Ombre sul futuro del latte italiano
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Ombre sul futuro del latte italiano
Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. 67° anno - n.1 gennaio-febbraio 2015 Periodico di Coldiretti Piacenza Ombre sul futuro del latte italiano Coldiretti reagisce e scende nelle piazze in difesa del settore lattiero caseario del nostro Paese 8 Latte: la neve non ha fermato la denuncia Quando la mafia è nel piatto e sul web a perderci è l’Italia intera 6 12 Il Papa incontra Coldiretti: "Giusto ripensare la filiera del cibo" OGM: nessuna ideologia........................................................................ 5 Quando la mafia è nel piatto e sul web a perderci è l’Italia intera........ 6 Latte: la neve non ha fermato la denuncia............................................ 8 Coldiretti chiama, Conad risponde........................................................ 9 Dopo mobilitazione primi impegni su origine e antitrust per il latte.... 10 ispra allevamenti scagionati dall'inquinamento................................ 11 Nitrati: Coldiretti E-R, bene road map per revisione zone vulnerabili.. 11 Il Papa incontra Coldiretti: "giusto ripensare la filiera del cibo" .......... 12 Coldiretti sul territorio con le assemblee ............................................. 13 TTIP: occorre trasparenza e qualità....................................................... 14 Pomodoro da industria, accordo al nord ............................................. 15 Neve: a Piacenza mobilitati oltre 100 trattori....................................... 17 Danni da fauna: necessario tenere alta la guardia................................ 18 imu: Coldiretti, no sanzioni, appello ai sindaci per aliquota minima ... 19 Un imprenditore agricolo piacentino testimonial per Expo 2015 ......... 20 Expo-vino: grande affluenza negli incontri sul territorio...................... 20 Credito di soccorso per le aziende agricole........................................... 21 Credito agricolo: nuovi prodotti in convenzione con Banca di Piacenza..... 21 La rubrica dell'alimentazione................................................................ 23 sommario iniziative Coldiretti Periodico mensile di COLDIRETTI PIACENZA Autorizzazione Tribunale di Piacenza n. 71 del 24 Aprile-maggio 1953 Direttore Massimo Albano Comitato editoriale Angela Poggi, Antonella Bazzini, Dario Panelli Emanuele Gonsalvi, Laura Barbieri, Luca Piacenza, Maurizio Maffi, Milena Galli, Nadia Marcotti Hanno collaborato Enrica Gobbi, Fabrizio Masini, Monica Maj, Sabrina Cliti, Martina Azzali, Silvia Ferrandi Direzione artistica Marino Galli Direzione, redazione e amministrazione: COLDIRETTI PIACENZA Palazzo dell’Agricoltura 29122 Piacenza via Colombo, 35 Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596 [email protected] www.piacenza.coldiretti.it Progetto grafico e impaginazione Fotocomposizione e stampa Grafiche Lama Srl Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie. Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa. Non è in vendita. In copertina: Il lattiero caseario italiano è sempre più a rischio. Coldiretti scende nelle piazze per difendere il futuro di questo settore. Pizza patrimonio Unesco: Coldiretti Giovani Impresa in prima linea.........................................24 Educazione alla Campagna Amica: l’agricoltura entra nelle aule ....................................25 Coldiretti Piacenza con Campagna Amica per la cardioprotezione ................................27 eventi dal mondo agricolo La pagina del Consorzio Fitosanitario Provinciale di Piacenza................................... 29 La rubrica Italia in Prima Pagina....................................................................................................30 La pagina del Consorzio di Bonifica di Piacenza......................................................... 31 La pagina dell'Associazione Piacentina Latte............................................................. 32 La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli)....................................... 33 La pagina dell' Università Cattolica del Sacro Cuore................................................... 34 tecnico Nuovi servizi di Cascina Pulita .................................................................................... 36 Sistri: per l’esonero necessario conferire i rifiuti ad un’impresa autorizzata.............. 37 La Politica di Sviluppo Rurale...................................................................................... 38 Il nuovo regime dei pagamenti diretti ........................................................................ 40 Mezzi agricoli: i limiti alla circolazione per il 2015 ...................................................... 43 fiscale tributario: Lo spesometro per i produttori agricoli esonerati.................................................44 tributario: Nuovo modello 730 precompilato............................................................................45 tributario: La tassazione dell’energia prodotta dalle aziende agricole per l’anno 2015... 45 paghe: Modello cud addio, arriva la certificazione unica........................................................46 paghe: Bonus in busta paga..........................................................................................................46 paghe: Sgravi contributi assunzioni a tempo indeterminato................................................48 La Voce dei Coltivatori online:...................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it Questo numero è stato chiuso in redazione il 23 febbraio 2015 Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected] © tutti i diritti riservati La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile. 5 editoriale Ogm: nessuna ideologia ma interesse nel tutelare l’Agricoltura italiana } Coldiretti difende da sempre gli agricoltori e i cittadini di questo paese dagli abbagli che si possono prendere quando di fronte ad una strada da intraprendere si sceglie, e quando si tratta di ogm è il caso di dirlo, a tutti i costi, la strada più semplice senza lungimiranza. Il no agli ogm non è una questione ideologica ma l’applicazione del principio di precauzione e di responsabilità. Il no agli ogm è la risposta che consente un futuro all’economia di questo paese, il no agli ogm è la risposta a quanto chiedono quasi otto italiani su dieci, contrari al biotech nei campi e agli ultimi orientamenti produttivi che hanno decretato il flop della semina ogm in Europa con un calo del 3 per cento dei terreni seminati nel 2014. Una conferma della crescente diffidenza nei confronti di una tecnologia che, secondo l’analisi del rapporto annuale 2014 dell’ “International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications”, il cosiddetto ISAAA, non rispetta le promesse. Un esempio fra tutti è l’utilizzo smodato di glifosato su mais ogm sviluppato apposta per resistere a questo potente erbicida; ma la natura si difende sempre dagli attacchi, tanto che alcune erbe infestanti sono diventate resistenti a questo fitofarmaco dando vita ad un circolo vizioso che non fa che aumentare il livello di dosaggio di efficacia con la conseguente intossicazione dei terreni e delle stesse piante. L’Agricoltura con la a maiuscola è quella che migliora la natura senza stravolgerla, con lo sviluppo di ricerche finalizzate al miglioramento delle tecniche di conduzione delle aziende agricole senza pregiudizi e soprattutto senza sponsor occulti che si celano dietro alle sementi “miracolose”. L’utilizzo degli organismi geneticamente modificati in agricoltura non solo pongono seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che non è degno del nostro paese e non lo deve diventare. Dai formaggi al grano, dalle fragole alle pancette dal latte ai funghi, fino ai prosciutti e alle ciliegie: in 120 prodotti del commercio agroalimentare mondiale, l’Italia si piazza prima, seconda o terza al mondo per valore unitario nell’export. Un indicatore che dimostra la leadership indiscussa che deteniamo quando si parla di qualità che domina sui mercati mondiali nonostante il suo valore sia purtroppo soggetto a furti di identità da parte di chi vorrebbe ma non può godere della nostra stessa ricchezza. Ed è proprio la biodiversità, il rispetto delle tradizioni e della terra, le nostre radici profondamente agricole che fanno di noi ciò che siamo, come si può pensare che la strada dell’omologazione sia quella vincente? In un contesto in cui tutti ci imitano e cercano di riprodurre il nostro meglio come si può pensare che la strada da seguire sia il totale asservimento di un settore come il nostro ad un modello produttivo omologato? Come si può avvallare un modello che assoggetta gli imprenditori agricoli, rendendoli schiavi tra gli schiavi delle pochissime multinazionali che producono biotech? Su questo e sul rischio concreto che stiamo correndo di perdere la nostra sovranità alimentare invitiamo a riflettere considerando la questione sotto più profili. Mettiamoci nei panni degli agricoltori ma soprattutto mettiamoci nei panni dei consumatori perché quando si parla di ogm si parla di cultura, economia, alimentazione e sviluppo. Uno sviluppo che, per essere chiamato tale, non può prevedere, per dirne una, una mela che non annerisce e mantiene l’aspetto sempre fresco una volta tagliata a fette, il cui commercio è stato di recente approvato dal Dipartimento dell’agricoltura statunitense e che ben rappresenta la deriva verso la quale questo modello sta portando alcune economie. Soprattutto non dimentichiamoci del valore di sapersi fermare prima di oltrepassare il limite e quel rispetto che fa grande questo mestiere. Luigi Bisi Presindente Coldiretti Piacenza 6 Nella foto: in occasione della presentazione del rapporto di Coldiretti-Eurispes Agromafie 2015 è stato evidenziato il ruolo dell’e-commerce anche nell’acquisto di falso made in Italy o di prodotti che danneggiano l’immagine dell’Italia nel mondo. QUANDO LA MAFIA È NEL PIATTO e SUL WEB A PERDERCI È L’ITALIA INTERA Presentato il terzo rapporto sulle Agromafie } “Con un aumento del business dell’agromafia del 10 per cento in un anno e 15,4 miliardi di euro nel 2014, il settore agroalimentare italiano, dalla produzione alla vendita è sempre più invaso e condizionato dal potere criminale esercitato ormai in forme sempre più raffinate.” Queste la parole del presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi in occasione della recente presentazione del terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. Un fenomeno che al contrario dell’immaginario collettivo, sta invadendo anche il tessuto economico delle aree del Centro e del Nord Italia. “Si tratta di un business, ha proseguito il presidente che si è fatto largo approfittandosi da un lato, delle lacune nell’accesso al credito per le aziende agricole che hanno portato o alla chiusura di aziende o alla necessità per molti imprenditori di approvvigionarsi finanziariamente mediante il ricorso ad operatori non istituzionali; dall’altro, dell’annata sfavorevole dal punto di vista climatico che ha colpito la produzione e che dunque ha creato un gap di potenziale mercato nel quale insediarsi.” I capitali sani si mescolano a quelli illegali Dal rapporto emerge un’ulteriore e ancora più pericolosa evoluzione del fenomeno criminale: al riciclaggio nel quale i capitali sporchi affluiscono nell’economia sana, si aggiunge il 7 gennaio - febbraio 2015 money dirtying che è esattamente speculare. “ I capitali puliti, spiega Bisi, migrano verso l’economia sporca. Parliamo di oltre un miliardo e mezzo di euro che transitano, sotto forma di investimento, dall’economia sana a quella illegale: circa 120 milioni di euro al mese, 4 milioni di euro al giorno.” Web porto franco della contraffazione Spaventosi sono infine gli esempi che si possono trovare sul web, vero porto franco dell’illegalità a causa di un buco della normativa che ne impedisce i controlli. La rete, viene infatti usata spesso come canale ideale per la diffusione dell’Italian sounding dal kit per il vino liofilizzato “Fai da te” con false etichette dei migliori vini Made in Italy, al kit per il falso sindacale Parmigiano Reggiano. “Ma lo scempio più grande, conclude il presidente, è quello riconducibile a prodotti alimentari contraffatti in vendita sulla rete dove non mancano scandalose operazioni di business che fanno leva su episodi, personaggi e forme di criminalità organizzata. Dal caffe’ “Mafiozzo” stile italiano prodotto in Bulgaria al sugo piccante rosso sangue “Wicked Cosa Nostra” prodotto in Usa e addirittura le spezie “Palermo Mafia shooting” e i Fernet Mafiosi dalla Germania senza dimenticare i consigli culinari di mamamafiosa sul sito www.mamamafiosa.com. Sfruttare queste pagine dolorose ed odiose della nostra storia non fa altro che danneggiare l’immagine dell’Italia nel mondo.” 8 la manifestazione nelle altre piazze italiane Latte: la neve non ha fermato la denuncia Fabio Minardi: “Gli allevatori devono vendere tre litri di latte per riuscire a bere un caffe al bar” } E’ stata sospesa la maximungitura “Allevatore per un giorno” organizzata a Bologna da Coldiretti per la difesa del latte e dei formaggi italiani. L’abbondante nevicata caduta su tutta la regione non ha reso possibile infatti spostare le vacche per la mungitura pubblica nonostante in piazza fosse stata allestita una stalla perfettamente organizzata e riscaldata. In piazza XX Settembre a Bologna è comunque rimasto un presidio, al quale hanno preso parte alcuni piacentini della Coldiretti giunti nel capoluogo per coadiuvare l’allestimento. A dimostrare il loro appoggio a questa iniziativa, avevano dato la disponibilità a partecipare le amministrazioni comunali di Agazzano, Coli, Bobbio, Podenzano, Rottofreno, Castell’Arquato, Lugagnano, Morfasso, Vernasca e Farini oltre ad alcuni consiglieri regionali e provinciali. La sospensione dell’evento non ha però bloccato Coldiretti dal denunciare i gravi problemi del settore lattiero caseario. Secondo un’elaborazione Coldiretti Piacenza sui numeri della Banca Dati Nazionale, dal 2010 ad oggi, gli allevamenti di bovini da latte a Piacenza, sono passati da oltre 410 a circa 380, dal dato regionale inoltre emerge che dall’inizio della crisi, è stata chiusa una stalla su cinque con la perdita silenziosa di circa 4.000 posti di lavoro. “Quella che gli allevatori stanno vivendo, afferma Franco Fittavolini, coordinatore della commissione latte Il presidio Coldiretti in Piazza a Bologna. di Coldiretti Piacenza, è una situazione molto difficile; in Emilia Romagna le 3.700 stalle sopravvissute hanno prodotto nel 2014 18,7 milioni di quintali di latte, di cui a Piacenza circa 2,5 milioni, mentre le importazioni hanno raggiunto circa 12 milioni di quintali con un aumento in valore del 23 per cento.” “Va da se che con questi dati, prosegue Fittavolini, gli allevatori ma anche i consumatori italiani subiscono un furto di valore che vede il latte sottopagato e un inganno al consumatore che si trova ad acquistare latte e formaggi provenienti da chissà quale parte del mondo, spacciati come italiani ma che di italiano hanno giusto il nome storpiato.” “La situazione rischia di precipitare per il 2015, aggiunge Andrea Testa, allevatore di Fiorenzuola e dirigente Coldiretti, da un lato infatti il prezzo riconosciuto agli allevatori non copre neanche i costi di produzione dall’altro ci dovremo confrontare con la fine del regime delle quote che terminerà il 31 marzo 2015. Molti allevatori infatti, per rimanere in regola in questi ultimi mesi, sono stati costretti ad affittare quote che da aprile in avanti non serviranno più.” Allevamenti chiusi vuol dire meno occupazione, meno formaggio italiano, meno ricchezza economica. “Con questo scenario, aggiunge Fabio Minardi, presidente dell’Apl, è nostro dovere denunciare il fatto che il prezzo del latte fresco si moltiplica per quattro dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 328 per cento.” Sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, infatti, il latte viene pagato agli allevatori in media 0,35 centesimi al litro con un calo di oltre il 20 per cento rispetto allo scorso anno mente al consumo il costo medio 9 gennaio - febbraio 2015 sindacale COLDIRETTI CHIAMA, CONAD RISPONDE per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro, di qualche centesimo superiore allo scorso anno. “In altre parole, prosegue Minardi, gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffe al bar. Questo prezzo non copre neanche i costi per l’alimentazione degli animali, per questo i consumatori devono dire basta ai similgrana che fanno concorrenza a produzioni tipiche come il Grana Padano, dire basta ai tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro stranieri venduti in Italia, basta alle mozzarelle fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che nessuno lo sappia perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta.” A preoccupare gli allevatori sono anche le difficoltà dei grandi formaggi Dop, i cui prezzi alla produzione sono letteralmente crollati negli ultimi due anni, con i prezzi del Grana Padano stagionato 9 mesi, passato dagli 8,13 euro del 2011 ai 6,84 di fine 2014. Tutto questo mentre sul mercato Europeo ed anche in Italia arrivano i similgrana di bassa qualità, spesso venduti con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine che è prevalentemente dalla Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. “Si tratta di una concorrenza sleale, chiosa Fittavolini, nei confronti dei prodotti autentici che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione.” Tra gli obiettivi della mobilitazione per salvare le stalle italiane ci sono: • Indicare obbligatoriamente l’origine nelle etichette del latte (anche Uht), dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte • Garantire che venga chiamato “formaggio” solo ciò che deriva dal latte e non da prodotti diversi • Assicurare l’effettiva applicazione della legge che vieta pratiche di commercio sleale • Rendere pubblici i dati relativi alle importazioni di latte e di prodotti con derivati del latte, tracciando le sostanze utilizzate • Un pronto intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro le forme di concorrenza sleale e gli abusi di posizione dominante nel mercato del latte • Attuare le misure di sostegno agli allevamenti italiani previste dal Piano Nazionale di Sviluppo Rurale • Realizzare un piano organico di promozione (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, (in Italia e all’estero) del latte e delle produzioni italiane, a partire da Expo 2015 • Promuovere iniziative nazionali per il consumo del latte e dei formaggi di qualità, soprattutto nelle scuole e nelle mense pubbliche • Semplificare le procedure burocratiche • Garantire che le risorse previste dal “Piano latte” del Mipaaf vadano agli allevatori. Scrocchi: “Prima risposta a mungitura pubblica” } “Prima ancora che scendessimo nelle 13 piazze italiane per la nostra mobilitazione per salvare le stalle italiane con la più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo, dalla Conad è arrivata una prima e tempestiva risposta”. Con queste parole Pierluigi Scrocchi, dirigente Coldiretti e allevatore di Borgonovo, ha commentato la decisione, largamente pubblicizzata sulle maggiori testate nazionali, assunta sul prezzo del latte alla stalla per i prodotti a marchio Conad e che fa riferimento alla mobilitazione targata Coldiretti. Le parole dell’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese - sottolinea Coldiretti – sono un primo segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori italiani ed un segno di comprensione dell’importanza di poter garantire latte e formaggi italiani. “Cosa non del tutto scontata, ha proseguito Scrocchi, con l’aumento in valore delle importazioni di prodotti lattiero caseari, dal 2007 ad oggi del 23 per cento. Per questo contiamo che anche le altre catene della distribuzione, come Coop che ha recentemente fatto pervenire la promessa di un prezzo più equo, e le principali industrie alimentari, siano responsabilizzate dalla maximungitura che ieri ha coinvolto Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci e politici. Si è trattata di una massiccia operazione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, prima ed unica nel suo genere e alla quale solo la forza di Coldiretti poteva dare vita, frutto di un dialogo sincero che ha instaurato con il consumatore.” “L’Expo, ha poi concluso l’allevatore, rappresenta un’occasione per cambiare definitivamente verso al sistema agroalimentare in una situazione in cui dall’inizio della crisi è crollato il numero di imprese agricole con l’aumento della dipendenza dai prodotti agricoli che arrivano dall’estero.” Il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo, in occasione “Le idee di Expo 2015 – verso la carta di Milano” organizzata dal Ministero delle Politiche Agricole, ha annunciato che, dopo la protesta del latte, si estende la mobilitazione della Coldiretti per difendere l’economia e il lavoro delle campagne dalle importazioni di bassa qualità che varcano ogni giorno i confini per essere spacciate come italiane. 10 Dopo mobilitazione primi impegni su origine e antitrust per il latte } “E’ un altro grande risultato della nostra mobilitazione l’adesione della grande distribuzione organizzata, GDO, alla proposta del ministero delle Politiche Agricole di garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte, attraverso un segno chiaro e omogeneo per l’indicazione della zona di mungitura in etichetta”. Queste le parole del direttore Coldiretti Piacenza Massimo Albano nel sottolineare i risultati dell’incontro tra il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, e i rappresentanti di tutte le principali insegne commerciali che operano in Italia. “Positivo, ha aggiunto Albano, anche l’impegno del ministro Martina a prendere contatti istituzionali con l’Antitrust al fine di segnalare le pratiche commerciali scorrette, così come richiesto durante la mobilitazione della Coldiretti. Quando si parla di latte purtroppo assistiamo a relazioni economiche caratterizzate da un significativo squilibrio che sfocia in “pratiche commerciali sleali” sulle quali occorre intervenire per ripristinare una adeguata remunerazione per gli allevatori sulla base dei costi di produzione.” “Sul futuro del settore lattiero caseario italiano, ha ricordato Albano, aleggiano molte ombre: dal prezzo, quadruplicato dalla stalla alla tavola, alle importazioni selvagge a basso costo di latte e semilavorati, basti pensare che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri e che la metà delle mozzarelle sono fatte con latte straniero o addirittura a partire da cagliate straniere senza che nessuno lo sappia perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. Le conseguenze di tutto questo si traducono in una minor sicurezza per il consumatore e nella chiusura degli allevamenti italiani.” La situazione si aggrava poi se si considera il pericolo associato alla fine del regime delle quote con un rischio ulteriore di concorrenza sul prezzo a scapito della qualità e della sicurezza alimentare. “Per questo, ha concluso il direttore, accogliamo positivamente l’impegno di portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero: un primo passo che va completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti.” 11 gennaio - febbraio 2015 sindacale ISPRA ALLEVAMENTI SCAGIONATI DALL'INQUINAMENTO Bisi: “Con la verità via libera alla revisione delle zone vulnerabili” } “Lo studio completato dall’Istituto Superiore per la Protezione tezza del Governo che attraverso i Ministri dell’Agricoltura e e la Ricerca Ambientale (ISPRA), mette finalmente la parola dell’Ambiente ha posto le condizioni per rimuovere i vincoli fine al principale pregiudizio che l’agricoltura portava sulle ingiusti che hanno fino ad ora colpito la zootecnia italiana. spalle da anni scagionando definitivamente gli allevamenti e accertando finalmente la responsabilità di settori diversi e conNITRATI: COLDIRETTI E-R, correnti come fanghi di depurazione e scarichi civili nell’inquinamento delle acque sotterranee.” Queste le parole del presidente BENE ROAD MAP PER REVISIONE ZONE VULNERABILI Coldiretti Piacenza Luigi Bisi nel commentare i risultati dello studio dell’Ispra presentati anche al ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina e al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, Dopo le tante battaglie condotte da Coldiretti Emilia Rosull'applicazione del nuovo modello di analisi isotopico nelle Remagna per dimostrare che la zootecnia non è la fonte di ingioni del Bacino del Po, Emilia Romagna compresa. quinamento dei nitrati nelle falde acquifere, accogliamo posiFermo restando la necessità di confermare gli obiettivi e gli strutivamente la Road Map per arrivare in tempi brevi alla revisione menti di applicazione della direttiva europea in materia di tudelle zone vulnerabili ai nitrati. E’ quanto afferma il presidente tela delle acque dall’inquinamento, dallo studio - sottolinea la di Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente la Coldiretti - emerge un quadro diverso da quello rappresentato proposta congiunta dei ministri dell’Agricoltura, Maurizio Martina storicamente che assegnava alla zootecnia l’unica responsabilità. “Dalla ricerca, ha aggiunto Pierluigi Scrocchi, dirigente e dell’Ambiente, Gianluca Galletti di accelerare i tempi e prevedere la Coldiretti e allevatore di Borgonovo, effettuata attraverso un presentazione il 17 marzo prossimo da parte delle Regioni interessate piano di monitoraggio nelle regioni ad alta vocazione come la delle proposte per la revisione delle zone vulnerabili, a seguito del connostra, emerge infatti, che il contributo dell’allevamento non fronto tecnico anche con gli assessori all’ambiente delle Regioni. è mai superiore ad un terzo del totale complessivo dell’in“La metà dei 4.000 milioni di Euro della Plv agricola dell’Emilia Roquinamento.” magna – commenta Tonello – è costituito dagli allevamenti il cui futuro “Va da se’ dunque, ha proseguito l’allevatore, che rispetto dipende in larga parte dalla Road Map, in particolare per quanto riguarda alle scelte strategiche di valorizzazione del settore che la i prodotti di eccellenza. Già tre anni fa uno studio dell’Università di Ferrara, nuova riforma della politica agricola comune richiede, svolto nell’ambito del progetto europeo Eu.Water, dimostrava che lo spandioccorra accelerare l’istruttoria diretta alla revisione del mento dei concimi organici non aumenta l’inquinamento da nitrati, ma anzi perimetro delle zone vulnerabili. L’agricoltura è il perno delle migliori produzioni dell’autentico Made in lo diminuisce, confermando le posizioni di Coldiretti. Ben venga, quindi, lo Italy e non può essere più la sola a pagare lo scotto di studio super-partes dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Amuna responsabilità che, come questo studio dimostra, bientale (Ispra) che scagiona definitivamente l’allevamento e accerta finalmente va condivisa.” la responsabilità nell’inquinamento delle acque sotterranee di settori diversi dalla “Ogni settore, ha concluso Bisi, dovrà farsi carico zootecnia”. della propria responsabilità: non si può più chieColdiretti Emilia Romagna – ha proseguito Tonello – prende atto della volontà dere soltanto alla zootecnia di addossarsi oneri e di rispettare l’accordo “salva stalle” promosso da Coldiretti con i due Ministri invincoli che dipendono da attività diverse. In queteressati e di chiudere entro due mesi l’istruttoria regionale per portare a termine sto, l’operazione verità voluta, sostenuta e coadiuvata dalla Coldiretti al fine di salvare gli alleva- l’operazione verità nella perimetrazione delle aree vulnerabili. “Ci auguriamo – ha concluso Tonello - è che entro il 17 marzo tutte le regioni interessate, Emilia Romenti e dunque le migliori produzioni di salumi e formaggi della food valley che nel piacentino magna in testa, possano portare al tavolo di lavoro convocato in sede congiunta dai si esprimono con le tre dop per i salumi, con le ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente una propria proposta supportata da idonei quali Piacenza può vantare il primato europeo, dati tecnici così da consentire immediatamente la discussione a livello europeo della e la dop per il Grana Padano, viene finalmente nuova delimitazione”. confortata da risultati scientifici.” Senz’altro in questa partita occorre dare atto della compat- 12 Il Papa incontra Coldiretti: "Giusto ripensare la filiera del cibo" I prodotti piacentini in dono a Papa Francesco } C’erano anche i prodotti piacentini, nel cesto portato in dono a Papa Francesco durante l’udienza in Vaticano alla quale hanno partecipato i dirigenti nazionali e territoriali di Coldiretti in occasione del 70° anniversario dalla fondazione. Così le patate blu vitellotte e le rosse desirèe dell’azienda Guglielmetti Bruno di Pradovera di Farini, la zucca violina dell’azienda Barabaschi Stefano di Rottofreno, insieme alle specialità di altre provincie sono state offerte a Sua Santità. Tutti prodotti che l’intelligente lavoro e l’attenta opera di recupero e conservazione degli agricoltori italiani hanno salvato dall’estinzione che dall’inizio del secolo scorso ha colpito ben il 75 per cento delle varietà di frutta. “Il cesto offerto a Sua Santità, ha affermato Luigi Bisi, presidente della Coldiretti di Piacenza, rappresenta la qualità e la sicurezza degli alimenti che produciamo ed il lavoro di la salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità che siamo orgogliosi di portare avanti.” “Il modello di sviluppo che stiamo perseguendo garantisce un sistema di tutela sociale ed economica in grado di assicurare un futuro all’agricoltura e un cibo sicuro e accessibile a tutti, in Italia e nei Paesi più poveri”. Con queste parole il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ha ringraziato il Santo Padre per le parole di sostegno ed incoraggiamento. L’appello di Papa Francesco a ripensare “a fondo il sistema di produzione e di distribuzione del cibo" ci conforta nel nostro impegno per dare un adeguato riconoscimento economico e sociale del lavoro nei campi dove – ha sottolineato Moncalvo - pesano gli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento, la speculazione sul cibo e sottopaga i nostri prodotti. Il risultato - ha precisato Moncalvo - che “per ogni euro speso dai consumatori italiani per acquistare alimenti appena 15 centesimi arrivano nelle tasche agli agricoltori”. La salvaguardia dell’identità dell’agricoltura italiana, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità con l’obiettivo di garantire ai consumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti. L’invito del Santo Padre a trovare forme per produrre cibo custodendo la terra trova una risposta concreta nella campagna italiana che - ha continuato Moncalvo - ha conquistato il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma anche quello nella sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, senza dimenticare il fatto che l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili dal punto di vista ambientale per la ridotta emissione di gas ad effetto serra”. 13 settembre - ottobre 2014 sindacale Pianello Lugagnano Carpaneto Travo COLDIRETTI SUL TERRITORIO CON LE ASSEMBLEE } Puntuali come ogni anno, sono arrivate su tutto il territorio provinciale le assemblee formative Coldiretti. “Le assemblee, ha dichiarato Luigi Bisi, presidente dell’associazione, rappresentano un momento importante per incontrare la nostra base sociale ed affrontare tutti i temi e le novità che il nuovo anno riserva.” Molte sono infatti le tematiche approfondite dai responsabili di settore della struttura provinciale; sono stati dispiegati sia gli aspetti fiscali, a partire dai dettagli della vicenda Imu, fino alle novità riconducibili al Decreto Semplificazioni, alla Legge di Stabilità e al Decreto Milleproroghe, sia le novità per il settore vitivinicolo con i diritti di reimpianto e le opportunità da cogliere in vista di Expo 2015. Molto utile inoltre anche l’approfondimento sul tema della sicurezza sul lavoro con un focus sull’accordo Stato-Regioni circa le patenti dei trattori agricoli e altri adempimenti per garantire la sicurezza negli ambienti lavorativi. “Sono tantissime le cose da sapere e sulle quali tenersi costantemente aggiornati, aggiunge il presidente, se si svolge il mestiere agricolo in modo professionale. Nella discontinuità che caratterizza il nostro tempo, conoscere le regole e sapere come muoversi tra queste, è di cruciale importanza per adattare la propria attività economica al contesto che cambia. Siamo lieti dunque di organizzare, come ogni anno, incontri dedicati per mettere a disposizione dei nostri associati tutti gli strumenti per poter condurre la propria azienda in modo professionale e qualificato.” 14 Ttip Bisi: “Occorre garantire trasparenza e tutela della qualità” } “Sul Ttip, il Transatlantic Trade and Investment Partnership, ovvero l’accordo di libero scambio tra USA e UE, occorre garantire trasparenza e tutela della qualità”. Queste le parole del presidente Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, nel commentare, riprendendo le preoccupazioni espresse dal presidente nazionale Roberto Moncalvo, quell’accordo che rischia di mettere in crisi l’intero modello di produzione italiana ed europea. “Purtroppo, ha proseguito il presidente della Coldiretti piacentina, nonostante il Ttip possa costituire un’opportunità per il mondo agroalimentare italiano, l’assenza di trasparenza suscita parecchie perplessità circa le reali conseguenze che lo stesso potrà avere; la vera domanda è se il Ttip renderà il mercato libero “da” o libero “di”.” I rischi connessi al trattato, così come presentato nelle prime bozze, risiedono infatti non solo nell’ingresso degli ogm in Europa ma anche nell’abbassamento degli standard qualitativi dei prodotti agroalimentari commercializzati nel nostro continente. “Con il Ttip, ha aggiunto Bisi, rischiamo di trovare al supermercato carne agli ormoni o addirittura clonata, la cui produzione in Italia non è permessa; non possiamo permettere di sacrificare la salute dei consumatori per ragioni commerciali.” In base al mandato Ue ed alle parole del nuovo commissario Europeo all’Agricoltura Phil Hogan, questi rischi sembrano scongiurati ma dalle bozze di tale accordo traspaiono logiche del “profitto a tutti i costi” sulle quali da anni Coldiretti pone la massima attenzione difendendo attentamente e con forza tutti quegli elementi che rappresentano un valore concreto per i prodotti e le imprese. “Dall’agricoltura italiana, ha proseguito Bisi, nascono 120 prodotti da podio mondiale per valore medio unitario nell’export, il valore aggiunto per ettaro dell’agricoltura italiana è il doppio della media UE, le imprese sono più efficienti e producono meno co2 di quelle tedesche, francesi ed inglesi. La nostra è l’agricoltura della filiera corta e della biodiversità ma anche delle grandi produzioni come il pomodoro ed il Grana Padano e in entrambe siamo al vertice per sicurezza alimentare garantendo altissimi standard di qualità e salubrità. Questi sono i primati che devono guidarci nel Ttip, con queste carte sarebbe inaccettabile scendere a compromessi sulla qualità, specialmente perché negli Usa cresce solo la domanda di prodotti made in Italy che su di essa si fondano.” “Possiamo dire dunque che la sfida per Bruxelles, per i prossimi mesi, ha concluso il presidente, risiede nel proteggere le nostre produzioni con regole più certe e trasparenti mentre per noi la sfida principale sarà il miglioramento della possibilità di “commercializzare” quel patrimonio immenso di cui godiamo che è la nostra innata capacità di fare cultura dell’alimentazione.” 15 settembre - ottobre 2014 sindacale Pomodoro da industria, accordo al Nord } Nell’ambito del Distretto del pomodoro da industria del nord, è stato raggiunto l’accordo per le condizioni contrattuali relative al raccolto 2015. Le condizioni per i prossimi trapianti prevedono una sostanziale conferma delle griglie qualitative, con una modifica, in riduzione, del moltiplicatore per i difetti minori, che passa da 0,4 a 0,3, mentre il valore base cento dei gradi Brix resta fissato a 5.00 ed inalterata rimane anche la scaletta per i difetti maggiori. Il prezzo indicativo oscillerebbe attorno ai 92€/T, lo stesso dello scorso anno, quando era previsto un premio di un euro alla tonnellata se non si fossero superati, come è stato, gli obiettivi di produzione individuati in 2,4 milioni di tonnellate. Per il 2015 è stato ripreso questo meccanismo di penalizzazione legato al superamento dell’ obiettivo complessivo di produzione, introducendo anche una premialità nel caso di una produzione inferiore. Pertanto, nel caso che il raccolto dell’area nord rimanga tra i 2,65 e 2,45 milioni di tonnellate, non vi saranno scostamenti dal prezzo che sarà indicato sui contratti. Per consegne superiori a 2,65 milioni di tonnellate vi sarà una penalità di 0,5€/tonnellata ogni 50.000 tonnellate in più, fino ad una decurtazione massima di 3€/T, applicata su tutti i quantitativi, non solo sulla parte eccedente. Se il raccolto dovesse essere inferiore a 2,45 milioni di tonnellate, scatterebbero i premi. Per consegne inferiori a 2,45 milioni di tonnellate vi sarebbe un premio di 0,5€/tonnellata ogni 50.000 tonnellate in meno, fino ad un valore massimo di 3€/T, applicato su tutti i quantitativi. La resa per ettaro infine, nei contratti di fornitura, dovrà essere compresa tra 69 e 71 tonnellate (si ricorda che la resa media del 2014 è stata pari a 65,02T/ha, mentre la media triennale si colloca sui 69,19€/T) ed il quantitativo previsto in ogni singolo contratto sarà soggetto ad una variabilità tra -4% e +4%. PRODUZIONE E VENDITA DI PIANTINE, ORTAGGI FRESCHI E STELLE DI NATALE. WWW.ERIDANO.NET TEL. 0523.505344 | 0523.550336 17 gennaio - febbraio 2015 sindacale Nelle foto: i trattori Coldiretti a pieno ritmo a Lugagnano e a Bobbio NEVE: A PIACENZA MOBILITATI OLTRE 100 TRATTORI PER LIBERARE STRADE Albano: “Un'ulteriore dimostrazione, di come nel concreto, le aziende agricole siano importanti per la tenuta del nostro territorio” } “Sono scesi in strada anche i trattori spazzaneve nel piacentino, messo a dura prova dalle nevicate delle ultime settimane. E’ quanto comunica Coldiretti Piacenza ricordando che nella nostra provincia sono oltre un centinaio i mezzi allertati e reperibili in qualsiasi ora del giorno e della notte per sgomberare le strade dalla neve. “Con precipitazioni come Big Snow, ha affermato Massimo Albano, direttore Coldiretti Piacenza, i trattori non solo sono necessari per ripristinare la viabilità ma sono di fondamentale importanza per scongiurare il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle aree più impervie interne e sul nostro appennino.” “Grazie alla presenza capillare Coldiretti, ha proseguito il direttore, che vede la diffusione delle aziende agricole in tutto il territorio, si riesce a garantire una maggiore tempestività di intervento. I trattori inoltre possono intervenire dove i mezzi industriali sono in maggiore difficoltà per le ridotte dimensioni delle carreggiate e per le pendenze dei tracciati stradali. Un lavoro necessario, per liberare dall’isolamento le strade di campagna non solo per consentire le consegne quotidiane del latte e degli altri prodotti alimentari deperibili ma anche per garantire l’approvvigionamento degli alimenti necessari agli animali nelle stalle.” “Questa è una ulteriore dimostrazione, ha concluso Albano, di come, nel concreto, le aziende agricole siano importanti per la tenuta del nostro territorio, ruolo che possono svolgere grazie alla Legge di Orientamento, fortemente voluta dalla nostra Organizzazione, che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla sistemazione e manutenzione del territorio" anche attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici agricoli.” Nelle foto da sinistra Adriano Fortinelli e Niccolò Lavezzi 18 DANNI DA FAUNA: NECESSARIO TENERE ALTA LA GUARDIA Fortinelli: “In discussione il futuro di molte attività agricole” } “Per dare una risposta a centinaia di imprese agricole che, ogni anno, vedono la propria attività messa seriamente a rischio dai problemi causati dalla fauna selvatica, è necessario monitorare costantemente ed in modo puntuale la questione ungulati.” Queste le parole del responsabile settore caccia di Coldiretti Piacenza Adriano Fortinelli, nel sottolineare la necessità di interventi diretti alla gestione e al controllo delle specie presenti sul territorio. Non sono poche infatti le segnalazioni che confermano la presenza massiccia di cinghiali e caprioli sia nelle zone di collina e montagna ma anche in pianura. In particolare, per la gestione degli ingenti danni da capriolo, si rende necessario un censimento puntuale per poter procedere con gli adeguati piani di controllo. “I nostri imprenditori agricoli, ha proseguito Fortinelli, sono costretti a sopportare la presenza di animali che mettono in discussione il futuro della loro attività. Campi appena seminati letteralmente “arati” dai cinghiali, ma anche predazioni a carico di allevamenti: queste sono condizioni che richiedono risposte urgenti e razionali da parte delle istituzioni pubbliche. Occorre garantire, oltre ad un adeguato sistema di misure preventive volte alla messa in sicurezza delle attività economiche, anche un veloce e congruo risarcimento di coloro che sono stati danneggiati.” I recenti avvistamenti comprendono oltre a cinghiali e caprioli anche i lupi. “Ad ormai due anni dalle prime predazioni a bassa quota, "l'emergenza lupo" non è attenuata ne tanto meno risolta. Anche durante il 2014 abbiamo assistito a numerose predazioni da lupo a danno di diversi allevamenti della provincia.” A dirlo è Niccolò Lavezzi responsabile della Commissione Ovicaprini di Coldiretti Piacenza nel evidenziare come i progetti messi in atto dagli enti preposti siano al momento in stallo. “Abbiamo riposto grande fiducia in questi progetti, ha concluso, partecipando per quanto possibile in modo attivo e costruttivo, ed è un peccato non proseguire con questi strumenti che avrebbero potuto migliorare la situazione. Dalla prevenzione, al risarcimento dei danni fino alla pianificazione delle attività faunistico venatorie, quello dei danni da fauna selvatica è un problema che va affrontato trovando il giusto compromesso tra tutela della fauna e tutela dell’agricoltore che, lo ricordiamo, investe e scommette sulla propria attività e non può sopportare che venga messa a repentaglio da questi problemi.” 19 gennaio - febbraio 2015 COLDIRETTI, NO SANZIONI IMU E APPELLO AI SINDACI PER ALIQUOTA MINIMA sindacale Le richieste Coldiretti portate nelle assemblee zonali } Ridurre al minimo l’aliquota Imu da applicare ai terreni agricoli nei comuni interessati ed evitare sanzioni nei casi di ritardato pagamento rispetto alla scadenza del 10 febbraio, nel pieno rispetto dello Statuto del Contribuente. Questo l’appello lanciato da Coldiretti Piacenza ai sindaci della provincia al fine di procedere alle modifiche necessarie affinché gli agricoltori non debbano sobbarcarsi un ulteriore peso. “Il Ministero, ha chiarito Emanuele Gonsalvi responsabile fiscale Coldiretti Piacenza, ha specificato infatti che l’aliquota di legge pari al 7,6 per mille, è applicabile nei comuni nei quali i terreni agricoli non sono più oggetto dell’esenzione, anche parziale, a meno che non siano state approvate, dal comune stesso, specifiche aliquote per i terreni agricoli.” L’aliquota del 7,6 per mille – fa sapere Coldiretti - sarà applicabile dunque in quei comuni prima considerati totalmente esenti e in quelli precedentemente definiti come parzialmente montani, un tempo esenti dalle imposte ed ora assoggettati, se questi non dispongono diversamente. “Per questo ci appelliamo ai sindaci, prosegue l’esperto, affinché intervengano prendendo in considerazione il fatto che i terreni in questione sono utilizzati per lavoro. Nell’immediato, è inoltre doveroso evitare le sanzioni nei casi di ritardato pagamento, nei casi in cui quest’ultimo è dovuto: solo così verrà rispettato lo Statuto del contribuente. Oltre a ciò, è necessario coinvolgere gli enti territoriali al fine di evitare quelle incongruenze che esistono rispetto alle reali condizioni dei terreni.” “Le modifiche, conclude, sono fondamentali per rafforzare la scelta di mantenere l’esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate riconoscendo il ruolo economico e di presidio territoriale di chi lavora e vive di agricoltura”. 20 Nella foto: un momento dell’incontro con i produttori a Ziano Chinosi: “La montagna vera protagonista” UN IMPRENDITORE AGRICOLO PIACENTINO TESTIMONIAL PER EXPO 2015 } Francesco Chinosi, giovane imprenditore agricolo di Groppallo, è il protagonista di un video di promozione di Expo 2015 per il web magazine del Padiglione Italia. Vincitore di Oscar Green Emilia Romagna e finalista a livello nazionale nella categoria “Non solo agricoltura”, che premia le esperienze significative di crescita e valorizzazione socio economica del territorio a partire dalla produzione agricola e dalla multifunzionalità, il piacentino Chinosi è stato scelto come testimonial di un video per l’Expo. Francesco è infatti il protagonista “agricustode” del video dedicato alla località Predalbora, un paesino di poche case a 1000 metri del nostro appennino dove ha messo in piedi un’azienda agricola in cui coltiva patate, ortaggi erba medica e cereali. L’ attività agricola consente a Chinosi di curare altre passioni, che vanno al di là dell’agricoltura e che hanno ricadute positive sulla conservazione del paesaggio e sulla tutela del territorio: la sua presenza permette infatti all’antico borgo di Predalbora, a rischio di scomparsa e che si popola solamente per poche settimane durante l’estate, di sopravvivere all’incuria del tempo. “La strada per arrivare a Predalbora è impervia, ha dichiarato Riccardo Piras, segretario di zona, le case sono disabitate, tutti sembrano essersi dimenticati di questo luogo intriso di storia e dalla vista incantevole, tutti tranne Francesco che ogni giorno vi si reca per portare avanti la sua attività ma anche per svolgere i lavori necessari per conservare questi luoghi a beneficio di tutta la comunità, dalla manutenzione della chiesa alla pulizia degli argini fino alla cura delle aiuole.” “Il video, ha affermato Chinosi, è un riconoscimento che va a tutta la comunità della montagna, un modo per dare visibilità a questi meravigliosi luoghi in cui l’estro agricolo trova si parecchi ostacoli ma anche massimo respiro e valorizzazione. In queste zone il tema di expo “Nutrire il pianeta, energia per la vita” è attualissimo poiché tramite la promozione della cultura del territorio questi luoghi possono tornare a rappresentare un valore aggiunto e non un peso.” EXPO-VINO: GRANDE AFFLUENZA NEGLI INCONTRI SUL TERRITORIO Ultimi giorni per aderire al progetto di Incoming } Si sono conclusi i partecipati incontri sul territorio per presentare il progetto di Incoming Buyer Vento d’Expo promosso da Coldiretti Piacenza con il sostegno di Cariparma Credit Agricole ed il contributo della Regione Emilia Romagna. “In perfetta coerenza con il progetto, ha affermato Dario Panelli, responsabile settore vitivinicolo per Coldiretti Piacenza, che vede far perno su un concetto di “sistema”, gli incontri hanno visto l’interesse e la sensibilità delle amministrazioni comunali, che hanno dimostrato il loro appoggio con la presenza nei vari appuntamenti a sostegno dell’iniziativa; un segnale importante segno della rinnovata volontà di aprire le porte di Piacenza al mondo.” “Scendendo nel dettaglio, ha aggiunto Panelli, il Progetto si articolerà in quattro incoming: uno di questi avrà una valenza promozionale e comunicativa e sarà riservato ai giornalisti specializzati in wine & food mentre gli altri avranno una valenza commerciale e saranno rivolti ai buyer. L’orientamento di questi ultimi è quello allo sviluppo della relazione interpersonale tra produttore e buyer che è alla base di un proficuo rapporto commerciale ”. La frizzante iniziativa, fa sapere Coldiretti Piacenza, si configura come un progetto di sistema volto a promuovere il sistema produttivo piacentino integrato nel contesto emiliano romagnolo, in questo modo, si supporta la proiezione internazionale di Piacenza e dell'EmiliaRomagna. Proprio per questo, il progetto vede, oltre alla partecipazione delle principali associazioni del territorio dell'Emilia Romagna (come il Consorzio Vini Piacentini, la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, la Strada del Po e dei sapori della bassa piacentina, il Consorzio Piacenza alimentare, la rete d’impresa Terre Francigene Piacentine, l’Unione di Prodotto Regionale “Città d’Arte” e l’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza) il coinvolgimento di Consorzi come quello del Grana Padano, del Parmigiano reggiano, del Culatello di Zibello, del Prosciutto di Parma e dell’Aceto balsamico Tradizionale di Modena. “Ricordiamo, ha concluso Panelli, che a questa iniziativa, per la quale è stato stanziato un contributo regionale e che si inserisce nella progettualità dell’Ats Piacenza per Expo per Piacenza, possono aderire tutti i produttori vitivinicoli della provincia. Invitiamo dunque chi fosse interessato a partecipare a contattare gli uffici Coldiretti inoltrare la domanda.” 21 gennaio - febbraio 2015 sindacale credito di soccorso per le aziende agricole } Una risposta concreta per far fronte alla crisi che stanno attraversando i settori lattiero caseari e le filiere dell’ortofrutta, è quella fornita da Creditagri Italia, il confidi agricolo vigilato dalla Banca d’Italia, autore di vari prodotti finanziari dedicati al settore. L’ambito territoriale dei prodotti è limitato alla Regione Emilia Romagna; i prodotti hanno la finalità di effettuare degli interventi mirati ad ottimizzare la gestione della liquidità dell’azienda agricola, anche attraverso un riposizionamento dei debiti da breve scadenza a media scadenza, prevedendo eventuali difficoltà di rimborso di cambiali “croniche”. “Per quanto concerne il pricing, afferma il responsabile provinciale, Fabrizio Masini, in considerazione della particolarità dell’intervento, sarà applicata dal Confidi una drastica riduzione dei costi di garanzia. Le forme tecniche previste invece si concretizzeranno in anticipi sia di conduzione che su conto corrente, ma anche su contributi pubblici e su conferimenti; sarà inoltre possibile riposizionare il debito a breve termine.” L’intervento di Creditagri alle condizioni di pricing indicate sarà reso disponibile fino al 30 aprile prossimo e avverrà a costi competitivi consentendo di accedere ai migliori tassi sottoscritti con le 22 banche convenzionate sulla provincia di Piacenza. “Questo intervento di soccorso, conclude il responsabile, messo in campo da Creditagri Italia diventa un modo per dare un’opportunità concreta agli imprenditori per continuare il proprio lavoro mantenendo standard di qualità elevati e accrescendo i livelli competitivi dell’impresa.” CREDITO AGRICOLO: NUOVI PRODOTTI IN CONVENZIONE CON BANCA DI PIACENZA } Importanti novità per il credito nel settore agricolo: CreditAgri Italia Ente di garanzia fidi specializzato nel settore agricolo e agroalimentare e Banca di Piacenza hanno implementato la loro convenzione già in essere da diversi anni con alcune nuove soluzioni che potranno risultare particolarmente interessanti per il mondo agricolo. In particolare segnaliamo la possibilità di accedere ad un finanziamento di tipo chirografario, per cui non garantito da ipoteca, con una durata massima di dieci anni, finalizzato all’acquisto di macchinari e attrezzature per cantine, per attività zootecniche e per l’acquisto di trattori ed attrezzature in genere, ma anche alla realizzazione di nuove costruzioni o ristrutturazioni di immobili ad uso strumentale. CreditAgri Italia e la Banca valuteranno sia la durata massima che i tassi di interesse previsti in convenzione in relazione alla classe di rating dell’azienda richiedente il finanziamento. Una delle finalità principali perseguite da CreditAgri, è quella di sostenere ed incentivare la pianificazione di investimenti nel settore agroalimentare, migliorando le condizioni di accesso al credito. Grazie a questa Convenzione, le imprese agricole, potranno ricevere un ulteriore supporto sul fronte del reperimento di risorse finanziarie da destinare a processi di sviluppo. Per coloro che fossero interessati a ricevere maggiori informazioni, è possibile rivolgersi direttamente presso gli Uffici di CreditAgri di Piacenza - Via Colombo 35 Palazzo dell’agricoltura, oppure telefonare al Responsabile Provinciale Fabrizio Masini per un appuntamento dedicato alla valutazione delle esigenze della singola azienda agricola. La BANCA DI PIACENZA come voi crede nell'agricoltura Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per le condizioni contrattuali si rimanda ai fogli informativi disponibili presso gli sportelli della Banca. Finanziamenti per mezzi agricoli moderni e sicuri in grado di ridurre costi e consumi FINAGRI, il finanziamento per l’acquisto di macchine, attrezzature, bestiame ed il miglioramento dell’azienda agricola, è parte del nostro PROGRAMMA AGRICOLTURA: l’insieme delle proposte e degli strumenti finanziari dedicati agli imprenditori agricoli Tutti gli sportelli della BANCA DI PIACENZA sono a disposizione www.bancadipiacenza.it Alimentazione 23 le qualità nutrizionali dei prodotti del territorio a cura della Dott.ssa Monica Maj L'importanza dell'EDUCAZIONE ALIMENTARE cosa si trova in rete Ci siamo! Tra qualche mese aprirà l’Esposizione Universale a condotti non solo a scuola ma anche a casa. E’ possibile, infatti, imparare giocando. E’ per questo motivo che da questo numero vi segnalerò le iniziative più importanti presenti nella rete che riguardano l’educazione alimentare. Oggi partiamo con un blog con il quale collaboro: http://www.giocagiocagioca.com/. Si tratta di un blog di giochi per bambini da stampare, ritagliare, incollare, progettati ed illustrati da Giuliana Donati. La pagina che vi segnalo è quella della piramide alimentare da stampare. Potete giocare con i vostri figli o nipoti, dapprima facendo disegnare la piramide in bianco e nero, chiedendo loro di disegnare cosa immaginano si debba mangiare e in quali quantità. Poi dandogli la piramide a colori e facendogli incollare al posto giusto gli alimenti. Infine confrontate i due disegni e scoprite con i bambini cosa è corretto e cosa non lo è. La piramide colorata si può attaccare sul frigorifero di casa per ricordare sempre come mangiare bene Milano. “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al centro della manifestazione, il filo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello Sito Espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse. Ma gli stili di vita sostenibili e sani devono essere insegnati sin dalla più tenera età, attraverso percorsi di educazione alimentare LA RICETTA Polpette di pollo e spinaci La ricetta di questo mese è tratta dal sito: www.ipocucinoconpaola.it, un blog molto interessante che ci aiuta a cucinare in modo salutare e a basso contenuto glicemico Ingredienti: Petto di pollo Spinaci scottati (circa un terzo del peso del pollo) Scalogno Sale olio PREPARAZIONE Tagliate il petto di pollo in tocchetti. Frullate con gli spinaci e lo scalogno. Condite con un cucchiaino di olio, sale. Amalgamate gli ingredienti formando delle polpette non troppo alte. Rosolate qualche minuto fino a che lo scalogno diventa dorato. 24 il gruppo di Giovani Impresa con i proprietari della Pizzeria Bella Napoli durante la raccolta firme Pizza Patrimonio Unesco Coldiretti Giovani Impresa in prima linea: la raccolta firme alla Bella Napoli Anche Coldiretti Giovani Impresa, l’associazione che riunisce i giovani imprenditori agricoli con età compresa tra i 18 e i 30 anni, ha dato il suo contributo nella raccolta firme per riconoscere l’arte della pizza come patrimonio culturale e materiale dell’umanità da parte dell’Unesco, un’operazione con la quale Coldiretti ha raccolto, nel corso degli ultimi mesi, oltre 12.500 firme a livello regionale di cui oltre 3700 nella nostra provincia. La raccolta delle firme ha avuto luogo di fronte alla Pizzeria Bella Napoli a Piacenza e durante la serata è stato allestito il tavolo degli ingredienti nazionali e locali con i quali fare la vera pizza italiana. “ Il fine è importante, ha affermato Alessandro Belli, segretario provinciale, e siamo lieti che l’iniziativa abbia riscosso l’interesse anche di alcuni esercizi commerciali, come la Bella Napoli appunto, che hanno dimostrato lungimiranza credendo nell’importanza di garantire l’origine italiana e locale degli ingredienti.” “La petizione, ha aggiunto Andrea Minardi, delegato Giovani Impresa Piacenza, ci ha dato infatti l’opportunità di proteggere questo piatto della migliore tradizione mediterranea dalle subdole imitazioni ad opera delle agro piraterie alimentari che a livello internazionale rubano l’identità di questo prodotto. Purtroppo, questo rischio è diffuso anche in Italia, culla della dieta mediterranea, ma che sforna il 63% delle pizze ottenute da un mix di ingredienti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori.” “Per una valorizzazione che possa davvero ritenersi tale, ha concluso il delegato, l’accento, come sostengono anche i migliori chef italiani, va posto sulla qualità della materia prima, sull’origine dei prodotti e sull’unicità degli ingredienti. La pizza fatta con mozzarelle ottenute da semilavorati industriali, le cagliate provenienti dall'est Europa, o con il pomodoro cinese, condite con olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale non è pizza!” 25 gennaio - febbraio 2015 iniziative Coldiretti EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA: L’AGRICOLTURA ENTRA NELLE AULE E’ stata la scuola primaria Vittorino da Feltre a Piacenza ad inaugurare la 14° edizione di Educazione alla Campagna Amica, il progetto con il quale Coldiretti porta ai bambini consigli di buona alimentazione e corretti stili di vita a partire dalla conoscenza dei prodotti del territorio e della sua agricoltura. Le lezioni, che sono partite proprio dalla scuola piacentina e che proseguiranno fino a primavera, porteranno nelle scuole di tutta Piacenza e provincia non solo le diverse filiere di eccellenza caratteristiche del nostro territorio come pomodoro, grano, legno, latte, miele, vino ed il percorso sul biologico ma si concentreranno anche sulla pratica dell’orto scoprendo il tema di quest’anno “Un orto di classe, curare la terra nutrire la vita”. “Numerose sono le classi, ha affermato Cinzia Pastorelli, responsabile di Educazione alla Campagna Amica, che hanno scelto il percorso dedicato agli orti e che con le mosse e gli insegnamenti, le fatiche e le soddisfazioni che questo può offrire si avvicineranno di più al tema di Expo 2015 che vede l’alimentazione e la cura della terra fare da filo conduttore.” “I ragazzi, ha proseguito, impareranno, nella pratica e con un approccio interattivo, come coltivare un piccolo orto, in classe o all’esterno, attraverso modalità didattiche e linguaggi a loro molto affini. Durante i primi incontri teorici potranno capire, attraverso un gioco, quali sono le basi e gli “ingredienti” per fare un orto mentre negli incontri successivi, grazie alla collaborazione dei soci Coldiretti, veri agricoltori entreranno in classe e prepareranno il terreno per poi piantare il semino insieme ai bambini dando loro qualche “dritta del mestiere”. Infine, durante l’ultimo incontro, quello più gratificante, i ragazzi possono toccare con mano il frutto del loro impegno custodito dalla natura: il seme che si trasforma in piantina.” “Secondo una stima di Coldiretti Piacenza, conclude l’esperta, dalla prima edizione ad oggi abbiamo incontrato oltre 20 mila bambini solo nella nostra provincia, uno straordinario investimento sul futuro e su quelli che saranno un domani consumatori e a loro volta genitori. Attenti e sensibili al tema dell’alimentazione e del km zero, consapevoli dell’importanza del mondo rurale nell’assicurare la sicurezza e la sovranità alimentare.” 26 finalmente liberi di sognare l’Agriturismo di Qualità è solo Terranostra Terranostra è l’associazione Coldiretti per l’agriturismo, l’ambiente ed il territorio www.terranostra.it 27 gennaio - febbraio 2015 iniziative Coldiretti Coldiretti Piacenza con Campagna Amica per la cardioprotezione Grazie a Coldiretti torna il defibrillatore sull’argine “Siamo orgogliosi di contribuire all’acquisto di un defibrillatore che possa arricchire la rete già estesa di questi dispositivi che tanto hanno contribuito a rendere la nostra città più sicura: un’operazione di inestimabile valore per tutta la comunità alla quale ci sentiamo di prendere parte proprio per proteggere il bene comune.” Così si esprime Luigi Bisi presidente Coldiretti Piacenza condannando al contempo un gesto catalogabile solo come atto vandalico, il furto del defibrillatore sull’argine del Po’. Il furto, risulta odioso considerando infatti che il defibrillatore sparito era a disposizione di coloro che quotidianamente si recano sull’argine per passeggiare o fare jogging attività alla base di quel sano stile di vita che Coldiretti in tutti gli ambiti e tramite molteplici attività, prima fra tutte quelle di Educazione alla Campagna Amica fatta nelle scuole, porta avanti da anni. “Per questo, ha proseguito Bisi, abbiamo deciso di do- narne uno per sostituire quello sottratto. Quello tra l’associazione Il Cuore di Piacenza Onlus e Coldiretti, è un matrimonio di prevenzione e salute a vantaggio dei consumatori.” L’associazione piacentina, promotrice di Progetto Vita, il progetto che ha reso possibile l’implementazione di una vera e propria rete di defibrillatori che rende la città di Piacenza più sicura e cardioprotetta, collabora con Coldiretti Piacenza da anni con il progetto di Educazione alla Campagna Amica nelle scuole e d’ora in avanti questa sinergia sarà ancora più forte. Durante la conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche la referente nazionale di Campagna Amica, Elisabetta Montesissa, anche Fondazione Campagna Amica a livello nazionale, riconoscendo il primato di Piacenza ha voluto abbracciare il progetto promuovendone la presenza in mercati ed eventi di carattere e rilevanza nazionale. 29 gennaio - febbraio 2015 eventi dal mondo agricolo POMODORO: Bilancio fitosanitario campagna 2014 I primi trapianti sono stati effettuati a partire da inizio aprile per proseguire senza intoppi fino al 10 di giugno. In tale arco di tempo non si sono registrati fattori meteorologici negativi per la coltura. Il periodo estivo compreso fra la terza decade di giugno ed inizi settembre è stato caratterizzato da una sequenza di periodi piovosi con temperature che si sono mantenute costantemente a livelli al di sotto dei valori medi climatologici. La Peronospora (Phitophtora infestans) rappresenta l'avversità più pericolosa della coltura e il 2014 passerà agli annali per l’estrema aggressività e dannosità. Le prime infezioni si sono manifestate nella terza decade di giugno con recrudescenze nel periodo compreso tra fine giugno e prima decade di settembre, aggravate da ogni evento piovoso e favorite dall’elevatissima umidità relativa dell’aria e di conseguenza, dalle persistenti rugiade mattutine. Il ritorno a condizioni più asciutte e ventilate nel mese di settembre ha allentato l’aggressività della malattia sulle coltivazioni più tardive. In tutti gli areali della provincia di Piacenza ma soprattutto in quelli caratterizzati da microclima più umido ed in particolare in quelli limitrofi al fiume Po, le continue infezioni hanno richiesto interventi fungicidi mirati e ravvicinati con pesante aggravio di costi. La difesa consigliata, basata sull’alternanza di principi attivi ad azione sistemica (fosetil alluminio o fenilammidi) in miscela con prodotti di copertura rameici, applicati nelle fasi di rigoglio vegetativo a protezione di foglie e apici vegetativi, e prodotti ad azione citotropica (CAA, cymoxanil) o in grado di legarsi alle cere (QOI e QII) in miscela con prodotti di copertura ditiocarbammati, particolarmente efficaci per la protezione dei frutti, ha consentito di contenere la malattia e la sua dannosità in gran parte dei casi pur incidendo sulla produzione totale. Fattori che hanno contribuito al successo finale della difesa sono stati la tempestività degli interventi, gli adeguati volumi di acqua applicati, i sistemi di irrorazione (meglio con supporto d’aria) i turni, in alcuni momenti, ravvicinati fra gli interventi. Molto utili, ai fini della predisposizione dei Bollettini settimanali di Produzione Integrata, è risultato l’utilizzo dei modelli previsionali (IPI e MISP) e dei dati scaturiti dal controllo settimanale degli sporangi aerei della malattia. Questi strumenti hanno consentito, in un annata a dir poco complessa, di iniziare la difesa a partire dal 10 di giugno con un buon anticipo rispetto alle prime piogge infettanti di metà giugno, ma con un risparmio di almeno due interventi nelle coltivazioni precoci. Le infezioni di alternaria, contrariamente alle infezioni peronosporiche, sono state modeste a livello fogliare, con sintomi per lo più relegati su foglie vecchie nella parte basale della vegetazione. A livello dei frutti, a causa delle continue piogge, si sono osservati sintomi di peronospora, alternaria e di altri agenti di marciumi come colletotrichum agente di antracnosi, phytophthora parasitica, rhizoctonia solani, batteriosi. 30 a cura di Attilio Barbieri www.italiainprimapagina.it A Londra Prosecco alla spina. Gli inglesi se ne fregano delle Doc Nei pub della capitale britannica è esplosa la moda del Prosecco. Ma si tratta di volgari imitazioni, servite sfuse come la birra Tre sterline e 50. Poco meno di 4 euro e mezzo: tanto si paga un calice di «Prosecco» alla spina nei pub alla moda di Londra. Un prezzo alto ma accettabile in una delle città più care al mondo. Accettabile se si trattasse di Prosecco vero. E non semplicemente un frizzantino di quelli anonimi che da noi si possono bere nei bar di periferia. Il fenomeno del vino bianco al posto della birra spopola nei locali inglesi, soprattutto fra i giovani. Al punto che il quotidiano Daily Mail ha dedicato al tema un’inchiesta. La tendenza è così poco british da fare notizia. Peccato che tutto il fenomeno si regga su un vino tarocco che più tarocco non si può. Le bollicine servite nei pub londinesi nulla hanno a che vedere con il vero Prosecco e men che meno con Valdobbiadene, la sua patria enologica. Si tratta di volgari imitazioni. Da tempo la Sistema Prosecco, società da poco costituita che raccoglie i tre consorzi di tutela, due Docg e una Doc, era sul sentiero di guerra contro queste imitazioni. Con l’inchiesta del Daily Mail ha dato fuoco alle polveri, inoltrando l’ennesima segnalazione al ministero delle Politiche Agricole. Oltre a essere una volgare imitazione del pregiato bianco made in Veneto, il vino servito alla spina nei locali britannici viola il disciplinare di produzione del Prosecco che all’articolo 8 prevede la vendita esclusivamente in bottiglia o, tuttalpiù, «in damigiane di vetro di capacità fino a 60 litri». L’agenzia Adn Kronos riferisce che l’Ispettorato repressione frodi del ministero ha preso immediatamente contatto con le autorità del Regno Unito chiedendo un intervento tempestivo. Ed è molto probabile che Londra intimi al gestore del Marcus Hilton pub, assurto agli onori delle cronache proprio con l’inchiesta del Daily, di sospendere la mescita del falso vino italiano. Non sarebbe il primo caso, né c’e da credere che sia l’ultimo. Nell’ultimo anno le segnalazioni sono arrivate a decine. Segno che gli inglesi se ne fregano delle Doc, dei disciplinari e delle norme che contengono. Ma se non riusciamo a far valere le nostre indicazioni d’origine neppure in Europa, come possiamo sperare di recuperare i 60 miliardi di falso made in Italy commercializzato ogni anno nel mondo? Dimenticavo: chi volesse provare una vera «inglesata», trovandosi a Londra per lavoro o per diletto, può chiedere un «Prosecco Royal», corretto cioè con la Crème de Cassis, un liquore ricavato dal ribes nero e originario di Digione, Francia. Per lo spritz londinese, servono però 4 sterline e 30, cinque euro e 50 cent. una scuola di vita... Prendersi cura dell’ambiente oggi migliora la vita di domani. i progetti del consorzio di bonifica di Piacenza per gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori: Prendersi cura dell’ambiente oggi migliora la vita di domani. TEATRALI IMPIANTI A PREMI di bonifica di Piacenza per i progetti del consorzio gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori: Una scuola di vita... Una scuola di vita... La vita dell’uomo e del pianeta dipendono dall’acqua, risorsa primaria e fondamentale per uno sviluppo sostenibile. Questo è il messaggio che il Consorzio di Bonifica La vita dell’uomo e del pianeta dipendono rivolge alle giovani generazioni. dall’acqua, risorsa primaria e fondamentale Tramite scuola,sostenibile. alcuni percorsi didattici per uno la sviluppo approfondiscono le tematiche ambientali, Questo è il messaggio cheguidate, il Consorzio di Bonifica con mostre, lezioni, visite rivolge giovani generazioni. concorsialle a tema, spettacoli. Tramite la scuola, alcuni percorsi didattici approfondiscono le tematiche ambientali, con mostre, lezioni, visite guidate, concorsi a tema, spettacoli. Programmiamo il futuro tutelando l’ambiente. Programmiamo il futuro tutelando l’ambiente. CONCORSI viviamo d'acqua, viviamo con l'acqua CONCORSI ma non sott'acqua A PREMI ANIMAZIONI Per l’acqua che scende e che sale c’è sempre ANIMAZIONI un canale TEATRALI terra dura in multicolor Foto, video, animazioni, viviamomusiche, d'acqua,testi, per sensibilizzare viviamo i ragazzicon a questi temi. l'acqua Per l’acqua che scende La storia dei Consorzi raccontata da un c’è sempre bizzarro custodee eche da sale uno scarriolante. UN’AULA BLUtesti, Foto, video, animazioni, musiche, TREBBIA per sensibilizzare i SUL ragazzi a questi temi. UN’AULA VERDE La storia dei Consorzi raccontata da un bizzarro custode eSULL’ARDA da uno scarriolante. ma non sott'acqua In collaborazione con museo di storia naturale e società UN’AULA BLU Piacentina di scienze SUL TREBBIA naturali In collaborazione con Un laboratorio nelmuseo Parco del Trebbia. di storia naturale e società Esperimenti e approfondimenti sulla Piacentina di scienze biodiversità e sostenibilità ambientale. naturali Un laboratorio nel Parco del Trebbia. Esperimenti e approfondimenti sulla biodiversità e sostenibilità ambientale. Tutte le iniziative sono gratuite Tutte le iniziative sono gratuite un canale terra dura in multicolor In collaborazione con museo geologico UN’AULA VERDE di castell’arquato SULL’ARDA In collaborazione con Per conoscere il golfo dellegeologico balene, museo la fauna marina, i fossili. di castell’arquato Visita al Museo e alla diga sull’Arda. Per conoscere il golfo delle balene, la fauna marina, i fossili. Per informazioni: Visita al Museo e alla diga sull’Arda. consorzio di bonifica ufficio comunicazione Per informazioni: e Progetti scuola consorzio di bonifica ufficio comunicazione e Progetti scuola VISITA AGLI Per conoscere meglio le attività di bonifica VISITA AGLI e di irrigazione IMPIANTI Attività didattiche nostre due Peralle conoscere meglio grandi dighe e all'impianto le attività diFinarda bonifica e di irrigazione DALL’ACQUA Attività didattiche alle nostre due ALLA TAVOLA grandi dighe e all'impianto Finarda In collaborazione con coldiretti Piacenza e società Piacentina DALL’ACQUA di scienze naturali ALLA TAVOLA In collaborazione con Per educare i giovani al consumo coldiretti Piacenza consapevole dell’acqua e alla e società Piacentina conoscenza del patrimonio scienze enogastronomicodidel nostronaturali territorio Per educare i giovani al consumo consapevole dell’acqua e alla conoscenza del patrimonio enogastronomico del nostro territorio Strada Val Nure, 3 - PC - 0523 464811 [email protected] - www.cbpiacenza.it siamo anche su Strada Val Nure, 3 - PC - 0523 464811 [email protected] - www.cbpiacenza.it siamo anche su IL LATTE SI FA MUNGENDO LE VACCHE E NON SPREMENDO GLI ALLEVATORI Questo è il titolo comparso il 04 febbraio su tutte le testate nazionali grazie a una iniziativa della catena di distribuzione Conad, con la quale ha voluto sottolineare una banalità ma che forse va ricordata alla collettività. L'articolo proposto da Conad evidenziava come il ruolo del produttore di latte fosse molto spesso accantonato ad un ruolo secondario e quindi la remunerazione del latte alla stalla fosse un dettaglio di poco conto. Molto diversa è invece la realtà e noi ne siamo ben consapevoli visto che la qualità e la salubrità del prodotto sono responsabilità totale del produttore. La motivazione di questo articolo era comunque da una parte risvegliare la coscienza del consumatore in modo da poter apprezzare il duro lavoro dell'allevatore e dall'altra di stabilire una soglia minima del prezzo del latte alla stalla necessario per garantire le caratteristiche di sicurezza. Ovviamente come allevatori possiamo solo apprezzare questa iniziativa atta a risvegliare nel consumatore una verità spesso dimenticata. Purtroppo la realtà del mercato del latte non sta rispettando queste indicazioni in quanto se Conad individuava in 38 centesimi la soglia minima di remunerazione del latte, il valore che oggi invece viene riconosciuto ai produttori si attesta dai 35 ai 36 centesimi. Valore assolutamente al di sotto dei costi di produzione che come già evidenziato anche in un articolo sulla stampa locale non rispetta assolutamente le valutazioni del Grana Padano oggi compravenduto. Questa situazione insieme alla problematica delle quote latte insufficienti per l'annata in corso (e quindi la reale possibilità del super prelievo sulle quote eccedentarie che ricordiamo essere pari a 27 centesimi al litro) e al costo dell' affitto a dei livelli mai raggiunti fin'ora risulta evidente che la sopravvivenza del settore settore rischia di essere compromessa. Notizie tecniche Rilevazione prezzi del latte e prodotti caseari - fonte Camera di Commercio di Lodi - periodo 1-15 febbraio 2015 LATTE SPOT Latte nazionale crudo Il latte si fa mungendo le vacche e non spremendo gli allevatori Euro/1000 Kg min max media 340,00 360,00 350,00 min max media Grana Padano (scelta 01) 6,90 stagionatura 15 mesi e oltre 7,20 7,05 Grana Padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre 6,45 6,43 Franco arrivo in latteria pagamento 30 giorni IVA esclusa PRODOTTI LATTIERO CASEARI Formaggi - Da produttore a grossista franco caseificio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa Euro/Kg 6,40 Per approfondimenti e ulteriori informazioni sul sistema lattiero–caseario l'ufficio Apl è a completa disposizione. ASSOCIAZIONE PIACENTINA LATTE Via Colombo 35 – 29122 Piacenza Tel. 0523/578489 - Fax. 0523/607375 e-mail: [email protected] Orari d’ufficio: lun. - ven. 9.00 - 13.00 ARTicolo Arp: 55 milionicasalAsco di fatturato grazie all'impegno e alla professionalità delle nostre aziende La cooperativa ARP archivia il 2014 e, in attesa dell’approvazione del bilancio consuntivo, prepara la nuova stagione 2015. Il fatturato 2014 si attesta sopra i 55 milioni di euro, confermando gli straordinari risultati già raggiunti nel 2013, a fronte della trasformazione di 210.000 tonnellate di pomodoro fresco e di 2.100 tonnelate di legumi da fresco (piselli e fagioli borlot- ti). Questi risultati sono stati raggiunti grazie all’impegno e alla professionalità delle nostre aziende agricole che rappresentano il fulcro e il vero motore della cooperativa. Per il 2015 con oltre 2.200 ettari a coltivazione ARP ha l’obiettivo di trasformare circa 160.000 tonnelate di pomodoro dei propri soci cooperatori a cui si vanno aggiungere circa 50.000 tonnelate di prodotto conferito da Organizzazioni di Produttori associate per un obiettivo complessivo simile a quello del 2014 di circa 210.000 tonnelate di pomodoro fresco rappresentando quindi un’azienda strategica per il territorio piacentino anche dal punto di vista occupazionale (impiega 50 addetti fissi e circa 350 addetti stagionali). ARP promuove l’adozione di pratiche agronomiche che possano rendere più competitive le proprie aziende agricole e finanzia, grazie al nuovo Piano Operativo quadriennale 2014-2017, attrezzature e tecnologie che permettono una migliore razionalizzazione delle risorse aziendali. Già nel 2014 ARP ha contribuito all’acquisto di 15 sistemi di guida satellitari per i propri associati per una spesa complessiva superiore ai 250.000 Euro e questo impegno proseguirà nel 2015 e per tutta la durata del piano quadriennale anche per altre tipologie di attrezzature. 34 La capra da latte per rivalutare l’appennino piacentino La capra, animale generoso come tutti i ruminanti, è più di 10.000 anni che accompagna il cammino dell’uomo, con fortune alterne, ma restando una preziosa collaboratrice nell’ottenere da terreni e situazioni impervie prodotti di elevato valore biologico, latte e carne principalmente, tanto che in passato veniva chiamata la “vacca dei poveri”. È un animale molto rustico, pur non avendo un rumine evoluto come quello degli ovini e dei bovini. Ovvia a ciò, quando al pascolo, utilizzando le parti più tenere dei foraggi e degli arbusti. La capra raggiunge la pubertà a circa 6 mesi, ha una gravidanza di 5 mesi, per cui entro l’anno dalla nascita è già produttiva. È oltretutto una specie molto prolifica, in genere le capre hanno parti gemellari, per cui in un allevamento di 100 capre ogni anno nascono in media 100 capretti da vendere per la produzione della carne e 100 caprette da riutilizzare in allevamento. Le razze di capre più produttive sono la Saanen e la Camosciata delle Alpi. Entrambe di origine svizzera, possono raggiungere una produzione, in lattazioni di 270-300 giorni, superiore ai 10 qli di latte, con medie giornaliere di 2,5-3,5 litri di latte. L’utilizzo del latte è prevalentemente caseario, con rese in formaggio di circa il 10%. I prodotti caprini sono molto apprezzati, principalmente per il loro gusto particolare, ma anche perché più digeribili rispetto ai formaggi delle altre specie. Ciò grazie al fatto che i globuli di grasso sono di diametro inferiore e quindi più digeribili, mentre tra le caseine del latte di capra manca la frazione alfas1 , che essendo molto resistente alla denaturazione è difficilmente digeribile e può creare qualche problema di allergia. Per quel che riguarda i ricoveri, nella nostra esperienza abbiamo potuto osservare che si possono facilmente adattare all’allevamento delle capre, le vecchie stalle per vacche, inserendo una rastrelliera in legno per delimitare la zona di alimentazione da quella di riposo, che nella maggior parte dei casi è su lettiera permanente. Nel definire le aree, agli adulti si deve garantire uno spazio pro capite di 1,5-2 m2, mentre per i giovani animali prima dello svez- zamento servono 0,33 m2 da portare a dopo lo svezzamento a 1-1,5 m2. La capra ha un ciclo riproduttivo stagionale , ovverosia la monta avviene in agosto e settembre e i parti da inizio febbraio a fine marzo. Di conseguenza le capre sono in asciutta nei mesi di dicembre e gennaio. Durante l’asciutta le capre bisognano di 1,2-1,5 kg di fieno di prato stabile o graminacee e circa 0,2 kg di concentrato che va gradualmente aumentato avvicinandosi al parto. Una volta partorito si può introdurre il fieno di erba medica. Una capra in lattazione può ingerire una quantità di sostanza secca pari al 5% del proprio peso vivo. In pratica una Camosciata delle Alpi che pesa 70kg può ingerire 3,5 kg di sostanza secca che tradotta in fieno e concentrati è pari a poco meno di 4 kg di alimenti. Di questi se la produzione è prossima ai 3 litri dovranno essere metà fieno e metà concentrati. Iniziata l’estate, le capre possono essere portate al pascolo su prati stabili. Se il pascolo è ricco di essenze appetite si nota un aumento delle produzioni. Al rientro in stalla per la mungitura serale conviene dare un po’ di concentrata dedicato e lasciare del fieno a disposizione per la notte. Da queste poche righe si può facilmente intuire come l’allevamento caprino si possa ben adattare all’appennino piacentino, ciò può essere facilitato dalla vocazione turistica delle nostre valli e dalla vicinanza a mercati importanti, quali l’area milanese e la riviera ligure. Un secondo aspetto per incrementare il valore dei prodotti, potrebbe essere il marchio biologico e la collina piacentina, fertile, produttiva e lontana da fonti di inquinamento, può facilmente prestarsi a ciò senza eccessivi costi aggiuntivi. Dr. Fiorenzo Piccioli – Istituto di Zootecnica Facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali 0523.958352 Fraz.Pieve Dugliara [email protected] 29029 Rivergaro, Piacenza Per chi vive e lavora, nel verde, in relax scopri la nuova gamma FINANZIAMENTI A TASSO ZERO VIENI A TROVARCI IV EDIZIONE DEL PORTE APERTE LA DOMENICA NEL VERDE 12 APRILE 2015 I NOSTRI SERVIZI ASSISTENZA TECNICA VENDITA RICAMBI PROVE IN CAMPO VENDITA AL DETTAGLIO SEGUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL SITO E SUI SOCIAL NETWORKS www.fontana1950.it Fontana Macchine Agricole Fontana1950 @fontanadal1950 36 NUOVI SERVIZI DI CASCINA PULITA Rinnovati i listini e i servizi, con soluzioni più vantaggiose Cascina Pulita ha rinnovato per l’anno 2015 i listini offerti ai propri clienti, con formule vantaggiose per i nostri soci, che potranno ora risolvere il problema della gestione dei rifiuti con servizi sempre più innovativi, e con importanti riduzioni di costi rispetto agli anni precedenti. L’azienda, grazie all’apertura di un nuovo impianto di stoccaggio sito a Cremona, ha infatti potuto ridurre i prezzi di smaltimento all’interno dei propri contratti, in modo tale da poter offrire soluzioni ancora più convenienti per i propri clienti: sono diminuiti ad esempio i prezzi del ritiro degli infettivi e del vetro all’interno del contratto “Cascina Pulita”, ma è stato anche ridotto il costo di smaltimento dei rifiuti non pericolosi nei contratti a volume. Ulteriori riduzioni sono state introdotte nei nuovi listini in vigore da quest’anno. A sostituzione del contratto Express entra in vigore il nuovo listino denominato “Smaltimento Tutti gli Anni”, con importanti novità: grazie a questo nuovo listino si potranno consegnare e pagare soltanto i rifiuti prodotti, dimenticando le tariffe forfettarie su cui si basavano i vecchi contratti; si riscontreranno anche importanti vantaggi di costi rispetto all’Express poiché sono diminuiti i costi di smaltimento di ogni singolo rifiuto. In questo modo Cascina Pulita va incontro alle aziende agricole, che risparmieranno notevolmente, a maggior ragione nel caso di piccole e medie produzioni. Altra novità relativa a questo listino, improntata alla semplificazione e alla trasparenza, sarà il metodo di pagamento. Da quest’anno si pagherà direttamente all’autista al momento del carico, lasciandosi alle spalle i bollettini postali e i bonifici e semplificando così le attività in carico alle aziende, e nelle modalità di pagamento preferite dall’impresa, che potrà scegliere se utilizzare contanti, assegno, carta di credito o bancomat. L’azienda potrà dunque verificare sul momento la correttezza dell’importo che dovrà versare, grazie a un nuovo sistema software con cui verrà calcolata automaticamente la cifra esatta in base a ciò che viene effettivamente consegnato, con un dettagliato riepilogo del ritiro. Un altro listino risponderà alle esigenze di un ritiro una tantum espresse talvolta dalle nostre aziende: se si avesse necessità di un solo ritiro, e non fosse dunque necessario attivare dunque un contratto pluriennale si potrà usufruire del nuovo listino “Smaltimento a Richiesta”, pensato apposta per questi casi. Questo listino ha al suo interno tutte le caratteristiche dello “Smaltimento Tutti gli Anni” precedentemente descritto, ovvero si pagano soltanto i rifiuti consegnati e direttamente all’autista, ma vale soltanto per un ritiro. Accogliendo le istanze di Coldiretti Piacenza e dei suoi soci, Cascina Pulita migliora ogni giorno per essere sempre più vicina alle necessità delle aziende agricole, facendo tesoro della fiducia accordatale dai propri clienti e dell’esperienza maturata sul territorio in questi anni. CORSI OBBLIGATORI PER LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO NEL SETTORE AGRICOLO DURATA IN ORE QUOTA INDIVIDUALE RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) 32 ORE € 320,00* PRIMO SOCCORSO IN AZIENDE DEI GRUPPI B E C 12 ORE € 150,00* TITOLO DEL CORSO CORSO AGGIORNAMENTO RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AGGIORNAMENTO DI PRIMO SOCCORSO CORSO ADDETTO ANTINCENDIO IN ATTIVITA’ A RISCHIO MEDIO AGGIORNAMENTO ADDETTO ANTINCENDIO IN ATTIVITA’ A RISCHIO MEDIO FORMAZIONE ALLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI IN AGRICOLTURA ABILITAZIONE ALL’USO DI ATTREZZATURE DI LAVORO 10 ORE 4 ORE € 140,00* € 80,00* 8 ORE € 150,00* 12 ORE € 150,00* 5 ORE 8 ORE (per trattori a ruote o a cingoli) € 100,00* € 280,00* I corsi verranno avviati al raggiungimento di un numero minimo di 12 partecipanti (*)(IVA esente ai sensi dell’art. 10 comma 20 del DPR/72) 37 gennaio - febbraio 2015 tecnico Sistri: per l’esonero necessario conferire i rifiuti ad un’impresa autorizzata Sono slittati nuovamente i termini per il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti il cui “doppio regime”, ovvero l’obbligo di rispettare le previsioni in materia di registro di carico e scarico, vale a dire, formulario di trasporto e invio della comunicazione annuale al catasto dei rifiuti, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2015 dal decreto legge “milleproroghe”. La medesima disposizione prevede inoltre, fino alla stessa data del 31 dicembre 2015, la non applicazione delle sanzioni relative al Sistri. A decorrere da febbraio 2015, sono invece previste le sanzioni per la omessa iscrizione e mancato versamento del contributo. Ricordiamo tuttavia, che sono esonerate dall’obbligo di adesione, a prescindere dal numero dei dipendenti dell'impresa, le imprese agricole iscritte all’albo speciale delle imprese agricole che conferiscano i propri rifiuti nell'ambito di un circuito organizzato di raccolta definito, nel codice ambientale, come sistema di raccolta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato sulla base di un accordo di programma, oppure sulla base di una convenzione-quadro. All’accordo di programma o alla convenzionequadro deve seguire la stipula di un contratto di servizio tra il singolo produttore ed il gestore della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, in attuazione del predetto accordo o della predetta convenzione. Gli imprenditori agricoli dunque non sono obbligati all’iscrizione al Sistri a condizione che dimostrino di aver stipulato un contratto di servizio con il gestore di una piattaforma di conferimento, sulla base di una convenzione quadro stipulata da Coldiretti con il gestore medesimo, o di un accordo di programma definito con gli enti locali.” Nel caso in cui un’impresa agricola abbia in precedenza provveduto all’iscrizione al Sistri e ad oggi rientri nelle ipotesi di esonero, è necessario effettuare le procedure di cancellazione dal sistema. Ad oggi tuttavia, nonostante i solleciti presentati da Coldiretti non c’è ancora una procedura ufficiale di riferimento. La ventilazione in allevamento elimina lo stress termico del bestiame e riduce altri effetti deleteri: scarsa ingestione alimentare, calo produttivo, problemi alla sfera riproduttiva. Oltre a ciò aiuta a contrastare il fastidioso problema delle mosche, diminuendone sostanzialmente il numero. Di poco conto? Sai che le mosche disturbano molto l’umore degli animali e il loro benessere generale? Chiedi maggiori informazioni al tuo veterinario di fiducia. LA VENTILAZIONE MIGLIORA IL BENESSERE Vertigo è un marchio Via A. Vespucci, 22 – 25012 Viadana di Calvisano (Bs) Telefono +39 030 96.86.428 – Fax +39 030 96.68.863 www.cmp.impianti.com - [email protected] comunica-re.it NoN NE RESTERà UNA. Vertigo è il ventilatore top di gamma che può essere installato con diverse inclinazioni da 0 a 90 gradi, così da distribuire l’aria nel migliore dei modi. È provvisto di motore a risparmio energetico di ultima generazione, con regolazione automatica e indipendente della velocità. Presenta sei pale in alluminio con due diversi diametri: 2,5 m e 3 m, da scegliere in funzione all’ambiente d’installazione. Vertigo è disponibile con e senza reti di protezione. Nessuna manutenzione, pronta assistenza per ogni evenienza. 38 La politica di sviluppo rurale La nuova politica di sviluppo rurale è elaborata all’interno di un Quadro strategico comune di programmazione, unico per tutti i fondi strutturali (Feasr, Fesr, Fse e Feamp), elaborato a livello europeo, che ciascun Paese ha declinato, in base alle proprie esigenze, attraverso un Accordo di partenariato. L’Italia ha scelto di attuare la politica di sviluppo rurale attraverso i PSR regionali e un Programma di Sviluppo Rurale Nazionale che si occuperà di 4 linee di intervento: gestione del rischio (1.640 mln di Euro), infrastrutture irrigue (300 mln di Euro), biodiversità animale (200 mln di Euro) e rete rurale nazionale (100 mln di Euro). La nuova programmazione 2014-2020 offre un approccio più flessibile di quella attuale: non ci sono più gli assi, entro cui sono rigidamente incasellate le misure, ma sei priorità, ulteriormente specificate in 18 focus area, alla cui realizzazione può contribuire contemporaneamente più di una misura. Ciascun PSR dovrà contenere almeno 4 delle 6 priorità che riguardano: il trasferimento di conoscenze, l’innovazione, l’organizzazione delle filiere agroalimentari, la gestione del rischio, la tutela degli ecosistemi, il contrasto ai cambiamenti climatici e la riduzione della CO2, l’inclusione sociale e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Il nuovo impianto riduce il numero di misure da 40 a 18: alcune sono state accorpate, altre ampliate, altre ancora introdotte ex novo. Particolare rilievo viene dato alla priorità Innovazione, cui contribuiscono le misure “Trasferimento di conoscenze”, “Cooperazione” e “Investimenti in immobilizzazioni materiali”. L’applicazione di tali misure è incoraggiata dai Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione, il cui obiettivo è favorire la cooperazione tra agricoltura e ricerca per accelerare il trasferimento tecnologico. Il modello di governance dei GO sarà concertato tra Mipaaf e Regioni e gli obiettivi di ricerca ed innovazione saranno perseguiti anche con azioni tra Gruppi appartenenti a diverse Regioni e Paesi. Viene, inoltre, rafforzata la misura volta a fornire servizi di consulenza agraria e, sul fronte delle sovvenzioni per ristrutturazione/investimenti/ammodernamento delle aziende, già previste in passato, è possibile ricevere tassi di finanziamento più alti se connesse ai partenariati europei per l’innovazione o a progetti comuni. Una combinazione di misure è destinata ai Giovani agricoltori, per avviare l’attività (fino a 70.000 Euro), per investimenti in immobilizzazioni materiali, per servizi di formazione e consulenza. Tre le misure destinate alla gestione dei rischi e prevedono assicurazione e fondi di mutualizzazione per cautelare il raccolto dai rischi derivanti da eventi atmosferici o zoonosi, oltre ad uno strumento per la stabilizzazione dei redditi. All’agricoltura biologica è destinata una misura specifica e per i pagamenti agro-climatico-ambientali sono previsti contratti comuni, il collegamento a formazione e informazioni, maggiore flessibilità nella proroga dei contratti nazionali. Maggiori possibilità sono date al sostegno della cooperazione in ambito tecnologico, ambientale e commerciale, per esempio attraverso lo sviluppo di filiere agroalimentari corte e dei mercati locali. Il Leader è finalizzato a promuovere la flessibilità di operazione con altri fondi a livello locale, per es. la cooperazione urbano-rurale. La formalizzazione del cosiddetto Community-led local development (CLLDSviluppo Locale di Tipo Partecipativo) porterà ad una progettazione e gestione strutturata degli interventi di sviluppo da parte degli attori locali che si associano in una partnership di natura mista (pubblicoprivata) e affidano un ruolo operativo (gestionale e amministrativo) al Gruppo di Azione Locale. Spetterà ai GAL elaborare il Piano di Azione Locale per tradurre gli obiettivi in azioni concrete, dotandosi di una struttura tecnica in grado di effettuare tali compiti. I Piani di Azione dovranno concentrarsi su un esiguo numero di ambiti di intervento, in ogni caso non superiore a tre, su cui impostare la progettazione locale 2014-2020. I GAL sceglieranno gli ambiti tematici di intervento per i rispettivi piani di azione da una lista predefinita. Gli ambiti di intervento scelti dai GAL dovranno essere coerenti con i fabbisogni emergenti e le opportunità individuate per i propri territori. Più fondi possono contribuire al finanziamento di progetti CLLD, in funzione degli ambiti tematici di intervento prescelti e dei territori interessanti. Per assicurare l’utilizzo dello strumento CLLD in forma coerente con le sue potenzialità, i Programmi regionali allocheranno una dotazione minima di risorse finanziarie comunitarie e nazionali allo stesso. Per il FEASR, il regolamento sullo sviluppo rurale impone una riserva minima di allocazione finanziaria del 5 per cento di ciascun PSR. Tra le possibilità, anche l’impiego di più fondi strutturali (approccio multi-fondo) secondo meccanismi di coordinamento a livello nazionale e regionale. Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea. 39 gennaio - febbraio M A 2015 D AGRICOLE DEVOTI SRL La politicaMACCHINE di sviluppo rurale www.devoti.net “Explorer: un nome, una garanzia.” “Un trattore che si adatta a ogni condizione di lavoro non è una macchina, ma un compagno.” 80 | 90 | 90.4 | 100 | 105.4 | 115.4 Tre diverse versioni, per un totale di 11 modelli e numerose possibilità di configurazione, offrono la massima capacità di adattamento. I nuovi motori FARMotion a 3 o 4 cilindri da 80 a 115 CV con sistema di iniezione Common Rail garantiscono alte prestazioni e bassi costi di esercizio. La nuova cabina assicura il massimo comfort anche nelle giornate di lavoro più lunghe. Proprio come volevi tu, per lavorare al meglio. *La promozione è valida fino al 31 Marzo 2015 ed è abbinabile al finanziamento SDF Finance GreenLeasing a tasso 0% in 36 mesi, periodicità semestrale, con primo canone anticipato di 17,100%; assicurazione All Risks Arcobaleno, compresa nei canoni (utile per rispettare i parametri della Campagna). Ad es. per finanziare l’Explorer 105.4 HD GS All. B € 32.700 (pari al 60% del listino di € 54.500), importo massimo sul quale sono applicabili le condizioni della Campagna, in 36 mesi, il T.A.N. è 0,000%, il T.E.G. è 1,684 %. Anticipo € 5.395,50; altri 5 canoni da € 5.395,50; Arcobaleno € 196,20 ogni canone; VR (valore riscatto 1,00%) € 539,55; IVA, trasporto e spese accessorie escluse. Importi maggiori e durate sino a 6 anni (72 mesi) saranno presi in considerazione con tassi diversi. In alternativa è previsto anche il finanziamento mediante Credito Agrario sino 60 mesi (5 anni), a condizioni diverse. Salvo approvazione (BNP PARIBAS LEASING SOLUTIONS SA). Non cumulabile con altre promozioni. Prima di aderire al finanziamento è necessario prendere visione delle condizioni contrattuali e dei fogli informativi di ogni prodotto finanziario, disponibili presso i concessionari aderenti all’iniziativa, oppure al sito www.leasingsolutions.bnpparibas.it. Le immagini sono a puro scopo illustrativo. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Rate semestrali posticipate! Rotopresse e Autocaricanti 1,99% Falciatrici, voltafreno, andanatore 0,99% 40 Il nuovo regime dei pagamenti diretti Tra i pagamenti diretti, quello base è il più importante poichè solo gli agricoltori che ne hanno diritto possono accedere alle altre tipologie di pagamento, ad eccezione di quello accoppiato. I titoli storici scadranno il 31/12/2014 e lasceranno il posto ai nuovi titoli, assegnati sulla base della domanda unica al 15/05/2015. Potranno accedere ai nuovi titoli gli agricoltori che abbiano ricevuto pagamenti diretti o aiuti nazionali in relazione ad una domanda di aiuto nel 2013 e siano agricoltori attivi. Pur in mancanza del requisito 2013, possono richiedere la prima assegnazione gli agricoltori che producevano ortofrutticoli, patate da consumo, patate da seme, piante ornamentali su una superficie minima di 5.000 mq o coltivavano vigneti, quelli che hanno avuto assegnati titoli dalla riserva nel 2014 e gli agricoltori che non hanno mai avuto titoli né di proprietà né in affitto e sono in grado di dimostrare che al 15/05/2013 esercitavano attività di produzione e/o allevamento.Il passaggio dal vecchio a nuovo sistema di pagamento seguirà, in Italia, il modello di convergenza “irlandese”, in base al quale, per il pagamento di base: gli agricoltori che ricevono meno del 90% del valore unitario nazionale otterranno un aumento graduale, pari ad 1/3 della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore unitario nazionale nel 2019; i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale; all’anno di domanda 2019, nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore unitario nazionale al 2019, a meno che ciò dia luogo a perdite superiori al 30% per gli agricoltori che “finanziano” il meccanismo; in tal caso il valore unitario minimo sarà fissato al livello necessario al rispetto della soglia del 30%. Il MiPAAF stima che il valore unitario nazionale sarà compreso tre 168 e 192 euro. La nuova PAC ridimensiona l’elenco degli aventi diritto ai pagamenti diretti: nella lista nera degli esclusi dalla categoria di agricoltore attivo finiscono aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, banche e finanziarie, persone fisiche e giuridiche che svolgono attività di intermediazione commerciale e la PA, ad eccezione degli enti che effettuano formazione e sperimentazione in campo agricolo e quelli che gestiscono gli usi civici. Agricoltore attivo è quindi, in Italia, chi possiede l’iscrizione all’INPS come CD, IAP, colono o mezzadro oppure il possesso della P. IVA attiva in campo agricolo, con dichiarazione annuale IVA a partire dal 2016 per le aziende non ubicate prevalentemente in montagna e/o zone svantaggiate. Inoltre, sono attivi quegli agricoltori che nell’anno precedente hanno percepito pagamenti diretti inferiori a € 5.000, per aziende ubicate in montagna o zone svantaggiate, e € 1.250 nelle altre zone. Il pagamento ecologico, c.d. greening, è concesso solo ai beneficiari del pagamento base che sono tenuti all’applicazione congiunta, su tutti gli ettari ammissibili, delle tre pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente (diversificazione delle colture, mantenimento dei prati permanenti e presenza di un’area di interesse ecologico) o delle pratiche equivalenti. Sono esenti da tali obblighi gli agricoltori biologici, per la parte di azienda sulla quale si pratica l’agricoltura biologica; gli agricoltori che aderiscono al regime semplificato per i piccoli agricoltori; gli agricoltori che, a seguito dell’adesione a misure agro-climatico-ambientali dei PSR, adottano pratiche che danno benefici equivalenti o maggiori rispetto a quelli del greening. Gli agricoltori le cui aziende sono situate in tutto o in parte nelle zone rientranti nelle direttive Habitat, Acqua e Uccelli, hanno diritto al greening, purché applichino le pratiche agricole benefiche nella misura in cui esse siano compatibili con gli obiettivi di tali direttive. Secondo la nuova PAC sono giovani gli agricoltori che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda o che si siano già insediati nei 5 anni precedenti la prima presentazione di una domanda per aderire al regime del pagamento di base; non hanno più di 40 anni. Il pagamento per i giovani sarà calcolato moltiplicando il numero di titoli attivati dall’agricoltore per il 25% del valore medio dei titoli detenuti in proprietà o in affitto dall’agricoltore stesso. L’incremento si applica su una superficie massima di 90 ettari. Il sostegno è concesso per un massimo di 5 anni, calcolati a partire dal primo anno di insediamento. Al pagamento per i giovani è destinato l’1% del massimale nazionale, aumentabile al 2% attraverso la riserva nazionale. Al sostegno accoppiato l’Italia destinerà l’11% del massimale nazionale, pari a circa 429 milioni di euro per il 2015, distribuiti tra 3 macro settori (zootecnia, seminativi e olivicoltura), 10 settori produttivi e a 17 misure di intervento. Il presente articolo rientra nel progetto “La nuova PAC – Tra sostenibilità e innovazione. Impatti sulle aree rurali” cofinanziato dall’Unione Europea – DG AGRI. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e non possono essere considerati come costituenti una presa di posizione ufficiale della Commissione Europea. 41 gennaio - febbraio 2015 tecnico 43 gennaio - febbraio 2015 tecnico MEZZI AGRICOLI I LIMITI ALLA CIRCOLAZIONE PER IL 2015 Come ogni anno il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato un decreto in cui stabilisce le direttive e il calendario per le limitazioni alla circolazione stradale fuori dai centri abitati. Il decreto n.533 del 4 dicembre 2014, vieta infatti la circolazione, fuori dai centri abitati ai veicoli ed ai complessi di veicoli per il trasporto di cose di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7.5 tonnellate sia durante i giorni festivi, sia in altri particolari come tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre dalle ore 8 alle ore 22 e delle domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre dalle ore 7 alle ore 22. Il divieto sarà fatto valere anche nelle giornate del 3, 4 e 6 aprile, il 4, 11,18,25 e 31 di luglio ed infine 1, 7, 8, 22 e 29 di agosto. Per quanto riguarda il settore agricolo, il divieto di circolazione non si applica, ai veicoli che, anche se circolano scarichi, sono adibiti all’esclusivo trasporto di animali destinati a gareggiare in manifestazioni agonistiche autorizzate, da effettuarsi od effettuate nelle 48 ore o sono adibiti al solo trasporto di latte, escluso quello a lunga conservazione. Il divieto non si applica per i mezzi classificati come macchine agricole adibite al trasporto di cose ai sensi dell’art. 57 del Decreto legislativo 30 aprile 1992 e successive modificazioni che circolano su strade non comprese nella rete stradale di interesse nazionale e per i mezzi impiegati per il trasporto di derrate alimentari deperibili in regime ATP e prodotti alimentari deperibili come frutta e ortaggi, latticini, carne e relativi derivati, ma anche fiori recisi e semi vitali, pulcini da allevamento , uova da cova e animali destinati alla macellazione . Sono esclusi dal divieto purché muniti di autorizzazione da parte della prefettura, i veicoli adibiti al trasporto di prodotti diversi che, per la loro intrinseca natura o per fattori climatici, sono soggetti a rapido deperimento, nonché i veicoli adibiti al trasporto di prodotti per l’alimentazione degli animali. Ancora, sono esclusi i veicoli classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose, che circolano su strade comprese nella rete stradale di interesse nazionale ed infine i quelli adibiti al trasporto di cose, per casi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza. 44 LO SPESOMETRO PER I PRODUTTORI AGRICOLI ESONERATI: IL 30 APRILE LA SCADENZA Consegna della documentazione entro il 16 marzo Progetto1_Layout 1 12/02/14 11:56 Pagina 1 Le imprese agricole esonerate ai fini dell'Iva hanno l'obbligo di presentare l'elenco clienti e fornitori, il cosiddetto “spesometro”, entro il 30 aprile 2015. Lo Spesometro non è una dichiarazione, ma una comunicazione, in caso di mancata o incompleta trasmissione dei dati si rende applicabile una sanzione che parte da un minimo di 258 Euro fino ad un massimo di 2.065 Euro. L'obbligo dell’elenco clienti-fornitori è stato introdotto dall'articolo 21 del Dl n. 78/2010 ed è stato esteso anche agli agricoltori in regime di esonero che, pur non eseguendo le registrazioni delle fatture e delle autofatture, devono numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali. L’adempimento ha come fine quello di rendere più efficienti le attività di controllo sulla sicurezza alimentare dettate dal Regolamento Ce n. 178/2002, in particolare migliorare la tracciabilità dei prodotti agricoli e alimentari. L’azienda agricola esonerata deve conservare copia delle «autofatture» numerate emesse dagli acquirenti. Dal 2014, con effetto per le fatture e autofatture ricevute nel 2013, gli agricoltori esonerati devono trasmettere in via telematica gli elenchi clienti e fornitori. Invitiamo i soggetti esonerati a voler raccogliere la documentazione relativa all’anno 2014 (fatture di acquisto, autofatture di vendita e corrispettivi per la vendita a privati) e consegnarla ai nostri uffici zona, entro il 16 marzo 2015, per poter attivare, nel rispetto delle tempistiche e delle normative vigenti, le procedure necessarie per la presentazione della predetta comunicazione. Azienda Agricola Loca Dario Vendita pulcini pollastre, capponi, oche, anatre, faraone e tacchini Consegna a domicilio Carpaneto Piacentino - Loc. Chero - Via Zappellazzo, 157/1 Tel. 0523 852303 (ore pasti) Chiuso la domenica 45 gennaio - febbraio 2015 fiscale NUOVO MODELLO 730 PRECOMPILATO A seguito dell’emanazione del D. Lgs. n. 175/2014 denominato “Decreto Semplificazioni”, dal 2015 ed entro il 15 aprile di ogni anno, l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile, per tutti i contribuenti aventi diritto, il modello 730 precompilato. Purtroppo, chi si aspettava una semplificazione è rimasto deluso perché la dichiarazione sarà accessibile soltanto in forma telematica. “Fino ad oggi, afferma Simona Sogni, responsabile settore redditi per Coldiretti Piacenza, i nostri assistiti si recavano nei nostri uffici per portare i documenti ma la regolarità della dichiarazione veniva accertata dopo qualche anno, con la semplificazione invece il contribuente saprà immediatamente il risultato della dichiarazione.” Vediamo più in concreto cosa ci aspetta: per questo primo anno di sperimentazione i soggetti interessati saranno quelli che hanno presentato il modello 730 per l’anno 2013, quelli per i quali il sostituto d’imposta ha trasmesso la nuova certificazione unica, coloro che non sono intestatari di partita iva, i soggetti che non hanno presentato dichiarazioni integrative ed infine coloro che hanno presentato il modello Unico ma che hanno le caratteristiche per fare il modello 730. I dati indicati dall’agenzia delle entrate nel modello saranno sostanzialmente i redditi certificati e pochi oneri, quali, premi per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, interessi passivi sui mutui, contributi previdenziali e spese derivanti dalla dichiarazione precedente ad esempio per il recupero del patrimonio edilizio. Si ritiene opportuno precisare che tutti i dati già presenti andranno in ogni caso verificati in quanto non c’è tutt’ora sicurezza della qualità delle informazioni. Anche i cosiddetti redditi fondiari, più precisamente redditi da terreni e fabbricati, dovranno essere scrupolosamente controllati in quanto non sempre nota la fonte di acquisizione. “In sostanza, prosegue Sogni, solo due righe del modello saranno precompilate mentre le restanti 81 rimarranno in bianco e sarà il contribuente a dover aggiungere i restanti oneri. Rimangono per ora escluse, le spese mediche sostenute nell’anno 2014, ragion per cui ci aspettiamo che buona parte dei modelli 730 dovranno essere integrati proprio per effetto di tali spese che ogni anno sono presenti nelle dichiarazioni dei contribuenti.” Il modello 730 precompilato, una volta disponibile, potrà essere consultato dal contribuente sul sito dell’agenzia delle entrate attraverso la preventiva richiesta di un pin, oppure tramite il Caf, sostituto d’imposta o professionista abilitato, previa sottoscrizione di specifica delega. La dichiarazione può essere accettata così come predisposta dall’agenzia entrate oppure modificata o integrata con ulteriori dati e deve essere inviata telematicamente all’agenzia entrate entro il 7 luglio. Se alla dichiarazione non vengono apportate modifiche, quest’ultima può essere presentata dal contribuente sempre solo se in possesso dell’abilitazione richiesta preventivamente all’amministrazione finanziaria, o tramite il datore di lavoro che abbia comunicato di voler prestare assistenza fiscale. In questo caso, l’agenzia delle entrate, non farà alcun controllo sugli oneri trasmessi dagli enti esterni quali assicurazioni, banche ed enti previdenziali. Caso diverso, se invece la dichiarazione viene modificata in quanto il controllo sarà eseguito su tutti gli oneri riportati compresi quelli comunicati da soggetti terzi. Ricordiamo che nei nostri uffici, nella sede provinciale di Piacenza, al Palazzo dell’Agricoltura, ed in centro sempre a Piacenza, in Via Mazzini 15, sono presenti le responsabili fiscali disponibili per ogni chiarimento in merito. AGROENERGIE la tassazione dell’energia prodotta dalle aziende agricole per l’anno 2015 Proprio l’ultimo giorno del 2014, il Decreto Legge Milleproghe, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sospende la tassazione indiscriminata delle agroenergie. Dopo la riduzione del prezzo dell’energia stabilita con delibera AEEG e la rimodulazione della tariffa incentivante prevista dal Decreto Spalmaincentivi, è sicuramente positivo questo ultimo intervento legislativo che conferma anche per il 2015 il regime fiscale inizialmente delineato in via transitoria solo per il periodo d’imposta 2014. “Per effetto di questa proroga, ha affermato Emanuele Gonsalvi, responsabile del settore fiscale di Coldiretti Piacenza, anche per il 2015 si potrà beneficiare dell’esclusione dalla tassazione della quota incentivi che si considera ancora assorbita dal reddito agrario, e di una tassazione con un coefficiente di redditività del 25% per la quota energia eccedente le franchigie di 2.400.000 kWh/anno per gli impianti a biogas e 260.000 kWh/anno per gli impianti fotovoltaici.” Esenzione totale quindi per i piccoli e medi impianti, e interessante riduzione per gli impianti più strutturati. è scongiurata, dunque per ora una tassazione iniqua, che all’interno dello stesso settore creava disparità tra le diverse fonti energetiche, e che, se applicata integralmente, avrebbe causato un prelievo effettivo molto più elevato rispetto alle stesse simulazioni fatte durante l’emanazione della norma. “Auspichiamo ora, conclude l’esperto, che questo inquadramento da semplice proroga annuale sia confermato a regime ridando così un minimo di stabilità, almeno in ambito fiscale, ad un settore strategico come quello delle agroenergie e delle energie rinnovabili.” 46 MODELLO CUD ADDIO, ARRIVA LA CERTIFICAZIONE UNICA Scadenza 7 marzo 2015 Dal 2015, con riferimento ai redditi del 2014, il vecchio modello Cud è sostituito dalla CU, Certificazione unica per dipendenti e lavoratori autonomi. “Si aggiunge dunque, afferma Antonella Bazzini responsabile settore paghe di Coldiretti Piacenza, un nuovo adempimento a carico dei datori di lavoro che dovranno trasmettere telematicamente all'Agenzia delle Entrate entro il 7 marzo, la Certificazione Unica (CU) anche per le prestazioni dei professionisti e dei lavoratori autonomi come geometri, notai, veterinari e mediatori”. Per il solo 2015 il termine slitta al 9 marzo, visto che il 7 marzo cadrà di sabato. Il Decreto Legislativo sulle Semplificazioni fiscali n. 175/2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e in vigore dallo scorso 13 dicembre, introduce, a decorrere dal 2015, in via sperimentale la cosiddetta dichiarazione dei redditi precompilata per il periodo d’imposta 2014. Pertanto il sostituto d’imposta è tenuto sia alla consegna della Certificazione Unica in duplice copia ai dipendenti, equiparati e assimilati, nonché ai lavoratori autonomi, entro il 28 febbraio 2015, nonché per la prima volta, alla trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate delle predette Certificazioni entro il 7 marzo 2015. “Ricordiamo, conclude Bazzini, che sono tenuti all’invio del Flusso telematico coloro che nel 2014 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte, consistenti in redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo e redditi diversi e che per ogni certificazione unica non trasmessa, tardiva, omessa o errata, verrà applicata una sanzione pari a 100 euro.” BONUS IN BUSTA PAGA Il D.L. 66/2014 ha riconosciuto anche per l’anno 2015 un bonus in busta paga pari a € 960,00 (80 euro mensili per 12 mensilità. Il Bonus spetta se l’imposta lorda è superiore alla detrazione spettante per il reddito complessivo di lavoro dipendente e/o assimilato (escluso il TFR in busta paga – istituito dalla Legge di Stabilità e quindi competerà per intero per redditi compresi tra 8.145,00 e 24.000,00 mentre per redditi tra 24.000,00 e 26.000,00 competerà in misura decrescente fino ad azzerarsi per i redditi che eccedono 26.000,00. Il bonus non è riconosciuto qualora non ci sia irpef da versare. Per reddito complessivo si intende il reddito presunto percepibile nel 2015, derivante non solo da reddito da lavoro dipendente e assimilati, ma anche da qualsiasi altra tipologia di reddito (autonomo, fabbricati,terreni,redditi erogati da Enti, Inps,Inail) ad esclusione del reddito da abitazione principale; al venir meno delle condizioni anzidette gli importi saranno recuperati in fase di conguaglio fiscale. Per tutte le informazioni necessarie le aziende potranno rivolgersi all'Ufficio Paghe Provinciale o alle Unità operative locali Coldiretti. FILTRAZIONE E IMPIANTI PERSONALIZZATI. La gamma più completa di sistemi di filtraggio: a graniglia, a dischi, a rete automatici e idrocicloni. AGRIFARMA S.R.L. Via dell’Artigianato, 11 - 29010 - S. Giorgio Piacentino (PC) Tel. 0523/379811 - Fax 0523/370624 www.agrifarma.it 48 Sgravi contributivi per assunzioni a tempo indeterminato Ai fini di promuovere una stabile occupazione, ai datori di lavoro privati sono riconosciuti sgravi contributivi per un periodo massimo di 36 mesi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e di lavoro domestico. Sono agevolati i rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015; i lavoratori agricoli per dare diritto all’agevolazione non devono avere avuto, nell’anno 2014, rapporti di lavoro a tempo indeterminato (anche non agricoli) e, se assunti a tempo determinato non devono risultare iscritti negli elenchi nominativi per un numero di giornate non inferiori a 250 (quale che sia il numero dei rapporti e dei datori di lavoro purchè agricoli). L’esonero contributivo spetta ai datori di lavoro indipendentemente dalle caratteristiche soggettive del lavoratore; la misura del beneficio è pari all’esonero totale dei contributi Inps dovuti dal datore di lavoro nella misura massima annuale di 8.060,00 euro, per tre anni; il beneficio non spetta per i lavoratori che hanno già diritto alla misura per precedenti assunzioni a tempo indeterminato; l’esonero contributivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni previsti dalla vigente normativa. In relazione alle nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, il datore di lavoro non può beneficiare dell’esonero contributivo previsto dalla Legge di Stabilità 2015 sui premi Inail. Per il settore agricolo il beneficio è a domanda ed è finanziato con uno stanziamento ad-hoc per il settore; l’Inps evade le domande in base all’ordine cronologico e fino ad esaurimento dei fondi. Per fruire dello sgravio contributivo triennale previsto dalla Legge di Stabilità 2015 sarà necessario il rilascio del documento unico di regolarità contributiva (Durc).L’ esonero contributivo non spetta se l’azienda viola il diritto di precedenza fissato dalla legge o dal contratto collettivo di lavoro, alla riassunzione di un altro lavoratore licenziato nell’ambito di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato ovvero cessato da un rapporto a termine. Per tutte le informazioni necessarie le aziende potranno rivolgersi all'Ufficio Paghe Provinciale o alle Unità operative locali Coldiretti. BORGONOVO V.T. - Via Moretta, 58 - Tel. 0523.846429 www.cantinavaltidone.it 49 gennaio - febbraio 2015 Dopo 30 anni di professionalità e competenza al servizio dei deboli Tacchini Monica Tecnico Audioprotesista Diplomato PREVENTIVI GRATUITI PAGAMENTI RATEALI PERSONALIZZATI Si effettuano visite GRATUITE a domicilio CONVENZIONATI ASL e INAIL per gli aventi diritto, Invalidi Civili e del Lavoro di UDITO la società Progetto Udire con sede in Piacenza Via Felice Frasi, 8 Per contatti Tel. 0523.325857 cell. 347.8661807 propone • Protesi acustiche digitali di ultima generazione • Riparazioni e revisioni protesi di tutte le marche • Protesi speciali per bambini • Assistenza Protesica e consulenza a domicilio GRATUITA PROVARE PER SENTIRE Dallavalle Giovanna Tecnico Audioprotesista Diplomato Vi aspettiamo nei nostri uffici di: PIACENZA Via F. 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