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2 n. 12 - 22 giugno 2013 n. 12 - 22 giugno 2013 Sommario La Goccia n. 12 - 22 giugno 2013 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE ANTONELLA CARRERA MICHELANGELO ZANELLI GIORGIO MOREA GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO SARAH SCORPATI VINCENZO D’ANGELO CANTA STORIE LUCA CALABRESE MASSIMILIANO DORO CORRADO STRADA VINCENZO BRUNONE DONATO CARDINALE MARGHERITA ZANELLI TOMMASO FRANCAVILLA MARIA DE SANTI GIUSEPPE PUNZI GRAZIA POLLICORO CARMELO MONACO LIBORIO PATIMISCO FRANCO SANNELLI NINO MELE fOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE STAMPA tipografia ACITO [email protected] Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 11.00 del 19 giugno 2013 Il lavoro… Il palo… Grande successo… Ci dispiace… Genusia… Ginosa, stagione… di Giulio Pinto pag. 4 di Stefano Giove pag. 4 di Massimiliano Doro pag. 14 di Nino Mele di Franco Sannelli pag. 31 pag. 17 di Domenico Ranaldo pag. 32 Natuzzi… La parodia… Giuseppe… Firmato… Lospinuso… Petrelli… Il Pd marinese… Nonno Donato… I Runners… Le favole di grim Noi e… Una posizione… Le caricature… Le poesie… Una piccola… Notizie flash… La Bella e… Trofeo… Vertenza TBM… Concerto… Famiglie… Avis… In ricordo… Nuoto… Comizio… Lettere Ginosine… Bambini… Il comizio… Maggio… Campioni… di Stefano Giove pag. 5 di Uff. Stampa pag. 5 di Pd Marina di Ginosa pag. 6 di Grim pag. 7 di Giorgio Morea pag. 9 di Giulio Pinto pagg. 8/9 di Massimiliano Doro pag. 9 di Baldassarre D’Angelo pag.9 di Liborio Patimisco pagg. 10/11 di Rosamaria Busto pag. 18 di Tommaso Francavilla pag. 18 di Donato Cardinale pag. 19 di Mario D’Alconzo pag. 19 di Carmelo Monaco pag. 19 di Rosamaria Busto pagg. 20/21 di Grazia Pollicoro pag. 22 di Redazionale pag. 23 di Corrado Strada pag. 24 di Canta Storie di Giuseppe Pizzulli pag. 33 di Canta Storie pagg. 34/35 di Vito Armento pag. 35 di Canta Storie pagg. 36/37 di Massimiliano Doro pag. 38 di Baldassarre D’Angelo pag. 39 di Maria De Santi pag. 39 di Baldassarre D’Angelo pag. 40 di Pieranna Terzi pag. 40 pag. 25 di Canta Storie pag. 41 Consiglio com.… Racconti… Inaugurato… Buon Lavoro… Concerto… Comunicati Ricerca e … di Giuseppe Punzi pag. 11 di Canta Storie pag. 12 di Margherita Zanelli pag. 12 di Tommaso Francavilla pag. 13 di Antonella Carrera pag. 26 di F G pag. 27 di Giovanni Matera pag. 287 di Vincenzo Brunone pag. 42 3 46 4 n. 12 - 22 giugno 2013 Festeggia cinquant’anni lo slogan: “ Giovani e lavoro!” di Giulio Pinto Bologna, ottobre 1968, città molto più lontana per cultura, tipo di società, di vita, degli ottocento chilometri di una autostrada ancora in costruzione. Molti della mia generazione, nata all’indomani del secondo conflitto mondiale, figlia della classe operaia, cercavano, attraverso lo studio la nuova dignità sociale, promossa dalla classe politica dell’epoca che vagheggiava, già da allora, un futuro con lo slogan “ Giovani e lavoro”. Gli italiani avevano scelto la Repubblica alla Monarchia; l’Assemblea Costituente approvava il 22 dicembre 1947 la Costituzione Italiana. Da quel lontano 1 gennaio 1948 l’art 1 sancisce :”art. 1- L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” La scelta repubblicana contenente il principio della sovranità popolare, non poteva che fondare la sua costituzione sul “lavoro”. Quell’ottobre 1968 i giovani, tra cui io, cominciarono a rivendicare il diritto allo studio, al lavoro, dando vita alla Contestazione sessantottina. Sono trascorsi quasi cinquant’anni, i miei capelli sono diventati bianchi, sono diventato vecchio e non è cambiato nulla; lo slogan dell’attuale classe politica è quello di allora “Giovani e lavoro”. La classe politica monarchica del periodo preconflitto mondiale si era mutata in “repubblicana”, anzi pseudo repubblicana, anche grazie al potere mistico della Chiesa che tendeva a rendere l’Italia sempre meno laica e sempre più clericale. La caduta della prima Repubblica nel 1992 vedeva la nascita di nuovi gruppi politici che, con una nuova mutazione, erano rappresentati sempre dagli stessi uomini, che prefiguravano una pulizia della precedente casta politica, al grido di “giovani e lavoro”. Peraltro per accedere ci vuole la password, o meglio l’appartenenza ad un gruppo, meglio politico, e non viene richiesta la specifica preparazione, basta una laurea in ingegneria on line. Oggi assistiamo ad una presenza solo “di convenienza politica” della parola “lavoro” che in realtà è stata sostituita dalla parola “finanza”. Le TV già, nelle prime edizioni dei notiziari, ci bombardano, con le quotazioni della borsa di Tokio, di Hong Kong; i governi nazionali cadono o si riprendono a seconda dell’andamento dello spread Btp – Bund che la maggior parte degli italiani non sa cosa sia. Qualche tempo fa, durante la discussione parlamentare della modifica dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, l’on. Casini, aveva dichiarato che “ i mercati finanziari internazionali avevano accolto favorevolmente la modifica”. Mi chiedo ma siamo ancora quella Repubblica riportata nell’art.1 della Costituzione e la sovranità è esercitata dal popolo italiano o siamo diventati schiavi della finanza creativa? A mio parere la risposta è:” siamo diventati schiavi della finanza creativa” e quindi dovremmo modificare l’art.1 :” L’Italia è una Repubblica Bancaria fondata sull’andamento dei mercati finanziari”. Quindi non più Stato , con una proprio popolo, propria lingua, tradizioni e storia ma una moderna e cinica Banca. I governanti italiani in assenza della ricchezza “lavoro”, per mantenere il loro status, che costa 800 miliardi di euro, hanno pensato bene di stampare carta, priva di garanzie, chiamata BOT,BTP, titoli azionari insomma; questi sono stati acquistati dalle repubbliche orientali e dalle mafie che alla scadenza, in assenza di liquidità italiana, esercitano una ingerenza di mercato: ecco perché i sottoprodotti cinesi entrano sui nostri mercati, distruggono la nostra economia e … nessuno dice niente. Gli autorappresentati che siedono a Roma parlano solo di tasse, tasse e tasse!!! Il sogno degli italiani di costruire la propria dignità sociale con il lavoro sembra finito! Il lavoro è diventato merce preziosa, ed è tornato nelle mani dei reali, dei finanzieri, di coloro che lo hanno posseduto fino al 1945. Il sogno di una Repubblica fondata sul lavoro sembra finito!... ed allora si torna ad essere schiavi ed a vivere solo per mangiare come accade in tre quarti del mondo? Una soluzione da pater familias, secondo la quale se si produce 100 si vive da 100 se si produce 10, TUTTI COMPRESA L’IMMENSA CASTA imparerà a vivere da 10, potrebbe essere la strada da percorrere! Non possiamo permetterci né tollerare più amministratori milionari per il Condominio Italia, fatto di poveri! l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 Ci dispiace! Nei giorni scorsi, ci è stata consegnata una lettera raccomandata con la quale la prof.ssa Maria Carmela Bonelli dichiara di «rassegnare con effetto immediato ed irrevocabile le proprie dimissioni da codesta testata…», le ragioni di questa scelta sono ascrivibili alla pubblicazione dell’inchiesta “Cosa succede nella zona Giangipoli - Coste della Crognola”. Dalla dimissionaria viene contestata la firma dell’inchiesta, anche in virtù del fatto che non vi è stata la riunione del comitato di Redazione per discutere la pubblicazione dell’inchiesta. Devo riconoscere che effettivamente non vi è stata una riunione del Comitato di Redazione a tal proposito, come non siamo soliti farne in quanto non abbiamo mai discusso se pubblicare o meno articoli e inchieste, lasciando la libertà ai redattori di scrivere senza censura alcuna. Cero, si può discutere il fatto di aver firmato gli articoli a nome La Redazione. Ad ogni modo gli articoli sono il frutto del mio lavoro personale coadiuvato da altri redattori e, proprio perché era un lavoro a più mani, ho inteso firmarlo in quel modo, sapendo che, comunque, è il Direttore Responsabile l’unica autorità che risponde in termini legali su quanto riportato dal giornale. Ci dispiace che la prof.ssa Bonelli sia giunta a tale drastica conclusione, noi abbiamo sempre apprezzato il suo prezioso contributo giornalistico e culturale, al tempo stesso siamo convinti che è compito di un giornale locale affrontare argomenti difficili e complicati, che riguardano la vita della comunità. Noi siamo disponibili a dare lo stesso risalto a critiche che ci possono giungere da chi ha opinioni o documenti diversi da quelli espressi. Stefano Giove cronaca n. 12 - 22 giugno 2013 5 I lavoratori della Natuzzi dicono No agli esuberi strutturali e indicono altre iniziative di lotta Che il tema del lavoro sia al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica nazionale in generale e nel nostro territorio in particolare è fuori di dubbio. Le vertenze Miroglio, TBM e Natuzzi sono argomenti quotidiani con i quali devono confrontarsi tanti lavoratori e tante famiglie, con loro si cimentano anche le Organizzazioni sociali e le istituzioni, che sono chiamate a sostenere le lotte per il mantenimento dei livelli occupazionali. In questi giorni divampa la protesta negli stabilimenti pugliesi della Natuzzi, azienda leader nella produzione di divani e complementi d’arredo, per protestare contro gli esuberi annunciati dalla proprietà. Da diversi giorni negli stabilimenti laertino e ginosino le maestranze stanno scioperando ad oltranza e tenendo sit-in giorno e notte. Con una nota le segreterie territoriali Cgil, Cisl e Uil di Taranto «denunciano il grave atteggiamento del Gruppo Natuzzi che ad oggi non presenta nessuna proposta sul piano industriale per il rilancio degli stabilimenti dell’area murgiana, nonostante anni di ammortizzatori sociali che hanno visto le lavoratrici e lavoratori fare forti sacrifici in merito al salario e produttività». Il documento sindacale sottolinea che grazie «alle lotte messe in atto dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali dal 2006 ad oggi, spiegano i segretari confederali, «che si è conquistato finalmente un accordo di programma che potrebbe rilanciare il made in Italy del mobile imbottito». Per le Organizzazioni sindacali non è «tol- lerabile assistere ad un continuo aumento di esuberi che sono passati da circa 400 del 2006 a 1900 di oggi, scaricando le inefficienze solo e soltanto sulle maestranze, inefficienze di un gruppo che via via ha trasferito ordini, conoscenze e professionalità all’estero svuotando di fatto gli stabilimenti italiani». Nella giornata di martedì i lavoratori degli stabilimenti di Ginosa e Laterza della Natuzzi si sono recati davanti alla sede di Santeramo per protestare contro la deci- sione del gruppo, che prevede l’esubero di 1.900 lavoratori. Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil di Taranto bollano inoltre come «inaccettabili» le dichiarazioni fatte da dirigenti del gruppo Natuzzi, durante un incontro svoltosi nei giorni scorsi in Confindustria Puglia, secondo i quali non c’è altro da fare che ricorrere «ad esuberi strutturali». I sindacati «invitano il gruppo a presentare progetti per il rilancio del settore prevedendo impegni verso l’innovazione di prodotto e del processo produttivo, viste le ingenti risorse rese disponibili dall’impegno comune della Regione Puglia e Basilicata con il Ministero dello Sviluppo economico». “Non vi abbandoneremo e staremo vicino a voi fino alla possibilità di tornare a casa con un sorriso”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, incontrando un centinaio di lavoratori del gruppo Natuzzi che hanno sostato davanti alla presidenza della Regione in occasione dell’incontro con il presidente dell’azienda e i sindacati. Ed è stato di parola, visto che l’incontro si è concluso con l’accordo che prevede la presentazione, da parte dell’azienda Natuzzi, del piano di rilancio aziendale, entro 10 giorni e la sua discussione con le organizzazioni sindacali. Intanto è stato dichiarato sospeso lo sciopero annunciato negli stabilimenti, in attesa che venga rispettato l’accordo sottoscritto. Stefano Giove Foto Erasmo Mazzone 6 cronaca n. 12 - 22 giugno 2013 Firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione di un Centro di Ascolto Caritas Interparrocchiale Nella mattinata di ieri, 12 giugno 2013, presso la sala giunta, è stato sottoscritto e firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione di un Centro di Ascolto Caritas Interparrocchiale tra il sindaco Vito De Palma e i parroci delle chiese di Ginosa, presenti padre Gilberto Magni e don Rocco Martucci. “Il protocollo vuole essere – dichiara il sindaco De Palma – uno strumento per promuovere azioni integrate per la gestione di un Centro di Ascolto. Il nostro impegno è rivolto a favorire la conoscenza e l’utilizzo del Centro attraverso le forme istituzionali proprie fornendo ausilio e collaborazione attraverso il Servizio Sociale Professionale dell’Ente mediante consulenza specifica in materia sociale. Importante, poi, la presa in carico dal Servizio Sociale Professionale di particolari casi segnalati dagli operatori del Centro di Ascolto per l’individuazione e l’elaborazione di progetti individualizzati di reinserimento sociale. Accogliere – continua il sindaco - eventuali richieste di contributo formulate al Comune a sostegno di iniziative, progetti ed attività da svolgere. Insomma, tutto quello che porti ad arginare la solitudine e il disagio di varia natura della comunità ginosina. Confido nella partecipazione e nella collaborazione di tutti, in particolare delle associazioni, a divulgare l’esistenza del centro. Un ringraziamento – conclude il sindaco Vito De Palma - doveroso e sincero alle comunità parrocchiali e a tutti gli operatori che si avvicenderanno presso il Centro di Ascolto con spirito di comunione e solidarietà. Sono sicuro, infine, che non faranno mancare il loro apporto verso i tanti problemi che affliggono individui e famiglie ginosine, una realtà quasi sempre nascosta, ma che spesso porta a gesti estremi”. La sede del Centro di Ascolto Caritas Interparrocchiale è presso i locali della Parrocchia Gesù Risorto, sita in Via Matera s.n. Di seguito gli orari di apertura: - da aprile a ottobre il martedì, dalle ore 16,00 alle ore 18,00; venerdì dalle ore 17,00 alle ore 19,00. - da novembre a marzo il martedì, dalle ore 17,00 alle ore 19,00; venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19,00. Il Centro è chiuso nel periodo estivo dal 1° luglio al 31 agosto. Il Pd marinese dice no alla tassa di soggiorno L’Amministrazione De Palma ha istituito la imposta di soggiorno a carico dei non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive ubicate nel territorio di Ginosa. Il provvedimento entra in vigore già nella stagione estiva 2013, con un’imposta giornaliere che va da un minimo di € 1,00 a persona per alberghi a due stelle fino ad un massimo di € 2,50 a persona per alberghi a quattro stelle, tassa da applicarsi anche da chiunque affitti un appartamento o gestisca attività di Bed & Breakfast. Tale deliberazione è stata applicata con effetto immediato alle strutture ricettive senza che fosse dato loro il benché minimo preavviso e possibilità di organizzarsi, violando ogni legittimo affidamento sull’operato dell’Amministrazione.. Sappiamo tutti quanto il turismo è importante per la nostra comunità. In un momento di grave crisi economica, e nel momento in cui tutte le previsioni pro- spettano un calo dei flussi turistici, una imposta di tale natura può incidere negativamente sulla nostra economia. La fretta, il pressapochismo e la mancata concertazione della Amministrazione con gli operatori del settore, a stagione già avviata, rischia di pesare esclusivamente sugli operatori che ormai da mesi stanno ricevendo le prenotazioni estive. Questi saranno costretti a dover scegliere tra aumentare senza preavviso il prezzo ai clienti, includendovi la tassa di soggiorno (a titolo di esempio per un nucleo familiare di quattro persone per una settimana di vacanza significa chiedere ai clienti una maggiorazione di e 56,00 per un quattro stelle) o decidere di essere rispettosi dei clienti e dei contratti sottoscritti (che potrebbero essere legittimamente rescissi per un’inaspettata variazione di prezzo conseguente all’imposizione fiscale) e “pagare” di tasca propria la tassa. Oltre il danno anche la beffa. Non possiamo costatare che, oltre la rinomata BANDIERA BLU, la programmazione nel settore turisticoculturale è inesistente. Non abbiam mai capito cosa serve aver un assessore, che dovrebbe occuparsi di questi temi, ma in due anni ha prodotto ZERO. Non c’è delibera, non c’è una iniziativa, che possa esser iscritta alla sua attività Amministrativa. Forse la scellerata iniziativa di introdurre la imposta di soggiorno serve solo a “FARE CASSA”. Il centrodestra, ormai fallimentare su tutti i fronti Amministrativi, pur di continuare a galleggiare, vuole tassare una delle nostre poche risorse economiche: IL TURISMO. Il Partito Democratico, che ha votato contro l’introduzione della imposta, solidarizza con gli operatori che stanno avanzando la loro protesta contro l’Amministrazione De Palma. Partito democratico di Marina di Ginosa scherzi a parte Le favole di Grim n. 12 - 22 giugno 2013 Tanto cantar per nulla 7 C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, che oltre ad essere noto nel contado per le sue numerose estrosità, si dimenava (incontentabile!) per divenir noto anche per le sue cantate (da sopra e da sotto al palco). Non era a caso che si gorgheggiasse da sopra e da sotto il palco, visto, che le cantate riguardavano vicende popolari, interpretate in differenti tonalità… a secondo del posto che si occupava (sopra o sotto al palco, appunto!). Era accaduto che, una mattina alla buonora, gli armigeri della capitanata de’ Duemari avessero rinchiuso in prigione un dignitario di corte, appartenente al casato del Casino della libertà, accusandolo d’aver violato alcuni editti reali. Era la prima volta che a Occhiocitrullo, un dignitario di sì alto rango fosse rinchiuso in prigione! E, forse, per tal ragione, i cantori del casato degli aPpieDati e di quello degli ambidestri, venuti della Bretagna (più noti come bretoni), decisero che era giunto il momento di cantargliene quattro a quelli del casato avverso. Senza por tempo in mezzo, dalla marina giunse al villaggio un drappello di appiedati con il compito di patteggiare con i bretoni, lo spartito migliore per cantargliele di santa ragione. S’accordarono, senza indugio, di eseguire due cantate, una affidata ai cantori della marina e l’altra a quelli della montagna. La prima esecuzione sarebbe avvenuta in riva al mare, l’altra in cima alla montagna. Tuttavia, seppure d’una difficile cantata si trattava, i cantori che sgomitavano per essere presenti erano tanti e, a quel punto, la matassa da dipanare divenne quella dei cantori da mettere sul palco. Chi doveva cantare per rendere al meglio la romanzina? Il genio, che allocava nell’animo di messer Vincenzoviendalmare (famoso proprio per le sue genialate – sic! -), sentenziò solenne: «Canteranno soltanto coloro che hanno voce in capitolo! E per capitolo, sia chiaro, intendo la solenne assise del Gran Consiglio!…» Davvero una gran pensata! In quel modo il messere prendeva due piccioni con una fava!… metteva fuori dal coro i trentadue seleni mancini e qualche pretenzioso cavaliere appiedato. Tutti furono soddisfatti per la decisione presa e s’attese l’arrivo del giorno stabilito per l’esibizione corale. Per primo si cantò alla marina. Ma fu proprio lì che s’ebbe la prima sorpresa. A cantare non furono soltanto i cantori che avevano la voce in capitolo ma a loro s’affiancò anche la principessa appiedata, Margherita, che di fiato ne aveva parecchio! (E la cosa non fu vista di buon grado dagli esclusi, che non si sentivano da meno). Tuttavia, dopo l’esibizione marinara, i cantori (tutti, tranne la principessina) si spostarono su in montagna ma lì, non ci furono né principi né principesse…. A cantare, soltanto i cantori con voce in capitolo! E, tant’è… Nella piazza principale lo spettacolo era seguito con interesse dai paesani, i cantori si prodigavano in gorgheggi di gran qualità! Ma, nel frattempo che i cantori (con voce in capitolo), infiammavano le loro ugole sul palcoscenico cimentandosi con difficili gorgheggi e improbabili spartiti per meglio cantarle a quelli del casino della libertà, giù, nel sottopalco, i giovani appiedati mugugnavano. Eccome!!! Loro, i giovani leoni, che di cori se ne intendevano (non avevano, forse, intonato gioiosamente le note dell’ormai famoso parapunzi parapunzi paparapunzi punzi pà?), perché mai non erano stati invitati a cantare, anche soltanto uno di loro? Perché soltanto le principesse? Insomma, c’era davvero di che cantargliele!..... E poiché le sorprese non vengono mai da sole, accadde che nel frattempo che quelli cantavano a squarciagola, inneggiando all’onestà e al giusto fare (che quelli del casino – si diceva - non erano in grado di garantire!); il dignitario di corte e il suo capomastro vennero rimessi in libertà, «perché ingiustamente imprigionati!» Decretò il massimo tribuno. Qual gaudio per i casinari, che, a quel punto, volevano anche loro intonare inni alla gioia per rifarsi del torto subito. Sicché, a Occhiocitrullo, per mesi furono emessi gorgheggi ed eseguite sinfonie, a volte con qualche nota stonata. Morale della favola: scuostete callare ca te tinge. Paolo Sorrentino caricatura disegnata da Giorgio Morea 8 n. 12 - 22 giugno 2013 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Liberi!! Sono tornati in libertà il dott. Vincenzo Di Canio, consigliere comunale con delega ai lavori pubblici, il tecnico comunale, geom Alfredo Clemenza, l’ex dirigente ing. Mauro De Molfetta e l’ing. Enrico Grilli, imprenditore e vicepresidente della cooperativa Il Poligono. Il giorno dopo la concessione degli arresti domiciliari da parte del Pm Carboni, il tribunale del riesame di Taranto ha accolto i ricorsi revocando gli arresti. Nei prossimi giorni verrà depositata la motivazione della sentenza che ha indotto il giudice ad annullare gli arresti. Mancanza di indizi o mancanza di esigenze cautelari? Certo la vicenda al di là della presunta colpevolezza che sarà oggetto di un procedimento civile, evidenzia la labilità di un sistema giudiziario in cui un giudice determina l’arresto di un cittadino, ponendolo implicitamente al pubblico giudizio, privandolo di ogni diritto e soprattutto privandolo della LIBERTA’, ed un altro dopo pochi giorni, ana- pericolosità e del rischio alluvioni elaborate lizzando gli stessi documenti, ne determina la dall’autorità di Bacino. Il forum coordinascarcerazione. L’argomento è stato oggetto di to dalla presidente dell’ADB, prof. Giuliana discussioni di piazza tra colpevolisti che con Trisorio Liuzzi, ha visto gli interventi della dott. indice puntato giudicavano corretta l’azione Vera Corbelli, segretaria dell’ADB dei fiumi del giudice, ed innocentisti che evidenziava- Liri-Garigliano e Volturno e del prof. Antonio no nel comportamento assunto un atto politi- Rosario Di Santo, segretario dell’ADB Puglia . co motivato dalla sua appartenenza a S Magistratura democratica, il movimen- PARROCCHIA A N to di sinistra dei magistrati. Certo è che S T E A a Ginosa lo scontro politico non aveva N N A H mai raggiunto un simile livello. O do R Forum regionale sulle alluvioni Sao A Si è svolto lo scorso 14 giugno, a F S R Valenzano presso il CHIEM IAMB – A A N N Istituto Agronomico mediterraneo Bari T C I A il Forum Regionale di informazione S N C A e consultazione relativo al Piano di O Gestione del rischio alluvioni, finalizzato ad un confronto con i portatori di interesse. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività della direttiva europea 2007/60/CEE ed HA come obiettivo l’esame delle mappe di VIAGGI ASSOIATIVI 2008 e 2012 cronaca Molte le presenze di tecnici del settore, specialisti ed autorità pubbliche tra cui l’assessore comunale alle alluvioni del marzo 2011, rag. Leonardo Galante. Viaggio associativo 2013 “Orizzonti Nuovi”, anche quest’anno, ha previsto un viaggio associativo nel Nord-Est del Brasile che si realizzerà dal 22 giugno al 28 luglio p.v. Il presidente dell’Associazione, Tonino Lamanna, ed il coordinatore generale, Pier Paolo Lamola, si recheranno nella Diocesi di Proprià, gemellata con la nostra Diocesi di Castellaneta, per incontrare i responsabili del luogo e verificare di persona la realizzazione dei progetti finanziati con il 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi. Tonino e Pier Paolo faranno in modo da incontrare tutte le famiglie che ricevono per i loro figli un sostegno a distanza, cercando di raggiungere soprattutto quei nuclei familiari che versano in condizioni più problematiche e di cui, da tempo, non si hanno notizie, al fine di trovare una giusta soluzione per questi casi più urgenti. Piano di Rigenerazione Urbana Alla presenza del sindaco, Vito De Palma, dell’ing. Giovanni Zigrino e dell’arch. Gianluca Andreassi, si è tenuto, nei giorni scorsi a Marina di Ginosa, nell’ Auditorium parrocchiale Mille Pini una conferenza pubblica per la presentazione del documento programmatico preliminare al Piano di rigenerazione urbana di Marina di Ginosa. Il progetto mira a rigenerare le reti del Comune. Natuzzi – scioperi I lavoratori dello stabilimento di Ginosa, dopo quelli di Laterza, dell’azienda di divani ‘Natuzzi’ hanno aderito allo sciopero indetto dai sindacati contro gli esuberi annunciati dal gruppo (inizialmente 1.470 dipendenti, 1.900 dopo scadenza cig fissata per il 28 ottobre) e la paventata delocalizzazione delle attività all’estero. L’azienda pare intenda fermare per 4 settimane a luglio e una ad agosto la produzione a Ginosa. La Regione ha convocato un incontro per il 19 giugno. Ruba attrezzo agricolo Nei giorni scorsi i militari della Stazione di Ginosa hanno tratto in arresto in flagranza di reato per furto il 23enne originario di Ginosa, D.D.. Verso mezzogiorno era pervenuta la segnalazione che un giovane aveva rubato da un negozio di ferramenta un decespugliatore a scoppio. L’intervento immediato dei militari ha permesso di raccogliere cronaca i primi elementi e di indirizzare le indagini verso un soggetto ben conosciuto. Poco dopo, difatti è stato fermato e controllato D. R.. Nella circostanza, lo stesso è stato trovato in possesso della refurtiva, del valore di circa 250 euro, che è stata restituita al legittimo proprietario. Il giovane è stato tradotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari con l’accusa di furto, in attesa dell’udienza di convalida. Lo stesso era ben noto ai militari, in quanto nel 2011 era già stato arrestato nell’ambito dell’operazione DACIA, condotta dalla Stazione di Marina di Ginosa contro lo sfruttamento della manodopera agricola. L’operazione aveva permesso di individuare tre gruppi, ben radicati nel territorio locale, in particolare nell’area ginosina, che avevano il compito di “ripartirsi” la richiesta di manodopera di numerose aziende agricole del posto. Miracolo a Ginosa Nella Bibbia è scritto che, per volontà di Dio, cade dal cielo la manna. Da un po’ di tempo stiamo assistendo ad un evento miracoloso: i rifiuti che cadano dal cielo in maniera mistica. Succede che nonostante l’impegno degli operatori ecologici e buona parte dei ginosini e marinesi conferiscono i rifiuti secondo le modalità contenute nell’ordinanza sindacale consentendo di raggiungere il 70% di differenziata, c’è un buon 30% che continua a depositare impunemente il pattume accanto ai contenitori di vetro. In piazza molti si lamentano perché il sistema di raccolta differenziata non funziona e crea cumuli di pattume come se fosse responsabilità della società appaltatrice o del comune; in realtà la monnezza non cade misticamente dal cielo ma è depositata da quelli che se ne fregano degli altri, non avendo rispetto dell’ambiente ; e si lamentano pure. Ad uno che invece di depositare le bottiglie contenute nella busta singolarmente nel contenitore preferiva di depositarle fuori del depositare chiedevo di deporle dentro mi rispondeva: “vado di fretta!” Altro che rispetto! Questo è il motivo per cui questo paese non crescerà mai , perché la vera casa non è Ginosa ma le singole abitazioni: puliti dentro e sporchi fuori all’insegna del motto errato: ”Pubblico significa di nessuno e non di tutti” . n. 12 - 22 giugno 2013 9 VERTENZA TBM - I LAVORATORI CHIEDONO L’INTERVENTO DEL PREFETTO DI TARANTO Hanno voluto precorrere i tempi i 67 operai della Tessitura di Ginosa, meglio conosciuta come TBM (gruppo Marcora) che lo scorso 30 maggio, di concerto con le organizzazioni sindacali hanno unitariamente assunto la decisione di sospendere l’attività lavorativa recandosi a Taranto per manifestare sotto la Prefettura di via Anfiteatro. I lavoratori hanno chiesto ed ottenuto un importante confronto con il Prefetto. L’iniziativa si è resa necessaria a seguito delle mancate rassicurazioni fornite dal massimo dirigente del gruppo, Marcora, in occasione dell’ultimo incontro svoltosi a Bari con la Task Force regionale. In quella sede, il dirigente ribadì la necessità di doversi disfare di parte del patrimonio rappresentato dai telai dello stabilimento ginosino. Una decisione assunta unilateralmente dal patron che getta ombre sulle prospettive di lavoro dei 67 operai e sulle sorti dello stabilimento ginosino. Dopo più di tre ore di attesa sotto il palazzo della Provincia di Taranto, i delegati sindacali ed una rappresentanza di lavoratori, sono stati ricevuti dal capo di gabinetto della prefettura, la Dott.ssa Cosima Di Stani, alla quale i lavoratori hanno esposto la drammatica situazione legata alla volontà della proprietà che parrebbe da tempo intenzionata a concludere l’avventura in terra ionica iniziata solo dieci anni fa grazie anche ad ingenti finanziamenti pubblici. Crescenti livelli di preoccupazione cadenzati da graduali ed arbitrarie decisioni assunte, ultima appunto, quella del trasferimento dei telai. La Di Stani per più di mezz’ora ha ascoltato le istanze di lavoratori e sindacalisti, impegnandosi ad intervenire presso il Ministero per lo Sviluppo Economico affinché la questione fosse affrontata anche sul tavolo ministeriale. La stessa avrebbe poi interessato direttamente il Prefetto di Taranto. I lavoratori hanno ribadito di non essere più disposti a fare uscire dallo stabilimento di Girifalco, anche un solo sassolino. Intanto Il sindaco di Ginosa Vito De Palma, fa sapere che a Milano, in occasione della Expo Italia Real Estate, incontrerà Marcora nel tentativo di individuare con lui eventuali punti di incontro per allontanare da Ginosa i malumori legati alla vertenza. Massimiliano Doro AVIS: PRESENTATO IL PROGETTO “SULLE ORME DELLA ROSA DEI VENTI” Con una riunione tenutasi il 12 giugno, l’Avis, nella persona di Angela Moro(ideatrice), ha presentato a tutte le associazioni coinvolte nella manifestazione il progetto “Sulle orme della rosa dei venti”. Come già annunciato in un articolo precedente, il progetto sopra indicato prevede due date con altrettante manifestazioni. Il 30 giugno si terrà un Trekking pre le vie del centro storico ginosino e per lo scenario della gravina. Il tutto sarà reso possibile dalla partecipazione di una guida esperta come Piero Di Canio che illustrerà ai piccoli e agli adulti, sia la flora sia la fauna, passando anche per cenni storici e geografici. La passeggiata culturale partirà da Piazza Orologio alle 18.00 circa e terminerà un paio d’ore dopo, in prossimità del castello ove vi saranno musica, arte(con una mostra di opere di scolari e artisti del posto) e degustazioni di prodotti tipici. Il giorno 7, invece, vi sarà una gara ciclistica per le vie del centro storico. La tappa è regionale e vedrà gareggiare molti ciclisti pugliesi e non. Il tutto sarà realizzato grazie alla partecipazione del team Genusia Bike. Oltre alla gara ci saranno gazebo enogastronomici allestiti dal gruppo Civitas, e uno spettacolo musicale con artisti locali e canti popolari. L’intento dell’iniziativa è far conoscere la storia e le usanze della città di Ginosa e cercare di portare turismo in un paese che ha molto da offrire a livello culturale e paesaggistico. L’Avis invita tutta la cittadinanza a partecipare a queste due belle giornate socio-culturali. Nonostante l’impegno profuso per la realizzazione di quest’evento, l’Associazione ringrazia tutti i donatori che domenica 16 giugno hanno regalato il proprio sangue per chi ne ha bisogno. Baldassarre D’Angelo 10 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 I gruppi consiliari del Pd e Lista Inglese hanno informato i cittadini sul malgoverno del centro destra ginosino La gestione del bene pubblico è il cardine di ogni amministrazione comunale, e quando la sua conduzione viene portata avanti in maniera erronea – poiché tale la giudica l’opposizione – sovente sorgono anomalie, le quali poi si ripercuotono negativamente sui cittadini, sia in termini di efficienza dei servizi che in termini di incrementi di spesa. È quello che è emerso dal pubblico comizio che il gruppo consigliare di opposizione, quasi in veste elettorale, ha tenuto domenica 9 giugno 2013 davanti ad una piazza gremita di cittadini, in Piazza Indipendenza a Marina di Ginosa prima, e a Piazza IV Novembre a Ginosa poi. Un atto dovuto per informare i cittadini sull’operato di due anni di amministrazione del centro destra. Tante le questioni trattate: l’oneroso quanto l’inefficiente servizio di igiene urbana, la pubblica illuminazione, le strade dissestate, la concessione degli appalti e tutta una serie di problematiche amministrative irrisolte, prima fra tutte quelle pertinenti al bilancio. «Non vogliamo con questo declamo fare alcuna denuncia all’amministrazione comunale – ha precisato il consigliere Cristiano Inglese, dopo aver ricordato la recente scomparsa di Vincenzo Torraco e Leo Cascella, “i quali, a fronte di queste criticità, non avrebbero certo fatto mancare il loro apporto” – bensì rinnovare l’invito di farsi aiutare, poiché è, la nostra, un’amministrazione che ha un’impellente bisogno di aiuto». L’avvocato ha altresì chiarito di non voler in alcun modo fare accenno alle vacue promesse propinate in campagna elettorale, né alla recente vicenda giudiziaria, bensì porre l’accento sul degrado che sempre più incombe sul nostro paese, particolarmente evidente quando si tratta di igiene e pulizia urbana. «Le risorse comunali non sono inesauribili, ed è quindi necessario preservarle per il bene comune – ha poi continuato, riportando in auge un debito pregresso, a seguito della perdita di un contenzioso, con la società che gestisce la discarica di Massafra, e di come l’avanzo di 2milioni di euro venuto fuori dall’approvazione del bilancio consuntivo del 2012 lo scorso 13 maggio sia solo virtuale, poiché si riferisce a debiti non ancora saldati. «In quell’occasione noi dell’opposizione chiedemmo al consiglio comunale un atto di umiltà, perché il pagamento del debito presuppone, per forza di cose, un incremento della pressione fiscale. Noi invece vogliamo che loro si presentino alla cittadinanza e dicano, senza ambagi, che i debiti derivano da una gestione delle risorse non propriamente oculata». Il consigliere Giannico ha invece posto l’accento sul sistema degli appalti, un sistema sempre più soggetto a “varianti in corso d’opera” necessari per “adeguare i lavori pubblici alle diverse esigenze politiche, ovvero l’assegnazione dei lavori a ditte cosiddette amiche, lavori successivamente subappaltati a ditte locali”. «In due anni che faccio il consigliere comunale mi sono sempre chiesto: a Ginosa non sappiamo fare i progetti, o le varianti sono uno strumento per adeguare i lavori pubblici alle diverse esigenze politiche? Noi abbiamo sempre cercato di aprire un confronto su cosa realmente significhi gestire la cosa pubblica: le risposte ricevute sono sempre state contrassegnati da numeri e sul vanto che l’attuale amministrazione sa come gestire la cosa pubblica. Orbene, recentemente ne abbiamo avuto un saggio. Vogliamo dunque riaprire il confronto?». Il consigliere Giannico ha poi elencato le opere pubbliche maggiormente affette da anomalie, come l’appalto di pubblica illuminazione, il cui bando presentava “elementi non veritieri” e la cui inefficienza è evidente in molte strade lasciate al buio, oppure la costruzione di una scuola materna a Marina di Ginosa, il cui costo complessivo si aggirerebbe sui 4milioni e 400mila euro, e non sui 900mila euro tanto decantati dall’amministrazione comunale. «Perché questi costi? – si chiede Giannico – certo, ci sono gli interessi da pagare, ma tali interessi non dovevano essere previsti? Perché tutto questo esubero? I cittadini hanno bisogno di certezze perché Ginosa merita una classe dirigente efficiente atta a distinguersi per il suo operato e non per la comparsa sulle pagine dei giornali». Sulla deficienza che incombe sulla raccolta differenziata si è invece espresso il consigliere Massimo Castria, un servizio oneroso per la comunità poiché prevede, nel capitolato d’appalto, le spese ad un tecnico il cui compito è la verifica della corretta attuazione delle clausole presenti nel contratto; vale a dire la presenza di una cooperativa che vigili su come i cittadini differenziano. «Poi camminiamo per le strade e le troviamo sudice, colme di immondizia, di carta e plastica lasciata qua e la, e di erbacce che si avviluppano sui cigli delle carreggiate o ai bordi dei marciapiedi. L’amministrazione cioè spende grosse cifre in termini di nettezza urbana, e se le strade sono sporche è colpa dei cittadini che sono da multare». attualità Il consigliere Castria ha poi tenuto a precisare un altro spreco delle casse comunali, quello inerente alla presenza in loco di centodieci associazioni, di cui solo una parte è veramente operativa. «La recente vicenda giudiziaria – ha chiosato il consigliere Felice Bitetti – non è la vittoria di nessuno, bensì la sconfitta di Ginosa. Noi vogliamo venire sui giornali per la bandiera blu, per i nostri professionisti che, vistosi costretti ad emigrare, fanno fortuna altrove, per i nostri meriti, non per delle scempiaggini. E, badate bene, che questo è solo l’inizio». Il dott. Bitetti ha voluto poi ricordare il rifiuto del primo cittadino di concedere, per il pubblico comizio, sia il palco comunale che la fornitura di energia elettrica, onde scongiurare un’accusa di peculato. «Come mai poi per la sfilata di domenica scorsa fu concesso sia il palco che l’energia elettrica? Non c’era allora peculato? E non si vada a dire in giro che gli amministratori sono tutti uguali: noi abbiamo governato la cosa pubblica e non ci siamo mai macchiati di una simile vergogna». A fronte poi della richiesta di documenti da parte dell’opposizione, il cui compito “è vigilare sull’operato della maggioranza”, è sempre seguito il rifiuto da parte dell’amministrazione. Come mai? «Perché – ha spiegato il consigliere Bitetti – da circa dieci anni è iniziato un sistema di poteri che solo la magistratura potrà smontare. Nel 2010 iniziò un giro d’appalti basato sulla cosiddetta “offerta migliorativa”, ovvero si aggiudicava l’appalto chi, a parità di prezzi, riusciva ad offrire, oltre al progetto principale, anche un miglioramento superiore. Bene, poi nella fase di realizzazione nessuno andava a controllare se le opere di miglioramento venivano effettivamente realizzate cosicché l’ufficio tecnico del comune applicava tante varianti quante erano necessarie a farli scomparire». Molti incarichi poi sono stati affidati nel giro di pochissimi giorni e senza gara (possibilità questa conferita ai comuni dal governo Monti, a patto però che gli interventi siano urgenti): «ad aprile, a fronte di un intervento di 200mila euro, erano state invitate tre ditte: la prima, ditta già operante per il comune a Marina di Ginosa, non rispose. “Cosa strana – mi dissi – vista la crisi che aleggia sulle imprese”. La seconda rifiutò perché impegnata ad Avellino ed il terzo invece accettò con un ribasso del solo 5%. La cosa mi insospettì ed indagai. Scoprii allora che la seconda e la terza impresa erano rispettivamente padre e figlio». Il consigliere ha poi ricordato il sopralluogo, il computo e l’assegnazione di alcuni lavori in contrada “Fiumicello” fatto in un solo giorno, e gli stessi lavori di ammodernamento di Piazza Marconi, la cui impresa vincitrice dell’appalto ha minacciato di interrompere l’operato per i motivi suddetti. «Come vedete continuano, imperterriti, il loro modus operandi: invece di fare una cosa ne fanno un’altra, e quando si andrà a pagare saranno dolori». Il dott. Bitetti ha voluto poi concludere il suo esaustivo discorso con un appello rivolto ai giovani, invitandoli a partecipare attivamente alla vita politica in tutte le sue forme, onde scongiurare il rischio di lasciare tutto nelle mani dei “mestieranti”, i cui catastrofici effetti sono sotto gli occhi di tutti, ad avvicinarsi, se lo ritengono opportuno, ai giovani del Pd, “consapevoli, responsabili, dediti al partito e con tanta voglia di crescere e di fare bene insieme”. Liborio Patimisco n. 12 - 22 giugno 2013 11 Il comizio? «un inno alla partecipazione politica» Comunicato stampa In qualità di segretario del PD ritengo personalmente che il pubblico comizio, tenutosi domenica 09/06/2013 in Ginosa, abbia, al di sopra delle aspettative, realizzato lo scopo da tanto tempo desiderato e auspicato, dalla segreteria e i consiglieri del partito democratico. La partecipazione attiva della cittadinanza e gli argomenti preposti alla base del dialogo hanno contribuito ad informare la gente su tutto il lavoro svolto dai nostri consiglieri all’opposizione, durante quest’ultimo biennio di amministrazione, oltre che a far luce su una serie di problemi che dovranno essere affrontati con una certa urgenza. Una serata piacevole senza alcuno sfondo critico ma, al contrario, incentrata sulla salvaguardia dei nostri bisogni, sulla tutela della nostra incolumità e soprattutto un “inno alla partecipazione politica”. Ed è a tale ultimo proposito che sento il dovere di ringraziare il consigliere capogruppo del PD Felice Bitetti che, con il suo discorso all’insegna del rinnovamento e della fiducia, riposta in noi giovani, ha evocato la partecipazione alla vita politica in tutte le sue forme, valorizzando e sottolineando il lavoro e la passione che anima e contraddistingue i giovanissimi del PD, consapevoli, responsabili, dediti al partito e con tanta voglia di crescere e di fare bene insieme. Pertanto, colgo l’occasione per render grazie anche a tutti coloro i quali hanno reso possibile questo confronto, riferendomi in particolar modo agli esponenti della lista inglese che insieme a tutta l’opposizione si sono raccontati ed esposti, conferendo onore a chi, senza esitazione alcuna, ha creduto in loro permettendogli di rappresentarci nella nostra Città. Con l’auspicio e l’augurio che l’unione tra tutti gli esponenti e i partiti del centrosinistra locale possa concretizzarsi e che suddetto avvenimento politico possa diventare l’inizio di una lunga serie di manifestazioni e progetti insieme, la mia speranza è cercare di dar vita ad un nuovo modo di fare politica, lontana da compromessi ma immersa nella passione dei più che mirino, come noi, esclusivamente alla garanzia del “bene comune”. Giuseppe Punzi Segretario PD Ginosa 12 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 Consiglio comunale: scontro politico-istituzionale Le minoranze abbandonano l’aula e preannunciano denunce. La maggioranza di centrodestra: “Rifuggono dal confronto democratico per la crescita del territorio”. -Il Consiglio comunale, tenutosi nella mattina dello scorso otto giugno, era appena terminato e il sindaco, Vito De Palma, riceve una telefonata. Il tempo di ascoltarla e lancia un urlo di gioia: “Vincenzo è tornato in libertà”. Il riferimento è all’annullamento da parte del Giudice del Riesame degli arresti domiciliari cui il consigliere comunale De Canio era stato ristretto. Esultano e piangono gli altri colleghi di maggioranza e si prodigano con il passaparola a diffondere la notizia, pur cercando di capire nel dettaglio quale fosse la posizione formale “dell’amico fraterno” nell’istruttoria oggetto di inchiesta da parte della Guardia di Finanza di Taranto. Indagini che, come è noto, il 23 maggio scorso portarono De Canio, tecnici e funzionari comunali, nonché un imprenditore privato alla carcerazione diretta e domiciliare con l’ipotesi accusatoria di truffa, corruzione e voto di scambio. Sussistenza dei fatti per un rinvio al dibattimento processuale che verranno ancora vagliati dal giudice per le indagini preliminari. Intanto, nell’assise consiliare in specie, in seguito alle dimissioni rassegnate il 12 giugno scorso, Di Canio è stato sostituito nel ruolo di capogruppo del Pdl da Stefano Notarangelo e surrogato nella carica di consigliere da Vincenzo Ribecco, primo dei non eletti (124 voti) alle amministrative di due anni fa nella stessa lista di partito. Ribecco è un geometra e, nel sociale, ricopre il ruolo di presidente del Ginosa calcio. Lo scenario polemico del Consiglio ha creato una sorta di Giano Bifronte sul tema delicato della gestione corretta dei compiti istituzionali e dei diritti per garantirne la buona e costruttiva funzione. Che per le forze politiche di minoranza sono state delegittimate a tal punto da spingerli ad abbandonare l’emiciclo consiliare ed a preannunciare denunce ad organismi e autorità di terzietà nelle proprie competenze dello Stato. Le doglianze del PD e della Lista Inglese vertono sull’insufficiente preavviso di notifica nel vaglio della documentazione inerente cinque punti aggiuntivi. Questi riguardano l’adozione di un Programma integrato per la Rigenerazione urbana di Marina di Ginosa e il “doveroso” riconoscimento, come debito fuori bilancio, di quattro sentenze rivenienti da impugnazione di cittadini ispirati alla responsabilità giuridica dell’Ente Locale per procurato danno fisico o economico, in seguito a incidenti stradali su viabilità demaniale, alcuni risalenti addirittura al 2000. Violazioni di tutela del territorio che i giudici hanno sanzionato con una somma com- plessiva di circa 20 mila euro. Da una sommaria verifica dei punti in esame il PD, per voce di Enzo Giannico, avrebbe intravisto anomalie formali e sostanziali che non hanno potuto essere compiutamente approfonditi perché la documentazione risulterebbe carente ed è stata messa a disposizione in tempo marginale rispetto alla convocazione del Consiglio. “Perché tanta fretta?”, si è chiesto Giannico. Sullo stesso piano di scontro si è posto la Lista Inglese, il cui capogruppo, Cristiano, ha reso visibile il vuoto del rispetto di rappresentanza del proprio ruolo di vigilanza rendendo noto che il carteggio dei punti in oggetto è stato disponibile solo la mattina del giorno precedente il Consiglio. “Questa situazione non può essere più tollerata!”, ha detto il civico Inglese. Di contro, per la maggioranza di centrodestra, il comportamento delle opposizioni è da ritenere strumentale. Nei contenuti della critica posizione assunta dalle minoranze consiliari, il sindaco De Palma, ha precisato che gli atti proposti sono chiarissimi e sono stati resi noti nel tempo stabilito dall’articolo 43 del Regolamento comunale dove disciplina la convocazione delle assisi in forma di urgenza. “Si vuole solo buttare fango e fumo, che non serve a nessuno, tantomeno al confronto democratico. Il documento preliminare per Marina di Ginosa –ha aggiunto- racchiude la possibilità di finanziamenti concorsuali che la eleverebbero in modo armonico nello sviluppo territoriale, nella tutela e valorizzazione dei suoi beni monumentali e naturali come Torre Mattoni e Lago Salinella”. il rapporto tra i partiti e le istituzioni è questione delicatissima che ne rappresentano varie visioni e interpretazioni. Quando queste due diverse angolazioni non trovano una sintesi è inevitabile che ad andare in crisi è la democrazia, ovvero il dialogo e il confronto per l’interesse del bene comune. A chi spetta risolvere questa questione? Intanto, è da ritenere interessante il suggerimento di Giovanni Perniola, consigliere di maggioranza di ‘Noi di Centro’, riguardo le azioni risarcitorie dei cittadini nel cui rapporto con le istituzioni Perniola ritiene necessario adottare modalità assicurative che tutelino l’Ente Locale nell’autonomia del governo del territorio nel quadro globale dell’economia di bilancio. Nella Fondazione dell’Asilo Perrone, l’avvocato Nicola Bianco è stato eletto come rappresentante della Pubblica Amministrazione. Canta Storie Buon lavoro agli eletti Nei giorni 17/18.6.13 in Ginosa e Marina di Ginosa si sono svolte le votazioni per il rinnovo del Comitato di Gestione dei Centri Aperti Polivalenti. Ora, nel ricordare che il regolamento comunale dei suddetti Centri prevede che il rinnovo del Comitato di Gestione debba avvenire subito dopo l’insediamento dell’Amministrazione Comunale eletta, vorrei evidenziare come sono passati ben due anni dall’insediamento dell’amministrazione De Palma e solo dopo enormi insistenze da parte delle organizzazioni sindacali si è andati alle votazioni per il rinnovo dei Comitati, votazioni che si sono svolte con un’enorme partecipazione popolare (quasi 400 votanti tra Ginosa e Marina di Ginosa) sintomo di una reale voglia della cittadinanza di partecipare attivamente ai problemi del nostro territorio. Auguro a tutti gli eletti un buon lavoro, sollecitando sin d’ora l’Amministrazione Comunale (che ha atteso sin troppo per indire le suddette votazioni) a voler provvedere al repentino insediamento del Comitato di Gestione, inserendo tale punto nel prossimo consiglio Comunale, affinchè lo stesso Comitato possa provvedere in tempi celeri al soddisfacimento degli interessi dei pensionati ed anziani tutti, che con la loro partecipazione massiccia hanno dimostrato la loro attenzione per il Centro polivalente. Sempre nella stessa ottica, ancha alla luce di quanto espresso dal Prefetto con parere 11.4.2013 si chiede al sig. Sindaco di voler provvedere altresi’ alla convocazione del Consiglio di borgata di Marina di Ginosa (la cui convocazione è attesa da ormai due anni!!!! e per cui il PD di Marina di Ginosa si è a lungo duramente battuto), predisponendo all’uopo specifico punto all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio Comunale. Nel rinnovare gli auguri di buon lavoro a tutti gli eletti, è con particolare orgoglio che faccio gli auguri di buon lavoro ai neo consiglieri Giuseppe Giannico e Nicola Conte, entrambi inscritti alla sezione del Pd di Marina di Ginosa. Il segretario del Circolo di Marina di Ginosa Avv. Margherita Zanelli. attualità Comunicati stampa Interrogazione Lospinuso (PDL) sulla Regionale Salentina Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha rivolto una interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed all’Assessore alle Infrastrutture nella quale “PREMESSO - che il Comitato VIA ha giustamente approvato la realizzazione di una strada a quattro corsie ad Orimini, risolvendo una questione da tempo in attesa per il potenziamento di una rete viaria peraltro già scorrevole, nonostante i vincoli rivenienti dal Parco delle Gravine - che invece tale autorizzazione è stata inopinatamente negata per l’allargamento da sei metri a nove e mezzo dell’ attuale strada Salentina, previa delocalizzando dei numerosissimi ulivi disposti entro sei metri come da sentenza della Corte Costituzionale n° 17001 del 7 maggio 2010, alla quale ha fatto seguito la circolare del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti n° 3224 del 10 giugno 2011; INTERROGO il Presidente della Regione e gli Assessori alle Infrastrutture ed all’Ambiente per conoscere di quali gravi colpe si sono macchiate le popolazioni interessate al suddetto allargamento della “salentina” per vedersi così pesantemente discriminate rispetto a loro conterranee della stessa Provincia, cui giustamente è stato assicurato un necessario miglioramento della viabilità. Per la Segreteria - Tommaso Francavilla ***** Il centro-destra pugliese: “revocare la delibera contro i laboratori d’analisi privati.” I Consiglieri Regionali di Centro-destra Ignazio Zullo, Nino Marmo, Erio Congedo, Giovanni Alfarano, Pietro Lospinuso, Maurizio Friolo, Domi Lanzilotta, Antonio Camporeale, Michele Boccardi, Roberto Ruocco, Giandiego Gatta, Mario Vadrucci, Giuseppe Pica, Giuseppe Cristella, Vito Aloisi, Antonio Barba (PDL), Giammarco Surico (PDL-Indipendente), Francesco De Biasi, Tato Greco, Andrea Caroppo (PPDT), Davide Bellomo (Pugliesi) hanno diffuso la seguente nota: “Acclarate le ragioni delle associazioni di categoria che rappresentano n. 12 - 22 giugno 2013 i laboratori accreditati del comparto sanitario, chiediamo con forza che la delibera di Giunta Regionale n.951 del 13 maggio u.s., con la quale si recepisce il decreto Balduzzi in materia di tariffe delle prestazioni interessate, applicando altresì un ulteriore taglio del 20% delle stesse sia immediatamente revocata o quantomeno sospesa. Essa infatti, dando seguito ad una disposizione nazionale già per sé pesantemente lesiva delle condizioni stesse di sopravvivenza dei laboratori in questione, su cui pende il giudizio del Tar del Lazio, ha inteso infliggere a tali soggetti un’ulteriore, ancor più insostenibile penalizzazione del 20% del tariffario già scontato. Così di fatto si concretizza una vera e propria strategia di annientamento della presenza privata nel settore, che sottrarrebbe, per di più con un incremento di costi per il sistema sanitario regionale, al diritto costituzionale alla Salute dei cittadini un fondamentale supporto ad integrazione ed in alternativa di strutture pubbliche sempre più desertificate, inadeguate ed inefficienti, come dimostra anche l’infinita e crescente lunghezza delle liste d’attesa. Una autentica, ulteriore mattanza di servizi necessari ed insostituibili e di posti di lavoro che non possiamo assolutamente condividere. Chiediamo altresì una modifica del tariffario vigente, che consenta ai laboratori in questione sia di sopravvivere, sia di migliorare le proprie prestazioni nell’interesse superiore dei Pugliesi.” Per la Segreteria - Tommaso Francavilla ***** Lospinuso (PDL): “Irrinunciabile l’apporto dei laboratori privati alla sanità pugliese”. Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “E’ assoluta giustificala la “serrata” odierna dei laboratori d’analisi accreditati che la Regione Puglia ha penalizzato oltre ogni sostenibilità nonostante essi già fornissero al sistema sanitario regionali prestazioni dai costi nettamente inferiori a quelli pubblici. Una protesta che va al di là anche dell’emergenza che l’ha provocata, investendo doverosamente la filosofia che il vendolismo tenta di imporre nella gestione dei servizi di pubblico interesse, di fatto espellendone il contributo dei privati che pur ne rappresenta un sempre più irrinunciabile supporto, tanto più in presenza del degrado e della desertificazione complessivi del comparto pubblico che ha segnato l’infelice esperienza di governo di questi anni, con allungamenti continui delle liste d’attesa e dequalificazione generale delle prestazioni. Sull’argomento una delegazione del Gruppo PDL ha nei giorni scorsi incontrato i rappresen- 13 tanti di categoria, condividendone gli allarmi ed esprimendo piena ed operante solidarietà, che non potrà non trovare nelle sedi legislative i suoi riscontri.” Per la Segreteria - Tommaso Francavilla ***** “Anche il Porto sotto attacco. Taranto condannata a morire di fame?” Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “E’ una pessima notizia per Taranto la mancata intesa tra Autorità Portuale e tutti gli altri soggetti che ne hanno sottoscritto la bozza (Regione Puglia, Comune di Taranto, Cementir ed Ilva) da un lato e Terminal Rinfuse dall’altro per il superamento del contenzioso in corso che rischia di far perdere al Porto di Taranto 200 milioni di finanziamenti ed alla comunità tarantina circa 550 posti di lavoro a seguito del conseguente abbandono del Porto stesso, a partire già dal prossimo mese, da parte di Tct ed Hutchinson, e cioè dei più grandi mondiali nel settore cruciale della movimentazione dei containers. Per una economia già pesantissima provata da altre note vicende sarebbe il colpo di grazia finale, con l’azzeramento di fatto anche del fattore-Porto, con la sua assoluta rilevanza e con le sue pur ancor grandi potenzialità future in termini di produzione di reddito e di lavoro. Pur nel rispetto dei diritti e degli interessi dei ricorrenti che hanno allo stato bloccato i progetti di sviluppo in questione, non si può non rilevare che i provvedimenti impugnati sono mere attuazioni di antichi e sempre validi impegni e di un Accordo sancito dal Governo nazionale, al quale ultimo pertanto non potremo non rivolgerci perché utilizzi tutti gli strumenti, anche legislativi, utili a renderlo concretamente operativo, anche eventualmente utilizzando il veicolo dell’ultimo decreto-ILVA. Certo è che non si può continuare ad assistere inerti ad una sorta di sistematica “cupio dissolvi” che sta privando Taranto di qualsiasi prospettiva di sviluppo e di lavoro, su cui è tempo di chiamare a raccolta chiunque non voglia veder trasformare la nostra città ed il suo territorio in una sorta di museo di occasioni perdute, da cui chiunque abbia bisogno di lavorare debba fuggire il più lontano possibile. Sembra che qualcuno stia alacremente operando perché Taranto muoia di fame. Non possiamo consentirlo.” Per la Segreteria - Tommaso Francavilla 14 n. 12 - 22 giugno 2013 attualità Il Palo della Cuccagna di Sant’Antonio Un grande successo di partecipazione popolare Lo scorso 13 giugno Ginosa ha rinnovato la tradizione del Palo della Cuccagna, in onore di Sant’Antonio da Padova. La tradizionale disputa tra squadre per accaparrarsi le leccornie appese sul palo pieno di grasso, è stata rilanciata tre anni fa dai Cavalieri del Guiscardo dopo anni di mancato svolgimento. La manifestazione ha visto anche una serata densa di attività artistiche, dalle Nonne Folk del Centro Aperto Polivalente, che si sono esibite in canti tradizionali ginosini a Clementina Maselli che ha dimostrato tutto il suo talento musicale con interpretazioni di famosi brani della musica leggera italiana. Certo, il pezzo forte della serata è stata la lotta per raggiungere la “ruota” che è quella parte della cuccagna dove sono appese tutte le prelibatezze offerte dai commercianti di Ginosa. 7 squadre a contendersi i premi: Bar Venezia, Bar Palella 1, Bar Palella 2, Piazza Orologio, Cugini di Campagna, Lido Azzurro Taranto, rione Popolicchio. Alla fine è stata la squadra del Bar Venezia quella che si è aggiudicata sia il premio in denaro sia i premi in vettovagliamento. Questi i nomi dei componenti la squadra del Bar Venezia: Giuseppe Galante (caposquadra), Emanuele Ferramosca, Francesco Milano, Bracciale Domenico. Nel corso della serata, in piazza è stato possibile degustare i tradizionali panini con la salzezzedd. Per conto dell’associazione, Pierino Sangiorgio, ha rinverdito i suoi trascorsi di figlio di macellaio e si è adoperato per la degustazione. La signora Nicoletta Fiore ha esposto i suoi lavori di pittura su vetro che hanno riscosso tanto apprezzamento da parte del pubblico presente, numerosissimo in piazza IV Novembre. La serata è stata condotta da Maurizio Ranaldo che ha dimostrato tutta la sua indiscustibile professionalità. Giudice di gara è stata la signorina Brunella Ranaldo che ha applicato con severità il regolamento sottoscritto dalle squadre partecipanti. Alla fine della serata, il presidente dell’associazione Cavalieri del Guiscardo, Tonino Lovecchio, ci ha dichiarato: «Intanto ringrazio i ginosini che hanno partecipato in massa all’evento. Vedere la piazza stracolma di persone mi ripaga e ci ripaga di tanti sacrifici. Vorrei ringraziare sia le Nonne Folk e il maestro Felice Ranaldo che Clementina Maselli che hanno allietato la serata con le le loro esibizioni canore. Ringrazio il presentatore e il giudice di Gara, ringrazio, infine il Ser per l’aiuto datoci e ringrazio quanto hanno dato il loro contributo alla riuscita della manifestazione. Ringrazio l’amministrazione comunale per il patrocinio. Insomma una bella sera all’insegna della semplicità e della valorizzazione delle nostre tradizioni culturali.» Indubbiamente Il Palo della Cuccagna si è dimostrata una festa largamente condivisa dalla cittadinanza e capace di restituire la magia del cimento tra squadre composte da gente come noi. Massimiliano Doro foto Erasmo Mazzone n. 12 - 22 giugno 2013 15 16 n. 12 - 22 giugno 2013 n. 12 - 22 giugno 2013 GENUSIA...(IN)FELIX ovvero LUCI ED OMBRE CITTADINE Stanco di una primavera metereologicamente capricciosa alle falde delle Prealpi svizzere, decido di abbandonare lago Maggiore, Luino e le insistenti piogge lombarde per volare verso la Puglia di maggio in cerca di sole, inseguito anche in aereo da continue turbolenze. Finalmente si atterra a Bari diretti a Ginosa che vedo invasa da centinaia di turisti. Sciamano per le vie cittadine, nei negozi e presso i banchi del mercatino coperto di via Quarto, intrecciando un complicato dialogo con i residenti che si illudono di parlare il tedesco. Chi sono? chiedo ai miei compaesani. Si tratta di austriaci che, ad ondate successive, approdano a Castellaneta Marina in un residence per 7500 prenotazioni. Girano la provincia di Taranto e Bari a bordo di bus Gran Turismo attratti da folklore, arte, cultura, gastronomia e bellezze naturali. Evviva, mi vien da gridare, finalmente la Puglia si apre all’Europa e cerca di (ri)lanciare il suo charme turistico. Mi sento risollevato pensando anche alle potenzialità di Ginosa, un tempo prevalentemente contadina e da cui un giorno mi sono allontanato guardando al futuro. Ginosa con il suo mare da quindicesima bandiera blu, anno 2013. La gravina, nelle cui grotte immagino la vita stentata dei nostri antenati, protetti dai signorotti del sovrastante castello. La gravina con le chiese rupestri, flora e fauna irripetibili. La gravina della Passio Christi. Un patrimonio naturale amato e descritto dal prof. Pietro Parenzan (La Gravina di Ginosa, 1992) e dal mio amico Valentino Valentini (Gemme di Gravina, 2011) che vedo più pulita e con maggiore appeal. La zona della chiesa matrice sottoposta ad appropriato restyling ed un recupero urbanistico senza forzature e che lascia ben sperare. I bed and breakfast di cui si sentiva la necessità. Insomma una Ginosa che pare scuotersi da un immeritato torpore e si offre a gruppi di visitatori, non più nemici di guerre passate. In città girano anche giapponesi, inglesi e qualche svizzero o tedesco. Mamma, li turchi! avremmo gridato nei secoli passati. Ma ora è una “invasione” che potrebbe risollevare la economia locale. Già, potrebbe. Un condizionale d’obbligo che va trasformato, seppur gradualmente, in realtà. Parafrasando Massimo D’Azeglio (l’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani) ci si augura che “fatta Ginosa” si sveglino i ginosini. E’ partita (finalmente!) la raccolta differenziata, con qualche défaillannce nel centro storico dove si vedono ancora sacchetti di rifiuti abbandonati qua e là dilaniati da cani e gatti. A proposito di cani: altrove si chiamano “randagi” a Ginosa, invece, pare sia stato coniato il neologismo “cani di quartiere”. Una foglia di fico insufficiente a coprire la vergogna di poveri animali denutriti che vivacchiano per le strade e nelle piazze, protagonisti, a volte, di qualche aggressione a sfortunati passanti e che contrastano con la promozione turistica offerta agli stranieri. Sui marciapiedi scarseggiano i cestini portarifiuti (nell’intera via Roma ne ho trovato solo uno) che dovrebbero stimolare all’educazione. La segnaletica orizzontale (strisce pedonali e segnali di stop e precedenza) sbiadita e quasi invisibile. Anche quella verticale andrebbe completata in altre lingue, dando ai turisti indispensabili indicazioni verso la Gravina, il Castello, la Chiesa Matrice, il mare ed altre mete. Il commercio dovrebbe abbandonare la routine paesana adeguandosi ad una ne- 17 cessaria modernità. A Ginosa si vendono ottimi prodotti alimentari (da forno, caseari, insaccati): perchè non dotarli di etichette (qualcuno lo fa) con gli ingredienti e date di scadenze? Non si tratta di fisime od inutili imposizioni ma la creazione di una immagine a favore della nostra eccellente gastronomia. Occhio anche a controproducenti... amenità messe in pratica da buontemponi a cui andrebbe ritirata la licenza di commercio. Il business ottenuto con la vendita di assurdi gadget a base di “pietre calcaree della Gravina” in vasetti di vetro immerse in olio d’ oliva è un danno per la città. Simili astrusità andrebbero vietate. Una offesa all’olio extravergine che merita ben altre intelligenti promozioni ed una abusiva “razzia” del calcare della Gravina. Luci ed ombre, appunto. Resta la speranza della indispensabile sinergia fra ente pubblico, cittadinanza, associazioni ed organi di stampa da cui trarre stimoli per valorizzare un patrimonio fino ad oggi quasi nascosto e colpevolmente dimenticato. Nino Mele- Luino Elezioni Centri Aperti Polivalenti Si sono svolte nei giorni 17 e 18 giugno 2013 le elezioni per il rinnovo dei Comitati di gestione dei CAP di Ginosa e Marina di Ginosa. Circa 400 pensionati si sono recati alle urne, sono risultati eletti: Ginosa Bianco Addolorata Sebastiano Monte Pietro Tria Marina di Ginosa Maggi Gaetano Nicola Conte Giuseppe Giannico 18 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 La parodia dei Promessi Sposi Ottima performance teatrale degli alunni della classe 3ª C della Sec.1° I.C. “S. G. Bosco” L’8 Giugno scorso presso il Teatro Alcanices, i ragazzi della Classe 3^C della Secondaria 1° dell’I.C. “S.G. Bosco”, diretti dalla loro docente di Lettere, Prof.ssa Rossella Andreula, hanno dato prova anche del loro talento teatrale mettendo in scena una bellissima parodia del capolavoro manzoniano. Un canovaccio che passava dal testo originale a brillanti ed esilaranti adattamenti sotto la guida attenta dell’Autore Alessandro Manzoni (Davide Natale). I giovani promessi Lucia Mondella (Angela Iacovino) e Renzo Tramaglino( Roberto Zicari) iniziano le loro traversie scontrandosi con il curato Don Abbondio (Luca Prenna) oppresso dalla sua “moderna” Perpetua (Marianna Vizzielli), che per paura e codardia spaventato dai Bravi (Gabriele Ranaldo e Giovanni Criscuolo) uomini di Don Rodrigo ( Michele Pizzulli) obbliga i due giovani a rifugiarsi per scampare al pericolo. Agnese (Nicole Costantino) e la povera Lucia, traghettati dal sig. Donato Russo collaboratore Scolastico che, ancora una volta confonde la sua parte e pensa di essere ne La Divina Commedia di Dante, incappano in una Monaca di Monza (Francesca De Iacovo) molto eccentrica e anticonformista che guida un gruppo di altrettante scatenate consorelle (Angela Cazzati, Desirè Lenge, Anna Vavallo e Mariagiulia Fanelli). Il buon Renzo invece consigliato da un Fra’ Cristoforo (Federico Turitto) meno mite ma più combattivo, si reca nella città di Milano. Lucia finisce prigioniera dell’Innominato (Nicola Clemente). Entrambi si rivolgeranno a Dio per mettere fine ai loro patimenti. Commovente il momento in cui ella prega la Vergine Maria, sostenuta dalla vecchia signora che la custodisce nella torre (Emilia Esposito). La peste intanto provoca la morte di Don Rodrigo e finalmente gli Sposi Promessi potranno coronare il loro sogno. Una storia d’amore rivista con le implicazioni amorose dei giovani di oggi accompagnati da una colonna sonora liberamente riadattata dalla docente di Musica Prof.ssa Pignatelli. Brave la narratrice Anna Laura Papa e le presentatrici Morena Politano e Dania D’Angelo. Le luci sono state curate da Zamfir Valentina e Atudorei Daniela. La scenografia è stata gentilmente offerta dall’ARCI. Al termine applausi interminabili per un lavoro delizioso, che avvicina i ragazzi alla letteratura italiana e mondiale come quella di Manzoni, in modo creativo ed efficace per poterla conoscere meglio e potersene, perché no, innamorare. Sul palco la Professoressa Rossella Andreula ha ringraziato i suoi ragazzi con una lettera commovente per ripercorrere questi tre anni trascorsi insieme. Il saluto conclusivo è stato fatto dall’Ass.re alla Pubblica Istruzione, Prof.ssa Marilisa Mongelli, che ha avuto parole di elogio per i ragazzi ed i loro docenti, per un lavoro realizzato in semplicità senza maestranze, ma con la sola professionalità e l’entusiasmo che rendono la scuola una vera palestra di vita. Rosamaria Busto attualità n. 12 - 22 giugno 2013 Nonno Donato racconta Cari lettori de La Goccia, questa volta, voglio raccontarvi un episodio da me vissuto nel 1929. In quell’anno frequentavo la 5ª elementare e il presidente del Consiglio Benito Mussolini, aveva ingaggiato la battaglia del grano. Nell’ambito di tale mobilitazione nazionale si svolsero alcune importanti manifestazioni. In Puglia, la prima di queste, si svolse la prima domenica di maggio, a S. Ferdinando di Puglia, nel Tavoliere, la seconda a Gravina di Puglia, in provincia di Bari, la terza a Ginosa, in provincia di Taranto, la quarta a Poggiardo, in provincia di Lecce e la quinta a Mesagne, in provincia di Brindisi. Come dicevo, la terza domenica di maggio del 1929 si svolse a Ginosa la manifestazione. Le scene erano quelle di sempre: tutti in divisa, a cominciare dai bambini, inni patriottici cantati, bandiere tricolori e del Fascio e la partecipazione di Starace e del Federale Russo. L’ingresso del corteo per la manifestazione era davvero spettacolare. Vedere sfilare, per noi bambini dell’epoca, 5 camion (18 BL), i primissimi camion Fiat utilizzati per la guerra del 1915/18, era davvero fuori dal comune. Ricordo che gli automezzi fecero questo percorso: arrivarono da via Roma, girarono per il Corso, proseguirono per via Cialdini, Piazza Orologio, risalendo infine per via Cavour. Ma lasciamo perdere la manifestazione e parliamo dei fatti. Si può anche non essere d’accordo, ma Mussolini, all’epoca, cercò di dare un impulso all’agricoltura. Infatti venne garantita la fornitura di grano Cappello ai nostri agricoltori e specialmente alle famiglie numerose. Dovete sapere che a Ginosa, in quel periodo chi produceva più grano era il signor Nicola Moretti detto “Coraggio” che abitava in via Nettuno. L’anno successivo all’avvenimento che vi ho raccontato, in ogni scuola venne messa, alla destra della pedana dell’insegnante, un manifesto nel quale stava scritto: “Non sciupate il pane orgoglio del lavoro”; “non sciupate il pane calore della mensa e fragranza della terra”. Per me quello fu l’ultimo anno di scuola. Anche dopo ho visto altre campagne come quella del grano. Penso alle opere di bonifica di aree paludose, le case popo- Le poesie di Carmelo Monaco Nerina e Giustina Alla prim´ora del mattino Si accinge al suo campo il contadino Tutto e´ pronto, manca Nerina * Andiamo e´ tardi il giorno si avvicina Sa´ il da fare e indietreggia sicura le braccia del carro strette ai fianchi con cura Giustina sull´uscio porge a lui la bisaccia C´e´ tutto, il formaggio , il vino , perfino la focaccia Si avviano lenti per le vie del paese Sul ciglio c´e´un uomo che saluta cortese L´alba ritarda il cielo si oscura Manca poco, ci siamo vedo gia´la radura Il silenzio , il bagliore di un lampo e poi segue il tuono D´improvviso la pioggia , e´ battente , sul sentiero e´ un frastuono Che dici Neri´ ce ne andiamo ? dai giriamo e tira la briglia Sull´uscio Giustina che aspetta, con al petto sul cuore la figlia. * Nerina e´ la mula Declino Il viso solcato, corroso dal sole Il peso degli anni un fardello pesante La mano scarnita rivela fatica E´curva la schiena, per sostegno un bastone I ricordi socchiusi si affacciano rari Sono opachi, come vetri appannati dal fiato L´andar lento diventa agonia Chino e´il capo che sceglie la via Ed e´solo non ha compagnia La compagna perduta e´ lontana un passato Ma la vita lo tiene e´duro il suo corso Anche quando la notte gli concede riposo Le mani son ora congiunte sul petto Prega Dio che a chiamarlo si affretti Concedimi pace almeno in un sogno Sono stanco, sono solo, ne ho tanto bisogno. 19 lari, terreni concessi a chi ne aveva bisogno. Poi sono arrivate le guerre coloniali e le conquiste dell’Etiopia. In quegli anni tutti noi vedevamo in Mussolini l’uomo del fare. Poi le vicende storiche hanno segnato ben altro e dalle conquiste siamo passati alla tragedia della Guerra Mondiale e con le conseguenze che tutti conosciamo. Ringrazio ancora La Goccia per la pubblicazione di questi miei ricordi. Donato Cardinale Noi e il Fisco NO IRPEF SE SI PAGA L’IMU Siamo entrati nel vivo della stagione delle dichiarazioni fiscali; contribuenti e consulenti sono alle prese con le problematiche fiscali di routine e con quelle provocate da recenti modifiche. Una delle novità di maggiore rilievo è rappresentata dalla alternatività fra IMU e IRPEF, comprese le addizionali per gli immobili non locati o non affittati. Infatti l’art.8 comma 1 del D.Lgs. 23/2011 ha introdotto la non tassabilità ai fini Irpef e relative addizionali dei seguenti cespiti: - Abitazione principale e relative pertinenze - Immobili a disposizione - Immobili concessi in comodato - Immobili ad uso promiscuo da parte del professionista - Fondo rustico non affittato, per la parte relativa ad reddito dominicale. Il reddito dei suddetti cespiti non concorre a formare il reddito tassabile ai fini Irpef, a condizione che il possessore sia persona fisica e/o società semplice. Tale reddito, inoltre, non è influente ai fini delle detrazioni e delle deduzioni. Per le case conferite nel fondo patrimoniale, l’assorbimento dell’imposta sui redditi vale per entrambi i coniugi. Dott. Mario D’Alconzo 20 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 21 L’Istituto Comprensivo Statale “S.Giovanni Bosco” all’ VIII appuntamento con il progetto TEADAMUS La Bella e la Bestia Ancora un successo per la fiaba in musical Il 6 Giugno scorso ancora un grande successo di pubblico per l’VIII anno consecutivo per il musical proposto dalla scuola “S.G.Bosco”. Un Progetto cardine del Piano dell’Offerta Formativa, fortemente voluto dal Dirigente Scolastico Dott. Vincenzo Calabrese, che ogni anno si arricchisce di stimoli ed obiettivi diversi. Come egli stesso ha sottolineato nel suo intervento iniziale, “questa non è una passerella di Talent-scout, ma è un progetto in cui tutti gli alunni esprimo le loro potenzialità in forme diverse, dal canto alla recitazione, alla danza alla scenografia. Un progetto- ha continuato il Preside - che si basa sulla funzione educativa della continuità tra i diversi gradi di scuola”. Sul palco con il Dirigente erano presen- ti anche il Dirigente Amministrativo, Sig. Alessandro Rizzi, il Presidente del Consiglio d’Istituto, Dott. Alessandro Leccese, l’Ass. re alle Politiche ambientali Sig. Mario Toma, l’ins. Referente Mina De Biasi, che hanno tutti salutato e messo in luce il valore educativo di queste manifestazioni e poi hanno voluto dare spazio alla rappresentazione visto che dietro le quinte gli alunni avevano l’adrenalina al massimo. Ricordiamo come sempre i docenti che insieme all’instancabile maestra De Biasi hanno dato l’anima per la riuscita di questo bellissimo lavoro e hanno curato i vari laboratori: per la recitazione le docenti Rossella Andreula e Filomena Pizzulli, per il canto la Prof.ssa Carmen Pignatelli, per la danza le ins. Mina De Biasi, Giovanna Ruggeri, Marisa Lella, Rosa Serra e Carmela Bonora coadiuvati dagli esperti esterni i maestri di ballo Francesca e Gianni Cifarelli, le scenografie curate dall’ins. Chiara Coppa ed i meravigliosi costumi in gomma piuma realizzati dall’ins. Elisabetta Parisi. La storia d’amore tra la dolcissima Belle e la Bestia diventata tale per un malefico incantesimo hanno catturato l’attenzione del numerosissimo pubblico convenuto. Ancora una volta gli alunni che si sono avvicendati sul palco nei diversi linguaggi musicale, teatrale e coreutico hanno dato il meglio di se stessi e vogliamo ricordare almeno i personaggi e gli interpreti principali: Belle (Angela Iacovino), la Bestia (Davide Nigro), Gaston (Marco Luisi), Maurice (Michelangelo Pizzulli), Lumiere ( Gianfilippo Nigro), Tockins ( Michele Di Taranto), Mrs. Pot (Maira Lorusso), Sig.na Piumina ( Dania Lovecchio), Le Fou- Jerome (Martino Miccoli), Narratrice (Erica Scarati). Protagonisti del ballo finale: Belle (Carmen Mongelli), il Principe (Michele Sannelli). Uno spettacolo ben fatto che ha visto protagonisti il Coro della Scuola, i piccoli danzatori della Scuola dell’Infanzia e della Sc. Primaria e Sec.1°.La serata è stata condotta dalla docente Adele Carrera che quest’anno si avvalsa della collaborazione del Sig. Lucio Cantore. Tutti dal palco nei saluti iniziali ci hanno tenuto a ringraziare i genitori, senza i quali non sarebbe stato possibile realizzare tanto lavoro. Tra i quali ricordiamo Pasquale Nigro, Giuseppe Nardulli e Vito Clemente per la security. Il Service audio è stato curato dalla Ditta PRO.SOUND SAS di Salvatore Costantino e Gav Service, mentre il bellissimo video iniziale è stato realizzato da Adriana Pignataro di CIAK Ginosa, mentre la grafica della locandina è stata ideata dall’alunna Francesca Iorio dell’indirizzo di Grafico pubblicitario dell’IISS “Marisa Bellisario”. Uno speciale ringraziamento va al personale ATA dell’Istituto, in particolare alla Sig. ra Pupino Marirosa e a tutti i collaboratori scolastici, per il prezioso lavoro svolto. Si ringraziano inoltre per la preziosa collaborazione: Merceria Incanto, Ciak Ginosa di Pignataro, Ing. Alessandro Leccese per le medaglie. Tina De Biasi Immagine Capelli, Foxy Bar, Capricci, Abissi Eventi e Party, Le Spose di Carmen per l’abito del ballo finale, Ass. ANAI Protezione Civile. Bravi ragazzi e complimenti a tutti! Arrivederci al prossimo anno! Rosamaria Busto foto Erasmo Mazzone 22 argomenti n. 12 - 22 giugno 2013 I. C. GRAZIA DELEDDA CONCERTO DI FINE ANNO “Come una perla” “I nostri alunni? Una perla meravigliosa nell’ostrica della gravina”. L ’immagine mi è stata suggerita da Maria Matarrese, amica prima che collega, con cui spesso condivido pensieri ed esperienze. La gravina e i miei ragazzi , rudezza dei contrasti. La gravina, madre accogliente di virgulti musicali; i ragazzi di bianco vestiti, gemme di virtù. I miei ragazzi….miei tutti perché alunni dell’Istituto Comprensivo Grazia Deledda presso il quale quest’anno ho trascorso alcuni giorni di ogni settimana. Giorni nei quali ho avuto modo di crescere, soffrire, perché no, c’è anche questo nel mondo di una prof….soffri quando ti ostini a colpevolizzarti per i voti sufficienti che non arrivano…, per le conoscenze di grammatica che stentano ad apparire..nei primi mesi dell’anno..eh perché poi ci lavori sodo, ti danni l’anima ma i risultati appaiono. E poi ancora …basta una serata perché gli allievi ti dimostrino di avere competenze che al mattino del tuo incontro con loro non osavi immaginare. E ti stupisci, ti meravigli mentre li vedi con un violino, una tromba, un flauto, una chitarra o alle percussioni che restituiscono alla tua anima le vibranti note delle musiche verdiane o le melodie energiche come quelle di Libertango. Li guardi e ti compiaci. Questo articolo deve essere una cronaca della serata del suggestivo concerto del 7 giugno dei ragazzi della Deledda nel grembo materno di madre gravina… questo mi è stato chiesto ma io chiedo scusa, proprio non ci riesco a scrivere asetticamente quello che ho vissuto lì sul palco con quei ragazzi presi dalla fregola di suonare, di partire all’unisono se no poi chi li sente i prof. di strumento e poi..lì davanti al palco ci sono gli ospiti importanti, c’è un Capitano dell’Arma dei Carabinieri, c’è il Sindaco e c’è anche il nostro Preside, Prof. Alessandro Calabrese che certo non si arrabbierà per una nota stonata ma..meglio che non accada. Lui che da sempre ripete, con i gesti e non con le parole , che “la paura dell’errore è il freno del progresso”… meglio andare avanti anche se non acchiappi quell’accordo in modo preciso. Anche questo è un insegnamento, avanti sempre, anche nello sbaglio (deviazione non sistematica dalla norma) quando non è “errore” (vera e propria lacuna nella competenza e conoscenza ). Quella del concerto è stata una serata baciata dal cielo…mi spiego, prima del concerto, durante le prove un venticello corposo agita gli spartiti e fa presagire una serata freddina; il concerto inizia e anche la volta celeste si mette ad ascoltare, copre gli artisti con fulgide stelle e li ascolta con silenziosa quiete interrotta solo dai calorosi applausi di chi è venuto ad ascoltarli. 2013, bicentenario della nascita di Verdi, artista “contadino” che tanto ha dato al patrimonio musicale italiano. Suonare i suoi pezzi fa sentire grandi gli alunni. Dal Gran Valzer alla Traviata e all’Aida è un tripudio di note. Ma niente può mancare e così c’è anche il momento dedicato alla musica popolare reso ancora più festoso dal Gruppo di Ricerca Popolare che ha condiviso una parte del concerto. C’è anche stato un altro ospite, Donatello Coppola: che voce!, E’ stato un alunno del nostro Istituto in cui ha imparato ad amare ancora di più il canto e ora frequenta anche il Conservatorio. Li guardo questi ragazzi, tra loro i miei alunni che mi restituiscono lo sguardo in cerca di approvazione. Approvo, certo che approvo. Approvo io ma anche i miei colleghi di discipline non musicali che sperano che un giorno il concerto dovuto alle nostre discipline si compia nelle spettacolo della loro vita. Questo è anche il pensiero del Dirigente quando sale sul palco a ringrazia tutti. Devo concludere. Come posso farlo io che non so gestire le mie emozioni quando si parla di alunni? Credo che l’augurio di una vita che sia tutta una musica allegra possa bastare..se poi la musica la si apprende all’I. C…c’è un valore aggiunto. Grazia Pollicoro foto Erasmo Mazzone attualità n. 12 - 22 giugno 2013 IN RICORDO DI PADRE ANTONIO PARISI 23 Antonio Parisi nato a Ginosa il 11/6/1938 da papà Vincenzo è da mamma Elisabetta Pirato già dalla foto dava segno di uno che credeva nella fede cristiana già dalle tenera età. Alle feste del Rosario del 1952 arrivò un predicatore Padre Aurelio e lui espresse la volontà di andare in seminario guidato da Don Peppino Cazzetta suo padre spirituale, il 18 novembre 1952 partì per Galatone (LE) ove esercitò in quegli anni i primi quattro anni di studio, partì per Fara San Martino (CH) per conseguire il noviziato. Il 4 ottobre 1956 ricevette i voti e in seguito partì per Catignano (PE), poi per Saltocchio (LU), dopo Roma parti per la Spagna a Doshermanas, Amurrio e in fine a Siviglia. Si soffermò per completare gli studi per quattro anni in Spagna, il suo caro Papà si ammalò e volle venire a trovare il padre Ginosa 29 giugno 1968 Ginosa 28/6/1968 - Chiesa Cuore Immacolato di Maria dopo alcuni giorni pasPadre Antonio Parisi celebra la sua prima Messa Padre Antonio Parisi ordinato Sacerdote da sati a Ginosa, si riprese Chiesa Matrice di Ginosa mons. Giacomo Palombella e ripartì per conseguire l’ultimo esame, ma mentre era in viaggio per la Spagna il padre venne a mancare il 27 gennaio 1968. Veniva ordinato sacerdote il 28 giugno 1968 nella Parrocchia Cuore Immacolato da sua Eccellenza Giacomo Palombelli della diocesi di Matera. Il 29 giugno la sua prima messa alla Chiesa Matrice del Rosario alla presenza di tutti i famigliari è tantissimi amici, lui divenne Terziario Cappuccino della Addolorata suo fondatore Mons. Luigi Amigò. Fu traferito a Lecce dove divenne direttore dei ragazzi traviati, dopo tanti anni venne trasferito a San Giovanni Rotondo (FG) dopo aver dedicato anni di sacerdozio. La sua dipartita avvenne il 17 giugno 1986, la vita di nostro fratello e avvenuta nel mese di giugno: · 11 giugno 1938 la sua nascita · 13 giugno il suo onomastico · 28 giugno la sua ordinazione sacerdotale · 29 giugno la sua prima messaL’ex sindaco Dott. Paolo Costantino dedicò a Ginosa una via intitolata a lui. I fratelli e le loro famiglie lo ricordano a quanti lo hanno conosciuto. Nel mese di giugno ricorrono il 75º anniversario della nascita, il 45º della sua ordinazione sacerdotale, il 27ª della sua dipartita 24 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 Lettere ginosine Homo videns e Homo sapiens di Corrado Strada Riferisco del dibattito, ancora attuale, sulle nuove tecnologie. Queste hanno fatto ingresso nella scuola, mentre da qualche anno erano già presenti nelle Università. Un paio di volte la settimana mi reco, ancora oggi, nell’Istituto Universitario dove ho trascorso molti anni assistente, poi come docente. Ora esso è dotato di un’aula multimediale in cui sono allineati alcuni computer. La mia non adeguata preparazione tecnica mi ha costretto ad accompagnarmi nella aula con qualcuno dei giovani ricercatori: essi mi aiutano a soddisfare il mio desiderio di nuove conoscenze. Sugli schermi dei computer appaiono le informazioni da me richieste, le rilevo e prendo appunti o me ne faccio una fotocopia sic et sempliciter. Secondo alcuni ho compiuto un atto di sostituzione: ho sostituito l’insegnante con il computer. Quanto ho fatto mi viene spiegato meglio da un tecnocrate, Clifford Stolt: un computer non può sostituire un buon insegnante… trasformare lo studio in divertimento è svilire le due più importanti cose che noi uomini possiamo fare: insegnare e imparare. Mentre un altro, Domenico Parisi: “Il computer è forse l’unica leva che abbiamo in mano se vogliamo cambiare l’insegnamento, una leva molto potente, per fortuna. I problemi della scuola hanno un lato doloroso, almeno oggi. Il computer implica automazione, cioè trasferimento da un essere umano, l’insegnante, alla macchina. Per cui se bisogna investire risorse nella educazione si deve investire in tecnologia…”. Altri ancora contestano accusando il computer di aver alterato il linguaggio. Ora i giovani hanno ridotto il numero di parole sia verbalmente che graficamente. SMS: la comunicazione di una frase, pur essendo più veloce, inevitabilmente ne ha ridotto la comprensione. Un’accusa simile, nel IV secolo a. C., veniva fatta da Platone alla “scrittura”; quando, pur depredata, si rese necessaria per fissare i “concetti” e soprattutto per instaurare un “Dialogo”. Platone infatti rimpiangeva la “oralità” . Il parlare “a viva voce” era più consono per arrivare all’anima dei giovani. L’uso della parola era più ricco, vario nelle sue espressioni; il tono della voce poteva penetrare più profondamente nella mente degli ascoltatori ed essere quindi più convincente. Infatti prima della parola scritta era la parola cantata dai poeti che trasmetteva la cultura. I carmi dei poeti erano espressione del sapere che venivano trasmessi dalla “oralità mimetico-poetica”. La scrittura obbligava a servirsi della sintassi, syn: insieme e tassein: “ordinare”. A pensare che in Francia il computer si chiama “ordinateur”. Scrivendole non è più sciorinare a voce le singole frasi, ma accostarle secondo una logica che ne facilita l’interpretazione. I nostri computer sarebbero creatori di razionalità e di contenuti e significati intellettuali e culturali e significati intellettuali e culturali; efficaci strumenti conoscitivi della realtà in tutti i suoi aspetti. Secondo il filosofo Giovanni Reale tre sarebbero le grandi novità introdotte dal computer: 1) crea un ambiente dinamico che cambia e cresce in ogni momento. 2) Consente, specie in internet, di interagire con altre persone creando una vasta comunità virtuale. 3) spinge alla globalizzazione cioè nell’emergere ciascuno di noi a sentirci partecipi di una comunità umana. Sopraggiungono le obiezioni: il computer viene trasformato in un idolo che darebbe mirabolanti promesse e creare sogni utopici. I sacerdoti dell’informatica affascinati dalla velocità dell’informazione non si rendono conto di essere arroganti e di emarginare tutto il mondo che è estraneo al “virtuale”. Ma chi nella nostra comunità dispone di maggiore informazioni? Coloro che leggono ancora i libri, con umiltà e modestia. Cosa succede nelle scuole attualmente? Manca la disciplina, c’è poco interesse allo studio, non si creano più nuovi amanti per la fisica, per la matematica, per la storia, per la poesia. Ma cosa succede intanto alle spalle del “cliccatore”? V’è tutto un mondo che lavora, che legge, che si affatica sui libri di sempre e che è convinto che la felicità non consiste nella gioiosa operazione di “cliccare”, ma che esistano ancora testi da interpretare, nel silenzio della proprie “stanze”. Un silenzio quasi monastico in cui l’animo può anche faticosamente arrovellarsi, ma che sa ancora rispondere agli eterni quesiti: chi siamo? Dove siamo? Dove andiamo? È soprattutto l’homo sapiens non può essere sostituito dall’homo videns”. Le informazioni oltre che dai computer ci vengono, in enorme quantità, dalla radio e dalla televisione. Quest’ultima, per se stessa, è un persuasore occulto che influenza non poco la nostra libertà. Occorrerebbe sviluppare l’ermeneutica che non è una parola difficile ma significa interpretare. Le informazioni vanno interpretate, ripensate, riviste, esplicitate, approfondite. Questo lo potrà fare il disprezzato “insegnante”. Non sarebbe il caso, ma purtroppo è necessario ricordare l’oracolo di Delfi che informò Socrate: gnoti tou auton, uomo conosci te stesso. Corrado Strada Bibliografia Parisi D. : Come il computer cambiò il modo di studiare dei nostri figli- Mondadori – Milano 2000 Stoll C.: Confessioni di un eretico hi-tech. attualità n. 12 - 22 giugno 2013 25 Maggio Ginosino: scrigno di musica e di bellezza culturale Standing ovation per le spettacolari e incantevoli esibizioni dei vari artisti. Ricordi e emozioni raccontate dal maestro Davide Giove -Il ‘Maggio Ginosino’, è stato uno splendente successo, tanto da farlo diventare sempre più una vetrina per la promozione della scena musicale nazionale. Ma anche un’occasione per Ginosa per vedere dal vivo il meglio degli artisti di fama internazionale, come il flautista Antonio Amenduni, il violinista Francesco Manara, il sassofonista Federico Mondelci e il trombettista Marco Pierobon. Le Masterclasses ed i Workshop da loro tenuti hanno centrato la missione di perfezionare tanti talenti, che, nei rispettivi concerti, hanno eseguito pezzi di alto livello, di non facile ascolto, ma che hanno catturato l’attenzione ed esaltato le emozioni del pubblico. Segno che la vera arte non è appannaggio dei soli addetti ai lavori. Un meraviglioso risultato che viene spiegato con soddisfazione dal maestro Davide Giove, direttore artistico della prestigiosa manifestazione: “Cinquanta allievi provenienti da ogni parte d’Italia, sei istituzioni scolastiche coinvolte, 180 partecipanti al concorso ‘Città di Ginosa’, del laboratorio artistico Symbola, e centinaia di cittadini presenti nei concerti aperti al pubblico… beh, sono numeri quantitativamente interessanti per un progetto di qualità”. Cosa rimarrà indelebile davanti agli occhi dei concerti effettuati? «Il ricordo indelebile, credo, delle uniche ed inedite esecuzioni dei vari maestri.» Ritiene che si sia diffusa l’idea che fare musica è semplice? «No… ci vorrà tempo. Fare buona musica è semplice, e il semplice è nemico del facile. Concetto in controtendenza in questi periodi!» Tutta questa attività musicale è cosa positiva? «La musica non solo è attività che innalza lo spirito ed educa i cuori e le anime. Essa è per noi italiani (in particolare meridionali) elemento di identità: diffonderne la conoscenza è cosa positivissima.» Perché sta sostenendo con grande convinzione il perfezionamento della musica a Ginosa? «Siamo in un’epoca complicata, in particolare per il settore musicale. Sostenere il perfezionamento significa favorire lo sviluppo delle competenze dei nostri giovani e lanciare sul panorama nazionale la nostra terra quale culla di attività di alta formazione.» Ginosa passa per una città musicale, ma c’è un’educazione musicale? «Al tramonto dei canali tradizionali di veicolazione popolare della cultura musicale non si è ancora riusciti a rispondere adeguatamente.» Secondo lei la musica va interpretata o eseguita? «Interpretata nel rispetto delle intenzioni di chi ha scritto.» La musica è una cosa tattile? «Per chi la interpreta attraverso uno strumento è tanto tattile quanto intellettiva e spirituale.» È da preferire la libertà di esecuzione o la perfezione? «Premesso che la perfezione è concetto astratto, ritengo che al migliorare della tecnica aumenti anche la libertà di esecuzione, disponendo di abilità sempre più raffinate.» Che ruolo svolge la musica nella formazione della persona? «Dico solo una cosa: il suono è il primo canale di comunicazione che ci è dato avere con il mondo quando siamo nel grembo materno. La musica parte da esso e costruisce senso.» In musica il piacere è la regola? «Il piacere in musica è al tempo stesso la regola e la disobbedienza alla regola.» Ha mai pensato di comporla? «Comporre musica è l’attività più alta per chi voglia definirsi musicista. Non a caso il percorso di studi è tra i più lunghi e complessi. Ci ho pensato e, in un ottica di formazione permanente, sono iscritto da quattro anni al corso decennale tradizionale di Composizione.» La musica è una forma di magia? «Per i sacerdoti medo-persiani la magia era anche cooperazione tra spiriti benevoli e malevoli. La concezione occidentale moderna dell’armonia musicale si nutre di creazione e risoluzione di tensioni. Da questo punto di vista posso rispondere sì.» Come vedrebbe un festival ginosino delle bande da giro? «Progetto interessante ma bisognerebbe inserirlo in un contesto abbastanza complesso. Avrebbe senso se servisse a ripensare l’intero sistema delle feste patronali del Sud d’Italia.» E la rappresentazione in Gravina dell’Ai- da? «È’ da tempo in corso un’analisi di sostenibilità di eventi lirici in gravina, con grandi nomi del panorama internazionale. Ci potrebbero essere novità tra non molto!» Cos’è la tenacia umana? «Aver ben presente la propria stella polare in qualunque situazione. Un po’ come capita a noi musicisti nei momenti in cui i traguardi sembrano davvero irraggiungibili.» Un giovane musicista cosa potrebbe fare per rompere le gabbie di oggi…? «Approfittare di tutte le occasioni per formarsi, conoscere e poi esprimersi e farsi conoscere. Occasioni come il ‘Maggio Ginosino’.» Canta Storie Organizzatori e partner del “Maggio Ginosino” Il Maggio Ginosino, patrocinato dal Comune di Ginosa, è stato organizzato da: “Casa musicale Cassano”, Cooperativa “Spazio Arte”, Associazione “Abruzzo Musica”, Laboratorio Artistico “Symbola”. Partner: Conservatorio “Duni di Matera”; Istituto Superiore di formazione musicale “G. Paisiello” di Taranto; Liceo Musicale “T. Stigliani” di Matera; Liceo Musicale “Archita” di Taranto; Istituto Compèrensivo “R. Leone” Marina di Ginosa; Istituto Comprensivo “G. Deledda” di Ginosa; Pro- Loco di Ginosa; Confraternita del SS. Rosario e Sacramento; “Opificio delle Arti e dei Mestieri”; B&B “Il Falco Grillaio”; Albergo diffuso “Il Casale”; Caffè del Borgo Antico; Ristorante “Biffy”. Referente artistico del Concorso Città di Ginosa: professor Gabriele Maggi; eventi e convegni: Giuseppe Cassano; Mesterclasses e Workshop: maestro Antonio Amenduni. 26 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 Storie di approdi e partenze a cura di Antonella Carrera Geisha nostrana Batman, Superman, l’Uomo Ragno. Aveva sperato in un ognuno di loro. Aveva immaginato, al suo risveglio, di calzare stivaletti rosso fuoco, librarsi in volo sospinta da un magico mantello, tessere tele al seguito di pipistrelli addestrati. Era fatta per nuocere ai cattivi, liberare il mondo dalla minaccia aliena o dalle bombe all’uranio, perché i super poteri sono una condizione dell’anima quando si è bambini. Tutti ne sono dotati, chi più chi meno, chi al mattino chi alla sera, chi al cospetto di mostri alieni, chi al cospetto di padri e madri o di punizioni indesiderate. Ma era nata femmina. Per tanto, il sole ormai alto, era finalmente il momento di scoprire il suo mascheramento. Una voce dentro di sé, le diceva del rischio di ritrovarsi infermiera, cappuccetto rosso, regina delle nevi oppure semplice dama con i vestiti adattati di zia Merlina, ma di fronte a ciò l’assalì il feroce dubbio che sua mamma avesse ricominciato a ingoiare pasticche rosa e gingerino. Il suo carnevale esotico - chi l’avrebbe mai detto l’avrebbe trasformata in una gentile e silenziosa intrattenitrice giapponese. A quel tempo, Beatrice, era poco più alta della gamba del tavolo del soggiorno, aveva due guance tonde e rosse, capelli corti e calzoncini, non era bellissima, sembrava piuttosto un maschio perditempo. Masticava liquirizie tutto il giorno, collezionava insetti che appiccicava con il vinavil in un quaderno proibito. Soprattutto coltivava sogni e desideri irrealizzabili: costruire un astronave che avrebbe parcheggiato sul terrazzo di casa di sua nonna, scoprire il segreto dell’invisibilità e vendere la formula ai russi, sintetizzare chimicamente una sostanza in grado di modificare il gusto dei cibi, affinché le zucchine al palato sapessero di torta al cioccolato, brevettare una macchina del tempo-statico che trascurasse i viaggi nel passato e nel futuro, ma che prolungasse i momenti migliori del presente. Tipo, i pomeriggi al mare, sarebbero potuti durare come 12 giorni, senza che suo padre si spazientisse e iniziasse quelle assurde minacce se non si usciva dall’acqua. Insomma, Beatrice era indomabile e dalla irrefrenabile iniziativa. Eppure quella mattina non ebbe la forza di reagire, si rese conto che sarebbe stato tutto vano. C’erano già tutte le zie, suo padre montava le luci per la festa di carnevale, sua mamma, ancheggiante, gonfiava i palloncini uno dopo l’altro, cosa che aumentava il suo naturale stordimento in un processo di iperventilazione. Beatrice indossò il vestito e la sontuosa parrucca, senza fiatare. Così, all’arrivo del fotografo, seppure lo desiderasse ardentemente, non versò neppure una lacrima. Era piccola, ma dalla grande dignità. Fino a che questo, il fotografo, in uno slancio di sincerità non richiesta, rivolgendosi a lei chiese: “piccolì, ma perché ti hanno vestito da Moira Orfei?” A quel punto, tutt’intorno a lei, le zie, suo padre, sua madre, si bloccarono in un silenzio preoccupante. Sembrò quasi che la macchina del tempo-statico fosse stata messa in moto, ma come colta da avaria, avesse bloccato il tempo nel momento più imbarazzante. Passarono svariati secondi prima che sua mamma esplodesse in una risata grottesca e fragorosa, suo padre blaterasse frasi senza senso e le zie nitrissero complimenti all’indirizzo di Beatrice. La frittata era ormai fatta. La bambina strinse gli occhi furiosamente, una linea corrucciata le attraversò la fronte e con i pugni stretti, si appellò ai suoi super poteri. Nel giro di pochi secondi, i vestiti da geisha erano diventati invisibili, Beatrice se ne era sbarazzata, sfidando le leggi della fisica, alla velocità di Flash. In mutande e canottiera, i suoi polpacci così fini la rendevano ancora più sgraziata, ma l’aria fiera del suo sguardo avrebbe incenerito chiunque. A quel punto, senza più esitare, esclamò: “ si ricordi signor fotografo che quella foto deve sparire, se invece scopro che qualcuno l’ha vista, per lei sarà un disastro. La trasformo in un cane e sua moglie in una gallina.” Il fotografo si mostrò terrorizzato e strinse un patto di assoluta fedeltà. Solo quando fu per le scale poté finalmente ridere. Dal canto suo Beatrice passò il carnevale migliore della sua vita, suo padre corse in soffitta e tirò fuori un vecchio vestito da mago Houdini, che a Beatrice piacque molto. Suo padre le raccontò che Houdini era un po’ come lei che, seppure non s’intendesse molto di super poteri, in realtà di trucchi ne conosceva abbastanza. attualità n. 12 - 22 giugno 2013 27 Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme Delegazione di Castellaneta Concerto per la Terra Santa. Risorgi Gerusalemme Grande serata di musica e di solidarietà promossa dalla Delegazione del Santo Sepolcro di Castellaneta sabato scorso presso il complesso abbaziale di Noci, volto a sensibilizzare quanti hanno a cuore la pace e la convivenza tra i popoli della Terra Santa e a raccogliere fondi per le Opere Cattoliche del Patriarcato dei Latini di Gerusalemme.Il concerto, vario e molto intenso, ha visto protagonisti, oltre al coro Novum Gaudium, la soprano prof.ssa Rosalia Schettini e la prof.ssa Anna Gabriella Caldaralo, corresponsabili dell’aspetto tecnico artistico del coro, la prof.ssa Grazia Salvatori all’organo, la prof.ssa Tina G. Dell’Orco al flauto traverso e il giovanissimo e sorprendete Luigi Tannoia alla tromba.Il coro, composto di sole voci femminili, ispirate e accattivanti, ha interpretato un’antologia di brani, alternandosi spesso con la giovane solista Rosalia Schettini, sempre più voce che parla al cuore.Di particolare interesse musicologico il brano originale creato per coro, tromba e organo dalla compositrice Grazia Salvatori, nell’occasione all’organo, ed eseguito in prima assoluta dal coro Novum Gaudium; una nuova tecnica fondata su un sistema sperimentale che consiste nel creare una corrispondenza tra i caratteri semivocalici del testo ebraico e alcuni suoni riconducibili ad antiche scale musicali. Un altro momento ha messo in evidenza le capacità artistiche della nostra terra, motivo di legittimo orgoglio campanilistico. Il brano “Divertimento fugato” per solo organo di dom G. Santolla, monaco benedettino del Cenobio di Noci, presente al concerto, ha riempito con passaggi scherzosi e con registri solenni le navate della Chiesa abbaziale. Ancor prima dell’inizio la Chiesa era gremita nella sua ampiezza divenendo silenziosa quando la voce fuori campo del monaco Giulio Meiattini ha dato inizio al concerto e le voci senza volto del coro, posto dietro il ciborio, hanno creato un’atmosfera eterea e iniziato a salmodiare il primo brano “O Virgo splendens in monte” (dal Llibre Vermell de Montserrat, fine XIV sec). È stato un susseguirsi di splendide perle della musica sacra, a partire dall’arcaicità del canto gregoriano alle affascinanti melodie tardo medievali, tratte dai codici dei secoli XIII - XIV, dalla musica sacra strumentale di epoca tardo rinascimentale fino alle moderne composizioni che hanno incantato il pubblico. La Terra Santa, dove sono le nostre radici e le nostre sorgenti, è stato il filo conduttore che ha legato i diversi brani dedicati alla Beata Vergine Maria Regina della Palestina e Patrona dell’Ordine del Santo Sepolcro e alla Città Santa di Gerusalemme, la città dei Patriarchi, dei Profeti, del Sepolcro vuoto, da sempre città di scontri, di ingiustizie, di sofferenze. “Plaudite Gentes” dalla cantata sacra “Rex Salomon” di Tommaso Traetta per coro, organo e tromba, ha chiuso il concerto di alto profilo artistico; l’opera, composta dall’illustre musicista di Bitonto, che fino a pochi decenni fa si credeva perduta, è stata rieseguita in età moderna per la prima volta a Venezia nel 1994 grazie all’intervento musicologico ed organizzativo del compianto padre Anselmo Susca, fondatore del coro Novum Gaudium dell’Abbazia di Noci. Gli applausi, convinti e prolungati del pubblico rimasto incantato e silente per quasi un’ora, hanno suggellato una serata straordinaria per il luogo dove si è realizzata e inconsueta per l›atmosfera di melodie antiche e per il sentimento religioso del melos gregoriano. La partecipazione del pubblico è stata senz›altro numerosa, considerando l›ora serale e il tragitto, certamente molto attenta e silenziosa, in sintonia con il canto scaturito dal silenzio e dal raccoglimento. All’evento hanno preso parte l’intera Comunità benedettina, S. E. Pietro Maria Fragnelli (vescovo di Castellaneta), il delegato dell’Ordine Gr. Uff. dott. Michele Recchia, padre Pio D’Andola (commissario di Terra Santa per la Puglia e il Molise), la senatrice dott.ssa Angela D’Onghia, il senatore dott. Pietro Liuzzi e numerose personalità del mondo civile, religioso e culturale. Il concerto è stato sponsorizzato dal Comm. Nicola Guarnieri che, con illimitata e sincera generosità, ha voluto fortemente promuovere e sostenere i Luoghi Santi. F. G. 28 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 RICERCA & FORMAZIONE Circondati di belle persone Il valore di un’idea imprenditoriale è direttamente proporzionale alla qualità delle persone alle quali riesci a farla sposare. Quand’anche tu avessi avuto un’idea geniale e davvero innovativa e la facessi sposare a persone di qualità medio-bassa, quell’idea non si affermerebbe. Secondo una ricerca americana le aziende che arrivano a eccellere sul mercato, prima si assicurano di attirare nel gruppo i migliori talenti disponibili, le persone più capaci e produttive che possono permettersi e poi decidono, dove andare. Le aziende che invece soffrono sul mercato, prima stabiliscono il che cosa (cioè quali sono gli obiettivi) e poi cercano di farsi aiutare a realizzarli dalle persone di cui dispongono. A riprova di questa tesi vi cito un estratto dall’atto di fondazione della Hewelett Packard, del lontano 1937, nel quale i proprietari, Bil Helwlett e Dave Packard, stabiliscono le linee guida e gli indirizzi di quella che sarebbe stata l’impresa che avrebbero costituito: un’azienda innovativa che avrebbe attirato i migliori tecnici e ricercatori. Tale documento, nonostante parli a lungo dei valori dell’impresa e delle persone che sarebbero entrate a farne parte, termina con queste esatte parole: “ il problema di che cosa produrre è stato rimandato”. Prima viene il Chi, dunque, e dopo il Cosa. Se ci fermiamo un po’ a riflettere su ogni volta in cui la nostra azienda ha compiuto grossi balzi in avanti, ci accorgeremo che, in tutti quei momenti, una persona più abile e capace era entrata a far parte della nostra azienda o della nostra vita. Sempre più aziende hanno cominciato a investire tempo e denaro nella prevenzione degli errori. Uno studio condotto diversi anni fa, proprio dalla Hewlett Parkard, ha dimostrato che scoprire e sostituire subito un fusibile che non funzionava, costava due centesimi di dollaro; se l’errore, invece, era scoperto solamente quando il computer già era nella catena di montaggio, sostituirlo costava quattro volte di più. Scoprire e riparare l’errore, in sede di controllo finale, costava cinquanta volte di più; e se l’errore era scoperto solamente quando il computer era nelle mani del cliente, sarebbe potuto costare anche qualche centinaio di dollari. I costi di un “fusibile umano” non funzionante arrivano a essere elevatissimi, in alcuni casi fino a cento o perfino mille volte più grandi della stessa retribuzione. Un mio amico imprenditore, che già prima di me aveva avviato un percorso formativo nella sua azienda, m’invitò a fargli una visita. Dopo un lungo giro nei capannoni, mi resi conto dell’entusiasmo e della partecipazione attiva nel lavoro dei suoi collaboratori, e mi venne spontaneo fargli una domanda: <<E’ bello vedere dei collaboratori così contenti e produttivi. Immagino che li tratterai molto bene, dato i risultati che ottieni?>>. <<Sì, sicuramente – mi rispose - ma questo è solo una parte delle cause; l’altra parte riguarda la mia scelta di aver mandato a casa le persone “infelici”>>. Poi aggiunse: <<Quando parlo di queste cose, a questo punto, chi mi ascolta si fa una risata, ma non sa che la questione è molto seria. Chi non mi conosce potrebbe farsi un’idea sbagliata di me. Potrebbe pensare che io sia un sadico tagliatore di teste che non ha alcuno scrupolo nell’allontanare dall’azienda le persone sotto-performanti. Chi mi conosce, invece, sa bene che sono un accanito sostenitore della responsabilità che l’imprenditore ha nel determinare le performance e il livello di motivazione dei suoi collaboratori, e sa bene anche che mi piacerebbe che tutti gli imprenditori insistessero nel provare e riprovare a rendere produttive le persone>>. Attenzione, però, che può anche capitare che, pur avendo provato e riprovato, non si ottengano i risultati sperati. Allora dobbiamo renderci conto che con noi abbiamo una o più persone sbagliate, responsabili del rallentamento della normale andatura aziendale, per cui occorre operare, nostro malgrado, drastiche decisioni. Non possiamo permetterci di rischiare la chiusura di un’azienda, per “salvare” uno o una piccola minoranza di collaboratori. Bisogna quindi porsi una vitale domanda, cui rispondere con ferma determinazione: “Qual è il costo della non qualità, riguardante il personale, che sostiene la tua azienda?”. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.materarredamenti.it > Blog Ispirato da: “Le piccole medie imprese che battono la crisi” di Paolo Ruggeri, edito da Open Source Management. attualità n. 12 - 22 giugno 2013 29 30 n. 12 - 22 giugno 2013 FIAT 500 1.2 lounge2012bianco FIAT 500 1.2 lounge2012bianco FIAT 500 1.2 lounge2012grigio m FIAT panda 1.2 classic2012grigio sc FIAT panda 1.2 classic2012nero FIAT panda 1.2 classic2012argento FIAT panda 1.2 dynamic2012argento FIAT panda 1.2 dynamic2012celeste FIAT PUNTO evo 1.3 m.j. 95 cv dynamic 2011 blu m. FIAT PUNTO evo 1.3 m.j. 95 cv dynamic 2011argento FIAT PUNTO evo 1.3 m.j. 95 cv dynamic 2011 nero FIAT punto easy 1.3 m.jet 95cv 2012grigio sc FIAT punto easy 1.3 m.jet 95cv 2012 nero FIAT IDEA 1.3 M.jet 95 cv s s 2011 GRIGIO m FIAT IDEA 1.3 M.jet 95 cv s s 2011 GRIGIO M FIAT IDEA 1.3 M.jet 95 cv s s 2011 GRIGIO M FIAT BRAVO 1.6 M. JET 120 CV dynamic 2009argento FIAT BRAVO 1.6 M. JET 120 CV EMOTION 2012argento FIAT croma 1.9 m. jet 120 cv active 2008 blu m FIAT croma 1.9 m. jet 150 emotion 2009 nero FIAT croma 1.9 m. jet 150 cv must 2009 blu m FORD focus 1.6 tdci 115 c 5 p 2012Blu m LANCIA musa 1.3 m. jet 95 cvego 2011grigio m LANCIA musa 1.3 m. jet 95 cvego 2011grigio m LANCIA delta 1.6 m. jet ORO120 cv 2011grigio m OPEL astra 1.7 cdti 110 cv enjoy sw 2011 GRIGIO M PEUGEOT 3008 1.6 dci 122 cv active 2012 GRIGIO m RENAULT megane 1.5 dci 110 CV sw 2011nero RENAULT master 2.5 2009BIANCO n. 12 - 22 giugno 2013 31 Grande successo all’8º Raduno Auto & Moto d’Epoca Lo scorso 2 giugno, a Ginosa, si è svolto l’8° raduno di Auto e Moto D’Epoca. Dopo mesi di lavoro, da parte dei soci dell’Associazione “Auto Moto Classic Genusia”, i risultati si sono visti: circa 180 veicoli d’epoca tra auto e moto che la cittadinanza ha potuto ammirare, sono il frutto di un’intensa attività di preparazione. D’altra parte una così massiccia partecipazione non era scontata considerando la grave crisi economica che sta colpendo il nostro Paese e soprattutto il Mezzogiorno. I rappresentanti dell’Associazione, a cominciare dal presidente Roberto Bello ai consiglieri Franco Sannelli, Enzo Sangiorgio, Damiano Malvani, Dani Acito, Salvatore Ranaldo, insieme a tutti i collaboratori hanno ringraziato tutti i partecipanti al raduno, giunti a Ginosa. Non dimentichiamo che erano tantissime le località di provenienza, ne citiamo alcune: Bari, Acquaviva, Gioia del Colle, Taranto, Pulsano, Crispiano, Bitetto, Santeramo, Matera, Irsina, Laterza e tante altre ancora. Un particolare ringraziamento, è stato espresso ai diversi sponsor della manifestazione, a cominciare dall’amministrazione comunale di Ginosa che ha dato il suo patrocinio e proseguendo con la BCC Marina di Ginosa, Gekcauto, Autoricambi Clemente, Immergas di Bitetti e per le sponsorizzazioni e per la collaborazione a Veteran Club Valle d’Itria di Martina Franca, Federazione ASI. Vorrei sottolineare, infine, che l’Associazione è stata premiata quest’anno, dal delegato ASI Veteran Club, sig. Maggi Giuseppe, a sorpresa, che con grande soddisfazione ha fatto dono de il Pistone D’Oro. L’Associazione “Auto Moto Classic Genusia”, inoltre, ringrazia tutta la cittadinanza per il sostegno e augura a tutti i lettori de La Goccia buone ferie e una serena estate e dà appuntamento a tutti al prossimo raduno. Il segretario Franco Sannelli Foto Erasmo Mazzone 32 argomenti n. 12 - 22 giugno 2013 PRIMA CATEGORIA / Bilancio positivo per il club biancazzurro Ginosa, stagione 2012-2013 positiva con salvezza anticipata La stagione calcistica appena conclusa ha riservato ai biancazzurri un settimo posto in classifica ed una salvezza conquistata con tre turni d’anticipo, senza dimenticare i quarti di finale raggiunti in Coppa Puglia. Da sottolineare anche il quarto posto conquistato nel campionato juniores e la collaborazione con il settore giovanile. Un ricordo speciale anche al dirigente Cosimino Menzella scomparso improvvisamente nel corso della stagione. Bilancio positivo per l’A.S.D. Ginosa nella stagione 2012/2013 conclusa da poco: salvezza conquistata in Prima Categoria con tre turni d’anticipo e settimo posto finale in classifica, dopo il ripescaggio avvenuto nell’estate 2012 e quarto posto conquistato nel campionato juniores dopo un torneo disputato sempre ai vertici della classifica. Ripercorriamo in breve la stagione biancazzurra. Dopo l’ufficialità del ripescaggio in “Prima” avvenuta i primi di agosto, la società si attiva sul mercato modellando una squadra competitiva che possa ben figurare in campionato, riconfermando alla guida tecnica Mr. Antonio Pizzulli che timbra la sua sesta panchina consecutiva. L’esordio stagionale avviene il 16 settembre 2012 nel primo turno di Coppa Puglia contro i cugini del Laterza in trasferta: successo per 2-0 con reti del baby Lovecchio e Cifarelli, mentre l’esordio in campionato avviene una settimana dopo al “Miani” contro il Pezze (altra neopromossa): l’incontro termina 2-2 con i biancazzurri a rincorrere il risultato per ben due volte, ma il Ginosa avrà i tre punti a tavolino per un’infrazione sul regolamento commessa dalla squadra brindisina. Dopo tre giornate il Ginosa occupa il primo posto in classifica a punteggio pieno e crea entusiasmo nell’ambiente, facendo sognare i propri tifosi. Alla quarta giornata, però, la compagine ginosina crolla a Bitonto contro la corazzata barese e da quel momento accuserà un calo in campionato che porterà la società ad intervenire sul mercato di riparazione, svincolando alcuni elementi e tesserando alcuni giocatori tarantini (Maggi, D’Onofrio, Buttiglione e Collocolo) esperti della categoria. La rivoluzione nella rosa porterà i biancazzurri a riprendere quota in campionato e navigare quasi sempre a ridosso della zona playoff, incutendo paura anche alla capolista Real Modugno in trasferta accarezzando la vittoria sino a dieci minuti dalla fine. A tre giornate dal termine il Ginosa, espugnando il campo del Giovinazzo con il punteggio di 2-1, conquista la matematica salvezza mai messa in discussione. Anche in Coppa Puglia il Ginosa si fa valere arrivando sino ai quarti di finale: saranno fatali i rigori contro la corazzata Fasano che, dopo aver vinto il match d’andata al “Vito Curlo” per 2-0, viene annientato al “Miani” con lo stesso punteggio. Una gara straordinaria che resterà nella mente e nei ricordi dei tifosi biancazzurri: restano solo i complimenti ricevuti dagli avversari ed il rammarico di aver sfiorato il traguardo della semifinale. Da sottolineare anche il buon campionato disputato dalla juniores guidata da Francesco Russo che conquista un ottimo quarto posto in classifica, dopo aver disputato un campionato sempre ai vertici, ricevendo i complimenti da molti addetti ai lavori. La stagione 2012/2013 ha messo in risalto anche la collaborazione con il settore giovanile, con l’auspicio che possa continuare anche in futuro. Un ultimo ricordo va al dirigente Cosimino Menzella (assistente di linea ufficiale dell’A.S.D. Ginosa) scomparso improvvisamente nel Febbraio scorso: commovente il ricordo manifestato dalla squadra nella gara interna col Bitetto con un mazzo di fiori ed una gigantografia sempre presenti, da quel momento, al “Teresa Miani”. Ora non resta che attendere gli sviluppi di questa calda estate con l’auspicio che il club biancazzurro possa raggiungere traguardi ambiziosi nella prossima stagione. Potrebbe anche esserci una rivoluzione ai vertici della società ginosina. Domenico Ranaldo ([email protected] www.asginosa.it) argomenti n. 12 - 22 giugno 2013 Giuseppe: esempio di fede e fedeltà Tra i vari personaggi di fede nell’iddio Creatore, che abbiamo menzionato negli articoli precedenti, non possiamo tralasciare, “nell’anno della fede”, Giuseppe venduto dai fratelli, uomo di Dio che ha lasciato un grande segno nella storia. Esso è un mirabile esempio di amore e dedizione al suo Dio sin da piccolo; esempio di vita incontaminata e santa, uomo deciso a non peccare mai contro Dio e ad amarlo sopra ogni altra cosa, senza tentennamenti o compromessi. Dio aveva un piano per Giuseppe e doveva portarlo a termine. Forse Dio ha un piano per ciascuno di voi che leggete queste righe, e si attende anche da voi una fede incondizionata, perché vuole salvare l’anima vostra. Com’era d’uso a quei tempi, Giacobbe il patriarca, oralmente, tramandava ai suoi figli le radici degli antenati, le eredità, le benedizioni e le promesse fatte da Dio ad Abramo, (Gn.17,1-8), confermate poi ad Isacco, (Gen.25,1-4), ed anche a Giacobbe loro padre, (Gen. 28,10-17), che la loro generazione doveva essere “numerosa come le stelle del Cielo e come rena in sul lido del mare”, e che dovevano venire in possesso della terra di Canaan, ma prima dovevano essere schiavi in Egitto per 400 anni. (Gn.15,1-6). Al primogenito spettava il compito di tener fede alle promesse di Dio, per cui potessero adempiersi, ma Ruben si rese colpevole di un grave atto d’incesto, giacendosi con Bilha, concubina di suo padre. Poteva lui essere l’uomo di cui Dio si doveva servire? Certamente no. D’altronde anche su gli altri fratelli circolava una cattiva fama. (Gn.37,2). Allora per mezzo di chi doveva l’Eterno adempiere le promesse fatte? I figli di Giacobbe erano profani, grossolani; Simeone e Levi erano violenti e commisero una carneficina, (Gen.34); tutt’insieme si dimostrarono malvagi e volgari, non degni di un tale retaggio di benedizioni, nonostante le raccomandazioni del loro padre, timorato di Dio. La mancanza di fede all’Iddio dei loro padri li portò all’invidia e all’odio tracotante verso Giuseppe, perche notavano che il loro padre aveva delle attenzioni particolare per lui. Guai a chi si lascia possedere da quelle insane passioni, che rodono l’anima e toglie loro la felicità. Giuseppe era anche lui un primogenito, perché era figlio di Rachele, la moglie prediletta di Giacobbe, (Gn.29,17-30), perche Lea gli fu data in moglie con inganno. E se vogliamo considerare bene, era proprio Giuseppe il vero primogenito su cui dovevano posarsi le benedizioni e le promesse. Ecco perché Dio gli dava dei sogni che lui poi candidamente li raccontava ai suoi fratelli e ai suoi genitori. L’odio dei suoi fratelli verso Giuseppe crebbe proprio a motivo dei sogni, (Gn.37,5-11), perchè malvagiamente pensavano che lui li volesse dominare, ma egli era ancora ignaro del piano di Dio per lui. Quando un giorno andò dai suoi fratelli a portare loro delle provviste, lo derisero, lo oltraggiarono crudelmente, pensarono di ucciderlo, lo gettarono in una cisterna senz’acqua, si beffarono dei suoi sogni… lo spogliarono della sua veste, lo vendettero per vile denaro a dei mercanti Ismailiti. Quale azione ignobile, quale scelleratezza! Consideriamo i pianti, la tristezza, la sofferenza e tutto lo stato d’animo di Giuseppe strappato agli affetti cari della mamma, del padre, e di suo fratello Beniamino. Chi gli dava la forza di non venire meno? Aveva appena 17 anni. Era la fede nel suo Dio che aveva imparato ad amare. Ma la sua fede doveva ancora essere forgiata, come l’oro nel crogiuolo del fuoco. (1 Pt.1,7). Portato in Egitto, venduto a Potifarre che lo fece amministratore della sua casa, tutto prosperava sotto le sue mani. Dio fu con Giuseppe in tutto ciò che faceva. Era un bel giovane, avvenente, virile, col sangue nelle vene, ma nonostante le continue sollecitazioni della sua padrona, di volersi giacere con lui ed avere relazioni carnali, non cedette all’accattivante tentazione… divincolandosi e fuggendo decisamente. L’orgoglio ferito di quella donna, lo indusse spudoratamente ad accusarlo di tentata violenza e farlo gettare in carcere. Che stupido direbbero oggi alcuni, rifiutare una simile occasione. Ma Giuseppe fece una scelta di fondo, tra il peccato e la fedeltà al suo Dio. Ecco le sue parole: “Come potrei io fare questo gran male e peccare contro Dio”? Pensate voi che se avesse ceduto al dolce piacere del peccato, avrebbe potuto essere ancora lo strumento di Dio? Noo. Giuseppe fu paziente, costante, perseverante e fermo nella sua fede e Dio fu con lui anche nella prigione. (Gn.39,7-30). Interpretò i sogni del coppiere e del panettiere del re, e accadde esattamente come aveva come aveva detto Giuseppe, che uno doveva essere integrato a corte, l’altro giustiziato. (Gn.40). Passarono ancora degli anni, il coppiere si dimenticò di lui, ma giunse il tempo dei sogni misteriosi del Faraone. Poteva Dio dimenticarsi di Giuseppe? Molti pensano che Dio li dimentichi, che non si occupi di loro, ma Giuseppe aveva con Dio un incontro personale, ogni giorno. Aveva 30 anni quando comparve davanti al Faraone. Interpretò i sogni mediante lo Spirito di Dio ch’era in lui, fu innalzato alla più alta dignità di Stato, quale vice-re d’Egitto, sotto il suo comando si ammassò grano nei 7 anni di abbondanza, salvò l’Egitto dalla più grande 33 carestia di tutti i tempi, assicurò la sopravvivenza della sua famiglia. Tutti i suoi fratelli si prostrarono, ignari, davanti a lui, i sogni di Giuseppe si realizzarono in pieno. La sua fede e la sua santità di mente e di spirito, gl’impedì di vendicarsi, ma perdonò i suoi fratelli. Chi sarebbe stato capace di tanto? Attenzione! In questa storia intravediamo ancora una volta, il piano di salvezza che Dio doveva attuare per mezzo di Gesù Cristo, di cui Giuseppe ne era il simbolo. Fra Giuseppe e Gesù vi sono diversi parallelismi: Entrambi furono oggetto di scherno dai loro fratelli, (Gn.37,8,11; Gv.7,35); Gesù fu tradito e venduto con 30 sicli d’argento; Giuseppe fu venduto con 20 sicli d’argento; (Gn.37,28; Mt.26,14,15); Gesù fu spogliato della sua tunica, Giuseppe fu spogliato della sua veste, (Mt.27,28; Gn.37,23); Gesù implorò il perdono per tutti, Giuseppe perdonò i suoi fratelli, Gn.45,4,5; Lc.23,34); Gesù morì e risuscitò, Giuseppe fu creduto morto, ma per ironia della sorte, i fratelli, loro malgrado, e il padre Giacobbe lo abbracciarono vivente. (Gv.20; Gn.46,28-31). Vogliamo noi amici, imitare la fede, la costanza e la fedeltà di Giuseppe? Lui salvò l’Egitto e la sua famiglia, Gesù salva appieno tutti quelli che credono in Lui. Possa ciascun lettore o lettrice, rivedere i propri pensieri e azioni, ravvedersi e convertirsi all’Evangelo. Credi in Gesù Cristo e sarai salvato tu e la casa tua”. (At.16,31). L’Eterno vi benedica. Giuseppe Pizzulli A Ginosa l’Associazione Nazionale Autieri d’Italia È nata a Ginosa l’Associazione Autieri d’Italia che svolgerà in ambito locale attività di Protezione Civile, Soccorso Cinofilo, Sicurezza Stradale addestramento motoristico. Presidente dell’associazione è il signor Claudio Pizzulli, mentre le funzioni di segretario le svolge il sig. Angelo Mastronardi. Gli interessati possono contattare la coordinatrice del personale, Anna Leccese, per ogni informazione. info: 340/6856556 34 attualità n. 12 - 22 giugno 2013 Petrelli, l’ultimo artigiano di Puglia del ferro forgiato Omaggiata la principessa Hirabayashi con un prezioso candeliere Petrelli dona un candeliere alla principessa giapponese Hirabayashi. -Negli anni ’60 era ancora possibile incontrare per le strade cittadine botteghe di artigiani, povere di oggetti, ma ricche di mani laboriose e di idee. Con il mestiere si campava la propria famiglia e si aiutavano quelle dei figli… si costruiva il futuro: le ragazzine venivano orientate ad apprendere l’arte del ricamo, i maschi si ‘spingevano’ in bottega, che i mastri aprivano al sorgere del sole. Suoni e odori si sprigionavano da quei miseri e bui abitacoli e inebriavano le strade: dalla bottega del fabbro-maniscalco si librava il martellio sordo e cadenzato sull’incudine e l’odore del ferro infuocato nella fornace, o il nitrito di un cavallo mentre gli si cambiava lo zoccolo. L’odore della lavorazione della ricotta si confondeva con quello inebriante delle leccornie del forno a legna. Si mescolavano i profumi del cuoio e della colla degli aggiusta scarpe o dei sellai e di paramenti per animali Giuseppe Petrelli da soma, ma anche per borse da lavoro e contenitori per lunghe permanenze in campagna e nelle transumanze. Non mancava il suono di una chitarra, di un violino o di una fisarmonica, che si intrecciavano con quello stridulo della sega del falegname. Dalle barberie usciva il profumo della colonia ed erano sempre piene di garzoni che distribuivano la schiuma da barba non solo sui visi dei malcapitati. Scandivano le ore del giorno gli antichi mestieri: ognuno aveva un tesoro tra le mani. Nell’era contemporanea la manualità e l’artigianato sono del tutto scomparse o divenute rare oppure relegate nell’esclusivo interesse turistico tra le pareti circoscritte di un museo. A Ginosa, invece, è in atto la difesa attiva della manualità tramandata di generazione in generazione. Tra i tanti mestieri che si stanno riprendendo con coraggio e inventiva, sta vivendo autenticità fantastica l’arte del ferro forgiato. Ne è testimone di eccellenza il 54enne Giuseppe Petrelli, il quale costituisce ‘cassaforte’ di maestria. “La lavorazione del ferro forgiato – spiega- non è un’attività adatta per imprese di grosse dimen avvenimenti sioni. Costituisce, di contro, un terreno molto fertile per favorire la nascita di micro-imprese artigiane con la garanzia del mantenimento del posto di lavoro e della creazione di nuova occupazione. Sono pronto a trasferire ai giovani competenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere il mestiere”. Petrelli è da ritenere l’ultimo artigiano di Puglia che forgia il ferro con la fornace manuale, usando per la sua cottura il carbone di legna per l’assenza quasi totale di zolfo. Con la sua esperienza riesce a mantenere il metallo strutturalmente stabile nelle trasformazioni chimico-fisiche attraverso l’osservazione della lucentezza e il colore, interpretandone le debolezze per non farlo degenerare nella malleabilità. Perizia tecnica che ha consentito di far divenire Petrelli anche un artista e stilista del ferro con la creazione, a marchio Unifer, di modelli vegetali e floreali più unici che rari, che nulla hanno da invidiare alle apprezzatissime creazioni di Art Nouveau. Nei suoi oggetti si apprezzano le linee flessuose e serpentinate, la tendenza al disegno asimmetrico e stilizzato in funzione simbolica o decorativa, che sembrano desunte dall’arte giapponese e cinese. Ed ha destato sorpresa e interesse nella principessa di Nagamo, Seiko Lulubell Hirabayashi, il candeliere donatole da Petrelli nell’occasione della visita dei giorni scorsi a Ginosa. “Sin dalla piccola età ho avvertito un forte legame con la storia, le tradizioni e l’identità della mia città. Quando l’estate terminavo la scuola, andavo a bottega dal fabbro. Mi sono diplomato da perito elettrotecnico, ma lo sguardo al futuro lo orientavo sempre verso il lavoro del ferro forgiato. Lo sentivo quasi come una missione culturale. La mia passione lavorativa finora l’ho condivisa con l’amico Giuseppe Locantore, il quale è riuscito a trasfonderla a suo figlio 19enne Francesco. Quindi, diviene ineludibile mantenere vivo il rapporto tra il sistema economico-produttivo e il sistema dell’istruzione e della formazione”. Oltretutto, le imprese artigiane in Puglia costituiscono il 98 per cento del totale e sono un valore aggiunto per il sistema economico. A questo riguardo, l’auspicio è che non venga ignorato il Programma ‘Botteghe di Mestiere’ deliberato dal Ministero del Lavoro e attuato da Italia Lavoro, con il contributo del Fondo sociale europeo 2007/2013. L’azione di riferimento è C.U.P. I52F11000090007. I fondi disponibili ammontano a 14 milioni e 850 mila euro. Canta Storie n. 12 - 22 giugno 2013 Runners: 4ª edizione di Taranto nel cuore 35 Non era certamente il Ponte di Verrazzano, meta dei partecipanti alla Maratona di New York, ma è stato splendido attraversare da podista il Ponte Girevole sul Canale Navigabile. E’ stata l’undicesima tappa del Corripuglia 2013 a permettere questo sogno in miniatura ai podisti pugliesi con la 4ª edizione di Taranto nel Cuore (domenica 9 giugno) sulla distanza di 9500 metri. Da mettere in risalto anche il tracciato che, partendo dalla Villa Peripato, ha attraversato via D’Aquino, via Di Palma e la Città Vecchia con la vista sul Mar Piccolo prima e sul Mar Grande poi. Un plauso anche ai tarantini che hanno applaudito gli atleti con grande affetto. La parte tecnica ha visto primeggiare, come avviene ormai con cadenza settimanale, Francesco Caliandro (Podistica Carovigno) davanti a Cosimo Damiano Albanese (Don Milani Mottola) e all’idolo di casa Ivano Musardo, in campo maschile, mentre è Rosa Luchena (Due Sassi Matera) ad avere la meglio su Ilenia Colucci (Alteratletica Locorotondo) e Rosalinda Pischetola (Runners Laterza), in campo femminile. Numerosa la partecipazione dei podisti ginosini: ben 42 gli atleti giunti al traguardo. Soddisfazioni per Pietro Tortorella e Domenico Sannelli, 2° dietro il solito Nicola Bove (Trani) e 4° dietro Leonardo Liuzzi (Putignano). Su 1300 atleti, nelle prime 200 posizioni troviamo gli MM40 D. Lorusso (55° ass. e 13° di cat.) e Vincenzo Leone (74° e 18°); l’MM35 Salvatore Mele (88° e 23°); gli MM50 G. Salluce (158° e 18°) e F. Tocci (164° e 22°); Giuseppe Calò (148° e 7°) che con i suoi vent’anni rappresenta il futuro. A seguire, in classifica, G. Giacumbo precede M. Delfino per la 32^ posizione MM50; P. Moro (30° TM), R. Scorpati (62° MM45), C. Di Donato (64° MM40), V. Manzari, V. Bitella, F. Luisi (altro promettente giovane finalmente ritornato alle corse), F. Pacente, S. Leone e M. Limitone. C. Riccardi (MM50) fa valere la sua più giovane età su G. Bozza (MM55) per la 600^ posizione precedendo D. Digioia (641°), N. Bitetti (673°) e V. Lovecchio (694°). Per la 723^ posizione S. Galante ha la meglio su Anna Francione, prima Runners ginosina al traguardo, e il presidente Punzi. Il giovanissimo Mancino (742°) precede D. Rosato (785°) con G. Basta (885°) che supera in volata Mancino padre e Lamanna. Sotto la millesima posizione D. Gigante, G. Catucci e C. Luisi. M. Carpignano (1082°) si frappone tra il trio femminile: L. Surdo (21^ MF45), M. De Tommaso (14^ MF35) e M.R. Giovinazzo (33^ MF40). Chiudono gli arrivi G. Mele, G. Maggiore e V. Armento. Una domenica positiva per i colori ginosini che salgono nella classifica generale del Corripuglia. La serie positiva continua domenica 16, a Carosino, nella 1^ edizione Carosino in Corsa, sulla distanza di Km 9,5. Una calda e assolata giornata non ha fermato gli indomiti podisti: oltre mille i partecipanti che hanno percorso le strade del piccolo centro tarantino. Le classifiche: quella maschile vede F. Caliandro davanti a Pasquale Rutigliano (Esercito) e Donato Masciale (Bitonto) e quella femminile, invece, Ilenia Colucci su Marisa Russo (Massafra) e Mara Lavarra (Amatori Putignano). Per i 38 ginosini ancora podio nella cat. MM50: Tortorella e Sannelli ripetono il podio di Taranto alle spalle degli stessi Bove e Liuzzi, con grosse soddisfazioni per il morale della squadra. Fra i due premiati si inserisce D. Lorusso (12° MM40). Ottimi piazzamenti nella classifica assoluta, ma soprattutto in quelle di categoria, con oltre 100 punti portati nel carniere, per V. Leone (15°), G. Salluce (11°), F. Tocci (13°), G. Giacumbo (26°), R.Scorpati (78°) e V. Manzari (95°). Importantissimi i punti conquistati da tutti gli altri: F. Pacente, S. Leone, M. Limitone, S. Mele, C. Riccardi, V. Bitella, D. Digioa, G, Bozza, R. Leone, V. Lovecchio, J. Punzi, D. Rosato, N. Bitetti, D. Mancino, S. Galante, G. Catucci, G. Basta, D. Gigante A. Lamanna, C. Luisi, M. Carpignano, G.Mele, G.Maggiore e V. Armento. Il podio ginosino al femminile vede 1^ Anna Francione su Lucia Surdo e Maria Rosaria Giovinazzo. Una citazione ancora per i giovani Calò (141° assoluto) e Giovanni Mancino (536°). Un BRAVO a tutti. Con la 12^ tappa di Carosino si chiude la prima parte del Corripuglia che riprenderà a settembre con la 13^ manifestazione in programma a Putignano il giorno 8. Per i podisti un meritato riposo, si fa per dire, perché gli atleti continueranno ad allenarsi per non giungere impreparati all’8 settembre e, poi, per gli stakanovisti, l’estate offre l’occasione di confrontarsi in manifestazioni estive. Alla prossima. Vito Armento 36 avvenimenti n. 12 - 22 giugno 2013 Una Posizione Scomoda: buona la prima! Il libro, che con ironia pungente parla di hard e porno, sta riscuotendo grande successo di critica e di vendita. Intervista all’autore Francesco Muzzopappa. -Con il suo primo romanzo, ‘Una Posizione Scomoda’, che corteggia l’hard e il porno raccontato con ironia e senza volgarità, il 37enne Francesco Muzzopappa è ritenuto il nuovo personaggio cult della letteratura italiana. Il testo, pubblicato dalla casa editrice Fazi, è giunto alla terza ristampa e alla recente Fiera del libro di Torino è stato richiestissimo, insieme alle più quotate proposte editoriali come quelle di Dan Brown e Roberto Saviano. Muzzopappa ha imboccato la strada della narrativa umoristica da autodidatta e con la frequenza della scuola di scrittura di Raul Montanari. Ha già firmato e pubblicato su riviste e antologie, nonché redatto piccoli racconti racchiusi nelle ‘Fiabe brevi che finiscono male’, che stanno avendo grande successo come narrativa surreale, illustrata da Scottecs, uno degli youtubers più famosi. Lo scrittore è nato a Bari, ma è cresciuto e vissuto a Ginosa. E sì perché non essendoci in quest’ultima città un ospedale inevitabilmente si nasce altrove, diversamente dal secolo scorso quando la mammana prima e l’ostetrica condotta poi davano la vita aiutando in casa le donne gravide a partorire. Altri tempi! Quelli attuali sono contrassegnati dalla speranza su tutto, in aperto contrasto con i sogni; per esempio, quelli dei talenti che pascolano nella precarietà. Non è il caso di Muzzopappa perché dodici anni fa, una settimana dopo aver brillantemente conseguito all’Università di Bari la laurea in letteratura straniera, non si lasciò sfuggire l’occasione di un concorso indetto da una nota casa pubblicitaria. Su 650 concorrenti si piazzò al primo posto e si trasferì a Milano divenendo uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter italiani, eccellendo nella categoria della pubblicità radiofonica. “Ai giovani dico di osare e di guardare oltre i propri limiti. Rischiare, a volte, prendendo strade fiutate dall’istinto”. ‘Una Posizioni Scomoda’ è un libro che parla di sogni, della forza dei desideri e insegna a lottare per le proprie ambizioni. Tutto ciò viene fatto attraverso un protagonista: Fabio Loiero. E’ un giovane sceneggiatore, diplomato al centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Tutti lo ritengono una giovane promessa del cinema italiano e lui… sogna! Snobba varie offerte per la televisione, puntando al cinema d’autore. Aspettative che non si concretizzano e Fabio decide di accontentarsi dell’unico modo che gli resta per sopravvivere: fare lo sceneggiatore di film porno. La scelta si dimostra azzeccata e, pur nell’anonimato, scrive varie rivisitazioni di celebri opere in versione luci rosse, finché viene nominato miglior sceneggiatore al Festival del Porno di Cannes… Il Buon compleanno Viola Lo scorso 13 giugno Viola Maria Vizzielli ha compiuto il suo primo anno di vita. Auguri Viola sei la luce dei nostri occhi. I tuoi nonni materni Flora e Piero avvenimenti libro si legge con le lacrime agli occhi, si ripetono le battute a voce alta, per poi riprendere a ridere. Muzzopappa è coltissimo, predilige la letteratura e la narrativa di scrittori che utilizzano prioritariamente l’ironia nella prosa; scrive all’alba e quando lo fa si sente “come un ragazzino che si diverte col pongo”. Riesce benissimo in una impresa non tanto scontata: pensare e rendere uno scritto comico. Si sa cosa è la comicità ed è noto anche come filosofeggiarne, ma in pochi sanno applicarne le regole. Muzzopappa non è aspro a chi lo cerca: Che tipo di scrittore è lei? “appassionato lettore, innanzitutto. Scrittore in seconda battuta. E come narratore ritengo di essere un profondo amante del grottesco oltre che osservatore attento”. Come si definirebbe come uomo? “E’ un punto d’arrivo che per certo versi ancora non ho raggiunto”. Quali scrittori la influenzano? “Tanti. La letteratura americana e capolavori della narrativa contemporanea inglese. Da Shalom Auslander a David Sedaris, da Moore a Wodehouse, che considero un genio. Ma anche David Nicholls e Sam Lipsyte. Tra gli italiani, Ammaniti e Culicchia”. Il suo libro rispecchia la realtà o l’aiuta a capire? “Entrambe le cose. Mi aiuta a capire la realtà spingendola al paradosso”. Chi sta in una posizione scomoda in Italia? “Direi la mia generazione, quella dei trentenni congelati in una stasi prodotta sia da decenni di lassismo politico che dalla grave miopia sociale di chi ha guidato il Paese nei tempi più recenti. Gente che, di certo, ha privilegiato il proprio tornaconto rispetto al bene comune. E’ la nota storia di Maria Antonietta e delle brioches”. Perché ‘Una Posizione Scomoda’ dovrebbe essere letto dalla Sinistra italiana? “E’ una boutade, uno scherzo nato su facebook. Chi l’ha già letto si diverte a sostituire la fascetta generosamente firmata dallo scrittore Raul Montanari (“si ride dalla prima all’ultima riga”) con quelle rubate da altri libri. Devo dire che questa invenzione delle fascette decontestualizzate fanno ridere molto anche me”. Quanto conta il talento nella società attuale? “Non riesco a generalizzare. In Italia, da sempre, i più furbi hanno vita facile. Ho la speranza che il momento storico favorisca l’impegno più del sotterfugio, ma servirebbe una decisa virata meritocratica, che non si costruisce dall’oggi al domani. Temo occorra ancora molto tempo e, soprattutto, teste nuove”. Comunicazione e scrittura sono da ritenersi vasi comunicanti oppure inquinamento mentale? “Scrittura e comunicazione: l’importante è avere qualcosa da dire. La comunicazione fine a se stessa ha il fiato corto”. Nel porno si viaggia con le immagini, lei l’ha fatto con uno scritto esilarante. Che cosa l’ha ispirato? “Una sfida. Il progetto è nato da un esperimento che proposi anni fa alla rivista Rolling Stone, una rubrica semiseria sulle recensioni di film hard. Il materiale era così ingente da poterci scrivere un romanzo intero… tant’è”. Per alcuni il sesso è questione di età. Per altri di voluttà… “La morale è razionalità. Il sesso è istinto. Credo che, al solito, sia il buonsenso la chiave di tutto”. Dove non c’è umorismo non c’è umanità… “Chopin diceva che chi non sa ridere non è una persona seria. Ed è un concetto che sposo da sempre. La risata è salvifica, cura, libera endorfine, scarica la tensione. Se poi riesce anche a far pensare (scopo della satira di costume, genere che un po’ cavalco), ecco che il cerchio si chiude”. Cosa ha provato vedere ‘Posizione Scomoda’ nella Top Ten delle vendite? “Grande soddisfazione. Un bel traguardo per me e la casa editrice Fazi, che ha scommesso su un testo di letteratura umoristica che si distacca molto dalla produzione italiana che più frequentemente ha spazio nelle librerie”. Il prossimo libro? “E’ in stesura… ma è ancora presto per parlarne. Posso solo dire che sarà una bella sorpresa!”. Una cartolina per Ginosa… “Le giostre che montavano in piazza Nusco, quando ero piccolo. Il mare della ‘Pagoda’, i panzerotti del Bar Jonio, la palestra della scuola San Giovanni Bosco che non si riscaldava mai. Il teatro Monfort della chiesa Cuore Immacolato, la Ciliegia D’Oro (cui ho partecipato per 4 edizioni), le nottate passate in radio a mettere dischi e la pasta e fagiolini d’estate. Ecco, per me Ginosa è la pasta e fagiolini d’estate… dopo il mare”. Canta Storie n. 12 - 22 giugno 2013 Auguri a Silvana e Giuseppe Silvana Cristella e Giuseppe Tria, lo scorso 7 giugno, hanno coronato il loro sogno d’amore. Un augurio dai vostri genitori affinchè sia l’inizio di un lungo cammino insieme. Auguri!!!! 37 38 n. 12 - 22 giugno 2013 eventi sportivi “FAMIGLIE IN GOAL A PRIMAVERA” Auguri Dottoressa Angela Angela Scorpati Laurea magistrale in scienze religione Matera 19 giugno 2013 110/110 33ª rassegna regionale del torneo ANSPI “Festa del Calcio” Una piccola impresa… L’Oratorio “Don Bosco” di Marina di Ginosa, si aggiudica il primo posto nella categoria “scarabocchio” (classe 2002-2003) Domenica 9 giugno 2013 si è svolta, presso l’Olimpic Center di Bari, la 33ª rassegna regionale del torneo ANSPI “Festa del Calcio” a cui hanno partecipato oltre 90 squadre provenienti dai diversi oratori eventi sportivi di Puglia. I nostri piccoli atleti, Andrea Cristella, Luigi Mele, Lorenzo Palmitesta, Francesco Panico, Alex Pulpito, Filippo Putignano, Diego Rizzi, Francesco Renna e Dario Tubazio, dell’oratorio “Don Bosco” di Marina di Ginosa, si sono aggiudicati il primo posto nella categoria “scarabocchio” (classe 2002-2003) battendo nell’ordine le rappresentative di Gallipoli (3-2), Bari (3-1), Fasano (8-2), Bisceglie (2-1) e imponendosi in finale sul Laterza con un netto 7 a 0. I ragazzi della “Don Bosco”, abilmente guidati dal mister/educatore Giuseppe Pascale, hanno vissuto un indimenticabile momento di “gloria“ in una giornata all’insegna dello sport e dei sani ideali, sotto gli occhi dei tantissimi genitori e amici accorsi alla manifestazione. Un ringraziamento doveroso e sincero va fatto al parroco don Renzo Di Fonzo della parrocchia “Maria SS Immacolata” che ogni anno rinnova il proprio sostegno e incoraggiamento sia per le attività ricreative dei ragazzi che per il paziente lavoro dello staff di educatori. Massimiliano Doro Si è tenuta in data 1 giugno 2013, presso il campo di calcetto “REGINA”, in viale Trieste a Marina di Ginosa, la manifestazione “FAMIGLIE IN GOAL A PRIMAVERA”. L ’ e v e n t o , organizzato dall’associazione LeAli per Marina di Ginosa, ha visto la partecipazione di otto squadre, formate ciascuna da sette giocatori di età diversa e con una forte presenza femminile. E’ stata riconosciuta ad ogni squadra, al momento dell’iscrizione, la possibilità di identificarsi con un nome originale. Il Torneo ha avuto inizio alle ore 15,30 e si è concluso alle ore 23,00. L’obiettivo della manifestazione è stato l’utilizzo dello spirito sportivo come elemento di aggregazione tra famiglie. A tal fine si è resa attiva la partecipazione dei bambini che hanno tifato ininterrottamente per la squadra preferita, creando un’atmosfera di allegria, con striscioni e pompons colorati. Tra applausi e risate si è giunti alla conclusione del torneo intorno alle ore 23.00. Tre le squadre premiate: al primo posto, tra lo stupore di tutti, si è classificata la squadra “ le ragazze marinasi”. Si è aggiudicato il secondo posto la squadra “Triplete”. Il terzo posto invece è andato alla squadra “ I nipoti di Antonio”. Sono inoltre stati consegnati i seguenti Premi: premio per la ”squadra simpatia” : agli Schifidol, miglior giocatore: Gabriella Vannella, miglior capocannoniere: Daniele D’ Andria, miglior portiere: Claudio Marchetti, miglior capocannoniere donna: Adriana Coratella. Tutti i giocatori che hanno preso parte al torneo hanno ricevuto l’attestato di partecipazione. Con grande soddisfazione da parte degli organizzatori l’evento è riuscito avendo rappresentato un bel momento di aggregazione e conoscenze grazie alla partecipazione attiva di giovani, donne e bambini. Maria De Santo n. 12 - 22 giugno 2013 39 TORNEO GAETANO SCIREA: VINCE L’OSIJEK MA A GINOSA VINCE IL PUBBLICO Il Gaetano Scirea è terminato venerdì 14 giugno con la vittoria dell’Osijek ai calci di rigore(Partizan battuto) ma soprattutto con la vittoria del pubblico di Ginosa. Lo stadio Teresa Miani ha ospitato quattro gare della competizione internazionale. La prima domenica 9 giugno con la sfida fra Osijek e N.A.Bari, terminata 2-0 per i croati grazie alle reti di Grgic e Mrkonjic. Lunedì 10, dopo la partita amichevole fra i Giornalisti locali e l’Amministrazione Comunale di Ginosa, si è disputata la gara fra Udinese e Ginosa. I padroni di casa hanno retto fino al 51’ ma i friulani si sono dimostrati più forti e hanno superato la squadra di Mr Ratti con un roboante 5-1. Per l’Udinese in rete Guerra, Cavaliere, Matic e D’Odorico(doppietta), mentre per i ginosini, la sigla è stata di Fortino. Martedì è giunta al Miani la Juventus. La partita con gli svizzeri del Kriens non ha offerto un grande spettacolo e lo 0-0 finale ha permesso al Kriens di superare il turno e beffare il Laterza. Mentre si disputavano queste partite, il Ginosa soccombeva prima con il Castellaneta, poi con il Partizan. Con i coetanei del Castellaneta un 3-1 bugiardo, con il Partizan un 3-0 secco e senza attenuanti. Disputati i quarti di finale, Ginosa, nella giornata di giovedì, ha ospitato una delle due semifinali. L’Inter ha affrontato l’Osijek in una gara bellissima. I croati hanno battuto i nerazzurri 1-0 grazie alla rete fortunosa di Mrkonjic, salvo poi ringraziare il portiere Virag per le strepitose parate. In finale, lo stesso Osijek ha superato il Partizan 6-4 dopo i calci di rigore, mentre nella finale terzo posto, l’Udinese ha battuto l’Inter(sempre dopo i penalty). Nonostante la squadra ginosina abbia disputato una sola gara al Miani, il pubblico è stato sempre presente sugli spalti, raggiungendo l’apice nella semifinale, e mantenendo una media di circa 400 spettatori a gara. Molti i calciatori che faranno parlare di loro in futuro, uno su tutti, l’attaccante croato Spogaric. Baldassarre D’Angelo 40 n. 12 - 22 giugno 2013 avvenimenti sportivi BAMBINI IN MOVIMENTO ... ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA “MORANDI” La festa di fine anno della scuola dell’Infanzia “Morandi”, giovedì 6 giugno, presso il Palazzetto dello Sport, ha visto protagonisti 170 bambini dai tre ai cinque anni, esibirsi in balletti ed esercizi psico-motori, nell’ambito del progetto “Il mio corpo in movimento”, curato da tutte le maestre della scuola e dalle referenti Maria Carmela D’Angelo, Carmela Barbaro, Tina Carpignano e Pasqua Rizzi. I bambini di cinque anni, con tanto di tocchetti universitari, hanno ricevuto il diploma di profitto a conclusione del ciclo scolastico, sostenuti, come ha sottolineato il Dirigente Scolastico, Maria Alfonso, dall’unanimità di impegno e di lavoro delle maestre della “Morandi” e dalla presenza massiccia di genitori e soprattutto dei nonni, onnipresenti nella vita dei piccoli nipoti anche durante l’anno scolastico. Spettacolare la coreografia creata dalle maestre di tutte le sezioni della scuola “Morandi”, contraddistinte da vivaci magliette di colore rosso, arancione, turchese, verde, giallo, bianco e coordinate dalla brillante ed effervescente maestra Maria Carmela D’Angelo che è stata la regista del balletto iniziale e finale in cui tutti i 170 bambini hanno ballato e cantato a ritmo di musica... Divertenti, allegre e ritmate sono state tutte le performance dei bambini di quattro e cinque anni di tutte le sezioni che si sono esibiti in balletti coreografici, utilizzo di cerchi, danze latino americane con simpatici pon pon. Ma emozionante e carica di ottimismo, forza e speranza è stata l’esibizione dei bambini della sezione A, curati dalle maestre Carmela Barbaro e Carmela Rosito che attraverso le parole della canzone L’Essenziale di Marco Mengoni, hanno voluto ribadire il forte messaggio di speranza, lanciato già durante la manifestazione di Natale, a tutti i presenti proprio in un tempo in cui “... mentre il mondo cade a pezzi io compongo nuovi spazi e desideri che appartengono anche a te che da sempre sei per me l’essenziale” e ancora “mentre il mondo cade a pezzi mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini, ... torno a te che sei per me l’essenziale...”. E quell’essenziale è rappresentato proprio dai piccoli cuccioli per i quali noi genitori e nonni siamo sempre disponibili a fare grandi sacrifici e a tornare a sorridere e sperare anche nelle avversità, perchè la nostra grande gioia e speranza sono proprio loro!!! E tali sentimenti sono gli stessi che animano i tanti genitori stranieri, ospiti in Italia, che hanno assistito, divertiti e commossi, all›esibizione dei propri figli e con nell›anima la speranza che l›Italia possa dare un futuro migliore a loro e ai propri figli. E tale speranza deriva dall›integrazione che la scuola «Morandi» e il calore della gente del Sud riesce a offrire!!! Tenera e coinvolgente la performance dei bimbi di tre anni di tutte le sezioni che, a ritmo di Rondò veneziano, si sono esibiti in piccoli percorsi psico-motori, attraverso i quali hanno dimostrato ciascuno a modo proprio il livello di acquisizione dei concetti spaziali, affiancati premurosamente dalle rispettive maestre in veste di «angeli custodi»! E infine, il saluto, la marcia trionfale e le parole della canzone di D. Modugno, Volare, cantata all’unisono dai bambini di cinque anni che lasciano la scuola “Morandi” con l’augurio che possano spiccare il volo dal “nido” della scuola dell’Infanzia, le cui maestre con amore, affetto e maternità li hanno curati e dai quali ora si congedano dopo aver gettato le fondamenta del processo didattico-educativo, e possano volare forti e coraggiosi verso la Scuola Primaria alle cui maestre è affidato il compito di edificare la casa... Pieranna Terzi NUOTO: ALLE REGIONALI VINCE IL GINOSINO MATTEO ZICARI Dopo aver dominato le gare provinciali, imponendosi nel dorso con il tempo di 30.3, nel libero con il tempo di 27.5, nel rana con 33.7, e nel farfalla con 33.8(ovviamente tutti i tempi sono in secondi), Matteo Zicari della ICOS Sporting Club di Ginosa, si è sbarazzato degli avversari anche nella gara regionale di farfalla. Trentadue secondi netti il tempo di vasca e medaglia d’oro portata a casa. Grande orgoglio dei genitori, Matteo sembra un nuotatore formidabile per i suoi coetanei. Il giovane campione non ha ancora compiuto sei anni ma per i suoi pari età è quasi imprendibile in vasca. Il merito di questi risultati, oltre che della bravura dello stesso Matteo, è dell’insegnante Rosalinda Pischetola della ICOS di Ginosa. Sperando che il talento non vada perso per strada, auguriamo a Matteo Zicari di proseguire con questi risultati e magari, un giorno, lo vedremo alle Olimpiadi per difendere i colori italiani. Baldassarre D’Angelo attualità n. 12 - 22 giugno 2013 41 Campioni! Apollaro, Conte, D’Ambrosio, Recchia, conquistano il tricolore ai Giochi Sportivi Studenteschi di Ovindoli. Grande gioia e soddisfazione del loro preparatore, professor Materano e del preside Alessandro Calabrese. In Municipio gli onori istituzionali. L’Istituto Comprensivo Grazia Deledda, ha conquistato il titolo nazionale di Orienteering, nella specialità di precisione Trail-O. Alla finale dei Giochi Sportivi Studenteschi, tenutisi nei giorni scorsi nella graziosa cittadina abruzzese di Ovindoli, hanno trionfato gli studenti della media inferiore Letizia Apollaro, Filippo Conte, Nicola D’Ambrosio e Christian Recchia. Lo scettro nazionale costituisce ulteriore prestigio perché mai si era verificato che una scuola del CentroMeridione si affermasse in una disciplina da sempre appannaggio delle aree settentrionali o dei Paesi scandinavi. Il successo è stato conseguito primeggiando su 279 partecipanti in rappresentanza di 96 istituti provenienti da tutte le regioni italiane. Il Comprensivo Deledda è giunto alla finale dopo le schiaccianti vittorie fatte registrare nelle gare eliminatorie provinciali e regionali, svoltesi rispettivamente a Ginosa ed a Porto Selvaggio, Lecce. In quest’ultima competizione det- tero ulteriore valorizzazione al podio gli studenti Alessandra De Canio e Giuseppe Caruso. Gran merito per l’evento registrato va attribuito al docente e preparatore, nonché responsabile regionale-scuola, professor Giovanni Materano, il quale ha saputo coniugare la sua professionalità con la passione per una disciplina sportiva originale e accattivante. Coloro che vi hanno partecipato hanno potuto unire competenze scolastiche con le abilità sportive favorendo lo spirito di gruppo e la destrezza individuale nell’avvincente lettura di una mappa e nell’uso di una bussola per compiere in autonomia il percorso predefinito. I campioni nazionali di Orienteering di Ginosa hanno ricevuto gli onori dai rappresentanti istituzionali comunali tramite una cerimonia ufficiale svoltasi ieri mattina in Municipio. Alla festa di congratulazioni hanno partecipato Vito De Palma, Marilisa Mongelli e Piero Lanera, rispettivamente, sindaco e vice e delegato allo Sport. Ha presenziato il preside del Comprensivo Deledda, professor Alessandro Calabrese, il quale ha espresso gioia e soddisfazione per il titolo conquistato dai suoi studenti che “testimonia le competenze e professionalità di una scuola di eccellenza in crescita e che si dedica con amore nell’azione formativa e di educazione al civismo attraverso l’inevitabile interazione scuolagenitori-istituzioni”. Felicità e entusiasmo è stata espressa anche dagli amministratori comunali. Il vice sindaco Mongelli ha elogiato il successo ritenendolo per i ragazzi anche “un ‘orientamento’ nella vita”, mentre il sindaco De Palma si immerso nella qualità dei ragazzi nell’aver saputo affrontare con sacrifico, intelligenza e preparazione una disciplina, quella dell’Orienteering, complessa ed ostica”. Congratulazioni, quindi, “ai nostri campioni, al preside, agli insegnanti e alle famiglie”. Canta Storie 42 n. 12 - 22 giugno 2013 avvenimenti sportivi attualità n. 12 - 22 giugno 2013 INAGURATO IL CAMPO DI CALCETTO PARROCCHIALE: DON ROCCO MARTUCCI PARROCO DELLA PARROCCHIA SAN MARTINO VESCOVO “SCENDE IN CAMPO” Una grande partecipazione di persone, sabato 25 maggio, per l’inaugurazione del campo da calcio a 5 del Centro Parrocchiale “di San Martino Vescovo” di Ginosa. Il taglio del nastro è stato effettuato dalle mani di S. E. Pietro Maria Fragnelli Vescovo di Castellaneta. Tanta gente, tanta soddisfazione, tanta speranza, tanti complimenti per quest’opera voluta dalla Parrocchia. Dopo la cerimonia di inaugurazione, preceduta dagli interventi delle autorità intervenute, è iniziato il torneo con le quattro squadre. Il Parroco Don Rocco Martucci, indossato maglietta e scarpette, è sceso in campo, giocando perfino un intero match del quadrangolare di calcetto, organizzato dal Consiglio per gli affari Economici della Parrocchia. Oltre alla squadra dei sacerdoti vi erano i gruppi del Cammino neocatecumenale, dell’Azione Cattolica, dell’Amministrazione Comunale, del Masci e Agesci e le tre Confraternite di Santi Medici, San Giuseppe e Rosario. Tra le autorità presenti: il Sindaco di Ginosa, Vito De Palma, il Consigliere regionale Pietro Lospinuso i Consiglieri Provinciali Marta Teresita Galeota e Augusto Pardo; il Presidente del Consiglio Comunale di Ginosa, Enzo Russo; gli assessori Marilisa Mongelli, Franco Santantonio, Mario Toma, Leonardo Galante, Francesco Di Franco, Pietro Lanera delegato allo sport ed i consiglieri comunali Antonio Bradascio, Stefano Notarangelo, Nino Perniola e Sara Di Taranto. La riqualificazione del campo di calcetto – afferma Don Rocco - è stato un impegno preso qualche tempo fa al fine di garantire una struttura efficiente, moderna e sicura per le attività dell’Oratorio della Parrocchia San Martino Vescovo, che possa essere un seme per lo sviluppo e la crescita per quella fascia di età degli adolescenti e dei giovani, fronteria così delicata che Papa Francesco ci sta insegnando in questi mesi. <<E’ un’opera importante per diversi motivi – aggiunge Il sindaco- arricchisce la Città di un ulteriore spazio per la pratica sportiva, e permette di avere un impianto sicuro, bello e piacevole per lo sport all’aria aperta, così come per il tempo libero di tanti ragazzi della zona. Inoltre attraverso questo impianto tanti giovani avranno la possibilità di avvicinarsi alle attività dell’oratorio parrocchiale, un luogo fondamentale per l’educazione e la crescita umana>>. <<E’ un importante traguardo - afferma Marta Teresita Galeota, Assessore Provinciale proponente - impegno preso quattro anni fa appena insediatami quando Don Domenico Danza e il Progettista Geom. Pino Galante mi interessarono per questo progetto di finanziamento, oggi concludo questa esperienza provinciale con questa inaugurazione - perché consentirà a tantissimi giovani di poter svolgere l’attività sportiva in un luogo sicuro. I lavori in particolare sono stati finanziati dalla Provincia di Taranto e dal contributo del dr. Carmine Sarno Notaio di Ginosa, al quale è stato intitolata la struttura per volontà di tutta la comunità parrocchiale. La realizzazione del Campo di Calcetto Parrocchiale, è una valida e concreta iniziativa voluta dal Parroco, Don Rocco Martucci, con tutta la Comunità Parrocchiale di Ginosa, alla scopo di combattere il forte disagio giovanile, trasformando il Centro Parrocchiale come un luogo di aggregazione sociale. Vincenzo Brunone Pubblicità pagina intera 43