ARREDAESSE “Il laboratorio dell`eccellenza”
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ARREDAESSE “Il laboratorio dell`eccellenza”
…presenta… Carugo, Aprile 2014 ARREDAESSE Ha il piacere di presentare il primo evento di ARgallery70 “Il laboratorio dell’eccellenza” ARGALLERY70 accoglie prodotti di aziende prestigiose nel settore dell’ arredamento simbolo del Made in Italy, manufatti di artigiani capaci e talentuosi, opere d’arte di pittori e scultori affermati. Per evidenziare l’eccellenza di questa nuova sfida, ARREDAESSE vuole celebrare presso ARgallery70, un evento no-profit teso a creare un momento culturale che non sia legato esclusivamente al mondo dell’arredo ma anche a tutti quegli oggetti di design, di moda, di eccellenza artigianale che possono e devono essere promossi verso i mercati esteri come grande “orgoglio italiano”. All’evento partecipano pittori locali quali Cesare Maestrelli Michot, Marco Grassi, Michele Tamaso. Il fotografo Emilio Tremolada ci ha gentilmente concesso alcune fotografie che rappresentano oggetti facilmente riconoscibili simbolo del Made in Italy come il violino Stradivari, il motore di una Ferrari Testarossa, la moka del caffè… Dello Studio Copernico, dalla collezione Materima, le opere di Messina, Nagatani, Velez, McElcheran, Paladino, i Multipli di Pomodoro… …presenta… Nella casa color ciclamino, si trovano manufatti di eccellenza di alcune aziende che da anni collaborano con ARREDAESSE come Belloni, Smania, Lucifero, Friulparchet, Barovier&Toso. Nella casa gialla, oggetti realizzati da importanti designers del nostro tempo quali Starck, Park Associati, Fukasawa, Tusquets, Patricia Urquiola…che hanno disegnato anche per Driade. Nella casa blu, sono collocati pezzi unici e originali del Canturino degli anni che vanno dal 1948 ai giorni nostri; in alcuni casi, i pezzi presenti in galleria hanno partecipato a concorsi come “Il Compasso d’Oro” e sono stati esposti presso la Triennale di Milano. Di Sicis, alcuni tra i più particolari oggetti realizzati con i loro splendidi mosaici. Lo Studio T41 ha fornito modelli di occhiali disegnati per Italia Independent. Motivo di orgoglio è l’esposizione di due opere originali di Mimmo Rotella che hanno ispirato la realizzazione di tessuti per l’arredamento utilizzati per rivestire degli imbottiti esposti da Rugiano a Palazzo Reale lo scorso anno. Altamarea propone un lavello che ricorda un’opera d’arte moderna. ARgallery70 ha come obbiettivo quello di creare un fatto culturale unico nel suo genere che coniughi arte e design, esperienza e creatività, stile e espressione artistica. Vuole dare un contributo al territorio con un evento mai proposto e che possa coinvolgere in modo trasversale i cittadini, le aziende, i Comuni e soprattutto le scuole per promuovere attraverso queste opere, l’amore per l’arte e la creatività, comunicando nuovo entusiasmo e positività in questo particolare momento storico. ARREDAESSE s.r.l. …presenta… “I TAPPETI” Particolare attenzione va rivolta ai due tappeti realizzati dall’Arch. Marco Piva e dall’Arch. Luca Scacchetti; da un’idea di Gianpaolo Tibaldo, i due architetti hanno colorato i tappeti durante un evento nel quale hanno dato sfogo alla loro creatività. Le due opere esposte sono la matrice da cui si riprodurranno tappeti unici destinati alla vendita. In collaborazione con Gianpaolo Tibaldo, ARREDAESSE riproporrà un evento simile presso ARgallery70 nei prossimi mesi, coinvolgendo diversi artisti e architetti. Verrà poi riproposto in altre città come Doha, Mosca, Parigi, Londra con la collaborazione di artisti locali. …presenta… …presenta… MICHELE TAMASO Michele Tamaso nasce a Milano nel 1937 dove tuttora risiede. Dodicenne inizia a destreggiarsi con pennelli e colori ai quali affianca, anni dopo, collaborazioni a settimanali sportivi ed agenzie giornalistiche firmando numerosi articoli. Interrompe gli studi a indirizzo classico, frequenta per breve tempo il corso di nudo a Brera e decide, che sarà la Pittura a dare un significato alla sua esistenza. Negli anni 50/60 l’atmosfera che si respira nell’intreccio di stradine che accerchiano l’Accademia di Brera è elettrizzante; da Gabriele a Pino alla Parete, dalla Titta alle sorelle Pirovini, al Giamaica di mamma Lina……..sono i luoghi di incontro dove ci si confronta con interminabili dispute sul significato dell’arte, si elaborano le teorie e si coltivano le speranze. Nel 1962 in uno studio in via Machiavelli, nel quale operavano Borgognoni e Caminati, Tamaso interrompe il procedere nella sua personalissima indagine figurativa per compiere delle incursioni in una ricerca sul colore suddiviso per scansioni. Dell’avere una mostra sembra non lo interessi molto; i quadri li fa’, tra galleristi e privati talvolta li vende e tanto gli basta. BIOGRAFIA Nel 1967 si trasferisce sulla collina torinese e nel suo lavoro caratteri sempre più astratteggianti definiscono le sollecitazioni naturalistiche che riceve dal territorio circostante. E’ una analisi introspettiva in costante e graduale trasformazione. Nel 1980 alla galleria Davico di Torino si presenta, tra le altre opere, con un trittico composto da tre piccole tele ognuna delle quali della misura di cm.24x30. Questo Trittico suggerisce un progetto le cui premesse e conclusioni vengono esplicitate in un manifesto del 1984 dal titolo “Strutture Polittiche Polivalenti”. Una esauriente esposizione delle Strutture Polittiche avviene a Milano presso la galleria Zarathustra nel 1981. Ma l’esempio più significativo sulla duttilità di questo progetto lo abbiamo allorchè il gallerista Luigi Bellini di Firenze invita Tamaso, nell’ambito della mostra internazionale “I grandi maestri e le nuove frontiere culturali”, alla realizzazione di una installazione ovoidale collocata a tre metri di altezza che si sviluppa per metri 72,10 all’interno del Salone P.L. Nervi delle terme di Chianciano; è l’anno 1984. Decide di rientrare a Milano ed apre uno studio alla Cascina Carla in san Pietro a Olmo ove ha inizio un nuovo ‘viaggio’ troppe volte rimandato: Verso la Scultura. Si cimenta con innumerevoli fusioni in bronzo ed alluminio affrontando ben presto quello che ritiene un passaggio obbligato: togliere anziché modellare, scavare, ed è soprattutto la pietra a conquistarlo. E’ del 1986 la collocazione di un bronzo intitolato ”Omaggio all’Etrusco” nell’atrio di Palazzo Sormani sede della Biblioteca Comunale di Milano. Nel 1990 realizza due grandi vetrate a sviluppo circolare legate a cemento per la nuova chiesa di Senna Comasco (Co), progetta anni …presenta… dopo una vetrata, sempre legata a cemento, per la chiesa di Settimo Milanese firmata dall’architetto Belgioioso e realizza tre vetrate collocate nel Qatar (Emirati Arabi). Nel 1993 un mutamento radicale del suo operare avviene nel corso della realizzazione di un quadro in cui rappresenta due angolari d’acciaio diagonalmente longitudinali e senza soluzione di continuità; per la prima volta linee rette, anche se annunci di avvicinamento alla forma geometrica si potevano riscontrare in due sculture precedenti: “Le orme del tempo“, un bronzo ora nella sede di Banca Intesa del 1989 e in “Quattro linee di fuga” in pietra di trani utilizzata successivamente per un manifesto annunciante la mostra dell’artista al Museo di Milano. Un impianto architettonico sostituisce l’emozione lirica; il progetto occupa lo spazio prima affidato alla forza espressiva di una gestualità dell’immediato, ed agli innumerevoli materiali interrogati ed indagati aggiunge il vetro industriale attribuendo ad esso un ruolo sempre più importante. Nel 1996 colloca, in permanenza, nel loggiato del Giardino d’Onore del Palazzo Ducale di Mantova una scultura in ferro alta tre metri intitolata “Triangolo” (qualche anno dopo misteriosamente scomparsa). Nel 2005, dopo essersi applicato per un lungo periodo con intensità alla scultura, avverte la necessità di aggiungere alla sua ricerca pittorica le conclusioni alle quali è pervenuto cercando nell’ambito plastico: nascono le “AMBIVALENZE”( che succedono alle opere “Architettoniche” del 1994 in bianco e nero ed impostate sempre su dimensioni quadrangolari ) con le quali propone di offrire all’osservatore materia per una analisi della superficie quasi sempre mobile che introietta stratificazioni percepibili ai vari livelli della immaginazione ove l’ignoto, talvolta, assume valenze primarie. Nel 2006, per una compagnia di assicurazione, realizza una grande scultura in granito-alluminio e parallelepipedi obliqui in vetro. Si assiste in questi decenni ad una ricerca interdisciplinare in cui Architettura/Pittura /Scultura si fondono in una unica sostanza. …presenta… JELENA VASILJEV …presenta… EMILIO TREMOLADA Ho iniziato la professione nel 1975 come reporter, dal 1978 ho percorso diversi generi di fotografia professionale: ritratto, still life, interni, industriale, illustrazione fotografica. Nel 1985 è iniziato il mio rapporto con il design, per 4 anni ho realizzato le copertine della rivista di progetto Modo con la direzione prima di Andrea Branzi e poi di Cristina Morozzi. Ho collaborato con diverse riviste e con molte e diverse aziende del settore design arredamento. In particolare ho a lungo collaborato con Driade lavorando con Adelaide Acerbi dal 1988 al 2002, e con Edra con la direzione artistica di Massimo Morozzi. Da un anno realizzo filmati sul design italiano e da gennaio 2014 è iniziato il mio progetto (www.designinvideo.com) design[in]video è un progetto culturale che vuole testimoniare, storicizzare e divulgare con interviste e racconti filmati i diversi aspetti del design italiano. E’ un racconto fatto con i protagonisti - artigiani, artisti, designer, imprenditori - e con i prodotti, dell'industria e dall'artigianato di tradizione, che sono diventati dei simboli della creatività e della manifattura italiana. …presenta… MIMMO ROTELLA MILANO. ULTIMO ATTO D’AMORE Da un’idea di Piero Mascitti Con la collaborazione di Fondazione Mimmo Rotella, Fondo Manoscritti di Pavia Progetto di Regione Lombardia|Cultura, Associazione Spirale d’Idee Promossa da Comune di Milano|Cultura Palazzo Reale Sponsor Gigart Art Finance Cosmetici Magistrali Rugiano Interiors Decoration In partnership con Montblanc Zerodisegno Limited Editions ATM ArtMotors ICS adv Arcadja Università Ufficiale della mostra: Accademia di Belle Arti di Brera Mimmo Rotella - Alda Merini MILANO ULTIMO ATTO D’AMORE è un omaggio Alda Merini poetessa e Mimmo Rotella artista. La mostra, in programma a Palazzo Reale dal 18 dicembre al 15 febbraio, è promossa dagli Assessorati alla Cultura del Comune di Milano e della Regione Lombardia. Il percorso espositivo, ideato Regione Lombardia-Cultura insieme a Spirale d’Idee, e curato da Renato Barilli e Giuseppe Zaccaria, nasce nel 2005 da un progetto comune dei due artisti: poesia che dipinge il bello, pittura che scrive il bello, usando l’icona della bellezza per eccellenza, ovvero l’immagine di Marilyn Monroe, come terreno di confronto artistico. Da questo “ultimo atto d’amore”, come soleva dire Rotella, inizia un percorso della memoria. Il regista dell’allestimento, Pierpaolo Venier, ha fuso filmati storici, registrazioni di voci, fotografie inedite e recite poetiche in una composizione …presenta… multimediale. Un percorso che conduce lo spettatore alla percezione dell’animo più profondo e inedito dei due artisti, sullo sfondo di una Milano intima e poetica. “Poesia e pittura da sempre si ispirano reciprocamente, tanto sul terreno dell’evocazione quanto su quello dell’inquietudine. - ha commentato l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - Questa mostra è la storia di un amore ideale fra l’umanità che rappresenta la ricerca di senso nella vita con autoironia e altruismo. Alda Merini e Mimmo Rotella hanno strappato le maschere del conformismo a questa società e hanno indicato lungo strade parallele il bisogno di una fuga verso la libertà”. “Abbiamo sposato con entusiasmo questo progetto, non solo per celebrare due artisti illustri del secondo Novecento - ha sottolineato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Buscemi - ma, soprattutto, per il grande insegnamento di vita che attraverso le loro opere ci hanno lasciato. Le poesie e i ritratti di Alda Merini, così come i frammenti di archeologia urbana milanese di Rotella, ci indicano una strada, una possibile speranza di salvezza nell’accettazione di ogni momento della nostra vita, brutto o bello che sia, vero o falso, ‘normale’ o folle, perché ogni momento di vita può essere anche ‘un ultimo atto d’amore". Accompagnano il percorso di approfondimento sull’opera di Mimmo Rotella venti opere di grande formato su lamiera, realizzate dagli anni '80 al 2000, di cui la maggior parte inedita, e dieci ritratti décollage di Marilyn Monroe, realizzati dagli anni Settanta al 2004. Sarà anche possibile ascoltare per la prima volta la raccolta completa dei “Poemi fonetici”, composti da Mimmo Rotella nel 1949. Questa sezione è stata ideata da Piero Mascitti, direttore della Fondazione Mimmo Rotella, ed è a cura di Renato Barilli. …presenta… STUDIO COPERNICO - MATERIMA Scoprite l'idea che ha portato Nicola Loi, già titolare dello Studio Copernico di Milano, alla realizzazione del progetto MATERIMA e visitate questa vera e propria cittadella della scultura attraverso le descrizioni e le immagini dei luoghi. Le indicazioni e le mappe fornite vi permetteranno di raggiungerci facilmente . Inoltre, l'ampia sezione di notizie vi permetterà di essere aggiornati su tutte le novità e gli eventi organizzati all'interno degli spazi espositivi. GLI SPAZI Materima si estende per oltre ventimila metri quadri nel comune di Casalbeltrame, all'interno dell'oasi naturalistica del Parco delle Lame di Sesia. La nuova sede è nata dall'attenta ristrutturazione di un tipico cascinale piemontese. I lavori, iniziati nel 1997 e durati quasi dieci anni, hanno recuperato la struttura originale rendendola più solida e ne hanno esaltato particolari come la struttura del tetto in legno, le volte in mattoni a vista o le colonne che sostengono le volte. L'ala est della struttura, un tempo abitazione dei mezzadri, è stata trasformata al piano terreno in una biblioteca che raccoglie quanto viene pubblicato sulla scultura e in una zona uffici, mentre al primo piano sono state ricavate moderne foresterie che accoglieranno gli ospiti di Materima. Dall'ala nord, che ospitava le vecchie stalle e i fienili della cascina, sono stati ricavati i circa duemila metri quadri di spazi espositivi disposti su due piani e dedicati alle opere. Materima comprende anche una parte dello storico Palazzo Bracorens de Savoireux destinato a ospitare il nucleo iniziale della gipsoteca. A Casalbeltrame ci sono anche cinque chiese, costruite in una curiosa disposizione in fila con ordine di grandezza decrescente: la più grande è adibita al culto, mentre nella seconda, sconsacrata, è in funzione la calcografia. LA FILOSOFIA A differenza di altre forme artistiche, la scultura richiede strutture adatte alla realizzazione delle opere e conoscenze approfondite nella lavorazione dei materiali. Spazi limitati, mancanza di strumenti adeguati e scarsità di artigiani preparati possono limitare la creatività dell'artista nella scelta delle dimensioni e dei materiali dell'opera. Materima fornirà all'artista i mezzi e le conoscenze per realizzare le sue opere. Lo scultore potrà contare sull'aiuto di artigiani per gli ingrandimenti e la formatura dei …presenta… modelli, una fonderia, laboratori per la lavorazione del marmo e della ceramica e una calcografia, attrezzati per ogni esigenza. Con Materima si salvaguardano mestieri come il marmista scalpellino, il ritoccatore di cere o il cesellatore del bronzo. Queste figure, che hanno contribuito all'affermazione dell'arte italiana nel mondo, rischiano di scomparire in breve tempo. Materima, come una moderna bottega rinascimentale, è il luogo in cui gli artigiani di varie discipline possono collaborare tra loro per mettere in condizione gli artisti di realizzare i propri progetti. Sempre da un'idea di Nicola Loi, successivamente sposata dalla Regione Piemonte, la gipsoteca della scultura italiana del Novecento e contemporanea, progettata dallo studio Gregotti, è in fase di ultimazione. Inoltre una biblioteca che custodirà quanto viene pubblicato sulla scultura, renderà Materima un luogo di arricchimento culturale completo. …presenta… MARCO PIVA MARCO PIVA definisce il suo linguaggio emozionante, fluido e funzionale, firmando le proprie realizzazioni legate all’architettura, al product e all’interior design. Lo sforzo nella ricerca materica e tecnologica, il valore della differenziazione, l’innovazione progettuale sfociano nella fondazione dello Studiodada Associati, la cui produzione diventa una delle più rappresentative del periodo del Radical Design. Negli anni ’80 apre lo Studio Marco Piva, la cui attività spazia dai grandi progetti architettonici alla progettazione d’interni, fino al disegno industriale. Viaggiatore prima ancora che progettista, studia e crea soluzioni progettuali intrise di libertà stilistica, gli oggetti si caricano di emozionalità e nuova simbologia, i colori contrastano ogni intellettualismo e rigidità. Ha realizzato numerosi progetti di architettura e interior design. In Giappone, a Osaka, ha partecipato alla progettazione e costruzione dell’innovativo complesso residenziale Next 21, ha realizzato il Laguna Palace a Mestre, il Port Palace a Montecarlo, l’Hotel Mirage a Kazan, l’Una Hotel di Bologna, il T Hotel di Cagliari, Il Move Hotel a Mogliano Veneto, il complesso multifunzionale Le Terrazze a Treviso. Per il Gruppo Boscolo realizza le Suites dell’Exedra di Roma, il B4 Net Tower di Padova ed il Tower Hotel di Bologna. A Dubai, su Palm Jumeirah, ha progettato il Tiara Hotel e l’Oceana Hotel. Sempre a Dubai ha progettato l’innovativo complesso Porto Dubai. In Russia sta progettando il nuovo complesso del Porto fluviale di Novosibirsk. Esporta all’estero il suo know how ed è attualmente impegnato nella realizzazione del complesso residenziale di Changzhou (Cina), nel recupero di un edificio monumentale a San Pietroburgo e di prestigiose residenze private. Intanto in Italia sta portando avanti il progetto architettonico di ristrutturazione ed ampliamento dell’Hotel Gallia a Milano, e continua la collaborazione con la prestigiosa maison Bulgari per il disegno delle sue vetrine in tutto il mondo. Marco Piva Atelier Design disegna per: A Project, Altreforme, Arflex, Arpa Industriale, Bross, Cabas, Ceramica Cielo, Colombo Design, Confalonieri, Corinto, De Majo, Deko, Ege, Estro, Fabbian, Frati, Gaggiolini, Gattoni Rubinetteria, Gervasoni, Kvadrat, i Guzzini Illuminazione, L’Abbate, La Murrina, Lamm, Lapis, Leucos, Lithea, Marioni, Meritalia, MisuraEmme, Moroso, Nito, Novello, Oikos, Omnitex, Pierantonio Bonacina, Poliform, Potocco, Rapsel, Reflex, Schonhuber Franchi, Serralunga, Sicis, Sirrah, So Far So Near, Stella Rubinetterie, Tisettanta, Unopiù, Up Group, Valpra, VDA, Jacuzzi, Xilo1934, Zonca. …presenta… LUCA SCACCHETTI Luca Scacchetti nasce a Milano, dove si laurea in architettura alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Svolge la professione di architetto e designer, estendendo il proprio campo d’azione dalla pianificazione urbanistica alla scala architettonica dell’edificio, dagli interni al singolo oggetto. Numerosi, inoltre, i suoi progetti di strutture alberghiere. Nell’ambito del design collabora con le principali aziende italiane ed estere del mobile, dell’ufficio, dell’illuminazione, del bagno, dei rivestimenti e dell’oggettistica Ha svolto progetti in tutta l’Italia e in Francia, Spagna, Olanda, Russia, Grecia, Cipro, Giappone, Armenia, Kazakistan e Cina A Shangai ha progettato e realizzato, per l’Expo Internazionale 2010 un nuovo quartiere a Pu Jiang South – Shanghai. …presenta… I suoi progetti sono stati pubblicati sulle più importanti riviste di settore. Al suo lavoro sono dedicate cinque monografie. Francesco Moschini, Luca Scacchetti – forme oggetti architetture 1975/1985, ed. Kappa, Roma 1986; Vanni Pasca, Walking in different ways, ed. Tecno, Roma 1990; AA.VV., Luca Scacchetti – architetture, con saggi a cura di E. Ambasz, R. Bofill, A. Cantafora, G. Motta, F. Moschini e P. Portoghesi, ed. Idea Books, Milano 1991; Luca Scacchetti – disegni 1983/2002 con saggi di P. Portoghesi e M. Brusatin, ed. Federico Motta, Milano, 2002; Alfabeto. 82 progetti di design di Luca Scacchetti con saggi di F. Burkardt, M. Byars, A. Colonnetti e V. Pasca, Editrice Compositori, Bologna, 2006; Vive e lavora a Milano.