Per saperne di più - Gruppo Archeologico Ambrosiano

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Per saperne di più - Gruppo Archeologico Ambrosiano
Gruppo Archeologico Ambrosiano
Associazione di Volontariato - Aderente ai Gruppi Archeologici d’Italia
PROGRAMMA ATTIVITA’
Eventi autunno/inverno 2016
VISITA GUIDATA AL CASTELLO VISCONTEO DI PAVIA E AL
RELATIVO MUSEO ARCHEOLOGICO, PERCORSO SULLE
TRACCE LONGOBARDE: CRIPTA DI SANT'EUSEBIO
BASILICA ROMANICA DI SAN MICHELE
PAVIA (PV)
DOMENICA 18 SETTEMBRE 2016
PREZZO PER I SOCI GAAM: Euro 29
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IL CASTELLO DI PAVIA
IL percorso di visita si svolge all’interno di sale che ancora conservano preziosi affreschi di età
viscontea e sforzesca. Pur essendo deprivato dell’ala settentrionale con la quale la residenza
ducale si affacciava sul Parco, congiungendosi così alla Certosa, il Castello mantiene intatta la
suggestiva armonia del capolavoro, tra i più insigni dell’architettura tardogotica lombarda.
Museo Archeologico e Sala Longobarda
Il patrimonio del Museo Archeologico è solo in pochi casi frutto di scavi
sistematici: i pezzi esposti sono per lo
più provenienti da rinvenimenti fortuiti
durante lavori edilizi o agrari.
La prima sala è dedicata all’antico
territorio della Pavia romana, che
comprendeva il Pavese, la Lomellina,
ma non l’Oltrepò, appartenente allora a
Piacenza. Di grande interesse è la
ricostruzione dell’area sepolcrale di
Casteggio: due tombe a cremazione in
mattoni e un cippo sepolcrale, che
testimoniano l’appartenenza di
Clastidium al territorio di Piacenza.
La sala II ospita la collezione egizia
donata dal Marchese Malaspina di Sannazzaro, padre fondatore del
museo pavese, comprendente circa 150 oggetti tra papiri, vasi canopi, amuleti e bronzetti. Qui sono
esposti anche i vetri di età romana, di cui il Museo vanta la raccolta più importante per il nord Italia e tra i
quali si segnala il kantharos in vetro blu scuro proveniente da Frascarolo. Nella stessa sala è esposta una
pregevole testa femminile in marmo greco raffigurante forse Artemide, opera romana di età traianoadrianea. Gli ambienti seguenti (sale III - IV) raccolgono testimonianze locali: insieme a manufatti di
ceramica comune sono esposte ceramiche fini da mensa, vetri romani e importanti reperti architettonici e
scultorei dell’antica Ticinum romana, tra cui la famosa statua di togato nota con il nome di Muto dall’accia
al collo, risalente al I - II secolo d.C. Al Museo Archeologico segue la Sala Longobarda che espone argenti
paleocristiani, oreficerie tardoromane (magnifici esemplari di fibule a staffa) e i reperti longobardi, che
testimoniano lo splendore raggiunto da Pavia capitale di Regno. Tra i pezzi si segnalano la lastra tombale
del nobile di stirpe romana Senatore, tra le migliori testimonianze scultoree dell’VIII secolo, e le
oreficerie, rappresentate da collane in pasta vitrea, orecchini in oro e argento, crocette in lamine
d’oro. Eccezionali, infine, la sella plicatilis, sedia pieghevole di arte carolingia o ottoniana, esemplare raro
per la complessità tecnica e il raffinato decoro, e i due plutei del VII secolo raffiguranti l’albero della vita
tra draghi alati e un calice affiancato da pavoni, riconosciuti come arredi presbiteriali della chiesa di S.
Maria Teodote, che ben documentano la rinascita artistica al tempo del re longobardo Liutprando (711774 d.C.).
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Cripta di Sant’Eusebio
Alla sezione longobarda e altomedievale dei Musei Civici si correla la Cripta di Sant’Eusebio. Protetta da
una moderna pensilina accanto all’Università e alle antiche torri, è quanto resta di una basilica di
fondazione probabilmente di età ostrogota.
Ricordata da Paolo Diacono nella Historia Longobardorum come cattedrale ariana
al tempo di re Rotari, si trova all’interno dell’antica faramannia di Pavia, luogo di
primo insediamento longobardo, situato in prossimità dell’area del palazzo regio
di Teodorico e poi dei re Longobardi.
Dopo la conversione al cattolicesimo dell’ultimo vescovo ariano Anastasio, fu
intitolata a Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, persecutore dell’eresia ariana.
L’edificio subì una prima sostanziale trasformazione nella prima metà dell’XI secolo, epoca a cui
risalirebbe la cripta ancora oggi visitabile.
Sconsacrata nell’Ottocento, fu definitivamente abbattuta nel 1923 per consentire
l’erezione del Palazzo delle Poste: se ne conservò solo la cripta, che rimase
tuttavia interrata fino al 1967-68, quando fu riportata alla luce, restaurata e
dotata della tettoia che attualmente la protegge.
La cripta è a oratorio, con un unico vano suddiviso in cinque navatelle coperte da
volte a crociera e costolonate.
I sostegni sono costituiti da esili colonne con capitelli di tipologie differenti. Questi ultimi rappresentano la
maggiore attrazione della cripta: decorati da triangoli e foglie lanceolate lavorate a incavo, assolutamente
lontani dal repertorio di capitelli derivati da modelli classici, sono riconosciuti dalla critica come capitelli di
reimpiego, forse già in opera nell’antica cattedrale ariana.
Di particolare interesse sono anche gli affreschi, databili attorno alla metà del XII secolo, visibili sulle vele
delle volte e probabilmente in origine estesi su tutta la copertura. Di stile bizantineggiante, rappresentano
santi ed evangelisti e una Madonna con bambino, di cui si scorgono frammenti sulla parete di fondo.
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SAN MICHELE
La basilica di San Michele è considerata il prototipo delle numerose chiese medievali che può vantare
Pavia, le più famose delle quali sono San Pietro in coelo aureo e San Teodoro. Tuttavia, San Michele si
discosta dalle altre chiese cittadine per l'utilizzo estensivo, sia per quanto riguarda la struttura che le
decorazioni, della fragile pietra arenaria color ocra in luogo del cotto, e anche per la particolare
conformazione architettonica, che prevede una pianta a croce latina, con un transetto eccezionalmente
sviluppato, molto sporgente rispetto al corpo longitudinale del fabbricato, a differenza di quanto accade,
per esempio, in San Pietro in Ciel d'Oro, dove il transetto non sporge dal corpo di fabbrica rettangolare
della chiesa. Tale transetto, dotato di una propria facciata sul lato settentrionale, di una propria finta
abside nel lato opposto e di una volta a botte sostanzialmente diversa dalle volte a crociera delle restanti
parti della chiesa, costituisce quasi un corpo autonomo, una seconda chiesa compenetrata a quella
principale: una soluzione inedita per quei tempi.
Già le dimensioni della basilica (lunghezza: 55 metri; larghezza al transetto: 38 metri) evidenziano
l'importanza di questa parte della struttura. All'incrocio tra navata e transetto si alza l'ardita cupola
ottagonale (assai asimmetrica), su pennacchi di tipo lombardo. La basilica ospitò nei secoli fastose
cerimonie ed incoronazioni; tra queste si cita l'incoronazione di Federico I Barbarossa, nel 1155.
PROGRAMMA dell’uscita
Il programma della giornata di visita prevede:
Domenica 18 Settembre:
Ore
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8, 30 : ritrovo in piazza Mario Pagano fermata bus lato giardini
10,15 Ritrovo davanti al Castello ingresso laterale (Musei Civici) e inizio visita guidata
12,15: fine visita guidata del mattino e trasferimento in centro
13,00 : Pranzo libero in locali del luogo
15,00: ritrovo in piazza Vittoria e inizio visita guidata
17,15 c.a.: fine visita guidata e rientro a Milano
N.B.: chi desiderasse coordinarsi per il viaggio è pregato di sentire il coordinatore
dell’evento Giorgio Palummo (348-9691609)
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(*) La quota di partecipazione comprende:
 Visita guidata al Museo e a tutti i siti
 Biglietti di ingresso.
La quota di partecipazione non comprende:
 Il pranzo.
 I costi di trasferta, che saranno a carico dei partecipanti da dividersi tra i vari equipaggi
auto
 Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “La quota di partecipazione
comprende”.
Si raccomanda: abbigliamento comodo, zainetto, scarpe da ginnastica o da trekking,
k-way, felpa, cappello, ombrello (se minaccia pioggia).
NUMERO MINIMO DI PARTECIPANTI E TERMINE ULTIMO DI CONFERMA DI ADESIONE
TASSATIVO:
l’iniziativa si terrà con almeno 10 persone prenotate, per cui si prega di confermare la
propria adesione entro e non oltre il giorno 10/09/2016 provvedendo a pagare la
quota prevista (*) con le modalità sotto indicate, dando conferma della prenotazione
e del pagamento ai seguenti riferimenti:a mail: [email protected] e per
conoscenza: [email protected] via tel.: 348-9691609
N.B.: all'atto della prenotazione andrà versata l’intera quota prevista (*), presso la sede del
G.A.Am. (in contanti o assegno), oppure tramite bonifico sul conto corrente n°.intestato ad
Associazione Gruppo Archeologico Ambrosiano (c/c Allianz Bank IBAN: IT 51 W 03589 01600
010570656143), in questo caso è necessario inviare al più presto copia del bonifico a
[email protected] e a [email protected]
In caso di annullamento della visita per mancato raggiungimento del numero minimo di
partecipanti (vedi numero sopra indicato), la quota prevista (*) versata verrà restituita.
In caso di annullamento per maltempo, non sarà restituita quella parte della quota prevista (*)
versata che sarà stata necessaria a pagamenti già effettuati dal G.A.Am. per prenotazioni varie
(mezzi di trasporto, guide archeologiche, biglietti di entrata, alberghi, ecc.).
In caso di mancata partecipazione oppure, ove intervenga rinuncia o disdetta da parte del
partecipante dopo il termine ultimo di conferma di adesione (vedi data sopra indicata), non si
ha diritto alla restituzione, neanche parziale, della quota prevista (*) versata.
Sarà possibile in qualsiasi momento effettuare una sostituzione di prenotazione con altro Socio.
Tutte le attività (salvo diversa comunicazione) sono riservate ai Soci in regola con il pagamento
delle quote.
E’ indispensabile portare sempre con sé la tessera associativa in regola.
Ai non Soci segnaliamo la “TESSERA SIMPATIZZANTI” (costo una tantum: € 5,00
valida per il solo anno solare in cui viene rilasciata e non rinnovabile) che permette di
partecipare a 2 iniziative del Gruppo Archeologico Ambrosiano (ad eccezione delle attività di
cantiere) usufruendo delle agevolazioni previste per i Soci.
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