Prosa 1617_ MAIOLATI_schede

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Prosa 1617_ MAIOLATI_schede
TEATRO G. SPONTINI
stagione teatrale 2016/2017
mercoledì 14 dicembre 2016, ore 21
Daniele Pecci, Maddalena Crippa in
AMLETO
di William Shakespeare
regia Daniele Pecci
con Rosario Coppolino, Giuseppe Artignati, Sergio Brasile, Mario Pietramala, Marco Imaparato, Vito
Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara Dimitri, Pierpaolo De Mejo, Domenico Macrì, Andrea Avanzi
Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che
immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il destino?
Non è dato sapere.
Almeno per ora, almeno per l’uomo cosiddetto moderno. Quello che forse conta, però, è che queste
domande costituiscano un ponte che collega noi stessi a quell’uomo moderno, a quell’uomo
shakespeariano, vissuto nel Milleseicento: siamo sostanzialmente gli stessi.
L’Amleto di Shakespeare è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi
profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano. Meglio di chiunque
altro, e soprattutto per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere
umano di fronte all’impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al
mondo; affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita. In esso
sono ben dosate le rappresentazioni del mondo: lo Stato, i grandi destini e temi dell’umanità e il
microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti.
domenica 15 gennaio 2017, ore 21
Lello Arena in
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
regia Luciano Melchionna
con Giorgia Trasselli e con Andrea de Goyzueta, Marco Mario de Notaris, Carla Ferraro, Autilia Ranieri,
Annarita Vitolo, Fabrizio Vona
Un Natale in famiglia nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di
regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravviare i
legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la
casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei
genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti e ormai lontani in
altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per
cercare di spurgare, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo
riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono intrisi.
Immaginare Lello Arena - dichiara il regista Luciano Melchionna - con la sua carica comica e umana, nei
panni del papà - interpretato da Panelli nel film di Monicelli - mi ha fatto immediatamente sorridere,
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tanto da ipotizzare il suo sguardo, come quello di un bambino, intento a descrivere ed esplorare le
dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano, in quei giorni di santissima festività.
All’improvviso, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di una ricorrenza ormai
sempre uguale a se stessa, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la
soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è
soliti dire, la realtà supera la fantasia.
In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa, con questa commedia passeremo
dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi, al più turpe
cambiamento di quegli esseri che - chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? - da umani si
trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti.
sabato 11 febbraio 2017
Giorgio Montanini in
PER QUELLO CHE VALE…
con Giorgio Monatanini
Nibiru (2011), Un uomo qualunque (2012), Senza titolo (2013), Nemico Pubblico (2014) e Liberaci dal
bene (2015) sono i titoli dei cinque precedenti spettacoli di Giorgio Montanini, uno dei pochi
rappresentanti della stand up comedy in Italia.
Fino ad ora ogni titolo ha avuto una funzione esplicativa rispetto al contenuto di ogni monologo.
Non è così per il sesto spettacolo del comico marchigiano, reduce dal successo della terza edizione di
Nemico Pubblico (Rai3). “Per quello che vale…” è un titolo che lambisce appena il contenuto dei temi in
esso affrontati. “Per quello che vale…” rappresenta molto di più: una riflessione. Una riflessione che
l'artista fa sull'effettiva funzione della sua esibizione e del ruolo che un comico ricopre in una società. In
questo caso, il titolo mette in guardia lo spettatore da ciò che andrà ad ascoltare.
Un comico satirico non dovrebbe mai salire sul piedistallo, non dovrebbe pontificare e, soprattutto,
sentirsi migliore di quello che denuncia. Un palco non dovrebbe trasformarsi in pulpito, lo spettacolo in
comizio e il pubblico in partito. In Italia, Paese in evidente crisi di identità, la figura del comico, però,
viene elevata a punto di riferimento, a guru, a bocca della verità. Quello che pensa un comico e che poi
diventa monologo, assume proporzioni d’importanza imbarazzante; il comico diventa punto di
riferimento politico sociale ed economico. Questa deriva populista non solo è profondamente sbagliata
nell’essenza, è anche pericolosa. Il contenuto di uno spettacolo satirico è solo il personalissimo punto di
vista del comico e, in quanto tale, totalmente opinabile.
In Italia, invece, un comico viene preso sul serio, un politico viene preso a barzelletta.
La satira in più di duemilacinquecento anni, non ha mai rovesciato un governo, cambiato una legge,
modificato un comma, aggiunto una postilla. I cambiamenti li fa la classe politica, classe politica eletta
dai cittadini, ossia dal pubblico.
venerdì 17 marzo 2017, ore 21
Stefania Sandrelli, Amanda Sandrelli in
IL BAGNO
di Astrid Veillon
regia di Gabriel Olivares
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con Elda Alvigini, Euridice Axen, Claudia Ferri
Una festa a sorpresa, un compleanno, un bagno. Lu compie 40 anni e le sue tre migliori amiche Titti,
Maria Sole e Angela hanno deciso di organizzare una festa a sorpresa a casa del suo fidanzato. Ma a
sorpresa arriva anche Carmen, la madre di Lu. In una notte di follia, ubriachezza, incomprensioni e
scoperte “in bagno”, le quattro amiche si trovano ad affrontare la verità sulla loro amicizia.
Il bagno è un gioco di seduzione, una metafora di vita, un nascondiglio, un lavoro di introspezione e
soprattutto un trattato sull'uomo. Il bagno è lo spazio dove ci si può sfogare da soli o insieme, dove ci si
può isolare per pochi minuti, dove si può urlare in silenzio o piangere con lacrime sincere. E’ di solito
uno spazio personale e liberatorio.
Un montaggio esilarante di bizzarro vaudeville che si forma attorno a uno spazio unico utilizzato
ingegnosamente che sfrutta gli alti e i bassi emotivi delle protagoniste. Una scenografia minimalista la
cui intelligente messa in scena diventa una metafora visiva che aggiunge enfasi a drammi condivisi.
Uno spettacolo divertente e sincero, diretto con intelligenza da uno dei giovani registi più interessanti e
prolifici della scena spagnola, Gabriel Olivares, che promette tante risate, con un cast di donne
eccezionali.
domenica 2 aprile 2017, ore 21
OBLIVION in
THE HUMAN JUKEBOX
regia Giorgio Gallione
Cinque contro tutti. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica e la digerisce in
diretta in modi mai sentiti prima. Questo è OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX.
Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della rete si aggiunge, questa
volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti
della pozione.
Gli Oblivion hanno in repertorio tutti i grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad
affrontare sfide sempre più difficili a colpi di cazzotti, mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni
strampalate.
Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera,
per una esperienza folle e mai ripetibile. Nessuno spettacolo sarà uguale al precedente.
Dai Ricchi e Poveri ai Rapper, da Ligabue ai Cori Gospel, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza
farne nessuna. Uno schiacciasassi che trangugia e livella Sanremo, X Factor, Albano e Il Volo.
OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX è la playlist che non hai mai avuto il coraggio di fare, uno Spotify
vivente che provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis!
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