Sport - La Riviera on-line

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Sport - La Riviera on-line
Circolano zingari a Milano. Sempre più numerosi dopo che le loro
zingare mogli, leggendo mani e mani, hanno dato certa la vittoria
di Giuliano Pisapia. Ci sono anche zingari , giunti dalla Calabria.
Non hanno bisogno di travestirsi da zingari, come i loro colleghi
milanesi.I quali, ma pensa!, questa volta l'elemosina sono loro a
farla alla ricchissima Letizia.
la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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VENERDÌ 27
MAGGIO 2011
L’APPUNTAMENTO
S
arà presentato oggi, 27 maggio, in prima assoluta, nella sala Calliope
della libreria Mondadori di Siderno, “American Taste”, il nuovo attesissimo romanzo di Gioacchino Criaco per Rubbettino editore.
Uno alla volta i romanzi di Criaco sbarcano in Francia. Anime Nere è
diventato Les Ames Noires, ha aperto la strada, lo seguiranno a breve
Zefira e Perduta Gente. La Rubbettino ha firmato un contratto con la PNLA, una
delle più importanti agenzie letterarie europee, per la cessione dei diritti del romanziere locrideo all’estero. Les Ames Noires è già in ristampa, a poco più di un mese dalla
sua uscita. Le recensioni positive si succedono una dopo l’altra, sempre più lusinghiere. Anche American Taste (Rubbettino) emigrerà all’estero. E’ un romanzo rivoluzionario, per i temi trattati e per la rottura che opera con la letteratura calabrese vecchia di
decenni. Il mondo va avanti e gli scrittori dell’Aspromonte ci sono dentro. Dentro ci
stanno anche i personaggi che si spostano dalla Calabria a New York. Lo sguardo
spazia dallo Jonio all’Atlantico. Criaco con Anime Nere ha aperto una pista per
la letteratura calabrese che chiude i ponti col passato, niente pastori ed emigranti che aspettano il destino, ma uomini che nel bene e nel male il destino se lo costruiscono. Una strada che potrebbe essere seguita anche da altri
autori calabresi, nella Locride i giovani talenti sono in fermento, ce ne sono
tanti, presto usciranno allo scoperto a portare linfa alla letteratura e alla
cultura ormai asfittica del sud. I romanzi meridionali trovano sempre
Ore 18,00 sala Calliope della
libreria Mondadori di Siderno,
presentazione di
AMERICAN TASTE
(Rubbettino Editore)
American
Taste
Oggi, 27 maggio, a Siderno
la presentazione del nuovo
romanzo di Gioacchino Criaco
nuovo spazio, sintomo di una rinascita in atto. American Taste è il prototipo di un nuovo genere, che non è solo thriller, o solo noir. Ha gli
elementi del poliziesco, i tratti dell’action movie, ma è, fortemente,
letteratura. Una letteratura che sconfina nel romanzo sociologico,
non da verità precostituite ma fa a pezzi i luoghi comuni e offre gli
elementi per comprendere la realtà che ci circonda, dove la società
calabrese rappresenta una tessera del puzzle globale. In esso troviamo l’Italia, la Francia, l’America, tutto insomma. Criaco è uno
scrittore calabrese, perché mediterraneo è il suo sentire, guarda
il mondo attraverso gli occhi di un ragazzo dell’Aspromonte e
porta la nostra terra fuori. La porta fra i monti dei Pirenei, dello
Chouf, fra gli Urali e le montagne Rocciose. Riunisce gli emarginati del mondo globale, palestinesi e aspromontani, russi e
baschi, drusi e americani. Non aspettatevi quindi una storia calabrese o italiana. American Taste è vita globale, un romanzo sovranazionale più che internazionale. Senza tema di essere smentiti, è una storia, e una
lettura, strepitosa. Che vi smuoverà molte cose dentro. La realtà dopo avrà una
lettura diversa. Lascerà in voi un sogno indelebile. Vi ritroverete a respirare la
vaniglia dei Papier d’Armenie, la resina dei cedri libanesi, il puzzo degli agguati, il sudore della paura. E’ un viaggio, nello stile di Criaco, fra i cattivi che si scontrano per il loro vantaggio. Il bene è in tribuna a far da spettatore, preda dell’ignavia che lo soffoca.
Les Ames Noires, versione
francese di Anime Nere
pubblicata dalla prestigiosa casa
editrice Metailie, è già
alla seconda ristampa
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A proposito ORO DI CALABRIA
di...
Oro di Calabria conquista il mondo. L'olio d'oliva calabrese ha vinto
Olio
Extravergine
VENERDI
ben cinque premi Extra Gold e quattro Gold del “ TerraoliviConcorso Oleario di Gerusalemme”. Entusiastici i commenti dei
giudici di gara e dei partecipanti alla kermesse.
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MAGGIO 2011
la settimana
NORDICI E SUDICI
Onore a uno schiavo
GIOCCHINO CRIACO
“Lavoravamo dall'alba al tramonto, a fine mese andavamo
dal padrone. Dodici chilometri
percorrevamo a piedi fino a casa
sua, a Laureana. Il più delle volte
non ci pagava, altri dodici chilometri a mani
vuote per il ritorno. Gli uffici di collocamento nascondevano le liste dei lavoratori richiesti dalla Germania, dovevamo pagarli perché le tirassero fuori. Era il 56, andavamo a
Verona per le visite mediche e solo quelli
sani potevano ottenere un contratto di lavoro semestrale. Il nostro Stato ci trattava
come bestie, ci vendeva ai tedeschi. Anche in
Germania lavoravamo dall'alba al tramonto,
la sola differenza era che a fine mese ci pagavano. Ho dato cinquant'anni della mia vita ai
tedeschi”. Ha ottantadue anni Salvatore,
non torna in Calabria da venti. C'è un odio
profondo nelle sue parole, per i padroni
calabresi, per lo Stato italiano, per i padroni
tedeschi. Mentre parla io so già che dedicherò a lui il mio pezzo di domenica. La
sorte me lo ha dato come compagno di viaggio, sull'eurostar Roma-Reggio. Non sa chi
sono, che scrivo. Sua moglie è morta da un
paio d'anni e lui ha deciso di venire a trovare i parenti, sta facendo il giro d'Italia tra fratelli superstiti e nipoti. Parla un dialetto antico, che da noi non si usa più da tempo.
Anche la sua testa è ferma a tanti anni fa,
quando ragazzo si spaccava la schiena sulla
bella e grama terra della Piana di Gioia. Si è
sempre sentito uno schiavo, giura di non
aver commesso mai nulla fuori dalle regole.
Eppure non è orgoglioso di se stesso. Una
vita di lavoro onesto, e non ha nulla da
lasciare ai suoi. Anche in Germania è arrivata la crisi, la sua piccola pensione si assottiglia sempre più. E non c'è una morale in
questa storia, ma solo il bisogno di rendere
onore, da un piccolo giornale e da una
modesta persona, a un nostro fratello.
Uguale a milioni di altri fratelli che uno
Stato patrigno ha disperso per il mondo a
spaccarsi la schiena e produrre ricchezza per
gli altri. E non sono il solito vetero-comunista, perché sto molto più a sinistra dei rossi,
ma vedo che la nostra terra è sempre uguale a se stessa: produce braccia per gli altri. E
voi sudici continuate a votare gli ascari che
governano il gregge per conto altrui. Continuate a essere carne e latte. Avete oggi
pance più piene e teste più vuote. Siete e
sarete schiavi. E onore al compagno Salvatore, che il viaggio gli sia lieve.
Rifiuti: Calabria a rischio “Campania”.
In 14 anni di Commissariato
“non è stato realizzato nessun obbiettivo”
In Calabria, a quattordici anni di distanza
dall’istituzione del Commissariato per l’emergenza rifiuti, siamo sull’orlo di una vera
e propria catastrofe. Gaetano Pecorella
(Pdl) e Alessandro Bratti (Pd), relatori della
Commissione Bicamerale d’inchiesta sul
ciclo dei rifiuti, nelle 200 pagine dell’indagine svolta per un anno e mezzo, non lasciano
spazio alla speranza, concludendo che, in
tredici anni di commissariamento, “non è
stato realizzato nessuno degli obbiettivi previsti dai piani regionali”.
Un “vorace” buco nero, lungo quasi tre
lustri, che ha ingoiato un miliardo di euro, la
classica montagna (di rifiuti) che, sta volta,
non ha partorito nemmeno un misero topolino, ma che ha attirato l’attenzione della
Procura generale della Corte dei Conti,
determinata a capire come l’ingente
somma, arrivata in Calabria, sia riuscita a
svanire nel nulla.
POLAROID
La vicenda, però, ha anche dei risvolti penali, ed è per questo che i faldoni dell’inchiesta
sono passati per gli uffici della Procura della
Repubblica di Catanzaro. Alcuni di quei
carteggi facevano già parte, nel 2002, dell’inchiesta “Poseidone”, dell’ex pm De Magistris, partita come inchiesta del secolo e passata alla storia soprattutto come fenomeno
mediatico-giudiziario. Naturalmente nella
vicenda non poteva mancare l’ombra sinistra della ‘ndrangheta, da sempre interessata, come tutte le organizzazioni criminali,
agli affari lucrosi, “facili”, e, per estensione
semantica, sporchi.
Ombra sinistra che, oltre a fare affari, rappresenta un comodo alibi per i vari houdini
dal colletto bianco, che al pari degli “uomini d’onore” sono da sempre impegnati a
sporcare e depredare la Calabria.
Pietro Criaco
Ticket
INTERNET PENALIZZA I MALATI
Da una settimana gli uffici dell'Asl di Gioiosa Jonica non erogano i servizi
dovuti agli utenti. La motivazione? Un problema ai computer e alla
connessione internet. E così niente esenzioni del ticket e niente tesserini
sanitari… e in attesa della riparazione dei files intanto si allungano le file.
ONORIFICENZE
Premiato artista calabrese
E' Domenico Cordì il vincitore della prima borsa di studio
all'estero per giovani artisti calabresi indetta dalla Dena
Foundation For Contemporary Arts in collaborazione con
l'Accademia delle Belle Arti di Catanzaro e il Museo di Arte
Contemporanea . Si tratta della prima edizione per questo
importante riconoscimento, che diviene un'opportunità di
crescita fondamentale per i nostri giovani che avranno l'imperdibile occasione di accedere per tre settimane all'Omi
International Arts Center di New York, e dove, potranno
conoscere la più grande critica d'arte e artista americana Sara
Reisman. Proprio presso il centro d'arte americano ogni
anno, durante il mese di luglio, si riunisce un gruppo di circa
trenta artisti provenienti da vari paesi del mondo, selezionati
fra migliaia di candidati e sotto la guida di un curatore internazionale di grande prestigio, gli artisti condividono e scambiano idee, mettono a confronto le proprie esperienze,
approfondiscono la conoscenza della scena artistica degli altri
paesi, incontrano critici, curatori e galleristi di New York e
soprattutto elaborano un nuovo progetto che nella fase di
selezione è stato approvato dalla commissione internazionale. A selezionare i giovani del sud Italia che hanno partecipato sono stati il comitato scientifico internazionale del centro
d'arte newyorkese ,la direttrice dell'associazione Zerynthia
per l'arte e illustri artisti italiani. A consegnare martedì l'ambito premio è stata la presidente della Fondazione Dena Giuliana Setari Carusi che ha assegnato il premio al giovane calabrese sottolineando , leggiamo nella motivazione, come con
la sua opera “la memoria del territorio è stata rivitalizzata ,
rendendola occasione unica per confrontarsi con la complessità dell'essere” .
Milano love Calabria. Il celebre marchio “I love Calabria” che la scorsa estate ha riscosso
tanto successo sbarca alla Fiera di Milano. La fiera “Tutto food” sta , infatti, ospitando
lo stand di prodotti tipici e gadget . Ad accompagnare l'imprenditore di Monasterace, che
grazie al successo riscosso a breve presenterà il primo portale dei prodotti tipici italiani,
l'assessore regionale Trematerra.
Natile quasi raso al suolo
dalla Bovalino - Bagnara
Dodici famiglie senza casa aspettano ancora...
Dal mese di Ottobre 2010, in concomitanza con lo scavo per la costruzione della
Bovalino-Bagnara, nel tratto di Natile
Nuovo, si è scatenata una frana che ha
completamente devastato abitazioni, attività commerciali e terreni. La zona interessata è Viale Aspromonte, attualmente sono 12 le famiglie che hanno
perso la casa e
hanno ottenuto da
parte del Comune
ordinanza
di
sgombero. I lavori
di somma urgenza
promessi
dalla
Provincia sarebbero dovuti iniziare
nel mese di gennaio con buona
PILLOLE di Anna Laura Tringali
1 La Calabria scende in scena. Avrà
luogo da 27 al 28 maggio nella città
metropolitana il Reggio Film Festival.
La prestigiosa rassegna ,giunta alla decima edizione, quest'anno avrà come
ospiti le massime voci del panorama
cinematografico italiano:Pupi Avati ,
Kim Rossi Stuart e Silvio Orlando.
possibilità di salvare qualche abitazione.
Ancora tali lavori non sono iniziati e le case
ormai versano in uno stato disastroso.
Anche la strada 102 è stata seriamente danneggiata, questione molto grave in particolar modo per le comunità di Platì e Natile
Superiore
che
rimarranno isolati
dal resto della
zona. Vorremo
solo delle risposte
chiare, siamo stanchi del silenzio. Le
persone
che
hanno perso i
sacrifici di una
vita, impotenti,
aspettano ancora
un aiuto, mentre
osservano, le loro
case crollare.
POLAROID AVVISI
IL SANTO E’ TORNATO
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Le carte tardano ad arrivare e detenuto che doveva rispondere di diversi
reati, tra cui omicidio, viene scarcerato. Il
protagonista della vicenda è un sessantenne originario di Bova su cui pendeva un
mandato di ricerca internazionale per la
cattura ai fini dell'estradizione , ma la
mancata formalizzazione della richiesta da
parte della Svizzera ridona la libertà
all'uomo.
ERRATA CORRIGE
Nello scorso numero de “La
Riviera” del 22 maggio a pagina 6
in una nostra didascalia appariva”
Il vertice dell'associazione “A testa
alta” “. Correggiamo: il dott.
Giampaolo Latella non fa parte del
movimento.
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la Riviera
I LOVE CALABRIA
Sviste da santi. Per i lavori di’ ultimazione della Piazza della Pace di Caulonia,
la statua di Sant’Antonio, che circa mezzo secolo ivi campeggiava ,era stata
momentaneamente rimossa. Ma, poi, una volta risistemata, nessuno ha
pensato di togliere l’ irridente avviso.
VENERDI
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IL DIAVOLO NERO
Quando si parte dalla signora
Fallara, non si può che
arrivare agli attuali arresti
Miracolo a Reggio Calabria,
che, ben consapevole, il neo
sindaco Giuseppe Arena raccomanda alla Madonna. Il
modello Reggio, ossia il
modello Scopelliti, non ha prodotto
mastri di virtù civili , bensì, se l'accusa
del gip Kate Tassone sarà provata,
mostriciattoli, responsabili dell'invenzione d'un sistema di un potere illegale, manovrato al fine: a) di rendere
subitaneo il rilascio di concessioni edilizie; b) di falsificare documenti atti a
dare apparenza di regolarità alle pratiche in questione; c) di favorire alcuni
studi professionali della Città, a dimostrazione ulteriore che le classi pericolose, per lo più, sono quelle animate
dal sublime sapere.
E al vertice di questo potere illegale,
sempre secondo l'accusa, v'era l'architetto, funzionario comunale, Giuseppe
Melchini, ora in carcere insieme ad
alcuni commilitoni. E ad altri che
dovranno rispondere a piede libero.
Tutti filantropi. Agirono, mossi dal loro
buon cuore, e i beneficiari delle concessioni edilizie, altrettanto dotati di buon
cuore e di riconoscenza, ricompensavano la detta e diletta compagnia con
denaro: sempre second l'accusa.
Fin qui la cronaca, la cronaca giudiziaria dell'evento, che getta livida luce sul
settore della vita amministrativa, l'
assessorato all'urbanistica, da cui, più
d’ogni altro, dipende il presente e il
futuro della Città, e la sua stessa vita
morale. Ma sarebbe una cronaca
incompiuta e mutilata se qui ci arrestassimo. E allora intendiamo chiedere
e chiediamo: ci sono o non ci sono
responsabilità politiche? L'assessorato
all'Urbanistica è una struttura, regolata
da leggi e provvedimenti, o è una nave
corsara sulla quale ognuno agisce a suo
piacimento e senza mai controllo dell'alto? E i sindaci stanno nell'amministrazione comunale come re travicelli o
non è anche loro la responsabilità di
quel che di negativo si manifesta?
Non vogliamo infierire sui morti d'ambiente. Ma vero è che, quando si parte
dall'anarchia finanziaria della sventurata signora Fallara, si arriva, per vie sperimentate, agli attuali arresti.
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VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
La Copertina
GIUSEPPE
RAFFA
Urna fatale.
Ma per chi?
uesta domenica, 29 maggio, si torna a votare. Il Pdl di Raffa è stato azzoppato e
non è riuscito a conquistare la vittoria in prima battuta. Il Centrosinistra di Morabito, che ha dovuto patire l'orchestrata vendetta di Peppe Bova al quale si sono
associati, con irriflesso desiderio di suicidio Pietro Fuda e Pasquale Tripodi, va al
ballottaggio. È un sucesso, anche se non un trionfo. I numeri non contano.
Non conta che al ballottaggio il dr. Giuseppe Raffa, dirottato alla Provincia, giunga con il 45% dei voti. Ciò che vuol dire che il suo schieramento, teso alla vittoria fin dalla prima battuta, ha raggiunto il massimo della sua tensione , della sua
aspirazione, della sua massima espansione elettorale: 45% per cento e nulla più. Dove recupererà
il 6% mancante per agguantare il 51% della vittoria?
Ma non conta neppure che al ballottaggio il Presidente uscente, che in molti danno come rientrante, giunga con il 26% dei voti. I numeri non sono sempre razionali, e non è l'aritimetica a decidere.
Questo 26% è al di sotto della capacità del Centrosinista. Non è il pieno, che non può essere più
riempito. È il punto fermo d'un percorso che richiede il suo completamento. E non è la prima volta
che, secondo la dialettica della storia, chi è già sul carro dei vincitori si ritroverà sul carro funebre.
Vogliamo essere chiari sino in fondo e senza fanatiche passioni.
Il dr. Giuseppe Raffa, dopo l'uscita da sindaco di Scopelliti, è stato sindaco facente funzione di Reggio Calabria. Era suo obbligo morale guidare la lista al Comune. Ma il Governatore voleva, e ci è
riuscito, un re travicello, il dr. Arena. E allora al dr. Giuseppe Raffa, per non infelitarlo del tutto,
come fosse un cane, è stato offerto un osso- la Provincia- e lui lo ha addentato. È d'un presidente
cotale che ha bisogno la Provincia di Reggio Calabria? D'un candidato alla presidenza che , a parte
qualche bagno nel mare jonico, in Provincia, con il casco di Livingstone, ci è arrivato solo li ha visitati solo nell’ora elettorale?
Non ha chiesto di fare il Presidente della Provincia l'avv. Giuseppe Morabito e non ha fatto nulla
per rimanerci quando, come è regola, ci sono state fibrillazioni nella maggioranza. Giunto, però,
alla scadenza del mandato, come tutti i politici probi, con la schiena diritta, non ha voluto scaricare su altri il peso di come ha amministrato. Si è assunta questa responsabilità in prima persona. Per
questo e non per arroccamento sulla poltrona, è di nuovo alla guida dello schieramento del Centrosinistra. Poteva andarsene da vincitore. E, invece, torna a combattere per vincere. Questa la sua
fibra.
La Calabria, Reggio, la Provincia hanno bisogno di combattenti, non degli amici della tabellina
pitagorica. Sulla quale ritroviamo gli esponenti massimi del Polo civico di Pietro Fuda, equidistanti tra Centrodestra e Centrosinistra. Ma si può essere equidistanti tra il blocco merionalista di
Morabito e il blocco antimeridionalista di Raffa?
Q
GIUSEPPE
MORABITO
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VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
La crisi del Porto di Gioia Tauro
Gioioa Tauro è Nord contro Sud
I porti di Genova e Trieste devono inghiottire il nostro porto.
Così come con il porto di Napoli sul finire dell’Ottocento
È questione meridionale
vevamo pensato di dedicare al caso Porto di Gioia Tauro un nostro servizio giornalistico. Ma dopo la chiara Lettera aperta al Presidente Napolitano del cav. Filippo Callipo
vi abbiamo rinunciato. La ragione è evidente.
La questione Gioia Tauro è stata ben riassunta dal cav. Filippo Callipo. È stata affrontata con
argomenti decisivi e inoppugnabili. Con ferma coscienza meridionalista. Dando nomi e cognomi
ai nemici mascherati del Porto di Gioia Tauro: non solo il governo Berlusconi, ma anche gli esanimi deputati calabresi, che riacquistano vigore solo per fare coro a tutte le indecenze di cui è
capace il Capo, ora provvisorio, del Governo. Né fuori dal disastro, più volte annunciato, è tenuto fuori il formidabile governatore Giuseppe Scopelliti, il quale, invece di dedicarsi alla squassata economia calabrese, va su e giù per aggiustare liti elettorali interne al Pdl e ai suoi alleati. E
che, con delicata parola, la quale ci fa temere per l'aumentato battito del suo cuore, si dice “preoccupato” per le sorti del Porto. Ma non sa e non vuol dire una sola parola contro il governo della
crociata antimeridionale e anticalabrese.
O si è meridionalisti dalla testa ai piedi o un crepuscolo senza aurora avvolgerà il Porto di Gioia
Tauro . Poiché non c'è dubbio che la questione Porto di Gioia Tauro è questione meridionale. È
la questione del Nord contro il Sud. È la questione dei porti di Genova e di Trieste, che devono
inghiottire il porto di Gioia Tauro, così come sul finire dell'Ottocento avvenne per il porto di
Napoli aggredito dal porto di Genova, in gara e in concorrenza per l'imbarco degli emigranti
verso l'America.
Dove sono i meridionalisti ?
Tuttalpiù, si può parlare di deputati, eternamente ministeriali, e di un Governatore ministeriale.
Noi diamo il benvenuto alla Lettera aperta del cav. Filippo Callipo. Ma la lotta per il risorgimento del Porto di Gioia Tauro, infangato nonostante le acque pulite in cui versa, potrà avere soddisfatta speranza di vittoria se la parola passa alle popolazioni della Piana e dell'intera Calabria.
P. C.
A
M
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Lettera aperta al Presidente della Repubblica di Callipo
L’addio della Maersk rischia di spingere il porto calabrese verso
il punto di non ritorno e far sprofondare i calabresi negli abissi
Fronte del porto
contro il porto di Gioia Tauro
PIPPO CALLIPO
Illustrissimo Signor Presidente,
ben conoscendo il Suo autentico amore per la
nostra Patria mi permetto di scriverLe per porre alla
Sua autorevole attenzione l’inesorabile declino del
Porto di Gioia Tauro che, allo stato attuale, può
determinare il tracollo della nostra già debole situazione economica.
Come Lei sa, da diversi mesi, il porto di Gioia
Tauro, che doveva essere il volano dell’economia
Calabrese e dell’intero Meridione, vive una grave
crisi che, alla fine dello scorso anno, sembrava essere stata superata dalla volontà degli attori coinvolti
e soprattutto dalla volontà del Governo nazionale,
di finanziare investimenti cospicui all’interno del
Porto e dell’Area Portuale circostante.
Purtroppo, in questi ultimi mesi i tanti segnali non
in linea con l’apparente
volontà del Governo di rendere competitivo il porto, e mi
riferisco ad esempio alla divisione annuale dei fondi per i
porti e alle altre richieste
avanzate dalle Associazioni
di categoria, hanno portato
ad un riacutizzarsi della crisi.
Nonostante i tanti incontri tra
Governo regionale, Sindacati
e Medcenter, nonostante i
tanti provvedimenti “tampone”, in questo sconsolato scenario, dove alle parole non
seguono i fatti, venerdì 20
maggio scorso abbiamo
appreso dai media che la
Maersk, società che presso il
porto calabrese movimenta circa il 25% dei containers totalizzati nello scalo, abbasserà i volumi movimentati fino ad abbandonare il porto; ciò, nonostante sia uno dei soci di Medcenter Container Terminal.
Questo addio di Maersk, a cui sembra non subentrerà nessun altro operatore, porterà inevitabilmente
ad una riduzione dei posti di lavoro e getterà nella
disperazione centinaia di famiglie alle quali il territorio Calabrese non offre altre possibilità di occupazione.
Non si tratta solo del futuro di una singola azienda
ma di un indotto che occupa migliaia di persone,
che coinvolge decine di imprese Meridionali e che,
mi perdoni la ripetizione, potrebbe segnare il collasso della nostra debolissima economia.
Mi chiedo, come mai siamo arrivati a questo
punto?
Come mai le tante riunioni cui hanno partecipato
illustri personaggi ed esperti di settore non hanno
portato ad una risoluzione dei problemi?
Come mai, pur conoscendo esattamente le problematiche che affliggono il porto e che lo rendono
poco competitivo (nonostante fino a poco tempo fà
era il primo e più moderno porto del Mediterraneo
per movimentazione di Containers) non si sono
attuate politiche atte a salvaguardarlo?
Il mio sospetto è che in realtà nessuno prenda mai
realmente a cuore la sorte del nostro territorio; che i
politici regionali e quelli presenti nel Parlamento
Nazionale non abbiano la forza necessaria per tutelare la nostra Regione; che il Governo nazionale sia
affaccendato in altri problemi, ubicati nella parte
settentrionale del Paese, e
che voglia abbandonare il
Sud e la Calabria in particolare, ritenuta “palla al
piede” per l’economia
nazionale.
La gente della Piana di
Gioia Tauro, i Calabresi, i
Meridionali non possono
fare a meno di questa enorme possibilità di sviluppo
rappresentata dal Porto di
Gioia Tauro.
Bisogna riprendere il progetto originario del Porto di
Gioia Tauro e completarlo
in tutti i suoi aspetti; dare
impulso ed organizzazione
all’attività logistica dell’area
retro-portuale che non ha mai funzionato e che certamente è tra le cause principali di questa crisi.
Ill.mo Signor Presidente Napolitano, La prego di
prendere a cuore la nostra situazione e di sostenere,
attraverso un suo autorevole intervento, questa parte
dell’Italia sempre più abbandonata a se stessa.
La Calabria ha bisogno della volontà politica del
Governo che con una azione coraggiosa, attraverso
l’assunzione di impegni concreti e priorità politiche,
l’aiuti ad attuare provvedimenti tali da superare
questa situazione di straordinaria emergenza.
Nella convinzione di poter contare sulla Sua ammirevole sensibilità verso le emergenze sociali dell’Italia tutta, Le porgo i sensi della mia più sincera stima
unitamente ai saluti del Comitato Esecutivo di Reggenza di Confindustria Reggio Calabria e di tutti gli
imprenditori associati.
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la Riviera 10
Primo Piano
Reggio, Piazza Italia
Alla scoperta del degrado
dei beni archeologici reggini
ANTONIO CORMACI
A poche ore di distanza dalla stipula del protocollo d'intesa tra Soprintendenza Archeologica della Calabria e la Guardia di finanza per
la salvaguardia dei beni della città, a Reggio
c'è da analizzare un aspetto importante,
riguardante proprio i beni archeologici e la
loro cattiva disciplina. La città di Reggio, nelle
sue antichissime fondamenta, nasconde un
patrimonio archeologico di inestimabile valore ancora da disseppellire, un patrimonio che
negli anni è stato distrutto da terremoti e
guerre e che silenzioso, aspetta. Ed è proprio
quando si inizia una costruzione che accidentalmente vengono alla luce reperti importantissimi. Ci sono anche casi in cui il proprietario del terreno sul quale sono iniziate le operazioni di edificazione si ritrova tra le mani la
classica patata bollente che inevitabilmente
frena il profitto del suo investimento. Analogamente a quanto avviene ogni anno in città
storiche come Napoli e Roma, dove sotto
ogni angolo si nascondono reperti di ogni
periodo, anche a Reggio, negli ultimi anni, ci
sono state scoperte importanti, alcune delle
quali ancora non possono risplendere per
interessi privati. Non è il caso della clamorosa
Piazza Italia, e del parco della Rotonda di
S.Paolo, antica sede del Theatron reggino, e
adeguatamente sistemata dalla giunta Falcomatà che decise di costruirvi un parco polifunzionale. Durante i lavori di recupero della
piazza dallo stile post bellico, quasi il centro
istituzionale della città di Reggio, sono stati
rinvenuti importantissimi reperti: resti di residenze di epoca ellenistica con corredo di
reperti d'uso domestico, prontamente restaurati ed esposti nel Museo Nazionale della
Magna Grecia. In questo caso, non vi furono
particolari opposizioni “private”, e i lavori di
catalogazione e parziale recupero del materiale scoperto andarono avanti. Attualmente,
sono in corso i lavori per interrare ed esporre
con delle moderne strutture in acciaio e vetro
quanto scoperto. Ovviamente, con la dovuta
lentezza. Questo caso, dicevamo, non si è
incontrato con gli interessi di imprenditori privati. Incontro c'è stato, invece, nel caso dei
ritrovamenti del lotto fronti stante Piazza del
Popolo e nel caso della straordinaria scoperta
della necropoli greca di S.Giorgio Extra.
Riguardo quest'ultima, chiunque passi da
quella stradina, che immediatamente conduce alle “Bretelle”, potrà constatare una situa-
zione di assoluto degrado, che tutto lascia
all'immaginazione, tranne che lì effettivamente si trovi uno dei più importanti siti archeologici della città. Questa necropoli, infatti, rappresenta uno dei pochi esempi ancora integri
e perfettamente conservati di necropoli
suburbane della città; gli antichi abitanti di
Reghion erano infatti soliti seppellire i loro
morti in una zona quasi sacra della città, che
era appunto quella delle rive del torrente
Calopinace, che aveva un valore sacro pari a
quello che aveva il Nilo per gli egiziani. La
sensibilità storica e civica dell'amministrazione tuttavia sembra non brillare particolarmente: una lamiera, un grosso telo verde a
coprirla e una recente costruzione ad obliarla
agli occhi dei passanti, sono il contorno di
questa scoperta. Le motivazioni istituzionali
sono quelle di “conservazione in attesa di
nuovi sviluppi” da parte della Soprintendenza
archeologica della Calabria. I lavori di recupero sono stati essenziali e parte del materiale
trovato è stato esposto nel Museo Nazionale.
Il comune, tuttavia, non è riuscito a trovare
nessun accordo con il proprietario della struttura, affinché il sito archeologico potesse essere messo a norma e visionato in maniera ortodossa, e quel che c'è, è quanto descritto sopra.
Nello stesso oblio versa il sito archeologico di
Piazza del Popolo, con il quale si sono intrecciati diversi interessi, quello del Comune e
quello della vicina comunità di S.Lucia. Il
modello seguito è quello del vicino Parco
archeologico della tomba ellenistica, sommerso da erbacce e chiuso al pubblico. Qualche
anno fa, furono intrapresi i lavori per la
costruzione di nuovi edifici comunali che
avrebbero dovuto accogliere le sedi della III
circoscrizione ed altri edifici a uso sociale. I
lavori furono interrotti perché tornò alla luce
un'altra necropoli, sempre del periodo ellenistico. L'edificio nascituro avrebbe dovuto
accogliere, oltre ai sopra menzionati edifici
comunali, anche delle stanze che il Comune
avrebbe donato alla Fondazione Lucianum. I
lavori sono comunque fermi da più di 5 anni,
e di un altro potenziale polo turistico non
rimane che una recinzione e tante erbacce,
tanto per essere fedeli al disordine urbanistico
che vige nel capoluogo calabrese. Affinché la
città possa esibire fiera i propri tesori occorre
però la collaborazione di tutti e uno spiccato
senso civico, che forse in questa città manca.
la Riviera 10
VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
Il paradosso
Giustizia
Il ruolo dei pentiti
I paradossi della Giustizia sono oggi concentrati a Reggio Calabria.
I pentiti vorrebbero portare in giudizio i protagonisti storici della
lotta alla ‘ndrangheta
I magistrati reggini nelle
mani del(Lo) Giudice
CARMELO CARABETTA
Bé, che De Andrè fosse un genio è cosa
nota. Che avesse doti di veggente lo scopriamo poco alla volta. Nino, alto un
metro è un palmo, ha studiato contando
gli anni, i mesi, i giorni e i minuti. Alla
fine ce l'ha fatta, ha preparato gli esami
ed è diventato procuratore. Dopo tanto
sudore, speso sulla strada alla faccia dei
libri, ha ottenuto uno scranno. Giudice
finalmente, a Reggio, del bene e del
male. Si è sottratto al suo destino e alla
sbarra ci ha portato i giudici. Cisterna,
Mollace, Neri, non sono giudici qualunque; sono magistrati che hanno fatto la
storia giudiziaria di Reggio. Protagonisti
dei processi più importanti, celebrati in
città. Gente che ha lavorato sodo, che
anzi ha badato solo al lavoro evitando di
calcare i palcoscenici e ricoprirsi di
medaglie. Reggini doc, che hanno usato
le manette senza goderne. Giudici dal
volto umano, fedeli al ruolo e alla funzio-
Il magistrato Alberto Cisterna e il collaboratore di Giustizia Nano Lo Giudice
ne. Adesso su di loro è scesa una valanga
di fango. A versarla è, ma fino a un certo
punto, Nino Lo Giudice. Fino a un certo
punto, perché in realtà nelle prime
dichiarazioni, il pentito esclude i magistrati da ogni responsabilità. Successivamente, sembra, dalle fughe di notizie finite sui giornali, abbia alzato il tiro. Sem-
bra, perché a leggere bene, oltre al fumo
di arrosto non se ne vede troppo. Fumose accuse di presunte corruzioni. Non ci
sono fatti precisi. Nonostante questo il
pentito ha lanciato una bomba micidiale,
più pericolosa di quelle che in modo confuso sostiene di aver piazzato nei mesi
scorsi a Reggio. Una bomba che rischia
di incrinare il rapporto di fiducia che faticosamente si era creato fra la gente e chi
amministra la Legge. Se la fiducia viene
meno, saranno travolti tutti. Soprattutto
verrà travolta la speranza di cambiamento che ultimamente è forte nei cuori di
tanti calabresi. Fino a quando non ci
saranno esiti definitivi nelle inchieste in
corso, e fino a prova contraria, bisogna
stare con chi è accusato, forse. Questo
bisognerebbe farlo sempre, non solo in
questo caso. Il pentito è solo uno strumento in mano ai giudici, non è giudice e
non lo può diventare, con buona pace per
le aspirazioni di Lo Giudice. La gogna
che coinvolge, soprattutto Cisterna, è
vergognosa. Anni di fatica, sui libri e sulle
inchieste, non possono essere spazzati via
da qualcosa che è ancora nulla e potrebbe diventare prova o calunnia secondo il
giudizio della magistratura. Stare con chi
è accusato, o solamente lo sembra sui
giornali, significa stare con noi stessi, con
la nostra terra e con il cambiamento.
Pasticcio reggino: il mistero dei
votanti scomparsi e dei voti in più
Demi Arena è il nuovo sindaco di Reggio Calabria, è stata ufficializzata,
anche, la distribuzione dei seggi: 22 alla
maggioranza di centrodestra, interni
alla coalizione delle 11 liste che supportavano Arena; 10 all’opposizione divise
tra la coalizione a supporto di Massimo
Canale (6 seggi), quella a supporto di
Giuseppe Bova (3 seggi) e quella a supporto di Aldo De Caridi (1 seggio).
Qui, però finiscono le certezze, il presidente della Commissione Ufficio Elettorale, il magistrato Giuseppe Campagna, durante la cerimonia di proclamazione del sindaco di sabato scorso, ha
avvertito: «ancora non c’è nessuna ufficialità su tutti gli altri dati rispetto a
quelli di stamattina. Siamo in grado di
poter definire con certezza solo chi è il
nuovo Sindaco e a quali coalizioni sono
assegnati i seggi. Per il resto, ci sono
molti dubbi e tante incertezze legate al
fatto che abbiamo riscontrato tantissime irregolarità. Bisogna ancora chiarire, nelle sedi opportune, quali liste
hanno ottenuto i seggi rispettivi e quali
candidati all’interno di ogni lista saranno eletti consiglieri, tra le liste che
avranno ottenuto i seggi. Da lunedì
saremo al lavoro per il riconteggio dei
voti e solo quando avremo finito potremo dare i risultati. Al momento non è
possibile sapere chi sono i consiglieri
comunali». In somma, alcuni comuni
italiani hanno registrato una scarsa
affluenza alle urne, noi cittadini di Reggio, invece, adoriamo andare a votare!
Mamma quanto ci piace! Un senso
della politica davvero fuori dal normale
che ha spinto alcuni reggini a recarsi più
volte al seggio per esprimere la propria
preferenza, cosicché, in alcune sezioni, il
numero dei voti ha superato quello dei
votanti! A rovinarci la reputazione di
cittadini perfetti che compiono il proprio dovere, anche più del dovuto, cinque o sei seggi, come Pellaro, Gallico,
Trunca, dove a votare non ci è andato
nessuno. I verbali sono stati riconsegnati in bianco. Chissà la noia di quei poveri presidenti e scrutatori costretti a girarsi i pollici tutto il tempo! Oltre mille preferenze non espresse che potrebbero
cambiare la composizione del Consiglio
comunale. Non è quindi detta l’ultima
parola per molti non eletti in parecchie
liste, come Pdl, Pri e Reggio Futura, che
incrociano le dita e sperano in un ribaltone che gli permetterà di conquistarsi
anche una delle otto poltrone rimaste
libere in giunta. Finora delle 40 sezioni
sulle 217 reggine, solo 4 sarebbero in
regola. Gli altri seggi, invece, hanno
commesso tutti 3 o 4 sbagli a testa. Non
sono stati rari i voti erroneamente attribuiti a candidati che stavano sulla riga
immediatamente precedente o successiva al vero votato. Elezioni truccate? È
ancora un po’ presto per dirlo. Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso.
Per adesso l’unica certezza è che la
Corte d’Appello, viste le irregolarità
riscontrate, ha provveduto a cancellare
77 presidenti di seggio dalle liste.
12
A proposito
di...
Aereoporto: Collegamento diretto Lamezia - Toronto
Riprende il volo Lametia Terme- Toronto. Il nuovo
collegamento offerto dalla compagnia Air Transat prevede
che il volo partirà ogni mercoledì dalla metropoli canadese e
ogni giovedì dalla città calabrese.
Andata e ritorno
VENERDÌ 27
MAGGIO 2011
la settimana
PROPAGANDA ELETTORALE
Il sonno della ragione
genera mostri
CRISTINA BRIGUGLIO
a settima scorsa ci siamo occupati
delle affissioni abusive elettorali.
Ora, purtroppo, dobbiamo tornare
sul pezzo, non ce ne vorranno i lettori, ma è per una giusta causa.
Tra i manifesti abusivi che abbiamo individuato, uno è assolutamente indecente, non
tanto per il luogo in cui è stato collocato
(abusivo ndr), quanto per il contenuto. Si
tratta, infatti, dello slogan elettorale di un
candidato alle lezioni provinciali, di cui non
diciamo il nome per non regalargli pubblicità, che recita testualmente: “Il lavoro
rende libri”. Si, proprio così. Avete letto
bene. Non si tratta di un errore di citazione,
ma dello slogan elettorale scelto da questa
persona, alla quale, in anticipo, vogliamo
dire, con forza e determinazione, solo una
parola: vergogna.
Questo signore, sonoramente bocciato
dagli elettori, non sa o finge di non sapere,
che il motto che ha escogitato è la traduzione italiana di Arbeit macht frei, messaggio
di “benvenuto” posto all'ingresso del capo
di sterminio nazista di Auschwitz. L'idea di
porre la scritta ad Auschwitz è probabilmente dovuta al maggiore Rudolf Höß,
primo comandante responsabile del campo
di sterminio. I prigionieri che lasciavano il
campo per recarsi al lavoro, o che vi rientravano, erano costretti a sfilare sotto il cancello d'entrata accompagnati dal suono di
marce marziali eseguite da una orchestra di
deportati appositamente costituita.
Auspichiamo che il nostro abbia agito in
buona fede e con una massiccia dose di
superficialità. Se così non fosse la vicenda è
assolutamente grave e andrebbe severamente stigmatizzata, primo fra tutti dal partito che ha candidato questa persona. Se la
vicenda si fosse consumata in Germania, le
conseguenze per lo sprovveduto sarebbero
state senz'altro pesanti (e forse anche di
natura legale). In Italia, purtroppo, tutto
passa sotto traccia, compreso questo sfregio
alla memoria di milioni di vittime dell'olocausto. Siamo certi che le giustificazioni di
maniera non mancheranno.
Ci piacerebbe, però, che almeno per una
volta, questo signore venisse allo scoperto
per chiedere umilmente scusa del grave
errore commesso.
L
SIDERNO
É pronta
l’armata di
“Re” Riccardo
Il neo-sindaco di Siderno, Riccardo Ritorto, ha quasi sciolto la riserva, pronti i nomi
e gli incarichi dell'attesissima giunta. Gli
assessori in pectore sono Pietro Sgarlato,
vice sindaco con delega al bilancio, Domenico Catalano, l'assessore all'urbanistica,
Maurizio Bagetta, al turismo, Angelo Alvaro, all'ambiente e Ivan Bolognino il più giovane del gruppo che, naturalmente, dovrebbe avere la delega alle politiche giovanili.
La poltrona di Presidente del Consiglio
comunale verrà occupata da Vincenzo Mollica. Sabato, l'insediamento del Sindaco e
l'ufficializzazione del team di governo della
Città.
ESCLUSIVO - SIDERNO
LA STRANA STORIA DEL PALAZZO DE MOJË
Illegittima l’acquisizione comunale dell’edificio storico di Siderno Superiore?
La Conservatoria immobiliare certifica una diversa proprietà, dopo che il
Comune ha pagato ad altri e ristrutturato l’edificio senza averne prima perfezionato la compravendita
La vicenda che riveliamo in esclusiva riguarda l’acquisizione da parte del Comune di uno
storico edificio di Siderno Superiore, il Palazzo De Mojà, pagato poco meno di trecento
milioni di euro e ristrutturato con un finanziamento regionale di un milione e ottocentomila euro per finalità culturali.
Senza l’esibizione di titoli originari della Conservatoria immobiliare, che legittimassero i
regolari passaggi di proprietà del Palazzo nel corso del secolo, e senza nemmeno un rogito di compravendita che attestasse la documentazione degli stessi passaggi, ma soltanto
sulla base di atti di cessione da parte dei nipoti e pronipoti discendenti dell’antica governante del possidente Michele De Mojà, la Segreteria Generale del Comune ha incamerato formalmente l’edificio, riservandosi di registrarne l’acquisto e di completarne l’accatastamento dopo il collaudo dei lavori di ristrutturazione.
A parte la dubbia procedura seguita dalla Segreteria Generale (infatti, non si è registrata
prima alla Conservatoria la compravendita del bene, con le garanzie di legge in caso di
evizione), il nuovo Sindaco adesso ha una grana in più da risolvere, dopo quella del
pignoramento di due milioni di euro per un vecchio esproprio che abbiamo rivelato nel
numero precedente de La Riviera.
Nei giorni scorsi, al Sindaco e al Segretario generale, all’Ufficio del Territorio, alla Conservatoria dei registri immobiliari di Reggio e alla Procura della Corte dei Conti di Catanzaro, è stato notificato un atto stragiudiziale da parte degli eredi legittimi di Ida Maria De
Mojà, che con registrazione ufficiale del 1949 aveva acquistato dal suo cugino Michele per
la cifra di ottantamila lire «la casa diroccata sita in Siderno Superiore limitante con la via
Muraglia, via Petrazza, salita Arco e vicoletto che la divide da un fabbricato del barone
Correale Domenico» (vale a dire l’edificio denominato Palazzo De Mojà).
«Gli eredi della De Mojà», scrive il loro avvocato, «hanno appreso solo tardivamente, da
notizie di stampa e dalle successive comunicazioni verbali del Commissario straordinario
del Comune di Siderno e del Segretario generale dello stesso Ente, dell’esistenza di atti
autografi di cessione del Palazzo De Mojà da parte di terzi a favore del Comune di Siderno il quale ha disposto i relativi mandati di pagamento non supportati da un regolare atto
di compravendita». Infatti, sulla base della documentazione storica estratta dalla Conservatoria e dell’Ufficio del Territorio, i soggetti che hanno ceduto non possiederebbero
alcun titolo o diritto di proprietà sull’immobile, che risultava invece intestato a Ida de
Mojà.
E allora, cosa sarebbe successo? Siamo in grado di ricostruire brevemente la strana vicenda.
Michele De Mojà nel maggio del 1933 pensò di fare testamento olografo (trascritto nel
maggio 1958) dichiarando: «Lascio alla mia morte – per quando sarà – il mio palazzo in
Siderno Superiore, per come si trova, a Maria Futia per quanto in vita mi fece e per ricordo».
Encomiabile, questo gesto da parte del possidente, verso una donna che l’aveva assistito.
Meno encomiabile il fatto che anni prima di morire lo stesso Michele De Mojà avesse deciso di vendere lo stesso palazzo a sua cugina Ida, con atto notarile registrato del 17 giugno
del 1949, annullando così la formale volontà testamentaria espressa prima a favore della
governante. Infatti, come si può lasciare in morte a chicchessia qualcosa che si è prima
venduto ad altri in vita?
Ecco perché i discendenti della governante di casa De Mojà non hanno potuto esibire atti
originari di proprietà inoppugnabili, formulando in buona fede soltanto atti di cessione
volontaria al Comune. Intanto, il catasto ha bloccato ogni possibilità di ulteriore variazione dell’intestazione, la Conservatoria non potrà procedere alla registrazione del passaggio di proprietà del Palazzo al Comune (perché gli atti di acquisizione dell’immobile risulterebbero non validi), la Procura della Corte dei Conti chiederà certamente di conoscere
la situazione suscettibile di conseguenze erariali, e soprattutto il vecchio segretario generale Nicita dovrà spiegare per quale motivo non fossero state fatte le dovute verifiche,
prima di dar corso alle procedure, come era stato consigliato a suo tempo, agli amministratori, dal portavoce dell’Ente.
F.S.
13
I moribondi di Palazzo Foti
Ci sono candidati provinciali che non sono stati eletti e che non hanno alcuna possibilità di essere ripescati sia che vinca
Morabito sia che vinca Raffa. Ci sono poi candidati non eletti il cui destino dipende dalla vittoria o dell'uno o dell'altro.
Tale il caso del candidato a presidente di Sel-Idv Giovanni Nucera, il quale è fuori se Morabito vince ed è dentro se
Morabito perde. Sel.Idv non ha fatto alcun appello ai suoi elettori a votare nel ballottaggio Morabito. Possibile che l'egoismo di uno valga più degli interessi generali?
VENERDÌ 27
MAGGIO 2011
LOCRI
Giunta a
cinque per Pepé
Lombardo?
Il neo Sindaco di Locri Pepè Lombardo, ha
convocato il Consiglio comunale per il prossimo primo giugno, durante il quale, tra l'altro, verrano comunicati i nomi dei componenti la Giunta comunale. Nonostante dalle
stanze di comando non arrivino conferme
ufficiali, sembra, che la “squadra” sia stata
già decisa. Dovrebbero farne parte Giuseppe Gelonese, Michele Ratuis, Aldo Dattilo
e Francesco Galasso. Nel caso in cui si concretizzasse la possibilità giuridica di poter
portare in Giunta un quinto assessore la
scelta dovrebbe ricadere su Antonio Cavo,
mentre a Nicola Monteleone andrebbe la
presidenza del consiglio comunale.
Giorgio Barresi risponde a Raffaele Sainato
In riferimento a quanto apparso alcuni giorni orsono su alcuni quotidiani locali, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni riguardo alle gravi
e calunniose affermazioni fatte dal candidato a Sindaco della lista Città in
Comune: Raffaele Sainato. Nel corso di una conferenza stampa, infatti,
egli ha accusato i sottoscritti di “abbandono e indifferenza” nei confronti
dei candidati Eliana Nucera e Bruno Sainato, ai quali precedentemente
era stato da noi promesso il sostegno.
Alcune premesse appaiono quindi necessarie al fine
di fare chiarezza su quanto è accaduto negli ultimi
mesi nella coalizione di centrodestra e sulle decisioni
prese in relazione all’impegno nei confronti di tutti i
candidati della lista Città in Comune (impegno,
peraltro, rimasto immutato fino alla data del
16.05.2011, soprattutto nei confronti del candidato a
Sindaco).
La nostra volontà, più volte manifestata, era quella di
una unitarietà delle liste riferibili al centrodestra; in
particolar modo ci siamo prodigati affinché tra la lista
del sindaco uscente Macrì e quella di Sainato vi fosse
piena convergenza, ben consapevoli del fatto che una
divisione sarebbe stata fatale per la nostra coalizione
e avrebbe certamente portato alla vittoria della lista
capeggiata dall’on. Lombardo. Tale consapevolezza è stata esternata in
diverse occasioni a Raffaele Sainato, e più volte è stato anche invitato ad
un ripensamento riguardo alla sua personale volontà di candidarsi a Sindaco della Città di Locri. Queste sollecitazioni, però, sono rimaste inascoltate, da chi, evidentemente, pensa che la politica sia fatta di personalismi
e non di condivisione. Ciò nonostante, abbiamo comunque sostenuto con
onestà e correttezza, esponendoci in prima persona, due candidati che
hanno ottenuto preferenze pari, se non superiori, a quelle ottenute dalla
media degli altri candidati. Riteniamo dunque che addossare ad altri i fallimenti derivanti, evidentemente, dalla scarsa capacità di ascolto e da una
frammentazione della coalizione del centrodestra - da noi non voluta né
tantomeno determinata - sia la cosa meno indicata per chi crede di poter
fare politica. Ritenevamo che Raffaele Sainato fosse la persona più idonea per un nuovo progetto politico all’interno del
centrodestra, sebbene coscienti e consapevoli che il
gruppo non era nelle condizioni di vincere la competizione elettorale; poteva rappresentare quella novità
utile a far ritornare la “buona politica” all’interno
della comunità locrese. Ci siamo sbagliati e chiediamo scusa a quanti hanno ritenuto, pur nella divisione
e frammentazione del centrodestra, di darci fiducia
con il loro consenso verso i nostri candidati, ma
soprattutto chiediamo scusa a tutti i locresi per
quanto indegnamente asserito dal candidato a Sindaco Raffaele Sainato. Infine continuiamo a sostenere che solo confrontandoci possiamo crescere, non
certo nascondendoci dietro una conferenza stampa,
nel corso della quale si vorrebbe far intendere che
qualcuno si sia sottratto al confronto (quel qualcuno
che insistentemente ha provato a contattare il giorno successivo al voto
proprio chi aveva lealmente sostenuto, senza ricevere alcuna risposta).
Eravamo stati avvertiti che la riconoscenza e la lealtà non aleggiano in
capo a Sainato, ma speravamo che tali confidenze fossero una delle tante
malignità propagandate dagli avversari. Purtroppo ci siamo dovuti ricredere!
Giorgio Barresi
LA PROTESTA
Il Comitato Genitori contro
la chiusura del Centro
Jonico Riabilitativo
È sempre a rischio il "Ce.J.Ri.", il centro riabilitativo con sede a Bianco che da molti anni
si occupa della diagnosi e della riabilitazione
delle patologie neuropsichiatriche, neuropsicologiche e sensoriali in prevalenza dell'età
evolutiva, ma anche con qualche posto riservato ai pazienti adulti, soprattutto con esiti di
patologie neurologiche. I servizi che dal 2006
vengono erogati sono di tipo multiplo, ambulatoriale, semiresidenziale e domiciliare, con
la guida e il coordinamento della direttrice
sanitaria, la neuropsichiatra infantile Caterina Coluccio. Adesso un gruppo di utenti, riuniti nel comitato Comitato Genitori dei
pazienti del Centro Jonico Riabilitativo (Ce.
J.Ri.), esasperati dalle incomprensibili lungaggini burocratiche che stanno rallentando
il rinnovo delle convenzioni con l'ASP di
Reggio Calabria e mettono a serio rischio le
attività del Centro, hanno organizzato una
mobilitazione per sensibilizzare la cittadinanza, i sindaci e altre autorevoli personalita',
affinchè la chiusura del centro venga scongiurata. Affinchè anche persone “normodotate” si rendano conto di come vengono calpestati i diritti dei cittadini che ogni giorno
necessitano di cure e sostegno morale, il
Comitato ha organizzato una conferenza
stampa che si terrà sabato 28 maggio alle ore
17,30 presso il Centro Polifunzionale di
Siderno in via Circonvallazione.
Solo diffondendo questo grave problema con
tutti i mezzi possibili, si possono sollecitare le
coscienze e far conoscere l'importanza di un
centro, tra l'altro unico nel nostro comprensorio.
C.B.
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VENERDÌ 27
MAGGIO 2011
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Attualità
Ambiente
Post-elezioni
Serve studiare nuove metodologie per la gestione dei rifiuti partendo
dalle singole realtà territoriali e serve soprattutto non essere più
impreparati sulla funzionalità e il collettamento dei depuratori
Sui rifiuti Locri e Siderno
devono guardarsi e vedersi
ANTONIO COMMISSO
Passata l’ondata di elezioni amministrative e formati i governi delle due
città più importanti della Locride,
Siderno e Locri, è giunto il momento
di lavorare sui tanti problemi che
affliggono il nostro territorio con
l’importante questione ambientale
da mettere assolutamente in primo
piano.
Il primo obiettivo da raggiungere è
ritrovare l’intesa tra le due amministrazioni comunali su temi che fondamentalmente non possono essere
confinati alle singole municipalità.
Ritrovare la sinergia tra i due comuni rappresenta la missione principale
specie sui temi legati all’ambiente
che, se affrontati insieme, possono
dare quella forza centripeta tale da
coinvolgere tutta la Locride.
Ricordo di un progetto ambizioso
che riguardava la raccolta differenziata “porta a porta”che, promosso
dal sottoscritto insieme a Locri e ad
altri otto comuni della Locride, non
fu finanziato per via della logica
clientelare che allora accompagnò
costantemente e su più settori l’azione del Governatore Loiero e
della sua Giunta regionale ( clamorose furono le esclusioni dal
secondo bando sui centri storici
di comuni come Siderno e
Gerace). Il progetto, che prevedeva Siderno comune capofila,
fu inspiegabilmente estromesso
dal bando per i finanziamenti
europei ed a nulla servirono i
vari ricorsi presentati.
Siderno è sede di impianto di
selezione RSU e valorizzazione
della raccolta differenziata.
Questo impianto, ad oggi, lavora solo i rifiuti indifferenziati,
nulla è stato fatto per valorizzare la raccolta differenziata.
Bisogna avere il coraggio e la
forza di chiedere alla società
che gestisce gli impianti in
Calabria, ed a Siderno, di investire sull’impianto di valorizzazione dell’umido da raccolta
differenziata. Per i comuni, così
come concepito il sistema, con-
siderati gli alti costi per organizzare
una corretta raccolta differenziata, è
quasi antieconomico differenziare i
pubblica utilità. Fino a quando non si
faranno convergere gli interessi delle
comunità locali con chi gestisce “pri-
La discarica
di Casignana
Sotto. Pepè Lombardo
e Riccardo Ritorto
rifiuti. Chi gestisce gli impianti, di
contro, ha come unico interesse quello di trattare i rifiuti indifferenziati al
fine di creare CDR (combustibile da
rifiuto) per farlo bruciare al termovalorizzatore di Gioia Tauro che dalla
combustione produce energia, assecondando appetiti tutt’altro che di
vatamente” gli impianti in Calabria la
situazione rimarrà inalterata e la differenziata non potrà mai decollare.
Attraverso questa iniziativa i sindaci
della Locride si giocano la partita più
importante dal punto di vista della
gestione dei rifiuti.
La funzionalità ed il collettamento ai
depuratori del territorio rappresenta
la base per ogni realtà amministrativa
per garantire un mare a prova di turista, non possiamo più permetterci il
lusso di essere impreparati. La sfida è
dura e per questo si richiede uno
sforzo maggiore all’assemblea dei
sindaci per gridare con una voce sola
i problemi che più hanno bisogno di
soluzioni immediate per garantire un
ambiente decente per l’estate che
ormai è alle porte.
Studiare nuove metodologie sostenibili per la gestione dei rifiuti partendo dalle singole realtà territoriali:
individuare le tecniche di raccolta
migliori in base ai contesti urbani per
garantire una adeguata differenziazione dei rifiuti al fine di essere riversati direttamente nella filiera del riciclo con benefici che si possano concretizzare direttamente per i comuni
ed i loro cittadini. Solo l’equilibrio tra
costi di gestione del servizio e benefici ricadenti dall’utilizzo delle materie
prime garantirà la sostenibilità di un
idea che tutti hanno ma che pochi riescono a mettere in pratica per tutta
una serie di problematiche che
andranno insieme affrontate. La coesione delle amministrazioni più
popolose e la condivisione con
l’associazionismo ed il mondo
della scuola sarà fondamentale
per agevolare il processo di crescita su temi così delicati.
Chiedere a gran voce al governo la fine del commissariamento sulla gestione dei rifiuti.
Riappropriarsi della titolarità
delle scelte strategiche sul settore dei rifiuti rappresenta l’unica via per responsabilizzare i
territori. Costringere finalmente l’amministrazione regionale
ad assumersi le proprie responsabilità su temi volutamente
mai affrontati perché spinosi
dal punto di vista elettorale.
Se esistono enti sovraordinati ,
Provincia, Regione Governo,
che hanno a cuore le sorti della
Locride è su questi temi che
bisogna puntare per creare le
precondizioni di un possibile
sviluppo del nostro territorio.
la Riviera 15
VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
Inserto speciale elezioni provinciali 28/29 maggio
PI
C
are elettrici, cari elettori,
domenica 29 e lunedì 30 maggio sarete chiamati nuovamente alle urne per esprimere il vostro
ultimo giudizio sul programma, le idee e le proposte che ho offerto alla vostra attenzione nel
corso di questa campagna elettorale. Sono stati giorni di incontri, di discussioni, di analisi,
anche di semplici saluti che hanno rivelato l’intenso rapporto che in questi anni abbiamo reciprocamente costruito, guidati dalla comune volontà, ciascuno nei rispettivi ruoli, di dare soluzione ai tanti problemi che assillano il nostro territorio.
E’ stata una campagna elettorale nella quale abbiamo evidenziato i risultati conseguiti, i traguardi raggiunti: interventi sulla viabilità, scuole accoglienti per i nostri studenti, sostegno alle
nostre imprese, promozione per i nostri prodotti più eccellenti, in Italia ed all’estero.
Essi rappresentano i punti qualificanti di un bilancio politico-amministrativo di cui tutti dobbiamo e possiamo andare orgogliosi. Si tratta, adesso, di dare continuità a questo percorso,
dare futuro alle idee che sono state la nostra guida ed il credo di questi anni.
Domenica e lunedì si confrontano nuovamente, non solo due idee politiche, ma due “modelli”.
Il nostro è stato e sarà caratterizzato da una politica attenta, vigile sul territorio, capace di dare
risposte in tempi brevi. Serve, adesso, una nuova presa d’atto su questo modo di governare. Un
Morabito scrive agli elettori
“modello” appunto, attorno al quale tutti dobbiamo necessariamente e doverosamente ritrovarci assieme.
Non si tratta di preservare posizioni di potere, che non fanno parte del dna mio personale e
della coalizione che rappresento, ma di creare le condizioni per proseguire in quello che è stato
definito un virtuoso processo di sviluppo del nostro territorio e delle comunità che vi abitano.
Un valore e un’occasione che non possiamo disperdere in nome della democrazia, della legalità, del buon governo e per lo sviluppo delle nostre comunità.
Vi chiedo pertanto, domenica e lunedì, di non mancare all’appuntamento con il voto.
Giuseppe Morabito
Pubblicità
elettorale a
pagamento
la Riviera 16
VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
Inserto speciale elezioni provinciali 28/29 maggio
Naccari: “Morabito é una persona
seria,trasparente e responsabile”
E' difficile immaginare una ragione che possa portare nel
Mezzogiorno in particolare a votare per la PDL. Infatti ciò
vorrebbe dire premiare una coalizione politica che si è contraddistinta per avere lavorato alacremente contro gli interessi del Mezzogiorno ed il futuro dei calabresi in particolare. Si
obietterà che le elezioni sono amministrative e quindi occorre
scegliere uomini per un governo locale.
Eppure nessuno può dimenticare che è stato
proprio il presidente Berlusconi, salvo poi
pentirsene dopo gli insuccessi del primo
turno, a voler trasformare in un referendum
sul suo governo questa tornata amministrativa. D'altra parte se dovesse prevalere la
destra di Berlusconi , per tenere unita la
coalizione dovrà, anzi ha già annunciato che
sarà, ancora di più attenta ai bisogni e ai
deliri della Lega, spostando ministeri a
Milano e operando ancora di più senza
equità territoriale, in una folle rincorsa di un
modello ottuso e senza speranze che fa
declinare il Paese.
I calabresi dovrebbero per una volta pensare
alle conseguenze nazionali del proprio voto.
Dobbiamo pensare al futuro ed agli interessi della Calabria e non alle simpatie politiche o personali. D'altra parte, in provincia di
Reggio il candidato del centro sinistra, avv. Pinone Morabito
è una persona seria, trasparente e responsabile. Non c'è quindi alcuno sforzo da fare per decidersi a votarlo.
Dobbiamo tutti invece dare una risposta logica e lineare alle
politiche contrarie agli interessi della nostra terra. Iniziando
dall'andare a votare, sollecitando al voto ed ad una riflessione
civica e consequenziale i nostri concittadini.
Demetrio Naccari Carlizzi
Responsabile nazionale PD Politiche Territoriali di Sviluppo
Attilio Tucci: “Crescere non
vuol dire cambiare la guida”
e ci fosse una multa ogni qual volta un politico e/o uomo vicino ai
politici proferisse la parola cambiamento, l'Italia sarebbe più ricca
della Norvegia. Si perché molto spesso piuttosto che allettare il
popolo votante con proposte, progetti e iniziative gli si lancia un
unico amo: quello del cambiamento! Ma siamo sicuri che sia quella la strada migliore? Questa volta penso proprio di no! Occorre
anzi continuare un percorso ben tracciato in cui le azioni già messe in atto
devono essere percorse fino in fondo e ampliate.
Non si può pensare di voltare pagina senza leggere gli importanti contenuti che lì vi sono scritti:
dai numerosi interventi in campo di politiche giovanili realizzate in tutto il territorio provinciale e
che hanno dato la possibilità a un grandissimo
numero di ragazzi e studenti di gareggiare in
diversi sport e a vari livelli; agli interventi in
materia di politiche sociali grazie alla quale
numerose associazioni sono riuscite a perseguire
i loro obiettivi e a mettere in campo tutti quei servizi sociali che oggi il Welfare nazionale non
garantisce più, alla lotta per la legalità intrapresa
non solo in maniera formale con la costituzione
in parte civile in tutti i processi per mafia, ma
anche in maniera sostanziale con l'istituzione del
Fondo Antiusura e la creazione del Museo della
‘ndrangheta e di tutte le attività di ricerca e di
formazione che da questo si sono formate; il
miglioramento della viabilità, in una fase in cui
attrarre fonti di finanziamento per la realizzazione o il miglioramento di infrastrutture non era
impresa facile; infine il lavoro grazie alla stabilizzazione di tutti i 176 lavoratori LSU/LPU della Provincia e il sostegno ai lavoratori in difficoltà come il
recente caso dei lavoratori di AcqueReggine.
Per tutto questo dobbiamo andare avanti e far crescere la Provincia insieme
ai cittadini.
Scegliamo di non cambiare: votiamo Morabito Presidente, continuiamo
insieme un percorso già ben tracciato!!!!
ATTILIO TUCCI
S
Anche da Reggio un segnale
che il vento è cambiato
mministrative, che hanno portato alle urne 13 milioni di
Italiani, l’auspicio del Centrosinistra - ribadito continuamente dal leader del Pd Pierluigi Bersani - per ciò che
riguardava le maggiori città, era che si vincesse al primo
turno a Torino e Bologna e si riuscisse a giungere al ballottaggio a Milano e Napoli. I risultati, come è noto,
hanno pienamente corrisposto a queste aspettative, lasciando profondamente delusi Pdl e Lega e soprattutto il presidente del Consiglio,
che, candidatosi capolista a Milano, aveva voluto trasformare la competizione amministrativa nella capitale del nord in una sorta di referendum sulla sua persona. Malgrado i ripetuti appelli rivolti ai Milanesi, Silvio Berlusconi ha subito infatti una pesante
sconfitta, dimezzando le preferenze
ottenute nelle precedenti elezioni.
Un vento di cambiamento spira quindi
in Italia e tutto lascia prevedere che al
prossimo turno Pisapia e de Magistris
diventeranno sindaci di Milano e Napoli, consentendo così al Centrosinistra, in
vantaggio anche a Trieste, di amministrare i comuni di tutti i capoluoghi di
regione del nord e della maggiore città
del sud.
In Calabria, invece, sull’onda del successo conseguito alle elezioni regionali dell’anno scorso, che hanno sancito l’alleanza tra Pdl e Udc, e a causa delle divisioni che purtroppo hanno lacerato il Pd
e il Centrosinistra, le amministrazioni
cittadine di Catanzaro e Reggio sono
state conquistate subito dal Centrodestra, che ha posto una grave ipoteca
anche sul comune Cosenza. Alla provincia di Reggio, il presidente Pino Morabito, vincendo la concorrenza dell’ex presidente Fuda, sostenuto da liste
composte anche da transfughi del Pd, è approdato al ballottaggio e
dovrà confrontarsi con il candidato del Centrodestra Raffa, che, nonostante la frantumazione del Centrosinistra, non è riuscito a vincere al
primo turno.
E’ necessario adesso che si compia uno sforzo per ricompattare il Centrosinistra e convincere inoltre la maggioranza degli elettori, compresi
quelli che si sono astenuti, a recarsi alle urne domenica 29 e lunedì 30
maggio per votare Morabito e impedire così al Centrodestra di conquistare la provincia di Reggio, dove speriamo che giunga quel vento di
cambiamento che già soffia in tanti comuni e province d’Italia.
Giuseppe Caridi
Ordinario di storia presso l’Università di Messina
A
PI
la Riviera 17
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É stato l’unico Presidente che ha reso possibile
l’insegnamento della letteratura calabrese nell’università
Non ha mai amato, come tutti i demagoghi, le luci della ribalta. Non ha mai considerato la presidenza della Provincia come un ciondolo da esibire ad aumento della sua persona. Non è stato mai
un faccendiere della parola data e non mantenuta. È stato soprattutto un politico probo- e i politici probi sono rari - nell'amministrare le esigue risorse finanziarie di cui il governo è avaro nei confronti delle province meridionali. È stato un amministratore concreto, pragmatico, non fumoso e
velleitario. Conclude questo suo mandato con i conti in ordine, con un bilancio in ordine, con opere
meritorie specialmente nel campo dell'edilizia scolastica. Ciò che non può certamente dire il suo
antagonista dr. Giuseppe Raffa, che, dopo alcuni mesi di sindaco facente funzione di Reggio Calabria, lascia la Città disastrata per come era. Se vincesse, non ci sarebbe che la replica di quel grande
capolavoro che è il modello Reggio. Un colosso con i piedi nell’argilla, per essere eufemistici.
Come tutti sanno, la questione calabrese è una questione sociale. È la questione del lavoro che
manca, dell'emigrazione, che inghiotte giovani laureati e diplomati, della ndrangheta, figlia del
malessere e corpo ingrandito dal trasformismo. Ma, come non tutti sanno, la questione calabrese,
costola, la più dolorosa, della questione meridionale, è anche questione della sua grande cultura,
della sua grande civiltà letteraria, occlusa, censurata, sparente e fatta sparire. E da questo dipende
che a rate puntuali, tutte da pagare sulla nostra pelle, la Calabria e, in modo particolare, Reggio e la
nostra Provincia vengono rimbalzate in televisione e sui giornali come i luoghi della razza inferiore,
della razza maledetta, primitiva, barbara, senza sapere. Non un ministro, ma il Governo nel suo insieme- e questo per la prima volta nella storia dell'Italia postunitaria- conduce questa crociata. Non
risulta che né Scopelliti né Raffa abbiano mai aperto bocca per contestare e contrastare.
Bisogna avere la testa carezzata dalla bandiera del meridionalismo per potere alzare argini contro
l'offensiva nordista. Su questo terreno il presidente Morabito non ha fatto chiacchiere, ma ha prodotto fatti. Grazie a lui per la prima volta, dalla nascità delle Università in Calabria, è stato introdotto nell'ordinamento degli studi dell'Università per Stranieri Dante Alighieri l'insegnamento della
Storia della letteratura calabrese. Una azione colossale, che restituisce alla Calabria la sua civiltà letteraria. Questo il meridionalismo, cioè l'amore concreto di Morabito per Reggio e la Provincia. Gli
intelluttuali reggini, andando alle urne di domenica, non dimentichino. Diano il loro voto a Morabito, resuscitatore della civiltà letteraria calabrese nell'Università oggi, domani in tutte le scuole. Ciò
che funziona come baluardo e come manuale di difesa da tutte le menzogne calcolate contro di noi.
Un voto da cittadino democratico, da meridionalista, da storico della letteratura il mio.
Pasquino Crupi
Il ricatto di Bossi su Berlusconi
è aumentato a dismisura
La provincia e la città di Reggio non devono diventare complici dei propri carnefici rafforzando Bossi e la Lega con il voto a Raffa e al centro destra.Il ballottaggio tra Morabito e Raffa si svolge in una situazione d’allarme drammatico
per il Sud, la Calabria, il Reggino. Lo spostamento dei ministeri da Roma a
Milano (bloccato solo per ora, giura Bossi, e c’è da credergli) è solo l’antipasto
di quello che accadrà se il Sud dovesse rattoppare la crisi del centro destra e
della Lega mentre Milano, Torino, Bologna danno un colpo a Bossi. I nostri
bisogni, a partire da quelli vitali, verrebbero sempre più emarginati dal Governo. Il ricatto di Bossi su Berlusconi sta crescendo a dismisura. Berlusconi gli
concede tutto: soldi (illegittimi) per le quote latte,
Fondi europei del Sud, investimenti dirottati al Nord
e molto altro ancora.
E’ sotto gli occhi di tutti: l’indebolimento di Berlusconi sta diventando un passaggio di mano e di potere dal capo del Governo alla Lega.
Certo, domenica si vota per scegliere il Presidente
della Provincia che deve essere un capace amministratore. Morabito lo ha già dimostrato. Raffa, in un
anno, secondo i suoi, avrebbe disastrato il Comune
di Reggio , in realtà ha contribuito per otto anni , da
assessore prima , da vicesindaco dopo e infine da
sindaco facente funzione infine al fallimento del
comune capoluogo . Potrei fermarmi qui. Ma bisogna dire con onestà cosa sta succedendo: l’Italia si
spezza se il potere del governo diventa il potere di
Bossi. Dopo i ballottaggi se il centro destra dovesse
avere una boccata di respiro vincendo, il Governo
diventerà ancora più duro e chiuso verso i bisogni
della Calabria, dei nostri ragazzi senza lavoro e senza
prospettiva, delle nostre infrastrutture - A3, 106, ferrovie, Porto - che c’inchiodano al declino. Ecco perché votare Raffa significa votare Bossi. Lo dico con
serenità e senza alcuna forzatura: lo sanno e lo avvertono tutti che è così. Votare Morabito, oltre a una buona Provincia, significa spingere per una sterzata a
favore dei nostri territori e dei nostri diritti negati
Demetrio Battaglia
Consigliere Regionale PD
la Riviera 18
VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
Inserto speciale elezioni provinciali 28/29 maggio
Voterò contro i tagli alla spesa
sociale e ai comuni del Sud
Non sarà nè solo un nome nè un simbolo a guidarmi al voto di domenica
prossima.
Io voterò cercando di guardare la realtà con gli occhi dei bambini a cui la
Gelmini ha tagliato le scuole. Voterò anche per i bambini di Canolo, di
Campoli, di Cirella, di Ferruzzano e di cento, mille paesi interni della
Calabria, del Sud. Una grave lacerazione alla Costituzione che vuole i
bambini di tutta Italia con gli stessi diritti.
Cercherò di esprimere:
la rabbia dei nostri giovani a cui una politica
miope del centrodestra sta "tagliando" il futuro.
L'ndignazione di un meridionale per gli insulti
che giornalmente riceviamo dalla Lega Nord e
che dobbiamo far finta di non sentire.
Vorrei esprimere l'amarezza dei nostri anziani
contadini costretti all'umiliazione di pensioni di
fame rispetto a pensioni milionarie delle classi
privileggiate;
il rammarico per la ferrovia Jonica senza treni,
per i cantieri Anas fermi, per i farmaci che gli
inoccupati devono pagare.
Voterò contro i tagli alla spesa sociale ed ai
Comuni del Sud.
Voterò da meridonale, da calabrese, da cittadino della Jonica.
Voterò anche per coloro che la politica qualunquista di questi anni ha tolto la maturità democratica.
Voterò acontro chi ha ferito la democrazia
togliendoci il diritto di sceglierci i nostri parlamentari.
Contro tutto questo io voterò!
Noi diremo no allo storico drenaggio di risorse dal Sud al Nord del Paese!
La "Sinistra" non è il giardino d'un paradiso perduto, non è la perfezione.
Tante e gravi sono le lacune della sinistra e soprattutto manca un progetto in grado di dar voce ed anima al popolo merdionale.
Tuttavia Berlusconi, Tremonti, Bossi, Calderoli non dovranno conteggiare il mio voto come un servo della gleba che piega la testa al faudatario.
No! Non cii saremo.
Ilario Ammendolia
Sindaco di Caulonia
Se Raffa sarà presidente, dove
andranno a finire i polistenesi?
Per quale assurdo motivo i cittadini polistenesi dovrebbero votare Raffa? E chi lo conosce? Mai
venuto a trovarci, mai fatto un comizio o stretto la mano ad alcuno, quindi perché votarlo? Lo
conosciamo attraverso i giornali che, l' estate scorsa gli hanno dato le prime pagine, poiché ha
guerreggiato con la sua stessa maggioranza. Nelle vesti di sindaco f.f. al posto di Scopelliti, ci ha
dato il meglio di sé e, che sudate per i suoi compagni di partito raddrizzarlo e farlo camminare
sulle righe per evitare una Waterloo senza precedenti. Voleva addirittura nominare Irene Pivetti
assessore a Palazzo S. Giorgio. La signora in questione, che oltre ad essere una settentrionale ha
pure l' aggravante di essere leghista, si sarebbe certamente trovata male fra i <terroni>. E magari, scambiandoci per idioti di vecchio stampo non avrebbe certamente apprezzato il nostro scrupoloso e raffinato gusto. Noi, gente del sud carichi di storia magno ellenica; noi, che viviamo in
quella stessa terra che diede i natali a Tommaso Campanella, a Bernardino Telesio e a Gioacchino da Fiore; noi, a cui sono state insegnate dalla filosofia la profondità dei pensieri e l' elevatezza delle parole.
Questo è stato il percorso di Giuseppe Raffa nei mesi passati al Comune di Reggio Calabria e
che oggi aspira a presiedere il Palazzo della Provincia. Del resto quanto sopraccennato, vale
anche per qualche politico cinquefrondese di destra che pur non avendo mai fatto a Polistena un
comizio o stretto la mano ad alcuno ha preso una valanga di voti. C'era qualche patto sottobanco con gruppi polistenesi? E chi lo sa! Se così fosse sarebbe davvero inquietante! Ecco perché il
popolo non si può fidare di certi politicanti, gira e rigira non rispettano neppure i loro stessi amici,
pensano solo al proprio tornaconto e chissà che vantaggi c'erano sotto… Non c'è niente da fare:
è gentaglia! Altrimenti non avrebbero dirottato voti verso candidati di paesi limitrofi, avrebbero
potuto appoggiare candidati alleati, o comunque oriundi, e non farli uscire con le ossa rotte. Qualunque parte politica rappresentassero erano pur sempre di Polistena. Ripetiamo, come abbiamo precedentemente scritto: con cinquecento o settecento voti nella competizione provinciale un
giovane esce troppo danneggiato, una mamma di famiglia che si era messa in testa di gareggiare
per conseguire un alto risultato, rimane troppo illusa, perché capisce da sola che ha fallito, poverina. (Unti e morti di fame) si diceva un tempo.
Conclusione? Astenendoci volutamente dall' analizzare più di tanto l' argomento, con sincerità
esponiamo, invece, il nostro modesto punto di vista: quando la collettività sente che si dissolvono
la tradizionali forme (di governo) a cui è abituata aumenta in essa lo sbandamento e, le persone
non sanno più cosa è bene e cosa è male, non sanno dove vanno e dove devono andare. Quando si vedono queste alterazioni cresce il seme dell' amarezza che porta al caos. Quando le forze
che tenevano insieme un gruppo, si dissolvono e, avvengono queste pugnalate alle spalle appare
nel pensiero dei cittadini una domanda: dove andremo a finire? Per salvarsi l' unica cosa da fare
è avviarsi tutti nella stessa direzione.
Maria Boeti
Giornalista
È stata una amministrazione,
amica del territorio
Il voto di domenica e lunedì per la scelta del Presidente della Provincia di Reggio
Calabria è una scelta fondamentale per orientare positivamente il destino del nostro
territorio nel segno della buona amministrazione. Raffa rappresenta l’ingovernabilità ed il fallimentare esempio del “caso Reggio” che verrebbe esportato alla Provincia. A sostegno della riconferma di Giuseppe Morabito parlano, invece, i fatti che
poggiano su basi molto solide e credibili, testimoniate soprattutto dall'ottimo lavoro
svolto in questi cinque anni dall'amministrazione provinciale di centrosinistra.
Ma un nuovo successo di Morabito sarebbe anche molto importante per garantire
l'irrinunciabile equilibrio nell'amministrazione del territorio reggino a vantaggio dei
cittadini di questa terra che bilanci, così, l'ostile e dannosa azione del centrodestra nei
confronti del nostro territorio. Tali forze,
infatti, rappresentano il simbolo e la diretta derivazione di un Governo nazionale
nelle mani della Lega Nord di Umberto
Bossi, la cui opera sta piegando drammaticamente il mezzogiorno, determinando
nuova marginalità, dilapidazione di risorse
già destinate al sud e il dilagare della disoccupazione.
Il voto a Morabito deve saper testimoniare
la sintonia degli elettori reggini con il vento
di cambiamento che sta spirando forte in
tutto il Paese e deve contribuire ad imprimere una inversione di tendenza alle politiche di rapina verso la Calabria e Reggio
che il centro destra, oramai in crisi, sta consumando con l’omertoso silenzio di Scopelliti e Raffa.
L'amministrazione Morabito, invece, si è
dimostrata amica del territorio provinciale
reggino e sarà quindi diretto interesse della
collettività ridarle fiducia ricompattando, sotto questa certezza, tutto l'elettorato che
non si riconosce nel centro destra. Senza contare, inoltre, che la riconferma del centrosinistra alla Provincia, evitando un'azione amministrativa monocolore in ambito
locale, rappresenta una scelta conveniente per tutti gli elettori affinché vi sia una
sempre necessaria dialettica politica tra i vari enti istituzionali.
E’ molto importante, dunque, recarsi alle urne. Con Giuseppe Morabito alla guida
dell’Amministrazione Provinciale si potrà con concretezza e sobrietà continuare a
guardare con fiducia alla crescita ed allo sviluppo della nostra provincia, area nevralgica della Calabria e del Mezzogiorno.
Girolamo Demaria
Coordinatore Provinciale PD
PI
Alla Provincia l’unico
“modello” di buongoverno
vero. Esiste un esempio di buongoverno da vantare fuori dalla provincia di Reggio Calabria, un’amministrazione che, nonostante i pochi fondi a
disposizione, è riuscita ad assicurare risposte e certezze, ma anche rigore e trasparenza nella gestione
del Bilancio. Non stiamo parlando, naturalmente,
del Comune di Reggio, che la dissennata guida del centrodestra
ha trascinato sull’orlo del dissesto, tra pignoramenti, creditori
disperati e settori paralizzati. L’unico, vero “modello” positivo è
quello consegnato dai cinque anni
di amministrazione di Giuseppe
Morabito alla guida della Provincia
di Reggio Calabria. Ce lo dicono
fatti incontrovertibili come la stabilizzazione di tutti i 178 operai
Lsu di palazzo Foti, perseguita con
grande determinazione politica e
realizzata sfruttando al meglio i
bandi emessi dalla Regione Calabria a guida centrosinistra. Ce lo
dicono le chiare e coraggiose posizioni assunte in questi anni dall’amministrazione provinciale di
centrosinistra nella difesa dell’ambiente, con un forte “no” al Ponte
sullo Stretto e alla Centrale a carbone di Saline Joniche, e nella
lotta alla precarietà, alla ‘ndrangheta e ad ogni forma di discriminazione razziale. Ce l’ha confermato solo pochi giorni fa il Bilancio in attivo che ha consentito l'investimento di un milione di euro
per i lavoratori di Acquereggine, da mesi senza retribuzione.
Una gestione, insomma, con un chiaro profilo progressista e
riformatore che con il ballottaggio del 29 e 30 maggio gli elettori possono contribuire a rafforzare, confermando il centrosinistra e Giuseppe Morabito alla guida della Provincia di Reggio
Calabria. Si tratta di una scelta fondamentale non solo per
rilanciare un’esperienza amministrativa positiva e attorno alla
quale tutto il centrosinistra è chiamato a ricompattarsi ma
anche per lanciare un segnale inequivocabile ad un Governo
sempre più distante dal Sud.
Antonino De Gaetano
Consigliere regionale Prc
È
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Occasione importante
per ridare fiducia a Morabito
Fiducia certamente meritata perché in questi cinque anni ha guidato con saggezza l’Ente Provinciale prima di tutto riportando il bilancio in attivo; rarissimo esempio di amministrazione con
il bilancio in attivo. Anzi è bene qui evidenziare la differenza con il disastro economico in cui
versa l’amministrazione Comunale di Reggio Calabria della quale Raffa è stato protagonista
essendo V. Sindaco. Ma la Giunta Morabito, non si è limitata solo ad una oculata gestione delle
risorse ma ha lasciato segni tangibili anche sul piano dei risultati. Tra i tanti ci piace ricordarne
uno: l’approvazione del Piano Strutturale Provinciale; ed è la prima volta che la Provincia si dota
di uno strumento urbanistico di pianificazione del territorio; che pensa al suo territorio come una
risorsa da valorizzare. Cosa che, invece, il Comune di Reggio Calabria non è riuscito a realizzare rimanendo senza alcuna pianificazione urbanistica. Certo tanto si deve fare ancora per questa terra. A partire da uno sviluppo organico del Porto di Gioia Tauro; ancora troppo precario;
ancora troppo distaccato dal territorio, occorre che il Porto
diventi il cuore pulsante di questa punta avanzata dell’Italia e dell’Europa nel Mediterraneo e sappia cogliere per
intero le opportunità che il Porto può e deve dare alla Calabria intera; obiettivo che l’Amministrazione Morabito stà
già perseguendo da tempo e che merita di completare.
Così come occorre ancor più e meglio migliorare i collegamenti con i paesi interni. Completare la strada di collegamento con la fascia Jonica, con l’Aereporto, occorre portare a termine la tanto auspicata trasversale Bagnara-Bovalino. Occorre continuare ad investire sull’ambiente, sulle
energie alternative, sulle quali già tanto l’Amministrazione
Morabito ha fatto tanto. Ma quel che più conta occorre
dare un’opportunità di futuro in questa terra per i giovani.
In questo senso và valorizzato il rapporto creato con la cultura ed i saperi, rafforzando la sinergia con le due Università Reggine (Mediterranea e Università per Stranieri).Per
raggiungere obiettivi importanti e traguardi lungimiranti,
non abbiamo bisogno di giovani rampanti in cerca di carriera, di candidati a Sindaco mancati e ribaltati “per mancanza di spazi” alla Provincia, riconvertiti in fretta e furia; ma
piuttosto di amministratori che siano esempio di coerenza,
di legalità, di buona amministrazione; requisiti tutti che
sicuramente appartengono al Presidente uscente Morabito, ma che invece non collimano per nulla con il candidato
Raffa.Per queste e tante altre ragioni invitiamo gli elettori a dare fiducia all’avv.to Morabito, alla
coalizione di centro-sinistra e non al candidato Raffa che per 5 anni è stato parte integrante dello
sfascio in cui si trova il Comune di Reggio Calabria ed oggi vuole apparire come il volto nuovo.
Anche perché votando Raffa si andrebbe a dare forza a questo centro-destra che vuole il nucleare per rispondere a logiche che certo non sono finalizzate al bene della popolazione; mentre da
tutte le parti del mondo i Governi si indirizzano sulle energie alternative. Sarebbe davvero incoerente votare centro-destra e poi votare nei prossimi referendum contro il nucleare.
Noi, il Partito dei Comunisti Italiani, i nostri dirigenti, i nostri iscritti, tutti gli uomini e donne della
Sinistra sono impegnati a dare forza ed anima al Centro-Sinistra ed a far rieleggere Morabito
Presidente della Provincia. Crediamo, però che questo appello vada rivolto non solo agli elettori del centro-Sinistra i quali sicuramente si recheranno alle urne e voteranno Morabito, ma uguale e più forte appello và rivolto a chi al primo turno non ha votato; a chi ha votato per il terzo
polo e più in generale agli elettori ed alle elettrici tutte invitandoli a contribuire a restituire la Provincia al Centro-Sinistra. Crediamo che anche a Reggio deve arrivare il vento che stà spirando
in tutta Italia dove c’è un sussulto diffuso contro questo governo, contro Berlusconi e quindi
anche a Reggio come in tutte le parti d’Italia c’è il bisogno di voltare pagina e quindi anche qui
come a Milano, a Bologna a Torino diciamo tutti insieme basta a questo centro-destra-leghista
che si è dimenticato del Mezzogiorno e del Sud considerato quasi come un peso; facciamo sentire alta e forte la nostra voce e votiamo per la riconferma di Morabito a Presidente della Provincia.
Lorenzo Fasci
Segretario Provinciale
dei Comunisti Italiani
L’Amministrazione uscente si è
opposta ha scelte affaristiche
“Bisogna impedire che nella nostra Provincia vi sia una marcia indietro, sul piano della
buona amministrazione, con particolare riferimento alla rete della solidarietà e della
legalità nonché alle politiche di salvaguardia e valorizzazione delle risorse paesaggistiche, territoriali e ambientali”. E' questa la premessa all'appello diramato al termine di
una partecipata assemblea dal Laboratorio Sociale, movimento che ha il suo riferimento politico in Nuccio Barillà, a sostegno del Presidente Giuseppe Morabito verso il quale
chiede che venga indirizzato il voto al prossimo ballottaggio elettorale.
“In questi anni l'Amministrazione uscente - sostiene il Laboratorio Sociale - ha saputo
opporsi con decisione a scelte affaristiche, inutili e dannose calate dall'alto come il ponte
sullo stretto o la centrale a carbone di Saline. Ha cercato di intraprendere, nel contempo, un percorso di discontinuità, guardando con “occhi nuovi” alle potenzialità che un
modello di sviluppo sostenibile centrato sulla green economy potrebbe produrre in termini di ricchezza e di occupazione di qualità diffusa e rinnovabile nel tempo. Un percorso silenzioso, appena avviato - di cui la scommessa sulle fonti energetiche rinnovabili e il rilancio dei piccoli comuni sono la testimonianza più evidente - che potrà produrre benefici ben più rilevanti nei prossimi cinque anni attraverso il coinvolgimento dei
comuni e delle imprese pubbliche e private. “L'adesione immediata del Presidente
Morabito - evidenzia ancora il Laboratorio Sociale - all'appello contro il ritorno del
nucleare e l'opposizione netta al malaugurato utilizzo del nostro territorio per depositi
o insediamenti energetici o industriali pericolosi e inquinanti contrasta con i tentennamenti dell'aspirante Presidente del Centrodestra Raffa, prigioniero delle scelte governative oltre che di un approccio in termini di cultura amministrativa inadeguato”. Da
qui – a parere del Movimento coordinato da Nuccio Barillà - la necessità di una scelta
sicura a favore di Giuseppe Morabito con la certezza che alla continuità amministrativa egli saprà dare un salto ulteriore in termini di qualità e di concretezza”.
p. il Laboratorio Sociale
Carla Carbone e Gianni Vena
Amarcord
la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011 20
© Francesco D. Caridi
TITTA
FOTI
“
(1912-1978)
L’anarchico
che sfidava i preti
e brindava con loro
Caro Direttore,
Titta Foti, che io ho definito «ateo
furente» in un articolo su singolari personaggi sidernesi («Gli atei? Invaghiti
di Dio», La Riviera, 21 novembre 2010),
raccontando un suo scontro dialettico
con don Primo Mazzolari (riferito dallo
stesso sacerdote nel suo libro «Chiesa
casa del Padre»), aveva un carattere
molto indisponente verso la religione, o
meglio verso i suoi «funzionari», sì da
rasentare la rissa nel contraddittorio
con i preti e con i democristiani.
Foti nel dopoguerra andava portando
la sua sfida ateistica in casa cattolica,
durante la sua predicazione anarchica
nel centro Italia, che sedusse perfino
l’ex fascista Giorgio Albertazzi, da lui
«adottato» e ingaggiato in una compagnia teatrale nel 1945. Ricorda Albertazzi: «Dopo il 25 aprile, in quel clima
di tiro al piccione, riparai ad Ancona,
dove c’ era una forte tradizione anarchica. Il punto di riferimento era Titta
Foti, leader della Fai, Federazione
anarchica italiana, che dopo avermi
sentito parlare di politica mi disse: tu sei
dei nostri. Scrivevo versi sul suo giornale, L’ Agitazione, misi in scena pièces sul
primo maggio e sui repubblicani spagnoli, sotto il falso nome di Glauco G.
Albe, per sfuggire alle reti dell’ epurazione» (Corriere della Sera, 4 marzo
2006).
Foti ha lasciato tracce sparse delle sue
intemperanze anticlericali e della sua
passione anarchica, che rendevano più
«strinito» il suo piccolo fisico debilitato
dalle ristrettezze di guerra (la foto che
pubblichiamo lo ritrae nel 1946 in una
piazza di Forlì in mezzo a suoi compagni anarchici).
Da un articolo di Daniele Gaudenzi nel
mensile Aurora (organo del Movimento antagonista- Sinistra nazionale,
Pieve di Cento, settembre 1993) si
apprende che a Forlì, finita la guerra,
«venne a parlare contro Papa Pacelli
l’anarchico Titta Foti, quello che avrebbe poi arruolato nella sua compagnia di
filodrammatici il giovane ex repubblichino Giorgio Albertazzi». Questo
celebre attore ha detto in un impeto di
riconoscenza: «La politica é quella che
ho vissuto con entusiasmo nel dopoguerra vicino a Titta Foti che é stato il
mio maestro, quello che mi ha identificato come anarchico” (intervista ad
Albertazzi, L’Opinione, 25 febbraio
1998).
Ho già riferito, come dicevo, nel prece-
dente articolo ne La Riviera, la contestazione che Foti rivolse contro il celebre parroco progressista di Bozzolo,
don Mazzolari, che teneva una conferenza a Mantova. Ora, vi segnalo un
altro episodio, egualmente gustoso,
della sua ostinazione ateista, registrato
nelle memorie anconetane e sconosciuto ai lettori calabresi.
Il settimanale d’informazione ecclesiale
di Fabriano (Ancona), L’Azione del 5
dicembre 2009, ha rievocato una vecchia cronaca pubblicata il 29 dicembre
1945 dallo stesso giornale. Nel corso di
una conferenza anarchica a Fabriano la
sera del 21 dicembre 1945, al cinema
Excelsior «gremito di gente», si erano
messi a discutere animatamente Titta
Foti e un popolare frate francescano
del luogo, Padre Biagio. «La sala si è
elettrizzata e si è temuto il peggio,
quando Padre Biagio tira su le maniche
e agitando il saio grida: “Getterei questa veste se non fossi sicuro dell’esistenza di Dio!” e il Foti di rincalzo: “E io
l’indosso immediatamente se lei mi
convince che Dio esiste!” La serata si è
conclusa nel bar della Democrazia Cristiana “dove i rappresentanti delle due
parti si trovano concordi dinanzi al
molcente bicchiere”».
Pochi mesi prima Titta Foti aveva partecipato al Congresso nazionale anarchico di Carrara (al Teatro Verdi, dal
15 al 19 settembre 1945), quale delegato della Federazione Comunista Libertaria di Cremona, del Gruppo «Malatesta» di Perugia e della Federazione
Anarchica Marchigiana. In seguito, il
suo sodalizio con gli anarchici si ruppe,
per fatti controversi che immischiavano
il demone del gioco d’azzardo a cui Foti
sacrificò volentieri molte energie e
sostanze.
Da giornalista, si ritroverà, anni più
tardi, al fianco dei socialdemocratici di
Saragat e Preti, collaboratore dell’Umanità, prima di affrontare l’avventura
del Gazzettino del Jonio, il suo ultimo
«canto libero».
Questo fu (anche) Titta Foti, commediografo e giornalista. Morì povero,
come Goldoni. La fama non sempre si
accompagna alla fortuna. Gli mancò la
fede, non i valori cristiani, se ripensiamo a quello che di lui scrisse Nicola
Zitara: «Titta guardava all’individuo,
alle offese alla dignità che l’uomo qualunque poteva ricevere dall’uomo
potente». E che cosa rappresenta il Cristianesimo, se non l’intervento di Dio
sulla Terra per tutelare la dignità dell’uomo oppresso?
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO2011
Eccellenza
Serie A
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Promozione
S P O RT
Serie A in vacanza. Resta da assegnare
la Coppa Italia. Calciomercato. Milan,
ufficiali Mexes e Taiwo
Quale futuro per la Bovalinese? Ferrigno
lascia la squadra e il sindaco Mittiga
manifesta la vicinanza al sodalizio
Al Siderno manca solo l’ultimo
sforzo prima di poter urlare di gioia
per l’Eccellenza
Reggina, amichevole a Sassuolo
In attesa dei Play Off ultimo impegno di campionato a Sassuolo. Tourn over di Atzori
Danone Cup, la
Reggina in finale
La Danone Nations Cup, giunta
alla dodicesiama edizione, ha attraversato anche quest'anno l'Italia per
sensibilizzare alla pratica sportiva il
mondo dei ragazzi. In Italia sono
state coinvolte 200 squadre per un
totale di 2.800 tra ragazzi e ragazze.
La Reggina si aggiunge alle sette
società sportive vincitrici delle rispettive tappe che a Parma, Domenica 5
Giugno, si sfideranno per conquistare il diritto di rappresentare i colori
dell'Italia nella finale Mondiale in
programma a Madrid il prossimo 9
Ottobre.
La Reggina Calcio ha superato la
fase locale della Danone Nations
Cup 2011, giocata la scorso week end
a Reggio Calabria, classificandosi
prima del suo girone. Dopo aver
superato nei quarti di finale il Virus
Villese per 3-0 e battutto la Mediterranea per 1-0 in semifinale. Gli amaranto hanno battuto, per 1-0, l'Hintereggio in finale, qualificandosi così
per la finalissima di Parma in programma il 5 giugno prossimo.
Nella fase calabrese della Danone
Nations Cup, sono scese in campo,
ventiquattro squadre, suddivise in sei
gironi, che si sono avvalse dell'ausilio
del Csi di Reggio Calabria, il quale ha
organizzato l'evento e fornito gli arbitri. Le partite di qualificazione si sono
svolte presso il centro sportivo
S.Agata di Reggio Calabria dalle ore
16.00 alle ore 19.00 di sabato, mentre
nella giornata di domenica le prime
classificate di ogni girone si sono
scontrate, iniziando dai quarti di finale, per decretare quale, delle due
finaliste, dovesse raggiungere la finale di Parma, per inseguire il sogno
Madrid.
Pietro Criaco
La Reggina dovrà ancora
onorare il campionato, giocando domenica prossima
l’ultima partita della regoular
season, prima degli attesissimi Play Off.
Nell’ultima gara i calabresi
arriveranno fino in Emilia
Romagna dove gli uomini di
Atzori sfideranno il Sassuolo
con ancora tanta fame di
punti per evitare i Play Out e
salvarsi direttamente senza i
pericolosissimi spareggi di
fine anno.
Nell’unica seduta a porte
aperte
della
settimana
(Mister Atzori sta nascondendo le carte in ottica play
off) da registrare una buona
notizia. Vincenzino Sarno sta
bene: il problema al retto
femorale non era così grave
come si poteva pensare in un
primo momento, ed il "folletto" ex Pro Patria, nel giro di
circa 2 settimane, ha già
recuperato.
Tornando
alla
seduta,
Mister Atzori ha aggregato
alla prima squadra qualche
elemento della Primavera,
che in terra modenese
potrebbe
fregiarsi
della
prima presenza con la maglia
amaranto.
Infatti la Reggina dovrebbe
scendere in campo dando
largo spazio al tourn over,
dando occasione di mettersi
in mostra a chi ha giocato di
meno.
Tornando ai giovani reggini
aggregati alla prima squadra,
particolare attenzione è stata
rivolta nei confronti di Maita,
esterno di belle aspettative
che, viste le attenzioni dello
staff tecnico, potrebbe risultare tra i convocati di Modena.
In settimana però è arrivata
una piccola tegola dal giudice
sportivo. Ben 6 i diffidati reggin, infatti dovranno fare i
conti con le situazioni disciplinari Costa, Acerbi, Nicolas
Viola, Castiglia, Tedesco e
Campagnacci.
Probabile che nessuno dei
sei venga impiegato domenica, per tutelare i calciatori da
un’eventuale squalifica.
Poi resterà da capire contro
chi gli amaranto si scontreranno nella semifinale dei
Play Off. Molto probabile che
i calabresi debbano vedersela
contro il neo promosso Varese, che ha disputato per tutto
il torneo, una stagione più
che dignitosa.
Peppe Rit
L’angolo
Ritorto
MARCATORI
GIORNATA 42
21 RETI
PIOVACCARI (CITTADELLA)
19 RETI
BIANCHI (TORINO)
18 RETI
ABBRUSCATO (VICENZA), CALAIÒ
(SIENA)
17 RETI
CACIA (PIACENZA), CORALLI
(EMPOLI), BONAZZOLI
(REGGINA), BERTANI (NOVARA)
ALBINOLEFFE - SIENA
ASCOLI - TRIESTINA
CITTADELLA - PESCARA
GROSSETO - ATALANTA
SASSUOLO - REGGINA
TORINO - PADOVA
VARESE - PIACENZA
LIVORNO - FROSINONE
NOVARA - MODENA
PORTOGRUARO - CROTONE
VICENZA - EMPOLI
CLASSIFICA
78
77
70
65
61
59
58
56
56
53
53
ATALANTA
SIENA
NOVARA
VARESE
REGGINA
PADOVA
TORINO
LIVORNO
EMPOLI
PESCARA
VICENZA
MODENA
CROTONE
GROSSETO
CITTADELLA
SASSUOLO
ASCOLI
ALBINOLEFFE
PIACENZA
TRIESTINA
PORTOGRUARO
FROSINONE
52
51
50
48
48
46
46
46
40
40
38
[email protected]
Nell’urna reggina,
Novara o Varese?
Tre giorni e la Reggina finalmente capirà di
che morte dovrà morire. Infatti domenica si
conoscerà ufficialmente
la squadra che sfiderà
gli amaranto nella semifinale Play Off. Ad oggi
solo due le possibili
soluzioni, Novara o
Varese, le due neopromosse, che quest’anno
hanno disputato una
stagione da incorniciare, riuscendo a centrare
un obiettivo importan-
tissimo, nonostante solo
un anno fa calcassero
palcoscenici ancora più
modesti della Serie B.
Molto probabile che
ad incontrare i Reggini
ci sia il Varese, a meno
di una clamorosa
impresa del Padova a
Torino.
La Reggina dovrà
stare molto attenta, più
che al tasso tecnico
degli avversari, alla loro
fame di calcio. Sono
entrambe arrivate ad un
passo dalla Serie A
dopo numerosi anni di
assenza.
I calabresi hanno,
però, dalla loro, il buon
lavoro svolto da Atzori,
e, dopo la gara di Torino, un meccanismo che
sembra essere tornato a
girare alla perfezione
dopo qualche defaillances di mezza stagione.
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO2011
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Sport
Serie A
la Riviera DOMENICA 29 MAGGIO 2011
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Sabato l’epilogo della Coppa Italia
È Inter-Palermo la finale della Coppa Italia 2010-2011. Il 29 maggio a Roma le formazioni di Leonardo e Delio Rossi
coppa_italia_2011si sfideranno in gara
unica per la conquista del trofeo. Per
approdare al match decisivo i nerazzurri
hanno eliminato Napoli e Roma, mentre i
siciliani hanno sconfitto Parma e Milan.
L'Inter, campione uscente, ha già conquistato la coppa sei volte in passato (1938-
1939; 1977-1978; 1981-1982; 2004-2005;
2005-2006; 2009-2010), mentre il Palermo
è arrivato per due volte in finale arrendendosi la prima volta al Bologna (1974) e la
seconda alla Juventus (1979).
Mezza serie A in cerca di allenatore
Con il campionato concluso una settimana fa tiene banco il Calciomercato. Milan via Pirlo, ma arrivano
Mexes, Taiwo. Riscattato dal Genoa Boateng, per il centrocampo si cerca Montolivo. Sanchez vicino all’Inter
Mexes, è passato al Milan
Chiusosi domenica scorsa il
campionato di serie A, è il calcio mercato a tenere banco e a
calamitare l'attenzione degli
addetti ai lavori e dei tifosi.
Neanche il tempo di archiviare una stagione comunque esaltante, che già si pensa a quel
che sarà. Sia le grandi che le
cosiddette piccole si stanno
muovendo in vista della prossima stagione, anche se sono più i
rumors quelli che stanno ravvivando queste frenetiche fasi di
Calciomercato
trattative.
Trattative i cui protagonisti
non sono solo i calciatori ma
anche gli allenatori. C'è mezza
serie A senza una guida in
panca. A Trigoria sono tanti i
nomi che si fanno per sostituire
Montella: da Pioli a Deschamps, da Villa Boas a Gasperini,
senza tralasciare però la suggestiva pista che porta a Delio
Rossi, anche se il tuffo in piscina dopo una vittoria nel derby,
sembra precludergli tale possibilità. È logico che in base all'allenatore, si farà il mercato, ma
sono molti i possibili partenti
dalla capitale, a partire da
Menez e Borriello.
Grandi manovre anche a
Milano, su entrambi i versanti.
In casa Milan la partenza eccellente di Andrea Pirlo, approdato alla Juventus, lascia un vuoto
che dovrà essere colmato. Si fa
il nome di Riccardo Montolivo
che non ha rinnovato con la
Fiorentina, ma per accaparrarsi
il centrocampista bergamasco
c'è ad vincere la concorrenza
dell'Inter.
Oltre a Pirlo, lascia i rossoneri anche il greco Sokratis che
non ha convinto lo staff tecnico,
ritorna al Genoa.
A proposito di Genoa, Il
Milan ha riscattato proprio dai
rossoblu l'altra metà di Boateng
pagando i sette milioni di euro
del costo del cartellino. Potrebbe partire dopo un solo anno
Zlatan Ibrahimovic (con Mino
Raiola tutto può accadere) tentato dalla voglia di vincere il
nono scudetto consecutivo a
Madrid alla corte dello Special
One.
Intanto sono certi gli arrivi
del terzino sinistro Taiwo dal-
l'Olimpique Marsiglia e di Philip Mexes dalla Roma. Ad
Appiano Gentile, sede del quartier generale dell'Inter, il direttore tecnico Marco Branca sta
lavorando per portare l'udinese
Sanchez a vestire la maglia
nerazzurra. Si fa forza sulla
voglia del giocatore di voler
restare in Italia e di un presunto accordo di massima tra giocatore e società che risale a
novembre, ma bisogna tener
Sanchez, sogno di Moratti
Juventus, Antonio Conte ha
già le idee chiare...
La Juve ha scelto
Antonio Conte, lui, l’allenatore, ancora almeno per una settimana
alla guida del Siena,
parla già da prossimo
allenatore della prima
squadra di Torino: “A
me piace vincere, ovvio.
Non sopporto i giocatori che sorridono al termine di una partita
persa. Questo è il modo
per mandarmi su tutte
le furie. Per ora ho ottenuto due promozioni in
serie A che considero
due traguardi di grande
spessore. Risultati che
sono arrivati con il bel
gioco” . Anche se a
Torino, non sarà facile
ripetere quello che ha
fatto vedere alla guida
di Bari e Siena... “E lo
venite dire a me? In
maglia bianconera ho
vinto tutto anche se ho
perso qualche partita e
qualche finale che non
dovevo e che mi ha
fatto male. Da situazioni del genere, però,
trovo sempre nuovi stimoli per riprendermi
quello che ho perduto.
Si può sempre migliorare. Si deve sempre
migliorare. Mai accontentarsi .
Le idee sono infatti
chiarissime, e il legame
conto della voglia del presidente friulano Pozzi di monetizzare
il più possibile. Base d'asta 35
milioni: l'Inter offre Mariga, i
prestiti di Coutinho e Santon e
una ventina di milioni cash.
Forse l'affare si farà, Manchester City permettendo.
Un arrivo del genere potrebbe significare qualche cessione
eccellente: il più papabile Maicon, ma anche Milito e Sneijder
non sono incedibili e se arriva
l'offerta giusta, persino Eto'o
può partire. Con tanti soldi si
potrebbe costruire una nuova,
grande squadra. Grande squadra che vuol ridiventare la Juve,
dopo una stagione sciagurata. Si
riparte da Antonio Conte in
panchina, “il capitano” come lo
osanna la curva Scirea.
Primo acquisto, come scritto
sopra, è Andrea Pirlo, che
anche se non è quello di Germania 2006, resta forse il centrocampista italiano più forte.
Farà fare un salto di qualità non
indifferente sperando che Vinovo non sia letale come lo è stata
in questi ultimi anni. A sinistra
è stato preso Ziegler, mentre
per l'attacco si seguono con particolare interesse le piste di
Aguero dell'Atletico Madrid e
di Dzeko del Citizen, già l'anno
scorso vicino ai bianconeri.
L'handicap però di non giocare
le coppe europee potrebbe
essere un deterrente per chi ha
voglia di misurarsi anche in
campo europeo.
Europa che dopo ben ventun
anni vedrà il Napoli. Nei giorni
scorsi si è risolto con un lieto
fine la telenovela De Laurentis
- Mazzarri col tecnico livornese
che pare abbia avuto garanzie
tecniche.
col Siena è evidentemente già, di fatto, concluso: Sin dal primo
giorno di ritiro devono
capire che bisogna sempre dare il massimo.
Una
cosa
posso
as≠ sicurare: se diventerò l’allenatore della
Juve al termine di ogni
partita i ragazzi usciranno dal campo con la
maglia sudata dopo
aver dato il massimo. E
se a vincere saranno gli
Dzeko, piace alla Juve
Intanto è stato blindato el
Matador Cavani, vera sorpresa
non solo del Napoli ma dell'intero campionato.
Si cercherà di rinforzare una
squadra per renderla ancora più
forte in Italia e competitiva
nella Champions. Il primo
acquisto potrebbe essere Inler,
forte centrocampista dell'Udinese. Pazienza invece è destinato alla Juventus.
E questo è solo l'inizio.
Massimo Petrungaro
avversari sarò il primo a
complimentarmi con
loro perchè avranno
battuto una grande
avversaria. No, nessun
proclama, contano i
fatti. E sul campo che si
deve dimostrare di essere degni della maglia
che si indossa. So bene
che quella della Juve è
pesante ma, credetemi,
ha un fascino tutto suo.
E’ unica, straordinaria,
Ë stata la mia vita .
Agnelli nel frattempo
ha garantito che opererà sul mercato con
due-tre colpi: Mi fa
piacere, ne prendo atto,
ma non sono ancora
l’allenatore della Juve.
Io penso a concludere
bene la stagione con il
Siena. C’è ancora una
partita da giocare e la
voglio vincere. Sono
fatto così e non posso
cambiare proprio adesso .
Il Rompipallone
Ghirardi ha chiesto alla Juve
l'altra metà di Giovinco. La Juve:
"Non c'è nessun'altra metà, è
proprio alto così".
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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Sport
la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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Sambiase, avventura finita
I lametini nella finale Play Off devono cedere alla Forza e Coraggio che ora si giocherà il professionismo
La Forza e Coraggio con una prova “matura”
ed autorevole si aggiudica la finale Play Off del
girone I e continua la lunga marcia verso la C2.
La formazione di Mauro e Lepore ha avuto un
ottimo approccio alla gara, ha dato continuità
alla pressione, ha avuto pazienza nell’aspettare
il momento giusto finendo per essere premiata
meritatamente.
La vittoria è frutto di una difesa attenta diretta
magistralmente da Allocca, un centrocampo
costante nella manovra e perpetuo nella qualità
di corsa ma soprattutto, di un Massaro devastante e autentico trascinatore. Al resto ci ha
pensato super Pippo Tortora che continua nel
suo esaltante finale di stagione lottando come
un leone, tenendo in apprensione da solo i centrali difensivi e, tanto per gradire, trovandosi al
Eccellenza
posto giusto nel momento giusto. Il Sambiase,
squadra ostica e tignosa ha impostato la gara su
una difesa chiusa a riccio supportata dalla barriera dei due centrali di centrocampo affidandosi alla ripartenze con il buon Mandarano a
far da apice alto per provare a pungere. La cosa
è riuscita ai calabresi fino al vantaggio dei
padroni di casa. Nella ripresa, quando la gara
ha cambiato copione, la squadra di Erra non ha
avuto reazione degna per ribaltare la situazione
sia per mancanza di personalità adatta che di
soluzioni, sia per la buona gestione di gara di
Riccio e compagni. Il discorso si è chiuso al
raddoppio e, poco dopo, definitivamente con la
ingenua espulsione di Mandarano, unico a
poter creare qualche grattacapo.
Lr
Bovalinese, quale futuro?
Intanto il sindaco Tommaso Mittiga manifesta
la sua solidarietà al presidente dimissionario.
Qualche chance per un possibile rientro in
società di Ferrigno?
La decisione del presidente della
Bovalinese Gianni Ferrigno di lasciare
la società ad una nuova cordata di
bovalinesi era nell’aria e già qualcosa
era filtrata ancor prima della fine del
campionato. C’era però la speranza
che il giovane e dinamico presidente di
tante battaglie e di tante vittorie ci
ripensasse; così, purtroppo, non è
stato. La stessa situazione stava vivendo il tecnico Maurizio Panarello il
quale è stato sempre al fianco di Gianni Ferrigno nella buona e nella cattiva
sorte tanto che le contemporanee
dimissioni erano previste. Sulla decisione presa dal presidente Ferrigno
abbiamo voluto sentire il parere del
sindaco Tommaso Mittiga cui tocca,
come Primo cittadino, l’ingrato compito di intervenire per salvare un titolo
sportivo conquistato con sacrifici e
mantenuto con lungimiranza e intraprendenza.
“Come Civica amministrazione, - ci ha
detto Mittiga -, siamo pronti a schierarci con il presidente Ferrigno per
cercare nuovi soci in grado di dare un
valido aiuto al presidente di cui soltanto attraverso i giornali abbiamo
appresso delle dimissioni. Posso assicurare gli sportivi locali che appena
riceverò comunicazione ufficiale delle
dimissioni da parte del presidente sarà
mia premura organizzare un incontro
per cercare di trovare la migliore soluzione per dare nuova linfa ad una
società che merita ogni elogio per
quello che ha saputo fare nel corso
degli anni. Garantisco che sulla stessa
lunghezza d’onda è l’assessore delegato allo sport Sergio Delfino sempre
disponibile verso tutte le società sportive locali”.
Certamente dopo la “ deflagrazione “
delle dimissioni contemporanee del
presidente e del tecnico Panarello,
non è facile prevedere come si dipanerà la situazione che, chi se ne intende di cose amaranto, sa benissimo che
è rischiosa e quanto mai foriera di cattive notizie.
Dicendo pane al pane e vino al vino,
occorre sottolineare che il presidente
Ferrigno nel corso degli anni è stato
lasciato sempre più solo come se un
titolo sportivo così prestigioso fosse
una cosa sua personale e non della
comunità.
A questo punto è indispensabile che i
sacrifici siano divisi tra tanti soci in
grado di formare una società forte e
seria capace di regalare altre belle soddisfazioni agli innamorati del calcio.
I tempi per agire ci sono tutti.
notiziariocalcio.com
A Roccella si parla di
futuro. Giannitti
pronto ad investire
ancora per il sogno
Ecellenza?
Da domani, a Roccella, si inizierà a parlare di
futuro.
Convocato infatti un incontro, con giocatori,
dirigenti, tifosi e giornalisti, per fare cerchio
intorno alla squadra e pianificare le mosse per
la prossima stagione.
Giannitti, dopo gli sforzi, anche economici di
questa stagione, dovrà capire cosa vuole questo Roccella, se investire ulteriormente o meno
su un progetto, che purtroppo quest’anno non
è riuscito.
Il presidente ha poco da rimproverarsi, visto
che la sua gestione societaria fa invidia ai club
professionistici, ma comunque deve trovare il
bandolo della matassa per uscire fuori da un
biennio per nulla fortunato per i colori amaranto.
Gli enormi investimenti di quest’anno non
hanno dato i frutti sperati. Si cambierà passo, o
si continuerà su questa strada sperando che
l’anno prossimo anche un po’ di fortuna possa
assistere il sodalizio allenato da Tonino Figliomeni?
Di sicuro uno dei punti cruciali sarà proprio la
guida tecnica per la prossima stagione, la riconferma o meno del tecnico di Siderno. Figliomeni non ha demeritato, e la sua squadra ha
espresso, tutto sommato un buon calcio.
Domani dalle ore 18.00 al Convento dei Minimi di Roccella l’incontro (a cui possono partecipare tutti) che chiarirà la situazione.
Giuseppe Ritorto
la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO2011
Promozione
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Il Siderno tifa Rossanese
I biancazzuri hanno superato l’ostacolo Play Off avendo la meglio sull’ostico Reggio Sud.
Ora per l’Eccellenza si deve aspettare la salvezza della Rossanese, o lo spareggio col San Lucido
Alla fine è arrivato il
boato del Raciti. La vittoria contro il Reggio Sud
non significa immediatamente promozione in
Eccellenza, ma ora gli
ostacoli per il passaggio
alla categoria successiva
sono notevolmente diminuiti.
Il Siderno ha vinto i suoi
Play Off, e lo ha fatto
avendo la meglio prima
grazie al doppio pareggio
contro la Taurianovese, e
dopo grazie al risultato
ribaltato contro il Reggio
Sud, che all’andata aveva
addirittura battuto i ragazzi allenati da Gianni Fiorenza.
Il ritorno però ha visto
una sola squadra in campo,
e il risultato è maturato
Prima Categoria
grazie a una prova senza
sbavature. Nel primo
tempo il calcio di rigore
trasformato da Carabetta
ha rassicurato i tanti tifosi
sugli spalti, il raddoppio,
nella ripresa, ha suggellato
la festa, per ora, però,
ancora rimandata.
Domenica tutti gli occhi
saranno puntati sul terreno di gioco del Noto; i sici-
Favola Bianco,
la promozione è a un passo
Il Bianco del presidente Mario Carone domenica potrebbe festeggiare
la promozione.
C'è grande attesa per
questo importante traguardo che Sandro Stivala con un lavoro certosino
sta
compiendo.
Rondò
e
compagni
domenica scorsa hanno
ottenuto un pareggio
importantissimo a Delianuova grazie alla rete di
Martinez a pochi minuti
dalla fine, dopo che De
Crea aveva segnato per i
locali.
Il Bianco ha lottato
oltre l'ostacolo per cercare di ottenere un risultato positivo che premia la
formazione bianco azzurra che ha giocato una
gara impeccabile sotto il
profilo dell'impegno e
della concentrazione.
Il Bianco non vuole fallire l'obbiettivo promozione e si affida alla premiata ditta del goal Maldonado Lahal .Domenica
a Bianco è atteso il pubblico delle grandi occasioni per incitare la squadra ad un passo dal prestigioso traguardo.
Infatti basterà anche lo
0-0 per festeggiare la vittoria dei ply off. Le formazioni del comprensorio intanto incominciano
a muovere i primi passi
nel mercato in vista della
prossima stagione. Il
Mammola come ha affermato il d.s Macrì sarà
rinnovato con l'innesto di
diversi giovani ( riconferme sicure per Montalto,
Commisso , Martello, e
Agostino) richiestissimo
in casa Mammola il
gioiello Laarib . Intanto
sicuro il ritorno di Tommaso Tavernese buona la
sua stagione a Maropati.
Il futuro dell'allenatore
Larosa rimane incerto il
tecnico scioglierà tutti i
dubbi sulla sua possibile
conferma sulla panchina
viola dopo il 15 giugno.
A Caulonia si attendono
le prime mosse del duo
Roccisano Scigliano che
al momento non anticipano nulla sulle strategie
societarie e soprattutto
sulle possibile partenze e
arrivi di alcuni giocatori
di blasone.
A Natile qualcosa si
muove con Peppone
Amato intenzionato a
rinnovare con almeno
sette undicesima la squadra per il prossimo campionato, possibili alcuni
ritorni tra cui quello di
Frammartino.
Il tecnico Geny Blefari potrebbe lasciare il
timone della squadra
anche se dalla società
ancora non arrivano
notizie sulla guida tecnica per la prossima stagione.
Nicodemo Barillaro
liani, infatti, ospitano nello
spareggio Play Out la Rossanese.
Ai calabresi, serve però
una vittoria, visto che nell’andata, sul campo di
gioco dei cosentini, non si
è andato oltre lo 0-0, e di
sicuro, la missione non è
delle più semplici, ma
ovviamente tutti gli sportivi sidernesi sperano nell’impresa.
Se non dovesse andare
così, resta da giocare un
altro spareggio, quello che
si giocherà in gara unica e
in campo neutro, contro il
San Lucido, la squadra che
ha avuto la meglio nei Play
Off del girone della Calabria del Nord, battendo
nella finale i favoritissimi
della Promosport.
Il Siderno ha già compiuto un grandissimo risultato, e i festeggiamenti per
questi ragazzi (tutto quello
che è lo staff dirigenziale e
tecnico della squadra)
sono dovuti. Sperando che
il grido Eccellenza possa
esplodere definitivamente.
Giuseppe Ritorto
30
Sport
DOMENICA A SIDERNO LO SPAREGGIO DI 2’ CATEGORIA
Si giocherà sul terreno di gara del Raciti, lo spareggio per la Promozione in Prima Categoria tra
Taureana e Laureanese. Le due squadre della piana arrivano a questa finale e sul terreno di gioco
sidernese si daranno battaglia per conquistare il paradiso della Prima Categoria
VENERDI’ 27
MAGGIO 2011
Sport Vari
Il Soverato tra le prime 8 d’Italia
I ragazzi dell’Under 18 guadagnano
l’accesso ai quarti di finale dove domani
incontreranno i pari età dell’Isola di Procida
Con un secondo tempo tutto cuore,
il Soverato viene a capo di una gara
contro la siciliana Riviera Marmi di
Custonaci che si era messa di traverso e guadagna i quarti di finale
della fase nazionale del campionato
juniores apprestandosi ad incontrare l'Isola di Procida, sabato prossimo gara di andata, ancora da definire dove la prima. Un traguardo
importante quello raggiunto dalla
società biancorossa che alla fine dei
primi 45' faceva pensare ad una
sorta di maledizione che la perseguitasse, dopo le sconfitte dei playoff d'Eccellenza e quelle dei campionati Allievi e Giovanissimi regionali. Stavolta il merito va assegnato
al tecnico Galati, bravo nell'azzeccare le sostituzioni, quando diversi
degli atleti in campo dimostravano
di essere giunti allo stremo delle
forze, dopo una stagione stressante,
con nelle gambe qualcosa come 60
partite finora disputate. E la vittoria
che viene per mano, anzi testa, di un
difensore la dice lunga sulla volontà
dei ragazzi locali di arrivare alla vittoria dopo il pareggio di Eseola ad
inizio di ripresa. Dicevamo che la
gara si era messa in salita per l'occasionale vantaggio dei trapanesi, con
Maranzano che vedeva finire alle
spalle di Lombardo un cross sbagliato che cambiava traiettoria
anche grazie al vento. Eppure la
compagine di casa aveva iniziato di
gran carriera il match, pressando i
siciliani e dando l'impressione di
poter raggiungere il vantaggio
quanto prima. Invece erano gli ospiti a prendere le misure con buone
triangolazioni fino al gol già descritto. Raggiunto il pari subito al rientro in campo, bravo lo straniero di
casa Eseola (di cui si dice già di un
prossimo futuro in serie B con la
neopromossa Nocerina di Auteri,
ndr), lesto a ribattere in porta una
ribattuta del portiere ospite su un
suo precedente colpo di testa.
Agguantato il pari il Soverato si buttava alla ricerca del gol qualificazione che arrivava al 40', dopo vari tentativi, una traversa, un grande intervento di Gandolfo e tanta voglia:
angolo dalla destra, tentativo ancora di Eseola con palla sulla traversa
che, alla buona, viene respinta dai
difensori fino all'arrivo di Francesco
Cannistrà che la depositava definitivamente in rete per il tripudio generale. Non riuscivano più a rimettersi in gara i ragazzi di Bonfiglio, sportivo nel riconoscere i meriti al Soverato. Ora dicevamo dei quarti, un
traguardo che poche volte è stato
raggiunto da compagini calabresi,
con l'augurio di continuare fino alla
finale di Roma.
Calcio Femminile
All’Edilfer Cittanova il triangolare delle Baby
Le ragazze dello Sporting Locri chiudono al secondo posto
Un evento sportivo tutto femminile quello
svoltosi domenica pomeriggio 22 maggio al
Palazzetto dello Sport. A fare gli onori di
casa per il primo triangolare under 17, la
società Sporting Locri che, con la collaborazione del comitato CSI di Reggio Calabria
(sempre attento a queste iniziative), ha ospitato l’Edilferr Cittanova e la Condofurese.
Il cospicuo pubblico e i molti appassionati
di futsal femminile hanno visto la vittoria
sportiva della squadra dell’Edilferr Cittanova davanti al sorprendente Sporting Locri, e
al terzo posto la goliardica squadra di Condofuri.
Nella prima gara hanno primeggiato le amaranto locresi che si sono imposte per 3-1
sulla Condofurese,. Era la prima vera partita per tutte le ragazze under 17 dello Sporting Locri e tra un magone allo stomaco e un
pò di palpitazione iniziale pian piano hanno
tirato fuori gli artigli e conquistato una
prima vittoria che ha mandato in visibilio il
pubblico e le ragazze stesse.
La seconda gara ha visto di fronte la Condofurese giocare contro la squadra di Cittanova. Le baby guidate da Sorrenti hanno dimostrato un altro passo di gara e in breve
tempo sono riuscite a chiudere la partita con
4 gol, se pur con un brivido nel finale dove
la voglia e la grinta della Condofurese
hanno permesso la realizzazione di due reti,
per il risultato finale di 4 a 2 per Cittanova.
Nella finalissima, ovvero tra Sporting Locri
ed Edilferr Cittanova, lo spettacolo non è
mancato, il Locri è partito bene, ma è stato
il palo a fermare le velleità, e su un capovolgimento di fronte la numero 11 del Cittanova dopo un’azione personale portava in vantaggio le ragazze in maglia viola.
La maggiore esperienza e differenza atletica
hanno preso il sopravvento e il Cittanova si
portava sul 3-0, ma con caparbietà il Locri
continuava a farsi sotto e siglava la rete
della bandiera dando qualche speranza; ma
a chiudere l’incontro ci ha pensato la bomber del Cittanova ponendo il risultato sul 41.
È stata una grande festa per tutte le società
partecipanti ed i tanti commenti di soddisfazione del pubblico nel notare così tanta
energia ed entusiasmo, hanno dimostrato il
clima di aggregazione e sportività.
Ogni società ha saputo trasmettere qualcosa
all’altra: la Condofurese tanta passione e
voglia di imparare, il Cittanova piccola ma
già solida realtà della Piana e lo Sporting
Locri faro per molte società.
Lr
Manifestazioni
Avis, Coni e Csi insieme nelle scuole reggine
Si è svolta la premiazione del concorso “Fratelli d'Italia” alla presenza del campione del mondo Andrea Zorzi
Si è tenuta nell'auditorium della Scuola media “Salvatore Bevacqua”, gremito di giovani, la premiazione dei tornei
sportivi svoltisi nell'ambito della manifestazione “Fratelli d'Italia”, organizzata dall'Avis di Reggio Calabria in collaborazione del Centro Sportivo Italiano con il patrocinio del Coni. Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alla
dirigente della scuola, Maria Rosaria
Crucitti, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, per l'Avis, i presidenti regionale, Paolo Marcianò, e
comunale, Domenico Nisticò, ed il vice
presidente Diego Geria, il presidente
provinciale del Csi, Paolo Cicciù e l'ex
campione del Mondo di pallavolo,
Andrea Zorzi. Il concorso “Fratelli d'Italia”, al quale hanno aderito gran
parte delle scuole medie e superiori
reggine, ha visto impegnati studenti e
docenti in una competizione improntata sui temi del Risorgimento, della solidarietà e dello sport. Elogi e piena
disponibilità alle iniziative di sensibilizzazione verso la donazione del sangue, sono arrivati dal presidente del
Coni Calabria, Mimmo Praticò, il
quale, con il presidente Marcianò, lo
scorso anno ha firmato un protocollo
d'intesa. “Quando l'Avis chiama, il
Coni Calabria è sempre presente” ha
dichiarato Mimmo Praticò. “Mi congratulo - ha detto - per il lavoro svolto
sul territorio e per il grande spirito di
volontariato che possedete: l'essere
diventata una regione, la nostra, che
non ha più bisogno di importare sangue
ma, bensì, lo esporta, indica l'alto
grado di sensibilità e di solidarietà dei
calabresi quando si tratta di aiutare e
salvare vite umane.
La Scuola, l'Avis e lo Sport sono tre
mondi che, strettamente legati, operano per migliorare la qualità della vita
di tutti ed il futuro della nostra
società”. “Mi complimento - ha continuato il presidente del Coni Calabria con Paolo Cicciù e con il Csi reggino
per quanto stanno facendo sul territorio e per il grande numero di ragazzi
che riescono a coinvolgere con le loro
iniziative”. Praticò ha, poi, voluto ringraziare l'ex pallavolista campione del
Mondo, Andrea Zorzi, impegnato con
il progetto “Tracce di Sport”, un giro
d'Italia con l'obiettivo di rileggere la
storia del nostro Paese attraverso i luoghi più significativi dello sport.
“Soltanto - ha detto Praticò - incontrando la gente nel suo territorio si può
comprendere una realtà tanto complessa come quella del mondo sportivo. Il
risultato di questa operazione sarà
utile per riflettere sulle condizioni
attuali dello sport in Italia ed, eventualmente, progettare, partendo dai
dati, soluzioni migliorative”. “Scuola e
Sport - ha concluso Mimmo Praticò - è
diventato un binomio inscindibile per i
ragazzi delle ultime generazioni che,
purtroppo sempre più, si perdono in
realtà virtuali e diventano sempre più
sedentarie. Allenare la mente ed il fisico migliora le qualità cognitive dei giovani e garantisce una vita migliore
anche in età avanzata”. Durante la
cerimonia sono stai premiati i docenti:
Tortora (Istituto “San Vincenzo”),
Idone (Ist. “Dante Alighieri”), Pignata
(Gebbione-Bevacqua), De Stefano
(Galileo Galilei), Dieni (Alcide De
Gasperi), De Fazio.
31
32
la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
Varie
32
PROGETTO ALTO
RISCHIO E NON PIÙ
BAMBINI NEFROPATICI
Il Rotary per i più piccoli
abato 21 Maggio US , presso l' Istituto comprensorio “ Peppino Brugnano
“ di Gioiosa Marina diretto dalla
Prof.ssa Maria Teresa Murdocca , ha
preso il via la III edizione del progetto annuale rotariano “Make dreams real : non
più bambini nefropatici “, ideato e condotto
dal Rotary Club di Locri. Il progetto ha lo
scopo di studiare i primi segni di danno renale nei bambini mediante esame urina, l' ipertensione pediatrica , il sovrappeso e l' obesità
nei bambini.
Il progetto si è avvalso della collaborazione di
medici soci rotariani e volontari quali Dott.
Vincenzo Schirripa , il pediatra Dott. Mimmo
Speziale , Dott. Agostino Antico, Dott. Ssa
S
Stefania. Rossi, Presidente della Commissione
Progetti del Rotary Club di Locri , Dott.
Pasquale. Tavernese, Dott. Pino. Mirarchi,
Dott. Sergio Hjeraci, Avv. Enzo Brullo Avv.
Melita Neri , Ing. Edmondo. Crupi, Sig.ra
MG Crupi, Prof.ssa Maria Elvira Brancati ed
prima persona a coordinare i lavori il Presidente del Rotary Club di Locri Dott. Girolamo. Monteleone.Durante la mattinata sono
stati visitati, in un ambiente dedicato della
scuola, 63 bambini.Per ogni scolaro si è provveduto alla raccolta di una breve anamnesi,
alla misurazione della pressione arteriosa, del
peso e dell' altezza con calcolo del BMI. Sono
state affettuate 63 esami delle urine per la
ricerca di ematuria, proteinuria, glicosuria e
Alto Rischio è un progetto elaborato dalle
Commissioni Punto Rotary, Pubblico Interesse e Rapporti con le scuole del Distretto
2100 del Rotary International.( Calabria e
Campania ) un acronimo ricavato dalle
parole:Alcohol, Toxic substances, Rotary
International, School, Institutional Organizations
Il progetto nasce dall’allarmante presa di
coscienza che droga e alcol è stato elaborato dalle Commissioni Punto Rotary, Pubblico Interesse e Rapporti con le scuole del
Distretto 2100 del Rotary International.(
Calabria e Campania ) ed è nato dalla constatazione che l'abuso di sostanze alcoliche
è una calamità che affligge la società di oggi
e che si sta estendendo alle fasce d'età giovanile dai 14 anni in sù. Se poi all'uso dell'alcol
si associa anche l'abuso di sostanze stupefacenti, allora gli effetti negativi si moltiplicano
ed i risultati sono agli occhi di tutti. E sicuramente il fatto che è possibile entrare in possesso di alcoolici in maniera molto semplice
diffonde ulteriormente tra i giovani la convinzione che il consumo di alcol e superalcolici non sia poi così dannoso. Gli effetti devastanti Invece sono sotto gli occhi di tutti, e
basta seguire un telegiornale soprattutto la
domenica o il lunedì, per rendersi conto di
quanto sia sbagliata quella idea.Da qui prende le mosse I’attività di analisi e valutazione
messa in atto dai Rotariani,che si sono pro-
leucocituria.Tutto ciò a titolo completamente
gratuito.Nei prossimi giorni, dopo la valutazione dei dati raccolti si provvederà alla consegna
ai genitori di una relazione scritta sui risultati
inerenti la salute dei loro piccoli.Qualora si
dovesse riscontrare una sospetta patologia i
genitori saranno invitati ad un incontro con i
medici per ulteriori consigli diagnostico terapeutici.
Il progetto prevede inoltre, con il coinvolgimento di altri rotariani, l' elaborazione statistica dei dati raccolti per porre in atto una iniziale politica di studio e prevenzione di nefropatie pediatriche.Il Presidente del Rotary Club di
Locri Dott. G. Monteleone ringrazia i genitori dei piccoli che hanno partecipato all' inizia-
SONDAGGIO FA TREMARE IL SUD
Alto rischio
posti con la collaborazione delle scuole
superiori, di verificare attraverso la somministrazione di questionari anonimi la consapevolezza che i giovani hanno sugli effetti
del consumo dell'alcol e delle droghe e le
loro abitudini. Sono stati raccolto ben 6235
sondaggi,che non sono semplici numeri e
percentuali ma testimonianze di giovani vite
che si affacciano sul mondo.Nel nostro territorio in particolare sono stati distribuiti circa
200 questionari nel liceo scientifico di Roccella ionica.Dall'esame e la valutazione dei
dati raccolti attraverso i questionari si è ricavato che : il 62% del campione fa uso di
alcoolici.
Il consumo di alcol è sovrapponibile in
entrambi i sessi in Calabria, a Napoli e provincia e ad Avellino-Caserta. I ragazzi bevono di più a 16 e a 17 anni, poi il consumo si
riduce drasticamente. Il 18% del campione ,
tiva, i volontari Rotariani e non , che con il
loro contributo hanno permesso lo svolgimento di una così importante iniziativa ai fini della
prevenzione delle malattie renali pediatriche
della locride.
Rivolge un ringraziamento particolare alla
Prof.ssa Maria Teresa Murdocca ed al personale tutto della scuola per la disponibilità , sensibilità e professionalità dimostrate fin dall' inizio del progetto. Il presidente inoltre, invita sin
da ora la cittadinanza tutta a partecipare all'
incontro pubblico che avverrà alla conclusione
della terza edizione del progetto, durante il
quale saranno resi noti i risultati dello studio .
Anna Laura Tringali
fa uso di droghe che è significativamente
maggiore nei maschi .Il 12% de ragazzi
consumano sia alcol che droghe Tra gli studenti calabri la percentuale è inferiore
(4%), così come tra gli studenti di AvellinoCaserta (5%).
Consumo di Droghe nelle scuole della
Locride ed in CalabriaI ragazzi bevono in
gruppo.Il 4% dei bevitori (249 ragazzi) è già
alcooldipendente. Il 18% dei ragazzi (fa uso
di droghe, il 19% di essi sono già tossicomani). I maschi consumano maggiormente le
droghe.
I ragazzi consumano droghe già a sedici
anni, il consumo si riduce marcatamente tra
i diciannovenni. Il consumo di droghe avviene al di fuori del gruppo: i consumatori di
droghe non vogliono farne parte.
Il 12% dei ragazzi intervistati consuma sia
alcol che droghe.
La maggior parte dei consumatori di droghe
consuma anche alcol; non è vero il contrario.
Da tutto ciò si evince come droga e alcol
sono ormai divenuti una piaga sociale,resa
ancor più drammatica dal fatto che negli
ultimi tempi si sia ridotta sensibilmente l’età
di approccio alle sostanze stupefacenti,da
dati istat questa si attesta intorno ai 12/13
anni. Una condizione di emergenza che non
può più attendere e che richiede una forte
attività di sensibilizzazione e prevenzione.
Anna Laura Tringali
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VENERDÌ 27
MAGGIO 2011
Società
Le note
di Mara Rechichi
De Ate
“Signor Presidente,
Signori della Corte,
con questa mia
seguente disquisizione voglio attirare
la vostra attenzione
sulla natura dell'episodio che oggi qui
viene discusso e
portato in dibattimento. Non possiamo soffermarci sull'attualità del fatto in sè se non andiamo, ex ante, a ricercare nel passato,
nell'esegesi delle fonti della lingua italiana, nello specifico, in quella parte in
cui si presta a fornire innumerevoli e
lodevoli supporti agli studi di toponomastica. Il caso che oggi trattiamo
deve essere ricondotto ai suffissi utilizzati nei toponimi dagli antichi padri
nel nostro Paese; essi, con sapienza e
lungimiranza, li adoperarono per la
denominazione dei luoghi su tutto il
territorio nazionale. E qui vengo a
specificare. Quello che a noi interessa
è il suffisso “ate”. Il suo uso, da sempre, è stato operato con valore aggettivale, e con l'intenzione di denotare
appartenenza, che si voglia ad una
famiglia o ad un elemento geografico.
A supporto di questa tesi, fornirò
adesso, egregi Signori, alcuni esempi
concreti, portando alla vostra attenzione i casi più conosciuti di toponimi con
suffisso “ate”. Innanzitutto, la caratteristica, che lampante salta agli occhi
anche dei profani, è che tale suffisso è
diffusissimo nella regione Lombardia.
Difatti c'è Brembate, cittadina che
rivendica nel suo toponimo l'appartenenza al fiume Brembo. Anche Lambrate rivendica appartenenza ad un
fiume: il Lambro. Linate evoca l'appartenza al lino che lì veniva coltivato
in abbondanza. Segrate è legata alla
coltivazione della segale. Gallarate è
legata alla famiglia di Galerius, così
come Tradate alla famiglia di Theodorus, e Galbiate a Galbius. Hic et nunc,
oh scrupoloso uditorio, è conveniente
attingere agli studi di toponomastica
per poter comprendere la buona fede,
nonchè fedeltà, del mio cliente. La
neo-nata cittadina di Sucate, prende il
nome dall'arabo “Suq” unito al predetto suffisso “ate”. Con quanto testè
da me espostovi e, conseguenzialmente, con le conoscenze acquisite, è facile a questo punto comprendere che il
toponimo Sucate altro non è che la
rivendicazione di appartenenza al
mercato, quel mercato di derivazione
araba che è deputato allo scambio
delle merci. E disquisendo in ogni
dove, in questi precisi giorni, di palazzo del potere che costituisce il secondo
centro funzionale della città musulmana, ed essendo il mercato il terzo centro, si poteva non pensare alla costruzione del primo e più importante?
Tale è la moschea. Onde ragion per
cui, mi appello alla vostra clemenza
nell'interesse del mio assistito.”
Avete appena letto uno stralcio dell'arringa dell'avvocato Ceguedini nel
processo al giovane ghostwriter on
Twitter che nei giorni scorsi, ad una
domanda sulla costruenda moschea di
Sucate, ha risposto “nessuna tolleranza per le moschee abusive”.
Il Brizzolato
MONASTERACE CELEBRA LA FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA
“Una e indivisibile…”
Enrico De Nicola, primo capo dello Stato Repubblicano firma la Costituzione
L'art. 5 della Costituzione Italiana nella parte sull'unità e indivisibilità della Nazione è il tema che
accompagnerà il secondo “Dialogo sulla Costituzione” , organizzato dal Comune di Monasterace in
occasione della prossima Festa Nazionale della
Repubblica.
Un'occasione per conoscere e approfondire la
nostra Carta Costituzionale e quanto, soprattutto i
principi fondamentali, hanno favorito l'unificazione
nazionale.
L'iniziativa, che si inserisce nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d’Italia si terrà giovedì due giugno alle ore 17:00 presso la Sala Conferenze di via Papaleo a Monasterace Marina.
L'incontrò sarà moderato da Cristina Briguglio e
vedrà come protagonista Silvio Gambino, professore di diritto pubblico comparato all'Università della
Calabria.
Nel corso della serata, partendo dai principi fondamentali della Carta Costituzionale si cercherà di far
emergere il ruolo centrale che la Costituzione
Repubblicana ha avuto nella costruzione del percorso di Unità Nazionale.
Per alcuni aspetti il cammino unitario è un percorso
ancora incompiuto ma certamente “lo spirito costituzionale” ha inciso profondamente in questa direzione, basti pensare ai principi di uguaglianza formale e sostanziale di tutti i cittadini, da Nord a Sud,
da Est a Ovest del Paese.
Nel festeggiare la Repubblica quindi, e la sua Unità,
il Comune di Monasterce, guidato da Sindaco
Maria Carmela Lanzetta, intende focalizzare l'attenzione sull'architrave su cui si regge la convivenza
civile degli italiani, in un contesto di unità condivisa
e irreversibile.
C.B.
Sarà eletta a Bagnara Calabra
la nuova “Miss Bellezza Mediterranea”
“La Festa del Mediterraneo”
è il tema dell'incontro culturale organizzato dall'Associazione Olimpia, dagli “Amici
della Sagra dell'Alalunga”,
dalla Cooperativa Pesca “S.
Maria di Porto Salvo” con il
patrocinio del Comune di
Bagnara Calabra. L'appuntamento, previsto per Martedì
31 Maggio 2011, alle ore
18.30, presso “Al Vecchio Teatro” (Pizzeria Cambareri) in
Bagnara Calabra, sarà un'occasione non solo per presentare il calendario ufficiale
degli appuntamenti collegati
all'evento estivo, quest'anno
alla sua quarta edizione, bensì
affrontare il tema dell'importanza delle tradizioni marinare, per il territorio della Costa
Viola, affinché diventino un
elemento turistico-produttivo
nei confronti del quale imperniare un'azione comune, da
parte delle città della fascia
costiera, per la relativa promozione fuori dai confini provinciali.
Il dibattito culturale sarà
caratterizzato dagli interventi
dei rappresentanti delle isti-
tuzioni locali, dei presidenti
di alcune associazioni della
Costa Viola e dei due neoeletti sindaci di Bagnara e
Scilla, Cesare Zappia e
Pasquale Caratozzolo .
Nel corso della serata sarà
presentato il nuovo bicchiere
in ceramica artigianale, realizzato dalla fabbrica “La
Regina” dei f.lli Spoleti, che
riceveranno in omaggio i
buongustai della Sagra dell'Alalunga e, in successione,
le nomination per l'Amo
d'Oro 2011, riconoscimento
all'intraprendenza mediterranea.
Per concludere, il dott.
Eduardo Lamberti Castronuovo, in qualità di presidente di giuria, eleggerà, tra
le concorrenti, la nuova
“Miss Bellezza Mediterranea”, colei che promuoverà
la Festa del Mediterraneo in
tutta Italia e sarà incoronata
quest'estate al termine della
manifestazione. Nel corso
dell'incontro i partecipanti
avranno la possibilità di
degustare alcuni prodotti
tipici locali.
di Ruggero Brizzi
I nuovi bronzi
Esistono una decina di ipotesi sui
bronzi di Riace.
Su cosa rappresentano, sulla loro provenienza.
Fior fiori di studiosi ci hanno studiato
su.
Certo loro due,
clandestini bronzati, finiti nello jonio perché amanti
della bellezza, non so quanto siano
grati a Stefano Mariottini.
Il braccio che emergeva ad 8 metri
di profondità non era teso all'aiuto,
ma adagiato al riposo e alla tranquillità. Ma niente, tiriamoli su!
...stavanu tantu ca paci!
Così i vecchi bronzi, che non hanno
ancora confidato i loro nomi a nessuno per protesta contro il disturbo
arrecatogli, sono stati portati 40
anni fa, stabilmente e come consuetudine vuole, nel museo di Reggio
Calabria, e trasferiti solo per occasioni importanti quali la presentazione post restauro (Firenze e
Roma) o l'esposizione itinerante.
I due, che inizialmente erano abbastanza restii a restare a sud vista la
disoccupazione, la ndrangheta e la
mala sanità, decisero tuttavia che a
Reggio Calabria non si trovavano
così male, che la bellezza che li contraddistingueva risaltava di fronte
allo stretto, alla meraviglia paesaggistica che li circondava e, coraggiosamente, scelsero di vivere li.
La Calabria li accolse come meglio
non poteva, forse non li valorizzò
molto, ma di certo riuscì a donargli
tantissimo affetto, ad adottarli.
Hanno avuto tanti omaggi e in molti
si sono presi cura di loro, fino a
diventare, molto probabilmente, gli
unici due che reggerebbero in caso
di terremoto, grazie alle basi antisismiche poste ai loro piedi.
Certo, lo stesso Mediterraneo dalla
quale i due eroi provengono, ha
visto nel corso degli anni arrivare
sulle nostre stesse coste numerosi
personaggi. Individui sconosciuti e
spesso impossibili da identificare,
proprio come i bronzi.
Soggetti che spesso avrebbero voluto essere recuperati dai fondali. In
tempo.
Uomini che non sono voluti, spesso,
da altri uomini con un foulard o con
un fazzoletto verde, o tre bocciature
alle superiori, o una zappa, o presidenti della regione Veneto.
Giancarlo Galan, ad esempio, non
capisce come mai quei due uomini
valorosi solo perchè sono stati trovati in Calabria dovrebbero rimane
li, ma non parla dei clandestini.
Mimmo Lucano, sindaco di Riace,
al contrario, non capisce perchè la
sua città, che li ha ritrovati e accolti,
non si meriti una gratificazione per
questo, ma non parla dei bronzi.
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Società
SIDERNO, UNA PARATA IN ONORE DELLA REPUBBLICA
Siderno vuole festeggiare al meglio nel giorno della Repubblica. Per questo una
parata si terrà giovedì 2 giugno, con partenza alle ore 10.00 da piazza Municipio per
proseguire lungo il corso Garibaldi, via Della Conciliazione, corso della Repubblica fino a piazza Vittorio Veneto dove ci sarà la posa della Corona al Monumento
ai Caduti e un breve concerto del Complesso Bandistico Città di Siderno
VENERDÌ 27
MAGGIO2011
Attualità
Manifestazioni
Tradizione e cultura
nel centro storico di
Siderno superiore
Da diversi anni si svolge a
Siderno Superiore, durante il
periodo pasquale, la via crucis
vivente.
Gente del luogo (artigiani,studenti e professionisti) animati
dalla fede e dall'amore verso
Gesù, fanno rivivere quella che
è stata la sua passione e morte,
in una atmosfera e in uno scenario naturale che solo in
pochi borchi è possibile respirare ancora.
Da allora si assiste ad una sempre più crescente partecipazione di personaggi, suscitando
non poca ammirazione tra i
fedeli che, provenienti da tutte
le parti del borgo e anche dai
paesi vicini, prendono parte a
questo straordinario evento.
Il nostro augurio è che questo
momento di aggregazione e
preghiera comunitaria, possa
diventare un punto radicato
nella tradizione del nostro
borgo, e possa suscitare viva
fede e maggiore unione tra dio
e l'uomo, attraverso la Passione
di Cristo.
Nel ringraziare tutti, l'arrivederci non è all'anno prossimo,
ma a tutti i giorni della nostra
vita per un percorso di fede e
vicinanza a Cristo.
Edoardo Cusato
L.A.Do.S. raggiunto
un nuovo traguardo
Da oggi è possibile donare il sangue direttamente presso la sede dell’associazione
U
n nuovo obbiettivo è stato raggiunto dalla L.A.Do.S. (Locride
Associazione Donatori di Sangue), con l'apertura sabato 21 maggio di un centro di donazione del sangue all'interno della sede
centrale dell'Associazione a Marina di Gioiosa Jonica in C/Da
Cavalleria.
Negli ultimi anni la progressiva richiesta di sangue, necessario sia
in caso di interventi chirurgici ma anche per curare gravi forme di
malattie, a posto l'esigenza di implementare la raccolta di questo
prezioso elemento.
La nuova Sede prelievi a Marina di Gioiosa Jonica nasce, proprio, come ulteriore supporto alla diffusione dell'attività di donazione del sangue, e si aggiunge ai centri, già attivi, di Bivongi
(operativo 2 volte al mese) e di Bianco (una volta al mese). Questo nuovo progetto si inscrive all'interno degli obbiettivi che l'As-
sociazione ha sempre desiderato raggiungere, ovvero quello di
diffondere il più possibile la cultura della donazione del sangue
nella Locride, con questo nuovo traguardo la L.A.Do.S. dunque
è ancora una volta, protagonista avvicinandosi sempre più ai propri donatori. Donare il sangue, un gesto doppiamente importante perché gratifica il donatore per aver adempiuto ad una buona
causa e dona speranza di vita a migliaia di persone in difficoltà,
diventa ancora più facile per il cittadino, poiché con l'apertura di
sedi decentrate per la raccolta si permette di eliminare anche gli
impedimenti legati alle difficoltà di viaggio presso l'ospedale di
Locri e a dimezzare gli eventuali tempi di attesa.
Basta fare una piccola riflessione per comprendere l'importanza
dell'apertura di sedi decentrate (per la raccolta del sangue), pensiamo ai donatori che da Pazzano o Stilo erano costretti a recar-
Verso la Giornata Mondiale
delle Comunicazioni Sociali
L'Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Locri-Gerace, ha organizzato per Sabato 28 maggio 2011 dalle ore 9,30 alle ore 12.30 un incontro con gli
operatori dell'informazione che avrà luogo nel salone delle conferenze del Seminario Vescovile “S. Luigi” di Locri.
L'incontro riflette bene il tema proposto dal Papa per la 45ª giornata mondiale
delle comunicazioni sociali, quest'anno domenica 5 giugno, ovvero: «Verità,
annuncio e autenticità di vita nell'era digitale».
Il programma prevede, dopo i saluti di don Giuseppe Strangio, direttore diocesano dell'Ufficio Comunicazioni Sociali, la Presentazione del Messaggio del
Santo Padre Benedetto XVI, per la XLV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, a cura di Giovanni Lucà. A seguire l'intervento di Carlo Parisi,
Segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, il dibattito e le conclusioni di S. Ecc. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace. L'
incontro terminerà con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo.
"ZALEX
IL NORMAL'EROE
DELLE REGOLE " ,
SCENEGGIATURANAIC PEZZ
DISEGNI MATTIAPAPP ,
PER ENERGIECALABRIAMOVIMENTO CREATIVO
"VALORIZZARE LE
DIVERSITA',
SIGNIFICA
VALORIZZARE LE
NOSTRE...
POSSIBILITA' ;-) "
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35
LOCRI: DIZIONARIO DELLE SCIENZE E DELLE TECNICHE DI GRECIA E ROMA
Venerdì 27-05-2011 alle ore 19,30 presso il Palazzo della Cultura di
Locri per iniziativa del Rotaract club di Locri si terrà la presentazione
del "Dizionario delle Scienze e delle Tecniche di Grecia e Roma" a
cura della Professoressa Paola Colace Ordinario di Filologia Classica
dell'Università di Messina
VENERDÌ 27
MAGGIO2011
SIDERNO SUPERIORE
Avvicinare alla lettura i bambini con
il progetto “Mio caro amico libro”
si a Locri i quali dovevano percorrere circa 105 Km con un
dispendio di tempo stimato di andata e ritorno, di circa 2 ore, con
l'apertura del centro donazioni a Bivongi questo tempo è stato
abbattuto il ché ha permesso di incentivare notevolmente il
numero di donatori nei territori limitrofi, pensiamo che a Bivongi in una sola giornata di apertura si effettuano mediamente 20
donazioni.
L'esordio della nuova sede che ha visto la presenza di numerosi
donatori lascia presagire ad un nuovo grande successo per l'Associazione, che nel primo periodo dell'anno ha già visto incrementato il numero delle donazioni di sangue del 5% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno e del 10% di nuove adesione
che vanno a sostituire i donatori che cessano la donazione per
limiti di età.
Si è concluso con la presentazione
dell'opuscolo contenente la “Favola
di Antonio e Dorinda” e la proiezione di un video realizzato dai
bambini, il progetto Pon C-1-FSE2010-1137 “il mio caro amico libro”
svolto da quindici alunni della scuola primaria di Siderno Superiore.
Il progetto, fortemente voluto dal
dirigente scolastico Giuseppe Fazzolari e dall'insegnante Lidia Polito
(tutor del modulo) è stato rivolto,
anzitutto, al rafforzamento delle
abilità di lettura applicate a testi
narrativi di vario genere e alla elaborazione scritta di prodotti testuali, corretti nella forma e diversificati in rapporto all'uso e alle situazioni comunicative. Le attività hanno
compreso anche: esercizi di gruppo,
lettura collettiva, ascolto, analisi e
commento di testi narrativi, seguiti
dalla riflessione e dal dibattito su
temi estrapolati (dagli studenti) dal
testo letto. Nella prima fase dell'intervento si è data priorità alla riflessione sulla lingua e agli elementi
principali di morfologia, ortografia
e sintassi.
La seconda fase è stata invece dedicata alla lettura, alla analisi e alla
produzione scritta di testi di vario
genere e alle attività miranti a sviluppare capacità di attenzione,
ascolto e costruzione delle strutture testuali di base. La didattica
laboratoriale ha favorito la comunicazione interpersonale tra studenti,
ha contribuito a far apprezzare la
disponibilità al dialogo e al confronto, ha migliorato le relazioni di
gruppo, ha favorito un ambiente
rilassante e piacevole.
L'utilizzo di supporti informatici e
della L.I.M. ha facilitato il processo
di approccio alla didattica della
scrittura con metodi induttivi, e il
dibattito ha stimolato la formazione
del senso critico e ha permesso di
cogliere gli aspetti multiformi della
realtà. Alla conclusione del progetto grande soddisfazione è stata
espressa dagli insegnanti del plesso
e dai genitori degli alunni partecipanti.
CB
M. Caterina Mammola presente all’Oval di Torino
Dal 12 al 16 maggio si è tenuto, come ogni anno, il Salone
Internazionale del Libro di Torino, uno degli appuntamenti
più importanti e attesi da tutti gli amanti della lettura e
dagli operatori del settore.
Presente nella capitale del libro anche la prof.ssa M. Caterina Mammola, tra le scrittrici Fidapa .
Anche quest'anno le Sezioni Fidapa di Torino hanno organizzato e curato la presentazione di opere e autrici provenienti da tutta l'Italia. Tra le molte opere inviate dalle socie,
alcuni dei libri di Caterina Mammola, presidente della Fidapa locale, che è stata inserita nel settore Poesia per la silloge "Ghirigori di una Musa", nel settore Narrativa per "Di
fronte, rossi gerani", nella Saggistica per "Viaggio nel dialetto - Parole e sostanza d una lingua", "Mammola Museo all'aperto", "G.Antonio Albanese - Filosofo Letterato Patriota
Politico - 1818-1883".
La novità di quest'anno è stato l'utilizzo delle strutture dell'Oval, che entrano nel patrimonio del Salone, dove appunto, ed esattamente nella Sala Regione, domenica 15 maggio,
la nostra autrice ha potuto presentare, seppur con un breve
intervento, le sue opere che poi sono state messe in visione
ai moltissimi visitatori che nel week end hanno letteralmente assaltato i padiglioni che ospitavano il Bookstock Village,
dove unanime è stato l'apprezzamento per la bellezza architettonica della struttura espositiva.
La Mammone, con i suoi scritti è stata naturalmente inserita all'interno della nota brochure della famosissima manifestazione, con tutti gli altri nomi delle scrittrici, i titoli e la
sintesi delle opere, distinte nei settori di Poesia, Narrativa,
Saggistica.
Marilene Bonavita
Il consorzio Goel aderisce al progetto Nirva
A Caulonia si è tenuta una giornata informativa rivolta a coloro che saranno
interessati a conoscere le possibilità offerte dal Ritorno Volontario Assistito
La scelta del migrante o della migrante di
ritornare nel proprio Paese d'origine come
possibile opzione del processo migratorio è
l'imprescindibile premessa dello strumento
del “Ritorno Volontario Assistito - RVA”.
Il sostegno e l'assistenza, dalla preparazione
del viaggio sino all'avvio di un processo di
reintegrazione socio-lavorativa nel Paese di
origine, ne sono necessario corollario. Il concetto di ritorno che il progetto NIRVA promuove, in coerenza con le finalità del fondo
europeo, ha infatti la sua essenza nel termine
"volontario" che indica una scelta consapevole, nata dal desiderio della persona di tornare nel proprio paese d´origine e ricominciare
lì una nuova fase della vita.
E' importante che il migrante sia supportato
nel compiere questa scelta affinché essa sia
ponderata e cosciente, presupposto necessario perché il suo processo di reintegrazione
sia sostenibile. Per tale ragione il ritorno promosso dalla rete Nirva non è solamente
volontario, ma anche "assistito".
L'assistenza si concretizza nella fase della
scelta attraverso un´attività di counselling,
nella fase di pianificazione e realizzazione del
viaggio attraverso un supporto logistico e
materiale e si conclude all'arrivo nel paese
d´origine con l'accoglienza e il supporto per
la realizzazione di percorsi di reintegrazione.
L'intervento è finalizzato a formare e informare sul tema del Ritorno Volontario Assistito, rafforzando e organizzando in un'unica
rete tutte le organizzazioni pubbliche e del
privato sociale che, lavorando a diretto contatto con i migranti, possono informarli su
questa opzione. Il progetto si
propone quindi di consolidare
un network nazionale di riferimento che, opportunamente
formato e sensibilizzato, sia in
grado di promuovere a livello
territoriale una maggiore
conoscenza dello strumento
del ritorno volontario assistito
per facilitare l'accesso a questa
misura nel rispetto del diritto
del migrante a ritornare nel Paese di origine
con dignità e sicurezza.
Lr
SOCIETÀ
Parliamo
di Entità
MARILINA COLUCCIO*
Tutto quello che è Access Consciousness e tutto quello che facciamo in
Access, riguarda la nostra intera esistenza, includendo la transizione da questa
vita con un corpo, a una vita senza
corpo. È l'opportunità di creare qualcosa di totalmente nuovo. Avere più informazioni su quello che sono le entità può
dare una maggiore libertà e aprire ulteriori porte alla consapevolezza.
Dobbiamo smettere di essere ignoranti
in merito alla loro esistenza, perché esistono e hanno un grande effetto su di
noi e possono darci una enorme quantità di libertà dalle illusioni di questa
realtà, se permettiamo loro di farlo e se
ci permettiamo di percepirli.
Quante volte e quanti di voi hanno percepito presenze senza sapere come
gestire questa cosa molto bene? Può
essere molto facile e non avere alcun
giudizio in merito può renderlo anche
molto divertente.
Dopo la morte ci sono tante scelte, si
può prendere un altro corpo, rimanere
bloccati in quel tempo e spazio, oppure
diventare luce, è solo una scelta. Non
siamo limitati né nella vita, né nella
morte, ma la maggior parte della gente
non vuole credere a questo.
Quando parliamo di prendere un altro
corpo, è riferito sia a chi sta per arrivare
al mondo, sia chi ha già un corpo. Le
entità possono entrare nei corpi di persone, già più o meno adulte, ma per
farlo devono essere invitate.
Nessuno può farti fare nulla se non dai
tu il permesso.
Il permesso si dà quando dici: “vorrei
morire questa vita è troppo difficile per
me!” Quando si perde conoscenza
attraverso droghe, alcool o per un trauma dove si va in uno stato di coma.
Quante persone svegliatosi dal coma
non erano più quelle di prima? Questo
non è una cosa cattiva, succede, un essere va via e un altro entra. Lo facciamo
da miliardi di anni.
Può essere molto fastidioso ed essere
causa di disagio, quando invece rimane
incastrata più di una entità in un corpo
e non riesce ad andare via. In Access
abbiamo tutti i processi necessari per
liberare dal corpo gli esseri bloccati e
un grande benessere e spazio si avverte
immediatamente.
Anche nei luoghi, nelle case, sugli animali, ovunque siano incastrate possiamo dare loro la libertà. Una delle regole dell'universo è che si ha sempre il
diritto di dare delle indicazioni alle
entità.
Possiamo chiedere loro di aiutarci per
qualunque cosa nella vita per esempio
facendo questa domanda: Quali entità
sono disponibili per me per facilitarmi
l'espansione nell'abbondanza?
Non c'è niente che non siamo in grado
di gestire nella nostra vita, siamo tutti
esseri infiniti e possiamo percepire ogni
cosa aldilà delle nostre aspettative più
rosee.
Più consapevolezza avrai più fenomenali ti appariranno le cose!
* Facilitator Cerifified
www.access-italia.it - 3387881930
36
Box office
La classifica dei film
più visti al cinema
questa settimana
1
Pirati dei Caraibi,
Oltre i confini del mare
€ 5.312.335
2
Fast e Fourious 5
di Rob Marshall
con Johnny Depp,
Penelope Cruz, Geoffrey Rush
VENERDI’ 27
MAGGIO 2011
€ 743.765
3
Red
di Justin Lin
con Vin Diesel, Paul
Walker, Jordana Brewster
€ 427.939
di Robert Schwentke
con Bruce Willis, Morgan Freeman, Helen
Mirren
Cinema e Musica
LA RECENSIONE
Fast &
Fourious 5
Reggio Calabria, è Film
Oggi è domani, in riva allo Stretto, la settima edizione della retrospettiva sul cinema italiano
Per il settimo anno consecutivo, il 27 e 28 maggio, la città di Reggio
accoglierà volti dello
spettacolo e star del
cinema
italiano.
Quest'anno la rassegna festivaliera è
stata ridotta nella
durata (rispetto alla
precedente, due giorni in meno) ma
comunque è stato
garantito un programma ricco
d
i
GIUSEPPE RITORTO
Se escludiamo la sua apparizione non accreditata al termine del giovanilistico "The fast and
the furious: Tokyo drift" (2006), è la terza volta
che Vin Diesel, ovviamente nei panni di
Dominic Toretto, è protagonista di un tassello
della saga incentrata sulle gare automobilistiche clandestine, dopo il capostipite "Fast and
furious" (2001) di Rob Cohen e il quarto "Fast
& furious - Solo parti originali" (2009), firmato, come il già citato numero tre, dal taiwanese Justin Lin.
Lo stesso Justin Lin che troviamo anche al
timone di regia di questo quinto capitolo,
adrenalinico fin dal prologo e che, già nel
corso dei primissimi minuti di visione, pone
una serrata ed altamente spettacolare sequenza di furto su un treno in corsa per introdurre
la nuova avventura su celluloide ad elevata
velocità, incentrata stavolta su una rapina del
valore di cento milioni di dollari da portare a
compimento a Rio.
Quindi, all’interno della preparatissima squadra d’assalto che Toretto costituisce in maniera progressiva reclutando amici e familiari,
non solo abbiamo di nuovo la Jordana Brewster di "Non aprite quella porta - L’inizio"
(2006) nei panni della sorella Mia e Paul
Walker in quelli dell’ex poliziotto Brian
O’Conner, ma ritroviamo il Tyrese Gibson di
"2 fast 2 furious" (2003) di John Singleton nel
ruolo di Roman Pearce; mentre il Joaquim de
Almeida visto in "Che - Guerriglia" (2008)
incarna il businessman corrotto Reyes, che li
vuole morti, e Dwayne Johnson alias The
Rock l’agente federale Luke Hobbs, il quale,
invece, li vuole vivi.
La giusta manciata di muscoli e facce da
action-movie per poter popolare i circa 130
minuti di visione che, come c’era da aspettarsi, tra copertoni fumanti e sgommate non
mancano di tirare in ballo pallottole volanti e
scontri corpo a corpo.
Con l’apice raggiunto nell’attesissima scazzottata tra Toretto e Hobbs, ma senza dimenticare una spruzzata d’indispensabile ironia, volta
ad alleggerire un efficace spettacolo d’intrattenimento puro che avrebbe forse necessitato di
qualche minuto in meno, pur apparendo
come uno dei migliori episodi (il migliore dei
tre diretti da Lin) della non apprezzabilissima
serie.
Il tutto, grazie a momenti da antologia del
cinema d’azione come quello del lungo, coinvolgente inseguimento pre-finale, i quali,
distribuiti a dovere nel corso della narrazione,
vanno ad impreziosire un elaborato che, altrimenti, sarebbe risultato soltanto senza infamia e senza lode.
Fino alla sorpresina che ci attende dopo i titoli di coda.
appuntamenti.
Una due giorni dedicata a rendere
omaggio ai grandi nomi che hanno
reso il cinema italiano famoso in
tutto il mondo e uno sguardo alle
nuove leve e nomi dell'arte cinematografica.
Il “Reggio Calabria film festival”
vuole recuperare e riproporre
opere e autori della storia ma
affrontare anche argomenti
paralleli alla produzione registica, come la distribuzione, i
nuovi linguaggi legati alla
comunicazione digitale, sempre
nella splendida cornice del teatro Cilea.
Nell'edizione 2011, numerosi
gli ospiti del Festival protagonisti del cinema e dello
spettacolo italiano come
Giuseppe Gagliardi, Peppe
Voltarelli, Enzo Salvi, Bruno
Frustaci, Andrea Roncato,
Gianmarco Tognazzi, Sebastiano Somma, Philippe Boa, Anita
Caprioli, Kim Rossi Stuart, Silvio Orlando e Pupi Avati. Silvio
Orlando, in particolare, riceverà
un Premio speciale alla carriera.
Il Premio Raf Vallone sarà
A Reggio il casting Tim
Il tour toccherà numerose città italiane fino a sbarcare a Reggio Calabria
Un altro appuntamento
per i tantissimi aspiranti
attori di Reggio e Provincia è pronto per sbarcare
nella cittadina reggina.
Infatti Reggio Calabria
farà compagnia ad altre
13 città italiane nell’ospitare il tour della Tim, la
celebre compagnia di
telefonia mobile. incentrato sulla ricerca di volti
nuovi da inserire nelle
proprie campagne pubblicitarie sia locali che
nazionali.
Il tuor partirà proprio
oggi da Bari e si concluderà il 16 luglio prossimo
a Cagliari.
Avranno accesso al concorso i vecchi e i nuovi
clienti Tim che saranno
selezionati dallo staff nei
gazebo che saranno dedicati all’iniziativa.
Il vincitore del casting
diventerà l’immagine di
Tim nella propria città.
A pubblicizzare l’iniziativa un imponente campagna attraverso, sia i social
network, che nelle principarli radio italiane.
37
I MARTIRI DI GERACE DI RAFFA
Il Blu Sky Cabaret ha proiettato, ieri alle ore 18,00, al teatro Loreto di Via Sbarre Centrali il
docufilm del regista Mimmo Raffa sui Martiri di Gerace. La proiezione è stato un modo per
celebrare il 150 anno dell’Unità d’Italia. Alla manifestazione hanno preso parte, autori, attori e
storici, che hanno illustrato la storia, trasfigurata nel film, dei 5 geracesi morti per l’indipendenza
Fest
assegnato a Kim Rossi
Stuart e il Premio
Città di Reggio Calabria al regista e sceneggiatore Pupi Avati.
La rassegna, organizzata dal Comune di
Reggio Calabria e fortemente voluta dall'allora sindaco Giuseppe
Scopelliti, s'inseriva
nell'ambito delle iniziative che da alcuni
anni l'amministrazione portava avanti per
rendere la città calabrese, un polo di attrazione turistica e
culturale. Peccato che
l'era
IL CD DELLA SETTIMANA
Marinai, profeti e balene
(Vinicio Capossela)
delle Marini e dei Lele
Mora che passeggiano
sul Lungomare (considerati forma attrattiva
turistica) abbia contribuito ad un dissesto
delle casse comunali.
Solo la partecipazione
di una delle più grandi
case di distribuzione
cinematografica come
la “Minerva Pictures”
spiega la presenza di
cotanti nomi del cinema ed ha soprattutto il
merito di mantenere
vivo nei reggini il
sogno hollywoodiano.
Almeno quello non
costa nulla.
Francesca Rappoccio
GIUSEPPE RITORTO
Il Fru bacia l’Università della Calabria
Dopo Padova, Catania, Salerno e Perugia, a Cosenza il festival delle radio universitarie
Si chiama Fru ed è l'acronimo di Festival delle Radio Universitarie. Dopo Padova, Catania, Salerno e Perugia, è toccato all’università della Calabria - il Campus più grande d'Italia e tra i maggiori d’Europa - che ha ospitato la rassegna musicale e culturale,
dal 24 al 26 maggio, che ha visto coinvolte tutte le radio d’ateneo
d’Italia. Tre giorni per incontrarsi, discutere, approfondire i tanti
modi di fare web radio negli Atenei. Il campus dell’Università
calabrese è diventato il cuore pulsante di un’intensa attività con
dirette radio in piazza, concerti e dj set, ma anche tavole rotonde e workshop tematici. Il Festival promosso da RadUni, per l’edizione 2011, verrà organizzato da Ponte Radio - la web radio
dell’ateneo ospitante e dall’Università della Calabria in stretta
collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione
Calabria. Tra i media partner della manifestazione anche la celebre Radio Deejay e Ustation, il media dei contenuti universitari
che raggruppa tutte le radio web d’ateneo, tv e magazine univer-
Andiamoal Cinema
Reggio Calabria, info: 0965/ 21515
SALA DE CURTIS
SALA MASTROIANNI
Beastly/
18.10 - 19.50 - 21.30
Machete/ 23.00
Con gli occhi dell’assassino/
19.00 - 21.00 - 23.00
Fast e furios 5/
17.50 - 20.30 -22.55
Thor/18.15 - 20.30 - 22.45
SALA SORDI
sitari e una community di svariate migliaia di iscritti, DJMAG,
DJPOINT e MEI, il Meeting delle etichette indipendenti.La
musica farà la sua parte da leone nelle serate del FRU: dopo il
live dei Motel Connection dell’edizione 2010, anche per quest’anno sono attesi gruppi affermati ed emergenti realtà locali. Il
24 maggio si è esibita la band post rock psichedelica cosentina
CAMERA 237 che ha proposto al pubblico del festival il terzo
disco. Il giorno dopo sono saliti sul palco il duo rock romano
Bud Spencer Blues Explosion, tra i migliori della scena attuale,
visto per 2 anni consecutivi anche sul main stage del concertone
romano del primo maggio. Il 26 maggio i protagonisti musicali
sono stati i napoletani 24 GRANA, fuori con l'ultimo lavoro
discografico "La Stessa barca". Oltre a loro, i calabresi Villa Zuk:
un'intera formazione folk di 8 elementi che propone un sound
classico di cantautorato italiano, con incursioni nel dialetto calabrese.
CINEMA NUOVA PERGOLA
MULTISALA LUMIERE
Reggio Calabria, info: 0965/ 51036
SALA DE SICA
Come l’acqua per gli elefanti/
17.30- 20.00 - 22.30I
CINEMA ODEON
Reggio Calabria, info: 0965/ 898168
Faccio un salto all’Avana/
18.00 - 20.00 - 22.00
CINEMA AURORA
CINEMA POLITEAMA
Reggio Calabria, info: 0965/ 45373
Tatanka/
18.10 - 20.20 - 22.30
Gioia Tauro, info: 0966/ 51498
Rio/ 16.00/ Habemus Papam/ 18.00
Locri, info: 339/7153696
Thor 3d/ 17.00 - 19.30 - 22.00
CINEMA NUOVO
CINEMA GOLDEN
CINEMA GARIBALDI
Siderno, info: 0964/ 342776
Habemus Papam/
18.00 - 20.00 - 22.00
Roccella J. info: 0964/ 85409 - 333/7672151
Polistena, info: 0966/ 932622
Rio/ 15.30 - 17.30
Habemus Papam/ 19.15 - 21.30
VENERDÌ 27
MAGGIO 2011
Faccio un salto all’Avana
18.00 - 20.00 - 22.00
Questa volta Capossela ci regala un viaggio all'interno di una cultura musicale,
quella legata al mare e alle sue leggende;
un viaggio allegorico tra filosofia, letteratura, metafore sull'essere umano passando
tra Melville con il brano La bianchezza
della balena (Moby Dick), ad Omero con
il brano Vinocolo, o Conrad con il pezzo
Lord Jim. Ma sono tantissimi i brani ispirati a questi scrittori.
Espressività e comunicatività vengono
percepite appieno in tutti i diciannove
brani, un viaggio su una nave che ognuno
porta dentro di sè, con le sue speranze, con
i suoi sogni, con le proprie attese e con le
dolorose nostalgie.
Quasi novanta minuti di musica che ti
rapisce e ti spiazza ascolto dopo ascolto,
dove l'inizio dell'album è affidato al brano
Il Grande leviatano: Moby Dick,la grande
balena bianca, viene definita come Leviatano. Qui è un coro magistrale a fare da
cornice all'intero pezzo, il nostro genio è
stato accompagnato in questo lungo viaggio dal Coro degli Apocrifi e quello dei
canti delle donne sarde Actores Alidos.
Con una cadenza geometrica si susseguono canzoni come L'oceano, Oilalà e
Pryntyl, primo singolo estratto dal disco,
dove il cantautore si rifà a Scandalo negli
abissi di Cèline, quel Louis-Ferdinand
Céline, scrittore e giornalista belga, nonché critico letterario e polemista politico.
A differenza dello scrittore, la sirena di
Capossela accetta le gambe ben volentieri,
usandole immediatamente, danzando e
cantando a più non posso.
Testi e musiche di canzoni come Polpo d'amor, Lord Jim, La bianchezza della balena
o Billy Budd hanno melodie al limite dell'orecchiabilità, ed i testi più che scritti da
un essere umano sembrano costantemente spuntati da un oracolo...
In brani come I fuochi fatui, Job e La lancia del pelide, Vinicio Capossela sviluppa
dei trip musicali strumentali geniali, senza
regole e schemi, ricreando una propria
personale dimensione musicale fatta di
suoni e rumori che sembrano palpabili e
reali. Basti pensare che il cantautore ha
fatto issare fin sul Castello Aragonese di
Ischia, ad ottanta metri dal mare, un pianoforte degli anni trenta, precisamente un
Seiler a coda lunga.
Ma le tracce continuano a scorrere sotto
una forza ipnotica dell'ascoltatore che si fa
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected]
RISPONDE
Il direttore
Museo, 104 anni dopo
Ci fu un tempo in cui a Palazzo San Giorgio si lavorava in
grande. L'amministrazione Genoese Zerbi, ad esempio,
aveva lasciato una impronta. Ammiraglio della Regia Marina, compagno di corso e poi amico per la vita di Costanzo
Ciano, godeva di notevole prestigio. Le amministrazioni successive (Muritano e Giunta) avrebbero gestito con decoro il
lascito dell'ammiraglio. Quando ebbero tra le mani gli elaborati di quell'enorme palazzone in travertino immaginato dal
Piacentini, si posero il problema degli effetti che quella megacostruzione avrebbe avuto sullo sky line della città, cioè sull'assieme dell'abitato, visto dal mare.
Una corvetta della marina militare veniva così inviata in rada
, in modo da consentire ad autorità ed esperti, affacciati sul
ponte, di meglio osservare il paesaggio: com'era e come
sarebbe stato. Allo scopo, una enorme sagoma in tramezzi e
compensato veniva collocata, a mò di quinta, nel luogo destinato ad accogliere l'edificio piacentiniano. L'idea che non si
potesse in avvenire frapporre una qualsiasi costruzione (tra il
progettato museo ed il mare) per una quota che superasse lo
zoccolo in pietra bruna su cui poggia l'intero edificio, nasce
dal rispetto di luoghi che si intendevano giustamente preservare da indebite sovrapposizioni. Scrupoli d'altri tempi. Non
poche noie sarebbero derivate alla Sar dei fratelli Montesano
dal vincolo voluto dagli amministratori dei primi anni trenta.
La realizzazione del Museo Nazionale nella città di Reggio,
poneva, in parallelo, il problema del museo civico: quale sorte
assegnargli? Non erano pochi , tra i vecchi reggini, coloro che
propendevano per la coesistenza dei due musei: proprietà,
organici e funzioni rigorosamente separati. I più avveduti ne
proponevano la fusione: una fusione per incorporazione. Io,
con i miei articoli veementi, mi collocavo con questi ultimi:
sul presupposto non infondato, che un ente locale che per
anni non aveva trovato di meglio che stipare negli scantinati
di una scuola un patrimonio di ingente valore non meritava
fiducia..
La questione era ancor più complicata per il fatto che da gran
tempo la direzione del “Civico” era assegnata al professore
Nicola Putortì, uomo assai influente, titolare di cattedra nell'università di Messina e, per giunta, massone assai ascoltato
in Calabria ed in Sicilia. A Reggio - è un fatto - faceva bello e
cattivo tempo. Molti dei personaggi più in vista della città
erano stati suoi allievi. Sfidarlo non era facile. Io ci provai: a
tanti anni di distanza, lo ammetto, me ne vergogno ancora.
Putortì, nel merito, aveva torto marcio. E però meritava più
rispetto. Ero un ragazzo piuttosto sconsiderato.
Io scrivevo, lui leggeva. E si inquietava assai. Un giorno agli
amici - ne aveva - chiese chi fosse quel giovanotto molesto
che, con tanta cocciutaggine, seguitava ad importunarlo con
le sue tesi insolenti. Qualcuno mi propose di incontrare il vecchio professore; ed io andai ad incontrarlo nella sua casa:
dalle parti del Viale Amendola, mi pare di ricordare. Il nostro
fu un discorso fra sordi. Lui restava nei suoi sentimenti e nelle
sue nostalgie; io replicavo elencando le tante ragioni pratiche
che militavano in favore della fusione per incorporazione: la
bestia nera per il professore e per tutti quelli che la pensavano come lui.
Ora che ho l'età che, all'epoca, aveva il professor Putortì
penso con vera tristezza quanto crudeli siano le spietate certezze dei giovani, quando disattendono le ragioni del cuore,
che sono parte della vita dei vecchi. Quella, per me, fu una
battaglia vinta. E, per la città, un guadagno sicuro. Si stabilì,
per convenzione, che i reperti di proprietà comunale, esposti
con criterio organico assieme con il patrimonio di proprietà
statale, dovessero essere contrassegnati da una “C”. Così, in
effetti, è stato fatto. Chi conserva memoria del professor
Putortì; della sua sfortunata battaglia e della sua sconfitta? E
chi, tranne me, ricorda l'impegno di coloro - me compreso che hanno portato alla vittoria la soluzione più giusta? (da
”Taccuino Segreto, memorie di un giornalista”, un libro di
Antonio La Tella).
Antonio La Tella
La cultura e l’arte, motivo di scontro tra allievo e
maestro,è sempre cosa seria. Non possono mai
sfuggire ai reali fruitori per cadere nelle mani dei
profittatoti
SIDERNO
Seggi chiusi,
scuole sporche
Gent.mi Direttore e staff,
siamo le mamme della scuola elementare del Mirto, frazione di Siderno.
Volevamo denunciare una situazione
che ha suscitato in noi non poco sdegno: martedì 17 maggio c.a., giorno
successivo alle elezioni comunali e
provinciali, alcune mamme si sono
recate a scuola, per controllare come
erano stati lasciati i locali dell'ufficio
che ospitava il seggio elettorale N. 16.
La scuola era sporca, lurida; a terra
c'erano bicchieri di plastica, cartacce,
mozziconi di sigarette ( chiaro segno
di attività fumatorie in locali, per
antonomasia, frequentati da bambini), e le tre tende, che noi mamme
avevamo da poco più di una settimana appese alle finestre, per proteggere dai raggi del sole i nostri figli, erano
state staccate e buttate via come roba
vecchia; una, infatti, è stata trovata
fuori dalla classe, nel giardino situato
nella parte posteriore dell'edificio.
Più che elezioni, sembrava che la
scuola avesse ospitato barbari, incivili, selvaggi. Un bell'esempio per i
nostri figli!
Ma nel seggio N. 16, invece, c'erano
un presidente degli scrutatori, che
probabilmente non sono abituati a
vivere secondo le regole morali e di
costume che la società impone. Ci
auguriamo che nessun'altra scuola
della cittadina sidernese abbia avuto
gli stessi esempi di inciviltà e speriamo che ciò non accada mai più.
Grazie
Le mamme della scuola Mirto
LETTERA APERTA
Rispoli ringrazia il
suo elettorato
Desidero esprimere il mio sincero ringraziamento e la mia
profonda gratitudine a tutti gli
elettori e le elettrici che, in occasione delle elezioni per il rinnovo
del consiglio Provinciale, mi
hanno sostenuto con il loro voto
nella lista Scopelliti Presidente.
Un grazie sentito, anche, alla mia
famiglia, gli amici più cari, e a
tutti coloro che mi hanno incoraggiato ad accettare questa sfida
elettorale per dare voce al nostro
territorio.
Essere arrivato così vicino all'elezione di Consigliere provinciale
mi ha inorgoglito e gratificato,
sarebbero stati sufficienti una
manciata d voti per ottenere il
risultato al primo turno. Tuttavia,
con la vittoria di Raffa è possibile che io possa rientrare nella
rosa dei consiglieri che andranno
a formare il nuovo consiglio provinciale e quindi, rappresentare e
servire, come avevo promesso, la
nostra gente continuando a lavorare a favore dei miei concittadini per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio,
sicuro che la vicinanza del
Governatore Scopelliti, di tutto il
centrodestra e del futuro presidente Raffa, è garanzia per avviare tutti i processi necessari alla
crescita di questa zona da molti
anni trascurata per non dire
abbandonata.
La fiducia e il calore che mi avete
dimostrato durante la campagna
elettorale e nel segreto dell'urna
mi sollecitano a proseguire, con
lo stesso spirito e abnegazione, il
mio impegno politico e sociale.
A tutti voi rinnovo tutto il mio
impegno e la mia riconoscenza.
Grazie di cuore.
Francesco Rispoli
BOTTA E RISPOSTA
Il vittimismo
fantascientifico del
“No discarica di Casignana”
Noi è da anni che ci ribelliamo
ma senza risultati.
Caro Ministro, in Calabria almeno da noi , le stragi non le fa la
ndrangheta , ma le istituzioni.
Negli ultimo 10 anni solo sulla
statale 106 ci sono state un
migliaio di vittime e altrettanti di
morti per tumore non menzionando la mala sanità .Questi per
me sono stragi annunciati , ed
ancora oggi nessuno ha fatto
nulla. Lei a questi morti che
nome dà?
Se da noi viene toccato un personaggio delle istituzioni subito
cortei con presenze di” pezzi grossi” dello stato e l'invio dell'esercito.Tutte queste vittime della strada o per neoplasie non meriterebbero di più!? Noi non vogliamo
corone d'alloro e presenza del
Capo dello Stato, noi chiediamo
solamente la messa in sicurezza
della statale 106 e controlli nei
paesi limitrofi alla discarica per
malattie tumorali , chiediamo
troppo !? Se è così scusateci.!
Veda, caro ministro, sulla ss106
tra il paesino di Africo e Bianco vi
è un ponticello dei tempi di Mussolini che negli ultimi anni ha causato 5 giovani vittime(questa non
è strage?)Il ponticello e ancora là
ad aspettare la prossima vittima
,chissà che a finire contro non sia
un personaggio delle istituzioni?
così forse quel ponticello sarà
rimosso. Ad Africo un paese di
circa 3000 abitanti negli ultimi 10
anni le vittime di tumore sono
aumentate dal 30% al 40%; queste non sono stragi? Noi chiediamo solamente un controllo dell'acqua, dell'aria, dei terreni e
delle case ovviamente analisi eseguite dal NOE.A Casignana vi è
una mega discarica costruita su
terreno idreologicamente non
idoneo,
(provata
con
perizia),tenuta non correttamente
,dove il percolato scorre indisturbato ,non solo, è arrivato al mare
che dista circa 3000 metri.Il comitato spontaneo “no discarica di
Casignana” ha richiesto innumerevoli volte le analisi all'arpacal
senza esito dicono che sono publicate su internet ma non è vero.
Abbiamo eseguito a spese nostre
delle analisi sui terreni e sul rambotta ed i risultati sono terrificanti ,più volte abbiamo denunciato il
tutto alla Procura di Locri con i
carabinieri di Caraffa del Bianco
ed il Corpo Forestale ma sembra
tutto insabbiato.
Sig MINISTRO chiediamo a LEI:
il sequestro della discarica ed il
controllo da
parte del NOE sulla discarica ,terreni limitrofi , falde acquifere e
pozzi e quindi la bonifica della
stessa urgentemente .Perchè a
nostro parere e di tanti Dottori fra
5 10 anni la discarica farà una
strage. Non faccia come i suoi predecessori che ci hanno considerato di serie B Abbiamo oltresì
informato di persona il Gen
Melandri e l'Ing Gualtieri ma
ancora nulla di fatto
No discarica Casignana
Secondo l’ultima statistica
dell’ Istituto Epidemiologico
Europeo la Calabria è, in Italia, la
regione con meno incidenza
tumorale. Secondo gli ultimi dati
Anas la statale 106 è l’undicesima
strada della morte in Italia
CARA MILANA
Tratto da
* [email protected]
Cara Milana, perché in amore vince chi fugge?
Se l’amore è una guerra (come insegna il bollente rapporto tra Venere e Marte), allora in ogni relazione ci deve
essere un vincitore e un vinto. Spesso, però, si pensa che
il vincitore sia quello che decide di lasciare l’altro. Ma se
fosse veramente così, la vita sarebbe troppo semplice.
Vorrebbe dire che vince chi è più freddo, chi non sa ricambiare i sentimenti, chi ha paura di avere una relazione. Ma
questo presunto vincitore sa meglio di chiunque altro che
il perdente è proprio lui.
Spesso si dice che se un uomo ha avuto molte donne, allora è un grande seduttore. Ma siamo sicuri che per questo
seduttore sia davvero così piacevole passare continuamente da una storia all’altra? Forse anche lui sogna il
grande amore e lascia tutte queste donne perché non riesce a trovarne una con cui stia bene. Chi non sa far durare un rapporto non è altro che un invalido emotivo, incapace di provare qualcosa di più profondo di una breve
passione e costretto a scappare appena svanisce il primo
innamoramento. Come può una cosa del genere farti sentire bene? Chi è stato lasciato è triste, ma chi lascia lo è
ancora di più, perché sa che per lui l’amore non esiste. E
per sentirsi meglio si convince che “è passato l’innamoramento”.
Rimanere è la soluzione più difficile. Ma anche l’unica
che abbia un senso. Per questo essere lasciati è una vittoria.
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
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BIBLIOTECAMERIDIONALISTA
Un romanzo
dolce straziante
meridionalista
PASQUINO CRUPI
Fortunato Nocera è un intellettuale
con la testa rovesciata dentro la
realtà. Non proviene da studi regolarmente accademici. Poichè gran
parte della sua esistenza e del suo
tempo ha dovuto impiegare per
campare la vita sua e della sua famiglia: moglie e due brillanti figlie. Un
bel passato di marxista militante, che
non vuol fare rivivere, nel campo
della ricerca s’è fatto da sé e fa da
sé. Ha cominciato a pubblicare in
collaborazione con Nando Marzano
saggi, come Figure di anziani nella
letteratura calabrese (Arti Grafiche
Edizioni, Ardore Marina, Reggio
Calabria, 2007) e Francesco Misiano.
Il pacifista che portava in valigia la
corazzata Potëmkin (Città del Sole,
Reggio Calabria 2009). Con Colloquio con il padre (Città del Sole,
Reggio Calabria 2011) Fortunato
Nocera decide il gran passo dalla
saggistica alla narrativa, poggiata
sulla memoria. Sulle memoria del
padre suo, Rocco, santolucota, nonagenario, di vita vasta, intensa, purificata dalla religione del lavoro.
Il libro, che muove da fine Ottocento per approdare agli anni Cinquanta, è diviso in due parti. Nella prima
è Fortunato Nocera, che ricostruisce
la vita di San Luca lungo anni accidentati e fermati dalla fame e dall’oppressione sociale: una catasta di
derelitti occupa la scena d’uno strazio assoluto. Così assoluto da far sorprendere il lettore di come dal
pelago siamo riusciti ad arrivare alla
riva. Nella seconda , la ricostruzione
è affidata al vecchio padre, che conferma con la sua esperienza di vita,
tra l’altro e per grandi anni, catapultata nella fornace ardente della
guerra in Africa. E, poi, nel 1946, il
ritorno a San Luca, che continua a
conoscere fame, miseria, qualche
barlume di luce, e l’intossicazione
della ‘ndrangheta, che il memoriale
padre vide nascere nei primi anni
del Novecento: figlia della povertà e
della miseria, dedita al furto di
capre e vacche.
È un testo dolce e straziante questo
questo Colloquio con il padre di Fortunato Nocera. Un testo illuminante. E chiarificatore. Sembrava che la
letteratura meridionale intesa come
linea del romanzo sociale non avesse
più nulla da dire, come funestamente invoglia la presente letteratura dell’obitorio con i suoi romanzi, occupati da assassinati e imbrattati di sangue. E, al contrario, questa memoria
storico-sentimentale del paese del
Sud- un paese rerale: San Luca - ci
sveglia dall’equivoco. C’è ancora
tanto da raccontare del Sud, della
Calabria, dei paesi del Sud, del loro
passato, che non muore mai. Da
raccntare delle figure eccezionali,
monumenti di saggezza e di laboriosità e di sacrificio, che erano riuscite a fare del Mezzogiorno e della
Calabria una alternativa morale alle
forze del saccheggio e della depredazione. Tale il padre Rocco, che prende cogedo dalla vita a 97 anni,
lasciando incompiuto il racconto.
Letteratura ininterrotta del paese
del Sud, rivisitato con gli occhi della
verità, come negli scrittori più alti
non sempre c’è. E come Fortunato
Nocera, caricandosi il padre sulle
spalle, ha saputo fare, non piegandosi alle mode dei ciocchi verbali, con
la testa alta e sovrana, che gli ha dettato un libro notevole della rinascente letteratura meridionale.
Colloquio
con il padre
di Fortunato Nocera
Nel paese dei pastori
arriva l’INDUSTRIA
Pubblichiamo di seguito il
capito conclusivo de “
Colloqui col padre”.
Fortunato Nocera
Padre, volevo sentire da voi, quello che vi ricordate dello Stabilimento della trasformazione del
legname nato intorno al 1945-46 al paese, che mi
sembra abbia avuto un ruolo importante nella trasformazione sociale.In quegli anni si stava affermando nel paese
una realtà industriale, promossa da un giovane
ingegnere della marina. Il nostro paese, come
sai, è sicuramente il comune più grande come
territorio e più ricco di boschi di diverse varietà
di alberi. I boschi nel corso dei secoli sono stati
sfruttati pochissimo, solo per la produzione di
carbone e, negli anni della nascita della ferrovia,
per ricavarne delle traversine. Ma migliaia di
ettari di boschi restarono non sfruttati, per secoli.L’ingegnere, conscio di questa grande risorsa
naturale, che sapeva di poter ottenere a costi
minimi, data l’inesperienza degli amministratori comunali ed il grande bisogno di lavoro che
c’era nel paese, puntò sulla grande opportunità;
e facendo ricorso a non sappiamo quali sostegni
economici, mise su un’azienda di portata considerevole per l’epoca e per il luogo in cui nasceva. Progettò e realizzò una teleferica per il trasporto del legname dalla montagna (18 chilometri) e realizzò in paese una segheria. In breve
occupò un grande numero di persone, specie
tra i giovani del paese. Certo la novità era grande, mancavano sul luogo le professionalità
necessarie; ma a ciò provvide, facendo venire da
fuori gli specialisti che mancavano nella nostra
zona. Arrivarono i tagliaboschi dal Veneto e dal
Piemonte, i tecnici della segheria e della teleferica dal Trentino e dalla Lombardia e dal Sud
Tirolo, gli addetti all’amministrazione dall’Emilia; altri operai specializzati dalla Basilicata. Il
direttore dello stabilimento, un certo Josco,
uomo gigantesco e scostante, era un tecnico
fuoriuscito della Jugoslavia.
Per molti di loro l’ingegnere costruì anche gli
alloggi e, accanto alla segheria, un dopolavoro –
spaccio alimentare gestito da un tale Zaccarelli,
proveniente da Novara. A raccontare queste
cose oggi, sembra impossibile che il paese, da
sempre chiuso nella sua cultura pastorale, per
qualche tempo diede lavoro ai piemontesi come
tutti chiamavano quei forestieri, indipendentemente dalla loro regione di provenienza. L’azienda, a pieno regime occupò, tra addetti
all’abbattimento ed al trasporto de tronchi e
addetti alla segheria, circa quattrocento operai,
di cui più di settanta erano forestieri.
Una nuova classe operaia era nata nel paese.
Io stesso quando la segheria di sbozzatura pipe
chiuse, cercai e trovai lavoro nella segheria al
paese. Ma di questa esperienza ti dirò più avanti.
La paga giornaliera era misera. Per un operaio
specializzato, quale ero io, si aggirava sulle quattrocento lire giornaliere. Tieni conto che un
pane costava già sulle 70, 80 lire ed un chilo di
sale 20 lire. Noi eravamo ormai sei di famiglia e
quindi si stentava ad andare avanti. Per fortuna
ci aiutavamo un po’ con l’agricoltura e con l’economia che tua madre riusciva fare.
Quando, oltre alla magra retribuzione, si
aggiunse anche la scarsa puntualità nei pagamenti, cominciò a serpeggiare il malcontento
tra gli operai. Uno dei giovani operai, più sveglio degli altri, perché aveva studiato da
seminarista, e dalla facile parlantina, portò il
nuovo verbo del sindacato tra i lavoratori.
Arringò la folla di lavoratori con veemenza e
proclamò lo sciopero. Sciopero era una parola
nuova, da qualcuno mai udita. La protesta fece
effetto e le cose nella fabbrica cambiarono.
Qualche anno dopo, forse per ritorsione o forse
per risparmiare sui trasporti la segheria fu trasferita alla marina. Per fare la nuova fabbrica la
ditta si indebitò, le banche la strozzarono e fallì
miseramente. Alla rovina contribuì non poco
l’alto tenore di vita che la famiglia del fondatore, e sette tra suoi fratelli e sorelle con le famiglie conducevano. Ma probabilmente il motivo
più importante del fallimento fu il fatto che,
avendo saccheggiato completamente i boschi
del nostro paese, la ditta dovette portare il tronchi da fuori e questo fece aumentare i costi di
produzione in modo esagerato.
Un fatto straordinario e piacevole, oltre che
utile accadde il 19 marzo del 1948: al paese
arrivò la luce elettrica. Allora non c’era ancora
l’Enel. L’energia elettrica veniva erogata da una
ditta privata di Cosenza il cui proprietario era
l’ingegnere Piombino. Fu un evento di grande
gioia che coincise pure con la festa di San Giu-
seppe. Gli utenti inizialmente furono pochi:
secoli di abitudine a vivere solo con la luce naturale, al massimo al lume di
una scarda di teda o di una
lumera ad olio di stinco o a
camminare agitando un tizzone di legno acceso, rendevano
le persone diffidenti, poi pian
piano, nessuno poté fare a
meno delle lampade elettriche.
A dire il vero credo che il motivo
determinante che ha convinto
l’ing. Piombino a investire
negli impianti e nelle linea
elettrica nel nostro
paese, siano state le
sollecitazioni
dall’ing. Primerano, fondatore e proprietario dell’azienda di legname, azienda
che
fino
quel
momento era andata
avanti con motori a vapore.
Proprio in quei giorni, noi
abitavamo ancora alla
marina, ho fatto un
sogno che mi è rimasto
impresso e vivo in mente
a
la Riviera VENERDÌ 27 MAGGIO 2011
fino ad oggi, come se il sogno l’avessi fatto ieri
notte. Te lo voglio raccontare, anche se conosco
la tua incredulità riguardo queste cose.
Ho sognato di trovarmi al bivio, dove inizia la
strada provinciale verso il paese. Lì c’era una
grande folla di persone, e tutti guardavano verso
l’alto; pensai che ancora circolassero aerei militari, anche se la guerra era finita da tre anni, e
che la gente guardasse preoccupata di una incursione. Alzai la testa e vidi in un fascio di luce le
Tre Persone della Trinità e sopra una grande
croce. Mi inginocchiai e a mani giunte chiesi perdono dei peccati. D’un tratto accanto a me comparve una persona con una lunga barba bianca,
vestita di bianco che, rivolgendosi a me disse: Dio c’è, Dio esiste e tu lo vedi, lo vedi e lo devi
dire, lo devi dire!La folla che prima stupita guardava in alto era
nel frattempo scomparsa.
Io confuso risposi: - A chi lo dico, io non sono un
predicatore, non sono un prete e la gente non mi
crederebbe e mi prenderebbe per visionarioNon ti devi preoccupare, nessuno ti prenderà
per pazzo!Dicendo queste parole scomparve alla mia vista.
Mi svegliai atterrito, tanto quel sogno mi pareva
vero. Da allora, io questo sogno lo racconto ogni
volta che ne ho l’occasione
Ma per tornare alla mia esperienza lavorativa
nella segheria, senti com’è finita. Ho preso a
lavorare nell’estate del 1949: mi assegnarono
una sega a nastro di notevoli dimensioni. Abituato ad operare con una piccola sega circolare,
dove le dita erano quasi a contatto con la lama,
mi trovai a mio agio con questo nuovo strumento di lavoro, molto meno pericoloso. Ma il destino non la pensò cosi. Una mattina di gennaio del
1950, mattinata piovosa e grigia, successe che la
tavola che stavo lavorando mi sfuggì di mano ed
io andai a finire con la mia mano sinistra sulla
lama in movimento. L’incidente mi provocò il
taglio del dito pollice ed un taglio nell’incavo tra
pollice ed indice che mi recise i tendini di
entrambi le dita. Allora da noi non c’era ospedale, il più vicino era a Melito Porto Salvo a circa
settanta chilometri. Mi portarono in una minuscola clinica privata, tenuta da un medico condotto di paese ad Ardore; il medico non aveva
nessuna esperienza chirurgica, così che mi cucì il
tendine del dito pollice con quello del dito indice e viceversa. Come vedi porto ancora la mano
rattrappita. Questo menomazione non mi permise più di fare lavori manuali. Per necessità,
ho cercato di manovrare, comunque, strumenti come la pala ed il piccone, giacché
altro lavoro non c’era. Ci riuscivo con
grande fatica. Finché mi dovetti arrendere. Il fatto mi provocò una grave forma
di esaurimento nervoso, che sfogavo
fumando sessanta sigarette Alfa al giorno, ero arrivato a pesare meno di cinquanta chili. Mi recai un giorno a Reggio Calabria per farmi visitare da uno
specialista perché accusavo forti
disturbi allo
sto-
“
Tale Colloquio con il padre:
letteratura ininterrotta del
paese del Sud, rivisitato con gli
occhi della verità, come negli
scrittori più alti non sempre c’è.
E come Fortunato Nocera,
caricandosi il padre sulle spalle,
ha saputo fare.
maco. Il dottore mi fece sdraiare su un lettino e
mi visitò; mi domandò se fumavo, e quante sigarette al giorno. Risposi la verità. E lui di rimando mi disse: “ E cosa sei venuto a fare da me! Per
te credo che non ci sia niente da fare, se continuerai a fumare per ancora quindici giorni, puoi
già ordinare la bara funebre!” Mi terrorizzò.
Buttai subito il pacchetto di sigarette che avevo
in tasca, tornai a casa e non fumai mai più. Se
oggi, a novantacinque anni, parlo con te, lo
debbo a quel dottore.
Mi ero dimenticato di dirti che subito dopo il
mio ritorno dalla prigionia feci la domanda per
essere riconosciuto invalido di guerra, giacché
durante il periodo militare avevo contratto alcune infermità, come la bronchite cronica, una
forma di miocardite, e la malaria che, da quando l’ho presa a Shashamanna, mi diventò come
una malattia cronica che mi assaliva di tanto in
tanto. Dopo avermi fatto passare per vari ospedali militari: Cosenza, Messina, Catanzaro, finalmente mi hanno riconosciuto l’invalidità di guerra. Mi hanno assegnato la pensione: settima
Categoria rinnovabile, più bassa di questa c’era
solo l’ottava. Significava che tre anni dopo dovevo essere di nuovo sottoposto a visita per l‘eventuale conferma. Poche lire, ma per me essenziali.
La patria mi aveva ricompensato con
questa“lauta” liquidazione per tutti gli anni che
mi ha tenuto lontano da voi.
Intanto, forte del mio nuovo titolo di invalido
di guerra, che teoricamente mi doveva privilegiare nelle assunzioni pubbliche, continui a
fare domande, quando sapevo che c’erano
posti liberi; nel comune come guardia comunale, nella provincia come cantoniere, nella
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BIBLIOTECAMERIDIONALISTA
scuola come bidello. Nessuno di questi enti mi
chiamò mai, pur avendo io il titolo. I veri privilegiati furono, come sempre. i raccogli voti dei
politici, i raccomandati dai preti e i figliocci dei
mafiosi. Al comune addirittura, mi fecero comprare anche il cappello da vigile e il giorno dopo
hanno assunto un’altra persona.
Dopo alcuni anni in cui mi arrangiavo, per portare avanti la famiglia, tra cantieri scuola e indennità di disoccupazione, infine trovai un lavoro
presso l’Enel come letturista dei contatori ed
esattore delle bollette, più adatto alle mie condizioni di salute, e lo feci per 21 anni, per un compenso da fame. Ma tant’è.
Alcuni che, come me, avevano fatto quel lavoro
per l’Ente elettrico per tanti anni, intentarono
causa per aver riconosciuto il loro diritto di essere assunti in via definitiva e gli anni di servizio
come lavoratore subalterno, con tutte le conseguenze di legge, e vinsero la causa. Io feci come
gli altri, ma il mio avvocato quel giorno, non si
presentò e il pretore decretò la ragione dell’Enel.
- Padre, anche se io avevo ormai tredici anni quando ci fu l’alluvione, vorrei sentire da voi cosa ricordate-Ora ti racconto cose che tu stesso sai bene (alluvione 1951) perché all’epoca eri grandicello-.
Fu forse il fatto più drammatico successo nel
dopoguerra nel nostro villaggio.
La mattina del 15 ottobre del 1951 sembrava
una normale mattinata autunnale, grigia e
umida; c’era una leggera pioggerellina, che però
persistette per tutta la giornata. La notte piovve
più consistentemente, ma diciamo nella normalità. La mattina del 16 verso le sette del mattino
iniziò a piovere a dirotto. Il cielo diventò scuro
e livido. Tuoni e fulmini si susseguivano senza
tregua, In breve il paese fu pieno di rigagnoli ed
acquitrini. Nella valle era sceso quasi un buio
totale, ed erano solo le undici del mattino. Mi
ricordo che tu allora dormivi solo, nella casa che
avevano lasciata vuota i tuoi zii, partiti per l’Ar-
no allargato a dismisura, si riempi da sponda a
sponda di acqua, detriti ed alberi. Quasi tutti i
fondi agricoli lungo gli argini, del fiume, i più fertili, furono inondati e portati via. A valle, giù alla
marina, la furia dell’acqua spazzò via i ponti
della strada statale e della ferrovia. Nelle montagne c’erano centinaia di pastori ed addetti al
taglio dei boschi, Si temeva che le vittime potessero essere numerose, fortunatamente furono
solo tre: due giovani forestieri che lavoravano
alla teleferica ed un padre di famiglia paesano,
Sebastiano Giorgi padre di tre figli, che morì
alcuni giorni dopo, quando la furia dell’acqua si
era alquanto calmata. Tentò di attraversare l’ultimo tratto della fiumara portando in collo la
bisaccia con dentro un poco di carne per la sua
famiglia (il resto della sua mandria era sparito,
portato via insieme all’ovile, dal nubifragio),
quando mise il piedi in fallo su un masso affiorante, cadde nel fiume e fu trascinato via dalla
furia delle acque. Altrove le vittime furono più
numerose: a Platì, paese vicino al nostro, morirono diciassette persone e a Natile di Careri
dieci. Complessivamente, nella nostra provincia
perirono 64 persone.
Il diciotto, giorno dedicato alla festa del santo
Patrono S. Luca, il nubifragio continuò con la
stessa intensità; altre frane scesero verso il fiume,
caddero case, sparirono armenti; un lungo tratto
della strada provinciale, quasi la metà dell’intero
ultimo tratto fu portato via dal fiume ed il paese
fu completamente isolato. Per raggiungere la
marina, nei giorni successivi si dovette percorrere un’antica mulattiera abbandonata da secoli: il
sentiero detto della portella di Vorea.
La fiumara, per molti giorni dopo la conclusione
dell’alluvione, emise un terribile e sordo rumore;
da un capo all’altro dell’alveo si videro per più
giorni galleggiare alberi interi, teste di animali e
rotolare enormi massi. La grande quantità di
detriti diede la sensazione visiva che il letto del
fiume si fosse rialzato di molto, così come fu constatato successivamente. L’angoscia più grande
gentina. La nostra casa distava qualche centinaia
di metri. Ti abbiamo visto arrivare bagnato dalla
testa ai piedi, con le scarpe piene d’acqua. Il
fuoco era acceso. Tua madre riscaldò dell’acqua
e ti fece fare un bagno caldo, per timore che ti
prendessi una polmonite. Nel pomeriggio il
tempo peggiorò, violenti rovesci si alternavano a
rovesci più contenuti, ma sempre intensi. Mai si
era visto un temporale così. Mio padre raccontò
che sua madre gli diceva che una cosa del genere era successa al tempo in cui lei era bambina:
allora piovve una settimana intera e provocò
frane in tutto il territorio: una di esse seppellì sei
pastori e un intero gregge di pecore che erano
ricoverati dentro una grossa grotta naturale.
Questo fatto veniva ricordato dai più vecchi
come la disgrazia di Scugliandu, dal luogo dove
avvenne l‘evento catastrofico.
La notte tra il sedici e il diciassette il nubifragio
non smise un attimo; ma quello che fu forse la
peggiore dell’intero “diluvio”, fu la giornata del
diciassette. L’acqua scendeva come se fosse buttata giù col secchio. D’un tratto, subito dopo un
tuono, si udì un boato fortissimo e prolungato
dalla parte della montagna. Non si poté vedere
subito cosa fosse successo, perché non ci si poteva affacciare e perché l’intensità della pioggia
impediva la vista a più di pochi metri. Era successo che dalla montagna di Ustra era partita una
enorme frana con un fronte di quasi un chilometro, da un’ altezza di 1050 metri, trascinando giù,
milioni di metri cubi di dti, interi boschi di fàrnie,
di pini e di abeti, producendo, nella montagna
una enorme ferita (la frana di Fassari) che è visibile tuttora a distanza di sessant’anni.
Il letto del fiume, che precedenti alluvioni aveva-
la provarono le famiglie dei pastori. Per giorni e
giorni non si seppe nulla del loro destino. Si
seppe, dopo. che alcuni si erano riparati nel Santuario della Madonna di Polsi, altri in grotte e
rifugi improvvisati. La gran parte delle mandrie
andarono perdute. Fu la più grave catastrofe a
memoria d’uomo. Alcuni pastori, per poter tornare a casa, quando smise di piovere, dovettero
inventarsi strade mai praticate, superando frane
e valloni impetuosi, allungando di gran lunga il
percorso. Per la mia modesta parte, persi un piccolo appezzamento di terreno che avevo in affitto dal comune, nel quale avevo, da soli due anni,
piantato un piccolo oliveto, in tutto una settantina di piante. Quando andai a vederlo, dopo l’alluvione, trovai solo un ammasso di sassi e tronchi di alberi; il luogo era completamente irriconoscibile.
Niente fu più come prima dopo il cataclisma; l’economia rurale e pastorale fu, in pochi giorni,
annientata. La fabbrica di legname dovette fermarsi, perché la teleferica che trasportava i tronchi a valle fu gravemente danneggiata e ci vollero molti mesi per ripristinarla. Tornò il periodo
della grande carestia. I giovani dovettero partire:
alcuni per raggiungere altri continenti, specie
l’Australia. il Canada e il Sud America, e altri
verso le nazioni europee. Paesi come Platì, che
contava 8 o 9 mila anime, in pochi anni si ridusse a poco più di tremila abitanti. Il salasso emigratorio del nostro paese fu un poco più contenuto, anche se ragguardevole.
Fu un cambiamento epocale: si era conclusa la
secolare civiltà pastorale del nostro paese. [...]
Da Colloqui col padre
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la Riviera VENERDI 27 MAGGIO 2011
Blob
43
of the week
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foto. Selezioneremo
le più interessanti,
pubblicandole
settimanalmente su
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I magnifici 4
Lombardo consulta le carte e
Battaglia tira fuori l’asso.
Sorridenti sotto l’a
la prottettrice di D
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Registrazione Tribunale di Locri (RC)
n. 1 del 19/06/1998
R.O.C. n°11602 del 02/11/98
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
AmministratoreUnico
Rosario Vladimir Condarcuri
VENERDI 27
Direttore responsabile PASQUINO CRUPI
In redazione CRISTINA BRIGUGLI
PIETRO CRIACO
MATTEO RASCHELLÀ
Responsabile Sport GIUSEPPE RITORTO
Art Director PAOLA D’ORSA
Impaginazione EUGENIO FIMOGNARI
HANNO COLLABORATO
Gioacchino Criaco, Filippo Todaro, Anna
Laura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin
Boson, Nik Spatari, Maria Giovanna
Cogliandro, Angelo Letizia, Marilene Bonavita,
Francesca Rappoccio, Mario Labate, Franco
Crinò, Ruggero Brizzi, Marco Andronaco,
Isabella Galimi,Maria Teresa D’agostino,
Giovanna Mangano,
MAGGIO 2010
Note e schermaglie
CORSIVO 12
Ambulanze
con le gomme
sgonfie
Era torntata l'età dell'oro con l'avvento di Scopelliti al governo della
Calabria. I pargoli, bisognosi di
latte e fasce, erano ridiventati giulivi. I disoccupati non erano che un
ricordo, ormai impallidito. I giovani
, fieramente sicuri del certo domani, avevano ricominciato a credere
che i libri erano il cibo di corpo e
anima, e se li mangiavano al posto
della pastasciutta. Demetrio Arena
aveva vinto le elezioni comunali e,
sapendo d'essere giunto al traguardo senza colpa e senza merito, consegnava il mandato alla Madonna,
che ben conoscendo i guai della
Città, lo restituiva prontamente al
mittente. Solo un luogo, quasi a
dispetto, continuava e continua a
mostrare l'infezione: l'azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, che prosegue la sua storia di cattivo debitore. Infatti, le aziende, preposte al
trasporto con ambulanze degli
ammalati, come la Sanitalgest, la
Croce reggina, la Croce Calabria, la
Croce italiana, la Misericordia
lamentano e denunciano di non
essere state pagate per tutto il 2010
e per il primo semestre 2011.
Che cosa si prospetta ? Che già da
mercoledì 25 maggio le dette
Aziende hanno sospeso tutti i servizi di trasporto di qualsiasi genere
presso gli Ospedali riuniti di Reggio
Calabria, e ciò fino a tempo indeterminato. Ovviamente, la cosa
sembra non preoccupare i magnati del Palazzo. Loro hanno un contratto con il Padreterno e non s'ammalano mai. E, nel caso, schifano le
ambulanze. Si fanno trasportare in
elicottero.
Come ci
vedono
all’estero? Per
fortuna, non
solo mafia!
ANTONIO ORLANDO
Nella vignetta disegnata da Gary Clement, umorista del “National Post” di Toronto, l’avvocato dice al suo cliente Dominique
Strauss-Khan nel parlatorio del carcere:
“Il suo comportamento la squalifica come presidente della Francia.
D’altro canto la qualifica per diventare Primo Ministro italiano”.
Seguono immediato e sdegnato passo di protesta dell’ambasciatore italiano e grandinata di lettere risentite di italocanadesi che
ricordano come l’Italia abbia dato al mondo il Rinascimento, il
cattolicesimo, “la Pietà”, la radio, il telefono, la pizza margherita
etc. etc.. Altri evidenziano il grande contributo di lavoro e di cultura che stanno dando proprio gli italiani al Canada. Verissimo!.
E’ da comprendere il povero ambasciatore, che deve fare il suo
mestiere, ma il dubbio che il primo calunniatore (leggi: sputtanatore) dell’Italia sia proprio il Papi del Bunga Bunga, ai nostri
patriottici connazionali che vivono sotto la foglia d’acero non
viene? Seconda considerazione. Dunque ad offuscare l’immagine
del Bel Paese non ci sono solo mafia, camorra e ‘ndranghita. Una
volta tanto non è colpa dei calabresi o dei siciliani se all’estero
sghignazzano su di noi e ci considerano una sorta di repubblica da
operetta. Se l’hanno capito pure i canadesi vuol dire che siamo
proprio ridotti male, anzi malissimo. A proposito il “National
Post” è un giornale di destra, una destra popolare e populista che
piacerebbe molto a quelli del PdL l’avreste mai immaginato?
“IL SOGNO E LA POESIA, LORENZO CALOGERO
Essenza del poeta
Sono il solitario origliere
di ciò che dorme.
Perciò scrivo
colla tacita mano,
l’occhio rivolto ai sonni.
Lorenzo Calogero
La poesia ci giunge inaspettata, ci sorprende. E’ un evento nel senso derridiano
del termine, un evento linguistico che
rompe con il linguaggio usuale, come fa il
sogno con la vita cosciente. E questo rapporto tra il sogno e la poesia è particolarmente visibile nelle rime di Lorenzo
Calogero (Melicuccà, 28 maggio 1910 –
Melicuccà, 25 marzo 1961). Il linguista
Stefano Agosti definisce l’assenza di
grammaticalità la forma più raffinata del
verso e Calogero è maestro nella rottura
o nell’attenuazione dei vincoli normativi
che fanno esplodere il linguaggio come
un fuoco d’artificio. L’artificio poetico di
Calogero consiste nell’accostamento
innovativo di termini tramite i paragoni e
le metafore che consistono nell’uso di
parole che normalmente fanno parte di
contesti diversi e che rompono con la logica quotidiana. In realtà non esiste un
senso proprio (originario) e un senso
metaforico (derivato), ma un uso della
lingua abituale e uno innovativo. Il poeta
anticipa i nostri contemporanei giocando
con le parole che a volte ripete e creando
assonanze impreviste. Calogero abitava la
morte, egli ci parla da quel luogo, dall’alterità assoluta, per questo la sua è una
scrittura altra o una scrittura dell’altro
che irrompe e disarticola, disorienta per
condurci su strade mai percorse. Il poeta
calabrese è attraversato dal linguaggio
della morte che cancella i significati e
lascia spazio ai sensi, alla deriva dell’interpretazione, un nuovo linguaggio parla
attraverso lui. La morte e il dolore sono
stati i fedeli compagni del poeta e sono
presenti in molti componimenti. La poesia era la sola consolatrice. Lo scrittore
calabrese viveva in bilico tra la vita e la
morte, il sogno e la vita cosciente, il senso
e il non senso. Anche i versi a volte sembrano sospesi e incompiuti. Alla ricerca di
un mondo originario e puro che si rispecchia nella natura, Calogero evoca con
frasi suggestive un amore immaginario.
L’autore sfugge alle classificazioni critiche essendo stato un solitario nella vita e
nell’arte.
Più vicino al simbolismo che al surrealismo e all’ermetismo, ebbe ed ha ancora
riconoscimenti limitati se consideriamo il
suo grande valore. Insieme a Franco
Costabile, di cui condivise il tragico destino e la terra natia, è una delle voci più originali del Novecento.
Giuseppe Gangemi
RIVIVERE I CENTRI STORICI E CHIUDERE
I CENTRI COMMERCIALI!....LA DOMENICA!
Altomonte, Santa Severina, Fiumefreddo Bruzio, Morano Calabro,
Bova, Chianalea di Scilla e Gerace, sono importanti centri storici
calabresi dall’elegante architettura , dagli antichi portali e dalle strade che passano tra le case, il verde pubblico e privato curato nei
minimi di particolari, che in questa stagione si arricchiscono dei
colori della primavera. Gli antichi tetti sembrano sorvegliare i passanti che osservano le vetrine dei negozi di artigianato tipico e dei
ristorantini e bar che offrono le degustazioni tipiche di questi luoghi.
Esistono, poi, in questi borghi, strutture alberghiere di rilevante qualità pur nella differenza di categorie e prezzi.
Le autostrade e le statali quasi lambiscono questi centri che si connotano anche per gli importanti luoghi religiosi che ne fanno meta
di pellegrinaggio locale e nazionale.
Eppure, negli ultimi anni si è evidenziata una certa sofferenza di
presenze nonostante l’impegno degli amministratori nel rendere
note le bellezze dei luoghi, nonché le numerose manifestazioni artistiche, culturali e religiose.
Purtroppo in Calabria si sta verificando una “congiuntura” quasi
unica nel suo genere che porta ad una specie di “diserzione” turistica, che inaridisce e “ruba” risorse economiche a commercianti e
operatori economici, i quali sono tradizionalmente coloro che rendono vive le strade e le piazze di questi paesi.
Cosa accade nei fine settimana o nelle domeniche?
La gente si riversa nei 24 centri commerciali calabresi (di cui 5 con
più di 110 negozi) ed al riparo dalle intemperie invernali o dal caldo
estivo, si passeggia nei corridoi illuminati dalle luci artificiali, dalle
insegne dei negozi, dalla musica di sottofondo, dall’intenso odore
delle patatine fritte con gli hamburger, dai banconi di vendita dei
gratta e vinci… . E’ così che nelle domeniche anziché muoverci con
la famiglia per conoscere la bellezza della nostra Terra, i segni fisici
della nostra storia, ci richiudiamo nelle piazze artificiali dei centri
commerciali. Cose tutt’altro che spregevoli, sia chiaro, ma la domenica… concediamocela a guardare il mondo!
E’ come se il centro commerciale rappresentasse per noi calabresi
una sorta di rivincita sociale ed economica nei confronti del resto
d’Italia dove questi luoghi di incontri hanno maggiore “anzianità di
servizio”. Forse questo ci fa sentire partecipi di quel grande mercato del consumismo che in questi luoghi si esalta e che da noi sono
arrivati, nel passato, come echi del benessere delle metropoli.
Tutto questo è evoluzione?
Ci vuole e deve esserci una giusta modernizzazione della rete commerciale e quindi ben venga il Centro commerciale ma… bisogna
la Riviera VENERDI 27 MAGGIO2011 45
HANNO COLLABORATO
Francesco Laddarina, Ian Zimirri, Giuseppe
Patamia, Alessandra Bevilacqua,Bruno
Gemelli, Carmelo Carabetta, Valentina Elia,
Antonio Cormaci, Mario Labate, Antonio
Tassone, Giulio Romeo, Ilario Ammendolia,
Sara Caccamo, Giuseppe Fiorenza, Daniele
Mangiola,Sara Caccamo.
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preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da
intendersi gratuite.
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VENERDI 27
MAGGIO 2010
Niente cappelli su Pisapia
RUGGERO CALVANO
Comprate l'auto da Pisapia … ma sostituite subito il blocco chiave”. Ho
mandato a tutti i miei amici milanesi questo messaggio, l'ho affidato a uno
che lo consegnerà di sicuro. Sapete che, nonostante adesso sia relegato a
custodire canaglie nella colonia penale d'Aspromonte, sono nato in padania, con la p minuscola. Per questo mantengo un legame sentimentale con Milano, e in fondo quale tutore di mostri la vicenda del ballottaggio meneghino mi
riguarda. Conoscete il passato di Giuliano, è garantista, onesto, coerente con le
sue idee, di sinistra, persona perbene … un mostro insomma, dal quale proteggere i milanesi. Rappresenta un modo di far politica che è scomparso da decenni in Italia. Conoscete il mio credo politico, rivoluzione perpetua, quindi non mi
incasello nello scontro tra bande. Non amo nemmeno le scelte a cui gli italiani
vengono costretti da tempo, quelle rivolte al meno peggio. Perché al peggio si
risponde con la scelta peggiore, alla peggiore sinistra succede la peggiore destra
e viceversa. Così all'invasore del Vietnam, Kennedy, è succeduto Nixon, a Bush
il guerrafondaio Obama e a Blair Cameroon. Il giustizialista Occhetto ci ha regalato Berlusconi che si è alternato col chierico-comunista Prodi. La gente ha diritto al meglio, non deve scegliere fra il cappio e la cicuta. E per una volta la regola si è rotta. A Milano, Pisapia non è il meno peggio, rappresenta il candidato
ideale per chi è convintamente di sinistra. La Moratti non è ne di destra ne di
sinistra, non ha colorature politiche, fa parte di un gruppo di potere, punto. La
vittoria di Pisapia segnerebbe una rottura dell'insulso schema politico che viene
riproposto agli elettori. E la prossima volta anche quelli di destra potrebbero
avere un candidato convintamente di destra. Le idee possono essere giuste o sbagliate, ma questo non dipende dallo schieramento di appartenenza. Si può essere nel giusto sia a destra che a sinistra, e persino al centro. Bisogna però sciogliere le bande che si azzannano solo per le poltrone, sia quelle azzurre che quelle
rosse, che al di là del colore sono la stessa cosa. Milano è importante perché può
essere un punto di svolta. Pisapia, per farcela, deve continuare a essere se stesso.
Stiano lontani da lui i Bersani, i Vendola, i Di Pietro. Giuliano non ha bisogno di
cappelli che lo soffochino. Milano non è Napoli, dove ancora si ragiona per pancia e per protesta. A Milano serve la testa … e compratevi l'auto da Giuliano che
anche se è un mostro la macchina non ve la ruberà.
“
A Suora Carolina Ivazzo il “premio Nesi”
È Suor Carolina Iavazzo fondatrice del “Centro Givanile Don Pino Puglisi” di Bosco
S. Ippolito di Bovalino, l’assegnataria del “Premio Nesi” – Prima Edizione 2011. Indetto dalla Fondazione Nesi di Livorno, con il patrocinio del Comune di Livorno, della
Provincia di Livorno, della Regione Toscana e della Cassa di Risparmio di Livorno, il
Premio è finalizzato alla valorizzazione e al sostegno di persone, movimenti ed esperienze che si sono distinti nel campo dell’emancipazione delle persone e delle comunità, attraverso servizi ed attività socio-educative e culturali. La cerimonia per la consegna del Premio si è svolta questo pomeriggio presso la Sala Consiliare della Provincia di Livorno.
Il Sindaco di Bovalino Tommaso Mittiga, nell’esprimere compiacimento per l’assegnazione del Premio e per l’importante riconoscimento nei riguardi della religiosa e del
Centro Puglisi, ha voluto sottolineare <<l’importanza del ruolo sociale svolto dalle
realtà parrocchiali e dalla comunità cattolica, in un contesto territoriale economicamente e socialmente difficile, dove gli effetti della crisi in atto e l’alta percentuale di
disoccupazione sono indice di malessere generale che coinvolge intere famiglie ed in
particolare la popolazione giovanile socialmente più debole e più esposta al rischio di
coinvolgimento in attività illecite. L’Amministrazione Comunale – conclude Mittiga si pone a favore e a sostegno di tutte quelle realtà, di Volontariato e del Terzo Settore
in genere, che su esempio del Centro Puglisi e di Suor Carolina operano sul territorio
per lo sviluppo e la promozione sociale. Ringrazia la Fondazione Nensi e il suo Presidente, il Comitato di esperti per l’assegnazione del Premio Nensi 2011, per aver inteso
premiare una realtà ed una esperienza significative di appartenenza comunale a cui ci
sentiamo vicini e ci adoperiamo per promuovere e sostenere>>.
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BOVALINO
regolamentare le apertura festive e domenicali, ponendo le limitazioni, che in tutte le regioni italiane saggiamente gli amministratori
fanno rispettare, i quali non valutano la conseguente desertificazione che paralizza la vita economica delle città, monopolizza l’economia in poche strutture commerciali, facendo perdere potere d’acquisto ai consumatori, i quali si vedranno “obbligati” ad acquistare in
negozi fotocopia per qualità, assortimento e prezzi.
La mia visione apparentemente retrograda tiene conto invece di una
evoluzione monopolistica dell’economia che rende il consumatore
prigioniero di scelte poco “democratiche”, senza considerare che le
comunità vivranno un fenomeno di “abbandono sociale” e “spopolamento”.
E’ d’obbligo trovare una via d’uscita per uno sviluppo vero dell’economia, per la conservazione “attiva” della ricchezza sociale e culturale dei nostri centri storici.
Politica, Università, uomini di cultura e associazioni e fondazioni
possono e devono impegnarsi per un cambiamento che porterà uno
stile di vita consono al nostro territorio restituendo benessere e vitalità.I nostri figli, ma anche i nostri genitori ci ringrazieranno.
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“SOVERATO NEL CUORE”
GIOVANNI SGRO’
CONTROMANO di FILIPPO TODARO
PER FAVORE, BALLOTTIAMO!
Ballottaggio, che passione! O bianco o nero, o l’uno o l’altro. Senza scampo e alternative, senza appelli o ulteriori gradi di scelta e di giudizi. In una sorta di tie-break tennistico, drammatico se volete, in
cui è necessario rompere l’equilibrio (sebbene qui non si tratti della stessa cosa), e avere a tutti i costi
un vincitore. Il pareggio non è previsto. Ogni pallina giocata ha valore determinante e non ci sono riparazioni di sorta.
Si tratta delle necessarie estremizzazioni della democrazia che ad un certo punto non può più tergiversare. Deve decidere e darsi un corso, una svolta, un leader e andare avanti.
E la cosa bella è che ciascuno di noi, proprio al ballottaggio, può dire meglio la sua e può incidere più compiutamente e più incisivamente su ciò che sarà il futuro. Non che la sua non l’abbia già detta al primo turno, per carità, ma
sono dell’opinione che adesso lo si possa fare ancora meglio e con maggiore libertà. A parte il fatto che il voto al ballottaggio ha un certo valore aggiunto unico e molto importante e non corre alcun rischio di essere inutile o sprecato e vedere sminuita la sua efficacia.
Nonostante ciò mi pare di poter affermare che questa vigilia di ballottaggio stia trascorrendo nella pressoché totale
assenza di alcun dibattito, almeno in provincia, come se non ci riguardasse, e ciascuno fosse attratto da altre faccende evidentemente ritenute più seducenti della scelta del prossimo presidente della Amministrazione Provinciale.
Nessun volantinaggio, nessun porta a porta, nessun pedinamento, nessuna discussione, neanche davanti al bar dei
soliti quattro amici, e, men che mai, nessun comizio o manifestazione pubblica.
Se non ci fosse alcuna differenza tra questi atteggiamenti e quelli che sono appena trascorsi, di due settimane fa, che
hanno preceduto il primo turno e le comunali e tutto fosse come sempre, nessuna meraviglia e nessuna considerazione, ma, siccome sappiamo che non è così, il fenomeno merita una qualche attenzione.
Premetto che la richiesta di voto (talvolta ossessiva e fastidiosa, tal’altra supplichevole e noiosa, tal’altra ancora arrogante e presuntuosa) da qualsiasi parte provenga, non mi piace. La ritengo quasi offensiva come se, non essendo in
possesso di idee chiare e decise, avessi bisogno del consiglio di qualcuno per indirizzare da qualche parte e verso
qualcuno il mio consenso.
E quindi l’assenza di quelli che in un mio contromano passato ho chiamato questuanti del voto, non può che farmi
piacere.
Solo temo che la loro scomparsa non sia imputabile, per nulla, ad un loro rinsavimento, o ad una loro scelta di lasciare ciascuno libero di votare per chi gli pare, ma piuttosto ad un generalizzato e pericoloso disinteresse collettivo al
ballottaggio di domenica, nonostante la sua importanza. Con la conseguenza probabile che aumenteranno gli astenuti dal volto e si alzerà la percentuale di coloro che non approfitteranno della enorme possibilità di essere determinanti nella scelta del Presidente della Provincia. Con rilevanti storture alla democrazia e alla sua funzione principale di dare voce a tutti.
“E’ senza cervello chi vota Tizio”, afferma improvvidamente (si tratta di un eufemismo) il nostro Presidente del Consiglio.
“E’ senza cervello chi non va a votare!” affermo io più modestamente.
“Voti Tizio o Caio – aggiungo – ma serva la democrazia e il suo territorio e vada a votare”.
FUEGO
di FRANCO CRINÒ
LE SEGRETERIE
DEI CANDIDATI
Fra due giorni avremo il quadro completo di
queste elezioni amministrative.
La sobrietà ancora non si impone.
La crisi morde, i partiti piangono miseria, i
candidati non risparmiano lo stesso.
Per arrivare in consiglio comunale o in quello provinciale, per cinquecento, mille preferenze, segreterie high-tecnology.
Il modo più efficace per farsi apprezzare è la
televisione, che non è affatto facile.
Internet e sms richiedono anch’essi un vocabolario esatto.
I giornali non sono più facili, in ogni caso gli
argomenti non si inventano.
Per diffondere il materiale elettorale, le Poste
fanno delle agevolazioni, le spese per il “porta
a porta” sono sostenibili.
Per i convegni, una buona riuscita pretende
partecipazione, proposta, ascolto.
Per dare informazioni ai sostenitori e per
averne, per verificare la “copertura” del materiale elettorale non occorrerebbero interi
piani di caseggiati e tanti collaboratori.
Le candidature si preparano per tempo, non
possono essere le (formidabili) campagne
pubblicitarie a lanciarle.
La politica è servizio per un progetto collettivo.
In politica non ci va chi è modesto, chi è umile
sì.
Si deve entrare in competizione, la modestia
non ti fa entrare.
Ce lo spiega Francesco Alberoni : “La modestia non si mette in mostra, non opprime, non
si vanta. Chi è modesto è misurato in ogni
cosa, nel parlare, nel vestire, anche nelle emo-
zioni, non va verso traguardi importanti”.
Si può avere successo conservando l’umiltà, che “non rende indifferenti, che,
anzi, lascia il posto a tutto ciò che è virtuoso. La persona umile può apprezzare
la gentilezza di un barista che ti serve, la
cura che l’insegnante mette nella sua lezione,
l’abilità che si mette al servizio...”
Il cittadino-elettore si vuole recare nella
segreteria del candidato per farsi informare
sul riordino del settore forestale o sul piano
di rientro della sanità o sulla legge Bossi-Fini
sull’immigrazione o sulla scuola, forse sulle
polemiche che ha sollevato l’ultimo libro di
Giampaolo Pansa.
Tanti candidati, in affanno per raccogliere i
voti, non hanno il tempo di leggere neppure
un quotidiano o, per intero, il programma del
proprio schieramento : scappano, non rispondono.
I contraddittori sono roba per candidati maggiori.
Non sono venuti sempre bene.
Parlando con enfasi di un nuovo meridionalismo non si possono mettere sulla stessa linea
Gianfranco Viesti e Nicola Rossi.
Il primo scrive che i soldi trasferiti al Sud sono
pochi e saranno meno, il secondo si è dimesso
da senatore del Pd sottolineando, fra l’altro,
che non si possono chiudere gli occhi sugli
sprechi al Sud.
Se i cittadini si recano nelle segreterie dei
candidati per chiedere favori, si deve fare la
prova per vedere se si tratta di diritti o di
abusi : sempre tempo e conoscenze ci vogliono …
Soprattutto molta prudenza.
Insomma, i candidati debbono parlare di politica e rispettare gli impegni, come hanno promesso dai manifesti 6x3.
Il rispetto degli impegni, in buona misura, può
essere legato alla elezione, la politica alla
natura.
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la Riviera VENERDI 27 MAGGIO2011
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Teleratti: vince Barbara D’urso
La D’urso ha vinto come peggior personaggio dell’anno; nella sezione “i 5 minuti da
dimenticare”, per l’intervista a Francesco Nuti nel corso del programma “Stasera
che Sera”. Per il secondo anno consecutivo è stata eletta regina della “trash
television”.
ZonaCesarini di Benjamin Bowson
Dall’aspromonte a Milano
Lo guardo dall'alto l'Insomniac, cullato dalle acque dello Jonio. Saliamo verso i monti calpestando le felci e le ginestre spinose. Dovevo incontrarlo Ruggero, mi frullano in cuore cose che non sono ne fiori ne opere di bene. A volte
ho voglia di consegnarmi al primo carnefice di passaggio e adagiare la testa su un ceppo di ulivo, ma so che non lo
farò, andrò avanti. Appartengo a una razza in via d'estinzione, destinata a perire, ma che prima di sparire farà quel
che deve. Ognuno di noi vive un dramma, che per gli altri è sempre più piccolo del loro. Sarebbe bello che il cervello se ne andasse in pappa e facesse sparire il dolore. Succede alla maggior parte delle persone, ma non a tutti,
non a me. Nonostante tutto quello che gli ho infilato dentro resta lucido, continua a far da specchio alla mia anima.
Vorrei essere una Driade e cambiare rotta a ogni soffio di vento. Resto Amadriade e il mio timone è irremovibile.
Soccomberò sotto il mio ridicolo senso dell'onore, non cambierò strada. Non lo si può fare alla mia età. Butterò al
vento la mia libertà, i miei soldi e andrò fino in fondo. So che fate fatica a seguirmi, stento a farlo anch'io. Sono a
un bivio, sono fuori di galera, ho soldi a sufficienza per rifarmi una vita e una verginità. Abbandonare i miei amici
al loro destino. Lasciare impuniti i miei nemici, quelli che hanno cosparso di spine il mio cammino … Ruggero lo
trovo nel piano di Dorgali, davanti a una quercia enorme. I più attenti di voi se ne ricorderanno, ve ne ho già parlato. L'albero racchiude le due anime dell'uomo, la Driade che mira sempre e comunque a salvarsi. E l'Amadriade,
sempre uguale a se stessa, per la quale l'onore sopravanza sempre la vita. Badate, l'onore non è il sentimento stupido che gli esseri primordiali infilano fra le cosce delle donne. L'onore è il rispetto per se stessi, è la coerenza di
vivere e morire in armonia con i propri principi. E il mio onore vorrebbe che buttassi tutto al vento, per restargli
fedele e annientare chi mi ha gratuitamente fatto del male. Chi ha calpestato i miei sentimenti, i miei amici, le mie
idee. Ruggero ride, mi passa un po' del suo fumo. Mi affida un messaggio da portare ai suoi amici a Milano. Rido
anch'io, è un vecchio pazzo che rincorre ancora i suoi ideali. Ho sbagliato uomo. E voi che nella vita siete a un bivio,
dove la scelta è vivere o morire, non siate fessi. Se un improvviso attacco di viltà vi prende, non andate a chiedere
consigli a un'Amadriade … vi darà una pistola, mai un fiore.
Linguabiforcuta
Federalismo ministeriale: Dopo la batosta elettorale
di Milano, Umberto Bossi dichiara sicuro: «Trasferiremo il Ministero dell'economia a Milano, Berlusconi
ha già detto si». Alle parole del Senatur fanno da contraltare quelle del “responsabile” Domenico Scillipoti: «Se Silvio concede di spostare dei ministeri alla
Lega io chiederò di trasferire i Beni culturali a Barcellona Pozzo di Gotto, il mio paese natio». Naturalmente Berlusconi ha appoggiato con entusiasmo l'idea dell'onorevole siciliano. A tal proposito il premier avrebbe dichiarato: «mi occuperò dei Beni Culturali dopo il
trasferimento del Ministero di Grazia e Giustizia ad
Agrigento (la sede provvisoria sarà la casa del Ministro Alfano) e di quello dell'Interno a Varese (anche
Maroni avrebbe dato l'ok per ospitare la sede provvisoria a casa sua)».
Ipse dixit: In vista del ballottaggio per l'elezione del
sindaco di Milano, il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, dichiarava preoccupato: «Avanza una
sinistra vicina ai violenti». A supporto di questa tesi,
nelle stesse ore proprio a Milano, registravamo la
dichiarazione di un noto esponente di sinistra, tale
Umberto Bossi, che, contestato da un oppositore che
lo invitava ad andare a casa, così rispondeva: «Invece
di fischiarmi vieni qui che ti mando all'ospedale».
Ipse dixit 2: Nel Marzo del
2010 l'ex sindaco di Siderno
Alessandro Figliomeni, allora
candidato alle elezioni regionali per il centrosinistra, così pronosticava:«Il prossimo sindaco
di Siderno sarà uno con tanti
capelli» . Nel Maggio del 2011
viene eletto Sindaco di Siderno
Riccardo Ritorto, famoso per
la sua fluente chioma.
Assunzioni di responsabilità:
Berlusconi, da vero leader, analizza i motivi della
debacle elettorale e le conseguenze di un'eventuale
sconfitta ai ballottaggi: «Il cattivo risultato delle amministrative è tutta colpa dei candidati, deboli e senza
personalità, e di chi vota a sinistra che è senza cervello». Ergo: «se perdo non me ne vado». Gatto Silvio
vuole sempre cadere in piedi.
L’angolodiParrello
I LEONI DELLA VASCA IN PIAZZA
RISORGIMENTO A SIDERNO M.
In piazza Risorgimento l’altro giorno un leone della
vasca mi dice: “Ma professore, dove vai così di fretta?”. “Vado a scuola - risposi - e sono in ritardo. Voi
come state?”.
“Non ci possiamo lamentare. L’acqua è abbondante e sempre pulita. Molti cittadini generosi provvedono per il cibo. Caro professore, come sono andate le ultime elezioni amministrative? Cosa pensi?”.
“L’augurio mio e di tutti i cittadini è che possano fare
bene e, come sempre è stato anche nel passato,
Siderno possa essere la città guida per la nostra zona
jonica.
Franco Parrello
VENERDI 27
MAGGIO2011
L OROSCOPO
ARIETE
E’ il momento di dialogare, divagare,
comunicare, aprire a nuove amicizie.Le
finanze saranno oggetto di massima
attenzione. L’energia è sempre notevole
ma più disciplinata.
TORO
Siete i più fascinosi in questo
periodo;sta a voi sciegliere come usare
questa energia vitale. Non vi mancheranno nè le risorse nè i corteggiatori.
GEMELLI
La mente sarà vivacissima; favoriti
saranno viaggi e esplorazioni. La sensibilità accentuata vi renderà molto ricettivi nell’ambito di questioni familiari,
dove potreste fare la differenza.
CANCRO
Smetterete di respingere le attenzioni
di chi vi vuole bene, e tornerete ad essere ricettivi e percettivi. Sforzatevi di
comunicare di più.
LEONE
Certo le ideea ai nati della prima
decade non mancheranno. L’ideale
sarebbe proprio quello di non
amplificare momentanee frizioni.
Siate più conciliati e prudenti, ne
guadagnerete in autorevolezza.
VERGINE
Non vi preoccupate, perchè il quadro generale dei transiti è talmente favorevole, che non
avete bisogno di barricarvi in difesa. Ben posizionati nel vostro baricentro, vivrete così qualche piccola sollecitazione con calma esemplare.
BILANCIA
Week-end un pò nervosetto ma tranquilli il fine mese sarà magicamente
migliore. C’è più ossigeno per la creatività, più dinamismo e comunicazione.
SCORPIONE
Dedicare tempo e cure ai rapporti
interpersonali vi restituirà più di quanto
potete immaginare. Prevenire ed evitare eventuali contrasti.
SAGITTARIO
Avrete desiderio di muovervi, anche in
maniera scoordinata e nervosa, potrebbe farsi impellente. Dedicarvi alla
gastronomia non è una cattiva idea.
CAPRICORNO
Ora che vi sentirete più a vostro agio,si
riaprono tutte le opportunità di quel
tipo di costruzione progressiva e graduale di cui siete maestri. Sono ottime
le prospettive in campo sentimentale.
ACQUARIO
Sarà proprio la vostra creatività ad essere di prezioso aiuto per chi tra i vostri
cari e troppo invischiati in questioni
materiali. Non smettete di sognare, e di
costruire architetture sospese. State per
raggiungere i vostri obbiettivi.
PESCI
Non siate pigri o timidi e non esitate a manifestare apertamente i vostri desideri e le
vostre idee, perchè è un buonissimo periodo
per voi. Sarebbe un vero peccato.
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