L`abolizione delle province

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L`abolizione delle province
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13/07/2011
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...inDIALOGO
chiesa
numero 14
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sommario
Politicamente scorretto
di Michele Li Pira
Diocesi
anno 2011
Riflessioni sul tempo della vacanza
Santa Maria Maggiore Nicosia
La fatica come scelta
2
di Enzo Vicari
della
di Nicosia
Riflessioni
Acqua: bene comune
luglio/agosto
periodico
Oratorio SS. Trinità
3
L’agenda della vita
6
di Antonella Gurgone
7
di Pippo Castiglione
Enti inutili e troppo costosi
editoriale
di Pippo Castiglione
Il gusto
del vivere
S
pezzoni di cronaca. A Napoli cumuli di
rifiuti sono ancora nelle strade. La ricerca
di una realistica soluzione del problema ha
ceduto come al solito il passo allo scarico di
responsabilità. Intanto la Grecia vara il piano
di austerità, mentre a preoccupare ora è la
Spagna. E il rischio di un contagio per l'Italia
continua a essere un brutto sogno. Dalle coste
del nord Africa continuano gli sbarchi di profughi. Mentre in Libia si combatte una guerra
senza una chiara prospettiva sul futuro, da noi
ci si divide sul numero delle persone da accogliere. Cronache e notizie che sui giornali si
mescolano a pagine di intercettazioni telefoniche pubblicate in barba al segreto istruttorio e
al rispetto dei più elementari diritti umani.
Conversazioni quasi sempre prive di rilevanza
penale, ma che diventano armi improprie della
lotta per il potere. Cronache e notizie che in tv,
specie in quella pubblica pagata col canone, si
perdono in un chiacchiericcio che spegne sul
nascere ogni tentativo di far emergere i connotati più autentici della realtà.
Ne esce il quadro di un paese confuso preda
di un clima di emotività spesso alimentata ad
arte, come dimostra la vicenda dei referendum, qualunque sia il giudizio di merito sul
contenuto dei quesiti. E l'Europa non se la
passa meglio. Abbiamo un'Unione europea
che si presenta sempre più come un'architettura non compiuta lontana dal progetto coraggioso dei suoi padri fondatori, con un evidente deficit democratico e un'incerta capacità
operativa. Basti pensare alla totale assenza di
idee convincenti davanti a un fenomeno epocale come l'immigrazione. La sensazione è
quella di società rassegnate a un destino irreversibile anche se la nostra storia ci ha visto
affrontare in passato condizioni molto più
dure e altrettanto complesse di quelle attuali.
Ciò che oggi è seriamente preoccupante è la
mancanza di speranza che si respira, l'incapacità di gettare il cuore oltre l'ostacolo. È illuminante la frase di Teilhard de Chardin ( un gesuita, filosofo e paleontologo francese) «Il pericolo maggiore che possa temere l’umanità non è
una catastrofe che venga dal di fuori, non è né
la fame né la peste, è invece quella malattia
spirituale che è la perdita del gusto di vivere».
In tale panorama non mancano fatti confortanti. Uno fra tutti: la splendida testimonianza
di accoglienza della gente di Lampedusa. Era il
18 Maggio scorso quando il Card. Bagnasco,
presidente delle CEI, recandosi in visita pastorale sull’isola agrigentina, cosi’ affermava: ”
Che cosa sarebbe di questa piccola isola, di
questo splendido mare –, senza la luce delle
vostre anime? Della bontà? È in forza della
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L’abolizione delle province
Nessun governo ha mai realizzato questo proposito. E in Sicilia?
di Nicola Costa
L’
abolizione delle province, è stato il cavallo di
battaglia, uno dei tanti buoni propositi, mai
realizzati dalla politica di qualsiasi schieramento.
La proposta ha suscitato il favore dei cittadini
che vedono la provincia come “l’ente pubblico
inutile” per antonomasia, come un’istituzione
molto costosa e poco produttiva. Giuseppe
Alessi, primo presidente della Regione siciliana,
uno dei fondatori della Democrazia Cristiana,
avrebbe voluto abolirle il giorno dopo la sua elezione. Era un autonomista convinto, avrebbe
voluto che lo Statuto speciale della Regione siciliana all’art. 15 che disciplina soltanto i comuni e
i liberi consorzi comunali, fosse rispettato. La
Commissione dei 75 che preparò la Carta costituzionale, aveva proposto la loro soppressione, ma
l’Assemblea costituente le resuscitò. Battaglia
persa, sia in Sicilia quanto nel resto dell’Italia. Nel
1970 con la nascita delle Regioni, un altro siciliano, Ugo La Malfa, si batté per abolirle, sostenendo che si trattava di un livello di governo inutile.
Nel 1991 erano 95, negli ultimi quindici anni ne
sono state istituite quindici.
Nel 2010, prima dell’estate, mentre si preparava una manovra finanziaria di contenimento delle
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Chiesa e Comunicazione
Centuripe. Nel Suo Nome…c’è anche il tuo
Mission possible
di Antonio Borzì
CENTURIPE
Pensieri grandi
in tempi difficili
Un percorso per i media ecclesiali
di Paolo Bustaffa
I
tempi difficili sono anche i tempi dei pensieri grandi. La storia conferma che in diversi angoli del mondo l'uscita dal buio è stata
possibile grazie a uomini e donne che hanno
saputo camminare nell'oscurità senza smarrire la direzione.
È
proprio così, nonostante si pensi che credere in Dio e alla bellezza di una vita di fede,
sia qualcosa di bigotto, vecchio, solo delle storielle per bambini, la missione giovani nel mio
paese (Centuripe) si è rivelata tutt’ altro che
impossibile o inutile.
Fin da quando abbiamo iniziato a progettare
la missione nel nostro paese abbiamo cercato
di evitare che diventasse una semplice propaganda o pubblicità sulla chiesa, ma un vero e
proprio incontro dei giovani con i giovani con
il fine di mostrare che la chiesa è una realtà
che ci appartiene e non un’entità adatta solo a
preti e anziani.
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