Conferenza di Sistema Chia 2013: l`Europa tra i
Transcript
Conferenza di Sistema Chia 2013: l`Europa tra i
In questo numero (1° Ottobre 2013) : Conferenza di Sistema Chia 2013: l’Europa tra i protagonisti Apertura di nuovi esercizi di ottica: sentenza della Corte di giustizia UE Sicurezza alimentare: una responsabilità condivisa dal campo alla tavola Rapporto sulla competitività in Europa La politica delle PMI nell’agenda del Consiglio Competitività Elezioni europee: iniziativa degli europarlamentari del Nord-Ovest Il turismo dà un impulso all'economia ed all’occupazione in Europa FP7: 660 milioni di euro per i migliori ricercatori Ambiente: Italia esortata ad adeguare l'ILVA di Taranto alle norme ambientali Trasporti: la Commissione esorta l’Italia a sbloccare la congestione dello spazio aereo Biglietti del treno: rimborso Conferenza di Sistema Chia 2013: l’Europa tra i protagonisti Nel corso della Conferenza di Sistema annuale della Confcommercio tenuta a Chia (CA) la scorsa settimana, uno spazio importante è stato dato negli interventi dei relatori e del Presidente Sangalli al ruolo dell’Unione europea per le politiche e le strategie di sviluppo del commercio in Italia. In particolare, nel corso della V sessione: “La rete del Sistema per un’Europa come risorsa”, i cui risultati sono stati riportati nel corso della seduta plenaria conclusiva dal Segretario Generale UR Piemonte, Marco Gossa, il tema è stato centrale. Partendo dalla consapevolezza della complessità della “piazza di Bruxelles”, con la presenza di 20.000 lobbisti in rappresentanza di oltre 2.500 organizzazioni, si sono affrontati quelli che possono essere oggi alcuni dei temi di maggiore rilevanza per la Confederazione, come il Piano d’azione europeo per il commercio al dettaglio (ERAP), il turismo ed i fondi della politica di coesione, in prospettiva del periodo di programmazione comunitaria 2014-2020. Richiamandosi alla necessità di innovazione richiesta nel corso della Conferenza dal Direttore Generale, Francesco Rivolta, è stato illustrato il percorso già avviato ed i passi ancora da compiere in materia di coordinamento all’interno al nostro interno ed all’esterno con le confederazioni per il commercio nazionali europee, con i funzionari dell’UE e con la rete Eurocommerce, il cui funzionamento è stato illustrato dallo stesso vicepresidente dello Steering Comitee, Carlo Massoletti. Il coinvolgimento del territorio e degli enti collegati risulta infatti, oggi più di ieri, indispensabile nella progettazione e lo sviluppo di un coerente piano d’azione per le politiche e la progettazione comunitaria. Il prossimo periodo politico europeo, che sarà caratterizzato nel corso del 2014 dalle elezioni dell’Europarlamento, dal semestre di presidenza italiano dell’UE e dalla nuova Commissione europea, dovrà essere necessariamente affrontato nel modo migliore e più condiviso possibile. Come fortemente sottolineato dal delegato alle politiche comunitarie, pres. Alberto Marchiori, la rappresentanza delle istanze del mondo dei commercianti, delle piccole e medie imprese e dei fornitori di servizi, potrà avvenire solamente attraverso il ricorso continuo al modello “fare rete” e l’attenzione verso l’approccio “bottom-up”, con il necessario coinvolgimento di tutta la Confederazione e dei suoi attori territoriali. Le slides delle presentazioni della Sessione V e delle altre sessioni della Conferenza sono disponibili nell’area interna del sito di Confcommercio. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli obbligatorio in casi di ritardo significativo Energie rinnovabili: Italia e Spagna esortate a conformarsi a norme UE Riforma della politica agricola comune (PAC): accordo politico raggiunto sugli ultimi punti rimasti "Opening up education" Commercio del legno: accordo tra Ue e Indonesia Francia: lavoro domenicale Nasce il “Marchio Francia” Euroflash: la fiducia economica cresce nell’area euro e nei 28 Paesi UE Apertura di nuovi esercizi di ottica: sentenza della Corte di giustizia UE La Corte di giustizia dell’UE si è pronunciata, il 26 settembre, su un rinvio pregiudiziale presentato dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in merito a una controversia relativa all’apertura di un nuovo esercizio di ottica in un Comune della provincia di Trapani, che sarebbe avvenuto in violazione della legge regionale siciliana. Tale legge prevede che l’autorizzazione all’apertura di nuovi esercizi di ottica sia rilasciata a condizione che: 1) riguardi un solo esercizio per ogni fascia di popolazione di 8.000 residenti; 2) la distanza tra un esercizio e l’altro non sia inferiore a 300 metri. La deroga è ammessa solo laddove sussistano “comprovate esigenze territoriali”, sulle quali decide l’autorità comunale competente, previo parere obbligatorio della commissione provinciale presso la camera di commercio, composta da rappresentanti degli ottici. Secondo la Corte, tale normativa (al pari di quella prevista per le farmacie) non è vietata dall’articolo 49 TFUE (principio della libertà di stabilimento) ed è in linea di principio idonea a perseguire l’obiettivo generale di tutela della salute, garantendo una ripartizione equilibrata degli esercizi di ottica nel territorio e assicurando un rapido accesso a tali esercizi. Tuttavia, nell’esercitare il loro potere discrezionale sul rilascio delle nuove autorizzazioni, le autorità competenti devono avvalersi “delle facoltà offerte dalla normativa in maniera adeguata, rispettando criteri trasparenti e oggettivi”, al fine di realizzare in modo coerente e sistematico l’obiettivo della tutela della salute nell’intero territorio, circostanza che sarà compito del giudice nazionale accertare. Per ulteriori informazioni: Marta Pavlovich Sicurezza alimentare: una responsabilità condivisa dal campo alla tavola In vista dell’audizione del 3 ottobre, in commissione ENVI presso il Parlamento Europeo, continua a far discutere il tema delicato dei controlli ufficiali sugli alimenti. Infatti, per mantenere qualità e sicurezza dei cibi, sono necessarie procedure operative atte a garantire la salubrità dei cibi e sistemi di monitoraggio che verifichino l’effettivo svolgimento delle operazioni. A tal scopo, la strada da percorrere si snoda attraverso varie tappe: l’applicazione della normativa del settore alimentare che riflette la politica dai campi alla tavola, andando a coprire l’intera filiera; l’attribuzione al mondo della produzione della responsabilità primaria di una produzione alimentare sicura; l’esecuzione di appropriati controlli ufficiali; la capacità di attuare rapide ed efficaci misure di salvaguardia, per far fronte ad emergenze sanitarie che si manifestino in qualsiasi punto della filiera. Il reg. CE 1169/2011, che si applica a decorrere dal 2014, stabilisce le basi che garantisco un elevato livello di protezione dei consumatori, in materia di informazione sugli alimenti, tenendo conto delle differenze di percezione dei consumatori e delle loro esigenze in materia di informazione, garantendo al tempo stesso, il buon funzionamento del mercato interno. L’obbiettivo generale perseguito , è il raggiungimento di un elevato livello di protezione della salute e degli interessi dei consumatori. La parte dolente riguarda i costi di questi controlli. In riferimento alla proposta avanzata dalla Commissione europea, si sottolinea l’importanza di stabilire un sistema di finanziamento basato su fondi pubblici, che darà alle autorità nazionali competenti, gli incentivi necessari a condurre controlli ufficiali efficienti in termini di costi, garantendo un certo livello di indipendenza nel modo in cui vengono svolti i controlli. Inoltre, si è messo in evidenza, che i principali partner dei paesi terzi fuori dall'UE non pagano nulla per i controlli ufficiali. Anzi, ricevono un finanziamento pubblico, e ciò potrebbe creare una distorsione della concorrenza con gli operatori delle imprese alimentari dell'UE. Questo è contrario all'obiettivo più generale dell'UE, di aumentare la competitività del settore alimentare e agricolo europeo. Molti sono a favore della possibilità per gli Stati membri di esonerare le microimprese dai costi dei controlli ufficiali, dato che in Europa più del 90% delle imprese del settore alimentare europeo, rientra nella definizione di micro impresa. Anche dal mondo agricolo si sono levate voci di preoccupazioni relative alla possibilità di ulteriori costi imposti a livello dell'azienda, e da una probabile distorsione della concorrenza tra Stati membri. Infine, a proposito dei costi dei controlli ufficiali, si segnala l'orientamento di Eurocommerce non in favore dell'esenzione delle micro imprese. Nelle settimane a venire ci saranno ulteriori sviluppi in merito alla questione dei costi. Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani Rapporto sulla competitività in Europa La relazione sulla competitività europea 2013 individua i punti di forza su cui occorre costruire, così come le sfide cui deve far fronte la politica industriale. Le imprese dell'Ue vanno infatti rese più competitive e quest'ultima deve orientare il cambiamento strutturale verso una maggiore produttività, attualmente in ritardo rispetto alle potenze industriali emergenti ed alcuni dei suoi concorrenti principali, come Stati Uniti e Giappone. Ad eccezione dei settori dei beni di prima necessità e di alcuni settori ad alta tecnologia, la maggior parte dei settori industriali non si è ancora ripresa dalla crisi. La domanda interna rimane debole e la ripresa economica è attribuibile principalmente alla domanda esterna, in particolare di prodotti farmaceutici, minerali metalliferi e materiale da trasporto. La relazione sottolinea pertanto l'importanza di salvaguardare la dimensione critica dell'industria manifatturiera in Europa. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli La politica delle PMI nell’agenda del Consiglio Competitività Il Consiglio dell’Ue Competitività, riunitosi il 26 e il 27 settembre, ha tenuto un dibattito politico sul futuro della politica per le PMI e le azioni per sostenere la crescita e la competitività delle PMI europee. I Ministri hanno concordato una serie di azioni per rendere l' ambiente di lavoro più adatto alle esigenze delle piccole e medie imprese, concentrandosi sulla creazione di un ambiente favorevole alle imprese nel mercato unico digitale e dei servizi, la semplificazione del quadro normativo e una migliore applicazione della Small Business Act. Nel corso del dibattito i seguenti punti sono stati sollevati dalle delegazioni : l'accesso ai finanziamenti è la difficoltà maggiore che le PMI devono affrontare, nonché la necessità di esplorare fonti alternative di finanziamento (mercati di capitale di rischio e strumenti finanziari Ue). il ruolo importante svolto dai servizi nel mercato unico per lo sviluppo delle PMI. Poiché le PMI non possono ancora beneficiare appieno delle opportunità offerte del mercato unico, i Ministri richiedono di eliminare le barriere esistenti che ostacolano le transazioni transfrontaliere tra Stati membri. Anche l’Agenda digitale è stata discussa con la proposta di trarre vantaggio dall'economia digitale (e-commerce, le iniziative di e-autentificazione e la fatturazione elettronica, l’interoperabilità, i sistemi di pagamento elettronici sicuri, la protezione dei dati, i diritti di proprietà intellettuale, la creazione e estensione di infrastrutture adeguate). I ministri hanno convenuto che la "regolamentazione intelligente" è uno strumento importante per la promozione di un ambiente favorevole alle imprese dell'UE e per ridurre i costi per le imprese. Essi hanno richiamato una maggiore e sistematica applicazione del principio “Pensare anzitutto in piccolo”, il principio di base dello Small Business Act (SBA). Governance dello SBA: i ministri hanno convenuto di rafforzare il ruolo della rete dei rappresentanti delle PMI negli Stati membri, invitandoli a riferire alla Consiglio competitività. Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani Elezioni europee: iniziativa degli europarlamentari del Nord-Ovest A circa otto mesi dalle prossime elezioni del 25 maggio 2014 Patrizia Toia e Pier Antonio Panzeri hanno avviato in Lombardia un'iniziativa di coinvolgimento dei cittadini sui temi dell'Europa. I due europarlamentari eletti nella circoscrizione Nord Ovest sono intenzionati a capire, attraverso un viaggio fisico e virtuale sul territorio, le idee, le sensazioni, i dubbi e le aspettative che i lombardi ripongono nell'Europa. L'iniziativa vuole essere al tempo stesso un'indagine e un dialogo aperto. C'è un questionario, che i cittadini possono compilare per far conoscere la loro opinione, sia in formato elettronico che cartaceo. Un camper itinerante visiterà oltre 50 presidi nei principali centri di ogni provincia, per la compilazione del questionario e la distribuzione di materiale informativo. Ogni settimana, nei capoluoghi di provincia, vi saranno incontri pubblici aperti ai cittadini e incontri con le realtà associative e imprenditoriali. Al termine del tour, nella seconda metà di novembre, un convegno a Milano illustrerà i risultati dell'indagine trasformandoli in progetti ne proposte per una Europea più vicina alle esigenze ed alle aspettative dei cittadini. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Il turismo dà un impulso all'economia ed all’occupazione in Europa Nonostante la crisi economica, il flusso di turisti internazionali in Europa è aumentato del 5% nel primo semestre del 2013, con i migliori risultati registrati nell'Europa centrale e orientale (+9%), seguita dall'Europa meridionale e mediterranea (+6%). La Spagna resta la destinazione preferita, seguita da Italia, Francia, Austria, Germania, Grecia e Regno Unito, ma anche i paesi orientali, come Lituania, Slovacchia e Lettonia, hanno registrato una congrua crescita. Decine di migliaia di posti di lavoro sono attualmente disponibili nel settore del turismo in Europa, una potenziale fonte di sollievo per gli oltre 26 milioni di europei senza lavoro. L'occupazione nel settore del turismo è particolarmente attraente per i giovani lavoratori, colpiti da un tasso di disoccupazione del 23,5% (che in alcune zone raggiunge l'esorbitante percentuale del 50%). Sebbene esistano posti di lavoro nel settore del turismo, l'incontro tra potenziali datori di lavoro e lavoratori qualificati in tutta Europa si rivela spesso difficile. Per promuovere l'occupazione e la mobilità nel settore del turismo, la Commissione europea ha introdotto EURES, il primo portale del lavoro paneuropeo, che offre attualmente diverse posizioni professionali nel settore del turismo. Il portale consentirà presto di effettuare una ricerca più specifica nell'ambito delle competenze del settore del turismo. Inoltre, nell'intento di sviluppare ulteriormente il potenziale turistico dell'Europa, la Commissione europea sta preparando una revisione del codice dei visti entro della fine di quest'anno. Il suo obiettivo è semplificare e migliorare le procedure di rilascio dei visti, in particolare per i turisti provenienti dalle economie emergenti come la Cina e la Russia, garantendo al tempo stesso adeguati livelli di sicurezza nell'UE. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi FP7: 660 milioni di euro per i migliori ricercatori Esplorare i limiti della vita su Marte, creare un virus che consenta di colpire le cellule tumorali, utilizzare la fotonica per ridare la vista a chi è affetto da cataratta, studiare sfide sociali come l’invecchiamento demografico nei paesi in via di sviluppo o le ineguaglianze nelle società capitalistiche: sono solo alcune delle tematiche studiate dai 284 scienziati che otterranno 660 milioni di euro nel quadro dell’ultima tornata di stanziamenti del Consiglio europeo della ricerca (CER). Nel sesto e ultimo bando per l’assegnazione di sovvenzioni a ricercatori esperti previsto dal Settimo programma quadro di ricerca e innovazione (FP7), il CER verserà singole sovvenzioni fino a 3,5 milioni di euro. Il finanziamento, tra i più importanti riconoscimenti mondiali della cosiddetta scienza di frontiera, consentirà ai senior researcher di proseguire le attività di ricerca di base (“blue-sky research”). Il prossimo bando riservato ai ricercatori esperti sarà il primo nell’ambito di Orizzonte 2020, il nuovo programma UE di ricerca e innovazione. La Commissaria europea responsabile per la Ricerca, l’innovazione e la scienza Máire GeogheganQuinn ha dichiarato: “Il CER finanzia ricercatori di punta e l’Europa ha bisogno del loro talento. La loro creatività e la loro dedizione creano conoscenze che, oltre al valore intrinseco, in molti casi hanno effetti positivi anche sull’economia e la società. Ed è per questo motivo che il budget del CER aumenterà sostanzialmente nell’ambito di Orizzonte 2020.” Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Ambiente: Italia esortata ad adeguare l'ILVA di Taranto alle norme ambientali La Commissione europea ha deciso di avviare un'azione contro l'Italia per ridurre l'impatto ambientale dell'acciaieria ILVA di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico europeo. In seguito a diverse denunce provenienti da cittadini e ONG, la Commissione ha accertato che l'Italia non garantisce che l'ILVA rispetti le prescrizioni dell'UE relative alle emissioni industriali, con gravi conseguenze per la salute umana e l'ambiente. L'Italia è inoltre inadempiente anche rispetto alla direttiva sulla responsabilità ambientale, che sancisce il principio "chi inquina paga". Su raccomandazione del Commissario per l'ambiente Janez Potočnik la Commissione invia pertanto all'Italia una lettera di costituzione in mora, concedendole due mesi per rispondere. La maggior parte dei problemi deriva dalla mancata riduzione degli elevati livelli di emissioni non controllate generate durante il processo di produzione dell'acciaio. Ai sensi della direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento ("direttiva IPPC") le attività industriali ad alto potenziale inquinante devono essere munite di autorizzazione. Le prove di laboratorio evidenziano un forte inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque di superficie e delle falde acquifere, sia sul sito dell'ILVA, sia nelle zone abitate adiacenti della città di Taranto. In particolare, l'inquinamento del quartiere cittadino di Tamburi è riconducibile alle attività dell'acciaieria. Oltre a queste violazioni della direttiva IPPC e al conseguente inquinamento, risulta che le autorità italiane non hanno garantito che l'operatore dello stabilimento dell'ILVA di Taranto adottasse le misure correttive necessarie e sostenesse i costi di tali misure per rimediare ai danni già causati. La Commissione, pur ritenendo un segnale positivo i recenti impegni assunti dalle autorità italiane per rimediare alla situazione, chiede tuttavia all'Italia di rispettare gli obblighi cui è tenuta ai sensi della direttiva IPPC e della direttiva sulla responsabilità ambientale. La Commissione è pronta ad aiutare le autorità italiane nei loro sforzi per risolvere queste questioni gravi. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Trasporti: la Commissione esorta l’Italia a sbloccare la congestione dello spazio aereo La Commissione europea ha chiesto all’Italia, a Cipro e alla Grecia di chiarire con urgenza le misure adottate per istituire blocchi funzionali di spazio aereo (FAB), previste dalla normativa del 2004 sul cielo unico europeo allo scopo di riformare l’obsoleto sistema europeo di controllo del traffico aereo. I blocchi funzionali di spazio aereo sono finalizzati a sostituire l’attuale congerie di 27 blocchi nazionali di traffico aereo con una rete di blocchi regionali, di dimensioni maggiori, per guadagnare in efficienza, tagliare i costi e ridurre le emissioni. Obiettivo della Commissione è prevenire una crisi di capacità in quanto nei prossimi 10-20 anni si prevede un aumento del 50% del numero dei voli. Nel complesso, le inefficienze nel frammentato spazio aereo europeo comportano ogni anno costi straordinari per quasi 5 miliardi di EUR a carico delle compagnie aeree e dei loro clienti. In media un volo percorre 42 chilometri in più del necessario, costringendo gli aeromobili a consumare più carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, già costosi di per sé, senza parlare dell’aumento dei ritardi. Gli Stati Uniti controllano uno spazio aereo della stessa estensione, avente un traffico superiore, con costi quasi dimezzati. Il vicepresidente Siim Kallas ha dichiarato: “La presente azione legale deve inviare un messaggio politico forte circa la nostra determinazione a proseguire le riforme estremamente necessarie nell’ambito del controllo del traffico aereo in Europa. Per oltre 10 anni, sulla strada verso il cielo unico europeo, le nostre compagnie aeree e i loro clienti hanno dovuto sopportare ritardi e servizi non all’altezza. Non possiamo permetterci di continuare così. I cieli europei affrontano una crisi di capacità e la riforma del nostro obsoleto sistema di controllo del traffico aereo è troppo importante per i passeggeri, le compagnie aeree e l’ambiente per essere lasciata fallire”. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Biglietti del treno: rimborso obbligatorio in casi di ritardo significativo La Corte di giustizia Ue ha deciso che I viaggiatori hanno diritto al rimborso parziale del prezzo del biglietto del treno in caso di ritardo significativo, anche se il ritardo è causato da forza maggiore. Il trasportatore non può invocare le norme del diritto internazionale che lo esonerano, in caso di forza maggiore, dal risarcimento del danno causato da un ritardo, per sottrarsi all’obbligo di rimborso. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Energie rinnovabili: Italia e Spagna esortate a conformarsi alle norme UE La Commissione ha chiesto ufficialmente a Italia e Spagna di intervenire per assicurare la piena conformità alle norme dell’UE sulle energie rinnovabili. La Commissione ha inviato ai due paesi un parere motivato perché essi non le hanno comunicato il recepimento completo della direttiva sulle energie rinnovabili (direttiva 2009/28/CE). La direttiva sarebbe dovuta essere attuata dagli Stati membri entro il 5 dicembre 2010, ma l’Italia e la Spagna non hanno comunicato alla Commissione tutte le misure necessarie al suo recepimento completo nella normativa nazionale. Se entro due mesi gli Stati membri in questione non avranno adempiuto all’obbligo giuridico che incombe loro, la Commissione potrà decidere di adire al riguardo la Corte di giustizia. I due suddetti pareri motivati vengono a integrare i 17 procedimenti analoghi riguardanti Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Slovenia e Ungheria. La direttiva fa obbligo a ciascuno Stato membro di raggiungere obiettivi individuali in termini di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili nel consumo energetico. A tal fine, gli Stati membri devono adottare norme volte a, per esempio, migliorare l’accesso alla rete per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, le procedure amministrative e la pianificazione, la formazione e l’informazione degli installatori. Inoltre, i biocarburanti usati per conseguire l’obiettivo nel settore dei trasporti devono soddisfare una serie di criteri di sostenibilità, anch’essi da includere nella normativa nazionale. Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Riforma della politica agricola comune (PAC): accordo politico raggiunto sugli ultimi punti rimasti Il Parlamento europeo, il Consiglio dei ministri dell'UE e la Commissione europea hanno raggiunto un accordo politico questa sera sui pochi aspetti relativi alla riforma della PAC (nel contesto del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020) che sono rimasti in sospeso dopo l'accordo politico sulla riforma del 26 giugno (cfr. IP/13/613 e MEMO/13/621). "Avendo raggiunto un accordo sulla maggior parte del pacchetto di riforma della PAC in giugno, sono lieto che si sia ora in grado di portare a termine la riforma nel suo insieme", ha dichiarato questa sera il commissario europeo responsabile per l’Agricoltura Dacian Cioloș. "Vorrei congratularmi con i ministri e i membri del Parlamento europeo per il modo in cui essi sono stati in grado di trovare un compromesso su questi temi che rispetta il processo di codecisione. Dopo l'accordo raggiunto questa sera spero che si possa procedere rapidamente ad un voto formale al Parlamento europeo e al Consiglio, che consenta l'adozione formale entro la fine dell’anno dei testi legislativi e degli accordi di transizione del 2014, e la loro applicazione a decorrere dal 1º gennaio 2014. Ciò è importante per gli agricoltori europei in quanto offre loro maggiori certezze per il prossimo anno." Fatta salva approvazione formale da parte di entrambe le istituzioni e l’adozione degli atti giuridici sul bilancio generale dell’UE per il periodo 2014-2020, l'accordo di stasera costituisce la parte finale di un accordo globale che conferisce alla politica agricola comune una nuova direzione, tenendo maggiormente conto delle aspettative della società. I principali aspetti dell’accordo raggiunto oggi sono illustrati qui di seguito. Essi si aggiungono all'accordo del mese di giugno - cfr. MEMO/13/621. (Una versione consolidata della nota che riguarda l’intero pacchetto di riforma sarà pubblicata tra breve.) Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani "Opening up education" Il 63% dei bambini di 9 anni nell'Unione europea frequentano istituti scolastici non ancora attrezzati di adeguato materiale tecnologico, se si pensa che le competenze digitali saranno richieste nel 90% dei posti di lavoro entro il 2020. La Commissione europea ha pubblicato un piano d’azione dal titolo: "Opening up education" che mira a lottare contro le lacune tecnologiche delle scuole e delle università nell'Ue. Per contribuire all'avvio dell'iniziativa, la Commissione ha altresì lanciato un nuovo sito web, Open Education Europa, che consentirà agli studenti, agli operatori del settore e agli istituti di istruzione di condividere risorse educative aperte e liberamente utilizzabili. Il piano proposto è incentrato su: - creare opportunità di innovazione per le organizzazioni, i docenti e i discenti; favorire il ricorso alle risorse educative aperte (REA/OER), garantendo che il materiale didattico realizzato con finanziamenti pubblici sia accessibile a tutti; e migliorare le infrastrutture TIC e la connettività nelle scuole. Le iniziative connesse al piano d'azione "Aprire i sistemi di istruzione" verranno finanziate grazie al sostegno di Erasmus+, il nuovo programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, e Horizon 2020, il nuovo programma quadro di ricerca e innovazione, nonché con i fondi strutturali dell'UE. Tra le azioni proposte sia a livello Ue che nazionale viene richiesto non solo l’impegno degli insegnati, delle famiglie ma anche dei partner socioeconomici. Commercio del legno: accordo tra Ue e Indonesia L'Unione europea e l'Indonesia hanno firmato a Bruxelles un accordo commerciale che mira a rafforzare la lotta contro il commercio illegale di legno. Tale accordo prevede che solo il legno o i prodotti derivati, di cui l'origine legale è stata verificata, saranno esportati verso l'Ue. L'Indonesia, il più grande esportatore di legno verso l'Ue, è il primo paese asiatico a concludere un tale accordo. Per ulteriori informazioni: Gabriella Diani Francia: lavoro domenicale "Yes Weekend - lasciateci lavorare: Per sostenerci nella nostra lotta contro la chiusura del nostro negozio la domenica, firmate la petizione online", questo è lo slogan del collettivo dei "fai da te" della domenica che non è stato sostenuto dal "tribunal du commerce" di Bobigny. In effetti il tribunale ha deciso di proibire il lavoro domenicale in 14 negozi "Castorama" e "Leroy Merlin" situati nell' Ile de France. La Francia è molto condivisa in materia, chi chiede di rispettare la decisione del tribunale, chi apre alla possibilità di un dialogo con i rappresentanti del settore. La normativa in materia non è molto chiara: il divieto è la regola, ma sussistono numerose deroghe: 1. Per le attività commerciali senza dipendenti (negozi tenuti dal proprietario e la sua famiglia); 2. La domenica mattina per gli alimentari (fino alle ore 13); 3. La domenica per alcune attività commerciali non alimentari (tabaccai, fiorai, i vivai e negozi di mobili; 4. Nei "Perimetri di utilizzo di consumo eccezionale (PUCE): la legge Maillié autorizza il “prefetto” della regione di definire un perimetro delimitato nelle unità urbani di oltre un milione di abitanti; 5. Nelle zone turistiche; 6. con l'autorizzazione eccezionale del sindaco, cinque volte all'anno; 7. Con deroga della prefettura individuale per motivi economici. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Nasce il “Marchio Francia” A seguito della missione di riflessione sul « marchio Francia » avviato nel gennaio scorso, 20 proposte sono state formulate per l’attuazione di una strategia di marchio fondata su un marketing nazionale. Il “marchio Francia” mira a migliorare la fama e il dinamismo dell’economia francese ed in particolare: la competitività delle imprese; l’attrattività del territorio; la notorietà dei prodotti agricoli e manufatti; la qualità del know-how; l’immagine dell’industria. L’obiettivo consisterà a promuovere il “made in Francia”, i prodotti e i servizi francesi all’export e la destinazione Francia per gli investimenti diretti stranieri. Il rapporto è stato consegnato lo scorso fine giugno e preconizza 20 proposte intorno a cinque assi: Asse 1: identificare i componenti del racconto economico francese; Asse 2: condividere e diffondere il racconto economico in Francia e nel mondo; Asse 3: gestire e misurare; Asse 4: gestire i media del “marchio Francia”; Asse 5: rafforzare la fiducia nell’ “offerta Francia attraverso la leggibilità e la trasparenza. Un’ampia consultazione pubblica era stata avviata e i contributi dei cittadini e dei professionisti sono attualmente in corso di analisi e serviranno ad alimentar la preparazione del racconto economico e delle decisione operative che saranno prese in autunno. Per ulteriori informazioni: Marisa Ameli Euroflash: la fiducia economica cresce nell’area euro e nei 28 Paesi UE Nel sondaggio Euroflash di settembre, la Commissione europea stima che l'indicatore di fiducia dei consumatori – Economic Sentiment Indicator (ESI) – sia migliorato, sia nella zona euro (-14,9 dopo il -15,6 di agosto 2013) che nei 28 Paesi membri dell'UE (-11,7 dopo il -12,8 di agosto 2013). L'indicatore UE ha superato la sua media di lungo periodo di -12.3 per la prima volta dal giugno 2011. Nell'area dell'euro, il forte incremento è dovuto principalmente al migliorato tasso di fiducia in tutti i settori di attività, tra i quali spiccano i miglioramenti della fiducia nell’ambito delle costruzioni e del commercio al dettaglio, che sono stati particolarmente pronunciati. Il sentimento di fiducia economica è migliorato in tre delle cinque principali economie dell'area dell'euro, in particolare in Spagna (+2,5), Italia (+2,5) e Francia (+1,6). L’indice è rimasto sostanzialmente invariato in Germania (+0,3), mentre è leggermente peggiorato nei Paesi Bassi (-0,9). Per ulteriori informazioni: Francesco Bafundi Confcommercio – Imprese per l'Italia Delegazione presso l'Unione europea Avenue Marnix, 30 - 6° piano B-1000 Bruxelles Tel: +32 2 289 62 30 Fax: +32 2 289 62 35 Sito: http://bruxelles.confcommercio.eu E-mail: [email protected] Newsletter a cura di Francesco Bafundi Con il contributo di Gabriella Diani, Rosella Marasco e Marta Pavlovich. Segreteria: Daniela Daidone Responsabile: Marisa Ameli