Bilancio Sociale 2014
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Bilancio Sociale 2014
TR E on N lu T s O BILANCIO SOCIALE 2014 Via del Pioppeto, 19 – 38121 Trento Tel.: 0461 985522 Fax: 0461 985522 mail: [email protected] www.cirstn.it BILANCIO SOCIALE 2014 onlus 2 TRENTO È sempre bello potersi fermare un attimo per osservare la strada percorsa: questo Bilancio Sociale è quindi l’occasione ideale per osservare gli obiettivi raggiunti ed allo stesso tempo è anche occasione per definire quali saranno le nuove rotte da seguire! Un importante successo di quest’anno è stato il cambio di sede. Come tutti i traslochi, anche quello della sede del C.S.L., conclusosi all’inizio del mese di giugno, è stato molto impegnativo, faticoso e condito con gli immancabili imprevisti e contrattempi che colpiscono anche le organizzazioni più rodate. Ma, nonostante ciò, grazie all’impegno, alla dedizione e generosità di tutte le componenti dell’Associazione e non solo, possiamo ricordare questo passaggio storico con il sorriso sulle labbra. Infatti, il risultato non sarebbe stato lo stesso senza l’instancabile partecipazione di tutte le persone che operano a nostro sostegno, siano esse dipendenti, soci, volontari o semplicemente persone comuni che si sono messe a disposizione dell’Associazione. Il Consiglio Direttivo, consapevole del sacrificio che è stato richiesto, non può non ringraziare ancora una volta e ribadire la proprie gratitudine e riconoscenza a tutte queste persone. Volgendo lo sguardo al 2015, certi che è sempre difficile parlare del futuro e lo è ancora di più in questo periodo storico caratterizzato da enorme incertezza sulle risorse disponibili e da una pesante crisi economica, l’Associazione C.I.R.S. Trento o.n.l.u.s. vuole impegnarsi ancora nella costruzione di reti e promozione di soggetti, anche di secondo livello, al fine di rendere il proprio operato più efficace e valorizzare maggiormente le risorse del territorio. Nel concreto, C.I.R.S. vuole proporsi come promotore di un nuovo soggetto che possa accompagnare i soggetti che hanno acquisito i prerequisiti lavorativi ma vengono ancora “respinti” dal mercato del lavoro per via della crisi. Al tempo stesso, l’Ente mira alla promozione di reti tra le varie realtà del territorio Gardolo- Canova per agire da moltiplicatore e connettore di realtà che talvolta operano in autonomia lasciando il loro enorme potenziale parzialmente inespresso. La speranza del Consiglio Direttivo è che l’Associazione possa essere soggetto d’aggregazione positivo per il territorio e le persone che operano all’interno di esso. Il Consiglio Direttivo augura a tutti voi una buona lettura, certi che quanto scritto in questo Bilancio Sociale rappresenta un primo importante passo per consentire all’Associazione di continuare a rispondere in maniera ottimale ai bisogni degli utenti, del territorio e della Comunità in cui operiamo. Valentina Perotti Assistente Sociale dell’Associazione onlus TRENTO 3 s lu on PREMESSA onlus 4 TRENTO Carissimi, c’è poco da dire sarebbe affermare l’esatto contrario di quanto questa relazione attesta, però “c’è poco da dire, vorrei che tutti gli anni si chiudessero così” è, invece, l’affermazione più adatta. Portare all’attenzione di tutti una relazione educativa ed economica così, riempie di orgoglio e soddisfazione. È stato un anno intenso, per l’attività svolta con i/le nostri/e ragazzi/e, per il cambio di sede legale e del C.S.L., per l’impegno nuovo e provante dello sviluppo del settore cucito. Come anticipato l’anno scorso, il Consiglio Direttivo, convinto della necessità di modificare radicalmente l’impianto di sostegno economico-finanziario che consente all’associazione di perseguire costantemente gli scopi statutari, ha deciso di rilanciare con un progetto ambizioso quanto necessario: lasciare la sede legale, spostandola, nel corso dell’anno 2014, assieme al Centro di Socializzazione al Lavoro, a Gardolo, in via del Pioppeto 19, presso una struttura a vocazione artigianale di dimensioni notevolmente maggiore. Promessa mantenuta all’inizio di giugno e festeggiata all’inaugurazione del 4 ottobre! L’investimento economico, sebbene ponderato attentamente, è stato notevole, ma la nuova collocazione ha consentito da subito maggiori risorse da ridistribuire agli utenti ed una collocazione geografica in un quartiere ad alta richiesta di intervento sociale mirato. Per tutto questo, non posso che iniziare ringraziando Voi soci, i volontari, i dipendenti e soprattutto i membri del Consiglio Direttivo, particolarmente il Presidente e la gentile V.Presidente, che hanno sempre creduto nella nostra opera, tanto da esporsi anche personalmente nei confronti della Fondazione Cattolica Assicurazioni. Proprio da questa ultima voglio riprendere il filo (considerazione non a caso visto il supporto al laboratorio di cucito) di un discorso interrotto con i Soci all’ultima Assemblea. Questo generoso contributo serve a dar ancora più corpo ad un sogno incredibile: fondare una cooperativa sociale da donne del territorio che si possano così emancipare ed auto- realizzarsi. Questo, oltre alle dinamiche correlate al cambio della sede, sono le grandi sfide che ci attendono nel 2015, senza dimenticare le nostre radici ma con il pensieri rivolti al domani e dopo. Grazie ai percorsi di formazione cofinanziati da C.S.V. e Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale, abbiamo iniziato ad attestarci (o affermarci) sul territorio di Gardolo, prendendo i primi, positivi finora, contatti istituzionali e con le altre realtà di volontariato. Insomma, un welfare sociale nuovo per C.i.r.s., rigenerativo nel campo della produzione, generativo nel campo dell’educazione, capace di restituire alla comunità l’investimento economico e sociale. Il Direttore Marco Defranceschi onlus TRENTO 5 s lu on SCHEMA BILANCIO SOCIALE C.I.R.S TRENTO ONLUS 1. L’IDENTITÀ DELL’ASSOCIAZIONE 1.1 La Storia 1.2 La Mission e i valori di riferimento 1.3 Le attività caratteristiche 1.3.1 L’Appartamento Semi-Protetto per Adulti “Spazio Sollievo” 1.3.2 Il Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani 1.3.3 Prima le considerazioni, poi … diamo i numeri 1.3.4 Le attività afferenti 1.4 I fruitori del Servizio 1.4.1 La tipologia 1.4.2 Inserimenti e dimissioni 1.4.3 L’iter per l’inserimento 2. LE RELAZIONI SOCIALI 2.1 Le risorse umane interne all’Associazione: 2.1.1 Come funziona l’Associazione 2.1.2 I volontari 2.1.3 Il personale 2.1.4 La formazione annuale. 2.2 Rapporti con la comunità e il territorio 2.3 Rapporti con i servizi pubblici territoriali 2.4 Rapporti con le altre associazioni 3. BILANCIO D’ESERCIZIO Tabelle di stato patrimoniale e conto economico riclassificato 3.1 Analisi dello stato patrimoniale e del conto economico 3.2 Le fonti di finanziamento onlus 6 TRENTO 4. E NEL 2015... 1 L’IDENTITÀ DELL’ASSOCIAZIONE 1.1 La storia C.i.r.s. oggi: la storia recente L’associazione C.I.R.S. Trento onlus anche per l’anno 2013 ha gestito, dapprima in convenzione con il Servizio Politiche Sociali ed Abitative della P.A.T. poi con il Servizio Attività Sociali del Comune di Trento, un Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani e un Appartamento Semi-Protetto per Adulti, operando nell’area del disagio con persone a rischio di esclusione sociale. La compagine sociale conta 22 componenti (20 soci ordinari e 2 socio onorari), molti dei quali impegnati all’interno degli organi sociali e nella realizzazione degli eventi proposti. L’equipe è composta da 7 educatori dipendenti, una assistente sociale, un responsabile amministrativo e un direttore, coadiuvati da circa 10 volontari che prestano la propria opera nelle varie attività. Al fine di poter rispondere al meglio alle esigenze dei propri fruitori e alla realtà in cui opera l’Associazione ha preso negli ultimi anni importanti decisioni. Le più rilevanti che qui si vogliono sottolineare sono: –– la richiesta alla direzione Regionale delle Entrate del riconoscimento dello status di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS). Tale procedura è stata esperita a seguito del voto unanime dell’Assemblea Straordinaria tenutasi il 26 marzo 2007. –– il riconoscimento della personalità giuridica privata da parte del Servizio Appalti, Contratti e Gestioni Generali. –– la decisione di trasferire la sede legale ed operativa da Trento a Gardolo. Il potersi fregiare dell’acronimo O.N.L.U.S. ha prodotto diversi benefici principalmente di natura fiscale consentendo all’Associazione di iscriversi all’elenco dei beneficiari del 5 per mille. Questo fatto non rappreonlus TRENTO 7 s lu on senta soltanto un modo ulteriore per raccogliere fondi e risorse, ma anche un’altra possibilità per aumentare la conoscibilità dell’Associazione C.I.R.S. Trento Onlus e delle sue attività. C.i.r.s. le origini: la storia antica onlus 8 TRENTO A Trento il C.I.D.D. (Comitato Italiano Difesa della Donna) inizia ad operare nel 1970 impegnandosi in un’attività di servizio sociale. L’intervento consiste nel ricreare tutte le risorse sociali utili per il reinserimento delle donne che vi si fossero rivolte. Nell’autunno del 1972 istituisce un gruppo-famiglia per ragazze giovani, soggette a provvedimenti delle Autorità Giudiziarie minorili; tale struttura è stata operativa fino al 1977. Nel 1983 il C.I.D.D. entra in convenzione con la Provincia Autonoma di Trento (L.P. 35/83) e nel 1988 cambia la sua denominazione in C.I.R.S. (Comitato Italiano Reinserimento Sociale). Come tale si prefigge di aiutare ragazze e giovani donne coinvolte in situazioni di emarginazione e disagio relazionale, derivanti in special modo da situazioni familiari caratterizzate da rapporti interpersonali instabili e fragili. L’obiettivo principale è quello di gestire attività di sostegno all’inserimento sociale attraverso forme di accoglienza, di aiuto psicologico, di animazione culturale e di lavoro protetto. Offre un’accoglienza diurna dal lunedì al venerdì, con orario 08.00-18.00, presso la sede di Via Madruzzo n° 34. Nel corso degli anni C.I.R.S. entra in rapporto di rete con varie realtà del territorio quali per esempio la Povo Coop 81, il dispensario d’igiene mentale (attuale Centro di Salute Mentale), l’Agenzia del Lavoro, il Servizio Sociale, ecc… Nel maggio 1991 la sede si trasferisce in Via Taramelli n° 17. Nel febbraio 1992 viene aperto un appartamento residenziale ITEA in via II Androna n°15. Si tratta di un alloggio semi-protetto, destinato all’accoglienza di tre/quattro ragazze sprovviste di un’adeguata situazione abitativa e in possesso di un minimo grado di autonomia. Il progetto si è concluso nell’agosto del 1998 ma ri-avviato, in una forma simile, nel 2010. Il giorno 9 giugno 2014 la sede legale ed il Centro di Socializzazione al Lavoro per Giovani vengono trasferiti in via del Pioppeto 19. 1.2 La Mission e i valori di riferimento L’Associazione Comitato Italiano per il Reinserimento Sociale, Sezione Provinciale di Trento o.n.l.u.s., opera nel settore dell’assistenza sociale e socio–sanitaria in favore di persone diversamente abili, di vario tipo e grado, e soggetti socialmente svantaggiati, operando per prevenire e rimuovere gli stati di esclusione sociale, con particolare riferimento all’emarginazione giovanile ed al reinserimento sociale, affinché sia garantito alla persona il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, il più possibile indipendente nel rispetto della propria dignità. I Principi che governano il nostro agire. Le azioni da noi intraprese sono ispirate ai seguenti principi: qq la centralità della persona e la promozione delle condizioni di vita più adatte a sostenerne la realizzazione sia individuale sia sociale; qq il riconoscimento del diritto all’aiuto e all’emancipazione di coloro che si trovano in stato di bisogno; qq il tenere costantemente presente il diritto del fruitore del servizio alla libertà, rispettandone l’opinione e la decisione; qq il riconoscimento della responsabilità della persona nell’attivarsi, secondo le proprie capacità, al fine di affrancarsi dallo stato di bisogno; qq il riconoscimento della facoltà per il fruitore del servizio di cambiare il “patto di lavoro” intercorso con l’Ente, compatibilmente con i contenuti della progettazione; qq il riferimento alla comunità come elemento responsabile e solidale, in particolare nel rapporto con il volontariato e la famiglia, alla quale l’Associazione riconosce un ruolo di centralità quale interlocutore privilegiato e le riserva particolare attenzione anche all’interno degli Organi Sociali; qq l’adozione del metodo della progettualità nella individuazione e nella valorizzazione degli interventi; qq la rispondenza ai criteri di responsabilità sociale, quale principio etico di rispetto degli interessi espressi da tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione degli interventi. onlus TRENTO 9 s lu on In pratica… L’Associazione C.I.R.S. Trento onlus ha fatto propria la finalità di promuovere interventi di informazione, prevenzione del disagio e rimozione delle situazioni di bisogno garantendo sempre l’affermazione della persona attraverso lo sviluppo delle capacità di ogni individuo e la valorizzazione dell’intervento responsabile e solidale della comunità. Ne consegue che l’Associazione non può essere concepita come autonoma nell’azione e nel raggiungimento dei propri obiettivi, ma come parte integrante di una rete in cui operano i soggetti preposti alla cura, riabilitazione, scolarizzazione, formazione, emancipazione, autodeterminazione e socializzazione della persona diversamente abile e/o socialmente svantaggiate. Ciò consente all’Associazione stessa di riorganizzare le sue funzioni, cercando di costruire o ri-costruire le condizioni per una relazione adulta, congrua e produttiva con la comunità di appartenenza. onlus 10 TRENTO Al proprio interno, l’Associazione, per il raggiungimento delle finalità, promuove e sostiene: qq il coordinamento tra le varie realtà sociali che perseguono il benessere della persona; qq le funzioni di progettazione, di programmazione, di realizzazione e di valutazione degli interventi; qq la partecipazione attiva dei diversi soggetti sociali ad ogni fase del percorso; qq la qualificazione e la specializzazione dei servizi offerti, promuovendo una reale integrazione; qq la gestione, la formazione e l’aggiornamento continuo delle risorse umane impegnate nella realizzazione degli interventi, assicurando una adeguata trasmissione delle conoscenze e delle competenze; qq l’adozione ed il rispetto del Codice Deontologico del Personale Educativo quale strumento capace, partendo da principi etici e valori che sono implicati nella relazione educativa, di rispondere all’esigenza di individuare responsabilità, doveri ed impegni, applicabili nell’esercizio della professione dell’Educatore, indipendentemente dalla situazione di lavoro, dall’utenza di riferimento, dal servizio in cui si opera. 1.3 Le attività caratteristiche 1.3.1 Appartamento Semi-Protetto per Adulti “Spazio Sollievo”: Lo spazio residenziale, con sede in Via Bassano 4 a Trento, ha iniziato la sua attività nel novembre 2010 con apertura dalle 16.15 alle 8.30, dal lunedì al venerdì. Gli interventi sono a carattere temporaneo e la permanenza dei soggetti (solo di genere femminile) è decisa in base al progetto individualizzato e alle urgenze. Fino a dicembre 2011 i fruitori dello Spazio Sollievo sono state persone frequentanti il Centro Diurno di C.i.r.s., mentre dal 2012 lo spazio è aperto anche a persone esterne che seguono percorsi di formazione lavoro o di inserimento lavorativo diversi con orario diversificato sull’intera settimana. Tale modifica ha portato ad un cambiamento del impiego del personale educativo all’interno della struttura, con due passaggio giornalieri uno al mattino e uno nel tardo pomeriggio sera. L’appartamento può accogliere settimanalmente al massimo 4 persone, tale numero è legato anche ad una questione di spazi e alla finalità del progetto. Nel servizio operano due operatrici part-time, che mantengono periodicamente i contatti con i servizi sociali per la condivisione e la verifica del progetto. A seguito di una nuova autorizzazione al funzionamento, da giugno 2013 la struttura è stata denominata Appartamento Semi Protetto per Adulti. L’utenza è rimasta la stessa, ma la destinazione attuale è più pertinente con l’indirizzo di ospitalità quotidiano. SPAZIO SOLLIEVO 2010 2011 2012 2013 2014 settimane di apertura 7 33 47 52 53 n. soggetti coinvolti 6 6 7 5 7 totale presenze settimanali 17 70 88 192 192 2,43 2,12 1,87 3,69 3.75 85 350 520 1.302 1350 media di presenze persone a settimana giornate di presenza totali onlus TRENTO 11 s lu on La struttura è in grado di fornire un servizio continuativo per tutti i giorni dell’anno, implementando un modello di educazione alla residenzialità responsabile, rispettosa e partecipativa. Dal 2012 in poi l’appartamento ha visto alzarsi notevolmente il numero di giornate di presenza totali, proprio grazie alla ormai piena attivazione del servizio stesso. La condivisione del modello con i Servizi Sociali Territoriali (in particolare con l’Area Inclusione Sociale del Comune di Trento) ci ha permesso di dichiarare raggiunti gli obiettivi esposti in sede programmatica già nel 2012. L’attuale forma di residenzialità continuativa conferma il progetto stesso nella sua piena rispondenza ai bisogni del territorio, utilizzato negli ultimi due anni al massimo. Gli obiettivi del servizio sono: • mantenere e incrementare le autonomie personali (quali igiene personale, cura della casa, gestione del denaro); • creare uno spazio di socializzazione; • offrire momenti di ascolto in un contesto meno strutturato rispetto a quello lavorativo, in cui le persone possano trovare confronto sia tra loro che con l’operatore; • offrire accoglienza alle ragazze e sostegno alla famiglia nei momenti di difficoltà; • imparare a vivere in un contesto comunitario rispettando le regole di convivenza. A questo scopo vengono svolte diverse attività: • attività relative alla gestione della casa, svolte in autonomia o in affiancamento all’operatore; • attività di socializzazione e del tempo libero, definite settimanalmente in base alle persone presenti e ai progetti individuali degli stessi; • attività di sviluppo delle autonomie personali. onlus 12 TRENTO Anche nel 2014 l’appartamento è rimasto aperto tutti i giorni dell’anno, ospitando sette soggetti. Le problematiche riguardano sia il ritardo mentale lieve spesso associato a difficoltà sul piano relazionale e sociale e/o a disturbi psichici, sia persone che abbisognano di un percorso individualizzato a seguito di evento traumatico o difficoltà socio-relazionali che evidenziano un rischio di esclusione sociale. Anche in questo caso l’utenza è chiamata a compartecipare alle spese. Provenienza utenza A.S.P. Italiana Marocco Bielorussia Pakistan Albania TOTALE numero soggetti 3 1 1 1 1 7 femmine maschi 3 1 1 1 1 7 0 0 0 0 0 0 Progetti in corso 2 1 0 0 1 4 Progetti terminati 1 0 1 1 0 3 Dall’anno 2013 il progetto appartamento semi protetto è entrato in pieno regime rispondendo al bisogno abitativo per 4 utenti in tutti i giorni dell’anno. Infatti, come esposto, la dimensione residenziale è completa nella frequenza continuativa di tutti i giorni della settimana, per tutto l’anno. L’utenza permane di solo genere femminile per ovvi motivi legati ai bisogni espressi. Le problematiche sono estremamente varie. Dal 23 gennaio 2012 tra le associazioni C.I.R.S. Trento onlus e A.M.A. Trento onlus è attiva una nuova collaborazione a titolo sperimentale, grazie uno specifico protocollo di intesa sottoscritto tra le parti. L’Associazione A.M.A. Onlus e il Comune di Trento – Servizio Attività Sociali - hanno ideato e realizzato il progetto Casa Solidale per incrementare le risorse delle persone che stanno vivendo un disagio relativo all’abitare nella Provincia di Trento. È operativo dall’estate del 2009 ed ha come obiettivo quello di far incontrare persone disponibili a condividere spazi abitativi. Il progetto è costantemente monitorato da un gruppo di lavoro, formato da operatori dell’Associazione A.M.A. e funzionari e assistenti sociali del Servizio Attività Sociali e Servizio Casa e Residenze Protette del Comune di Trento. Il lavoro di rete con altri servizi e la necessità di utilizzare al massimo qualsiasi risorsa hanno portato a riflettere sulla possibilità di sperimentare l’accoglienza di persone iscritte al Progetto Casa Solidale come coabitazione temporanea in un progetto condiviso fra i servizi. La proposta chiaramente coinvolge esclusivamente persone giovani/adulte di genere femminile che rispondano ai requisiti richiesti dal progetto Casa Solidale (autonomia personale, autonomia di reddito, disponibilità alla coabitazione, disponibilità a cooperare in una situazione di condivisione di spazi abitativi), che siano alla ricerca di una soluzione abitativa temonlus TRENTO 13 s lu on poranea nella città di Trento e rispondano ai requisiti previsti dall’Autorizzazione al Funzionamento prevista per l’appartamento gestito da C.I.R.S. in via Bassano a Trento. Alla luce di queste premesse, C.I.R.S. e Progetto Casa Solidale A.M.A. hanno avviato questa collaborazione con persone conosciute e seguite dal Servizio Sociale del Territorio, col quale si condivide il progetto di accoglienza temporanea, per le quali A.M.A. - Progetto Casa Solidale - si impegna a conoscere e seguire nel tempo attraverso colloqui professionali, le donne interessate e valutarne l’idoneità rispetto all’accoglienza presso l’appartamento protetto di C.I.R.S. Contributo economico totale versato dagli utenti comprensivo di I.V.A. vigente: SPAZIO SOLLIEVO Contributo economico versato dagli utenti 2010 € 340 2011 2012 2013 2014 € 1.320 € 2.060 € 4.170 € 4.600 L’Appartamento Semi Protetto per Adulti ha iniziato ad operare dalla seconda metà dell’anno 2010 e per tutto il 2012 solo dal lunedì al venerdì, come previsto nel progetto condiviso a suo tempo con il Servizio Politiche Sociali ed Abitative della P.A.T. Successivamente, il servizio ha iniziato ad ospitare soggetti h24 e, conseguentemente, anche il contributo economico versato ha raggiunto il cosiddetto regime. L’utenza è chiamata a compartecipare alle spese in base alle presenze (fino ad un massimo di € 120,00 mensili per le stanza singola, € 100,00 per la doppia). 1.3.2 il Centro di Socializzazione al Lavoro onlus 14 TRENTO Le attività del Centro di Socializzazione al Lavoro si sono svolte fino all’inizio del mese di giugno sempre presso la sede al piano terra di Via Taramelli n° 17 ed al secondo piano, dove c’era la mensa, si effettuava l’attività di cucina. Dal 9 giugno l’Associazione ha trasferito il servizio e la sede legale in Via Pioppeto 19 a Gardolo. Le proposte hanno mantenuto un’impronta fortemente incentrata sulla formazione attraverso esperienze a carattere lavorativo. Attraverso la valorizzazione delle reali potenzialità del singolo, ci si pone l’obiettivo di fornire un percorso progettuale individualizzato che consenta una chiara identità lavorativa, promuovendo la responsabilizzazione, la socializzazione, la motivazione, la gratificazione, il rispetto del contesto e delle regole, il potenziamento dell’individualità, delle abilità e delle competenze. Complessivamente, grazie alla realizzazione della persona attraverso il lavoro, si tende a far emergere una migliore concezione di sé e delle proprie capacità, per una maggior integrazione nel contesto sociale. Sono rimasti pertanto strutturati, anche per il 2014, i laboratori quotidiani di attività lavorativa di seguito descritti, all’interno dei quali ogni soggetto può sentirsi partecipe di un processo finalizzato alla realizzazione di un prodotto o all’ottenimento di un risultato. L’impianto organizzativo, non modificando obiettivi e contenuti dei singoli laboratori, permette di mantenere una compresenza di operatori, volontari e utenti nei momenti di particolare “intensità” lavorativa di una specifica area. La nuova sede di Gardolo ha consentito un indubbio beneficio per gli spazi, ora notevolmente aumentati e decisamente più consoni all’attività svolta. Laboratorio di assemblaggio: l’attività raccoglie in sé alcuni obiettivi generali come l’acquisizione di competenze di tipo lavorativo e riabilitativo sul piano sociale e si svolge negli appositi locali adibiti a laboratorio, tutti i giorni, mattina e pomeriggio, con lo scopo di sviluppare, sostenere o mantenere nel singolo le potenzialità migliorandone la capacità produttiva, l’attenzione al compito, al lavoro di gruppo e sequenziale, restituendo un migliore grado di autostima. La media giornaliera degli utenti coinvolta è più alta rispetto alle altre proposte laboratoriali, proprio per valutare il singolo in una dimensione gruppale più autonoma, anche se ripetitiva. La presenza degli utenti è decisa dall’èquipe educativa in accordo con il soggetto stesso in misura diversa a seconda che il progetto individuale preveda il mantenimento delle abilità conseguite o piuttosto un ipotizzabile successivo inserimento in azienda esterna o altra organizzazione lavorativa. Le commesse, prevalentemente lavori di assemblaggio, cartonaggio, ecc., vengono fornite da ditte esterne o da Cooperative di inserimento lavorativo (in massima parte dalla Coop. A.L.P.I.). Laboratorio di cucito: l’attività, iniziata ancora in via Taramelli, ha visto una vera implementazione nella nuova struttura. L’équipe educativa ed il Consionlus TRENTO 15 s lu on glio Direttivo hanno così voluto rispondere ad un bisogno manifestato dall’utenza, ponendo al centro la persona con le proprie abilità, evidenziando queste ultime come una risorsa sulla quale puntare per uno sviluppo di autorealizzazione. Il progetto laboratoriale, sostenuto economicamente dalla Fondazione Cattolica Assicurazioni che ha garantito un sostanzioso contributo finalizzato alla realizzazione di una nuova start up, vuole connotarsi per la capacità di innovare all’interno di un welfare sociale generativo. Laboratorio di cucina e servizi: la mensa è un servizio che ha offerto in questi anni la possibilità di consumare giornalmente il pasto in un contesto educativo e finalizzato alla conoscenza alimentare e alla relazione. Nell’attività lavorativa di servizio sono stati impegnati a turno alcuni fruitori inseriti al C.S.L. e sono seguiti da un operatore di riferimento. Dal 2009 l’Associazione si era anche dotata di un nuovo piano di autocontrollo igienico- sanitario come previsto dal D.lgs. 155/97. La mensa forniva i pasti per tutte le persone presenti nelle attività del giorno, mentre le pulizie dei locali erano finalizzate all’acquisizione di un metodo di lavoro semplice ma efficace. I fruitori erano affiancati dall’operatore responsabile dell’attività nel riordino degli spazi comuni. La contrazione dei contributi pubblici ha costretto il Consiglio Direttivo ad una diversa analisi delle risorse, individuando i possibili risparmi. Indubbiamente tale servizio, per i costi di esercizio che ne derivavano, risultava “fuori portata”. I locali dedicati sono stati dunque lasciati e l’attrezzatura in gran parte alienata. Attualmente l’associazione ha sottoscritto un servizio di catering a domicilio con la coop sociale Relè. onlus 16 TRENTO Il laboratorio artistico: è attivo negli appositi spazi e si attua coinvolgendo quei soggetti per i quali il percorso si ritiene favorente al conseguimento degli obiettivi identificati nel Progetto Individualizzato. Il prodotto si rinnova periodicamente seguendo le indicazioni che arrivano prevalentemente dal mercato e dai committenti. E’ un’attività che si rivela molto interessante sia perché permette di realizzare prodotti apprezzati dal mercato attuale, candele e oggetti in terracotta, sia perché consente di lavorare sull’acquisizione di un metodo, sulla precisione e sulla scansione dei tempi di lavorazione. Per quanto riguarda la vendita dei prodotti continua la collaborazione con i negozi della Coop. Mandacarù e Coop. Soc. Samuele. 1.3.3 Prima le considerazioni, poi …diamo i numeri I soggetti frequentanti il C.S.L. hanno la possibilità di sperimentarsi in uno o più laboratori lavorativi con variazioni che dipendono essenzialmente dalle singole attitudini, capacità e obiettivi, specificati nei progetti educativi. L’equipe educativa è costantemente impegnata nella formulazione, realizzazione, verifica e conseguente riformulazione dei documenti di progettazione educativa individualizzata. L’obiettivo primario è la condivisione di strategie e modelli operativi concreti per il raggiungimento degli obiettivi formativi attinenti alle aree cognitive, manuali, relazionali e di autonomia in genere. La tabella seguente descrive lo sviluppo generale intercorso in questi ultimi anni. Si evidenzia come il fatturato annuale totale sfondando già nel 2013 il muro dei € 50.000 dimostri l’ennesimo salto di qualità nella capacità della struttura di gestire carichi di lavoro sempre più impegnativi dal punto di vista quantitativo e in particolare dal punto di vista qualitativo. Il benefico cambio di struttura avvenuto in corso dell’anno ha portato ad un aumento dei costi di gestione ma, come si evince, anche a un aumento importante del fatturato (oltre i 74.000 €). Superfluo sottolineare come ciò si rifletta non solo sulle disponibilità economiche dell’Associazione stessa, ma anche, dato che ci interessa maggiormente, sulla possibilità di re-distribuire tale ricchezza creata con e dai nostri fruitori. Il dato economico delle borse di tirocinio assume un valore di indicatore rispetto all’impegno lavorativo profuso dagli utenti, capaci di una costanza operativa sempre più importante a livello di richiesta cognitiva (in durata, frequenza ed intensità dello sforzo). 2010 2011 2012 2013 2014 Fatturato € 46.352,78 € 41.326,57 € 42.411,82 € 50.614,57 € 74.780,44 Borse lavoro € 17.469,45 € 16.086,55 € 20.398,00 € 20.952,00 € 23.431,50 Si evidenzia chiaramente un trend di crescita degli importi, in particolare nella capacità di produrre un introito derivante dalle vendite dei prodotti capace di assicurare un adeguato completamento delle risorse messe a disposizione dall’Ente Gestore. onlus TRENTO 17 s lu on onlus TRENTO 18 Si evidenzia come C.I.R.S. mensilmente liquidi a tutte le persone coinvolte borse lavoro figurative volte a perseguire l’intento educativo di formare anche nella sostanza il ruolo del lavoratore. A fronte della presenza alle attività del C.S.L. l’utenza è comunque tenuta a partecipare alle spese versando un gettone mensile quantificato in € 10 o 20 in base al tipo di frequenza prevista (mezza giornata o giornata intera). Nella tabella seguente si evidenzia l’andamento delle rette corrisposte dagli utenti in questi ultimi anni (somma del C.S.L. e dell’A.S.P.). 2010 2011 2012 2013 2014 Rette da persone € 8.011,78 € 7.298,76 € 7.782,17 € 9.343,66 € 9.164,81 assistite Come si diceva, nell’anno 2014 l’ammontare delle borse di tirocinio è stato superiore ad € 23.000,00. Questo valore rappresenta un dato particolarmente significativo principalmente per due ragioni: –– la prima perché esprime il tentativo dell’équipe educativa di remunerare in maniera sempre più adeguata l’impegno, le capacità e la professionalità della nostra utenza; –– la seconda perché permette alla nostra utenza di dare un contributo spesso fondamentale all’economia famigliare che sempre più spesso, come più volte confermatoci dai servizi sociali del territorio, fa affidamento alla borsa lavoro per poter soddisfare le proprie necessità. Concretamente, per ogni giornata intera lavorata, sono stati riconosciuti in media ad ogni utente € 8,76. Riteniamo, quindi, sia importante sottolineare i notevoli sforzi dell’equipe educativa nel creare un sistema di attribuzione della borsa lavoro personalizzato per ogni fruitore, tenendo conto delle capacità, dell’impegno profuso nell’attività lavorativa e dei bisogni personali, rendendo anche questo aspetto economico funzionale all’azione educativa. onlus TRENTO 19 s lu on Tabella comparativa presenze utenti anni 2010-2014 presso il Centro di Socializzazione al Lavoro: CENTRO SOC. AL LAVORO 2010 2011 2012 2013 2014 A) giornate di apertura 245,0 240,0 240,0 241,0 240,0 B) giornate intera presenza 2.389 1.952 1.752 1.498 1.866 utenti C) mezze giornate presenza 1.220 751 1.182 1.292 1.617 utenti totale B+C 3.609 2.703 2.934 2.790 3.483 totale B+1/2C 2.999,0 2.327,5 2.343,0 2.144 2.674,5 media presenze a 1 12,24 9,70 9,76 8.90 11,14 media presenze a giornata 14,73 11,26 12,23 11.58 14,51 Un dato importante che emerge anche in quest’ultimo anno è la necessità di fornire molti percorsi progettuali a part time, in parte dovuta alla numerosa presenza femminile impegnata in mansioni domestiche e familiari, in parte alla “bassa tenuta” dell’utenza in generale. I soggetti frequentanti il C.S.L. manifestano generalmente un alto tasso di assenza, attenzione che l’equipe educativa tramuta in possibile obiettivo, e, a volte, la tendenza a ritenere esaurito l’impegno preso con il Servizio Sociale Territoriale attraverso una presenza sporadica o scolastica. La costanza e l’impegno sono, dunque, caratteristiche partecipative difficilmente riconoscibili all’utente che inizia un percorso presso la struttura. 1.3.4 Le attività afferenti: a) Processo di autovalutazione. onlus 20 TRENTO Dall’anno 2008 l’Associazione si è dotata di uno strumento di autovalutazione per l’utenza e di anonima valutazione rispetto al Servizio di Socializzazione al Lavoro. Tramite un questionario anonimo somministrato all’utenza anche due volte l’anno, si offre una modalità di riflessione inerente la sfera produttiva del lavoro, una autovalutazione personale del percorso di formazione e della qualità della relazione interpersonale con colleghi, volontari, educatori e personale amministrativo e di direzione. I dati statistici rilevati consentono all’èquipe di monitorare costantemente le proprie azioni ed apportarne le eventuali correzioni. Area di valutazione del lavoro 2010 il lavoro al C.I.R.S. è stato valutato 50% come facile o molto facile il tempo per svolgere il lavoro è stato 71% valutato come giusto rispetto al lavoro il compenso economico ricevuto è stato valutato 36% come scarso rispetto al lavoro il compenso economico ricevuto è stato valutato 57% come giusto rispetto al lavoro il compenso economico ricevuto è stato valutato 7% come elevato le persone si sono espresse in merito al “contratto di lavoro” (lo strumento 79% educativo concordato da tutti i servizi, utente e nucleo) in maniera entusiasta non si ricorda il “contratto di lavoro” 14% Area di valutazione del rapporto personale con i colleghi è stato valutato buono 64% o ottimo con i volontari è stato valutato buono 79% o ottimo con gli educatori è stato valutato 64% buono o ottimo con l’assistente sociale è stato valutato buono o ottimo con il personale amministrativo e di direzione è stato valutato buono o 86% ottimo con l’educatore di riferimento è stato 72% valutato buono e/o ottimo 2011 2012 2013 2014 70% 39% 54% 67% 80% 77% 67% 67% 0% 38% 33% 47% 90% 62% 67% 47% 10% 0% 0% 0% 70% 69% 86% 53% 20% 23% 7% 33% 80% 62% 73% 67% 100% 77% 87% 67% 80% 85% 80% 74% 100% 77% 80% 67% 100% 77% 87% 74% 90% 92% 73% 67% Innanzitutto vorremmo soffermarci anche quest’anno sul dato che rileva come, per parte dell’utenza, sia considerato giusta la corresponsione economica ricevuta sotto forma di borsa lavoro, dato sempre in riduzione rispetto al passato. Ciò ci induce ad una duplice riflessione: se da una parte riteniamo che l’associazione si sia sforzata e sia riuscita ad aumentare anche questo parametro, dall’altra, questo dato ci conferma ancora una volta come per molti soggetti anche questa cifra mensile sia particolarmente importante nell’economia del nucleo. Il “patto educativo” faticava, invece, ad essere interiorizzato quale strumento scritto di condivisione degli obiettivi di progetto. Anche questo rientrava in una ottica più onlus TRENTO 21 s lu on ampia dove si riscontravano le difficoltà di questi giovani nel perseguire obiettivi chiari, dichiarati e condivisi, magari difficili ma importanti per lo sviluppo delle competenze del singolo. L’anno scorso, per la prima volta, ci siamo ritrovati con un dato in controtendenza rispetto al passato; cosa che ci aveva fatto molto piacere. Si sperava che gli sforzi fatti dall’équipe educativa potessero essere confermati anche nel futuro, consolidando così una buona prassi che consentiva ai soggetti di identificare e pianificare i passi importanti da compiere nel proprio sviluppo formativo ed educativo. Purtroppo non è stato così: un terzo dei soggetti non si ricordava il contenuto del proprio contratto educativo. Il dato è importante, decisamente inatteso dall’équipe educativa e ribadisce l’importanza di una continua valutazione dell’efficacia. Rispetto all’area del rapporto i dati ribadiscono una situazione buona, sostanzialmente sempre positiva sia con i colleghi sia con il personale dipendente dell’Associazione, seppure con dati meno invidiabili rispetto al recente passato. b) Summerjobs. Summerjobs è un progetto delle Politiche Giovanili del Comune di Trento che offre ai ragazzi di 16 e 17 anni l’opportunità di sperimentare un’esperienza di avvicinamento al lavoro e un’esperienza di impegno civico di volontariato durante i mesi estivi. Stimolare l’autonomia dei giovani partecipanti e lo sviluppo di competenze tecniche, trasversali e di cittadinanza attiva, anche per favorire l’orientamento rispetto a scelte formative e professionali: questi gli obiettivi del progetto. Nell’estate 2014, in accordo con il Comune di Trento ed il Centro Servizi per il Volontariato di Trento, 3 ragazzi/e hanno svolto una esperienza di impegno presso il Centro di Socializzazione al Lavoro (per un totale 59 ore). c) Corso di formazione presso il Consultorio Familiare di Trento. onlus 22 TRENTO Nel mese di ottobre, sei utenti femmina e sei utenti maschi hanno beneficiato di due distinti percorsi formativi presso il Consultorio Familiare di via Malta 12 a Trento. Negli incontri programmati con l’equipe del Consultorio sono stati trattati i temi legati alla conoscenza del Servizio, la cura del sé, dell’affettività, della sessualità, la maternità ed i metodi contraccettivi, oltre alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. d) Partecipazione al mercatino di solidarietà della Croce Rossa Italiana. Dal 29 novembre al 8 dicembre la Croce Rossa Italiana ha organizzato il mercatino di Natale presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto in via Calepina a Trento. L’associazione ha partecipato anche quest’anno in forma totalmente volontaristica (per un totale di 72,5 ore) con un proprio punto espositivo, promuovendo la vendita al pubblico dei propri prodotti realizzati nei laboratori artistico e cucito. e) Corso di formazione lavoro. Grazie alla collaborazione con l’associazione di promozione sociale Carpe Diem e il Centro Servizi per il Volontariato di Trento (che ha anche in parte sostenuto economicamente l’iniziativa) si è riusciti a proporre una importante iniziativa aperta a soggetti del territorio di Gardolo e Canova. Il notevole interesse riscosso dall’iniziativa nel territorio, pubblicizzato anche in collaborazione con i Servizi Sociali Territoriali, si è concretizzato nelle iscrizioni alla fase preliminare teorica di formazione al lavoro di ben 35 partecipanti (per un totale di ore 19). L’attività di formazione è stata avviata il giorno mercoledì 15 ottobre 2014. Terminata la prima fase di formazione generale, hanno proseguito il percorso n. 12 soggetti di genere femminile, cimentatesi nella formazione teorica in design (ore 40) e pratica (20 ore a persona) dove, affiancate dal nostro personale, dalla Tutor del corso di Carpe Diem e dalle volontarie, si sono sperimentate nella creazione dei primi manufatti artigianali, utilizzando le macchine da cucire già in precedente dotazione all’associazione e pure quella appositamente acquistata (con il contributo economico di Fondazione Cattolica Assicurazioni) ed installata, oltre al materiale d’uso necessario. onlus TRENTO 23 s lu on onlus TRENTO 24 1.4 I fruitori del Servizio 1.4.1 La tipologia Nell’anno solare 2014 hanno usufruito dell’attività del Centro di Socializzazione al Lavoro 40 (quaranta) persone, di cui 9 maschi e 31 femmine, svantaggiate a rischio di esclusione sociale, con attestazione dello stato di bisogno da parte del Servizio Sociale competente per Territorio. Tra questi si segnala la realizzazione di tre percorsi di alternanze scuola /lavoro organizzati dalla scuola “Centro moda Canossiane”, due da E.N.A.I.P., uno da U.P.T. e C.F.P. (totale 8 soggetti). Le attività del Centro di Socializzazione al Lavoro riguardano esclusivamente l’ambito dell’attività lavorativa mirata allo sviluppo delle potenzialità di ognuno e alla crescita dell’autostima. Si punta all’acquisizione dei prerequisiti al lavoro al fine di poter in un secondo tempo proporre alla persona un percorso lavorativo vero e proprio. Collegato a tale finalità si perseguono anche obiettivi socio educativi mirati all’acquisizione delle abilità quotidiane, dell’autonomia personale intesa come cura della persona e dell’ambiente in cui vive e della capacità di utilizzare correttamente i servizi pubblici al fine di raggiungere di una sempre maggiore autonomia relazionale attraverso occasioni di confronto e dialogo. Provenienza utenza C.S.L. Italiana Italiana etnia sinta Pakistan Marocco Tunisia Nigeria Somalia Cina Albania Cile TOTALE numero soggetti 24 2 4 2 1 2 2 1 1 1 40 femmine maschi 20 2 2 0 0 2 2 1 1 1 31 4 0 2 2 1 0 0 0 0 0 9 Progetti Progetti in corso terminati 13 11 0 2 2 2 2 0 0 1 1 1 0 2 0 1 0 1 1 0 19 21 onlus TRENTO 25 s lu on Come si vede, nel 2014 abbiamo avuto diverse nazionalità presso il Centro di via Taramelli, molti italiani, dei quali segnaliamo volentieri l’importante apporto dato dall’etnia sinta. Questo dato contraddistingue la nostra realtà, una delle poche capaci di offrire percorsi di avviamento al lavoro a questa etnia. In generale, i percorsi progettuali sono stati numerosi e molti di essi sono stati portati a termine entro i 3 anni previsti dall’inizio. Si conferma la prevalenza, come gli anni passati, di genere femminile. Ci preme, infine, rilevare l’interessante collaborazione instaurata con CINFORMI - Centro informativo per l’immigrazione - unità operativa del dipartimento Salute e Solidarietà Sociale della Provincia Autonoma di Trento. Cinformi facilita l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi pubblici e offre informazioni e consulenza sulle modalità di ingresso e soggiorno in Italia nonché supporto linguistico e culturale. Cinformi svolge attività anche nel campo della comunicazione tra gli attori sociali, della casa, dello studio e della ricerca, dell’accoglienza delle persone che necessitano di protezione internazionale e umanitaria. onlus 26 TRENTO Dall’anno 2011 è iniziata la collaborazione con l’U.S.S.M. di Trento per giovani segnalati. Gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) forniscono assistenza ai minorenni autori di reato in ogni stato e grado del procedimento penale e predispongono la raccolta di elementi conoscitivi concernenti tali minorenni per l’accertamento della personalità, su richiesta del Pubblico Ministero, fornendo concrete ipotesi progettuali e concorrendo alle decisioni dell’Autorità Giudiziaria Minorile. Questi uffici si attivano nel momento in cui, a seguito di denuncia, un minore entra nel circuito penale ed accompagnano il soggetto in tutto il suo percorso penale, dall’inizio alla fine. Avviano l’intervento in tempo reale per il minore in stato di arresto e di fermo, seguono il progetto educativo del minore in misura cautelare non detentiva, gestiscono la misura della sospensione del processo e della messa alla prova e, complessivamente, svolgono attività di sostegno e controllo nella fase di attuazione delle misure cautelari, alternative e sostitutive concesse ai minori, in accordo con gli altri Servizi Minorili della Giustizia e degli Enti locali. Progetti in collaborazione con U.S.S.M. 2011 2012 2013 2014 n. soggetti maschi femmine 4 5 4 2 4 4 3 1 0 1 1 1 1.1.2. Inserimenti e dimissioni Delle 36 richieste di inserimento ricevute, 9 non si sono concretizzate per le seguenti cause: • 3 percorsi individuali accolti ma non attivati per non adesione progettuale del soggetto; • 2 segnalazioni dai S.S.T. non concretizzate per altri impegni sopravvenuti ai singoli interessati; • 4 percorsi non attivati per motivi vari. Le dimissioni (21) del C.S.L. effettuate sono state così motivate: • N. 2 soggetti hanno intrapreso un percorso presso altre strutture socio-assistenziali non evidenziando sufficienti competenze lavorative; • N. 2 soggetti hanno intrapreso un percorso di avviamento protetto mirato all’inserimento lavorativo; • N. 7 soggetti sono stati dimessi per termine del progetto; • N. 7 soggetti sono stati dimessi per non condivisione del progetto stesso; • N. 3 soggetti sono stati dimessi non avendo una sufficiente frequenza. Presso l’Appartamento Semi Protetto per Adulti nel corso dell’anno solare sono state ospitate 7 donne (sempre al massimo 4 contemporaneamente), tre delle quali hanno usufruito anche di un percorso mirato presso il Centro di Socializzazione al Lavoro. onlus TRENTO 27 s lu on SOGGETTI A B C D E F G INIZIO 4/2012 5/2012 2/2013 11/2013 4/2015 9/2015 12/2015 OSPITALITÀ 2014 TERMINE in corso 8/2015 3/2015 in corso in corso 11/2015 in corso Per fare sintesi, … Quindi, in totale, nell’anno 2014 l’Associazione ha seguito ben 43 persone (34 F e 9 M), di cui 3 contemporaneamente sia presso il C.S.L. sia presso l’A.S.P. Entrambi i servizi dell’Associazione si occupano, tra l’atro, di soggetti vittime di abuso e/o violenza. utenti seguiti nell’anno maschi femmine nuove entrate dimissioni alternanze scuola/lavoro 2010 30 7 23 3 9 6 2011 28 5 23 7 7 6 2012 35 4 31 19 17 6 2013 39 10 29 24 24 3 2014 43 9 34 28 22 8 onlus 28 TRENTO L’anno 2014, ancor più del precedente, si contraddistingue per l’elevato numero di utenti seguiti, dato certamente sempre influenzato dall’entrata a pieno regime del progetto “Spazio Sollievo”. La temporaneità dei percorsi induce un flusso continuo sia in entrata sia in dimissione. Si rileva un alto numero di percorsi progettuali che terminano entro pochi mesi dal loro inizio, con cause diverse ma riconducibili alla non piena condivisione da parte dell’utente ad impegnarsi a fondo in un percorso di socializzazione al lavoro. Tale fenomeno plurifattoriale viene costantemente monitorato per poterne apportare, se possibile, i mirati accorgimenti. 1.4.3 Iter per l’inserimento Le modalità di presa in carico, gestione e dimissione dei fruitori di entrambi i servizi, al momento sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente, sempre coordinate dall’Assistente Sociale. Sia l’inizio, che il termine di ogni percorso viene comunicato al Centro per l’Impiego di Trento (come per qualsiasi percorso lavorativo). Spetta al Servizio Sociale attivo sulla persona, come previsto dagli artt. 16 – 17 della L.P. 13/2007 (Politiche Sociali nella Provincia di Trento), accertare lo stato di bisogno della persona e, dopo aver valutato la sua motivazione nell’intraprendere il percorso, e individuato come possibile risorsa territoriale l’Associazione C.I.R.S., prendere un primo contatto con l’Associazione, al fine di fissare un incontro di presentazione della persona. Al Servizio Sociale richiedente spetta l’onere di redigere la relazione sociale con la richiesta di inserimento e avvio percorso, tale documentazione è necessaria al fine dell’inserimento. Per le richieste di inserimento provenienti dal Comune di Trento Territorio Val d’Adige, si può procedere all’incontro di presentazione ed avvio dell’iter per l’inserimento presso l’Associazione. Per la richiesta di inserimento proveniente fuori dal Territorio della Val d’Adige, è necessario che quest’ultima sia sottoposta all’attenzione del Servizio Attività Sociali del Comune di Trento, con il quale si valuterà l’avvio del percorso. onlus TRENTO 29 s lu on Successivamente, l’Assistente sociale di riferimento chiede un incontro di presentazione della persona interessata all’assistente sociale di C.I.R.S., a cui partecipano eventuali altri servizi attivi sulla persona (C.S.M. - Centro di Salute Mentale, Psicologia Clinica, ass. Auto Mutuo Aiuto Trento, U.S.S.M. – Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, referenti degli Istituti scolastici…). Scopo dell’incontro è quello di ottenere informazioni utili e rilevanti al fine della valutazione della situazione. In seguito vengono valutate le modalità di avvio progettuale e ci si accorda sui tempi di inserimento ed inizio percorso. DOCUMENTI NECESSARI da consegnare prima dell’inizio: Da parte del Servizio Sociale Territorialmente competente: • Relazione sociale con relativa attestazione dello stato di bisogno della persona interessata ad incominciare il percorso e richiesta formale di inserimento e possibile inizio percorso di osservazione e valutazione dei pre-requisiti lavorativi. Da parte della persona interessata: • Carta di identità • Codice Fiscale • EVENTUALE Permesso di Soggiorno (in corso di validità) onlus 30 TRENTO …INIZIO DEL PERCORSO Tutti i percorsi prevedono un primo periodo di inserimento a tempo parttime, in modo da permettere alla persona di ambientarsi, osservare le modalità di lavoro e allo stesso tempo consentire agli educatori di instaurare una relazione, osservare e valutare la sua presenza all’interno del laboratorio. Inoltre, questo primo periodo permette di vagliare l’ef- fettiva rispondenza delle aspettative della persona a quanto realmente incontrato, e viceversa, stabilire l’assenza di elementi impeditivi per la continuazione del percorso. …DURANTE IL PERCORSO Dopo essersi confrontati in equipe, l’assistente sociale e l’educatore di riferimento verificano in accordo con la persona interessata se è possibile aumentare il suo orario di lavoro, in modo da ottenere una valutazione ed osservazione globale rispetto alla sua capacità di tenuta nella giornata a tempo pieno e individuare i suoi punti di forza e debolezza. Successivamente si definisce il Progetto Individualizzato degli Obiettivi Formativi. Da questo momento, si prevedono nel corso dell’anno alcuni incontri di verifica ai quali partecipano tutti i soggetti che a vario titolo lavorano con l’utente (operatore di riferimento, assistente sociale, eventuale medico specialista, altri servizi coinvolti, ecc…). Durante l’iter progettuale le osservazioni del percorso intrapreso con la persona sono raccolte dall’operatore di riferimento e dall’assistente sociale che le inseriscono nella documentazione relativa al singolo utente: essa è composta dalla cartella personale, dal contratto formativo e dal progetto individualizzato degli obiettivi formativi aggiornato, nel quale vengono aggiornati regolarmente gli episodi più significativi e i contatti avvenuti con la famiglia e i Servizi coinvolti. Nell’ottica del lavoro di rete l’equipe ricerca costantemente collaborazioni con gli altri servizi presenti sul territorio; in particolare sono attive delle collaborazioni con alcune cooperative e associazioni prevalentemente per quanto riguarda la gestione di casi inseriti in entrambi i servizi. …FINE DEL PERCORSO Anche le dimissioni sono concordate con il Servizio Sociale Territoriale: avvengono con una comunicazione scritta a seguito di un incontro durante il quale si ripercorrono le tappe che hanno portato ad essa e se ne formalizzano i termini. onlus TRENTO 31 s lu on onlus TRENTO 32 2. LE RELAZIONI SOCIALI 2.1 Le risorse umane interne all’Associazione 2. LE RELAZIONI SOCIALI 2.1 Le risorse umane interne all’Associazione 2.1.1 Come funziona l’Associazione 2.1.1 Come funziona l’Associazione Organi Sociali Collegio dei Revisori dei Conti Struttura: Direzione, aree e responsabili Responsabile area amministrativa Area della “produzione” Volontari Volontari Assemblea dei soci Consiglio Direttivo ………… Presidente Commissioni di lavoro Educatori Direttore Assistente Sociale Centro Socializzazione al Lavoro § Assemblaggio § Artistico § Servizi § Cucito Educatori Appartamento Semi Protetto per Adulti “Spazio Sollievo” Responsabile sicurezza Tirocinanti e Stagisti L’Associazione funziona grazie agli organi sociali previsti dall’articolo 7 dello Statuto, questi sono: l’Assemblea dei Soci; - L’Associazione funziona grazie agli organi sociali previsti dall’articolo 7 il Consiglio Direttivo; il Presidente del Consiglio Direttivo; dello --Statuto, questi sono: il Collegio dei Revisori dei Conti Nel marzo 2013 l'assemblea ha eletto un nuovo Consiglio Direttivo di cinque elementi: Presidente (Massimiliano Betta), Vice Presidente (Alessandra Viola), Tesoriere (Luca Garzetti), Segretario (Federico l’Assemblea dei Soci; Roncador) e un consigliere (Marco Defranceschi). Nella stessaDirettivo; Assemblea sono stati inoltre nominati, i membri del Collegio dei Revisori dei Conti, il Consiglio cinque membri di cui un Presidente (Arduino Zeni), due membri effettivi (Diego Plocech e Paola Venturelli) Presidente del Consiglio eildue membri supplenti (Luigi Menestrina eDirettivo; Ivan Perissinotto) che entrano in carica in caso di dimissioni dei membri effettivi. il Collegio dei Revisori dei Conti Il C.D. ha il compito di nominare il direttore, il quale, coordinando l’area amministrativa e l’area produttiva-educativa, cerca di raggiungere gli obbiettivi che l’Associazione si pone. In tale carica per il triennio 2013-2016 è stato confermato Marco Defranceschi. Nel marzo l’assemblea eletto amministrativo un nuovoFederico Consiglio L’area 2013 amministrativa è gestita dalha responsabile Roncador,Direttivo il quale, dai consulenti dell’Associazione, si assicura che vengano svolte regolarmente le adempienze di di supportato cinque elementi: Presidente (Massimiliano Betta), Vice Presidennatura fiscale, contabile ed amministrativa. Con cadenza trimestrale l’operato dell’amministrazione viene dal CollegioViola), dei Revisori dei Conti. te verificato (Alessandra Tesoriere (Luca Garzetti), Segretario (Federico Più complessa si presenta l’area produttiva-educativa affidata alla gestione dell’assistente sociale Roncador) e un consigliere Defranceschi). Valentina Perotti. Come risulta evidente(Marco dall’organigramma, all’assistente sociale è affidato il raccordo di tutte le risorse educative che operano all’interno dell’Associazione e il rapporto con i Servizi Territoriali. Nella stessa Assemblea sono stati inoltre nominati, i membri del ColleGli educatori, suddivisi nelle tre diverse aree del Centro di Socializzazione al Lavoro e nello “Spazio seguono operativamente dal punto membri di vista educativo fruitori all’interno del (Arduino concordato gioSollievo”, dei Revisori dei Conti, ecinque di cuii un Presidente –– –– –– –– onlus TRENTO 18 33 s lu on Zeni), due membri effettivi (Diego Plocech e Paola Venturelli) e due membri supplenti (Luigi Menestrina e Ivan Perissinotto) che entrano in carica in caso di dimissioni dei membri effettivi. Il C.D. ha il compito di nominare il direttore, il quale, coordinando l’area amministrativa e l’area produttiva-educativa, cerca di raggiungere gli obbiettivi che l’Associazione si pone. In tale carica per il triennio 20132016 è stato confermato Marco Defranceschi. L’area amministrativa è gestita dal responsabile amministrativo Federico Roncador, il quale, supportato dai consulenti dell’Associazione, si assicura che vengano svolte regolarmente le adempienze di natura fiscale, contabile ed amministrativa. Con cadenza trimestrale l’operato dell’amministrazione viene verificato dal Collegio dei Revisori dei Conti. Più complessa si presenta l’area produttiva-educativa affidata alla gestione dell’assistente sociale Valentina Perotti. Come risulta evidente dall’organigramma, all’assistente sociale è affidato il raccordo di tutte le risorse educative che operano all’interno dell’Associazione e il rapporto con i Servizi Territoriali. Gli educatori, suddivisi nelle tre diverse aree del Centro di Socializzazione al Lavoro e nello “Spazio Sollievo”, seguono operativamente e dal punto di vista educativo i fruitori all’interno del concordato percorso di sviluppo progettuale. A loro spetta il reale compito pedagogico di individualizzare gli interventi e proporre gli strumenti adeguati ai bisogni personali rilevati. Nell’anno 2014 l’Assemblea dei Soci si è svolta il giorno 24 aprile, il Consiglio Direttivo si è riunito 11 volte per un totale di 160,5 ore; altre quattro volte si è incontrato il Collegio dei Revisori dei Conti. Ci piace, infine, sottolineare la massiccia partecipazione riscontrata il giorno 4 ottobre 2014 all’inaugurazione della nuova sede di Gardolo. 2.1.2 I volontari onlus 34 TRENTO La presenza dei volontari rappresenta per l’Associazione una risorsa imprescindibile per l’efficacia dell’azione rivolta agli utenti. Essi sono impiegati in parte nel Consiglio Direttivo e in parte nell’attività a diretto contatto con l’utenza. I volontari presenti alle attività collaborano con l’operatore per garantire il buon andamento dell’attività stessa, proponendosi come guida o, su indicazione dell’operatore, affiancando i fruitori. Periodicamente sono svolti anche degli incontri con il gruppo dei volontari per programmare e verificare in itinere le attività in cui sono coinvolte, nonché per aggiornare la situazione degli utenti e per comunicare eventuali modifiche all’organizzazione di massima. Nell’anno solare 2014 hanno svolto il proprio stage universitario due studenti iscritti al Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario, Facoltà di Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Ferrara 330 ore) ed uno studente dell’Università di Trento, iscritto al Corso di Laurea in Assistente Sociale (ore 379), ovviamente non conteggiate come volontariato. 2010 2011 2012 2013 2014 ore volontariato con utenza 1.559,50 1.544,00 1.451,25 1.631,00 1.480,50 studenti in tirocinio di 66,00 150,00 171,00 118,00 orientamento presidente, consiglio 165,00 115,00 234,75 256,00 243,50 direttivo, collegio revisori... totale 1.790,50 1.659,00 1.836,00 2.058,00 1.842,00 Il totale ore di volontariato prestate è il risultato della somma dei due Servizi gestiti dall’Associazione. Ci preme sottolineare le ore di volontariato svolte sottoforma di tirocinio da una studentessa dell’Istituto Marie Curie di Pergine presso il C.S.L., in collaborazione con gli insegnanti dell’Istituto stesso. Tale forma di collaborazione, consolidata oramai da qualche anno con diversi Istituti, induce sicuramente una riflessione approfondita nello studente che per alcune ore al giorno, generalmente nell’arco temporale di una settimana o poco più, può sperimentare una forma di volontariato atipica: il sostegno lavorativo a fianco di persone in difficoltà. Inoltre, ciò permette all’Ente stesso di perseguire i fini di promuovere il volontariato e l’attenzione verso i meno fortunati. Per l’anno 2014, importante per il cambiamento di sede, vogliamo rendervi qualche dato in più: onlus TRENTO 35 s lu on • le 1480,5 ore di volontariato sono il risultato della somma tra le 956,5 ore svolte da 34 volontari a contatto con l’utenza e le 524 ore lavorate da 16 volontari che si sono prodigati per la ristrutturazione della nuova sede ed il successivo trasloco; • Il Presidente Massimiliano Betta la VicePresidente dell’Associazione Alessandra Viola, entrambe volontari, sono stati presenti presso la struttura rispettivamente 47 e 31 ore. 3.1.3 Il personale Nella gestione dei servizi l’Associazione si avvale di diverse figure professionali, la maggioranza delle quali con rapporto di lavoro subordinato, altre con rapporti di consulenza. L’organico educativo è dunque risultato essere il seguente: Area Struttura 1 Direttore 1 Resp. Amministrativo (part time) 1 Assistente sociale (part time) Area “produzione” Centro di Socializzazione al Lavoro Appartamento Semiprotetto 3 Educatori (tempo pieno) 2 Educatori (part time) 3 Educatori (part time) La struttura onlus 36 TRENTO L’Associazione opera secondo lo schema dell’organigramma esposto sul Bilancio Sociale e si compone nella parte strutturale di un direttore, un responsabile amministrativo e una assistente sociale. Il Direttore è responsabile del personale e delle strutture a lui affidate, coordinando e gestendo le varie attività. È nominato dal Consiglio Direttivo che ne determina le attribuzioni. Dirige le struttura, cura l’attuazione dei programmi definendo le modalità organizzative e le risorse necessarie alla loro realizzazione, sovrintende l’organizzazione del lavoro verificando l’adeguatezza delle attività agli standard operativi. Si occupa, inoltre, della ricerca di possibili finanziamenti pubblici e privati, dell’accreditamento dei servizi sulla base della normativa vigente, di migliorare le qualità attraverso la gestione e la valorizzazione delle risorse umane. Applica le delibere del C.D. e le procedure previste, regolamenti e tecnologie rivolte alla gestione, al coordinamento e controllo. Organizza e garantisce l’efficienza e la corretta erogazione dei servizi. Il Responsabile Amministrativo si occupa del settore finanziario ed economico dell’Associazione. È responsabile della cassa denaro contante. Attiva, esegue e supporta singoli aspetti delle procedura di pianificazione, progettazione, amministrazione e gestione svolgendo compiti di carattere non direttivo. Scheda, archivia e conserva documenti e materiali raccolti o ricevuti, seguendo criteri e procedure predefiniti che ne rendono possibili la reperibilità. Collabora con il Direttore, il Tesoriere, il Presidente, il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Revisori dei Conti e altri Professionisti del settore nella redazione del Bilancio Economico e altri documenti inerenti dell’Associazione. L’Assistente Sociale coordina e supervisiona il percorso educativo e formativo del soggetto inserito, è responsabile dell’aggiornamento e della cura delle cartelle sociali. È sempre presente agli incontri con i Servizi Sociali Professionali del Territorio (con l’educatore referente) con i quali mantiene contatti privilegiati. Assiste e guida individui con problemi sociali e lavorativi alla ricerca di soluzioni per il raggiungimento degli obiettivi connessi, anche attraverso progetti specifici. Ricerca ed elabora strategie al fine di migliorare l’inclusione sociale dei soggetti, anche attivando collaborazione esterne. La “produzione” Il personale educativo è composto da educatori ai quali sono richieste specifiche competenze in relazione alle attività proposte. Gli educatori possono essere affiancati da eventuali volontari. Possono avvalersi di esperti in arti e mestieri. L’educatore è garante della congruità del percorso formativo necessario al perseguimento degli obiettivi educativi individuati. Ogni persona presa in carico può contare su un educatore di riferimento. Nelle attività lavorative gli educatori interagiscono senza distinzione con tutti i soggetti inseriti: in tale modo è garantita la continuità educativa, infatti ogni persona compie il proprio percorso formativo definito dal proprio progetto individualizzato condiviso dall’intera équipe. La comunicazione tra educatori, educatore di riferimento e le altre figure interne alla struttura è garantita dalle riunioni di équipe. onlus TRENTO 37 s lu on All’educatore è, dunque, richiesto: • Nell’area educativa-formativa di promuovere la crescita dei soggetti condividendo le esperienze ed il lavoro quotidiano sia a livello personale, sia di gruppo, attraverso la relazione di aiuto e il lavoro all’interno della famiglia e della comunità; • Nell’area sociale di rapportarsi con i vari attori sociali ed utilizzare le risorse esistenti nel territorio coordinandosi con l’assistente sociale; • Nell’area metodologica di collaborare con gli altri ruoli, progettare analizzando il bisogno, organizzare le attività affidate e verificarne l’andamento, l’operato ed il risultato. 2.1.3 La formazione annuale In linea con quanto effettuato negli anni precedenti, in risposta alla richiesta formativa raccolta dall’equipe, anche per quest’anno si è agito con modalità diversificate. 28/2, 28/3, 16/5 Assistente Sociale 29 e 30 settembre Assistente Sociale 29 settembre 1 Educatore + 2 utenti 15 ottobre 1 Educatore R.L.S. 17 ottobre Assistente Sociale 27 novembre Responsabile Amministrativo 28 novembre Assistente Sociale e 2 Educatori A.S.P. 16 dicembre 1 Educatore 38 TIPO DI CORSO Corso Università Trento per supervisori Ass. Soc. Corso di formazione base all’auto mutuo aiuto. Partecipazione evento “mondo donna”. Seminario aggiornamento per R.L.S.: “Il ruolo dell’R.L.S. – compiti e strumenti operativi”. L’intervento dell’A.S. nelle situazioni di calamità, disastri ed emergenza. Corso di formazione: “I programmi di finanziamento europei 2014-2020” Diritto alla salute pei i nuovi cittadini - S.I.M.M. Rinnovo triennale Addetti Primo Soccorso. onlus SOGGETTI COINVOLTI TRENTO DATA Come ormai consolidato in questi ultimi anni, la supervisione metodologica e la formazione specifica è stata realizzata con il supporto del prof. Angelo Luigi Sangalli, che in particolare, in un incontro con l’équipe educativa ha trattato il tema “neurofisiologia dei processi sensoriali, motori e dell’apprendimento: il cervello nell’adolescente”. Vorremmo poi evidenziare che il Consiglio Direttivo, a novembre, ha deliberato definitivamente il piano della formazione 2014-15, contenente iniziative estremamente articolate per dipendenti, collaboratori, volontari ed utenti. Come per l’anno 2013, anche per quest’anno ci sembra importante sottolineare la realizzazione di un evento formativo particolare: Il progetto “Partecipare consapevolmente: incontri tematici di formazione per volontari” nasce su idea dell’Associazione che ha rilevato il bisogno di aumentare le conoscenze delle persone quali cittadini attivi, capaci di rispondere con le risorse attuali alle sollecitazioni del territorio, implementando la solidarietà e la sussidiarietà orizzontale. Gli incontri sono stati organizzati e pianificati su temi formativi per soggetti già impegnati o che abbiano intenzione di impegnarsi quali amministratori di organizzazioni operanti in Trentino. Il progetto, autorizzato e finanziato anche per il 2014 dalla Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale, è stato realizzato presso la sala della Circoscrizione di Gardolo (concessa in uso gratuito) ed ha ottenuto il patrocinio della P.A.T., del Comune di Trento, dell’Associazione Auto Mutuo Aiuto onlus di Trento e del Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Trento. I sei incontri di formazione e sensibilizzazione pubblici si sono tenuti in orario serale (dalle ore 20.30 alle ore 22.30) e si sono articolati con la presenza di diversi relatori e del dott. Federico Roncador che ha svolto le mansioni di moderatore e di “collegamento” tra i vari relatori e gli argomenti trattati. Tutte le serate sono state approfondite e specificate da persone competenti in materia giuridica, fiscale, economica e relazionale. Il primo incontro aveva l’obiettivo di inquadrare metodologicamente le tematiche, mentre nei successivi incontri aperti alla cittadinanza, grazie ai dati onlus TRENTO 39 s lu on rilevati da un questionario distribuito proprio all’inizio della prima serata, è stato possibile far avere anticipatamente ai relatori una serie di quesiti da trattare e analizzare, rispondendo così in modo ancora più mirato ai bisogni rilevati. • 13 ottobre: Roncador Federico “la grande famiglia del terzo settore: associazioni, cooperative, fondazioni …”; • 20 ottobre: Zeni Arduino “i regimi fiscali di riferimento per le onlus e la funzione del Collegio dei Revisori dei Conti”; • 27 ottobre: Betta Massimiliano “la responsabilità dei volontari amministratori di realtà del terzo settore”; • 3 novembre: Venturelli Sandra “aspetti motivazionali: impegnarsi come, per...chè e per chi”; • 10 novembre: Defranceschi Marco “analisi: ruolo, condizioni rilevanti e di esercizio dell’Associazione C.I.R.S. Trento onlus”; • 17 novembre: Defranceschi Marco “la risorsa volontario nel contesto di socializzazione al lavoro: approfondimento, scambio e conoscenze”. 2.2 Rapporti con la comunità e il territorio onlus 40 TRENTO Nel corso di quest’anno si sono proficuamente mantenuti i rapporti con tutti gli enti e gli organismi territoriali con cui è attiva la collaborazione degli anni precedenti, indicazione metodologicamente valida anche per il futuro. In occasione delle festività natalizie l’Associazione ha di consueto organizzato una giornata di ritrovo con le famiglie ed i volontari. In particolare, si sottolineano interazioni continuative con: qq Università degli Studi di Trento, Facoltà di Sociologia, convenzione per tirocinanti iscritti al Corso di Laurea in Servizio Sociale; qq Università degli Studi di Ferrara, Facoltà di scienze Cognitive, convenzione per tirocinanti iscritti al Corso di Laurea in Educatore Professionale Sanitario; qq Centro di Formazione Professionale Canossiane, ENAIP, U.P.T. e C.F.P. collaborazioni per l’attivazione di progetti di “alternanza scuola-lavoro”. qq Croce Rossa Italiana, collaborazione al mercatino di solidarietà di Natale. qq Dal 2012 l’Associazione C.I.R.S. Trento onlus, su richiesta dell’Assessore Provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza e del Dirigente del Servizio Politiche Sociali e Abitative della PAT, partecipa agli incontri del Comitato per la tutela delle donne vittima di violenza. 2.3 Rapporti con i servizi pubblici territoriali Principali collaborazioni esercitate nell’anno 2014: qq Servizi Sociali competenti per Territorio e Servizi non Decentrati – area inclusione sociale -, canale di invio dell’utenza e verifica dei progetti; qq Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), canale di invio dell’utenza e verifica dei progetti; qq CINFORMI - Centro informativo per l’immigrazione - unità operativa del dipartimento Salute e Solidarietà Sociale della Provincia Autonoma di Trento, canale di invio dell’utenza e verifica dei progetti; qq Centro Salute Mentale di Trento e Pergine, sostegno di alcuni ospiti e collaborazione progettuale; qq Servizio Attività Sociali del Comune di Trento, linee operative e tavolo di lavoro di coordinamento area lavoro enti ex l.p.35; qq Assessorato alle Politiche Sociali e Abitative P.A.T., condivisione delle scelte operative ed autorizzazione al funzionamento; qq A.P.S.S. Consultorio Familiare di Trento, collaborazione in progetti individuali e di gruppo; qq Polo Sociale di Gardolo: condivisione progetto e tavoli di lavoro territoriali; qq Questura di Trento, dichiarazioni di ospitalità presso il servizio residenziale di via Bassano. 2.4 I rapporti con le altre associazioni Principali collaborazioni esercitate nell’anno 2014: qq Con le altre Associazioni C.I.R.S. presenti in Italia per coordinare gli interventi e rendicontare sull’operato; onlus TRENTO 41 s lu on onlus 42 TRENTO qq Coop. A.L.P.I.: per quanto riguarda la possibilità di attivare ulteriori lavorativi per i nostri utenti e per ciò che concerne l’attribuzione di commesse riguardanti l’attività di assemblaggio; qq Coop. Mandacarù e Coop. Samuele: vendita nei loro esercizi commerciali di prodotti realizzati dai soggetti frequentanti il Centro di Socializzazione al Lavoro; qq Ass. A.M.A. onlus Trento, condivisione progetti di auto mutuo aiuto e casa solidale; qq A.p.s. Carpe Diem, condivisione progetto formazione soggetti del territorio per laboratorio cucito; qq Coop. soc. Progetto ’92, Comunità Murialdo, Casa della Giovane, Coop. Samuele, Talea, Punto d’incontro, Coop. CS4, A.T.A.S., A.P.A.S., coop. Punto d’Approdo, Caritas, Banco Alimentare, San Vincenzo, Associazione Valle Aperta, Coop. Kaleidoscopio (per utenza di etnia sinta), Fondazione Opera Famiglia Materna: incontri periodici di verifica per la condivisione del progetto di nostri utenti; qq Centro di Formazione Professionale Canossiane, ENAIP, UPT e CFP, collaborazioni per l’attivazione di progetti di “alternanza scuolalavoro”; qq Cassa Rurale di Trento e Banca Popolare del Trentino, sostegno economico alle attività dell’Associazione; qq Centro Pastorale della Famiglia della Diocesi di Trento: collaborazione nello spazio ascolto e sostegno per alcuni utenti e membri del nucleo; qq Fondazione Crosina Sartori Cloch: condivisione progetto Spazio Sollievo; qq Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale e Centro Servizi per il Volontariato, sostegno (anche economico) economico a progetti e attività di sensibilizzazione del territorio; qq Fondazione Cattolica Assicurazioni: condivisione e sostegno progetto laboratorio cucito; qq L’associazione C.I.R.S. Trento onlus, infine, è membro del Coordinamento Inclusione e Prevenzione (CIP). 3. BILANCIO D’ESERCIZIO TAB. 1 STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO 2010 2011 2012 2013 2014 Immobilizzazioni €80.134 €81.350 €83.658 €85.786 €187.471,22 Crediti a breve €34.403 €12.857 €8.239 € 9.848 € 53.367,21 Liquidità €48.730 €74.988 €96.862 € 91.477 € 54.736,52 Capitale investito €163.268 €169.195 €188.759 €187.111 € 295.574,95 Capitale proprio €54.216 €72.523 €73.792 €83.566 € 149.990,36 Perdite esercizi pregressi - - - - - Debiti consolidati €39.303 €50.002 €59.035 €60.373 € 68.962,29 Debiti correnti €36.795 €43.637 €55.932 €43.309 € 74.274,51 Utile/Perdita d’esercizio €32.953 €3.032 -€7.099 -€137 € Fonti finanziamento €130.314 €166.162 €195.858 €187.248 € 293.227,16 2.347,79 onlus TRENTO 43 s lu on TAB. 2 CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO 2010 2011 2012 2013 2014 Ricavi caratteristici €327.439 €337.153 €338.947 €336.808 € 373.255 Liberalità €6.150 €3.395 €5.874 €8.706 € Costo del personale -€194.674 -€205.718 -€212.714 -€219.582 -€ 238.767 Costi di gestione caratteristica -€102.421 -€119.327 -€129.111 -€112.761 -€ 117.762 Margine lordo ante ammortamenti €36.494 €15.503 €2.996 €13.171 € 22.654 Ammortamento -€7.537 -€11.691 -€12.760 - €13.198 -€ 15.130 Margine lordo €28.957 €3.812 -€9.764 - € 27 € 7.524 Gestione finanziaria €249 €292 €839 €505 € 447 Margine operativo €29.206 €4.104 -€8.925 €478 € 7.971 Gestione straordinaria €5.092 €0 €2854 €434 -€ 2.827 Margine lordo €34.298 €4.104 -€6.071 €912 € 5.144 Gestione tributaria -€1.345 -€1.072 -€1.028 -€1.049 -€ 2.797 Risultato d’esercizio €32.953 €3.032 -€7.099 -€137 € 2.347 onlus TRENTO 44 5.928 3.1 Analisi dello stato patrimoniale e del conto economico L’esercizio 2014, come i due esercizi precedenti, registra una riduzione del contributo versato dal Servizio Attività Sociali del Comune di Trento all’Associazione. Chi legge non si faccia trarre in inganno dal valore numerico esposto in bilancio, nell’esercizio appena concluso per € 288.851,09 mentre 12 mesi prima ammontava ad € 276.194,00, in quanto nell’anno in analisi viene anche conteggiato il contributo per l’affitto sostenuto da maggio in poi per la sede di Via del Pioppeto. In accordo con il Comune di Trento e l’Associazione A.M.A. abbiamo lasciato a quest’ultima la sede di Via Taramelli che si godeva in comodato gratuito dalla PAT. Nella sostanza dei fatti, il maggior contributo non copre totalmente le maggiori spese per l’affitto della nuova sede. La minor disponibilità di risorse messe a disposizione da parte dell’Ente gestore colpisce tutti gli enti impegnati nel welfare sociale e si inserisce in quadro di revisione della spesa più ampio anche in termini temporali e noto a tutti. Il Consiglio Direttivo consapevole della difficoltà del momento storico ha scelto di affrontare la situazione ricercando luoghi adatti affinché l’Associazione possa trovare in autonomia quelle risorse che non stanno più arrivando dall’Ente Pubblico. In questa ottica, il Consiglio Direttivo ha dato corso ad una importante serie di investimenti al fine di creare una realtà economica sociale protagonista di un welfare rigenerativo, in cui i rapporti vanno oltre la relazione duale con l’ente pubblico ma si amplia alla collaborazione con il profit locale (vedi Fondazione Cattolica Assicurazioni). I frutti di questa lungimirante scelta sono già ben visibili: infatti, se pur in assenza di lavorazioni totalmente nuove, in un fatturato cresciuto in maniera considerevole. Dopo due anni consecutivi il bilancio d’esercizio ritorna a chiudere con un importante attivo, nonostante le operazioni di trasloco abbiano portato con se una serie di spese una tantum, coperte solo parzialmente dalla cessioni dei cespiti non più in uso nel laboratorio cucina ad una cooperativa sociale. L’analisi dei prospetti di stato patrimoniale e di conto economico per essere esaustiva e corretta deve tenere conto degli importanti benefici che l’acquisizione della denominazione ONLUS ha prodotto soprattutto nella gestione tributaria. onlus TRENTO 45 s lu on 3.2 Le fonti di finanziamento: onlus 46 TRENTO Nella tabella sotto riportata sono esposte le macro classi che compongono le fonti di finanziamento di C.I.R.S.; da una attenta analisi emergono alcune riflessioni importanti. Nonostante la già citata crisi e l’assenza di grossi donatori istituzionali, nel 2014 le liberalità raccolte, frutto della generosità dei soci, volontari e simpatizzanti, sono state ancora un dato importante: inutile dire che questo risultato ci rende estremamente soddisfatti e orgogliosi dell’appoggio ricevuto. Analizzando la voce dell’introito derivante dalle attività svolte dagli assistiti, balza subito agli occhi che il 2014 chiude un lustro molto positivo, dove si raggiunge il risultato record superiore ai 74.000 €. Chiaramente, questo è il primo indicatore della vivace e determinata attività lavorativa che i nostri utenti, sapientemente guidati dagli educatori, esercitano quotidianamente all’interno dei laboratori. Le chiavi di questo successo sono da un lato le maggiori quantità di materiale lavorato, dall’altro la crescita considerevole delle capacità lavorative, manuali e non solo, degli utenti stessi, i quali possono svolgere efficacemente lavori di discreta complessità. Riassumendo, l’Associazione, durante quest’ultimo esercizio, è riuscita a rispondere positivamente alla riduzione dei finanziamenti pubblici potendo contare su un folto gruppo di donatori e sul buon andamento dell’attività lavorativa svolta all’interno dei due laboratori. Nonostante, l’Associazione, nel 2014 abbia brillantemente superato le fatiche, fisiche ed economiche, del citato trasferimento della sede, si appresta ad affrontare un 2015 non scevro di nuove impegnative sfide. Sarà determinante, per la crescita e sopravvivenza dell’Associazione nel medio lungo periodo, riuscire a sviluppare un sistema produttivogestionale in grado di generare un flusso di finanziamenti maggiormente prevedibili e costanti in grado di sostenere adeguatamente gli investimenti necessari per mantenere alla massima efficienza la capacità produttiva. 2010 2011 2012 2013 2014 LIBERALITÀ €6.150,00 €3.395,00 €4.385,00 €8.706,00 € 5.928,63 RICAVI DA ATTIVITA’ SVOLTA €46.176,31 €41.326,57 €41.411,82 €50.614,57 € 74.780,44 CONTRIBUTO P.A.T. /COMUNE €273.036,13 €284.880,74 €287.946,94 € 276.194,00 € 288.851,09 TN TOTALE €325.362,44 €329.602,31 €333.743,76 €335.514,57 € 369.560,16 onlus TRENTO 47 s lu on 4. E nel 2015 … onlus 48 TRENTO Come dice un nota frase di Robert Baden-Powell “Quando la strada non c’è, inventala!”. Facendo propria questa massima il Consiglio Direttivo non può nascondere di avere obiettivi molto ambiziosi per il 2015, ben oltre quelli già lusinghieri del 2014. La fine della pesantissima crisi economica sociale ancora non si intravede all’orizzonte e la non più prorogabile “spending review” ridurrà ulteriormente le risorse disponibili; ciò non di meno, l’Associazione pensa possa essere protagonista non solo del futuro proprio ma anche del nostro nuovo territorio Gardolo-Canova. In concreto, il Consiglio Direttivo si impegnerà in azioni, da un lato, mirate all’accrescimento delle capacità produttive interne con il potenziamento dei propri laboratori anche attraverso l’acquisizione di nuovi macchinari e l’apertura a nuovi mercati, dall’altro, nella creazione di reti formali e informali con le altre realtà profit e non- profit del territorio al fine di valorizzare al meglio le potenzialità del territorio che, purtroppo, talvolta rimangono latenti. Condizione indispensabile si ritiene sia la capacità dei singoli di lavorare assieme. Quindi, per continuare con le citazioni, facciamo nostra una frase che da un po’ è diventata di uso quotidiano: “la forza del lupo sta nel branco, la forza del branco è il lupo” (e probabilmente qualche ex lupetto la ricorderà – “Il libro delle giungla” di Rudyard Kipling). Proprio questa capacità di essere gruppo, di sostenersi e correggersi a vicenda, ha permesso al branco cirs (o popolo libero come direbbe l’autore sopracitato) di continuare a fantasticare, a progettare, a programmare, ad analizzare e realizzare. Trasformare questi sogni In poche parole, si tenta di realizzare una sintonia educativa capace di creare un senso di continuità. Gli autori del libro Gruppo di lavoro – lavoro di gruppo sottolineano proprio come “una delle caratteristiche di un gruppo efficace coincide con la capacità di utilizzare e valorizzare al meglio le differenze rappresentate dai suoi membri: differenze di esperienze, di competenze, di approcci. L’utilizzo e la valorizzazione delle differenze è presupposto di base non solo per il conseguimento degli obiettivi che il gruppo si prefigge, o che gli sono assegnati, ma soprattutto per la possibilità di affrontare ogni volta tali obiettivi puntando a realizzare innovazione e creatività: ciò che consente a un gruppo di passare dall’essere rete di relazioni all’essere rete di idee”. Per questo l’Associazione, quale membro del Coordinamento Inclusione e Prevenzione (derivante dall’ex Coordinamento Enti L.P.35/83), è convinta che il Terzo Settore sappia rispondere con caratteristiche proprie alla moltiplicazione dei bisogni sociali, con una capacità innovativa che evidenzia, valorizza e rende unica la specificità del nostro territorio. Nel 2015, con la guida di un formatore esperto, vogliamo sperimentarci in un lavoro di approfondimento sui temi della progettazione partecipata e, attraverso il coinvolgimento delle realtà territoriali attive nel terzo settore, si cercherà di realizzare una rete capace di creare una sorta di sharing o social street tra i quartieri. L’obiettivo primario, quindi, sarà quello di far socializzare le persone del vicinato per venire incontro a singole necessità quotidiane, aiuto concreto, condivisione di attività, scambio di pareri, opinioni … le possibilità sono infinite. Non ci dovranno essere in questo progetto finalità di lucro ma solo finalità sociali, in quanto il modello di social street non porta avanti nessuna visione politica, religiosa, ideologica di alcun tipo, ma raggruppare le persone con l’unico criterio della vicinanza fra residenti nelle aree di Canova e Gardolo. Sarà, quindi, un anno di ulteriore sperimentazione, prova e superamento dei limiti, ma anche e soprattutto di nuovi incontri, di ascolto e condivisione, ma soprattutto di educazione. Ci permettiamo di sottolineare come spesso si dimentichi che i servizi come C.I.R.S. hanno la loro centralità proprio nell’educazione. Questa competenza educativa si realizza nella predisposizione di progetti educativi con valenza pedagogica, che accompagnano il percorso evolutivo delle persone seguite, al fine di favorirne la crescita autonoma, l’emancipazione, la maturazione delle competenze e delle attitudini soggettive. Ed è proprio attraverso i progetti educativi e la costruzione di contesti educativi che si sviluppano funzioni di sostegno, si risponde al bisogno 1 1 Quaglino G.P., Casagrande S., Castellano A.,Gruppo di lavoro – lavoro di gruppo, Raffaello Cortina Editore, Milano, 1999 onlus TRENTO 49 s lu on di apprendimento, si facilita l’introiezione di regole, si accompagnano le persone nella costruzione della propria identità, se ne favorisce una crescita armonica di personalità e le condizioni di benessere fisico ed emotivo-affettivo. Continuare a formare ed aggiornare tutti i soggetti che in qualsiasi modo frequentano la nostra associazione sarà sempre la nostra priorità. Erogare un servizio sempre più capillare sui bisogni è la nostra sfida quotidiana, anche sperimentando nuove vie, ma senza mai dimenticare la persona ed i suoi bisogni. Ed è proprio questo il rischio che stiamo rilevando: la crisi e la mancanza di risorse sta facendo convergere molti pensieri attorno alla sostenibilità economica. Ciò può essere positivo per alcuni stimoli che tali riflessioni possono generare, ma non dovremo mai dimenticare la relazione di aiuto che è alla base della dimensione educativa. Dovremo porre particolare attenzione a non elevare le soglie di entrata per non incorrere nel pericolo di non poter includere chi veramente rimane indietro lungo il sentiero. Questa dimensione interpersonale e di rete deve essere ancora più attiva e in questo indirizzo metodologico si sta muovendo l’Associazione, anche attraverso la capacità di individuare e gestire interventi di animazione e formazione e di utilizzare strategie socio-culturali che supportino processi di integrazione sociale, di partecipazione, di organizzazione di comunità. L’attenzione specifica alla dimensione comunitaria e territoriale delle problematiche socio-educative rende necessario sviluppare “comunità competenti”, intese come sistemi capaci di generare risorse che mettano in grado le persone di decidere e gestire i problemi che li riguardano. Ed è proprio in questo modo che si intende operare particolarmente nel 2015. Rilanciare la sfida è stato il modello adottato dal Consiglio Direttivo, con attenzione ma senza paura. Come diceva Gildo: male non fare, paura non avere. onlus 50 TRENTO Infine, per continuare con le citazioni, Canevaro ci richiama a riflettere come “l’integrazione sia impegno a produrre cultura, a capire capacità espressive che non erano state previste, a elaborare piani di lavoro verificabili. In questo senso integrazione è qualcosa di più dell’inserimento che può anche limitarsi all’accoglienza passiva, alla presenza inerte. L’integrazione è faticosa e difficile, ha bisogno di strumenti tecnico-didattici, ma non può essere ridotta a questa perché l’aspetto culturale che essa implica è sostanziale. L’integrazione non è una difficoltà che fa ostacolo, ma un impegno difficile che consente una delle poche crescite culturali e professionali”.2 In questi giorni dove la capacità ricettiva e di accoglienza del nostro Paese è seriamente messa alla prova, dove ancora una volta il cittadino si può sentire importante determinando il futuro di altre persone, come educatori all’interno di un servizio come questo, abbiamo una grande fortuna: vivere l’integrazione sulla nostra pelle e spetta solo a noi far sì che essa sia reale. Ecco perché questo 2015 sarà probabilmente una ulteriore pietra miliare nel nostro cammino. Il progetto con la Fondazione Cattolica Assicurazioni ci vedrà attori protagonisti di una azione di cambiamento importante, nella quale stiamo investendo il nostro tempo e “la nostra faccia”. Ai cittadini protagonisti proporremo un impegno reale, che qui avrà un suo inizio ma che dovrà vedere i frutti nel futuro. Una sfida, un nuovo sentiero. Zaino in spalla allora, con attenzione e formazione, perché non esiste buono a cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento. 2 Canevaro A., Cocever E., Neri S., Scuola elementare e alunni handicappati: ricerca sull’integrazione, Il Mulino, Bologna, 1981, pag. 12 onlus TRENTO 51 s lu on onlus TRENTO 52 Copertina: Milena Merler Finito di stampare nel mese di luglio 2015 Litotipografia Alcione, Lavis (Tn) onlus TRENTO 53 s lu on