Verso Habitat III - Comitato Italiano Città Unite

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Verso Habitat III - Comitato Italiano Città Unite
VERSO HABITAT III
CICU
Cos’è Habitat III?
Comitato Italiano
Città Unite
Habitat III è la Conferenza delle Nazioni Unite sugli Insediamenti Umani e lo Sviluppo
Urbano Sostenibile indetta nel 2016. Ha l’obiettivo di rafforzare l’impegno mondiale sul
tema dell’urbanizzazione sostenibile e dell’attuazione della “Nuova Agenda Urbana”,
costruita sull’Agenda Habitat adottata ad Istanbul nel 1996.
Nella risoluzione 66/207 dell’Assemblea Generale ONU ne è stata stabilita la convocazione,
mentre nella 67/216 ne sono stati fissati gli obiettivi: rinnovato impegno politico per lo sviluppo
urbano sostenibile, valutazione dei passi già compiuti, lotta alla povertà e identificazione di
nuove sfide. La conferenza produrrà come risultato un documento finale conciso, mirato,
orientato al futuro e all'azione.
La Conferenza si avvarrà della partecipazione e del contributo di tutti gli Stati membri
dell’ONU e dei principali stakeholders, compresi parlamentari, organizzazioni della società
civile, governi locali e regionali, professionisti, ricercatori, università, fondazioni, sindacati,
associazioni di donne e gruppi giovanili, esponenti del settore privato e altresì di organizzazioni
intergovernative e del sistema delle Nazioni Unite.
Sarà il primo vertice mondiale delle Nazioni Unite successivo all'adozione dell'Agenda di
Sviluppo Sostenibile Post-2015 e ci si augura anche di un nuovo accordo sul cambiamento
climatico. L’evento offrirà pertanto un’opportunità unica per discutere in merito alla sfida
della pianificazione e gestione degli spazi urbani, al fine di poter assumere il ruolo di
motore dello sviluppo sostenibile, e quindi dare attuazioni ai nuovi obiettivi per lo
sviluppo e il clima.
Elementi chiave da considerare in funzione della creazione di un modello di crescita
urbana sostenibile:
 Politica Urbana Nazionale: stabilisce una connessione tra le dinamiche di
urbanizzazione e il processo generale di sviluppo nazionale.
 Le leggi, le istituzioni e i sistemi di governance: sono la base normativa, i principi
operativi, le strutture organizzative e le relazioni istituzionali alla base del processo di
urbanizzazione.
 Economia urbana: mentre vi è una forte correlazione positiva tra crescita economica
e urbanizzazione, questa relazione non è spontanea e non si auto-genera.
Ci sono anche alcuni fattori operativi da prendere in considerazione che massimizzano i
vantaggi del processo di urbanizzazione:
 Urbanistica: determina la configurazione della città, le soluzioni tecniche adottate e
le valutazioni ambientali. Una pianificazione urbana rafforzata ottimizzerà le
economie di agglomerazione, promuoverà la densità sostenibile, incoraggerà la
diversità sociale e mista (favorendo inclusione, eterogeneità, spazi pubblici vivibili e
strade vivaci), rendendo quindi la città più funzionale nel rispetto del l’ambiente.
 Sistemi fiscali locali: da strumenti di generazione di entrate e gestione del bilancio
dovranno diventare vettori di cambiamento capaci di produrre veri risultati di
sviluppo.
 Investimenti in servizi urbani di base: una corretta pianificazione consente
prestazioni dei servizi di base come acqua e servizi igienici meno costose, una
maggiore resilienza, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici più efficaci,
riduzione della povertà e politiche a favore dei poveri.
Circolare n. 32
Cosa offre Habitat III?
Un’opportunità per:
-ripensare l’Agenda Urbana, pone infatti enfasi
sull’urbanizzazione a tutti i suoi livelli, su politiche
più appropriate che colleghino aree urbane, semi
urbane e rurali, e sul sostegno ai governi
nell’affrontare tali sfide attraverso quadri nazionali
e locali della politica di sviluppo;
-integrare l’Equità nell’Agenda di Sviluppo:
l’equità diventa una questione di giustizia sociale,
garantisce l'accesso alla sfera pubblica, estende le
opportunità e aumenta i beni comuni;
-rafforzare
nazionale;
la
pianificazione
urbanistica
-allineare e rafforzare gli accordi istituzionali
con i risultati della conferenza, in modo da
garantire la consegna effettiva della nuova Agenda
Urbana;
-rivedere e rinnovare il mandato di ONUHabitat, agenzia pronta ad unire i propri sforzi a
quelli dei governi e partner dell'Agenda Habitat per
promuovere un nuovo modello di sviluppo urbano
per il XXI secolo.
Circolare N 32 – 1 dicembre 2014
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Iter preparatorio
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione A/RES/67/216, ha deciso di
istituire un comitato preparatorio incaricato dei preparativi della conferenza, aperto a tutti gli
Stati Membri delle Nazioni Unite, ai membri delle agenzie specializzate e dell’Agenzia
Internazionale per l’Energia Atomica. In totale, sono stati stabiliti tre incontri del Comitato
Preparatorio (PrepCom).
PrepCom1: 17-18 settembre 2014, sede delle Nazioni Unite, New York -USA
PrepCom2: aprile 2015, ONU Gigiri, Nairobi -Kenya (data da definire)
PrepCom3: Luogo e date saranno indicati dall'Assemblea Generale entro la fine del 2014
I documenti relativi al primo meeting del Comitato Preparatorio sono consultabili cliccando al
link di seguito: http://unhabitat.org/preparatory-process/
La Risoluzione ONU 68/239 invita gli Stati membri a promuovere la partecipazione alla
Conferenza dei principali stakeholders, comprese le autorità locali e le loro associazioni, attori
che rivestono un ruolo significativo soprattutto durante i processi di sviluppo, revisione e
attuazione delle politiche nazionali urbane e che, qualora appropriate, costituirebbero un mezzo
efficace in vista della preparazione di Habitat III.
La risoluzione del Consiglio direttivo 24/14 invita il Segretario Generale della Conferenza a
considerare la creazione di un efficace meccanismo di coordinamento a livello del sistema delle
Nazioni Unite, in modo da consentire l'effettiva partecipazione e il contributo dei dipartimenti,
fondi e programmi ONU, altresì delle commissioni regionali e agenzie specializzate e delle
istituzioni finanziarie internazionali, in tutte le fasi del processo preparatorio e alla Conferenza
stessa.
La storia
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha convocato la conferenza Habitat I a Vancouver
nel 1976, nel momento in cui i governi hanno cominciato a rendersi conto della necessità di
insediamenti umani sostenibili e delle conseguenze della rapida urbanizzazione, soprattutto nei
paesi in via di sviluppo. Allora l'urbanizzazione e i suoi impatti erano scarsamente considerati
dalla comunità internazionale, ma la maggiore e più rapida migrazione verso le città e gli spazi
urbani mai conosciuta nella storia aveva già preso avvio. All’aumento della popolazione urbana
contribuiva anche la crescita demografica naturale dovuta ai progressi della medicina.
Gli impegni di Vancouver sono stati riconfermati venti anni dopo, nel 1996, in occasione della
conferenza Habitat II, tenutasi ad Istanbul. I leader mondiali hanno adottato l'Agenda
Habitat, piano d'azione globale per un alloggio adeguato per tutti, con la nozione di
insediamenti umani sostenibili come guida allo sviluppo in un mondo in via di urbanizzazione.
Il potere trasformativo dell’urbanizzazione
Nel corso della storia moderna, l'urbanizzazione
ha costituito un importante motore di sviluppo
e di riduzione della povertà. I governi possono
rispondere a questa significativa opportunità di
sviluppo attraverso Habitat III, promuovendo un
nuovo modello di sviluppo urbano in grado di
integrare tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile
in vista di equità, benessere e prosperità per tutti.
Ѐ giunto il momento di considerare l’urbano:
mobilitare la comunità mondiale e focalizzarsi
su tutti gli insediamenti umani (comunità rurali,
villaggi, città mercato, città intermedie e metropoli)
per promuovere la crescita demografica ed
economica. Habitat III può contribuire a
sistematizzare l'allineamento tra le città e gli
obiettivi di pianificazione nazionale nel loro ruolo di
motore dello sviluppo economico e sociale dello
stato.
Fattori come i progressi della tecnologia, il
riallineamento dei rapporti di forza a livello globale,
i cambiamenti a livello demografico, il
riconoscimento di risorse limitate e la
riaffermazione delle questioni dei diritti e della
giustizia per lo sviluppo globale hanno innescato
un cambiamento sistemico profondo. Il nuovo
ordine internazionale assegna un ruolo maggiore
alle città e alle economie regionali, affinché
possano partecipare all’economia globale
contribuendo allo sviluppo nazionale.
Alle soglie del 2016, a distanza di quasi quaranta anni da Habitat I, vi è un ampio consenso sul
fatto che la struttura, la forma e la funzionalità delle città debbano cambiare, così come mutano
le società. L'eredità della città del XX secolo, in termini di modello spaziale, è cresciuta al di
fuori dei confini delle città dormitorio o dei quartiere di periferia. Le città hanno continuato ad
espandersi verso l'esterno oltre le loro zone semi urbane, spesso a causa di una pianificazione
debole, di un’inadeguata gestione urbana, di difficoltà nella regolamentazione dei terreni e della
speculazione immobiliare. Nel 2010, secondo ONU Habitat, Programma delle Nazioni Unite
per gli Insediamenti Umani, sono più di 827 milioni le persone a vivere negli slum. Ѐ ormai
diventato evidente come gli slum e i relativi insediamenti informali siano una forma spontanea
di urbanizzazione, consistente in una serie di strategie di sopravvivenza per le fasce più deboli
delle città, corroborate da povertà ed esclusione.
Presenza mondiale
Cos’è ONU-HABITAT
Con 400 dipendenti e 2.000 collaboratori attivi
nell’implementazione dei suoi progetti, ONUHabitat gestisce le sue attività attraverso la sede
centrale di Nairobi, in Kenya, nonché attraverso
quattro uffici regionali (uno per l'America Latina e i
Caraibi a Rio de Janeiro-Brasile, uno per l'Asia e il
Pacifico a Fukuoka-Giappone, uno per gli Stati
Arabi a Il Cairo- Egitto e uno per l'Africa a NairobiKenya).
ONU-Habitat è il programma delle Nazioni Unite atto a promuovere un miglior futuro
urbano. La sua missione è sostenere lo sviluppo di insediamenti umani sostenibili dal punto
di vista sociale e ambientale e fornire a tutti un alloggio adeguato.
Le città oggi si trovano ad affrontare sfide demografiche, ambientali, economiche, sociali e
spaziali senza precedenti. È in atto un cambiamento straordinario nel processo di
urbanizzazione: 6 persone ogni 10 dovrebbero risiedere in aree urbane entro il 2030. Oltre il 90
per cento di questa crescita avrà luogo in Africa, Asia, America Latina e nell’area caraibica.
In assenza di un’efficace pianificazione urbana, le conseguenze di questa rapida urbanizzazione
saranno drammatiche. In molti luoghi del mondo, gli effetti possono già avvertirsi: la mancanza
di un alloggio adeguato e l’estensione delle baraccopoli carenti o prive di infrastrutture (strade,
trasporti pubblici, acqua, servizi igienico-sanitari o elettricità) portano all’aumento di povertà e
disoccupazione, problemi di sicurezza e criminalità, inquinamento e problemi di salute, così
come a un’inadeguata gestione delle catastrofi naturali o provocate dall'uomo e delle catastrofi
dovute al cambiamento climatico. Mentalità, politiche e approcci concernenti l'urbanizzazione
devono cambiare in modo che la crescita delle città e delle aree urbane possa essere trasformata
ONU-Habitat è attualmente attivo in oltre 70 paesi
in tutto il mondo.
Gestisce una vasta gamma di progetti:
programmi di ricostruzione post-disastro ad
Haiti; programmi inerenti all’aumento degli slum
e ai problemi abitativi nella Repubblica
Democratica del Congo; programmi di appoggio
all'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali
per sviluppare una politica di regolamentazione
dei terreni.
ONU-Habitat ha anche diversi uffici informazione
in tutto il mondo (New York, Ginevra, Bruxelles,
Beijing), il cui compito è quello di creare e
mantenere legami con i principali governi e le altre
organizzazioni multilaterali o agenzie di sviluppo. Il
lavoro di ONU-Habitat dipende anche dalla stretta
partnership con i governi nazionali e locali.
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in un’opportunità per non trascurare o lasciare da parte nessuno.
Finanziamento
ONU-Habitat, il programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, ha assunto
la guida di questo cambiamento, rivestendo il ruolo di catalizzatore in tutte le questioni urbane.
Nel 1978 ha ricevuto dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il mandato per
affrontare la questione della crescita urbana, è informato sui processi di sviluppo urbano e
in grado di comprendere le aspirazioni delle città e dei loro abitanti.
La maggior parte dei fondi di ONU-Habitat
proviene da contributi volontari di donors
governativi
ed
intergovernativi,
mentre
l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite fornisce
una parte del bilancio ordinario.
Altri organismi delle Nazioni Unite, autorità locali,
settore privato e organizzazioni multilaterali
forniscono fondi per progetti specifici .
Per quasi 40 anni ONU-Habitat ha lavorato sugli insediamenti umani in tutto il mondo,
contribuendo alla costruzione di un futuro migliore per villaggi, centri urbani e città di tutte le
dimensioni. ONU-Habitat può pertanto vantare un'esperienza unica e universalmente
riconosciuta nell’ambito delle questioni urbane. Tutto ciò ha posto ONU-Habitat nella
posizione migliore per fornire risposte e soluzioni applicabili alle sfide attuali che le nostre città
devono fronteggiare. ONU-Habitat sta capitalizzando la propria esperienza e il proprio ruolo
per lavorare con altri partner alla formulazione di quella che sarà la visione urbana di domani.
Le città dovranno diventare inclusive e accessibili, nonché volano della crescita economica e
dello sviluppo sociale.
Promuove lo sviluppo di un approccio olistico e globale all'urbanizzazione
Secondo ONU-Habitat, le città devono essere verdi ed amministrate secondo criteri di
sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente ed in vista del futuro. Devono anche diventare luoghi per
l'auto-realizzazione di tutti i residenti.
Il programma ONU per gli insediamenti umani ha quindi messo a punto un approccio olistico e
globale all'urbanizzazione che include molto più si semplici considerazioni tecniche. Oltre alle
aree centrali tradizionali - come la pianificazione della città, lo sviluppo delle infrastrutture, e
l’upgrading partecipativo degli slum - ONU-Habitat, oggi, si concentra anche sulla legislazione
urbanistica e sulla gestione dei rischi, nonché su genere, giovani e sullo sviluppo delle capacità di
tutti gli attori coinvolti nel complesso processo di urbanizzazione.
ONU-Habitat si impegna nella ricerca d'avanguardia sulle tendenze urbane, producendo report
autorevoli ed apprezzati sullo sviluppo urbano. Attraverso le sue piattaforme globali di
advocacy, come la Campagna Urbana Mondiale (WUC), ed eventi come il World Urban Forum
(FUM), ONU-Habitat prevede anche think tanks e reti che consentano a governi, esperti,
società civile, organizzazioni multilaterali, settore privato e tutti gli altri partner dello sviluppo di
affrontare congiuntamente situazioni urbane difficili.
Consiglio Direttivo di ONU-Habitat
Il Consiglio Direttivo, controllato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, funziona da
organo decisionale intergovernativo di ONU-Habitat. Riferisce all’Assemblea Generale
attraverso il Consiglio Economico e Sociale e svolge le seguenti funzioni:

stabilisce le politiche di ONU-Habitat sviluppando e promuovendo obiettivi politici,
priorità e linee guida relative ai programmi di lavoro in materia di insediamenti umani;
 supervisiona i rapporti di lavoro con i partner, seguendo da vicino le attività delle
agenzie delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni internazionali, e propone
modalità per il conseguimento degli obiettivi generali politici relativi agli insediamenti
umani all'interno del sistema delle Nazioni Unite;
 approva il programma di lavoro biennale di ONU Habitat e altresì il bilancio;
Il Consiglio Direttivo si riunisce ogni 2 anni ed è composto da 58 stati membri, che
rappresentano 5 gruppi regionali. Gli Stati membri sono eletti dal Consiglio Economico e
Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) per un periodo di quattro anni.
Gli attuali Stati membri del Consiglio direttivo (membership state al 26 aprile 2013).
Stati africani (16 paesi): Algeria, Benin, Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Congo,
Gabon, Lesotho, Madagascar, Mali, Marocco, Mozambico, Nigeria, Somalia, Sud Africa,
Uganda, Repubblica Unita di Tanzania
Stati dell’Europa occidentale ed altri (13 paesi, tre posti vacanti): Finlandia, Francia,
Germania, Israele, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Turchia, Stati Uniti d'America
America Latina e Stati Caraibici (10 paesi): Antigua e Barbuda, Argentina, El Salvador,
Brasile, Cile, Colombia, Grenada, Haiti, Messico, Venezuela
Stati dell’Asia-Pacifico (13 paesi): Bahrain, Bangladesh, Cina, India, Indonesia, Iran,
Giappone, Giordania, Pakistan, Repubblica di Corea, Arabia Saudita, Sri Lanka, Thailandia
Stati dell'Europa orientale (6 paesi, quattro posti vacanti): Albania, Federazione Russa
Ulteriori approfondimenti sono disponibili consultando il sito di ONU-Habitat: http://unhabitat.org/
“Models Projects 2013/2014” è un’utile pubblicazione prodotta da ONU-Habitat inerente ai
progetti che sono stati sviluppati nel biennio 2013-2014.
JOAN CLOS
Direttore Esecutivo ONU-Habitat
Laureatosi in medicina presso l'Università di
Barcellona, nel 1979 entrò a far parte
dell'amministrazione cittadina come direttore dei
servizi sanitari; tra il 1981 ed il 1991 ha ricoperto il
ruolo di presidente della Società Spagnola di
Epidemiologia e della Società Spagnola di Salute
Pubblica ed Amministrazione Sanitaria.
Sindaco di Barcellona dal settembre 1997 al
settembre 2006, fu successivamente Ministro
dell'Industria, nel governo socialista di Zapatero,
dal settembre 2006 all'aprile 2008.
Eletto presidente di Metropolis nel 1998 e nel 2000
dell’Associazione Mondiale delle Città e Autorità
locali (WACLAC); tra il 2000 e il 2007 è stato
presidente del Comitato Consultivo delle Autorità
Locali (UNACLA). Tra il 1997 e il 2003 è stato
membro del Consiglio dei Comuni e delle Regioni
d’Europa (CEMR).
Nel luglio del 2008 viene nominato ambasciatore
in Turchia e Azerbaigian, incarico che manterrà
sino all'ottobre 2010, quando viene nominato
nuovo Direttore Esecutivo del Programma delle
Nazioni Unite per gli insediamenti umani UNHABITAT e Sottosegretario generale delle
Nazioni Unite.
Cities Alliance
ONU Habitat fa parte di Cities Alliance,
partnership globale per la riduzione della
povertà urbana e la promozione del ruolo delle
città in vista dello sviluppo sostenibile.
La partnership Cities Alliance dispone di una vasta
membership, composta da autorità locali, tra cui
segnaliamo Città e Governi Locali Uniti e
Metropolis, governi nazionali (Italia compresa),
organizzazioni non governative, organizzazioni
multilaterali e membri associati.
Ha come obiettivo strategico il sostegno alle città
in vista di un’efficace governance locale, un’attiva
cittadinanza e un’economia caratterizzata da
investimenti sia pubblici che privati.
Cities Alliance cerca di realizzare questo fine:
 migliorando i quadri politici nazionali per
affrontare le esigenze dello sviluppo urbano;
 sviluppando ed attuando strategie e piani
locali inclusivi;
 rafforzando la capacità delle città di fornire
migliori servizi ai cittadini meno abbienti;
 adottando meccanismi per coinvolgere i
cittadini nella governance urbana
Cities Alliance opera attraverso quattro tipi di
strumenti:
 Fondo catalitico
 Comunicazione e Advocacy
 Programmi Paese
 Informazione e Programmi di
Apprendimento
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Conferenza Habitat e Ruolo delle Autorità Locali
Nel 1996 (30-31 maggio), ad Istanbul, pochi giorni prima di Habitat II, si tenne la World Assembly of Cities and
Local Authorities (WACLA), l’assemblea che riuniva i rappresentanti di tutte le associazioni delle autorità locali
del mondo. Tale incontro aveva l’obiettivo di predisporre un documento per Habitat II che riflettesse la
posizione dei governi locali su insediamenti umani e sviluppo sostenibile.
La Conferenza Habitat II ha rappresentato un’occasione significativa di riconoscimento del significato della
decentralizzazione e del rafforzamento delle autorità locali a livello mondiale, con una sempre maggiore
consapevolezza della necessità di una partnership tra Stati ed enti locali in vista del conseguimento degli
obiettivi di sviluppo previsti dall’Agenda 21. Il documento redatto da WACLA come contributo alla Conferenza
di Istanbul figura come una dichiarazione di intenti da parte delle autorità locali in vista del ruolo essenziale del
livello di governo subnazionale per l’attuazione di politiche di sviluppo sostenibile, la lotta alle discriminazioni, la
promozione dell’affermazione del ruolo delle donne nei processi decisionali, il miglioramento della trasparenza ed
efficienza nella gestione del territorio, nonché il rafforzamento della cooperazione tra le autorità locali stesse.
WACLA è considerata la tappa base del processo di unificazione delle autorità locali, in quanto le autorità
subnazionali in quell’occasione dimostrarono per la prima volta la volontà di concertare le rispettive
attività attraverso una coordinazione mondiale di città e autorità locali. Durante l’Assemblea Mondiale di
Città e Autorità Locali (WACLA), infatti, i partecipanti richiesero alle organizzazioni mondiali di enti locali
un maggior coordinamento e la creazione di un’unica organizzazione mondiale. Tre mesi dopo, nel settembre
1996, nacque WACLAC, la World Associations of Cities and Local Authorities Coordination, alleanza mondiale di
associazioni internazionali atta a promuovere l’autogoverno locale per lo sviluppo sostenibile, comprendente le
principali associazioni internazionali di enti locali. Il Coordinamento restò in funzione per due anni e nel 1998, anno
dell’ultimo Congresso FMCU-IULA, le due organizzazioni stabilirono il lancio del processo di unificazione.
Oggi, come erede della Prima Assemblea Mondiale di Città e Autorità Locali, Città e Governi Locali Uniti-CGLU
(con le sue 8 sezioni: Metropolis, ASPAC, CEMR, FLACMA, MEWA, UCLGA, UCLG Nord America e Euro-Asia),
pertanto, sta offrendo la rappresentanza globale e democratica degli enti locali e regionali, facilitando le
consultazioni mondiali.
Piano d’Azione “Le città senza Slums”
É la prima attività messa a punto da Cities Alliance
dalla sua costituzione, nel 1999, con l’obiettivo di
migliorare la vita di 100 milioni di abitanti dei
quartieri poveri entro il 2020. L’ex presidente
sudafricano Nelson Mandela aveva accettato di
sponsorizzare ed appoggiare tale piano d’azione,
successivamente incorporato nella Dichiarazione
del Millennio delle Nazioni Unite nel 2000 come
obiettivo 11 degli Obiettivi di Sviluppo del
Millennio.
Maggiori informazioni su Citites Alliance e sui suoi
progetti sono disponibili al link di seguito:
http://www.citiesalliance.org/
La nuova Agenda Habitat dovrà prestare molta attenzione a tutti i cittadini, da responsabilizza re ed includere nel
processo decisionale a tutti i livelli. Tale documento dovrà focalizzarsi sulle persone e riconoscere il ruolo
della cultura come pilastro dello sviluppo sostenibile. Dovrà affrontare la pianificazione urbanistica, la
gestione del territorio e dei servizi di base fondamentali per lo sviluppo delle nostre società. Inoltre, la futura
Agenda Habitat dovrà fornire un contributo per il superamento della dicotomia rurale-urbano. La coesione tra i
territori dovrà essere in prima linea all’interno dei processi di metropolizzazione, così come i suoi effetti positivi
per lo sviluppo, e il ruolo sempre più importante delle città intermedie nei paesi in via di sviluppo.
Contributo della Taskforce globale
Su invito di Kadir Topbaş, sindaco di Istanbul e Presidente di CGLU, i dirigenti dei governi locali e regionali e delle
loro organizzazioni mondiali si sono riuniti nella Taskforce globale dei Governi Locali e Regionali per l'Agenda Post2015 verso Habitat III, al fine di costruire una strategia congiunta atta a contribuire alle politiche internazionali,
favorendo il dibattito nell'ambito dell'agenda Post 2015, di Rio + 20 e in vista di Habitat III.
Dicharazione Finale della World Assembly of
Cities and Local Authorities – WACLA
http://www.uclg.org/sites/default/files/wacla_i_eng.pdf
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito web dedicato alla Taskforce Globale: http://www.gtf2016.org/
CGLU, inoltre, l’ottobre scorso ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e promozione a favore
dell’adozione dell’obiettivo dello Sviluppo Urbano Sostenibile (#UrbanSDG). Il mese di ottobre è stato
caratterizzato da due importanti appuntamenti concernenti il tema dell’urbano: come ogni anno, il primo lunedì del
mese (6 ottobre) si è celebrata la Giornata Mondiale dell'Habitat, mentre per la prima volta il 31 ottobre il mondo ha
celebrato la Giornata Internazionale delle Città.
Mentre i preparativi per la Conferenza Habitat III e i negoziati sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono in corso, i
governi locali e regionali sottolineano come la collaborazione congiunta dell’ambiente rurale-urbano, l’impegno
delle Città e altresì il contributo dei cittadini, siano essenziali per il successo di un’Agenda Universale dello
Sviluppo.
Nel momento attuale di definizione dell’Agenda di Sviluppo Post-2015, che darà seguito agli Obiettivi di
Sviluppo del Millennio e ai risultati di Rio+20, i governi locali e regionali si soffermano sul legame esistente
tra l’Agenda Post-2015 e la Conferenza Habitat III, che porterà all’adozione di una nuova Agenda di
Sviluppo Sostenibile.
L’iniziativa “Perché il mondo necessita dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile” del Network delle Nazioni Unite per
lo Sviluppo Sostenibile è supportata dai principali partner della Taskforce Globale dei Governi Locali e Regionali,
quali ONU-Habitat, Cities Alliance e ICLEI (organizzazione internazionale dei Governi Locali per la Sostenibilità).
La campagna dei governi locali e regionali per Urban SDG è complementare all’iniziativa “Perché il mondo
necessita dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile”.
Per approfondimenti:
http://www.urbansdg.uclg.org/#!about/mainPage
http://www.urbansdg.uclg.org/
Habitat III-CGLU
Nel documento “Città, governi locali,
metropolitani e regionali in cammino verso
Habitat III-2016” reperibile al link sottostante
sono indicate le tappe significative
dell’impegno e del lavoro di CGLU in vista
della Conferenza Habitat III :
http://issuu.com/uclgcglu/docs/uclg_rio_20_outco
mes?e=5168798/2990483
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Sezione Italiana di Città e Governi Locali Uniti – C.G.L.U.
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