Sport - La Riviera on-line
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Circolano zingari a Milano. Sempre più numerosi dopo che le loro zingare mogli, leggendo mani e mani, hanno dato certa la vittoria di Giuliano Pisapia. Ci sono anche zingari , giunti dalla Calabria. Non hanno bisogno di travestirsi da zingari, come i loro colleghi milanesi.I quali, ma pensa!, questa volta l'elemosina sono loro a farla alla ricchissima Letizia. la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 02 3 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 L’APPUNTAMENTO S arà presentato oggi, 27 maggio, in prima assoluta, nella sala Calliope della libreria Mondadori di Siderno, “American Taste”, il nuovo attesissimo romanzo di Gioacchino Criaco per Rubbettino editore. Uno alla volta i romanzi di Criaco sbarcano in Francia. Anime Nere è diventato Les Ames Noires, ha aperto la strada, lo seguiranno a breve Zefira e Perduta Gente. La Rubbettino ha firmato un contratto con la PNLA, una delle più importanti agenzie letterarie europee, per la cessione dei diritti del romanziere locrideo all’estero. Les Ames Noires è già in ristampa, a poco più di un mese dalla sua uscita. Le recensioni positive si succedono una dopo l’altra, sempre più lusinghiere. Anche American Taste (Rubbettino) emigrerà all’estero. E’ un romanzo rivoluzionario, per i temi trattati e per la rottura che opera con la letteratura calabrese vecchia di decenni. Il mondo va avanti e gli scrittori dell’Aspromonte ci sono dentro. Dentro ci stanno anche i personaggi che si spostano dalla Calabria a New York. Lo sguardo spazia dallo Jonio all’Atlantico. Criaco con Anime Nere ha aperto una pista per la letteratura calabrese che chiude i ponti col passato, niente pastori ed emigranti che aspettano il destino, ma uomini che nel bene e nel male il destino se lo costruiscono. Una strada che potrebbe essere seguita anche da altri autori calabresi, nella Locride i giovani talenti sono in fermento, ce ne sono tanti, presto usciranno allo scoperto a portare linfa alla letteratura e alla cultura ormai asfittica del sud. I romanzi meridionali trovano sempre Ore 18,00 sala Calliope della libreria Mondadori di Siderno, presentazione di AMERICAN TASTE (Rubbettino Editore) American Taste Oggi, 27 maggio, a Siderno la presentazione del nuovo romanzo di Gioacchino Criaco nuovo spazio, sintomo di una rinascita in atto. American Taste è il prototipo di un nuovo genere, che non è solo thriller, o solo noir. Ha gli elementi del poliziesco, i tratti dell’action movie, ma è, fortemente, letteratura. Una letteratura che sconfina nel romanzo sociologico, non da verità precostituite ma fa a pezzi i luoghi comuni e offre gli elementi per comprendere la realtà che ci circonda, dove la società calabrese rappresenta una tessera del puzzle globale. In esso troviamo l’Italia, la Francia, l’America, tutto insomma. Criaco è uno scrittore calabrese, perché mediterraneo è il suo sentire, guarda il mondo attraverso gli occhi di un ragazzo dell’Aspromonte e porta la nostra terra fuori. La porta fra i monti dei Pirenei, dello Chouf, fra gli Urali e le montagne Rocciose. Riunisce gli emarginati del mondo globale, palestinesi e aspromontani, russi e baschi, drusi e americani. Non aspettatevi quindi una storia calabrese o italiana. American Taste è vita globale, un romanzo sovranazionale più che internazionale. Senza tema di essere smentiti, è una storia, e una lettura, strepitosa. Che vi smuoverà molte cose dentro. La realtà dopo avrà una lettura diversa. Lascerà in voi un sogno indelebile. Vi ritroverete a respirare la vaniglia dei Papier d’Armenie, la resina dei cedri libanesi, il puzzo degli agguati, il sudore della paura. E’ un viaggio, nello stile di Criaco, fra i cattivi che si scontrano per il loro vantaggio. Il bene è in tribuna a far da spettatore, preda dell’ignavia che lo soffoca. Les Ames Noires, versione francese di Anime Nere pubblicata dalla prestigiosa casa editrice Metailie, è già alla seconda ristampa 4 A proposito ORO DI CALABRIA di... Oro di Calabria conquista il mondo. L'olio d'oliva calabrese ha vinto Olio Extravergine VENERDI ben cinque premi Extra Gold e quattro Gold del “ TerraoliviConcorso Oleario di Gerusalemme”. Entusiastici i commenti dei giudici di gara e dei partecipanti alla kermesse. 27 MAGGIO 2011 la settimana NORDICI E SUDICI Onore a uno schiavo GIOCCHINO CRIACO “Lavoravamo dall'alba al tramonto, a fine mese andavamo dal padrone. Dodici chilometri percorrevamo a piedi fino a casa sua, a Laureana. Il più delle volte non ci pagava, altri dodici chilometri a mani vuote per il ritorno. Gli uffici di collocamento nascondevano le liste dei lavoratori richiesti dalla Germania, dovevamo pagarli perché le tirassero fuori. Era il 56, andavamo a Verona per le visite mediche e solo quelli sani potevano ottenere un contratto di lavoro semestrale. Il nostro Stato ci trattava come bestie, ci vendeva ai tedeschi. Anche in Germania lavoravamo dall'alba al tramonto, la sola differenza era che a fine mese ci pagavano. Ho dato cinquant'anni della mia vita ai tedeschi”. Ha ottantadue anni Salvatore, non torna in Calabria da venti. C'è un odio profondo nelle sue parole, per i padroni calabresi, per lo Stato italiano, per i padroni tedeschi. Mentre parla io so già che dedicherò a lui il mio pezzo di domenica. La sorte me lo ha dato come compagno di viaggio, sull'eurostar Roma-Reggio. Non sa chi sono, che scrivo. Sua moglie è morta da un paio d'anni e lui ha deciso di venire a trovare i parenti, sta facendo il giro d'Italia tra fratelli superstiti e nipoti. Parla un dialetto antico, che da noi non si usa più da tempo. Anche la sua testa è ferma a tanti anni fa, quando ragazzo si spaccava la schiena sulla bella e grama terra della Piana di Gioia. Si è sempre sentito uno schiavo, giura di non aver commesso mai nulla fuori dalle regole. Eppure non è orgoglioso di se stesso. Una vita di lavoro onesto, e non ha nulla da lasciare ai suoi. Anche in Germania è arrivata la crisi, la sua piccola pensione si assottiglia sempre più. E non c'è una morale in questa storia, ma solo il bisogno di rendere onore, da un piccolo giornale e da una modesta persona, a un nostro fratello. Uguale a milioni di altri fratelli che uno Stato patrigno ha disperso per il mondo a spaccarsi la schiena e produrre ricchezza per gli altri. E non sono il solito vetero-comunista, perché sto molto più a sinistra dei rossi, ma vedo che la nostra terra è sempre uguale a se stessa: produce braccia per gli altri. E voi sudici continuate a votare gli ascari che governano il gregge per conto altrui. Continuate a essere carne e latte. Avete oggi pance più piene e teste più vuote. Siete e sarete schiavi. E onore al compagno Salvatore, che il viaggio gli sia lieve. Rifiuti: Calabria a rischio “Campania”. In 14 anni di Commissariato “non è stato realizzato nessun obbiettivo” In Calabria, a quattordici anni di distanza dall’istituzione del Commissariato per l’emergenza rifiuti, siamo sull’orlo di una vera e propria catastrofe. Gaetano Pecorella (Pdl) e Alessandro Bratti (Pd), relatori della Commissione Bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, nelle 200 pagine dell’indagine svolta per un anno e mezzo, non lasciano spazio alla speranza, concludendo che, in tredici anni di commissariamento, “non è stato realizzato nessuno degli obbiettivi previsti dai piani regionali”. Un “vorace” buco nero, lungo quasi tre lustri, che ha ingoiato un miliardo di euro, la classica montagna (di rifiuti) che, sta volta, non ha partorito nemmeno un misero topolino, ma che ha attirato l’attenzione della Procura generale della Corte dei Conti, determinata a capire come l’ingente somma, arrivata in Calabria, sia riuscita a svanire nel nulla. POLAROID La vicenda, però, ha anche dei risvolti penali, ed è per questo che i faldoni dell’inchiesta sono passati per gli uffici della Procura della Repubblica di Catanzaro. Alcuni di quei carteggi facevano già parte, nel 2002, dell’inchiesta “Poseidone”, dell’ex pm De Magistris, partita come inchiesta del secolo e passata alla storia soprattutto come fenomeno mediatico-giudiziario. Naturalmente nella vicenda non poteva mancare l’ombra sinistra della ‘ndrangheta, da sempre interessata, come tutte le organizzazioni criminali, agli affari lucrosi, “facili”, e, per estensione semantica, sporchi. Ombra sinistra che, oltre a fare affari, rappresenta un comodo alibi per i vari houdini dal colletto bianco, che al pari degli “uomini d’onore” sono da sempre impegnati a sporcare e depredare la Calabria. Pietro Criaco Ticket INTERNET PENALIZZA I MALATI Da una settimana gli uffici dell'Asl di Gioiosa Jonica non erogano i servizi dovuti agli utenti. La motivazione? Un problema ai computer e alla connessione internet. E così niente esenzioni del ticket e niente tesserini sanitari… e in attesa della riparazione dei files intanto si allungano le file. ONORIFICENZE Premiato artista calabrese E' Domenico Cordì il vincitore della prima borsa di studio all'estero per giovani artisti calabresi indetta dalla Dena Foundation For Contemporary Arts in collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro e il Museo di Arte Contemporanea . Si tratta della prima edizione per questo importante riconoscimento, che diviene un'opportunità di crescita fondamentale per i nostri giovani che avranno l'imperdibile occasione di accedere per tre settimane all'Omi International Arts Center di New York, e dove, potranno conoscere la più grande critica d'arte e artista americana Sara Reisman. Proprio presso il centro d'arte americano ogni anno, durante il mese di luglio, si riunisce un gruppo di circa trenta artisti provenienti da vari paesi del mondo, selezionati fra migliaia di candidati e sotto la guida di un curatore internazionale di grande prestigio, gli artisti condividono e scambiano idee, mettono a confronto le proprie esperienze, approfondiscono la conoscenza della scena artistica degli altri paesi, incontrano critici, curatori e galleristi di New York e soprattutto elaborano un nuovo progetto che nella fase di selezione è stato approvato dalla commissione internazionale. A selezionare i giovani del sud Italia che hanno partecipato sono stati il comitato scientifico internazionale del centro d'arte newyorkese ,la direttrice dell'associazione Zerynthia per l'arte e illustri artisti italiani. A consegnare martedì l'ambito premio è stata la presidente della Fondazione Dena Giuliana Setari Carusi che ha assegnato il premio al giovane calabrese sottolineando , leggiamo nella motivazione, come con la sua opera “la memoria del territorio è stata rivitalizzata , rendendola occasione unica per confrontarsi con la complessità dell'essere” . Milano love Calabria. Il celebre marchio “I love Calabria” che la scorsa estate ha riscosso tanto successo sbarca alla Fiera di Milano. La fiera “Tutto food” sta , infatti, ospitando lo stand di prodotti tipici e gadget . Ad accompagnare l'imprenditore di Monasterace, che grazie al successo riscosso a breve presenterà il primo portale dei prodotti tipici italiani, l'assessore regionale Trematerra. Natile quasi raso al suolo dalla Bovalino - Bagnara Dodici famiglie senza casa aspettano ancora... Dal mese di Ottobre 2010, in concomitanza con lo scavo per la costruzione della Bovalino-Bagnara, nel tratto di Natile Nuovo, si è scatenata una frana che ha completamente devastato abitazioni, attività commerciali e terreni. La zona interessata è Viale Aspromonte, attualmente sono 12 le famiglie che hanno perso la casa e hanno ottenuto da parte del Comune ordinanza di sgombero. I lavori di somma urgenza promessi dalla Provincia sarebbero dovuti iniziare nel mese di gennaio con buona PILLOLE di Anna Laura Tringali 1 La Calabria scende in scena. Avrà luogo da 27 al 28 maggio nella città metropolitana il Reggio Film Festival. La prestigiosa rassegna ,giunta alla decima edizione, quest'anno avrà come ospiti le massime voci del panorama cinematografico italiano:Pupi Avati , Kim Rossi Stuart e Silvio Orlando. possibilità di salvare qualche abitazione. Ancora tali lavori non sono iniziati e le case ormai versano in uno stato disastroso. Anche la strada 102 è stata seriamente danneggiata, questione molto grave in particolar modo per le comunità di Platì e Natile Superiore che rimarranno isolati dal resto della zona. Vorremo solo delle risposte chiare, siamo stanchi del silenzio. Le persone che hanno perso i sacrifici di una vita, impotenti, aspettano ancora un aiuto, mentre osservano, le loro case crollare. POLAROID AVVISI IL SANTO E’ TORNATO 2 Le carte tardano ad arrivare e detenuto che doveva rispondere di diversi reati, tra cui omicidio, viene scarcerato. Il protagonista della vicenda è un sessantenne originario di Bova su cui pendeva un mandato di ricerca internazionale per la cattura ai fini dell'estradizione , ma la mancata formalizzazione della richiesta da parte della Svizzera ridona la libertà all'uomo. ERRATA CORRIGE Nello scorso numero de “La Riviera” del 22 maggio a pagina 6 in una nostra didascalia appariva” Il vertice dell'associazione “A testa alta” “. Correggiamo: il dott. Giampaolo Latella non fa parte del movimento. 5 la Riviera I LOVE CALABRIA Sviste da santi. Per i lavori di’ ultimazione della Piazza della Pace di Caulonia, la statua di Sant’Antonio, che circa mezzo secolo ivi campeggiava ,era stata momentaneamente rimossa. Ma, poi, una volta risistemata, nessuno ha pensato di togliere l’ irridente avviso. VENERDI 27 MAGGIO 2011 IL DIAVOLO NERO Quando si parte dalla signora Fallara, non si può che arrivare agli attuali arresti Miracolo a Reggio Calabria, che, ben consapevole, il neo sindaco Giuseppe Arena raccomanda alla Madonna. Il modello Reggio, ossia il modello Scopelliti, non ha prodotto mastri di virtù civili , bensì, se l'accusa del gip Kate Tassone sarà provata, mostriciattoli, responsabili dell'invenzione d'un sistema di un potere illegale, manovrato al fine: a) di rendere subitaneo il rilascio di concessioni edilizie; b) di falsificare documenti atti a dare apparenza di regolarità alle pratiche in questione; c) di favorire alcuni studi professionali della Città, a dimostrazione ulteriore che le classi pericolose, per lo più, sono quelle animate dal sublime sapere. E al vertice di questo potere illegale, sempre secondo l'accusa, v'era l'architetto, funzionario comunale, Giuseppe Melchini, ora in carcere insieme ad alcuni commilitoni. E ad altri che dovranno rispondere a piede libero. Tutti filantropi. Agirono, mossi dal loro buon cuore, e i beneficiari delle concessioni edilizie, altrettanto dotati di buon cuore e di riconoscenza, ricompensavano la detta e diletta compagnia con denaro: sempre second l'accusa. Fin qui la cronaca, la cronaca giudiziaria dell'evento, che getta livida luce sul settore della vita amministrativa, l' assessorato all'urbanistica, da cui, più d’ogni altro, dipende il presente e il futuro della Città, e la sua stessa vita morale. Ma sarebbe una cronaca incompiuta e mutilata se qui ci arrestassimo. E allora intendiamo chiedere e chiediamo: ci sono o non ci sono responsabilità politiche? L'assessorato all'Urbanistica è una struttura, regolata da leggi e provvedimenti, o è una nave corsara sulla quale ognuno agisce a suo piacimento e senza mai controllo dell'alto? E i sindaci stanno nell'amministrazione comunale come re travicelli o non è anche loro la responsabilità di quel che di negativo si manifesta? Non vogliamo infierire sui morti d'ambiente. Ma vero è che, quando si parte dall'anarchia finanziaria della sventurata signora Fallara, si arriva, per vie sperimentate, agli attuali arresti. la Riviera 6 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 La Copertina GIUSEPPE RAFFA Urna fatale. Ma per chi? uesta domenica, 29 maggio, si torna a votare. Il Pdl di Raffa è stato azzoppato e non è riuscito a conquistare la vittoria in prima battuta. Il Centrosinistra di Morabito, che ha dovuto patire l'orchestrata vendetta di Peppe Bova al quale si sono associati, con irriflesso desiderio di suicidio Pietro Fuda e Pasquale Tripodi, va al ballottaggio. È un sucesso, anche se non un trionfo. I numeri non contano. Non conta che al ballottaggio il dr. Giuseppe Raffa, dirottato alla Provincia, giunga con il 45% dei voti. Ciò che vuol dire che il suo schieramento, teso alla vittoria fin dalla prima battuta, ha raggiunto il massimo della sua tensione , della sua aspirazione, della sua massima espansione elettorale: 45% per cento e nulla più. Dove recupererà il 6% mancante per agguantare il 51% della vittoria? Ma non conta neppure che al ballottaggio il Presidente uscente, che in molti danno come rientrante, giunga con il 26% dei voti. I numeri non sono sempre razionali, e non è l'aritimetica a decidere. Questo 26% è al di sotto della capacità del Centrosinista. Non è il pieno, che non può essere più riempito. È il punto fermo d'un percorso che richiede il suo completamento. E non è la prima volta che, secondo la dialettica della storia, chi è già sul carro dei vincitori si ritroverà sul carro funebre. Vogliamo essere chiari sino in fondo e senza fanatiche passioni. Il dr. Giuseppe Raffa, dopo l'uscita da sindaco di Scopelliti, è stato sindaco facente funzione di Reggio Calabria. Era suo obbligo morale guidare la lista al Comune. Ma il Governatore voleva, e ci è riuscito, un re travicello, il dr. Arena. E allora al dr. Giuseppe Raffa, per non infelitarlo del tutto, come fosse un cane, è stato offerto un osso- la Provincia- e lui lo ha addentato. È d'un presidente cotale che ha bisogno la Provincia di Reggio Calabria? D'un candidato alla presidenza che , a parte qualche bagno nel mare jonico, in Provincia, con il casco di Livingstone, ci è arrivato solo li ha visitati solo nell’ora elettorale? Non ha chiesto di fare il Presidente della Provincia l'avv. Giuseppe Morabito e non ha fatto nulla per rimanerci quando, come è regola, ci sono state fibrillazioni nella maggioranza. Giunto, però, alla scadenza del mandato, come tutti i politici probi, con la schiena diritta, non ha voluto scaricare su altri il peso di come ha amministrato. Si è assunta questa responsabilità in prima persona. Per questo e non per arroccamento sulla poltrona, è di nuovo alla guida dello schieramento del Centrosinistra. Poteva andarsene da vincitore. E, invece, torna a combattere per vincere. Questa la sua fibra. La Calabria, Reggio, la Provincia hanno bisogno di combattenti, non degli amici della tabellina pitagorica. Sulla quale ritroviamo gli esponenti massimi del Polo civico di Pietro Fuda, equidistanti tra Centrodestra e Centrosinistra. Ma si può essere equidistanti tra il blocco merionalista di Morabito e il blocco antimeridionalista di Raffa? Q GIUSEPPE MORABITO la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 07 la Riviera 8 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 La crisi del Porto di Gioia Tauro Gioioa Tauro è Nord contro Sud I porti di Genova e Trieste devono inghiottire il nostro porto. Così come con il porto di Napoli sul finire dell’Ottocento È questione meridionale vevamo pensato di dedicare al caso Porto di Gioia Tauro un nostro servizio giornalistico. Ma dopo la chiara Lettera aperta al Presidente Napolitano del cav. Filippo Callipo vi abbiamo rinunciato. La ragione è evidente. La questione Gioia Tauro è stata ben riassunta dal cav. Filippo Callipo. È stata affrontata con argomenti decisivi e inoppugnabili. Con ferma coscienza meridionalista. Dando nomi e cognomi ai nemici mascherati del Porto di Gioia Tauro: non solo il governo Berlusconi, ma anche gli esanimi deputati calabresi, che riacquistano vigore solo per fare coro a tutte le indecenze di cui è capace il Capo, ora provvisorio, del Governo. Né fuori dal disastro, più volte annunciato, è tenuto fuori il formidabile governatore Giuseppe Scopelliti, il quale, invece di dedicarsi alla squassata economia calabrese, va su e giù per aggiustare liti elettorali interne al Pdl e ai suoi alleati. E che, con delicata parola, la quale ci fa temere per l'aumentato battito del suo cuore, si dice “preoccupato” per le sorti del Porto. Ma non sa e non vuol dire una sola parola contro il governo della crociata antimeridionale e anticalabrese. O si è meridionalisti dalla testa ai piedi o un crepuscolo senza aurora avvolgerà il Porto di Gioia Tauro . Poiché non c'è dubbio che la questione Porto di Gioia Tauro è questione meridionale. È la questione del Nord contro il Sud. È la questione dei porti di Genova e di Trieste, che devono inghiottire il porto di Gioia Tauro, così come sul finire dell'Ottocento avvenne per il porto di Napoli aggredito dal porto di Genova, in gara e in concorrenza per l'imbarco degli emigranti verso l'America. Dove sono i meridionalisti ? Tuttalpiù, si può parlare di deputati, eternamente ministeriali, e di un Governatore ministeriale. Noi diamo il benvenuto alla Lettera aperta del cav. Filippo Callipo. Ma la lotta per il risorgimento del Porto di Gioia Tauro, infangato nonostante le acque pulite in cui versa, potrà avere soddisfatta speranza di vittoria se la parola passa alle popolazioni della Piana e dell'intera Calabria. P. C. A M la Riviera 9 Lettera aperta al Presidente della Repubblica di Callipo L’addio della Maersk rischia di spingere il porto calabrese verso il punto di non ritorno e far sprofondare i calabresi negli abissi Fronte del porto contro il porto di Gioia Tauro PIPPO CALLIPO Illustrissimo Signor Presidente, ben conoscendo il Suo autentico amore per la nostra Patria mi permetto di scriverLe per porre alla Sua autorevole attenzione l’inesorabile declino del Porto di Gioia Tauro che, allo stato attuale, può determinare il tracollo della nostra già debole situazione economica. Come Lei sa, da diversi mesi, il porto di Gioia Tauro, che doveva essere il volano dell’economia Calabrese e dell’intero Meridione, vive una grave crisi che, alla fine dello scorso anno, sembrava essere stata superata dalla volontà degli attori coinvolti e soprattutto dalla volontà del Governo nazionale, di finanziare investimenti cospicui all’interno del Porto e dell’Area Portuale circostante. Purtroppo, in questi ultimi mesi i tanti segnali non in linea con l’apparente volontà del Governo di rendere competitivo il porto, e mi riferisco ad esempio alla divisione annuale dei fondi per i porti e alle altre richieste avanzate dalle Associazioni di categoria, hanno portato ad un riacutizzarsi della crisi. Nonostante i tanti incontri tra Governo regionale, Sindacati e Medcenter, nonostante i tanti provvedimenti “tampone”, in questo sconsolato scenario, dove alle parole non seguono i fatti, venerdì 20 maggio scorso abbiamo appreso dai media che la Maersk, società che presso il porto calabrese movimenta circa il 25% dei containers totalizzati nello scalo, abbasserà i volumi movimentati fino ad abbandonare il porto; ciò, nonostante sia uno dei soci di Medcenter Container Terminal. Questo addio di Maersk, a cui sembra non subentrerà nessun altro operatore, porterà inevitabilmente ad una riduzione dei posti di lavoro e getterà nella disperazione centinaia di famiglie alle quali il territorio Calabrese non offre altre possibilità di occupazione. Non si tratta solo del futuro di una singola azienda ma di un indotto che occupa migliaia di persone, che coinvolge decine di imprese Meridionali e che, mi perdoni la ripetizione, potrebbe segnare il collasso della nostra debolissima economia. Mi chiedo, come mai siamo arrivati a questo punto? Come mai le tante riunioni cui hanno partecipato illustri personaggi ed esperti di settore non hanno portato ad una risoluzione dei problemi? Come mai, pur conoscendo esattamente le problematiche che affliggono il porto e che lo rendono poco competitivo (nonostante fino a poco tempo fà era il primo e più moderno porto del Mediterraneo per movimentazione di Containers) non si sono attuate politiche atte a salvaguardarlo? Il mio sospetto è che in realtà nessuno prenda mai realmente a cuore la sorte del nostro territorio; che i politici regionali e quelli presenti nel Parlamento Nazionale non abbiano la forza necessaria per tutelare la nostra Regione; che il Governo nazionale sia affaccendato in altri problemi, ubicati nella parte settentrionale del Paese, e che voglia abbandonare il Sud e la Calabria in particolare, ritenuta “palla al piede” per l’economia nazionale. La gente della Piana di Gioia Tauro, i Calabresi, i Meridionali non possono fare a meno di questa enorme possibilità di sviluppo rappresentata dal Porto di Gioia Tauro. Bisogna riprendere il progetto originario del Porto di Gioia Tauro e completarlo in tutti i suoi aspetti; dare impulso ed organizzazione all’attività logistica dell’area retro-portuale che non ha mai funzionato e che certamente è tra le cause principali di questa crisi. Ill.mo Signor Presidente Napolitano, La prego di prendere a cuore la nostra situazione e di sostenere, attraverso un suo autorevole intervento, questa parte dell’Italia sempre più abbandonata a se stessa. La Calabria ha bisogno della volontà politica del Governo che con una azione coraggiosa, attraverso l’assunzione di impegni concreti e priorità politiche, l’aiuti ad attuare provvedimenti tali da superare questa situazione di straordinaria emergenza. Nella convinzione di poter contare sulla Sua ammirevole sensibilità verso le emergenze sociali dell’Italia tutta, Le porgo i sensi della mia più sincera stima unitamente ai saluti del Comitato Esecutivo di Reggenza di Confindustria Reggio Calabria e di tutti gli imprenditori associati. VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 la Riviera 10 Primo Piano Reggio, Piazza Italia Alla scoperta del degrado dei beni archeologici reggini ANTONIO CORMACI A poche ore di distanza dalla stipula del protocollo d'intesa tra Soprintendenza Archeologica della Calabria e la Guardia di finanza per la salvaguardia dei beni della città, a Reggio c'è da analizzare un aspetto importante, riguardante proprio i beni archeologici e la loro cattiva disciplina. La città di Reggio, nelle sue antichissime fondamenta, nasconde un patrimonio archeologico di inestimabile valore ancora da disseppellire, un patrimonio che negli anni è stato distrutto da terremoti e guerre e che silenzioso, aspetta. Ed è proprio quando si inizia una costruzione che accidentalmente vengono alla luce reperti importantissimi. Ci sono anche casi in cui il proprietario del terreno sul quale sono iniziate le operazioni di edificazione si ritrova tra le mani la classica patata bollente che inevitabilmente frena il profitto del suo investimento. Analogamente a quanto avviene ogni anno in città storiche come Napoli e Roma, dove sotto ogni angolo si nascondono reperti di ogni periodo, anche a Reggio, negli ultimi anni, ci sono state scoperte importanti, alcune delle quali ancora non possono risplendere per interessi privati. Non è il caso della clamorosa Piazza Italia, e del parco della Rotonda di S.Paolo, antica sede del Theatron reggino, e adeguatamente sistemata dalla giunta Falcomatà che decise di costruirvi un parco polifunzionale. Durante i lavori di recupero della piazza dallo stile post bellico, quasi il centro istituzionale della città di Reggio, sono stati rinvenuti importantissimi reperti: resti di residenze di epoca ellenistica con corredo di reperti d'uso domestico, prontamente restaurati ed esposti nel Museo Nazionale della Magna Grecia. In questo caso, non vi furono particolari opposizioni “private”, e i lavori di catalogazione e parziale recupero del materiale scoperto andarono avanti. Attualmente, sono in corso i lavori per interrare ed esporre con delle moderne strutture in acciaio e vetro quanto scoperto. Ovviamente, con la dovuta lentezza. Questo caso, dicevamo, non si è incontrato con gli interessi di imprenditori privati. Incontro c'è stato, invece, nel caso dei ritrovamenti del lotto fronti stante Piazza del Popolo e nel caso della straordinaria scoperta della necropoli greca di S.Giorgio Extra. Riguardo quest'ultima, chiunque passi da quella stradina, che immediatamente conduce alle “Bretelle”, potrà constatare una situa- zione di assoluto degrado, che tutto lascia all'immaginazione, tranne che lì effettivamente si trovi uno dei più importanti siti archeologici della città. Questa necropoli, infatti, rappresenta uno dei pochi esempi ancora integri e perfettamente conservati di necropoli suburbane della città; gli antichi abitanti di Reghion erano infatti soliti seppellire i loro morti in una zona quasi sacra della città, che era appunto quella delle rive del torrente Calopinace, che aveva un valore sacro pari a quello che aveva il Nilo per gli egiziani. La sensibilità storica e civica dell'amministrazione tuttavia sembra non brillare particolarmente: una lamiera, un grosso telo verde a coprirla e una recente costruzione ad obliarla agli occhi dei passanti, sono il contorno di questa scoperta. Le motivazioni istituzionali sono quelle di “conservazione in attesa di nuovi sviluppi” da parte della Soprintendenza archeologica della Calabria. I lavori di recupero sono stati essenziali e parte del materiale trovato è stato esposto nel Museo Nazionale. Il comune, tuttavia, non è riuscito a trovare nessun accordo con il proprietario della struttura, affinché il sito archeologico potesse essere messo a norma e visionato in maniera ortodossa, e quel che c'è, è quanto descritto sopra. Nello stesso oblio versa il sito archeologico di Piazza del Popolo, con il quale si sono intrecciati diversi interessi, quello del Comune e quello della vicina comunità di S.Lucia. Il modello seguito è quello del vicino Parco archeologico della tomba ellenistica, sommerso da erbacce e chiuso al pubblico. Qualche anno fa, furono intrapresi i lavori per la costruzione di nuovi edifici comunali che avrebbero dovuto accogliere le sedi della III circoscrizione ed altri edifici a uso sociale. I lavori furono interrotti perché tornò alla luce un'altra necropoli, sempre del periodo ellenistico. L'edificio nascituro avrebbe dovuto accogliere, oltre ai sopra menzionati edifici comunali, anche delle stanze che il Comune avrebbe donato alla Fondazione Lucianum. I lavori sono comunque fermi da più di 5 anni, e di un altro potenziale polo turistico non rimane che una recinzione e tante erbacce, tanto per essere fedeli al disordine urbanistico che vige nel capoluogo calabrese. Affinché la città possa esibire fiera i propri tesori occorre però la collaborazione di tutti e uno spiccato senso civico, che forse in questa città manca. la Riviera 10 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Il paradosso Giustizia Il ruolo dei pentiti I paradossi della Giustizia sono oggi concentrati a Reggio Calabria. I pentiti vorrebbero portare in giudizio i protagonisti storici della lotta alla ‘ndrangheta I magistrati reggini nelle mani del(Lo) Giudice CARMELO CARABETTA Bé, che De Andrè fosse un genio è cosa nota. Che avesse doti di veggente lo scopriamo poco alla volta. Nino, alto un metro è un palmo, ha studiato contando gli anni, i mesi, i giorni e i minuti. Alla fine ce l'ha fatta, ha preparato gli esami ed è diventato procuratore. Dopo tanto sudore, speso sulla strada alla faccia dei libri, ha ottenuto uno scranno. Giudice finalmente, a Reggio, del bene e del male. Si è sottratto al suo destino e alla sbarra ci ha portato i giudici. Cisterna, Mollace, Neri, non sono giudici qualunque; sono magistrati che hanno fatto la storia giudiziaria di Reggio. Protagonisti dei processi più importanti, celebrati in città. Gente che ha lavorato sodo, che anzi ha badato solo al lavoro evitando di calcare i palcoscenici e ricoprirsi di medaglie. Reggini doc, che hanno usato le manette senza goderne. Giudici dal volto umano, fedeli al ruolo e alla funzio- Il magistrato Alberto Cisterna e il collaboratore di Giustizia Nano Lo Giudice ne. Adesso su di loro è scesa una valanga di fango. A versarla è, ma fino a un certo punto, Nino Lo Giudice. Fino a un certo punto, perché in realtà nelle prime dichiarazioni, il pentito esclude i magistrati da ogni responsabilità. Successivamente, sembra, dalle fughe di notizie finite sui giornali, abbia alzato il tiro. Sem- bra, perché a leggere bene, oltre al fumo di arrosto non se ne vede troppo. Fumose accuse di presunte corruzioni. Non ci sono fatti precisi. Nonostante questo il pentito ha lanciato una bomba micidiale, più pericolosa di quelle che in modo confuso sostiene di aver piazzato nei mesi scorsi a Reggio. Una bomba che rischia di incrinare il rapporto di fiducia che faticosamente si era creato fra la gente e chi amministra la Legge. Se la fiducia viene meno, saranno travolti tutti. Soprattutto verrà travolta la speranza di cambiamento che ultimamente è forte nei cuori di tanti calabresi. Fino a quando non ci saranno esiti definitivi nelle inchieste in corso, e fino a prova contraria, bisogna stare con chi è accusato, forse. Questo bisognerebbe farlo sempre, non solo in questo caso. Il pentito è solo uno strumento in mano ai giudici, non è giudice e non lo può diventare, con buona pace per le aspirazioni di Lo Giudice. La gogna che coinvolge, soprattutto Cisterna, è vergognosa. Anni di fatica, sui libri e sulle inchieste, non possono essere spazzati via da qualcosa che è ancora nulla e potrebbe diventare prova o calunnia secondo il giudizio della magistratura. Stare con chi è accusato, o solamente lo sembra sui giornali, significa stare con noi stessi, con la nostra terra e con il cambiamento. Pasticcio reggino: il mistero dei votanti scomparsi e dei voti in più Demi Arena è il nuovo sindaco di Reggio Calabria, è stata ufficializzata, anche, la distribuzione dei seggi: 22 alla maggioranza di centrodestra, interni alla coalizione delle 11 liste che supportavano Arena; 10 all’opposizione divise tra la coalizione a supporto di Massimo Canale (6 seggi), quella a supporto di Giuseppe Bova (3 seggi) e quella a supporto di Aldo De Caridi (1 seggio). Qui, però finiscono le certezze, il presidente della Commissione Ufficio Elettorale, il magistrato Giuseppe Campagna, durante la cerimonia di proclamazione del sindaco di sabato scorso, ha avvertito: «ancora non c’è nessuna ufficialità su tutti gli altri dati rispetto a quelli di stamattina. Siamo in grado di poter definire con certezza solo chi è il nuovo Sindaco e a quali coalizioni sono assegnati i seggi. Per il resto, ci sono molti dubbi e tante incertezze legate al fatto che abbiamo riscontrato tantissime irregolarità. Bisogna ancora chiarire, nelle sedi opportune, quali liste hanno ottenuto i seggi rispettivi e quali candidati all’interno di ogni lista saranno eletti consiglieri, tra le liste che avranno ottenuto i seggi. Da lunedì saremo al lavoro per il riconteggio dei voti e solo quando avremo finito potremo dare i risultati. Al momento non è possibile sapere chi sono i consiglieri comunali». In somma, alcuni comuni italiani hanno registrato una scarsa affluenza alle urne, noi cittadini di Reggio, invece, adoriamo andare a votare! Mamma quanto ci piace! Un senso della politica davvero fuori dal normale che ha spinto alcuni reggini a recarsi più volte al seggio per esprimere la propria preferenza, cosicché, in alcune sezioni, il numero dei voti ha superato quello dei votanti! A rovinarci la reputazione di cittadini perfetti che compiono il proprio dovere, anche più del dovuto, cinque o sei seggi, come Pellaro, Gallico, Trunca, dove a votare non ci è andato nessuno. I verbali sono stati riconsegnati in bianco. Chissà la noia di quei poveri presidenti e scrutatori costretti a girarsi i pollici tutto il tempo! Oltre mille preferenze non espresse che potrebbero cambiare la composizione del Consiglio comunale. Non è quindi detta l’ultima parola per molti non eletti in parecchie liste, come Pdl, Pri e Reggio Futura, che incrociano le dita e sperano in un ribaltone che gli permetterà di conquistarsi anche una delle otto poltrone rimaste libere in giunta. Finora delle 40 sezioni sulle 217 reggine, solo 4 sarebbero in regola. Gli altri seggi, invece, hanno commesso tutti 3 o 4 sbagli a testa. Non sono stati rari i voti erroneamente attribuiti a candidati che stavano sulla riga immediatamente precedente o successiva al vero votato. Elezioni truccate? È ancora un po’ presto per dirlo. Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso. Per adesso l’unica certezza è che la Corte d’Appello, viste le irregolarità riscontrate, ha provveduto a cancellare 77 presidenti di seggio dalle liste. 12 A proposito di... Aereoporto: Collegamento diretto Lamezia - Toronto Riprende il volo Lametia Terme- Toronto. Il nuovo collegamento offerto dalla compagnia Air Transat prevede che il volo partirà ogni mercoledì dalla metropoli canadese e ogni giovedì dalla città calabrese. Andata e ritorno VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 la settimana PROPAGANDA ELETTORALE Il sonno della ragione genera mostri CRISTINA BRIGUGLIO a settima scorsa ci siamo occupati delle affissioni abusive elettorali. Ora, purtroppo, dobbiamo tornare sul pezzo, non ce ne vorranno i lettori, ma è per una giusta causa. Tra i manifesti abusivi che abbiamo individuato, uno è assolutamente indecente, non tanto per il luogo in cui è stato collocato (abusivo ndr), quanto per il contenuto. Si tratta, infatti, dello slogan elettorale di un candidato alle lezioni provinciali, di cui non diciamo il nome per non regalargli pubblicità, che recita testualmente: “Il lavoro rende libri”. Si, proprio così. Avete letto bene. Non si tratta di un errore di citazione, ma dello slogan elettorale scelto da questa persona, alla quale, in anticipo, vogliamo dire, con forza e determinazione, solo una parola: vergogna. Questo signore, sonoramente bocciato dagli elettori, non sa o finge di non sapere, che il motto che ha escogitato è la traduzione italiana di Arbeit macht frei, messaggio di “benvenuto” posto all'ingresso del capo di sterminio nazista di Auschwitz. L'idea di porre la scritta ad Auschwitz è probabilmente dovuta al maggiore Rudolf Höß, primo comandante responsabile del campo di sterminio. I prigionieri che lasciavano il campo per recarsi al lavoro, o che vi rientravano, erano costretti a sfilare sotto il cancello d'entrata accompagnati dal suono di marce marziali eseguite da una orchestra di deportati appositamente costituita. Auspichiamo che il nostro abbia agito in buona fede e con una massiccia dose di superficialità. Se così non fosse la vicenda è assolutamente grave e andrebbe severamente stigmatizzata, primo fra tutti dal partito che ha candidato questa persona. Se la vicenda si fosse consumata in Germania, le conseguenze per lo sprovveduto sarebbero state senz'altro pesanti (e forse anche di natura legale). In Italia, purtroppo, tutto passa sotto traccia, compreso questo sfregio alla memoria di milioni di vittime dell'olocausto. Siamo certi che le giustificazioni di maniera non mancheranno. Ci piacerebbe, però, che almeno per una volta, questo signore venisse allo scoperto per chiedere umilmente scusa del grave errore commesso. L SIDERNO É pronta l’armata di “Re” Riccardo Il neo-sindaco di Siderno, Riccardo Ritorto, ha quasi sciolto la riserva, pronti i nomi e gli incarichi dell'attesissima giunta. Gli assessori in pectore sono Pietro Sgarlato, vice sindaco con delega al bilancio, Domenico Catalano, l'assessore all'urbanistica, Maurizio Bagetta, al turismo, Angelo Alvaro, all'ambiente e Ivan Bolognino il più giovane del gruppo che, naturalmente, dovrebbe avere la delega alle politiche giovanili. La poltrona di Presidente del Consiglio comunale verrà occupata da Vincenzo Mollica. Sabato, l'insediamento del Sindaco e l'ufficializzazione del team di governo della Città. ESCLUSIVO - SIDERNO LA STRANA STORIA DEL PALAZZO DE MOJË Illegittima l’acquisizione comunale dell’edificio storico di Siderno Superiore? La Conservatoria immobiliare certifica una diversa proprietà, dopo che il Comune ha pagato ad altri e ristrutturato l’edificio senza averne prima perfezionato la compravendita La vicenda che riveliamo in esclusiva riguarda l’acquisizione da parte del Comune di uno storico edificio di Siderno Superiore, il Palazzo De Mojà, pagato poco meno di trecento milioni di euro e ristrutturato con un finanziamento regionale di un milione e ottocentomila euro per finalità culturali. Senza l’esibizione di titoli originari della Conservatoria immobiliare, che legittimassero i regolari passaggi di proprietà del Palazzo nel corso del secolo, e senza nemmeno un rogito di compravendita che attestasse la documentazione degli stessi passaggi, ma soltanto sulla base di atti di cessione da parte dei nipoti e pronipoti discendenti dell’antica governante del possidente Michele De Mojà, la Segreteria Generale del Comune ha incamerato formalmente l’edificio, riservandosi di registrarne l’acquisto e di completarne l’accatastamento dopo il collaudo dei lavori di ristrutturazione. A parte la dubbia procedura seguita dalla Segreteria Generale (infatti, non si è registrata prima alla Conservatoria la compravendita del bene, con le garanzie di legge in caso di evizione), il nuovo Sindaco adesso ha una grana in più da risolvere, dopo quella del pignoramento di due milioni di euro per un vecchio esproprio che abbiamo rivelato nel numero precedente de La Riviera. Nei giorni scorsi, al Sindaco e al Segretario generale, all’Ufficio del Territorio, alla Conservatoria dei registri immobiliari di Reggio e alla Procura della Corte dei Conti di Catanzaro, è stato notificato un atto stragiudiziale da parte degli eredi legittimi di Ida Maria De Mojà, che con registrazione ufficiale del 1949 aveva acquistato dal suo cugino Michele per la cifra di ottantamila lire «la casa diroccata sita in Siderno Superiore limitante con la via Muraglia, via Petrazza, salita Arco e vicoletto che la divide da un fabbricato del barone Correale Domenico» (vale a dire l’edificio denominato Palazzo De Mojà). «Gli eredi della De Mojà», scrive il loro avvocato, «hanno appreso solo tardivamente, da notizie di stampa e dalle successive comunicazioni verbali del Commissario straordinario del Comune di Siderno e del Segretario generale dello stesso Ente, dell’esistenza di atti autografi di cessione del Palazzo De Mojà da parte di terzi a favore del Comune di Siderno il quale ha disposto i relativi mandati di pagamento non supportati da un regolare atto di compravendita». Infatti, sulla base della documentazione storica estratta dalla Conservatoria e dell’Ufficio del Territorio, i soggetti che hanno ceduto non possiederebbero alcun titolo o diritto di proprietà sull’immobile, che risultava invece intestato a Ida de Mojà. E allora, cosa sarebbe successo? Siamo in grado di ricostruire brevemente la strana vicenda. Michele De Mojà nel maggio del 1933 pensò di fare testamento olografo (trascritto nel maggio 1958) dichiarando: «Lascio alla mia morte – per quando sarà – il mio palazzo in Siderno Superiore, per come si trova, a Maria Futia per quanto in vita mi fece e per ricordo». Encomiabile, questo gesto da parte del possidente, verso una donna che l’aveva assistito. Meno encomiabile il fatto che anni prima di morire lo stesso Michele De Mojà avesse deciso di vendere lo stesso palazzo a sua cugina Ida, con atto notarile registrato del 17 giugno del 1949, annullando così la formale volontà testamentaria espressa prima a favore della governante. Infatti, come si può lasciare in morte a chicchessia qualcosa che si è prima venduto ad altri in vita? Ecco perché i discendenti della governante di casa De Mojà non hanno potuto esibire atti originari di proprietà inoppugnabili, formulando in buona fede soltanto atti di cessione volontaria al Comune. Intanto, il catasto ha bloccato ogni possibilità di ulteriore variazione dell’intestazione, la Conservatoria non potrà procedere alla registrazione del passaggio di proprietà del Palazzo al Comune (perché gli atti di acquisizione dell’immobile risulterebbero non validi), la Procura della Corte dei Conti chiederà certamente di conoscere la situazione suscettibile di conseguenze erariali, e soprattutto il vecchio segretario generale Nicita dovrà spiegare per quale motivo non fossero state fatte le dovute verifiche, prima di dar corso alle procedure, come era stato consigliato a suo tempo, agli amministratori, dal portavoce dell’Ente. F.S. 13 I moribondi di Palazzo Foti Ci sono candidati provinciali che non sono stati eletti e che non hanno alcuna possibilità di essere ripescati sia che vinca Morabito sia che vinca Raffa. Ci sono poi candidati non eletti il cui destino dipende dalla vittoria o dell'uno o dell'altro. Tale il caso del candidato a presidente di Sel-Idv Giovanni Nucera, il quale è fuori se Morabito vince ed è dentro se Morabito perde. Sel.Idv non ha fatto alcun appello ai suoi elettori a votare nel ballottaggio Morabito. Possibile che l'egoismo di uno valga più degli interessi generali? VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 LOCRI Giunta a cinque per Pepé Lombardo? Il neo Sindaco di Locri Pepè Lombardo, ha convocato il Consiglio comunale per il prossimo primo giugno, durante il quale, tra l'altro, verrano comunicati i nomi dei componenti la Giunta comunale. Nonostante dalle stanze di comando non arrivino conferme ufficiali, sembra, che la “squadra” sia stata già decisa. Dovrebbero farne parte Giuseppe Gelonese, Michele Ratuis, Aldo Dattilo e Francesco Galasso. Nel caso in cui si concretizzasse la possibilità giuridica di poter portare in Giunta un quinto assessore la scelta dovrebbe ricadere su Antonio Cavo, mentre a Nicola Monteleone andrebbe la presidenza del consiglio comunale. Giorgio Barresi risponde a Raffaele Sainato In riferimento a quanto apparso alcuni giorni orsono su alcuni quotidiani locali, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni riguardo alle gravi e calunniose affermazioni fatte dal candidato a Sindaco della lista Città in Comune: Raffaele Sainato. Nel corso di una conferenza stampa, infatti, egli ha accusato i sottoscritti di “abbandono e indifferenza” nei confronti dei candidati Eliana Nucera e Bruno Sainato, ai quali precedentemente era stato da noi promesso il sostegno. Alcune premesse appaiono quindi necessarie al fine di fare chiarezza su quanto è accaduto negli ultimi mesi nella coalizione di centrodestra e sulle decisioni prese in relazione all’impegno nei confronti di tutti i candidati della lista Città in Comune (impegno, peraltro, rimasto immutato fino alla data del 16.05.2011, soprattutto nei confronti del candidato a Sindaco). La nostra volontà, più volte manifestata, era quella di una unitarietà delle liste riferibili al centrodestra; in particolar modo ci siamo prodigati affinché tra la lista del sindaco uscente Macrì e quella di Sainato vi fosse piena convergenza, ben consapevoli del fatto che una divisione sarebbe stata fatale per la nostra coalizione e avrebbe certamente portato alla vittoria della lista capeggiata dall’on. Lombardo. Tale consapevolezza è stata esternata in diverse occasioni a Raffaele Sainato, e più volte è stato anche invitato ad un ripensamento riguardo alla sua personale volontà di candidarsi a Sindaco della Città di Locri. Queste sollecitazioni, però, sono rimaste inascoltate, da chi, evidentemente, pensa che la politica sia fatta di personalismi e non di condivisione. Ciò nonostante, abbiamo comunque sostenuto con onestà e correttezza, esponendoci in prima persona, due candidati che hanno ottenuto preferenze pari, se non superiori, a quelle ottenute dalla media degli altri candidati. Riteniamo dunque che addossare ad altri i fallimenti derivanti, evidentemente, dalla scarsa capacità di ascolto e da una frammentazione della coalizione del centrodestra - da noi non voluta né tantomeno determinata - sia la cosa meno indicata per chi crede di poter fare politica. Ritenevamo che Raffaele Sainato fosse la persona più idonea per un nuovo progetto politico all’interno del centrodestra, sebbene coscienti e consapevoli che il gruppo non era nelle condizioni di vincere la competizione elettorale; poteva rappresentare quella novità utile a far ritornare la “buona politica” all’interno della comunità locrese. Ci siamo sbagliati e chiediamo scusa a quanti hanno ritenuto, pur nella divisione e frammentazione del centrodestra, di darci fiducia con il loro consenso verso i nostri candidati, ma soprattutto chiediamo scusa a tutti i locresi per quanto indegnamente asserito dal candidato a Sindaco Raffaele Sainato. Infine continuiamo a sostenere che solo confrontandoci possiamo crescere, non certo nascondendoci dietro una conferenza stampa, nel corso della quale si vorrebbe far intendere che qualcuno si sia sottratto al confronto (quel qualcuno che insistentemente ha provato a contattare il giorno successivo al voto proprio chi aveva lealmente sostenuto, senza ricevere alcuna risposta). Eravamo stati avvertiti che la riconoscenza e la lealtà non aleggiano in capo a Sainato, ma speravamo che tali confidenze fossero una delle tante malignità propagandate dagli avversari. Purtroppo ci siamo dovuti ricredere! Giorgio Barresi LA PROTESTA Il Comitato Genitori contro la chiusura del Centro Jonico Riabilitativo È sempre a rischio il "Ce.J.Ri.", il centro riabilitativo con sede a Bianco che da molti anni si occupa della diagnosi e della riabilitazione delle patologie neuropsichiatriche, neuropsicologiche e sensoriali in prevalenza dell'età evolutiva, ma anche con qualche posto riservato ai pazienti adulti, soprattutto con esiti di patologie neurologiche. I servizi che dal 2006 vengono erogati sono di tipo multiplo, ambulatoriale, semiresidenziale e domiciliare, con la guida e il coordinamento della direttrice sanitaria, la neuropsichiatra infantile Caterina Coluccio. Adesso un gruppo di utenti, riuniti nel comitato Comitato Genitori dei pazienti del Centro Jonico Riabilitativo (Ce. J.Ri.), esasperati dalle incomprensibili lungaggini burocratiche che stanno rallentando il rinnovo delle convenzioni con l'ASP di Reggio Calabria e mettono a serio rischio le attività del Centro, hanno organizzato una mobilitazione per sensibilizzare la cittadinanza, i sindaci e altre autorevoli personalita', affinchè la chiusura del centro venga scongiurata. Affinchè anche persone “normodotate” si rendano conto di come vengono calpestati i diritti dei cittadini che ogni giorno necessitano di cure e sostegno morale, il Comitato ha organizzato una conferenza stampa che si terrà sabato 28 maggio alle ore 17,30 presso il Centro Polifunzionale di Siderno in via Circonvallazione. Solo diffondendo questo grave problema con tutti i mezzi possibili, si possono sollecitare le coscienze e far conoscere l'importanza di un centro, tra l'altro unico nel nostro comprensorio. C.B. 14 Acquista questo spazio e pubblicizza i tuoi prodotti Esempio: Per le passeggiate serali, e qualche weekend in alta quota, quando il termometro si avvicina allo zero: MONCLER GRENOBLE VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 info: [email protected] euro 000,00 Città, via ... Attualità Ambiente Post-elezioni Serve studiare nuove metodologie per la gestione dei rifiuti partendo dalle singole realtà territoriali e serve soprattutto non essere più impreparati sulla funzionalità e il collettamento dei depuratori Sui rifiuti Locri e Siderno devono guardarsi e vedersi ANTONIO COMMISSO Passata l’ondata di elezioni amministrative e formati i governi delle due città più importanti della Locride, Siderno e Locri, è giunto il momento di lavorare sui tanti problemi che affliggono il nostro territorio con l’importante questione ambientale da mettere assolutamente in primo piano. Il primo obiettivo da raggiungere è ritrovare l’intesa tra le due amministrazioni comunali su temi che fondamentalmente non possono essere confinati alle singole municipalità. Ritrovare la sinergia tra i due comuni rappresenta la missione principale specie sui temi legati all’ambiente che, se affrontati insieme, possono dare quella forza centripeta tale da coinvolgere tutta la Locride. Ricordo di un progetto ambizioso che riguardava la raccolta differenziata “porta a porta”che, promosso dal sottoscritto insieme a Locri e ad altri otto comuni della Locride, non fu finanziato per via della logica clientelare che allora accompagnò costantemente e su più settori l’azione del Governatore Loiero e della sua Giunta regionale ( clamorose furono le esclusioni dal secondo bando sui centri storici di comuni come Siderno e Gerace). Il progetto, che prevedeva Siderno comune capofila, fu inspiegabilmente estromesso dal bando per i finanziamenti europei ed a nulla servirono i vari ricorsi presentati. Siderno è sede di impianto di selezione RSU e valorizzazione della raccolta differenziata. Questo impianto, ad oggi, lavora solo i rifiuti indifferenziati, nulla è stato fatto per valorizzare la raccolta differenziata. Bisogna avere il coraggio e la forza di chiedere alla società che gestisce gli impianti in Calabria, ed a Siderno, di investire sull’impianto di valorizzazione dell’umido da raccolta differenziata. Per i comuni, così come concepito il sistema, con- siderati gli alti costi per organizzare una corretta raccolta differenziata, è quasi antieconomico differenziare i pubblica utilità. Fino a quando non si faranno convergere gli interessi delle comunità locali con chi gestisce “pri- La discarica di Casignana Sotto. Pepè Lombardo e Riccardo Ritorto rifiuti. Chi gestisce gli impianti, di contro, ha come unico interesse quello di trattare i rifiuti indifferenziati al fine di creare CDR (combustibile da rifiuto) per farlo bruciare al termovalorizzatore di Gioia Tauro che dalla combustione produce energia, assecondando appetiti tutt’altro che di vatamente” gli impianti in Calabria la situazione rimarrà inalterata e la differenziata non potrà mai decollare. Attraverso questa iniziativa i sindaci della Locride si giocano la partita più importante dal punto di vista della gestione dei rifiuti. La funzionalità ed il collettamento ai depuratori del territorio rappresenta la base per ogni realtà amministrativa per garantire un mare a prova di turista, non possiamo più permetterci il lusso di essere impreparati. La sfida è dura e per questo si richiede uno sforzo maggiore all’assemblea dei sindaci per gridare con una voce sola i problemi che più hanno bisogno di soluzioni immediate per garantire un ambiente decente per l’estate che ormai è alle porte. Studiare nuove metodologie sostenibili per la gestione dei rifiuti partendo dalle singole realtà territoriali: individuare le tecniche di raccolta migliori in base ai contesti urbani per garantire una adeguata differenziazione dei rifiuti al fine di essere riversati direttamente nella filiera del riciclo con benefici che si possano concretizzare direttamente per i comuni ed i loro cittadini. Solo l’equilibrio tra costi di gestione del servizio e benefici ricadenti dall’utilizzo delle materie prime garantirà la sostenibilità di un idea che tutti hanno ma che pochi riescono a mettere in pratica per tutta una serie di problematiche che andranno insieme affrontate. La coesione delle amministrazioni più popolose e la condivisione con l’associazionismo ed il mondo della scuola sarà fondamentale per agevolare il processo di crescita su temi così delicati. Chiedere a gran voce al governo la fine del commissariamento sulla gestione dei rifiuti. Riappropriarsi della titolarità delle scelte strategiche sul settore dei rifiuti rappresenta l’unica via per responsabilizzare i territori. Costringere finalmente l’amministrazione regionale ad assumersi le proprie responsabilità su temi volutamente mai affrontati perché spinosi dal punto di vista elettorale. Se esistono enti sovraordinati , Provincia, Regione Governo, che hanno a cuore le sorti della Locride è su questi temi che bisogna puntare per creare le precondizioni di un possibile sviluppo del nostro territorio. la Riviera 15 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Inserto speciale elezioni provinciali 28/29 maggio PI C are elettrici, cari elettori, domenica 29 e lunedì 30 maggio sarete chiamati nuovamente alle urne per esprimere il vostro ultimo giudizio sul programma, le idee e le proposte che ho offerto alla vostra attenzione nel corso di questa campagna elettorale. Sono stati giorni di incontri, di discussioni, di analisi, anche di semplici saluti che hanno rivelato l’intenso rapporto che in questi anni abbiamo reciprocamente costruito, guidati dalla comune volontà, ciascuno nei rispettivi ruoli, di dare soluzione ai tanti problemi che assillano il nostro territorio. E’ stata una campagna elettorale nella quale abbiamo evidenziato i risultati conseguiti, i traguardi raggiunti: interventi sulla viabilità, scuole accoglienti per i nostri studenti, sostegno alle nostre imprese, promozione per i nostri prodotti più eccellenti, in Italia ed all’estero. Essi rappresentano i punti qualificanti di un bilancio politico-amministrativo di cui tutti dobbiamo e possiamo andare orgogliosi. Si tratta, adesso, di dare continuità a questo percorso, dare futuro alle idee che sono state la nostra guida ed il credo di questi anni. Domenica e lunedì si confrontano nuovamente, non solo due idee politiche, ma due “modelli”. Il nostro è stato e sarà caratterizzato da una politica attenta, vigile sul territorio, capace di dare risposte in tempi brevi. Serve, adesso, una nuova presa d’atto su questo modo di governare. Un Morabito scrive agli elettori “modello” appunto, attorno al quale tutti dobbiamo necessariamente e doverosamente ritrovarci assieme. Non si tratta di preservare posizioni di potere, che non fanno parte del dna mio personale e della coalizione che rappresento, ma di creare le condizioni per proseguire in quello che è stato definito un virtuoso processo di sviluppo del nostro territorio e delle comunità che vi abitano. Un valore e un’occasione che non possiamo disperdere in nome della democrazia, della legalità, del buon governo e per lo sviluppo delle nostre comunità. Vi chiedo pertanto, domenica e lunedì, di non mancare all’appuntamento con il voto. Giuseppe Morabito Pubblicità elettorale a pagamento la Riviera 16 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Inserto speciale elezioni provinciali 28/29 maggio Naccari: “Morabito é una persona seria,trasparente e responsabile” E' difficile immaginare una ragione che possa portare nel Mezzogiorno in particolare a votare per la PDL. Infatti ciò vorrebbe dire premiare una coalizione politica che si è contraddistinta per avere lavorato alacremente contro gli interessi del Mezzogiorno ed il futuro dei calabresi in particolare. Si obietterà che le elezioni sono amministrative e quindi occorre scegliere uomini per un governo locale. Eppure nessuno può dimenticare che è stato proprio il presidente Berlusconi, salvo poi pentirsene dopo gli insuccessi del primo turno, a voler trasformare in un referendum sul suo governo questa tornata amministrativa. D'altra parte se dovesse prevalere la destra di Berlusconi , per tenere unita la coalizione dovrà, anzi ha già annunciato che sarà, ancora di più attenta ai bisogni e ai deliri della Lega, spostando ministeri a Milano e operando ancora di più senza equità territoriale, in una folle rincorsa di un modello ottuso e senza speranze che fa declinare il Paese. I calabresi dovrebbero per una volta pensare alle conseguenze nazionali del proprio voto. Dobbiamo pensare al futuro ed agli interessi della Calabria e non alle simpatie politiche o personali. D'altra parte, in provincia di Reggio il candidato del centro sinistra, avv. Pinone Morabito è una persona seria, trasparente e responsabile. Non c'è quindi alcuno sforzo da fare per decidersi a votarlo. Dobbiamo tutti invece dare una risposta logica e lineare alle politiche contrarie agli interessi della nostra terra. Iniziando dall'andare a votare, sollecitando al voto ed ad una riflessione civica e consequenziale i nostri concittadini. Demetrio Naccari Carlizzi Responsabile nazionale PD Politiche Territoriali di Sviluppo Attilio Tucci: “Crescere non vuol dire cambiare la guida” e ci fosse una multa ogni qual volta un politico e/o uomo vicino ai politici proferisse la parola cambiamento, l'Italia sarebbe più ricca della Norvegia. Si perché molto spesso piuttosto che allettare il popolo votante con proposte, progetti e iniziative gli si lancia un unico amo: quello del cambiamento! Ma siamo sicuri che sia quella la strada migliore? Questa volta penso proprio di no! Occorre anzi continuare un percorso ben tracciato in cui le azioni già messe in atto devono essere percorse fino in fondo e ampliate. Non si può pensare di voltare pagina senza leggere gli importanti contenuti che lì vi sono scritti: dai numerosi interventi in campo di politiche giovanili realizzate in tutto il territorio provinciale e che hanno dato la possibilità a un grandissimo numero di ragazzi e studenti di gareggiare in diversi sport e a vari livelli; agli interventi in materia di politiche sociali grazie alla quale numerose associazioni sono riuscite a perseguire i loro obiettivi e a mettere in campo tutti quei servizi sociali che oggi il Welfare nazionale non garantisce più, alla lotta per la legalità intrapresa non solo in maniera formale con la costituzione in parte civile in tutti i processi per mafia, ma anche in maniera sostanziale con l'istituzione del Fondo Antiusura e la creazione del Museo della ‘ndrangheta e di tutte le attività di ricerca e di formazione che da questo si sono formate; il miglioramento della viabilità, in una fase in cui attrarre fonti di finanziamento per la realizzazione o il miglioramento di infrastrutture non era impresa facile; infine il lavoro grazie alla stabilizzazione di tutti i 176 lavoratori LSU/LPU della Provincia e il sostegno ai lavoratori in difficoltà come il recente caso dei lavoratori di AcqueReggine. Per tutto questo dobbiamo andare avanti e far crescere la Provincia insieme ai cittadini. Scegliamo di non cambiare: votiamo Morabito Presidente, continuiamo insieme un percorso già ben tracciato!!!! ATTILIO TUCCI S Anche da Reggio un segnale che il vento è cambiato mministrative, che hanno portato alle urne 13 milioni di Italiani, l’auspicio del Centrosinistra - ribadito continuamente dal leader del Pd Pierluigi Bersani - per ciò che riguardava le maggiori città, era che si vincesse al primo turno a Torino e Bologna e si riuscisse a giungere al ballottaggio a Milano e Napoli. I risultati, come è noto, hanno pienamente corrisposto a queste aspettative, lasciando profondamente delusi Pdl e Lega e soprattutto il presidente del Consiglio, che, candidatosi capolista a Milano, aveva voluto trasformare la competizione amministrativa nella capitale del nord in una sorta di referendum sulla sua persona. Malgrado i ripetuti appelli rivolti ai Milanesi, Silvio Berlusconi ha subito infatti una pesante sconfitta, dimezzando le preferenze ottenute nelle precedenti elezioni. Un vento di cambiamento spira quindi in Italia e tutto lascia prevedere che al prossimo turno Pisapia e de Magistris diventeranno sindaci di Milano e Napoli, consentendo così al Centrosinistra, in vantaggio anche a Trieste, di amministrare i comuni di tutti i capoluoghi di regione del nord e della maggiore città del sud. In Calabria, invece, sull’onda del successo conseguito alle elezioni regionali dell’anno scorso, che hanno sancito l’alleanza tra Pdl e Udc, e a causa delle divisioni che purtroppo hanno lacerato il Pd e il Centrosinistra, le amministrazioni cittadine di Catanzaro e Reggio sono state conquistate subito dal Centrodestra, che ha posto una grave ipoteca anche sul comune Cosenza. Alla provincia di Reggio, il presidente Pino Morabito, vincendo la concorrenza dell’ex presidente Fuda, sostenuto da liste composte anche da transfughi del Pd, è approdato al ballottaggio e dovrà confrontarsi con il candidato del Centrodestra Raffa, che, nonostante la frantumazione del Centrosinistra, non è riuscito a vincere al primo turno. E’ necessario adesso che si compia uno sforzo per ricompattare il Centrosinistra e convincere inoltre la maggioranza degli elettori, compresi quelli che si sono astenuti, a recarsi alle urne domenica 29 e lunedì 30 maggio per votare Morabito e impedire così al Centrodestra di conquistare la provincia di Reggio, dove speriamo che giunga quel vento di cambiamento che già soffia in tanti comuni e province d’Italia. Giuseppe Caridi Ordinario di storia presso l’Università di Messina A PI la Riviera 17 Pubblicità elettorale a pagamento É stato l’unico Presidente che ha reso possibile l’insegnamento della letteratura calabrese nell’università Non ha mai amato, come tutti i demagoghi, le luci della ribalta. Non ha mai considerato la presidenza della Provincia come un ciondolo da esibire ad aumento della sua persona. Non è stato mai un faccendiere della parola data e non mantenuta. È stato soprattutto un politico probo- e i politici probi sono rari - nell'amministrare le esigue risorse finanziarie di cui il governo è avaro nei confronti delle province meridionali. È stato un amministratore concreto, pragmatico, non fumoso e velleitario. Conclude questo suo mandato con i conti in ordine, con un bilancio in ordine, con opere meritorie specialmente nel campo dell'edilizia scolastica. Ciò che non può certamente dire il suo antagonista dr. Giuseppe Raffa, che, dopo alcuni mesi di sindaco facente funzione di Reggio Calabria, lascia la Città disastrata per come era. Se vincesse, non ci sarebbe che la replica di quel grande capolavoro che è il modello Reggio. Un colosso con i piedi nell’argilla, per essere eufemistici. Come tutti sanno, la questione calabrese è una questione sociale. È la questione del lavoro che manca, dell'emigrazione, che inghiotte giovani laureati e diplomati, della ndrangheta, figlia del malessere e corpo ingrandito dal trasformismo. Ma, come non tutti sanno, la questione calabrese, costola, la più dolorosa, della questione meridionale, è anche questione della sua grande cultura, della sua grande civiltà letteraria, occlusa, censurata, sparente e fatta sparire. E da questo dipende che a rate puntuali, tutte da pagare sulla nostra pelle, la Calabria e, in modo particolare, Reggio e la nostra Provincia vengono rimbalzate in televisione e sui giornali come i luoghi della razza inferiore, della razza maledetta, primitiva, barbara, senza sapere. Non un ministro, ma il Governo nel suo insieme- e questo per la prima volta nella storia dell'Italia postunitaria- conduce questa crociata. Non risulta che né Scopelliti né Raffa abbiano mai aperto bocca per contestare e contrastare. Bisogna avere la testa carezzata dalla bandiera del meridionalismo per potere alzare argini contro l'offensiva nordista. Su questo terreno il presidente Morabito non ha fatto chiacchiere, ma ha prodotto fatti. Grazie a lui per la prima volta, dalla nascità delle Università in Calabria, è stato introdotto nell'ordinamento degli studi dell'Università per Stranieri Dante Alighieri l'insegnamento della Storia della letteratura calabrese. Una azione colossale, che restituisce alla Calabria la sua civiltà letteraria. Questo il meridionalismo, cioè l'amore concreto di Morabito per Reggio e la Provincia. Gli intelluttuali reggini, andando alle urne di domenica, non dimentichino. Diano il loro voto a Morabito, resuscitatore della civiltà letteraria calabrese nell'Università oggi, domani in tutte le scuole. Ciò che funziona come baluardo e come manuale di difesa da tutte le menzogne calcolate contro di noi. Un voto da cittadino democratico, da meridionalista, da storico della letteratura il mio. Pasquino Crupi Il ricatto di Bossi su Berlusconi è aumentato a dismisura La provincia e la città di Reggio non devono diventare complici dei propri carnefici rafforzando Bossi e la Lega con il voto a Raffa e al centro destra.Il ballottaggio tra Morabito e Raffa si svolge in una situazione d’allarme drammatico per il Sud, la Calabria, il Reggino. Lo spostamento dei ministeri da Roma a Milano (bloccato solo per ora, giura Bossi, e c’è da credergli) è solo l’antipasto di quello che accadrà se il Sud dovesse rattoppare la crisi del centro destra e della Lega mentre Milano, Torino, Bologna danno un colpo a Bossi. I nostri bisogni, a partire da quelli vitali, verrebbero sempre più emarginati dal Governo. Il ricatto di Bossi su Berlusconi sta crescendo a dismisura. Berlusconi gli concede tutto: soldi (illegittimi) per le quote latte, Fondi europei del Sud, investimenti dirottati al Nord e molto altro ancora. E’ sotto gli occhi di tutti: l’indebolimento di Berlusconi sta diventando un passaggio di mano e di potere dal capo del Governo alla Lega. Certo, domenica si vota per scegliere il Presidente della Provincia che deve essere un capace amministratore. Morabito lo ha già dimostrato. Raffa, in un anno, secondo i suoi, avrebbe disastrato il Comune di Reggio , in realtà ha contribuito per otto anni , da assessore prima , da vicesindaco dopo e infine da sindaco facente funzione infine al fallimento del comune capoluogo . Potrei fermarmi qui. Ma bisogna dire con onestà cosa sta succedendo: l’Italia si spezza se il potere del governo diventa il potere di Bossi. Dopo i ballottaggi se il centro destra dovesse avere una boccata di respiro vincendo, il Governo diventerà ancora più duro e chiuso verso i bisogni della Calabria, dei nostri ragazzi senza lavoro e senza prospettiva, delle nostre infrastrutture - A3, 106, ferrovie, Porto - che c’inchiodano al declino. Ecco perché votare Raffa significa votare Bossi. Lo dico con serenità e senza alcuna forzatura: lo sanno e lo avvertono tutti che è così. Votare Morabito, oltre a una buona Provincia, significa spingere per una sterzata a favore dei nostri territori e dei nostri diritti negati Demetrio Battaglia Consigliere Regionale PD la Riviera 18 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Inserto speciale elezioni provinciali 28/29 maggio Voterò contro i tagli alla spesa sociale e ai comuni del Sud Non sarà nè solo un nome nè un simbolo a guidarmi al voto di domenica prossima. Io voterò cercando di guardare la realtà con gli occhi dei bambini a cui la Gelmini ha tagliato le scuole. Voterò anche per i bambini di Canolo, di Campoli, di Cirella, di Ferruzzano e di cento, mille paesi interni della Calabria, del Sud. Una grave lacerazione alla Costituzione che vuole i bambini di tutta Italia con gli stessi diritti. Cercherò di esprimere: la rabbia dei nostri giovani a cui una politica miope del centrodestra sta "tagliando" il futuro. L'ndignazione di un meridionale per gli insulti che giornalmente riceviamo dalla Lega Nord e che dobbiamo far finta di non sentire. Vorrei esprimere l'amarezza dei nostri anziani contadini costretti all'umiliazione di pensioni di fame rispetto a pensioni milionarie delle classi privileggiate; il rammarico per la ferrovia Jonica senza treni, per i cantieri Anas fermi, per i farmaci che gli inoccupati devono pagare. Voterò contro i tagli alla spesa sociale ed ai Comuni del Sud. Voterò da meridonale, da calabrese, da cittadino della Jonica. Voterò anche per coloro che la politica qualunquista di questi anni ha tolto la maturità democratica. Voterò acontro chi ha ferito la democrazia togliendoci il diritto di sceglierci i nostri parlamentari. Contro tutto questo io voterò! Noi diremo no allo storico drenaggio di risorse dal Sud al Nord del Paese! La "Sinistra" non è il giardino d'un paradiso perduto, non è la perfezione. Tante e gravi sono le lacune della sinistra e soprattutto manca un progetto in grado di dar voce ed anima al popolo merdionale. Tuttavia Berlusconi, Tremonti, Bossi, Calderoli non dovranno conteggiare il mio voto come un servo della gleba che piega la testa al faudatario. No! Non cii saremo. Ilario Ammendolia Sindaco di Caulonia Se Raffa sarà presidente, dove andranno a finire i polistenesi? Per quale assurdo motivo i cittadini polistenesi dovrebbero votare Raffa? E chi lo conosce? Mai venuto a trovarci, mai fatto un comizio o stretto la mano ad alcuno, quindi perché votarlo? Lo conosciamo attraverso i giornali che, l' estate scorsa gli hanno dato le prime pagine, poiché ha guerreggiato con la sua stessa maggioranza. Nelle vesti di sindaco f.f. al posto di Scopelliti, ci ha dato il meglio di sé e, che sudate per i suoi compagni di partito raddrizzarlo e farlo camminare sulle righe per evitare una Waterloo senza precedenti. Voleva addirittura nominare Irene Pivetti assessore a Palazzo S. Giorgio. La signora in questione, che oltre ad essere una settentrionale ha pure l' aggravante di essere leghista, si sarebbe certamente trovata male fra i <terroni>. E magari, scambiandoci per idioti di vecchio stampo non avrebbe certamente apprezzato il nostro scrupoloso e raffinato gusto. Noi, gente del sud carichi di storia magno ellenica; noi, che viviamo in quella stessa terra che diede i natali a Tommaso Campanella, a Bernardino Telesio e a Gioacchino da Fiore; noi, a cui sono state insegnate dalla filosofia la profondità dei pensieri e l' elevatezza delle parole. Questo è stato il percorso di Giuseppe Raffa nei mesi passati al Comune di Reggio Calabria e che oggi aspira a presiedere il Palazzo della Provincia. Del resto quanto sopraccennato, vale anche per qualche politico cinquefrondese di destra che pur non avendo mai fatto a Polistena un comizio o stretto la mano ad alcuno ha preso una valanga di voti. C'era qualche patto sottobanco con gruppi polistenesi? E chi lo sa! Se così fosse sarebbe davvero inquietante! Ecco perché il popolo non si può fidare di certi politicanti, gira e rigira non rispettano neppure i loro stessi amici, pensano solo al proprio tornaconto e chissà che vantaggi c'erano sotto… Non c'è niente da fare: è gentaglia! Altrimenti non avrebbero dirottato voti verso candidati di paesi limitrofi, avrebbero potuto appoggiare candidati alleati, o comunque oriundi, e non farli uscire con le ossa rotte. Qualunque parte politica rappresentassero erano pur sempre di Polistena. Ripetiamo, come abbiamo precedentemente scritto: con cinquecento o settecento voti nella competizione provinciale un giovane esce troppo danneggiato, una mamma di famiglia che si era messa in testa di gareggiare per conseguire un alto risultato, rimane troppo illusa, perché capisce da sola che ha fallito, poverina. (Unti e morti di fame) si diceva un tempo. Conclusione? Astenendoci volutamente dall' analizzare più di tanto l' argomento, con sincerità esponiamo, invece, il nostro modesto punto di vista: quando la collettività sente che si dissolvono la tradizionali forme (di governo) a cui è abituata aumenta in essa lo sbandamento e, le persone non sanno più cosa è bene e cosa è male, non sanno dove vanno e dove devono andare. Quando si vedono queste alterazioni cresce il seme dell' amarezza che porta al caos. Quando le forze che tenevano insieme un gruppo, si dissolvono e, avvengono queste pugnalate alle spalle appare nel pensiero dei cittadini una domanda: dove andremo a finire? Per salvarsi l' unica cosa da fare è avviarsi tutti nella stessa direzione. Maria Boeti Giornalista È stata una amministrazione, amica del territorio Il voto di domenica e lunedì per la scelta del Presidente della Provincia di Reggio Calabria è una scelta fondamentale per orientare positivamente il destino del nostro territorio nel segno della buona amministrazione. Raffa rappresenta l’ingovernabilità ed il fallimentare esempio del “caso Reggio” che verrebbe esportato alla Provincia. A sostegno della riconferma di Giuseppe Morabito parlano, invece, i fatti che poggiano su basi molto solide e credibili, testimoniate soprattutto dall'ottimo lavoro svolto in questi cinque anni dall'amministrazione provinciale di centrosinistra. Ma un nuovo successo di Morabito sarebbe anche molto importante per garantire l'irrinunciabile equilibrio nell'amministrazione del territorio reggino a vantaggio dei cittadini di questa terra che bilanci, così, l'ostile e dannosa azione del centrodestra nei confronti del nostro territorio. Tali forze, infatti, rappresentano il simbolo e la diretta derivazione di un Governo nazionale nelle mani della Lega Nord di Umberto Bossi, la cui opera sta piegando drammaticamente il mezzogiorno, determinando nuova marginalità, dilapidazione di risorse già destinate al sud e il dilagare della disoccupazione. Il voto a Morabito deve saper testimoniare la sintonia degli elettori reggini con il vento di cambiamento che sta spirando forte in tutto il Paese e deve contribuire ad imprimere una inversione di tendenza alle politiche di rapina verso la Calabria e Reggio che il centro destra, oramai in crisi, sta consumando con l’omertoso silenzio di Scopelliti e Raffa. L'amministrazione Morabito, invece, si è dimostrata amica del territorio provinciale reggino e sarà quindi diretto interesse della collettività ridarle fiducia ricompattando, sotto questa certezza, tutto l'elettorato che non si riconosce nel centro destra. Senza contare, inoltre, che la riconferma del centrosinistra alla Provincia, evitando un'azione amministrativa monocolore in ambito locale, rappresenta una scelta conveniente per tutti gli elettori affinché vi sia una sempre necessaria dialettica politica tra i vari enti istituzionali. E’ molto importante, dunque, recarsi alle urne. Con Giuseppe Morabito alla guida dell’Amministrazione Provinciale si potrà con concretezza e sobrietà continuare a guardare con fiducia alla crescita ed allo sviluppo della nostra provincia, area nevralgica della Calabria e del Mezzogiorno. Girolamo Demaria Coordinatore Provinciale PD PI Alla Provincia l’unico “modello” di buongoverno vero. Esiste un esempio di buongoverno da vantare fuori dalla provincia di Reggio Calabria, un’amministrazione che, nonostante i pochi fondi a disposizione, è riuscita ad assicurare risposte e certezze, ma anche rigore e trasparenza nella gestione del Bilancio. Non stiamo parlando, naturalmente, del Comune di Reggio, che la dissennata guida del centrodestra ha trascinato sull’orlo del dissesto, tra pignoramenti, creditori disperati e settori paralizzati. L’unico, vero “modello” positivo è quello consegnato dai cinque anni di amministrazione di Giuseppe Morabito alla guida della Provincia di Reggio Calabria. Ce lo dicono fatti incontrovertibili come la stabilizzazione di tutti i 178 operai Lsu di palazzo Foti, perseguita con grande determinazione politica e realizzata sfruttando al meglio i bandi emessi dalla Regione Calabria a guida centrosinistra. Ce lo dicono le chiare e coraggiose posizioni assunte in questi anni dall’amministrazione provinciale di centrosinistra nella difesa dell’ambiente, con un forte “no” al Ponte sullo Stretto e alla Centrale a carbone di Saline Joniche, e nella lotta alla precarietà, alla ‘ndrangheta e ad ogni forma di discriminazione razziale. Ce l’ha confermato solo pochi giorni fa il Bilancio in attivo che ha consentito l'investimento di un milione di euro per i lavoratori di Acquereggine, da mesi senza retribuzione. Una gestione, insomma, con un chiaro profilo progressista e riformatore che con il ballottaggio del 29 e 30 maggio gli elettori possono contribuire a rafforzare, confermando il centrosinistra e Giuseppe Morabito alla guida della Provincia di Reggio Calabria. Si tratta di una scelta fondamentale non solo per rilanciare un’esperienza amministrativa positiva e attorno alla quale tutto il centrosinistra è chiamato a ricompattarsi ma anche per lanciare un segnale inequivocabile ad un Governo sempre più distante dal Sud. Antonino De Gaetano Consigliere regionale Prc È la Riviera 19 Pubblicità elettorale a pagamento Occasione importante per ridare fiducia a Morabito Fiducia certamente meritata perché in questi cinque anni ha guidato con saggezza l’Ente Provinciale prima di tutto riportando il bilancio in attivo; rarissimo esempio di amministrazione con il bilancio in attivo. Anzi è bene qui evidenziare la differenza con il disastro economico in cui versa l’amministrazione Comunale di Reggio Calabria della quale Raffa è stato protagonista essendo V. Sindaco. Ma la Giunta Morabito, non si è limitata solo ad una oculata gestione delle risorse ma ha lasciato segni tangibili anche sul piano dei risultati. Tra i tanti ci piace ricordarne uno: l’approvazione del Piano Strutturale Provinciale; ed è la prima volta che la Provincia si dota di uno strumento urbanistico di pianificazione del territorio; che pensa al suo territorio come una risorsa da valorizzare. Cosa che, invece, il Comune di Reggio Calabria non è riuscito a realizzare rimanendo senza alcuna pianificazione urbanistica. Certo tanto si deve fare ancora per questa terra. A partire da uno sviluppo organico del Porto di Gioia Tauro; ancora troppo precario; ancora troppo distaccato dal territorio, occorre che il Porto diventi il cuore pulsante di questa punta avanzata dell’Italia e dell’Europa nel Mediterraneo e sappia cogliere per intero le opportunità che il Porto può e deve dare alla Calabria intera; obiettivo che l’Amministrazione Morabito stà già perseguendo da tempo e che merita di completare. Così come occorre ancor più e meglio migliorare i collegamenti con i paesi interni. Completare la strada di collegamento con la fascia Jonica, con l’Aereporto, occorre portare a termine la tanto auspicata trasversale Bagnara-Bovalino. Occorre continuare ad investire sull’ambiente, sulle energie alternative, sulle quali già tanto l’Amministrazione Morabito ha fatto tanto. Ma quel che più conta occorre dare un’opportunità di futuro in questa terra per i giovani. In questo senso và valorizzato il rapporto creato con la cultura ed i saperi, rafforzando la sinergia con le due Università Reggine (Mediterranea e Università per Stranieri).Per raggiungere obiettivi importanti e traguardi lungimiranti, non abbiamo bisogno di giovani rampanti in cerca di carriera, di candidati a Sindaco mancati e ribaltati “per mancanza di spazi” alla Provincia, riconvertiti in fretta e furia; ma piuttosto di amministratori che siano esempio di coerenza, di legalità, di buona amministrazione; requisiti tutti che sicuramente appartengono al Presidente uscente Morabito, ma che invece non collimano per nulla con il candidato Raffa.Per queste e tante altre ragioni invitiamo gli elettori a dare fiducia all’avv.to Morabito, alla coalizione di centro-sinistra e non al candidato Raffa che per 5 anni è stato parte integrante dello sfascio in cui si trova il Comune di Reggio Calabria ed oggi vuole apparire come il volto nuovo. Anche perché votando Raffa si andrebbe a dare forza a questo centro-destra che vuole il nucleare per rispondere a logiche che certo non sono finalizzate al bene della popolazione; mentre da tutte le parti del mondo i Governi si indirizzano sulle energie alternative. Sarebbe davvero incoerente votare centro-destra e poi votare nei prossimi referendum contro il nucleare. Noi, il Partito dei Comunisti Italiani, i nostri dirigenti, i nostri iscritti, tutti gli uomini e donne della Sinistra sono impegnati a dare forza ed anima al Centro-Sinistra ed a far rieleggere Morabito Presidente della Provincia. Crediamo, però che questo appello vada rivolto non solo agli elettori del centro-Sinistra i quali sicuramente si recheranno alle urne e voteranno Morabito, ma uguale e più forte appello và rivolto a chi al primo turno non ha votato; a chi ha votato per il terzo polo e più in generale agli elettori ed alle elettrici tutte invitandoli a contribuire a restituire la Provincia al Centro-Sinistra. Crediamo che anche a Reggio deve arrivare il vento che stà spirando in tutta Italia dove c’è un sussulto diffuso contro questo governo, contro Berlusconi e quindi anche a Reggio come in tutte le parti d’Italia c’è il bisogno di voltare pagina e quindi anche qui come a Milano, a Bologna a Torino diciamo tutti insieme basta a questo centro-destra-leghista che si è dimenticato del Mezzogiorno e del Sud considerato quasi come un peso; facciamo sentire alta e forte la nostra voce e votiamo per la riconferma di Morabito a Presidente della Provincia. Lorenzo Fasci Segretario Provinciale dei Comunisti Italiani L’Amministrazione uscente si è opposta ha scelte affaristiche “Bisogna impedire che nella nostra Provincia vi sia una marcia indietro, sul piano della buona amministrazione, con particolare riferimento alla rete della solidarietà e della legalità nonché alle politiche di salvaguardia e valorizzazione delle risorse paesaggistiche, territoriali e ambientali”. E' questa la premessa all'appello diramato al termine di una partecipata assemblea dal Laboratorio Sociale, movimento che ha il suo riferimento politico in Nuccio Barillà, a sostegno del Presidente Giuseppe Morabito verso il quale chiede che venga indirizzato il voto al prossimo ballottaggio elettorale. “In questi anni l'Amministrazione uscente - sostiene il Laboratorio Sociale - ha saputo opporsi con decisione a scelte affaristiche, inutili e dannose calate dall'alto come il ponte sullo stretto o la centrale a carbone di Saline. Ha cercato di intraprendere, nel contempo, un percorso di discontinuità, guardando con “occhi nuovi” alle potenzialità che un modello di sviluppo sostenibile centrato sulla green economy potrebbe produrre in termini di ricchezza e di occupazione di qualità diffusa e rinnovabile nel tempo. Un percorso silenzioso, appena avviato - di cui la scommessa sulle fonti energetiche rinnovabili e il rilancio dei piccoli comuni sono la testimonianza più evidente - che potrà produrre benefici ben più rilevanti nei prossimi cinque anni attraverso il coinvolgimento dei comuni e delle imprese pubbliche e private. “L'adesione immediata del Presidente Morabito - evidenzia ancora il Laboratorio Sociale - all'appello contro il ritorno del nucleare e l'opposizione netta al malaugurato utilizzo del nostro territorio per depositi o insediamenti energetici o industriali pericolosi e inquinanti contrasta con i tentennamenti dell'aspirante Presidente del Centrodestra Raffa, prigioniero delle scelte governative oltre che di un approccio in termini di cultura amministrativa inadeguato”. Da qui – a parere del Movimento coordinato da Nuccio Barillà - la necessità di una scelta sicura a favore di Giuseppe Morabito con la certezza che alla continuità amministrativa egli saprà dare un salto ulteriore in termini di qualità e di concretezza”. p. il Laboratorio Sociale Carla Carbone e Gianni Vena Amarcord la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 20 © Francesco D. Caridi TITTA FOTI “ (1912-1978) L’anarchico che sfidava i preti e brindava con loro Caro Direttore, Titta Foti, che io ho definito «ateo furente» in un articolo su singolari personaggi sidernesi («Gli atei? Invaghiti di Dio», La Riviera, 21 novembre 2010), raccontando un suo scontro dialettico con don Primo Mazzolari (riferito dallo stesso sacerdote nel suo libro «Chiesa casa del Padre»), aveva un carattere molto indisponente verso la religione, o meglio verso i suoi «funzionari», sì da rasentare la rissa nel contraddittorio con i preti e con i democristiani. Foti nel dopoguerra andava portando la sua sfida ateistica in casa cattolica, durante la sua predicazione anarchica nel centro Italia, che sedusse perfino l’ex fascista Giorgio Albertazzi, da lui «adottato» e ingaggiato in una compagnia teatrale nel 1945. Ricorda Albertazzi: «Dopo il 25 aprile, in quel clima di tiro al piccione, riparai ad Ancona, dove c’ era una forte tradizione anarchica. Il punto di riferimento era Titta Foti, leader della Fai, Federazione anarchica italiana, che dopo avermi sentito parlare di politica mi disse: tu sei dei nostri. Scrivevo versi sul suo giornale, L’ Agitazione, misi in scena pièces sul primo maggio e sui repubblicani spagnoli, sotto il falso nome di Glauco G. Albe, per sfuggire alle reti dell’ epurazione» (Corriere della Sera, 4 marzo 2006). Foti ha lasciato tracce sparse delle sue intemperanze anticlericali e della sua passione anarchica, che rendevano più «strinito» il suo piccolo fisico debilitato dalle ristrettezze di guerra (la foto che pubblichiamo lo ritrae nel 1946 in una piazza di Forlì in mezzo a suoi compagni anarchici). Da un articolo di Daniele Gaudenzi nel mensile Aurora (organo del Movimento antagonista- Sinistra nazionale, Pieve di Cento, settembre 1993) si apprende che a Forlì, finita la guerra, «venne a parlare contro Papa Pacelli l’anarchico Titta Foti, quello che avrebbe poi arruolato nella sua compagnia di filodrammatici il giovane ex repubblichino Giorgio Albertazzi». Questo celebre attore ha detto in un impeto di riconoscenza: «La politica é quella che ho vissuto con entusiasmo nel dopoguerra vicino a Titta Foti che é stato il mio maestro, quello che mi ha identificato come anarchico” (intervista ad Albertazzi, L’Opinione, 25 febbraio 1998). Ho già riferito, come dicevo, nel prece- dente articolo ne La Riviera, la contestazione che Foti rivolse contro il celebre parroco progressista di Bozzolo, don Mazzolari, che teneva una conferenza a Mantova. Ora, vi segnalo un altro episodio, egualmente gustoso, della sua ostinazione ateista, registrato nelle memorie anconetane e sconosciuto ai lettori calabresi. Il settimanale d’informazione ecclesiale di Fabriano (Ancona), L’Azione del 5 dicembre 2009, ha rievocato una vecchia cronaca pubblicata il 29 dicembre 1945 dallo stesso giornale. Nel corso di una conferenza anarchica a Fabriano la sera del 21 dicembre 1945, al cinema Excelsior «gremito di gente», si erano messi a discutere animatamente Titta Foti e un popolare frate francescano del luogo, Padre Biagio. «La sala si è elettrizzata e si è temuto il peggio, quando Padre Biagio tira su le maniche e agitando il saio grida: “Getterei questa veste se non fossi sicuro dell’esistenza di Dio!” e il Foti di rincalzo: “E io l’indosso immediatamente se lei mi convince che Dio esiste!” La serata si è conclusa nel bar della Democrazia Cristiana “dove i rappresentanti delle due parti si trovano concordi dinanzi al molcente bicchiere”». Pochi mesi prima Titta Foti aveva partecipato al Congresso nazionale anarchico di Carrara (al Teatro Verdi, dal 15 al 19 settembre 1945), quale delegato della Federazione Comunista Libertaria di Cremona, del Gruppo «Malatesta» di Perugia e della Federazione Anarchica Marchigiana. In seguito, il suo sodalizio con gli anarchici si ruppe, per fatti controversi che immischiavano il demone del gioco d’azzardo a cui Foti sacrificò volentieri molte energie e sostanze. Da giornalista, si ritroverà, anni più tardi, al fianco dei socialdemocratici di Saragat e Preti, collaboratore dell’Umanità, prima di affrontare l’avventura del Gazzettino del Jonio, il suo ultimo «canto libero». Questo fu (anche) Titta Foti, commediografo e giornalista. Morì povero, come Goldoni. La fama non sempre si accompagna alla fortuna. Gli mancò la fede, non i valori cristiani, se ripensiamo a quello che di lui scrisse Nicola Zitara: «Titta guardava all’individuo, alle offese alla dignità che l’uomo qualunque poteva ricevere dall’uomo potente». E che cosa rappresenta il Cristianesimo, se non l’intervento di Dio sulla Terra per tutelare la dignità dell’uomo oppresso? 22 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 22 23 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO2011 Eccellenza Serie A 23 Promozione S P O RT Serie A in vacanza. Resta da assegnare la Coppa Italia. Calciomercato. Milan, ufficiali Mexes e Taiwo Quale futuro per la Bovalinese? Ferrigno lascia la squadra e il sindaco Mittiga manifesta la vicinanza al sodalizio Al Siderno manca solo l’ultimo sforzo prima di poter urlare di gioia per l’Eccellenza Reggina, amichevole a Sassuolo In attesa dei Play Off ultimo impegno di campionato a Sassuolo. Tourn over di Atzori Danone Cup, la Reggina in finale La Danone Nations Cup, giunta alla dodicesiama edizione, ha attraversato anche quest'anno l'Italia per sensibilizzare alla pratica sportiva il mondo dei ragazzi. In Italia sono state coinvolte 200 squadre per un totale di 2.800 tra ragazzi e ragazze. La Reggina si aggiunge alle sette società sportive vincitrici delle rispettive tappe che a Parma, Domenica 5 Giugno, si sfideranno per conquistare il diritto di rappresentare i colori dell'Italia nella finale Mondiale in programma a Madrid il prossimo 9 Ottobre. La Reggina Calcio ha superato la fase locale della Danone Nations Cup 2011, giocata la scorso week end a Reggio Calabria, classificandosi prima del suo girone. Dopo aver superato nei quarti di finale il Virus Villese per 3-0 e battutto la Mediterranea per 1-0 in semifinale. Gli amaranto hanno battuto, per 1-0, l'Hintereggio in finale, qualificandosi così per la finalissima di Parma in programma il 5 giugno prossimo. Nella fase calabrese della Danone Nations Cup, sono scese in campo, ventiquattro squadre, suddivise in sei gironi, che si sono avvalse dell'ausilio del Csi di Reggio Calabria, il quale ha organizzato l'evento e fornito gli arbitri. Le partite di qualificazione si sono svolte presso il centro sportivo S.Agata di Reggio Calabria dalle ore 16.00 alle ore 19.00 di sabato, mentre nella giornata di domenica le prime classificate di ogni girone si sono scontrate, iniziando dai quarti di finale, per decretare quale, delle due finaliste, dovesse raggiungere la finale di Parma, per inseguire il sogno Madrid. Pietro Criaco La Reggina dovrà ancora onorare il campionato, giocando domenica prossima l’ultima partita della regoular season, prima degli attesissimi Play Off. Nell’ultima gara i calabresi arriveranno fino in Emilia Romagna dove gli uomini di Atzori sfideranno il Sassuolo con ancora tanta fame di punti per evitare i Play Out e salvarsi direttamente senza i pericolosissimi spareggi di fine anno. Nell’unica seduta a porte aperte della settimana (Mister Atzori sta nascondendo le carte in ottica play off) da registrare una buona notizia. Vincenzino Sarno sta bene: il problema al retto femorale non era così grave come si poteva pensare in un primo momento, ed il "folletto" ex Pro Patria, nel giro di circa 2 settimane, ha già recuperato. Tornando alla seduta, Mister Atzori ha aggregato alla prima squadra qualche elemento della Primavera, che in terra modenese potrebbe fregiarsi della prima presenza con la maglia amaranto. Infatti la Reggina dovrebbe scendere in campo dando largo spazio al tourn over, dando occasione di mettersi in mostra a chi ha giocato di meno. Tornando ai giovani reggini aggregati alla prima squadra, particolare attenzione è stata rivolta nei confronti di Maita, esterno di belle aspettative che, viste le attenzioni dello staff tecnico, potrebbe risultare tra i convocati di Modena. In settimana però è arrivata una piccola tegola dal giudice sportivo. Ben 6 i diffidati reggin, infatti dovranno fare i conti con le situazioni disciplinari Costa, Acerbi, Nicolas Viola, Castiglia, Tedesco e Campagnacci. Probabile che nessuno dei sei venga impiegato domenica, per tutelare i calciatori da un’eventuale squalifica. Poi resterà da capire contro chi gli amaranto si scontreranno nella semifinale dei Play Off. Molto probabile che i calabresi debbano vedersela contro il neo promosso Varese, che ha disputato per tutto il torneo, una stagione più che dignitosa. Peppe Rit L’angolo Ritorto MARCATORI GIORNATA 42 21 RETI PIOVACCARI (CITTADELLA) 19 RETI BIANCHI (TORINO) 18 RETI ABBRUSCATO (VICENZA), CALAIÒ (SIENA) 17 RETI CACIA (PIACENZA), CORALLI (EMPOLI), BONAZZOLI (REGGINA), BERTANI (NOVARA) ALBINOLEFFE - SIENA ASCOLI - TRIESTINA CITTADELLA - PESCARA GROSSETO - ATALANTA SASSUOLO - REGGINA TORINO - PADOVA VARESE - PIACENZA LIVORNO - FROSINONE NOVARA - MODENA PORTOGRUARO - CROTONE VICENZA - EMPOLI CLASSIFICA 78 77 70 65 61 59 58 56 56 53 53 ATALANTA SIENA NOVARA VARESE REGGINA PADOVA TORINO LIVORNO EMPOLI PESCARA VICENZA MODENA CROTONE GROSSETO CITTADELLA SASSUOLO ASCOLI ALBINOLEFFE PIACENZA TRIESTINA PORTOGRUARO FROSINONE 52 51 50 48 48 46 46 46 40 40 38 [email protected] Nell’urna reggina, Novara o Varese? Tre giorni e la Reggina finalmente capirà di che morte dovrà morire. Infatti domenica si conoscerà ufficialmente la squadra che sfiderà gli amaranto nella semifinale Play Off. Ad oggi solo due le possibili soluzioni, Novara o Varese, le due neopromosse, che quest’anno hanno disputato una stagione da incorniciare, riuscendo a centrare un obiettivo importan- tissimo, nonostante solo un anno fa calcassero palcoscenici ancora più modesti della Serie B. Molto probabile che ad incontrare i Reggini ci sia il Varese, a meno di una clamorosa impresa del Padova a Torino. La Reggina dovrà stare molto attenta, più che al tasso tecnico degli avversari, alla loro fame di calcio. Sono entrambe arrivate ad un passo dalla Serie A dopo numerosi anni di assenza. I calabresi hanno, però, dalla loro, il buon lavoro svolto da Atzori, e, dopo la gara di Torino, un meccanismo che sembra essere tornato a girare alla perfezione dopo qualche defaillances di mezza stagione. 24 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 24 25 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO2011 25 Sport Serie A la Riviera DOMENICA 29 MAGGIO 2011 26 Sabato l’epilogo della Coppa Italia È Inter-Palermo la finale della Coppa Italia 2010-2011. Il 29 maggio a Roma le formazioni di Leonardo e Delio Rossi coppa_italia_2011si sfideranno in gara unica per la conquista del trofeo. Per approdare al match decisivo i nerazzurri hanno eliminato Napoli e Roma, mentre i siciliani hanno sconfitto Parma e Milan. L'Inter, campione uscente, ha già conquistato la coppa sei volte in passato (1938- 1939; 1977-1978; 1981-1982; 2004-2005; 2005-2006; 2009-2010), mentre il Palermo è arrivato per due volte in finale arrendendosi la prima volta al Bologna (1974) e la seconda alla Juventus (1979). Mezza serie A in cerca di allenatore Con il campionato concluso una settimana fa tiene banco il Calciomercato. Milan via Pirlo, ma arrivano Mexes, Taiwo. Riscattato dal Genoa Boateng, per il centrocampo si cerca Montolivo. Sanchez vicino all’Inter Mexes, è passato al Milan Chiusosi domenica scorsa il campionato di serie A, è il calcio mercato a tenere banco e a calamitare l'attenzione degli addetti ai lavori e dei tifosi. Neanche il tempo di archiviare una stagione comunque esaltante, che già si pensa a quel che sarà. Sia le grandi che le cosiddette piccole si stanno muovendo in vista della prossima stagione, anche se sono più i rumors quelli che stanno ravvivando queste frenetiche fasi di Calciomercato trattative. Trattative i cui protagonisti non sono solo i calciatori ma anche gli allenatori. C'è mezza serie A senza una guida in panca. A Trigoria sono tanti i nomi che si fanno per sostituire Montella: da Pioli a Deschamps, da Villa Boas a Gasperini, senza tralasciare però la suggestiva pista che porta a Delio Rossi, anche se il tuffo in piscina dopo una vittoria nel derby, sembra precludergli tale possibilità. È logico che in base all'allenatore, si farà il mercato, ma sono molti i possibili partenti dalla capitale, a partire da Menez e Borriello. Grandi manovre anche a Milano, su entrambi i versanti. In casa Milan la partenza eccellente di Andrea Pirlo, approdato alla Juventus, lascia un vuoto che dovrà essere colmato. Si fa il nome di Riccardo Montolivo che non ha rinnovato con la Fiorentina, ma per accaparrarsi il centrocampista bergamasco c'è ad vincere la concorrenza dell'Inter. Oltre a Pirlo, lascia i rossoneri anche il greco Sokratis che non ha convinto lo staff tecnico, ritorna al Genoa. A proposito di Genoa, Il Milan ha riscattato proprio dai rossoblu l'altra metà di Boateng pagando i sette milioni di euro del costo del cartellino. Potrebbe partire dopo un solo anno Zlatan Ibrahimovic (con Mino Raiola tutto può accadere) tentato dalla voglia di vincere il nono scudetto consecutivo a Madrid alla corte dello Special One. Intanto sono certi gli arrivi del terzino sinistro Taiwo dal- l'Olimpique Marsiglia e di Philip Mexes dalla Roma. Ad Appiano Gentile, sede del quartier generale dell'Inter, il direttore tecnico Marco Branca sta lavorando per portare l'udinese Sanchez a vestire la maglia nerazzurra. Si fa forza sulla voglia del giocatore di voler restare in Italia e di un presunto accordo di massima tra giocatore e società che risale a novembre, ma bisogna tener Sanchez, sogno di Moratti Juventus, Antonio Conte ha già le idee chiare... La Juve ha scelto Antonio Conte, lui, l’allenatore, ancora almeno per una settimana alla guida del Siena, parla già da prossimo allenatore della prima squadra di Torino: “A me piace vincere, ovvio. Non sopporto i giocatori che sorridono al termine di una partita persa. Questo è il modo per mandarmi su tutte le furie. Per ora ho ottenuto due promozioni in serie A che considero due traguardi di grande spessore. Risultati che sono arrivati con il bel gioco” . Anche se a Torino, non sarà facile ripetere quello che ha fatto vedere alla guida di Bari e Siena... “E lo venite dire a me? In maglia bianconera ho vinto tutto anche se ho perso qualche partita e qualche finale che non dovevo e che mi ha fatto male. Da situazioni del genere, però, trovo sempre nuovi stimoli per riprendermi quello che ho perduto. Si può sempre migliorare. Si deve sempre migliorare. Mai accontentarsi . Le idee sono infatti chiarissime, e il legame conto della voglia del presidente friulano Pozzi di monetizzare il più possibile. Base d'asta 35 milioni: l'Inter offre Mariga, i prestiti di Coutinho e Santon e una ventina di milioni cash. Forse l'affare si farà, Manchester City permettendo. Un arrivo del genere potrebbe significare qualche cessione eccellente: il più papabile Maicon, ma anche Milito e Sneijder non sono incedibili e se arriva l'offerta giusta, persino Eto'o può partire. Con tanti soldi si potrebbe costruire una nuova, grande squadra. Grande squadra che vuol ridiventare la Juve, dopo una stagione sciagurata. Si riparte da Antonio Conte in panchina, “il capitano” come lo osanna la curva Scirea. Primo acquisto, come scritto sopra, è Andrea Pirlo, che anche se non è quello di Germania 2006, resta forse il centrocampista italiano più forte. Farà fare un salto di qualità non indifferente sperando che Vinovo non sia letale come lo è stata in questi ultimi anni. A sinistra è stato preso Ziegler, mentre per l'attacco si seguono con particolare interesse le piste di Aguero dell'Atletico Madrid e di Dzeko del Citizen, già l'anno scorso vicino ai bianconeri. L'handicap però di non giocare le coppe europee potrebbe essere un deterrente per chi ha voglia di misurarsi anche in campo europeo. Europa che dopo ben ventun anni vedrà il Napoli. Nei giorni scorsi si è risolto con un lieto fine la telenovela De Laurentis - Mazzarri col tecnico livornese che pare abbia avuto garanzie tecniche. col Siena è evidentemente già, di fatto, concluso: Sin dal primo giorno di ritiro devono capire che bisogna sempre dare il massimo. Una cosa posso as≠ sicurare: se diventerò l’allenatore della Juve al termine di ogni partita i ragazzi usciranno dal campo con la maglia sudata dopo aver dato il massimo. E se a vincere saranno gli Dzeko, piace alla Juve Intanto è stato blindato el Matador Cavani, vera sorpresa non solo del Napoli ma dell'intero campionato. Si cercherà di rinforzare una squadra per renderla ancora più forte in Italia e competitiva nella Champions. Il primo acquisto potrebbe essere Inler, forte centrocampista dell'Udinese. Pazienza invece è destinato alla Juventus. E questo è solo l'inizio. Massimo Petrungaro avversari sarò il primo a complimentarmi con loro perchè avranno battuto una grande avversaria. No, nessun proclama, contano i fatti. E sul campo che si deve dimostrare di essere degni della maglia che si indossa. So bene che quella della Juve è pesante ma, credetemi, ha un fascino tutto suo. E’ unica, straordinaria, Ë stata la mia vita . Agnelli nel frattempo ha garantito che opererà sul mercato con due-tre colpi: Mi fa piacere, ne prendo atto, ma non sono ancora l’allenatore della Juve. Io penso a concludere bene la stagione con il Siena. C’è ancora una partita da giocare e la voglio vincere. Sono fatto così e non posso cambiare proprio adesso . Il Rompipallone Ghirardi ha chiesto alla Juve l'altra metà di Giovinco. La Juve: "Non c'è nessun'altra metà, è proprio alto così". 27 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 27 28 Sport la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 28 Sambiase, avventura finita I lametini nella finale Play Off devono cedere alla Forza e Coraggio che ora si giocherà il professionismo La Forza e Coraggio con una prova “matura” ed autorevole si aggiudica la finale Play Off del girone I e continua la lunga marcia verso la C2. La formazione di Mauro e Lepore ha avuto un ottimo approccio alla gara, ha dato continuità alla pressione, ha avuto pazienza nell’aspettare il momento giusto finendo per essere premiata meritatamente. La vittoria è frutto di una difesa attenta diretta magistralmente da Allocca, un centrocampo costante nella manovra e perpetuo nella qualità di corsa ma soprattutto, di un Massaro devastante e autentico trascinatore. Al resto ci ha pensato super Pippo Tortora che continua nel suo esaltante finale di stagione lottando come un leone, tenendo in apprensione da solo i centrali difensivi e, tanto per gradire, trovandosi al Eccellenza posto giusto nel momento giusto. Il Sambiase, squadra ostica e tignosa ha impostato la gara su una difesa chiusa a riccio supportata dalla barriera dei due centrali di centrocampo affidandosi alla ripartenze con il buon Mandarano a far da apice alto per provare a pungere. La cosa è riuscita ai calabresi fino al vantaggio dei padroni di casa. Nella ripresa, quando la gara ha cambiato copione, la squadra di Erra non ha avuto reazione degna per ribaltare la situazione sia per mancanza di personalità adatta che di soluzioni, sia per la buona gestione di gara di Riccio e compagni. Il discorso si è chiuso al raddoppio e, poco dopo, definitivamente con la ingenua espulsione di Mandarano, unico a poter creare qualche grattacapo. Lr Bovalinese, quale futuro? Intanto il sindaco Tommaso Mittiga manifesta la sua solidarietà al presidente dimissionario. Qualche chance per un possibile rientro in società di Ferrigno? La decisione del presidente della Bovalinese Gianni Ferrigno di lasciare la società ad una nuova cordata di bovalinesi era nell’aria e già qualcosa era filtrata ancor prima della fine del campionato. C’era però la speranza che il giovane e dinamico presidente di tante battaglie e di tante vittorie ci ripensasse; così, purtroppo, non è stato. La stessa situazione stava vivendo il tecnico Maurizio Panarello il quale è stato sempre al fianco di Gianni Ferrigno nella buona e nella cattiva sorte tanto che le contemporanee dimissioni erano previste. Sulla decisione presa dal presidente Ferrigno abbiamo voluto sentire il parere del sindaco Tommaso Mittiga cui tocca, come Primo cittadino, l’ingrato compito di intervenire per salvare un titolo sportivo conquistato con sacrifici e mantenuto con lungimiranza e intraprendenza. “Come Civica amministrazione, - ci ha detto Mittiga -, siamo pronti a schierarci con il presidente Ferrigno per cercare nuovi soci in grado di dare un valido aiuto al presidente di cui soltanto attraverso i giornali abbiamo appresso delle dimissioni. Posso assicurare gli sportivi locali che appena riceverò comunicazione ufficiale delle dimissioni da parte del presidente sarà mia premura organizzare un incontro per cercare di trovare la migliore soluzione per dare nuova linfa ad una società che merita ogni elogio per quello che ha saputo fare nel corso degli anni. Garantisco che sulla stessa lunghezza d’onda è l’assessore delegato allo sport Sergio Delfino sempre disponibile verso tutte le società sportive locali”. Certamente dopo la “ deflagrazione “ delle dimissioni contemporanee del presidente e del tecnico Panarello, non è facile prevedere come si dipanerà la situazione che, chi se ne intende di cose amaranto, sa benissimo che è rischiosa e quanto mai foriera di cattive notizie. Dicendo pane al pane e vino al vino, occorre sottolineare che il presidente Ferrigno nel corso degli anni è stato lasciato sempre più solo come se un titolo sportivo così prestigioso fosse una cosa sua personale e non della comunità. A questo punto è indispensabile che i sacrifici siano divisi tra tanti soci in grado di formare una società forte e seria capace di regalare altre belle soddisfazioni agli innamorati del calcio. I tempi per agire ci sono tutti. notiziariocalcio.com A Roccella si parla di futuro. Giannitti pronto ad investire ancora per il sogno Ecellenza? Da domani, a Roccella, si inizierà a parlare di futuro. Convocato infatti un incontro, con giocatori, dirigenti, tifosi e giornalisti, per fare cerchio intorno alla squadra e pianificare le mosse per la prossima stagione. Giannitti, dopo gli sforzi, anche economici di questa stagione, dovrà capire cosa vuole questo Roccella, se investire ulteriormente o meno su un progetto, che purtroppo quest’anno non è riuscito. Il presidente ha poco da rimproverarsi, visto che la sua gestione societaria fa invidia ai club professionistici, ma comunque deve trovare il bandolo della matassa per uscire fuori da un biennio per nulla fortunato per i colori amaranto. Gli enormi investimenti di quest’anno non hanno dato i frutti sperati. Si cambierà passo, o si continuerà su questa strada sperando che l’anno prossimo anche un po’ di fortuna possa assistere il sodalizio allenato da Tonino Figliomeni? Di sicuro uno dei punti cruciali sarà proprio la guida tecnica per la prossima stagione, la riconferma o meno del tecnico di Siderno. Figliomeni non ha demeritato, e la sua squadra ha espresso, tutto sommato un buon calcio. Domani dalle ore 18.00 al Convento dei Minimi di Roccella l’incontro (a cui possono partecipare tutti) che chiarirà la situazione. Giuseppe Ritorto la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO2011 Promozione 29 Il Siderno tifa Rossanese I biancazzuri hanno superato l’ostacolo Play Off avendo la meglio sull’ostico Reggio Sud. Ora per l’Eccellenza si deve aspettare la salvezza della Rossanese, o lo spareggio col San Lucido Alla fine è arrivato il boato del Raciti. La vittoria contro il Reggio Sud non significa immediatamente promozione in Eccellenza, ma ora gli ostacoli per il passaggio alla categoria successiva sono notevolmente diminuiti. Il Siderno ha vinto i suoi Play Off, e lo ha fatto avendo la meglio prima grazie al doppio pareggio contro la Taurianovese, e dopo grazie al risultato ribaltato contro il Reggio Sud, che all’andata aveva addirittura battuto i ragazzi allenati da Gianni Fiorenza. Il ritorno però ha visto una sola squadra in campo, e il risultato è maturato Prima Categoria grazie a una prova senza sbavature. Nel primo tempo il calcio di rigore trasformato da Carabetta ha rassicurato i tanti tifosi sugli spalti, il raddoppio, nella ripresa, ha suggellato la festa, per ora, però, ancora rimandata. Domenica tutti gli occhi saranno puntati sul terreno di gioco del Noto; i sici- Favola Bianco, la promozione è a un passo Il Bianco del presidente Mario Carone domenica potrebbe festeggiare la promozione. C'è grande attesa per questo importante traguardo che Sandro Stivala con un lavoro certosino sta compiendo. Rondò e compagni domenica scorsa hanno ottenuto un pareggio importantissimo a Delianuova grazie alla rete di Martinez a pochi minuti dalla fine, dopo che De Crea aveva segnato per i locali. Il Bianco ha lottato oltre l'ostacolo per cercare di ottenere un risultato positivo che premia la formazione bianco azzurra che ha giocato una gara impeccabile sotto il profilo dell'impegno e della concentrazione. Il Bianco non vuole fallire l'obbiettivo promozione e si affida alla premiata ditta del goal Maldonado Lahal .Domenica a Bianco è atteso il pubblico delle grandi occasioni per incitare la squadra ad un passo dal prestigioso traguardo. Infatti basterà anche lo 0-0 per festeggiare la vittoria dei ply off. Le formazioni del comprensorio intanto incominciano a muovere i primi passi nel mercato in vista della prossima stagione. Il Mammola come ha affermato il d.s Macrì sarà rinnovato con l'innesto di diversi giovani ( riconferme sicure per Montalto, Commisso , Martello, e Agostino) richiestissimo in casa Mammola il gioiello Laarib . Intanto sicuro il ritorno di Tommaso Tavernese buona la sua stagione a Maropati. Il futuro dell'allenatore Larosa rimane incerto il tecnico scioglierà tutti i dubbi sulla sua possibile conferma sulla panchina viola dopo il 15 giugno. A Caulonia si attendono le prime mosse del duo Roccisano Scigliano che al momento non anticipano nulla sulle strategie societarie e soprattutto sulle possibile partenze e arrivi di alcuni giocatori di blasone. A Natile qualcosa si muove con Peppone Amato intenzionato a rinnovare con almeno sette undicesima la squadra per il prossimo campionato, possibili alcuni ritorni tra cui quello di Frammartino. Il tecnico Geny Blefari potrebbe lasciare il timone della squadra anche se dalla società ancora non arrivano notizie sulla guida tecnica per la prossima stagione. Nicodemo Barillaro liani, infatti, ospitano nello spareggio Play Out la Rossanese. Ai calabresi, serve però una vittoria, visto che nell’andata, sul campo di gioco dei cosentini, non si è andato oltre lo 0-0, e di sicuro, la missione non è delle più semplici, ma ovviamente tutti gli sportivi sidernesi sperano nell’impresa. Se non dovesse andare così, resta da giocare un altro spareggio, quello che si giocherà in gara unica e in campo neutro, contro il San Lucido, la squadra che ha avuto la meglio nei Play Off del girone della Calabria del Nord, battendo nella finale i favoritissimi della Promosport. Il Siderno ha già compiuto un grandissimo risultato, e i festeggiamenti per questi ragazzi (tutto quello che è lo staff dirigenziale e tecnico della squadra) sono dovuti. Sperando che il grido Eccellenza possa esplodere definitivamente. Giuseppe Ritorto 30 Sport DOMENICA A SIDERNO LO SPAREGGIO DI 2’ CATEGORIA Si giocherà sul terreno di gara del Raciti, lo spareggio per la Promozione in Prima Categoria tra Taureana e Laureanese. Le due squadre della piana arrivano a questa finale e sul terreno di gioco sidernese si daranno battaglia per conquistare il paradiso della Prima Categoria VENERDI’ 27 MAGGIO 2011 Sport Vari Il Soverato tra le prime 8 d’Italia I ragazzi dell’Under 18 guadagnano l’accesso ai quarti di finale dove domani incontreranno i pari età dell’Isola di Procida Con un secondo tempo tutto cuore, il Soverato viene a capo di una gara contro la siciliana Riviera Marmi di Custonaci che si era messa di traverso e guadagna i quarti di finale della fase nazionale del campionato juniores apprestandosi ad incontrare l'Isola di Procida, sabato prossimo gara di andata, ancora da definire dove la prima. Un traguardo importante quello raggiunto dalla società biancorossa che alla fine dei primi 45' faceva pensare ad una sorta di maledizione che la perseguitasse, dopo le sconfitte dei playoff d'Eccellenza e quelle dei campionati Allievi e Giovanissimi regionali. Stavolta il merito va assegnato al tecnico Galati, bravo nell'azzeccare le sostituzioni, quando diversi degli atleti in campo dimostravano di essere giunti allo stremo delle forze, dopo una stagione stressante, con nelle gambe qualcosa come 60 partite finora disputate. E la vittoria che viene per mano, anzi testa, di un difensore la dice lunga sulla volontà dei ragazzi locali di arrivare alla vittoria dopo il pareggio di Eseola ad inizio di ripresa. Dicevamo che la gara si era messa in salita per l'occasionale vantaggio dei trapanesi, con Maranzano che vedeva finire alle spalle di Lombardo un cross sbagliato che cambiava traiettoria anche grazie al vento. Eppure la compagine di casa aveva iniziato di gran carriera il match, pressando i siciliani e dando l'impressione di poter raggiungere il vantaggio quanto prima. Invece erano gli ospiti a prendere le misure con buone triangolazioni fino al gol già descritto. Raggiunto il pari subito al rientro in campo, bravo lo straniero di casa Eseola (di cui si dice già di un prossimo futuro in serie B con la neopromossa Nocerina di Auteri, ndr), lesto a ribattere in porta una ribattuta del portiere ospite su un suo precedente colpo di testa. Agguantato il pari il Soverato si buttava alla ricerca del gol qualificazione che arrivava al 40', dopo vari tentativi, una traversa, un grande intervento di Gandolfo e tanta voglia: angolo dalla destra, tentativo ancora di Eseola con palla sulla traversa che, alla buona, viene respinta dai difensori fino all'arrivo di Francesco Cannistrà che la depositava definitivamente in rete per il tripudio generale. Non riuscivano più a rimettersi in gara i ragazzi di Bonfiglio, sportivo nel riconoscere i meriti al Soverato. Ora dicevamo dei quarti, un traguardo che poche volte è stato raggiunto da compagini calabresi, con l'augurio di continuare fino alla finale di Roma. Calcio Femminile All’Edilfer Cittanova il triangolare delle Baby Le ragazze dello Sporting Locri chiudono al secondo posto Un evento sportivo tutto femminile quello svoltosi domenica pomeriggio 22 maggio al Palazzetto dello Sport. A fare gli onori di casa per il primo triangolare under 17, la società Sporting Locri che, con la collaborazione del comitato CSI di Reggio Calabria (sempre attento a queste iniziative), ha ospitato l’Edilferr Cittanova e la Condofurese. Il cospicuo pubblico e i molti appassionati di futsal femminile hanno visto la vittoria sportiva della squadra dell’Edilferr Cittanova davanti al sorprendente Sporting Locri, e al terzo posto la goliardica squadra di Condofuri. Nella prima gara hanno primeggiato le amaranto locresi che si sono imposte per 3-1 sulla Condofurese,. Era la prima vera partita per tutte le ragazze under 17 dello Sporting Locri e tra un magone allo stomaco e un pò di palpitazione iniziale pian piano hanno tirato fuori gli artigli e conquistato una prima vittoria che ha mandato in visibilio il pubblico e le ragazze stesse. La seconda gara ha visto di fronte la Condofurese giocare contro la squadra di Cittanova. Le baby guidate da Sorrenti hanno dimostrato un altro passo di gara e in breve tempo sono riuscite a chiudere la partita con 4 gol, se pur con un brivido nel finale dove la voglia e la grinta della Condofurese hanno permesso la realizzazione di due reti, per il risultato finale di 4 a 2 per Cittanova. Nella finalissima, ovvero tra Sporting Locri ed Edilferr Cittanova, lo spettacolo non è mancato, il Locri è partito bene, ma è stato il palo a fermare le velleità, e su un capovolgimento di fronte la numero 11 del Cittanova dopo un’azione personale portava in vantaggio le ragazze in maglia viola. La maggiore esperienza e differenza atletica hanno preso il sopravvento e il Cittanova si portava sul 3-0, ma con caparbietà il Locri continuava a farsi sotto e siglava la rete della bandiera dando qualche speranza; ma a chiudere l’incontro ci ha pensato la bomber del Cittanova ponendo il risultato sul 41. È stata una grande festa per tutte le società partecipanti ed i tanti commenti di soddisfazione del pubblico nel notare così tanta energia ed entusiasmo, hanno dimostrato il clima di aggregazione e sportività. Ogni società ha saputo trasmettere qualcosa all’altra: la Condofurese tanta passione e voglia di imparare, il Cittanova piccola ma già solida realtà della Piana e lo Sporting Locri faro per molte società. Lr Manifestazioni Avis, Coni e Csi insieme nelle scuole reggine Si è svolta la premiazione del concorso “Fratelli d'Italia” alla presenza del campione del mondo Andrea Zorzi Si è tenuta nell'auditorium della Scuola media “Salvatore Bevacqua”, gremito di giovani, la premiazione dei tornei sportivi svoltisi nell'ambito della manifestazione “Fratelli d'Italia”, organizzata dall'Avis di Reggio Calabria in collaborazione del Centro Sportivo Italiano con il patrocinio del Coni. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alla dirigente della scuola, Maria Rosaria Crucitti, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, per l'Avis, i presidenti regionale, Paolo Marcianò, e comunale, Domenico Nisticò, ed il vice presidente Diego Geria, il presidente provinciale del Csi, Paolo Cicciù e l'ex campione del Mondo di pallavolo, Andrea Zorzi. Il concorso “Fratelli d'Italia”, al quale hanno aderito gran parte delle scuole medie e superiori reggine, ha visto impegnati studenti e docenti in una competizione improntata sui temi del Risorgimento, della solidarietà e dello sport. Elogi e piena disponibilità alle iniziative di sensibilizzazione verso la donazione del sangue, sono arrivati dal presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, il quale, con il presidente Marcianò, lo scorso anno ha firmato un protocollo d'intesa. “Quando l'Avis chiama, il Coni Calabria è sempre presente” ha dichiarato Mimmo Praticò. “Mi congratulo - ha detto - per il lavoro svolto sul territorio e per il grande spirito di volontariato che possedete: l'essere diventata una regione, la nostra, che non ha più bisogno di importare sangue ma, bensì, lo esporta, indica l'alto grado di sensibilità e di solidarietà dei calabresi quando si tratta di aiutare e salvare vite umane. La Scuola, l'Avis e lo Sport sono tre mondi che, strettamente legati, operano per migliorare la qualità della vita di tutti ed il futuro della nostra società”. “Mi complimento - ha continuato il presidente del Coni Calabria con Paolo Cicciù e con il Csi reggino per quanto stanno facendo sul territorio e per il grande numero di ragazzi che riescono a coinvolgere con le loro iniziative”. Praticò ha, poi, voluto ringraziare l'ex pallavolista campione del Mondo, Andrea Zorzi, impegnato con il progetto “Tracce di Sport”, un giro d'Italia con l'obiettivo di rileggere la storia del nostro Paese attraverso i luoghi più significativi dello sport. “Soltanto - ha detto Praticò - incontrando la gente nel suo territorio si può comprendere una realtà tanto complessa come quella del mondo sportivo. Il risultato di questa operazione sarà utile per riflettere sulle condizioni attuali dello sport in Italia ed, eventualmente, progettare, partendo dai dati, soluzioni migliorative”. “Scuola e Sport - ha concluso Mimmo Praticò - è diventato un binomio inscindibile per i ragazzi delle ultime generazioni che, purtroppo sempre più, si perdono in realtà virtuali e diventano sempre più sedentarie. Allenare la mente ed il fisico migliora le qualità cognitive dei giovani e garantisce una vita migliore anche in età avanzata”. Durante la cerimonia sono stai premiati i docenti: Tortora (Istituto “San Vincenzo”), Idone (Ist. “Dante Alighieri”), Pignata (Gebbione-Bevacqua), De Stefano (Galileo Galilei), Dieni (Alcide De Gasperi), De Fazio. 31 32 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Varie 32 PROGETTO ALTO RISCHIO E NON PIÙ BAMBINI NEFROPATICI Il Rotary per i più piccoli abato 21 Maggio US , presso l' Istituto comprensorio “ Peppino Brugnano “ di Gioiosa Marina diretto dalla Prof.ssa Maria Teresa Murdocca , ha preso il via la III edizione del progetto annuale rotariano “Make dreams real : non più bambini nefropatici “, ideato e condotto dal Rotary Club di Locri. Il progetto ha lo scopo di studiare i primi segni di danno renale nei bambini mediante esame urina, l' ipertensione pediatrica , il sovrappeso e l' obesità nei bambini. Il progetto si è avvalso della collaborazione di medici soci rotariani e volontari quali Dott. Vincenzo Schirripa , il pediatra Dott. Mimmo Speziale , Dott. Agostino Antico, Dott. Ssa S Stefania. Rossi, Presidente della Commissione Progetti del Rotary Club di Locri , Dott. Pasquale. Tavernese, Dott. Pino. Mirarchi, Dott. Sergio Hjeraci, Avv. Enzo Brullo Avv. Melita Neri , Ing. Edmondo. Crupi, Sig.ra MG Crupi, Prof.ssa Maria Elvira Brancati ed prima persona a coordinare i lavori il Presidente del Rotary Club di Locri Dott. Girolamo. Monteleone.Durante la mattinata sono stati visitati, in un ambiente dedicato della scuola, 63 bambini.Per ogni scolaro si è provveduto alla raccolta di una breve anamnesi, alla misurazione della pressione arteriosa, del peso e dell' altezza con calcolo del BMI. Sono state affettuate 63 esami delle urine per la ricerca di ematuria, proteinuria, glicosuria e Alto Rischio è un progetto elaborato dalle Commissioni Punto Rotary, Pubblico Interesse e Rapporti con le scuole del Distretto 2100 del Rotary International.( Calabria e Campania ) un acronimo ricavato dalle parole:Alcohol, Toxic substances, Rotary International, School, Institutional Organizations Il progetto nasce dall’allarmante presa di coscienza che droga e alcol è stato elaborato dalle Commissioni Punto Rotary, Pubblico Interesse e Rapporti con le scuole del Distretto 2100 del Rotary International.( Calabria e Campania ) ed è nato dalla constatazione che l'abuso di sostanze alcoliche è una calamità che affligge la società di oggi e che si sta estendendo alle fasce d'età giovanile dai 14 anni in sù. Se poi all'uso dell'alcol si associa anche l'abuso di sostanze stupefacenti, allora gli effetti negativi si moltiplicano ed i risultati sono agli occhi di tutti. E sicuramente il fatto che è possibile entrare in possesso di alcoolici in maniera molto semplice diffonde ulteriormente tra i giovani la convinzione che il consumo di alcol e superalcolici non sia poi così dannoso. Gli effetti devastanti Invece sono sotto gli occhi di tutti, e basta seguire un telegiornale soprattutto la domenica o il lunedì, per rendersi conto di quanto sia sbagliata quella idea.Da qui prende le mosse I’attività di analisi e valutazione messa in atto dai Rotariani,che si sono pro- leucocituria.Tutto ciò a titolo completamente gratuito.Nei prossimi giorni, dopo la valutazione dei dati raccolti si provvederà alla consegna ai genitori di una relazione scritta sui risultati inerenti la salute dei loro piccoli.Qualora si dovesse riscontrare una sospetta patologia i genitori saranno invitati ad un incontro con i medici per ulteriori consigli diagnostico terapeutici. Il progetto prevede inoltre, con il coinvolgimento di altri rotariani, l' elaborazione statistica dei dati raccolti per porre in atto una iniziale politica di studio e prevenzione di nefropatie pediatriche.Il Presidente del Rotary Club di Locri Dott. G. Monteleone ringrazia i genitori dei piccoli che hanno partecipato all' inizia- SONDAGGIO FA TREMARE IL SUD Alto rischio posti con la collaborazione delle scuole superiori, di verificare attraverso la somministrazione di questionari anonimi la consapevolezza che i giovani hanno sugli effetti del consumo dell'alcol e delle droghe e le loro abitudini. Sono stati raccolto ben 6235 sondaggi,che non sono semplici numeri e percentuali ma testimonianze di giovani vite che si affacciano sul mondo.Nel nostro territorio in particolare sono stati distribuiti circa 200 questionari nel liceo scientifico di Roccella ionica.Dall'esame e la valutazione dei dati raccolti attraverso i questionari si è ricavato che : il 62% del campione fa uso di alcoolici. Il consumo di alcol è sovrapponibile in entrambi i sessi in Calabria, a Napoli e provincia e ad Avellino-Caserta. I ragazzi bevono di più a 16 e a 17 anni, poi il consumo si riduce drasticamente. Il 18% del campione , tiva, i volontari Rotariani e non , che con il loro contributo hanno permesso lo svolgimento di una così importante iniziativa ai fini della prevenzione delle malattie renali pediatriche della locride. Rivolge un ringraziamento particolare alla Prof.ssa Maria Teresa Murdocca ed al personale tutto della scuola per la disponibilità , sensibilità e professionalità dimostrate fin dall' inizio del progetto. Il presidente inoltre, invita sin da ora la cittadinanza tutta a partecipare all' incontro pubblico che avverrà alla conclusione della terza edizione del progetto, durante il quale saranno resi noti i risultati dello studio . Anna Laura Tringali fa uso di droghe che è significativamente maggiore nei maschi .Il 12% de ragazzi consumano sia alcol che droghe Tra gli studenti calabri la percentuale è inferiore (4%), così come tra gli studenti di AvellinoCaserta (5%). Consumo di Droghe nelle scuole della Locride ed in CalabriaI ragazzi bevono in gruppo.Il 4% dei bevitori (249 ragazzi) è già alcooldipendente. Il 18% dei ragazzi (fa uso di droghe, il 19% di essi sono già tossicomani). I maschi consumano maggiormente le droghe. I ragazzi consumano droghe già a sedici anni, il consumo si riduce marcatamente tra i diciannovenni. Il consumo di droghe avviene al di fuori del gruppo: i consumatori di droghe non vogliono farne parte. Il 12% dei ragazzi intervistati consuma sia alcol che droghe. La maggior parte dei consumatori di droghe consuma anche alcol; non è vero il contrario. Da tutto ciò si evince come droga e alcol sono ormai divenuti una piaga sociale,resa ancor più drammatica dal fatto che negli ultimi tempi si sia ridotta sensibilmente l’età di approccio alle sostanze stupefacenti,da dati istat questa si attesta intorno ai 12/13 anni. Una condizione di emergenza che non può più attendere e che richiede una forte attività di sensibilizzazione e prevenzione. Anna Laura Tringali 33 Acquista questo spazio e pubblicizza i tuoi prodotti Esempio: Per le passeggiate serali, e qualche weekend in alta quota, quando il termometro si avvicina allo zero: MONCLER GRENOBLE euro 000,00 Città, via ... VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Società Le note di Mara Rechichi De Ate “Signor Presidente, Signori della Corte, con questa mia seguente disquisizione voglio attirare la vostra attenzione sulla natura dell'episodio che oggi qui viene discusso e portato in dibattimento. Non possiamo soffermarci sull'attualità del fatto in sè se non andiamo, ex ante, a ricercare nel passato, nell'esegesi delle fonti della lingua italiana, nello specifico, in quella parte in cui si presta a fornire innumerevoli e lodevoli supporti agli studi di toponomastica. Il caso che oggi trattiamo deve essere ricondotto ai suffissi utilizzati nei toponimi dagli antichi padri nel nostro Paese; essi, con sapienza e lungimiranza, li adoperarono per la denominazione dei luoghi su tutto il territorio nazionale. E qui vengo a specificare. Quello che a noi interessa è il suffisso “ate”. Il suo uso, da sempre, è stato operato con valore aggettivale, e con l'intenzione di denotare appartenenza, che si voglia ad una famiglia o ad un elemento geografico. A supporto di questa tesi, fornirò adesso, egregi Signori, alcuni esempi concreti, portando alla vostra attenzione i casi più conosciuti di toponimi con suffisso “ate”. Innanzitutto, la caratteristica, che lampante salta agli occhi anche dei profani, è che tale suffisso è diffusissimo nella regione Lombardia. Difatti c'è Brembate, cittadina che rivendica nel suo toponimo l'appartenenza al fiume Brembo. Anche Lambrate rivendica appartenenza ad un fiume: il Lambro. Linate evoca l'appartenza al lino che lì veniva coltivato in abbondanza. Segrate è legata alla coltivazione della segale. Gallarate è legata alla famiglia di Galerius, così come Tradate alla famiglia di Theodorus, e Galbiate a Galbius. Hic et nunc, oh scrupoloso uditorio, è conveniente attingere agli studi di toponomastica per poter comprendere la buona fede, nonchè fedeltà, del mio cliente. La neo-nata cittadina di Sucate, prende il nome dall'arabo “Suq” unito al predetto suffisso “ate”. Con quanto testè da me espostovi e, conseguenzialmente, con le conoscenze acquisite, è facile a questo punto comprendere che il toponimo Sucate altro non è che la rivendicazione di appartenenza al mercato, quel mercato di derivazione araba che è deputato allo scambio delle merci. E disquisendo in ogni dove, in questi precisi giorni, di palazzo del potere che costituisce il secondo centro funzionale della città musulmana, ed essendo il mercato il terzo centro, si poteva non pensare alla costruzione del primo e più importante? Tale è la moschea. Onde ragion per cui, mi appello alla vostra clemenza nell'interesse del mio assistito.” Avete appena letto uno stralcio dell'arringa dell'avvocato Ceguedini nel processo al giovane ghostwriter on Twitter che nei giorni scorsi, ad una domanda sulla costruenda moschea di Sucate, ha risposto “nessuna tolleranza per le moschee abusive”. Il Brizzolato MONASTERACE CELEBRA LA FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA “Una e indivisibile…” Enrico De Nicola, primo capo dello Stato Repubblicano firma la Costituzione L'art. 5 della Costituzione Italiana nella parte sull'unità e indivisibilità della Nazione è il tema che accompagnerà il secondo “Dialogo sulla Costituzione” , organizzato dal Comune di Monasterace in occasione della prossima Festa Nazionale della Repubblica. Un'occasione per conoscere e approfondire la nostra Carta Costituzionale e quanto, soprattutto i principi fondamentali, hanno favorito l'unificazione nazionale. L'iniziativa, che si inserisce nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d’Italia si terrà giovedì due giugno alle ore 17:00 presso la Sala Conferenze di via Papaleo a Monasterace Marina. L'incontrò sarà moderato da Cristina Briguglio e vedrà come protagonista Silvio Gambino, professore di diritto pubblico comparato all'Università della Calabria. Nel corso della serata, partendo dai principi fondamentali della Carta Costituzionale si cercherà di far emergere il ruolo centrale che la Costituzione Repubblicana ha avuto nella costruzione del percorso di Unità Nazionale. Per alcuni aspetti il cammino unitario è un percorso ancora incompiuto ma certamente “lo spirito costituzionale” ha inciso profondamente in questa direzione, basti pensare ai principi di uguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini, da Nord a Sud, da Est a Ovest del Paese. Nel festeggiare la Repubblica quindi, e la sua Unità, il Comune di Monasterce, guidato da Sindaco Maria Carmela Lanzetta, intende focalizzare l'attenzione sull'architrave su cui si regge la convivenza civile degli italiani, in un contesto di unità condivisa e irreversibile. C.B. Sarà eletta a Bagnara Calabra la nuova “Miss Bellezza Mediterranea” “La Festa del Mediterraneo” è il tema dell'incontro culturale organizzato dall'Associazione Olimpia, dagli “Amici della Sagra dell'Alalunga”, dalla Cooperativa Pesca “S. Maria di Porto Salvo” con il patrocinio del Comune di Bagnara Calabra. L'appuntamento, previsto per Martedì 31 Maggio 2011, alle ore 18.30, presso “Al Vecchio Teatro” (Pizzeria Cambareri) in Bagnara Calabra, sarà un'occasione non solo per presentare il calendario ufficiale degli appuntamenti collegati all'evento estivo, quest'anno alla sua quarta edizione, bensì affrontare il tema dell'importanza delle tradizioni marinare, per il territorio della Costa Viola, affinché diventino un elemento turistico-produttivo nei confronti del quale imperniare un'azione comune, da parte delle città della fascia costiera, per la relativa promozione fuori dai confini provinciali. Il dibattito culturale sarà caratterizzato dagli interventi dei rappresentanti delle isti- tuzioni locali, dei presidenti di alcune associazioni della Costa Viola e dei due neoeletti sindaci di Bagnara e Scilla, Cesare Zappia e Pasquale Caratozzolo . Nel corso della serata sarà presentato il nuovo bicchiere in ceramica artigianale, realizzato dalla fabbrica “La Regina” dei f.lli Spoleti, che riceveranno in omaggio i buongustai della Sagra dell'Alalunga e, in successione, le nomination per l'Amo d'Oro 2011, riconoscimento all'intraprendenza mediterranea. Per concludere, il dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, in qualità di presidente di giuria, eleggerà, tra le concorrenti, la nuova “Miss Bellezza Mediterranea”, colei che promuoverà la Festa del Mediterraneo in tutta Italia e sarà incoronata quest'estate al termine della manifestazione. Nel corso dell'incontro i partecipanti avranno la possibilità di degustare alcuni prodotti tipici locali. di Ruggero Brizzi I nuovi bronzi Esistono una decina di ipotesi sui bronzi di Riace. Su cosa rappresentano, sulla loro provenienza. Fior fiori di studiosi ci hanno studiato su. Certo loro due, clandestini bronzati, finiti nello jonio perché amanti della bellezza, non so quanto siano grati a Stefano Mariottini. Il braccio che emergeva ad 8 metri di profondità non era teso all'aiuto, ma adagiato al riposo e alla tranquillità. Ma niente, tiriamoli su! ...stavanu tantu ca paci! Così i vecchi bronzi, che non hanno ancora confidato i loro nomi a nessuno per protesta contro il disturbo arrecatogli, sono stati portati 40 anni fa, stabilmente e come consuetudine vuole, nel museo di Reggio Calabria, e trasferiti solo per occasioni importanti quali la presentazione post restauro (Firenze e Roma) o l'esposizione itinerante. I due, che inizialmente erano abbastanza restii a restare a sud vista la disoccupazione, la ndrangheta e la mala sanità, decisero tuttavia che a Reggio Calabria non si trovavano così male, che la bellezza che li contraddistingueva risaltava di fronte allo stretto, alla meraviglia paesaggistica che li circondava e, coraggiosamente, scelsero di vivere li. La Calabria li accolse come meglio non poteva, forse non li valorizzò molto, ma di certo riuscì a donargli tantissimo affetto, ad adottarli. Hanno avuto tanti omaggi e in molti si sono presi cura di loro, fino a diventare, molto probabilmente, gli unici due che reggerebbero in caso di terremoto, grazie alle basi antisismiche poste ai loro piedi. Certo, lo stesso Mediterraneo dalla quale i due eroi provengono, ha visto nel corso degli anni arrivare sulle nostre stesse coste numerosi personaggi. Individui sconosciuti e spesso impossibili da identificare, proprio come i bronzi. Soggetti che spesso avrebbero voluto essere recuperati dai fondali. In tempo. Uomini che non sono voluti, spesso, da altri uomini con un foulard o con un fazzoletto verde, o tre bocciature alle superiori, o una zappa, o presidenti della regione Veneto. Giancarlo Galan, ad esempio, non capisce come mai quei due uomini valorosi solo perchè sono stati trovati in Calabria dovrebbero rimane li, ma non parla dei clandestini. Mimmo Lucano, sindaco di Riace, al contrario, non capisce perchè la sua città, che li ha ritrovati e accolti, non si meriti una gratificazione per questo, ma non parla dei bronzi. 34 Società SIDERNO, UNA PARATA IN ONORE DELLA REPUBBLICA Siderno vuole festeggiare al meglio nel giorno della Repubblica. Per questo una parata si terrà giovedì 2 giugno, con partenza alle ore 10.00 da piazza Municipio per proseguire lungo il corso Garibaldi, via Della Conciliazione, corso della Repubblica fino a piazza Vittorio Veneto dove ci sarà la posa della Corona al Monumento ai Caduti e un breve concerto del Complesso Bandistico Città di Siderno VENERDÌ 27 MAGGIO2011 Attualità Manifestazioni Tradizione e cultura nel centro storico di Siderno superiore Da diversi anni si svolge a Siderno Superiore, durante il periodo pasquale, la via crucis vivente. Gente del luogo (artigiani,studenti e professionisti) animati dalla fede e dall'amore verso Gesù, fanno rivivere quella che è stata la sua passione e morte, in una atmosfera e in uno scenario naturale che solo in pochi borchi è possibile respirare ancora. Da allora si assiste ad una sempre più crescente partecipazione di personaggi, suscitando non poca ammirazione tra i fedeli che, provenienti da tutte le parti del borgo e anche dai paesi vicini, prendono parte a questo straordinario evento. Il nostro augurio è che questo momento di aggregazione e preghiera comunitaria, possa diventare un punto radicato nella tradizione del nostro borgo, e possa suscitare viva fede e maggiore unione tra dio e l'uomo, attraverso la Passione di Cristo. Nel ringraziare tutti, l'arrivederci non è all'anno prossimo, ma a tutti i giorni della nostra vita per un percorso di fede e vicinanza a Cristo. Edoardo Cusato L.A.Do.S. raggiunto un nuovo traguardo Da oggi è possibile donare il sangue direttamente presso la sede dell’associazione U n nuovo obbiettivo è stato raggiunto dalla L.A.Do.S. (Locride Associazione Donatori di Sangue), con l'apertura sabato 21 maggio di un centro di donazione del sangue all'interno della sede centrale dell'Associazione a Marina di Gioiosa Jonica in C/Da Cavalleria. Negli ultimi anni la progressiva richiesta di sangue, necessario sia in caso di interventi chirurgici ma anche per curare gravi forme di malattie, a posto l'esigenza di implementare la raccolta di questo prezioso elemento. La nuova Sede prelievi a Marina di Gioiosa Jonica nasce, proprio, come ulteriore supporto alla diffusione dell'attività di donazione del sangue, e si aggiunge ai centri, già attivi, di Bivongi (operativo 2 volte al mese) e di Bianco (una volta al mese). Questo nuovo progetto si inscrive all'interno degli obbiettivi che l'As- sociazione ha sempre desiderato raggiungere, ovvero quello di diffondere il più possibile la cultura della donazione del sangue nella Locride, con questo nuovo traguardo la L.A.Do.S. dunque è ancora una volta, protagonista avvicinandosi sempre più ai propri donatori. Donare il sangue, un gesto doppiamente importante perché gratifica il donatore per aver adempiuto ad una buona causa e dona speranza di vita a migliaia di persone in difficoltà, diventa ancora più facile per il cittadino, poiché con l'apertura di sedi decentrate per la raccolta si permette di eliminare anche gli impedimenti legati alle difficoltà di viaggio presso l'ospedale di Locri e a dimezzare gli eventuali tempi di attesa. Basta fare una piccola riflessione per comprendere l'importanza dell'apertura di sedi decentrate (per la raccolta del sangue), pensiamo ai donatori che da Pazzano o Stilo erano costretti a recar- Verso la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali L'Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Locri-Gerace, ha organizzato per Sabato 28 maggio 2011 dalle ore 9,30 alle ore 12.30 un incontro con gli operatori dell'informazione che avrà luogo nel salone delle conferenze del Seminario Vescovile “S. Luigi” di Locri. L'incontro riflette bene il tema proposto dal Papa per la 45ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali, quest'anno domenica 5 giugno, ovvero: «Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale». Il programma prevede, dopo i saluti di don Giuseppe Strangio, direttore diocesano dell'Ufficio Comunicazioni Sociali, la Presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI, per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, a cura di Giovanni Lucà. A seguire l'intervento di Carlo Parisi, Segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, il dibattito e le conclusioni di S. Ecc. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace. L' incontro terminerà con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo. "ZALEX IL NORMAL'EROE DELLE REGOLE " , SCENEGGIATURANAIC PEZZ DISEGNI MATTIAPAPP , PER ENERGIECALABRIAMOVIMENTO CREATIVO "VALORIZZARE LE DIVERSITA', SIGNIFICA VALORIZZARE LE NOSTRE... POSSIBILITA' ;-) " 35 35 LOCRI: DIZIONARIO DELLE SCIENZE E DELLE TECNICHE DI GRECIA E ROMA Venerdì 27-05-2011 alle ore 19,30 presso il Palazzo della Cultura di Locri per iniziativa del Rotaract club di Locri si terrà la presentazione del "Dizionario delle Scienze e delle Tecniche di Grecia e Roma" a cura della Professoressa Paola Colace Ordinario di Filologia Classica dell'Università di Messina VENERDÌ 27 MAGGIO2011 SIDERNO SUPERIORE Avvicinare alla lettura i bambini con il progetto “Mio caro amico libro” si a Locri i quali dovevano percorrere circa 105 Km con un dispendio di tempo stimato di andata e ritorno, di circa 2 ore, con l'apertura del centro donazioni a Bivongi questo tempo è stato abbattuto il ché ha permesso di incentivare notevolmente il numero di donatori nei territori limitrofi, pensiamo che a Bivongi in una sola giornata di apertura si effettuano mediamente 20 donazioni. L'esordio della nuova sede che ha visto la presenza di numerosi donatori lascia presagire ad un nuovo grande successo per l'Associazione, che nel primo periodo dell'anno ha già visto incrementato il numero delle donazioni di sangue del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 10% di nuove adesione che vanno a sostituire i donatori che cessano la donazione per limiti di età. Si è concluso con la presentazione dell'opuscolo contenente la “Favola di Antonio e Dorinda” e la proiezione di un video realizzato dai bambini, il progetto Pon C-1-FSE2010-1137 “il mio caro amico libro” svolto da quindici alunni della scuola primaria di Siderno Superiore. Il progetto, fortemente voluto dal dirigente scolastico Giuseppe Fazzolari e dall'insegnante Lidia Polito (tutor del modulo) è stato rivolto, anzitutto, al rafforzamento delle abilità di lettura applicate a testi narrativi di vario genere e alla elaborazione scritta di prodotti testuali, corretti nella forma e diversificati in rapporto all'uso e alle situazioni comunicative. Le attività hanno compreso anche: esercizi di gruppo, lettura collettiva, ascolto, analisi e commento di testi narrativi, seguiti dalla riflessione e dal dibattito su temi estrapolati (dagli studenti) dal testo letto. Nella prima fase dell'intervento si è data priorità alla riflessione sulla lingua e agli elementi principali di morfologia, ortografia e sintassi. La seconda fase è stata invece dedicata alla lettura, alla analisi e alla produzione scritta di testi di vario genere e alle attività miranti a sviluppare capacità di attenzione, ascolto e costruzione delle strutture testuali di base. La didattica laboratoriale ha favorito la comunicazione interpersonale tra studenti, ha contribuito a far apprezzare la disponibilità al dialogo e al confronto, ha migliorato le relazioni di gruppo, ha favorito un ambiente rilassante e piacevole. L'utilizzo di supporti informatici e della L.I.M. ha facilitato il processo di approccio alla didattica della scrittura con metodi induttivi, e il dibattito ha stimolato la formazione del senso critico e ha permesso di cogliere gli aspetti multiformi della realtà. Alla conclusione del progetto grande soddisfazione è stata espressa dagli insegnanti del plesso e dai genitori degli alunni partecipanti. CB M. Caterina Mammola presente all’Oval di Torino Dal 12 al 16 maggio si è tenuto, come ogni anno, il Salone Internazionale del Libro di Torino, uno degli appuntamenti più importanti e attesi da tutti gli amanti della lettura e dagli operatori del settore. Presente nella capitale del libro anche la prof.ssa M. Caterina Mammola, tra le scrittrici Fidapa . Anche quest'anno le Sezioni Fidapa di Torino hanno organizzato e curato la presentazione di opere e autrici provenienti da tutta l'Italia. Tra le molte opere inviate dalle socie, alcuni dei libri di Caterina Mammola, presidente della Fidapa locale, che è stata inserita nel settore Poesia per la silloge "Ghirigori di una Musa", nel settore Narrativa per "Di fronte, rossi gerani", nella Saggistica per "Viaggio nel dialetto - Parole e sostanza d una lingua", "Mammola Museo all'aperto", "G.Antonio Albanese - Filosofo Letterato Patriota Politico - 1818-1883". La novità di quest'anno è stato l'utilizzo delle strutture dell'Oval, che entrano nel patrimonio del Salone, dove appunto, ed esattamente nella Sala Regione, domenica 15 maggio, la nostra autrice ha potuto presentare, seppur con un breve intervento, le sue opere che poi sono state messe in visione ai moltissimi visitatori che nel week end hanno letteralmente assaltato i padiglioni che ospitavano il Bookstock Village, dove unanime è stato l'apprezzamento per la bellezza architettonica della struttura espositiva. La Mammone, con i suoi scritti è stata naturalmente inserita all'interno della nota brochure della famosissima manifestazione, con tutti gli altri nomi delle scrittrici, i titoli e la sintesi delle opere, distinte nei settori di Poesia, Narrativa, Saggistica. Marilene Bonavita Il consorzio Goel aderisce al progetto Nirva A Caulonia si è tenuta una giornata informativa rivolta a coloro che saranno interessati a conoscere le possibilità offerte dal Ritorno Volontario Assistito La scelta del migrante o della migrante di ritornare nel proprio Paese d'origine come possibile opzione del processo migratorio è l'imprescindibile premessa dello strumento del “Ritorno Volontario Assistito - RVA”. Il sostegno e l'assistenza, dalla preparazione del viaggio sino all'avvio di un processo di reintegrazione socio-lavorativa nel Paese di origine, ne sono necessario corollario. Il concetto di ritorno che il progetto NIRVA promuove, in coerenza con le finalità del fondo europeo, ha infatti la sua essenza nel termine "volontario" che indica una scelta consapevole, nata dal desiderio della persona di tornare nel proprio paese d´origine e ricominciare lì una nuova fase della vita. E' importante che il migrante sia supportato nel compiere questa scelta affinché essa sia ponderata e cosciente, presupposto necessario perché il suo processo di reintegrazione sia sostenibile. Per tale ragione il ritorno promosso dalla rete Nirva non è solamente volontario, ma anche "assistito". L'assistenza si concretizza nella fase della scelta attraverso un´attività di counselling, nella fase di pianificazione e realizzazione del viaggio attraverso un supporto logistico e materiale e si conclude all'arrivo nel paese d´origine con l'accoglienza e il supporto per la realizzazione di percorsi di reintegrazione. L'intervento è finalizzato a formare e informare sul tema del Ritorno Volontario Assistito, rafforzando e organizzando in un'unica rete tutte le organizzazioni pubbliche e del privato sociale che, lavorando a diretto contatto con i migranti, possono informarli su questa opzione. Il progetto si propone quindi di consolidare un network nazionale di riferimento che, opportunamente formato e sensibilizzato, sia in grado di promuovere a livello territoriale una maggiore conoscenza dello strumento del ritorno volontario assistito per facilitare l'accesso a questa misura nel rispetto del diritto del migrante a ritornare nel Paese di origine con dignità e sicurezza. Lr SOCIETÀ Parliamo di Entità MARILINA COLUCCIO* Tutto quello che è Access Consciousness e tutto quello che facciamo in Access, riguarda la nostra intera esistenza, includendo la transizione da questa vita con un corpo, a una vita senza corpo. È l'opportunità di creare qualcosa di totalmente nuovo. Avere più informazioni su quello che sono le entità può dare una maggiore libertà e aprire ulteriori porte alla consapevolezza. Dobbiamo smettere di essere ignoranti in merito alla loro esistenza, perché esistono e hanno un grande effetto su di noi e possono darci una enorme quantità di libertà dalle illusioni di questa realtà, se permettiamo loro di farlo e se ci permettiamo di percepirli. Quante volte e quanti di voi hanno percepito presenze senza sapere come gestire questa cosa molto bene? Può essere molto facile e non avere alcun giudizio in merito può renderlo anche molto divertente. Dopo la morte ci sono tante scelte, si può prendere un altro corpo, rimanere bloccati in quel tempo e spazio, oppure diventare luce, è solo una scelta. Non siamo limitati né nella vita, né nella morte, ma la maggior parte della gente non vuole credere a questo. Quando parliamo di prendere un altro corpo, è riferito sia a chi sta per arrivare al mondo, sia chi ha già un corpo. Le entità possono entrare nei corpi di persone, già più o meno adulte, ma per farlo devono essere invitate. Nessuno può farti fare nulla se non dai tu il permesso. Il permesso si dà quando dici: “vorrei morire questa vita è troppo difficile per me!” Quando si perde conoscenza attraverso droghe, alcool o per un trauma dove si va in uno stato di coma. Quante persone svegliatosi dal coma non erano più quelle di prima? Questo non è una cosa cattiva, succede, un essere va via e un altro entra. Lo facciamo da miliardi di anni. Può essere molto fastidioso ed essere causa di disagio, quando invece rimane incastrata più di una entità in un corpo e non riesce ad andare via. In Access abbiamo tutti i processi necessari per liberare dal corpo gli esseri bloccati e un grande benessere e spazio si avverte immediatamente. Anche nei luoghi, nelle case, sugli animali, ovunque siano incastrate possiamo dare loro la libertà. Una delle regole dell'universo è che si ha sempre il diritto di dare delle indicazioni alle entità. Possiamo chiedere loro di aiutarci per qualunque cosa nella vita per esempio facendo questa domanda: Quali entità sono disponibili per me per facilitarmi l'espansione nell'abbondanza? Non c'è niente che non siamo in grado di gestire nella nostra vita, siamo tutti esseri infiniti e possiamo percepire ogni cosa aldilà delle nostre aspettative più rosee. Più consapevolezza avrai più fenomenali ti appariranno le cose! * Facilitator Cerifified www.access-italia.it - 3387881930 36 Box office La classifica dei film più visti al cinema questa settimana 1 Pirati dei Caraibi, Oltre i confini del mare € 5.312.335 2 Fast e Fourious 5 di Rob Marshall con Johnny Depp, Penelope Cruz, Geoffrey Rush VENERDI’ 27 MAGGIO 2011 € 743.765 3 Red di Justin Lin con Vin Diesel, Paul Walker, Jordana Brewster € 427.939 di Robert Schwentke con Bruce Willis, Morgan Freeman, Helen Mirren Cinema e Musica LA RECENSIONE Fast & Fourious 5 Reggio Calabria, è Film Oggi è domani, in riva allo Stretto, la settima edizione della retrospettiva sul cinema italiano Per il settimo anno consecutivo, il 27 e 28 maggio, la città di Reggio accoglierà volti dello spettacolo e star del cinema italiano. Quest'anno la rassegna festivaliera è stata ridotta nella durata (rispetto alla precedente, due giorni in meno) ma comunque è stato garantito un programma ricco d i GIUSEPPE RITORTO Se escludiamo la sua apparizione non accreditata al termine del giovanilistico "The fast and the furious: Tokyo drift" (2006), è la terza volta che Vin Diesel, ovviamente nei panni di Dominic Toretto, è protagonista di un tassello della saga incentrata sulle gare automobilistiche clandestine, dopo il capostipite "Fast and furious" (2001) di Rob Cohen e il quarto "Fast & furious - Solo parti originali" (2009), firmato, come il già citato numero tre, dal taiwanese Justin Lin. Lo stesso Justin Lin che troviamo anche al timone di regia di questo quinto capitolo, adrenalinico fin dal prologo e che, già nel corso dei primissimi minuti di visione, pone una serrata ed altamente spettacolare sequenza di furto su un treno in corsa per introdurre la nuova avventura su celluloide ad elevata velocità, incentrata stavolta su una rapina del valore di cento milioni di dollari da portare a compimento a Rio. Quindi, all’interno della preparatissima squadra d’assalto che Toretto costituisce in maniera progressiva reclutando amici e familiari, non solo abbiamo di nuovo la Jordana Brewster di "Non aprite quella porta - L’inizio" (2006) nei panni della sorella Mia e Paul Walker in quelli dell’ex poliziotto Brian O’Conner, ma ritroviamo il Tyrese Gibson di "2 fast 2 furious" (2003) di John Singleton nel ruolo di Roman Pearce; mentre il Joaquim de Almeida visto in "Che - Guerriglia" (2008) incarna il businessman corrotto Reyes, che li vuole morti, e Dwayne Johnson alias The Rock l’agente federale Luke Hobbs, il quale, invece, li vuole vivi. La giusta manciata di muscoli e facce da action-movie per poter popolare i circa 130 minuti di visione che, come c’era da aspettarsi, tra copertoni fumanti e sgommate non mancano di tirare in ballo pallottole volanti e scontri corpo a corpo. Con l’apice raggiunto nell’attesissima scazzottata tra Toretto e Hobbs, ma senza dimenticare una spruzzata d’indispensabile ironia, volta ad alleggerire un efficace spettacolo d’intrattenimento puro che avrebbe forse necessitato di qualche minuto in meno, pur apparendo come uno dei migliori episodi (il migliore dei tre diretti da Lin) della non apprezzabilissima serie. Il tutto, grazie a momenti da antologia del cinema d’azione come quello del lungo, coinvolgente inseguimento pre-finale, i quali, distribuiti a dovere nel corso della narrazione, vanno ad impreziosire un elaborato che, altrimenti, sarebbe risultato soltanto senza infamia e senza lode. Fino alla sorpresina che ci attende dopo i titoli di coda. appuntamenti. Una due giorni dedicata a rendere omaggio ai grandi nomi che hanno reso il cinema italiano famoso in tutto il mondo e uno sguardo alle nuove leve e nomi dell'arte cinematografica. Il “Reggio Calabria film festival” vuole recuperare e riproporre opere e autori della storia ma affrontare anche argomenti paralleli alla produzione registica, come la distribuzione, i nuovi linguaggi legati alla comunicazione digitale, sempre nella splendida cornice del teatro Cilea. Nell'edizione 2011, numerosi gli ospiti del Festival protagonisti del cinema e dello spettacolo italiano come Giuseppe Gagliardi, Peppe Voltarelli, Enzo Salvi, Bruno Frustaci, Andrea Roncato, Gianmarco Tognazzi, Sebastiano Somma, Philippe Boa, Anita Caprioli, Kim Rossi Stuart, Silvio Orlando e Pupi Avati. Silvio Orlando, in particolare, riceverà un Premio speciale alla carriera. Il Premio Raf Vallone sarà A Reggio il casting Tim Il tour toccherà numerose città italiane fino a sbarcare a Reggio Calabria Un altro appuntamento per i tantissimi aspiranti attori di Reggio e Provincia è pronto per sbarcare nella cittadina reggina. Infatti Reggio Calabria farà compagnia ad altre 13 città italiane nell’ospitare il tour della Tim, la celebre compagnia di telefonia mobile. incentrato sulla ricerca di volti nuovi da inserire nelle proprie campagne pubblicitarie sia locali che nazionali. Il tuor partirà proprio oggi da Bari e si concluderà il 16 luglio prossimo a Cagliari. Avranno accesso al concorso i vecchi e i nuovi clienti Tim che saranno selezionati dallo staff nei gazebo che saranno dedicati all’iniziativa. Il vincitore del casting diventerà l’immagine di Tim nella propria città. A pubblicizzare l’iniziativa un imponente campagna attraverso, sia i social network, che nelle principarli radio italiane. 37 I MARTIRI DI GERACE DI RAFFA Il Blu Sky Cabaret ha proiettato, ieri alle ore 18,00, al teatro Loreto di Via Sbarre Centrali il docufilm del regista Mimmo Raffa sui Martiri di Gerace. La proiezione è stato un modo per celebrare il 150 anno dell’Unità d’Italia. Alla manifestazione hanno preso parte, autori, attori e storici, che hanno illustrato la storia, trasfigurata nel film, dei 5 geracesi morti per l’indipendenza Fest assegnato a Kim Rossi Stuart e il Premio Città di Reggio Calabria al regista e sceneggiatore Pupi Avati. La rassegna, organizzata dal Comune di Reggio Calabria e fortemente voluta dall'allora sindaco Giuseppe Scopelliti, s'inseriva nell'ambito delle iniziative che da alcuni anni l'amministrazione portava avanti per rendere la città calabrese, un polo di attrazione turistica e culturale. Peccato che l'era IL CD DELLA SETTIMANA Marinai, profeti e balene (Vinicio Capossela) delle Marini e dei Lele Mora che passeggiano sul Lungomare (considerati forma attrattiva turistica) abbia contribuito ad un dissesto delle casse comunali. Solo la partecipazione di una delle più grandi case di distribuzione cinematografica come la “Minerva Pictures” spiega la presenza di cotanti nomi del cinema ed ha soprattutto il merito di mantenere vivo nei reggini il sogno hollywoodiano. Almeno quello non costa nulla. Francesca Rappoccio GIUSEPPE RITORTO Il Fru bacia l’Università della Calabria Dopo Padova, Catania, Salerno e Perugia, a Cosenza il festival delle radio universitarie Si chiama Fru ed è l'acronimo di Festival delle Radio Universitarie. Dopo Padova, Catania, Salerno e Perugia, è toccato all’università della Calabria - il Campus più grande d'Italia e tra i maggiori d’Europa - che ha ospitato la rassegna musicale e culturale, dal 24 al 26 maggio, che ha visto coinvolte tutte le radio d’ateneo d’Italia. Tre giorni per incontrarsi, discutere, approfondire i tanti modi di fare web radio negli Atenei. Il campus dell’Università calabrese è diventato il cuore pulsante di un’intensa attività con dirette radio in piazza, concerti e dj set, ma anche tavole rotonde e workshop tematici. Il Festival promosso da RadUni, per l’edizione 2011, verrà organizzato da Ponte Radio - la web radio dell’ateneo ospitante e dall’Università della Calabria in stretta collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria. Tra i media partner della manifestazione anche la celebre Radio Deejay e Ustation, il media dei contenuti universitari che raggruppa tutte le radio web d’ateneo, tv e magazine univer- Andiamoal Cinema Reggio Calabria, info: 0965/ 21515 SALA DE CURTIS SALA MASTROIANNI Beastly/ 18.10 - 19.50 - 21.30 Machete/ 23.00 Con gli occhi dell’assassino/ 19.00 - 21.00 - 23.00 Fast e furios 5/ 17.50 - 20.30 -22.55 Thor/18.15 - 20.30 - 22.45 SALA SORDI sitari e una community di svariate migliaia di iscritti, DJMAG, DJPOINT e MEI, il Meeting delle etichette indipendenti.La musica farà la sua parte da leone nelle serate del FRU: dopo il live dei Motel Connection dell’edizione 2010, anche per quest’anno sono attesi gruppi affermati ed emergenti realtà locali. Il 24 maggio si è esibita la band post rock psichedelica cosentina CAMERA 237 che ha proposto al pubblico del festival il terzo disco. Il giorno dopo sono saliti sul palco il duo rock romano Bud Spencer Blues Explosion, tra i migliori della scena attuale, visto per 2 anni consecutivi anche sul main stage del concertone romano del primo maggio. Il 26 maggio i protagonisti musicali sono stati i napoletani 24 GRANA, fuori con l'ultimo lavoro discografico "La Stessa barca". Oltre a loro, i calabresi Villa Zuk: un'intera formazione folk di 8 elementi che propone un sound classico di cantautorato italiano, con incursioni nel dialetto calabrese. CINEMA NUOVA PERGOLA MULTISALA LUMIERE Reggio Calabria, info: 0965/ 51036 SALA DE SICA Come l’acqua per gli elefanti/ 17.30- 20.00 - 22.30I CINEMA ODEON Reggio Calabria, info: 0965/ 898168 Faccio un salto all’Avana/ 18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA AURORA CINEMA POLITEAMA Reggio Calabria, info: 0965/ 45373 Tatanka/ 18.10 - 20.20 - 22.30 Gioia Tauro, info: 0966/ 51498 Rio/ 16.00/ Habemus Papam/ 18.00 Locri, info: 339/7153696 Thor 3d/ 17.00 - 19.30 - 22.00 CINEMA NUOVO CINEMA GOLDEN CINEMA GARIBALDI Siderno, info: 0964/ 342776 Habemus Papam/ 18.00 - 20.00 - 22.00 Roccella J. info: 0964/ 85409 - 333/7672151 Polistena, info: 0966/ 932622 Rio/ 15.30 - 17.30 Habemus Papam/ 19.15 - 21.30 VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 Faccio un salto all’Avana 18.00 - 20.00 - 22.00 Questa volta Capossela ci regala un viaggio all'interno di una cultura musicale, quella legata al mare e alle sue leggende; un viaggio allegorico tra filosofia, letteratura, metafore sull'essere umano passando tra Melville con il brano La bianchezza della balena (Moby Dick), ad Omero con il brano Vinocolo, o Conrad con il pezzo Lord Jim. Ma sono tantissimi i brani ispirati a questi scrittori. Espressività e comunicatività vengono percepite appieno in tutti i diciannove brani, un viaggio su una nave che ognuno porta dentro di sè, con le sue speranze, con i suoi sogni, con le proprie attese e con le dolorose nostalgie. Quasi novanta minuti di musica che ti rapisce e ti spiazza ascolto dopo ascolto, dove l'inizio dell'album è affidato al brano Il Grande leviatano: Moby Dick,la grande balena bianca, viene definita come Leviatano. Qui è un coro magistrale a fare da cornice all'intero pezzo, il nostro genio è stato accompagnato in questo lungo viaggio dal Coro degli Apocrifi e quello dei canti delle donne sarde Actores Alidos. Con una cadenza geometrica si susseguono canzoni come L'oceano, Oilalà e Pryntyl, primo singolo estratto dal disco, dove il cantautore si rifà a Scandalo negli abissi di Cèline, quel Louis-Ferdinand Céline, scrittore e giornalista belga, nonché critico letterario e polemista politico. A differenza dello scrittore, la sirena di Capossela accetta le gambe ben volentieri, usandole immediatamente, danzando e cantando a più non posso. Testi e musiche di canzoni come Polpo d'amor, Lord Jim, La bianchezza della balena o Billy Budd hanno melodie al limite dell'orecchiabilità, ed i testi più che scritti da un essere umano sembrano costantemente spuntati da un oracolo... In brani come I fuochi fatui, Job e La lancia del pelide, Vinicio Capossela sviluppa dei trip musicali strumentali geniali, senza regole e schemi, ricreando una propria personale dimensione musicale fatta di suoni e rumori che sembrano palpabili e reali. Basti pensare che il cantautore ha fatto issare fin sul Castello Aragonese di Ischia, ad ottanta metri dal mare, un pianoforte degli anni trenta, precisamente un Seiler a coda lunga. Ma le tracce continuano a scorrere sotto una forza ipnotica dell'ascoltatore che si fa RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected] RISPONDE Il direttore Museo, 104 anni dopo Ci fu un tempo in cui a Palazzo San Giorgio si lavorava in grande. L'amministrazione Genoese Zerbi, ad esempio, aveva lasciato una impronta. Ammiraglio della Regia Marina, compagno di corso e poi amico per la vita di Costanzo Ciano, godeva di notevole prestigio. Le amministrazioni successive (Muritano e Giunta) avrebbero gestito con decoro il lascito dell'ammiraglio. Quando ebbero tra le mani gli elaborati di quell'enorme palazzone in travertino immaginato dal Piacentini, si posero il problema degli effetti che quella megacostruzione avrebbe avuto sullo sky line della città, cioè sull'assieme dell'abitato, visto dal mare. Una corvetta della marina militare veniva così inviata in rada , in modo da consentire ad autorità ed esperti, affacciati sul ponte, di meglio osservare il paesaggio: com'era e come sarebbe stato. Allo scopo, una enorme sagoma in tramezzi e compensato veniva collocata, a mò di quinta, nel luogo destinato ad accogliere l'edificio piacentiniano. L'idea che non si potesse in avvenire frapporre una qualsiasi costruzione (tra il progettato museo ed il mare) per una quota che superasse lo zoccolo in pietra bruna su cui poggia l'intero edificio, nasce dal rispetto di luoghi che si intendevano giustamente preservare da indebite sovrapposizioni. Scrupoli d'altri tempi. Non poche noie sarebbero derivate alla Sar dei fratelli Montesano dal vincolo voluto dagli amministratori dei primi anni trenta. La realizzazione del Museo Nazionale nella città di Reggio, poneva, in parallelo, il problema del museo civico: quale sorte assegnargli? Non erano pochi , tra i vecchi reggini, coloro che propendevano per la coesistenza dei due musei: proprietà, organici e funzioni rigorosamente separati. I più avveduti ne proponevano la fusione: una fusione per incorporazione. Io, con i miei articoli veementi, mi collocavo con questi ultimi: sul presupposto non infondato, che un ente locale che per anni non aveva trovato di meglio che stipare negli scantinati di una scuola un patrimonio di ingente valore non meritava fiducia.. La questione era ancor più complicata per il fatto che da gran tempo la direzione del “Civico” era assegnata al professore Nicola Putortì, uomo assai influente, titolare di cattedra nell'università di Messina e, per giunta, massone assai ascoltato in Calabria ed in Sicilia. A Reggio - è un fatto - faceva bello e cattivo tempo. Molti dei personaggi più in vista della città erano stati suoi allievi. Sfidarlo non era facile. Io ci provai: a tanti anni di distanza, lo ammetto, me ne vergogno ancora. Putortì, nel merito, aveva torto marcio. E però meritava più rispetto. Ero un ragazzo piuttosto sconsiderato. Io scrivevo, lui leggeva. E si inquietava assai. Un giorno agli amici - ne aveva - chiese chi fosse quel giovanotto molesto che, con tanta cocciutaggine, seguitava ad importunarlo con le sue tesi insolenti. Qualcuno mi propose di incontrare il vecchio professore; ed io andai ad incontrarlo nella sua casa: dalle parti del Viale Amendola, mi pare di ricordare. Il nostro fu un discorso fra sordi. Lui restava nei suoi sentimenti e nelle sue nostalgie; io replicavo elencando le tante ragioni pratiche che militavano in favore della fusione per incorporazione: la bestia nera per il professore e per tutti quelli che la pensavano come lui. Ora che ho l'età che, all'epoca, aveva il professor Putortì penso con vera tristezza quanto crudeli siano le spietate certezze dei giovani, quando disattendono le ragioni del cuore, che sono parte della vita dei vecchi. Quella, per me, fu una battaglia vinta. E, per la città, un guadagno sicuro. Si stabilì, per convenzione, che i reperti di proprietà comunale, esposti con criterio organico assieme con il patrimonio di proprietà statale, dovessero essere contrassegnati da una “C”. Così, in effetti, è stato fatto. Chi conserva memoria del professor Putortì; della sua sfortunata battaglia e della sua sconfitta? E chi, tranne me, ricorda l'impegno di coloro - me compreso che hanno portato alla vittoria la soluzione più giusta? (da ”Taccuino Segreto, memorie di un giornalista”, un libro di Antonio La Tella). Antonio La Tella La cultura e l’arte, motivo di scontro tra allievo e maestro,è sempre cosa seria. Non possono mai sfuggire ai reali fruitori per cadere nelle mani dei profittatoti SIDERNO Seggi chiusi, scuole sporche Gent.mi Direttore e staff, siamo le mamme della scuola elementare del Mirto, frazione di Siderno. Volevamo denunciare una situazione che ha suscitato in noi non poco sdegno: martedì 17 maggio c.a., giorno successivo alle elezioni comunali e provinciali, alcune mamme si sono recate a scuola, per controllare come erano stati lasciati i locali dell'ufficio che ospitava il seggio elettorale N. 16. La scuola era sporca, lurida; a terra c'erano bicchieri di plastica, cartacce, mozziconi di sigarette ( chiaro segno di attività fumatorie in locali, per antonomasia, frequentati da bambini), e le tre tende, che noi mamme avevamo da poco più di una settimana appese alle finestre, per proteggere dai raggi del sole i nostri figli, erano state staccate e buttate via come roba vecchia; una, infatti, è stata trovata fuori dalla classe, nel giardino situato nella parte posteriore dell'edificio. Più che elezioni, sembrava che la scuola avesse ospitato barbari, incivili, selvaggi. Un bell'esempio per i nostri figli! Ma nel seggio N. 16, invece, c'erano un presidente degli scrutatori, che probabilmente non sono abituati a vivere secondo le regole morali e di costume che la società impone. Ci auguriamo che nessun'altra scuola della cittadina sidernese abbia avuto gli stessi esempi di inciviltà e speriamo che ciò non accada mai più. Grazie Le mamme della scuola Mirto LETTERA APERTA Rispoli ringrazia il suo elettorato Desidero esprimere il mio sincero ringraziamento e la mia profonda gratitudine a tutti gli elettori e le elettrici che, in occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio Provinciale, mi hanno sostenuto con il loro voto nella lista Scopelliti Presidente. Un grazie sentito, anche, alla mia famiglia, gli amici più cari, e a tutti coloro che mi hanno incoraggiato ad accettare questa sfida elettorale per dare voce al nostro territorio. Essere arrivato così vicino all'elezione di Consigliere provinciale mi ha inorgoglito e gratificato, sarebbero stati sufficienti una manciata d voti per ottenere il risultato al primo turno. Tuttavia, con la vittoria di Raffa è possibile che io possa rientrare nella rosa dei consiglieri che andranno a formare il nuovo consiglio provinciale e quindi, rappresentare e servire, come avevo promesso, la nostra gente continuando a lavorare a favore dei miei concittadini per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio, sicuro che la vicinanza del Governatore Scopelliti, di tutto il centrodestra e del futuro presidente Raffa, è garanzia per avviare tutti i processi necessari alla crescita di questa zona da molti anni trascurata per non dire abbandonata. La fiducia e il calore che mi avete dimostrato durante la campagna elettorale e nel segreto dell'urna mi sollecitano a proseguire, con lo stesso spirito e abnegazione, il mio impegno politico e sociale. A tutti voi rinnovo tutto il mio impegno e la mia riconoscenza. Grazie di cuore. Francesco Rispoli BOTTA E RISPOSTA Il vittimismo fantascientifico del “No discarica di Casignana” Noi è da anni che ci ribelliamo ma senza risultati. Caro Ministro, in Calabria almeno da noi , le stragi non le fa la ndrangheta , ma le istituzioni. Negli ultimo 10 anni solo sulla statale 106 ci sono state un migliaio di vittime e altrettanti di morti per tumore non menzionando la mala sanità .Questi per me sono stragi annunciati , ed ancora oggi nessuno ha fatto nulla. Lei a questi morti che nome dà? Se da noi viene toccato un personaggio delle istituzioni subito cortei con presenze di” pezzi grossi” dello stato e l'invio dell'esercito.Tutte queste vittime della strada o per neoplasie non meriterebbero di più!? Noi non vogliamo corone d'alloro e presenza del Capo dello Stato, noi chiediamo solamente la messa in sicurezza della statale 106 e controlli nei paesi limitrofi alla discarica per malattie tumorali , chiediamo troppo !? Se è così scusateci.! Veda, caro ministro, sulla ss106 tra il paesino di Africo e Bianco vi è un ponticello dei tempi di Mussolini che negli ultimi anni ha causato 5 giovani vittime(questa non è strage?)Il ponticello e ancora là ad aspettare la prossima vittima ,chissà che a finire contro non sia un personaggio delle istituzioni? così forse quel ponticello sarà rimosso. Ad Africo un paese di circa 3000 abitanti negli ultimi 10 anni le vittime di tumore sono aumentate dal 30% al 40%; queste non sono stragi? Noi chiediamo solamente un controllo dell'acqua, dell'aria, dei terreni e delle case ovviamente analisi eseguite dal NOE.A Casignana vi è una mega discarica costruita su terreno idreologicamente non idoneo, (provata con perizia),tenuta non correttamente ,dove il percolato scorre indisturbato ,non solo, è arrivato al mare che dista circa 3000 metri.Il comitato spontaneo “no discarica di Casignana” ha richiesto innumerevoli volte le analisi all'arpacal senza esito dicono che sono publicate su internet ma non è vero. Abbiamo eseguito a spese nostre delle analisi sui terreni e sul rambotta ed i risultati sono terrificanti ,più volte abbiamo denunciato il tutto alla Procura di Locri con i carabinieri di Caraffa del Bianco ed il Corpo Forestale ma sembra tutto insabbiato. Sig MINISTRO chiediamo a LEI: il sequestro della discarica ed il controllo da parte del NOE sulla discarica ,terreni limitrofi , falde acquifere e pozzi e quindi la bonifica della stessa urgentemente .Perchè a nostro parere e di tanti Dottori fra 5 10 anni la discarica farà una strage. Non faccia come i suoi predecessori che ci hanno considerato di serie B Abbiamo oltresì informato di persona il Gen Melandri e l'Ing Gualtieri ma ancora nulla di fatto No discarica Casignana Secondo l’ultima statistica dell’ Istituto Epidemiologico Europeo la Calabria è, in Italia, la regione con meno incidenza tumorale. Secondo gli ultimi dati Anas la statale 106 è l’undicesima strada della morte in Italia CARA MILANA Tratto da * [email protected] Cara Milana, perché in amore vince chi fugge? Se l’amore è una guerra (come insegna il bollente rapporto tra Venere e Marte), allora in ogni relazione ci deve essere un vincitore e un vinto. Spesso, però, si pensa che il vincitore sia quello che decide di lasciare l’altro. Ma se fosse veramente così, la vita sarebbe troppo semplice. Vorrebbe dire che vince chi è più freddo, chi non sa ricambiare i sentimenti, chi ha paura di avere una relazione. Ma questo presunto vincitore sa meglio di chiunque altro che il perdente è proprio lui. Spesso si dice che se un uomo ha avuto molte donne, allora è un grande seduttore. Ma siamo sicuri che per questo seduttore sia davvero così piacevole passare continuamente da una storia all’altra? Forse anche lui sogna il grande amore e lascia tutte queste donne perché non riesce a trovarne una con cui stia bene. Chi non sa far durare un rapporto non è altro che un invalido emotivo, incapace di provare qualcosa di più profondo di una breve passione e costretto a scappare appena svanisce il primo innamoramento. Come può una cosa del genere farti sentire bene? Chi è stato lasciato è triste, ma chi lascia lo è ancora di più, perché sa che per lui l’amore non esiste. E per sentirsi meglio si convince che “è passato l’innamoramento”. Rimanere è la soluzione più difficile. Ma anche l’unica che abbia un senso. Per questo essere lasciati è una vittoria. 39 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 39 la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 40 BIBLIOTECAMERIDIONALISTA Un romanzo dolce straziante meridionalista PASQUINO CRUPI Fortunato Nocera è un intellettuale con la testa rovesciata dentro la realtà. Non proviene da studi regolarmente accademici. Poichè gran parte della sua esistenza e del suo tempo ha dovuto impiegare per campare la vita sua e della sua famiglia: moglie e due brillanti figlie. Un bel passato di marxista militante, che non vuol fare rivivere, nel campo della ricerca s’è fatto da sé e fa da sé. Ha cominciato a pubblicare in collaborazione con Nando Marzano saggi, come Figure di anziani nella letteratura calabrese (Arti Grafiche Edizioni, Ardore Marina, Reggio Calabria, 2007) e Francesco Misiano. Il pacifista che portava in valigia la corazzata Potëmkin (Città del Sole, Reggio Calabria 2009). Con Colloquio con il padre (Città del Sole, Reggio Calabria 2011) Fortunato Nocera decide il gran passo dalla saggistica alla narrativa, poggiata sulla memoria. Sulle memoria del padre suo, Rocco, santolucota, nonagenario, di vita vasta, intensa, purificata dalla religione del lavoro. Il libro, che muove da fine Ottocento per approdare agli anni Cinquanta, è diviso in due parti. Nella prima è Fortunato Nocera, che ricostruisce la vita di San Luca lungo anni accidentati e fermati dalla fame e dall’oppressione sociale: una catasta di derelitti occupa la scena d’uno strazio assoluto. Così assoluto da far sorprendere il lettore di come dal pelago siamo riusciti ad arrivare alla riva. Nella seconda , la ricostruzione è affidata al vecchio padre, che conferma con la sua esperienza di vita, tra l’altro e per grandi anni, catapultata nella fornace ardente della guerra in Africa. E, poi, nel 1946, il ritorno a San Luca, che continua a conoscere fame, miseria, qualche barlume di luce, e l’intossicazione della ‘ndrangheta, che il memoriale padre vide nascere nei primi anni del Novecento: figlia della povertà e della miseria, dedita al furto di capre e vacche. È un testo dolce e straziante questo questo Colloquio con il padre di Fortunato Nocera. Un testo illuminante. E chiarificatore. Sembrava che la letteratura meridionale intesa come linea del romanzo sociale non avesse più nulla da dire, come funestamente invoglia la presente letteratura dell’obitorio con i suoi romanzi, occupati da assassinati e imbrattati di sangue. E, al contrario, questa memoria storico-sentimentale del paese del Sud- un paese rerale: San Luca - ci sveglia dall’equivoco. C’è ancora tanto da raccontare del Sud, della Calabria, dei paesi del Sud, del loro passato, che non muore mai. Da raccntare delle figure eccezionali, monumenti di saggezza e di laboriosità e di sacrificio, che erano riuscite a fare del Mezzogiorno e della Calabria una alternativa morale alle forze del saccheggio e della depredazione. Tale il padre Rocco, che prende cogedo dalla vita a 97 anni, lasciando incompiuto il racconto. Letteratura ininterrotta del paese del Sud, rivisitato con gli occhi della verità, come negli scrittori più alti non sempre c’è. E come Fortunato Nocera, caricandosi il padre sulle spalle, ha saputo fare, non piegandosi alle mode dei ciocchi verbali, con la testa alta e sovrana, che gli ha dettato un libro notevole della rinascente letteratura meridionale. Colloquio con il padre di Fortunato Nocera Nel paese dei pastori arriva l’INDUSTRIA Pubblichiamo di seguito il capito conclusivo de “ Colloqui col padre”. Fortunato Nocera Padre, volevo sentire da voi, quello che vi ricordate dello Stabilimento della trasformazione del legname nato intorno al 1945-46 al paese, che mi sembra abbia avuto un ruolo importante nella trasformazione sociale.In quegli anni si stava affermando nel paese una realtà industriale, promossa da un giovane ingegnere della marina. Il nostro paese, come sai, è sicuramente il comune più grande come territorio e più ricco di boschi di diverse varietà di alberi. I boschi nel corso dei secoli sono stati sfruttati pochissimo, solo per la produzione di carbone e, negli anni della nascita della ferrovia, per ricavarne delle traversine. Ma migliaia di ettari di boschi restarono non sfruttati, per secoli.L’ingegnere, conscio di questa grande risorsa naturale, che sapeva di poter ottenere a costi minimi, data l’inesperienza degli amministratori comunali ed il grande bisogno di lavoro che c’era nel paese, puntò sulla grande opportunità; e facendo ricorso a non sappiamo quali sostegni economici, mise su un’azienda di portata considerevole per l’epoca e per il luogo in cui nasceva. Progettò e realizzò una teleferica per il trasporto del legname dalla montagna (18 chilometri) e realizzò in paese una segheria. In breve occupò un grande numero di persone, specie tra i giovani del paese. Certo la novità era grande, mancavano sul luogo le professionalità necessarie; ma a ciò provvide, facendo venire da fuori gli specialisti che mancavano nella nostra zona. Arrivarono i tagliaboschi dal Veneto e dal Piemonte, i tecnici della segheria e della teleferica dal Trentino e dalla Lombardia e dal Sud Tirolo, gli addetti all’amministrazione dall’Emilia; altri operai specializzati dalla Basilicata. Il direttore dello stabilimento, un certo Josco, uomo gigantesco e scostante, era un tecnico fuoriuscito della Jugoslavia. Per molti di loro l’ingegnere costruì anche gli alloggi e, accanto alla segheria, un dopolavoro – spaccio alimentare gestito da un tale Zaccarelli, proveniente da Novara. A raccontare queste cose oggi, sembra impossibile che il paese, da sempre chiuso nella sua cultura pastorale, per qualche tempo diede lavoro ai piemontesi come tutti chiamavano quei forestieri, indipendentemente dalla loro regione di provenienza. L’azienda, a pieno regime occupò, tra addetti all’abbattimento ed al trasporto de tronchi e addetti alla segheria, circa quattrocento operai, di cui più di settanta erano forestieri. Una nuova classe operaia era nata nel paese. Io stesso quando la segheria di sbozzatura pipe chiuse, cercai e trovai lavoro nella segheria al paese. Ma di questa esperienza ti dirò più avanti. La paga giornaliera era misera. Per un operaio specializzato, quale ero io, si aggirava sulle quattrocento lire giornaliere. Tieni conto che un pane costava già sulle 70, 80 lire ed un chilo di sale 20 lire. Noi eravamo ormai sei di famiglia e quindi si stentava ad andare avanti. Per fortuna ci aiutavamo un po’ con l’agricoltura e con l’economia che tua madre riusciva fare. Quando, oltre alla magra retribuzione, si aggiunse anche la scarsa puntualità nei pagamenti, cominciò a serpeggiare il malcontento tra gli operai. Uno dei giovani operai, più sveglio degli altri, perché aveva studiato da seminarista, e dalla facile parlantina, portò il nuovo verbo del sindacato tra i lavoratori. Arringò la folla di lavoratori con veemenza e proclamò lo sciopero. Sciopero era una parola nuova, da qualcuno mai udita. La protesta fece effetto e le cose nella fabbrica cambiarono. Qualche anno dopo, forse per ritorsione o forse per risparmiare sui trasporti la segheria fu trasferita alla marina. Per fare la nuova fabbrica la ditta si indebitò, le banche la strozzarono e fallì miseramente. Alla rovina contribuì non poco l’alto tenore di vita che la famiglia del fondatore, e sette tra suoi fratelli e sorelle con le famiglie conducevano. Ma probabilmente il motivo più importante del fallimento fu il fatto che, avendo saccheggiato completamente i boschi del nostro paese, la ditta dovette portare il tronchi da fuori e questo fece aumentare i costi di produzione in modo esagerato. Un fatto straordinario e piacevole, oltre che utile accadde il 19 marzo del 1948: al paese arrivò la luce elettrica. Allora non c’era ancora l’Enel. L’energia elettrica veniva erogata da una ditta privata di Cosenza il cui proprietario era l’ingegnere Piombino. Fu un evento di grande gioia che coincise pure con la festa di San Giu- seppe. Gli utenti inizialmente furono pochi: secoli di abitudine a vivere solo con la luce naturale, al massimo al lume di una scarda di teda o di una lumera ad olio di stinco o a camminare agitando un tizzone di legno acceso, rendevano le persone diffidenti, poi pian piano, nessuno poté fare a meno delle lampade elettriche. A dire il vero credo che il motivo determinante che ha convinto l’ing. Piombino a investire negli impianti e nelle linea elettrica nel nostro paese, siano state le sollecitazioni dall’ing. Primerano, fondatore e proprietario dell’azienda di legname, azienda che fino quel momento era andata avanti con motori a vapore. Proprio in quei giorni, noi abitavamo ancora alla marina, ho fatto un sogno che mi è rimasto impresso e vivo in mente a la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 fino ad oggi, come se il sogno l’avessi fatto ieri notte. Te lo voglio raccontare, anche se conosco la tua incredulità riguardo queste cose. Ho sognato di trovarmi al bivio, dove inizia la strada provinciale verso il paese. Lì c’era una grande folla di persone, e tutti guardavano verso l’alto; pensai che ancora circolassero aerei militari, anche se la guerra era finita da tre anni, e che la gente guardasse preoccupata di una incursione. Alzai la testa e vidi in un fascio di luce le Tre Persone della Trinità e sopra una grande croce. Mi inginocchiai e a mani giunte chiesi perdono dei peccati. D’un tratto accanto a me comparve una persona con una lunga barba bianca, vestita di bianco che, rivolgendosi a me disse: Dio c’è, Dio esiste e tu lo vedi, lo vedi e lo devi dire, lo devi dire!La folla che prima stupita guardava in alto era nel frattempo scomparsa. Io confuso risposi: - A chi lo dico, io non sono un predicatore, non sono un prete e la gente non mi crederebbe e mi prenderebbe per visionarioNon ti devi preoccupare, nessuno ti prenderà per pazzo!Dicendo queste parole scomparve alla mia vista. Mi svegliai atterrito, tanto quel sogno mi pareva vero. Da allora, io questo sogno lo racconto ogni volta che ne ho l’occasione Ma per tornare alla mia esperienza lavorativa nella segheria, senti com’è finita. Ho preso a lavorare nell’estate del 1949: mi assegnarono una sega a nastro di notevoli dimensioni. Abituato ad operare con una piccola sega circolare, dove le dita erano quasi a contatto con la lama, mi trovai a mio agio con questo nuovo strumento di lavoro, molto meno pericoloso. Ma il destino non la pensò cosi. Una mattina di gennaio del 1950, mattinata piovosa e grigia, successe che la tavola che stavo lavorando mi sfuggì di mano ed io andai a finire con la mia mano sinistra sulla lama in movimento. L’incidente mi provocò il taglio del dito pollice ed un taglio nell’incavo tra pollice ed indice che mi recise i tendini di entrambi le dita. Allora da noi non c’era ospedale, il più vicino era a Melito Porto Salvo a circa settanta chilometri. Mi portarono in una minuscola clinica privata, tenuta da un medico condotto di paese ad Ardore; il medico non aveva nessuna esperienza chirurgica, così che mi cucì il tendine del dito pollice con quello del dito indice e viceversa. Come vedi porto ancora la mano rattrappita. Questo menomazione non mi permise più di fare lavori manuali. Per necessità, ho cercato di manovrare, comunque, strumenti come la pala ed il piccone, giacché altro lavoro non c’era. Ci riuscivo con grande fatica. Finché mi dovetti arrendere. Il fatto mi provocò una grave forma di esaurimento nervoso, che sfogavo fumando sessanta sigarette Alfa al giorno, ero arrivato a pesare meno di cinquanta chili. Mi recai un giorno a Reggio Calabria per farmi visitare da uno specialista perché accusavo forti disturbi allo sto- “ Tale Colloquio con il padre: letteratura ininterrotta del paese del Sud, rivisitato con gli occhi della verità, come negli scrittori più alti non sempre c’è. E come Fortunato Nocera, caricandosi il padre sulle spalle, ha saputo fare. maco. Il dottore mi fece sdraiare su un lettino e mi visitò; mi domandò se fumavo, e quante sigarette al giorno. Risposi la verità. E lui di rimando mi disse: “ E cosa sei venuto a fare da me! Per te credo che non ci sia niente da fare, se continuerai a fumare per ancora quindici giorni, puoi già ordinare la bara funebre!” Mi terrorizzò. Buttai subito il pacchetto di sigarette che avevo in tasca, tornai a casa e non fumai mai più. Se oggi, a novantacinque anni, parlo con te, lo debbo a quel dottore. Mi ero dimenticato di dirti che subito dopo il mio ritorno dalla prigionia feci la domanda per essere riconosciuto invalido di guerra, giacché durante il periodo militare avevo contratto alcune infermità, come la bronchite cronica, una forma di miocardite, e la malaria che, da quando l’ho presa a Shashamanna, mi diventò come una malattia cronica che mi assaliva di tanto in tanto. Dopo avermi fatto passare per vari ospedali militari: Cosenza, Messina, Catanzaro, finalmente mi hanno riconosciuto l’invalidità di guerra. Mi hanno assegnato la pensione: settima Categoria rinnovabile, più bassa di questa c’era solo l’ottava. Significava che tre anni dopo dovevo essere di nuovo sottoposto a visita per l‘eventuale conferma. Poche lire, ma per me essenziali. La patria mi aveva ricompensato con questa“lauta” liquidazione per tutti gli anni che mi ha tenuto lontano da voi. Intanto, forte del mio nuovo titolo di invalido di guerra, che teoricamente mi doveva privilegiare nelle assunzioni pubbliche, continui a fare domande, quando sapevo che c’erano posti liberi; nel comune come guardia comunale, nella provincia come cantoniere, nella 41 BIBLIOTECAMERIDIONALISTA scuola come bidello. Nessuno di questi enti mi chiamò mai, pur avendo io il titolo. I veri privilegiati furono, come sempre. i raccogli voti dei politici, i raccomandati dai preti e i figliocci dei mafiosi. Al comune addirittura, mi fecero comprare anche il cappello da vigile e il giorno dopo hanno assunto un’altra persona. Dopo alcuni anni in cui mi arrangiavo, per portare avanti la famiglia, tra cantieri scuola e indennità di disoccupazione, infine trovai un lavoro presso l’Enel come letturista dei contatori ed esattore delle bollette, più adatto alle mie condizioni di salute, e lo feci per 21 anni, per un compenso da fame. Ma tant’è. Alcuni che, come me, avevano fatto quel lavoro per l’Ente elettrico per tanti anni, intentarono causa per aver riconosciuto il loro diritto di essere assunti in via definitiva e gli anni di servizio come lavoratore subalterno, con tutte le conseguenze di legge, e vinsero la causa. Io feci come gli altri, ma il mio avvocato quel giorno, non si presentò e il pretore decretò la ragione dell’Enel. - Padre, anche se io avevo ormai tredici anni quando ci fu l’alluvione, vorrei sentire da voi cosa ricordate-Ora ti racconto cose che tu stesso sai bene (alluvione 1951) perché all’epoca eri grandicello-. Fu forse il fatto più drammatico successo nel dopoguerra nel nostro villaggio. La mattina del 15 ottobre del 1951 sembrava una normale mattinata autunnale, grigia e umida; c’era una leggera pioggerellina, che però persistette per tutta la giornata. La notte piovve più consistentemente, ma diciamo nella normalità. La mattina del 16 verso le sette del mattino iniziò a piovere a dirotto. Il cielo diventò scuro e livido. Tuoni e fulmini si susseguivano senza tregua, In breve il paese fu pieno di rigagnoli ed acquitrini. Nella valle era sceso quasi un buio totale, ed erano solo le undici del mattino. Mi ricordo che tu allora dormivi solo, nella casa che avevano lasciata vuota i tuoi zii, partiti per l’Ar- no allargato a dismisura, si riempi da sponda a sponda di acqua, detriti ed alberi. Quasi tutti i fondi agricoli lungo gli argini, del fiume, i più fertili, furono inondati e portati via. A valle, giù alla marina, la furia dell’acqua spazzò via i ponti della strada statale e della ferrovia. Nelle montagne c’erano centinaia di pastori ed addetti al taglio dei boschi, Si temeva che le vittime potessero essere numerose, fortunatamente furono solo tre: due giovani forestieri che lavoravano alla teleferica ed un padre di famiglia paesano, Sebastiano Giorgi padre di tre figli, che morì alcuni giorni dopo, quando la furia dell’acqua si era alquanto calmata. Tentò di attraversare l’ultimo tratto della fiumara portando in collo la bisaccia con dentro un poco di carne per la sua famiglia (il resto della sua mandria era sparito, portato via insieme all’ovile, dal nubifragio), quando mise il piedi in fallo su un masso affiorante, cadde nel fiume e fu trascinato via dalla furia delle acque. Altrove le vittime furono più numerose: a Platì, paese vicino al nostro, morirono diciassette persone e a Natile di Careri dieci. Complessivamente, nella nostra provincia perirono 64 persone. Il diciotto, giorno dedicato alla festa del santo Patrono S. Luca, il nubifragio continuò con la stessa intensità; altre frane scesero verso il fiume, caddero case, sparirono armenti; un lungo tratto della strada provinciale, quasi la metà dell’intero ultimo tratto fu portato via dal fiume ed il paese fu completamente isolato. Per raggiungere la marina, nei giorni successivi si dovette percorrere un’antica mulattiera abbandonata da secoli: il sentiero detto della portella di Vorea. La fiumara, per molti giorni dopo la conclusione dell’alluvione, emise un terribile e sordo rumore; da un capo all’altro dell’alveo si videro per più giorni galleggiare alberi interi, teste di animali e rotolare enormi massi. La grande quantità di detriti diede la sensazione visiva che il letto del fiume si fosse rialzato di molto, così come fu constatato successivamente. L’angoscia più grande gentina. La nostra casa distava qualche centinaia di metri. Ti abbiamo visto arrivare bagnato dalla testa ai piedi, con le scarpe piene d’acqua. Il fuoco era acceso. Tua madre riscaldò dell’acqua e ti fece fare un bagno caldo, per timore che ti prendessi una polmonite. Nel pomeriggio il tempo peggiorò, violenti rovesci si alternavano a rovesci più contenuti, ma sempre intensi. Mai si era visto un temporale così. Mio padre raccontò che sua madre gli diceva che una cosa del genere era successa al tempo in cui lei era bambina: allora piovve una settimana intera e provocò frane in tutto il territorio: una di esse seppellì sei pastori e un intero gregge di pecore che erano ricoverati dentro una grossa grotta naturale. Questo fatto veniva ricordato dai più vecchi come la disgrazia di Scugliandu, dal luogo dove avvenne l‘evento catastrofico. La notte tra il sedici e il diciassette il nubifragio non smise un attimo; ma quello che fu forse la peggiore dell’intero “diluvio”, fu la giornata del diciassette. L’acqua scendeva come se fosse buttata giù col secchio. D’un tratto, subito dopo un tuono, si udì un boato fortissimo e prolungato dalla parte della montagna. Non si poté vedere subito cosa fosse successo, perché non ci si poteva affacciare e perché l’intensità della pioggia impediva la vista a più di pochi metri. Era successo che dalla montagna di Ustra era partita una enorme frana con un fronte di quasi un chilometro, da un’ altezza di 1050 metri, trascinando giù, milioni di metri cubi di dti, interi boschi di fàrnie, di pini e di abeti, producendo, nella montagna una enorme ferita (la frana di Fassari) che è visibile tuttora a distanza di sessant’anni. Il letto del fiume, che precedenti alluvioni aveva- la provarono le famiglie dei pastori. Per giorni e giorni non si seppe nulla del loro destino. Si seppe, dopo. che alcuni si erano riparati nel Santuario della Madonna di Polsi, altri in grotte e rifugi improvvisati. La gran parte delle mandrie andarono perdute. Fu la più grave catastrofe a memoria d’uomo. Alcuni pastori, per poter tornare a casa, quando smise di piovere, dovettero inventarsi strade mai praticate, superando frane e valloni impetuosi, allungando di gran lunga il percorso. Per la mia modesta parte, persi un piccolo appezzamento di terreno che avevo in affitto dal comune, nel quale avevo, da soli due anni, piantato un piccolo oliveto, in tutto una settantina di piante. Quando andai a vederlo, dopo l’alluvione, trovai solo un ammasso di sassi e tronchi di alberi; il luogo era completamente irriconoscibile. Niente fu più come prima dopo il cataclisma; l’economia rurale e pastorale fu, in pochi giorni, annientata. La fabbrica di legname dovette fermarsi, perché la teleferica che trasportava i tronchi a valle fu gravemente danneggiata e ci vollero molti mesi per ripristinarla. Tornò il periodo della grande carestia. I giovani dovettero partire: alcuni per raggiungere altri continenti, specie l’Australia. il Canada e il Sud America, e altri verso le nazioni europee. Paesi come Platì, che contava 8 o 9 mila anime, in pochi anni si ridusse a poco più di tremila abitanti. Il salasso emigratorio del nostro paese fu un poco più contenuto, anche se ragguardevole. Fu un cambiamento epocale: si era conclusa la secolare civiltà pastorale del nostro paese. [...] Da Colloqui col padre 42 la Riviera VENERDI 27 MAGGIO 2011 Blob 43 of the week Potete inviare al nostro account facebook le vostre foto. Selezioneremo le più interessanti, pubblicandole settimanalmente su questo spazio I magnifici 4 Lombardo consulta le carte e Battaglia tira fuori l’asso. Sorridenti sotto l’a la prottettrice di D amocle Compagni eamici ge ce chi fug in v a c ti li o come in p In amore Peppe è salito in cattedra ro Diavolo ne S V o s s ro Diavolo Considerato il loro spessore più ch e un tris è una scala reale Alla segreteria di Morabito, si ride. IL BELLO NO O U B IL a Il comandante dei vigili urbani saluta i Sidernesi IL CATTIVO Grande affare NEGOZIO CALZATURE “VITULLI ITALIA” PRESSO CENTRO COMMERCIALE “LA GRU” SIDERNO. CERCA PERSONALE AMBOSESSI DISPONIBILE ORARIO FULL TIME, BELLA PRESENZA CON ESPERIENZA, BUONA CONOSCENZA PC. INFO 0964-344057 E dopo la vitoria intonarono “Nessun Dorma” 44 www.larivieraonline.com la Riviera [email protected] [email protected] Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri VENERDI 27 Direttore responsabile PASQUINO CRUPI In redazione CRISTINA BRIGUGLI PIETRO CRIACO MATTEO RASCHELLÀ Responsabile Sport GIUSEPPE RITORTO Art Director PAOLA D’ORSA Impaginazione EUGENIO FIMOGNARI HANNO COLLABORATO Gioacchino Criaco, Filippo Todaro, Anna Laura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin Boson, Nik Spatari, Maria Giovanna Cogliandro, Angelo Letizia, Marilene Bonavita, Francesca Rappoccio, Mario Labate, Franco Crinò, Ruggero Brizzi, Marco Andronaco, Isabella Galimi,Maria Teresa D’agostino, Giovanna Mangano, MAGGIO 2010 Note e schermaglie CORSIVO 12 Ambulanze con le gomme sgonfie Era torntata l'età dell'oro con l'avvento di Scopelliti al governo della Calabria. I pargoli, bisognosi di latte e fasce, erano ridiventati giulivi. I disoccupati non erano che un ricordo, ormai impallidito. I giovani , fieramente sicuri del certo domani, avevano ricominciato a credere che i libri erano il cibo di corpo e anima, e se li mangiavano al posto della pastasciutta. Demetrio Arena aveva vinto le elezioni comunali e, sapendo d'essere giunto al traguardo senza colpa e senza merito, consegnava il mandato alla Madonna, che ben conoscendo i guai della Città, lo restituiva prontamente al mittente. Solo un luogo, quasi a dispetto, continuava e continua a mostrare l'infezione: l'azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, che prosegue la sua storia di cattivo debitore. Infatti, le aziende, preposte al trasporto con ambulanze degli ammalati, come la Sanitalgest, la Croce reggina, la Croce Calabria, la Croce italiana, la Misericordia lamentano e denunciano di non essere state pagate per tutto il 2010 e per il primo semestre 2011. Che cosa si prospetta ? Che già da mercoledì 25 maggio le dette Aziende hanno sospeso tutti i servizi di trasporto di qualsiasi genere presso gli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, e ciò fino a tempo indeterminato. Ovviamente, la cosa sembra non preoccupare i magnati del Palazzo. Loro hanno un contratto con il Padreterno e non s'ammalano mai. E, nel caso, schifano le ambulanze. Si fanno trasportare in elicottero. Come ci vedono all’estero? Per fortuna, non solo mafia! ANTONIO ORLANDO Nella vignetta disegnata da Gary Clement, umorista del “National Post” di Toronto, l’avvocato dice al suo cliente Dominique Strauss-Khan nel parlatorio del carcere: “Il suo comportamento la squalifica come presidente della Francia. D’altro canto la qualifica per diventare Primo Ministro italiano”. Seguono immediato e sdegnato passo di protesta dell’ambasciatore italiano e grandinata di lettere risentite di italocanadesi che ricordano come l’Italia abbia dato al mondo il Rinascimento, il cattolicesimo, “la Pietà”, la radio, il telefono, la pizza margherita etc. etc.. Altri evidenziano il grande contributo di lavoro e di cultura che stanno dando proprio gli italiani al Canada. Verissimo!. E’ da comprendere il povero ambasciatore, che deve fare il suo mestiere, ma il dubbio che il primo calunniatore (leggi: sputtanatore) dell’Italia sia proprio il Papi del Bunga Bunga, ai nostri patriottici connazionali che vivono sotto la foglia d’acero non viene? Seconda considerazione. Dunque ad offuscare l’immagine del Bel Paese non ci sono solo mafia, camorra e ‘ndranghita. Una volta tanto non è colpa dei calabresi o dei siciliani se all’estero sghignazzano su di noi e ci considerano una sorta di repubblica da operetta. Se l’hanno capito pure i canadesi vuol dire che siamo proprio ridotti male, anzi malissimo. A proposito il “National Post” è un giornale di destra, una destra popolare e populista che piacerebbe molto a quelli del PdL l’avreste mai immaginato? “IL SOGNO E LA POESIA, LORENZO CALOGERO Essenza del poeta Sono il solitario origliere di ciò che dorme. Perciò scrivo colla tacita mano, l’occhio rivolto ai sonni. Lorenzo Calogero La poesia ci giunge inaspettata, ci sorprende. E’ un evento nel senso derridiano del termine, un evento linguistico che rompe con il linguaggio usuale, come fa il sogno con la vita cosciente. E questo rapporto tra il sogno e la poesia è particolarmente visibile nelle rime di Lorenzo Calogero (Melicuccà, 28 maggio 1910 – Melicuccà, 25 marzo 1961). Il linguista Stefano Agosti definisce l’assenza di grammaticalità la forma più raffinata del verso e Calogero è maestro nella rottura o nell’attenuazione dei vincoli normativi che fanno esplodere il linguaggio come un fuoco d’artificio. L’artificio poetico di Calogero consiste nell’accostamento innovativo di termini tramite i paragoni e le metafore che consistono nell’uso di parole che normalmente fanno parte di contesti diversi e che rompono con la logica quotidiana. In realtà non esiste un senso proprio (originario) e un senso metaforico (derivato), ma un uso della lingua abituale e uno innovativo. Il poeta anticipa i nostri contemporanei giocando con le parole che a volte ripete e creando assonanze impreviste. Calogero abitava la morte, egli ci parla da quel luogo, dall’alterità assoluta, per questo la sua è una scrittura altra o una scrittura dell’altro che irrompe e disarticola, disorienta per condurci su strade mai percorse. Il poeta calabrese è attraversato dal linguaggio della morte che cancella i significati e lascia spazio ai sensi, alla deriva dell’interpretazione, un nuovo linguaggio parla attraverso lui. La morte e il dolore sono stati i fedeli compagni del poeta e sono presenti in molti componimenti. La poesia era la sola consolatrice. Lo scrittore calabrese viveva in bilico tra la vita e la morte, il sogno e la vita cosciente, il senso e il non senso. Anche i versi a volte sembrano sospesi e incompiuti. Alla ricerca di un mondo originario e puro che si rispecchia nella natura, Calogero evoca con frasi suggestive un amore immaginario. L’autore sfugge alle classificazioni critiche essendo stato un solitario nella vita e nell’arte. Più vicino al simbolismo che al surrealismo e all’ermetismo, ebbe ed ha ancora riconoscimenti limitati se consideriamo il suo grande valore. Insieme a Franco Costabile, di cui condivise il tragico destino e la terra natia, è una delle voci più originali del Novecento. Giuseppe Gangemi RIVIVERE I CENTRI STORICI E CHIUDERE I CENTRI COMMERCIALI!....LA DOMENICA! Altomonte, Santa Severina, Fiumefreddo Bruzio, Morano Calabro, Bova, Chianalea di Scilla e Gerace, sono importanti centri storici calabresi dall’elegante architettura , dagli antichi portali e dalle strade che passano tra le case, il verde pubblico e privato curato nei minimi di particolari, che in questa stagione si arricchiscono dei colori della primavera. Gli antichi tetti sembrano sorvegliare i passanti che osservano le vetrine dei negozi di artigianato tipico e dei ristorantini e bar che offrono le degustazioni tipiche di questi luoghi. Esistono, poi, in questi borghi, strutture alberghiere di rilevante qualità pur nella differenza di categorie e prezzi. Le autostrade e le statali quasi lambiscono questi centri che si connotano anche per gli importanti luoghi religiosi che ne fanno meta di pellegrinaggio locale e nazionale. Eppure, negli ultimi anni si è evidenziata una certa sofferenza di presenze nonostante l’impegno degli amministratori nel rendere note le bellezze dei luoghi, nonché le numerose manifestazioni artistiche, culturali e religiose. Purtroppo in Calabria si sta verificando una “congiuntura” quasi unica nel suo genere che porta ad una specie di “diserzione” turistica, che inaridisce e “ruba” risorse economiche a commercianti e operatori economici, i quali sono tradizionalmente coloro che rendono vive le strade e le piazze di questi paesi. Cosa accade nei fine settimana o nelle domeniche? La gente si riversa nei 24 centri commerciali calabresi (di cui 5 con più di 110 negozi) ed al riparo dalle intemperie invernali o dal caldo estivo, si passeggia nei corridoi illuminati dalle luci artificiali, dalle insegne dei negozi, dalla musica di sottofondo, dall’intenso odore delle patatine fritte con gli hamburger, dai banconi di vendita dei gratta e vinci… . E’ così che nelle domeniche anziché muoverci con la famiglia per conoscere la bellezza della nostra Terra, i segni fisici della nostra storia, ci richiudiamo nelle piazze artificiali dei centri commerciali. Cose tutt’altro che spregevoli, sia chiaro, ma la domenica… concediamocela a guardare il mondo! E’ come se il centro commerciale rappresentasse per noi calabresi una sorta di rivincita sociale ed economica nei confronti del resto d’Italia dove questi luoghi di incontri hanno maggiore “anzianità di servizio”. Forse questo ci fa sentire partecipi di quel grande mercato del consumismo che in questi luoghi si esalta e che da noi sono arrivati, nel passato, come echi del benessere delle metropoli. Tutto questo è evoluzione? Ci vuole e deve esserci una giusta modernizzazione della rete commerciale e quindi ben venga il Centro commerciale ma… bisogna la Riviera VENERDI 27 MAGGIO2011 45 HANNO COLLABORATO Francesco Laddarina, Ian Zimirri, Giuseppe Patamia, Alessandra Bevilacqua,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, Valentina Elia, Antonio Cormaci, Mario Labate, Antonio Tassone, Giulio Romeo, Ilario Ammendolia, Sara Caccamo, Giuseppe Fiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo. Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a:Settore Pubblicità - la Riviera G LI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: De Rose S.r.l. - Montalto U. (CS) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. EDITORE - La Riviera S.r.l. Sede legale - Via dei Tigli, 27 - 89048 Siderno (RC) ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane VENERDI 27 MAGGIO 2010 Niente cappelli su Pisapia RUGGERO CALVANO Comprate l'auto da Pisapia … ma sostituite subito il blocco chiave”. Ho mandato a tutti i miei amici milanesi questo messaggio, l'ho affidato a uno che lo consegnerà di sicuro. Sapete che, nonostante adesso sia relegato a custodire canaglie nella colonia penale d'Aspromonte, sono nato in padania, con la p minuscola. Per questo mantengo un legame sentimentale con Milano, e in fondo quale tutore di mostri la vicenda del ballottaggio meneghino mi riguarda. Conoscete il passato di Giuliano, è garantista, onesto, coerente con le sue idee, di sinistra, persona perbene … un mostro insomma, dal quale proteggere i milanesi. Rappresenta un modo di far politica che è scomparso da decenni in Italia. Conoscete il mio credo politico, rivoluzione perpetua, quindi non mi incasello nello scontro tra bande. Non amo nemmeno le scelte a cui gli italiani vengono costretti da tempo, quelle rivolte al meno peggio. Perché al peggio si risponde con la scelta peggiore, alla peggiore sinistra succede la peggiore destra e viceversa. Così all'invasore del Vietnam, Kennedy, è succeduto Nixon, a Bush il guerrafondaio Obama e a Blair Cameroon. Il giustizialista Occhetto ci ha regalato Berlusconi che si è alternato col chierico-comunista Prodi. La gente ha diritto al meglio, non deve scegliere fra il cappio e la cicuta. E per una volta la regola si è rotta. A Milano, Pisapia non è il meno peggio, rappresenta il candidato ideale per chi è convintamente di sinistra. La Moratti non è ne di destra ne di sinistra, non ha colorature politiche, fa parte di un gruppo di potere, punto. La vittoria di Pisapia segnerebbe una rottura dell'insulso schema politico che viene riproposto agli elettori. E la prossima volta anche quelli di destra potrebbero avere un candidato convintamente di destra. Le idee possono essere giuste o sbagliate, ma questo non dipende dallo schieramento di appartenenza. Si può essere nel giusto sia a destra che a sinistra, e persino al centro. Bisogna però sciogliere le bande che si azzannano solo per le poltrone, sia quelle azzurre che quelle rosse, che al di là del colore sono la stessa cosa. Milano è importante perché può essere un punto di svolta. Pisapia, per farcela, deve continuare a essere se stesso. Stiano lontani da lui i Bersani, i Vendola, i Di Pietro. Giuliano non ha bisogno di cappelli che lo soffochino. Milano non è Napoli, dove ancora si ragiona per pancia e per protesta. A Milano serve la testa … e compratevi l'auto da Giuliano che anche se è un mostro la macchina non ve la ruberà. “ A Suora Carolina Ivazzo il “premio Nesi” È Suor Carolina Iavazzo fondatrice del “Centro Givanile Don Pino Puglisi” di Bosco S. Ippolito di Bovalino, l’assegnataria del “Premio Nesi” – Prima Edizione 2011. Indetto dalla Fondazione Nesi di Livorno, con il patrocinio del Comune di Livorno, della Provincia di Livorno, della Regione Toscana e della Cassa di Risparmio di Livorno, il Premio è finalizzato alla valorizzazione e al sostegno di persone, movimenti ed esperienze che si sono distinti nel campo dell’emancipazione delle persone e delle comunità, attraverso servizi ed attività socio-educative e culturali. La cerimonia per la consegna del Premio si è svolta questo pomeriggio presso la Sala Consiliare della Provincia di Livorno. Il Sindaco di Bovalino Tommaso Mittiga, nell’esprimere compiacimento per l’assegnazione del Premio e per l’importante riconoscimento nei riguardi della religiosa e del Centro Puglisi, ha voluto sottolineare <<l’importanza del ruolo sociale svolto dalle realtà parrocchiali e dalla comunità cattolica, in un contesto territoriale economicamente e socialmente difficile, dove gli effetti della crisi in atto e l’alta percentuale di disoccupazione sono indice di malessere generale che coinvolge intere famiglie ed in particolare la popolazione giovanile socialmente più debole e più esposta al rischio di coinvolgimento in attività illecite. L’Amministrazione Comunale – conclude Mittiga si pone a favore e a sostegno di tutte quelle realtà, di Volontariato e del Terzo Settore in genere, che su esempio del Centro Puglisi e di Suor Carolina operano sul territorio per lo sviluppo e la promozione sociale. Ringrazia la Fondazione Nensi e il suo Presidente, il Comitato di esperti per l’assegnazione del Premio Nensi 2011, per aver inteso premiare una realtà ed una esperienza significative di appartenenza comunale a cui ci sentiamo vicini e ci adoperiamo per promuovere e sostenere>>. AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BOVALINO regolamentare le apertura festive e domenicali, ponendo le limitazioni, che in tutte le regioni italiane saggiamente gli amministratori fanno rispettare, i quali non valutano la conseguente desertificazione che paralizza la vita economica delle città, monopolizza l’economia in poche strutture commerciali, facendo perdere potere d’acquisto ai consumatori, i quali si vedranno “obbligati” ad acquistare in negozi fotocopia per qualità, assortimento e prezzi. La mia visione apparentemente retrograda tiene conto invece di una evoluzione monopolistica dell’economia che rende il consumatore prigioniero di scelte poco “democratiche”, senza considerare che le comunità vivranno un fenomeno di “abbandono sociale” e “spopolamento”. E’ d’obbligo trovare una via d’uscita per uno sviluppo vero dell’economia, per la conservazione “attiva” della ricchezza sociale e culturale dei nostri centri storici. Politica, Università, uomini di cultura e associazioni e fondazioni possono e devono impegnarsi per un cambiamento che porterà uno stile di vita consono al nostro territorio restituendo benessere e vitalità.I nostri figli, ma anche i nostri genitori ci ringrazieranno. ASSOCIAZIONE CULTURALE “SOVERATO NEL CUORE” GIOVANNI SGRO’ CONTROMANO di FILIPPO TODARO PER FAVORE, BALLOTTIAMO! Ballottaggio, che passione! O bianco o nero, o l’uno o l’altro. Senza scampo e alternative, senza appelli o ulteriori gradi di scelta e di giudizi. In una sorta di tie-break tennistico, drammatico se volete, in cui è necessario rompere l’equilibrio (sebbene qui non si tratti della stessa cosa), e avere a tutti i costi un vincitore. Il pareggio non è previsto. Ogni pallina giocata ha valore determinante e non ci sono riparazioni di sorta. Si tratta delle necessarie estremizzazioni della democrazia che ad un certo punto non può più tergiversare. Deve decidere e darsi un corso, una svolta, un leader e andare avanti. E la cosa bella è che ciascuno di noi, proprio al ballottaggio, può dire meglio la sua e può incidere più compiutamente e più incisivamente su ciò che sarà il futuro. Non che la sua non l’abbia già detta al primo turno, per carità, ma sono dell’opinione che adesso lo si possa fare ancora meglio e con maggiore libertà. A parte il fatto che il voto al ballottaggio ha un certo valore aggiunto unico e molto importante e non corre alcun rischio di essere inutile o sprecato e vedere sminuita la sua efficacia. Nonostante ciò mi pare di poter affermare che questa vigilia di ballottaggio stia trascorrendo nella pressoché totale assenza di alcun dibattito, almeno in provincia, come se non ci riguardasse, e ciascuno fosse attratto da altre faccende evidentemente ritenute più seducenti della scelta del prossimo presidente della Amministrazione Provinciale. Nessun volantinaggio, nessun porta a porta, nessun pedinamento, nessuna discussione, neanche davanti al bar dei soliti quattro amici, e, men che mai, nessun comizio o manifestazione pubblica. Se non ci fosse alcuna differenza tra questi atteggiamenti e quelli che sono appena trascorsi, di due settimane fa, che hanno preceduto il primo turno e le comunali e tutto fosse come sempre, nessuna meraviglia e nessuna considerazione, ma, siccome sappiamo che non è così, il fenomeno merita una qualche attenzione. Premetto che la richiesta di voto (talvolta ossessiva e fastidiosa, tal’altra supplichevole e noiosa, tal’altra ancora arrogante e presuntuosa) da qualsiasi parte provenga, non mi piace. La ritengo quasi offensiva come se, non essendo in possesso di idee chiare e decise, avessi bisogno del consiglio di qualcuno per indirizzare da qualche parte e verso qualcuno il mio consenso. E quindi l’assenza di quelli che in un mio contromano passato ho chiamato questuanti del voto, non può che farmi piacere. Solo temo che la loro scomparsa non sia imputabile, per nulla, ad un loro rinsavimento, o ad una loro scelta di lasciare ciascuno libero di votare per chi gli pare, ma piuttosto ad un generalizzato e pericoloso disinteresse collettivo al ballottaggio di domenica, nonostante la sua importanza. Con la conseguenza probabile che aumenteranno gli astenuti dal volto e si alzerà la percentuale di coloro che non approfitteranno della enorme possibilità di essere determinanti nella scelta del Presidente della Provincia. Con rilevanti storture alla democrazia e alla sua funzione principale di dare voce a tutti. “E’ senza cervello chi vota Tizio”, afferma improvvidamente (si tratta di un eufemismo) il nostro Presidente del Consiglio. “E’ senza cervello chi non va a votare!” affermo io più modestamente. “Voti Tizio o Caio – aggiungo – ma serva la democrazia e il suo territorio e vada a votare”. FUEGO di FRANCO CRINÒ LE SEGRETERIE DEI CANDIDATI Fra due giorni avremo il quadro completo di queste elezioni amministrative. La sobrietà ancora non si impone. La crisi morde, i partiti piangono miseria, i candidati non risparmiano lo stesso. Per arrivare in consiglio comunale o in quello provinciale, per cinquecento, mille preferenze, segreterie high-tecnology. Il modo più efficace per farsi apprezzare è la televisione, che non è affatto facile. Internet e sms richiedono anch’essi un vocabolario esatto. I giornali non sono più facili, in ogni caso gli argomenti non si inventano. Per diffondere il materiale elettorale, le Poste fanno delle agevolazioni, le spese per il “porta a porta” sono sostenibili. Per i convegni, una buona riuscita pretende partecipazione, proposta, ascolto. Per dare informazioni ai sostenitori e per averne, per verificare la “copertura” del materiale elettorale non occorrerebbero interi piani di caseggiati e tanti collaboratori. Le candidature si preparano per tempo, non possono essere le (formidabili) campagne pubblicitarie a lanciarle. La politica è servizio per un progetto collettivo. In politica non ci va chi è modesto, chi è umile sì. Si deve entrare in competizione, la modestia non ti fa entrare. Ce lo spiega Francesco Alberoni : “La modestia non si mette in mostra, non opprime, non si vanta. Chi è modesto è misurato in ogni cosa, nel parlare, nel vestire, anche nelle emo- zioni, non va verso traguardi importanti”. Si può avere successo conservando l’umiltà, che “non rende indifferenti, che, anzi, lascia il posto a tutto ciò che è virtuoso. La persona umile può apprezzare la gentilezza di un barista che ti serve, la cura che l’insegnante mette nella sua lezione, l’abilità che si mette al servizio...” Il cittadino-elettore si vuole recare nella segreteria del candidato per farsi informare sul riordino del settore forestale o sul piano di rientro della sanità o sulla legge Bossi-Fini sull’immigrazione o sulla scuola, forse sulle polemiche che ha sollevato l’ultimo libro di Giampaolo Pansa. Tanti candidati, in affanno per raccogliere i voti, non hanno il tempo di leggere neppure un quotidiano o, per intero, il programma del proprio schieramento : scappano, non rispondono. I contraddittori sono roba per candidati maggiori. Non sono venuti sempre bene. Parlando con enfasi di un nuovo meridionalismo non si possono mettere sulla stessa linea Gianfranco Viesti e Nicola Rossi. Il primo scrive che i soldi trasferiti al Sud sono pochi e saranno meno, il secondo si è dimesso da senatore del Pd sottolineando, fra l’altro, che non si possono chiudere gli occhi sugli sprechi al Sud. Se i cittadini si recano nelle segreterie dei candidati per chiedere favori, si deve fare la prova per vedere se si tratta di diritti o di abusi : sempre tempo e conoscenze ci vogliono … Soprattutto molta prudenza. Insomma, i candidati debbono parlare di politica e rispettare gli impegni, come hanno promesso dai manifesti 6x3. Il rispetto degli impegni, in buona misura, può essere legato alla elezione, la politica alla natura. 46 la Riviera VENERDI 27 MAGGIO2011 46 47 Teleratti: vince Barbara D’urso La D’urso ha vinto come peggior personaggio dell’anno; nella sezione “i 5 minuti da dimenticare”, per l’intervista a Francesco Nuti nel corso del programma “Stasera che Sera”. Per il secondo anno consecutivo è stata eletta regina della “trash television”. ZonaCesarini di Benjamin Bowson Dall’aspromonte a Milano Lo guardo dall'alto l'Insomniac, cullato dalle acque dello Jonio. Saliamo verso i monti calpestando le felci e le ginestre spinose. Dovevo incontrarlo Ruggero, mi frullano in cuore cose che non sono ne fiori ne opere di bene. A volte ho voglia di consegnarmi al primo carnefice di passaggio e adagiare la testa su un ceppo di ulivo, ma so che non lo farò, andrò avanti. Appartengo a una razza in via d'estinzione, destinata a perire, ma che prima di sparire farà quel che deve. Ognuno di noi vive un dramma, che per gli altri è sempre più piccolo del loro. Sarebbe bello che il cervello se ne andasse in pappa e facesse sparire il dolore. Succede alla maggior parte delle persone, ma non a tutti, non a me. Nonostante tutto quello che gli ho infilato dentro resta lucido, continua a far da specchio alla mia anima. Vorrei essere una Driade e cambiare rotta a ogni soffio di vento. Resto Amadriade e il mio timone è irremovibile. Soccomberò sotto il mio ridicolo senso dell'onore, non cambierò strada. Non lo si può fare alla mia età. Butterò al vento la mia libertà, i miei soldi e andrò fino in fondo. So che fate fatica a seguirmi, stento a farlo anch'io. Sono a un bivio, sono fuori di galera, ho soldi a sufficienza per rifarmi una vita e una verginità. Abbandonare i miei amici al loro destino. Lasciare impuniti i miei nemici, quelli che hanno cosparso di spine il mio cammino … Ruggero lo trovo nel piano di Dorgali, davanti a una quercia enorme. I più attenti di voi se ne ricorderanno, ve ne ho già parlato. L'albero racchiude le due anime dell'uomo, la Driade che mira sempre e comunque a salvarsi. E l'Amadriade, sempre uguale a se stessa, per la quale l'onore sopravanza sempre la vita. Badate, l'onore non è il sentimento stupido che gli esseri primordiali infilano fra le cosce delle donne. L'onore è il rispetto per se stessi, è la coerenza di vivere e morire in armonia con i propri principi. E il mio onore vorrebbe che buttassi tutto al vento, per restargli fedele e annientare chi mi ha gratuitamente fatto del male. Chi ha calpestato i miei sentimenti, i miei amici, le mie idee. Ruggero ride, mi passa un po' del suo fumo. Mi affida un messaggio da portare ai suoi amici a Milano. Rido anch'io, è un vecchio pazzo che rincorre ancora i suoi ideali. Ho sbagliato uomo. E voi che nella vita siete a un bivio, dove la scelta è vivere o morire, non siate fessi. Se un improvviso attacco di viltà vi prende, non andate a chiedere consigli a un'Amadriade … vi darà una pistola, mai un fiore. Linguabiforcuta Federalismo ministeriale: Dopo la batosta elettorale di Milano, Umberto Bossi dichiara sicuro: «Trasferiremo il Ministero dell'economia a Milano, Berlusconi ha già detto si». Alle parole del Senatur fanno da contraltare quelle del “responsabile” Domenico Scillipoti: «Se Silvio concede di spostare dei ministeri alla Lega io chiederò di trasferire i Beni culturali a Barcellona Pozzo di Gotto, il mio paese natio». Naturalmente Berlusconi ha appoggiato con entusiasmo l'idea dell'onorevole siciliano. A tal proposito il premier avrebbe dichiarato: «mi occuperò dei Beni Culturali dopo il trasferimento del Ministero di Grazia e Giustizia ad Agrigento (la sede provvisoria sarà la casa del Ministro Alfano) e di quello dell'Interno a Varese (anche Maroni avrebbe dato l'ok per ospitare la sede provvisoria a casa sua)». Ipse dixit: In vista del ballottaggio per l'elezione del sindaco di Milano, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dichiarava preoccupato: «Avanza una sinistra vicina ai violenti». A supporto di questa tesi, nelle stesse ore proprio a Milano, registravamo la dichiarazione di un noto esponente di sinistra, tale Umberto Bossi, che, contestato da un oppositore che lo invitava ad andare a casa, così rispondeva: «Invece di fischiarmi vieni qui che ti mando all'ospedale». Ipse dixit 2: Nel Marzo del 2010 l'ex sindaco di Siderno Alessandro Figliomeni, allora candidato alle elezioni regionali per il centrosinistra, così pronosticava:«Il prossimo sindaco di Siderno sarà uno con tanti capelli» . Nel Maggio del 2011 viene eletto Sindaco di Siderno Riccardo Ritorto, famoso per la sua fluente chioma. Assunzioni di responsabilità: Berlusconi, da vero leader, analizza i motivi della debacle elettorale e le conseguenze di un'eventuale sconfitta ai ballottaggi: «Il cattivo risultato delle amministrative è tutta colpa dei candidati, deboli e senza personalità, e di chi vota a sinistra che è senza cervello». Ergo: «se perdo non me ne vado». Gatto Silvio vuole sempre cadere in piedi. L’angolodiParrello I LEONI DELLA VASCA IN PIAZZA RISORGIMENTO A SIDERNO M. In piazza Risorgimento l’altro giorno un leone della vasca mi dice: “Ma professore, dove vai così di fretta?”. “Vado a scuola - risposi - e sono in ritardo. Voi come state?”. “Non ci possiamo lamentare. L’acqua è abbondante e sempre pulita. Molti cittadini generosi provvedono per il cibo. Caro professore, come sono andate le ultime elezioni amministrative? Cosa pensi?”. “L’augurio mio e di tutti i cittadini è che possano fare bene e, come sempre è stato anche nel passato, Siderno possa essere la città guida per la nostra zona jonica. Franco Parrello VENERDI 27 MAGGIO2011 L OROSCOPO ARIETE E’ il momento di dialogare, divagare, comunicare, aprire a nuove amicizie.Le finanze saranno oggetto di massima attenzione. L’energia è sempre notevole ma più disciplinata. TORO Siete i più fascinosi in questo periodo;sta a voi sciegliere come usare questa energia vitale. Non vi mancheranno nè le risorse nè i corteggiatori. GEMELLI La mente sarà vivacissima; favoriti saranno viaggi e esplorazioni. La sensibilità accentuata vi renderà molto ricettivi nell’ambito di questioni familiari, dove potreste fare la differenza. CANCRO Smetterete di respingere le attenzioni di chi vi vuole bene, e tornerete ad essere ricettivi e percettivi. Sforzatevi di comunicare di più. LEONE Certo le ideea ai nati della prima decade non mancheranno. L’ideale sarebbe proprio quello di non amplificare momentanee frizioni. Siate più conciliati e prudenti, ne guadagnerete in autorevolezza. VERGINE Non vi preoccupate, perchè il quadro generale dei transiti è talmente favorevole, che non avete bisogno di barricarvi in difesa. Ben posizionati nel vostro baricentro, vivrete così qualche piccola sollecitazione con calma esemplare. BILANCIA Week-end un pò nervosetto ma tranquilli il fine mese sarà magicamente migliore. C’è più ossigeno per la creatività, più dinamismo e comunicazione. SCORPIONE Dedicare tempo e cure ai rapporti interpersonali vi restituirà più di quanto potete immaginare. Prevenire ed evitare eventuali contrasti. SAGITTARIO Avrete desiderio di muovervi, anche in maniera scoordinata e nervosa, potrebbe farsi impellente. Dedicarvi alla gastronomia non è una cattiva idea. CAPRICORNO Ora che vi sentirete più a vostro agio,si riaprono tutte le opportunità di quel tipo di costruzione progressiva e graduale di cui siete maestri. Sono ottime le prospettive in campo sentimentale. ACQUARIO Sarà proprio la vostra creatività ad essere di prezioso aiuto per chi tra i vostri cari e troppo invischiati in questioni materiali. Non smettete di sognare, e di costruire architetture sospese. State per raggiungere i vostri obbiettivi. PESCI Non siate pigri o timidi e non esitate a manifestare apertamente i vostri desideri e le vostre idee, perchè è un buonissimo periodo per voi. Sarebbe un vero peccato. 48