Conferenza di Sistema Chia 2013: l`Europa tra i

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Conferenza di Sistema Chia 2013: l`Europa tra i
In questo numero
(1° Ottobre 2013) :
Conferenza di Sistema Chia
2013: l’Europa tra i
protagonisti
Apertura di nuovi esercizi di
ottica: sentenza della Corte di
giustizia UE
Sicurezza alimentare: una
responsabilità condivisa dal
campo alla tavola
Rapporto sulla competitività
in Europa
La politica delle PMI
nell’agenda del Consiglio
Competitività
Elezioni europee: iniziativa
degli europarlamentari del
Nord-Ovest
Il turismo dà un impulso
all'economia ed
all’occupazione in Europa
FP7: 660 milioni di euro per i
migliori ricercatori
Ambiente: Italia esortata ad
adeguare l'ILVA di Taranto
alle norme ambientali
Trasporti: la Commissione
esorta l’Italia a sbloccare la
congestione dello spazio
aereo
Biglietti del treno: rimborso
Conferenza di Sistema Chia 2013: l’Europa tra i
protagonisti
Nel corso della Conferenza di Sistema annuale della
Confcommercio tenuta a Chia (CA) la scorsa settimana, uno
spazio importante è stato dato negli interventi dei relatori e del
Presidente Sangalli al ruolo dell’Unione europea per le politiche e
le strategie di sviluppo del commercio in Italia.
In particolare, nel corso della V sessione: “La rete del Sistema per
un’Europa come risorsa”, i cui risultati sono stati riportati nel
corso della seduta plenaria conclusiva dal Segretario Generale UR
Piemonte, Marco Gossa, il tema è stato centrale. Partendo dalla
consapevolezza della complessità della “piazza di Bruxelles”, con
la presenza di 20.000 lobbisti in rappresentanza di oltre 2.500
organizzazioni, si sono affrontati quelli che possono essere oggi
alcuni dei temi di maggiore rilevanza per la Confederazione, come
il Piano d’azione europeo per il commercio al dettaglio (ERAP), il
turismo ed i fondi della politica di coesione, in prospettiva del
periodo di programmazione comunitaria 2014-2020.
Richiamandosi alla necessità di innovazione richiesta nel corso
della Conferenza dal Direttore Generale, Francesco Rivolta, è
stato illustrato il percorso già avviato ed i passi ancora da
compiere in materia di coordinamento all’interno al nostro interno
ed all’esterno con le confederazioni per il commercio nazionali
europee, con i funzionari dell’UE e con la rete Eurocommerce, il
cui funzionamento è stato illustrato dallo stesso vicepresidente
dello Steering Comitee, Carlo Massoletti. Il coinvolgimento del
territorio e degli enti collegati risulta infatti, oggi più di ieri,
indispensabile nella progettazione e lo sviluppo di un coerente
piano d’azione per le politiche e la progettazione comunitaria.
Il prossimo periodo politico europeo, che sarà caratterizzato nel
corso del 2014 dalle elezioni dell’Europarlamento, dal semestre di
presidenza italiano dell’UE e dalla nuova Commissione europea,
dovrà essere necessariamente affrontato nel modo migliore e più
condiviso possibile. Come fortemente sottolineato dal delegato
alle
politiche
comunitarie,
pres.
Alberto
Marchiori,
la
rappresentanza delle istanze del mondo dei commercianti, delle
piccole e medie imprese e dei fornitori di servizi, potrà avvenire
solamente attraverso il ricorso continuo al modello “fare rete” e
l’attenzione verso l’approccio “bottom-up”, con il necessario
coinvolgimento di tutta la Confederazione e dei suoi attori
territoriali.
Le slides delle presentazioni della Sessione V e delle altre sessioni
della Conferenza sono disponibili nell’area interna del sito di
Confcommercio.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
obbligatorio in casi di ritardo
significativo
Energie rinnovabili: Italia e
Spagna esortate a
conformarsi a norme UE
Riforma della politica agricola
comune (PAC): accordo
politico raggiunto sugli ultimi
punti rimasti
"Opening up education"
Commercio del legno: accordo
tra Ue e Indonesia
Francia: lavoro domenicale
Nasce il “Marchio Francia”
Euroflash: la fiducia
economica cresce nell’area
euro e nei 28 Paesi UE
Apertura di nuovi esercizi di ottica: sentenza della Corte di giustizia UE
La Corte di giustizia dell’UE si è pronunciata, il 26 settembre, su un rinvio pregiudiziale presentato dal
Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in merito a una controversia relativa
all’apertura di un nuovo esercizio di ottica in un Comune della provincia di Trapani, che sarebbe
avvenuto in violazione della legge regionale siciliana. Tale legge prevede che l’autorizzazione
all’apertura di nuovi esercizi di ottica sia rilasciata a condizione che: 1) riguardi un solo esercizio per
ogni fascia di popolazione di 8.000 residenti; 2) la distanza tra un esercizio e l’altro non sia inferiore a
300 metri. La deroga è ammessa solo laddove sussistano “comprovate esigenze territoriali”, sulle
quali decide l’autorità comunale competente, previo parere obbligatorio della commissione provinciale
presso la camera di commercio, composta da rappresentanti degli ottici. Secondo la Corte, tale
normativa (al pari di quella prevista per le farmacie) non è vietata dall’articolo 49 TFUE (principio della
libertà di stabilimento) ed è in linea di principio idonea a perseguire l’obiettivo generale di tutela della
salute, garantendo una ripartizione equilibrata degli esercizi di ottica nel territorio e assicurando un
rapido accesso a tali esercizi. Tuttavia, nell’esercitare il loro potere discrezionale sul rilascio delle
nuove autorizzazioni, le autorità competenti devono avvalersi “delle facoltà offerte dalla normativa in
maniera adeguata, rispettando criteri trasparenti e oggettivi”, al fine di realizzare in modo coerente e
sistematico l’obiettivo della tutela della salute nell’intero territorio, circostanza che sarà compito del
giudice nazionale accertare.
Per ulteriori informazioni: Marta Pavlovich
Sicurezza alimentare: una responsabilità condivisa dal campo alla tavola
In vista dell’audizione del 3 ottobre, in commissione ENVI presso il Parlamento Europeo, continua a
far discutere il tema delicato dei controlli ufficiali sugli alimenti. Infatti, per mantenere qualità e
sicurezza dei cibi, sono necessarie procedure operative atte a garantire la salubrità dei cibi e
sistemi di monitoraggio che verifichino l’effettivo svolgimento delle operazioni. A tal scopo, la
strada da percorrere si snoda attraverso varie tappe: l’applicazione della normativa del settore
alimentare che riflette la politica dai campi alla tavola, andando a coprire l’intera filiera; l’attribuzione
al mondo della produzione della responsabilità primaria di una produzione alimentare sicura;
l’esecuzione di appropriati controlli ufficiali; la capacità di attuare rapide ed efficaci misure di
salvaguardia, per far fronte ad emergenze sanitarie che si manifestino in qualsiasi punto della filiera.
Il reg. CE 1169/2011, che si applica a decorrere dal 2014, stabilisce le basi che garantisco un
elevato livello di protezione dei consumatori, in materia di informazione sugli alimenti, tenendo conto
delle differenze di percezione dei consumatori e delle loro esigenze in materia di informazione,
garantendo al tempo stesso, il buon funzionamento del mercato interno. L’obbiettivo generale
perseguito , è il raggiungimento di un elevato livello di protezione della salute e degli interessi dei
consumatori. La parte dolente riguarda i costi di questi controlli. In riferimento alla proposta
avanzata dalla Commissione europea, si sottolinea l’importanza di stabilire un sistema di
finanziamento basato su fondi pubblici, che darà alle autorità nazionali competenti, gli incentivi
necessari a condurre controlli ufficiali efficienti in termini di costi, garantendo un certo livello di
indipendenza nel modo in cui vengono svolti i controlli. Inoltre, si è messo in evidenza, che i principali
partner dei paesi terzi fuori dall'UE non pagano nulla per i controlli ufficiali. Anzi, ricevono un
finanziamento pubblico, e ciò potrebbe creare una distorsione della concorrenza con gli operatori delle
imprese alimentari dell'UE. Questo è contrario all'obiettivo più generale dell'UE, di aumentare la
competitività del settore alimentare e agricolo europeo. Molti sono a favore della possibilità per gli
Stati membri di esonerare le microimprese dai costi dei controlli ufficiali, dato che in Europa
più del 90% delle imprese del settore alimentare europeo, rientra nella definizione di micro impresa.
Anche dal mondo agricolo si sono levate voci di preoccupazioni relative alla possibilità di ulteriori costi
imposti a livello dell'azienda, e da una probabile distorsione della concorrenza tra Stati membri.
Infine, a proposito dei costi dei controlli ufficiali, si segnala l'orientamento di Eurocommerce non
in favore dell'esenzione delle micro imprese. Nelle settimane a venire ci saranno ulteriori sviluppi
in merito alla questione dei costi.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Rapporto sulla competitività in Europa
La relazione sulla competitività europea 2013 individua i punti di forza su cui occorre costruire, così
come le sfide cui deve far fronte la politica industriale. Le imprese dell'Ue vanno infatti rese più
competitive e quest'ultima deve orientare il cambiamento strutturale verso una maggiore produttività,
attualmente in ritardo rispetto alle potenze industriali emergenti ed alcuni dei suoi concorrenti
principali, come Stati Uniti e Giappone. Ad eccezione dei settori dei beni di prima necessità e di alcuni
settori ad alta tecnologia, la maggior parte dei settori industriali non si è ancora ripresa dalla crisi. La
domanda interna rimane debole e la ripresa economica è attribuibile principalmente alla domanda
esterna, in particolare di prodotti farmaceutici, minerali metalliferi e materiale da trasporto. La
relazione sottolinea pertanto l'importanza di salvaguardare la dimensione critica dell'industria
manifatturiera in Europa.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
La politica delle PMI nell’agenda del Consiglio Competitività
Il Consiglio dell’Ue Competitività, riunitosi il 26 e il 27 settembre, ha tenuto un dibattito politico sul
futuro della politica per le PMI e le azioni per sostenere la crescita e la competitività delle PMI
europee. I Ministri hanno concordato una serie di azioni per rendere l' ambiente di lavoro più adatto
alle esigenze delle piccole e medie imprese, concentrandosi sulla creazione di un ambiente favorevole
alle imprese nel mercato unico digitale e dei servizi, la semplificazione del quadro normativo e una
migliore applicazione della Small Business Act. Nel corso del dibattito i seguenti punti sono stati
sollevati dalle delegazioni :
 l'accesso ai finanziamenti è la difficoltà maggiore che le PMI devono affrontare, nonché la
necessità di esplorare fonti alternative di finanziamento (mercati di capitale di rischio e
strumenti finanziari Ue).
 il ruolo importante svolto dai servizi nel mercato unico per lo sviluppo delle PMI. Poiché le PMI
non possono ancora beneficiare appieno delle opportunità offerte del mercato unico, i Ministri
richiedono di eliminare le barriere esistenti che ostacolano le transazioni transfrontaliere tra
Stati membri. Anche l’Agenda digitale è stata discussa con la proposta di trarre vantaggio
dall'economia digitale (e-commerce, le iniziative di e-autentificazione e la fatturazione
elettronica, l’interoperabilità, i sistemi di pagamento elettronici sicuri, la protezione dei dati, i
diritti di proprietà intellettuale, la creazione e estensione di infrastrutture adeguate).
 I ministri hanno convenuto che la "regolamentazione intelligente" è uno strumento importante
per la promozione di un ambiente favorevole alle imprese dell'UE e per ridurre i costi per le
imprese. Essi hanno richiamato una maggiore e sistematica applicazione del principio “Pensare
anzitutto in piccolo”, il principio di base dello Small Business Act (SBA).
 Governance dello SBA: i ministri hanno convenuto di rafforzare il ruolo della rete dei
rappresentanti delle PMI negli Stati membri, invitandoli a riferire alla Consiglio competitività.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Elezioni europee: iniziativa degli europarlamentari del Nord-Ovest
A circa otto mesi dalle prossime elezioni del 25 maggio 2014 Patrizia Toia e Pier Antonio Panzeri
hanno avviato in Lombardia un'iniziativa di coinvolgimento dei cittadini sui temi dell'Europa. I due
europarlamentari eletti nella circoscrizione Nord Ovest sono intenzionati a capire, attraverso un
viaggio fisico e virtuale sul territorio, le idee, le sensazioni, i dubbi e le aspettative che i lombardi
ripongono nell'Europa. L'iniziativa vuole essere al tempo stesso un'indagine e un dialogo aperto.
C'è un questionario, che i cittadini possono compilare per far conoscere la loro opinione, sia in formato
elettronico che cartaceo. Un camper itinerante visiterà oltre 50 presidi nei principali centri di ogni
provincia, per la compilazione del questionario e la distribuzione di materiale informativo.
Ogni settimana, nei capoluoghi di provincia, vi saranno incontri pubblici aperti ai cittadini e incontri
con le realtà associative e imprenditoriali. Al termine del tour, nella seconda metà di novembre, un
convegno a Milano illustrerà i risultati dell'indagine trasformandoli in progetti ne proposte per una
Europea più vicina alle esigenze ed alle aspettative dei cittadini.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Il turismo dà un impulso all'economia ed all’occupazione in Europa
Nonostante la crisi economica, il flusso di turisti internazionali in Europa è aumentato del 5% nel
primo semestre del 2013, con i migliori risultati registrati nell'Europa centrale e orientale (+9%),
seguita dall'Europa meridionale e mediterranea (+6%). La Spagna resta la destinazione preferita,
seguita da Italia, Francia, Austria, Germania, Grecia e Regno Unito, ma anche i paesi orientali, come
Lituania, Slovacchia e Lettonia, hanno registrato una congrua crescita.
Decine di migliaia di posti di lavoro sono attualmente disponibili nel settore del turismo in Europa, una
potenziale fonte di sollievo per gli oltre 26 milioni di europei senza lavoro. L'occupazione nel settore
del turismo è particolarmente attraente per i giovani lavoratori, colpiti da un tasso di disoccupazione
del 23,5% (che in alcune zone raggiunge l'esorbitante percentuale del 50%). Sebbene esistano posti
di lavoro nel settore del turismo, l'incontro tra potenziali datori di lavoro e lavoratori qualificati in tutta
Europa si rivela spesso difficile. Per promuovere l'occupazione e la mobilità nel settore del turismo, la
Commissione europea ha introdotto EURES, il primo portale del lavoro paneuropeo, che offre
attualmente diverse posizioni professionali nel settore del turismo. Il portale consentirà presto di
effettuare una ricerca più specifica nell'ambito delle competenze del settore del turismo.
Inoltre, nell'intento di sviluppare ulteriormente il potenziale turistico dell'Europa, la Commissione
europea sta preparando una revisione del codice dei visti entro della fine di quest'anno. Il suo
obiettivo è semplificare e migliorare le procedure di rilascio dei visti, in particolare per i turisti
provenienti dalle economie emergenti come la Cina e la Russia, garantendo al tempo stesso adeguati
livelli di sicurezza nell'UE.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
FP7: 660 milioni di euro per i migliori ricercatori
Esplorare i limiti della vita su Marte, creare un virus che consenta di colpire le cellule tumorali,
utilizzare la fotonica per ridare la vista a chi è affetto da cataratta, studiare sfide sociali come
l’invecchiamento demografico nei paesi in via di sviluppo o le ineguaglianze nelle società
capitalistiche: sono solo alcune delle tematiche studiate dai 284 scienziati che otterranno 660 milioni
di euro nel quadro dell’ultima tornata di stanziamenti del Consiglio europeo della ricerca (CER).
Nel sesto e ultimo bando per l’assegnazione di sovvenzioni a ricercatori esperti previsto dal Settimo
programma quadro di ricerca e innovazione (FP7), il CER verserà singole sovvenzioni fino a 3,5 milioni
di euro. Il finanziamento, tra i più importanti riconoscimenti mondiali della cosiddetta scienza di
frontiera, consentirà ai senior researcher di proseguire le attività di ricerca di base (“blue-sky
research”). Il prossimo bando riservato ai ricercatori esperti sarà il primo nell’ambito di Orizzonte
2020, il nuovo programma UE di ricerca e innovazione.
La Commissaria europea responsabile per la Ricerca, l’innovazione e la scienza Máire GeogheganQuinn ha dichiarato: “Il CER finanzia ricercatori di punta e l’Europa ha bisogno del loro talento. La loro
creatività e la loro dedizione creano conoscenze che, oltre al valore intrinseco, in molti casi hanno
effetti positivi anche sull’economia e la società. Ed è per questo motivo che il budget del CER
aumenterà sostanzialmente nell’ambito di Orizzonte 2020.”
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Ambiente: Italia esortata ad adeguare l'ILVA di Taranto alle norme ambientali
La Commissione europea ha deciso di avviare un'azione contro l'Italia per ridurre l'impatto ambientale
dell'acciaieria ILVA di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico europeo.
In seguito a diverse denunce provenienti da cittadini e ONG, la Commissione ha accertato che l'Italia
non garantisce che l'ILVA rispetti le prescrizioni dell'UE relative alle emissioni industriali, con gravi
conseguenze per la salute umana e l'ambiente. L'Italia è inoltre inadempiente anche rispetto alla
direttiva sulla responsabilità ambientale, che sancisce il principio "chi inquina paga". Su
raccomandazione del Commissario per l'ambiente Janez Potočnik la Commissione invia pertanto
all'Italia una lettera di costituzione in mora, concedendole due mesi per rispondere.
La maggior parte dei problemi deriva dalla mancata riduzione degli elevati livelli di emissioni non
controllate generate durante il processo di produzione dell'acciaio. Ai sensi della direttiva sulla
prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento ("direttiva IPPC") le attività industriali ad alto
potenziale inquinante devono essere munite di autorizzazione.
Le prove di laboratorio evidenziano un forte inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque di superficie
e delle falde acquifere, sia sul sito dell'ILVA, sia nelle zone abitate adiacenti della città di Taranto. In
particolare, l'inquinamento del quartiere cittadino di Tamburi è riconducibile alle attività dell'acciaieria.
Oltre a queste violazioni della direttiva IPPC e al conseguente inquinamento, risulta che le autorità
italiane non hanno garantito che l'operatore dello stabilimento dell'ILVA di Taranto adottasse le misure
correttive necessarie e sostenesse i costi di tali misure per rimediare ai danni già causati.
La Commissione, pur ritenendo un segnale positivo i recenti impegni assunti dalle autorità italiane per
rimediare alla situazione, chiede tuttavia all'Italia di rispettare gli obblighi cui è tenuta ai sensi della
direttiva IPPC e della direttiva sulla responsabilità ambientale. La Commissione è pronta ad aiutare le
autorità italiane nei loro sforzi per risolvere queste questioni gravi.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Trasporti: la Commissione esorta l’Italia a sbloccare la congestione dello spazio aereo
La Commissione europea ha chiesto all’Italia, a Cipro e alla Grecia di chiarire con urgenza le misure
adottate per istituire blocchi funzionali di spazio aereo (FAB), previste dalla normativa del 2004 sul
cielo unico europeo allo scopo di riformare l’obsoleto sistema europeo di controllo del traffico aereo. I
blocchi funzionali di spazio aereo sono finalizzati a sostituire l’attuale congerie di 27 blocchi nazionali
di traffico aereo con una rete di blocchi regionali, di dimensioni maggiori, per guadagnare in
efficienza, tagliare i costi e ridurre le emissioni. Obiettivo della Commissione è prevenire una crisi di
capacità in quanto nei prossimi 10-20 anni si prevede un aumento del 50% del numero dei voli.
Nel complesso, le inefficienze nel frammentato spazio aereo europeo comportano ogni anno costi
straordinari per quasi 5 miliardi di EUR a carico delle compagnie aeree e dei loro clienti. In media un
volo percorre 42 chilometri in più del necessario, costringendo gli aeromobili a consumare più
carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, già costosi di per sé,
senza parlare dell’aumento dei ritardi. Gli Stati Uniti controllano uno spazio aereo della stessa
estensione, avente un traffico superiore, con costi quasi dimezzati.
Il vicepresidente Siim Kallas ha dichiarato: “La presente azione legale deve inviare un messaggio
politico forte circa la nostra determinazione a proseguire le riforme estremamente necessarie
nell’ambito del controllo del traffico aereo in Europa. Per oltre 10 anni, sulla strada verso il cielo unico
europeo, le nostre compagnie aeree e i loro clienti hanno dovuto sopportare ritardi e servizi non
all’altezza. Non possiamo permetterci di continuare così. I cieli europei affrontano una crisi di capacità
e la riforma del nostro obsoleto sistema di controllo del traffico aereo è troppo importante per i
passeggeri, le compagnie aeree e l’ambiente per essere lasciata fallire”.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Biglietti del treno: rimborso obbligatorio in casi di ritardo significativo
La Corte di giustizia Ue ha deciso che I viaggiatori hanno diritto al rimborso parziale del prezzo del
biglietto del treno in caso di ritardo significativo, anche se il ritardo è causato da forza maggiore. Il
trasportatore non può invocare le norme del diritto internazionale che lo esonerano, in caso di forza
maggiore, dal risarcimento del danno causato da un ritardo, per sottrarsi all’obbligo di rimborso.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Energie rinnovabili: Italia e Spagna esortate a conformarsi alle norme UE
La Commissione ha chiesto ufficialmente a Italia e Spagna di intervenire per assicurare la piena
conformità alle norme dell’UE sulle energie rinnovabili. La Commissione ha inviato ai due paesi un
parere motivato perché essi non le hanno comunicato il recepimento completo della direttiva sulle
energie rinnovabili (direttiva 2009/28/CE). La direttiva sarebbe dovuta essere attuata dagli Stati
membri entro il 5 dicembre 2010, ma l’Italia e la Spagna non hanno comunicato alla Commissione
tutte le misure necessarie al suo recepimento completo nella normativa nazionale. Se entro due mesi
gli Stati membri in questione non avranno adempiuto all’obbligo giuridico che incombe loro, la
Commissione potrà decidere di adire al riguardo la Corte di giustizia. I due suddetti pareri motivati
vengono a integrare i 17 procedimenti analoghi riguardanti Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia,
Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica
ceca, Slovenia e Ungheria. La direttiva fa obbligo a ciascuno Stato membro di raggiungere obiettivi
individuali in termini di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili nel consumo energetico. A tal
fine, gli Stati membri devono adottare norme volte a, per esempio, migliorare l’accesso alla rete per
l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, le procedure amministrative e la pianificazione, la
formazione e l’informazione degli installatori. Inoltre, i biocarburanti usati per conseguire l’obiettivo
nel settore dei trasporti devono soddisfare una serie di criteri di sostenibilità, anch’essi da includere
nella normativa nazionale.
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Riforma della politica agricola comune (PAC): accordo politico raggiunto sugli ultimi punti
rimasti
Il Parlamento europeo, il Consiglio dei ministri dell'UE e la Commissione europea hanno raggiunto un
accordo politico questa sera sui pochi aspetti relativi alla riforma della PAC (nel contesto del Quadro
finanziario pluriennale 2014-2020) che sono rimasti in sospeso dopo l'accordo politico sulla riforma del
26 giugno (cfr. IP/13/613 e MEMO/13/621).
"Avendo raggiunto un accordo sulla maggior parte del pacchetto di riforma della PAC in giugno, sono
lieto che si sia ora in grado di portare a termine la riforma nel suo insieme", ha dichiarato questa sera
il commissario europeo responsabile per l’Agricoltura Dacian Cioloș. "Vorrei congratularmi con i
ministri e i membri del Parlamento europeo per il modo in cui essi sono stati in grado di trovare un
compromesso su questi temi che rispetta il processo di codecisione. Dopo l'accordo raggiunto questa
sera spero che si possa procedere rapidamente ad un voto formale al Parlamento europeo e al
Consiglio, che consenta l'adozione formale entro la fine dell’anno dei testi legislativi e degli accordi di
transizione del 2014, e la loro applicazione a decorrere dal 1º gennaio 2014. Ciò è importante per gli
agricoltori europei in quanto offre loro maggiori certezze per il prossimo anno."
Fatta salva approvazione formale da parte di entrambe le istituzioni e l’adozione degli atti giuridici sul
bilancio generale dell’UE per il periodo 2014-2020, l'accordo di stasera costituisce la parte finale di un
accordo globale che conferisce alla politica agricola comune una nuova direzione, tenendo
maggiormente conto delle aspettative della società.
I principali aspetti dell’accordo raggiunto oggi sono illustrati qui di seguito. Essi si aggiungono
all'accordo del mese di giugno - cfr. MEMO/13/621. (Una versione consolidata della nota che riguarda
l’intero pacchetto di riforma sarà pubblicata tra breve.)
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
"Opening up education"
Il 63% dei bambini di 9 anni nell'Unione europea frequentano istituti scolastici non ancora attrezzati di
adeguato materiale tecnologico, se si pensa che le competenze digitali saranno richieste nel 90% dei
posti di lavoro entro il 2020. La Commissione europea ha pubblicato un piano d’azione dal titolo:
"Opening up education" che mira a lottare contro le lacune tecnologiche delle scuole e delle università
nell'Ue. Per contribuire all'avvio dell'iniziativa, la Commissione ha altresì lanciato un nuovo sito web,
Open Education Europa, che consentirà agli studenti, agli operatori del settore e agli istituti di
istruzione di condividere risorse educative aperte e liberamente utilizzabili. Il piano proposto è
incentrato su: - creare opportunità di innovazione per le organizzazioni, i docenti e i discenti; favorire il ricorso alle risorse educative aperte (REA/OER), garantendo che il materiale didattico
realizzato con finanziamenti pubblici sia accessibile a tutti; e
migliorare le infrastrutture TIC e la connettività nelle scuole. Le iniziative connesse al piano d'azione
"Aprire i sistemi di istruzione" verranno finanziate grazie al sostegno di Erasmus+, il nuovo
programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, e Horizon 2020, il nuovo
programma quadro di ricerca e innovazione, nonché con i fondi strutturali dell'UE. Tra le azioni
proposte sia a livello Ue che nazionale viene richiesto non solo l’impegno degli insegnati, delle famiglie
ma anche dei partner socioeconomici.
Commercio del legno: accordo tra Ue e Indonesia
L'Unione europea e l'Indonesia hanno firmato a Bruxelles un accordo commerciale che mira a
rafforzare la lotta contro il commercio illegale di legno. Tale accordo prevede che solo il legno o i
prodotti derivati, di cui l'origine legale è stata verificata, saranno esportati verso l'Ue. L'Indonesia, il
più grande esportatore di legno verso l'Ue, è il primo paese asiatico a concludere un tale accordo.
Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani
Francia: lavoro domenicale
"Yes Weekend - lasciateci lavorare: Per sostenerci nella nostra lotta contro la chiusura del nostro
negozio la domenica, firmate la petizione online", questo è lo slogan del collettivo dei "fai da te" della
domenica che non è stato sostenuto dal "tribunal du commerce" di Bobigny. In effetti il tribunale ha
deciso di proibire il lavoro domenicale in 14 negozi "Castorama" e "Leroy Merlin" situati nell' Ile de
France. La Francia è molto condivisa in materia, chi chiede di rispettare la decisione del tribunale, chi
apre alla possibilità di un dialogo con i rappresentanti del settore. La normativa in materia non è
molto chiara: il divieto è la regola, ma sussistono numerose deroghe:
1. Per le attività commerciali senza dipendenti (negozi tenuti dal proprietario e la sua famiglia);
2. La domenica mattina per gli alimentari (fino alle ore 13);
3. La domenica per alcune attività commerciali non alimentari (tabaccai, fiorai, i vivai e negozi di
mobili;
4. Nei "Perimetri di utilizzo di consumo eccezionale (PUCE): la legge Maillié autorizza il “prefetto”
della regione di definire un perimetro delimitato nelle unità urbani di oltre un milione di
abitanti;
5. Nelle zone turistiche;
6. con l'autorizzazione eccezionale del sindaco, cinque volte all'anno;
7. Con deroga della prefettura individuale per motivi economici.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Nasce il “Marchio Francia”
A seguito della missione di riflessione sul « marchio Francia » avviato nel gennaio scorso, 20 proposte
sono state formulate per l’attuazione di una strategia di marchio fondata su un marketing nazionale. Il
“marchio Francia” mira a migliorare la fama e il dinamismo dell’economia francese ed in particolare: la
competitività delle imprese; l’attrattività del territorio; la notorietà dei prodotti agricoli e manufatti; la
qualità del know-how; l’immagine dell’industria.
L’obiettivo consisterà a promuovere il “made in Francia”, i prodotti e i servizi francesi all’export e la
destinazione Francia per gli investimenti diretti stranieri. Il rapporto è stato consegnato lo scorso fine
giugno e preconizza 20 proposte intorno a cinque assi:
Asse 1: identificare i componenti del racconto economico francese; Asse 2: condividere e diffondere il
racconto economico in Francia e nel mondo; Asse 3: gestire e misurare; Asse 4: gestire i media del
“marchio Francia”; Asse 5: rafforzare la fiducia nell’ “offerta Francia attraverso la leggibilità e la
trasparenza.
Un’ampia consultazione pubblica era stata avviata e i contributi dei cittadini e dei professionisti sono
attualmente in corso di analisi e serviranno ad alimentar la preparazione del racconto economico e
delle decisione operative che saranno prese in autunno.
Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli
Euroflash: la fiducia economica cresce nell’area euro e nei 28 Paesi UE
Nel sondaggio Euroflash di settembre, la Commissione europea stima che l'indicatore di fiducia dei
consumatori – Economic Sentiment Indicator (ESI) – sia migliorato, sia nella zona euro (-14,9 dopo il
-15,6 di agosto 2013) che nei 28 Paesi membri dell'UE (-11,7 dopo il -12,8 di agosto 2013).
L'indicatore UE ha superato la sua media di lungo periodo di -12.3 per la prima volta dal giugno 2011.
Nell'area dell'euro, il forte incremento è dovuto principalmente al migliorato tasso di fiducia in tutti i
settori di attività, tra i quali spiccano i miglioramenti della fiducia nell’ambito delle costruzioni e del
commercio al dettaglio, che sono stati particolarmente pronunciati. Il sentimento di fiducia economica
è migliorato in tre delle cinque principali economie dell'area dell'euro, in particolare in Spagna (+2,5),
Italia (+2,5) e Francia (+1,6). L’indice è rimasto sostanzialmente invariato in Germania (+0,3),
mentre è leggermente peggiorato nei Paesi Bassi (-0,9).
Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi
Confcommercio – Imprese per
l'Italia
Delegazione presso l'Unione europea
Avenue Marnix, 30 - 6° piano
B-1000 Bruxelles
Tel: +32 2 289 62 30
Fax: +32 2 289 62 35
Sito: http://bruxelles.confcommercio.eu
E-mail: [email protected]
Newsletter a cura di Francesco Bafundi
Con il contributo di
Gabriella Diani, Rosella Marasco e Marta
Pavlovich.
Segreteria: Daniela Daidone
Responsabile: Marisa Ameli