Scheda evasione fiscale

Transcript

Scheda evasione fiscale
Declinazioni e azioni per la campagna sulla legalità. Focus su evasione fiscale
1 – Misura dell'evasione fiscale
L'evasione stimata in Italia è, tra i paesi OCSE, la maggiore in numeri assoluti, tra le più alte in percentuale.
Un confronto internazionale con dati del 2009 (Tax Research LLP, Closing thje european tax gap, Richard
Murphy FCA Director, Tax Research UK) sull'economia sommersa dava questi risultati
L'evasione non è uniformemente diffusa tra tutti: confrontando i Dati della ricerca di Banca d'Italia “La
ricchezza delle famiglie” su dati anonimi e i redditi effettivamente denunciati e raccolti da Sogei, otteniamo i
tassi di evasione suddivisi per tipologia di contribuente.
Tesi: La pressione fiscale è alta, ma non equamente distribuita. E' più alta rispetto alle rilevazioni, per chi
paga, proprio a causa del sommerso (che è in parte inserito nelle stime del PIL).
Cosa fare: Sensibilizzare sull'entità dell'evasione, sulla grandezza dei numeri con qualche dato accattivante e
comprensibile.
2 – Danni dell'evasione fiscale
L'evasione nuoce al sistema, redistribuisce iniquamente il reddito, riduce il reddito disponibile deprimendo,
soprattutto in tempo di crisi, i consumi; favorisce inoltre l'azienda disonesta anziché la più efficiente. La stessa
evasione c.d. “di sopravvivenza” - concetto che dovremmo ridimensionare- non fa bene al sistema produttivo
(possibili esempi per spiegarne in maniera comprensibile il meccanismo).
Si perdono tempo e risorse per escogitare sistemi di evasione ed elusione
Rilevanti sono anche i danni erariali:
La Corte dei conti nel 2012, negli elementi preparatori all'audizione presso la commissione Finanze e Tesoro
del Senato citò uno studio secondo il quale “è stato stimato in passato che se l’evasione italiana dal 1970
fosse stata pari al livello statunitense (inferiore di tre punti), il debito pubblico sarebbe stato, dopo venti anni,
molto più basso (76% del Pil invece di 108%)”. E' quindi evidente che l'eccessivo stock di debito, malattia di
lungo corso del sistema italiano, trova nell'evasione una importante concausa.
Un sistema fiscale potrebbe inoltre essere uno strumento per ridurre le diseguaglianze.
Nella tabella sottostante la classifica della disuguaglianza calcolata con il Coefficiente Gini
Dal grafico desumiamo che l'Italia è seconda nella diseguaglianza primaria, e sesta in quella secondaria.
Questo a dimostrazione che c'è la possibilità di redistribuire attraverso il fisco ed i trasferimenti. Nel nostro
paese, tuttavia, la progressività prevista dalla Costituzione all'articolo 53, è di fatto rimasta esclusivamente per
l'IRPEF, visto che gran parte delle altre imposte hanno aliquote fisse, non distinte per fasce di reddito (si pensi
ai redditi da locazione di immobili che ormai, con la cedolare secca, sono in buona parte fuoriusciti dal sistema
della progressività)
Tesi: L'evasione è iniqua socialmente, disfunzionale al sistema, ne rallenta la crescita, ne peggiora
concorrenza, efficienza ed evoluzione tecnologica. Pur se partendo da lontano, finisce per penalizzare lo
stesso evasore.
Cosa fare: Il sistema tributario deve essere semplificato, non essere gravoso nella sua gestione. Pagare le
tasse deve essere sì un dovere, ma non deve comportare eccessivi aggravi che penalizzano i contribuenti
onesti. La lotta all'evasione, anche a prescindere dalle risorse che si possono liberare, deve essere una
priorità della politica e della società.
3 – Aspetti culturali e di comunicazione
L'evasione fiscale è fenomeno culturale. Per certi versi è insito nel carattere formatosi nel corso storia italiana,
in cui piccoli stati cambiavano spesso dominazione non favorendo lo sviluppo di senso dello stato, lealtà e
senso di appartenenza.
Tesi: E' importante diffondere una cultura della legalità, che deve partire in prima persona e con la
responsabilità di ciascuno. L'evasione fiscale deve diventare stigma negativo, non positivo. Non considereresti
furbo chi ruba i giochi in un asilo. Perchè invece considerare furbo un evasore fiscale?
Cosa fare: informazione sui danni dell'evasione, e soprattutto sui benefici della cultura della legalità.
4 - Proposte di lotta all'evasione
Dal punto di vista pratico l'evasione si combatte, ovviamente, stanando gli evasori, condannandoli a restituire il
non versato con penali ed interessi e, nei casi più gravi, con pene ulteriori. Ancor più utile è, tuttavia, un
sistema fiscale che impedisca il più possibile l'infedeltà fiscale, una rete di controlli e tracciati obbligatori che
renda quasi impossibile l'evasione nei passaggi intermedi. Un sistema di warning e avvisi di incongruità che
metta in allerta il contribuente e lo spinga sulla retta via prima che l'evasione si sia consumata. E' necessario
proporre un sistema che non sia eccessivamente gravoso per il contribuente ma che permetta la completa
tracciabilità dei movimenti (banche dati con incroci automatici dei flussi, elenco clienti fornitori, sviluppo della
moneta elettronica e riduzione del contante, verifica di congruità del consumo delle utenze, e tutte le proposte
del piano antievasione CGIL) con dei controlli automatici e di sistema che persuada alla tax compliance. Si
può arrivare anche a proporre un tutoraggio fiscale che prenda in considerazione flussi di reddito e stock
patrimoniale nella valutazione “preventiva” delle imposte da versare, rendendo l'agenzia delle entrate alla
stregua di un consulente tributario. In prospettiva dovrebbe essere l'Agenzia stessa a fornire, anche agli
autonomi, la dichiarazione dei redditi.
In questo contesto sarebbe importante trovare un giusto compromesso sul reato di autoriciclaggio, perché non
diventi corollario automatico per ogni tipo di reato anche minore ma soprattutto perché non perda la sua ragion
d'essere in particolare per i proventi dell'evasione fiscale.
Tesi: Alla lunga è molto più semplice impedire l'evasione fiscale che punire gli evasori. Un periodo transitorio di
iniziale complessità è ampiamente ripagato da una strutturale riduzione della evasione.
Cosa fare: E' necessario sviluppare una proposta credibile (già ne abbiamo diverse) e sistematica finalizzata
alla prevenzione dell'evasione fiscale.
5 – Destinazione delle somme recuperate
E' necessario interrogarsi sulla destinazione delle risorse recuperate dalla riduzione dell'evasione.
La Cgil ha lanciato il piano del lavoro, finalizzato (per brevità) ad aumentare la domanda attraverso gli
investimenti pubblici in beni comuni e creazione di lavoro e a migliorare la competitività del sistema favorendo
investimenti pubblici e privati in ricerca e innovazione. Questo significa politiche anticicliche di impatto molto
maggiore della semplice riduzione della pressione fiscale (pur necessaria), modernizzazione delle
infrastrutture, aumento dei servizi pubblici e sociali, selezione delle imprese più moderne, che possano
competere a livello internazionale per qualità e innovazione, non per l'abbassamento dei costi e dei diritti.
Tesi: si deve recuperare l'evasione fiscale per modernizzare il paese. Chi non ha mai pagato è stato un peso
che non possiamo più permetterci. Che siano quindi gli evasori i primi a contribuire, come del resto i
contribuenti onesti (sopratutto dipendenti e pensionati) hanno sempre fatto, per la grande trasformazione
necessaria al superamento della crisi.
Cosa fare: Destinare le risorse, possibilmente programmandole per rendere più vincolante l'impegno del
pubblico, allo sviluppo, in tutte le sue articolazioni.
6 – Partire dal grande evasore, permettere al piccolo di riparare
Il sistema deve essere ragionevole, ed avere lo scopo di facilitare il più possibile la restituzione delle somme
evase. L'evasione è sempre un comportamento gravemente lesivo e non deve essere trattata con clemenza
neanche se i singoli importi evasi non sono molto rilevanti. Tuttavia crediamo che i piccoli evasori, anche
quando individuati, non devono percepire i servizi di riscossione come un sistema che punta alla distruzione
della loro attività, quanto invece devono il più possibile trovarvi una articolazione dello Stato che, pur nel
rispetto della legge e nell'interesse collettivo, sia loro vicino, e possa proporre un ventaglio di soluzioni
personalizzate per riparare il comportamento scorretto. Questa funzione viene già svolta da Equitalia,
nonostante la cattiva fama che si porta dietro.
Problemi sorgono però per la burocraticità di certe procedure che portano a cattiva comunicazione col
cittadino e a “blocchi” di alcuni passaggi che finiscono per creare le abnormità che leggiamo sui giornali. E'
necessario che i servizi di riscossione, come già accade per altri enti pubblici, possano fornire pareri preventivi
in merito al comportamento che debba tenere il cittadino, e sia possibile la risoluzione rapida dei casi di più
evidente ingiustizia.
Tesi: La lotta all'evasione deve iniziare dai grandi evasori, che rappresentano tra l'altro la quota maggiore di
evasione non riscossa, e deve permettere al piccolo evasore di potersi rimettere in regola, nell'interesse
reciproco.
Cosa fare: Focalizzare la campagna contro i grandi evasori, difendere il ruolo delle società di riscossione e dei
lavoratori coinvolti, provando a correggerne i difetti
7 – Patti antievasione e contrattazione sociale territoriale
La lotta all'evasione fiscale può essere svolta con maggiore efficacia dagli enti locali, che hanno una maggiore
vicinanza con le persone ed il sistema produttivo. I patti antievasione si sono dimostrati efficaci, ed hanno
motivato gli enti locali ad un impegno importante nella direzione della riduzione dell'evasione fiscale,
focalizzandosi soprattutto sulle imposte di competenza locale come addizionali, tasse occupazione suolo
pubblico, individuazione di affitti in nero anche attraverso i mezzi previsti dalla legge sulla “cedolare secca”,
collaborazione con l'Agenzia nell'imminente revisione delle rendite catastali.
Tesi: La lotta all'evasione fiscale deve partire dai territori, dai comuni e dalle regioni, e il sindacato deve
convogliare le sue forze per superare la ritrosia degli amministratori locali. Si può dimostrare ad un sindaco
che il miglioramento dei servizi ed una buona contrattazione sociale sono elettoralmente più importanti del
rispetto di interessi consolidati.
Cosa fare: Informare a livello nazionale della partenza, in tutti i comuni (o in più comuni possibile), di patti
antievasione, rivedere lo schema generale da inviare a tutti i responsabili della contrattazione sociale alla luce
delle buone pratiche raccolte in questi anni.