Corso di LINGUISTICA GENERALE - Omero

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Corso di LINGUISTICA GENERALE - Omero
Corso di Laurea in Comunicazione
Università di Pisa
Corso di
LINGUISTICA GENERALE
a.a. 2005-2006
Prof. Giovanna Marotta
Sezione I
GENERALITA’
Presentazione del corso; divisione in tre parti essenziali:
1. Generalità
2. Analisi dei livelli linguistici
3. Acquisizione linguistica
4. Sociolinguistica
Aspetti preliminari:
LINGUAGGIO / LINGUA e COMUNICAZIONE
Lingue naturali vs. artificiali.
SEMIOTICA Æ Lingua come codice
La linguistica come branca della semiotica: prospettiva strutturalista.
Per lo strutturalismo, si veda il Capitolo II del volume di G.C. Lepschy (in programma)
Codici aperti versus codici chiusi:
ad es. la lingua italiana vs. codice stradale, oppure il codice per la navigazione.
Altri esempi di sistemi semiotici organizzati in forma di codice, almeno in parte
arbitra sono il codice matematico, o il codice gestuale.
- Importanza dei messaggi trasmessi dal corpo, dal viso, dai gesti,
- MA l’informazione trasmessa in questo caso può non essere correlata con il
contenuto del messaggio verbale emesso in contemporanea.
Ad es., posso dire “non sono nervoso!”, e nel contempo mostrare un tono di voce
alterato, oppure manifestare una serie di comportamenti motori che tradiscono il mio
stato d’animo.
Teoria del segno in Saussure, padre dello strutturalismo:
Segno linguistico è entità biplanare: una faccia è costituita dal significante ed una
dal significato. Il rapporto tra questi due elementi costitutivi del segno è arbitrario e
convenzionale, non naturale ed iconico.
- Codice stradale: codice chiuso, cioè un insieme chiuso di simboli, univoci (cioè
privi di ambiguità, diversamente da quanto accade nel lggio)
Es.: il segnale di divieto di accesso: percezione olistica, nello spazio.
- Percezione visiva: olistica, nello spazio;
- Percezione uditiva: lineare, nel tempo.
Persistenza di entrambi i canali nella lingua scritta, nel tempo e nello spazio.
Cenni ai sistemi di scrittura: alfabetico (ad es., latino, greco), sillabico (ad es.
devanagarco), ideografico, o meglio logografico (ad es. cinese).
Priorità della lingua parlata su quella scritta:
a) ontogeneticamente: i bambini imparano prima a parlare, e solo in seguito a
scrivere;
b) filogeneticamente: nella storia dell’uomo, prima è comparso il linguaggio
vocale e solo dopo molto tempo, si sono avuti i primi tentativi di scrittura;
c) il linguaggio vocale è un universale umano: non ci sono civiltà umane che non
conoscano il linguaggio, mentre vi sono ancora oggi civiltà cosiddette
‘primitive’ che non conoscono alcun tipo di scrittura.
Esempio di scomposizione in tratti del segnale stradale di divieto d’accesso:
Es. di ricomposizione olistica per unità di senso. Il priming lessicale: bastano i primi
suoni di una parola ascoltata oppure le prime lettere di una parola scritta per
riconoscerle; cfr. e-mail di una frase inglese che circola, in cui solo la prima lettera è
mantenuta nella sua posizione, mentre tutte le altre subiscono metatesi.
CODICE DELLA COMUNICAZIONE:
Elementi costutivi sono: emittente (parlante), ricevente (ascoltatore), codice,
messaggio, contesto, canale.
- FUNZIONI linguistiche (cfr. Jakobson, ma già Bühler):
1. espressiva, o emotiva, centrata sul parlante;
2. appellativa, o conativa, centrata sull’ascoltatore;
3. referenziale, centrata sul contesto;
4. metalinguistica, centrata sul codice;
5. poetica, centrata sul messaggio;
6. fatica, centrata sul canale.
Operazioni di codifica e di decodifica: PARLARE - ASCOLTARE.
Comunicare = trasmettere messaggi usando elementi e regole di un sistema
codificato.
La trasmissione può avvenire secondo codici diversi: verbale, scritto, gestuale
(movimenti del viso e del corpo).
In genere (ma non sempre!!) l’informazione proveniente dai gesti o dal viso o dai
corpi non è intenzionale, è tendenzialmente involontaria, nel senso che spesso il
parlante ne è inconsapevole, ma talvolta, invece, è voluta, per trasmettere signifcati
additivi rispetto a quelli veicolati dal linguaggio vocale.
Inoltre, l’informazione proveniente dai gesti, o dalla mimica facciale, può dirsi
additiva, e paralinguistica, nel senso che non appartiene a pieno diritto al codice
linguistico.
Le lingue umane naturali sono in primis vocale, in secundis scritte, e solo in tertiis, e
sussidiariamente, gestuali.
Anche le Lingue dei segni usate dai soggetti non udenti (ad es. LIS = Lingua Italiana
dei Segni, oppure ASL = American Sign Language), pur essendo sistemi di
comunicazione esaustivi e complessi, sono tuttavia non del tutto assimilabili alle
lingue naturali, come dimostra il ridotto uso di elementi assimilabili alle categorie
morfosintattiche comuni nelle lingue naturali.
LINGUA E GESTO: il rapporto tra queste due espressioni umane è di primario
interesse in riferimento al problema dell’origine del linguaggio.
Si è autorevolmente sostenuto che in origine gli uomini avrebbero comunicato
mediante gestii, accompagnati da grugniti e runori, simili a quelli prodotti da altri
animali, in partioclare dalle scimmie entropomorfe; le lingue vocali si sarebbero
sviluppate a partire dall’imitazione di suoni appartenenti al mondo naturale, in
associazione al compimento di certi gesti.
Il linguaggio vocale sarebbe collegato all’abilità nel ‘fare’; in origine, parlare sarebbe
stato un ‘fare’ Æ la lingua come azione; per es. nella costruzione di utensili (cfr.
articolo di N.. Chomsky et alii 2002, in programma).
Un’ipotesi suggestiva, anche se non ancora dimostrata, mette in relazione l’origine
del lggio nella specie umana con l’acquisizione del linguaggio nel bambino; la
formula che sintetizza una tale prospettiva è:
l’ONTOGENESI ricapitola su bassa scala quello che la FILOGENESI ci mostra su
larga scala.
Ad es., il bambino nel primo anno d’età presenta una laringe che per forma e capacità
fonatorie è più simile a quella dei primati che a quella di un uomo; soltanto dopo il
compimento del primo anno di vita, si osservano cambiamenti morfologici essenziali
per la produzione dei suoni.
Mutamenti morfologici dell’apparato fonatorio:
a) LARINGE: diversa posizione, larghezza e inclinazione rispetto ai primati
Æ evoluzione ha favorito la produzione di una gamma maggiore di suoni
impiegati nelle ll naturali.
b) DENTI: non più sporgenti in avanti, ma allineati; favoriscono la produzione
dei suoni fricativi anteriori, come [f, v].
c) BOCCA: più piccola rispetto ai primati: si può aprire e chiudere più
velocemente e in modo più plastico;
d) LINGUA: più piccola e più flessibile Æ più mobile, favorisce la produzione
di un vasto numero di suoni diversi.
COMUNICAZIONE ANIMALE.
- Lingua come sistema di comunicazione codificata, ma virtualmente espandibile
all’infinito, sia per il lessico sia per la struttura sintattica; ad es. relative incassate.
- Æ solo le lingue naturali sono sistemi che esprimono la facoltà del linguaggio,
specifica dell’uomo, in quanto geneticamente trasmessa.
- La comunicazione animale ha una gamma limitata di contenuti da trasmettere, e
privi di struttura interna, privi di sintassi.
Tra i linguaggi animali più sofisticati ricordiamo il sistema di comunicazione usato
dalle api (studiato da O. von Frisch) e quello delle formiche.
Dal punto di vista fonetico, sono invece i delfini e gli uccelli canterini a mostrare una
gamma di suoni ampia e modulata, simile a quella impiegata nelle lingue vocali
umane.
PROPRIETÀ ESSENZIALI DEI CODICI LINGUISTICI
Vale a dire dei sistemi di comunicazione verbale che chiamiamo lingue.
1) Codici linguistici sono aperti; altri codici sono chiusi; codice ling. è
espandibile ad libitum = proprietà di PRODUTTIVITÀ Æ CREATIVITÀ ling. (cfr.
Humboldt, poi Chomsky);
2) Codici linguistici sono articolati (cfr. proprietà di COMPOSIZIONALITÀ);
Articolazione che si riflette direttamente nella scrittura alfabetica.
3) Codici linguistici si compongono di entità discrete a livello fonologico,
morfologico e sintatticoÆ DISCRETEZZA.
4) Codici linguistici sono ricorsivi; es. relative incassate Æ RICORSIVITÀ
sintattica (cfr. Chomsky)
5) Codici linguistici sono arbitrari Æ ARBITRARIETÀ.
La relazione tra significante e significato è doppiamente arbitraria, perché:
- arbitrarietà in senso verticale (significante - significato)
- in senso orizzontale (tra significanti come pure tra significati);
es. hoja in spagnolo = it. foglio e foglia; una certa sfera del mondo è stata
strutturata in significanti diversi nelle due lingue, in modo arbitrario.
Arbitrarietà vs. iconicità.
Gli elementi essenziali che invocano il principio iconico nella lingua sono:
- onomatopee: cucù, chicchiricchì, ingl. Slam, splash, sigh,
- fonosimbolismo:
- vocale [-i-] = ‘piccolo’ e ‘vicino’; it. piccolo;
- vocale [-a-] = ‘grande’ o ‘lontano’, it. grande. grosso.
MA: non mancano le eccezioni; ad es.
- it. qui – qua , e lì e là;
- inglese: small, big.