Anno XII - Numero 2 - Marzo 2010

Transcript

Anno XII - Numero 2 - Marzo 2010
Periodico dell’Associazione Italiana contro le Leucemie - Linfomi e Mieloma Palermo
ANNO XII - NUMERO 2 - MARZO 2010
Le uova della ricerca
L
’ematologia è la branca della
medicina dove si applica di
più il concetto di “ricerca traslazionale”, ossia la possibilità di far
ricadere i risultati della ricerca stessa sull’assistenza. In altre parole, i
grandi risultati ottenuti negli ultimi
decenni nella terapia delle leucemie
e degli altri tumori del sangue sono
dovuti al fatto che molte nuove scoperte nel campo della biologia dei
tumori e dei farmaci sono state velocemente applicate nella cura dei
pazienti. Grazie ai risultati degli
studi biologici, possiamo attualmente subclassificare oltre il 75%
delle leucemie mieloidi acute sulla
base delle alterazioni molecolari e
possiamo anche seguire la risposta
alla terapia e la qualità dei risultati
ottenuti. Questo ci consente di utilizzare approcci terapeutici diversi.
Nel campo dei linfomi la conoscen-
za delle caratteristiche immunologiche delle cellule tumorali ha permesso all’industria, già diversi anni
fa, di proporre una nuova categoria
di farmaci, gli anticorpi monoclonali, che hanno migliorato la prognosi
di queste malattie. Rivoluzionaria
possiamo definire l’entrata nell’uso
clinico degli inibitori delle tirosin kinasi, utilizzati ormai da anni nella
terapia della leucemia mieloide cronica e che hanno permesso di modificare la prognosi di questa malattia, passando da un prospettiva di
vita di 36 mesi dalla diagnosi alla
possibilità di una sopravvivenza indefinita. Ho citato questi esempi di
ricaduta della ricerca sulla terapia
dei malati per mostrare come vi sia
in ematologia questo stretto legame
tra investimento nella ricerca e miglioramento dei risultati.
La nostra Ematologia ha sempre
partecipato ad attività di ricerca,
grazie anche alla collaborazione
con Ail Palermo, che ci è vicina sia
nell’assistenza ai pazienti, sia nella
raccolta di fondi, soprattutto a Natale e a Pasqua con la vendita delle
stelle e delle uova. E grazie a questi
fondi ha avuto un ruolo importante
nel finanziare qui a Palermo la nostra attività, supplendo a volte ai
problemi della sanità pubblica.
Francesco Fabbiano
responsabile dell’U.O. Ematologia
e Unità trapianti
degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello
Dal 19 al 21 marzo le “Uova di Pasqua” per sostenere la ricerca saranno in vendita nelle piazze di tutta la
Sicilia. A Palermo stand nelle piazze
Castelnuovo, Croci e Unità d’Italia,
e nelle vie Magliocco, Notarbartolo, Strasburgo e Leonardo da Vinci.
SOMMARIO
Vi raccontiamo.
• Come comunicare la diagnosi?
Le esperienze di medici e pazienti.
pag. 2-3
Passi avanti.
• Trapianto di midollo osseo,
un centro d’eccellenza al Cervello.
pag. 4-5
Facciamo i conti.
• Casa Ail, un tetto per malati e famiglie
• L’impegno dei volontari a Partinico
e nella zona di Termini Imerese
pag. 6-7
Uno stand dell’Ail allestito in via Generale Magliocco a Palermo
per la vendita delle uova di Pasqua
L’obiettivo.
• Donare il 5 per mille non costa nulla
pag. 8
AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010 PAG. 1
Vi raccontiamo
Tumori, come comunicare la diagnosi?
Medici, psichiatri e pazienti raccontano...
U
no psicologo in ogni équipe ospedaliera, perché
combattere il cancro e altre
gravi patologie diventa più facile se non si è soli al momento della diagnosi. È la provocazione che
l’Ail di Palermo e Stupenda-Mente,
due associazioni impegnate da anni
nell’umanizzazione della medicina
e nell’assistenza a chi soffre, hanno
lanciato ai vertici della sanità palermitana, nel corso del convegno su
“La comunicazione della diagnosi.
La gestione degli aspetti psicologici”, organizzato nell’aula magna
dell’Ospedale Cervello di Palermo.
Tantissimi gli interventi, fra cui
quelli del presidente dell’Ordine
dei medici di Palermo, Salvatore
Amato, del preside di Medicina
dell’Università di Palermo, Adelfio
Elio Cardinale, del direttore sanitario di Villa Sofia-Cervello, Salvatore
Mannino, degli psichiatri Marcello
Alessandra, Francesco La Rosa, delle psicologhe Sonia Tinti Barraja,
Maria Stella Epifanio e Ilenia Trifirò, dell’ematologo Francesco Fabbiano e dell’oncologo Biagio Agostara, del presidente dell’Ail Pino
Toro e del presidente di StupendaMente Vincenzo Cavaliere.
Un dibattito serrato in cui medici,
psicologi, volontari e pazienti han-
Lo psichiatra Marcello Alessa ndra,
vice presidente di Stupenda-Mente
no messo a nudo le difficoltà di entrare in relazione con l’altro quando
di mezzo c’è la malattia. Lo testimonia la psicologa dell’Ail, Ilenia Trifirò, coordinatrice della formazione
Da Stupenda-Mente e Ail
la proposta: “Servono
psicologi in ogni reparto”
dei volontari, “che per il loro ruolo
si trovano a seguire i momenti che
precedono e seguono la comunicazione della diagnosi. Il dopo visita
- racconta - è costellato da una serie
di emozioni:incredulità, sconforto,
disorientamento”.
“Eppure, utilizzare un tono,
Quadrimestrale d’informazione
dell’AIL Palermo
Anno XII - n° 2 - Marzo 2010
Autorizzazione del Tribunale di
Palermo n. 14 del 18/19 maggio 1999
PAG. 2 | AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010
un’espressione, una parola piuttosto che un’altra, per comunicare la
diagnosi, senza mentire, può fare
la differenza” sottolinea Marcello
Alessandra, psichiatra e autore dei
libri “La vita sempre” e “Lasciami
andare”, in cui racconta anche la
sua esperienza di medico-malato.
“Il paziente non può essere considerato un numero, un posto letto, un drg - rincara Alessandra -.
Bisogna sempre ricordarsi che il
malato cerca un uomo prima e un
uomo con un camice poi”. Cerca di
tenere sempre ben presente questo
imperativo l’ematologo Fabbiano,
per il quale “la comunicazione della diagnosi è il momento iniziale di
un rapporto col paziente che continuerà a lungo, per tutta la vita”.
Non c’è un modello standard per
comunicare, secono l’oncologo
Biagio Agostara: “Ognuno merita
un approccio personalizzato. La
comunicazione è parte integrante
della professione del medico ed è
un mezzo terapeutico. Dobbiamo
abbracciare tutti gli aspetti psicologici ed emozionali”. E tutti sono
concordi con lo psichiatra La Rosa:
“Ci sono un tempo, un luogo e dei
modi per dire, per garantire al paziente la sua dignità”.
Alessandra Turrisi
Direttore: Giuseppe Toro
Direttore responsabile: Alessandra Turrisi
Progetto grafico: Excalibur s.r.l.
Fotografie: Gigi Petyx
Stampa: Tipografia Italia s.n.c. Palermo
“In quei momenti non vogliamo essere soli”
P
aura, angoscia, smarrimenda questo drammatico momento
professore che, guardando la cartelto. E’ infinito l’elenco delle
dipende l’adattamento del pazienla clinica, con la mano in tasca, mi
sfumature di emozioni che il
te alla malattia e la capacità di afdisse: ‘E’ evidente, avrà una metapaziente si trova a vivere nel mofrontare il percorso terapeutico. La
stasi ossea’”. In realtà, si trattava di
mento in cui riceve la notizia di
testimonianza più attendibile arriva
malattia reumatica, ma è il modo di
essere affetto da una grave patolodai pazienti, quelli che hanno attracomunicare che conta.
gia. “Perché proprio a me?”, “potrò
versato il calvario della leucemia e
Maria Stella Epifanio, psicologa e
guarire?”, “cosa mi aspetta?”. Le
della chemioterapia, del trapianto e
ricercatrice universitaria, racconta
domande si accavallano, mentre il
dell’isolamento. E spesso non solo
la sua esperinza all’interno di un
cuore sembra imbizzarrito e le mani
non hanno avuto il supporto psicoospedale in un reparto di oncologia
diventano gelie riporta casi clide. “Quel giorno
nici. “Un pazienio e mia moglie
te operato nelnon vedevamo
la zona pelvica
più la strada per
spiegò al medico
uscire dall’ospeche aveva prodale”
confessa
blemi di erezione
dieci anni dopo
- dice -. L’oncoSanto Mazzola,
logo lo liquidò
di San Cipirello,
bruscamente:
un malato di leu‘Per queste cose
cemia
linfatica
c’è la psicologa,
cronica, trapianparli con lei’. Ovtato. “Quando ti
viamente il pavengono tolti il
ziente se ne andò
lavoro, i tuoi hobvia imbarazzato,
by, non ti resta
non si è sentito
niente, sembra di
accolto. Così riimpazzire – racschiamo di scinFlash dal convegno: da sinistra, l’ematologo Francesco Fabbiano,
conta -. Se avessi
dere il paziente
l’oncologo Biagio Agostara e lo psichiatra Francesco La Rosa
avuto vicino uno
in varie parti:
psicologo in quecuriamo la zona
sto percorso, forse avrei fatto soffrilogico, ma hanno anche incontrato
malata, dimenticandoci della quare meno la mia famiglia».
medici incapaci di comprendere il
lità della vita. Lo scopo dello psiUn tema molto attuale, che punta
loro stato d’animo. Gisella Olibrio,
cologo in ospedale non è quello
il dito sull’importanza di curare il
presidente dell’Associazione madi insegnare ai medici come si comomento della comunicazione di
lati reumatici, dopo aver sconfitto
munica, ma di vivere assieme ai
una grave patologia, quella oncoun carcinoma mammario, accusamedici quei momenti, prendendo
Al. Tu.
ematologica per esempio, perché
va nuovi dolori. Si è recata da “un
in carico il paziente”.
AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010 | PAG. 3
Passi avanti
Trapianto di midollo osseo,
eseguiti oltre mille interventi
I
l trapianto di midollo osseo o
di cellule staminali emopoietiche (cellule da cui si sviluppano
tutti gli elementi corpuscolati del
sangue), come più precisamente si
definisce, è una tecnica terapeutica
che consiste nella sostituzione di
midollo osseo malato o non funzionante con cellule staminali sane in
grado di ripristinare l’attività ematologica ed immunologica. Rappresenta, ancora oggi, la cura di molte
malattie del sangue come le leucemie, i linfomi e i mielomi, ma anche
di malattie non neoplastiche come
l’aplasia . E’ una tecnica complessa
che ha raggiunto negli ultimi anni
risultati clinici consolidati . Distinguiamo il trapianto autologo, in cui
vengono utilizzate cellule staminali
dello stesso paziente prelevate in
una fase di remissione della malattia ematologica, e un trapianto
allogenico in cui il donatore è un familiare compatibile o un volontario
HLA identico.
La strada fatta
Il Centro trapianti di midollo osseo
dell’ospedale Cervello ha iniziato
la sua attività clinica alla fine degli
anni 80. Oggi, dopo più vent’anni
di attività, ha raggiunto il ragguardevole traguardo di oltre 1000 trapianti, dato che lo colloca tra i primi
centri in Italia e certamente il primo
in Sicilia (vedi grafico).
La nuova struttura inaugurata nel
2000 è dotata di 9 degenze singole
e corredata di tutte le più avanzate
attrezzature medico sanitarie in linea con gli standard internazionali.
In questi anni, grazie all’impegno
PAG. 4 | AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010
dei propri collaboratori e al sostegno ricevuto dalle associazioni, il
Centro trapianti ha percorso nuove
strade nel campo della trapiantologia, sviluppando programmi di
ricerca clinica e biologica che hanno permesso di identificare e trat-
Al Cervello un centro
che, da vent’anni, dà
speranza di guarigione
tare le complicanze più frequenti
del trapianto di midollo osseo, di
ridurre drasticamente il rischio
comportato da questo intervento e
di aumentare la possibilità di guarire. Negli anni sono state impiegate
e perfezionate tutte le tecniche di
trapianto: dall’impiego delle cellule
staminali del sangue periferico sino
alle tecniche di trapianto da donatore parzialmente compatibile e da
cordone ombelicale.
Rosanna Scimè,
responsabile del
Centro trapianti
di midollo osseo
degli Ospedali
riuniti Villa SofiaCervello
I numeri del Centro trapianti
Ecco in sintesi tutti i dati relativi al
reparto e alla sua attività (aggiornati al 2009).
Capienza e personale: 9 posti letto,
3 in day hospital, 4 medici, 14 infermieri, un medico in formazione.
Trapianti effettuati: 360 trapianti
allogenici totali; 104 trapianti allogenici da donatore volontario non
consanguineo; 816 trapianti autologhi.
Programmi di ricerca clinica in atto:
trapianto da donatore non consanguineo, da familiare non compatibile aploidentico, da familiare HLA
compatibile, trapianto allogenico
nei pazienti fino a 65 anni; autotrapianto nei linfomi di Hodgkin, nei
linfomi non Hodgkin, nel mieloma,
nelle malattie autoimmuni.
Rosanna Scimé
Storia di un trapiantato: “Così sono rinato”
E
’ la fine del 2002 quando,
all’età di 44 anni, sposato con
tre figlie studentesse, dopo
un esame ematologico effettuato
occasionalmente dopo le feste natalizie, per controllare i valori di glicemia, colesterolo, trigliceridi, pur
non avendo mai avuto disturbi alla
salute, scopro che i valori dell’emoglobina e dei globuli rossi sono fuori dalla norma. Ripeto le analisi del
sangue, ma l’anomalia viene confermata. Allora effettuo una visita specialistica alla divisione di Ematologia dell’Ospedale Cervello e viene
subito disposto il mio ricovero per
ulteriori accertamenti. Resto lì dal
18 marzo al 3 aprile del 2003, quando la diagnosi è chiara: “Linfoma
mantellare non Hodgkin IV Stadio”. Comincia la trafila di indagini
e cure, vengo sottoposto a doppio
trapianto autologo il 6 ottobre 2003
e il 7 gennaio 2004.
E’ stato un percorso lungo, doloroso
e insidioso, nel corso del quale però
ho ricevuto grande sostegno e conforto dai miei familiari (in particolare mia moglie, le mie figlie, i miei
genitori, mia sorella e mio cognato
Angelo,) e dai medici di Ematologia, che con alta professionalità,
spirito di sacrificio e abnegazione,
si prendono cura dei pazienti e li
aiutano ad affrontare i momenti più
dolorosi e drammatici. A cominciare dalla diagnosi, che è un momento molto difficile sia per i medici
stessi che devono comunicarla, sia
per il paziente e i
familiari che devonoriceverla .
L’esperienza diretta vissuta mi
spinge a dire
che i medici e i
Giuseppe
loro collaboratoSansone
ri
umanamente
e
professionalmente sono molto bravi e preparati e assolvono alla loro missione
con scrupolo e delicatezza, dando
conforto, coraggio e speranza ai
pazienti. I medici non si arrendono
mai. Sento con tutto il cuore il dovere di porgere un grande grazie a
tutto il personale medico, che mi ha
salvato la vita e mi ha sostenuto nei
momenti più difficili. Importantissima anche l’attività che svolge l’Ail
con i suoi volontari, che sono vicini ai malati in questi difficili momenti in cui anche una parola, un
gesto, aiutano molto ad affrontare
la malattia.
Giuseppe Sansone
Appello ai donatori
O
gni anno in Italia migliaia
persone, e tra queste molti bambini e giovani adulti, si
ammalano di una malattia del
sangue. Per molti di loro, ancora oggi, il trapianto costituisce
l’unica possibilità di guarigione,
ma soltanto il 25% dei pazienti possiede un fratello compatibile. Per questo motivo sono
nati in tutto il mondo i registri
di donatori volontari di midollo
osseo, che raccolgono oggi oltre
10 milioni di potenziali donatori. Anche nel nostro centro, in
circa la metà dei trapianti eseguiti negli ultimi anni è stato utilizzato un donatore da registro.
Diventare donatori di midollo
osseo è facile: è sufficiente un
prelievo di sangue necessario per
la tipizzaione HLA e acconsentire che i propri dati genetici vengano inseriti nel registro italiano
IBMDR. La possibilità che si arrivi alla donazione è abbastanza
rara: infatti solo 1/1.000.000 possibili donatori viene poi effettivamente chiamato a donare. L’Admo (Associazione donatori di
midollo osseo), le cui sedi sono
distribuite su tutto il territorio nazionale, potrà suggerire il laboratorio HLA accreditato più vicino .
L’invito è rivolto particolarmente ai giovani, perché l’età
del donatore influisce positivamente sull’esito finale del
trapianto e perchè è tra i giovani che la cultura della donazione e della solidarietà deve
trovare maggiore accoglienza.
AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010 | PAG. 5
Facciamo i conti
Un tetto per malati e familiari
La solidarietà si fa “casa”
E
’ il luogo in cui si piange e si
ascolta, si trepida e si spera.
E’ il luogo della solidarietà
e dell’accoglienza. E’ tutto questo
Casa Ail “La Coccinella”, un servizio residenziale per i moltissimi pazienti fuori sede e per i loro familiari, che da otto anni costituisce una
risposta insostituibile al bisogno di
assistenza dei malati ematologici.
“Noi volontari eravamo stanchi di
vedere le persone dormire in auto
perché non potevano permettersi di
pagare un albergo” racconta Maria
De Simone, 61 anni, responsabile e
anima di Casa Ail.
Nel 2002 viene comprato e ristrutturato, con un mutuo, un comodo
appartamento nella zona di via
Brunelleschi, non molto distante
dall’Ospedale Cervello. Dieci po-
Q
sti letto più due aggiunti, quattro
bagni, un soggiorno, una grande
cucina abitabile e una bella terrazza. Tutto viene arredato con gusto
e sobrietà dai volontari. Arrivano
la cucina, i copriletti, le tende, i tavoli e le sedie, tantissima biancheria. Ogni stanza da letto prende il
nome di un fiore. “I primi ospiti
furono Regis, il piccolo congolese
malato di leucemia giunto qui in
inverno con canottiera, cappellino
e pantaloncini, e la sua mamma, e
da allora il flusso di persone non
si è mai interrotto” spiega la De Simone. Regis è guarito, ha vent’anni, studia e vive a Trapani. Dopo
di lui sono arrivati altri congolesi,
albanesi, argentini, venez uelani e
tanti, tanti siciliani. I pazienti non
pagano, i parenti, quelli che posso-
Maria De Simone,
responsabile di Casa
Ail “La Coccinella”.
Nella pagina accanto
Vilma Mazzol
a
no permetterselo, versano 10 euro
al giorno per le spese di gestione.
Tante guarigioni, ma anche tante
sconfitte. Tutte vissute in un clima
di condivisione. Vilma Mazzola, 55
anni, custode della casa e addetta
al servizio navetta di collegamento
con l’ospedale, non fa mai mancare
nulla agli ospiti. E’ la “signora della granita” in estate, della carezza
sulla spalla, del biscottino. “Per noi
questo posto è stato fondamentale
- confidano Dina Alduino e Ignazia e Alessandro Urso, familiari di
due pazienti -. Tra di noi si è creata
una grande solidarietà. Facciamo la
spesa insieme, cuciniamo insieme.
Ci facciamo coraggio”.
Partinico, la poesia sostiene la speranza
uando la poesia canta la speranza. Lo scorso anno, avendo
avuto la possibilità di vedere pubblicate la mia raccolta di poesie,
“l’Alba”, pensai da subito di far
coincidere la presentazione del libro con un’iniziativa benefica. Mentre pensavo a qualche associazione
cui devolvere i proventi, casualmente parlai dell’iniziativa con l’insegnante di scuola materna di mia
figlia, un’attiva volontaria dell’Ail,
e insieme decidemmo di sostenere
l’associazione. Ci mettemmo subito
all’opera per organizzare la manife-
PAG. 6 | AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010
stazione per il mese di maggio 2009,
nell’aula magna del liceo Savarino
di Partinico, dove io insegno. Non
sapevo che, nel frattempo, proprio
una delle malattie di cui si occupa
l’Ail stava per colpire una persona
a me vicina, anzi era già presente.
Chi ha esperienza di queste dolorose vicende può comprendere lo
sconvolgimento emotivo che si prova. Era un disegno che voleva significare qualcosa? Intanto arrivava il
mese di maggio, dovevo mantenere
il mio impegno. Quel pomeriggio
di sabato 16 maggio si respirava
un’atmosfera rarefatta, quasi magica, i violini accarezzavano l’anima,
i versi delle poesie erano canti di
speranza. Accanto a me, il dirigente scolastico, le volontarie dell’Ail
Giusi Marabeti e Francesca Imperiale e poi il dottore Toro. Avevo
di fronte alunni, colleghi, perfino
alcuni miei insegnanti. La mia poesia ha incontrato la sofferenza e il
dolore, ma anche la speranza di un
giorno migliore per tutti, il giorno
in cui anche le malattie più terribili possano essere sconfitte. Grazie
Ail.
Tiziana Campisi
Termini Imerese, l’entusiasmo del territorio
C
ercare il senso della vita,
rispondere a questa ricerca
con la concretezza dell’ impegno. Sull’onda di questo impulso, nel 1998 inizia, spontaneamente e per un incrocio di significative
coincidenze di vita, la mia collaborazione con l’Ail. Si è trattato di un
impegno che è cresciuto in relazione alla gioia di costruire e diffondere una sensibilità che restituisse ai
valori fondanti dell’esistenza una
giusta graduazione.
Il primo valore: la vita, da proteggere, conservare, rispettare, riempiendola di tutti i significati di cui è
metaforicamente espressione, nello
sforzo di mantenere sempre viva la
fiamma dell’ amore per essa.Con
questo intento e in questa direzione,
nel tempo, è cresciuto il sostegno
con il coinvolgimento di moltissimi alle attività che l’Ail promuove
all’interno dell’Ospedale Cervello.
Dai 5 comuni impegnati nel 1998
nelle campagne di raccolta ai 26 del
2010, a poco a poco i territori del
comprensorio di Termini Imerese,
attraverso il disinteressato impegno
dei volontari, hanno dato, sem-
pre più numerosi, la loro adesione
agli obiettivi dell’Ail, consentendo
il raggiungimento di significativi risultati economici e umanitari.
Anche le scuole (è questo uno degli ultimi obiettivi raggiunti) hanno aderito con grande sensibilità.
E’ un impegno che lascia sperare
nella diffusione a livello educativo
delle nobili finalità delle iniziative
di solidarietà promosse. Con questi
confortanti segnali è ancora possibile pensare ad un futuro in cui per
i nostri giovani e per la società futura la ricerca del senso della vita sia
parte integrante della crescita civile
di tutti.
Rosario Quattrocchi
Diventa volontario:
parte la formazione
Burraco solidale
per un ecografo
Lions in maschera
e cena a Corleone
I
l 10 e 11 aprile 2010, nella sede
di Ail Palermo, si terrà il corso
di formazione psicologica di base
per i nuovi volontari. Le attività
formative, a carattere volutamente
intensivo (9.30/18.30), preparano
il futuro volontario ad affrontare
in modo competente e consapevole tutte le attività di volontariato
(ospedaliere e non) e lo introducono nella struttura dell’associazione, permettendogli di inserirsi in
piena armonia. La partecipazione
è gratuita, previa iscrizione telefonica al 091-6883145.
In dodici anni le attività
estese in 26 comuni
Coinvolte anche le scuole
B
urraco di solidarietà per sostenere le attività di Ail Palermo
e contribuire all’acquisto di un un
ecografo di ultima generazione,
utilissimo alla cura dei pazienti
affetti da malattie oncoematologiche. Il primo torneo di burraco in
favore di Ail si è svolto all’Avant
Garden di via Ventura, lo scorso
5 febbraio. L’incasso, che sarà interamente devoluto all’associazione, è stato di 1.040 euro. Il prossimo appuntamento con il tonreo di
carte è per il 12 marzo prossimo al
Circolo Nautico Telimar.
T
utti in maschera sul tema dei
“Pirati dei Caraibi” lo scorso
16 febbraio alla festa organizzata
dai Lions club Palermo Normanna, Dei Vespri, New Century Panormus, New Century Palermo,
Montepellegrino e gli altri club di
zona 1 e 2 del distretto 108YB. Il
ricavato sarà destinato all’acquisto
di un mezzo di trasporto da donare ad Ail Palermo.
Gioia e commozione alla cena di
beneficenza a Corleone in memoria di Carmelo Catanzaro. Raccolti 1.750 euro.
AILAIL
NEWS
NEWS
PALERMO
PALERMO
| Dicembre
| Marzo 2010
2009 | PAG. 7
L’obiettivo
Dona il tuo cinque per mille
D
evolvi il 5 per mille dell’Irpef all’Ail! E’ una buona
azione che non ti costa
nulla e che puoi fare con la tua dichiarazione dei redditi.
Aiutare l’Ail significa sostenere
un’attività che da quarant’anni
persegue obiettivi ambiziosi, che
richiedono grande impegno e fondi sempre maggiori: rendere sempre più curabili leucemie, linfomi
e mieloma; migliorare la qualità
della vita dei malati; sostenere la
ricerca scientifica e, quindi, il progresso delle terapie.
Per destinare il 5 per mille all’Ail
bastano due semplici operazioni:
-Porre la firma nel riquadro “Sostegno del volontario e delle altre
organizzazioni non lucrative di
utilità sociale, delle associazioni
di promozione sociale...”;
-Riportare nell’apposito spazio il
codice fiscale Ail: 80102390582.
Donazioni
La locandina della campagna
per il cinque per mille
Grazie per le offerte
9.260 euro in tre mesi
T
antissimi i sostenitori che
da ogni parte della Sicilia
non hanno fatto mancare
donazioni e offerte all’associazione. Negli ultimi tre mesi sono stati
raccolti 9.260 euro. Un grazie speciale alle famiglie Stillone, Carraffa, Zangara, Aronica, D’Urso,
Gattuso, Melazzo, Pelos, Nastasi,
Pellerito, Murgano, Piazza, Ighani, Consiglio, Mazzara, alla Telecom e alla ditta Co.sy.be.
I fondi raccolti serviranno per migliorare la qualità delle cure dei
pazienti e supportare l’assistenza
domiciliare. È questo l’obiettivo
speciale che si prefigge l’Ail di
Palermo, che aspira a estendere questa opportunità a tutta la
provincia. Un aiuto prezioso per
i malati e i loro familiari, che consente di alleviare la sofferenza e
aumentare le possibilità di guarigione.
I Nostri Servizi
La sede di Ail Palermo è all’interno dell’ospedale Vincenzo Cervello, in via
Trabucco 180. Informazioni e prenotazioni telefonando al numero 091.6883145
o inviando un messaggio mail ad [email protected]. La segreteria è aperta
dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 17,30.
I servizi resi dai volontari all’interno dell’ospedale Cervello
• Centro d’accoglienza (da lunedì a venerdì, orario 8,30-12,30)
• Ambulatorio di Ematologia (da lunedì a venerdì, orario 8,30-12,30)
• Day-hospital di Ematologia (da lunedì a venerdì, orario 10,30-12,30)
• Medicina trasfusionale (da lunedì a venerdì, orario 8,30-12,30)
• Reparto di Ematologia I con trapianto di midollo osseo
(da lunedì a venerdì, orario 10,30-12,30)
• Reclutamento e formazione dei volontari (per info telefonare in segreteria)
Altri servizi
• Casa Ail “La Coccinella”, via Parrini 14, per pazienti ematologici e familiari fuorisede (prenotazioni telefonando in segreteria)
• Assistenza domiciliare gestita dal reparto di Ematologia e finanziata da Ail.
PAG. 8 | AIL NEWS PALERMO | Marzo 2010