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n. 12 - 22 giugno 2013
n. 12 - 22 giugno 2013
Sommario
La Goccia n. 12 - 22 giugno 2013
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
ANTONELLA CARRERA
MICHELANGELO ZANELLI
GIORGIO MOREA
GIOVANNI MATERA
BALDASSARRE D’ANGELO
SARAH SCORPATI
VINCENZO D’ANGELO
CANTA STORIE
LUCA CALABRESE
MASSIMILIANO DORO
CORRADO STRADA
VINCENZO BRUNONE
DONATO CARDINALE
MARGHERITA ZANELLI
TOMMASO FRANCAVILLA
MARIA DE SANTI
GIUSEPPE PUNZI
GRAZIA POLLICORO
CARMELO MONACO
LIBORIO PATIMISCO
FRANCO SANNELLI
NINO MELE
fOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
STAMPA
tipografia
ACITO
[email protected]
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 11.00
del 19 giugno 2013
Il lavoro…
Il palo…
Grande successo…
Ci dispiace…
Genusia…
Ginosa, stagione…
di Giulio Pinto
pag. 4
di Stefano Giove
pag. 4
di Massimiliano Doro
pag. 14
di Nino Mele
di Franco Sannelli
pag. 31
pag. 17
di Domenico Ranaldo
pag. 32
Natuzzi…
La parodia…
Giuseppe…
Firmato…
Lospinuso…
Petrelli…
Il Pd marinese…
Nonno Donato…
I Runners…
Le favole di grim
Noi e…
Una posizione…
Le caricature…
Le poesie…
Una piccola…
Notizie flash…
La Bella e…
Trofeo…
Vertenza TBM…
Concerto…
Famiglie…
Avis…
In ricordo…
Nuoto…
Comizio…
Lettere Ginosine…
Bambini…
Il comizio…
Maggio…
Campioni…
di Stefano Giove
pag. 5
di Uff. Stampa
pag. 5
di Pd Marina di Ginosa
pag. 6
di Grim
pag. 7
di Giorgio Morea
pag. 9
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
di Massimiliano Doro
pag. 9
di Baldassarre D’Angelo
pag.9
di Liborio Patimisco
pagg. 10/11
di Rosamaria Busto
pag. 18
di Tommaso Francavilla
pag. 18
di Donato Cardinale
pag. 19
di Mario D’Alconzo
pag. 19
di Carmelo Monaco
pag. 19
di Rosamaria Busto
pagg. 20/21
di Grazia Pollicoro
pag. 22
di Redazionale
pag. 23
di Corrado Strada
pag. 24
di Canta Storie
di Giuseppe Pizzulli
pag. 33
di Canta Storie
pagg. 34/35
di Vito Armento
pag. 35
di Canta Storie
pagg. 36/37
di Massimiliano Doro
pag. 38
di Baldassarre D’Angelo
pag. 39
di Maria De Santi
pag. 39
di Baldassarre D’Angelo
pag. 40
di Pieranna Terzi
pag. 40
pag. 25
di Canta Storie
pag. 41
Consiglio com.…
Racconti…
Inaugurato…
Buon Lavoro…
Concerto…
Comunicati
Ricerca e …
di Giuseppe Punzi
pag. 11
di Canta Storie
pag. 12
di Margherita Zanelli
pag. 12
di Tommaso Francavilla
pag. 13
di Antonella Carrera
pag. 26
di F G
pag. 27
di Giovanni Matera
pag. 287
di Vincenzo Brunone
pag. 42
3
46
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n. 12 - 22 giugno 2013
Festeggia cinquant’anni lo
slogan: “ Giovani e lavoro!”
di Giulio Pinto
Bologna, ottobre 1968, città molto più lontana per cultura, tipo di società, di
vita, degli ottocento chilometri di una autostrada ancora in costruzione.
Molti della mia generazione, nata all’indomani del secondo conflitto mondiale,
figlia della classe operaia, cercavano, attraverso lo studio la nuova dignità sociale, promossa dalla classe politica dell’epoca che vagheggiava, già da allora,
un futuro con lo slogan “ Giovani e lavoro”.
Gli italiani avevano scelto la Repubblica alla Monarchia; l’Assemblea
Costituente approvava il 22 dicembre 1947 la Costituzione Italiana. Da quel
lontano 1 gennaio 1948 l’art 1 sancisce :”art. 1- L’Italia è una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
La scelta repubblicana contenente il principio della sovranità popolare, non
poteva che fondare la sua costituzione sul “lavoro”.
Quell’ottobre 1968 i giovani, tra cui io, cominciarono a rivendicare il diritto
allo studio, al lavoro, dando vita alla Contestazione sessantottina.
Sono trascorsi quasi cinquant’anni, i miei capelli sono diventati bianchi, sono
diventato vecchio e non è cambiato nulla; lo slogan dell’attuale classe politica
è quello di allora “Giovani e lavoro”.
La classe politica monarchica del periodo preconflitto mondiale si era mutata in
“repubblicana”, anzi pseudo repubblicana, anche grazie al potere mistico della
Chiesa che tendeva a rendere l’Italia sempre meno laica e sempre più clericale.
La caduta della prima Repubblica nel 1992 vedeva la nascita di nuovi gruppi
politici che, con una nuova mutazione, erano rappresentati sempre dagli stessi
uomini, che prefiguravano una pulizia della precedente casta politica, al grido
di “giovani e lavoro”. Peraltro per accedere ci vuole la password, o meglio
l’appartenenza ad un gruppo, meglio politico, e non viene richiesta la specifica
preparazione, basta una laurea in ingegneria on line.
Oggi assistiamo ad una presenza solo “di convenienza politica” della parola
“lavoro” che in realtà è stata sostituita dalla parola “finanza”.
Le TV già, nelle prime edizioni dei notiziari, ci bombardano, con le quotazioni
della borsa di Tokio, di Hong Kong; i governi nazionali cadono o si riprendono
a seconda dell’andamento dello spread Btp – Bund che la maggior parte degli
italiani non sa cosa sia.
Qualche tempo fa, durante la discussione parlamentare della modifica
dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, l’on. Casini, aveva dichiarato che “ i
mercati finanziari internazionali avevano accolto favorevolmente la modifica”.
Mi chiedo ma siamo ancora quella Repubblica riportata nell’art.1 della
Costituzione e la sovranità è esercitata dal popolo italiano o siamo diventati
schiavi della finanza creativa?
A mio parere la risposta è:” siamo diventati schiavi della finanza creativa”
e quindi dovremmo modificare l’art.1 :” L’Italia è una Repubblica Bancaria
fondata sull’andamento dei mercati finanziari”.
Quindi non più Stato , con una proprio popolo, propria lingua, tradizioni e storia ma una moderna e cinica Banca.
I governanti italiani in assenza della ricchezza “lavoro”, per mantenere il loro
status, che costa 800 miliardi di euro, hanno pensato bene di stampare carta,
priva di garanzie, chiamata BOT,BTP, titoli azionari insomma; questi sono stati
acquistati dalle repubbliche orientali e dalle mafie che alla scadenza, in assenza
di liquidità italiana, esercitano una ingerenza di mercato: ecco perché i sottoprodotti cinesi entrano sui nostri mercati, distruggono la nostra economia e …
nessuno dice niente.
Gli autorappresentati che siedono a Roma parlano solo di tasse, tasse e tasse!!!
Il sogno degli italiani di costruire la propria dignità sociale con il lavoro sembra
finito!
Il lavoro è diventato merce preziosa, ed è tornato nelle mani dei reali, dei finanzieri, di coloro che lo hanno posseduto fino al 1945.
Il sogno di una Repubblica fondata sul lavoro sembra finito!... ed allora si torna
ad essere schiavi ed a vivere solo per mangiare come accade in tre quarti del
mondo?
Una soluzione da pater familias, secondo la quale se si produce 100 si vive da
100 se si produce 10, TUTTI COMPRESA L’IMMENSA CASTA imparerà a
vivere da 10, potrebbe essere la strada da percorrere!
Non possiamo permetterci né tollerare più amministratori milionari per il
Condominio Italia, fatto di poveri!
l’editoriale
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Ci dispiace!
Nei giorni scorsi, ci è stata consegnata una lettera raccomandata con la quale la prof.ssa Maria Carmela Bonelli
dichiara di «rassegnare con effetto immediato ed irrevocabile le proprie dimissioni da codesta testata…», le ragioni di questa scelta sono ascrivibili alla pubblicazione
dell’inchiesta “Cosa succede nella zona Giangipoli - Coste della Crognola”.
Dalla dimissionaria viene contestata la firma dell’inchiesta, anche in virtù del fatto che non vi è stata la riunione
del comitato di Redazione per discutere la pubblicazione
dell’inchiesta.
Devo riconoscere che effettivamente non vi è stata una
riunione del Comitato di Redazione a tal proposito, come
non siamo soliti farne in quanto non abbiamo mai discusso se pubblicare o meno articoli e inchieste, lasciando la
libertà ai redattori di scrivere senza censura alcuna.
Cero, si può discutere il fatto di aver firmato gli articoli a
nome La Redazione.
Ad ogni modo gli articoli sono il frutto del mio lavoro personale coadiuvato da altri redattori e, proprio perché era
un lavoro a più mani, ho inteso firmarlo in quel modo, sapendo che, comunque, è il Direttore Responsabile l’unica
autorità che risponde in termini legali su quanto riportato
dal giornale.
Ci dispiace che la prof.ssa Bonelli sia giunta a tale drastica conclusione, noi abbiamo sempre apprezzato il suo
prezioso contributo giornalistico e culturale, al tempo
stesso siamo convinti che è compito di un giornale locale
affrontare argomenti difficili e complicati, che riguardano
la vita della comunità. Noi siamo disponibili a dare lo
stesso risalto a critiche che ci possono giungere da chi ha
opinioni o documenti diversi da quelli espressi.
Stefano Giove
cronaca
n. 12 - 22 giugno 2013
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I lavoratori della Natuzzi dicono No agli esuberi
strutturali e indicono altre iniziative di lotta
Che il tema del lavoro sia al
centro dell’attenzione dell’opinione pubblica nazionale in
generale e nel nostro territorio
in particolare è fuori di dubbio.
Le vertenze Miroglio, TBM e
Natuzzi sono argomenti quotidiani con i quali devono confrontarsi tanti lavoratori e tante
famiglie, con loro si cimentano
anche le Organizzazioni sociali e le istituzioni, che sono
chiamate a sostenere le lotte
per il mantenimento dei livelli
occupazionali.
In questi giorni divampa la protesta negli stabilimenti pugliesi
della Natuzzi, azienda leader
nella produzione di divani e
complementi d’arredo, per
protestare contro gli esuberi
annunciati dalla proprietà.
Da diversi giorni negli stabilimenti laertino e ginosino le
maestranze stanno scioperando ad oltranza e tenendo sit-in
giorno e notte. Con una nota
le segreterie territoriali Cgil,
Cisl e Uil di Taranto «denunciano il grave atteggiamento
del Gruppo Natuzzi che ad
oggi non presenta nessuna
proposta sul piano industriale
per il rilancio degli stabilimenti
dell’area murgiana, nonostante anni di ammortizzatori sociali che hanno visto le lavoratrici e lavoratori fare forti sacrifici in merito al salario e
produttività».
Il documento sindacale sottolinea che grazie «alle lotte messe in atto dai lavoratori e
dalle organizzazioni sindacali dal 2006 ad
oggi, spiegano i segretari confederali, «che
si è conquistato finalmente un accordo di
programma che potrebbe rilanciare il made
in Italy del mobile imbottito».
Per le Organizzazioni sindacali non è «tol-
lerabile assistere ad un continuo aumento
di esuberi che sono passati da circa 400
del 2006 a 1900 di oggi, scaricando le inefficienze solo e soltanto sulle maestranze,
inefficienze di un gruppo che via via ha trasferito ordini, conoscenze e professionalità
all’estero svuotando di fatto gli stabilimenti
italiani».
Nella giornata di martedì i lavoratori degli stabilimenti di Ginosa e Laterza della
Natuzzi si sono recati davanti alla sede di
Santeramo per protestare contro la deci-
sione del gruppo, che prevede
l’esubero di 1.900 lavoratori.
Le segreterie territoriali di Cgil,
Cisl e Uil di Taranto bollano
inoltre come «inaccettabili» le
dichiarazioni fatte da dirigenti
del gruppo Natuzzi, durante
un incontro svoltosi nei giorni
scorsi in Confindustria Puglia,
secondo i quali non c’è altro da
fare che ricorrere «ad esuberi
strutturali».
I sindacati «invitano il gruppo
a presentare progetti per il rilancio del settore prevedendo
impegni verso l’innovazione di
prodotto e del processo produttivo, viste le ingenti risorse
rese disponibili dall’impegno
comune della Regione Puglia e
Basilicata con il Ministero dello
Sviluppo economico».
“Non vi abbandoneremo e staremo vicino a voi fino alla possibilità di tornare a casa con
un sorriso”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia,
Nichi Vendola, incontrando un
centinaio di lavoratori del gruppo Natuzzi che hanno sostato
davanti alla presidenza della
Regione in occasione dell’incontro con il presidente dell’azienda e i sindacati. Ed è stato
di parola, visto che l’incontro si
è concluso con l’accordo che
prevede la presentazione, da parte dell’azienda Natuzzi, del piano di rilancio aziendale, entro 10 giorni e la sua discussione
con le organizzazioni sindacali. Intanto è
stato dichiarato sospeso lo sciopero annunciato negli stabilimenti, in attesa che venga
rispettato l’accordo sottoscritto.
Stefano Giove
Foto Erasmo Mazzone
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cronaca
n. 12 - 22 giugno 2013
Firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione
di un Centro di Ascolto Caritas Interparrocchiale
Nella mattinata di ieri, 12 giugno 2013,
presso la sala giunta, è stato sottoscritto
e firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione di un Centro di Ascolto Caritas
Interparrocchiale tra il sindaco Vito De
Palma e i parroci delle chiese di Ginosa,
presenti padre Gilberto Magni e don
Rocco Martucci.
“Il protocollo vuole essere – dichiara il
sindaco De Palma – uno strumento per
promuovere azioni integrate per la gestione di un Centro di Ascolto. Il nostro impegno è rivolto a favorire la conoscenza
e l’utilizzo del Centro attraverso le forme
istituzionali proprie fornendo ausilio e collaborazione attraverso il Servizio Sociale
Professionale dell’Ente mediante consulenza specifica in materia sociale. Importante,
poi, la presa in carico dal Servizio Sociale
Professionale di particolari casi segnalati dagli operatori del Centro di Ascolto per
l’individuazione e l’elaborazione di progetti individualizzati di reinserimento sociale.
Accogliere – continua il sindaco - eventuali richieste di contributo formulate al
Comune a sostegno di iniziative, progetti
ed attività da svolgere. Insomma, tutto
quello che porti ad arginare la solitudine
e il disagio di varia natura della comunità
ginosina. Confido nella partecipazione e
nella collaborazione di tutti, in particolare
delle associazioni, a divulgare l’esistenza
del centro. Un ringraziamento – conclude
il sindaco Vito De Palma - doveroso e sincero alle comunità parrocchiali e a tutti gli
operatori che si avvicenderanno presso il
Centro di Ascolto con spirito di comunione
e solidarietà. Sono sicuro, infine, che non
faranno mancare il loro apporto verso i tanti
problemi che affliggono individui e famiglie
ginosine, una realtà quasi sempre nascosta, ma che spesso porta a gesti estremi”.
La sede del Centro di Ascolto Caritas
Interparrocchiale è presso i locali della
Parrocchia Gesù Risorto, sita in Via Matera
s.n. Di seguito gli orari di apertura:
- da aprile a ottobre il martedì, dalle ore
16,00 alle ore 18,00; venerdì dalle ore 17,00
alle ore 19,00.
- da novembre a marzo il martedì, dalle ore
17,00 alle ore 19,00; venerdì dalle ore 17.00
alle ore 19,00. Il Centro è chiuso nel periodo
estivo dal 1° luglio al 31 agosto.
Il Pd marinese dice no alla tassa di soggiorno
L’Amministrazione De Palma ha istituito la
imposta di soggiorno a carico dei non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive
ubicate nel territorio di Ginosa. Il provvedimento entra in vigore già nella stagione
estiva 2013, con un’imposta giornaliere che
va da un minimo di € 1,00 a persona per
alberghi a due stelle fino ad un massimo di
€ 2,50 a persona per alberghi a quattro stelle, tassa da applicarsi anche da chiunque
affitti un appartamento o gestisca attività di
Bed & Breakfast.
Tale deliberazione è stata applicata con effetto immediato alle strutture ricettive senza
che fosse dato loro il benché minimo preavviso e possibilità di organizzarsi, violando ogni legittimo affidamento sull’operato
dell’Amministrazione..
Sappiamo tutti quanto il turismo è importante per la nostra comunità.
In un momento di grave crisi economica, e
nel momento in cui tutte le previsioni pro-
spettano un calo dei flussi turistici, una
imposta di tale natura può incidere negativamente sulla nostra economia.
La fretta, il pressapochismo e la mancata concertazione della Amministrazione
con gli operatori del settore, a stagione
già avviata, rischia di pesare esclusivamente sugli operatori che ormai da mesi
stanno ricevendo le prenotazioni estive.
Questi saranno costretti a dover scegliere tra aumentare senza preavviso il
prezzo ai clienti, includendovi la tassa di
soggiorno (a titolo di esempio per un nucleo familiare di quattro persone per una
settimana di vacanza significa chiedere
ai clienti una maggiorazione di e 56,00
per un quattro stelle) o decidere di essere rispettosi dei clienti e dei contratti
sottoscritti (che potrebbero essere legittimamente rescissi per un’inaspettata
variazione di prezzo conseguente all’imposizione fiscale) e “pagare” di tasca
propria la tassa.
Oltre il danno anche la beffa. Non possiamo
costatare che, oltre la rinomata BANDIERA
BLU, la programmazione nel settore turisticoculturale è inesistente. Non abbiam mai capito
cosa serve aver un assessore, che dovrebbe
occuparsi di questi temi, ma in due anni ha
prodotto ZERO. Non c’è delibera, non c’è una
iniziativa, che possa esser iscritta alla sua attività Amministrativa.
Forse la scellerata iniziativa di introdurre
la imposta di soggiorno serve solo a “FARE
CASSA”.
Il centrodestra, ormai fallimentare su tutti i
fronti Amministrativi, pur di continuare a galleggiare, vuole tassare una delle nostre poche
risorse economiche: IL TURISMO.
Il Partito Democratico, che ha votato contro
l’introduzione della imposta, solidarizza con
gli operatori che stanno avanzando la loro
protesta contro l’Amministrazione De Palma.
Partito democratico di Marina di Ginosa
scherzi a parte
Le favole di Grim
n. 12 - 22 giugno 2013
Tanto cantar per nulla
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C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, che oltre ad essere noto nel contado per le sue numerose estrosità, si dimenava (incontentabile!) per divenir noto anche per le sue cantate (da sopra e da sotto al palco).
Non era a caso che si gorgheggiasse da sopra e da sotto il palco, visto, che le cantate riguardavano vicende popolari, interpretate in differenti tonalità… a secondo del posto che si occupava (sopra o sotto al palco, appunto!).
Era accaduto che, una mattina alla buonora, gli armigeri della capitanata de’ Duemari avessero rinchiuso in prigione un dignitario di
corte, appartenente al casato del Casino della libertà, accusandolo d’aver violato alcuni editti reali.
Era la prima volta che a Occhiocitrullo, un dignitario di sì alto rango fosse rinchiuso in prigione!
E, forse, per tal ragione, i cantori del casato degli aPpieDati e di quello degli ambidestri, venuti della Bretagna (più noti come bretoni),
decisero che era giunto il momento di cantargliene quattro a quelli del casato avverso.
Senza por tempo in mezzo, dalla marina giunse al villaggio un drappello di appiedati con il compito di patteggiare con i bretoni, lo
spartito migliore per cantargliele di santa ragione.
S’accordarono, senza indugio, di eseguire due cantate, una affidata ai cantori della marina e l’altra a quelli della montagna. La prima
esecuzione sarebbe avvenuta in riva al mare, l’altra in cima alla montagna.
Tuttavia, seppure d’una difficile cantata si trattava, i cantori che sgomitavano per essere presenti erano tanti e, a quel punto, la matassa
da dipanare divenne quella dei cantori da mettere sul palco. Chi doveva cantare per rendere al meglio la romanzina?
Il genio, che allocava nell’animo di messer Vincenzoviendalmare (famoso proprio per le sue genialate – sic! -), sentenziò solenne:
«Canteranno soltanto coloro che hanno voce in capitolo! E per capitolo, sia chiaro,
intendo la solenne assise del Gran Consiglio!…»
Davvero una gran pensata! In quel modo il messere prendeva due piccioni con una
fava!… metteva fuori dal coro i trentadue seleni mancini e qualche pretenzioso cavaliere appiedato.
Tutti furono soddisfatti per la decisione presa e s’attese l’arrivo del giorno stabilito
per l’esibizione corale. Per primo si cantò alla marina. Ma fu proprio lì che s’ebbe la
prima sorpresa. A cantare non furono soltanto i cantori che avevano la voce in capitolo
ma a loro s’affiancò anche la principessa appiedata, Margherita, che di fiato ne aveva
parecchio! (E la cosa non fu vista di buon grado dagli esclusi, che non si sentivano
da meno).
Tuttavia, dopo l’esibizione marinara, i cantori (tutti, tranne la principessina) si spostarono su in montagna ma lì, non ci furono né principi né principesse…. A cantare,
soltanto i cantori con voce in capitolo! E, tant’è…
Nella piazza principale lo spettacolo era seguito con interesse dai paesani, i cantori si
prodigavano in gorgheggi di gran qualità!
Ma, nel frattempo che i cantori (con voce in capitolo), infiammavano le loro ugole sul
palcoscenico cimentandosi con difficili gorgheggi e improbabili spartiti per meglio
cantarle a quelli del casino della libertà, giù, nel sottopalco, i giovani appiedati mugugnavano. Eccome!!!
Loro, i giovani leoni, che di cori se ne intendevano (non avevano, forse, intonato
gioiosamente le note dell’ormai famoso parapunzi parapunzi paparapunzi punzi pà?),
perché mai non erano stati invitati a cantare, anche soltanto uno di loro? Perché soltanto le principesse?
Insomma, c’era davvero di che cantargliele!.....
E poiché le sorprese non vengono mai da sole, accadde che nel frattempo che quelli cantavano a squarciagola, inneggiando all’onestà e al giusto fare (che quelli del
casino – si diceva - non erano in grado di garantire!); il dignitario di corte e il suo
capomastro vennero rimessi in libertà, «perché ingiustamente imprigionati!» Decretò
il massimo tribuno.
Qual gaudio per i casinari, che, a quel punto, volevano anche loro intonare inni alla
gioia per rifarsi del torto subito. Sicché, a Occhiocitrullo, per mesi furono emessi gorgheggi ed eseguite sinfonie, a volte con qualche nota stonata.
Morale della favola: scuostete callare ca te tinge.
Paolo Sorrentino
caricatura disegnata da
Giorgio Morea
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n. 12 - 22 giugno 2013
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Liberi!!
Sono tornati in libertà il dott. Vincenzo Di
Canio, consigliere comunale con delega ai
lavori pubblici, il tecnico comunale, geom
Alfredo Clemenza, l’ex dirigente ing. Mauro
De Molfetta e l’ing. Enrico Grilli, imprenditore
e vicepresidente della cooperativa Il Poligono.
Il giorno dopo la concessione degli arresti domiciliari da parte del Pm Carboni, il tribunale
del riesame di Taranto ha accolto i ricorsi revocando gli arresti. Nei prossimi giorni verrà
depositata la motivazione della sentenza che
ha indotto il giudice ad annullare gli arresti.
Mancanza di indizi o mancanza di esigenze
cautelari? Certo la vicenda al di là della presunta colpevolezza che sarà oggetto di un
procedimento civile, evidenzia la labilità di
un sistema giudiziario in cui un giudice determina l’arresto di un cittadino, ponendolo
implicitamente al pubblico giudizio, privandolo di ogni diritto e soprattutto privandolo della
LIBERTA’, ed un altro dopo pochi giorni, ana- pericolosità e del rischio alluvioni elaborate
lizzando gli stessi documenti, ne determina la dall’autorità di Bacino. Il forum coordinascarcerazione. L’argomento è stato oggetto di to dalla presidente dell’ADB, prof. Giuliana
discussioni di piazza tra colpevolisti che con Trisorio Liuzzi, ha visto gli interventi della dott.
indice puntato giudicavano corretta l’azione Vera Corbelli, segretaria dell’ADB dei fiumi
del giudice, ed innocentisti che evidenziava- Liri-Garigliano e Volturno e del prof. Antonio
no nel comportamento assunto un atto politi- Rosario Di Santo, segretario dell’ADB Puglia .
co motivato dalla sua appartenenza a
S
Magistratura democratica, il movimen- PARROCCHIA
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to di sinistra dei magistrati. Certo è che
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a Ginosa lo scontro politico non aveva
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mai raggiunto un simile livello.
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Forum regionale sulle alluvioni
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Si è svolto lo scorso 14 giugno, a
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Valenzano presso il CHIEM IAMB –
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Istituto Agronomico mediterraneo Bari
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il Forum Regionale di informazione
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e consultazione relativo al Piano di
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Gestione del rischio alluvioni, finalizzato ad un confronto con i portatori
di interesse. L’iniziativa si inserisce
nell’ambito delle attività della direttiva europea 2007/60/CEE ed HA come obiettivo l’esame delle mappe di
VIAGGI ASSOIATIVI 2008 e 2012
cronaca
Molte le presenze di tecnici del settore, specialisti ed autorità pubbliche tra cui l’assessore comunale alle alluvioni del marzo 2011,
rag. Leonardo Galante.
Viaggio associativo 2013
“Orizzonti Nuovi”, anche quest’anno, ha previsto un viaggio associativo nel Nord-Est del
Brasile che si realizzerà dal 22 giugno al 28
luglio p.v.
Il presidente dell’Associazione, Tonino
Lamanna, ed il coordinatore generale, Pier
Paolo Lamola, si recheranno nella Diocesi
di Proprià, gemellata con la nostra Diocesi di
Castellaneta, per incontrare i responsabili del
luogo e verificare di persona la realizzazione
dei progetti finanziati con il 5 per mille delle
dichiarazioni dei redditi.
Tonino e Pier Paolo faranno in modo da incontrare tutte le famiglie che ricevono per i
loro figli un sostegno a distanza, cercando di
raggiungere soprattutto quei nuclei familiari
che versano in condizioni più problematiche
e di cui, da tempo, non si hanno notizie, al
fine di trovare una giusta soluzione per questi
casi più urgenti.
Piano di Rigenerazione Urbana
Alla presenza del sindaco, Vito De Palma,
dell’ing. Giovanni Zigrino e dell’arch. Gianluca
Andreassi, si è tenuto, nei giorni scorsi a
Marina di Ginosa, nell’ Auditorium parrocchiale Mille Pini una conferenza pubblica per
la presentazione del documento programmatico preliminare al Piano di rigenerazione urbana di Marina di Ginosa. Il progetto mira a
rigenerare le reti del Comune.
Natuzzi – scioperi
I lavoratori dello stabilimento di Ginosa, dopo quelli di Laterza, dell’azienda di divani
‘Natuzzi’ hanno aderito allo sciopero indetto
dai sindacati contro gli esuberi annunciati dal
gruppo (inizialmente 1.470 dipendenti, 1.900
dopo scadenza cig fissata per il 28 ottobre) e la paventata delocalizzazione
delle attività all’estero. L’azienda pare
intenda fermare per 4 settimane a luglio e una ad agosto la produzione a
Ginosa. La Regione ha convocato un
incontro per il 19 giugno.
Ruba attrezzo agricolo
Nei giorni scorsi i militari della Stazione di Ginosa hanno tratto in arresto in
flagranza di reato per furto il 23enne
originario di Ginosa, D.D.. Verso mezzogiorno era pervenuta la segnalazione che un giovane aveva rubato da un
negozio di ferramenta un decespugliatore a scoppio. L’intervento immediato
dei militari ha permesso di raccogliere
cronaca
i primi elementi e di indirizzare le indagini verso un soggetto ben conosciuto. Poco dopo, difatti è stato fermato
e controllato D. R.. Nella circostanza,
lo stesso è stato trovato in possesso
della refurtiva, del valore di circa 250
euro, che è stata restituita al legittimo
proprietario. Il giovane è stato tradotto
presso la propria abitazione agli arresti
domiciliari con l’accusa di furto, in attesa dell’udienza di convalida. Lo stesso
era ben noto ai militari, in quanto nel
2011 era già stato arrestato nell’ambito
dell’operazione DACIA, condotta dalla
Stazione di Marina di Ginosa contro lo
sfruttamento della manodopera agricola. L’operazione aveva permesso di
individuare tre gruppi, ben radicati nel
territorio locale, in particolare nell’area
ginosina, che avevano il compito di “ripartirsi” la richiesta di manodopera di
numerose aziende agricole del posto.
Miracolo a Ginosa
Nella Bibbia è scritto che, per volontà
di Dio, cade dal cielo la manna. Da un
po’ di tempo stiamo assistendo ad un
evento miracoloso: i rifiuti che cadano
dal cielo in maniera mistica. Succede
che nonostante l’impegno degli operatori ecologici e buona parte dei ginosini
e marinesi conferiscono i rifiuti secondo le modalità contenute nell’ordinanza
sindacale consentendo di raggiungere
il 70% di differenziata, c’è un buon 30%
che continua a depositare impunemente il pattume accanto ai contenitori di
vetro. In piazza molti si lamentano perché il sistema di raccolta differenziata
non funziona e crea cumuli di pattume
come se fosse responsabilità della società appaltatrice o del comune; in realtà la monnezza non cade misticamente
dal cielo ma è depositata da quelli che
se ne fregano degli altri, non avendo
rispetto dell’ambiente ; e si lamentano
pure. Ad uno che invece di depositare
le bottiglie contenute nella busta singolarmente nel contenitore preferiva
di depositarle fuori del depositare chiedevo di deporle dentro mi rispondeva:
“vado di fretta!” Altro che rispetto! Questo è il motivo per cui questo paese
non crescerà mai , perché la vera casa
non è Ginosa ma le singole abitazioni:
puliti dentro e sporchi fuori all’insegna
del motto errato: ”Pubblico significa di
nessuno e non di tutti” .
n. 12 - 22 giugno 2013
9
VERTENZA TBM - I LAVORATORI CHIEDONO
L’INTERVENTO DEL PREFETTO DI TARANTO
Hanno voluto precorrere i tempi i 67 operai della Tessitura di Ginosa, meglio conosciuta come
TBM (gruppo Marcora) che lo scorso 30 maggio, di concerto con le organizzazioni sindacali
hanno unitariamente assunto la decisione di sospendere l’attività lavorativa recandosi a Taranto
per manifestare sotto la Prefettura di via Anfiteatro. I lavoratori hanno chiesto ed ottenuto un
importante confronto con il Prefetto. L’iniziativa si è resa necessaria a seguito delle mancate
rassicurazioni fornite dal massimo dirigente del gruppo, Marcora, in occasione dell’ultimo incontro svoltosi a Bari con la Task Force regionale. In quella sede, il dirigente ribadì la necessità
di doversi disfare di parte del patrimonio rappresentato dai telai dello stabilimento ginosino. Una
decisione assunta unilateralmente dal patron che getta ombre sulle prospettive di lavoro dei 67
operai e sulle sorti dello stabilimento ginosino. Dopo più di tre ore di attesa sotto il palazzo della
Provincia di Taranto, i delegati sindacali ed una rappresentanza di lavoratori, sono stati ricevuti
dal capo di gabinetto della prefettura, la Dott.ssa Cosima Di Stani, alla quale i lavoratori hanno
esposto la drammatica situazione legata alla volontà della proprietà che parrebbe da tempo
intenzionata a concludere l’avventura in terra ionica iniziata solo dieci anni fa grazie anche ad
ingenti finanziamenti pubblici. Crescenti livelli di preoccupazione cadenzati da graduali ed arbitrarie decisioni assunte, ultima appunto, quella del trasferimento dei telai. La Di Stani per più di
mezz’ora ha ascoltato le istanze di lavoratori e sindacalisti, impegnandosi ad intervenire presso
il Ministero per lo Sviluppo Economico affinché la questione fosse affrontata anche sul tavolo
ministeriale. La stessa avrebbe poi interessato direttamente il Prefetto di Taranto. I lavoratori
hanno ribadito di non essere più disposti a fare uscire dallo stabilimento di Girifalco, anche un
solo sassolino. Intanto Il sindaco di Ginosa Vito De Palma, fa sapere che a Milano, in occasione
della Expo Italia Real Estate, incontrerà Marcora nel tentativo di individuare con lui eventuali
punti di incontro per allontanare da Ginosa i malumori legati alla vertenza. Massimiliano Doro
AVIS: PRESENTATO IL PROGETTO
“SULLE ORME DELLA ROSA DEI VENTI”
Con una riunione tenutasi il 12 giugno, l’Avis, nella persona di Angela Moro(ideatrice), ha presentato a tutte le associazioni coinvolte nella manifestazione il progetto “Sulle orme della rosa
dei venti”.
Come già annunciato in un articolo precedente, il progetto sopra indicato prevede due date con
altrettante manifestazioni. Il 30 giugno si terrà un Trekking pre le vie del centro storico ginosino
e per lo scenario della gravina. Il tutto sarà reso possibile dalla partecipazione di una guida
esperta come Piero Di Canio che illustrerà ai piccoli e agli adulti, sia la flora sia la fauna, passando anche per cenni storici e geografici. La passeggiata culturale partirà da Piazza Orologio
alle 18.00 circa e terminerà un paio d’ore dopo, in prossimità del castello ove vi saranno musica, arte(con una mostra di opere di scolari e artisti del posto) e degustazioni di prodotti tipici.
Il giorno 7, invece, vi sarà una gara ciclistica per le vie del centro storico. La tappa è regionale
e vedrà gareggiare molti ciclisti pugliesi e non. Il tutto sarà realizzato grazie alla partecipazione
del team Genusia Bike. Oltre alla gara ci saranno gazebo enogastronomici allestiti dal gruppo
Civitas, e uno spettacolo musicale con artisti locali e canti popolari.
L’intento dell’iniziativa è far conoscere la storia e le usanze della città di Ginosa e cercare di
portare turismo in un paese che ha molto da offrire a livello culturale e paesaggistico.
L’Avis invita tutta la cittadinanza a partecipare a queste due belle giornate socio-culturali.
Nonostante l’impegno profuso per la realizzazione di quest’evento, l’Associazione ringrazia
tutti i donatori che domenica 16 giugno hanno regalato il proprio sangue per chi ne ha bisogno.
Baldassarre D’Angelo
10
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
I gruppi consiliari del Pd e Lista Inglese hanno informato i
cittadini sul malgoverno del centro destra ginosino
La gestione del bene pubblico è il cardine
di ogni amministrazione comunale, e quando la sua conduzione viene portata avanti
in maniera erronea – poiché tale la giudica
l’opposizione – sovente sorgono anomalie,
le quali poi si ripercuotono negativamente
sui cittadini, sia in termini di efficienza dei
servizi che in termini di incrementi
di spesa. È quello che è emerso
dal pubblico comizio che il gruppo
consigliare di opposizione, quasi
in veste elettorale, ha tenuto
domenica 9 giugno 2013 davanti
ad una piazza gremita di cittadini,
in Piazza Indipendenza a Marina
di Ginosa prima, e a Piazza IV
Novembre a Ginosa poi. Un atto dovuto per informare i cittadini
sull’operato di due anni di amministrazione del centro destra.
Tante le questioni trattate: l’oneroso quanto l’inefficiente servizio
di igiene urbana, la pubblica illuminazione, le strade dissestate, la
concessione degli appalti e tutta
una serie di problematiche amministrative irrisolte, prima fra tutte
quelle pertinenti al bilancio.
«Non vogliamo con questo declamo fare
alcuna
denuncia
all’amministrazione
comunale – ha precisato il consigliere
Cristiano Inglese, dopo aver ricordato la
recente scomparsa di Vincenzo Torraco e
Leo Cascella, “i quali, a fronte di queste
criticità, non avrebbero certo fatto mancare
il loro apporto” – bensì rinnovare l’invito di
farsi aiutare, poiché è, la nostra, un’amministrazione che ha un’impellente bisogno
di aiuto». L’avvocato ha altresì chiarito di
non voler in alcun modo fare accenno alle vacue promesse propinate in campagna
elettorale, né alla recente vicenda giudiziaria, bensì porre l’accento sul degrado
che sempre più incombe sul nostro paese,
particolarmente evidente quando si tratta
di igiene e pulizia urbana. «Le risorse comunali non sono inesauribili, ed è quindi
necessario preservarle per il bene comune
– ha poi continuato, riportando in auge un
debito pregresso, a seguito della perdita di un
contenzioso, con la società che gestisce la
discarica di Massafra, e di come l’avanzo di
2milioni di euro venuto fuori dall’approvazione
del bilancio consuntivo del 2012 lo scorso 13
maggio sia solo virtuale, poiché si riferisce a
debiti non ancora saldati. «In quell’occasione
noi dell’opposizione chiedemmo al consiglio
comunale un atto di umiltà, perché il pagamento del debito presuppone, per forza di
cose, un incremento della pressione fiscale.
Noi invece vogliamo che loro si presentino alla cittadinanza e dicano, senza ambagi, che i
debiti derivano da una gestione delle risorse
non propriamente oculata».
Il consigliere Giannico ha invece posto l’accento sul sistema degli appalti, un sistema
sempre più soggetto a “varianti in corso d’opera” necessari per “adeguare i lavori pubblici
alle diverse esigenze politiche, ovvero l’assegnazione dei lavori a ditte cosiddette amiche,
lavori successivamente subappaltati a ditte
locali”. «In due anni che faccio il consigliere
comunale mi sono sempre chiesto: a Ginosa
non sappiamo fare i progetti, o le varianti sono
uno strumento per adeguare i lavori pubblici
alle diverse esigenze politiche? Noi abbiamo
sempre cercato di aprire un confronto su cosa
realmente significhi gestire la cosa pubblica: le risposte ricevute sono sempre
state contrassegnati da numeri e sul vanto che l’attuale amministrazione sa come
gestire la cosa pubblica. Orbene, recentemente ne abbiamo avuto un saggio.
Vogliamo dunque riaprire il confronto?». Il
consigliere Giannico ha poi elencato le opere pubbliche maggiormente affette da anomalie,
come l’appalto di pubblica illuminazione, il cui bando presentava
“elementi non veritieri” e la cui
inefficienza è evidente in molte
strade lasciate al buio, oppure
la costruzione di una scuola materna a Marina di Ginosa, il cui
costo complessivo si aggirerebbe sui 4milioni e 400mila euro,
e non sui 900mila euro tanto
decantati dall’amministrazione
comunale. «Perché questi costi?
– si chiede Giannico – certo, ci
sono gli interessi da pagare, ma
tali interessi non dovevano essere previsti? Perché tutto questo
esubero? I cittadini hanno bisogno di certezze perché Ginosa
merita una classe dirigente efficiente atta
a distinguersi per il suo operato e non per
la comparsa sulle pagine dei giornali».
Sulla deficienza che incombe sulla raccolta differenziata si è invece espresso il
consigliere Massimo Castria, un servizio
oneroso per la comunità poiché prevede,
nel capitolato d’appalto, le spese ad un
tecnico il cui compito è la verifica della
corretta attuazione delle clausole presenti nel contratto; vale a dire la presenza di
una cooperativa che vigili su come i cittadini differenziano. «Poi camminiamo per
le strade e le troviamo sudice, colme di
immondizia, di carta e plastica lasciata
qua e la, e di erbacce che si avviluppano sui cigli delle carreggiate o ai bordi
dei marciapiedi. L’amministrazione cioè
spende grosse cifre in termini di nettezza urbana, e se le strade sono sporche è
colpa dei cittadini che sono da multare».
attualità
Il consigliere Castria ha poi tenuto a precisare un altro spreco
delle casse comunali, quello inerente alla presenza in loco di
centodieci associazioni, di cui solo una parte è veramente operativa.
«La recente vicenda giudiziaria – ha chiosato il consigliere
Felice Bitetti – non è la vittoria di nessuno, bensì la sconfitta
di Ginosa. Noi vogliamo venire sui giornali per la bandiera blu,
per i nostri professionisti che, vistosi costretti ad emigrare, fanno fortuna altrove, per i nostri meriti, non per delle scempiaggini. E, badate bene, che questo è solo l’inizio». Il dott. Bitetti
ha voluto poi ricordare il rifiuto del primo cittadino di concedere, per il pubblico comizio, sia il palco comunale che la fornitura di energia elettrica, onde scongiurare un’accusa di peculato.
«Come mai poi per la sfilata di domenica scorsa fu concesso
sia il palco che l’energia elettrica? Non c’era allora peculato? E
non si vada a dire in giro che gli amministratori sono tutti uguali: noi abbiamo governato la cosa pubblica e non ci siamo mai
macchiati di una simile vergogna». A fronte poi della richiesta
di documenti da parte dell’opposizione, il cui compito “è vigilare
sull’operato della maggioranza”, è sempre seguito il rifiuto da
parte dell’amministrazione. Come mai? «Perché – ha spiegato
il consigliere Bitetti – da circa dieci anni è iniziato un sistema di
poteri che solo la magistratura potrà smontare. Nel 2010 iniziò
un giro d’appalti basato sulla cosiddetta “offerta migliorativa”, ovvero si aggiudicava l’appalto chi, a parità di prezzi, riusciva ad
offrire, oltre al progetto principale, anche un miglioramento superiore. Bene, poi nella fase di realizzazione nessuno andava a
controllare se le opere di miglioramento venivano effettivamente
realizzate cosicché l’ufficio tecnico del comune applicava tante
varianti quante erano necessarie a farli scomparire».
Molti incarichi poi sono stati affidati nel giro di pochissimi giorni
e senza gara (possibilità questa conferita ai comuni dal governo
Monti, a patto però che gli interventi siano urgenti): «ad aprile,
a fronte di un intervento di 200mila euro, erano state invitate
tre ditte: la prima, ditta già operante per il comune a Marina di
Ginosa, non rispose. “Cosa strana – mi dissi – vista la crisi che
aleggia sulle imprese”. La seconda rifiutò perché impegnata ad
Avellino ed il terzo invece accettò con un ribasso del solo 5%. La
cosa mi insospettì ed indagai. Scoprii allora che la seconda e la
terza impresa erano rispettivamente padre e figlio». Il consigliere
ha poi ricordato il sopralluogo, il computo e l’assegnazione di
alcuni lavori in contrada “Fiumicello” fatto in un solo giorno, e gli
stessi lavori di ammodernamento di Piazza Marconi, la cui impresa vincitrice dell’appalto ha minacciato di interrompere l’operato per i motivi suddetti. «Come vedete continuano, imperterriti,
il loro modus operandi: invece di fare una cosa ne fanno un’altra,
e quando si andrà a pagare saranno dolori».
Il dott. Bitetti ha voluto poi concludere il suo esaustivo discorso
con un appello rivolto ai giovani, invitandoli a partecipare attivamente alla vita politica in tutte le sue forme, onde scongiurare il
rischio di lasciare tutto nelle mani dei “mestieranti”, i cui catastrofici effetti sono sotto gli occhi di tutti, ad avvicinarsi, se lo ritengono opportuno, ai giovani del Pd, “consapevoli, responsabili, dediti al partito e con tanta voglia di crescere e di fare bene insieme”.
Liborio Patimisco
n. 12 - 22 giugno 2013
11
Il comizio?
«un inno alla
partecipazione politica»
Comunicato
stampa
In qualità di
segretario del
PD
ritengo
personalmente
che il pubblico
comizio, tenutosi domenica
09/06/2013 in
Ginosa, abbia,
al di sopra delle aspettative,
realizzato
lo
scopo da tanto tempo desiderato e auspicato, dalla segreteria e i
consiglieri del partito democratico.
La partecipazione attiva della cittadinanza e gli argomenti preposti
alla base del dialogo hanno contribuito ad informare la gente su tutto
il lavoro svolto dai nostri consiglieri all’opposizione, durante quest’ultimo biennio di amministrazione, oltre che a far luce su una serie di
problemi che dovranno essere affrontati con una certa urgenza.
Una serata piacevole senza alcuno sfondo critico ma, al contrario,
incentrata sulla salvaguardia dei nostri bisogni, sulla tutela della nostra incolumità e soprattutto un “inno alla partecipazione politica”.
Ed è a tale ultimo proposito che sento il dovere di ringraziare il consigliere capogruppo del PD Felice Bitetti che, con il suo discorso
all’insegna del rinnovamento e della fiducia, riposta in noi giovani,
ha evocato la partecipazione alla vita politica in tutte le sue forme,
valorizzando e sottolineando il lavoro e la passione che anima e contraddistingue i giovanissimi del PD, consapevoli, responsabili, dediti
al partito e con tanta voglia di crescere e di fare bene insieme.
Pertanto, colgo l’occasione per render grazie anche a tutti coloro i
quali hanno reso possibile questo confronto, riferendomi in particolar
modo agli esponenti della lista inglese che insieme a tutta l’opposizione si sono raccontati ed esposti, conferendo onore a chi, senza
esitazione alcuna, ha creduto in loro permettendogli di rappresentarci
nella nostra Città.
Con l’auspicio e l’augurio che l’unione tra tutti gli esponenti e i partiti
del centrosinistra locale possa concretizzarsi e che suddetto avvenimento politico possa diventare l’inizio di una lunga serie di manifestazioni e progetti insieme, la mia speranza è cercare di dar vita ad
un nuovo modo di fare politica, lontana da compromessi ma immersa
nella passione dei più che mirino, come noi, esclusivamente alla garanzia del “bene comune”.
Giuseppe Punzi
Segretario PD Ginosa
12
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
Consiglio comunale: scontro politico-istituzionale
Le minoranze abbandonano l’aula e preannunciano denunce.
La maggioranza di centrodestra: “Rifuggono dal confronto democratico per la crescita del territorio”.
-Il Consiglio comunale, tenutosi nella mattina
dello scorso otto giugno, era appena terminato
e il sindaco, Vito De Palma, riceve una telefonata. Il tempo di ascoltarla e lancia un urlo di
gioia: “Vincenzo è tornato in libertà”. Il riferimento è all’annullamento da parte del Giudice del
Riesame degli arresti domiciliari cui il consigliere
comunale De Canio era stato ristretto. Esultano e
piangono gli altri colleghi di maggioranza e si prodigano con il passaparola a diffondere la notizia,
pur cercando di capire nel dettaglio quale fosse la
posizione formale “dell’amico fraterno” nell’istruttoria oggetto di inchiesta da parte della Guardia
di Finanza di Taranto. Indagini che, come è noto,
il 23 maggio scorso portarono De Canio, tecnici e
funzionari comunali, nonché un imprenditore privato alla carcerazione diretta e domiciliare con
l’ipotesi accusatoria di truffa, corruzione e voto
di scambio. Sussistenza dei fatti per un rinvio al
dibattimento processuale che verranno ancora
vagliati dal giudice per le indagini preliminari.
Intanto, nell’assise consiliare in specie, in seguito alle dimissioni rassegnate il 12 giugno scorso,
Di Canio è stato sostituito nel ruolo di capogruppo del Pdl da Stefano Notarangelo e surrogato
nella carica di consigliere da Vincenzo Ribecco,
primo dei non eletti (124 voti) alle amministrative
di due anni fa nella stessa lista di partito. Ribecco
è un geometra e, nel sociale, ricopre il ruolo di
presidente del Ginosa calcio. Lo scenario polemico del Consiglio ha creato una sorta di Giano
Bifronte sul tema delicato della gestione corretta
dei compiti istituzionali e dei diritti per garantirne la buona e costruttiva funzione. Che per le
forze politiche di minoranza sono state delegittimate a tal punto da spingerli ad abbandonare
l’emiciclo consiliare ed a preannunciare denunce
ad organismi e autorità di terzietà nelle proprie
competenze dello Stato. Le doglianze del PD
e della Lista Inglese vertono sull’insufficiente
preavviso di notifica nel vaglio della documentazione inerente cinque punti aggiuntivi. Questi
riguardano l’adozione di un Programma integrato
per la Rigenerazione urbana di Marina di Ginosa
e il “doveroso” riconoscimento, come debito fuori
bilancio, di quattro sentenze rivenienti da impugnazione di cittadini ispirati alla responsabilità
giuridica dell’Ente Locale per procurato danno
fisico o economico, in seguito a incidenti stradali
su viabilità demaniale, alcuni risalenti addirittura al 2000. Violazioni di tutela del territorio che i
giudici hanno sanzionato con una somma com-
plessiva di circa 20 mila euro. Da una sommaria verifica dei punti in esame il PD, per voce
di Enzo Giannico, avrebbe intravisto anomalie formali e sostanziali che non hanno potuto
essere compiutamente approfonditi perché la
documentazione risulterebbe carente ed è stata messa a disposizione in tempo marginale rispetto alla convocazione del Consiglio. “Perché
tanta fretta?”, si è chiesto Giannico. Sullo stesso piano di scontro si è posto la Lista Inglese,
il cui capogruppo, Cristiano, ha reso visibile il
vuoto del rispetto di rappresentanza del proprio
ruolo di vigilanza rendendo noto che il carteggio dei punti in oggetto è stato disponibile solo
la mattina del giorno precedente il Consiglio.
“Questa situazione non può essere più tollerata!”, ha detto il civico Inglese. Di contro, per la
maggioranza di centrodestra, il comportamento
delle opposizioni è da ritenere strumentale. Nei
contenuti della critica posizione assunta dalle
minoranze consiliari, il sindaco De Palma, ha
precisato che gli atti proposti sono chiarissimi
e sono stati resi noti nel tempo stabilito dall’articolo 43 del Regolamento comunale dove disciplina la convocazione delle assisi in forma di
urgenza. “Si vuole solo buttare fango e fumo,
che non serve a nessuno, tantomeno al confronto democratico. Il documento preliminare
per Marina di Ginosa –ha aggiunto- racchiude
la possibilità di finanziamenti concorsuali che la
eleverebbero in modo armonico nello sviluppo
territoriale, nella tutela e valorizzazione dei suoi
beni monumentali e naturali come Torre Mattoni
e Lago Salinella”. il rapporto tra i partiti e le istituzioni è questione delicatissima che ne rappresentano varie visioni e interpretazioni. Quando
queste due diverse angolazioni non trovano una
sintesi è inevitabile che ad andare in crisi è la
democrazia, ovvero il dialogo e il confronto per
l’interesse del bene comune. A chi spetta risolvere questa questione? Intanto, è da ritenere interessante il suggerimento di Giovanni Perniola,
consigliere di maggioranza di ‘Noi di Centro’, riguardo le azioni risarcitorie dei cittadini nel cui
rapporto con le istituzioni Perniola ritiene necessario adottare modalità assicurative che tutelino l’Ente Locale nell’autonomia del governo
del territorio nel quadro globale dell’economia
di bilancio. Nella Fondazione dell’Asilo Perrone,
l’avvocato Nicola Bianco è stato eletto come
rappresentante della Pubblica Amministrazione.
Canta Storie
Buon lavoro agli eletti
Nei giorni 17/18.6.13 in Ginosa e Marina di
Ginosa si sono svolte le votazioni per il rinnovo del Comitato di Gestione dei Centri Aperti
Polivalenti.
Ora, nel ricordare che il regolamento comunale dei suddetti Centri prevede che il rinnovo
del Comitato di Gestione debba avvenire subito dopo l’insediamento dell’Amministrazione Comunale eletta, vorrei evidenziare come
sono passati ben due anni dall’insediamento
dell’amministrazione De Palma e solo dopo
enormi insistenze da parte delle organizzazioni sindacali si è andati alle votazioni per il rinnovo dei Comitati, votazioni che si sono svolte
con un’enorme partecipazione popolare (quasi
400 votanti tra Ginosa e Marina di Ginosa) sintomo di una reale voglia della cittadinanza di
partecipare attivamente ai problemi del nostro
territorio.
Auguro a tutti gli eletti un buon lavoro, sollecitando sin d’ora l’Amministrazione Comunale
(che ha atteso sin troppo per indire le suddette votazioni) a voler provvedere al repentino insediamento del Comitato di Gestione,
inserendo tale punto nel prossimo consiglio
Comunale, affinchè lo stesso Comitato possa
provvedere in tempi celeri al soddisfacimento
degli interessi dei pensionati ed anziani tutti,
che con la loro partecipazione massiccia hanno dimostrato la loro attenzione per il Centro
polivalente. Sempre nella stessa ottica, ancha
alla luce di quanto espresso dal Prefetto con
parere 11.4.2013 si chiede al sig. Sindaco di
voler provvedere altresi’ alla convocazione del
Consiglio di borgata di Marina di Ginosa (la cui
convocazione è attesa da ormai due anni!!!! e
per cui il PD di Marina di Ginosa si è a lungo
duramente battuto), predisponendo all’uopo
specifico punto all’ordine del giorno nel prossimo Consiglio Comunale.
Nel rinnovare gli auguri di buon lavoro a tutti
gli eletti, è con particolare orgoglio che faccio
gli auguri di buon lavoro ai neo consiglieri Giuseppe Giannico e Nicola Conte, entrambi inscritti alla sezione del Pd di Marina di Ginosa.
Il segretario del Circolo di Marina di
Ginosa
Avv. Margherita Zanelli.
attualità
Comunicati
stampa
Interrogazione Lospinuso (PDL) sulla
Regionale Salentina
Il Consigliere Regionale PDL Pietro
Lospinuso ha rivolto una interrogazione a risposta scritta al Presidente della Regione ed
all’Assessore alle Infrastrutture nella quale
“PREMESSO
- che il Comitato VIA ha giustamente approvato la realizzazione di una strada a quattro
corsie ad Orimini, risolvendo una questione
da tempo in attesa per il potenziamento di
una rete viaria peraltro già scorrevole, nonostante i vincoli rivenienti dal Parco delle
Gravine
- che invece tale autorizzazione è stata inopinatamente negata per l’allargamento da
sei metri a nove e mezzo dell’ attuale strada
Salentina, previa delocalizzando dei numerosissimi ulivi disposti entro sei metri come
da sentenza della Corte Costituzionale n°
17001 del 7 maggio 2010, alla quale ha
fatto seguito la circolare del Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti n° 3224 del 10 giugno 2011;
INTERROGO
il Presidente della Regione e gli Assessori
alle Infrastrutture ed all’Ambiente per conoscere di quali gravi colpe si sono macchiate
le popolazioni interessate al suddetto allargamento della “salentina” per vedersi così
pesantemente discriminate rispetto a loro
conterranee della stessa Provincia, cui giustamente è stato assicurato un necessario
miglioramento della viabilità.
Per la Segreteria - Tommaso Francavilla
*****
Il centro-destra pugliese: “revocare la delibera contro i laboratori d’analisi privati.” I Consiglieri Regionali di Centro-destra
Ignazio Zullo, Nino Marmo, Erio Congedo,
Giovanni Alfarano, Pietro Lospinuso,
Maurizio Friolo, Domi Lanzilotta, Antonio
Camporeale, Michele Boccardi, Roberto
Ruocco, Giandiego Gatta, Mario Vadrucci,
Giuseppe Pica, Giuseppe Cristella, Vito
Aloisi, Antonio Barba (PDL), Giammarco
Surico (PDL-Indipendente), Francesco De
Biasi, Tato Greco, Andrea Caroppo (PPDT),
Davide Bellomo (Pugliesi) hanno diffuso la
seguente nota: “Acclarate le ragioni delle
associazioni di categoria che rappresentano
n. 12 - 22 giugno 2013
i laboratori accreditati del comparto sanitario,
chiediamo con forza che la delibera di Giunta
Regionale n.951 del 13 maggio u.s., con la quale si recepisce il decreto Balduzzi in materia di
tariffe delle prestazioni interessate, applicando
altresì un ulteriore taglio del 20% delle stesse
sia immediatamente revocata o quantomeno
sospesa. Essa infatti, dando seguito ad una disposizione nazionale già per sé pesantemente
lesiva delle condizioni stesse di sopravvivenza
dei laboratori in questione, su cui pende il giudizio del Tar del Lazio, ha inteso infliggere a tali
soggetti un’ulteriore, ancor più insostenibile penalizzazione del 20% del tariffario già scontato.
Così di fatto si concretizza una vera e propria
strategia di annientamento della presenza privata nel settore, che sottrarrebbe, per di più con
un incremento di costi per il sistema sanitario
regionale, al diritto costituzionale alla Salute
dei cittadini un fondamentale supporto ad integrazione ed in alternativa di strutture pubbliche
sempre più desertificate, inadeguate ed inefficienti, come dimostra anche l’infinita e crescente lunghezza delle liste d’attesa. Una autentica,
ulteriore mattanza di servizi necessari ed insostituibili e di posti di lavoro che non possiamo
assolutamente condividere.
Chiediamo altresì una modifica del tariffario
vigente, che consenta ai laboratori in questione sia di sopravvivere, sia di migliorare le
proprie prestazioni nell’interesse superiore dei
Pugliesi.”
Per la Segreteria - Tommaso Francavilla
*****
Lospinuso (PDL): “Irrinunciabile l’apporto
dei laboratori privati alla sanità pugliese”.
Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso
ha diffuso la seguente nota:
“E’ assoluta giustificala la “serrata” odierna dei
laboratori d’analisi accreditati che la Regione
Puglia ha penalizzato oltre ogni sostenibilità nonostante essi già fornissero al sistema sanitario
regionali prestazioni dai costi nettamente inferiori a quelli pubblici.
Una protesta che va al di là anche dell’emergenza che l’ha provocata, investendo doverosamente la filosofia che il vendolismo tenta di
imporre nella gestione dei servizi di pubblico
interesse, di fatto espellendone il contributo dei
privati che pur ne rappresenta un sempre più
irrinunciabile supporto, tanto più in presenza
del degrado e della desertificazione complessivi
del comparto pubblico che ha segnato l’infelice
esperienza di governo di questi anni, con allungamenti continui delle liste d’attesa e dequalificazione generale delle prestazioni.
Sull’argomento una delegazione del Gruppo
PDL ha nei giorni scorsi incontrato i rappresen-
13
tanti di categoria, condividendone gli allarmi
ed esprimendo piena ed operante solidarietà, che non potrà non trovare nelle sedi legislative i suoi riscontri.”
Per la Segreteria - Tommaso Francavilla
*****
“Anche il Porto sotto attacco. Taranto
condannata a morire di fame?” Il Consigliere Regionale PDL Pietro
Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“E’ una pessima notizia per Taranto la mancata intesa tra Autorità Portuale e tutti gli
altri soggetti che ne hanno sottoscritto la
bozza (Regione Puglia, Comune di Taranto,
Cementir ed Ilva) da un lato e Terminal
Rinfuse dall’altro per il superamento del contenzioso in corso che rischia di far perdere al
Porto di Taranto 200 milioni di finanziamenti
ed alla comunità tarantina circa 550 posti di
lavoro a seguito del conseguente abbandono
del Porto stesso, a partire già dal prossimo
mese, da parte di Tct ed Hutchinson, e cioè
dei più grandi mondiali nel settore cruciale
della movimentazione dei containers.
Per una economia già pesantissima provata
da altre note vicende sarebbe il colpo di grazia finale, con l’azzeramento di fatto anche
del fattore-Porto, con la sua assoluta rilevanza e con le sue pur ancor grandi potenzialità
future in termini di produzione di reddito e di
lavoro.
Pur nel rispetto dei diritti e degli interessi dei
ricorrenti che hanno allo stato bloccato i progetti di sviluppo in questione, non si può non
rilevare che i provvedimenti impugnati sono mere attuazioni di antichi e sempre validi impegni e di un Accordo sancito dal Governo
nazionale, al quale ultimo pertanto non potremo non rivolgerci perché utilizzi tutti gli
strumenti, anche legislativi, utili a renderlo
concretamente operativo, anche eventualmente utilizzando il veicolo dell’ultimo decreto-ILVA.
Certo è che non si può continuare ad assistere inerti ad una sorta di sistematica “cupio
dissolvi” che sta privando Taranto di qualsiasi
prospettiva di sviluppo e di lavoro, su cui è
tempo di chiamare a raccolta chiunque non
voglia veder trasformare la nostra città ed il
suo territorio in una sorta di museo di occasioni perdute, da cui chiunque abbia bisogno
di lavorare debba fuggire il più lontano possibile.
Sembra che qualcuno stia alacremente operando perché Taranto muoia di fame. Non
possiamo consentirlo.”
Per la Segreteria - Tommaso Francavilla
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n. 12 - 22 giugno 2013
attualità
Il Palo della Cuccagna di Sant’Antonio
Un grande successo di partecipazione popolare
Lo scorso 13 giugno Ginosa ha rinnovato la tradizione del Palo della
Cuccagna, in onore di Sant’Antonio da Padova. La tradizionale disputa
tra squadre per accaparrarsi le leccornie appese sul palo pieno di grasso, è stata rilanciata tre anni fa dai Cavalieri del Guiscardo dopo anni di
mancato svolgimento.
La manifestazione ha visto anche una serata densa di attività artistiche,
dalle Nonne Folk del Centro Aperto Polivalente, che si sono esibite in
canti tradizionali ginosini a Clementina Maselli che ha dimostrato tutto
il suo talento musicale con interpretazioni di famosi brani della musica
leggera italiana.
Certo, il pezzo forte della serata è stata la lotta per raggiungere la “ruota” che è quella parte della cuccagna dove sono appese tutte le prelibatezze offerte dai commercianti di Ginosa.
7 squadre a contendersi i premi: Bar Venezia, Bar Palella 1, Bar Palella
2, Piazza Orologio, Cugini di Campagna, Lido Azzurro Taranto, rione
Popolicchio. Alla fine è stata la squadra del Bar Venezia quella che si
è aggiudicata sia il premio in denaro sia i premi in vettovagliamento.
Questi i nomi dei componenti la squadra del Bar Venezia: Giuseppe
Galante (caposquadra), Emanuele Ferramosca, Francesco Milano,
Bracciale Domenico.
Nel corso della serata, in piazza è stato possibile degustare i tradizionali panini con la salzezzedd. Per conto dell’associazione, Pierino
Sangiorgio, ha rinverdito i suoi trascorsi di figlio di macellaio e si è adoperato per la degustazione. La signora Nicoletta Fiore ha esposto i suoi
lavori di pittura su vetro che hanno riscosso tanto apprezzamento da
parte del pubblico presente, numerosissimo in piazza IV Novembre.
La serata è stata condotta da Maurizio Ranaldo che ha dimostrato tutta
la sua indiscustibile professionalità. Giudice di gara è stata la signorina
Brunella Ranaldo che ha applicato con severità il regolamento sottoscritto dalle squadre partecipanti. Alla fine della serata, il presidente dell’associazione Cavalieri del Guiscardo, Tonino Lovecchio, ci ha dichiarato:
«Intanto ringrazio i ginosini che hanno partecipato in massa
all’evento. Vedere la piazza stracolma di persone mi ripaga e
ci ripaga di tanti sacrifici. Vorrei ringraziare sia le Nonne Folk
e il maestro Felice Ranaldo che Clementina Maselli che hanno allietato la serata con le le loro esibizioni canore. Ringrazio
il presentatore e il giudice di Gara, ringrazio, infine il Ser per
l’aiuto datoci e ringrazio quanto hanno dato il loro contributo
alla riuscita della manifestazione. Ringrazio l’amministrazione
comunale per il patrocinio. Insomma una bella sera all’insegna della semplicità e della valorizzazione delle nostre tradizioni culturali.»
Indubbiamente Il Palo della Cuccagna si è dimostrata una
festa largamente condivisa dalla cittadinanza e capace di restituire la magia del cimento tra squadre composte da gente
come noi.
Massimiliano Doro
foto Erasmo Mazzone
n. 12 - 22 giugno 2013
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n. 12 - 22 giugno 2013
n. 12 - 22 giugno 2013
GENUSIA...(IN)FELIX
ovvero
LUCI ED OMBRE CITTADINE
Stanco di una primavera metereologicamente capricciosa alle falde delle Prealpi
svizzere, decido di abbandonare lago Maggiore, Luino e le insistenti piogge lombarde
per volare verso la Puglia di maggio in cerca
di sole, inseguito anche in aereo da continue
turbolenze. Finalmente si atterra a Bari diretti a Ginosa che vedo invasa da centinaia
di turisti. Sciamano per le vie cittadine, nei
negozi e presso i banchi del mercatino coperto di via Quarto, intrecciando un complicato dialogo con i residenti che si illudono di
parlare il tedesco. Chi sono? chiedo ai miei
compaesani. Si tratta di austriaci che, ad ondate successive, approdano a Castellaneta
Marina in un residence per 7500 prenotazioni. Girano la provincia di Taranto e Bari a
bordo di bus Gran Turismo attratti da folklore, arte, cultura, gastronomia e bellezze
naturali. Evviva, mi vien da gridare, finalmente la Puglia si apre all’Europa e cerca di
(ri)lanciare il suo charme turistico. Mi sento
risollevato pensando anche alle potenzialità
di Ginosa, un tempo prevalentemente contadina e da cui un giorno mi sono allontanato
guardando al futuro.
Ginosa con il suo mare da quindicesima
bandiera blu, anno 2013. La gravina, nelle
cui grotte immagino la vita stentata dei nostri antenati, protetti dai signorotti del sovrastante castello. La gravina con le chiese rupestri, flora e fauna irripetibili. La gravina
della Passio Christi. Un patrimonio naturale
amato e descritto dal prof. Pietro Parenzan
(La Gravina di Ginosa, 1992) e dal mio amico Valentino Valentini (Gemme di Gravina,
2011) che vedo più pulita e con maggiore appeal. La zona della chiesa matrice sottoposta ad appropriato restyling ed un recupero
urbanistico senza forzature e che lascia ben
sperare. I bed and breakfast di cui si sentiva la necessità. Insomma una Ginosa che
pare scuotersi da un immeritato torpore e
si offre a gruppi di visitatori, non più nemici
di guerre passate. In città girano anche
giapponesi, inglesi e qualche svizzero o
tedesco. Mamma, li turchi! avremmo gridato nei secoli passati. Ma ora è una “invasione” che potrebbe risollevare la economia locale. Già, potrebbe. Un condizionale
d’obbligo che va trasformato, seppur gradualmente, in realtà. Parafrasando Massimo D’Azeglio (l’Italia è fatta, ora bisogna
fare gli italiani) ci si augura che “fatta Ginosa” si sveglino i ginosini. E’ partita (finalmente!) la raccolta differenziata, con qualche défaillannce nel centro storico dove si
vedono ancora sacchetti di rifiuti abbandonati qua e là dilaniati da cani e gatti. A
proposito di cani: altrove si chiamano “randagi” a Ginosa, invece, pare sia stato coniato il neologismo “cani di quartiere”. Una
foglia di fico insufficiente a coprire la vergogna di poveri animali denutriti che vivacchiano per le strade e nelle piazze, protagonisti, a volte, di qualche aggressione a
sfortunati passanti e che contrastano con
la promozione turistica offerta agli stranieri. Sui marciapiedi scarseggiano i cestini
portarifiuti (nell’intera via Roma ne ho trovato solo uno) che dovrebbero stimolare
all’educazione. La segnaletica orizzontale
(strisce pedonali e segnali di stop e
precedenza) sbiadita e quasi invisibile. Anche quella verticale andrebbe completata
in altre lingue, dando ai turisti indispensabili indicazioni verso la Gravina, il Castello, la Chiesa Matrice, il mare ed altre mete.
Il commercio dovrebbe abbandonare la
routine paesana adeguandosi ad una ne-
17
cessaria modernità. A Ginosa si vendono
ottimi prodotti alimentari (da forno, caseari,
insaccati): perchè non dotarli di etichette
(qualcuno lo fa) con gli ingredienti e date di
scadenze? Non si tratta di fisime od inutili
imposizioni ma la creazione di una immagine a favore della nostra eccellente gastronomia. Occhio anche a controproducenti...
amenità messe in pratica da buontemponi
a cui andrebbe ritirata la licenza di commercio.
Il business ottenuto con la vendita di assurdi gadget a base di “pietre calcaree della
Gravina” in vasetti di vetro immerse in olio
d’ oliva è un danno per la città. Simili astrusità andrebbero vietate. Una offesa
all’olio extravergine che merita ben altre intelligenti promozioni ed una abusiva “razzia” del calcare della Gravina. Luci ed ombre, appunto. Resta la speranza della indispensabile sinergia fra ente pubblico, cittadinanza, associazioni ed organi di stampa da
cui trarre stimoli per valorizzare un patrimonio fino ad oggi quasi nascosto e colpevolmente dimenticato.
Nino Mele- Luino
Elezioni Centri
Aperti Polivalenti
Si sono svolte nei giorni 17 e 18 giugno
2013 le elezioni per il rinnovo dei Comitati
di gestione dei CAP di Ginosa e Marina di
Ginosa.
Circa 400 pensionati si sono recati alle urne, sono risultati eletti:
Ginosa
Bianco Addolorata
Sebastiano Monte
Pietro Tria
Marina di Ginosa
Maggi Gaetano
Nicola Conte
Giuseppe Giannico
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attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
La parodia dei Promessi Sposi
Ottima performance teatrale degli alunni della classe 3ª C della Sec.1° I.C. “S. G. Bosco”
L’8 Giugno scorso presso il Teatro Alcanices,
i ragazzi della Classe
3^C della Secondaria 1°
dell’I.C. “S.G. Bosco”,
diretti dalla loro docente di Lettere, Prof.ssa
Rossella Andreula, hanno dato prova anche
del loro talento teatrale
mettendo in scena una
bellissima parodia del
capolavoro manzoniano.
Un
canovaccio
che
passava dal testo originale a brillanti ed
esilaranti
adattamenti
sotto la guida attenta
dell’Autore Alessandro
Manzoni (Davide Natale). I giovani promessi Lucia Mondella (Angela Iacovino) e
Renzo Tramaglino( Roberto Zicari) iniziano
le loro traversie scontrandosi con il curato
Don Abbondio (Luca
Prenna) oppresso dalla
sua “moderna” Perpetua
(Marianna Vizzielli), che
per paura e codardia
spaventato dai Bravi
(Gabriele Ranaldo e
Giovanni
Criscuolo)
uomini di Don Rodrigo
( Michele Pizzulli) obbliga i due giovani a
rifugiarsi per scampare al pericolo. Agnese
(Nicole Costantino) e la
povera Lucia, traghettati dal sig. Donato Russo
collaboratore Scolastico
che, ancora una volta
confonde la sua parte
e pensa di essere ne
La Divina Commedia di Dante, incappano
in una Monaca di Monza (Francesca De
Iacovo) molto eccentrica e anticonformista
che guida un gruppo di altrettante scatenate consorelle (Angela Cazzati, Desirè
Lenge, Anna Vavallo e Mariagiulia Fanelli).
Il buon Renzo invece consigliato da un Fra’
Cristoforo (Federico Turitto) meno mite ma
più combattivo, si reca nella città di Milano.
Lucia finisce prigioniera dell’Innominato
(Nicola Clemente). Entrambi si rivolgeranno a Dio per mettere fine ai loro patimenti.
Commovente il momento in cui ella prega
la Vergine Maria, sostenuta
dalla vecchia signora che
la custodisce nella torre
(Emilia Esposito). La peste
intanto provoca la morte di
Don Rodrigo e finalmente
gli Sposi Promessi potranno coronare il loro sogno.
Una storia d’amore rivista
con le implicazioni amorose dei giovani di oggi
accompagnati da una colonna sonora liberamente
riadattata dalla docente di
Musica Prof.ssa Pignatelli.
Brave la narratrice Anna
Laura Papa e le presentatrici Morena Politano e
Dania D’Angelo. Le luci
sono state curate da Zamfir Valentina e
Atudorei Daniela. La scenografia è stata
gentilmente offerta dall’ARCI.
Al termine applausi interminabili per un lavoro
delizioso, che avvicina
i ragazzi alla letteratura
italiana e mondiale come
quella di Manzoni, in modo creativo ed efficace per
poterla conoscere meglio
e potersene, perché no,
innamorare. Sul palco la
Professoressa
Rossella
Andreula ha ringraziato i
suoi ragazzi con una lettera commovente per ripercorrere questi tre anni
trascorsi insieme. Il saluto
conclusivo è stato fatto
dall’Ass.re alla Pubblica
Istruzione,
Prof.ssa
Marilisa Mongelli, che ha
avuto parole di elogio per
i ragazzi ed i loro docenti,
per un lavoro realizzato in semplicità senza
maestranze, ma con la sola professionalità
e l’entusiasmo che rendono la scuola una
vera palestra di vita.
Rosamaria Busto
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
Nonno Donato racconta
Cari lettori de La Goccia, questa volta, voglio raccontarvi un episodio da me vissuto nel 1929.
In quell’anno frequentavo la 5ª elementare e il
presidente del Consiglio Benito Mussolini, aveva ingaggiato la battaglia del grano. Nell’ambito
di tale mobilitazione nazionale si svolsero alcune
importanti manifestazioni. In Puglia, la prima di
queste, si svolse la prima domenica di maggio,
a S. Ferdinando di Puglia, nel Tavoliere, la seconda a Gravina di Puglia, in provincia di Bari, la
terza a Ginosa, in provincia di Taranto, la quarta
a Poggiardo, in provincia di Lecce e la quinta a
Mesagne, in provincia di Brindisi.
Come dicevo, la terza domenica di maggio del
1929 si svolse a Ginosa la manifestazione. Le scene erano quelle di sempre: tutti in divisa, a cominciare dai bambini, inni patriottici cantati, bandiere
tricolori e del Fascio e la partecipazione di Starace
e del Federale Russo.
L’ingresso del corteo per la manifestazione era
davvero spettacolare. Vedere sfilare, per noi bambini dell’epoca, 5 camion (18 BL), i primissimi camion Fiat utilizzati per la guerra del 1915/18, era
davvero fuori dal comune. Ricordo che gli automezzi fecero questo percorso: arrivarono da via
Roma, girarono per il Corso, proseguirono
per via Cialdini, Piazza Orologio, risalendo
infine per via Cavour.
Ma lasciamo perdere la manifestazione e
parliamo dei fatti. Si può anche non essere d’accordo, ma Mussolini, all’epoca,
cercò di dare un impulso all’agricoltura.
Infatti venne garantita la fornitura di grano
Cappello ai nostri agricoltori e specialmente alle famiglie numerose.
Dovete sapere che a Ginosa, in quel periodo chi produceva più grano era il signor
Nicola Moretti detto “Coraggio” che abitava
in via Nettuno.
L’anno successivo all’avvenimento che vi
ho raccontato, in ogni scuola venne messa, alla destra della pedana dell’insegnante, un manifesto nel quale stava scritto:
“Non sciupate il pane orgoglio del lavoro”;
“non sciupate il pane calore della mensa e
fragranza della terra”.
Per me quello fu l’ultimo anno di scuola.
Anche dopo ho visto altre campagne come quella del grano. Penso alle opere di
bonifica di aree paludose, le case popo-
Le poesie di Carmelo Monaco
Nerina e Giustina
Alla prim´ora del mattino
Si accinge al suo campo il contadino
Tutto e´ pronto, manca Nerina *
Andiamo e´ tardi il giorno si avvicina
Sa´ il da fare e indietreggia sicura
le braccia del carro strette ai fianchi con cura
Giustina sull´uscio porge a lui la bisaccia
C´e´ tutto, il formaggio , il vino , perfino la focaccia
Si avviano lenti per le vie del paese
Sul ciglio c´e´un uomo che saluta cortese
L´alba ritarda il cielo si oscura
Manca poco, ci siamo vedo gia´la radura
Il silenzio , il bagliore di un lampo e poi segue il
tuono
D´improvviso la pioggia , e´ battente , sul sentiero
e´ un frastuono
Che dici Neri´ ce ne andiamo ? dai giriamo e tira
la briglia
Sull´uscio Giustina che aspetta, con al petto sul
cuore la figlia.
* Nerina e´ la mula
Declino
Il viso solcato, corroso dal sole
Il peso degli anni un fardello pesante
La mano scarnita rivela fatica
E´curva la schiena, per sostegno un
bastone
I ricordi socchiusi si affacciano rari
Sono opachi, come vetri appannati dal
fiato
L´andar lento diventa agonia
Chino e´il capo che sceglie la via
Ed e´solo non ha compagnia
La compagna perduta e´ lontana un
passato
Ma la vita lo tiene e´duro il suo corso
Anche quando la notte gli concede riposo
Le mani son ora congiunte sul petto
Prega Dio che a chiamarlo si affretti
Concedimi pace almeno in un sogno
Sono stanco, sono solo, ne ho tanto
bisogno.
19
lari, terreni concessi a chi ne aveva
bisogno. Poi sono arrivate le guerre
coloniali e le conquiste dell’Etiopia.
In quegli anni tutti noi vedevamo in
Mussolini l’uomo del fare. Poi le vicende storiche hanno segnato ben
altro e dalle conquiste siamo passati
alla tragedia della Guerra Mondiale e
con le conseguenze che tutti conosciamo.
Ringrazio ancora La Goccia per la
pubblicazione di questi miei ricordi.
Donato Cardinale
Noi e il Fisco
NO IRPEF SE SI PAGA
L’IMU
Siamo entrati nel vivo della stagione
delle dichiarazioni fiscali; contribuenti
e consulenti sono alle prese con le problematiche fiscali di routine e con quelle
provocate da recenti modifiche.
Una delle novità di maggiore rilievo è
rappresentata dalla alternatività fra IMU
e IRPEF, comprese le addizionali per gli
immobili non locati o non affittati. Infatti
l’art.8 comma 1 del D.Lgs. 23/2011 ha
introdotto la non tassabilità ai fini Irpef e
relative addizionali dei seguenti cespiti:
-
Abitazione principale e relative pertinenze
-
Immobili a disposizione
-
Immobili concessi in comodato
-
Immobili ad uso promiscuo da
parte del professionista
-
Fondo rustico non affittato,
per la parte relativa ad reddito dominicale.
Il reddito dei suddetti cespiti non concorre a formare il reddito tassabile ai fini
Irpef, a condizione che il possessore sia
persona fisica e/o società semplice.
Tale reddito, inoltre, non è influente ai
fini delle detrazioni e delle deduzioni.
Per le case conferite nel fondo patrimoniale, l’assorbimento dell’imposta sui
redditi vale per entrambi i coniugi.
Dott. Mario D’Alconzo
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attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
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L’Istituto Comprensivo Statale “S.Giovanni Bosco” all’ VIII appuntamento con il progetto TEADAMUS
La Bella e la Bestia
Ancora un successo per la fiaba in musical
Il 6 Giugno scorso ancora un grande successo di pubblico per l’VIII anno consecutivo per il musical proposto dalla scuola “S.G.Bosco”. Un Progetto cardine del
Piano dell’Offerta Formativa, fortemente voluto dal Dirigente Scolastico Dott.
Vincenzo Calabrese, che ogni anno si
arricchisce di stimoli ed obiettivi diversi.
Come egli stesso ha sottolineato nel suo
intervento iniziale, “questa non è una passerella di Talent-scout, ma è un progetto in
cui tutti gli alunni esprimo le loro potenzialità in forme diverse, dal canto alla recitazione, alla danza alla scenografia. Un progetto- ha continuato il Preside - che si basa
sulla funzione educativa della continuità tra
i diversi gradi di scuola”.
Sul palco con il Dirigente erano presen-
ti anche il Dirigente Amministrativo, Sig.
Alessandro Rizzi, il Presidente del Consiglio
d’Istituto, Dott. Alessandro Leccese, l’Ass.
re alle Politiche ambientali Sig. Mario Toma,
l’ins. Referente Mina De Biasi, che hanno
tutti salutato e messo in luce il valore educativo di queste manifestazioni e poi hanno voluto dare spazio alla rappresentazione visto
che dietro le quinte gli alunni avevano
l’adrenalina al massimo. Ricordiamo come
sempre i docenti che
insieme all’instancabile
maestra De Biasi hanno dato l’anima per la
riuscita di questo bellissimo lavoro e hanno
curato i vari laboratori:
per la recitazione le docenti Rossella Andreula
e Filomena Pizzulli,
per il canto la Prof.ssa
Carmen Pignatelli, per
la danza le ins. Mina
De Biasi, Giovanna
Ruggeri, Marisa Lella,
Rosa Serra e Carmela
Bonora coadiuvati dagli
esperti esterni i maestri
di ballo Francesca e
Gianni Cifarelli, le scenografie curate dall’ins.
Chiara Coppa ed i meravigliosi costumi in
gomma piuma realizzati dall’ins. Elisabetta
Parisi.
La storia d’amore tra
la dolcissima Belle e
la Bestia diventata tale
per un malefico incantesimo hanno catturato
l’attenzione del numerosissimo pubblico convenuto.
Ancora una
volta gli alunni che si sono avvicendati sul palco
nei diversi linguaggi musicale, teatrale e coreutico hanno dato il meglio
di se stessi e vogliamo
ricordare almeno i personaggi e gli interpreti principali: Belle (Angela Iacovino),
la Bestia (Davide Nigro), Gaston (Marco
Luisi), Maurice (Michelangelo Pizzulli),
Lumiere ( Gianfilippo Nigro), Tockins
( Michele Di Taranto), Mrs. Pot (Maira
Lorusso), Sig.na Piumina ( Dania Lovecchio),
Le Fou- Jerome (Martino Miccoli), Narratrice
(Erica Scarati). Protagonisti del ballo finale:
Belle (Carmen Mongelli), il Principe (Michele
Sannelli). Uno spettacolo ben fatto che ha visto protagonisti il Coro della Scuola, i piccoli
danzatori della Scuola dell’Infanzia e della Sc. Primaria
e Sec.1°.La serata è stata
condotta dalla docente Adele
Carrera che quest’anno si avvalsa della collaborazione del
Sig. Lucio Cantore.
Tutti dal palco nei saluti iniziali ci hanno tenuto a ringraziare i genitori, senza i quali
non sarebbe stato possibile
realizzare tanto lavoro. Tra
i quali ricordiamo Pasquale
Nigro, Giuseppe Nardulli e
Vito Clemente per la security.
Il Service audio è stato curato
dalla Ditta PRO.SOUND SAS
di Salvatore Costantino e Gav
Service, mentre il bellissimo
video iniziale è stato realizzato da Adriana Pignataro di
CIAK Ginosa, mentre la grafica della locandina è stata
ideata dall’alunna Francesca
Iorio dell’indirizzo di Grafico pubblicitario dell’IISS “Marisa
Bellisario”.
Uno speciale ringraziamento va al personale ATA dell’Istituto, in particolare alla Sig.
ra Pupino Marirosa e a tutti i
collaboratori scolastici, per il
prezioso lavoro svolto.
Si ringraziano inoltre per
la preziosa collaborazione:
Merceria Incanto, Ciak Ginosa
di Pignataro, Ing. Alessandro
Leccese per le medaglie. Tina
De Biasi Immagine Capelli,
Foxy Bar, Capricci, Abissi
Eventi e Party, Le Spose di
Carmen per l’abito del ballo
finale, Ass. ANAI Protezione Civile.
Bravi ragazzi e complimenti a tutti!
Arrivederci al prossimo anno!
Rosamaria Busto
foto Erasmo Mazzone
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argomenti
n. 12 - 22 giugno 2013
I. C. GRAZIA DELEDDA
CONCERTO DI FINE ANNO
“Come una perla”
“I nostri alunni? Una perla meravigliosa
nell’ostrica della gravina”. L ’immagine
mi è stata suggerita da Maria Matarrese,
amica prima che collega, con cui spesso
condivido pensieri ed esperienze.
La
gravina e i miei ragazzi , rudezza dei
contrasti. La gravina, madre accogliente di
virgulti musicali; i ragazzi di bianco vestiti,
gemme di virtù.
I miei ragazzi….miei tutti perché alunni
dell’Istituto Comprensivo Grazia Deledda
presso il quale quest’anno ho trascorso
alcuni giorni di ogni settimana. Giorni nei
quali ho avuto modo di crescere, soffrire,
perché no, c’è anche questo nel mondo
di una prof….soffri quando ti ostini a
colpevolizzarti per i voti sufficienti che
non arrivano…, per le conoscenze di
grammatica che stentano ad apparire..nei
primi mesi dell’anno..eh perché poi ci lavori
sodo, ti danni l’anima ma i risultati appaiono.
E poi ancora …basta una serata perché
gli allievi ti dimostrino di avere competenze
che al mattino del tuo incontro con loro non
osavi immaginare. E ti stupisci, ti meravigli
mentre li vedi con un violino, una tromba,
un flauto, una chitarra o alle percussioni
che restituiscono alla tua anima le vibranti
note delle musiche verdiane o le melodie
energiche come quelle di Libertango. Li
guardi e ti compiaci.
Questo articolo deve essere una cronaca
della serata del suggestivo concerto del
7 giugno dei ragazzi della Deledda nel
grembo materno di madre gravina…
questo mi è stato chiesto ma io chiedo
scusa, proprio non ci riesco a scrivere
asetticamente quello che ho vissuto lì sul
palco con quei ragazzi presi dalla fregola di
suonare, di partire all’unisono se no poi chi
li sente i prof. di strumento e poi..lì davanti
al palco ci sono gli ospiti importanti, c’è un
Capitano dell’Arma dei Carabinieri, c’è il
Sindaco e c’è anche il nostro Preside, Prof.
Alessandro Calabrese che certo non si
arrabbierà per una nota stonata ma..meglio
che non accada. Lui che da sempre ripete,
con i gesti e non con le parole , che “la
paura dell’errore è il freno del progresso”…
meglio andare avanti anche se non
acchiappi quell’accordo in modo preciso.
Anche questo è un insegnamento, avanti
sempre, anche nello sbaglio (deviazione
non sistematica dalla norma) quando non
è “errore” (vera e propria lacuna nella
competenza e conoscenza ). Quella del
concerto è stata una serata baciata dal
cielo…mi spiego, prima del concerto,
durante le prove un venticello corposo
agita gli spartiti e fa presagire una serata
freddina; il concerto inizia e anche la volta
celeste si mette ad ascoltare, copre gli
artisti con fulgide stelle e li ascolta con
silenziosa quiete interrotta solo dai calorosi
applausi di chi è venuto ad ascoltarli. 2013,
bicentenario della nascita di Verdi, artista
“contadino” che tanto ha dato al patrimonio
musicale italiano. Suonare i suoi pezzi fa
sentire grandi gli alunni. Dal Gran Valzer
alla Traviata e all’Aida è un tripudio di note.
Ma niente può mancare e così c’è anche
il momento dedicato alla musica popolare
reso ancora più festoso dal Gruppo di
Ricerca Popolare che ha condiviso una
parte del concerto. C’è anche stato un altro
ospite, Donatello Coppola: che voce!, E’
stato un alunno del nostro Istituto in cui ha
imparato ad amare ancora di più il canto
e ora frequenta anche il Conservatorio. Li
guardo questi ragazzi, tra loro i miei alunni
che mi restituiscono lo sguardo in cerca di
approvazione. Approvo, certo che approvo.
Approvo io ma anche i miei colleghi di
discipline non musicali che sperano che
un giorno il concerto dovuto alle nostre
discipline si compia nelle spettacolo della
loro vita. Questo è anche il pensiero del
Dirigente quando sale sul palco a ringrazia
tutti. Devo concludere. Come posso farlo io
che non so gestire le mie emozioni quando
si parla di alunni? Credo che l’augurio di una
vita che sia tutta una musica allegra possa
bastare..se poi la musica la si apprende all’I.
C…c’è un valore aggiunto.
Grazia Pollicoro
foto Erasmo Mazzone
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
IN RICORDO DI PADRE ANTONIO PARISI
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Antonio Parisi nato a
Ginosa il 11/6/1938 da papà Vincenzo è da mamma
Elisabetta Pirato già dalla
foto dava segno di uno
che credeva nella fede
cristiana già dalle tenera
età.
Alle feste del Rosario del
1952 arrivò un predicatore Padre Aurelio e lui
espresse la volontà di andare in seminario guidato
da Don Peppino Cazzetta
suo padre spirituale, il
18 novembre 1952 partì per Galatone (LE) ove
esercitò in quegli anni i
primi quattro anni di studio, partì per Fara San
Martino (CH) per conseguire il noviziato.
Il 4 ottobre 1956 ricevette i voti e in seguito partì
per Catignano (PE), poi
per Saltocchio (LU), dopo
Roma parti per la Spagna
a Doshermanas, Amurrio
e in fine a Siviglia.
Si soffermò per completare gli studi per quattro anni in Spagna, il suo caro
Papà si ammalò e volle
venire a trovare il padre
Ginosa 29 giugno 1968 Ginosa 28/6/1968 - Chiesa Cuore Immacolato di Maria dopo alcuni giorni pasPadre Antonio Parisi celebra la sua prima Messa
Padre Antonio Parisi ordinato Sacerdote da
sati a Ginosa, si riprese
Chiesa Matrice di Ginosa
mons. Giacomo Palombella
e ripartì per conseguire
l’ultimo esame, ma mentre era in viaggio per la Spagna il padre venne a mancare il 27
gennaio 1968.
Veniva ordinato sacerdote il 28 giugno 1968 nella Parrocchia
Cuore Immacolato da sua Eccellenza Giacomo Palombelli della
diocesi di Matera.
Il 29 giugno la sua prima messa alla Chiesa Matrice del Rosario
alla presenza di tutti i famigliari è tantissimi amici, lui divenne
Terziario Cappuccino della Addolorata suo fondatore Mons. Luigi
Amigò.
Fu traferito a Lecce dove divenne direttore dei ragazzi traviati, dopo tanti anni venne trasferito a San Giovanni Rotondo (FG) dopo
aver dedicato anni di sacerdozio.
La sua dipartita avvenne il 17 giugno 1986, la vita di nostro fratello
e avvenuta nel mese di giugno:
·
11 giugno 1938 la sua nascita
·
13 giugno il suo onomastico
·
28 giugno la sua ordinazione sacerdotale
·
29 giugno la sua prima messaL’ex sindaco Dott. Paolo Costantino dedicò a Ginosa una via intitolata a lui.
I fratelli e le loro famiglie lo ricordano a quanti lo hanno conosciuto.
Nel mese di giugno ricorrono il 75º anniversario della nascita,
il 45º della sua ordinazione sacerdotale, il 27ª della sua dipartita
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attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
Lettere ginosine
Homo videns e Homo sapiens
di Corrado Strada
Riferisco del dibattito, ancora attuale, sulle nuove tecnologie. Queste hanno fatto
ingresso nella scuola, mentre da qualche
anno erano già presenti nelle Università.
Un paio di volte la settimana mi reco, ancora oggi, nell’Istituto Universitario dove ho
trascorso molti anni assistente, poi come
docente. Ora esso è dotato di un’aula multimediale in cui sono allineati alcuni computer. La mia non adeguata preparazione
tecnica mi ha costretto ad accompagnarmi
nella aula con qualcuno dei giovani ricercatori: essi mi aiutano a soddisfare il mio
desiderio di nuove conoscenze.
Sugli schermi dei computer appaiono le informazioni da me richieste, le rilevo e prendo appunti o me ne faccio una fotocopia sic
et sempliciter.
Secondo alcuni ho compiuto un atto di sostituzione: ho sostituito l’insegnante con il
computer. Quanto ho fatto mi viene spiegato meglio da un tecnocrate, Clifford Stolt:
un computer non può sostituire un buon
insegnante… trasformare lo studio in divertimento è svilire le due più importanti cose
che noi uomini possiamo fare: insegnare e
imparare.
Mentre un altro, Domenico Parisi: “Il computer è forse l’unica leva che abbiamo in
mano se vogliamo cambiare l’insegnamento, una leva molto potente, per fortuna. I
problemi della scuola hanno un lato doloroso, almeno oggi. Il computer implica automazione, cioè trasferimento da un essere
umano, l’insegnante, alla macchina. Per
cui se bisogna investire risorse nella educazione si deve investire in tecnologia…”.
Altri ancora contestano accusando il computer di aver alterato il linguaggio. Ora i
giovani hanno ridotto il numero di parole
sia verbalmente che graficamente. SMS: la
comunicazione di una frase, pur essendo
più veloce, inevitabilmente ne ha ridotto la
comprensione.
Un’accusa simile, nel IV secolo a. C., veniva fatta da Platone alla “scrittura”; quando,
pur depredata, si rese necessaria per fissare i “concetti” e soprattutto per instaurare
un “Dialogo”.
Platone infatti rimpiangeva la “oralità” . Il
parlare “a viva voce” era più consono per
arrivare all’anima dei giovani.
L’uso della parola era più ricco, vario nelle
sue espressioni; il tono della voce poteva
penetrare più profondamente nella mente
degli ascoltatori ed essere quindi più convincente. Infatti prima della parola scritta
era la parola cantata dai poeti che trasmetteva la cultura.
I carmi dei poeti erano espressione del sapere che venivano trasmessi dalla “oralità
mimetico-poetica”. La scrittura obbligava a
servirsi della sintassi, syn: insieme e tassein: “ordinare”. A pensare che in Francia il
computer si chiama “ordinateur”.
Scrivendole non è più sciorinare a voce le
singole frasi, ma accostarle secondo una
logica che ne facilita l’interpretazione.
I nostri computer sarebbero creatori di
razionalità e di contenuti e significati intellettuali e culturali e significati intellettuali e
culturali; efficaci strumenti conoscitivi della
realtà in tutti i suoi aspetti. Secondo il filosofo Giovanni Reale tre sarebbero le grandi novità introdotte dal computer: 1) crea
un ambiente dinamico che cambia e cresce
in ogni momento. 2) Consente, specie in
internet, di interagire con altre persone creando una vasta comunità virtuale. 3) spinge
alla globalizzazione cioè nell’emergere ciascuno di noi a sentirci partecipi di una comunità umana.
Sopraggiungono le obiezioni: il computer
viene trasformato in un idolo che darebbe
mirabolanti promesse e creare sogni utopici. I sacerdoti dell’informatica affascinati dalla velocità dell’informazione non si rendono
conto di essere arroganti e di emarginare
tutto il mondo che è estraneo al “virtuale”.
Ma chi nella nostra comunità dispone di
maggiore informazioni? Coloro che leggono
ancora i libri, con umiltà e modestia. Cosa
succede nelle scuole attualmente? Manca
la disciplina, c’è poco interesse allo studio,
non si creano più nuovi amanti per la fisica,
per la matematica, per la storia, per la poesia. Ma cosa succede intanto alle spalle del
“cliccatore”?
V’è tutto un mondo che lavora, che legge,
che si affatica sui libri di sempre e che è
convinto che la felicità non consiste nella
gioiosa operazione di “cliccare”, ma che
esistano ancora testi da interpretare, nel
silenzio della proprie “stanze”. Un silenzio
quasi monastico in cui l’animo può anche
faticosamente arrovellarsi, ma che sa ancora rispondere agli eterni quesiti: chi siamo?
Dove siamo? Dove andiamo?
È soprattutto l’homo sapiens non può essere sostituito dall’homo videns”.
Le informazioni oltre che dai computer ci
vengono, in enorme quantità, dalla radio e
dalla televisione. Quest’ultima, per se stessa, è un persuasore occulto che influenza
non poco la nostra libertà.
Occorrerebbe sviluppare l’ermeneutica che
non è una parola difficile ma significa interpretare.
Le informazioni vanno interpretate, ripensate, riviste, esplicitate, approfondite. Questo
lo potrà fare il disprezzato “insegnante”.
Non sarebbe il caso, ma purtroppo è necessario ricordare l’oracolo di Delfi che informò
Socrate: gnoti tou auton, uomo conosci te
stesso.
Corrado Strada
Bibliografia
Parisi D. : Come il computer cambiò il modo di studiare dei nostri figli- Mondadori –
Milano 2000
Stoll C.: Confessioni di un eretico hi-tech.
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
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Maggio Ginosino: scrigno di musica e di bellezza culturale
Standing ovation per le spettacolari e incantevoli esibizioni dei vari artisti.
Ricordi e emozioni raccontate dal maestro Davide Giove
-Il ‘Maggio Ginosino’, è stato uno splendente successo, tanto da farlo diventare
sempre più una vetrina per la promozione
della scena musicale nazionale. Ma anche
un’occasione per Ginosa per vedere dal vivo il meglio degli artisti di fama internazionale, come il flautista Antonio Amenduni, il
violinista Francesco Manara, il sassofonista
Federico Mondelci e il trombettista Marco
Pierobon. Le Masterclasses ed i Workshop
da loro tenuti hanno centrato la missione di
perfezionare tanti talenti, che, nei rispettivi
concerti, hanno eseguito pezzi di alto livello,
di non facile ascolto, ma che hanno catturato l’attenzione ed esaltato le emozioni del
pubblico. Segno che la vera arte non è appannaggio dei soli addetti ai lavori. Un meraviglioso risultato che viene spiegato con
soddisfazione dal maestro Davide Giove,
direttore artistico della prestigiosa manifestazione: “Cinquanta allievi provenienti da
ogni parte d’Italia, sei istituzioni scolastiche
coinvolte, 180 partecipanti al concorso ‘Città
di Ginosa’, del laboratorio artistico Symbola,
e centinaia di cittadini presenti nei concerti
aperti al pubblico… beh, sono numeri quantitativamente interessanti per un progetto di
qualità”. Cosa rimarrà indelebile davanti
agli occhi dei concerti effettuati?
«Il ricordo indelebile, credo, delle uniche ed
inedite esecuzioni dei vari maestri.»
Ritiene che si sia diffusa l’idea che fare
musica è semplice?
«No… ci vorrà tempo. Fare buona musica è
semplice, e il semplice è nemico del facile.
Concetto in controtendenza in questi periodi!»
Tutta questa attività musicale è cosa positiva?
«La musica non solo è attività che innalza
lo spirito ed educa i cuori e le anime. Essa
è per noi italiani (in particolare meridionali)
elemento di identità: diffonderne la conoscenza è cosa positivissima.»
Perché sta sostenendo con grande convinzione il perfezionamento della musica
a Ginosa?
«Siamo in un’epoca complicata, in particolare per il settore musicale. Sostenere il perfezionamento significa favorire lo sviluppo
delle competenze dei nostri giovani e lanciare sul panorama nazionale la nostra terra
quale culla di attività di alta formazione.»
Ginosa passa per una città musicale, ma
c’è un’educazione musicale?
«Al tramonto dei canali tradizionali di veicolazione popolare della cultura musicale non
si è ancora riusciti a rispondere adeguatamente.»
Secondo lei la musica va interpretata o
eseguita?
«Interpretata nel rispetto delle intenzioni di
chi ha scritto.»
La musica è una cosa tattile?
«Per chi la interpreta attraverso uno strumento è tanto tattile quanto intellettiva e
spirituale.»
È da preferire la libertà di esecuzione o
la perfezione?
«Premesso che la perfezione è concetto
astratto, ritengo che al migliorare della tecnica aumenti anche la libertà di esecuzione,
disponendo di abilità sempre più raffinate.»
Che ruolo svolge la musica nella formazione della persona?
«Dico solo una cosa: il suono è il primo canale di comunicazione che ci è dato avere
con il mondo quando siamo nel grembo
materno. La musica parte da esso e costruisce senso.»
In musica il piacere è la regola?
«Il piacere in musica è al tempo stesso la
regola e la disobbedienza alla regola.»
Ha mai pensato di comporla?
«Comporre musica è l’attività più alta per
chi voglia definirsi musicista. Non a caso il
percorso di studi è tra i più lunghi e complessi. Ci ho pensato e, in un ottica di formazione permanente, sono iscritto da quattro anni al corso decennale tradizionale di
Composizione.»
La musica è una forma di magia?
«Per i sacerdoti medo-persiani la magia
era anche cooperazione tra spiriti benevoli
e malevoli. La concezione occidentale moderna dell’armonia musicale si nutre di creazione e risoluzione di tensioni. Da questo
punto di vista posso rispondere sì.»
Come vedrebbe un festival ginosino delle bande da giro?
«Progetto interessante ma bisognerebbe
inserirlo in un contesto abbastanza complesso. Avrebbe senso se servisse a ripensare l’intero sistema delle feste patronali
del Sud d’Italia.»
E la rappresentazione in Gravina dell’Ai-
da?
«È’ da tempo in corso un’analisi di sostenibilità di eventi lirici in gravina, con grandi
nomi del panorama internazionale. Ci potrebbero essere novità tra non molto!»
Cos’è la tenacia umana?
«Aver ben presente la propria stella polare
in qualunque situazione. Un po’ come capita a noi musicisti nei momenti in cui i traguardi sembrano davvero irraggiungibili.»
Un giovane musicista cosa potrebbe fare per rompere le gabbie di oggi…?
«Approfittare di tutte le occasioni per formarsi, conoscere e poi esprimersi e farsi conoscere. Occasioni come il ‘Maggio
Ginosino’.»
Canta Storie
Organizzatori
e partner
del “Maggio
Ginosino”
Il Maggio Ginosino, patrocinato dal
Comune di Ginosa, è stato organizzato da:
“Casa musicale Cassano”, Cooperativa
“Spazio Arte”, Associazione “Abruzzo
Musica”, Laboratorio Artistico “Symbola”.
Partner: Conservatorio “Duni di Matera”;
Istituto Superiore di formazione musicale
“G. Paisiello” di Taranto; Liceo Musicale
“T. Stigliani” di Matera; Liceo Musicale
“Archita” di Taranto; Istituto Compèrensivo
“R. Leone” Marina di Ginosa; Istituto
Comprensivo “G. Deledda” di Ginosa;
Pro- Loco di Ginosa; Confraternita del
SS. Rosario e Sacramento; “Opificio delle
Arti e dei Mestieri”; B&B “Il Falco Grillaio”;
Albergo diffuso “Il Casale”; Caffè del Borgo
Antico; Ristorante “Biffy”. Referente artistico del Concorso Città di Ginosa: professor Gabriele Maggi; eventi e convegni: Giuseppe Cassano; Mesterclasses e
Workshop: maestro Antonio Amenduni.
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attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
Storie di approdi
e partenze
a cura di Antonella Carrera
Geisha
nostrana
Batman, Superman, l’Uomo Ragno. Aveva sperato in un ognuno di loro. Aveva immaginato, al suo risveglio, di calzare stivaletti rosso fuoco, librarsi in volo sospinta da un magico mantello, tessere tele al
seguito di pipistrelli addestrati. Era fatta
per nuocere ai cattivi, liberare il mondo
dalla minaccia aliena o dalle bombe
all’uranio, perché i super poteri sono una
condizione dell’anima quando si è bambini. Tutti ne sono dotati, chi più chi meno,
chi al mattino chi alla sera, chi al cospetto
di mostri alieni, chi al cospetto di padri e
madri o di punizioni indesiderate.
Ma era nata femmina. Per tanto, il sole
ormai alto, era finalmente il momento di
scoprire il suo mascheramento. Una voce
dentro di sé, le diceva del rischio di ritrovarsi infermiera, cappuccetto rosso, regina delle nevi oppure semplice dama con i
vestiti adattati di zia Merlina, ma di fronte
a ciò l’assalì il feroce dubbio che sua
mamma avesse ricominciato a ingoiare
pasticche rosa e gingerino. Il suo carnevale esotico - chi l’avrebbe mai detto l’avrebbe trasformata in una gentile e silenziosa intrattenitrice giapponese. A quel
tempo, Beatrice, era poco più alta della
gamba del tavolo del soggiorno, aveva due
guance tonde e rosse, capelli corti e calzoncini, non era bellissima, sembrava piuttosto
un maschio perditempo. Masticava liquirizie
tutto il giorno, collezionava insetti che appiccicava con il vinavil in un quaderno proibito. Soprattutto coltivava sogni e desideri
irrealizzabili: costruire un astronave che
avrebbe parcheggiato sul terrazzo di casa
di sua nonna, scoprire il segreto
dell’invisibilità e vendere la formula ai russi, sintetizzare chimicamente una sostanza in grado di modificare il gusto dei cibi,
affinché le zucchine al palato sapessero di
torta al cioccolato, brevettare una macchina del tempo-statico che trascurasse i viaggi nel passato e nel futuro, ma che prolungasse i momenti migliori del presente.
Tipo, i pomeriggi al mare, sarebbero potuti
durare come 12 giorni, senza che suo padre si spazientisse e iniziasse quelle assurde minacce se non si usciva dall’acqua.
Insomma, Beatrice era indomabile e dalla
irrefrenabile iniziativa. Eppure quella mattina non ebbe la forza di reagire, si rese
conto che sarebbe stato tutto vano.
C’erano già tutte le zie, suo padre montava
le luci per la festa di carnevale, sua mamma, ancheggiante, gonfiava i palloncini uno
dopo l’altro, cosa che aumentava il suo naturale stordimento in un processo di iperventilazione. Beatrice indossò il vestito e la
sontuosa parrucca, senza fiatare. Così,
all’arrivo del fotografo, seppure lo desiderasse ardentemente, non versò neppure una
lacrima. Era piccola, ma dalla grande dignità. Fino a che questo, il fotografo, in uno
slancio di sincerità non richiesta, rivolgendosi a lei chiese: “piccolì, ma perché ti hanno vestito da Moira Orfei?”
A quel punto, tutt’intorno a lei, le zie, suo
padre, sua madre, si bloccarono in un silenzio preoccupante. Sembrò quasi che
la macchina del tempo-statico fosse stata
messa in moto, ma come colta da avaria,
avesse bloccato il tempo nel momento
più imbarazzante. Passarono svariati
secondi prima che sua mamma esplodesse in una risata grottesca e fragorosa, suo padre blaterasse frasi senza
senso e le zie nitrissero complimenti
all’indirizzo di Beatrice. La frittata era ormai fatta. La bambina strinse gli occhi
furiosamente, una linea corrucciata le attraversò la fronte e con i pugni stretti, si
appellò ai suoi super poteri. Nel giro di
pochi secondi, i vestiti da geisha erano
diventati invisibili, Beatrice se ne era
sbarazzata, sfidando le leggi della fisica,
alla velocità di Flash.
In mutande e canottiera, i suoi polpacci
così fini la rendevano ancora più sgraziata, ma l’aria fiera del suo sguardo
avrebbe incenerito chiunque. A quel punto, senza più esitare, esclamò: “ si ricordi
signor fotografo che quella foto deve
sparire, se invece scopro che qualcuno
l’ha vista, per lei sarà un disastro. La
trasformo in un cane e sua moglie in una
gallina.” Il fotografo si mostrò terrorizzato e
strinse un patto di assoluta fedeltà. Solo
quando fu per le scale poté finalmente
ridere. Dal canto suo Beatrice passò il carnevale migliore della sua vita, suo padre
corse in soffitta e tirò fuori un vecchio vestito
da mago Houdini, che a Beatrice piacque
molto. Suo padre le raccontò che Houdini
era un po’ come lei che, seppure non
s’intendesse molto di super poteri, in realtà
di trucchi ne conosceva abbastanza.
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
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Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme Delegazione di Castellaneta
Concerto per la Terra Santa. Risorgi Gerusalemme
Grande serata di musica e di solidarietà promossa dalla
Delegazione del Santo Sepolcro di Castellaneta sabato
scorso presso il complesso abbaziale di Noci, volto a
sensibilizzare quanti hanno a cuore la pace e la convivenza tra i popoli della Terra Santa e a raccogliere
fondi per le Opere Cattoliche del Patriarcato dei Latini di
Gerusalemme.Il concerto, vario e molto intenso, ha visto
protagonisti, oltre al coro Novum Gaudium, la soprano
prof.ssa Rosalia Schettini e la prof.ssa Anna Gabriella
Caldaralo, corresponsabili dell’aspetto tecnico artistico del coro, la prof.ssa
Grazia Salvatori all’organo, la prof.ssa Tina
G. Dell’Orco al flauto
traverso e il giovanissimo e sorprendete Luigi
Tannoia alla tromba.Il
coro, composto di sole
voci femminili, ispirate e
accattivanti, ha interpretato un’antologia di brani, alternandosi spesso
con la giovane solista
Rosalia Schettini, sempre più voce che parla
al cuore.Di particolare
interesse musicologico
il brano originale creato per coro, tromba e
organo dalla compositrice Grazia Salvatori,
nell’occasione
all’organo, ed eseguito in prima assoluta dal coro Novum
Gaudium; una nuova tecnica fondata su un sistema
sperimentale che consiste nel creare una corrispondenza tra i caratteri semivocalici del testo ebraico e alcuni
suoni riconducibili ad antiche scale musicali.
Un altro momento ha messo in evidenza le capacità artistiche della nostra terra, motivo di legittimo orgoglio
campanilistico. Il brano “Divertimento fugato” per solo
organo di dom G. Santolla, monaco benedettino del
Cenobio di Noci, presente al concerto, ha riempito con
passaggi scherzosi e con registri solenni le navate della
Chiesa abbaziale.
Ancor prima dell’inizio la Chiesa era gremita nella sua
ampiezza divenendo silenziosa quando la voce fuori campo del monaco Giulio Meiattini ha dato inizio al
concerto e le voci senza volto del coro, posto dietro il
ciborio, hanno creato un’atmosfera eterea e iniziato a
salmodiare il primo brano “O Virgo splendens in monte” (dal Llibre Vermell
de Montserrat, fine XIV sec). È stato un susseguirsi di splendide perle della
musica sacra, a partire dall’arcaicità del canto gregoriano alle affascinanti
melodie tardo medievali, tratte dai codici dei secoli XIII - XIV, dalla musica
sacra strumentale di epoca tardo rinascimentale fino alle moderne composizioni che hanno incantato il pubblico.
La Terra Santa, dove sono le nostre radici e le nostre sorgenti, è stato il filo
conduttore che ha legato i diversi brani dedicati alla Beata Vergine Maria
Regina della Palestina e Patrona dell’Ordine del Santo Sepolcro e alla Città
Santa di Gerusalemme, la città dei Patriarchi, dei Profeti, del Sepolcro vuoto, da sempre città di
scontri, di ingiustizie,
di sofferenze.
“Plaudite Gentes”
dalla cantata sacra
“Rex Salomon” di
Tommaso Traetta per
coro, organo e tromba, ha chiuso il concerto di alto profilo
artistico; l’opera, composta dall’illustre musicista di Bitonto, che
fino a pochi decenni
fa si credeva perduta, è stata rieseguita
in età moderna per la
prima volta a Venezia
nel 1994 grazie all’intervento musicologico ed organizzativo
del compianto padre
Anselmo Susca, fondatore del coro Novum Gaudium dell’Abbazia di Noci.
Gli applausi, convinti e prolungati del pubblico rimasto incantato e silente per
quasi un’ora, hanno suggellato una serata straordinaria per il luogo dove si è
realizzata e inconsueta per l›atmosfera di melodie antiche e per il sentimento
religioso del melos gregoriano. La partecipazione del pubblico è stata senz›altro numerosa, considerando
l›ora serale e il tragitto, certamente molto attenta e silenziosa, in sintonia con
il canto scaturito dal silenzio e dal raccoglimento. All’evento hanno preso parte l’intera Comunità benedettina, S. E. Pietro
Maria Fragnelli (vescovo di Castellaneta), il delegato dell’Ordine Gr. Uff. dott.
Michele Recchia, padre Pio D’Andola (commissario di Terra Santa per la
Puglia e il Molise), la senatrice dott.ssa Angela D’Onghia, il senatore dott.
Pietro Liuzzi e numerose personalità del mondo civile, religioso e culturale.
Il concerto è stato sponsorizzato dal Comm. Nicola Guarnieri che, con illimitata e sincera generosità, ha voluto fortemente promuovere e sostenere i
Luoghi Santi. F. G.
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attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
RICERCA & FORMAZIONE
Circondati
di belle persone
Il valore di un’idea imprenditoriale è direttamente proporzionale alla
qualità delle persone alle quali riesci a
farla sposare. Quand’anche tu avessi avuto un’idea geniale e davvero innovativa
e la facessi sposare a persone di qualità
medio-bassa, quell’idea non si affermerebbe.
Secondo una ricerca americana
le aziende che arrivano a eccellere sul
mercato, prima si assicurano di attirare
nel gruppo i migliori talenti disponibili,
le persone più capaci e produttive che
possono permettersi e poi decidono, dove andare. Le aziende che invece soffrono sul mercato, prima stabiliscono il che
cosa (cioè quali sono gli obiettivi) e poi
cercano di farsi aiutare a realizzarli dalle
persone di cui dispongono.
A riprova di questa tesi vi cito
un estratto dall’atto di fondazione della
Hewelett Packard, del lontano 1937, nel
quale i proprietari, Bil Helwlett e Dave
Packard, stabiliscono le linee guida e
gli indirizzi di quella che sarebbe stata
l’impresa che avrebbero costituito: un’azienda innovativa che avrebbe attirato i
migliori tecnici e ricercatori. Tale documento, nonostante parli a lungo dei valori
dell’impresa e delle persone che sarebbero entrate a farne parte, termina con
queste esatte parole: “ il problema di che
cosa produrre è stato rimandato”.
Prima viene il Chi, dunque, e
dopo il Cosa.
Se ci fermiamo un
po’ a riflettere su ogni volta in cui la nostra azienda
ha compiuto grossi balzi
in avanti, ci accorgeremo
che, in tutti quei momenti, una persona più abile e
capace era entrata a far parte della nostra
azienda o della nostra vita.
Sempre più aziende hanno cominciato a investire tempo e denaro nella
prevenzione degli errori. Uno studio condotto diversi anni fa, proprio dalla Hewlett
Parkard, ha dimostrato che scoprire e sostituire subito un fusibile che non funzionava,
costava due centesimi di dollaro; se l’errore, invece, era scoperto solamente quando
il computer già era nella catena di montaggio, sostituirlo costava quattro volte di più.
Scoprire e riparare l’errore, in sede di controllo finale, costava cinquanta volte di più;
e se l’errore era scoperto solamente quando
il computer era nelle mani del cliente, sarebbe potuto costare anche qualche centinaio di dollari.
I costi di un “fusibile umano” non
funzionante arrivano a essere elevatissimi,
in alcuni casi fino a cento o perfino mille
volte più grandi della stessa retribuzione.
Un mio amico imprenditore, che
già prima di me aveva avviato un percorso formativo nella sua azienda, m’invitò a
fargli una visita. Dopo un lungo giro nei
capannoni, mi resi conto dell’entusiasmo
e della partecipazione attiva nel lavoro dei
suoi collaboratori, e mi venne spontaneo
fargli una domanda: <<E’ bello vedere dei
collaboratori così contenti e produttivi.
Immagino che li tratterai molto bene, dato i risultati che ottieni?>>. <<Sì, sicuramente – mi rispose - ma questo è solo una
parte delle cause; l’altra parte riguarda la
mia scelta di aver mandato a casa le persone “infelici”>>. Poi aggiunse: <<Quando
parlo di queste cose, a questo punto, chi
mi ascolta si fa una risata, ma non sa che
la questione è molto seria. Chi non mi conosce potrebbe farsi un’idea sbagliata di
me. Potrebbe pensare che io sia un sadico
tagliatore di teste che non ha alcuno scrupolo nell’allontanare dall’azienda le persone
sotto-performanti. Chi mi conosce, invece,
sa bene che sono un accanito sostenitore
della responsabilità che l’imprenditore ha
nel determinare le performance e il livello
di motivazione dei suoi collaboratori, e sa
bene anche che mi piacerebbe che tutti gli
imprenditori insistessero nel provare e riprovare a rendere produttive le persone>>.
Attenzione, però, che può anche
capitare che, pur avendo provato e riprovato, non si ottengano i risultati sperati. Allora
dobbiamo renderci conto che con noi abbiamo una o più persone sbagliate, responsabili
del rallentamento della normale andatura
aziendale, per cui occorre operare, nostro
malgrado, drastiche decisioni. Non possiamo permetterci di rischiare la chiusura di
un’azienda, per “salvare” uno o una piccola
minoranza di collaboratori.
Bisogna quindi porsi una vitale domanda, cui rispondere con ferma determinazione: “Qual è il costo della non qualità,
riguardante il personale, che sostiene la tua
azienda?”.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.materarredamenti.it > Blog
Ispirato da: “Le piccole medie imprese che battono la crisi” di Paolo Ruggeri,
edito da Open Source Management.
attualità
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n. 12 - 22 giugno 2013
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Grande
successo
all’8º Raduno
Auto & Moto
d’Epoca
Lo scorso 2 giugno, a Ginosa, si è svolto l’8° raduno di Auto e Moto
D’Epoca. Dopo mesi di lavoro, da parte dei soci dell’Associazione
“Auto Moto Classic Genusia”, i risultati si sono visti: circa 180 veicoli d’epoca tra auto e moto che la cittadinanza ha potuto ammirare, sono il frutto di un’intensa attività di preparazione. D’altra parte
una così massiccia partecipazione non era scontata considerando
la grave crisi economica che sta colpendo il nostro Paese e soprattutto il Mezzogiorno.
I rappresentanti dell’Associazione, a cominciare dal presidente Roberto Bello ai consiglieri Franco Sannelli, Enzo Sangiorgio,
Damiano Malvani, Dani Acito, Salvatore Ranaldo, insieme a tutti i
collaboratori hanno ringraziato tutti i partecipanti al raduno, giunti
a Ginosa. Non dimentichiamo che erano tantissime le località di
provenienza, ne citiamo alcune: Bari, Acquaviva, Gioia del Colle,
Taranto, Pulsano, Crispiano, Bitetto, Santeramo, Matera, Irsina,
Laterza e tante altre ancora.
Un particolare ringraziamento, è stato espresso ai diversi sponsor
della manifestazione, a cominciare dall’amministrazione comunale
di Ginosa che ha dato il suo patrocinio e proseguendo con la BCC
Marina di Ginosa, Gekcauto, Autoricambi Clemente, Immergas di
Bitetti e per le sponsorizzazioni e per la collaborazione a Veteran
Club Valle d’Itria di Martina Franca, Federazione ASI.
Vorrei sottolineare, infine, che l’Associazione è stata premiata
quest’anno, dal delegato ASI Veteran Club, sig. Maggi Giuseppe, a
sorpresa, che con grande soddisfazione ha fatto dono de il Pistone
D’Oro.
L’Associazione “Auto Moto Classic Genusia”, inoltre, ringrazia tutta
la cittadinanza per il sostegno e augura a tutti i lettori de La Goccia
buone ferie e una serena estate e dà appuntamento a tutti al prossimo raduno.
Il segretario
Franco Sannelli
Foto Erasmo Mazzone
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argomenti
n. 12 - 22 giugno 2013
PRIMA CATEGORIA / Bilancio positivo per il club biancazzurro
Ginosa, stagione 2012-2013 positiva
con salvezza anticipata
La stagione calcistica appena conclusa ha riservato ai biancazzurri un settimo posto in classifica ed una
salvezza conquistata con tre turni d’anticipo, senza dimenticare i quarti di finale raggiunti in Coppa Puglia. Da
sottolineare anche il quarto posto conquistato nel campionato juniores e la collaborazione con il settore giovanile.
Un ricordo speciale anche al dirigente Cosimino Menzella scomparso improvvisamente nel corso della stagione.
Bilancio positivo per l’A.S.D. Ginosa nella
stagione 2012/2013 conclusa da poco: salvezza conquistata in Prima Categoria con
tre turni d’anticipo e settimo posto finale
in classifica, dopo il ripescaggio avvenuto
nell’estate 2012 e quarto posto conquistato nel campionato juniores dopo un torneo
disputato sempre ai vertici della classifica.
Ripercorriamo in breve la stagione biancazzurra. Dopo l’ufficialità del ripescaggio
in “Prima” avvenuta i primi di agosto, la società si attiva sul mercato modellando una
squadra competitiva che possa ben figurare in campionato, riconfermando alla guida
tecnica Mr. Antonio Pizzulli che timbra la
sua sesta panchina consecutiva. L’esordio
stagionale avviene il 16 settembre 2012 nel
primo turno di Coppa Puglia contro i cugini del Laterza in trasferta: successo per
2-0 con reti del baby Lovecchio e Cifarelli, mentre l’esordio in campionato avviene
una settimana dopo al “Miani” contro il Pezze (altra neopromossa): l’incontro termina
2-2 con i biancazzurri a rincorrere il risultato
per ben due volte, ma il Ginosa avrà i tre
punti a tavolino per un’infrazione sul regolamento commessa dalla squadra brindisina.
Dopo tre giornate il Ginosa occupa il primo
posto in classifica a punteggio pieno e crea
entusiasmo nell’ambiente, facendo sognare
i propri tifosi. Alla quarta giornata, però, la
compagine ginosina crolla a Bitonto contro
la corazzata barese e da quel momento accuserà un calo in campionato che porterà la
società ad intervenire sul mercato di riparazione, svincolando alcuni elementi e tesserando alcuni giocatori tarantini (Maggi, D’Onofrio, Buttiglione e Collocolo) esperti della
categoria. La rivoluzione nella rosa porterà
i biancazzurri a riprendere quota in campionato e navigare quasi sempre a ridosso della zona playoff, incutendo paura anche alla
capolista Real Modugno in trasferta accarezzando la vittoria sino a dieci minuti dalla
fine. A tre giornate dal termine il Ginosa,
espugnando il campo del Giovinazzo con il
punteggio di 2-1, conquista la matematica
salvezza mai messa in discussione. Anche in Coppa Puglia il Ginosa si fa valere
arrivando sino ai quarti di finale: saranno
fatali i rigori contro la corazzata Fasano
che, dopo aver vinto il match d’andata al
“Vito Curlo” per 2-0, viene annientato al
“Miani” con lo stesso punteggio. Una gara
straordinaria che resterà nella mente e nei
ricordi dei tifosi biancazzurri: restano solo
i complimenti ricevuti dagli avversari ed il
rammarico di aver sfiorato il traguardo della semifinale. Da sottolineare anche il buon
campionato disputato dalla juniores guidata da Francesco Russo che conquista un
ottimo quarto posto in classifica, dopo aver
disputato un campionato sempre ai vertici,
ricevendo i complimenti da molti addetti ai
lavori. La stagione 2012/2013 ha messo in
risalto anche la collaborazione con il settore
giovanile, con l’auspicio che possa continuare anche in futuro. Un ultimo ricordo va
al dirigente Cosimino Menzella (assistente
di linea ufficiale dell’A.S.D. Ginosa) scomparso improvvisamente nel Febbraio scorso: commovente il ricordo manifestato dalla
squadra nella gara interna col Bitetto con un
mazzo di fiori ed una gigantografia sempre
presenti, da quel momento, al “Teresa Miani”. Ora non resta che attendere gli sviluppi
di questa calda estate con l’auspicio che il
club biancazzurro possa raggiungere traguardi ambiziosi nella prossima stagione.
Potrebbe anche esserci una rivoluzione ai
vertici della società ginosina.
Domenico Ranaldo ([email protected] www.asginosa.it)
argomenti
n. 12 - 22 giugno 2013
Giuseppe: esempio di fede e fedeltà
Tra i vari personaggi di fede nell’iddio Creatore, che
abbiamo menzionato negli articoli precedenti, non
possiamo tralasciare, “nell’anno della fede”, Giuseppe venduto dai fratelli, uomo di Dio che ha lasciato un grande segno nella storia. Esso è un mirabile
esempio di amore e dedizione al suo Dio sin da piccolo; esempio di vita incontaminata e santa, uomo deciso a non peccare mai contro Dio e ad amarlo sopra
ogni altra cosa, senza tentennamenti o compromessi.
Dio aveva un piano per Giuseppe e doveva portarlo
a termine. Forse Dio ha un piano per ciascuno di voi
che leggete queste righe, e si attende anche da voi
una fede incondizionata, perché vuole salvare l’anima vostra. Com’era d’uso a quei tempi, Giacobbe il
patriarca, oralmente, tramandava ai suoi figli le radici
degli antenati, le eredità, le benedizioni e le promesse
fatte da Dio ad Abramo, (Gn.17,1-8), confermate poi
ad Isacco, (Gen.25,1-4), ed anche a Giacobbe loro
padre, (Gen. 28,10-17), che la loro generazione doveva essere “numerosa come le stelle del Cielo e come rena in sul lido del mare”, e che dovevano venire
in possesso della terra di Canaan, ma prima dovevano essere schiavi in Egitto per 400 anni. (Gn.15,1-6).
Al primogenito spettava il compito di tener fede alle
promesse di Dio, per cui potessero adempiersi, ma
Ruben si rese colpevole di un grave atto d’incesto,
giacendosi con Bilha, concubina di suo padre. Poteva
lui essere l’uomo di cui Dio si doveva servire? Certamente no. D’altronde anche su gli altri fratelli circolava una cattiva fama. (Gn.37,2). Allora per mezzo di
chi doveva l’Eterno adempiere le promesse fatte? I
figli di Giacobbe erano profani, grossolani; Simeone
e Levi erano violenti e commisero una carneficina,
(Gen.34); tutt’insieme si dimostrarono malvagi e volgari, non degni di un tale retaggio di benedizioni, nonostante le raccomandazioni del loro padre, timorato
di Dio. La mancanza di fede all’Iddio dei loro padri li
portò all’invidia e all’odio tracotante verso Giuseppe,
perche notavano che il loro padre aveva delle attenzioni particolare per lui. Guai a chi si lascia possedere
da quelle insane passioni, che rodono l’anima e toglie
loro la felicità. Giuseppe era anche lui un primogenito,
perché era figlio di Rachele, la moglie prediletta di
Giacobbe, (Gn.29,17-30), perche Lea gli fu data in
moglie con inganno. E se vogliamo considerare bene, era proprio Giuseppe il vero primogenito su
cui dovevano posarsi le benedizioni e le promesse.
Ecco perché Dio gli dava dei sogni che lui poi candidamente li raccontava ai suoi fratelli e ai suoi genitori.
L’odio dei suoi fratelli verso Giuseppe crebbe proprio
a motivo dei sogni, (Gn.37,5-11), perchè malvagiamente pensavano che lui li volesse dominare, ma egli
era ancora ignaro del piano di Dio per lui. Quando
un giorno andò dai suoi fratelli a portare loro delle
provviste, lo derisero, lo oltraggiarono crudelmente,
pensarono di ucciderlo, lo gettarono in una
cisterna senz’acqua, si beffarono dei suoi
sogni… lo spogliarono della sua veste, lo
vendettero per vile denaro a dei mercanti
Ismailiti. Quale azione ignobile, quale scelleratezza! Consideriamo i pianti, la tristezza, la sofferenza e tutto lo stato d’animo
di Giuseppe strappato agli affetti cari della
mamma, del padre, e di suo fratello Beniamino. Chi gli dava la forza di non venire
meno? Aveva appena 17 anni. Era la fede
nel suo Dio che aveva imparato ad amare.
Ma la sua fede doveva ancora essere forgiata, come l’oro nel crogiuolo del fuoco. (1
Pt.1,7). Portato in Egitto, venduto a Potifarre
che lo fece amministratore della sua casa,
tutto prosperava sotto le sue mani. Dio fu
con Giuseppe in tutto ciò che faceva. Era
un bel giovane, avvenente, virile, col sangue nelle vene, ma nonostante le continue
sollecitazioni della sua padrona, di volersi
giacere con lui ed avere relazioni carnali,
non cedette all’accattivante tentazione…
divincolandosi e fuggendo decisamente.
L’orgoglio ferito di quella donna, lo indusse
spudoratamente ad accusarlo di tentata violenza e farlo gettare in carcere. Che stupido
direbbero oggi alcuni, rifiutare una simile
occasione. Ma Giuseppe fece una scelta
di fondo, tra il peccato e la fedeltà al suo
Dio. Ecco le sue parole: “Come potrei io fare questo gran male e peccare contro Dio”?
Pensate voi che se avesse ceduto al dolce
piacere del peccato, avrebbe potuto essere
ancora lo strumento di Dio? Noo. Giuseppe
fu paziente, costante, perseverante e fermo
nella sua fede e Dio fu con lui anche nella
prigione. (Gn.39,7-30). Interpretò i sogni
del coppiere e del panettiere del re, e accadde esattamente come aveva come aveva detto Giuseppe, che uno doveva essere
integrato a corte, l’altro giustiziato. (Gn.40).
Passarono ancora degli anni, il coppiere
si dimenticò di lui, ma giunse il tempo dei
sogni misteriosi del Faraone. Poteva Dio
dimenticarsi di Giuseppe? Molti pensano
che Dio li dimentichi, che non si occupi di
loro, ma Giuseppe aveva con Dio un incontro personale, ogni giorno. Aveva 30 anni
quando comparve davanti al Faraone. Interpretò i sogni mediante lo Spirito di Dio
ch’era in lui, fu innalzato alla più alta dignità
di Stato, quale vice-re d’Egitto, sotto il suo
comando si ammassò grano nei 7 anni di
abbondanza, salvò l’Egitto dalla più grande
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carestia di tutti i tempi, assicurò la sopravvivenza della sua famiglia. Tutti i suoi fratelli si
prostrarono, ignari, davanti a lui, i sogni di Giuseppe si realizzarono in pieno. La sua fede e
la sua santità di mente e di spirito, gl’impedì
di vendicarsi, ma perdonò i suoi fratelli. Chi
sarebbe stato capace di tanto? Attenzione! In
questa storia intravediamo ancora una volta, il
piano di salvezza che Dio doveva attuare per
mezzo di Gesù Cristo, di cui Giuseppe ne era
il simbolo. Fra Giuseppe e Gesù vi sono diversi parallelismi: Entrambi furono oggetto di
scherno dai loro fratelli, (Gn.37,8,11; Gv.7,35); Gesù fu tradito e venduto con 30 sicli
d’argento; Giuseppe fu venduto con 20 sicli
d’argento; (Gn.37,28; Mt.26,14,15); Gesù fu
spogliato della sua tunica, Giuseppe fu spogliato della sua veste, (Mt.27,28; Gn.37,23);
Gesù implorò il perdono per tutti, Giuseppe
perdonò i suoi fratelli, Gn.45,4,5; Lc.23,34);
Gesù morì e risuscitò, Giuseppe fu creduto
morto, ma per ironia della sorte, i fratelli, loro
malgrado, e il padre Giacobbe lo abbracciarono vivente. (Gv.20; Gn.46,28-31). Vogliamo
noi amici, imitare la fede, la costanza e la fedeltà di Giuseppe? Lui salvò l’Egitto e la sua
famiglia, Gesù salva appieno tutti quelli che
credono in Lui. Possa ciascun lettore o lettrice,
rivedere i propri pensieri e azioni, ravvedersi e
convertirsi all’Evangelo. Credi in Gesù Cristo
e sarai salvato tu e la casa tua”. (At.16,31).
L’Eterno vi benedica.
Giuseppe Pizzulli
A Ginosa
l’Associazione
Nazionale Autieri
d’Italia
È nata a Ginosa l’Associazione Autieri d’Italia che svolgerà in ambito locale attività
di Protezione Civile, Soccorso Cinofilo, Sicurezza Stradale addestramento motoristico. Presidente dell’associazione è il signor Claudio Pizzulli, mentre le funzioni di
segretario le svolge il sig. Angelo Mastronardi.
Gli interessati possono contattare la coordinatrice del personale, Anna Leccese,
per ogni informazione.
info: 340/6856556
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attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
Petrelli, l’ultimo artigiano di Puglia del ferro forgiato
Omaggiata la principessa Hirabayashi con un prezioso candeliere
Petrelli dona un candeliere alla
principessa giapponese Hirabayashi.
-Negli anni ’60 era ancora possibile incontrare per le strade cittadine botteghe di artigiani,
povere di oggetti, ma ricche di mani laboriose
e di idee. Con il mestiere si campava la propria famiglia e si aiutavano
quelle dei figli… si costruiva
il futuro: le ragazzine venivano orientate ad apprendere l’arte del ricamo, i maschi si ‘spingevano’ in bottega, che i mastri aprivano
al sorgere del sole. Suoni
e odori si sprigionavano da
quei miseri e bui abitacoli e
inebriavano le strade: dalla
bottega del fabbro-maniscalco si librava il martellio
sordo e cadenzato sull’incudine e l’odore del ferro
infuocato nella fornace, o il
nitrito di un cavallo mentre
gli si cambiava lo zoccolo.
L’odore della lavorazione
della ricotta si confondeva
con quello inebriante delle
leccornie del forno a legna.
Si mescolavano i profumi
del cuoio e della colla degli
aggiusta scarpe o dei sellai
e di paramenti per animali
Giuseppe Petrelli
da soma, ma anche per borse da lavoro e contenitori per lunghe permanenze
in campagna e nelle transumanze. Non
mancava il suono di una chitarra, di un
violino o di una fisarmonica, che si intrecciavano con quello stridulo della sega del
falegname. Dalle barberie usciva il profumo della colonia ed erano sempre piene
di garzoni che distribuivano la schiuma
da barba non solo sui visi dei malcapitati. Scandivano le ore del giorno gli antichi
mestieri: ognuno aveva un tesoro tra le
mani. Nell’era contemporanea la manualità e l’artigianato sono del tutto scomparse o divenute
rare oppure relegate
nell’esclusivo
interesse turistico tra le
pareti circoscritte di
un museo. A Ginosa,
invece, è in atto la
difesa attiva della
manualità
tramandata di generazione
in generazione. Tra i
tanti mestieri che si
stanno riprendendo
con coraggio e inventiva, sta vivendo
autenticità fantastica
l’arte del ferro forgiato. Ne è testimone di
eccellenza il 54enne
Giuseppe
Petrelli,
il quale costituisce
‘cassaforte’ di maestria. “La lavorazione
del ferro forgiato –
spiega- non è un’attività adatta per imprese di grosse dimen
avvenimenti
sioni. Costituisce, di contro, un terreno molto
fertile per favorire la nascita di micro-imprese
artigiane con la garanzia del mantenimento
del posto di lavoro e della creazione di nuova occupazione. Sono pronto a trasferire ai
giovani competenze teoriche e pratiche necessarie per svolgere il mestiere”. Petrelli è
da ritenere l’ultimo artigiano di Puglia che
forgia il ferro con la fornace manuale, usando per la sua cottura il carbone di legna per
l’assenza quasi totale di zolfo. Con la sua
esperienza riesce a mantenere il metallo
strutturalmente stabile nelle trasformazioni chimico-fisiche attraverso l’osservazione
della lucentezza e il colore, interpretandone
le debolezze per non farlo degenerare nella
malleabilità. Perizia tecnica che ha consentito di far divenire Petrelli anche un artista e
stilista del ferro con la creazione, a marchio
Unifer, di modelli vegetali e floreali più unici
che rari, che nulla hanno da invidiare alle apprezzatissime creazioni di Art Nouveau. Nei
suoi oggetti si apprezzano le linee flessuose
e serpentinate, la tendenza al disegno asimmetrico e stilizzato in funzione simbolica o
decorativa, che sembrano desunte dall’arte
giapponese e cinese. Ed ha destato sorpresa e interesse nella principessa di Nagamo,
Seiko Lulubell Hirabayashi, il candeliere donatole da Petrelli nell’occasione della visita
dei giorni scorsi a Ginosa. “Sin dalla piccola
età ho avvertito un forte legame con la storia, le tradizioni e l’identità della mia città.
Quando l’estate terminavo la scuola, andavo
a bottega dal fabbro. Mi sono diplomato da
perito elettrotecnico, ma lo sguardo al futuro
lo orientavo sempre verso il lavoro del ferro forgiato. Lo sentivo quasi come una missione culturale. La mia passione lavorativa
finora l’ho condivisa con l’amico Giuseppe
Locantore, il quale è riuscito a trasfonderla
a suo figlio 19enne Francesco. Quindi, diviene ineludibile mantenere vivo il rapporto tra
il sistema economico-produttivo e il sistema
dell’istruzione e della formazione”. Oltretutto,
le imprese artigiane in Puglia costituiscono
il 98 per cento del totale e sono un valore
aggiunto per il sistema economico. A questo
riguardo, l’auspicio è che non venga ignorato il Programma ‘Botteghe di Mestiere’ deliberato dal Ministero del Lavoro e attuato
da Italia Lavoro, con il contributo del Fondo
sociale europeo 2007/2013. L’azione di riferimento è C.U.P. I52F11000090007. I fondi
disponibili ammontano a 14 milioni e 850
mila euro.
Canta Storie
n. 12 - 22 giugno 2013
Runners: 4ª edizione
di Taranto nel cuore
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Non era certamente il Ponte di Verrazzano, meta dei partecipanti alla Maratona di New
York, ma è stato splendido attraversare da podista il Ponte Girevole sul Canale Navigabile.
E’ stata l’undicesima tappa del Corripuglia 2013 a permettere questo sogno in miniatura ai
podisti pugliesi con la 4ª edizione di Taranto nel Cuore (domenica 9 giugno) sulla distanza
di 9500 metri. Da mettere in risalto anche il tracciato che, partendo dalla Villa Peripato,
ha attraversato via D’Aquino, via Di Palma e la Città Vecchia con la vista sul Mar Piccolo
prima e sul Mar Grande poi. Un plauso anche ai tarantini che hanno applaudito gli atleti
con grande affetto. La parte tecnica ha visto primeggiare, come avviene ormai con cadenza settimanale, Francesco Caliandro (Podistica Carovigno) davanti a Cosimo Damiano
Albanese (Don Milani Mottola) e all’idolo di casa Ivano Musardo, in campo maschile, mentre è Rosa Luchena (Due Sassi Matera) ad avere la meglio su Ilenia Colucci (Alteratletica
Locorotondo) e Rosalinda Pischetola (Runners Laterza), in campo femminile. Numerosa
la partecipazione dei podisti ginosini: ben 42 gli atleti giunti al traguardo. Soddisfazioni
per Pietro Tortorella e Domenico Sannelli, 2° dietro il solito Nicola Bove (Trani) e 4° dietro
Leonardo Liuzzi (Putignano). Su 1300 atleti, nelle prime 200 posizioni troviamo gli MM40
D. Lorusso (55° ass. e 13° di cat.) e Vincenzo Leone (74° e 18°); l’MM35 Salvatore Mele
(88° e 23°); gli MM50 G. Salluce (158° e 18°) e F. Tocci (164° e 22°); Giuseppe Calò (148°
e 7°) che con i suoi vent’anni rappresenta il futuro. A seguire, in classifica, G. Giacumbo
precede M. Delfino per la 32^ posizione MM50; P. Moro (30° TM), R. Scorpati (62° MM45),
C. Di Donato (64° MM40), V. Manzari, V. Bitella, F. Luisi (altro promettente giovane finalmente ritornato alle corse), F. Pacente, S. Leone e M. Limitone. C. Riccardi (MM50) fa
valere la sua più giovane età su G. Bozza (MM55) per la 600^ posizione precedendo D.
Digioia (641°), N. Bitetti (673°) e V. Lovecchio (694°). Per la 723^ posizione S. Galante ha
la meglio su Anna Francione, prima Runners ginosina al traguardo, e il presidente Punzi.
Il giovanissimo Mancino (742°) precede D. Rosato (785°) con G. Basta (885°) che supera
in volata Mancino padre e Lamanna. Sotto la millesima posizione D. Gigante, G. Catucci
e C. Luisi. M. Carpignano (1082°) si frappone tra il trio femminile: L. Surdo (21^ MF45),
M. De Tommaso (14^ MF35) e M.R. Giovinazzo (33^ MF40). Chiudono gli arrivi G. Mele,
G. Maggiore e V. Armento. Una domenica positiva per i colori ginosini che salgono nella
classifica generale del Corripuglia.
La serie positiva continua domenica 16, a Carosino, nella 1^ edizione Carosino in Corsa,
sulla distanza di Km 9,5. Una calda e assolata giornata non ha fermato gli indomiti podisti: oltre mille i partecipanti che hanno percorso le strade del piccolo centro tarantino. Le
classifiche: quella maschile vede F. Caliandro davanti a Pasquale Rutigliano (Esercito)
e Donato Masciale (Bitonto) e quella femminile, invece, Ilenia Colucci su Marisa Russo
(Massafra) e Mara Lavarra (Amatori Putignano). Per i 38 ginosini ancora podio nella
cat. MM50: Tortorella e Sannelli ripetono il podio di Taranto alle spalle degli stessi Bove
e Liuzzi, con grosse soddisfazioni per il morale della squadra. Fra i due premiati si inserisce D. Lorusso (12° MM40). Ottimi piazzamenti nella classifica assoluta, ma soprattutto
in quelle di categoria, con oltre 100 punti portati nel carniere, per V. Leone (15°), G.
Salluce (11°), F. Tocci (13°), G. Giacumbo (26°), R.Scorpati (78°) e V. Manzari (95°).
Importantissimi i punti conquistati da tutti gli altri: F. Pacente, S. Leone, M. Limitone, S.
Mele, C. Riccardi, V. Bitella, D. Digioa, G, Bozza, R. Leone, V. Lovecchio, J. Punzi, D.
Rosato, N. Bitetti, D. Mancino, S. Galante, G. Catucci, G. Basta, D. Gigante A. Lamanna,
C. Luisi, M. Carpignano, G.Mele, G.Maggiore e V. Armento. Il podio ginosino al femminile vede 1^ Anna Francione su Lucia Surdo e Maria Rosaria Giovinazzo. Una citazione
ancora per i giovani Calò (141° assoluto) e Giovanni Mancino (536°). Un BRAVO a tutti.
Con la 12^ tappa di Carosino si chiude la prima parte del Corripuglia che riprenderà a
settembre con la 13^ manifestazione in programma a Putignano il giorno 8. Per i podisti
un meritato riposo, si fa per dire, perché gli atleti continueranno ad allenarsi per non
giungere impreparati all’8 settembre e, poi, per gli stakanovisti, l’estate offre l’occasione
di confrontarsi in manifestazioni estive. Alla prossima.
Vito Armento
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avvenimenti
n. 12 - 22 giugno 2013
Una Posizione Scomoda: buona la prima!
Il libro, che con ironia pungente parla di hard e porno, sta riscuotendo grande successo di critica e di vendita.
Intervista all’autore Francesco Muzzopappa.
-Con il suo primo romanzo, ‘Una
Posizione Scomoda’, che corteggia
l’hard e il porno raccontato con ironia
e senza volgarità, il 37enne Francesco
Muzzopappa è ritenuto il nuovo personaggio cult della letteratura italiana.
Il testo, pubblicato dalla casa editrice
Fazi, è giunto alla terza ristampa e alla
recente Fiera del libro di Torino è stato
richiestissimo, insieme alle più quotate
proposte editoriali come quelle di Dan
Brown e Roberto Saviano. Muzzopappa
ha imboccato la strada della narrativa
umoristica da autodidatta e con la frequenza della scuola di scrittura di Raul
Montanari. Ha già firmato e pubblicato
su riviste e antologie, nonché redatto
piccoli racconti racchiusi nelle ‘Fiabe
brevi che finiscono male’, che stanno
avendo grande successo come narrativa
surreale, illustrata da Scottecs,
uno degli youtubers più famosi.
Lo scrittore è nato a Bari, ma è
cresciuto e vissuto a Ginosa.
E sì perché non essendoci in
quest’ultima città un ospedale
inevitabilmente si nasce altrove,
diversamente dal secolo scorso
quando la mammana prima e
l’ostetrica condotta poi davano
la vita aiutando in casa le donne
gravide a partorire. Altri tempi!
Quelli attuali sono contrassegnati dalla speranza su tutto, in
aperto contrasto con i sogni; per
esempio, quelli dei talenti che
pascolano nella precarietà. Non
è il caso di Muzzopappa perché
dodici anni fa, una settimana dopo aver brillantemente conseguito all’Università di Bari la laurea
in letteratura straniera, non si
lasciò sfuggire l’occasione di un
concorso indetto da una nota casa pubblicitaria. Su 650 concorrenti si piazzò al primo posto e si
trasferì a Milano divenendo uno
tra i più conosciuti e apprezzati
copywriter italiani, eccellendo
nella categoria della pubblicità
radiofonica. “Ai giovani dico di
osare e di guardare oltre i propri
limiti. Rischiare, a volte, prendendo strade fiutate dall’istinto”.
‘Una Posizioni Scomoda’ è un libro che
parla di sogni, della forza dei desideri
e insegna a lottare per le proprie ambizioni. Tutto ciò viene fatto attraverso
un protagonista: Fabio Loiero. E’ un
giovane sceneggiatore, diplomato al
centro Sperimentale di Cinematografia
di Roma. Tutti lo ritengono una giovane promessa del cinema italiano e lui…
sogna! Snobba varie offerte per la televisione, puntando al cinema d’autore.
Aspettative che non si concretizzano e
Fabio decide di accontentarsi dell’unico modo che gli resta per sopravvivere: fare lo sceneggiatore di film porno.
La scelta si dimostra azzeccata e, pur
nell’anonimato, scrive varie rivisitazioni
di celebri opere in versione luci rosse,
finché viene nominato miglior sceneggiatore al Festival del Porno di Cannes… Il
Buon compleanno
Viola
Lo scorso 13 giugno Viola Maria Vizzielli ha
compiuto il suo primo anno di vita. Auguri Viola
sei la luce dei nostri occhi. I tuoi nonni materni
Flora e Piero
avvenimenti
libro si legge con le lacrime agli occhi, si ripetono le battute a voce alta, per poi riprendere a ridere. Muzzopappa
è coltissimo, predilige la letteratura e la narrativa di scrittori che utilizzano prioritariamente l’ironia nella prosa;
scrive all’alba e quando lo fa si sente “come un ragazzino
che si diverte col pongo”. Riesce benissimo in una impresa non tanto scontata: pensare e rendere uno scritto
comico. Si sa cosa è la comicità ed è noto anche come
filosofeggiarne, ma in pochi sanno applicarne le regole. Muzzopappa non è aspro a chi lo cerca: Che tipo
di scrittore è lei? “appassionato lettore, innanzitutto.
Scrittore in seconda battuta. E come narratore ritengo di
essere un profondo amante del grottesco oltre che osservatore attento”. Come si definirebbe come uomo? “E’
un punto d’arrivo che per certo versi ancora non ho raggiunto”. Quali scrittori la influenzano? “Tanti. La letteratura americana e capolavori della narrativa contemporanea inglese. Da Shalom Auslander a David Sedaris, da
Moore a Wodehouse, che considero un genio. Ma anche
David Nicholls e Sam Lipsyte. Tra gli italiani, Ammaniti
e Culicchia”. Il suo libro rispecchia la realtà o l’aiuta
a capire? “Entrambe le cose. Mi aiuta a capire la realtà
spingendola al paradosso”. Chi sta in una posizione
scomoda in Italia? “Direi la mia generazione, quella dei
trentenni congelati in una stasi prodotta sia da decenni
di lassismo politico che dalla grave miopia sociale di chi
ha guidato il Paese nei tempi più recenti. Gente che, di
certo, ha privilegiato il proprio tornaconto rispetto al bene
comune. E’ la nota storia di Maria Antonietta e delle brioches”. Perché ‘Una Posizione Scomoda’ dovrebbe
essere letto dalla Sinistra italiana? “E’ una boutade,
uno scherzo nato su facebook. Chi l’ha già letto si diverte
a sostituire la fascetta generosamente firmata dallo scrittore Raul Montanari (“si ride dalla prima all’ultima riga”)
con quelle rubate da altri libri. Devo dire che questa invenzione delle fascette decontestualizzate fanno ridere
molto anche me”. Quanto conta il talento nella società
attuale? “Non riesco a generalizzare. In Italia, da sempre, i più furbi hanno vita facile. Ho la speranza che il
momento storico favorisca l’impegno più del sotterfugio,
ma servirebbe una decisa virata meritocratica, che non si
costruisce dall’oggi al domani. Temo occorra ancora molto tempo e, soprattutto, teste nuove”. Comunicazione e
scrittura sono da ritenersi vasi comunicanti oppure
inquinamento mentale? “Scrittura e comunicazione:
l’importante è avere qualcosa da dire. La comunicazione
fine a se stessa ha il fiato corto”. Nel porno si viaggia
con le immagini, lei l’ha fatto con uno scritto esilarante. Che cosa l’ha ispirato? “Una sfida. Il progetto
è nato da un esperimento che proposi anni fa alla rivista
Rolling Stone, una rubrica semiseria sulle recensioni di
film hard. Il materiale era così ingente da poterci scrivere un romanzo intero… tant’è”. Per alcuni il sesso è
questione di età. Per altri di voluttà… “La morale è
razionalità. Il sesso è istinto. Credo che, al solito, sia il
buonsenso la chiave di tutto”. Dove non c’è umorismo
non c’è umanità… “Chopin diceva che chi non sa ridere
non è una persona seria. Ed è un concetto che sposo
da sempre. La risata è salvifica, cura, libera endorfine,
scarica la tensione. Se poi riesce anche a far pensare
(scopo della satira di costume, genere che un po’ cavalco), ecco che il cerchio si chiude”. Cosa ha provato
vedere ‘Posizione Scomoda’ nella Top Ten delle vendite? “Grande soddisfazione. Un bel traguardo per me
e la casa editrice Fazi, che ha scommesso su un testo
di letteratura umoristica che si distacca molto dalla produzione italiana che più frequentemente ha spazio nelle
librerie”. Il prossimo libro? “E’ in stesura… ma è ancora
presto per parlarne. Posso solo dire che sarà una bella
sorpresa!”. Una cartolina per Ginosa… “Le giostre che
montavano in piazza Nusco, quando ero piccolo. Il mare della ‘Pagoda’, i panzerotti del Bar Jonio, la palestra
della scuola San Giovanni Bosco che non si riscaldava
mai. Il teatro Monfort della chiesa Cuore Immacolato, la
Ciliegia D’Oro (cui ho partecipato per 4 edizioni), le nottate passate in radio a mettere dischi e la pasta e fagiolini
d’estate. Ecco, per me Ginosa è la pasta e fagiolini d’estate… dopo il mare”.
Canta Storie
n. 12 - 22 giugno 2013
Auguri a
Silvana e Giuseppe
Silvana Cristella e Giuseppe Tria,
lo scorso 7 giugno, hanno coronato il loro sogno d’amore.
Un augurio dai vostri genitori affinchè
sia l’inizio di un lungo cammino insieme.
Auguri!!!!
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n. 12 - 22 giugno 2013
eventi sportivi
“FAMIGLIE IN GOAL
A PRIMAVERA”
Auguri Dottoressa
Angela
Angela Scorpati
Laurea magistrale in scienze religione
Matera 19 giugno 2013
110/110
33ª rassegna regionale del
torneo ANSPI “Festa del Calcio”
Una piccola
impresa…
L’Oratorio “Don Bosco” di Marina di Ginosa,
si aggiudica il primo posto nella categoria
“scarabocchio” (classe 2002-2003)
Domenica 9 giugno 2013 si è svolta, presso l’Olimpic Center di Bari, la 33ª rassegna regionale del torneo ANSPI “Festa del Calcio” a cui hanno partecipato oltre 90 squadre provenienti dai diversi oratori
eventi sportivi
di Puglia.
I nostri piccoli atleti, Andrea Cristella, Luigi Mele, Lorenzo Palmitesta, Francesco
Panico, Alex Pulpito, Filippo Putignano, Diego Rizzi, Francesco Renna e Dario
Tubazio, dell’oratorio “Don Bosco” di Marina di Ginosa, si sono aggiudicati il primo
posto nella categoria “scarabocchio” (classe 2002-2003) battendo nell’ordine le
rappresentative di Gallipoli (3-2), Bari (3-1), Fasano (8-2), Bisceglie (2-1) e imponendosi in finale sul Laterza con un netto 7 a 0.
I ragazzi della “Don Bosco”, abilmente guidati dal mister/educatore Giuseppe Pascale, hanno vissuto un indimenticabile momento di “gloria“ in una giornata all’insegna dello sport e dei sani ideali, sotto gli occhi dei tantissimi genitori e amici accorsi alla manifestazione.
Un ringraziamento doveroso e sincero va fatto al parroco don Renzo Di Fonzo
della parrocchia “Maria SS Immacolata” che ogni anno rinnova il proprio sostegno
e incoraggiamento sia per le attività ricreative dei ragazzi che per il paziente lavoro dello staff di educatori.
Massimiliano Doro
Si è tenuta in
data
1 giugno
2013, presso il
campo di calcetto
“REGINA”,
in
viale Trieste a
Marina di Ginosa,
la manifestazione
“FAMIGLIE
IN
GOAL
A
PRIMAVERA”.
L ’ e v e n t o ,
organizzato
dall’associazione
LeAli per Marina
di
Ginosa,
ha
visto
la
partecipazione di
otto squadre, formate ciascuna da sette giocatori di età diversa e con una forte
presenza femminile.
E’ stata riconosciuta ad ogni squadra, al momento dell’iscrizione, la possibilità
di identificarsi con un nome originale.
Il Torneo ha avuto inizio alle ore 15,30 e si è concluso alle ore 23,00.
L’obiettivo della manifestazione è stato l’utilizzo dello spirito sportivo come
elemento di aggregazione tra famiglie.
A tal fine si è resa attiva la partecipazione dei bambini che hanno tifato
ininterrottamente per la squadra preferita, creando un’atmosfera di allegria,
con striscioni e pompons colorati.
Tra applausi e risate si è giunti alla conclusione del torneo intorno alle ore
23.00.
Tre le squadre premiate:
al primo posto, tra lo stupore di tutti, si è classificata la squadra “ le ragazze
marinasi”.
Si è aggiudicato il secondo posto la squadra “Triplete”.
Il terzo posto invece è andato alla squadra “ I nipoti di Antonio”.
Sono inoltre stati consegnati i seguenti Premi:
premio per la ”squadra simpatia” : agli Schifidol,
miglior giocatore: Gabriella Vannella,
miglior capocannoniere: Daniele D’ Andria,
miglior portiere: Claudio Marchetti,
miglior capocannoniere donna: Adriana Coratella.
Tutti i giocatori che hanno preso parte al torneo hanno ricevuto l’attestato di
partecipazione.
Con grande soddisfazione da parte degli organizzatori l’evento è riuscito
avendo rappresentato un bel momento di aggregazione e conoscenze grazie
alla partecipazione attiva di giovani, donne e bambini.
Maria De Santo
n. 12 - 22 giugno 2013
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TORNEO GAETANO
SCIREA: VINCE
L’OSIJEK MA A GINOSA
VINCE IL PUBBLICO
Il Gaetano Scirea è terminato venerdì 14 giugno con
la vittoria dell’Osijek ai calci di rigore(Partizan battuto) ma soprattutto con la vittoria del pubblico di
Ginosa.
Lo stadio Teresa Miani ha ospitato quattro gare della
competizione internazionale. La prima domenica 9
giugno con la sfida fra Osijek e N.A.Bari, terminata
2-0 per i croati grazie alle reti di Grgic e Mrkonjic.
Lunedì 10, dopo la partita amichevole fra i Giornalisti
locali e l’Amministrazione Comunale di Ginosa, si è
disputata la gara fra Udinese e Ginosa. I padroni di
casa hanno retto fino al 51’ ma i friulani si sono dimostrati più forti e hanno superato la squadra di Mr Ratti
con un roboante 5-1. Per l’Udinese in rete Guerra,
Cavaliere, Matic e D’Odorico(doppietta), mentre per i
ginosini, la sigla è stata di Fortino.
Martedì è giunta al Miani la Juventus. La partita con
gli svizzeri del Kriens non ha offerto un grande spettacolo e lo 0-0 finale ha permesso al Kriens di superare il turno e beffare il Laterza.
Mentre si disputavano queste partite, il Ginosa soccombeva prima con il Castellaneta, poi con il Partizan.
Con i coetanei del Castellaneta un 3-1 bugiardo, con
il Partizan un 3-0 secco e senza attenuanti.
Disputati i quarti di finale, Ginosa, nella giornata di
giovedì, ha ospitato una delle due semifinali. L’Inter
ha affrontato l’Osijek in una gara bellissima. I croati hanno battuto i nerazzurri 1-0 grazie alla rete fortunosa di Mrkonjic, salvo poi ringraziare il portiere
Virag per le strepitose parate.
In finale, lo stesso Osijek ha superato il Partizan 6-4
dopo i calci di rigore, mentre nella finale terzo posto,
l’Udinese ha battuto l’Inter(sempre dopo i penalty).
Nonostante la squadra ginosina abbia disputato una
sola gara al Miani, il pubblico è stato sempre presente sugli spalti, raggiungendo l’apice nella semifinale,
e mantenendo una media di circa 400 spettatori a
gara. Molti i calciatori che faranno parlare di loro in
futuro, uno su tutti, l’attaccante croato Spogaric.
Baldassarre D’Angelo
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n. 12 - 22 giugno 2013
avvenimenti sportivi
BAMBINI IN MOVIMENTO ...
ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA “MORANDI”
La festa di fine anno della scuola dell’Infanzia “Morandi”, giovedì 6 giugno, presso il
Palazzetto dello Sport, ha visto protagonisti
170 bambini dai tre ai cinque anni, esibirsi
in balletti ed esercizi psico-motori, nell’ambito del progetto “Il mio corpo in movimento”, curato da tutte le maestre della scuola
e dalle referenti Maria Carmela D’Angelo,
Carmela Barbaro, Tina Carpignano e
Pasqua Rizzi.
I bambini di cinque anni, con tanto di tocchetti universitari, hanno ricevuto il diploma
di profitto a conclusione del ciclo scolastico,
sostenuti, come ha sottolineato il Dirigente
Scolastico, Maria Alfonso, dall’unanimità
di impegno e di lavoro delle maestre della “Morandi” e dalla presenza massiccia di
genitori e soprattutto dei nonni, onnipresenti nella vita dei piccoli nipoti anche durante l’anno scolastico.
Spettacolare la coreografia creata dalle maestre di tutte le sezioni della scuola
“Morandi”, contraddistinte da vivaci magliette di colore rosso, arancione, turchese, verde, giallo, bianco e coordinate dalla
brillante ed effervescente maestra Maria
Carmela D’Angelo che è stata la regista
del balletto iniziale e finale in cui tutti i 170
bambini hanno ballato e cantato a ritmo di
musica...
Divertenti, allegre e ritmate sono state tutte le performance dei bambini di quattro e
cinque anni di tutte le sezioni che si sono
esibiti in balletti coreografici, utilizzo di cerchi, danze latino americane con simpatici
pon pon. Ma emozionante e carica di ottimismo, forza e speranza è stata l’esibizione dei bambini della sezione A, curati
dalle maestre Carmela Barbaro e Carmela
Rosito che attraverso le parole della canzone L’Essenziale di Marco Mengoni, hanno
voluto ribadire il forte messaggio di speranza, lanciato già durante la manifestazione
di Natale, a tutti i presenti proprio in un tempo in cui “... mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi e desideri che
appartengono anche a te che da sempre
sei per me l’essenziale” e ancora “mentre il
mondo cade a pezzi mi allontano dagli eccessi e dalle cattive abitudini, ... torno a te
che sei per me l’essenziale...”. E quell’essenziale è rappresentato proprio dai piccoli
cuccioli per i quali noi genitori e nonni siamo sempre disponibili a fare grandi sacrifici
e a tornare a sorridere e sperare anche nelle avversità, perchè la nostra grande gioia
e speranza sono proprio loro!!! E tali sentimenti sono gli stessi che animano i tanti
genitori stranieri, ospiti in Italia, che hanno
assistito, divertiti e commossi, all›esibizione
dei propri figli e con nell›anima la speranza
che l›Italia possa dare un futuro migliore a
loro e ai propri figli. E tale speranza deriva
dall›integrazione che la scuola «Morandi»
e il calore della gente del Sud riesce a offrire!!!
Tenera e coinvolgente la performance dei
bimbi di tre anni di tutte le sezioni che, a
ritmo di Rondò veneziano, si sono esibiti
in piccoli percorsi psico-motori, attraverso
i quali hanno dimostrato ciascuno a modo
proprio il livello di acquisizione dei concetti
spaziali, affiancati premurosamente dalle
rispettive maestre in veste di «angeli custodi»!
E infine, il saluto, la marcia trionfale e le parole della canzone di D. Modugno, Volare,
cantata all’unisono dai bambini di cinque
anni che lasciano la scuola “Morandi” con
l’augurio che possano spiccare il volo dal
“nido” della scuola dell’Infanzia, le cui maestre con amore, affetto e maternità li hanno
curati e dai quali ora si congedano dopo
aver gettato le fondamenta del processo
didattico-educativo, e possano volare forti
e coraggiosi verso la Scuola Primaria alle
cui maestre è affidato il compito di edificare
la casa...
Pieranna Terzi
NUOTO: ALLE REGIONALI
VINCE IL GINOSINO
MATTEO ZICARI
Dopo aver dominato le gare provinciali, imponendosi nel dorso con il tempo di 30.3, nel libero con
il tempo di 27.5, nel rana con 33.7, e nel farfalla
con 33.8(ovviamente tutti i tempi sono in secondi),
Matteo Zicari della ICOS Sporting Club di Ginosa,
si è sbarazzato degli avversari anche nella gara regionale di farfalla. Trentadue secondi netti il tempo
di vasca e medaglia d’oro portata a casa. Grande
orgoglio dei genitori, Matteo sembra un nuotatore
formidabile per i suoi coetanei. Il giovane campione
non ha ancora compiuto sei anni ma per i suoi pari
età è quasi imprendibile in vasca. Il merito di questi
risultati, oltre che della bravura dello stesso Matteo,
è dell’insegnante Rosalinda Pischetola della ICOS
di Ginosa.
Sperando che il talento non vada perso per strada,
auguriamo a Matteo Zicari di proseguire con questi risultati e magari, un giorno, lo vedremo alle
Olimpiadi per difendere i colori italiani.
Baldassarre D’Angelo
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
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Campioni!
Apollaro, Conte, D’Ambrosio, Recchia, conquistano il tricolore ai Giochi Sportivi Studenteschi di
Ovindoli. Grande gioia e soddisfazione del loro preparatore, professor Materano e
del preside Alessandro Calabrese. In Municipio gli onori istituzionali.
L’Istituto Comprensivo Grazia Deledda,
ha conquistato il titolo nazionale di
Orienteering, nella specialità di precisione Trail-O. Alla finale dei Giochi Sportivi
Studenteschi, tenutisi nei giorni scorsi
nella graziosa cittadina abruzzese di
Ovindoli, hanno trionfato gli studenti della media inferiore Letizia Apollaro, Filippo
Conte, Nicola D’Ambrosio e Christian
Recchia. Lo scettro nazionale costituisce ulteriore prestigio perché mai si era
verificato che una scuola del CentroMeridione si affermasse in una disciplina
da sempre appannaggio delle aree settentrionali o dei Paesi scandinavi. Il successo è stato conseguito primeggiando
su 279 partecipanti in rappresentanza di
96 istituti provenienti da tutte le regioni
italiane. Il Comprensivo Deledda è giunto alla finale dopo le schiaccianti vittorie
fatte registrare nelle gare eliminatorie
provinciali e regionali, svoltesi rispettivamente a Ginosa ed a Porto Selvaggio,
Lecce. In quest’ultima competizione det-
tero ulteriore valorizzazione al podio gli studenti Alessandra
De Canio e Giuseppe Caruso. Gran merito per l’evento registrato va attribuito al
docente e preparatore, nonché responsabile regionale-scuola, professor Giovanni
Materano, il quale ha saputo coniugare
la sua professionalità con la passione per
una disciplina sportiva originale e accattivante. Coloro che vi hanno partecipato
hanno potuto unire competenze scolastiche con le abilità sportive favorendo lo
spirito di gruppo e la destrezza individuale nell’avvincente lettura di una mappa e
nell’uso di una bussola per compiere in autonomia il percorso predefinito. I campioni
nazionali di Orienteering di Ginosa hanno
ricevuto gli onori dai rappresentanti istituzionali comunali tramite una cerimonia
ufficiale svoltasi ieri mattina in Municipio.
Alla festa di congratulazioni hanno partecipato Vito De Palma, Marilisa Mongelli e
Piero Lanera, rispettivamente, sindaco e
vice e delegato allo Sport. Ha presenziato
il preside del Comprensivo Deledda, professor Alessandro Calabrese, il quale ha
espresso gioia e soddisfazione per il titolo conquistato dai suoi studenti che “testimonia le competenze e professionalità
di una scuola di eccellenza in crescita
e che si dedica con amore nell’azione
formativa e di educazione al civismo attraverso l’inevitabile interazione scuolagenitori-istituzioni”. Felicità e entusiasmo
è stata espressa anche dagli amministratori comunali. Il vice sindaco Mongelli
ha elogiato il successo ritenendolo per
i ragazzi anche “un ‘orientamento’ nella
vita”, mentre il sindaco De Palma si immerso nella qualità dei ragazzi nell’aver
saputo affrontare con sacrifico, intelligenza e preparazione una disciplina,
quella dell’Orienteering, complessa ed
ostica”. Congratulazioni, quindi, “ai nostri
campioni, al preside, agli insegnanti e alle famiglie”.
Canta Storie
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n. 12 - 22 giugno 2013
avvenimenti sportivi
attualità
n. 12 - 22 giugno 2013
INAGURATO IL CAMPO DI CALCETTO PARROCCHIALE:
DON ROCCO MARTUCCI PARROCO DELLA PARROCCHIA
SAN MARTINO VESCOVO “SCENDE IN CAMPO”
Una grande partecipazione di persone, sabato 25 maggio, per
l’inaugurazione del campo da calcio a 5 del Centro Parrocchiale
“di San Martino Vescovo” di Ginosa. Il taglio del nastro è stato
effettuato dalle mani di S. E. Pietro Maria Fragnelli Vescovo di
Castellaneta.
Tanta gente, tanta soddisfazione, tanta speranza, tanti complimenti per quest’opera voluta dalla Parrocchia. Dopo la cerimonia di inaugurazione, preceduta dagli interventi delle autorità
intervenute, è iniziato il torneo con le quattro squadre.
Il Parroco Don Rocco Martucci, indossato maglietta e scarpette, è sceso in campo, giocando perfino un intero match del quadrangolare di calcetto, organizzato dal Consiglio per gli affari
Economici della Parrocchia. Oltre alla squadra dei sacerdoti
vi erano i gruppi del Cammino neocatecumenale, dell’Azione
Cattolica, dell’Amministrazione Comunale, del Masci e Agesci
e le tre Confraternite di Santi Medici, San Giuseppe e Rosario.
Tra le autorità presenti: il Sindaco di Ginosa, Vito De Palma, il
Consigliere regionale Pietro Lospinuso i Consiglieri Provinciali
Marta Teresita Galeota e Augusto Pardo; il Presidente del
Consiglio Comunale di Ginosa, Enzo Russo; gli assessori
Marilisa Mongelli, Franco Santantonio, Mario Toma, Leonardo
Galante, Francesco Di Franco, Pietro Lanera delegato allo sport ed i consiglieri comunali Antonio Bradascio, Stefano
Notarangelo, Nino Perniola e Sara Di Taranto. La riqualificazione del campo di calcetto – afferma Don Rocco - è stato un
impegno preso qualche tempo fa al fine di garantire una struttura efficiente, moderna e sicura per le attività dell’Oratorio della
Parrocchia San Martino Vescovo, che possa essere un seme
per lo sviluppo e la crescita per quella fascia di età degli adolescenti e dei giovani, fronteria così delicata che Papa Francesco
ci sta insegnando in questi mesi. <<E’ un’opera importante
per diversi motivi – aggiunge Il sindaco- arricchisce la Città di
un ulteriore spazio per la pratica sportiva, e permette di avere
un impianto sicuro, bello e piacevole per lo sport all’aria aperta,
così come per il tempo libero di tanti ragazzi della zona. Inoltre
attraverso questo impianto tanti giovani avranno la possibilità di
avvicinarsi alle attività dell’oratorio parrocchiale, un luogo fondamentale per l’educazione e la crescita umana>>.
<<E’ un importante traguardo - afferma Marta Teresita Galeota,
Assessore Provinciale proponente - impegno preso quattro
anni fa appena insediatami quando Don Domenico Danza e il
Progettista Geom. Pino Galante mi interessarono per questo
progetto di finanziamento, oggi concludo questa esperienza
provinciale con questa inaugurazione - perché consentirà a
tantissimi giovani di poter svolgere l’attività sportiva in un luogo
sicuro.
I lavori in particolare sono stati finanziati dalla Provincia di
Taranto e dal contributo del dr. Carmine Sarno Notaio di Ginosa,
al quale è stato intitolata la struttura per volontà di tutta la comunità
parrocchiale.
La realizzazione del Campo di Calcetto Parrocchiale, è una valida e
concreta iniziativa voluta dal Parroco, Don Rocco Martucci, con tutta
la Comunità Parrocchiale di Ginosa, alla scopo di combattere il forte
disagio giovanile, trasformando il Centro Parrocchiale come un luogo
di aggregazione sociale.
Vincenzo Brunone
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