Bilancio Sociale 2014

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Bilancio Sociale 2014
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BILANCIO SOCIALE 2014
Via del Pioppeto, 19 – 38121 Trento
Tel.: 0461 985522 Fax: 0461 985522
mail: [email protected]
www.cirstn.it
BILANCIO SOCIALE 2014
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È sempre bello potersi fermare un attimo per osservare la strada percorsa: questo Bilancio Sociale è quindi l’occasione ideale per osservare
gli obiettivi raggiunti ed allo stesso tempo è anche occasione per definire quali saranno le nuove rotte da seguire!
Un importante successo di quest’anno è stato il cambio di sede. Come
tutti i traslochi, anche quello della sede del C.S.L., conclusosi all’inizio del mese di giugno, è stato molto impegnativo, faticoso e condito
con gli immancabili imprevisti e contrattempi che colpiscono anche le
organizzazioni più rodate. Ma, nonostante ciò, grazie all’impegno, alla
dedizione e generosità di tutte le componenti dell’Associazione e non
solo, possiamo ricordare questo passaggio storico con il sorriso sulle
labbra.
Infatti, il risultato non sarebbe stato lo stesso senza l’instancabile partecipazione di tutte le persone che operano a nostro sostegno, siano
esse dipendenti, soci, volontari o semplicemente persone comuni che
si sono messe a disposizione dell’Associazione.
Il Consiglio Direttivo, consapevole del sacrificio che è stato richiesto,
non può non ringraziare ancora una volta e ribadire la proprie gratitudine e riconoscenza a tutte queste persone.
Volgendo lo sguardo al 2015, certi che è sempre difficile parlare del
futuro e lo è ancora di più in questo periodo storico caratterizzato da
enorme incertezza sulle risorse disponibili e da una pesante crisi economica, l’Associazione C.I.R.S. Trento o.n.l.u.s. vuole impegnarsi ancora nella costruzione di reti e promozione di soggetti, anche di secondo
livello, al fine di rendere il proprio operato più efficace e valorizzare
maggiormente le risorse del territorio.
Nel concreto, C.I.R.S. vuole proporsi come promotore di un nuovo soggetto che possa accompagnare i soggetti che hanno acquisito i prerequisiti lavorativi ma vengono ancora “respinti” dal mercato del lavoro
per via della crisi.
Al tempo stesso, l’Ente mira alla promozione di reti tra le varie realtà
del territorio Gardolo- Canova per agire da moltiplicatore e connettore
di realtà che talvolta operano in autonomia lasciando il loro enorme potenziale parzialmente inespresso.
La speranza del Consiglio Direttivo è che l’Associazione possa essere
soggetto d’aggregazione positivo per il territorio e le persone che operano all’interno di esso.
Il Consiglio Direttivo augura a tutti voi una buona lettura, certi che quanto scritto in questo Bilancio Sociale rappresenta un primo importante
passo per consentire all’Associazione di continuare a rispondere in maniera ottimale ai bisogni degli utenti, del territorio e della Comunità in
cui operiamo.
Valentina Perotti
Assistente Sociale dell’Associazione
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PREMESSA
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Carissimi, c’è poco da dire sarebbe affermare l’esatto contrario di quanto questa relazione attesta, però “c’è poco da dire, vorrei che tutti gli
anni si chiudessero così” è, invece, l’affermazione più adatta. Portare
all’attenzione di tutti una relazione educativa ed economica così, riempie di orgoglio e soddisfazione.
È stato un anno intenso, per l’attività svolta con i/le nostri/e ragazzi/e,
per il cambio di sede legale e del C.S.L., per l’impegno nuovo e provante dello sviluppo del settore cucito.
Come anticipato l’anno scorso, il Consiglio Direttivo, convinto della necessità di modificare radicalmente l’impianto di sostegno economico-finanziario che consente all’associazione di perseguire costantemente gli
scopi statutari, ha deciso di rilanciare con un progetto ambizioso quanto
necessario: lasciare la sede legale, spostandola, nel corso dell’anno
2014, assieme al Centro di Socializzazione al Lavoro, a Gardolo, in via
del Pioppeto 19, presso una struttura a vocazione artigianale di dimensioni notevolmente maggiore.
Promessa mantenuta all’inizio di giugno e festeggiata all’inaugurazione
del 4 ottobre!
L’investimento economico, sebbene ponderato attentamente, è stato
notevole, ma la nuova collocazione ha consentito da subito maggiori
risorse da ridistribuire agli utenti ed una collocazione geografica in un
quartiere ad alta richiesta di intervento sociale mirato.
Per tutto questo, non posso che iniziare ringraziando Voi soci, i volontari, i dipendenti e soprattutto i membri del Consiglio Direttivo, particolarmente il Presidente e la gentile V.Presidente, che hanno sempre
creduto nella nostra opera, tanto da esporsi anche personalmente nei
confronti della Fondazione Cattolica Assicurazioni.
Proprio da questa ultima voglio riprendere il filo (considerazione non a
caso visto il supporto al laboratorio di cucito) di un discorso interrotto
con i Soci all’ultima Assemblea. Questo generoso contributo serve a
dar ancora più corpo ad un sogno incredibile: fondare una cooperativa
sociale da donne del territorio che si possano così emancipare ed auto-
realizzarsi. Questo, oltre alle dinamiche correlate al cambio della sede,
sono le grandi sfide che ci attendono nel 2015, senza dimenticare le
nostre radici ma con il pensieri rivolti al domani e dopo.
Grazie ai percorsi di formazione cofinanziati da C.S.V. e Fondazione
Trentina per il Volontariato Sociale, abbiamo iniziato ad attestarci (o
affermarci) sul territorio di Gardolo, prendendo i primi, positivi finora,
contatti istituzionali e con le altre realtà di volontariato.
Insomma, un welfare sociale nuovo per C.i.r.s., rigenerativo nel campo
della produzione, generativo nel campo dell’educazione, capace di restituire alla comunità l’investimento economico e sociale.
Il Direttore
Marco Defranceschi
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SCHEMA BILANCIO SOCIALE C.I.R.S TRENTO ONLUS
1. L’IDENTITÀ DELL’ASSOCIAZIONE
1.1 La Storia
1.2 La Mission e i valori di riferimento
1.3 Le attività caratteristiche
1.3.1 L’Appartamento Semi-Protetto per Adulti
“Spazio Sollievo”
1.3.2 Il Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani
1.3.3 Prima le considerazioni, poi … diamo i numeri
1.3.4 Le attività afferenti
1.4 I fruitori del Servizio
1.4.1 La tipologia
1.4.2 Inserimenti e dimissioni
1.4.3 L’iter per l’inserimento
2. LE RELAZIONI SOCIALI
2.1 Le risorse umane interne all’Associazione:
2.1.1 Come funziona l’Associazione
2.1.2 I volontari
2.1.3 Il personale
2.1.4 La formazione annuale.
2.2 Rapporti con la comunità e il territorio
2.3 Rapporti con i servizi pubblici territoriali
2.4 Rapporti con le altre associazioni
3. BILANCIO D’ESERCIZIO
Tabelle di stato patrimoniale e conto economico riclassificato
3.1 Analisi dello stato patrimoniale e del conto economico
3.2 Le fonti di finanziamento
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4. E NEL 2015...
1 L’IDENTITÀ DELL’ASSOCIAZIONE
1.1 La storia
C.i.r.s. oggi: la storia recente
L’associazione C.I.R.S. Trento onlus anche per l’anno 2013 ha gestito,
dapprima in convenzione con il Servizio Politiche Sociali ed Abitative
della P.A.T. poi con il Servizio Attività Sociali del Comune di Trento,
un Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani e un Appartamento
Semi-Protetto per Adulti, operando nell’area del disagio con persone a
rischio di esclusione sociale.
La compagine sociale conta 22 componenti (20 soci ordinari e 2 socio
onorari), molti dei quali impegnati all’interno degli organi sociali e nella
realizzazione degli eventi proposti.
L’equipe è composta da 7 educatori dipendenti, una assistente sociale,
un responsabile amministrativo e un direttore, coadiuvati da circa 10
volontari che prestano la propria opera nelle varie attività.
Al fine di poter rispondere al meglio alle esigenze dei propri fruitori e alla
realtà in cui opera l’Associazione ha preso negli ultimi anni importanti
decisioni. Le più rilevanti che qui si vogliono sottolineare sono:
–– la richiesta alla direzione Regionale delle Entrate del riconoscimento
dello status di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS). Tale procedura è stata esperita a seguito del voto unanime
dell’Assemblea Straordinaria tenutasi il 26 marzo 2007.
–– il riconoscimento della personalità giuridica privata da parte del Servizio Appalti, Contratti e Gestioni Generali.
–– la decisione di trasferire la sede legale ed operativa da Trento a Gardolo.
Il potersi fregiare dell’acronimo O.N.L.U.S. ha prodotto diversi benefici
principalmente di natura fiscale consentendo all’Associazione di iscriversi all’elenco dei beneficiari del 5 per mille. Questo fatto non rappreonlus
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senta soltanto un modo ulteriore per raccogliere fondi e risorse, ma anche un’altra possibilità per aumentare la conoscibilità dell’Associazione
C.I.R.S. Trento Onlus e delle sue attività.
C.i.r.s. le origini: la storia antica
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A Trento il C.I.D.D. (Comitato Italiano Difesa della Donna) inizia ad operare nel 1970 impegnandosi in un’attività di servizio sociale. L’intervento consiste nel ricreare tutte le risorse sociali utili per il reinserimento
delle donne che vi si fossero rivolte. Nell’autunno del 1972 istituisce
un gruppo-famiglia per ragazze giovani, soggette a provvedimenti delle
Autorità Giudiziarie minorili; tale struttura è stata operativa fino al 1977.
Nel 1983 il C.I.D.D. entra in convenzione con la Provincia Autonoma di
Trento (L.P. 35/83) e nel 1988 cambia la sua denominazione in C.I.R.S.
(Comitato Italiano Reinserimento Sociale).
Come tale si prefigge di aiutare ragazze e giovani donne coinvolte in
situazioni di emarginazione e disagio relazionale, derivanti in special
modo da situazioni familiari caratterizzate da rapporti interpersonali instabili e fragili.
L’obiettivo principale è quello di gestire attività di sostegno all’inserimento sociale attraverso forme di accoglienza, di aiuto psicologico, di
animazione culturale e di lavoro protetto. Offre un’accoglienza diurna
dal lunedì al venerdì, con orario 08.00-18.00, presso la sede di Via Madruzzo n° 34. Nel corso degli anni C.I.R.S. entra in rapporto di rete con
varie realtà del territorio quali per esempio la Povo Coop 81, il dispensario d’igiene mentale (attuale Centro di Salute Mentale), l’Agenzia del
Lavoro, il Servizio Sociale, ecc…
Nel maggio 1991 la sede si trasferisce in Via Taramelli n° 17.
Nel febbraio 1992 viene aperto un appartamento residenziale ITEA
in via II Androna n°15. Si tratta di un alloggio semi-protetto, destinato all’accoglienza di tre/quattro ragazze sprovviste di un’adeguata situazione abitativa e in possesso di un minimo grado di autonomia. Il
progetto si è concluso nell’agosto del 1998 ma ri-avviato, in una forma
simile, nel 2010.
Il giorno 9 giugno 2014 la sede legale ed il Centro di Socializzazione al
Lavoro per Giovani vengono trasferiti in via del Pioppeto 19.
1.2 La Mission e i valori di riferimento
L’Associazione Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale, Sezione
Provinciale di Trento o.n.l.u.s., opera nel settore dell’assistenza sociale
e socio–sanitaria in favore di persone diversamente abili, di vario tipo
e grado, e soggetti socialmente svantaggiati, operando per prevenire
e rimuovere gli stati di esclusione sociale, con particolare riferimento
all’emarginazione giovanile ed al reinserimento sociale, affinché sia garantito alla persona il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il
più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità.
I Principi che governano il nostro agire.
Le azioni da noi intraprese sono ispirate ai seguenti principi:
qq la centralità della persona e la promozione delle condizioni di vita più
adatte a sostenerne la realizzazione sia individuale sia sociale;
qq il riconoscimento del diritto all’aiuto e all’emancipazione di coloro che
si trovano in stato di bisogno;
qq il tenere costantemente presente il diritto del fruitore del servizio alla
libertà, rispettandone l’opinione e la decisione;
qq il riconoscimento della responsabilità della persona nell’attivarsi, secondo le proprie capacità, al fine di affrancarsi dallo stato di bisogno;
qq il riconoscimento della facoltà per il fruitore del servizio di cambiare
il “patto di lavoro” intercorso con l’Ente, compatibilmente con i contenuti della progettazione;
qq il riferimento alla comunità come elemento responsabile e solidale,
in particolare nel rapporto con il volontariato e la famiglia, alla quale l’Associazione riconosce un ruolo di centralità quale interlocutore
privilegiato e le riserva particolare attenzione anche all’interno degli
Organi Sociali;
qq l’adozione del metodo della progettualità nella individuazione e nella
valorizzazione degli interventi;
qq la rispondenza ai criteri di responsabilità sociale, quale principio
etico di rispetto degli interessi espressi da tutti i soggetti coinvolti
nell’attuazione degli interventi.
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In pratica…
L’Associazione C.I.R.S. Trento onlus ha fatto propria la finalità di promuovere interventi di informazione, prevenzione del disagio e rimozione delle situazioni di bisogno garantendo sempre l’affermazione della
persona attraverso lo sviluppo delle capacità di ogni individuo e la valorizzazione dell’intervento responsabile e solidale della comunità.
Ne consegue che l’Associazione non può essere concepita come autonoma nell’azione e nel raggiungimento dei propri obiettivi, ma come
parte integrante di una rete in cui operano i soggetti preposti alla cura,
riabilitazione, scolarizzazione, formazione, emancipazione, autodeterminazione e socializzazione della persona diversamente abile e/o
socialmente svantaggiate. Ciò consente all’Associazione stessa di riorganizzare le sue funzioni, cercando di costruire o ri-costruire le condizioni per una relazione adulta, congrua e produttiva con la comunità
di appartenenza.
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Al proprio interno, l’Associazione, per il raggiungimento delle finalità,
promuove e sostiene:
qq il coordinamento tra le varie realtà sociali che perseguono il benessere della persona;
qq le funzioni di progettazione, di programmazione, di realizzazione e di
valutazione degli interventi;
qq la partecipazione attiva dei diversi soggetti sociali ad ogni fase del
percorso;
qq la qualificazione e la specializzazione dei servizi offerti, promuovendo una reale integrazione;
qq la gestione, la formazione e l’aggiornamento continuo delle risorse
umane impegnate nella realizzazione degli interventi, assicurando
una adeguata trasmissione delle conoscenze e delle competenze;
qq l’adozione ed il rispetto del Codice Deontologico del Personale Educativo quale strumento capace, partendo da principi etici e valori che
sono implicati nella relazione educativa, di rispondere all’esigenza di
individuare responsabilità, doveri ed impegni, applicabili nell’esercizio della professione dell’Educatore, indipendentemente dalla situazione di lavoro, dall’utenza di riferimento, dal servizio in cui si opera.
1.3 Le attività caratteristiche
1.3.1 Appartamento Semi-Protetto per Adulti “Spazio Sollievo”:
Lo spazio residenziale, con sede in Via Bassano 4 a Trento, ha iniziato
la sua attività nel novembre 2010 con apertura dalle 16.15 alle 8.30, dal
lunedì al venerdì. Gli interventi sono a carattere temporaneo e la permanenza dei soggetti (solo di genere femminile) è decisa in base al progetto
individualizzato e alle urgenze. Fino a dicembre 2011 i fruitori dello Spazio
Sollievo sono state persone frequentanti il Centro Diurno di C.i.r.s., mentre
dal 2012 lo spazio è aperto anche a persone esterne che seguono percorsi
di formazione lavoro o di inserimento lavorativo diversi con orario diversificato sull’intera settimana. Tale modifica ha portato ad un cambiamento del
impiego del personale educativo all’interno della struttura, con due passaggio giornalieri uno al mattino e uno nel tardo pomeriggio sera.
L’appartamento può accogliere settimanalmente al massimo 4 persone,
tale numero è legato anche ad una questione di spazi e alla finalità del
progetto. Nel servizio operano due operatrici part-time, che mantengono periodicamente i contatti con i servizi sociali per la condivisione e la
verifica del progetto.
A seguito di una nuova autorizzazione al funzionamento, da giugno
2013 la struttura è stata denominata Appartamento Semi Protetto per
Adulti. L’utenza è rimasta la stessa, ma la destinazione attuale è più
pertinente con l’indirizzo di ospitalità quotidiano.
SPAZIO SOLLIEVO
2010
2011
2012
2013
2014
settimane di apertura
7
33
47
52
53
n. soggetti coinvolti
6
6
7
5
7
totale presenze settimanali
17
70
88
192
192
2,43
2,12
1,87
3,69
3.75
85
350
520
1.302
1350
media di presenze persone a settimana
giornate di presenza totali
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La struttura è in grado di fornire un servizio continuativo per tutti i giorni dell’anno,
implementando un modello di educazione alla residenzialità responsabile, rispettosa e partecipativa. Dal 2012 in poi l’appartamento ha visto alzarsi notevolmente
il numero di giornate di presenza totali, proprio grazie alla ormai piena attivazione
del servizio stesso. La condivisione del modello con i Servizi Sociali Territoriali (in
particolare con l’Area Inclusione Sociale del Comune di Trento) ci ha permesso di
dichiarare raggiunti gli obiettivi esposti in sede programmatica già nel 2012. L’attuale forma di residenzialità continuativa conferma il progetto stesso nella sua piena
rispondenza ai bisogni del territorio, utilizzato negli ultimi due anni al massimo.
Gli obiettivi del servizio sono:
• mantenere e incrementare le autonomie personali (quali igiene personale, cura della casa, gestione del denaro);
• creare uno spazio di socializzazione;
• offrire momenti di ascolto in un contesto meno strutturato rispetto a
quello lavorativo, in cui le persone possano trovare confronto sia tra
loro che con l’operatore;
• offrire accoglienza alle ragazze e sostegno alla famiglia nei momenti
di difficoltà;
• imparare a vivere in un contesto comunitario rispettando le regole di
convivenza.
A questo scopo vengono svolte diverse attività:
• attività relative alla gestione della casa, svolte in autonomia o in affiancamento all’operatore;
• attività di socializzazione e del tempo libero, definite settimanalmente in base alle persone presenti e ai progetti individuali degli
stessi;
• attività di sviluppo delle autonomie personali.
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Anche nel 2014 l’appartamento è rimasto aperto tutti i giorni dell’anno, ospitando sette soggetti. Le problematiche riguardano sia il ritardo
mentale lieve spesso associato a difficoltà sul piano relazionale e sociale e/o a disturbi psichici, sia persone che abbisognano di un percorso
individualizzato a seguito di evento traumatico o difficoltà socio-relazionali che evidenziano un rischio di esclusione sociale. Anche in questo
caso l’utenza è chiamata a compartecipare alle spese.
Provenienza
utenza A.S.P.
Italiana
Marocco
Bielorussia
Pakistan
Albania
TOTALE
numero
soggetti
3
1
1
1
1
7
femmine
maschi
3
1
1
1
1
7
0
0
0
0
0
0
Progetti
in corso
2
1
0
0
1
4
Progetti
terminati
1
0
1
1
0
3
Dall’anno 2013 il progetto appartamento semi protetto è entrato in pieno regime
rispondendo al bisogno abitativo per 4 utenti in tutti i giorni dell’anno. Infatti, come
esposto, la dimensione residenziale è completa nella frequenza continuativa di tutti
i giorni della settimana, per tutto l’anno. L’utenza permane di solo genere femminile
per ovvi motivi legati ai bisogni espressi. Le problematiche sono estremamente
varie.
Dal 23 gennaio 2012 tra le associazioni C.I.R.S. Trento onlus e A.M.A.
Trento onlus è attiva una nuova collaborazione a titolo sperimentale,
grazie uno specifico protocollo di intesa sottoscritto tra le parti.
L’Associazione A.M.A. Onlus e il Comune di Trento – Servizio Attività
Sociali - hanno ideato e realizzato il progetto Casa Solidale per incrementare le risorse delle persone che stanno vivendo un disagio relativo
all’abitare nella Provincia di Trento. È operativo dall’estate del 2009 ed
ha come obiettivo quello di far incontrare persone disponibili a condividere spazi abitativi. Il progetto è costantemente monitorato da un
gruppo di lavoro, formato da operatori dell’Associazione A.M.A. e funzionari e assistenti sociali del Servizio Attività Sociali e Servizio Casa e
Residenze Protette del Comune di Trento.
Il lavoro di rete con altri servizi e la necessità di utilizzare al massimo
qualsiasi risorsa hanno portato a riflettere sulla possibilità di sperimentare l’accoglienza di persone iscritte al Progetto Casa Solidale come
coabitazione temporanea in un progetto condiviso fra i servizi. La proposta chiaramente coinvolge esclusivamente persone giovani/adulte di
genere femminile che rispondano ai requisiti richiesti dal progetto Casa
Solidale (autonomia personale, autonomia di reddito, disponibilità alla
coabitazione, disponibilità a cooperare in una situazione di condivisione
di spazi abitativi), che siano alla ricerca di una soluzione abitativa temonlus
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poranea nella città di Trento e rispondano ai requisiti previsti dall’Autorizzazione al Funzionamento prevista per l’appartamento gestito da
C.I.R.S. in via Bassano a Trento.
Alla luce di queste premesse, C.I.R.S. e Progetto Casa Solidale A.M.A.
hanno avviato questa collaborazione con persone conosciute e seguite
dal Servizio Sociale del Territorio, col quale si condivide il progetto di accoglienza temporanea, per le quali A.M.A. - Progetto Casa Solidale - si
impegna a conoscere e seguire nel tempo attraverso colloqui professionali, le donne interessate e valutarne l’idoneità rispetto all’accoglienza
presso l’appartamento protetto di C.I.R.S.
Contributo economico totale versato dagli utenti comprensivo di I.V.A.
vigente:
SPAZIO SOLLIEVO
Contributo economico
versato dagli utenti
2010
€ 340
2011
2012
2013
2014
€ 1.320 € 2.060 € 4.170 € 4.600
L’Appartamento Semi Protetto per Adulti ha iniziato ad operare dalla seconda metà
dell’anno 2010 e per tutto il 2012 solo dal lunedì al venerdì, come previsto nel progetto condiviso a suo tempo con il Servizio Politiche Sociali ed Abitative della P.A.T.
Successivamente, il servizio ha iniziato ad ospitare soggetti h24 e, conseguentemente, anche il contributo economico versato ha raggiunto il cosiddetto regime.
L’utenza è chiamata a compartecipare alle spese in base alle presenze (fino ad un
massimo di € 120,00 mensili per le stanza singola, € 100,00 per la doppia).
1.3.2 il Centro di Socializzazione al Lavoro
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Le attività del Centro di Socializzazione al Lavoro si sono svolte fino
all’inizio del mese di giugno sempre presso la sede al piano terra di Via
Taramelli n° 17 ed al secondo piano, dove c’era la mensa, si effettuava
l’attività di cucina. Dal 9 giugno l’Associazione ha trasferito il servizio e
la sede legale in Via Pioppeto 19 a Gardolo.
Le proposte hanno mantenuto un’impronta fortemente incentrata sulla
formazione attraverso esperienze a carattere lavorativo. Attraverso la
valorizzazione delle reali potenzialità del singolo, ci si pone l’obiettivo
di fornire un percorso progettuale individualizzato che consenta una
chiara identità lavorativa, promuovendo la responsabilizzazione, la socializzazione, la motivazione, la gratificazione, il rispetto del contesto e
delle regole, il potenziamento dell’individualità, delle abilità e delle competenze. Complessivamente, grazie alla realizzazione della persona
attraverso il lavoro, si tende a far emergere una migliore concezione di
sé e delle proprie capacità, per una maggior integrazione nel contesto
sociale. Sono rimasti pertanto strutturati, anche per il 2014, i laboratori
quotidiani di attività lavorativa di seguito descritti, all’interno dei quali
ogni soggetto può sentirsi partecipe di un processo finalizzato alla realizzazione di un prodotto o all’ottenimento di un risultato. L’impianto organizzativo, non modificando obiettivi e contenuti dei singoli laboratori,
permette di mantenere una compresenza di operatori, volontari e utenti
nei momenti di particolare “intensità” lavorativa di una specifica area.
La nuova sede di Gardolo ha consentito un indubbio beneficio per gli
spazi, ora notevolmente aumentati e decisamente più consoni all’attività svolta.
Laboratorio di assemblaggio: l’attività raccoglie in sé alcuni obiettivi generali come l’acquisizione di competenze di tipo lavorativo e riabilitativo
sul piano sociale e si svolge negli appositi locali adibiti a laboratorio, tutti
i giorni, mattina e pomeriggio, con lo scopo di sviluppare, sostenere o
mantenere nel singolo le potenzialità migliorandone la capacità produttiva, l’attenzione al compito, al lavoro di gruppo e sequenziale, restituendo
un migliore grado di autostima. La media giornaliera degli utenti coinvolta
è più alta rispetto alle altre proposte laboratoriali, proprio per valutare il
singolo in una dimensione gruppale più autonoma, anche se ripetitiva.
La presenza degli utenti è decisa dall’èquipe educativa in accordo con il
soggetto stesso in misura diversa a seconda che il progetto individuale
preveda il mantenimento delle abilità conseguite o piuttosto un ipotizzabile successivo inserimento in azienda esterna o altra organizzazione lavorativa. Le commesse, prevalentemente lavori di assemblaggio,
cartonaggio, ecc., vengono fornite da ditte esterne o da Cooperative di
inserimento lavorativo (in massima parte dalla Coop. A.L.P.I.).
Laboratorio di cucito: l’attività, iniziata ancora in via Taramelli, ha visto una
vera implementazione nella nuova struttura. L’équipe educativa ed il Consionlus
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glio Direttivo hanno così voluto rispondere ad un bisogno manifestato dall’utenza, ponendo al centro la persona con le proprie abilità, evidenziando
queste ultime come una risorsa sulla quale puntare per uno sviluppo di autorealizzazione. Il progetto laboratoriale, sostenuto economicamente dalla
Fondazione Cattolica Assicurazioni che ha garantito un sostanzioso contributo finalizzato alla realizzazione di una nuova start up, vuole connotarsi
per la capacità di innovare all’interno di un welfare sociale generativo.
Laboratorio di cucina e servizi: la mensa è un servizio che ha offerto in
questi anni la possibilità di consumare giornalmente il pasto in un contesto educativo e finalizzato alla conoscenza alimentare e alla relazione. Nell’attività lavorativa di servizio sono stati impegnati a turno alcuni
fruitori inseriti al C.S.L. e sono seguiti da un operatore di riferimento.
Dal 2009 l’Associazione si era anche dotata di un nuovo piano di autocontrollo igienico- sanitario come previsto dal D.lgs. 155/97. La mensa
forniva i pasti per tutte le persone presenti nelle attività del giorno, mentre le pulizie dei locali erano finalizzate all’acquisizione di un metodo
di lavoro semplice ma efficace. I fruitori erano affiancati dall’operatore
responsabile dell’attività nel riordino degli spazi comuni.
La contrazione dei contributi pubblici ha costretto il Consiglio Direttivo
ad una diversa analisi delle risorse, individuando i possibili risparmi.
Indubbiamente tale servizio, per i costi di esercizio che ne derivavano,
risultava “fuori portata”.
I locali dedicati sono stati dunque lasciati e l’attrezzatura in gran parte
alienata. Attualmente l’associazione ha sottoscritto un servizio di catering a domicilio con la coop sociale Relè.
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Il laboratorio artistico: è attivo negli appositi spazi e si attua coinvolgendo quei soggetti per i quali il percorso si ritiene favorente al conseguimento degli obiettivi identificati nel Progetto Individualizzato. Il prodotto
si rinnova periodicamente seguendo le indicazioni che arrivano prevalentemente dal mercato e dai committenti. E’ un’attività che si rivela
molto interessante sia perché permette di realizzare prodotti apprezzati
dal mercato attuale, candele e oggetti in terracotta, sia perché consente di lavorare sull’acquisizione di un metodo, sulla precisione e sulla
scansione dei tempi di lavorazione. Per quanto riguarda la vendita dei
prodotti continua la collaborazione con i negozi della Coop. Mandacarù
e Coop. Soc. Samuele.
1.3.3 Prima le considerazioni, poi …diamo i numeri
I soggetti frequentanti il C.S.L. hanno la possibilità di sperimentarsi
in uno o più laboratori lavorativi con variazioni che dipendono essenzialmente dalle singole attitudini, capacità e obiettivi, specificati nei
progetti educativi. L’equipe educativa è costantemente impegnata
nella formulazione, realizzazione, verifica e conseguente riformulazione dei documenti di progettazione educativa individualizzata.
L’obiettivo primario è la condivisione di strategie e modelli operativi
concreti per il raggiungimento degli obiettivi formativi attinenti alle
aree cognitive, manuali, relazionali e di autonomia in genere.
La tabella seguente descrive lo sviluppo generale intercorso in questi
ultimi anni. Si evidenzia come il fatturato annuale totale sfondando
già nel 2013 il muro dei € 50.000 dimostri l’ennesimo salto di qualità
nella capacità della struttura di gestire carichi di lavoro sempre più
impegnativi dal punto di vista quantitativo e in particolare dal punto
di vista qualitativo.
Il benefico cambio di struttura avvenuto in corso dell’anno ha portato
ad un aumento dei costi di gestione ma, come si evince, anche a un
aumento importante del fatturato (oltre i 74.000 €).
Superfluo sottolineare come ciò si rifletta non solo sulle disponibilità
economiche dell’Associazione stessa, ma anche, dato che ci interessa maggiormente, sulla possibilità di re-distribuire tale ricchezza creata
con e dai nostri fruitori. Il dato economico delle borse di tirocinio assume
un valore di indicatore rispetto all’impegno lavorativo profuso dagli utenti, capaci di una costanza operativa sempre più importante a livello di
richiesta cognitiva (in durata, frequenza ed intensità dello sforzo).
2010
2011
2012
2013
2014
Fatturato
€ 46.352,78 € 41.326,57 € 42.411,82 € 50.614,57 € 74.780,44
Borse lavoro € 17.469,45 € 16.086,55 € 20.398,00 € 20.952,00 € 23.431,50
Si evidenzia chiaramente un trend di crescita degli importi, in particolare nella capacità di produrre un introito derivante dalle vendite dei prodotti capace di assicurare
un adeguato completamento delle risorse messe a disposizione dall’Ente Gestore.
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Si evidenzia come C.I.R.S. mensilmente liquidi a tutte le persone
coinvolte borse lavoro figurative volte a perseguire l’intento educativo di formare anche nella sostanza il ruolo del lavoratore. A fronte
della presenza alle attività del C.S.L. l’utenza è comunque tenuta a
partecipare alle spese versando un gettone mensile quantificato in
€ 10 o 20 in base al tipo di frequenza prevista (mezza giornata o
giornata intera).
Nella tabella seguente si evidenzia l’andamento delle rette corrisposte
dagli utenti in questi ultimi anni (somma del C.S.L. e dell’A.S.P.).
2010
2011
2012
2013
2014
Rette da persone
€ 8.011,78 € 7.298,76 € 7.782,17 € 9.343,66 € 9.164,81
assistite
Come si diceva, nell’anno 2014 l’ammontare delle borse di tirocinio è
stato superiore ad € 23.000,00.
Questo valore rappresenta un dato particolarmente significativo principalmente per due ragioni:
–– la prima perché esprime il tentativo dell’équipe educativa di remunerare in maniera sempre più adeguata l’impegno, le capacità e la
professionalità della nostra utenza;
–– la seconda perché permette alla nostra utenza di dare un contributo spesso fondamentale all’economia famigliare che sempre più
spesso, come più volte confermatoci dai servizi sociali del territorio, fa affidamento alla borsa lavoro per poter soddisfare le proprie
necessità.
Concretamente, per ogni giornata intera lavorata, sono stati riconosciuti
in media ad ogni utente € 8,76. Riteniamo, quindi, sia importante sottolineare i notevoli sforzi dell’equipe educativa nel creare un sistema di
attribuzione della borsa lavoro personalizzato per ogni fruitore, tenendo
conto delle capacità, dell’impegno profuso nell’attività lavorativa e dei
bisogni personali, rendendo anche questo aspetto economico funzionale all’azione educativa.
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Tabella comparativa presenze utenti anni 2010-2014 presso il Centro di
Socializzazione al Lavoro:
CENTRO SOC. AL LAVORO
2010
2011
2012
2013
2014
A) giornate di apertura
245,0
240,0
240,0
241,0
240,0
B) giornate intera presenza
2.389
1.952
1.752
1.498
1.866
utenti
C) mezze giornate presenza
1.220
751
1.182
1.292
1.617
utenti
totale B+C
3.609
2.703
2.934
2.790
3.483
totale B+1/2C
2.999,0 2.327,5 2.343,0 2.144 2.674,5
media presenze a 1
12,24
9,70
9,76
8.90
11,14
media presenze a giornata
14,73
11,26
12,23
11.58
14,51
Un dato importante che emerge anche in quest’ultimo anno è la necessità di fornire molti percorsi progettuali a part time, in parte dovuta alla numerosa presenza
femminile impegnata in mansioni domestiche e familiari, in parte alla “bassa tenuta”
dell’utenza in generale. I soggetti frequentanti il C.S.L. manifestano generalmente
un alto tasso di assenza, attenzione che l’equipe educativa tramuta in possibile
obiettivo, e, a volte, la tendenza a ritenere esaurito l’impegno preso con il Servizio
Sociale Territoriale attraverso una presenza sporadica o scolastica. La costanza e
l’impegno sono, dunque, caratteristiche partecipative difficilmente riconoscibili all’utente che inizia un percorso presso la struttura.
1.3.4 Le attività afferenti:
a) Processo di autovalutazione.
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Dall’anno 2008 l’Associazione si è dotata di uno strumento di autovalutazione per l’utenza e di anonima valutazione rispetto al Servizio di Socializzazione al Lavoro. Tramite un questionario anonimo somministrato
all’utenza anche due volte l’anno, si offre una modalità di riflessione
inerente la sfera produttiva del lavoro, una autovalutazione personale
del percorso di formazione e della qualità della relazione interpersonale
con colleghi, volontari, educatori e personale amministrativo e di direzione. I dati statistici rilevati consentono all’èquipe di monitorare costantemente le proprie azioni ed apportarne le eventuali correzioni.
Area di valutazione del lavoro
2010
il lavoro al C.I.R.S. è stato valutato
50%
come facile o molto facile
il tempo per svolgere il lavoro è stato
71%
valutato come giusto
rispetto al lavoro il compenso
economico ricevuto è stato valutato
36%
come scarso
rispetto al lavoro il compenso
economico ricevuto è stato valutato
57%
come giusto
rispetto al lavoro il compenso
economico ricevuto è stato valutato
7%
come elevato
le persone si sono espresse in merito
al “contratto di lavoro” (lo strumento
79%
educativo concordato da tutti i servizi,
utente e nucleo) in maniera entusiasta
non si ricorda il “contratto di lavoro”
14%
Area di valutazione del rapporto personale
con i colleghi è stato valutato buono
64%
o ottimo
con i volontari è stato valutato buono
79%
o ottimo
con gli educatori è stato valutato
64%
buono o ottimo
con l’assistente sociale è stato
valutato buono o ottimo
con il personale amministrativo e di
direzione è stato valutato buono o
86%
ottimo
con l’educatore di riferimento è stato
72%
valutato buono e/o ottimo
2011
2012
2013
2014
70%
39%
54%
67%
80%
77%
67%
67%
0%
38%
33%
47%
90%
62%
67%
47%
10%
0%
0%
0%
70%
69%
86%
53%
20%
23%
7%
33%
80%
62%
73%
67%
100%
77%
87%
67%
80%
85%
80%
74%
100%
77%
80%
67%
100%
77%
87%
74%
90%
92%
73%
67%
Innanzitutto vorremmo soffermarci anche quest’anno sul dato che rileva come, per
parte dell’utenza, sia considerato giusta la corresponsione economica ricevuta sotto forma di borsa lavoro, dato sempre in riduzione rispetto al passato.
Ciò ci induce ad una duplice riflessione: se da una parte riteniamo che l’associazione si sia sforzata e sia riuscita ad aumentare anche questo parametro, dall’altra,
questo dato ci conferma ancora una volta come per molti soggetti anche questa
cifra mensile sia particolarmente importante nell’economia del nucleo.
Il “patto educativo” faticava, invece, ad essere interiorizzato quale strumento scritto
di condivisione degli obiettivi di progetto. Anche questo rientrava in una ottica più
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ampia dove si riscontravano le difficoltà di questi giovani nel perseguire obiettivi
chiari, dichiarati e condivisi, magari difficili ma importanti per lo sviluppo delle competenze del singolo. L’anno scorso, per la prima volta, ci siamo ritrovati con un dato
in controtendenza rispetto al passato; cosa che ci aveva fatto molto piacere. Si
sperava che gli sforzi fatti dall’équipe educativa potessero essere confermati anche
nel futuro, consolidando così una buona prassi che consentiva ai soggetti di identificare e pianificare i passi importanti da compiere nel proprio sviluppo formativo ed
educativo.
Purtroppo non è stato così: un terzo dei soggetti non si ricordava il contenuto del
proprio contratto educativo. Il dato è importante, decisamente inatteso dall’équipe
educativa e ribadisce l’importanza di una continua valutazione dell’efficacia.
Rispetto all’area del rapporto i dati ribadiscono una situazione buona, sostanzialmente sempre positiva sia con i colleghi sia con il personale dipendente dell’Associazione, seppure con dati meno invidiabili rispetto al recente passato.
b) Summerjobs.
Summerjobs è un progetto delle Politiche Giovanili del Comune di Trento che offre ai ragazzi di 16 e 17 anni l’opportunità di sperimentare un’esperienza di avvicinamento al lavoro e un’esperienza di impegno civico
di volontariato durante i mesi estivi. Stimolare l’autonomia dei giovani
partecipanti e lo sviluppo di competenze tecniche, trasversali e di cittadinanza attiva, anche per favorire l’orientamento rispetto a scelte formative e professionali: questi gli obiettivi del progetto.
Nell’estate 2014, in accordo con il Comune di Trento ed il Centro Servizi per il Volontariato di Trento, 3 ragazzi/e hanno svolto una esperienza di impegno presso il Centro di Socializzazione al Lavoro (per un
totale 59 ore).
c) Corso di formazione presso il Consultorio Familiare di Trento.
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Nel mese di ottobre, sei utenti femmina e sei utenti maschi hanno beneficiato di due distinti percorsi formativi presso il Consultorio Familiare
di via Malta 12 a Trento. Negli incontri programmati con l’equipe del
Consultorio sono stati trattati i temi legati alla conoscenza del Servizio,
la cura del sé, dell’affettività, della sessualità, la maternità ed i metodi
contraccettivi, oltre alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
d) Partecipazione al mercatino di solidarietà della Croce Rossa Italiana.
Dal 29 novembre al 8 dicembre la Croce Rossa Italiana ha organizzato il mercatino di Natale presso la Sala della Fondazione Cassa di
Risparmio di Trento e Rovereto in via Calepina a Trento. L’associazione ha partecipato anche quest’anno in forma totalmente volontaristica (per un totale di 72,5 ore) con un proprio punto espositivo,
promuovendo la vendita al pubblico dei propri prodotti realizzati nei
laboratori artistico e cucito.
e) Corso di formazione lavoro.
Grazie alla collaborazione con l’associazione di promozione sociale
Carpe Diem e il Centro Servizi per il Volontariato di Trento (che ha
anche in parte sostenuto economicamente l’iniziativa) si è riusciti a proporre una importante iniziativa aperta a soggetti del territorio di Gardolo
e Canova.
Il notevole interesse riscosso dall’iniziativa nel territorio, pubblicizzato
anche in collaborazione con i Servizi Sociali Territoriali, si è concretizzato nelle iscrizioni alla fase preliminare teorica di formazione al lavoro
di ben 35 partecipanti (per un totale di ore 19).
L’attività di formazione è stata avviata il giorno mercoledì 15 ottobre
2014.
Terminata la prima fase di formazione generale, hanno proseguito il
percorso n. 12 soggetti di genere femminile, cimentatesi nella formazione teorica in design (ore 40) e pratica (20 ore a persona) dove, affiancate dal nostro personale, dalla Tutor del corso di Carpe Diem e dalle
volontarie, si sono sperimentate nella creazione dei primi manufatti artigianali, utilizzando le macchine da cucire già in precedente dotazione
all’associazione e pure quella appositamente acquistata (con il contributo economico di Fondazione Cattolica Assicurazioni) ed installata,
oltre al materiale d’uso necessario.
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1.4 I fruitori del Servizio
1.4.1 La tipologia
Nell’anno solare 2014 hanno usufruito dell’attività del Centro di Socializzazione al Lavoro 40 (quaranta) persone, di cui 9 maschi e 31
femmine, svantaggiate a rischio di esclusione sociale, con attestazione
dello stato di bisogno da parte del Servizio Sociale competente per
Territorio.
Tra questi si segnala la realizzazione di tre percorsi di alternanze scuola /lavoro organizzati dalla scuola “Centro moda Canossiane”, due da
E.N.A.I.P., uno da U.P.T. e C.F.P. (totale 8 soggetti).
Le attività del Centro di Socializzazione al Lavoro riguardano esclusivamente l’ambito dell’attività lavorativa mirata allo sviluppo delle potenzialità di ognuno e alla crescita dell’autostima. Si punta all’acquisizione dei
prerequisiti al lavoro al fine di poter in un secondo tempo proporre alla
persona un percorso lavorativo vero e proprio. Collegato a tale finalità
si perseguono anche obiettivi socio educativi mirati all’acquisizione delle abilità quotidiane, dell’autonomia personale intesa come cura della
persona e dell’ambiente in cui vive e della capacità di utilizzare correttamente i servizi pubblici al fine di raggiungere di una sempre maggiore
autonomia relazionale attraverso occasioni di confronto e dialogo.
Provenienza utenza
C.S.L.
Italiana
Italiana etnia sinta
Pakistan
Marocco
Tunisia
Nigeria
Somalia
Cina
Albania
Cile
TOTALE
numero
soggetti
24
2
4
2
1
2
2
1
1
1
40
femmine
maschi
20
2
2
0
0
2
2
1
1
1
31
4
0
2
2
1
0
0
0
0
0
9
Progetti Progetti
in corso terminati
13
11
0
2
2
2
2
0
0
1
1
1
0
2
0
1
0
1
1
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Come si vede, nel 2014 abbiamo avuto diverse nazionalità presso il Centro di via
Taramelli, molti italiani, dei quali segnaliamo volentieri l’importante apporto dato
dall’etnia sinta. Questo dato contraddistingue la nostra realtà, una delle poche capaci di offrire percorsi di avviamento al lavoro a questa etnia. In generale, i percorsi
progettuali sono stati numerosi e molti di essi sono stati portati a termine entro i 3
anni previsti dall’inizio. Si conferma la prevalenza, come gli anni passati, di genere
femminile.
Ci preme, infine, rilevare l’interessante collaborazione instaurata con
CINFORMI - Centro informativo per l’immigrazione - unità operativa del
dipartimento Salute e Solidarietà Sociale della Provincia Autonoma di
Trento. Cinformi facilita l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi pubblici
e offre informazioni e consulenza sulle modalità di ingresso e soggiorno
in Italia nonché supporto linguistico e culturale. Cinformi svolge attività
anche nel campo della comunicazione tra gli attori sociali, della casa,
dello studio e della ricerca, dell’accoglienza delle persone che necessitano di protezione internazionale e umanitaria.
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Dall’anno 2011 è iniziata la collaborazione con l’U.S.S.M. di Trento
per giovani segnalati. Gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) forniscono assistenza ai minorenni autori di reato in ogni
stato e grado del procedimento penale e predispongono la raccolta di
elementi conoscitivi concernenti tali minorenni per l’accertamento della personalità, su richiesta del Pubblico Ministero, fornendo concrete
ipotesi progettuali e concorrendo alle decisioni dell’Autorità Giudiziaria Minorile. Questi uffici si attivano nel momento in cui, a seguito di
denuncia, un minore entra nel circuito penale ed accompagnano il
soggetto in tutto il suo percorso penale, dall’inizio alla fine. Avviano
l’intervento in tempo reale per il minore in stato di arresto e di fermo,
seguono il progetto educativo del minore in misura cautelare non detentiva, gestiscono la misura della sospensione del processo e della
messa alla prova e, complessivamente, svolgono attività di sostegno
e controllo nella fase di attuazione delle misure cautelari, alternative
e sostitutive concesse ai minori, in accordo con gli altri Servizi Minorili
della Giustizia e degli Enti locali.
Progetti in collaborazione
con U.S.S.M.
2011
2012
2013
2014
n. soggetti
maschi
femmine
4
5
4
2
4
4
3
1
0
1
1
1
1.1.2. Inserimenti e dimissioni
Delle 36 richieste di inserimento ricevute, 9 non si sono concretizzate
per le seguenti cause:
• 3 percorsi individuali accolti ma non attivati per non adesione progettuale del soggetto;
• 2 segnalazioni dai S.S.T. non concretizzate per altri impegni sopravvenuti ai singoli interessati;
• 4 percorsi non attivati per motivi vari.
Le dimissioni (21) del C.S.L. effettuate sono state così motivate:
• N. 2 soggetti hanno intrapreso un percorso presso altre strutture socio-assistenziali non evidenziando sufficienti competenze lavorative;
• N. 2 soggetti hanno intrapreso un percorso di avviamento protetto
mirato all’inserimento lavorativo;
• N. 7 soggetti sono stati dimessi per termine del progetto;
• N. 7 soggetti sono stati dimessi per non condivisione del progetto
stesso;
• N. 3 soggetti sono stati dimessi non avendo una sufficiente frequenza.
Presso l’Appartamento Semi Protetto per Adulti nel corso dell’anno
solare sono state ospitate 7 donne (sempre al massimo 4 contemporaneamente), tre delle quali hanno usufruito anche di un percorso mirato
presso il Centro di Socializzazione al Lavoro.
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SOGGETTI
A
B
C
D
E
F
G
INIZIO
4/2012
5/2012
2/2013
11/2013
4/2015
9/2015
12/2015
OSPITALITÀ 2014
TERMINE
in corso
8/2015
3/2015
in corso
in corso
11/2015
in corso
Per fare sintesi, …
Quindi, in totale, nell’anno 2014 l’Associazione ha seguito ben 43 persone (34 F e 9 M), di cui 3 contemporaneamente sia presso il C.S.L. sia
presso l’A.S.P.
Entrambi i servizi dell’Associazione si occupano, tra l’atro, di soggetti
vittime di abuso e/o violenza.
utenti seguiti nell’anno maschi
femmine
nuove entrate
dimissioni
alternanze scuola/lavoro
2010
30
7
23
3
9
6
2011
28
5
23
7
7
6
2012
35
4
31
19
17
6
2013
39
10
29
24
24
3
2014
43
9
34
28
22
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L’anno 2014, ancor più del precedente, si contraddistingue per l’elevato numero di
utenti seguiti, dato certamente sempre influenzato dall’entrata a pieno regime del
progetto “Spazio Sollievo”.
La temporaneità dei percorsi induce un flusso continuo sia in entrata sia in dimissione. Si rileva un alto numero di percorsi progettuali che terminano entro pochi mesi
dal loro inizio, con cause diverse ma riconducibili alla non piena condivisione da
parte dell’utente ad impegnarsi a fondo in un percorso di socializzazione al lavoro.
Tale fenomeno plurifattoriale viene costantemente monitorato per poterne apportare, se possibile, i mirati accorgimenti.
1.4.3 Iter per l’inserimento
Le modalità di presa in carico, gestione e dimissione dei fruitori di entrambi i servizi, al momento sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente, sempre coordinate dall’Assistente Sociale.
Sia l’inizio, che il termine di ogni percorso viene comunicato al Centro
per l’Impiego di Trento (come per qualsiasi percorso lavorativo).
Spetta al Servizio Sociale attivo sulla persona, come previsto dagli
artt. 16 – 17 della L.P. 13/2007 (Politiche Sociali nella Provincia di
Trento), accertare lo stato di bisogno della persona e, dopo aver
valutato la sua motivazione nell’intraprendere il percorso, e individuato come possibile risorsa territoriale l’Associazione C.I.R.S.,
prendere un primo contatto con l’Associazione, al fine di fissare un
incontro di presentazione della persona. Al Servizio Sociale richiedente spetta l’onere di redigere la relazione sociale con la richiesta
di inserimento e avvio percorso, tale documentazione è necessaria
al fine dell’inserimento.
Per le richieste di inserimento provenienti dal Comune di Trento Territorio
Val d’Adige, si può procedere all’incontro di presentazione ed avvio dell’iter
per l’inserimento presso
l’Associazione.
Per la richiesta di inserimento
proveniente fuori dal Territorio
della Val d’Adige, è necessario
che quest’ultima sia sottoposta
all’attenzione del Servizio Attività
Sociali del Comune di Trento, con
il quale si valuterà l’avvio del percorso.
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Successivamente, l’Assistente sociale di riferimento chiede un incontro di presentazione della persona interessata all’assistente sociale
di C.I.R.S., a cui partecipano eventuali altri servizi attivi sulla persona
(C.S.M. - Centro di Salute Mentale, Psicologia Clinica, ass. Auto Mutuo
Aiuto Trento, U.S.S.M. – Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, referenti degli Istituti scolastici…). Scopo dell’incontro è quello di ottenere
informazioni utili e rilevanti al fine della valutazione della situazione.
In seguito vengono valutate le modalità di avvio progettuale e ci si
accorda sui tempi di inserimento ed inizio percorso.
DOCUMENTI NECESSARI da consegnare prima dell’inizio:
Da parte del Servizio Sociale Territorialmente competente:
• Relazione sociale con relativa attestazione dello stato di bisogno
della persona interessata ad incominciare il percorso e richiesta
formale di inserimento e possibile inizio percorso di osservazione e valutazione dei pre-requisiti lavorativi.
Da parte della persona interessata:
• Carta di identità
• Codice Fiscale
• EVENTUALE Permesso di Soggiorno (in corso di validità)
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…INIZIO DEL PERCORSO
Tutti i percorsi prevedono un primo periodo di inserimento a tempo parttime, in modo da permettere alla persona di ambientarsi, osservare le
modalità di lavoro e allo stesso tempo consentire agli educatori di instaurare una relazione, osservare e valutare la sua presenza all’interno
del laboratorio. Inoltre, questo primo periodo permette di vagliare l’ef-
fettiva rispondenza delle aspettative della persona a quanto realmente
incontrato, e viceversa, stabilire l’assenza di elementi impeditivi per la
continuazione del percorso.
…DURANTE IL PERCORSO
Dopo essersi confrontati in equipe, l’assistente sociale e l’educatore di
riferimento verificano in accordo con la persona interessata se è possibile aumentare il suo orario di lavoro, in modo da ottenere una valutazione ed osservazione globale rispetto alla sua capacità di tenuta nella
giornata a tempo pieno e individuare i suoi punti di forza e debolezza.
Successivamente si definisce il Progetto Individualizzato degli Obiettivi
Formativi. Da questo momento, si prevedono nel corso dell’anno alcuni incontri di
verifica ai quali partecipano tutti i soggetti che a vario titolo lavorano con
l’utente (operatore di riferimento, assistente sociale, eventuale medico
specialista, altri servizi coinvolti, ecc…).
Durante l’iter progettuale le osservazioni del percorso intrapreso con la
persona sono raccolte dall’operatore di riferimento e dall’assistente sociale che le inseriscono nella documentazione relativa al singolo utente:
essa è composta dalla cartella personale, dal contratto formativo e dal
progetto individualizzato degli obiettivi formativi aggiornato, nel quale
vengono aggiornati regolarmente gli episodi più significativi e i contatti
avvenuti con la famiglia e i Servizi coinvolti.
Nell’ottica del lavoro di rete l’equipe ricerca costantemente collaborazioni con gli altri servizi presenti sul territorio; in particolare sono attive
delle collaborazioni con alcune cooperative e associazioni prevalentemente per quanto riguarda la gestione di casi inseriti in entrambi i servizi.
…FINE DEL PERCORSO
Anche le dimissioni sono concordate con il Servizio Sociale Territoriale:
avvengono con una comunicazione scritta a seguito di un incontro durante il quale si ripercorrono le tappe che hanno portato ad essa e se
ne formalizzano i termini.
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2. LE RELAZIONI SOCIALI
2.1 Le risorse umane interne all’Associazione
2. LE RELAZIONI SOCIALI
2.1 Le risorse umane interne all’Associazione
2.1.1
Come funziona l’Associazione
2.1.1 Come funziona l’Associazione
Organi Sociali
Collegio dei
Revisori dei Conti
Struttura:
Direzione, aree e responsabili
Responsabile area
amministrativa
Area della “produzione”
Volontari
Volontari
Assemblea
dei soci
Consiglio
Direttivo
…………
Presidente
Commissioni di
lavoro
Educatori
Direttore
Assistente
Sociale
Centro
Socializzazione al
Lavoro
§ Assemblaggio
§ Artistico
§ Servizi
§ Cucito
Educatori
Appartamento
Semi Protetto
per Adulti
“Spazio
Sollievo”
Responsabile
sicurezza
Tirocinanti e Stagisti
L’Associazione funziona grazie agli organi sociali previsti dall’articolo 7 dello Statuto, questi sono:
l’Assemblea dei Soci;
-
L’Associazione
funziona grazie agli organi sociali previsti dall’articolo 7
il Consiglio Direttivo;
il Presidente del Consiglio Direttivo;
dello --Statuto,
questi
sono:
il Collegio dei Revisori dei Conti
Nel marzo 2013 l'assemblea ha eletto un nuovo Consiglio Direttivo di cinque elementi: Presidente
(Massimiliano Betta), Vice Presidente (Alessandra Viola), Tesoriere (Luca Garzetti), Segretario (Federico
l’Assemblea
dei Soci;
Roncador) e un consigliere (Marco Defranceschi).
Nella stessaDirettivo;
Assemblea sono stati inoltre nominati, i membri del Collegio dei Revisori dei Conti,
il Consiglio
cinque membri di cui un Presidente (Arduino Zeni), due membri effettivi (Diego Plocech e Paola Venturelli)
Presidente
del
Consiglio
eildue
membri supplenti
(Luigi
Menestrina eDirettivo;
Ivan Perissinotto) che entrano in carica in caso di dimissioni dei
membri effettivi.
il Collegio
dei
Revisori
dei
Conti
Il C.D. ha il compito di nominare il direttore, il quale, coordinando l’area amministrativa e l’area
produttiva-educativa, cerca di raggiungere gli obbiettivi che l’Associazione si pone. In tale carica per il
triennio 2013-2016 è stato confermato Marco Defranceschi.
Nel marzo
l’assemblea
eletto amministrativo
un nuovoFederico
Consiglio
L’area 2013
amministrativa
è gestita dalha
responsabile
Roncador,Direttivo
il quale,
dai consulenti dell’Associazione, si assicura che vengano svolte regolarmente le adempienze di
di supportato
cinque
elementi:
Presidente
(Massimiliano
Betta),
Vice
Presidennatura fiscale, contabile ed amministrativa. Con cadenza trimestrale l’operato dell’amministrazione viene
dal CollegioViola),
dei Revisori
dei Conti.
te verificato
(Alessandra
Tesoriere
(Luca Garzetti), Segretario (Federico
Più complessa si presenta l’area produttiva-educativa affidata alla gestione dell’assistente sociale
Roncador)
e un
consigliere
Defranceschi).
Valentina Perotti.
Come
risulta evidente(Marco
dall’organigramma,
all’assistente sociale è affidato il raccordo di
tutte le risorse educative che operano all’interno dell’Associazione e il rapporto con i Servizi Territoriali.
Nella
stessa
Assemblea
sono
stati
inoltre
nominati, i membri del ColleGli educatori, suddivisi nelle tre diverse aree del Centro di Socializzazione al Lavoro e nello “Spazio
seguono operativamente
dal punto membri
di vista educativo
fruitori
all’interno del (Arduino
concordato
gioSollievo”,
dei Revisori
dei Conti, ecinque
di cuii un
Presidente
––
––
––
––
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Zeni), due membri effettivi (Diego Plocech e Paola Venturelli) e due
membri supplenti (Luigi Menestrina e Ivan Perissinotto) che entrano in
carica in caso di dimissioni dei membri effettivi.
Il C.D. ha il compito di nominare il direttore, il quale, coordinando l’area
amministrativa e l’area produttiva-educativa, cerca di raggiungere gli
obbiettivi che l’Associazione si pone. In tale carica per il triennio 20132016 è stato confermato Marco Defranceschi.
L’area amministrativa è gestita dal responsabile amministrativo Federico Roncador, il quale, supportato dai consulenti dell’Associazione, si
assicura che vengano svolte regolarmente le adempienze di natura fiscale, contabile ed amministrativa. Con cadenza trimestrale l’operato
dell’amministrazione viene verificato dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Più complessa si presenta l’area produttiva-educativa affidata alla gestione dell’assistente sociale Valentina Perotti. Come risulta evidente
dall’organigramma, all’assistente sociale è affidato il raccordo di tutte le
risorse educative che operano all’interno dell’Associazione e il rapporto
con i Servizi Territoriali.
Gli educatori, suddivisi nelle tre diverse aree del Centro di Socializzazione al Lavoro e nello “Spazio Sollievo”, seguono operativamente e
dal punto di vista educativo i fruitori all’interno del concordato percorso
di sviluppo progettuale. A loro spetta il reale compito pedagogico di individualizzare gli interventi e proporre gli strumenti adeguati ai bisogni
personali rilevati.
Nell’anno 2014 l’Assemblea dei Soci si è svolta il giorno 24 aprile, il
Consiglio Direttivo si è riunito 11 volte per un totale di 160,5 ore; altre
quattro volte si è incontrato il Collegio dei Revisori dei Conti.
Ci piace, infine, sottolineare la massiccia partecipazione riscontrata il
giorno 4 ottobre 2014 all’inaugurazione della nuova sede di Gardolo.
2.1.2 I volontari
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La presenza dei volontari rappresenta per l’Associazione una risorsa
imprescindibile per l’efficacia dell’azione rivolta agli utenti. Essi sono
impiegati in parte nel Consiglio Direttivo e in parte nell’attività a diretto
contatto con l’utenza. I volontari presenti alle attività collaborano con
l’operatore per garantire il buon andamento dell’attività stessa, proponendosi come guida o, su indicazione dell’operatore, affiancando i fruitori. Periodicamente sono svolti anche degli incontri con il gruppo dei
volontari per programmare e verificare in itinere le attività in cui sono
coinvolte, nonché per aggiornare la situazione degli utenti e per comunicare eventuali modifiche all’organizzazione di massima.
Nell’anno solare 2014 hanno svolto il proprio stage universitario due
studenti iscritti al Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario,
Facoltà di Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Ferrara 330
ore) ed uno studente dell’Università di Trento, iscritto al Corso di Laurea in Assistente Sociale (ore 379), ovviamente non conteggiate come
volontariato.
2010
2011
2012
2013
2014
ore volontariato con utenza 1.559,50 1.544,00 1.451,25 1.631,00 1.480,50
studenti in tirocinio di
66,00
150,00
171,00
118,00
orientamento
presidente, consiglio
165,00
115,00
234,75
256,00
243,50
direttivo, collegio revisori...
totale
1.790,50 1.659,00 1.836,00 2.058,00 1.842,00
Il totale ore di volontariato prestate è il risultato della somma dei due Servizi gestiti
dall’Associazione.
Ci preme sottolineare le ore di volontariato svolte sottoforma di tirocinio
da una studentessa dell’Istituto Marie Curie di Pergine presso il C.S.L.,
in collaborazione con gli insegnanti dell’Istituto stesso. Tale forma di
collaborazione, consolidata oramai da qualche anno con diversi Istituti,
induce sicuramente una riflessione approfondita nello studente che per
alcune ore al giorno, generalmente nell’arco temporale di una settimana
o poco più, può sperimentare una forma di volontariato atipica: il sostegno lavorativo a fianco di persone in difficoltà. Inoltre, ciò permette
all’Ente stesso di perseguire i fini di promuovere il volontariato e l’attenzione verso i meno fortunati.
Per l’anno 2014, importante per il cambiamento di sede, vogliamo rendervi qualche dato in più:
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• le 1480,5 ore di volontariato sono il risultato della somma tra le 956,5
ore svolte da 34 volontari a contatto con l’utenza e le 524 ore lavorate da 16 volontari che si sono prodigati per la ristrutturazione della
nuova sede ed il successivo trasloco;
• Il Presidente Massimiliano Betta la VicePresidente dell’Associazione Alessandra Viola, entrambe volontari, sono stati presenti presso
la struttura rispettivamente 47 e 31 ore.
3.1.3 Il personale
Nella gestione dei servizi l’Associazione si avvale di diverse figure
professionali, la maggioranza delle quali con rapporto di lavoro subordinato, altre con rapporti di consulenza.
L’organico educativo è dunque risultato essere il seguente:
Area Struttura
1 Direttore
1 Resp. Amministrativo
(part time)
1 Assistente sociale
(part time)
Area “produzione”
Centro di Socializzazione
al Lavoro
Appartamento
Semiprotetto
3 Educatori (tempo pieno)
2 Educatori (part time)
3 Educatori (part time)
La struttura
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L’Associazione opera secondo lo schema dell’organigramma esposto
sul Bilancio Sociale e si compone nella parte strutturale di un direttore,
un responsabile amministrativo e una assistente sociale.
Il Direttore è responsabile del personale e delle strutture a lui affidate, coordinando e gestendo le varie attività. È nominato dal Consiglio
Direttivo che ne determina le attribuzioni. Dirige le struttura, cura l’attuazione dei programmi definendo le modalità organizzative e le risorse necessarie alla loro realizzazione, sovrintende l’organizzazione del
lavoro verificando l’adeguatezza delle attività agli standard operativi. Si
occupa, inoltre, della ricerca di possibili finanziamenti pubblici e privati,
dell’accreditamento dei servizi sulla base della normativa vigente, di migliorare le qualità attraverso la gestione e la valorizzazione delle risorse
umane. Applica le delibere del C.D. e le procedure previste, regolamenti
e tecnologie rivolte alla gestione, al coordinamento e controllo. Organizza e garantisce l’efficienza e la corretta erogazione dei servizi.
Il Responsabile Amministrativo si occupa del settore finanziario ed economico dell’Associazione. È responsabile della cassa denaro contante.
Attiva, esegue e supporta singoli aspetti delle procedura di pianificazione, progettazione, amministrazione e gestione svolgendo compiti di
carattere non direttivo. Scheda, archivia e conserva documenti e materiali raccolti o ricevuti, seguendo criteri e procedure predefiniti che ne
rendono possibili la reperibilità. Collabora con il Direttore, il Tesoriere, il
Presidente, il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisori dei Conti e altri
Professionisti del settore nella redazione del Bilancio Economico e altri
documenti inerenti dell’Associazione.
L’Assistente Sociale coordina e supervisiona il percorso educativo e formativo del soggetto inserito, è responsabile dell’aggiornamento e della cura
delle cartelle sociali. È sempre presente agli incontri con i Servizi Sociali
Professionali del Territorio (con l’educatore referente) con i quali mantiene
contatti privilegiati. Assiste e guida individui con problemi sociali e lavorativi
alla ricerca di soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi connessi, anche
attraverso progetti specifici. Ricerca ed elabora strategie al fine di migliorare l’inclusione sociale dei soggetti, anche attivando collaborazione esterne.
La “produzione”
Il personale educativo è composto da educatori ai quali sono richieste
specifiche competenze in relazione alle attività proposte. Gli educatori
possono essere affiancati da eventuali volontari. Possono avvalersi di
esperti in arti e mestieri. L’educatore è garante della congruità del percorso formativo necessario al perseguimento degli obiettivi educativi
individuati. Ogni persona presa in carico può contare su un educatore di
riferimento. Nelle attività lavorative gli educatori interagiscono senza distinzione con tutti i soggetti inseriti: in tale modo è garantita la continuità
educativa, infatti ogni persona compie il proprio percorso formativo definito dal proprio progetto individualizzato condiviso dall’intera équipe.
La comunicazione tra educatori, educatore di riferimento e le altre figure
interne alla struttura è garantita dalle riunioni di équipe.
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All’educatore è, dunque, richiesto:
• Nell’area educativa-formativa di promuovere la crescita dei soggetti
condividendo le esperienze ed il lavoro quotidiano sia a livello personale, sia di gruppo, attraverso la relazione di aiuto e il lavoro all’interno della famiglia e della comunità;
• Nell’area sociale di rapportarsi con i vari attori sociali ed utilizzare le
risorse esistenti nel territorio coordinandosi con l’assistente sociale;
• Nell’area metodologica di collaborare con gli altri ruoli, progettare
analizzando il bisogno, organizzare le attività affidate e verificarne
l’andamento, l’operato ed il risultato.
2.1.3 La formazione annuale
In linea con quanto effettuato negli anni precedenti, in risposta alla richiesta formativa raccolta dall’equipe, anche per quest’anno si è agito
con modalità diversificate.
28/2, 28/3, 16/5
Assistente Sociale
29 e 30 settembre
Assistente Sociale
29 settembre
1 Educatore + 2 utenti
15 ottobre
1 Educatore R.L.S.
17 ottobre
Assistente Sociale
27 novembre
Responsabile
Amministrativo
28 novembre
Assistente Sociale e
2 Educatori A.S.P.
16 dicembre
1 Educatore
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TIPO DI CORSO
Corso Università Trento per
supervisori Ass. Soc.
Corso di formazione base
all’auto mutuo aiuto.
Partecipazione evento “mondo
donna”.
Seminario aggiornamento per
R.L.S.:
“Il ruolo dell’R.L.S. – compiti e
strumenti operativi”.
L’intervento dell’A.S. nelle
situazioni di calamità, disastri ed
emergenza.
Corso di formazione:
“I programmi di finanziamento
europei 2014-2020”
Diritto alla salute pei i nuovi
cittadini - S.I.M.M.
Rinnovo triennale Addetti Primo
Soccorso.
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SOGGETTI
COINVOLTI
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DATA
Come ormai consolidato in questi ultimi anni, la supervisione metodologica e la formazione specifica è stata realizzata con il supporto del
prof. Angelo Luigi Sangalli, che in particolare, in un incontro con l’équipe
educativa ha trattato il tema “neurofisiologia dei processi sensoriali, motori e dell’apprendimento: il cervello nell’adolescente”.
Vorremmo poi evidenziare che il Consiglio Direttivo, a novembre, ha deliberato definitivamente il piano della formazione 2014-15, contenente
iniziative estremamente articolate per dipendenti, collaboratori, volontari ed utenti.
Come per l’anno 2013, anche per quest’anno ci sembra importante
sottolineare la realizzazione di un evento formativo particolare:
Il progetto “Partecipare consapevolmente: incontri tematici di formazione per volontari” nasce su idea dell’Associazione che ha rilevato il bisogno di aumentare le conoscenze delle persone quali cittadini
attivi, capaci di rispondere con le risorse attuali alle sollecitazioni del
territorio, implementando la solidarietà e la sussidiarietà orizzontale. Gli
incontri sono stati organizzati e pianificati su temi formativi per soggetti
già impegnati o che abbiano intenzione di impegnarsi quali amministratori di organizzazioni operanti in Trentino.
Il progetto, autorizzato e finanziato anche per il 2014 dalla Fondazione
Trentina per il Volontariato Sociale, è stato realizzato presso la sala
della Circoscrizione di Gardolo (concessa in uso gratuito) ed ha ottenuto il patrocinio della P.A.T., del Comune di Trento, dell’Associazione
Auto Mutuo Aiuto onlus di Trento e del Centro Servizi per il Volontariato
della Provincia di Trento.
I sei incontri di formazione e sensibilizzazione pubblici si sono tenuti in
orario serale (dalle ore 20.30 alle ore 22.30) e si sono articolati con la
presenza di diversi relatori e del dott. Federico Roncador che ha svolto
le mansioni di moderatore e di “collegamento” tra i vari relatori e gli
argomenti trattati.
Tutte le serate sono state approfondite e specificate da persone competenti in materia giuridica, fiscale, economica e relazionale. Il primo
incontro aveva l’obiettivo di inquadrare metodologicamente le tematiche, mentre nei successivi incontri aperti alla cittadinanza, grazie ai dati
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rilevati da un questionario distribuito proprio all’inizio della prima serata,
è stato possibile far avere anticipatamente ai relatori una serie di quesiti
da trattare e analizzare, rispondendo così in modo ancora più mirato ai
bisogni rilevati.
• 13 ottobre: Roncador Federico “la grande famiglia del terzo settore:
associazioni, cooperative, fondazioni …”;
• 20 ottobre: Zeni Arduino “i regimi fiscali di riferimento per le onlus e
la funzione del Collegio dei Revisori dei Conti”;
• 27 ottobre: Betta Massimiliano “la responsabilità dei volontari amministratori di realtà del terzo settore”;
• 3 novembre: Venturelli Sandra “aspetti motivazionali: impegnarsi
come, per...chè e per chi”;
• 10 novembre: Defranceschi Marco “analisi: ruolo, condizioni rilevanti
e di esercizio dell’Associazione C.I.R.S. Trento onlus”;
• 17 novembre: Defranceschi Marco “la risorsa volontario nel contesto
di socializzazione al lavoro: approfondimento, scambio e conoscenze”.
2.2 Rapporti con la comunità e il territorio
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Nel corso di quest’anno si sono proficuamente mantenuti i rapporti con
tutti gli enti e gli organismi territoriali con cui è attiva la collaborazione
degli anni precedenti, indicazione metodologicamente valida anche per
il futuro.
In occasione delle festività natalizie l’Associazione ha di consueto organizzato una giornata di ritrovo con le famiglie ed i volontari.
In particolare, si sottolineano interazioni continuative con:
qq Università degli Studi di Trento, Facoltà di Sociologia, convenzione
per tirocinanti iscritti al Corso di Laurea in Servizio Sociale;
qq Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di scienze Cognitive, convenzione per tirocinanti iscritti al Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario;
qq Centro di Formazione Professionale Canossiane, ENAIP, U.P.T. e
C.F.P. collaborazioni per l’attivazione di progetti di “alternanza scuola-lavoro”.
qq Croce Rossa Italiana, collaborazione al mercatino di solidarietà di
Natale.
qq Dal 2012 l’Associazione C.I.R.S. Trento onlus, su richiesta dell’Assessore Provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza
e del Dirigente del Servizio Politiche Sociali e Abitative della PAT,
partecipa agli incontri del Comitato per la tutela delle donne vittima
di violenza.
2.3 Rapporti con i servizi pubblici territoriali
Principali collaborazioni esercitate nell’anno 2014:
qq Servizi Sociali competenti per Territorio e Servizi non Decentrati –
area inclusione sociale -, canale di invio dell’utenza e verifica dei
progetti;
qq Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), canale di invio
dell’utenza e verifica dei progetti;
qq CINFORMI - Centro informativo per l’immigrazione - unità operativa
del dipartimento Salute e Solidarietà Sociale della Provincia Autonoma di Trento, canale di invio dell’utenza e verifica dei progetti;
qq Centro Salute Mentale di Trento e Pergine, sostegno di alcuni ospiti
e collaborazione progettuale;
qq Servizio Attività Sociali del Comune di Trento, linee operative e tavolo di lavoro di coordinamento area lavoro enti ex l.p.35;
qq Assessorato alle Politiche Sociali e Abitative P.A.T., condivisione delle scelte operative ed autorizzazione al funzionamento;
qq A.P.S.S. Consultorio Familiare di Trento, collaborazione in progetti
individuali e di gruppo;
qq Polo Sociale di Gardolo: condivisione progetto e tavoli di lavoro territoriali;
qq Questura di Trento, dichiarazioni di ospitalità presso il servizio residenziale di via Bassano.
2.4 I rapporti con le altre associazioni
Principali collaborazioni esercitate nell’anno 2014:
qq Con le altre Associazioni C.I.R.S. presenti in Italia per coordinare gli
interventi e rendicontare sull’operato;
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qq Coop. A.L.P.I.: per quanto riguarda la possibilità di attivare ulteriori
lavorativi per i nostri utenti e per ciò che concerne l’attribuzione di
commesse riguardanti l’attività di assemblaggio;
qq Coop. Mandacarù e Coop. Samuele: vendita nei loro esercizi commerciali di prodotti realizzati dai soggetti frequentanti il Centro di Socializzazione al Lavoro;
qq Ass. A.M.A. onlus Trento, condivisione progetti di auto mutuo aiuto
e casa solidale;
qq A.p.s. Carpe Diem, condivisione progetto formazione soggetti del
territorio per laboratorio cucito;
qq Coop. soc. Progetto ’92, Comunità Murialdo, Casa della Giovane, Coop. Samuele, Talea, Punto d’incontro, Coop. CS4, A.T.A.S.,
A.P.A.S., coop. Punto d’Approdo, Caritas, Banco Alimentare, San
Vincenzo, Associazione Valle Aperta, Coop. Kaleidoscopio (per
utenza di etnia sinta), Fondazione Opera Famiglia Materna: incontri
periodici di verifica per la condivisione del progetto di nostri utenti;
qq Centro di Formazione Professionale Canossiane, ENAIP, UPT e
CFP, collaborazioni per l’attivazione di progetti di “alternanza scuolalavoro”;
qq Cassa Rurale di Trento e Banca Popolare del Trentino, sostegno
economico alle attività dell’Associazione;
qq Centro Pastorale della Famiglia della Diocesi di Trento: collaborazione nello spazio ascolto e sostegno per alcuni utenti e membri del
nucleo;
qq Fondazione Crosina Sartori Cloch: condivisione progetto Spazio
Sollievo;
qq Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale e Centro Servizi per
il Volontariato, sostegno (anche economico) economico a progetti e
attività di sensibilizzazione del territorio;
qq Fondazione Cattolica Assicurazioni: condivisione e sostegno progetto laboratorio cucito;
qq L’associazione C.I.R.S. Trento onlus, infine, è membro del Coordinamento Inclusione e Prevenzione (CIP).
3. BILANCIO D’ESERCIZIO
TAB. 1 STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
2010
2011
2012
2013
2014
Immobilizzazioni
€80.134 €81.350 €83.658 €85.786 €187.471,22
Crediti a breve
€34.403 €12.857 €8.239 €
9.848 € 53.367,21
Liquidità
€48.730 €74.988 €96.862 €
91.477 € 54.736,52
Capitale
investito
€163.268 €169.195 €188.759 €187.111 € 295.574,95
Capitale proprio
€54.216 €72.523 €73.792 €83.566 € 149.990,36
Perdite esercizi
pregressi
-
-
-
-
-
Debiti consolidati
€39.303 €50.002 €59.035 €60.373 € 68.962,29
Debiti correnti
€36.795 €43.637 €55.932 €43.309 € 74.274,51
Utile/Perdita
d’esercizio
€32.953 €3.032 -€7.099 -€137 €
Fonti
finanziamento
€130.314 €166.162 €195.858 €187.248 € 293.227,16
2.347,79
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TAB. 2 CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
2010
2011
2012
2013
2014
Ricavi
caratteristici
€327.439 €337.153 €338.947 €336.808 € 373.255
Liberalità
€6.150 €3.395 €5.874 €8.706 € Costo del
personale
-€194.674 -€205.718 -€212.714 -€219.582 -€ 238.767
Costi di gestione
caratteristica
-€102.421 -€119.327 -€129.111 -€112.761 -€ 117.762
Margine
lordo ante
ammortamenti
€36.494 €15.503 €2.996 €13.171 € 22.654
Ammortamento
-€7.537 -€11.691 -€12.760 - €13.198 -€ 15.130
Margine lordo
€28.957 €3.812 -€9.764 - €
27 € 7.524
Gestione
finanziaria
€249 €292 €839 €505 € 447
Margine
operativo
€29.206 €4.104 -€8.925 €478 € 7.971
Gestione
straordinaria
€5.092 €0 €2854 €434 -€ 2.827
Margine lordo
€34.298 €4.104 -€6.071 €912 € 5.144
Gestione
tributaria
-€1.345 -€1.072 -€1.028 -€1.049 -€ 2.797
Risultato
d’esercizio
€32.953 €3.032 -€7.099 -€137 € 2.347
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3.1 Analisi dello stato patrimoniale e del conto economico
L’esercizio 2014, come i due esercizi precedenti, registra una riduzione
del contributo versato dal Servizio Attività Sociali del Comune di Trento all’Associazione. Chi legge non si faccia trarre in inganno dal valore numerico esposto in bilancio, nell’esercizio appena concluso per
€ 288.851,09 mentre 12 mesi prima ammontava ad € 276.194,00, in
quanto nell’anno in analisi viene anche conteggiato il contributo per l’affitto sostenuto da maggio in poi per la sede di Via del Pioppeto. In accordo con il Comune di Trento e l’Associazione A.M.A. abbiamo lasciato
a quest’ultima la sede di Via Taramelli che si godeva in comodato gratuito dalla PAT. Nella sostanza dei fatti, il maggior contributo non copre
totalmente le maggiori spese per l’affitto della nuova sede.
La minor disponibilità di risorse messe a disposizione da parte dell’Ente
gestore colpisce tutti gli enti impegnati nel welfare sociale e si inserisce
in quadro di revisione della spesa più ampio anche in termini temporali
e noto a tutti.
Il Consiglio Direttivo consapevole della difficoltà del momento storico ha
scelto di affrontare la situazione ricercando luoghi adatti affinché l’Associazione possa trovare in autonomia quelle risorse che non stanno
più arrivando dall’Ente Pubblico. In questa ottica, il Consiglio Direttivo
ha dato corso ad una importante serie di investimenti al fine di creare
una realtà economica sociale protagonista di un welfare rigenerativo,
in cui i rapporti vanno oltre la relazione duale con l’ente pubblico ma si
amplia alla collaborazione con il profit locale (vedi Fondazione Cattolica
Assicurazioni).
I frutti di questa lungimirante scelta sono già ben visibili: infatti, se pur
in assenza di lavorazioni totalmente nuove, in un fatturato cresciuto in
maniera considerevole. Dopo due anni consecutivi il bilancio d’esercizio
ritorna a chiudere con un importante attivo, nonostante le operazioni di
trasloco abbiano portato con se una serie di spese una tantum, coperte
solo parzialmente dalla cessioni dei cespiti non più in uso nel laboratorio cucina ad una cooperativa sociale. L’analisi dei prospetti di stato
patrimoniale e di conto economico per essere esaustiva e corretta deve
tenere conto degli importanti benefici che l’acquisizione della denominazione ONLUS ha prodotto soprattutto nella gestione tributaria.
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3.2 Le fonti di finanziamento:
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Nella tabella sotto riportata sono esposte le macro classi che compongono le fonti di finanziamento di C.I.R.S.; da una attenta analisi emergono alcune riflessioni importanti.
Nonostante la già citata crisi e l’assenza di grossi donatori istituzionali,
nel 2014 le liberalità raccolte, frutto della generosità dei soci, volontari
e simpatizzanti, sono state ancora un dato importante: inutile dire che
questo risultato ci rende estremamente soddisfatti e orgogliosi dell’appoggio ricevuto.
Analizzando la voce dell’introito derivante dalle attività svolte dagli assistiti, balza subito agli occhi che il 2014 chiude un lustro molto positivo, dove si raggiunge il risultato record superiore ai 74.000 €. Chiaramente, questo è il primo indicatore della vivace e determinata
attività lavorativa che i nostri utenti, sapientemente guidati dagli educatori, esercitano quotidianamente all’interno dei laboratori.
Le chiavi di questo successo sono da un lato le maggiori quantità di materiale lavorato, dall’altro la crescita considerevole delle capacità lavorative, manuali e non solo, degli utenti stessi, i quali possono svolgere
efficacemente lavori di discreta complessità.
Riassumendo, l’Associazione, durante quest’ultimo esercizio, è riuscita a rispondere positivamente alla riduzione dei finanziamenti pubblici
potendo contare su un folto gruppo di donatori e sul buon andamento
dell’attività lavorativa svolta all’interno dei due laboratori. Nonostante,
l’Associazione, nel 2014 abbia brillantemente superato le fatiche, fisiche ed economiche, del citato trasferimento della sede, si appresta ad
affrontare un 2015 non scevro di nuove impegnative sfide.
Sarà determinante, per la crescita e sopravvivenza dell’Associazione
nel medio lungo periodo, riuscire a sviluppare un sistema produttivogestionale in grado di generare un flusso di finanziamenti maggiormente prevedibili e costanti in grado di sostenere adeguatamente gli investimenti necessari per mantenere alla massima efficienza la capacità
produttiva.
2010
2011
2012
2013
2014
LIBERALITÀ
€6.150,00 €3.395,00 €4.385,00 €8.706,00 € 5.928,63
RICAVI DA
ATTIVITA’
SVOLTA
€46.176,31 €41.326,57 €41.411,82 €50.614,57 € 74.780,44
CONTRIBUTO
P.A.T. /COMUNE €273.036,13 €284.880,74 €287.946,94 € 276.194,00 € 288.851,09
TN
TOTALE
€325.362,44 €329.602,31 €333.743,76 €335.514,57 € 369.560,16
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4. E nel 2015 …
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Come dice un nota frase di Robert Baden-Powell “Quando la strada
non c’è, inventala!”.
Facendo propria questa massima il Consiglio Direttivo non può nascondere di avere obiettivi molto ambiziosi per il 2015, ben oltre quelli già
lusinghieri del 2014. La fine della pesantissima crisi economica sociale
ancora non si intravede all’orizzonte e la non più prorogabile “spending
review” ridurrà ulteriormente le risorse disponibili; ciò non di meno, l’Associazione pensa possa essere protagonista non solo del futuro proprio
ma anche del nostro nuovo territorio Gardolo-Canova.
In concreto, il Consiglio Direttivo si impegnerà in azioni, da un lato,
mirate all’accrescimento delle capacità produttive interne con il potenziamento dei propri laboratori anche attraverso l’acquisizione di nuovi
macchinari e l’apertura a nuovi mercati, dall’altro, nella creazione di reti
formali e informali con le altre realtà profit e non- profit del territorio al
fine di valorizzare al meglio le potenzialità del territorio che, purtroppo,
talvolta rimangono latenti.
Condizione indispensabile si ritiene sia la capacità dei singoli di lavorare assieme.
Quindi, per continuare con le citazioni, facciamo nostra una frase che
da un po’ è diventata di uso quotidiano: “la forza del lupo sta nel branco, la forza del branco è il lupo” (e probabilmente qualche ex lupetto
la ricorderà – “Il libro delle giungla” di Rudyard Kipling).
Proprio questa capacità di essere gruppo, di sostenersi e correggersi
a vicenda, ha permesso al branco cirs (o popolo libero come direbbe
l’autore sopracitato) di continuare a fantasticare, a progettare, a programmare, ad analizzare e realizzare. Trasformare questi sogni
In poche parole, si tenta di realizzare una sintonia educativa capace
di creare un senso di continuità. Gli autori del libro Gruppo di lavoro
– lavoro di gruppo sottolineano proprio come “una delle caratteristiche di un gruppo efficace coincide con la capacità di utilizzare e
valorizzare al meglio le differenze rappresentate dai suoi membri:
differenze di esperienze, di competenze, di approcci. L’utilizzo e la
valorizzazione delle differenze è presupposto di base non solo per
il conseguimento degli obiettivi che il gruppo si prefigge, o che gli
sono assegnati, ma soprattutto per la possibilità di affrontare ogni
volta tali obiettivi puntando a realizzare innovazione e creatività: ciò
che consente a un gruppo di passare dall’essere rete di relazioni
all’essere rete di idee”.
Per questo l’Associazione, quale membro del Coordinamento Inclusione e Prevenzione (derivante dall’ex Coordinamento Enti L.P.35/83), è
convinta che il Terzo Settore sappia rispondere con caratteristiche proprie alla moltiplicazione dei bisogni sociali, con una capacità innovativa
che evidenzia, valorizza e rende unica la specificità del nostro territorio.
Nel 2015, con la guida di un formatore esperto, vogliamo sperimentarci
in un lavoro di approfondimento sui temi della progettazione partecipata
e, attraverso il coinvolgimento delle realtà territoriali attive nel terzo settore, si cercherà di realizzare una rete capace di creare una sorta di sharing o social street tra i quartieri. L’obiettivo primario, quindi, sarà quello
di far socializzare le persone del vicinato per venire incontro a singole
necessità quotidiane, aiuto concreto, condivisione di attività, scambio di
pareri, opinioni … le possibilità sono infinite. Non ci dovranno essere in
questo progetto finalità di lucro ma solo finalità sociali, in quanto il modello di social street non porta avanti nessuna visione politica, religiosa,
ideologica di alcun tipo, ma raggruppare le persone con l’unico criterio
della vicinanza fra residenti nelle aree di Canova e Gardolo.
Sarà, quindi, un anno di ulteriore sperimentazione, prova e superamento dei limiti, ma anche e soprattutto di nuovi incontri, di ascolto e condivisione, ma soprattutto di educazione.
Ci permettiamo di sottolineare come spesso si dimentichi che i servizi
come C.I.R.S. hanno la loro centralità proprio nell’educazione. Questa
competenza educativa si realizza nella predisposizione di progetti educativi con valenza pedagogica, che accompagnano il percorso evolutivo
delle persone seguite, al fine di favorirne la crescita autonoma, l’emancipazione, la maturazione delle competenze e delle attitudini soggettive.
Ed è proprio attraverso i progetti educativi e la costruzione di contesti
educativi che si sviluppano funzioni di sostegno, si risponde al bisogno
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1 Quaglino G.P., Casagrande S., Castellano A.,Gruppo di lavoro – lavoro di gruppo,
Raffaello Cortina Editore, Milano, 1999
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di apprendimento, si facilita l’introiezione di regole, si accompagnano
le persone nella costruzione della propria identità, se ne favorisce una
crescita armonica di personalità e le condizioni di benessere fisico ed
emotivo-affettivo. Continuare a formare ed aggiornare tutti i soggetti
che in qualsiasi modo frequentano la nostra associazione sarà sempre
la nostra priorità. Erogare un servizio sempre più capillare sui bisogni è
la nostra sfida quotidiana, anche sperimentando nuove vie, ma senza
mai dimenticare la persona ed i suoi bisogni.
Ed è proprio questo il rischio che stiamo rilevando: la crisi e la mancanza di risorse sta facendo convergere molti pensieri attorno alla sostenibilità economica. Ciò può essere positivo per alcuni stimoli che
tali riflessioni possono generare, ma non dovremo mai dimenticare la
relazione di aiuto che è alla base della dimensione educativa. Dovremo
porre particolare attenzione a non elevare le soglie di entrata per non
incorrere nel pericolo di non poter includere chi veramente rimane indietro lungo il sentiero.
Questa dimensione interpersonale e di rete deve essere ancora più attiva e in questo indirizzo metodologico si sta muovendo l’Associazione,
anche attraverso la capacità di individuare e gestire interventi di animazione e formazione e di utilizzare strategie socio-culturali che supportino processi di integrazione sociale, di partecipazione, di organizzazione
di comunità. L’attenzione specifica alla dimensione comunitaria e territoriale delle problematiche socio-educative rende necessario sviluppare “comunità competenti”, intese come sistemi capaci di generare
risorse che mettano in grado le persone di decidere e gestire i problemi
che li riguardano. Ed è proprio in questo modo che si intende operare
particolarmente nel 2015.
Rilanciare la sfida è stato il modello adottato dal Consiglio Direttivo, con
attenzione ma senza paura. Come diceva Gildo: male non fare, paura
non avere.
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Infine, per continuare con le citazioni, Canevaro ci richiama a riflettere
come “l’integrazione sia impegno a produrre cultura, a capire capacità
espressive che non erano state previste, a elaborare piani di lavoro verificabili. In questo senso integrazione è qualcosa di più dell’inserimento
che può anche limitarsi all’accoglienza passiva, alla presenza inerte.
L’integrazione è faticosa e difficile, ha bisogno di strumenti tecnico-didattici, ma non può essere ridotta a questa perché l’aspetto culturale
che essa implica è sostanziale. L’integrazione non è una difficoltà che
fa ostacolo, ma un impegno difficile che consente una delle poche crescite culturali e professionali”.2
In questi giorni dove la capacità ricettiva e di accoglienza del nostro
Paese è seriamente messa alla prova, dove ancora una volta il cittadino
si può sentire importante determinando il futuro di altre persone, come
educatori all’interno di un servizio come questo, abbiamo una grande
fortuna: vivere l’integrazione sulla nostra pelle e spetta solo a noi far sì
che essa sia reale.
Ecco perché questo 2015 sarà probabilmente una ulteriore pietra miliare nel nostro cammino. Il progetto con la Fondazione Cattolica Assicurazioni ci vedrà attori protagonisti di una azione di cambiamento
importante, nella quale stiamo investendo il nostro tempo e “la nostra
faccia”. Ai cittadini protagonisti proporremo un impegno reale, che qui
avrà un suo inizio ma che dovrà vedere i frutti nel futuro.
Una sfida, un nuovo sentiero.
Zaino in spalla allora, con attenzione e formazione, perché non esiste
buono a cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento.
2 Canevaro A., Cocever E., Neri S., Scuola elementare e alunni handicappati: ricerca
sull’integrazione, Il Mulino, Bologna, 1981, pag. 12
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Copertina: Milena Merler
Finito di stampare
nel mese di luglio 2015
Litotipografia Alcione, Lavis (Tn)
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