La politica sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio in Africa

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La politica sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio in Africa
La politica sugli Obiettivi di Sviluppo
del Millennio in Africa: sta realmente
funzionando il partenariato globale
per lo sviluppo?
di Charles Mutasa
(sintesi di Abdallah Katunzi)
Charles Mutasa è il direttore esecutivo del Forum Africano e Network sul debito e lo sviluppo (AFRODAD). Ha
lavorato come ricercatore senior e analista politico allfnterno di AFRODAD, nel progetto Poverty Reduction Forum
dellfUNDP presso lfUniversità dello Zimbabwe e nel Fondo di sviluppo sociale dello Zimbabwe. Ha presieduto e
partecipato a molteplici incontri e conferenze in particolare nel settore del fnanziamento allo sviluppo, lo sviluppo
sociale, la gestione della salute pubblica e, in generale, la giustizia socio-economica. È membro del gruppo
consultivo dellfOCSE sullfefficacia degli aiuti.
Il report si concentra sull'OSM 8 ”Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo” e in particolare: sul
sotto obiettivo 8.B aiuto allo sviluppo, debito e commercio. L'autore argomenta che per fare in modo che i paesi in
via di sviluppo mobilitino abbastanza risorse per il raggiungimento degli obiettivi entro il 2015, devono avvenire
”cambiamenti radicali in termini di amministrazione degli aiuti, commercio internazionale, e la risoluzione della
crescente crisi del debito”.
Nel rapporto si menziona la Nigeria come esempio di paese africano afitto dalle questioni del debito, del
commercio e degli aiuti. Il paese è fortemente indebitato con il debito estero totale che ha ecceduto i 31 milioni di
dollari nel 2003 mentre gli aiuti esteri nella forma di aiuto ufficiale allo sviluppo sono stati bassi e in calo
nellfultima decade.
Nel 2002, l'aiuto allo sviluppo pro capite è stato meno di due dollari e la percentuale totale di aiuti allo sviluppo è
stata minore dello 0,4% del PIL.
Nella valutazione dell'autore, paesi come la Nigeria avrebbero difficoltà a raggiungere gli OSM senza un aiuto
massiccio da parte dei partner di sviluppo nel campo degli aiuti, del commercio e della riduzione del debito.
L'autore raccomanda diverse azioni/misure che i donatori, così come i paesi meno sviluppati e la società civile,
dovrebbero adottare a tale riguardo.
I donatori dovrebbero fornire sia prestiti che assistenza tecnica per lo sviluppo di particolari capacità.
I paesi meno sviluppati dovrebbero impegnarsi in una crescente mobilitazione interna delle risorse, sostenere e
difendere i principi dello Stato di diritto e il buon governo, intensifcare la lotta contro la corruzione, mettendo in
atto un ambiente favorevole al miglioramento dellfefficacia degli aiuti e attraendo nuovi investimenti. La società
civile deve spingere il governo a verifcare ciascuno dei progetti e programmi per cui sono stati concessi i prestiti.
Fonte:
http://digitalcommons.wclamerican.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1256&context=sdlp