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Settimanale di
07 dicembre 2012
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 44
Spedizione in Abbonamento
Postale Regime libero Modena
tassa riscossa, Tax percue.
Autorizzazione della Filiale
di Modena Poste Italiane spa
a soli
€ 0.50
in edicola
follie in corso roma
Francesco
Nadalini
matteo renzi riaccende la
passione dei carpigiani
Don Andrea
Zuarri
“un amico, un padre, un
fratello: grazie don”
Franco
Mosconi
L’azienda di maglieria Les Folies non ha conosciuto battute
d’arresto malgrado la crisi e ha conquistato numerosi mercati
esteri ma, come spiega Francesco Nadalini, “A Carpi siamo nati e
qui vogliamo restare. per questo abbiamo aperto l’outlet
Les Folies - Covent Garden in corso roma, 14”.
quel gran pezzo
d’emilia... in crisi!
07.12.2012 n° 44
2
Libri
da non perdere!
Tra le righe...
L’acqua del vicino è sempre più azzurra...
I Barbari - di Alessandro Baricco
C
osa ha a che fare la settecentesca querelle che opponeva
gli ‘antichi’ ai ‘moderni’ – ovvero lo scontro tra i sostenitori della superiorità della cultura classica nei confronti della modernità, dell’illuminismo sul romanticismo - con
l’apparente nevrosi dei nostri figli che, sepolti nella loro camera
perennemente in uno stato di entropia, eseguono contemporaneamente sette gesti – nell’ordine: giocano alla playstation,
studiano, mangiano un panino, telefonano alla nonna, calciano
una palla contro il muro, scaricano musica da internet e postano
un video su Yuotube – tutti male? Ebbene, molto più di quel che
si potrebbe pensare. Lo scoprirà chi avrà la bontà di leggere I
barbari. Saggio sulla mutazione (Feltrinelli, 213 pp.) questo
agile ma densissimo saggio di Alessandro Baricco che è, in
realtà, una sua raccolta di interventi apparsi qualche anno fa su
La Repubblica. Chiariamolo: non amo eccessivamente il Baricco
romanziere, ma sono convinto che questo libretto dovrebbe
averlo sul comodino – nella borsetta, nel vano bagagli, a fianco
del lavandino – qualsiasi insegnante, genitore, sociologo e, più
in generale, qualsiasi persona abbia l’ambizione di interrogarsi
per capire cosa la nostra società – e noi con lei - stia diventando e dove stia andando. Perché, chi
una mutazione sia in atto, è fuor di dubbio. Stabilito questo, si tratta di capire cosa accidenti sta
succedendo. A me, I barbari, è capitato di leggerlo quasi per caso tre anni fa, e da allora non
smetto mai di riprenderlo in mano, ogni volta che qualche accadimento della realtà mi spinge a
pronunciare, almeno mentalmente, il classico ‘Ma dove siamo andati a finire!’. Che si tratti di un
ascesso di pigrizia intellettuale, di una certa morale con la quale mi hanno – e ci hanno – tirati su,
o anche soltanto dell’umanissimo desiderio di semplificare le cose, schematizzandole, state pur
certi che quando sarei portato a crogiolarmi nell’idea che ‘Una volta si stava meglio, si leggeva di
più, si apprezzavano il buon vino, le conversazioni brillanti, le mostre di un certo livello, i concerti
di musica, ogni volta che questo comodo pregiudizio inizia a far capolino, ecco che estraggo
questo piccolo capolavoro di sintesi e lucidità. Dicevamo nostro figlio: un classico esempio
di ‘barbaro’, come meglio non si potrebbe. E come lui una massa di giovani, e meno giovani,
sterminata. Superficiali, incolti, incapaci di concentrarsi davvero ma capaci, nel giro di un paio
di generazioni, di smarrire tutto quello che, sino a quel momento, aveva avuto valore. Fate voi
l’elenco degli oggetti che, una volta ritenuti indispensabili come l’aria, stanno finendo, alla velocità della luce, nel museo dell’inutilità: il congiuntivo, Thomas Mann, le buone maniere, Bach,
sedersi a tavola tutti insieme e con la Tv spenta, Piero della Francesca... Ovviamente la prima e
più naturale reazione è l’orrore, il disgusto, il desiderio di rinchiudersi in un fortino assediato dagli Unni. Alessandro Baricco racconta di essersi a un certo punto stancato di questa risposta, da
un lato saccente e dall’altro ottusa, semplicemente perché: ‘Rispondere in questo modo era esattamente la maniera giusta di non capire nulla’. Ha smesso, dunque, di voler dare i voti – e non
lo ringrazierò mai abbastanza, per questa sospensione del giudizio – e ha provato a fare quello
che sarebbe il compito principe di ogni intellettuale: capire. E’ da questo punto interrogativo che
inizia un viaggio avventuroso come non mai che vi condurrà a fare la conoscenza dei fondatori
di Google, a scoprire termini come multitasking, a spaziare tra Wikipedia, link e Beethoven,
alla differenza tra verticale ed orizzontale, profondità e superficie, speleologia e surf. Tutto per
comprendere come alla fine, quando parliamo di barbari, stiamo rivolgendoci, in parte, anche
allo specchio. Con questo testo Baricco ha progettato un paio di lenti, fatte di carta, per vedere
meglio il mondo. Non ve le fate scappare, rischiereste di andare a sbattere contro il futuro.
Di Marcello Marchesini
E
’ stata inaugurata, alla presenza dell’atleta Cecilia Camellini, vincitrice di due
medaglie d’oro alle Paralimpiadi di Londra, la nuova piscina comunale coperta. Realizzata in project financing dalla società Acquasport costituita da
Comune e Coopsette, la nuova piscina è costata 7 milioni di euro.
Grazie ai lavori ultimati, si è sostanzialmente triplicata l’area d’acqua coperta e
destinata al nuoto passando dai precedenti 250 metri quadri di vasca agli attuali
650 metri quadri.
La piscina coperta, a cui in estate si aggiungerà quella scoperta, vanta ora tre vasche: una di 25 metri per 16, una di 16 per 18 e una di forma irregolare per bambini
e attività ludiche. La fase di progettazione, a carico della società Acquasport è
durata poco più di un anno e i lavori di costruzione, iniziati nell’aprile 2009, sono
terminati a ottobre 2012. La società Nuova Sportiva, per conto di Acquasport,
gestirà l’impianto mentre i corsi di nuoto verranno organizzati, come nel passato,
dal Nuoto Club. Un sogno? No, siamo a Sassuolo dove è stato realizzato l’impianto,
“dopo momenti difficili e parentesi che sembravano non volersi chiudere mai” è
stato detto in occasione dell’inaugurazione. Ma non sanno di cosa parlano.
Sara Gelli
Il graffio
La Iena
Gli emiliani saranno pure bravi a rialzarsi da soli
ma se lo Stato continua a prenderli a calci in faccia,
mantenere l’equilibrio è pressoché impossibile...
Frase della settimana...
“La stupefacente decisione del Governo di non
rispettare il pronunciamento unanime della
Commissione per il rinvio delle imposte lascia
davvero pensare che oggi in Italia si viva un clima
di democrazia sospesa”.
Dichiarazione di Claudio Saraceni, presidente Cna per l’Area di Carpi, di fronte alla
decisione del Governo di stralciare, in fase di approvazione del Decreto 174,
l’emendamento a favore delle comunità colpite dal sisma di maggio.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE
Gianni Prandi
CAPOREDATTORE
Sara Gelli
REDAZIONE
Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri,
Federico Campedelli, Francesco Palumbo,
Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli,
Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA
Liliana Corradini
PUBBLICITA’
Multiradio - 059698555
STAMPA
Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE
Via Nuova Ponente, 24/A CARPI
Tel. 059 645566 - Fax 059 642110
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COOPERATIVA RADIO BRUNO arl
Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999
Chiuso in redazione il 5 dicembre 2012
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sisma e ricostruzione
R
overeto di Novi, a sei
mesi dal sisma, risulta essere la comunità
più martoriata. E’ lì che si
registra il maggior numero
di abitazioni totalmente inagibili, lo svelano le disdette
alle utenze di luce, acqua
e gas. Mentre si lavora per
rendere abitabili i 70 moduli per sfollati posizionati
nell’ex campo da calcio - si
parla di 10 milioni di euro
solo per l’urbanizzazione, è
stata cementificata un’area
molto più estesa del necessario - le scuole hanno
preso il via in un grande
prefabbricato di legno che
avrà una lunga vita in attesa
di capire se abbattere e
ricostruire la vecchia scuola
o se siano da prevedere
altre soluzioni. I bimbi sono
diminuiti rispetto all’anno
scorso; tante famiglie rimaste senza casa sono infatti
state costrette a trasferirsi
in affitto in altri comuni e i
ragazzi ora in hotel in attesa
dei moduli torneranno a
Rovereto solo a gennaio.
La scorsa settimana è stato
abbattuto lo stabile che
ospitava il Cinema Teatro
Lux e quello che i roveretani chiamavano “il bar del
prete”: ora la piazza è diventata immensa, con quella chiesa rosa pericolante
(dove il 29 maggio morì il
parroco) di cui nessuno si è
fatto ancora carico: metterla
in sicurezza? Demolirla?
Per ora il centro continua a
essere transennato perchè
si teme possa crollare sulla
strada e resta chiuso al traffico un lungo tratto di via
Chiesa con grave danno per
le poche attività commerciali rimaste. Diversi negozi
si sono trasferiti nelle casette di legno in zona cimitero,
dove alle 17.30 è già buio
(con Teniamo Botta acquisteremo un po’ di luminarie
L’impegno di Radio Bruno, con Teniamo Botta, prosegue a Rovereto, una delle
comunità più martoriate dal sisma di maggio
Rovereto: sei mesi dopo
il terremoto
natalizie). Qua e là per il
Paese ci sono buchi dove
prima c’erano case, altre
abitazioni con le temibile
crepe a croce sembrano in
attesa di calore come malati
terminali abbandonati. Le
demolizioni previste sono
ancora decine, ma la gara
di generosità continua a far
sperare la piccola comunità
più di quanto abbiano fatto
molte promesse disattese
arrivate dalla politica. La
maggior parte degli aiuti
a tutte le realtà terremotate, va detto, è arrivata da
privati: da chi ha donato
10 euro a chi ha potuto fare
investimenti milionari, sono
tanti a concorrere per ridare
speranza in una lotta contro
il tempo.
La Onlus Insieme per
Rovereto e Sant’Antonio,
con a capo il dottor MauDemolizione del Lux
La maestra
degli Alpini:
Tina Zuccoli
U
na soria interessante è la
motivazione per cui gli
Alpini hanno deciso di
venire proprio a Rovereto proponendosi per un progetto che
risulta essere il più importante
tra quelli messi in campo sinora.
Tutto risale alla metà degli Anni
‘60, quando a Rovereto insegnava Tina Zuccoli, maestra
elementare con molti interessi
e passioni. Grande viaggiatrice,
fece il giro del mondo, andò
più volte al Polo Nord, scrisse
libri,conobbe Neil Armstrong
(l’uomo che sbarcò sulla luna),
realizzò orti botanici in paese.
Un giorno scrisse al quotidiano
L’Adige chiedendo aiuto per reperire un pennone dove issare
la bandiera italiana davanti alle
scuole di Rovereto. Iniziò una
corrispondenza con gli alpini
che il 6 gennaio del 1970 arrivarono a Rovereto col pennone
per conoscere la maestra e gli
abitanti: sei pullman di alpini
che fecero festa tutto il giorno
con i roveretani, bambini e adulti. Molti tra loro sono rimasti
amici ancor oggi. Tina è ricordata come “la maestra degli
alpini” Nei giorni successivi le
scosse del 29, gli alpini sono
arrivati a Rovereto per aiutare
nell’emergenza e si sono proposti per intervenire con progetti
per 5-600mila euro di valore.
Molte manifestazioni saranno
organizzate a Rovereto e in
Trentino col fine di raccogliere
fondi e consolidare un rapporto
di solida e proficua amicizia.
rizio Bacchelli e Venanzio Malagola, ha messo
in piedi una ricca rete di
contatti e sono al via importanti progetti. Su tutti spicca
il grande Centro Servizi
Polivalente, una priorità
poichè ospita gli ambulatori di 5 medici di base, le
segreterie, il centro prelievi
(usato anche dall’Avis) e
l’ufficio anagrafe. Si tratta
di una struttura definitiva,
di altissima qualità, che
diventerà uno dei luoghi più
importanti per i roveretani.
“A questo progetto - spiega
Venanzio Malavolta - hanno
aderito oltre ai sette comuni
dell’Altopiano della Predaia
(Val di Non) anche i Consorzi di base della mela
Melinda e la Cassa Rurale
d’Anaunia: quest’ultima oltre a finanziarci
direttamente ci sta aprendo un conto corrente che
verrà sponsorizzato nelle
loro filiali per raccogliere
fondi direttamente nella
valle. Una segheria ci fornirà il tetto e una società di
Trento ci fornirà l’impianto
fotovoltaico. Altri sponsor
hanno già confermato la
disponibilità a fornire ulteriori materiali e 20mila euro
sono arrivati da Teniamo
Botta. Dobbiamo raggiungere i 500mila euro circa”.
La Panini e il Sassuol-
Alberi
a Rovereto
S.Antonio e
Novi
S
ono già arrivati tre
Alberi di Natale da circa
7 metri a Rovereto, S.
Antonio e Novi che hanno
commosso tutta la cittadinanza. Il 22 e 23 dicembre a
Rovereto ci sarà il mercatino
di Natale con i trentini, nel
pomeriggio coro degli alpini,
distribuzione doni con la slitta e in serata il trasferimento
a Sant’Antonio dove si farà la
polenta in piazza.
Pacchi dono
per aiutare
P
er contribuire alla raccolta fondi, è possibile
prenotare pacchi dono
di prodotti alimentari trentini
da 10 e 15 euro. Per informazioni, si può contattare
Angela Malagola al 339
4931296 Il Cinema Lux
non c’è più
R
esta un cumulo di
macerie nel centro di
Rovereto, dove prima
c’era il cinema teatro Lux.
Paolo di Nita era il coordinatore di tutte le attività: “Ho
immaginato questo giorno
tante, tante volte. Ogni volta
ho sperato che non arrivasse
e di essere sufficientemente
pronto. Non ero pronto”.
calcio hanno messo disposizione una palestra
in tensostruttura 18x36.
Entro la fine di gennaio sarà
eseguito il collaudo e la
palestra risulterà di proprietà dell’Amministrazione
Comunale di Novi. Il costo
complessivo ammonta a
180mila euro e si sta lavorando per reperire l’aiuto di
altri donatori per il completamento.
La vecchia palestra, intanto,
è stata abbattuta e ora si lavorerà per ricostruirla delle
dimensioni corrette per
poterci effettuare quegli incontri agonistici che
precedentemente non erano
possibili, ma in questo caso
occorre circa 1 milione
e mezzo di euro. Saranno ampliati gli spogliatoi
e verranno costruite due
sale per un uso polivalente
in grado di ospitare giovani
e anziani. Capofila di tutto
saranno gli Alpini della Sezione di Trento e i volontari della Protezione Civile
di Trento (NU.VOL.A) - una realtà di oltre 22.500
aderenti - che si avvarranno
a loro volta del sostegno di
importanti realtà trentine
tra cui l’associazione delle
Cooperative Trentine, le
Comunità di Valle, oltre al
Comune di Novi.
Clarissa Martinelli
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sisma e ricostruzione
I
naugurate sabato 1° dicembre le nuove scuole
primarie e secondarie
di Rovereto sul Secchia.
Il taglio del nastro è
avvenuto alla presenza
del sindaco Luisa Turci,
dell’assessore regionale alla Scuola Patrizio
Bianchi, di don Massimo
Dotti che ha benedetto i
locali di via Curiel e con
la partecipazione della
Società Filarmonica
Novese. Il Polo scolastico
di Rovereto dispone di 725
metri quadri riservati a 11
aule della Scuola Primaria
e di 540 metri quadrati per
6 aule della Secondaria
di primo grado con alcuni
spazi aggiuntivi.
Domenica 9 dicembre verranno invece inaugurate, a
Novi, la scuola e la nuova
Palestra Comunale già in
fase di realizzazione prima
del sisma di maggio. Testimonial dell’evento Beppe Carletti dei Nomadi.
Il Polo scolastico novese
si estende su 2.388 metri
quadrati di cui 1.100 destinati alle 14 classi della
Scuola Primaria e 862
destinati alle 9 aule della
Secondaria. La Palestra
Comunale invece ricopre
una superficie di 1.165
metri quadrati al piano
terra e 290 al primo piano;
nuova, elegante e versatile
dispone di una sala adibita
a spazio sportivo che accoglie diversi tipi di campi
regolamentari: dal basket
alla pallavolo, dal calcetto
Dopo il Polo scolastico di Rovereto, domenica 9 dicembre verranno inaugurate,
a Novi, la scuola e la nuova Palestra comunale
Ricostruzione: un passo
dopo l’altro
ad altre attività, mentre al
primo piano è stato ricavato un secondo spazio
sportivo, più contenuto,
per l’attività di ginnastica
e di fitness. “Queste inaugurazioni - ha commentato
la Turci - sono un segno
tangibile di una difficile
ma concreta
ripresa: la
Regione
Emilia
Romagna per le
scuole e la
Fondazione Cassa di
Risparmio
di Carpi
per la palestra, hanno
reso possibile raggiungere un
traguardo
che, sei mesi fa, sembrava
lontanissimo. L’istruzione, l’apprendimento, la
socializzazione dei nostri
alunni sono sempre stati
un obiettivo primario,
sia della Regione che di
questa Amministrazione e
l’aver costruito in meno di
2 mesi due poli scolastici
contemporaneamente fa
sì che queste intenzioni
non siano solo parole ma
fatti concreti, che abbiamo perseguito con tutte
le nostre forze. Il sisma ci
ha privato di tanti punti
di riferimento, lasciandoci con un centro storico
gravemente lesionato, con
numerosi edifici inagibili
tra cui la sede di diverse
associazioni di volontariato, dei Poliambulatori,
del Cup, della Caserma dei
Carabinieri, delle banche,
della Posta, senza contare
le sedi municipali di Novi
e Rovereto, le sale civiche
e le biblioteche. In una
situazione così devastata, ripristinare luoghi di
incontro istituzionali è
utilissimo non solo per il
valore educativo o sportivo che questi rappresentano ma per dare ai cittadini
la possibilità di ricostruirsi una nuova mappa del
territorio e per tornare a
sentirlo parte integrante
della propria vita quotidiana”.
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sisma e ricostruzione
I
l sisma che ha colpito
l’Emilia si è accanito sul
territorio dell’ATC MO1
(associazione senza fini di
lucro che persegue finalità
di gestione faunistica e di
organizzazione dell’esercizio venatorio in forma programmata nel territorio di
competenza, in questo caso
la Bassa Pianura) e sui 13
comuni che lo costituiscono (Carpi, Novi, Cavezzo,
Concordia, S.Possidonio,
Mirandola, Medolla, Bomporto, Ravarino, S.Prospero,
Finale Emilia, S.Felice sul
Panaro e Camposanto). Il
susseguirsi delle scosse, da
Finale a Novi, ha seminato
distruzione su una vasta area,
cancellando in pochi istanti i
nostri paesi, la nostra storia,
le nostre tradizioni oltre a
G
li eventi sismici
dello scorso maggio
hanno rappresentato
per molti un evento traumatico che ancora provoca inquietudini e preoccupazioni. Tuttavia, il desiderio di
ripresa è caratterizzato dalla
necessità di dare parola alle
sofferenze vissute, trovando
inoltre accoglienza in una
comunità unita dalla stessa
esperienza. Durante l’incontro di formazione che si
è svolto sabato 1 dicembre
presso l’Auditorium Loria, e rivolto a insegnanti
e educatori, si è cercato
approfondire le modalità
attraverso le quali questi
ultimi possono sostenere i
bisogni, spesso inespressi,
dei bambini, diventando
“tutori di resilienza” ossia
adulti che supportano e
promuovono le risorse che
ogni bambino può attivare
per reagire positivamente al
trauma. “Grazie al sostegno
del Gruppo Nazionale
Nidi e Infanzia - ha dichiarato Paola Sacchetti,
responsabile Coordinamento Pedagogico dell’Unione
Terre d’Argine - abbiamo
potuto iniziare a programmare alcuni momenti
formativi di cui questo incontro rappresenta la prima
tappa. Il titolo del progetto
è “Cantiere Resilienza” in
quanto il termine cantiere
suggerisce l’idea di uno
spazio in cui diverse persone lavorano per costruire
qualcosa, mentre resilienza
è il concetto fondamentale
Il mondo venatorio è corso in aiuto di Cavezzo. Raccolti ben 120mila euro che sono
stati destinati alla ricostruzione delle Scuole medie Dante Alighieri
Cacciatori uniti per l’Emilia
Da sinistra Vainer Tassi, Giovanni Battista Pasini, presidente
ATCMO2 e Filippo Lelli, presidente ATCMO3
innumerevoli e importanti attività produttive. “Abbiamo
cercato - spiega il presidente
di ATC MO1, Vainer Tassi
- di dare il nostro contributo per tentare di risollevare
il nostro territorio il prima
possibile, grazie al sostegno
del mondo venatorio italiano.
Tutti, dagli ATC ai Comprensori Alpini, dalle Associazioni Venatorie a quelle Cinofile
d’Italia, vicini e lontani, hanno espresso concretamente
la loro solidarietà alla nostra
terra, aiutandoci a raccogliere una cifra importante, ad
oggi - ma il conto corrente
resterà aperto sino alla fine
di dicembre - ben 120mila
euro”. La cifra è stata destinata alla ricostruzione delle
Scuole medie Dante Alighieri
di Cavezzo: “abbiamo deciso
di sostenere questo progetto
poiché in quel comune vi è
anche la nostra sede, purtroppo ancora inagibile, e ci
sentiamo quindi molto vicini
ai cavezzesi e alla loro citta-
dina”. La sostanziosa somma
raccolta è stata consegnata,
domenica 25 novembre, in un
clima di grande commozione e partecipazione, durante
l’inaugurazione del nuovo
polo
scolastico,
al Comitato Insieme per una
Scuola di Cavezzo. Il costo complessivo dell’opera,
realizzata da una cordata di
comuni trentini si aggira intorno al milione e 300mila
euro.
J.B.
EDUCATORI E INSEGNANTI POSSONO FARE MOLTO PER AIUTARE I BAMBINI A SUPERARE IL TRAUMA DEL TERREMOTO
E’ nato Cantiere Resilienza
attorno al quale lavoreremo quest’anno, ovvero la
capacità di reagire a eventi
traumatici”. Dopo l’introduzione del dottor Lorenzo
Campioni, presidente
Gruppo Nazionale Nidi e
Infanzia, che ha evidenziato
come l’educazione sia un
fatto della comunità, a cui
tutti dobbiamo prestare attenzione, ha subito preso la
parola la dottoressa Maria
Teresa Biancardi, psicoterapeuta del bambino e della
famiglia specializzata nelle
pratiche di rielaborazione
dei traumi: “mi occupo della
cura di chi cura, in quanto il
presupposto fondamentale
per qualsiasi educatore e insegnante è quello di essere
in pace con se stesso e con il
mondo. La paura ci può assalire in tanti momenti della
nostra vita, senza abbandonarci mai definitivamente:
fa parte della vita fin dalla
prima infanzia, ma non tutte
le paure sono uguali. Infatti
ci sono eventi prevedibili
ed eventi assolutamente
imprevedibili che assalgono
all’improvviso, con forza
inaudita, e che incutono
più timore in quanto mai
sperimentati prima: questi
sono gli eventi traumatici, e
tra questi rientra ovviamente anche il terremoto, che
comporta una minaccia alla
vita o all’integrità del corpo
con un contorno di rovine,
urla e terrore collettivo.
Inoltre, il susseguirsi di più
scosse in brevi archi temporali, come è accaduto qui da
noi, espone continuamente
la persona a riattivazioni
del trauma, provocando
nuovo terrore. Ogni persona
reagisce al trauma in modi
diversi, e principalmente,
cercando di eliminarne il
ricordo, oppure tentando
di liberarsene sfogandosi
emotivamente, ma nessuno
dei due comportamenti ha
effetti curativi. Il trauma
può essere risolto solo elaborando un nuovo schema
mentale per comprendere
quanto accaduto, e ciò si realizza attraverso un ragionamento condiviso sull’emo-
zione, da realizzarsi almeno
un’ora alla settimana, in
cui, in gruppo, si rievocano
insieme le emozioni di quei
giorni, ricostruendo i fatti
e sottolineando come oltre
la fatalità ci siano state nel
disastro cause umane come
la mala edilizia, e concludendo ogni incontro con un
pensiero positivo: siamo
ancora qui”.
In seguito è intervenuta la
dottoressa Laura Orlandini, psicologa esperta in
progetti di rieducazione
familiare, che ha fatto
riflettere su cosa sia possibile fare concretamente
con i bambini che hanno
subito il trauma del terremoto. “Davanti alla paura
di un bambino spaventato
dal terremoto
- ha spiegato - occorre
ascoltare il
suo racconto,
consolare la
sua inquietudine profonda
che ha rotto i
suoi equilibri,
mostrando
fiducia nella
sua capacità
di affrontare la nuova
situazione,
e soprattutto
garantendogli
che, in caso di
bisogno, c’è sempre qualcuno a proteggerlo. Al tempo
stesso, è fondamentale evitare di sottovalutare la paura
del bambino e avere un atteggiamento troppo apprensivo e iperprotettivo, dando
l’impressione di essere
deboli e dipendenti. Quando
la fase acuta post terremoto è passata, è necessario
non dimenticare l’evento
traumatico ma rievocarlo
per riuscire finalmente a
elaborarlo, ovvero, come ha
già anticipato la dottoressa
Biancardi, si deve ricostruire l’evento traumatico,
rappresentarne l’impatto
emotivo e rileggerlo da una
posizione più sicura. “Per
compiere ciò - ha spiegato consiglio in primo luogo di
dare voce all’informazione
scientifica, con una terminologia adeguata all’età e
orientando quindi i bambini dall’ambito emotivo,
che porta alla rimozione,
all’ambito razionale, che
porta invece alla comprensione del fenomeno e alla
risoluzione del trauma. Gli
strumenti attraverso i quali
gli educatori e gli insegnanti possono perseguire tali
obiettivi sono costituiti dalla narrazione, dal gioco, dal
disegno: tutti utili per consentire ai bambini di “agire”
la paura, ovvero di rappresentarla, narrarla e quindi
elaborarla. Ad esempio, le
fiabe insegnano ad affrontare creativamente i problemi
e a risolverli, e se raccontate
da un adulto sono più rassicuranti. La presenza dei
cattivi permette la proiezione delle parti negative e nel
finale è fondamentale che
prevalgano i buoni. Il lieto
fine è d’obblig, affinchè il
racconto sia efficace. Per
concludere, le reazioni dei
bambini spesso ci sorprendono, e oggi sappiamo che
ciò dipende dalla resilienza
che si costruisce nel bambino attraverso un’educazione
contraddistinta dalla non
violenza, nutrita di empatia, attenta alla costruzione
dell’autostima”.
Chiara Sorrentino
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sisma e ricostruzione
Il terremoto si è portato via il negozio e il magazzino del collezionista Fabrizio Malavasi a Ponte Motta,
ma lui non si arrende e riapre a Modena
Il tempo ritrovato della speranza
T
ra le mille storie che il
terremoto si è portato dietro, e che non
andrebbero dimenticate, c’è
quella di Fabrizio Malavasi. Originario della Bassa
modenese, abita a Sozzigalli, e negli ultimi due
anni ha avuto un negozio
a Ponte Motta di Cavezzo.
“Di mestiere faccio, come
direbbe mia madre, ‘al
strazer’, il rigattiere. Mi
occupo di cose vecchie:
raccolgo, svuoto case,
acquisto cose provenienti da altri tempo, epoche
diverse. Da qualche anno,
più o meno dall’apertura
del negozio a Ponte Motta,
mi occupo di collezionismo
cartaceo, vinile e piccolo
collezionismo”. Il mestiere
di Fabrizio ha, bisogna dirlo, qualcosa di affascinante.
Di cinematografico, quasi.
Raccogliere cose che gli
altri gettano via, o dimenticano, abbandonandole in
qualche polverosa soffitta.
Oggetti ‘minimi’, senza
importanza, che hanno
poco dell’appariscenza che
la nostra scintillante società
sembra apprezzare come
unico biglietto da visita,
per attribuire valore. Ridare
valore agli oggetti: questo
fa Fabrizio ogni giorno. Si
potrebbe quasi paragonare
a un chirurgo della piccola
memoria quotidiana: un
medico trapianta un organo
ancora funzionante da un
I
l 3 dicembre si è svolta,
nella sede di Borsa Italiana, la Cerimonia della
consegna degli Oscar di
Bilancio, il riconoscimento
promosso e gestito da FERPI
– Federazione Relazioni
Pubbliche Italiana che
premia le organizzazioni che
nel corso del 2012 hanno
attuato la migliore rendicontazione economica, sociale
e ambientale e una comunicazione efficace e innovativa
verso tutti i pubblici di riferimento. Aimag ha ottenuto
il più alto riconoscimento,
nella categoria delle piccole
medie imprese non quota-
corpo che non se ne serFabrizio Malavasi
ve più in un altro che di
quello stesso organo non
potrebbe fare a meno.
Così Fabrizio Malavasi
trova per oggetti destinati all’oblio una nuova
collocazione, una nuova
casa, nuove mani che
sappiano apprezzarli.
“Se non tutto, nella mia
giovinezza ho sbagliato
molte cose – racconta
Fabrizio - tra cui la scuola che ho fatto, e l’essere
diventato ‘per forza di
cose’ un perito agrario.
Io, che non distinguo
un ramo da una foglia.
Avevo le caratteristiche
per fare una scuola a
indirizzo creativo, ma
l’ho scoperto molti anni
dopo”. Così Fabrizio ha
fatto le cose più svariate, fino a quando non è
arrivato a occuparsi di
fumetto: “Insieme a un
notevole esperto, ho
aperto un’agenzia che
si occupava di fumetto
e questo mi ha permesso di entrare in un mondo
sua vera passione, il resto è
fantastico fatto di autori,
stato facile: “Non sono un
editori e operatori. Si è
lettore accanito di libri, ma
messo in moto, dentro di
un curioso, uno a cui piace
me, un meccanismo che mi vedere e toccare cose parha portato ad occuparmi di
ticolari. Nel mio animo rieventi, mostre ed editoria.
mango un ‘zavaièr’ che ama
Ho gestito per quindici anni andare per soffitte e garage
una ditta che dal fumetto è
a scoprire sempre qualcosa
approdata alla gestione di
di nuovo, e non solo libri:
fiere e grafica commerciamagari qualche cartolina,
le”. Una volta scoperta la
un documento, ma anche
un oggetto particolare. Il
collezionismo cartaceo, il
vinile, le piccole collezioni
di oggetti fanno parte della
nostra cultura di conservatori di patrimonio”. Ma
sono le scosse di quel maledetto 29 maggio a mutare
la commedia in dramma.
Il terremoto si porta via
negozio e magazzino - con
all’interno 50mila ‘pez-
Il primo premio per il miglior bilancio di sostenibilità nella categoria delle PMI
Aimag vice l’Oscar di bilancio
te, poiché “ha presentato
una rendicontazione chiara
e completa degli obiettivi
raggiunti e di quelli previsti
nel prossimo triennio”.
Aimag, redige, ormai da
molti anni, oltre al bilancio
economico, anche quello di
sostenibilità. Si tratta di un
documento che l’azienda ha
scelto di realizzare in quanto
costituisce un importante
strumento per relazionarsi
con i propri stakeholder
dando conto dei progetti
svolti, dei risultati ottenuti e
degli impegni che si assume
per il futuro. Viene approvato insieme al bilancio
d’esercizio, per evidenziare
come le prestazioni economiche, sociali e ambientali
siano - per Aimag - strettamente correlate. ll presidente Mirco Arletti, nel ritirare
il premio, ha dichiarato:
“siamo molto soddisfatti
che, per la seconda volta
dopo il 2005, ci venga
attribuito questo prestigioso premio che dimostra
come la redditività non
possa essere disgiunta dagli
obiettivi di carattere sociale
e ambientale e come, anzi,
ciascuno di questi aspetti sia
strettamente correlato all’altro. Questo riconoscimento
è per noi un importante
stimolo per uscire ancora più rapidamente dalla
situazione che il terremoto
ha prodotto, anche se i primi
importanti risultati sono già
stati ottenuti perché a sei
mesi dal sisma quasi tutte le
sedi e gli impianti sono stati
ripristinati”.
zi’ - distruggendoli. A
quel punto per Fabrizio
sarebbe stato più semplice seppellire, tra le
macerie, anche tutta la
sua speranza: “per un
attimo ho pensato che
avrei potuto accendere
un fiammifero e chiuderla lì. Il palazzo era
inagibile, e i proprietari stavano decidendo di
farlo demolire”. Ma se
c’è uno che, dalla vita,
ha imparato ad arrangiarsi, a rimboccarsi le
maniche, ad aggirarsi
nella polvere, se c’è
uno che sa che la vita,
per quanto bella, poche
cose regala gratis,
questo è certamente
Fabrizio: “Ho deciso di
svuotare il magazzino
con l’aiuto dei Vigili del Fuoco e molti
amici. Perché andare
avanti? Semplicemente
perché su quello che
c’era in quel magazzino avevo puntato tutto,
perché doveva essere
la mia ‘pensione’. Gli
amici sono una delle grandi
fortune della vita, e i miei
hanno rischiato per me,
per vedermi andare avanti,
per farmi felice. Valeria,
mia moglie, ha tremato
all’idea che andassi dentro
a quell’edificio pericolante
per dei libri, ma mi è stata
vicina e ha accettato questa
mia vita fatta di ‘voler bene
Mirco Arletti
alle cose’, e ha aiutato me
e i nostri amici in quei momenti difficili e deprimenti. E, allora, ci ho provato. Ci
ho creduto. Ci sono riuscito”. Grazie alla determinazione e all’aiuto di tanti ora
Fabrizio potrà inaugurare,
sabato 8 dicembre alle 16, il
suo nuovo negozio-magazzino, al civico 27/a di Stradello Soratore nel quartiere
Sacca di Modena. “Invito
tutti a venire a conoscere
quanto ho raccolto in 12
anni di attività. Troverete
cose curiose, non rare o
d’antiquariato, ma che possono far tornare bambini,
o riempire vuoti in collezioni, o essere il pezzo che
si desiderava da tempo’. Il
tempo ritrovato: questo il
nome del rinato negozio.
Come il titolo dell’ultimo
romanzo della Recherche
proustiana, come il tempo
che ognuno di noi riscopre
quando ‘resuscita’ tra gli
scaffali o i bauli della sua
casa qualcosa che pensava
di aver perso da molto tempo – o che addirittura aveva
dimenticato – e che gli permette di rivivere momenti
ed emozioni ormai passate.
Come il tempo della speranza di Fabrizio, e del suo
futuro. Il tempo ritrovato in
un luogo ritrovato, perché
gli edifici possono crollare,
l’umana volontà di guardare al futuro, no.
Marcello Marchesini
07.12.2012 n° 44
Banche
Proroga delle
rate dei mutui
L
e banche prorogano al
30 giugno 2013 il termine di presentazione delle
domande per la sospensione
delle rate dei mutui per le vittime degli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia nel maggio
scorso. E’, si legge in una nota,
“un’opportunità offerta al territorio”. Le banche che hanno
dato la disponibilità sono Banca
di Imola (Gruppo Cariravenna),
Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banco S.Geminiano e S.
Prospero (Banco Popolare),Bpm
(Banca Popolare di Milano),
Carige, Cassa di Risparmio di
Cento, Cassa di Risparmio di
Ferrara, Cassa di Risparmio di
Ravenna - Cassa di Risparmio
in Bologna (Gruppo Intesa
Sanpaolo), Federazione BCC
Emilia Romagna, per conto
delle BCC interessate Credito
Emiliano, Sanfelice 1893 Banca
Popolare, Unicredit.
Errani assicura che i
contributi arriveranno
dal 10 gennaio
Sarà vero?
“
I contributi arriveranno:
dal 10 gennaio ci saranno 6 miliardi di euro per le
imprese e le abitazioni con un
meccanismo tutto in bianco”.
L’ha detto nel corso di un convegno della Cgil a Modena il
presidente della Regione Emilia
Romagna, Vasco Errani, sulle
risorse per le popolazioni colpite
dal sisma dello scorso maggio.
“Le risorse ci sono - ha aggiunto
- e se ci fosse un intoppo automaticamente questo ‘territorio’
sarebbe a Roma. Non chiediamo assistenza ma quel che è
giusto è giusto: da soli non ce
la facciamo”. Parlando di risorse
per la ricostruzione, Errani ha
poi invitato tutti a presentare
“la domanda, perché i contributi per i lavori arriveranno.
Però denunciate la gente che
vi propone un affarone: andate
in Prefettura perché il problema
delle infiltrazioni della mafia è
un problema serio”.
A
nche se il sisma
dello scorso maggio ha, per ovvie
e legittime ragioni, calamitato l’attenzione sui
suoi disastrosi effetti, non
per questo le questioni
che prima del 20 maggio
dividevano gli animi sono
scomparse. Se per qualche
mese sono state accantonate per rispondere all’emergenza terremoto, i vari nodi
irrisolti che riguardano il
territorio stanno lentamente tornando a galla. Uno dei
più complessi riguarda la
Cispadana, ovvero l’autostrada che dovrebbe, tra gli
altri, attraversare il territorio del Comune di Novi di
Modena e che ha sempre
suscitato su una consistente
fetta di popolazione molte
polemiche, opposizioni
e mal di pancia. A tentare
di far tornare a puntare i
riflettori sul tema è Silvano Tagliavini, portavoce
del Coordinamento No
Cispadana. “Ho avuto
notizia da fonte attendi-
7
L’Angolo di Cesare Pradella
Sisma: 10 alla popolazione, 4 alle istituzioni
Q
ualcuno ha
scritto che
il nostro
territorio basa la
propria storia sul
lavoro manuale e
intellettuale, sulla
forza d’animo e
sullo spirito di
sacrificio dei suoi
abitanti. Tutto
vero, come dimostra la straordinaria reazione dei
cittadini colpiti
dagli effetti del
sisma, dagli
imprenditori ai
lavoratori dipendenti. Persone
che, unite, hanno
lavorato giorno e
notte in situazioni
di pericolo, pur
di mettere in sicurezza gli
impianti e i capannoni non
crollati al fine di salvaguardare le commesse,
l’attività e i posti di lavoro.
La nostra terra ha stupito
l’Italia intera per la reazione immediata che ha avuto,
non arrendendosi e non
rimanendo vittima della
rassegnazione, pur di fronte alla latitanza di Regione
e Governo. Una latitanza
che ha generato un diffuso
senso di rabbia.
E sono stati numerosi gli
esempi di impegno, tenacia e abnegazione in tutti i
Comuni colpiti.
A Carpi l’azienda agricola
Garzetta e stabilimenti
industriali importanti come
Goldoni, Angelo Po, Cmb,
Chimar, pur di fronte a
danni più o meno gravi, si
sono ripresi immediatamente con le loro forze e
coi loro soldi, senza perdere clienti né giornate di
lavoro per i dipendenti. A
Rovereto aziende come All
Flex di Alessandro Cattini, Lameplast di Giovanni
Ferrari, oppure la contigua
Tattica di Claudio Martinelli, hanno perso soltanto
qualche giorno di lavoro e
titolari e dipendenti si sono
adoperati per rimettere
in funzione gli apparati
produttivi, sempre e solo
con le proprie risorse. Lo
stesso dicasi per il Caseificio Razionale novese che
ha visto 80mila forme di
formaggio Parmigiano in
fase di stagionatura cadere a terra. Ma la fantasia
e la voglia di fare hanno
consentito di vendere nello
spaccio interno pezzi delle
forme salvate dallo schiacciamento.
A Mirandola esemplare
è stato il caso di Alberto
Mantovani, della Mantovanibenne, che si è calcato
il casco giallo in testa e coi
suoi operai si è improvvisato muratore e falegname
per cercare di salvare il
salvabile. “Ma Monti, Errani o Muzzarelli, oltre alle
belle parole di incoraggiamento di questi mesi, cosa
hanno fatto di concreto per
noi, per nostre aziende e
le nostre case distrutte?”,
l’angosciosa domanda
dell’imprenditore è rimasta
senza risposta.
Altro caso limite quello
della ditta Budri sempre
di Mirandola, azienda di
lavorazione del marmo,
che ha avuto danni ingenti
e che, pur di continuare
a lavorare, per non perdere ordini, ha trasferito
la propria produzione in
Veneto, con tanti chilometri
da percorrere per titolari e
dipendenti. “Ma nessuno
di noi si è pianto addosso –
ha affermato con orgoglio
Budri – perchè siamo gente
concreta, ma un contributo
dal Governo, dopo tutte
le promesse ricevute, ce
lo aspettavamo”. Sorin
operante nel settore del
biomedicale, nonostante
il crollo dei capannoni,
non ne ha voluto sapere di
lasciare il comprensorio e
si è data da fare da sola,
senza l’aiuto di nessuno.
Infine la Casoni di Finale
Emilia, un’azienda storica
nella produzione di liquori,
ora controllata da
Averna, ha continuato a lavorare e
a produrre nonostante i crolli. “Ci
aspettavamo che
almeno una delle
promesse fatte dalle autorità regionali e governative
– dice amareggiato
Mario Casoni,
con un passato di
pilota di Formula
1 – si concretizzasse a breve, ora
speriamo soltanto
che almeno venga
rinviato il pagamento delle tasse.
Credo ci spetti”.
Infine Gianpaolo
Palazzi, titolare di
una ditta meccanica di San Felice che sbotta
amareggiato e deluso, ma
non rassegnato: “ Che
fiducia possiamo ancora
avere in questo Governo e
in questa Regione? Finora
siamo andati avanti da soli
e a nostre spese e l’impressione diffusa è che il
Governo abbia fortemente
sottovalutato la situazione ma a Roma debbono
capire che se le imprese
non lavorano non solo non
potranno pagare le tasse,
ma non produrranno nemmeno ricchezza e Pil, che
è uno dei vanti di questo
territorio. E chi provvederà
ai dipendenti che nei giorni
dell’emergenza sono stati
commoventi restando al
nostro fianco per cercare
di ricostruire e rimettere in
funzione i macchinari?”.
La politica spinge sul piede dell’acceleratore relativamente alla costruzione della Cispadana,
presentata come un’opportunità di rilancio per i territori colpiti dal sisma
Il terremoto fa da apripista alla
Cispadana ma qualcuno non ci sta
bile di forti pressioni da
parte del presidente Vasco
Errani nei confronti della
commissione incaricata di
valutare il progetto presentato – dichiara - per ridurre
i tempi di approvazione
della V.I.A (Valutazione di
impatto ambientale) nazionale, adducendo l’urgenza
dell’opera come sinergica
alla ricostruzione post
terremoto. E’invece facilmente intuibile – prosegue
Tagliavini - come questi
tempi siano pensati solo
per avere qualcosa in mano
da presentare alle prossime
elezioni nazionali e a quelle
regionali del 2015”. Insomma, secondo chi si oppone
al progetto autostradale, la
volontà è quella di schiacciare l’acceleratore, per arrivare a
presentare il
progetto
esecutivo e
procedere alla
cantierizzazione nel
secondo
semestre del
2013.
E, per
farlo, la
Cispadana è presentata come
un’opportunità di rilancio,
premendo il tasto della
ripartenza economica di
quei terSilvano
Tagliavini ritori che
le scosse
hanno
martoriato. Operazione che
Tagliavini
stigmatizza con
fermezza:
“tutto questo, al di là
dell’opinione che
uno ha
sulla Cispadana,
rivela un indubbio disprezzo delle regole democra-
tiche e di partecipazione,
regole che tanto sono state
declamate a proposito delle
Primarie, perché la richiesta di accelerazione dei
tempi di approvazione è la
negazione di ogni possibilità di reale partecipazione
dei soggetti interessati, non
solo dei privati cittadini o
delle associazioni, ma anche delle amministrazioni
locali toccate dal progetto.
Finora ho sempre tenuto un
atteggiamento di rispetto
per le cariche istituzionali
che sostengono questa opera, ma credo sia giunto il
momento di esprimere tutto
il mio profondo disgusto
nei confronti di una politica
superata e avulsa dalla real-
tà. Una banda di cialtroni,
capaci solo di concepire
l’azione politica, nell’ambito economico e dei
trasporti, come strumento
per il consenso elettorale di
breve periodo, e la Cispadana ne è l’esempio più
lampante. Non possiedono
la capacità culturale di
mettere in atto un’azione di
lungo respiro, e per questo
sono un grave pericolo
per tutti noi, in particolare
per le generazioni future”.
Insomma, pare che il sisma
abbia acuito l’opposizione
e la rabbia di chi, questa
opera, l’ha sempre giudicata non soltanto inutile ma,
anche dannosa.
Marcello Marchesii
07.12.2012 n° 44
8
A
rriva a Carpi a bordo
del suo camper e saluta tutti mentre corre
veloce sul palco del cinema
Corso stracolmo di gente, facce di ogni tipo: giovani e meno
giovani, donne e uomini, tutti lì per vederlo dal
vivo e per sentire
cosa ha da dire.
E Matteo Renzi non delude le
aspettative catalizzando l’attenzione per tutto il
tempo.
Parla camminando avanti e indietro sulla pedana, si lascia andare a diverse
battute, racconta di sé e della
partita che ha deciso di giocare: “proveremo a vincere, è
una partita difficilissima, ma
anche molto bella che abbiamo giocato con onestà: se c’é
qualcosa che mi ha dato noia è
che qualcuno abbia messo in
discussione la nostra correttezza. Se tutti facciamo l’ultimo sforzo, riusciamo a portare a casa il risultato pieno”.
Non è difficile capire che cosa
abbia risvegliato la passione
politica in occasione di queste
Primarie. Renzi è lo schok che
ha rianimato il Centrosinistra
portando al voto anche persone non iscritte al partito: “tanta
gente - ha detto - è tornata ad
appassionarsi. E’ per questo
che, secondo me, è un errore
restringere la partecipazione”.
E’ancora convinto di potercela fare contro Bersani e parla
di quello che gli piacerebbe
realizzare se fosse eletto,
convinto che “si può fare una
politica diversa”.
L
a fotografia vera della
situazione politica
all’interno del Pd
l’aveva fatta prima del voto
la segretaria della Cgil
Susanna Camusso quando aveva ammesso, forse
involontariamente o ingenuamente che “sarebbe un
problema se al ballottaggio
vincesse Renzi”. E aveva
ragione perchè se domenica avesse vinto Renzi, egli
avrebbe “buttato a mare”,
come ha dichiarato più
volte, la realtà di un partito
conformista, fermo e statico, conservatore nel gestire
l’esistente, condannato
ad allearsi con la Sinistra
radicale per governare il
Paese e a strizzare l’occhio
ai Centri sociali e a Di
Pietro, a non contrastare la
Cgil (che resta il più grande
serbatoio di voti del Pd) e a
lisciare il pelo ai giudici di
magistratura democratica.
E invece da oggi ci ritroviamo ancora il vecchio
partitone che continuerà
a basarsi sull’usato sicuro
rappresentato da Pier Luigi
Bersani, contrario al partito nuovo delineato invece
da Matteo Renzi. Un usato
sicuro che basa la sua forza
sulla collaudata macchina
organizzativa fedele alla
“Se vogliamo andare incontro al futuro non dobbiamo avere paura di cambiare”
ha detto Matteo Renzi che ha catalizzato per tutto il tempo l’attenzione delle
mille persone presenti a Carpi al cinema Corso
Renzi infiamma Carpi
Ph Marco Vignoli
Parla dell’economia e della
congiuntura negativa che,
associata al terremoto, sta
mettendo a dura prova i ‘coriacei’ emiliani; della scuola
da rifondare e dei politici da
Il suo entusiasmo è contagioso e dalla platea c’è chi
interviene per sostenerlo,
per punzecchiarlo ( “vi vedo
rottamare, “quelli che coi loro
intrighi stanno intorbidendo
l’acqua della politica”.
Del suo avversario Bersani
dice che “è una bravissima
persona. Io non sarò mai uno
tonici!” commenta Renzi), per
dire la sua: gli occhi sono tutti
per lui e non c’è modo di distogliere lo sguardo.
di quelli che tira colpi sotto la
cintura. Ma con quell’allenatore lì in campo ci vanno solo
le vecchie glorie, si gioca in
difesa e la partita non si vince”.
La destra? “Dovrebbe fare un
monumento a quella generazione di centrosinistra”.
Gli occhi di alcuni si fanno
lucidi ed è spontaneo familiarizzare con chi ti sta accanto e
condivide la stessa emozione.
E’davvero anacronistico pensare, come certa parte del Pd,
che comunicare bene sia una
roba di destra.
“A chi dice che se perdo cambierò partito ribadisco che il
Pd è anche casa mia, ma io
sogno un centrosinistra che si
liberi dall’angoscia di parlare
male di Berlusconi. La destra
non è il futuro, il futuro siamo
noi”.
Matteo Renzi arriva al cuore
quando invita i suoi sostenitori
a “cercare di costruire il proprio domani non per Matteo
Renzi, ma per prospettare un
domani diverso perché il futuro non può essere solo una
minaccia. Ci vogliamo portare
i nostri figli con determinazione e coraggio”.
Se vogliamo andare incontro al futuro, insomma, non
dobbiamo avere paura di cambiare, sostiene Renzi. Ma per
vincere pare che ci sia bisogno
di più tempo.
Sara Gelli
A Carpi, domenica 2 dicembre, più di 8mila elettori del centro-sinistra sono tornati al voto per
il ballottaggio delle primarie di coalizione. Renzi conquista il 39,53 e Bersani il 60,47% dei consensi
La prima spallata
maggioranza, al gruppo
dirigente rappresentato
oggi come ieri da Bersani e
da D’Alema, dai presidenti
delle Regioni come Errani a
dagli amministratori locali.
Se fosse dipeso dal vecchio
apparato, Bersani avrebbe
vinto al primo turno, senza
bisogno del ballottaggio,
cui invece l’ha costretto
Renzi, che ha fatto vedere, nonostante gli sforzi
dell’apparato burocratico
interno, che c’è una parte
viva e attiva del ‘partitone’
che vorrebbe cambiare la
vecchia guardia proveniente dal vecchio Pci, in
particolare qui a Carpi,
a Modena, in Emilia. E
spiace vedere che una parte
della Margherita, quella
proveniente dalla ex Dc,
non ha saputo scrollarsi
di dosso questa paura del
cambiamento e ha tenuto
bordone al vecchio apparato di scuola comunista.
Incredibile. Perchè questo
significa guardare indietro
invece che avanti e non ado-
perarsi perché il Pd diventi
un vero partito progressista analogo alle moderne
socialdemocrazie europee,
slegato dalle vecchie ideologie massimaliste, pacifiste
o terzo mondiste già con-
dannate dalla storia prima
ancora che dagli uomini.
Ha vinto insomma l’idea partito che non ha ancora
archiviato il suo ingombrante passato comunista
e post comunista (i vari
Bersani e D’Alema cercano
di fare dimenticare di essere
stati dirigenti nazionali
della Fgci e che andavano
ai Festival della gioventù
comunista di Mosca o di
Praga), quel partito che
non fa scelte coraggiose di
rottura col passato, che non
ha il coraggio di definirsi
socialdemocratico, come lo
sono gli altri partiti progressisti europei. Niente
di tutto questo e l’usato
sicuro di Bersani garantisce
‘stabilità’ e conservazione
dell’esistente a un apparato
fermo, ingessato e refrattario a ogni cambiamento
culturale, di metodo e di
mentalità.
L’unica consolazione per
quel 40 per cento del partito
che ha cercato di contrastare questo disegno conservatore del potere e per quanti
dall’esterno guardavano
con interesse a questo tentativo di cambiamento è che,
comunque, è stato inferto
un primo salutare scossone
all’establishment e che una
nuova classe dirigente si è
affacciata alla ribalta divenendo punto di riferimento
per il riformismo italiano
con cui da oggi è necessario
fare i conti.
Cesare Pradella
07.12.2012 n° 44
9
La metamorfosi del Modello emiliano - L’Emilia Romagna e i distretti industriali che cambiano è il titolo del nuovo libro
curato da Franco Mosconi, professore di economia industriale dell’Università di Parma
Quel gran pezzo d’Emilia...
Tasse sempre più pesanti, tagli lineari, terremoto... quali imprese nel nostro territorio riusciranno a sopravvivere? Quando
finirà la crisi? In uno scenario economico sempre più complesso, il dottor Mosconi delinea le azioni che la politica potrebbe
mettere in atto per favorire la sopravvivenza del virtuoso modello emiliano e quali strategie deve adottare quest’ultimo
per mantenersi a galla in un mercato competitivo e globalizzato.
O
rmai dell’ottimismo
non è rimasto che
l’odore. Ogni dubbio è stato fugato, spazzato
via da un vento tumultuoso
che non accenna a diminuire:
la crisi economica ha investito
in pieno il vecchio continente.
Come il cugino d’oltreoceano,
l’Europa deve infatti misurarsi
con una depressione economica che non ha precedenti da
diversi decenni a questa parte:
forse la più grave dall’integrazione comunitaria degli
Anni ‘50. Come un pugno allo
stomaco, la crisi continua a
mordere duro e, democraticamente, non risparmia il nostro
territorio, il cui tessuto imprenditoriale è in forte sofferenza. Cosa occorre fare allora
per non sacrificare sull’altare
della crisi il modello manifatturiero emiliano? Quali strategie occorre mettere in atto
per evitare il collasso della
nostra economia fortemente
compromessa anche dal sisma
di maggio? Quali modelli di
crescita devono esser presi ad
esempio? E, soprattutto, cosa
può fare la politica per aiutare il nostro Paese, sempre più
impoverito - e incattivito - a
non recedere? Quali sono gli
scenari che ci attendono? A
tratteggiare le opportunità e
le sfide che la crisi ci pone di
fronte è il dottor Franco Mosconi, professore di Economia
Industriale dell’Università di
Parma e titolare della cattedra
Jean Monnet, che ha dato alle
stampe il libro, La metamorfosi del Modello emiliano L’Emilia Romagna e i distretti
industriali che cambiano.
Dottor Mosconi, cos’è il
modello emiliano?
“E’ un “modello” che ha saputo conciliare efficienza ed
equità o, in altri termini, creazione di ricchezza e coesione
sociale. Sono, queste, le due
facce di una stessa medaglia:
l’economia di mercato. E
guai a dimenticarsi dell’una
a vantaggio solo dell’altra. Le
società più eque sono quelle
che, alla fine, crescono anche di più. Si pensi ai Paesi
Scandinavi e, soprattutto, alla
L
a Fondazione Cassa
di Risparmio di Carpi
stanzia 750mila euro a
favore del Fondo Straordinario Anticrisi, per tutelare
le famiglie e i lavoratori del
territorio colpiti dalla crisi. Con
questa integrazione l’intervento della Fondazione raggiunge
complessivamente i 2 milioni e
150mila euro. “La Fondazione - spiega il presidente Gian
Fedele Ferrari - già da tempo
ha rivolto una speciale attenzione alle tematiche sociali dando
Franco Mosconi
Germania”.
In un mercato globalizzato ha ancora senso parlare
di tale modello?
“Certamente. La globalizzazione non comporta la negazione, tout court, dell’importanza del territorio e del
ruolo di una comunità locale.
Territorio e spirito comunitario contano, eccome, per la
crescita di un solido sistema
di imprese. Beninteso, negli
anni del dominio assoluto dei
“castelli di carta” (i derivati e
tutte le diavolerie della finanza creativa) si è fatta passare
l’idea che produrre - fare le
cose - non contasse più nulla.
Abbiamo visto com’è andata a finire. Oggi, nel mondo,
a cominciare dagli Usa del
presidente Obama, si sta discutendo del “revival” della
manifattura. Il modello emiliano, proprio in forza del fatto
che la sua vocazione manifatturiera non l’ha mai perduta,
deve e può giocare un ruolo per
la definitiva riscoperta della
manifattura”.
Retto da un’ossatura prettamente manifatturiera, il
nostro sistema economico
regionale come si muove
nel panorama della nuova geografia economica
mondiale?
“Due dati fra i tanti che si
potrebbero citare. Primo: nel
2011 l’economia dell’Emilia
Romagna realizzava esportazioni per circa 48 miliardi di
euro, a fronte di 30 miliardi di
importazioni; ebbene, nessu-
na regione italiana realizza un
surplus commerciale di questa
entità, che in regime di cambi
fissi (l’euro) dipende essenzialmente dalla capacità delle nostre imprese di produrre
beni di qualità e di venderli in
giro per il mondo. Secondo:
se l’Unione Europea resta ancor oggi il principale mercato
di sbocco, cresce anno dopo
anno il peso - nel nostro export
- dei Paesi “emergenti”. Nei
4 celebri BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) unitamente
a Turchia e Sud Africa, due
importanti protagonisti di questi anni, sono state esportate
merci, nel 2011, per 6 miliardi
di euro”.
Alla luce dello studio sul
modello emiliano che lei
ha coordinato in questi ultimi anni, come è cambiato il distretto del tessile/
abbigliamento di Carpi?
“Del distretto carpigiano ab-
biamo parlato nei Seminari
della primavera 2011 (la presentazione di ISP è disponibile
sul sito della mia Cattedra) e
del distretto si parla nel libro
(segnalo i capitoli del direttore
dell’Osservatorio Nazionale
Distretti e di F. Guelpa, oltre
che la mia introduzione). La
metamorfosi, ossia la trasformazione qui avvenuta, è quella
ormai ampiamente nota, anche
grazie ai lavori di Daniela Bigarelli: una nuova élite di medie imprese (“medie” secondo
la definizione di Mediobanca)
si è venuta affermando nell’ultimo decennio; imprese dotate
di un proprio marchio (brand),
con lo sguardo rivolto ai nuovi
mercati emergenti e sempre
più impegnate nelle fasi a
monte e a valle del processo
produttivo (design, marketing,
negozi monomarca)”.
Numerose le PMI che
stanno chiudendo i battenti: c’è una ricetta per
far fronte a questa crisi,
dal momento che tirare
le cinghia non è più sufficiente?
“Come non c’è la bacchetta
magica nel campo delle politiche macroeconomiche (bilancio pubblico, moneta...), non
esiste neppure per le politiche
microeconomiche (imprese,
forza-lavoro...). Credo tuttavia che giunti al punto in cui
siamo, sia assolutamente indifferibile una grande - vorrei
dire, gigantesca - riduzione del
cuneo fiscale: l’unica manovra
di politica economica che, al
Il nuovo libro di Franco Mosconi
E
’ da pochi giorni in libreria La metamorfosi del Modello emiliano.
L’Emilia Romagna e i distretti industriali che cambiano. Il volume curato
da Franco Mosconi e dedicato all’amico
Edmondo Berselli è pubblicato dalla società
editrice Il Mulino (pp. 334, 18 euro). Il testo
raccoglie i risultati di un vasto progetto di
ricerca che lo stesso Mosconi ha condotto
negli ultimi tre anni presso il suo Ateneo.
Il progetto di ricerca e il volume sono stati
resi possibili grazie al contributo della Fondazione Cariparma, nonché di Confindustria
Modena, Unindustra Bologna. Unindustria Forlì-Cesena, Industriali
Reggio Emilia e Unione Parmense degli industriali. Sul sito www.
cattedramonnet-mosconi.org sono disponibili materiali; il caso del
distretto carpigiano è stato presentato nel Seminario del 6 aprile 2011
a cura degli economisti del Servizio studi di Intesa Sanpaolo.
Fondo straordinario anticrisi: la Fondazione Crc eroga un contributo
750mila euro per i più deboli
risposte ai bisogni reali delle
famiglie colpite dalla crisi occupazionale. Il Fondo Anticrisi che
vede la collaborazione degli uffici sociali dei comuni dell’Unione Terre d’Argine, rappresenta
uno strumento tempestivo ed
efficace per tamponare molti
effetti destabilizzanti di questa
perdurante congiuntura aggravati dal sisma. Il nostro Ente,
negli ultimi quattro anni, per
aiutare i residenti a superare
la difficile situazione economica che ci sta attanagliando
ha stanziato circa 3 milioni di
euro”. L’accesso al fondo è regolato da un bando rivolto ai
residenti dell’Unione. Lo stanziamento andrà a coprire i Comuni di Carpi, Novi di Modena e
Soliera, mentre le risorse messe
a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Campogal-
liano e dalla Fondazione CR
Modena, pari a 50mila euro,
potranno essere utilizzate dai
cittadini del Comune di Campogalliano. L’intervento consente di erogare ai lavoratori
colpiti dalla crisi occupazionale
un contributo, una tantum, di
1.800 euro per famiglie con
figli a carico e di 1.000 euro
per nuclei famigliari senza figli.
L’aiuto è rivolto a tutti i cittadini
tempo stesso, riduce il costo
del lavoro per l’imprenditore e
aumenta il netto in busta paga
per il lavoratore. I bilanci delle famiglie normali sono uno
dei veri drammi del Paese. Su
questi occorre intervenire sia
per ragioni di equità - le disuguaglianze stanno crescendo
enormemente - che per ragioni
di efficienza, poiché i consumi
non possono ripartire se i redditi reali diminuiscono”.
Tasse sempre più pesanti,
tagli lineari, terremoto...
chi pensa potrà sopravvivere tra le imprese e continuare a crescere?
“La combinazione tagli, tasse
e terremoto dà la misura della
gravissima crisi che stiamo attraversando. Le imprese sono
organismi vitali che rispondono al mutato contesto esterno con nuovi comportamenti.
Certo, c’entra Darwin e la selezione naturale della specie
applicata, per così dire, a una
“popolazione di imprese”.
Quelle medie e grandi hanno
le spalle abbastanza robuste
per (provare a) farcela: negli
ultimissimi anni lungo la via
Emilia sono sorti nuovi Centri ricerche, ovvero laboratori
pieni di tecnici e scienziati dediti a studiare e sperimentare
nuovi prodotti/processi nelle
scienze della vita, nella green
economy, nella meccatronica,
e così via”.
E cosa fare invece per le
piccole e micro imprese?
“Queste, che sono la maggioranza, vanno aiutate da una
seria e lungimirante politica
industriale, che ha i suoi capisaldi nelle reti d’impresa e
nella creazione di Istituti per
la Ricerca applicata e l’Istruzione tecnica superiore. Senza
un rinnovato impegno negli
investimenti in conoscenza
(ricerca e sviluppo, capitale
umano, Ict) non si va più da
nessuna parte”.
Monti ha dichiarato che
l’euro è irreversibile e che
restare in euro zona sia
vantaggioso. Condivide?
Quali le zone d’ombra?
“Condivido integralmente. Le
zone d’ombra hanno a che fare
italiani o stranieri in regola con
il permesso di soggiorno, residenti nei comuni dell’Unione,
con una dichiarazione ISEE non
superiore a 20mila euro, che
abbiano subito una riduzione del proprio reddito dal 1°
gennaio 2009. La raccolta delle
domande è prevista fino al 22
dicembre. I contributi verranno
erogati fino a esaurimento delle
risorse disponibili e nel rispetto
del punteggio ottenuto in graduatoria, sulla base dei criteri
individuati dal bando.
col mancato bilanciamento
della politica monetaria, che
è nella mani della BCE a Francoforte, con una politica di bilancio europea, spostata cioè
dagli angusti livelli nazionali
al livello sopranazionale (Bruxelles e Strasburgo). Qualcosa
si sta muovendo, ma sono passi ancora troppo timidi. Forse
solo gli Eurobond - titoli del
debito pubblico emessi non
già dai singoli Stati ma dalla
Ue in quanto tale - potrebbero
dare, qui e ora, il necessario
colpo d’ala”.
Come la politica - ai vari
livelli di Governo - potrebbe aiutare il modello emiliano a sopravvivere?
“Occorre anzitutto una riduzione del cuneo fiscale (livello
nazionale) e mettere mano a
una nuova politica industriale concertata fra Bruxelles,
Roma e Bologna che stimoli,
nelle imprese di ogni dimensione, sia gli investimenti in
conoscenza che l’espansione
verso i nuovi mercati orientali, dell’America Latina e
dell’Africa.
Dalle nostre parti c’è un
capitale sociale - ne scrive
Giacomo Degli Antoni in
un capitolo del libro - davvero elevato: sono quelle reti di
fiducia che portano persone
di mondi diversi a cooperare
fra loro in vista di un obiettivo comune. Tutti, nel Paese
e ben al di là dei suoi confini,
hanno ammirato la reazione
degli emiliani dopo il violento
terremoto del 20 e 29 maggio.
E’ una reazione che affonda
le sue radici in questo spirito comunitario, che viene da
lontano e che oggi va coltivato, praticato e insegnato alle
giovani generazioni”.
Quando pensa finirà la
crisi?
“Abbiamo, per fortuna, due
“super Mario”, per dirla come
la grande stampa internazionale ama chiamare il presidente del consiglio Monti e il
presidente della BCE Draghi.
Entrambi, con tutte le cautele del caso, hanno lasciato
intravedere la possibilità di
un’inversione di tendenza
per il 2013 (più nella seconda
metà che nella prima). Possiamo anche provare a metterla
così, per sdrammatizzare:
Carry on è la bella canzone
dei Fun che Radio Bruno ci
fa ascoltare molto spesso in
questo periodo. Prendiamolo
come un viatico per l’anno che
sta arrivando a grandi passi,
riferendo il “Va avanti” alla
nostra straordinaria comunità
emiliano-romagnola”.
Jessica Bianchi
07.12.2012 n° 44
10
Dolceamor è il nuovo negozio specializzato nel fai da te in cucina e nella pasticceria
casalinga di Corso Cabassi, 16. “Qui - spiega una delle socie, Roberta Morini - si
troverà tutto l’occorrente per preparare, decorare e degustare i dolci”.
Sfidare la crisi con
tanta dolcezza!
E
’ sfogliando
le pagine
ingiallite di un
vecchio ricettario
della nonna che
nella mente
creativa della
carpigiana
Roberta
Morini nasce l’idea
di
creare
S
abato 24 novembre si
è celebrata la quarta
Giornata Nazionale
del Parkinson con l’intento
di richiamare l’attenzione e
dare informazioni su questa
malattia che colpisce in
prevalenza persone di età
superiore ai 60 anni ma che,
sempre più frequentemente, esordisce anche in età
giovanile. A Carpi erano tre
le postazioni informative
con la presenza di volontari
del Gruppo Parkinson e di
medici del Reparto di Neurologia dell’Ospedale di Carpi:
una presso il Ramazzini, una
all’interno del mercato coperto di Porta Modena e l’al-
DolceAmor. Un negozio a
lungo sognato che, sin nel
nome, profuma di crema di
burro, mandorle, cacao...
e della dolcezza di uno dei
classici della pasticceria
emiliana. Il desiderio di dar
forma alla sua passione per
la cucina e la pasticceria,
ha radici lontane: “sono
cresciuta tra cuoche straordinarie, ma i fornelli erano
il regno incontrastato di mia
madre e mia nonna. L’unico ambito in cui potevo
liberare la mia creatività erano i dolci, un
mondo affascinante
e tutto da scoprire. Dopo aver
frequentato vari
corsi di pasticceria, mi sono
però resa conto
che reperire la
strumentazione
necessaria è
una missione
a dir poco
impossibile.
Il sogno di
creare un
luogo specializzato
nel quale
trovare tutte le “armi”
del mestiere e
spiegare trucchi e segreti della
pasticceria nacque
circa una decina di anni fa
poi, però, la mia vita mi ha
condotta su strade diverse”. Due bimbi dopo e con
Celebrata la quarta Giornata Nazionale del Parkinson
La musica che protegge il nostro cervello
tra presso l’Auditorium della
Biblioteca Loria dove si è
tenuta anche un’interessante
l’esplosione dirompente di
l’avventura che ci apprestiaquel coloratissimo e zucmo a intraprendere. Inoltre
cheroso fenomeno chiamato è proprio in momenti di crisi
cake design, Roberta ha
che si riscopre il valore delle
ceduto alla tentazione e,
cose fatte in casa. A mano.
finalmente, insieme all’aiuto Che tornano alla ribalta gli
della sorella Manuela, del
ingredienti naturali, sani
marito Stefano Marengo e
e genuini. Dar forma a un
della commessa Giorgia Di hobby può essere un modo
Gioia, che hanno creduto
prezioso e gratificante per riin questa innovativa avven- sparmiare divertendosi”. Da
tura, sabato 8 dicembre, in
DolceAmor potrete trovare
corso Cabassi 16, DolceAun’ampia gamma di articoli
mor alzerà la serranda. “Qui per conoscere e innamorarvi
- continua
delle mille sfuRoberta - si
mature che la
troverà tutto
pasticceria serl’occorrente
ba. “All’interno
per preparare,
del negozio
decorare e
- sottolinea Rodegustare i
berta - ci sarà
dolci”.
una ricercata
Passione,
selezione di
Giorgia Di Gioia libri di cucina,
creatività
e cultura:
ingredienti e
sono questi gli ingredienti
strumenti per la preparazioin cui Roberta crede e che
ne dei dolci e, grazie alla
ha sapientemente unito per
competenza di mio marito,
ottenere la ricetta perfetta,
una selezionata gamma di
malgrado la crisi. “Tre valo- vini dolci, passiti e distillati
ri che considero fondamenper degustare al meglio
tali per tentare di far fronte
ogni dessert rigorosamente
alla complessa congiuntura
fatto con le proprie mani”.
economica attuale. RipenConsulenza, degustazioni e
sarsi, investendo in cultura
corsi base di cake design e
e lavorando con entusiapasticceria casalinga comsmo e passione, può fare la
pleteranno l’offerta, perché,
differenza. Il nome stesso
conclude Roberta Morini,
del nostro negozio, oltre
“c’è un mondo intero da
a essere il dolce che mia
imparare per riassaporare i
madre faceva a mio padre
sapori autentici d’un tempo
quando erano fidanzati,
e non lasciare che la sapienracchiude proprio il nostro
za e le tradizioni della nostra
grande amore per la pasticterra vadano perdute”.
ceria e, di conseguenza, per
Jessica Bianchi
conferenza sulla
musicoterapia.
Quest’ultima
iniziativa, alla
presenza di un
centinaio di
persone, è stata
condotta dalla
musicoterapeuta Monica
Maccaferri e
arricchita dagli
interventi della
logopedista
Sara Vitolo e dei neurologi
Mario Baratti e Stefano
Amidei. La conferenza ha
dimostrato, su basi scientifiche, come la musica,
nelle sue varie forme, possa
contribuire a riattivare determinati
circuiti neuronali
del nostro cervello
la cui funzionalità
viene spesso compromessa dalla malattia di Parkinson,
ma anche dall’ictus
cerebrale. L’invito è
stato quindi quello
di partecipare
numerosi al corso
gratuito di musicoterapia promosso dal Gruppo
Parkinson e dall’Associazione Alice - Sezione di Carpi
che si tiene ogni lunedì presso il Centro Sociale Graziosi,
dalle 15 alle 16,30.
07.12.2012 n° 44
11
Quella della famiglia Gori e Nadalini è una bella storia carpigiana. La loro azienda di maglieria Les Folies non ha
conosciuto battute d’arresto malgrado la crisi e ha conquistato numerosi mercati esteri. La strada fatta è tanta,
i paesi conquistati pure ma, come spiega Francesco Nadalini, non “si deve mai dimenticare da dove si è venuti.
A Carpi siamo nati, grazie allo sforzo della nostra famiglia, e qui vogliamo restare”.
Piccole follie in Corso Roma
“Les Folies - Covent Garden malgrado nel nome sfoggi una vezzosa sfumatura anglosassone è una sorta di evoluzione
della storia della nostra famiglia. Un ritorno alle radici per ricordare chi siamo e cosa vogliamo”.
Q
uella della
famiglia
Gori e Nadalini è una bella
storia carpigiana.
Una di quelle nate
tanti anni fa, in
punta di piedi, grazie al nonno che,
settimana dopo
settimana, animava
il mercato cittadino
con il suo banco di
calze. Uno spirito
imprenditoriale
ereditato anche
dalla figlia, Brunella che, insieme
al marito Emidio,
scomparso lo scorso anno, ha dato
vita all’azienda di
famiglia Brunella
Gori. Oggi conosciuta come le Les
Folies, l’azienda
di maglieria, il cui
cuore pulsante
Francesco Nadalini
risiede nella nostra
città, non ha conosciuto
che produciamo, per lui e
battute d’arresto malgrado
per lei, sono classici. Elela crisi imperante, come ci
ganti. I nostri filati, perlopiù
spiega Francesco Nadalini. cachemire e lana merinos,
“Da sempre lavoriamo con
sono preziosi e di qualità e
i mercati esteri, dall’Inquesto ci consente di produrghilterra agli States, dalla
re le linee di punta di nomi
Danimarca alla Corea, dal
prestigiosi come Paul Smith
Giappone alla Cina. I capi
e Ben Sherman ad esempio.
Gran parte della
maglieria in puro
cachemire made
in Italy venduta da Harrods,
i grandi magazzini più
famosi di Londra, è di nostra
produzione”. Les Folies,
pur restando un’impresa a
conduzione squisitamente
famigliare, vanta oltre 300
collaboratori e, dopo essere
cresciuta del 30% nel 2011
e, secondo le proiezioni, del
20% nel 2012, non dimentica comunque le sue origini.
“Carpi è la nostra città, qui ci
sono le nostre radici - prosegue Francesco - per tale
motivo, pur senza trascurare
la nostra mission aziendale
all’estero, abbiamo deciso
di aprire un outlet nel centro
storico carpigiano, in corso
Roma, 14. Un luogo sim-
bolico, centro nevralgico
della vita cittadina, dell’aggregazione, del commercio,
per dimostrare l’affetto che
nutriamo nei confronti della
Corte dei Pio. Les Folies Covent Garden, malgrado
nel nome sfoggi una vezzosa
sfumatura anglosassone, è
una sorta di evoluzione della
storia di famiglia, quasi a
ricalcare e nobilitare ulteriormente le orme di nostro
nonno. Un ritorno alle radici
per non dimenticare chi
siamo e cosa vogliamo”.
Nel punto vendita - aperto
dal martedì al sabato e per
tutto il mese di dicembre
anche la domenica - potrete
L’azienda carpigiana di Luca Pagliani e Monica Bergianti ha partecipato a Ihmrs
di New York, la più importante fiera dedicata sia ai designer che all’hospitality
trovare capi del tutto innovativi per il mercato italiano,
come spiega Francesco:
“gli stranieri comprano in
Italia perchè i nostri prodotti
hanno un valore aggiunto
difficilmente rintracciabile
altrove, ovvero la ricercatezza dei filati. Requisito che,
purtroppo il mercato interno non richiede. La nostra
maglieria è ricercata. I nostri
capi per uomo e donna sono
oggetti preziosi, realizzati
con filati di primissima
qualità, basti pensare che il
nostro merinos può essere
lavato in lavatrice poiché è
praticamente indistruttibile.
La nostra azienda infatti
ha sempre investito tutte le
proprie risorse nella qualità
del prodotto anziché nelle
strategie di marketing, operazione lunga e faticosa che
ci ha consentito di ottenere
risultati consolidati e premianti sul lungo periodo”.
Capi soffici, caldi, glamour
e prodotti rigorosamente in
Italia che sanno coniugare
qualità e convenienza: impossibile infatti trovare capi
di tale valore a prezzi tanto
competitivi. “L’azienda conclude Francesco - è nata
in uno scantinato e, passo
dopo passo, ha dapprima
La Fabbrica del Lino
conquista la Grande Mela
L’obiettivo del brand, che realizza anche linee di abbigliamento, è quello
di avere presto un show room stabile a New York e uno a Miami.
L
a Fabbrica del Lino
forte dei successi
ottenuti in Europa,
ambisce a nuovi mercati
oltreoceano con la formula
vincente di un prodotto di
gusto e produzione italiana,
100% naturale ed ecocompatibile.
E’ il proposito di espandere
l’azienda che ha portato
Luca Pagliani e Monica Bergianti, titolari del
brand, a Ihmrs di New
York, la più importante fiera dedicata sia ai designer
che all’hospitality.
La conferma che il gusto e
la filosofia racchiuse nelle
collezioni de La Fabbrica
del Lino piacciono come
in Europa è stata immediata, tanto che la collezione
Home, esposta in fiera
in uno stand dai raffinati
colori naturali e polverosi,
mixati alle nuove e vibranti
tonalità del legno di rosa,
del lilla e del calce, ha
fruttato numerosi contatti
interessanti, sia statunitensi
che sudamericani: (Brasile,
Uruguay e Paraguay).
L’obiettivo del brand, che
realizza anche linee di
abbigliamento, è quello di
avere presto un show room
stabile a New York e uno a
Miami, per meglio approcciare quei mercati.
Les Folies Covent Garden
in Corso Roma, 14
Per voi uno
sconto del 15%
L
es Folies - Covent
Garden regala ai lettori
di Tempo uno sconto
del 15% su tutti i capi per il
mese di dicembre. Porta con
te il giornale e goditi i tuoi
acquisti scontati di Natale! E
per scoprire tutte le vantaggiose novità settimanali del
punto vendita basta chiedere l’amicizia su Facebook,
alla pagina Les Folies Outlet!
guadagnato l’angolo delle
vetrine più in di Londra per
arrivare poi a Copenaghen,
Amsterdam, Berlino, Tokyo,
Seoul. E, ancora, la capitale mondiale della moda
occidentale, ovvero New
York con ben tre clienti sulla
5° strada, oltre a 2.000 punti
vendita su tutto il territorio
americano e a Shanghai, capitale orientale del fashion”.
La strada fatta è tanta, i paesi
conquistati pure ma, come
conclude Francesco, non
“si deve mai dimenticare
da dove si è venuti e Carpi
scorre nelle nostre vene. Qui
siamo nati, grazie allo sforzo
della nostra famiglia, e qui
vogliamo restare”.
Jessica Bianchi
Luca Pagliani
07.12.2012 n° 44
12
E
’ con grande commozione che la comunità
parrocchiale di Budrione Migliarina parla del
“proprio” don. Parole forti,
quelle che i parrocchiani
serbano per don Andrea
Zuarri, prete che accompagna le loro vite dal 2003.
“Il don è arrivato in sordina,
nove anni fa. In punta di piedi ha preso il posto di don
Ivan ma, in poco tempo, ha
conquistato il cuore di tutti,
uno a uno”. Don Andrea
possiede un dono straordinario, quello di saper
ascoltare. “E’ instancabile raccontano i parrocchiani - e
sempre disponibile per dare
un consiglio, donare una parola buona o, semplicemente, ascoltare con attenzione
ed empatia. E’ impossibile
non aprirgli il cuore. Lui è
stato amico, fratello e padre.
Per tutti noi”. La furia del
terremoto si è abbattuta
con violenza sulla chiesa
di Budrione e Migliarina:
“non abbiamo più nulla,
solo un’aula della canonica
è agibile e il don, che dorme
tuttora in roulotte, vi ha allestito una cappella. E’ dura
- commentano i fedeli - ma
siamo una comunità unita,
perchè don Andrea ha costruito una chiesa di uomini
e non di mattoni”. E ora che
sarà trasferito nella chiesa
di Rovereto, a partire da
sabato 8 dicembre, il dolore
della comunità è palpabile:
E’ con grande commozione che la comunità parrocchiale di Budrione Migliarina
parla del “proprio” don, prete che accompagna le loro vite dal 2003 e che,
dall’8 dicembre, sarà trasferito nella chiesa di Rovereto
“Amico, fratello e padre:
grazie Don Andrea”
riferimento straordinario, perdere la sua
spalla e il suo appoggio quotidiani sarà una
sfida per loro come
per tutti noi. Ciò non
toglie che siamo pronti
ad accogliere con gioia
il nuovo parroco don
Andreji Wiska che
sosterremo affinché
possa portare avanti
i progetti intrapresi”.
Scomodo e diretto,
come lo definiscono i
suoi fedeli con affetto,
Zuarri è uno di quei
preti che non si lascia
abbattere dagli eventi
o dalle difficoltà: “dal
nulla ha creato Mastro
Geppetto, un doposcuola nato per rispondere al bisogno di una
famiglia di collocare
la propria bambina
dopo l’orario scolastico. Oggi accoglie
un’ottantina di piccoli
e ragazzi seguiti nei compiti
da personale qualificato”.
La comunità di Budrione
e Migliarina si è poi stretta
Don Andrea Zuarri
“lui ha fatto così tanto per
noi, ha dato vita a opere e
a progetti per rispondere
ai bisogni delle giovani
coppie, delle famiglie...
ora tutto si fa più incerto. I
nostri ragazzi hanno sempre
trovato in lui un punto di
intorno a lui, anche nel contribuire alla realizzazione
dell’asilo parrocchiale, vero
e proprio fiore all’occhiello
delle due frazioni: “ogni
progetto è stato condiviso
da tutti. Ciascuno di noi si
è dato da fare per offrire il
proprio contributo per il
bene della collettività”. Uno
spirito solidale che, anche
nei momenti più duri, quelli
“ Il suo
affetto per
noi ci
commuove.
Quello che ha
fatto per noi è
straordinario.
La sua assenza,
soprattutto ora,
in questi
momenti di
grande difficoltà,
lascerà in ognuno
di noi un vuoto
incolmabile.
Grazie don...
per tutto”.
legati all’emergenza del
sisma di maggio, ha permesso di fare grandi cose.
“Dopo le due grandi scosse
del 29, il don si è messo
in macchina per visitare
tutte le famiglie e alla sera
aveva già fatto allestire una
tendopoli per garantire un
pasto caldo e un letto a 150
persone. Parrocchiani o no.
Senza alcuna distinzione”.
Sorriso sbarazzino e occhi
fondi, don Andrea è riuscito
a radunare intorno a sè e
alla chiesa, un folto gruppo
di adolescenti che, nei fine
settimana, si dedica ad attività di volontariato: “non ci
sono targhe o divise. I nostri
giovani non sono scout, non
sono iscritti ad associazioni
cattoliche, hanno semplicemente imparato, grazie
al don e al suo esempio,
l’importanza di spendere
tempo ed energie per il bene
del prossimo. Hanno trovato
in lui un amico prezioso e
un educatore sensibile”.
L’amore dei parrocchiani è
evidente: “il don è contagioso. Un trascinatore, capace
di trasmettere gioia ed entusiasmo. Il suo affetto per noi
ci commuove. Quello che ha
fatto per noi è straordinario.
La sua assenza, soprattutto
ora, in questi momenti di
grande difficoltà, lascerà
in ognuno di noi un vuoto
incolmabile. Grazie don...
per tutto”.
Jessica Bianchi
07.12.2012 n° 44
13
Recuperandia, in occasione delle festività natalizie, raddoppia e apre un corner davvero speciale sempre in via Montecassino
Recuperandia si veste coi colori del Natale
I
P
l tempo di grave crisi
economica nel quale viviamo e il terremoto che
ha piegato le nostre anime
dovrebbero indurre ciascuno di noi a ripensare i propri
stili di vita e, il Natale alle
porte, mai come quest’anno,
dovrebbe essere all’insegna
di una dignitosa sobrietà.
E allora perchè non scegliere di donare oggetti di
recupero? Recuperandia,
in occasione delle festività
natalizie, raddoppia e apre
un “corner” dell’usato nella
storica sede di via Montecassino. Anche in quest’anno terribilis - spiegano
Stefano Facchini, direttore
di Porta Aperta Carpi e
Massimo Melegari responsabile di Recuperandia - non
abbiamo voluto mancare al
nostro ormai tradizionale
appuntamento con Recupe-
Monica
tra le
volontarie
randia Christmas. Per questo evento ci siamo sempre
dati appuntamento in centro
storico, ma quest’anno
complice anche il terremoto
non siamo riusciti a trovare
una sede. Grazie agli infaticabili volontari di Recuperandia però siamo riusciti a
ritagliare un angolo presso
il nostro centro operativo
in via Montecassino, 10/C.
Recuperandia Christmas
potrete apprezzare i valori
che l’amatissimo “ma-
I numeri del Centro di Ascolto
Porta Aperta
gazzino” di Porta Aperta
promuove da anni: quelli
legati al riuso, al riciclo,
per dar nuova vita alle cose.
Oggetti a prezzi piccoli
piccoli, alla portata di
tutte le tasche, anche le più
impoverite. In negozio ci
si può imbattere nelle cose
più strane e sorprendenti:
soprammobili, giocattoli,
dischi, lampade, bigiotteria,
piatti e bicchieri, abiti, libri,
stampe, fumetti, quadri...
oggetti tutti da rispolverare
Da sinistra Melegari e Facchini
e scoprire, attraverso i quali
potrete anche contribuire a
sostenere l’attività di Porta
Aperta. “Potrete trovare
- continuano i volontari di
Recuperandia - originali
suggerimenti e suppellettili
rare per i vostri regali natalizi. Se non avete ancora idea
di cosa regalare ai vostri
amici o quale pensiero
offrire ai vostri famigliari venite a raccogliere le
nostre proposte. La varietà è
la nostra forza. Con il vostro
ersone che si sono recate almeno una volta al Centro di
ascolto di Porta Aperta: 864.
Di cui 602 stranieri e 262 italiani.
Colloqui: 3.650.
Di cui 2.406 stranieri e 1.244 italiani.
Appuntamenti per l’aiuto nella ricerca di un lavoro: 372.
Di cui 277 stranieri e 95 italiani.
Sporte alimentari: 6.584.
Di cui 1.989 italiani e 4.595 stranieri.
I due centri operativi dell’associazione Porta Aperta Onlus: Centro di
ascolto e Recuperandia, hanno garantito tutti i loro servizi anche nei
giorni immediatamente successivi al terremoto e durante l’estate.
Nel periodo estivo è stato registrato un calo negli accessi, dovuto
sostanzialmente al ritorno al paese di origine da parte di moltissime
famiglie straniere, in seguito al terremoto e alla conseguente chiusura
delle scuole. Nell’autunno i numeri sono tornati quelli di sempre.
(Dati al 31 ottobre 2012)
sostegno e con la vostra
visita contribuirete anche
voi insieme a tutti gli altri a
rendere il Natale un po’ più
Natale, nel segno non solo
della sorpresa ma anche
della solidarietà, del ricordo
e dell’attenzione, in particolar modo di coloro che
non hanno il necessario”. Il
corner è aperto il martedì, il
giovedì e il sabato dalle 9,30
alle 12 e dalle 17 alle 19.
J.B.
07.12.2012 n° 44
14
“
Soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo,
il mondo delle imprese ha bisogno di giovani che abbiano
una formazione tecnica eccellente, giovani che sappiano
guardare avanti e che abbiano
voglia di mettersi in gioco,
sostenuti da una scuola che
li incoraggi a impegnarsi al
meglio per raggiungere questi risultati. La meritocrazia
dev’essere il principio della ripresa economica”. Sono
parole di incoraggiamento
quelle pronunciate da Maurizio Lusvardi, presidente di
Lapam Carpi, in occasione
della cerimonia di consegna
delle Borse di Studio per i
partecipanti al concorso sulle
Tesine d’Esame, che ha avuto
luogo lo scorso 28 novembre presso il Circolo Loris
Guerzoni, e rivolto agli studenti diplomatisi quest’anno
presso l’Itis Leonardo Da
Vinci di Carpi. Nel corso
della serata, l’associazione
Lapam ha consegnato 4 premi
di studio, del valore di 300
euro ciascuno, agli studenti
dell’istituto che si sono messi
in luce attraverso le tesine realizzate per l’Esame di Stato
dello scorso giugno. Matteo
Giovannini per Elettronica,
Andrea Carpino per Informatica, Federico Grassia
per Meccanica e Gianluca
D’Addese per Fase: sono
questi i vincitori delle borse
Ancora una volta dalla parte della scuola, Lapam ha premiato i quattro studenti
del Leonardo da Vinci che si sono distinti per la loro tesina d’esame
Lapam premia il merito
all’Istruzione del Comune di
Carpi, Maria Cleofe Filippi,
dagli esponenti di varie organizzazioni imprenditoriali,
dalla dirigente dell’Istituto
Maria Capone e dai rappresentanti dell’IRC della
Diocesi di Carpi, Antonia
Gianluca
D’Addese
Andrea Trentini premiato
da Antonia Fantini
di studio Lapam. La giuria,
composta da rappresentanti
del mondo del lavoro e da docenti di area tecnica, presieduta da Gilberto Luppi, ha
ritenuto opportuno segnalare
e premiare altri due studenti:
Andrea Trentini per Meccanica e Simone Carani per
Informatica. I lavori premiati
sono stati Re-Drum -Batteria
Elettronica (corso di Elettro-
nica), Titolatore automatico
(corso di Fase-chimica ambientale), Banca del tempo
online (corso Informatica) e
Progettazione e realizzazione di un sistema di sterzata
posteriore per veicoli o di un
prototipo (corso Meccanica).
I ragazzi, visibilmente emozionati, sono stati premiati
davanti al folto pubblico
presente in sala, composto in
gran parte da docenti e familiari. Gli attestati di stima nei
confronti del lavoro svolto
in questi anni dalla scuola
e da Lapam per avvicinare
i giovani al mondo del lavoro,
sono arrivati dall’assessore
I premiati
Fantini e Silvano Fontanesi. La serata si è conclusa
con la consegna dei diplomi
a tutti gli alunni presenti e di
un premio speciale dato dai
Maestri del Lavoro agli studenti delle classi seconde per
il loro lavoro durante l’anno
scolastico appena trascorso
sul tema della sicurezza. Lapam da anni si impegna per
creare un ponte tra scuola e
mondo del lavoro e l’iniziativa che si è conclusa lo scorso
28 novembre con la cerimonia pubblica è stata - come ha
sottolineato Stefano Cestari,
segretario di Lapam Carpi “un’ulteriore occasione per
dimostrare come possono
collaborare concretamente
e positivamente istruzione e
mondo dell’economia per il
futuro dei giovani e pertanto
continueremo a impiegare i
nostri sforzi in questa direzione, impegnandoci, anche per
il prossimo anno, a una nuova
edizione del concorso”.
Chiara Sorrentino
07.12.2012 n° 44
15
I ragazzi neodiplomati incoraggiano gli studenti delle superiori
Il Vallauri riconosce
gli studenti migliori
S
abato 1° dicembre presso l’Istituto Vallauri di
Carpi ha avuto luogo
una premiazione di grande
importanza sia per studenti
che per la scuola. Si è infatti
svolta la tradizionale consegna dei diplomi e dei premi
di studio per gli studenti e le
studentesse più meritevoli dello scorso anno scolastico, alla
presenza delle famiglie e dei
rappresentanti di classe e di
istituto. Un momento che non
solo ha premiato coloro che
hanno messo impegno e dedizione nello studio, ma che ha
motivato tanti giovani ancora
impegnati nel proprio percorso scolastico. Questa sorta di
passaggio di testimone è avvenuta grazie alla testimonianza
dei neodiplomati dell’Istituto
che hanno incoraggiato gli ex
compagni ad affrontare con
dedizione le attività scolastiche, che rappresentano il
primo traguardo da raggiungere per poi superare le ben
più ardue difficoltà della vita.
Ribadito poi più volte come la
scuola appartenga ai ragazzi e
E
’ contenuta all’interno
della variante di Bilancio discussa giovedì
scorso dal Consiglio Comunale di Carpi – e approvata
con il voto favorevole di Pd
e Idv, contrario di tutti gli
altri – la notizia che ha fatto
infiammare il dibattito, ovvero la volontà del Comune
di riacquisire lo stabile della
storica Polisportiva Dorando
Pietri, del cui mutuo è fideiussore. Spesa prevista oltre
1 milione di euro. Scopo:
adibire 2mila metri quadri
a magazzino comunale.
La riunificazione sarebbe
dovuta in ogni caso avvenire
nel 2031, ed è proprio questo il punto che ha destato
perplessità nei consiglieri
d’opposizione. A partire
da Giliola Pivetti (ApC):
come spetti a tutti loro il compito di valorizzarla e renderla
simbolo di autorevolezza ed
efficienza. Nel pomeriggio di
sabato scorso, dalle 15 alle
18, la giornata è proseguita
accogliendo gli studenti di
terza media e le loro famiglie.
Nell’atrio erano esposti alcuni dei progetti realizzati nei
quattro indirizzi dell’istituto:
meccanico, elettrico, elettronico e moda. L’Istituto Profes-
sionale di Stato per l’Industria
e l’Artigianato G. Vallauri ha
mostrato così la sua anima: gli
studenti, simbolo del futuro,
da far crescere e valorizzare,
grazie alla guida attenta degli
insegnanti che da anni si dedicano a curare il loro percorso
formativo.
Francesco Palumbo
Anche quest’anno Sir Andrew’s ha fatto
il suo tradizionale albero di Natale.
La variante di Bilancio che prevede la riacquisizione dello stabile della storica
Polisportiva Dorando Pietri infiamma il Consiglio Comunale
Operazione da 1 milione di euro
“avendo deciso che si deve
salvare una polisportiva che
Foto della settimana
è una gioiosa macchina da
voti la maggioranza stabili-
sce, di conseguenza, tutte le
cose che si potrebbero fare
in quella superficie”. Che
non si tratti di una scelta
felice è opinione condivisa
anche da Cristian Rostovi
(Pdl). “Tutta l’operazione ci
convince poco. In quell’area
dovrebbero trovare collocazione non solo il magazzino,
ma anche centro prelievi,
Avis e, forse, una farmacia.
Se si considera che lì resteranno anche le attività della
Polisportiva, salvo i quattro
campi da bocce necessari
per ricavare il magazzino, si
ha idea dell’intasamento di
traffico che ne deriverebbe?
Per di più in una zona, da
questo punto di vista, già
non felicissima”. Oltre alle
questioni di merito, che verranno discusse nella seduta
del 13 dicembre, le opposizioni obiettano anche sul
metodo: “questo modo di
fare – commenta Lorenzo
Paluan di 5 Stelle – PRC
- segna la mancanza di
dialogo della maggioranza
con la città. Una decisione
di tale portata, che cambierà il ruolo di un’area così
importante, è stata covata
per mesi, prima, durante e
dopo l’emergenza terremoto, e viene scodellata al
Consiglio Comunale, in una
delibera di Bilancio, senza
che nulla sia mai trapelato
prima”. Ferma la risposta
dell’assessore a patrimonio
e viabilità Carmelo Alberto
D’Addese. “Non c’è nessun
segreto, ma solo tempi
tecnici da rispettare. La
scelta dell’Amministrazione,
che sarà illustrata a tempo debito con il massimo
coinvolgimento di Commissione e Consiglio, intende
intervenire su tre punti:
riorganizzazione delle
attività sportive della zona,
ovvero polisportiva, società La Patria e Judo Club;
attivare servizi per la città,
data la posizione strategica
del fabbricato, con ampio
parcheggio e accessibilità
da più direttrici; ridurre i
costi di affitto in carico al
Comune. Dimostreremo
presto come si tratti di una
decisione utile, conveniente
ed economica”.
Marcello Marchesini
07.12.2012 n° 44
16
Nemo Pietàs
Falso è che sia
il buio della ragione
a generar mostri
è – piuttosto – l’accecante
malilluminato raziocinio
privo del più umile
sentimento - di pietà
empatica –
congelata nella
convinzione
di giustizia e verità assoluta
di chi s’arroga (di diritto)
un’investitura illogica d’esser al di là
del bene e del male
origine e causa di mostri
esseri
indegni empi scellerati …
Art. 111 della
Costituzione Italiana
L
a giurisdizione si
attua mediante il giusto
processo regolato dalla
legge. Ogni processo si svolge
nel contraddittorio tra le parti,
in condizioni di parità, davanti
a un giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura
la ragionevole durata. Nel
processo penale, la legge assicura che la persona accusata
di un reato sia, nel più breve
tempo possibile, informata
riservatamente della natura e
dei motivi dell’accusa elevata
a suo carico; disponga del
tempo e delle condizioni
necessari per preparare la sua
difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare
o di far interrogare le persone
che rendono dichiarazioni a
suo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogatorio
di persone a sua difesa nelle
stesse condizioni dell’accusa
e l’acquisizione di ogni altro
mezzo di prova a suo favore;
sia assistita da un interprete
se non comprende o non
parla la lingua impiegata nel
processo. Il processo penale è
regolato dal principio del contraddittorio nella formazione
della prova. La colpevolezza
dell’imputato non può essere
provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera
scelta, si è sempre volontariamente sottratto all’interrogatorio da parte dell’imputato
o del suo difensore. La legge
regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in
contraddittorio per consenso
dell’imputato o per accertata impossibilità di natura
oggettiva o per effetto di
provata condotta illecita. Tutti
i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati.
Contro le sentenze e contro
i provvedimenti sulla libertà
personale, pronunciati dagli
organi giurisdizionali ordinari
o speciali, è sempre ammesso
ricorso in Cassazione per
violazione di legge. Si può derogare a tale norma soltanto
per le sentenze dei tribunali
militari in tempo di guerra.
Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei
conti il ricorso in Cassazione
è ammesso per i soli motivi
inerenti alla giurisdizione.
V
orremmo questo mese
porre all’attenzione
dei lettori di Un Due
Tre… Cella, la crescita e l’interesse che il nostro forum ha
suscitato. Ci giungono tanti
messaggi e con caratteristiche
differenti, alcuni di timida
curiosità, altri di impetuosa
polemica. Tra questi sono
stati scelti alcuni testi scritti
da studenti o, meglio, per la
maggior parte da studentesse, che frequentano la Facoltà
di Giurisprudenza di diverse
città. Vorremmo perciò
rispondere a loro per proseguire un dialogo che vada
oltre questa rubrica. Chiunque voglia parlare con noi è il
benvenuto. Scriveteci a info@
arservizi.org
Una risposta alla
lettera di Irene
del 2 novembre 2012
G
entilissima Irene,
ci scrivi che il cittadino
si deve porre sotto
le differenti misure legislative previste dagli apparati
statali per ricevere in cambio
tutela. Il cittadino deve inoltre
rispettare le leggi e lo Stato
deve tutelarlo da chi non le
rispetta. Vorrei però chiederti
una cosa, visto che sei al
quarto anno di Giurisprudenza e, tra poco, ti accingerai a
divenire parte di chi tutela la
giustizia e, soprattutto, di chi
la applica. Chi ha sbagliato
deve pagare, purtroppo però,
c’è anche chi è in carcere ed è
innocente, pur essendo stato
giudicato colpevole. In questi
casi, e cerco di rispondere un
po’ alla tua lettera, il bisogno di risocializzazione, che
tu poni tra le funzioni della
detenzione, perde di significato. Chi vive qui dentro si
chiede spesso se chi ti giudica
lo faccia in modo integerrimo, ponendosi di fronte a un
essere umano prima che a un
caso e pensando alle terribili
conseguenze che una dura
condanna possa innescare e,
soprattutto, se la condanna
sia giusta o no. Tu saprai delle
gravi difficoltà che attraversa
il sistema giudiziario italiano:
processi lunghissimi, tanta
burocrazia, fondi che non
vengono erogati e … tanti
detenuti e detenute che attendono. Cara Irene, la mia e
la nostra speranza è che tutti
quei bravi ragazzi come te,
che studiano per entrare a far
parte di una nuova società,
lo facciano davvero, sul serio,
cercando di sfuggire alle
dinamiche di assuefazione
che omologano e rendono
insensibili. Un’altra cosa vorrei
dirti per quando eserciterai:
“Non si fanno prigionieri”.
Non dimenticarlo. Se lo farai,
forse, ti sarà più facile giudica-
re o difendere con coscienza
perché quello che hai scelto
di fare non debba mai essere
una semplice professione, ma
una missione. Spesso capita
ci si trovi dinnanzi ad avvenimenti che possono trasformare la vita. Questi accadimenti,
in alcuni casi, sono giochi del
destino. E’ terribile pensare
che trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato
o viceversa, possa decidere
la propria sorte come avvene
nel film Sliding Doors di P.
Howitt, in cui la vita della
protagonista cambia radicalmente in seguito a un banale
episodio: prendere o perdere
la metropolitana…
Il gruppo di lavoro della
sezione femminile della
Casa Circondariale S. Anna
di Modena (dal progetto
di laboratorio espressivo
d’Arte e di Danzamovimentoterapia proposto e
realizzato da ArServizi di
Carpi e promosso dall’associazione Gruppo CarcereCittà di Modena).
07.12.2012 n° 44
H
a aperto a Carpi,
Aldebaran Bio, - in
via della Libertà,
angolo viale Manzoni - un
negozio specializzato nella
vendita di alimenti biologici, macrobiotici e senza
glutine, che riserva anche un
bellissimo spazio benessere
e relax, dedicato al piacere
di una profumata tisana
naturale. Un negozio che
porta inscritto nel suo nome
un messaggio di luminosa
energia: Aldebaran infatti,
è la stella più brillante della
costellazione del Toro ed è
una delle stelle più facili da
trovare in cielo. Abbiamo
incontrato la titolate, Alessandra Morellini per conoscere meglio la filosofia, i
prodotti e gli obiettivi legati
al mondo di Aldebaran.
Cosa si può trovare nel
punto vendita?
“L’ambiente è accogliente
e in grado di trasmettere serenità e calore a chi
vi entra. Ho suddiviso il
punto vendita in due parti,
a seconda della tipologia di
prodotto esposto. L’Angolo
del Biologico e Naturale
offre una vasta gamma di
alimenti, tutti provenienti da
agricoltura biologica. Pasta
al farro, di kamut, al grano
saraceno; zuppe, minestroni,
riso integrale, grissini, piadine, tigelle, succhi di frutta
passato di pomodoro, sale
marino integrale e Himalayano, olio, aceto, dadi per
brodo senza lievito e iposodici; dolci come biscotti,
17
Aldebaran Bio, in via della Libertà, angolo viale Manzoni, è il nuovo negozio carpigiano specializzato
nella vendita di alimenti biologici, per tutte le intolleranze e senza glutine
L’angolo del bio e senza glutine
per un’alimentazione sana
dedicata a loro. I celiaci
hanno a loro disposizione un ampio spazio che
ho denominato appunto
Senza Glutine. Qui espongo alimenti, dal fresco al
secco, al surgelato. Prodotti
delle migliori marche e a
prezzi competitivi. Menù
completo: primo, secondo e
dessert. Anche pizza, gelato
e birra… non manca nulla!
I celiaci possono acquistare
utilizzando i buoni rilasciati dall’Asl di Modena
e Reggio Emilia. L’offerta
copre tutte le fasce di età:
dai bambini ai ragazzi, dagli
adulti agli anziani”.
E poi c’è lo spazio benessere e relax…
snack, merendine, senza
lievito, latte, uova e zucchero; latte di soia, di riso,
marmellate senza zucchero,
miele, yogurt di soia, burro
di soia, tofu e seitan per chi
non mangia carne. Tutto per
le varie intolleranze, senza
lievito, zucchero, uova,
latte...”.
Toma di&Massimo
Tomi
Loschi
Cosa proponeper le persone affette da celiachia?
“Le persone che scelgono
Aldebaran Bio possono
trovare tutto ciò che occorre
“Per quanto riguarda il relax
e il benessere - del corpo e
della mente - c’è un angolo
dedicato a tè e tisane naturali, in tanti gusti. Curative,
Alessandra
Morellini
per insonnia, stress, gonfiori addominali, digestivi,
drenanti per le gambe o,
semplicemente, da gustare. Da provare le tisane ai
frutti esotici e tropicali e il
tè roobios rosso d’Africa…
Numerose le tisaniere toscane fatte a mano”.
Progetti per il futuro?
“A breve organizzeremo dei
corsi di cucina, rappresentanti ed esperti delle ditte
che ci forniscono i prodotti
verranno a insegnare ai
nostri clienti tutti i segreti e
le tecniche per preparare al
meglio un piatto prelibato.
L’utilizzo delle farine senza
glutine non è semplice. Per
impastare serve un po’ di
pratica! Poi durante tutto
l’anno proponiamo sconti
sui nostri prodotti e forniamo gratuitamente una
tessera Aldebaran Bio. Una
volta completata si ottiene
un buono spesa del valore di
20 euro”.
Il carpigiano Alberto Rustichelli espone a Novellara
di Loanna Giroldi
Dal legno, emozioni d’arte
Giochiamo ad assaggiare
il parmigiano reggiano
T
oma&Tomi continua a
divertirsi non solo proponendo sempre nuovi
prodotti, ma anche nuove
attività rivolte ai bambini.
Dopo la visita dei piccoli della
Scuola materna Gasparotto di Fossoli con cui ci
siamo divertiti a scoprire i
sapori giocando con la nostra
lingua, Toma & Tomi organizza il prossimo 16 dicembre
alle 15.30, un laboratorio
per bambini dai 6 ai 10 anni,
dal tema: Giochiamo ad
assaggiare il parmigiano
reggiano. Insieme all’esperta
assaggiatrice Marina Turrini,
Toma&Tomi desidera raccontare ai più piccoli la storia del
parmigiano attraverso l’uso di
immagini, giochi e proponendo delle divertenti tecniche di
assaggio per riconoscerne la
qualità e il tempo di stagionatura. Metteremo in gioco tutti
i nostri sensi alla scoperta
del formaggio principe della
nostra terra! Al termine del
laboratorio i bimbi potranno
fare una gustosa merenda a
base di parmigiano. Sono
disponibili 20 posti, per
partecipare, telefonare a
Toma&Tomi allo 059/698087.
I
l carpigiano Alberto
Rustichelli espone
insieme a Silvano de
Pietri e ad Avio de Lorenzo presso la Sala Spezieria
(ex Convento dei Gesuiti)
in viale Roma a Novellara.
L’inaugurazione della mostra Dal legno, emozioni
d’arte avrà luogo sabato
8 dicembre alle 16,30.
In esposizione dipinti e
sculture in legno dei tre
artisti. Pittore e scultore,
Rustichelli, oltre alla pittura
e alla scultura su legno, si
è dedicato all’incisione,
all’affresco e al graffito.
18
07.12.2012 n° 44
07.12.2012 n° 44
19
ANCHE QUEST’ANNO È TORNATA IN PIAZZA GARIBALDI LA PISTA DI PATTINAGGIO SUL GHIACCIO PER LA GIOIA DI ADULTI E BAMBINI
Tutti in pista in Piazza Garibaldi
I
n occasione dell’arrivo dell’inverno e delle festività natalizie,
è tornata a Carpi la pista di
pattinaggio in ghiaccio sintetico,
nonchè ecologica poiché non
necessita di alcun impianto di raffreddamento. In Piazza Garibaldi,
uno degli angoli più belli della
città, grandi e piccini possono così
dilettarsi scivolando con i pattini,
volteggiando e misurandosi in uno
degli sport invernali per eccellenza. Da soli o con gli amici, il
divertimento è assicurato sull’ampia pista di 270 metri quadrati di
ultima generazione che permette
di svagarsi in tutta sicurezza
con i pattini 3S equipaggiati con
lame rotanti. La pista, fortemente voluta anche dal Consorzio
Ph Max Pecoraro
ConCarpi, resterà attiva fino a
domenica 13 gennaio osservando i
seguenti orari: feriali dalle 10 alle
21; festivi e prefestivi dalle 10 alle
24. La pista del ghiaccio di Piazza
Garibaldi è messa a disposizione
di tutti i carpigiani e non solo, che
vogliono divertirsi con questo
sport invernale che appassiona
adulti e bambini, coinvolgendo
pattinatori esperti e principianti.
Sono infatti molte le
persone che approfittano
della pista sul ghiaccio della piazzetta per
indossare i pattini per la
prima volta, perchè non
è mai troppo tardi per
imparare!
C.S.
07.12.2012 n° 44
20
I
mpossibile visitare la
città americana per
eccellenza senza pensare allo spirito ottimista da
happy ending che da sempre
si è abituati ad associare agli
States.Innumerevoli sono
i film che hanno messo in
scena il claim americano
del tutto può accadere e,
soggiornandovi per un po’
di tempo, ti accorgi che
effettivamente è proprio
così. Questa è la città dove
un cameriere può arrivare
a guadagnare anche 5.000
dollari al mese e, se hai
qualche titolo di studio, puoi
far carriera,
partendo da
uno stipendio
più che dignitoso. I giovani di
questa città non
sono spaventati dal futuro
nonostante la
crisi economica
si faccia sentire
anche qui. A
differenza dei
giovani italiani,
loro non devono fare i conti con la mentalità chiusa, tipica del nostro
Paese, che da sempre blocca
le loro possibilità. In poche
parole, i giovani newyorkesi
non si sentono minacciati da
figure adulte che possono
ostacolarli o impedirgli di
ottenere un posto di lavoro;
qui il motto “largo ai giovani” esiste, con la postilla,del
Lady Marty in the City
Il famoso sogno americano esiste ancora?
tutto determinante:
“devi dimostrare che
vali”. L’aria
di rinnovamento è sempre presente
tra le strade
della Grande Mela; è
una sensazione che
si mescola
ai rumori
dei clacson, alle voci degli
artisti di strada e dei venditori ambulanti, qualcosa
d’intrinseco che sembra
esserci da quando esiste
la città. Sarà per questo
che la sua espansione non
accenna a rallentare. Infatti, tanti quartieri una volta
considerati off-limits, sono
ora diventati nuovi centri
riqualificati. Alcuni esempi: Harlem, Williansburg,
Dumbo-Brooklyn e Long
Island City nel Queens, che
nel giro di pochi anni sono
diventati mete trandy e con
affitti alle stelle. Non è solo
dal punto urbanistico che ci
si sente immersi in una realtà in espansione. La musica
è un’altra grande protagonista della città: il sottofondo
musicale non manca mai e
quasi mai
delude. Le
radio, dentro
i grandi magazzini, nei
pub e negli
spazi pubblici sono
sempre pronte a passare
nuovi artisti
e, la cosa più
strabiliante é
che, in tre mesi non ho mai
sentito nulla firmato Justin
Bieber o Rihanna che non
mancano mai sulle cover
dei magazines… forse gli
americani trovano più interessanti le loro performance
sentimentali, piuttosto che
quelle musicali. Qui artisti
anche alternativi vengono
trasmessi nelle casse di Macy’s, H&M o Zara. Per gli
appassionati di musica fare
shopping diventa anche un
modo per scovare nuovi artisti; basta avere la prontezza
di usare Shazam (applicazione che identifica l’artista
a cui appartiene la canzone
in ascolto). Per chi vuole
intraprendere la carriera musicale, New York è il posto
giusto: qui tanti locali sono
luoghi di culto e veri e propri
trampolini di lancio. Altra
differenza con l’Italia, dove
il panorama underground
rimane per molti l’unica
dimensione possibile dove
suonare. A New York per
molti è solo un inizio: da lì si
può arrivare a toccare anche
i circuiti più mainstream. Un
locale fra tutti è il Piramide,
meta culto dell’East Village,
dove Madonna, Nirvana
e Red Hot Chilli Peppers
hanno iniziato. Anche nel
mio caso, con un po’ di
intraprendenza, non è stato
impossibile parlare con i
gestori per organizzare un
eventuale concerto della mia
band (Roipnol Witch). In
fondo, anche Madonna, non
sarebbe chi è, se non avesse
avuto qualcuno che, all’inizio della sua carriera, avesse
creduto in lei e forse non
tutti sanno che ad aiutarla
è stato proprio un italiano.
Elio Fiorucci che, dopo
aver aperto il suo secondo store in città - il primo
fu a Londra - si trovava a
organizzare la festa per il
15 anni del marchio, all’interno dello Studio 54; tra
gli invitati: Andy Worhol,
Keith Haring, Basquiat...
In quell’occasione decise
di far esibire, per l’appunto,
l’esordiente Madonna. Il resto è storia. Quindi, italiani,
non dimenticate di scrivere
nuove storie, attraverso i
giovani. Noi siamo qui a disposizione. Solo lasciandoci
una possibilità, vi dimostreremo chi siamo.
Martina Guandalini
07.12.2012 n° 44
21
Islam
e dintorni...
di Francesca Zanni
Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso
la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna
Sosteniamo il
commercio locale
di Clarissa Martinelli
[email protected]
La storia di Malala
M
alala Yousafzai è nata nel
1997 in Pakistan, ha solo
15 anni, ma ha tanto da
raccontare. La sua vita è radicalmente cambiata da quando ha
iniziato a denunciare sul suo blog
la terribile condizione delle bambine e delle ragazze pachistane
che, come lei, vorrebbero studiare
senza doverlo fare di nascosto,
dopo l’editto dei talebani che vieta
l’istruzione alle donne. Il suo attivismo
per i diritti delle donne nella regione del
Pakistan dove vive, lo Swat, ha provocato la
violenta reazione degli attivisti talebani pachistani che, lo scorso 9 ottobre, hanno colpito lo scuolabus con il quale la ragazza stava tornado a casa da scuola.
Pochi giorni dopo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) il caso di Malala fa molto scalpore: ancor oggi infatti, in tutto
il mondo la parità tra i sessi è ben lontana dall’essere raggiunta e casi di violenza
di genere come questo sono tutt’altro che rari. La forza di questa ragazzina che
per difendere i suoi diritti si è fatta nemica i talebani ed è rimasta gravemente ferita alla testa, è chiaramente
meritevole di nota. Il caso ha suscitato
l’indignazione internazionale, tanto
che un ospedale inglese ha deciso
di curarla – oggi la ragazza si trova
ancora lì insieme alla famiglia – e il
sindaco di Roma, Gianni Alemanno, le ha concesso la cittadinanza
onoraria. Non sono certo dello stesso
parere gli estremisti islamici che nel
suo Paese l’hanno attaccata: oltre
all’attentato che le hanno rivolto, ora spunta anche una fatwa contro di lei e per
il suo “lavoro osceno”. Considerare l’istruzione femminile una minaccia, non è
che la dimostrazione della forza potenziale delle donne, temuta persino dalle
organizzazioni fondamentaliste.
PER APPROFONDIRE
http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/7834402.stm
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lazio/Roma-cittadinanza-onorariaa-Malala-Alemanno-E-il-simbolo-della-lotta-ai-diritti-umani_313933821246.
html
http://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2012/11/22/news/fatwa_malala-47202633/
http://www.repubblica.it/esteri/2012/10/09/news/pakistan_bambina_pacifista_ferita_alla_testa-44176073/
Cara Clarissa, ho un negozio
dove quest’estate non è entrato nessuno per il terremoto.
Adesso non entra nessuno per la
crisi. Ti ascolto e ti leggo, so che
non usi luoghi comuni contro il
commercio e volevo chiederti
di sensibilizzare ler persone sul
fatto che comprare nei negozi
oltre che nei centri commerciali permette a molti di vivere e
lavorare, ma consente anche ai
centri storici di esistere.
Lettera firmata
i liquida sempre con
grande superficialità il
commercio, nella “lotta
S
di classe” tra poveri, innescata
ad arte, finisce che i dipendenti
detestano gli autonomi perchè vissuti come “evasori” a
prescindere, i precari invidiano
i dipendenti, i lavoratori privati
accusano di inefficienza quelli
pubblici, chi ha aperto un’attività rimpiange lo stipendio e via
così, in modo che si resti tutti
divisi anziché combattere fianco
a fianco le stesse battaglie. Le
attività commerciali nel cuore
della città vivono un periodo
difficilissimo e mi preme rimarcare quello che rilevi: diversificare gli acquisti natalizi (pochi o
tanti che siano), scegliere anche
Sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle 20.30, al
Cinema Ariston di San Marino, proiezione del
film E’ stato il figlio, per la regia di Daniele Ciprì
Domenica 9 dicembre, alle 15, al Cinema Ariston
di San Marino, proiezione del film di animazione
Ribelle - The Brave
B
L
L’uomo che raccontava storie
usu è un vecchio signore a cui
piace raccontare storie. Seduto
nell’ufficio postale della sua
città intrattiene gli avventori, qualcuno appassionato, troppi distratti.
Più di tutti ama riferire l’avventura
e la sventura della famiglia Ciraulo,
colpita al cuore da un lutto. Nicola,
il capofamiglia, recupera ferrame
dalle navi in disarmo in compagnia
del vecchio padre e del figlio. Dentro
una casa modesta lo aspettano ogni
sera la madre, la moglie e l’adorata
Serenella che un proiettile vagante, esploso durante un regolamento di conti, uccide tragicamente. Inconsolabile, Nicola ritrova
improvvisamente senso e speranza inseguendo la possibilità
di un risarcimento, legittimo riconoscimento dello Stato alle
vittime della mafia. Tra debiti e ingorghi burocratici, i Ciraulo
provano a immaginare quale desiderio potrebbe appagare la loro
‘fame’ atavica. Liquidati finalmente decidono intorno al tavolo
di investire il capitale ormai ridotto in un’automobile, la più bella
che si sia mai vista in città. Ma quella Mercedes, ‘presidenziale’,
luccicante e benedetta con acqua santa e segno della croce, finirà
per diventare il simbolo della tracotanza e di una violazione che
gli ‘dei’ non mancheranno di punire. Nel film di Daniele Ciprì,
ogni inquadratura arriva quasi a tradimento, come una fitta lancinante, svolgendo una tragedia familiare dentro una realtà prima
grottesca e poi disperatamente tragica. La famiglia Ciraulo ha
violato la legge divina e immutabile, si è macchiata di tracotanza,
riempiendo il dolore della perdita con un bene materiale, destinato a influenzare in maniera negativa il loro presente. Ambientato
nella periferia di Palermo, ma girato a Brindisi, E’ stato il figlio è
una storia che ne racconta un’altra, scandita dal susseguirsi dei
numeri luminosi di un ufficio postale, dove un sordomuto ‘coi
pugni in tasca’ ascolta un uomo svolgere il suo dramma dentro
periferie desolate, cieli incupiti, soli spenti, deserti di solitudine.
Frammenti sparsi che riferiscono di una dissoluzione sociale,
esistenziale ma soprattutto antropologica, che sfalda l’identità,
liberando il lato selvaggio e disintegrando la figura umana.
Il coraggio di Merida
a principessa Merida è tutta suo padre e poco sua madre.
Coraggiosa, audace e insofferente alle regole di corte
preferisce cavalcare e tirare con l’arco piuttosto che sedere
a tavola composta o curare i suoi immensi capelli rossi. Costretta
a sposare uno tra i pretendenti che si scontrano per la sua mano
decide di sovvertire le regole e rinnegare la tradizione, subendo la
conseguente ira materna. Fuggita nei boschi per la disperazione
incontra una vecchia strega che le offre un rimedio magico ai suoi
problemi. Invece che acquietare i contrasti con la madre, il rimedio trasformerà quest’ultima in un orso, l’animale più odiato dal
battagliero padre, quello che anni prima gli staccò una gamba.
Tutto ciò che Ribelle ha da dire di originale e affascinante sui suoi
personaggi, lo afferma nei primissimi minuti, in quel segmento
che anticipa la comparsa improvvisa del titolo e che, come ogni
prologo che si rispetti, oltre a narrare un antefatto fondamentale mette anche in scena un livello di lettura più profondo della
trama. Si tratta di quell’idea allargata di coraggio intesa come
l’unione di
forza, ardore e
sentimentalismo
che esprime il
titolo originale
(Brave) e che in
italiano dovrebbe
diventare sinonimo, non si sa
bene perchè, di
ribellione. Merida
è il personaggio
dal look più
interessante degli
ultimi 20 anni,
dotata di una
chioma rossa che
da sola ne illustra
la forza combattiva, la dolcezza
e le asperità di
carattere.
un negozietto vicino a casa,
aiuta a vedere ogni sera le luci
nelle città, il passeggio, la vita
di una comunità. Siamo diventati troppo attratti dal risparmio
immediato senza mettere in
conto quanto costerà sul lungo
periodo ripiegare solo su cineserie di bassa qualità. Acquistare vicino, cose fatte in
Italia, aiuta l’occupazione di chi
produce gli articoli, di chi li rappresenta, di chi li vende, oltre a
tutto l’indotto legato all’apertura e al mantenimento di un negozio. O cammineremo in città
pericolose, buie e deserte prima
di quanto immaginiamo.
Domenica 16 dicembre, alle 21, al Cinema
Ariston di San Marino, proiezione del film
Monsieur Lazhar, di Philippe Falardeau
Il senso della perdita
B
achir Lazhar, immigrato
a Montréal dall’Algeria,
si presenta un giorno per
il posto di sostituto insegnante
in una classe sconvolta dalla
sparizione macabra e improvvisa della maestra. E non è un
caso se Bachir ha fatto carte
false per avere quel posto:
anche nel suo passato c’è un
lutto terribile, con il quale, da
solo, non riesce a fare i conti.
Malgrado il divario culturale
che lo separa dai suoi alunni,
Bachir impara ad amarli e a
farsi amare e l’anno scolastico
si trasforma in un’elaborazione comune del dolore e della perdita
e in una riscoperta del valore dei legami e dell’incontro. Il film è
un racconto semplice, sia dal punto di vista della struttura che
dell’estetica, assolutamente naturalistica, ma suscita emozioni
forti perché sembra uscito da un passato più autentico, incarnato
dal personaggio del titolo, che delle nuove locuzioni per l’analisi
logica non sa nulla ma conosce la sostanza, quella che non muta.
Monsieur Lazhar è un film commovente, non pietistico né moraleggiante, che riflette sulla perdita ma fa riflettere anche noi su
cosa ci siamo persi per strada. Il cuore del film resta la relazione
tra i bambini - Alice (Sophie Nelisse) in particolare - e il maestro,
ovvero l’incontro con l’altro, la scoperta reciproca delle storie personali che stanno dietro un nome e un cognome sul registro, da
una parte e dall’altra della cattedra. E’ questa simmetria, infatti,
che, se inizialmente può suonare un po’ meccanica, diviene poi
responsabile della forza e della bellezza del film, specie perché
il regista e sceneggiatore Philippe Falardeau non pone tanto
l’adulto al livello dei bambini quanto il contrario. Posti di fronte
alla necessità di superare un trauma che alla loro età non era previsto che si trovassero sulla strada, gli alunni di Bachir sperimentano il senso di colpa, la depressione e la paura esattamente come
accade all’uomo, nel suo intimo. Insegnando ai bambini e a se
stesso a non scappare dalla morte, Lazhar (si) restituisce la vita.
07.12.2012 n° 44
22
L’aforisma della settimana...
“L’inizio dell’amore spesso è simultaneo. Non così la fine. Da ciò nascono le tragedie”.
Alessandro Morandotti appuntamenti
Teatro
CARPI
9 novembre - ore 21
Viviana Toniolo, Vittorio
Viviani
Oh Dio mio!
Di Anat Gov
Regia Nicola Pistoia
Cinema Teatro Eden
10 dicembre - ore 21
10 tracce per la
fine del mondo
Di Riccardo Buscarini
Nome nuovo della scena
contemporanea internazionale,
Riccardo Buscarini, giovane
coreografo e danzatore italiano,
dopo una prestigiosa formazione londinese e una manciata di
premi torna in Italia con speciali progetti di residenza. 10
tracce per la fine del mondo è la
sua ultima creazione, vincitrice
del Premio Fondo Fare
Anticorpi, assolo che rivela
le sue doti migliori: sapienza
compositiva e intelligenza
concettuale
Cinema Teatro Eden
12 dicembre - ore 21
Fer Filos sot a l’elber
Con il gruppo dialettale
carpigiano Al Filos
Musiche di Alessandro Pivetti
Ingresso a offerta libera per il
recupero del Teatro
Cinema Corso
12 dicembre - ore 21
Crescenza Guarnieri
Niente più niente al mondo
Di Massimo Carlotto
Regia di Nicola Pistoia
Teatro Eden
13 dicembre - ore 21
Diamoci del tu: l’Orchestra
Maniscalchi e il tenero
Gianluca De Martini
Uno spettacolo teatral
musicale, un viaggio nel
tempo, verso gli anni in cui
l’Italia sperimentò per la prima
volta gli originali suoni, ritmi
e melodie in arrivo dal Nuovo
Continente, per riportare in
vita la musica swing e i celebri
motivetti che divennero tanto
popolari tra gli Anni ‘30 e ‘40
A cura di San Rocco Arte e
Cultura
Palavolontariato
Mostre
CARPI
Fino al 31 dicembre
L’umorismo ai tuoi piedi
Personale di Fabrizio Pani
O&A Centro Affari
Fino al 27 gennaio
Calvino - Luzzati, le Città
invisibili
Sala ex Poste
Mercoledì 12 dicembre, a partire dalle 21, al Cinema Teatro Corso,
torna l’appuntamento con il Gruppo dialettale carpigiano Al Filos. Il
ricavato sarà devoluto interamente al recupero del Teatro Comunale
Fêr Filôs Sòtà l’Êlbêr
vi dà appuntamento
al Cinema Corso
L
’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Carpi e il Gruppo
dialettale carpigiano Al Filos
- e grazie all’instancabile opera
del coordinatore e poeta, nonchè
fidato collaboratore di Tempo,
Massimo Loschi e di Renato
Corsi – propongono nell’ambito delle iniziative del cartellone natalizio, il tradizionale
varietà Fêr Filôs Sòtà l’Êlbêr
che, quest’anno, raggiunge il
ragguardevole traguardo della
quindicesima edizione.
Un’edizione del tutto straordinaria poiché a causa del terremoto
che ha piegato le nostre terre,
lo spettacolo non si terrà nella
consueta cornice del Teatro Comunale, inagibile dopo il sisma,
bensì al Cinema Teatro Corso.
L’appuntamento è quindi fissato
Iolanda Battini
per mercoledì 12 dicembre, a
partire dalle ore 21, al Corso.
La serata, presentata da Dante
Colli, è a ingresso
gratuito ma i presenti
potranno fare un’offerta libera che sarà
interamente devoluta
al recupero del nostro
amato Teatro. Lo
spettacolo prevede
poesie dialettali - testi
di Jolanda Battini,
Giacinto Bruschi,
Alessandro Flisi,
Massimo e Riccardo
Loschi, Maria Teresa Lugli, Sauro Roveda, Luciana Tosi
- ed esilaranti gag
comiche con Dafne
Savani, Renato Corsi
e Giacinto Bruschi.
A impreziosire la serata, intermezzi al pianoforte del Maestro
Alessandro Pivetti.
L’11 e il 12 dicembre al Teatro Asioli di Correggio va in scena Il dolore di
Marguerite Duras. Con Mariangela Melato e Cristiano Dessì.
Regia di Massimo Luconi
L’attesa delle donne
U
na grande protagonista del nostro teatro, Mariangela
Melato, offre la propria
voce e il suo temperamento di attrice e donna alla
scrittura di Marguerite
Duras, autrice importante
della letteratura europea.
E’ in scena l’11 e il 12 dicembre, alle 21, al Teatro
Asioli di Correggio, Il
dolore, spettacolo firmato da Massimo Luconi.
Il dolore è un romanzo
“in prima persona”, nato
come diario intimo di un
drammatico periodo della
vita della Duras, entrata
insieme con il marito,
Robert Antelme, nella
Resistenza antinazista in un gruppo
comandato da François Mitterrand.
Nelle strade parigine, in attesa del
marito che era stato arrestato con
la sorella dai nazisti e deportato
nel campo di concentramento di
Dachau, la Duras trascorse i mesi
tra il giugno del 1944 e i giorni che
seguirono la fine della guerra. “L’
attesa in cui vive la protagonista de
Il dolore è attesa identica a quella
di tutte le donne che aspettano, non
solo in un periodo di guerra, ma nei
momenti di abbandono, sofferenza
interiore, e testimonia una capacità
di sopportazione tipicamente femminile che mi ha molto colpito”, dice
la Melato evocando lo spettacolo.
Quasi un monologo, interrotto dalla breve apparizione di Cristiano
Dessì, intensa “riflessione universale sulla Storia, sulla condizione
femminile e sui sentimenti umani”.
Perché quel diario che diventa ora
tessuto di una dolorosa drammaturgia è testimonianza “di una tragedia
insieme personale e universale”. In
una Parigi primaverile, in festa per la
fine del conflitto mondiale, Marguerite si aggira sconvolta, come molte altre donne dei prigionieri e dei
deportati che attendono notizie dei
loro uomini; ansiae speranza, gioia
e dolore, “mentre l’esistenza di ogni
giorno prosegue, perché - annota la
Duras - si è costretti comunque a
vivere”. “Pensando all’adattamento
per il palcoscenico - ha spiegato il
regista Luconi - abbiamo lavorato
sulla forza di un linguaggio asciutto,
come graffi o incisioni della penna
sulla carta, e di un pensiero non logico, ma mentale e viscerale, come
flash o schegge impazzite dell’ inconscio che s’ inseriscono nella vita
quotidiana. Mariangela/Marguerite
apre le sue viscere, il tormento, offrendoci un raro spaccato di vitae
letteratura mischiate mirabilmente in maniera alchemica, assoluta
e disperata”.
appuntamenti
Fino al 9 dicembre
A silent dialogue
Mostra di Amalia Mora e
Daniela Tieni
Curata da Francesca Pergreffi
e Filippo Bergonzini
Galleria Spazio Meme
Fino al 6 gennaio
Cose di donne
Sala Cervi
Fino al 13 gennaio
Primo Levi - I giorni e le
opere
Mostra documentaria
a 25 anni dalla scomparsa
Sala dei Nomi Museo
Monumento al Deportato
Fino al 20 gennaio
Ori, Odori, Colori
Mostra delle opere
di Adriano Pompa
Dark Room Silmar
Fino al 31 gennaio
Laboratorio dei cortocircuiti
Di Adolfo Lugli
Galleria Alberto Pio
Eventi
CARPI
7 dicembre - ore 22.30
The Blind CatFish
A seguire Matteo
Borghi Dj set
Kalinka Arci Club
7 dicembre - ore 20.30
La Cena della Solidarietà
Fino a 200 posti per una serata
di gastronomia tipica in
compagnia dei volontari che
operano sul territorio.
Su prenotazione (059.684310)
Costo: 15 euro
Palavolontariato
7 dicembre - ore 20.30
Genius Loci. I luoghi della
musica
Sin che ridono le rose odorose
Arie da La conversione
di Maddalena
Di Giovanni Bononcini
Anna Rita Pili e Vittoria
Giacobazzi, soprani
Erica Rompianesi, alto
Lorenza Malagola Barbieri,
basso
Mario Sollazzo, clavicembalo
A cura del Festival musicale
estense Grandezze
e Meraviglie
Sala dei Mori
8 dicembre
tutto il giorno
Bancarelle della Solidarietà
Palavolontariato
8 dicembre
Tutto il giorno
Natale in tradizione
le Tradizioni Natalizie
07.12.2012 n° 44
appuntamenti
Cori Gospel, Giochi di Luce e
100 kg di Cotechino Offerto
In tutto il Centro Storico
8 dicembre - 15 - 19
Un sacco di cose da fare
Laboratorio di Babbo Natale
per grandi e piccoli
Torre dell’Uccelliera
23
Ritorna Baci e abbracci a mezzanotte il concerto degli auguri del 31
dicembre. insieme al musicista siciliano Roy Paci e compagni, anche band
dalle zone terremotate
Capodanno in Piazza
8 dicembre - 16
Cinema che passione
Proiezione del film
La stella di Laura (4-8 anni)
Circolo Gorizia
8 dicembre - 16.30
Teatro che passione
I viaggi di Sindbad
il marinaio
Teatro d’attore, oggetti e canto
dal vivo
Circolo Graziosi
8 dicembre - 17
Musei per Natale
Sacre conversazioni
Visita guidata ai dipinti
dell’Appartamento nobile
Palazzo Pio
8 dicembre
S-Vestiamo la violenza
Ore 10/12
Saletta pubblica Fondazione
Cassa di Risparmio
Difesa personale: asservità e
uso della voce
Con Sergio Rosi
Info e iscrizioni: 333.6982609
8 dicembre - ore 17
Saletta pubblica Fondazione
Incontro con Lilla Beggi
9 dicembre - ore 17
Saletta Fondazione
Il tè delle cinque
Conversazione con le
volontarie di Vivere Donna e
avvocati dell’Associazione
InDifesa
8 dicembre - ore 9.30
25ª La Sfettleda - Trofeo
Champion
Stabilimento Champion
9 dicembre
tutto il giorno
Bancarelle della Solidarietà
Palavolontariato
11 dicembre - ore 17
Cosa è importante sapere
per avviare e proseguire
bene l’allattamento al seno
Casa del Volontariato
12 dicembre - ore 18
Volontari di Pubblica Utilità
Incontro-aperitivo analcolico
A cura della Fondazione Casa
del Volontariato
Palavolontariato
S
arà Roy Paci con gli Aretuska ad augurare Toda joia,
Toda beleza ai modenesi - e
non solo - per il 2013. Il musicista
siciliano con i suoi compagni di
band (Aretuska viene dall’antico
nome di Siracusa, cioè Aretusa)
sarà il protagonista di Baci e
abbracci a mezzanotte in Piazza Grande, il concerto gratuito
del 31 dicembre organizzato dal
Comune di Modena. Prima di
loro saliranno sul palco musicisti
e band giovanili locali, diverse
delle quali provenienti dalla Bassa
colpita dal terremoto, come segno
di ospitalità e solidarietà verso la
E
siste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a
pochi chilometri dalle nostre case. Alla
fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono
intrappolati in Albania con l’avvento
del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto
di periodiche e violente persecuzioni.
Con l’accusa di attività sovversiva ai
danni del regime la maggior parte viene
condannata e poi rimpatriata in Italia.
Donne e bambini vengono trattenuti
e internati in campi di prigionia per
la sola colpa di essere mogli e figli di
italiani. Vivono in alloggi circondati
rinascita e la voglia di ripartire
di chi vive in quelle zone e come
esplicito invito a stare insieme per
far festa e lasciarsi alle spalle per
un po’ paure e disagi. Il concerto
incomincia alle 22.30 e, dopo il
conto alla rovescia e i tradizionali
auguri del sindaco Giorgio Pighi
alla città e ai modenesi, riprende
con i ritmi divertenti e trascinanti di Roy Paci & co, autentici
specialisti del coinvolgimento
delle piazze attraverso la musica.
Fino alla fine del mondo, l’ultimo
singolo di Roy Paci e Aretuska è
uscito nel giugno di quest’anno,
con la partecipazione del rapper
Clementino. Il brano voleva rappresentare un conto alla rovescia
fino al 21 dicembre, la data che
secondo la profezia dei Maya segnerebbe la fine del mondo, ma è
ovviamente stato un modo ironico
di esorcizzare la cupa previsione
durante l’ultimo tour. oy Paci &
Aretuska sono: Roy Paci (leader,
voce, tromba); Moreno (MC
vocals); Giorgio Giovannini
(trombone); Massimo Marcer
(tromba); Gaetano Santoro (sax);
Jah Sazzah (batteria); Manu
Pagliara (chitarra); Mike Minerva (basso) e Antonio Amabile
(piano & keyboards).
Sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle 21, al Teatro Tempio di
Modena, va in scena lo spettacolo di Saverio La Ruina,
nell’allestimento di Davide Bulgarelli
Italianesi
da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti
a interrogatori, appelli, lavori forzati
e torture. In quei campi di prigionia
rimangono quarant’anni, dimenticati.
Come il nostro che vi nasce nel 1951
e vive 40 anni nel mito del padre e
dell’Italia che raggiunge nel 1991 a
seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato
italiano, arrivano nel Belpaese in 365,
convinti di essere accolti come eroi, ma
condannati a essere italiani in Albania
e albanesi in Italia. La stesura definitiva
del testo è in tournèe in Italia e in Europa
interpretata dall’autore, Saverio La
Ruina. Interpreti: Monica Amaduzzi,
Elisa Belli, Bianca Bianconi, Adriano
Casari, Ivan Figliolo, Raffaele Fusilli, Mina Larocca, Silvia Malavolti,
Alessandro Marazzi, Marisa Marsciani, Enrico Solmi. Una produzione
di Davide Bulgarelli per Sted Modena.
Prenotazioni: 347.6511439.
appuntamenti
12 dicembre - ore 17
L’Officina di Babbo Natale
Castello dei Ragazzi
12 dicembre - ore 21
Tenebroso Natale. Il lato
oscuro della grande festa
Alla presenza degli scrittori
Eraldo Baldini
e Giuseppe Bellosi
Conduce Paolo Gera
A cura della libreria La Fenice
Auditorium Loria
13 dicembre - dalle ore 9.30
Comuni Ricicloni Emilia
Romagna
Ore 9.30
Saluti introduttivi
Enrico Campedelli, sindaco
Ore 9.45
Sfide ambientali e
governo del servizio
Introduce Lorenzo Frattini,
presidente Legambiente ER
Intervengono: Vito
Belladonna, direttore Atersir
La prospettiva dei servizi
pubblici ambientali in Regione
Graziano Cremonini,
presidente Confservizi ER
Riduzione, riciclo e piani
industriali delle imprese: due
mondi conciliabili?
Paolo Ganassi, dirigente
servizi ambientali Aimag
La Green Economy delle filiere
del riciclaggio
Lavoro e ambiente nel recupero
di Raee e rifiuti organici
Giuseppe Bortone, dirigente
area ambiente Regione
Gli obiettivi di sostenibilità nel
riordino delle competenze sui
rifiuti
Ore 11
Prima di tutto i cittadini:
strategie virtuose dei comuni
Intervengono:
Moreno Pedretti, assessore
all’ambiente Comune
di Bazzano
Meno rifiuti più risparmio:
l’esperienza di Bazzano verso
la tariffa puntuale
Simone Tosi, assessore
all’ambiente di Carpi
Tutte le strade della riduzione:
esperienze concrete di
prevenzione rifiuti
Augusto Schieppati,
Viscolube
Dare il buon esempio: gli
acquisti verdi nelle pubbliche
amministrazioni
Conclusioni: Stefano Ciafani,
vicepresidente Legambiente
Ore 12 - Premiaziono
Fino al 23 dicembre - 15/19
Apertura straordianaria de
La torre dell’Uccelliera
sabato e la domenica
Palazzo dei Pio
07.12.2012 n° 44
24
I
biancorossi conquistano un pari
utile su un campo difficile, al
termine di una settimana molto
complessa. Lo 0-0 di Cuneo aggiunge un punto, ma ne vale ben di più
perché rinforza la classifica anziché
danneggiarla. Nessuno ha fatto meglio, a parte il Trapani che comunque
rimane ondivago, incapace di normalizzarsi: in casa marcia come il Lecce
e il Carpi (pur avendo perso contro
entrambe); in trasferta ha vinto una
sola volta, tre mesi fa.
CUNEO - E’stata una partita combattuta, tra squadre in buona forma con
urgenze diverse. Il Cuneo necessitava
di muovere la classifica perché nel
prossimo turno riposerà. Cioffi invece è stato costretto alla prudenza. Si
è dovuto inventare una formazione
nuova in poche ore, che risolvesse
l’improvviso cumulo di guai. Out
Terigi, Bianco e Arma. Ovverosia:
struttura, geometria, profondità, sicurezza nel gioco aereo. Tutto questo
è certamente mancato. Così il Carpi
Calcio – Il Carpi torna da Cuneo con un punto molto utile (0-0)
Insuperabili
Sportiello è il portiere meno battuto dei primi tre campionati italiani.
Domenica altra trasferta a Monza, contro la Tritium. Poi il Lecce.
ha accettato di essere meno intenso
rispetto alle ultime due gare. Ciononostante è stato molto pratico. Non ha
mai forzato. Ha atteso gli spazi. Con
quell’umiltà provinciale che solo le
grandi squadre compiute sanno tirar
fuori quando sono in difficoltà. E con
la consapevolezza di disporre di molti
metri di corsa in più, per condannare
il Cuneo a ritirate disperate. Fateci
caso: ogni avversaria perde almeno
un giocatore per crampi. Nessuno regge. Stavolta non è arrivato l’affondo
decisivo e vincente, ci sono anzi stati
diversi pericoli dentro l’area di Sportiello (nella foto). Ma l’impressione
finale conferma tutte le precedenti:
il Carpi è irraggiungibile sul piano
prossimo avversario - Tritium
Gruppo usurato, magia svanita
D
omenica i biancorossi ritrovano la Cenerentola di Trezzo d’Adda, reduce da
una delle sconfitte più umilianti della propria ultracentenaria storia (0-5 a
Cremona, in meno di un tempo). I numeri sono gravi, secondi solo a quelli
del Treviso per futilità: peggior attacco (8), penultima difesa (27), 8 sconfitte e un
unico successo. Carpi-Tritium è un appuntamento fisso dell’ultimo biennio. Fu
l’ultimo atto dell’irripetibile 2010-2011: lo 0-0 costò ai biancorossi la Supercoppa
di Seconda Divisione. E fu poi il prologo vincente della passata stagione (4-0 nel
debutto al Giglio) e di questo anno solare 2012 (1-0 al Brianteo firmato Eusepi,
nella prima trasferta del girone di ritorno). I lombardi non sono cambiati granché.
Per questo, stanno dimostrando parecchia usura. La magia che ne ha propulso
la doppia scalata dalla D sembra svanita. E’ venuta meno la forza della novità, la
capacità di stupire, l’originalità di gioco della matricola imprevedibile ed entusiasta
che ha raggiunto la salvezza diretta lo scorso anno. Il blocco guida resta lo stesso:
Martinelli-Teso-Sinato-Spampatti più i fratelli creativi Enrico e Roberto Bortolotto. Non sono arrivati rinforzati adeguati. L’unico acquisto indovinato è l’attaccante
Matteo Chinellato, classe ’91, dal Sudtirol: due reti finora. Tenta di invertire la rotta
il neo-allenatore Oscar Magoni (ex centrocampista di Bologna e Atalanta), scelto
al posto di Paolo Bertani (esonerato il 6 novembre dopo il ko di Trapani).
ECCELLENZA
Rallenta tutto il vertice
T
utto il vertice rallenta nei primi pantani di Dicembre. Quasi
una sorta di surplace fisiologico
all’inizio della volata verso il titolo di inverno. Resta favorita la Lupa Piacenza,
l’unica a non perdere. Si salva proprio
al 90’, a Pallavicino, strappando un
punto importante che ne estende l’allungo. Cade ancora il Rolo, stavolta
in casa. Perde anche la Correggese,
a Bagno (1-2), in modo abbastanza
normale. Determinante l’assenza di
Napoli: senza l’uomo delle massime
differenze manca forza automatica.
I ragazzi di Salmi dominano sterilmente, trovano a fatica il pari (gol di
Bouhali), poi restano in 10 (espulso
Sery) e vengono puniti in contropiede.
Domenica prossima al Borelli, il derby
con la Rubierese.
PROMOZIONE
La magia prosegue
V
ince ancora la Solierese e guadagna altre due posizioni: ora
è quinta, a tiro del terzetto di
vertice San Michelese-Calderara-Calsalgrandese che continua a perdere
punti. Il match con l’ostico Polinago
fila sopra un equilibrio scorbutico: 5
ammoniti e molte recriminazioni. Lo
decide ancora una volta un giovanissimo, sul filo di lana, tra le proteste degli
ospiti: Pietro Pannullo, canterano del
Modena, classe 1993. Domenica prossima, arriva il pericolante Anzolavino.
Fermi tutti i campionati provinciali. Nel
weekend dell’Immacolata cominciano
i recuperi, tempo permettendo.
atletico. Se davvero troverà il modo
di farsi rincorrere da tutto il campionato, potrà addirittura vincerlo per
sfinimento.
TOP DIFESA – Preparazione da
triathlon e trincea insuperabile:
queste le chiavi. Sono appena 7 i gol
subiti fin qui (0,53 a partita). Uno
solo negli ultimi 658’: il flipper di
Chiavari. Cioè: appena un rimpallo fuori controllo in oltre 10 ore di
gioco. Siamo di fronte alla difesa
più ermetica dei primi tre livelli del
calcio italiano. Meno battuta anche
della Juve in A (media: 0,66), del
Sassuolo in B (0,64), di Avellino e
Prato nell’altro girone di C1 (0,75).
In tutto il panorama professionistico,
solo il Castiglione (C2/A) ha numeri
migliori (0,35).
VERSO IL LECCE – La quindicesima sarà una giornata di nuove
indagini preliminari. L’ultima piccola
curva prima del grande appuntamento
in salita. Ci dirà se Carpi-Lecce sarà
solo una grande sfida di vertice oppure
un vero scontro diretto. I biancorossi
vanno al Brianteo contro la Tritium.
E’ un bivio obbligato: hanno tutta
la credibilità da perdere. Per questo
devono vincere. Se ci riescono, comincia ufficialmente un film diverso.
Più delicato è comunque l’impegno
dei salentini. Hanno problemi tattici:
Giacomazzi reclama il posto, porta
fantasia ma toglie equilibri; Boglia-
classifica
Lecce 29
Carpi 25
Trapani 22
Sudtirol 22
Virtus Entella* 20
Pavia* 19
Lumezzane 18
San Marino 17
Como (-1) 16
Portogruaro 16
Cuneo* 16
Cremonese (-1) 15
FeralpiSalò 15
Reggiana 15
Albinoleffe (-10) 7
Tritium 7
Treviso (-1) 2
* una gara in più
prossimo turno
Domenica 9/12/2012
ore 14.30, 15a giornata.
Tritium-Carpi; Como-Virtus Entella;
Lecce-Sudtirol; Pavia-Reggiana;
Portogruaro-Cremonese; San Marino-FeralpiSalò; Trapani-Albinoleffe;
Treviso-Lumezzane
cino ne garantiva molti, ma rientrerà
dopo Natale.Arriva il Sudtirol, la peggior squadra da affrontare sul piano
dell’organizzazione. Il vasto popolo
di Via Del Mare adesso esige spiegazioni. Lo 0-4 di Salò non sembra
una sconfitta qualsiasi. E’ il secondo
scivolone in un mese. Di proporzioni
devastanti. Somiglia molto alle crisi
identitarie dei supereroi manga. Chi
si sente imbattibile non è abituato
a veder scorrere il proprio sangue.
Quando accade, di solito reagisce
con furia cieca: o si abbatte sugli
avversari, oppure si autodistrugge.
Staremo a vedere.
Enrico Gualtieri
Biancorossi in emergenza
Fuori Perini e Pasciuti, coinvolti nel caso-Biellese
I
l Carpi perde due giocatori per una questione di cui è assolutamente estraneo:
il fallimento della Biellese 2009. Agli allora tesserati vengono contestate irregolarità nella retribuzione dei rimborsi spese. In pratica, sono accusati di aver
accettato pagamenti in nero. Premesso che la sanzione individuale è sacrosanta e
dovuta (ammenda e oblazione del reato fiscale), il resto (cioè la squalifica sportiva)
è un assurdo giuridico. Perché ricade sulle loro società attuali, che sconteranno
un’emergenza imprevista e immotivata. Secondo quale fondamento del diritto civile
si può penalizzare un persona giuridica che nulla a che vedere con fatti commessi da
una persona fisica in tempi in cui non esisteva alcun tipo di rapporto professionale?
Storture del sistema sportivo, e del principio di responsabilità oggettiva. Che, prima
o poi, andrà profondamente revisionato. Fatto sta che Perini dovrà fermarsi per
tre giornate. Il suo 2012 è terminato a Cuneo. Poco più lieve la condanna inflitta
a Pasciuti, che salterà solo Tritium e Lecce e rientrerà per l’ultima a Como.
Cioffi ha perso anche il portiere di riserva Paolo Guerci: doppia frattura alla mano,
ne avrà fino a primavera. In sostituzione è stato ingaggiato Matteo Trini, classe
’87, ex Juve Stabia, Sud Tirol e Lumezzane.
E.G.
Calcio a Cinque - Virtus
Gnu Tim indigesto, Virtus murata
C
he fare lo scalpo al Gnu Tim in casa propria sia impresa tremendamente
ardua lo ha insegnato la scorsa stagione (con i gialloblù ad agguantare in
extremis un pari di sofferenza), ma che la storia non debba necessariamente
replicarsi, in barba a Nietzsche e ai suoi sogni di eterno ritorno, è fiduciosa convinzione virtussina. In effetti i gialloblù scendono in campo col piglio di un altro genio
col caratterino mica male e, del Gnum Tim fastidioso come la vecchietta vicina di
casa di Schopenhauer voglion fare quello che fece il filosofo tedesco che, senza
troppe parole, scaraventò la poveretta giù per la tromba delle scale: i padroni
di casa però hanno un altro nerbo e lo chiariscono in incipit. Su schema da fallo
laterale, complice un’eclatante amnesia della retroguardia ospite, passano avanti
(1-0) per poi arroccarsi in un fortino di rara solidità. Il forcing virtussino è convulso
e sterile (tre, comunque, i legni colpiti). Nella ripresa Caleffi ricorda a tutti: questa
dev’esser squadra di governo, non di sola lotta, ché fare gli attendisti e limitarsi
a distruggere (scelta comunque legittima, per carità, che ha fatto le fortune, tra
gli altri, del Trapattoni allenatore come di Beppe Grillo), è certamente più facile di
provare a costruire, ma anche meno gratificante. Gli ospiti recepiscono e ripartono
di fretta, con insistenza raziocinante: la serratura casalinga regge sino all’acuto
del virtussino Thompson, abile a concretizzare una manovra esteticamente perfetta (1-1). Finisce qui, e può andare. Il punto e un bel punto, non un punticino,
ché raddrizzare una contesa nata sghemba non è mai facile. Farlo con ordine e
filosofia di gioco, senza strillare e abbandonarsi a sterili sconquassi è da statista
del campionato. Questa è la strada, le improvvisazioni da demagogo, Virtus,
lasciale pure ad altri.
Federico Campedelli
CANTINA DI S. CROCE Soc. Agr. Coop.
Tel. 059.664.007 - Fax 059.664.608
[email protected] - www.cantinasantacroce.it
07.12.2012 n° 44
L
’Assicuratrice Milanese
Volley Modena non è riuscita a dare continuità alla
vittoria della scorsa settimana, ma
la partita del PalaNorda contro la
Foppapedretti Bergamo è stata
la più bella sinora disputata nel
campionato di Serie A1.
Le Tigri Bianconere e le padrone
di casa hanno battagliato rispondendosi colpo su colpo sino a un
incredibile tie-break che, di fatto,
è diventato quasi un set di lunghezza normale essendosi concluso con il punteggio di 23-21.
E’ bastata una palla a decidere le
sorti di un incontro che le ragazze
di coach Cuello hanno avuto la
possibilità di chiudere in ben sei
occasioni senza però riuscirci, in
un paio di circostanze per errori
offensivi e, nelle altre, per meriti
della Foppapedretti. Sarebbe stato
un successo importante in chiave
classifica, ma anche psicologica
perché ottenuto con un avversario
in grande forma e per di più in un
campo non facile come quello di
Bergamo. Erano partite alla grande le Tigri Bianconere facendo
proprio il primo parziale e anche
il terzo dopo che, nel secondo, le
padrone di casa avevano momentaneamente riportato in parità
il risultato sfruttando un ottimo
finale di set. E’ mancato il colpo
risolutivo nel quarto set, quando
Modena ha avuto la possibilità
di ipotecare la gara in maniera
importante, ma anche nel tie-break come detto che si è concluso
Pallavolo Femminile
Serie B2
Amara sconfitta
per Texcart
Città di Carpi
Gramsci – Texcart: 3-0
(30-28 25-20 25-15)
ltra sconfitta maturata in trasferta, per la Texcart Città
di Carpi, in un periodo di
numerosi alti e bassi. Sul campo del
Gramsci Poll volley di Reggio Emilia però, la squadra di coach Amari,
ha dimostrato tutta la sua voglia di
ripartire, anche se, a lungo andare,
si è registrato un calo evidente. Il
primo set infatti ha visto Bettini e
compagne sempre avanti, fino al
break finale dove, punto a punto,
le reggiane l’hanno scampata per
30-28. Da questo momento però
il gioco delle carpigiane non è più
stato così efficace, il calo al servizio
e alla ricezione infatti, hanno fatto
sì che la formazione di casa potesse
esprimere il proprio gioco al meglio.
I set successivi si sono così conclusi
per 25-20 e 25-15 sempre per le
reggiane. Ora vi sarà la sosta per la
festività dell’ 8 dicembre, speriamo
che questo stop possa servire alla
squadra per ricaricare le pile e ripartire più determinata che mai.
25
l’Assicuratrice Milanese Volley Modena non è riuscita a dare continuità alla vittoria della
scorsa settimana, ma la partita del PalaNorda contro la Foppapedretti Bergamo è stata
la più bella sinora disputata nel campionato di Serie A1
Forza tigri!
dopo un’estenuante serie di match
point da una parte e dall’altra.
Arriva quindi un solo punto in
classifica e ora lo scontro interno con Crema per riprendere la
corsa rallentata nell’ultimo turno.
Al PalaCasaModena, domenica
9 dicembre, con inizio alle 18,
arriveranno le ex Matuszkova e
Paris, punti di forza della formazione lombarda neopromossa nel
massimo campionato. L’obiettivo
è quello di bissare il risultato ottenuto contro Urbino due settimane
fa, affrontando una formazione
reduce da una vittoria, al termine
di un’altra maratona, contro l’altra neopromossa dalla A2 ovvero
la Banca Yoyogurt Giaveno.
Sarà come sempre un match
spettacolare in un campionato che
ogni settimana vede cambiamenti
in vetta alla classifica e non solo.
Il grande equilibrio di inizio stagione continua a regalare risultati
a sorpresa, sulla carta, rendendo
incerta una graduatoria che tra
poche settimane dovrà fornire
partecipanti e accoppiamenti per
quanto riguarda i quarti di finale
di Coppa Italia. In quest’ottica
le ragazze di coach Cuello sono
quindi chiamate ad accelerare
subito il passo per ottenere la
matematica qualificazione, ma
anche un accoppiamento che sia il
migliore possibile.
Andrea Lolli
Pallavolo Maschile - I Biancoblu infilano la terza vittoria consecutiva
La Cec cala il tris: 3-0 a Bassano
A
M
issione compiuta per la
Cec, che infila la terza
vittoria consecutiva per
3-0. Vittima dei biancoblu è questa
volta la Golden Game Bassano,
formazione già incontrata a giugno
nella finale play-off per la A2.
Non è però stato tutto facile per
Carpi, che nel primo set ha dovuto
sudare sette camicie per evitare di
dover rincorrere. La Cec, in campo
col consueto sestetto, ha infatti
iniziato il match a rilento e Bassano
ne ha approfittato, per condurre il
gioco con un parziale di vantaggio
di 4-5 punti. L’aggancio arriva con
un ace di Astolfi per il 18 pari. Sul
23-23 coach Molinari richiama in
panchina Lancellotti, autore dei
due punti precedenti, e manda al
servizio Zaghi. La Cec raccoglie
subito i dividendi: ace del centrale
mantovano e muro di Rau rispettivamente per il primo vantaggio
biancoblu del match e immediato
25-23. La Cec si trova avanti 1-0,
Bassano sotto senza nemmeno aver
capito come. Fatto sta che gli ospiti
accusano il colpo e nel secondo
Carpi accelera subito. Il +3 arriva
con Lirutti (10-7), l’11-7 lo firma
un muro di Rau. Sul 13-10 l’alzatore ospite va a segno di prima intenzione e gli arbitri in un primo tempo
convalidano il 13-11. De Marco fa
però notare a capitan Lirutti come il
regista ospite fosse in quel momento in seconda linea: proteste accolte
e 14-10 Cec. Al servizio va allora Li-
rutti, che infila tre ace consecutivi e
la pipe che spezzano il set (18-10).
Poi è solo ordinaria amministrazione fino al 25-18 che porta Carpi
sul 2-0. Il copione si ripete in modo
quasi identico nel terzo parziale:
primo allungo biancoblu sul 15-13
con l’ace di De Marco a cui segue
l’errore veneto che porta al 16-13.
E’ il break che spacca in due il set e
consegna la partita nelle mani della
Cec, che chiude 25-20 con un muro
di Rau.
07.12.2012 n° 44
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Handball Carpi
Bruno Brzic veste
biancorosso
N
ella
settimana
che porta alla
decisiva gara
di sabato 8
dicembre con
il
Cingoli,
fondamentale per arrivare
alla final four
di Coppa Italia, la Handball Carpi
piazza un altro colpo di mercato. Il
d.g. Claudio Cerchiari ha trovato
l’accordo per l’arrivo in biancorosso
di Bruno Brzic (in foto) centrale classe
‘87, croato di nascita ma con passaporto italiano. Brzic farà il suo debutto in
maglia biancorossa. “E’ un giocatore
completo – spiega Cerchiari – che va a
rinforzare una rosa già competitiva, ma
a cui porterà grande qualità”. Molto
soddisfatto coach Serafini: “Bruno è
un giocatore con ottime doti tecniche e
una grande velocità, in più ha maturato
tante esperienza in questi anni che ci
sarà molto utile nei momenti cruciali
dei match. Ci dovrebbe portare più
ordine e ritmo nella fase offensiva e
nelle mani ha tanti assist”.
N
ei giorni scorsi è stata
organizzata a Finale Emilia
un’iniziativa conviviale dai
membri dell’Unvs, Unione nazionale veterani dello sport, di Finale
Emilia e Carpi.L’Unione ha raccolto
fondi da destinare al Comune di
Carpi e al Comune di Finale per la
sistemazione di impianti sportivi.
L’Unvs, presente anche a Carpi, è
formata da persone provenienti
dal mondo sportivo, ex atleti, ex
dirigenti dello sport o allenatori e
collabora attivamente sia con i Comuni che con gli enti e le Consulte
L’ex farfalla azzurra Fabrizia D’Ottavio allenatrice per un giorno della Ritmica Giardino
Un sogno vestito d’azzurro
G
iornata stupenda quella
del 1° dicembre per le
ginnaste della Ritmica
Giardino che hanno avuto il
piacere di conoscere la plurimedagliata, ex Farfalla Azzurra, Fabrizia D’Ottavio.
E’ bastata la prima occhiata
all’ingresso in palestra di Fabrizia,
per inebriare i volti delle ragazze,
da non immaginare poi la soddisfazione nonché l’incredulità
delle ginnaste del Club Giardino
nell’essere condotte e guidate per
un intero pomeriggio di allenamento da una ex ginnasta di fama
internazionale. Disponibile e affabile, Fabrizia fa ora parte dell’importante corpo di ballo delle
Rhyth.Mix ingaggiato per diversi
eventi e in varie trasmissioni televisive. Ogni qualvolta Fabrizia
spiegava cosa fare, mostrandolo
praticamente, le ragazze restavano
a dir poco incantate! La serata non
poteva concludersi se non con una
allegra pizzata insieme.
La Ritmica Giardino sarà impe-
gnata il 9 dicembre con la Prova
Regionale del Torneo Allieve
GR a Ferrara e, per concludere
L’Unione nazionale veterani dello sport, di Finale Emilia e Carpi ha donato 1000 euro per le
palestre delle Scuole Focherini e Fassi di Carpi
A sostegno dello sport
festosamente, sabato 15 dicembre
alle 20.30 si svolgerà il Saggio di
Natale presso il Club Giardino.
territoriali. Il contributo dell’Unione
sarà destinato per la nostra città
alle palestre delle Scuole Focherini e
Fassi. Complessivamente nell’ambito di questa iniziativa di solidarietà
sono stati raccolti 5.000 euro, di cui
4.000 saranno devoluti per le scuole
di Finale e mille per quelle di Carpi.
Da sinistra il presidente del Consiglio
comunale Giovanni Taurasi, la
presidente della Sezione Unvs di Carpi
Loretta Spinelli, Alberto Scotti vice
Presidente nazionale dell’associazione
e Ivano Bergamini, Presidente della
sezione di Finale.
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Di fronte a 3000 spettatori il Team Eidos si aggiudica l’edizione 2012 di International Roller Cup. Paolo Belli mattatore della gara
Le stelle del pattinaggio artistico a
rotelle entusiasmano il pubblico
E
’ lo spettacolo ancora una
volta a salire sul gradino più alto del podio di
International Roller Cup, la
gara di pattinaggio artistico a
rotelle che mette a confronto
i migliori atleti del mondo. In
un PalaPanini gremito è andato
in scena un evento sportivo di
altissimo livello che ha visto in
pista 24 dei migliori atleti del
mondo, tra i quali 6 campioni
iridati. Ad aggiudicarsi il trofeo e scrivere il proprio nome
quest’anno nella hall of fame
della competizione, è stato il
Team Eidos. Una squadra di
stelle composta da: Cinzia Roano
e Alberto Cazzoli, Anup Yama,
Carla Nonell Garcia, Christianne
Reich e Hannes Muschol. Grazie
al livello degli atleti - provenienti da
10 nazioni diverse tra Europa, Asia,
Stati Uniti e Sud America – la gara
si è rivelata accesa, serrata e aperta fino all’ultima manche, quando
i componenti di ogni team si sono
misurati contemporaneamente in una
spettacolare esibizione di squadra.
Ma è stato sulle note di It’s my life che
il Team Eidos ha strabiliato, infiammando il pubblico e convincendo la
giuria. Dando alla competizione il
tocco finale per il decisivo salto in
classifica. A far sognare il pubblico
del PalaPanini sono stati davvero
tutti: dai campioni in erba delle società modenesi, ai Big plurimedagliati forieri di emozioni, per tutta
la durata della competizione. Come
sempre tra i più applauditi Dario
Betti, campione mondiale in carica;
i giovani spumeggianti Prescillia
Henneguelle e Pierre Mériél, e
gli ineguagliabili Sara Venerucci
e Danilo Decembrini. Vero e proprio
cameo l’esibizione mozzafiato del
Team Millennium, collettivo argentino che per ben 3 volte consecutive si
è aggiudicato il titolo mondiale nella
categoria gruppi. International Roller Cup 2012, condotta dallo show
man Paolo Belli e commentata live
in inglese per la Espn dall’ex pattinatrice Vienna McMahon, è stato
l’apice di una giornata interamente
dedicata al pattinaggio artistico a rotelle, che si è aperta con Campioni
sotto l’albero, il galà del pattinaggio
modenese che ha visto protagonisti
bambini e ragazzi delle società locali
vestiti Teniamo Botta.
CAMBIA ORA
I TUOI VECCHI
ATTREZZI!!
35 EURO PER OGNI
PAIO DI SCI O
SNOWBOARD E
25 EURO PER OGNI
PAIO DI SCARPONI
CAMPAGNA
ROTTAMAZIONE
INVERNO 2012-2013
Non buttare la tua vecchia attrezzatura
da sci!!! Portala a noi! Avrai un incentivo di
35 EURO per ogni paio di sci o snowboard
e 25 EURO per ogni paio di scarponi sul
prezzo del nuovo GIA’ SCONTATO!
Avrai inoltre la garanzia che il materiale
ritirato verrà smaltito nel pieno rispetto
dell’ambiente.
(*) Campagna valida dal 1/12/2012 al 31/01/2013.
MODENA
Via Vignolese, 821
Tel. 059 230083
CARPI
via Nicolò Biondo, 53
Tel. 059 641405
WWW.NUOVIORIZZONTISPORT.COM
07.12.2012 n° 44
WWW.APVD.IT
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