Maria Ausiliatrice Rosa - ULSS n. 3

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Maria Ausiliatrice Rosa - ULSS n. 3
ISTITUTO MARIA
AUSILIATRICE
DI ROSA’
CARTA DEI SERVIZI
La presente Carta dei Servizi è stata approvata nella seduta del Consiglio della Casa del19 maggio 2015
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Rosà, 20 maggio 2015
Ad ogni Sorella dell’Ispettoria
Carissima,
sono lieta di presentarti la Carta dei Servizi del Centro Servizi di Rosà.
In essa troverai una descrizione di tutti i servizi socioassistenziali che l’Ispettoria – attraverso il
nostro Centro - mette a disposizione delle F.M.A., unitamente ad una serie di informazioni utili per
usufruire del servizio con la dovuta consapevolezza.
La Carta dei Servizi è uno strumento importante per costruire un rapporto trasparente e
consentire a chi riceve il servizio una partecipazione attiva e costruttiva ad una realtà così
importante per la nostra comunità.
Ci adopereremo con ogni mezzo per mantenere quanto illustrato nel presente documento,
che si propone in tal modo quale strumento per un miglioramento continuo della qualità dei servizi
che ci impegniamo a offrire.
In quest’ottica, rivolgo un caloroso invito alle residenti e ai loro familiari affinché si instauri
un clima di fattiva collaborazione, assicurando che risulteranno preziosi anche i consigli e gli
eventuali reclami che vorranno farci pervenire ed ai quali cercheremo di fornire, nei limiti delle
nostre capacità, risposte adeguate e soddisfacenti.
Cordialmente.
La Direttrice
Sr. Lucia Fedrigotti
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INDICE
1. Identità dell’Istituto
2. Carisma e Missione dell’Istituto
3. Il progetto FMA per la terza età
4. Riferimenti normativi
5. Mission e principi per l’erogazione del servizio
6. La presenza dell’Istituto Maria Ausiliatrice a Rosà
7. Informazioni generali sulla struttura
8. Organizzazione
9. Le figure professionali
10. Personale dipendente ed i collaboratori: i numeri
11. Organigramma
12. Politica per la qualità
13. Standards di qualità dei servizi erogati
14. Verifica degli standard
15. La tipologia delle prestazioni
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20.
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a. I servizi alberghieri
b. i servizi sociosanitari e riabilitativi
La valutazione multidisciplinare ed i PAI
Modalità di accesso
La vita della comunità
Le attività della settimana
Tutela e partecipazione
I recapiti
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pg. 5
pg.6
pg.8
pg.9
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IDENTITA’ DELL’ISTITUTO
Per un dono dello Spirito Santo e con l'intervento diretto di Maria, San Giovanni Bosco ha fondato
il nostro Istituto come risposta di salvezza alle attese profonde delle giovani. Gli ha trasmesso un
patrimonio spirituale ispirato alla carità di Cristo Buon Pastore, e gli ha impresso un forte impulso
missionario."
(Costituzioni FMA, n°1)
Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono donne consacrate a Dio che vivono la loro missione
ed esprimono la specificità del loro carisma impegnandosi nell’educazione umana e cristiana dei
giovani secondo il Sistema Preventivo di Don Bosco .
Sono una famiglia religiosa nata il 5 agosto 1872 a Mornese (Alessandria) e attualmente presente
in 94 paesi del mondo. Con la collaborazione attiva di Maria Domenica Mazzarello, don Bosco ha
fondato un Istituto che, nella Chiesa, condivide lo stesso carisma dei Salesiani. Egli l’ha voluto
come espressione di amore e gratitudine a Maria Ausiliatrice e come risposta alla sua passione
educativa per i giovani. Il Sistema Preventivo, cuore del progetto educativo salesiano, è il
fondamento della loro spiritualità e del loro metodo educativo. E’ fondato su tre colonne
significative che si integrano a vicenda: ragione, religione, “amorevolezza”.
La loro spiritualità è caratterizzata
• dalla consacrazione a Dio
• dallo stile di vita comunitaria
• dal servizio educativo ai giovani con lo spirito di Don Bosco
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CARISMA E MISSIONE DELL’ISTITUTO
«Don Bosco né anacoreta né formatore di anacoreti, è costruttore di giovani santi. Egli definisce
l'educatore come "un individuo consacrato al bene dei suoi allievi" che perciò deve essere pronto
ad affrontare ogni disturbo, ogni fatica per conseguire il suo fine, che è la civile, morale,
scientifica educazione dei suoi allievi» (P. Braido).
Don Bosco e Maria Mazzarello hanno consacrato tutta la loro vita a Dio servendolo con un amore
forte e appassionato nei giovani e nelle giovani del loro tempo. Rispondendo alle attese e alla
voglia di vivere dei ragazzi e delle ragazze che hanno incontrato, hanno saputo rendere vivo e
attraente il Vangelo.
Seguendo il loro esempio, le Figlie di Maria Ausiliatrice cercano di rispondere ai diversi appelli di
povertà e di disagio che giungono dai giovani nei luoghi in cui si trovano e li accompagnano in
percorsi di crescita umana e spirituale, cercando di risvegliare nel loro cuore il senso di Dio e di
avviarli sulle strade che portano a Lui. Da Don Bosco hanno ereditato il compito di formare
giovani capaci di vivere da “ buoni cristiani e onesti cittadini.”
Esprimono il loro carisma educativo in vari ambienti e attività:
• Oratori – Centri giovanili
• Scuole di vario ordine e grado
• Centri di Formazione professionale
• Pensionati universitari
• Case famiglia, comunità alloggio, centri di accoglienza
• Centri di promozione femminile
• Centri di accoglienza per gli immigrati
Le FMA dell’Ispettoria Triveneta lavorano nelle scuole e nei centri di formazione professionale,
collaborano nelle parrocchie e negli oratori, sono presenti in una casa famiglia e in due pensionati
universitari.
L’azione pastorale dell’Ispettoria si svolge in collaborazione con i confratelli Salesiani. Il
Movimento Giovanile Salesiano viene animato insieme da FMA e SDB per quanto riguarda la
pastorale vocazionale, per la preparazione degli animatori, per le proposte estive e le svariate
attività pastorali. In tutta l’Ispettoria si cura da anni in ogni Opera la formazione della Comunità
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Educante e si cerca di collaborare con tutti i gruppi della Famiglia Salesiana presenti nel
territorio.
IL PROGETTO FMA PER LA TERZA ETA’
In quest’ottica il progetto FMA per la terza età che qui viene riportato assume un ruolo
importante
Il ritiro definitivo dai ruoli e dai compiti svolti per lunghi anni può creare nelle religiose un senso di
smarrimento cui possono seguire conseguenze psicologiche come la tendenza all’isolamento,
all’emarginazione; può anche dare origine a fenomeni di rassegnazione, di depressione. Entrare
nella terza e quarta età è sostanzialmente un privilegio per la possibilità concreta di avere più
tempo per sé, di riconsiderare il passato, di conoscere e vivere più profondamente il mistero
pasquale… In questo tempo l’esistenza si raccoglie. Lo sguardo contemplativo permette di scorgere
con maggiore profondità le pieghe della vita e della storia, anche della propria vita e storia
personale. La comunione con Dio e l’esigenza contemplativa sono più fortemente avvertite e il
richiamo all’essenzialità permette di orientare le energie verso l’unico necessario.
Compiti di sviluppo per la terza/quarta età
La consapevolezza che la propria vocazione e missione ecclesiale abbraccia tutto l’arco della vita
impegna a trovare vie sempre nuove per la fecondità spirituale. Quando, con l’avanzare dell’età e
con il subentrare degli acciacchi, non si può più rimanere sulla breccia perché l’efficienza psicofisica e professionale diminuisce, si ha l’opportunità di dedicarsi con più tempo e intensità a
coltivare la vita spirituale, che apre a nuove modalità di donazione.
La maggior disponibilità di tempo permette di intrattenersi in letture interessanti, valide anche dal
punto di vista culturale, o in altre attività che tengono la persona aperta ad una varietà di interessi
e al rapporto costruttivo e sereno con gli altri. Si può pure giungere, con l’intuizione del cuore, a
quelle delicatezze di prevenienza e di offerta della propria collaborazione che l’urgenza del lavoro in
passato non aveva permesso di realizzare. Anche in questa fase della vita non viene meno il vado io
salesiano!
Non più pressate da scadenze, si può fermarsi a dialogare e a raccontare con maggior calma, si può
concedersi quelle piccole gioie che fanno sorridere la propria vita e quella degli altri.
In questo cammino accompagna la certezza del compimento del disegno di Dio sulla propria vita
orientata verso l’incontro definitivo con il Padre. E importante che emerga sempre più all’orizzonte
esistenziale di questa età il pensiero della morte nel senso forte di seconda nascita, quindi il
compimento desiderato del pellegrinaggio terreno.
Man mano che l’attività rallenta, il proprio essere continua nella maturazione dell’amore che si
esprime attraverso un servizio comunitario ecclesiale.
Il cammino di progressiva unificazione rende pronte a trasmettere la saggezza di vita attraverso il
dono di un’esistenza centrata sempre più saldamente in Cristo e nel suo mistero di morte e
resurrezione.
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Sono compiti evolutivi specifici:
Riorientare decisamente la vita verso il centro, per ritrovare in profondità Dio che abita il
nostro essere. Guardarsi dentro e stare un po’ con se stesse per decidere come vivere
questa età è il primo passo, che dovrebbe essere fatto in tempo per aprirsi
incondizionatamente al Signore Gesù nostro sposo, nella particolare situazione in cui si è
giunte;
Guardare con realismo la crisi possibile in questa stagione di vita. Mentre le condizioni
psicofisiche consigliano la riduzione o l’abbandono degli impegni attivi, ci si apre con fiducia
a nuove possibilità.
Questo comporta:
Accettare la nuova situazione di debolezza e di limite nell’ottica del mistero pasquale,
cogliendone tutta la ricchezza redentiva; continuare a interessarsi alla vita delle sorelle e dei
giovani, rendendosi utili in servizi possibili alle proprie condizioni;
Elaborare e assumere serenamente i lutti (distacco da responsabilità e ruoli, da legami
affettivi, dall’ambiente) senza chiudersi nel rimpianto e nella nostalgia, consapevoli,
peraltro, dell’unicità e insostituibilità del proprio apporto dentro il tessuto della comunità;
Coltivare il senso dell’humour ed il gusto delle piccole sorprese, frutto di una essenzialità di
vita che porta alla relativizzazione di se stesse e del mondo, realizzando così una presenza di
pace in comunità e mantenendo vivo lo spirito di famiglia, nel dono di quella “pazienza
lunga e dolcezza senza misura” raccomandata da Maria Domenica Mazzarello fondatrice
delle FMA;
Guardare con benevolenza i giovani, rendendosi capaci di raccontare e raccontarsi con
simpatia, trasmettendo loro la sintesi sapienziale realizzata, per vivere la passione educativa
attraverso l’impegno di preghiera e di offerta e, quando è possibile, anche attraverso forme
differenziate di presenza pastorale;
Affidarsi con riconoscente fiducia al Signore della vita. Specialmente quando le forze e gli
impegni nell’attività diminuiscono, si possono realizzare soste di preghiera più prolungate
come contributo personale all’apostolato delle sorelle e riempire con intenzionalità
missionaria le giornate: “essere Mosè sul monte” Si prepara così con fiducia e vigilanza,
l’incontro con il Signore della vita;
Esprimere la gioia e la ricchezza di una esistenza realizzata nel servizio a Dio per i giovani,
vivendo la pienezza di significato umano ed evangelico dei voti. In questo orizzonte:
o Vivere la castità consacrata testimoniando l’amore indiviso che si traduce in
trasparenza dell’essere, gioia della donazione gratuita centrata sul bisogno di vita e
di crescita degli altri
o Coltivare l’altruismo superando il rinascente bisogno di attenzione su di sé, con
dedizione alla missione nella misura in cui questo è possibile, in amicizia
reciprocamente arricchente e incoraggiando quanti sono impegnati in prima linea.
Essere particolarmente attente e sensibili alle richieste di solidarietà mondiale
dell’Istituto vivendo nella delimitazione delle proprie esigenze, in atteggiamento di
gratitudine per quanto la comunità offre e impegnandosi a collaborare per la
creazione di una mentalità solidale
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RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente Carta dei Servizi è stata redatta nel rispetto della direttiva del Presidente del Consiglio
dei Ministri 19 maggio 1995, schema generale di riferimento della “Carta dei servizi pubblici
sanitari”.
Ulteriori riferimenti normativi sono:
L. 7 agosto 1990, n. 241 – Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e diritto di
accesso ai documenti amministrativi.
D.L. 12 maggio 1995 n. 163 – Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi
e per il miglioramento dell’efficienza delle pubbliche amministrazioni.
Ministero della Sanità – Linee Guida n. 2/95 – Attuazione della carta dei servizi nel Servizio
sanitario nazionale.
Decreto del Ministero della Sanità 15 ottobre 1996 – Approvazione degli indicatori per la
valutazione delle dimensioni qualitative del servizio riguardanti la personalizzazione e
l’umanizzazione dell’assistenza, il diritto all’informazione, alle prestazioni alberghiere, nonché
l’andamento delle attività di prevenzione delle malattie.
Regolamento Regionale 10 maggio 2001, n. 3 – Regolamento attuativo emanato ai sensi della legge
regionale 5/2000 e dell’art. 41 comma 4° della legge regionale 5/2001.
La legge regionale n.22 del 16 agosto 2002, relativa all’obbligatorietà dell’autorizzazione e
dell’accreditamento delle strutture socio-sanitarie convenzionate.
La deliberazione di Giunta Regionale Veneta n.84 del 2007.
Il legislatore con le norme sopra descritte, ha voluto profondamente incidere nei rapporti tra
cittadino e pubbliche amministrazioni erogatrici di servizi, tutelando i diritti fondamentali della
persona ed attribuendo al cittadino utente un effettivo potere di controllo sulla qualità dei servizi
stessi erogati.
La carta è quindi uno strumento a tutela di chi utilizza il servizio e consente di effettuare un
controllo effettivo sul servizio e sulla sua qualità.
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MISSION
E PRINCIPI SULL’EROGAZIONE DEL
SERVIZIO
La casa ospita prevalentemente suore anziane e ammalate dell‘Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice dell’Ispettoria ITV, si fonda sui valori umano-cristiani quali la centralità della persona, il
rispetto per la sua individualità, l’attenzione premurosa ai suoi bisogni e alle situazioni esistenziali
in continua evoluzione. Si caratterizza per lo spirito di famiglia, proprio del carisma dell’Istituto
delle FMA, e per l’impegno di umanizzare le relazioni e i rapporti con il personale medico
infermieristico, delle operatrici e con tutto il personale che opera nella struttura.
I principi su cui si fonda l’opera, esigono il rispetto della persona, l’impegno di offrire servizi socioassistenziali e sanitari di qualità, non solo riguardanti la salute, il vitto e l’alloggio, ma anche
culturali, religiosi e sociali.
La casa esprime tali principi nella disponibilità della Superiora, della Comunità e di tutti gli di essere
aiutate, assistite, curate ed animate.
Si privilegiano i seguenti aspetti:
Partecipazione: le ospiti sono stimolate a partecipare liberamente alla vita della comunità
usufruendo di spazi, occasioni, opportunità per l’autonomia e l’animazione ricreativa e
religiosa, suscitando osservazioni e valutazioni del servizio ed eventuali critiche, reclami e
proposte di miglioramento.
Uguaglianza ed imparzialità: sono assicurate a tutte le sorelle ospiti sia da parte della
struttura che del personale preposto all’assistenza. A questo mira il richiamo frequente alle
norme etiche ed evangeliche e la formazione impartita al personale.
Efficienza ed efficacia: si cerca di erogare tutte le prestazioni in modo razionale e fraterno,
senza inutili sprechi cercando comunque che non venga compromessa l’efficacia del
servizio.
Continuità: l’organizzazione assicura continuità delle prestazioni garantendo la presenza di
personale infermieristico e assistenziale nell’arco delle 24 ore.
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LA PRESENZA DELL’ISTITUTO Maria
Ausiliatrice a ROS À
“Villa Lina” proprietà dei Padri Agostiniani Recolletti, che l’avevano acquistata dal conte Dolfin
Boldù, il 31 gennaio 1959 fu acquistata dall’allora Ispettrice Madre Ersilia Canta.
Il 31 marzo si iniziò l’opera con le prime suore: Sr Agostinis Carlotta, Sr Finco Virginia, Sr Pressendo
Amalia. Hanno così inizio i lavori di restauro che terminarono in settembre. Il 17 settembre arriva
la prima ammalata Sr Fozzer Clementina. Il 16 ottobre arrivano le ammalate più gravi: Sr Perotti
Giuseppina, Sr Camilotto Angelina, e Sr Savietto Teresa; dopo qualche giorno Sr Porzio Elisabetta,
aiuto infermiera
Nel 1967 l’ispettrice, Madre Emilia Anzani ritiene opportuno ampliare la casa con la costruzione di
due piani nella parte rustica della villa.
Nel 1980 la villa ha dovuto esser ristrutturata perché pericolante.
Si approfitta allora per realizzare, nella parte adibita a solaio, una ventina di camere singole utili
per gli Esercizi delle Suore dell’Ispettoria e per gli incontri di spiritualità delle ragazze.
Nel 1985 per l’aumento delle Suore ammalate e diminuendo le Suore dei lavori, viene assunta
regolarmente una donna per le pulizie nel reparto infermeria.
Nel 1988, sempre per gli stessi motivi, vengono assunte altre due donne, una in aiuto in cucina e
una per la lavanderia.
Nella casetta del custode attigua alla villa, appositamente restaurata nel 1967, abita un rev.do
Salesiano che presta il servizio religioso ordinario alla comunità.
Nel 1983, previ accordi con il Comune, si è reso necessario il restauro, a nostre spese, della parte di
Cimitero dove riposano molte nostre Sorelle; ora il luogo è decoroso e riservato.
Il 16 gennaio 2006, espletate tutte le pratiche necessarie iniziano i lavori di ampliamento ed
adeguamento per rispondere alle normative, ma soprattutto agli aumentati bisogni assistenziali
delle religiose.
La comunità attualmente è costituita da una settantina di persone ed include un centro servizi per
39 anziane religiose non autosufficienti .
L’autorizzazione all’esercizio del Centro servizi da parte della Regione Veneto è avvenuta nel 2008,
e rinnovata con decreto del Dirigente Regionale n. 394 del 11.10.2013 per 39 posti per religiose
anziane non autosufficienti di ridotta intensità assistenziale.
Il Centro servizi ha superato la visita di accreditamento in data 14 aprile 2014 ed è stato
accreditato con deliberazione della Giunta Regionale Veneta n. 1254 del 22.07.2014. E’ quindi
convenzionato con Ulss 3 di Bassano del Grappa per l’assistenza medica, riabilitativa e la fornitura
di farmaci e ausili per le 39 religiose non autosufficienti autorizzate.
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INFORMAZIONI GENERALI SULLA
STRUTTURA
La struttura si trova lungo la provinciale che dal centro di Rosà va verso Nove. Si è sviluppata a
partire dal corpo centrale di Villa Lina e si trova immersa in un parco secolare ove è presente un
ruscello, un laghetto e piante catalogate di grande pregio.
Dal punto di vista strutturale il centro servizi è costituito da un seminterrato, un piano terra e due
piani rialzati.
Seminterrato: sono collocati la lavanderia, la stireria, il guardaroba ed un deposito per la
biancheria. Sono a disposizione due spogliatoi per il personale con i relativi servizi igienici e docce.
Piano terra: comprende una Portineria con tre sale per l’accoglienza delle persone esterne ed un
cucinotto; un salone per incontri di gruppo, attività musicale e altri vari impegni; tre uffici di
amministrazione; due servizi igienici e uno attrezzato per diversamente abili; un laboratorio per lo
svolgimento di varie attività programmate, una palestra con attrezzatura per riabilitazione fisica
con spogliatoio e servizio per i fisioterapisti. Una cappella per le funzioni religiose con sacrestia ed
una tribuna al piano primo per le persone in carrozzina. Annessa alla cappella, con entrata
dall’esterno, una cella mortuaria. Dall’uscita interna della cappella si arriva ad un ampio salone
dove si trovano l’ufficio economato, un gruppo di tre servizi igienici, tra i quali uno attrezzato per i
diversamente abili, una sala da pranzo con uno spazio per servizio ristoro, una attrezzata cucina con
relativi ambienti di preparazione mensa: verdure, carne, cottura, dispensa con celle frigorifere e
lavaggio stoviglie.
Primo piano: in esso sono collocate le camere per le ospiti non autosufficienti, quasi tutte ad un
posto letto con servizio interno; alcune di queste sono provviste di impianto di ossigenoterapia ed
aspirazione. Altre camere sono ad uso del personale religioso a servizio della struttura. Sempre
sullo stesso piano un ampio ambulatorio ben attrezzato con servizio igienico accorpato, un
ambiente ad uso presidio, una sala da pranzo con cucinotto e montacarichi comunicante con la
cucina, una stanza con deposito bombole per ossigenoterapia, una per materiale assorbente e una
con frigorifero completo con frizer; un soggiorno con strumenti audio-video e cabina telefonica,
una direzione con accanto una sala per incontri del personale direttivo e sanitario; un ambiente ad
uso sartoria e un’ampia sala video-proiezioni per feste ed incontri sia della comunità religiosa che
del personale che lavora nella struttura, un bagno attrezzato.
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Piano secondo: in esso si trovano altre camere ad un posto, con servizio igienico interno ogni due
camere, al quale le ospiti possono accedere direttamente senza uscire nel corridoio; vi sono altre
due camere a due posti letto con relativo servizio igienico interno; ed una camera a due posti letto
con servizio igienico interno e doccia attrezzata per disabili; un ampio soggiorno attrezzato di
audiovideo per accogliere giornalmente le ospiti non autosufficienti, un bagno attrezzato con
idromassaggio, un soggiorno per brevi soste di appoggio o di passaggio.
Tutta la struttura è fornita di un impianto di condizionatori di aria calda o fredda, secondo le
stagioni e le necessità.
ORGANIZZAZIONE
La comunità Figlie di Maria Ausiliatrice di Rosà è parte dell’Ispettoria Triveneta.
Superiora Provinciale pro tempore dell’Istituto di cui fa parte l’Ente Ecclesiastico Istituto Maria
Ausiliatrice delle SDB è sr. Marisa Chinellato.
La Rappresentante Legale è sr. Giuliana Covaceuzach
La comunità Figlie di Maria Ausiliatrice di Rosà è governata dal Consiglio locale, presieduto dalla
Superiora, sr. Lucia Fedrigotti. Ogni membro del consiglio ha compiti definiti per la corretta
sorveglianza delle attività, secondo le regole comunitarie. Inoltre la Superiora assegna compiti alle
religiose secondo le loro attitudini, a garanzia del vivere secondo il carisma salesiano dell’intera
organizzazione. Le religiose attive sono quindi impegnate in tutti i servizi, sia socioassistenziali che
ausiliari, secondo lo spirito comunitario di collaborazione e condivisione, partecipazione e coresponsabilità.
All’Economa sr. Ancilla Modesto, in dipendenza dalla Direttrice e d’intesa con il suo Consiglio, compete
l’amministrazione e la gestione dei beni mobili e immobili per tutto quanto concerne il loro funzionamento,
l’approvvigionamento, le forniture ed i servizi.
Il Centro Servizi si avvale poi di un Responsabile, la dott.ssa Giovanna Veronese, per la gestione ed
organizzazione delle risorse destinate alle 39 non autosufficienti riconosciute dalla Regione Veneto.
Dell’ambito prettamente sociosanitario è incaricata la coordinatrice dott.ssa Maddalena Zanarella.
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LE FIGURE PROFESSIONALI
Medico: Il Medico di Medicina Generale sulla base degli accordi con l’Ulss 3 per l’assistenza
sanitaria delle suore non autosufficienti è presente 12 ore settimanali. Nei giorni festivi e
notturni è presente la Guardia Medica.
In collaborazione con l’Az. Ulss 3 di Bassano sono presenti su richiesta del MMG presso
l’Istituto:
Lo specialista Geriatra: fornisce consulenza specialistica per le problematiche di salute dell’età
anziana.
Lo specialista Fisiatra: fornisce una consulenza specialistica per le problematiche mediche
attinenti alla mobilizzazione degli arti inferiori e superiori ed alla prescrizione di ausili.
Lo specialista Palliativista: fornisce consulenza specialistica per le problematiche inerenti il
trattamento del dolore
Il Coordinatore sociosanitario:
Coordina e supervisiona il lavoro del personale sociosanitario
Assicura il costante aggiornamento professionale degli infermieri e degli operatori
Mantiene i rapporti con la rete dei servizi sanitari del territorio
Assicura l’approvvigionamento dei presidi e dei farmaci necessari alla casa
Promuove le UOI ed è responsabile dell’attuazione dei PAI partecipa alla definizione dei PAI
Si fa garante che tutte le figure professionali siano coinvolte e che l nel PAI si arrivi ad una sintesi
congruente degli obiettivi di ciascuno. Tiene monitorata l’effettiva attuazione del Progetto di
assistenza Individualizzato da parte di tutti i professionisti e gli operatori coinvolti.
Riferisce alla Superiora in merito all’andamento del servizio infermieristico e socioassistenziale
Collabora con la superiora nell’organizzazione dell’assistenza delle consorelle ricoverate in
ospedale
L’Infermiere
L’infermiere è l’operatore sanitario responsabile dell’assistenza generale infermieristica.
L’infermiere presso il centro servizi, si occupa di:
Tutti gli aspetti sanitari relativi alla gestione dell’ospite
Predisporre e somministrare la terapia farmacologica
Controllare i parametri
Compilare il diario infermieristico
Collaborare con il MMG e gli specialisti
Mettere in atto il piano di lavoro infermieristico e le procedure specifiche
Partecipare alle UOI definendo obiettivi ed interventi di propria competenza
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Le Operatrici Socio Sanitarie
La legge regionale 16.08.2001, n.20 ha individuato la figura professionale dell’Operatore Socio
Sanitario.
L’operatore sociosanitario è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al
termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a:
a. soddisfare i bisogni primari della persona nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un
contesto sia sociale che sanitario
b. favorire il benessere e l’autonomia dell’utente.
Nel dettaglio:
supporta le suore ammalate in tutte le attività quotidiane in risposta ai bisogni primari e relazionali
collabora nella cura dell’ambiente di vita delle suore
conosce e mette in atto il piano di lavoro e le procedure socioassistenziali
partecipa alle UOI e alla definizione del PAI per la parte di competenza
L’Educatore
L’educatore è l’operatore sociale che attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell’ambito di
un progetto terapeutico elaborato da un’equipe multidisciplinare, volti allo sviluppo equilibrato
della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero
della vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psico-sociale dei soggetti in
difficoltà.
Nel dettaglio:
elabora, propone alla Superiora e da attuazione ai progetti educativi individuali e di gruppo
stimola il mantenimento delle capacità sociali delle suore differenziando l’intervento secondo le
abilità residue
partecipa alle UOI ed ai PAI per quanto di competenza
si rapporta con tutta l’Equipe per quanto di competenza
Lo Psicologo
La professione di Psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento in
ambito psicologico ai fini di promuovere il benessere psicologico e far progredire le conoscenze
sul comportamento umano, in particolare le sue attività comprendono (art.1 legge 56/1989): la
prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione/riabilitazione e di sostegno, sperimentazione,
ricerca didattica … rivolta alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità.
Nel dettaglio:
svolge attività di valutazione delle capacità cognitive delle suore
stimola il mantenimento delle abilità cognitive e relazionali
propone alla Superiora progetti individuali e di gruppo in collaborazione anche con le altre figure
dell’equipe
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partecipa alle UOI ed alla definizione dei PAI per quanto di competenza
collabora nella formazione del personale per le tematiche psicologiche
si occupa della raccolta periodica delle indagini di soddisfazione
monitora lo stress lavoro correlato degli operatori e propone interventi organizzativi
supporta il personale nella gestione delle problematiche relazionali e comportamentali in particolar
modo per quanto attiene alle demenze.
I Fisioterapisti
Il Fisioterapista è l’operatore sanitario che svolge in via autonoma o in collaborazione con altre
figure sanitarie gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle
funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia,
congenita o acquisita (D.M.S. 14/09/1994 n.741)
Nel dettaglio:
attua le indicazioni del medico Fisiatra
svolge attività di riabilitazione motoria finalizzata al mantenimento delle capacità residue
propone attività di stimolazione motoria per piccoli gruppi
suggerisce alle OSS e alle infermiere le movimentazioni più indicate a dare risposta ai singoli
problemi delle suore e prevenire patologie della movimentazione dei carichi
partecipa alle UOI definendo obiettivi ed interventi di propria competenza.
La Logopedista
Come recita il Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 742 (Gazzetta Ufficiale, 9 Gennaio, n. 6)
all’art. 1 “E' individuata la figura del logopedista con il seguente profilo: il logopedista è l'operatore
sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge la propria attività nella
prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in
età evolutiva, adulta e geriatrica. …..”
Obiettivi e competenze
Finalità primaria dell’intervento logopedico è il perseguimento della salute della persona.
La figura professionale del Logopedista interviene principalmente in due ambiti:
•
Linguaggio e comunicazione
•
Deglutizione
La podologa, il cui profilo professionale è stabilito giuridicamente dal DM 666 del 14 settembre
1994, tratta gli stati algici del piede (rientrano tra le sue competenze le ipercheratosi (callosità),
l'onicocriptosi (Unghia incarnita), le deformazioni, le malformazioni e i dismorfismi di piedi e
relative dita).
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Personale nei servizi alberghieri
Personale del servizio pulizie
Queste figure svolgono tutte le operazioni inerenti alle pulizie degli ambienti e le operazioni
elementari di supporto. Nel dettaglio:
curano attentamente sia l’igiene degli ambienti individuali che di quelli comuni
conoscono ed attuano il programma delle pulizie giornaliere e periodiche
conoscono e rispettano le diluizioni dei prodotto per la pulizia e gli accorgimenti previsti nelle
schede tecniche della sicurezza
utilizzano correttamente le attrezzature e le macchine previste per il loro lavoro
Personale del servizio di ristorazione
sovraintende la preparazione dei pasti
applica le norme HACCP per l’igiene degli alimenti e degli ambienti preposti alla preparazione e
distribuzione di pasti
osserva le diete individuali e i menù previsti dalle linee guida dell’alimentazione dell’anziano
segnala alla Superiora eventuali problematiche di loro pertinenza.
Personale del servizio di lavanderia
si occupa del lavaggio e della stiratura della biancheria piana
si occupa del lavaggio e della stiratura della biancheria personale delle religiose
si attiene alle norme igieniche e di sicurezza
Personale del servizio portineria
si occupa della vigilanza degli accessi alla struttura per la sicurezza delle anziane
si occupa del centralino telefonico e delle comunicazioni con altoparlante
riceve la posta
Il PERSONALE DIPENDENTE
ED I COLLABORATORI: i numeri
L’Istituto dispone del seguente organico:
n. 1
Resp. Centro Servizi part time
n. 1
Coordinatrice sociosanitaria part time
n. 4
Infermieri dei quali due a part time
16
n. 22 Operatori Sociosanitari, 7 dei quali a part time
n. 1
Manutentore
Inoltre è presente
n. 1
Medico in convenzione con l’U.L.S.S. per 12 ore settimanali
n. 1
Psicologo in libera professione
n. 2
Fisioterapisti in libera professione
n. 1
Logopedista in libera professione
n. 1
Podologa in libera professione
Le religiose si occupano del coordinamento di diverse attività ma in particolare si ricorda il ruolo
ricoperto in qualità di educatore.
I servizi di portineria, pulizia, ristorazione e lavanderia sono affidati all’esterno.
17
Servizio
Portineria
Servizio
Lavanderia
Servizio
Pulizie
Servizio
Cucina
Servizi
generali
Servizio
Manutenzioni
Direttrice e Consiglio
della Casa
Operatori
Nucleo Piano
1
Servizio
Infermieristico
RSPP
Professionisti
Coordinatore
Socio
Sanitario
Resp. Centro
Servizi
Operatori
Nucleo Piano
2
Servizio Edcativo
Organigramma
POLITICA PER LA QUALITÀ
18
Il Centro Servizi si propone di dare una risposta ai bisogni delle religiose della famiglia salesiana non
più autosufficienti
Il Centro Servizi di Rosà si propone di mantenere elevato il proprio standard di qualità, anche in
relazione al particolare servizio offerto, perseguendo costantemente la ricerca del miglioramento
continuo delle proprie prestazioni e della capacità di soddisfare le crescenti esigenze di cura.
Si caratterizza per i seguenti elementi:
•
Progetto Assistenziale Individualizzato. L’Istituto si propone di definire e aggiornare, sulla
base di valutazioni multiprofessionali, progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di
gruppo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatizzati che garantiscano il monitoraggio
continuo dell’evoluzione della persona. Il PAI viene realizzato con una cadenza minima di due volte
l’anno o secondo le necessità.
•
Approccio multidimensionale. Si propone di perseguire livelli di salute ottimali, nell’ottica
dell’approccio multidimensionale alla persona, conservando, ripristinando
o sviluppando le
capacità funzionali residue dell’anziana;
•
Attenzione al dolore. Il personale è formato alla rilevazione tempestiva del dolore nelle
persone comunicanti e non comunicanti al fine di intervenire con celerità nell’alleviare sofferenze
fisiche.
•
Attenzione alla disfagia. Il personale ha seguito numerosi corsi ed adotta protocolli per
individuare la disfagia e porre attenzione all’alimentazione.
•
Formazione del personale. Il personale che presta servizio nell’Ente è in possesso del titolo
di studio richiesto dai rispettivi profili professionali. Viene offerta agli Operatori Socio-Sanitari e
agli Infermieri una costante formazione all’interno dell’Ente anche sui temi specifici del carisma
salesiano. Il Piano della formazione viene redatto annualmente sulla base della rilevazione dei
bisogni formativi.
•
Sistemi informativi scritti. Si scelto d adottare una scheda personale integrata per favorire
l’approccio multidisciplinare integrato. Gli strumenti principali sono: protocolli, procedure, linee
guida, piano di assistenza individualizzato, piano di lavoro. Le schede personali sono conservate in
ambulatorio.
•
Diete alimentari. La cooperativa che gestisce il servizio di ristorazione ha attuato
programmi dietetici controllati da personale qualificato. Si adottano tutti gli strumenti che
19
consentono di poter garantire un menù vario anche alle persone affette da disfagia in modo da
garantire il più possibile la variabilità dei gusti.
•
Presa in carico riabilitativa. Il Servizio di Fisioterapia e Logopedia, ove sia indicato, mette in
atto percorsi riabilitativi singoli e di gruppo.
•
Collaborazione con il territorio L’Istituto collabora con le associazioni e le parrocchie del
territorio, realizzando progetti di effettiva collaborazione, traendo forza dal fatto che tale
collaborazione è da ritenersi un investimento sociale, per il miglioramento della vita del singolo e
della collettività. Il centro servizi, inoltre, partecipa attivamente alla formazione proposta dall’Ulss
3 di bassano del grappa ed ha i condiviso impegnativi percorsi sulla pianificazione infermieristica
degli interventi.
•
H.A.C.C.P. (Sistema di analisi dei rischi e controllo dei punti critici sulla produzione
alimentare). Il centro servizi ha elaborato il piano previsto dal D.L.G. 155/97, mettendo in atto un
sistema di “controllo di processo” per prevenire la possibilità che si verifichino contaminazioni,
durante la manipolazione degli alimenti. Il personale segue periodici corsi di formazione sulle
norme igieniche e sulla prevenzione delle contaminazioni alimentari.
•
Attuazione del D.L. 81/08. L’Ente ottempera agli obblighi contenuti nel Decreto Legislativo
riguardante la sicurezza dei lavoratori e dei residenti in struttura, con idoneo piano di emergenza.
A tutti i lavoratori viene data informazione generale sui rischi a cui sono sottoposti e sulle misure
di prevenzione da adottare, sulle procedure da seguire in caso di emergenza, nonché sull’uso dei
dispositivi di protezione individuale.
•
Controllo di gestione. L’Istituto si propone di razionalizzare le spese, attraverso un’analisi
costante del processo di erogazione del servizio che tenga conto delle risorse disponibili.
•
Accreditamento istituzionale. L’Istituto, già in possesso di rinnovo dell’autorizzazione
all’esercizio ottenuto con decreto n. 394 del 2013 ha sostenuto positivamente la visita per
l’accreditamento in data 14.04.2014 ed è in attesa di deliberazione regionale ai sensi della Legge
22/2002.
STANDARDS DI QUALITA’ DEI SERVIZI
EROGATI
TABELLA DEGLI INDICATORI
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PROCESSO
– ASPETTO
INDICATORE
Ammissione
Giorni dal decesso all’entrata di una nuova religiosa (≤ a 4
gg. lavorativi)
Inserimento
Media dei giorni dalla data di ingresso a quella di
costituzione del primo PAI ( ≤ a 30 giorni)
Gestione UOI e PAI
N° medio di verifiche all’anno per religiosa (ALMENO 2)
Media dei bagni completi garantiti all’ospite in un mese
(almeno 4)
N° di diabetici /struttura
Gestione attività socioassistenziali e sanitarie
N° di religiose con piaghe da decubito sorte internamente
alla struttura e in ospedale
N° valutazioni dolore (almeno una volta al mese)
N° valutazioni disfagia
Attività di animazione
N° medio di partecipanti per attività
Fisioterapia/logopedia
Distribuzione % delle tipologie riabilitative
Manutenzione
Comunicazioni
tempo segnalazione/effettuazione lavoro (< 2gg)
n° reclami/anno
tempo di risposta (<7gg)
Ore di formazione/dipendente
Gestione risorse umane
N° assenze medie per malattia/dipendente
n° NC/tipologia
Miglioramento
AC chiuse efficacemente/AC totali
AP chiuse efficacemente/AP totali
Soddisfazione
Livello medio di soddisfazione sul totale compilato
Servizio portineria
% NC rilevate per struttura
Servizio pulizia
% NC rilevate per struttura
Servizio lavanderia
% NC rilevate per struttura
Servizio vitto
% NC rilevate per struttura
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VERIFICA DEGLI STANDARDS
Il Centro Servizi determina le direttive generali che intende dare per l’anno e verifica gli standards
qualitativi relativi agli indicatori su dichiarati.
Il servizio viene trimestralmente valutato attraverso apposite check list in modo da provvedere
con azioni correttive tempestive qualora si rilevino non conformità.
Inoltre, attraverso un questionario di soddisfazione valuta il grado di soddisfazione delle religiose
non autosufficienti e della comunità intesa come famiglia delle stesse.
LATIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI
SERVIZI ALBERGHIERI
Servizio di pulizia e sanificazione degli ambienti
La cooperativa sociale Bassano Solidale si occupa della pulizia degli ambienti. Con questo servizio
viene giornalmente garantita un’accurata pulizia non solo di tutte le camere, ma anche delle scale e
di tutte le altre superfici con la disinfezione dei servizi igienici e con una periodica sanificazione di
tutti i locali.
Servizio Mensa
Il servizio di ristorazione è affidato alla cooperativa Bassano Solidale. Il pasto viene fornito nei
seguenti orari:
*colazione dalle ore 8.15 alle ore 8.45 circa
*pranzo dalle ore11.30 alle ore 12.00
pranzo dalle ore12.30 alle ore 13.00
*cena dalle ore 18.00 alle ore 18.39circa.
Cena dalle ore 19.30 alle ore 20.00
Il menù è articolato in due settimane, per ognuna delle quali sono previsti piatti diversi. Il menù è
elaborato con l’ausilio di un dietista e prevede la presenza di menù personalizzati a seconda delle
22
necessità. Particolare attenzione viene data alle esigenze alimentari delle disfagiche, diabetici e
ipertesi.
Servizio telefonico
E’ possibile ricevere telefonate dall’esterno: il servizio di ricevimento della Struttura provvederà a
dirottare la telefonata sull’apparecchio telefonico del reparto in cui è accolta la persona desiderata.
E’ comunque presente all’interno della struttura un telefono pubblico.
Servizio Lavanderia
Il servizio è affidato alla Cooperativa Sociale Bassano Solidale. La lavanderia interna è in grado di
soddisfare le esigenze della persona accolta. Giornalmente il servizio effettua il lavaggio, la
stiratura, il riordino ed il rammendo della biancheria personale e di quella piana.
Servizio Pulizia e Sanificazione Ambientale
Il servizio prevede la pulizia e la sanificazione degli ambienti con il metodo Microrapid è gestito
dalla Cooperativa Sociale Bassano Solidale.
Bevande calde e fredde
All’interno della Struttura sono installati vari erogatori automatici di bevande calde e fredde a
disposizione della comunità, dei loro familiari e degli operatori in servizio. L’erogatore posti al
pianoterra, nella cosiddetta “saletta bar”, sono a pagamento.
23
Servizi Socio Sanitari e Riabilitativi
Servizio medico. Il medico effettua il colloquio iniziale per raccogliere i dati anamnestici, assiste la
religiosa per tutte le attività che necessitano un intervento medico, prescrive accertamenti,
imposta terapie, prescrive farmaci; partecipa alle UOI per la stesura dei PAI; compila e conserva la
documentazione sanitaria; collabora con le altre figure professionali presenti; tiene i contatti con la
superiora ed i famigliari se presenti.
Servizio medico specialistico. Qualora richiesto dal Medico di Medicina Generale, intervengono in
struttura il Fisiatra, Il Palliativista, il Geriatra.
Servizio infermieristico. L’assistenza infermieristica prevede la collaborazione con il medico
durante le visite, interventi di collaborazione con le altre figure professionali per una presa di cura
globale delle persone, interventidi sorveglianza sanitaria in collaborazione con gli operatori,
interventi di preparazione e somministrazione dei farmaci, interventi di tipo organizzativo e
partecipazione alle UOI per la stesura e attuazione dei PAI. Servizio Socioassistenziale: per le
attività assistenziali l’istituto si avvale di personale qualificato Operatore Socio Sanitario,
adeguatamente formato ed aggiornato per agire in collaborazione delle altre figure professionali
nella presa di cura globale della persona e nell’attuazione dei Piani Assistenziali Individualizzati. Le
attività vengono costantemente programmate e verificate e prevedono mansioni di assistenza
igienico-sanitaria, aiuto alla vestizione, all’assunzione di cibo, alla mobilizzazione cercando di
mantenere o di promuovere l’autonomia della persona. Il controllo dell’incontinenza viene
garantito con l’utilizzo di idonei presidi adeguati alle esigenze individuali.
L’utilizzo della contenzione viene limitato ai casi strettamente necessari prescritti dal medico.
L’utilizzo della contenzione è condiviso con la superiora della casa.
Servizio psicologico. Vengono svolte attività di sostegno, riabilitazione e cura nelle problematiche
psicologiche e relazionali nell’istituto. Vengono approntati interventi individuali e di gruppo al fine
di mantenere il benessere psicologico. Lo psicologo è impegnato anche nel favorire la
comunicazione e la relazione degli operatori con le religiose.
Servizio educativo: L’educatore in collaborazione con le assistenti e gli altri professionisti propone
varie attività, prioritariamente collettive, di tipo sociale, culturale, ricreativo allo scopo di tenere
vivi gli interessi e la socialità.
Servizio logopedico. Attua interventi mirati alle problematiche di linguaggio e di deglutizione. Le
attività proposte sono di tipo individuale e di gruppo.
Servizio podologico. Interviene settimanalmente su richiesta per il trattamento delle
problematiche dei piedi.
Servizio fisioterapico. Vengono svolte attività di prevenzione, recupero e mantenimento delle
capacità funzionali attraverso interventi individuali e sedute di ginnastica di gruppo. Vi è
nell’istituto una palestra adeguatamente attrezzata ed il servizio si occupa anche della gestione
degli ausili (carrozzine, deambulatori…).
24
Trasporto per visite o terapie. Il trasporto delle religiose per visite mediche e/o esami diagnostici è
garantito dalle consorelle della comunità e dal personale laico.
LA VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE ED I PAI
Nella Regione Veneto la valutazione dei bisogni assistenziali per gli anziani non autosufficienti viene
effettuata dall’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD) del Distretto di residenza del
soggetto. Lo strumento utilizzato, validato in tutto il territorio della Regione Veneto è la Scheda di
Valutazione Multidimensionale dell’Anziano (SVaMA).
Nell’Istituto Maria Ausiliatrice, Centro di Servizi per religiose non autosufficienti, la compilazione della
SVaMA viene effettuata da ogni singolo professionista per la parte di propria competenza entro una
settimana, dieci giorni dall’ingresso di una nuova religiosa in struttura. Ogni volta che vi è un posto vacante
per non autosufficiente la religiosa con il punteggio più alto andrà a coprire quel posto. In questo caso il
Responsabile U.O. Residenzialità Territoriale accede direttamente in struttura per la valutazione della
religiosa non autosufficiente e per la determinazione del profilo sulla base dei punteggi assegnati nelle aree
dalle diverse figure professionali.
La legge 22/2002 della Regione Veneto stabilisce come requisito minimo per l’autorizzazione e
l’accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali, la stesura di un Progetto Assistenziale
Individualizzato (P.A.I).
Nell’Istituto Maria Ausiliatrice la definizione del P.A.I. viene effettuata dopo circa una settimana, dieci giorni
dall’ingresso in struttura della religiosa non autosufficiente in sede di Unità Operativa Interna (U.O.I).
L’U.O.I. si configura come una riunione d’équipe multi professionale, cui intervengono tutti gli operatori che
a qualsiasi titolo partecipano all’assistenza della persona:
 La Direttrice dell’Istituto
 Il Medico di Medicina Generale
 Il Responsabile del Centro di Servizi
 Il Coordinatore Socio Sanitario
 L’Infermiera
 La Psicologa
 La Logopedista
 Il Fisioterapista
 L’OSS
Ciascuna figura professionale, trova un tempo e un luogo adeguati, prima della U.O.I. in cui valutare la
persona della quale si stenderà il P.A.I. con l’utilizzo di scale appropriate per la propria competenza
professionale in modo da garantire una visione non solo soggettiva ma anche frutto di criteri oggettivi,
validati e riproducibili.
Durante l’U.O.I ogni professionista trova uno spazio adeguato per far emergere i problemi di propria
competenza per quella persona e insieme alle altre figure professionali discute gli obiettivi fissati e gli
interventi che devono essere messi in atto dalle varie figure per garantire il raggiungimento di quel o di
quegli obiettivi.
25
Gli obiettivi che vengono fissati cercano di essere il più possibile misurabili in modo da valutare il successo
degli interventi ipotizzati.
Il Coordinatore Socio Sanitario ha il compito, durante la U.O.I di fare sintesi dei problemi, degli obiettivi e
degli interventi che sono stati discussi e condivisi dall’équipe e di presentare questa sintesi come progetto
globale assistenziale individualizzato per quella persona.
Vengono anche definiti i tempi di raggiungimento degli obiettivi del P.A.I. realizzato di norma con cadenza
annuale sapendo che però che se alcuni obiettivi venissero raggiunti prima o se nuovi problemi emergessero
la persona sarà rivalutata nuovamente in tempi diversi e sarà definito un nuovo P.A.I.
MODALITA’ DI ACCESSO
L’Istituto accoglie nei 39 posti autorizzati religiose che siano in possesso della valutazione SVAMA
(Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone Adulte e Anziane) che ne attesti la
non autosufficienza.
L’ingresso viene preceduto da un colloquio con la Direttrice per gli aspetti comunitari e con la
Coordinatrice per gli aspetti sociosanitari
26
LA VITA DELLA COMUNITA’ FMA
ORARIO DELLA CASA - FERIALE -
ore
7:00
Meditazione
ore
7:30
Lodi (a seguire colazione)
ore
11:30
Pranzo per le ammalate
ore
11:45
Primo pranzo
ore
12:00
al giovedì: Adorazione Eucaristica
ore
12:20
Preghiera davanti all’Eucaristia
ore
12:30
Pranzo della Comunità - riposo
ore
16:00
S. Rosario
ore
16:30
Merenda
ore
17:00
S. Messa con Vespri inseriti
(al mercoledì la S. Messa è alle 7:20)
Ore
18:00
Cena per le ammalate
Ore
18:45
Prima cena
Ore
19:00
Cena della Comunità – Buona notte
Ore
20:30
Ricreazione - Esame
ORARIO FESTIVO
ore
7:30
Lodi
ore
9:00
S. Messa
ore
11:55
Rosario - Sesta
ore
12:30
Pranzo della Comunità – riposo
ore
15:30
Incontro ricreativo (film o altro)
ore
16:30
Merenda
ore
17:15
Vespro - Adorazione
CALENDARIO SETTIMANALE degli incontri comunitari.
Mercoledì
ore 17:00
VESPRO – Incontro comunitario
Giovedì
ore 12:00
Adorazione Eucaristica
(in studio)
27
LE ATTIVITA’ DELLA SETTIMANA
ANNO 2014/15
LUNEDI’
Gruppi
M
A con Serena
psicologa
T
T 9.30-10.30
I 11.30-12.15
N
A
MARTEDI’
Stimolazione
Linguistica e
comunicativa
Gruppo 1
9.45-10.45
con Marta
logopedista
MERCOLEDI’
Gruppi
con Serena
psicologa
9.30-10.30
11.30-12.15
Stimolazione
Linguistica e
comunicativa
Gruppo 2
9.45-10.45
con Marta
logopedista
8.30-12.00
Fisioterapia
Individuale
con Matteo
14.30-17.00
P Fisioterapia
O Individuale
M con Gerardo
E
R
I
G
G
I
O
GIOVEDI’
VENERDI’
Fisioterapia
individuale e
ginnastica di
gruppo
8.30-12.00
con Matteo
8.30-12.00
Fisioterapia
Individuale
con Matteo
14.30-17.00
Fisioterapia
individuale
con Gerardo
15.45-16.30
Musica e
canto
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TUTELA E PARTECIPAZIONE
Uno degli obiettivi di questa Carta dei Servizi è, come già detto, quello di garantire la funzione di
tutela nei confronti delle persone ospitate, attraverso la possibilità di sporgere RECLAMI su
eventuali disservizi riscontrabili nella nostra Struttura. E’ proprio per questo motivo che
riproduciamo sul presente testo un “MODULO DI COMUNICAZIONE DELL’UTENTE”, mediante il
quale chiunque potrà comunicare alla Direttrice qualsiasi tipo di lamentela, purché motivata.
Il modello in bianco è a disposizione in portineria dovrà essere compilato e inserito nell’apposita
cassetta dei suggerimenti/reclami dell’istituto.
La partecipazione è garantita anche attraverso il Comitato famigliari ed ospiti, nominato il
09.01.2014, la cui referente è la Vicaria sr. Lidia Marconato.
RECAPITI
La sede Legale dell’Istituto Maria Ausiliatrice è in Riviera S. Benedetto, 88 – 35139 Padova
La sede del Centro Servizi è a Rosà – 36027 in Va Roma 82
Tel. 0424 580960
Fax 0424 582167
Mail: [email protected]
PEC: [email protected]
C.F.80007610282
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FAC – SIMILE DEL MODELLO DI COMUNICAZIONE
ALLA DIRETTRICE
DEL CENTRO SERVIZI FMA DI ROSA’
CHI COMPILA IL MODULO E’:
o
o
FAMILIARE
ALTRO
TIPO DI COMUNICAZIONE
o
o
RECLAMO
SUGGERIMENTO
DESCRIZIONE
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………………….
30