PROSPETTIVE FUTURE IL FONDO PENSIONE PERSEO SIRIO DI

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PROSPETTIVE FUTURE IL FONDO PENSIONE PERSEO SIRIO DI
PROSPETTIVE FUTURE
IL FONDO PENSIONE PERSEO SIRIO DI FRONTE ALLO SVILUPPO
Nel corso della prossima consiliatura che, a norma di Statuto, avrà durata triennale 2017/2019 -, dovrà essere portato a compimento il completamento della struttura del Fondo con la
nomina del Responsabile del Controllo Interno e la correlata funzione, valutata l'opportunità di
dotarsi dell'opera di una società di revisione e certificazione del bilancio e della funzione di
Controllo Finanziario.
Quest'ultima funzione è strettamente legata all'evoluzione della gestione finanziaria del
patrimonio; infatti, nel corso del prossimo anno, Perseo Sirio dovrà dare risposta alle sempre più
estese richieste di arricchimento dell'offerta d’investimento attraverso la costituzione di un secondo
comparto di tipo "bilanciato", con una componente azionaria oscillante tra il 20% e il 30% del
portafoglio in gestione, a fronte del 5% attualmente previsto per il Comparto Garanzia. Segnaliamo
che tutti i Fondi Pensione negoziali hanno almeno due comparti d'investimento: uno garantito e
uno bilanciato.
Tale scelta comporterà la realizzazione di una procedura e l'adozione capacità e
strumentazioni necessarie a far fronte al nuovo modello gestionale:

Procedura per la realizzazione del secondo comparto d'investimento:
o
definizione dell'asset allocation del comparto (tipologie degli strumenti finanziari da
adottare e distribuzione geografica dei mercati, correlati alle attese reddituali e ai
limiti di rischio tollerabile, e relativi pesi e benchmark);
o
stesura del bando di gara e conseguente diffusione ai sensi dell'art. 6, comma
6, D.lgs. 252/05 (pubblicità notizia);

o
Selezione del/dei gestori;
o
Stesura della convenzione di gestione.
Strumenti e collaborazioni:
o
Advisor finanziario di supporto al CdA nella procedura per la costituzione del
secondo comparto d'investimento;
o
Adozione del terminale Bloomberg per il monitoraggio e l’analisi dei portafogli;
o
Controllo finanziario di supporto alla Funzione finanza (reporting).
Sarà, inoltre, necessario procedere ad una revisione della governance che abbia cinque
capisaldi:
1. Ridefinire e qualificare le competenze del CdA anche attraverso una riduzione dei
componenti da sedici a otto;
2. Attribuire le scelte strategiche all'organo assembleare;
3. Qualificare la funzione di Presidente;
4. Attribuire l’incarico di Responsabile del Controllo Interno e relativa funzione, con il quale si
completano le figure professionali e di garanzia previste dalla regolamentazione COVIP;
5. Confermare la funzione di Responsabile del Fondo in capo al Direttore Generale
prevedendo statutariamente alcune competenze.
In questo ambito si dovrà:

Riattivare la corresponsione delle competenze spettanti agli Organi e adeguare l'indennità
spettanti alla presidenza;

Prevedere le risorse necessarie al funzionamento dell’Assemblea dei Delegati;

Trasformare gli attuali part-time in full-time, anche in considerazione della riduzione di una
risorsa dell’organico della struttura in dipendenza della fruizione di un'aspettativa senza
assegni di durata biennale (novembre 2016/ottobre 2018) richiesta dal dott. Alfonso Artone
e allo stesso concessa;

Applicare i rinnovi contrattuali di categoria ai dipendenti del Fondo;

Programmare la partecipazione a percorsi di formazione del personale al fine di
accrescerne la professionalità e la capacità produttiva;

Adeguare l’apparato informatico alle nuove esigenze (già avviato).
Occorre, infine, prevedere le risorse necessarie all’espansione dell’iniziativa comunicativa e
all’acquisizione di un numero crescente di associati, anche attraverso sempre maggiori sinergie
con gli Enti e le Organizzazioni Sindacali e il supporto del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Per poter realizzare quanto sopra descritto sarà necessario agire sulle entrate adeguando
la quota associativa, operando un prelievo proporzionale alla retribuzione imponibile ai fini
contributivi. A tal fine la quota associativa potrebbe essere dimensionata allo 0,1% da calcolarsi
sulla retribuzione imponibile ai fini contributivi, equamente ripartita tra datore di lavoro e lavoratore;
perciò dal contributo a carico del lavoratore, pari all’1% della retribuzione utile, verrebbe prelevata
una quota pari allo 0,05%, con un netto investito pari allo 0,95%. Analogo prelievo sarebbe operato
sulla contribuzione a carico del datore di lavoro, per un totale investito pari all’1,9% della
retribuzione utile. Prendendo in considerazione anche la contribuzione figurativa, pari al 6,91% a
titolo di TFR, per un lavoratore assunto dopo il 2000, il peso della quota associativa sul complesso
contributivo risulterebbe pari all’1,12% e il rendimento implicito a favore dell’aderente, al netto della
quota associativa e dei rendimenti da gestione finanziaria, si attesterebbe al 12,09%.
La quota associativa, nel corso degli anni, al crescere degli associati al Fondo tenderà a ridursi
proporzionalmente al tasso di crescita.