale. La struttura organizzativa, inoltre, dovrà essere rinforzata anche dal
punto di vista quantitativo, sia nelle funzioni di front e back office, che nelle aree di maggior specializzazione, quali credito, finanza, controllo rischi, organizzazione. Sotto il profilo territoriale si perseguirà
un moderato sviluppo che miri all’acquisizione di nuove relazioni e quote di mercato. Dunque, pur in
52
BILANCIO ESERCIZIO 2013
uno scenario così incerto, l‘orientamento della Banca sarà, come sempre, all’insegna del rafforzamento
e del consolidamento, mantenendo elevata attenzione alle necessità di soci, clienti, famiglie, imprese,
comunità, in ciò sicuramente favoriti dalla solidità patrimoniale che da sempre ci contraddistingue.
10. Considerazioni conclusive.
Cari soci,
nel 1883, lo stesso anno in cui Thomas Edison sperimentò con successo la sua invenzione, la luce elettrica,
a molti chilometri di distanza un giovane economista, Leone Wollemborg, dando vita alla prima Cassa
Rurale, accese a suo modo una piccola luce che, nel tempo, ha rischiarato il cammino di molte persone.
In 130 anni è stata fatta molta strada e sono stati attraversati molti territori diversi. In particolare, la crescita del Credito Cooperativo è stata sensibile negli ultimi venti anni. La scintilla è stata una innovazione
normativa, il Testo Unico Bancario, che ha finalmente equiparato le BCC-CR agli altri intermediari. Senza
omologarle.
Accadrà lo stesso con il TUB europeo? Più volte in questi anni le BCC-CR hanno ricevuto apprezzamenti
per la loro azione anticiclica e anticrisi, dalle categorie produttive, ma anche dalle istituzioni e dalle
stesse autorità di vigilanza. Oggi il Credito Cooperativo è una componente significativa nell’industria
del credito del nostro Paese. Ci viene riconosciuto che le nostre sono: le banche del Paese, presenti capillarmente in tutta Italia; le banche della democrazia e della partecipazione, con circa 1 milione e 200
mila soci, in crescita del 3,2 per cento su base d’anno; le banche al servizio dell’economia reale, locale,
popolare, senza distribuzioni di stock options e senza speculazioni in derivati.
Queste qualità e questi apprezzamenti dovrebbero “condensare”, traducendosi in un riconoscimento
concreto del valore della presenza delle BCC-CR nel mercato ed in generale del valore del pluralismo
all’interno dello stesso. Le Banche di Credito Cooperativo possono, debbono continuare a portare il proprio contributo per la crescita delle economie locali, perché in esse ci sia più concorrenza e nei territori
più coesione, inclusione, benessere.
Più fiducia e più speranza. E’ il nostro compito. Sta a noi preparare la storia del futuro. Abbiamo iniziato
a scriverla e realizzarla. Occorre procedere con larghezza di sguardo e consapevolezza di una energia
preziosa che non possiamo sciupare. Anche in tal modo l’Italia sarà più fiduciosa e più meritevole di fiducia. E l’Europa più cooperativa e più civile.
Concludiamo la nostra relazione con un sentito e sincero ringraziamento alla Direzione Generale per la
competenza, professionalità ed entusiasmo dimostrati ed a tutto il personale dipendente, di ogni ordine
e grado, per l’impegno profuso, il senso di responsabilità e lo spirito di squadra. Con loro si sono ottenuti
ancora una volta risultati degni di nota, in un periodo di elevate tensioni ed intense difficoltà.
Grazie anche al Collegio Sindacale per l’intensa partecipazione in ogni occasione.
Alla Filiale di Torino della Banca d’Italia ed all’Unità Specializzata nella Vigilanza bancaria e finanziaria
di Cuneo desideriamo rivolgere rinnovata stima e sinceri ringraziamenti per i sempre preziosi suggerimenti diretti ad una sana e corretta gestione della Banca.
Alla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, alla Servizi
Bancari Associati Spa, agli Organismi e Società del Sistema Cooperativo un sentito grazie per l’assistenza
ed il supporto operativo che mai ci hanno fatto mancare.
Ma soprattutto, a Voi tutti, un grazie per la fiducia accordataci, con l’esortazione ad essere sempre fedeli
sostenitori della Vostra Cassa Rurale ed Artigiana, a promuoverne la crescita e ad accompagnarla nelle
iniziative finalizzate alla creazione di valore per il territorio, a tutto vantaggio proprio di quanti, come
Voi, nel territorio vivono e lavorano, dunque delle Comunità locali.
53
BILANCIO ESERCIZIO 2013
11. Progetto di destinazione degli utili di esercizio.
L’utile di esercizio ammonta a € 723.147,50.
Si propone all’Assemblea di procedere alla seguente ripartizione:
Alla riserva legale
(pari al 83,17% dell’utile netto)
€ 601.453,07
Ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione
(pari al 3,00% dell’utile netto)
Ai fini di beneficenza e mutualità
(pari al 13,83% dell’utile netto)
€ 21.694,43
€ 100.000,00
Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell’esercizio 2013
come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico, nonché nella nota
integrativa.
Boves, 19 marzo 2014.
Il Consiglio di Amministrazione
54
BILANCIO ESERCIZIO 2013
SCHEMI DEL BILANCIO DELL’IMPRESA
55
BILANCIO ESERCIZIO 2013
56
BILANCIO ESERCIZIO 2013
STATO PATRIMONIALE
Attivo
9RFLGHOO¶DWWLYR
&DVVDHGLVSRQLELOLWjOLTXLGH
$WWLYLWj¿QDQ]LDULHGHWHQXWHSHUODQHJR]LD]LRQH
$WWLYLWj¿QDQ]LDULHGLVSRQLELOLSHUODYHQGLWD
&UHGLWLYHUVREDQFKH
&UHGLWLYHUVRFOLHQWHOD
$WWLYLWjPDWHULDOL
$WWLYLWjLPPDWHULDOL
$WWLYLWj¿VFDOL
EDQWLFLSDWH
EGLFXLDOOD/HJJH
$OWUH$WWLYLWj
DFRUUHQWL
7RWDOHGHOO¶DWWLYR
Le voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso clientela” relative ai dati comparativi al 31 12 2012
risultano diverse rispetto al bilancio pubblicato a seguito di una riclassificazione di un time deposit che
la Banca ha in essere con la società Azimut S.p.A.
Passivo
9RFLGHOSDVVLYRHGHOSDWULPRQLRQHWWR
'HELWLYHUVREDQFKH
'HELWLYHUVRFOLHQWHOD
7LWROLLQFLUFROD]LRQH
3DVVLYLWj¿QDQ]LDULHYDOXWDWHDOIDLUYDOXH
3DVVLYLWj¿VFDOL
DFRUUHQWL
EGLIIHULWH
$OWUHSDVVLYLWj
7UDWWDPHQWRGL¿QHUDSSRUWRGHOSHUVRQDOH
)RQGLSHUULVFKLHGRQHUL
DTXLHVFHQ]DHREEOLJKLVLPLOL
EDOWULIRQGL
5LVHUYHGDYDOXWD]LRQH
5LVHUYH
6RYUDSSUH]]LGLHPLVVLRQH
&DSLWDOH
8WLOH3HUGLWDG¶HVHUFL]LR
7RWDOHGHOSDVVLYRHGHOSDWULPRQLRQHWWR
Le voci “130 Riserve da valutazione” e “200 Utile d’esercizio” relative ai dati comparativi al 31 dicembre
2012 risultano diverse rispetto al bilancio pubblicato, per effetto dell’applicazione retrospettiva del nuovo principio contabile IAS 19.
57
BILANCIO ESERCIZIO 2013
CONTO ECONOMICO
Conto economico
9RFL
,QWHUHVVLDWWLYLHSURYHQWLDVVLPLODWL
,QWHUHVVLSDVVLYLHRQHULDVVLPLODWL
0DUJLQHGLLQWHUHVVH
&RPPLVVLRQLDWWLYH
&RPPLVVLRQLSDVVLYH
&RPPLVVLRQLQHWWH
'LYLGHQGLHSURYHQWLVLPLOL
5LVXOWDWRQHWWRGHOO¶DWWLYLWjGLQHJR]LD]LRQH
8WLOL3HUGLWHGDFHVVLRQHRULDFTXLVWRGL
EDWWLYLWj¿QDQ]LDULHGLVSRQLELOLSHUODYHQGLWD
GSDVVLYLWj¿QDQ]LDULH
5LVXOWDWRQHWWRGHOOHDWWLYLWjHSDVVLYLWj¿QDQ]LDULHYDOXWDWHDOIDLUYDOXH
0DUJLQHGLLQWHUPHGLD]LRQH
5HWWL¿FKHULSUHVHGLYDORUHQHWWHSHUGHWHULRUDPHQWRGL
DFUHGLWL
EDWWLYLWj¿QDQ]LDULHGLVSRQLELOLSHUODYHQGLWD
5LVXOWDWRQHWWRGHOODJHVWLRQH¿QDQ]LDULD
6SHVHDPPLQLVWUDWLYH
DVSHVHSHULOSHUVRQDOH
EDOWUHVSHVHDPPLQLVWUDWLYH
$FFDQWRQDPHQWLQHWWLDLIRQGLSHUULVFKLHRQHUL
5HWWL¿FKHULSUHVHGLYDORUHQHWWHVXDWWLYLWjPDWHULDOL
5HWWL¿FKHULSUHVHGLYDORUHQHWWHVXDWWLYLWjLPPDWHULDOL
$OWULRQHULSURYHQWLGLJHVWLRQH
&RVWLRSHUDWLYL
8WLOL3HUGLWHGDFHVVLRQLGLLQYHVWLPHQWL
8WLOH3HUGLWDGHOODRSHUDWLYLWjFRUUHQWHDOORUGRGHOOHLPSRVWH
,PSRVWHVXOUHGGLWRGHOO¶HVHUFL]LRGHOO¶RSHUDWLYLWjFRUUHQWH
8WLOH3HUGLWDGHOODRSHUDWLYLWjFRUUHQWHDOQHWWRGHOOHLPSRVWH
8WLOH3HUGLWDG¶HVHUFL]LR
Le voci “150 Spese Amministrative”, “150 a) Spese per il personale”, “200” Costi operativi”, “250 Utile
dell’operatività corrente al lordo delle imposte”, “260 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività
corrente”, “270 Utile dell’operatività corrente al netto delle imposte” e “290 utile d’esercizio” relative ai
dati comparativi al 31 dicembre 2012 risultano diverse rispetto al bilancio pubblicato per effetto dell’applicazione retrospettiva del nuovo principio contabile IAS 19.
58
BILANCIO ESERCIZIO 2013
REDDITIVITA’ COMPLESSIVA
Prospetto della redditività complessiva
9RFL
8WLOH3HUGLWDG¶HVHUFL]LR
$OWUHFRPSRQHQWLUHGGLWXDOLDOQHWWRGHOOHLPSRVWHVHQ]DULJLURDFRQWRHFR
QRPLFR
3LDQLDEHQH¿FLGH¿QLWL
$OWUHFRPSRQHQWLUHGGLWXDOLDOQHWWRGHOOHLPSRVWHFRQULJLURDFRQWRHFRQR
PLFR
$WWLYLWj¿QDQ]LDULHGLVSRQLELOLSHUODYHQGLWD
7RWDOHDOWUHFRPSRQHQWLUHGGLWXDOLDOQHWWRGHOOHLPSRVWH
5HGGLWLYLWjFRPSOHVVLYDYRFH
Nella voce “utile (perdita) d’esercizio” figura il medesimo importo indicato nella voce 290 del conto
economico.
Nelle voci relative alle “altre componenti reddituali al netto delle imposte” figurano le variazioni di
valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle
imposte).
Alcune voci relative ai dati comparativi al 31 dicembre 2012 risultano diverse rispetto al bilancio pubblicato, per effetto dell’applicazione retrospettiva del nuovo principio contabile IAS 19 secondo le disposizioni dello IAS 8 (mutamento di principi contabili). Per maggiori dettagli si veda la sezione “Altri aspetti”
all’interno della “Parte A - Politiche contabili”.
59
60
2SHUD]LRQLVXOSDWUL
PRQLRQHWWR6WRFN
RSWLRQV
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR'HULYDWLVX
SURSULHD]LRQL
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR9DULD]LRQH
VWUXPHQWLGLFDSLWDOH
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR'LVWULEX]LRQH
VWUDRUGLQDULDGLYLGHQGL
2SHUD]LRQLVXOSDWUL
PRQLRQHWWR$FTXLVWR
D]LRQLSURSULH
9DULD]LRQLGLULVHUYH
0RGL¿FDVDOGLDSHUWXUD
3DWULPR
QLRQHWWR
DO
Gli importi della colonna “Allocazione risultato esercizio precedente - Riserve - “ accolgono, ai righi “Riserve a) di utili” e “Utile d’esercizio” l’effetto
dell’applicazione retrospettiva del nuovo principio contabile IAS 19 secondo le disposizioni dello IAS 8 (mutamento di principi contabili).
3DWULPRQLRQHWWR
'LYLGHQGLHDOWUHGHVWL
QD]LRQL
5LVHUYHGDYDOXWD]LRQH
5HGGLWLYLWjFRPSOHVVLYD
HVHUFL]LR
8WLOH3HUGLWDGLHVHUFL]LR
DGLXWLOL
EDOWUH
5LVHUYH
5LVHUYH
6RYUDSSUH]]LGLHPLVVLRQH
EDOWUHD]LRQL
(VLVWHQ]HDO
DD]LRQLRUGLQDULH
(VLVWHQ]HDO
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR(PLVVLRQH
QXRYHD]LRQL
9DULD]LRQHGHOO¶HVHUFL]LR
&DSLWDOH
$OORFD]LRQHULVXOWDWR
HVHUFL]LRSUHFHGHQWH
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31-12-2013
PATRIMONIO NETTO 31-12-2013
BILANCIO ESERCIZIO 2013
61
2SHUD]LRQLVXOSDWUL
PRQLRQHWWR6WRFN
RSWLRQV
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR'HULYDWLVX
SURSULHD]LRQL
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR9DULD]LRQH
VWUXPHQWLGLFDSLWDOH
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR'LVWULEX]LRQH
VWUDRUGLQDULDGLYLGHQGL
2SHUD]LRQLVXOSDWUL
PRQLRQHWWR$FTXLVWR
D]LRQLSURSULH
9DULD]LRQLGLULVHUYH
0RGL¿FDVDOGLDSHUWXUD
3DWULPR
QLRQHWWR
DO
Le voci “Riserve da valutazione” e “Utile d’esercizio” relative al 31 dicembre 2012 risultano diverse rispetto al bilancio pubblicato, per effetto dell’applicazione retrospettiva del nuovo principio contabile IAS 19 secondo le disposizioni dello IAS 8 (mutamento di principi contabili).
3DWULPRQLRQHWWR
'LYLGHQGLHDOWUHGHVWL
QD]LRQL
8WLOH3HUGLWDGLHVHUFL]LR
5HGGLWLYLWjFRPSOHVVLYD
HVHUFL]LR
5LVHUYHGDYDOXWD]LRQH
DGLXWLOL
EDOWUH
5LVHUYH
5LVHUYH
6RYUDSSUH]]LGLHPLVVLRQH
EDOWUHD]LRQL
(VLVWHQ]HDO
DD]LRQLRUGLQDULH
(VLVWHQ]HDO
2SHUD]LRQLVXOSDWULPR
QLRQHWWR(PLVVLRQH
QXRYHD]LRQL
9DULD]LRQHGHOO¶HVHUFL]LR
&DSLWDOH
$OORFD]LRQHULVXOWDWR
HVHUFL]LRSUHFHGHQWH
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31-12-2012
PATRIMONIO NETTO 31-12-2012
BILANCIO ESERCIZIO 2013
BILANCIO ESERCIZIO 2013
RENDICONTO FINANZIARIO
Metodo Indiretto
,PSRUWR
$
%
&
$77,9,7$¶23(5$7,9$
*HVWLRQH
ULVXOWDWRG¶HVHUFL]LR
SOXVPLQXVYDOHQ]HVXDWWLYLWj¿QDQ]LDULHGHWHQXWHSHUODQHJR]LD]LRQHHVXDWWLYL
WjSDVVLYLWj¿QDQ]LDULHYDOXWDWHDOIDLUYDOXH
SOXVPLQXVYDOHQ]HVXDWWLYLWjGLFRSHUWXUD
UHWWL¿FKHULSUHVHGLYDORUHQHWWHSHUGHWHULRUDPHQWR
UHWWL¿FKHULSUHVHGLYDORUHQHWWHVXLPPRELOL]]D]LRQLPDWHULDOLHLPPDWHULDOL
DFFDQWRQDPHQWLQHWWLDIRQGLULVFKLHGRQHULHGDOWULFRVWLULFDYL
LPSRVWHHWDVVHQRQOLTXLGDWH
UHWWL¿FKHULSUHVHGLYDORUHQHWWHGHLJUXSSLGLDWWLYLWjLQYLDGLGLVPLVVLRQHDOQHWWR
GHOO¶HIIHWWR¿VFDOH
DOWULDJJLXVWDPHQWL
/LTXLGLWjJHQHUDWDDVVRUELWDGDOOHDWWLYLWj¿QDQ]LDULH
DWWLYLWj¿QDQ]LDULHGHWHQXWHSHUODQHJR]LD]LRQH
DWWLYLWj¿QDQ]LDULHYDOXWDWHDOIDLUYDOXH
DWWLYLWj¿QDQ]LDULHGLVSRQLELOLSHUODYHQGLWD
FUHGLWLYHUVREDQFKHDYLVWD
FUHGLWLYHUVREDQFKHDOWULFUHGLWL
FUHGLWLYHUVRFOLHQWHOD
DOWUHDWWLYLWj
/LTXLGLWjJHQHUDWDDVVRUELWDGDOOHSDVVLYLWj¿QDQ]LDULH
GHELWLYHUVREDQFKHDYLVWD
GHELWLYHUVREDQFKHDOWULGHELWL
GHELWLYHUVRFOLHQWHOD
WLWROLLQFLUFROD]LRQH
SDVVLYLWj¿QDQ]LDULHGLQHJR]LD]LRQH
SDVVLYLWj¿QDQ]LDULHYDOXWDWHDOIDLUYDOXH
DOWUHSDVVLYLWj
/LTXLGLWjQHWWDJHQHUDWDDVVRUELWDGDOO¶DWWLYLWjRSHUDWLYD
$77,9,7$¶',,19(67,0(172
/LTXLGLWjJHQHUDWDGD
YHQGLWHGLSDUWHFLSD]LRQL
GLYLGHQGLLQFDVVDWLVXSDUWHFLSD]LRQL
YHQGLWHGLDWWLYLWj¿QDQ]LDULHGHWHQXWHVLQRDOODVFDGHQ]D
YHQGLWHGLDWWLYLWjPDWHULDOL
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/,48,',7$¶1(77$*(1(5$7$$6625%,7$1(//¶(6(5&,=,2
Legenda: (+) generata (-) assorbita
62
BILANCIO ESERCIZIO 2013
Riconciliazione
Metodo indiretto
,PSRUWR
9RFLGLELODQFLR
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63
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
64
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Cassa Rurale ed Artigiana di Boves
BANCA DI CREDITO
COOPERATIVO
Società Cooperativa
con sede in Boves Piazza Italia n. 44
Codice Fiscale e Partita IVA 00254540040 - Codice Abi 08397 - Provincia di Cuneo
Iscritta all’Albo nazionale degli Enti Creditizi al n. 1385.40
Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
Aderente al Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo
Bilancio Sociale e di Missione
al 31 dicembre 2013
ASSEMBLEA ORDINARIA
ANNUALE DEI SOCI
Boves 29.04.2014 - 24.05.2014
65
Le Filiali
Sede BOVES
Piazza Italia, 44
Tel. 0171.380117 - Fax: 0171.380956
orario di sportello Lun- Ven. 8.05-13.00 /
14.45-15.45 – Sabato 9,05-13,00
Busca
T
Filiale FONTANELLE (BOVES)
Via Santuario, 126
Tel. 0171.387005 - Fax 0171.388331
orario di sportello Lun – Ven 8.15-13,00
e in più martedì e giovedì 14,35 - 15.15
Caraglio
C
Cervasca
Vignolo
Roccasparvera
Gaiola
Borgo S. D.
Filiale BEGUDA (BORGO S. D.)
Fraz. Beguda, 93
Tel. 0171.266010 - Fax 0171.721432
orario di sportello Lun – Ven 8.15-12.45
Moiola
Valdieri
Roccavione
Robilan
Filiale BORGO S. DALMAZZO
Vern
Via Lovera, 66
Tel. 0171.265357 - Fax 0171.265358
orario di sportello Lun – Ven:
8.05-13.00 / 14.35-15.35
66
Filiale M. DELL’OLMO
(CUNEO)
Via Chiri n.10/A
Tel. 0171.412838 - Fax 1935905
Orario di sportello Lun – Ven:
8.05 – 13.00 / 14,40-15,40
Tarantasca
Centallo
Filiale CUNEO
Castelletto
Morozzo
Stura
Corso Nizza, 53
Tel. 0171.696000 - Fax 0171.699001
orario di sportello Lun – Ven:
8.05-13.00 / 14.40-15.40
CUNEO
Beinette
Boves
Peveragno
Chiusa
Pesio
Filiale B. S. GIUSEPPE (CUNEO)
Via Bisalta, 13bis
Tel. 0171.346060 - Fax 0171.346116
orario di sportello Lun – Ven:
8.05-13.00 / 14.45-15.45
te
nante
Filiale PEVERAGNO
Via Roma, 42
Tel. 0171.383161 - Fax 0171.383400
orario di sportello Lun - Ven:
8.05-13.00 / 14.40-15.40
Limone
Piemonte
67
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Il Credito Cooperativo
“Così come il comandamento «non uccidere» pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi
dobbiamo dire «no a un’economia dell’esclusione e della iniquità». Questa economia uccide”.
“Vi esorto alla solidarietà disinteressata e ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano”.
Esortazione apostolica Evangelii Gaudium del Santo Padre Francesco, 2013
LA STORIA DEL CREDITO COOPERATIVO
L’esperienza cooperativa nasce intorno al 1840 nei settori dove l’iniziativa privata non era in grado di conciliare
l’aspetto sociale con quello economico.
La prima Cassa Rurale nasce in Germania, successivamente ne vengono costituite anche in Italia e la nostra
è una delle prime. Il loro ruolo era di erogare credito esclusivamente ai soci con l’applicazione di un tasso
di interesse contenuto, favorendo gli investimenti e la modernizzazione del settore agricolo caratterizzato
da imprese di piccole e piccolissime dimensioni, oltre ad avere obiettivi di utilità sociale, rispondendo alla
necessità di liberare le fasce più umili dalla miseria e contrastare l’usura. Già a fine ottocento in Italia ne
esistevano oltre novecento. Nel 1950 nacque la Federazione Italiana e nel 1963 viene fondato l’Istituto di
Credito delle Casse Rurali e Artigiane (ICCREA) per agevolare lo svolgimento delle funzioni creditizie delle
singole Casse. Dal 1993, con il passaggio alla denominazione di “Banche di Credito Cooperativo”, vengono
meno i limiti operativi e le BCC possono estendere la compagine sociale a tutti coloro che operano e risiedono
nel territorio di operatività indipendentemente dalla professione, oltre a poter offrire tutti i servizi e prodotti.
Nel 1995 diventa operativa ICCREA HOLDING, capogruppo del Gruppo Bancario Iccrea (cui fanno parte le
“fabbriche” di prodotti e servizi).
L’architettura del Credito Cooperativo è un “sistema a rete”; infatti le BCC sono supportate da un lato dal
sistema associativo e dall’altro dal sistema imprenditoriale. Il primo è composto dalle Federazioni Locali e
dalla Federazione nazionale, svolge funzioni di coordinamento, assistenza tecnica, consulenza ed erogazione
di servizi a favore delle banche associate. Il sistema imprenditoriale si configura come “complemento
operativo” della BCC per quanto riguarda la fornitura di servizi e prodotti.
I due principi che garantiscono l’efficienza del
sistema sono la sussidiarietà e la solidarietà. La
sussidiarietà si esercita dalle strutture nazionali
e regionali alle banche che prime svolgono in
modo consortile quelle funzioni che sarebbe
meno efficiente realizzare sul territorio. La
solidarietà riguarda i rapporti di collaborazione
e di corresponsabilità che legano le BCC tra
di loro. Attraverso questo “sistema a rete” di
valori, di strategie, di cultura, di comunicazione
e operatività ogni singola Banca, con il proprio
localismo, trova una sintesi più alta e in grado
di competere a tutti i livelli.
La Cassa Rurale ed Artigiana di Boves opera,
come tutte le BCC, in questo sistema “a rete”
del Credito Cooperativo; è così che può offrire
ai suoi Soci e Clienti prodotti innovativi.
68
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
LA STRUTTURA DEL CREDITO COOPERATIVO
I NUMERI DEL CREDITO COOPERATIVO
I numeri delle BCC-CR Dati al 31.12.2013
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
385 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali
4.454 sportelli, pari al 14% degli sportelli bancari italiani
Presenza diretta in 2.710 Comuni ed in 101 Province, in pratica in tutta Italia
1.173.668 soci (+ 3,4% nell’ultimo anno)
37.000 dipendenti (compresi quelli delle Società del sistema)
Raccolta da clientela (comprensiva di obbligazioni): 159,5 miliardi di euro (+3,8% contro -1,3% registrato
dalla media di sistema nel 2013).
La quota di mercato della raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è del 7,8%.
Impieghi economici: 136 miliardi (-2,1%, a fronte del - 4,2% registrato nel resto del sistema bancario
nel 2013). La quota di mercato degli impieghi BCC-CR è del 7,2%. Considerando anche i finanziamenti
erogati dalle banche di secondo livello gli impieghi ammontano complessivamente a 148,9 miliardi di
euro, per una quota di mercato del 7,9%.
Attraverso la Convenzione con Cassa Depositi e Prestiti per prestiti alle PMI, le BCC hanno erogato 1,36
miliardi di euro a favore di 7.827 imprese. (dato al 30 giugno 2013)
Patrimonio (capitale e riserve): 20 miliardi di ½ (+2,2%). Il Tier 1 ratio ed il coefficiente patrimoniale delle
BCC sono pari, rispettivamente, al 14,3% ed al 15,2% (a settembre 2013-ultima data disponibile).
• Le BCC sono le banche dei territori, sono l’espressione del “bank in Italy” (possedute e governate da chi
abita e opera nelle comunità locali).
• Hanno creato occupazione diretta. Negli ultimi dieci anni (1993-2013) i dipendenti sono passati da 18.429
a 37.000, con un incremento del + 101%.
69
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
• Finanziano l’economia reale e soprattutto i piccoli operatori economici. Le BCC erogano:
• il 22,8% del totale dei crediti alle imprese artigiane,
• l’8,7% alle famiglie consumatrici,
• il 17,7% alle famiglie produttrici,
• l’8,9% alle società non finanziarie
• il 12,8% al Terzo settore e al nonprofit (soprattutto cooperative sociali).
• Hanno mediamente una elevata patrimonializzazione (il Tier 1 ratio medio nazionale è pari al 14,3%).
• Non hanno derivati in portafoglio (peraltro non ammessi dalla normativa speciale per le BCC) se non
quelli di “copertura”.
RETE INTERNAZIONALE
Il Credito Cooperativo in Europa conta quasi 4 mila banche, con 71 mila sportelli, ed ha una funzione rilevante
nell’ambito del sistema economico e finanziario continentale. La loro “resilienza” durante la crisi economica
ha consentito loro di giocare un ruolo centrale nella ripresa economica. Le banche cooperative servono
quasi 217 milioni di clienti, quasi ovunque piccole e medie imprese, comunità e famiglie. Rappresentano
quasi 56 milioni di soci. Le banche cooperative, in Europa, hanno una quota di mercato di circa il 30% dei
crediti verso le piccole e medie imprese (PMI), sono, dunque, tra i principali partner finanziari delle piccole
imprese del vecchio continente. La quota media di mercato a livello europeo è del 20% (Annual Report EACBAssociazione delle banche cooperative europee, 2013). Federcasse è socia fondatrice di EACB dal 1970. Il
modello cooperativo di banca (terzo studio di Oliver Wyman) può avere un ruolo guida nella realizzazione di
una società e di un’economia più sostenibili, se continua a puntare su tre fattori: 1) gestire i vincoli finanziari
e continuare a sostenere le economie locali; 2) valorizzare la “differenza cooperativa”; 3) promuovere il valore
sociale delle banche cooperative.
Le Nazioni Unite hanno riconosciuto l’importante ruolo svolto dalle cooperative di tutto il mondo allo sviluppo
economico e sociale dei paesi e delle comunità nelle quali operano. Per tale ragione hanno proclamato il
2012 Anno Internazionale delle Cooperative, con lo slogan: “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”.
LE COOPERATIVE NEL MONDO
Sono oltre 1 miliardo i cooperatori nel mondo, tre volte gli azionisti delle società di capitali.
100 milioni le persone occupate, 5,4 milioni gli occupati in Europa.
PERCHE’ LA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES – BCC
E TUTTE LE BCC D’ITALIA SONO “UNA BANCA DIFFERENTE”
A cura del Presidente di Federcasse: Sergio Gatti
1. La nostra banca è differente perché ci appartiene: è una banca mutualistica di comunità. Raccoglie il
risparmio del nostro territorio e qui lo reinveste. Almeno il 95% del totale dei crediti deve erogarlo
obbligatoriamente nell’area geografica di competenza. Le nostre risorse vengono così impiegate per
lo sviluppo dell’economia reale delle comunità dove noi viviamo e lavoriamo.
2. Perché noi soci dobbiamo risiedere, avere sede od operare con carattere di continuità nell’ambito di
competenza territoriale della nostra banca.
3. Perché nessuno di noi soci può possedere quote del capitale della nostra cooperativa bancaria per un
valore nominale complessivo superiore a 50 mila euro.
4. Perché la BCC è una banca cooperativa mutualistica. Almeno il 50% dell’attività di impiego della
nostra banca per legge deve andare a crediti ai soci (o ad attività prive di rischio).
70
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
5. Perché la nostra è una cooperativa bancaria a utilità comunitaria e sociale: almeno il 70% degli utili di
esercizio deve essere destinato a patrimonio indivisibile. A dire il vero, la nostra BCC e quelle italiane
destinano a riserva oltre il 90% dei propri utili. Il valore economico generato non finisce dunque nelle
tasche di pochi. In tal modo la nostra banca si consolida, può investire in sviluppo e in economia reale.
6. Perché la nostra BCC è ben patrimonializzata e tutte le BCC italiane nel loro complesso hanno una
elevata patrimonializzazione: oltre 20 miliardi di euro.
7. Perché è una banca democratica. Noi soci contiamo in quanto persone: vige il principio “una testa-un
voto”. E inoltre indipendente: siamo noi soci che scegliamo direttamente gli amministratori e i sindaci.
8. Perché costituisce l’unico tipo di banca che è sottoposta oltre alla vigilanza sulla stabilità (Banca
d’Italia), alla vigilanza sulla trasparenza (Antitrust), alla vigilanza sulla concorrenza (Antitrust) e anche
alla vigilanza sulla effettività dello scambio mutualistico (ministero dello Sviluppo economico).
9. Perché è una banca sicura: l’unico tipo di banca che aderisce ad una doppia rete di protezione. Il
Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD, obbligatorio) e il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO,
volontario). E ne sta costruendo una terza ancora più originale.
10. Perché lo statuto della nostra BCC, approvato dalla Banca d’Italia, dal 2011 è all’avanguardia nella
prevenzione dei conflitti di interesse e nel diritto societario.
11. Perché la nostra cooperativa bancaria finanzia gran parte dell’economia reale del nostro territorio. E
l’insieme delle BCC di tutta Italia finanziano gran parte dell’economia reale del Paese (quella che crea
reddito e difende l’occupazione).
12. Perché la nostra cooperativa bancaria (o quella di altre centinaia di migliaia di soci) ha sede e/o opera
anche nelle aree interne del Nord, del Centro e del Sud Italia. In poco meno di 600 Comuni le BCC
rappresentano l’unica azienda bancaria.
13. Perché la nostra banca e nessun’altra banca della rete del Credito Cooperativo ha sedi in paradisi
fiscali europei o extraeuropei. Paghiamo tutte le tasse in Italia.
14. Perché non investe (per scelta e per norma) in derivati speculativi se non quelli di copertura. E invece
investe molti miliardi di euro in titoli di stato italiani. Un altro modo per dare una mano al nostro Paese.
15. Perché la nostra banca aderisce al sistema del Credito Cooperativo che è leader nel microcredito e nella
microfinanza.
16. Perché negli anni della crisi la nostra banca ha voluto e potuto dire “Ci siamo!”. E lo ha dimostrato
con i fatti. Non è fuggita, non si è ripiegata, ha continuato a erogare credito, ha penalizzato il proprio
bilancio per non penalizzare il nostro, quello delle nostre famiglie, delle nostre imprese, delle nostre
associazioni, dei nostri enti locali. E così anche noi, soci della nostra banca siamo cresciuti del 70%
negli ultimi 5 anni (del 14% a livello nazionale). Un segno prezioso di fiducia.
LA PRESENZA DELLA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE
INDICATORE OPERATIVITA’ DI RISCHIO PREVALENTE CON SOCI
(in base alle disposizioni di Vigilanza della banca d’Italia deve essere maggiore del 50%)
80
70
60
75,3%
65,3%
50
40
30
CRA BOVES
Media Federazione Bcc Piemonte, Liguria e V. d’Asta
20
10
0
ATTIVITA’ VERSO I SOCI
71
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
L’attiva partecipazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves nelle strutture del Credito Cooperativo
è dimostrata dalla presenza del Suo Presidente Marro Sergio quale membro del Consiglio Nazionale di
Federcasse dal 2011 e di Vice Presidente della Federazione Piemonte, Liguria e V.d’Aosta dal 2012.
PARTECIPAZIONI
A conferma dell’adesione a quelle che sono le linee del Credito Cooperativo, la Cassa partecipa agli
organismi centrali del movimento con il possesso di quote di capitale sociale, con il versamento di quote
associative e con contributi alle spese.
L’entità del valore partecipativo iscritto a bilancio al 31.12.2013 ammonta a 3,202 milioni di euro.
•
•
•
•
•
•
ICCREA Holding spa – Roma
Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Piemonte Valle d’Aosta e Liguria
Fondo Nazionale di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo
Servizi Bancari Associati Spa
Gestione Esazioni Convenzionate Spa
Elabora Cuneo soc.coop
LA CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES A ROMA NELLA SEDE DI FEDERCASSE E ICCREA HOLDING
IL 14 marzo 2014, il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, i Dirigenti e i Capi Area della Cassa
Rurale ed Artigiana di Boves sono stati ricevuti dai Responsabili di ICCREA HOLDING e FEDERCASSE a
Roma. Una giornata intensa di appuntamenti e nuove conoscenze, durante la quale i Bovesani hanno potuto
fare il punto su importanti argomenti che si stanno sviluppando in collaborazione con le strutture centrali,
necessari per offrire ai propri Soci e clienti sempre maggior sostegno nei rapporti bancari e sociali.
foto gruppo davanti alla sede di ICCREA HOLDING E FEDERCASSE
72
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Il Consiglio di Amministrazione
Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario, a curare personalmente
la propria qualificazione professionale e formazione permanente (art.10).
,/&216,*/,2',$00,1,675$=,21(
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa è composto da nove membri, eletti dall’assemblea dei Soci,
che durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. Il Consiglio di Amministrazione si rinnova di un terzo
ogni anno.
3UHVLGHQWH
MARRO SERGIO
9LFHSUHVLGHQWH
BAUDINO MICHELE
$PPLQLVWUDWRUL
ARMANDO VILMA
CAVALLO MARCELLO
GARRO DONATO
MACARIO DAVIDE
MARTINI CRISTINA
OLIVA GIUSEPPE
PELLEGRINO MICHELANGELO
Gli amministratori della Cassa, oltre a partecipare attivamente ai Consigli di Amministrazione, sono spesso chiamati a frequentare corsi di formazione specifici, quale dovere di curare la propria formazione e qualificazione professionale. Nel corso del 2013 tutti gli amministratori hanno partecipato a corsi, organizzati
dalla Federazione Regionale, con finalità di formazione sulle varie tematiche della gestione bancaria.
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Nel corso dell’assemblea del 21.5.2011 tutto il Collegio Sindacale è stato riconfermato. Esso è composto da
5 elementi (3 effettivi e 2 supplenti) nominati per un triennio e rieleggibili. Esso svolge funzioni di controllo
sull’amministrazione della società.
3UHVLGHQWH
CAVALLO CLAUDIO
0HPEULHIIHWWLYL
PICCARDI BRUNO
POLITANO PATRIZIA
0HPEULVXSSOHQWL BUORA LUCA
BOSCHERO DANIELE
73
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
,/&2//(*,2'(,352%,9,5,
Il Collegio dei Probiviri è un organo interno della Società che ha la funzione di perseguire la bonaria composizione delle liti che dovessero insorgere tra socio e società. E’ composto di tre membri effettivi e di due
supplenti, scelti fra i non soci. Il Presidente è nominato dalla Federazione locale, mentre gli altri componenti sono nominati dall’Assemblea. Nel corso dell’assemblea del 21.5.2011 erano stati riconfermati i
membri effettivi e tra i supplenti era stata nominata la Professoressa Elma Schena.
3UHVLGHQWH
ARCIDIACONO RAFFAELE
0HPEULHIIHWWLYL
DHO STEFANO
PELLEGRINO LUIGI
0HPEULVXSSOHQWL GHINAMO GIOVANNI GUALTIERO
SCHENA ELMA
Assemblea dei soci 2013
74
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
La Missione
La missione della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, come per tutte le BCC, è dettata dall’art. 2 dello
Statuto.
Esso attribuisce alla banca la finalità di “favorire
i soci e gli appartenenti alle Comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il
miglioramento delle condizioni morali, culturali ed
economiche degli stessi e promovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio
e alla previdenza nonché la coesione sociale e la
crescita responsabile e sostenibile del territorio nel
quale opera”.
Questi principi, ulteriormente rimarcati dalla “Carta della Coesione del Credito Cooperativo” e dalla
“Carta dei Valori del Credito Cooperativo” vogliono
assicurare vantaggi ai soci e alle comunità locali,
promuovere l’educazione al risparmio, la partecipazione, la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio.
Le Banche di Credito Cooperativo perseguono quindi lo sviluppo “complessivo” del territorio di cui fanno parte, in una visione più estesa della sola compagine sociale. Le operazioni e i servizi di banca
– attività di natura economica – sono dunque strumentali al conseguimento dello sviluppo di natura
sociale. Uno sviluppo che si realizza giorno dopo
giorno, che guarda al futuro (“crescita responsabile e sostenibile del territorio”) all’interno di una
componente “di sistema”. La promozione e lo sviluppo della cooperazione, quali strumenti per svolgere ancora più efficacemente le attività al servizio
dell’economia reale.
75
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
I Soci
«,O&UHGLWR&RRSHUDWLYRLQYHVWHVXOFDSLWDOHXPD
QR±FRVWLWXLWRGDLVRFLGDLFOLHQWLHGDLFROODERUD
WRUL±SHUYDORUL]]DUORVWDELOPHQWHDUW
allo sviluppo economico e sociale del territorio nel
quale vive e lavora, con una visione più ampia, che
va oltre i motivi esclusivamente di profitto.
/¶LPSHJQR GHO &UHGLWR &RRSHUDWLYR VL FRQFHQWUD
LQ SDUWLFRODUH QHO VRGGLVIDUH L ELVRJQL ILQDQ]LDUL GHL VRFL H GHL
FOLHQWLULFHUFDQGRLOPLJOLRUDPHQWRFRQWLQXRGHOODTXDOLWjHGHOOD
FRQYHQLHQ]DGHLSURGRWWLHGHLVHUYL]LRIIHUWLDUW
I vantaggi riservati ai Soci e le agevolazioni, uniti
alla qualità dei servizi offerti e alla mutualità diffusa, sono ulteriori elementi che caratterizzano, in
maniera peculiare, l’operare della Cassa. A conferma di quanto sopra – negli ultimi 5 anni i Soci della
Cassa sono aumentati del 70%.
,VRFLGHO&UHGLWR&RRSHUDWLYRVLLPSHJQDQRVXOSURSULRRQRUH
DFRQWULEXLUHDOORVYLOXSSRGHOODEDQFDODYRUDQGRLQWHQVDPHQWH
FRQHVVDSURPXRYHQGRQHORVSLULWRHO¶DGHVLRQHSUHVVRODFR
PXQLWjORFDOHHGDQGRFKLDURHVHPSLRGLFRQWUROORGHPRFUDWL
FRHJXDJOLDQ]DGLGLULWWLHTXLWjHVROLGDULHWjWUDLFRPSRQHQWLOD
EDVHVRFLDOHDUW
L’Assemblea dei Soci ogni anno è il momento culminante del rapporto tra Soci e Istituto, luogo nel
quale ogni Socio con il proprio voto può esprimere
la propria volontà. All’assemblea del 2013 ha partecipato oltre il 35% dei Soci.
I Soci costituiscono l’elemento fondante della Cassa, partecipano attivamente alla vita della Banca
sostenendone gli scopi, osservando le disposizioni
statutarie e i regolamenti ed intervenendo in Assemblea.
,9$17$**,3(5,62&,
Hanno una funzione centrale perché sono:
&219(1=,21(,1)25781,62&,
• I proprietari che, attraverso l’Assemblea Generale, eleggono gli amministratori, responsabili
delle scelte gestionali;
Per tutti i Soci, la Cassa ha sottoscritto una polizza infortuni che in caso di morte o invalidità permanente superiore al 55%, assicura i rapporti con
un limite minimo di € 2.582,00 ed un limite massimo di € 50.000,00 per ogni singolo rapporto e di
€ 75.000,00 nel caso di più rapporti. Ogni socio ne
usufruisce a titolo gratuito.
• I primi Clienti (per quanto concerne l’erogazione
del credito, la Cassa deve operare prevalentemente con i Soci) e quindi il fine ultimo dell’attività della Cassa, come peraltro sancito dallo
Statuto Sociale.
Un totale di oltre 140.000 € è stato liquidato negli
ultimi tre anni a Soci che purtroppo ne hanno avuto
necessità.
• I principali testimoni della vitalità dell’impresa e
del suo operato.
I Soci della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves non
sono soltanto i principali portatori di interessi, ma
rappresentano un vero e proprio patrimonio della
Banca e pertanto meritevoli di tutta l’attenzione
possibile. Per questo molteplici sono le iniziative
sia di carattere bancario che extrabancario che
vengono loro riservate: dal conto Socio, alle gite,
visite mediche ecc.
Anche nel 2013 è stato confermato un aumento
della base sociale, soprattutto tra i giovani fino a 31
anni, agevolati a tal fine in quanto esonerati dal pagamento del sovraprezzo in sede di sottoscrizione
della quota sociale. Merito di una politica adottata dalla Banca che vuole operare in stretto legame
con il territorio, anche in tempi di difficoltà economiche così marcate. Chi sceglie di diventare Socio
della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves guarda
76
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
&217262&,2
Attraverso il “Conto Socio” vengono riservate ai Soci condizioni favorevoli sia in termini di tasso che di spese, commissioni su custodia titoli,
canoni annui e rilasci di carte di credito e bancomat.
35(0,2 3(5 */, 678'(17, ,1 2&&$6,21( '(/ ',3/20$
',/,&(1=$0(',$,1)(5,25(683(5,25((/$85((3(5
),*/,',62&,(62&,
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa, anche nel corso del 2013 ha
ritenuto opportuno mantenere il consueto Premio per gli alunni meritevoli. Infatti nella serata del 20.12.2013, in occasione del Concerto svolto
con la preziosa collaborazione dell’Istituto comprensivo A. Vassallo di
Boves, sono stati premiati:
• con € 250,00 gli studenti della scuola media inferiore, figli di Soci, che
hanno ottenuto il voto finale di 9 e 10,
• con € 500,00 gli studenti della scuola media superiore, figli di Soci e
Soci, che hanno ottenuto il voto finale di 100/100,
• con € 1.000,00 gli studenti figli di Soci o Soci della Cassa che hanno
ottenuto la laurea magistrale con la votazione di 110/110.
Per un importo complessivo di € 28.250, sono stati consegnati premi a
53 studenti meritevoli – più un premio al merito sportivo Qui di seguito
l’elenco degli studenti premiati:
(/(1&2$/811,0(5,7(92/,),*/,'(,62&,(62&,35(0,$7,,/
Scuola Media Inferiore
Balestra Marco
Baudino Paolo Alberto
Belfiore Irene
Blangero Miriana
Blua Vittoria
Carrara Chiara
Deangelis Paola
Demaria Marta
Demichelis Sara
Di Stefano Angelica
Dolce Leonardo
Dutto Miriana
Enrici Arianna
Ferraris Martina
Gerbaudo Gaia
Ghiglione Noemi
Giordano Fabrizio
Giraudo Alessandro
Marro Sara
Meineri Alice
Oreglia Giulia
Pellegrino Francesco
Pellegrino Massimiliano
Pellegrino Tecco Stefano
Perano Elisa
Preston Giulia Emily
Salvaneschi Alessia
Selleri Valerio
Scuola Media B. S. Giuseppe Cuneo
Scuola Media Boves
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
Scuola Media Boves
Scuola Media B. S. Giuseppe Cuneo
Ist. Compr. Cuneo Oltrestura
Scuola Media di Peveragno
Scuola Media di Peveragno
Scuola Media B. S. Giuseppe Cuneo
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
Scuola Media Borgo San Dalmazzo
Scuola Media Boves
Ist. Compr. Galimberti Bernezzo
Scuola Media Boves
Istituto Andrea Fiore Cuneo
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
Scuola Media Boves
Scuola Media Boves
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
Scuola Media B. S. Giuseppe Cuneo
Scuola Media Boves
Scuola Media Borgo San Dalmazzo
Scuola Media Boves
Ist. Comprensivo Carducci Busca
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
Scuola Media di Peveragno
Scuola Media Via Sobrero Cuneo
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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Scuola Superiore
Dall’amico Lorenzo
Dutto Alice
Gangi Mattia
Sarale Chiara
Viale Serena
Liceo Scientifico Peano Cuneo
Ist. Superiore S. Grandis Cuneo
Itis Mario Delpozzo Cuneo
Liceo Scientifico Peano Cuneo
Ist. Magistrale De Amicis Cuneo
Universita’ Laurea Magistrale
Andreis Luisa
Laurea in Matematica
Bramardi Chiara
Laurea in Architettura
Carignano Giulia
Laurea in Medicina e Chirurgia
Cerutti Giulia
Laurea in Filologia, Letterature e Storia dell’antichita’
Corso M. Salvatore
Laurea in Scienze Storiche (Milano)
Di Francesco Giulia
Laurea in Scienze della Formazione Primaria
Dutto Chiara
Laurea in Filologia, Letterature e Storia dell’antichita’
Dutto Francesca
Laurea in Medicina e Chirurgia
Dutto Martino
Laurea in Matematica
Dutto Silvio Federico Laurea Magistrale in Scienze Religiose
Galleran Anthea Giada Laurea In Economia e Management Internazionale
Ghio Elena Sara
Accademia delle Belle Arti di Cuneo
Giubergia Davide
Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari
La Barbera Martina
Laurea in Scienze della Formazione Primaria
Macario Giulia
Laurea in Medicina Veterinaria
Marino Lorenzo
Laurea in Medicina e Chirurgia
Nicolino Enrica
Laurea in Matematica (Pavia)
Ramondetti Leonardo Laurea in Scienze dell’architettura e Ingegneria
Sarale Giada
Laurea in Scienze della Formazione
Sartore S. L. Martina Accademia delle Belle Arti di Cuneo
Premio Speciale Meriti Sportivi
Becchis Emanuele
Medaglia d’oro ai Campionati Mondiali di Ski-Roll
Premiazione alunni meritevoli 2013
CARTA SOCIO E I VANTAGGI DEL SOCIO IN VETRINA
La carta Socio, consegnata a tutti i Soci, può essere utilizzata per
farsi identificare in alcune manifestazioni organizzate dalla Cassa,
ma in particolare ogni socio può usufruirne per ottenere le agevolazioni presso circa 150 esercizi locali convenzionati che hanno aderito all’iniziativa “I VANTAGGI DEL SOCIO IN VETRINA”. L’elenco aggiornato di tutti gli esercizi convenzionati, Soci e clienti della Cassa,
può essere ritirato presso le bacheche “Informazioni ai Soci” all’interno degli sportelli o consultato sul sito www.cassaruraleboves.it .
78
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Con la vetrina del socio, iniziativa nata nel corso del 2008 e
proseguita con molto interesse da parte degli esercenti nel
2013, la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves mette a disposizione di Soci e Clienti titolari di esercizi, che hanno aderito
all’iniziativa concedendo agevolazioni ai Soci della Cassa,
un’intera vetrina della filiale di Cuneo, Corso Nizza 53, per
un certo periodo al fine di esporre i loro prodotti.
VISITE MEDICHE A SOCI PRESSO LA CLINICA
“STELLA DEL MATTINO”
Nel 2011 la campagna di prevenzione delle malattie vascolari si è conclusa con 548 ecografie. L’anno successivo, a seguito di convenzione stipulata tra la Cassa e la clinica Stella
del Mattino di Boves, i soci hanno potuto usufruire a costo
ridotto di 428 visite specialistiche in cardiologia, oculistica e
otorinolaringoiatria. Nel 2013 la convenzione con la clinica è
stata integrata prevedendo anche le specializzazioni in dermatologia, dietologia ed un check up preventivo; le prestazioni richieste dai Soci sono state 426.
Con il contributo di € 40,00 per ogni visita, la Cassa ha speso
per i Soci – in 3 anni – la somma di € 54.000,00.
GITE, SOGGIORNI, VIAGGI, CONCERTI ECC….
Ogni anno la Cassa organizza per i Soci iniziative di carattere culturale e ricreativo. Nel corso del giugno 2013, si sono
svolte le consuete gite che hanno coinvolto circa 350 partecipanti distribuiti sulle varie destinazioni: una giornata nelle Langhe, Camogli San Fruttuoso e Portofino e la gita di 3
giorni nelle Marche.
Naturalmente come ogni anno, non sono mancati i consueti soggiorni marini a Loano in autunno, a Pre’ St.Didier –
Courmayeur e la settimana bianca a Tignes in Savoia.
79
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BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Particolare interesse ha incontrato il viaggio in Terrasanta organizzato in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi, nel
mese di Ottobre 2013.
LIBRI LOCALI AI SOCI
Nel corso del 2012 e 2013 la Cassa ha messo a disposizione dei Soci
due volumi locali:
• BOVES 1943 -2010 del Prof. Mario Martini
• MASCHE FAIE E SERVAN di Franco Delpiano e Fausto Giuliano.
L’iniziativa è stata apprezzata dai soci che hanno acquistato oltre 600
volumi. Il contributo richiesto di 5€ per libro è stato interamente devoluto dalla Cassa alla locale Scuola Materna di Boves, per la nuova
sezione primavera, per un totale di oltre 3.000€.
EVOLUZIONE DELLA COMPAGINE SOCIALE
5000
4333
4000
4700
3524
3000
2000
2020
1338
1000
655
0
ANNO 1990
2000
2005
2010
2012
NUMERO SOCI
80
2013
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
SUDDIVISIONE UOMINI E DONNE
UOMINI
2501
DONNE
DITTE
0
500
1000
1500
2000
2051
148
2500
3000
1198
CLASSIFICAZIONE DEI SOCI “PERSONE FISICHE” PER ETA’ E SESSO
Nel corso del 2013, facendo seguito a quanto deliberato dall’Assemblea annuale del 2010 che
aveva stabilito per i Soci fino a 30
anni il pagamento del solo prezzo
dell’azione di € 2,58, c’è stato un
ulteriore aumento dei Soci più
giovani che sono ormai il 16% della compagine sociale (una media
superiore a quella complessiva
delle BCC della Federazione Piemontese).
933
1002
1200
458
522
408
371
UOMINI
DONNE
TOTALE
278
385
385
400
525
600
544
676
649
800
770
1000
200
0
PER RAMO DI ATTIVITA’ LA COMPAGINE SOCIALE RISULTA COSI’ COMPOSTA:
ARTIGIANI; 455
AGRICOLTORI; 238
DITTE; 148
DITTE
ALTRE ATTIVITÀ
ARTIGIANI
AGRICOLTORI
ALTRE ATTIVITÀ; 3859
81
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
SUDDIVISIONE PER FILIALE DI APPARTENENZA
BEGUDA; 56
FONTANELLE; 272
MADONNA DELL’OLMO; 117
BORGO S. GIUSEPPE; 774
BOVES; 1861
BORGO S. DALMAZZO; 391
PEVERAGNO; 586
CUNEO; 643
SOCI PER ANZIANITA’ DI RAPPORTO
3265
956
Da meno di 10 anni
Da 10 a 20
Da 20 a 30
303
97
Da 30 a 40
Da 40 a 50
Oltre 50 anni
67
12
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
Anche nel 2013 il Consiglio di Amministrazione della Cassa ha voluto premiare i Soci che hanno maturato
“un’anzianità” di 50 anni con una medaglia in oro ed un diploma di benemerenza, quale riconoscimento al
loro mezzo secolo di impegno a favore della Cassa (purtroppo per motivi di salute 2 Soci non hanno potuto
essere presenti).
Premiazione Soci anziani durante assemblea 2013
82
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
I Collaboratori
Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori,
dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità
locali. (art. 8)
I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata
al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione
permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. (art. 11)
Le persone sono la vera forza della Cassa Rurale ed Artigiana di Boves: sono loro che fanno la differenza.
Senza di loro ci sarebbero solo delle belle strategie e dei bei progetti senza anima e senza la personalizzazione
che solo un collaboratore che vive i valori del Credito Cooperativo è in grado di assicurare con il suo impegno
e il suo vitale entusiasmo.
Collaboratori sono l’immagine della Banca nei
rapporti con la Clientela e sono l’anima operativa
dell’azienda. Nella certezza che la valorizzazione delle
Persone e la crescita professionale dei Collaboratori
debbano essere linee guida per la Gestione delle
Risorse Umane, anche nel 2013 la Cassa ha investito
in attività di formazione, quasi 2500 ore, con lo scopo
di aumentare lo sviluppo delle competenze, della
capacità di operare in gruppo, della responsabilità e
della professionalità.
Al 31.12.2013 la Cassa contava 52 collaboratori di cui:
- 2 dirigenti,
- 11 Quadri direttivi
- 39 Impiegati appartenenti alle diverse aree professionali.
L’età media è di 41 anni.
Tra essi 9 sono laureati, n.41 sono diplomati e 2 hanno il
diploma di scuole medie inferiori.
ORGANICO: 52 DIPENDENTI
Carla e Sergio
Sergio, da 35 anni in Cassa
SUDDIVISIONE DEL PERSONALE PER SESSO
E FASCE DI ETA’
I collaboratori della Cassa, oltre alla loro volenterosa collaborazione nell’ambiente lavorativo, si sono dimostrati
disponibili anche in attività esterne alla Banca, quali ad
esempio la partecipazione allo stand della Grande Fiera
d’estate 2013 in collaborazione con Confcooperative e l’organizzazione dell’annuale Assemblea dei Soci.
UOMINI; 35
UOMINI
DONNE
DONNE; 17
OLTRE 50 ANNI; 12
DA 20 A 29 ANNI; 7
DA 30 A 39 ANNI; 13
DA 40 A 49 ANNI; 20
83
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
I Clienti
Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l’eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l’approccio solidale,
la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e
per chi vi presta la propria attività professionale.. (art. 2)
Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e
le piccole imprese; promuove l’accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità (art. 4)
Il cliente rappresenta l’elemento centrale della nostra cultura aziendale. Obiettivo primario della Banca
è pertanto quello di soddisfare i principali bisogni “operativi” e cogliere quegli aspetti secondari della
relazione banca-cliente che contribuiscono a migliorare il rapporto.
Proprio la centralità del ruolo del cliente all’interno della Cassa Rurale ci induce a cercare di stabilire con
ognuno di essi una relazione personalizzata e su misura, in particolare per quanto riguarda chiarezza,
trasparenza, fiducia e disponibilità.
La clientela della Cassa è rappresentata soprattutto dalle famiglie, dalla piccola e media impresa, dai
professionisti e dalle ditte individuali; con essi si dialoga al fine di individuare le soluzioni più adatte alle
loro esigenze.
Inoltre la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, a maggior tutela della clientela, ha aderito al fondo di Garanzia
degli Obbligazionisti. Questo fondo, che si va ad aggiungere al Fondo di Garanzia dei Depositanti (obbligatorio
per legge), estende le garanzie per i clienti del Credito Cooperativo possessori delle obbligazioni emesse
dalla Cassa.
SERVIZIO PRELIEVI / VERSAMENTI 24 ORE AL GIORNO
La Cassa dispone di una rete di 10 Bancomat di cui 4 dotati dell’opzione versamento
self service . In queste 4 aree self service di Boves, Borgo San Dalmazzo, Cuneo
C.so Nizza e Cuneo Madonna dell’Olmo, i clienti hanno la possibilità di compiere
molteplici operazioni in totale autonomia, senza attesa e senza vincoli di orari.
Basta una tradizionale carta bancomat per eseguire, oltre alle ormai consuete
operazioni di prelievo, ricariche cellulari, estratto conto, saldo, anche operazioni
di versamento contanti e assegni. Sono accettate sia banconote (con accredito
immediato) che assegni (con riserva di verifica) senza la necessità di compilare nessuna distinta di
versamento. Il servizio funziona 24 ore su 24.
OPERAZIONI DI VERSAMENTO
EFFETTUATE SU BANCOMAT SELF
SERVICE (anno 2013)
OPERAZIONI DI PRELIEVO EFFETTUATI
SU NS BANCOMAT
35000
BOVES; 805
31326
30000
BORGO S. DALMAZZO; 1389
27476
25000
MADONNA
DELL’OLMO; 596
26588
20000
16870
15000
11271
10000
13923
8415
4313
5000
CUNEO; 1988
0
BOVES
84
BORGO
S. GIUSEPPE
CUNEO
PEVERAGNO FONTANELLE
BORGO
BEGUDA
S. DALMAZZO
5413
MADONNA S. LORENZO
DELL’OLMO DI PEVERAGNO
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
OPERAZIONI ON LINE da casa o dall’ufficio 24
ORE AL GIORNO
UTENTI SERVIZIO “BANCAINCASA”
3000
2543
2500
1993
2000
1507
1500
1000
500
0
ANNO
237
304
2002
2005
2010
2012
Sempre in aumento è il numero dei clienti che effettuano
operazioni bancarie dall’ufficio o da casa tramite il
servizio “BANCA IN CASA” accessibile dal sito www.
cassaruraleboves.it. Un servizio che permette al cliente,
oltre alla visualizzazione delle informazioni relative ai
propri rapporti, di impartire disposizioni di pagamento,
ricariche telefoniche, ricariche carte prepagate, pagamento
di bollettini postali e, per l’utente impresa, presentazione
riba, rid e pagamento effetti con benefici sia di tipo logistico
e funzionale che economico.
A tutela della nostra clientela che opera con i prodotti
Bancaincasa, per far fronte ai sempre più frequenti fenomeni
di “phishing” e frodi informatiche in genere, sono stati
adottati, e aggiornati continuamente, in collaborazione con
il nostro Centro Applicativo SBA, i più adeguati strumenti di
sicurezza attualmente sul mercato.
Se è vero che il punto di contatto privilegiato rimane
l’incontro in filiale con il direttore o l’impiegato, è altrettanto
vero che il servizio “Bancaincasa” è disponibile 24 ore
al giorno per 7 giorni alla settimana, facilitando il lavoro
ordinario e facendo risparmiare tempo.
2013
TRANSAZIONI EFFETTUATE CON “BANCA IN CASA”
PAGAMENTO STIPENDI
11330
RICARICHE CELLULARI
2044
PAGAMENTO BOLLETTINI MAV E RAV
380
GIROCONTI E GIROFONDI
169
16653
PAGAMENTI DELEGHE
BONIFICI
45677
1325
BONIFICI ESTERI
29304
PAGAMENTI EFFETTI
0
10000
85
20000
30000
40000
50000
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
CARTE DI CREDITO E DI DEBITO
Bancomat
Il bancomat è una carta con addebito immediato sul conto corrente, utilizzabile per
effettuare acquisti di beni o servizi presso qualsiasi esercizio convenzionato (nel 2013
le carte Bancomat emesse dalla ns Cassa hanno effettuato oltre 276 mila operazioni di
acquisto per un totale di oltre 15 milioni di euro) oppure per prelevare contante tramite
gli sportelli automatici – ATM sia in Italia che all’estero (se abilitata a tale circuito).
Carta di Credito
La carta di credito è uno strumento di pagamento che permette di effettuare acquisti
di beni o servizi presso qualsiasi esercizio convenzionato oppure prelievi di contante
tramite sportelli automatici - ATM sia in Italia che all’estero con pagamento posticipato
a cadenza predefinita in un’unica soluzione o in forma rateale.
Prepagata
La carta prepagata è uno strumento che permette di precaricarvi una somma di
denaro. Può essere utilizzata per pagare presso gli esercizi commerciali convenzionati
o prelevare contante tramite gli sportelli automatici – ATM sia in italia che all’estero.
Non è collegata ad un conto corrente e l’importo spendibile è deciso dal cliente
quando provvede al caricamento: grazie a questo limite di importo, è spesso utilizzata
dagli utenti per gli acquisti su Internet.
6000
5000
5.314
5.079
4.921
4.780
4000
3000
2000
1000
0
2.870
2,695
2.842
3.136
1.960
1.514
CARTE BANCOMAT
CARTE DI CREDITO E PREPAGATE
984
456
2002
2005
2008
2011
2012
2013
ANNO
A
Anche il sito Internet della Cassa, www.cassaruraleboves.it, ha
n
notevolmente aumentato nel corso del 2013 i contatti (circa
1
15.000) sempre aggiornato con notizie per Soci e clienti, dati su
prodotti e servizi disponibili, sui bilanci oltre alle informative
p
p
previste dalla legge (MiFID, Depositi dormienti, Trasparenza,
Basilea2, PSD, ecc.).
86
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
DAL 2014 NUOVE TECNOLOGIE IN CASSA RURALE
FIRMA
FIRM ELETTRONICA AVANZATA
Da
Dall’inizio
del 2014 i nostri clienti hanno potuto notare l’introduzione di tablet elettronici
presso quasi tutti gli sportelli di Cassa, in Sede e nelle Filiali. E’ stata infatti adottata
p
“La Firma Elettronica Avanzata”, un processo di digitalizzazione documentale che
permette, rispettando tutti i requisiti di sicurezza, univocità e riservatezza della
firma, nonché il valore legale della stessa, di ridurre notevolmente il consumo
di carta utilizzata, dimostrando quindi una maggiore sensibilità alla questione
ambientale.
a
TOTEM PER LA TRASPARENZA BANCARIA
Come per la “firma elettronica avanzata”, la Cassa sta installando i Totem
multimediali per la trasparenza bancaria, riducendo anche in questo caso la
notevole quantità di modulistica cartacea presente in ogni filiale, che per legge è
obbligatorio esporre; documentazione che potrà essere consultata direttamente
sul “totem” dalla clientela.
TELEFONIA “VOIP”
T
Nel corso del 2013 è stato aggiornato tutto il parco telefonico. La Cassa ha
optato per una telefonia innovativa, detta “V.O.IP”, che utilizzando le linee di
trasmissione dati anziché quelle telefoniche ed un centralino virtuale al posto di
quelli in uso, ha permesso di ridurre sensibilmente i costi a carico della banca.
SERVIZI DI TESORERIA
Numerosi sono i servizi di tesoreria per Comuni e di cassa per Scuole ed Enti che operano sul territorio:
COMUNE DI ARGENTERA
COMUNE DI BOVES
COMUNE DI BORGO SAN DALMAZZO
COMUNE DI PEVERAGNO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BOVES
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ING.S.GRANDIS DI BORGO S.DALMAZZO.
CONVENZIONI E CREDITI AGEVOLATI
L’attività creditizia della Banca, orientata al sostegno finanziario della propria economia locale e
caratterizzata dalla natura fiduciaria dei rapporti, è mirata all’offerta di prodotti e servizi a breve, medio e
lungo periodo.
Per un servizio più completo alle aziende e privati sono state stipulate convenzioni con diversi Confidi
(Confartigianato Fidi Cuneo, Cooperativa di Garanzia del Commercio del Turismo e dei servizi Prov.Cuneo,
Cogart cna Piemonte, Eurofidi ecc.) e varie associazioni di categoria. La Banca è altresì uno dei partner
finanziari di riferimento di enti territoriali quali la Regione Piemonte (convenzioni con Finpiemonte spa),
la Provincia (sportello creazione d’Impresa), Comuni, nonché di altri enti locali e di strutture agli stessi
riconducibili. Nell’ambito delle convenzioni sottoscritte con Finpiemonte si rilevano convenzioni finalizzate a:
87
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
• favorire la promozione e lo sviluppo di consorzi in forma di cooperativa
di imprese giovani;
• rendere più solida la struttura patrimoniale delle piccole e medie
imprese;
• facilitare l’accesso al credito per la partecipazione alle manifestazioni
internazionali da parte delle piccole imprese piemontesi.
La Banca è inoltre impegnata nel promuovere, attraverso finanziamenti
a condizioni di favore, la diffusione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili
nella produzione di energia (impianti solari termici e fotovoltaici,
impianti di efficienza energetica, caldaie di ultima generazione).
Consolidati gli accordi commerciali con società finanziarie specializzate
nel settore del credito al consumo nati sotto il brand Crediper di Iccrea
e con la ICCREA BANCA IMPRESA SPA specializzata nel servizio alle
Imprese a 360°.
La Banca conferma l’adesione all’iniziativa denominata “Buona Impresa!” promossa da Federcasse,
che mira ad attrarre nuova giovane clientela attraverso l’offerta di prodotti di credito originali, pensati
per giovani imprenditori, ai quali viene proposto anche un percorso di affiancamento. Il programma è
rivolto a ditte individuali, società cooperative, società di persone o di capitali che siano avviate da giovani
imprenditori, fino a 35 anni di età. I giovani che si rivolgeranno alla banca troveranno un’offerta articolata,
costruita su misura di concerto con Iccrea BancaImpresa, di prodotti che vanno dal mutuo al leasing, dal
factoring al project financing nel settore fotovoltaico e delle energie rinnovabili, dal finanziamento per
l’internazionalizzazione all’advisory per il passaggio generazionale.
Inoltre la Banca opera con “Centrale Leasing Nord Est” (che appartiene al “Gruppo Bancario Cassa Centrale
Banca”) che consente di avvalersi della collaborazione di un intermediario finanziario specializzato nella
consulenza e nel supporto commerciale in materia di leasing. Attraverso accordi con i più importati
operatori del settore, per i quali agisce quale broker, Centrale Leasing Nord Est consente alla Cassa di
ampliare il proprio catalogo di prodotti nell’ambito del leasing immobiliare, targato, strumentale, nautico,
agevolato, energie rinnovabili e pubblico.
88
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Il Patrimonio
RACCOLTA DIRETTA IN MILIONI DI EURO
350
MILIONI DI EURO
300
250
200
190
195
196
2004
2005
2006
220
242
267
275
2009
2010
301
320
335
150
100
50
0
2007
2008
2011
2012
2013
RACCOLTA DIRETTA
In un mercato finanziario sempre più complesso la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves intende ribadire i
principi sui quali si basa la propria attività di gestione del risparmio, in particolare:
• Correttezza, integrità, onestà dell’azienda e degli operatori;
• Trasparenza: dovere di fornire un’informazione trasparente e chiara, accessibile anche in termini di
linguaggio;
• Controllo: dovere ed impegno a curare un efficiente ed efficace sistema di controlli interni;
• Informazione: dovere di fornire un’informazione aggiornata sull’evoluzione dell’investimento effettuato;
• Professionalità: dovere di fornire una consulenza professionale, che consenta all’investitore di effettuare
le scelte in funzione del proprio profilo rischio-rendimento.
Nel 2013 la Cassa ha registrato un incremento della raccolta diretta (+4,8%).
Attraverso la raccolta la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves BCC contribuisce direttamente alla crescita
del territorio, in quanto può finanziare e quindi sostenere l’economia locale.
La Cassa, infatti, investe la raccolta in finanziamenti alle attività imprenditoriali e alle famiglie del territorio
in cui opera.
IMPIEGHI IN MILIONI DI EURO
300
250
229
200
150
131
132
2004
2005
142
150
170
250
263
246
194
100
50
0
2006
2007
2008
2009
89
2010
2011
2012
2013
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Gli impieghi, a causa della crisi economica in atto e del conseguente rallentamento delle attività produttive
delle aziende , hanno subito un lieve rallentamento. Essi sono concentrati nella zona di competenza operativa e seguono la filosofia del frazionamento del credito allo scopo di evitare l’eccessiva concentrazione
dei rischi. Adeguato impegno viene costantemente profuso per:
• Semplificare gli aspetti burocratici delle procedure
• Valutare – al di là delle garanzie – la capacità imprenditoriale dei richiedenti e la validità dei progetti
proposti;
• Ridurre i tempi di concessione ed erogazione dei finanziamenti.
Nel corso del 2013 gli uffici preposti hanno esaminato oltre 1300 domande di affidamento.
MILIONI DI EURO
PATRIMONIO IN MILIONI DI EURO
40
35
30
25
20
15
10
5
0
27,8
28,3
2004
2005
29,9
2006
32,8
31,8
2007
2008
35,4
36,7
37
2009
2010
2011
1,807
1,851
38,7
39,6
2012
2013
UTILE NETTO IN MILIONI DI EURO
3,0
2,594
MILIONI DI EURO
2,5
2,0
2,487
1,816
1,5
1,315
1,527
1,245
1,113
1,0
0,723
0,5
0,0
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
RACCOLTA DIRETTA
UTILE DESTINATO A FONDO DI BENEFICENZA
250.000 €
2003
2004
2005
300.000 €
2006
500.000 €
2007
400.000 €
2008
90
2009
2010
150.000 € 250.000 € 100.000 €
2011
2012
2013
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
La Comunità Locale
La nostra Cassa è sempre molto attenta alle
esigenze del territorio, ne promuove le realtà
associative sostenendone le diverse attività ed
iniziative. Un forte legame che rappresenta da
sempre un’alleanza durevole per lo sviluppo.
Una vera e propria attività imprenditoriale “a
responsabilità sociale”, non soltanto finanziaria ed
al servizio dell’economia civile.
Infatti ogni anno consistenti risorse sono destinate
nel campo dell’assistenza,
della cultura,
dell’ambiente e del tempo libero, facendo in modo
che idee e iniziative a favore di una migliore qualità
della vita nel territorio abbiano la possibilità di
essere realizzate.
La Cassa negli ultimi 10 anni ha deliberato più di tre
milioni di euro in beneficenza e oltre un milione
e mezzo di euro in pubblicità e sponsorizzazioni
che sostengono e valorizzano le iniziative sportive,
ricreative e culturali locali. Nel trascorso 2013 oltre
200 sono stati gli interventi a favore del proprio
territorio di competenza.
La responsabilità sociale si manifesta con un
principio strettamente connesso con la natura di
banca locale: le risorse raccolte dalla banca sul
territorio rimangono a disposizione del territorio
stesso. Analogamente, la ricchezza che viene creata
dalla Cassa resta nel territorio, non soltanto perché
la quasi totalità degli investimenti per lo sviluppo
dell’economia è rivolto alla comunità locale, ma
anche perché il patrimonio dell’azienda – costituito
dal capitale e dalle riserve indivisibili, è destinato a
rimanere un bene di tutta la comunità.
91
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
Nel corso del 2013 significativi contributi sono andati al Comune di Boves, agli Asili, alle Opere Assistenziali
Unificate Mons.Calandri, alle Parrocchie, all’Assoc.Papa Giovanni XXIII di Boves, all’Ente Fiera Fredda di
Borgo San Dalmazzo, alle associazioni commercianti di Boves e comuni limitrofi, alle bande musicali e ad
associazioni di vario genere di sostegno ai giovani, agli anziani, alle famiglie, ai portatori di handicap e
gruppi sportivi in tutto il territorio di competenza della Cassa.
La Cassa Rurale ed Artigiana di Boves, inoltre, ha finanziato a tassi agevolati nel corso degli ultimi anni
Associazioni non lucrative di utilità sociale (onlus).
UTILIZZO TENDONI E GAZEBO DELLA CASSA
Il tendone per festeggiamenti della Cassa, nato nel 1989 in occasione del 1°centenario, dato in uso gratuito
a tutti i comitati e associazioni come da regolamento, è sempre più richiesto. Nel corso del 2013 è stato
utilizzato per 30 volte e negli ultimi 10 anni è stato utilizzato complessivamente in 280 occasioni. Gli otto
gazebi acquistati successivamente sono stati utilizzati, in quantità diverse, sempre negli ultimi 10 anni, per
oltre 500 volte! Un’iniziativa a sostegno di tutte le attività ricreative, sportive e benefiche organizzate sul
territorio e che fa risparmiare migliaia di euro agli organizzatori.
92
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
1888 - 2013
125° COMPLEANNO CASSA RURALE ED ARTIGIANA DI BOVES:
UN GRANDE SUCCESSO!!
I festeggiamenti per il 125° compleanmpleanno della Cassa Rurale ed Artigiaigiama
na di Boves iniziati nella prima
settimana di settembre con un
n
momento di festa a Madonna
dell’Olmo per poi toccare le
piazze di Boves, Cuneo, Peveragno e Borgo San Dalmazzo,
si sono conclusi a Boves sabato 5 ottobre e domenica 6
ottobre con un crescendo di
avvenimenti e spettacoli che
hanno coinvolto l’intera compa-gine sociale ed il territorio.
Nel convegno della mattinata di sabato 5 ottobre, svoltosi presso
o la sala
San Giovanni in Cuneo, sono stati affrontati
temi legati all’intero mondo del credito cooperativo piemontese evidenziando il fondamentale ruolo
che hanno avuto e tuttora ricoprono le B.C.C. quale
supporto allo sviluppo dell’imprenditoria locale ed
a sostegno delle famiglie.
Nella mattinata è stato evidenziato, dagli interventi
dei relatori e dai contributi di imprenditori locali, il
ruolo fondamentale che svolge ancora oggi la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves che, con i suoi 125
anni di attività, ha il prestigioso primato di essere
la Banca di Credito Cooperativo più longeva d’Italia.
Nella stessa serata del sabato le strade e le piazze di Boves sono state animate da un evento straordinario; oltre 1.200 persone hanno partecipato
all’Apericena organizzata dalla Cassa con la partecipazione della Proloco, dell’associazione dei com-
mercianti
merciant bovesani “La Sporta” e con
il prezioso
contributo della Consulprez
ta giovani.
Rivolto ad un pubblig
co giovane è stato offerto, nella
serata,
un frizzante concerto
s
della
band “Oxxxa” ed a sed
guire la festa è proseguita con
la musica del dj di radio 103;
il momento musicale ha coinvolto
un significativo numero
v
di
d giovani soci e clienti della
Banca.
B
La domenica, 6 Ottobre, la Città
di Boves
ha vissuto un momenB
to particolarmente
significativo con
part
l’esibizione,
l’esibizione in p.zza Italia, delle bande musicali di Peveragno accompagnate dal
gruppo delle majorettes e della banda di Boves “
la rumorosa”; particolarmente applaudita l’esibizione della Fanfara della Brigata alpina Taurinense. L’omaggio dedicato dalla Fanfara ai caduti delle
due guerre è stato seguito dal pubblico presente
con particolare emozione.
A seguire è stato offerto a tutta la popolazione
l’aperitivo augurale per i 125 anni di attività della
Cassa Rurale di Boves. Nel pomeriggio, a causa
delle avverse condizioni climatiche, il programma
dei festeggiamenti è stato dirottato presso il palazzetto polivalente Carlo Giraudo di Madonna dei
Boschi. Una favolosa cornice di pubblico ha accompagnato il concerto della Fanfara Taurinense
mentre i ragazzi si esibivano in arti circensi con il
gruppo “Fuma che ‘nduma” e partecipavano con
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93
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
entusiasmo allo spettacolo “Klinke”. Uno spettacolare brindisi servito ai presenti da 125 alpini delle
sezioni A.N.A. locali ha segnato questo particolare
momento celebrativo.
La festa è proseguita all’interno del palazzetto con
l’esibizione del gruppo “ 10 HP” omaggio a Lucio
Battisti. Nelle due giornate di eventi il gruppo fotografico “L’Otturatore bovesano” ha partecipato ai
festeggiamenti della Cassa Rurale allestendo, in
sala Don Enrico Luciano, una splendida mostra fotografica dal titolo “Chroma”.
In fase di progettazione degli eventi nelle diverse
piazze in cui la Cassa Rurale ed Artigiana di Boves
opera si era percepita una particolare disponibilità dei gruppi – associazioni ed enti locali coinvolti
nell’organizzazione. Questo atteggiamento collaborativo ha evidenziato, in modo significativo, il legame che si è creato in questi anni tra la Banca locale,
che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno
alle realtà associative del territorio, ed il mondo
associativo locale. Con la partecipazione massiccia
dei Soci , clienti e popolazione ai vari eventi proposti nel territorio di competenza della Banca si
è rafforzato ulteriormente il legame che la Cassa
Rurale ed Artigiana di Boves ha con la base sociale
ed il proprio territorio.
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94
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
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95
BILANCIO SOCIALE E DI MISSIONE 2013
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100