terza settimana - Affari Italiani
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terza settimana - Affari Italiani
Settimana antropologica Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 14 15 16 17 18 19 20 Quando vedo la tua Nefer A cosa serve il sesso La Unica Il bel paese SE IL FUTURO NON ARRIVA: Retrocessi! Marie Louise Von Franz MILANO - A.U.F. Da: Inviato: A: Oggetto: AUTORE.IT Domenica 14 del Mese dell’Edera (sotto il segno dello Giallo e della Gioia) LEI.IT Quando vedo la tua Nefer Mi chiamo Inti, ero un grande dignitario, oltre che sacerdote, alla corte di Pepi, faraone della VI dinastia. Per la mia tomba, una cappella sepolcrale all’interno di un grande monumento funebre, ho voluto un grande affresco pieno di colori, perché la mia mummia potesse continuare a vedere la mia adorata moglie Merut, i miei due bellissimi figli, il mio amato cane da caccia e persino il mio nano preferito. Da vivo amavo molto anche la musica, così ho chiesto al pittore di aggiungere nell’affresco anche due arpiste e due cantanti. Infine, e questa è la cosa che mi è piaciuta di più, ho scritto, con le mie stesse mani, una canzone d’amore enigmatica. In questo modo avrei ottenuto almeno due scopi. Il primo, di lasciare in eterno un segno del mio grande amore per Nerut, la mia compagna, la donna più bella che il mondo avesse mai conosciuto. Il secondo, di dare del filo da torcere agli archeologi che avrebbero avuto in sorte di scoprire la mia tomba e che, certamente, si sarebbero domandati quale fosse il significato autentico della mia canzone. Tu certo saprai che ai miei tempi si scriveva con un linguaggio diverso dal tuo, ma non sarebbe stato questo un problema per dei bravi studiosi di geroglifici egiziani. No, lo scherzo, l’enigma da risolvere sarebbe stato un altro. Infatti, tra le tante parole che avrei potuto usare per la mia canzone d’amore, ho scelto la parola “nefer”. La parola “nefer” ha almeno tre possibili significati e, in base all’utilizzo dell’uno o dell’altro, il senso della canzone prende tutta un’altra piega. “Nefer” è un geroglifico che generalmente indica la bellezza, ma può essere anche usato per intendere la bravura. Il primo verso della mia canzone avrebbe dunque almeno due significati: - significato (a) IO AMMIRO LA TUA BELLEZZA E SONO DA ESSA SOGGIOGATO - significato (b) IO AMMIRO LA TUA BRAVURA E SONO DA ESSA SOGGIOGATO Ma il gioco non finisce qui perché la parola “NEFER” ha anche un terzo significato, come si può dedurre andando a rileggere l’incisione sulle mura del tempio di Hatshepsut, che dice: “La madre di Hatshepsut si spoglia e il dio Ammone resta sbalordito dalla sua nefer…” NEFER è dunque la vagina, così il primo verso della mia canzone d’amore suonerebbe così: - significato (c) IO AMMIRO LA TUA VAGINA E SONO DA ESSA SOGGIOGATO Allora, cosa pensi che diranno gli esperti? Parleranno del ritrovamento della più antica canzone d’amore o del più antico commento a luci rosse della storia? (14) Da: Inviato: A: Oggetto: - - - - - - AUTORE.IT Lunedì 15 del Mese dell’Edera (sotto il segno dell’Argento e della Tristezza) LEI.IT A cosa serve il sesso Il sesso serve per la riproduzione della specie. Sbagliato, perché la riproduzione può avvenire anche fuori dal sesso. Il sesso serve perché nella riproduzione sessuata, i sessi sono due. Sbagliato, perché molte piante sono ermafrodite e ne hanno uno solo, gli animali ne hanno due, vero, ma c’è un tipo di lumaca che ne ha tredici e i funghi a ombrello ne hanno diecimila. Il sesso serve perché, facendolo, unisce. Sbagliato, perché la parola sesso deriva dal latino “secare”, che vuol dire “tagliare”, “dividere”. Il sesso è separazione, come lo sono il diavolo e la scienza. Il sesso serve perché c’erano Adamo ed Eva, e poi nacquero Caino e Abele. Giusto, ma poi come è andata con il “crescete e moltiplicatevi”, dato che Adamo ed Eva avevano solo due figli maschi? Il sesso serve per ricombinare i geni. Giusto, perché così facendo si possono combattere meglio i parassiti. Dalla ricombinazione dei geni si ottengono individui tutti diversi tra loro. Il sesso serve per mantenere uniforme la specie. Giusto, perché tutti abbiamo due genitori, quattro nonni, otto bisnonni…e così via. Se arriviamo alla trentesima generazione, cioè a circa all’anno mille, si arriva a circa un miliardo di antenati… Ma se non c’erano nemmeno un miliardo di persone su tutta la terra? Appunto. Il sesso serve all’evoluzione della specie. Sbagliato, perché la corsa dell’evoluzione assomiglia a quella della Regina Rossa in “Alice Attraverso Lo Specchio”, che non avanza di un millimetro perché nel frattempo il paesaggio si muove con lei. Il sesso serve perché alimenta l’amore tra uomini e donne. Sbagliato, perché il sesso è una competizione tra (i geni di) uomini e donne, e questa competizione spiega perché gli uomini siano naturalmente poligami e le donne ossimoricamente monogame e adulterine. Eh già, poi! Si beh, senti qua: “In uno studio recente è stato accertato che in Europa le femmine sposate scelgono di avere relazioni sessuali con maschi dominanti, più vecchi, più potenti e sposati, le femmine con compagni subordinati più giovani e meno attraenti hanno maggiori probabilità di avere relazioni extraconiugali; più un maschio è attraente e meno sarà premuroso come padre; e all’incirca un figlio su tre è frutto di un concepimento adulterino… Il sesso serve a dire un sacco di sciocchezze… Tranquillo, lo studio riguardava le rondini… …scusi signora… Dica pure. Scusi l’ardire, ma de fà una ciuladina? (15) Da: Inviato: A: Oggetto: AUTORE.IT Martedì 16 del Mese dell’Edera (sotto il segno del Rosso e del Pianto) LEI.IT La Unica E’ stata la prima voce della radio cubana. Era il 10 ottobre 1922 e la “grande intrusa”, come qualcuno chiamava allora la radio, invase il paese con le parole di Rosas y Violetas, composta dal maestro Josè Mauri e cantata da Rita Aurelia Montaner Facenda, “LA UNICA”, la più grande diva mulatta cubana del ‘900. La unica era una cantante Eclettica Sensibile Piena di grazia Elegante Simpatica Spontanea Leonessa fiera Luchadora romantica Mulata Sanduenguera Rumbera Desiderabile Artista Esuberante Moglie Madre Geniale Patriottica. Il 10 ottobre 1957, dalle 9 di sera alle 2 del mattino, in tutta Cuba, tutte le radio e due reti televisive le tributano in diretta un omaggio nazionale, mai avvenuto prima per nessun altro cubano. Lei è a casa sua, inferma a letto, affetta da un tumore in stadio avanzato, vede e sente tutto, ringrazia. Si spegne il 17 aprile del 1958 e non fa in tempo a vedere il trionfo della Rivoluzione, ma il Pueblo ferma la guerra e dedica un’ora di tregua perché tutti possano assistere al suo funerale. (16) Da: Inviato: A: Oggetto: AUTORE.IT Mercoledì 17 del Mese dell’Edera (sotto il segno dell’ Azzurro e della Noia) LEI.IT Il bel paese Unesco – United Nations Educational Scientific and Cultural Organization – L’Italia è al primo posto nel mondo. Per merito di chi? (17) Da: Inviato: A: Oggetto: AUTORE.IT Giovedì 18 del Mese dell’Edera (sotto il segno del Verde e del Vizio) LEI.IT SE IL FUTURO NON ARRIVA: Retrocessi! Precedente n. 1 Febbraio 2004, nevica sul Centro Nord e l’Autostrada del Sole diventa una trappola. L’A1 viene chiuso per ore tra Firenze e Milano. In migliaia restano bloccati. E si scatenano le polemiche: “Qualcuno non ha fatto quello che doveva fare”, accusa la Protezione Civile. Precedente n. 2 Gennaio 2005, chilometri di code paralizzano l’autostrada Salerno- Reggio Calabria flagellata dal mal tempo. Non è la prima volta, ma stavolta l’emergenza dura ore e ore. Coperte e bevande calde vengono portate dai soccorritori agli automobilisti stremati dal freddo. E si scatenano le polemiche: “Qualcuno non ha fatto quello che doveva fare”, accusa la Protezione Civile. Precedente n. 3 Dicembre 2005, emergenza per 15 centimetri di neve. In tilt la A6 Savona – Torino e la Milano – Venezia. Per 12 ore rally nei ghiacci. Auto nei fossi. Gli automobilisti lasciati senza aiuti e senza informazioni. E si scatenano le polemiche: “Qualcuno non ha fatto quello che doveva fare”, accusa la Protezione Civile. (…) Successivo “N” Rintracciato il qualcuno che non ha fatto quello che doveva fare: sono io. Avrei dovuto starmene al sole dei Carabi, non l’ho fatto e mi sono messo in autostrada pensando di vivere in un paese nel quale le cose funzionino e quando non funzionano almeno ce lo comunichino. (18) Da: Inviato: A: Oggetto: AUTORE.IT Venerdì 19 del Mese dell’Edera (sotto il segno del Rosa e della Virtù) LEI.IT Marie Louise Von Franz Il bambino ripercorre in pochi anni il cammino dell’intera umanità, per questo deve adottare un sistema rapido e sicuro per conoscerne l’evoluzione. La fiaba è questo metodo e Marie Louise Von Franz credeva nelle fiabe. Ci credeva perché era giustamente persuasa che l’anima non si esprime nei concetti di ragione, ma nei racconti che l’umanità tramanda da madre a figlio in quella catena ininterrotta della generazione che non è solo biologica, ma culturale. Marie Louise Von Franz era una psicanalista junghiana e ha cercato (e trovato) le costanti dell’inconscio collettivo nel folklore (per scorgervi le movenze ripetitive dell’uomo) e nel racconto più elementare che è il racconto delle fiabe. (19) Ma poiché la vita è suono, il bambino dispone anche di un altro metodo sicuro per fare in fretta a comprendere come è fatto e come reagisce al mondo che lo circonda. Così impara che: - il canto gregoriano aiuta a ridurre lo stress e a concentrarsi nello studio - la musica barocca stimola lo studio (Bach, Vivaldi) - la musica impressionista libera le spinte creative (Debussy, Ravel, Fauré) - la musica romantica incoraggia (Schubert, Chopin, Listz) - la musica latino – americana, soprattutto samba, calma e risveglia - la musica sacra aiuta a elaborare il dolore e a liberarsene attenzione però con - la musica pop e rock, perché è vero che alleviano il dolore e stimolano il movimento però può creare tensione e dissonanza mentre - heavy metal, punk, hip hop e grunge eccitano il sistema nervoso, spingono a un comportamento dinamico e all’espressione di sé. Se non credi a queste parole, andate al cinema a vedere “Les Choristes” (I Ragazzi del Coro), ne uscirai con la certezza che la musica salva e libera. (20) Da: Inviato: A: Oggetto: AUTORE.IT Sabato 20 del Mese dell’Edera (sotto il segno del Marrone e della Felicità) LEI.IT MILANO – A.U.F. In tutta Italia si dice “sei lungo come la fame” per dire di una persona lenta nel fare. A Milano invece si dice “sei lungo come la fabbrica del Duomo”, perché il Duomo di Milano non è mai finito. Il tempo, l’usura e l’inquinamento obbligano la benemerita Fabbrica del Duomo a continui lavori di ristrutturazione perché la nostra cattedrale è fragile, e come tutte le cose belle, ha bisogno di cure amorevoli. Prendiamo il marmo, per esempio. Il marmo del Duomo proviene dalla Cava Madre di Condoglia, ed è composto al 98% da carbonato di calcio, facile da lavorare, ma lo smog lo aggredisce e lo sfarina. Era il 1387 quando Gian Galeazzo Visconti scelse il marmo di Condoglia per costruire il Duomo e realizzare le 3300 statue che lo avrebbero adornato. Ma ci pensate? Condoglia è vicino a Verbania, nella Val Grande, e non c’erano tir o elicotteri per trasportarlo. Come facevano? Sfruttavano le vie d’acqua. Il marmo arrivava a Milano, proprio fino a piazza Duomo, in barca. Si partiva dal Toce, che scorre vicino alla cava, e i barconi scendevano fino al Lago Maggiore, lo attraversavano e, arrivati a Sesto Calende, entravano nel Ticino che percorrevano fino a Nosate. Qui imboccavano il naviglio Grande che a quei tempi non si fermava alla Darsena, ma arrivava fino ad un laghetto situato nei pressi del cantiere. Il marmo di Condoglia, per volere del Duca, non pagava dazio, e per evitare problemi recava impresso l’acronimo A.U.F. (Ad Usum Fabricae). E’ da allora che i milanesi, per dire di uno scroccone, usano l’espressione “andare a ufo”, che non vuol dire, andare alla ricerca di extraterrestri, ma appunto “non pagare dazio”. Sono passati sei secoli e la Fabbrica del Duomo è ancora lì che ogni anno chiede alla Cava Madre di Condoglia almeno 100 metri di marmo. E la Cava madre risponde, fedele nei secoli come i carabinieri. O come una madre che non può dire di no al figlio prediletto. Non a caso la Cava si chiama “Madre”. (21) A testa bassa – www.rifiutiquotidiani. org Mese dell’edera NOTE Alle e-mail della settimana antropologica (14) (15) (16) (17) (18) (19) (20) (21) Notizie tratta dagli articoli “La prima canzone d’amore” di Michele Serra e “La canzone d’amore è nata 4600 anni fa” di Cinzia del Maso, entrambi pubblicati su Repubblica di sabato 17 febbraio 2001. Piergiorgio Odifreddi è l’autore dell’articolo “A cosa serve il sesso”, pubblicato su Repubblica di mercoledì 19 novembre 2003, nel quale commenta l’uscita del libro “La regina rossa” di Matt Ridley – Instar Libri. La storia di Rita Montaner, la più grande diva mulatta cubana del ‘900 è tratta da uno speciale dal titolo “Cuba, la unica senza embargo”, curato da Marco Sacchetti e pubblicato su Alias n. 48 del 9 dicembre 1999. Mappa tratta dall’articolo di Giampiero Martinetti “Ecco il mondo delle meraviglie. Tesori Unesco, Italia a quota 40”, pubblicato su Repubblica di sabato 16 luglio 2005. Notizie contenute nell’articolo di Michele Serra “Io, prigioniero nella tundra italiana”, pubblicato su repubblica di domenica 4 dicembre 2005. La morte dell’allieva di Jung, Marie Louise Von Franz è data in un breve articolo di Umberto Galimberti dal titolo “La psicanalitica che credeva nella favola”, pubblicato su Repubblica in un giorno di cui AUTORE.IT non ha più memoria. Notizie tratte dall’articolo “La vita è suono” pubblicato su D – Repubblica delle donne dell’11 dicembre 2004, che presenta il libro di Campbell “L’effetto Mozart”, Baldini & Castaldi Dalai. Le notizie relative al marmo del Duomo di Milano sono state tratte dall’articolo “Condoglia, la cava sui monti dove nasce il lifting del Duomo” di Anna Cirillo, pubblicato su Repubblica di giovedì 31 luglio 2003.